ANNO LIX - N° 4 DEL 2009 - RIVISTA BIMESTRALE - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004 N. 46) ART. 1 COMMA 2 DCB - ROMA La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:15 Pagina 1 MYRIAM La Salette La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:15 Pagina 2 MYRIAM Santuario N.S. di Fatima, Via di Ponte Terra, 8 - 00132 S. Vittorino - Roma Tel. 06 22.66.016 - 06 22.66.024 - E-mail: [email protected] La rivista MYRIAM si sostiene unicamente con le offerte dei lettori. MYRIAM è una pubblicazione a carattere religioso. Mettila a disposizione della tua famiglia, in mezzo a tanti giornali, riviste e libri NON PUÒ FARE CHE DEL BENE! In relazione alla normativa sulla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali (legge 31/12/1966 n.675), ci è gradito comunicarLe che il Suo nome è stato inserito nel nostro indirizzario esclusivamente allo scopo di inviarLe la rivista Myriam e garantiamo che tali dati sono utilizzati esclusivamente per l’invio di comunicazioni inerenti alle opere della Congregazione degli Oblati di Maria Vergine e sono trattati con la massima riservatezza. Qualora queste comunicazioni non fossero di Suo gradimento è Sua facoltà richiedere la cancellazione dei dati relativi alla Sua persona dal nostro indirizzario. La rivista Myriam è collegata alle attività dei Santuari, Parrocchie e Centri di Spiritualità degli Oblati di Maria Vergine in Italia ed in Nigeria: Sacro Cuore Pinerolo, Chiavari SS. Salvatore Pantelleria Nostra Signora delle Grazie Carignano Madonna della Salette Viù Maria Regina della Pace Torino S. Maria del Pianto Roma N. Signora di Fatima S. Vittorino - Roma S. Caterina di Alessandria Sassari Convitto Eccl.co S. Elena Roma S. Francesco Pantelleria S. Gaetano Pantelleria S. Giorgio Rovereto S.S. Iacopo e Filippo Pisa S. Berardo Teramo Mondo Migliore Rocca di Papa Pensionato Lanteri Pisa Lanteri House Suleja - Nigeria Rivista degli Oblati di Maria Vergine Direttore responsabile: Sergio Zirattu, omv Segretaria di redazione: Mariarosa Scalcon, omvf Per la fotografia: Luciano Marchesin, omv Hanno collaborato a questo numero: Carlo Rossi, omv Andrea Brustolon, omv Giovanni Mannini,omv Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 85 del 11/03/2009 Con approvazione ecclesiastica Stampa: Arti Grafiche s.r.l. Via Vaccareccia, 57 - 00040 Pomezia (RM) Tel. 06 91.62.981 - Fax 06 91.14.16.58 E-mail: [email protected] Copertina: Santuario N. S. de La Salette tiratura 10.000 copie Sommario Non inviare soldi per lettera ma usare solo il Conto Corrente Postale N° 439018 indirizzato a: SANTUARIO N.S. DI FATIMA ISTITUTO OBLATI DI MARIA VERGINE, 00132 San Vittorino - Roma Questo numero è stato consegnato all’ufficio postale di Roma Attenzione: per richiedere informazioni, segnalare disguidi e ritardi nella consegna della posta, rivolgetevi alla direzione compartimentale delle Poste della vostra città. LE APPARIZIONI DELLA MADONNA A LA SALETTE ................................................3 DALLA LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II.............................................................................................5 MARIA A LA SALETTE: GUIDA LUMINOSA VERSO IL REGNO..........................................................7 MARIA VERGINE, MADRE DI RICONCILIAZIONE.....................................................................13 IL SANTUARIO DI N. S. DE LA SALETTE..........................................................16 MASSIMINO E MELANIA.........................20 V.LE “MADONNA DE LA SALETTE” PRESSO IL CENTRO DI SPIRITUALITÀ LANTERIANA DI VILLA SCHIARI.......................................................25 La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:15 Pagina 3 Le apparizioni della Madonna a La Salette maniera più coerente e concreta gli autentici valori evangelici della nostra fede. In effetti, a La Salette, in maniera ancora più evidente di come avverrà a Lourdes e poi a Fatima, Maria si mostra triste e piange per il comportamento vergognoso di tanti cristiani, purtroppo anche persone consacrate e sacerdoti, perduti nella ricerca egoistica del piacere e del benessere personale. Ma – ci ricorda S. Paolo – “il salario del peccato è la morte” (Rm 6, 21). Ed è da questa morte eterna che il Signore, attraverso le parole e le lacrime della Santa Vergine, vuole liberare i suoi figli, riportandoli ad un rapporto sereno ed equilibrato con Lui, con se stessi, con le altre persone ed anche con la natura, che, purtroppo, con cataclismi dolorosi riflette, a volte, lo squilibrio esistente nel cuore dell’uomo. Senza indulgere alle derive apocalittiche di alcuni che, fin dai primi anni dell’apparizione, vollero strumentalizzare il messaggio della Vergine a La Salette, MYRIAM C ontinuando il nostro tour spirituale alla ricerca dei principali santuari mariani nel mondo, fermiamo, questa volta, la nostra attenzione sul Santuario di N. S. de La Salette, comune della Francia. meridionale, composto da una dozzina di piccoli villaggi. Le montagne che lo circondano formano una catena montuosa; ed è proprio a nord di questo circolo montuoso, all’altezza di circa 1.800 metri, che, il 19 settembre 1846, la Santa Vergine apparve a due umili pastorelli, Melania Calvat e Massimino Giraud. Un’apparizione che conferma la predilezione di Maria per persone di umili condizioni e di animo innocente, quasi a garanzia della veridicità degli eventi verificatisi. Così fu per l’apparizione di Guadalupe in Messico nel 1531 a S. Juan Diego, un povero indio analfabeta; a Lourdes a S. Bernadette Soubirous; a Fatima nel 1917 ai tre pastorelli Giacinta, Francesco e Lucia… In questo numero di Myriam ripercorreremo, dunque, la storia di questi avvenimenti, che, mentre da una parte manifestano l’attenzione materna del nostro Dio, che si serve proprio della Madre del suo Figlio per diffondere nel mondo la sua Grazia, ci richiamano, dall’altra, all’urgenza di una sincera conversione del cuore, per vivere in 3 La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:15 Pagina 4 MYRIAM surrezione del Figlio di Dio; nella sua attuazione nel tempo, però, richiede l’accoglienza e la partecipazione libera, consapevole e responsabile di ciascuna persona. 4 per farne un uso terroristico di catastrofismo planetario ed anticlericale, dobbiamo riconoscere tutta la nostra responsabilità nel concorrere, con il nostro atteggiamento egoistico ed indifferente, allo sfruttamento inadeguato delle risorse del Pianeta e alle conseguenze negative di disuguaglianza sociale fra i popoli e di disastri cosmici. Fin dalle prime pagine della Bibbia viene sottolineata questa corrispondenza fra il peccato dell’uomo e lo sconvolgimento del “giardino” originario in cui Dio l’aveva posto: “Maledetto sia il suolo per causa tua!” (Gen 3,17). In quelle stesse pagine, tuttavia, viene presentato il piano di salvezza e di redenzione progettato dall’amore misericordioso di Dio, che non si rassegna a perdere per sempre le creature fatte a sua immagine. E in questo progetto di salvezza un posto di rilievo ce l’ha appunto la “Donna”, la cui stirpe avrebbe schiacciato la testa al serpente. Effettivamente, Maria è riconosciuta universalmente da noi cristiani come la Madre e la prima collaboratrice dell’opera di redenzione di Gesù Cristo. Tale liberazione si è realizzata una volta per tutte con l’Incarnazione, Morte e Ri- La Vergine non è venuta a La Salette per insegnarci qualcosa di nuovo.. Ella è venuta per manifestare la presenza, nel mondo e nella nostra vita, della forza di salvezza che è in Cristo Gesù: viene a supplicarci in lacrime a farci caso. Questa è la base del suo intervento. Le lacrime di Maria sono i segni della sua impotenza di fronte alla nostra libertà, allorché rifiutiamo la salvezza che ci è proposta. Sono nel contempo i segni del suo amore, l’estremo argomento di una madre che ha solo i suoi occhi per piangere, per commuovere i nostri cuori induriti (P. Roger Castel, MS). È molto significativo che, dopo gli eventi prodigiosi accaduti a La Salette, le genti del luogo cominciarono ad acclamare coralmente Maria come la “Vergine riconciliatrice dei peccatori”. Tale titolo non è frutto di un’analisi teologica fatta a tavolino da competenti studiosi, ma è piuttosto l’espressione della fede di un popolo che continua ad invocare Maria per la conversione dei peccatori. P. CARLO ROSSI, OMV La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:15 Pagina 5 La diocesi di Grenoble, i Missionari de La Salette e molti