FONDS EUROPEEN DE DEVELOPPEMENT REGIONAL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE Programma operativo di cooperazione territoriale Italia-Francia 2007-2013 Progetto Villages Durables Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2 Questa piccola guida nasce grazie alla partecipazione del comune di Morgex, in qualità di partner, al progetto “Villages Durables” nell’ambito del PIT Espace Mont Blanc, ammesso a finanziamento a valere sul programma di cooperazione transfrontaliera ALCOTRA Italia-Francia 2007/2013. Il progetto “Villages Durables” persegue gli obiettivi di un più razionale impiego delle fonti energetiche, del ricorso crescente alle fonti rinnovabili, della crescita di una consapevolezza diffusa riguardo alle problematiche del risparmio di energia e di riduzione delle emissioni di CO2. Morgex: sportello decentrato di Info Energia Chez Nous Abitazione principale o secondaria: le opportunità per migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio (normativa, finanziamenti, tecnologie disponibili) In stretta collaborazione con lo sportello regionale INFO Energia operante presso Finaosta, è istituito in forma sperimentale un supporto informativo decentrato a favore dei cittadini di Morgex e della Valdigne. L’attività di supporto informativo a favore dei cittadini sui temi del risparmio energetico e dell’impiego delle fonti rinnovabili (normativa, finanziamenti, tecnologie disponibili), avverrà su richiesta, in presenza di prenotazione da effettuarsi presso il comune di Morgex Sig. Luca Colombin Tel. 0165 801727 La presenza a Morgex dei tecnici dello sportello INFO Energia Chez Nous è prevista il mercoledì mattina (orario 10.00-14.00) ad iniziare da mercoledì 15 dicembre 2010. Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2 “Villages Durables”: le azioni del comune di Morgex. • Intervento pilota di copertura dei tetti delle scuole con pannelli solari termici ai fini della produzione di acqua calda per usi sanitari e per lo scambio di calore con la rete di teleriscaldamento; • Realizzazione di un’indagine sulle prestazioni energetiche del polo di edifici pubblici di via Abbé Cerlogne e di viale del Convento ai fini dell’individuazione dei possibili interventi di risanamento; • Realizzazione di attività comunicative e di supporto ai cittadini a livello locale. Il nostro pianeta si sta riscaldando. Gli scienziati affermano che nel corso del XX secolo la terra si è riscaldata di 0,8°C e che la soglia pericolosa è di 2°C. La crescente temperatura del nostro pianeta sta causando, fra gli altri, fenomeni meteorologici più intensi (alluvioni, cicloni e uragani), lo scioglimento dei ghiacciai, l’aumento del livello dei mari, la diffusione di malattie tropicali, la desertificazione di interi territori, l’aggravarsi dell’emergenza idrica in vaste aree del mondo. Se non arrestiamo questo processo, rischiamo di mettere seriamente in pericolo le condizioni di vita sul pianeta. Le cause del riscaldamento Il riscaldamento globale è causato dall’eccessiva produzione e dallo smodato consumo di energia da parte dell’uomo. Con il crescere del nostro fabbisogno energetico aumenta anche la nostra dipendenza dai combustibili fossili (petrolio, gas naturale e carbone), che producono ingenti volumi di CO2 e rappresentano attualmente circa l’80% del consumo di energia dell’UE. Il CO2 Il biossido di carbonio (noto anche come diossido di carbonio o anidride carbonica) è una molecola formata da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È una sostanza fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali. È ritenuta il principale gas serra presente nell’atmosfera terrestre il cui accumulo impedisce l’uscita delle radiazioni solari dall’atmosfera stessa. L’effetto serra è un fenomeno naturale indispensabile per la vita, senza il quale la Terra avrebbe una temperatura media di –18˚C. A questa condizione termica, il nostro Pianeta sarebbe molto diverso: le acque sarebbero congelate e non ci sarebbe vita, almeno nelle forme in cui oggi la conosciamo. Per contro, un’intensificazione dell’effetto serra, dovuto all’immissione eccessiva di gas da parte dell’uomo e di altri fattori, può provocare squilibri climatici di dimensione planetaria. Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2 La strategia europea 20–20–20 Il ruolo degli enti locali e dei cittadini Nel dicembre 2008 l’Unione Europea ha adottato una strategia integrata in materia di energia e cambiamenti climatici, che fissa obiettivi ambiziosi per il 2020. Sono previste le seguenti misure: • riduzione delle emissioni di CO2 del 20% rispetto ai livelli del 1990; • aumento dell’efficienza energetica pari al 20% del consumo totale di energia primaria; • copertura del 20% del nostro fabbisogno energetico mediante l’utilizzo delle energie rinnovabili. Questo comporta la necessità di incrementare l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili (sole, vento, risorse idriche, risorse geotermiche, biomasse, maree e moto ondoso), di aumentare l’efficienza energetica ed indirizzarsi verso un uso più razionale dell’energia al fine di ottenere benefici sia a livello energetico e ambientale che in ambito socio economico. L’Europa però non vincerà la sfida impostaci dai cambiamenti climatici senza un impegno forte e coordinato a tutti i livelli: dal singolo cittadino, agli enti locali, ai governi nazionali. Infatti, una parte non indifferente di energia prodotta finisce a casa nostra dove viene impiegata per usi elettrici e termici, ad esempio per riscaldare gli ambienti e l’acqua, per illuminare ed alimentare gli elettrodomestici. Una parte consistente viene inoltre assorbita dai trasporti e dai processi produttivi di beni e servizi. Con questa piccola guida, il comune di Morgex intende proporre un impegno comune, che coinvolga insieme Amministrazione, associazioni, operatori economici e cittadini al fine di risparmiare energia, ridurre le emissioni di CO2, conseguire gli obiettivi stabiliti dall’UE e lasciare un ambiente vivibile alle generazioni che verranno. A Morgex colonnina pubblica di ricarica dei veicoli elettrici Un’alternativa interessante agli automezzi alimentati a benzina e gasolio che emettono sostanze inquinanti e CO2, sono i veicoli elettrici, ancor più se alimentati da fonti rinnovabili. Ai fini della loro diffusione si stanno mettendo a punto, a livello europeo, strategie di sostegno all’acquisto e una normativa per le modalità di ricarica (colonnine private e pubbliche). Nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e comunicazione previste dal progetto “Villages Durables”, il comune di Morgex si doterà di una prima flotta di biciclette a pedalata da utilizzare per gli spostamenti dei dipendenti e da mettere in prova a disposizione dei cittadini. Sarà pure installata una pensilina con colonnina pubblica per la ricarica dei veicoli elettrici, al fine della loro promozione a livello locale. Le biciclette elettriche uniscono due vantaggi: far fare movimento e utilizzare energia pulita. Le biciclette a pedalata assistita (PAS - pedal assist system - detta anche pedelec), sono veicoli moderni ed eleganti che consentono a tutti di muoversi con agilità e comodità. Simili alle biciclette tradizionali, hanno un motore di dimensioni molto ridotte che aiuta chi pedala riducendo anche del 50% lo sforzo fisico nelle salite. La velocità che possono raggiungere è al massimo di 25 km orari, e non funzionano come i motorini, ovvero non prevedono che il guidatore sia immobile e passivo, ma richiedono una partecipazione attiva del ciclista. Il funzionamento è semplicissimo, l’elettronica controlla il movimento centrale dove sono inseriti i pedali che ad una lieve pressione invia il segnale al motore elettrico portandovi con poco sforzo alla velocità di crociera voluta. Azionando i freni, o smettendo di pedalare si arresta il motore. Si possono percorrere, secondo dei modelli, dai 40 agli 80 Km per carica della batteria. Nei diversi modelli di biciclette a pedalata assistita elettrica troviamo strumenti di guida che ne agevolano il comfort di marcia ed il controllo quali: interruttori sonori on/off per il motore elettrico, segnale di ricarica e mantenimento batteria elettrica, computer di bordo, forcelle ammortizzate, ammortizzatori posteriori, freni a disco e V-Brake, luci e avvisatore acustico regolamentare. Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2 Il contributo di noi tutti in 7 mosse 1. La migliore energia è quella che non consumiamo Prima ancora di pensare ad utilizzare energie rinnovabili o meno inquinanti l’imperativo deve essere quello di evitare gli sprechi quotidiani, risparmiando energia. Non possiamo continuare ad agire come se riempissimo continuamente un secchio d’acqua senza tappare il buco della perdita. • Spegnere gli stand-by: le lucine di standby consumano molto, si stima fino all’8% dei consumi elettrici mondiali. Alcuni apparecchi, nella loro vita utile, consumano più elettricità in stand by acceso che quando sono usati. Spegnerli dunque, anche applicando interruttori e ciabatte dotate di interruttore generale. Inoltre, banalmente, spegnere le luci quando non ne abbiamo bisogno. • Controllare l’etichetta energetica: gli elettrodomestici devono riportare la classe energetica di appartenenza. Un frigorifero di classe A++ consuma la metà di un frigorifero di classe C. Pertanto occhio all’etichetta, anche di lavatrici, lavastoviglie, lampadine, ecc. • Scegliere lampadine a basso consumo: entro il 2012 la classiche lampadine ad incandescenza spariranno dal mercato. Consumano anche 5 volte di più delle lampadine compatte fluorescenti, da preferire fin d’ora. Valutare anche le lampadine a led. • Fare un bucato intelligente: quasi mai lavare a 90° è necessario, ma comporta un consumo elettrico 5 volte maggiore di un ciclo a 60 gradi. Inoltre si dimezzano i consumi con il doppio rubinetto per alimentare la lavatrice con acqua già riscaldata da pannelli solari. • Usare bene il frigorifero: è l’elettrodomestico più diffuso e non tutti lo sanno usare a dovere. Mai disporlo vicino al forno o al calorifero, aprirlo il meno possibile, non lasciarlo socchiuso, spazzolare una volta all’anno il condensatore posto sul retro, sbrinare quando si forma il ghiaccio. Più il freezer è pieno più è efficiente. Annotati cosa contiene, per evitare sprechi. • Serve il lavastoviglie? Il lavastoviglie consente un vero risparmio di tempo solo per famiglie numerose. In ogni caso occorre limitare l’uso di detersivo, prestare attenzione alla manutenzione e allacciare direttamente all’acqua calda. 2. Pensiamo alla nostra casa Per molti anni, complice l’abbondanza di combustibili fossili a basso costo, si è costruito e abitato male. Sentirci bene a casa nostra inizia dalla tenuta termica e dall’ottimizzazione dei comportamenti di tutta la famiglia. Alcune sono accortezze minime, altri sono interventi che richiedono un investimento oculato e l’aiuto di esperti (saranno a disposizione dei cittadini su appuntamento presso il municipio) • Niente spifferi: la prima regola è evitare la dispersione di calor dalle finestre, dalle fessure in cui passano cavi o tubi, dalle soglie delle porte. • Aerare gli ambienti: è necessario per scongiurare la formazione di condensa in eccesso. Bastano pochi minuti, aprendo completamente una finestra nelle ore più calde. • Evitare temperature tropicali in casa: la temperatura in casa dovrebbe essere attorno ai 19/20 gradi. In camera da letto anche meno. Con un incremento di un solo grado di temperatura interna aumenterete i consumi di circa l’8%. Avere una temperatura moderata e indossare un maglione è una scelta intelligente. • Chiudere le ante di notte, abbassare le tapparelle o tirare le tende: per mantenere calda la casa. I vetri provocano una grande dispersione del calore interno raffreddando la stanza. • Verificare l’efficienza della caldaia: far svolgere la manutenzione annuale della caldaia almeno un mese prima del periodo di accensione. Ogni due anni effettuare l’analisi dei fumi come prevede la legge. • Spurgate l’aria dai radiatori: per tenerli sempre alla massima efficienza. L’aria presente nelle tubazioni dell’impianto tende a depositarsi nei radiatori impendendone il pieno riscaldamento e provocando un inutile lavoro per la caldaia. Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2 Lo sportello regionale Info Energia Chez Nous Lo sportello regionale Info Energia Chez Nous operante presso il COA energia/Finaosta S.p.A. (Centro Osservazione e Attività sull’Energia) si trova in Avenue du Conseil des Commis n°23 ad Aosta A chi si rivolge Lo Sportello Info Energia Chez Nous fornisce un servizio di informazione gratuito rivolto a tutta la popolazione (privati, enti pubblici, imprese, progettisti, installatori…). Chiunque sia interessato ad approfondire le tematiche concernenti il settore dell’energia può rivolgersi allo sportello per ottenere informazioni e risposte o per fissare, nei casi più complessi, un appuntamento con un tecnico specializzato. Quali servizi fornisce Il personale dello sportello è ha disposizione per fornire assistenza e risposte alle problematiche degli utenti in materia di energia. Esso ha l’obiettivo di affiancare gli operatori del settore attraverso un servizio di consulenza: non può quindi predisporre progetti o sostituirsi a prestazioni professionali. Info Energia funge da punto di raccordo tra le esigenze degli attori economici, sociali e istituzionali attraverso l’attività di divulgazione e informazione aggiornata e puntuale sui principali argomenti del settore energetico, in particolare: • Normativa ed adempimenti amministrativi; • Finanziamenti e agevolazioni; • Tecnologie esistenti. Lo sportello offre l’opportunità di consultare riviste, testi e documenti che approfondiscono le tematiche energetiche. Sono inoltre in distribuzione opuscoli a carattere divulgativo sui temi fondamentali dell’efficienza energetica e dello sviluppo delle fonti rinnovabili. Contatti Il personale dello sportello è a disposizione, negli orari di apertura, per fornire assistenza e risposte immediate alle problematiche degli utenti. In alternativa è a disposizione, negli stessi orari, il numero verde (gratuito): 800604110 (il numero verde è accessibile da telefono fisso solo per le utenze regionali o da cellulare) Al di fuori dell’orario di apertura è possibile lasciare un messaggio sulla segreteria telefonica indicando i propri riferimenti e recapiti di telefono per essere ricontattati. È inoltre possibile contattare il personale dello sportello Info Energia Chez Nous e/o porre un quesito inoltrando: • una e-mail all’indirizzo [email protected] • una comunicazione all’indirizzo di posta indirizzata a Info Energia Chez Nous c/o Finaosta S.p.A. – casella postale 285 – Ufficio Aosta Ribitel – 11100 Aosta (Ao) Orari di apertura al pubblico Possono essere visionati al seguente indirizzo internet: www.regione.vda.it/energia/centro_osservazione_energia/sportello_informativo/oraridiapertura_i.asp Per ulteriori informazioni è possibile visitare anche il sito regionale: www.regione.vda.it/energia/default_i.asp Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2 • Installare la valvola termostatica sui termosifoni: per regolare il flusso d’acqua in base alla temperatura richiesta dall’ambiente, al fine di evitare sprechi e migliorare il comfort, stabilizzando la temperatura a livelli diversi nei diversi locali a seconda delle necessità. • Coibentate le pareti: per impedire la dispersione del calore con l’esterno facendo lavorare meno la caldaia. • Installare doppi vetri: nei serramenti delle finestre per impedire la dispersione termica tra il freddo esterno ed il caldo interno. • Tenere chiusa la porta dei locali non utilizzati: ripostiglio o stanza degli ospiti. • Usare mobili di legno locale o certificato: la certificazione rilasciata dal Forest Stewardship Council (FSC) che garantisce la gestione sostenibile della foresta di provenienza è attualmente quella più credibile. I mobili in laminato, truciolato, ecc. contengono e rilasciano formaldeide e altre sostanze nocive. 3. Compriamo meno rifiuti Almeno un terzo (ca. 200 kg/anno) dei rifiuti che produciamo è rappresentato da imballaggi (di plastica, cartoncino, ecc.), a volte utili per contenere e proteggere i prodotti, molto spesso utilizzati unicamente per attrarre la nostra attenzione. Per non parlare di veri e propri misfatti ambientali come il cibo buttato nella spazzatura. La prima cosa da fare è, pertanto, comprare meno rifiuti e tenere sempre a mente la regola delle 3 R: Riduci, Riusa e, ultima spiaggia, Ricicla. • Autoproduciamo: alcuni prodotti di largo consumo possono essere benissimo fatti in casa (ad esempio lo yogurt). Se li acquistiamo cerchiamo di acquistarli con il minor imballaggio (ad esempio con vasetto molto leggero avvolto di cartoncino, tutto riciclabile e prodotto in loco). • Compriamo prodotti alla spina: se disponibili in zona acquistiamo prodotti alla spina (dal latte, ai detersivi, alla