Umbertide
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Alla scoperta di un territorio
ricco di storia, arte, cultura,
bellezze monumentali
ed ambientali.
COMUNE DI UMBERTIDE
E' situata nell'Alta valle del Tevere, in provincia di Perugia, al centro di una vallata
circondata da verdi colline sulle quali svetta
l'imponente sagoma di Monte Acuto. E' attraversata dal fiume
Tevere che lambisce le mura della vecchia città.
Il visitatore che arriva da Città di Castello o dal lago Trasimeno percorrendo la Statale Tiberina 3Bis, a tre chilometri dal
centro abitato, in località Niccone, incontra il
castello di Montalto, antico presidio della
città. Il centro storico lo accoglie subito con la stupenda piazza San
Francesco, le sue tre antiche chiese, San Francesco, San
Bernardino e Santa Croce (quest'ultima, restaurata recentemente e trasformata in Museo
Civico ed auditorium, contiene
una delle opere più importanti
del grande pittore rinascimentale
Luca
Signorelli,
la
pala
"Deposizione dalla Croce (1515)) e il
convento di San Francesco, restaurato ed
oggi sede della Biblioteca comunale,
dell'Archivio storico e del Centro socio-culturale
omonimo. Da qui, attraversata la strada, si arriva in piazza Matteotti,
cuore politico-amministrativo di Umbertide, con il Palazzo
Comunale integralmente ristrutturato sulla base del vecchio edificio
del XVIII secolo. Avviandosi verso piazza Mazzini, si apre al visita-
tore uno degli scorci più belli della città: a
sinistra la maestosa struttura della Rocca
(fortezza trecentesca, oggi sede del "Centro
per l'Arte Contemporanea") che sovrasta piazza Fortebracci e il rinnovato Teatro dei Riuniti, sullo sfondo la Collegiata, chiesa del XVI
secolo, con la sua imponente mole ottagonale.
Per chi invece arriva da Perugia o da Gubbio, lo scenario è completamente diverso. Superata la zona
industriale, ecco apparire la città nuova,
dominata dalle imponenti sagome della
torre (edificio multifunzionale di 12
piani) e del nuovo complesso parrocchiale di Cristo Risorto, con le
sue vie ampie, il moderno centro
commerciale, le efficienti strutture sportive (lo stadio con pista di
atletica, il palazzetto dello sport, la
piscina, i campi da tennis, il percorso verde attrezzato), il Parco Ranieri
con il grande anfiteatro per spettacoli
estivi, la Pineta Ranieri autentico polmone verde con i suoi 50.000 metri quadri di
estensione.
Per gli amanti della natura e della pesca, si segnala
l'Impianto Nazionale di Pesca Sportiva che si snoda lungo il fiume
Tevere per alcuni chilometri, a partire dal centro storico cittadino.
Ospita annualmente gare di valore nazionale e internazionale con
migliaia di atleti.
L’AMBIENTE
bocce (mq. 130.000);
- verde pubblico di via
Papa Giovanni XXIII
(mq. 14.000);
- parco attrezzato per
bambini di via Morandi
(mq. 6.000).
Il progetto si ispira all’idea
del
Giardino
Italiano e Classico, puntando ad inserirsi in
modo armonico nelParco Ranieri. Il gazebo
l’ambiente naturale circostante.
All’interno del parco si trovano il teatro all’aperto (1.200 spettatori a
sedere), la grande piazza con gazebo, un chiosco per il ristoro, un percorso vita attrezzato con una lunghezza massima di metri 2.100 e n. 18
stazioni per gli esercizi fisici.
UMBERTIDE
Il verde pubblico
Umbertide è una città
circondata dal verde, che
l’Amministrazione ha
sempre difeso da un uso
eccessivo del cemento
con particolare riguardo
alle colline che la circondano. Oltre a questo
Il Parco Ranieri dalla zona
sono stati riqualificati gli
sopra l’anfiteatro
spazi di verde pubblico
esistenti e creati nuovi parchi nel capoluogo e nelle frazioni.
Il Parco Ranieri
Un discorso a parte va fatto il per il grande Parco Ranieri, un polmone
di verde attrezzato nella zona nuova della città, che occupa una superficie complessiva di
circa 230.000 metri
quadrati (23 ettari)
così distribuita:
- teatro all’aperto e
gazebo (mq. 30.000);
- Pineta Ranieri (mq.
50.000);
- Macchione e
Pineta, con annesso
Ponte di legno sul
percorso vita attrezpercorso vita
zato e campi di
al Macchione
Guida turistica di Umbertide on-line
Il Parco Lido Tevere
Nella zona dove negli anni Trenta esisteva il "Lido Tevere", la spiaggia
degli umbertidesi, a distanza di settant'anni è stato realizzato il "Parco
Lido Tevere",
uno
spazio
verde attrezzato
lungo le sponde
del fiume dove i
cittadini e i visitatori possono
trascorreremomenti di relax
durante la bella
Il Parco “Lido Tevere”
stagione.
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La piazza rotonda
nel “Lido Tevere”
Percorsi ciclabili e pedonali, panchine, una grande piazza centrale anche per spettacoli all'aperto,
il tutto adeguatamente illuminato.
Il Parco Rio
Nel 2007 è stata aperta al pubblico una nuova
zona verde. E' il "Parco Rio" che si estende proprio lungo le sponde del torrente Rio, partendo
dallo stadio comunale di via Morandi fino a via
della Repubblica. Oltre alla sistemazione delle
sponde del torrente è stata realizzata una linea
idrica a servizio dell'impianto sportivo e del
parco "Ranieri", un percorso ciclo pedonale,
opere di sistemazione del verde e arredo urbano
con posizionamento di giochi per bambini e panchine, la realizzazione dell'impianto di illuminazione.
un volano di sviluppo
Nell'ambito
della
Una rete di sentieri
molto importante per
valorizzazione a fini
la parte di territorio
turistici delle bellezze
che valorizza le
disposta a sud della
ambientali
delle
bellezze ambientali
nostra città. La rete di
nostre colline, è stato
sentieri si estende per
completato il progetdel nostro territorio
circa 40 chilometri ed
to per la realizzazione
di una rete sentieristica nel territorio comu- è fruibile a piedi, a cavallo o in mountain
nale, collegata con gli interventi effettuati bike. All'interno è stato creato, insieme ai
comuni di Perugia,
nei comuni di
Corciano
e
Perugia e Corciano.
Passignano,
un
Il progetto è stato
Ecomuseo che valocondiviso con un
rizzerà tutte le emerfolto gruppo di
genze
culturali,
operatori locali del
ambientali e storiche
settore extra-alberghiero, di quelli
di questa porzione di
commerciali, delterritorio umbro che
Il cartellone con la cartina dei sentieri
l'artigianato artistipuò vantare borghi,
co e dei servizi turistici, in modo da creare castelli e paesaggi di altissimo pregio.
ll Parco Rio
Nelle immagini, suggestivi scorci di
campagna intorno ad Umbertide
so tempo di realizzare una
struttura di pesca sportiva
agonistica di livello internazionale (obiettivo questo raggiunto con la disputa sul nostro campo di
La
sistemazione
gara dei Campionati
ambientale della sponda
Mondiali di Pesca per
sinistra del Tevere per
Club). La riqualificazione
circa 4 chilometri, pardi questo tratto del fiume
Vecchie case sul Tevere
tendo dalla zona del
Tevere e del campo di gara
centro storico, è stato per la pesca sportiva ha prodotto risultati molto positivi permettenGiugno 2006. Campionati del
uno degli obiettivi prin- do a moltissimi umbertidesi di riscoprire il loro fiume e a migliaia di
Mondo per Club
cipali per realizzare un pescasportivi, ogni anno, di affollare
grande parco fluviale di interesse regionale. Per questo hanno lavora- l'impianto, ben gestito dall'A.S.P.S.A.S. to intensamente la Fipsas di Perugia,
Sezione provinla Provincia di Perugia, la Regione
ciale di Perugia,
Umbria con la collaborazione del
con la collaboraComune di Umbertide. La riqualificazione delle società
zione di quest'area storicamente
di pescaportiva
tanto importante per la nostra città si
locali, con un
proponeva un duplice obiettivo: quelimportante ritorlo di rendere sempre più accessibile a
no economico per
Agosto 2009. Fishing
tutti quel tratto di fiume e nello stesl'intera città.
