Reuma in forma
anni in Ticino
prevenzione
terapie
benessere
salute
Piedi sani
Analgesici e antinfiammatori
Tutto sull’osteoporosi
La salute delle ossa: alimentazione e
Vitamina D
Reuma Gym 2014/2015
Lega ticinese
contro il reumatismo
Il movimento è salute
agosto 2014 – n. 2
Reuma in forma
Anno II, n. 2, agosto 2014
Editore
Lega ticinese contro il reumatismo
Via Gerretta 3
Casella postale 1716
CH-6500 Bellinzona
www.reumatismo.ch/ti
Comitato esecutivo
Presidente: dr. med. Nicola Keller
Vice presidente: dr. med. Numa Masina
Past president: dr. med. Guido Mariotti
Cassiere: Pietro Zanotta
Membro: Lorenza Hofmann
Copyright
Riproduzione autorizzata
citando la fonte.
Comitato consultivo
Dr. med. Lorenzo Bosia
Sandro De Bernardis
(associazione Bechterew)
Dr. med. Carlo Engeler
Danilo Forini (Pro Infirmis)
Avv. Luigi Mattei
Dr. med. Mauro Nessi
Dr. med. Alberto Ossola
Maria Piazza (associazione Fibromialgia)
Redazione
Lorenza Hofmann
[email protected]
Si ringraziano tutte le persone che hanno
collaborato a questa edizione.
Grafica di copertina
Sara Christen, Tipografia Torriani SA
Immagine di copertina
Foto LTCR – Festa del 50°,
Tenero 21 settembre 2013
Impaginazione e stampa
Tipografia Torriani SA, Bellinzona
Tiratura
4’000 copie
Commissione di revisione
Marco Brunalli e Anna Ugas
Segretariato
Manuela Rossi e Stefania Lorenzi
Tel. 091 825 46 13
[email protected]
Dal martedì al venerdì nei seguenti
orari: 09.00-11.30 – 14.00-16.30
1
Editoriale
Care lettrici, cari lettori,
puntualmente, sul finire
dell’estate, la Lega ticinese contro il reumatismo giunge nelle vostre
case attraverso Reuma
informa per esortarvi
ad assumere un ruolo
attivo a tutte le età per
il miglior benessere dell’apparato muscolo
scheletrico. Lo fa con due modalità ormai
collaudate, rinnovate e potenziate, lungo
mezzo secolo di esistenza: una capillare offerta di opportunità di movimento in
gruppo e un importante impegno di risorse
umane e finanziarie sul fronte dell’informazione e della sensibilizzazione.
Gli strumenti d’informazione già li conoscete: Reuma informa, i siti internet
www.reumatismo.ch/ti e www.onself.ch,
le conferenze regionali e, grazie all’attenzione riservata alla Svizzera italiana
dalla Lega svizzera contro il reumatismo,
la giornata della salute e l’offerta di opuscoli divulgativi sulle patologie reumatiche. Fra questi, segnaliamo Combattere
attivamente i dolori reumatici, che propone un approccio globale e attivo del trattamento del dolore.
Questa edizione di Reuma informa offre un
approfondimento sulla gamma di medicamenti per lenire i dolori e ridurre i processi infiammatori, evidenziando effetti
benefici e collaterali. Fornisce un dossier
sull’osteoporosi, prevenzione, diagnosi e
cura, con complementi informativi sull’alimentazione e sul ruolo della vitamina
D, fondamentali per la salute in generale
e per quella delle ossa. E altro ancora…
buona lettura!
Vi segnaliamo l’evento “I piedi al centro
dell’attenzione”, un’opportunità per incontrare reumatologi, fisioterapisti e tecnici ortopedici e apprendere come prevenire e trattare i dolori ai piedi, struttura
anatomica fondamentale che ci sorregge
e porta il carico dei movimenti corporei.
Vi aspettiamo martedì 9 settembre 2014
al Palazzo dei congressi di Lugano (programma a pag. 6).
Lorenza Hofmann
Sommario
50 anni con orgoglio
2
Prevenire e trattare
i dolori ai piedi 6
Patologie reumatiche e medicamenti 8
Prevenire il mal di schiena
12
Sostenere i famigliari curanti
15
Le conferenze LTCR
16
Reuma Gym 2014/2015
Il movimento è salute
17
La malattia delle ossa fragili 25
L’osso “vive e mangia” 31
Vitamina D (vitD):
tra vecchio e nuovo
33
www.oneself.ch: Supporto
per pazienti
37
2
50 anni con orgoglio
Dr. med. Nicola Keller,
presidente LTCR
Care e cari soci e simpatizzanti della Lega
ticinese contro il reumatismo,
il 2013 è stato un anno
molto intenso per la nostra associazione!
Abbiamo festeggiato i suoi primi 50 anni
di esistenza con diversi eventi e la pubblicazione del libro Ridare speranza.
Questa pubblicazione è stata resa possibile dall’enorme lavoro svolto dalla storica Manuela Maffongelli, coadiuvata da
diversi membri di comitato ed amici, che
dopo minuziosa ricerca ha raccolto in un
bel volume la storia della reumatologia
in Svizzera e in Ticino nell’ultimo secolo,
sottolineando in modo particolare l’opera
pioneristica del dr. med. Giorgio Rezzonico, fondatore della Lega ticinese per
la lotta contro il reumatismo. Con pochi
mezzi ma con molto entusiasmo, il primo presidente della LTCR ha dato avvio
a tutta una serie di attività che ancora
oggi permettono a migliaia di ticinesi di
svolgere regolarmente della ginnastica
medica di gruppo. La LTCR ha saputo avviare un concetto di movimento che sempre più si è dimostrato importante per il
mantenimento della salute pubblica, di
cui noi andiamo ancora molto orgogliosi. Questo concetto negli ultimi decenni
ha conosciuto degli sviluppi impensabili
– palestre e centri fitness – dai quali la
LTCR si differenzia, in particolare, per
l’offerta a prezzo sociale.
Ridare speranza ha avuto l’onore di essere presentato ufficialmente all’Archivio di
Stato del Canton Ticino, dove è stato de-
positato il fondo dei documenti concernenti la storia della LTCR.
Su www.reumatismo.ch/ti (cliccare su:
offerte) è possibile consultare alcune pagine di questo volume ed eventualmente
ordinarlo (pag. 36).
Nel mese di settembre 2013, abbiamo festeggiato il 50esimo della LTCR con i nostri soci e simpatizzanti. In una bellissima giornata baciata dal sole, negli ampi
spazi all’aria aperta del Centro sportivo
nazionale della gioventù di Tenero, circa
300 persone hanno potuto svolgere varie
attività fisiche proposte dai nostri collaboratori fisioterapisti.
Un caloroso ringraziamento va a tutti
coloro che si sono adoperati nell’organizzazione di questa giornata; alle nostre segretarie, Manuela Rossi e Stefania
Lorenzi; a tutti i fisioterapisti impegnati
attivamente nella giornata; alla Società
carnevale clarese, alla sezione esploratori Visagno di Claro e al Kiwanis Bellinzona che hanno fornito gratuitamente il
loro prezioso sostegno alla riuscita della
giornata; al Gruppo Ticinese Corno delle
Alpi e al mentalista Federico Soldati per
la parte ricreativa.
Nell’anno del 50esimo abbiamo voluto
organizzare anche due eventi formativi.
Nel mese di maggio, abbiamo promosso
3
un meeting scientifico sulle patologie reumatologiche, indirizzato ai medici della
Svizzera italiana, con interventi di grandi
esperti attivi in vari centri universitari svizzeri. In ottobre abbiamo offerto un corso di
formazione teorica e pratica ai fisioterapisti; la LTCR conta sulla loro indispensabile
collaborazione per mantenere l’offerta di
ginnastica medica in una quarantina di località del cantone e in Mesolcina.
Nel programma di questo importante anniversario abbiamo pure inserito qualche
innovazione. La denominazione della nostra associazione, è stata resa più snella
e moderna: da “Lega ticinese per la lotta
contro il reumatismo” siamo passati alla
più semplice “Lega ticinese contro il reumatismo”, in linea con la Lega svizzera.
Anche la testata della nostra rivista annuale è stata rinnovata: La Voce porta ora
il titolo Reuma Informa. Si è così completata la progressiva ricerca di una nuova
identità editoriale: da semplice bollettino
con informazioni di servizio a rivista d’informazione, con contenuti scientifici di
facile lettura per diffondere una migliore
conoscenza delle patologie reumatiche e
utili consigli per la prevenzione e per la
qualità di vita di coloro che sono affetti da
reumatismo. La collezione completa de La
Voce – dal numero 1 pubblicato nel 1973
al n. 39 del 2012 – è depositata e consultabile presso l’Archivio di Stato del Canton
Ticino. Reuma Informa si trova pure online
su www.reumatismo.ch/ti.
Nel primo semestre 2014 abbiamo tenuto diverse conferenze pubbliche, altre sono in programma in autunno (programma a pag. 16). Il 9 settembre 2014
farà tappa a Lugano la “Settimana d’azione” promossa dalla Lega svizzera, dedicata quest’anno alle patologie del piede
(programma a pag. 6). Inoltre, siamo stati
presenti a convegni medici, abbiamo assicurato la nostra partecipazione a conferenze per medici e farmacisti e a corsi
di formazione per fisioterapisti.
Nel rapporto d’attività 2013, non possiamo sottacere un dato negativo: i conti
2013 hanno chiuso con un importante
deficit dovuto al costo delle iniziative
promosse in occasione del cinquantesimo. Il comitato LTCR resta convinto che i
soldi siano stati ben spesi, nell’intento di
valorizzare l’operato della LTCR e di promuovere una rinnovata azione di salute
pubblica mirata alle malattie reumatiche di cui beneficiano singole persone e
la collettività tutta.
I conti 2013 sono stati approvati all’unanimità dall’assemblea svoltasi a Bellinzona l’8 aprile 2014 che pure ha accolto
4
la proposta di aumento delle tasse d’iscrizione ai corsi di ginnastica medica,
fermo restando il principio di continuare
a offrire questa opportunità a un costo
sociale (pag. 5).
La LTCR è motivata a continuare a svolgere quelle attività per le quali è da anni
maestra, è pronta a nuove sfide per migliorare sempre più la conoscenza delle
malattie reumatiche nella popolazione,
l’approccio diagnostico e terapeutico da
parte del personale sanitario e soprattutto il rapporto di ognuno di noi verso il
proprio corpo e la propria salute.
Seguiteci anche attraverso internet: sul
sito www.onself.ch – il portale dell’informazione per l’autogestione delle malattie reumatiche (mal di schiena, fibromialgia, artrite reumatoide) – e sul sito
www.reumatismo.ch – il portale della
Lega svizzera contro il reumatismo e delle sue sezioni regionali (per la Svizzera
italiana www.reumatismo.ch/ti) – con informazioni, consigli utili e affidabili, test
e uno shop.
