ing. Domenico Mannelli MMC NELLE STRUTTURE SANITARIE La movimentazione di pazienti L’assistenza a pazienti non collaboranti comporta sovente la movimentazione manuale degli stessi da parte del personale sanitario. Ad esempio in caso di assistenza a “pazienti acuti” non è sempre possibile utilizzare gli ausili. In letteratura è ampiamente dimostrato che le manovre di movimentazione manuale dei pazienti non autosufficienti sono mannelli correlate alla comparsa di lombalgia. 2007 2/78 RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI E DEI PAZIENTI D.lgs 626/94 ART.47 ART.48 ART.49 2007 TITOLO V CAMPO DI APPLICAZIONE OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO INFORMAZIONE E FORMAZIONE ALLEGATO VI (PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO) - CARATTERISTICHE DEL CARICO - SFORZO FISICO RICHIESTO - CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO - ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITA’ - FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO mannelli 3/78 RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI E DEI PAZIENTI IL MAL DI SCHIENA, NELL’ARCO DELLA VITA , INTERESSA CIRCA IL 70% DELLA POPOLAZIONE; DI QUESTA, CIRCA IL 25% SVILUPPA EPISODI DI SCIATALGIA. GLI INFORTUNI DA M.M.C E P. SONO AL I° POSTO GRADUATORIA DEGLI INFORTUNI LAVORATIVI. LA CATEGORIA DEGLI INFERMIERI RISULTA LA PIU’ ESPOSTA, SIA PER QUANTO RIGUARDA LE MALATTIE DELLA COLONNA, CHE PER QUANTO CONCERNE GLI INFORTUNI DA M.M.C E PAZIENTI. 2007 mannelli NELLA 4/78 Pressioni sui dischi intervertebrali 2007 mannelli 5/78 Conseguenze del Carico sui dischi vertebrali Carico lombare fino a 250 kg favorisce l’eliminazione delle scorie dal disco; Sollevare peso di 10 kg a schiena dritta e ginocchia flesse; Carico lombare fino a 250 kg 2007 mannelli 6/78 Conseguenze del Carico sui dischi vertebrali Carico lombare intenso (>250-650 kg) possibili danni alle cartilagini vertebrale, degenerazione del disco; Carico di rottura del nucleo discale varia tra 450-800 Kg! Sollevare peso di 10 kg con tronco flesso in avanti a 90 gradi; 2007 mannelli Carico lombare di circa 340 kg! 7/78 Conseguenze del Carico sui dischi vertebrali Carico lombare Estremo sopra 650 kg possibili microfratture delle cartilagini; 2007 Sollevare peso di 50 kg a schiena flessa e gambe dritte; mannelli 8/78 Carico lombare sopra i 650 kg Movimentazione carichi inanimati e valutazione del rischio 2007 mannelli 9/78 Metodo NIOSH 2007 Il metodo NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health) è il metodo universalmente impiegato per valutare il rischio di danni dorso-lombari in soggetti addetti alla movimentazione manuale dei carichi. Nel 1981 il NIOSH elaborò la prima equazione (equation lifting) che consentiva di definire un indice di rischio, conoscendo la “geometria” del sollevamento (distanze orizzontali e verticali, distanza di sollevamento, ...), il peso movimentato, le frequenze di sollevamento, ... Nel 1991 le equazioni sono state revisionate (pubblicate come “Revised NIOSH equation for the design and evaluation of manual lifting tasks (Waters, PutzAnderson, Garg, Fine – Ergonomics 1993)”) e costituiscono l’attuale versione del metodo comunemente utilizzato per il calcolo dell’indice di rischio. mannelli 10/78 Metodo NIOSH Il modello rivisitato del NIOSH (1993) è in grado di determinare, per ogni azione di sollevamento (o abbassamento), il cosiddetto RWL (Recommended Weight Limit) o “Peso limite raccomandato” attraverso un’equazione che, partendo da un peso massimo sollevabile in condizioni ideali, considera la geometria del sollevamento, le condizioni di presa, la frequenza di sollevamento, …, cui viene assegnato un determinato fattore demoltiplicativo che può assumere valori compresi tra 1, per le condizioni ottimali, e 0 per quelle critiche. Il NIOSH nella sua proposta parte da un peso ideale di 23 kg che viene considerato protettivo per il 99% dei maschi adulti e per il 75-90% delle donne. In Italia, sulla base anche dei dati esistenti in letteratura, si parte da un peso ideale di 30 kg per i maschi adulti e 20 kg per le femmine adulte; in tal modo si protegge circa il 90% delle rispettive categorie. 