PROGETTO FORMATIVO PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
CORRELATE ALL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA:
IMPLEMENTAZIONE DI UN NUOVO SUPPORTO PER LO SMALTIMENTO DEGLI AGHI
FISTOLA: ESPERIENZA DELL’UNITA’ OPERATIVA DI EMODIALISI DEL PRESIDIO
OSPEDALIERO DI ASCOLI PICENO
Katia Manocchi
INTRODUZIONE
Gli infortuni correlati all’assistenza erogata in ambito emodialitico rappresentano una
problematica che compromette la qualità delle cure mettendo a repentaglio la sicurezza del
paziente e degli infermieri. Il corretto smaltimento dei taglienti è attualmente considerata la
misura più importante nella prevenzione del rischio biologico. L’efficacia e la centralità di questa
pratica è sottolineata da molteplici linee guida a livello internazionale e, in particolare, promossa
dalle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ambito del programma “Global
Patient Safety Challenge – Clean Care is Safer Care” di controllo dei rischi correlati alle
procedure sanitarie. Tra gli interventi mirati a promuovere la prevenzione del rischio biologico
rivestono grande importanza l’educazione e la promozione delle buone pratiche.
Sulle risultanze relative al consumo dei dispositivi per lo smaltimento degli aghi fistola forniti dal
Servizio di Farmacia e dai dati di una indagine conoscitiva basata sulla osservazione diretta
delle pratiche di smaltimento dei taglienti condotta nel 2008 su un campione di infermieri dell’
UU.OO. di emodialisi del P.O. “ C.G. Mazzoni” di Ascoli Piceno è emerso che l’adesione a tale
pratica è in media al di sotto del 40%, in linea con i risultati di studi condotti in altre realtà.
Per promuovere una maggiore adesione, il C.C.I.O. (Comitato per il Controllo delle Infezioni
Ospedaliere) aziendale ha programmato per l’anno 2009 un progetto di sensibilizzazione,
informazione/formazione sul giusto utilizzo del dispositivo per lo smaltimento degli aghi fistola
destinato al personale infermieristico del UU.OO. (Unità Operativa) di emodialisi del PO (dei
Presidi ospedaliero) dei Ascoli Piceno.
ANALISI DEL PROBLEMA
Gli infortuni rappresentano un evento frequente e grave, associato a costi elevati per le strutture
sanitarie, che può interessare, anche se in misura diversa, sia i pazienti che gli operatori
sanitari, tra questi sicuramente il rischio più conosciuto nella realtà analizzata è sicuramente di
natura biologica ed in particolare riferibili ad infezioni da HCV, HBV ed HIV
L’utilità del progetto si evince dall’analisi di SWOT:
Punti di forza
 Vantaggi per l’operatore sanitario in termini di
riduzione del rischio
 Vantaggi per l’organizzazione in termini di
riduzione di costi
 Capillarità nella distribuzione del dispositivo
per lo smaltimento dei taglienti
 Uso efficiente delle risorse
Opportunità
 attivazione di un sistema di sorveglianza
 maggiore sensibilità ed interesse degli
operatori
 coinvolgimento delle istanze organizzative e
gestionali
 attivazione di audit clinico
 Presenza di clima istituzionale sulla sicurezza
Punti di debolezza
 scetticismo sul valore del dispositivo
 abitudini errate consolidate
 carenza di analisi critica e revisione delle
pratiche inutili
 scarsa capacità di gestire la comunicazione
del rischio
 fornitura non costante di dispositivo
 problematiche logistiche di collocazione
 eccessivo tour-over del personale non di
ruolo
 eccessivo carico di lavoro
 necessità di investimenti formativi
Minacce
 interferenze di relazione con il paziente
 scarsa sensibilità delle istanze
organizzative e gestionali
 resistenze al cambiamento
OBIETTIVI DIDATTICI
L’obiettivo del project work è quello di migliorare lo standard qualitativo dell’assistenza erogata,
mediante la promozione della prevenzione del rischio biologico e l’implementazione all’utilizzo
di dispositivi che consentono lo smaltimento diretto degli aghi fistola senza disconnessione dalle
linee ematiche quale valida alternativa allo smaltimento degli aghi fistola negli appositi aghi-box
attualmente considerati il gold standard di praticità e di efficacia.
Gli obiettivi di apprendimento si possono così sintetizzare:
-
obiettivi cognitivi (incremento delle conoscenze sul rischio biologico e relazione con gli
infortuni in ambiente sanitario) tramite incontri di informazione e formazione.
-
obiettivi comportamentali (corretto utilizzo del dispositivo per lo smaltimento degli aghi
fistola) facilitando l’accesso ai prodotti raccomandati.
Elementi innovativi del progetto:
-
introduzione del dispositivo come unico metodo standard
-
formazione “sul campo”
-
discussione del filmato realizzato durante la prova pratica
FASI DEL PROGETTO
5.1 FASE PREPARATORIA

