Special Briefing Luglio-Agosto 2013 Risultati dei progetti di ricerca patrocinati da AGE a sostegno della campagna per un’Unione europea per tutte le età entro il 2020 ----------------------------------------------------------------- Ilenia Gheno, AGE Project Manager La Piattaforma AGE Europa è sempre più sollecitata a partecipare come partner ad una varietà di progetti europei, per dare il suo sostegno ai consorzi industriali ed accademici e per sensibilizzare ai bisogni, alle preoccupazioni e ai desiderata della popolazione anziana. La partecipazione di AGE a tali progetti europei è parte integrante ed essenziale del nostro lavoro di promozione volto ad influenzare le politiche nazionali ed europee. Questo Special Briefing vuole enucleare alcuni collegamenti importanti che esistono fra le politiche e le attività progettuali, sottolineando le idee e i contributi concreti che scaturiscono dal nostro coinvolgimento progettuale e che possono alimentare la nostra campagna per la promozione degli ambienti di vita a misura di anziani. Per dare una visione strutturata delle sfide da raccogliere e di alcune proposte per affrontarle, presentiamo le attività progettuali portate avanti da AGE insieme al Manifesto elaborato durante l’Anno Europeo per l’Invecchiamento Attivo e la Solidarietà fra le Generazioni del 2012. Il Manifesto presenta gli elementi cardini della nostra visione per un’Unione europea per tutte le età entro il 2020, sottolineando come la partecipazione attiva e il coinvolgimento di tutte le fasce d’età siano elementi assolutamente cruciali per la sua realizzazione. Come contribuiscono le attività progettuali di AGE al raggiungimento di questi obiettivi? Di seguito, presentiamo succintamente alcuni esempi di progetti che hanno contribuito in modo più significativo alla realizzazione della nostra campagna sugli ambienti di vita a misura di anziani, conformemente agli obiettivi del Manifesto. 1. Un atteggiamento positivo nei confronti dell’invecchiamento – riconoscere il valore identitario di ogni fascia d’età e apprezzarne il contributo al resto della società. Il ruolo di AGE all’interno dei progetti varia considerevolmente, ma in tutti AGE si impegna a far sentire la voce delle persone anziane, cercando di coinvolgere realmente gli utenti finali in tutte le fasi di attività e assicurandosi che le principali questioni etiche e giuridiche siano debitamente affrontate. Quando i nostri membri partecipano ai Comitati Consultivi progettuali e ai Forum di Utenti, hanno facoltà di esprimersi durante le consultazioni e durante il feedback alle nostre attività. AGE si assicura che i bisogni e i desiderata delle persone anziane siano presi in considerazione e incoraggia la loro partecipazione alle varie attività progettuali, contribuendo in questo modo a veicolare un atteggiamento positivo nei confronti dell’invecchiamento, capace di apprezzare e valorizzare il contributo delle persone anziane. A titolo di esempio, un progetto che è riuscito a fare della partecipazione attiva il motore trainante dell’innovazione sociale è INNOVAGE (Innovazione Sociale per promuovere l’Invecchiamento Attivo e in Buona Salute). La missione di questo progetto consiste, infatti, nel raccogliere le conoscenze scientifiche di più alta qualità, radunando le parti interessate provenienti da ogni settore rilevante (politica, prassi, sviluppo dei prodotti) e coinvolgendo attivamente le persone anziane, al fine di produrre e identificare degli approcci innovativi suscettibili di migliorare la qualità di vita e il benessere della popolazione che invecchia. 2. Un mercato del lavoro inclusivo - per garantire la partecipazione dei giovani e degli anziani alle attività professionali retribuite, includendo le persone con disabilità o patologie croniche, per sostenere il trasferimento intergenerazionale delle conoscenze e per consentire ai lavoratori di tutelare la propria salute e conciliare la sfera professionale con quella privata. AGE ha patrocinato una serie di progetti dedicati all’occupazione e a un mercato del lavoro inclusivo in Europa, con l’obiettivo di lottare contro la discriminazione sul posto di lavoro per motivi d’età e garantire un adeguato livello di sostegno alle persone anziane, proteggendole dallo sfruttamento economico, da condizioni di lavoro discriminatorie e dalla disoccupazione. Un progetto, in particolare, ha cercato di andare oltre la politica, identificando le tecnologie emergenti capaci di promuovere l’invecchiamento attivo sul posto di lavoro, con il pieno avallo delle comunità di ricercatori e di attuatori. Il risultato, la Goldenworkers' research roadmap for long-term employability (“Tabella di marcia Goldenworkers per la ricerca sull’occupabilità di lungo termine”), pone l’accento sul ruolo delle ICT nel consentire a chi invecchia di usufruire pienamente di un ambiente lavorativo adattato ai propri bisogni, e presenta inoltre una serie di azioni e raccomandazioni etiche che esortano le aziende e la società in generale ad adattarsi alle sfide demografiche. 