V ID ENZ V EN A ID EN ZA Z A ID V V V V O PR R O P P RO “Il Signore in imbarazzo” Ammirai sempre nel Padre Fondatore la grandezza della speranza: “Io non spero mai tanto – mi disse un giorno – come quando tutto sembra disperato: stiamo a vedere, dico tra me, come il Signore si tirerà fuori da tanto imbarazzo”. Di qui il suo riposo nella Provvidenza, che pareva la nota caratteristica della sua vita, perché era così pieno e così intimo quel riposo, che sembrava cosa di natura in lui. Nell’ultima sua malattia la sublime indifferenza alla vita e alla morte non mi pareva meno ammirabile che il desiderio di altri Santi di essere disciolti e andare a Cristo. don Giuseppe Aimo religioso rosminiano 89 Il Grande Grido a rr en d er si a D io Riposarsi in Dio Rosmini invita il cristiano ad “abbandonare totalmente se stesso nella divina Provvidenza”. E dei suoi religiosi dice: “Devono tutti riposarsi in Dio”. “Le nostre sorti sono nelle mani della segretissima Provvidenza di colui che ha creato il mondo e lo governa. Quindi l’una delle due: o scoprire nella Provvidenza del Creatore la sicurezza e la garanzia della propria felicità, o vivere completamente sfiduciati, perché né la nostra ragione né le nostre conoscenze, né le nostre forze, né qualsiasi altra cosa ci appartenga, possono darci sicurezza”. (A. Rosmini, Dottrina della Carità) A Z N E D I V V O R P Ma se Dio stesso ci offre l’appoggio della sua infallibile Provvidenza, se ci rassicura che essa è a nostro favore, purché in lei confidiamo e ci abbandoniamo, noi possiamo, con cuore aperto e gioioso, prendere come nostra guida questa sicurissima Provvidenza di Dio e il suo volere, che ce la manifesta e che la realizza. Abbandonarsi alla Provvidenza è mettere la propria volontà libera nelle mani della volontà di Dio che pulsa in noi, lasciarsi fare da Dio senza porre ostacoli, arrendersi a Dio amante in noi, agire come piace a Dio, pronti ad amare tutto ciò che egli comanda di fare. “Un incondizionato fidarsi del Signore, e quindi un pratico affidarsi, intero e in tutto, a Chi fa le meraviglie solo, aspettando Lui, senza presumere mai di sé, né prevenire i tempi stabiliti dalla Provvidenza, perché ″Dio conosce i tempi e i momenti... Bonum est praestolari cum silentio salutare Dei″. Questa è la tessera di tutte le mie azioni” (A. Rosmini, Epistolario) PRO da stra o a l e im erno nell’an v o il g porta Lui ui, a a” are iace a L ella vit i c s ep , la ed imo ciò ch mpest s s i t e le te ll’Al ben i de i che è urante d n ma ed cur i co ndo, si nch a a e à star l mo serenit sto zza de e di u “Q salve ce e io) a p a l del nso di pistolar e E un s smini, VVID bb ia az di a gn go or 90 B y, la ze Vé A A ENZ ZA VVID DEN P RO ENZ VVI A Ro PRO (A. Il Grande Grido d er si a D io Se la Provvidenza non ci fosse a rr en C’è una prova dell’esistenza della Provvidenza, dice Rosmini. Se Dio avesse il modo di pensare dell’uomo, noi non avremmo alcun segno per cui conoscere e ammirare la sua sapienza; avremmo sbarrata ogni via per la quale, dalle cose create, in cui si riflette la divina Sapienza, salire al Creatore. L’uomo, trovando nelle creature e negli avvenimenti un raggio di sapienza limitata come quella umana, potrebbe sì inferirne che una mente governa le cose, ma una mente ristretta come la sua. Così non concepirebbe l’esistenza di un Dio, ma solo quella di una intelligenza, come la sua, finita. Non fa dunque