insieme nello SNALS - pag. 1 Agli iscritti SNALS All'albo della Scuola (C.M. 11/7/1969 n. 241) RA E AT M edizione iscritti 8 insieme nello S.N.A.L.S. Periodico di cultura, informazione e attualità scolastica. Rassegna sindacale dello SNALS-CONFSAL Matera. Aut. Trib. Matera n° 73 del 7 - 8 Maggio '85 - Sped. in abb. post . Pubbl. 40% comma 27 Art.2 L.28.12.95 n. 549 - Anno XX n° 8 - Mag-Giug2004 - 0,50 Euro SCUOLA NEL CAOS Grande ed impegnativo lavoro è stato portato a termine per la definizione degli organici di ogni regione e solo una pressante azione del sindacato, in primis dello Snals, sia a livello nazionale che locale ha consentito il risultato raggiunto. A fronte dei 12.500 tagli previsti dalla finanziaria 2002 la concertazione promossa dallo Snals ha ridotto a 2500 prima e a 1500 unità poi i danni prodotti. Il recupero dell'88% dei posti ha consentito di arginare le perdite ai soli casi di notevole decremento demografico. Nella nostra provincia la scuola materna da una previsione di -24 è passata a -9, salvando quasi tutte le situazioni magari con il ripiego della sezione ad orario ridotto pur di non far venire meno la scuola in zone particolarmente disagiate. Nelle scuole elementari si sono persi 26 posti a fronte di un calo demografico di 198 alunni; 14 classi in meno nella scuola media per il decremento di 209 alunni. Nella scuola superiore l'organico è rimasto pressochè invariato rispetto allo scorso anno; tuttavia ciò che penalizza è la riconduzione delle cattedre a 18 ore settimanali che, oltre a far diminuire le disponibilità, crea gravi problemi di organizzazioni interne degli insegnamenti. Come da impegni assunti invece nessuna ripercussione ha comportato l'applicazione della riforma laddove la vertenza rilanciata dalle segreteria nazionale sull'insegnamento delle lingue straniere sta invece comincinado a dare i suoi frutti in organico di fatto. Molto positivo il risultato nel sostegno, visto che si è riusciti a consolidare in organico di diritto 25 posti. Rimane il grosso problema dei docenti dell'area tecnologica per la tutela del personale interessato e dell'insegnamento dello strumento musicale che non può rimanere una previsione in organico opzionale e pertanto precluso a immissioni in ruolo. Queste, se da un lato sono state pianificate in 60.000 in tre anni, sono certamente insufficienti a coprire le esigenze reali delle scuole. Le 15.000 unità nel decreto per l'anno scolastico 2004/2005 infatti si riducono in media a circa 100 per provincia. Rimane da capire infine sulla base di quali graduatorie queste verrano fatte, data la gravissima situazione di incertezza e confusione che gli emendamenti approvati in extemis dal parlamento e le capotiche circolari di dirigenti non sempre all'altezza hanno creato. Infatti, e senza entrare nel merito delle scelte fatte, il caos delle graduatorie permanenti, lungi dal risolvere i problemi del precariato, sicuramente li aggrava. Sconvolge in parte posizioni consolidate e gravemente il precariato storico; introduce incertezze ed iniquità alimentando il contenzioso. E non mi riferisco solo alle scuole di montagne il cui elenco contrasta con i bollettini e gli opuscoli pubblicati a cura delle province, ma alla reintroduzione del punteggio ridotto nelle materie in cui non si ha il servizio, la ri-abolizione della valutazione del servizio militare ecc. Tutte situazioni che incontrano fautori ed oppositori ma ciò che è certo è che contrastano fortemente con un principio cardine del nostro ordinamento: la certezza del diritto. Non si possono cambiare le regole del gioco mentre si sta giocando. Ogni principio, contestabile o meno, se introdotto non può in ogni caso valere per il passato. Nella scuola più che in ogni altro settore si ha bisogno di chiarezza per poter compiere scelte che influenzano non solo un singolo anno scolastico ma tutta una prospettiva futura. Per non parlare poi della mobilità del personale che nonostante slittamenti di date mai come quest'anno contiene errori di ogni sorta.Dubitiamo che l'annoscolastico potrà avviarsi con regolarità e comunque che possano concludersi le operazioni propedeutiche entro il previsto 31 luglio.Mai come quest'anno la scuola è nel caos. Lucia E. FIORE DOCUMENTO FINALE DEL COMITATO CENTRALE DEL 16/6/2004 Il Comitato Centrale dello SNALS – CONFSAL, riunito a Roma presso la sede del Kirner nella giornata del 16 giugno 2004, dopo aver condiviso i contenuti della relazione del Segretario Generale, ha analizzato le tematiche afferenti ai seguenti punti: 1) contrattazione ex articolo 43 CCNL–scuola; 2) biennio contrattuale 2004/2005; 3) precariato; 4) organici di fatto dei docenti e degli ATA. Dopo ampio dibattito, il Comitato Centrale è pervenuto alle seguenti valutazioni e deliberazioni: 1.In relazione alla contrattazione ex art. 43 del vigente CCNL – scuola, in coerenza con le indicazioni degli organi statutari del sindacato, è improcrastinabile l’emanazione dell’atto di indirizzo e la conseguente immediata convocazione all’ ARAN per la definizione dei necessari strumenti contrattuali, a tutela del personale nella fase attuativa della legge 53, in relazione al primo decreto attuativo emanato. La chiusura della trattativa deve avvenire in tempi rapidi per consentire un regolare avvio dell’anno scolastico 2004/2005. Se ciò non dovesse concretizzarsi in tempi utili insorgerebbero problemi tali da rendere inevitabile la richiesta di differimento dell’attuazione della riforma per gli aspetti riguardanti l’organizzazione del lavoro in considerazione delle nuove responsabilità e dei maggiori oneri ricadenti sul personale. In ogni caso, il Comitato Centrale impegna la Segreteria Generale a promuovere tutte le iniziative sindacali necessarie a tutelare il personale e a salvaguardare la qualità del servizio scolastico. 2.Con riferimento al rinnovo del biennio economico 2004/2005,in sintonia con le posizioni e l’operato della CONF.S.A.L. circa il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, il Comitato Centrale rivendica la necessità di recuperare la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni, appesantita tra l’altro anche dall’effetto euro, quantificabile intorno al 9,5%, nonché lo stanziamento di risorse per gli incrementi dell’ ”accessorio”. Per il comparto scuola è essenziale anche la certificazione delle economie di bilancio, in modo da poterle destinare all’incremento della massa salariale disponibile per il contratto. Contestualmente dovranno essere portate rapidamente a conclusione anche le trattative per i rinnovi contrattuali dei comparti dei dirigenti scolastici, dell’AFAM e dell’università.Il Comitato Centrale impegna, altresì, la Segreteria Generale, a continuare ad continua a pag.7 insieme nello SNALS - pag. 2 insieme normativa-insieme normativa-insieme normativa-insieme normativa-insieme normativa-insieme normativa-insieme TAR UMBRIA, 24 luglio 2001, n. 395 Organizzazione scolastica – Piano regionale – Procedimento – Necessità consultazione organi collegiali scolastici. Nel procedimento di approvazione del piano regionale delle istituzioni scolastiche, occorre la consultazione degli organi collegiali della scuola. TAR PUGLIA – BARI, Sez. I, 6 marzo 2002, n. 1234 Abilitazione – Insegnante elementare – Sessioni riservate – Lingua straniera – Insegnante già abilitato – Esclusione – Legittimità È legittima l’esclusione di un insegnante elementare già in possesso dell’idoneità all’insegnamento nella scuola elementare, dalla