FONDS EUROPEEN DE DEVELOPPEMENT REGIONAL
FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE
Programma operativo di cooperazione territoriale Italia-Francia 2007-2013
Progetto Villages Durables
Piccola guida
al risparmio energetico
e alla riduzione di CO2
Questa piccola guida nasce grazie alla partecipazione del comune di Morgex, in qualità
di partner, al progetto “Villages Durables” nell’ambito del PIT Espace Mont Blanc,
ammesso a finanziamento a valere sul programma di cooperazione transfrontaliera
ALCOTRA Italia-Francia 2007/2013.
Il progetto “Villages Durables” persegue gli obiettivi di un più razionale impiego
delle fonti energetiche, del ricorso crescente alle fonti rinnovabili, della crescita di
una consapevolezza diffusa riguardo alle problematiche del risparmio di energia e di
riduzione delle emissioni di CO2.
Morgex: sportello decentrato di Info Energia Chez Nous
Abitazione principale o secondaria:
le opportunità per migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio
(normativa, finanziamenti, tecnologie disponibili)
In stretta collaborazione con lo sportello regionale INFO Energia operante presso Finaosta, è istituito in
forma sperimentale un supporto informativo decentrato a favore dei cittadini di Morgex e della Valdigne.
L’attività di supporto informativo a favore dei cittadini sui temi del risparmio energetico e dell’impiego
delle fonti rinnovabili (normativa, finanziamenti, tecnologie disponibili), avverrà su richiesta, in presenza
di prenotazione da effettuarsi presso il comune di Morgex
Sig. Luca Colombin Tel. 0165 801727
La presenza a Morgex dei tecnici dello sportello INFO Energia Chez Nous è prevista il mercoledì mattina
(orario 10.00-14.00) ad iniziare da mercoledì 15 dicembre 2010.
Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2
“Villages Durables”: le azioni del comune di Morgex.
• Intervento pilota di copertura dei tetti delle scuole con pannelli solari termici ai fini della produzione di acqua calda per usi sanitari e per lo scambio di calore con la rete di teleriscaldamento;
• Realizzazione di un’indagine sulle prestazioni energetiche del polo di edifici pubblici di via Abbé
Cerlogne e di viale del Convento ai fini dell’individuazione dei possibili interventi di risanamento;
• Realizzazione di attività comunicative e di supporto ai cittadini a livello locale.
Il nostro pianeta si sta riscaldando.
Gli scienziati affermano che nel corso del XX secolo la terra si è riscaldata di 0,8°C e che la soglia
pericolosa è di 2°C. La crescente temperatura del
nostro pianeta sta causando, fra gli altri, fenomeni
meteorologici più intensi (alluvioni, cicloni e uragani), lo scioglimento dei ghiacciai, l’aumento del
livello dei mari, la diffusione di malattie tropicali, la
desertificazione di interi territori, l’aggravarsi dell’emergenza idrica in vaste aree del mondo.
Se non arrestiamo questo processo, rischiamo di
mettere seriamente in pericolo le condizioni di vita
sul pianeta.
Le cause del riscaldamento
Il riscaldamento globale è causato dall’eccessiva
produzione e dallo smodato consumo di energia da
parte dell’uomo. Con il crescere del nostro fabbisogno energetico aumenta anche la nostra dipendenza dai combustibili fossili (petrolio, gas naturale e
carbone), che producono ingenti volumi di CO2 e
rappresentano attualmente circa l’80% del consumo di energia dell’UE.
Il CO2
Il biossido di carbonio (noto anche come
diossido di carbonio o anidride carbonica) è
una molecola formata da un atomo di carbonio
legato a due atomi di ossigeno. È una sostanza
fondamentale nei processi vitali delle piante e
degli animali. È ritenuta il principale gas serra
presente nell’atmosfera terrestre il cui accumulo impedisce l’uscita delle radiazioni solari dall’atmosfera stessa.