meraviglia che, guardando gli avvenimenti dell’universo, si affaccino alla nostra limitatissima mente cose che a prima vista sembrano del tutto incomprensibili. “Le difficoltà che ci si presentano a capire il modo in cui si vedono distribuiti i beni e i mali e governato l’universo, sono dunque necessarie, ed è impossibile che offendano la verità di un Dio provvidente. Anzi, se mancassero, non si potrebbe credere che ci sia una divinità al governo delle umane vicende. Perciò proprio esse sono una prova dell’universale e divina Provvidenza” (A. Rosmini, Teodicea) A Z N E D I V V O R P L’azione di Dio, con le sue leggi e i suoi interventi provvidenziali, dirige e governa l’universo; dirige la vita dei singoli individui e di tutta l’umanità, i fatti particolari e la storia universale, per compiere nelle creature la grande, gratuita e misteriosa opera dell’amore divino. “Dio, tenendo conto dei limiti, delle possibilità e dei mali delle creature, calcola l’effetto totale dei beni e dei mali concatenati insieme, e guarda all’effetto buono, ultimo e totale, al bene massimo e globale, piuttosto che ai beni particolari e transeunti a cui sono spesso legate le menti finite” (A. Rosmini, Teodicea) VVID ia az di or B y, la ze Vé a gn go 91 PRO bb A A ENZ ZA VVID DEN P RO ENZ VVI A PRO Ma l’azione della Provvidenza divina nell’universo è tale che rispetta immensamente l’uomo e le sue capacità: e ì ch ti s en far ra é altrim ore o c an Poich so aut e e v n i. tes e , d i ben e egli s reazio a r m r la c om ) rop esse e s dei p ne, di ause, odicea r e s e c o T i s e ro fez ini, ore per l’aut ma per fosse . Rosm , i (A a on ina iss div iveng sta alt ture n i Dio” à e d t d u a Bon tesso be di q le cre egno s d b e “La e r mo e. S opo che l’uo o man uo ben no sc s u m l’uo sa del be di u b a e c chere n ma a rr en d er si a D io Il Grande Grido E chi potrebbe corrucciarsi all’amore? Nel suo fallimento agli occhi degli uomini, Rosmini si sente in un amorosissimo disegno dell’unica Provvidenza. A don Michele Parma, Albano, 16 settembre 1849: “Vi ringrazio che vogliate partecipare alle strane e quasi incredibili vicende per le quali mi conduce la Provvidenza, a cui non fallisce mai l’immutabile consiglio. Io, meditandola, l’ammiro; ammirandola, l’amo; amandola, la celebro; celebrandola, la ringrazio; ringraziandola, mi empio di letizia. E come farei altrimenti se so per ragione e per fede, e lo sento con l’intimo spirito, che tutto ciò che si fa, o voluto o permesso da Dio, è fatto da un eterno, da un infinito, da un essenziale amore? E chi potrebbe corrucciarsi all’amore?” A Z N E D I V V O R P Al Cardinal Castracane, 29 ottobre 1849: “Io conservo la più perfetta tranquillità di spirito, confidando nella Provvidenza e nella mia coscienza, e per ciò stesso non ho voluto servirmi di un appoggio potente che mi venne offerto, perché bramo camminare nella semplicità, lasciando nelle mani di Dio e dei miei Superiori ecclesiastici la cura del mio onore gravemente compromesso, e più ancora di quello dell’Istituto della Carità” A don Giambattista Pagani, Albano, 25 settembre 1849 “Dio sa di qual grado di onore ho bisogno per poterlo meglio servire” à ia, anit fiduc ell’um a t , l a to n o mo cchi pong semina dice ve o i ra che ha enza angelo da una d i v Prov he il V ovi o, vina i nu c i t i t d l ssat Cristo i u a a r l b l f i p t e t i o d a! n u dan ciuta i parola d iant