fedeli in tutto il mondo celebrano quest’anno il 150° anniversario della apparizione della Beata Vergine Maria in una località delle Alpi, da dove il suo messaggio non ha cessato mai di diffondersi. Questa commemorazione può essere piena di grazia; mi associo anch’io, in unione con i pellegrini che salgono a venerare la Madre del Signore con il titolo di Riconciliatrice dei peccatori. Madre del Salvatore, Madre della Chiesa, Madre degli uomini, Maria accompagna ciascuno nel pellegrinaggio della vita. […] Ella, Madre piena di amore, ha mostrato in questo luogo la sua tristezza per il male morale dell’umanità. Attraverso le sue lacrime, ci aiuta a meglio comprendere la dolorosa gravità del peccato, il rifiuto di Dio, ma anche la fedeltà appassionata che suo Figlio nutre per i suoi figli, Lui, il Redentore, il cui amore è ferito dalla dimenticanza e dal rifiuto. Il messaggio di La Salette è stato affidato a due pastorelli in un momento di grande sofferenza delle popolazioni colpite dalla carestia e sottoposto a molte ingiustizie. Inoltre, l’indifferenza o l’ostilità nei confronti del messaggio evangelico erano in aumento. La Madonna, facendoci contemplare l’immagine del suo Figlio crocifisso sul petto, mostra che, associata all’opera della salvezza, Ella ha compassione delle difficoltà dei suoi figli e soffre nel vederli allontanarsi dalla Chiesa di Cristo a tal punto di dimenticare o di rifiutare la presenza di Dio nella loro vita e la san. tità del suo Nome. L’irradiamento dell’evento de La Salette, attesta che il messaggio di Maria non si esaurisce nella sofferenza espressa dalle lacrime; la Vergine chiede di riprendere il cammino della fede; invita alla penitenza, alla perseveranza nella preghiera e in particolare alla fedeltà alla pratica domenicale. Ella chiede che il suo messaggio “sia fatto conoscere a tutto il suo popolo” con la testimonianza di due ragazzi. E, infatti, la loro voce si farà rapidamente sentire. Verranno i pellegrini e ci saranno molte conversioni. Maria era apparsa nella luce che evoca lo splendore di umanità trasfigurata dalla risurrezione di Cristo: La Salette è un messaggio di speranza, perché la nostra speranza è sostenuta dall’intercessione di Colei che è la Madre degli uomini. Le infedeltà, anche se gravi, non sono irrimediabili. La notte del peccato scompare davanti alla luce della divina misericordia. La sofferenza umana accettata può contribuire alla purificazione e alla salvezza. Per chi cammina umilmente nella via del Signore, il braccio del Figlio di Maria non peserà a condannare, ma si aprirà alla mano protesa dei peccatori riconciliati dalla grazia della croce per farli entrare nella vita nuova. Le parole di Maria a La Salette, per la loro semplicità e rigore, sono di una reale attualità, in un mondo che subisce sempre i fla- MYRIAM Dalla Lettera di Giovanni Paolo II in occasione del 150° anniversario dell’Apparizione della Madonna a La Salette. 5 La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:15 Pagina 6 MYRIAM gelli della guerra e della fame, e tante sventure, che sono segni e sovente anche conseguenze del peccato degli uomini. Anche oggi, Colei che “tutte le generazioni chiameranno beata” (Lc 1,48) vuole portare “tutto il suo popolo”, attraverso le prove di questo tempo, alla gioia che deriva dal compimento della missione affidata da Dio all’uomo […]. Dalle terre della Savoia e del Delfinato, dove la Vergine Maria ha fatto ascoltare il suo messaggio 150 anni fa, lo stesso invito risuona ancora oggi per i numerosi pellegrini che salgono verso questo santuario, e per coloro che si recano in tanti altri santuari salettini. Incoraggio tutti a presentare alla Vergine Immacolata le pene e le speranze di questo mondo […] Possano essere testimoni della riconciliazione, dono di Dio e frutto della Redenzione per le persone, le famiglie e i popoli! Il pellegrinaggio li aiuti a non lasciare cadere la loro vita nella tiepidezza o nell’indifferenza e non dimenticare mai di riservare al Cristo risorto il primo posto nella loro vita! Possano essere nel mondo artefici di quella pace che il Signore ha promesso (cfr Gv 14,27) e rimanere indefettibilmente persuasi del valore inalienabile della più umile delle prove umane! . Maria è presente nella Chiesa come nel giorno della Croce, della Resurrezione e della Pentecoste. A La Salette, ha chiaramente manifestato la costanza della sua preghiera per il mondo. Lei non abbandonerà mai gli uomini creati ad immagine e somiglianza di Dio e ai quali è dato di diventare figli di Dio (cfr Gv 1,12). Possa Ella condurre a suo Figlio tutte le nazioni della terra! […] Vaticano, 6 maggio 1996. . Giovanni Paolo II 6 Preghiera alla Vergine de La Salette Riconciliatrice dei peccatori Ricordati, o Nostra Signora de La Salette, delle lacrime che hai versato per noi sul Calvario. Ricordati anche della continua sollecitudine che hai per noi, tuo popolo, affinché nel nome di Cristo Gesù ci lasciamo riconciliare con Dio. Dopo aver fatto tanto per noi tuoi figli, Tu non puoi abbandonarci. Confortati dalla tua tenerezza, o Madre, noi Ti supplichiamo, malgrado le nostre infedeltà e ingratitudini. Accogli le nostre preghiere, o Vergine Riconciliatrice, e converti i nostri cuori al tuo Figlio. Ottienici la grazia di amare Gesù sopra ogni cosa e di consolare anche Te con una vita dedicata alla gloria di Dio e all’amore dei nostri fratelli. Amen. La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:15 Pagina 7 Maria a La Salette: guida luminosa verso il Regno N LE APPARIZIONI MYRIAM ell'inverno 1845-46 le famiglie del comune di La Salette sono afflitte da una grande miseria causata dall'insufficienza dei raccolti e soprattutto dalla malattia delle patate, situazione riscontrabile, oltre che in Francia, in gran parte Maximin e Mèlanie dell' Europa. È questo il contesto in cui si colloca la storia dell’apparizione di Maria a La Salette ai due pastorelli Mélanie Mathieu-Calvat, di quattordici anni, e Maximin Giraud, di undici. Entrambi nativi di Corps, appartenevano a famiglie molto povere; nessuno dei due era mai andato a scuola né al catechismo, erano quindi analfabeti. Maximin era orfano di madre da quando aveva 17 mesi; tuttavia, era molto vivace, gli piaceva giocare e correre con il cane e la capretta. Melania, invece, era di carattere riservato, timida e di poche parole. . Domenica 13 settembre 1846 Pierre Selme, agricoltore degli Ablandins, arriva a Corps per cercare qualcuno che possa rimpiazzare il suo pastore ammalato. Il carradore Giraud, allora, avvisando l’altro della leggerezza del ragazzo, acconsente a destinare suo figlio Maximin a questo incarico. Così, da lunedì 14 settembre, Maximin conduce al pascolo le mucche di Pierre Selme. I luoghi di pascolo sono quelli dove avverrà l'apparizione. Mélanie si trova già agli Ablandins, a servizio di Baptiste Pra, e anche lei conduce al pascolo, vicino ai luoghi dell'apparizione, le mucche del suo padrone. . 7 La sera di venerdì 18 settembre i ragazzi s'incontrano per la prima volta: pur essendo nativi dello stesso paese, non avevano mai avuto modo di conoscersi prima. La mattina di sabato 19 settembre 1846, vigilia della solennità dell’Addolorata, che allora veniva celebrata la terza domenica di settembre, Maximin e Mélanie partono insieme per condurre al pascolo quattro mucche ciascuno; Maximin ha con sé anche il cane Lulù e la capretta. Verso mezzogiorno, quando la campana suona l'An- MYRIAM La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:15 Pagina 8 gelus delle dodici, i due pastorelli fanno abbeverare gli animali alla cosiddetta “fontana delle bestie”; poi si avvicinano alla “fontana degli uomini” e lì consumano il loro pasto, a base di pane e formaggio; una volta finito, altri tre pastori arrivano alla fontana e si intrattengono con i ragazzi che, dopo la loro partenza, sentono il bisogno insolito di riposarsi. Verso le 15, Mélanie si sveglia e, non scorgendo più le bestie, chiama Maximin e corre su per il colle a cercarle; Maximin la segue. Trovatele, si tranquillizzano e iniziano a scendere dal colle. Fatti alcuni passi, Mélanie scorge all'improvviso un globo di luce nel luogo dove avevano lasciato i tascapane, “come se il sole fosse caduto in quel luogo”. Chiama in fretta Maximin, e insieme cercano di capire cosa stia accadendo: la paura si impossessa dei due ragazzi; Mélanie lascia cadere il suo bastone, mentre Maximin cerca di riprenderlo, per potersi difendere da quella 8 luce. Ma a questo punto i ragazzi scorgono all'interno