N U M E R O
L ’
I
N
V E N T I Q U A T T R O
F
O
R
M
A
Z
I
O
N
E
-
G E N N A I O
F A
C
E
N
T
2 0 1 1
R
50
cent
O
Sì ai bamboccioni in
politica
In un periodo storico in cui il progresso rende eterne
le generazioni dei nati negli anni quaranta, e che
considera giovane un cinquantenne e bamboccione
un trentenne, non c’è da meravigliarsi se all’interno
del Consiglio comunale di Anzio, siano ampiamente
rappresentate le generazioni degli anta a scapito
di quelle più giovani. Allo stesso modo non c’è da sorprendersi se i
giochetti di palazzo dei soliti maneggioni della politica non lascino ben
sperare su un possibile ringiovanimento della classe dirigente.
Tutto ciò, naturalmente, penalizza l’intera comunità: i giovani hanno
infatti più stimoli, più forze e più idee che porterebbero ad una
modernizzazione di meccanismi ormai stantii, con l’energia giusta per
migliorare e arricchire una città che inizia a manifestare la spossatezza
di una vecchiaia dalla quale sembra impossibile guarire.
Proviamo soltanto ad immaginare una polis governata dai cosiddetti
bamboccioni.
Di certo ci sarebbe più sensibilità per la bellezza e per la cultura, il miglior
biglietto da visita per qualsiasi città. Si riporrebbe maggiore attenzione e
interesse per le nuove fonti di energia rinnovabili e per la scelta dei materiali
per la costruzione delle strutture pubbliche. I bamboccioni, senza dubbio,
si impegnerebbero con convinzione in favore di progetti che mettano in
campo una vera solidarietà estesa anche ai nuovi cittadini immigrati.
E, soprattutto, si inizierebbe a considerare come città vere e proprie
le frazioni di Falasche, Villa Claudia, Marechiaro, Anzio Colonia,
Lavinio, Sacida, restituendo loro dignità.
Soprattutto ci sarebbe maggiore attenzione per il cittadino, per
esempio convocando i Consigli comunali nelle ore pomeridiane, per
incoraggiare la partecipazione della comunità.
Prima o poi arriverà il momento dei bamboccioni, perché sono sempre
di più i giovani che rifiutano un’esistenza passiva, che non amano vivere
nell’ignoranza e che vogliono lasciare un segno tangibile nella crescita della
nostra città, senza più essere semplicemente i clientes del politico di turno.
Andrea Mingiacchi
La parentopoli di Anzio
Dov’è la novità? Che la politica fosse la chiave da girare per inserire
parenti e amici nei meccanismi dell’amministrazione è cosa nota.
Succede dai tempi dell’antica Roma e la pratica è proseguita più o
meno indisturbata fino ai giorni nostri. È persino superfluo parlarne
ancora. Le assunzioni facili sono il mattone con cui costruire le
clientele e radicare una base di popolo fedele da mobilitare nelle
competizioni elettorali. Ad Anzio sono addirittura un’usanza tuttora
rispettata come fonte di sopravvivenza. All’apparenza non c’è nulla di
illegale, perché dispositivi quali i bandi o le selezioni pubbliche sono
serenamente impiegati alla luce del sole, per garantire stipendi sicuri
ai mille cugini della politica.
segue a pag. 15
“La cultura? 614 euro prego”
Amici di tutte le associazioni culturali del territorio e cari cittadini,
tutti voi conoscete bene la carenza, nella nostra città, di spazi
espositivi attrezzati e adeguati e le difficoltà che si incontrano per
costruire cultura in Anzio. Oggi, ahimè, c’è un’altra novità, e ve la
racconta chi l’ha vissuta sopra la propria pelle. Ricordate la Sala
degli Specchi del Paradiso sul Mare, praticamente l’unico spazio
polifunzionale del nostro Comune? Vi piacerebbe poterne disporre
per arricchire con i vostri contenuti la comunità? Ecco la procedura.
segue a pag. 15
Il calcio brucia
Una volta era lo sport più amato dagli italiani. Un tempo era la
disciplina che raggruppava i migliori nomi del firmamento mondiale
(basti pensare agli anni ‘80 e vengono in mente Zico, Maradona, Platini
e Falcao, tutte stelle del football approdate in Italia). Il calcio faceva
bruciare di passione i tifosi di tutta la penisola, in un rito collettivo che
scandiva i ritmi delle domeniche alimentando sogni e illusioni. Adesso?
Il calcio brucia lo stesso, ma attraverso i colori dei fumogeni lanciati da
una curva all’altra, o peggio ancora tramite petardi e molotov. Il calcio
è bruciato anche a livello dilettantistico, in un ambiente nel quale non
sussistono le esasperazioni del mondo professionistico.
di Marcello Bartoli, segue a pag. 15
[email protected]
2
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
Anzio Space
Anzio Space
Space - Città
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
3
Ricorrono al prestito anche imprenditori, politici e attrici romane
CRISI:
TORNA IL ‘BANCO DEI PEGNI’
Ottomila anziati impegnano i gioielli di famiglia
Una delle scene più toccanti del celebre film
‘Ladri di biciclette’ si svolge all’interno
di un banco dei pegni. Antonio Ricci, il
protagonista interpretato da Lamberto
Maggiorani, porta le lenzuola di casa per
‘riscattare’ la sua vecchia bicicletta e poter
così iniziare la nuova attività di attacchino
comunale. Era l’Italia dell’immediato
dopoguerra, c’era la fame e, proprio come
Antonio, molti italiani in condizione
d’indigenza ricorrevano al banco dei pegni
per tirare avanti.
Sono passati 62 anni da allora, e nonostante
l’Italia di oggi sia una lontana parente di
quella descritta nel film di Vittorio De Sica,
il banco dei pegni ha ancora una sua efficace
presenza nell’ambito del credito in Italia,
soprattutto per quanto riguarda quello ‘a
pronta cassa’.
LA CRISI. La crisi degli ultimi anni,
proprio come allora, ha riportato in auge il
ricorso al banco: da dentro i comò si tirano
fuori catenine d’oro della Prima Comunione,
spille della nonna, anelli di fidanzamento,
insomma tutto quello che può essere utile
per racimolare i soldi per pagare la rata
del mutuo, le bollette del gas e della luce,
la rata della macchina, o per quelle spese
che ti arrivano tra capo e collo improvvise
ed inattese. Un elemento significativo del
ritorno a questo tipo di operazione è il
numero sempre maggiore di persone che vi
ricorrono. Secondo i dati ufficiali denunciati
dall’Assopegno, l’associazione che racchiude
i 50 istituti di credito che svolgono questo tipo
di servizio, le cifre del giro d’affari che grava
intorno ai pegni sono passate dai 568 milioni
di euro del 2004, agli oltre 650 dell’anno
scorso, attestandosi ad oltre 300 mila
polizze l’anno.
ANZIO. L’istituto di credito che ad Anzio
svolge questo ‘servizio’ è la Unicredit, che
ha ereditato questa attività dalla Cassa di
Risparmio di Roma, che gestiva lo storico
Monte di Pietà. Andrea Silvestri, da
vent’anni stimatore del banco di vicolo
Aldobrandini, ha visto passare per le sue
mani tante ricchezze, ed ha visto davanti
al suo sportello anche tanti volti, ognuno
con la sua storia di necessità. “Vent’anni
fa, quando ho cominciato a lavorare qui
- spiega -, la gente portava ancora coperte
e biancheria, ma la facevano da padrone
computer, macchine fotografiche, francobolli
e persino fucili da caccia. Poi, con l’avvento
massiccio delle banche si è puntato più sulla
qualità. Ora si accettano solo gioielli, pellicce
e qualche tappeto di lusso”.
Il volume d’affari, con la recessione economica,
ha registrato un’impennata anche ad Anzio:
“I primi segni di crisi sono comparsi con
l’avvento dell’Euro - continua Silvestri -. Poi,
negli ultimi anni, c’è stato il boom. Adesso
da noi vengono davvero tutti. Vent’anni fa
i nostri clienti erano per lo più pensionati e
disoccupati. Dalle quindici pratiche al giorno
di allora, siamo passati alle attuali quaranta,
per un totale di oltre ottomila clienti che
hanno depositato i loro beni da noi”.
A ricorrere a questo tipo di credito sono un
po’ tutti: commercianti, operai, imprenditori,
persino alcuni politici e, incredibile, anche
delle attrici di Roma, che per non farsi
vedere nella Capitale vengono ad Anzio ad
impegnare le loro gioie nei momenti di scarso
lavoro. Tutte persone che, tempo addietro,
avendo qualche soldo da parte, avevano
acquistato per loro fortuna dei beni di lusso,
e che ora rimasti senza liquidità preferiscono
monetizzarli in questa forma di credito.
IL PRESTITO. La concessione del prestito
avviene in pochi minuti, e non è vincolata ad
indagini amministrative. Si porta l’oggetto allo
sportello, che viene visionato e stimato, e poi,
firmata la pratica antiriciclaggio e le polizze,
vengono consegnati i soldi. Il prestito ha la
durata di sei mesi (può essere rinnovato di
volta in volta, per un massimo di cinque volte),
e comporta un interesse annuo dell’11,70 %
(ricordiamo che la Banca d’Italia ha stabilito
il tasso massimo per i crediti personali, per il
corrente anno, al 18,80%).
LE ASTE. Secondo i dati esistenti solo l’8%
degli oggetti non viene riscattato e, scaduto
il termine del prestito, finisce all’asta. Le
vendite all’asta, che sono disciplinate da
precise norme di legge, oltre ad essere molto
affollate, tanto che l’anno scorso a Torino
dovette intervenire la Forza Pubblica per
regolarne una, diventano un modo molto
efficace di acquistare gioielli e beni di valore
ad un prezzo inferiore a quello di mercato.
Un vanto del servizio è la custodia del
bene in pegno, che è reputata sicurissima:
ad Anzio, essendo il caveau molto piccolo,
tutti i gioielli vengono mandati, per maggiore
sicurezza, a Roma. A quanto pare di furti
non ce ne sono mai stati: “Solo una volta” –
conclude Silvestri - parliamo di qualche anno
fa, ci hanno provato. Ma per fortuna non ci
sono riusciti”.
Maurizio D’Eramo
Space - Città
4
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
Anzio Space
La parentopoli di Anzio: assunzioni sospette al servizio mensa
Cugìnopoli
Ad Acqualatina i figli dei consiglieri. Alla Intini il nipote di Placidi
Non c’è solo l’Atac, e non c’è soltanto Roma, NETTEZZA
URBANA. Ulteriori LO STRANO CASO DI M.R. Una
perché, come scrive il poeta, “non solo
nella Capitale nascono i fiori del male”. La
parentopoli esplosa nella città eterna, che
ha coinvolto l’agenzia di trasporto locale,
non è l’unica faccia della medaglia. Anche
in provincia, infatti, il clientelismo politico
impera, e le assunzioni facili di parenti,
amici, amici degli amici, sodali, è da tempo
prassi comune negli uffici comunali e
nelle varie società partecipate. Tutto ciò
accade anche ad Anzio, molto spesso nel
silenzio generale e nella totale indifferenza
Inoltrata
segnalazione a
fiamme gialle
della comunità, che accetta il
fatto come inevitabile. Succede
così che le segreterie degli assessori
reclutano, in qualità di esperti,
compagni di partito provenienti
da città limitrofe, o che nelle
società partecipate del Comune
figurino, tra i dipendenti, i figli dei
consiglieri eletti. Tutt’intorno regna
una reticenza quasi disarmante,
e pochi si lamentano se i parenti
degli amministratori beneficiano di
canali preferenziali per accedere a
contratti di lavoro profumatamente
retribuiti coi soldi dei contribuenti.
LA LISTA. Anzio Space è entrato in
possesso di una lista, opportunamente
verificata, di uomini e donne che
lavorano negli enti pubblici, nelle società
e cooperative che gestiscono servizi,
accomunati dall’imbarazzante anomalia
di essere palesemente riconducibili alla
politica locale. Tra loro, entrambi assunti
presso Acqualatina, i figli dei consiglieri
di maggioranza Pierluigi Campomizzi
e Mario Pennata. Altro caso eloquente è
l’impiego, presso l’assessorato alla Cultura, del
consigliere comunale in forza al Pdl di Ardea
Riccardo Iotti. Quest’ultimo, reclutato con
delibera di Giunta dell’aprile 2009, alla vigilia
delle elezioni Europee, è stato confermato il
21 gennaio 2010 con scadenza contrattuale al
31 dicembre.
esempi si registrano tra le ditte che gestiscono
la nettezza urbana. Come è noto il servizio
è affidato alla Intini Source e alla Gesam srl,
che si sono divisi i dipendenti della Volsca,
procedendo poi a nuove assunzioni. Tra le new
entry sono riconoscibili lavoratori parenti o
comunque collegati a singoli amministratori ed
esponenti politici. Nella Intini Source è stato
assunto M.P., nipote dell’assessore comunale
all’Ambiente Patrizio Placidi. Sempre alla
Intini lavora F.L., vicinissimo allo stesso
assessore, e S.D., marito di S.M., dipendente
comunale in forza all’assessorato all’Ambiente.
E, tempo fa, girava persino un foglietto
anonimo con tutti i nomi corredati di rispettivi
padrini politici: si dice fosse la conseguenza
di un conflitto tutto interno al centrodestra
sulle assunzioni nelle ditte che si occupano
della raccolta rifiuti. Un probabile tentativo di
pressione, insomma, terminato con il successo
dell’ideatore di questo accorgimento, che
avrebbe incassato il trasferimento di due
fratelli a lui vicini. Una segnalazione, anche se
non per iscritto, è stata inoltrata alla Guardia
di Finanza. Un ufficiale delle Fiamme gialle
ha però sconsigliato di procedere perché la
Intini è una ditta privata e può assumere chi
vuole. Peccato abbia vinto un appalto di quasi
25 milioni di euro, il luglio 2008, per la gestione
quinquennale del servizio della nettezza
urbana.
In Consiglio
un foglietto
con tutti i nomi
vicenda misteriosa e ancora tutta da decifrare
riguarda l’assunzione, presso un assessorato
comunale, di M.R. Questa persona viene
licenziata poco dopo, con una determina
Il giallo
della sede Asci
immediatamente successiva al varo della manovra
estiva del Governo, che stabilisce un tetto di spesa
al personale degli enti locali. Con tutta probabilità
ci si rende conto che questo contratto provoca
lo sforamento del tetto di spesa, e si provvede
in tal senso. Uscito dalla porta, però, M.R. rientra
dalla finestra. Lo troviamo infatti impiegato presso
il servizio della mensa scolastica. Per chi non lo
sapesse l’ufficio di refezione scolastica ha necessità
di un supporto informatico per coordinare i
processi amministrativi e contabili della
mensa. A tale scopo è stata contattata
la società TECNORG, e il Comune
ha impegnato all’uopo quasi 9mila
euro per l’anno scolastico in corso.
M.R. non è una persona qualunque:
sarebbe infatti legata al figlio di un noto
consigliere comunale di maggioranza.
ANZIO COLONIA. Emblema
di un malcostume diffuso è poi la
nota richiesta di una sede da parte
del comitato di quartiere di Anzio
Colonia. Da anni il comitato chiedeva
al Comune l’assegnazione di un
locale per le proprie attività, ma il
Municipio ha pensato bene di assegnare a tempo
di record questa sede, sita in Piazza Santa Maria
Regina, all’associazione A.S.C.I. (Associazione
Sociale Consumatori Italiani), e quindi
al rappresentante legale della stessa, il signor
Corrado Vulpiani. L’associazione, secondo una
recente dichiarazione dell’assessore comunale al
Bilancio Giuseppe Mercuri, avrebbe ricevuto
un’attenzione particolare per “la funzione di
sportello al consumatore che svolge”. Sarà anche
vero ma al Comitato nessuno ci crede. Poi,
spulciando qua e là, si scopre la vicinanza tra il
rappresentante legale Asci, Vulpiani, e il consigliere
comunale e provinciale Pdl Romeo De Angelis.
Un rapporto consolidato anche e soprattutto
nella reciproca collaborazione allo sportello Fare
Impresa della città di Anzio. (segue)
A.C.
Anzio Space
Space - Città
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
5
Per il PD Creo “è solo la punta dell’iceberg”. Colantuomo (PRC): “Vergogna”
“UNO SCHIAFFO AI CITTADINI”
Opposizione all’attacco dopo le rivelazioni di Anzio Space
Opposizione all’attacco dopo le rivelazioni
di Anzio Space su alcuni presunti casi di
parentopoli nei primi 2 anni e mezzo di
amministrazione Bruschini.
“Purtroppo - ragiona il segretario comunale
del PD Ivano Bernardone - è noto a tutti
che il potere, in Italia, è spesso gestito ed
utilizzato per finalità private e genera
questo tipo di cortocircuiti. Il clientelismo
va combattuto con fermezza, tuttavia aggiunge - bisogna distinguere tra la lotta ad
un fenomeno degenerativo della politica e gli
sterili ed odiosi attacchi alla sfera personale.
Confido quindi che questa vicenda sia
chiarita con il rigore che merita, ma con
il pieno rispetto delle persone coinvolte.
Spero che resti un problema di contenuti
politici e, a tal proposito, mi chiedo che fine
abbia fatto l’intesa trovata per varare un
codice etico che non sia semplicemente la
replica di norme ampiamente previste dal
codice penale. E perché solo io e pochi altri
abbiamo depositato la nostra dichiarazione
dei redditi affinché il Comune la rendesse
pubblica, e non lo fanno invece il Sindaco,
tutti gli assessori, i consiglieri comunali e
gli amministratori delle società pubbliche?”.