rdine indistr n p o a ’ l e l s i m e ent “È n ei sem secolo a scono tati dalla ipot n u n z i q n u z n p o n e ll ei es og ae vo, rio) com a be e in nuo ll’antic stola i p è E e ch ri d’un onoscere iano. , re de c mini fio il fio figlio crist .Ros ne ri e d dei r A e e ( i o e v o ” m m t con che on a frut e co a; che anti are c rché il conosc n v i i e v t l i s co i ri e co se, pe ice d ve e on s ssa rad i o n a u u n o G ste st se ro, alla que e co per n’offesa quel teso iglia tra u a fam Si fa isonore re di d d a a p si f e il ual VVID ia az di or B y, la ze Vé a gn go 92 PRO bb A A ENZ ZA VVID DEN P RO ENZ VVI A PRO dal q La Nostra Storia Abbandonare se stesso nella divina Provvidenza. Antonio Rosmini Quarta Massima di Perfezione 93 Il Grande Grido RA T S A RI TO S Antonio Rosmini e il Sacro Monte Calvario O Antonio Rosmini venne ad abitare al Calvario il 19 febbraio del 1828, che in quell’anno era il martedì precedente le Ceneri: nella preghiera e nel digiuno cercava di comprendere cosa Dio volesse da lui, nasceva, così, l’ Istituto della Carità. Sulla cella, angusta e poverissima in cui alloggiò, era scritto, ed è ancora, il motto di Geremia: “Bonum est praestolari cum silentio salutare Dei” (é bene attendere nel silenzio la salvezza di Dio) [Lam 3,26]. Dal Calvario così Rosmini scriveva per la prima volta alla madre: “Un’altra cosa mi fa caro l’essere qui (ed è ben la principale), l’essere questo monticello tutto dedicato alla passione del Signore, con la Chiesa divota in casa e cappelle tutto d’intorno al Monte con dentrovi i passi della Via Crucis; una grande quiete, una vera solitudine. Non c’è in casa che un canonico, Rettore della Chiesa; ma egli ha un’abitazione tutto distinta dalla nostra: nella nostra sono io, don Andrea, e Pietro che fu de’ frati conventuali di S. Francesco che erano qui nel paese, e che sono andati nel comune naufragio. I nostri due conversi ci fanno il mangiare parco e medicinale, e ci servono”. ( Antonio Rosmini, Epistolario Completo, Lettera 805, Alla Nobile Signora Giovanna Rosmini a Rovereto - Domodossola, 9 aprile 1828, vol. II, p. 452). LA N Nella Cella del Calvario di Domodossola Antonio Rosmini abitò: Nella Cella del Calvario di Domodossola Antonio Rosmini nel 1828 dal 18 febbraio al 28 luglio; nel 1828 - iniziò le “Constitutiones Societatis a Charitate noncupatae”; - il “Galateo dei Letterati”; - il 2°volume degli “Opuscoli Filosofici”; - il “Nuovo Saggio sull’origine delle Idee”; nel 1830/31 dal 13 maggio al 9 aprile; nel 1831 dal 26 agosto al 24 ottobre; nel 1831 - iniziò il “Trattato della Coscienza”; - i “Principii di Scienza Morale” nel 1832/33 dal 21 luglio al 25 aprile; nel 1834 dal 30 giugno al 18 luglio; nel 1836 dal 19 maggio al 20 giugno e dal 31 luglio all’8 agosto; nel 1837/38 dall’8 aprile al 31 maggio; nel 1838 dall’11 luglio all’8 ottobre e dal 18 ott. al 26 novembre; nel 1832/33 - iniziò la “Antropologia Naturale”; - la “Antropologia Soprannaturale”; nel 1833 - terminò le “Cinque Piaghe della Santa Chiesa”; nel 1837/38 - rifuse la “Antropologia Soprannaturale”; - “La Società e il suo Fine”. nel 1839 dal 5 marzo al 2 aprile; nel 1840 dal 21 al 25 marzo; nel 1844 dal 24 al 25 marzo e dal 12 al 13 ottobre; nel 1844 dall’11 al 12 luglio; nel 1851 il 10 ottobre, quando fece il “Discorso della Carità”. IL SACRO MONTE CALVARIO Uno dei regali della Repubblica Cisalpina, a cui anche l’Ossola