partecipazione alla sessione riservata d’esami per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento di una lingua straniera nella scuola elementare, ai sensi degli artt. 2, c. 4 della L. 3 maggio 1999, n. 124 e 1, c. 1 dell’Ord. Min. 15 giugno 1999, n. 153. TAR LAZIO, Sez. III bis, 15 novembre 2000, n. 9418 Assegnazione alle classi – Criteri del Consiglio di Istituto e proposte del Consiglio dei docenti – Rilevanza – Conseguenza – Poteri del Preside Il preside competente in materia di assegnazione delle classi ai docenti può disattendere i criteri del Consiglio di Istituto e le proposte del Consiglio dei docenti solo se essi siano illegittimi e palesemente contrari all’interesse della scuola, o se sussista contrasto tra i criteri e le dette proposte. TAR PUGLIA – LECCE, Sez. I, 9 novembre 2000, n. 3539 Religione – Insegnante lavoratrice madre – Relativo trattamento economico – Non spetta – Diniego indennità – Questione costituzionalità – Manifesta infondatezza. L’insegnante di religione durante il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro per maternità, non ha diritto al trattamento economico previsto per il personale docente assunto a tempo indeterminato. E’ manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 25 del Contratto Collettivo 1994-97 del Comparto-Scuola, nella parte in cui esclude che le docenti di religione in astensione obbligatoria per la maternità abbiano diritto all’indennità in misura pari all’intera retribuzione, previa dall’art. 21 c. 7, del Contratto stesso per i docenti con rapporto d’impiego a tempo indeterminato. TAR SICILIA – CATANIA, Sez. III, 17 giugno 1999, n. 1192 Riconoscimento servizi – Maggiorazioni di anzianità per sevizi resi in scuole speciali – Applicabilità ai docenti di scuole parificate Il beneficio della maggiorazione di anzianità per il servizio reso nelle scuole con finalità speciali, previsto dall’art. 63 della L. 11 luglio 1980, n. 382, spetta anche ai docenti di scuole parificate. TAR SICILIA – CATANIA, Sez. III, 26 liglio 1999, n. 1373 Incarichi e supplenze – Personale non docente – Personale ausiliario – Depen-namento gra-dua-toria – E s c l u s i o n e reinserimento – Assunzione tramite ufficio di collocamento – Obbligatorietà Legittimamente al personale scolastico ausiliario, depennato dalla graduatoria permanente per il conferimento delle supplenze per non aver accettato una supplenza, è negato il rein-serimento nella gra-duatoria stessa, nel successivo anno scolastico, non essendo applicabile al detto personale l’articolo 1, c. 6, del D. L. 6 giugno 1991, n. 172, conv. nella Legge 6 agosto 1991, n. 2444. L’assunzione del personale scolastico ausiliario attraverso l’ufficio di collocamento, non può essere derogata, trattandosi di procedura obbligatoria, ai sensi dell’articolo 16 della Legge 28 febbraio 1987, n. 56. TAR UMBRIA, 21 maggio 1999, n. 422 Trattamento economico – Insegnante secondario – Ore eccedenti le 18 – Carattere stipendiale La retribuzione, spettante all’insegnante secondario per le ore di insegnamento eccedenti le diciotto ore settimanali, ha carattere stipendiale e va quindi computata al fine della commisurazione della tredicesima mensilità. CONS. STATO, Sez. I, 31 luglio 2002, n. 489/2001 Ricorso – Diniego accesso documenti – Impugnabilità solo con ricorso giurisdizionale. Procedimento disciplinare – Termine annullamento – Interruzione termine. Non è ammissibile il ricorso straordinario proposto nei confronti delle determinazioni amministrative concernenti il diritto di accesso ai documenti, previsto dall’articolo 25 della L. 7 agosto 1990, n. 241, essendo tali provvedimenti impugnabili soltanto con ricorso giurisdizionale. L’annullamento del procedimento disciplinare a seguito di ricorso gerarchico interrompe il termine di estinzione del procedimento stesso. CONS. STATO, Sez. VI, 26 luglio 2000, n. 4162 Procedimento amministrativo – Comunicazione di avvio – Assunzione di invalido civile – Ac- certamento stato invalidante – Non occorre avviso inizio procedimento. Nomina – assunzione obbligatoria – L. n. 482 del 1968 – Stato invalidante – Individuazione momento del possesso dei requisiti – Invalidità – Controllo ex post – Insussistenza requisiti – Risoluzione del rapporto Legittimità. Non occorre l’avviso di avviamento del procedimento nel caso di aspirante all’assunzione in ruolo come invalido civile da sottoporre a visita medica per l’accertamento dell’invalidità. Il requisito dell’invalidità per l’assunzione di un invalido civile deve permanere fino all’atto della nomina. Nel caso di accertamento ex post della condizione di invalido, legittimamente è annullata la nomina per difetto della condizione di invalidità. CONS. STATO, Sez. VI, 21 gennaio 2000, n. 308 Trasferimenti - Insegnanti secondari – Passaggio da posti di sostegno a posti normali – Assoggettamento a disciplina – Trasferimenti in ambito comunale È' illegittimo il contratto collettivo decentrato 1 febbraio 1996 nella parte in cui stabilisce (art. 23, c. 1 lett a) che i docenti di sostegno di scuola media, che transitano in scuole normali, soggiacciono alla disciplina dei trasferimenti di ambito comunale. insieme nello SNALS - pag. 3 insieme cultura - insieme cultura - insieme cultura - insieme cultura - insieme cultura - insieme cultura - insieme cultura - Padre Vincenzo CILENTO: maestro ed educatore Accade sovente di avvertire una strisciante difficoltà, una sorta di disorientamento allorquando si debba delineare il profilo di personalità poliedriche e versatili, di personalità di altissimo spessore culturale qual è quella di padre Vincenzo Cilento: -storico e critico della filosofia -esegeta e filologo -letterato e poeta per citare solamente alcune delle componenti del suo multiforme ingegno. Padre Vincenzo, come affettuosamente vogliamo chiamarlo, fu un intellettuale acuto e raffinato, tanto schivo e riluttante al clamore della mondanità quanto incisivo nella cultura del XX secolo per cui, volendo analizzare la sua com-plessa figura di studioso, si avverte inevitabilmente uno stato di “piacevole” disagio, anche quando si è sorretti da sincero entusiasmo, da profonda convinzione ed intimo desiderio di rendere un doveroso omaggio ad un uomo che ha fatto della sua vita un dono perpetuo alla fatica dello studio, alla meditazione assorta, alla ricerca sofferta della verità e dei valori eterni, ma anche all’impegno del magistero, dell’educazione dei giovani, di cui condivideva ansie, gioie e tormenti.Ed è proprio il profilo di padre Vincenzo, maestro ed educatore, che proverò a delineare sia per aver avuto la fortuna di avvalermi della sua preziosa guida culturale, sia perché sarà compito degli autorevoli relatori che oggi sono qui con noi illuminare, nel corso dei loro interventi, ben altri aspetti del pensiero e dell’opera di padre Cilento. Padre Vincenzo, che grazie alla sua vasta e possente cultura, alla sua profonda onestà ed autonomia intellettuale, ha spaziato in tanti campi del sapere, elaborando teorie nuove ed innovative, producendo opere inscritte di diritto nel patrimonio culturale e scientifico nazionale ed internazionale, non ha però teorizzato una pedagogia, preferendo la pratica educativa e il quotidiano rapporto con i giovani ad ogni forma di sistematizzazione di quella sua sensibilità pedagogica, di quella sua competenza didattica che hanno rivelato la loro efficacia e produttività per decenni a vantaggio di molte generazioni. E’ però singolare che la prima fatica di Cilento – autore – sia proprio uno scritto dal titolo “Il valore dello studio” – del lontano 1939, come si evince dall’accurata bibliografia redatta dalla prof.ssa Emma Del Basso, che di padre Cilento è stata valida collaboratrice ed è un’attenta studiosa. Padre Cilento: maestro ed educatore. Quali i principi ispiratori del suo programma pedagogico? Animato da una profonda fede in quel compendio di valori che è la persona umana, che egli considera unità di corpo e di spirito, padre Cilento riconosce però a quest’ultimo superiorità sulla componente materiale, perché come si legge nel testo citato: “ lo spirito è l’atto; esso informa, possiede, unifica e sviluppa il corpo. S’immerge nel corpo e col corpo nel tempo e nello spazio e al tempo stesso lo trascende”. In questa affermazione riecheggia la lezione di Tommaso d’Aquino, secondo cui “ l’anima umana è al confine delle sostanze corporee e come all’orizzonte del tempo e dell’eternità”. Padre Cilento, per quanto innamorato dell’Aquinate, non rimase però insensibile alle suggestioni delle filosofie contemporanee e in particolare a quelle esercitate dall’Esistenzialismo cristiano ( Barth, Chestov, Marcel,Le Senne, Lavelle), che riconosce il primato dell’esistenza senza negare l’essenza; atteggiamento che invece fu tipico dell’esistenzialismo ateo (l’esistenzialismo di Kjrkegaard, di Sartre, di Heidegger) che fa precipitare l’uomo nel Nulla, nell’Angoscia, nella ribellione. Il personalismo cristiano che ispirerà sempre l’azione edu-cativa di padre Cilento, se per un verso pone quest’ultima in una linea di ideale continuità con il pensiero di J. Maritain e con la sua teoria di un “Umanismo integrale”, per l’altro ne costituisce il superamento, laddove padre Vincenzo considera la persona non solo Esistenza, ma Sussistenza nel senso che “ esiste in sé, che è incentrata in se stessa” – (in “ La persona umana nel Cristianesimo e nell’Esistenzialismo – 1960)”. Un’ esistenza che si eleva e si sublima nel possesso e nell’esercizio della Liber-tà, valore costitutivo della persona umana in quanto fattore di crescita, di sviluppo, di costruzione di ciò che la persona ancora non è ed aspira ad essere o può essere. Questo miracolo può compiere solo l’Educazione, nel più alto significato di Paideia, intesa non come preparazione alla cultura, ma essa stessa Cultura, altro valore fondante la persona umana. Paideia quale sinonimo della Bildung tedesca, della Humanitas classica; Educazione quale processo che si realizza nell’equilibrio armonico tra Autorità e Libertà: un’ Autorità che padre Cilento, in sintonia con Laberthonnière intendeva come forza liberatrice delle migliori energie e di tutte le potenzialità presenti nell’individuo; un’Autorità che promuove, favorisce, sostiene il processo attraverso il quale il soggetto in formazione progressivamente sviluppa, grazie a sapienti interventi educativi, consapevolezza del proprio Io. Autonomia, Autogoverno, Libertà. Libertà nel senso di Auto-dominio razionale e di Autocoscienza; di principio regolatore di un’ Esistenza ordinata ed ispirata al culto dei valori eterni, quelli che oggi come “ nel buon tempo antico” sostanziano l’ Umanitas. Valori eterni ed universali: padre Cilento ne è stato cultore appassionato e convinto, ne è stato sacerdote e praticante. Li ha riconosciuti in quella cultura classica cui è mancato solo il dono della “ Rilevazione cristiana “, li ha visti sopravvivere ad ogni moda culturale o contingenza; li ha visti superare e vincere i marosi di conflitti politici ed ideologici, li ha visti uscire rafforzati nella loro intrinseca vitalità dal dibattito culturale sviluppatosi in tempi ed in ambienti diversi. Li ha riconosciuti, oltre che nella Libertà dello spirito, nel sapere, che realizza la sua vera ragion d’essere solo se da Scienza diventa Sapienza, che padre Cilento considera: “umanità di eccezione che trascende la consueta natura degli uomini” che attraverso la Scienza, utilitaristica-mente, mirano a dominare la natura – Scire est posse – e tende ad afferrare ed esprimere – sub specie aeternitas – la bellezza, la verità, la bontà. Il sapere che con quotidiano impegno, dentro e fuori le aule scolastiche, nel corso di lunghi ed avvincenti incontri, padre Cilento por- geva ai suoi allievi come valido strumento di affrancamento dalle secche dell’ignoranza e della cecità dello spirito, così inteso si eleva a sapienza la quale si configura come “virtù morale”. Padre Cilento mirava a fare dei suoi allievi dei “sapienti” non nel senso di renderli edotti di tutto lo scibile umano, ma soggetti capaci di cogliere e di comprendere, di “penetrare” tutti gli aspetti della realtà e tutte le strutture dell’essere. Il sapere, dunque, come fattore di Libertà morale, che si esplicita nel pieno possesso dell’Io e nell’esercizio della sua attività nelle forme del pensare, del volere, del fare. Tenace oppositore di ogni dittatura, condannò e combatté con la forza delle idee tanto il Fascismo quanto ogni forma di coartazione della co-scienza e dello spirito, qualunque ne fosse la fonte; culturale, politica, ideologica. Oltre alla Libertà e al Sapere, valore costitutivo della persona umana è quel riverente rispetto che i giovani devono portare solo verso tutto quello che grandeggia nella storia dello spirito umano per universali consensi. Ed ancora; gli affetti familiari e quelli amicali, l’attaccamento profondo alle proprie radici, alla propria cultura, al proprio paese. Profondo fu l’amore che padre Cilento nutrì per la sua famiglia; struggente la nostalgia che sempre provò per questo suo e nostro paese dal quale si allontanò poco più che bambino, ma dal quale, come afferma la Piccarda di Dante, riferendosi a Costanza di Altavilla: “non fu dal vel del cor già mai disciolto”. Padre Cilento fu un educatore non solo perché accese nei giovani l’amore per la libertà morale, per il sapere, per quell’antico che non è passato perché rivive nella storia presente e in ogni uomo contemporaneo; non solo perché con la sua parola ornata e suadente dischiuse loro ampi ed affascinanti orizzonti culturali, ma soprattutto perché seppe porsi come modello di uno stile di vita composto ed operoso, riservato ma aperto al dialogo e al confronto, austero verso chi dimostrava di non avere un costruttivo progetto di vita, ma disponibile senza riserve ad incoraggiare, sostenere tutti coloro che erano pronti a “ volare alto”, come era solito affermare, tant’è che non mancò mai alla cerimonia di premiazione degli allievi dell’Istituto Bianchi che di anno in anno si distinguevano per profitto negli studi. Totale fu la sua dedizione all’educazione dei suoi allievi che amava e dai quali era riamato, perché riconoscevano in lui l’incarnazione di quei valori cui l’uomo naturalmente protende: cultura, coerenza, autonomia di pensiero, rispetto dell’altro, amore per la verità e per ogni espressione di bellezza di cui lo spirito umano è capace: arte, musica, poesia. Il suo impegno di educatore, insieme a quello di studioso, gli valse nel 1974 il conferimento della medaglia d’oro riservata ai benemeriti della scuola, della cultura, dell’arte. Padre Cilento non è stato maestro solo dalla cattedra del Liceo dell’Istituto Bianchi, dove operò come professore e come preside per più di 40 anni o da quella delle Università di Bari e di Napoli; è stato soprattutto maestro di vita perché ha saputo consegnare alla società uomini capaci di contribuire al progresso scientifico, culturale, civile, sociale dell’intero Paese. Ed