Questo fenomeno, spiega il consigliere del
PD Massimo Creo, è “il sintomo di una
gestione privatistica del potere. In Consiglio
comunale non è mai stata affrontata
la questione se non con lo sfogo di un
consigliere di maggioranza: venne in aula
con una lista di nominativi assunti dalla
Intini, ma tutto si risolse in una bolla di
sapone”. Per Creo serve un cambio di passo:
“E’ disgustoso pensare che alcuni privilegiati
riescano a scavalcare gli altri con il sostegno
della politica. Tutti - argomenta l’esponente
del Pd - abbiamo delle responsabilità, ma
certamente questa condizione va superata
con un cambio di mentalità anche nel
corpo elettorale. Parentopoli è infatti solo
la punta dell’iceberg: per sconfiggerla,
anche tra i cittadini, c’è bisogno di un
cambiamento forte e convinto”. “Non
serve andare all’Atac o all’Ama di Roma. sostiene Sergio Mangili, ex coordinatore
comunale del Partito Democratico - Anche
localmente c’è un sistema che fa sì che i
pochi posti a disposizione della pubblica
amministrazione
siano
appannaggio
esclusivo degli amministratori”. Per
Mangili questa situazione, “oltre ad essere
incostituzionale, è uno schiaffo a chi ha
bisogno di lavorare. Purtroppo l’opposizione
fa finta di non vedere: dovrebbe, oltre a
prendere una forte iniziativa pubblica sulla
vicenda, anche inoltrare denuncia agli
organi inquirenti. Vedrete che non farà nulla
di tutto ciò”. “Questi fenomeni - sottolinea
il consigliere Pd Enzo Toselli - hanno
luogo anche perché da parte dell’opinione
pubblica non c’è la giusta attenzione. Noi,
come consiglieri di opposizione, possiamo
fare poco. Se invece la stampa comincia ad
occuparsene in modo approfondito, allora
diventa possibile combattere un malcostume
che testimonia la totale assenza di etica in
politica”. Addirittura furioso il capogruppo
di Rifondazione Comunista a Villa Sarsina,
Beniamino Colantuomo: “Di cosa vi
meravigliate? Gli ultimi concorsi che si fecero
ad Anzio, oltre 10 anni fa, furono vinti dai
figli dei politici, come quella del Presidente
del Consiglio comunale di allora”. Secondo
Colantuomo le assunzioni facili sono
sotto gli occhi di tutti: “Pensiamo solo al
Consorzio di Lavinio, chi ci lavora? Mi sento
offeso in quanto cittadino, e mi vergogno
che la città sia rappresentata da personaggi
che la gestiscono in modo privatistico non
tenendo in nessun conto l’interesse comune”.
red
Qui Radio Nerone
“INNOCENTE SONO”
Dicono che quelli di Anzio Space hanno
pizzicato figli e nipoti dei politici assunti in
Comune e nelle società partecipate. Dicono
che hanno una lista con tutti i nomi. Io
giuro e rigiuro che non ho mai avuto figli.
Sono pronto a spergiurarlo sulla mia statua
di bronzo. Claudia Augusta? Ma è morta in
fasce! Sì, è vero, ho degli amici, dei parenti
alla lontana, dei compagni di merenda,
dei nipoti, dei cugini, ma insomma, mi
sono anche ritirato da anni e vi assicuro
che non ho un parcheggio a Villa Sarsina.
Suvvia, cancellatemi da quel foglio. Vi
posso infatti dare una dritta, in cambio
di un …, come dire, … salvacondotto.
Quel delinquente di mio zio Caligola ha
fatto assumere al Senato niente di meno
che il suo cavallo Incitatus. Quel ronzino
scansafatiche erano anni che non andava
in battaglia e, ammanicato com’era, sapeva
che, prima o poi, lo avrebbero sistemato.
Non vi interessa? Va bè, se proprio mi avete
beccato allora, io che sono Imperatore
Romano, sarò costretto a dimettermi.
Da Imperatore? Macché, mi dimetto da
Romano…
UNA QUESTIONE DI METODO
Tre soluzioni per sistemare amici e familiari
Le assunzioni vengono decise misurando, con precisione maniacale, il peso politico di
ciascuno. La pratica più diffusa, per inserire familiari e affini negli organi amministrativi,
è il ricorso all’avviso o al bando pubblico. Tutto appare perfettamente legale, anche
se profondamente immorale. Chissà perché e chissà come, a vincere i bandi sono
quasi sempre persone riconducibili ai partiti. C’è poi la consuetudine degli incarichi
temporanei nella pubblica amministrazione. Anche qui, a contare, non è il curriculum
del neo assunto, ma la vicinanza a questo o a quell’esponente politico. Altro costume è la
richiesta di “favori personali”, intesi come assunzioni nelle società controllate e partecipate
dal Comune, o che gestiscono servizi per conto dell’ente comunale. E qua, a farla da
padrone, è senza dubbio Acqualatina, il gestore del servizio idrico locale, considerata
nell’ambiente “un vero e proprio assumificio”.
Space - Città
6
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
Anzio Space
Il 2010 della Finanza: “Scoperti 22 evasori totali. Chiusi 3 esercizi commerciali”
“50 MILIONI DI TASSE EVASE”
Il Capitano D’Aniello: “Presi i contrabbandieri dei capi griffati”
Intervista a cura di Silvia Arena
“Pochi giorni fa abbiamo scoperto due
persone che vendevano su appuntamento del
materiale contraffatto in un appartamento
di
Anzio.
Commerciavano
scarpe
Hogan, giubbini Moncler, altri capi di
Dolce&Gabbana, Liu-Jo, per un totale di 940
pezzi”. Ne dà notizia il Capitano Giuseppe
D’Aniello, Comandante della Compagnia
della Guardia di Finanza di Nettuno,
che Anzio Space ha deciso di intervistare
per conoscere l’operato delle Fiamme
Gialle sul nostro territorio. “Il settore della
contraffazione - spiega D’Aniello - colpisce
soprattutto il Made in Italy ed è uno dei più
redditizi per la criminalità organizzata”.
Capitano D’Aniello, qual è il compito
delle Fiamme gialle?
“I compiti della Guardia di Finanza
riguardano sia l’ambito amministrativo,
che comprende le violazioni tributarie, cioè
le verifiche e i controlli fiscali, sia l’ambito
penale. In campo amministrativo l’attività
viene svolta in base alle direttive dell’autorità
politica che ogni anno fissa le priorità
d’intervento e gli obiettivi da conseguire nel
corso dell’anno. La Compagnia di Nettuno
è composta da 52 elementi che operano
dal settore tributario a quello della polizia
giudiziaria, quindi reati contro la pubblica
amministrazione, usura, riciclaggio, lotta
contro la contraffazione, tutela del mercato,
del Made in Italy e tutela del consumatore,
lotta al traffico delle sostanze stupefacenti”.
Può farci un bilancio del 2010?
“Abbiamo avuto risultati soddisfacenti.
Delle oltre 250 verifiche e controlli fiscali
effettuati sul nostro territorio siamo arrivati
a constatare oltre 50 milioni di euro di
evasione fiscale, tra imposte dirette ed iva.
Abbiamo monitorato una serie diversificata
di aree, dal commercio al dettaglio al settore
edilizio, dalle associazioni no-profit a quelle
sportive e ai professionisti. I controlli hanno
portato alla scoperta di 22 evasori totali,
cioè soggetti completamente sconosciuti
al fisco perché non hanno mai presentato
dichiarazione dei redditi. Sul settore del
lavoro sommerso abbiamo scoperto 35
lavoratori in nero, sconosciuti sia al fisco che
agli enti previdenziali”.
E i controlli sulle ricevute fiscali? Pare che
ad Anzio tutti le dimentichino …
“Sono i controlli sui quali i cittadini limitano
la loro attenzione perché più frequenti,
ma che non rappresentano certo tutto il
nostro complesso lavoro. Nel corso dell’anno
abbiamo effettuato, nelle diverse categorie,
1550 controlli solo su ricevute e scontrini, e di
questi circa il 30-35% sono risultati irregolari,
nel senso che c’è stata una mancata emissione
di documenti fiscali. Le nostre banche dati
ci consentono di monitorare il settore. Per
esempio, se per lo stesso soggetto, nell’arco
di cinque anni, in quattro diverse occasioni
viene constatata la mancata emissione della
ricevuta fiscale, possiamo procedere con
la richiesta all’Agenzia delle Entrate della
sospensione dell’esercizio per tre giorni.
Nel 2010 abbiamo notificato la chiusura
temporanea di 3 esercizi commerciali.
Contiamo che questi provvedimenti servano
da deterrente per gli altri commercianti”.
Un bilancio della lotta ai marchi griffati e
alla pirateria …
“Abbiamo effettuato oltre 40 interventi nel
settore, denunciando 30 soggetti, con un
arresto e 5 sequestri di automezzi. Abbiamo
requisito oltre 3000 prodotti contraffatti
delle più famose griffe. Il materiale, come
prevedono le normative, viene catalogato,
inventariato, chiuso in scatoloni sigillati
con il piombo e posto sotto sequestro, in
attesa di ricevere dall’autorità giudiziaria
l’autorizzazione alla distruzione. Per quanto
riguarda la pirateria abbiamo sequestrato
oltre 1500 prodotti audiovisivi “pirata”.
Si tratta comunque di un fenomeno un
po’ in calo perché con l’avvento di internet,
musica e video si scaricano direttamente
dal web. L’utilizzo del CD è in disuso ma di
contro resistono le riproduzioni illecite di
videogiochi per console”.
Visto che siamo in periodo, cosa ci dice
sui botti di Capodanno?
“Stiamo operando e controllando proprio in
questi giorni. Pensiamo di raggiungere anche
lì un buon risultato, soprattutto a tutela della
salute e della sicurezza del cittadino. Certo
qui non siamo ai livelli della Campania, ma
l’attenzione deve essere elevata visto l’incauto
utilizzo dei fuochi d’artificio. L’anno scorso i
controlli sono andati a buon fine perché
siamo riusciti a sequestrare circa 300 chili
di materiale esplosivo di quarta e quinta
categoria (il più pericoloso)”.
La Guardia di Finanza di Nettuno è
impegnata anche nel controllo dei reati
ambientali e contro l’edilizia?
“Certo, e quest’anno abbiamo posto sotto
sequestro 29 unità abitative e terreni per
6700 mq. Circa tre mesi fa abbiamo scoperto
un’edificazione totalmente abusiva ad Anzio,
in località Sacida, una zona vincolata
dal punto di vista paesaggistico. Il piano
regolatore, infatti, prevede la tutela della
macchia mediterranea in quella zona, dove
invece è stato costruito abusivamente un
residence composto da otto villette, di cui
tre abitate e cinque in costruzione e quasi
ultimate”.
Anzio Space
Space - Città
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
7
Le nuove analisi smentiscono Acqualatina: “Superati i 10mcg/l”
ARSENICO, “VALORI FUORI NORMA”
Il Comitato: “è cancerogeno, un pericolo per i bambini”
DIVIETI E DEROGHE,
UNA VICENDA inTRICATA
L’Ue ha respinto la richiesta
italiana di una nuova dispensa
Ad Anzio e Nettuno i valori dell’arsenico
nell’acqua sono superiori ai 10 microgrammi
per litro consentiti dalla legge. Nonostante ciò, i
giorni scorsi, Acqualatina e il Comune di Anzio
hanno rassicurato i cittadini, spiegando che “la
situazione è ampiamente sotto controllo” perché
i valori dell’arsenico nell’acqua non superano i 10
mcg/l. Qual è la verità? Anzio Space ha voluto
vederci chiaro, e siamo andati a sentire Marco
Bordacconi del Comitato Acqua Pubblica,
che ci illustra il risultato delle nuove analisi.
Dal prelievo di acqua presso la fontanella in
zona 3 Cancelli la quantità di arsenico è di
11,1 microgrammi in un litro. In quella San
Giacomo-via Tinozzi la quantità è addirittura
superiore: 12,1 mcg/l.
Bordaccioni, che succede?
“Una volta per tutte diciamo che il limite stabilito
dalle normative europee è 10 mcg/lt, ribadito
dall’Ue il 28 ottobre scorso, quando, fissando
l’asticella a 10 mcg/lt, non concedeva la terza
deroga all’Italia. L’Ue ha anche concesso deroghe
temporanee a Comuni o Regioni con valori di
arsenico compresi fra 10 e 20 mcg/lt, in attesa
che questi ripristinassero la qualità dell’acqua”.
Comune e Acqualatina sostengono che i
valori sono sotto controllo …
“Questa non è la realtà. Il Comitato Acqua
Pubblica ha finanziato di tasca propria l’analisi
dell’acqua, ed i risultati sono stati differenti: sia
ad Anzio che a Nettuno i valori sono superiori
a 10 mcg/lt. In altri Comuni della provincia
di Latina i dati sono ancora più allarmanti
sforando il limite dei 20 mcg/lt. E poi vorrei
sottolineare che Acqualatina parla di valori
medi e non riporta mai quelli effettivi, relativi ai
singoli campionamenti per ciascuna fonte”.
Quali sono i rischi per la salute?
“Quando viene ingerito l’arsenico è trasportato
dal sangue nei diversi organi: fegato, reni,
polmoni, milza e pelle, aumentando l’incidenza
di lesioni patologiche e di natura cancerogena. I
suoi metaboliti sono eliminati con le urine in un
tempo variabile da uno a tre giorni”.
Quali le restrizioni da adottare qui ad Anzio
e Nettuno?
“L’assorbimento dell’arsenico attraverso la pelle è
minimo, e quindi non vi sono rischi per la salute
nell’utilizzare l’acqua per lavare i denti, fare il
bucato a mano o in lavatrice e per fare il bagno.
Fino a nuove indicazioni sono definite ‘potabili’
le acque con un valore di arsenico compreso tra
10 e 20, e assolutamente ‘non potabili’ quelle
con valori sopra i 20 mcg /lt. Entrambe, però,
divengono inaccessibili per i bambini al di sotto
dei tre anni, pertanto è opportuno non utilizzare
l’acqua per la reidratazione e la ricostituzione di
alimenti per bambini”.
Come si viene in contatto con l’arsenico?
“I composti inorganici dell’arsenico, di
gran lunga i maggiormente presenti nelle
acque superficiali e sotterranee, sono i più
tossici, mentre i composti organici, presenti
soprattutto nei pesci, sono meno tossici.
L’uomo ingerisce arsenico principalmente
da acqua e cibo: per questo è necessario
mantenerne sotto controllo la concentrazione
con un adeguato programma di analisi”.
Cosa dovrebbe fare Acqualatina?
“I trattamenti che possono essere realizzati
dai gestori degli acquedotti si basano sulla
filtrazione e il trattamento con resine a
scambio ionico; sono processi relativamente
costosi che richiedono tempo per la messa in
opera e la presenza di personale specializzato
per il funzionamento degli impianti”.
Cosa auspicate per il futuro?
“Chiarezza assoluta da parte delle istituzioni”.
Emanuela Moroni
Anzio e Nettuno sono entrate nell’occhio del
ciclone insieme ad altri 126 comuni in tutta
Italia (90 solo nel Lazio) dopo che la UE (Unione
Europea ), il 28 ottobre scorso, ha respinto le
richieste italiane per una ulteriore deroga sui
limiti massimi di arsenico tollerabili nelle acque
destinate al bere. Procediamo con ordine.
Lo Stato Italiano (rappresentato dal Ministero
dell’Ambiente) ha concesso due deroghe
consecutive (ognuna della durata di tre anni)
alle Regioni che presentavano livelli di arsenico
superiori ai 10 microgrammi/litro previsti
dalle normative europee. Queste deroghe, che
l’Italia si è “autoconcessa”, una per il triennio 20042006 e una per il triennio 2007-2009, venivano
a decadere il 31 dicembre 2009, data in cui la
faccenda è passata per legge in mano all’Europa:
la terza deroga in materia di potabilità delle
acque può essere infatti concessa solo dalla
Comunità Europea e solamente nel caso che, per
circostanze eccezionali, non sia stato possibile
dare completa attuazione ai provvedimenti
necessari per ripristinare la qualità dell’acqua.
L’Italia ha così cominciato la “trafila” chiedendo
all’UE una terza deroga per le forniture di acqua
in sei regioni: Campania, Lazio, Lombardia,
Toscana, Trentino Alto Adige e Umbria. In
sostanza si chiedeva un innalzamento dei limiti
di arsenico (dai 10 che la normativa prevede ai
50 richiesti dall’Italia) delle acque destinate al
consumo alimentare.
La Commissione Europea, il 28 ottobre
2010, ha espresso parere negativo inviando al
Ministero dell’Ambiente italiano una nota in cui
si precisa che “le deroghe richieste dall’Italia non
sono concesse per quanto riguarda l’arsenico; si
consentono deroghe temporanee fino a 20 μg/l,
mentre valori di 30, 40 e 50 μg/l determinano
rischi troppo gravi per la salute”.
Il mancato rinnovo delle deroghe è stato reso noto
il 18 novembre 2010 quando il Dipartimento
Istituzionale e Territorio della Regione Lazio
ha inviato una comunicazione ai Comuni
interessati, ai gestori dei Sistemi Idrici Integrati
(tra cui Acqualatina S.p.A), alle Province (tra cui
quella di Latina), alle Autorità d’Ambito (anche
quella dell’Ato4) e alle ASL di Latina e RmH
(competente per Anzio e Nettuno).
E. Mor.
Space - Città
8
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
Anzio Space
36mila famiglie potrebbero perdere l’unica fonte di sostentamento
BALNEARI: NO ALLA DIRETTIVA BOLKSTEIN
L’UE: concessioni all’asta ogni 6 anni. Contrari gli operatori
La direttiva UE si chiama “Bolkstein”, dal
nome del suo inventore. Non coinvolge solo
gli stabilimenti balneari, ma tutti i venditori
ambulanti concessionari di territori pubblici,
e si rivolge alle attività di servizi con
l’obiettivo di “favorire la crescita economica e
l’occupazione nell’UE” in sintonia con i Trattati
dell’Unione. In soldoni avrà conseguenze
sul destino di 36 mila famiglie italiane, che
potrebbero perdere la loro attività, spesso
l’unica fonte di sostentamento.
Nel caso delle aziende o stabilimenti
balneari, infatti, la Bolkstein contesta il fatto
che le concessioni demaniali delle spiagge
vengano rinnovate automaticamente
senza principi concorrenziali. E tanto
basta a suscitare la protesta, anche ad
Anzio e Nettuno, degli operatori del
settore, che temono “lo scippo” della loro
attività. La Bolkstein impone di mettere
all’asta le concessioni ogni 6 anni, in modo
che i cittadini possano partecipare e avere
la possibilità di gestire il bene pubblico. La
direttiva andrà messa in pratica entro il 2015
e anche l’Italia dovrà adeguarsi. Da qui la
rabbia e lo sconcerto di questo bollente
dicembre, con gli imprenditori balneari che
pretendono di uscire subito dalla direttiva
Bolkstein perché non si riconoscono come
aziende di servizi (a cui l’UE si rivolge) ma
come “vere attività commerciali”. Gli operatori
rifiutano la direttiva perché non tiene conto
che “il bene balneare, in Italia - spiegano -,
si può chiamare così solo grazie alla nostra
passione, al nostro impegno, alla nostra
dedizione che, nel corso degli anni, spesso
tramandando l’attività da padre in figlio,
abbiamo riposto in questa attività investendo
capitali e lavoro. Una situazione che non ha
eguali nel resto d’Europa, dove è inesistente
un contesto balneare paragonabile a quello
italiano”. Si rischierebbe quindi, secondo gli
operatori, di attuare una direttiva a senso
unico, “con inglesi o tedeschi che potranno
comprare le concessioni delle nostre spiagge
mentre noi italiani non sapremmo che farcene
delle loro”. Si reclama quindi il Made in
Italy anche per gli stabilimenti balneari. Le
regioni più attive al momento sono Toscana,
Emilia Romagna, Abruzzo, Marche e Lazio,
dove assemblee e convegni si susseguono,
presieduti da personalità politiche e sindacati
dei balneari. Lara Comi, europarlamentare
27enne del PDL, ha già attivato un working
group a Bruxelles per la realizzazione della
direttiva in Italia e, rivolgendosi ai balneari,
sostiene che essendo la direttiva già recepita
dal Governo italiano “non è più possibile
tornare indietro”. In effetti la normativa è
stata recepita dallo Stato italiano con il D.L.