Ricerca e revisione delle fonti bibliografiche nazionali ed internazionali relative alla prevenzione del
rischio biologico

Costituzione del gruppo di lavoro

Definizione degli strumenti e delle aree di intervento.
5.1.2 STUDIO PILOTA
Si avvarrà un campione di infermieri volontari.

Scelta del dispositivo per lo smaltimento dell’ago fistola attraverso le schede tecniche e di sicurezze dei
prodotti presenti sul mercato che rispondono ai requisiti individuati dal gruppo di lavoro in base alle
evidenze, la praticità di utilizzo e il rispetto delle normative vigenti.

Predisposizione del questionario ex ante da somministrare ai volontari che partecipano allo studio.

Valutazione dei prodotti scelti dal gruppo di lavoro attraverso un studio in singolo cieco su un numero
molto limitato di infermieri volontari al fine di valutare l’accettabilità da parte dell’utilizzatore.

Informazione/formazione per gli operatori della UU.OO. per lo studio pilota.

Somministrazione del questionario ex-post per misurare l’efficacia del progetto informativo e il grado di
soddisfazione all’uso del dispositivo

Introduzione del dispositivo per lo smaltimento degli aghi fistola.

Coinvolgimento diretto degli infermieri attraverso questionari e osservazioni sul campo.
I contenuti dell’intervento di sensibilizzazione, di informazione/formazione dei volontari si attuerà attraverso
moduli didattici.
I Modulo: lezioni frontali e interattive di 3 ore pomeridiane in aula, in 2 edizioni successive

Somministrazione del questionario di base (pre introduzione del dispositivo).
4

Il rischio biologico: le dimensioni del problema

Cenni di epidemiologia e di medicina preventiva;

I costi degli infortuni da esposizione a liquidi biologici: diretti, indiretti e intangibili

prove di efficacia sull’utilizzo del dispositivo per lo smaltimento degli aghi fistola nella prevenzione degli
infortuni correlati alle procedure assistenziali

prova pratica degli operatori sull’uso del dispositivo esplicitando la corretta procedura di utilizzo. Durante
la prova saranno realizzati dei filmati di autoapprendimento.
II Modulo: 2 – 3 ore in reparto di attività informative ed osservazionali/pratiche, 2 edizioni successive

Distribuzione del dispositivo e materiale informativo come poster, opuscoli, reminders, istruzioni ed inizio
sperimentazione nel’ UU.OO;

Rilevazione della prevalenza dell’infortunio da puntura da aghi fistola nei sei mesi
prima dell’
introduzione del nuovo dispositivo nell’U.U.O.O. in oggetto

Prova pratica dell’uso del dispositivo da parte degli infermieri durante l’attività assistenziale.

Successiva osservazione per
la valutazione delle conoscenze apprese dagli infermieri dopo aver
ricevuto una formazione/informazione specifica.
III Modulo: lezioni frontali/lavori di gruppo di 2 ore pomeridiane in aula, in 2 edizioni successive

Somministrazione del questionario post introduzione del dispositivo.