L’effetto serra è un fenomeno naturale indispensabile per la vita, senza il quale la Terra avrebbe
una temperatura media di –18˚C.
A questa condizione termica, il nostro Pianeta
sarebbe molto diverso: le acque sarebbero congelate e non ci sarebbe vita, almeno nelle forme
in cui oggi la conosciamo.
Per contro, un’intensificazione dell’effetto serra,
dovuto all’immissione eccessiva di gas da parte
dell’uomo e di altri fattori, può provocare squilibri climatici di dimensione planetaria.
Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2
La strategia europea 20–20–20
Il ruolo degli enti locali e dei cittadini
Nel dicembre 2008 l’Unione Europea ha adottato una
strategia integrata in materia di energia e cambiamenti
climatici, che fissa obiettivi ambiziosi per il 2020.
Sono previste le seguenti misure:
• riduzione delle emissioni di CO2 del 20% rispetto ai livelli del 1990;
• aumento dell’efficienza energetica pari al 20%
del consumo totale di energia primaria;
• copertura del 20% del nostro fabbisogno energetico mediante l’utilizzo delle energie rinnovabili.
Questo comporta la necessità di incrementare
l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili (sole, vento, risorse idriche, risorse geotermiche, biomasse,
maree e moto ondoso), di aumentare l’efficienza
energetica ed indirizzarsi verso un uso più razionale
dell’energia al fine di ottenere benefici sia a livello
energetico e ambientale che in ambito socio economico.
L’Europa però non vincerà la sfida impostaci dai
cambiamenti climatici senza un impegno forte e
coordinato a tutti i livelli: dal singolo cittadino, agli
enti locali, ai governi nazionali.
Infatti, una parte non indifferente di energia prodotta finisce a casa nostra dove viene impiegata per
usi elettrici e termici, ad esempio per riscaldare gli
ambienti e l’acqua, per illuminare ed alimentare gli
elettrodomestici. Una parte consistente viene inoltre assorbita dai trasporti e dai processi produttivi
di beni e servizi.
Con questa piccola guida, il comune di Morgex intende proporre un impegno comune, che coinvolga
insieme Amministrazione, associazioni, operatori
economici e cittadini al fine di risparmiare energia,
ridurre le emissioni di CO2, conseguire gli obiettivi
stabiliti dall’UE e lasciare un ambiente vivibile alle
generazioni che verranno.
A Morgex colonnina pubblica di ricarica dei veicoli elettrici
Un’alternativa interessante agli automezzi alimentati a benzina e gasolio che emettono sostanze inquinanti e CO2, sono i veicoli elettrici, ancor più se alimentati da fonti rinnovabili.
Ai fini della loro diffusione si stanno mettendo a punto, a livello europeo, strategie di sostegno all’acquisto e una normativa per le modalità di ricarica (colonnine private e pubbliche).
Nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e comunicazione previste dal progetto “Villages Durables”, il comune di Morgex si doterà di una prima flotta di biciclette a pedalata da utilizzare per gli
spostamenti dei dipendenti e da mettere in prova a disposizione dei cittadini. Sarà pure installata una
pensilina con colonnina pubblica per la ricarica dei veicoli elettrici, al fine della loro promozione a
livello locale.
Le biciclette elettriche uniscono due vantaggi: far fare movimento e utilizzare energia pulita. Le biciclette a pedalata assistita (PAS - pedal assist system - detta anche pedelec), sono veicoli moderni ed
eleganti che consentono a tutti di muoversi con agilità e comodità. Simili alle biciclette tradizionali,
hanno un motore di dimensioni molto ridotte che aiuta chi pedala riducendo anche del 50% lo sforzo
fisico nelle salite. La velocità che possono raggiungere è al massimo di 25 km orari, e non funzionano come i motorini, ovvero non prevedono che il guidatore sia immobile e passivo, ma richiedono
una partecipazione attiva del ciclista.
