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“Il Signore
in imbarazzo”
Ammirai sempre nel Padre Fondatore la grandezza
della speranza: “Io non spero mai tanto – mi disse un
giorno – come quando tutto sembra disperato: stiamo a
vedere, dico tra me, come il Signore si tirerà fuori da tanto
imbarazzo”.
Di qui il suo riposo nella Provvidenza, che pareva la nota
caratteristica della sua vita, perché era così pieno e così
intimo quel riposo, che sembrava cosa di natura in lui.
Nell’ultima sua malattia la sublime indifferenza alla vita e
alla morte non mi pareva meno ammirabile che il desiderio
di altri Santi di essere disciolti e andare a Cristo.
don Giuseppe Aimo
religioso rosminiano
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Riposarsi in Dio
Rosmini invita il cristiano ad “abbandonare totalmente se stesso nella divina Provvidenza”.
E dei suoi religiosi dice: “Devono tutti riposarsi in Dio”.
“Le nostre sorti sono nelle mani della segretissima Provvidenza di colui che ha creato il mondo e lo governa.
Quindi l’una delle due: o scoprire nella Provvidenza del Creatore la sicurezza e la garanzia della propria
felicità, o vivere completamente sfiduciati, perché né la nostra ragione né le nostre conoscenze, né le nostre
forze, né qualsiasi altra cosa ci appartenga, possono darci sicurezza”. (A. Rosmini, Dottrina della Carità)
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Ma se Dio stesso ci offre l’appoggio della sua infallibile Provvidenza, se ci rassicura che
essa è a nostro favore, purché in lei confidiamo e ci abbandoniamo, noi possiamo, con
cuore aperto e gioioso, prendere come nostra guida questa sicurissima Provvidenza di
Dio e il suo volere, che ce la manifesta e che la realizza.
Abbandonarsi alla Provvidenza è mettere la propria volontà libera nelle mani della volontà di Dio che pulsa
in noi, lasciarsi fare da Dio senza porre ostacoli, arrendersi a Dio amante in noi, agire come piace
a Dio, pronti ad amare tutto ciò che egli comanda di fare.
“Un incondizionato fidarsi del Signore, e quindi un pratico affidarsi, intero e in tutto, a
Chi fa le meraviglie solo, aspettando Lui, senza presumere mai di sé, né prevenire i tempi
stabiliti dalla Provvidenza, perché ″Dio conosce i tempi e i momenti... Bonum est praestolari
cum silentio salutare Dei″. Questa è la tessera di tutte le mie azioni” (A. Rosmini, Epistolario)
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Se la Provvidenza
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C’è una prova dell’esistenza della Provvidenza, dice Rosmini.
Se Dio avesse il modo di pensare dell’uomo, noi non avremmo alcun segno per cui conoscere
e ammirare la sua sapienza; avremmo sbarrata ogni via per la quale, dalle cose create, in cui si
riflette la divina Sapienza, salire al Creatore. L’uomo, trovando nelle creature e negli avvenimenti un
raggio di sapienza limitata come quella umana, potrebbe sì inferirne che una mente governa le cose,
ma una mente ristretta come la sua. Così non concepirebbe l’esistenza di un Dio, ma solo quella di una
intelligenza, come la sua, finita. Non fa dunque meraviglia che, guardando gli avvenimenti dell’universo,
si affaccino alla nostra limitatissima mente cose che a prima vista sembrano del tutto incomprensibili.
“Le difficoltà che ci si presentano a capire il modo in cui si vedono distribuiti i beni e i mali
e governato l’universo, sono dunque necessarie, ed è impossibile che offendano la verità
di un Dio provvidente. Anzi, se mancassero, non si potrebbe credere che ci sia una divinità
al governo delle umane vicende. Perciò proprio esse sono una prova dell’universale e
divina Provvidenza” (A. Rosmini, Teodicea)
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L’azione di Dio, con le sue leggi e i suoi interventi provvidenziali, dirige e governa l’universo; dirige la vita
dei singoli individui e di tutta l’umanità, i fatti particolari e la storia universale, per compiere nelle creature
la grande, gratuita e misteriosa opera dell’amore divino.
