“La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot LA DIFFICOLTÀ NON E’ UNA MALATTIA! come ritrovare un Buon Senso nella giungla di “patologie”: ADHD - iperattività - deficit di attenzione, dislessia, discalculia, disgrafica e le prossime ancora di Sara Bassot con la collaborazione di Bina Scura Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 1 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Premessa Sono una mamma di un bambino di 4 anni e non ho (ancora?) dovuto confrontarmi direttamente con termini, descrizioni o addirittura diagnosi di iperattività & co. La mia professione, invece, specialmente nell’ambito dell’accompagnamento e allenamento dei genitori nel loro ruolo educativo, mi ha fatto conoscere ben altre realtà. La proliferazione negli ultimi decenni di “studiosi della mente”, nonchè di medici, farmacie & co., non può fare altro che, se non sono persone estremamente coscienti di quello che fanno, ovvero presenti in ogni istante al fine ultimo della loro professione, quello di fare stare bene o ripristinare uno stato di benessere psico-fisico del cliente, piuttosto che mantenere la propria professione viva e ben nutrita. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 2 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot È inevitabile questo in professionisti gudiati dal loro ego o da paure inconsce piuttosto che dalla visione con la quale, forse, hanno iniziato la loro formazione... Pensate all’aumento spropositato di conflitti interpersonali portati davanti al giudice, con l’aumento di avvocati e studiosi della Legge, aspiranti avvocati... è naturale, se non c’è consapevolezza. La mia preoccupazione, se vogliamo, e quindi impegno a comunicare ed informare, sta nel principio di base... Etichettare un bambino con una patologia, che è stata “inventata” a tavolino da pochi anni... è direttamente collegata al vedere l’essere umano in modo separato, separando il corpo, dalle emozioni e dalla mente, separato dal suo ambiente, separato dallo spazio e tempo che ha a disposizione. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 3 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Dando un nome tecnico e medico al suo “problema” non solo non lo si aiuta a comprendere qual è la sua difficoltà, ma gli si toglie per l’ennesima volta la capacità di aiutarsi da solo. Un’autorità dall’alto (a volte anche poco conosciuta, come una psicologa che nel tempo di 1-2 ore gli fa fare un test e poi chi si è visto si è visto) pretende di dare una diagnosi del comportamento del bambino. Fantastico... Che senso ha tutto ciò? Con quale scopo facciamo o lasciamo fare cose del genere? Se la VITA ha un’intelligenza pressochè infinita, non si può pensare che, forse, anche un certo comportamento del bambino che è molto più vivo di noi, più vicino alla sua vera, vitale essenza, sia una reazione a qualcosa o qualcuno? E cosa si fa etichettando? Si crea un campo. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 4 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Questo campo informato renderà molto difficile al bambino distaccarsi da questa sua descrizione, tanto che da scuola a scuola viene sempre riportata, creando così continui pregiudizi anche in insegnanti che non lo conoscevano. A che scopo, mi chiedo nuovamente? Per “preparare” le maestre, si dice. Bellissimo. Allora non sono i bambini da preparare alla scuola, ma le insegnanti? Privandole della loro magnifica neutralità e possibilità di farsi una loro opinione, sperando che seguano il sentire più che l’osservazione mentale. Mi ricordo di un bambino, all’interno di una 5^classe elementare nella quale avevo condotto un progetto di prevenzione dei conflitti e gestione delle emozioni. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 5 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Mi disse di avere ricevuto una diagnosi, ma lui non si ricordava cosa. Gli chiesi: “Ma come lo sai di averla?” “Boh’, la mamma mi ha portato da una psicologa e lei mi ha detto che una dis-qualcosa.” Non serve commentare, giusto? Questo bambino, per fortuna, poco cosciente del suo problema, gli dava poco peso, quindi, per fortuna. Ma in che percentuale secondo voi, questo bambino era stato messo nella situazione di migliorare? ... non serve rispondere... Vorrei precisare che non sono nè contro una certa professione, nè contro certi titoli di studio... vorrei anche ricordare che sono laureata anche io in Psicologia, ma grazie a Dio non mi sono accontentata di quella, perchè mi aveva lasciato troppe, veramente troppe domande aperte, forse di più di quante ne avessi prima di farla. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 6 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Ma per amore dei bambini e di noi stessi, mi piacerebbe che tutti i professionisti, prima di diagnosticare si prendessero più tempo per conoscere la persona che stanno etichettando, valutando, testando... (fra l’altro stanno testando la persona in un preciso momento (chissà magari agiato? Non a suo agio con un estraneo? Con il mal di pancia??), con test che non sono usuali magari per lui/lei, con un linguaggio a volte tecnico, con poca confidenza, con la pressione di “far bene”...) e di mettersi nei loro panni... ma non solo in quel momento lì... no, ma negli anni avvenire. E ai genitori, ai quali mi rivolgo maggiormente chiedo: “è proprio necessario?”... Ascoltatevi! E ora cercherò di spiegarvi perchè... Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 7 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Introduzione comprendere la difficoltà Ti suona familiare una o l’altra frase? - ripetere all’infinito a tuo/a figlio/a sempre la stessa cosa? - discutere ripetitivamente dei compiti quotidiani? - gli insegnanti ti dicono che il bambino non lavora quanto potrebbe? Non sfrutta il suo potenziale? - Vedi e ti senti dire che non riesce a concentrarsi a lungo? - la scuola chiama o comunica che tuo/a figlio/a ha di nuovo dimenticato qualcosa (la merenda, i compiti)... Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 8 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot “... Problemi di relazione con la famiglia o con un’insegnante, alti livelli di piombo, mercurio, i pesticidi, troppo zucchero raffinato, possono provocare i sintomi dell’ADHD. Allora io dico stop a questo nascosto e subdolo programma creato dalla psichiatria per controllare i nostri bambini, e di conseguenza la società del futuro, creando malattie inesistenti. Apriamo gli occhi!” Prof. Antonella Marzaioli Questo è solo uno stralcio della lettera che è apparsa sul sito Informare per Resistere. La lettera racchiude, secondo la professoressa le due principali cause di una sindrome, o meglio, di una difficoltà che molti bambini si trovano a vivere nel loro ambiente di vita. In primo luogo vengono messe in risalto le relazioni che il bambino vive e quanto queste possono essere causa di malessere per lui. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 9 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Cercando di star dietro a cose che non sono alla sua portata perché mancano di ritmo, di musicalità, di creatività, di espressività, di colore, si sente prigioniero, rinchiuso in regole imposte senza tener conto delle sue reali esigenze, a casa, come a scuola. Poi viene posta l’attenzione su un altro aspetto, purtroppo ancora poco considerato: l’assunzione di cibi pronti, veloci, ricchi di zuccheri, grassi e coloranti, pieni di conservanti, addensanti. Oppure cibi che il loro delicato e immaturo sistema Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 10 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot digerente riesce a metabolizzare correttamente o addirittura non accettare. “... in che mondo vivo!!...” “Come possiamo noi adulti, noi vecchi uomini e donne del mondo conoscere i bambini, se appartengono a un’altra dimensione, a un altro luogo dell’essere…” Raffaele Morelli Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 11 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Tutte le agenzie educative, compresa la famiglia, si sentono capaci di dare una direzione alla vita del bambino partendo dal presupposto che le loro regole, i loro valori siano quelli giusti, senza porsi mai il dubbio che il loro giudizio e le loro strategie educative nascono da menti ormai “vecchie”, che ripetono costantemente le frasi che i nostri genitori dicevano a noi e su queste costruiscono le loro strategie educative, continuandole o rifiutandole, ma sempre reagendo ad esse come punto di riferimento. Ogni individuo è diverso: il compito dell’educatore, dell’insegnante o del genitore, non è quello di uniformare i bambini per un proprio vantaggio (come il farsi obbedire) o una norma culturale non più riflettuta o messa in discussione, ma quello di “educere”, di tirar fuori, di esprimere, di far esprimere, di manifestare il suo vero essere. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 12 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Un “bambino estremamente ingestibile” è, con tutta probabilità “un bambino estremamente inascoltato”. Inascoltato perché in lui è vivo il disagio tra quello che il suo Spirito gli indica e quello che il mondo esterno, la scuola, la famiglia lo “obbliga a seguire” (si pensi anche che la scuola per una lunga fase viene chiamata scuola dell’obbligo, che ha portato sì l’alfabetizzazione e una cultura di base e di questo non si può che esserne grati, ma anche all’impoverimento dell’individualità e creatività. Il bambino che viene continuamente indirizzato, corretto, sgridato, se non punito, impara col tempo che le persone più care al mondo gli dicono che ciò che sente, ciò che percepisce come vitale, che lo fa gioire e divertire, non va bene, e, per sopravvivere quindi, inizia ad imitare così l’azione dell’adulto abituandosi a non dare ascolto a Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 13 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot quelle che sono le sue reali esigenze. Pian piano, però, questo atteggiamento mentale lo porterà ad agire senza pensare a quello che fa, a reprimere le emozioni perché i suoi pensieri contrastano con il suo sentire, ad agire in modo istintivo reagendo al mondo esterno, a muoversi in maniera scoordinata, perché solo sbattendo addosso alle cose o alle persone, riesce a percepirsi come staccato dall’altro, non dentro un canale in cui si sente costretto. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 14 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Quindi sarebbe chiedersi se noi adulti siamo in realtà capaci di dare al bambino ciò di cui ha bisogno: siamo persone coerenti, presenti a noi stessi, non perfetti ma coscienti? Siamo dei punti di riferimento validi? Oppure siamo confusi, distratti, innervositi, impazienti, affaticati, sbrigativi, stressati, giudicanti, aggressivi o vittime? Ci mettiamo mai sulla loro lunghezza d’onda? Prima di arrivare a conclusioni affrettate ed etichettare il bambino, è indispensabile e vitale percepire il suo sentire alla luce di quello che vive. "È possibile insegnare a un tacchino a salire in cima a un albero, però per quel lavoro sarebbe meglio assumere uno scoiattolo." Albert Einstein Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 15 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot “Dite: E’ faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli”. Janusz Korczack Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 16 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot L’educazione è un dialogo tra anime, un rapporto che scorre attraverso sguardi, gesti, energia. L’adulto è spaventato: si sente come sconfitto se si ferma ad ascoltare, riconoscere e assecondare le caratteristiche del bambino. Quello che per il bambino è importante è percepire e sentire che l’adulto è in grado di mettersi in discussione, che sappia riconoscere le sue emozioni e le asseconda, proprio perché se fino a circa sette anni di vita il bambino impara soprattutto per Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 17 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot imitazione, vedere che l’adulto di riferimento è in grado di auto-educarsi è per lui la migliore scuola nell’imparare ad ascoltarsi. “Non abbiate paura di non venir compresi sia pure per delle fasi intere; la vostra espressione, la vostra intonazione e l’anelito intuito a capire, illuminano una metà della cosa e con questa e col tempo si illumina anche l’altra… fidate sulle possibilità di comprendere col tempo e sui rapporti con le cose… rifletta dunque l’educatore che in generale attribuisce troppo di quello che il bambino impara al suo insegnamento; il bambino porta già in sé, bella e pronta, la metà del suo mondo e precisamente la parte spirituale…” Johann Paul Friedrich Richter, in arte Jean Paul (1763 – 1825), scrittore e pedagogista tedesco Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 18 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Come dice Rudolf Steiner: “Educare la gioventù, educare lo spirito nel corpo, il domani nell’oggi, l’essenza dello spirito nella vita umana” ... Questo sembra essere il vero compito dell’educatore. Se i bambini, con questa apparente patologia, questa “sindrome da deficit di attenzione e iperattività”, ad esempio, ergo vitalità e concentrazione sulle cose che fanno stare bene, che piacciono e danno energia, piuttosto che toglierla... allora forse, l’adulto (sia esso insegnante che genitore) non sta “educando lo spirito nel corpo...”, forse non sta concedendo all’essenza dello spirito di vivere la vita umana... ma meccanizzando la vita anche dei bambini. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 19 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Credo che di fronte a tutto questo nessuno penserebbe mai di prescrivere dei farmaci ai bambini che manifestano questi comportamenti. Non voglio che sia mio compito aprire gli occhi su alcune strategie di chi “governa il mondo” e non parlo dei politici... Ma se avete voglia basta fare qualche ricerca su internet, anche fra i video... e si potranno scoprire un sacco di cose sugli inventori delle malattie. Per quanto riguarda l’ADHD è unanimemente accettato che lo strumento diagnostico principale per porre un sospetto diagnostico fondato è il DSM, il "Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders", nelle sue forme III-R e IV. Tuttavia sussistono numerose critiche su questo strumento diagnostico, in particolare sulla dimensione etica, intaccando di conseguenza Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 20 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot anche la credibilità scientifica dell'opera: la metà degli psichiatri che hanno partecipato alla stesura dell'ultima edizione del DSM ha avuto rapporti economici (tra il 1989 e il 2004, con ruoli di ricercatore o consulente) con società farmaceutiche. Si tratta di tutti gli psichiatri che hanno curato la sezione sui disturbi dell'umore e sulle psicosi del manuale, definizioni di disturbi che in quegli anni si sono accompagnate all'impennata nelle vendite di farmaci "appropriati". Queste scoperte hanno fatto tornare in auge, negli ultimi anni, il tema delle "malattie finte", disturbi creati ad hoc (attraverso ad esempio un semplice "accorciamento" del cut-off per l'inclusione in una diagnosi, ovvero il limite entro o superato il quale una certa misura è dichiarata patologica - vedi Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 21 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot ipertensione, diabete e colesterolo...) per lanciare nuovi farmaci. Pensate, riguardo all’ADHD, che addirittura in una scuola in Germania fu distribuito un opuscolo per bambini, redatto dall’azienda farmaceutica, in cui veniva motivato e spinto il bambino a richiedere ai genitori il farmaco per farlo stare bene e vivere “felice e contento” a scuola!!!!! Le perplessità non vengono solo da alcuni genitori, ma anche da alcuni studiosi statunitensi e sono state pubblicate in un articolo della rivista scientifica americana Psychotherapy and Psychosomatics, che ha avuto larga eco e diffusione anche in Italia. Attualmente, secondo le statistiche del Ministero della Salute, ne è colpita il 4 % della popolazione in età pediatrica. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 22 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Il farmaco utilizzato per la cura dell’ADHD è il metilfenidato, che altro non è che il principio attivo del Ritalin, un derivato dell’anfetamina. Questo farmaco è una droga; in uno studio della DEA (ente governativo USA) si legge: “All’uso prolungato di metilfenidato sono stati associati episodi psicotici, illusioni paranoiche, allucinazioni. Sono state riportate gravi conseguenze fisiche e la possibilità di morte”. Gli effetti collaterali includono: cambiamenti di pressione sanguigna, angina pectoris, perdita di peso, psicosi tossica. Durante la fase di astinenza c’è la possibilità di suicidio. Pensate che il suicidio non è contemplato nel bambino... l’età in cui, alcuni pensano al suicidio è l’adolescenza... ma questi farmaci sono stati in grado di far abbassare l’età del suicidio... Solo questa idea dovrebbe far rabbrividire... Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 23 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Inoltre Terry Woodworth, vicedirettore della Dea, l’Antidroga, dice: “Il Ritalin, ridotto in polvere e sniffato, produce euforia.” “Per parecchi ragazzi è l’anticamera di droghe anche pericolose” Lawrence Diller, un pediatra, autore di “Correre col Ritalin”. Basti pensare che si trasmette il messaggio che ad un problema si cerca una soluzione innanzitutto fuori e non dentro noi stessi e in secondo luogo si cerca nella chimica... una pasticca e via... Riflettiamo su quanti adulti soffocano il dolore, il disagio o la malattia (che non è altro che un segnale d’allarme del corpo che qualcosa è in disarmonia) con una pastiglia... che non risolverà mai il problema alla radice, ma che se va bene, spegnerà solamente il segnale d’allarme (come la spia della benzina quando è la benzina che Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 24 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot manca!!!)