Sommario Introduzione ................................................................................................................. 3 La prevenzione nella quotidianità della società sportiva ......................................................... 4 Otto misure per integrare la prevenzione nelle società ............................................................7 La persona di contatto .................................................................................................... 9 Intervista a Ruth Siegenthaler, Federazione sportiva svizzera di tiro….. .................................... 13 Centri cantonali di contatto per i responsabili di federazioni e di società................................... 15 Lista dei partecipanti alla riunione del 4 novembre 2009 ....................................................... 18 Impressum Editore Swiss Olympic Casa dello sport Talgutzentrum 27 CH-3063 Ittigen a Berna Indirizzo postale: casella postale 606, CH-3000 Berna 22 Tel. +41 (0)31 359 71 11 Fax +41 (0)31 359 71 71 [email protected] www.swissolympic.ch in collaborazione con l’Ufficio federale dello sport Redazione Oliver Schörlin, Barbara Boucherin, Stephan Schüepp, Adrian von Allmen Traduzione Testi&Stili, Bienne Layout e produzione Swiss Olympic Tiratura 10 i / 30 f / 120 d / Al fine di snellire il testo si rinuncia alla formulazione al femminile dei riferimenti personali. Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 2 Introduzione Adrian von Allmen, responsabile del programma «No agli abusi sessuali nello sport» Una società che s'impegna a integrare le otto misure raccomandate in ambito di prevenzione contro gli abusi sessuali, già solo per il fatto di confrontarsi con l'argomento si crea un profilo in grado di tutelare meglio bambini e giovani. La persona di contatto – che rientra nelle otto misure – dà un volto all'impegno profuso dalla società in questo ambito. La presenza della persona di contatto costituisce, accanto a tutti gli importanti compiti che essa assume in seno alla società, un fattore essenziale per la protezione di bambini e giovani. La persona di contatto incarna la posizione e i valori della società e con la sua presenza dà risalto a quanto le sta a cuore: «Non tolleriamo né molestie né abusi sessuali!» oppure per quanto riguarda direttamente i bambini e i giovani: «Provvediamo a che tu ti senta al sicuro nella nostra società, nella quale c'è una persona a cui puoi rivolgerti quando succedono delle cose che non ti fanno stare bene.» Da questo punto di vista, la persona di contatto rappresenta il perno delle misure di prevenzione nella società. L'opuscolo destinato alla persona di contatto aiuta le federazioni e le società a designarne una e a definirne chiaramente i compiti. Può essere ordinato presso Swiss Olympic all'indirizzo e-mail [email protected] Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 3 La prevenzione nella quotidianità della società sportiva Stephan Schüepp, esperto nel campo della prevenzione Cosa permette ad un allenatore di rendersi conto che nella società sportiva che lo ha appena assunto la prevenzione degli abusi sessuali è presa in seria considerazione? O in altre parole: quali misure occorre adottare per fare in modo che il nuovo allenatore si accorga della loro esistenza? Tom, il nuovo allenatore Dopo 17 anni, Tom torna nel suo villaggio d’origine e, sebbene gli impegni professionali e famigliari lo occupino molto, si sente pronto ad assumere anche la funzione di allenatore di una squadra di juniori. Peter, il responsabile del settore giovanile e suo ex allenatore, lo chiama per fissare un appuntamento, durante il quale parleranno dell’impegno che attende Tom. Peter propone d’incontrarsi direttamente al campo sportivo per potergli mostrare tutto quanto occorre. Dopo essersi salutati, Peter mostra con orgoglio a Tom il nuovo campo sportivo. Negli ultimi 17 anni sono cambiate molte cose, a livello comunale sono state affrontate molte battaglie, ma ora tutti sono soddisfatti. Uno dei cambiamenti riguarda ad esempio gli spogliatoi e le docce. Prima c’era una doccia con 8 getti, 4 dei quali difettosi, e tutti - giovani e adulti - condividevano lo stesso locale. La società ha dunque dovuto procedere a degli adeguamenti e ora i giovani e gli adulti fanno la doccia in due zone separate. Di recente, inoltre, la società dispone anche di due squadre juniori femminili e di un’allenatrice. Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 4 Giunti nei locali della società, Tom racconta a Peter quello che ha fatto durante gli anni in cui è stato assente: formazione, soggiorno all’estero, matrimonio. Peter vuole sapere la ragione che lo spinge a voler allenare gli juniori. Per Tom si tratta di offrire ai ragazzi quello che lui stesso ha ricevuto dalla società quando era giovane. Peter si reputa fortunato, perché non è affatto facile riuscire a trovare dei buoni allenatori. Peter consegna a Tom la chiave dei locali della società, gli comunica la parola d’ordine per accedere all’area riservata nel sito internet del club e gli presenta il concetto del settore giovanile. In particolare, spiega che la società ha introdotto la Carta etica nei suoi statuti e che è attiva nel settore della prevenzione degli abusi sessuali nello sport. Al che Tom chiede se all’interno della società si siano verificati dei casi. Peter risponde che non è mai successo nulla e spiega che la società ha deciso di impegnarsi a favore dei valori fondamentali nello sport, preferendo agire prima che accada realmente qualcosa. Peter prende un classatore, lo apre e estrae alcuni fogli che dispone sul tavolo. Si tratta della Carta etica, di un documento con le regole riguardanti le docce, gli spogliatoi, i pernottamenti durante i campi d’allenamento e di un altro foglio con degli indirizzi importanti. Fra questi figura anche quello della persona di contatto che si occupa della “prevenzione degli abusi sessuali”. Questa persona si presenterà durante la riunione degli allenatori. Tom viene informato anche dell’impegno individuale che ogni allenatore deve firmare e del fatto che saranno chieste delle referenze alla sua precedente società. La notizia sorprende Tom che, leggermente irritato, domanda se sia davvero necessario. Peter gli spiega che la società attribuisce molta importanza alla tutela dei giovani, la quale può essere garantita soltanto adottando determinate misure di prevenzione. Fra queste figura anche la richiesta di referenze. Dopodiché Peter illustra anche il modo in cui i giovani e i loro genitori sono informati sull’argomento. Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 5 Dopo aver discusso di questioni pratiche, Peter e Tom gironzolano per i locali e si soffermano ad osservare delle vecchie fotografie, tuffandosi nei ricordi. Il primo allenamento di Tom con la sua nuova squadra è previsto già questa settimana. Durante il colloquio, Tom è stato informato di sei delle otto misure adottate dalla società. In questo modo quest‘ultima ha dimostrato di prendere sul serio il tema della prevenzione degli abusi sessuali. Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 6 Otto misure per integrare la prevenzione nella società 1. Carta etica negli statuti Inserendo la Carta etica negli statuti, la società dimostra di assumere una posizione chiara nei confronti del problema e crea una base per l’elaborazione di regolamenti, impegni, ecc. 2. Direttive e regole comportamentali Canoisti, mezzofondisti o alpinisti si allenano in condizioni molto diverse. Le direttive devono dunque essere adattate in modo mirato alle circostanze prendendo tuttavia in considerazione i punti seguenti: Spogliatoi/docce separati per ragazzi di età inferiore ai 16 anni e adulti. Gli adulti devono evitare di rimanere negli spogliatoi riservati a bambini e giovani, eccezion fatta per ragioni di vigilanza cautelativa (violenza fra giovani, vandalismo, infortuni, forme di aiuto, ecc.). Pernottamenti fuori casa: camere separate a seconda dei sessi e dell’età (adulti e bambini) Regole comportamentali: “In che modo gli allenatori / le allenatrici possono prevenire casi e accuse di molestie sessuali?” (Il manuale può essere scaricato al sito www.spiritofsport.ch) Regole specifiche per lo sport su temi quali le forme d’aiuto, l’abbigliamento, ecc. Nel caso di violazione delle regole comportamentali, gli interessati vanno richiamati all’ordine. La non osservanza di regole individuali non è comunque da associare automaticamente ad un abuso sessuale e le sanzioni dovrebbero essere applicate soltanto nel caso in cui gli interessati non dimostrassero alcuna disponibilità a modificare il proprio atteggiamento. 