“Dio, tenendo conto dei limiti, delle possibilità e dei mali delle creature, calcola l’effetto
totale dei beni e dei mali concatenati insieme, e guarda all’effetto buono, ultimo e totale,
al bene massimo e globale, piuttosto che ai beni particolari e transeunti a cui sono spesso
legate le menti finite” (A. Rosmini, Teodicea)
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Ma l’azione della Provvidenza divina nell’universo è tale che rispetta immensamente l’uomo e le sue
capacità:
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Il Grande
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E chi potrebbe
corrucciarsi all’amore?
Nel suo fallimento agli occhi degli uomini, Rosmini si sente in un amorosissimo disegno dell’unica
Provvidenza.
A don Michele Parma, Albano, 16 settembre 1849:
“Vi ringrazio che vogliate partecipare alle strane e quasi incredibili vicende per le quali mi conduce la
Provvidenza, a cui non fallisce mai l’immutabile consiglio.
Io, meditandola, l’ammiro; ammirandola, l’amo; amandola, la celebro; celebrandola, la ringrazio; ringraziandola,
mi empio di letizia.
E come farei altrimenti se so per ragione e per fede, e lo sento con l’intimo spirito, che tutto ciò che si fa, o voluto
o permesso da Dio, è fatto da un eterno, da un infinito, da un essenziale amore?
E chi potrebbe corrucciarsi all’amore?”
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Al Cardinal Castracane, 29 ottobre 1849:
“Io conservo la più perfetta tranquillità di spirito, confidando nella Provvidenza e nella mia coscienza, e per ciò stesso
non ho voluto servirmi di un appoggio potente che mi venne offerto, perché bramo camminare
nella semplicità, lasciando nelle mani di Dio e dei miei Superiori ecclesiastici la cura del mio onore gravemente
compromesso, e più ancora di quello dell’Istituto della Carità”
A don Giambattista Pagani, Albano, 25 settembre 1849
“Dio sa di qual grado di onore ho bisogno per poterlo meglio servire”
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Abbandonare se stesso
nella divina Provvidenza.
Antonio Rosmini
Quarta Massima di Perfezione
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Antonio Rosmini e il
Sacro Monte Calvario
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Antonio Rosmini venne ad abitare al Calvario il 19 febbraio del 1828, che in quell’anno era il martedì precedente le Ceneri:
nella preghiera e nel digiuno cercava di comprendere cosa Dio volesse da lui, nasceva, così, l’ Istituto della Carità.
Sulla cella, angusta e poverissima in cui alloggiò, era scritto, ed è ancora, il motto di Geremia: “Bonum est praestolari cum silentio
salutare Dei” (é bene attendere nel silenzio la salvezza di Dio) [Lam 3,26].
Dal Calvario così Rosmini scriveva per la prima volta alla madre:
“Un’altra cosa mi fa caro l’essere qui (ed è ben la principale), l’essere questo monticello tutto dedicato alla passione del Signore, con la
Chiesa divota in casa e cappelle tutto d’intorno al Monte con dentrovi i passi della Via Crucis; una grande quiete, una vera solitudine. Non
c’è in casa che un canonico, Rettore della Chiesa; ma egli ha un’abitazione tutto distinta dalla nostra: nella nostra sono io, don Andrea, e
Pietro che fu de’ frati conventuali di S. Francesco che erano qui nel paese, e che sono andati nel comune naufragio. I nostri due conversi ci
fanno il mangiare parco e medicinale, e ci servono”. ( Antonio Rosmini, Epistolario Completo, Lettera 805, Alla Nobile Signora Giovanna
Rosmini a Rovereto - Domodossola, 9 aprile 1828, vol. II, p. 452).
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N
Nella Cella del Calvario di Domodossola
Antonio Rosmini abitò:
Nella Cella del Calvario di Domodossola
Antonio Rosmini
nel 1828
dal 18 febbraio al 28 luglio;
nel 1828
- iniziò le “Constitutiones Societatis a Charitate noncupatae”;
- il “Galateo dei Letterati”;
- il 2°volume degli “Opuscoli Filosofici”;
- il “Nuovo Saggio sull’origine delle Idee”;
nel 1830/31
dal 13 maggio al 9 aprile;
nel 1831
dal 26 agosto al 24 ottobre;
nel 1831
- iniziò il “Trattato della Coscienza”;
- i “Principii di Scienza Morale”
nel 1832/33
dal 21 luglio al 25 aprile;
nel 1834
dal 30 giugno al 18 luglio;
nel 1836
dal 19 maggio al 20 giugno e dal 31 luglio all’8 agosto;
nel 1837/38
dall’8 aprile al 31 maggio;
nel 1838
dall’11 luglio all’8 ottobre e dal 18 ott. al 26 novembre;
nel 1832/33
- iniziò la “Antropologia Naturale”;
- la “Antropologia Soprannaturale”;
nel 1833
- terminò le “Cinque Piaghe della Santa Chiesa”;
nel 1837/38
- rifuse la “Antropologia Soprannaturale”;
- “La Società e il suo Fine”.