Il funzionamento è semplicissimo, l’elettronica controlla il movimento centrale dove sono inseriti i
pedali che ad una lieve pressione invia il segnale al motore elettrico portandovi con poco sforzo alla
velocità di crociera voluta. Azionando i freni, o smettendo di pedalare si arresta il motore. Si possono
percorrere, secondo dei modelli, dai 40 agli 80 Km per carica della batteria.
Nei diversi modelli di biciclette a pedalata assistita elettrica troviamo strumenti di guida che ne
agevolano il comfort di marcia ed il controllo quali: interruttori sonori on/off per il motore elettrico,
segnale di ricarica e mantenimento batteria elettrica, computer di bordo, forcelle ammortizzate, ammortizzatori posteriori, freni a disco e V-Brake, luci e avvisatore acustico regolamentare.
Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2
Il contributo di noi tutti in 7 mosse
1. La migliore energia è quella
che non consumiamo
Prima ancora di pensare ad utilizzare energie rinnovabili o meno inquinanti l’imperativo deve essere
quello di evitare gli sprechi quotidiani, risparmiando energia. Non possiamo continuare ad agire come
se riempissimo continuamente un secchio d’acqua
senza tappare il buco della perdita.
• Spegnere gli stand-by: le lucine di standby consumano molto, si stima fino all’8% dei
consumi elettrici mondiali. Alcuni apparecchi,
nella loro vita utile, consumano più elettricità in
stand by acceso che quando sono usati. Spegnerli dunque, anche applicando interruttori e
ciabatte dotate di interruttore generale. Inoltre,
banalmente, spegnere le luci quando non ne
abbiamo bisogno.
• Controllare l’etichetta energetica: gli elettrodomestici devono riportare la classe energetica
di appartenenza. Un frigorifero di classe A++
consuma la metà di un frigorifero di classe C.
Pertanto occhio all’etichetta, anche di lavatrici,
lavastoviglie, lampadine, ecc.
• Scegliere lampadine a basso consumo:
entro il 2012 la classiche lampadine ad incandescenza spariranno dal mercato. Consumano
anche 5 volte di più delle lampadine compatte
fluorescenti, da preferire fin d’ora. Valutare anche le lampadine a led.
• Fare un bucato intelligente: quasi mai lavare
a 90° è necessario, ma comporta un consumo
elettrico 5 volte maggiore di un ciclo a 60 gradi. Inoltre si dimezzano i consumi con il doppio
rubinetto per alimentare la lavatrice con acqua
già riscaldata da pannelli solari.
• Usare bene il frigorifero: è l’elettrodomestico
più diffuso e non tutti lo sanno usare a dovere. Mai disporlo vicino al forno o al calorifero,
aprirlo il meno possibile, non lasciarlo socchiuso, spazzolare una volta all’anno il condensatore posto sul retro, sbrinare quando si forma il
ghiaccio. Più il freezer è pieno più è efficiente.
Annotati cosa contiene, per evitare sprechi.
• Serve il lavastoviglie? Il lavastoviglie consente un vero risparmio di tempo solo per famiglie
numerose. In ogni caso occorre limitare l’uso di
detersivo, prestare attenzione alla manutenzione
e allacciare direttamente all’acqua calda.
2. Pensiamo alla nostra casa
Per molti anni, complice l’abbondanza di combustibili fossili a basso costo, si è costruito e abitato
male. Sentirci bene a casa nostra inizia dalla tenuta
termica e dall’ottimizzazione dei comportamenti di
tutta la famiglia. Alcune sono accortezze minime,
altri sono interventi che richiedono un investimento
oculato e l’aiuto di esperti (saranno a disposizione
dei cittadini su appuntamento presso il municipio)
• Niente spifferi: la prima regola è evitare la dispersione di calor dalle finestre, dalle fessure
in cui passano cavi o tubi, dalle soglie delle
porte.
• Aerare gli ambienti: è necessario per scongiurare la formazione di condensa in eccesso.
Bastano pochi minuti, aprendo completamente
una finestra nelle ore più calde.