59/2010 che, curiosamente, esclude tutte
le attività a rischio di essere considerate
“servizi” tranne quella dei balneari e quella
dei venditori ambulanti. Il 17 dicembre si
sono svolti due importanti convegni, uno
organizzato dal PDL in provincia di Pescara,
l’altro a lido di Camaiore in Versilia disposto
dal PD. Sono intervenuti in entrambe le
riunioni, insieme ai sindacati, i Presidenti di
Regione e di Provincia, Europarlamentari,
parlamentari di Camera e Senato, e dagli
incontri è emersa la volontà di organizzare
una grande manifestazione entro la fine di
gennaio.
Alessandro Tinarelli
“Il litorale a rischio erosione. I lavori entro gennaio 2011”
“SPIAGGE ALL’ASTA? MONETA DI SCAMBIO ELETTORALE”
Parla Di Renzoni (SIB): “non offriamo servizi, facciamo commercio”
Daniela
Di
Renzoni del SIB
Anzio -Nettuno,
il
sindacato
C onfcommercio
che racchiude i
tre quarti degli
operatori balneari
in Italia, ci accoglie
nel suo ufficio
all’interno del centro Anteo per spiegarci
l’intricata situazione del rapporto con la
direttiva UE Bolkstein.
Di Renzoni, il 15 dicembre voi del SIB
Lazio vi siete riuniti a Terracina, quali
sono stati i contenuti dell’assemblea?
“Uscire dalla direttiva Bolkstein. Noi abbiamo
un grande problema: ci hanno inserito in una
direttiva che, in sintesi, si rivolge a tutti coloro
che prestano servizi, ma noi non offriamo
servizi remunerati. I nostri servizi, come il
salvataggio in mare, il pronto soccorso o la
pulizia delle spiagge anche da vetri e siringhe,
non ci vengono pagati da nessuno e rientrano
nelle condizioni della concessione. I Comuni
infatti non si occupano della manutenzione
delle ‘nostre’ spiagge. Il fatto, poi, che mi
ripaghi vendendo ombrelloni e gelati non vuol
dire che faccio servizi ma commercio”.
Il 2 dicembre vi siete incontrati con
l’assessore regionale al Turismo Stefano
Zappalà. Cosa vi siete detti?
“Gli ho spiegato che noi balneari siamo dei
lavoratori, dei circensi con la pelle bruciata
dal sole, che dopo aver aperto sdraie sulla
sabbia bollente passiamo in cucina e poi
a lavare i bagni e, dopo, a fare la spesa. Gli
ho chiesto perché, mentre si elargisce cassa
integrazione, il nostro lavoro viene umiliato.
Mettere all’asta le spiagge significa produrre
l’ennesima moneta di scambio per ottenere
voti, sempre che non si cada nel riciclaggio
del denaro sporco. Abbiamo chiesto di uscire
dalla Bolkstein perché non ci riguarda”.
Pare ci sia un altro problema sulle spiagge:
l’erosione delle nostre coste è da prendere
sul serio?
“Assolutamente si. Ci sono spiagge che
rischiano di non aprire perché il mare le sta
inghiottendo, inoltre ci sono anche rischi
di frana sulla riviera di ponente di Anzio.
Ho appena sentito la ditta che farà il primo
blocco di sei dighe, chiamate ‘pennelli’, e
distanziate 1200 metri una dall’altra. I
lavori inizieranno entro Gennaio 2011 e si
effettueranno nello specchio d’acqua del lido
delle Sirene. Il secondo blocco di pennelli è
attualmente in appalto e sarà fatto di fronte
il lido di Marechiaro. Il terzo blocco ancora
da appaltare si collocherà davanti Anzio
Colonia”.
A. Tin
Anzio Space
Space - Città
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
9
I cittadini lamentano l’insufficiente pulizia delle strade
RIFIUTI, ANZIO FANALINO DI CODA
Secondo CittadinanzAttiva cassonetti sempre pieni e danneggiati
398 viaggi in treno, 73 in metropolitana, 50
corse in tram, 4356 passaggi nelle 121 strade
monitorate, 443 segnalazioni spontanee
dei cittadini. Sono alcuni dei numeri del
report redatto da CittadinanzAttiva Lazio,
l’associazione a difesa dei consumatori che
ha monitorato il settore rifiuti in 14 Municipi
di Roma e 10 Comuni della provincia, tra cui
Anzio, Civitavecchia, Cassino, Fiumicino,
Mentana, Latina, Monterotondo, Rieti,
Viterbo e Zagarolo. In particolare, per ciò che
riguarda la valutazione dell’igiene urbana,
CittadinanzAttiva ha esaminato 942 volte le 121
strade prese in considerazione, e quindi anche
alcune delle principali vie di comunicazione
della città neroniana. Ne viene fuori un
quadro davvero poco lusinghiero per
Anzio.
LE SEGNALAZIONI. Nel periodo che va dal
1 aprile al 30 giugno 2010, i monitori hanno
rilevato tre giorni a settimana l’eventuale
presenza di disservizi, vagliando almeno
12 volte ciascuna le strade considerate e
raccogliendo tutte le segnalazioni dei cittadini.
Queste ultime, per il 36 per cento dei casi,
riguardano i cassonetti dell’indifferenziato, per
il 23 per cento quelli della carta, per il 17 per
cento la pulizia delle strade, per il 16 per cento
i contenitori del vetro e della plastica, e per
l’8 per cento i disagi legati al ‘porta a porta’. In
particolare i cittadini segnalano che, per il 68
per cento dei casi, tutti i raccoglitori dei rifiuti
sono pieni o rotti (32%).
ANZIO E I CASSONETTI. La nostra città,
scrive CittadinanzAttiva, è quella con il numero
maggiore di cassonetti RSU sempre pieni
(60% dei casi). Seguono Mentana (57%) e
Monterotondo (52%). A Fiumicino va meglio:
solo il 7% risulta sempre colmo. Anzio ha poi
il record per i cassonetti con il coperchio
danneggiato: 82% dei casi contro il 51% di
Monterotondo. Anche nei contenitori per
la raccolta di vetro e plastica il risultato
peggiore lo ottiene la città neroniana, con il 73%
delle segnalazioni per coperchio danneggiato.
Segue Civitavecchia con il 7,1%. Problematica
poi la condizione dei raccoglitori della carta:
in città il 62,5 per cento di quelli rilevati risulta
sempre pieno. Segue Monterotondo con il 48%
dei casi. Peggio di Anzio solo Mentana (79%).
Gravissime le segnalazioni per i contenitori
per la raccolta della carta con coperchio
danneggiato: 100 %, cioè in tutte le rilevazioni
effettuate i cittadini hanno riscontrato il
coperchio danneggiato.
PULIZIA DELLE STRADE. Per quanto
riguarda il giudizio dei cittadini sulla pulizia
delle strade la situazione più critica, in provincia,
è segnalata a Fiumicino: l’igiene urbana sarebbe
insufficiente per l’89% delle segnalazioni. Segue
Anzio con il 39% e Civitavecchia con il 36%.
CONCLUSIONI. L’analisi di CittadinanzAttiva
prende in considerazione anche l’ambito del
trasporto su ferro nel Lazio. Non lo abbiamo
valutato perché a tutti sono noti i disservizi
della tratta ferroviaria Nettuno-Roma. Tuttavia,
per ciò che riguarda la condizione del servizio
di raccolta rifiuti e dell’igiene urbana, Anzio
è pressoché fanalino di coda nella provincia
di Roma, almeno tra le città esaminate.
Dall’indagine emerge infatti che i cassonetti
non vengono svuotati con la giusta frequenza,
che sono spesso danneggiati quando non
addirittura rotti, e che il livello di pulizia stradale
è al di sotto della media. Ci chiediamo, a questo
punto, per quale motivo le ditte che si occupano
della nettezza urbana in città, la Intini Source
e la Gesam srl, che si sono aggiudicate un
appalto di quasi 25 milioni di euro, non
riescano a soddisfare le esigenze dei cittadini.
red
‘PORTA A PORTA’
“VIA AL PROGETTO PILOTA”
Il Comune annuncia l’avvio della sperimentazione nel
quartiere Marconi
Parte il progetto pilota per la raccolta differenziata ‘porta a porta’ in città, e coinvolgerà le 2200
utenze del quartiere Marconi. “Partiremo da via Calabria, via Ardea, via Vasco De Gama e
zone limitrofe - spiega l’assessore all’Ambiente Patrizio Placidi - in modo da avere un metro
di giudizio su un campione abbastanza elevato di residenti”. “Fino alla prima metà di gennaio
- continua Placidi - inizieremo a togliere i cassonetti dalle strade del quartiere e a distribuire
nelle case gli opuscoli per l’utilizzo del materiale messo a loro disposizione. Abbiamo in mente
di organizzare un’assemblea pubblica e una serie di convegni per illustrare nel dettaglio il
progetto e coinvolgere i cittadini”. Interviene anche il Sindaco Luciano Bruschini: “Dopo due
anni di lavoro - chiarisce - oggi Anzio è una città pulita. La raccolta differenziata è tornata a
superare il 20%, e a breve sarà anche aperto un secondo centro di raccolta degli ingombranti”.
Space - Politica
10
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Anzio Space
Il toto nomine per l’assessorato all’Urbanistica
COMUNE, IPOTESI RIMPASTINO
Probabile un avvicendamento Garzia/Del Villano. Ma c’è idea Placidi
Rimpasto di Natale per la Giunta
Bruschini? Magari un più modesto
rimpastino. Dopo le pseudo dimissioni
dell’assessore comunale all’Urbanistica
Ruggero Garzia, che ha rimesso la delega
nelle mani di Bruschini mantenendo
tuttavia l’incarico di Vicesindaco, il Primo
cittadino non è intenzionato ad aggiungere
un posto a tavola. Mai come questa volta,
infatti, il rimpasto potrebbe essere foriero
di un ulteriore malcontento tra le sofferenti
fila della maggioranza, con gli esclusi pronti
a moltiplicare i distinguo e a trasformare
Villa Sarsina in un campo minato. Per
questa ragione Bruschini agirà con passo
felpato, tenendo inizialmente la delega ad
interim, e spostando con flemma olimpica
pochissime pedine in quella cristalliera che
è ormai la Giunta comunale. È vero, Garzia
ha rimesso la delega nelle mani di Bruschini,
ma verosimilmente incasserà un altro
assessorato. Dalle dimissioni, insomma, si
passa all’avvicendamento perché, secondo
i rumors di palazzo, alla pianificazione del
territorio dovrebbe subentrare l’assessore
alla Scuola Marco Del Villano, lasciando
a Garzia le politiche scolastiche. Tuttavia c’è
un piano B che, secondo i bene informati,
sta prendendo corpo nella mente del
nostro Sindaco: conferire l’Urbanistica
niente di meno che all’assessore Patrizio
Placidi. Prenderebbe così due piccioni
con una fava, garantendo un ‘uomo
forte’ alla pianificazione del territorio e
cavando Placidi da un assessorato, quello
all’Ambiente, devastato non soltanto dalle
polemiche sul ‘porta a porta’. Una grana che
verrebbe depositata, sorriso sulle labbra, tra
le braccia di Garzia.
L’ANTEFATTO. Ricordiamo che Garzia ha
lasciato la delega in Giunta perché indagato
per una presunta violazione edilizia ad opera
di una società amministrata dalla moglie.
Tutto nasce dall’esposto in Procura di una
cittadina. La Magistratura ha aperto un
fascicolo di indagine proprio sullo stabile
bifamiliare tra Falasche e Villa Claudia,
che sforerebbe di 6 metri quadri rispetto al
progetto approvato. Spiega l’ex assessore:
“In virtù della correttezza e della trasparenza
che ha sempre contraddistinto il mio impegno
politico e amministrativo ritengo doveroso
riconsegnare la mia delega di assessore alla
Pianificazione del Territorio, Urbanistica,
Edilizia Privata del comune di Anzio, al
sindaco Luciano Bruschini, che ringrazio
per il privilegio concessomi con l’attribuzione
della delega assessorile”. “La mia scelta
- prosegue - è motivata da una presunta
violazione contestatami, rispetto alla quale
ritengo di non avere alcuna responsabilità,
di cui prontamente la società beneficiaria
di un permesso a costruire ha dato ampia
assicurazione dell’immediato ripristino
secondo le modalità progettuali approvate
che risulterebbero di pochi mq di differenza
rispetto a quanto edificato”. (23/12/2010)
sm
VILLA ALBANI, INAUGURATA NUOVA RSA Il nitrito di Incitatus
Presente l’ex direttore generale della RmH Luciano Mingiacchi
Inaugurata la nuova R.S.A. di Villa Albani. Si tratta della prima
struttura di questo tipo interamente gestita da un’Azienda Sanitaria,
e con la peculiarità di essere situata all’interno della stessa struttura
ospitante un Ospedale, pensata e voluta dal precedente dirigente
di questa Asl, il dott. Luciano Mingiacchi, presente anch’egli
all’inaugurazione e a cui gli attuali dirigenti hanno sentitamente
porto i loro ringraziamenti. Villa Albani è una delle quattro ville
storiche del territorio: voluta dal Cardinale Alessandro Albani
è arrivata, dopo vari avvicendamenti, ad essere il “Pio Ospizio
Eliomarino” destinato ad accogliere bambini poveri e bisognosi di
cure e di un clima favorevole.
Oggi, oltre all’attività ambulatoriale di territorio, ha, per la sua
funzione ospedaliera, la particolarità di ospitare l’unità Operativa
Complessa di Recupero e Riabilitazione Funzionale nella quale il Dott. Stefano Serafino dirige
una equipe di otto Dirigenti Medici. Alla stessa unità afferisce anche l’attività degli Ambulatori
di Fisiokinesiterapia. Quella della Riabilitazione Funzionale diventa oggigiorno una delle attività
sanitarie più richieste, viste le esigenze di una popolazione sempre più longeva e le sempre più
frequenti traumatizzazioni a cui anche i più giovani vengono esposti dal ritmo di vita moderna.
Questo Ospedale di Riabilitazione è l’unica offerta pubblica non solo per il nostro bacino d’utenza
(Anzio-Nettuno), ma anche punto di riferimento per la popolazione dei comuni limitrofi
soprattutto quelli di Pomezia, Aprilia e Ardea, località sprovviste di strutture ospedaliere pubbliche.
Ecco in sostanza i numeri riferiti alle attività ospedaliere (divise per ricoveri ordinari e di day
hospital) degli ultimi tre anni. Anno 2007: Ordinari 176 Day Hospital 352. Totali 528. Anno
2008: Ordinari 185 Day hospital 468 Totali 653. Anno 2009: Ordinari 191 Day Hospital 507
Totali 698.
Daniela Migliaccio, Imp. Amm.va in Outsourcing Segreteria Direzione Medica P.O. Villa Albani
Porto per porto,
intanto…
È di pochi giorni fa
la curiosa apertura
di un locale da
gioco
allestito
proprio dietro il
parcheggio portuale:
una zona destinata,
secondo il progetto
del nuovo porto, ai cantieri navali della
riviera. Non conosco i dettagli della vicenda,
ma da senatore dell’Impero mi chiedo come
sia possibile che si autorizzi a investire
in quell’area e, soprattutto, per un’attività
lontana anni luce dalle indicazioni contenute
nell’accordo di programma sul nuovo porto.
Mi chiedo poi a quale imprenditore possa
venire in mente di aprire un’attività in loco
quando, tra un anno, le prime pietre della
faraonica infrastruttura lo obbligheranno a
traslocare. A pensar male, e se fossi malizioso,
potrei azzardare l’ipotesi che non tutti, in
quel di Villa Sarsina, sono proprio così sicuri
che il nuovo porto vedrà la luce. E intanto si
autorizza…
Anzio Space
Space - Politica
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
11
Il neo segretario Pd: “Il candidato Sindaco? Emergerà da percorso unitario”
“TENIAMOCI PRONTI AL VOTO”
Bernardone: “Destra divisa e Bruschini in difficoltà. Tutto può succedere”
“Il Pd deve darsi alla svelta un profilo e una
missione per Anzio”. Ivano Bernardone, 45
anni, ufficiale dei Carabinieri in congedo, ora
stimato ingegnere e padre di 2 figli, è il nuovo
segretario del Partito democratico. Con 325 voti
contro i 49 di Maria Cupelli ha conquistato
la palma di coordinatore comunale dopo un
Congresso pressoché unitario. Bernardone è un
volto nuovo nella politica locale ma non manca
di esperienza e credibilità. Consigliere a Villa
Sarsina ha sempre creduto in un’opposizione
intransigente all’amministrazione Bruschini ma
costruita sui contenuti e sulle proposte, spesso
corredate da grafici e progetti di finanziamento.
“È il segnale - spiega - che siamo un’opposizione
con le idee chiare”.
PD che deve una volta per tutte esprimere una
proposta politica autorevole che sappia essere
anche punto di aggregazione delle istanze di
altre forze”.
Parliamo di Futuro e Libertà e Udc ad
Anzio. È possibile una loro confluenza sui
vostri lidi?
“Difficile, anche se il dialogo, nell’interesse
della città, va coltivato sempre e comunque.
Ad Anzio il partito di Casini è sempre stato
una sigla aggiunta alle maggioranze di destra,
anche se esprime con frequenza malessere e
voglia di una posizione politica autonoma.
Quanto a Fli, io guardo con rispetto al
“Fli espressione di
una tradizione
fallimentare”
Bernardone, come farà a governare un
partito che ha dato segni evidenti di
ingovernabilità?
“Stiamo uscendo da una lunga fase di
fibrillazione dovuta per lo più al nostro
connaturato pluralismo sfociato spesso
nell’estenuante ricerca di equilibri interni;
invece pluralismo e dibattito democratico
sono per noi il punto di forza e di distinzione
rispetto al centro destra. Penso comunque
che l’amalgama tra esperienze e sensibilità
diverse si stia ormai compiendo, questo partito
ha mobilitato grandi energie e intelligenze
e abbiamo acquisito e condiviso con la città
un patrimonio di idee e proposte che hanno
sempre avuto grandi riscontri. A me come neo
segretario spetta solo il compito di farne sintesi
e dimostrare che il PD ha un progetto chiaro e
nuovo per Anzio”.
Quindi?
“Semplice, basta con le eterne e sterili
discussioni finalizzate solo alla ricerca di
assetti interni e via libera al completamento
di un PD aperto e partecipato. La sfida del PD
è raccogliere le energie presenti e mobilitarne
di nuove intorno ad un unico impianto etico,
valoriale e programmatico”.