nel 1839
dal 5 marzo al 2 aprile;
nel 1840
dal 21 al 25 marzo;
nel 1844
dal 24 al 25 marzo e dal 12 al 13 ottobre;
nel 1844
dall’11 al 12 luglio;
nel 1851
il 10 ottobre, quando fece il “Discorso della Carità”.
IL SACRO MONTE CALVARIO
Uno dei regali della Repubblica Cisalpina, a cui anche l’Ossola appartenne, fu la legge del 27 Febbraio 1801 con cui si autorizzava il Governo a
sopprimere tutte le corporazioni ecclesiastiche, avocandone i beni alla Nazione.In base a questa legge furono incamerati, oltre al Calvario, anche i beni
della Collegiata e del Convento di S. Francesco di Domodossola. Solo un ricorso del canonico Remigio Capis che rivendicò molti dei beni del Calvario come
dote del beneficio canonicale, evitò che tutti finissero nelle mani del Governo; una gran parte di essi, tuttavia,fu messa all’asta; ma la casa degli Esercizi
Spirituali presso il Santuario rimase invenduta.
La successiva legge del 25 Aprile 1810 buttò sulla strada anche i Frati Cappuccini che avevano il loro convento a metà del Sacro Monte. La stessa sorte
toccò alle Suore Orsoline di Domo. Tramontavano così molte delle istituzioni più benemerite dell’Ossola, nate e sostenute dal popolo.
In seguito, con la restaurazione, si tentò di salvare il salvabile, ma il complesso del S. Monte Calvario era ormai ridotto in pessimo stato.
Fu allora che il conte Giacomo Mellerio, uomo pio e generoso verso i poveri e le istituzioni religiose, ossolano di nascita ed eminente uomo politico, convinse
Antonio Rosmini a scegliere il Calvario di Domodossola come luogo di fondazione dell’Istituto della Carità.
Ottenuto il consensodel cardinale Giuseppe Morozzo Vescovodi Novara, il Rosmini salì alCalvario il 19 Febbraio 1828, e diede principio alla sua
opera.
La venuta del Rosmini al Calvario e la permanenza ininterrotta dei suoi figli diede l’avvio ad un rinnovamento materiale e spirituale. Ripresero presto le
processioni delle parrocchie al Sacro Monte, riprese l’opera dei SS. Esercizi.
Sul Sacro Monte da quell’epoca prese formale avvio la Casa Religiosa dei Padri Rosminiani, che è considerata Madre dell’Istituto. La casa settecentesca
adibita ai SS. Spirituali Esercizi fu ampliata con l’aggiunta di un nuovo piano e ugualmente avvenne per il resto dell’antico edificio.
Con decreto del 19 Agosto 1833, il Vescovo di Novara cardinal Morozzo volle affidare a Rosmini ed all’Istituto da lui fondato l’opera del Calvario,
ma i Rosminiani, nella persona di Padre Giuseppe Aimo ne entrarono in pieno possesso solo il 30 Febbraio 1857, quando ottennero dalla Santa Sede
l’autorizzazione a comperare l’”intero masserizio del Calvario”.