• Evitare temperature tropicali in casa: la
temperatura in casa dovrebbe essere attorno ai
19/20 gradi. In camera da letto anche meno.
Con un incremento di un solo grado di temperatura interna aumenterete i consumi di circa
l’8%. Avere una temperatura moderata e indossare un maglione è una scelta intelligente.
• Chiudere le ante di notte, abbassare le tapparelle o tirare le tende: per mantenere calda
la casa. I vetri provocano una grande dispersione del calore interno raffreddando la stanza.
• Verificare l’efficienza della caldaia: far
svolgere la manutenzione annuale della caldaia
almeno un mese prima del periodo di accensione. Ogni due anni effettuare l’analisi dei fumi
come prevede la legge.
• Spurgate l’aria dai radiatori: per tenerli sempre alla massima efficienza. L’aria presente nelle
tubazioni dell’impianto tende a depositarsi nei
radiatori impendendone il pieno riscaldamento
e provocando un inutile lavoro per la caldaia.
Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2
Lo sportello regionale Info Energia Chez Nous
Lo sportello regionale Info Energia Chez Nous operante presso il COA energia/Finaosta S.p.A. (Centro
Osservazione e Attività sull’Energia) si trova in Avenue du Conseil des Commis n°23 ad Aosta
A chi si rivolge
Lo Sportello Info Energia Chez Nous fornisce un servizio di informazione gratuito rivolto a tutta la
popolazione (privati, enti pubblici, imprese, progettisti, installatori…). Chiunque sia interessato ad
approfondire le tematiche concernenti il settore dell’energia può rivolgersi allo sportello per ottenere
informazioni e risposte o per fissare, nei casi più complessi, un appuntamento con un tecnico specializzato.
Quali servizi fornisce
Il personale dello sportello è ha disposizione per fornire assistenza e risposte alle problematiche degli utenti in materia di energia. Esso ha l’obiettivo di affiancare gli operatori del settore attraverso un
servizio di consulenza: non può quindi predisporre progetti o sostituirsi a prestazioni professionali.
Info Energia funge da punto di raccordo tra le esigenze degli attori economici, sociali e istituzionali
attraverso l’attività di divulgazione e informazione aggiornata e puntuale sui principali argomenti del
settore energetico, in particolare:
• Normativa ed adempimenti amministrativi;
• Finanziamenti e agevolazioni;
• Tecnologie esistenti.
Lo sportello offre l’opportunità di consultare riviste, testi e documenti che approfondiscono le tematiche energetiche. Sono inoltre in distribuzione opuscoli a carattere divulgativo sui temi fondamentali
dell’efficienza energetica e dello sviluppo delle fonti rinnovabili.
Contatti
Il personale dello sportello è a disposizione, negli orari di apertura, per fornire assistenza e risposte
immediate alle problematiche degli utenti. In alternativa è a disposizione, negli stessi orari, il numero verde (gratuito): 800604110 (il numero verde è accessibile da telefono fisso solo per le utenze
regionali o da cellulare)
Al di fuori dell’orario di apertura è possibile lasciare un messaggio sulla segreteria telefonica indicando i propri riferimenti e recapiti di telefono per essere ricontattati.
È inoltre possibile contattare il personale dello sportello Info Energia Chez Nous e/o porre un quesito
inoltrando:
• una e-mail all’indirizzo [email protected]
• una comunicazione all’indirizzo di posta indirizzata a Info Energia Chez Nous c/o Finaosta S.p.A.
– casella postale 285 – Ufficio Aosta Ribitel – 11100 Aosta (Ao)
Orari di apertura al pubblico
Possono essere visionati al seguente indirizzo internet: www.regione.vda.it/energia/centro_osservazione_energia/sportello_informativo/oraridiapertura_i.asp
Per ulteriori informazioni è possibile visitare anche il sito regionale: www.regione.vda.it/energia/default_i.asp
Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2
• Installare la valvola termostatica sui termosifoni: per regolare il flusso d’acqua in base
alla temperatura richiesta dall’ambiente, al fine
di evitare sprechi e migliorare il comfort, stabilizzando la temperatura a livelli diversi nei
diversi locali a seconda delle necessità.