in questo non facile compito è riuscito perché è stato educatore per vocazione, come per vocazione fu sacerdote e scelse di entrare nell’ordine dei Barnabiti, educatori per antonomasia, come per antonomasia i Domenicani sono predicatori e i Gesuiti teologi. E’ riuscito per il carisma che promanava dalla sua garbata, amabile, disponibile persona, ma soprattutto dalla sua eccezionale personalità di uomo di poderosa cultura e di profonda fede. L’opera educativa svolta da padre Cilento con dedizione ed umiltà, all’interno di un ambiente claustrale, apparentemente isolato dal mondo esterno, è di per sé degna della migliore letteratura pedagogica; è un luminoso esempio della più alta Pedagogia: quella che pone a suo fondamento la responsabilità della formazione delle generazioni future. Padre Vincenzo, noi operatori della scuola, ti diciamo grazie anche per essere stato uno di noi. Angela Paccione insieme nello SNALS - pag. 4 L'Insegnamento delle lingue straniere nella scuola secondaria di I grado (bozza). Come è noto la legge n. 53 in data 28 marzo 2003 e il decreto legislativo n. 59 in data 19 febbraio 2004 prevedono che nella scuola secondaria di I grado sia impartito, dall’anno scolastico 204/2005 a livello ordinamentale, l’insegnamento di due lingue comunitarie. In particolare: -l’art. 2, comma 1, lettera f) della legge n. 53/03 stabilisce, tra l’altro, che la scuola secondaria di I grado “introduce lo studio di una seconda lingua dell’unione europea”; -l’art. 14, comma 2, del decreto legislativo n. 59/04 dispone che, “fino all’emanazione del relativo regolamento governativo, si adotta, in via transitoria, l’assetto pedagogico, didattico e organizzativo individuato nell’allegato C, facendo riferimento al profilo educativo culturale e professionale individuato nell’allegato D”. Il citato allegato C contenente le “indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati nella scuola secondaria di I grado”, nell’apposita tabella relativa all’orario annuale obbligatorio delle lezioni, fa menzione oltre che dell’insegnamento della lingua inglese, anche di quello di una seconda lingua comunitaria. Nel prossimo anno scolastico, ai sensi dell’art. 14, comma 1 del surrichiamato decreto legislativo n. 59/04, l’insegnamento delle lingue comunitarie riguarderà solo le classi prime e non anche le classi seconde e terze, nelle quali continuerà, invece, ad applicarsi l’ordinamento previgente. In sostanza, nell’a. s. 2004/2005, con riguardo all’insegnamento delle lingue comunitarie, si avrà la contestuale vigenza del nuovo e del pregresso ordinamento. Premesso quanto sopra, facendo seguito alla circolare n. 29 del 5 marzo 2004, con la quale venivano diramate indicazioni attuative del decreto legislativo n. 59/2004, ed alla circolare n. 37 del 24 marzo 2004, con la quale veniva trasmesso il testo del decreto interministeriale relativo alla determinazione degli organici del personale docente per l’a. s. 2004/ 2005 e a scioglimento delle riserve contenute nelle predette circolari, si impartiscono, con la presente, istruzioni relative alla definizione e all’articolazione delle consistenze orarie e dei posti riferiti ai due citati insegnamenti, nonché ai criteri di assegnazione dei docenti ai posti stessi. Com’è noto, con riferimento alla prima lingua, l’organico di diritto è stato determinato ai sensi della richiamata circolare n. 37/ 04, tenendo conto della lingua straniera già studiata in ciascun corso, e nel rispetto delle consistenze orarie settimanali fissate per l’a.s. 203/2004 per ciascuna classe con riferimento al tempo normale, al tempo prolungato e alle iniziative di sperimentazione della seconda lingua straniera. Tanto in osservanza dell’art. 14, comma 3, del decreto legislativo n. 59/2004, che ha confermato l’assetto organico della scuola secondaria di I grado, così come definito con DPR 14 maggio 1982, n. 782 e successive modifiche ed integrazioni. CULLE Auguri dalla Segreteria Snals e dalla Redazione di Insieme: - al Preside Prof. Alfonso Palmieri per la nascita della nipotina Giorgia; - alla Prof.ssa Caterina Ambrosecchia dell'IPSS di Matera per la nascita del primogenito Marco; - ai coniugi Ass.te Amm.vo Gino Mazziotta e DSGA Gigliola Pezzano dell'ITIS di Ferrandina per la nascita del nipote Girolamo; Per quel che concerne l’insegnamento della seconda lingua, come anticipato nella citata circolare n. 37/04, la determinazione delle relative consistenze orarie va effettuata nell’ambito delle operazioni relative alla fase di adeguamento dell’organico di diritto alle situazioni di fatto. Considerato che, in conformità di quanto previsto dalle Indicazioni nazionali, l’insegnamento della lingua inglese diviene obbligatorio in tutte le prime classi, la seconda lingua comunitaria potrà essere individuata tra le lingue di più ampia diffusione; e ciò tenuto conto delle prevalenti richieste delle famiglie, delle risorse professionali disponibili in ciascuna istituzione scolastica, nonché delle esigenze che dovrebbero emergere nelle diverse realtà territoriali. Per quel che concerne la ripartizione, per l’a. s. 2004/2005, del monte ore obbligatorio tra i due citati insegnamenti, giova premettere che il quadro-orario di cui alle “indicazioni nazionali” (allegato C al decreto legislativo 59/2003), è fissato in un minimo di 114 e in un massimo di 126, il monte ore complessivo di lezioni da riservare all’insegnamento dell’inglese e di un’altra lingua comunitaria. Ciò posto, nella considerazione che le stesse “indicazioni nazionali” consentono possibili compensazioni orarie tra le discipline, nel rispetto del monte ore annuo obbligatorio complessivo (891 ore), e che le istituzioni scolastiche nella loro autonomia possono procedere ad una distribuzione temporale degli orari delle discipline e delle attività didattiche, sulla base dei bisogni formativi rilevati ed accertati, si ritiene ricorrano le condizioni e le motivazioni per poter articolare, per l’a.s. 2004/2005 e limitatamente alle sole classi prime, l’orario settimanale dei due insegnanti in complessive quattro ore, da suddividere in ragione di due ore di lezione per la prima lingua e di due ore per la seconda lingua. Le istituzioni scolastiche nel definire il piano dell’offerta formativa relativamente agli insegnanti in parola, avranno cura di salvaguardare l’unità organica del gruppo classe anche nella formulazione degli orari delle lezioni, tenendo conto dell’unitarietà del percorso formativo, nel quale confluiscono inscindibilmente, e come facenti parte di un unico disegno formativo, gli insegnamenti obbligatori e quelli facoltativi. Quanto ai corsi già interessati dalla sperimentazione del bilinguismo, si chiarisce che, fatte salve situazioni di carattere eccezionale, gli stessi proseguiranno con lo studio delle due lingue già attivate. Si reputa opportuno precisare, in relazione alla circostanza che le istituzioni scolastiche potranno disporre degli organici determinati in base ai criteri di cui alla previgente normativa, (comprensivi anche delle ore connesse alla sperimentazione della seconda lingua e alle risorse disponibili nell’ambito delle classi a tempo prolungato) che dall’applicazione della riforma non deriveranno situazioni di soprannumerarietà da disciplinare attraverso gli istituti contrattuali previsti per l’utilizzazione del personale docente. Fermo restando quanto sopra, e nel rispetto delle succitate garanzie, secondo quanto stabilito dall’art. 14, comma 4 del decreto legislativo