Giugno 2009. Campionati italiani femminili
Summer show
La sistemazione ambientale
del Tevere e il campo di gara
internazionale per la pescasportiva
Guida turistica di Umbertide on-line
pag. 3
Guida turistica di Umbertide on-line
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LA STORIA
trovarsi pienamente a suo agio
grazie agli ottimi
servizi alberghieri e occupare
piacevolmente il
tempo libero utilizzando
le
numerose strutture sportive e
ricreative esistenti.
Antichissima è l’origine di Umbertide. I
primi insediamenti sembrano risalire
intorno al VI Secolo A.C. come testimoniano i “bronzetti di Monte Acuto”, statuette votive attribuite all’antico popolo
Tempietto
degli Umbri. Numerosi reperti di età
ottagonale
in località
romana attestano comunque l’esistenza di
Pianta di Fratta di Cipriano
Petrella
Piccolpasso . 1565
un centro sulle rive del Tevere attorno al
III Secolo, chiamato “Forum Bremitii”,
“Forum Julii” o, secondo fonti più accreditate, “Pitulum”. L’antica
Antico reperto ritrovato a Preggio (Foto Sovrintendenza ai
Antico vaso
ben architettonici dell’Umbria)
ritrovato a
Pitulum sarebbe stata distrutta dagli Ostrogoti, per essere poi riedifiPierantonio
cata nel 790, col nome di Fratta, dai figli di Uberto o Umberto Ranieri.
Ma le prime notizie certe e storicamente documentabili di Fratta si iniziano ad avere nel 1189, anno in cui fu sottoposta alla giurisdizione di
Perugia e ne seguì le sorti per lungo tempo, subendo devastazioni e
saccheggi. Fu sotto il dominio pontificio fino al 1860, anno in cui
Fratta fu annessa con
tutta l’Umbria al Regno
d’Italia. Con l’unità si
costituirono le prime
amministrazioni comunali e Fratta ebbe il suo
primo governo locale. Il
25 gennaio 1863 il
Consiglio Comunale
stabilì di cambiare il
nome di Fratta con
quello
attuale
di
Umbertide, in onore dei
Il Tevere al Mulinaccio (Quadro di Ernesto Freguglia)
figli di Uberto o
Umberto, antichi riedifiLa piazza del Mercato (Quadro di Ernesto Freguglia)
catori della città (Fracta
Le vecchie mura lungo il torrente Reggia
filiorum
Uberti).
Umbertide subì in
modo particolarmente drammatico gli ultimi eventi bellici, allorché
venne fatta oggetto di violenti bombardamenti aerei (25 aprile 1944)
che distrussero gran parte delle abitazioni del centro storico, causando
74 morti e numerosi feriti. La ricostruzione fu difficile ma gli
Umbertidesi riuscirono ben presto a cancellare i tristi segni della guerra. Dopo gli Anni 60 notevole è stato lo sviluppo edilizio ed industriale, tanto da cambiare totalmente il volto della città. Il turista può
SUPERFICIE
ABITANTI
ALTITUDINE
IDROGRAFIA
CLIMA
FRAZIONI
ALTRI CENTRI
ABITATI
COMUNI
CONFINANTI
Kmq. 200
16.655 (Densità 83,27 Ab/Kmq.)
Mt. 247 s.l.m.
Il territorio comunale è attraversato dal
fiume Tevere.Altri importanti corsi
d'acqua i torrenti Niccone, Assino,
Carpina, Nestore e Reggia.
Mite e temperato
Castelvecchio - Leoncini - Montecastelli
Niccone - Pierantonio - Preggio
Trasimeno - Cortona - Città di Castello
Montone - Magione -Pietralunga
Lisciano Niccone
COLLEGAMENTI Il comune è attraversato dalla S.S.
Tiberina 3/Bis, dalla superstrada E/45 e
dalla Ferrovia Centrale Umbra.
Banchetti - Calzolaro - Pian d'Assino
Borgo Baraglia - S. Benedetto -Verna
Perugia - Gubbio - Passignano sul
Guida turistica di Umbertide on-line
Rotonda davanti alla Stazione Fcu
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Guida turistica di Umbertide on-line
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Guida turistica di Umbertide on-line
pag. 7
Alla fine del XVII secolo un aggloriguardano solo la destinazione
merato disordinato di casupole
delle stanze. L'Ufficio del
occupava l'area dove oggi sorge il
Sindaco e la sala del Consiglio
Palazzo Comunale. L'odierna Piazza
Comunale sono rimasti sempre
Matteotti era solo un piccolo slargo
al loro posto, mentre quella della
e non simboleggiava il centro del
Giunta, intorno al 1990, ha
potere locale, che allora gravitava
occupato lo spazio destinato alla
intorno alla Rocca.
segreteria del primo cittadino,
I Marchesi di Sorbello disponevano
lasciando la tradizionale e storica
delle costruzioni ubicate nell'area
sala, che ospitò l'esecutivo della
dell'attuale residenza municipale a
Liberazione e della nascita della
titolo di enfiteusi "fino alla terza
Repubblica, per le riunioni dei
generazione", in base ad un contratgruppi consiliari e le conferenze
to con la Mensa Vescovile di
stampa.
Gubbio, proprietaria degli immobili.
L'ampio atrio, dove è disposta la
Sulla base di questo contratto, le
postazione informativa e dove si
vecchie casupole furono abbattute
affacciano gli uffici del Sindaco,
ed iniziò la costruzione del palazzo
del Vicesindaco e della Giunta
che fu portata a termine il 29 aprile
Comunale, ha le volte completa1720. Da questa data l'edificio prese
mente affrescate e sulle pareti
il nome di "Palazzo Bourbon di
una galleria di quadri che rappreSorbello" e la piazzetta antistante
sentano alcuni personaggi storici
"Piazza del Marchese".
umbertidesi. Nell'ufficio del
Il palazzo, tuttavia, risultava inaduSindaco, le cui finestre danno su
guato alle esigenze dei Marchesi
piazza Matteotti, si possono
La storia del Palazzo Comunale
Bourbon che, quasi sicuramente,
ammirare alcuni quadri impornon divennero mai proprietari deltanti per la storia cittadina: "La
l'immobile. Quando il Comune decipiazza del mercato" di Ernesto
se di occupare quella sede, nella primavera del 1841, esso apparteneva, Freguglia risalente al 1875; una tela raffigurante "San Romualdo, la
infatti, a Domenico Mavarelli che nel frattempo lo aveva acquistato dalla Maddalena e la Vergine col Bambino" di autore ignoto; un disegno di
Diocesi di Gubbio. La residenza municipale si era trasferita nel 1787 fuori Fratta vista da nord di Giovanni Santini della prima metà dell'800. Nella
dalle mura cittadine, nel soppresso convento femminile di Santa Maria sala Giunta, con le volte completamente affrescate, prosegue la galleria dei
Nuova, situato nell'attuale via Grilli, in fondo alla Piaggiola. Si trattava personaggi storici umbertidesi e viene ospitato un antico e prezioso scalsenza alcun dubbio di una collocazione inadeguata e infelice.
dino in ceramica artistica. La sala dei gruppi consiliari ha le pareti e le
La ricerca di una sistemazione più idonea e centrale si fece urgente e il 17 volte
completamente
dicembre 1840 il Consiglio Comunale affrontò ufficialmente il problema affrescate ed è una della
del trasferimento in altra sede, proponendo quella del "Palazzo del sale più belle di tutto il
Marchese", ormai Mavarelli. La proposta, messa ai voti, fu approvata a Palazzo Comunale. La sala
maggioranza. .
del Consiglio Comunale
I lavori di sistemazione del palazzo incominciarono subito nei vari piani e occupa quello che una
man mano che terminavano vi si trasferivano le varie attività comunali. volta era il salone delle
L'archivio comunale fu sistemato al terzo piano nel 1843.
feste, dove gli antichi proNel 1923 fu apportata al palazzo qualche modifica interna e fu anche prietari usavano intratteneLa sala di rappresentanza
rimosso il casotto di legno che ingombrava l'atrio. Vennero inoltre restau- re i loro ospiti. Sulla parete
rati i quadri che ricordano antichi personaggi umbertidesi e fu commis- dietro il bancone riservato
sionata al prof. Frenguelli l'e- alla Giunta un grande
secuzione dei due stemmi in affresco rappresenta lo
travertino, d'Italia e di stemma comunale. In alto,
Umbertide, da murare tra le sulle pareti laterali, sono
finestre centrali del primo poste delle terrazze monupiano.
mentali.