Alle collaboratrici e ai collaboratori e ai
membri del comitato, un rinnovato e sentito ringraziamento per l’enorme aiuto
fornitomi per garantire un funzionamen-
to ottimale dell’associazione. Ai nostri
soci e simpatizzanti rivolgo l’appello a
voler sempre sostenere la Lega ticinese
contro il reumatismo attraverso la quota
sociale e anche con piccole somme, (polizza a pag. 29). Insieme, continueremo a
operare in piena autonomia a favore del
singolo e della collettività!
La signora Pola Pistoni di Airolo (al
centro della foto) ha festeggiato i 90
anni in forma splendente. Da molti
anni si tiene in movimento, frequenta
assiduamente e attivamente il corso
di ginnastica medica della Lega ticinese contro il reumatismo. Nella foto, la
vediamo attorniata dal gruppo Reuma
Gym di Airolo, diretto dal fisioterapista
Sergio Barloggio.
Un corale augurio di buon proseguimento da parte della LTCR!
5
Reuma GYM: 10 franchi in più ma ben spesi
La Lega ticinese contro il reumatismo ha aumentato di franchi 10.– la tassa d’iscrizione ai corsi di ginnastica medica in gruppo (ogni corso, 30 lezioni di un’ora, una volta
alla settimana, da settembre a giugno). Le nuove tasse d’iscrizione sono le seguenti:
Reuma GYM
Movimento e danza
Pilates
Ginnastica per fibromialgici
CHF 130.– / CHF 90.– per beneficiari AVS/AI
CHF 130.– / CHF 90.– per beneficiari AVS/AI
CHF 140.– / CHF 100.– per beneficiari AVS/AI
CHF 130.– / CHF 90.– per beneficiari AVS/AI
L’adeguamento si è reso necessario a causa di nuovi oneri derivanti dall’affitto delle palestre e dall’obbligatorietà di un’assicurazione di responsabilità civile da parte
dell’ente fruitore, a carico della LTCR.
La tassa d’iscrizione ai corsi di aquawell rimane invariata a CHF 5.– per lezione, in
considerazione del fatto che, a complemento, i partecipanti sono tenuti al pagamento
di un abbonamento d’entrata, incassato direttamente dai detentori delle piscine.
Il rimborso della tassa d’iscrizione può essere richiesto alla cassa malati (fa stato il
singolo contratto assicurativo).
Raccomandiamo ai partecipanti di assicurarsi individualmente in caso di infortunio,
danni alle cose o a terzi.
Vi invitiamo a consultare il nuovo programma Reuma GYM 2014-2015 (pag. 17 e seguenti) e a diffonderlo fra i vostri conoscenti.
Un’ora alla settimana
sotto la guida di esperti fisioterapisti e in simpatica compagnia
vi aiuterà a mantenervi in salute!
Un’ora per meno di 5 franchi!
Da trent’anni si ritrovano il
mercoledì in palestra per il
corso di ginnastica medica.
Sono i partecipanti al gruppo Reuma Gym di Cadro, fedelissimi alla LTCR e al loro
fisioterapista Fabio Baudino.
6
Prevenire e trattare i dolori ai piedi
Giornata della salute, martedì 9 settembre 2014 a Lugano, con la Lega svizzera e la
Lega ticinese contro il reumatismo. Vi aspettiamo!
L’anatomia del piede è straordinaria: un
capolavoro arcuato longitudinale e trasversale, costituito da 26 ossa, 32 articolazioni, 31 gruppi muscolari e 107 tra tendini
e legamenti. Questo capolavoro merita la
giusta attenzione.
Vi siete già preoccupati del benessere dei
vostri piedi? Oppure ignorate i segnali che
vi mandano? Sopportate il dolore provocato da scarpe troppo strette o tacchi troppo alti, senza prendere coscienza delle
conseguenze a medio e lungo termine?
I piedi al centro dell’attenzione
Martedì, 9 settembre 2014 – Lugano, Palazzo dei Congressi
Programma
14.00 Apertura al pubblico
14.00-14.30
Stand informativi per consulenza
Lega ticinese contro il reumatismo
Lega svizzera contro il reumatismo
Bösch SA Ortopedia
Unione Podologi della Svizzera Italiana
Associazione svizzera dei poliartritici
Physioswiss
14.30-14.40
Saluto iniziale del dr. med. Nicola Keller
Presidente Lega ticinese contro il reumatismo (LTCR)
14.40-15.20
Le patologie reumatiche del piede
Approccio diagnostico e terapeutico
dr. med. Numa Masina, reumatologo e vicepresidente LTCR
15.20-15.50
Pausa
15.50-16.20
Indicazione Plantari Ortopedici
Luca Speroni, Dott. in Tecniche Ortopediche
16.20-16.50
Prevenire è meglio che curare: i piedi al centro del corpo
Mirco Bianchi, fisioterapista; Alberto Benigna, fisioterapista
17.00
Fine dell’evento
Concorso con attrattivi premi! Eventi in altre località della Svizzera:
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8005 Zurigo
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7
Forse i disturbi alla colonna vertebrale o
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dei vostri
piedi
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zioni dei piedi? Vi preoccupate di scegliere
la scarpa giusta per i piedi in crescita dei
vostri bambini? Prendetevi il tempo per
approfondire alcune utili informazioni per
mantenere sani i vostri piedi!
Nell’ambito della campagna nazionale di
sensibilizzazione su www.reumatismo.ch
trovate un dossier sul reumatismo del piede, molte risposte ai vostri interrogativi oltre
che consigli mirati per non “maltrattare” i
vostri piedi con cattive abitudini, per prevenire e trattare i dolori ai piedi.
PA R T N E R S P E C I A L I Z Z AT I
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Volete saperne ancora di più? Partecipate anche voi martedì 9 settembre 2014
alla giornata ticinese della salute. Reumatologi, fisioterapisti e tecnici ortopedici spiegheranno perché è importante
prestare attenzione ai piedi, illustreranno
i principali disturbi reumatici ai piedi, le
misure della tecnica ortopedica e come
percepire, stabilizzare e rafforzare i piedi.
Lega ticinese
contro il reumatismo
Via Gerretta 3
CP 1716
6501 Bellinzona
Tel. 091 825 46 13
Fax 091 826 33 12
info.ti@ rheumaliga.ch
www.reumatismo.ch /ti
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I piedi al centro
dell’attenzione
Prevenire e trattare
i dolori ai piedi
Giornata pubblica della salute
Ingresso libero
Martedì, 9 settembre 2014
Lugano, Palazzo dei Congressi
8
Patologie reumatiche e medicamenti
Efficacia e effetti collaterali dei vari farmaci utilizzati in reumatologia al fine di lenire i dolori (analgesici) o di ridurre il processo infiammatorio (antinfiammatori).
Dr. med. Nicola Keller,
FMH Reumatologia
e Medicina interna
Una classe di farmaci
tra le più usate combinano queste due
proprietà e sono detti
antinfiammatori non
steroidei. Di grande interesse in reumatologia sono pure i farmaci che inibiscono
la risposta immunitaria del nostro corpo,
i cosiddetti immunosoppressori, utilizzati
in varie malattie infiammatorie autoimmuni. Alcuni farmaci, dall’efficacia però
fortemente messa in dubbio, vengono
invece impiegati per cercare di ridurre la
progressione della degenerazione articolare: sono i condroprotettori ed i viscosupplementatori. Altri farmaci vengono
invece utilizzati per ridurre il metabolismo
osseo e quindi per frenare la perdita di calcio, che porta poi all’osteoporosi.
I farmaci utilizzati in reumatologia, sia di
vecchia che di nuova generazione, un po’
come tutti i farmaci utilizzati nella medicina classica, hanno una buona efficacia,
ma possono pure avere effetti collaterali
da tenere ben in considerazione.
Passiamo ora in rassegna le varie classi di
medicamenti con i loro effetti desiderati e
quelli invece temuti.
Gli analgesici
Oggi il più utilizzato è senza dubbio il paracetamolo (Dafalgan®, Panadol®, Benu-ron®, ecc.); a un dosaggio adeguato, ha
una buona azione antalgica ed antipiretica
(abbassa la febbre) e può essere utilizzato
un po’ a tutte le età. In genere viene ben
tollerato e non ha grossi effetti collaterali,
sempre che si rispettino le dosi consigliate (non più di 4 g al giorno per un adulto)
e che non venga prescritto a pazienti con
delle patologie epatiche, poiché in questo
caso potrebbe essere assai dannoso per il
fegato, anche a dosaggi minori. L’indicazione è molto ampia, ma non sempre è sufficientemente potente per ridurre i dolori.
L’alternativa è costituita dalla novalgina, un
vecchio farmaco che negli ultimi anni è ritornato in auge dopo un periodo di oblio per
la paura di gravi conseguenze sul sangue.
In genere anche questo farmaco viene ben
tollerato, ma non bisogna sottovalutarne
la potenziale pericolosità soprattutto in
pazienti anziani e con altre terapie medicamentose. Se necessitiamo di una classe
di medicamenti analgesici più potenti bisogna passare ai derivati dell’oppio. In questo caso vi sono vari farmaci che entrano
in considerazione, con una potenza analgesica molto differente, ma con effetti collaterali assai simili. Si passa dal tramadolo
fino ad arrivare alla morfina o ai suoi derivati sintetici. Questi farmaci possono essere molto utili per controllare forti dolori,
sia cronici che acuti, con un buon margine
di sicurezza terapeutica. Bisogna però fare
attenzione soprattutto agli effetti sul sistema nervoso centrale (sonnolenza, vertigini, malessere, ecc.), nonché sull’intestino,
visto che causano quasi obbligatoriamente
una forte stitichezza. Se ben dosati, eventualmente accompagnati da altri farmaci
per ridurne gli effetti collaterali, sono medicamenti molto utili ed efficaci.
9
Gli antinfiammatori non steroidei
Sono tra i medicamenti in assoluto più
conosciuti e più frequentemente utilizza-
lità di assunzione, ad eccezione di quella
locale; voglio dire che una pastiglia, una
supposta o un’iniezione possono tutte avere i medesimi effetti sulla mucosa gastrica
e quindi causare mal di stomaco o addirittura ulcerazioni ed emorragie!
