Maria Pia Ponticelli & Giuseppe Orefice
PERCHE’ SIAMO QUI
I protagonisti dei programmi/progetti di sviluppo di tutto il
mondo si chiedono da anni
 sono stati utili?
 hanno risolto i problemi dei beneficiari?
 chi sono stati i veri beneficiari?
 hanno prodotto sprechi di risorse?
 hanno lasciato qualcosa nel contesto nel quale si sono
realizzati?....
e ancora:
 chi determina le decisioni ? con quale peso?
 come evitare l’esclusione di soggetti importanti…ma senza
voce?
PERCHE’ SIAMO QUI
Chi sono i protagonisti?
 i
decisori politici
con un mandato delle comunità a
rappresentarne valori, prima che indirizzi per garantirne il
benessere
 gli esperti con un bagaglio di know-how, esperienze e possibili
soluzioni alle loro problematiche
 i beneficiari degli interventi che, con attori-chiave o stakeholder
sono portatori di interessi , problemi e bisogni insoddisfatti.
PERCHE’ SIAMO QUI
PERCHE’ SIAMO QUI
Il riequilibrio dei pesi dei protagonisti
ovvero
processi partecipati di
programmazione / progettazione/attuazione/valutazione
garantiscono
a)
a)
una maggiore efficacia degli interventi
un miglioramento complessivo dei meccanismi di
gestione di tali interventi
PERCHE’ SIAMO QUI
Primo passo per tale riequilibrio
è
LA CONOSCENZA
a) essere informati sui processi in atto o meglio
sulle logiche ad essi sottostanti
b) acquisire familiarità con il linguaggio, con i
termini utilizzati dagli altri protagonisti
PERCHE’ SIAMO QUI
Sempre che si ritrovi
un contesto favorevole alla partecipazione
a tutte le fasi del ciclo di vita di un intervento
OGGI
con le nuove politiche europee
ci sono tutte le condizioni
per dare voce ai beneficiari finali
per agire quella rappresentanza degli interessi e
dei bisogni dei soggetti più deboli
propria del
TERZO SETTORE
CHI SIAMO
ESPERTI
che dal terzo settore, dal mondo della cooperazione si sono
mossi e battuti a partire dal 1982
 per far diventare protagonisti dei processi di sviluppo tanti
target di beneficiari
 per spingere l’attenzione sugli aggettivi / le qualità dello
sviluppo (equo, paritario, equilibrato, solidale, sostenibile,
bottom up, … partecipato)
 per costruire beneficiari consapevoli, creativi e
intraprendenti
PMI CONSULTING - CITTA’ DELLA SCIENZA - ANTENNA PON REC
DI CHE PARLIAMO
1. LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020
2. I FONDI STUTTURALI : STRUMENTI FINANZIARI DELLA
POLITICA DI SVILUPPO
3. LA POLITICA DI COESIONE 2014-2020
4. LE INNOVAZIONI DI METODO
5. LA PARTECIPAZIONE E LA PARTNERSHIP
LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020
Priorità
Europa 2020 mira a una crescita che sia:
 intelligente, grazie a investimenti più efficaci
nell'istruzione, la ricerca e l'innovazione
 sostenibile, grazie alla decisa scelta a favore di
un'economia a basse emissioni di CO2 e della
competitività dell'industria
 inclusiva ossia focalizzata sulla creazione di posti
di lavoro e la riduzione della povertà
LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020
Obiettivi
 Tasso di occupazione delle persone in età 20-64
anni al 75% (oggi 69%) (Italia: 67-69%)
 Investimenti in Ricerca e Sviluppo al 3% del PIL (IT:
1,67%)
 Emissioni di gas serra – 20% rispetto al 1990 (IT –
13%), energie rinnovabili al 20% (IT: 17%), efficienza
energetica + 20% (IT: + 27,90%)
LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020
Obiettivi
 Tasso di abbandono scolastico inferiore al 10% (oggi
15%) (IT – 15-16%)e almeno il 40% dei giovani
laureato (oggi 31%) (IT: 26-27%)
 20 milioni in meno di persone a rischio povertà
(-25% rispetto ad oggi) (IT: - 2.200.000)
LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020
Iniziative faro
Crescita intelligente
 Agenda digitale europea: creare un mercato unico del
digitale basato su Internet ad alta e altissima velocità e
su applicazioni interoperabili
 Youth on the move:migliorare l’attrattiva e la qualità
dei sistemi di insegnamento, combinando eccellenza ed
equità e promuovendo la mobilità, ed agevolare
l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro
LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020
Iniziative faro
Crescita intelligente
 Unione dell'innovazione:• riorientare la politica in
materia di R&S e innovazione alle principali sfide della
nostra società come i cambiamenti climatici, l'energia e
l'uso efficiente delle risorse, la salute e l'evoluzione
demografica e rafforzare tutti gli anelli della catena
dell'innovazione, dalla ricerca più teorica alla
commercializzazione
LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020
Iniziative faro
Crescita sostenibile
 Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse:
scindere la crescita economica dall'uso delle risorse e
dell'energia riducendo le emissioni di CO2,
promuovendo una maggiore sicurezza energetica,
riducendo l'intensità in termini di risorse di ciò che
usiamo e consumiamo.
LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020
Iniziative faro
Crescita sostenibile
 Una politica industriale per l'era della
globalizzazione : sostenendo l'imprenditoria, per
rendere le imprese europee più robuste e competitive e
prendendo in considerazione tutti gli elementi della
catena del valore, che sta diventando sempre più
internazionale, dall'accesso alle materie prime al
servizio di assistenza alla clientela.
LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020
Iniziative faro
Crescita inclusiva
 Agenda per nuove competenze e nuovi lavori:
modernizzare i mercati occupazionali e
consentire alle persone di migliorare le proprie
competenze lifelong
LA STRATEGIA DI SVILUPPO EUROPA 2020
Iniziative faro
Crescita inclusiva
 Piattaforma europea contro la povertà: garantire la
coesione economica, sociale e territoriale, il rispetto dei
diritti fondamentali dei poveri ed emarginati, aiutandoli a
vivere in modo dignitoso e a partecipare attivamente alla
società, prevedere un sostegno per aiutare le persone ad
integrarsi nelle comunità in cui vivono, ottenere una
formazione, trovare un lavoro e avere accesso alle
prestazioni sociali.
STRUMENTI FINANZIARI PER LO SVILUPPO E LA COESIONE
Le priorità di crescita saranno riprese nel Quadro
finanziario pluriennale (2014-2020).
Gli
strumenti finanziari che contribuiscono a
garantire che le risorse disponibili vengano investite
in modo efficace a sostegno della crescita sono :
 Fondo europeo di sviluppo regionale
 Fondo sociale europeo
 Fondo di coesione
STRUMENTI FINANZIARI PER LO SVILUPPO E LA COESIONE
 FESR (Fondo europeo sviluppo regionale): cofinanzia
ricerca, innovazione e competitività delle PMI,
efficienza energetica ed energie rinnovabili, sviluppo
urbano sostenibile
 FSE (Fondo sociale europeo): cofinanzia l’inclusione
sociale e lo sviluppo delle risorse umane
 FONDO COESIONE: cofinanzia azioni in materia di
ambiente e infrastrutture di trasporto d'interesse
comune per promuovere la coesione economica e sociale
e la solidarietà tra gli Stati membri.
LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI
GESTIONE DIRETTA
 Il versamento e la gestione dei fondi sono attuati direttamente dalla
Commissione Europea (o da una Agenzia delegata)
 Rapporto contrattuale tra Commissione (o Agenzia delegata) e
beneficiario finale
GESTIONE INDIRETTA
 Trasferimento risorse a Stati membri, Ministeri, Regioni e Province
 Il versamento e la gestione dei fondi sono attuati da Stati membri,
Ministeri, Regioni e Province, enti che stanziano anche risorse
finanziarie aggiuntive (cofinanziamento) =>quindi indirettamente
da parte della Commissione Europea
 Assegnazione delle risorse sulla base di specifici bandi
LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI
GESTIONE DIRETTA
 Programmi comunitari tematici per realizzare progetti
o attività inerenti alle politiche settoriali dell'Unione
europea (Call for proposals )
 Linee di Bilancio, che prevedono:
- Sovvenzioni (Call for proposals - Inviti a manifestare
proposte)
- Gare di appalto (Call for tenders)
LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI
Caratteristiche comuni
 sono una forma di finanziamento complementare: l'Unione
europea co-finanzia da un minimo del 50% a un massimo
dell’80% della spesa totale
 richiedono la creazione di partnership a carattere
transnazionale
 i beneficiari possono essere enti pubblici e/o soggetti privati
 non sono concessi con effetto retroattivo per progetti che
sono già stati completati
 viene concessa solo una sovvenzione per lo stesso progetto
LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI
Programmi comunitari tematici di principale interesse
per il Terzo settore riguardano le seguenti aree:
 Occupazione e Innovazione sociale
 Ambiente
 Istruzione, educazione e cultura
PROGRAMMI COMUNITARI TEMATICI
OCCUPAZIONE E INNOVAZIONE SOCIALE
EaSI sosterrà gli sforzi degli Stati membri nel programmare
ed implementare le riforme sociali e sull’occupazione a
livello europeo, nazionale, regionale e locale, attraverso il
coordinamento sociale, l’individuazione, l’analisi e la
condivisione delle migliori prassi.