2007 mannelli 11/78 Metodo NIOSH: calcolo indice di rischio Peso Sollevato Fattore altezza X X Fattore distanza X Peso Sollevato Fattore orizzontale -----------= Ind. Rischio Peso limite raccomandato X Fattore dislocazione X Fattore presa X Peso limite Raccomandato 2007 mannelli Fattore frequenza 12/78 Peso limite raccomandato 23 Kg (NIOSH) X Fattore altezza = altezza delle mani da terra all’inizio del sollevamento X Fattore distanza = distanza verticale di spostamento tra inizio e fine soll. X Fattore orizzontale = distanza del peso dal corpo X Fattore dislocazione = dislocazione angolare (gradi) del peso X Fattore presa = giudizio sulla presa del carico X Fattore frequenza = n° atti al minuto in relazione alla durata 2007 mannelli 13/78 Altezza delle mani da terra Altezza delle mani da terra all’inizio del sollevamento. inizio 75 cm = fat. Cor. 1 Altezza (cm) Fattore di 2007 correzione 0 25 50 75 0,78 0,85 0,93 1 100 125 170 >170 0,93 0,85 0,78 0,00 mannelli 14/78 Distanza verticale di spostamento del peso Distanza verticale di spostamento del peso tra inizio e fine del sollevamento. inizio 25 cm = fat. cor. 1 fine Dislocazione cm 25 30 40 Fattore di 2007 correzione 1 0,97 0,93 50 70 0,91 mannelli 0,88 100 170 >175 0,87 0,85 0,00 15/78 Distanza del peso dal corpo Distanza del peso dal corpo (distanza massima raggiunta durante il sollevamento) 25 cm = fat. cor. 1 Distanza in cm Fattore di correzione 2007 25 30 40 50 55 60 >63 1 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00 mannelli 16/78 Dislocazione angolare Dislocazione angolare del peso (in gradi) rispetto al piano sagittale = torsione del tronco 0° = fat. cor. 1 Dislocazione angolare Fattore di 2007 correzione 0° 30° 60° 1 0,90 0,81 90° 120° 135° >135° 0,71 0,62 0,57 0,00 mannelli 17/78 Giudizio sulla presa del carico Giudizio Buono Scarso 1 0,90 Fattore di correzione MANIGLIA 2007 mannelli 18/78 Frequenza di sollevamento Peso Massimo sollevabile Maschi 2007 Frequenza di sollevamento Femmine Tutta la giornata lavorativa 18 Kg 12 Kg 1 volta ogni 5 minuti 15 Kg 10 Kg 1 volta ogni minuto 12 Kg 8 Kg 2 volte al minuto 6 Kg 4 Kg 5 volte al minuto mannelli 19/78 La movimentazione manuale dei carichi eseguita ripetutamente in modo corretto, con la schiena dritta, risparmia la schiena e non causa dolore. 2007 mannelli 20/78 La movimentazione manuale dei carichi eseguita ripetutamente in modo sbagliato, con la schiena incurvata, danneggia la colonna vertebrale e causa dolore (lombalgia, artrosi, ernia del disco) 2007 mannelli 21/78 La realtà Ospedaliera e la valutazione del rischio da movimentazione di carichi La movimentazione di pazienti non collaboranti 2007 mannelli 22/78 MAPO Movimentazione Assistita Pazienti Ospedalizzati* La metodologia di valutazione MAPO è stata proposta nel 1996 dal gruppo di ricerca EPM (Ergonomia, Postura e Movimento della Clinica del Lavoro L. Devoto Milano). 2007 mannelli 23/78 Metodo MAPO Il metodo MAPO (Menoni et al. 1999) è uno strumento di analisi per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide lombare durante la movimentazione dei pazienti nei reparti di degenza (Ospedali, case di cura, ...). I fattori che caratterizzano l'esposizione a questa tipologia di rischio sono: - il carico assistenziale indotto dalla presenza di pazienti non autosufficienti; - il tipo e grado di disabilità motoria dei pazienti; - le caratteristiche strutturali dell'ambiente di lavoro e di degenza; - le attrezzature in dotazione; - la formazione degli operatori Il metodo MAPO prende in esame tutti i suddetti fattori di rischio mediante la compilazione sistematica di opportune schede di rilevazione, che consentono di individuare in modo puntuale tutti gli aspetti di ogni singolo fattore di rischio. 2007 mannelli 24/78 Metodo MAPO La compilazione delle schede richiede i sopralluoghi presso la struttura in esame per il rilievo delle caratteristiche tecniche della stessa, degli "arredi", delle attrezzature in dotazione nonché i colloqui con gli operatori (caposala, personale addetto alla movimentazione, ...). Completata la compilazione delle schede di rilevamento, è alquanto semplice ricavare l'indice di esposizione MAPO che è espresso da una semplice relazione di somma e moltiplicazione dei singoli fattori di rischio. L’indice MAPO consente di individuare tre livelli di rischio (e di azione) secondo il tipico modello del semaforo 2007 mannelli 25/78 MAPO: dove è applicabile? Può essere applicato - ai reparti di degenza Non può essere applicato - ai servizi di Pronto Soccorso; - ai servizi di Radiologia; - ai reparti di day hospital; - alle Sale Operatorie 2007 mannelli 26/78 MAPO Cosa valuta? Valuta il rischio complessivo cui è esposto il personale di assistenza (Infermieri, OSS, OTA, Ausiliari) senza distinguere la qualifica; Il rischio complessivo derivante da azioni di traino e spinta viene considerato trascurabile. La valutazione deve essere ripetuta per ogni singolo reparto in cui l’operatore ha lavorato. 