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Floradania Marketing
FR Floradania Marketing A/S est la
société de marketing du secteur
horticole danois.
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La société est conjointement
détenue par les horticulteurs
et les sociétés de vente danois.
Ensemble, nous œuvrons à une
valorisation optimale de notre
secteur.
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internationale et la clientèle du
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plantes existantes.
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Floradania Marketing A/S è la società di marketing del settore dei
floricoltori danesi.
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vengono fornite in inglese o tedesco.
La società è di proprietà dei floricoltori danesi e delle società di
commercializzazione dei loro prodotti. Lo scopo del nostro lavoro
comune è di creare il maggior valore possibile per il settore florovivaistico.
Mediante un lavoro d’informazione ed il dialogo con la stampa
internazionale e con i clienti del
settore in tutto il mondo diffondiamo le conoscenze che riguardano le piante danesi e favoriamo
il sorgere di nuove aree d’utilizzo.
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di grande interesse da parte dei floricoltori danesi.
George Skinner, manager nazionale vendite, Foremostco®, Inc., USA
2.
George Skinner, National Sales Manager, Foremostco®, Inc., États-Unis
Il giornale del florovivaismo nel mondo settembre 2011
Il Sogno Italiano
Floradania
3.
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olandesi apprezzano
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proposez et à ce qu’ils lisent dans la presse.
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vostro negozio, così che possano identificarsi
con le soluzioni floreali che offrite e con quello
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07
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13
Edizione Flormart
IT Novità del settore vi tiene informati sulle
iniziative del settore e su quelle esposizioni
fieristiche in cui è presente l’assortimento
danese.
“
Giornaleo da
t
autorizzaaFiere
Padov
Ho una grande considerazione di floradania.dk in quanto
spinge al rinnovamento il commerciante specializzato
mettendo a fuoco le novità del settore. Mostrando le piante
come elementi di arredamento si entra in contatto con
nuovi gruppi di consumatori, il che contribuisce complessivamente a determinare un aumento della richiesta.
Helena Christiansson, Euroflorist, Svezia
3
29
Più di un italiano
su due (54%) ha
acquistato fiori e
piante
Il Flormart, una colonna
portante del florovivaismo
ROMA - Nonostante la crisi più di un
italiano su due (54%) ha acquistato
fiori e piante nel corso del 2010. E’
quanto emerge da una analisi della
SWG per conto di Coldiretti divulgata in occasione di Euroflora 2011.
L’omaggio floreale si conferma come
uno dei preferiti dagli italiani con segnali positivi fra i giovani tra i 18 ed i
24 anni per i quali si registra un aumento degli acquisti. I fiori più acquistati in Italia sono le rose che con il
42% precedono i crisantemi (35%), a
conferma dell’importanza delle ricorrenze dei defunti e di San Valentino.
Complessivamente gli italiani hanno
speso 2,2 miliardi di euro nel 2010
per l’acquisto di fiori, piante, alberi ed
arbusti con una leggera contrazione
del 2% rispetto al 2009.
•
Lo spostamento della data al 15-17 settembre è
sicuramente più favorevole al settore e al mercato.
DI ARTURO CROCI
La situazione economica generale si manifesta nel settore
florovivaistico in molti modi, principalmente con l’aumento dei
costi, la riduzione della marginalità, i cicli di vendita altalenanti
e l’incertezza sul futuro. Tutto questo si riflette negativamente
anche sulle fiere professionali eppure, in ambito europeo,
Flormart è forse l’evento ‘mediterraneo’ per eccellenza che ne
ha risentito meno e che continua ad essere la mostra preferita
dagli operatori florovivaisti italiani europei e asiatici ma anche
e soprattutto dell’Est Europa.
L
a 62° edizione, in svolgimento
a Padova dal 15 al 17settembre 2011, si presenta con
numeri di tutto rispetto: 1000
espositori complessivi con 5-6 collettive estere importanti e in aumento
per la Francia e la Spagna, stabili le
classiche collettive olandesi, tedesche
e danesi. La superficie espositiva è di
38.000 m2 e in media il Flormart
conta 25.000 visitatori professionali
di cui 2.500 esteri.
Calendario espositivo
Nonostante gli aspetti positivi ve
ne sono altri meno favorevoli, in
passato, per esempio, è successo che
Flormart si svolgesse in contemporanea con il Macef di Milano e
questo, secondo alcuni espositori,
ha influito sul numero dei visitatori,
questo tipo d’inconveniente è così
negativo? Può essere evitato? Secondo
Segue alla pagina 3
L’Ufficio Estero di Padovafiere al servizio degli operatori
DI RON VAN DER PLOEG
L’Ufficio Estero della Fiera di Padova ha radici molto lontane perché fin dalle prime edizioni della sua più
importante e storica rassegna (Fiera Campionaria Internazionale) erano molto ricercate le partecipazioni
straniere, delle quali appunto si occupava l’ufficio estero. Morena Cavaliere ed Ezio Rettore sono oggi gli
incaricati del buon funzionamento del reparto estero la cui storia e funzionalità è riassunta come segue.
E
ntrambi sono approdati a PadovaFiere nel lontano 1989:
Morena, fin da subito, viene
assegnata all’ufficio estero,
mentre Ezio si è occupato del settore
congressuale fino al 2008, quando
verrà poi definitivamente affiancato
a Morena nella gestione dei rapporti
con l’estero. Sempre disponibili nei
confronti dei giornalisti stranieri, dei
delegati esteri e degli espositori, pronti e presenti prima, durante e dopo
lo svolgimento di Flormart per ogni
supporto necessario. Inglese, francese
e tedesco sono le lingue conosciute e
parlate da entrambi.
www.FloraCultureInternational.com
Negli ultimi 30 anni con la nascita
delle mostre specializzate ed in particolare Flormart, l’attività estera si è
andata sempre più perfezionando per
dare delle risposte sempre più professionali sia in termini di promozione
della mostra che per l’acquisizione di
visitatori e di espositori dall’estero.
Incontri B2B
La principale funzione dell’Ufficio Estero è quella di promuovere
PadovaFiere ed in modo particolare
Flormart all’estero. In quest’ottica
l’obiettivo è quello di raggiungere un
numero sempre maggiore di visitatori
‘Concordia res crescunt’
stranieri professionali che, nel tempo,
potrebbero a loro volta divenire
potenziali espositori.
In questi ultimi anni, l’Ufficio Estero
si è orientato a fornire servizi di
messa in contatto tra gli espositori e
potenziali acquirenti stranieri attraverso specifici incontri B2B (business-to-business) che si sono aggiunti
ai naturali incontri che si svolgono
normalmente in fiera, moltiplicandone i benefici.
Per ciò che riguarda la promozione
di Flormart all’estero, l’Ufficio Estero
di Padovafiere cerca di diffonderne
notizia a livello mondiale.
Grazie ai suggerimenti degli autorevoli espositori, si focalizzano i Paesi
di maggior interesse cercando di
andare incontro alle esigenze degli
espositori stessi.
Segue alla pagina 3
Serra galleggiante
ZOETERMEER, Paesi Bassi - Diventa
sempre più probabile la realizzazione di
una serra galleggiante della dimensione di cinque ettari. Dalle indagini risulta che le tecniche per una costruzione
del genere sono disponibili. L’istituto
olandese per la scienza e la tecnologia
TNO ha sviluppato un piano per una
serra galleggiante più economica per
la quale ci vogliono meno materiali.
Si potranno riutilizzare le costruzioni
di serre già esistenti, per cui sembra
essere possibile ottenere una coltivazione redditizia. Sviluppando una serra
galleggiante il settore olandese di piante e fiori prenderà due piccioni con
una fava: contribuirà alla sostenibilità
del settore e offrirà una soluzione agli
spazi limitati nell’ovest del paese. Lì,
la zona bassa, la cosiddetta Westland,
ha bisogno di più bacini idrici perchè i
cambiamenti di clima e una superficie
edificata maggiore hanno portato ad
uno smaltimento insufficiente delle
acque. Realizzando serre galleggianti
sopra questi bacini si potrà salvare il
potenziale di crescita di quest’area.
•
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
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Edizione Flormart 2011
Pagina 3
Un cordiale benvenuto a Padova a tutti gli operatoBenvenuti al Flormart 2011
D
esidero rinnovare, con molto piacere, il mio
più cordiale benvenuto a tutti gli espositori
e agli operatori professionali che, anche
quest’anno, si incontrano a Flormart per sviluppare
nuove opportunità di mercato.
Anche se ha superato la soglia dei 60 anni, Flormart si conferma una manifestazione giovane,
capace di “parlare” al settore nei momenti di
maggiore sviluppo così come nei periodi segnati
dalla crisi.
La forte attenzione verso la qualità, una decisa apertura verso la dimensione internazionale, la volontà di
intercettare nuove tendenze e disegnare stili capaci
di “fare scuola”, anche oltre i confini nazionali, sono
gli ingredienti che fanno di Flormart una manifestazione irrinunciabile per gli addetti che operano nel
settore del florovivaismo e del giardinaggio
Tante le novità di questa 62esima edizione:
nei giorni della Fiera gli operatori professionali
potranno conoscere le proposte più interessanti
ed innovative offerte dal panorama florovivaistico
italiano ed europeo.
La visita a Flormart può anche essere l’occasione
per mettere a confronto i diversi stili e linguaggi
dei principali mercati europei: sono infatti previste
collettive di espositori dalla Danimarca, dall’Olanda,
dalla Germania, dalla Spagna e dalla Francia.
Nel corso degli anni l’appuntamento con Flormart
si è affermato come l’evento di riferimento per
l’intera Europa Mediterranea: una vocazione che si
rafforzerà in questa nuova edizione con una nutrita
presenza di qualificati buyers stranieri, individuati
ed invitati grazie alla collaborazione con ICE, con la
Camera di Commercio italiana per la Spagna e con
la Camera di Commercio italiana per il Regno Unito,
con il preciso obiettivo di far conoscere e promuovere il prodotto “Made in Italy”.
Accanto all’esposizione, è altresì previsto un fitto
calendario di seminari e convegni di alto livello, per
approfondire alcuni dei temi al centro del dibattito
sul futuro del settore.
La visita a Padova in occasione di Flormart può
essere infine l’occasione per scoprire una città
dal fascino discreto, ricca di storia, di cultura, di
tesori artistici ed enogastronomici. Auguro quindi
a tutti, buona visita a Flormart e buon soggiorno a
Padova!
Ferruccio Macola
Presidente PadovaFiere
Segue dalla prima pagina
Un momento di incontro e di aggiornamento unico
Enrico Bernardin, direttore del
Flormart, in caso di contemporaneità
vi sono disagi per gli espositori che
devono scegliere fra un evento o
l’altro, anche se, per i visitatori, e in
particolar modo per quelli esteri, può
essere interessante perché si possono
visitare entrambe le manifestazioni.
Comunque si pone attenzione, nella
stesura del calendario espositivo, per
distanziare i due eventi. Quest’anno
il Macef si svolge da giovedi 8 a domenica 11 settembre, dunque prima
del Flormart.
Una logistica espositiva
più organica
Un altro aspetto negativo, rimarcato
da alcuni espositori, è il ‘deja-vu’, vale
a dire un modello espositivo poco o
nulla diversificato e che provoca una
certa stanchezza, vi sono allo studio
dei progetti atti ad evitare o attenuare
questo inconveniente?
Secondo Enrico è indubbio che
alcuni espositori continuino a
presentarsi in modo ‘tradizionale’,
vuoi per attitudine mentale, vuoi per
evitare investimenti ulteriori ma vi
sono anche espositori ‘innovativi’ che
utilizzano maggiormente i servizi che
PadovaFiere mette a disposizione per
i tre giorni del Flormart; questi servizi sono a disposizione di tutti e difficilmente le aziende possono ottenere
la stessa efficacia a livello individuale.
Un occhio attento vedrà nel Flormart
di settembre una logistica espositiva
più organica con il compattamento e
la strutturazione più efficace di diversi settori. Non sempre le ‘innovazioni’ sono immediatamente visibili o
percepite ma in ogni edizione si cerca
di adottare quei perfezionamenti che
permettano una migliore comunicazione.
Ritornando agli aspetti positivi che
cosa rende interessante l’edizione
2011?, sempre secondo Enrico
Bernardin, oltre a quanto sopraindicato, lo spostamento della data al
15-17 settembre è sicuramente più
favorevole al settore e al mercato. Il
Ministero per le politiche agricole,
alimentari e forestali (MiPAAF) per
la prima volta sarà presente con uno
stand istituzionale rappresentativo
del florovivaismo italiano nel suo
complesso.
Un momento di aggiornamento unico
Dal punto di vista convegnistico il
Flormart rappresenta un momento
di incontro e di aggiornamento
unico, infatti a Padova si danno
appuntamento gli operatori della
filiera orto-florovivastica, del verde
urbano, pubblico e privato etc. per
l’aggiornamento tecnico e professionale. Per l’edizione di settembre
sono in calendario diversi eventi, i
‘momenti’ più importanti riguardano
la Premiazione della XII edizione la
città per il verde in programma il 15
settembre alle ore 10; nel pomeriggio
un altro convegno tecnico riguardante L’estensione dell’impiego di alcuni
principi attivi su colture minori ad
uso ornamentale; seguito da un altro
convegno dal titolo “La rinascita del
garden indipendente”; e così via per
tutti gli altri giorni del Flormart con
temi economici, tecnici e sull’innovazione.
L’elenco completo e altri aggiornamenti possono essere reperiti sul sito:
www.flormart.it
•
Segue dalla prima pagina
Un costante lavoro di relazioni
Le aree di interesse di Flormart
coprono principalmente i Paesi
dell’Europa Comunitaria, i Paesi dell’
Est e i Paesi del Maghreb.
Morena Cavalliere.
I contributi maggiori dati al
Flormart
I contributi maggiori dati al Flormart
sono la promozione all’estero, attraverso conferenze stampa di presentazione a potenziali espositori e alla
stampa estera di settore;
la presenza alle principali manifestazioni internazionali di riferimento
quali: IPM, Horti Fair, Iberflora,
Hortus Hungaricus, Flowers Moscow and Green is Life in Polonia.
Durante Flormart viene promosso il
settore florovivaistico ed il territorio
italiano, mediante l’organizzazione di
educational tour rivolti ai giornalisti
delle maggiori testate internazionali
invitati a Flormart.
Le delegazioni estere di maggior
rilievo sono state negli anni rappresentate dai presidenti delle Associazioni florovivaistiche di: Regno
Unito, Belgio, Germania, Francia,
Etiopia, Costa Rica.
Si sono altresì susseguite presenze
prestigiose tra le quali citiamo i
responsabili degli acquisti a verde di
Euro Disney Paris e Disney World
California.
Interscambio internazionale
Grazie al costante lavoro di relazioni
con i principali uffici esteri dell’ICE,
l’Ufficio Estero di Padovafiere ha
messo a punto una serie di strumenti
di interscambio internazionale che si
sono rivelati particolarmente efficaci
in ambito internazionale, congressuale ed espositivo.
L’ufficio estero si avvale inoltre del
sostegno del Ministero dello Sviluppo
Economico per la promozione del
prodotto florovivaistico “Made in
Redazione
Vondelstraat 162
1054 GV Amsterdam
Paesi Bassi
T +31 6 121 033 73
F +31 15 215 8918
Direttore responsabile
Jaap Kras
Grafici
Alexis Wrona e Dirk van der Burgh
Caporedattore
Ron van der Ploeg
Segretaria di redazione
Angie Duffree
Redazione e traduzione
Ron van der Ploeg, Marina Pressato,
Silvia Bassetti, Mariolina Bailey
Corrispondenti
Arturo Croci (Italia)
www.FloraCultureInternational.com
Pubblicità
Floraculture International,
Dennis Seriese
T +31 622 165 220
E [email protected]
W www.floracultureinternational.com
Stampa
SDA Print+Media
Italy” all’estero. Collabora altresì con
alcune Camere di Commercio italiane all’estero; gestisce direttamente i
rapporti con la stampa internazionale
di settore mantenendo periodicamente i contatti con alcuni giornalisti divenuti nel tempo “amici storici”
di Flormart
L’edizione del Flormart 2011
Per l’edizione del Flormart 2011,
sono previste delegazioni di buyers
provenienti dai seguenti Paesi: Arabia
Saudita, Cipro, Francia, Giordania,
Israele, Libano, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Turchia,
Ucraina, Ungheria.
Alla domanda se la promozione
all’estero sia sempre bene accetto dai
produttori italiani che potrebbero
intravedere in queste azioni un trasferimento di know how a produttori
di Paesi concorrenti la risposta di
Morena ed Ezio è stata concorde
Distribuzione Sul salone internazionale
florovivaismo e giardinaggio Flormart 2011.
