19 Lunedì 3 gennaio 2011 CULTURA&SPETTACOLI INTERVENTO LA RIFORMA APPENA APPROVATA ESALTA IL RUOLO DEI DIPARTIMENTI E DEI SINGOLI ATENEI L’università cambia se ha meno Facoltà PAGINE NUOVE NON SOLO DI FANTASIA In basso, Federico Roncoroni, autore di libri utilizzati come testi e di una Grammatica italiana molto diffusa nelle scuole Didattica e ricerca, cosa prevede la legge Gelmini Siamo centrati sulla creazione di romanzi e perdiamo la dimensione corretta e della lingua scritto o orale. Nella prima parte, si insegna appunto come scrivere i diversi tipi di testo. La seconda, intitolata “Per non sbagliare”. Prontuario di punteggiatura, ortografia e grammatica, si segnalano, e si insegna a evitare, gli errori che più di frequente inficiano la correttezza linguistica di un testo: l’uso delle maiuscole, l’uso della punteggiatura, l’uso degli accenti grafici, la divisione delle parole in sillabe, l’uso degli articoli, dei nomi, dei pronomi, dei verbi, degli avverbi e delle congiunzioni e, naturalmente, l’ortografia». La parte più ampia, però, appare la terza. «Sì, non a caso. In essa, intitolata “Per trovare le parole giuste”, si forniscono attraverso un Dizionario di nomenclatura di cinquanta voci, un repertorio di migliaia e migliaia di parole, distribuiti in gruppi logici: ne risulta un dizionario ragionato volto a risolvere le difficoltà che chi scrive sempre incontra nella scelta del termine più adatto per esprimere quello che vuole esprimere». In conclusione? «Se poi le tecniche e gli espedienti di cui ci si è impadroniti per imparare a scrivere correttamente “testi d’uso” funzioneranno come elementi propedeutici alla “scrittura creativa”, cioè alla scrittura di un testo letterario, come un racconto e un romanzo, tanto meglio». Un intervento filosofico dopo l’allarme lanciato dal Censis sull’Italia di oggi, incapace di anelare ad altro da sé del desiderio edipico. Sarebbe proprio il padre ad ostacolare la soddisfazione del desiderio inconscio e a dargli per contrasto la sua vera spinta costruttiva. Appunto perché insoddisfatto, l’uomo continuerebbe sempre a desiderare. Ma il fenomeno del desiderio che non può mai arrestarsi ad una soddisfazione determinata e «oggettivata», potrebbe significare anche un’altra cosa, e cioè che la natura dell’io è per così dire «fatta» o «strutturata» come rapporto con l’infinito. In questo caso la soddisfazione non sarebbe da intendersi solo come ciò a cui tentiamo di arrivare (senza peraltro mai riuscirci), ma come ciò da cui parte il desiderio: un «altro», una «presenza» che di GIOVANNI PASCUZZI oggi in Italia la classe di laurea triennale in Biotecnologie (L-2) è attivata, nelle diverse sedi, ad: Agraria, Biotecnologie, Scienze biotecnologiche, Farmacia, no dei punti su cui la riforma Gelmini è Medicina e Chirurgia, Scienze matematiche fisiche e destinata ad avere un forte impatto è conaturali, Veterinaria. Il corso di laurea magistrale in stituito dall’organizzazione interna degli Scienze delle pubbliche amministrazioni (LM-63) è atAtenei. Tradizionalmente le Università itativato di regola nelle Facoltà di Scienze politiche, ma liane sono articolate in Facoltà. Questo modello era ce ne sono anche a Giurisprudenza (Macerata, Tofotografato dal regio decreto 1592/1933 che prevedeva rino), Economia (l’Aquila), Scienze delle pubbliche per gli Atenei la possibilità di attivare le Facoltà di: amministrazioni (Università della Calabria). Il limite Giurisprudenza, Scienze politiche, Scienze econominon è rappresentato dalla necessaria inerenza di un che e commerciali, Lettere e filosofia, Medicina e chicorso ad una certa Facoltà quanto dal rispetto dei rurgia, Medicina veterinaria, Farmacia, Scienze macosiddetti requisiti minimi qualitativi e quantitativi tematiche, fisiche e naturali, Ingegneria, Architettura, (vedi ora d.m. 17/2010). Agraria. Alle Facoltà era affidato il compito di preTutto ciò altro non è che la ricaduta giuridico-ordisporre (in collaborazione con gli istituti, comprenganizzativa del problema epocale che gli Atenei handenti più discipline di insegnamento affini) le attività no di fronte: come coltivare ed insegnare i nuovi campi didattiche per il conseguimento delle lauree e dei didel sapere difficilmente «catalogabili» nelle