ANNO 3 • NUMERO 1 • GENNAIO 2006 Poste Italiane Spa-spediz. in abbon. postale D.L.353/2003 (convertito in legge il 27/02/2004 n.46) art.1 comma 2-DCB Ascoli Piceno Pagine 2-3 Pagina 5 I migranti raccontano il proprio percorso e valutano la popolazione pisana. Con un intervento di Gianni Salvadori Pagina 6 Come procedono le Società della Salute? Focus sulla Valdera, costituita da un anno, pronta al Piano integrato Pagina 7 I tempi diversi di famiglia e lavoro. Una campagna per cogliere tutte le opportunità della “conciliazione” 87 cittadinanze tra i banchi di scuola. I dati in crescita degli alunni stranieri. Uno su cinque è nato in Italia La sfida delle “nuove” famiglie Cittadinanza, lavoro, anziani: governare i modelli che cambiano 5 marzo 2006: gli immigrati partecipano alla politica Il prossimo 5 marzo 2006 i cittadini stranieri residenti sul territorio provinciale andranno al voto per eleggere i propri rappresentanti. Il Consiglio degli stranieri farà spazio a 15 componenti tra cui sarà eletto il Presidente che siederà nel Consiglio dell'amministrazione provinciale con diritto di parola ma non di voto. Per eleggere il proprio consiglio i cittadini stranieri o apolidi devono aver compiuto diciotto anni, essere iscritti alle anagrafi dei comuni della provincia, possedere la cittadinanza di un paese straniero o lo "status" di apolide, la carta di soggiorno o permesso di soggiorno, valido o in corso di rinnovo rilasciato dalla Questura. Non possono in ogni caso esse- re elettrici ed elettori coloro che abbiano anche la cittadinanza italiana. Si sono svolte invece il 30 ottobre scorso le elezioni della Consulta comunale dei cittadini extracomunitari e apolidi residenti nel comune di Castelnuovo di Val di Cecina. Hanno avuto diritto al voto i cittadini immigrati residenti nel comune da almeno 55 giorni prima delle votazioni. 90 le per- sone che si sono presentate alle urne, 64 uomini e 26 donne. Ecco gli 8 componenti, tra cui una donna, eletti tra le 6 liste, suddivise per area geografica: Qira Edleva e Lala Lulzim per l'Albania, Hila Cristian per la Romania, Talibi Mohamed e Ouassate Mohamed per il Marocco, Waibel Beat per la Svizzera, Useini Zemri per la Macedonia, Bruti Brahim per il gruppo misto. Utile strumento di dialogo ed integrazione tra la popolazione locale ed i cittadini immigrati, ma anche tra gli stessi cittadini stranieri appartenenti a gruppi etnici diversi, la Consulta vorrà essere soprattutto il mezzo per favorire il coinvolgimento degli stranieri alla vita amministrativa. Ancora la famiglia nel titolo di apertura di Provincia Sociale. Ne parliamo stavolta a partire dai nuovi nuclei costituiti da immigrati, con i loro problemi e i loro ricordi non sempre lieti, con i loro figli che stanno cambiano le nostre scuole. Per poi occuparci di un altro fenomeno che modificherà in breve tempo le abitudini di tutti noi: l’invecchiamento dei nostri congiunti e la loro assistenza. Infine un approfondimento su come organizzare al meglio i tempi del lavoro con quelli della vita privata: la cosiddetta “conciliazione”, termine nuovo che diventerà sempre più diffuso. Si tratta certamente di temi complessi, autentiche sfide già in atto al modello tradizionale di famiglia. Ma che proprio per questo vanno affrontati con soluzioni di lungo respiro. In una parola: governati. Editoriale/Per una sicurezza basata sulla coesione sociale Le ultime settimane del 2005 hanno visto in primo piano due iniziative relative a questioni tra loro connesse e al centro dell'attuale contesto politico e sociale. Da un lato il "I Forum provinciale dei migranti", che si è accompagnato a una serie di altri eventi culturali promossi dal Centro Nord Sud. Dall'altro le "Giornate delle persone anziane", quest'anno rappresentate da un calendario di appuntamenti (dalla fine di ottobre alla fine di novembre) tra cui va ricordato in particolare il convegno del 4 novembre sugli anziani e la qualità della vita. E' importante riflettere proprio sulla connessione tra le due questioni, legata al fatto che la presenza stabile degli immigrati sul territorio consente di innalzare il tasso di natalità e di contenere la tendenza all'invecchiamento della popolazione. Le "Giornate delle persone anziane" non hanno voluto essere nulla di celebrativo né ritualistico. Bisogna dire invece che l'intera comunità si è sentita stimolata e c'è stata grande partecipazione, da parte degli enti locali, delle associazioni sindacali e delle organizzazioni di volontariato. Al centro delle iniziative abbiamo voluto portare la consapevolezza dell'esigenza di reimpostare le politiche, sia come risposte ai bisogni sia come prevenzione. La speranza di vita è aumentata, e questo è un fatto certamente positivo, ma allo stesso tempo sono aumentati i casi di non autosufficienza e disabilità, le situazioni di marginalità e di impoveri- mento. In questo senso mi preme ricordare anche il protocollo d'intesa firmato con la Caritas diocesana di Pisa lo scorso 26 ottobre, da cui scaturirà una ricerca mirata a fare luce sull'universo della povertà e del disagio sul nostro territorio. In occasione del convegno del 4 novembre inoltre abbiamo rilanciato la "Carta dei diritti degli anziani", con l'intento di essere da stimolo alle Società della Salute per delineare politiche, interventi, azioni mirate. segue a pag. 8 GENNAIO 2006 IMMIIGRAZIONE pagina 2 “Tornassi indietro... non lo rifarei” Cinquecento immigrati raccontano il proprio percorso. Giudizio positivo sulla vita attuale, ma pesa il ricordo delle difficoltà iniziali Delineare il quadro dell'immigrazione in provincia di Pisa. E' quanto ha cercato di fare la ricerca presentata al I Forum dei Migranti e promossa dall'Osservatorio per le politiche sociali e dal Centro Nord Sud in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università di Pisa. Al di là delle rilevazioni prettamente statistiche cui daremo spazio in dettaglio nel prossimo numero, è interessante mettere in evidenza alcune valutazioni dei rilevatori dell'indagine, persone che hanno vissuto in prima persona il percorso di immigrazione e che hanno raccolto in 500 questionari le esperienze di chi ha intrapreso la stessa strada e vive oggi la realtà della provincia di Pisa. "Le domande erano rivolte a cercare di cogliere i vari aspetti della vita quotidiana - dice Fatena Ahmad Nofal, arrivata in Italia insieme al marito circa 12 anni