3. Informare gli allenatori e i monitori Non serve a nulla inserire delle regole comportamentali, delle direttive o la Carta etica negli statuti prima di averne informato gli allenatori e i monitori. Di seguito qualche suggerimento per evitare problemi: Chiedere agli allenatori di sottoscrivere un impegno personale Inserire nel contratto un capitolo sulla prevenzione degli abusi sessuali Informare verbalmente gli allenatori Tutti gli allenatori dovrebbero ricevere i manuali e conoscere il nome della persona di contatto. 4. Chiedere delle referenze ai nuovi allenatori Durante la procedura d’assunzione di un nuovo allenatore o monitore, la persona competente (capo allenatore, capo della formazione, responsabile del settore giovanile) chiede all’interessato le ragioni che lo spingono a cambiare società e anche delle referenze. In caso di dubbi, si consiglia di informarsi direttamente presso la società di provenienza. 5. Persona di contatto La prevenzione degli abusi sessuali è di competenza della dirigenza della società, che può designare una persona di contatto attribuendole il compito di attuare la prevenzione. Di seguito le sue mansioni: Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 7 Assumere il ruolo di persona di contatto per i membri, gli allenatori, i famigliari e terzi Organizzare una discussione annuale con gli allenatori Informare i membri della società (ad es. una volta all’anno nel bollettino della società) Aggiornare la documentazione e il sito internet Una volta all’anno, informare la dirigenza sugli interventi attuati in ambito di prevenzione Per svolgere al meglio questo incarico occorre conoscere: Il documento di supporto «Cos’è un abuso sessuale»* Le regole e gli impegni specifici della società I manuali, le disposizioni e la documentazione della federazione Il sito internet www.spiritofsport.ch Lo schema d’intervento* La persona di contatto nella federazione L’indirizzo del servizio cantonale competente* * v. sito www.spiritofsport.ch Per la persona di contatto, questa mansione comporta circa 15 ore di lavoro annuale se la società mette a sua disposizione i manuali e la documentazione sul tema e se indica chiaramente quali sono le misure da adottare. 6. Concetto d’intervento Una società deve sapere con esattezza su quale concetto basarsi in caso di sospetto o di abuso e può scegliere fra quello della società, della federazione o di Swiss Olympic. È importante definire con largo anticipo quali persone informare in caso di abuso, chi deve assumersi la responsabilità dell’intervento e chi invece va coinvolto nell’azione di sostegno. 7. Informare i membri della società I membri della società e i genitori dei giovani devono sapere che gli abusi sessuali non sono tollerati e a quale servizio rivolgersi per ottenere informazioni supplementari, nonché conoscere il nome della persona di contatto. Questo obiettivo può essere raggiunto nel modo seguente: Informazione annuale nel bollettino della società Informazioni sul sito internet della società, eventualmente inserire il link della federazione o quello del sito www.spiritofsport.ch Informare i nuovi membri al loro arrivo 8. Monitoraggio − Verifica degli obiettivi Una volta all’anno, la persona di contatto informa la dirigenza sull’applicazione pratica delle misure (ad es. durante una seduta del comitato direttivo). Questo rapporto serve a verificare se le attività svolte in ambito di prevenzione di abusi sessuali sono sufficienti o se necessitano di adattamenti. Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 8 La persona di contatto Barbara Boucherin La designazione di una persona di contatto fa parte delle otto misure preventive raccomandate nelle società. Prima di designare la persona di contatto occorre chiarire e preparare alcune cose. Di conseguenza la presentazione del ruolo della persona di contatto inizia con una riflessione di fondo. Lo sport è una delle attività più praticata durante il tempo libero e sono soprattutto i giovani che fanno sport nelle società. Queste ultime dovrebbero dunque proporre, oltre ad un'offerta sportiva, anche un ambiente sicuro per bambini e giovani. L'integrazione della Carta etica negli