RICERCAPERLAVITA
Not i z ie d a l S a n R a f fa ele
Periodico della Fondazione Areté Onlus del San Raffaele I MAGGIO 2009 - Anno III, n.1 I Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2, DCB Milano.
Clinica-ricerca: una staffetta vincente
I
Il
trapianto
di
isole
pancreatiche rappresenta, insieme
al trapianto di pancreas, l'unica
terapia in grado di “guarire” dal
diabete, senza dover ricorrere alla
somministrazione di insulina. Il nostro
Istituto è stato tra i pionieri nel mondo
di questa metodica: è del 1989 il
primo trapianto di isole pancreatiche
e l'Ospedale da allora si è affermato
come uno dei centri di riferimento a
livello mondiale per questo approccio
di cura per il diabete mellito di tipo
1. Attualmente la produzione delle
isole viene ef fettuata all'inter no
dell' Islet Processing Facility da un
team diretto dal dottor Lorenzo
Piemonti. Oltre che nei pazienti con
diabete mellito di tipo 1, esiste la
possibilità di applicare il trapianto di
isole in tutte quelle condizioni in cui
una persona sviluppi un diabete in
seguito all'asportazione del pancreas,
ad esempio quando si genera
u n t u m o r e . In questo caso si
possono recuperare le isole del
tessuto sano e reimpiantarle nel
fegato costruendo un o r g a n o
“ c h i m e r a ” che supplisca al
pancreas senza che vi sia rischio di
rigetto, dato che il tessuto è dello
stesso paziente.
Raramente è stato applicato questo
tipo di approccio in caso di tumori al
pancreas in quanto è difficile isolare
il tessuto sano da quello malato e
recuperare un adeguato numero di
isole. Nel mondo ci sono stati solo
due casi di interventi di questo tipo, il
Isole pancreatiche al microscopio
terzo è stato eseguito al San Raffaele
(n.d.r. in terza pagina il racconto del
paziente). Eccone la storia.
Il paziente è un uomo non diabetico
con neoplasia del pancreas. E' stato
sottoposto a un intervento chirurgico
per eliminare il tumore e conservare
la parte sana dell'organo in modo
che sia l'insulina sia gli enzimi
necessari per la digestione continuino
ad essere prodotti. Ciò avviene
grazie a un'anastomosi, una legatura
tra due tessuti, tecnica in questo caso
tra le più complesse e difficili in tutto il
campo della chirurgia. Questa
procedura non è priva di rischi, vi è
infatti la possibilità che, non
conservandosi la legatura, si generi
una fistola pancreatica che può
indurre peritoniti o emorragie tanto
gravi da mettere a rischio la vita del
malato. Il nostro paziente è andato
incontro proprio a questo tipo di
realtà e, di conseguenza, è stato
sottoposto a un secondo intervento
con l'aspor tazione del tessuto
pancreatico sano che era stato
lasciato per produrre insulina e i
succhi pancreatici.
Il gruppo dell'Unità Operativa di
Chirurgia endocrino-pancreatica,
coordinata dal professor Valerio Di
Carlo, e il team dell'Islet Processing
Facility , coordinato dal dottor
Piemonti, si sono attivati per
realizzare una vera e propria
staffetta. Dopo l'asportazione del
pancreas rimanente e dopo aver
accertato che si potessero escludere
lesioni da metastasi o infezioni
batteriche, il tessuto pancreatico è
stato inviato nel reparto specifico per
la purificazione delle isole che poi
sono state trasfuse nella vena porta
del paziente durante la stessa
procedura chirurgica.
Non ci sono state complicanze e il
paziente è stato dimesso con una
riduzione progressiva della dose
giornaliera d'insulina.
Un mese dopo il secondo intervento
che gli ha salvato la vita, il paziente
era metabolicamente stabile e gli
esami di laboratorio indicavano il
funzionamento delle isole impiantate.
Ora sta bene e i ricercatori sono
fiduciosi che sospenderà nei prossimi
mesi anche la terapia insulinica.
Il caso affrontato al San Raffaele è
straordinario nel suo genere, primo
in Italia e terzo al mondo.
