n. 2 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 19 gennaio 2006 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia Editoriale Energia a nostra misura Festa dei giornalisti Conferenza provinciale sulle fonti energetiche è un momento non facile per i giornalisti. Sempre più condizionati dai poteri, spesso non trasparenti, che amano un giornalismo dalle unghia tagliate: incapace di svolgere la sua missione che è quella di salvaguardia della democrazia. Tempo di interrogativi, tempo per la domanda di senso e di verità. E soprattutto, per un giornalismo e una comunicazione diversi. Ci chiediamo spesso come raccontare questo tempo e, rispondendo, ribadiamo con forza la nostra identità proponendo, al tempo stesso, una strada valida per tutti: quella della cultura e dell’impegno etico del giornalista. Vogliamo raccontare i mutamenti in corso che non possono essere banalizzati da una tv del nulla e da una carta stampata sempre alla ricerca di scoop. Basta con un giornalismo da buco della serratura che influenza negativamente, producendo disvalori, esempi e linguaggi che contribuiscono a peggiorare la qualità della vita. C’è un processo che tende a personalizzare e identificare la voce della Chiesa cattolica italiana soltanto con quella della sua gerarchia. Sappiamo, però, che nella Chiesa sono tante le voci dei cattolici: costituiscono un insieme estremamente ricco e variegato che, purtroppo, non trova spazio nei media. Noi siamo una piccola realtà. Non certo come idee e come tradizione, o come valori di riferimento. Siamo come una fiammella che sa vuole stare all’aperto mentre il vento non cessa di soffiare. E spesso non è un venticello simpatico. Non lo era nemmeno ai tempi di San Francesco di Sales (patrono dei giornalisti che festeggeremo il prossimo 24 gennaio). Lui, coraggiosamente, si ingegnò in mille maniere per comunicare a più persone possibili la bellezza della “Buona notizia”. Pensarci almeno un giorno può far bene a tutti. Gesualdo Purziani a cura della redazione. 8-9 Arcevia senigallia Sportello agricoltura per promuovere il settore di U. Martinelli 10 dibattito Un’occasione per non dimenticare la Shoà di Laura Mandolini 7 Un Concilio per capire il nostro tempo di Vittorio Mencucci 12 Voglia di comunicare E’ il vescovo Giuseppe ad augurare al nostro giornale un buon cammino. Sperando che sia ancor più ‘voce’ del territorio. C olgo volentieri l’occasione del, lancio della nuova campagna abbonamenti al nostro settimnale diocesano per ribadire ancora una volta l’importanza di uno strumento come quello che state leggendo ora. Specialmente quando diventa occasione di comunione e di maggiore presenza anche grazie alla messa in rete di alcune testate della regione. Sono stato sempre informato di questo lavoro per potenziare le proprie realtà e rendere il lavoro editoriale di ognuno più incisivo e capace di comunicare valori, idee ed esperienze alla gente del proprio territorio. Non è stato un cammino facile. Le Marche sono una “regione al plurale”, non soltanto per il nome, ma perché la tradizione storica e culturale ne fanno una terra di ‘campanili’, di orgogliose peculiarità che creano forti identità molto spesso incapaci di mettersi in relazione. E anche i nostri giornali, espressione delle comunità cristiane di riferimento, non sono al riparo dalla tentazione della chiusura e dell’autosufficienza. Per questo abbiamo molto apprezzato lo stimolo della Conferenza episcopale italiana che attraverso la Fisc, ci ha proposto un supplemento di coordinamento e di messa in rete che, per noi credenti, significa comunione. Il sostegno economico è stato fondamentale: senza di esso non era possibile dar vita al progetto e ci saremmo subito scoraggiati a impegnare idee ed energie. Ma la motivazione economica, strada facendo, si è trasformata in una preziosa occasione per aprire un dibattito interno molto proficuo, confrontandosi sul tema del linguaggio, dei criteri che devono sottostare a questo lavoro, del rapporto non sempre facile con le nostre comunità di riferimento. E il tutto nel più grande ed impegnativo sfondo del “progetto culturale” della Chiesa italiana. E così si è fatto il “grande salto”, con entusiasmo e trepidazione al tempo stesso. Perché capisco che mettersi in rete per un lavoro redazionale ancor più competente e condiviso ha voluto dire un notevole impegno per piccole realtà che fanno già fatica a proporsi. Ma sono sicuro che ne valga la pena: la complessità dell’oggi ci impone freschezza, dinamicità e capacità di rinnovamento. E le sfide sempre più esigenti della comunicazione ci portano quasi automaticamente a mettere in comune ciò che siamo per arricchirci vicendevolmente. Ora vorrei che questo nostro settimanale fosse apprezzato dagli operatori pastorali della nostra diocesi, che diventasse strumento necessario nelle nostre comunità parrocchiali per formare una mentalità ecclesiale autentica e, al tempo stesso. Eche sia anche strumento di dialogo per tutti nei paesi e città della nostra diocesi. Abbonarsi a Voce Misena, allora, sarà un piccolo ma importante sostegno ad una chiesa coraggiosa che accetta di stare nella mischia, di mettersi al fianco delle persone e delle tante realtà nelle quali si dipana la quotidianità. E spero sia da stimolo per tutti ad amare ancora di più i luoghi della nostra esistenza. Conoscerli meglio è un primo, fondamentale passo per servirli meglio, per immaginare e realizzare percorsi di promozione umana, di crescita condivisa, di senso della comunità. Una piccola voce che, in mezzo alle tante, troppe grida di questi giorni, sia un angolino nel quale ritagliarsi il gusto dell’approfondimento, delle idee da condividere. + Giuseppe, vescovo Giornale nuovo... prezzo vecchio! Abbonamenti 2006 € 35 ordinario • € 50 amico • € 100 sostenitore cc.postale 10514602 - ufficio ore 9.30/12.15 - libreria Mastai Informazioni: 07164578 • [email protected] • www.vocemisena.it 2 15 dicembre 2005 Sguardo sul mondo amnistia e indultoDeluse le speranze di molti detenuti e delle loro famiglie Un’occasione persa N o definitivo della Camera dei deputati all’ipotesi di amnistia e indulto. Scompaiono così anche le speranze di un “gesto di clemenza” più volte richiesto da Giovanni Paolo II (durante il Giubileo e nel 2002 nella sua visita in Parlamento), da manifestazioni di piazza e da diverse realtà sociali, tra cui i cappellani e volontari delle carceri italiane, che con la Comunità di Sant’Egidio avevano lanciato di recente, il 2 gennaio scorso, un appello a Governo e Parlamento. E il 12 gennaio, l’assemblea di Montecitorio ha cancellato l’amnistia dal provvedimento di clemenza: 206 i voti a favore della soppressione, 191 i contrari. Quindi ha affossato anche l’indulto, con 206 sì, 178 no e due astensioni. Infine è arrivato, quasi all’unanimità, anche il no all’”indulto in misura ridotta”. Ecco alcuni commenti raccolti appena appresa la notizia. “Non c’è nessuna volontà di dare attenzione alle persone detenute. Si vuole porre attenzione solo ai reati, quasi che i reati fossero commessi da categorie, non da persone”. Don Sando Spriano, cappellano del carcere romano di Rebibbia, non aveva molte speranze sull’approvazione dei provvedimenti sull’amnistia e l’indulto alla Camera, è così è stato. “Non nutrivo alcuna speranza, non è una novità. Del resto era chiaro che, a livello politico, non mettendosi d’accordo sull’amnistia, i deputati non potevano pensare assolutamente all’indulto. L’amnistia poteva dare dei vantaggi a qualcuno, l’indulto no. Soprattutto in questo momento pre-elettorale”. Anche a Rebibbia, aggiunge, “non c’era questa grande attesa speranzosa. Non se ne parlava nemmeno per scaramanzia. Quindi per noi non cambia niente”. “Il carcere - afferma - è diventato la panacea di tutti i mali, credo proprio ne siano convinti sia a destra sia a sinistra”. Don Spriano non vede nemmeno speranze di interventi di altro tipo che risolvano i tanti problemi del carcere (tra cui il sovraffollamento): “I grandi aspetti della vita del carcere descritti nel nuovo regolamento del 2000 potrebbero dare una situazione migliore alle persone che sono dentro. Ma sono assolutamente negletti. Rispetto a quei regolamenti il carcere è totalmente fuori legge. Quindi poche speranze su tutti i fronti”. “Un’occasione persa”: Così definisce la mancata approvazione dell’amnistia da parte della Camera dei deputati Giuseppe Della Torre, rettore dibattito 1Motivazioni e identità delle cooperative I valori della cooperazione I l singolo in economia non basta: le attività economiche necessitano per definizione di cooperazione per realizzare azioni comuni a due o più soggetti. Ma la comunione può essere di diverso tipo - comunione dei mezzi: qui l’impresa è capitalistica a fine di lucro e chi partecipa ha un fine diverso ma necessariamente coordinato a quello degli altri; -comunione dei fini: qui c’è bisogno dell’altro per un proprio fine, ma si opera per un obiettivo che è comune. Nel 1854 a Torino venne fondato il Magazzino Cooperativo di Previdenza proprio per una comunione dei fini: acquistare quantità giuste al momento giusto ma anche fondare scuola e biblioteche. Gli obiettivi minimi erano quindi: difesa del potere d’acquisto,difesa contro la frode, cultura e istruzione. Cibo, lavoro e formazione diventavano non occasione di rivoluzione ma di diffusione del benessere. Oggi siamo in piena economia postindustriale: le imprese cooperative non sono solo imprese di buoni e bravi, ma di operatori che riescono anche dal lato economico,dunque imprese a tutti gli effetti. E l’impresa cooperativa può essere anche più efficiente di quella capitalistica, proprio perché risponde a bisogni che l’impresa capitalistica non riesce a soddisfare. La cooperazione permette: prezzi più calmierati, contro l’asimmetria contrattuale mutualità (es. nel credito) per comportamenti di solidarietà e gratuità, responsabilità sociale dell’impresa: rispettare e far rispettare le leggi, ma anche incidere su sicurezza e qualità del settore agro-alimentare; collaudare strutture (per disabili, bimbi e anziani);collaudare imprese contro la mancanza di informazioni - legame virtuoso con il territorio, con compatibilità ambientale della tecnologia ed accoglienza - sussidiarietà, con centralità della persona umana: una testa, un voto, per una vera democrazia economica. Rispetto al passato in più si realizza quindi la c.d. sovranità del cittadino-consumatore, la possibilità di esprimere le preferenze di valore anche nel consumo. La cooperazione è un valore per i cristiani: l’uomo e le sue relazioni sono un valore,e in ogni attività il cristiano si ferma e si domanda se la persona umana è rispettata. Questa grande vocazione originaria sembra oggi messa in discussione da fatti di natura speculativo - finanziaria e politicogiudiziaria. L’economia non è e non deve essere impermeabile a ciò che accade nella società, ma nel modo di fare impresa c’è sempre la dignità dell’uomo. Ciò che è bene per un imprenditore non è detto sia un bene per la collettività: la politica deve dare le regole, anche avvantaggiando (es. fiscalmente) chi vuole la vera cooperazione ma rapportandosi con economia e affari con distacco da ogni forma di pericolosa commistione. E guardare alle esperienze più illuminate di cooperazione come esempio per il bene comune. Giovanni Mandolini della Libera Università Maria SS.Assunta (Lumsa) di Roma. “È un’occasione persa – chiarisce Dalla Torre – innanzitutto perché si trattava di un provvedimento da tempo rinviato e necessario rispetto all’emergenza carceraria esistente. Un’occasione perduta anche rispetto ad una riflessione più approfondita rispetto alla situazione carceraria in generale e al sistema delle pene”. Anche Pasquale Andria, presidente dell’Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia, considera “l’affossamento” dell’amnistia un “cattivo segnale”. “Si trattava di un provvedimento da portare avanti perché costituiva un’indicazione significativa per una certa categoria di detenuti e un modo concreto di realizzare parzialmente una pacificazione invocata così autorevolmente da Giovanni Paolo II nella sua visita al Parlamento italiano”. Andria, in effetti, non è, però, del tutto sorpreso di quanto è avvenuto oggi alla Camera: “Esistevano nei vari schieramenti e tra le forze politiche una pluralità di posizioni attraversate anche da molte contraddizioni. Ora questa legislatura si avvia al termine: il discorso si potrà riprendere solo in seguito”. a cura di Patrizia Caiffa Dibattito 2 Manifestazioni e politica Oltre la piazza L a complessità della vita sociale e politica del mondo attuale? Il fiume di parole e la superficialità diffusa sembrano non considerarla: le sfumature diventano varianti poco allettanti, un confronto costruttivo viene rimandato a tempi migliori, la pacatezza del dialogo soccombe di fronte a idee urlate e opinioni svolazzanti. La stessa politica, chiamata per sua natura a dare risposte concrete, ha fatto proprie le dinamiche semplificatorie dei media, dimenticando con troppa leggerezza che la vita (purtroppo o per fortuna) non è una fiction né un film. La campagna elettorale sta iniziando con il piede sbagliato, come dimostrano gli eventi degli ultimi giorni. Da una parte, il presidente del Consiglio affida le proprie memorie ai magistrati, (pur precisando che non ha reati da denunciare), dall’altra manca il coraggio di affrontare una volta per tutte il nodo della questione morale, che va ben oltre gli scandali economici e bancari, richiamando da vicino lo spirito di servizio perduto che dovrebbe caratterizzare la politica. Al tempo stesso, temi cruciali come la vita e la famiglia diventano bandiere da sventolare in piazza, con un massimalismo tutto da decifrare. Si invoca la difesa della 194, salvo dimenticare che l’interruzione di gravidanza per una donna più che essere diritto è tragedia, e che non è una bestemmia chieder- si (sia da credenti che da agnostici) se esistono strade da percorrere per evitare la soppressione di una vita; se chi abortisce lo fa portando avanti una libera scelta oppure arrendendosi di fronte a condizionamenti e situazioni al limite. La manifestazione per i Pacs poi, si è rivelata un’altra occasione per strumentalizzare certi temi e soprattutto per far capire come dietro una certa militanza siano a palpitare interessi politici più di bottega. Sarebbe bene smetterla di liquidare con frasi fatte chi la pensa diversamente, chi cerca di indicare strade alternative, chi, come la regista Liliana Cavani (non certo una talebana), mette in guardia dallo scimmiottare l’istituto matrimoniale, optando piuttosto per il riconoscimento di diritti specifici. La militanza strumentale, partendo da posizioni parziali, pretende di rappresentare tutti i suoi simili. Vorremmo un mondo in cui a pesare fosse la ricchezza degli individui e non la massificazione, i percorsi di vita e non le lobby. Le associazioni gay che pretendono di rappresentare tutti gli uomini e donne omosessuali lasciano il tempo che trovano, così come le donne in piazza per la 194 quando si arrogano il diritto di parlare a nome di tutto il genere femminile. La realtà è più articolata e complessa di come appare. E questo è solo un bene. *** Asteriski * Bancopoli è l’argomento del giorno. Siamo costretti a ritornarci. Berlusconi insiste. Ha detto che “il caso Unipol-Bnl non è chiuso”. Poi è tornato