La tirature di Floraculture Internazionale
Edizione Flormart Miflor di settembre 2011
è stata di 5.000 copie.
Con la cortese collaborazione di Ezio
Rettore e Morena Cavaliere di PadovaFiere!
Garanzia di riservatezza ai lettori Floraculture
Internationazionale Edizione Flormart e una
edizione speciale in lingua italiana della rivista
Floraculture International a l’occasione
di Flormart 2011. L’editore garantisce la massima
riservatezza dei dati forniti, ma non ne puo
prendere piena responsabilità. Le tesi espresso
negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore
e non rispecchiano necessariamente le opinioni
della rivista. Copyright© 2011.
“La risposta ci viene fornita dall’
elevato numero di incontri B2B
richiesti dagli espositori di Flormart
con le delegazioni di buyers stranieri
che vengono annualmente invitati
alla manifestazione”.
Grande figure di riferimento
In passato vi sono stati personaggi
chiave che hanno contribuito al
successo dell’Ufficio estero di Padovafiere e all’internazionalizzazione del
Flormart, a questo proposito Morena
Cavaliere ed Ezio Rettore hanno
ricordato Maria Letizia Ceolin, che dal
1991, oltre a mantenere l’incarico di
responsabile congressuale, ha assunto
anche la funzione di responsabile
dell’ufficio estero. Nel corso del suo
operato ha potuto conoscere approfonditamente il settore florovivaistico,
sia sotto il profilo culturale che storico.
Dal 1999 ha ulteriormente allargato
gli interventi sui mercati emergenti
mondiali programmando una sistematica presenza di rassegne nei principali Paesi dell’Est. In alcuni Paesi
(Croazia, Romania, Russia, Polonia)
tale attività ha assunto una forma
permanente con grande beneficio per
le aziende italiane.
Un’altra grande figura di riferimento
per l’ufficio è stata Itala Gardan che,
in tanti anni, ha conseguito un’ampia conoscenza del settore fieristico,
congressuale e di comunicazione. La
sua competenza nella pianificazione
pubblicitaria a livello nazionale e
talvolta internazionale, unita ad una
grande professionalità, ha permesso
di intrecciare relazioni con la stampa
al massimo livello.
•
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
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Edizione Flormart 2011
Pagina 6
Unlimited Colours by Anthura
Di ron van der ploeg
Anthura, azienda leader nel’ibridazione e propagazione di Anthurium, ha sviluppato una strategia
in collaborazione con l’ufficio marketing Pull Position per puntare i riflettori su Anthurium e
Phalaenopsis e migliorarne le vendite. La campagna Unlimited Colours, lo dice il nome stesso,
evoca subito in grossisti e vivaisti il pensiero di un vastissimo assortimento di colori di entrambe
le specie di piante in vaso e fornisce ai canali di vendita informazioni riguardanti il produttore,
il nome della cultivar, il numero di prodotti che si possono ordinare e le misure dei vasi. Qualità
eccellente, gestione efficace della catena di distribuzione e slancio verso l’innovazione, questi sono
gli ingredienti base di un marchio di qualità che si riassume in tre sole parole: Made by Anthura!
U
nlimited Colours by
Anthura: chi non coglie in
questo slogan il riferimento più o meno diretto agli
exploit pubblicitari, talvolta controversi ma di successo, che lanciò
negli anni ‘80 l’imprenditore italiano
Benetton? Lo scopo è in principio lo
stesso: collocare Anthura sul mercato
come un marchio di grande qualità.
Sono però diversi i mezzi per raggiungerlo: non immagini che mettono in discussione valori etici, ma
splendide fotografie di atmosfera che
sono ideate su misura per i possibili
acquirenti e che riprendono le varie
possibilità di utilizzo dell’Anthurium
e della Phalaenopsis come fiori recisi
e come piante in vaso. A guidare
il timone dell’Unlimited Colours
ci sono il manager di prodotto per
l’Anthurium in vaso, Richard Smit, e
il manager di prodotto per la Phalaenopsis, Robert Kuijf.
Una campagna ben avviata
Tre anni dopo il suo lancio, la campagna di branding ha ingranato bene
ed è stata ulteriormente ampliata.
Unlimited Colours non si limita
dunque alla pura promozione del
prodotto ma dà anche spazio a una
componente di marketing che è rivolta soprattutto ai grossisti europei.
La gamma di prodotti ornamentali è
talmente grande che gli acquirenti e i
venditori spesso non hanno il tempo
di approfondire la loro conoscenza specifica del nostro prodotto.
Unlimited Colours vuole andare incontro ai clienti offrendo un servizio
completo, fornendo informazioni sul
prodotto nel senso più ampio del termine. Richard: “I nostri Anthurium
rossi ‘Turenza’, ‘Royal Champion’,
‘Alabama’ e ‘Madural’ per esempio si
caratterizzano per una straordinaria
www.FloraCultureInternational.com
resistenza al freddo e sono quindi ottimali per il trasporto intermodale in
ambiente condizionato. Se la destinazione finale del prodotto è l’Europa
dell’est o la Scandinavia, ci preme
mettere bene in luce questo aspetto
per l’esportatore”. Robert aggiunge:
“Per la Phalaenopsis per esempio è il
mix di piante in vasi da 12 cm a farla
da padrone, interessando quasi l’85%
delle vendite globali di questa specie.
Nei Paesi Bassi ci sono circa 65
coltivatori di Phalaenopsis e sarebbe
ideale se questi ultimi potessero essere meno dipendenti dal prezzo dei
mix, per esempio lavorando con una
sola varietà per tray o anche con vasi
di altre misure.
Unlimited Colours dà già i suoi
frutti. Oggi l’85% degli Anthurium
da vaso viene comprato specificamente in base al nome della varietà.
“Presentiamo il nostro ‘Turenza’
come l’Anthurium da vaso dal rosso
perfetto non solo grazie al suo colore,
ma anche grazie alla perfezione della
struttura della pianta, dell’aspetto
della foglia e della grandezza del
fiore. Concentrando l’attenzione
sul nome della cultivar, si allunga la
presenza di una determinata varietà
sul mercato e la si rende anche meno
intercambiabile con un’altra. A confermarmelo”, racconta Richard, “è un
cliente esportatore che dice di avere
già 25 clienti che non vogliono altro
che il ‘Turenza’”.
Robert aggiunge: “Per la Phalaenopsis va detto che l’acquisto specifico
in base al nome della varietà è meno
frequente. Ma Unlimited Colours sta
provando a cambiare anche questa
tendenza: tutte le varietà di Phalaenopsis di Anthura hanno il nome
di una città e l’efficacia di questa
strategia commerciale sta dando i
suoi risultati a livello di vendite”.
Raccolte punti e settimane
promozionali
Unlimited Colours prova talvolta
con una strizzatina d’occhio a migliorare la notorietà di una certa varietà
selezionata da Anthura. L’anno scorso
in marzo e aprile i commercianti potevano accumulare punti per vincere
premi unici, dove il primo premio
era un viaggio in Cina all’insegna
dell’orticoltura. Nel corso di questa
promozione gli acquisti di varietà
Anthura venivano ricompensate con
premi allettanti. In cambio di una
tessera punti piena il commerciante
riceveva un pacchetto promozionale
Unlimited Colours mentre il vincitore della settimana si accaparrava una
settimana promozionale Unlimited
Colours presso la propria azienda.
“Durante queste settimane promozionali organizziamo una mini esposizione di Anthurium e Phalaenopsis
presso l’azienda vincitrice, e teniamo
una presentazione per acquirenti,
venditori e responsabili marketing
sulla gamma di prodotti esistente e
su quelli in arrivo. Abbiamo già dieci
settimane-premio alle spalle e ne
siamo soddisfatti. In alcuni casi ne
sono scaturite addirittura promozioni
di alcune varietà di Anthura”, ricorda
Richard.
Qualità del prodotto
A rafforzare le azioni promozionali
di cui sopra c’è un’ampia documentazione come opuscoli, diagrammi
a colori, poster, liste delle varietà in
offerta e banner. Banner e volantini
possono essere stampati su richiesta
con il logo dell’azienda interessata”.
Richard esclude tassativamente il
rischio che l’immagine prenda il
sopravvento sulla qualità intrinseca
del prodotto. “Preferiamo sviluppare
una varietà buona piuttosto che
dieci di qualità mediocre. Anthura
analizza con grande spirito critico la
propria gamma di prodotti. Prima
che la merce venga messa in vendita,
le varietà vengono testate frequentemente sia in ambienti chiusi che
all’aperto, e ne vengono analizzate
anche la longevità e la trasportabilità.
La qualità del nostro assortimento
attuale è talmente elevata che per i
nostri ibridatori è una vera sfida introdurre varietà ancora migliori. Un
buon esempio è il nostro Anthurium
da vaso ‘Dakota’. È sul mercato da
più di dieci anni e rimane uno dei
nostri prodotti di punta”.
Fiere campionarie
La varietà ‘Dakota’ e tutti gli altri
Anthurium da vaso e le Phalaenopsis
di Anthura sono sistematicamente
presenti in tutte le fiere campionarie
d’Europa: la IPM di Essen, il Salon
du Végétal di Angers, il Flormart
di Padova e la fiera FloraHolland
Trade Fairs a Naaldwijk e Aalsmeer.
L’attenzione viene posta esclusivamente sulla promozione del prodotto
finale. Richard confessa: “Unlimited
Colours per noi ha rappresentato
una vera svolta perché alle fiere ora
promuoviamo soltanto il prodotto
Anthura fatto e finito, coltivato nei
Paesi Bassi o altrove in Europa, e non
dedichiamo più spazio alla vendita di
piante giovani”.
E tutto questo ha a che fare con
il fatto che la produzione procede
con andamento costante. Il dado è
tratto, si può dire, o come ci spiega
Richard: “Non ci aspettiamo grandi
sorprese a livello di nuovi coltivatori, non vedremo nascere dal nulla
un’azienda di qualche ettaro. Quello
della Phalaenopsis e dell’Anthurium
è un mercato piuttosto saturo e la
necessità di trovare nuovi coltivatori
è decisamente meno impellente
rispetto a qualche tempo fa”.
Garden Orchids
La domanda di novità invece non
fa che aumentare costantemente. La
fiera Flormart offrirà a Unlimited
Colours un’occasione unica per mostrare i prodotti più nuovi. Richard
e Robert non vogliono ancora dare
anticipazioni sui nuovi Anthurium
da vaso e le nuove Phalaenopsis.
Robert però si sbilancia e racconta:
“Il visitatore della Flormart deve
venire al nostro stand e lasciarsi
sorprendere (A17, padiglione 8).
Voglio però già annunciare la nostra
nuova spettacolare linea di orchidee
da giardino resistenti al freddo che
verranno commerciate col nome
Garden Orchids. Si tratta di quattro
diverse varietà di Cypripedium che
provengono dal Nord America, dalla
Russia, dalla Cina e dal Giappone e
che possono sopportare anche il gelo.
Un’orchidea ideale per zone montagnose dell’Italia come l’Alto Adige”.
La buona notizia è che le orchidee
da giardino, con la linea di Anthura
Garden Orchids, avranno un prezzo
più accessibile. “Laddove prima
venivano messe sul mercato piantine
giovani a prezzi esorbitanti, Anthura
grazie al suo reparto di selezione
professionale e su vasta scala può
offrire grandi numeri di orchidee
da giardino con il giusto rapporto
qualità prezzo”. Robert conclude:
“Le Garden Orchids saranno in vendita nei vivai a 20-25 euro in vasi di
12 cm, compresivi di cestino o altra
confezione esterna, per la metà del
prezzo a cui si era abitutato”.
•
www.unlimitedcolours.nl
Richard Smit, manager di prodotto
per l’Anthrium> [email protected]
Robert Kuijf, manager di prodotto
per la Phalaenopsis> robert.kuijf@
anthura.nl
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
Edizione Flormart 2011
Pagina 7
Il Sogno Italiano
Di arturo croci
L’Italia, con tutti i suoi difetti e i suoi pregi, è un paese straordinario, criticato, invidiato, quasi sempre amato. Per le persone che
sono nate in paesi del nord Europa e soprattutto in Olanda, l’Italia rappresenta la culla della cultura, del sole e del vivere. Perché gli
‘olandesi’ amano così tanto il nostro Paese?
“Una parte del mio cuore è sempre in Italia”
A
lcuni olandesi, come Jan
Petiet ad esempio, Jan
Flikweert o Leo Kapteyn
sono stati dei veri e propri
‘pionieri’ della floricoltura italiana
ed europea ma ancora prima di loro
l’azienda che ha creduto e investito
molto in Italia è stata la Zurel.
Oggi Roberto Zurel vive nella sua
casa a Kamala (Thailandia) e i suoi figli Nicole e Yves continuano l’attività
con l’Azienda Bouquetnet, ogni tanto
Roberto torna in Olanda ed anche
in Italia, l’abbiamo infatti visto come
invitato e giurato speciale a Euroflora
2011.
Roberto qual è stato il tuo primo
contatto con l’Italia?
“E’ stato al telefono, con la ditta
Muraglia Bernardo a Milano, avevo
dodici anni parlavo già l’Italiano e
prendevo gli ordini dai clienti Italiani.
A diciassette anni ho acquisito mio
primo cliente italiano, Bruno Masci
di Roma.
La mia prima visita in Italia è avvenuta nel 1961, da quel momento in
poi sono tornato almeno due volte
l’anno. All’inizio degli anni sessanta,
a vent’anni, ho comprato il primo
camion mentre mio padre era in ferie.
Abbiamo cominciato a servire i clienti
tedeschi e italiani con il camion frigorifero due anni dopo. In quegli anni
c’è stata la ‘grande esplosione’ del
mercato italiano e la mia azienda era
l’unica ad aver un sistema di trasporto
Robert F. Zurel nella sua
casa a Kamala (Thailandia)
con la ‘palma del
viaggiatore’.
capillare dall’Olanda verso l’Italia. Gli
aerei non avevano abbastanza capacità
e paradossalmente lo spazio non era
mai sicuro, mentre i camion erano
precisi come un orologio svizzero. A
quei tempi tutto il resto dei trasporti
era un caos mentre i camion di Zurel
non si fermavano mai”.
Roberto perché l’Italia ti piace così
tanto e secondo te perché piace agli
stranieri?
“Una parte del mio cuore è sempre in
Italia perché mi piacciono gli italiani,
al contrario la maggioranza degli
olandesi è fredda, a volte arrogante e
interessata prevalentemente ai soldi,
al contrario gli italiani sono umani e
prima devi essere amico e poi fornitore o cliente. Per dare un’idea del mio
rapporto con gli italiani basti pensare
che In Italia ho quasi sempre dormito
a casa dei clienti, trattato come un
componente della famiglia. Oggi, a
distanza di anni, quell’amicizia esiste
sempre e anche se abito in Thailandia
sono sempre in contatto con gli amici
italiani, faccia a faccia, al telefono o
con Facebook.
Questo grande rapporto dipende
sicuramente anche dal mio carattere,
credo infatti di essere una persona
pratica ma che pensa prima di tutto
a delle soluzioni per i miei amici e
clienti che non a me stesso e devo
confessare che questo modo di
operare mi ha portato ad avere amici
in oltre 70 paesi del mondo. Io spero
che i giovani capiscano che la nostra
esistenza ha vero valore solo se è di
utilità agli altri.
Penso che l’Italia piace agli stranieri
perché è un paese con una grande
storia e cultura, è romantica, governanti e politici a parte. Gli artisti, il
vino, la cucina, le bellezze del suo
territorio e delle sue coste, ricordo ad
esempio la costa amalfitana, sono una
gioia continua per gli occhi la mente
e il cuore.
In conclusione devo ammettere che
ho i miei migliori amici sono in Italia
consapevole che questa è una ricchezza che nessuno potrà mai togliermi.
Superfluo dire che il mio ‘migliorissimo amico’ è un tipo emiliano che
vive a Calco (Lecco)”.
•
“Io sono cresciuta
‘all’italiana’”
E
infine, le stesse domande le
abbiamo fatte a una donna
giovane che rappresenta la
‘nuova’ generazione:
Jacqueline Tolhuis della Eddie den
Decker e che ha vissuto per qualche
tempo a Roma.
Jacqueline qual è stato il tuo primo
contatto e la tua prima visita in
Italia?
“Credo di aver avuto sei mesi o giù
di li, i miei genitori passavano sei
settimane di vacanze all’anno sui
Lago Maggiore ed io sono cresciuta
“all’italiana”.