pasta). • Non compriamo prodotti inutili: ad esempio gli anticalcare, basta l’aceto. • Impariamo a far a meno delle buste di plastica: per far la spesa utilizziamo quelle di tela. • Usiamo fazzoletti e tovaglioli di stoffa, e non di pura cellulosa. • Riusiamo i barattoli: ad esempio quelli in vetro per marmellate e conserve di pomodoro. • Riusiamo i fogli stampati da un lato: per stampare bozze e fare copie di lavoro. Per distinguere i fogli riusati tagliamo un angolo. • Riusiamo collant rotti e vecchi asciugamani: per togliere la polvere e lavare i pavimenti. • Verifichiamo la possibilità di aggiustare: le scarpe, l’orologio, il mobile. • Regaliamo: il mobile o il vestito di cui vogliamo disfarci (a chi conosciamo, a chi ha bisogno, alla Caritas). • Condividiamo: facciamo circolare i libri e le riviste specializzate, scambiamo le conoscenze (orto, cucina, piccole manutenzioni), scambiamo il tempo (babysitting per cambio cerniera), scambiamoci le attrezzature che si usano di rado (es. svettatoio). • Privilegiamo prodotti ottenuti da materie prime riciclate, degradabili, con minor impatto ambientale: ad esempio fogli in carta riciclata, mobili di legno locale o certificato. • Differenziamo: con un piccolo sforzo è possibile dividere e conferire in modo differenziato negli appositi cassonetti l’80% dei rifiuti (plastica, carta, vetro e alluminio) oltre ai residui organici. • Compostiamo: chiunque possegga un angolo di prato, orto o giardino è invitato a dotarsi di una compostiera per trasformare i rifiuti organici (scarti di frutta e verdura, fondi di caffè e the, gusci di uova, sfalci d’erba e potature sminuzzate) in compost, che è un ottimo fertilizzante. Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2 A Morgex tutti i giovedì il “Marché agricole de la Valdigne” Per poter fare la spesa dal contadino Grazie alla partecipazione al progetto “Saveurs d’Hauteur”, sempre nell’ambito del PIT Espace Mont Blanc, il comune di Morgex ha istituito, accanto al tradizionale mercato settimanale del giovedì, il “Marché agricole della Valdigne” riservato ai produttori valdostani e su invito, a rotazione, a produttori qualificati delle regioni vicine. Il mercato intende favorire la trasparenza e l’equità della vendita dei prodotti agricoli, creare spazi di convivialità e socialità, promuovere la sostenibilità, con iniziative atte a favorire l’incontro tra domanda e offerta di prodotti agro-alimentari tradizionali e di qualità. Con la vendita di prodotti a «chilometri zero» l’inquinamento si può combattere anche a tavola, perché scegliendo prodotti locali di qualità invece di quelli che viaggiano per centinaia o migliaia di chilometri, si sostiene il consumo dei prodotti agricoli di origine locale, riducendo l’inquinamento legato ai trasporti e valorizzando le attività agricole locali. Il Marché Agricole è nato, infatti, per: • Favorire l’incontro tra domanda e offerta di prodotti agroalimentari tradizionali, locali e di qualità; • Accorciare la filiera produttiva, favorendo lo sviluppo locale; • Incoraggiare la vendita diretta realizzata con trasparenza nelle etichettature, equità nei prezzi e garanzie sull’origine dei cibi; • Coinvolgere i contadini dell’Espace Mont Blanc, senza creare inopportuna concorrenza, al fine di far crescere nei consumatori il rispetto e l’interesse per il lavoro, la fatica, la genialità, il coraggio dei contadini dell’alta montagna; • Coinvolgere i produttori locali stagionali per favorire l’acquisto di prodotti freschi e di stagione; • Promuovere l’educazione alimentare, la conoscenza e il rispetto del territorio; • Rilanciare il mercato in quanto luogo di convivialità, dove è possibile fermarsi, parlare, degustare i prodotti in compagnia, dove fare la spesa non è più solo un atto “funzionale” ed alienante, ma un tempo riconquistato alla socialità. Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2 4. Dal sole l’energia di cui abbiamo bisogno L’energia solare è prodotta da continue reazioni termonucleari che avvengono sul sole stesso; questa energia viene trasmessa attraverso radiazioni elettromagnetiche, che si propagano nello spazio, giungendo fino alla terra, con valori orientativi pari a 1 KW/m2 al suolo, in una giornata serena e a mezzogiorno. L’energia che dal sole arriva alla terra si attesta su valori indicativi pari a circa 15.000 volte l’attuale consumo mondiale di energia. L’energia solare rappresenta, pertanto, una fonte rinnovabile importante il cui impiego deve essere diffuso e potenziato al fine di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e di diminuire l’emissione di sostanze inquinanti nell’ambiente. • Solare termico: la produzione di acqua calda per usi sanitari con collettori solari piani e sottovuoto rappresenta una tecnologia matura ed affidabile (con vita utile di oltre 20 anni), in grado di ottenere tempi di ritorno dell’investimento mediamente intorno a 6 anni, in relazione alla località, al posizionamento dei pannelli ed al rendimento dell’impianto. Con un aumento della superficie captante e dell’angolo di inclinazione, per sfruttare al meglio il sole in inverno, i pannelli solari possono essere integrati anche all’impianto di riscaldamento. • Fotovoltaico: i pannelli fotovoltaici trasformano la radiazione solare direttamente in energia elettrica. Ciò è reso possibile dall’impiego di particolari materiali semiconduttori (in prevalenza silicio) opportunamente trattati. Negli ultimi anni, gli incentivi presenti a livello nazionale hanno consentito una buona diffusione sul territorio di tale tecnologia. • Oggetti solari: si tratta di oggettistica di vario tipo che sfrutta l’energia solare, quali per esempio: caricabatterie per cellulare, torce, lampioni per giardino, giochi ecc… Questi possono essere reperiti sia in negozi specializzati che acquistati su internet. 5. L’acqua arriva a casa Nonostante l’acqua da bere arrivi in quasi tutte le nostre case, deteniamo in Italia il record mondiale di consumo pro capite di acque minerali. Molto spesso l’acqua viene acquistata al supermercato, con uno spreco enorme di risorse, quali per esempio quantità ingenti di bottiglie di plastica da smaltire. Dei 9 miliardi di bottiglie di plastica prodotte ogni anno in Italia, solo il 30% è correttamente smaltito. Inoltre il trasporto su gomma di tali merci comporta emissioni di CO2 e di altri gas climalteranti. Per questi motivi il comune di Morgex invita tutti i cittadini a bere l’acqua di rubinetto, perché è buona, è controllata, si risparmia, si riducono i rifiuti, si riduce l’inquinamento. • Beviamo acqua di rubinetto: il marketing delle multinazionali delle acque minerali è possente. In realtà l’acqua minerale non ha alcuna proprietà benefica in più, non è né peggiore né migliore di quella che sgorga dal rubinetto. Bere acqua dell’acquedotto, a casa e fuori, è una scelta intelligente: permette di risparmiare e non inquinare, e anche di mettere l’accento che l’acqua è un bene di tutti per tutti. Al ristorante chiediamo l’acqua in caraffa e magari un buon bicchiere di vino. • Apparecchi per gasare: per gli amanti dell’acqua con le bollicine sono in commercio, a meno di 100 euro, ottimi apparecchi per gasare l’acqua di rubinetto in modo ecologico ed economico. • Acqua minerale locale: se si vuole cambiare gusto e bere qualche volta l’acqua minerale, la si scelga del posto. Avremo evitato il trasporto di bottiglie da un capo all’altro dell’Italia. Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2 6. Siamo ciò che mangiamo Il filosofo Ludwig Feuerbach scriveva che “noi siamo ciò che mangiamo”… ciò che mangiamo rifletterebbe chi siamo, chi diventeremo e i principi etici nei quali ci identifichiamo. Esiste un’etica dell’alimentazione, una propensione naturale a cercare nel cibo la pace e l’armonia che vogliamo per la natura, gli animali, l’umanità e per noi stessi, poiché ogni nostra scelta ha sempre le sue conseguenze. La maggior parte di noi, ma non dimentichiamo mai i nostri nonni e chi è indigente, oggi è nella condizione di scegliere cosa e come mangiare, se non ci lasciamo travolgere dalla pubblicità e dalla disattenzione verso noi stessi. • Meno carne: la carne rossa e i suoi grassi saturi provocano alti livelli di colesterolo, che è la maggiore causa di obesità e di malattie cardiovascolari. Un ettaro utilizzato per produrre carne sfama meno di 10 persone. Un ettaro coltivato a cereali, verdure e frutta sfama 30 persone. Un terzo del metano emesso in atmosfera dalle attività umane proviene