fa dalla Palestina Qualche difficoltà l'abbiamo trovata, in alcuni casi non abbiamo ricevuto risposta, in altri è stato necessario preparare le domande in inglese. Nel comples- so i giudizi espressi dagli intervistati sulla qualità della propria vita sono abbastanza positivi. Vorrebbero mantenere la loro situazione così com'è, ma - elemento di particolare rilievo molti se tornassero indietro non ripeterebbero la scelta di emigrare, pensando alle difficoltà incontrate durante il percorso intrapreso". Il problema di tipo economico, legato in particolare al costo della vita, anche in seguito all'introduzione dell'euro, è quello maggiormente evidenziato, insieme alle criticità e agli ostacoli che accompagnano l'accesso al mondo del lavoro. Fatena, che oggi vive insieme al marito e due figlie, racconta di aver conseguito la laurea in Farmacia, e di essere vicina alla conclusione del dottorato di ricerca. Inoltre nel gennaio di quest'anno si è costituita l'associazione "Amiche del mondo insieme". "Siamo un gruppo di otto donne di nazionalità diverse - spiega Fatena - Al momento stiamo ancora nella fase organizzativa, in un secondo tempo vedremo come impostare le attività e dare vita alle iniziative, ad attività e progetti. Posso dire, per quello che mi riguarda, che senza dubbio il percorso d'integrazione non è stato facile, i problemi non sono certamente mancati, anche perché in alcuni casi può capitare di trovarsi di fronte a una mentalità ancora piuttosto chiusa, che ha qualche difficoltà ad accogliere l'idea dell'immigrazione", e forse quindi anche a pensarla come un elemento che caratterizza ormai in modo stabile la società di oggi. "Oggi, comunque - aggiunge Fatena - per me il mio paese è qui, dove ho costruito la mia vita". Immigrazione? Una grande occasione di crescita e solidarietà Il tema dell'immigrazione è una delle priorità dell'agenda dei prossimi anni. Il principio di fondo è che il fenomeno migratorio non può essere visto solamente come un problema di ordine pubblico ma piuttosto come una grande opportunità di crescita e di solidarietà per la comunità toscana. L'interdipendenza e la multiculturalità sono dinamiche ormai affermate e portano con sé una sfida che deve essere colta per valorizzarne le positività gestendone gli aspetti problematici. In questo quadro, il tema dell'immigrazione non è e non deve essere considerato interesse esclusivo delle politiche sociali, ma deve divenire - per la sua trasversalità - oggetto di politiche integrate, che affrontino i diversi ambiti nei quali l'immigrato "incontra" la società toscana. Per questo abbiamo voluto promuovere il percorso di costruzio- ne di un Piano di Azione Regionale Integrato sull'Immigrazione. Un percorso importante, che sarà il frutto dei contributi di tutti i soggetti interessati al tema e che coinvolge sin dalla sua elaborazione, oltre ai diversi settori della Regione, anche gli enti locali, le parti sociali, il mondo del volontariato ed il terzo settore. Parallelamente, data la complessità e le continue evoluzioni del fenomeno negli ultimi anni, risulta necessario pensare ad una Legge Regionale sull'Immigrazione, con un complesso processo concertativo che anche in questo caso coinvolgerà pienamente la società civile e che trova nella costruzione del "Piano Integrato" la prima tappa di lavoro. L'obbiettivo è arrivare entro il 2006 all'approvazione della legge, che dovrà anche affrontare il tema spinoso - ma non per questo eludibile - del diritto di voto. L'impegno della Regione è confermato anche dal fatto che la Toscana è stata indicata come responsabile del coordinamento delle Regioni al Tavolo Tecnico Nazionale in materia di immigrazione. Questo ruolo rilvante comporterà un lavoro di guida ed indirizzo che renderà ancora più significativo l'impegno programmatico e di innovazione che si sta avviando in materia. Sono numerose le azioni che il "Piano Integrato" sta mettendo in campo. Con un'apposita delibera l'assessorato ha deciso di migliorare e perfezionare con nuovi contenuti il sito web della Regione dedicato all'immigrazione, che verrà curato dalle rappresentanze sindacali Cgil, Cisl e Uil, con lo scopo di fornire uno strumento utile a politici, cittadini ed operatori. Accedendo all'indirizzo internet www.immigrazioneintoscana.it si potranno ottenere dati informativi e conoscitivi sul fenomeno migratorio in Toscana attraverso ricerche e approfondimenti e mediante la sezione dedicata all'Osservatorio Sociale Regionale. Risulta di grande interesse anche la predisposizione di una banca dati sulla normativa vigente in materia. Inoltre la Regione si è fatta copromotrice con l'Università e la Provincia di Pisa della realizzazione del Master Universitario sull'Immigrazione, che consentirà di far crescere le competenze degli operatori - sia pubblici sia del non profit - su questa materia, favorendo altresì il confronto ed il dialogo delle esperienze. Il rapporto con l'Università rientra anche in un impegno che l'assessorato vuol rafforzare per sensibilizzare la società toscana e promuovere la ricerca e la riflessione culturale avanzata, elementi cardine per la predisposizione e la concreta attuazione di politiche integrate sull'immigrazione. Gianni Salvadori Assessore regionale politiche sociali pagina 3 IMMIGRAZIONE GENNAIO 2006 Ospitale, poco aperta Gli stranieri e la popolazione pisana: nel complesso “è un’isola felice” "Sono uno studente di Scienze Tra questi si trovano i realisti, Sociali, sono arrivato in Italia coloro che confrontano le polidall'Angola cinque anni fa tiche italiane con quelle dei insieme ad un amico per motipaesi con lunga esperienza di vi di studio. Il mio percorso è immigrazione, ma anche gli per certi versi particolare, perinsoddisfatti e i disinformati. ché sono venuto tramite Sono pochi in generale coloro "Amici di Valeria", un'associache dichiarano di avere subito zione cattolica di Pontedera o comunque di notare attegche provvede alla mia ospitagiamenti ed episodi di razzilità ed al mio mantenimento. smo messi in atto da cittadini Sono quindi avvantaggiato italiani". rispetto a chi, "Io credo che lavoratore o stunel complesso Gli immigrati dente, deve di lunga durata l'area di Pisa cavarsela da rappresenti un'itestimoniano solo". Josè sola felice Katito, rappreil miglioramento o s s e r v a sentante della Aleksandra nei servizi: comunità angolaBeqaj, arrivata pochi