Sono entrata nel mondo della floricoltura con la ditta Edelman e così
ho avuto la fortuna di conoscere dei
grandi personaggi della floricoltura
Dice Jacqueline Tolhuis,
“In Italia si prova l’ebbrezza
del vivere in tutte le cose”
italiana, Arnoldi, Haufe, tanti altri e
infine a ventitre anni ho incontrato
Vladimiro Proietti e ho accettato di
lavorare per lui a Roma. In quella
splendida città che è Roma ho vissuto
sino al 2000, poi sono tornata in
Olanda. In un primo momento
sono rimasta sorpresa e sconvolta
dalle abitudini olandesi, forse senza
rendermene conto avevo assimilato
tanto il modo di vivere italiano, che
mi riusciva difficile pensare che un
amico possa venirti a trovare alle otto
di sera e non volere la cena ma un
semplice caffè. Per mia fortuna, grazie
al mio lavoro con i fiori e le piante,
ho sempre tanti contatti con l’Italia e
con gli italiani. Certamente vi sono
anche i problemi e le difficoltà ma il
modo di affrontare le cose e la vita
è secondo me migliore e poi questa
positività si avvicina molto di più al
mio carattere”.
Jacqueline perché l’Italia ti piace così
tanto e secondo te perché piace agli
stranieri?
“Per la sua bellezza, per la gente, per
i bambini, perché si prova l’ebbrezza
del vivere in tutte le cose, che cosa
c’è di più bello del sole, delle risate,
dell’allegria, dell’accettare e del passare la vita con positività, uscendo di
casa anche solo per andare a gustare
un gelato da Giolitti? In conclusione
io “mi sento viva italiana”.
•
“L’Italia per noi e come andare in vacanza”
A
Peter Janmaat.
www.FloraCultureInternational.com
nche Peter Janmaat è stato
soggetto al ‘virus’ italiano;
oggi è consulente della
Fresh Export. Peter in questo momento sta acquistando la sua
casa in Puglia.
Peter qual è stato il tuo primo contatto con gli italiani?
“Trent’anni fa, per lavoro, ho avuto
il mio primo contatto con l’Italia,
anche a quei tempi lavoravo nel
settore dei fiori e delle piante. Il mio
datore di lavoro era allora il più grande esportatore di fiori e piante verso
l’Italia e per questa ragione vi passavo
diverse settimane l’anno. Ho quindi
imparato ad apprezzare l’ospitalità
degli italiani, il loro modo di vivere
la vita e il grande rispetto che hanno
per gli altri.
I giorni in Italia sono lunghi perché
comprendono lunghe colazioni di
lavoro e cene, il tutto gustando un
buon bicchiere di vino. Pian piano si
è fatta avanti l’idea che idealmente il
vino migliore è quello che proviene
da un grappolo d’uva raccolto nella
mia vigna …”
Peter perché l’Italia ti piace così
tanto e secondo te perché piace agli
stranieri?
Riassumendo io posso dire che io
e gli stranieri amiamo l’Italia per le
seguenti ragioni:
•Il cibo, penso che quella italiana sia
una delle migliori cucine e le sue
specialità sono sempre preparate
con amore.
•Il clima è bello in tutti i mesi
dell’anno, con una grande possibilità di scelta, dai monti al mare.
•Il paesaggio: E’ una gioia visitare
le città, ovunque ci sono i segni
di una grande cultura e la storia è
visibile ovunque nell’architettura
degli edifici. La campagna è anche
molto variata con pianure, colline,
montagne e una bella vegetazione
ricca di fiori e piante.
•Lo stile e la moda italiana sono
famosi nel mondo, in genere gli
italiani sono sempre vestiti con
gusto, sia nei momenti liberi sia nel
lavoro o nelle cerimonie, sempre
con una grande attenzione agli
accessori e ai dettagli.
•La gente: come detto in precedenza, gli italiani sono molto ospitali,
è un popolo passionale, emotivo,
con temperamento e le azioni sono
spesso dettate dai sentimenti e dal
cuore.
Io e mia moglie siamo innamorati
dell’Italia perché nei tanti viaggi di
lavoro, e anche oggi, è come andare
in vacanza. Il nostro sogno e orgoglio
è di avere una casa in Italia e di vivere
“la dolce vita”.
•
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
Edizione Flormart 2011
Pagina 8
Le aste dei fiori nel mondo
L’asta Reno-Mosa, inaugurata
di recente, va a gonfie vele
Di Jaap Kras
Il 29 novembre 2010 la nuova asta di fiori Reno-Mosa ha aperto
i battenti a Herungen, Germania. Jaap Kras di FloraCulture
Internazionale ha intervistato il direttore generale Ruud Knorr
per scoprire come sono andati i primi mesi di attività.
P
er molti anni i floricoltori
dell’Euregione a cavallo del
confine tedesco-olandese
hanno desiderato diventare
un’unica piattaforma commerciale
forte. Fino alla nascita dell’asta RenoMosa esistevano tre aste nel raggio di
15 kilometri: l’asta di piante in vaso a
Lüllingen, l’esposizione di Landgard
a Herungen (precedentemente Straelen e Neuss) e l’asta di FloraHolland
a Venlo (in passato Grubbenvorst).
Una decisione saggia
È l’area stessa a fornire la ragione
più importante per la realizzazione
di questa joint venture, ovvero la determinazione a concentrare l’offerta
in quest’Euregione. I costi possono
essere ridotti grazie alla presenza
di un’unica vasta piattaforma per
la floricoltura, non solo a livello di
operazioni commerciali ma anche
Ruud Knorr, co-direttore
dell’asta Reno-Mosa.
nella catena di fornitura, tenendo
in considerazione sia gli interessi
degli acquirenti che dei fornitori nel
settore floricolo.
Creare una nuova asta di fiori in
quest’Euregione è stata una decisione
saggia perché i vantaggi economici
offerti dall’unione di quest’area
tedesco-olandese sono enormi. L’asta,
unica in Germania, si trova nel cuore
di una delle aree di maggior traino
per la produzione orticola tedesca e
nel bel mezzo di una zona abitata da
una fascia di popolazione estremamente importante per i consumi: nel
raggio di 200 kilometri vivono infatti
35 milioni di consumatori. Un’area
che offre quindi grandi opportunità
per società nascenti.
L’asta Reno-Mosa è facilmente raggiungibile e si trova lungo l’autostrada A40. Quest’anno l’accessibilità
verrà migliorata ulteriormente grazie
all’aggiunta di due uscite dal nome
“asta Reno-Mosa” a entrambi i lati
dell’autostrada. Da quel momento in
poi l’asta sarà collegata direttamente
a una rete di autostrade importanti.
Una giornata perfetta
Dal primo gennaio del 2011 l’organizzazione è stata guidata da Ruud
Knorr e da Franz Willie Honnen.
Nel periodo precedente la Pasqua,
FloraCulture Internazionale ha
intervistato Ruud Knorr per scoprire
come sono andati i primi cento
giorni della nuova esposizione e per
capire come funziona l’asta. “Siete
venuti a trovarci in una giornata
perfetta, visto che abbiamo raggiunto
un picco assoluto oggi. I prezzi per la
maggior parte dei fiori, ad eccezione
dei tulipani, sono buoni e la domanda è elevata prima della Pasqua”, ha
affermato Knorr.
L’asta Reno-Mosa ha 8 orologi,
6 meccanici e 2 digitali, 4 per i fiori
recisi e 4 per le piante in vaso.
I coltivatori da cui provengono i prodotti messi all’asta sono soci di Landgard o di FloraHolland. “Benché
forniamo informazioni e comunichiamo direttamente con i fornitori
relativamente alle attività d’asta e
alle regole da seguire, normalmente
la comunicazione con i soci avviene
tra i soci stessi e la loro cooperativa
- Landgard e FloraHolland. L’uso
di imballaggi e carrelli danesi viene
gestito attraverso conti con le cooperative madri”, spiega Knorr.
Qualche dato
Facciamo chiarezza su alcuni dati.
La stima di quello che sarà il volume
d’affari dell’asta Reno-Mosa nel suo
primo anno di vita si aggira attorno
ai 260 milioni di euro: 55% piante
in vaso e 45% fiori recisi. Il primo
trimestre si è concluso in aumento
di 7,5 punti percentuali: 2,6 % nei
prezzi e 4,8% nelle forniture.
“Abbiamo 8 orologi, 6 meccanici e
2 digitali, 4 per i fiori recisi e 4 per
le piante in vaso”, specifica Knorr,
e aggiunge: “la sala dedicata all’asta
accoglie 608 acquirenti ed è ora in
fase di completamento la costruzione
di uno spazio nuovo per l’acquisto
a distanza con posti per altri 40
acquirenti. In questo momento l’asta
Reno-Mosa ha già 180 acquirenti a
distanza.”
Gli acquirenti sono grossisti, fioristi e
catene di distribuzione al dettaglio, e
vengono da tutta l’Europa occidentale, specialmente da Germania, Paesi
Bassi e Belgio. “La nostra ambizione
è diventare la fonte d’acquisto principale in Germania per prodotti di tipo
ornamentale. Quest’anno ha visto
già l’ingresso di 40 nuovi acquirenti.
Come presso le altre aste, gli acquirenti devono pagare subito la merce
acquistata e molti offrono garanzie
bancarie per procedere indisturbati
negli acquisti. Come servizio aggiuntivo abbiamo una novità chiamata
clock service (servizio orologio) per
la fornitura di produtti supplementari che non sono disponibili ai
orologi. Inoltre le forme di consegna
standardizzate di FloraHolland, così
come i carrelli, i secchi e gli imballaggi standardizzati, sono stati adottati
anche dalla Reno-Mosa”.
Separare il prodotto
dal processo
Quando gli chiediamo quali saranno
gli effetti futuri di un’ulteriore
separazione tra prodotto e processo,
Knorr afferma: “Adotteremo un
sistema innovativo in cui accanto ai
orologi verranno mostrate fotografie
reali dei fiori e delle piante invece
che fotografie standardizzate tratte
dal database generale per le aziende
del settore gestito dall’organizzazione olandese VKC. Inoltre vanno
osservate differenze tra piante in vaso
e fiori: i due terzi dei fiori verranno
venduti in modo virtuale mentre per
quanto riguarda le piante la vendita
virtuale interessa al momento solo il
5%. L’asta continua ad avere la funzione principale di centro di raccolta
e smistamento. A lungo termine
prevediamo un ruolo sempre più di
rilievo per la Reno-Mosa, considerata
la sua posizione centrale in quest’area
di produzione e di consumo così
importante”.
La nuova funzione: una sfida
Quando chiediamo a Ruud Knorr
di parlarci del suo nuovo lavoro ci
racconta: “Dopo aver concluso i miei
studi all’istituto di agraria Larenstein
a Deventer dove mi sono specializzato in Commercio Agricolo Internazionale, ho cominciato a lavorare per
l’asta ZON Grubbenvorst nei primi
anni ‘90 (quella che poi è diventata
la FloraHolland di Venlo), una delle
aste che ha preso parte alla joint
venture Reno-Mosa. In seguito ho
lavorato come direttore commerciale
di reparto (bouquet e import) all’asta
di Neuss che si è poi integrata nella
Landgard (l’altro partner nella joint
venture Reno-Mosa). Nel 2010 sono
stato proprietario di una società assieme a una delle principali holding
dell’export olandese. Diventare il
direttore generale della Reno-Mosa
è stata un’opportunità certamente
interessante e ha rappresentato una
sfida unica nella mia carriera”.
•
Mercati nel caos
A
pparentemente questo
non sembra essere un
buon momento per i
mercati floricoli europei,
molte strutture sono scomparse o
fagocitate da quelle più grandi, altre sopravvivono sul filo del rasoio
e alcune sono in stadio pre-agonico. Fra i mercati floricoli ‘messi
male’ primeggia quello Sanremo.
Per definizione il ‘mercato’ è l’insieme della domanda e dell’offerta
o anche ‘il luogo’, che potrebbe
anche non essere fisico, dove si
incontrano la domanda e l’offerta
formando il prezzo … che
comunque vada, allo stato attuale
è cronicamente basso ...
Sempre per rimanere in tema di
definizioni un’altra suddivisione
riguarda i mercati alla produzione,
che come dice il nome sono quelli
www.FloraCultureInternational.com
Di arturo croci
che sorgono nelle aree di produzione
e quelli al consumo, vale a dire quelli
che normalmente operano nei grandi
agglomerati urbani, ricevono il
prodotto dai mercati alla produzione
o dalle aree produttive e lo distribuiscono.
Per completare la nostra piccola
escursione. i mercati possono essere
di tre tipi: monopolio; oligopolio (da
Wikipedia: l’oligopolio è una forma
di mercato con pochi ma importanti
venditori (offerenti), ognuno dei
quali sa che ogni sua decisione avrà
influsso sulle decisioni della concorrenza) e il libero mercato.
Apparentemente oggi dovremmo
essere nel libero mercato e anche il
‘mercato’, o se volete ‘l’organismo
gestore’ può fallire.
Questo rischio lo sta correndo anche
l’Agrexco, che in realtà non è un
mercato ma la grande organizzazione
di vendita di orto-floro e frutta di
Israele, controllata al 33% dallo
Stato Israeliano; l’Agrexco avrebbe
accumulato perdite per 106 milioni
di euro e senza un finanziamento
statale di 8,5 milioni di euro corre
grossi rischi.
La situazione è molto grave anche
per UC Flor, la cooperativa che gestisce il Mercato dei Fiori di Sanremo.
Il contenzioso legale che durava
da anni con la società Maltauro,
costruttrice del Mercato, è arrivato
nella fase finale e il giudice ha condannato l’UCFlor a pagare 568.000
euro. Il TAR della Regione Liguria
(Tribunale Amministrativo Regionale
= Regional Administrative Court)
in luglio ha concesso la sospensiva
purché UCFlor fornisca una fidejussione di 500.000 euro, che UCflor
ha richiesto all’Amministrazione
Comunale di Sanremo, che non può
Mercato di San Remo.
concederla a causa del Patto di Stabilità. La situazione è quindi molto
confusa e il destino della UCFlor è
incerto, ancora più incerto quello
del Mercato dei Fiori, probabilmente
sarà nominato un commissario ma
… il problema dell’esistenza prima,
dell’efficacia dopo, del Mercato dei
Fiori di Sanremo rimarrà irrisolta
ancora per molto tempo.
Gli altri grandi mercati, compresi
quelli internazionali, alla fine
dovranno comunque affrontare
una ristrutturazione funzionale
che non sarà indolore.
Comunque vada in futuro si venderanno più piante e più fiori, non
importa chi e come lo farà, quello
che conta è che il prezzo pagato
dal consumatore sia migliore, non
necessariamente più basso o più
alto, semplicemente… giusto.
•
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
Edizione Flormart 2011
Pagina 9
La nuova asta
Holambra ha una
sala d’aste con tre
orologi digitali.
Le aste dei fiori nel mondo
Asta Holambra: crescita record
DI JAAP KRAS
La nuova asta Holambra ha ufficialmente aperto i battenti nel
settembre del 2009. È ora di visitarla! Abbiamo avuto l’onore di
parlare con Theo Breg, il presidente dell’asta che ha voluto farci
da guida.
L
’asta Holambra è un’asta
all’olandese con orologi per le
offerte al ribasso e una cooperativa al 100% con 320 soci
coltivatori. La condizione di socio
è riservata ai coltivatori e secondo
la legge brasiliana l’associazione è
proprietaria dell’asta e dei beni che ne
fanno parte, e i soci sono proprietari
dell’associazione stessa. Il consiglio
di amministrazione è costituito da
sei coltivatori soci che vengono eletti
durante l’assemblea generale dei soci
che si tiene ogni anno. Il principio
di voto è “un voto per ogni socio”,
indipendentemente dal fatto che
questo socio sia una persona fisica o
un’azienda, e indipendentemente dal
fatturato prodotto.
Nuovi membri del consiglio vengono
proposti dal consiglio in carica. Theo
Breg è stato eletto vice presidente nel
2004 e presidente nel 2007.
I numeri della crescita
Il fatturato dell’asta nel 2010 è stato
di 320 milioni di real brasiliani. Negli anni passati Holambra ha registrato una crescita imponente: +14% nel
2008, +12% nel 2009 e +20% nel
2010. Anche i primi mesi del 2011
hanno dato risultati promettenti,
Theo Breg, presidente di
Holambra, e la sua famiglia.
www.FloraCultureInternational.com
raggiungendo una crescita del 22%.
La previsione di bilancio per il 2011
si basa su una crescita dell’8%.