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BIELLA - Istituto Losana - Scuola Materna e Elementare
St. Marie’s Convent
IRLANDA
Thoppu Thottam Ashram, T.M. Palayam P.O., Coimbatore 641 105, Tamil Nadu, India
Rosmini Ashram – Vettuthura, Channankara P.O., Trivandrum 695 315, Kerala, India
St. Sebastian Parish – Vettuthura, Channankara P.O., Trivandrum 695 315, Kerala, India
NUOVA ZELANDA
St. Thomas More Parish, 336, Wairau Road, Glenfield, New Zealand
Otago Community, 132, Signal Hill Road, Opoho, Dunedin, New Zealand
Sacred Heart Parish, 89, North Road, North East Valley, Dunedin, New Zealand
VENEZUELA
Colegio Rosmini MARACAIBO
Colegio Juan XXIII CABIMAS
Noviciado Rosminiano, Edo. Trujillo, El Alto de Escuque
P. Andrea Adorati, c/o Hermanas Rosminianas, Edo. Trujillo, El Alto de Escuque
Fr. Stephen Harney, Casa Parroquial, Abejales, Edo. Tachira, Fuente Real
LUSHOTO - Rosminian Novitiate,
Gare Catholic Church
Kwai Catholic Church
MOMBO - Mombo Catholic Chuch
Kifungilo Catholic Church, P.O. Box 37, Lushoto, Tanzania
Kwalukonge Catholic Church, P.O. Box 34, Mombo, Tanzania
Saruji Catholic Church, P.O. Box 298, Tanga, Tanzania
Rosmini Secondary School, P.O. Box 676, Tanga, Tanzania
Rosminian International House of Formation, Kibiko B., P.O. Box 290, Ngong Hills, Nairobi, Kenya
AFRICA ORIENTALE
TANZANIA
TANGA - Rosmini Centra Mwambani
ARIZONA
TUCSON - Fr. James Mallon
SPRING HIL - St. Theresa Parish
FLORIDA
SEMINOLE - Blessed Sacrament Parish
SEFFNER - St. Francis of Assisi Parish
ELMWOOD - St. Patrick Parish
GALESBURG - Corpus Christi Parish
STATI UNITI
ILLINOIS
PEORIA Rosmini House
IRLANDA
Provincial House, Drumcondra, Dublin 9
Rosmini House, Inishannon, Cork
Dolre na habbann, Clonmel, Co. Tipperary
St. Oliver Plunkett’s Parish, Cooleens, Clonmel, Tipperary
House of Prayer, Glencomeragh, Kilsheelan, Co. Tipperary
St. Joseph’s, Drumcondra, Dublin 9
Clonturk House, Drumcondra, Dublin 9
St. Brigid’s Parish, Dundalk, Co. Louth
GRAN BRETAGNA
GUILDFORD - St. Mary’s, Derryswood
LEICESTER - Ratcliffe College, Grace Dieu Manor School, Coalville, St. Theresa’s Parish
RUGBY - St. Marie’s Parish,Sacred Heart Parish Bilton
DROITWICH - Chez Nous House, Kadzor
LOUGHBOROUGH - St. Mary’s Parish, Our Lady’s Convent
LONDON - St. Etheldreda’s Parish
NEWPORT - St. Patrick’s Parish
ROATH, CARDIFF - St. Peter’s Parish
SPLOTT, CARDIFF - St. Alban’s Parish
CATHAYS, CARDIFF - St. Joseph’s Parish
WESTERNMOOR, NEATH St. Joseph’s Parish
WISBECH - Our Lady and St. Charles’s Parish
MERCH - Our Lady of Good Counsel Parish
WHITTLESEY - St. Jude’s Parish
SLAITHWAITE - Holy Family Parish
HAY-ON-WYE - St. Joseph’s Parish
PITY ME, DURHAM - Rosmini House
FRANCIA
NANTES Fr. Robert Bellwood, Convent Notre Dame du Rafflay
ITALIA
DOMODOSSOLA (Vb) - Sacro Monte Calvario - Collegio Rosmini
STRESA (Vb) - Collegio Rosmini - Centro Internazionale di Studi Rosminiani
BORGOMANERO (No) - Padri Rosminiani
SANT’AMBROGIO TORINESE (To) - Sacra di San Michele
MILANO - Parrocchia Sant’Ambrogio ad Urbem
ROVERETO (Tn) - Studentato Rosmini, Casa Natale
ROMA - Basilica di San Carlo al Corso, Parrocchia dello Spirito Santo,
Curia, Collegio Missionario A. Rosmini
MONTECOMPATRI (Rm) - Parrocchia Santa Maria Assunta
ACERRA (Na) - Mons. A. Riboldi
ISOLA DI CAPO RIZZUTO (Kr) - Parrocchia
TRAPANI - Parrocchia San Giuseppe
VALDERICE (Tp) Santa Maria della Purità