Segretario, il PD è ancora un’alternativa
alla destra o è meglio un nuovo soggetto
moderato sulla scia di Fini, Casini e Rutelli?
“Il Pd è l’unica alternativa alla destra. La
nascita del terzo polo è solo una risposta
provvisoria alle carenze del nostro partito. È il
percorso politico di Fini e anche alle sue ultime
scelte, ma ritengo che qui ad Anzio, più che
altrove, Fli sia l’espressione di una tradizione
amministrativa fallimentare e con la quale
il PD ha ben poco in comune. Certo è che il
terremoto politico nazionale potrebbe presto
innescare conseguenze inaspettate in città: ne
è prova l’insofferenza crescente nelle file della
maggioranza”.
Significa che il Sindaco potrebbe cadere?
“È in difficoltà. La compattezza della destra,
dopo oltre 12 anni di governo ad Anzio, non
esiste più. Non hanno usato la loro unità e i
loro consensi come strumento di crescita per
la comunità. Ora è tardi, non hanno più una
politica che li unisce, ma soltanto un’alleanza
fragile sui posti di potere che il Sindaco tenta di
moltiplicare con la comica dei mini assessori a
progetto. Il centrosinistra deve tenersi pronto al
voto, perché tutto può succedere”.
Ecco, il suo documento congressuale a molti
è sembrato il programma del prossimo
“Coltivare il
dialogo con l’Udc”
candidato Sindaco…
“La candidatura del Sindaco dovrà essere il
risultato di un percorso unitario e partecipato
che deve maturare all’interno del PD attraverso
la condivisione di precisi contenuti politici che
siano peraltro punto di riferimento intorno al
quale raccogliere l’apporto delle altre forze di
centrosinistra, delle categorie sociali e di tutte
“Anzio declassato
a quartiere
dormitorio”
le realtà vitali di Anzio. Il mio documento
congressuale è un contributo a questo percorso”.
PRG e territorio, cosa non funziona?
“Il nuovo Piano regolatore comunale deve
essere rielaborato perché ha declassato Anzio
a quartiere dormitorio, ha abbassato il
valore commerciale di tutto ciò che insiste sul
territorio e sta distruggendo ciò che rimane
delle sue risorse ambientali e storiche. Allo
scempio del prg occorre contrapporre una
politica di complessivo rilancio dello sviluppo
basato sulla valorizzazione delle risorse
territoriali e delle vocazioni emergenti, sul
recupero e riqualificazione dei quartieri, sulla
tutela ambientale e il potenziamento di servizi
alla residenza e viabilità”.
Cosa si può fare per la viabilità?
“Serve un piano quadro della viabilità che
preveda potenziamento del trasporto pubblico,
intermodalità e forme di mobilità alternativa,
prima fra tutte quella ciclistica. Occorre poi
pianificare, con i comuni contermini, un
quadro di interventi di potenziamento e messa
in sicurezza dei collegamenti extraurbani
soprattutto per realizzare un efficace aggancio
alla
Roma–Latina-Cisterna-Valmontone
e trasformare la linea ferroviaria RomaNettuno in una metropolitana di superficie
attestata sul nodo di scambio a Padiglione.
Comunque, per parlare compiutamente di
rilancio per Anzio, non ci si può più limitare ai
temi sempre caldi del PRG e del porto. Questi
sono argomenti che assumono un senso pieno
solo se calati in una visione più ampia del
territorio e delle sue risorse, e quindi delle sue
possibilità di sviluppo. Bisogna quindi parlare
del ruolo di Anzio nell’area metropolitana, del
tipo di turismo da sviluppare, di occupazione
e lavoro, di cultura e società, di ambiente e di
immigrazione”.
sm
Lavinio - Space
12
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Anzio Space
Venerdì 17 dicembre: altra giornata da incubo sui nostri treni
UN GIORNO DI ORDINARIO DISSERVIZIO
I pendolari della Nettuno-Roma occupano i binari. 1 ora e 30 di ritardo
Sarà stato il giorno nefasto o il ghiaccio della
nottata, sta di fatto che i pendolari che hanno
avuto la malaugurata sorte di salire sul treno
delle ore 6.27 del 17 dicembre, che partiva
da Nettuno alla volta di Roma, hanno
vissuto un’altra mattinata d’angoscia. Ne
parliamo con cognizione di causa, visto
che su quel treno c’eravamo anche noi di
Anzio Space.
L’incubo comincia alla partenza, con
le prime avvisaglie di un viaggio non
certo di piacere: le porte delle ultime due
carrozze di cui si compone il convoglio
non si aprono. Dopo vari tentativi arriva
l’ordine dal Compartimento di Roma di
partire ugualmente, con le due carrozze
chiuse in via precauzionale.
È inutile dire che, dimezzato il
numero disponibile di posti, il
treno si è immediatamente riempito
all’inverosimile, anche perché il tempo perso
nel tentativo di ripristinare le due carrozze
aveva portato ad accumulare un ritardo di
oltre venti minuti, accavallando questa
corsa con quella successiva.
Così alla stazione di Villa Claudia, la quinta
fermata sulle dodici previste, la gente non
poteva più montare sul convoglio. È stata
la scintilla che ha scatenato una piccola
rivolta popolare. Decine di passeggeri si
sono posizionati sui binari bloccando il
treno. Altra sosta, altro ritardo, e soprattutto
nessuna informazione da parte delle Ferrovie.
A questo punto la domanda ci viene
spontanea: a che serve avere un sistema
interfonico all’interno delle carrozze se
non viene mai utilizzato per informazioni
riguardanti ritardi o problemi sulla linea?
Tuttavia, a quanto pare, di informazioni
non ne avevano neanche i passeggeri fermi
alle stazioni, ignari del fatto che il convoglio
partito alle 6.54 da Nettuno, viaggiava vuoto
ad una stazione di distanza.
Alla fine di questa disgraziata vicenda,
mentre il capotreno, una giovanissima
ragazzotta, veniva circondata da un centinaio
di passeggeri inferociti e scaricava subito le
sue responsabilità dando la colpa del tutto
ai ‘capi’ di Roma, che le avrebbero
intimato di partire in quelle condizioni,
arrivava finalmente la notizia dell’altro
treno, quello vuoto, che ci seguiva e
che sarebbe stato fatto passare avanti
nello scambio di Padiglione. Mossa
che sarebbe stata strategica se solo una
parte dei passeggeri, quelli con maggior
fretta (come andava consigliando il
macchinista) fosse salita sull’altro treno,
ma che è servita solo a far scendere quasi
tutti i passeggeri dal primo (la foto si
riferisce a quel momento) per prendere
posto, si fa per dire, sul secondo, segno
che la fretta l’avevano ormai tutti, anche
perché il ritardo - nel frattempo - era
salito a circa 55 minuti.
Ugualmente assiepati, alla fine siamo arrivati a
Roma alle 9.00 con quasi un’ora e mezza di ritardo.
Alla fine gli animi si sono calmati: i pendolari
sono talmente abituati a questi disservizi da
farsene una ragione. Non per niente, anche
quest’anno, per la terza volta consecutiva, la
tratta Nettuno-Roma ha vinto il Premio Caronte
di peggior linea ferroviaria del Lazio.
Maurizio D’Eramo
LO SCONTRINO FISCALE, QUESTO SCONOSCIUTO
In città i commercianti lo ‘dimenticano’ troppo spesso, a danno di tutti
I negozianti di Anzio e Nettuno hanno
memoria breve e dimenticano con sempre
maggiore frequenza di effettuare gli scontrini
fiscali. Una patologia altamente contagiosa
che sembra ormai diventata endemica.
Sempre più spesso, infatti, il negoziante
“dimentica” di rilasciare lo scontrino o la
ricevuta fiscale. Che si prenda un gelato o
si ceni sulle riviere del litorale, o si prenda
un pezzo di pizza al taglio, la situazione non
cambia. Capita così che al borgo di Nettuno,
il sabato sera prima di mezzanotte, il gestore
di una vineria, alla richiesta dello scontrino,
accenda il registratore di cassa ed emetta lo
scontrino n.01. Ad Anzio, invece, accade che
di domenica pomeriggio una gelateria rilasci
uno scontrino ogni cinque/sei clienti. Nei
ristoranti è ormai prassi ricevere il conto della
cena o del pranzo su un foglio di quaderno.
La mancata emissione degli scontrini e delle
ricevute è talmente diffusa che la richiesta del
documento fiscale è vissuta dai gerenti con
fastidio. È chiaro che a nessuno piace pagare
i tributi a meno che non si sia affetti da un
incurabile masochismo. Peccato però siano
fondamentali per la sopravvivenza del Paese.
I servizi pubblici sono la conseguenza delle
imposte che paghiamo. Dato che la tassazione
è proporzionale al reddito, se dichiaro solo
una parte del guadagno anche la tassazione
sarà solo una parte di quella dovuta. In questo
caso, oltre a frodare il fisco, sto arrecando un
danno ai miei concittadini e a me stesso. I beni
di cui disponiamo e la loro qualità dipendono
dalle risorse provenienti dai tributi di cui il
Paese dispone. Se tutti quanti smettessimo
di pagare le imposte nella misura dovuta, lo
Stato sarebbe costretto a ridurre o a tagliare
i servizi. Se invece si decidesse di mantenere
inalterata la qualità e il numero di questi,
l’unica soluzione sarebbe quella di aumentare
la pressione fiscale. A fronte di tutto questo
ognuno di noi può fare molto. Come cittadini
pretendiamo che ci sia rilasciata la ricevuta
fiscale o lo scontrino ogni volta che si va a
cena fuori o a prendere un gelato. Anche per
un solo euro. È un nostro diritto che molto
spesso ci viene negato. Nel nord Europa
evadere o eludere il fisco è considerato un
comportamento deprecabile, negli Stati Uniti
l’evasione fiscale è punita con l’arresto. Qui da
noi, purtroppo, vige il concetto che le tasse
bisogna pagarle, ma è meglio che lo facciano
gli altri.
Andrea Stefanelli
Anzio Space
Nettuno - Space
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
13
DISABILI
AUMENTANO I COSTI PER LE FAMIGLIE
Menghini (PD): “La Regione scarica il problema sugli utenti”
GIORNALE MENSILE
DI ANZIO E NETTUNO
BREVI:
Nettuno-Roma, per la terza volta il premio
‘Caronte’
Si riapre la questione dei ticket sui disabili. Dal 1° aprile entrerà
in vigore un nuovo provvedimento: l’esenzione totale dal ticket
del 30% istituito dalla Regione non scatterà a 13mila euro ma a
4000 euro di reddito Isee. Dopo questa cifra si inizia a pagare. Dai
10mila euro il ticket si pagherà per intero. A seconda del grado di
disabilità di un figlio o parente, le famiglie interessate vedranno
aumentare la loro spesa mensile dai 400 fino ai 1000 euro.
A riguardo è stato contattato il consigliere comunale, nonché
nuovo segretario del PD di Nettuno, Giacomo Menghini,
che conduce una battaglia politica sui ticket per disabili: “Con il
ticket la regione evita di pronunciarsi sull’appropriatezza - spiega
-, scaricando di conseguenza il problema agli utenti, che ancora
non conoscono bene tale provvedimento e sono mal informati.
Ci troviamo di fronte all’ennesimo taglio lineare, fatto senza
alcun criterio, gravando non solo sull’utenza ma anche sui costi
sociali indiretti”. “D’altronde,” continua Menghini, “a conoscere
la questione ticket sono soltanto gli addetti ai lavori che hanno
ben chiaro a cosa si sta andando incontro”.
Un problema accresciuto anche dall’incapacità, da parte di molti
Comuni, di poter effettuare tutti i calcoli necessari. Ad oggi infatti,
pochissimi sono i Comuni organizzati, a causa della mancanza
di informazioni certe da parte della Regione. Sono previsti
insomma disagi non indifferenti per tutte quelle famiglie
che continueranno a veder respinte le domande presentate ai
Comuni, e che si troveranno costrette a pagare il ticket per
intero, senza alcuna possibilità di replica. Come ribadisce più
volte Menghini, “quando parliamo di queste problematiche
sociali, non sempre si ha il reale coraggio di affrontarle, e ci
si trova a trattare la questione in modo superficiale e non
adeguato”. È questo il motivo per cui, prosegue l’esponente del
Pd, “interventi di questo tipo non sempre rispondono a criteri
d’efficacia e appropriatezza”. Dubbia è insomma l’efficacia del
provvedimento e trascurati sono gli aspetti riguardanti i notevoli
costi che si dovranno supportare per l’applicazione della nuova
normativa. Menghini, come molti, si augura la presa di coscienza
dell’inadeguatezza di tale provvedimento che non può essere
tollerato, in quanto, conclude, “oltre ad essere irresponsabile e
discriminatorio, trascura totalmente le reali esigenze dell’utente”.
Alessandra Tulli
Per il terzo anno consecutivo la tratta ferroviaria Nettuno-Roma
vince il premio ‘Caronte’, affibbiato alla peggior linea tra quelle
regionali. Secondo Legambiente, “tra i viaggi infernali, quello da
Nettuno a Roma è il peggiore”.
Lavinio scalo, 200mila euro per pista ciclabile
La Regione Lazio ha stanziato 200mila euro per la realizzazione di
una pista ciclabile in località Lavinio Scalo.
Immigrati, in città quasi 6mila stranieri
La Provincia di Roma, secondo la Caritas diocesana, con 405.657
immigrati iscritti all’anagrafe al 1° gennaio del 2010, è seconda
solo a quella di Milano (407.191) e registra un’incidenza sulla
popolazione del 9,8%. La presenza degli immigrati nella città
di Roma, la più elevata in tutta Italia, è di gran lunga superiore
rispetto agli altri Comuni della Provincia, dove però, essendo
ridotta la popolazione, l’incidenza arriva a essere anche più elevata.
Subito dopo Roma, i Comuni con i numeri più alti di stranieri sono
Guidonia Montecelio (8.608), Fiumicino (7.411), Ladispoli
(7.182), Pomezia (6.591), Tivoli (6.286), Anzio (5.791), seguiti da
Ardea, Fonte Nuova e Velletri (con oltre 4.000 residenti).
Pd, De Micheli Presidente assemblea provinciale
Il consigliere comunale del Partito Democratico di Anzio, Giovanni
De Micheli, è stato eletto Presidente dell’Assemblea provinciale
del partito. De Micheli ha ottenuto un voto unanime, ed ha così
commentato: “Lo spirito unitario che ha portato alla mia elezione
come Presidente e a quella di Daniele Leodori come segretario, è
il più grande valore aggiunto per questo partito”.
Unisciti al nostro
gruppo “00042” su:
Space - Inchiesta
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
12
14
ANZIO e
NETTUNO
Eccellenza e criticità di un territorio
Pubblichiamo, in una serie di 6 puntate “nonotematiche”
e in esclusiva su Anzio Space, un’analisi sul litorale di
Roma condotta utilizzando i più recenti dati statistici
ufficiali. L’obiettivo dell’indagine, curata da Giancarlo
Scatassa, è di illustrare la realtà demografica, economica
e sociale di Anzio e Nettuno.
I PARTE.
Il litorale, la zona della provincia di Roma
caratterizzata da maggiore vivacità demografica
e dinamicità socio economica, si estende sul
mare Tirreno per quasi 150 km da Civitavecchia
a Torre Astura e comprende 9 Comuni:
Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri,
Ladispoli, Fiumicino, Pomezia, Ardea, Anzio
e Nettuno. Qui risiedono oltre 400 mila
persone.
E’ utile ricordare che queste due città sono unite
in un unico agglomerato urbano. Via Gramsci,
la strada lunga 3 km che le collega, è assimilabile
a un qualunque viale di un qualunque centro
urbano per l’ininterrotta teoria di edifici che s’
incontrano in entrambi i lati e per il convulso
traffico, percorsa in continuazione da un gran
numero di persone.
Nessuno fa caso che ogni volta si supera
un confine perché un inconscio, radicato
convincimento, fa credere che Anzio e Nettuno
siano la stessa cosa. Eppure Anzio e Nettuno,
che rappresentano complessivamente una
realtà demografica e socio-economica di
tutto rilievo, con una popolazione superiore
a 100 mila unità, pari al 24% di quella
totale dei Comuni della fascia, presentano
significative differenze.
Popolazione
La popolazione.
La fascia costiera
ha un’estensione territoriale di 768,15 km2
(il 18,9% di quella dell’“hinterland”, cioè del
complesso del territorio provinciale esclusa
Roma). Nella fascia sono concentrati alcuni fra i
più estesi centri dell’hinterland come Fiumicino
(213,4 Km2) Cerveteri (134,4) e Pomezia
(107,3), ma anche Comuni molto piccoli come
Ladispoli (26 km2), Anzio (con appena 43,4
Anzio Space
Estensione territoriale, popolazione residente, densità demografica
Comuni
Estensione
territoriale
(Km .2)
Popolazione
residente al
31/12/2009
Densità
demografica
(abxkm 2 )
Incremento
popolazione
2009/2001
Incremento
popolazione
2009/2008
Anzio
43,43
53 924
1 241,63
44,6
3,3
Ardea
50,90
41 953
824,22
53,0
2,1
134,43
35 692
265,51
30,8
1,0
71,95
52 204
725,56
4,5
0,0
Fiumicino
213,44
68 668
321,72
34,7
3,2
Ladispoli
26,00
40 279
1 549,19
32,3
2,3
Nettuno
71,46
46 847
655,57
29,2
5,4
Pomezia
107,34
60 167
560,53
36,9
2,6
49,20
768,15
4 066,51
5 351,81
18 088
417 822
1 410 888
4 154 684
367,64
543,93
346,95
776,31
20,3
31,1
21,8
12,1
1,5
2,5
1,8
1,1
Cerveteri
Civitavecchia
S.Marinella
Tot. Fascia
Hinterland
Tot. Provincia
Km2.) e S. Marinella (49,2 km2). Nettuno ha
un’estensione territoriale di 71,5 Km2, più
di una volta e mezzo quella di Anzio.
I Comuni della fascia più popolosi sono
(dati 2009) Fiumicino (68,7 mila residenti) e
Pomezia (60,2 mila); Anzio è al terzo posto
con 53.920 residenti, Nettuno al quinto con
46.847.
Il Comune di Ladispoli con 1.549,2 abitanti
per km2 si colloca al primo posto per densità
demografica (rapporto fra popolazione ed
estensione territoriale), seguìto da Anzio
(1.241,6). Questo valore è circa il doppio
di quello di Nettuno (655,6) e di molto
superiore a quello medio della fascia (543,9) e
dell’hinterland (347).