Il bombardamento aereo del Gli affreschi delle sale
25 aprile 1944 e quelli succes- comunali sono stati realizLa Sala Giunta
sivi risparmiarono questa zati nel 1810 dal pittore
costruzione, che tuttavia fu Montorsi di Perugia mentre Biagio Vantaggi di Gubbio realizzò nel 1842
seriamente danneggiata in le sculture presenti nel piano nobile.
molte parti da altri eventi bel- Un Palazzo Comunale, quello di Umbertide, che ha saputo conservare il
lici.
meglio della sua antica e nobile storia, attrezzando tuttavia, nel corso degli
Nel dopoguerra si provvide anni, i propri uffici con i più moderni strumenti informatici per risponalla riparazione di tutti i locali dere sempre meglio alle legittime esigenze dei cittadini utenti.
e a restaurare le volte affrescate al primo piano con una
spesa totale di 1 milione e
500mila lire.
La sala del consiglio comunale
Per le sue condizioni di degrado e pericolosità il 21 settembre 1981 iniziarono i lavori di restauro e consolidamento che furono ultimati il 10 novembre 1984, con l'aggiunta dei
locali costruiti sull'antico vicolo degli "Scudellari", acquistati per far posto
agli uffici per le nuove competenze dell'amministrazione comunale.
Mentre i locali superiori hanno avuto diverse sistemazioni nel corso degli
anni, il piano nobile è rimasto inalterato nel tempo, con poche varianti che
L’atrio del Palazzo Comunale
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La Rocca
E’ una superba fortezza medioevale, da sempre simbolo di Umbertide. Sulla sua costruzione alcuni autori affermano che i lavori iniziarono nel luglio 1374, altri che l’incarico di
costruire la Rocca fu affidato da
Perugia al Guidalotti nel 1385,
durante le lotte tra nobili e
popolani. Le opinioni sono
invece concordi nell’affermare che l’opera nel 1389
era terminata e che il
direttore dei lavori fu
Alberto Guidalotti e
progettista l’architetto
Angeluccio di Ceccolo,
detto il Trocascio. La fortezza è costituita da una
torre quadrata di m. 7,60 di
lato e di m. 31,60 di altezza di
fronte al torrente Reggia. Le solide mura sono spesse alla base m. 2,20.
Verso l’interno della città sono uniti alla torre
due torrioni circolari più bassi ed un terzo
baluardo quadrato. Oggi la Rocca presenta
una sola porta nella Piazza Fortebracci, ma un
tempo ne aveva un’altra in direzione della
Le celle sotterranee
Reggia, detta “del soccorso”,
entrambe munite di ponti levatoi. Nel 1394 nella Rocca fu rinchiuso prigioniero Braccio
Fortebracci da Montone. Il
Papa Leone X, nel 1521, affidò
la custodia della Rocca alle persone più ragguardevoli di Fratta
per sette anni e tale onore fu
prorogato da Clemente VII per
altri dieci, affinchè lo stipendio,
che altrimenti si doveva versare
al castellano e ai soldati, venisse
impiegato nel restauro delle
mura. In quel periodo la Camera Apostolica
versava annualmente alla Fratta un contributo
di sessanta scudi per la manutenzione e le
riparazioni della Rocca, pretendendo che il
castellano offrisse in cambio due libbre di
cera alla cappella del magistrato perugino.
Con l’avvento del Governo repubblicano
francese nel 1798, la sovvenzione perugina fu
abolita; ritornato il Papa nello Stato pontificio
la Rocca fu destinata al servizio delle pubbliche carceri e tale utilizzazione continuò fino
al 1923. Da questa data subì alcune trasformazioni interne e furono coperti i
due torrioni circolari per destinare
il complesso a civile abitazione.
Fu abitata fino al 1974. Nel 1984
l’Amministrazione comunale ha
iniziato l’intervento di recupero della struttura e dopo un
intenso impegno di progettazione e di lavoro la Rocca, il 17
maggio 1986, è stata restituita
alla città. La ristrutturazione
dell’antica fortezza è stata concepita in modo tale da consentire il
recupero della sua identità storica e
la completa utilizzazione dei locali.
Sono state apportate alcune modifiche
strutturali, pur nel rigoroso rispetto del
nucleo originario. La novità di
maggior rilievo è data dall’entrata creata alla base delle mura del
torrione sinistro, per permettere
il collegamento della Piazza del
Mercato con Piazza Fortebracci,
attraverso un suggestivo percorso in un vasto spazio ricavato eliminando la terra di riporto.
Questa nuova entrata consente
anche di accedere direttamente
dalla Rocca al Teatro dei Riuniti.
Il ritrovamento di un’antica scala
in muratura nella prima stanza della Rocca,
al primo piano, ha permesso poi di ricucire il
collegamento verticale all’interno della torre:
dai suoi sotterranei alle merlature. Anche la
“segreta” posta nella parte inferiore della
torre è stata rinvenuta a lavori iniziati; dopo
aver tolto più di un metro e mezzo di terric-
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La Rocca da piazza Caduti del lavoro
cio è stata trovata la “botola” attraverso la
quale si scende nella “segreta” della torre.
La scala che porta
all’uscita posteriore
Il passaggio sotterraneo
Le mura merlate
Alcune modifiche, quali l’eliminazione dei
muri divisori nelle celle della torre e la
copertura a padiglione della torre medesima, sostituita con un pavimento praticabile, sono risultate varianti che hanno migliorato notevolmente la godibilità degli spazi
interni.
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sede permanente del “Centro per l’Arte
L’Amministrazione comunale, ultimati i lavoLA ROCCA
Contemporanea”.
ri di restauro, ha deciso di utilizzare la Rocca
L’esemplare disponibilità e il generoso contriper iniziative culturali ed espositive. Dopo
Centro
buto di artisti, galleristi e collezionisti che
numerose mostre, iniziate nel 1986 con quelhanno donato al Centro opere prestigiose e
la dedicata a “Cagli e Leoncillo alle
per l’’Arte
l’appassioCeramiche Rometti di Umbertide”, il
nato lavoro
Comune ha pensato di costituire una
Contemporanea
scientifico
Raccolta pubblica di Arte Contemporanea il
dei curatori
cui asse portante è rappresentato dai progetti
espositivi e che cercherà di documentare ambiziosamente i linguaggi e organizzatori delle rassegne esposied i percorsi dell’arte di questi ultimi anni. Questa raccolta, il cui tive hanno permesso di costituire
nucleo originario è costituito da 19 opere donate al Comune dal così il primo embrione di un Museo
concittadino Giovanni di Arte Contemporanea ad
Ciangottini, pittore e Umbertide. Le opere donate al
gallerista di fama nazio- Centro vengono esposte periodicanale, scomparso qualche mente nelle sale della Rocca.
anno fa, che era molto Da alcuni anni la Rocca ospita granlegato alla sua città e alla di mostre di autori di assoluto livello
terra umbra, è ospitata nazionale e internazionale che danno
Una sala
nelle antiche sale della prestigio al centro espositivo e a
espositiva
Rocca che dal 1991 è la tutta la città.
G
r
a
n
d
i
M
o
s
t
r
e
Guida turistica di Umbertide on-line
pag. 10
La Collegiata
(S. Maria della Reggia)
Il tempio dedicato alla Beata Vergine Maria, detta della Reggia, sorse
nella seconda metà dei secolo XVI, in
prossimità dei torrente omonimo, per
volere del popolo umbertidese. L'edificio
sacro venne costruito per accogliere una
immagine miracolosa affrescata all'interno
di una cappella che si trovava nelle vicinanze. I lavori furono diretti dapprima
dagli architetti Galeazzo Alessi e Giulio
Danti, autori dei disegno originario, poi
nel 1583 da Bino Sotii, Mariotto da
Cortona (1600), Rutílio (1623) e infine
Bemardino Sermigni (1640). L'originale
costruzione di forma ottagonale all'esterno e circolare all'interno misura 22 metri
di diametro interno per un'altezza complessiva di 40 metri. L'interno della cupola, dal tamburo alla lanterna, riveste un'area di 689 metri quadri. Il diametro della
palla di rame che sovrasta la lanterna è di
metri 1,65. La cupola originaria, che manifestò segni di cedimento, fu ricostruita agli
inizi dei '600 e l'impianto primitivo del
monumento fu modificato solo parzialmente.