L’ISTITUTO DELLA CARITA’ NEL
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ROMA - Casa Generalizia e Scuole
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(BI) - Scuola materna “Don Gagliardini”
BODIO LOMNAGO (VA) Scuola Materna “S. Anna”
BORGOMANERO (NO) - Casa Madre - Scuole - Casa dell’Addolorata
Opera Pia Curti - S. Stefano - Opere parrocchiali
CESANA (LC) Scuola Materna “G. Redaelli”
CHIAVARI (GE) - Casa per ferie
DOMODOSSOLA (VB) - Monastero - Scuole
GARLASCO (PV) Scuola Materna
Opere parrocchiali
INTRA (VB) Scuola Materna e Elementare
ISOLA DI CAPO RIZZUTO (KR) (KR) - Opere parrocchiali
CAPO RIZZUTO (KR) Centro di Cultura e spiritualità “ A.Rosmini”
MELISSA
MILANO - Parrocchia S. Michele e S. Rita - Opere parrocchiali
Parrocchia SS. Redentore - Scuola Materna - Opere parrocchiali
POIRINO (TO) - Scuola Materna, Elementare - Opere parrocchiali
Arca Pacis
ROVERETO (TN) - Scuola Materna
STRESA (VB)
TORINO - Asilo Rosmini
TORRICELLA (TA) Scuola Materna - Opere parrocchiali
Presenze in INGHILTERRA
RUGBY
- St. Etheldreda’s Convent
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LOUGHBOROUGH - Rosmini House
LONDON
CARDIFF - Rosminian Convent
CARDIFF - St.John’s Presbytery
BEXHILL-ON-SEA - Rosminian Convent
COLOMBIA
LEICESTER - Mother of God Presbytery
DUBLIN - Rosminian Convent
KILLEA - Rosminian Convent
BELFAST - Rosminian Convent
Presenze in VENEZUELA -
MARACAIBO - Colegio” A. Rosmini”
EL ALTO DE ESCUQUE
EAST AFRICA
TOMARRAZON - Casa Episcopal
- St.Joseph’s Commercial School
Presenze in
TANGA
- Rosminian Sisters
MUHEZA - House of formation
KWEDIBOMA
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Presenze in INDIA
CHERIATHURA - “Rosmini Convent”
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La Volontà di Dio riguardo alla costituzione della Società della Carità si manifestò ad Antonio Rosmini il
1° giugno del 1827 quando a casa del Conte Giacomo Mellerio, a Milano, conobbe il sacerdote lorenese
Giovambattista Loewenbruck che gli propose la fondazione di una “Società mirata al miglioramento del
clero”. Il luogo che venne indicato fu il Sacro Monte Calvario di Domodossola, dove Rosmini salì per iniziare
la Quaresima il 20 febbraio 1828.
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Sacro Monte Calvario, di Domodossola, Cella di Antonio Rosmini
Già nel 1825 aveva intuito quelli che diventeranno i principi fondamentali della “Società della Carità”,
come Rosmini volle chiamare il suo Istituto.
“Questa Società poggia sopra un unico fondamento: la Provvidenza di Dio Padre onnipotente;
e chi vuole porne qualche altro, cerca di distruggerla”. (Costituzioni 462)
“La Società è stata istituita per formare, perfezionare nel Signore e dirigere gli individui
[...]. Perciò quasi tutta la sua azione finisce nei suoi membri. Essi poi, dopo essere stati da
essa ben formati, agiscono presso gli esterni quasi da sé e a nome proprio, benché con la
direzione spirituale della Società”. (Costituzioni 707)
La Società della Carità venne pensata in modo che vi fosse posto per il maggior numero possibile di persone,
qualunque fosse il loro stato di vita, non un semplice Istituto religioso, ma una vera e propria “Società” che
ha per scopo l’amore alla Chiesa; intesa come “il grande mezzo” per amare Dio e il prossimo
“Ci siamo proposti di mirare incessantemente alla Chiesa, e di amarla con infinito amore.