appartenne, fu la legge del 27 Febbraio 1801 con cui si autorizzava il Governo a sopprimere tutte le corporazioni ecclesiastiche, avocandone i beni alla Nazione.In base a questa legge furono incamerati, oltre al Calvario, anche i beni della Collegiata e del Convento di S. Francesco di Domodossola. Solo un ricorso del canonico Remigio Capis che rivendicò molti dei beni del Calvario come dote del beneficio canonicale, evitò che tutti finissero nelle mani del Governo; una gran parte di essi, tuttavia,fu messa all’asta; ma la casa degli Esercizi Spirituali presso il Santuario rimase invenduta. La successiva legge del 25 Aprile 1810 buttò sulla strada anche i Frati Cappuccini che avevano il loro convento a metà del Sacro Monte. La stessa sorte toccò alle Suore Orsoline di Domo. Tramontavano così molte delle istituzioni più benemerite dell’Ossola, nate e sostenute dal popolo. In seguito, con la restaurazione, si tentò di salvare il salvabile, ma il complesso del S. Monte Calvario era ormai ridotto in pessimo stato. Fu allora che il conte Giacomo Mellerio, uomo pio e generoso verso i poveri e le istituzioni religiose, ossolano di nascita ed eminente uomo politico, convinse Antonio Rosmini a scegliere il Calvario di Domodossola come luogo di fondazione dell’Istituto della Carità. Ottenuto il consensodel cardinale Giuseppe Morozzo Vescovodi Novara, il Rosmini salì alCalvario il 19 Febbraio 1828, e diede principio alla sua opera. La venuta del Rosmini al Calvario e la permanenza ininterrotta dei suoi figli diede l’avvio ad un rinnovamento materiale e spirituale. Ripresero presto le processioni delle parrocchie al Sacro Monte, riprese l’opera dei SS. Esercizi. Sul Sacro Monte da quell’epoca prese formale avvio la Casa Religiosa dei Padri Rosminiani, che è considerata Madre dell’Istituto. La casa settecentesca adibita ai SS. Spirituali Esercizi fu ampliata con l’aggiunta di un nuovo piano e ugualmente avvenne per il resto dell’antico edificio. Con decreto del 19 Agosto 1833, il Vescovo di Novara cardinal Morozzo volle affidare a Rosmini ed all’Istituto da lui fondato l’opera del Calvario, ma i Rosminiani, nella persona di Padre Giuseppe Aimo ne entrarono in pieno possesso solo il 30 Febbraio 1857, quando ottennero dalla Santa Sede l’autorizzazione a comperare l’”intero masserizio del Calvario”. 94 BIELLA - Istituto Losana - Scuola Materna e Elementare St. Marie’s Convent IRLANDA Thoppu Thottam Ashram, T.M. Palayam P.O., Coimbatore 641 105, Tamil Nadu, India Rosmini Ashram – Vettuthura, Channankara P.O., Trivandrum 695 315, Kerala, India St. Sebastian Parish – Vettuthura, Channankara P.O., Trivandrum 695 315, Kerala, India NUOVA ZELANDA St. Thomas More Parish, 336, Wairau Road, Glenfield, New Zealand Otago Community, 132, Signal Hill Road, Opoho, Dunedin, New Zealand Sacred Heart Parish, 89, North Road, North East Valley, Dunedin, New Zealand VENEZUELA Colegio Rosmini MARACAIBO Colegio Juan XXIII CABIMAS Noviciado Rosminiano, Edo. Trujillo, El Alto de Escuque P. Andrea Adorati, c/o Hermanas Rosminianas, Edo. Trujillo, El Alto de Escuque Fr. Stephen Harney, Casa Parroquial, Abejales, Edo. Tachira, Fuente Real LUSHOTO - Rosminian Novitiate, Gare Catholic Church Kwai Catholic Church MOMBO - Mombo Catholic Chuch Kifungilo Catholic Church, P.O. Box 37, Lushoto, Tanzania Kwalukonge Catholic Church, P.O. Box 34, Mombo, Tanzania Saruji Catholic Church, P.O. Box 