2007 mannelli 27/78 MAPO: Contenuti dei dati raccolti per la valutazione del rischio Carico assistenziale (presenza di pazienti non autosufficienti); Tipo e grado di disabilità; Attrezzature in dotazione; Caratteristiche strutturali degli ambienti; Formazione specifica degli operatori. 2007 mannelli 28/78 MAPO Cosa non valuta? Non prevede una valutazione “personalizzata” per il singolo operatore; Non tiene conto del sesso del lavoratore; Non viene considerata l’anzianità lavorativa del singolo operatore; Non prevede un’analisi (quali-quantitativa) delle eventuali posture incongrue assunte dall’operatore durante la movimentazione dei pazienti. Non valuta quanto vengono utilizzati gli ausili per la movimentazione dei pazienti. 2007 mannelli 29/78 Fattori di rischio considerati dal MAPO Pazienti non autosufficienti (NC e PC) -----------------------------Operatori presenti nelle 24 ore Adeguatezza numerica ed ergonomica di carrozzine, ausili, barelle. Fattore Attrezzature Adeguatezza ergonomica spazi, arredi, ecc. Fattore Ambiente Fattore Formazione 2007 Rapporto mannelli di Adeguatezza della formazione sul rischio specifico. 30/78 Indice di esposizione MAPO MAPO Medio NC = OP x FS + PC OP x FA X FC x Famb x FF Rischio trascurabile indice MAPO < 1,5 Rischio medio indice MAPO 1,5 – 5 Rischio elevato indice MAPO > 5 2007 mannelli 31/78 Carico Assistenziale Rapporto n° pazienti / operatori N° pz. Non coll _____ medio _____ picco (presenti nell’arco dei tre turni) N° operatori ____ ____ N° pz. Parz. Coll _____ medio N° operatori ___ _____ picco ___ NC/OP___ medio NC/OP___ picco PC/OP___ medio PC/OP___ picco • Il rapporto NC/OP viene ponderato con il Fattore Sollevatori • Il rapporto PC/OP viene ponderato con il Fattore Ausili Minori 2007 mannelli 32/78 Definizioni dei pazienti Paziente totalmente non Collaboranti (NC): paziente non in grado di utilizzare né gli arti superiori né quelli inferiori (pz. Post-intervento chirurgico in anestesia generale, pz. di rianimazione). Paziente parzialmente collaborante (PC): paziente con residue capacità motorie (es. paziente con emiparesi). La scelta di dividere i pazienti in NC e PC deriva dall’evidenza di un diverso sovraccarico biomeccanico sul rachide lombare in relazione alle diverse 2007 mannelli 33/78 tipologie di manovre effettuate. Fattore Sollevatori e Ausili minori Fattore Sollevatori FS Adeguati e sufficienti quanto presente 1 soll/ 8 pz. non collaboranti Assenti o Inadeguati + Insufficienti Insufficienti o Inadeguati Presenti e Adeguati e Sufficienti Fattore Ausili minori 4 2 0,5 FA (sufficienti se presenti almeno 1 telo + altri due ausili minori) 1 0,5 Assenti o insufficienti Sufficienti e Adeguati 2007 mannelli 34/78 Fattore Carrozzine Fattore Carrozzine (sufficienti quando preseti in numero di 50% rispetto ai pazienti non collaboranti) Punteggio qualitativo 0 – 1,33 Suffic. Numerica No Si No Si No Si 1 0,75 1,5 1,12 2 1,5 FC 1,34 – 2,66 2,67 - 4 La La presenza presenza di di carrozzine carrozzine inadeguate inadeguate oo insufficienti insufficienti raddoppia raddoppia la delle 2007 mannelli 35/78 la frequenza frequenza delle operazioni operazioni di di spostamento spostamento del del paziente paziente Fattore Carrozzine Caratteristiche Strutturali 2007 Punteggio Non ben frenabili 1 Braccioli non estraibili 1 Schienale ingombrante 1 Larghezza > 70 cm 1 mannelli 36/78 Fattore ambiente Prende in considerazione le caratteristiche strutturali di: - Camere di degenza - Bagni per l’igiene del paziente - Bagni per WC 2007 mannelli 37/78 Fattore ambiente: camere di degenza La stanza di degenza Spazi minimi che consentono il corretto ed agevole trasferimento del paziente 2007 mannelli 38/78 Punteggio medio camera degenza Caratteristiche strutturali Punteggi Distanza tra i letti < 90 cm 2 Spazio infondo al letto < 120 cm 2 Letto inadeguato (es. solo 2 ruote) 1 Spazio libero letto- pavimento < 15 cm 1 Poltrone inadeguate (altezza < 50 cm) 2007 mannelli 0,5 39/78 Bagno assisti per l’igiene dei pazienti Caratteristiche Strutturali 2007 Punteggio Spazio inadeguato per l’uso degli ausili 2 Porta larghezza < 85 cm 1 Ingombri non rimovibili 1 mannelli 40/78 Bagni per WC Caratteristiche Strutturali 2007 Punteggio Spazio