Essa sola è la patria universale, per la quale dobbiamo morire, alla quale dobbiamo darci
interamente…” (Costituzioni 759)
La Società della Carità presenta accenti fortemente moderni: Rosmini aveva
trovato il modo di conciliare i doveri del religioso con i diritti del cittadino, il voto
di povertà con la proprietà individuale perché il patrimonio della Chiesa non
venisse incamerato; il voto di obbedienza con un’autorità “unicamente spirituale”,
mirante a sostenere nel fratello la volontarietà dell’obbedienza. Non aveva
costretto la sua istituzione dentro forme esteriori fisse, lasciando libertà di muoversi
secondo l’indole dei tempi e degli uomini, ed esercitando le opere di carità che
alla Provvidenza fossero piaciute. Essendo il fine di tale Società la santificazione
della persona per la carità, essa si apriva non solo ai religiosi, ma anche ai laici,
a membri interni ed esterni alle case religiose, uomini e donne. Era l’universalità
della Chiesa; e proprio per questo Rosmini non aveva voluto che una divisa
distinguesse i suoi sacerdoti dal clero diocesano.
Sacro Monte Calvario, Domodossola 1928,
I Centenario dell’Istituto della Carità
Così Antonio Rosmini si rivolge alle sue suore, fondate nel 1832, la cui prima Superiora Centrale
sarà Suor Maria Giovanna Antonietti di Baceno:
“Io resto stupito quando penso a quest’opera veramente miracolosa dell’impianto del vostro Istituto. Voi siete della
Provvidenza, e la Provvidenza è vostra. Abbandonatevi nelle sue braccia, e non pensate che a servirla allegramente,
coraggiosamente, costantemente... Voi siete spose di Gesù Cristo; sappiate che Gesù Cristo non abbandona mai
le sue spose. La casa in cui siete è casa del vostro Sposo Gesù; dovete dunque amarla con tutto il cuore. Amate e
stimate molto il vostro Istituto, e il Signore vi farà conoscere sempre di più quanto è grande la grazia di essere sue
spose: non c’è pensiero umano che lo comprenda, né lingua che possa minimamente ringraziare di questo. Maria
Santissima vi aiuterà se la invocherete spesso” (Antonio Rosmini, Epistolario)
In foto: Suor Maria Giovanna Antonietti
Da allora la presenza del “figli” di Antonio Rosmini: sacerdoti,
religiosi, religiose e laici si è diffusa in tutto il mondo…
Presbiteri (Cost. 7):
religiosi sacerdoti con voto di speciale obbedienza al Papa.
Coadiutori (Cost. 8-11):
spirituali: religiosi sacerdoti; o temporali: religiosi laici
interni alle case di comunità; o esterni ad esse.
Figli (Cost. 15): partecipano alla perfezione religiosa della Società:
-con vincoli di stretta obbedienza: Suore della Provvidenza:
religiose (Cost. 742 D2)
-senza vincoli di stretta obbedienza: religiosi, sacerdoti, laici di altri
Istituti; sacerdoti e laici trattenuti nel mondo per giuste ragioni.
Ascritti (Cost. 16): sacerdoti e laici che non aspirano alla vita religiosa,
ma aderiscono alla Società nello spirito, con mutuo affetto, servizi e
meriti.
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Legis plenitudo charitas.
Il Pellicano: simbolo della
Società della Carità
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Soli Deo Gloria
“SIA NELL’INFAMIA, SIA NELLA BUONA FAMA”
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c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia
O e “Non
a causa del Vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli
LA
N
e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna”. (Marco X, 29-30)
“Egli vi ha insegnato come si ama la Chiesa, come si lavora per la Chiesa,
come si può e si deve soffrire per il suo vero bene” (Giovanni Paolo II)
La vita di Antonio Rosmini fu davvero segnata dalla persecuzione da parte del potere politico e, cosa per lui infinitamente più dolorosa, di chi nella Chiesa avrebbe dovuto sostenerlo.
Vediamo di ripercorrerne insieme i momenti più intensi e dolorosi:
- Negli anni dell’università, fonda la “Società degli Amici”. Il governo austriaco la sopprime.
- Invitato a tenere il discorso funebre per la morte di Papa Pio VII, lo svolge elogiando, nel Papa che si oppose a Napoleone, la libertà che
Cristo donò alla Chiesa e attraverso di essa ai popoli. Sollecita così una presa di coscienza dell’Italia e di Roma, che l’Austria interpreta a
proprio sfavore. Da quel giorno è un sorvegliato.