EaSI integra ed amplia la copertura di tre programmi
esistenti:
- Progress (Programma per l’Occupazione e la solidarietà
sociale),
- EURES (Servizi per l’occupazione in Europa)
- European Progress Microfinance Facility (Strumento
Europeo Progress di Microfinanza)
PROGRAMMI COMUNITARI TEMATICI
OCCUPAZIONE E INNOVAZIONE SOCIALE
 Progress - soppressione di due componenti (parità di
genere e diversità e lotta contro la discriminazione) ed
particolare attenzione alla sperimentazione sociale
 EURES, modernizzazione portale dedicato e programmi di
mobilità per carenze di lavoratori in determinati settori e
favorire la mobilità dei giovani lavoratori
 Microfinanza e imprenditoria sociale- agevolazione
accesso ai finanziamenti imprenditori ed estensione, alle
imprese locali. Supporto fornitori di microcredito
(capacity building), sostegno mercato dell’investimento
sociale e agevolazioni accesso al credito imprese sociali.
PROGRAMMI COMUNITARI TEMATICI
AMBIENTE
Life +
Contribuisce all’attuazione, all’aggiornamento e allo
sviluppo della politica e della normativa comunitarie in
materia
di
ambiente,
compresa
l’integrazione
dell’ambiente in altre politiche, contribuendo in tal modo
allo sviluppo sostenibile.
Strumento finanziario per la Protezione Civile
Sostegno alle attività degli Stati membri finalizzate
principalmente alla protezione delle persone ma anche
dell'ambiente e dei beni, compreso il patrimonio culturale,
in caso di catastrofi naturali e provocate dagli uomini, atti
di terrorismo e catastrofi tecnologiche, radiologiche o
ambientali
PROGRAMMI COMUNITARI TEMATICI
ISTRUZIONE EDUCAZIONE E CULTURA
Long Life Learning
Strategia nazionale coordinata di apprendimento
permanente che prevede: strumenti di supporto a
percorsi di apprendimento flessibili tra i diversi
segmenti di IFP, investimenti / incentivi, maggiore
apertura dei sistemi di IFP ai bisogni del mercato del
lavoro, attuazione EQF, approcci basati sui risultati
dell’apprendimento, sistemi di validazione del non
formale e dell’informale e sviluppo ulteriore di sistemi di
orientamento permanente
PROGRAMMI COMUNITARI TEMATICI
ISTRUZIONE EDUCAZIONE E CULTURA
Creative Europe: sostiene i settori culturali e creativi,
permettendo loro di contribuire maggiormente
all'occupazione e alla crescita riunendo i meccanismi di
sostegno, attualmente nel'ambito dei programmi
"Media" e "Cultura", rispettivamente per i settori
dell'audiovisivo e della cultura in Europa, in uno
"sportello unico" aperto a tutte le industrie culturali e
creative. Creerà inoltre un nuovo strumento di garanzia
finanziaria che consentirà ai piccoli operatori di
accedere a prestiti bancari
LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI
SOVVENZIONI
La sovvenzione mira a soddisfare le esigenze della struttura
proponente e ad attuare la politica della Commissione - Approccio
dal basso (bottom up)
La sovvenzione ha un mandato istituzionale - Versamento diretto di
natura non commerciale
Le sovvenzioni sono concesse dalla Commissione a beneficiari esterni
progetti proposti da (organizzazioni pubbliche e private – quali
amministrazioni pubbliche, università, imprese, ONG) che
presentano progetti atti a promuovere l’attuazione delle politiche
comunitarie in vari settori.
LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI
Sono due i tipi di sovvenzione:
 Bandi periodici
 Bandi aperti
Criteri:
 Qualità della proposta
 Conta poco l’aspetto finanziario
 Cofinanziamento. La Commissione europea, generalmente
concede contributi che vanno da un minimo del 35% dei costi ad un
massimo dell’85%.
