N U M E R O L ’ I N V E N T I Q U A T T R O F O R M A Z I O N E - G E N N A I O F A C E N T 2 0 1 1 R 50 cent O Sì ai bamboccioni in politica In un periodo storico in cui il progresso rende eterne le generazioni dei nati negli anni quaranta, e che considera giovane un cinquantenne e bamboccione un trentenne, non c’è da meravigliarsi se all’interno del Consiglio comunale di Anzio, siano ampiamente rappresentate le generazioni degli anta a scapito di quelle più giovani. Allo stesso modo non c’è da sorprendersi se i giochetti di palazzo dei soliti maneggioni della politica non lascino ben sperare su un possibile ringiovanimento della classe dirigente. Tutto ciò, naturalmente, penalizza l’intera comunità: i giovani hanno infatti più stimoli, più forze e più idee che porterebbero ad una modernizzazione di meccanismi ormai stantii, con l’energia giusta per migliorare e arricchire una città che inizia a manifestare la spossatezza di una vecchiaia dalla quale sembra impossibile guarire. Proviamo soltanto ad immaginare una polis governata dai cosiddetti bamboccioni. Di certo ci sarebbe più sensibilità per la bellezza e per la cultura, il miglior biglietto da visita per qualsiasi città. Si riporrebbe maggiore attenzione e interesse per le nuove fonti di energia rinnovabili e per la scelta dei materiali per la costruzione delle strutture pubbliche. I bamboccioni, senza dubbio, si impegnerebbero con convinzione in favore di progetti che mettano in campo una vera solidarietà estesa anche ai nuovi cittadini immigrati. E, soprattutto, si inizierebbe a considerare come città vere e proprie le frazioni di Falasche, Villa Claudia, Marechiaro, Anzio Colonia, Lavinio, Sacida, restituendo loro dignità. Soprattutto ci sarebbe maggiore attenzione per il cittadino, per esempio convocando i Consigli comunali nelle ore pomeridiane, per incoraggiare la partecipazione della comunità. Prima o poi arriverà il momento dei bamboccioni, perché sono sempre di più i giovani che rifiutano un’esistenza passiva, che non amano vivere nell’ignoranza e che vogliono lasciare un segno tangibile nella crescita della nostra città, senza più essere semplicemente i clientes del politico di turno. Andrea Mingiacchi La parentopoli di Anzio Dov’è la novità? Che la politica fosse la chiave da girare per inserire parenti e amici nei meccanismi dell’amministrazione è cosa nota. Succede dai tempi dell’antica Roma e la pratica è proseguita più o meno indisturbata fino ai giorni nostri. È persino superfluo parlarne ancora. Le assunzioni facili sono il mattone con cui costruire le clientele e radicare una base di popolo fedele da mobilitare nelle competizioni elettorali. Ad Anzio sono addirittura un’usanza tuttora rispettata come fonte di sopravvivenza. All’apparenza non c’è nulla di illegale, perché dispositivi quali i bandi o le selezioni pubbliche sono serenamente impiegati alla luce del sole, per garantire stipendi sicuri ai mille cugini della politica. segue a pag. 15 “La cultura? 614 euro prego” Amici di tutte le associazioni culturali del territorio e cari cittadini, tutti voi conoscete bene la carenza, nella nostra città, di spazi espositivi attrezzati e adeguati e le difficoltà che si incontrano per costruire cultura in Anzio. Oggi, ahimè, c’è un’altra novità, e ve la racconta chi l’ha vissuta sopra la propria pelle. Ricordate la Sala degli Specchi del Paradiso sul Mare, praticamente l’unico spazio polifunzionale del nostro Comune? Vi piacerebbe poterne disporre per arricchire con i vostri contenuti la comunità? Ecco la procedura. segue a pag. 15 Il calcio brucia Una volta era lo sport più amato dagli italiani. Un tempo era la disciplina che raggruppava i migliori nomi del firmamento mondiale (basti pensare agli anni ‘80 e vengono in mente Zico, Maradona, Platini e Falcao, tutte stelle del football approdate in Italia). Il calcio faceva bruciare di passione i tifosi di tutta la penisola, in un rito collettivo che scandiva i ritmi delle domeniche alimentando sogni e illusioni. Adesso? Il calcio brucia lo stesso, ma attraverso i colori dei fumogeni lanciati da una curva all’altra, o peggio ancora tramite petardi e molotov. Il calcio è bruciato anche a livello dilettantistico, in un ambiente nel quale non sussistono le esasperazioni del mondo professionistico. di Marcello Bartoli, segue a pag. 15 [email protected] 2 Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Anzio Space Anzio Space Space - Città Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno 3 Ricorrono al prestito anche imprenditori, politici e attrici romane CRISI: TORNA IL ‘BANCO DEI PEGNI’ Ottomila anziati impegnano i gioielli di famiglia Una delle scene più toccanti del celebre film ‘Ladri di biciclette’ si svolge all’interno di un banco dei pegni. Antonio Ricci, il protagonista interpretato da Lamberto Maggiorani, porta le lenzuola di casa per ‘riscattare’ la sua vecchia bicicletta e poter così iniziare la nuova attività di attacchino comunale. Era l’Italia dell’immediato dopoguerra, c’era la fame e, proprio come Antonio, molti italiani in condizione d’indigenza ricorrevano al banco dei pegni per tirare avanti. Sono passati 62 anni da allora, e nonostante l’Italia di oggi sia una lontana parente di quella descritta nel film di Vittorio De Sica, il banco dei pegni ha ancora una sua efficace presenza nell’ambito del credito in Italia, soprattutto per quanto riguarda quello ‘a pronta cassa’. LA CRISI. La crisi degli ultimi anni, proprio come allora, ha riportato in auge il ricorso al banco: da dentro i comò si tirano fuori catenine d’oro della Prima Comunione, spille della nonna, anelli di fidanzamento, insomma tutto quello che può essere utile per racimolare i soldi per pagare la rata del mutuo, le bollette del gas e della luce, la rata della macchina, o per quelle spese che ti arrivano tra capo e collo improvvise ed inattese. Un elemento significativo del ritorno a questo tipo di operazione è il numero sempre maggiore di persone che vi ricorrono. Secondo i dati ufficiali denunciati dall’Assopegno, l’associazione che racchiude i 50 istituti di credito che svolgono questo tipo di servizio, le cifre del giro d’affari che grava intorno ai pegni sono passate dai 568 milioni di euro del 2004, agli oltre 650 dell’anno scorso, attestandosi ad oltre 300 mila polizze l’anno. ANZIO. L’istituto di credito che ad Anzio svolge questo ‘servizio’ è la Unicredit, che ha ereditato questa attività dalla Cassa di Risparmio di Roma, che gestiva lo storico Monte di Pietà. Andrea Silvestri, da vent’anni stimatore del banco di vicolo Aldobrandini, ha visto passare per le sue mani tante ricchezze, ed ha visto davanti al suo sportello anche tanti volti, ognuno con la sua storia di necessità. “Vent’anni fa, quando ho cominciato a lavorare qui - spiega -, la gente portava ancora coperte e biancheria, ma la facevano da padrone computer, macchine fotografiche, francobolli e persino fucili da caccia. Poi, con l’avvento massiccio delle banche si è puntato più sulla qualità. Ora si accettano solo gioielli, pellicce e qualche tappeto di lusso”. Il volume d’affari, con la recessione economica, ha registrato un’impennata anche ad Anzio: “I primi segni di crisi sono comparsi con l’avvento dell’Euro - continua Silvestri -. Poi, negli ultimi anni, c’è stato il boom. Adesso da noi vengono davvero tutti. Vent’anni fa i nostri clienti erano per lo più pensionati e disoccupati. Dalle quindici pratiche al giorno di allora, siamo passati alle attuali quaranta, per un totale di oltre ottomila clienti che hanno depositato i loro beni da noi”. A ricorrere a questo tipo di credito sono un po’ tutti: commercianti, operai, imprenditori, persino alcuni politici e, incredibile, anche delle attrici di Roma, che per non farsi vedere nella Capitale vengono ad Anzio ad impegnare le loro gioie nei momenti di scarso lavoro. Tutte persone che, tempo addietro, avendo qualche soldo da parte, avevano acquistato per loro fortuna dei beni di lusso, e che ora rimasti senza liquidità preferiscono monetizzarli in questa forma di credito. IL PRESTITO. La concessione del prestito avviene in pochi minuti, e non è vincolata ad indagini amministrative. Si porta l’oggetto allo sportello, che viene visionato e stimato, e poi, firmata la pratica antiriciclaggio e le polizze, vengono consegnati i soldi. Il prestito ha la durata di sei mesi (può essere rinnovato di volta in volta, per un massimo di cinque volte), e comporta un interesse annuo dell’11,70 % (ricordiamo che la Banca d’Italia ha stabilito il tasso massimo per i crediti personali, per il corrente anno, al 18,80%). LE ASTE. Secondo i dati esistenti solo l’8% degli oggetti non viene riscattato e, scaduto il termine del prestito, finisce all’asta. Le vendite all’asta, che sono disciplinate da precise norme di legge, oltre ad essere molto affollate, tanto che l’anno scorso a Torino dovette intervenire la Forza Pubblica per regolarne una, diventano un modo molto efficace di acquistare gioielli e beni di valore ad un prezzo inferiore a quello di mercato. Un vanto del servizio è la custodia del bene in pegno, che è reputata sicurissima: ad Anzio, essendo il caveau molto piccolo, tutti i gioielli vengono mandati, per maggiore sicurezza, a Roma. A quanto pare di furti non ce ne sono mai stati: “Solo una volta” – conclude Silvestri - parliamo di qualche anno fa, ci hanno provato. Ma per fortuna non ci sono riusciti”. Maurizio D’Eramo Space - Città 4 Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Anzio Space La parentopoli di Anzio: assunzioni sospette al servizio mensa Cugìnopoli Ad Acqualatina i figli dei consiglieri. Alla Intini il nipote di Placidi Non c’è solo l’Atac, e non c’è soltanto Roma, NETTEZZA URBANA. Ulteriori LO STRANO CASO DI M.R. Una perché, come scrive il poeta, “non solo nella Capitale nascono i fiori del male”. La parentopoli esplosa nella città eterna, che ha coinvolto l’agenzia di trasporto locale, non è l’unica faccia della medaglia. Anche in provincia, infatti, il clientelismo politico impera, e le assunzioni facili di parenti, amici, amici degli amici, sodali, è da tempo prassi comune negli uffici comunali e nelle varie società partecipate. Tutto ciò accade anche ad Anzio, molto spesso nel silenzio generale e nella totale indifferenza Inoltrata segnalazione a fiamme gialle della comunità, che accetta il fatto come inevitabile. Succede così che le segreterie degli assessori reclutano, in qualità di esperti, compagni di partito provenienti da città limitrofe, o che nelle società partecipate del Comune figurino, tra i dipendenti, i figli dei consiglieri eletti. Tutt’intorno regna una reticenza quasi disarmante, e pochi si lamentano se i parenti degli amministratori beneficiano di canali preferenziali per accedere a contratti di lavoro profumatamente retribuiti coi soldi dei contribuenti. LA LISTA. Anzio Space è entrato in possesso di una lista, opportunamente verificata, di uomini e donne che lavorano negli enti pubblici, nelle società e cooperative che gestiscono servizi, accomunati dall’imbarazzante anomalia di essere palesemente riconducibili alla politica locale. Tra loro, entrambi assunti presso Acqualatina, i figli dei consiglieri di maggioranza Pierluigi Campomizzi e Mario Pennata. Altro caso eloquente è l’impiego, presso l’assessorato alla Cultura, del consigliere comunale in forza al Pdl di Ardea Riccardo Iotti. Quest’ultimo, reclutato con delibera di Giunta dell’aprile 2009, alla vigilia delle elezioni Europee, è stato confermato il 21 gennaio 2010 con scadenza contrattuale al 31 dicembre. esempi si registrano tra le ditte che gestiscono la nettezza urbana. Come è noto il servizio è affidato alla Intini Source e alla Gesam srl, che si sono divisi i dipendenti della Volsca, procedendo poi a nuove assunzioni. Tra le new entry sono riconoscibili lavoratori parenti o comunque collegati a singoli amministratori ed esponenti politici. Nella Intini Source è stato assunto M.P., nipote dell’assessore comunale all’Ambiente Patrizio Placidi. Sempre alla Intini lavora F.L., vicinissimo allo stesso assessore, e S.D., marito di S.M., dipendente comunale in forza all’assessorato all’Ambiente. E, tempo fa, girava persino un foglietto anonimo con tutti i nomi corredati di rispettivi padrini politici: si dice fosse la conseguenza di un conflitto tutto interno al centrodestra sulle assunzioni nelle ditte che si occupano della raccolta rifiuti. Un probabile tentativo di pressione, insomma, terminato con il successo dell’ideatore di questo accorgimento, che avrebbe incassato il trasferimento di due fratelli a lui vicini. Una segnalazione, anche se non per iscritto, è stata inoltrata alla Guardia di Finanza. Un ufficiale delle Fiamme gialle ha però sconsigliato di procedere perché la Intini è una ditta privata e può assumere chi vuole. Peccato abbia vinto un appalto di quasi 25 milioni di euro, il luglio 2008, per la gestione quinquennale del servizio della nettezza urbana. In Consiglio un foglietto con tutti i nomi vicenda misteriosa e ancora tutta da decifrare riguarda l’assunzione, presso un assessorato comunale, di M.R. Questa persona viene licenziata poco dopo, con una determina Il giallo della sede Asci immediatamente successiva al varo della manovra estiva del Governo, che stabilisce un tetto di spesa al personale degli enti locali. Con tutta probabilità ci si rende conto che questo contratto provoca lo sforamento del tetto di spesa, e si provvede in tal senso. Uscito dalla porta, però, M.R. rientra dalla finestra. Lo troviamo infatti impiegato presso il servizio della mensa scolastica. Per chi non lo sapesse l’ufficio di refezione scolastica ha necessità di un supporto informatico per coordinare i processi amministrativi e contabili della mensa. A tale scopo è stata contattata la società TECNORG, e il Comune ha impegnato all’uopo quasi 9mila euro per l’anno scolastico in corso. M.R. non è una persona qualunque: sarebbe infatti legata al figlio di un noto consigliere comunale di maggioranza. ANZIO COLONIA. Emblema di un malcostume diffuso è poi la nota richiesta di una sede da parte del comitato di quartiere di Anzio Colonia. Da anni il comitato chiedeva al Comune l’assegnazione di un locale per le proprie attività, ma il Municipio ha pensato bene di assegnare a tempo di record questa sede, sita in Piazza Santa Maria Regina, all’associazione A.S.C.I. (Associazione Sociale Consumatori Italiani), e quindi al rappresentante legale della stessa, il signor Corrado Vulpiani. L’associazione, secondo una recente dichiarazione dell’assessore comunale al Bilancio Giuseppe Mercuri, avrebbe ricevuto un’attenzione particolare per “la funzione di sportello al consumatore che svolge”. Sarà anche vero ma al Comitato nessuno ci crede. Poi, spulciando qua e là, si scopre la vicinanza tra il rappresentante legale Asci, Vulpiani, e il consigliere comunale e provinciale Pdl Romeo De Angelis. Un rapporto consolidato anche e soprattutto nella reciproca collaborazione allo sportello Fare Impresa della città di Anzio. (segue) A.C. Anzio Space Space - Città Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno 5 Per il PD Creo “è solo la punta dell’iceberg”. Colantuomo (PRC): “Vergogna” “UNO SCHIAFFO AI CITTADINI” Opposizione all’attacco dopo le rivelazioni di Anzio Space Opposizione all’attacco dopo le rivelazioni di Anzio Space su alcuni presunti casi di parentopoli nei primi 2 anni e mezzo di amministrazione Bruschini. “Purtroppo - ragiona il segretario comunale del PD Ivano Bernardone - è noto a tutti che il potere, in Italia, è spesso gestito ed utilizzato per finalità private e genera questo tipo di cortocircuiti. Il clientelismo va combattuto con fermezza, tuttavia aggiunge - bisogna distinguere tra la lotta ad un fenomeno degenerativo della politica e gli sterili ed odiosi attacchi alla sfera personale. Confido quindi che questa vicenda sia chiarita con il rigore che merita, ma con il pieno rispetto delle persone coinvolte. Spero che resti un problema di contenuti politici e, a tal proposito, mi chiedo che fine abbia fatto l’intesa trovata per varare un codice etico che non sia semplicemente la replica di norme ampiamente previste dal codice penale. E perché solo io e pochi altri abbiamo depositato la nostra dichiarazione dei redditi affinché il Comune la rendesse pubblica, e non lo fanno invece il Sindaco, tutti gli assessori, i consiglieri comunali e gli amministratori delle società pubbliche?”