Ogni coltivatore di fiori e piante può
diventare socio, sebbene formalmente sia il consiglio di amministrazione
a deciderlo. “I soci hanno obbligo
di consegna”, precisa Theo Breg,
e aggiunge: “Tutti i prodotti che
coltivano vengono quindi venduti
attraverso l’associazione. Vogliamo
concentrare la domanda e definire un
mercato in cui tutti i fiori e le piante
disponibili possano venire acquistati
tramite l’associazione”.
Il numero di soci, al primo gennaio
del 2011, era 280. Per facilitare le
operazioni commerciali giornaliere,
Holambra ha avviato attività bancarie proprie.
Spazi nuovi
Il nuovo edificio prende ispirazione
dal design e dalla conoscenza accumulata da FloraHolland a Rijnsburg, nei Paesi Bassi, e dalla nuova
asta Reno-Mosa di Herungen, in
Germania. La nuova asta Holambra
presenta tre orologi digitali che sono
stati installati da Aucxis, fornitore
belga di soluzioni per aste di fiori.
I prodotti vengono portati all’asta
dal coltivatore e vengono offerti sul
mercato in una sala che accoglie 540
acquirenti.
Come nei Paesi Bassi, gli acquirenti
dispongono di cabine dove vengono
consegnati i prodotti in base alle
attività d’asta. Gli edifici di Holambra ospitano società tradizionali per
la vendita all’ingrosso e anche nuove
catene di supermercati che usano
Holambra come punto di snodo
logistico.
Area di distribuzione.
Un mercato locale in
grande espansione
Negli anni 90 i coltivatori brasiliani
esploravano nuove vie per esportare
i loro fiori negli Stati Uniti e anche
in Europa. Tuttavia grazie al fiorire
dell’economia brasiliana durante
la presidenza dell’ex capo di stato
Lula, il consumo di fiori e piante in
Brasile è aumentato sensibilmente.
Oggigiorno tutte i fiori e le piante
ornamentali di Holambra vengono
venduti sul mercato locale.
La continua crescita della domanda
spinge addirittura gli esportatori di
fiori colombiani a lanciarsi sul mercato brasiliano.
Mediazione
L’asta offre inoltre un servizio di
mediazione ai suoi clienti: degli impiegati gestiscono la compravendita
offrendo e vendendo i prodotti agli
acquirenti. Sempre più coltivatori
offrono direttamente i loro prodotti
ai commercianti, stipulando accordi
diretti. Ciò si svolge in una collaborazione totale con l’asta e in base alle
condizioni stabilite, come pagamenti
tempestivi e consegne rispettose dei
livelli di qualità standard.
Floranet
Nel 1998 un consorzio di coltivatori,
quali erano la famiglia Reijers, avviò
una nuova organizzazione commerciale che si chiamava Floranet. A
tutt’oggi circa quaranta coltivatori
vendono i loro prodotti attraverso
Floranet, guidata da Francisco Bongers e Paulo Reijers. Grazie all’uso
di una strumentazione moderna,
vale a dire lo scambio di informazione digitale basata sulla tecnologia
Aucxis (v. FloraCulture International, edizione ottobre 2010, sezione
World News, Notizie dal Mondo), i
produttori/venditori e gli acquirenti
sono connessi ai sistemi di Floranet e
possono così realizzare i loro scambi
commerciali.
I prodotti vengono raccolti da Floranet e trasportati in tutto il paese.
I prodotti possono anche venire
ordinati e venduti in anticipo. I
coltivatori forniscono dati relativi alle
loro previsioni di raccolto per le sei
settimane successive e gli acquirenti
possono ordinare questi prodotti.
Floranet ha un personale di 85
dipendenti e rappresenta una piattaforma commerciale per i grossisti,
per le catene di supermercati e anche
per un limitato numero di fioristi.
Attraverso sistemi di riconoscimento
e tracciabilità, anche il consumatore
può risalire al produttore originario
di fiori e piante.
Quando chiediamo loro se ci siano
possibilità in futuro per una fusione
tra Holambra e Floranet, Theo Breg
e Francisco Bongers affermano che
le due parti interessate hanno già
contatti e si incontrano regolarmente. Theo racconta: “A Holambra
riceviamo spesso membri di Floranet.
Siamo aperti a una collaborazione e
immagino che lo stesso valga anche
per Floranet. Tuttavia talvolta a
livello emotivo guarire dalle ferite
subite in passato richiede più tempo
di quanto ci si aspetterebbe facendo
un ragionamento logico”.
•
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
Edizione Flormart 2011
Pagina 10
Le aste dei fiori nel mondo
A Hyères non si pensa solo a
vendere fiori al prezzo più alto
Di Ron van der Ploeg
La SICA Marché aux Fleurs di Hyères è nata nel 1984 dalla fusione del mercato dei fiori di Hyères
e quello di Ollioules. L’asta, al centro dell’area orticola per eccellenza della regione del Var, è l’unica asta di fiori in Francia che genera un volume d’affari annuo di 35 milioni di euro. A Hyères non
si pensa solo a vendere fiori recisi al prezzo più alto. Una delle sfide più importanti per il futuro è
salvaguardare la “massa critica” dei floricoltori.
Gilles Rus, responsabile dello sviluppo presso la SICA.
N
onostante sia mattino
presto, Gilles Rus, responsabile per lo sviluppo
della SICA, ha lo sguardo
vivace ed entusiasta, pronto a dare
inizio a una nuova giornata e ad
accogliere nuove sfide. È prodigo di
sorrisi e passeggia nella sala dell’asta,
chiacchierando e scherzando con
tutti. È chiaro che dopo 16 anni di
servizio al mercato di fiori all’ingrosso
più importante del paese, Rus ormai
ha l’asta nel sangue e conosce il luogo
e le persone che lo frequentano come
le sue tasche.
Asta all’olandese
La SICA (Société d’Intérêt Collectif Agricole) Marché aux Fleurs,
inaugurata nel gennaio 1984, era
inizialmente un modesto mercato
di fiori nel centro di Hyères vicino
alla stazione ferroviaria. Rus ricorda
la storia della società: “C’era questo
piccolo mercato a Hyères e un
mercato più grande a Ollioules, che
si facevano una concorrenza spietata.
Per alcuni anni il commercio locale
di fiori all’ingrosso diventò oggetto
di una battaglia politica conclusasi
nel 1994 quando i mercati di Hyères
e Ollioules si sono uniti per andare
a costituire il Mercato Unico della
regione del Var (Marché Unique du
Var), noto oggi come SICA Marché
aux Fleurs.”
Oggi la SICA ha il suo quartier
generale sul Vieux Chemin de
Toulon ed è collegato alle autostrade principali. Il sito (23000 m2)
comprende un’area di ricezione e
distribuzione con celle frigorifere,
punti vendita per grossisti, un centro
per la logistica e, di fondamentale
importanza, una sala d’aste con
orologi tipici da asta all’olandese per
offerte al ribasso, e 230 posti per gli
acquirenti. Ogni giorno feriale, dalle
www.FloraCultureInternational.com
5 alle 8 del mattino, viene venduto
un grande assortimento di fiori recisi.
I tre orologi elettronici, installati nel
1987 e poi rinnovati e ingraditi nel
corso degli anni, possono gestire tra
le 400 e le 650 transazioni individuali ogni ora. Nell’arco di un anno
vengono venduti all’asta più di 180
milioni di steli.
Un cuore pulsante
L’orologio della SICA è il cuore pulsante di un ampio parco commerciale che ospita grossisti di fiori, società
di trasporto e fornitori della filiera
floricola. “Fin dall’inizio c’è sempre
stato un forte desiderio di creare un
nucleo economico per società di fiori
e piante. Diversi acquirenti affittano
uno spazio presso la SICA e hanno la
loro base nei nostri edifici: rappresentano il 50% del nostro fatturato. Le
società che della SICA hanno fatto il
loro quartier generale comprano fiori
tutto l’anno, mentre i commercianti
che vengono da fuori comprano solo
sei mesi all’anno, nel periodo in cui
sono disponibili prodotti di stagione
interessanti come il ranuncolo e la
peonia”, spiega Rus.
L’esportazione rappresenta il 14%
del fatturato dell’asta francese. “Sarà
anche solo il 14%, ma non va perso
di vista il fatto che sono solo quattro
le specie a essere interessate dal
totale delle esportazioni: anemone,
ranuncolo, tulipano e peonia. Nella
stagione in cui si registra il record
delle vendite, fino al 60% dei fiori
vengono esportati nei Paesi Bassi
per poi essere di nuovo venduti
all’interno dell’Unione Europea.
L’esportazione di anemoni, tulipani e ranuncoli cominciano a fine
novembre e si concludono alla fine di
febbraio. Marzo generalmente segna
l’inizio della stagione della peonia
che è un prodotto importante per gli
acquirenti installati presso la SICA.
In stile SICA
Il mercato dei fiori di Hyères è una
cooperativa in stile SICA, ovvero in
cui l’80% dei soci sono coltivatori
mentre il restante 20% sono acquirenti. “Quando la SICA è stata fondata, il consiglio direttivo si espresse
chiaramente indicando che l’orga-
Alla SICA le vendite di peonie aumentano ogni anno dal 10 al 15%.
nizzazione non doveva riflettere solo
l’interesse dei coltivatori ma anche
quello degli acquirenti. Sono tuttora
i coltivatori ad avere la maggioranza
e questo ha garantito nel corso degli
anni una certa stabilità. Questa
struttura ibrida fa sì che nel momento in cui si definisce la strategia della
nostra attività anche l’interesse degli
acquirenti venga preso in conto”.
Le forniture sono garantite da 550
piccole e medie imprese famigliari,
che ricoprono ognuna da 1 a 1,5
ettari. “Hanno sede principalmente
a Hyères, La Crau, Carquieranne e
La Londe. Va detto che la regione
del Var rappresenta il 50% a livello
nazionale della produzione professionale di fiori recisi. Circa 500 di
questi fornitori sono soci SICA.
Alcuni anni fa c’erano molti meno
soci, ma grazie all’elezione del nuovo
presidente Alain Borello fu deciso
che la commissione per i soci avrebbe
continuato a essere del 10% mentre i
non soci avrebbero pagato il 12%. E
fu così che in tempi rapidi un numero consistente di coltivatori divennero anche soci SICA”, precisa Rus.
Per i soci SICA sono obbligatorie almeno 5 azioni, che costano circa 100
euro l’una. “Entro la fine dell’anno,
il coltivatore riceve un interesse
legale e quando le vendite sono in
aumento distribuiamo i dividendi in
base all’attività di ogni socio. L’anno
scorso per esempio il dividendo era
attorno all’1%. Diversamente dalle
aste olandesi, lavoriamo con una
commissione fissa. Anche le aste
olandesi partono con una commissione di base ma vengono in seguito
richiesti dei contributi aggiuntivi,
come il contributo per il lotto e per i
carrelli. E così i costi si accumulano.
A nostro modo di vedere ogni coltivatore dovrebbe pagare la stessa percentuale di commissione altrimenti le
piccole e medie imprese finiscono per
pagare anche per le società più grandi. Ovviamente offriamo ai grandi
produttori dei vantaggi supplementari, come ad esempio condizioni
interessanti a livello di qualità del
servizio e di trasporto”.
Periodo di prova
Quando chiediamo a Rus come
stanno andando gli affari, risponde
affermando che quest’ultimo è stato
un periodo di prova.
“Se consideriamo gli ultimi 3 o 4
anni, non possiamo dire che la SICA
abbia registrato una crescita reale. C’è
I fiori recisi di Hortisud
forniscono garanzie di
qualità eccellente
L’asta SICA Marché aux Fleurs e
l’associazione Hyères Hortipole
hanno creato il loro marchio di
qualità Hortisud. I fiori recisi col
marchio Hortisud soddisfano
i più elevati criteri di qualità e
vengono coltivati localmente.
Attualmente circa il 50% dei fiori
recisi che vengono venduti al
mercato dei fiori SICA presentano
il marchio Hortisud.
•
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
Edizione Flormart 2011
stato addirittura un calo nel volume
d’affari, dovuto principalmente a
una riduzione drastica nella vendita
di alcune specie in particolare. Negli
ultimi cinque anni abbiamo assistito
a una riduzione importante della
produzione di rose. A voler essere
precisi, abbiamo due volte meno rose
che una decina d’anni fa. Ovunque
ci si è inoltre scontrati con una perdita di dinamismo a livello economico,
anche a causa di strutture vecchie,
tecnologia datata e mancanza di
investimenti. Va aggiunto inoltre che
nella regione del Var i floricoltori in
questo momento si trovano a dover
affrontare costi energetici più elevati
e una concorrenza agguerrita da
parte del Sud America e dell’Africa. I
prezzi sono rimasti piuttosto stabili,
mentre i costi per il riscaldamento,
la manodopera e i pesticidi sono
aumentati drasticamente, di pari
passo con le tasse. E questo ha fatto
diminuire anno dopo anno la produzione delle rose”.
Nel contempo delle specie ornamentali come le peonie hanno fatto
passi da gigante. Le previsioni per
quest’anno sono una vendita di 7,5
milioni di steli di peonie. La vendita
di questa specie aumenta ogni anno
del 10-15% e i prezzi rimangono
stabili, se non addirittura crescono.
Ci sono state stagioni fantastiche
per le peonie, come l’anno scorso
quando sia i volumi delle vendite che
la media dei prezzi sono aumentati,
grazie anche a specifici metodi usati
dai coltivatori per ottenere un raccolto precoce. Quest’anno per esempio
il numero di peonie prodotte in
coltivazione protetta è aumentato del
25-30%. Il nostro obiettivo principale è chiudere la produzione di peonie
prima della giornata della mamma
francese, quando arrivano in gran
quantità dal nord della Francia e dai
Paesi Bassi. Inoltre anche i ranun-
coli, gli anemoni e le gerbere hanno
acquisito una certa importanza sul
mercato.
Il prezzo medio di una rosa o di un
anemone variano notevolmente. Ma
è quando si parla di cifre totali di
steli venduti che la SICA può vantare
una grande stabilità”.
La missione della SICA
La missione della SICA è facilitare il flusso di prodotti floreali dai
campi al consumatore, in modo
tale da ottenere il prezzo migliore
per i coltivatori a fronte dei costi il
più bassi possibile. Un altro aspetto
importante dell’associazione è il
sostegno allo sviluppo del settore
florovivaistico nella regione del Var.
“Nel nostro settore c’è una cosiddetta
‘soglia di disorganizzazione’ che non
si dovrebbe mai varcare.
Oggi la filiera è ben strutturata,
con il mercato dei fiori di Hyères
che genera un volume d’affari di 35
milioni di euro. Si è calcolato che un
fatturato di 30 milioni di euro permette di avere una catena produttiva
organizzata, che attrae diversi tipi di
investitori nel settore del trasporto
e delle forniture. Al di sotto di 30
milioni di euro si verificherebbe una
situazione di disorganizzazione. La
sfida più importante per noi è quindi
mantenere questa cifra e proteggere
i nostri produttori, a prescindere
da quanto forte è la concorrenza”,
precisa Rus.
Continua: “Questo aspetto spiega
l’attenzione che dedichiamo al nostro
programma di sviluppo che ha come
scopo motivare e sostenere i floricoltori locali. Nel corso degli ultimi due
anni per esempio abbiamo affittato
un’azienda floricola di 1,5 ettari il
cui proprietario andava in pensione.
Abbiamo assunto dei lavoratori e
abbiamo mantenuto funzionante il
processo produttivo. Dopo due anni
Pagina 11
i risultati sono stabili”.
Il programma di sviluppo della SICA
dovrebbe anche far sì che un gran
numero di aziende floricole non
scompaiano, grazie alla dotazione
delle tecnologie più moderne. “In
secondo luogo”, ci spiega Rus, “vogliamo convincere i coltivatori che la
floricoltura può ancora essere redditizia. E per questo siamo felicissimi
di vedere che tre nuovi produttori
hanno costruito delle serre nuove con
una superficie di 5000 m2, con la
possibilità di ampliarle fino a un ettaro. La SICA li ha aiutati inizialmente
offrendo un prestito a interesse zero.
Oggi l’attività di tutte e tre le serre è
in ottimo stato”.
Il terzo obiettivo della SICA è
sviluppare un’area florovivaistica o a
Sainte Eulalie o a La Crau. “L’idea è
quella di far nascere una nuova area
di coltivazione con un’attenzione
particolare alla produzione di rose. I
costi di investimento (senza considerare il costo della terra) si aggirano
intorno a 1,5 milioni di euro per
ettaro e prima dell’estate verrà dato il
via al progetto”.