• Coibentate le pareti: per impedire la dispersione del calore con l’esterno facendo lavorare
meno la caldaia.
• Installare doppi vetri: nei serramenti delle finestre per impedire la dispersione termica tra il
freddo esterno ed il caldo interno.
• Tenere chiusa la porta dei locali non utilizzati: ripostiglio o stanza degli ospiti.
• Usare mobili di legno locale o certificato: la
certificazione rilasciata dal Forest Stewardship
Council (FSC) che garantisce la gestione sostenibile della foresta di provenienza è attualmente
quella più credibile. I mobili in laminato, truciolato, ecc. contengono e rilasciano formaldeide
e altre sostanze nocive.
3. Compriamo meno rifiuti
Almeno un terzo (ca. 200 kg/anno) dei rifiuti che
produciamo è rappresentato da imballaggi (di plastica, cartoncino, ecc.), a volte utili per contenere
e proteggere i prodotti, molto spesso utilizzati unicamente per attrarre la nostra attenzione. Per non
parlare di veri e propri misfatti ambientali come il
cibo buttato nella spazzatura. La prima cosa da fare
è, pertanto, comprare meno rifiuti e tenere sempre
a mente la regola delle 3 R: Riduci, Riusa e, ultima
spiaggia, Ricicla.
• Autoproduciamo: alcuni prodotti di largo consumo possono essere benissimo fatti in casa (ad
esempio lo yogurt). Se li acquistiamo cerchiamo
di acquistarli con il minor imballaggio (ad esempio con vasetto molto leggero avvolto di cartoncino, tutto riciclabile e prodotto in loco).
• Compriamo prodotti alla spina: se disponibili in zona acquistiamo prodotti alla spina (dal
latte, ai detersivi, alla pasta).
• Non compriamo prodotti inutili:
ad esempio gli anticalcare, basta l’aceto.
• Impariamo a far a meno delle buste di plastica: per far la spesa utilizziamo quelle di tela.
• Usiamo fazzoletti e tovaglioli di stoffa, e
non di pura cellulosa.
• Riusiamo i barattoli: ad esempio quelli in vetro per marmellate e conserve di pomodoro.
• Riusiamo i fogli stampati da un lato: per
stampare bozze e fare copie di lavoro. Per distinguere i fogli riusati tagliamo un angolo.
• Riusiamo collant rotti e vecchi asciugamani:
per togliere la polvere e lavare i pavimenti.
• Verifichiamo la possibilità di aggiustare: le
scarpe, l’orologio, il mobile.
• Regaliamo: il mobile o il vestito di cui vogliamo disfarci (a chi conosciamo, a chi ha bisogno, alla Caritas).
• Condividiamo: facciamo circolare i libri e le
riviste specializzate, scambiamo le conoscenze
(orto, cucina, piccole manutenzioni), scambiamo il tempo (babysitting per cambio cerniera),
scambiamoci le attrezzature che si usano di
rado (es. svettatoio).
• Privilegiamo prodotti ottenuti da materie
prime riciclate, degradabili, con minor impatto ambientale: ad esempio fogli in carta
riciclata, mobili di legno locale o certificato.
• Differenziamo: con un piccolo sforzo è possibile dividere e conferire in modo differenziato
negli appositi cassonetti l’80% dei rifiuti (plastica, carta, vetro e alluminio) oltre ai residui
organici.
• Compostiamo: chiunque possegga un angolo
di prato, orto o giardino è invitato a dotarsi di
una compostiera per trasformare i rifiuti organici (scarti di frutta e verdura, fondi di caffè e the,
gusci di uova, sfalci d’erba e potature sminuzzate) in compost, che è un ottimo fertilizzante.
Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2
A Morgex tutti i giovedì il “Marché agricole de la Valdigne”
Per poter fare la spesa dal contadino
Grazie alla partecipazione al progetto “Saveurs d’Hauteur”, sempre nell’ambito del PIT Espace
Mont Blanc, il comune di Morgex ha istituito, accanto al tradizionale mercato settimanale del giovedì,
il “Marché agricole della Valdigne” riservato ai produttori valdostani e su invito, a rotazione, a
produttori qualificati delle regioni vicine.
Il mercato intende favorire la trasparenza e l’equità della vendita dei prodotti agricoli, creare spazi di
convivialità e socialità, promuovere la sostenibilità, con iniziative atte a favorire l’incontro tra domanda e offerta di prodotti agro-alimentari tradizionali e di qualità.
Con la vendita di prodotti a «chilometri zero» l’inquinamento si può combattere anche a tavola,
perché scegliendo prodotti locali di qualità invece di quelli che viaggiano per centinaia o migliaia di
chilometri, si sostiene il consumo dei prodotti agricoli di origine locale, riducendo l’inquinamento
legato ai trasporti e valorizzando le attività agricole locali.
Il Marché Agricole è nato, infatti, per:
• Favorire l’incontro tra domanda e offerta di prodotti agroalimentari tradizionali, locali e di qualità;
• Accorciare la filiera produttiva, favorendo lo sviluppo locale;
• Incoraggiare la vendita diretta realizzata con trasparenza nelle etichettature, equità nei prezzi e
garanzie sull’origine dei cibi;
• Coinvolgere i contadini dell’Espace Mont Blanc, senza creare inopportuna concorrenza, al fine di
far crescere nei consumatori il rispetto e l’interesse per il lavoro, la fatica, la genialità, il coraggio
dei contadini dell’alta montagna;
• Coinvolgere i produttori locali stagionali per favorire l’acquisto di prodotti freschi e di stagione;
• Promuovere l’educazione alimentare, la conoscenza e il rispetto del territorio;
• Rilanciare il mercato in quanto luogo di convivialità, dove è possibile fermarsi, parlare, degustare
i prodotti in compagnia, dove fare la spesa non è più solo un atto “funzionale” ed alienante, ma
un tempo riconquistato alla socialità.
Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2
4. Dal sole l’energia
di cui abbiamo bisogno
L’energia solare è prodotta da continue reazioni
termonucleari che avvengono sul sole stesso; questa energia viene trasmessa attraverso radiazioni
elettromagnetiche, che si propagano nello spazio,
giungendo fino alla terra, con valori orientativi pari
a 1 KW/m2 al suolo, in una giornata serena e a mezzogiorno.
L’energia che dal sole arriva alla terra si attesta su
valori indicativi pari a circa 15.000 volte l’attuale
consumo mondiale di energia. L’energia solare rappresenta, pertanto, una fonte rinnovabile importante
il cui impiego deve essere diffuso e potenziato al
fine di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili
e di diminuire l’emissione di sostanze inquinanti
nell’ambiente.
• Solare termico: la produzione di acqua calda
per usi sanitari con collettori solari piani e sottovuoto rappresenta una tecnologia matura ed
affidabile (con vita utile di oltre 20 anni), in grado di ottenere tempi di ritorno dell’investimento
mediamente intorno a 6 anni, in relazione alla
località, al posizionamento dei pannelli ed al
rendimento dell’impianto. Con un aumento della superficie captante e dell’angolo di inclinazione, per sfruttare al meglio il sole in inverno,
i pannelli solari possono essere integrati anche
all’impianto di riscaldamento.
• Fotovoltaico: i pannelli fotovoltaici trasformano la radiazione solare direttamente in energia
elettrica. Ciò è reso possibile dall’impiego di
particolari materiali semiconduttori (in prevalenza silicio) opportunamente trattati. Negli
ultimi anni, gli incentivi presenti a livello nazionale hanno consentito una buona diffusione sul
territorio di tale tecnologia.
