ANNO 3 • NUMERO 1 • GENNAIO 2006
Poste Italiane Spa-spediz. in abbon. postale D.L.353/2003 (convertito in legge il 27/02/2004 n.46) art.1 comma 2-DCB Ascoli Piceno
Pagine 2-3
Pagina 5
I migranti raccontano il
proprio percorso e valutano la popolazione pisana. Con un intervento di
Gianni Salvadori
Pagina 6
Come procedono le
Società della Salute?
Focus sulla Valdera,
costituita da un anno,
pronta al Piano integrato
Pagina 7
I tempi diversi di famiglia e lavoro. Una campagna per cogliere tutte
le opportunità della
“conciliazione”
87 cittadinanze tra i
banchi di scuola. I dati
in crescita degli alunni
stranieri. Uno su cinque
è nato in Italia
La sfida delle “nuove” famiglie
Cittadinanza, lavoro, anziani: governare i modelli che cambiano
5 marzo 2006: gli immigrati partecipano alla politica
Il prossimo 5 marzo 2006
i cittadini stranieri residenti sul territorio provinciale
andranno al voto per eleggere i propri rappresentanti. Il Consiglio degli stranieri farà spazio a 15 componenti tra cui sarà eletto il
Presidente che siederà nel
Consiglio dell'amministrazione provinciale con diritto di
parola ma non di voto.
Per eleggere il proprio consiglio i
cittadini stranieri o apolidi devono aver compiuto diciotto anni,
essere iscritti alle anagrafi dei
comuni della provincia, possedere la cittadinanza di un paese
straniero o lo "status" di apolide,
la carta di soggiorno o permesso
di soggiorno, valido o in corso di
rinnovo rilasciato dalla Questura.
Non possono in ogni caso esse-
re elettrici ed elettori coloro che
abbiano anche la cittadinanza
italiana. Si sono svolte invece il
30 ottobre scorso le elezioni
della Consulta comunale dei
cittadini extracomunitari e
apolidi residenti nel comune di
Castelnuovo di Val di Cecina.
Hanno avuto diritto al voto i cittadini immigrati residenti nel
comune da almeno 55 giorni
prima delle votazioni. 90 le per-
sone che si sono presentate alle urne, 64 uomini e
26 donne. Ecco gli 8 componenti, tra cui una donna,
eletti tra le 6 liste, suddivise
per area geografica: Qira
Edleva e Lala Lulzim per
l'Albania, Hila Cristian per la
Romania, Talibi Mohamed e
Ouassate Mohamed per il
Marocco, Waibel Beat per la
Svizzera, Useini Zemri per la
Macedonia, Bruti Brahim per il
gruppo misto. Utile strumento di
dialogo ed integrazione tra la
popolazione locale ed i cittadini
immigrati, ma anche tra gli
stessi cittadini stranieri appartenenti a gruppi etnici diversi,
la Consulta vorrà essere soprattutto il mezzo per favorire il
coinvolgimento degli stranieri
alla vita amministrativa.
Ancora la famiglia nel titolo di
apertura di Provincia Sociale.
Ne parliamo stavolta a partire
dai nuovi nuclei costituiti da
immigrati, con i loro problemi
e i loro ricordi non sempre
lieti, con i loro figli che stanno
cambiano le nostre scuole. Per
poi occuparci di un altro fenomeno che modificherà in
breve tempo le abitudini di
tutti noi: l’invecchiamento dei
nostri congiunti e la loro assistenza. Infine un approfondimento su come organizzare al
meglio i tempi del lavoro con
quelli della vita privata: la
cosiddetta “conciliazione”, termine nuovo che diventerà
sempre più diffuso.
Si tratta certamente di temi
complessi, autentiche sfide già
in atto al modello tradizionale
di famiglia. Ma che proprio per
questo vanno affrontati con
soluzioni di lungo respiro. In
una parola: governati.
Editoriale/Per una sicurezza basata sulla coesione sociale
Le ultime settimane del
2005 hanno visto in
primo piano due iniziative
relative a questioni tra
loro connesse e al centro
dell'attuale contesto politico e sociale. Da un lato
il "I Forum provinciale dei
migranti", che si è
accompagnato a una
serie di altri eventi culturali promossi dal Centro
Nord Sud. Dall'altro le
"Giornate delle persone
anziane", quest'anno rappresentate da un calendario di appuntamenti
(dalla fine di ottobre alla
fine di novembre) tra cui
va ricordato in particolare
il convegno del 4 novembre sugli anziani e la
qualità della vita. E'
importante riflettere proprio sulla connessione tra
le due questioni, legata al
fatto che la presenza stabile degli immigrati sul
territorio consente di
innalzare il tasso di natalità e di contenere la tendenza all'invecchiamento
della popolazione.
Le "Giornate delle persone anziane" non hanno
voluto essere nulla di
celebrativo né ritualistico.
Bisogna dire invece che
l'intera comunità si è
sentita stimolata e c'è
stata grande partecipazione, da parte degli enti
locali, delle associazioni
sindacali e delle organizzazioni di volontariato.
Al centro delle iniziative
abbiamo voluto portare la
consapevolezza dell'esigenza di reimpostare le
politiche, sia come risposte ai bisogni sia come
prevenzione. La speranza
di vita è aumentata, e
questo è un fatto certamente positivo, ma allo
stesso tempo sono
aumentati i casi di non
autosufficienza e disabilità, le situazioni di marginalità e di impoveri-
mento. In questo senso
mi preme ricordare anche
il protocollo d'intesa firmato con la Caritas diocesana di Pisa lo scorso
26 ottobre, da cui scaturirà una ricerca mirata a
fare luce sull'universo
della povertà e del disagio sul nostro territorio.
In occasione del convegno del 4 novembre inoltre abbiamo rilanciato la
"Carta dei diritti degli
anziani", con l'intento di
essere da stimolo alle
Società della Salute per
delineare politiche, interventi, azioni mirate.
segue a pag. 8
GENNAIO 2006
IMMIIGRAZIONE
pagina 2
“Tornassi indietro... non lo rifarei”
Cinquecento immigrati raccontano il proprio percorso. Giudizio
positivo sulla vita attuale, ma pesa il ricordo delle difficoltà iniziali
Delineare il quadro dell'immigrazione
in provincia di Pisa. E' quanto ha cercato di fare la ricerca presentata al I
Forum dei Migranti e promossa
dall'Osservatorio per le politiche sociali e dal Centro Nord Sud in collaborazione con il Dipartimento di Scienze
Sociali dell'Università di Pisa. Al di là
delle rilevazioni prettamente statistiche cui daremo spazio in dettaglio nel
prossimo numero, è interessante mettere in evidenza alcune valutazioni dei
rilevatori dell'indagine, persone che
hanno vissuto in prima persona il percorso di immigrazione e che hanno
raccolto in 500 questionari le esperienze di chi ha intrapreso la stessa
strada e vive oggi la realtà della provincia di Pisa.