n. 59/2004, “le istituzioni scolastiche, nell’esercizio della propria autonomia didattica ed organizzativa, provvedono ad adeguare la configurazione oraria delle cattedre a e dei posti di insegnamento ai nuovi piani di studio allegati al presente decreto”. A tale ultimo riguardo si evidenzia che per effetto della composizione delle cattedre delineata dal DPR 14 maggio 1982, n. 782 per le classi a tempo normale (una cattedra ogni due corsi) e dal D.M. 22 luglio 1983 per le classi a tempo prolungato (una cattedra ogni tre classi) vengono a determinarsi disponibilità di ore derivanti sia dalle cattedre costituite col tempo normale si da quelle costituite col tempo prolungato. Nell’ottica sopra accennata si indicano alcune modalità operative a cui i dirigenti scolatici dovranno attenersi ai fini della copertura delle disponibilità orarie esistenti nelle rispettive istituzioni scolastiche. In relazione alle risorse professionali disponibili, i dirigenti scolastici, come prima fase di impiego, utilizzeranno lo stesso docente per entrambi gli insegnanti, qualora in possesso dei requisiti richiesti e semprechè al medesimo non possa essere assegnato l’intero orario cattedra nell’insegnamento di cui è titolare, anche attraverso l’attribuzione di ore comunque disponibili. I requisiti di cui sopra sono da individuare prioritariamente nel possesso di altra abilitazione all’insegnamento di lingua comunitaria diversa da quella di titolarità (corrispondente all’insegnamento dell’altra lingua comunitaria prescelta) e, in subordine, in possesso delle laurea che consenta l’accesso all’insegnamento della seconda lingua comunitaria (lingue seguite in corsi pluriennali). In quest’ultimo caso, è necessario sia segue a pag.7 insieme nello SNALS - pag. 5 LAVORARE STANCA Le banalità fanno ridere ma qualche volta forse vale la pena di rispolverarne qualcuna per richiamare alla mente un concetto, logoratosi col passar del tempo. Oggi , si sa, con i mezzi meccanici il lavoro pesante è andato lentamente sparendo ed i pochi lavori faticosi vengono quasi tutti svolti da mano d’opera straniera ed a basso costo. Pertanto nessuno più sperimenta il lavoro avvilente, penoso che un tempo veniva svolto . Nella nostra società edonistica calcolatrici, computer, registratori ed altri mezzi hanno facilitato anche l’impegno scolastico. Ciò non è un male. Tuttavia una precisazione mi pare doveroso fare: lo studio facile non è possibile. Se lo fosse non sarebbe più studio. L’impegno mentale più faticoso è più è produttivo . Ciò che è importante non è tanto l’apprendimento che dello studio è figlio ma la maturazione mentale che si va acquistando con l’esercizio e che potrà poi essere utilizzata per risolvere problemi di qualsiasi tipo. L’intelligenza è la capacità di leggere dentro scavando . E scavare comporta tanta fatica ma questa alla fine premia chi l’ha effettuata, rendendo sempre più facile il successivo lavoro di scavo . Inoltre rafforza la personalità del soggetto , sia fornendogli una coscienza sempre più chiara di sé e delle proprie capacità ,sia facendogli capire che il lavoro ripaga sempre dello sforzo fatto. Studiando egli accresce la sua voglia di andare avanti nel campo degli studi che si fanno sempre più affascinanti e gratificanti. La scuola allegra , la scuola dei sotterfugi per apprendere con poca fatica , la scuola delle gratificazioni facili impigrisce e rende presuntuosi ed arroganti. Non risulta né educativa né produttiva. Crea soltanto illusioni e forse consente di conseguire con facilità promozioni e diplomi ma certamente non forgia né il carattere né lo strumento testa.. Ridurre l’impegno scolastico, semplificare lo studio significa soltanto creare illusioni che gratificano i pigri ma non fanno crescere né fanno maturare. Mario Serra FERALIA La segreteria dello Snals e la redazione di Insieme esprimono il proprio cordoglio: - all'Ins. Filippo Paone del I° C.D. di Matera per la morte del padre; - al Prof. M. Vincenzo Motola dell'I.T.C.G. di Tursi e Bernalda per la morte della madre; - all'Ins. di Religione Maria Carmela Gaeta per la scomparsa del padre Leonardo; - all'Ass.te Amm.vo Mario Olivieri del Liceo Classico di Nova Siri per la morte della madre. PROFILI-PROFILI-PROFILI-PROFILI-PROFILI-PROFILI-PROFILI-PROFILI-PROFILI DON BASILIO GAVAZZENI di Franco Mattatelli Don Basilio Gavazzeni inizia senza preamboli: “Chi gode la realtà e ne è felice, è capace di patire e soffrire per quella realtà. Questa ingiustizia l’ho vissuta come un combattimento, con un certo spirito agonico, con delle trafitture di sofferenza, però sostanzialmente resistendo perché nutrito di coscienza, di affetti, di stima altrui e di un sentimento realistico del mondo e delle sue asperità”. Anticipa la risposta ad una domanda che probabilmente non gli avrei fatto. Il nostro incontro coincide casualmente con l’assoluzione piena da un’accusa assurda. In tanti telefonano per congratularsi, alcuni giornalisti attendono giù nelle scale per intervistarlo. Indagato dalla giustizia che doveva difenderlo, vittima degli usurai che voleva sconfiggere e degli usurati che voleva proteggere, ha subito un attentato, una denuncia, un giudizio. Chi ben lo conosce sa che i suoi interessi sono altri, che non ha nessuna propensione personale al denaro, né all’occuparsi di economia e di finanza. C’è di più: nella parrocchia impiega spesso i suoi risparmi e persino quelli della mamma. È la prima volta che converso con don Basilio, dopo averlo tanto ammirato a distanza. É una giornata fredda di questo inverno pazzo. L’ingresso della canonica è modesto, in disparte. Mi fa accomodare sul divano dell’ampio salone, mentre lui siede instabile su una sedia. Gli scaffali, il camino, i termosifoni sembrano oggetti riempitivi, inutili; l’unica cosa utilizzata e viva è un tavolinetto con tanti libri e giornali. Inizia una conversazione disinvolta, quasi un monologo vulcanico. Previene una mia curiosità. Dice: “Noi siamo Padri Monfortani, che sono sacerdoti missionari. Accettiamo posti difficili o all’estero o in Italia. Scelsi Matera perché la parrocchia di Agna era in un rione povero, disagiato, con una semplice chiesetta. Quando sono arrivato nel 1978, questa parrocchia era considerata un posto difficile, una parrocchia misera, scartata e abbandonata con disagio sia sociale, sia ecclesiale, sia economico, e quindi corrispondeva ai criteri di accettazione. Ho fatto tutte le battaglie sociali sul territorio: le strade, il verde, la scuola, l’occupazione di case”. Oltre la finestra si aprono spazi sereni, senza l’ossessione del mattone, utilizzati per le attività sportive volute fortemente da don Basilio. Si contano due campi di pallavolo e due di calcetto, con una loro entrata sobria, regolati secondo una managerialità buona e non abusiva. Rimangono, secondo don Basilio, ancora difficoltà da superare perché la parrocchia, anche se ormai è un unicum nuovo ed originale, è in divenire, sempre in crescita. Bisogna lasciarle i tempi per maturare un’identità unitaria di grande quartiere con la fusione dei borghi Agna, Cappuccini, La Specchia, S. Francesco e Contrade Le Piane. Don Basilio è nato in un paesino del bergamasco: la memoria di quei paesaggi, di quella gente, lo ha accompagnato nel tempo. Ha conservato ancora l’inflessione un po’ “rozza”, dice lui, dei longobardi. E’ l’unica volta che appare un sorriso sul suo volto intenso, colorito. Per il resto, il suo discorso prosegue nella stessa spicciativa concretezza: “Vengo da una