Un po’ meno dannosi per il tratto gastrointestinale sono i cosiddetti coxibe, come il
Celebrex® e l’Arcoxia®, i quali per il loro
particolare meccanismo d’azione danneggiano in minor misura la mucosa gastrointestinale. Anche loro possono però avere
effetti collaterali importanti, soprattutto a
livello cardiovascolare (ricordiamo la vicenda alcuni anni fa del Vioxx®, che è stato poi
tolto dal mercato proprio per i suoi pericoli
cardiovascolari, inizialmente sottovalutati).
ti. Vi sono varie sostanze che rientrano in
questa classe di medicamenti, tra i quali
citiamo il diclofenac (Voltaren®, Olfen®,
Inflamac®, Flector®, ecc.), il nimesulide
(Aulin®, Nisulid®, ecc.), l’acido mefenacidico (Ponstan®, Mephadolor®, ecc.),
l’ibuprofene (Brufen®, Irfen®, Spedifen®,
ecc.) e molti altri ancora. Tutti questi farmaci hanno un’efficacia similare, a dosaggio comparabile, ma allo stesso tempo
hanno simili effetti collaterali, tra i quali
i più importanti sono a livello gastrointestinale, epatico e renale. Spesso si sottovaluta la pericolosità dell’assunzione
prolungata di questi farmaci, tanto che il
loro utilizzo incontrollato è una delle cause principali di decessi di origine medicamentosa (per lo più dovuti a gravi emorragie gastrointestinali). Si utilizzano sia per
via sistemica che locale; quest’ultima ha
un efficacia sicuramente minore, ma ha
pure minori effetti sistemici di cui temere.
Attenzione: gli effetti collaterali di questi
farmaci non dipendono tanto dalla moda-
Il cortisone
Questa sostanza, spesso ingiustamente
demonizzata, è forse il farmaco “salva-vita” più importante che abbiamo a disposizione per il trattamento di innumerevoli
patologie, grazie alla sua potente azione
antinfiammatoria. Questo farmaco ha
però, come ben sappiamo, anche i suoi
effetti collaterali, soprattutto quando lo si
deve assumere ad alti dosaggi e per periodi prolungati. Per questo motivo si cerca
di utilizzarlo nei minimi dosaggi possibili
e per periodi possibilmente brevi, eventualmente combinato ad altri farmaci che
permettono di ridurne il dosaggio, come
alcuni immunosoppressori. Gli effetti collaterali più temuti del cortisone sono la
perdita di sostanza ossea (osteoporosi)
e la sua azione di immunosoppressione,
senza dimenticare gli effetti sul sistema
gastrointestinale (ulcerazioni), sugli occhi
(opacizzazione del cristallino e sviluppo di
cataratta), sulla cute (fragilizzazione della
cute e dei capillari). In ogni caso il cortiso-
10
ne è un farmaco eccezionale, che se ben
usato da mani esperte può essere di enorme aiuto nel trattamento di molte patologie. In reumatologia molto utilizzate sono
pure le infiltrazioni dirette di preparati
solubili o cristallini di cortisone (intrarticolari, nei tessuti molli o nella colonna vertebrale) per combattere nel modo più mirato
possibile varie patologie infiammatorie e
degenerative.
Gli immunosoppressori
Questi sono farmaci il cui utilizzo è riservato in genere agli specialisti. Servono
per combattere patologie infiammatorie
autoimmuni, come ad esempio l’artrite
reumatoide, le spondilartropatie sieronegative, le collagenosi e le vascoliti, tutte malattie potenzialmente aggressive e
quindi temibili, a volte con gravi conseguenze distruttive a livello osteoarticolare, altre con un’aumentata mortalità per
il coinvolgimento di organi vitali, come il
cuore o i reni. Si distinguono gli immunosoppressori classici, come ad esempio il
metotressato (in reumatologia in assoluto
il più utilizzato), dai cosiddetti biologici,
nuovi farmaci arrivati negli ultimi vent’an-
Panoramica dei medicamenti antireumatici ottenibili sul mercato svizzero
(ordinazione a pag. 39).
ni grazie al progresso della bioingegneria
farmacologica, che hanno rivoluzionato
l’approccio terapeutico a molte malattie,
con dei risultati terapeutici impossibili da
raggiungere precedentemente e con grossi
benefici per i pazienti sofferenti di queste
patologie. Tutti questi farmaci sono pure
loro legati a possibili effetti collaterali, soprattutto a livello epatico, ematologico ed
immunologico, motivo per il quale devono
essere utilizzati da medici che hanno la
sufficiente esperienza e conoscenza per
ben monitorizzare il trattamento farmacologico e le loro possibili conseguenze.
I condroprotettori e i viscosupplementatori
Questi farmaci vengono utilizzati ormai
da anni con la speranza di poter frenare il
processo degenerativo articolare, ovvero
di rallentare lo sviluppo dell’artrosi. Il loro
effetto, come già accennato, è fortemente
messo in discussione, anche se vi sono
sempre più studi che ne dimostrano una
certa efficacia, a dispetto di effetti collaterali praticamente nulli.
Tra i condroprotettori cito soprattutto la
condroitina e la glucosamina. Si tratta di
sostanze naturali già presenti nella cartilagine animale, che devono venire assunte per diversi mesi prima di avere un effetto sulla cartilagine e sui dolori causati
dall’artrosi, ma che hanno dimostrato una
certa efficacia, come ad esempio la riduzione del fabbisogno di analgesici ed antinfiammatori, ciò che è già un bel risultato,
se pensiamo alle possibili complicazioni
causate dall’utilizzo di questi ultimi.
Tra i viscosupplementatori cito innanzitutto
l’acido ialuronico, che viene generalmente
iniettato direttamente nelle articolazioni e
che ha dimostrato di avere un’azione lubri-
11
ficante, analgesica e nutriente per la cartilagine, senza avere di per sé alcun effetto
collaterale rilevante.
Medicamenti antiosteoprotici
Infine, due parole per presentare i farmaci utilizzati per frenare la perdita ossea e
quindi lo sviluppo dell’osteoporosi. Questa
malattia, legata strettamente all’invecchiamento, che colpisce principalmente
le donne postmenopausali ma può interessare anche gli uomini, è un problema
sociale molto rilevante visto l’invecchiamento progressivo della nostra popolazione. Sapere diagnosticare a tempo la
malattia e trattarla adeguatamente può
ridurre sensibilmente il rischio di fratturarsi un osso, con conseguenze positive
sulla qualità di vita dei nostri anziani e sui
conti della sanità pubblica.
Tra i farmaci più utilizzati vi sono i bisfosfonati, sostanze che inibiscono l’azione degli
osteoclasti, quelle cellule che “mangiano”
l’osso, con un conseguente bilancio positivo sul metabolismo osseo. Un farmaco
di nuova generazione, ma con un’azione
simile, è il denosumab (Prolia®). Altro
farmaco interessante, che agisce questa
volta sulla stimolazione degli osteoblasti,
le cellule che producono l’osso, è il teriparatide (Forsteo®), il cui utilizzo è però
limitato, per questioni di prezzo, a casi
particolari di osteoporosi.
Non abbiate paura di dover assumere dei
farmaci per combattere le vostre malattie del sistema muscoloscheletrico! Essi
vi permetteranno di lenire i dolori, diminuire le conseguenze debilitanti della
malattia e migliorare di conseguenza la
vostra qualità di vita. Fate però sempre
ben attenzione alle raccomandazioni del
vostro medico di famiglia e/o del vostro
reumatologo per evitare spiacevoli complicazioni dovute al loro utilizzo.
Una nuova pubblicazione della Lega
svizzera contro il reumatismo.
Reumatologi e terapisti del dolore
consigliano il paziente su come trattare il dolore in modo globale: terapia antalgica a base di medicamenti,
metodi psicologici e attività fisica. Per
evitare che i dolori abbiano il sopravvento condizionando la vita quotidiana. Con un programma di mobilità
settimanale e il procedimento per il
rilassamento muscolare progressivo.
(Ordinazione a pag. 29 oppure su
www.reumatismo.ch > shop)
12
Prevenire il mal di schiena
Patologia legata a numerosi fattori interdipendenti che interessano la sfera fisica,
psicologica e sociale.
Stefano Petazzi
e Claudia Molteni,
fisioterapisti
Il mal di schiena è un
problema molto diffuso, che colpisce almeno una volta nella
vita circa l’80% delle
persone. Nei Paesi occidentali rappresenta il
principale motivo di assenza dal lavoro; al di
sotto dei 45 anni di età
è la più comune causa
di disabilità.
Conoscerne l’origine e
le strategie per combatterlo, è di fondamentale importanza
sia in ambito preventivo sia riabilitativo-terapeutico.
Curare il dolore fine a se stesso, magari
con un antinfiammatorio, senza rintracciarne le cause, può non essere sufficiente per eliminarlo in maniera duratura.
Ogni persona dovrebbe quindi imparare
a riconoscere questa patologia e apprendere i fattori predisponenti e le regole per
un’adeguata prevenzione.
La prevenzione del mal di schiena si basa
su due livelli. Il primo stadio, o livello di
prevenzione primaria, è comune per tutti
i tipi di lombalgia ed è basato sull’acquisizione delle corrette abitudini di vita. In
questo modo si combatte il mal di schiena
prima della sua comparsa. La prevenzione secondaria si fonda invece su un
intervento rieducativo che coinvolge di-
verse figure professionali come medici e
fisioterapisti. Con tale approccio si cerca
da un lato di ristabilire le condizioni precedenti al trauma e dall’altro di allontanare
il rischio di eventuali recidive, tramite un
programma educativo-riabilitativo.
In generale si parla di mal di schiena come
di una patologia multifattoriale per sottolineare che l’origine del dolore è legata a
numerosi fattori interdipendenti che interessano la sfera fisica, psicologica e sociale. Questi ultimi due punti, spesso sottovalutati, hanno in realtà un ruolo molto
importante nella comparsa della caratteristica sintomatologia dolorosa. Stress,
ansia ed altri problemi psicologici, grazie
ad un meccanismo nervoso riflesso, possono infatti incrementare il normale tono
muscolare. Questo eccesso di tensione a
lungo andare si traduce in una contrattura muscolare permanente che è causa di
dolore alla bassa schiena. Occorre quindi
cercare di ridurre gli stress, per quanto
possibile, magari adottando opportune
tecniche di rilassamento.
Anche l’attività fisica, grazie alla liberazione di endorfine, contribuisce al miglioramento dell’umore aumentando il senso
di benessere e riducendo al tempo stesso
la percezione del dolore. Allo stesso tempo per favorire l’ossigenazione dei tessuti
ed il raggiungimento del peso corporeo
desiderabile è bene seguire un regolare
programma di attività aerobiche (camminata, ciclismo, nuoto ecc.). Per tonificare la
massa muscolare sono consigliati tutti gli
sport a bassa intensità e a lunga durata,
come camminare, pedalare o nuotare (per
13
30-40 minuti, 2-3 volte alla settimana).
Il nuoto, ad esempio, è uno sport spesso
consigliato per chi soffre di mal di schiena,
perché il movimento in acqua rinforza la
muscolatura scaricando allo stesso tempo
la colonna vertebrale. Se fatta male però
l’attività fisica può essere dannosa per la
schiena. Bisogna quindi adottare tutta una
serie di precauzioni tanto più numerose e
importanti quanto maggiore è il grado di
compromissione della colonna vertebrale.
L’obiettivo primario di qualsiasi programma di esercizi rivolti alla prevenzione e
alla cura del mal di schiena è quello di
rendere la muscolatura addominale, spinale, lombare più tonica ed elastica.