sull’argomento chiedendo “di fare chiarezza sui 50 milioni di euro ottenuti dall’ex amministratore di Unipol Giovanni Consorte per le sue consulenze sull’Opa Telecom”. Fassino contrattacca: “Da settimane è in corso una campagna di aggressione politica che mira a colpire non solo i Ds ma l’intera coalizione”. * Senigallia ha due ristoranti cinesi. Uno a nord e uno a sud. Presto ce ne saranno altri. Ormai siamo global. I ristoranti ci offrono lo spunto per parlare della novità assoluta. Sono stati i cinesi a scoprire l’America. Tra il 1421 e il 1423, sotto la guida dell’ammiraglio Zheng He, che godeva del favore dell’imperatore Yongle, quattro flotte salparono dalle coste cinesi con la missione di raggiungere tutte le terre emerse. Nella ricostruzione del libro “1421, l’anno in cui la Cina scoprì l’America” sono indicate le rotte che avrebbero seguito gli ammiragli di Zheng He, rielaborate da Gavin Menzi nel fortunato volume. La mappa del 1418 potrebbe essere una di quelle utilizzate dai cinesi per le loro esplorazioni. Le flotte di Zheng comprendevano 28 mila marinai e 300 navi. Come faremo a rielaborare la storia fissa su Cristoforo Colombo? * I cortei di Milano e Roma (su aborto e Pacs) li abbiamo visti pubblicizzati nei mass-media. Forse troppo. Quanti cortei di qualche centinaio o di migliaia di partecipanti – magari di metalmeccanici – non vediamo in TV? Sul problema famiglia e matrimonio, c’è una proposta “laica” di Veltroni. Eccola. Corsi prematrimoniali per chi si prepara al rito civile: tra i docenti ci sono psicologi, avvocati, medici, gente di spettacolo: Veronica Pivetti, Marisa Laurito e un paio dei comici di Zelig. Perché quel “sì” dovrebbe durare tutta la vita, ma proprio per questo sdrammatizzare magari aiuta. “Rilanciare il matrimonio” dice l’assessore che firma il progetto, Pamela Pantano; ma dando spazio ai “se” e ai “ma”, cercando di togliersi, prima, ogni dubbio. Anche perché le statistiche dell’anagrafe di Roma dicono che molti di quelli che si promettono amore eterno dopo qualche anno si lasciano. E anche qui, come in Europa, “il trend dei divorzi è in crescita”. E allora cento coppie si sono già iscritte all’università dell’unione, intesa in senso affettivo, con docenti laici e nessuna penitenza: venti ore in tre mesi, “lezioni” in Campidoglio, laboratori per identificare le reazioni dovute all’innamoramento o ad altre fasi della vita di coppia. Giuseppe Cionchi 15 dicembre 2005 Esperienze di Chiesa enti ed associazioni La “Tavole della Pace” in festa Dieci anni di idee per la pace A dieci anni dalla nascita della Tavola della Pace (13 gennaio 1996) si è ritornati ad Assisi per il XX seminario nazionale dedicato a questo tema: “Non c’è pace senza una politica di pace” – 13/14 gennaio 2006. Molti gli intervenuti rappresentanti di Enti, Associazioni, Movimenti per la pace, Scuole, Consigli regionali, provinciali, Sindacati ed operatori della comunicazione. Sotto la coordinazione di Flavio Lotti ci si è interrogati su che cosa fare assieme. Siamo tante diversità con il rischio della frammentazione ma ciò che è stato operato e si va facendo è una ricchezza se alcuni obiettivi vengono raggiunti assieme. La sfida del seminario è quella del cambiamento oltre che della testimonianza. I leader delle forze politiche di tutti gli schieramenti, intervenuti nella giornata del 13 gennaio, hanno dimostrato ai convenuti come la politica sia lontana dal Movimento per la pace, sta quindi a tale Movimento recuperare l’efficacia politica. Nei mesi precedenti al seminario e alla marcia della pace Perugia-Assisi c’erano stati incontri importanti in Umbria: la sesta assemblea dell’ONU dei popoli per salvare l’operato dell’ONU, a Perugia dall’8 al 10 settembre 2005, l’assemblea dell’ONU dei giovani a Terni e l’incontro degli operatori dell’informazione e della comunicazione con gli operatori di pace. Dal seminario sono scaturite una serie di proposte. La prima considera necessario restituire spazio all’informazione e alla comunicazione di pace, verrà organizzato per tale motivo, nella primavera del 2006, un seminario nazionale con la Comunità di Capodarco. Il 10 marzo sarà una giornata dedicata a dare voce alla pace, su tutto il territorio nazionale. La pace si nutre di una informazione e di una comunicazione libera, attenta al bene comune, vicina ai diritti e ai bisogni della persona e rispettosa della sua dignità. Per queste ragioni, in sintonia con l’esortazione del Presidente della Repubblica, si è decisa tale iniziativa. Un compito insostituibile spetta alla RAI in tale settore perché è necessario diffondere una cultura positiva. La seconda proposta riguarda la diffusione di una campagna contro il commercio delle armi. A Monza il 13 gennaio 2006 cinque Associazioni (Amnesty International, Cooperativa Betania, Emergency, Rete Lilliput e Villagio Globale) hanno unito i loro sforzi per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della campagna contro il traffico di armi e per raccogliere le adesioni attraverso le “foto-petizioni”. A chi aderisce a Control Arms viene chiesto, infatti, di farsi fotografare. La galleria di immagini sarà presentata ai governi in occasione della seconda conferenza delle Nazioni Unite sui traffici illeciti di armi leggere in tutti i suoi aspetti, che si terrà a NewYork nel luglio 2006. E’ necessario però anche ritornare ad iniziative comuni contro le armi nucleari. La terza proposta riguarda l’educazione alla pace e la sua diffusione in modo permanente nelle scuole di ogni ordine e grado con l’inserimento nei programmi didattici. Come esempio di un intervento educativo importante e in atto, viene presentato il progetto “Fiori di pace” tra Israele e Palestina, realizzato da Istituti superiori di Verona in collaborazione con l’Associazione Villa Buri, onlus. I partner sono in Palestina l’Istituto AlMadina di Nazareth e in Israele l’Associazione Hand in Hand che gestisce quattro scuole bilingue, l’Associazione Shared Life, il villaggio Nevé Shalom. L’obiettivo pedagogico di questo progetto è quello di portare fuori da una situazione di continua tensione i ragazzi israeliani e palestinesi e di far trascorrere loro del tempo rilassato, costruttivo, di dialogo tra di loro e con i ragazzi italiani. La quarta proposta riguarda una riforma sulla legge della cooperazione con i paesi del terzo mondo, la restituzione della verità alla parola solidarietà, la costruzione di alleanze di pari grado con l’Africa. Occorre preparare il Forum sociale mondiale che si terrà a Nairobi nel gennaio 2007 e raccogliere i La Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti” in collaborazione con rappresentanti del Movimento per la pace di Ancona, Falconara, Montemarciano, Fano, Pesaro, ha organizzato un incontro-dibattito sul tema “La forza del pacifismo debole, ruolo e senso del Movimento per la pace” con Roberto Mancini, professore di filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Macerata. Tale incontro avverrà il 27 gennaio, alle ore 21,15, presso il Centro Sociale Saline di Senigallia. fondi affinché gli africani siano protagonisti a pieno titolo di questo Forum. I Movimenti italiani per la pace lavoreranno anche per favorire, in un processo interculturale, l’intervento e la partecipazione degli immigrati africani a tale iniziativa. Nella primavera 2006 ad Ancona ci sarà un seminario nazionale per tale Forum, organizzato da “Chiama l’Africa”. Ritengo che partecipare al seminario nazionale della Tavola della Pace sia per ogni persona una grande opportunità per la ricchezza degli interventi, per le relazioni che si stabiliscono, per i suggerimenti e le iniziative, per il feeling costante anche se a volte deludente con il mondo politico, ma soprattutto per il clima di distensione e di rispetto che si stabilisce tra i partecipanti. Rosaria Leonardi Cenerelli 14 settembre 2005 Marcia Perugia-Assisi Domenica 22 gennaio Martedì 24 gennaio Venerdì 27 gennaio Messa per l’Unità dei Cristiani FESTA DEI GIORNALISTI PREGHIERA IN SINAGOGA Il Vescovo celebra in Cattedrale e invita a pregare per l’Ecumenismo. Il Vescovo li invita in occasione della festa del Patrono San Francesco di Sales. Il Vescovo, i Parroci e i cristiani della cittàe fanno visita agli Ebrei di Senigallia. ore 18 ore 11.30 ore 19.15 la caritas di castelleone di suasa Il centro d’ascolto, esperienza di umanità minciamo!” (Madre Teresa di Calcutta). Spronati da queste parole di speranza e dall’esperienza di altre parrocchie limitrofe la parrocchia di Castelleone di Suasa ha deciso di “ricominciare” aprendo un nuovo Centro d’Ascolto. Aprire un Centro d’Ascolto nella nostra piccola realtà è certamente una scommessa che la Caritas Parrocchiale ha voluto fare e che speriamo si riveli una scommessa vincente! Il perché di questa scelta nasce dall’esigenza di dare visibilità all’ambito della carità nella nostra comunità cristiana, con “un’opera segno” che rimanga nel tempo. Abbiamo immaginato il centro d’ascolto come un luogo dove metterci a disposizione delle persone in difficoltà: italiane o straniere, cristiane e non, un luogo di incontro e di attenzione alle esigenze dei più deboli, perché spesso la cosa più preziosa è trovare ascoltatori attenti che si prendono carico dei fratelli e insieme cercano di sollevare la croce che grava sulle loro spalle. In questo mondo nel quale ognuno cerca di soddisfare al massimo i propri bisogni e quelli della sua famiglia, nel quale Se davvero apparteniamo totalmente a Dio, dobbiamo essere il consumismo ci spinge ad avere sempre più ed accumulare a sua disposizione e dobbiamo confidare in Lui. Ieri è passa- beni per il futuro, ci troviamo in difficoltà nell’incontrare to, il domani non è ancora arrivato, abbiamo solo l’oggi: co- persone che veramente non hanno niente, spesso nemmeno la capacità di spiegarsi per difficoltà linguistiche o di scrivere perché analfabete. Uomini e donne che hanno perduto il lavoro, la casa, gli affetti familiari o hanno percorso migliaia di chilometri inseguendo il sogno del benessere, che lasciano le loro tradizioni, la loro religione, i loro paesi alla ricerca di migliori condizioni di vita. Nessuno di noi può chiudere gli occhi di fronte a queste realtà, anzi deve aprire il proprio cuore per accogliere queste situazioni di disperazione e disagio. Insieme al Centro d’Ascolto abbiamo anche aperto un punto di raccolta e distribuzione di abbigliamento usato che rimane aperto tutti i mercoledì pomeriggio, come il Centro. Nell’apertura di questa nuova realtà la Caritas di Castelleone di Suasa è stata aiutata e spronata dalla Caritas Diocesana, la quale ha collaborato sia per realizzare un corso di formazione, per tutti i volontari, (tenutosi in parrocchia nello scorso mese di ottobre), sia sostenendo con forza questa iniziativa. Gesù, Re dei poveri e degli oppressi, vegli sempre sul nostro operato e ci aiuti ad essere portatori di speranza per i fratelli più bisognosi. La Responsabile Caritas Parrocchiale 15 dicembre 2005 Esperienze di chiesa Utopie formato giovani S i è tenuto venerdì 13 gennaio al teatro Portone di Senigallia il terzo appuntamento della serie di incontri culturali proposti dal servizio per la Pastorale Giovanile della nostra diocesi. Questa serata, accolta come le altre da un notevole numero di giovani - e non solo - della diocesi, ha visto l’intervento del professore Antonio Maria Baggio, docente di Etica sociale alla Pontificia Università Gregoriana, sul tema “Cristianesimo, comunismo e no-global: le utopie della politica”. Il professor Baggio è partito dalla ricerca di senso da parte dell’uomo, dal desiderio di unificazione e di interpretazione del sociale, ma anche di tutto il creato. Le ideologie politiche, qualsiasi di esse, sono una risposta che l’uomo adotta per far fronte a queste domande. Ma sono risposte rischiose e illusorie, perché dividono il mondo in due categorie, quelli che la pensano come te e quelli che no, gli alleati e i nemici. Così da spaccare nell’intimo anche la coscienza dell’uomo, e la sua umanità. Eppure l’uomo continua a perseguire l’ideale di una forma di vita organizzata che miri al bene degli uomini. La prima D enciclica “Dio è amore” il tema del primo scritto di papa Benedetto XVI E se le ideologie portano solo frantumazione, il professore suggerisce una strada, un principio su cui scommettere per rispondere a questa ricerca. Si tratta del principio di fratellanza, ingiustamente rimasto all’ombra di quelli di uguaglianza e libertà per cui a lungo i popoli hanno lottato, a tal punto da diventare principi costituzionali. Come a dire che nei sistemi democratici in cui si vive è stato sottratto un tassello. È questo che manca nella politica di oggi, la riflessione comune sul principio della fraternità. Principio che nel suo limite ha in realtà il suo punto di forza: proprio perché si tratta di un concetto ricavato da un’esperienza personale, e quindi apparentemente confinato in una dimensione ridotta e privata, diventa un principio alla portata di tutti, esperibile da tutti. Principio che non può diventare ideologia dominante, in quanto non universalizza un particolare, ma che riconosce io è amore, chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui”. Queste parole della lettera di San Giovanni esprimono con singolare chiarezza il centro della fede cristiana, l’immagine cristiana di Dio e anche la conseguente visione dell’uomo e del suo cammino”. Inizia con così la prima enciclica di Benedetto XVI, Deus Caritas est, che tratta il concetto dell’amore cristiano e della carità. Un tema, quello dell’amore divino, più vol- un elemento comune in tutta l’umanità, e che sintetizza i concetti opposti di unità (perché tutti fratelli) e distinzione (perché non omologa, ma preserva le originalità degli individui). La mediocrità di tanta politica (e di tante ideologie) è da ricercare nello scarto tra il modo di vivere che chi si impegna politicamente persegue e quello che effettivamente vive. Noi giovani cristiani sappiamo che la fraternità non è una forma di utopia: è la forma più forte di radicalità per una politica non ideologica. Pur non parlando nello specifico di partiti, di appartenenza, di forme governative, ecc., le parole di Baggio fanno pensare che effettivamente parlare di impegno politico non è parlare di un programma o una tessera, ma di un atteggiamento nei confronti delle persone, del bene di queste persone, della vita. Chiara Canonici te richiamato da Benedetto XVI nei suoi interventi più recenti. Già in occasione del primo Angelus domenicale del nuovo anno, il pontefice parlò dell’amore divino come “unica strada che conduce alla pace”. Il testo sarà reso noto nei prossimi giorni. La data non è ancora stata resa nota, ma l’uscita dovrebbe essere comunque precedente al 23 gennaio, quando in Vaticano si apre un Convegno di due giorni organizzato dal Pontificio Consiglio Cor Unum proprio sui temi della carità, a cui è dedicata l’enciclica. L’enciclica Dio è amore può essere considerato una “traccia programmatica” per il pontificato di Benedetto XVI, così come lo fu per il pontificato di Giovanni Paolo II l’enciclica Redemptor hominis. Nel testo papa Ratzinger invita a fissare lo sguardo sul messaggio centrale del cristianesimo, l’amore fondamento della fede cristiana. Dio è il vero archetipo di ogni amore ma anche il paradigma su cui coniugare ogni amore che voglia essere degno di questo