inadeguato per l’uso degli ausili 2 Porta larghezza < 85 cm 1 Altezza WC < 50 cm 1 Assenza di maniglioni laterali 1 Spazio laterale al WC < 80 cm 1 mannelli 41/78 Fattore Ambiente Fattore Ambientale (se inadeguato mi determina un aumento delle operazioni di 1,5 volte) Punteggio medio ambiente Famb 2007 0 – 5,8 5,9 – 11,6 11,7 – 17,5 0,75 1,25 1,5 mannelli 42/78 Fattore Formazione Fattore Formazione FF Formazione Adeguata (con esercitazioni pratiche corso di almeno 6 ore) Solo Informazione 1 (es. distribuzione opuscoli) Formazione non effettuata 2007 0,75 mannelli 2 43/78 Indice di esposizione MAPO Indice sintetico di rischio < 1,5 = area verde 1,5 - 5 = area gialla > 5 = area rossa 2007 Azioni Situazione accettabile non è richiesto alcun intervento Una quota tra 11 e 20% di ciascun sottogruppo di età può essere non protetta. Necessaria la formazione e la sorveglianza sanitaria ed interventi organizzativi e strutturali Situazione a rischio per quote rilevanti di soggetti; necessario intervento immediato mannelli 44/78 Indice di esposizione MAPO MAPO Medio NC = OP x FS + PC OP x FA ( 0,25 x 2 + 0,27 x 0,50) X x 0,75 x 1,5 x 0,88 (NC\OP x FS + PC/OP x FA) x MAPO MEDIO = 0,6 2007 mannelli FC x Famb x FF FC x Famb x FF MAPO PICCO = 3,1 45/78 Miglioramento degli indici MAPO E’ possibile migliorare l’indice MAPO attraverso la sostituzione dei normali letti di degenza con letti ergonomici, regolabili in altezza, implementando il numero di carrozzine e con l’introduzione di un sollevatore e implementando la formazione. corsi della durata di 5 ore con un parte teorica ed una parte pratica Sollevatore Letto regolabile in altezza 2007 mannelli 46/78 criticità del metodo MAPO non è applicabile in tutte le strutture (sono esclusi servizi, day hospital, ecc.); non tiene conto della diversità di ruoli tra le diverse figure professionali (IP, OSS, Ausiliari); non tiene conto dell’anzianità lavorativa dell’operatore; non tiene conto delle posture incongrue eventualmente assunte dagli operatori durante la movimentazione dei pazienti. 2007 mannelli 47/78 Metodo OCRA (e Check-List OCRA) Il metodo OCRA (OCcupational Ripetitive Actions) (Colombini e Occhipinti, 1996) è stato sviluppato per analizzare il rischio WMSD per gli arti superiori di lavoratori addetti a compiti in cui sono presenti i vari fattori di rischio (ripetitività, forza, posture/movimenti incongrui, assenza di periodi di recupero, ... ). E' uno dei metodi più analitici, ed è particolarmente usato per la riprogettazione od una analisi approfondita dell'ergonomia delle postazioni di lavoro 2007 mannelli 48/78 Metodo OCRA (e Check-List OCRA) L'indice OCRA può predire il rischio WMSD(work related musculoskeletal disorders) in una popolazione esposta; in particolare, in base al valore di indice di rischio ottenuto fornisce indicazioni sulla prevalenza ed incidenza di WMSD nella popolazione esposta. L'indice di rischio è diviso in fasce (verde, gialla, rossa) corrispondente rispettivamente ad un rischio assente, lieve e presente. A differenza di altri metodi, il metodo OCRA consente di valutare un indice complessivo nel caso di più compiti svolti durante il turno di lavoro. Questo, tra l'altro, è molto utile quando, per abbassare il livello di rischio, si studia la "rotazione" tra più postazioni di lavoro; 2007 mannelli 49/78 L’indice sintetico di esposizione (OCRA Index - Occupational Repetitive Actions Index) scaturisce dal rapporto tra il numero giornaliero di azioni effettivamente svolte con gli arti superiori in compiti ripetitivi ed il corrispondente numero di azioni raccomandate. Queste ultime vengono calcolate a partire da una costante (30 azioni/min) rappresentativa del fattore frequenza di azione e valida, per ipotesi, in condizioni ottimali, decrementata di volta in volta in funzione della presenza e delle caratteristiche degli altri fattori di rischio (forza, postura, fattori complementari, periodi di recupero). L'indice di esposizione risultante individua una fascia di rischio intrinseco per quella postazione. 2007 mannelli 50/78 Modello di analisi OCRA Metodo quantitativo Stima 5 variabili lavorative: 1. 2. 3. 4. 