Estensione territoriale
Anzio, dunque, che ha una superficie
“urbanizzata” di 1.200 ettari (27% del totale)
di contro, ad esempio, ai 350 ettari di Nettuno
(4,9% del totale), ha raggiunto livelli di
densità demografica “patologici” perché
valori così elevati d’insediamento sul
territorio comportano enormi difficoltà
di gestione sotto il profilo economico,
infrastrutturale e sociale.
Si aggiunga che l’attuazione del nuovo Piano
regolatore entrato in vigore ad Anzio nel
2004 comporterà la realizzazione di circa 7
mila nuove abitazioni e un incremento di
popolazione valutabile in 15 mila unità, che farà
aumentare il valore della densità demografica
fino a 2.000 abitanti per km2.
Anzio ha raggiunto questa poco invidiabile
situazione demografica perché da oltre 50 anni
costituisce un importante polo di attrazione.
Negli anni ’50 intere comunità del sud
dell’Italia si sono trasferite ad Anzio attratte
dal miraggio di un’occupazione stabile e
redditizia presso le industrie che in questa
città sorgevano per i benefici della Cassa del
Mezzogiorno, insediandosi, senza che alcun
intervento programmatorio, per lo più nei
territori periferici e edificando, quasi sempre
abusivamente, improbabili, spesso fatiscenti
abitazioni.
Con la fine della fase d’industrializzazione,
sono cessate di fatto le migrazioni interne,
sostituite progressivamente e senza interruzioni
da flussi migratori di stranieri, soprattutto extra
comunitari.
Nettuno, inserito anch’esso nella Cassa per
il Mezzogiorno, ha subìto in maniera meno
l’“assalto” sia delle migrazioni interne che, più
recentemente, di quelle straniere, riuscendo
a mantenere sul proprio territorio livelli
d’insediamento accettabili.
La popolazione di Anzio, peraltro,
continua a crescere con forte dinamicità,
registrandosi
un
saggio
annuale
d’incremento superiore al 3% (oltre 1.500
persone) quasi esclusivamente per effetto
del saldo migratorio.
Negli ultimi 8 anni l’aumento è stato del 44,6%,
superiore a quello degli altri Comuni della fascia
(maggiore è solo il valore di Ardea), di quello
medio della fascia (31,1%) e dell’hinterland
(21,8%).
L’unico centro della fascia che non ha
mantenuto il ritmo di sviluppo demografico
degli altri Comuni è Civitavecchia, dove negli
ultimi 8 anni la popolazione è cresciuta solo del
4,5%.
Nettuno ha fatto registrare il più basso
saggio d’incremento (dopo Civitavecchia e S.
Marinella) della popolazione residente, pari al
29,2%, valore questo inferiore a quello medio
della fascia.
Per la città del tridente è giustificato parlare di
una situazione demografica priva di particolari
negatività.
Nella prossima puntata esamineremo i dati
della popolazione di Anzio e Nettuno per età,
titolo di studio e distribuzione sul territorio.
Anzio Space
....dalla Prima
Space
/Associazioni
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Space-Politica
....dalla prima
La parentopoli di Anzio
Perciò scoprire parenti e amici dei nostri amministratori un po’ ovunque,
in Acqualatina o negli uffici comunali, nel servizio mensa o in quello della
nettezza urbana, non scandalizza più. Non si lamenta l’opposizione che
non alza le barricate, limitandosi a saltuarie interrogazioni consiliari
quasi a rimarcare che “io però l’ho detto”. E non si angustia certo la
destra di governo, seppur pizzicata a maneggiare assunzioni, delibere,
concessioni e quant’altro. Né la Magistratura può metterci il naso più
di tanto, visto che il tutto,
fino a prova contraria, è
assolutamente legale. Infine
non si meraviglia neppure
la comunità, i cittadini di
Anzio, o quella che in altra
epoca veniva chiamata
la ‘società civile’. Tutto
sommato - vox populi - è
sempre andata così, e i cugì
sono la compagnia di quanti
devono essere raccomandati per i lavori nell’amministrazione. Perché
indignarsi quindi, prima o poi toccherà a noi stare nella stanza dei bottoni
e sistemare i nostri. E se qualche anziate resta fuori peggio per lui. Il
merito è un dettaglio trascurabile nell’assegnazione dei contratti pubblici,
e il curriculum viene rimpiazzato senza troppi imbarazzi dallo stato di
famiglia. Non c’è quindi da sorprendersi se Anzio Space non sbatte in
prima pagina nomi e cognomi di parenti e amici dei nostri amministratori
assunti al Comune o nelle società controllate. Se preferisce, non certo per
cautela, ricorrere alla pubblicazione delle sole iniziali. Che senso avrebbe
gettare la croce su questa o quella persona quando il meccanismo è ormai
universale. Quale utilità avrebbe pubblicare la lista in ordine alfabetico
come succede a Roma per i casi Atac, Ama, Acea, solo per scoprire
che, in fondo, ci siamo proprio tutti. Ci si lamenta che il settore pubblico
non funziona, che non è in grado di far fronte alle esigenze dei cittadini,
che è un carrozzone pesante, costoso, improduttivo. Lagnanze che
dovremmo mettere da parte una volta per tutte, perché ciascuno di
noi è consapevole che, chi intraprende la strada della politica, lo fa anche
per risolvere i propri problemi familiari o economici. Alzi la mano chi si
A.C.
augura davvero l’avvento di una nuova classe dirigente.
....dalla prima
“La cultura?
614 euro prego”
Prima di tutto bisogna inoltrare la richiesta di Patrocinio
e uso gratuito dello spazio al Comune di Anzio. Dopo aver
ricevuto il Patrocinio bisogna andare a discutere con il Preside
Bevilacqua dell’Istituto Alberghiero, che vi farà spendere,
per la vostra richiesta di uso gratuito dello spazio, ben 614
euro. Com’è possibile? Semplice: il Comune è proprietario
dell’immobile ma la scuola ne possiede l’uso, e in mezzo a
questo gioco di forze ci rimettono tutte quelle associazioni che
desiderano promuovere e sviluppare iniziative culturali nel
nostro territorio.
Davvero un bel segnale, non c’è che dire. Complimenti al Preside
Bevilacqua per il suo salato atteggiamento, e complimenti
all’amministrazione comunale che non provvede a facilitare la
vita di chi spende tempo e passione per la crescita collettiva.
Andrea Mingiacchi
15
13
....dalla prima
Il calcio brucia
Una volta si pensava che fossero i troppi
interessi dei “big” ad esacerbare gli animi degli
ultras nazionali. Questa sintesi sociologica,
per quanto brillante, cozza con la realtà di
Fidene-Anziolavinio, uno dei tanti esempi
del rigurgito di violenza anche nel calcio dei
poveri. Andando ai fatti di Fidene ci preme rimarcare la violenza inaudita
dei tifosi capitolini. Da cittadini anziati fa male sapere che alcuni tuoi
concittadini hanno rischiato di perdere la vita solo per essere andati a
seguire la squadra del cuore. Quegli stessi tifosi (quelli anziati) spesso
additati dalla stampa alla stregua di delinquenti, quando al contrario al di là
di pochi idioti, possono vantare una tifoseria tra le più calde e corrette del
panorama locale. L’augurio è che la Lega faccia luce sulla dinamica dei fatti,
prendendo dei provvedimenti esemplari nei riguardi dei teppisti di
Fidene. In ogni caso si avverte la necessità di una diversa cultura sportiva:
il tifoso va educato come qualsiasi essere umano, mettendolo al centro della
vita pubblica. I tifosi dell’Anziolavinio vengono citati solo in brevi notizie
di cronaca nera, o al contrario esaltati quando le cose del campo vanno
bene. I signori che guidano a livello politico la città dove sono? Come al
solito latitano, usando il calcio solo per incamerare voti e alimentare a
livello economico una vacca già molto grassa. Cosa raccontiamo al tifoso
nato in borgata, magari senza lavoro, che ha nel calcio la sua ragione di vita?
Pensiamo a come sostenerlo, e non lasciamolo in balia del nulla.
Marcello Bartoli
L’intervento
IL TERZO SETTORE, UN
AIUTO CONCRETO
Il Terzo Settore è l’insieme di tutte le organizzazioni
di volontariato e no-profit quali, per esempio, le
associazioni di promozione sociale, le fondazioni, le
famiglie che offrono il proprio operato sul principio della
solidarietà e dell’eguaglianza. Sul nostro territorio queste
organizzazioni, formate dai cittadini che partecipano
attivamente collaborando con le amministrazioni
comunali da circa 15 anni, propongono iniziative da
realizzarsi sia nei periodi estivi che nei mesi invernali.
In particolare spettacoli teatrali, convegni tematici, corsi
di formazione e didattica, corsi artistici e musicali o
d’informazione. Diverse sono poi le cooperative sociali,
formate da socio-lavoratori e collaboratori, chiamate
alla creazione di progetti per l’intervento assistenziale o
educativo e di inserimento sociale. Nel comune di Anzio,
durante l’anno, i rappresentanti delle associazioni noprofit, le coop. sociali (Enti del Privato sociale) prendono
parte agli incontri su temi specifici con i rappresentanti
dell’amministrazione comunale e della A.S.L. Queste
persone avviano un dialogo sui bisogni della comunità
nelle varie fasce di età, oppure sui disagi dovuti alla
tossicodipendenza, alla disabilità e alla povertà. Il frutto
della discussione è la programmazione di un intervento
sociale, o sanitario, che tenga conto delle esigenze
della cittadinanza nelle varie località del comune. Gli
interventi ritenuti utili o prioritari si realizzeranno in media
nell’arco dei due anni successivi alla loro approvazione.
L’aiuto concreto della cittadinanza è oggi alla base
della collaborazione tra Enti e Istituzione.
Loretta Giacomozzi
Space - Cultura
12
16
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
Natale al Museo
Archeologico
Atmosfera familiare e tanta cultura
Successo e grande affluenza
di pubblico il 19 dicembre
per l’evento “Natale al
Museo” 2010, con la Sala
delle Conchiglie di Villa
Adele ad Anzio gremita di
visitatori. Una domenica
diversa dalle altre, trascorsa
in compagnia dello staff del Museo Civico Archeologico di Anzio per
festeggiare insieme il Natale all’insegna della cultura, della musica,
dell’amicizia e del buon cibo. Gli elementi natalizi ci sono stati tutti
e l’atmosfera familiare che subito si è respirata all’entrata del Museo,
ha contribuito a rendere questo giorno speciale: alle ore 11:30 c’è
stata l’apertura al pubblico con l’atteso brindisi augurale del sindaco
Bruschini e dell’amministrazione comunale anziate. Alle 13:30 è
poi partito il “Pranzo di Natale”, un ricchissimo buffet allestito per
l’occasione; nel pomeriggio c’è stata la presentazione delle poesie di
Luigi Salustri, “Le Mostre Archeologiche di Anzio raccontano”,
a seguire canti, animazione e letterine di Natale. L’intensa giornata
si è protratta per tutto il pomeriggio, con l’inaugurazione delle
tre mostre: l’album di famiglia dal titolo “La famiglia GraziaPolverini”, la “La Tavola di Natale” con l’installazione di Saverio
Sciandone e “Le Tovaglie di Renza Fagioli e le sue Allieve”.
Vi ricordiamo inoltre che gli appuntamenti al Museo archeologico
continuano: dall’11 al 26 di Gennaio ci sarà il progetto Il
Documentario – Il Museo – L’Archeologia, a cura di Maurizio
Pellegrini, e che vedrà coinvolti gratuitamente gli studenti-cittadini
di Anzio, i quali avranno la possibilità di indagare, conoscere e
apprendere i modi di organizzazione di un museo e gli stili di vita
della romanità antica.
Elisabetta Civitan
“Un nuovo
obiettivo per Anzio”
L’associazione 00042 chiude la mostra “Un nuovo Obiettivo per
Anzio” con grande soddisfazione e desiderio di dare continuità ad una
manifestazione fotografica che può finalmente raccogliere le diverse
sensibilità dei fotografi del territorio, in un momento di riflessione e
scoperta della città.
Si ringraziano l’on. Aurelio Lo Fazio, l’on. Claudio Moscardelli, il Sindaco
Luciano Bruschini, L’Ass. Umberto Succi, la dott.ssa Angela Santaniello e
tutti coloro che hanno reso possibile quest’evento.
Associazione Culturale 00042
www.00042.it
Anzio Space
Dopo Genzano e Roma, a gennaio due
appuntamenti al Paradiso sul Mare
I CONCERTI DELLA CORALE
ALL’INSEGNA DELLA
GRANDE MUSICA
Una serie di appuntamenti con la Corale Polifonica Città di Anzio. Il
gruppo, fondato nel 2001, da dieci anni è attivo sul territorio nazionale
attraverso vari concerti tenuti durante l’anno e che spaziano dalla
musica classica alla lirica, dal gospel al folk… E anche sotto Natale
non potevano mancare gli “incontri musicali”: il 22 dicembre, alle ore
20, la Corale canterà al Palazzetto dello sport di Genzano; mentre il
29, alle ore 19, sarà a Roma presso la Chiesa Corpo e Sangue di Cristo.
I brani che verranno eseguiti richiamano il periodo natalizio: si va
da “I cieli Narrno” (Frisind) a “Quando nascette ninno” (S. Alfonso
da Liguori), da “Christmas bell” (S. B. or S. A.B) a “Neve non tocca”
(Perosi), da “Buon Natale” (Bartolucci) per arrivare a “Transeamus”
(Shnabel). Non mancheranno poi “Astro del ciel” (Franz Gruber) e
“Bianco Natale” (Irvin Berlin). Tutti i concerti saranno accompagnati
al pianoforte dalla Prof.ssa Corinna Pollastrini. I maestri che dirigono
il coro sono: Davide Masci e Michele Zanoni. Per il nuovo anno la
Corale Polifonica si esibirà invece in casa: il 6 e il 17 gennaio 2011
l’appuntamento è al Paradiso sul mare di Anzio (l’orario non è
ancora stato definito). In particolare il 17 gennaio si canterà in
occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. La polifonica, formata
da circa una cinquantina di persone, da dieci anni è promotrice di
iniziative culturali-musicali ed è apprezzata per le sue esibizioni
anche all’estero. Tra i numerosi concerti che ha al suo attivo c’è quello
tenuto per l’Associazione Alzheimer in occasione del Convegno per
la giornata Mondiale su l’Alzheimer e per i Lions Club “Pantheon”
Roma. Nel 2004 e nel 2006 il gruppo si è esibito in Germania nella
città gemellata di Bad Pyrmont ricevendo molti apprezzamenti per le
varie esecuzioni. Per maggiori info su concerti in programma potete
vistare il sito: www.coraleanzio.it. lc
Anzio Space
Space - Cultura
Space /Associazioni
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
A Roma la mostra sulla civiltà
romana e cinese
L’AQUILA E IL DRAGONE
Più di 400 capolavori italiani e cinesi ricostruiscono le tappe
e i momenti salienti del sorgere e dello sviluppo dei due più
importanti imperi della storia, quello romano e le dinastie cinesi
Qin e Han nel periodo che va dal II secolo a.C. al IV secolo d.C.
Affreschi pompeiani, la Venere Pudica e pitture romane saranno
accanto ad ori, giade, lacche, sete, bronzi e alla splendida veste
funeraria del re Jian di Zhongshan che risale al I secolo. Le
due civiltà, sempre consapevoli dell’e sistenza reciproca e della
propria grandiosità, non hanno mai avuto contatti diretti tra di
loro. Oggi invece, grazie alla mostra “I due imperi: L’aquila e il
dragone” allestita a Roma nelle sale di Palazzo Venezia fino al
6 febbraio 2011, si può ammirare la storia di questi due antiche
civiltà nella loro diversità e nella loro somiglianza. Per il governo
cinese è stato un grande sforzo far arrivare fino in Italia pezzi
rarissimi, alcuni dei quali non hanno mai lasciato la Cina.
IMPERO ROMANO - Le opere esposte nelle prime sale
raccontano l’Impero romano, la sua nascita, il suo evolversi fino
al suo massimo splendore all’e poca di Traiano. Anni in cui Roma
ha iniziato il suo lungo processo di conquiste e di controllo. I
reperti esposti in mostra aiutano a capire quali sono stati gli
aspetti peculiari di questo Impero: religione, igiene, commercio,
monete, sculture e agricoltura. Ecco allora che s’intravede un
legame tra le due civiltà. Nello stesso periodo storico, infatti,
anche l’Impero cinese si trova ad affrontare gli stessi problemi
dell’impero romano: tenere insieme territori molto vasti,
difendere i confini, assicurare stabilità interna, sfamare la
popolazione e unire religioni diverse.
IMPERO CINESE - La mostra mette in risalto l’impegno della
Cina nel consentire ai visitatori di ammirare tesori preziosi e
rari della civiltà cinese. La differenza sostanziale tra i due imperi
consiste nel fatto che i reperti romani illustrano la vita quotidiana
del popolo, mentre quelli cinesi provengono esclusivamente
dalle tombe, che secondo le loro credenze erano concepite per
accompagnare i defunti nell’aldilà. La ricerca ossessionante
dell’immortalità, l’idea dell’e sistenza di un mondo parallelo dove
fosse necessario andare provvisti delle condizioni adeguate, è la
caratteristica basilare dell’impero cinese. Sono presentate lacche,
sete, bronzi, terrecotte e giade, eccezionali per la loro qualità ma
soprattutto per il loro significato religioso: si pensava, infatti,
che la giada preservasse l’anima del defunto nel suo viaggio
nell’aldilà, consentendogli quindi di raggiungere la sospirata
immortalità.
Elisabetta Civitan
17
13
Facebook, da internet al cinema
“THE SOCIAL NETWORK”
Il “Time” lo ha definito l’uomo dell’anno, il cinema gli ha dedicato un film
“The Social Network”. Stiamo parlando del giovane Mark Zuckerberg che nel
2004, quando era studente dell’università di Harvard, ha creato“Facebook”,
il social network più famoso e usato al mondo. Oggi nel pianeta gli utenti
registrati su questa piattaforma virtuale sono oltre cinque miliardi.
“The Social Network”(2010) è arrivato da poco anche nei cinema italiani.
Diretto da David Fincher, la pellicola racconta la nascita di Facebook e di
come sia cresciuto così rapidamente. Quando si è affacciato nella rete, nel
campo dei social network, Friendster e MySpace la facevano da padroni. In
una tale situazione, la “piattaforma virtuale” di Zuckerberg com’è riuscita a
trovare i primi utenti? Le parole chiave di questo successo sono: nome vero
(da digitare al momento dell’iscrizione), esclusione, privilegio e status sociale.
Sembra strano ma all’inizio Facebook era un servizio per ragazzi elitari,
aperto agli studenti di un’università di prima classe. Chi poteva iscriversi
apparteneva ad un alto status sociale.