. Questo fenomeno, spiega il consigliere del PD Massimo Creo, è “il sintomo di una gestione privatistica del potere. In Consiglio comunale non è mai stata affrontata la questione se non con lo sfogo di un consigliere di maggioranza: venne in aula con una lista di nominativi assunti dalla Intini, ma tutto si risolse in una bolla di sapone”. Per Creo serve un cambio di passo: “E’ disgustoso pensare che alcuni privilegiati riescano a scavalcare gli altri con il sostegno della politica. Tutti - argomenta l’esponente del Pd - abbiamo delle responsabilità, ma certamente questa condizione va superata con un cambio di mentalità anche nel corpo elettorale. Parentopoli è infatti solo la punta dell’iceberg: per sconfiggerla, anche tra i cittadini, c’è bisogno di un cambiamento forte e convinto”. “Non serve andare all’Atac o all’Ama di Roma. sostiene Sergio Mangili, ex coordinatore comunale del Partito Democratico - Anche localmente c’è un sistema che fa sì che i pochi posti a disposizione della pubblica amministrazione siano appannaggio esclusivo degli amministratori”. Per Mangili questa situazione, “oltre ad essere incostituzionale, è uno schiaffo a chi ha bisogno di lavorare. Purtroppo l’opposizione fa finta di non vedere: dovrebbe, oltre a prendere una forte iniziativa pubblica sulla vicenda, anche inoltrare denuncia agli organi inquirenti. Vedrete che non farà nulla di tutto ciò”. “Questi fenomeni - sottolinea il consigliere Pd Enzo Toselli - hanno luogo anche perché da parte dell’opinione pubblica non c’è la giusta attenzione. Noi, come consiglieri di opposizione, possiamo fare poco. Se invece la stampa comincia ad occuparsene in modo approfondito, allora diventa possibile combattere un malcostume che testimonia la totale assenza di etica in politica”. Addirittura furioso il capogruppo di Rifondazione Comunista a Villa Sarsina, Beniamino Colantuomo: “Di cosa vi meravigliate? Gli ultimi concorsi che si fecero ad Anzio, oltre 10 anni fa, furono vinti dai figli dei politici, come quella del Presidente del Consiglio comunale di allora”. Secondo Colantuomo le assunzioni facili sono sotto gli occhi di tutti: “Pensiamo solo al Consorzio di Lavinio, chi ci lavora? Mi sento offeso in quanto cittadino, e mi vergogno che la città sia rappresentata da personaggi che la gestiscono in modo privatistico non tenendo in nessun conto l’interesse comune”. red Qui Radio Nerone “INNOCENTE SONO” Dicono che quelli di Anzio Space hanno pizzicato figli e nipoti dei politici assunti in Comune e nelle società partecipate. Dicono che hanno una lista con tutti i nomi. Io giuro e rigiuro che non ho mai avuto figli. Sono pronto a spergiurarlo sulla mia statua di bronzo. Claudia Augusta? Ma è morta in fasce! Sì, è vero, ho degli amici, dei parenti alla lontana, dei compagni di merenda, dei nipoti, dei cugini, ma insomma, mi sono anche ritirato da anni e vi assicuro che non ho un parcheggio a Villa Sarsina. Suvvia, cancellatemi da quel foglio. Vi posso infatti dare una dritta, in cambio di un …, come dire, … salvacondotto. Quel delinquente di mio zio Caligola ha fatto assumere al Senato niente di meno che il suo cavallo Incitatus. Quel ronzino scansafatiche erano anni che non andava in battaglia e, ammanicato com’era, sapeva che, prima o poi, lo avrebbero sistemato. Non vi interessa? Va bè, se proprio mi avete beccato allora, io che sono Imperatore Romano, sarò costretto a dimettermi. Da Imperatore? Macché, mi dimetto da Romano… UNA QUESTIONE DI METODO Tre soluzioni per sistemare amici e familiari Le assunzioni vengono decise misurando, con precisione maniacale, il peso politico di ciascuno. La pratica più diffusa, per inserire familiari e affini negli organi amministrativi, è il ricorso all’avviso o al bando pubblico. Tutto appare perfettamente legale, anche se profondamente immorale. Chissà perché e chissà come, a vincere i bandi sono quasi sempre persone riconducibili ai partiti. C’è poi la consuetudine degli incarichi temporanei nella pubblica amministrazione. Anche qui, a contare, non è il curriculum del neo assunto, ma la vicinanza a questo o a quell’esponente politico. Altro costume è la richiesta di “favori personali”, intesi come assunzioni nelle società controllate e partecipate dal Comune, o che gestiscono servizi per conto dell’ente comunale. E qua, a farla da padrone, è senza dubbio Acqualatina, il gestore del servizio idrico locale, considerata nell’ambiente “un vero e proprio assumificio”. Space - Città 6 Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Anzio Space Il 2010 della Finanza: “Scoperti 22 evasori totali. Chiusi 3 esercizi commerciali” “50 MILIONI DI TASSE EVASE” Il Capitano D’Aniello: “Presi i contrabbandieri dei capi griffati” Intervista a cura di Silvia Arena “Pochi giorni fa abbiamo scoperto due persone che vendevano su appuntamento del materiale contraffatto in un appartamento di Anzio. Commerciavano scarpe Hogan, giubbini Moncler, altri capi di Dolce&Gabbana, Liu-Jo, per un totale di 940 pezzi”. Ne dà notizia il Capitano Giuseppe D’Aniello, Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Nettuno, che Anzio Space ha deciso di intervistare per conoscere l’operato delle Fiamme Gialle sul nostro territorio. “Il settore della contraffazione - spiega D’Aniello - colpisce soprattutto il Made in Italy ed è uno dei più redditizi per la criminalità organizzata”. Capitano D’Aniello, qual è il compito delle Fiamme gialle? “I compiti della Guardia di Finanza riguardano sia l’ambito amministrativo, che comprende le violazioni tributarie, cioè le verifiche e i controlli fiscali, sia l’ambito penale. In campo amministrativo l’attività viene svolta in base alle direttive dell’autorità politica che ogni anno fissa le priorità d’intervento e gli obiettivi da conseguire nel corso dell’anno. La Compagnia di Nettuno è composta da 52 elementi che operano dal settore tributario a quello della polizia giudiziaria, quindi reati contro la pubblica amministrazione, usura, riciclaggio, lotta contro la contraffazione, tutela del mercato, del Made in Italy e tutela del consumatore, lotta al traffico delle sostanze stupefacenti”. Può farci un bilancio del 2010? “Abbiamo avuto risultati soddisfacenti. Delle oltre 250 verifiche e controlli fiscali effettuati sul nostro territorio siamo arrivati a constatare oltre 50 milioni di euro di evasione fiscale, tra imposte dirette ed iva. Abbiamo monitorato una serie diversificata di aree, dal commercio al dettaglio al settore edilizio, dalle associazioni no-profit a quelle sportive e ai professionisti. I controlli hanno portato alla scoperta di 22 evasori totali, cioè soggetti completamente sconosciuti al fisco perché non hanno mai presentato dichiarazione dei redditi. Sul settore del lavoro sommerso abbiamo scoperto 35 lavoratori in nero, sconosciuti sia al fisco che agli enti previdenziali”. E i controlli sulle ricevute fiscali? Pare che ad Anzio tutti le dimentichino … “Sono i controlli sui quali i cittadini limitano la loro attenzione perché più frequenti, ma che non rappresentano certo tutto il nostro complesso lavoro. Nel corso dell’anno abbiamo effettuato, nelle diverse categorie, 1550 controlli solo su ricevute e scontrini, e di questi circa il 30-35% sono risultati irregolari, nel senso che c’è stata una mancata emissione di documenti fiscali. Le nostre banche dati ci consentono di monitorare il settore. Per esempio, se per lo stesso soggetto, nell’arco di cinque anni, in quattro diverse occasioni viene constatata la mancata emissione della ricevuta fiscale, possiamo procedere con la richiesta all’Agenzia delle Entrate della sospensione dell’esercizio per tre giorni. Nel 2010 abbiamo notificato la chiusura temporanea di 3 esercizi commerciali. Contiamo che questi provvedimenti servano da deterrente per gli altri commercianti”. Un bilancio della lotta ai marchi griffati e alla pirateria … “Abbiamo effettuato oltre 40 interventi nel settore, denunciando 30 soggetti, con un arresto e 5 sequestri di automezzi. Abbiamo requisito oltre 3000 prodotti contraffatti delle più famose griffe. Il materiale, come prevedono le normative, viene catalogato, inventariato, chiuso in scatoloni sigillati con il piombo e posto sotto sequestro, in attesa di ricevere dall’autorità giudiziaria l’autorizzazione alla distruzione. Per quanto riguarda la pirateria abbiamo sequestrato oltre 1500 prodotti audiovisivi “pirata”. Si tratta comunque di un fenomeno un po’ in calo perché con l’avvento di internet, musica e video si scaricano direttamente dal web. L’utilizzo del CD è in disuso ma di contro resistono le riproduzioni illecite di videogiochi per console”. Visto che siamo in periodo, cosa ci dice sui botti di Capodanno? “Stiamo operando e controllando proprio in questi giorni. Pensiamo di raggiungere anche lì un buon risultato, soprattutto a tutela della salute e della sicurezza del cittadino. Certo qui non siamo ai livelli della Campania, ma l’attenzione deve essere elevata visto l’incauto utilizzo dei fuochi d’artificio. L’anno scorso i controlli sono andati a buon fine perché siamo riusciti a sequestrare circa 300 chili di materiale esplosivo di quarta e quinta categoria (il più pericoloso)”. La Guardia di Finanza di Nettuno è impegnata anche nel controllo dei reati ambientali e contro l’edilizia? “Certo, e quest’anno abbiamo posto sotto sequestro 29 unità abitative e terreni per 6700 mq. Circa tre mesi fa abbiamo scoperto un’edificazione totalmente abusiva ad Anzio, in località Sacida, una zona vincolata dal punto di vista paesaggistico. Il piano regolatore, infatti, prevede la tutela della macchia mediterranea in quella zona, dove invece è stato costruito abusivamente un residence composto da otto villette, di cui tre abitate e cinque in costruzione e quasi ultimate”. Anzio Space Space - Città Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno 7 Le nuove analisi smentiscono Acqualatina: “Superati i 10mcg/l” ARSENICO, “VALORI FUORI NORMA” Il Comitato: “è cancerogeno, un pericolo per i bambini” DIVIETI E DEROGHE, UNA VICENDA inTRICATA L’Ue ha respinto la richiesta italiana di una nuova dispensa Ad Anzio e Nettuno i valori dell’arsenico nell’acqua sono superiori ai 10 microgrammi per litro consentiti dalla legge. Nonostante ciò, i giorni scorsi, Acqualatina e il Comune di Anzio hanno rassicurato i cittadini, spiegando che “la situazione è ampiamente sotto controllo” perché i valori dell’arsenico nell’acqua non superano i 10 mcg/l. Qual è la verità? Anzio Space ha voluto vederci chiaro, e siamo andati a sentire Marco Bordacconi del Comitato Acqua Pubblica, che ci illustra il risultato delle nuove analisi. Dal prelievo di acqua presso la fontanella in zona 3 Cancelli la quantità di arsenico è di 11,1 microgrammi in un litro. In quella San Giacomo-via Tinozzi la quantità è addirittura superiore: 12,1 mcg/l. Bordaccioni, che succede? “Una volta per tutte diciamo che il limite stabilito dalle normative europee è 10 mcg/lt, ribadito dall’Ue il 28 ottobre scorso, quando, fissando l’asticella a 10 mcg/lt, non concedeva la terza deroga all’Italia. L’Ue ha anche concesso deroghe temporanee a Comuni o Regioni con valori di arsenico compresi fra 10 e 20 mcg/lt, in attesa che questi ripristinassero la qualità dell’acqua”. Comune e Acqualatina sostengono che i valori sono sotto controllo … “Questa non è la realtà. Il Comitato Acqua Pubblica ha finanziato di tasca propria l’analisi dell’acqua, ed i risultati sono stati differenti: sia ad Anzio che a Nettuno i valori sono superiori a 10 mcg/lt. In altri Comuni della provincia di Latina i dati sono ancora più allarmanti sforando il limite dei 20 mcg/lt. E poi vorrei sottolineare che Acqualatina parla di valori medi e non riporta mai quelli effettivi, relativi ai singoli campionamenti per ciascuna fonte”. Quali sono i rischi per la salute? “Quando viene ingerito l’arsenico è trasportato dal sangue nei diversi organi: fegato, reni, polmoni, milza e pelle, aumentando l’incidenza di lesioni patologiche e di natura cancerogena. I suoi metaboliti sono eliminati con le urine in un tempo variabile da uno a tre giorni”. Quali le restrizioni da adottare qui ad Anzio e Nettuno? “L’assorbimento dell’arsenico attraverso la pelle è minimo, e quindi non vi sono rischi per la salute nell’utilizzare l’acqua per lavare i denti, fare il bucato a mano o in lavatrice e per fare il bagno. Fino a nuove indicazioni sono definite ‘potabili’ le acque con un valore di arsenico compreso tra 10 e 20, e assolutamente ‘non potabili’ quelle con valori sopra i 20 mcg /lt. Entrambe, però, divengono inaccessibili per i bambini al di sotto dei tre anni, pertanto è opportuno non utilizzare l’acqua per la reidratazione e la ricostituzione di alimenti per bambini”. Come si viene in contatto con l’arsenico? “I composti inorganici dell’arsenico, di gran lunga i maggiormente presenti nelle acque superficiali e sotterranee, sono i più tossici, mentre i composti organici, presenti soprattutto nei pesci, sono meno tossici. L’uomo ingerisce arsenico principalmente da acqua e cibo: per questo è necessario mantenerne sotto controllo la concentrazione con un adeguato programma di analisi”. Cosa dovrebbe fare Acqualatina? “I trattamenti che possono essere realizzati dai gestori degli acquedotti si basano sulla filtrazione e il trattamento con resine a scambio ionico; sono processi relativamente costosi che richiedono tempo per la messa in opera e la presenza di personale specializzato per il funzionamento degli impianti”. Cosa auspicate per il futuro? “Chiarezza assoluta da parte delle istituzioni”. Emanuela Moroni Anzio e Nettuno sono entrate nell’occhio del ciclone insieme ad altri 126 comuni in tutta Italia (90 solo nel Lazio) dopo che la UE (Unione Europea ), il 28 ottobre scorso, ha respinto le richieste italiane per una ulteriore deroga sui limiti massimi di arsenico tollerabili nelle acque destinate al bere. Procediamo con ordine. Lo Stato Italiano (rappresentato dal Ministero dell’Ambiente) ha concesso due deroghe consecutive (ognuna della durata di tre anni) alle Regioni che presentavano livelli di arsenico superiori ai 10 microgrammi/litro previsti dalle normative europee. Queste deroghe, che l’Italia si è “autoconcessa”, una per il triennio 20042006 e una per il triennio 2007-2009, venivano a decadere il 31 dicembre 2009, data in cui la faccenda è passata per legge in mano all’Europa: la terza deroga in materia di potabilità delle acque può essere infatti concessa solo dalla Comunità Europea e solamente nel caso che, per circostanze eccezionali, non sia stato possibile dare completa attuazione ai provvedimenti necessari per ripristinare la qualità dell’acqua. L’Italia ha così cominciato la “trafila” chiedendo all’UE una terza deroga per le forniture di acqua in sei regioni: Campania, Lazio, Lombardia, Toscana, Trentino Alto Adige e Umbria. In sostanza si chiedeva un innalzamento dei limiti di arsenico (dai 10 che la normativa prevede ai 50 richiesti dall’Italia) delle acque destinate al consumo alimentare. La Commissione Europea, il 28 ottobre 2010, ha espresso parere negativo inviando al Ministero dell’Ambiente italiano una nota in cui si precisa che “le deroghe richieste dall’Italia non sono concesse per quanto riguarda l’arsenico; si consentono deroghe temporanee fino a 20 μg/l, mentre valori di 30, 40 e 50 μg/l determinano rischi troppo gravi per la salute”. Il mancato rinnovo delle deroghe è stato reso noto il 18 novembre 2010 quando il Dipartimento Istituzionale e Territorio della Regione Lazio ha inviato una comunicazione ai Comuni interessati, ai gestori dei Sistemi Idrici Integrati (tra cui Acqualatina S.p.A), alle Province (tra cui quella di Latina), alle Autorità d’Ambito (anche quella dell’Ato4) e alle ASL di Latina e RmH (competente per Anzio e Nettuno). E. Mor. Space - Città 8 Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Anzio Space 36mila famiglie potrebbero perdere l’unica fonte di sostentamento BALNEARI: NO ALLA DIRETTIVA BOLKSTEIN L’UE: concessioni all’asta ogni 6 anni. Contrari gli operatori La direttiva UE si chiama “Bolkstein”, dal nome del suo inventore. Non coinvolge solo gli stabilimenti balneari, ma tutti i venditori ambulanti concessionari di territori pubblici, e si rivolge alle attività di servizi con l’obiettivo di “favorire la crescita economica e l’occupazione nell’UE” in sintonia con i Trattati dell’Unione. In soldoni avrà conseguenze sul destino di 36 mila famiglie italiane, che potrebbero perdere la loro attività, spesso l’unica fonte di sostentamento. Nel caso delle aziende o stabilimenti balneari, infatti, la Bolkstein contesta il fatto che le concessioni demaniali delle spiagge vengano rinnovate automaticamente senza principi concorrenziali. E tanto basta a suscitare la protesta, anche ad Anzio e Nettuno, degli operatori del settore, che temono “lo scippo” della loro attività. La Bolkstein impone di mettere all’asta le concessioni ogni 6 anni, in modo che i cittadini possano partecipare e avere la possibilità di gestire il bene pubblico. La direttiva andrà messa in pratica entro il 2015 e anche l’Italia dovrà adeguarsi. Da qui la rabbia e lo sconcerto di questo bollente dicembre, con gli imprenditori balneari che pretendono di uscire subito dalla direttiva Bolkstein perché non si riconoscono come aziende di servizi (a cui l’UE si rivolge) ma come “vere attività commerciali”. Gli operatori rifiutano la direttiva perché non tiene conto che “il bene balneare, in Italia - spiegano -, si può chiamare così solo grazie alla nostra passione, al nostro impegno, alla nostra dedizione che, nel corso degli anni, spesso tramandando l’attività da padre in figlio, abbiamo riposto in questa attività investendo capitali e lavoro. Una situazione che non ha eguali nel resto d’Europa, dove è inesistente un contesto balneare paragonabile a quello italiano”. Si rischierebbe quindi, secondo gli operatori, di attuare una direttiva a senso unico, “con inglesi o tedeschi che potranno comprare le concessioni delle nostre spiagge mentre noi italiani non sapremmo che farcene delle loro”. Si reclama quindi il Made in Italy anche per gli stabilimenti balneari. Le regioni più attive al momento sono Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche e Lazio, dove assemblee e convegni si susseguono, presieduti da personalità politiche e sindacati dei balneari. Lara Comi, europarlamentare 27enne del PDL, ha