dal sistema digestivo dei ruminanti. Mangiando meno carne si fa bene alla propria salute e a quella del pianeta. • Rispetto dell’uomo: molti prodotti alimentari, soprattutto d’importazione ma non solo, sono ottenuti grazie al lavoro di persone spesso ridotte in semischiavitù. Privilegiamo i prodotti dei piccoli coltivatori e quelli eticamente certificati. • Rispetto dell’ambiente: scegliere prodotti locali significa ridurre l’inquinamento, il consumo di energia ed il traffico per il trasporto della merce. Scegliere prodotti biologici significa scegliere prodotti gustosi, sani, maggiormente rispettosi della natura. • Ritmi naturali: consumare i cibi solo quando è la loro stagione ci riavvicina ai ritmi naturali. • Unione fa la forza: formando un gruppo d’acquisto (GAS) si può meglio organizzare l’acquisto dai piccoli produttori locali, ridurre il prezzo dei prodotti biologici, ridurre i tempi per fare la spesa, socializzare con altri consumatori, iniziare a scambiare esperienze, conoscenze, libri, attrezzature, ecc. nel segno della solidarietà. 7. Diamoci una mossa L’apporto del settore dei trasporti alle emissioni di CO2 in Italia è pari al 28% del totale, secondo solo alle emissioni prodotte per generare energia elettrica nelle centrali termoelettriche. Di questo 28%, oltre il 92% è attribuibile al trasporto su gomma. Ci spostiamo troppo in automobile, anche su brevi distanze, con grandi danni per la nostra salute e per l’ambiente. Le nostre esigenze di mobilità andrebbero soddisfatte tenendo sempre presente le opzioni alternative all’automobile che il contesto in cui viviamo offre, a cominciare dai nostri piedi. • Camminare: sovrappeso e obesità stanno diventando un’emergenza sociale in Europa. Camminare di più è la risposta necessaria, anche per diminuire traffico e emissioni su scala urbana. • Usare la bicicletta: è il mezzo più adatto per gli spostamenti fino a 4/5 km. Se dobbiamo superare abitualmente tratti in salita possiamo dotarci di una bicicletta a pedalata assistita. • Usare i mezzi pubblici: la rete regionale di trasporto pubblico (autobus e treno) è diffusa e in corso di estensione. Utilizziamola di più, ogni volta che possiamo fare a meno dell’auto, informiamoci sugli orari. • Guidare efficiente: guidando con un minimo di attenzione si riducono i rischi di incidente, le emissioni e i consumi. Ciò significa: a) accelerare dolcemente e guidare in maniera più regolare possibile; b) non “tirare” le marce e scalare dolcemente; c) utilizzare sempre la marcia più alta possibile; d) rispettare i limiti di velocità; e) Avere cura dei pneumatici, verificando che siano gonfi al punto giusto; f) fare una regolare manutenzione al mezzo, soprattutto al motore; g) limitare l’uso dell’aria condizionata. Per ognuna delle 7 mosse, l’Amministrazione comunale di Morgex organizzerà apposite attività promozionali e di sensibilizzazione. Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2 Il nostro voto quotidiano La democrazia, la migliore forma di convivenza civile finora sperimentata, vive ogni giorno grazie alle nostre scelte personali: quando facciamo la spesa, scegliamo il mezzo di trasporto, costruiamo casa, partecipiamo ad una riunione, e così via. Quando acquistiamo un prodotto diamo un nostro voto a quel prodotto e, in quanto consumatori, possiamo incidere fortemente su cosa produrre. Se, ad esempio, scegliamo un formaggio valdostano, sosteniamo i produttori locali e la nostra agricoltura di montagna. Perfino acquistano un vasetto di yogurt possiamo decidere se produrre più o meno rifiuti. Il vasetto di vetro si può riutilizzare per conserve e marmellate casalinghe, oppure si può facilmente e utilmente riciclare. Il vasetto in plastica leggera rivestito di cartoncino già di per se riduce il peso dell’imballo e inoltre si può facilmente separare: carta e plastica. Il vasetto di plastica pesante, con coperchio di alluminio e avvolgimento di cartone è il più impattante per la quantità e il peso dell’imballo. Se lo acquistiamo, magari perché apprezziamo il gusto, cerchiamo di separare tutto: carta, plastica, alluminio. Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2 Comune di Morgex Piazza Principe Tomaso 6, 11017 Morgex (AO) [email protected] • [email protected].