Basandosi su questa esperienza i
ricercatori e i chirurghi stanno
programmando uno studio clinico per
validare il trapianto di isole come
opzione iniziale da offrire ai pazienti
sottoposti a questo tipo di intervento
che siano ad altissimo rischio di
sviluppare le complicanze gravi.
Caro lettore
Il tempo di una firma
Venite al San Raffaele… Venite a vedere quello che
facciamo e come lo facciamo. Osservate quello che c’è qui
in giro, il fermento che anima chi ci lavora e la passione
che contagia chi qui presta la sua opera. E vi renderete
conto che non ci fermiamo mai. Guardiamo sempre avanti,
lavoriamo, progettiamo, realizziamo e speriamo…
Chiedete, domandate ai Raffaeliani e ciascuno vi mostrerà
la realtà attorno ma vi parlerà anche di tutto quello che,
per l’appunto, c’è da fare e delle nostre ambizioni: alte,
altissime. Avete la possibilità di poterci dare una mano,
come ogni anno, col 5 per mille. Un’azione che costa nulla
e che fa del bene con semplicità. Il tempo di una firma. E’
come offrire un sorriso, un abbraccio caldo e fraterno. Cosa
ci costano questi gesti di simpatia e amicizia?
Assolutamente nulla e fanno bene a chi li fa e a chi li
riceve. E non hanno prezzo. E’ quello che chiediamo con il
simbolo della campagna 5 per mille, stringiamoci la mano
con amicizia e fiducia. Questo gesto ci regala al contempo
qualcosa di concreto che ci permette di dare vigore al
nostro lavoro, allevia i nostri sforzi enormi e permette di
avvicinarci agli obiettivi che ci siamo prefissi - obiettivi per
il ben-Essere di tutti - e che senza il vostro sostegno si
allontanerebbero di molto sfumando i nostri sogni.
Ricerca per la vita
I
Maggio 2009
1
Le nostre iniziative
News
Un film per la ricerca
Grazie 11.867 volte
Panico da adulti
Eugenio è un giovane e determinato ricercatore che, nonostante le
difficoltà, riesce a realizzare
una grande intuizione. Daria
e Isabella sono due gemelle
dalla personalità opposta
che si legheranno per la vita
ad Eugenio scontrandosi con
la dura realtà della malattia.
“Il bene oscuro”, prodotto da
Nuovo Cib, è il film dedicato alla ricerca scientifica in Italia, finanziato da Bayer per il Sociale e promosso insieme al San Raffaele dove le vicende si intrecciano.
Nasce per raccontare il difficile lavoro del ricercatore, fatto di tante sconfitte e rari ma
entusiasmanti successi. L'importanza della ricerca scientifica a livello nazionale e la "fuga" dei cervelli italiani all'estero saranno i temi centrali di dibattiti organizzati ad hoc
sul territorio nazionale. “Il bene oscuro” sarà un nuovo strumento di sensibilizzazione e raccolta fondi per il progetto”Challenge in Oncology” per la ricerca e la cura del tumore.
11.867 clienti Esselunga hanno sostenuto la ricerca sul diabete del San Raffaele.
Si è conclusa il 18 aprile la straordinaria
raccolta punti Fidaty a favore del nuovo Diabetes Research Institute (DRI) di Milano
per la cura e la prevenzione del diabete
di tipo 1. Una generosità sorprendente che
ha permesso di raggiungere la cifra di
118.670 euro: per ogni 500 punti Fidaty,
infatti, Esselunga ha destinato 10 euro al DRI.