già attivato un working group a Bruxelles per la realizzazione della direttiva in Italia e, rivolgendosi ai balneari, sostiene che essendo la direttiva già recepita dal Governo italiano “non è più possibile tornare indietro”. In effetti la normativa è stata recepita dallo Stato italiano con il D.L. 59/2010 che, curiosamente, esclude tutte le attività a rischio di essere considerate “servizi” tranne quella dei balneari e quella dei venditori ambulanti. Il 17 dicembre si sono svolti due importanti convegni, uno organizzato dal PDL in provincia di Pescara, l’altro a lido di Camaiore in Versilia disposto dal PD. Sono intervenuti in entrambe le riunioni, insieme ai sindacati, i Presidenti di Regione e di Provincia, Europarlamentari, parlamentari di Camera e Senato, e dagli incontri è emersa la volontà di organizzare una grande manifestazione entro la fine di gennaio. Alessandro Tinarelli “Il litorale a rischio erosione. I lavori entro gennaio 2011” “SPIAGGE ALL’ASTA? MONETA DI SCAMBIO ELETTORALE” Parla Di Renzoni (SIB): “non offriamo servizi, facciamo commercio” Daniela Di Renzoni del SIB Anzio -Nettuno, il sindacato C onfcommercio che racchiude i tre quarti degli operatori balneari in Italia, ci accoglie nel suo ufficio all’interno del centro Anteo per spiegarci l’intricata situazione del rapporto con la direttiva UE Bolkstein. Di Renzoni, il 15 dicembre voi del SIB Lazio vi siete riuniti a Terracina, quali sono stati i contenuti dell’assemblea? “Uscire dalla direttiva Bolkstein. Noi abbiamo un grande problema: ci hanno inserito in una direttiva che, in sintesi, si rivolge a tutti coloro che prestano servizi, ma noi non offriamo servizi remunerati. I nostri servizi, come il salvataggio in mare, il pronto soccorso o la pulizia delle spiagge anche da vetri e siringhe, non ci vengono pagati da nessuno e rientrano nelle condizioni della concessione. I Comuni infatti non si occupano della manutenzione delle ‘nostre’ spiagge. Il fatto, poi, che mi ripaghi vendendo ombrelloni e gelati non vuol dire che faccio servizi ma commercio”. Il 2 dicembre vi siete incontrati con l’assessore regionale al Turismo Stefano Zappalà. Cosa vi siete detti? “Gli ho spiegato che noi balneari siamo dei lavoratori, dei circensi con la pelle bruciata dal sole, che dopo aver aperto sdraie sulla sabbia bollente passiamo in cucina e poi a lavare i bagni e, dopo, a fare la spesa. Gli ho chiesto perché, mentre si elargisce cassa integrazione, il nostro lavoro viene umiliato. Mettere all’asta le spiagge significa produrre l’ennesima moneta di scambio per ottenere voti, sempre che non si cada nel riciclaggio del denaro sporco. Abbiamo chiesto di uscire dalla Bolkstein perché non ci riguarda”. Pare ci sia un altro problema sulle spiagge: l’erosione delle nostre coste è da prendere sul serio? “Assolutamente si. Ci sono spiagge che rischiano di non aprire perché il mare le sta inghiottendo, inoltre ci sono anche rischi di frana sulla riviera di ponente di Anzio. Ho appena sentito la ditta che farà il primo blocco di sei dighe, chiamate ‘pennelli’, e distanziate 1200 metri una dall’altra. I lavori inizieranno entro Gennaio 2011 e si effettueranno nello specchio d’acqua del lido delle Sirene. Il secondo blocco di pennelli è attualmente in appalto e sarà fatto di fronte il lido di Marechiaro. Il terzo blocco ancora da appaltare si collocherà davanti Anzio Colonia”. A. Tin Anzio Space Space - Città Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno 9 I cittadini lamentano l’insufficiente pulizia delle strade RIFIUTI, ANZIO FANALINO DI CODA Secondo CittadinanzAttiva cassonetti sempre pieni e danneggiati 398 viaggi in treno, 73 in metropolitana, 50 corse in tram, 4356 passaggi nelle 121 strade monitorate, 443 segnalazioni spontanee dei cittadini. Sono alcuni dei numeri del report redatto da CittadinanzAttiva Lazio, l’associazione a difesa dei consumatori che ha monitorato il settore rifiuti in 14 Municipi di Roma e 10 Comuni della provincia, tra cui Anzio, Civitavecchia, Cassino, Fiumicino, Mentana, Latina, Monterotondo, Rieti, Viterbo e Zagarolo. In particolare, per ciò che riguarda la valutazione dell’igiene urbana, CittadinanzAttiva ha esaminato 942 volte le 121 strade prese in considerazione, e quindi anche alcune delle principali vie di comunicazione della città neroniana. Ne viene fuori un quadro davvero poco lusinghiero per Anzio. LE SEGNALAZIONI. Nel periodo che va dal 1 aprile al 30 giugno 2010, i monitori hanno rilevato tre giorni a settimana l’eventuale presenza di disservizi, vagliando almeno 12 volte ciascuna le strade considerate e raccogliendo tutte le segnalazioni dei cittadini. Queste ultime, per il 36 per cento dei casi, riguardano i cassonetti dell’indifferenziato, per il 23 per cento quelli della carta, per il 17 per cento la pulizia delle strade, per il 16 per cento i contenitori del vetro e della plastica, e per l’8 per cento i disagi legati al ‘porta a porta’. In particolare i cittadini segnalano che, per il 68 per cento dei casi, tutti i raccoglitori dei rifiuti sono pieni o rotti (32%). ANZIO E I CASSONETTI. La nostra città, scrive CittadinanzAttiva, è quella con il numero maggiore di cassonetti RSU sempre pieni (60% dei casi). Seguono Mentana (57%) e Monterotondo (52%). A Fiumicino va meglio: solo il 7% risulta sempre colmo. Anzio ha poi il record per i cassonetti con il coperchio danneggiato: 82% dei casi contro il 51% di Monterotondo. Anche nei contenitori per la raccolta di vetro e plastica il risultato peggiore lo ottiene la città neroniana, con il 73% delle segnalazioni per coperchio danneggiato. Segue Civitavecchia con il 7,1%. Problematica poi la condizione dei raccoglitori della carta: in città il 62,5 per cento di quelli rilevati risulta sempre pieno. Segue Monterotondo con il 48% dei casi. Peggio di Anzio solo Mentana (79%). Gravissime le segnalazioni per i contenitori per la raccolta della carta con coperchio danneggiato: 100 %, cioè in tutte le rilevazioni effettuate i cittadini hanno riscontrato il coperchio danneggiato. PULIZIA DELLE STRADE. Per quanto riguarda il giudizio dei cittadini sulla pulizia delle strade la situazione più critica, in provincia, è segnalata a Fiumicino: l’igiene urbana sarebbe insufficiente per l’89% delle segnalazioni. Segue Anzio con il 39% e Civitavecchia con il 36%. CONCLUSIONI. L’analisi di CittadinanzAttiva prende in considerazione anche l’ambito del trasporto su ferro nel Lazio. Non lo abbiamo valutato perché a tutti sono noti i disservizi della tratta ferroviaria Nettuno-Roma. Tuttavia, per ciò che riguarda la condizione del servizio di raccolta rifiuti e dell’igiene urbana, Anzio è pressoché fanalino di coda nella provincia di Roma, almeno tra le città esaminate. Dall’indagine emerge infatti che i cassonetti non vengono svuotati con la giusta frequenza, che sono spesso danneggiati quando non addirittura rotti, e che il livello di pulizia stradale è al di sotto della media. Ci chiediamo, a questo punto, per quale motivo le ditte che si occupano della nettezza urbana in città, la Intini Source e la Gesam srl, che si sono aggiudicate un appalto di quasi 25 milioni di euro, non riescano a soddisfare le esigenze dei cittadini. red ‘PORTA A PORTA’ “VIA AL PROGETTO PILOTA” Il Comune annuncia l’avvio della sperimentazione nel quartiere Marconi Parte il progetto pilota per la raccolta differenziata ‘porta a porta’ in città, e coinvolgerà le 2200 utenze del quartiere Marconi. “Partiremo da via Calabria, via Ardea, via Vasco De Gama e zone limitrofe - spiega l’assessore all’Ambiente Patrizio Placidi - in modo da avere un metro di giudizio su un campione abbastanza elevato di residenti”. “Fino alla prima metà di gennaio - continua Placidi - inizieremo a togliere i cassonetti dalle strade del quartiere e a distribuire nelle case gli opuscoli per l’utilizzo del materiale messo a loro disposizione. Abbiamo in mente di organizzare un’assemblea pubblica e una serie di convegni per illustrare nel dettaglio il progetto e coinvolgere i cittadini”. Interviene anche il Sindaco Luciano Bruschini: “Dopo due anni di lavoro - chiarisce - oggi Anzio è una città pulita. La raccolta differenziata è tornata a superare il 20%, e a breve sarà anche aperto un secondo centro di raccolta degli ingombranti”. Space - Politica 10 Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Lavinio-Space Anzio Space Il toto nomine per l’assessorato all’Urbanistica COMUNE, IPOTESI RIMPASTINO Probabile un avvicendamento Garzia/Del Villano. Ma c’è idea Placidi Rimpasto di Natale per la Giunta Bruschini? Magari un più modesto rimpastino. Dopo le pseudo dimissioni dell’assessore comunale all’Urbanistica Ruggero Garzia, che ha rimesso la delega nelle mani di Bruschini mantenendo tuttavia l’incarico di Vicesindaco, il Primo cittadino non è intenzionato ad aggiungere un posto a tavola. Mai come questa volta, infatti, il rimpasto potrebbe essere foriero di un ulteriore malcontento tra le sofferenti fila della maggioranza, con gli esclusi pronti a moltiplicare i distinguo e a trasformare Villa Sarsina in un campo minato. Per questa ragione Bruschini agirà con passo felpato, tenendo inizialmente la delega ad interim, e spostando con flemma olimpica pochissime pedine in quella cristalliera che è ormai la Giunta comunale. È vero, Garzia ha rimesso la delega nelle mani di Bruschini, ma verosimilmente incasserà un altro assessorato. Dalle dimissioni, insomma, si passa all’avvicendamento perché, secondo i rumors di palazzo, alla pianificazione del territorio dovrebbe subentrare l’assessore alla Scuola Marco Del Villano, lasciando a Garzia le politiche scolastiche. Tuttavia c’è un piano B che, secondo i bene informati, sta prendendo corpo nella mente del nostro Sindaco: conferire l’Urbanistica niente di meno che all’assessore Patrizio Placidi. Prenderebbe così due piccioni con una fava, garantendo un ‘uomo forte’ alla pianificazione del territorio e cavando Placidi da un assessorato, quello all’Ambiente, devastato non soltanto dalle polemiche sul ‘porta a porta’. Una grana che verrebbe depositata, sorriso sulle labbra, tra le braccia di Garzia. L’ANTEFATTO. Ricordiamo che Garzia ha lasciato la delega in Giunta perché indagato per una presunta violazione edilizia ad opera di una società amministrata dalla moglie. Tutto nasce dall’esposto in Procura di una cittadina. La Magistratura ha aperto un fascicolo di indagine proprio sullo stabile bifamiliare tra Falasche e Villa Claudia, che sforerebbe di 6 metri quadri rispetto al progetto approvato. Spiega l’ex assessore: “In virtù della correttezza e della trasparenza che ha sempre contraddistinto il mio impegno politico e amministrativo ritengo doveroso riconsegnare la mia delega di assessore alla Pianificazione del Territorio, Urbanistica, Edilizia Privata del comune di Anzio, al sindaco Luciano Bruschini, che ringrazio per il privilegio concessomi con l’attribuzione della delega assessorile”. “La mia scelta - prosegue - è motivata da una presunta violazione contestatami, rispetto alla quale ritengo di non avere alcuna responsabilità, di cui prontamente la società beneficiaria di un permesso a costruire ha dato ampia assicurazione dell’immediato ripristino secondo le modalità progettuali approvate che risulterebbero di pochi mq di differenza rispetto a quanto edificato”. (23/12/2010) sm VILLA ALBANI, INAUGURATA NUOVA RSA Il nitrito di Incitatus Presente l’ex direttore generale della RmH Luciano Mingiacchi Inaugurata la nuova R.S.A. di Villa Albani. Si tratta della prima struttura di questo tipo interamente gestita da un’Azienda Sanitaria, e con la peculiarità di essere situata all’interno della stessa struttura ospitante un Ospedale, pensata e voluta dal precedente dirigente di questa Asl, il dott. Luciano Mingiacchi, presente anch’egli all’inaugurazione e a cui gli attuali dirigenti hanno sentitamente porto i loro ringraziamenti. Villa Albani è una delle quattro ville storiche del territorio: voluta dal Cardinale Alessandro Albani è arrivata, dopo vari avvicendamenti, ad essere il “Pio Ospizio Eliomarino” destinato ad accogliere bambini poveri e bisognosi di cure e di un clima favorevole. Oggi, oltre all’attività ambulatoriale di territorio, ha, per la sua funzione ospedaliera, la particolarità di ospitare l’unità Operativa Complessa di Recupero e Riabilitazione Funzionale nella quale il Dott. Stefano Serafino dirige una equipe di otto Dirigenti Medici. Alla stessa unità afferisce anche l’attività degli Ambulatori di Fisiokinesiterapia. Quella della Riabilitazione Funzionale diventa oggigiorno una delle attività sanitarie più richieste, viste le esigenze di una popolazione sempre più longeva e le sempre più frequenti traumatizzazioni a cui anche i più giovani vengono esposti dal ritmo di vita moderna. Questo Ospedale di Riabilitazione è l’unica offerta pubblica non solo per il nostro bacino d’utenza (Anzio-Nettuno), ma anche punto di riferimento per la popolazione dei comuni limitrofi soprattutto quelli di Pomezia, Aprilia e Ardea, località sprovviste di strutture ospedaliere pubbliche. Ecco in sostanza i numeri riferiti alle attività ospedaliere (divise per ricoveri ordinari e di day hospital) degli ultimi tre anni. Anno 2007: Ordinari 176 Day Hospital 352. Totali 528. Anno 2008: Ordinari 185 Day hospital 468 Totali 653. Anno 2009: Ordinari 191 Day Hospital 507 Totali 698. Daniela Migliaccio, Imp. Amm.va in Outsourcing Segreteria Direzione Medica P.O. Villa Albani Porto per porto, intanto… È di pochi giorni fa la curiosa apertura di un locale da gioco allestito proprio dietro il parcheggio portuale: una zona destinata, secondo il progetto del nuovo porto, ai cantieri navali della riviera. Non conosco i dettagli della vicenda, ma da senatore dell’Impero mi chiedo come sia possibile che si autorizzi a investire in quell’area e, soprattutto, per un’attività lontana anni luce dalle indicazioni contenute nell’accordo di programma sul nuovo porto. Mi chiedo poi a quale imprenditore possa venire in mente di aprire un’attività in loco quando, tra un anno, le prime pietre della faraonica infrastruttura lo obbligheranno a traslocare. A pensar male, e se fossi malizioso, potrei azzardare l’ipotesi che non tutti, in quel di Villa Sarsina, sono proprio così sicuri che il nuovo porto vedrà la luce. E intanto si autorizza… Anzio Space Space - Politica Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno 11 Il neo segretario Pd: “Il candidato Sindaco? Emergerà da percorso unitario” “TENIAMOCI PRONTI AL VOTO” Bernardone: “Destra divisa e Bruschini in difficoltà. Tutto può succedere” “Il Pd deve darsi alla svelta un profilo e una missione per Anzio”. Ivano Bernardone, 45 anni, ufficiale dei Carabinieri in congedo, ora stimato ingegnere e padre di 2 figli, è il nuovo segretario del Partito democratico. Con 325 voti contro i 49 di Maria Cupelli ha conquistato la palma di coordinatore comunale dopo un Congresso pressoché unitario. Bernardone è un volto nuovo nella politica locale ma non manca di esperienza e credibilità. Consigliere a Villa Sarsina ha sempre creduto in un’opposizione intransigente all’amministrazione Bruschini ma costruita sui contenuti e sulle proposte, spesso corredate da grafici e progetti di finanziamento. “È il segnale - spiega - che siamo un’opposizione con le idee chiare”. PD che deve una volta per tutte esprimere una proposta politica autorevole che sappia essere anche punto di aggregazione delle istanze di altre forze”. Parliamo di Futuro e Libertà e Udc ad Anzio. È possibile una loro confluenza sui vostri lidi? “Difficile, anche se il dialogo, nell’interesse della città, va coltivato sempre e comunque. Ad Anzio il partito di Casini è sempre stato una sigla aggiunta alle maggioranze di destra, anche se esprime con frequenza malessere e voglia di una posizione politica autonoma. Quanto a Fli, io guardo con rispetto al “Fli espressione di una tradizione fallimentare” Bernardone, come farà a governare un partito che ha dato segni evidenti di ingovernabilità? “Stiamo uscendo da una lunga fase di fibrillazione dovuta per lo più al nostro connaturato pluralismo sfociato spesso nell’estenuante ricerca di equilibri interni; invece pluralismo e dibattito democratico sono per noi il punto di forza e di distinzione rispetto al centro destra. Penso comunque che l’amalgama tra esperienze e sensibilità diverse si stia ormai compiendo, questo partito ha mobilitato grandi energie e intelligenze e abbiamo acquisito e condiviso con la città un patrimonio di idee e proposte che hanno sempre avuto grandi riscontri. A me come neo segretario spetta solo il compito di farne sintesi e dimostrare che il PD ha un progetto chiaro e nuovo per Anzio”. Quindi? “Semplice, basta con le eterne e sterili discussioni finalizzate solo alla ricerca di assetti interni e via libera al completamento di un PD aperto e partecipato. La sfida del PD è raccogliere le energie presenti e mobilitarne di nuove intorno ad un unico impianto etico, valoriale e programmatico”. Segretario, il PD è ancora un’alternativa alla destra o è meglio un nuovo soggetto moderato sulla scia di Fini, Casini e Rutelli? “Il Pd è l’unica alternativa alla destra. La nascita del terzo polo è solo una risposta provvisoria alle carenze del nostro partito. È il percorso politico di Fini e anche alle sue ultime scelte, ma ritengo che qui ad Anzio, più che altrove, Fli sia l’espressione di una tradizione amministrativa