Ultimamente i film di Fincher sono monotoni e senza catarsi, finiscono
improvvisamente senza arrivare al punto culminante ma comunque attirano
lo stesso le simpatie del pubblico, come succede appunto per “The Social
Network” che fotografa il mondo che ruota intorno a Facebook. Oggi le
persone si iscrivono a più network, all’interno dei quali cambiano spesso
ruolo, caratteristiche e personalità. L’esistenza di se stessi si diversifica. Mentre
in “Fight Club” (1999), sempre di Fincher, i protagonisti cercano con tutte le
loro forze l’evidenza di sé attraverso violenza e dolore, nell’epoca di facebook
le persone possono girovagare dappertutto con tanti “IO”. E Fincher reagisce
a questo mutamento, creando con monotonie e con reiterazione. Se ci sono
tanti se stessi, non c’è bisogno di coinvolgere un solo IO. Si può passare da un
network all’altro con facilità e senza troppe emozioni. Come dimostra anche
il film-documentario intitolato “Life 2.0” che esplora il mondo virtuale in 3D
gestito dalla Linden Lab. In questa Second Life due coniugi hanno creato la
loro storia d’amore anche nello spazio virtuale, dove si incontrano e si danno
appuntamento.
Yoshiro Izumi
Al via la II edizione del progetto della
Provincia
“CITTA’ PLURALI” PER UN
DIALOGO tra culture diverse
Conoscersi di più per vivere meglio abbattendo il muro del pregiudizio e
dell’intolleranza. È l’obiettivo di “Città plurali”. Il progetto, giunto alla seconda
edizione e promosso dall’assessorato alle politiche culturali della Provincia
di Roma in collaborazione con il CIDI – Centro di iniziativa democratica
degli insegnati e il Tavolo interreligioso di Roma, nasce per sviluppare e
diffondere una maggiore integrazione all’interno di un territorio sempre più
interculturale, dove convivono persone di etnie e religioni diverse. Nelle aree
della provincia di Roma sono ormai presenti diverse comunità di rumeni,
filippini, polacchi, albanesi, peruviani, bangladesi, ucraini, cinesi, egiziani,
equadoregni. L’iniziativa coinvolgerà, oltre Ardea, Lanuvio, Ladispoli,
Monterotondo, anche la città di Anzio e si baserà su un ciclo di conferenze
che coinvolgeranno operatori sociali e culturali, bibliotecari, operatori delle
AA.SS.LL, docenti e studenti delle scuole superiori. Al Tavolo Interreligioso
di Roma, costituito nel 1998, partecipano esponenti delle aree religiose
Induista, Buddhista, Ebraica, Islamica, Ortodossa e Protestante.“Con questo
progetto – afferma l’assessore alle politiche culturali della Provincia di Roma
Cecilia D’Elia – affrontiamo temi quanto mai significativi e affascinanti per
tutti, credenti e non. Già l’anno scorso abbiamo creato importanti contatti tra
le comunità di migranti, le associazioni, le biblioteche e le scuole dei Comuni
interessati. Il dialogo tra le religioni è una parte importante dell’integrazione
sociale e culturale e aiuta a combattere pregiudizio e intolleranza”. lc
Space - Donna
12
18
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
Care Lettrici e Cari Lettori,
voglio cominciare questo nuovo anno parlandovi
di un uomo, Avram Noam Chomsky, linguista,
filosofo e teorico della comunicazione statunitense.
Chomsky è noto per le sue prese di posizione
politiche, nelle quali ha aspramente denunciato
la strumentalizzazione dei mezzi di
comunicazione statunitensi, da parte delle lobby economiche,
evidenziando la piattezza conformista dei media.
Il percorso attraverso cui si attua questo livellamento, consiste nella
“fissazione delle priorità”: mezzi di informazione che determinano
una struttura prioritaria delle notizie, alla quale i media minori
devono adattarsi a causa della scarsità delle risorse a disposizione.
L’ obiettivo?
Creare una fabbrica del consenso, ossia un sistema di propaganda
efficace per il controllo e la manipolazione dell’ opinione pubblica.
Qui di seguito vi riporto le dieci regole stilate da Chomsky sulla
manipolazione:
1.
La prima norma è la “strategia della distrazione”: consiste
nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai
cambiamenti decisi dalle elite politiche ed economiche, attraverso la
tecnica del diluvio di continue distrazioni e informazioni insignificanti.
2.
Seconda norma è quella del “falso problema/risposta
demagogica“: si crea un problema per causare una certa reazione nel
pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che
si desidera far accettare. Esempio si può creare una crisi economica per
far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo
smantellamento dei servizi pubblici.
3.
Terza norma è la gradualizzazione delle soluzioni politiche:
per far accettare una misura inaccettabile come la privatizzazioni, lo stato
minimo, la precarietà, flessibilità, basta applicarle gradualmente per
più anni consecutivi poiché tanti cambiamenti tutti insieme posso
provocare una rivoluzione.
4.
Quarta norma è quella dello spostamento nel tempo: per far
accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa
e necessaria”, così il pubblico ha più tempo per metabolizzarla e accettarla
rassegnato quando arriva il momento.
5.
Quinta norma è il comunicare ai cittadini come fossero
bambini: la maggior parte della pubblicità rivolta al grande pubblico
usa intonazione, argomenti particolarmente infantili, molto vicini
alla debolezza. Lo scopo è quello di avere una reazione sprovvista di
senso critico come quella di un dodicenne.
6.
La sesta norma è quella della “patetica”: sfruttare
l’emozione – tecnica classica per provocare un corto circuito su un‘analisi
razionale da parte dell’individuo aprendo così la porta dell’inconscio e
iniettare idee, paure o indurre comportamenti.
7.
La settima è la progettazione e gestione di un ignoranza
diffusa.
8.
L’ottava prevede che il pubblico mediatico si convinca che è
di moda essere stupidi, volgari e ignoranti. E che questi siano valori
positivi e condivisibili.
9.
La norma numero nove è quella del “senso di colpa”: far credere
alla persona che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, a causa della
sua scarsa intelligenza. Così invece di ribellarsi contro il sistema economico,
l’individuo si auto-svaluta e s’incolpa. Effetto: inibizione della sua azione.
E senza azione non c’è ribaltamento né rivoluzione, nessuna
possibilità di cambiamento in senso democratico.
Per ogni suggerimento, idea, iniziativa per noi
donne scrivetemi a: [email protected]
Anzio Space
10.
La norma numero dieci è quella del “doppio binario della
conoscenza scientifica”: per Chomsky il vero potere è nel conoscere
compiutamente i predicati psicobiologici del pubblico e poter
confidare sul fatto che i cittadini non siano in grado di conoscere se
stessi.
Non c’è da aggiungere altro, se non consigliare a tutti quanti di meditare su
quanto espresso da Chomsky che pur parlando della società americana è
come se parlasse di tutto il mondo.
Roberta Treglia
LA RICETTA DEL MESE
SEMIFREDDO AL TORRONE
Ingredienti :
- per 8 persone:
Procedimento.
- 200 gr di panna fresca
- 130 gr di torrone bianco
- 75gr di zucchero semolato
- 3 tuorli
Passate il torrone nel tritatutto
riducendolo in polvere fine. Per
il semifreddo, preparate uno
sciroppo facendo bollire per un
minuto esatto lo zucchero con gr.
75 d’acqua. Con la frusta elettrica,
montare i tuorli in una ciotola
immersa in un bagnomaria
tiepido tenuto su fuoco moderato, versando a filo lo sciroppo di zucchero
caldo. Continuate a lavorare il composto finché diventerà gonfio e colloso.
Estraetelo dal bagnomaria e, sempre lavorando con la frusta, fatelo
raffreddare quindi incorporatevi il torrone in polvere e la panna montata
fermissima. Distribuirlo in 8 stampini da crème caramel che terrete in
freezer almeno per 6 ore.
Per la salsa al cioccolato fondente: - gr 100 di cioccolato fondente
- gr 50 di zucchero semolato
- caffè solubile in polvere
- un pizzico di sale
Circa un’ora prima di sformare i semifreddi, preparate la salsa:
tagliuzzate il cioccolato, mettetelo in una casseruolina insieme con
gr 250 di acqua, con lo zucchero, un pizzico di sale, un cucchiaino
di caffè solubile in polvere; portate la casseruolina su fuoco molto
moderato e, sempre continuando a mescolare, fate bollire la salsa per
un minuto circa, quindi lasciatela raffreddare. Sformate i semifreddi
e versate un velo di salsa. Volendo, spolverizzateli con altro torrone
tritato non troppo finemente o con mandorle o nocciole ridotte in
granella o tritate grossolanamente con un coltello.
Buon Appetito!
Elisabetta Civitan
Il consiglio di Cesare Del Gatto
Gelati, semifreddi e cioccolato fondente di regola non andrebbero
abbinati al vino. Anche se la situazione è particolare si potrà provare un
vino dolce. La malvasia sarda, si presta bene al confronto con profumi
di frutta appassita e note amabili ma lievemente ammandorlate nel
finale. Produttore rappresentativo è il tenace Gian Battista Columbu,
con la Malvasia della Planargia Alvarega, recentemente premiato
dall’Espresso per l’altra malvasia di Bosa da lui prodotta e che
interviene nel documentario cinematografico Mondovino del 2004
di Nossiter.
Anzio Space
Space - Donna
Space /Associazioni
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Umberto Veronesi si racconta attraverso
le storie delle donne che ha conosciuto
‘DELL’AMORE E DEL dOLORE’
Una “lettera d’amore” dedicata
alle donne che lo hanno
formato e che ha conosciuto.
Un
libro
autobiografico
scritto e raccontato con
rispetto
e
gratitudine
da un uomo, Umberto
Veronesi, onocologo di fama
internazionale e direttore
scientifico
dell’Istituto
Europeo
di
Oncologia
di Milano, che con il suo
lavoro ha saputo ascoltare
il mondo femminile. “La
mia professione - racconta
il medico - mi ha insegnato
l’arte di leggere nei gesti e nelle
parole delle donne. Buona
parte del mio pensiero e dei
valori che sono alla base della
mia attività scientifica e sociale nasce dalla riflessione su storie
di vita femminile: la storia di migliaia di donne che ho curato
come medico, delle centinaia con cui ho scelto di lavorare ogni
giorno come ricercatore, e di quelle che ho avuto il privilegio
di amare come uomo.”
Nel libro, dal titolo “Dell’amore e del dolore delle donne”
(ed. Einaudi 2010), l’autore ripercorre la sua vita privata e
professionale attraverso le storie delle donne con le quali ha
condiviso sentimenti, amicizia e lavoro. Donne che di volta
in volta si sono trovate impegnate in una battaglia: contro la
malattia, i pregiudizi, la paura, la moralità, i dogmi religiosi, la
disinformazione, l’ignoranza e l’ipocrisia. A cominciare dalla
madre Erminia, che lo indirizza negli anni della giovinezza
e gli insegna due cose importanti: la tolleranza e il “saper
approfondire”. Quando c’è un contrasto in un rapporto umano
bisogna scoprirne le cause, i motivi. Un consiglio che lo
accompagnerà anche nella sua professione: il medico, prima di
guarire, deve scoprire le cause della malattia. Ed è proprio la
scelta di fare l’oncologo specializzandosi nella cura del tumore
al seno che avvicina Veronesi sempre più al pensiero femminile.
Inizia così un viaggio professionale a contatto con le donne
capaci di affrontare con grande forza e dignità la malattia, che
decidono di combattere e non di cadere. Ci sono poi gli incontri
con le grandi della scienza e della politica come Rita Levi
Montalcini e Margaret Thatcher. La conclusione dell’autore è
che il “gentil sesso” è più forte e migliore degli uomini e che
“il futuro del mondo è donna”. “Lo dico da diversi anni: è
in arrivo l’era della donna - scrive Veronesi - È in atto una
rivoluzione silente e progressiva che non trasformerà la realtà
da un giorno all’altro in modo traumatico, ma la farà evolvere
lentamente”. Un pensiero sottolineato da un uomo che, oltre
a dodici lauree ad honoris causae ricevute nel corso della sua
carriera, è forse l’unico ad aver ottenuto da un’importante
associazione femminile romana il premio di “Donna ad
honorem”, proprio “per i tentativi di calarsi nella realtà dei
problemi più profondi dell’animo femminile”. Un attestato di
cui Veronesi va molto fiero.
Luisa Calderaro
19
13
L’Epifania:
ogni festa porta via!
Manifestazioni e folclore nelle città laziali
“La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…” Nella notte tra
il 5 e il 6 gennaio, a cavallo di una scopa, entra nelle nostre case
mentre tutti dormono e infila nelle calze dei bambini (e anche di
noi adulti!) caramelle, doni, dolcetti e pezzi di carbone! La Befana
l’abbiamo sempre immaginata così. Ma chi è in verità? Come nasce
questa festa popolare?
Il termine “Befana” deriva dal greco “Epifania” che significa
“apparizione”, “illuminazione”. La sua origine discende da
tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde
con elementi folcloristici e cristiani. Avvenne nella notte tra il 5 e il
6 gennaio che i Re Magi fecero visita a Gesù Bambino, dieci giorni
dopo la sua nascita, per offrirgli oro, incenso e mirra, ma non
riuscendo a trovare la strada per Betlemme, chiesero informazioni
a una vecchietta. Nonostante le loro insistenze, affinché li seguisse
per far visita al piccolo, la donna non li accompagnò. In seguito,
pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un
cesto di dolci, uscì e si mise a cercarli senza riuscirci. Così si fermò
a ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai
bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il
piccolo Gesù.
Sono molte le manifestazioni che si terranno il 6 gennaio in alcune
città laziali per festeggiare in modo diverso il giorno dell’Epifania:
- Roma, Festa della Befana a Piazza Navona: Roma rispetta e
festeggia l’Epifania con diverse manifestazioni. Ormai è una
tradizione che si ripete ogni anno in una delle piazze più belle
della Capitale. A Villa Borghese, invece, davanti al bioparco, per i
più piccoli ci saranno tanti artisti, musica e divertimento.
- Subiaco (Rm): una giornata all’insegna della cultura e della
buona tavola con le visite guidate ai monasteri di Subiaco per
rintracciare le origini del monachesimo benedettino, culla della
civiltà occidentale.
- Frascati (Rm): nella notte del 5 gennaio, esposizione della più
lunga calza della Befana, spettacoli con artisti da strada, il teatrino
dei burattini, esibizioni di gruppi musicali e un “simpatico” mezzo
di locomozione che accompagnerà i visitatori nelle zone della
manifestazione.
- Albano Laziale (Rm): passeggiata con la banda musicale dei
folletti di Babbo Natale; spettacolo per bambini col gruppo
animazione clown e artisti da strada e distribuzione di doni da
parte dei Re Magi e della Befana.
Elisabetta Civitan
Space - Sport
12
20
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
Anzio Space
Anche nello sport dilettantistico dilaga la violenza
GUERRIGLIA A FIDENE
Nella trasferta a Roma i tifosi anziati sono stati presi di mira dai supporters locali
Anziolavinio, tempo di bilanci. Si chiude
l’anno solare (e anche il girone di andata) e per
il team biancoceleste è arrivato il momento di
tracciare il primo bilancio stagionale. Dopo
un inizio promettente, che aveva proiettato
i tirrenici in piena lotta play off, negli ultimi
due mesi la tabella di marcia ha fatto registrare
un sensibile rallentamento. Antonelli
e compagni al termine del giro di boa
ristagnano in una anonima posizione di metà
classifica, con una distanza simile sia dalla
lotta al vertice, sia dalla zona play out. Non
vanno dimenticate le numerose attenuanti
di quest’ultimo periodo: in primis l’assenza
prolungata di alcuni elementi cardine della
rosa, in secondo luogo la scarsa attitudine a
lottare per il vertice in un campionato così
competitivo come quello di serie D. Come
hanno ripetuto a più riprese giocatori e
dirigenti, non bisogna mai dimenticare che
l’Anziolavinio è stato costruito per centrare il
traguardo salvezza. Gli attuali ventidue punti
in classifica premiano largamente l’operato
di mister Caputo, che finora ha svolto un
lavoro oscuro ma prezioso, modellando un
gruppo che nei momenti difficili è sempre
uscito fuori con orgoglio. Nelle ultime due
gare prima della sosta i neroniani hanno
subito l’inevitabile sconfitta casalinga contro
il quotato Monterotondo, per poi cogliere un
buon pari nell’insidiosa trasferta di Fidene.
A proposito di Fidene, siamo costretti ad
aprire una parentesi dolorosa che poco
avrebbe in comune con il mondo del
calcio. Ci riferiamo al vergognoso attacco
premeditato che ha visto protagonisti i tifosi
locali. I supporters dell’Anziolavinio sono
stati oggetto di minacce ed insulti per tutto
l’arco della gara. La tensione è sfociata nell’atto
vile dei tifosi capitolini, che hanno appiccato
un incendio verso il pulmino che trasportava
i sostenitori anziati. Il bilancio finale per
fortuna non ha fatto registrare morti, ma
si è sfiorata comunque la tragedia. Enrico
D.R. 40 anni, ha riportato la frattura del
setto nasale, mentre l’autista del pullman ha
rischiato grosso: mentre cercava di domare le
fiamme con un estintore, è rimasto incastrato
tra i sedili. Per fortuna il pronto intervento
di un collega lo ha messo in salvo. La società
anziate ha scritto alla Lega nazionale dilettanti
per denunciare l’accaduto, invocando
provvedimenti duri e tempestivi nei
confronti degli ultras romani. “Poteva essere
una tragedia- ha riferito un tifoso anziate al
seguito della squadra in trasferta-. Abbiamo
subito un attacco premeditato, che la dice
lunga sulle intenzioni dei tifosi del Fidene.
Non mi piace stilare classifiche sui più buoni
o meno, ma ci tengo a rimarcare che spesso la
nostra tifoseria è stata maltrattata soprattutto
da certa stampa prevenuta. Mi auguro che
la stessa enfasi venga posta per rimarcare
quanto ci è accaduto.” Il campionato
dell’Anziolavinio ripartirà il 5 gennaio con la
trasferta sul campo del Selargius. Sperando si
possa tornare a parlare di calcio.
Marcello Bartoli
Due vittorie consecutive, una sconfitta e un paraggio per i biancoverdi
FALASCHE, BATTESIMO “D’ORO” PER IL NEO MISTER BINDI
Il Falasche ha un nuovo Mister. Dopo la
sconfitta contro il fanalino di coda VisAurelia,
la società biancoverde esonera Neno Cesarini e
ingaggia Massimo Bindi, allenatore giovane ma
già abbastanza esperto, avendo guidato tra le
altre anche Aprilia e Latina. Serviva una scossa
all’ambiente e a farne le spese come spesso
capita è l’allenatore, che lascia la società con un
velo di polemica avendo saputo della decisione
di sollevarlo dall’incarico solo dal Direttore
Sportivo Vito Santostasi e non dal Presidente. Il
battesimo per Mr. Bindi è stato subito col botto,
con i ragazzi che sono riusciti a battere per 1-0
l’ex capolista Borgo Podgora, con una rete di
Zitarosa all’89°. Mr. Bindi ha apportato subito
alcune modifiche alla formazione, invertendo
gli esterni Porcari e Perica, che solitamente
stazionavano a centrocampo. Come dicevamo
la rete è arrivata quasi allo scadere con un
colpo di testa di Zitarosa su corner di Porcari,
che ha portato i tanti attesi 3 punti al pubblico
casalingo. Importante era dare continuità di
risultati nella trasferta di Sabotino, dove i bianco
verdi hanno sfoggiato una buona prestazione e
si sono imposti per 1-0 con rete di Buchicchio
(27° p.t.) che era a digiuno da lungo tempo.