Secondo Gilles Rus, è possibile che la
SICA verrà coinvolta da un punto di
vista finanziario in quest’operazione
ma è ancora presto per dire in che
misura lo sarà. “Dobbiamo intervenire ad ogni costo. Se continuiamo
a registrare perdite nella produzione
di rose ci ritroveremo in un mercato
di nicchia con poche possibilità di
sopravvivere. I nostri clienti vengono
da noi per trovare un’ampia varietà di
prodotti. Se si arrivasse al punto che
le rose, che rappresentano in media
il 30% degli acquisti di un fiorista,
non fossero più disponibili, tutto il
mercato di fiori SICA e l’intera filiera
ad esso collegata sarebbero a rischio”,
conclude Rus.
•
Il Giappone ospita
ben 140 aste di fiori
Di Jaap Kras
L’intero paese sta subendo le gravi conseguenze del terremoto e ne risentono pesantemente
la produzione e i consumi. Vorremmo che i nostri lettori capiscano che desideriamo pubblicare
informazioni riguardanti il settore, ma che il nostro pensiero va in questo momento soprattutto
ai nostri amici e colleghi in Giappone. Ci auguriamo che il paese del Sol Levante possa uscire da
questo disastro ancora più forte di quanto già non fosse.
S
La presentazione di Aucnet all’IPM 2011.
www.FloraCultureInternational.com
econdo l’associazione di case
d’asta Japan in Japan, ci sono
140 aste di fiori e piante. Dal
2007 le vendite totali sono
scese da 4,5 miliardi di euro a 4
miliardi di euro nel 2009. Le aste più
grandi sono l’OTA, con una quota
di mercato dell’8,6% e un volume
d’affari annuo di 270 milioni di euro
nel 2009, e la Flower Auction Japan
con un volume d’affari di 220 milioni
di euro nel 2009. Una novità che sta
già dando ottimi risultati è Aucnet,
un’asta on line. Aucnet vende già da
13 anni fiori attraverso aste digitali su
internet. Il volume d’affari dell’anno
scorso è stato di circa 55 milioni di
euro. L’organizzazione prevede una
crescita consistente per i prossimi
anni.
In linea generale, il fatturato non
è diminuito solo a causa di una
domanda più modesta, ma anche a
Una delle sfide che la SICA si trova ad affrontare è la
salvaguardia della coltivazione delle rose.
La sala d’asta della SICA con gli orologi in stile olandese
per le offerte al ribasso e 230 posti per gli acquirenti.
Oggi il quartier generale della SICA si trova sul
Vieux Chemin de Toulon a Hyères ed è collegato alle
autostrade principali.
causa del fatto che l’età media dei
coltivatori è aumentata e il numero
di nuovi coltivatori è limitato. Molti
coltivatori non hanno successori. In
questo momento l’età media degli
imprenditori è 60 anni. La specie di
fiori più importante sul mercato locale è il crisantemo, e l’età media del
coltivatore giapponese di crisantemi
è 72 anni.
Molti prodotti venduti alle aste non
vengono nemmeno presentati agli
orologi ma sono venduti in una fase
precedente ai commercianti oppure
venduti ai punti vendita all’interno
delle aste destinati ai grossisti.
L’importazione di fiori è tuttora molto importante, ma la quota di mercato di importazioni dai Paesi Bassi
è diminuita drasticamente anche a
causa del rapporto euro-yen. Paesi
importanti per l’import giapponese
in questo momento sono la Malesia,
L’OTA è importante non solo
per la vendita di fiori coltivati
localmente ma anche di fiori
importati.
la Cina, la Tailandia, Taiwan e la
Corea ma anche la Colombia e
l’India. Molti fiori importati vengono venduti tramite le aste.
L’OTA è importante sia per la vendita di fiori coltivati in Giappone
che di fiori importati.
Il direttore generale dell’OTA,
Nobuo Isomura, spiega che ogni
mattina apre personalmente l’asta
dando il benvenuto ai presenti e
augurando una fruttuosa giornata di commerci. I prodotti più
importanti all’OTA sono fogliame,
crisantemi, rose, garofani, orchidee
Dendobrium e altri tipi di orchidee, l’iperico, e infine l’Anthurium
e il giglio, fiori indigeni.
Nello stesso edificio dell’OTA,
viene ospitata anche la Flower
Auction Japan. Le due aste sono
indipendenti l’una dall’altra e
affittano edifici messi a disposizione dal governo locale. Il direttore
generale Shunzou Fujisawa ha confermato i seguenti dati: il 50% del
volume d’affari totale di 220 milioni di euro è dovuto alla vendita di
fiori recisi e l’altra metà alle piante
in vaso. L’80% dei fiori recisi e il
60% delle piante in vaso vengono
venduti già prima dell’asta, il che
significa che solo il 20% dei fiori
recisi e il 40% delle piante in vaso
vengono messi all’asta.
La quota di mercato destinata
alle vendite in supermercati ora è
relativamente bassa, e gli esperti
prevedono che in futuro questa sarà
il principale canale di crescita.
•
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
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Ii giornale del florovivaismo nel mondo
La gamme danoise
en long et en large
FR Partout dans le monde, la gamme danoise
est renommée tant pour son étendue
que pour sa diversité. Fort d’une production annuelle de quelque 250 millions de
plantes, dont 80 % vont à l’exportation,
le Danemark est le deuxième plus grand
exportateur au monde de plantes en pots.
Il existe environ 700 cultures (la principale
étant actuellement celle du Kalanchoe),
déclinées en un large éventail de couleurs
et de variétés séduisantes. En 2009, plus
de 40 millions de Kalanchoe ont été produits, suivis de l’hybride Rosa (30 millions)
et de la Campanula (environ 20 millions).
Champion mondial
des plantes miniatures
FR Le Danemark est en tête du marché international des plantes miniatures. Chaque
année, plus de 80 millions de ces plantes
sont produites, ce qui fait du pays scandinave le champion du monde de la production de plantes miniatures. Face aux
nombreuses nouvelles possibilités d’utilisation, l’intérêt ne cesse de croître et
les chiffres de ventes ont doublé depuis
2005. Les plantes miniatures constituent
20 % du total des exportations.
Le piante danesi si estendono
sia in ampiezza che in profondità
IT In giro per il mondo l’assortimento danese
riscuote notevoli riconoscimenti sia per la
sua ampiezza, e cioè l’assortimento largo,
che per la sua profondità, vale a dire per la
sua specializzazione nell’ambito dei diversi
tipi di piante. Con una produzione annuale di
circa 250 milioni di piante, l’80 % delle quali
destinate all’esportazione, la Danimarca è al
secondo posto al mondo come esportatore
di piante in vaso.
Si registrano circa 700 specie, delle quali
la più importante in questi anni è la Kalanchoe, suddivisa in una grande quantità di
colori e di qualità di notevole interesse. Nel
2009 sono state prodotte più di 40 milioni
di Kalanchoe, seguite al secondo posto dalla
Rosa ibrida con più di 30 milioni di esemplari,
mentre grazie a circa 20 milioni di esemplari
la Campanula si è piazzata al terzo posto.
Campione del mondo
Champion européen
di minipiante
IT Il piccolo regno scandinavo è assolutamente in prima linea quando si tratta di
piante in formato miniaturizzato per il
mercato globale. Ogni anno se ne producono più di 80 milioni, il che fa della
Danimarca il campione mondiale nella
produzione di minipiante. Grazie al gran
numero di nuovi ambiti d’uso l’interesse è
crescente, e la vendita di minipiante danesi è raddoppiata rispetto al 2005. Le
minipiante rappresentano il 20 % delle
esportazioni complessive.
des nouvelles plantes
FR En Europe, le Danemark est le champion incontesté des nouvelles plantes.
L’esprit d’innovation y prospère plus
que jamais. Selon les derniers chiffres
de l’Office Communautaire des Variétés
Végétales, 54 % de toutes les nouveautés proviennent du Danemark. Il s’agit
d’un pourcentage record par rapport
aux autres pays producteurs de plantes
avec lesquels nous avons l’habitude de
nous comparer.
Campione europeo
di novità nel mondo
delle piante
IT
Quando si parla di novità legate alle piante
la Danimarca detiene il titolo assoluto di
campione europeo. E la voglia di innovare
fiorisce sempre più. Stando all’ultimo rendiconto dell’Ufficio comunitario delle varietà vegetali dell’Unione Europea il 54 %
di tutte le novità nel segmento delle piante
è di origine danese. Si tratta di una quota
record in rapporto agli altri paesi produttori di piante con i quali siamo soliti confrontarci.
4
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Green inspiration...
Floradania Innovation Award
FR Le développement est l’un des piliers
de la production végétale danoise, et
les produits danois sont souvent les
premiers à remporter des prix internationaux.
“
Chaque année, le Floradania Innovation
Award est remis à des jardiniers danois
qui présentent des nouveautés.
Couvrant quatre catégories, le prix
Nouveauté, en 2011, sera remis par le
ministre danois des Transports, Hans
Christian Schmidt, lors d’une cérémonie VIP à l’occasion du salon IPM à
Essen.
Le prix Nouveauté permet
d’attirer davantage l’attention
sur notre série Tasty Plant et
de susciter un plus grand intérêt pour celle-ci. Le lauréat,
Wasabia japonica, est une
révélation, qui a contribué à
nous profiler et, de manière
générale, à augmenter nos
chiffres de vente. Le logo est
à présent imprimé sur nos
étiquettes, dans le cadre de
notre label de qualité.
Flowering indoor plants 2011
Kronprinsessens
Klokkeblomst® - Hvid
Questo premio per l’innovazione si articola in quattro categorie, e quest’anno
verrà consegnato dal ministro danese
dei trasporti, Hans Christian Schmidt,
durante un evento per VIP alla fiera IPM
2011 di Essen.
IPM 2011 Kode 02
Hibiscus rosa sinensis
IPM 2011 Kode 03
Hibiscus rosa sinensis
Aloe capitata
Aloe somaliensis
Green indoor plants 2011
Money Maker
Ogni anno ci sono dei vincitori tra i bravi
florovivaisti danesi che presentano interessanti novità. È a questi florovivaisti
che viene assegnato il premio Floradania per l’innovazione: Floradania Innovation Award.
Queen ® MoreFlowers®
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Alf Andersen, pépinière Gartneriet
Stendemose, vainqueur de la catégorie Floradania Innovation Award
2010 avec Wasabia Japonica.
À découvrir sur www.floradania.dk,
à la rubrique ”News”.
IT Lo sviluppo dei prodotti rappresenta il
punto di forza della produzione danese di piante, ed i prodotti danesi sono
spesso ai primi posti nell’assegnazione
di premi internazionali.
Nominees
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Il premio per l’innovazione
comporta una maggiore
attenzione ed interesse per la
nostra serie di Tasty Plants,
piante dai ricchi sapori. La
pianta vincitrice, Wasabia japonica, ha fatto da battistrada e ci ha resi noti, influendo
anche sul fatturato. Il logo del
premio appare sulle nostre
etichette insieme al nostro
marchio di qualità.
Aloe varigata X Gasteria
Concept 2011
Outdoor
plants 2011
Dalina® Dahlia Maxi
Romero
Dalina® Osteospermum
Rozia
Queen® WildFlowers®
‘Charming Purple
WildFlower’ 17 cm
IPM 2011 Kode 04
Hibiscus rosa sinensis
Concept 2011
Alf Andersen, azienda florovivaistica Stendemose, vincitrice di
categoria del premio Floradania
Innovation Award 2010 con Wasabia Japonica.
Money Maker
House of Flora®
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Pift selv
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Cut in Pot™ Roses
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Pleins feux sur le consommateur
Novità che incrementano le vendite
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IT Grazie alla nostra collaborazione
con le riviste di lifestyle, in occasione di eventi che favoriscono
la partecipazione dei visitatori e
durante le conferenze stampa,
mostriamo come utilizzare le
piante nell’arredamento d’interni.
“
Le piante devono essere confezionate in esperienze particolari e servite come ”showpiece”,
elementi di spettacolo. E devono allo stesso tempo caratterizzarsi per concretezza, utilizzabilità e stile.
Pernille Rahbek, responsabile PR,
Magnet, Danimarca
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
Banque de photos gratuites (plus de 4 000 photos)
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Tendances
Trend
FR Il est important de suivre en permanence les
tendances actuelles et le comportement des
consommateurs modernes, et de publier du
matériel portant sur des plantes qui trouvent
leur place dans cet univers. Outre la publication régulière de floradania.dk, nous rédigeons
du matériel spécifiquement destiné à la presse
professionnelle et à la presse dédiée à l’art de
vivre.
IT È importante tenersi al passo con le tendenze
che si agitano nel consumatore d’oggi ed intorno a lui, diffondendo materiale ricco d’idee e
con piante che si adattino a quest’universo. Oltre all’invio regolare di floradania.dk lavoriamo
parallelamente alla redazione di materiale che
si rivolge specificamente alla stampa del settore o a quella delle riviste di lifestyle.
Nous collaborons également avec des instituts
d’analyse de tendances de renommée internationale, qui définissent le cadre de la consommation à venir des plantes. Par exemple, une étude
toute récente a montré qu’il existe un lien étroit
entre l’achat de plantes par les femmes et leur
dominance en termes de décoration intérieure.
Selon pej gruppen - Scandinavian Trend Institute, les consommateurs mettent l’accent sur
une palette de couleurs raisonnable et naturelle.
Ils recherchent des articles de décoration inspirés de la nature et, parmi les quatre tendances
pour 2011, accordent une grande importance à
la fonctionnalité. En 2011, le consommateur se
trouve toujours au cœur de la tourmente liée
à la crise financière. Les turbulences et l’incertitude renforcent son besoin de s’entourer de
motifs naturels et de matériaux qui lui inspirent
confiance et sécurité.
Collaboriamo anche con istituti di analisi e di
ricerca sui trend di fama internazionale, che
tracciano le grandi linee del ruolo delle piante
per i consumatori del futuro. Una recentissima
indagine di consumo ha mostrato, ad esempio,
lo stretto rapporto esistente tra l’acquisto di
piante da parte delle donne e la loro predominanza nell’arredamento dell’abitazione.
“
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Le site de Floradania comprend une
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très professionnels et conviviaux.
Il sito internet di Floradania offre
un’eccezionale banca d’immagini
ed un database di articoli. Grande
professionalità e facilità d’accesso.
Secondo il pej gruppen - Scandinavian Trend Institute, i consumatori prestano attenzione ad
una scelta razionale e naturale dei colori. Desiderano, cioè, avere dei prodotti per interni ispirati dalla natura e, nei quattro trend del 2011,
danno gran peso alla funzionalità degli elementi. Il consumatore del 2011 si trova ancora
sospinto dalle forze centrifughe dovute alla
crisi finanziaria, e tale turbolenza ed insicurezza rivela l’accresciuto bisogno di circondarsi di
motivi e materiali naturali che diano sicurezza.
Pour en savoir plus sur les nouvelles tendances,
visitez le site www. floradania.dk, à la rubrique
”Trends & Inspiration”.
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Continuate a leggere sui nuovi trend su www.
floradania.dk alla voce ”Trends & Inspiration”.