del globo di luce la figura di una donna, che essi chiameranno sempre la “bella Signora”, seduta con i gomiti poggiati sulle ginocchia e il viso nascosto tra le mani; la sentono singhiozzare. Melania pensa: “Forse è una mamma offesa dai figli, che è fuggita sulla montagna a sfogarsi piangendo”. . . Attenuata un po’ la paura, i due pastorelli tuttavia non osano fare un passo. Allora la donna alza i gomiti dalle ginocchia e, allontanate le mani dal volto, si alza lentamente. E’ bellissima! Ma il suo volto è pieno di afflizione: sembra carica di tanti dolori. Rivolge loro la parola in francese: "Avvicinatevi, figli miei, non abbiate timore, sono qui per annunciarvi un grande messaggio", poi fa qualche passo in avanti. I ragazzi le ubbidiscono. Mai udita una voce così invitante, così carezzevole, “dolce come una musica”! Andandole molto vicino, sono immersi nella luce. È alta e tutta splendente. La bella Signora indossa il vestito delle mamme della regione: un abito che scende fino ai piedi, uno scialle, una cuffia sulla testa, un grembiule di color giallo splendente, annodato attorno ai fianchi. La cuffia, l'orlo dello scialle e i piedi sono ornati da ghirlande di rose multicolori. Accanto alle rose dello scialle è visibile una pesante catena, mentre al petto porta un crocifisso con ai lati un paio di tenaglie e un martello. Continuando a piangere e chinando lievemente il capo, affida loro il messaggio, parlando parte in francese e parte in patois, il dialetto locale. . La Vergine parlò molto in questa unica apparizione a La Salette, riferendosi oltre che a problemi generali, a livello mondiale, anche a situazioni locali, riguardanti i villaggi circostanti. Il mes- La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:15 Pagina 9 saggio venne in seguito studiato da eminenti teologi ed interpretato nella sua sostanza di messaggio salvifico. Ne citiamo di seguito alcuni brani. “Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e così pesante che non posso più sostenerlo. Da quanto tempo soffro per voi! Affinché mio Figlio non vi abbandoni, mi è stato affidato il compito di pregarlo continuamente per voi; ma voi non ci fate caso. Per quanto pregherete e farete mai potrete compensare la pena che mi sono presa per voi. - Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e non me lo volete concedere. E’ questo che appesantisce tanto il braccio di mio Figlio! Coloro che guidano i carri non sanno imprecare senza usare il nome di mio Figlio. Queste sono le due cose che appesantiscono tanto il braccio di mio Figlio. Se il raccolto si guasta, la colpa è vostra. Ve l'ho mostrato l'anno passato con le patate: voi non ci avete fatto caso. Anzi, quando ne trovavate di guaste, bestemmiavate il nome di mio Figlio. Esse continueranno a marcire e quest'anno, a Natale, non ve ne saranno . più”. La parola "patate" (pommes de terre, in francese) mette in imbarazzo Mélanie. Nel dialetto locale, infatti, le patate vengono chiamate “las truffas”. La ragazza si rivolge allora a Maximin. Ma la “bella Signora” la previene, continuando il suo discorso non più in francese, ma nel dialetto dei ragazzi: “Voi non capite, figli miei? Ve lo dirò diversamente”. Quindi, riprendendo dalla frase “Se il raccolto si guasta … ”, prosegue: “Se avete del grano, non seminatelo. Quello seminato sarà mangiato dagli insetti e quello che verrà cadrà in polvere, quando lo batterete. Sopraggiungerà una grande carestia. Prima di essa, i bambini al di sotto dei sette anni saranno colpiti da tremito e morranno tra le braccia di coloro che li terranno. Gli altri faranno penitenza con la carestia. Le noci si guasteranno e l'uva marcirà”. A questo punto, la donna affida separatamente un segreto a Maximin e poi a Mélanie, in modo che solo uno dei due riesca ad ascoltarla; quindi prosegue: “Se si convertono, le pietre e le rocce si tramuteranno in mucchi di grano e le patate nasceranno da sole nei campi.”. Quindi confidenzialmente e maternamente la Vergine chiede: “Fate la vostra preghiera, figli miei?”. “Non MYRIAM IL MESSAGGIO 9 MYRIAM La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:15 Pagina 10 10 molto, Signora”, rispondono entrambi. “Ah, figli miei, bisogna proprio farla, sera e mattino! Quando non potete far meglio, dite almeno un Pater e un 'Ave Maria; quando potete fare meglio, ditene di più. A messa, d'estate, vanno solo alcune donne anziane; gli altri lavorano di domenica, tutta l'estate. D'inverno, quando non sanno che fare, vanno a messa solo per burlarsi della religione. In Quaresima, vanno alla macelleria come i cani. Avete mai visto del grano guasto, figli miei?”. “No, Signora”, rispondono. Allora la donna si rivolge a Maximin: “Ma tu, figlio mio, lo devi aver visto una volta con tuo padre, verso la terra di Coin. Il padrone del campo disse a tuo padre di andare a vedere il suo grano guasto. Vi andaste tutti e due, prendeste in mano due o tre spighe, le stropicciaste e tutto cadde in polvere. Al ritorno, quando eravate a mezz'ora da Corps, tuo padre ti diede un pezzo di pane dicendoti: "Prendi, figlio mio, mangia ancora del pane quest'anno, perché non so chi ne mangerà l'anno prossimo, se il grano continua in questo modo”. “Oh, sì, Signora, ora ricordo: prima non me lo ricordavo!”, risponde Maximin. . Infine, il colloquio con la Vergine termina con un accorato appello, non in dialetto, ma in francese: “Ebbene, figli miei, fatelo conoscere a tutto il mio popolo”. La “bella Signora” inizia quindi a muoversi, attraversa il ruscello e, senza voltarsi, ripete: “Suvvia, figli miei, fatelo conoscere a tutto il mio popolo”. Risale, poi, il sentiero sinuoso che porta alla sommità del colle vicino e si eleva da terra; i pastorelli la raggiungono e si accorgono che guarda prima il cielo e poi la terra in direzione Sud-Est. Ora il suo volto non è più rigato di lacrime. Lentamente comincia a “fondersi nella luce” e scompare in un alone di luce abbagliante. Sparito il bagliore, Melania mormora: “Dev’essere una grande santa”. “Ad averlo saputo ch’era una grande santa risponde Massimino - le avremmo detto di condurci con sé!”. Scendono a recuperare le loro cose e le mucche, ma sono tanto contenti e parlano di ciò che hanno visto.. L'APPROVAZIONE DELLA CHIESA Testimoni di un evento straordinario, Maximin e Mélanie ritornano a valle, e sarà lo stesso Maximin a darne notizia sia al suo padrone, Pierre Selme, che al padrone di Mélanie, Baptiste Pra. Questi ultimi, la sera stessa, insieme con un loro vicino hanno la bella idea di trascrivere, sotto dettatura di Melania, le parole della Vergine, che - grazie a loro - sarà il primo documento scritto dell’apparizione, controfirmato da loro tre. La mattina seguente essi inviano i pastorelli dal parroco del villaggio de La Salette, Jacques Perrin, che, toccato dal racconto dei ragazzi, parla subito dell'apparizione nell'omelia domenicale e ne informa l’arciprete di Corps, Pierre Mélin. . Da questo momento inizia il lungo cammino d'indagine sull'accaduto per verificarne la veridicità. Il vescovo di Grenoble, mons. Philibert de Bruillard, è ufficialmente informato del fatto il 5 ottobre 1846, attraverso una lettera dell'arciprete di Corps. Leggendo questa lettera, il vescovo di Grenoble ha l'impressione che il curato Mélin sia troppo preso dalla fretta di trarre conclusioni. Quindi chiede all’arciprete di Corps maggiori informazioni. Senza però nemmeno attendere la risposta, il 9 ottobre invia una lettera circolare a tutti i preti della sua diocesi e, ricordando loro le prescrizioni sinodali del 1829, li invita ad astenersi dal dichiarare miracoli nuovi senza l'autorizzazione del vescovo e della Santa Sede. Il 12 ottobre Mélin risponde al vescovo, ma questi non si accontenta delle sue informazioni e quindi fa continuare le ricerche fino a che non istituisce una commissione apposita che presiede lui stesso. Intanto la notizia dell'apparizione si diffonde rapidamente. Germain Giraud, il padre di Maximin, che non era affatto credente, si converte. Il primo pellegrinaggio ha luogo il 24 novembre, guidato dai due bambini. Inoltre, sul posto dove era apparsa la Vergine scaturisce una fonte d’acqua che comincia ad operare prodigi. Il 16 aprile 1847 si registra la prima guarigione miracolosa a suor Claire Peirron, ad Avignone. Il 31 maggio 1847 al pellegrinaggio in cui è piantata la croce sulla montagna partecipano 5.000 fedeli. Il 15 agosto un’altra guarigione miracolosa è dichiarata da Mélanie Gamon, a Corps e il 19 settembre, primo anniversario