3. Accessibilità degli spazi aperti, degli edifici e dei trasporti, e adattamento delle abitazioni e delle infrastrutture per l’attività fisica – per promuovere il più a lungo possibile uno stile di vita indipendente e la partecipazione alla società, incrementando al contempo le possibilità di scambio inter- ed intragenerazionale. Sarebbe difficile selezionare un unico progetto per il suo contributo diretto alla creazione di ambienti di vita commisurati all’età. Tuttavia, potrebbe essere utile attirare l’attenzione su un progetto di ricerca teso a migliorare la qualità di vita e la disponibilità di servizi alle persone anziane in una molteplicità di ambiti. OASIS è una piattaforma on-line capace di proporre un insieme integrato di servizi su misura per il suo utilizzatore, sfruttando le nuove tecnologie per coadiuvare le persone anziane nello svolgimento delle proprie attività quotidiane, aiutandole a vivere in autonomia e promuovendo il loro benessere generale. I servizi OASIS sono stati sviluppati prendendo in considerazione i bisogni e le aspettative delle persone anziane, garantendone la piena accessibilità e fruibilità da parte loro. Per dare un’idea della completezza dei servizi sviluppati dal progetto OASIS, l’“Activity Coach” è in grado di riconoscere e organizzare l’attività fisica delle persone anziane, funzionando come un efficace strumento per migliorare la loro forma fisica con un’assistenza personalizzata, mentre l’OASIS “Health Monitoring” gestisce la salute degli anziani a distanza, assicurandone il benessere. Il progetto si è parimenti interessato alle attività al chiuso e a quelle svolte all’aperto, con l’“Environmental Control system”, in grado di migliorare la qualità di vita e l’autonomia delle persone anziane in casa propria, e con il “Transportation Systems and Route Guidance”, che aiuta a pianificare gli itinerari, oltre che a rendere la guida più sicura e facile. 4. Beni e servizi – adattati ai bisogni di tutti. Promuovere degli ambienti di vita commisurati all’età è uno dei modi più efficaci per rispondere alla sfida dei cambiamenti demografici. Significa adattare il nostro ambiente di vita quotidiano ai bisogni di una popolazione che invecchia, affinché le persone possano invecchiare in buona salute, sia fisica che mentale, promuovendo la loro inclusione sociale e partecipazione attiva, aiutandole a mantenere la propria autonomia e qualità di vita in età avanzata. AGE si è adoperata sin dall’inizio per trasformare questo obiettivo in un traguardo concreto. Da questo punto di vista, val la pena menzionare il progetto VERITAS, che verifica l’accessibilità delle tecnologie assistive e la progettazione dei prodotti simulando il loro utilizzo in ambienti virtuali, adattando così ogni bene e servizio ai bisogni dell’utente finale cui sono destinati. Il progetto si concentra sul coinvolgimento dei beneficiari finali sin dalle prime fasi di progettazione, cui segue una simulazione completa prima che i beni e i servizi vengano realizzati come prototipi, affinché in futuro ogni nuovo prodotto e servizio sia sistematicamente progettato per tutti. 5. L’inclusione digitale per promuovere la partecipazione in una società sempre più basata sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), in qualità di cittadini, lavoratori, consumatori, utenti e prestatori di cure, amici e familiari. AGE è molto attiva nel promuovere l’innovazione nelle ICT e negli ambienti intelligenti, coprendo anche le attività di normalizzazione, oltre all’inclusione digitale e all’alfabetizzazione tecnologica. Aiutare le persone anziane a stare al passo con gli sviluppi tecnologici è stato lo scopo condiviso da molti dei progetti ai quali AGE ha partecipato come partner. Un progetto, in particolare, è riuscito a fornire ai cittadini europei uno strumento pratico da cui attingere informazioni aggiornate: il Portale collaborativo Atis4all, che si basa su EASTIN, il database della UE sulle tecnologie assistive. Questo