All'interno la zona perimetrale è delimitata da un giro di 16 colonne alquanto distaccate dal muro sul quale sono riportate
le mostre dei pilastri corrispondenti.
Negli intercolumni, in otto grandi aerostili appaiono le arcate a tutto sesto che
accolgono gli altari, la tribuna dell'organo
e i due portali d'ingresso. La disposizione
binata dei colonnato (di ordine toscano,
compiuto nel 1632, con funzione strutturale di supporto alla cupola), i cornicioni e
le modanature, le nicchie e i chiaroscuri, conferiscono all' imponente
L’altare principale
struttura un pregevolissimo movimento di masse e di luce. Le colonne raggiungono nel loro corpo la ragguardevole misura di 9,60 metri.
Notevole è il pavimento in cotto policromo del XVII secolo.
Opere d'arte
Il tamburo della cupola è ornato da quattro tele di grandi dimensioni:
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1. (sopra l'altare maggiore) - Vergine in gloria con i santi M.
Maddalena, Giovanni Battista e Evangelista, Andrea, Francesco,
Apollonia, attribuibile ad una scuola romana dei '500;
2. (sopra la tribuna dell'organo) - Ascensione al cielo con i santi
Benedetto, Romualdo, Savino e Vescovo più simbologia eucaristica,
del POMARANCIO (Niccolò Circignani) del 1578;
3. (sopra l'altare dei rosario) - B.V. di Loreto con i
santi Andrea Avellino ed Ubaldo, di G. Alaboyna,
del 1749;
4. (sopra l'altare di San Giuseppe) - Santo Chierico
regolare con il Cristo che gli presenta la croce, di
G. Alaboyna, del 1749.
Ancona della Madonna
Fastigio costituito da ricco drappeggio e gloria di
angeli in stucco del 1725 che incornicia l'affresco
attribuibile alla cerchia delle scuole eugubine del
XV secolo, raffigurante la Vergine in trono con
Bambino e Santi.
Altare del S.S. Sacramento
Fastosa opera di intaglio ligneo dorato di Peter
Kraas, del 1680. Nella parte superiore Dio Padre
dello Scaramuccia. Nello stesso altare, di notevole
rilievo un prezioso TABERNACOLO in legno
dorato, d'arte fiorentina del 1500 e un CROCIFISSO ligneo del XIX secolo.
Pila battesimale
Pregevolissima tazza del '500 in marmo bianco. L'altare retrostante di G. Fontana in stucco dorato incornicia una tela seicentesca con la Vergine e i santi.
Altare di San Giuseppe
Preziosa statua di scuola fiorentina del XVI secolo.
Altare del Rosario
Quindici medaglioni dipinti su rame, dei XVII secolo, raffiguranti i Misteri dei Rosario.
Al di sopra dei portali due iscrizioni barocche ricordano rispettivamente le date di costruzione dei tempio e della sua consacrazione (1751).
La denominazione di Collegiata deriva dal fatto che nel XVIII
secolo
in
questo tempio fu
trasferita la collegiata dei canonici,
già istituita nel
1765 nella chiesa
di San Giovanni
Battista.
La chiesa di Santa
Maria della Reggia
è
attualmente
sede
della
Parrocchia di San
Giovanni Battista.
Restaurata radicalmente nel corso
degli anni 199293, avrebbe bisogno ora di interventi urgenti alle
opere d'arte che
contiene.
Pomarancio. Ascensione al cielo - 1578
pag. 11
Piazza San Francesco
Nell'area dove sorge la piazza, anticamente centro
del cosiddetto "Borgo Inferiore", erano concentrate le botteghe dei fabbri, arte per la quale Fratta era
molto conosciuta. La zona originariamente era al di
fuori della cerchia muraria ed era attraversata dalla
strada che conduceva a sud, verso Perugia. Sulla
piazza si affacciano alcune delle più importanti chiese della città.
Piazza San Francesco
Chiesa
di
Santa Croce
Fu costruita nel
1610, su progetto
d e l l ' a r ch i t e t t o
umbertidese
La chiesa di Santa Croce
F i l i p p o
Fracassini,
ampliando una cappella dei padri agostiniani che esisteva già nel 1338.
Restaurata integralmente, è stata trasformata in Museo civico e contiene la famosa pala Deposizione dalla Croce (1515) di Luca
Signorelli, una delle opere più importanti del grande pittore rinascimentale.
Chiesa di San Francesco
Costruita su strutture gotiche probabilmente intorno al 1299, è stata
restaurata e riaperta al culto nel 1966. Conservava una tela del
Pomarancio, ora trasferita nell'attiguo Museo di Santa Croce, e una
pregiata statua di S. Rocco attribuibile a Michelozzo Fiorentino.
Annesso alla chiesa si trova
il Convento di San
Francesco
restaurato
dall'Amministrazione
comunale ed adibito a sede
dell'Archivio storico, della
Biblioteca comunale e del
Centro
Socio-culturale
omonimo.
Chiesa di
San Bernardino
Edificata su un antico oratorio dei disciplinati, la tradizione vuole che sia stato
San Bernardino stesso, nei
1426, a fondarvi al
La chiesa di S. Bernardino
Congregazione dei Buon
Gesù. Consacrata nel 1556, nel corso dei tempo ha subito diversi
interventi, per assumere l'attuale struttura nel 1768. Conserva, nell'altare maggiore, il dipinto di Muzio Fiori la Cena degli Apostoli (1602),
nonché una statua in legno sorbo di San Bernardino attribuita al
Vecchietta, forse dei XVI secolo. Qui è sepolto il famoso cantante
umbertidese del XVIII secolo Domenico Bruni. La chiesa è visitabile
tutti i giovedì.
Guida turistica di Umbertide on-line
La chiesa di San Francesco
Santa Maria
della Pietà
Fu costruita nel 1486, con il contributo di Bartolomeo di Nello
Burelli di Fratta. Sulla lunetta del
portale si può ammirare un
affresco del Pinturicchio (1504),
di cui la chiesa ha ospitato, fino
al 1814, un pregevole quadro
raffigurante
l'incoronazione
della Vergine, quadro che si
trova oggi esposto nella Sala VII
della Pinacoteca Vaticana.
Il Chiostro di San Francesco
Recentemente è stato ricostruito,
sotto la direzione dell'architetto Giuseppe Ristori, il portico frontale
ed è stato sistemato il piazzale.
La chiesa di S. Maria della Pietà
pag. 12
La Chiesa e il Museo
di Santa Croce
Per tutto il Quattrocento non abbiamo informazioni precise sulla chiesa, mentre notizie più dettagliate si ricavano a partire dai primi del
secolo successivo.
Nel 1509 viene ultimata una casa sopra la chiesa, e di lì a poco (1515-
La chiesa di Santa Croce, dopo
il restauro e il ritorno ad
Umbertide della “Deposizione
dalla Croce”, capolavoro del
grande pittore cortonese Luca
Signorelli, è stata trasformata
in un museo che viene utilizzato anche come auditorium e
sala convegni.
Oltre alla Deposizione si può
ammirare, in una sala interna,
un grande quadro del
Pomarancio “Madonna col
Bambino in gloria tra angeli e
santi” proveniente dall’attigua
La Pala del Signorelli nella sua
preziosa cornice
chiesa di San Francesco.
Nel museo, dieci pannelli sistemati nella chiesa illustrano il percorso Signorelliano, il restauro della
pala e la storia della chiesa stessa.
Pomarancio. Madonna col bambino in gloria tra angeli e santi
16), a spese della confraternita, verrà commissionata la Pala della
Deposizione a Luca Signorelli.