dell’apparizione, ha luogo un pellegrinaggio di 50.000 fe. deli. Nello stesso anno, l’8 novembre, ha luogo la prima riunione della commissione. Infine, dopo quattro anni di ricerche, il 19 settembre 1851, quinto anniversario dell’apparizione, mons. de Bruillard ne firma il decreto di approvazione, che l’anno seguente viene pubblicato anche dall’Osservatore Romano. . È singolare l'introduzione del vescovo: “Nonostante il naturale candore dei due ragazzi... nonostante la costanza e la fermezza della loro testimonianza... per lungo tempo noi abbiamo dovuto mostrarci scettici e incapaci di ammettere, in modo incontestabile, un avvenimento MYRIAM La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:15 Pagina 11 11 MYRIAM La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:16 Pagina 12 12 così meraviglioso... Così abbiamo cercato con cura meticolosa tutte le ragioni per rigettarlo e non ammetterlo, sebbene una folla di anime pie lo avesse accolto con grande risonanza”. Si può riconoscere, in queste parole, la saggezza della Chiesa che non corre mai nei suoi giudizi. Dopo una serie di ulteriori considerazioni, il decreto così continua: “Art. 1 - Noi giudichiamo che l'apparizione della santa Vergine a due pastorelli il 19 settembre 1846, su una montagna della catena delle Alpi, situata nella parrocchia de La Salette... porta in se stessa tutti i caratteri della verità, e che i fedeli hanno fondate ragioni per ritenerla indubitabile e certa. Art. 2 - Noi crediamo che questo fatto acquisti un nuovo grado di certezza per l’accorrere spontaneo e immenso di fedeli sui luoghi dell'apparizione... Art. 3 – È per questo, per testimoniare a Dio e alla gloriosa Vergine Maria la nostra viva riconoscenza, che noi autorizziamo il culto a Nostra Signora de La Salette...”. . VASTE RISONANZE DELLE APPARIZIONI L'apparizione di Maria a La Salette ha avuto subito una grande risonanza. Insieme a tante persone ignote alla storia, uomini di cultura con prospettive assai differenti tra loro, come san Pierre-Julien Eymard, san Giovanni Bosco, Louis Veillot, Léon Bloy, Jacques Maritain, Maurice Blondel, Paul Claudel, Thomas Merton, ne rimasero affascinati. In particolare, Blondel scriveva: “Quel che spinge alcuni a credere è proprio quello che può far dubitare altri: le persone semplici amano i pellegrinaggi: lì, le ragioni del cuore possono essere appagate; e, grazie alla testimonianza di miracoli concreti, sensibili, accettano le grandi verità che, a causa del loro eccessivo splendore, li accecano. I saggi sono sempre scioccati da questi interventi così materiali e bizzarri del sovrannaturale. Ma dove starebbe l'uguaglianza tra i semplici e i saggi, se anche questi ultimi non dovessero compiere uno sforzo di sottomissione e di fede, uno sforzo più necessario e più grande che altrove, come nei dogmi dove trovano una chiarezza e una certezza maggiore? Allora cerchiamo di essere semplici, come bambini...” La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:16 Pagina 13 Maria Vergine, Madre di Riconciliazione La Signora apparsa a La Salette fu riconosciuta come Madre della Riconciliazione sia dal popolo che dalle autorità della Chiesa locale e poi della Chiesa universale e come tale invocata, come è illustrato nella storia qui narrata. Soprattutto Papa Giovanni Paolo II ha evidenziato la centralità evangelica e l’attualità del messaggio della Madonna de La Salette, alla luce dei criteri della Congregazione per la Dottrina della Fede, “…le apparizioni e in particolare i messaggi della Madonna non possono contraddire il contenuto della fede, anzi devono convergere verso l’oggetto centrale dell’annuncio di Cristo: L’amore del Padre che suscita negli uomini la conversione e Nella Madonna apparsa a La Salette piangente per i peccati dei suoi figli, la Chiesa ha riconosciuto la propria identità e missione. Maria infatti, come insegna il Concilio Vaticano II è “specchio della Chiesa” sia in quanto la Chiesa come Maria ha accolto il Verbo della riconciliazione, sia in quanto ha un cuore pieno di misericordia verso i peccatori e in quanto è animata da “carità materna” per la salvezza dei fratelli. E’ lei che la Chiesa guarda ed imita quale Madre dal Cuore Immacolato, alleata di Dio nell’opera di Riconciliazione in virtù della sua docilità allo Spirito Santo, Ospite dolce dell’anima che abitando nel suo cuore purissimo l’ha resa capace di accogliere il Verbo di Dio e di aderire con tutta se stessa alla Sua persona e alla Sua opera. MYRIAM dona la grazia per abbandonarsi a Lui con devozione filiale”. 13 La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:16 Pagina 14 MYRIAM MARIA MADRE DELLA RICONCILIAZIONE NELLA LITURGIA DELLA CHIESA. 14 Il titolo dato a Maria come Madre della Riconciliazione lo ritroviamo nei santi e negli Ordini religiosi del secolo XI e XII e poi diffuso nel popolo di Dio, che ha amato contemplare e onorare la Madre accanto al Figlio Crocifisso. Lui infatti è la “Riconciliazione dei peccatori con il Padre”. . Come Maria è presente nella vita e nella missione di Cristo in .. quanto . Madre di . Dio e Socia del Redentore, cosi è . presente in . ogni celebrazione liturgica dei misteri della Salvezza, nelle Solennità e feste mariane dell’anno liturgico, nelle celebrazioni dei sacramenti e in particolare della Eucaristia. Fra le “Messe della Beata Vergine Maria”, vi è quella dedicata a “Maria Vergine Madre di Riconciliazione”, raccomandata per la Quaresima, tempo liturgico forte nel quale più propriamente risuona l’esortazione dell’apostolo Paolo: “Vi supplico in nome di Cristo; lasciatevi riconciliare con Dio” (2Cor 5,20), riconoscendo così il ruolo della Beata Vergine Maria nella riconciliazione con Dio.. Il formulario della Messa di Maria Vergine Madre della Riconciliazione è raccomandato per i Santuari dove i fedeli si accostano numerosi al Sacramento della Penitenza, in quanto, come dice il testo, esalta la misericordia del Signore, che si estende di generazione in generazione a tutte le creature e venera il Cuore della Beata Vergine pieno di misericordia verso i peccatori. Al servizio del Sacramento della Penitenza per tutti i fedeli delle diocesi circostanti e dei pellegrini di passaggio è dedicato il lavoro dei Missionari Oblati di Maria Vergine nel Santuario di N.S. di Fatima a S. Vittorino. Essi, sotto lo sguardo materno di Maria, Madre della riconciliazione e della misericordia, accolgono i tanti figli prodi- La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:16 Pagina 15 suoi figli a contemplare da vicino il suo dolore per il male commesso e la sua sofferta intercessione per trattenere i castighi della giustizia di Dio. Il muto linguaggio delle lacrime di Maria tornerà anche in altre apparizioni più recenti. LA SALETTE E FATIMA L’apparizione della Salette e quelle di Fatima hanno in comune il messaggio, caratterizzato dai richiami evangelici alla preghiera e alla conversione della vita e i segreti, caratterizzati da rivelazione di avvenimenti futuri in genere collegati col messaggio. Non vogliamo addentrarci in un confronto approfondito, assai arduo, ma alcuni esperti Mariologi, come P. Renè Laurentin e P. Stefano De Fiores, evidenziano un ampliarsi dello sguardo materno di Maria su tutta l’umanità e su tutta la Chiesa. Il linguaggio di Maria a La Salette è semplice e vuole mostrare la gravità del peccato non solo come causa della carestia e delle malattie dei bambini, ma soprattutto con il volto lacrimante della Madre che invita i 1. Il richiamo alla preghiera si concretizza soprattutto nella recita quotidiana del S. Rosario. 2. L’esigenza della conversione personale è approfondita con la coscienza del peccato come offesa fatta a Dio. 3. Ma a Fatima vi è insistente l’elemento della riparazione, cioè la preghiera e l’offerta delle sofferenze per la conversione dei peccatori. Maria, socia del Redentore, Madre Riconciliatrice e Riparatrice chiama tutti i MYRIAM ghi che tornano alla casa del Padre. Le Apparizioni di Fatima sono caratterizzate dalla continuità di alcuni elementi del Messaggio precedente, ma con ulteriori determinazioni e sviluppi: 15 La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:16 Pagina 16 suoi figli a unirsi a Lei in questa opera di cooperazione alla salvezza delle anime, che altrimenti andrebbero all’Inferno. 