• Oggetti solari: si tratta di oggettistica di vario
tipo che sfrutta l’energia solare, quali per esempio: caricabatterie per cellulare, torce, lampioni per giardino, giochi ecc… Questi possono
essere reperiti sia in negozi specializzati che
acquistati su internet.
5. L’acqua arriva a casa
Nonostante l’acqua da bere arrivi in quasi tutte le
nostre case, deteniamo in Italia il record mondiale
di consumo pro capite di acque minerali.
Molto spesso l’acqua viene acquistata al supermercato, con uno spreco enorme di risorse, quali
per esempio quantità ingenti di bottiglie di plastica
da smaltire. Dei 9 miliardi di bottiglie di plastica
prodotte ogni anno in Italia, solo il 30% è correttamente smaltito. Inoltre il trasporto su gomma di
tali merci comporta emissioni di CO2 e di altri gas
climalteranti.
Per questi motivi il comune di Morgex invita tutti i
cittadini a bere l’acqua di rubinetto, perché è buona,
è controllata, si risparmia, si riducono i rifiuti, si
riduce l’inquinamento.
• Beviamo acqua di rubinetto: il marketing
delle multinazionali delle acque minerali è possente. In realtà l’acqua minerale non ha alcuna
proprietà benefica in più, non è né peggiore
né migliore di quella che sgorga dal rubinetto.
Bere acqua dell’acquedotto, a casa e fuori, è
una scelta intelligente: permette di risparmiare
e non inquinare, e anche di mettere l’accento
che l’acqua è un bene di tutti per tutti. Al ristorante chiediamo l’acqua in caraffa e magari un
buon bicchiere di vino.
• Apparecchi per gasare: per gli amanti dell’acqua con le bollicine sono in commercio, a
meno di 100 euro, ottimi apparecchi per gasare
l’acqua di rubinetto in modo ecologico ed economico.
• Acqua minerale locale: se si vuole cambiare
gusto e bere qualche volta l’acqua minerale, la
si scelga del posto. Avremo evitato il trasporto
di bottiglie da un capo all’altro dell’Italia.
Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2
6. Siamo ciò che mangiamo
Il filosofo Ludwig Feuerbach scriveva che “noi siamo ciò che mangiamo”… ciò che mangiamo rifletterebbe chi siamo, chi diventeremo e i principi etici
nei quali ci identifichiamo. Esiste un’etica dell’alimentazione, una propensione naturale a cercare nel
cibo la pace e l’armonia che vogliamo per la natura,
gli animali, l’umanità e per noi stessi, poiché ogni
nostra scelta ha sempre le sue conseguenze.
La maggior parte di noi, ma non dimentichiamo
mai i nostri nonni e chi è indigente, oggi è nella
condizione di scegliere cosa e come mangiare, se
non ci lasciamo travolgere dalla pubblicità e dalla
disattenzione verso noi stessi.
• Meno carne: la carne rossa e i suoi grassi saturi provocano alti livelli di colesterolo, che è la
maggiore causa di obesità e di malattie cardiovascolari. Un ettaro utilizzato per produrre carne
sfama meno di 10 persone. Un ettaro coltivato
a cereali, verdure e frutta sfama 30 persone. Un
terzo del metano emesso in atmosfera dalle attività umane proviene dal sistema digestivo dei
ruminanti. Mangiando meno carne si fa bene
alla propria salute e a quella del pianeta.
• Rispetto dell’uomo: molti prodotti alimentari,
soprattutto d’importazione ma non solo, sono
ottenuti grazie al lavoro di persone spesso ridotte in semischiavitù. Privilegiamo i prodotti
dei piccoli coltivatori e quelli eticamente certificati.
• Rispetto dell’ambiente: scegliere prodotti
locali significa ridurre l’inquinamento, il consumo di energia ed il traffico per il trasporto della
merce. Scegliere prodotti biologici significa
scegliere prodotti gustosi, sani, maggiormente
rispettosi della natura.