LE MODALITA’ DI GESTIONE DEI FONDI
GARA D’APPALTO
La gara mira a soddisfare un preciso e puntuale interesse della Commissione:
Approccio dall’alto (top down)
 Ha un fine commerciale
Sono tre le tipologie di gare d’appalto:
 Bandi per servizi, destinati a consulenze, studi, attività di formazione,
trasferimento di know-how;
 Bandi per forniture, destinati alla fornitura di attrezzature o materiali;
 Bandi per lavori, per la realizzazione di opere pubbliche quali investimenti
in infrastrutture, realizzazione di progetti di ingegneria civile, ecc…
LA POLITICA DI COESIONE 2014-2020
La politica di coesione economica e sociale
dell’UE è finalizzata a promuovere uno
sviluppo equilibrato, armonioso e
sostenibile della Comunità, riducendo i
divari tra le diverse regioni europee
LA POLITICA DI COESIONE 2014-2020
Obiettivi tematici
 Ricerca e innovazione
 Tecnologie dell'informazione e della comunicazione
(TIC)
 Competitività delle Piccole e Medie Imprese (PMI)
 Transizione verso un'economia a basse emissioni di
carbonio
 Adattamento ai cambiamenti climatici e
prevenzione e gestione dei rischi
LA POLITICA DI COESIONE 2014-2020
Obiettivi tematici
 Tutela dell'ambiente ed efficienza delle risorse
 Trasporto sostenibile e rimozione delle strozzature nelle
principali infrastrutture di rete
 Occupazione e sostegno alla mobilità dei lavoratori
 Inclusione sociale e lotta alla povertà
 Istruzione, competenze e apprendimento permanente
 Potenziamento della capacità istituzionale e
amministrazioni pubbliche efficienti
LA PROGRAMMAZIONE DELLA POLITICA DI COESIONE 20142020
Il percorso per il ciclo 2014-20
 Accordo di partenariato
 Programmi operativi (da concordare con l’UE)
Il percorso è stato proposto alla Conferenza Stato
Regioni nel giugno 2012.
Il documento di indirizzo strategico e
metodologico è il primo passo per il confronto
pubblico sulle bozze di Accordo e di Programmi da
sottoporre all’Unione Europea.
Il documento di indirizzo e metodologico
 7 Innovazioni di metodo
 3 Opzioni strategiche: Mezzogiorno, Città e Aree Interne
 11 Aree tematiche comuni all’UE
Le 7 innovazioni di metodo
Per superare le cause dell’insoddisfacente impiego dei fondi
strutturali è necessario introdurre 7 innovazioni di metodo
 RISULTATI ATTESI
 AZIONI
 TEMPI
 PARTENARIATO
 TRASPARENZA
 VALUTAZIONE
 PRESIDIO NAZIONALE
Risultati attesi: esempi
Tema Istruzione.Non più genericità come ‘Rafforzare il sistema
dell’istruzione ma piuttosto:
 ‘incremento delle competenze degli studenti in matematica’,
 ‘incremento delle competenze degli studenti in lettura’
 ‘incremento del numero di studenti che completano il ciclo di
istruzione dell’obbligo
Tema Mobilità /Mobilità sostenibile.
 ‘riduzione dei tempi di percorrenza’
 ‘incremento degli utenti del trasporto pubblico/collettivo’
 ‘incremento delle merci trasportate su ferrovia sulle lunghe
percorrenze’
 ‘incremento della disponibilità di servizio di infomobilitànelle
città’.
Risultati attesi: esempi
Tema Inclusione sociale e servizi per la prima infanzia.
‘incremento della presa in carico di bambini 0-3 anni da parte dei
servizi di cura per l’infanzia’.
Tema Competitività delle imprese.
‘minor costo unitario dell’energia per le imprese’; ‘maggiore
presenza delle imprese a eventi di contatto con il mercato
internazionale’; ‘incremento sul territorio di servizi avanzati per
le imprese’; ‘incremento di figure professionali qualificate nella
compagine di impresa’, ‘maggiore presenza di ricercatori nelle
imprese’
Azioni: esempi
Tema Istruzione.
 Se il risultato atteso è ‘incremento delle competenze degli studenti in matematica’, allora
azioni chiare sono ad esempio: ‘erogazione di ore di didattica di recupero in matematica’;
‘distribuzione di software per l’apprendimento della matematica’.
 Se il risultato atteso è ‘incremento delle competenze degli studenti nelle lingue straniere’,
allora azioni chiare sono ad esempio: ‘offerta di soggiorni di studio all’esterno nel periodo
delle vacanze estive’; ‘integrazione nella didattica di momenti di visione di documentari
con voce in lingua straniera’.