fallimentare e con la quale il PD ha ben poco in comune. Certo è che il terremoto politico nazionale potrebbe presto innescare conseguenze inaspettate in città: ne è prova l’insofferenza crescente nelle file della maggioranza”. Significa che il Sindaco potrebbe cadere? “È in difficoltà. La compattezza della destra, dopo oltre 12 anni di governo ad Anzio, non esiste più. Non hanno usato la loro unità e i loro consensi come strumento di crescita per la comunità. Ora è tardi, non hanno più una politica che li unisce, ma soltanto un’alleanza fragile sui posti di potere che il Sindaco tenta di moltiplicare con la comica dei mini assessori a progetto. Il centrosinistra deve tenersi pronto al voto, perché tutto può succedere”. Ecco, il suo documento congressuale a molti è sembrato il programma del prossimo “Coltivare il dialogo con l’Udc” candidato Sindaco… “La candidatura del Sindaco dovrà essere il risultato di un percorso unitario e partecipato che deve maturare all’interno del PD attraverso la condivisione di precisi contenuti politici che siano peraltro punto di riferimento intorno al quale raccogliere l’apporto delle altre forze di centrosinistra, delle categorie sociali e di tutte “Anzio declassato a quartiere dormitorio” le realtà vitali di Anzio. Il mio documento congressuale è un contributo a questo percorso”. PRG e territorio, cosa non funziona? “Il nuovo Piano regolatore comunale deve essere rielaborato perché ha declassato Anzio a quartiere dormitorio, ha abbassato il valore commerciale di tutto ciò che insiste sul territorio e sta distruggendo ciò che rimane delle sue risorse ambientali e storiche. Allo scempio del prg occorre contrapporre una politica di complessivo rilancio dello sviluppo basato sulla valorizzazione delle risorse territoriali e delle vocazioni emergenti, sul recupero e riqualificazione dei quartieri, sulla tutela ambientale e il potenziamento di servizi alla residenza e viabilità”. Cosa si può fare per la viabilità? “Serve un piano quadro della viabilità che preveda potenziamento del trasporto pubblico, intermodalità e forme di mobilità alternativa, prima fra tutte quella ciclistica. Occorre poi pianificare, con i comuni contermini, un quadro di interventi di potenziamento e messa in sicurezza dei collegamenti extraurbani soprattutto per realizzare un efficace aggancio alla Roma–Latina-Cisterna-Valmontone e trasformare la linea ferroviaria RomaNettuno in una metropolitana di superficie attestata sul nodo di scambio a Padiglione. Comunque, per parlare compiutamente di rilancio per Anzio, non ci si può più limitare ai temi sempre caldi del PRG e del porto. Questi sono argomenti che assumono un senso pieno solo se calati in una visione più ampia del territorio e delle sue risorse, e quindi delle sue possibilità di sviluppo. Bisogna quindi parlare del ruolo di Anzio nell’area metropolitana, del tipo di turismo da sviluppare, di occupazione e lavoro, di cultura e società, di ambiente e di immigrazione”. sm Lavinio - Space 12 Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Lavinio-Space Anzio Space Venerdì 17 dicembre: altra giornata da incubo sui nostri treni UN GIORNO DI ORDINARIO DISSERVIZIO I pendolari della Nettuno-Roma occupano i binari. 1 ora e 30 di ritardo Sarà stato il giorno nefasto o il ghiaccio della nottata, sta di fatto che i pendolari che hanno avuto la malaugurata sorte di salire sul treno delle ore 6.27 del 17 dicembre, che partiva da Nettuno alla volta di Roma, hanno vissuto un’altra mattinata d’angoscia. Ne parliamo con cognizione di causa, visto che su quel treno c’eravamo anche noi di Anzio Space. L’incubo comincia alla partenza, con le prime avvisaglie di un viaggio non certo di piacere: le porte delle ultime due carrozze di cui si compone il convoglio non si aprono. Dopo vari tentativi arriva l’ordine dal Compartimento di Roma di partire ugualmente, con le due carrozze chiuse in via precauzionale. È inutile dire che, dimezzato il numero disponibile di posti, il treno si è immediatamente riempito all’inverosimile, anche perché il tempo perso nel tentativo di ripristinare le due carrozze aveva portato ad accumulare un ritardo di oltre venti minuti, accavallando questa corsa con quella successiva. Così alla stazione di Villa Claudia, la quinta fermata sulle dodici previste, la gente non poteva più montare sul convoglio. È stata la scintilla che ha scatenato una piccola rivolta popolare. Decine di passeggeri si sono posizionati sui binari bloccando il treno. Altra sosta, altro ritardo, e soprattutto nessuna informazione da parte delle Ferrovie. A questo punto la domanda ci viene spontanea: a che serve avere un sistema interfonico all’interno delle carrozze se non viene mai utilizzato per informazioni riguardanti ritardi o problemi sulla linea? Tuttavia, a quanto pare, di informazioni non ne avevano neanche i passeggeri fermi alle stazioni, ignari del fatto che il convoglio partito alle 6.54 da Nettuno, viaggiava vuoto ad una stazione di distanza. Alla fine di questa disgraziata vicenda, mentre il capotreno, una giovanissima ragazzotta, veniva circondata da un centinaio di passeggeri inferociti e scaricava subito le sue responsabilità dando la colpa del tutto ai ‘capi’ di Roma, che le avrebbero intimato di partire in quelle condizioni, arrivava finalmente la notizia dell’altro treno, quello vuoto, che ci seguiva e che sarebbe stato fatto passare avanti nello scambio di Padiglione. Mossa che sarebbe stata strategica se solo una parte dei passeggeri, quelli con maggior fretta (come andava consigliando il macchinista) fosse salita sull’altro treno, ma che è servita solo a far scendere quasi tutti i passeggeri dal primo (la foto si riferisce a quel momento) per prendere posto, si fa per dire, sul secondo, segno che la fretta l’avevano ormai tutti, anche perché il ritardo - nel frattempo - era salito a circa 55 minuti. Ugualmente assiepati, alla fine siamo arrivati a Roma alle 9.00 con quasi un’ora e mezza di ritardo. Alla fine gli animi si sono calmati: i pendolari sono talmente abituati a questi disservizi da farsene una ragione. Non per niente, anche quest’anno, per la terza volta consecutiva, la tratta Nettuno-Roma ha vinto il Premio Caronte di peggior linea ferroviaria del Lazio. Maurizio D’Eramo LO SCONTRINO FISCALE, QUESTO SCONOSCIUTO In città i commercianti lo ‘dimenticano’ troppo spesso, a danno di tutti I negozianti di Anzio e Nettuno hanno memoria breve e dimenticano con sempre maggiore frequenza di effettuare gli scontrini fiscali. Una patologia altamente contagiosa che sembra ormai diventata endemica. Sempre più spesso, infatti, il negoziante “dimentica” di rilasciare lo scontrino o la ricevuta fiscale. Che si prenda un gelato o si ceni sulle riviere del litorale, o si prenda un pezzo di pizza al taglio, la situazione non cambia. Capita così che al borgo di Nettuno, il sabato sera prima di mezzanotte, il gestore di una vineria, alla richiesta dello scontrino, accenda il registratore di cassa ed emetta lo scontrino n.01. Ad Anzio, invece, accade che di domenica pomeriggio una gelateria rilasci uno scontrino ogni cinque/sei clienti. Nei ristoranti è ormai prassi ricevere il conto della cena o del pranzo su un foglio di quaderno. La mancata emissione degli scontrini e delle ricevute è talmente diffusa che la richiesta del documento fiscale è vissuta dai gerenti con fastidio. È chiaro che a nessuno piace pagare i tributi a meno che non si sia affetti da un incurabile masochismo. Peccato però siano fondamentali per la sopravvivenza del Paese. I servizi pubblici sono la conseguenza delle imposte che paghiamo. Dato che la tassazione è proporzionale al reddito, se dichiaro solo una parte del guadagno anche la tassazione sarà solo una parte di quella dovuta. In questo caso, oltre a frodare il fisco, sto arrecando un danno ai miei concittadini e a me stesso. I beni di cui disponiamo e la loro qualità dipendono dalle risorse provenienti dai tributi di cui il Paese dispone. Se tutti quanti smettessimo di pagare le imposte nella misura dovuta, lo Stato sarebbe costretto a ridurre o a tagliare i servizi. Se invece si decidesse di mantenere inalterata la qualità e il numero di questi, l’unica soluzione sarebbe quella di aumentare la pressione fiscale. A fronte di tutto questo ognuno di noi può fare molto. Come cittadini pretendiamo che ci sia rilasciata la ricevuta fiscale o lo scontrino ogni volta che si va a cena fuori o a prendere un gelato. Anche per un solo euro. È un nostro diritto che molto spesso ci viene negato. Nel nord Europa evadere o eludere il fisco è considerato un comportamento deprecabile, negli Stati Uniti l’evasione fiscale è punita con l’arresto. Qui da noi, purtroppo, vige il concetto che le tasse bisogna pagarle, ma è meglio che lo facciano gli altri. Andrea Stefanelli Anzio Space Nettuno - Space Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno 13 DISABILI AUMENTANO I COSTI PER LE FAMIGLIE Menghini (PD): “La Regione scarica il problema sugli utenti” GIORNALE MENSILE DI ANZIO E NETTUNO BREVI: Nettuno-Roma, per la terza volta il premio ‘Caronte’ Si riapre la questione dei ticket sui disabili. Dal 1° aprile entrerà in vigore un nuovo provvedimento: l’esenzione totale dal ticket del 30% istituito dalla Regione non scatterà a 13mila euro ma a 4000 euro di reddito Isee. Dopo questa cifra si inizia a pagare. Dai 10mila euro il ticket si pagherà per intero. A seconda del grado di disabilità di un figlio o parente, le famiglie interessate vedranno aumentare la loro spesa mensile dai 400 fino ai 1000 euro. A riguardo è stato contattato il consigliere comunale, nonché nuovo segretario del PD di Nettuno, Giacomo Menghini, che conduce una battaglia politica sui ticket per disabili: “Con il ticket la regione evita di pronunciarsi sull’appropriatezza - spiega -, scaricando di conseguenza il problema agli utenti, che ancora non conoscono bene tale provvedimento e sono mal informati. Ci troviamo di fronte all’ennesimo taglio lineare, fatto senza alcun criterio, gravando non solo sull’utenza ma anche sui costi sociali indiretti”. “D’altronde,” continua Menghini, “a conoscere la questione ticket sono soltanto gli addetti ai lavori che hanno ben chiaro a cosa si sta andando incontro”. Un problema accresciuto anche dall’incapacità, da parte di molti Comuni, di poter effettuare tutti i calcoli necessari. Ad oggi infatti, pochissimi sono i Comuni organizzati, a causa della mancanza di informazioni certe da parte della Regione. Sono previsti insomma disagi non indifferenti per tutte quelle famiglie che continueranno a veder respinte le domande presentate ai Comuni, e che si troveranno costrette a pagare il ticket per intero, senza alcuna possibilità di replica. Come ribadisce più volte Menghini, “quando parliamo di queste problematiche sociali, non sempre si ha il reale coraggio di affrontarle, e ci si trova a trattare la questione in modo superficiale e non adeguato”. È questo il motivo per cui, prosegue l’esponente del Pd, “interventi di questo tipo non sempre rispondono a criteri d’efficacia e appropriatezza”. Dubbia è insomma l’efficacia del provvedimento e trascurati sono gli aspetti riguardanti i notevoli costi che si dovranno supportare per l’applicazione della nuova normativa. Menghini, come molti, si augura la presa di coscienza dell’inadeguatezza di tale provvedimento che non può essere tollerato, in quanto, conclude, “oltre ad essere irresponsabile e discriminatorio, trascura totalmente le reali esigenze dell’utente”. Alessandra Tulli Per il terzo anno consecutivo la tratta ferroviaria Nettuno-Roma vince il premio ‘Caronte’, affibbiato alla peggior linea tra quelle regionali. Secondo Legambiente, “tra i viaggi infernali, quello da Nettuno a Roma è il peggiore”. Lavinio scalo, 200mila euro per pista ciclabile La Regione Lazio ha stanziato 200mila euro per la realizzazione di una pista ciclabile in località Lavinio Scalo. Immigrati, in città quasi 6mila stranieri La Provincia di Roma, secondo la Caritas diocesana, con 405.657 immigrati iscritti all’anagrafe al 1° gennaio del 2010, è seconda solo a quella di Milano (407.191) e registra un’incidenza sulla popolazione del 9,8%. La presenza degli immigrati nella città di Roma, la più elevata in tutta Italia, è di gran lunga superiore rispetto agli altri Comuni della Provincia, dove però, essendo ridotta la popolazione, l’incidenza arriva a essere anche più elevata. Subito dopo Roma, i Comuni con i numeri più alti di stranieri sono Guidonia Montecelio (8.608), Fiumicino (7.411), Ladispoli (7.182), Pomezia (6.591), Tivoli (6.286), Anzio (5.791), seguiti da Ardea, Fonte Nuova e Velletri (con oltre 4.000 residenti). Pd, De Micheli Presidente assemblea provinciale Il consigliere comunale del Partito Democratico di Anzio, Giovanni De Micheli, è stato eletto Presidente dell’Assemblea provinciale del partito. De Micheli ha ottenuto un voto unanime, ed ha così commentato: “Lo spirito unitario che ha portato alla mia elezione come Presidente e a quella di Daniele Leodori come segretario, è il più grande valore aggiunto per questo partito”. Unisciti al nostro gruppo “00042” su: Space - Inchiesta Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Lavinio-Space Space-Politica 12 14 ANZIO e NETTUNO Eccellenza e criticità di un territorio Pubblichiamo, in una serie di 6 puntate “nonotematiche” e in esclusiva su Anzio Space, un’analisi sul litorale di Roma condotta utilizzando i più recenti dati statistici ufficiali. L’obiettivo dell’indagine, curata da Giancarlo Scatassa, è di illustrare la realtà demografica, economica e sociale di Anzio e Nettuno. I PARTE. Il litorale, la zona della provincia di Roma caratterizzata da maggiore vivacità demografica e dinamicità socio economica, si estende sul mare Tirreno per quasi 150 km da Civitavecchia a Torre Astura e comprende 9 Comuni: Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli, Fiumicino, Pomezia, Ardea, Anzio e Nettuno. Qui risiedono oltre 400 mila persone. E’ utile ricordare che queste due città sono unite in un unico agglomerato urbano. Via Gramsci, la strada lunga 3 km che le collega, è assimilabile a un qualunque viale di un qualunque centro urbano per l’ininterrotta teoria di edifici che s’ incontrano in entrambi i lati e per il convulso traffico, percorsa in continuazione da un gran numero di persone. Nessuno fa caso che ogni volta si supera un confine perché un inconscio, radicato convincimento, fa credere che Anzio e Nettuno siano la stessa cosa. Eppure Anzio e Nettuno, che rappresentano complessivamente una realtà demografica e socio-economica di tutto rilievo, con una popolazione superiore a 100 mila unità, pari al 24% di quella totale dei Comuni della fascia, presentano significative differenze. Popolazione La popolazione. La fascia costiera ha un’estensione territoriale di 768,15 km2 (il 18,9% di quella dell’“hinterland”, cioè del complesso del territorio provinciale esclusa Roma). Nella fascia sono concentrati alcuni fra i più estesi centri dell’hinterland come Fiumicino (213,4 Km2) Cerveteri (134,4) e Pomezia (107,3), ma anche Comuni molto piccoli come Ladispoli (26 km2), Anzio (con appena 43,4 Anzio Space Estensione territoriale, popolazione residente, densità demografica Comuni Estensione territoriale (Km .2) Popolazione residente al 31/12/2009 Densità demografica (abxkm 2 ) Incremento popolazione 2009/2001 Incremento popolazione 2009/2008 Anzio 43,43 53 924 1 241,63 44,6 3,3 Ardea 50,90 41 953 824,22 53,0 2,1 134,43 35 692 265,51 30,8 1,0 71,95 52 204 725,56 4,5 0,0 Fiumicino 213,44 68 668 321,72 34,7 3,2 Ladispoli 26,00 40 279 1 549,19 32,3 2,3 Nettuno 71,46 46 847 655,57 29,2 5,4 Pomezia 107,34 60 167 560,53 36,9 2,6 49,20 768,15 4 066,51 5 351,81 18 088 417 822 1 410 888 4 154 684 367,64 543,93 346,95 776,31 20,3 31,1 21,8 12,1 1,5 2,5 1,8 1,1 Cerveteri Civitavecchia S.Marinella Tot. Fascia Hinterland Tot. Provincia Km2.) e S. Marinella (49,2 km2). Nettuno ha un’estensione territoriale di 71,5 Km2, più di una volta e mezzo quella di Anzio. I Comuni della fascia più popolosi sono (dati 2009) Fiumicino (68,7 mila residenti) e Pomezia (60,2 mila); Anzio è al terzo posto con 53.920 residenti, Nettuno al quinto con 46.847. Il Comune di Ladispoli con 1.549,2 abitanti per km2 si colloca al primo posto per densità demografica (rapporto fra popolazione ed estensione territoriale), seguìto da Anzio (1.241,6). Questo valore è circa il doppio di quello di Nettuno (655,6) e di molto superiore a quello medio della fascia (543,9) e dell’hinterland (347). Estensione territoriale Anzio, dunque, che ha una superficie “urbanizzata” di 1.200 ettari (27% del totale) di contro, ad esempio, ai 350 ettari di Nettuno (4,9% del totale), ha raggiunto livelli di densità demografica “patologici” perché valori così elevati d’insediamento sul territorio comportano enormi difficoltà di gestione sotto il profilo economico, infrastrutturale e sociale. Si aggiunga che l’attuazione del nuovo Piano regolatore entrato in vigore ad Anzio nel 2004 comporterà la realizzazione di circa 7 mila nuove abitazioni e un incremento di popolazione valutabile in 15 mila unità, che farà aumentare il valore della densità demografica fino a 2.000 abitanti per km2. Anzio ha raggiunto questa poco invidiabile situazione demografica perché da oltre 50 anni costituisce un importante polo di attrazione. Negli anni ’50 intere comunità del sud dell’Italia si sono