nome. L’enciclica perciò tratta in fondo del fondamento teologico dell’etica cristiana (definita dal papa “la legge di Cristo”) e della dottrina sociale della Chiesa cattolica. A.R. spiritualita’ A Casine un incontro di riflessione sull’ ecumenismo Dialogo sulle altre religioni L a parrocchia di Casine, nella mattina di domenica 15 gennaio, è stata allietata dalla presenza del nostro Vescovo Giuseppe, invitato dal parroco don Ciro su richiesta del “Gruppo delle Giovani Famiglie” per un intervento illustrativo su “Fede e religione: la nostra e le altre” tematica scelta dal gruppo come riflessione per questo anno. L’incontro, tenutosi in un clima di autentica cordialità, è partito da un’analisi dell’attuale situazione della comunità, dove la convivenza con persone di altro credo religioso è ormai quotidiana, sia per gli adulti sia per i ragazzi. Da questa realtà oggettiva, ci siamo interrogati su quale debba essere il nostro atteggiamento verso la pluralità religiosa: sicuramente occorre una maggiore conoscenza reciproca per trovare possibilità di dialogo, nel rispetto vicendevole. L’interpellarci sulle altre religioni ci spinge anche ad approfondire la no- stra fede, altrimenti si corre il rischio di concludere in modo semplicistico “tanto, in fin dei conti, tutte le religioni sono uguali”. Ciò che differenzia ed eleva il Cristianesimo è il fatto di essere una religione rivelata; è Dio che ci viene incontro, che ci parla, si fa conoscere, non è il prodotto dell’uomo, del suo pensiero. E’ Gesù di Nazaret, il Figlio del Dio vivente, il Morto e il Risorto, il fondamento della nostra Fede, come afferma San Paolo. Gesù, la vera Luce, ci insegna a chiamare tutti gli uomini “fratelli”, non nemici o avversari, ed è questo che deve essere il nostro atteggiamento verso ogni creatura umana. Dal 18 al 25 gennaio tutti siamo chiamati a pregare per l’unità dei Cristiani, per invocare insieme il nome di Dio per la pace. L’augurio che la nostra comunità parrocchiale rivolge al mondo intero è che il cammino ecumenico si realizzi sempre di più nel dialogo, nell’accoglienza, nel rispetto reciproco. C.C: MISNA Emergenza alimentare in Kenya agenzia di stampa dei missionari Dibattiti Nuovo appuntamento della pastorale giovanile Servono quasi 400 milioni di dollari per combattere l’emergenza alimentare che sta investendo il nord est del Kenya, dove nelle ultime 3 settimane almeno 40 persone sono già morte per fame e sete. Lo ha detto ieri il ministro dei programmi speciali, incaricato di coordinare la gestione degli aiuti, John Munyes, il quale ha precisato che il 60% della cifra sarà coperto dal governo keniano ma per il restante 40% serve l’aiuto della comunità internazionale e delle agenzie delle Nazioni Unite. Dopo aver descritto la situazione nei distretti di Mandera e Marsabit, le zone maggiormente colpite dall’eccezionale siccità di quest’anno, come “molto grave”, il ministro keniano ha annunciato una vasta campagna di acquisizione di scorte di mais a livello nazionale e continentale nel tentativo di garantire aiuti sufficienti fino alla prossima stagione delle piogge per i quasi 2 milioni e mezzo di keniani (il 10% della popolazione) minacciati dalla mancanza di cibo e di acqua. La gravità della situazione (che sta colpendo duramente anche il settore dell’allevamento del bestiame) è confermata dalle poche organizzazioni umanitarie e sanitarie presenti nella zona, secondo cui i problemi di denutrizione e disidratazione interesserebbero ormai ben 22 distretti del nord del paese a ridosso delle frontiere con Etiopia e Somalia. Le preoccupazioni per la siccità vanno estese, secondo le agenzie dell’Onu, anche ad altri paesi della regione orientale africana e soprattutto a Etiopia, Somalia e Gibuti; tutti costretti a fronteggiare la stessa penuria d’acqua del Keny Sudafrica verso il voto Acqua potabile, fognature e corrente elettrica: queste le priorità evidenziate dal presidente sudafricano Thabo Mbeki e dal suo partito l’African National Congress (Anc) per i prossimi sei anni. Parlando di fronte a 25.000 persone riunite per il comizio con cui si sono festeggiati i 94 anni della storica formazione politica sudafricana e si è lanciata la campagna elettorale per le elezioni municipali del prossimo marzo, Mbeki ha reso noti i contenuti del ‘manifesto’ politico scelto dall’Anc per i prossimi appuntamenti elettorali. “Entro il 2010 ogni comunità di questo paese sarà collegata a un sistema idrico e fognario nazionale, ed entro il 2012 ogni casa avrà la corrente elettrica” ha evidenziato Mbeki. A queste priorità, il capo di Stato ha poi affiancato l’obiettivo di dimezzare la disoccupazione un problema che secondo le stime governative coinvolge il 25% della cosiddetta ‘popolazione attiva’, ma che alcuni ritengono sfiori invece il 40%. In un paese che dopo l’abbandono del segregazionismo ha mantenuto e anzi migliorato i livelli democratici ed economici ereditati dal regime dell’apartheid, i servizi di base per la maggioranza della popolazione nera restano la vera sfida del futuro. “Sarà un anno difficile, ma manterremo le nostre promesse” ha ribadito il presidente. Mbeki ha poi rilanciato l’impegno del governo contro la corruzione e rivolgendosi direttamente ai candidati dell’Anc alle elezioni municipali dell’1 marzo prossimo ha detto: “dovete comprendere che vi abbiamo scelto come nostri candidati per gli incarichi di sindaco o di consiglieri, perché possiate servire il popolo del Sudafrica e non perché possiate perseguire i vostri interessi privati”.[ Immigrazione clandestina Sono stati ufficialmente 238 gli emigranti irregolari fermati dalle autorità marocchine e consegnati alla magistratura nei primi otto giorni del 2006: lo hanno comunicato fonti ufficiali del governo di Rabat, aggiungendo che la marina marocchina ha fermato al largo delle coste nazionali un barcone con a bordo 78 migranti – 4 dei quali donne – che tentavano di raggiungere la Spagna nonostante il mare grosso e il cattivo tempo. Secondo le autorità di Rabat, tutte le persone fermate ieri erano di nazionalità marocchina: si tratterebbe, dunque, di migranti economici che le forze di polizia hanno consegnato alla magistratura e che ora rischiano da due mesi a un anno di detenzione per il reato di ‘emigrazione clandestina’. Il mare in burrasca non ha fermato neppure i migranti diretti dal Nord Africa in Italia, considerato che negli ultimi giorni più di 400 persone prive di regolari documenti sono state portate presso il centro di permanenza temporanea di Lampedusa, che ha una capienza stimata di 190 posti 15 dicembre 2005 dalla citta di Senigallia sicurezza in citta’ Ente locale e Scuola all’indomani degli atti di vandalismo Più controlli nelle scuole Uno sportello per il volontariato L a Consulta del Volontariato Locale rappresenta uno strumento al quale l’Amministrazione Comunale ha sempre attibuito una funzione importante. Riteniamo infatti che tale organismo possa svolgere un ruolo decisivo, per rendere ancora più efficace il preziosissimo apporto reso dal ricco mondo del volontariato locale. Non è un caso che, poco dopo il nostro insediamento, abbiamo approvato una variazione di bilancio, per supportare sotto il profilo finanziario i progetti elaborati in sede di Consulta. Presto sottoporrò all’esame della Giunta l’approvazione di una serie di criteri che dovranno presiedere alla redazione dei progetti della Consulta, proprio per valorizzarli meglio ed inserirli all’interno di una progettazione unitaria e condivisa da tutti. Nell’ultima seduta della Consulta del Volontariato, alla quale non ho potuto partecipare personalmente (è stata l’unica volta da quando sono stato nominato assessore) ma alla quale erano presenti funzionari dell’Ufficio Servizi Sociali, è stata avanzata una proposta relativa ad uno sportello in rete aperto al pubblico, capace di indirizzare gli utenti verso le associazioni di volontariato in grado di far fronte alle necessità manifestate. Si tratta di un’idea interessante, che, come Amministrazione Comunale siamo senz’altro disponibili ad approfondire e sostenere, in quello spirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto i nostri rapporti con il mondo del volontariato senigalliese. Foto Vivere Senigallia V alutare in maniera equilibrata i recenti episodi di vandalismo verificatisi in alcuni plessi scolastici, senza sottovalutarli ma anche senza suscitare inutili allarmismi, e concertare azioni idonee ad accrescere i livelli di sicurezza nelle scuole. Questi gli scopi della seduta della Conferenza Permanente Ente Locale - Scuola, svoltasi nella mattinata di martedì 17 gennaio nella Residenza Municipale ed allargata per l’occasione ai rappresentanti delle forze dell’ordine del territorio. Alla seduta, presieduta dal Sindaco Luana Angeloni, hanno partecipato gli assessori Volpini e Mangialardi, i dirigenti Scolastici del territorio, il presidente della della V Commissio- ne Consiliare, Mancini, ed i dirigenti comunali dei Servizi Lavori Pubblici, Pubblica Istruzione e Polizia Municipale. Per le forze dell’ordine erano presenti il dirigente del Commissariato, Scipione De Leonardis, il comandante della Compagnia dei Carabinieri, Americo Di Pirro, il comandante della stazione dei carabinieri di Senigallia, luogotenente Francesco Imparato. Nel corso dell’incontro sono stati assunti da parte dei diversi soggetti istituzionali coinvolti una serie di impegni per far fronte efficacemente alla situazione e contribuire alla tranquillità delle famiglie. In primo luogo, si è convenuto sul- la necessità di valutare su quale dei ventinove plessi scolastici esistenti sia più urgente, alla luce delle precedenti violazioni subite e dell’entità dei valori custoditi, intervenire per accrescere la messa in sicurezza dei locali e sull’opportunità di rafforzare la vigilanza notturna da parte delle forze dell’ordine nel territorio. Un’altra decisione adottata è stata quella di incrementare progressivamente, compatibilmente con le esigenze di bilancio ed individuando le soluzioni tecniche più appropriate, l’introduzione nei plessi scolastici di sistemi di sicurezza e di allarme non invasivi, collegati alle centrali delle forze dell’ordine. M.P. Fabrizio Volpini assessore ai Servizi Sociali la nostra storia Una mostra fotografica sul Corpo d’armata polacco nelle Marche Quando Churchill passò da queste parti Il dirigente del Servizio tecnico cultura della Regione Marche Raimondo Orsetti e l’assessore alla Cultura del Comune di Senigallia, Velia Papa. berazione nelle Marche, su “II Corpo d’Armata polacco nelle Marche: 1944-46” in occasione del 60° anniversario della Liberazione delle Marche. L’evento, che espone immagini provenienti dal Polish Institute & Sikorski Museum di Londra, si propone di ricostruire avvenimenti e contesti sociali legati alla liberazione delle Marche accaduti tra il maggio del 1944 e la fine del secondo conflitto mondiale. La mostra è stata inaugurata sabato 14 gennaio presso la Sala del Trono del Palazzo del Duca e sarà visitabile fino a domenica 29 gennaio. Curata dal professor Giuseppe Campana in collaborazione con il Servizio Tecnico alla Cultura e l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, vuole documentare ’è sempre qualcosa di nuovo da sapere, cono- un episodio poco conosciuto e di interesse rilescendo meglio la nostra storia. E qualcosa per vante per la storia d’Italia: il determinante ruolo cui meravigliarsi. dell’esercito polacco nella liberazione di parte delPiù di una sorpresa la si prova guardando la l’Italia centrale. mostra, promossa dal Comune di Senigallia, in Fa’ un certo effetto confrontarsi con i fotocollaborazione con la Regione Marche e l’Istitu- grammi scattati dai militari inquadrati nella to Regionale per la Storia del Movimento di Li- “Army Film and Photographic Unit”, l’Unità ci- C a denti stretti Il Tribunale amministrativo regionale delle Marche boccia il ricorso presentato dai bagnini della Spiaggia di velluto contro il piano degli arenili approvato dal Consiglio comunale nell’autunno del 2004. Conseguenza: entro marzo tutti i gazebo lasciati lungo l’arenile dovranno essere rimossi. La sentenza è stata pronunciata il 23 dicembre scorso dal Tar e mette di fatto la parola fine al lungo braccio di ferro che gli operatori di spiaggia avevano intavolato con l’Amministrazione comunale fin dall’estate 2004, quando era ancora in discussione la “variante normativa 2003”. Le proteste dei bagnini riguardavano proprio l’obbligo di rimozione di tutte le attrezzature di spiaggia nel periodo invernale, da settembre ad ot- a cura di tobre. Una previsione contro la quale gli operatori balneari avevano presentato ricorso al tribunale amministrativo che il 14 dicembre del 2004 aveva concesso una sospensiva che invalidava la norma fino alla sentenza definitiva. Sentenza arrivata poche settimane fa. Per due inverni gazebo e attrezzature di spiaggia sono rimaste ben salde al loro posto ma da domani le cose combieranno. Il Tar ha ritenuto infondate le denunce di illegittimità e illogicità avanzate dai bagnini in riferimento alla mancata acquisizione da parte del Consiglio comunale (prima dell’approvazione del piano particolareggiato degli arenili) dei pareri obbligatori delle Circoscrizioni e della violazione del piano Paesistico ambientale regionale. nefotografica dell’esercito costituita nel 1941. Perché città, strade e luoghi a noi così familiari fanno da sfondo a fotogrammi di guerra e solidarietà, sofferenza e voglia di riscatto. Così come suscita curiosità l’immagine che ritrae Winston Churchill, ed il suo immancabile sigaro, a colloquio con il generale Anders (comandante del Corpo polacco) quando nel corso dell’offensiva contro la Linea Gotica si trovò per qualche giorno nei dintorni di Senigallia. E ai volti dei grandi personaggi di questa storia, si alternano tanti anonimi protagonisti di una guerra che paradossalmente testimonia anche tanta umanità, fatta di povertà e paure condivise, sogni di pace, amore per la libertà. Furono 183 i senigalliesi civili morti durante il passaggio del fronte, 185 i militari. Con loro migliaia i polacchi che, come ricordano le parole scolpite a Montecssino, “per la nostra e vostra libertà abbiamo dato la nostra anima a Dio, la nostra vita alla terra italiana, i nostri cuori alla Polonia”. L’Europa cominciava anche da qui. Laura Mandolini Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza Una curiosità, o quasi. Lo scorso mese di agosto, una turista stava guardando il pesce sopra il banco di una pescheria, dove c’erano varie qualità e diversi luoghi di provenienza: Mediterraneo, Tirreno e, addirittura, dei molluschi provenienti dall’India. Dopo aver letto i cartelli, la turista (meravigliata) disse: “Da molti anni trascorro le vacanze estive a Senigallia e vi ho sempre invidiato il mare, la “spiaggia di velluto” e, soprattutto, la fortuna di mangiare il pesce sempre fresco. Adesso lo fate venire da altri mari? Voi non lo pescate più?”. Un concittadino le rispose che a Senigallia si pesca come sempre, ma il pescato viene mandato nelle località del Mediterraneo o di altri mari. Non sappiamo se questo sia vero o solo una battuta spiritosa, dato che oggi con i mezzi di trasporto dotati di impianti di refrigerazione si possono mandare generi alimentari nei luoghi più lontani. Noi, però, siamo d’accordo con quella turista quando dice che il pesce appena uscito dal mare è tutta un’altra cosa. Si parla tanto e giustamente dell’inquinamento atmosferico. Esiste anche l’inquinamento acustico, al quale facciamo meno caso ma che è altrettanto pericoloso. Basterebbe ricordare il rumore provocato dagli scooter (specie con la marmitta rotta o modificata) che sfrecciano indisturbati per le vie della città. Chissà se qualcuno sia stato mai multato per inquinamento da rumore molesto... 