Un altro fattore predisponente il mal di
schiena è il sovrappeso. Sovrappeso e
obesità peggiorano i dolori di schiena e
rendono più sedentari. Un’alimentazione
sana ed equilibrata è sempre il punto di
partenza per ottenere i migliori risultati.
Come “risparmiare” la schiena
L’adozione di alcuni accorgimenti di ‘’risparmio’’ della schiena anche nelle comuni attività della vita quotidiana, vale
a dire i gesti e le posizioni del corpo che
assumiamo sul lavoro o nel tempo libero,
consente di prevenire o ridurre il rischio
di mal di schiena. Ecco qualche consiglio.
Non esiste una posizione di riposo ideale per prevenire il mal di schiena. Essa
va adattata in base alle caratteristiche
fisiche e alle preferenze dell’individuo.
• L’irrigidimento fisiologico durante il sonno è maggiormente legato a questioni
biomeccaniche indotte dalla posizione
assunta, che non al tipo di materasso
utilizzato. Importante resta comunque
•
•
•
•
•
la scelta delle reti, che dovranno essere
abbastanza rigide e di buona qualità. Minore importanza viene invece attribuita
al materasso che va comunque scelto in
base alle caratteristiche individuali (altezza e peso).
Dovendo lavorare a lungo in piedi è importante che il busto non si fletta troppo
in avanti e che le gambe possano modificare la posizione di tanto in tanto aiutandosi magari con un piccolo sgabello
(supporto o pedanina anche di 5 cm) su
cui poggiare i piedi alternativamente.
Per riporre un oggetto in alto utilizzare
uno sgabello o una scaletta, non inarcare e forzare la schiena.
Se si deve sollevare un peso far leva
sulle gambe, piegando le ginocchia,
anziché la schiena, mantenendo il busto eretto durante tutto l’arco del movimento. Il peso andrà tenuto il più vicino
possibile al corpo durante tutto il suo
percorso. Torsioni del tronco durante lo
sforzo e carichi eccessivi vanno quanto
più possibile evitati, in quanto possono causare attacchi di lombalgia acuta
particolarmente dolorosi e invalidanti.
Per spostare oggetti pesanti, spingere con le gambe e col peso del corpo.
Quale sport
è più adatto
a te?
http://www.il-mio-sport.ch
14
•
Nei lavori domestici, diversificare l’attività per non sottoporre a lungo la colonna vertebrale allo stesso sforzo.
• Stando seduti evitare le situazioni
stressanti per la colonna vertebrale.
Una posizione troppo comoda può essere dannosa; sostenere bene la colonna vertebrale perché resti ben dritta; se lo schienale della sedia o della
poltrona non lo consente, utilizzare un
cuscino per migliorare l’appoggio.
Se si svolgono occupazioni che obbligano a stare seduto molto a lungo
sarebbe bene ogni tanto alzarsi (anche
solo 5 minuti) o fare delle piccole passeggiate per evitare di protrarre troppo a lungo la stessa posizione.
• Nei lunghi viaggi in macchina la comodità non deve essere disgiunta da una
corretta posizione. Questa implica una
buona regolazione della distanza dai
pedali, dello schienale e del poggiatesta. Appoggiare bene tutta la schiena e
il collo, mantenendoli ben diritti.
• La sollecitazione alla schiena causata
da una pesante borsa della spesa, può
essere evitata utilizzando piccoli carrelli porta-spesa con le ruote.
• Portare calzature comode e tacchi non
più alti di 5 cm.
• Effettuare esercizi di rilassamento aiuta a rilasciare la muscolatura contratta.
La momentanea guarigione dal mal di
schiena non deve ingannare, poiché in
mancanza di un intervento preventivo mirato ed un inquadramento clinico-diagnostico da parte di un professionista il rischio
di ricadute aumenta considerevolmente.
Mal di schiena?
Cinque lezioni sull’anatomia della
schiena: www.reumatismo.ch/ti >
mal di schiena
La palestra: www.onself.ch
Mal di schiena: opuscolo Lega Svizzera contro il reumatismo (da ordinare su www.reumatismo.ch > shop
oppure con il tagliando a pag. 39)
Cuscino lombare, valido ausilio acquistabile
nello shop della Lega svizzera contro il reumatismo.
15
Sostenere i famigliari curanti
Un nuovo servizio d’appoggio di Pro Infirmis Ticino e Moesano offre prestazioni per
sostituire temporaneamente il famigliare curante affinché possa prendersi un po’
di tempo per sé.
(red.)
In Svizzera, tra 220-250 mila persone curano i propri famigliari anziani o disabili.
Il loro impegno ha un valore economico
di almeno 10-12 miliardi di franchi. Sono
soprattutto donne – madri, mogli, compagne, sorelle, figlie, ma anche persone
legate da una relazione di amicizia o di
vicinato – che si assumono quotidianamente compiti assistenziali per consentire ai loro cari di restare a domicilio. I
famigliari curanti sono una risorsa fondamentale ma se non vengono sostenuti
rischiano di prosciugare le loro energie
psico-fisiche.
Danilo Forini, direttore di Pro Infirmis
Ticino e Moesano:
«Si tratta di prendere coscienza dell’impatto psico-sociale
che il ruolo di famigliare curante può
avere sulla persona
che lo esercita, in
termini di stanchezza, solitudine, fatica, paura, difficoltà di gestione di una pluralità di ruoli. Non possiamo lasciarli soli. Per questo, Pro Infirmis
Ticino ha attivato un servizio d’appoggio
per tutti i famigliari curanti».
Dal 1993, il Canton Ticino concede ai beneficiari di un assegno per grandi invalidi
con reddito modesto un contributo finanziario per il mantenimento a domicilio.
Da sempre, Pro Infirmis è attiva per rafforzare la rete di sostegno ma questa vol-
ta – ed è questa la novità – con un servizio
specificamente indirizzato ad alleviare i
famigliari curanti che ne fanno richiesta,
senza limiti di reddito. Il nuovo servizio
è accessibile attraverso le sedi regionali di Pro Infirmis (vedi riquadro); le prestazioni sono a pagamento, fatturate su
base oraria al richiedente; sono possibili
partecipazioni di assicurazioni sociali o di
altre fonti.
«Le attività da svolgere durante la prestazione di appoggio e gli atti che devono
essere eseguiti sono discussi e definiti
tra la coordinatrice del servizio, il famigliare curante e la persona in situazione
di handicap», precisa Danilo Forini. «Collaboratrici e collaboratori possono dare
un aiuto diretto e indiretto nell’esecuzioConsulenza sociale
La LTCR si avvale della collaborazione di Pro Infirmis Ticino e Moesano
per assicurare prestazioni di consulenza sociale a persone con problemi causati da malattie reumatiche.
Per appuntamento:
–
–
–
Bellinzona, viale Stazione 33
Tel. 091 820 08 70
Locarno, via Varenna 1
Tel. 091 756 05 50
Lugano, via dei Sindacatori 1
Tel. 091 960 28 70
www.proinfirmis.ch > Ticino
16
Le conferenze LTCR
ne degli atti ordinari della vita quotidiana
(per esempio, la preparazione dei pasti,
l’atto di imboccare, la messa a letto, …),
nella sorveglianza a domicilio e nell’accompagnamento fuori casa (attività del
tempo libero, accompagnamento a terapie o visite mediche,…). Sono escluse le
cure infermieristiche, di principio i lavori di economia domestica, gli interventi
d’urgenza e i trasporti, per i quali si farà
capo ai servizi preposti. La prestazione
d’appoggio – poche ore al mese oppure
settimanale o più volte alla settimana
– è disponibile in ogni fascia oraria, nei
giorni feriali e festivi, di giorno e di notte.
Durante il tempo pattuito per la sostituzione, il famigliare curante può dedicarsi
ad altre attività, prendersi del tempo per
sé, ricaricare le batterie, acquistare nuove energie indispensabili per continuare
la relazione di accompagnamento».
Gli obiettivi di questo servizio sono
multipli. Se da un lato può essere considerato un servizio di prevenzione per
i famigliari curanti – per scongiurare
esaurimento psico-fisico, migliorare il
benessere, mantenere interessi personali e relazioni sociali – dall’altro lato
questo sostegno consente di evitare o
ritardare il collocamento di anziani e
invalidi in un centro socio-sanitario. «Si
rivela un sostegno prezioso – aggiunge
Danilo Forini – per la gestione della vita
quotidiana di una famiglia, complementare alla sua rete informale e alle risorse professionali attivabili».
Artrosi e mal di schiena
Prevenzione e trattamento
Biasca – Bibliomedia, via Lepori
Martedì 30 settembre 2014, ore 20.15
Relatore: dr. med. Nicola Keller, reumatologo
Locarno – Sala Società elettrica sopracenerina, Piazza Grande
Mercoledì 8 ottobre 2014, ore 20.15
Relatori: dr. med. Lorenzo Bosia, reumatologo e Ivan Castelli, fisioterapista
Cevio – Sala multiuso di Cavergno
Mercoledì 15 ottobre 2014, ore 20.15
Relatori: dr. med. Lorenzo Bosia, reumatologo e Ivan Castelli, fisioterapista
Per informazioni:
www.reumatismo.ch/ti – [email protected] – tel. 091 825 46 13
Reuma GYM 2014/2015
Attività di movimento in gruppo
anni in
Ticino
preve
terapienzione
beness
salute ere
Ginnastica dolce, di rilassamento e di potenziamento muscolare per prevenire i
reumatismi o a complemento delle cure. Corsi condotti da fisioterapisti diplomati,
monitori e monitrici con brevetto di salvataggio.
Reuma GYM
Movimento e danza
30 lezioni di un’ora, una volta alla settimana, da settembre a giugno. Tassa d’iscrizione: Fr. 130.–; Fr. 90.–
per beneficiari AVS/AI.
Pilates e metodo spirals
30 lezioni di un’ora, una volta alla settimana, da settembre a giugno. Tassa d’iscrizione: Fr. 140.–; Fr. 100.–
per beneficiari AVS/AI.
Ginnastica per fibromialgici
30 lezioni di un’ora una volta alla settimana. Tassa
d’iscrizione: Fr. 130.–; Fr. 90.– per beneficiari AVS/AI.
Dorso Gym
Corso specifico per la schiena. Tassa d’iscrizione:
Fr. 240.–; Fr. 210.– per beneficiari AVS/AI.
Aquawell
10-12 lezioni di 30 minuti una volta alla settimana. Tre
cicli sull’arco dell’anno (da settembre, gennaio, aprile). Tassa LTCR per ogni lezione, Fr. 5.– (da versare
anticipatamente); inoltre, abbonamento entrata in piscina da pagare sul posto.
Informazioni e iscrizioni
Chi partecipa per la prima volta è invitato ad inoltrare
il modulo d’iscrizione e allegare un certificato medico;
riceverà una comunicazione di conferma e la relativa
polizza di versamento; sarà informato/a tempestivamente in caso di cambiamenti (giorno e orario).