vita che non è mai stata facile dall’infanzia ad oggi, quindi il sacrificio e la fatica mi sono connaturali. La mia infanzia è stata subito un’infanzia da adulto, perché son cresciuto in una famiglia con un padre operaio e la madre che aveva sei figli, io sono il quinto, ho imparato la legge del lavoro e della fatica. Il filo che unisce l’infanzia mia a oggi, oltre la fede e gli affetti più profondi, sono i libri a cui sono stato iniziato subito”. Combattivo e intelligente, l’inventore dell’antiusura a Matera, è anche un uomo che trascorre la sua vita tra libri e giornali: un intellettuale impegnato che non rinuncia alle battaglie dei diritti dei più deboli. Ha una formazione umanistica, filosofica e teologica. Senza rinunciare ad un pizzico di orgoglio lombardo, col suo aspetto fiero e lo sguardo quasi costantemente in alto, cita con naturalezza Ungaretti, Manzoni, Machiavelli, Simon Weil, Sofocle… È un sacerdote di cultura vasta e raffinata, che, però, non disdegna il lavoro manuale. Persona dalle mille risorse, con il suo temperamento costruttivo rimprovera la pigrizia: lui stesso dà volentieri il suo tempo per pulire le aiuole, la chiesa, il cortile. E’ molto tenero con i bambini, ma nello stesso tempo rigoroso e fermo davanti alle regole che vanno rispettate. Non ama soffermarsi più di tanto sul presente: “In questi momenti bisogna dimenticare e perdonare”, taglia corto. Ha grandi piani per il futuro: “Vorrei essere fedele quotidianamente al mio dovere di sacerdote, cercando di non impigrire, di rimanere aperto a tutte le sollecitazioni del mondo di oggi e avere una biblioteca immensa. Ciò che è bello, buono e grande sono le uniche cose che mi piacciono, mi soddisfano e mi attirano”. Le sue omelie da missionario sono dirette. E’ un predicatore che ha coraggio e infonde coraggio. Il suo vestito semplice, il suo sguardo ispirato, i suoi gesti diretti allo scopo, il tono schietto della sua voce appartengono ad un uomo con una missione nel mondo, che non ama gli indugi. Qui don Basilio s’interrompe, guarda l’orologio, si alza di scatto, mi saluta. insieme nello SNALS - pag. 6 Esaltante spettacolo degli alunni del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” al “Duni”: Antologia di musicals. Da una dozzina d'anni il Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera ha a cuore l’educazione teatrale:Grazie alla collaborazione sinergica di tutte le sue componenti, l’istituto ha realizzato le più varie rappresentazioni:da quelle di tipo classico alle commedie napoletane,alle esibizioni poetico-musicali. Quest’anno la prof.Marisa Tantalo, la cui competenza di regista è divenuta eccellente, ha regalato agli spettatori una rappresentazione particolarmente complessa:un’antologìa di musicals che ha coinvolto da un lato l’impegno collaborativo di tre docenti(i proff.Lina Procaccio, Nicola Lisanti e Lucia Pisciotta), dall’altro la generosa passione di una quarantina di alunni(tra attori,ballerini,scenografi ecc.) che solo il “Duni” ha potuto contenere.E’ stato uno spettacolo corale, ricco di esaltanti musiche americane ed italiane,rutilante di scene variopinte, con balli talvolta pacati, più spesso frenetici,variati anche da esibizioni acrobatiche sensazionali. I giovanissimi attori hanno alternato dialoghi spiritosi a recite di gruppi,momenti di pure danze a canti corali ed individuali. Bravi cantanti sono risultati i maschi (tra i quali Matarazzo e Paolicelli),ma addirittura sorprendente il canto delle ragazze (segnatamente di Agatiello ed Ambrosechia), capace sia di delicate nodulazioni sia di poderose sottolineature.I recitanti hanno dimostrato di possedere ottima dizione ed una gestualità misurata; le danzatrici soliste elasticità ed armonia accattivante di movimenti.L’intero corpo di ballo è stato sfavillante.Perciò i ragazzi hanno ben meritato la qualifica di “meravigliosi” che compiaciutamene il preside Franco De Fina nel suo bel discorso finale ha riconosciuto ad essi.Un contributo importante al successo dello spettacolo è stato dato dalla scenografìa, in particolare dai dipinti del fondale:eseguiti sotto la illuminata guida del prof Lisanti,- che è tanto geniale artista quanto amabile educatore - non solo sono risultati appropriati ,ma anche intrinsecamente validi sotto il profilo strettamente estetico. Qualche parruccone ,vedendo certe spericolate giravolte dei ballerini,può avere storto il naso;in tal caso mostrerebbe di non capire la gioventù odierna,che ha esigenze diverse da quelle dei tempi dei languori sdolcinati.Nel passato anche non tanto lontano non di rado vigeva un perbenismo ipocritamente paludato; l’attuale è il tempo della spontaneità e dello schietto vitalismo. La vita giovanile ora ha delle forme di sensibilità peculiari e, come insegna G.B.Shaw, l’attuale gusto della danza dei giovani è consono a significare il loro ritmo di vita. Peraltro, come sono innumerevoli le espressioni della bellezza, così vanno riconosciute legittime tutte le forme di quella speciale arte che è la danza,non a caso impersonata da una musa (Tersicore) nell’età classica. I valori estetici sottesi alla coreografia,alla scenografia e alle stesse figurazioni in movimento,in quanto proposti e goduti dagli alunni sia attori sia spettatori, hanno avuto certamente una ricaduta educativa. A parte ciò,va sottolineato il merito del preside De Fina e dei proff.Tantalo, Lisanti e Pisciotta,di aver fatto trascorrere sanamente, oltre che lietamente durante il lungo periodo della preparazione dello spettacolo il tempo libero ad un numero elevato di giovanetti,offrendo loro altresì una preziosa occasione per maturasi socialmente,divenire più disinvolti, svilupparsi armoniosamente nella mente e nel corpo. Perciò ben a ragione sono stati entusiastici gli applausi degli spettatori, in gran parte costituiti dai familiari dei ragazzi impegnati nello spettacolo, con la partecipazione anche di molti docenti, dei dirigenti scolastici in servizio Giuseppe De Rosa ed Antonio Bonamassa e dei presidi a riposo Nicola Strammiello e il sottoscritto, il quale ha avuto qualche ragione particolarissima per emozionarsi. Rocco Zagarìa Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca All' Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata DIREZIONE GENERALE Via Mazzini, 80 - 85100 POTENZA __l__ sottoscritt…_________________ nat…..a _____________________________________ (____) il ______________________,residente a ____________________________________(____) in Via _______________________n. ___________ tel.