trasferite ad Anzio attratte dal miraggio di un’occupazione stabile e redditizia presso le industrie che in questa città sorgevano per i benefici della Cassa del Mezzogiorno, insediandosi, senza che alcun intervento programmatorio, per lo più nei territori periferici e edificando, quasi sempre abusivamente, improbabili, spesso fatiscenti abitazioni. Con la fine della fase d’industrializzazione, sono cessate di fatto le migrazioni interne, sostituite progressivamente e senza interruzioni da flussi migratori di stranieri, soprattutto extra comunitari. Nettuno, inserito anch’esso nella Cassa per il Mezzogiorno, ha subìto in maniera meno l’“assalto” sia delle migrazioni interne che, più recentemente, di quelle straniere, riuscendo a mantenere sul proprio territorio livelli d’insediamento accettabili. La popolazione di Anzio, peraltro, continua a crescere con forte dinamicità, registrandosi un saggio annuale d’incremento superiore al 3% (oltre 1.500 persone) quasi esclusivamente per effetto del saldo migratorio. Negli ultimi 8 anni l’aumento è stato del 44,6%, superiore a quello degli altri Comuni della fascia (maggiore è solo il valore di Ardea), di quello medio della fascia (31,1%) e dell’hinterland (21,8%). L’unico centro della fascia che non ha mantenuto il ritmo di sviluppo demografico degli altri Comuni è Civitavecchia, dove negli ultimi 8 anni la popolazione è cresciuta solo del 4,5%. Nettuno ha fatto registrare il più basso saggio d’incremento (dopo Civitavecchia e S. Marinella) della popolazione residente, pari al 29,2%, valore questo inferiore a quello medio della fascia. Per la città del tridente è giustificato parlare di una situazione demografica priva di particolari negatività. Nella prossima puntata esamineremo i dati della popolazione di Anzio e Nettuno per età, titolo di studio e distribuzione sul territorio. Anzio Space ....dalla Prima Space /Associazioni Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Space-Politica ....dalla prima La parentopoli di Anzio Perciò scoprire parenti e amici dei nostri amministratori un po’ ovunque, in Acqualatina o negli uffici comunali, nel servizio mensa o in quello della nettezza urbana, non scandalizza più. Non si lamenta l’opposizione che non alza le barricate, limitandosi a saltuarie interrogazioni consiliari quasi a rimarcare che “io però l’ho detto”. E non si angustia certo la destra di governo, seppur pizzicata a maneggiare assunzioni, delibere, concessioni e quant’altro. Né la Magistratura può metterci il naso più di tanto, visto che il tutto, fino a prova contraria, è assolutamente legale. Infine non si meraviglia neppure la comunità, i cittadini di Anzio, o quella che in altra epoca veniva chiamata la ‘società civile’. Tutto sommato - vox populi - è sempre andata così, e i cugì sono la compagnia di quanti devono essere raccomandati per i lavori nell’amministrazione. Perché indignarsi quindi, prima o poi toccherà a noi stare nella stanza dei bottoni e sistemare i nostri. E se qualche anziate resta fuori peggio per lui. Il merito è un dettaglio trascurabile nell’assegnazione dei contratti pubblici, e il curriculum viene rimpiazzato senza troppi imbarazzi dallo stato di famiglia. Non c’è quindi da sorprendersi se Anzio Space non sbatte in prima pagina nomi e cognomi di parenti e amici dei nostri amministratori assunti al Comune o nelle società controllate. Se preferisce, non certo per cautela, ricorrere alla pubblicazione delle sole iniziali. Che senso avrebbe gettare la croce su questa o quella persona quando il meccanismo è ormai universale. Quale utilità avrebbe pubblicare la lista in ordine alfabetico come succede a Roma per i casi Atac, Ama, Acea, solo per scoprire che, in fondo, ci siamo proprio tutti. Ci si lamenta che il settore pubblico non funziona, che non è in grado di far fronte alle esigenze dei cittadini, che è un carrozzone pesante, costoso, improduttivo. Lagnanze che dovremmo mettere da parte una volta per tutte, perché ciascuno di noi è consapevole che, chi intraprende la strada della politica, lo fa anche per risolvere i propri problemi familiari o economici. Alzi la mano chi si A.C. augura davvero l’avvento di una nuova classe dirigente. ....dalla prima “La cultura? 614 euro prego” Prima di tutto bisogna inoltrare la richiesta di Patrocinio e uso gratuito dello spazio al Comune di Anzio. Dopo aver ricevuto il Patrocinio bisogna andare a discutere con il Preside Bevilacqua dell’Istituto Alberghiero, che vi farà spendere, per la vostra richiesta di uso gratuito dello spazio, ben 614 euro. Com’è possibile? Semplice: il Comune è proprietario dell’immobile ma la scuola ne possiede l’uso, e in mezzo a questo gioco di forze ci rimettono tutte quelle associazioni che desiderano promuovere e sviluppare iniziative culturali nel nostro territorio. Davvero un bel segnale, non c’è che dire. Complimenti al Preside Bevilacqua per il suo salato atteggiamento, e complimenti all’amministrazione comunale che non provvede a facilitare la vita di chi spende tempo e passione per la crescita collettiva. Andrea Mingiacchi 15 13 ....dalla prima Il calcio brucia Una volta si pensava che fossero i troppi interessi dei “big” ad esacerbare gli animi degli ultras nazionali. Questa sintesi sociologica, per quanto brillante, cozza con la realtà di Fidene-Anziolavinio, uno dei tanti esempi del rigurgito di violenza anche nel calcio dei poveri. Andando ai fatti di Fidene ci preme rimarcare la violenza inaudita dei tifosi capitolini. Da cittadini anziati fa male sapere che alcuni tuoi concittadini hanno rischiato di perdere la vita solo per essere andati a seguire la squadra del cuore. Quegli stessi tifosi (quelli anziati) spesso additati dalla stampa alla stregua di delinquenti, quando al contrario al di là di pochi idioti, possono vantare una tifoseria tra le più calde e corrette del panorama locale. L’augurio è che la Lega faccia luce sulla dinamica dei fatti, prendendo dei provvedimenti esemplari nei riguardi dei teppisti di Fidene. In ogni caso si avverte la necessità di una diversa cultura sportiva: il tifoso va educato come qualsiasi essere umano, mettendolo al centro della vita pubblica. I tifosi dell’Anziolavinio vengono citati solo in brevi notizie di cronaca nera, o al contrario esaltati quando le cose del campo vanno bene. I signori che guidano a livello politico la città dove sono? Come al solito latitano, usando il calcio solo per incamerare voti e alimentare a livello economico una vacca già molto grassa. Cosa raccontiamo al tifoso nato in borgata, magari senza lavoro, che ha nel calcio la sua ragione di vita? Pensiamo a come sostenerlo, e non lasciamolo in balia del nulla. Marcello Bartoli L’intervento IL TERZO SETTORE, UN AIUTO CONCRETO Il Terzo Settore è l’insieme di tutte le organizzazioni di volontariato e no-profit quali, per esempio, le associazioni di promozione sociale, le fondazioni, le famiglie che offrono il proprio operato sul principio della solidarietà e dell’eguaglianza. Sul nostro territorio queste organizzazioni, formate dai cittadini che partecipano attivamente collaborando con le amministrazioni comunali da circa 15 anni, propongono iniziative da realizzarsi sia nei periodi estivi che nei mesi invernali. In particolare spettacoli teatrali, convegni tematici, corsi di formazione e didattica, corsi artistici e musicali o d’informazione. Diverse sono poi le cooperative sociali, formate da socio-lavoratori e collaboratori, chiamate alla creazione di progetti per l’intervento assistenziale o educativo e di inserimento sociale. Nel comune di Anzio, durante l’anno, i rappresentanti delle associazioni noprofit, le coop. sociali (Enti del Privato sociale) prendono parte agli incontri su temi specifici con i rappresentanti dell’amministrazione comunale e della A.S.L. Queste persone avviano un dialogo sui bisogni della comunità nelle varie fasce di età, oppure sui disagi dovuti alla tossicodipendenza, alla disabilità e alla povertà. Il frutto della discussione è la programmazione di un intervento sociale, o sanitario, che tenga conto delle esigenze della cittadinanza nelle varie località del comune. Gli interventi ritenuti utili o prioritari si realizzeranno in media nell’arco dei due anni successivi alla loro approvazione. L’aiuto concreto della cittadinanza è oggi alla base della collaborazione tra Enti e Istituzione. Loretta Giacomozzi Space - Cultura 12 16 Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Lavinio-Space Space-Politica Natale al Museo Archeologico Atmosfera familiare e tanta cultura Successo e grande affluenza di pubblico il 19 dicembre per l’evento “Natale al Museo” 2010, con la Sala delle Conchiglie di Villa Adele ad Anzio gremita di visitatori. Una domenica diversa dalle altre, trascorsa in compagnia dello staff del Museo Civico Archeologico di Anzio per festeggiare insieme il Natale all’insegna della cultura, della musica, dell’amicizia e del buon cibo. Gli elementi natalizi ci sono stati tutti e l’atmosfera familiare che subito si è respirata all’entrata del Museo, ha contribuito a rendere questo giorno speciale: alle ore 11:30 c’è stata l’apertura al pubblico con l’atteso brindisi augurale del sindaco Bruschini e dell’amministrazione comunale anziate. Alle 13:30 è poi partito il “Pranzo di Natale”, un ricchissimo buffet allestito per l’occasione; nel pomeriggio c’è stata la presentazione delle poesie di Luigi Salustri, “Le Mostre Archeologiche di Anzio raccontano”, a seguire canti, animazione e letterine di Natale. L’intensa giornata si è protratta per tutto il pomeriggio, con l’inaugurazione delle tre mostre: l’album di famiglia dal titolo “La famiglia GraziaPolverini”, la “La Tavola di Natale” con l’installazione di Saverio Sciandone e “Le Tovaglie di Renza Fagioli e le sue Allieve”. Vi ricordiamo inoltre che gli appuntamenti al Museo archeologico continuano: dall’11 al 26 di Gennaio ci sarà il progetto Il Documentario – Il Museo – L’Archeologia, a cura di Maurizio Pellegrini, e che vedrà coinvolti gratuitamente gli studenti-cittadini di Anzio, i quali avranno la possibilità di indagare, conoscere e apprendere i modi di organizzazione di un museo e gli stili di vita della romanità antica. Elisabetta Civitan “Un nuovo obiettivo per Anzio” L’associazione 00042 chiude la mostra “Un nuovo Obiettivo per Anzio” con grande soddisfazione e desiderio di dare continuità ad una manifestazione fotografica che può finalmente raccogliere le diverse sensibilità dei fotografi del territorio, in un momento di riflessione e scoperta della città. Si ringraziano l’on. Aurelio Lo Fazio, l’on. Claudio Moscardelli, il Sindaco Luciano Bruschini, L’Ass. Umberto Succi, la dott.ssa Angela Santaniello e tutti coloro che hanno reso possibile quest’evento. Associazione Culturale 00042 www.00042.it Anzio Space Dopo Genzano e Roma, a gennaio due appuntamenti al Paradiso sul Mare I CONCERTI DELLA CORALE ALL’INSEGNA DELLA GRANDE MUSICA Una serie di appuntamenti con la Corale Polifonica Città di Anzio. Il gruppo, fondato nel 2001, da dieci anni è attivo sul territorio nazionale attraverso vari concerti tenuti durante l’anno e che spaziano dalla musica classica alla lirica, dal gospel al folk… E anche sotto Natale non potevano mancare gli “incontri musicali”: il 22 dicembre, alle ore 20, la Corale canterà al Palazzetto dello sport di Genzano; mentre il 29, alle ore 19, sarà a Roma presso la Chiesa Corpo e Sangue di Cristo. I brani che verranno eseguiti richiamano il periodo natalizio: si va da “I cieli Narrno” (Frisind) a “Quando nascette ninno” (S. Alfonso da Liguori), da “Christmas bell” (S. B. or S. A.B) a “Neve non tocca” (Perosi), da “Buon Natale” (Bartolucci) per arrivare a “Transeamus” (Shnabel). Non mancheranno poi “Astro del ciel” (Franz Gruber) e “Bianco Natale” (Irvin Berlin). Tutti i concerti saranno accompagnati al pianoforte dalla Prof.ssa Corinna Pollastrini. I maestri che dirigono il coro sono: Davide Masci e Michele Zanoni. Per il nuovo anno la Corale Polifonica si esibirà invece in casa: il 6 e il 17 gennaio 2011 l’appuntamento è al Paradiso sul mare di Anzio (l’orario non è ancora stato definito). In particolare il 17 gennaio si canterà in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. La polifonica, formata da circa una cinquantina di persone, da dieci anni è promotrice di iniziative culturali-musicali ed è apprezzata per le sue esibizioni anche all’estero. Tra i numerosi concerti che ha al suo attivo c’è quello tenuto per l’Associazione Alzheimer in occasione del Convegno per la giornata Mondiale su l’Alzheimer e per i Lions Club “Pantheon” Roma. Nel 2004 e nel 2006 il gruppo si è esibito in Germania nella città gemellata di Bad Pyrmont ricevendo molti apprezzamenti per le varie esecuzioni. Per maggiori info su concerti in programma potete vistare il sito: www.coraleanzio.it. lc Anzio Space Space - Cultura Space /Associazioni Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno A Roma la mostra sulla civiltà romana e cinese L’AQUILA E IL DRAGONE Più di 400 capolavori italiani e cinesi ricostruiscono le tappe e i momenti salienti del sorgere e dello sviluppo dei due più importanti imperi della storia, quello romano e le dinastie cinesi Qin e Han nel periodo che va dal II secolo a.C. al IV secolo d.C. Affreschi pompeiani, la Venere Pudica e pitture romane saranno accanto ad ori, giade, lacche, sete, bronzi e alla splendida veste funeraria del re Jian di Zhongshan che risale al I secolo. Le due civiltà, sempre consapevoli dell’e sistenza reciproca e della propria grandiosità, non hanno mai avuto contatti diretti tra di loro. Oggi invece, grazie alla mostra “I due imperi: L’aquila e il dragone” allestita a Roma nelle sale di Palazzo Venezia fino al 6 febbraio 2011, si può ammirare la storia di questi due antiche civiltà nella loro diversità e nella loro somiglianza. Per il governo cinese è stato un grande sforzo far arrivare fino in Italia pezzi rarissimi, alcuni dei quali non hanno mai lasciato la Cina. IMPERO ROMANO - Le opere esposte nelle prime sale raccontano l’Impero romano, la sua nascita, il suo evolversi fino al suo massimo splendore all’e poca di Traiano. Anni in cui Roma ha iniziato il suo lungo processo di conquiste e di controllo. I reperti esposti in mostra aiutano a capire quali sono stati gli aspetti peculiari di questo Impero: religione, igiene, commercio, monete, sculture e agricoltura. Ecco allora che s’intravede un legame tra le due civiltà. Nello stesso periodo storico, infatti, anche l’Impero cinese si trova ad affrontare gli stessi problemi dell’impero romano: tenere insieme territori molto vasti, difendere i confini, assicurare stabilità interna, sfamare la popolazione e unire religioni diverse. IMPERO CINESE - La mostra mette in risalto l’impegno della Cina nel consentire ai visitatori di ammirare tesori preziosi e rari della civiltà cinese. La differenza sostanziale tra i due imperi consiste nel fatto che i reperti romani illustrano la vita quotidiana del popolo, mentre quelli cinesi provengono esclusivamente dalle tombe, che secondo le loro credenze erano concepite per accompagnare i defunti nell’aldilà. La ricerca ossessionante dell’immortalità, l’idea dell’e sistenza di un mondo parallelo dove fosse necessario andare provvisti delle condizioni adeguate, è la caratteristica basilare dell’impero cinese. Sono presentate lacche, sete, bronzi, terrecotte e giade, eccezionali per la loro qualità ma soprattutto per il loro significato religioso: si pensava, infatti, che la giada preservasse l’anima del defunto nel suo viaggio nell’aldilà, consentendogli quindi di raggiungere la sospirata immortalità. Elisabetta Civitan 17 13 Facebook, da internet al cinema “THE SOCIAL NETWORK” Il “Time” lo ha definito l’uomo dell’anno, il cinema gli ha dedicato un film “The Social Network”. Stiamo parlando del giovane Mark Zuckerberg che nel 2004, quando era studente dell’università di Harvard, ha creato“Facebook”, il social network più famoso e usato al mondo. Oggi nel pianeta gli utenti registrati su questa piattaforma virtuale sono oltre cinque miliardi. “The Social Network”(2010) è arrivato da poco anche nei cinema italiani. Diretto da David Fincher, la pellicola racconta la nascita di Facebook e di come sia cresciuto così rapidamente. Quando si è affacciato nella rete, nel campo dei social network, Friendster e MySpace la facevano da padroni. In una tale situazione, la “piattaforma virtuale” di Zuckerberg com’è riuscita a trovare i primi utenti? Le parole chiave di questo successo sono: nome vero (da digitare al momento dell’iscrizione), esclusione, privilegio e status sociale. Sembra strano ma all’inizio Facebook era un servizio per ragazzi elitari, aperto agli studenti di un’università di prima classe. Chi poteva iscriversi apparteneva ad un alto status sociale. Ultimamente i film di Fincher sono monotoni e senza catarsi, finiscono improvvisamente senza arrivare al punto culminante ma comunque attirano lo stesso le simpatie del pubblico, come succede appunto per “The Social Network” che fotografa il mondo che ruota intorno a Facebook. Oggi le persone si iscrivono a più network, all’interno dei quali cambiano spesso ruolo, caratteristiche e personalità. L’esistenza di se stessi si diversifica. Mentre in “Fight Club” (1999), sempre di Fincher, i protagonisti cercano con tutte le loro forze l’evidenza di sé attraverso violenza e dolore, nell’epoca di facebook le persone possono girovagare dappertutto con tanti “IO”. E Fincher reagisce a questo mutamento, creando con monotonie e con reiterazione. Se ci sono tanti se stessi, non c’è bisogno di coinvolgere un solo IO. Si può passare da un network all’altro con facilità e senza troppe emozioni. Come dimostra anche il film-documentario intitolato “Life 2.0” che esplora il mondo virtuale in 3D gestito dalla Linden Lab. In questa Second Life due coniugi hanno creato la loro storia d’amore anche nello spazio virtuale, dove si incontrano e si danno appuntamento. Yoshiro Izumi Al via la II edizione del progetto della Provincia “CITTA’ PLURALI” PER UN DIALOGO tra culture diverse Conoscersi di più per vivere meglio abbattendo il muro del pregiudizio e dell’intolleranza. È l’obiettivo di “Città plurali”. Il progetto, giunto alla seconda edizione e promosso dall’assessorato alle politiche culturali della Provincia di Roma in collaborazione con il CIDI – Centro di iniziativa democratica degli insegnati e il Tavolo interreligioso di Roma, nasce per sviluppare e diffondere una maggiore integrazione all’interno di un territorio sempre più interculturale, dove convivono persone di etnie e religioni diverse. Nelle aree della provincia di Roma sono ormai presenti diverse comunità di rumeni, filippini, polacchi, albanesi, peruviani, bangladesi, ucraini, cinesi, egiziani, equadoregni. L’iniziativa coinvolgerà, oltre Ardea, Lanuvio, Ladispoli, Monterotondo, anche la città di Anzio e si baserà su un ciclo di conferenze che coinvolgeranno operatori sociali e culturali, bibliotecari, operatori delle AA.SS.LL, docenti e studenti delle scuole superiori. Al Tavolo Interreligioso di Roma, costituito nel 1998, partecipano esponenti delle aree religiose Induista, Buddhista, Ebraica, Islamica, Ortodossa e Protestante.