4. A Fatima sono annunciate varie conseguenze storiche dei peccati, cioè le guerre e le persecuzioni della Chiesa, e come garanzia della Pace nel mondo offre il suo Cuore Immacolato, al quale è necessario consacrarsi. Per questo Maria come Madre e Regina nostra chiama tutti intorno a Lei, perché vuole che tutti ci sentiamo responsabili della salvezza di tutti. Il Papa Giovanni Paolo II nell’Enciclica Riconciliazione e penitenza ricorda: “Con Maria la Chiesa del cielo, la Chiesa della terra, la Chiesa del purgatorio sono misteriosamente unite in questa cooperazione con Cristo nel riconciliare il mondo con Dio e con la loro intercessione sostengono i loro fratelli pellegrini nel mondo, nell’impegno di conversione, di fede, di ripresa dopo ogni caduta, di azione per far crescere la comunione e la pace nella Chiesa e nel mondo” (RP 12). MYRIAM P. GIOVANNI MANNINI, OMV IL SANTUARIO DI N. S. DE LA SALETTE 16 Al decreto di approvazione fa seguito, il 1° maggio 1852, un altro decreto con il quale mons. de Bruillard annuncia la costruzione, sui luoghi dell'apparizione, di un santuario dedicato a Nostra Signora de La Salette e, allo stesso tempo, la costituzione di un gruppo di missionari incaricati del suo servizio, i Missionari di Nostra Signora de La Salette: «Per quanto possa essere importante l'erezione di un santuario, vi è ancora qualche cosa di molto più importante: cioè i ministri della religione, destinati al servizio del santuario stesso, all'accoglienza dei pellegrini, a predicare la parola di Dio, all'esercizio del ministero della riconciliazione, all’amministrazione del sacramento dell’eucaristia e ad essere, per tutti, i dispensatori fedeli dei misteri di Dio e dei tesori spirituali della Chiesa. Questi sacerdoti saranno chiamati i “Missionari di Nostra Signora de La Salette”. La loro istituzione e la loro esistenza saranno, come il santuario stesso, un perpetuo ricordo dell'apparizione misericordiosa di Maria». La costruzione della basilica termina nel 1865, e il 19 gennaio 1879 papa Leone XIII decreta per il santuario de La Salette il titolo di basilica minore e La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:16 Pagina 17 Ben presto, i sacerdoti diocesani chiamati a servire il santuario, e per i quali mons. de Bruillard aveva preparato un «progetto di regola», riflettendo sull'apparizione e vivendone le linee centrali di spiritualità, si sentirono chiamati a vivere la consacrazione religiosa in comunità, per dare una più significativa testimonianza dell'evento. Si apre così un lungo cammino di discernimento, che ha visto protagonisti i cappellani del santuario e il vescovado di Grenoble, e che sfocerà nella costituzione di una congregazione religiosa prima di diritto diocesano il 2 febbraio 1858, poi di diritto pontificio il 27 mag- gio 1879. Attualmente l'istituto è presente in ventuno nazioni e conta circa novecento religiosi. Nella cura pastorale del Santuario e delle altre opere apostoliche essi sono coadiuvati dal ramo femminile delle Suore di Nostra Signora de La Salette, che comprende dal 1955 i primi due movimenti religiosi salettini, sorti nei primi anni dopo l’apparizione e all’inizio del novecento. Nella loro Regola di vita si legge: «Lo spirito di riconciliazione, come le suore lo intendono dai gesti e dalle parole di Maria nella sua apparizione, si esprime con una vita di preghiera, di sacrificio e di apostolato. La loro preghiera si unisce a quella di Maria che, in cielo, con la sua ininterrotta intercessione, non desiste di ottenere al "suo popolo" le grazie della salvezza. Il loro sacrificio si attua nell'oblazione di se stesse a Dio, rinnovata in ogni istante con l'accettazione della volontà del Padre, che le unisce, con Maria, alla vita redentrice MYRIAM la solenne incoronazione della statua della Vergine «Riconciliatrice dei peccatori». Con decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 20 giugno 1934, la Santa Sede proclama la Madonna de La Salette patrona principale dell'istituto omonimo, fissandone la festa al 19 settembre, giorno anniversario dell'apparizione. 17 La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:16 Pagina 18 MYRIAM del Cristo e al suo sacrificio sulla croce. Il loro apostolato è colmo di quest'amore che rende la Madonna così sollecita ai bisogni dei suoi figli. Quest'amore riempie il loro cuore di ansia premurosa per i poveri, i diseredati, per tutti coloro che sono nell'indigenza. Con tutta la loro vita, le suore vogliono testimoniare l'appello del Cristo alla riconciliazione e alla conversione». I frutti di grazia sorti dall'evento de La Salette non si esauriscono qui. Oltre alle due congregazioni (maschile e femminile) che ne portano il nome, parecchie confraternite e opere laicali di riparazione e di apostolato hanno trovato nelle parole di Maria la loro nascita oppure un nuovo slancio missionario in diverse parti del mondo. La Salette è infatti una grazia per la Chiesa intera! 18 IL SANTUARIO Il santuario è situato vicino al luogo dell'apparizione a circa 1.800 metri di altitudine e a 14 km dal paese più vicino. La Basilica di Nostra Signora de La Salette fu cominciata nel 1852, terminata nel 1865 e dichiarata basilica minore nel 1879. Si tratta di una chiesa ampia, piuttosto austera, affiancata da due torri massicce. La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:17 Pagina 19 MYRIAM All'interno, la navata della basilica è delimitata da due file di colonne bizantine che sostengono un soffitto a volta. Un mosaico raffigurante il Cristo domina l'abside. Il transetto ha tre medaglioni che rappresentano i tre momenti dell'apparizione: il pianto, il messaggio e la partenza. La basilica comprende anche un piccolo museo sulla storia di La Salette. 19 Fuori dalla basilica, i pellegrini possono incamminarsi su un sentiero che conduce al luogo dell'apparizione. Statue di bronzo poste nel 1864 raffigurano i tre momenti dell'apparizione. Sul luogo dell'apparizione negli anni dal 1861 al 1879 fu costruito un albergo per accogliere i pellegrini che si recavano a pregare sul luogo dell'apparizione. La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:17 Pagina 20 MASSIMINO E MELANIA La vita di Maximin Giraud, strettamente legata agli avvenimenti dell’apparizione della Vergine a La Salette, fu molto dissimile da quella più lunga e tormentata dell’altra veggente, certamente più nota, Melania Calvat. MYRIAM Egli nacque a Corps (Grenoble) il 26 agosto 1835, quarto dei figli del carradore Germain Giraud e di Anne-Marie Templier; aveva solo 17 mesi quando morì la sua mamma; poco dopo il padre si risposò con Marie Court, la quale non sentiva attrattiva per quel bambino, che, con il padre sempre impegnato a riparare carri e a distrarsi all’osteria e con la matrigna tutta presa ad accudire i figli nati dal suo matrimonio, cresceva così all’avventura e ciò acuiva la sua naturale vivacità. 20 Nei tre anni che seguirono l’Apparizione, Maximin che era ritornato a Corps sin dal giorno successivo, perse il fratellastro Jean-François, la matrigna Marie e poi suo padre Germain. Fu messo, quindi, sotto la tutela del fratello di sua madre lo zio Templier, uomo rude e interessato. A scuola il profitto era modesto, inoltre le pressioni esercitate da pellegrini e curiosi non lo lasciavano tranquillo. Alcuni fanatici partigiani di un sedicente figlio del re ghigliottinato Luigi XVI, volevano sfruttarlo per i loro fini politici, ma Massimino si fece beffe di loro, raccontando frottole. Comunque questi signori, ignorando il parere contrario del parroco di Corps e la proibizione del vescovo di Grenoble, condussero l’adolescente ad Ars, dove incontrò S. Giovanni Maria Vianney, il quale, dopo un periodo di dubbiosità, dovuto ad un piccolo incidente avvenuto durante l'incontro, divenne un tenace difensore dell'apparizione fino alla fine della sua vita. Dopo la parentesi della sua permanenza nel seminario minore di Grenoble, dal 1850 al 1852, Maximin iniziò a girovagare in cerca di una sistemazione e di un po’ di pace, ma la sua inquietudine lo condizionò sempre. Fu studente in medicina, ma, respinto all’esame di baccellierato, andò a lavorare in una farmacia. Nel 1856 si arruolò nel Corpo degli zuavi pontifici a Roma, la permanenza però durò solo sei mesi, cioè fino a quando questo Corpo si sciolse, poi ritornò a Parigi. Pur essendo così sbandato, era sempre fedele alla Visione ricevuta da bambino e, quando il giornale “Le Vie Parisienne” attaccò la veridicità dell’apparizione, egli lo querelò, ottenendo una rettifica. Nel 1866 pubblicò un opuscolo “La mia professione di fede nell’Apparizione della Madonna de La Salette”; durante quel periodo, una coppia di fedeli, i coniugi