Presentazione dei risultati derivanti dallo studio di prevalenza condotto nei sei mesi pre e nei sei mesi
post implementazione del dispositivo di smaltimenti degli aghi fistola

Presentazione dell’elaborazione dei dati osservazionali e del questionario effettuata nella UU.OO.,
comparandoli nelle varie fasi del processo (pre e post introduzione del prodotto).

Istituzione di gruppi di lavoro per evidenziare criticità sull’uso del dispositivo.
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Docenti: i docenti verranno reclutati all’interno dell’Azienda e espleteranno la formazione durante
l’orario
di servizio.
Sussidi didattici:
- Videoproiettore
- Lavagna luminosa
- Materiale informativo (poster, brochure)
- postazione PC
- telecamera
Strumenti di verifica
-
Test di verifica al termine del Corso
-
Questionario di gradimento dell’evento formativo
-
Successiva relazione, al CCIO, sui dati di implementazione e uso del dispositivo per lo smaltimento dei
taglienti da parte dei Coordinatori.
N0RMATIVA DI RIFERIMENTO
Il 26 novembre 1990, Il Parlamento europeo ed il Consiglio hanno emanato la Direttiva 90/679/CE per la
protezione dei lavoratori esposti ad agenti biologici.
Il Decreto Legislativo 81/2008, le successive integrazioni (Decreto 18/2/2009: ”Criteri per l’individuazione e
l’uso dei dispositivi di protezione individuale”) e le numerose circolari ministeriali, hanno permesso una
significativa maturazione nel campo della sicurezza sul lavoro per l’ambito sanitario.
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ANALISI DELLE RISORSE
Risorse umane: il reparto di emodialisi dell’Asur 13 di Ascoli Piceno dispone di n° 24 di infermieri, n°2
ausiliarie, n°1 O.S.S. e n° 9 di medici. Ogni infermiere gestisce tre pazienti per turno e la suddivisione è
stabilita dai piani di lavoro. Periodicamente i piani vengono rielaborati in modo che ogni infermiere riesca a
gestire in un arco di sei mesi tutti i pazienti del centro. I turni sono composti quindi da nove infermieri, due
ausiliarie ed un medico. Il centro di Ascoli Piceno gestisce 25 pazienti per turno, gli acuti e le urgenze, il
personale viene anche chiamato dalla rianimazione e dall’U.T.I.C. in caso di ultrafiltrazione o emofiltrazione,
la notte ed i festivi sono coperti dall’infermiere reperibile. Dall’analisi risulta quindi che lo staff è composto in
maniera congruente in relazione alla criticità dei pazienti trattati.
Risorse finanziarie: I costi sostenuti per il corso di training sono imputati all’unità operativa di emodialisi. I
docenti del corso fanno parte dell’organico interno pertanto retribuiti con una quota oraria lorda di 35 euro.
Considerato un monte ore totale di formazione pari a quattordici ore si calcola un costo complessivo di 490
euro lorde.
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Risorse organizzative: Il servizio di Emodialisi svolge la sua attività dalle ore 7,30 alle 19,30 e si articola in