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plant trendS 2011
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Paradise flower
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plant trendS 2011
modern bloom
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PANTONE 524 C
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plantS
plantS
plant trendS 2011
forest delight
Spring 2011
modern decor
trend is for homes with a
The Modern Bloom plant
decoration.Theremightforexam
withsubtlehintsofromanceand
iononagreysofa,aglossywhite
plebeavibrantandcolourfulcush
andmadewoodencupboarddecotablewithdecorativevases,orah
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theplant anditsbase.Colourfu
tantthingisthebalancebetween
n
n,monochromebases,whilegree
flowersarecombinedwithmoder
veandcolourfulbases.
plantsarecombinedwithdecorati
green hues
palette consists of blue and
The Modern Bloom colour
.
pink,deepred,violetandpurple
togetherwithshades ofblossom
a limited
in black, which is used to
The palette concludes almost
The blue
example to highlight a detail.
extent in the styling – for
while the obvious
bases,
and
styling
for
shades are primarily used
dred.
flowershadesarepink,purplean
• Adenium
• Amaranthus
• Beloperone
• Brunfelsia
• Campanula
• Clerodendrum
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PANTONE 7527 C
• Crocus
• Jasminum PANTONE® 4665 C
• Kalanchoe
• Microsorum PANTONE® 404 C
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PANTONE 7533 C
• Murraya
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• Phyllitis
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• Zantedeschia
plant trendS 2011
floral delight
Summer 2011
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PANTONE 141 C
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PANTONE 7416 C
sinthemiddleofthePacificwhich
Paradiseislandsarebeautifuloase
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eplanttrendParadiseFlowers.Fo
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thesummerof2011weareyearn
life,
exotic flowers, fabulous bird
nature’s most beautiful elements:
expressions and
tropical
islands.The
vibrant corals and divine palm
l
layedwithplantsstyledwithnatura
paradisiacalflowersshouldbedisp
arrangements. The most important
materials, in oases or colourful
­
uldnotbecomekitsch,i.e.exagge
thingisthattheinterpretationsho
mictherealparadise.
ratedandunnatural,butshouldmi
palette
fills the summer with a colour
The Paradise Flowers trend
yellow, and
pink to turquoise, mint and
ranging from orange and
sequences inthebrightcoloursof
encouragesmulti­colouredshade
• Ananas
• Acalypha
• Anigozanthos
• Anthurium
• Antirrhinum
• Bougainvillea
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white C
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mpart
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• Amaranthus
• Anigozanthos
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• Asplenium
rex
• Begoniaboweri/coccinea/
• Beloperone
• Calocephalus
• Capsicum
• Carex
• Ceropegia
• Chrysanthemum
• Coleus
• Crassulaschmidtii
• Echeveria
• Hebe
• Hedera
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• Heuchera
• Hoyaretusa
• Kalanchoebeharensis/
tomentosa
• Maranta
• Nematanthus
• Nepenthes
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• Peperomia
• Phlebodium
winter 2011
rnofalightly­decoratedstyle.The
FloralDelightcelebratestheretu
telements fromvintage,flowers
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Delight is a
and ancient Persia. Floral
and botany, ballet, bohemia
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by red hues, which encourages
short cut to pleasure, propelled
theflowerfocusison
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moreromanticapproachtotheze
nt
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ingplants.Withafeminineappro
loralDelight.
loursandsizesarecombinedinF
• Acalypha
• Aeschynanthus
• Begoniaelatior/lorraine
• Brassica
• Campanula
• Chrysanthemum
• Cyclamen
• Echeveria
a
• Euphorbiamilii/pulcherrim
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• Helleborus
• Kalanchoe
• Lavandula
Nematanthus
•
• Oxalis
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• Plectranthus
• Rhododendronsimsii
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d’ispirazione con idee per la vendita e nuove
possibilità di utilizzazione delle piante danesi.
Le stand commun du Danemark
prouve aux clients que la gamme
danoise est à la hauteur de sa renommée : elle est étendue et variée.
De plus, ce stand constitue une plateforme idéale pour le dialogue personnel entre le producteur, le client
et la société de vente. Le renforcement du réseau permet d’accroître
les chiffres de ventes.
Olga Lundager, Marketing Manager, pépinière
Gartneriet Lundager. Nominée pour le Floradania Innovation Award 2011 dans la catégorie
”Plantes vertes ”
“
Allo stand comune danese i clienti
hanno la prova che l’assortimento
danese corrisponde alla sua fama
di ampiezza e variazione, ed allo
stesso tempo esso si rivela un buon
forum grazie al dialogo personale
tra produttori, clienti e società di
commercializzazione. Una rete di
contatti è la via per un incremento
delle vendite.
Olga Lundager, direttore marketing, azienda florovivaistica Lundager. Selezionata per il
premio Floradania Innovation Award 2011 nella
categoria ”Piante verdi”
Ministry of Foreign Affairs of Denmark
The Trade Council
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Ii giornale del florovivaismo nel mondo
Edizione Flormart 2011
Pagina 21
Florlogistica: la giusta
scelta sul giusto binario
Di ron van der ploeg
Florlogistica, società specializzata in trasporto intermodale
di piante e fiori con sede presso l’asta di fiori di Aalsmeer, ha
ampiamente superato la fase pilota. Ha ormai accumulato grande
esperienza nel settore, operando tra i Paesi Bassi e l’Italia.
Secondo Frank Hesselmann, direttore dell’azienda, “il trasporto
intermodale di fiori e piante è diventato il nostro pane quotidiano”. Ogni giorno sulle linee ferroviarie che collegano Italia e
Olanda c’è un andirivieni continuo di container refrigerati.
Frank Hesselmann, direttore della Florlogistica.
Ogni giorno sulle linee ferroviarie che collegano Italia e
Olanda c’è un andirivieni continuo di container refrigerati.
Col passare del tempo, risulta sempre
più evidente la mancanza di un
buon sistema di trasporto di fiori e
piante sia a partire dall’Italia che in
direzione dello stivale. Se da un lato
il mercato richiede ritmi sempre più
veloci e prestazioni sempre migliori,
dall’altro sempre piu trasportatori
rinunciano all’impresa, a causa dei
costi e dei rischi implicati. Hesselman: “Sebbene la combinazione
treno-camion non sia necessariamente più veloce del trasporto su
gomma, il trasporto intermodale
rimane un temibile concorrente. Gli
spedizionieri continuano a migliorare
i loro servizi e sono ben consapevoli
del fatto che il trasporto di prodotti freschi sia ben altra cosa che il
trasporto di prodotti industriali o di
massa. Se poi pensiamo al fatto che
il prezzo al kilometro del trasporto
intermodale è più basso di quello del
trasporto su gomma, si può concludere che il trasporto intermodale ha
ancora molto da offrire ai grossisti di
fiori e piante”.
Adattamenti
Il trasportatore, in una certa misura,
deve cambiare modo di lavorare e di
pensare, facendo in modo che per
il cliente i cambiamenti siano quasi
impercettibili. “Naturalmente va tenuto conto dei giorni di partenza dei
treni, ma questa è l’unica limitazione.
Per il resto per il cliente non cambia
poi molto”, racconta Hesselmann
ripensando alla propria esperienza.
E continua: “Siamo ormai arrivati
al punto che alcuni dei nostri clienti
dicono senza timori di non avere
preferenza per il camion o per l’intermodale. Quest’ultimo non comporta
assolutamente una perdita di qualità
del prodotto”.
I container che Florlogistica si procura presso la ditta Ferroverde, anch’
essa con sede ad Aalsmeer nei Paesi
www.FloraCultureInternational.com
Bassi, sono progettati appositamente
per il trasporto di ornamentali. Le
misure interne sono esattamente le
stesse di un camion. Il container ha
un gruppo frigo autonomo a gasolio,
la cui riserva basta per almeno 5
giorni. I container sono inoltre dotati
di sistema per la tracciatura e l’identificazione, grazie al quale è possibile
verificare 24 ore su 24 la posizione e
la temperatura interna del container.
La combinazione
di camion e treno
I fiori e/o le piante vengono caricati
direttamente, presso l’esportatore o il
coltivatore, come si fa normalmente
con i camion. Una volta caricato, il
container viene consegnato presso
uno scalo ferroviario olandese dove
viene poi messo su un treno. Una
volta arrivato in Italia, il container
viene caricato su un camion che lo
sta aspettando e parte subito per la
distribuzione. Grazie allo chassis del
container, appositamente progettato
e provvisto di una ribalta per carico
e scarico, è possibile consegnare la
merce anche ad aziende che hanno
ordinato solo uno o due carrelli danesi e che non dispongono di strutture specifiche per lo scarico merci.
Ma Florlogistica è molto interessante
anche per i clienti più grossi.
“In teoria possiamo consegnare
in tutta Italia usando il trasporto
intermodale. Dipende poi dalle richieste e dalle aspettative del cliente”,
sottolinea Hesselmann. “Abbiamo
ormai esperienza nelle connessioni
ferroviarie in direzione Milano, Padova, Bologna, Roma, Napoli e Bari.
E parliamo qui di trasporto internazionale, ma il trasporto intermodale
in realtà si fa già interessante per
distanze a partire dai 600 kilometri.
Quindi in Italia c’è un mercato ancora tutto da esplorare per il trasporto
di fiori e piante a livello nazionale”.
Grazie allo chassis del container, appositamente progettato e provvisto
di una ribalta per carico e scarico, è possibile consegnare la merce
anche ad aziende che hanno ordinato solo uno o due carrelli danesi.
Futuro
Da un punto di vista geografico,
l’Italia è molto interessante per il
trasporto intermodale che arriva
dall’Olanda e che vi è diretto, ma in
futuro farà il suo ingresso in tutta
Europa. Secondo
Hesselman, i Paesi Bassi sono sempre
all’avanguardia in Europa per il trasporto intermodale. “Si parla ora per
esempio di possibilità di trasporto
intermodale verso Polonia e Spagna.
Ovunque ci siano binari, questo tipo
di trasporto è possibile e in quest’economia in continuo cambiamento
può certamente dare grandi risultati”.
Florlogistica intuisce le molteplici
potenzialità che riserva il futuro
e prevede che non passerà molto
tempo prima di vedere in circo-
lazione treni per il trasporto di
prodotti freschi, treni che verranno
caricati esclusivamente con container
frigoriferi e che avranno dunque la
precedenza rispetto ad altri convogli.
Florlogistica ha una visione chiara
del domani, ma è importante che
per vederne gli sviluppi tutte le parti
in causa abbiano un atteggiamento
di apertura. Anche se il camion non
scomparirà mai, Florlogistica prevede
che entro due o tre anni almeno
il 50% del trasporto di prodotti
freschi tra Italia e Paesi Bassi verrà
realizzato con il sistema intermodale.
Hesselman conclude: “Tecnicamente
è davvero interessante per tutti, sia
in termini di costi che in termini di
rispetto dell’ambiente”.
•
Il container ha un
gruppo frigo autonomo a
gasolio, la cui riserva
basta per almeno 5 giorni.
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
Edizione Flormart 2011
Pagina 22
High-tech danese e precisione
altoatesina: una combinazione
perfetta
Andreas Psenner e. G. è un’azienda a conduzione famigliare nel vero
senso della parola. Da sinistra a destra: Robert, Andreas e Thomas.
Di ron van der ploeg
Andreas Psenner e.G. è un’azienda leader nel campo dell’ibridazione e nella produzione di piante
giovani, con sede a Bolzano. L’innovazione tecnologica è sempre stata un marchio di fabbrica di
Psenner che utilizza macchine Ellegaard d’avanguardia, ormai sinonimo di eccellenza nel settore.
Il fondatore, Andreas Psenner, che si è conquistato il soprannome di “re dei gerani”, non ha mai
abbandonato il desiderio di fare le cose in modo diverso, senza mai perdere l’occasione di migliorare
i suoi prodotti.
P
ensiamo alla macchina
invasatrice semi automatica
Ellegaard del 1994, il
modello che ha cambiato
per sempre la coltivazione di piante
giovani nella ditta Psenner. La genialità di questa macchina sta nella
sua semplicità: una miscela di torba,
perlite, fertilizzante e bagnante,
ideata per soddisfare le esigenze delle
piante giovani, pressata sottovuoto
e fatta passare attraverso una piccola
tramoggia per confluire in un tubo
d’alimentazione avvolto da carta
biodegradabile. Il tubo di carta viene
riempito dal substrato e poi tagliato
in cilindretti Ellepots di diverse
lunghezze e diametri.
Tre nuove macchine
Ellegaard NGL
Negli ultimi quattro anni, Psenner
ha comprato tre nuove macchine
Ellegaard NGL. “Uno dei vantaggi
principali della NGL, macchinario
imponente, è la sua elevata capacità
produttiva di 35.000 cilindretti l’ora”,
spiega Thomas Psenner, 36 anni,
direttore di produzione della società,
diplomatosi presso l’istituto di agraria
a Delft nei Paesi Bassi e all’istituto
di ricerca di Weihenstephan in
Germania. Aggiunge anche che
“i movimenti della macchina sono
tuttavia lenti, delicati nel trattare il
substrato mantenendone la struttura
areata. La nuova NGL ha tredici tubi
d’alimentazione mentre il modello
ideato negli anni ’90 aveva solo due
tubi e funzionava ad alta velocità.
Oltre alla qualità migliore dei
cilindretti di substrato, la NGL è un
macchinario con una durata di vita
mediamente più lunga ed è meno
rumorosa. Quest’ultimo aspetto
è stato determinante al momento
dell’acquisto perché nella nostra sede
di Kaltern le macchine sono collocate
nella parte centrale dell’azienda ed è
quindi importante che non facciano
troppo rumore”.
Riduzione dei costi
Oggi l’azienda di Andreas Psenner,
fondata a Bolzano nel 1967, ha due
sedi: il centro originale a Bolzano e
uno nuovo a Kaltern, che occupano
in totale una superficie di 42.000 m2
per la coltivazione di piante giovani (piantine primaverili e stelle di
Natale). “Abbiamo due stabilimenti e
ovviamente i cilindretti Ellepot sono
indispensabili per entrambi. Abbiamo deciso di installare una Ellegaard
NGL anche a Kaltern, che si trova
a 20 km a sud di Bolzano, in modo
da evitare l’andirivieni da una sede
all’altra, che porta con sé il rischio
che i cilindretti di substrato perdano
in qualità”, ci racconta Thomas, che
dirige l’azienda di famiglia assieme al
padre Andreas (fondatore dell’azienda) e al fratello Robert.
Per Psenner l’acquisto di macchine
Ellegaard è stato un enorme investimento per adattarsi alle nuove tecniche di coltivazione. Ma l’introduzione
di questi macchinari, con un ritorno
degli investimenti previsto di quattro
anni, ha migliorato la qualità dei
prodotti dell’azienda e ha permesso
di risparmiare fino al 50% all’anno
sui costi di manodopera. “Prima avevamo quattro dipendenti nel reparto
invasatura mentre oggi bastano due
IPM2012-550x90-floraInt-Flormat:Layout 1 08.08.11 10:23 Seite 1
I PM E SSE N
Fiera internazionale delle piante
Piante
Tecnica
Floricoltura
Promozione
vendite
24 – 27 gennaio
www.FloraCultureInternational.com
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
Edizione Flormart 2011
riceviamo grandi spedizioni di talee
dai nostri partner in Sardegna e in
Israele. Con tutti i macchinari a
nostra disposizione, arriviamo a produrre circa 100.000 cilindretti l’ora”.
Complessivamente Psenner ha una
produzione di 15 milioni di piante
giovani all’anno, di cui 12 milioni di
gerani. I rimanenti 3 milioni sono
varietà Proven Winner come la
‘Lobularia Snow Princess’, la ‘Petunia
Veranda’ e la ‘Euphorbia Diamond
Frost’.
Psenner: “il re dei gerani” (Foto: Helen Moody).
Vista dall’alto del quartier generale dell’azienda a Bolzano.
operatori per due macchine.
Alle prime ore del mattino carichiamo la macchina di substrato, cassette
e carta, poi la riforniamo del materiale necessario durante la pausa caffè
delle 10 e a mezzogiorno. La macchina è stata progettata per funzionare
in totale autonomia per due ore.
Disponiamo inoltre di un sistema di
caricamento cassette della LogiqsAgro
che sposta automaticamente le cassette complete su carrelli mobili perché
vengano immagazzinate. Quando ce
n’è bisogno vengono estratte automaticamente per la semina”.
Ellepots
Attualmente Psenner usa per la sua
produzione solo ed esclusivamente gli Ellepots che garantiscono la
semina in cilindretti di 25-35 mm
di diametro con un substrato dalla
struttura areata di porosità ottimale.
“L’uso degli Ellepots ci offre una
grande flessibilità nella scelta del substrato di crescita”, sottolinea Thomas,
e continua: “Possiamo stabilire noi
la struttura della miscela, che con gli
Ellepots è molto più soffice dei plugs
Pagina 23
Jiffy e Preforma, e i risultati a livello
di radicazione infatti sono straordinari. In più usiamo per il trapianto
macchinari TEA che si combinano
perfettamente con il sistema degli
Ellepots”.
Il substrato può essere preparato
in base alle richieste specifiche del
coltivatore. Se necessario, il substrato può essere modificato ogni 200
cassette. “Per alcune aziende questo
può rappresentare un vantaggio notevole, ma in Psenner siamo riusciti
a trovare 2 miscele che sono adatte
alla maggior parte delle specie che
coltiviamo. D’estate, con l’inizio
della produzione di stelle di Natale,
abbiamo bisogno di un substrato a
bassa ritenzione idrica, considerata
la necessità di più acqua. In inverno
usiamo una miscela con una struttura più densa in cui possiamo piantare
facilmente gerani, bidens e altre piante da trapianto”.
Le macchine Ellegaard sono in
funzionamento tutta la settimana
alla Psenner. “Durante la stagione in
cui si verifica il picco massimo delle
vendite, dal mercoledì al venerdì
Soddisfazione massima
del cliente
I fabbricanti italiani si sono guadag­
nati una buona reputazione nel settore dei macchinari agricoli, eppure,
confessa Thomas, la scelta di un produttore danese non è stata difficile.
“Se facciamo un confronto con le
altre aziende del settore, Ellegaard ha
raggiunto alti livelli di soddisfazione
del cliente rispetto ai suoi concorrenti. L’azienda offre un contratto di
assistenza annuale. Quando servono
pezzi di ricambio, Ellegaard li consegna nel giro di 24 ore. Il servizio è
veramente eccellente”.