Jour- La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:17 Pagina 21 scritto sull’apparizione della Vergine. Fu sepolto nel cimitero di Corps, ma il suo cuore si trova nella Basilica de La Salette, vicino alla consolle dell’organo; era stata la sua ultima volontà: “Credo fermamente, anche a prezzo del mio sangue, alla celebre Apparizione della SS. Vergine sulla santa montagna de La Salette, il 19 settembre 1846; apparizione che ho difeso con parole, scritti e sofferenze… con questi sentimenti offro il mio cuore a Nostra Signora de La Salette”. Mélanie Calvat, nata il 7 novembre 1831 a Corps, diocesi di Grenoble, era la quarta dei dieci figli del boscaiolo Pietro Calvat e di Giulia Bernaud; per la povertà della numerosa famiglia, spesso i piccoli erano mandati ad elemosinare per le strade del paese. Ella, perciò, fu collocata molto presto a servizio come pastorella presso i contadini dei dintorni. Negli anni successivi all’apparizione, Melania rimase per quattro anni presso le Suore della Provvidenza a Corps, ma aveva poca memoria e poca attitudine allo studio. Inoltre, le continue visite, condite di premure ed attenzioni nei suoi riguardi, le procurarono un po’ di vanità per quanto le era capitato, e cominciò a dare ascolto a persone e consiglieri imbevuti di profezie popolari e di teorie pseudomistiche, che lasceranno in lei un segno per tutta la vita. Per tale motivo il nuovo vescovo di Grenoble, mons. Ginoulhiac, pur riconoscendo la sua pietà e la sua dedizione, rifiutò di ammetterla ai voti religiosi, “per formarla alla pratica dell’umiltà e alla semplicità cristiane”. Dopo la trascrizione dei ‘segreti’ nel 1851, Melania cominciò, in seguito, a dare spiegazioni inesatte e poco credi- MYRIAM dain, si assunse il compito di assisterlo, dandogli così una certa stabilità, pagandogli fra l’altro tutti i suoi debiti, rischiando a loro volta di rovinarsi. A 34 anni, nel 1869 tornato a Corps, diventò socio di un mercante di liquori, che volle sfruttare la notorietà dell’ex pastorello per accrescere le sue vendite; ma Maximin non riuscì a far quadrare i conti e dovette mollare l’attività. Comunque, stabilitosi definitivamente nel suo paese natio, nel 1870 venne raggiunto dai coniugi Jourdain, che lo trattavano ormai come un figlio adottivo. Nel novembre 1874, a La Salette, dinanzi ad un uditorio particolarmente attento e commosso, rifece per l’ultima volta il racconto dell’Apparizione, uguale a quello di 28 anni prima. Gravemente ammalato di idropisia, la sera del 1° marzo 1875, nella casa di Corps, si confessò ricevendo il Viatico, bevendo un po’ d’acqua della sorgente de La Salette per inghiottire l’Ostia e cinque minuti dopo rese la sua anima a Dio. Aveva 39 anni e sei mesi. Prima di morire fece il giuramento di essere tutto vero ciò che aveva detto e 21 MYRIAM La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:17 Pagina 22 22 bili degli avvenimenti, spesso unendo al racconto cose pensate da lei e per dare credito alle sue affermazioni le collegava al segreto ricevuto dalla Bella Signora. Le sue fantasie divennero il centro del suo discorso e attraverso le sue profezie regolava i conti con quanti opponevano una resistenza ai suoi progetti. Pertanto, nel 1854, il vescovo dovette precisare: “Le predizioni che si attribuiscono a Melania non hanno fondamento, sono senza importanza nei riguardi del Fatto de La Salette… sono posteriori a quel Fatto e senza alcuna connessione con esso”. Purtroppo Melania proseguì con le sue divagazioni profetiche, orchestrate più tardi dal talento di Léon Bloy (18461917), scrittore francese animato nelle sue opere da fervore profetico e mistico fanatismo, che diede così inizio ad una corrente detta ‘melanista’, rifacendosi a La Salette ma sulle basi incontrollabili delle successive affermazioni di Melania Calvat. Lasciate le Suore della Provvidenza, Melania nel 1854 fu condotta dal sacerdote inglese Newsham, in Inghilterra tra le Monache Carmelitane di Darlington, dove prese l’abito religioso, fece i voti e rimase sei anni con il nome già preso a Corps di suor Maria della Croce, nome che conservò per tutta la vita. Nel 1860 lasciò Darlington per entrare fra le Suore della Compassione a Marsiglia, divenendo anche maestra di lingua italiana in un collegio di giovanette, tenuto da tali suore a Cefalonia in Grecia. Intanto il suo ‘segreto’, reso noto per intero nel 1858, con il suo linguaggio profetico, i rimproveri addolorati e il patetico appello al clero, gli annunci di castighi della giustizia divina, fu giudicato particolarmente duro e la collera di gran parte dell’episcopatofrancese raggiunse toni molto aspri. Melania fu reputata esaltata, pazza, visionaria ed il segreto “un parto della sua mente squilibrata”. Nel 1865, dopo qualche giorno trascorso a Corps e a La Salette, accettò l’invito di mons. Francesco Saverio Petagna, vescovo di Castellammare di Stabia (NA) e si trasferì nella città del Golfo di Napoli, dove rimase per 17 anni. A Castellammare, Melania scrisse i suoi segreti nel memoriale “Visione dei costumi e delle opere alle quali saranno dedicati gli Apostoli degli ultimi tempi”, e la Regola per un’eventuale congregazione religiosa. Intanto l’abate mons. Zola, che in quel tempo era suo direttore spirituale, fu nominato nel 1875 arcivescovo di Lecce e nel 1879, con la sua approvazione, fece pubblicare per la prima volta ‘Il segreto di Melania’, un libro che suscitò molto scalpore. Nonostante l’imprimatur del vescovo, successivamente la Santa Sede condannò il libro di Melania, iscrivendolo nell’Indice dei libri proibiti. Bisogna precisare che tale proibizione, che mantiene tuttora il suo valore morale, riguarda solo questo libro e non il segreto in sé, come era stato già trascritto dalla veggente nel 1851 ed inviato al Pio IX. Nel 1892, Melania lasciò Castellammare di Stabia e, aderendo all’invito di mons. Zola, si trasferì nella città di Ga- La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:17 Pagina 23 latina (Lecce), dove rimase per cinque anni. E a Galatina ricevette la visita del futuro santo messinese Annibale Maria Di Francia, il quale dopo edificanti colloqui, sia di persona che per lettera, la convinse a raggiungerlo a Messina per assumere per un anno la direzione formativa della sua Istituzione, le attuali Suore “Figlie del Divin Zelo del Cuore di Gesù”. Sentendo approssimarsi la fine della sua lunga e tormentata vita, Melania disse di non voler “morire tra i Massoni”, quindi scrisse al suo antico confessore, il futuro beato Alfonso Maria Fusco, di trovarle un luogo nel quale non fosse conosciuta, per vivere nel nascondimento i suoi ultimi giorni. Padre Fusco ne parlò col Rettore del Santuario di Pompei, il domenicano padre Carlo Cecchini, che le offrì ospitalità a Pompei, ma essendo il celebre Santuario del Rosario meta di pellegrinaggi, Melania rifiutò. Tuttavia, quando il Rettore fu nominato vescovo di Altamura (Bari) e la invitò in questa città pugliese, lei accettò, arrivando dalla Francia il 16 giugno 1904, sconosciuta a tutti. Alloggiò in varie case, uscendo poco ma recandosi ogni mattina in cattedrale per assistere alla celebrazione della Messa e ricevere l’Eucaristia, trattenendosi poi a lungo a pregare nella Cappella dell’Addolorata. Colpita da forte febbre, morì sola nella notte fra il 14 e il 15 dicembre 1904; il suo funerale si svolse il 15 nella cattedrale di Altamura, presente tutto il Capitolo, e in tale occasione il vescovo mons. Cecchini rivelò l’identità della signora francese. Padre Annibale Maria Di Francia, fondatore anche dei Rogazionisti, nel 1918 aprì una Casa Padre Annibale Maria Di Francia con Maria Calvat veggente di La Salette delle Figlie del Divin MYRIAM Ritornata ancora una volta in Francia, si stabilì presso don Combe parroco di Diou. Quando nei convegni e nelle funzioni veniva invitata a parlare del Fatto del 19 settembre 1846, ritrovava la semplicità e la lucidità del suo primo racconto, conforme in maniera costante a quello di Maximin, come quando ritornò in pellegrinaggio a La Salette il 18 e 19 settembre 1902. 23 La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:17 Pagina 24 MYRIAM Zelo ad Altamura e subito si adoperò affinché i resti mortali della veggente di La Salette potessero essere traslati nella chiesa dell’Istituto, cosa che avvenne segretamente e in tutta fretta il 19 settembre 1918. Sulla sua tomba un bassorilievo presenta la Madonna che accoglie in cielo la pastorella de La Salette, che pur avendo vissuto una vita difficile e tormentata, era rimasta sempre fedele e devota alla sua prima testimonianza. 