"Le domande erano rivolte a cercare di
cogliere i vari aspetti della vita quotidiana - dice Fatena Ahmad Nofal,
arrivata in Italia insieme al marito
circa 12 anni fa dalla Palestina Qualche difficoltà l'abbiamo trovata, in
alcuni casi non abbiamo ricevuto risposta, in altri è stato necessario preparare le domande in inglese. Nel comples-
so i giudizi espressi dagli intervistati
sulla qualità della propria vita sono
abbastanza positivi. Vorrebbero mantenere la loro situazione così com'è,
ma - elemento di particolare rilievo molti se tornassero indietro non ripeterebbero la scelta di emigrare, pensando alle difficoltà incontrate durante
il percorso intrapreso".
Il problema di tipo economico, legato in
particolare al costo della vita, anche in
seguito all'introduzione dell'euro, è
quello maggiormente evidenziato,
insieme alle criticità e agli ostacoli che
accompagnano l'accesso al mondo del
lavoro. Fatena, che oggi vive insieme al
marito e due figlie, racconta di aver
conseguito la laurea in Farmacia, e di
essere vicina alla conclusione del dottorato di ricerca. Inoltre nel gennaio di
quest'anno si è costituita l'associazione
"Amiche del mondo insieme".
"Siamo un gruppo di otto donne di
nazionalità diverse - spiega Fatena - Al
momento stiamo ancora nella fase
organizzativa, in un secondo tempo
vedremo come impostare le attività e
dare vita alle iniziative, ad attività e
progetti. Posso dire, per quello che mi
riguarda, che senza dubbio il percorso
d'integrazione non è stato facile, i problemi non sono certamente mancati,
anche perché in alcuni casi può capitare di trovarsi di fronte a una mentalità
ancora piuttosto chiusa, che ha qualche difficoltà ad accogliere l'idea dell'immigrazione", e forse quindi anche a
pensarla come un elemento che caratterizza ormai in modo stabile la società
di oggi. "Oggi, comunque - aggiunge
Fatena - per me il mio paese è qui,
dove ho costruito la mia vita".
Immigrazione? Una grande occasione di crescita e solidarietà
Il tema dell'immigrazione è una
delle priorità dell'agenda dei
prossimi anni. Il principio di
fondo è che il fenomeno migratorio non può essere visto solamente come un problema di
ordine pubblico ma piuttosto
come una grande opportunità di
crescita e di solidarietà per la
comunità toscana.
L'interdipendenza e la multiculturalità sono dinamiche ormai
affermate e portano con sé una
sfida che deve essere colta per
valorizzarne le positività gestendone gli aspetti problematici.
In questo quadro, il tema dell'immigrazione non è e non
deve essere considerato interesse esclusivo delle politiche
sociali, ma deve divenire - per
la sua trasversalità - oggetto di
politiche integrate, che affrontino i diversi ambiti nei quali
l'immigrato
"incontra"
la
società toscana.
Per questo abbiamo voluto promuovere il percorso di costruzio-
ne di un Piano di Azione
Regionale Integrato sull'Immigrazione. Un percorso importante, che sarà il frutto dei contributi di tutti i soggetti interessati
al tema e che coinvolge sin dalla
sua elaborazione, oltre ai diversi
settori della Regione, anche gli
enti locali, le parti sociali, il
mondo del volontariato ed il
terzo settore.
Parallelamente, data la complessità e le continue evoluzioni del
fenomeno negli ultimi anni, risulta necessario pensare ad una
Legge
Regionale
sull'Immigrazione, con un complesso processo concertativo che anche in
questo caso coinvolgerà pienamente la società civile e che
trova nella costruzione del "Piano
Integrato" la prima tappa di lavoro. L'obbiettivo è arrivare entro il
2006
all'approvazione
della
legge, che dovrà anche affrontare il tema spinoso - ma non per
questo eludibile - del diritto di
voto. L'impegno della Regione è
confermato anche dal fatto che la
Toscana è stata indicata come
responsabile del coordinamento
delle Regioni al Tavolo Tecnico
Nazionale in materia di immigrazione. Questo ruolo rilvante comporterà un lavoro di guida ed
indirizzo che renderà ancora più
significativo l'impegno programmatico e di innovazione che si
sta avviando in materia.
Sono numerose le azioni che il
"Piano Integrato" sta mettendo
in campo. Con un'apposita delibera l'assessorato ha deciso di
migliorare e perfezionare con
nuovi contenuti il sito web della
Regione dedicato all'immigrazione, che verrà curato dalle rappresentanze sindacali Cgil, Cisl e
Uil, con lo scopo di fornire uno
strumento utile a politici, cittadini ed operatori. Accedendo all'indirizzo internet www.immigrazioneintoscana.it si potranno
ottenere dati informativi e conoscitivi sul fenomeno migratorio
in Toscana attraverso ricerche e
approfondimenti e mediante la
sezione dedicata all'Osservatorio
Sociale Regionale. Risulta di
grande interesse anche la predisposizione di una banca dati
sulla normativa vigente in materia. Inoltre la Regione si è fatta
copromotrice con l'Università e
la Provincia di Pisa della realizzazione del Master Universitario
sull'Immigrazione, che consentirà di far crescere le competenze degli operatori - sia pubblici
sia del non profit - su questa
materia, favorendo altresì il confronto ed il dialogo delle esperienze.
Il
rapporto
con
l'Università rientra anche in un
impegno che l'assessorato vuol
rafforzare per sensibilizzare la
società toscana e promuovere la
ricerca e la riflessione culturale
avanzata, elementi cardine per
la predisposizione e la concreta
attuazione di politiche integrate
sull'immigrazione.
Gianni Salvadori
Assessore regionale politiche sociali
pagina 3
IMMIGRAZIONE
GENNAIO 2006
Ospitale, poco aperta
Gli stranieri e la popolazione pisana:
nel complesso “è un’isola felice”
"Sono uno studente di Scienze
Tra questi si trovano i realisti,
Sociali, sono arrivato in Italia
coloro che confrontano le polidall'Angola cinque anni fa
tiche italiane con quelle dei
insieme ad un amico per motipaesi con lunga esperienza di
vi di studio. Il mio percorso è
immigrazione, ma anche gli
per certi versi particolare, perinsoddisfatti e i disinformati.
ché sono venuto tramite
Sono pochi in generale coloro
"Amici di Valeria", un'associache dichiarano di avere subito
zione cattolica di Pontedera
o comunque di notare attegche provvede alla mia ospitagiamenti ed episodi di razzilità ed al mio mantenimento.
smo messi in atto da cittadini
Sono quindi avvantaggiato
italiani".
rispetto a chi,
"Io credo che
lavoratore o stunel complesso
Gli immigrati
dente,
deve
di lunga durata l'area di Pisa
cavarsela
da
rappresenti un'itestimoniano
solo".