____________________, inserit…. nella graduatoria di merito per la classe di concorso o posto______________________________________ a seguito di concorso ordinario per esami e titoli indetto con D.D.G.del __________________,avendo conseguito il titolo di specializzazione per l’insegnamento su posti di sostegno in data_________ presso_____________________________, CHIEDE ai sensi dell’art.3-bis del D.L. 7/4/2004, n. 97 convertito con la Legge 4/6/2004, n.143, l’iscrizione nella graduatoria aggiuntiva da utilizzare per le immissioni in ruolo. Data Firma CONCORSO ORDINARIO PER DIRIGENZA SCOLASTICA - INIZIATIVA SNALS Roma, 17 giugno 2004 Preg.mo Dottor Pasquale CAPO Capo Dipartimento per i servizi nel territorio Preg.mo Dottor Giuseppe COSENTINO Direttore Generale per il Personale della Scuola e dell’Amministrazione Ministero dell’Istruzione Viale Trastevere, 76/a 00153 - R O M A In riferimento alla comunicazione del MIUR circa il parere favorevole espresso dal Ministero dell’Economia per l’emanazione del bando ordinario per 1.500 posti a dirigente scolastico, la scrivente Organizzazione Sindacale chiede un urgente incontro per un esame delle problematiche connesse al bando stesso, con riferimento, tra l’altro, a: - riconsiderazione della tabella di valutazione dei titoli per il concorso ordinario; - destinazione dei posti che residueranno al termine della procedura del concorso riservato attualmente in atto, in considerazione che detti posti fanno parte di un contingente riservato per legge ai presidi incaricati triennalisti. Ne consegue che è opportuno valutare la possibilità che detti posti possano essere utilizzati per sanare le situazioni dei presidi incaricati attualmente inseriti con riserva nelle graduatorie; - valutazione delle aspettative dei presidi incaricati che hanno maturato il triennio successivamente all’emanazione del bando di concorso riservato. In attesa di cortese riscontro, invio distinti ossequi. Il Segretario Generale (Prof. Fedele Ricciato) insieme nello SNALS - pag. 7 segue da pag.4 acquisita la disponibilità del docente ad impartire l’insegnamento della seconda lingua. La prestazione del secondo insegnamento di lingua si lega prioritariamente al completamento dell’orario cattedra. In subordine può configurarsi come attività aggiuntiva di insegnamento in eccedenza all’orario obbligatorio di servizio per un massimo di sei ore settimanali da prestare in classi parallele, così come contrattualmente previsto. In tal caso le ore eccedenti andranno prioritariamente attribuite al titolare dello stesso insegnamento linguistico, successivamente al titolare di altro insegnamento in possesso della specifica abilitazione ed, infine, al titolare di altro insegnamento in possesso di titolo di studio valido per l’accesso all’insegnamento da attribuire. Qualora non ricorrano le condizioni prima descritte, per l’eventuale quota oraria non coperta i docenti in questione troveranno utilizzazione nelle attività facoltative opzionali, ai sensi dell’art. 14, comma 5, del più volte citato decreto legislativo n. 59/04. Ultimate le operazioni in precedenza descritte, le eventuali disponibilità orarie residue andranno a confluire nel quadro complessivo delle disponibilità previste dal CCND sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie e saranno impiegate per la sistemazione di tutto il personale interessato alle operazioni previste dal contratto succitato. Le disponibilità residuate dopo il completo impiego del personale a tempo indeterminato verranno coperte con la normale procedura di conferimento degli incarichi a tempo determinato ricorrendo, in primo luogo, alla stipula di contratti conferiti in base alla graduatoria permanente provinciale e, successivamente, utilizzando le graduatorie di istituto di I, II e III fascia. In conformità con quanto in via generale sarà previsto per tutte le discipline di insegnamento, allo scopo di fornire alle istituzioni scolastiche le professionalità più idonee per il nuovo modello di insegnamento linguistico, nel decreto con il quale verranno fissati i termini per la presentazione delle domande di inserimento nella II e III fascia delle graduatorie di istituto per l’anno scolastico 2004/2005, sarà prevista la possibilità di presentare ad ogni singola istituzione scolastica apposita istanza di messa a disposizione in data successiva al termine di scadenza per l’inserimento nelle graduatorie di istituto. In tal caso, ovviamente, gli aspiranti non verranno inseriti nella graduatoria di istituto, ma andranno a costituire una risorsa aggiuntiva a disposizione dell’istituzione scolastica, cui la medesima farà ricorso nell’ipotesi di esaurimento della propria graduatoria e di quelle degli istituti viciniori e non acquisiranno alcun diritto all’insegnamento a pieno titolo nelle graduatorie di istituto rispetto a coloro che vi risultano già inseriti (si richiamano all’uopo, le disposizioni di cui all’art. 5 del D.M. del 25 maggio 2000 n. 201). I Direttori Generali Regionali avranno cura di sensibilizzare sugli argomenti trattati nella presente nota i Dirigenti Scolastici, organizzando apposite conferenze di servizio a livello territoriale nell’ambito delle quali si suggerisce di trattare anche gli a petti e i profili salienti relativi all’avvio della riforma, con particolare riguardo alle problematiche inerenti all’introduzione generalizzata dell’insegnamento delle due lingue comunitarie. Nell’ambito di tali conferenze gli apporti della dirigenza tecnica potranno rivelarsi di significativo rilievo soprattutto per la parte concernente l’adozione di soluzioni operative legate agli aspetti didattici e metodologici. È appena il caso di ricordare che nel corso di dette conferenze potrà rivelarsi di fondamentale importanza la presenza e il contributo di dirigenti e di funzionari amministrativi particolarmente esperti nella gestione del personale della scuola e dei relativi organici. Si richiama l’attenzione sulla circostanza che le ore e i posti di insegnamento di cui trattasi costituiscono un contingente aggiuntivo, da tenere distinto da quello definito con il decreto interministeriale sugli organici per l’anno scolastico 2004/2005. Nella fase dell’adeguamento dell’organico di diritto alle situazioni di fatto verrà rilevata, dalle Direzioni Generali Regionali per il tramite dei CSA, la qualità dei posti e delle ore effettivamente istituiti per il tramite del Sistema Informativo, con modalità che verranno in seguito comunicate. segue da pag.1 operare, in raccordo con la CONF.S.A.L., per l’inserimento nel DPEF e nella successiva legge finanziaria 2005 delle risorse indispensabili per realizzare un rinnovo contrattuale che soddisfi le legittime aspettative del personale e consenta un allineamento sostanziale delle retribuzioni alla media europea. 3. Riguardo alle tematiche del precariato,il Comitato Centrale impegna la Segreteria Generale a: · impugnare in sede giurisdizionale la tabella di valutazione allegata alla legge di conversione del decreto legge 97/ 2004, che ha determinato insostenibili e inaccettabili situazioni di disparità di trattamento e ha causato lo stravolgimento delle attuali graduatorie pregiudicando così le legittime aspettative del personale; · operare affinchè nel DPEF e nella finanziaria 2005 siano previste le risorse necessarie per dare concreta attuazione al piano pluriennale delle assunzioni a tempo indeterminato; · mettere in atto ogni intervento utile a dare rapida attuazione alle parti della legge che prevedono procedure “riservate” per il conseguimento dei titoli mancanti per l’inserimento nelle graduatorie permanenti, da parte dei docenti in possesso dei requisiti di servizio previsti. 