15 dicembre 2005 dalla citta di Senigallia giornata della memoriaSenigallia celebra l’anniversario della liberazione di Auschwitz La città che vuole ricordare e prime notizie di Ebrei a Senigallia sono del XV secolo, come risulta da un documento del 1425: “la comunità di Senigallia accolse l’istanza dell’ebreo Sabbatuzio intesa ad ottenere l’autorizzazione a gestire per 10 anni un banco di prestiti su pegni”. Molti elementi autorizzano a ritenere che vi siano stati Ebrei anche precedentemente; infatti fin dal 1200 si svolgeva la famosa Fiera della Maddalena, momento centrale per gli scambi commerciali; probabilmente ebrei di Ancona, la cui presenza già da oltre due secoli era consolidata in città, e quelli di Fano, che troviamo nella cronaca di un naufragio del 1214, vi parteciparono. Nel XIV secolo abbiamo testimonianze di banchieri ebrei nella cittadina. Sarebbe troppo lungo elencare le numerose ed interessanti vicende storiche che hanno interessato la comunità ebraica senigalliese (a questo proposito è possibile consultare il sito dell’Associazione Marche - Israle, www. eclettico.org/israele). E con un salto di circa quattro secoli arriviamo alla metà del XIX secolo. All’epoca vivevano nella città 390 ebrei che svolgevano il mestiere di sensali, negozianti, vetturini, banchieri, gestori di banchi e soprattutto “industrianti”, che svolgevano i più disparati lavori. Il 13 settembre 1860 il generale Cialdini occupò la città in nome di Vittorio Emanuele II e con il decreto del 25 settembre gli ebrei senigalliesi e tutti quelli delle Marche, ottennero la completa uguaglianza. Nel 1870 vivevano a Senigallia circa 300 ebrei. Nel 1885, con l’attuazione di un vasto disegno di risanamento della città, il Comune di Senigallia diede inizio ad un programma di lavori nei quartieri del Porto e del ghetto. Nel 1969 vi erano 30 ebrei, considerati parte della Comunità di Ancona. Attualmente sono rimaste a Senigallia poche famiglie di ebrei, desiderose, però, di mantenere l’attenzione su questa peculiare anima cittadina. Bet knesset, la “casa della discussione”, dell’incontro. Al greco ‘sinagoga’ Remo Morpurgo, membro della comunità ebraica senigalliese, affianca il nome originale del luogo di culto con la stella di David che a Senigallia resterà aperto da mattino a sera in occasione della “Giornata della memoria”, il 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. Salire le scale dello stabile di via dei Commercianti, in quello che fu il ghetto, significa conoscere in presa diretta un luogo profondamente legato all’identità cittadina. È per questo che gli Ebrei senigalliesi si sono dati da fare affinché, dopo importanti lavori di restauro, fosse riconsegnato nel 2000 alla collettività. “Fino al 1925 circa, Senigallia aveva il suo rabbino - ci racconta Morpurgo -. Poi la comunità ebraica si è progressivamente ridotta e di conseguenza anche la vitalità di questo luogo”. Il sisma del 1930 ha dato un po’ il colpo di grazia allo stabile, decapitato di un piano come altri edifici del centro storico. “Bettino Padovano, figlio dell’ultimo rabbino senigalliese, fino ai primi anni ‘70, era qui tutti i sabati: apriva la la sinagoga L a sinagoga fu costruita nel 1634, quando fu istituito il ghetto, poiché quella precedente era fuori dal recinto; è di rito italiano. Era più alta di un piano, ma fu abbassata dopo il terremoto del 1930; la sala di preghiera si trova al primo piano. Il matroneo è sormontato da finestre murate che erano quelle della sinagoga prima del terremoto; il portone d’ingresso è a due ante con un portale in pietra d’Istria. Al primo piano vi è un ufficio, due piccoli vani di passaggio, il matroneo dove vi è un armadio dove sono conservati alcuni Rotoli della Legge e la sala di preghiera. Le scale portano poi ad un solaio (prima del terremoto vi era la sala che occupava il terzo ed il quarto piano). Un’unica grande porta settecentesca introduce nella sinagoga; sulla parete di fronte vi sono 4 grandi finestre sormontate da mantovane ottocentesche che, con le 2 finestre nella parete di destra, fiancheggiano l’aron (arca); davanti vi è la tevà (il podio), lo spazio,occupato durante la preghiera dall’officiante, è delimitato da un balconcino semicircolare di legno intagliato e dorato che formava l’antica tevà, con tulipes del primo ‘900 applicate alle pareti. Ospedale accogliente orza Italia e Gruppo misto insieme per cercare di sistemare il parcheggio dell’ospedale, creare una sala d’attesa per i pazienti dimessi all’ingresso del nosocomio di Senigallia e vietare completamente l’ingresso delle auto private all’interno dell’ospedale per realizzare un vero e proprio parco a disposizione dei malati in grado di camminare. Il capogruppo azzurro, Alessandro Cicconi Massi, e il consigliere comunale Fiore Bittori hanno presentato un’ articolata interrogazione. “In relazione a queste problematiche, i sottoscritti hanno già presentato all’Amministrazione una interrogazione, alla quale è stato risposto con semplici dichiarazioni di circostanza a cui non sono seguite reali azioni per dare soluzione alle difficoltà che incontrano i cittadini. L’unica risposta che continua a dare il Comune è riscontrabile nelle numerose multe elevate nei confronti dei cittadini utenti e congiunti dei pazienti che sostano in prossimità dell’entrata principale dell’ospedale, contravvenzioni che comunque il giudice di pace ha avuto modo di annullare, adducendo addirittura motivi e ragioni etiche e sociali. D’altro canto rientra pienamente nelle competenze del Comune di Senigallia la necessaria ed indispensabile messa in sicurezza del percorso pedonale che collega l’attuale parcheggio con l’entrata dell’ospedale, oggi assolutamente sprovvisto di alcuna protezione e quindi estremamente pericoloso per tutti coloro che sono costretti ad entrare nella struttura. Pur consapevoli della limitata competenza dell’amministrazione comunale in materia di strutture sanitarie, ma perfettamente coscienti del ruolo chiave che il sindaco di Senigallia può svolgere come coordinatore della Conferenza dei sindaci, crediamo sia possibile porre in essere finalmente delle azioni risolutive”. La fenice ha ospitato la Parsons Dance company Danza che entusiasma P ubblico del Teatro La Fenice di Senigallia entusiasta, domenica scorsa, per lo spettacolo della Parsons Dance Company. La compagnia, una tra le migliori nel panorama internazionale, ha incantato per la fisicità e la grazia dei suoi ballerini e la magia delle coreografie. Dopo un omaggio a Mozart, la genialità di un fascio di luci che illumina cinque paia di mani su un palcoscenico buio. Come “un’esplosione di fuochi artificiali”, le mani si muovono allegramente formando un’infinità di immagini al ritmo della musica di Kenji Bunch. Due le nuove coreografia presentate in prima assoluta per l’Italia: Dmb, una danza dal ritmo serrato sulle musiche della Dave Matthew Band; e Shining Star, un po’ Febbre del sabato sera un pò Thank God it’s Friday. Sulle musiche degli Earth, Wind & Fire, si ri- Giornata della memoria 2005: la vistita del vescovo Giuseppe L Interrogazione della minoranza consiliare F sinagoga ed era un punto di riferimento per tutti. Oggi c’è bisogno di tenere desta l’attenzione sulla presenza storica degli Ebrei nel nostro territorio, altrimenti si perdono tradizioni, culture e fatti che hanno profondamente plasmato la nostra realtà”. L.M. creano le atmosfere di una sala da ballo anni ‘70. Immancabile Caught, uno dei pezzi più famosi dell’intero repertorio della compagnia. Coreografie per un solo danzatore, che grazie alle luci stroboscopiche, sulle note di Robert Fripp, chitarrista e fondatore dei King Crimson, sembra continuamente sospeso in aria. L’effetto è più che spettacolare, e scatena l’entusiasmo di un pubblico, quello senigalliese, che raramente si lascia andare. Il finale è un tripudio di danzatori e pubblico che accompagna la musica battendo le mani. Il prossimo appuntamento con la stagione teatrale de La Fenice di Senigallia in collaborazione tra Comune e Amat, sarà per domenica 22 gennaio alle ore 17.00 con L’ereditiera di Arturo Cirillo. M.P. un incontro a senigallia Le scuole di pace L e scuole di pace della provincia, alcune associazioni pacifiste e semplici persone impegnate sui temi della pace e della non violenza hanno espresso nel corso di recenti incontri l’esigenza di organizzare un appuntamento speciale per sviluppare alcune riflessioni in merito a questi grandi problemi, nella consapevolezza del difficile momento che anche nella nostra regione tali movimenti stanno vivendo. L’obiettivo è quello di costruire una rete per dare organicità e progettualità alle tante iniziative sparse sul territorio, rilanciando al tempo stesso un approfondito dibattito sui temi della pace, dello sviluppo economico, della sicurezza. I rappresentanti delle scuole di pace di Senigallia, Falconara e Montemarciano, assieme a quelli di Fano e Pesaro, si incontreranno dunque venerdì 27 gennaio nei locali del Centro Sociale di Senigallia. La giornata avrà inizio alle ore 17 con la discussione di una bozza stilata sulla base delle attività finora sviluppate all’interno dei singoli nuclei e delle discussioni sulle materie di più stretta attualità. In particolare, la preoccupazione è rivolta all’attuale momento definito di “crisi del pacifismo”, intesa come difficoltà a incidere sul dibattito culturale italiano ed europeo, contrastando così il pensiero militarista ancora dominante. Ma una riflessione sarà avanzata anche a proposito delle nuove esperienze emerse, dal momento che molte persone e associazioni lavorano capillarmente nel territorio su specifiche iniziative di solidarietà, sui diritti umani, sulle questioni ambientali, o sperimentano stili di vita alternativi, come il commercio equo, la spesa solidale o la banca etica. I gruppi pacifisti cercheranno allora di valorizzare questo appuntamento per conoscersi e mettersi in rete, scambiare esperienze e conoscenze, creare sinergie, rivedere il rapporto con le istituzioni, offrire uno sbocco politico al percorso di educazione alla pace, organizzare iniziative per accendere il dibattito politico, individuare mezzi e strumenti per mobilitare i cittadini e portarli a riscoprire il valore rivoluzionario della non violenza. Nell’occasione saranno anche discusse alcune proposte pratiche già formulate, come ad esempio la promozione di un referendum abrogativo della legge che consente l’uso civile delle armi per la sicurezza personale, la modifica della legge regionale sulla pace, la riproposizione della disobbedienza civile, l’elaborazione di una proposta politica per regolare il conflitto sociale nelle città, intervenendo così sul tema della sicurezza, avvertito oggi come prioritario dai cittadini. Dopo una breve cena insieme, l’appuntamento proseguirà alle ore 21,15 con un incontro-dibattito dal titolo “La forza del “pacifismo debole” – Ruolo e senso del movimento per la pace”, al quale parteciperà Roberto Mancini, professore di filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Macerata. Mencucci Angelo Luigi Noleggio e vendita AUDIO luCI VIDEO a prezzi molto vantaggiosi via Guidi 6 Senigallia Z.A. Cesanella tel 071.6609458 cell. 338.4803455 15 dicembre 2005 dalla citta di Senigallia giornata della memoriaSenigallia celebra l’anniversario della liberazione di Auschwitz La città che vuole ricordare e prime notizie di Ebrei a Senigallia sono del XV secolo, come risulta da un documento del 1425: “la comunità di Senigallia accolse l’istanza dell’ebreo Sabbatuzio intesa ad ottenere l’autorizzazione a gestire per 10 anni un banco di prestiti su pegni”. Molti elementi autorizzano a ritenere che vi siano stati Ebrei anche precedentemente; infatti fin dal 1200 si svolgeva la famosa Fiera della Maddalena, momento centrale per gli scambi commerciali; probabilmente ebrei di Ancona, la cui presenza già da oltre due secoli era consolidata in città, e quelli di Fano, che troviamo nella cronaca di un naufragio del 1214, vi parteciparono. Nel XIV secolo abbiamo testimonianze di banchieri ebrei nella cittadina. Sarebbe troppo lungo elencare le numerose ed interessanti vicende storiche che hanno interessato la comunità ebraica senigalliese (a questo proposito è possibile consultare il sito dell’Associazione Marche - Israle, www. eclettico.org/israele). E con un salto di circa quattro secoli arriviamo alla metà del XIX secolo. All’epoca vivevano nella città 390 ebrei che svolgevano il mestiere di sensali, negozianti, vetturini, banchieri, gestori di banchi e soprattutto “industrianti”, che svolgevano i più disparati lavori. Il 13 settembre 1860 il generale Cialdini occupò la città in nome di Vittorio Emanuele II e con il decreto del 25 settembre gli ebrei senigalliesi e tutti quelli delle Marche, ottennero la completa uguaglianza. Nel 1870 vivevano a Senigallia circa 300 ebrei. Nel 1885, con l’attuazione di un vasto disegno di risanamento della città, il Comune di Senigallia diede inizio ad un programma di lavori nei quartieri del Porto e del ghetto. Nel 1969 vi erano 30 ebrei, considerati parte della Comunità di Ancona. Attualmente sono rimaste a Senigallia poche famiglie di ebrei, desiderose, però, di mantenere l’attenzione su questa peculiare anima cittadina. Bet knesset, la “casa della discussione”, dell’incontro. Al greco ‘sinagoga’ Remo Morpurgo, membro della comunità ebraica senigalliese, affianca il nome originale del luogo di culto con la stella di David che a Senigallia resterà aperto da mattino a sera in occasione della “Giornata della memoria”, il 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. Salire le scale dello stabile di via dei Commercianti, in quello che fu il ghetto, significa conoscere in presa diretta un luogo profondamente legato all’identità cittadina. È per questo che gli Ebrei senigalliesi si sono dati da fare affinché, dopo importanti lavori di restauro, fosse riconsegnato nel 2000 alla collettività. “Fino al 1925 circa, Senigallia aveva il suo rabbino - ci racconta Morpurgo -. Poi la comunità ebraica si è progressivamente ridotta e di conseguenza anche la vitalità di questo luogo”. Il sisma del 1930 ha dato un po’ il colpo di grazia allo stabile, decapitato di un piano come altri edifici del centro storico. “Bettino Padovano, figlio dell’ultimo rabbino senigalliese, fino ai primi anni ‘70, era qui tutti i sabati: apriva la la sinagoga L a sinagoga fu costruita nel 1634, quando fu istituito il ghetto, poiché quella precedente era fuori dal recinto; è di rito italiano. Era più alta di un piano, ma fu abbassata dopo il terremoto del 1930; la sala di preghiera si trova al primo piano. Il matroneo è sormontato da finestre murate che erano quelle della sinagoga prima del terremoto; il portone d’ingresso è a due ante con un portale in pietra d’Istria. Al primo piano vi è un ufficio, due piccoli vani di passaggio, il matroneo dove vi è un armadio dove sono conservati alcuni Rotoli della Legge e la sala di preghiera. Le