24 L'evento de La Salette non è certo facile da interpretare. Il messaggio dai toni forti, la vita dei veggenti scandita da una serie di alti e bassi, i movimenti non sempre ortodossi che ne sono seguiti, hanno reso questo avvenimento meno comprensibile di quanto in realtà esso non sia alla luce della fede. Eppure, la semplicità di cuore di tanta gente ha reso instancabile il flusso di pellegrini sulla “montagna de La Salette”, fino ai nostri giorni. Nel mese di luglio 1851 i due pastorelli, su richiesta dell’autorità ecclesiastica, trascrissero il loro segreto, che fu consegnato a papa Pio IX . Questi documenti sono stati recentemente scoperti nell'Archivio Segreto Vaticano e pubblicati da P. Michel Corteville, M.S nella sua tesi dottorale. La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:18 Pagina 25 MYRIAM Viale “Madonna de la Salette” al Centro di Spiritualità Lanteriana di VILLA SCHIARI – VIÙ (TO) 25 La Venerazione della Vergine de La Salette è particolarmente cara a noi Oblati di Maria Vergine, che fin dai primi decenni del secolo scorso abbiamo ricevuto in dono un piccolo Santuario a Lei dedicato, presso la Villa Schiari di Viù nelle Valli del Lanzo. In questa villa, la cui costruzione è legata alla guarigione miracolosa della figlia del Conte Schiari, dal 1863 si propone il messaggio che la Madre di Dio ha affidato a dei piccoli montanari. In questi ultimi anni, grazie alla generosità di benefattori e dei fedeli che frequentano la casa di esercizi e ritiri spirituali, il viale che conduce al Santuario è stato arricchito dalla collocazione di gruppi scultorei bronzei, che richiamano i momenti salienti dell’apparizione. Ciò che particolarmente colpisce nell’evento de “La Salette” è la sua forte carica simbolica. Infatti, più che in altre manifestazioni, Maria ha voluto parlarci non solo con un discorso diretto, ma anche attraverso numerosi segni che sono da decifrare e comprendere nel loro giusto significato alla luce del messaggio. Siamo aiutati in questo dall’artista viuccese Gabriele Garbolino Ru, che in modo ispirato ha creato questi gruppi bronzei assai suggestivi. La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:18 Pagina 26 SIGNIFICATO SIMBOLICO Il giorno: riferimento ai dolori di Maria e alla sua cooperazione all’opera della salvezza, celebrati nella festa dell’Addolorata, che cadeva la 3a domenica di settembre. La montagna: luogo dell’Alleanza, della convocazione del popolo di Dio e dove il Figlio annuncia la volontà del Padre (Mt 5-8,1); luogo dove Gesù si ritira a pregare, dove guarisce i malati e si trasfigura. Vi risuona la voce del Padre che dice di ascoltare il Figlio... MYRIAM La bella Signora: la bellezza spirituale di Maria richiama alla nostra dignità battesimale e alla fede vissuta in coerenza ad essa. I veggenti: i poveri, gli umili e gli emarginati, amati dal Signore (Is 49,15), sono additati come simbolo della disponibilità e dell’apertura ai contenuti e alle esigenze del Vangelo. Ordinariamente Dio affida compiti importanti e incarichi di fiducia a persone che non contano. Il sonno dei veggenti: il sonno, non abituale, prelude alla manifestazione di Dio e del soprannaturale. 26 L’ora: richiamo all’ora della morte di Gesù. La luceincuièimmersalabella Signora: “evoca lo splendore dell’unità trasfigurata dalla Resurrezione di Cristo” (Giovanni Paolo II). . . La pietra su cui appare seduta, in pianto con la testa fra le mani: la pietra tombale di tanti cristiani non risorti, perché non hanno accolto la Parola! Il linguaggio, francese e dialetto (patois): il francese richiama l’ufficialità e l’universalità del messaggio (che è il Vangelo), il dialetto l’incarnazione nella realtà socio-religiosa di ogni tempo. Le rose multicolori: simbolo di freschezza, di amore, di fedeltà, di vita nuova che sboccia. Richiamo alla preghiera del rosario, come meditazione degli eventi della salvezza. La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:18 Pagina 27 MARIA, MADRE PIANGENTE SUI SUOI FIGLI La Mamma piangente: “indica a noi che ci manca purtroppo molto il senso del peccato che porta lei a scoppiare in pianto” (Carlo Maria Martini). La tristezza e le lacrime di Maria: “Maria, Madre piena di amore, ha mostrato la sua tristezza per il male morale dell’umanità. Con le sue lacrime ci aiuta a meglio comprendere la gravità del peccato” (Giovanni Paolo II). MARIA, MADRE DI COMPASSIONE Il vestito di Maria: si presenta come umile e semplice donna del popolo; è la Madre e Regina presente alla nostra vita ordinaria. Il grembiule: Maria è l’umile serva del Signore (Lc 1,38.48), a servizio dell’opera della salvezza e della nostra santificazione, incaricata del riordino della Chiesa. Maria ha cooperato alla salvezza nella più oscura quotidianità. L’oro “simboleggia che ha provato un amore e una carità ardenti, sia interiormente sia esteriormente” (santa Brigida di Svezia). Il crocifisso sul petto: “La Madonna, facendosi contemplare con l’immagine di Suo Figlio crocifisso sul petto, manifesta che, associata all’opera della salvezza, Ella ha compassione delle difficoltà dei suoi figli; e soffre nel vederli allontanarsi dalla Chiesa di Cristo a tal punto da dimenticare o da rifiutare la presenza di Dio nella loro vita e la santità del Suo Nome” (Giovanni Paolo II). Il Crocifisso è il libro dei Santi. La luminosità che la circonda proviene dal Crocifisso visibile sul suo petto: richiamo all’evento pasquale di Gesù, centro del Vangelo, dell’apparizione e del messaggio, della storia e della vita della Chiesa. Maria ci ha dato Gesù, “luce per illuminare le genti” (Lc 2,32). Il martello e la tenaglia: richiamano gli strumenti della Passione, ma soprattutto MYRIAM Le lacrime: la Madre ama in modo appassionato i suoi figli e soffre per le loro scelte sbagliate. Sono lacrime di un cuore glorificato; sono lacrime di dolore, di preghiera, di speranza, da non disattendere: “Figlio, non dimenticare le lacrime di tua madre” (Sir 7,27). 27 La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:18 Pagina 28 il rifiuto, la violenza, il peccato che generano la morte (martello) e la conversione (tenaglia) ossia l’impegno per togliere i “chiodi”, spezzare le “catene” dell’egoismo e del peccato, e liberare la vita. La Passione del Figlio è divenuta la sua passione. Maria invita a coltivare la riconciliazione e la fedeltà ai contenuti del Vangelo, per eliminare le oppressioni e le schiavitù di oggi. La vicinanza dei veggenti alla bella Signora: il Signore chiama ad avvicinarsi, a fare della vita una comunione reale con Lui. MARIA, MADRE CHE PORTA LE NOSTRE CATENE MYRIAM Dopo aver comunicato il messaggio, “la Bella Signora” si allontana in silenzio dal valloncello, dove era apparsa, per risalire alla sommità del colle, da cui si innalza 28 verso il cielo. I ragazzi, che in silenzio la seguono, vedono sulle sue spalle una pesante catena e delle rose che le avvolgono i piedi. La catena: simboleggia la schiavitù e il peso dei peccati (egoismi, ingiustizie, oppressioni), di cui siamo vittime o di cui rendiamo vittime altre persone. Di essi Gesù “si è fatto carico” con il suo sacrificio redentore. La Vergine Madre addolorata partecipa intimamente all’opera di redenzione del suo Figlio; Ella non è solo presente alle nostre sofferenze per alleviarle, ma per insegnarci ad assumerle in spirito riparatore e purificatore. La sua compassione non si è conclusa al Calvario ma continua in comunione con la passione della Chiesa. La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:18 Pagina 29 Le rose che avvolgono i piedi: le sfumature dell’amore hanno ragione delle catene della schiavitù del peccato MARIA, MADRE DI SPERANZA Innalzandosi al cielo, la Vergine non ha più il volto rigato di lacrime, ma splendente di gioia. Con Maria si risale dal valloncello dove non vi era alcuna prospettiva: sul luogo dove si innalza, gli orizzonti vicini e lontani sono ampiamente aperti. Il movimento verso l’alto del colle: richiamo alla vita come “cammino pasquale” verso l’alto, verso la Pasqua eterna, sulle orme di Gesù Risorto, senza stagnare nella mediocrità. Dio esige che saliamo le cime per vedere orizzonti vastissimi. Il camminare di Maria che appena sfiora la punta dell’erba: vivere in questo mondo senza attaccamenti disordinati. Il cammino dei veggenti: rimanere accanto, camminare al seguito di Maria. MYRIAM La sollecitudine di Maria: quello che ha detto sconcerta e provoca a ripartire. Il “messaggio” non è altro che il Vangelo, da noi sovente dimenticato: parola che illumina, incoraggia e motiva il nostro muoverci. 