statuti è un primo passo. I funzionari e i membri possono basarsi sui principi della Carta per rispondere ad interrogativi e per prendere delle decisioni. Tutti coloro che fanno parte della società sono responsabili del benessere di ogni altro singolo membro. Ognuno s’impegna a creare un'atmosfera positiva, rispetta le regole di buona condotta e le regole comportamentali in vigore nella società, accetta le norme interne e si oppone alle violazioni delle stesse. I funzionari e gli allenatori si assumono una responsabilità speciale. Conformemente alla loro funzione dirigono e coordinano, insegnano, gestiscono situazioni difficili, cercano di soddisfare i desideri dei genitori, controllano che gli impegni siano rispettati, reagiscono in caso di violazione delle regole, riesaminano e completano le regole in vigore. Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 9 La prevenzione nella società incombe ai responsabili. Il presidente e il comitato di direzione sono responsabili dell'applicazione pratica delle otto misure. Il presidente stabilisce, insieme al comitato direttivo (o ad un gruppo di lavoro speciale), le direttive particolari, formula gli impegni che gli allenatori devono assumere e definisce il concetto d'intervento. Il comitato direttivo designa la persona di contatto, le delega le mansioni quotidiane legate alla prevenzione, la sostiene nelle fasi difficili e, in casi gravi, crea un gruppo di intervento. Una volta designata, la persona di contatto ha bisogno di sostegno e va integrata in una rete di contatti. All’interno della società, essa può discutere in qualsiasi momento con il presidente o con altri membri del gruppo d'intervento – che può essere composto, ad esempio, del presidente, di un altro membro del comitato di direzione e della stessa persona di contatto – per definire il modo di procedere e le responsabilità da assumere. A livello di federazione, essa può invece rivolgersi alla persona competente. I servizi specializzati e la polizia offrono il loro aiuto fornendo dei consigli. Il coinvolgimento di una persona di fiducia può aiutare a non agire in modo affrettato. Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 10 La persona di contatto non è uno specialista e non spetta a lei intervenire personalmente o dare dei consigli in caso di voci o in una situazione critica. È suo compito invece intraprendere i passi necessari, rivolgendosi ai servizi specializzati per chiedere sostegno e consulenze professionali. La persona di contatto o altri funzionari della società non devono mai condurre di propria iniziativa delle indagini, di qualsiasi genere esse siano. In questo modo intralcerebbero il lavoro della polizia e nel peggiore dei casi potrebbero addirittura impedire la condanna della persona che ha commesso il reato. Una denuncia sgrava la persona di contatto e la società e protegge bambini e giovani. Il compito più importante della persona di contatto è l'informazione e la cura dei contatti con il presidente, il comitato direttivo, l'allenatore, i bambini, i giovani, i membri della società e i genitori. Le informazioni possono essere fornite durante le sedute del comitato direttivo, le assemblee generali, le serate con i genitori, sul sito internet o direttamente nelle pubblicazioni della società. Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 11 Né la migliore prevenzione, né la persona di contatto più attiva potranno impedire il verificarsi di abusi. Una situazione di crisi, che genera stress e esige un carico di lavoro supplementare, può presentarsi inaspettatamente. In questi casi, la persona di contatto deve rivolgersi a un servizio specializzato, da cui riceve consigli sul modo di procedere. Il presidente della società si assume sempre la responsabilità finale e deve essere informato in modo obiettivo dalla persona di contatto. Dopodiché è convocato il gruppo d’intervento, che consiglia e prende le decisioni. Le società che si impegnano in modo trasparente e aperto nella lotta contro gli abusi sessuali offrono un'elevata protezione ai loro membri. In cambio, esigono che i loro membri s'impegnino a proteggere gli altri rispettando i limiti personali, le direttive e le regole, reagendo in caso di violazioni, difendendo sé stessi e gli altri. In quest'ottica, la persona di contatto assume un ruolo di primo piano, perché promuove e incarna una cultura societaria aperta. Una società non deve e non può mettere in atto tutto all'improvviso. La designazione di una persona di contatto rappresenta già un grande passo in avanti. Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 12 «I bambini vanno protetti!» Intervista a Ruth Siegenthaler, Federazione sportiva svizzera di tiro Oliver Schörlin, Swiss Olympic Prevenire gli abusi sessuali nello sport è l’obiettivo che si sono fissati Swiss Olympic e il suo programma specifico. La Federazione sportiva svizzera di tiro (FST) è una delle poche a formare, in seno alle sue società, delle persone responsabili della prevenzione di questo fenomeno e, in caso di necessità, di eventuali interventi. Ruth Siegenthaler, giudice e responsabile della formazione e della promozione delle giovani leve, è la forza motrice della FST. Oggi come ieri non si parla volentieri di abusi sessuali nello sport. Perché è necessario che le società dispongano di persone di riferimento specializzate in questo ambito? I bambini devono essere protetti, indipendentemente dallo sport che praticano. La FST è consapevole della responsabilità che poggia sulle sue spalle e sa che è meglio prevenire piuttosto che essere obbligata ad intervenire. L’abuso sessuale rappresenta un grave problema nel mondo del tiro sportivo? L’importanza che assume è senza dubbio la stessa che negli altri sport. A noi preme essere vigilanti. Quali sono, secondo lei, i compiti più importanti che deve svolgere la persona di riferimento? Innanzitutto deve esporre il problema e fare in modo che se ne parli regolarmente e apertamente durante le riunioni della dirigenza. La prevenzione attiva è capitale. L’ideale sarebbe che la persona di riferimento riesca a far «dire» ciò che è stato «visto». Inoltre, deve poter intervenire in caso di necessità. Penso che la persona scelta debba anche disporre di una grande esperienza di vita. Perché un anno fa la FST ha deciso di formare delle «persone di riferimento»? Sensibilizziamo i partecipanti ai nostri corsi per allenatori al problema degli abusi sessuali nei confronti dei giovani già dal 2004. Due anni orsono, decisi di elaborare un concetto di prevenzione e di intervento con Urs Jenny (un agente di polizia). In seno alla federazione abbiamo così creato un posto di responsabile in questo ambito per ogni regione linguistica, incaricato di reclutare e formare delle persone di riferimento. Che tipo di sostegno ha ottenuto da parte della sua federazione? Tutte le mie preoccupazioni sono state capite e ho ottenuto subito un aiuto senza riserve, anche finanziario, per mettere in pratica il mio progetto. Abbiamo concepito da soli il contenuto dei nostri corsi riferendoci, oltre a ciò che fa già parte attualmente della nostra formazione, anche alle informazioni fornite sul tema da G+S e da «mira», l’associazione specializzata nella prevenzione degli abusi sessuali. Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 13 Sono numerose le società affiliate alla FST che ora dispongono di una persona di riferimento? Finora ne abbiamo formate un centinaio. E siamo soltanto all’inizio! Recentemente abbiamo coinvolto nella nostra azione tutti i responsabili cantonali della formazione e dei giovani talenti, cosicché possano fare la stessa cosa nelle loro rispettive regioni. Cosa consiglierebbe alle federazioni interessate ad aderire al movimento? Innanzitutto direi loro che non esistono ricette miracolo e che tutte le strade portano a Roma. Poi consiglierei di concretizzare l’idea realizzando un progetto e di prendersi il tempo necessario per riflettere. Dopo due anni, come giudica la sua iniziativa e come vede il futuro? Una cosa è certa: non ho l’impressione di aver perso tempo. Il tema suscita attenzione e discussione. Ora spero solo che tutte le federazioni si rendano conto della sua importanza e che, grazie alla prevenzione, non avremo mai più casi di abusi sessuali. So che è una speranza vana, ma se grazie alla nostra azione possiamo evitare anche un solo episodio sarà già un successo. Mi auguro che l’argomento non sia più tabù e che tutti gli sport, tramite le loro federazioni, s’impegnino a regolamentarlo. Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 14 Centri cantonali di contatto per i responsabili di federazioni e società AG Opferhilfe Aargau / Solothurn Bahnhofstrasse 57 5001 Aarau Tel. 062 837 50 60 AI Kantonales Sportamt Hauptgasse 51 9050 Appenzello Tel. 071 788 97 71 Fax 071 788 93 69 AR Kinderschutzgruppe AR Trudi Elmer-Bühler Windegg 4 9100 Herisau Tel. 071 351 71 46 E-mail: [email protected] BE «Fil rouge Kindesschutz» / «Fil rouge de la protection de l’enfant» Kantonales Jugendamt (KJA) / Office des mineurs du canton de Berne Gerechtigkeitsgasse 81 3011 Berna Tel. 031 633 71 48 www.be.ch/kja / www.be.ch/om BL Sicherheitsdirektion Fachstelle Kindes- und Jugendschutz Allee 9 4410 Liestal 061 552 59 30 E-mail: [email protected] www.kindesschutz.bl.ch BS Abteilung Kindes- und Jugendschutz (AKJS) der Vormundschaftsbehörde Basel-Stadt Leonhardsstrasse 45 Postfach 4001 Basilea Tel. 061 267 45 55 E-mail: [email protected] Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 FR GRIMABU Case postale 76 1707 Friborgo Tel. 079 250 87 13 E-mail: [email protected] www.grimabu.ch GE Administration Cantonale Genevoise Département de l’instruction publique Service de santé de la jeunesse Rue des Glacis-de-Rive 11 1207 Ginevra Tel. 022 327 61 50 Fax 022 327 61 71 Se non risponde: tel. 022 327 41 11 E-mail: [email protected] GL Opferberatungsstelle des Kantons Glarus Winkelstrasse 22 8750 Glarona Tel. 055 646 67 19 Fax 055 646 67 09 E-mail: [email protected] GR Fachstelle für Opferhilfeberatung und Kindesschutz Loëstrasse 37 7000 Coira Tel. 081 257 31 50 E-mail: [email protected] JU Association Interprofessionnelle d’Intervenants en Matière de Maltraitance des Mineurs ORME : Orientation et Réflexion en Matière de Maltraitance Enfantine Case postale 2006 2800 Delémont 2 Tel. 032 466 66 77 15 LU Dienststelle Soziales und Gesellschaft Opferhilfe / Kinderschutz Rösslimattstrasse 37 Postfach 3439 Tel. 041 228 58 96 Fax 041 228 51 76 E-mail: [email protected] www.disg.lu.ch NE Commission cantonale consultative de prévention des délits sexuels (CCCPDS) Service des mineurs et des tutelles Fbg de l’Hôpital 34 – 36 2000 Neuchatel Tel. 032 889 66 40 Fax 032 889 60 93 E-mail : [email protected] www.ne.ch/ServiceMineursTutelles NW Jugend- und Elternberatung NW Engelbergstrasse 34 6371 Stans Tel. 041 618 75 70 Fax 041 618 77 01 E-mail: [email protected] SH Fachgruppe Kindesschutz Sozialdienst des Erziehungsdepartementes des Kantons Schaffhausen Beckenstube 6 8200 Sciaffusa Tel. 052 632 75 04 Fax 052 632 75 34 SO Fachstelle Kinderschutz Kanton Solothurn Baslerstrasse 46 4600 Olten Tel. 062 296 60 63 Fax 062 296 60 73 E-mail: [email protected] www.kinderschutz-so.ch SZ Fachgruppe Kindesschutz Departement des Innern Kollegiumstrasse 28 Postfach 2160 6431 Svitto Tel. 041 819 16 64 E-mail: [email protected] OW Jugend- und Elternberatung Dorfplatz 4 6061 Sarnen Tel. 041 666 62 56 E-mail: [email protected] TG Klinik für Kinder und Jugendliche Kantonsspital Münsterlingen Postfach 8596 Münsterlingen Tel. 071 686 21 65 Fax 071 686 21 66 E-mail: [email protected] SG Kinderschutzzentrum St. Gallen In Via – Fachstelle Kindesschutz, Opferhilfe für Kinder und Jugendliche Falkensteinstrasse 84 Postfach 226 9006 San Gallo Tel. 071 243 78 02 E-mail: [email protected] www.kszsg.ch TI Infogiovani Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani Via Henri Guisan 3 6500 Bellinzona Tel. 091 814 86 91 Fax 091 814 86 99 E-mail: [email protected] www.ti.ch/infogiovani Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 16 UR Fachstelle Kindesschutz Klausenstrasse 4 6460 Altdorf Tel. 041 875 20 40 E-mail: [email protected] VD Service de protection de la jeunesse (SPJ) Département de la formation et de la jeunesse Bâtiment administratif de la Pontaise 1014 Losanna Tel. 021 316 53 53 E-mail : [email protected] VS Direction du Service cantonal de la jeunesse/ Kantonale Dienststelle für die Jugend Avenue Ritz 29 Case postale 478 1951 Sion Tel. 027 606 48 20 Fax 027 606 48 24 E-mail: [email protected] ZG Zuger Fachstelle punkto Jugend und Kind Bereich Kinder + Jugendschutz Bahnhofstrasse 6 / Postfach 403 6341 Baar Tel. 041 728 34 40 E-mail: [email protected] www.punkto-zug.ch ZH Amt für Jugend und Berufsberatung Kanton Zürich Jugend und Familienhilfe Dörflistrasse120 8090 Zurigo Tel. 043 