- Nominato parroco a Rovereto, esercita il ministero in modo eroico, con numerosissime opere e conversioni. Ma solo l’anno dopo deve chiudere l’Oratorio degli adulti, gli viene vietato di confessare, di tenere con sé i suoi religiosi... Gli viene tolto il passaporto.
- Quando presenta all’approvazione pontificia le Costituzioni della Società della Carità, alcuni teologi gli contestano le novità.
Una magnifica approvazione pontificia toglie campo agli avversari. Da allora puntano, con scritti anonimi, a demolire la
figura di Rosmini in quanto filosofo e teologo.
Nel turbolento 1848, quando Carlo Alberto di Savoia incarica Rosmini di una missione diplomatica presso il Papa, Pio IX lo vuole trattenere con sé, crearlo cardinale, segretario di
Stato, ministro dell’Istruzione. Ma i mazziniani uccidono il capo del governo pontificio, e il
Papa è costretto a mettersi in salvo a Gaeta. Anche lì chiama al suo fianco Rosmini. L’Austria non vuole che il Papa gli dia credito, e innesca una nuova campagna di denigrazione
contro di lui, concomitante con una nuova grave opposizione dei teologi.
Il 15 agosto 1849, festa dell’Assunzione di
Maria, lo raggiunge la notizia che sono state
messe nell’Indice dei libri proibiti le due opere
che aveva appena pubblicate: Le cinque piaghe
della Santa Chiesa e la Costituzione secondo
la giustizia sociale. E non si parla più del suo
imminente cardinalato. All’indomani della
condanna scatta la polemica sui giornali: chi
prende le difese di Rosmini, chi ne disapprova
l’umile sottomissione al decreto, chi accusa la
sacra Congregazione e il Papa.
Città del Vaticano,
Stanze Vaticane,
Sala dell’Immacolata.
Francesco Podesti,
Riunione di teologi
in discussione
A Roma, dal 1851 al 1854, la
Congregazione dell’Indice esamina tutte le sue opere; egli continua
sereno il suo studio e la sua obbedienza di scrittore. L’esame si conclude con il Dimittantur: la Congregazione non ha trovato nulla di
sospetto.
Nel marzo del 1888 verranno condannate quaranta proposizioni tratte qua e là
dalle sue opere, alcune assemblate. È il Decreto “Post obitum”, che procura un grave
danno – fatti salvi i disegni provvidenziali di Dio – a Rosmini, alla Società della Carità
e soprattutto alla Chiesa. L’opposizione è durissima, addirittura a molti professori sostenitori del pensiero rosminiano fu revocata la licenza di insegnamento nei seminari.
Nel frattempo, però, inconfondibili, i Santi difendono Rosmini: san Giovanni Bosco,
il beato Ludovico da Casoria, San Luigi Orione, san Giovanni Calabria… E per lui
scattano eccezionali conversioni: Clemente Rebora, Angelina Lanza, Michele Federico Sciacca… Le grazie spirituali e materiali si moltiplicano, alcuni miracoli vengono
riconosciuti in sede diocesana.
Don Cirillo Bergamaschi,
rosminiano, dona a Giovanni
Paolo II il Grande Dizionazio
Antologico del Pensioero di
Antonio Rosmini
Il 19 febbraio 1994 il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi rilascia il decreto circa il non obstare da parte della Santa Sede
all’avvio della Causa di Beatificazione del Servo di Dio Antonio Rosmini.
Il 1° luglio 1997 si costituisce a Novara il Tribunale diocesano per il Processo informativo sulla fama di santità del Servo di Dio.
Il 20 febbraio 1998 si conclude il Processo.
Sempre nel 1998 Giovanni Paolo II apre a Rosmini con tutta la lezione della Fides et ratio. Finalmente il nome di Antonio Rosmini viene
pronunciato chiaro in un magistero straordinario è lui unico autore italiano citato dopo san Tommaso.
Il 1° luglio 2001 la Congregazione per la Dottrina della Fede rimuove la condanna delle Quaranta proposizioni.
Del 26 giugno 2006 è l’autorizzazione di Papa Benedetto XVI a promulgare il Decreto sulle virtù eroiche.
Il 1° giugno 2007 il Santo Padre autorizza la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il Decreto sul miracolo della guarigione
di suor Ludovica Noé.
Il 18 Novembre 2007 a Novara si celebra la Beatificazione di Antonio Rosmini.
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