Josè
sola
felice
Katito, rappreil miglioramento o s s e r v a
sentante
della
Aleksandra
nei servizi:
comunità angolaBeqaj, arrivata
pochi lamentano in Italia ormai
na e membro del
Comitato
Direundici anni fa
episodi
ttivo del Centro di
dall'Albania
di razzismo
Documen-tazione
perché le politisull'Africa, come collaboratore
che ci sono e funzionano, la
esterno del Centro Nord Sud,
Consulta provinciale è una
da circa un anno si occupa di
realtà importante e attiva.
educazione all'intercultura e di
In questi anni si sono ottepercorsi di sensibilizzazione
nuti alcuni risultati, basti
sull'Africa nelle scuole.
pensare all'avvio del canale
"Dai questionari che ho raccolformale con la Questura e al
to, intervistando un centinaio
ridimensionamento
dei
di immigrati, emerge che la
tempi per il rilascio del perpopolazione pisana viene in
messo di soggiorno".
gran parte considerata accoLa ricerca "a mio parere rapgliente, ospitale e tollerante,
presenta una risposta al fatto
ma al tempo stesso poco
che si pensi per lo più all'imaperta e disposta a conoscere
migrazione come a un problealtre realtà culturali".
ma
sociale
aggiunge
Alcuni immigrati di lunga perAleksandra, mediatrice cultumanenza "pensano che questa
rale ed operatrice presso lo
indagine sia uno strumento
sportello di Ponsacco e l'ufficio
serio e significativo - riferisce
immigrati della Questura di
Josè - attraverso cui le istituPontedera - La maggior parte
zioni affronteranno i problemi
delle persone che abbiamo
degli immigrati.
sentito ha un lavoro e una
Si tratta, appunto, generalbuona integrazione, e comunmente di immigrati di lunga
que i problemi in primo piano,
data, ben informati, di alto
quelli che aiutiamo ad affronlivello di istruzione e di conditare offrendo accoglienza e
zione economica relativamenconsulenza, sono gli stessi che
te migliore, che hanno visto
coinvolgono anche gli italiani.
negli anni il miglioramento nei
Alcuni aspetti che io avrei dato
servizi grazie anche al lavoro
per scontati in realtà non lo
di numerose associazioni.
sono: chiedendo agli interviTuttavia, c'è anche una parte
stati se consiglierebbero a un
considerevole che nutre sfidugiovane di emigrare, la magcia nei confronti delle istituziogioranza ha risposto di no. Si
ni politiche e sociali che si
tratta comunque in molti casi
occupano di politiche di immidi privare il proprio paese di
grazione.
risorse".
Teatro di Nascosto
I réportage sui rifugiati
all’accademia di Volterra
Lavoriamo sul teatro reportage da quasi nove anni.
Prima attraverso alcuni viaggi sul posto - Turchia,
Kurdistan, Iran, Iraq, India - poi creando spettacoli
basati sul collaborare insieme all'interno del progetto
“Accademia di Teatro Reportage per Rifugiati e
Richiedenti Asilo” con rifugiati di tutto il mondo.
Attualmente l'accademia lavora in progetti di breve
durata, aprendo varie volte all'anno per periodi limitati. Il Teatro Reportage porta la voce di persone,
situazioni, storie individuali e collettive, di popoli in
difficoltà ed unisce teatro e giornalismo. I nostri
reportages sono stati visti da 25mila spettatori nelle
piazze, scuole, chiese, giunte regionali e provinciali,
nei teatri, italiani e stranieri, nel Senato italiano.
Il primo ottobre scorso, in un garage sotterraneo di
Volterra, davanti a 400 persone abbiamo raccontato il
Teatro Reportage "Rifùgià-ti" insieme a nove parlamentari, dove ognuno ha interpretato una storia
vera, parlamentari, rifugiati, attori… E' stata una bellissima conclusione della prima fase di un progetto
che terminerà con una rappresentazione al
Parlamento Europeo. Oltre ad alcune repliche in
Italia, andrà in scena a Londra, Parigi, Madrid,
Amsterdam, Berlino, coinvolgendo parlamentari e
rifugiati del posto.
Con questo progetto vogliamo attirare i mass media,
per mettere in risalto il problema. Ci sono milioni e
milioni di rifugiati nel mondo, l'Europa chiude sempre
più le frontiere condannando i rifugiati ad essere clandestini in situazioni insostenibili o ad essere rimandati nel proprio paese senza garanzia di una vita futura.
Tra le altre cose Rifùgià-ti racconta:
- l'arrivo in un campo di accoglienza di prima identificazione (Cpt);
- perché un rifugiato lascia il proprio paese, con un'esposizione di foto che si avvicina lentamente al pubblico mentre viene letta una poesia di Adil Yalcin sul
dolore e la disperazione di chi vive in guerra e vede la
distruzione del proprio paese;
- la poesia "Refugee Blues" (W. H. Auden 1938) interpretata da Judith Malina, ebrea scappata da bambina
dalla Germania nazista, e Hanon Reznikov (Living
Theatre);
- come si vive nel Cpt di Crotone, tratto dal teatro
reportage "Vite Sospese";
- flash di storie individuali di rifugiati dell'Afghanistan,
Iran, Congo, Ruanda, Kurdistan, Palestina, Ecuador;
- l'incontro con la commissione che decide lo status di
asilo politico, umanitario o il diniego, tratto dal teatro
reportage " Dinieghi".
A Volterra hanno partecipato come attori: Judith
Malina, Hanon Reznikov, Mehdi Zana, Francesco
Martone, Tana de Zulueta, Maria Chiara Acciarini,
Giovanni Brunale, Valerio Calzolaio, Katia Zanotti,
Alba Sasso, Vittorio Agnoletto, Giusto Catania,
Alessandro Togoli, Alessandra Ballerini, Maurizio
Gressi, Stefano Galieni, Annet Henneman, Gianni
Calastri, Ridvan Ozmen, Talip Heval, Hussain Ferhang,
Giorgia Scalmani.
Annet Henneman
Direttore "Teatro di Nascosto" (www.teatrodinascosto.it )
Un mese di iniziative per portare al centro la prevenzione della non autosufficienza
GENNAIO 2006
ANZIANI
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Come prevenire la non autosufficienza?