scale portano poi ad un solaio (prima del terremoto vi era la sala che occupava il terzo ed il quarto piano). Un’unica grande porta settecentesca introduce nella sinagoga; sulla parete di fronte vi sono 4 grandi finestre sormontate da mantovane ottocentesche che, con le 2 finestre nella parete di destra, fiancheggiano l’aron (arca); davanti vi è la tevà (il podio), lo spazio,occupato durante la preghiera dall’officiante, è delimitato da un balconcino semicircolare di legno intagliato e dorato che formava l’antica tevà, con tulipes del primo ‘900 applicate alle pareti. Ospedale accogliente orza Italia e Gruppo misto insieme per cercare di sistemare il parcheggio dell’ospedale, creare una sala d’attesa per i pazienti dimessi all’ingresso del nosocomio di Senigallia e vietare completamente l’ingresso delle auto private all’interno dell’ospedale per realizzare un vero e proprio parco a disposizione dei malati in grado di camminare. Il capogruppo azzurro, Alessandro Cicconi Massi, e il consigliere comunale Fiore Bittori hanno presentato un’ articolata interrogazione. “In relazione a queste problematiche, i sottoscritti hanno già presentato all’Amministrazione una interrogazione, alla quale è stato risposto con semplici dichiarazioni di circostanza a cui non sono seguite reali azioni per dare soluzione alle difficoltà che incontrano i cittadini. L’unica risposta che continua a dare il Comune è riscontrabile nelle numerose multe elevate nei confronti dei cittadini utenti e congiunti dei pazienti che sostano in prossimità dell’entrata principale dell’ospedale, contravvenzioni che comunque il giudice di pace ha avuto modo di annullare, adducendo addirittura motivi e ragioni etiche e sociali. D’altro canto rientra pienamente nelle competenze del Comune di Senigallia la necessaria ed indispensabile messa in sicurezza del percorso pedonale che collega l’attuale parcheggio con l’entrata dell’ospedale, oggi assolutamente sprovvisto di alcuna protezione e quindi estremamente pericoloso per tutti coloro che sono costretti ad entrare nella struttura. Pur consapevoli della limitata competenza dell’amministrazione comunale in materia di strutture sanitarie, ma perfettamente coscienti del ruolo chiave che il sindaco di Senigallia può svolgere come coordinatore della Conferenza dei sindaci, crediamo sia possibile porre in essere finalmente delle azioni risolutive”. La fenice ha ospitato la Parsons Dance company Danza che entusiasma P ubblico del Teatro La Fenice di Senigallia entusiasta, domenica scorsa, per lo spettacolo della Parsons Dance Company. La compagnia, una tra le migliori nel panorama internazionale, ha incantato per la fisicità e la grazia dei suoi ballerini e la magia delle coreografie. Dopo un omaggio a Mozart, la genialità di un fascio di luci che illumina cinque paia di mani su un palcoscenico buio. Come “un’esplosione di fuochi artificiali”, le mani si muovono allegramente formando un’infinità di immagini al ritmo della musica di Kenji Bunch. Due le nuove coreografia presentate in prima assoluta per l’Italia: Dmb, una danza dal ritmo serrato sulle musiche della Dave Matthew Band; e Shining Star, un po’ Febbre del sabato sera un pò Thank God it’s Friday. Sulle musiche degli Earth, Wind & Fire, si ri- Giornata della memoria 2005: la vistita del vescovo Giuseppe L Interrogazione della minoranza consiliare F sinagoga ed era un punto di riferimento per tutti. Oggi c’è bisogno di tenere desta l’attenzione sulla presenza storica degli Ebrei nel nostro territorio, altrimenti si perdono tradizioni, culture e fatti che hanno profondamente plasmato la nostra realtà”. L.M. creano le atmosfere di una sala da ballo anni ‘70. Immancabile Caught, uno dei pezzi più famosi dell’intero repertorio della compagnia. Coreografie per un solo danzatore, che grazie alle luci stroboscopiche, sulle note di Robert Fripp, chitarrista e fondatore dei King Crimson, sembra continuamente sospeso in aria. L’effetto è più che spettacolare, e scatena l’entusiasmo di un pubblico, quello senigalliese, che raramente si lascia andare. Il finale è un tripudio di danzatori e pubblico che accompagna la musica battendo le mani. Il prossimo appuntamento con la stagione teatrale de La Fenice di Senigallia in collaborazione tra Comune e Amat, sarà per domenica 22 gennaio alle ore 17.00 con L’ereditiera di Arturo Cirillo. M.P. un incontro a senigallia Le scuole di pace L e scuole di pace della provincia, alcune associazioni pacifiste e semplici persone impegnate sui temi della pace e della non violenza hanno espresso nel corso di recenti incontri l’esigenza di organizzare un appuntamento speciale per sviluppare alcune riflessioni in merito a questi grandi problemi, nella consapevolezza del difficile momento che anche nella nostra regione tali movimenti stanno vivendo. L’obiettivo è quello di costruire una rete per dare organicità e progettualità alle tante iniziative sparse sul territorio, rilanciando al tempo stesso un approfondito dibattito sui temi della pace, dello sviluppo economico, della sicurezza. I rappresentanti delle scuole di pace di Senigallia, Falconara e Montemarciano, assieme a quelli di Fano e Pesaro, si incontreranno dunque venerdì 27 gennaio nei locali del Centro Sociale di Senigallia. La giornata avrà inizio alle ore 17 con la discussione di una bozza stilata sulla base delle attività finora sviluppate all’interno dei singoli nuclei e delle discussioni sulle materie di più stretta attualità. In particolare, la preoccupazione è rivolta all’attuale momento definito di “crisi del pacifismo”, intesa come difficoltà a incidere sul dibattito culturale italiano ed europeo, contrastando così il pensiero militarista ancora dominante. Ma una riflessione sarà avanzata anche a proposito delle nuove esperienze emerse, dal momento che molte persone e associazioni lavorano capillarmente nel territorio su specifiche iniziative di solidarietà, sui diritti umani, sulle questioni ambientali, o sperimentano stili di vita alternativi, come il commercio equo, la spesa solidale o la banca etica. I gruppi pacifisti cercheranno allora di valorizzare questo appuntamento per conoscersi e mettersi in rete, scambiare esperienze e conoscenze, creare sinergie, rivedere il rapporto con le istituzioni, offrire uno sbocco politico al percorso di educazione alla pace, organizzare iniziative per accendere il dibattito politico, individuare mezzi e strumenti per mobilitare i cittadini e portarli a riscoprire il valore rivoluzionario della non violenza. Nell’occasione saranno anche discusse alcune proposte pratiche già formulate, come ad esempio la promozione di un referendum abrogativo della legge che consente l’uso civile delle armi per la sicurezza personale, la modifica della legge regionale sulla pace, la riproposizione della disobbedienza civile, l’elaborazione di una proposta politica per regolare il conflitto sociale nelle città, intervenendo così sul tema della sicurezza, avvertito oggi come prioritario dai cittadini. Dopo una breve cena insieme, l’appuntamento proseguirà alle ore 21,15 con un incontro-dibattito dal titolo “La forza del “pacifismo debole” – Ruolo e senso del movimento per la pace”, al quale parteciperà Roberto Mancini, professore di filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Macerata. Mencucci Angelo Luigi Noleggio e vendita AUDIO luCI VIDEO a prezzi molto vantaggiosi via Guidi 6 Senigallia Z.A. Cesanella tel 071.6609458 cell. 338.4803455 15 dicembre 2005 Sguardo sul mondo 15 dicembre 2005 Sguardo sul mondo le marche illuminate alternattiviamociPrima conferenza provinciale sull’ambiente e fonti energetiche L’Energia a nostra misura n una gremita sala conferenze Iferrato del Relais degli Scalzi di Sassoha avuto luogo nella mattinata di venerdì scorso la prima Conferenza Provinciale sull’Energia dal titolo “Alternattiviamoci”, organizzata dall’Assessorato all’Ambiente e Urbanistica della Provincia di Ancona con contributo dell’Agenzia per il Risparmio Energetico e la collaborazione del Comune di Sassoferrato. Il Sindaco di Sassoferrato Luigi Rinaldi ha portato i suoi saluti riconoscendo la straordinaria rilevanza dell’iniziativa “L’argomento che oggi trattiamo riveste un importanza molto forte, dopo Kyoto del 1987 l’energia ha rappresentato un tema il cui interesse è andato in continua ascesa, e la grande partecipazione di questa mattina è un segno tangibile del successo dell’incontro”. Moltissimi infatti gli amministratori pubblici, funzionari, tecnici, liberi professionisti, studiosi, imprenditori della provincia presenti. Il Presidente della Provincia di Ancona Enzo Giancarli ha salutato nel suo intervento la comunità marchigiana e la comunità scientifica presente sottolineando il grande spessore programmatico dell’iniziativa. “Siamo attori del territorio e per costruire dobbiamo condividere le decisioni incentivando una democrazia partecipativa, il ruolo delle autonomie, un federalismo solidale e cooperativo. La tutela della natura e del territorio sono tra i nostri compiti ed obiettivi principali e l’Assessore Casagrande ha organizzato una presenza continua su questi temi. Noi dobbiamo produrre ricchezza è vero ma animati da principi di uguaglianza e saggia distribuzione”. Nella sua relazione l’Assessore Regionale alle Politiche Energetiche Gianni Giaccaglia ha fatto il punto ad undici mesi dall’approvazione del Piano Energetico Regionale che prevede anche l’impiego di fonti rinnovabili e piccole centrali per la cogenerazione diffusa. Il piano ha come obiettivo quello di raggiungere un equilibrio energetico nel 2015 attraverso un percorso dilazionato nel tempo. “Un piano che dovrà verificare le eventuali difficoltà che si prospet- teranno e prevedere i necessari aggiustamenti. Non siamo infatti ancora in grado di fare un bilancio positivo – ha spiegato Giaccaglia – ci preoccupa per esempio il fabbisogno energetico delle attività produttive a minori costi. Per questo sono da incentivare tutti quegli interventi volti alla riduzione dei consumi e l’implementazione delle fonti rinnovabili”. Molto sentita e salutata da un lungo applauso la relazione del segretario del (Cure) Comitato per l’Uso Razionale dell’Energia Maurizio Pallante che spiegato la necessità di ridurre prima i consumi le emissioni di CO2, aumentando l’efficienza delle centrali e affrontare il passaggio alle fonti rinnovabili. “Una centrale termoelettrica – ha detto Pallante – ha un rendimento del 38% rispetto alle “cento” unità di combustibile immesse. Risultato il 62% viene sprecato. Le soluzioni a questo problema ci sono, tra queste la microcogenerazione diffusa con cui si può arrivare ad un rendimento del 97%. Lampadine al risparmio In 74 piccoli comuni marchigiani è arrivato il risparmio energetico. 14.800 lampadine ad alta efficienza energetica per i municipi che hanno aderito alla passata edizione di VolerBeneAll’Italia, la festa nazionale della PiccolaGrandeItalia promossa da Legambiente e realizzata in collaborazione con Enel. Queste lampadine consentiranno un risparmio energetico di 1.314.000 KWh l’anno, uno sgravio nei costi dei piccoli comuni per 156.880 euro complessivi, una riduzione nei consumi di petrolio di 213.160 litri che eviterà un’emissione di oltre 876.000 Kg annui di CO2 (fonte: Autorità energia elettrica e gas). Le lampadine sono state consegnate lo scorso ottobre ai Sin- daci dei 13 piccoli comuni della provincia di Ancona che per primi anno aderito, nella primavera scorsa all’iniziativa Voler Bene all’Italia. I comuni di Belvedere Ostrense, Camerano, Camerata Picena, Castelplanio, Cupramontana, Maiolati Spontini, Mergo, Monsano, Morro d’Alba, Polverigi, San Marcello, Serra de’ Conti e Serra San Quirico hanno ricevuto ognuno 200 lampadine ad alta efficienza che sono state istallate soprattutto in uffici pubblici o scuole Le lampade fluorescenti compatte ad alta efficienza energetica producono la stessa luce di una lampada tradizionale a 75W, ma a minor costo, in quanto consumano 5 volte meno di una lampada tradizionale ed hanno una maggiore durata. Il risparmio di energia elettrica si traduce in una riduzione di emissioni di anidride carbonica e di altri gas a effetto serra. In totale dunque le 200.000 lampadine donate ai 1000 piccoli Comuni della penisola coinvolti nel progetto Voler Bene all’Italia consentiranno di ridurre complessivamente l’anidride carbonica di 12.000 tonnellate, mediamente 12 tonnellate per ogni comune, e risparmiare 18.000.000 kW all’anno. “Un semplice gesto per rilanciare ancora una volta l’importanza e la necessità di risparmiare da subito energia, come indicato tra i principi guida del Piano Energetico Ambientale Regionale, nell’anno della ratifica del Protocollo di Kyoto e dell’ennesima crisi delle fonti fossili con l’impennata del costo petroli – ha dichiarato Luigino Quarchioni, Presidente Legambiente Marche Anche l’talia più piccola dimostra di essere capace di esprimere eccellenze e di fare scuola su fronti come il risparmio energetico e le fonti rinnovabili”. scenari La produzione di energia è un problema di grande attualità Sogni per un futuro eco Alessandro Piccinini cosa fareTrasformare gli sprechi in energia utile Il secchio bucato ello stesso appuntamento di Sassoferrato è N stato detto che il nostro sistema energetico è come un secchio bucato: consuma più energia di quella che rende utile. La prima cosa da fare è chiudere i buchi del secchio se vogliamo davvero cambiare qualcosa. Trasformare gli sprechi in energia utile è fattibile attraverso le Energy Service Company, che si accollano l’investimento per la messa a punto degli impianti. Sistemare le cose in questo senso significa creare un’occupazione distribuita sul territorio mettendo in moto un circolo virtuoso dell’economia. Per la microcogenerazione la tecnologia esiste ed è quella dei motori delle autovetture.” Il fisico fondatore di ProRinnovabili.org, Lorenzo Spadoni,. ha compiuto un’analisi delle opportunità legate alle energie rinnovabili in un contesto locale, ponendo l’attenzione sui problemi legati al- l’attuale modello di sviluppo energetico indicando le vie per poter agire e promuovere nel cittadino l’uso delle fonti d’energia rinnovabili. Ha presentato inoltre uno studio sulle potenzialità dell’eolico installato nel mare marchigiano oltre ai dati sul successo della legge sul conto energia per l’energia solare fotovoltaica in Italia, esponendo esempi di buone pratiche nello sviluppo delle rinnovabili. La Responsabile della Fondazione per la Formazione sulle Energie Rinnovabili della Navarra (regione spagnola all’avanguardia a livello europeo in tema energetico,) Begoña Urien Angulo ha presentato le prospettive di sviluppo delle Energie Rinnovabili nel periodo 2005/2010 nella sua realtà..Mentre la relazione di Giuseppe Minardi (Ags PetroliMarche) è ritornata sul tema della Co-generazione portando significative esperienze in Italia. A.P. Consumi di energia in tep a Senigallia Anni 1999 2000 2001 Energia elettrica 10334 11248 10745 Gas metano 25334 23088 23482 Petrolio 39931 41056 39464 Consumi totali 75600 75392 73691 1,77 1,76 1,72 Consumi procapite fonte ‘Comune di Senigallia’ D avanti ad una popolazione mondiale in continua espansione e a un pianeta che si riscalda, la produzione d’energia è un problema di stretta attualità e lo sarà sicuramente per tutto il XXI secolo. Basti pensare che in Italia importiamo il 96% del