Un caffè innamorato
San Valentino non è solo la festa degli innamorati, ma anche un’occasione per fare solidarietà. Per il lancio delle nuove
macchine da caffè Nespresso CitiZ, ispirate allo skyline delle grandi metropoli, volti noti dello spettacolo come Nicolas Vaporidis e Ilaria Spada, Laura Barriales, Elenoire Casalegno, Federica Felini e il cuoco stellato Carlo Cracco hanno firmato
cinque pezzi unici Nespresso, messi in
vendita dal 14 febbraio nella Boutique
Elenoire Casalegno firma una Nespresso CitiZ
Nespresso di Milano in via Bigli angolo
via Verri. Il ricavato - 8.000 euro - è stato devoluto al San Raffaele per la realizzazione del Dipartimento materno-infantile per la cura della talassemia. Dopo questa prima vendita di successo, l’iniziativa prosegue e si amplia. Nuovi testimonial hanno aderito alla proposta di Nespresso firmando altre macchine come la CitiZ&Co nera autografata da Ricardo Kakà o la CitiZ personalizzata da Rino Gattuso e la CitiZ&Milk
rossa firmata da Paolo Maldini ora in vendita sempre presso la medesima Boutique
Nespresso di Milano. Le macchine personalizzate da Elisabetta Canalis, Martina Colombari, Victoria Cabello e Caterina Murino sono invece disponibili nella Boutique
Nespresso di Roma, in piazza San Lorenzo in Lucina.
Per aiutare il San Raffaele è ancora possibile acquistare una macchina da caffè autografata, maggiori informazioni su www.nespresso.com.
Spesso la solidarietà più efficace si compie attraverso i gesti più semplici e quotidiani. Fare la spesa in uno dei supermercati
DìperDì, GS e Carrefour può contribuire anche quest'anno a combattere la Talassemia,
una malattia genetica ereditaria ancora senza cura. Per ogni 300 punti di spesa i supermercati devolveranno 5 euro alla ricerca del San Raffaele per trovare una cura
definitiva grazie alla terapia genica.
Un grande aiuto per tanti bambini malati.
T
In “buca” verso Mauritius
Sconfitta l’ADA - SCID
Ha preso il via lo scorso 15 febbraio il
“Trofeo San Raffaele 2009-Isola di Mauritus”, prestigioso torneo di Golf alla sua
seconda edizione. 30 tra i maggiori
Golf Club italiani ospiteranno altrettante
tappe del torneo che unisce sport, turismo
e solidarietà. La finale, che quest'anno premierà il vincitore con uno splendido viaggio a Mauritius, si disputerà il 31 ottobre.
Parte del ricavato sosterrà la ricerca sulla Sindrome Adreno-Genitale (S.A.G),
malattia genetica del sistema endocrino
che colpisce in età pediatrica.
...e le vostre
Un evento da protagonista
Bomboniere solidali
Stai organizzando un evento e desideri che sia veramente
speciale? Rendilo ancora più significativo, aiutando da
protagonista la ricerca scientifica del San Raffaele.
Momenti di gioia come matrimoni, battesimi, cresime, comunioni e
lauree possono trasformarsi in un gesto di solidarietà, devolvendo
la somma destinata alle bomboniere a favore del San Raffaele.
Contattaci per informazioni: tel. 02.2643.4461- [email protected] - www.sanraffaele.org
I
Maggio 2009
no studio condotto su 700 gemelli
del Registro Nazionale Norvegese
ha dimostrato che bimbi geneticamente
predisposti, se vivono gravi esperienze
di distacco dai genitori come la morte
di uno dei due o la separazione, da
adulti hanno più probabilità di
ammalarsi di attacchi di panico.
Il “tallone d’Achille” del mieloma
La Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele presenta “La libertà in
questione”, un ciclo di cinque incontri organizzati con il Rotary Club Valle del Seveso e con la collaborazione del Comune di Cesano Maderno e della Provincia di Milano-Progetto Monza e Brianza. Dal 1 aprile al 6 giugno 2009 noti teologi, filosofi, scienziati sociali ed economisti si incontreranno per parlare e riflettere sul tema della libertà in due dei luoghi più suggestivi di Cesano Maderno: l'Auditorium Paolo e
Davide Disarò - antica Chiesa di Santo Stefano e il Cortile d'Onore di Palazzo Arese-Borromeo, sede della facoltà di Filosofia. La partecipazione agli incontri è gratuita. Il programma è scaricabile da www.unisr.it.
Ricerca per la vita
U
Una buona spesa
“La libertà in questione”
2
The Archives of general Psychiatry,
7 gennaio 2009
Blood, 22 gennaio 2009
utte le cellule presenti nel nostro
corpo hanno un meccanismo
naturale che consente loro di eliminare le
proteine di scarto prodotte dall'attività
cellulare. Se sovraccaricato, questo
meccanismo genera stress. Gli studiosi
hanno scoperto che questo stress può
essere sfruttato nelle cellule tumorali del
mieloma multiplo per renderle più
sensibili al bortezomib, un nuovo
farmaco di recente introduzione.