Nella seconda metà del secolo la chiesa doveva aver raggiunto discrete dimensioni, tanto da poter contenere comodamente la grande
“mostra” d’altare in legno, opera di un intagliatore marchigiano, realiz-
Santa Croce vista dal Tevere
La chiesa, come la vediamo oggi, è il risultato di una serie di interventi di ampliamento. Nell’area dove sorge l’attuale edificio si trovava una
piccola chiesa, forse identificabile con quella ricordata dalle fonti con
Il Museo di Santa Croce durante la mostra
il titolo di SS. Pietro e Paolo, che già esisteva nel 1295.
dedicata al Signorelli
La chiesina, almeno dai primi del Trecento,
doveva fungere da oratorio per la
zata tra il 1611 e il 1612 per accoConfraternita dei disciplinati di Santa Maria
gliere la Pala del Signorelli.
(il primo documento sulla confraternita è del
Tra il 1634 e il 1645 circa, con
1337), che gestiva anche un ospedale. E’ quel’ultimo ampliamento e la definista una delle tante associazione religiose di
tiva ristrutturazione dell’edificio
laici che, diffuse a partire dal XIII secolo, praad opera di Filippo Fracassini,
ticavano l’autoflagellazione, condividendo in
l’evoluzione della chiesa di Santa
questo modo le sofferenze di Cristo.
Croce può dirsi conclusa, se non
La confraternita è ricordata per la prima volta
per la facciata, dalle linee tardocon il nome di Santa Maria e Santa Croce nel
barocche, realizzata nel primo
1340.
Uno scorcio della chiesa museo
Settecento.
Guida turistica di Umbertide on-line
pag. 13
Commissionata dalla Confraternita
di Santa Croce al cortonese Luca
La
Signorelli forse ancora entro il 1515,
la tavola viene terminata nel 1516,
data che compare in basso a destra
sulla cornice originale, inglobata
successivamente nel grande complesso ligneo intagliato nel 1611-12.
Realizzata in un lasso di tempo
molto breve, mostra come il pittore
fosse ormai a capo di una organizzata bottega, che collaborava alle
numerose commesse assegnate al
maestro.
Il tema principale della tavola, la
Deposizione dalla Croce, è qui inserito dall'artista in un contesto più
ampio, quasi un piccolo ciclo che
illustra i momenti salienti della
Passione di Cristo. E' probabile che
tale scelta sia da riferire alla volontà
della Confraternita, in seno alla
quale il tema della Passione era particolarmente sentito e fatto oggetto,
ad esempio in occasione delle festività pasquali, di vere rappresentazioni "teatrali" i cui testi sono stati
parzialmente tramandati. La lettura
del dipinto può iniziare in alto a
sinistra, dove le tre croci piantate
sul Golgota segnano il momento della
Crocifissione.
Si passa poi alla scena centrale, la
Deposizione, cui assistono il gruppo delle
Marie, a sinistra, la Vergine già svenuta a
terra, e la Maddalena, ai piedi della croce,
colta nel tenero e disperato gesto di raccogliere con la mano il sangue di Cristo. Il
gruppo si chiude a destra con la figura di
San Giovanni, al di sopra del quale si scorge
l'ultimo momento del ciclo, con il trasporto
del corpo verso il sepolcro, durante il quale
il Cristo, irrigidito dalla morte, viene compianto dai suoi cari. I tre pannelli di predella, data l'intitolazione della Confraternita
La sala auditorium
Guida turistica di Umbertide on-line
alla Santa Croce, sono dedicati alla
leggenda del "Ritrovamento della
Deposizione dalla Croce
vera Croce di Cristo", nella versiodi Luca Signorelli
ne proposta da un testo molto diffuso nel Medioevo, la "Legenda
Aurea" di Iacopo da Varagine.
Il primo episodio, (curiosamente il
pittore lo inserisce nella tavoletta
centrale, sulla metà di destra) risale ai tempi del re Salomone, quando la regina di Saba, sua ospite,
per ispirazione divina si inginocchia ad adorare un tronco di legno
che fungeva da ponte presso un
corso d'acqua. Quello stesso tronco, molto tempo dopo, sarà utilizzato per costruire la croce di
Cristo. La narrazione, a partire
ora dalla prima tavoletta di sinistra, prosegue con le vicende legate
all'imperatore
romano
Costantino (IV secolo d.c.) che,
come gli era stato suggerito in
sogno, mette in fuga le armate di
Massenzio grazie all'esposizione di
una croce d'oro.
Una volta "convertito", è sua
madre Elena ad adoperarsi nella
ricerca della vera Croce (tavoletta
La Deposizione dalla Croce
centrale); ritrovata sul Golgota,
quella di Cristo viene riconosciuta rispetto
alle altre due perchè, appena avvicinata ad
un ragazzo morto, miracolosamente lo resuscita. Il racconto si chiude con un fatto
avvenuto molto più tardi, nel VII secolo. Il
re
persiano
Cosroe,
conquistata
Gerusalemme, si appropriò della Croce, che
viene recuperata dall'imperatore Eraclio.
Nella tavoletta di destra è raffigurato infatti
l'ingresso trionfale della Croce in
Gerusalemme, portata dallo stesso Eraclio.
L'accesso alla città viene però impedito da
un angelo, che invita l'imperatore a togliersi
le vesti ed i calzari ed entrare in umili spoglie, esponendo la sacra reliquia.
L’ingresso del museo
Nell’ultima nicchia, a destra, la statua di San Rocco
pag. 14
La Galleria delle
Ceramiche Rometti
Un vaso
di C. Cagli
L’ingresso del vecchio stabilimento
oppure con incisioni su "bianchetto",
altra tecnica innovativa della Rometti
già dagli anni '30 ed infine decorazioni che segnarono una fase rivoluzionaria per la tradizione ceramica italiana. Tra Decò, Bauhaus e
Futurismo si inserisce con forza la creatività dei giovanissimi Cagli,
La Galleria Rometti
Baldelli, Di Giacomo, Settimio ed Aspromonte Rometti. L'originale
raccolta, con molti pezzi ineEsposte presso la Fabbrica Moderna 200 opere
diti, dimostra che anche l'ogdella prestigiosa manifattura umbertidese
getto d'uso comune è interNel 2011 è stata inaugurata alla "Fabbrica moderpretato in modo creativo,
na", in piazza C. Marx, la galleria d'arte permaessenziale ma forte nella sua
nente di oggetti delle Ceramiche Rometti, la colsimbologia. Non c'è nulla di
lezione delle opere realizzate dagli artisti che
banale. La collezione rapprehanno operato nella prestigiosa manifattura
senta le varie tipologie di
umbertidese in ormai quasi 100 anni di storia.
prodotti realizzati nel corso
Corrado Cagli è stato uno dei più importanti artidei decenni: vasi, sculture,
sti italiani del Novecento e agli inizi della sua carlampade, piatti, servizi vari.
riera lavorò costantemente alle Ceramiche
Visionando gli oggetti, si
Rometti. L'Archivio Cagli ha dato quindi un
ripercorre gran parte della
importante contributo per la realizzazione dello
storia artistica del '900, semUn piatto degli anni ‘30
spazio espositivo.
pre comunque fuori dagli
La collezione è composta da circa 200 opere
schemi. Dalla piccola
recuperate dall'attuale proprietario in oltre 40
Umbria, da Umbertide, uscianni presso antiquari, mercatini e privati che permettono di ripercorre- vano ed escono ancora, oggetti d'arte alternativi rispetto a quelli prore la storia dell'azienda ma anche la storia di Umbertide che con tale posti dal mercato e il cui livello artistico è testimoniato dai musei di arte
manifattura è riconosciuta a livello internazionale.
contemporanea ove sono conservati. In merito ai pezzi della collezione
L'apertura di questo spazio espositivo, oltre che il doveroso riconosci- si passa dal primo vaso "bucolico" prodotto nel 1927 con la firma "Ars
mento ai tanti umbertidesi che hanno operato nell'azienda in quasi un umbra-Fornace Rometti", al Santone di Corrado Cagli, ai cavalli (altro
secolo di storia, costituisce anche una nuova opportunità per i tanti tema caro alla Rometti), ai vasi degli anni '60 con lustri, corallo ed oro.
appassionati d'arte e turisti che visiteranno Umbertide. Si possono Per finire la Rometti presenta le sue ultime creazioni: la "Venere" del
ammirare oggetti realizzati con il famoso ed unico "Nero Fratta" (colo- designer Ambrogio Pozzi alta 180 centimetri, scultura "provocatoria"; i
re metallico con "Koans" dell'artista inglese Liliane Lijn. Insomma, con la Galleria delle
riflessi
cangianti) Ceramiche Rometti la storia continua.