nostro fabbisogno energetico. Attualmente, si usa in prevalenza l’energia ricavata dai fossili. Si tratta di gas naturale, petrolio e carbone fossile, ma i giacimenti di gas e petrolio dovrebbero terminare entro mezzo secolo. Per il carbone le riserve superano i due secoli, ma la combustione da cui si ricava l’energia produce numerose polveri e gas inquinanti che surriscaldano il pianeta. Quali saranno quindi le energie del futuro? Acqua R isparmio energetico, incremento nell’uso delle fonti rinnovabili ed ecoefficienza soprattutto in campo industriale: sono le tre linee principali di azione del “Piano energetico e ambientale” (Pear). Approvato dalla Regione, il documento si pone l’obiettivo di avvicinare le Marche alle indicazioni contenute nel protocollo di Kyoto, diventato legge nel nostro Paese nello stesso periodo. A livello nazionale, si tenterà di ridurre entro il 2009 le emissioni di gas serra del 6,5% rispetto ai valori del 1990. Localmente, invece, il Pear ipotizza scenari di Regione marcheI punti principali di un progetto che punta su fonti alternative e risparmi Il piano energetico ambientale riduzione del 19% del deficit energetico delle Marche entro il 2015. Tra i problemi principali della regione, infatti, predomina la scarsa efficienza degli impianti di produzione di energia: il Pear non prevede la creazione di impianti di grosse dimensioni, ma uno sfruttamento migliore delle centrali di taglia medio-piccola dislocati sul territorio. Dovrebbe inoltre nascere un “mercato delle emissioni”, che consentirà a chi emette meno anidride carbonica di acquisire “crediti ad inquinare”, del valore annuo stimato tra i 3.5 e i 12.5 milioni di euro. E tale denaro dovrebbe servire ai gestori ad accrescere sempre di più l’efficienza energetica della propria centrale. Allo stato attuale, però, la domanda di energia regionale è ancora predominata dai prodotti petroliferi, che rappresentano oltre il 40% dei consumi, utilizzati nel modo più massiccio nei trasporti, definiti dal Pear “storicamente il settore più energivoro della Regione”. Per abbattere le emissioni di “gas climalteranti”, allora, il Pear ha previsto una serie di azioni per ridurre ogni anno 5,3 milioni di tonnellate all’anno di CO2. E tuttavia, il risultato previsto potrebbe non essere sufficiente per liberare le Marche dalla cappa dei veleni, se si considera che i limiti fissati a Kyoto sono già vecchi. Si afferma infatti nel piano: “E’ prevedibile che per il 2020 servirà raggiungere un livello di riduzione delle emissioni rispetto al 1990 pari al 20%”. Per centrare meglio l’obiettivo, il Pear ritiene perciò fondamentale incrementare lo sfruttamento delle “energie rinnovabili: biomasse, eolico e fotovoltaico”. Ad esempio, bisognerà, tra le altre misure, investire nella creazione di “filiere territoriali delle biomasse e del biodiesel provenienti da colture dedicate”. Il percorso è ancora agli albori, anche se il Pear, al suo inizio, ha ricevuto otto milioni e mezzo di euro per finanziare alcuni interventi: di questi, in particolare, circa quattro saranno erogati attraverso il cofinanziamento europeo a beneficio di Asur ed enti locali per realizzare impianti di energia rinnovabile, di cogenerazione e teleriscaldamento; sono 754 mila gli euro assegnati invece alle imprese di tutta la regione come contributi per l’installazione di sistemi alternativi alle caldaie e pannelli solari e fotovoltaici. Il piano regionale punta anche a sensibilizzare la cittadinanza attraverso una campagna di comunicazione di circa 300 mila euro. Le dighe sono sfruttate già da tempo: in Italia il 20 % dell’energia immessa nella rete arriva dalle centrali idroelettriche, ma si stima che la potenza installata potrebbe aumentare del 50 % con l’immissione di piccoli impianti a basso impatto ambientale. Ma acqua significa anche mare: è possibile convertire in energia correnti, onde, maree e differenze di temperatura tra fondali e superficie. eliche sottomarine. In Italia un sito individuato per la produzione di questo tipo d’energia potrebbe essere lo stretto di Messina. Biomasse Si chiamano così gli scarti della lavorazione del legno, le potature, la paglia, i rifiuti del verde urbano e i residui di alcune produzioni alimentari; o addirittura, alcune piante come la colza, la soia e il girasole trasformate in combustibile. Il biossido di carbonio emesso durante la combustione è lo stesso assorbito dai vegetali e quindiil gas serra sviluppato sarà minimo rispetto alle combustioni dei fossili attuali. Le biomasse sono una delle fonti di energia rinnovabile più concrete, immediatamente disponibili e “pulite”. Per questo ultimamente ne sentiamo speso parlare quando si cita il biodiesel. In Italia solo il 2 % del fabbisogno è coperto dalle biomasse, usato nei comuni dell’arco alpino per il riscaldamento a distanza o il teleriscaldamento. Ma se pensiamo che il 28 % delle emissioni di anidride carbonica viene dai tradizionali riscaldamenti, investire in questa energia conviene. Vento Questo tipo di energia ha però un forte impatto ambientale perché le pale sono grandissime come tutta la struttura e vanno messe in serie. Bisogna anche pensare poi che il vento non è continuo e quindi ci potrebbero essere delle ore del giorno senza creazione di energia. Geotermia Più si scende in profondità sotto la crosta terrestre e più aumenta la temperatura. Questo calore può essere recuperato e trasformato in energia facendo risalire l’acqua calda o il vapore fino in superficie. La centrale elettrica di Larderello in provincia di Grosseto è uno degli esempi più famosi. Sole I raggi del sole vengono deviati e focalizzati in unico punto per mezzo di specchi. Questa concentrazione luminosa crea il calore necessario a mettere in moto una turbina. Queste centrali non si sono ancora sviluppate per i costi proibitivi, ma lo sviluppo di nuove tecnologie può renderle competitive. Rimane comunque molto utile e di sicuro risparmio per singole abitazioni o strutture; soprattutto se lontane dai centri abitati. Idrogeno Potrebbe essere una rivoluzione pari alla macchina a vapore. La pila a idrogeno non emette rumore e produce solo vapore acqueo. Già conosciuta perché fa funzionare gli apparecchi spaziali, è costosa a causa del platino che ricopre i due elettrodi della pila. Ma, soprattutto, non decolla a causa della mancanza di infrastrutture: infatti, sarebbe inutile costruire veicoli in serie se poi non si può fare carburante o aggiustare i guasti; e viceversa. L’Unione europea però vi punta molto e ha dichiarato che entro il 2020 il 5 % dei veicoli sarà ad idrogeno. Nucleare per fissione E’ una delle fonti più discusse, non solo a causa dei pericoli di incidenti alle centrali con conseguenze devastanti (vedi Chernobyl), ma anche per il problema dei rifiuti radioattivi che restano per centinaia di anni. La Francia (da cui dipendiamo energicamente) ha numerose centrali anche vicino ai nostri confini e seppellisce i rifiuti in un’area del sud del paese monitorandoli 24 ore su 24. Come avviene la fissione nel nocciolo del reattore? I nuclei vengono bombardati dai neutroni, si rompono formando nuclei più piccoli che danno vita a nuovi neutroni i quali a loro volta vanno a colpire altri nuclei. Nucleare “per fusione” Creare energia come dentro il sole. Nuclei di atomi si fondono per creare nuclei più grandi producendo una colossale emissione di luce e calore fino ad arrivare a 50 milioni di gradi Celsius. Produrre e controllare quest’energia sulla Terra sembra possibile. Alcuni scienziati credono di aver trovato un’energia pulita, sicura: infatti, a differenza del nucleare per fissione, la fusione è facilmente interrompibile e gli scarti radioattivi durano al massimo 50 anni. Ma per questa energia dovremo aspettare il 2050 perché i tempi per le sperimentazioni sono lunghi. 10 15 dicembre 2005 Diocesi Arcevia Un’iniziativa della Comunità montana Esino - Frasassi TURISMO ACCESSIBILE A TUTTI La Provincia di Ancona organizza un convegno per l’intera giornata di giovedì 19 Gennaio, a partire dalle 9,30, alla Fiera della Pesca di Ancona; il tema del seminario sarà quello del Turismo solidale che vuole promuovere l’integrazione e la socializzazione dei portatori di handicap mediante pratiche ricreative e turistiche. Prendendo spunto dall’esperienza pilota del Comune di Ancona a favore dei portatori di handicap nel campeggio di Portonovo, si vuole stimolare una riflessione con tutti i comuni del territorio provinciale per portare a sistema le eccellenze già presenti nei singoli comuni in quest’ambito, rendendo organici progetti di turismo per i soggetti diversamente abili e stimolando la creazione di altri progetti. Di tutto questo si parlerà nell’ambito del convegno, che reca il titolo “Percorsi e profili dell’accessibilità”. Il tema dell’accessibilità e della fruizione turistica per le persone con disabilità, in particolare, è affrontato dalla Provincia di Ancona nell’ambito del progetto CARE (Città Accessibili delle Regioni Europee), che ha nella Regione Emilia Romagna il “Lead Partner”. Più in specifico, la Provincia di Ancona ha promosso una iniziativa di formazione a distanza nella quale si sono sviluppate le seguenti tematiche: introduzione al concetto di accessibilità, programmazione e pianificazione dello sviluppo delle città come sistemi ospitali ed organizzazione dei servizi per i cittadini con bisogni speciali. Questo convegno fortemente voluto dall’amministrazione e dal Consiglio Provinciale servirà per discutere con i comuni di come affrontare in maniera coordinata e intercomunale l’avvio di nuove esperienze per stimolare sinergie fra le amministrazioni comunali e creare altre esperienze di turismo solidale nella Provincia di Ancona. Sportello agricoltura L a “cittadina-crocevia” matura incessantemente la propria cultura dell’accoglienza, amplia la propria tavola rotonda, affina la propria vocazione ecologica, rafforza il proprio ruolo di bastione paesaggistico. Spalancate tante porte, si apre ora un altro sportello e si plasma un un altro evento, che fa seguito alle numerose iniziative dell’ultimo periodo. E’ stato operato il taglio del nastro dell’ufficio decentrato denominato “Sportello Agricoltura”, istituito ad Arcevia dalla Comunità Montana dell’Esino Frasassi. E’ il primo cittadino, Silvio Purgatori, a configurarcelo: “L’attivazione di questo Sportello ha una cadenza quindicinale, precisamente il secondo e quarto lune- dì del mese, dalle ore 9 alle ore 13. In che va garantito con il consolidamento queste date ed orari, si possono svolgere del tessuto d’imprese che in esso opera: pratiche riguardanti agricoltura e tutela “Valorizzare la montagna significa inambientale, tra cui quelle per il taglio nanzitutto difendere la realtà montana e dei boschi e protezione della flora. Inol- potenziare le attività tipiche delle nostre tre, è possibile richiedere l’indennizzo zone, rispettando le vocazioni culturali, dei danni causati dalla fauna selvati- ecologiche ed economiche del nostro ca alle colture agricole in zona Parco, i entroterra”. permessi per la raccolta dei funghi e All’unisono con gli amministratori artartufi e concordare la gestione del reti- ceviesi è il presidente della Comunità colo idraulico ed idrografico secondario. Montana dell’Esino-Frasassi, Fabrizio L’obiettivo della Comunità Montana è Giuliani: “Questo progetto, che abbiamo quello di favorire e rafforzare l’attività realizzato seguendo le indicazioni forassociata dei servizi nel territorio, qua- mulateci dai cittadini del comprensorio, lificando la sua azione con il supporto ai rispecchia l’orientamento seguito nell’efprogetti richiesti dalla singole realtà.” fettuare le nostre scelte amministrative, Purgatori pone l’accento sul contributo che partono dal basso.” che si vuol dare allo sviluppo equilibrato, Umberto Martinelli l’evidenziatore barbaraIl sindaco Serrani ha parlato dell’attività amministrativa La Madonna dell’Olivo L a chiesa municipale di S.Barbara ha ospitato la presentazione del restauro della ‘Madonna dell’Olivo’, eseguito dalla d.ssa Silva Cozzolin sotto l’egida della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico delle Marche grazie ai fondi messi a disposizione dalle Amministrazioni provinciale e municipale e della Pro loco barbarese. Illustrando il suo paziente lavoro, la d.ssa Cozzolin ha spiegato che “ il restauro ha permesso di comprendere come l’opera era stata concepita in origine”, fugando definitivamente ogni dubbio sulla tipologia di materiale sul quale venne effigiata la sacra immagine: “Si tratta di un affresco realizzato su una pietra murata e rivestita da strati di malta, proveniente da un’ edicola rurale (oggi detta ‘Madonna del Bastardo’, n.d.r.). Con ogni probabilità il suo nome originale era ‘Regina in campis’, come attesta l’iscrizione ritrovata nella sacra immagine, risalente probabilmente al ‘600. Successivamente s’intervenne con due stesure a tempera, che hanno alterato la fattura originale dell’opera, ed aggiungendo il ramo d’olivo, che dà il nome alla stessa. In accordo con la Soprintendenza regionale al Patrimonio Storico Artistico, ed in particolare con la d.ssa Claudia Caldari, abbiamo deciso di lasciarla nell’iconografia più cara alla comunità barbarese quale se- gno di rispetto per la secolare venerazione”. ‘Scompare’ dunque dalla ‘Madonna dell’Olivo’, il cui culto è molto sentito tra i fedeli della parrocchia di S.Maria Assunta, un dato assai peculiare quanto radicato nella tradizione cittadina: la macina da molino (o da frantoio), che sarebbe stata incastonata nell’edicola suddetta, quale superficie di appoggio della pellicola pittorica. Per la verità, non si tratta di una novità assoluta. Il certosino e pregevole lavoro di restauro ha infatti confermato quanto scritto dallo storico locale, il prof. Ettore Baldetti, nell’agile guida paesana voluta dal Comune e dalla Pro loco (1999) e dal prof. Fabio Brunetti nel recente volume ‘La Barbara’ (2005): entrambi parlano infatti di un’immagine dipinta sul muro di un piccolo luogo di culto, poi asportato dalla sede originaria sino ad arrivare, dopo alcuni passaggi intermedi, alla chiesa di S.Barbara, ove è custodita dall’agosto 1812. Prima di concludere la serata con un piacevole concerto di musica classica, tenuto da Isabelle Fouchè Birarelli, che avrebbe meritato una platea più ampia alla pari della presentazione artistica, la d.ssa Cozzolin, su invito del sindaco Raniero Serrani, ha ufficialmente annunciato che è in corso di restauro una preziosa ed antica statua lignea della patrona S.Barbara, realizzata in ambito camerte nella seconda metà del ‘400 e ritrovata alcuni anni fa nei locali dell’ex asilo parrocchiale. L.P. Gestire il territorio R ivolgendosi ai gruppi di maggioranza ed opposizione nel corso dell’ultima seduta consiliare del 2005, il sindaco Raniero Serrani ha delineato un consuntivo degl’interventi attuati nell’anno appena trascorso ed ha annunciato quelli in cantiere per il 2006. Partendo dalle difficoltà e dalle emergenze arrivate con il ‘nevone’ degli ultimi giorni dello scorso gennaio, il primo cittadino ha ricordato le migliorie apportate agl’impianti sportivi (riparazione degli spogliatoi del vecchio campo sportivo e della recinzione sovrastante, e ottimizzazione dell’illuminazione del campo da tennis e dello stesso campo sportivo), le modifiche e la messa a norma dell’edificio scolastico, l’inaugurazione