due turni mattino e pomeriggio, notte e festivi in reperibilità.
orario
giorni settimana
mattina
pomeriggio
notte
lunedì
7,30-13,30
13,30-19,30
reperibilità
martedì
7,30-13,30
13,30-19,30
reperibilità
mercoledì
7,30-13,30
13,30-19,30
reperibilità
giovedì
7,30-13,30
13,30-19,30
reperibilità
venerdì
7,30-13,30
13,30-19,30
reperibilità
sabato
7,30-13,30
13,30-19,30
reperibilità
domenica
Reperibilità H24
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MATERIALI E METODI
Il progetto informativo/formativo è articolato in varie fasi ed è stato elaborato da un gruppo di lavoro
multidisciplinare composto da: Medici (1 medico specialista in malattie nefrologia, 1 medico specialista in
igiene), Infermieri, un Farmacista e il
responsabile del Settore Sistema innovazione professionale e
miglioramento qualitativo Servizio Assistenza con il Coordinamento del C.C.I.O..
Agli operatori coinvolti nelle procedure assistenziali è stato somministrato un questionario anonimo
finalizzato ad indagare la realtà esistente, verificare le conoscenze e la percezione del rischio biologico
associato allo smaltimento dei taglienti e a mettere a fuoco i punti critici attraverso il confronto tra il rischio
percepito e il rischio effettivo.
L’analisi dei dati ha confermato la necessita di adottare soluzioni innovative per favorire l’adesione alla
corretta pratica dello smaltimento degli aghi fistola così come indicato dai CDC di Atlanta.
Scarsa
corretta
conoscenza
della
procedura
di
Scorretto
utilizzo
Scarsa
dei
percezione
dispositivi di smaltimento
del
Inadeguate
rischio effettivo
smaltimento dei taglienti
competenze per
la
prevenzione
degli
Presenza di elevato numero
Sistemi
di
sorveglianza
professionisti
addestramento
in
di
Problematiche
non
strumentali di collocazione dei
attivati
dispositivo
infortuni
logisticico-
correlati
allo
smaltimento
dell’ago fistola
È stato costruito il diagramma temporale delle attività pianificate con il quale si sono rappresentate le fasi
principali della metodologia di lavoro, in relazione ai tempi di ciascuna attività e alle risorse impiegate.
9
Gantt di pianificazione temporale degli interventi
Fasi del progetto
I FASE
STUDIO
PILOTA
GEN
FEB
MAR
APR
MAG
GIU
2009
2009
2009
2009
2009
2009
Ricerca
e
revisione
fonti
bibliografiche
Costituzione del
gruppo di lavoro
Definizione degli
strumenti e delle
aree di intervento
Scelte preliminari
Modulo I
Modulo II
Modulo III
Relazioni di
implementazione
ATTUAZION
E
VERIFICA
Informazione/form
azione
idegli
infermieri
dell’
UU.OO.
di
emodialisi
e
immediata messa
a
regime
del
dispositivo
Studio di
prevalenza sugli
infortuni da
puntura da ago
fistola post
implementazione
dei dispositivo
Riduzione
delle
infezioni
ospedaliere
del
30%
10
LUG
AGO
2009
2009
SET
2009
OTT
200
9
NOV
DIC
2009
2009
ATTUAZIONE DEL PROGETTO: INFORMAZIONE/FORMAZIONE
IN TUTTE LE UNITÀ OPERATIVE