forme esiplomi. La legge 382/1980 ha avviato forme di spestenti anche perché, spesso, sintesi di più saperi. La rimentazione organizzativa e didattica. Fulcro di tale forma «Facoltà» nel corso degli anni ha mostrato la innovazione fu la creazione dei Dipartimenti, intesi corda anche perché a volte le forme organizzative ficome organizzazione di uno o più settori di ricerca niscono per ingessare l’esistente disincentivando o renomogenei per fini o per metodo e dei relativi insedendo faticosi tanto l’innovazione quanto il progresso. gnamenti anche afferenti a più facoltà o più corsi di La riforma Gelmini va verso una enfatizzazione del laurea della stessa facoltà. Nel tempo i Dipartimenti ruolo dei Dipartimenti tanto sul piano della ricerca hanno soppiantato quasi ovunque i vecchi istituti e quanto su quello della didattica: sul presupposto, del sono diventati il luogo di elezione della ricerca unitutto condivisibile, che non può esserci buona didatversitaria. tica se non c’è buona ricerca. Ma davvero è la traietLa riforma Gelmini sembra portare a compimento toria corretta? Possono organizzazioni nate per perquesta evoluzione nel momento in cui attribuisce ai seguire l’eccellenza nei diversi settori disciplinari asDipartimenti «le funzioni finalizzate allo svolgimento sicurare il dialogo tra i saperi e la visione d’insieme della ricerca scientifica, le attività didattiche e forche devono essere alla base di tutti i percorsi formamative, nonché le attività rivolte all’esterno ad esse tivi, specie quelli di frontiera? La risposta viene dalla correlate o accessorie». Ai Dipartimenti spetterà, quinstessa legge Gelmini laddove si prevede la possibilità di, occuparsi delle attività didattiche e formative un di istituire tra più dipartimenti, raggruppati in retempo appannaggio esclusivo delle Facoltà. lazione a criteri di affinità disciplinare, strutture di A ben vedere quanto sta accadendo deve essere inraccordo, in qualunque modo denominate, con funscritto in un processo più ampio. Da una parte nel zioni di coordinamento e razionalizzazione delle atcorso degli ultimi anni si è assistito alla nascita di tività didattiche. Facoltà con denominazioni diL’attuazione delle norme fin verse da quelle tradizionali. qui citate della legge Gelmini Ad esempio: Facoltà di Sociospetterà alle Università che logia, di Scienze cognitive, di vengono chiamate a riscrivere i Scienze umanistiche, di Scienpropri statuti per dare attuaze del territorio, di Biotecnolozione a detti principi. Spetterà gie, e così via. Per altro verso le in concreto agli Atenei trovare riforme degli ordinamenti dile forme di articolazione interdattici (d.m. 509/1999 e d.m. na più idonee a favorire tanto 270/2004 che hanno introdotto il progresso della scienza centinaia di corsi tra lauree quanto una formazione dei triennali, magistrali e a ciclo giovani capace di rispondere unico) hanno sganciato (con alle sfide del domani. L’uno e l’eccezione di Giurisprudenza l’altro obiettivo richiedono uno e Medicina) l’attivazione dei sforzo creativo e la capacità di corsi stessi da una specifica capire quali forme organizzaFacoltà: con il risultato che la tive favoriscano al meglio il stessa classe di laurea è attidialogo e il confronto tra i savabile in Facoltà diverse anche peri. nella stessa sede. Ad esempio GELMINI Ministro dell’Università U Vetrina sta all’inizio dello stesso movimento del desiderare, e dalla quale soltanto può nascere la coscienza di una mancanza e il rapporto con ciò che ci manca. In tale prospettiva, l’«oggetto» del desiderio non va inteso come il suo prodotto, bensì come una realtà presente e altra da esso che lo attrae. E il padre può rappresentare non solo la figura dell’autorità fonte del divieto e della legge, ma la figura del generatore, di chi ci dà a noi stessi – non «a caso», ma con un senso, in quanto voluti, affermati per noi stessi. Il desiderio dunque non indica solo una nostra pulsione verso qualcos’altro, ma l’attrattiva che questo altro esercita sul nostro io, come il «magnete» misterioso e infinito che calamita l’energia della nostra intelligenza e affettività. Perciò, il dibattito sul «torniamo a desiderare» sarà tanto più utile se proverà a liberare l’ampiezza del desiderio come desiderio