O R A R I D I A P E RT U R A :
Cavallini rampanti
Guida turistica di Umbertide on-line
Sabato dalle ore 10.30 alle ore 13.00 dalle ore 15 alle ore 17.30
Domenica dalle ore 15.00 alle ore 19.00
Tutte le sere (giovedì escluso)
durante l'orario di proiezione dei film
C O S TO D E L B I G L I E T TO :
Euro 3,00 Intero - euro 2 ridotto (minori di 14 anni e
over 65) - ingresso gratuito fino a 6 anni
Dal lunedì al giovedì con l'acquisto di un biglietto
dell'adiacente Cinema Metropolis è possibile visitare la
galleria durante l'orario di apertura della sala.
C. Cagli - Madonna
in nero fratta
pag. 15
TERRITORIO DI UMBERTIDE
Stradario
Sentiero di Monte Acuto
Dislivello: m.678 - Tempo di percorrenza: ore 4,00
Lunghezza: km.11,450
Guida turistica di Umbertide on-line
pag. 16
Guida turistica di Umbertide on-line
pag. 17
Guida turistica di Umbertide on-line
pag. 18
ITINERARI TRA IL VERDE
Su tutte le alture nel territorio del comune di Umbertide
svettano castelli e torri, disposti anticamente a difesa del
territorio, che possono essere piacevolmente scoperti lungo
itinerari che attraversano verdi colline.
Umbertide - Preggio
P
er la strada che porta a
Preggio, su una collina che
domina Umbertide, sorge il
castello di Romeggio, costruzione
che risalirebbe al periodo medioevale, quando per queste contrade
transitavano i “Romei”, pellegrini
che si recavano a visitare i luoghi
santi. A breve distanza si incontra
il castello di Polgeto, costruito nel
1399 intorno ad un fortino già
esistente nel XIIsecolo che appar-
Il castello di Polgeto
Veduta aerea di Preggio
dominante, era considerata tra le più importanti del territorio Perugino
e dell’Alta valle del Tevere. Esisteva già nel 917, anno in cui l’imperatore Berengario I confermò la signoria di Preggio al marchese
Uguccione II dei Bourbon. Oltre ai resti della rocca sono da vedere la
Umbertide - Civitella Ranieri - Serra
chiesa della S.S. Trinità in San
Francesco (1223) che conserva un
reliquario d’argento dorato che custodisce una “Sacra Spina” esposta il
martedì di Pasqua e la chiesa della
Madonna
delle
Grazie (1400) che
racchiude un delizioso altare di stile
rinascimentale e un
affresco attributo al
Pinturicchio. Da
Ponte in legno presso
Preggio si può prola Pineta Ranieri
seguire per il Lago
Trasimeno che si scopre dalla Pineta di Col di
Campana in uno scenario di suggestiva bellezza.
pochi passi dalla città, in posizione dominante,
la
Pineta Ranieri che insieme al Macchione e al
Il castello di Romeggio
Parco Ranieri, offre
teneva a Biagio di Buto,
23 ettari di verde
Una delle facciate del Castello
fuoruscito perugino. E’
di Civitella Ranieri
attrezzato e non.
uno dei castelli meglio
Dalla Pineta, sopra
conservati, perchè è
la E-45, si può
stato sempre abitato.
ammirare il maestoProseguendo poi per
so
castello
di
alcuni chilometri si arriCivitella Ranieri,
va a Preggio, antico
splendido esempio
borgo a 638 m. di altezdi fortezza medioeza circondato da una
vale.
ricca vegetazione e
La sua costruzione
da boschi che ne
risale ai primi delfanno un luogo di
l’anno 1000, quando
villeggiatura per chi
per
ordine
di
ama un ambiente
Raniero, fratello del
naturale incontamiduca Gugliemo di
nato e la quiete della
Monferrato, il figlio
collina umbra.
Uberto fece costruiLa Rocca di Preggio,
re una “cittadella”.
per la sua posizione
L’attuale struttura
A
Veduta aerea del Castello di Civitella Ranieri
Il centro di Preggio
Guida turistica di Umbertide on-line
pag. 19
Polgeto e Monte Acuto
Preggio. La chiesa della S.S. Trinità
architettonica è frutto di
successivi interventi che
nel corso degli anni ne
hanno modificato l’aspetto
originario. Proseguendo di
alcuni chilometri si arriva
al castello di Serra
Partucci, che si erge su una
collina tra i torrenti Reggia
ed Assino.
L’attuale struttura fu edificata sulle rovine dell’antico
castello, distrutto nel 1420
da Giacomo Baglioni, luogotenente di Braccio
Fortebracci.
Guida turistica di Umbertide on-line
Il castello di Serra Partucci
pag. 20
Umbertide - Vallata del Niccone
U
sciti da Umbertide,
verso Città di
Castello per la Tiberina
3Bis, ecco apparire in alto
sulla sinistra il castello di
Montalto, con la sua alta
torre, che anticamente fu
una fortezza di grande
importanza tattica per la
difesa di Fratta e per
Il castello di Montalto
tenere a freno le mire
espansionistiche della vicina Città di Castello. La prima notizia storica
del castello risale al 1385, anno in cui venne fortificato dai perugini.
Inoltrandosi poi verso la
vallata del Niccone,
attraversata dall’omonimo torrente, zona di
grande interesse paesaggistico, su un’alta collina
sopra il centro abitato di
Niccone, si può ammirare l’antico borgo
medioevale
di
Montemigiano, con il
Il borgo di Montemigiano
suo castello, la sua antica chiesetta e le sue case
restaurate in tempi recenti.
Alla fine del territorio umbertidese, a confine con quello toscano,
sorge il castello di Reschio, altro esempio di fortezza medioevale, della
cui esistenza si ha notizia già nel 1355.
Umbertide - Montecorona
Santa Giuliana
L
’abbazia di San Salvatore
di Montecorona, si trova a
quattro
chilometri
da
Umbertide, ai piedi del colle
omonimo. Secondo la tradizione sarebbe stato San
Romualdo a fondare, nell’XI
secolo, il monastero di San
L’Abbazia di Montecorona
Salvatore di Monte Acuto.
L’antica cripta seminterrata è
di notevole valore artistico e culturale. E’ composta di un vasto locale
diviso in cinque navate, con colonne di vari stili che sorreggono le
basse volte. La chiesa superiore, a tre navate, fu consacrata nel 1105;
conserva resti di
affreschi ed un coro
ligneo di buona fattura. Interessante il
campanile a pianta
ottagonale e circolare, forse anticamente
torre di difesa, con
l’orologio recentemente restaurato.