La sfida? Prevenire la disabilità e riuscire a far sì che l'invecchiamento possa accompagnarsi ad una buona qualità della vita. E' il tema cruciale su cui si sono concentrate quest'anno le iniziative
legate alle "Giornate delle
persone anziane", organizzate dalla Provincia e dalla
Consulta
delle
persone
anziane in collaborazione
con il Cesvot, i comuni del
territorio
provinciale,
le
Società della Salute, le organizzazioni sindacali dei pensionati, le associazioni di
volontariato. Le occasioni di
confronto e dialogo - convegni, spettacoli teatrali, iniziative presso le case di riposo - hanno trovato spazio
nell'arco di un mese, dal 21
ottobre al 20 novembre,
distribuendosi sul territorio
in modo da consentire a
quante più persone possibili
di partecipare. Al centro
delle Giornate c'è stato il
convegno del 4 novembre al
Palazzo dei Congressi, centrato proprio sui percorsi, le
strategie, gli strumenti di
programmazione per garantire a chi ha bisogno politiche efficaci. Riportiamo in
queste due pagine i passaggi
più significativi degli interventi al convegno del Prof.
Ettore Bergamini e dei rappresentanti dei sindacati dei
pensionati. Cominciamo inoltre da questo numero a mettere a fuoco il modo in cui procedono nell'area provinciale
le
sperimentazioni
della
Società della Salute, partendo
dalla realtà della Valdera.
La battaglia contro l’invecchiamento
“Tocca alla politica e a tutti noi scegliere se accettare la sfida”
Pubblichiamo alcuni stralci centrali dell’intervento del prof. Bergamini alle “Giornate
delle persone anziane” (v. box in alto).
"La scienza ci dice che l'invecchiamento è
una 'malattia universale', che colpisce tutti
gli esseri viventi. In un mondo finito e
imperfetto, quando la vita media dell'uomo
non raggiungeva i 15 anni, la selezione
naturale non ha spinto fino alla perfezione il
raggiungimento della salute, e ha garantitola sopravvivenza della specie con un compromesso: facendoci vivere una malattia,
l'invecchiamento, che ha un periodo di incubazione così lungo da consentirci, oggi che
abbiamo sconfitto tutti i nostri nemici naturali, di vedere figli e nipoti, e spesso bisnipoti. L'invecchiamento non risparmia nessuna delle nostre cellule. Il processo altera
la nostra cute, mostrando a tutti la nostra
età, ma colpisce ad un tempo anche gli
organi più profondi. (…) Con il passare del
tempo l'uomo diventa sempre meno capace
di rispondere ed adattarsi agli stimoli,
anche patogeni, che vengono dall'ambiente
che ci circonda. (…) Il progredire del danno
arriva poi a superare la soglia del disagio
sanitario e aumentano la frequenza, la
durata e la gravità delle malattie (in media,
a partire dai 65 anni, la soglia scelta come
inizio della vecchiaia). Col tempo si giunge
ad una soglia oltre la quale la malattia è
sempre presente, sia pure a livello sub-clinico (soglia della fragilità) e il soggetto
perde la propria autosufficienza.
(…) Oggi sempre più persone superano questa soglia, mettendo a dura prova la solidarietà delle famiglie e tra le generazioni.
Occorre quindi imboccare una via diversa:
affrontare e contrastare l'invecchiamento,
cioè diminuire la velocità con cui si riducono
con il tempo le funzioni del nostro corpo, per
allungare tutte le stagioni della vita, e non
solo le peggiori. La scienza dice che anche la
battaglia contro l'invecchiamento può essere vinta. Studi condotti a Pisa hanno svelato il mistero degli effetti anti-invecchiamento del controllo dell'alimentazione. Insieme
al National Institute of Aging negli Stati Uniti
abbiamo anche scoperto medicine che
migliorano questo processo, e ci siamo resi
conto che è possibile riconoscere chi sia più
a rischio di invecchiamento anticipato. In
conclusione, la scienza, anche qui a Pisa,
oggi sa come ritardare i danni dell'invecchiamento, prevenire la fragilità e la non
autosufficienza. Un debito che abbiamo contratto con il nostro sviluppo nei confronti
delle generazioni future può essere pagato.
Alla politica e a tutti noi la scelta se accettare la sfida".
Ettore Bergamini
Direttore Centro di Ricerca Biologia
e Patologia dell'Invecchiamento - Università di Pisa
Spi-Cgil/L’assistenza, un diritto da garantire a tutti
In questo e nei due articoli a pag.
5 sono riportati stralci degli interventi dei sindacati dei pensionati
di Cgil, Cisl e Uil alle “Giornate
delle persone anziane”.
"(…) Nei quattro anni di questo
Governo, il sistema dello stato
sociale è stato svuotato di risorse per far sì che il privato
aumenti i propri spazi e arrivi a
condizionare ciò che resta del
pubblico. Il sindacato si batte per
una prospettiva diversa. Vuole
definire i diritti, la loro esigibilità
e finanziare i livelli essenziali
delle prestazioni socio-assistenziali perchè l'assistenza alle per-
sone sia un diritto garantito in
tutto il territorio nazionale.
L'allungarsi della vita è una conquista della nostra epoca, frutto
del miglioramento delle condizioni di vita, ma se non cambiano le
scelte del Governo nazionale
questa grande conquista rischia
di vedere arretramenti. (…) I
pensionati e gli anziani rappresentano la fascia maggiormente
colpita, hanno pagato la mancanza di una politica a favore di
interventi socio-assistenziali, per
la salvaguardia del potere di
acquisto delle loro pensioni, contro l'indigenza e l'emarginazione.
E' dunque necessaria una politica
dei redditi che assicuri a tutti
risorse per una vita dignitosa e
un sistema assistenziale capace
di prevenire e assicurare ad ogni
persona la tutela e la dignità
sociale. (…) A Pisa su 107mila
pensioni Inps più della metà non
superano i 500 euro e tra queste
il 60% riguardano donne sole. E'
perciò necessaria, anche a livello
locale, una politica che offra alle
fasce di reddito più deboli tariffe
sociali, controllo degli sfratti,
sostegno per gli affitti. (…).
Inoltre per il benessere degli
anziani ed una migliore qualità
della vita è necessaria la massima prevenzione della disabilità e
della non autosufficienza attraverso l'attività motoria, la riabilitazione, percorsi sociali di aiuto e
di prossimità, iniziative per l'aggregazione sociale, attività culturali. Anche questo, e non solo la
cura medica, significa salute e
benessere della persona anziana. Chiediamo quindi al Governo
adeguato finanziamento del servizio sanitario nazionale perchè
riteniamo che le risorse impegnate nello stato sociale siano un
investimento produttivo per la
salute dei cittadini ed il benessere collettivo".
Roberto Ferretti
Segreteria provinciale Spi Cgil
ANZIANI
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GENNAIO 2006
Valdera verso il Piano integrato 2006
Costituita da un anno, la Società della Salute
è pronta alla programmazione. “Decisivi i Comuni”
A che punto sono le Società della Salute
(SdS)? In questo numero dedichiamo un
focus alla sperimentazione attiva in Valdera
che, per il territorio dell'Azienda Usl 5 di Pisa,
si affianca a quelle avviate nella zona pisana
e dell'Alta Val di Cecina.