dell’aula verde ‘I giardini di Luna’, l’apertura dei nuovi ambulatori, la realizzazione del 3° stralcio dei lavori di consolidamento della zona nord-ovest, l’inizio dei lavori di completamento dell’illuminazione pubblica in via XXV Aprile e l’ammodernamento del parco macchine dell’ente. Sul versante sociale Serrani ha messo in luce le iniziative attuate sia a favore degli anziani (il soggiorno a Chianciano Terme, le cure termali a S.Vittore ed elioterapiche, il progetto ‘Anziani in rete’) e dei giovani (gli stages, il centro estivo, il corso di nuoto, il soggiorno elioterapico e il progetto bottega-scuola in sintonia con la Confartiginato). Inoltre sono stati evidenziati le agevolazioni apportare al ritiro dei referti delle analisi, reso possibile rivolgendosi in farmacia, l’aiuto economico nell’acquisto del latte in polvere per i neonati e l’istituzione della mensa anche per gli alunni della scuola elementare, così da rendere praticabile la settimana. Il sindaco ha altresì ricordato l’impegno del Comune per consentire l’approdo dell’Adsl nel centro collinare e la collaborazione con le associazioni paesane, fondamentale ai fini organizzativi di tanti appuntamenti di richiamo comprensoriale ed extraregionale ma anche nella valorizzazione della storia e delle tradizioni locali. Nell’elenco degli obiettivi 2006 Serrani ha inserito il completamento del PRG, la sistemazione di via Fratelli Kennedy, l’ampliamento della rete del metano fino alla zona industriale, in cui si cercherà anche d’intervenire per migliorarne la viabilità, la ricerca di una soluzione alternativa per ristrutturare gli edifici pubblici nel caso in cui dovessero venire a mancare i fondi del terremoto e la volontà di creare nuovi appartamenti con l’edilizia pubblica per incrementare la popolazione per rivitalizzare il centro storico. L.P. 15 dicembre 2005 Diocesi 11 mondolfo A colloquio con Laura Chiavarini, comandante dei Vigili, per la festa di S.Sebastiano A servizio della città L a Festa di San Sebastiano non passa certo inosservata a Mondolfo. Qui dal 1500 la comunità ha costruito proprio una chiesa dedicata al Santo, con annesso convento abitato, dalla fine dello scorso novembre, dalle Missionarie dell’Immacolata – P. Kolbe. C’è il fatto poi che quest’anno, anche il Vescovo sarà nella Chiesa di San Sebastiano, domenica 22 gennaio, per celebrare la liturgia in onore del Santo alle ore 10,30, al quale seguirà il consueto momento di fraternità, il tutto reso possibile dalla squisita collaborazione dei Borgaroj Magnafava, come si chiama una simpatica ed attiva associazione che opera nel rione. Ma, la festa di San Se- bastiano è pure la festa della Polizia Municipale, occasione per tracciare un bilancio dell’attività. Ne parliamo allora con il Comandante del Corpo, la dott.ssa Laura Chiavarini. Comandante, ci dà qualche ‘numero’ sulle attività condotte nell’anno? “Sono stati effettuati 102 pattugliamenti e controlli di Polizia Stradale sulla SP424 e sulla SP Cesanense durante i quali sono state controllate 620 persone. Sono stati attuati, nel solo periodo estivo, ben 50 servizi di Polizia Stradale mediante utilizzo di apparecchiatura autovelox, durante i quali sono stati elevati 182 verbali. Per ciò che concerne l’applicazione della patente a punti, sono stati elevati 304 verbali per 864 punti complessivamente decurtati. Durante la stagione estiva il Comando della Polizia Municipale ha garantito il servizio di viabilità in occasione di 60 manifestazioni sia sportive che culturali. Sono stati poi effettuati rilievi di 38 incidenti stradali. Particolare attenzione al servizio notturno, che è stato garantito per tutta la stagione estiva (100 giorni) dalle 7.30 alle 24.00, per 30 giorni sino alle 1.00 e per 41 giorni sino alle ore 2.00 della notte. Nell’ambito dei servizi disposti dalla Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo per contrastare l’abusivismo commerciale, sono stati effettuate tre operazioni congiunte con l’Arma dei Carabinieri e la Capitaneria di Porto, condotte con verifiche effettuate sull’arenile. Per ciò che concerne l’attività svolta dal Comando della Polizia Municipale in relazione all’inquinamento acustico sono stati effettuati 288 controlli (dalle ore 23.00 alle 1.45) sulle attività musicali temporanee verificando per ciascuna il rispetto degli orari. I controlli hanno evidenziato 12 violazioni relative al prolungamento dell’orario stabilito che sono state regolarmente accertate e verbalizzate. E’ stata attivata più volte l’ARPAM di Pesaro per l’effettuazione dei rilievi concernenti la pressione sonora per le attività che si ritenevano (tenuto conto delle segnalazioni dei cittadini) particolarmente rumorose. anniversari Grande festa tra Barbara e Serra de’ Conti I 100 anni di Albina L a distanza, quand’anche breve, non può lenire l’affetto dei cari e di una comunità verso chi si appresta a tagliare un traguardo importante ed invidiato. La statistica ha consacrato Sestilia Bacolini vedova Baldetti la ‘nonna di Barbara’: venerdì 13 gennaio ha infatti spento la 100^ candelina. A fare festa ad ‘Albina’ (così è conosciuta in paese) nei locali della casa di riposo ‘Villa Leandra’ di Serra dè Conti i cinque figli, uno stuolo di nipoti e pronipoti, di parenti ed amici, la direzione della struttura stessa ed i suoi ospiti e tutta la popolazione barbarese, rappresentata dal sindaco Raniero Serrani ed il vice-sindaco Mario Capotondi, che le hanno regalato una medaglia d’oro ed un mazzo di fiori. Un dono le è pervenuto anche dal Comune di Serra dè Conti, rappresentato dal primo cittadino Bruno Massi e dal vice sindaco Massimo Bevilacqua. L’omaggio istituzionale ai 100 anni di ‘Albina’ è stato qualcosa in più di un atto formale: ha infatti celebrato la memoria storica personificata da Sestilia e gl’innumerevoli ricordi che durante la sua longeva esistenza si sono sedimentati captandoli da un osservatorio privilegiato. Ha infatti vissuto nel centro storico, nella zona castellana del ‘ghetto’, laddove è la sua abitazione ed era ubicata la bottega di suo marito, ‘Peppe del fabbro’ (all’anagrafe Giuseppe Baldetti), figura emblematica di una paesanità lontana che Sestilia stessa aiutava nel suo lavoro. Anche il sindacato Spi Cgil di Senigallia, di cui è tesserata, non ha voluto far mancare la propria partecipazione con una targa nella quale è scritto un elogio tra i più graditi al gentil sesso: “per il suo stupendo impegno di donna e mamma”. Leonardo Paqualini Chiaravalle Acli, un incontro sulla famiglia I n occasione del tesseramento per l’anno 2006 il circolo Acli di Chiaravalle organizza un incontro pubblico domenica 22 gennaio alle ore 15.30 presso la sala comunale delle conferenze sita in piazza Garibaldi. L’incontro, dal titolo “La famiglia e la nostra società: quale futuro?”, a cui parteciperà il dott. Mario Chiaro, giornalista e scrittore, si inserisce in una serie di iniziative che il circolo cittadino Acli intende proporre ai soci e a tutti gli interessati sui temi del lavoro, del sociale, della politica, della cultura, secondo le indicazioni statutarie. Le Acli sono un’associazione di lunga data ma noi ci sentiamo ancora giovanissimi, soprattutto perché le sfide che l’attuale conte- sto sociale presenta sono alte e numerose: la pacifica convivenza tra culture diverse; l’avventura educativa delle giovani generazioni; le questioni legate alla famiglia e alla bioetica; la lotta all’indiffenza civile e al qualunquismo. S ono tutte occasioni nelle quali è importante far sentire la nostra voce, quella di cittadini che credono nel loro ruolo, magari di cristiani che pensano che la fede vada anche spesa in pubblico, di persone che preferiscono in ogni circostanza il dialogo e la comprensione alla rissa e alla chiusura mentale. Luca Giancarli Nell’ambito delle misurazioni due attività hanno superato il limite di pressione sonora imposto, portando alle relative sanzioni”. Sulla viabilità, che cosa ci attende nel 2006? “Stiamo partendo con una sperimentazione per verificare le fattibilità della nuova viabilità di Viale delle Regioni conseguente alla realizzazione del secondo stralcio del progetto “La strada amica dei pedoni” progetto pilota finanziato dal Ministero dei Trasporti, e che ha consentito i fondi per attuare una delle due nuove rotatorie ed alcune infrastrutture. La realizzazione dei passaggi pedonali rialzati e del nuovo percorso ciclo-pedonale di V.le delle Regioni dovrebbe completarsi entro il 2006”. Attività condotta in sinergia con le altre forze di polizia del territorio. “Il rapporto di collaborazione con l’Arma di Carabinieri, unica forza di Polizia presente nel nostro territorio, è eccellente. Alla fine del 2005 si è insediato anche il nuovo Comandante della Stazione di Mondolfo, con il quale abbiamo da subito instaura- to un ottimo rapporto e con il quale abbiamo pure disposto alcuni servizi congiunti”. Non solo repressione, però. “E’ evidente; in tal senso si collocano i corsi che l’eccellente personale del Corpo ha organizzato e svolto nelle scuole per il conseguimento del patentino per i ciclomotori e che ci ha visto protagonisti data l’altissima percentuale, di studenti che hanno superato l’esame”. E se dovesse esprimere un desiderio? “Realizzare entro il 2006 il progetto di unifica- zione del mio Comando con i servizi di Polizia Municipale degli altri tre Comuni dell’Unione Valcesano, operazione che comporterebbe un ulteriore salto di qualità nelle attività svolte ed una maggior qualificazione e specializzazione di tutto il personale, al quale va il mio più ampio ringraziamento – unito a quello dell’intera cittadinanza – per la professionalità con cui svolge quotidianamente il proprio servizio”. Alessandro Berluti Interessati tutti i residenti della regione E’ in arrivo la nuova Tessera Sanitaria N ei prossimi giorni gli oltre 1,5 milioni di cittadini residenti nelle Marche inizieranno a ricevere a casa la Tessera Sanitaria (TS), che fa parte del progetto per potenziare il monitoraggio della spesa pubblica sanitaria promosso dal Ministero dell’eeconomia e delle finanze di concerto con il Ministero della salute ed il Ministro per l’Innovazione e le tecnologie. La TS è distribuita ad ogni assistito del Servizio sanitario nazionale intestatario di codice fiscale, da parte dell’Agenzia delle entrate e di Sogei in collaborazione con la Regione. La Tessera contiene i dati anagrafici del cittadino ed il codice fiscale anche su banda magnetica e in formato a barre. E’ valida sull’intero territorio nazionale e permette di ottenere prestazioni sanitarie pubbliche nei Paesi dell’Unione europea oltre che in Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Infatti, la Tessera Sanitaria riporta, sul retro, i dati che la qualificano Tessera europea di assicurazione malattia (Team), documento che dal primo gennaio 2006 sostituisce i modelli cartacei (ad es. l’E111). L’assistito mostrerà la Tessera Sanitaria al medico di famiglia, al pediatra, ai medici delle Aziende sanitarie, degli ospedali e delle strutture convenzionate, affinché questi possano leggere il codice fiscale e trascriverlo sulla nuova ricetta medica contenente la prescrizione. Il codice fiscale, infatti, deve essere obbligatoriamente riportato sulla ricetta, per ottenere le prestazioni sanitarie pubbliche. La Tessera andrà esibita, insieme alla ricetta, anche in farmacia, nei laboratori, presso le stesse strutture accreditate (Ospedali, Aziende sanitarie locali, ecc.) e non sostituisce il libretto sanitario e il documento che certifica il diritto all’esenzione dal ticket, ma sostituisce il tesserino di codice fiscale. Pertanto, la Tessera puo` essere utilizzata in ogni occasione in cui venga richiesto tale codice (in banca, alla posta, all’universita`, dal notaio, ecc.) ed è utilizzabile dalle persone non vedenti, grazie alla presenza di caratteri braille in rilievo. I cittadini in attesa di ricevere la tessera possono, in via transitoria, fornire al medico il proprio tesserino di codice fiscale. La distribuzione della Tessera sanitaria è il risultato di un’operazione informatica, che consente di ottenere dati certi e costantemente aggiornati. Ciò avviene incrociando le banche dati delle 13 Asl e dei 246 Comuni marchigiani con quella del sistema informativo dell’Anagrafe Tributaria. Per informare i cittadini sul corretto utilizzo della Tessera Sanitaria saranno in distribuzione opuscoli informativi negli uffici dell’Agenzia delle entrate. 12 15 dicembre 2005 Cultura e Spettacolo idee A proposito della modernità: ma è proprio in contrasto con la fede? Un concilio che sa comprendere i segni dei tempi I l Concilio Ecumenico Vaticano II, in particolare con la costituzione Gaudium et spes, supera i contrasti storici e dà inizio a un nuovo atteggiamento rispetto alla modernità. Innanzitutto c’è la consapevolezza dei cambiamenti e delle novità storiche. “L’umanità vive oggi un periodo nuovo della sua storia, caratterizzato da profondi e rapidi mutamenti che progressivamente si estendono all’insieme del globo. Provocati dall’intelligenza e dall’attività creativa dell’uomo, si ripercuotono sull’uomo stesso, sui suoi giudizi e sui desideri individuali e collettivi, sul suo modo di pensare e d’agire, sia nei confronti delle cose che degli uomini. Possiamo parlare di una vera trasformazione sociale e culturale, i cui riflessi si ripercuotono anche sulla vita religiosa”. (par.4). Di fronte a queste novità la chiesa si dichiara solidale con l’uomo moderno. “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore… Con il Concilio Vaticano II la Chiesa si dichiara solidale con gli uomini del proprio tempo. Perciò la comunità dei cristiani si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia” (par.1). La chiesa testimonia questa solidarietà con il dialogo in cui con la luce del vangelo “svela all’uomo il senso della sua pro- pria esistenza” (par.41) e a sua volta riceve dall’uomo contemporaneo il linguaggio con cui ripensare e proporre in maniera sempre nuova e adeguata ai tempi il suo messaggio (par.44). “I fedeli dunque vivano in strettissima unione con gli uomini del loro tempo e si sforzino di penetrare perfettamente il loro modo di pensare e di sentire, quali si esprimono mediante la cultura” (62). La consapevolezza di essere immersi nel processo storico richiede un continuo adeguamento dell’annuncio evangelico alle conoscenze disponibili e alle nuove attese degli uomini: “Certo dinanzi alle immense varietà delle situazioni e delle forme di civiltà, questa presentazione non ha volutamente, in numerosi punti, che un carattere del tutto generale; anzi, quantunque venga presentata una dottrina già comune nella chiesa, siccome non raramente si tratta di realtà soggette a continua evoluzione, l’insegnamento presentato qui dovrà essere continuato ed ampliato” (91). La storicità è degli uomini, non di Dio, e questa impronta umana non è immune da debolezze, per cui richiede il coraggio di assumere le responsabilità degli propri errori e di esercitare su se stessi un senso critico per superarli. Per esempio, di fronte all’ateismo “i credenti spesso hanno una certa responsabilità…” (19). Infine la solidarietà con l’uomo moderno porta all’accettazione della prima caratteristica della modernità. “A questo proposito ci sia concesso di deplorare certi atteggiamenti mentali tra i cristiani, derivanti dal non aver sufficientemente percepito