lamentano in Italia ormai na e membro del Comitato Direundici anni fa episodi ttivo del Centro di dall'Albania di razzismo Documen-tazione perché le politisull'Africa, come collaboratore che ci sono e funzionano, la esterno del Centro Nord Sud, Consulta provinciale è una da circa un anno si occupa di realtà importante e attiva. educazione all'intercultura e di In questi anni si sono ottepercorsi di sensibilizzazione nuti alcuni risultati, basti sull'Africa nelle scuole. pensare all'avvio del canale "Dai questionari che ho raccolformale con la Questura e al to, intervistando un centinaio ridimensionamento dei di immigrati, emerge che la tempi per il rilascio del perpopolazione pisana viene in messo di soggiorno". gran parte considerata accoLa ricerca "a mio parere rapgliente, ospitale e tollerante, presenta una risposta al fatto ma al tempo stesso poco che si pensi per lo più all'imaperta e disposta a conoscere migrazione come a un problealtre realtà culturali". ma sociale aggiunge Alcuni immigrati di lunga perAleksandra, mediatrice cultumanenza "pensano che questa rale ed operatrice presso lo indagine sia uno strumento sportello di Ponsacco e l'ufficio serio e significativo - riferisce immigrati della Questura di Josè - attraverso cui le istituPontedera - La maggior parte zioni affronteranno i problemi delle persone che abbiamo degli immigrati. sentito ha un lavoro e una Si tratta, appunto, generalbuona integrazione, e comunmente di immigrati di lunga que i problemi in primo piano, data, ben informati, di alto quelli che aiutiamo ad affronlivello di istruzione e di conditare offrendo accoglienza e zione economica relativamenconsulenza, sono gli stessi che te migliore, che hanno visto coinvolgono anche gli italiani. negli anni il miglioramento nei Alcuni aspetti che io avrei dato servizi grazie anche al lavoro per scontati in realtà non lo di numerose associazioni. sono: chiedendo agli interviTuttavia, c'è anche una parte stati se consiglierebbero a un considerevole che nutre sfidugiovane di emigrare, la magcia nei confronti delle istituziogioranza ha risposto di no. Si ni politiche e sociali che si tratta comunque in molti casi occupano di politiche di immidi privare il proprio paese di grazione. risorse". Teatro di Nascosto I réportage sui rifugiati all’accademia di Volterra Lavoriamo sul teatro reportage da quasi nove anni. Prima attraverso alcuni viaggi sul posto - Turchia, Kurdistan, Iran, Iraq, India - poi creando spettacoli basati sul collaborare insieme all'interno del progetto “Accademia di Teatro Reportage per Rifugiati e Richiedenti Asilo” con rifugiati di tutto il mondo. Attualmente l'accademia lavora in progetti di breve durata, aprendo varie volte all'anno per periodi limitati. Il Teatro Reportage porta la voce di persone, situazioni, storie individuali e collettive, di popoli in difficoltà ed unisce teatro e giornalismo. I nostri reportages sono stati visti da 25mila spettatori nelle piazze, scuole, chiese, giunte regionali e provinciali, nei teatri, italiani e stranieri, nel Senato italiano. Il primo ottobre scorso, in un garage sotterraneo di Volterra, davanti a 400 persone abbiamo raccontato il Teatro Reportage "Rifùgià-ti" insieme a nove parlamentari, dove ognuno ha interpretato una storia vera, parlamentari, rifugiati, attori… E' stata una bellissima conclusione della prima fase di un progetto che terminerà con una rappresentazione al Parlamento Europeo. Oltre ad alcune repliche in Italia, andrà in scena a Londra, Parigi, Madrid, Amsterdam, Berlino, coinvolgendo parlamentari e rifugiati del posto. Con questo progetto vogliamo attirare i mass media, per mettere in risalto il problema. Ci sono milioni e milioni di rifugiati nel mondo, l'Europa chiude sempre più le frontiere condannando i rifugiati ad essere clandestini in situazioni insostenibili o ad essere rimandati nel proprio paese senza garanzia di una vita futura. Tra le altre cose Rifùgià-ti racconta: - l'arrivo in un campo di accoglienza di prima identificazione (Cpt); - perché un rifugiato lascia il proprio paese, con un'esposizione di foto che si avvicina lentamente al pubblico mentre viene letta una poesia di Adil Yalcin sul dolore e la disperazione di chi vive in guerra e vede la distruzione del proprio paese; - la poesia "Refugee Blues" (W. H. Auden 1938) interpretata da Judith Malina, ebrea scappata da bambina dalla Germania nazista, e Hanon Reznikov (Living Theatre); - come si vive nel Cpt di Crotone, tratto dal teatro reportage "Vite Sospese"; - flash di storie individuali di rifugiati dell'Afghanistan, Iran, Congo, Ruanda, Kurdistan, Palestina, Ecuador; - l'incontro con la commissione che decide lo status di asilo politico, umanitario o il diniego, tratto dal teatro reportage " Dinieghi". A Volterra hanno partecipato come attori: Judith Malina, Hanon Reznikov, Mehdi Zana, Francesco Martone, Tana de Zulueta, Maria Chiara Acciarini, Giovanni Brunale, Valerio Calzolaio, Katia Zanotti, Alba Sasso, Vittorio Agnoletto, Giusto Catania, Alessandro Togoli, Alessandra Ballerini, Maurizio Gressi, Stefano Galieni, Annet Henneman, Gianni Calastri, Ridvan Ozmen, Talip Heval, Hussain Ferhang, Giorgia Scalmani. Annet Henneman Direttore "Teatro di Nascosto" (www.teatrodinascosto.it ) Un mese di iniziative per portare al centro la prevenzione della non autosufficienza GENNAIO 2006 ANZIANI pagina 4 Come prevenire la non autosufficienza? La sfida? Prevenire la disabilità e riuscire a far sì che l'invecchiamento possa accompagnarsi ad una buona qualità della vita. E' il tema cruciale su cui si sono concentrate quest'anno le iniziative legate alle "Giornate delle persone anziane", organizzate dalla Provincia e dalla Consulta delle persone anziane in collaborazione con il Cesvot, i comuni del territorio provinciale, le Società della Salute, le organizzazioni sindacali dei pensionati, le associazioni di volontariato. Le occasioni di confronto e dialogo - convegni, spettacoli teatrali, iniziative presso le case di riposo - hanno trovato spazio nell'arco di un mese, dal 21 ottobre al 20 novembre, distribuendosi sul territorio in modo da consentire a quante più persone possibili di partecipare. Al centro delle Giornate c'è stato il convegno del 4 novembre al Palazzo dei Congressi, centrato proprio sui percorsi, le strategie, gli strumenti di programmazione per garantire a chi ha bisogno politiche efficaci. Riportiamo