... se non va bene... non risolve nemmeno quello... Pensate... poco tempo fa è stato denunciato il Dott Biederman – il più famoso esperto mondiale di psicofarmaci antipsicotici, sul cui lavoro si basano anche le linee guida utilizzate in Europa: costruiva sperimentazioni favorevoli agli interessi commerciali delle aziende farmaceutiche che lo pagavano. Gli inquirenti hanno inoltre esibito email e documenti interni della multinazionale farmaceutica che dimostrano come la società intendesse servirsi del suo rapporto privilegiato con il dottor Biederman per aumentare le vendite degli psicofarmaci, incluso il famoso “Concerta”, psicofarmaco per la sindrome “ADHD”, con studi pilotati atti a ridimensionare i pericoli di effetti collaterali sui piccoli pazienti. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 25 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot E poi si parla di genitori informati... a parte il fatto che a volte nemmeno i medici sono perfettamente informati, o meglio, vengono informati dai rappresentanti di medicine, il cui obiettivo non è sempre il bene o la guarigione del paziente, ma semplicemente il fatturato. o la conservazione dello status di potere acquisito negli anni. Saremmo ingenui a pensarla diversamente... Insomma i genitori non sanno un gran che a riguardo, ovviamente, anche perchè non è ben vista l’informazione su ciò che avviene in realtà... Ma oggi esiste internet!!! “Non accettare un bambino perché è eccessivamente vivace è come rifiutare un fiore perché troppo colorato.” Bruno Bozzetto autore e animatore Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 26 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Adesso mi rivolgo direttamente a te mamma, direttamente a te papà: non preoccuparti! Non puoi tenere un delfino in un acquario senza che questi stia male. Per far star bene un delfino devi creargli intorno un mondo adatto a lui. Fermati un secondo. Respira profondamente e pensa a tuo figlio: costretto a stare seduto per 5 o 6 ore di fila una vera e propria tortura per quelle gambine sempre in movimento, vogliose di sperimentare, di crescere. Una forzatura, un impedimento al suo “percepirsi” nello spazio. I bambini dovrebbero imparare a stare seduti in modo graduale, proponendo loro giochi e momenti divertenti e stimolanti, in modo che non diventi un obbligo, ma una scelta. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 27 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Alcuni bimbi subiscono e si adattano, arrendendosi a una realtà che però gli ha impedito di fare esperienza. Diventano, e a volte rimangono, degli “adattati” anche da adulti, sempre succubi della presunta autorità... I bimbi cosiddetti “iperattivi” non ne sono capaci... Loro sono aperti all’Universo, come un fiume, come un vulcano… non possono essere fermati. Loro sono Sole, Vento, Mare… Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 28 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Tuo figlio è unico e speciale: non disorientarlo, spiegagli tutto dal tuo punto di vista senza pretendere sia la verità assoluta, non punirlo per come è, amalo sempre, premia o loda ciò che vuoi che impari e che ripeta, ma ricordati anche di osservare, osservare, osservare tanto... Dagli fiducia, perchè gli altri chissà se gliene daranno... e se impara fin da piccolo che è “degno di fiducia”... è molto più probabile che sviluppi credenze in tale direzione... pensa che bel vantaggio quando avrà un posto di lavoro o vivrà con la sua compagna... Il diverso fa sempre paura e chi fa paura è sempre scomodo. Prova a pensare di riuscire a sostenere questa sua diversità, questo suo non adattamento alle regole imposte. Importante è che non danneggi nessuno o si faccia male lui stesso... le altre regole si imparano col tempo... Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 29 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Asseconda il suo bisogno di movimento, non opporti al suo “sfogo”, ma dagli l’opportunità di sfogarsi nella maniera giusta. È come incanalare l’energia piuttosto che bloccarla... Il contatto stretto con la natura è una necessità per il bambino... In questa delicata fase di crescita, ora più che mai, si sentono costretti, soffocati dalle gabbie in cui vivono, dagli spazi angusti, grigi. Tenete presente che lo spazio è uno degli elementi vitali, forse questo bisogno di territorio è una cosa Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 30 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot che ci portiamo dietro come la nostra parte animale, istintiva, forse... ma poco importa... basta pensare alla differenza fra status economici. Chi vive nell’abbondanza vive nello spazio... Forse un bagno di un “riccone” è grande quanto l’appartamento di un cittadino medio... e la riduzione di spazio, specialmente abitativo, è progressivo... voluto o non voluto chissà... ma se non abbiamo tanto spazio nelle case, nelle loro camerette, a maggior ragione... fuori... fuori al parco giochi, o ancor meglio.. nei boschi... I bambini hanno bisogno, come è giusto che sia, di ampi spazi, il loro corpo gli richiede di correre a piedi nudi, così da prendere energia dalla Terra, di respirare a pieni polmoni, così da assorbire energia dal Sole e dal Vento. ... ma ancora... di abbracciare un albero, di toccare un fiore, di annusare la Vita, di percepirla e di Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 31 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot ricollegarsi così con il loro Spirito, da cui a tutti costi e a volte in maniera inconsapevole, glielo impediamo. Un esercizio che spesso propongo a questi bambini è quello di rotolarsi, senza vestiti, su un tappeto morbido, di velluto. Una, due, tre volte e nei loro sguardi si accende una luce diversa. Fateli rotolare su un prato… ne trarranno un gran giovamento. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 32 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Non voglio negare il fatto che molte famiglie sono messe a dura prova, stressate dal giudizio, lasciate sole, martellate da informazioni difficili da accettare ma da mettere in pratica perché senza alternative. È proprio questo che spaventa di più i genitori e per questo ignorano anche messaggi come questo... se anche “sapessero” non avrebbero idea di come fare... non saprebbero cosa fare e a chi rivolgersi... e dunque... È comprensibile un senso di frustrazione e di impotenza e quindi di ignoranza, nel senso di ignorare queste informazioni. Questa società ci vuole standardizzati, omologati, quasi dei soldatini e i bambini non ne sono esclusi, anzi come ogni dittatore sapeva, per cambiare un popolo bisogna “investire” nell’infanzia... Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 33 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Oggi non è diverso... È solo che la dittatura di oggi non ha un volto, non ha un’istituzione, un partito, una bandiera, ma è una cultura... molto ben architettata. Come ogni cultura si può cambiare e il cambiamento avviene dal basso, dalla gente... quindi ogni piccolo passo conta. Tornando allo spazio non siamo ancora arrivati a capire, nelle scuole specialmente, che prima di stimolare la mente, prima di dare al cervello del bambino stimoli troppo forti perchè non è ancora pronto per riceverli, bisogna dare spazio alla crescita corporea. L’attività fisica è ridotta al minimo. Tutta l’energia del bambino è impegnata nella sua crescita, nello sviluppo di ossa e muscoli: partendo da questo presupposto capiamo meglio la difficoltà nell’apprendere, nello stare attenti, nell’elaborazione di calcoli (ci sono Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 34 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot interessantissimi studi sulla associazione dell’apprendimento della matematica con il movimento corporeo, che sembra vadano a braccetto...) Il suo corpo non è ancora pronto ad assumere determinati cibi. E a tal proposito condivido un’altra ricerca... un gruppo di ricercatori olandesi ha messo "a dieta ristretta" un gruppo di bambini (cinquanta in totale, dai 4 agli 8 anni), “affetti dalla sindrome”, per 5 settimane e ha confrontato gli effetti di quest’ultima con quelli di un’alimentazione normale ed equilibrata, seguita da altrettanti bambini “iperattivi”. Alla fine del periodo di osservazione, i sintomi della sindrome (scarsa capacità di concentrazione, difficoltà a svolgere i compiti, iperattività motoria, problemi relazionali, aggressività, soltanto per Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 35 