Dall’abbazia si sale ai
La cripta del’Abbazia di Montecorona
Guida turistica di Umbertide on-line
705 metri dell’Eremo, lungo una strada circondata da boschi di faggi e
castagni e punteggiata da edicole votive. Anticamente era collegata alla
Badia da un sentiero detto “la mattonata”, largo circa due metri e
costruito a secco con blocchi di pietra arenaria, riaperto in
occasione di una passeggiata ecologica che ha permesso di
riscoprire il fascino di una natura ancora intatta. L’Eremo è un
antico monastero la cui costruzione risale al XVI Secolo per
opera dei padri Camaldolesi e Coronesi. Proseguendo per la
stessa strada si scopre a un tratto l’antico borgo di Santa
Giuliana, di una suggestione unica, completamente restaurato
nel rispetto dell’originaria struttura medioevale. Non si conosce la data di costruzione di questo castello, le cui prime notizie risalgono al 1362, mentre nel 1411 fu cinto d’assedio dal
capitano Paolo Orsini, alleato di Braccio Fortebracci da
Montone. Proseguendo verso Perugia si incontra la fortezza di
Valenzina, di cui si hanno
L’eremo
scarse notizie. Edificata per
di Montecorona
motivi di difesa, si pensa che
la parte ancora esistente sia
stata adattata, nei secoli XVI
e XVII, alle esigenze dei proprietari terrieri. A circa 3 chilometri, deviando verso
Pierantonio, alla confluenza
del torrente Nese con il
Tevere, si può vedere in alto
il castello di Ascagnano, il cui
nome sembra derivi dagli
Ascani, posteri di Enea. Non
si conosce la data della sua
fondazione. Le prime notizie risalgono al 1370, quando Gilberto conte
della Serra entrò in Castiglione Ugolino, che si era ribellato ai Perugini,
ai quali tentò di togliere anche il castello di Ascagnano. L’antico castello fu fatto distruggere da Biordo Michelotti e dai magistrati di Perugia
allorché venne scoperto che Giacomo d’Ascagnano ed altri familiari
avevano progettato di consegnare ai nobili fuorusciti perugini, avversari del Michelotti, il loro castello. I ruderi furono acquistati nel 1415
da Agnolo Ticagnetto, perugino, che iniziò subito la ricostruzione. Nel
secolo XIX proprietario del castello fu Ettore Fiorenzi, che nel 1832
lo vendette al re di Baviera Luigi I. Il castello, nei secoli, ha
subito diversi mutamenti, ha cambiato vari proprietari ed è
stato adattato per renderlo sempre più confortevole e funzionale.Riprendendo infine la strada per Perugia si può ammirare, in alto a destra, il magnifico castello di Antognolla, posto
in territorio perugino, ma vicinissimo a quello del Comune di
Umbertide, che spicca fra le case di un antico borgo. Non è
nota l’epoca di costruzione del primitivo castello, ma pare che
in questo luogo esistesse, fin dal 1174, un monastero benedettino. Nel 1404 vi si rifugiarono i nobili perugini Jacopo
degli Arcipreti, Pandolfo Baglioni e Donato di Ser Jacopo con
i seguaci. I Baglioni,
nel 1480, occuparono
il castello e lo tennero
sotto il loro controllo
per alcuni anni. Nel
1836 la contea di
Antognolla fu acquistata dal marchese
Giovan
Battista
Guglielmi di Roma. La
famiglia Guglielmi
rimase proprietaria di
Antognolla fino al
Il borgo di Santa Giuliana
1921.
pag. 21
La “Fabbrica Moderna”
Centro museale per i servizi didattici
La Fabbrica Moderna, "Centro museale per i servizi didattici", è
una struttura modernissima, nata sull'impianto dell'ex chiesa di
Cristo Risorto.
Il Centro è destinato a diventare un punto di riferimento per gli
approfondimenti didattici nel settore scolastico. L'intera struttura
è pensata soprattutto per rispondere alle esigenze di una città che
cresce e chiede nuovi spazi e servizi. Spazi anche per le associazioni del territorio, che vi potranno trovare un utile punto di riferimento.
più belle opere delle Ceramiche Rometti, famose in tutto il mondo,
e dell'Archivio storico comunale.
Al piano superiore uno spazio di oltre 800 metri quadrati ospiterà
la biblioteca, la sala lettura e presentazione libri, laboratori multimediali, sedi associative, scuole di musica o altre attività cittadine.
Complessivamente la struttura si sviluppa su 2.500 metri quadrati
calpestabili, uno spazio davvero ampio per le molteplici finalità del
nuovo complesso.
Una sala della Fabbrica Moderna
Al piano terra è collocato l'ingresso, con uno spazio riservato
all'Informagiovani e poi la grande sala convegni attrezzata secondo le più moderne strutture multimediali (e quindi adatta per grandi convegni anche a livello universitario), con due corridoi abbastanza ampi tanto da poter ospitare mostre.
Il piano seminterrato sarà la sede della galleria permanente delle
Il progetto di restauro e consolidamento dell'ex Molino
Gamboni ha permesso di ridare nuova vita ad un antico molino
che fa parte della storia contadina della nostra città. E' poi significativo che con questo intervento sia stato realizzato il "Centro
dimostrativo delle energie rinnovabili", praticamente a ridosso
della centrale idroelettrica.
Il centro sarà gestito direttamente .dal Comune in collaborazione con la facoltà di Ingegneria dell'Università di Perugia e le
scuole locali, che potranno accedere alla struttura per approfondire gli studi nel settore
delle energie rinnovabili,
che potrebbero diventare
l'energia principale del futuro. Umbertide è sempre
stato un territorio in prima
linea nel sostenere interventi nel campo della diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, basti ricordare i progetti già realizzati
di installazione di impianti
solari termici e fotovoltaici
su edifici pubblici (come
scuole, uffici, centri anziani,
la centrale idroelettrica sul
Tevere o altri progetti per
valorizzare le fonti rinnovabili nel territorio comunale, migliorando le risorse locali e prestando attenti agli impatti ambientali.
Guida turistica di Umbertide on-line
Sala multimediale
Il “Centro dimostrativo
delle energie rinnovabili”
In quest'ottica si inquadra anche la funzione del "Centro delle
bioenergie". Nelle stanze soprastanti la grande macina di pietra
restaurata, verranno collocati pannelli dimostrativi per l'energia
eolica, solare e idroelettrica. Verranno realizzati
percorsi didattici idonei a
diffondere tra i più giovani la cultura delle energie
pulite. L'edificio sarà
quindi utilizzabile come
centro di formazione per
tecnici delle energie rinnovabili, ma anche come
centro divulgativo per un
turismo didattico su scala
nazionale. Il tutto sarà
collocato nel parco fluviale del Tevere, che già vede
un recupero importante
delle sponde per uso
sportivo (pesca e canoa) e pedonale. Il parco sarà completato da
percorsi pedonali che valorizzino l'ecosistema del fiume. Il cenpag. 22
tro dimostrativo delle energie rinnovabili sarà un vero centro
didattico sull'energia, tale da permetterne l'inserimento nel circuito museale regionale e soprattutto in un circuito turistico che
faccia dell'ambiente e delle energie rinnovabili il proprio motore.
Nei progetti c'è anche un punto ristoro (detto anche "ristorantino di fiume").
Il vecchio Molino Gamboni deve il suo nome da quello del
mugnaio che lo gestì dagli inizi del '900 fino agli inizi degli anni
'50. Ma la storia del molino affonda dal lontano XVI secolo,
quando era noto come il "Molino dei frati di Montecorona", che
lo davano in gestione ai vari mugnai che si succedevano nel
tempo in cambio di farina e olio e addirittura anche pesce, che
veniva pescato in gran quantità nel Tevere come attività collaterale al molino.
I lavori di ristrutturazione hanno riportato alla luce tutto il vecchio molino, che i visitatori potranno. ammirare per studiare
come funzionavano le vecchie macine.
Alcune immagini del Centro
La Centrale idroelettrica sul fiume Tevere è
un’opera molto importante per quanto
riguarda la produzione di energia alternativa e
pulita. E’ entrata in funzione nell’ottobre
2005 ed è stata realizzata con un impatto
ambientale minimo; anzi, grazie a questo
sbarramento si è potuto recuperare un tratto
di fiume per la pesca sportiva ad alto livello.
Con questo intervento è stata sfruttata, nel
tratto di fiume in località Mola Casanova
(Molino Gamboni), la situazione favorevole
esistente per impiantare questa centrale
idroelettrica.
Guida turistica di Umbertide on-line
Centrale idroelettrica
sul fiume Tevere
pag. 23
La nuova piazza del
Mercato e il parco della Reggia
Anticamente, lo spazio tra la Rocca e il torrente Reggia (o Regghia), era
denominato Foro Boario in quanto era la sede di un importante mercato del bestiame (come evidenziato in un bellissimo quadro ad olio di
Ernesto Freguglia - proprietà del Comune di Umbertide). In quel periodo (metà dell''800) non erano stati ancora realizzati i muraglioni lungo
il torrente e la base della Rocca e delle mura cittadine era molto bassa.
Foro Boario (Ernesto Freguglia)
Anni ‘30. Gli orti lungo la Reggia
Poi, a partire dal 1880 fino al 1888, furono realizzati i due muraglioni e
fu rialzato il piano della piazza intorno alla Rocca. Fino a metà degli
anni '60, lungo la Reggia venivano coltivati degli orti a cui si accedeva
da una serie di scalini
in terra che partivano
dal prato della
Piattaforma.