“Con questo progetto – afferma l’assessore alle politiche culturali della Provincia di Roma Cecilia D’Elia – affrontiamo temi quanto mai significativi e affascinanti per tutti, credenti e non. Già l’anno scorso abbiamo creato importanti contatti tra le comunità di migranti, le associazioni, le biblioteche e le scuole dei Comuni interessati. Il dialogo tra le religioni è una parte importante dell’integrazione sociale e culturale e aiuta a combattere pregiudizio e intolleranza”. lc Space - Donna 12 18 Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Lavinio-Space Space-Politica Care Lettrici e Cari Lettori, voglio cominciare questo nuovo anno parlandovi di un uomo, Avram Noam Chomsky, linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense. Chomsky è noto per le sue prese di posizione politiche, nelle quali ha aspramente denunciato la strumentalizzazione dei mezzi di comunicazione statunitensi, da parte delle lobby economiche, evidenziando la piattezza conformista dei media. Il percorso attraverso cui si attua questo livellamento, consiste nella “fissazione delle priorità”: mezzi di informazione che determinano una struttura prioritaria delle notizie, alla quale i media minori devono adattarsi a causa della scarsità delle risorse a disposizione. L’ obiettivo? Creare una fabbrica del consenso, ossia un sistema di propaganda efficace per il controllo e la manipolazione dell’ opinione pubblica. Qui di seguito vi riporto le dieci regole stilate da Chomsky sulla manipolazione: 1. La prima norma è la “strategia della distrazione”: consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle elite politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio di continue distrazioni e informazioni insignificanti. 2. Seconda norma è quella del “falso problema/risposta demagogica“: si crea un problema per causare una certa reazione nel pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desidera far accettare. Esempio si può creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici. 3. Terza norma è la gradualizzazione delle soluzioni politiche: per far accettare una misura inaccettabile come la privatizzazioni, lo stato minimo, la precarietà, flessibilità, basta applicarle gradualmente per più anni consecutivi poiché tanti cambiamenti tutti insieme posso provocare una rivoluzione. 4. Quarta norma è quella dello spostamento nel tempo: per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, così il pubblico ha più tempo per metabolizzarla e accettarla rassegnato quando arriva il momento. 5. Quinta norma è il comunicare ai cittadini come fossero bambini: la maggior parte della pubblicità rivolta al grande pubblico usa intonazione, argomenti particolarmente infantili, molto vicini alla debolezza. Lo scopo è quello di avere una reazione sprovvista di senso critico come quella di un dodicenne. 6. La sesta norma è quella della “patetica”: sfruttare l’emozione – tecnica classica per provocare un corto circuito su un‘analisi razionale da parte dell’individuo aprendo così la porta dell’inconscio e iniettare idee, paure o indurre comportamenti. 7. La settima è la progettazione e gestione di un ignoranza diffusa. 8. L’ottava prevede che il pubblico mediatico si convinca che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti. E che questi siano valori positivi e condivisibili. 9. La norma numero nove è quella del “senso di colpa”: far credere alla persona che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, a causa della sua scarsa intelligenza. Così invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto-svaluta e s’incolpa. Effetto: inibizione della sua azione. E senza azione non c’è ribaltamento né rivoluzione, nessuna possibilità di cambiamento in senso democratico. Per ogni suggerimento, idea, iniziativa per noi donne scrivetemi a: [email protected] Anzio Space 10. La norma numero dieci è quella del “doppio binario della conoscenza scientifica”: per Chomsky il vero potere è nel conoscere compiutamente i predicati psicobiologici del pubblico e poter confidare sul fatto che i cittadini non siano in grado di conoscere se stessi. Non c’è da aggiungere altro, se non consigliare a tutti quanti di meditare su quanto espresso da Chomsky che pur parlando della società americana è come se parlasse di tutto il mondo. Roberta Treglia LA RICETTA DEL MESE SEMIFREDDO AL TORRONE Ingredienti : - per 8 persone: Procedimento. - 200 gr di panna fresca - 130 gr di torrone bianco - 75gr di zucchero semolato - 3 tuorli Passate il torrone nel tritatutto riducendolo in polvere fine. Per il semifreddo, preparate uno sciroppo facendo bollire per un minuto esatto lo zucchero con gr. 75 d’acqua. Con la frusta elettrica, montare i tuorli in una ciotola immersa in un bagnomaria tiepido tenuto su fuoco moderato, versando a filo lo sciroppo di zucchero caldo. Continuate a lavorare il composto finché diventerà gonfio e colloso. Estraetelo dal bagnomaria e, sempre lavorando con la frusta, fatelo raffreddare quindi incorporatevi il torrone in polvere e la panna montata fermissima. Distribuirlo in 8 stampini da crème caramel che terrete in freezer almeno per 6 ore. Per la salsa al cioccolato fondente: - gr 100 di cioccolato fondente - gr 50 di zucchero semolato - caffè solubile in polvere - un pizzico di sale Circa un’ora prima di sformare i semifreddi, preparate la salsa: tagliuzzate il cioccolato, mettetelo in una casseruolina insieme con gr 250 di acqua, con lo zucchero, un pizzico di sale, un cucchiaino di caffè solubile in polvere; portate la casseruolina su fuoco molto moderato e, sempre continuando a mescolare, fate bollire la salsa per un minuto circa, quindi lasciatela raffreddare. Sformate i semifreddi e versate un velo di salsa. Volendo, spolverizzateli con altro torrone tritato non troppo finemente o con mandorle o nocciole ridotte in granella o tritate grossolanamente con un coltello. Buon Appetito! Elisabetta Civitan Il consiglio di Cesare Del Gatto Gelati, semifreddi e cioccolato fondente di regola non andrebbero abbinati al vino. Anche se la situazione è particolare si potrà provare un vino dolce. La malvasia sarda, si presta bene al confronto con profumi di frutta appassita e note amabili ma lievemente ammandorlate nel finale. Produttore rappresentativo è il tenace Gian Battista Columbu, con la Malvasia della Planargia Alvarega, recentemente premiato dall’Espresso per l’altra malvasia di Bosa da lui prodotta e che interviene nel documentario cinematografico Mondovino del 2004 di Nossiter. Anzio Space Space - Donna Space /Associazioni Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Umberto Veronesi si racconta attraverso le storie delle donne che ha conosciuto ‘DELL’AMORE E DEL dOLORE’ Una “lettera d’amore” dedicata alle donne che lo hanno formato e che ha conosciuto. Un libro autobiografico scritto e raccontato con rispetto e gratitudine da un uomo, Umberto Veronesi, onocologo di fama internazionale e direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, che con il suo lavoro ha saputo ascoltare il mondo femminile. “La mia professione - racconta il medico - mi ha insegnato l’arte di leggere nei gesti e nelle parole delle donne. Buona parte del mio pensiero e dei valori che sono alla base della mia attività scientifica e sociale nasce dalla riflessione su storie di vita femminile: la storia di migliaia di donne che ho curato come medico, delle centinaia con cui ho scelto di lavorare ogni giorno come ricercatore, e di quelle che ho avuto il privilegio di amare come uomo.” Nel libro, dal titolo “Dell’amore e del dolore delle donne” (ed. Einaudi 2010), l’autore ripercorre la sua vita privata e professionale attraverso le storie delle donne con le quali ha condiviso sentimenti, amicizia e lavoro. Donne che di volta in volta si sono trovate impegnate in una battaglia: contro la malattia, i pregiudizi, la paura, la moralità, i dogmi religiosi, la disinformazione, l’ignoranza e l’ipocrisia. A cominciare dalla madre Erminia, che lo indirizza negli anni della giovinezza e gli insegna due cose importanti: la tolleranza e il “saper approfondire”. Quando c’è un contrasto in un rapporto umano bisogna scoprirne le cause, i motivi. Un consiglio che lo accompagnerà anche nella sua professione: il medico, prima di guarire, deve scoprire le cause della malattia. Ed è proprio la scelta di fare l’oncologo specializzandosi nella cura del tumore al seno che avvicina Veronesi sempre più al pensiero femminile. Inizia così un viaggio professionale a contatto con le donne capaci di affrontare con grande forza e dignità la malattia, che decidono di combattere e non di cadere. Ci sono poi gli incontri con le grandi della scienza e della politica come Rita Levi Montalcini e Margaret Thatcher. La conclusione dell’autore è che il “gentil sesso” è più forte e migliore degli uomini e che “il futuro del mondo è donna”. “Lo dico da diversi anni: è in arrivo l’era della donna - scrive Veronesi - È in atto una rivoluzione silente e progressiva che non trasformerà la realtà da un giorno all’altro in modo traumatico, ma la farà evolvere lentamente”. Un pensiero sottolineato da un uomo che, oltre a dodici lauree ad honoris causae ricevute nel corso della sua carriera, è forse l’unico ad aver ottenuto da un’importante associazione femminile romana il premio di “Donna ad honorem”, proprio “per i tentativi di calarsi nella realtà dei problemi più profondi dell’animo femminile”. Un attestato di cui Veronesi va molto fiero. Luisa Calderaro 19 13 L’Epifania: ogni festa porta via! Manifestazioni e folclore nelle città laziali “La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…” Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavallo di una scopa, entra nelle nostre case mentre tutti dormono e infila nelle calze dei bambini (e anche di noi adulti!) caramelle, doni, dolcetti e pezzi di carbone! La Befana l’abbiamo sempre immaginata così. Ma chi è in verità? Come nasce questa festa popolare? Il termine “Befana” deriva dal greco “Epifania” che significa “apparizione”, “illuminazione”. La sua origine discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani. Avvenne nella notte tra il 5 e il 6 gennaio che i Re Magi fecero visita a Gesù Bambino, dieci giorni dopo la sua nascita, per offrirgli oro, incenso e mirra, ma non riuscendo a trovare la strada per Betlemme, chiesero informazioni a una vecchietta. Nonostante le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non li accompagnò. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì e si mise a cercarli senza riuscirci. Così si fermò a ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Sono molte le manifestazioni che si terranno il 6 gennaio in alcune città laziali per festeggiare in modo diverso il giorno dell’Epifania: - Roma, Festa della Befana a Piazza Navona: Roma rispetta e festeggia l’Epifania con diverse manifestazioni. Ormai è una tradizione che si ripete ogni anno in una delle piazze più belle della Capitale. A Villa Borghese, invece, davanti al bioparco, per i più piccoli ci saranno tanti artisti, musica e divertimento. - Subiaco (Rm): una giornata all’insegna della cultura e della buona tavola con le visite guidate ai monasteri di Subiaco per rintracciare le origini del monachesimo benedettino, culla della civiltà occidentale. - Frascati (Rm): nella notte del 5 gennaio, esposizione della più lunga calza della Befana, spettacoli con artisti da strada, il teatrino dei burattini, esibizioni di gruppi musicali e un “simpatico” mezzo di locomozione che accompagnerà i visitatori nelle zone della manifestazione. - Albano Laziale (Rm): passeggiata con la banda musicale dei folletti di Babbo Natale; spettacolo per bambini col gruppo animazione clown e artisti da strada e distribuzione di doni da parte dei Re Magi e della Befana. Elisabetta Civitan Space - Sport 12 20 Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Lavinio-Space Space-Politica Anzio Space Anche nello sport dilettantistico dilaga la violenza GUERRIGLIA A FIDENE Nella trasferta a Roma i tifosi anziati sono stati presi di mira dai supporters locali Anziolavinio, tempo di bilanci. Si chiude l’anno solare (e anche il girone di andata) e per il team biancoceleste è arrivato il momento di tracciare il primo bilancio stagionale. Dopo un inizio promettente, che aveva proiettato i tirrenici in piena lotta play off, negli ultimi due mesi la tabella di marcia ha fatto registrare un sensibile rallentamento. Antonelli e compagni al termine del giro di boa ristagnano in una anonima posizione di metà classifica, con una distanza simile sia dalla lotta al vertice, sia dalla zona play out. Non vanno dimenticate le numerose attenuanti di quest’ultimo periodo: in primis l’assenza prolungata di alcuni elementi cardine della rosa, in secondo luogo la scarsa attitudine a lottare per il vertice in un campionato così competitivo come quello di serie D. Come hanno ripetuto a più riprese giocatori e dirigenti, non bisogna mai dimenticare che l’Anziolavinio è stato costruito per centrare il traguardo salvezza. Gli attuali ventidue punti in classifica premiano largamente l’operato di mister Caputo, che finora ha svolto un lavoro oscuro ma prezioso, modellando un gruppo che nei momenti difficili è sempre uscito fuori con orgoglio. Nelle ultime due gare prima della sosta i neroniani hanno subito l’inevitabile sconfitta casalinga contro il quotato Monterotondo, per poi cogliere un buon pari nell’insidiosa trasferta di Fidene. A proposito di Fidene, siamo costretti ad aprire una parentesi dolorosa che poco avrebbe in comune con il mondo del calcio. Ci riferiamo al vergognoso attacco premeditato che ha visto protagonisti i tifosi locali. I supporters dell’Anziolavinio sono stati oggetto di minacce ed insulti per tutto l’arco della gara. La tensione è sfociata nell’atto vile dei tifosi capitolini, che hanno appiccato un incendio verso il pulmino che trasportava i sostenitori anziati. Il bilancio finale per fortuna non ha fatto registrare morti, ma si è sfiorata comunque la tragedia. Enrico D.R. 40 anni, ha riportato la frattura del setto nasale, mentre l’autista del pullman ha rischiato grosso: mentre cercava di domare le fiamme con un estintore, è rimasto incastrato tra i sedili. Per fortuna il pronto intervento di un collega lo ha messo in salvo. La società anziate ha scritto alla Lega nazionale dilettanti per denunciare l’accaduto, invocando provvedimenti duri e tempestivi nei confronti degli ultras romani. “Poteva essere una tragedia- ha riferito un tifoso anziate al seguito della squadra in trasferta-. Abbiamo subito un attacco premeditato, che la dice lunga sulle intenzioni dei tifosi del Fidene. Non mi piace stilare classifiche sui più buoni o meno, ma ci tengo a rimarcare che spesso la nostra tifoseria è stata maltrattata soprattutto da certa stampa prevenuta. Mi auguro che la stessa enfasi venga posta per rimarcare quanto ci è accaduto.” Il campionato dell’Anziolavinio ripartirà il 5 gennaio con la trasferta sul campo del Selargius. Sperando si possa tornare a parlare di calcio. Marcello Bartoli Due vittorie consecutive, una sconfitta e un paraggio per i biancoverdi FALASCHE, BATTESIMO “D’ORO” PER IL NEO MISTER BINDI Il Falasche ha un nuovo Mister. Dopo la sconfitta contro il fanalino di coda VisAurelia, la società biancoverde esonera Neno Cesarini e ingaggia Massimo Bindi, allenatore giovane ma già abbastanza esperto, avendo guidato tra le altre anche Aprilia e Latina. Serviva una scossa all’ambiente e a farne le spese come spesso capita è l’allenatore, che lascia la società con un velo di polemica avendo saputo della decisione