in queste due pagine i passaggi più significativi degli interventi al convegno del Prof. Ettore Bergamini e dei rappresentanti dei sindacati dei pensionati. Cominciamo inoltre da questo numero a mettere a fuoco il modo in cui procedono nell'area provinciale le sperimentazioni della Società della Salute, partendo dalla realtà della Valdera. La battaglia contro l’invecchiamento “Tocca alla politica e a tutti noi scegliere se accettare la sfida” Pubblichiamo alcuni stralci centrali dell’intervento del prof. Bergamini alle “Giornate delle persone anziane” (v. box in alto). "La scienza ci dice che l'invecchiamento è una 'malattia universale', che colpisce tutti gli esseri viventi. In un mondo finito e imperfetto, quando la vita media dell'uomo non raggiungeva i 15 anni, la selezione naturale non ha spinto fino alla perfezione il raggiungimento della salute, e ha garantitola sopravvivenza della specie con un compromesso: facendoci vivere una malattia, l'invecchiamento, che ha un periodo di incubazione così lungo da consentirci, oggi che abbiamo sconfitto tutti i nostri nemici naturali, di vedere figli e nipoti, e spesso bisnipoti. L'invecchiamento non risparmia nessuna delle nostre cellule. Il processo altera la nostra cute, mostrando a tutti la nostra età, ma colpisce ad un tempo anche gli organi più profondi. (…) Con il passare del tempo l'uomo diventa sempre meno capace di rispondere ed adattarsi agli stimoli, anche patogeni, che vengono dall'ambiente che ci circonda. (…) Il progredire del danno arriva poi a superare la soglia del disagio sanitario e aumentano la frequenza, la durata e la gravità delle malattie (in media, a partire dai 65 anni, la soglia scelta come inizio della vecchiaia). Col tempo si giunge ad una soglia oltre la quale la malattia è sempre presente, sia pure a livello sub-clinico (soglia della fragilità) e il soggetto perde la propria autosufficienza. (…) Oggi sempre più persone superano questa soglia, mettendo a dura prova la solidarietà delle famiglie e tra le generazioni. Occorre quindi imboccare una via diversa: affrontare e contrastare l'invecchiamento, cioè diminuire la velocità con cui si riducono con il tempo le funzioni del nostro corpo, per allungare tutte le stagioni della vita, e non solo le peggiori. La scienza dice che anche la battaglia contro l'invecchiamento può essere vinta. Studi condotti a Pisa hanno svelato il mistero degli effetti anti-invecchiamento del controllo dell'alimentazione. Insieme al National Institute of Aging negli Stati Uniti abbiamo anche scoperto medicine che migliorano questo processo, e ci siamo resi conto che è possibile riconoscere chi sia più a rischio di invecchiamento anticipato. In conclusione, la scienza, anche qui a Pisa, oggi sa come ritardare i danni dell'invecchiamento, prevenire la fragilità e la non autosufficienza. Un debito che abbiamo contratto con il nostro sviluppo nei confronti delle generazioni future può essere pagato. Alla politica e a tutti noi la scelta se accettare la sfida". Ettore Bergamini Direttore Centro di Ricerca Biologia e Patologia dell'Invecchiamento - Università di Pisa Spi-Cgil/L’assistenza, un diritto da garantire a tutti In questo e nei due articoli a pag. 5 sono riportati stralci degli interventi dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil alle “Giornate delle persone anziane”. "(…) Nei quattro anni di questo Governo, il sistema dello stato sociale è stato svuotato di risorse per far sì che il privato aumenti i propri spazi e arrivi a condizionare ciò che resta del pubblico. Il sindacato si batte per una prospettiva diversa. Vuole definire i diritti, la loro esigibilità e finanziare i livelli essenziali delle prestazioni socio-assistenziali perchè l'assistenza alle per- sone sia un diritto garantito in tutto il territorio nazionale. L'allungarsi della vita è una conquista della nostra epoca, frutto del miglioramento delle condizioni di vita, ma se non cambiano le scelte del Governo nazionale questa grande conquista rischia di vedere arretramenti. (…) I pensionati e gli anziani rappresentano la fascia maggiormente colpita, hanno pagato la mancanza di una politica a favore di interventi socio-assistenziali, per la salvaguardia del potere di acquisto delle loro pensioni, contro l'indigenza e l'emarginazione. E' dunque necessaria una politica dei redditi che assicuri a tutti risorse per una vita dignitosa e un sistema assistenziale capace di prevenire e assicurare ad ogni persona la tutela e la dignità sociale. (…) A Pisa su 107mila pensioni Inps più della metà non superano i 500 euro e tra queste il 60% riguardano donne sole. E' perciò necessaria, anche a livello locale, una politica che offra alle fasce di reddito più deboli tariffe sociali, controllo degli sfratti, sostegno per gli affitti. (…). Inoltre per il benessere degli anziani ed una migliore qualità della vita è necessaria la massima prevenzione della disabilità e della non autosufficienza attraverso l'attività motoria, la riabilitazione, percorsi sociali di aiuto e di prossimità, iniziative per l'aggregazione sociale, attività culturali. Anche questo, e non solo la cura medica, significa salute e benessere della persona anziana. Chiediamo quindi al Governo adeguato finanziamento del servizio sanitario nazionale perchè riteniamo che le risorse impegnate nello stato sociale siano un investimento produttivo per la salute dei cittadini ed il benessere collettivo". Roberto Ferretti Segreteria provinciale Spi Cgil ANZIANI pagina 5 GENNAIO 2006 Valdera verso il Piano integrato 2006 Costituita da un anno, la Società della Salute è pronta alla programmazione. “Decisivi i Comuni” A che punto sono le Società della Salute (SdS)? In questo numero dedichiamo un focus alla sperimentazione attiva in Valdera che, per il territorio dell'Azienda Usl 5 di Pisa, si affianca a quelle avviate nella zona pisana e dell'Alta Val di Cecina. SdS Valdera ha cominciato il proprio percorso nel dicembre 2004, come consorzio pubblico di funzioni composto dai 15 comuni della zona (Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme, Chianni, Crespina, Lajatico, Lari, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, Santa Maria a Monte e Terricciola) e dall'Azienda Usl 5. Ad oggi risultano costituite le parti essenziali della nuova organizzazione, e si sta sviluppando il lavoro per realizzare il Piano Integrato di Salute della