5. Ripetitività Forza Postura Periodi di recupero Fattori complementari (Lavori di precisione, Vibrazioni, Compressioni localizzate, Movimenti a strappo…) Valutazione di ciascuna variabile Calcolo del numero di azioni tecniche raccomandate secondo valori moltiplicativi attribuiti a ciascuna variabile 2007 mannelli 51/78 Check List OCRA OCRA FASCIA RISCHIO FINO A 7,5 2,2 FASCIA VERDE ACCETTABILE 7,6 - 11,0 2,3 - 3,5 GIALLA BORDERLINE O MOLTO LIEVE 11,1 – 14,0 14,1 – 22,5 3,6 – 4,5 4,6 – 9,0 ROSSO LEGGERO ROSSO MEDIO LIEVE MEDIO >= 22,6 >= 9,1 VIOLA (rosso intenso) ELEVATO 2007 mannelli 52/78 operazioni di trasporto - traino e spinta 2007 FORZE ESERCITATE CON L’INTERO CORPO, ESPRESSE IN KG., DI CARRELLI – TRASPALLET - LETTI - APPARECCHIATURE ECC. LA RILEVAZIONE AVVIENE TRAMITE DINAMOMETRO DIN 96. CON IL QUALE SI MISURA LA MASSIMA FORZA INIZIALE E LA MASSIMA FORZA DI MANTENIMENTO. LA VALUTAZIONE DELL’INDICE DI RISCHIO E’ CALCOLATA UTLIZZANDO LE FORZE RACCOMANDATE SECONDO LE TABELLE DI SNOOK E CIRIELLO . mannelli 53/78 Metodo Snook & Ciriello Fin dal 1970 sono stati condotti studi sull'analisi e valutazione di compiti con azioni di sollevamento, abbassamento, traino, spinta e trasporto al fine di ridurre i rischi di danni dorsolombari dei lavoratori. I principali studi furono condotti da Stover Snook e Vincent Ciriello al Liberty Mutual Research Institute for Safety. Gli studi furono condotti utilizzando metodologie psicofisiche (comprese le misure del consumo di ossigeno, della frequenza cardiaca, delle caratteristiche antropometriche, ...). I soggetti esaminati potevano scegliere liberamente i pesi da movimentare; tutte le altre variabili dell'operazione (sollevamento, spinta, traino, ...), come l'altezza, la distanza, la frequenza, ... erano decise dagli sperimentatori. I soggetti monitoravano le loro sensazioni di fatica e sforzo, e riaggiustavano il peso movimentato o la forza impiegata. 2007 mannelli 54/78 Metodo Snook & Ciriello I risultati di questi studi sono riassunti nelle cosiddette "Tabelle Psicofisiche", le quali forniscono importanti informazioni sulle capacità e limitazioni dei lavoratori riguardo la movimentazione manuale dei carichi (in senso generale, comprese le azioni di traino, spinta e trasporto). Le "Tabelle Psicofisiche" elaborate da Snook e Ciriello furono successivamente utilizzati dal NIOSH per implementare il proprio metodo di analisi (il cosiddetto metodo NIOSH) per la movimentazione manuale dei carichi (solamente per le azioni di sollevamento ed abbassamento), al fine di ridurre i rischi di danni dorso-lombari dei lavoratori esposti. 2007 mannelli 55/78 Snook e Ciriello - Azioni di Spinta Sono riportate le forze massime iniziali (FI) e di mantenimento (FM), espresse in chilogrammi (Kg), raccomandate per la popolazione lavorativa adulta sana in funzione di: • sesso • distanza di spostamento • frequenza di azione • altezza delle mani da terra 2007 mannelli 56/78 Snook e Ciriello - Azioni di Spinta Snook e Ciriello - AZIONI DI SPINTA - POPOLAZIONE MASCHILE DISTANZA 2 metri 7,5 metri 15 metri 60 metri 6s 12 s 1 m 5 m 3 0 m 8 h 15 s 2 2s 1 m 5 m 3 0 m 8 h 2 5s 3 5s 1 m 5 m 3 0 m 8 h 2 m 5 m 3 0 m 8 h FI 20 22 25 26 26 31 14 16 21 22 22 26 16 18 19 20 21 25 12 14 14 18 FM 10 13 15 18 18 22 8 9 13 15 16 18 8 9 11 13 14 16 7 8 9 11 FI 21 24 26 28 28 34 16 18 23 25 25 30 18 21 22 23 24 28 14 16 16 20 FM 10 13 16 19 19 23 8 10 13 15 15 18 8 10 11 13 13 16 7 8 9 11 FI 19 22 24 25 26 31 13 14 20 21 21 26 15 17 19 20 20 24 12 14 14 17 FM 10 13 16 18 19 23 8 10 12 14 15 18 8 10 11 12 13 15 7 8 9 10 Azione ogni: Altezza delle mani 145cm 95cm 65cm 2007 mannelli 57/78 Snook e Ciriello - Azioni di Spinta Snook e Ciriello - AZIONI DI SPINTA - POPOLAZIONE FEMMINILE DISTANZA 2 metri 7,5 metri 15 metri 60 metri 6s 12s 1m 5m 30 m 8h 15s 22 s 1m 5m 30 m 8h 25 s 35 s 1m 5m 30 m 8h 2m 5m 30 m 8h F I 14 15 17 20 21 22 15 16 16 18 19 20 12 14 14 15 16 17 12 13 14 15 F M 6 8 10 11 12 14 6 7 7 8 9 11 5 6 6 7 7 9 4 4 4 6 F I 14 15 17 20 21 22 14 15 16 19 19 21 11 13 14 16 16 17 12 13 14 16 F M 6 7 9 10 11 13 6 7 8 9 9 11 5 6 6 7 8 10 4 4 5 6 F I 11 12 14 16 17 16 11 12 14 16 16 17 9 11 12 13 14 15 10 11 12 13 F M 5 6 8 9 9 12 6 7 7 8 9 11 5 6 6 7 7 9 4 4 4 6 Azione ogni: Altezza delle mani 145cm 95cm 65cm 2007 mannelli 58/78 Snook e Ciriello - Azioni di Traino Sono riportate le forze massime iniziali (FI) e di mantenimento (FM), espresse in chilogrammi (Kg), raccomandate per la popolazione lavorativa adulta sana in funzione di: • sesso • distanza di spostamento • frequenza di azione • altezza delle mani da terra 2007 mannelli 59/78 Snook e Ciriello - AZIONI DI TRAINO - POPOLAZIONE MASCHILE Snook e Ciriello - AZIONI DI TRAINO - POPOLAZIONE MASCHILE DISTANZ A Azione ogni: 2 metri 7,5 metri 15 metri 60 