di sollevarlo dall’incarico solo dal Direttore Sportivo Vito Santostasi e non dal Presidente. Il battesimo per Mr. Bindi è stato subito col botto, con i ragazzi che sono riusciti a battere per 1-0 l’ex capolista Borgo Podgora, con una rete di Zitarosa all’89°. Mr. Bindi ha apportato subito alcune modifiche alla formazione, invertendo gli esterni Porcari e Perica, che solitamente stazionavano a centrocampo. Come dicevamo la rete è arrivata quasi allo scadere con un colpo di testa di Zitarosa su corner di Porcari, che ha portato i tanti attesi 3 punti al pubblico casalingo. Importante era dare continuità di risultati nella trasferta di Sabotino, dove i bianco verdi hanno sfoggiato una buona prestazione e si sono imposti per 1-0 con rete di Buchicchio (27° p.t.) che era a digiuno da lungo tempo. Seconda partita per Bindi e seconda vittoria. Anche l’allarme infortuni sembra essere rientrato con i recuperi di Petruolo e Molinari (out solo Del Grosso). Archiviato Sabotino si pensava potesse arrivare anche la vittoria contro il Santa Maria Mole, e invece arriva la prima sconfitta per Mr. Bindi e i suoi ragazzi, che perdono 0-2 in casa. Il big match della quindicesima giornata è stato il derby contro il Nettuno: al “Celestino Masin”, Nettuno e Falasche si dividono la posta, un 1-1 targato Laudante e Petruolo. Un punto che serve a muovere la classifica e a ripartire dopo la sconfitta casalinga. Il gol nel derby è arrivato grazie a Petruolo che ha sfruttato al meglio un calcio di punizione al 17° s.t. Prima gioia stagionale per il forte difensore che ha dedicato il gol alla sua fidanzata. L’ultimo turno (prima di andare in stampa) ha visto il Falasche ospitare al “Villa Claudia” la matricola Ostiamare, regolato con un 2-0 grazie alle reti di Porcari e Buchicchio. Classifica che torna a sorridere in casa Falasche, con Cancelli e compagni che dopo 16 giornate sono ottavi a quota 22 punti. Fabrizio Tirocchi Anzio Space Space - Sport Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno 21 Dopo il pareggio contro le Falasche, i Verdeblu battono l’Acilia 2-1e salgono a quota 20 punti CALCIO, PRIMI SEGNALI DI RIPRESA PER IL NETTUNO C’eravamo lasciati con il Nettuno sconfitto a domicilio dal Ciampino. Nella partita successiva è arrivato il pareggio sul campo del Borgo Flora, uno 0-0 che quantomeno è servito a muovere la classifica. C’è da dire che il Mister non riesce mai a schierare la formazione tipo a causa dei tanti infortuni che stanno flagellando la rosa nettunese e, in piena emergenza si è giocata anche la partita contro la VjsVelletri al “Celestino Masin”. Nonostante Colella sia riuscito a portare avanti i Verdeblu al 35° p.t. i Nettunesi perdono comunque 2-1, con il Velletri che nel secondo tempo è riuscito prima a pareggiare con un grandissimo gol di Sambataro e poi a raddoppiare con Tafani. Al termine della partita è quindi arrivata la brutta notizia che Mr. D’Ambra lascia la panchina del Nettuno. Non a causa degli scarsi risultati ma a causa di un problema di salute che lo obbliga al riposo e al non poter prendere freddo, essendo stato operato alla tiroide poco tempo fa, cosa che non gli consente di poter essere presente agli allenamenti. Va comunque sottolineato che la società ha sempre dato piena fiducia al Mister e quello di D’Ambra è sicuramente un arrivederci e non un addio. Essendo legatissimo all’ambiente Verdeblu e con il sostegno della società, non appena si sarà ristabilito tornerà a riprendere il suo posto sulla panchina nettunese. La scelta del sostituto di D’Ambra è ricaduta su Pino D’Andrea che ha sfiorato l’eccellenza lo scorso anno sulla panchina del Sabotino. Reduce dalla sconfitta di Cava Dei Selci per 3-1, dove sulla panchina si era seduto il “duo” interno Macciocchi-Ruberti, Mister D’Andrea prende in mano la squadra nella partita più sentita della stagione: il derby contro i cugini del Falasche conclusosi 1-1 con rete Verdeblu del giovane Giammarco Laudante. Un pareggio che non serve a nessuno: questo è quanto è emerso da un derby che non è stato all’altezza delle aspettative, e ha rispecchiato il momento di difficoltà che stanno vivendo le due compagini del litorale. Nonostante non vincesse da quattro gare, contro il Falasche si è visto ad ogni modo qualche segnale positivo, soprattutto a livello di carattere e di voglia di fare bene. L’ultimo turno prima di andare in stampa, ha visto il Nettuno vincere per 2-1 sul campo del Città di Acilia. Sicuramente una vittoria salutare e un’iniezione di fiducia utili per risalire presto la classifica e sollevarsi il prima possibile dalla zona bassa, dove attualmente si trova il Nettuno, che dopo 16 giornate è a quota 20 punti. Fabrizio Tirocchi La sconfitta 33-14 contro il Colleferro fa svanire i sogni di promozione della squadra RUGBY, PER LA NERONIANA UNA STRADA TUTTA IN SALITA I ragazzi di Mr Cuttita scivolano all’ottavo posto in classifica a quota 24 punti Eccoci giunti al primo numero del 2011 di Anzio-Space, sperando abbiate passato delle buone feste, torniamo a parlare del rugby e degli ultimi incontri del 2010 della Neroniana di Mr. Cuttitta. C’eravamo lasciati con il campionato fermo a causa dei test match della Nazionale, si è tornati sul campo il 28 novembre con la Neroniana che è stata impegnata ad Avezzano, e non ce l’ha fatta a tenere testa alla capolista pur disputando una buona prova, rimanendo in partita fino alla mezzora del primo tempo. Poi si è dovuta arrendere all’ottimo Avezzano uscendo sconfitta per 34-3. Hanno fatto la differenza per i locali le “mule” molto solide che hanno messo in difficoltà la Neroniana, con Mr. Cuttitta che a fine gara rende onore ai vincitori dichiarando: “L’Avezzano è la squadra più forte che abbiamo incontrato finora, ha tutte le carte in regola per vincere il campionato.” La sconfitta in terra abruzzese ridimensiona leggermente le speranze di promozione della Neroniana che doveva vincere per rimanere agganciata al treno di testa. Il pronto riscatto c’è stato nel turno successivo con i ragazzi che in “casa” hanno sconfitto il Primavera per 3423 mettendo a segno 4 mete. La partita è stata caratterizzata da un arbitraggio non all’altezza che ha scontentato entrambe le compagini. Sulle ali dell’entusiasmo e con il morale alto dopo questa vittoria, ci si aspettava un’altra buona gara contro il temibile Colleferro per restare agganciati al quarto posto. Ma la sconfitta per 33-14 fa svanire definitivamente i sogni promozione della Neroniana, senza togliere niente allo stupendo cammino che stanno disputando Fabiani e compagni all’esordio in un campionato di Serie B. Contro il Colleferro si è dovuto sempre rincorrere l’avversario, che pronti via mette a segno due mete. Solo nella ripresa i ragazzi sembrano avere più brio, ma il distacco era troppo ampio. Si sperava di chiudere l’anno solare con una vittoria contro la Partenope, invece sul terreno di Latina (dove gioca le partite casalinghe la Neroniana) è arrivata una sconfitta per 8-20. Chiude dunque il 2010 (per chiudere il girone di andata manca una giornata che si disputerà il 9 gennaio 2011) all’ottavo posto in classifica a quota 24 punti. La speranza è che il nuovo anno riporti la vittoria e sia un anno che veda i ragazzi sempre protagonisti. Fabrizio Tirocchi Rubriche Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Lavinio-Space Space-Politica 12 22 DETTI PORTODANZESI All’osteria:”La scolatura ar più bello de natura” “Anni e bicchieri de vino che nun se conteno mai” “L’acqua fracica i ponti”, ma fuori dall’osteria arriva il tipo un po’ contrario che ribatte: “Gente de vino nun vale ‘n quattrino”. Però... “Chi nun beve in compagnia o è un ladro o è na spia”. “Ma che te sei bevuto er cervello?” Per dire se l’interlocutore sia fuori di testa, poco razionale. “Te se compra chi nun te conosce”, quando qualcuno vorrebbe fare il furbo e approfittare degli altri, ma chi lo conosce non cade mai nei suoi inganni. “Pò fà sangue na rapa?”, può un tirchio di natura diventare generoso all’improvviso? Mai. Ci sono persone o coppie di amici che amano frequentarsi assiduamente, sia per divertirsi o per affari e vengono apostrofati così:”Quelli so culo e camicia”. E dopo ‘sti detti “Pija, pesa, ‘ncarta e porta a casa”. Dal gruppo facebook:”Detti popolari portodanzesi”. amministrato da Tinarelli Alessandro e Salustri Pina SMS - Space Anzio-Space apre uno spazio ai lettori Scriveteci un sms al: 328.5424223 “Come mai nessuno pensa mai a pulire le spiagge anche nei mesi invernali? È indecente lo stato del litorale in questo periodo!“ Mauro P. “Continuo a non capire perché il metano è arrivato a pezzi e non in maniera uniforme in tutte le zone...” Umberto “Perché il Comune non è solidale con i propri cittadini come dovrebbe essere e lo è invece con i privati che gli propinano veleno nell’acqua?” Benedetto A “È mai possibile che da quando venivo qui da ragazza in villeggiatura, niente si è mai mosso per dare alternative ai giovani?” Quarantenne villeggiante “Dove sono finite le strisce pedonali che attraversano la Nettunense davanti alla farmacia di Lavinio Stazione? Aspettiamo un incidente per rimetterle?” Silvia Anzio Space Spor t e ambiente A GRECCIO L’ANTICA TRADIZIONE DEL PRESEPE Qui San Francesco realizzò la rievocazione storica della natività Cari lettori oggi la nostra meta è “Greccio”, un paesino della Provincia di Rieti. Questo piccolo paese è conosciuto in tutto il mondo perché vi è stato fatto il primo Presepe e, infatti, tutti gli anni avviene la rievocazione storica. Il Santuario del Presepe è il luogo nel quale San Francesco, nella notte del Natale del 1223 rappresentò con personaggi viventi la natività. Si tratta di un complesso di costruzioni il cui nucleo primitivo risale agli anni in cui vi dimorò il poverello di Assisi. San Francesco vi veniva spesso in meditazione, ma egli non abitò nel castello, bensì si costruì una povera capanna tra due carpini sul Monte Lacerone, detto appunto di San Francesco, monte alto 1204 mt. ove sorse nel 1712 “La Cappelletta”. L’antico Borgo Medievale che gode di un ottimo panorama, conserva parte della pavimentazione del vecchio castello (XI sec. circa) e tre delle sei torri di cui la maggiore trasformata nel XVII sec. in Torre Campanaria. La zona intorno a Greccio è particolarmente bella dal punto di vista naturalistico e ci sono diversi percorsi escursionistici ben segnalati che toccano quote intorno ai 1.200 mt. con splendide vedute sulla pianura Reatina e il fiume Velino. Per quanto riguarda il canyoning nel Comune limitrofo di Contigliano vi è Fosso Ravi una gola semplice e non molto frequentata adattata a principianti. In questa forra poco impegnativa dal punto di vista tecnico, abbiamo uno scorrimento d’acqua buono nel periodo primaverile quando possiamo godere appieno il percorso in tutta sicurezza. Il salto più alto è di 15 mt. ma il tratto più bello è quello con due verticali situate una dopo l’altra all’interno di un suggestivo tratto inforrato. Per ulteriori informazioni su Greccio potete visitare il sito della Pro Loco: www.prolocogreccio.it Manrico Martini, Associazione Sport, Ambiente e Natura “Su e Giù” iL GIoVanOtto Anzio Space Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno 23 Pagina di ANZIO-SPACE gestita dai giovani de “Il Giovanotto”. “L’onestà è la miglior politica” Miguel De Cervantes Povera Italia La politica per giovani... Povera democrazia. Poveri ragazzi che hanno deciso di sacrificare la loro vita per renderci liberi. Povera bandiera nata per ora essere addirittura messa in discussione da una forza politica che adesso è al governo. Povera giustizia. Povera sanità. Povera scuola. Povera Italia. Poveri noi, giovani, che ci facciamo umiliare dalla tv, non è ancora tutto finito, dobbiamo trovare la forza di reagire ad un momento di vuoto politico e morale. La nuova classe dirigente dovrà formarsi sull’ esperienza critica di questo periodo vuoto di contenuti. Non è difficile vedere come in poco tempo la nostra Italia sia diventata un cumulo di cemento e di bugie. Noi giovani siamo per l’innovazione, per l’energia pulita, per la trasparenza e soprattutto, noi giovani, siamo per l’onestà!! Onestà che di questi tempi è alle strette, dove la magistratura condanna e non è efficace. Cosa vogliamo? Basta con il detto “Ci ha saputo fare!” basta! Ora vogliamo un Italia limpida! Vogliamo essere signori della nostra storia, non come qui ad Anzio che sfregiano il passato millenario della nostra città (vedi piano regolatore). Anche se la nostra voce non è ancora troppo alta, funge da goccia, perché un giorno tutto questo cambierà! Federico Arancio In questi ultimi anni la politica diretta ai giovani in realtà si allontana sempre di più dai ragazzi creando così, tra questi, insicurezza e disagi. La fascia che va dagli adolescenti in su oramai non ha più un riferimento o una direzione politica, ma la maggior parte viene trasportata dalla massa, basti pensare ai cori da stadio. Di chi è la colpa? Forse è di tutti quei politici che non accettano le nuove proposte giovanili, che temono l’aria di rinnovamento politico? Forse è l’incertezza riguardo il proprio futuro lavorativo, dato che oggi lavorare presto è praticamente quasi impossibile? Forse la colpa è per tutte quelle promesse non mantenute, per quegli “obbrobriosi giochi di potere”, quegli scandali politici che occupano ormai le prime pagine dei giornali e i servizi televisivi; forse è proprio questo che allontana i ragazzi dalla politica!?! L’unica vera soluzione è quella di dar voce ai giovani, di considerare le loro richieste, le loro idee, per svecchiare almeno un po’ i canoni della politica locale e nazionale! In America con l’arrivo del Presidente Obama qualcosa già è cambiato. Speriamo che anche in Italia arrivi il prima possibile un’ondata di cambiamento… Gabriele Arancio e Laura Frisina C’era una volta un sogno che era Anzio La strumentalizzazione politica, la “prostituzione mediatica”, la lobby economica ed il conflitto di interesse possono recidere il cordone ombelicale di una città e di una cultura antica di migliaia di anni? Perché è facile credere e sognare la costruzione di un porto enorme, dove navi da turismo e da crociera attraccano e partono di continuo. Ma è vero che il progetto di questo benedetto porto sia effettivamente esaustivo riguardo le conseguenze della sua realizzazione? In realtà mancano ancora molte cose da considerare: già il fatto che non vi sia una chiara e adeguata programmazione finanziaria (e di questi tempi si sa cosa succede: come le opere inconcluse e gli ecomostri, spreco inutile di denaro pubblico!). Va bene che questa costruzione segna un cambiamento nella nostra storia di cittadini anziati, ma non tutelare l’area archeologica è eccessivo, equivale a distruggere migliaia di anni di storia, sulla quale veramente si può investire con il turismo. Ora il progetto è passato in Regione Lazio, speriamo che questo vento politico non porti alla realizzazione disperata di un porto di cui non si conoscono i tempi effettivi di costruzione, quanto veramente costi, e non solo economicamente a noi giovani, per la sua edificazione… Sarebbe drammatico rovinare la nostra cittadina con mostri di cemento (vedi ecomostro in costruzione di Nettuno) solo per prese di posizione politiche e/o economiche! Pensateci su! Federico Arancio L’ITALIA E IL MALESSERE DELLA CORRUZIONE La corruzione è una minaccia per lo sviluppo, la democrazia e la stabilità. Il 9 dicembre è stata la giornata internazionale contro la corruzione, un fenomeno sempre più diffuso in Italia. Secondo l’ultimo rapporto di Transparency International, il nostro Paese è al 67esimo posto per trasparenza nelle decisioni pubbliche, dopo Ruanda, Ghana, Tunisia e Lettonia. E’ il livello più basso dal ‘95. Un sondaggio Eurobarometro ha rilevato che nel 2009 al 17% degli italiani è stata chiesta una tangente contro il 9% della media europea. Per combattere la corruzione serve più responsabilità e legalità. E’ quanto sostiene Don Ciotti, sacerdote e fondatore di Libera, l’associazione che da anni lotta contro le mafie. Don Ciotti cos’è la legalità? La legalità è rispetto, significa prendere responsabilità. Prima della legalità c’è il prendere coscienza della propria responsabilità perché se si è responsabili, il rispetto e la pratica delle leggi, cioè la legalità, viene messa in atto. Non è solo un parola, ma sono fatti, concretezze, azioni. Dobbiamo recuperare la responsabilità e l’etica. Lei parla di “leggi vergogna”, che cancellano la legalità e minano la giustizia… Si tratta di un elenco interminabile: dalla legge del giusto processo a quella sull’abuso di ufficio, dal falso in bilancio all’ex Cirielli… In Italia la corruzione è diventata un vero e proprio cancro. Siamo scesi al 67esimo posto nella graduatoria mondiale sul rapporto del grado di onestà. Da noi si fanno belle affermazioni sulla legalità, ma non si creano le condizioni per avere maggiori strumenti per contrastare questo fenomeno. Per uscire da questo malessere? Bisogna fare proposte concrete perché la libertà non ha prezzo. La legalità riguarda tutti noi, la legalità è speranza e come disse Sant’Agostino: “la speranza ha due figli: la rabbia per vedere come vanno le cose, e il coraggio per vedere come potrebbero andare”. red Varie 24 Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Lavinio-Space Anzio Space Al MAXXI di Roma la mostra dedicata al “più geniale