La scelta è caduta sui prodotti dell’azienda danese grazie alla garanzia di
qualità Ellegaard, duratura e affidabile. “Grazie ai controlli annuali, non si
verificano problemi durante la stagione calda delle vendite che per noi è
di fondamentale importanza”, spiega
Thomas. “Provi a immaginare che
mentre 40 addetti sono impegnati
a piantare talee si verifichi un grave
guasto ai macchinari: sarebbe un
problema grave avere 40 dipendenti
fermi ad aspettare per un’ora. Con
tre macchine invece è vero che c’è un
eccesso di capacità produttiva, ma la
continuità del processo è garantita,
anche se una macchina si blocca”.
Alto Adige
Il quartier generale della Psenner
si trova nella regione autonoma
del Trentino-Alto Adige che venne
ceduta all’Italia alla fine della prima
guerra mondiale, ma dove la lingua,
la cucina e l’architettura hanno un
forte retrogusto germanico. “I popoli
germanici vanno fieri della loro precisione (Gründlichkeit), e in ambito
La macchina Ellegaard NGL ha una capacità
produttiva di 35.000 cilindretti l’ora.
professionale l’ambizione e lo spirito
di competizione sono fondamentali.
Gli italiani invece sono noti per il
loro stile e il gusto per le cose belle.
Noi quindi possiamo offrire il meglio
di entrambi questi mondi”, afferma
Thomas scherzosamente. “Un cilindretto di substrato di buona qualità
è fondamentale. Se la qualità non
è costante, la qualità del prodotto
vendibile è inferiore. Usando invece
le tecnologie più avanzate si elimina
il rischio di portare sul mercato un
prodotto scadente”.
Trovarsi nel cuore dell’Alto Adige
significa per Psenner essere al centro
del mercato in cui opera: “L’80% delle nostre vendite avviene in Italia, in
particolare nella zona poco a sud di
Roma. Più a sud le vendite dipendono dalle condizioni meteorologiche
invernali. Se in meridione l’inverno
è mite, le piante sopravvivono e le
vendite calano del 30%”.
Commentando la stagione delle
vendite di piante giovani di quest’
anno, Thomas afferma che è iniziata
presto ed è andata “piuttosto bene.
Bene anche nel senso che abbiamo
prodotto le nostre migliori piante da
sempre. I clienti, in generale, hanno
notato che la nostra produzione di
quest’anno era molto più uniforme,
con cilindretti che presentavano
la stessa densità a livello di crescita
della piantina. Gli Ellepots non sono
né troppo morbidi né troppo duri,
trattengono una quantità d’acqua
costante e le piantine cominciano
a crescere immediatamente nel
giardino del consumatore”.
Thomas prevede inoltre un futuro
positivo per l’esportazione di piante
giovani Made in South Tyrol.
Quest’anno le esportazioni sono
cresciute notevolmente, le vendite
sono aumentate infatti in Germania,
Francia e Regno Unito. L’Alto
Adige d’inverno è una delle zone più
soleggiate d’Europa: questo fattore,
unito alla nostra lunga tradizione
nella produzione di piante giovani e
al nostro impegno nel settore, ci aiuta
a produrre piante interessanti per il
mercato dell’esportazione e le macchine Ellegaard rappresenteranno un
aiuto fondamentale nella conquista di
nuovi mercati”, conclude Thomas.
•
www.ipm-essen.de
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www.FloraCultureInternational.com
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Edizione Flormart 2011
Pagina 25
Terza edizione di Orticolario, Como, 30 settembre – 1-2- ottobre 2011
Amore per il giardino e amore
per il prossimo. Il particolare
connubio di Orticolario
Di Marina Pressato
Un esemplare omaggio al mondo floreale inserito nel contesto di rara bellezza di Villa Erba sul lago
di Como. La sua prestigiosa collocazione offre uno sfondo naturale alla presentazione di fiori e piante e al tema di quest’anno di particolare suggestione: “Tra luce e natura”.
Durante la manifestazione,
gli espositori possono vendere direttamente i propri
prodotti.
I
l motivo della nascita di Orticolario è talmente semplice che
quasi ci sfugge, nella sua ovvia
naturalezza. Lasciamo la parola
a Moritz Mantero, ideatore della
manifestazione e Presidente di un
noto setificio comense, Mantero
Seta: “Orticolario nasce per amore,
non solo per i fiori, ma anche per
chi è stato meno fortunato nella
vita. La finalità della manifestazione è sociale, senza alcun scopo
di lucro. Vuole raccogliere fondi
da destinare a varie associazioni di
volontariato locale. L’idea nasce in
una serata conviviale, dove alcune
signore si riunivano per pianificare
attività per la raccolta di fondi
destinati al sostegno sociale. Io
stesso, allora, ho provato a lanciare
un’iniziativa diversa, trasversale,
che interessasse tutti, indipendentemente dal censo, per raccogliere
in una volta sola tanti fondi. Ho
perciò proposto una mostra sulla
vita in giardino. Successivamente
ho chiesto il supporto e la collaborazione di altre persone che
professionalmente erano nel settore
floreale e del giardinaggio. Uno fra
tutti: Alfredo Ratti. L’idea di una
manifestazione botanica è derivata
dalla lunga storia locale dell’Associazione Ortofloricola Comense
che, ai tempi, aveva come finalità
principale, quella di tenere l’unica
scuola di giardinaggio. Le varie
associazioni che promuovono
Orticolario, come Ortofloricola
comense e Orticola di Lombardia, allora, si sono messe subito al
nostro fianco per concretizzare il
nuovo progetto”.
www.FloraCultureInternational.com
Il legame con il
mondo floreale
Il legame con il mondo floreale è
quasi scontato, essendo proprio i fiori
i protagonisti principali dei motivi
dei pregiati tessuti per la moda e
accessori in seta prodotti dall’azienda.
Ed è anche il mondo della moda
milanese ad affiancare Orticolario,
infatti anche quest’anno la manifestazione verrà aperta da una superstar
di questo settore: Rosita Missoni.
In passato, furono chiamate Wanda
Ferragamo e Li Edelkoort.
La mostra è giovane perché è solo
alla sua terza edizione, ma è presto
diventata adulta in quanto ha visto
aumentare sensibilmente il numero
di visitatori, che nel 2009 sono stati
quattordicimila e nel 2010 sedicimila. Inoltre ha sviluppato temi
sempre nuovi e attuali, e coinvolto
sin dall’inizio istituzioni quali la
Regione Lombardia, la Provincia e il
Comune di Como, l’AIAPP e PPH
con Colour your life
La data e il luogo non
sono un caso
La manifestazione, che si tiene dal 30
settembre al 2 ottobre, è organizzata
volutamente all’inizio dell’autunno
principalmente per tre motivi: innanzitutto perché il giardino si imposta
d’autunno, poi perché in questa
stagione, che è la più pittoresca di
tutte sul lago, storicamente a Como
si svolgeva “l’autunno lariano”, una
manifestazione ortofloricola che si
teneva a Villa Olmo. Infine, motivo
di carattere molto pratico, è che sul
calendario ci sono già troppe manifestazioni del settore, in primavera, per
esempio. Anche la scelta del luogo
ha un suo significato specifico. “Villa
Erba evoca subito il Lago di Como, e
rappresenta, quindi, un importante
riferimento. Inoltre il parco e la villa
hanno un fascino e un’attrazione
insoliti, un magnetismo che rasenta
la magia. Casualità vuole che quando
la villa fu venduta, l’architetto Luigi
Bellini si ispirò ad una serra per
la realizzazione del parco come lo
vediamo oggi. Ecco che non poteva
esserci luogo migliore per accogliere
Orticolario” spiega Mantero.
Aperta al pubblico
La mostra è aperta al pubblico e al
mercato e infatti, durante la manifestazione, gli espositori possono ven-
dere direttamente i propri prodotti.
Si tratta,anche, di una piattaforma
dove si possono incontrare venditori
e compratori professionali che possano osservare come, al contempo, far
crescere culturalmente la popolazione
di amatori del verde alla quale si
rivolge. “Abbiamo anche creato uno
spazio apposito con un laboratorio
per bambini, in quanto essi sono i
primi a percepire l’amore per la natura e sono coloro ai quali consegnare
questo prezioso dono. Questi sono
laboratori culturali dove i bambini
imparano come comportarsi, come
amare e cosa fare per rispettare la
natura” dice Mantero.
Internazionalità ed espositori
Orticolario è di fatto già una manifestazione con un carattere internazionale. Il pubblico Ticinese rappresenta
oltre il 10% dei visitatori, e tra gli
espositori, il 15% è straniero. La
pubblicità gestita dall’organizzazione
è mirata, e presta molta attenzione
alla comunicazione che non è mai
banale. Il connubio Como-seta-moda non può che essere comunicato in
modo originale e attento. Il manifesto dell’evento è ogni anno diverso e
viene interpretato da disegnatori di
tessuti. L’originalità della collezione
di piante e fiori viene assicurata dal
Comitato Scientifico, che selezione
in modo rigoroso gli espositori, i
quali si distinguono per particolare
esperienza, innovazione e specializzazione nella presentazione di piante
rare e insolite.
“C’è un’espositrice che presenta ben
quaranta qualità diverse di rosmarino, abbiamo espositori di piante
vivaci con particolare fantasia di
presentazione, due vivaisti a livello internazionale specializzati in
Amaryllis e un espositore siciliano di
piante tropicali che sono spesso oggetto di riprese televisive destinate a
documentari. Sono tutti collezionisti
di piccole dimensioni ma con caratteristiche uniche” illustra Mantero.
L’organizzazione di Orticolario punta
inoltre a raggiungere la bravura di
manifestazioni di portata internazionale “Il Chelsea Flower Show inglese
e la mostra mercato di Courson,
poco distante da Parigi, sono mostre
floreali a cui guardare per imparare a
fare sempre meglio ”.
Dimostrazioni floreali.
Novità 2011
Quest’anno la mostra sarà aperta
oltre il calar del sole, chiuderà, infatti
alle ore 22.00. Questo permetterà di
osservare come si può raggiungere
un’eccellente illuminazione di un
giardino anche a basso costo. Il tema
“tra luce e natura” verrà realizzato da
un noto light designer, in funzione
delle varie essenze che, illuminate,
cambieranno colore e assumeranno
fantasie di luce e ombra speciali.
“Abbiamo scelto il tema della luce
inserito nel contesto naturale perché
è un tema di grande attualità. Anche
il Salone del Mobile di Milano ha
adottato, nell’ultima edizione 2011,
questo tema e, inoltre, vogliamo mostrare come è possibile rendere particolare l’illuminazione non solo in
spazi pubblici, ma anche in giardini
privati. In questo ci affianchiamo alla
Camera di Commercio che ha lanciato uno specifico progetto sul tema
luce. Tre settimane dopo Orticolario,
Villa Erba vedrà svolgersi, al proprio
interno, il primo convegno delle Nazioni invitate a partecipare a Milano
EXPO2015 e non dimentichiamo
che, la vicina Brianza conosce molti
produttori di impianti per la luce di
cui, diversi, di fama internazionale”
conclude Mantero.
Sono molti, dunque, i motivi per visitare Orticolario. Un ultimo, degno di
particolare nota, è la possibilità di raggiungere lo spazio espositivo di Villa
Erba, arrivandovi con il battello, messo a gentile disposizione dei visitatori
dall’organizzazione, in collaborazione
con la Navigazione Lago di Como.
Il modo sicuramente più singolare e
affascinante per iniziare a godere delle
bellezze della mostra.
•
La bellezza di Villa Erba sul lago di Como.
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
Edizione Flormart 2011
Pagina 26
Sonaflor oggi presenta una connotazione
aziendale ben strutturata che la vede
operativa su tutti i principali mercati
di piante ornamentali in Europa.
Marco Gibin (CEO della Sonaflor BV),
Nicole Voorbij (a sinistra), Stefania Pe (a destra)
che operano direttamente dal mercato olandese.
Sonaflor: servizio ‘su misura’e con un bel sorriso.
SONAFLOR: una storia
olandese di origine italiana
DI ARTURO CROCI
Sonaflor oggi presenta una connotazione aziendale ben strutturata che la vede operativa su tutti
i principali mercati di piante ornamentali in Europa, Sonaflor, fondata da Marco e Paolo Gibin nel
1972 come azienda produttrice di Bromeliacee, nel corso degli anni, rispondendo alle esigenze del
mercato, ha affiancato alla produzione una linea completa di piante da interno e da giardino, in
continua espansione.
N
el 1992 c’è stato il trasferimento nell’attuale sede
e nel 1998 ha dato vita al
reparto ingrosso con agenti e collaboratori specializzati nella
vendita ai garden center e ai fioristi.
Nel 2002 nasce Sonaflor Holland,
un’azienda totalmente olandese,
controllata dalla Sonaflor Italia, e che
sviluppa una grande sinergia con OZ
Planten, azienda leader in Olanda nel
trading di piante ornamentali, facente parte del più importante gruppo
olandese nel settore delle piante e dei
fiori ornamentali: il Dutch Flower
Group.
Sinergia
Nel 2010 dalla sinergia delle due
aziende nasce una importante joint
venture: La Sonaflor GardenLine
che ben esprime da parte olandese
la perfetta conoscenza delle aste e
dei produttori e da parte italiana le
esigenze del mercato e dei garden,
in altri termini la comunicazione tra ‘fornitore’ e ‘utilizzatore’
avviene senza fraintendimenti e
anzi in un rapporto di ‘partnership’
di filiera.
La Sonaflor Garden Line, come
afferma chiaramente il nome,
vuole concentrare le sue attenzioni
sul canale garden center. Sonaflor
crede fortemente che il mercato
del garden center abbia grandi
possibilità di sviluppo sul mercato
italiano. Il canale garden basa il
proprio business sulla professionalità e sulla valorizzazione della
destinazione d’uso dei fiori e delle
piante, ed è in questa direzione che
la Sonaflor Garden Line si vuole
sviluppare e proporre.
Conoscenza del mercato
“Partendo dalla base cioè dal produttore olandese” spiega Marco Gibin,
amministratore delegato della SGL,
“si pianifica e si prenota in anticipo
la produzione di articoli di qualità
superiore. Per poter fare questo è
necessaria una conoscenza effettiva
non solo del mercato di produzione,
bensì anche delle esigenze del consumatore e del garden ed è qui che
assume un’importanza fondamentale
la rete di collaboratori che dialoga,
si può dire, quotidianamente con i
garden center italiani”.
SONAFLOR GARDEN LINE
impronta il suo core business sul
SERVIZIO al garden center. “Un
fattore che oggi”, sottolinea Marco
Van Veen Direttore Generale dell’
Azienda, “può effettivamente fare
la differenza sul mercato”.
Servizi molteplici
I servizi che propone l’azienda sono
molteplici fin dall’inizio dell’attività:
• SONAFLOR m@il
• SONAFLOR AST@
• GARDEN LINE COLLECTION
Lo strumento SONAFLOR M@il
è ormai un “must” settimanale che i
clienti richiedono ed analizzano con
attenzione. È il primo strumento
di vero servizio che è stato messo a
disposizione dei garden: circa venti
pagine di foto con articoli particolari e non solo, atte a costruire ogni
settimana assortimenti particolari
e mai banali per i propri clienti.
Attraverso questo servizio SONAFLOR GARDENLINE ha potuto
subito differenziarsi dalla concorrenza
ritenendo che la “leva del Prezzo” non
sia l’unico modo per farsi conoscere
ed acquisire nuova clientela.
Comunque per andare sempre incontro alle esigenze ed alle richieste del
mercato è dal giugno scorso, a completamento di questo servizio, che
la Sonaflor GardenLine ogni giorno
trasmette ai suoi clienti una selezione
fotografica di ciò che è stato acquistato in asta (SONAFLOR AST@)
in modo da favorire anche l’ultimo
acquisto settimanale, un servizio “last
minute” per completare al meglio la
strategia di prezzo e convenienza che
oggi il canale Garden richiede.
GARDENLINE COLLECTION
Non ultimo, in termini d’importanza
è il “lancio”, effettuato a fine Agosto
presso la sede della SONAFLOR in
Aalsmeer, della nuova ed esclusiva
GARDENLINE COLLECTION:
una collezione di piante proposte con
quel fattore “adding value”, cioè con
il valore aggiunto dalle composizioni,
che permette di costituire nell’ambito
dell’assortimento del garden center
un vero e proprio TOP DI GAMMA
esclusivo. Insomma, una selezione
di piante fiorite e verdi dai migliori
produttori abbinate ad una altrettanto esclusiva selezione di contenitori
nei diversi materiali (ceramica, cesti,
vetro, ecc.). Inoltre, periodicamen-
www.FloraCultureInternational.com
te i clienti che acquisteranno la
GARDENLINE COLLECTION
riceveranno una Newsletter con interessanti schede ricche di suggerimenti
su come creare nuove composizioni
sempre all’avanguardia. Tutto questo
con lo specifico aiuto di Maestri
olandesi ed italiani.