Poi,
abbandonati gli orti,
lo spazio era diventaAnni ‘60. Gli orti lungo la Reggia
to impraticabile e
pieno di rifiuti. Si
decise allora, a metà
degli anni '70, di procedere alla sua pavimentazione in cemento per ridare pulizia
alla zona. A distanza di trent'anni da quell'intervento,
l'amministrazione comunale, nel quadro di un progetto
di riqualificazione delle aree adiacenti il centro storico,
ha bandito un concorso internazionale di architettura
denominato "Umbertidea". L'intervento che è stato
realizzato e concluso nel 2011, sulla base del progetto
vincitore del concorso "In bici sotto i ponti", ha portato alla definizione della nuova piazza del Mercato e del
nuovo Parco lungo la Reggia, che in parte ha ripristinato le condizioni originarie della zona.
Di quello che è stato fatto, meglio delle parole facciamo
parlare le immagini
Il parco della Reggia
La nuova piazza del Mercato e il parco della Reggia
Guida turistica di Umbertide on-line
pag. 24
vivesse nel lusso, cosa non
La "Fratta dell'Ottocento" è
Feste di Settembre nella
rispondente alla realtà in
una manifestazione giovane
che negli ultimi anni si è
quanto le leggi censuarie e
"Fratta dell'Ottocento"
soprattutto la povertà conconquistata con pieno meriRievocazione storica in costume
dizionavano anche il modo
to un posto di riguardo tra le
di vestire. L´attendibilità
rievocazioni storiche in
costume. Organizzata dall´omonima
delle fonti fa sì che gli stessi menù
delle numerose taverne, locande ed
associazione, promossa dal Comune
di Umbertide, dall´Accademia dei
osterie che operano all´interno del
Centro Storico, prevedono ricette
Riuniti, dal Consiglio di Quartiere n.4
rigorosamente autentiche, considee dall´Associazione Commercianti del
rato anche che molte di queste
Centro Storico, vuol ricordare il modo
erano in uso fino ad alcuni decenni
di vivere dell´epoca, rifacendosi ad
una documentazione storica precisa e
fa ed altre vengono ancora preparate nelle famiglie umbertidesi.
senz´altro meno fantasiosa di quella
che ha ispirato tante altre manifestaL´atmosfera della kermesse è veramente coinvolgente tanto che le vie
zioni del genere. Pur lasciando spazio
del centro storico si rivitalizzano al
alla parte spettacolare infatti, le ricosuono della fanfara impegnata
struzioni storiche sono quanto mai
attendibili salvo forse qualche concesnell´esecuzione di marce risorgimentali e le piazze e i vicoli risuosione alla mondanità con gli stupendi
nano delle voci del coro cittadino,
costumi dei circa 700 figuranti che
potrebbero erroneamente far pensare che la gente del posto delle musiche di quartetti d´archi, del suono del pianoforte
che accompagna brani d´opera e d´operetta eseguiti da cantanti lirici, quando non sono attraversate dagli eserciti risorgimentali (garibaldini in testa) che vanno all'assalto della
Rocca. La bellezza della manifestazione sta tutta nel protagonismo dei figuranti che ogni anno aumentano, segno tangibile del piacere di immergersi fino in fondo in un'atmosfera d'altri tempi. Alla fine, tutti a festeggiare in piazza un
secolo che ha cambiato il volto della città.
La Mongolfiera
Il Can Can delle garibaldine
Una delle tante taverne
L E TAV E R N E
Appuntamento con la cucina
tradizionale frattegiana
Guida turistica di Umbertide on-line
Gran ballo in piazza
pag. 25
Informazioni utili
per il soggiorno
Piscina comunale - Via Morandi (Tel. 393908138)
Circolo Tennis Umbertide - Via Morandi (Tel. 075 9417119)
Bocciodromo - Via Morandi (Tel. 075 9417201)
Impianto sportivo nazionale di pesca - Fiume Tevere
Percorso verde attrezzato - Pineta Ranieri e Macchione
Banda Cittadina - Via Secoli, 7 (Tel. 075 9417822)
SERVIZI
Comune - P.zza Matteotti, 1 (Tel. 075 94191)
Servizi decentrati Provincia di Perugia Piazza Michelangelo (Tel. 075 3682100)
Ufficio Comunità Montana Via del Vignola (Tel. 075 9413635)
Ufficio Informazioni e assistenza
turistica (I.A.T.) - Via Cibo
(Tel. 075 9417099)
Vigili Urbani - Piazza Matteotti, 2
(Tel. 075 9419250)
Informagiovani - Piazza C. Marx (Fa.Mo.)
(Tel. 075 9412028)
APPUNTAMENTI E
MANIFESTAZIONI
Festival di Primavera – Musica classica
(aprile – maggio - giugno)
Premio Letterario Nazionale “Umbertide XXV Aprile”
(aprile)
Fotografia in Umbria (maggio – novembre)
Rockin’Umbria (giugno)
Cinema in Umbria - “Le giornate del cinema del Sorriso”
(giugno)
Comoedia - Rassegna teatro dialettale (luglio - agosto)
Centro prima accoglienza “J. Masslo”- Via Spoletini
(Tel. 075 941 3806)
Preggio Music Festival – Musica da Camera (luglio – agosto)
Ospedale - Via Forlanini (Tel. 075 9422111)
Mercato della Terra - piazza Matteotti (Tutti i sabato mattina)
Centro di riabilitazione “Prosperius Tiberino” - Via Cavour
(Tel.075 9417979)
Feste di Settembre nella Fratta dell’Ottocento (settembre)
Centro Salute - Via Bertanzi (Tel. 075 9425128)
Guardia medica - Ospedale (075 9413741)
Carabinieri - Via Spoletini, 10 (Tel. 075 9413215)
Settembre Umbertidese (settembre)
Stagione Teatrale - Teatro dei Riuniti (novembre - aprile)
Sopra, il Palazzo Comunale
sotto, il Teatro dei Riuniti
Corpo Forestale dello Stato - Via del Vignola,4
(Tel. 075 9415171)
Ufficio postale - Via Pitulo (Tel. 075 9413777)
Stazione ferroviaria - Via Garibaldi (Tel. 075 9413538)
Stazione autobus - Via Garibaldi
CULTURA, SPORT E TEMPO LIBERO
Teatro dei Riuniti - P.zza Fortebracci (Tel. 075 9412697)
Museo Civico di Santa Croce - Via Soli (Tel. 075 9420147)
Centro Culturale S. Francesco - P.zza S. Francesco
(Tel. 075 9415958)
Centro sociale “Le Fonti” - Via Secoli, 11 (Tel. 075 9411567
Biblioteca Comunale - Piazza C. Marx (Tel. 075 9414256)
Centro per l’Arte Contemporanea - Rocca - P.zza Fortebracci
(Tel. 075 9413691)
Anfiteatro Parco Ranieri - Via Morandi
Stadio con pista di atletica - Via Morandi (Tel. 075 9417655)
Palazzetto dello sport - Via Morandi (Tel. 075 9417655)
Mettiamo a disposizione di tutti i cittadini e di quanti vorranno visitare la nostra città, la Guida
Turistica on-lline di Umbertide. Vi sono messi in bella evidenza tutti gli aspetti ambientali, artistici, storici e culturali del nostro territorio, uno dei più interessanti dell’Alta Valle del Tevere e dell’Umbria, i servizi e le strutture ricettive.
La guida vuole contribuire a far conoscere, apprezzare e valorizzare sempre di più la nostra città in
Italia e nel mondo, contribuendo anche a rafforzare l’identità culturale della nostra comunità attraverso una ricerca approfondita che nell’opuscolo trova collocazione.
Un saluto e un benvenuto a tutti coloro che visiteranno Umbertide.
Il Sindaco
Giampiero Giulietti
Ideazione della guida e progetto grafico di Fabio Mariotti
Tutte le illustrazioni sono di Adriano Bottaccioli
E’ stato utilizzato il materiale in dotazione all’ufficio Programmazione per le guide turistiche già stampate.
Ha collaborato ai testi Amedeo Massetti
Per il materiale fotografico si ringraziano Amedeo Massetti e Peppe Cecchetti
Guida turistica di Umbertide on-line
pag. 26
Vecchie
cartoline
di
Umbertide
Guida turistica di Umbertide on-line
pag. 27
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