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot citarne alcuni) risultavano molto attenuati nei bambini tenuti a dieta rispetto agli altri. (Fonte il Corriere.it) Il Dott. Franco Berrino, Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva, Istituto Nazionale Tumori di Milano, riprende il tema dello zucchero e del suo abuso così frequente in tutte le case italiane. Pensate alle classiche colazioni con il latte e 2/3 cucchiaioni di zucchero accompagnate da merendine piene di zucchero, o magari creme spalmabili alla nocciola, che sono tanto zucchero ed oli di dubbia qualità! Ma come fanno gli zuccheri a causare questo nervosismo nei bambini e negli adulti? Quando siamo in ipoglicemia, vengono prodotti gli ormoni dello stress e gli ormoni dello stress ci rendono nervosi. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 36 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Questo avviene perché il corpo non può stare in ipoglicemia, non stiamo bene in ipoglicemia e gli ormoni dello stress comandano al fegato di mettere zucchero nel sangue per cercare di ristabilire la situazione. Ma intanto ci sono comunque gli ormoni dello stress attivi e quindi l’ipoglicemia causa un aumento di produzione di epinefrina e quindi di nervosismo sia nei bambini che negli adulti. ... Poi sono state studiate anche altre cause di questa ADHD... si è visto che molti di questi bambini così agitati sono allergici!!! E questa è tutta un’altra storia... non da ricercare in qualche problema di adattamento ma in altre cause... Voglio ricordare in questa sede che le allergie sono assolutamente “curabili” anche senza farmaci, se mai un farmaco abbia realmente curato una malattia e non si sia limitato a bloccarla o Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 37 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot attenuarne gli effetti, ma con le tecniche energetiche, ad esempio e, come detto, una dieta più sana. Qualche dritta….? Innanzitutto vorrei ricordare che esistono già diverse opportunità per i nostri piccoli per riprendersi un po’ dalle gabbie in cui si trovano... Esistono, ad esempio degli incontri di psicomotricità e rebirthing, che possono rappresentare un contenitore emotivo protetto in cui trovano spazio disagio, tensione, disorientamento, passività o aggressività, da Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 38 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot poter trasformare, ma anche gioia, allegria, entusiasmo e serenità. Questi stati d’animo vengono poi rielaborati attraverso l’attività verbale e artistica. Molto spesso sono condotti da counselor che si sono formati soprattutto nel sentire e sostenere le persone che accompagnano al cambiamento. Anche solo dei gruppi di incontro nell’arte, sia essa danza, scultura, disegno o pittura, canto, teatro, o solamente “fare lavoretti”, se non associate a una sorta di competizione e raggiungimento di un risultato come fine ultime, ma piuttosto dirette a fare esperienza di quell’arte espressiva e di se stessi in quel processo... sono degli ottimi momenti per i bambini per elaborare la vita stessa... o anche gruppi gioco purchè rimanga alto il valore dell’esperienza e si allenino le vere capacità di vita, non il combattimento distruttivo, ahimè così Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 39 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot presenti nei video-giochi e in tanti cartoni animati. (Ricordo che i video-giochi sono nati come simulatori, come allenatori di una specifica abilità. Se i bambini combattono, che cosa stanno imparando? A che cosa si stanno allenando? Non sorprendiamoci poi se veniamo richiamati dalle maestre per le continue baruffe... giocare alla lotta è naturale e istintivo, ma c’è modo e modo, basta ascoltare se imitano i loro tanto amati eroi: “Ti distruggerò!”)... Non potrei, però, non parlare delle tecniche di riequilibrio energetico, come EFT per bambini e genitori, che aiuta in modo semplice, giocoso ed efficace a recuperare e mantenere un equilibrio psicofisico e soprattutto emotivo. Questa tecnica è diretta a fare stare bene la persona in tutti i suoi aspetti. Se ti interessa approfondire troverai informazioni. Sono autrice del libro EFTì for kids - Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 40 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot il tuo nuovo amico che ti insegna a sentirti bene, edito da MyLife e del fumettario (fumetto + seminario) EFT for teenagers, di auto-produzione. Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 41 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Come ultima cosa non mi faccio mancare di dare impulsi pratici. Ecco qui i 3 esercizi che ti aiuteranno ad “accettare” il tuo bambino con la sua vitalità. 1) TOGLIERE L’ETICHETTA Ti chiedo di trovare un po’ di pace, sederti o sdraiarti... magari chiudere gli occhi... respirare profondamente e magari connetterti con Madre Terra e con il tuo cuore. Ora, prova a immaginare o “vedere” le etichette che sono state messe a tuo figlio (o che hai messo tu). Per etichette intendo le identificazioni, ad esempio: “Mio figlio è pigro.” “Mia figlia è iperattiva.” “Mia figlia non sta mai ferma.” “Mio figlio non riesce a concentrarsi.” Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 42 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Prova a far finta che abbia proprio queste etichette appiccicate sulla fronte... Come ti senti a vedercele? Come pensi si senta lui/lei? Ora immaginati che la/lo saluti amorevolmente, ti inginocchi per andare alla sua altezza e dolcemente gli levi le etichette... Cosa accade? Come ti senti a liberarlo? Come si sente ad essere libero da questo giudizio? Bene... Questa è una cosa che puoi fare anche molto spesso, visto che dura veramente pochi minuti... ogni volta che senti che il bambino viene di nuovo “etichettato”... 2) IL BAMBINO COME ESPRESSIONE DELLA VITA STESSA Questo esercizio è da fare ogni qual volta ti “becchi” a non essere d’accordo con un Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 43 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot comportamento del bambino... Come ad esempio non vestirsi per andare a scuola... o “perdere tempo” a giocare invece che fare i compiti... L’esercizio sta nel pensare, come se fosse una fantasia, che chi si sta “ribellando” ad una regola, ad un’abitudine, ad un imposizione... non è solamente un/a bambino/a... ma... la vita stessa. La vita stessa vuole giocare, la vita stessa sta nel presente e non nel “dopo”... Non è facile, ma può essere d’aiuto per comprendere di più i piccoli accompagnatori del nostro cammino. Cosa accade se pensassi a questo? Cosa succede in te? Quali pensieri arrivano? Che sensazioni senti nel corpo? E, se vuoi andare oltre, potresti anche pensare... e se questo fosse un messaggio dalla vita per ME? Se la vita mi volesse dire che è importante Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 44 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot giocare? Di prendere tutto meno sul serio? Che gli appuntamenti, forse, sono meno importanti delle relazioni con i nostri cari (dico forse, eh?)... ? Come sarebbe? 3) BANDO AI SENSI DI COLPA. Basta iniziare... Molto spesso, quando s’inizia a sapere e capire... non si sa ancora come agire... Questo, di solito, accade solo quando si vede solo la grande visione, il grande cambiamento, che so, delle scuole, delle istituzioni, della cultura... Alt! Stop... questo va bene come visione, ma per vivere bene, bisogna “scrivere gli obiettivi, ma avere a portata di mano una matita da cancellare”! Bisogna saper vivere il presente! Ti trovi in una situazione in cui senti di dover lavorare a lungo e passare poco tempo con tuo figlio? Frequenta una scuola “tradizionale” che Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 45 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot segue programmi standardizzati e non ha le risorse per sentire le esigenze dei singoli bambini? Ok, questa è la situazione attuale. Primo passo: accettala. Prendi atto che, ora è così. Non è detto che debba rimanere così. Ora ti chiedo un piccolo sforzo. Non serve avere la risposta immediata, ma inoltrare la domanda al proprio inconscio che inizierà a lavorarci su: qual è il tuo primo passo nella direzione “nuova” o quella desiderata...? Quella ad esempio, dove tuo figlio/tua figlia possa essere Sè stessa, un vitale e meraviglioso dono del presente! Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 46 “La difficoltà non è una malattia” di Sara Bassot Concludo con un “complimenti”... se sei arrivato/a fin qui... stai già facendo un passo avanti verso il cambiamento da ADHD e patologie varie... in VITA! Sana, sanissima, meravigliosissima, complessa VITA! Per te e i tuoi cari! Mi auguro che questo ebook ti sia stato di ispirazione, di sostegno e ti abbia riempito di energia... Buona Vita! Sara Bassot Progetto di www.formazioneecrescita.it Ebook soggetto a copyright 47