298, Tanga, Tanzania Rosmini Secondary School, P.O. Box 676, Tanga, Tanzania Rosminian International House of Formation, Kibiko B., P.O. Box 290, Ngong Hills, Nairobi, Kenya AFRICA ORIENTALE TANZANIA TANGA - Rosmini Centra Mwambani ARIZONA TUCSON - Fr. James Mallon SPRING HIL - St. Theresa Parish FLORIDA SEMINOLE - Blessed Sacrament Parish SEFFNER - St. Francis of Assisi Parish ELMWOOD - St. Patrick Parish GALESBURG - Corpus Christi Parish STATI UNITI ILLINOIS PEORIA Rosmini House IRLANDA Provincial House, Drumcondra, Dublin 9 Rosmini House, Inishannon, Cork Dolre na habbann, Clonmel, Co. Tipperary St. Oliver Plunkett’s Parish, Cooleens, Clonmel, Tipperary House of Prayer, Glencomeragh, Kilsheelan, Co. Tipperary St. Joseph’s, Drumcondra, Dublin 9 Clonturk House, Drumcondra, Dublin 9 St. Brigid’s Parish, Dundalk, Co. Louth GRAN BRETAGNA GUILDFORD - St. Mary’s, Derryswood LEICESTER - Ratcliffe College, Grace Dieu Manor School, Coalville, St. Theresa’s Parish RUGBY - St. Marie’s Parish,Sacred Heart Parish Bilton DROITWICH - Chez Nous House, Kadzor LOUGHBOROUGH - St. Mary’s Parish, Our Lady’s Convent LONDON - St. Etheldreda’s Parish NEWPORT - St. Patrick’s Parish ROATH, CARDIFF - St. Peter’s Parish SPLOTT, CARDIFF - St. Alban’s Parish CATHAYS, CARDIFF - St. Joseph’s Parish WESTERNMOOR, NEATH St. Joseph’s Parish WISBECH - Our Lady and St. Charles’s Parish MERCH - Our Lady of Good Counsel Parish WHITTLESEY - St. Jude’s Parish SLAITHWAITE - Holy Family Parish HAY-ON-WYE - St. Joseph’s Parish PITY ME, DURHAM - Rosmini House FRANCIA NANTES Fr. Robert Bellwood, Convent Notre Dame du Rafflay ITALIA DOMODOSSOLA (Vb) - Sacro Monte Calvario - Collegio Rosmini STRESA (Vb) - Collegio Rosmini - Centro Internazionale di Studi Rosminiani BORGOMANERO (No) - Padri Rosminiani SANT’AMBROGIO TORINESE (To) - Sacra di San Michele MILANO - Parrocchia Sant’Ambrogio ad Urbem ROVERETO (Tn) - Studentato Rosmini, Casa Natale ROMA - Basilica di San Carlo al Corso, Parrocchia dello Spirito Santo, Curia, Collegio Missionario A. Rosmini MONTECOMPATRI (Rm) - Parrocchia Santa Maria Assunta ACERRA (Na) - Mons. A. Riboldi ISOLA DI CAPO RIZZUTO (Kr) - Parrocchia TRAPANI - Parrocchia San Giuseppe VALDERICE (Tp) Santa Maria della Purità L’ISTITUTO DELLA CARITA’ NEL MONDO all’inizio del XXI secolo ROSMINI NEL MONDO Il Grande A Grido RI O ST RA ST LE SUORE DELLA PROVVIDENZA O ROSMINIANE NPresenze in ITALIA ROMA - Casa Generalizia e Scuole LAANDORNO (BI) - Scuola materna “Don Gagliardini” BODIO LOMNAGO (VA) Scuola Materna “S. Anna” BORGOMANERO (NO) - Casa Madre - Scuole - Casa dell’Addolorata Opera Pia Curti - S. Stefano - Opere parrocchiali CESANA (LC) Scuola Materna “G. Redaelli” CHIAVARI (GE) - Casa per ferie DOMODOSSOLA (VB) - Monastero - Scuole GARLASCO (PV) Scuola Materna Opere parrocchiali INTRA (VB) Scuola Materna e Elementare ISOLA DI CAPO RIZZUTO (KR) (KR) - Opere parrocchiali CAPO RIZZUTO (KR) Centro di Cultura e spiritualità “ A.Rosmini” MELISSA MILANO - Parrocchia S. Michele e S. Rita - Opere parrocchiali Parrocchia SS. Redentore - Scuola Materna - Opere parrocchiali POIRINO (TO) - Scuola Materna, Elementare - Opere parrocchiali Arca Pacis ROVERETO (TN) - Scuola Materna STRESA (VB) TORINO - Asilo Rosmini TORRICELLA (TA) Scuola Materna - Opere parrocchiali Presenze in INGHILTERRA RUGBY - St. Etheldreda’s Convent - LOUGHBOROUGH - Rosmini House LONDON CARDIFF - Rosminian Convent CARDIFF - St.John’s Presbytery BEXHILL-ON-SEA - Rosminian Convent COLOMBIA LEICESTER - Mother of God Presbytery DUBLIN - Rosminian Convent KILLEA - Rosminian Convent BELFAST - Rosminian Convent Presenze in VENEZUELA - MARACAIBO - Colegio” A. Rosmini” EL ALTO DE ESCUQUE EAST AFRICA TOMARRAZON - Casa Episcopal - St.Joseph’s Commercial School Presenze in TANGA - Rosminian Sisters MUHEZA - House of formation KWEDIBOMA HANDENI TANZANIA Presenze in INDIA CHERIATHURA - “Rosmini Convent” VETTUTHURA - “Our Lady’s Convent” 95 IA Il Grande Grido La Società della Carità R TO A S TR S O LA La Volontà di Dio riguardo alla costituzione della Società della Carità si manifestò ad Antonio Rosmini il 1° giugno del 1827 quando a casa del Conte Giacomo Mellerio, a Milano, conobbe il sacerdote lorenese Giovambattista Loewenbruck che gli propose la fondazione di una “Società mirata al miglioramento del clero”. Il luogo che venne indicato fu il Sacro Monte Calvario di Domodossola, dove Rosmini salì per iniziare la Quaresima il 20 febbraio 1828. N Sacro Monte Calvario, di Domodossola, Cella di Antonio Rosmini Già nel 1825 aveva intuito quelli che diventeranno i principi fondamentali della “Società della Carità”, come Rosmini volle chiamare il suo Istituto. “Questa Società poggia sopra un unico fondamento: la Provvidenza di Dio Padre onnipotente; e chi vuole porne qualche altro, cerca di distruggerla”. (Costituzioni 462) “La Società è stata istituita per formare, perfezionare nel Signore e dirigere gli individui [...]. Perciò quasi tutta la sua azione finisce nei suoi membri. Essi poi, dopo essere stati da essa ben formati, agiscono presso gli esterni quasi da sé e a nome proprio, benché con la direzione spirituale della Società”. (Costituzioni 707) La Società della Carità venne pensata in modo che vi fosse posto per il maggior numero possibile di persone, qualunque fosse il loro stato di vita, non un semplice Istituto religioso, ma una vera e propria “Società” che ha per scopo l’amore alla Chiesa; intesa come “il grande mezzo” per amare Dio e il prossimo “Ci siamo proposti di mirare incessantemente alla Chiesa, e di amarla con infinito amore. Essa sola è la patria universale, per la quale dobbiamo morire, alla quale dobbiamo darci interamente…” (Costituzioni 759) La Società della Carità presenta accenti fortemente moderni: Rosmini aveva trovato il modo di conciliare i doveri del religioso con i diritti del cittadino, il voto di povertà con la proprietà individuale perché il patrimonio della Chiesa non venisse incamerato; il voto di obbedienza con un’autorità “unicamente spirituale”, mirante a sostenere nel fratello la volontarietà dell’obbedienza. Non aveva costretto la sua istituzione dentro forme esteriori fisse, lasciando libertà di muoversi secondo l’indole dei tempi e degli uomini, ed esercitando le opere di carità che alla Provvidenza fossero piaciute. Essendo il fine di tale Società la santificazione della persona per la carità, essa si apriva non solo ai religiosi, ma anche ai laici, a membri interni ed esterni alle case religiose, uomini e donne. Era l’universalità della Chiesa; e proprio per questo Rosmini non aveva voluto che una divisa distinguesse i suoi sacerdoti dal clero diocesano. Sacro Monte Calvario, Domodossola 1928, I Centenario dell’Istituto della Carità Così Antonio Rosmini si rivolge alle sue suore, fondate nel 1832, la cui prima Superiora Centrale sarà Suor