Valdera per l'anno 2006, che vedrà definita la programmazione complessiva dei servizi sociali, sanitari e sociosanitari. "In questo percorso i comuni hanno un ruolo di primo piano - osserva Paolo Marconcini, Sindaco di Pontedera e Presidente della Società della Salute - perché sono l'istituzione pubblica a competenza generale più prossima ai cittadini e per questo sono, quasi naturalmente, portatori di una visione di integrazione. E' giusto allora che la politica, come rappresentanza democratica di una comunità, abbia un ruolo centrale nel governo della salute, che si compone di aspetti medici e tecnici ma anche di scelte che non è possibile demandare a pochi. Sta a noi coinvolgere il più possibile la comunità locale in decisioni che la riguardano davvero da vicino". Durante l'incontro pubblico del 28 ottobre scorso a Pontedera, è stato presentato il volume "Profilo e immagine di salute della Valdera", elaborato con l'intento di fotografare lo stato di salute della popolazione del territorio - attraverso il coinvolgimento diretto di esponenti di tutte le istituzioni e categorie attive in campo sociosanitario -e di avere a disposizione una valida base su cui impostare il lavoro di programmazione per il 2006. Il volume si sviluppa attraverso tre parti, la prima dedicata al contesto della Valdera, la seconda ai dati relativi allo stato di salute (speranza di vita, principali patologie, malattie e infortuni sui luoghi di lavoro). La terza infine si concentra su servizi, problematiche e risorse, fornendo un quadro d'insieme che spazia dall'infanzia e adolescenza alla salute mentale, dalla disabilità all'immigrazione e alle dipendenze. Fnp Cisl/Conoscere i bisogni reali del territorio "Ogni impedimento, sia esso di natura economica, psicofisica o sociale, che vieta alla persona il normale corso della vita quotidiana all'interno della propria famiglia, o nella società in generale è, a nostro avviso, una forma di disabilità. Pertanto le azioni di prevenzione di questa situazione possono essere di natura economica, sociale o socio sanitaria. La Regione Toscana e, per quanto ci riguarda, la Provincia di Pisa, negli ultimi anni, hanno cercato di dar vita ad una serie di iniziative tese a prevenire la disabilità con risultati alterni e legati alle azioni del governo centrale non in linea con queste volontà. (…) Alcuni esempi concreti: la delibera regionale sugli anziani fragili ha consentito alle Zone Distretto di prendere in carico oltre 200 anziani che non erano seguiti dai servizi sociali o socio assistenziali perché non rientravano in quell'area di anziani già ritenuti disabili o non autosufficienti. Questa azione, che il sindacato ha seguito attraverso i protocolli d'intesa, consente ai servizi di far emergere difficoltà di persone alla soglia della disabilità, che possono essere mantenute più a lungo in una condizione di autonomia sotto il profilo sociale o sanitario. Un'altra azione che la regione e i comuni hanno mantenuto è l'aiuto economico agli affitti: questa è un'importante prevenzione della disabilità di tipo economico che colpisce in misura notevole gli anziani con pensioni al minimo. Dal punto di vista sanitario riteniamo importante che in quasi tutte le zone distretto della regione siano attivate azioni di monitoraggio, attraverso gli esami diagnostici; una situazione di debolezza invece è costituita dalle terapie riabilitative, sia per quanto riguarda i traumi che le patologie neurologiche o cardiovascolari. (…) I notevoli tagli della Finanziaria, sui fondi per le politiche sociali e sul nuovo piano sanitario nazionale, creeranno notevoli difficoltà. Allo stesso tempo sappiamo che il confronto con gli enti locali, la provincia e la regione dovrà conoscere il bisogno reale per governare e programmare i servizi; la sperimentazione della Società della Salute potrà essere strumento per consentire la vera integrazione socio-sanitaria ed il collegamento fra ospedale e territorio". Dino Tamburini Segreteria provinciale Fnp Cisl Uil Pensionati “La sanità che tutela il benessere” "La 'festa degli anziani' non è né ritualistica, né celebrativa. Serve a dialogare, ad evidenziare ai cittadini le problematiche che investono la qualità della vita, a fare presenti le difficoltà cui si dovrà andare incontro per assicurare a tutti servizi di qualità rispondenti a bisogni di salute e benessere. L'atto di indirizzo di sperimentazione della Società della Salute precisa che dovrà riguardare le funzioni di governo del sistema sociale e sanitario e di orientamento della domanda. Si tratta di un progetto di enorme portata, perché amplia il concetto di sanità e sociale lasciando spazio a quello di salute e benessere. (…) Per raggiungere un risultato, fissato un obiettivo, occorre determinare i percorsi da fare, le attività, il tempo ritenuto necessario e, infine, le risorse umane ed economiche occorrenti. (…) La Finanziaria non garantisce le risorse umane ed economiche indispensabili per le necessità sociosanitarie e socio-assistenziali e non garantisce, a maggior ragione, salute e benessere: viene tagliato il Fondo sociale, che serve a finanziare i servizi destinati alla parte più debole della popolazione, e non prevede provvedimenti per persone con disabilità e non autosufficienti. Sappiamo tutti quale sia il peso, morale ed economico, che grava sulle famiglie che vivono queste realtà. Si può comprendere così anche quanto sia difficile la sfida intrapresa dalla Regione per far sì che chi ha più bisogno non rimanga solo". Giuseppe Romei Segreteria provinciale Uil Pensionati GENNAIO 2006 FAMIGLIA pagina 6 Tempi diversi tra la famiglia e il lavoro In pieno svolgimento la campagna informativa sui vantaggi della legge 53 Mettere in atto politiche innovative in tema di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. E' il senso delle attività che la Provincia (Assessorati alle politiche sociali e pari opportunità, al lavoro e formazione professionale e Consigliera di Parità) sta portando avanti in questi mesi in attuazione del protocollo d'intesa siglato insieme alla maggior parte dei protagonisti della realtà sindacale, di categoria e del terzo settore del territorio. Un accordo fondamentale, che ha aperto la strada alla concreta applicazione della legge 53/2000 ("Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città") e ha centrato l'attenzione in particolare sull'articolo 9. La