Predisposizione di un kit contenente tutti i materiali, i documenti e le informazioni necessarie per
realizzare l’intervento formativo.

Diffusione in tutte le unità operative del dispositivo
VERIFICA DEI RISULTATI
La valutazione è stata effettuata rispondendo ai seguenti criteri:

indicatori di performance

turni di servizio pianificati in modo da dare a tutti gli infermieri l’opportunità di partecipare alla
formazione

benefici apportati al controllo e prevenzione degli infortuni da esposizione a liquidi biologici.,

risparmio di tempo e maggiore sicurezza per sé e la persona assistita

test di gradimento discenti e docenti

attivazione di uno studio di prevalenza sugli infortuni derivanti da uno scorretto smaltimento
degli aghi fistola

ricadute attese entro il 2010

riduzione degli infortuni del 30% rispetto allo standard attuale dell’azienda, (si
confronteranno i risultati dello studio di prevalenza con quelli relativi alle indagini condotte
negli anni precedenti) che le linee guida dichiarano essere attuabili con la sensibilizzazione
alla nuova pratica.
adesione dell’ 80% degli infermieri all’ utilizzo corretto del dispositivo.
11
DISCUSSIONE - CONCLUSIONE
La gestione della sicurezza nell’ambiente di lavoro ha come obiettivo quello di salvaguardare la salute degli
operatori e degli utenti nonché preservare impianti ed attrezzature mediante la prevenzione degli eventi
accidentali. Per evento accidentale s’intende un evento improvviso, inaspettato che determina un effetto
indesiderato. L’effetto indesiderato può essere un danno materiale, un danno fisico alla persona,
temporaneo o permanente, ed è proprio in quest’ottica che si sviluppa la prevenzione dell’evento accidentale
che nel nostro specifico è il rischio da esposizione. Gli incidenti rilevati in ambito emodialico derivano
principalmente da un mancato utilizzo o da un utilizzo improprio dei D.P.I e sono caratterizzati da un’elevata
percentuale di lesioni percutanee da taglienti e da schizzi di materiale organico su cute e mucose, si evince
inoltre, come momento a rischio, l’atto di gettare l’ago nell’apposito contenitore ago-box in quanto
quest’ultimo risulterebbe particolarmente piccolo rispetto alla lunghezza degli aghi per emodialisi. Molteplici
sono i dispositivi per lo smaltimento dei taglienti studiati per evitare l’attorcigliamento dell’ago fistola e
l’eventuale perforazione accidentale dell’operatore sanitario tra cui il sistema D.P.M. DR 200 che consente
lo smaltimento del tagliente direttamente al letto del paziente senza disconnetterlo dalle linee extracorporee.
La gestione di tale project work si concretizza nell’introduzione e nella gestione di un cambiamento all'interno
dell'azienda; a tal fine è necessario che il progetto sia strutturato in modo da stabilire obiettivi che
massimizzino l'innovazione. Questo perché qualsiasi innovazione produce non solo un cambiamento
organizzativo e strutturale ma anche un cambiamento culturale.
La corretta procedura di smaltimento dei taglienti e l’utilizzo di un dispositivo idoneo in ambito emodialitico
ben si configura nell’ambito di un progetto volto alla promozione di una maggiore cultura della sicurezza e
nel miglioramento continuo delle pratiche assistenziali
La gestione del rischio è un imperativo etico, prima che professionale, per ogni operatore sanitario. La
possibilità da parte di ogni operatore, durante lo svolgimento di una attività, di provocare un danno a se
stesso, ad un altro operatore o ad un paziente, deve essere ridotta e rapportata alle attuali conoscenze ed
alle tecnologie impiegabili.
12
BIBLIOGRAFIA
Barbic F.” (2002). Il fattore umano nel Work Accident” Ante, 6-10 :79
Sansoni D, Lepore A, Olori M.P, Viviani G.(2002) “Epidemiologia delle esposizioni professionali. Igiene e
Sanità Pubblica Volume LVIII n° 3 Maggio/Giugno, 119-126
Daglio, M. Sacchi, T. Feletti et al. (2006) “Infortuni a rischio biologico nel personale sanitario: analisi
epidemiologica descrittiva nel decennio 1994-2003” G. Ital Med. Lav. Erg, 457-465
Gabutti G. (2000) “Sorveglianza delle esposizioni professionali a materiale biologico contaminato da Hiv,
Hcv e Hbv negli operatori sanitari. L’igiene moderna 2000 Volume VI (3), 113- 391-400.
“Linee guida per la valutazione del rischio – D.Lgs. 81/2008” Documento prodotto dall’Osservatorio ISPESL
per la sicurezza e la salute nel lavoro (consultabile dal sito: www.ispesl.it/documentazione/lineeguida)
“Rischi da agenti chimici e biologico – manuale per RLS” 2005 Gruppo di lavoro CGIL, CISL, UIL Nazionale
(consultabile dal sito: www.diario-prevenzione.it e www.lavoro626.it)
“Valutazione dei rischi derivanti dall’impiego di agenti chimici pericolosi”
Azienda Ospedaliera
Fatebeneratelli e Oftalmico Milano 2003 (consultabile dal sito: www.fbf.milano.it)
“La valutazione per il controllo dei rischi” Coordinamento Tecnico per la Prevenzione degli Assessorati alla
Sanità
delle
Regioni
e
Province
autonome
di
www.ispesl.it/documentazione/lineeguida)
13
Trento
e
Bolzano
(consultabile
dal
sito:
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Progetto formativo per la prevenzione del rischio biologico...