Avvertenza
I partecipanti sono tenuti ad essere assicurati individualmente. La LTCR non si assume responsabilità in
caso di infortunio, danni alle cose.
Per ulteriori informazioni:
Lega ticinese contro il reumatismo
tel. 091 825 46 13
[email protected]
www.rheumaliga.ch/ti
Lega ticinese
contro il reumatismo
Il movimento è salute
18
Reuma GYM
Mendrisiotto
Balerna:
Chiasso:
Coldrerio:
Mendrisio:
Morbio Inf.:
Morbio Sup.:
Stabio:
Luganese
Agno:
Bioggio:
Cadro:
Lamone Cad.:
Lugano:
Massagno:
Maglio di Colla: Melide:
Pazzallo:
Pregassona:
Savosa:
Tesserete:
Locarnese
Ascona:
Avegno:
Cevio:
Palestra Fondazione Provvida Madre Palestra comunale Palestra comunale, via Vela Palestra comunale, via Vela Palestra comunale, via Vela Palestra comunale Palestra scuola media via Mola Palestra scuola media via Mola Palestra scuola media Palestra centro Lattecaldo Palestra nuova scuola infanzia martedì martedì lunedì mercoledì giovedì lunedì mercoledì giovedì
giovedì martedì giovedì 19.00 - 20.00
19.30 - 20.30
15.30 - 16.30
19.30 - 20.30
15.30 - 17.30
20.00 - 21.00
17.00 - 18.00
17.30 - 18.30
18.00 - 19.00
19.20 - 20.20
17.30 - 18.30
Palestra comunale Palestra comunale Palestra comunale Palestra scuola elementare
Scuola del Bertaccio Scuola di Lambertenghi Palestra Studio G. Paradiso Scuola Molino Nuovo Scuola Viganello
Palestra scuola media Palestra scuola media
Palestra consortile Palestra comunale Palestra comunale Palestra comunale Bozzoreda Palestra comunale Centro Palestra comunale Bozzoreda Palestra comunale Palestra scuola media lunedì mercoledì mercoledì giovedì giovedì mercoledì martedì martedì martedì lunedì martedì martedì mercoledì mercoledì lunedì mercoledì martedì giovedì lunedì 17.00 - 18.00
18.00 - 19.00
13.30 - 14.30
18.00 - 19.00
15.00 - 16.00
13.00 - 16.00
17.15 - 18.15
14.30 - 15.30
19.30 - 20.30
17.30 - 18.30
17.30 - 19.30
16.00 - 17.00
16.00 - 18.00
19.00 - 20.00
17.00 - 18.00
17.00 - 18.00
20.00 - 21.00
17.00 - 19.00
19.30 - 20.30
Palestra comunale
Sala parrocchiale Palestra scuola media
mercoledì 09.00 - 11.00
lunedì 18.00 - 19.00
martedì 19.00 - 20.00
19
Locarno:
Magadino:
Minusio:
Muralto:
Bellinzonese
Bellinzona:
Giubiasco:
Monte Carasso:
Palestra S. Francesco Palestra S. Francesco Palestra S. Francesco Palestra comunale - Cadepezzo Palestra scuola media Acquata - via Mariani 1a
mercoledì giovedì giovedì giovedì lunedì
giovedì
20.15 - 21.15
16.15 - 17.15
17.20 - 18.20
18.30 - 19.30
18.00 - 20.00
09.00 - 10.00
Palestra scuole sud Palestra scuola media 1 Palestra scuola media 1 Sala multiuso ex Stallone
Palestra Judo, via Saleggi 23
Palestra Judo, via Saleggi 23 Palestra Judo, via Saleggi 23 Palestra Scuola Professionale
Commerciale, via Vallone 29 Palestra comunale, viale Stazione Palestra comunale
lunedì
lunedì giovedì martedì lunedì lunedì martedì 18.00 - 19.00
18.45 - 20.45
17.15 - 20.15
17.30 - 18.30
09.00 - 11.00
14.00 - 16.00
09.00 - 11.00
martedì martedì martedì
19.00 - 21.00
17.00 - 18.00
19.00 - 20.00
martedì lunedì martedì giovedì
martedì lunedì lunedì mercoledì lunedì lunedì 08.30 - 10.30
17.30 - 18.30
17.30 - 18.30
20.15 - 21.15
19.30 - 20.30
15.30 - 16.30
17.00 - 18.00
20.15 - 21.15
10.15 - 11.15
16.15 - 17.15
mercoledì
mercoledì
14.30 - 15.30
15.45 - 16.45
Riviera - Leventina - Blenio
Airolo:
Biasca:
Claro:
Faido:
Giornico:
Lodrino:
Malvaglia: Palestra comunale
Palestra scuola media
Palestra Boscerina Palestra SPAI Palestra comunale Palestra comunale Palestra comunale Palestra scuola media Palestra comunale Palestra comunale Valli del Grigioni italiano
Grono:
Roveredo:
Palestra comunale
Palestra comunale
20
Aquawell
Mendrisiotto
Balerna:
California Vitafitness
martedì
via San Gottardo 4
martedì
giovedì
giovedì
Pagamento entrata in piscina da regolare sul posto
Temperatura dell’acqua: 26°/27° – Altezza: da 0.90 cm a 1.80 m
09.15 - 09.45
09.50 - 10.20
09.15 - 09.45
09.50 - 10.20
Stabio:
Terme di Stabio 10 lezioni CHF 170.—, entrata compresa
Temperatura dell’acqua: 34° – Altezza: fino a 1.50 m
16.30 - 17.00
Luganese
venerdì
Cadro:
Centro Cadro Panoramico
via Dassone 4
Pagamento entrata in piscina da regolare sul posto
Temperatura dell’acqua: 28°/30° – Altezza: fino a 1.30 m
martedì
08.20 - 11.00
(solo fino a dicembre 2014)
Grancia:
Fitness the Planet via Cantonale 49
Pagamento entrata in piscina da regolare sul posto
Temperatura dell’acqua: 30° – Altezza: 1.20m – 1.30 m
Lugano:
Albergo Holiday Inn, via Geretta 15
Pagamento entrata in piscina da regolare sul posto
Temperatura dell’acqua: 29° – Altezza: fino a 1.20 m
lunedì
martedì
martedì
mercoledì
mercoledì
20.30 - 21.00
08.30 - 09.30
15.00 - 16.00
08.30 - 09.00
15.00 - 16.00
giovedì
09.45 - 11.00
Novaggio:
Clinica di riabilitazione di Novaggio
giovedì
10 lezioni CHF 150.—, entrata compresa
Temperatura dell’acqua: 32°/33° – Altezza: da 1.00 m a 1.60 m
17.15 - 19.00
Savosa:
Centro Atlantide
via Campo Sportivo
Pagamento entrata in piscina da regolare sul posto
Temperatura dell’acqua: 26°/27° – Altezza: fino a 1.50 m
11.05 - 11.35
11.05 - 11.35
martedì
mercoledì
21
Locarnese
Muralto:
Acquasana Muralto SA
via A. Balli 1
Pagamento entrata in piscina da regolare sul posto
Temperatura dell’acqua: 31°/32° – Altezza: fino a 1.80 m
lunedì
lunedì
martedì
martedì
martedì
mercoledì
venerdì
08.30 - 09.00
10.30 - 11.00
08.30 - 09.00
14.30 - 15.00
15.00 - 15.30
10.30 - 11.00
16.00 - 16.30
Muralto:
Residenza al Parco
via S. Stefano 1
10 lezioni CHF 160.—, entrata compresa
Temperatura dell’acqua: 33° – Altezza: fino a 1.70 m
martedì
martedì
martedì
14.00 - 14.30
15.00 - 15.30
17.00 - 17.30
Bellinzonese
Bellinzona:
Piscina comunale coperta
lunedì
via Brunari 2
lunedì
Pagamento entrata in piscina da regolare sul posto
Temperatura dell’acqua: 27°/27.5° – Altezza: da 1.20m fino a 1.60 m
14.15 - 15.15
15.15 - 16.15
Giubiasco:
Piscina scuola media, via Fabrizia 13 mercoledì
Pagamento entrata in piscina da regolare sul posto
Temperatura dell’acqua: 27° – Altezza: 1.50 m
14.00 - 14.45
Riviera - Leventina - Blenio
Faido:
Piscina ospedale
via Ospedale 32
10 lezioni CHF 100.—, entrata compresa
Temperatura dell’acqua: 34° - Altezza: 1.20 m
lunedì
mercoledì
giovedì
17.00 - 17.45
17.00 - 17.45
17.00 - 17.45
Biasca:
Piscina Scuola media
via Stefano Franscini 21
10 lezioni CHF 100.—, entrata compresa
Temperatura dell’acqua: 28° – Altezza: fino 1.50 m
lunedì
19.30 - 20.30
22
Pilates e metodo spirals
Bellinzona:
Camorino:
Giubiasco:
Palestra scuola sud
Palestra scuole elementari
Palestra comunale, viale stazione
mercoledì
mercoledì
venerdì
20.00 - 21.00
17.30 - 18.30
17.00 - 18.00
Ginnastica in palestra per fibromialgici
Mendrisiotto
Mendrisio:
Luganese
Viganello:
Locarnese
Losone:
Bellinzonese
Sementina:
Centro Fitness Quality
via Borromini 20 a
martedì
15.00 - 16.00
Scuola comunale
giovedì
19.00 - 20.00
Fisioterapia S. Lorenzo
via San Materno 17
martedì
giovedì
14.00 - 15.00
14.00 - 15.00
Fisio Andreotti - palestra
Fisio Andreotti - piscina
via Chicherio 2
martedì
mercoledì
18.00 - 19.00
17.00 - 18.00
lunedì
17.30 - 18.30
Sala multiuso
mercoledì
17.00 - 18.00
Palestra scuola sud
lunedì
19.00 - 20.00
DorsoGym
Bellinzona:
Palestra Istituto von Mentlen
via Ospedale
Movimento e danza
Riviera - Leventina - Blenio
Dongio:
Bellinzonese
Bellinzona:
23
Formulario d’iscrizione
Ai corsi di ginnastica della LTCR
Dati personali
Cognome, Nome:
Via, NAP, Località:
Data di nascita (giorno, mese, anno):
Telefono:­
Indirizzo e-mail:
Numero AVS:
Beneficio di una rendita AVS/AI:
SI
NO
Iscrizione
Tipo di corso:
Reuma GYM
Aquawell
Movimento e danza
Ginnastica per fibromialgici
Località:
Inizio:
Giorno:
Orario:
Luogo e data:
Firma:
Se si tratta di una nuova iscrizione è indispensabile allegare il certificato medico a tergo
indicando diagnosi, eventuali malattie concomitanti, osservazioni o indicazioni particolari
per il fisioterapista.