Tema Inclusione sociale / servizi per la prima infanzia.
Se il risultato atteso è ‘incremento della presa in carico di bambini 0-3 anni da parte dei servizi di
cura per l’infanzia’, allora azioni chiare sono ad esempio: ‘costruzione/ampliamento di asili nido’;
‘organizzazione di sistemi di buoni servizio per la fruizione del servizio di asilo nido’.
Tema Competitività delle imprese.
Se il risultato atteso è ‘maggiore presenza di ricercatori nelle imprese’, allora azioni
chiare sono ad esempio: ‘incentivi all’assunzione di ricercatori nelle imprese’;
‘organizzazione di eventi di incontro tra dottorandi e imprese’.
Tempi
 Rimettere il tempo al centro dell’azione pubblica.
 Stimare ex ante (e aggiornare tempestivamente) il flusso dei
pagamenti
da
eseguire
annualmente
per
ciascun
Programma/fondo, basato sui dati relativi all’attuazione prevista
delle azioni.
 Definire la composizione interna del programma
assicurando un corretto equilibrio tra azioni più rapide
nell’attuazione (e quindi nei pagamenti) e azioni più complesse,
che richiedono più tempo di reparazione e di attuazione.
Partenariato
Il partenariato è metodo europeo. Ora deve assumere centralità
 estendendolo alla fase discendente della programmazione: i
bandi
 qualificando come partner non solo i soggetti rappresentativi
ma tutti quelli che dalle azioni sono potenzialmente influenzati
o che apportano conoscenza
 applicando le innovazioni 5 e 6.
Trasparenza
 Disponibilità di tutta l’informazione rilevante in modalità
aperta e secondo standard di interoperabilità
 Un sistema di monitoraggio per progetto, evoluzione
ottimizzata dell’attuale banca dati unitaria, alimenterà
OpenCoesione
 Un sistema di sostegno sistematico alla realizzazione dei progetti
costruito attraverso sopralluoghi in fasi molto preliminari
dell’attuazione e dei cui esiti verrà data informazione pubblica
Valutazione
Centralità della valutazione di impatto che si domanda se, in quale
misura e per quali soggetti le azioni adottate abbiano
effettivamente avuto effetti sulla qualità di vita delle persone e/o le
opportunità delle imprese.
Fino a che punto il programma ha
mantenuto le sue promesse?
Quanto ha contato il programma nel
risultato osservato, rispetto ad altre
variabili intervenienti?
Chi ha contribuito di più o di meno al
risultato osservato?
Presidio nazionale
 Non contrattabilità delle regole e degli indirizzi generali.
 Possibilità che il centro lanci azioni di co-progettazione
strategica territoriale per aprire il territorio a contributi di
soggetti privati e pubblici nazionali o internazionali.
 Trasformazione, de facto o de jure, del Dipartimento per lo
sviluppo e la coesione economica in agenzia.
 Ipotesi di un ruolo maggiore nella gestione dei programmi da
parte di soggetti dell’Amministrazione centrale.
Le 3 opzioni strategiche
Mezzogiorno
Città
Aree interne
Il documento propone per la discussione tre opzioni
strategiche per l’impiego dei fondi, emerse dal rilancio del
programma 2007-2013 e suggerite dal dibattito europeo e
nazionale.
Mezzogiorno
Il Mezzogiorno accusa due deficit essenziali: un deficit di
cittadinanza (dalla sicurezza personale, alla legalità, alla
giustizia, all’istruzione, alla qualità dell’aria e dell’acqua, al
trasporto pubblico, alla cura di infanzia e anziani, alla rete
digitale) e un deficit di attività produttiva privata sia
manifatturiera, sia agricola, sia commerciale e di servizi del
welfare “industriale” (indicare non il settore ma il metodo di
produzione organizzato e a forte contenuto innovativo).
Città
Le città sono al centro sia del rilancio della produttività, sia
del recupero di inclusione sociale. La programmazione
Comunitaria 2014-2020 ci offre l’opportunità di rimettere le
città al centro della programmazione.
Proposta una riserva del 5% del FESR assegnata ad una
selezione di ambiti urbani significativi.