SdS Valdera ha cominciato il proprio percorso
nel dicembre 2004, come consorzio pubblico
di funzioni composto dai 15 comuni della zona
(Bientina,
Buti,
Calcinaia,
Capannoli,
Casciana Terme, Chianni, Crespina, Lajatico,
Lari, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera,
Santa Maria a Monte e Terricciola) e
dall'Azienda Usl 5.
Ad oggi risultano costituite le parti essenziali
della nuova organizzazione, e si sta sviluppando il lavoro per realizzare il Piano
Integrato di Salute della Valdera per l'anno
2006, che vedrà definita la programmazione
complessiva dei servizi sociali, sanitari e
sociosanitari.
"In questo percorso i comuni hanno un ruolo di
primo piano - osserva Paolo Marconcini,
Sindaco di Pontedera e Presidente della Società
della Salute - perché sono l'istituzione pubblica
a competenza generale più prossima ai cittadini e per questo sono, quasi naturalmente, portatori di una visione di integrazione. E' giusto
allora che la politica, come rappresentanza
democratica di una comunità, abbia un ruolo
centrale nel governo della salute, che si compone di aspetti medici e tecnici ma anche di
scelte che non è possibile demandare a pochi.
Sta a noi coinvolgere il più possibile la comunità locale in decisioni che la riguardano davvero da vicino".
Durante l'incontro pubblico del 28 ottobre
scorso a Pontedera, è stato presentato il volume "Profilo e immagine di salute della
Valdera", elaborato con l'intento di fotografare
lo stato di salute della popolazione del territorio - attraverso il coinvolgimento diretto di
esponenti di tutte le istituzioni e categorie attive in campo sociosanitario -e di avere a disposizione una valida base su cui impostare il
lavoro di programmazione per il 2006.
Il volume si sviluppa attraverso tre parti, la
prima dedicata al contesto della Valdera, la
seconda ai dati relativi allo stato di salute
(speranza di vita, principali patologie, malattie e infortuni sui luoghi di lavoro).
La terza infine si concentra su servizi, problematiche e risorse, fornendo un quadro d'insieme che spazia dall'infanzia e adolescenza
alla salute mentale, dalla disabilità all'immigrazione e alle dipendenze.
Fnp Cisl/Conoscere i bisogni reali del territorio
"Ogni impedimento, sia esso
di natura economica, psicofisica o sociale, che vieta alla
persona il normale corso
della vita quotidiana all'interno della propria famiglia, o
nella società in generale è, a
nostro avviso, una forma di
disabilità. Pertanto le azioni
di prevenzione di questa
situazione possono essere di
natura economica, sociale o
socio sanitaria. La Regione
Toscana e, per quanto ci
riguarda, la Provincia di Pisa,
negli ultimi anni, hanno cercato di dar vita ad una serie
di iniziative tese a prevenire
la disabilità con risultati alterni e legati alle azioni del
governo centrale non in linea
con queste volontà.
(…) Alcuni esempi concreti: la
delibera
regionale
sugli
anziani fragili ha consentito
alle Zone Distretto di prendere in carico oltre 200 anziani
che non erano seguiti dai servizi sociali o socio assistenziali perché non rientravano
in quell'area di anziani già
ritenuti disabili o non autosufficienti. Questa azione,
che il sindacato ha seguito
attraverso i protocolli d'intesa, consente ai servizi di far
emergere difficoltà di persone alla soglia della disabilità,
che possono essere mantenute più a lungo in una condizione di autonomia sotto il
profilo sociale o sanitario.
Un'altra azione che la regione
e i comuni hanno mantenuto
è l'aiuto economico agli affitti: questa è un'importante
prevenzione della disabilità di
tipo economico che colpisce
in misura notevole gli anziani
con pensioni al minimo. Dal
punto di vista sanitario riteniamo importante che in
quasi tutte le zone distretto
della regione siano attivate
azioni di monitoraggio, attraverso gli esami diagnostici;
una situazione di debolezza
invece è costituita dalle terapie riabilitative, sia per quanto riguarda i traumi che le
patologie neurologiche o cardiovascolari.
(…) I notevoli tagli della
Finanziaria, sui fondi per le
politiche sociali e sul nuovo
piano sanitario nazionale,
creeranno notevoli difficoltà.
Allo stesso tempo sappiamo
che il confronto con gli enti
locali, la provincia e la regione dovrà conoscere il bisogno
reale per governare e programmare i servizi; la sperimentazione della Società
della Salute potrà essere
strumento per consentire la
vera integrazione socio-sanitaria ed il collegamento fra
ospedale e territorio".
Dino Tamburini
Segreteria provinciale Fnp Cisl
Uil Pensionati
“La sanità
che tutela
il benessere”
"La 'festa degli anziani' non
è né ritualistica, né celebrativa. Serve a dialogare,
ad evidenziare ai cittadini
le problematiche che investono la qualità della vita,
a fare presenti le difficoltà
cui si dovrà andare incontro per assicurare a tutti
servizi di qualità rispondenti a bisogni di salute e
benessere.
L'atto di indirizzo di sperimentazione della Società
della Salute precisa che
dovrà riguardare le funzioni
di governo del sistema
sociale e sanitario e di
orientamento della domanda. Si tratta di un progetto
di enorme portata, perché
amplia il concetto di sanità
e sociale lasciando spazio a
quello di salute e benessere.
(…) Per raggiungere un
risultato, fissato un obiettivo, occorre determinare i
percorsi da fare, le attività,
il tempo ritenuto necessario
e, infine, le risorse umane
ed economiche occorrenti.
(…) La Finanziaria non
garantisce le risorse umane
ed economiche indispensabili per le necessità sociosanitarie e socio-assistenziali e non garantisce, a
maggior ragione, salute e
benessere: viene tagliato il
Fondo sociale, che serve a
finanziare i servizi destinati
alla parte più debole della
popolazione, e non prevede
provvedimenti per persone
con disabilità e non autosufficienti. Sappiamo tutti
quale sia il peso, morale ed
economico, che grava sulle
famiglie che vivono queste
realtà. Si può comprendere
così anche quanto sia difficile la sfida intrapresa dalla
Regione per far sì che chi
ha più bisogno non rimanga
solo".
Giuseppe Romei
Segreteria provinciale
Uil Pensionati
GENNAIO 2006
FAMIGLIA
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Tempi diversi tra la famiglia e il lavoro
In pieno svolgimento la campagna informativa sui vantaggi della legge 53
Mettere in atto politiche innovative in tema di
conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. E' il senso delle attività che la Provincia
(Assessorati alle politiche sociali e pari opportunità, al lavoro e formazione professionale e
Consigliera di Parità) sta portando avanti in
questi mesi in attuazione del protocollo d'intesa siglato insieme alla maggior parte dei protagonisti della realtà sindacale, di categoria e
del terzo settore del territorio. Un accordo
fondamentale, che ha aperto la strada alla
concreta applicazione della legge 53/2000
("Disposizioni per il sostegno della maternità e
della paternità, per il diritto alla cura e alla
formazione e per il coordinamento dei tempi
delle città") e ha centrato l'attenzione in particolare sull'articolo 9.