Il formulario debitamente compilato è da inviare a:
Lega ticinese contro il reumatismo
Casella postale 1716
6501 Bellinzona
[email protected]
Lega ticinese
contro il reumatismo
Il movimento è salute
24
Certificato Medico
per l’iscrizione ai corsi di ginnastica medica
per reumatizzati organizzati
dalla Lega ticinese contro il reumatismo
Diagnosi:
Eventuali malattie concomitanti:
Osservazioni o indicazioni particolari per il fisioterapista:
Luogo e data:
Timbro e firma del medico:
Il formulario debitamente compilato è da inviare a:
Lega ticinese contro il reumatismo
Casella postale 1716 - 6501 Bellinzona
25
La malattia delle ossa fragili
Prevenzione, diagnosi e cura dell’osteoporosi, una delle malattie croniche degenerative più diffuse.
Dr. med. Franco Tanzi,
FMH Medicina interna
e Geriatria
Centro Multidisciplinare di
Geriatria Clinica Luganese
La malattia
L’Organizzazione Mondiale della Salute definisce l’osteoporosi quale “Malattia sistemica dello scheletro che conduce ad una
diminuzione della massa ossea, accompagnata da una perdita della struttura scheletrica con conseguente rischio elevato di
frattura”. Si tratta dunque di una malattia
che conduce a un impoverimento quantitativo ma anche qualitativo dell’impianto
scheletrico con rischio di frattura anche a
seguito di un trauma banale (come una caduta dall’altezza della persona, un violento
colpo di tosse, …). Le regioni scheletriche
maggiormente esposte al rischio di frattura osteoporotica sono la colonna vertebrale, l’avambraccio, il femore e l’omero. Le
fratture vertebrali possono essere diagnosticate facilmente osservando una perdita
progressiva dell’altezza e l’insorgenza di
una caratteristica gibbosità dorsale.
La Svizzera è al secondo posto a livello
mondiale fra i paesi con il più forte tasso di persone anziane (immediatamente dopo il Giappone): l’incremento della
speranza di vita comporta un aumento
delle persone anziane e l’osteoporosi,
malattia caratteristica dell’età avanzata,
occupa e occuperà un posto sempre più
importante fra le malattie croniche degenerative. Già ora l’osteoporosi appar-
tiene alle patologie con il più alto tasso
di occupazione ospedaliera i cui costi non
fanno che crescere.
Il rischio di frattura aumenta costantemente in funzione della diminuzione della “densità ossea”, un valore quantitativo
che possiamo facilmente misurare grazie
all’esame chiamato “osteodensitometria”
o più semplicemente MOC (con le iniziali
di Mineralometria Ossea Computerizzata). Ma la fragilità ossea dipende anche
dalla qualità della matrice ossea di cui
possiamo pure avere informazione con
un test complementare alla densitometria. Fra le malattie croniche degenerative
l’osteoporosi, che dipende in larga misura dalla nostra costituzione genetica ma
anche da fattori ambientali nonché dallo
stile di vita, è una patologia che possiamo
in larga misura prevedere e curare.
Prevenzione: alimentazione e movimento
La prevenzione delle fratture comprende
l’insieme delle misure che frenano l’impoverimento scheletrico, preservando
così la resistenza del tessuto osseo, e le
provvidenze che minimizzano l’insorgenza di traumi, anche minori. Infatti, per
quanto fragile la struttura ossea possa
diventare con l’età, essa cede a seguito
di un sovraccarico meccanico che, nella
stragrande maggioranza dei casi, è rappresentato da una banale caduta. Almeno un terzo degli ultra 65enni cade una
volta all’anno, mentre dopo gli 85 anni è
circa la metà degli anziani che è vittima
di una caduta. Nel 10% fino al 15% delle
cadute si producono delle ferite, nel 5%
26
una frattura e nell’1-2% dei casi la temuta frattura dell’anca.
Poiché la vitamina D in larga misura viene
sintetizzata nella pelle, un apporto farmacologico specifico è indispensabile dopo i
65 anni, in special modo durante il periodo invernale (da ottobre a maggio). Infatti,
un’assunzione adeguata di vitamina D soltanto con l’alimentazione comporterebbe
difficoltà notevoli: si ritrova, infatti, in piccole quantità in cibi che, con l’eccezione
delle uova, sono di rara assunzione quotidiana (olio di fegato di merluzzo, salmone,
tonno, aringhe, sardine,...).
Attività per migliorare ed esercitare l’equilibrio,
proposta in occasione della giornata LTCR del
movimento (Tenero, 21 settembre 2013).
Vi sono ancora due esigenze importanti:
da una parte occorre badare ad un apporto proteico sufficiente – cioè circa 1
grammo di proteine per chilo di peso al
giorno –, inoltre è necessaria una sana e
regolare attività fisica che, in genere, può
essere garantita con passeggiate regolari
senza evitare, però, salite o scale. La pratica di un’attività fisica oltre a conservare
una sana struttura ossea contribuisce alla
prevenzione delle cadute, migliorando
eventuali disturbi dell’equilibrio e rendendo più stabile la deambulazione.
Lo stile di vita riveste un ruolo importante nel mantenimento di una sana struttura
ossea. Le raccomandazioni generali parlano di un’assunzione sufficiente di calcio
con l’alimentazione, quantità che dovrebbe raggiungere 1000 mg al dì per la donna
fino ai 50 anni (per l’uomo fino ai 70 anni) e
di 1200 mg oltre questa età. Infatti, in età
avanzata l’assorbimento del calcio nell’intestino diminuisce anche perché minore è
l’azione della Vitamina D. Il calcio si ritrova
in particolar modo nei latticini: ognuno può
facilmente calcolare quale è il suo apporto
di calcio andando a misurarlo sul sito www.
reumatismo.ch/Calciumrechner.
Raccomandato, inoltre, è un apporto generoso di vitamina D che dopo i 50 anni
deve essere di almeno 800 unità al giorno.
Test apporto di calcio
www.reumatismo.ch
/Calciumrechner
Da ultimo i fattori di rischio specifici legati allo stile di vita sono il tabagismo,
che ha un influsso negativo anche sul
metabolismo osseo, e l’assunzione eccessiva di alcool.
Diagnosi e cura dell’osteoporosi
Un approccio diagnostico sistematico è
raccomandato per ogni persona che presenta una predisposizione all’osteoporosi: i
fattori di rischio più importanti sono la nozione di una precedente frattura da fragilità
(nella persona medesima o in un genitore),
l’insorgenza precoce della menopausa,
la presenza di malattie o l’assunzione di
27
farmaci che conducono ad una perdita del
contenuto minerale osseo (ad esempio il
cortisone, la terapia ormonale per la tiroide, …). Posta la diagnosi mediante il già
citato esame di densitometria ossea, che
evidenzia valori di densità ridotta associati
magari anche ad una scarsa qualità, si impone una terapia di promozione della resistenza ossea e, se del caso, anche un accertamento e cura di disturbi dell’equilibrio
che espongono a rischio di caduta.
Le misure generali comprendono quanto già menzionato per la prevenzione
dell’osteoporosi: correzione delle carenze
alimentari in calcio, vitamina D3 ed eventualmente proteine, mantenimento della
mobilità, esercizi di rinforzo muscolare,…
A questi provvedimenti di base si aggiunge la prescrizione di una farmacoterapia
osteoprotettiva specifica che il medico curante, spesso affiancato dallo specialista
delle malattie ossee, sceglie in funzione
del profilo del paziente. Le principali possibilità di trattamento farmacologico sono
gli ormoni della post-menopausa e i loro
derivati, i bisfosfonati, l’ormone della Paratiroide e più recentemente un anticorpo
specifico che blocca la perdita ossea (Denosumab). Gli studi hanno dimostrato che
questi medicamenti riducono almeno della metà il rischio di frattura vertebrale e,
anche se in minor misura, pure il rischio di
frattura del femore o delle estremità. Questi farmaci per essere efficaci vengono di
solito prescritti con un complemento farmacologico di calcio e vitamina D.
Il trattamento dell’osteoporosi comprende generalmente dei controlli da parte
del medico curante che vuole assicurarsi
la buona tolleranza dei farmaci e un’ade-
guata disciplina terapeutica. Nel decorso
sono inoltre previste ripetute misure della densità ossea ed eventualmente anche
controlli del sangue e/o delle urine per
confermare la buona risposta metabolica
del tessuto osseo.
Valutazione del rischio
Le fratture ossee sono una delle conseguenze più gravi dell’osteoporosi e sono
associate a deformazione della colonna
e a ridotta mobilità e stabilità, spesso
accompagnati da dolori e impedimenti
funzionali. Quasi una donna su due e un
uomo su quattro subisce in vita sua una
frattura, conseguenza in genere di una
caduta, anche banale. L’età medesima e
le malattie che spesso l’accompagnano
inducono una fragilizzazione progressiva delle ossa e favoriscono le cadute. A
causa della perdita muscolare vengono
meno l’effetto “cuscinetto assorbente”
e la reazione di protezione nel caso di
perdita dell’equilibrio: le ossa vengono
così esposte direttamente all’energia
del trauma.
Ogni persona con queste poche nozioni
può valutare da sé il rischio di osteoporosi ed eventualmente la predisposizione
alle cadute. La valutazione della probabilità di frattura, e dunque la messa in atto
di provvedimenti diagnostici e terapeutici, compete in seguito al medico curante, eventualmente affiancato dal medico
specialista per le malattie ossee.
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ci riguarda un po’ tutti !
31
L’osso “vive e mangia”
Alimentazione sana e equilibrata per prevenire l’osteoporosi
Dr. med. Anna Robbiani
Agustoni,
Medicina generale FMH
e consulenze nutrizionali
L’osteoporosi è una patologia che può essere prevenuta e non va
considerata un’inevitabile compagna di viaggio per la vecchiaia.
L’obiettivo di ciascun paziente dovrebbe
essere quello di consolidare l’osso in crescita, ridurne in seguito il riassorbimento
così da mantenere una buona densità e
scongiurare il rischio di frattura. Infatti, dal
concepimento alla vecchiaia, l’osso “vive
e mangia” insieme a noi, non si tratta
di una struttura inerte. Non è quindi
mai troppo tardi per prendersene
cura. Sarebbe opportuno prestare attenzione a una sana alimentazione e a una regolare
attività fisica. I nutrienti che
giocano un ruolo principale
nella lotta all’osteoporosi
sono: calcio, vitamina
D e proteine. Seguono
fosfati, vitamina C,
vitamina K, rame,
zinco, manganese e silicio. Per
assicurarsi la copertura del fabbisogno di
queste sostanze è bene partire dalle regole
base e sfatare qualche mito.
Apporto giornaliero
La giornata ideale è composta da colazione e pranzo completi, spuntini a metà
mattina e metà pomeriggio e, in conclusione, una cena leggera. La piramide
alimentare è sempre un valido punto di
riferimento per ponderare l’assunzione
dei vari gruppi di nutrienti.