259 96 50 Fax 043 259 96 08 E-mail: [email protected] Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 17 Lista dei partecipanti alla riunione del 4 novembre 2009 Federazioni Cognome Nome Associazione federale di Hornuss Widmer Peter Associazione federale di tiro con la balestra Albisser Anton Associazione svizzera dei paraplegici Thali Fabienne Associazione svizzera di football Mueller Esther Associazione svizzera di sport aziendale Rieder Urs Club Alpino Svizzero Fankhauser Andrea Club Alpino Svizzero Meyer Brigitte Federazione sportiva svizzera di tiro Siegenthaler Ruth Federazione svizzera di bob, slittino e skeleton Schenkel Doris Federazione svizzera di bob, slittino e skeleton Ray Jean-Claude Federazione svizzera di Eisstock Zimmermann Roland Federazione svizzera di hockey su ghiaccio Kunz Ruedi Federazione svizzera di karaté Furrer Marianne Federazione svizzera di nuoto Calderari Lara Federazione svizzera di pallamano Fürst Peter Federazione svizzera di rink-hockey Cherix Jacques Federazione svizzera di rink-hockey Braun Willi Federazione svizzera di scacchi Lombard André Federazione svizzera di triathlon Bühler Jasmin Federazione svizzera sport equestri Berchier Emilie Kadettenverband Schweiz Balmer Urs Movimento scout svizzero Kieffer David Pentathlon Suisse Tschannen Martin PLUSPORT Sport Andicap Svizzera Hassler Erich SATUS Svizzera Heiniger Susanne Società svizzera dei pontonieri Birk Christian Società svizzera di salvataggio Schneider Barbara Swiss Athletics Fuchser Isidor Swiss Canoe Rohrer Matthias Swiss Orienteering Schmid Judith Swiss Orienteering Hofstetter Ueli Swiss Sailing Christen Ruedi Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 18 Federazioni Cognome Nome Unione sportiva svizzera Schäli Heidi Unione sportiva svizzera dei trasporti pubblici Zeder Joseph Unione svizzera di pattinaggio KüchlerBiedermann Nathalie Verband für Sport-Freizeit-Verkehr Steggerda John Istituzioni Cognome Nome Gruppo giovanile di ginnastica Stans Inäbnit Rinaldo Istituto zurighese di sessuologia clinica e terapia sessuale Hülsmann Ingrid MIRA - Prävention sexueller Ausbeutung Weinand Christiane mira - servizio di prevenzione Tuberoso Marco UFSPO Leister Ellen Relatori / Associazioni Cognome Nome Boucherin Barbara Federazione sportiva svizzera di tiro Siegenthaler Ruth Swiss Olympic von Allmen Adrian Esperto nel campo della prevenzione Schüepp Stephan Swiss Olympic Gempeler Andrea Materiale della federazione per l’incontro del 4.11.2009 19 Foglietto per gli appunti ___________________________________________________ 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___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ Materiale della federazione per l’incontro del 04.11.2009 21 Insieme per un’attività sportiva salutare, leale e rispettosa! Sette principi della Carta etica nello sport 1 Adottare lo stesso comportamento nei confronti di ogni persona! La nazionalità, l’età, il sesso, le preferenze sessuali, l’appartenenza sociale, l’orientamento politico e religioso non sono elementi pregiudizievoli. 2 Armonizzare l’attività sportiva e la vita sociale! Rendere compatibili le esigenze dell’allenamento e della competizione con la formazione, il lavoro e la famiglia. 3 Promuovere la responsabilità individuale e collettiva! Le sportive e gli sportivi sono coinvolti nelle decisioni che li riguardano. 4 Incoraggiare rispettosamente senza esagerare! Le misure adottate per raggiungere gli obiettivi sportivi non ledono né l’integrità fisica né l’integrità morale delle sportive e degli sportivi. 5 Educare alla lealtà e al rispetto dell’ambiente! Il rispetto contraddistingue la condotta da adottare nei confronti del prossimo e della natura. 6 Opporsi alla violenza, allo sfruttamento ed alle molestie sessuali! Fare della prevenzione senza falsi tabù: essere vigilanti, sensibilizzare ed intervenire in maniera adeguata. 7 Rifiutare il doping e gli stupefacenti! Informare efficacemente, e nel caso di un’infrazione, intervenire senza esitare. Materiale della federazione per l’incontro del 04.11.2009 22 Swiss Olympic Casella postale 606 CH-3000 Berna 22 Telefono +41 31 359 71 11 Fax +41 31 359 71 71 [email protected] www.swissolympic.ch Sede Casa dello sport Talgutzentrum 27 CH-3063 Ittigen a Berna Gestione