sito internet è una porta d’accesso a diversi database nazionali, per ricercare le informazioni desiderate e ottenere immediatamente la loro traduzione nella lingua richiesta dall’utente che consulta il portale. Il portale consente di analizzare, paragonare e scegliere le soluzioni migliori e più aggiornate in funzione dei propri bisogni. Il portale collaborativo intende stimolare un flusso e uno scambio di informazioni sulle tecnologie assistive in modo dinamico ed interattivo, agevolando i contatti in questo settore. Esso ambisce inoltre a rendere i cittadini più consapevoli della situazione attuale e delle tendenze sul fronte delle tecnologie assistive. In poche parole, si tratta di uno strumento davvero concreto al servizio dei cittadini europei per creare una società più inclusiva. 6. Far sentire la propria voce influenzando i processi decisionali e le ricerche che ci riguardano da vicino. I progetti sono un ottimo strumento per influenzare i decisori politici. AGE si impegna a far sentire la voce delle persone anziane, sia nell’ambito delle decisioni, sia in quello delle prassi che condizionano la ricerca. Concretamente, l’impegno di AGE ha assunto diverse forme per realizzare al meglio questo obiettivo. Ad esempio, nei Comitati Consultivi, gli esperti di AGE sono chiamati a offrire la propria competenza e ad indirizzare i progetti, suggerire miglioramenti, valutare l’evoluzione di determinate azioni (ad es. il contenuto dei risultati da raggiungere, l’attuazione di un sito pilota, l’accessibilità del progetto…), rivedere documenti, divulgare i risultati del progetto, oltre che discutere dei piani di sostenibilità e di fruizione del progetto stesso. I progetti Dreaming e Home Sweet Home sono buoni esempi di come i Comitati Consultivi possano contribuire ai risultati tangibili di un progetto esprimendo la voce delle persone anziane. Inoltre, AGE coinvolge le persone anziane all’interno dei progetti facendole partecipare ai Forum di Utenti, dove incontrano esperti, utenti, parti interessate e altri utilizzatori finali (altre persone anziane e/o persone con disabilità), per dialogare con ricercatori, politici e decisori, progettisti e sviluppatori. Altre forme di coinvolgimento prevedono ad es. la fornitura di feedback sui risultati raggiunti e su altri documenti, come brochure di progetto, opuscoli e altro materiale di divulgazione per il quale è importante avere il parere e i suggerimenti di chi analizza con sguardo “nuovo” ed esperto. In più, AGE si impegna a garantire un legame fra i progetti e le attività politiche, soprattutto di livello europeo. Concretamente, AGE alimenta le proprie attività progettuali apportando spunti che riflettono le prospettive politiche a livello nazionale ed europeo, presentando gli input, le buone prassi e il feedback dei suoi esperti e dei suoi membri, rilevando eventi interessanti anche a livello nazionale e regionale, inviando informazioni sugli sviluppi politici e/o sollevando preoccupazioni, ecc. In questo modo, AGE si adopera per collegare meglio le politiche, i progetti e le attività di ricerca, affinché i processi decisionali e i loro risultati siano più trasparenti, inclusivi e a misura di anziani. 7. Partecipare attivamente alle attività di volontariato, culturali, sportive e ricreative, creando e/o mantenendo così la propria rete di contatti sociali, acquisendo nuove competenze e contribuendo alla propria realizzazione personale e al proprio benessere. Fra i numerosi progetti che hanno affrontato questa tematica, FAMILIES AND SOCIETIES offre una nuova prospettiva, poiché integra l’imprescindibile dimensione familiare all’interno del dibattito sull’invecchiamento attivo e in buona salute e le sue attività sociali. I percorsi di vita familiare diventano sempre più complessi e sfaccettati, le vite delle persone sono interdipendenti – intrecciate dentro e attraverso le generazioni – e sono inoltre plasmate dai contesti e dalle politiche sociali. Questo progetto, che incorpora quattro dimensioni trasversali (genere; cultura – identità etnica, migratoria e culturale, orientamento sessuale –; risorse socio-economiche; fase di vita), analizza la diversità di strutture familiari, relazioni e percorsi di vita in Europa, per valutare la compatibilità delle politiche esistenti con questi cambiamenti e contribuire a delle politiche fondate sulla realtà osservabile. 