• Ritmi naturali: consumare i cibi solo quando è
la loro stagione ci riavvicina ai ritmi naturali.
• Unione fa la forza: formando un gruppo d’acquisto (GAS) si può meglio organizzare l’acquisto dai piccoli produttori locali, ridurre il prezzo
dei prodotti biologici, ridurre i tempi per fare la
spesa, socializzare con altri consumatori, iniziare a scambiare esperienze, conoscenze, libri,
attrezzature, ecc. nel segno della solidarietà.
7. Diamoci una mossa
L’apporto del settore dei trasporti alle emissioni di
CO2 in Italia è pari al 28% del totale, secondo solo
alle emissioni prodotte per generare energia elettrica nelle centrali termoelettriche. Di questo 28%,
oltre il 92% è attribuibile al trasporto su gomma.
Ci spostiamo troppo in automobile, anche su brevi
distanze, con grandi danni per la nostra salute e per
l’ambiente. Le nostre esigenze di mobilità andrebbero soddisfatte tenendo sempre presente le opzioni alternative all’automobile che il contesto in cui
viviamo offre, a cominciare dai nostri piedi.
• Camminare: sovrappeso e obesità stanno
diventando un’emergenza sociale in Europa.
Camminare di più è la risposta necessaria, anche per diminuire traffico e emissioni su scala
urbana.
• Usare la bicicletta: è il mezzo più adatto per
gli spostamenti fino a 4/5 km. Se dobbiamo
superare abitualmente tratti in salita possiamo
dotarci di una bicicletta a pedalata assistita.
• Usare i mezzi pubblici: la rete regionale di
trasporto pubblico (autobus e treno) è diffusa
e in corso di estensione. Utilizziamola di più,
ogni volta che possiamo fare a meno dell’auto,
informiamoci sugli orari.
• Guidare efficiente: guidando con un minimo
di attenzione si riducono i rischi di incidente, le
emissioni e i consumi. Ciò significa: a) accelerare dolcemente e guidare in maniera più regolare possibile; b) non “tirare” le marce e scalare
dolcemente; c) utilizzare sempre la marcia più
alta possibile; d) rispettare i limiti di velocità;
e) Avere cura dei pneumatici, verificando che
siano gonfi al punto giusto; f) fare una regolare
manutenzione al mezzo, soprattutto al motore;
g) limitare l’uso dell’aria condizionata.
Per ognuna delle 7 mosse, l’Amministrazione
comunale di Morgex organizzerà apposite attività promozionali e di sensibilizzazione.
Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2
Il nostro voto quotidiano
La democrazia, la migliore forma di convivenza civile finora sperimentata, vive ogni giorno grazie alle
nostre scelte personali: quando facciamo la spesa, scegliamo il mezzo di trasporto, costruiamo casa,
partecipiamo ad una riunione, e così via.
Quando acquistiamo un prodotto diamo un nostro voto a quel prodotto e, in quanto consumatori,
possiamo incidere fortemente su cosa produrre.
Se, ad esempio, scegliamo un formaggio valdostano, sosteniamo i produttori locali e la nostra agricoltura di montagna.
Perfino acquistano un vasetto di yogurt possiamo decidere se produrre più o meno rifiuti.
Il vasetto di vetro si può riutilizzare per conserve e
marmellate casalinghe, oppure si può facilmente e
utilmente riciclare.
Il vasetto in plastica leggera rivestito
di cartoncino già di per se riduce il peso
dell’imballo e inoltre si può facilmente separare:
carta e plastica.
Il vasetto di plastica pesante, con coperchio di alluminio e avvolgimento di cartone è il più impattante per la quantità e il peso dell’imballo. Se lo acquistiamo, magari perché apprezziamo il gusto,
cerchiamo di separare tutto: carta, plastica, alluminio.
Piccola guida al risparmio energetico e alla riduzione di CO2
Comune di Morgex
Piazza Principe Tomaso 6, 11017 Morgex (AO)
[email protected][email protected].
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