norma dispone provvedimenti concreti nel segno della conciliazione. Prevede, infatti, contributi a fondo perduto per le imprese che introducono misure di flessibilità dell'orario e dell'organizzazione a vantaggio di lavoratori con figli piccoli, anziani, o persone disabili a carico. Il 24 ottobre si è tenuto un incontro del "Tavolo di Concertazione territoriale" - organismo permanente istituito dal protocollo d'intesa con l'obiettivo di programmare e valutare le politiche - che è servito proprio a fare il punto sullo stato di attuazione delle iniziative avviate. Un elemento cruciale sono le attività di promozione sul territorio delle opportunità offerte dalla legge 53 ai lavoratori e alle aziende. In questo ambito è stata realizzata, tra settembre e ottobre 2005, una prima campagna di sensibilizzazione in collaborazione con l'emittente locale Granducato Tv. Sono andati in onda tre videoclip - uno per ciascuna delle tipologie di azione finanziabile prevista dall'art.9 - e tre trasmissioni televisive cui hanno partecipato rappresentanti dell'amministrazione provinciale, dei sindacati, delle associazioni di categoria ed imprenditori. Il mezzo televisivo ha permesso di raggiungere un ampio target di destinatari, sensibilizzando direttamente le aziende, i soggetti che professionalmente possono promuovere lo sviluppo della progettazione (commercialisti, consulenti del lavoro) e i lavoratori stessi, futuri beneficiari degli interventi finanziabili. Ad inizio 2006 sono previste altre due trasmissioni di un'ora ciascuna per approfondire le tematiche, cui saranno invitati testimoni privilegiati di livello politico e tecnico. Nel corso dell'anno il lavoro darà vita anche ad altri strumenti in grado di facilitare l'informazione e la conoscenza: un opuscolo con le buone prassi progettuali delle aziende pisane che hanno ottenuto i finanziamenti e una banca dati degli accordi ed intese territoriali esistenti; una Guida rivolta alle donne sui servizi di informazione sui diritti e di supporto alla soluzione di problematiche tipiche del genere femminile; un opuscolo sui congedi parentali, in collaborazione con la Consigliera di Parità. Droghe: allerta rapido E' stato siglato il 15 dicembre 2005 presso la Provincia il protocollo d'intesa relativo al progetto M.D.M.A. (Monitoraggio Droghe e Manifestazioni di Abuso), sottoscritto da tutti i rappresentanti degli enti pubblici e degli enti del privato sociale che costituiscono la "rete locale" del progetto, ciascuno secondo le proprie competenze istituzionali. Il progetto (vedi Provincia Sociale luglio-agosto), promosso dalla Consulta provinciale delle Dipendenze tra gli obiettivi strategici per una cultura di prevenzione, nasce come iniziativa nazionale del Ministero della Salute nel quadro delle indicazioni dell'Osservatorio Europeo di Lisbona (Oedt), finanziata dal Ministero tramite la Regione Lombardia - capofila del progetto - dalla Regione Toscana e dalla stessa Provincia di Pisa. Il significato del progetto - "sistema di allerta rapido" - consiste nell'attivare una rete locale, costituita da circa 24 membri tra soggetti istituzionali pubblici e del terzo Settore, che rafforzi e renda più mirate le strategie della prevenzione primaria, secondaria e terziaria. “Conciliazione”: tanti strumenti per capirla e applicarla con efficacia Un Osservatorio sulla conciliazione. E dunque un monitoraggio sul grado di utilizzo degli strumenti per la conciliazione esistenti, dai congedi parentali alle misure a sostegno della di flessibilità dell'orario, ai voucher di cura ecc. E' tra gli obiettivi dell'intesa siglata sulla legge 53, in vista del quale è stata elaborata una scheda per rilevare i progetti ex art. 9 presentati e ammessi a finanziamento sul territorio. La scheda è stata strutturata in modo da rilevare non solo la natura e le caratteristiche degli interventi progettati ma anche le motivazioni di fondo che hanno portato alla progettazione, i punti di forza e gli eventuali nodi di criticità incontrati durante tutto l'iter dell'accesso al finanziamento. Una volta conclusa l'analisi dei dati raccolti sarà elaborato un report da inserire all'interno dell'opuscolo sulla progettazione ex art 9. Inoltre è in programmazione una ricerca sulle problematiche e le esigenze di conciliazione tra lavoro e cura familiare dei lavoratori dell'area pisana. L'indagine prenderà avvio come attività del Progetto Equal "Un Nuovo servizio per il Work-life Balance" limitatamente ai lavoratori dei contesti CNR, Polo Tecnologico di Navacchio, amministrazione provinciale, e sarà in seguito estesa alle altre tipologie di organizzazione lavorativa esistenti sul territorio. L'intera attività sarà portata avanti in collaborazione con la Consigliera di Parità nell'arco del 2006. Da considerare anche il progetto regionale "In Tempo: per una politica integrata di armonizzazione dei tempi e degli spazi della pro- vincia di Pisa", attraverso cui si sta sviluppando una metodologia di rete tra le pubbliche amministrazioni per "concertare" le strategie di conciliazione. Su questa base è prevista una ricerca focalizzata sugli "spazi del territorio" e una raccolta elaborata delle buone prassi introdotte dalle diverse istituzioni locali. Al tema della conciliazione tempi di vita/tempi di lavoro sarà dedicato anche un sito internet il cui contenuto sarà definito con il contributo di tutti i soggetti firmatari del protocollo. Il sito conterrà, oltre al materiale relativo ai progetti sulla conciliazione di cui la Provincia è titolare, un'apposita sezione contenente la versione on line degli opuscoli realizzati ed informazioni in tempo reale su tempi e modalità di accesso agli strumenti da parte delle organizzazioni del lavoro e dei lavoratori stessi. Saranno indicate le opportunità di accesso a finanziamenti con particolare riguardo alla presentazione dei progetti ex art.9 legge 53, riguardo ai quali sarà presentato un elenco di buone prassi e una sezione di faq con risposte da parte del Ministero del Welfare. Il programma di attività prevede anche la realizzazione di un vademecum informativo sui servizi presenti sul territorio provinciale finalizzati alla soluzione delle principali problematiche di conciliazione dei tempi e degli spazi. A questo proposito è in fase di elaborazione una scheda di rilevazione dei servizi, che verrà distribuita alle Società della Salute che a loro volta