Seconda partita per Bindi e seconda vittoria.
Anche l’allarme infortuni sembra essere
rientrato con i recuperi di Petruolo e Molinari
(out solo Del Grosso). Archiviato Sabotino
si pensava potesse arrivare anche la vittoria
contro il Santa Maria Mole, e invece arriva la
prima sconfitta per Mr. Bindi e i suoi ragazzi,
che perdono 0-2 in casa. Il big match della
quindicesima giornata è stato il derby contro
il Nettuno: al “Celestino Masin”, Nettuno e
Falasche si dividono la posta, un 1-1 targato
Laudante e Petruolo. Un punto che serve
a muovere la classifica e a ripartire dopo la
sconfitta casalinga. Il gol nel derby è arrivato
grazie a Petruolo che ha sfruttato al meglio
un calcio di punizione al 17° s.t. Prima
gioia stagionale per il forte difensore che ha
dedicato il gol alla sua fidanzata. L’ultimo
turno (prima di andare in stampa) ha visto il
Falasche ospitare al “Villa Claudia” la matricola
Ostiamare, regolato con un 2-0 grazie alle reti
di Porcari e Buchicchio. Classifica che torna
a sorridere in casa Falasche, con Cancelli e
compagni che dopo 16 giornate sono ottavi a
quota 22 punti.
Fabrizio Tirocchi
Anzio Space
Space - Sport
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
21
Dopo il pareggio contro le Falasche, i Verdeblu battono l’Acilia 2-1e salgono a quota 20 punti
CALCIO, PRIMI SEGNALI DI RIPRESA PER IL NETTUNO
C’eravamo lasciati con il Nettuno sconfitto
a domicilio dal Ciampino. Nella partita
successiva è arrivato il pareggio sul campo
del Borgo Flora, uno 0-0 che quantomeno
è servito a muovere la classifica. C’è da dire
che il Mister non riesce mai a schierare la
formazione tipo a causa dei tanti infortuni
che stanno flagellando la rosa nettunese
e, in piena emergenza si è giocata anche la
partita contro la VjsVelletri al “Celestino
Masin”. Nonostante Colella sia riuscito
a portare avanti i Verdeblu al 35° p.t. i
Nettunesi perdono comunque 2-1, con il
Velletri che nel secondo tempo è riuscito
prima a pareggiare con un grandissimo
gol di Sambataro e poi a raddoppiare con
Tafani. Al termine della partita è quindi
arrivata la brutta notizia che Mr. D’Ambra
lascia la panchina del Nettuno. Non a
causa degli scarsi risultati ma a causa di un
problema di salute che lo obbliga al riposo
e al non poter prendere freddo, essendo
stato operato alla tiroide poco tempo fa,
cosa che non gli consente di poter essere
presente agli allenamenti. Va comunque
sottolineato che la società ha sempre dato
piena fiducia al Mister e quello di D’Ambra è
sicuramente un arrivederci e non un addio.
Essendo legatissimo all’ambiente Verdeblu
e con il sostegno della società, non appena
si sarà ristabilito tornerà a riprendere il suo
posto sulla panchina nettunese. La scelta
del sostituto di D’Ambra è ricaduta su Pino
D’Andrea che ha sfiorato l’eccellenza lo
scorso anno sulla panchina del Sabotino.
Reduce dalla sconfitta di Cava Dei Selci
per 3-1, dove sulla panchina si era seduto il
“duo” interno Macciocchi-Ruberti, Mister
D’Andrea prende in mano la squadra nella
partita più sentita della stagione: il derby
contro i cugini del Falasche conclusosi 1-1
con rete Verdeblu del giovane Giammarco
Laudante. Un pareggio che non serve a
nessuno: questo è quanto è emerso da
un derby che non è stato all’altezza delle
aspettative, e ha rispecchiato il momento
di difficoltà che stanno vivendo le due
compagini del litorale. Nonostante non
vincesse da quattro gare, contro il Falasche
si è visto ad ogni modo qualche segnale
positivo, soprattutto a livello di carattere e
di voglia di fare bene. L’ultimo turno prima
di andare in stampa, ha visto il Nettuno
vincere per 2-1 sul campo del Città di
Acilia. Sicuramente una vittoria salutare
e un’iniezione di fiducia utili per risalire
presto la classifica e sollevarsi il prima
possibile dalla zona bassa, dove attualmente
si trova il Nettuno, che dopo 16 giornate è a
quota 20 punti.
Fabrizio Tirocchi
La sconfitta 33-14 contro il Colleferro fa svanire i sogni di promozione della squadra
RUGBY, PER LA NERONIANA UNA STRADA TUTTA IN SALITA
I ragazzi di Mr Cuttita scivolano all’ottavo posto in classifica a quota 24 punti
Eccoci giunti al primo numero del 2011 di
Anzio-Space, sperando abbiate passato delle
buone feste, torniamo a parlare del rugby
e degli ultimi incontri del 2010
della Neroniana di Mr. Cuttitta.
C’eravamo lasciati con il campionato
fermo a causa dei test match della
Nazionale, si è tornati sul campo
il 28 novembre con la Neroniana
che è stata impegnata ad Avezzano,
e non ce l’ha fatta a tenere testa alla
capolista pur disputando una buona
prova, rimanendo in partita fino alla
mezzora del primo tempo. Poi si è
dovuta arrendere all’ottimo Avezzano
uscendo sconfitta per 34-3. Hanno
fatto la differenza per i locali le “mule”
molto solide che hanno messo in
difficoltà la Neroniana, con Mr.
Cuttitta che a fine gara rende onore ai vincitori
dichiarando: “L’Avezzano è la squadra più forte
che abbiamo incontrato finora, ha tutte le carte
in regola per vincere il campionato.”
La sconfitta in terra abruzzese ridimensiona
leggermente le speranze di promozione della
Neroniana che doveva vincere per rimanere
agganciata al treno di testa. Il pronto riscatto
c’è stato nel turno successivo con i ragazzi che
in “casa” hanno sconfitto il Primavera per 3423 mettendo a segno 4 mete. La partita è stata
caratterizzata da un arbitraggio non all’altezza
che ha scontentato entrambe le compagini.
Sulle ali dell’entusiasmo e con il morale alto
dopo questa vittoria, ci si aspettava un’altra
buona gara contro il temibile Colleferro
per restare agganciati al quarto posto. Ma la
sconfitta per 33-14 fa svanire definitivamente
i sogni promozione della Neroniana,
senza togliere niente allo stupendo
cammino che stanno disputando
Fabiani e compagni all’esordio in
un campionato di Serie B. Contro
il Colleferro si è dovuto sempre
rincorrere l’avversario, che pronti via
mette a segno due mete. Solo nella
ripresa i ragazzi sembrano avere più
brio, ma il distacco era troppo ampio.
Si sperava di chiudere l’anno solare
con una vittoria contro la Partenope,
invece sul terreno di Latina (dove
gioca le partite casalinghe la
Neroniana) è arrivata una sconfitta
per 8-20. Chiude dunque il 2010 (per
chiudere il girone di andata manca una giornata
che si disputerà il 9 gennaio 2011) all’ottavo
posto in classifica a quota 24 punti. La speranza
è che il nuovo anno riporti la vittoria e sia un
anno che veda i ragazzi sempre protagonisti.
Fabrizio Tirocchi
Rubriche
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
12
22
DETTI PORTODANZESI
All’osteria:”La scolatura ar più
bello de natura”
“Anni e bicchieri de vino che
nun se conteno mai”
“L’acqua fracica i ponti”, ma
fuori dall’osteria arriva
il tipo un po’ contrario che
ribatte: “Gente de vino
nun vale ‘n quattrino”.
Però... “Chi nun beve in compagnia o è un ladro o è
na spia”.
“Ma che te sei bevuto er cervello?” Per dire
se l’interlocutore sia fuori di testa, poco razionale.
“Te se compra chi nun te conosce”, quando
qualcuno vorrebbe fare il furbo e approfittare degli altri,
ma chi lo conosce non cade mai nei suoi inganni.
“Pò fà sangue na rapa?”, può un tirchio di natura
diventare generoso all’improvviso? Mai.
Ci sono persone o coppie di amici che amano frequentarsi
assiduamente, sia per divertirsi o per affari e
vengono apostrofati così:”Quelli so culo e camicia”.
E dopo ‘sti detti “Pija, pesa, ‘ncarta e porta a casa”.
Dal gruppo facebook:”Detti popolari portodanzesi”.
amministrato da Tinarelli Alessandro e Salustri Pina
SMS - Space
Anzio-Space apre uno spazio ai lettori
Scriveteci un sms al:
328.5424223
“Come mai nessuno pensa mai a pulire
le spiagge anche nei mesi invernali? È
indecente lo stato del litorale in questo
periodo!“
Mauro P.
“Continuo a non capire perché il
metano è arrivato a pezzi e non in
maniera uniforme in tutte le zone...”
Umberto
“Perché il Comune non è solidale con i
propri cittadini come dovrebbe essere e
lo è invece con i privati che gli propinano veleno nell’acqua?”
Benedetto A
“È mai possibile che da quando venivo qui da ragazza in villeggiatura,
niente si è mai mosso per dare alternative ai giovani?”
Quarantenne villeggiante
“Dove sono finite le strisce pedonali che attraversano la Nettunense
davanti alla farmacia di Lavinio Stazione? Aspettiamo un incidente
per rimetterle?” Silvia
Anzio Space
Spor t e ambiente
A GRECCIO L’ANTICA
TRADIZIONE DEL PRESEPE
Qui San Francesco realizzò la rievocazione
storica della natività
Cari lettori oggi la nostra meta è “Greccio”, un paesino della
Provincia di Rieti.
Questo piccolo paese è conosciuto in tutto il mondo perché vi
è stato fatto il primo Presepe e, infatti, tutti gli anni avviene
la rievocazione storica. Il Santuario del Presepe è il luogo
nel quale San Francesco, nella notte del Natale del 1223
rappresentò con personaggi viventi la natività. Si tratta di un
complesso di costruzioni il cui nucleo primitivo risale agli
anni in cui vi dimorò il poverello di Assisi. San Francesco vi
veniva spesso in meditazione, ma egli non abitò nel castello,
bensì si costruì una povera capanna tra due carpini sul
Monte Lacerone, detto appunto di San Francesco, monte alto
1204 mt. ove sorse nel 1712 “La Cappelletta”. L’antico Borgo
Medievale che gode di un ottimo panorama, conserva parte
della pavimentazione del vecchio castello (XI sec. circa) e tre
delle sei torri di cui la maggiore trasformata nel XVII sec. in
Torre Campanaria.
La zona intorno a Greccio è particolarmente bella dal punto di
vista naturalistico e ci sono diversi percorsi escursionistici ben
segnalati che toccano quote intorno ai 1.200 mt. con splendide
vedute sulla pianura Reatina e il fiume Velino. Per quanto
riguarda il canyoning nel Comune limitrofo di Contigliano
vi è Fosso Ravi una gola semplice e non molto frequentata
adattata a principianti. In questa forra poco impegnativa dal
punto di vista tecnico, abbiamo uno scorrimento d’acqua
buono nel periodo primaverile quando possiamo godere
appieno il percorso in tutta sicurezza. Il salto più alto è di 15
mt. ma il tratto più bello è quello con due verticali situate una
dopo l’altra all’interno di un suggestivo tratto inforrato.
Per ulteriori informazioni su Greccio potete visitare il sito
della Pro Loco: www.prolocogreccio.it
Manrico Martini, Associazione Sport, Ambiente e Natura “Su e Giù”
iL GIoVanOtto
Anzio Space
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
23
Pagina di ANZIO-SPACE gestita dai giovani de “Il Giovanotto”.
“L’onestà è la miglior politica”
Miguel De Cervantes
Povera Italia
La politica per giovani...
Povera democrazia. Poveri ragazzi che hanno deciso di sacrificare la loro
vita per renderci liberi. Povera bandiera nata per ora essere addirittura
messa in discussione da una forza politica che adesso è al governo. Povera
giustizia. Povera sanità. Povera scuola. Povera Italia.
Poveri noi, giovani, che ci facciamo umiliare dalla tv, non è ancora tutto
finito, dobbiamo trovare la forza di reagire ad un momento di vuoto
politico e morale. La nuova classe dirigente dovrà formarsi sull’ esperienza
critica di questo periodo vuoto di contenuti. Non è difficile vedere come in
poco tempo la nostra Italia sia diventata un cumulo di cemento e di bugie.
Noi giovani siamo per l’innovazione, per l’energia pulita, per la trasparenza
e soprattutto, noi giovani, siamo per l’onestà!! Onestà che di questi tempi è
alle strette, dove la magistratura condanna e non è efficace. Cosa vogliamo?
Basta con il detto “Ci ha saputo fare!” basta! Ora vogliamo un Italia limpida!
Vogliamo essere signori della nostra storia, non come qui ad Anzio che
sfregiano il passato millenario della nostra città (vedi piano regolatore).
Anche se la nostra voce non è ancora troppo alta, funge da goccia, perché
un giorno tutto questo cambierà!
Federico Arancio
In questi ultimi anni la politica diretta ai giovani in realtà si allontana
sempre di più dai ragazzi creando così, tra questi, insicurezza e disagi.
La fascia che va dagli adolescenti in su oramai non ha più un riferimento
o una direzione politica, ma la maggior parte viene trasportata dalla
massa, basti pensare ai cori da stadio. Di chi è la colpa?
Forse è di tutti quei politici che non accettano le nuove proposte
giovanili, che temono l’aria di rinnovamento politico?
Forse è l’incertezza riguardo il proprio futuro lavorativo, dato che oggi
lavorare presto è praticamente quasi impossibile?
Forse la colpa è per tutte quelle promesse non mantenute, per quegli
“obbrobriosi giochi di potere”, quegli scandali politici che occupano
ormai le prime pagine dei giornali e i servizi televisivi; forse è proprio
questo che allontana i ragazzi dalla politica!?!
L’unica vera soluzione è quella di dar voce ai giovani, di considerare
le loro richieste, le loro idee, per svecchiare almeno un po’ i canoni
della politica locale e nazionale! In America con l’arrivo del Presidente
Obama qualcosa già è cambiato. Speriamo che anche in Italia arrivi il
prima possibile un’ondata di cambiamento…
Gabriele Arancio e Laura Frisina
C’era una volta un sogno
che era Anzio
La strumentalizzazione politica, la “prostituzione mediatica”, la
lobby economica ed il conflitto di interesse possono recidere il
cordone ombelicale di una città e di una cultura antica di migliaia
di anni? Perché è facile credere e sognare la costruzione di un porto
enorme, dove navi da turismo e da crociera attraccano e partono di
continuo. Ma è vero che il progetto di questo benedetto porto
sia effettivamente esaustivo riguardo le conseguenze della sua
realizzazione?
In realtà mancano ancora molte cose da considerare: già il fatto che non
vi sia una chiara e adeguata programmazione finanziaria (e di questi
tempi si sa cosa succede: come le opere inconcluse e gli ecomostri,
spreco inutile di denaro pubblico!). Va bene che questa costruzione
segna un cambiamento nella nostra storia di cittadini anziati, ma
non tutelare l’area archeologica è eccessivo, equivale a distruggere
migliaia di anni di storia, sulla quale veramente si può investire
con il turismo. Ora il progetto è passato in Regione Lazio, speriamo
che questo vento politico non porti alla realizzazione disperata di un
porto di cui non si conoscono i tempi effettivi di costruzione, quanto
veramente costi, e non solo economicamente a noi giovani, per la sua
edificazione… Sarebbe drammatico rovinare la nostra cittadina con
mostri di cemento (vedi ecomostro in costruzione di Nettuno) solo
per prese di posizione politiche e/o economiche!
Pensateci su!
Federico Arancio
L’ITALIA E IL MALESSERE
DELLA CORRUZIONE
La corruzione è una minaccia per lo sviluppo, la democrazia e la stabilità.
Il 9 dicembre è stata la giornata internazionale contro la corruzione,
un fenomeno sempre più diffuso in Italia. Secondo l’ultimo rapporto
di Transparency International, il nostro Paese è al 67esimo posto per
trasparenza nelle decisioni pubbliche, dopo Ruanda, Ghana, Tunisia
e Lettonia. E’ il livello più basso dal ‘95. Un sondaggio Eurobarometro
ha rilevato che nel 2009 al 17% degli italiani è stata chiesta una tangente
contro il 9% della media europea. Per combattere la corruzione serve
più responsabilità e legalità. E’ quanto sostiene Don Ciotti, sacerdote e
fondatore di Libera, l’associazione che da anni lotta contro le mafie.
Don Ciotti cos’è la legalità?
La legalità è rispetto, significa prendere responsabilità. Prima della
legalità c’è il prendere coscienza della propria responsabilità perché se si è
responsabili, il rispetto e la pratica delle leggi, cioè la legalità, viene messa
in atto. Non è solo un parola, ma sono fatti, concretezze, azioni. Dobbiamo
recuperare la responsabilità e l’etica.
Lei parla di “leggi vergogna”, che cancellano la legalità e minano la
giustizia…
Si tratta di un elenco interminabile: dalla legge del giusto processo a
quella sull’abuso di ufficio, dal falso in bilancio all’ex Cirielli… In Italia la
corruzione è diventata un vero e proprio cancro. Siamo scesi al 67esimo
posto nella graduatoria mondiale sul rapporto del grado di onestà. Da noi
si fanno belle affermazioni sulla legalità, ma non si creano le condizioni
per avere maggiori strumenti per contrastare questo fenomeno.
Per uscire da questo malessere?
Bisogna fare proposte concrete perché la libertà non ha prezzo. La legalità
riguarda tutti noi, la legalità è speranza e come disse Sant’Agostino: “la
speranza ha due figli: la rabbia per vedere come vanno le cose, e il coraggio
per vedere come potrebbero andare”.
red
Varie
24
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Anzio Space
Al MAXXI di Roma la mostra dedicata al “più
geniale modellatore del cemento armato”
PIER LUIGI NERVI
L’ARCHITETTURA COME SFIDA
Tra le opere progettate il palazzetto dello
Sport all’Eur e il grattacielo Pirelli
Un architetto poliedrico, un professionista unico nel suo genere apprezzato
in tutto il mondo. Stiamo parlando di Pier Luigi Nervi (1891-1970).