New England Journal of Medicine,
29 gennaio 2009
S
ono passati più di otto anni da
quando Salsabil, la prima bambina
palestinese affetta da ADA-SCID, è stata
curata con la terapia genica dall'Istituto
San Raffaele-Telethon per la terapia
genica. Oggi si annuncia con certezza
che il trattamento è efficace e sicuro
dopo molti anni: i primi nove bambini
che vivevano isolati dal resto del mondo
a causa della loro patologia possono
finalmente dire di essere guariti.
Un laboratorio Pro-Rett
I
l 2009 segna l'inizio della
collaborazione tra Istituto Scientifico
Universitario San Raffaele e
Associazione proRett Ricerca
(www.prorett.org) in favore della
ricerca per la sindrome di Rett, malattia
rara di origine genetica che può
colpire bambine tra i 6 e i 20 mesi. In
Italia i casi certificati sono circa 400.
Presso il San Raffaele aprirà un
laboratorio dedicato allo studio della
malattia.
Per saperne di più: www.sanraffaele.org, sezione NEWS
La storia
UN NEO-NONNO RIMESSO A NUOVO
E’
E' iniziato tutto qualche mese fa, sembra passato molto tempo
perché ora sto bene ma la strada che ho dovuto percorrere è
stata molto difficile e piena di imprevisti.
Mi ero ritirato dalla mia attività di falegname e non mi sentivo
per niente in forma, infatti i risultati di alcuni esami clinici
dimostravano una possibile presenza di calcoli. Sì, certo non
un problema da poco, ma non potevo immaginare cosa mi
aspettava. Una sera di questo inverno, però, mi ritrovai ad
avere un po' di febbre che non passava. Così mia figlia decise
di portarmi al Pronto Soccorso dove, dopo diverse endoscopie,
risultò che invece di calcoli avevo qualcosa di molto più
importante: un tumore al duodeno.
All'inizio fu un duro colpo. La prima cosa da fare era trovare
un centro specializzato che mi operasse alla svelta. Così una
mia nipote si informò e scoprì che al San Raffaele sono molto
avanti in questo tipo di chirurgia. Mi visitarono e nell'arco di
una decina di giorni fui operato.
Mia moglie mi stette sempre vicino, sia prima che dopo
l’intervento. Inizialmente sembrava essere andato tutto bene,
ma i medici ci avevano avvertito della possibilità che anche il
pancreas poteva essere stato attaccato dal tumore e che il
tutto si sarebbe scoperto al momento dell'operazione. La
situazione si aggravò in fretta e purtroppo degenerò in una
pancreatite. Dopo 15 giorni dal primo intervento mi ritrovai
d'urgenza di nuovo in sala operatoria. Un altro intervento, un
altro colpo al cuore, ancora agitazione per me e per tutta la
mia famiglia. Né io né mia moglie sapevamo cosa sarebbe
successo, ci affidammo all'équipe medica.
Una volta risvegliato ci spiegarono che i chirur ghi e i
ricercatori avevano fatto una cosa unica nel suo genere
intervenendo in contemporanea fianco a fianco.
Sì, ero stato il primo caso in Italia ad affrontare un intervento
di questo tipo, il terzo in tutto il mondo ed ero stato davvero
fortunato… Nel frattempo un po' di gioia era entrata nei nostri
cuori durante tutto il calvario: eravamo diventati nonni di due
bellissimi gemelli! Due maschietti, anche se uno di loro ha
dovuto lottare duramente come me per un problema al cuore,
ma come il nonno “ha la pellaccia” e ce l'ha fatta!
Mia figlia mentre dava alla luce i nostri splendidi nipotini con il
pensiero mi è stata sempre vicina, così come tutto il resto della
famiglia.
La riabilitazione all'inizio è stata un po' difficile, il cibo mi
nauseava e tuttora devo stare attento a quello che mangio.