Servizio ‘su misura’
La collezione avrà una sua naturale
evoluzione in funzione dei diversi
momenti dell’anno e delle festività.
La selezione di prodotti che oggi
potete osservare presso il Sonaflor
Stand al Flormart nel Padiglione 8
rappresenta una proposta autunnale
della GARDENLINE
COLLECTION.
Non va poi dimenticato il fatto che
il marchio ‘Garden Line’ di Sonaflor
può essere personalizzato e adattato
dal garden center, quindi un servizio
‘su misura’ con lo scopo di creare
valore aggiunto ma soprattutto teso
alla ‘customer satisfaction’ su tutta la
catena.
Sonaflor è cresciuta basandosi sul servizio alla propria clientela e intende
continuare su questa strada, essendo
sempre molto attenta alle esigenze del
mercato ed alla sua evoluzione.
•
Magnolia 11
1424 La De Kwakel
The Netherlands
Tel 0031 297 380 724
Ufficio Italia:
Tel 0039 045 60 81 462
Fax 0039 045 60 81 256
www.sonaflor-gardenline.nl
www.webshop.sonaflor-gardenline.nl
[email protected]
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
Edizione Flormart 2011
Florplant: Incontri
bilaterali con aziende
turche e quelle medio
orientali
ANTALYA - Turchia: Durante l’evento della fiera Florplant, l’Esposizione delle
Piante Ornamentali e Paesaggio, che si terrà per la prima volta, sarà organizzato un programma di incontri bilaterali con l’obiettivo di far incontrare le aziende
italiane con quelle turche e del Medio Oriente. L’evento organizzato in collaborazione della Camera di Commercio Italiana di Izmir e l’ente fieristico Agoras avrà
luogo dal 28 Settembre al 1 Ottobre all’area fieristica di Antalya, Turchia.
L
e aziende partecipanti assisteranno agli
incontri negli stand di 6m2 riservate
alla Camera e i nominativi di quest’ultime saranno pubblicati sul sito web
appena avranno confermato la loro partecipazione. Sia le altre aziende partecipanti alla
fiera che i visitatori professionisti, che vorranno
fissare gli appuntamenti con le aziende italiane,
potranno fare domanda online sul sito www.
florplant.org, potendo cosi usufruire del
sistema online per programmare gli incontri
A guidare il timone del Florplant
c’e Mehmet Dükkanci.
nei giorni che intenderanno partecipare. È
possibile trovare tutte le informazioni riguardo
ai prezzi giornalieri e condizioni della partecipazione sia in italiano che in turco sul sito web
www.cciizmir.org.
Il Ministero dell’Economia della Turchia sta
organizzando una delegazione di buyers nel
contesto dell’attività di promozione all’estero
con l’obiettivo di incrementare l’esportazione turca e la diversificazione dei prodotti di
esportazione, trovare nuovi potenziali mercati
di esportazione e tutelare le quote di esportazioni. E’ la prima volta che viene organizzata una
delegazione di buyers nel settore delle piante
ornamentali in Turchia. Ci saranno importatori di piante ornamentali dalla Germania,
Azerbaijan, Emirati Arabi, Iraq, Inghilterra,
Qatar, Kazakistan, Russia, Turkmenistan e
dall’Ucraina.
Al Florplant parteciperanno 90 aziende su una
area di 3000 m2. Si prevede la partecipazione
di circa 3000 visitatori professionisti dall’estero e dalla Turchia. Dato che la Turchia non
richiede alcun visto sia dall’UE che dai paesi
del Medio Oriente, molti dei visitatori anche
dai suddetti paesi potranno partecipare molto
facilmente. L’evento avrà luogo nella città di
Antalya, dove ci sono 850 alberghi di 4 e 5
stelle e dove si trova il secondo più grande
aeroporto della Turchia. Antalya è anche nota
come il centro del turismo con la sua vivace
vita notturna. Durante l’evento, i prezzi degli
alberghi a 5 stelle saranno estremamente
attraenti.
•
La scomparsa di
Carlo Pastorino
GENOVA - Commozione in Fiera a Genova per la scomparsa di
Carlo Pastorino, presidente dell’allora ente fieristico dal 1964 al 1966.
S
ua la geniale intuizione di Euroflora,
di una grande mostra floreale che, al
pari del ruolo svolto dalle storiche floralies di Ghent per la floricoltura belga, potesse promuovere e supportare a livello
internazionale le eccellenze della produzione
ligure e italiana. In quegli anni travagliati
Pastorino volle fortemente qualcosa su cui
basare il rilancio della Fiera e ne affidò la realizzazione a Giuseppino Roberto, diventato
segretario generale nel 1965. Pastorino lasciò
la presidenza prima del debutto della mostra,
avvenuta il 30 aprile del 1966 ma ne seguì
sempre le sorti. La sua ultima apparizione
ufficiale alla cena di gala dell’edizione del
2006 (v. foto).
A Carlo Pastorino la Fiera di Genova deve
moltissimo: dalla nascita di Tecnhotel-Bibe,
una delle manifestazioni che a lungo ne
hanno contrassegnato l’attività, allo sviluppo
del Salone Nautico Internazionale con l’avvio
dei rapporti di collaborazione con UCINA,
l’associazione dell’industria italiana della
nautica da diporto, siglati poi nel 1966.
“Credo di interpretare il pensiero dei dipendenti, dei collaboratori e degli amministratori che lo hanno conosciuto – ha dichiarato il
neo-presidente di Fiera di Genova SpA Sara
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Armella – ricordando il sen. Carlo Pastorino
come personaggio chiave per la storia e lo
sviluppo di una manifestazione simbolo
come Euroflora e della Fiera di Genova.
Penso che tutta la città gliene sarà sempre
riconoscente”.
•
Ii giornale del florovivaismo nel mondo
Horti Fair is
founding partner of the
International HortiWeek
www.hortifair.com
Edizione Flormart 2011
Pagina 29
Il progetto di trasporto di piante su rotaia a cui partecipano Disva, Hamiplant, OZ Planten, Vida Verde, Waterdrinker
e Jan de Rijk Fresh Logistics va come un treno
GreenRail Italia:
Il treno da non perdere
Di ron van der ploeg
Economico, puntale e sostenibile: sono queste le qualità che
riassumono i vantaggi del trasporto di piante su rotaia. Miel
Bregman, direttore vendite presso l’azienda esperta in logistica
Jan de Rijk Fresh Logistics, e Boy Stuijfzand, direttore generale
della Hamiplant, sono due delle forze trainanti di GreenRail Italia:
in quest’intervista ci spiegano perché i grossisti italiani non si
possono permettere di... perdere il treno!
Partendo della destra
Corjan Paauwe, Boy
Stuijfzand e Marco van Delft.
L’anno scorso alla fiera Flormart di
Padova, con la firma dell’accordo
di collaborazione tra Jan de Rijk
Fresh Logistics e un gruppo di
cinque aziende leader dell’export di
Westland e Aalsmeer, è stato dato il
via al treno intermodale che cinque
volte alla settimana percorre la tratta
Venlo-Milano: il carico del container,
oltre a vari prodotti industriali, comprendeva una gran quantità di piante
in vaso, frutta e verdura. “Il nostro
obiettivo erano dieci container di
piante alla settimana in direzione
Milano. Dal 20 settembre 2010, data
d’inaugurazione del progetto, al 31
maggio 2011, abbiamo spedito 250
container, un numero ben più alto
rispetto alle prospettive delineate dal
progetto pilota sovvenzionato, iniziativa di FloraHolland e dell’associazione olandese dei grossisti del settore
floricolo (VGB). E le cifre finora non
hanno fatto che aumentare”, spiega
Bregman per descrivere la situazione
attuale.
In carreggiata, ma senza
sovvenzioni
Di progetto pilota Bregman e
Stuijfzand non vogliono più sentir
parlare perché è grazie alle aziende
esportatrici Disva, Hamiplant, OZ
Planten, Vida Verde, Waterdrinker
e Jan de Rijk Fresh Logistics che
GreenRail Italia ha questa posizione
oggi, senza nessuna forma di sovvenzioni.
“Confrontando i costi per il trasporto di piante su gomma e su rotaia,
il treno ha sicuramente la meglio.
La qualità del prodotto è ottima”,
conferma Stuijfzand a nome del
consorzio.
Tra i successi più importanti degli
ultimi 12 mesi, Bregman cita l’aver
provocato un vero e proprio cambio
di prospettiva nella mente degli
esportatori di piante di Westland e
Aalsmeer che aderiscono a GreenRail. “Ormai sono convinti dei
vantaggi del treno come mezzo di
trasporto. È un fatto positivo che
l’iniziativa sia stata rilanciata dal
settore, e ne è una conseguenza la
scelta di Jan de Rijk Fresh Logistics
come partner”.
Prezzi molto vantaggiosi
In quest’ultimo anno l’addizionale
sul gasolio è aumentata costantewww.FloraCultureInternational.com
Miel Bregman (destra)
e Bert Broekhof della
ditta Waterdrinker.
mente (v. riquadro); l’anno scorso
in ottobre era l’8%, è poi aumentata
fino a raggiungere il 14% ed è poi
scesa nuovamente fino all’attuale
12%.”Per i treni invece l’addizionale
sul gasolio è praticamente nulla, e già
solo questo aspetto del trasporto su
rotaia basta a tagliare i costi del 7%”,
calcola Bregman.
Il risparmio globale può arrivare al
20-25%. Stuijfzand: “Se consideriamo che si tratta di un prodotto così
di massa, le piante in vaso, questa
percentuale corrisponde a un volume
di denaro enorme. Perché continuare a trattare interminabilmente
sul prezzo per uno sconto di mezzo
centesimo, quando il guadagno
può aumentare così tanto grazie al
trasporto su rotaia?”.
Per il momento pare che siano
soprattutto le catene italiane che
rivendono al dettaglio, e quindi
acquistano grandi quantità, a trarre
vantaggio da questo sistema. “I garden centre sono abituati a ordinare
il prodotto il giorno A e a ricevere la
consegna il giorno C. Per loro è più
facile decidere di passare a questo
sistema, anche perché di solito per
i vivai si parla di volumi ridotti e
quindi il trasporto viene effettuato
da terzi. Il loro ritmo di ordinazioni
è più facilmente combinabile con
la frequenza e gli orari del trasporto
ferroviario”, spiega Stuijfzand.
Con un risparmio di costi così
evidenti, ci si potrebbe aspettare
che anche il commercio all’ingrosso
tradizionale (che in Italia è tuttora
di gran lunga il più importante
per l’acquisto e la vendita di fiori e
piante, in termini di volume) scelga
immediatamente i servizi GreenRail.
In realtà però questa parte di mercato
è recalcitrante. Stuijfzand: “I grossisti
sono abituati al trasporto diretto,
ordinazione il giorno A e consegna il
giorno B, e hanno un ritmo di ordinazioni fisso dal quale difficilmente
si scostano. Si arriva così presto per
loro alla conclusione che l’acquisto
di merce funziona sempre allo stesso
modo, e che invertire la rotta comporta troppi cambiamenti”.
Ed è proprio questa la mentalità che
GreenRail Italia vuole sconfiggere,
perché è molto soggettivo pensare
che il commercio di piante sia come
una banderuola che va dove tira il
vento. Un esportatore di piante olan-
Il treno intermodale che cinque volte alla
settimana percorre la tratta Venlo-Milano.
GreenRail Italia lavora con container
Reefer nuovissimi, equipaggiati con
le tecniche più all’avanguardia.
dese in realtà può prevedere abbastanza precisamente cosa ordinerà un
cliente l’anno prossimo sulla base di
una fattura dell’anno passato. Circa il
70-75% delle ordinazioni si ripete di
anno in anno, sicuramente nel caso
di prodotti di stagione. Un cliente
che rivende all’ingrosso potrebbe fare
le ordinazioni abituali il lunedì e farle
arrivare col treno, mentre potrebbe
dedicare il martedì all’acquisto di
prodotti per occasioni speciali, come
matrimoni e giorni festivi, da far
consegnare invece su gomma.
Decisioni poco razionali
Provocare un cambiamento di mentalità nel mondo del commercio non
è certo compito facile, anche perché
a volte vengono prese decisioni più
sentimentali che razionali, racconta Stuijfzand, ripensando alla sua
esperienza. “In Colombia una volta
ho dovuto litigare per far trasportare
su rotaia dei fiori a Miami. Si sarebbe
risparmiato il 50% ma questo non è
bastato comunque a convincere”.
Secondo Bregman è solo un cliché
l’idea che i treni in Italia non siano
e non siano mai stati puntuali. “Ci
sono pregiudizi del tipo «col treno va
tutto a rilento». Abbiamo trasportato già 300 container su rotaia e
ad eccezione di due volte siamo
sempre partiti e arrivati in orario.
E mi fa piacere far notare a questo
proposito che dal settembre 2010 le
spedizioni GreenRail partono dalla
nostra affiliata Har Vaessen di Venlo.
Jan de Rijk vanta una straordinaria
esperienza nel trasporto intermodale
e si avvale della grande affidabilità
dell’operatore ferroviario tedesco TX
Logistic. Lavoriamo con container
Reefer nuovissimi, equipaggiati con
le tecniche più all’avanguardia”.
La destinazione finale del treno della
Jan de Rijk Fresh Logistics è il nostro
hub logistico a Segrate, a nord di
Milano, noto per la sua perfetta funzionalità. “Il treno arriva di notte e
alle 5 del mattino apre il terminal. A
quel punto diversi dei nostri camion
sono già pronti per trasportare i container al nostro hub di Liscate dove i
prodotti vengono smistati subito per
essere distribuiti il più rapidamente
possibile”.
Sostenibilità
Il trasporto di piante su rotaia combacia perfettamente con la strategia
commerciale delle aziende che aderiscono a GreenRail Italia: sostenibilità
è infatti una parola chiave imprescindibile..
Stuijfzand ritiene che la sostenibilità
debba far parte integrante di una
politica aziendale di ampio respiro.
“Sarebbe un’idiozia ignorare questo
aspetto. La congestione del traffico
non fa che aumentare, e così i costi
per i trasportatori. Il trasporto merci
su rotaia forse prima era un disastro,
ma la situazione è cambiata ormai
da tempo. Anzi, io intravedo ancora
più possibilità in futuro, perché in
questo momento i treni passeggeri
hanno ancora precedenza rispetto ai
treni merci”. Non appena aumenterà il trasporto su rotaia, ci saranno
anche più fasce orarie in cui i treni
merci potranno viaggiare. Non va
dimenticato a questo proposito che
la ferrovia non è più controllata
da aziende statali, ma è una realtà
sempre più commerciale, e in questo
modo noi ci ritroviamo a ricoprire
una posizione più forte. Sia noi,
esportatori olandesi, che i grossisti
italiani dobbiamo premere in questa
direzione. Per tutte le parti in causa
è di fondamentale importanza che
in futuro venga garantito il trasporto
dei nostri splendidi prodotti”.
GreenRail Italia si è posta come prossimo obiettivo il trasporto su rotaia
del 25% del volume di piante e dimostra così di avere la necessaria dose
di realismo. Stuijfzand: “Non è mai
possibile trasportare tutto su rotaia.
Una parte delle piante verrà sempre
trasportata su gomma. Ma sarebbe
una cosa positiva riuscire a eliminare
l’ansia frenetica del mercato e pensare
di più sul lungo termine”.
Le aziende di GreenRail Italia non
solo hanno una visione a lungo
termine, ma sono anche pronte ad
aiutare i grossiti italiani, loro clienti,
a sviluppare la strategia giusta. La
fiera Flormart 2011 a Padova sarà
dunque un’occasione ideale per
scambiare idee e conoscenza. Con
il sostegno della Jan de Rijk Fresh
Logistics, le aziende esportatrici OZ
Planten, Hamiplant, Vida Verde e
Disva (Ciccolella) informeranno i
visitatori dei vantaggi del trasporto su
rotaia. Stuijfzand: “Nel caos quotidiano non si riesce a pensare a tutto.
L’addizionale sul gasolio rimane però
una voce di fattura molto frequente.
Faremo dunque in modo, in ogni
caso, che alla Flormart il trasporto su
rotaia la faccia da padrone”.
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