La norma dispone provvedimenti concreti nel
segno della conciliazione. Prevede, infatti,
contributi a fondo perduto per le imprese
che introducono misure di flessibilità dell'orario e dell'organizzazione a vantaggio di
lavoratori con figli piccoli, anziani, o persone
disabili a carico. Il 24 ottobre si è tenuto un
incontro del "Tavolo di Concertazione territoriale" - organismo permanente istituito dal
protocollo d'intesa con l'obiettivo di programmare e valutare le politiche - che è servito
proprio a fare il punto sullo stato di attuazione delle iniziative avviate.
Un elemento cruciale sono le attività di promozione sul territorio delle opportunità offerte dalla legge 53 ai lavoratori e alle aziende.
In questo ambito è stata realizzata, tra settembre e ottobre 2005, una prima campagna
di sensibilizzazione in collaborazione con l'emittente locale Granducato Tv. Sono andati in
onda tre videoclip - uno per ciascuna delle
tipologie di azione finanziabile prevista dall'art.9 - e tre trasmissioni televisive cui hanno
partecipato rappresentanti dell'amministrazione provinciale, dei sindacati, delle associazioni di categoria ed imprenditori.
Il mezzo televisivo ha permesso di raggiungere un ampio target di destinatari, sensibilizzando direttamente le aziende, i soggetti che
professionalmente possono promuovere lo
sviluppo della progettazione (commercialisti,
consulenti del lavoro) e i lavoratori stessi,
futuri beneficiari degli interventi finanziabili.
Ad inizio 2006 sono previste altre due trasmissioni di un'ora ciascuna per approfondire
le tematiche, cui saranno invitati testimoni
privilegiati di livello politico e tecnico.
Nel corso dell'anno il lavoro darà vita anche ad
altri strumenti in grado di facilitare l'informazione e la conoscenza: un opuscolo con le
buone prassi progettuali delle aziende pisane
che hanno ottenuto i finanziamenti e una
banca dati degli accordi ed intese territoriali
esistenti; una Guida rivolta alle donne sui servizi di informazione sui diritti e di supporto
alla soluzione di problematiche tipiche del
genere femminile; un opuscolo sui congedi
parentali, in collaborazione con la Consigliera
di Parità.
Droghe: allerta rapido
E' stato siglato il 15 dicembre 2005
presso la Provincia il protocollo d'intesa relativo al progetto M.D.M.A.
(Monitoraggio
Droghe
e
Manifestazioni di Abuso), sottoscritto
da tutti i rappresentanti degli enti
pubblici e degli enti del privato sociale che costituiscono la "rete locale" del
progetto, ciascuno secondo le proprie
competenze istituzionali.
Il progetto (vedi Provincia Sociale
luglio-agosto),
promosso
dalla
Consulta provinciale delle Dipendenze
tra gli obiettivi strategici per una cultura di prevenzione, nasce come iniziativa nazionale del Ministero della
Salute nel quadro delle indicazioni
dell'Osservatorio Europeo di Lisbona
(Oedt), finanziata dal Ministero tramite la Regione Lombardia - capofila del
progetto - dalla Regione Toscana e
dalla stessa Provincia di Pisa.
Il significato del progetto - "sistema di
allerta rapido" - consiste nell'attivare
una rete locale, costituita da circa 24
membri tra soggetti istituzionali pubblici e del terzo Settore, che rafforzi e
renda più mirate le strategie della
prevenzione primaria, secondaria e
terziaria.
“Conciliazione”: tanti strumenti per capirla e applicarla con efficacia
Un Osservatorio sulla conciliazione. E dunque un monitoraggio sul
grado di utilizzo degli strumenti per la conciliazione esistenti, dai
congedi parentali alle misure a sostegno della di flessibilità dell'orario, ai voucher di cura ecc. E' tra gli obiettivi dell'intesa siglata
sulla legge 53, in vista del quale è stata elaborata una scheda per
rilevare i progetti ex art. 9 presentati e ammessi a finanziamento
sul territorio. La scheda è stata strutturata in modo da rilevare non
solo la natura e le caratteristiche degli interventi progettati ma
anche le motivazioni di fondo che hanno portato alla progettazione,
i punti di forza e gli eventuali nodi di criticità incontrati durante
tutto l'iter dell'accesso al finanziamento.
Una volta conclusa l'analisi dei dati raccolti sarà elaborato un
report da inserire all'interno dell'opuscolo sulla progettazione ex
art 9. Inoltre è in programmazione una ricerca sulle problematiche
e le esigenze di conciliazione tra lavoro e cura familiare dei lavoratori dell'area pisana. L'indagine prenderà avvio come attività del
Progetto Equal "Un Nuovo servizio per il Work-life Balance" limitatamente ai lavoratori dei contesti CNR, Polo Tecnologico di
Navacchio, amministrazione provinciale, e sarà in seguito estesa
alle altre tipologie di organizzazione lavorativa esistenti sul territorio. L'intera attività sarà portata avanti in collaborazione con la
Consigliera di Parità nell'arco del 2006.
Da considerare anche il progetto regionale "In Tempo: per una politica integrata di armonizzazione dei tempi e degli spazi della pro-
vincia di Pisa", attraverso cui si sta sviluppando una metodologia di
rete tra le pubbliche amministrazioni per "concertare" le strategie
di conciliazione. Su questa base è prevista una ricerca focalizzata
sugli "spazi del territorio" e una raccolta elaborata delle buone
prassi introdotte dalle diverse istituzioni locali.
Al tema della conciliazione tempi di vita/tempi di lavoro sarà dedicato anche un sito internet il cui contenuto sarà definito con il
contributo di tutti i soggetti firmatari del protocollo. Il sito conterrà,
oltre al materiale relativo ai progetti sulla conciliazione di cui la
Provincia è titolare, un'apposita sezione contenente la versione on
line degli opuscoli realizzati ed informazioni in tempo reale su tempi
e modalità di accesso agli strumenti da parte delle organizzazioni
del lavoro e dei lavoratori stessi. Saranno indicate le opportunità
di accesso a finanziamenti con particolare riguardo alla presentazione dei progetti ex art.9 legge 53, riguardo ai quali sarà presentato un elenco di buone prassi e una sezione di faq con risposte da
parte del Ministero del Welfare.
Il programma di attività prevede anche la realizzazione di un vademecum informativo sui servizi presenti sul territorio provinciale
finalizzati alla soluzione delle principali problematiche di conciliazione dei tempi e degli spazi. A questo proposito è in fase di elaborazione una scheda di rilevazione dei servizi, che verrà distribuita
alle Società della Salute che a loro volta collaboreranno alla sua diffusione presso i comuni del territorio provinciale.