La novità in assoluto per me è stata l'insulina. Prima non
sapevo neanche cosa fosse e - devo essere sincero - ne avevo
anche un po' paura… Però ho imparato a capire e ad ascoltare
quando il mio corpo ne ha bisogno. Ultimamente ne ho sempre
meno necessità: gli ultimi esami hanno constatato che
effettivamente il trapianto di isole sta funzionando. Per il
futuro spero di poterla ridurre sempre più fino ad eliminarla
del tutto.
Al San Raffaele mi sono trovato benissimo, quasi come a casa:
tutti mi sono stati sempre vicini. C'è una cosa che mi rimarrà
sempre impressa: quando sono entrato il professor Di Carlo è
venuto ad accarezzarmi. Una cosa che non ti immagineresti
mai, il primario di solito lo vedi sempre distaccato, qui invece
l'ho sentito vicino, mi ha trasmesso fiducia, coraggio… la cosa
più importante quando si deve guarire.
La mia vita è ripresa tranquillamente, certo, quando sono
stanco mi fermo, faccio le cose con più calma.
Ora mi sottopongo a delle visite ogni mese per controllare la
glicemia per via del trapianto, ma tutto sta funzionando bene.
Anche se sono in pensione, mi piace fare dei piccoli lavoretti di
casa, sto costruendo dei piccoli mobili per mia figlia. Inoltre
rimane sempre l'attività più impegnativa: quella di nonno!
Adriano C.
Al San Raffaele clinica e ricerca vanno davvero a “braccetto”.
Lo straordinario intervento del signor Adriano è un chiaro
esempio di come i successi nella ricerca si possono applicare
alla pratica clinica per af frontare le nuove sfide della
medicina. Grazie infatti all'Unità di Chirurgia EndocrinoPancreatica diretta dal professor Valerio Di Carlo e all'Unità
Beta Cell Biology del dottor Lorenzo Piemonti è stato reso
possibile questo intervento unico nel suo genere.
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Potrai ricevere via email la newsletter, novità e aggiornamenti.
In questo modo ridurremo le spese di produzione
e spedizione e l’impatto ambientale.
Tutto quello che risparmieremo sarà un contributo in più
per la ricerca del San Raffaele.
Il dottor Piemonti e il professor Di Carlo, autori dell’intervento.
Ricerca per la vita
I
Maggio 2009
3
La rubrica delle letteref Grazie
Il “dolce” amico
Sono la mamma di Elena, una splendida ragazza di 21 anni, che ha imparato a convivere con il "dolce" amico diabete da 5. Io non sono ancora riuscita
a superare il dolore per questo evento,
mia figlia sì, lei è molto più forte di me,
ha imparato abbastanza bene ad avere la glicemia stabile, anche grazie al microinfusore, che ritengo essere molto
utile per un miglior controllo della glicemia e per evitare 4 punture al giorno.
Mi auguro e spero che ciò accada molto presto, che grazie alla ricerca si trovi la soluzione definitiva al diabete, per
questo ringrazio chi, con dedizione e affetto, dedica il suo tempo a questo progetto... mettetecela tutta, tante persone
non aspettano altro, grazie.
Paola
Sarò con il San Raffaele
Mi chiamo Maria, vorrei dirvi che anche quest'anno sarò con il San Raffaele.
Anche quest'anno destinerò il mio 5 per
mille all'hSR e come me faranno anche
molti miei familiari. Mi adopererò, inoltre, perchè molti miei amici facciano come me. Un grazie a Voi tutti.
no il reparto di cardiologia. E' solo un piccolo ringraziamento per quanto ricevuto
e un piccolo contributo affinchè gli altri
possano ricevere delle cure sempre più efficaci (…). Un affettuoso saluto
Maria
Serena
Buon lavoro!
Un’attenta lettura
Egregi ricercatori tutti, io sono con Voi ma
più che io mio figlio Francesco che da due
anni è insulino dipendente e vorrebbe
che qualcosa cambiasse per lui e per tanti bambini come lui (…).
Buon lavoro!
Antonio e suo figlio Francesco
Competenza e calore
Mia mamma lo scorso anno è stato operata al cuore presso la vostra struttura (…)
ed ha ricevuto un'assistenza fantastica, fatta di competenza e calore.