29 La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:19 Pagina 30 Il percorso in silenzio durante il cammino conclusivo: richiama il silenzio di Gesù durante la passione e la salita al Calvario (Via Crucis). Nello stesso tempo richiama la presenza silenziosa del Risorto. La gioia di Maria: “Anche oggi, Colei che ‘tutte le generazioni chiameranno beata’ (Lc 1,48) vuole portare ‘tutto il suo popolo’, attraverso le prove di questo tempo, alla gioia che deriva dal compimento della missione affidata da Dio all'uomo” (Giovanni Paolo II). L’acqua della sorgente da allora fluisce in modo costante: l’acqua sorgente di vita, l’acqua del battesimo e della vita nuova. Quest’acqua invita anche a riflettere su due problemi essenziali del ventunesimo secolo: a) l’acqua pura, non inquinata, l’acqua accessibile a tutti, l’acqua condivisa equamente. b) La sete di verità. “Ho avuto sete e mi avete dato da bere” (Mt 25,35). La roccia da cui scaturisce l’acqua, come insegna l’apostolo Paolo, è Cristo Gesù (1 Cor 10,4). Il Suo Vangelo, il Suo Corpo e il Suo Spirito, sono “l’acqua della vita nuova”, accessibile a noi nei sacramenti della Chiesa. MYRIAM PER CONCLUDERE 30 Il viale di Villa Schiari conduce al piccolo santuario, alla Chiesa. Manifestandosi realmente a Massimino e a Melania, Maria ha rilanciato con forza l’identità e la missione della Chiesa, richiamando maternamente ogni cristiano alla sua dignità e alla sua vocazione. La cappella, dedicata alla Vergine de La Salette, ci ricorda che l’uomo non vive solo per la produzione e il consumismo. Qui i battezzati sono convocati per celebrazioni di lode, di ringraziamento (ex-voto), di riparazione e di adorazione. Il popolo di Dio si costruisce giorno dopo giorno. La casa di ritiro – condotta secondo la spiritualità mariana del ven. Pio Bruno Lanteri – con i ritiri domenicali offre la possibilità di dedicare a Dio il Settimo Giorno, consacrandolo interamente a Lui, riprendendo fiato, riflettendo sulla propria dignità, facendo caso ai “segni dei tempi” e soprattutto riscoprendo i beni del discepolo: Gesù Cristo, Sua Madre, la Chiesa, la preghiera, la Messa, le buone letture, la confessione, la direzione spirituale, l’amicizia, i santi. P. ANDREA BRUSTOLON, OMV . La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:19 Pagina 31 HANNO MANDATO OFFERTE Silvia P. Masone; Enza D’I. Martina Franca; Giannetta C. Nureci; Rita Maria B. Aprigliano; P. Innocenzo M. Avellino; Monica, Luigi, Emilia F. S. Ambrogio di Valpolicella; Antonio D. Campagnola Cremasca; Anna Maria C. Rifreddo; Dorina R. Azzano Decimo; Iolanda O. Roma; Elsa C. Roma; Carla e Nicola T. Anzio; Teresa B. Villalago; Elsa A. Bolzano; Anna B. Cimitile; Amneris R.P. Certaldo; Giuseppe B. Milano; Costanza B.N. Fondi; Anna Maria B. Roma; Dionigia M. Gerenzano; Pierina G. Villarboit; Maria Giuseppina B. Pordenone; Francesco G. Crotone; Elena M. Pinerolo; Francesco S. Villa S. Giovanni; Yvonne C. Roma; Paolina F. Bressanone; Ottavina R. Roma; Felice R. Boscotrecase; Patrizia V. Fiume V.; Tina P.S. S Maria d. Mole; Rosa V. Roma Lido; Orsola G. Milano; Angela C.C. Roma; Franca V. Isola Liri; Daniele V. Roma; Moreno D. Selvena; Emilio Z. Subiaco; Giovanni D.B. Lagonegro; Orietta R. Lugnano in Teverina; Carmela L.P. Marianopoli; Marina S. Torano Nuovo; Elio B. Roma; Fiorenzo M. Siena; Pasqua M. Sant’Eraclio; Giuliana D.L. Teramo; Franca P. Guidonia; Giuseppe C. Palermo; Giuseppa G. Gallicano Nel Lazio; Sofia B. Conselve; Iolanda V. Benevento; Gina D’I. Lucera; Vincenza B. Pantelleria; Antonio M. Roma; Gaetano S. e Giacomina I. Sparanise; Celide N. Galciana; Maria S. Abbadia S. Salvatore; Maria L. Salerno; Silvio Z. Torino; Maria B. S. Egidio (Te); Agnese S. Gallicano Nel Lazio; Carla F. Latina; Maria M. Mornese; Mario B. Villa Adriana; Baylon Sporting Club Eboli; Salvatorica B.N. Sassari; Arturo T. Roma; Rita e Carmelina L. Cirò Marina; Mario D.B. Sezze; Bruna G. Montelupo Fibbiana; Calogera F. Montaperto; Giuseppa N. Pantelleria; Francesco C. Roma; Nicoletta C. Nuoro; Giuseppe C. Palermo; Andrea M. Roma; Fam. Egidio V. e Carla S. Marostica; Agnese C. Roma Tusc.; Giovanni C. Cernusco S. Nav.; Adele B. Roma; Edvige Antonia R. Lamezia T.; Riccardo B. Prato; Pasquale A. Roccamonfina; Giuseppe B. S.Severino di Centola; Francesco D.C. Caltanissetta; Daniele V. Roma; Franca P. Guidonia; Maria D.C. Salerno; Costanza B.N. Fondi; Anita C. Anzio; Myriam P. Piancogno; Rita V. Roma; Elsa C. Roma; Domenico M. Mondovì; Gian Paolo C. Pandino; Giuseppa R. Vicovaro; Maria P. Lissone; Marisa M. Iglesias; Carlo N. Prato; Maria Aurora F. Castelfranco Em.; Orsola M. Cancello ed Arnone; Romolo A. Castelchiodato; Giuseppina O. Sanluri; Antonietta F.L. S. Demetrio Corone; Anonimo. Mauro P. Cattolica; Liliana L. Novara; Angela V. Cagliari; Lia G. Terni; Felicetta D.G. Napoli; Maria T. Lumezzane F.; Imperia C. Pisa; Concetta P. Goriano S.; Rosa V. Roma Lido; Tina P.S. S. Maria d. Mole; Angela C.C. Roma; Luisa R. Senigallia; Victor-Hugo C. Terni; Girolama S. Massa; Adua Pia P. Pisa; Palmira V. Roma; Orsola G. Milano; Giuseppa R. Vicovaro; Pina N. Palermo; Anna R. Palermo; Palmira V. Gallicano Nel Lazio; Ottavina R. Roma; Antonia C. Teramo; Antonio D.N. Caramanico T.; Fabrizia R. Castelleone di Suasa; Silvia C. Australia; Maria Luisa D. Casole d’Elsa; Franca V. Isola Liri; Paola A. Roma; Fam. C. R. Palombara Sabina; Antonietta V. Marotta; Teresa I. Rimini; Pio e Armando F. Avellino; Monica, Emilia, Luigi F. S. Ambrogio Valp.; Giorgio S. Roma; Imperia C. Pisa; Maria C. Allumiere; Laura I. Roma; Yvonne A. G. Crotone; Anna Maria e Pina L. Roma; Emanuele C. e Rosaria Isola Sacra, Fiumicino; Patrik M. E. e fam. Nigeria; inoltre pregare per: Gianfranco; Rita e le sue intenzioni; Marco; i nipotini di Maria B. Australia; Francesco e le sue intenzioni; Roberto; Luana e la sua salute; Anna Rita e Daniele; Iolanda, la sua salute e le sue intenzioni; Massimo; Alessandra, le sue intenzioni e la sua situazione familiare; Carola, le sue intenzioni e la sua famiglia; Iolanda; Massimo; Angela F. e la sua salute; Giuseppina e le sue intenzioni; Adolfina e la sua situazione; Luigi; Luana e la sua salute; Brunella, la sua salute e le sue intenzioni; Antimo; Giuseppa, le sue intenzioni e la sua guarigione; Mirella; Liliana, Ines, Gianfranco; Giuseppina; Iolanda; Massimo, Sonia; Ornella e la figlia Barbara; Carmelina; Claudio; Silvana, Luciano, Gianpaolo e famiglia; Liliana e la sua famiglia, Gianfranco e Ines; Marco; la mamma di Angelina; Nadia; Adolfina e Luigi; Iolanda; Giacomo; Gianni e Beatrice; Alessandra; Claudia; Anna e la sua salute; Liliana, la sua mamma e il suo fratello; Elisa. LANTERIHUMANITAS Resoconto per il MYRIAM n. 4/2009 BORSE DI STUDIO e quote per Suleja Funzionari del Centro di Spirit.” Mondo Migliore” Rocca di Papa (RM) € 500 per BORSA DI STUDIO “Mondomigliore” Maria Teresa Oberti da Tivoli (RM) € 100 per 4^ quota BORSA DI STUDIO “Maria Teresa Oberti” Luciano Valerio da Zagarolo (RM) € 50 per 8^ quota BORSA DI STUDIO “in memoria di don Luigi Bono” Antonia Stuppa da Pantelleria (TP) € 50 a continuazione BORSA DI STUDIO “in memoria di Tommaso Culoma” Progetto SEMINARIO Nigeria Gruppo Laici Lanteriani da Pantelleria (TP) € 200 Progetto “ACQUA VIVENTE” Nigeria Renzo Panari da Roma € 25 Barbara Puddu, Marco e Miriam Ruiu da Sassari € 50 Progetto AMAZZONIA – CASTANHO Gruppo Missionario da Pantelleria (TP) € 148,90 a sostentamento RADIO CASTANHO Hanno offerto per le MISSIONI: Anonimo € 100 Bartolo Vitale da Frattamaggiore (NA) € 50 MYRIAM HANNO CHIESTO PREGHIERE 31 La Salette1.qxp:Layout 1 01/12/09 17:19 Pagina 32 Casa di spiritualità P. Lanteri San Vittorino - Roma Calendario Esercizi Spirituali Ignaziani con colloqui personali quotidiani per sacerdoti, religiosi/e e laici diretti da P. Armando Santoro, omv 4 - 13 marzo 2010 10 - 19 giugno 2010** 15 - 24 luglio 2010 3 - 19 agosto 2010 (minimese ignaziano) 9 - 18 settembre 2010 **Questo corso si terrà presso CASA LANTERI di Foligno (PG) Iniziano il pomeriggio del primo giorno e terminano con il pranzo dell’ultimo. Esercizi spirituali predicati per laici e religiose diretti da P. Vincenzo Voccia, omv 2 - 7 luglio 2010 Iniziano la sera del 2 e terminano la sera del 7 Redazione Myriam - Santuario N. S. di Fatima Via Ponte Terra, 8 - 00132 S. Vittorino - Roma Tel. 06/22.66.016/22.66.024 - E-mail: [email protected] www.oblatidimariavergine.it