Definito dallo storico dell’architettura Nikolaus Pevsner come “il più
geniale modellatore di cemento armato della nostra epoca”, Nervi
è portavoce di un’architettura organica strutturale, dove il progetto
dell’edificio viene concepito come un organismo unitario nella sua forma
e struttura in armonia con l’ambiente circostante. Il cemento armato, forza
e duttilità uniti in un unico materiale, diventano per il maestro italiano una
continua fonte di ispirazione. Lo testimoniano le sue grandi opere come il
grattacielo Pirelli a Milano, la sede dell’Unesco di Parigi, il Ponte di
Risorgimento a Verona, il grattacielo di Victoria Square a Montreal,
l’aviorimesse di Orbetello, la Cattedrale St. Mary a San Francisco,
il Palazzo del Lavoro a Torino, l’aula delle udienze pontificie in
Vaticano. Al grande progettista del Novecento, il MAXXI di Roma dedica
la mostra dal titolo: “Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida”, che si
potrà visitare fino al 20 marzo.
L’esposizione, curata da Carlo Olmo e - per la sezione romana - da Sergio
Poretti e Tullia Iori, offre un ritratto a 360 gradi del grande ingegnere,
architetto, costruttore ma anche scrittore, docente universitario, inventore. Il
visitatore potrà ammirare alcuni dei progetti principali del grande maestro
realizzati in Italia e all’estero, ma anche i disegni originali, i modellini e
i plastici dei vari edifici, le foto d’epoca dell’Archivio Nervi; ma anche le
videointerviste come quella alla BBC del 1965 e i filmati d’epoca sui cantieri
e sulle Olimpiadi. Il cuore della mostra è costituito da un focus dedicato alle
quattro opere realizzate per le Olimpiadi di Roma del ‘60, di cui si celebra
quest’anno il Cinquantenario: il Palazzetto dello Sport al Flaminio,
lo Stadio Flaminio, il Palazzo dello Sport all’EUR e il viadotto di
Corso Francia. Espressione matura della sua continua sperimentazione,
questi edifici costituiscono un importante elemento di eccellenza italiana.
Il Palazzetto dello Sport al Flaminio con la copertura sostenuta da un
girotondo di giganteschi telamoni e la calotta decorata dal gioco ottico delle
nervature romboidali. Il Palazzo dello Sport all’Eur rivestito da una cupola
fittamente ondulata di 100 metri di diametro, sotto la quale il diciottenne
Cassius Clay vinse la medaglia d’oro dei mediomassimi. Lo Stadio Flaminio
che con la curva avvolgente delle gradinate e l’elegante pensilina stupisce
ancora oggi gli appassionati di rugby. Il viadotto di Corso Francia, nelle
immediate vicinanze, dai caratteristici pilastri a sezione variabile. lc
Er Presidente
Space - Poesia
Pe n’giorno, vorei esse n’presidente,
de che nun so, mà ce n’hò voia,
nun hò mai comannato gnente,
allora… Voio superà sta soia.
Nun pretenno, d’annà ar governo,
a fa, er presidente der consijo,
nun me sento, d’esse n’padreterno,
farei solo casino e no scompijo,
e poi la politica… nun me quadra!
Nun ne capisco, so n’poro gnorante,
ar massimo, presidente de na squadra!
Solo, pe sentimme più portante.
Er presidente, c’ha sempre raggione!,
è na carica, che n’ me dispiace,
vale solo la tua, d’opinione!
L’artra parte… acconsente e tace!
Forse nc’avrò mai, sto piacere,
nun faccio parte, de certa risma,
er destino mio… è fa er barbiere!
Pe esse presidente… ci vo carisma!
Pietro Mammarella
Vogliamo contribuire a rendere Anzio una città che sia:
• vivibile e interessante per i giovani
• viva culturalmente
• all’avanguardia nell’ecologia e la preservazione del territorio
• arricchita dalla diversità etnica che la contraddistingue
Non siamo convinti di avere la risposta a tutte le domande o di
essere i migliori, siamo semplicemente un gruppo di persone
giovani (chi di corpo, chi di spirito) che vogliono darsi da fare per
migliorare il territorio in cui vivono.
Al momento abbiamo tre iniziative:
• Anzio Space, che puoi scaricare su www.anziospace.com
• Shingle22J, Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e di
Nettuno, info su www.shingle22j.com
• Il Centro Polivalente per i Giovani e la Cultura, che vorremmo
costruire.
UNISCITI A NOI!
Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative:
www.anziospace.com
www.myspace.com/anziospace
www.shingle22j.com
www.myspace.com/shingle22j
http://centropolifunzionaledeigiovani.blogspot.com/
iscriviti al gruppo di FACEBOOK “00042”
Contatti ANZIOSPACE: 3286868362 - 3474012468
Contatti NETTUNOSPACE: 3477089615
Anzio Space
Space-Lettere a [email protected]
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
25
TRENO NETTUNO-ROMA. SIAMO
“BASTA CON IL CLIENTELISMO
DIVENTATI PROPRIO “COS E NIENTE” ALL’ITALIANA”
“Ci vorrebbe una macchina fotografica, e mandare le foto ad
un giornale” commenta una signora seduta sui gradini del
vagone a due piani. All’improvviso mi sono ricordato che
avevo una macchinetta, vecchia ma funzionante, in borsa. In
piedi, nel corridoio bagnato del piano rialzato, pressato, sono
riuscito a tirarla fuori e ho fatto tre o quattro foto. Il lampo del
flash ha allertato qualcuno, accalcato in maniera indecente sul
pianerottolo d’entrata: “Almeno ci potevi avvisare così facevamo
un sorriso” commenta ironica una voce femminile. ‘Macchè
sorriso, ho ribattuto io, se no va a finire che quelli pensano che
siamo pure contenti!”. “E certo che siamo contenti, ha risposto
lei, se no perché andiamo a lavorà?”. Risata sdrammatizzante
di tanti che stavolta hanno fatto pure fatica a salirci su questo
treno, spingendo e pressando gente pressata. Siamo sul treno
Nettuno-Roma, stazione di Aprilia ore 6,20 di martedì 30
novembre 2010.
Ma è stato così anche lunedì 29 novembre, giovedì scorso, l’altro
venerdì: è ormai una scena che si ripete sempre più spesso. Da
quest’anno salendo ad Aprilia, non si riesce a trovare più un
posto a sedere, forse un posto, in piedi, solo per respirare, sul
diretto per Roma che parte da Nettuno alle 5,50 e dovrebbe
arrivare a Roma alle 6,50. Per non parlare dei lievi (una decina
di minuti) ma numerosi ritardi sistematici o dei corposi ritardi
(anche un’ora ed un quarto) inspiegabili. Però il pendolaremodello riacquista tutta la sua serenità, quando arriva
l’immancabile annuncio rassicurante: ‘Ci scusiamo per l’attesa’ e
per questo trenitalia si affretta ad annunciarlo agli altoparlanti.
Eppure il comitato dei pendolari Roma-Nettuno aveva chiesto
al delegato di Trenitalia che al mattino presto non circolasse
il Vivalto, treno nuovo sì, ma molto meno capiente di quello
tradizionale, visto che la popolazione è cresciuta notevolmente
mentre i servizi sono rimasti bloccati da dieci anni. Ma la
dirigenza di Trenitalia non ci sente, sembra lo faccia apposta
ad esasperare i pendolari, forse perché, tutti pensano sotto i
berretti di lana, hanno iniziato la classaction: un’azione legale
collettiva verso un servizio pubblico che ‘non serve’, non perché
inutile, ma perché non riesce o non vuole servire decentemente,
adeguatamente, dignitosamente come dovrebbe. Vittime le
migliaia di pendolari che ogni giorno devono raggiungere
Roma per lavoro. La classaction serve a ‘dare una svegliata’ al
servizio pubblico per mettere un freno all’umiliazione degli
utenti, a migliorare le condizioni del trasporto, la qualcosa
dovrebbe alla lunga favorire anche i ‘signori’ responsabili di
Trenitalia e a rimuovere gli innumerevoli disservizi (pulizia
approssimativa, puntualità ‘fantasma’, controlli inesistenti...).
E questo non è proprio ‘cos e niente’. E poi, da ‘cos e niente’
a’cos e niente’ - direbbe Eduardo De Filippo - anche noi siamo
diventati ‘cos e niente’. Speriamo di no, ma almeno per non
arrivarci subito.
Giuseppe Palocci
Egregio Andrea Mingiacchi,
ho davanti a me l’ultimo numero di ANZIO SPACE, numero 23 dicembre 2010. In prima pagina spicca l’editoriale “LA CITTA’ DEI
CUGINI”. Condivido il contenuto dell’editoriale; mi piacerebbe
vederne una “seconda parte” in un prossimo numero di ANZIO
SPACE.
Il fenomeno del clientelismo, non è solo un malcostume ampliamente
diffuso in Italia. Esso, purtroppo, rappresenta il “brodo di cultura”
su cui poi si installano le varie mafie che infestano il nostro paese; il
clientelismo, partendo dal favorire parenti ed amici, crea la sub-cultura
mafiosa del CLAN, dove varie famiglie “allargate” si spartiscono il
controllo di un territorio. Le varie “famiglie” poi si scontrano per
determinare chi debba prevalere. Ebbene, tutto ciò è lontano assai da
qualsiasi logica democratica. Dove impera il clientelismo (e subito
dopo arrivano le mafie) non esiste democrazia, si vive nella paura, vige
LA LEGGE DEL PIU’ FORTE.
Vivo a Nettuno da 15 anni, non sono quindi nettunese DOC. Mi spiace
ricordarlo, ma il Consiglio comunale di Nettuno (primo, ed al momento
unico, nel Lazio) è stato sciolto per infiltrazioni della criminalità
organizzata. Se ad Anzio ci sono i ‘CUGI’, a Nettuno ci sono i ‘COMPA’,
ma il significato è lo stesso. Quella della lotta al clientelismo è una
battaglia civile; basta con il clientelismo, basta con il voto si scambio!
Esiste un mercato vero e proprio; un posto di lavoro in un ente pubblico
(o para-pubblico) vale X voti (quello della persona assunta e quelli dei
suoi parenti ed amici). Lo stesso dicasi per le “consulenze” che vengono
affidate a professionisti compiacenti. Non parliamo poi degli appalti
per lavori pubblici fatti con poca trasparenza, che portano un indotto
di voti ben più significativo. Nessuna forza politica può dirsi esente
da questo problema. Occorre un sussulto di dignità da parte di tutti;
diversamente la lotta alle mafie sarà assai lunga e penosa.
Cordialmente
Marco Mandelli, Nettuno
Una pubblicazione
Anzio-Space - Mensile di cultura e politica
Registrazione presso il Tribunale Civile di Velletri, n. 7 del 12-03-2009
Direttore responsabile: Sebastiano Maddanu ([email protected])
Vicedirettore: Marcello Bartoli
Caporedattore: Luisa Calderaro ([email protected])
Coordinatore di redazione: Silvia Arena
Coordinatore Space Donna: Roberta Treglia ([email protected])
Editore: Associazione Culturale 00042, Via della pineta 10a Anzio (RM)
Presidente: Andrea Mingiacchi
Direttore IT: Stefano Murgia
Progetto e grafica: Domenico Condello
Composing e grafica: Bruno Pepe
Foto: Pietro Frisina
Redazione: Stefano Chiappini, Simone Selva, Diego Tortis, Emanuela Moroni,
Maurizio D’Eramo, Federico Arancio, Flavia Fontana, Andrea Stefanelli,
Elisabetta Civitan, Massimo Garbini, Luca Petrolati, Fabio Ferrandes, Gabriele
Arancio, Maurizio Fracassi, Fabrizio Tirocchi, Publio Razza, Alessandro Tinarelli,
Cristiano Di Rosa.
Stampa: Tipografia Capriotti, via Pordenone 19 Pomezia (Roma)
Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative:
www.anziospace.com
www.shingle22j.com
http://centropolifunzionaledeigiovani.blogspot.com/
iscriviti al gruppo di FACEBOOK “00042”
Contatti ANZIOSPACE: 3286868362 - 3474012468
Contatti NETTUNOSPACE: 3477089615
Contatti PUBBLICITÀ: 3200608792 [email protected]
Chiuso in redazione giovedì 23 Dicembre 2010
Space-Lettere a [email protected]
12
26
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
Anzio Space
STAZIONE DI ANZIO COLONIA
La pazienza, l’impegno e la buona volontà sono stati i tre fattori
essenziali per restituire il dovuto decoro alla nostra storica stazione
ferroviaria di Anzio Colonia. La sua odissea era iniziata circa un
anno fa con il cedimento del tetto, dovuta all’incuria per anni di
abbandono. Il problema aveva creato un enorme disagio alle centinaia
di pendolari, poiché la stazione era stata transennata per il pericolo di
crolli. I pendolari sono stati vittime delle intemperie invernali: pioggia
e freddo hanno fatto loro compagnia per diversi mesi. Nel frattempo il
Comitato Anzio Colonia lido Marechiaro si è impegnato per risolvere
la grave situazione, facendosi portavoce dei cittadini verso le Istituzioni
Comunali. Va detto che, fin da subito, il Sig. Luciano Bruschini, Sindaco
di Anzio, si è reso disponibile per un intervento risolutivo a spese del
Comune. Purtroppo le numerose richieste inviate alle Ferrovie dello
Stato da parte del Comune, volte a ottenere i permessi necessari per
l’inizio dei lavori, sono rimaste inascoltate per lungo tempo.
In seguito alla nostra
richiesta, si è interessato
del problema anche il Sig.
Alfredo Di Giovampaolo,
redattore del Tgr Lazio,
che ha girato un servizio
televisivo andato in onda
sul telegiornale regionale
di Rai Tre. La coesione di
tutti i citati, impegnati nella
risoluzione del problema,
alla fine ha dato i risultati
sperati: le Ferrovie hanno
concesso
i
permessi
necessari e, nel giro di
pochi mesi, la stazione è
tornata agibile e più bella
che mai. Il Comitato sente
il dovere di ringraziare
il Sindaco, Sig. Luciano
Bruschini, per la sua sensibilità nel condividere i disagi dei pendolari
e per il suo senso istituzionale, Il Sig. Giuseppe Mercuri, Assessore al
Patrimonio Comunale, per il suo impegno nel portare a buon fine tutto
il progetto e Il Sig. Patrizio Placidi, Assessore All’Ambiente, per l’ottimo
lavoro di bonifica effettuato lungo tutta la spalletta adiacente alla
stazione ferroviaria. In questo momento la nostra stazione è di nuovo
agibile e migliorata in tutti i suoi pratici aspetti. Inoltre, per darle un
tocco estetico, gli artisti dei muri, i Writers, sotto la guida del maestro
Costantino Casella, con i loro disegni personalizzati hanno dato una
dimostrazione di arte sui muri di tutta la stazione. Tutto ciò non deve,
sottolineiamo NON DEVE, essere rovinato dai soliti immaturi e poveri
di cervello. Ci riferiamo alla piccola minoranza di giovani che, senza
alcuna ragione, si permette di rovinare tutto quello che faticosamente è
stato ottenuto. Ricordiamo loro che la loro giovane età non può essere
una giustificazione alla stupidità dimostrata nei confronti della società
civile. Approfittiamo dei mezzi di comunicazione per far sapere loro che
non sono assolutamente graditi nel nostro quartiere. Inoltre, visto che
la maggior parte di essi sono minorenni, ci rivolgiamo ai loro genitori
spronandoli a gestire nel miglior modo possibile la loro educazione,
cercando di insegnargli una delle basi principali del saper vivere: il
rispetto per del prossimo. Siamo convinti che la buona volontà debba
essere il motore per permetterci di migliorare la nostra vita. Senza di
essa rischiamo di non evolverci in un futuro bisognoso di civiltà. Le
ipocrisie, le invidie e la cattiveria, non fanno nient’altro che alimentare
una stupida rivalità dettata dalla poca intelligenza. Il Comitato augura a
tutti buone feste per il Santo Natale e per un felice Anno Nuovo.
Bisogna salvare i “polmoni verdi” della Terra
2011: L’ANNO INTERNAZIONALE
DELLE FORESTE
Apriamo questo nuovo numero di Anzio-Space all’insegna dell’ambiente.
Il 2011 sarà l’Anno Internazionale delle Foreste (AIF). L’iniziativa
promossa dall’Onu coinvolgerà tutto il mondo e avrà come
obiettivo quello di favorire la gestione, la conservazione e lo
sviluppo sostenibile delle foreste del pianeta. Oggi più che mai le aree
forestali sono in pericolo di vita e rischiano di scomparire insieme alle
tante biodiversità (fauna e flora) che ospitano. Si calcola che ogni giorno
in tutto il mondo vengono distrutti circa 350 km² di boschi. Le maggiori
cause di questa perdita sono: la conversione in terreni agricoli, un taglio
indiscriminato del legname, una gestione errata della terra e la creazione
di insediamenti umani.
Anche in Italia, dove il verde ricopre circa un terzo della Penisola, il
problema è serio. Negli ultimi anni nel nostro Paese si stanno diffondendo
due fenomeni opposti: da un lato la “riforestazione” con il bosco che
riconquista i terreni agricoli dismessi, dall’altro la piaga degli incendi estivi.
Se da una parte l’avanzamento del verde costituisce un fattore positivo
perché combatte la deforestazione, dall’altro lato lo sviluppo incontrollato
di nuovi boschi causa una serie di impatti sociali, ambientali ed economici
come la perdita di paesaggi culturali e di varietà di habitat, la diminuzione
di bio ed eco-diversità, la perdita di terreni produttivi, la diminuzione di
servizi ambientali. Per quanto riguarda invece gli incendi estivi, nell’ultimo
decennio sono bruciati circa 80mila ettari di superficie annua. Per questi
motivi è indispensabile che i governi, le organizzazioni internazionali e
le società civili lavorino insieme per fare in modo che le foreste di tutto il
mondo vengano protette, tutelate e gestite in modo sostenibile. Il 2011 sarà
l’anno per riflettere, prendere coscienza e agire. I polmoni verdi della
Terra hanno bisogno del nostro aiuto. lc
PRINCIPE
Caro Luciano,
la notizia della tua scomparsa mi ha profondamente rattristato.
Ti ringrazio per i saluti che mi hai mandato per mia madre
qualche giorno fa… era un po’ che non ci vedevamo. Non potrò
mai dimenticare le nostre chiacchierate e la prima tavola che mi
hai donato. Un forte abbraccio a tutta la famiglia del Principe, la
00042 vi è vicina in questo difficile momento.
Andrea Mingiacchi
Anzio Space
[email protected]
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
27
[email protected]
12
28
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
Anzio Space
Scarica

Sì ai bamboccioni in politica