Strumenti previsti: Investimenti Territoriali Integrati-ITI-;
Sviluppo locale partecipativo
(Community Lead Local Development)
CLLD-)
Ipotesi di intervento
Città
 Ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per
residenti e utilizzatori
 Inclusione sociale per gruppi di popolazione più fragile ed a
rischio per aree e quartieri disagiati
 Rafforzamento delle filiere produttive locali capaci di
competere a livello globale
Aree Interne
 mettere in sicurezza il territorio
 promuovere la diversità naturale e culturale
 concorrere a una nuova stagione di sviluppo
Interventi sulla scuola e sulla sanità
volti a riposizionamento e
riqualificazione dei servizi
essenziali;
Interventi sulle telecomunicazioni e
la mobilità;
Interventi per l’istruzione e la
formazione, anche degli adulti;
azioni per la manutenzione del
territorio e l’ammodernamento
degli edifici pubblici;
promozione delle attività
produttive, segnatamente
turistiche, boschive e agricole,
congruenti con il disegno
11 aree tematiche
• Ricerca,sviluppo tecnologico e innovazione(Rafforzare la ricerca,
•
•
•
•
lo sviluppo tecnologico e l'innovazione)
Agenda digitale (migliorare l'accesso alle tecnologie
dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la
qualità delle medesime)
Competitività dei sistemi produttivi (Promuovere la
competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e
il settore della pesca e dell’acquacoltura)
Energia sostenibile e qualità della vita (sostenere la transizione
verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i
settori)
Clima e rischi ambientali Promuovere l'adattamento al
cambiamento climatico, prevenzione e la gestione dei rischi)
11 aree tematiche
• Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e
•
•
•
•
•
ambientali (Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente
delle risorse)
Mobilità sostenibile di persone e merci (Promuovere sistemi di
trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali
infrastrutture di rete)
Occupazione(Promuovere l'occupazione e sostenere lamobilità
dei lavoratori)
Inclusione sociale e lotta alla povertà (Promuovere l'inclusione
sociale e combattere la povertà)
Istruzione
e
formazione(Investire
nelle
competenze,
nell'istruzione e nell'apprendimento permanente)
Capacità istituzionale e amministrativa (Rafforzare la capacità
stituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica
efficiente)
Missioni e aree tematiche
A. Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e innovazione
Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione;
Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione,
nonché l'impiego e la qualità delle medesime;
Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il
settore della pesca e dell’acquacoltura;
Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in
tutti i settori;
Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la gestione
dei rischi;
Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse;
Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle
principali infrastrutture di rete;
Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori;
Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà;
Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente;
Missioni e aree tematiche
B.Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente
Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime;
Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di
carbonio in tutti i settori;
Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la
gestione dei rischi;
Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse;
Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature
nelle principali infrastrutture di rete;
Missioni e aree tematiche
C. Qualità della vita e inclusione sociale
Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e
comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime
Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse
Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le
strozzature nelle principali infrastrutture di rete
Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori;
Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà;
Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento
permanente;
della
Missioni e aree tematiche
D. Istruzione, formazione e competenze
Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione
Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime
Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà
Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento
permanente
PARTECIPAZIONE E PARTNERSHIP
Partenariato principio chiave nell'attuazione dei Fondi del
quadro strategico comune apporta un valore aggiunto per:
 rafforzamento dell'impegno collettivo e del senso di
appropriazione (ownership) delle politiche dell'UE
 disponibilità di maggiori conoscenze, competenze e punti
di vista nell'elaborazione e attuazione delle strategie
 garanzia di maggiore trasparenza nei processi decisionali.
PARTECIPAZIONE E PARTNERSHIP
Ogni Stato membro organizza, rispettivamente per il
contratto di partenariato e per ciascun programma, un
partenariato con i seguenti partner:
 le autorità regionali, locali, cittadine e le altre autorità
pubbliche competenti;
 le parti economiche e sociali
 gli organismi che rappresentano la società civile, compresi i
partner ambientali, le organizzazioni non governative e gli
organismi di promozione della parità e della non
discriminazione.
PARTNERSHIP: aggregazioni
Partecipazione di organismi che rappresentano la
società civile e di organismi di promozione della
parità e della non discriminazione
N. di organizzazioni interessate/potenziale partenariato, è
ampio i potenziali partner possono costruire:
 piattaforme di coordinamento
 organizzazioni ombrello
con un rappresentante comune con il compito di contribuire
all'elaborazione e all'attuazione dei programmi, così da garantire
ampia rappresentanza e più agevole funzionamento
PARTECIPAZIONE :uno strumento
COINVOLGIMENTO
PARTECIPAZIONE : scelta indicatori di verifica
Scarica

Presentazione istituzionale