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MINORI STRANIERI
GENNAIO 2006
87 cittadinanze tra i banchi di scuola
In crescita la presenza degli alunni stranieri. L’ostacolo della lingua
Sono stati 2.258 nell'anno scolastico
2003/2004, gli alunni non italiani nelle
scuole della Provincia di Pisa, precisamente il 4,9% su un totale di 46.076
studenti. E' il dato che emerge da
"Alunni con cittadinanza non italiana
nelle scuole pisane: presenze e risultati", la ricerca prodotta dall'Osservatorio
Scolastico Provinciale che si inserisce in
una serie di studi e di analisi orientati a
conoscere le specificità del sistema scolastico del territorio.
"La presenza consistente di alunni stranieri ha sottoposto le strutture del sistema scolastico a nuovi problemi, spesso
rimessi solo alle capacità e alla sensibilità del personale docente - commenta
Rosa Dello Sbarba, assessore alla
pubblica istruzione, nella presentazione
del volume - Il fenomeno ha avuto negli
ultimi dieci anni, ma sopratutto negli
Un Osservatorio
ricco di numeri
L`Osservatorio Scolastico Provinciale
(http://osp.provincia.pisa.it) è ormai
unanimemente riconosciuto come un
organismo di supporto statistico fondamentale, non solo per la Provincia ma
per tutti i soggetti, pubblici e non, che
operano nel mondo della scuola. La
struttura, nata da una convenzione nel
1992 tra Provincia, Provveditorato agli
studi (oggi CSA) e Istituto Tecnico
Commerciale e per Geometri "Fermi" di
Pontedera, mette a disposizione di
amministratori, uffici statali e singole
scuole, organi collegiali, insegnanti e
operatori le sue elaborazioni sul sistema
scolastico provinciale. Emergono così
dati importanti sulla consistenza delle
scuole in classi e alunni, sulla mobilità
territoriale degli studenti, sulle pari
opportunità, il disagio gli abbandoni.
Il suo punto di forza sta nella tecnica di
reperimento dei dati, che avviene direttamente presso la singola unità scolastica. Questo consente di prelevare le
informazioni già su supporto magnetico.
Nel 2000 è nata l'esigenza di rinnovare
la convenzione, recependo le innovazioni normative intervenute. Il nuovo
accordo, stipulato tra Provincia, Ufficio
scolastico provinciale, scuole e Comuni,
tra gli obiettivi primari si propone di
gestire le informazioni per il controllo
dell`obbligo scolastico e formativo. La
convenzione, scaduta il 31 agosto 2003,
è stata rinnovata per tre anni.
ultimi cinque, uno sviluppo cui la scuola
era assolutamente impreparata. Siamo
passati, negli ultimi tre anni scolastici,
dal 4,5% al 5,3% della popolazione
scolastica straniera nella scuola dell'infanzia, dal 4,3% al 6,6% nell'istruzione
primaria, dal 4,3% al 5,8% nella
secondaria di primo grado e dall'1,51%
al 2,35% nella secondaria di secondo
grado". Gli enti locali, nell'ambito delle
loro competenze, hanno quindi sviluppato iniziative di supporto per accogliere gli studenti non italiani e le loro famiglie favorendo l'inserimento nel tessuto
sociale della provincia. "La realtà però prosegue Dello Sbarba - sta assumendo
dimensioni tali da vanificare anche questo ruolo attivo di supplenza delle autonomie locali rispetto all'assenza di
risposte di un sistema e soprattutto di
risorse a livello nazionale".
La ricerca, la prima di questo tipo e a
questo livello di dettaglio sugli studenti
stranieri del territorio, offre un quadro
completo in grado di consentire una
migliore comprensione dei problemi
organizzativi, didattici e gestionali che
questa presenza comporta soprattutto
per il sistema delle autonomie istituzionali, impegnate a garantire l'esercizio
effettivo dei diritti di cittadinanza attiva
per tutti.
sulla popolazione scolastica delle aree,
non è uniforme, e vede in primo piano
Valdicecina e Valdarno Inferiore.
Guardando poi alla distribuzione territoriale per comune, la percentuale di
alunni con cittadinanza non italiana si
attesta in una fascia che va dal 2%
all'8% della popolazione, ma in alcune
aree si raggiungono punte del 19%
(Riparbella) e del 13,5% (Castelnuovo
Val di Cecina).
Uno su cinque è nato in Italia
Un raddoppio ogni 4/5 anni
Dalla ricerca si ricavano altri dati significativi. Dei 2.258 alunni stranieri,
distribuiti in modo equilibrato tra
maschi e femmine, 1.870 sono nati
all'estero (4/5) e 388 in Italia (1/5). Tra
gli alunni con cittadinanza italiana inoltre 596 sono nati all'estero.
La Provincia di Pisa si colloca al quarto
posto in Toscana per numero di alunni
stranieri e al sesto per densità.
La cittadinanza maggiormente presente sul territorio è quella albanese (nell'istruzione di base la percentuale è
passata dall'1,5% al 2% dell'intera
popolazione scolastica negli ultimi tre
anni) seguita dalla marocchina (poco
meno dell'1% del totale nell'istruzione
di base). Sono ben 87 le cittadinanze
presenti (99 negli ultimi tre anni) corrispondenti a 50 diverse lingue parlate.
La distribuzione territoriale degli alunni
stranieri nelle aree della provincia ne
rispecchia l'andamento demografico, in
base al quale il numero maggiore di
studenti si concentra nell'area pisana
(804), seguita da Valdera, Valdarno
Inferiore e Val di Cecina. La densità
invece, quindi l'incidenza degli alunni
Il trend indica un aumento costante
nella presenza di alunni stranieri, che
nella scuola secondaria di secondo
grado sono cresciuti di 300 unità negli
ultimi cinque anni. Nella scuola di base,
negli ultimi tre anni l'aumento ha avuto
un ritmo che, se conservato, porterà ad
una presenza che raddoppia ogni quattro/cinque anni, anche se il forte numero degli stranieri nati in Italia indica la
crescita degli alunni di seconda generazione, figli degli immigrati ormai stabilizzati nel nostro paese.
La ricerca evidenzia inoltre che il curriculum degli alunni stranieri li vede in
ritardo negli studi; la situazione appare
migliore per quelli nati in Italia a testimonianza che quello della lingua rimane uno dei problemi principali da
affrontare. Anche il valore percentuale
relativo al successo scolastico è più
basso confrontato con quello degli
alunni con cittadinanza italiana.
Rispetto al dato regionale e nazionale,
le differenze nella provincia di Pisa
risultano meno evidenti nella scuola di
base, e più evidenti nella secondaria di
secondo grado.