Non è certo meno importante la composizione del piatto: l’equilibrio è dato dalla
regolare presenza di ½ piatto di verdura
(cruda e/o cotta, di stagione e variando
molto nei colori) + ¼ del piatto ricco in
proteine (carne, pesce, leguminose,
uova, latticini) + ¼ del piatto ricco
di carboidrati (pane, pasta, riso,
patate, …).
Calcio
Una dieta carente in calcio
è sempre più frequente. I
latticini ne sono un’ottima
fonte e forniscono anche proteine, vitamine e oligoelementi
come fosforo e magnesio. Purtrop-
© Società Svizzera di Nutrizione SSN, Ufficio federale della sanità pubblica UFSP / 2o11
Piramide alimentare (Società svizzera di nutrizione - SSN)
Ben informati, ben nutriti. sge-ssn.ch
32
po però, per disinformazione o nella convinzione di controllare meglio il peso, il latte
non è più così frequentemente sulle nostre
tavole. Il calcio gioca un ruolo fondamentale
nel mantenimento della struttura scheletrica e se non ne introduciamo in quantità
sufficiente con l’alimentazione (o con la sostituzione che il medico può prescrivere), lo
andremo a prelevare dalle ossa diventando
sempre più fragili e a rischio frattura.
Ecco alcuni consigli pratici:
• Fate colazione con 2 dl di latte parzialmente scremato o 180 g yogurt.
• Fate ogni giorno uno spuntino ricco
di calcio: uno yogurt naturale con 1
frutto aggiunto oppure un frullato di
frutta e latte.
• Dividete le assunzioni di latticini sull’arco della giornata: un latticino nel pasto
serale va bene!
• Fate dei pasti di formaggio 2-3 volte
alla settimana, meglio però orientarsi
verso formaggi freschi.
• Bevete ogni giorno almeno 1,5 litri di
acqua, meglio se ricca di calcio (circa
500 mg calcio/L).
• Non dimenticate di consumare 2 porzioni di pesce a settimana.
• L’apporto di sale e caffeina vanno moderati poiché facilitano la perdita di
calcio nell’urina.
• Gli alimenti con ridotto contenuto di
grassi sono comunque ricchi in calcio.
• I pazienti intolleranti al lattosio possono consumare prodotti appositamente
privati del lattosio che mantengono
però la loro ricchezza in calcio!
Vitamina D
La Vitamina D ha un ruolo fondamentale
per la salute ossea. Il nostro organismo è
in grado di sintetizzarla grazie all’esposizione al sole ed è questa infatti la nostra principale fonte. Con il passare degli
anni però questa capacità diminuisce e
subentrano altri ostacoli quali ad esempio una tendenza ad uscire meno e a coprirsi di più. Alimenti quali olio di fegato
di merluzzo o di fegato di tonno, sardine
sott’olio, salmone affumicato, tuorlo e
latte sono fonti di Vitamina D, ma non si
può pensare di coprire il proprio fabbisogno solo con l’alimentazione. In caso di
carenza sarà compito del medico consigliare e prescrivere al paziente la giusta
sostituzione.
Proteine
Il 50% del volume osseo è costituito da
proteine. Le fonti principali nell’alimentazione sono carne, pesce, uova, leguminose e latticini. La regola del piatto equilibrato, che prevede sempre ¼ del piatto
con proteine, permette di orientarsi con
facilità e di non cadere in errore. Sarà anche opportuno fare una rotazione fra tutte
le fonti proteiche evitando la monotonia.
Dieta varia: la scelta migliore
L’alimentazione gioca un ruolo chiave per
la nostra salute, sia in termini preventivi
che curativi. Vale la pena investire tempo ed energie per ottimizzarne la qualità.
Non lasciamoci influenzare troppo da notizie rivoluzionarie e soluzioni miracolose
racchiuse in un solo alimento. Una dieta
varia, nel rispetto della stagionalità, basata sul concetto del piatto equilibrato e
che non prevede rinunce ma solo moderazione in termini di frequenza e quantità, è senza dubbio la scelta migliore. Il
tutto incorniciato da un regolare movimento all’aria.
33
Vitamina D (vitD): tra vecchio e nuovo
Importante per la salute generale e dell’osso. Fonti naturali e preparati per
evitare carenze.
Dr. med. Piero Pancaldi,
FMH Reumatologia e
Medicina interna,
responsabile medico Centro
Osteoporosi Locarno
a rendere invalido totalmente il malato.
La malattia è rapidamente guaribile una
volta riconosciuta.
Il deficit in vitD nei bambini e nei giovani (rachitismo) è stata una
piaga sociale di enormi dimensioni nei
secoli scorsi. Soprattutto nelle città industriali del nord, a causa dello smog e della
povertà, quasi tutti i bambini presentavano
i segni della malattia. Oggi si è persa la
memoria di questa malattia e dell’immane
sofferenza che ha causato, rovinando intere generazioni. Alle nostre latitudini e nelle comunità rurali il rachitismo era meno
frequente. Si è poi scoperto che la malattia
guariva con l’esposizione al sole (elioterapia) o con le lampade UV. Solo verso il 1930
è stato possibile identificare e quindi produrre in modo industriale la vitD, ciò che ha
in pratica permesso di eradicare il rachitismo dalla nostra società.
Nel corso dell’ultimo secolo è aumentata di molto la speranza di vita, passata
da meno di 50 anni ad inizio Novecento
agli attuali 85 anni. La carenza di vitD
è ricomparsa nell’adulto, in cui non si
chiama più rachitismo bensì osteomalacia. I sintomi sono dolori e debolezza
muscolare delle gambe, disturbi della
marcia, ma anche fratture (di morfologia
spesso tipica sulle Rx) su traumi modesti o anche spontanei, che concernono
soprattutto colonna vertebrale, coste,
bacino e arti inferiori, arrivando anche
Tipica frattura vertebrale
Frequenza
Secondo i dati dell’Ufficio federale della
sanità, il 50% della popolazione Svizzera
ha una carenza di vitD. La percentuale
34
arriva al 75% ed oltre in pazienti che si
fratturano il femore e alla quasi totalità
degli anziani che vivono negli istituti.
Situazioni o persone a rischio
(indicazioni al dosaggio della vitD nel siero)
• Malattie ossee (osteoporosi, fratture
su trauma moderato)
• Disturbi della marcia o cadute soprattutto negli anziani
• Gruppi etnici o religiosi con assenza di
esposizione al sole, carnagione scura,
uso di pomate UV-schermanti
• Malassorbimento (malattie infiammatorie, chirurgia dell’obesità, intolleranza al lattosio, celiachia)
• Insufficienza epatica o renale cronica
• Medicamenti: antiepilettici, anti-retrovirali, cortisone, colestiramina, anti-acidi, antidepressivi, antidiabetici quali
il glitazone
• Obesità (BMI>30)
Fonti di vitD
Il 90% della nostra vitD proviene dall’effetto dei raggi solari UVB sulla pelle. 1
cm2 di pelle in un’ora può generare 10
Unità di vitD, viso e mani 600 in 20 min.
Un’esposizione del viso, collo e braccia
di ½ ora 2-3 volte la settimana permette
di evitare una carenza. Da tener presente
che la facoltà della pelle di produrre VitD
diminuisce con l’età e che solitamente
durante l’inverno l’insolazione è troppo
debole. Da evitare ad ogni modo le dosi
tossiche di raggi solari (eritema), evitando le ore più calde, per ridurre il rischio
di tumori della pelle.
L’alimentazione contribuisce solo a circa
il 10% del nostro fabbisogno di vitD. La
quantità di vitD negli alimenti è limitata,
salvo in pochi alimenti, come nell’olio
di fegato di merluzzo, in pesci ricchi di
grasso (aringhe, salmone selvatico, tonno) e nelle uova. La vitD è inoltre aggiunta a determinati prodotti (latte, margarina, yogurt).
Tipica frattura senza trauma del metatarso
(piede).
Effetti della vitD
La vitD contribuisce a mantenere entro
limiti normali il tasso di calcio nel sangue aumentandone il riassorbimento a
livello intestinale e renale. Per lo scheletro, la vitD è indispensabile alla mineralizzazione ossea. In caso di carenza
l’osso è “molle” e fragile. Negli adulti la
carenza di vitD è una causa frequente di
osteoporosi o meglio un fattore aggravante, visto che l’osso diventa di per sé
già fragile con l’età. È dimostrato che la
35
vitD riduce di un buon 20% le cadute e
le fratture in persone a rischio. La mancanza di vitD pregiudica inoltre l’effetto
dei farmaci usati nella cura dell’osteoporosi. Infine, un crescente numero di
lavori scientifici attribuisce alla vitD un
ruolo rilevante nel controllo del funzionamento del sistema immunitario, essenziale in malattie reumatiche (artrite
reumatoide, Bechterew) e neurologiche
(sclerosi multipla), nel diabete mellito,
nella prevenzione di malattie cardiache,
infezioni, tumori (prostata, seno, colon)
e sul tasso di mortalità, anche se tutto
ciò non è ancora dimostrato in modo
inequivocabile.
Dosaggio della vitD
A partire dall’età di 60 anni può essere
consigliata come prevenzione generale
della salute una dose di 800 Unità di vitD
(vedi Tabella: raccomandazioni dell’Ufficio federale della sanità). In caso di situazioni a rischio, osteoporosi, persone
fragili e anziane, per una adeguata prevenzione delle cadute e delle fratture,
sono necessarie almeno 1’000 Unità, in
certi casi anche 1’500-2’000 Unità.
Tipiche fratture spontanee dell’anca (Looser)
È naturalmente necessario anche un
adeguato apporto di calcio, tra 800 e
1’200 mg al giorno (somma tra apporto
alimentare ed ev. supplementi).
Preparati di vitD
Sul mercato esiste una soluzione alcolica (Vi-De3 e Vitamin D3 Streuli: 1 goccia
= 100 Unità) ed una oleosa (Vitamin D3
Popolazione generale
Persone con grave
deficit di vitD
Età
Apporto consigliato
di vitD (Unità)
Dosaggio consigliato
di vitD (Unità)
0-12 mesi
400
400-1’000
1-18 anni
600
400-1’000
19-59 anni
600
1’500-2’000
>60 anni
800
1’500-2’000
Gravidanza e allattamento
600
1’500-2’000
36
Öl Wild: 1 goccia = 500 Unità). Attenzione dunque: il preparato oleoso, per altro
non rimborsato dalla cassa malati, è 5
volte più concentrato di quello alcolico. In
taluni casi si può ricorrere anche a un’iniezione intra-muscolare (1-2 volte l’anno). I costi per un anno di terapia con vitD
sono di circa franchi 30.–. per le gocce e
di franchi 2.– per le iniezioni.
Lega ticinese
contro il reumatismo
Il movimento è salute
Raccomandazione
Un normale status della vitD è importante per la salute generale e dell’osso.
La vitD è facile da somministrare, è poco
costosa ed è praticamente priva di effetti
collaterali. Un effetto sulla riduzione delle cadute e delle fratture è dimostrato.