Maria Giovanna Antonietti di Baceno: “Io resto stupito quando penso a quest’opera veramente miracolosa dell’impianto del vostro Istituto. Voi siete della Provvidenza, e la Provvidenza è vostra. Abbandonatevi nelle sue braccia, e non pensate che a servirla allegramente, coraggiosamente, costantemente... Voi siete spose di Gesù Cristo; sappiate che Gesù Cristo non abbandona mai le sue spose. La casa in cui siete è casa del vostro Sposo Gesù; dovete dunque amarla con tutto il cuore. Amate e stimate molto il vostro Istituto, e il Signore vi farà conoscere sempre di più quanto è grande la grazia di essere sue spose: non c’è pensiero umano che lo comprenda, né lingua che possa minimamente ringraziare di questo. Maria Santissima vi aiuterà se la invocherete spesso” (Antonio Rosmini, Epistolario) In foto: Suor Maria Giovanna Antonietti Da allora la presenza del “figli” di Antonio Rosmini: sacerdoti, religiosi, religiose e laici si è diffusa in tutto il mondo… Presbiteri (Cost. 7): religiosi sacerdoti con voto di speciale obbedienza al Papa. Coadiutori (Cost. 8-11): spirituali: religiosi sacerdoti; o temporali: religiosi laici interni alle case di comunità; o esterni ad esse. Figli (Cost. 15): partecipano alla perfezione religiosa della Società: -con vincoli di stretta obbedienza: Suore della Provvidenza: religiose (Cost. 742 D2) -senza vincoli di stretta obbedienza: religiosi, sacerdoti, laici di altri Istituti; sacerdoti e laici trattenuti nel mondo per giuste ragioni. Ascritti (Cost. 16): sacerdoti e laici che non aspirano alla vita religiosa, ma aderiscono alla Società nello spirito, con mutuo affetto, servizi e meriti. 96 Legis plenitudo charitas. Il Pellicano: simbolo della Società della Carità IA Il Grande Grido R TO A S Soli Deo Gloria “SIA NELL’INFAMIA, SIA NELLA BUONA FAMA” TR S c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia O e “Non a causa del Vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli LA N e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna”. (Marco X, 29-30) “Egli vi ha insegnato come si ama la Chiesa, come si lavora per la Chiesa, come si può e si deve soffrire per il suo vero bene” (Giovanni Paolo II) La vita di Antonio Rosmini fu davvero segnata dalla persecuzione da parte del potere politico e, cosa per lui infinitamente più dolorosa, di chi nella Chiesa avrebbe dovuto sostenerlo. Vediamo di ripercorrerne insieme i momenti più intensi e dolorosi: - Negli anni dell’università, fonda la “Società degli Amici”. Il governo austriaco la sopprime. - Invitato a tenere il discorso funebre per la morte di Papa Pio VII, lo svolge elogiando, nel Papa che si oppose a Napoleone, la libertà che Cristo donò alla Chiesa e attraverso di essa ai popoli. Sollecita così una presa di coscienza dell’Italia e di Roma, che l’Austria interpreta a proprio sfavore. Da quel giorno è un sorvegliato. - Nominato parroco a Rovereto, esercita il ministero in modo eroico, con numerosissime opere e conversioni. Ma solo l’anno dopo deve chiudere l’Oratorio degli adulti, gli viene vietato di confessare, di tenere con sé i suoi religiosi... Gli viene tolto il passaporto. - Quando presenta all’approvazione pontificia le Costituzioni della Società della Carità, alcuni teologi gli contestano le novità. Una magnifica approvazione pontificia toglie campo agli avversari. Da allora puntano, con scritti anonimi, a demolire la figura di Rosmini in quanto