modellatore del cemento armato” PIER LUIGI NERVI L’ARCHITETTURA COME SFIDA Tra le opere progettate il palazzetto dello Sport all’Eur e il grattacielo Pirelli Un architetto poliedrico, un professionista unico nel suo genere apprezzato in tutto il mondo. Stiamo parlando di Pier Luigi Nervi (1891-1970). Definito dallo storico dell’architettura Nikolaus Pevsner come “il più geniale modellatore di cemento armato della nostra epoca”, Nervi è portavoce di un’architettura organica strutturale, dove il progetto dell’edificio viene concepito come un organismo unitario nella sua forma e struttura in armonia con l’ambiente circostante. Il cemento armato, forza e duttilità uniti in un unico materiale, diventano per il maestro italiano una continua fonte di ispirazione. Lo testimoniano le sue grandi opere come il grattacielo Pirelli a Milano, la sede dell’Unesco di Parigi, il Ponte di Risorgimento a Verona, il grattacielo di Victoria Square a Montreal, l’aviorimesse di Orbetello, la Cattedrale St. Mary a San Francisco, il Palazzo del Lavoro a Torino, l’aula delle udienze pontificie in Vaticano. Al grande progettista del Novecento, il MAXXI di Roma dedica la mostra dal titolo: “Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida”, che si potrà visitare fino al 20 marzo. L’esposizione, curata da Carlo Olmo e - per la sezione romana - da Sergio Poretti e Tullia Iori, offre un ritratto a 360 gradi del grande ingegnere, architetto, costruttore ma anche scrittore, docente universitario, inventore. Il visitatore potrà ammirare alcuni dei progetti principali del grande maestro realizzati in Italia e all’estero, ma anche i disegni originali, i modellini e i plastici dei vari edifici, le foto d’epoca dell’Archivio Nervi; ma anche le videointerviste come quella alla BBC del 1965 e i filmati d’epoca sui cantieri e sulle Olimpiadi. Il cuore della mostra è costituito da un focus dedicato alle quattro opere realizzate per le Olimpiadi di Roma del ‘60, di cui si celebra quest’anno il Cinquantenario: il Palazzetto dello Sport al Flaminio, lo Stadio Flaminio, il Palazzo dello Sport all’EUR e il viadotto di Corso Francia. Espressione matura della sua continua sperimentazione, questi edifici costituiscono un importante elemento di eccellenza italiana. Il Palazzetto dello Sport al Flaminio con la copertura sostenuta da un girotondo di giganteschi telamoni e la calotta decorata dal gioco ottico delle nervature romboidali. Il Palazzo dello Sport all’Eur rivestito da una cupola fittamente ondulata di 100 metri di diametro, sotto la quale il diciottenne Cassius Clay vinse la medaglia d’oro dei mediomassimi. Lo Stadio Flaminio che con la curva avvolgente delle gradinate e l’elegante pensilina stupisce ancora oggi gli appassionati di rugby. Il viadotto di Corso Francia, nelle immediate vicinanze, dai caratteristici pilastri a sezione variabile. lc Er Presidente Space - Poesia Pe n’giorno, vorei esse n’presidente, de che nun so, mà ce n’hò voia, nun hò mai comannato gnente, allora… Voio superà sta soia. Nun pretenno, d’annà ar governo, a fa, er presidente der consijo, nun me sento, d’esse n’padreterno, farei solo casino e no scompijo, e poi la politica… nun me quadra! Nun ne capisco, so n’poro gnorante, ar massimo, presidente de na squadra! Solo, pe sentimme più portante. Er presidente, c’ha sempre raggione!, è na carica, che n’ me dispiace, vale solo la tua, d’opinione! L’artra parte… acconsente e tace! Forse nc’avrò mai, sto piacere, nun faccio parte, de certa risma, er destino mio… è fa er barbiere! Pe esse presidente… ci vo carisma! Pietro Mammarella Vogliamo contribuire a rendere Anzio una città che sia: • vivibile e interessante per i giovani • viva culturalmente • all’avanguardia nell’ecologia e la preservazione del territorio • arricchita dalla diversità etnica che la contraddistingue Non siamo convinti di avere la risposta a tutte le domande o di essere i migliori, siamo semplicemente un gruppo di persone giovani (chi di corpo, chi di spirito) che vogliono darsi da fare per migliorare il territorio in cui vivono. Al momento abbiamo tre iniziative: • Anzio Space, che puoi scaricare su www.anziospace.com • Shingle22J, Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e di Nettuno, info su www.shingle22j.com • Il Centro Polivalente per i Giovani e la Cultura, che vorremmo costruire. UNISCITI A NOI! Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative: www.anziospace.com www.myspace.com/anziospace www.shingle22j.com www.myspace.com/shingle22j http://centropolifunzionaledeigiovani.blogspot.com/ iscriviti al gruppo di FACEBOOK “00042” Contatti ANZIOSPACE: 3286868362 - 3474012468 Contatti NETTUNOSPACE: 3477089615 Anzio Space Space-Lettere a [email protected] Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno 25 TRENO NETTUNO-ROMA. SIAMO “BASTA CON IL CLIENTELISMO DIVENTATI PROPRIO “COS E NIENTE” ALL’ITALIANA” “Ci vorrebbe una macchina fotografica, e mandare le foto ad un giornale” commenta una signora seduta sui gradini del vagone a due piani. All’improvviso mi sono ricordato che avevo una macchinetta, vecchia ma funzionante, in borsa. In piedi, nel corridoio bagnato del piano rialzato, pressato, sono riuscito a tirarla fuori e ho fatto tre o quattro foto. Il lampo del flash ha allertato qualcuno, accalcato in maniera indecente sul pianerottolo d’entrata: “Almeno ci potevi avvisare così facevamo un sorriso” commenta ironica una voce femminile. ‘Macchè sorriso, ho ribattuto io, se no va a finire che quelli pensano che siamo pure contenti!”. “E certo che siamo contenti, ha risposto lei, se no perché andiamo a lavorà?”. Risata sdrammatizzante di tanti che stavolta hanno fatto pure fatica a salirci su questo treno, spingendo e pressando gente pressata. Siamo sul treno Nettuno-Roma, stazione di Aprilia ore 6,20 di martedì 30 novembre 2010. Ma è stato così anche lunedì 29 novembre, giovedì scorso, l’altro venerdì: è ormai una scena che si ripete sempre più spesso. Da quest’anno salendo ad Aprilia, non si riesce a trovare più un posto a sedere, forse un posto, in piedi, solo per respirare, sul diretto per Roma che parte da Nettuno alle 5,50 e dovrebbe arrivare a Roma alle 6,50. Per non parlare dei lievi (una decina di minuti) ma numerosi ritardi sistematici o dei corposi ritardi (anche un’ora ed un quarto) inspiegabili. Però il pendolaremodello riacquista tutta la sua serenità, quando arriva l’immancabile annuncio rassicurante: ‘Ci scusiamo per l’attesa’ e per questo trenitalia si affretta ad annunciarlo agli altoparlanti. Eppure il comitato dei pendolari Roma-Nettuno aveva chiesto al delegato di Trenitalia che al mattino presto non circolasse il Vivalto, treno nuovo sì, ma molto meno capiente di quello tradizionale, visto che la popolazione è cresciuta notevolmente mentre i servizi sono rimasti bloccati da dieci anni. Ma la dirigenza di Trenitalia non ci sente, sembra lo faccia apposta ad esasperare i pendolari, forse perché, tutti pensano sotto i berretti di lana, hanno iniziato la classaction: un’azione legale collettiva verso un servizio pubblico che ‘non serve’, non perché inutile, ma perché non riesce o non vuole servire decentemente, adeguatamente, dignitosamente come dovrebbe. Vittime le migliaia di pendolari che ogni giorno devono raggiungere Roma per lavoro. La classaction serve a ‘dare una svegliata’ al servizio pubblico per mettere un freno all’umiliazione degli utenti, a migliorare le condizioni del trasporto, la qualcosa dovrebbe alla lunga favorire anche i ‘signori’ responsabili di Trenitalia e a rimuovere gli innumerevoli disservizi (pulizia approssimativa, puntualità ‘fantasma’, controlli inesistenti...). E questo non è proprio ‘cos e niente’. E poi, da ‘cos e niente’ a’cos e niente’ - direbbe Eduardo De Filippo - anche noi siamo diventati ‘cos e niente’. Speriamo di no, ma almeno per non arrivarci subito. Giuseppe Palocci Egregio Andrea Mingiacchi, ho davanti a me l’ultimo numero di ANZIO SPACE, numero 23 dicembre 2010. In prima pagina spicca l’editoriale “LA CITTA’ DEI CUGINI”. Condivido il contenuto dell’editoriale; mi piacerebbe vederne una “seconda parte” in un prossimo numero di ANZIO SPACE. Il fenomeno del clientelismo, non è solo un malcostume ampliamente diffuso in Italia. Esso, purtroppo, rappresenta il “brodo di cultura” su cui poi si installano le varie mafie che infestano il nostro paese; il clientelismo, partendo dal favorire parenti ed amici, crea la sub-cultura mafiosa del CLAN, dove varie famiglie “allargate” si spartiscono il controllo di un territorio. Le varie “famiglie” poi si scontrano per determinare chi debba prevalere. Ebbene, tutto ciò è lontano assai da qualsiasi logica democratica. Dove impera il clientelismo (e subito dopo arrivano le mafie) non esiste democrazia, si vive nella paura, vige LA LEGGE DEL PIU’ FORTE. Vivo a Nettuno da 15 anni, non sono quindi nettunese DOC. Mi spiace ricordarlo, ma il Consiglio comunale di Nettuno (primo, ed al momento unico, nel Lazio) è stato sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata. Se ad Anzio ci sono i ‘CUGI’, a Nettuno ci sono i ‘COMPA’, ma il significato è lo stesso. Quella della lotta al clientelismo è una battaglia civile; basta con il clientelismo, basta con il voto si scambio! Esiste un mercato vero e proprio; un posto di lavoro in un ente pubblico (o para-pubblico) vale X voti (quello della persona assunta e quelli dei suoi parenti ed amici). Lo stesso dicasi per le “consulenze” che vengono affidate a professionisti compiacenti. Non parliamo poi degli appalti per lavori pubblici fatti con poca trasparenza, che portano un indotto di voti ben più significativo. Nessuna forza politica può dirsi esente da questo problema. Occorre un sussulto di dignità da parte di tutti; diversamente la lotta alle mafie sarà assai lunga e penosa. Cordialmente Marco Mandelli, Nettuno Una pubblicazione Anzio-Space - Mensile di cultura e politica Registrazione presso il Tribunale Civile di Velletri, n. 7 del 12-03-2009 Direttore responsabile: Sebastiano Maddanu ([email protected]) Vicedirettore: Marcello Bartoli Caporedattore: Luisa Calderaro ([email protected]) Coordinatore di redazione: Silvia Arena Coordinatore Space Donna: Roberta Treglia ([email protected]) Editore: Associazione Culturale 00042, Via della pineta 10a Anzio (RM) Presidente: Andrea Mingiacchi Direttore IT: Stefano Murgia Progetto e grafica: Domenico Condello Composing e grafica: Bruno Pepe Foto: Pietro Frisina Redazione: Stefano Chiappini, Simone Selva, Diego Tortis, Emanuela Moroni, Maurizio D’Eramo, Federico Arancio, Flavia Fontana, Andrea Stefanelli, Elisabetta Civitan, Massimo Garbini, Luca Petrolati, Fabio Ferrandes, Gabriele Arancio, Maurizio Fracassi, Fabrizio Tirocchi, Publio Razza, Alessandro Tinarelli, Cristiano Di Rosa. Stampa: Tipografia Capriotti, via Pordenone 19 Pomezia (Roma) Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative: www.anziospace.com www.shingle22j.com http://centropolifunzionaledeigiovani.blogspot.com/ iscriviti al gruppo di FACEBOOK “00042” Contatti ANZIOSPACE: 3286868362 - 3474012468 Contatti NETTUNOSPACE: 3477089615 Contatti PUBBLICITÀ: 3200608792 [email protected] Chiuso in redazione giovedì 23 Dicembre 2010 Space-Lettere a [email protected] 12 26 Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Lavinio-Space Space-Politica Anzio Space STAZIONE DI ANZIO COLONIA La pazienza, l’impegno e la buona volontà sono stati i tre fattori essenziali per restituire il dovuto decoro alla nostra storica stazione ferroviaria di Anzio Colonia. La sua odissea era iniziata circa un anno fa con il cedimento del tetto, dovuta all’incuria per anni di abbandono. Il problema aveva creato un enorme disagio alle centinaia di pendolari, poiché la stazione era stata transennata per il pericolo di crolli. I pendolari sono stati vittime delle intemperie invernali: pioggia e freddo hanno fatto loro compagnia per diversi mesi. Nel frattempo il Comitato Anzio Colonia lido Marechiaro si è impegnato per risolvere la grave situazione, facendosi portavoce dei cittadini verso le Istituzioni Comunali. Va detto che, fin da subito, il Sig. Luciano Bruschini, Sindaco di Anzio, si è reso disponibile per un intervento risolutivo a spese del Comune. Purtroppo le numerose richieste inviate alle Ferrovie dello Stato da parte del Comune, volte a ottenere i permessi necessari per l’inizio dei lavori, sono rimaste inascoltate per lungo tempo. In seguito alla nostra richiesta, si è interessato del problema anche il Sig. Alfredo Di Giovampaolo, redattore del Tgr Lazio, che ha girato un servizio televisivo andato in onda sul telegiornale regionale di Rai Tre. La coesione di tutti i citati, impegnati nella risoluzione del problema, alla fine ha dato i risultati sperati: le Ferrovie hanno concesso i permessi necessari e, nel giro di pochi mesi, la stazione è tornata agibile e più bella che mai. Il Comitato sente il dovere di ringraziare il Sindaco, Sig. Luciano Bruschini, per la sua sensibilità nel condividere i disagi dei pendolari e per il suo senso istituzionale, Il Sig. Giuseppe Mercuri, Assessore al Patrimonio Comunale, per il suo impegno nel portare a buon fine tutto il progetto e Il Sig. Patrizio Placidi, Assessore All’Ambiente, per l’ottimo lavoro di bonifica effettuato lungo tutta la spalletta adiacente alla stazione ferroviaria. In questo momento la nostra stazione è di nuovo agibile e migliorata in tutti i suoi pratici aspetti. Inoltre, per darle un tocco estetico, gli artisti dei muri, i Writers, sotto la guida del maestro Costantino Casella, con i loro disegni personalizzati hanno dato una dimostrazione di arte sui muri di tutta la stazione. Tutto ciò non deve, sottolineiamo NON DEVE, essere rovinato dai soliti immaturi e poveri di cervello. Ci riferiamo alla piccola minoranza di giovani che, senza alcuna ragione, si permette di rovinare tutto quello che faticosamente è stato ottenuto. Ricordiamo loro che la loro giovane età non può essere una giustificazione alla stupidità dimostrata nei confronti della società civile. Approfittiamo dei mezzi di comunicazione per far sapere loro che non sono assolutamente graditi nel nostro quartiere. Inoltre, visto che la maggior parte di essi sono minorenni, ci rivolgiamo ai loro genitori spronandoli a gestire nel miglior modo possibile la loro educazione, cercando di insegnargli una delle basi principali del saper vivere: il rispetto per del prossimo. Siamo convinti che la buona volontà debba essere il motore per permetterci di migliorare la nostra vita. Senza di essa rischiamo di non evolverci in un futuro bisognoso di civiltà. Le ipocrisie, le invidie e la cattiveria, non fanno nient’altro che alimentare una stupida rivalità dettata dalla poca intelligenza. Il Comitato augura a tutti buone feste per il Santo Natale e per un felice Anno Nuovo. Bisogna salvare i “polmoni verdi” della Terra 2011: L’ANNO INTERNAZIONALE DELLE FORESTE Apriamo questo nuovo numero di Anzio-Space all’insegna dell’ambiente. Il 2011 sarà l’Anno Internazionale delle Foreste (AIF). L’iniziativa promossa dall’Onu coinvolgerà tutto il mondo e avrà come obiettivo quello di favorire la gestione, la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste del pianeta. Oggi più che mai le aree forestali sono in pericolo di vita e rischiano di scomparire insieme alle tante biodiversità (fauna e flora) che ospitano. Si calcola che ogni giorno in tutto il mondo vengono distrutti circa 350 km² di boschi. Le maggiori cause di questa perdita sono: la conversione in terreni agricoli, un taglio indiscriminato del legname, una gestione errata della terra e la creazione di insediamenti umani. Anche in Italia, dove il verde ricopre circa un terzo della Penisola, il problema è serio. Negli ultimi anni nel nostro Paese si stanno diffondendo due fenomeni opposti: da un lato la “riforestazione” con il bosco che riconquista i terreni agricoli dismessi, dall’altro la piaga degli incendi estivi. Se da una parte l’avanzamento del verde costituisce un fattore positivo perché combatte la deforestazione, dall’altro lato lo sviluppo incontrollato di nuovi boschi causa una serie di impatti sociali, ambientali ed economici come la perdita di paesaggi culturali e di varietà di habitat, la diminuzione di bio ed eco-diversità, la perdita di terreni produttivi, la diminuzione di servizi ambientali. Per quanto riguarda invece gli incendi estivi, nell’ultimo decennio sono bruciati circa 80mila ettari di superficie annua. Per questi motivi è indispensabile che i governi, le organizzazioni internazionali e le società civili lavorino insieme per fare in modo che le foreste di tutto il mondo vengano protette, tutelate e gestite in modo sostenibile. Il 2011 sarà l’anno per riflettere, prendere coscienza e agire. I polmoni verdi della Terra hanno bisogno del nostro aiuto. lc PRINCIPE Caro Luciano, la notizia della tua scomparsa mi ha profondamente rattristato. Ti ringrazio per i saluti che mi hai mandato per mia madre qualche giorno fa… era un po’ che non ci vedevamo. Non potrò mai dimenticare le nostre chiacchierate e la prima tavola che mi hai donato. Un forte abbraccio a tutta la famiglia del Principe, la 00042 vi è vicina in questo difficile momento. Andrea Mingiacchi Anzio Space [email protected] Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno 27 [email protected] 12 28 Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Lavinio-Space Space-Politica Anzio Space