Ciò nonostante una parte troppo esigua
di persone, soprattutto in età, beneficia
ancora di questa terapia. Non esiti dunque a parlarne con il suo medico.
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I 50 anni della Lega ticinese per la lotta contro il reumatismo
Manuela Maffongelli
La storia della lotta al reumatismo in Svizzera e in Ticino.
L’azione pionieristica della Lega ticinese contro il reumatismo.
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Luogo e data
Rispedire a:
Lega ticinese contro il reumatismo
via Gerretta 3
6501 Bellinzona
fax 091 826 33 12
[email protected]
Firma
37
www.oneself.ch: supporto per pazienti
Le difficoltà emotivo-psicologiche di chi soffre di Artrite Reumatoide.
Zlatina Kostova,
psicologa
L’Artrite Reumatoide (AR)
è una delle malattie reumatiche più comuni: colpisce l’1% della popolazione adulta in Svizzera,
con un tasso d’incidenza
3 volte maggiore nelle donne. L’artrite colpisce le aree più importanti della propria vita:
le persone affette da forme più gravi sono costrette a lasciare il lavoro; le interazioni nella
vita famigliare cambiano; anche la vita sociale non è più come prima, si è limitati nel viaggiare, nell’andare in palestra o uscire la sera
con gli amici. Durante le fasi acute le persone
tendono ad isolarsi, e ad avvertire un senso
d’impotenza e nullità.
L’AR è una malattia difficile da capire da chi
non ne soffre perché ha un carattere invisibile e imprevedibile. Apparentemente la
persona affetta sta bene, perché il dolore
è socialmente invisibile e molto spesso il
paziente AR si sente non capito o addirittura accusato dagli altri di usare la malattia
come un alibi per evitare le proprie responsabilità. Tutto questo rende la malattia ancora più difficile da gestire e le persone affette
non si sentono abbastanza supportate dal
mondo esterno.
L’Istituto di Comunicazione sanitaria (ICH)
dell’Università della Svizzera italiana, con
la collaborazione della Lega Ticinese contro il Reumatismo (LTCR), ha condotto uno
studio sull’Artrite Reumatoide con l’obiettivo
di comprendere le difficoltà emotivo-psicologiche delle persone che soffrono di AR e di
fornire loro un sito online che potesse rappresentare una piccola comunità virtuale di
ulteriore supporto. Come primo passo sono
state intervistate più di 20 persone che soffrono di AR indagando su quelle che erano le
loro difficoltà nell’accettare l’impatto del dolore cronico (Kostova et al., 2014). Sono state
individuate 5 fasi di un processo definito di
“accettazione”: (i) la fase della diagnosi; (ii)
quella relativa alla realizzazione che la propria vita e il corpo non sono più come prima;
(iii) la fase definita di resistenza e negazione;
(iv) la fase definita “toccare il fondo” e, infine,
(v) la fase dell’integrazione. I risultati ricavati
dalle narrazioni dei pazienti hanno permesso di acquisire una profonda comprensione di tutte le difficoltà e problematiche che
si incontrano con la malattia. Partendo da
questi risultati e dall’esperienza già acquisita nell’ambito della fibromialgia e del mal di
schiena (Schulz et al., 2010) è stato sviluppato un sito Internet che potesse dare esattamente quel supporto e comprensione che
i pazienti lamentavano mancare nella loro
vita reale. All’interno del sito è stata realizzata una sezione dedicata a quelle informazioni sull’AR che rispondevano esattamente
a quello che i pazienti avevano dichiarato di
aver bisogno di sapere sulla malattia. Attraverso questa parte informativa del sito (con
le sue sezioni Biblioteca, Vivere con AR, Per
i Famigliari, Farmaci, Ergo e Fisioterapia)
arricchita da immagini e video intesi a facilitare la comprensione dei testi, è stato anche
possibile fornire quel tipo di informazione
fondamentale sulla gestione quotidiana del
dolore cronico. La seconda parte del sito è
quella interattiva che mediante un insieme
di canali di comunicazione online ha fornito
la possibilità di interagire con professionisti
della salute (medici, psicologi, fisio ed ergoterapisti) e altri pazienti.
38
Ad esempio la Chat ufficiale dava la possibilità d’incontrare virtualmente degli esperti;
la Chat Privata era il luogo d’incontri confidenziali tra pazienti, e il Forum lo spazio
dove i pazienti potevano porre domande ai
medici e anche agli altri partecipanti. Lo
strumento Lo Specialista risponde forniva
video online e interviste con dottori sulle
tematiche importanti per i pazienti; Testimonianze raccontava storie di persone e il
loro modo in cui sono riusciti a fronteggiare
la malattia e il dolore.
Sono stati reclutati 154 pazienti affetti
da AR e ad alcuni di loro è stato chiesto
di interagire con Oneself per un periodo di
2 mesi. Per valutare il successo del sito i
partecipanti sono stati suddivisi in 3 gruppi: il primo aveva accesso a tutte le sezioni
del sito (gruppo interattivo), il secondo solo
ad alcune (gruppo informativo), e il terzo,
invece, non era a conoscenza del sito e
di conseguenza non aveva alcun accesso
(gruppo di controllo). Per poter valutare
scientificamente l’efficacia del sito è stato
chiesto a tutti i partecipanti di compilare
un questionario online al fine di studiare
l’accettazione della malattia, il supporto
sociale percepito, il senso di empowerment psicologico, la gestione dello stress,
la percezione del dolore, l’uso appropriato
di farmaci e l’esercizio fisico. I partecipanti hanno compilato lo stesso questionario
due volte: prima di iniziare ad interagire
con il sito e successivamente dopo i due
mesi d’interazione. In questo modo è stato
possibile capire se, e in che ambito, la comunicazione virtuale ha aiutato i pazienti a
gestire meglio la loro malattia.
I pazienti che hanno fatto parte del gruppo
con accesso limitato alle sezioni informative
hanno utilizzato maggiormente la sezione
Biblioteca nella quale venivano date tutte
le informazioni sull’eziologia e la gestione
della malattia. Il gruppo di partecipanti invece che ha avuto accesso a tutte le sezioni,
compresi i canali di interazione, ha usufruito
maggiormente della Chat e del Forum.
Dallo studio è emerso che l’interazione con
Oneself ha migliorato il senso di autoefficacia, la gestione dello stress e la cultura della salute. Le persone che avevano
accesso al sito si sentono maggiormente in
grado di gestire l’impatto della malattia nella
loro vita quotidiana (senso di autoefficacia) e
dimostrano di aver acquisito una maggiore
cultura della salute. Anche la gestione dello
stress ha subito un mutamento: le persone
che hanno interagito con il sito hanno meno
preoccupazioni e paure riguardo l’impatto
della malattia e si sentono meno frustrati.
Nonostante questi risultati positivi, l’interazione con il sito non ha avuto invece
un impatto particolare sull’accettazione della malattia, sul supporto sociale e
l’empowerment psicologico. Oneself ha
aiutato le persone su tutto ciò che riguarda la gestione pratica di tutti i giorni della
malattia, ma ha avuto meno successo nel
cambiare processi psicologici più profondi
come ad esempio l’accettazione e l’empowerment psicologico.
Ulteriori interviste effettuate al termine
dello studio, hanno messo in evidenza che
quello che ha maggiormente aiutato le persone nel gestire meglio la malattia è stata la
doppia interazione con i medici e con le altre
persone. La possibilità di avere un consiglio
personale da parte degli esperti e nello stesso tempo di vedere come altre persone nella
stessa condizione gestiscono il dolore è stato un grande incentivo per “esternalizzare”
le loro paure e ansie, ottenendo delle risposte e soluzioni che hanno consentito di far
sentire loro più considerati e non soli.
39
Per saperne di più sui reumatismi
La Lega svizzera contro il reumatismo offre gratuitamente o a prezzo modico un’interessante e variegata offerta di opuscoli per saperne di più sulle malattie reumatiche.
Di seguito, elenchiamo le pubblicazioni disponibili sul quadro clinico delle principali affezioni reumatiche, sulla prevenzione e sui comportamenti per mantenere sano l’apparato
muscolo-scheletrico del corpo, con buoni consigli per la quotidianità.
Possono essere ordinate al segretariato della LTCR (tagliando in calce) oppure direttamente sul sito www.reumatismo.ch scegliendo l’area “shop”.
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Affezioni reumatiche
______ Artrite psoriasica
______ Artrite reumatoide
______ L’artrite nei bambini
______ Artrosi
______ Fibromialgia
______ Associazione svizzera dei fibromialgici (informazioni sintetiche)
______ Mal di schiena
40
______ Lupus eritematoso sistemico
______ Osteoporosi
______ Polimialgia reumatica
______ Associazione svizzera dei poliatritici (informazioni sintetiche)
______ Medicamenti per il trattamento di affezioni reumatiche
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Come comportarsi nella vita quotidiana
______ Per il bene della vostra schiena
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Inviare a:
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Per informazioni sul gruppo ticinese: Maria Piazza, tel. 091 683 60 63.
Inoltre, nel sito www.oneself.ch, area tematica interattiva per pazienti fibromialgici.
S c h w e i z e r i s c h e P o l y a r t h r i t i k e r - Ve r e i n i g u n g Betroffene für Betroffene
A s s o c i a t i o n S u i s s e d e s P o l y a r t h r i t i q u e s E n s e m b l e , l’ u n p o u r l’ a u t r e
A s s o c i a z i o n e S v i z z e r a d e i P o l i a r t r i t i c i U n i t i , l’ u n o p e r l’ a l t r o
Associazione svizzera dei poliartritici
Segretariato a Zurigo: tel. 044 422 35 00 – www.arthritis.ch (anche in lingua italiana)
Il gruppo della Svizzera italiana organizza regolarmente degli incontri; per informazioni: Brigitta Rüdishüli, tel. 091 966 08 36; Ursula De Lauretis, tel. 091 743 45 84
Associazione svizzera per il morbo di Bechterew
Segretariato a Zurigo: tel. 044 272 78 66 – www.bechterew.ch
Nella Svizzera italiana, corsi di ginnastica/nuoto. Per informazioni e iscrizioni: Regula
Eberhard, tel. 091 605 49 67; Sandro Guffanti, tel. 091 857 76 19.
Associazione svizzera Lupus eritematoso sistemico
Segretariato a Hägglingen: tel. 056 624 08 21 – www.slev.ch
Per informazioni nella Svizzera italiana: dr. med. Boris Christen, tel. 091 923 66 56.
Associazione svizzera della sclerodermia
I gruppi regionali promuovono il contatto diretto fra i membri, assicurano informazioni. Coordinatrice: Giovanna Altorfer, tel. 062 777 22 34. Contatto per il Ticino: Anna
Maria Milani, tel. 091 946 13 74.
I piedi al centro
dell’attenzione
Prevenire e trattare
i dolori ai piedi
Giornata pubblica della salute
Ingresso libero
Martedì, 9 settembre 2014
Lugano, Palazzo dei Congressi
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Reuma GYM