4. In rapporto agli organici di fatto del personale docente ed A.T.A.: il Comitato Centrale impegna la Segreteria Generale ad operare per ottenere, nell’adeguamento dell’organico alle situazioni di fatto, le necessarie risorse sia per dare seguito agli impegni formali già assunti dall’amministrazione, sia per far fronte alle oggettive situazioni di incremento di allievi. In particolare, per il personale docente dovrà essere incrementato l’organico dei docenti di lingua straniera e assicurata l’utilizzazione dei docenti di educazione tecnica nell’area tecnologica. Per il personale ATA, devono essere garantite congrue risorse per assicurare un corretto funzionamento delle istituzioni scolastiche in presenza di una concentrazione di personale inidoneo. CATTEDRE CON ORARIO ISTITUZIONALE SUPERIORE A 18 ORE – EFFETTI SULLA PENSIONE E SULL’INDENNITÀ DI BUONUSCITA Esiste una sentenza del Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sez. VI) n° 1223 del 3/7/1998, di conferma della sentenza n° 109 del 20/ 3/1996, con la quale il TAR Molise accolse il ricorso di un docente su cattedra istituzionalmente composta di 20 ore settimanali. Le due ore eccedenti sono computabili nella base pensionabile ai fini della buonuscita e del trattamento pensionistico. L’appello dell’INPDAP è stato respinto. Non ci risultano sentenze successive di segno opposto. Riteniamo utile, pertanto, predisporre una bozza di esposto al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, da parte degli eventuali interessati. “Il sottoscritto ................, già professore di .............. presso il Liceo Scientifico.............., cattedra che impone istituzionalmente l’insegnamento per (20 o 21) ore settimanali (esempio : a) Scienze naturali, chimica e geografia nei Licei Scientifici = 20 ore - b) Disegno e Storia dell’arte nei Licei Scientifici = 21 ore.) , presa in esame la decisione n° 1223/98 della Sesta Sezione del Consigli di Stato in sede giurisdizionale, con la quale “deve riconoscersi la natura stipendiale del compenso corrisposto per le due (o tre) ore settimanali eccedenti le 18” e la sua conseguente computabilità ai fini della 13.ma mensilità, del trattamento pensionistico e dell’indennità di buonuscita; chiede che si provveda alla riliquidazione della pensione e dell’indennità di buonuscita, includendo nella base pensionabile l’entità del compenso corrisposto per le due (tre) ore eccedenti. Firma insieme nello SNALS - pag. 8 LAUREE DOMANDA DI RISCATTO L’INPDAP con circolare n. 38 dell’11/6 u.s., ha fornito precisazioni sui termini per la presentazione della domanda di riscatto e/o computo di periodi e servizi a seguito dell’entrata in vigore dei decreti legislativi n. 564/96 e n. 184/97 ed altre norme che ne consentono la possibilità, diverse dal DPR n. 1092/73. In sintesi, esse sono: wa decorrere dalla data di emanazione della suddetta circolare, tutte le istanze volte alla valorizzazione dei periodi o servizi riscattabili ai sensi dei citati decreti legislativi o di altre norme diverse dal citato DPR n. 1092/73, dovranno essere considerate utilmente prodotte, indipendentemente dalla causa di cessazione, purché presentate in attività di servizio e, comunque, entro novanta giorni dalla data di risoluzione del rapporto di lavoro o dalla morte dell’iscritto; wle nuove tipologie di riscatto ammesse a valutazione sono: wperiodi di aspettativa di cui alla legge n.26/1980, come integrata dalla legge n. 333/1985, chiesti per seguire il coniuge che svolge attività lavorativa all’estero; wi periodi successivi al 31 dicembre 1996, nella misura massima di 3 anni, in cui il rapporto di lavoro si interrompa o sospenda in base a norme di legge o di contratto; wi periodi intercorrenti tra un rapporto di lavoro e l’altro in caso di lavori discontinui, stagionali o temporanei per periodi successivi al 31 dicembre 1996; wi periodi di non effettuazione della prestazione lavorativa, successivi al 31 dicembre 1996, non coperti da contribuzione obbligatoria, nei casi di lavoro a tempo parziale di tipo verticale, orizzontale o ciclico; wi periodi lavorativi prestati all’estero presso Paesi non legati all’Italia da convenzioni internazionali in materia di sicurezza sociale; wil diploma universitario, conseguibile con corso non inferiore a due anni e non superiore a tre; wil diploma di laurea; wil diploma di specializzazione; wil dottorato di ricerca, i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge; wi periodi corrispondenti all’astensione facoltativa per maternità collocata temporalmente al di fuori del rapporto di lavoro (ora congedo parentale previsto dall’articolo 35 del Dlgs n. 151/2001); wi predetti termini per la presentazione di domande di riscatto valgono, anche, per il diploma di laurea e per quello di specializzazione, ancorché titoli già previsti dal DPR n. 1092/ 1973, in quanto il Dlgs n. 184/1997 ha sostanzialmente innovato i requisiti per l’ammissibilità al riscatto prevedendo, per le domande presentate dal 12 luglio 1997, che i titoli di studio sopra indicati possono essere valorizzati indipendentemente dalla circostanza che siano prescritti per il posto ricoperto, limitatamente al loro periodo di durata legale e sempreché sia stato conseguito il relativo titolo. Auguri dallo Snals e dalla redazione di Insieme: - ai Proff. Giovanni Oliva e Palma Maria Natale dell' I.C. di Bernalda per la laurea in Lettere Moderne conseguita presso l'Università degli Studi della Basilicata dal figlio Nunzio; - ai coniugi Prof.ssa Rosa Pistola dell'IPSSS di Matera e Sig. Aldo Montemurro per la laurea in Ingegneria Aerospaziale conseguita presso l'Università di Pisa con votazione 110/110 e lode dal figlio Fabio; - ai coniugi Prof. Donato Scavetta e Ins. Grazia Saccomanni per la laurea in Giurisprudenza conseguita presso l'Università degli Studi di Siena dal figlio Giuliano; - ai coniugi Proff. Antonio Cavaliere dell'IPSIA di Matera e Teresa Malanga dell'IPSAR di Matera per la laurea in Ingegneria Meccanica conseguita presso l'Università degli Studi di Parma con votazione 110/110 e lode dal figlio Alberto; - alla Prof.ssa Filomena Lapadula della Scuola Media di Marconia per la laurea in Scienza della Comunicazione conseguita presso l'Università di Roma dalla figlia Antonella Di Marsico ; - ai coniugi Proff. Raffaele Cascone e Giovanna Daraio dell' I.C. di Tricarico per la laurea in Chimica conseguita presso l'Università degli Studi della Basilicata dal figlio Alfonso; - all'Ins. Loredana Scaiano dell'IC di Tricarico per aver conseguito la laurea in Lettere Classiche con votazione110/110 presso l'Università degli Studi della Basilicata; - ai coniugi Prof.ssa Bruna Bottarini della Scuola Media "N. Festa" di Matera e Sig. Pinuccio Ruggieri per la laurea in Economia Aziendale conseguita presso l'Università "Bocconi" di Milano con il massimo dei voti e la lode dal figlio Francesco Paolo; - all'Ins. Margherita Soldo dell'I.C. di Grassano per la Laurea in Ingegneria Gestionale conseguita presso l'Università di Roma con votazione 110/110 e lode dal figlio Girolamo Dininno; - al Prof. Antonio Melfi del Liceo Scientifico di Tricarico per la Laurea in Conservazione dei Beni Culturali conseguita presso l'Università di Siena dalla figlia Claudia. FERALIA Nel mese di febbraio è venuta a mancare la Preside Prof.ssa Maria Capozza Ved. Torelli. Un gruppo di insegnanti con sincero e devoto affetto ne ricorda la nobile figura di educatrice che, durante la sua laboriosa vita, generosamente profuse ogni personale impegno nel dare per lunghi anni onore e lustro alla scuola materana. A SSOCIATO ALL'USPI U NIONE STAMPA PERIODICA ITALIAN A Direttore: Antonio Del Salvatore Direttore Responsabile Lucia E. Fiore Comitato di redazione: Rocco Zagaria Mario Serra Ida Venuti Marilena Antonicelli Osvaldo Carnovale Eustachio Montemurro Coordinamento grafico e impaginazione elettronica: Francesco ALOIA Delle opinioni espresse negli articoli firmati sono responsabili i singoli autori dei quali si intende rispettare la piena libertà di giudizio. La collaborazione è aperta a tutti. Distribuzione gratuita tra gli iscritti (fuori commercio). Redazione: via Lucana, 53 - 75100 Matera-tel. 0835/ 334321 - fax 334320 Stampa: Grafiche Paternoster Via del Commercio -Paip 2 75100-Matera