collaboreranno alla sua diffusione presso i comuni del territorio provinciale. pagina 7 MINORI STRANIERI GENNAIO 2006 87 cittadinanze tra i banchi di scuola In crescita la presenza degli alunni stranieri. L’ostacolo della lingua Sono stati 2.258 nell'anno scolastico 2003/2004, gli alunni non italiani nelle scuole della Provincia di Pisa, precisamente il 4,9% su un totale di 46.076 studenti. E' il dato che emerge da "Alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole pisane: presenze e risultati", la ricerca prodotta dall'Osservatorio Scolastico Provinciale che si inserisce in una serie di studi e di analisi orientati a conoscere le specificità del sistema scolastico del territorio. "La presenza consistente di alunni stranieri ha sottoposto le strutture del sistema scolastico a nuovi problemi, spesso rimessi solo alle capacità e alla sensibilità del personale docente - commenta Rosa Dello Sbarba, assessore alla pubblica istruzione, nella presentazione del volume - Il fenomeno ha avuto negli ultimi dieci anni, ma sopratutto negli Un Osservatorio ricco di numeri L`Osservatorio Scolastico Provinciale (http://osp.provincia.pisa.it) è ormai unanimemente riconosciuto come un organismo di supporto statistico fondamentale, non solo per la Provincia ma per tutti i soggetti, pubblici e non, che operano nel mondo della scuola. La struttura, nata da una convenzione nel 1992 tra Provincia, Provveditorato agli studi (oggi CSA) e Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Fermi" di Pontedera, mette a disposizione di amministratori, uffici statali e singole scuole, organi collegiali, insegnanti e operatori le sue elaborazioni sul sistema scolastico provinciale. Emergono così dati importanti sulla consistenza delle scuole in classi e alunni, sulla mobilità territoriale degli studenti, sulle pari opportunità, il disagio gli abbandoni. Il suo punto di forza sta nella tecnica di reperimento dei dati, che avviene direttamente presso la singola unità scolastica. Questo consente di prelevare le informazioni già su supporto magnetico. Nel 2000 è nata l'esigenza di rinnovare la convenzione, recependo le innovazioni normative intervenute. Il nuovo accordo, stipulato tra Provincia, Ufficio scolastico provinciale, scuole e Comuni, tra gli obiettivi primari si propone di gestire le informazioni per il controllo dell`obbligo scolastico e formativo. La convenzione, scaduta il 31 agosto 2003, è stata rinnovata per tre anni. ultimi cinque, uno sviluppo cui la scuola era assolutamente impreparata. Siamo passati, negli ultimi tre anni scolastici, dal 4,5% al 5,3% della popolazione scolastica straniera nella scuola dell'infanzia, dal 4,3% al 6,6% nell'istruzione primaria, dal 4,3% al 5,8% nella secondaria di primo grado e dall'1,51% al 2,35% nella secondaria di secondo grado". Gli enti locali, nell'ambito delle loro competenze, hanno quindi sviluppato iniziative di supporto per accogliere gli studenti non italiani e le loro famiglie favorendo l'inserimento nel tessuto sociale della provincia. "La realtà però prosegue Dello Sbarba - sta assumendo dimensioni tali da vanificare anche questo ruolo attivo di supplenza delle autonomie locali rispetto all'assenza di risposte di un sistema e soprattutto di risorse a livello nazionale". La ricerca, la prima di questo tipo e a questo livello di dettaglio sugli studenti stranieri del territorio, offre un quadro completo in grado di consentire una migliore comprensione dei problemi organizzativi, didattici e gestionali che questa presenza comporta soprattutto per il sistema delle autonomie istituzionali, impegnate a garantire l'esercizio effettivo dei diritti di cittadinanza attiva per tutti. sulla popolazione scolastica delle aree, non è uniforme, e vede in primo piano Valdicecina e Valdarno Inferiore. Guardando poi alla distribuzione territoriale per comune, la percentuale di alunni con cittadinanza non italiana si attesta in una fascia che va dal 2% all'8% della popolazione, ma in alcune aree si raggiungono punte del 19% (Riparbella) e del 13,5% (Castelnuovo Val di Cecina). Uno su cinque è nato in Italia Un raddoppio ogni 4/5 anni Dalla ricerca si ricavano altri dati significativi. Dei 2.258 alunni stranieri, distribuiti in modo equilibrato tra maschi e femmine, 1.870 sono nati all'estero (4/5) e 388 in Italia (1/5). Tra gli alunni con cittadinanza italiana inoltre 596 sono nati all'estero. La Provincia di Pisa si colloca al quarto posto in Toscana per numero di alunni stranieri e al sesto per densità. La cittadinanza maggiormente presente sul territorio è quella albanese (nell'istruzione di base la percentuale è passata dall'1,5% al 2% dell'intera popolazione scolastica negli ultimi tre anni) seguita dalla marocchina (poco meno dell'1% del totale nell'istruzione di base). Sono ben 87 le cittadinanze presenti (99 negli ultimi tre anni) corrispondenti a 50 diverse lingue parlate. La distribuzione territoriale degli alunni stranieri nelle aree della provincia ne rispecchia l'andamento demografico, in base al quale il numero maggiore di studenti si concentra nell'area pisana (804), seguita da Valdera, Valdarno Inferiore e Val di Cecina. La densità invece, quindi l'incidenza degli alunni Il trend indica un aumento costante nella presenza di alunni stranieri, che nella scuola secondaria di secondo grado sono cresciuti di 300 unità negli ultimi cinque anni. Nella scuola di base, negli ultimi tre anni l'aumento ha avuto un ritmo che, se conservato, porterà ad una presenza che raddoppia ogni quattro/cinque anni, anche se il forte numero degli stranieri nati in Italia indica la crescita degli alunni di seconda generazione, figli degli immigrati ormai stabilizzati nel nostro paese. La ricerca evidenzia inoltre che il curriculum degli alunni stranieri li vede in ritardo negli studi; la situazione appare migliore per quelli nati in Italia a testimonianza che quello della lingua rimane uno dei problemi principali da affrontare. Anche il valore percentuale relativo al successo scolastico è più basso confrontato con quello degli alunni con cittadinanza italiana. Rispetto al dato regionale e nazionale, le differenze nella provincia di Pisa risultano meno evidenti nella scuola di base, e più evidenti nella secondaria di secondo grado. GENNAIO 2006 SERVIZI pagina 8 Il minibus che rende più facile l’autonomia Mezzi sempre più adeguati. E a Pisa i disabili possono andare a