metri 6s 12s 1m 5m 30 m 8h 15s 22 s 1m 5m 30 m 8h 25 s 35 s 1m 5m 30 m 8h 2m 5m 30 m 8h FI 14 16 18 19 19 23 11 13 16 17 18 21 13 15 15 16 17 20 10 11 11 14 FM 8 10 12 15 15 16 6 8 10 12 12 15 7 8 9 10 11 13 6 6 7 9 FI 19 22 25 27 27 32 15 18 23 24 24 29 18 20 21 23 23 28 13 18 16 19 FM 10 13 16 19 20 24 6 10 13 16 16 19 9 10 12 14 14 17 7 9 10 12 FI 22 25 28 30 30 36 18 20 26 27 28 33 20 23 24 26 26 31 15 18 18 22 FM 11 14 17 20 21 25 9 11 14 17 17 20 9 11 12 15 15 18 8 9 10 12 Altezza delle mani 135 cm 90 cm 60 cm 2007 mannelli 60/78 Snook e Ciriello - AZIONI DI TRAINO - POPOLAZIONE FEMMINILE Snook e Ciriello - AZIONI DI TRAINO - POPOLAZIONE FEMMINILE DISTAN ZA Azione ogni: 2 metri 7,5 metri 15 metri 60 metri 6s 12s 1m 5m 30 m 8h 15s 22 s 1m 5m 30 m 8h 25 s 35 s 1m 5m 30 m 8h 2m 5m 30 m 8h FI 13 16 17 20 21 22 13 14 16 18 19 20 10 12 13 15 16 17 12 13 14 15 FM 6 9 10 11 12 15 7 8 9 10 11 13 6 7 7 8 9 11 5 5 5 7 FI 14 16 18 21 22 23 14 15 15 19 20 21 10 12 14 16 17 18 12 13 14 16 FM 6 9 10 11 12 14 7 8 9 10 10 13 5 6 7 8 9 11 5 5 5 7 FI 15 17 19 22 23 24 15 16 17 20 21 22 11 13 15 17 18 19 13 14 15 17 FM 5 8 9 10 11 13 6 7 8 9 10 12 5 6 7 7 8 10 4 5 5 6 Altezza delle mani 13 5c m 90 cm 60 cm 2007 mannelli 61/78 Snook e Ciriello - Valutazione del Rischio L'indice sintetico di rischio è 0,75 (ravvisabile come area verde) la situazione è accettabile e non è richiesto alcuno specifico intervento L'indice sintetico di rischio è compreso tra 0,76 e 1,25 (ravvisabile come area gialla) la situazione si avvicina ai limiti, una quota della popolazione (stimabile tra l'11% e il 20% di ciascun sottogruppo di sesso ed età) può essere non protetta e pertanto occorrono cautele, anche se non è necessario un intervento immediato. E’ comunque consigliato attivare la formazione e la sorveglianza sanitaria dei personale addetto. Laddove ciò sia possibile, è preferibile procedere a ridurre ulteriormente il rischio con interventi strutturali ed organizzativi per rientrare nell'area verde. (indice di rischio £ 0,75) L'indice sintetico di rischio è > 1,25 (ravvisabile come area rossa) L'indice sintetico di rischio è maggiore di 3 (ravvisabile come area viola) La situazione può comportare un rischio per quote rilevanti di soggetti e pertanto richiede un intervento di prevenzione primaria. Il rischio è tanto più elevato quanto maggiore è l'indice e con tale criterio dovrebbe essere programmata la priorità degli interventi di bonifica Per situazioni con indice maggiore di 3 vi è necessità di un intervento immediato di prevenzione; l'intervento è comunque necessario e non a lungo procastinabile anche con indici compresi tra 1,25 e 3 INDICE SINTETICO DI RISCHIO= rapporto tra il peso (la forza) effettivamente movimentato nella specifica situazione lavorativa e il peso (la forza) raccomandato per quell'azione. 2007 mannelli 62/78 Metodo Strain Index Lo Strain Index (Moore and Garg, 1995) è un metodo di analisi dei compiti lavorativi che consente di determinare il rischio di disturbi, malattie muscolo-scheletriche (epicondiliti, peritendiniti, sindrome del tunnel carpale, ...) delle estremità degli arti superiori (gomito, avambraccio, polso, mano). Il metodo Strain Index è stato sviluppato e si basa su principi della biomeccanica, della fisiologia e dell'epidemiologia. Per quanto riguarda gli aspetti fisiologici del lavoro, tiene conto dell'intensità degli sforzi, della loro durata e della durata dei periodi di recupero-riposo. L'aspetto epidemiologico si riferisce agli ampi studi che evidenziano l'associazione tra l'insorgenza di disturbi muscolo-scheletrici agli arti superiori e l'intensità, frequenza e durata degli sforzi esercitati dagli stessi. L'aspetto biomeccanico relativamente al principio che gli sforzi esercitati esternamente dagli arti si traducono in forze interne di tensione e di compressione sui tendini-muscoli, e queste sono proporzionali agli sforzi esercitati. Le forze interne di compressione sono funzione delle posture assunte dagli arti superiori (piegamenti effettuati dai polsi, gomiti, ...). 