8. Accesso alla formazione continua ed intergenerazionale per acquisire nuove competenze e conoscenze a qualunque età. Tanti sono i progetti che si sono occupati di questo argomento, sia a livello nazionale che europeo. Alcuni hanno esplorato strategie e sviluppato risorse e modelli a livello locale, mentre altri hanno raccolto le buone prassi in vigore nei vari paesi e in Europa. Un progetto ambisce a sfruttare il lavoro già fatto per sviluppare una strategia europea capace di andare oltre la semplice enfasi sulle prassi interessanti. Il progetto GoACT, infatti, sensibilizza all’importanza del dialogo fra le generazioni, promuovendo le opinioni degli esperti, i suggerimenti politici, l’istruzione per gli adulti, la copertura mediatica e avviando una campagna informativa sull’invecchiamento insieme a una strategia per l’apprendimento intergenerazionale. 9. Sistemi di protezione sociale basati sulla solidarietà inter- ed intragenerazionale per prevenire e alleviare la povertà, per assicurare l’adeguatezza del reddito in vecchiaia e la sostenibilità dei sistemi pensionistici, e per garantire l’accesso a servizi sociali e sanitari di qualità durante tutto l’arco della vita. Il progetto più idoneo a questo argomento è INCLUSage, realizzato sotto la leadership di AGE, e la sua conclusiva “Guida per il Dialogo Civile sulla Promozione dell’Inclusione Sociale delle Persone Anziane”. La Guida contiene esempi nazionali di buone prassi di dialogo civile su questioni legate all’invecchiamento, concentrandosi in particolare sulla promozione dell’inclusione sociale nella terza età. Inoltre, la Guida presenta delle proposte su come meglio instaurare un dialogo civile rendendolo partecipativo a tutti i livelli di politica nazionale: dal livello governativo fino alle strategie regionali e locali e alle iniziative che puntano a migliorare la vita quotidiana delle persone anziane. In più, attraverso i numerosi gruppi di lavoro, il progetto ha cercato di promuovere la partecipazione ai dibattiti locali e nazionali sulle numerose facce della povertà e dell’esclusione sociale fra le persone anziane. 10. Condizioni e opportunità per crescere ed invecchiare in buona salute mentale e fisica, attraverso la prevenzione delle malattie e la promozione dell’attività fisica, di un’alimentazione sana, del benessere e dell’alfabetizzazione sanitaria, ma anche agendo sui principali fattori sociali all’origine di una salute cagionevole. È fondamentale che le persone anziane siano coscienti del proprio stato di salute mentale e fisica. Attraverso una campagna che si rivolge a tutti i cittadini europei, ASAPS (A Sharing Approach for Promoting Science) comunica i benefici derivanti dalla ricerca medica europea in modo innovativo, interattivo e pregnante. L’obiettivo di ASAPS è quello di informare, invitare e far partecipare i cittadini europei, su un piano di parità, a una discussione che, oltre ad informarli di rilevanti e importanti ricerche europee, consente loro di interagire e dare il proprio contributo. Anche l’alfabetizzazione sanitaria è di capitale importanza. Per questo, il progetto IROHLA (Intervention Research On Health Literacy among Ageing population) punta a migliorare l’alfabetizzazione sanitaria delle persone anziane in Europa. Facendo il bilancio dei programmi e dei progetti sull’alfabetizzazione sanitaria attualmente in corso, IROHLA sta mettendo a punto un approccio globale e innovativo sull’alfabetizzazione sanitaria, con l’obiettivo di responsabilizzare una popolazione che invecchia, migliorare la comunicazione sull’alfabetizzazione sanitaria in ambito medico fra i diversi paesi europei e potenziare un vero dialogo europeo sull’argomento. Attraverso il suo coinvolgimento in un’ampia serie di progetti europei, AGE • aiuta l’Unione europea ad integrare la promozione di un ambiente di vita a misura di anziani in tutti i processi politici europei di rilevanza e nei programmi di finanziamento per sostenere azioni concrete ad ogni livello; • crea sinergie per garantire che tali processi sortiscano risultati migliori per la promozione dell’invecchiamento attivo e della solidarietà fra le generazioni; e • rafforza la ricerca per valutare e promuovere soluzioni adatte ai bisogni di una popolazione che invecchia, garantendo equità per tutte le generazioni e contribuendo ad una crescita sostenibile, accessibile ed inclusiva in un’Europa affrancata dal fardello della povertà. Per ulteriori informazioni sui progetti condotti da AGE, visitate: www.age-platform.eu/age-projects, oppure contattate Ilenia Gheno, AGE Research Project Manager, all’indirizzo: [email protected] --------------------