dell’infinito, e a comprendere che l’infinito non è un piano simbolico irraggiungibile ma è come la misura infinita che si lascia scoprire nelle pieghe del nostro ordinario. DUEMILA VOLUMI DEL PRESIDENTE DONATI ALLA FONDAZIONI NITTI A Melfi la biblioteca personale di Pertini n I circa duemila libri della biblioteca personale di Sandro Pertini, donati dalla Fondazione dedicata all’ex Presidente della Repubblica alla Fondazione Francesco Saverio Nitti, sono arrivati a Melfi (Potenza), nel centro culturale gestito dalla stessa Fondazione. In un comunicato è spiegato che «si tratta degli oltre duemila libri che Carla Voltolina e Sandro Pertini hanno raccolto nella loro casa a piazza Fontana di Trevi a Roma, che la stessa famiglia Pertini, dopo la scomparsa della vedova del presidente, ha inteso restituire al Comune di Roma, proprietario dell’immobile». Per il presidente della Fondazione Nitti, Stefano Rolando, «si compie un passaggio concreto rispetto al progetto di consolidare il ruolo di centro di fruizione di cultura civile che la rinnovata struttura del Centro Nitti di Melfi intende avere. Siamo grati alla Fondazione Pertini per avere in breve tempo trasferito la biblioteca del presidente che sarà messa a disposizione degli utenti nel quadro di un progetto di racconto multimediale della storia degli esuli antifascisti in Francia - come lo furono Nitti a Parigi e Pertini a Nizza – dando senso storico-pedagogico alla presenza di una biblioteca che è al tempo stesso – ha concluso – un simbolo e un’opportunità di lavoro culturale e sociale». CHE SUD FA / BEFANA di PASQUALE TEMPESTA Favole nuove tra Flippy e «Monnez» T anti libri-dono per i ragazzi. Dalla Befana. Accompagnati - magari da qualche giocattolo. Dipende dall’età dei riceventi, naturalmente. Idea non nuova, ma da tenere in conto. La scelta è sempre più vasta. Basta entrare in qualunque libreria. Oltre a quelli tradizionali, a quelli «animati» o tridimensionali, ora ci sono anche i libri in versione elettronica. Avanti, dunque, con una Befana all’insegna della lettura. Perché anche la lettura è gioco. Ecco qualche suggerimento. DANIELE GIANCANE - Noto esperto e autore di letteratura per l’infanzia, ha raccolto per le «scritture meridiane per ragazzi» una serie di Fiabe ecologiche (Adda ed., pagg. 148, euro 10.00). Argomento attualissimo per abituare i giovanissimi - attraverso una lettura piacevole e gioiosa al rispetto dell’ambiente, che rappresenta uno degli «snodi fondamentali dell’orizzonte educativo odierno». I testi, affidati a vari autori (dallo stesso Giancane, e via via a Bizzarro, de Santis, Giannelli, Latorre, Santini, Marano, Pietrafesa, Poli Di Santo, Rotondo, Spilotros, Urbano) sono popolati da personaggi tradizionali del mondo fantastico dei fanciulli, insieme ad altri meno conosciuti quali il «terribile Monnez», un nome che, per la evidente assonanza con un ben noto vocabolo dialettale, la dice più lunga di quanto si possa immaginare sulla sua propensione alla sporcizia. IL TEMA ECOLOGICO - viene anche affrontato da Valèrie Masson-Delmotte e da Marc Delmotte nel delizioso opuscolo L’atmosfera e l’effetto serra (Edizioni Dedalo, pagg. 63, euro 6.50). Gli autori, con linguaggio semplice e accessibile, spiegano ai ragazzi come è fatta l’aria che respiriamo; a cosa serve e da dove nasce l’anidride carbonica; perché sta aumentando la temperatura della terra; e come fermare questo per evitarne le disastrose conseguenze. Il tutto viene raccontato – a mo’ di fiaba – a due nipotini, da un nonno ricercatore e scienziato in pensione. MENTRE PER GLI ANZIANI -e per molti adulti il computer rappresenta un problema, per i ragazzi questa «diavoleria» è solo un divertimento. Quella raccontata da Antonio Rossano nel suo libro Io Flippy, e tu? (Levante editori, pagg. 80, euro 7.00) è, appunto, la storia di un «computer nato per giocare». L’agile volumetto, inserito nella «Bibliotechina di Tersite», curata da Francesco De Martino, è piacevolmente illustrato dai disegni di Donato Sciannimanico, e racconta con linguaggio semplice gioioso, a volte con filastrocche in vernacolo e in lingua, proprio le vicende di questa prodigiosa creatura della odierna tecnologia, docile e generosa dispensatrice di sapere per i nostri ragazzi.