2007 mannelli 63/78 Metodo Strain Index Il calcolo dello Strain Index si basa essenzialmente sulla determinazione di 6 variabili: 1. l'intensità dello sforzo nell'effettuare l'operazione-compito; 2. la durata dello sforzo all'interno del compito; 3. il numero di sforzi al minuto; 4. la postura assunta dal segmento mano-polso nell'eseguire il compito; 5. la velocità di esecuzione del compito; 6. la durata del compito nella giornata lavorativa. Ad ognuna delle 6 variabili è associato un fattore moltiplicativo; lo Strain Index è il risultato del prodotto di tutti i fattori moltiplicativi. Per indici di rischio Strain Index minore di 5.0, i compiti si possono considerare "sicuri"; per indici Strain Index superiori a 5.0 si devono considerare potenzialmente a rischio, con gravità crescente al crescere dello stesso. 2007 mannelli 64/78 Strain Index Calcolo dello Strain Index Intensità sforzo Durata sforzo X Azioni/ minuto X Postura mano/polso X Velocità lavoro X Ore lavoro X Strain Index = Interpretazione del risultato SI <=3 Lavori probabilmente sicuri 3<SI<7 Lavori di incerta valutazione rispetto al rischio SI>=7 Lavori probabilmente pericolosi 2007 mannelli 65/78 Il metodo RULA: procedura breve per la valutazione del rischio degli arti superiori Il metodo RULA (Rapid Upper Limb Assessment) è stato sviluppato da McAtamney e Corlett della università di Nottingham nel 1993 (Institute for Occupational Ergonomics) per valutare l'esposizione dei lavoratori ai fattori di rischio che possono generare traumi negli arti superiori del corpo: posture, ripetitività dei movimenti, forza applicata, attività statica del sistema muscoloscheletrico 2007 mannelli 66/78 Il metodo RULA: procedura breve per la valutazione del rischio degli arti superiori Il metodo RULA valuta le posture reali assunte durante l’attività lavorativa. È importante valutare tra tutte le attività svolte, le sole che comportino un carico posturale molto elevato. La applicazione del metodo comincia con la osservazione della attività del lavoratore durante varii cicli di lavoro. A partire da questa fase di osservazione si devono selezionare le attività e le posture più significative, sia per la durata, sia perché presentano a priori un maggiore carico posturale. Queste saranno le posture che si valuteranno. Il metodo deve essere applicato al lato destro ed al lato sinistro del corpo in modo separato. Il valutatore esperto può selezionare a priori il lato che che apparentemente sarà soggetto a maggior carico posturale, ma nel caso di dubbio è preferibile analizzare entrambi i lati. 2007 mannelli 67/78 Il metodo RULA: procedura breve per la valutazione del rischio degli arti superiori Il RULA divide il corpo in due gruppi, il gruppo A che include gli arti superiori del corpo (braccio, avambraccio, e polso) ed il gruppo B che comprende le gambe e il tronco ed il collo. Mediante le tabelle associate al metodo assegna un punteggio a ciascuna zona corporea (gambe, polso, braccia, tronco) per assegnare un valore globale a ciascuno dei gruppi A e B, in funzione di detto punteggio. Il meccanismo di assegnazione del punteggio alle varie parti del corpo è funzione degli angoli formati rispetto ad assi di riferimento. Il metodo presenta gli assi di riferimento secondo i quali devono essere fatte le misurazioni. Successivamente, i punteggi globali dei gruppi a e b sono modificati in funzione del tipo di attività muscolare sviluppata., così come della forza sviluppata. Per ultimo, si ottiene il punteggio finale a partire da questi valori modificati. Il valore finale del metodo rula è proporzionale al rischio legato alla realizzazione dell’attività, in modo che valori alti dell’indice indicano un maggiore rischio di insorgenza di disturbi muscolo scheletrici. 2007 mannelli 68/78 Metodo RULA - Punteggio del Braccio Il primo passo nella analisi riguarda il braccio. Per determinare il punteggio relativo dovranno essere misurati gli angoli che il braccio forma con il tronco (rispetto all’asse verticale del lavoratore). In relazione alle possibili posizioni che può assumere il braccio, sono state individuate 5 situazioni, Il punteggio relativo al braccio è influenzato anche da altri elementi posturali che il lavoratore può assumere durante l’attività, quali la rotazione o la abduzione del braccio, il sollevamento delle spalle il poggiare il braccio su un piano (ad esempio una scrivania 2007 mannelli 69/78 Metodo RULA - Punteggio dell'Avambraccio Il punteggio da assegnare alla analisi dell'avambraccio prevede la catalogazione delle possibili posture che può assumere il lavoratore, in tre categorie, in funzione dell'angolo che l'avambraccio forma con il braccio stesso. Anche in questo caso, il punteggio assegnato all'avambraccio può variare in funzione di altri fattori di rischio, quali incrociare l'avambraccio rispetto alla linea mediana del corpo, oppure effettuare movimenti che spostano l'avambraccio verso l'esterno. 