scuola o al lavoro in taxi Un "Servizio Amico" accanto a chi ha più bisogno. E' nato nell'ambito del progetto "Vengo Anch'io" il nuovo servizio di trasporto che mette a disposizione dei cittadini con difficoltà a livello sensoriale, intellettivo, relazionale o nella deambulazione, un automezzo utilizzabile su prenotazione. "Vengo Anch'io" promosso dalla Provincia in collaborazione con la Regione, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa (che ha cofinanziato l'acquisto del mezzo) e la Cooperativa sociale Insieme prevede l'attivazione di un circuito di opportunità turistiche e di socializzazione fruibili dalle persone con disabilità e dai loro accompagnatori attraverso il Servizio Amico. Il mezzo, un Fiat Ducato, dispone di nove posti (compreso l’autista), o sei più due carrozzine, è dotato di una pedana estraibile per consentire l'accesso anche a carrozzine di grandi dimensioni. Come stabilisce il regolamento, il servizio prevede una minima compartecipazione da parte dell'utenza. L'iniziativa si integra con gli interventi già attivati dal Comune di Pisa che, in collaborazione con organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale garantisce il trasporto sociale, soprattutto quello collettivo. In convenzione con la Cooperativa Tassisti Pisani invece il Comune assicura il trasporto a scuola e nei luoghi di lavoro dei cittadini con disabilità motoria e di quelli non vedenti. Inoltre in questo ambito è attivo anche la C o m p a g n i a Pisana Trasporti, che ha adeguato la maggior parte dei propri mezzi, dotandoli di apposite pedane sollevatrici e di strumenti di sintesi vocali e luminose. "Servizio Amico" va dunque ad arricchire l'offerta di mobilità per le persone con problemi di movimento, integrando l'attività svolta dalle linee di trasporto già esistenti. La Consulta provinciale per la disabilità ha elaborato un piano per l'utilizzo dell'automezzo, che consentirà il trasporto di piccoli gruppi oltre che di singoli cittadini. E' la Cooperativa sociale Insieme invece che, sulla base di un accordo con la Provincia, ha il compito di gestire il mezzo, in base alle esigenze rilevate e Una rete per far circolare meglio le informazioni Migliorare la rete di servizi informativi per immigrati. E' l'impegno assunto dalla Provincia, tramite l'Istituzione Centro Nord-Sud, sottoscrivendo due protocolli d'intesa con Prefettura, Questura e Direzione provinciale del lavoro. Il primo, del 17 ottobre scorso, riguarda la realizzazione di un servizio di supporto per lo Sportello unico dell'immigrazione, attivato presso la Direzione provinciale del lavoro di Pisa, che ha competenze in materia di nulla osta al lavoro e al ricongiungimento familiare. Il secondo protocollo, del 20 ottobre, è finalizzato a creare una rete tra gli organi che hanno competenze amministrative in materia di soggiorno dei cittadini stranieri (Questura e Sportello Unico) e i comuni, cui la legge attribuisce importanti funzioni volte ad agevolare l'integrazione sociale PER UNA SICUREZZA... segue da pag. 1 Sul fronte dell'immigrazione le iniziative del Forum sono state anche un'occasione per avviare il confronto in vista dell'elezione del Consiglio degli stranieri il 5 marzo. L'intero territorio è chiamato a farsi coinvolgere da un fenomeno ormai strutturato, stabile, che ha bisogno di politiche strategiche e lungimiranti degli immigrati regolarmente soggiornanti. L'obiettivo degli accordi è rendere disponibile nei comuni di residenza e nei punti informativi un'adeguata consulenza sui procedimenti amministrativi in materia di soggiorno, che consenta agli stranieri di giungere allo Sportello della Questura ed allo Sportello Unico con un'informazione corretta e univoca sull'istanza da presentare e con la documentazione occorrente. La Questura, la Prefettura e la Direzione del Lavoro si impegnano a mettere a disposizione dei comuni interessati e dei punti informativi il materiale e la modulistica utile. La Provincia, tramite l'Istituzione Centro Nord Sud, è attiva nel creare la rete dei punti informativi e migliorarne l'efficienza, nel promuovere il raccordo con i comuni interessati e nel formare gli operatori. per garantire coesione sociale e quindi anche sicurezza. La questione è estremamente delicata e complessa, ma il punto a mio parere da evidenziare è che promuovere la conoscenza e un'interazione senza pregiudizi è il presupposto per lo sviluppo della comunità, nel tentativo di evitare situazioni come quelle della vicina Francia. L'elemento strategico dunque, sta nella partecipazione, intesa come possibilità di prendere parte non solo alla vita istituzionale ma più complessivamente alla vita della comunità, della polis. In questo modo forse si può pensare a una sicurezza non poliziesca e non repressiva, fondata appunto sulla coesione sociale. Manola Guazzini Assessore Politiche sociali Immigrazione e Pari opportunità secondo le indicazioni emerse nell'ambito della Consulta. Chi intende usufruire del servizio può rivolgersi alla Cooperativa per la prenotazione chiamando lo 050-560910. Il mezzo è a disposizione di giovani, adulti e anziani con disabilità motoria o intellettiva, traumatizzati temporanei, associazioni del terzo settore che operano nell'ambito della disabilità per l'organizzazione del tempo libero. Le prenotazioni si possono effettuare dal lunedì al venerdì, tenendo presente che saranno accettate fino a tre giorni prima della data richiesta per l'utilizzo del mezzo. PERIODICO SULLE POLITICHE DEL WELFARE NELLA PROVINCIA DI PISA Anno 3 • Numero 1 Gennaio 2006 A cura dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Pisa. Piazza Vittorio Emanuele, 14 56125 Pisa - Tel. 050 929441 - Fax 050 929442 - [email protected]; www.provincia.pisa.it Direttore: Emma Ferrieri Caputi Redazione: Sara Mannocci Hanno collaborato: Rosa Dello Sbarba, Annet Henneman, Marina Parenti, Paolo Pietroni, Claudio Rognini Direttore responsabile: Stefano Trasatti Realizzazione dell’Agenzia Redattore Sociale - [email protected]; www.redattoresociale.it ***** Stampa: Cooperativa Litografica COM - Capodarco di Fermo Autorizzazione Tribunale di Fermo N. 17/04 del 14 aprile 2004. Proprietà della testata: Cica, via Lungro n. 3 - Roma. Poste Italiane Spa-spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (convertito in legge il 27/02/2004 n.46) art.1 comma 2-DCB Ascoli Piceno. Chiuso in tipografia il 9 gennaio 2006.