GENNAIO 2006
SERVIZI
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Il minibus che rende più facile l’autonomia
Mezzi sempre più adeguati. E a Pisa i disabili possono andare a scuola o al lavoro in taxi
Un "Servizio Amico" accanto a
chi ha più bisogno. E' nato nell'ambito del progetto "Vengo
Anch'io" il nuovo servizio di trasporto che mette a disposizione
dei cittadini con difficoltà a livello sensoriale, intellettivo, relazionale o nella deambulazione,
un automezzo utilizzabile su
prenotazione. "Vengo Anch'io" promosso dalla Provincia in collaborazione con la Regione, la
Fondazione Cassa di Risparmio
di Pisa (che ha cofinanziato l'acquisto
del
mezzo)
e
la
Cooperativa sociale Insieme prevede l'attivazione di un circuito di opportunità turistiche e
di socializzazione fruibili dalle
persone con disabilità e dai loro
accompagnatori attraverso il
Servizio Amico. Il mezzo, un
Fiat Ducato, dispone di nove
posti (compreso l’autista), o sei
più due carrozzine, è dotato di
una pedana estraibile per consentire l'accesso anche a carrozzine di grandi dimensioni.
Come stabilisce il regolamento,
il servizio prevede una minima
compartecipazione da parte
dell'utenza. L'iniziativa si integra con gli interventi già attivati dal Comune di Pisa che, in
collaborazione con organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale
garantisce il trasporto sociale,
soprattutto quello collettivo.
In
convenzione
con
la
Cooperativa Tassisti Pisani invece il Comune assicura il trasporto a scuola e nei luoghi di lavoro dei cittadini con disabilità
motoria e di quelli non vedenti.
Inoltre in questo
ambito è attivo
anche
la
C o m p a g n i a
Pisana Trasporti,
che ha adeguato
la maggior parte
dei propri mezzi,
dotandoli di apposite pedane sollevatrici e di strumenti di sintesi
vocali e luminose.
"Servizio Amico" va dunque ad
arricchire l'offerta di mobilità
per le persone con problemi di
movimento, integrando l'attività
svolta dalle linee di trasporto già
esistenti. La Consulta provinciale per la disabilità ha elaborato
un piano per l'utilizzo dell'automezzo, che consentirà il trasporto di piccoli gruppi oltre che
di singoli cittadini.
E'
la
Cooperativa
sociale
Insieme invece che, sulla base
di un accordo con la Provincia,
ha il compito di gestire il mezzo,
in base alle esigenze rilevate e
Una rete per far circolare meglio le informazioni
Migliorare la rete di servizi informativi per immigrati. E' l'impegno assunto dalla Provincia, tramite l'Istituzione Centro Nord-Sud, sottoscrivendo
due protocolli d'intesa con Prefettura, Questura e
Direzione provinciale del lavoro. Il primo, del 17
ottobre scorso, riguarda la realizzazione di un
servizio di supporto per lo Sportello unico dell'immigrazione, attivato presso la Direzione provinciale del lavoro di Pisa, che ha competenze in
materia di nulla osta al lavoro e al ricongiungimento familiare.
Il secondo protocollo, del 20 ottobre, è finalizzato a creare una rete tra gli organi che hanno competenze amministrative in materia di soggiorno
dei cittadini stranieri (Questura e Sportello Unico)
e i comuni, cui la legge attribuisce importanti funzioni volte ad agevolare l'integrazione sociale
PER UNA SICUREZZA...
segue da pag. 1
Sul fronte dell'immigrazione le
iniziative del Forum sono state
anche un'occasione per avviare
il confronto in vista dell'elezione
del Consiglio degli stranieri il 5
marzo. L'intero territorio è chiamato a farsi coinvolgere da un
fenomeno ormai strutturato,
stabile, che ha bisogno di politiche strategiche e lungimiranti
degli immigrati regolarmente soggiornanti.
L'obiettivo degli accordi è rendere disponibile nei
comuni di residenza e nei punti informativi un'adeguata consulenza sui procedimenti amministrativi in materia di soggiorno, che consenta agli stranieri di giungere allo Sportello della Questura ed
allo Sportello Unico con un'informazione corretta e
univoca sull'istanza da presentare e con la documentazione occorrente.
La Questura, la Prefettura e la Direzione del
Lavoro si impegnano a mettere a disposizione dei
comuni interessati e dei punti informativi il materiale e la modulistica utile. La Provincia, tramite
l'Istituzione Centro Nord Sud, è attiva nel creare la
rete dei punti informativi e migliorarne l'efficienza,
nel promuovere il raccordo con i comuni interessati e nel formare gli operatori.
per garantire coesione sociale e
quindi anche sicurezza. La questione è estremamente delicata
e complessa, ma il punto a mio
parere da evidenziare è che
promuovere la conoscenza e
un'interazione senza pregiudizi
è il presupposto per lo sviluppo
della comunità, nel tentativo di
evitare situazioni come quelle
della vicina Francia. L'elemento
strategico dunque, sta nella
partecipazione, intesa come
possibilità di prendere parte
non solo alla vita istituzionale
ma più complessivamente alla
vita della comunità, della polis.
In questo modo forse si può
pensare a una sicurezza non
poliziesca e non repressiva, fondata appunto sulla coesione
sociale.
Manola Guazzini
Assessore Politiche sociali
Immigrazione e Pari opportunità
secondo le indicazioni emerse
nell'ambito della Consulta. Chi
intende usufruire del servizio
può rivolgersi alla Cooperativa
per la prenotazione chiamando
lo 050-560910. Il mezzo è a
disposizione di giovani, adulti e
anziani con disabilità motoria o
intellettiva, traumatizzati temporanei, associazioni del terzo
settore che operano nell'ambito
della disabilità per l'organizzazione del tempo libero. Le prenotazioni si possono effettuare
dal lunedì al venerdì, tenendo
presente che saranno accettate
fino a tre giorni prima della data
richiesta per l'utilizzo del mezzo.
PERIODICO
SULLE POLITICHE
DEL WELFARE
NELLA PROVINCIA
DI PISA
Anno 3 • Numero 1
Gennaio 2006
A cura dell’Assessorato alle Politiche
Sociali della Provincia di Pisa.
Piazza Vittorio Emanuele, 14 56125 Pisa - Tel. 050 929441 - Fax
050 929442 - [email protected]; www.provincia.pisa.it
Direttore: Emma Ferrieri Caputi
Redazione: Sara Mannocci
Hanno collaborato: Rosa Dello
Sbarba, Annet Henneman, Marina
Parenti, Paolo Pietroni, Claudio
Rognini
Direttore responsabile: Stefano
Trasatti
Realizzazione dell’Agenzia Redattore
Sociale - [email protected]; www.redattoresociale.it
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Stampa: Cooperativa Litografica
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17/04 del 14 aprile 2004.
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art.1 comma 2-DCB Ascoli Piceno.
Chiuso in tipografia il 9 gennaio 2006.
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La sfida delle “nuove” famiglie