2007 mannelli 70/78 Metodo RULA - Punteggio del Polso L'ultimo elemento da valutare nel gruppo A è quello relativo al polso. In questo caso, saranno fissati diversi punteggi in relazione alla flesssione del polso. In particolare, sono individuati tre possibili posture e relativi livelli di punteggio. Se il polso subisce una deviazione ulnare o radiale (è ruotato verso l'interno o l'esterno) il punteggio relativo al polso sarà superiore. 2007 mannelli 71/78 Metodo RULA - Rotazione del Polso Un altro elemento da valutare nel calcolo dell'indice RULA è quello relativo alla rotazione del polso. Tale rotazione potrà essere assente o presente e, in questo caso, non ha rilevanza il grado di rotazione. Nella figura seguente è mostrato il polso ruotato. 2007 mannelli 72/78 Metodo RULA - Punteggio del Collo La postura assunta dal collo provvede a fornire un altro elemento di rischio. Anche in questo caso, si dovrà provvedere alla valutazione dell'angolo di inclinazione del . collo sul piano sagittale del corpo. Sono stati individuati 4 livelli di inclinazione a cui corrispondono altrettanti punteggi. Ulteriori elementi di aggravio del punteggio sono le posture in cui il collo è ruotato o inclinato. 2007 mannelli 73/78 Metodo RULA - Punteggio del Tronco L'inclinazione del tronco nelle varie fasi di lavoro contribuisce a determinare un elemento di rischio che rientra tra gli elementi da dover valutare in una analisi RULA. Per determinare il punteggio del tronco si dovrà provvedere alla valutazione dell'angolo di inclinazione dello stesso sul piano sagittale del corpo. Sono stati individuati 4 livelli di inclinazione a cui corrispondono altrettanti punteggi. Ulteriori elementi di aggravio del punteggio sono le posture in cui il 2007 mannelli tronco è ruotato o inclinato. 74/78 Metodo RULA - Valutazione della Forza La forza applicata nella attività in esame fornisce un punteggio che contribuisce significativamente alla determinazione dell'indice RULA complessivo. La forza dovrà essere misurata separatamente per il gruppo A e per il gruppo B, perché i due raggruppamenti fanno riferimento a parti del corpo che durante la lavorazione sono sottoposti a carichi differenti. Sono individuate 4 tipiche condizioni di utilizzo della forza sia in attività statiche che ripetitive, a cui corrispondono altrettanti punteggi. 2007 mannelli 75/78 Metodo RULA - Valutazione dell'Utilizzo della Muscolatura L'utilizzo della muscolatura può essere fatto in modo statico, ripetitivo o discontinuo. Alle prime due modalità (statico o ripetitivo) corrisponde un livello di rischio maggiore che dovrà essere preso in considerazione nella valutazione dell'indice RULA. Anche in questo caso, l'utilizzo della muscolatura dovrà essere valutato separatamente per il gruppo A e per il gruppo B, perchè i due raggruppamenti fanno riferimento a parti del corpo che durante la lavorazione sono sottoposti a carichi differenti 2007 mannelli 76/78 Metodo RULA - Valutazione dell'indice di esposizione In relazione ai valori ottenuti dalle analisi delle posture, utilizzando apposite tabelle di transcodifica, è possibile ottenere un livello di rischio variabile da un valore minimo pari ad 1 ad un valore massimo pari a 7. Sulla base del livello di rischio, sono definiti 4 livelli di azione. Livello di azione Azione Livello di azione 1 Il punteggio finale 1 o 2 indica che la postura è accettabile se non è mantenuta o ripetuta per lunghi periodi Livello di azione 2 Il punteggio finale 3 o 4 indica che sono necessarie ulteriori osservazioni e che sono richieste delle modifiche Livello di azione 3 Il punteggio finale 5 o 6 indica che sono necessarie indagini e modifiche repentinei Livello di azione 4 Il punteggio 7 indica la necessità di indagini e modifiche immediate Le indicazioni fornite dai vari livelli di azione sono indicative e necessitano di maggiore approfondimento con l'utilizzo di altri metodi. Sono però significative del livello di rischio derivante da una particolare attività lavorativa. In tal senso, ad esempio, il metodo RULA fornisce un ordine di priorità delle attività che devono essere analizzate. Ad esempio, dalla valutazione RULA e dai valori dei punteggi assegnati alle singole posture o all'uso della muscolatura o della forza esercitata, è possibile desumere quali aspetti contribuiscono maggiormente al rischio. 2007 mannelli 77/78 2007 mannelli 78/78