filosofo e teologo. Nel turbolento 1848, quando Carlo Alberto di Savoia incarica Rosmini di una missione diplomatica presso il Papa, Pio IX lo vuole trattenere con sé, crearlo cardinale, segretario di Stato, ministro dell’Istruzione. Ma i mazziniani uccidono il capo del governo pontificio, e il Papa è costretto a mettersi in salvo a Gaeta. Anche lì chiama al suo fianco Rosmini. L’Austria non vuole che il Papa gli dia credito, e innesca una nuova campagna di denigrazione contro di lui, concomitante con una nuova grave opposizione dei teologi. Il 15 agosto 1849, festa dell’Assunzione di Maria, lo raggiunge la notizia che sono state messe nell’Indice dei libri proibiti le due opere che aveva appena pubblicate: Le cinque piaghe della Santa Chiesa e la Costituzione secondo la giustizia sociale. E non si parla più del suo imminente cardinalato. All’indomani della condanna scatta la polemica sui giornali: chi prende le difese di Rosmini, chi ne disapprova l’umile sottomissione al decreto, chi accusa la sacra Congregazione e il Papa. Città del Vaticano, Stanze Vaticane, Sala dell’Immacolata. Francesco Podesti, Riunione di teologi in discussione A Roma, dal 1851 al 1854, la Congregazione dell’Indice esamina tutte le sue opere; egli continua sereno il suo studio e la sua obbedienza di scrittore. L’esame si conclude con il Dimittantur: la Congregazione non ha trovato nulla di sospetto. Nel marzo del 1888 verranno condannate quaranta proposizioni tratte qua e là dalle sue opere, alcune assemblate. È il Decreto “Post obitum”, che procura un grave danno – fatti salvi i disegni provvidenziali di Dio – a Rosmini, alla Società della Carità e soprattutto alla Chiesa. L’opposizione è durissima, addirittura a molti professori sostenitori del pensiero rosminiano fu revocata la licenza di insegnamento nei seminari. Nel frattempo, però, inconfondibili, i Santi difendono Rosmini: san Giovanni Bosco, il beato Ludovico da Casoria, San Luigi Orione, san Giovanni Calabria… E per lui scattano eccezionali conversioni: Clemente Rebora, Angelina Lanza, Michele Federico Sciacca… Le grazie spirituali e materiali si moltiplicano, alcuni miracoli vengono riconosciuti in sede diocesana. Don Cirillo Bergamaschi, rosminiano, dona a Giovanni Paolo II il Grande Dizionazio Antologico del Pensioero di Antonio Rosmini Il 19 febbraio 1994 il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi rilascia il decreto circa il non obstare da parte della Santa Sede all’avvio della Causa di Beatificazione del Servo di Dio Antonio Rosmini. Il 1° luglio 1997 si costituisce a Novara il Tribunale diocesano per il Processo informativo sulla fama di santità del Servo di Dio. Il 20 febbraio 1998 si conclude il Processo. Sempre nel 1998 Giovanni Paolo II apre a Rosmini con tutta la lezione della Fides et ratio. Finalmente il nome di Antonio Rosmini viene pronunciato chiaro in un magistero straordinario è lui unico autore italiano citato dopo san Tommaso. Il 1° luglio 2001 la Congregazione per la Dottrina della Fede rimuove la condanna delle Quaranta proposizioni. Del 26 giugno 2006 è l’autorizzazione di Papa Benedetto XVI a promulgare il Decreto sulle virtù eroiche. Il 1° giugno 2007 il Santo Padre autorizza la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il Decreto sul miracolo della guarigione di suor Ludovica Noé. Il 18 Novembre 2007 a Novara si celebra la Beatificazione di Antonio Rosmini. 97