Io, che ho accompagnato mia madre, sono stata altresì coccolata dal verde della vostra foresteria e dal calore delle
persone che la gestiscono e che gestisco-
Grazie per averci iscritto alla vostra
newsletter che leggeremo sempre molto
attentamente e volentieri. Cordiali saluti
Costantino
Ieri, oggi...5 per mille!
Devolverò il 5 per mille alla Fondazione
San Raffaele come ho fatto l'anno scorso. Grazie per avermelo ricordato e ricordatemelo anche l'anno prossimo. Buon
lavoro.
Enzo
Le lettere e i messaggi sono tratti dal “Libro dei pazienti” dell’ospedale e da e-mail dei nostri lettori e
donatori.
Torna il 5 x mille per la ricerca
T
orna anche quest'anno il 5 per mille! Con la dichiarazione dei
redditi è possibile devolvere il 5 per mille dell'imposta sul reddito
delle persone fisiche alla ricerca del San Raffaele.
Come fare? E' molto semplice. Basta riportare il codice fiscale della
Fondazione San Raffaele del Monte Tabor
03064280153
all’interno dei moduli CUD, 730 e UNICO (categoria Finanziamento alla ricerca sanitaria) e ricordarsi di firmare. Non comporta alcun aumento delle imposte da versare ma permette di contribuire concretamente al sostegno della ricerca.
Non è un'alternativa all'8 per mille e non lo sostituisce.
Per maggiori informazioni: numero verde 800-020505,
www.5xmille.org oppure [email protected]
Il 2008 è stato un anno
generoso. Le donazioni
spontanee sono aumentate
del 37% rispetto al 2007. I
nostri donatori oggi sono
7.700, di questi quasi
1.600 sono i 'nuovi arrivati'
che ci auguriamo possano
continuare a trovare nel San
Raffaele un punto di
riferimento per la ricerca
del futuro. Molti giovani sposi
hanno regalato ai propri
invitati le nostre bomboniere
solidali, piccole e grandi
aziende hanno augurato ai
propri clienti 'Buon Natale'
con i nostri biglietti natalizi.
Gruppi sportivi e associazioni
hanno legato le proprie
iniziative alla raccolta fondi
per la ricerca. Tanti piccoli
gesti che contribuiscono
quotidianamente a far
crescere la ricerca del San
Raffaele.
L'impegno necessario per il
2009 non sarà da meno. Ci
attende la conclusione del
progetto DRI, una nuova sfida
contro il tumore e molti altri
eventi.Nuovamente con
l'aiuto di ognuno di
voi.
Continua a
sostenerci con un
versamento intestato a
Fondazione Areté Onlus del
San Raffaele su conto corrente
postale n. 42437681
oppure con bonifico bancario
su Banca Intesa SanPaolo,
Cod. IBAN IT 62 C 03069
01765 000021600183 o,
ancora, online all'indirizzo
www.sanraffaele.org.
La ricerca te ne sarà grata.
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n. 02.26417386 oppure via email a [email protected]
RICERCAPERLAVITA
Not i z ie d a l S a n R a f fa ele
Anno III I n.1 I Maggio 2009
Reg. n° 151 del 1/03/2006 presso il Tribunale di Milano
Direttore responsabile: Paolo Antonio Klun
Redazione: Marta Ammoni, Federica Cattaneo,
Gea Gardini, Luca Isotti, Chiara Scolari
Stampa: Grafiche Parole Nuove srl, Via Garibaldi 58
20047 Brugherio (MI)
Editore: Fondazione Areté Onlus del San Raffaele
Via Olgettina 58 - 20132 Milano
Tel. 02.2643.4461- E-mail: [email protected]
La nuova campagna 5 per mille promossa dal San Raffaele.
Per saperne di più: www.5xmille.org
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idee: esponi la nostra locandina nella vetrina del tuo negozio, inserisci il nostro banner sul tuo sito internet, metti a disposizione i nostri opuscoli o proponi il nostro spot alla radio o alla tv della tua città. Per ricevere il materiale o informazioni contattaci: tel. 02.2643.4461 o [email protected]
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Ricerca per la vita
I
Maggio 2009
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