la legittima autonomia della scienza, suscitando contese e controversie, essi trascinarono molti spiriti fino al punto di ritenere che scienza e fede si oppongano tra loro”. Vittorio Mencucci cinema e cultura “L’Africa nel cinema” vista da Roberto Ferretti Immagini di un continente ARTICOLI SACRI SENIGALLIA Via A. Costa, 31 - 071.60597 IL LIBRO Quadri - Icone - Statue - Candele Prima che faccia notte a cura di E. Rialti P ieno di invenzioni e di verve, ecco un narratore di classe. Per la prima volta in Italia i racconti inediti e una preziosa antologia delle lettere di Clive Staples Lewis, insigne medievista e scrittore inglese, amico e collega di Tolkien. Animatore, insieme allo stesso Tolkien e a Charles Williams, del gruppo degli Inklings, è autore di opere di grande successo come Le Lettere di Berlicche e Le Cronache di Narnia, ciclo di sette romanzi di fantascienza, che hanno recentemente ispirato il cinema. Pag. 144 € 8,20 Edizioni Bur Roberto Ferretti, saggista, critico formatore, esperto in discipline cinematografiche, senigalliese, nell’ambito della Scuola di Pace tiene un seminario dal titolo: “L’Africa nel cinema”. Perché la scelta di dedicare un seminario a questo continente che poco, almeno per noi occidentali, associamo alla settima arte? E’ un corso che cerca di contestualizzare brevemente, in tre incontri di due ore, quella che è l’immagine dell’Africa che viene fuori dal cinema occidentale.. Il cinema è sia riflesso che produzione nell’immaginario collettivo, E attraverso il cinema è possibile misurare la temperatura dell’immaginario collettivo . L’immagine dell’Africa che viene dai media di grande diffusione, può o meno possiamo immaginarla. Il cinema conferma questo sguardo così pessimistico sul continente nero? Il cinema, che ha preceduto l’informazione audiovisiva, televisiva o quant’altro, e che a sua volta è riflesso di una cultura precedente, propone purtroppo proprio questa immagine. Anzitutto ne parla come se fosse una cosa sola, mentre è composto da cinquantaquattro paesi, un continente di lingue, etnie e culture diverse. Il filo conduttore dell’approccio è l’esotismo, come avviene per la letteratura, che è però connotato fortemente dal colonialismo e dall’imperialismo. C’è proprio una metodologia costruita su questo. Pensiamo ad un romanzo come “Cuore di tenebra” del 1902 di Conrad, che è un romanzo che possiamo prendere come punto di riferimento su quello che è l’immaginario coloniale imperialistico nostro, anche se lì è portato avanti in maniera molto particolare. “Cuore di tenebra” che presenta l’Africa nel suo aspetto di fascinazione ma nel contempo anche nel suo aspetto oscuro. I due grandi atteggiamenti che abbiamo verso l’Africa nell’immaginario sono l’attrazione ma, nel contempo, anche il rifiuto in qualche maniera. Il ritenerla come un posto pericoloso. Che ricadute pensi possa avere anche in questo tentativo di cambiare un po’ gli schemi mentali? Cercare di far capire e di comprendere insieme come in realtà anche i modi più innocui di rappresentare qualcosa che non si conosce, in realtà si portano dietro, inconsapevolmente, tutta una cultura è importante. Praticamente siamo un po’ tutti razzisti dentro, volenti o nolenti, perché questo fa parte della paura dell’altro che abbiamo più o meno tutti. Così anche le cose che ci sembrano più palesi sono un prodotto di cultura stratificata. Tra l’altro, l’Africa rientra nell’immaginario anche nei modi di rappresentazione di contesti che apparentemente non dovrebbero essere africani. Basta vedere, ad esempio, come il cinema ha proposto la vicenda evangelica che non si svolge in Africa. Ma noi al cinema abbiamo una visione africana degli eventi evangelici. Questo la dice lunga su quanto il colonialismo e l’imperialismo hanno poi influito sul modo di rappresentare la Natività. Dai presepi questo poi si è trasmesso al cinema e noi ci pare assolutamente verosimile, dove incece sarebbe stato più consono vederla rappresentata più alla greca che non in africana. e, tuttavia, ricade anche lui nello stesso . Nella semplicità della proposta, questo seminario può contribuire un po’ a creare dei percorsi di pace partendo proprio da un’idea diversa dell’altro. 15 dicembre 2005 Cultura e Spettacolo 13 cultura del territorio La singolare storia di alcuni mezzadri in trasferta a Vallo di Diano I chiaravallesi di Padula V enti giugno 1989, ore 9, presso l’Istituto tecnico industriale statale di Lauria, provincia di Potenza, si riunisce la seconda Commissione degli Esami di maturità. In qualità di presidente della commissione comincio a parlare per iniziare i lavori preliminari all’esame. Pronuncio poche parole e... “Professore, lei è di Chiaravalle!” m’interrompe il commissario di Italiano e storia, professor Colitti. Non una domanda la sua, bensì un’affermazione. “No, si sbaglia, sono di Senigallia – sorpreso, dichiaro - … per la verità, mio padre è nato a Chiaravalle, ma da bambino la sua famiglia è ritornata a Senigallia ed io sono nato e vissuto sempre a Senigallia. Come mai afferma che io sono di Chiaravalle? E perché?” “Perché l’ho riconosciuto dalla voce, dal tono, dalla sua cadenza” “Ha abitato a Chiaravalle o lì vicino?” chiedo. “No, ma ho conosciuto una comunità di chiaravallesi – risponde – nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno” “In provincia di Salerno?” chiedo stupito. “Si. Un gruppo di agricoltori (famiglie di mezzadri) di Chiaravalle è stato chiamato nel Vallo di Diano tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 per introdurre la coltivazione del tabacco ed insegnare la tecnica agronomica ai coltivatori locali. Il gruppo dei chiaravallesi è restato sostanzialmente autonomo nel nuovo ambiente ed ha formato una comunità etnica dove ancora si parla il chiaravallese e si conservano, in parte, le tradizioni marchigiane. Ho recentemente realizzato un intervista con gli anziani di quella comunità. Parlavano proprio come lei”. Recentemente, risistemando un po’ le carte della mia attività scolastica, mi sono ritrovato in mano quelle dell’esame di Lauria ed ho ricordato quell’episodio singolare. Quel professore aveva realizzato e registrato centinaia di interviste con gli anziani dei paesi delle province di Salerno, Potenza e Cosenza, le aveva esaminate e catalogate, creando un “archivio storico orale” di un’ampia area del Mezzogiorno. Ad una di quelle interviste avevo poi partecipato, è stata entusiasmante. Il Comune di Chiaravalle lo scorso anno ha promosso un convegno ed altre iniziative culturali collaterali sulla “Storia della Manifattura Tabacchi”. Quell’episodio si può inserire bene nel filone di tali ricerche. Ne ho parlato brevemente col sindaco, che mi ha invitato a segnalarle i La Certosa di Padula possibili collegamenti con i concittadini emigrati nel Vallo di Diano. Ho rintracciato il prof. Colitti, ora è il Presidente del Centro studi “Vallo di Diano”, ha realizzato ben 1700 interviste per la sua Storia orale ed è un valente etnologo. Gli ho ricordato l’incontro del 1989 (lo ricordava perfettamente) ed alla richiesta di chiarimenti sulla comunità dei chiaravallesi del Vallo ha affermato “Ah! Quelli di Padula”. Dunque i “chiaravallesi” sono a Padula, Vallo di Diano, provincia di Salerno. E sono lì non per caso. A Padula c’è la più grande (ed è molto bella) Abbazia dei Cistercensi del sud Italia, quella di San Lorenzo. Purtroppo non ci sono più i cistercensi, proprio come a Chiaravalle. E’ facile presumere che, ricercando negli archivi delle due Abbazie, in quello del comune di Padula, o in quello del Centro studi “Vallo di Diano” a Sala Consilina (SA), si scopra che la Comunità cistercense di “San Lorenzo” abbia chiesto aiuto a quella consorella di Chiaravalle per coltivare il tabacco su alcuni terreni del Vallo, probabilmente collegati all’Abbazia. E chi poteva farlo meglio dei contadini chiaravallesi? Tullio Piersantelli Cinema Gabbiano Senigallia • tel. o7165375 • ore 21.15 • € 5 Mercoledì d’essai – mercoledì 25 gennaio • SILENZIO TRA DUE PENSIERI Regia: Babak Payami – mercoledì 1 febbraio • L’EDUCAZIONE FISICA DELLE FANCIULLE Regia: John Irvin – mercoledì 8 febbraio • SHANGHAI DREAMS Regia: Xiaoshuai Wang – mercoledì 15 febbraio • LES AMANTS REGULIERS Regia: Philippe Garriel – mercoledì 22 febbraio • VAI E VIVRAI Regia: Radu Mihaileanu – mercoledì 22 marzo • MARY Regia: Abel Ferrara – mercoledì 29 marzo • MANDERLAY Regia: Lars Von Triel – mercoledì 5 aprile • TU DEVI ESSERE IL LUPO Regia: Vittorio Moroni – mercoledì 12 aprile • ENRON, L’ECONOMIA DELLA TRUFFA Regia: Alex Gibney – mercoledì 19 aprile • LA DONNA DI GILLES Regia: Frédéric Fonteyne – mercoledì 1 marzo • VIVA ZAPATERO Regia: Sabina Guzzanti – mercoledì 8 marzo • L’ARCO Regia: Kim Ki-duk – mercoledì 15 marzo • PARADISE NOW Regia: Hany Abu-Assad – mercoledì 26 aprile • TERRA PROMESSA Regia: Amos Gitai – mercoledì 3 maggio • UN SILENZIO PARTICOLARE Regia: Stefano Rulli Settimanale della Diocesi di Senigallia Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132 e-mail:[email protected] sito:www.vocemisena.it Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Alberto Teloni, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Rino Girolimetti, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it) Tiratura:4000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602 Mercoledì 25 Gennaio • Spettacolo ore 21.15 Silenzio tra due pensieri AL Regia: Babak Payami - 2005 Iran - 95’ Nella nostra epoca dove ogni forma d’arte è divenuta intrattenimento e, come tale, deve sottostare alle regole della comprensione da parte dello spettatore, è assai affascinante che esistano ancora autori che offrono allo spettatore la libertà di dare le risposte alle domande sollevate dalle loro opere. Silenzio tra due pensieri è un film che, allo spettatore pedante, non fornisce risposte. L’ambiguità regna sovrana gettando nello sconforto chi pensava di seguire un giallo hitchcockiano. Il regista iraniano, già autore de Il voto è segreto il film che gli è valso il Leone d’Argento nel 2001 a Venezia, non è interessato agli intrecci narrativi della sua storia né a sottolineare una critica alla dittatura regnante in Iran, peraltro già decisamente insita nella sua opera ma di difficile comprensione per una critica svogliata come la nostra. Basta vedere l’inizio del film per capire quale è la scelta estetica adottata dal regista iraniano: un lungo piano sequenza, composto da una lentissima panoramica sull’asse, raffredda totalmente gli avvenimenti rendendo un riuscitissimo grado zero dell’azione. Forse, per una migliore comprensione, conviene spiegare più nel dettaglio l’inizio del film. Un uomo che imbraccia un fucile mira e spara verso un punto che allo sguardo dello spettatore è negato: non si sa chi è né a chi o a che cosa spara. Dopo due colpi sparati, mentre mira per il terzo, viene fermato da una persona che gli dice: “La donna no, è vergine”. La lentissima panoramica continua il suo movimento fino a mostrare un carretto sul quale penzolano le gambe di due cadaveri e ancora, finalmente, si arriva al controcampo tanto atteso dell’uomo col fucile: di fronte a lui, a qualche metro di distanza, c’è un muro di roccia bucherellato di colpi e una donna vestita di nero, ferma, immobile. Qualcuno la porta via mentre l’uomo col fucile si rilassa e prende del thè: la chiamata alla preghiera, tipicamente musulmana e anch’essa “fuori campo”, pone fine alla scena. Ciò che non trova spazio nell’inquadratura è il vero protagonista del film ed è inutile chiedersi il perché e il percome avvengano certe situazioni. Lasciarsi trasportare dalla potenza e dalla forza delle immagini, questo l’unico commento adatto a un film del genere. Il resto è superfluo. g a b b i a n o 14 15 dicembre 2005 per Sport calcio: Civitanovese 1 - Vigor Senigallia 0 Vigor Senigallia 2 - Lucrezia 1 Disdetta e pronto riscatto M ercoledì scorso, la Vigor ha disputato il ritorno al Comunale di Senigallia? Si spera l’incontro infrasettimanale in casa del- presto. Inizia bene la Vigor andando subito la Civitanovese perdendo per 1 a 0 su rigore, all’attacco, concedendo agli avversari poche quanto mai discutibile, anche perché l’arbitro e sporadiche azioni contro la porta difesa da Spinaci di Jesi, lontano dall’azione, ha pure Moroni. espulso Rossetti quale ultimo uomo. Tutto Le opportunità per andare a segno sono vaciò succedeva al 45° del primo tempo, con- nificate da un’attenta difesa avversaria, ma dannando così i rossoblu a giocare l’intera nulla può al 33° quando Polverari sfrutta con ripresa in dieci. grande abilità un pallone servitogli da MonUn regalo alla Civitanovese, uscita vittoriosa, tanari. Arresta la sfera di petto, spalla la porta, ma con molta paura, specialmente nel finale giravolta improvvisa, poi gran tiro, contro il di partita. Prima, con Polverari, impegna di quale nulla può l’incolpevole Fiorini. E’ l’uno testa l’estremo Morlacco e, sulla respinta di a zero. Passano appena tre minuti e ancora il quest’ultimo, Malaccari batte a colpo sicuro, “Cobra” da buona posizione, con un gran diacolpendo la traversa in pieno. Un pareggio gonale, sfiora il montante. sarebbe stato il giusto risultato di una partita Il Lucrezia si scuote ma, su contropiede vigoche i rossoblu, pure in dieci, nel secondo tem- rino, il terzino Cruciani, superato in area dal po avrebbero ampiamente meritato. giovane Schiano, lo atterra. Civitanovese: Morlacco, Fiorillo, Colella, Fi- L’arbitro decreta il rigore, il primo di questo lippini, Sabini, Giansante, Leopardi, Avallone campionato per la Vigor. Sul dischetto si pre(65° Angelini), Danna, Ventresini (62° Ferret- senta Polverari. Il suo tiro, potente e preciso, ti), Monaco (89° Proia). A disp.Franchi, Stabi- non lascia scampo all’estremo avversario. E’ la le, Ciarrocchi, Sportellini. All.Fanì. rete dalla sicurezza per la Vigor? No! Il LucreVigor: Moroni, Bertozzini, Giraldi (37° Schia- zia inserisce prima Sindaco poi Nicola Manno), De Filippi, Rossetti, Goldoni, Pandolfi, cini: due pedine che cambiano il volto della Montanari, Polverari, Malaccari, Grossi (74° partita. Moschini). A disp.Memé, Mencarelli, Turchi, Rossoblu asseragliati in difesa, avversari in Morganti, Giorgetti. All.Simonetti. Arbitro: attacco pronti a sfruttare qualsiasi occasione Spinaci di Jesi. Spettatori 350. propizia per andare a rete. Ci prova SindaIl riscatto e tre punti in classifica sono stati co al 62° con un gran tiro che Moroni ripara ottenuti contro il Lucrezia, sempre in trasfer- spedendolo oltre la traversa. All’81° la rete di ta sul campo del Montemarciano. A quando Sindaco, su preciso colpo di testa. Il Lucrezia le tenta tutte per rimettere in parità l’incontro, ma la difesa vigorina fa buona guardia, anche se con un certo affanno. L’incontro finisce con oltre quattro minuti supplementari. Simonetti, a fine partita, elogia i suoi ragazzi. Da quando ne ha preso le redini, tre le vittorie conseguite e una sconfitta. Per lui un buon momento. Domenica i rossoblu andranno in trasferta a Cingoli. Vigor: Moroni 7, Bertozzini 6,5, Mencarelli 7, Traiani 7, Turchi 6,5, Goldoni 7, Polverari 7, Montanari 6,5 (77° De Filippi ng), Polverari 7,5, Malaccari 7 (64° Giorgetti 6,5), Schiano 7 (64° Morganti 6,5). A disp.Memé, Moschini, Lucertini, Grossi. All.Simonetti. Lucrezia: Fiorelli, Crucini (86° Matteo Mancini), Mazza (63° Nicola Mancini), Antonelli, Vampa, Palazzi, Guescini (59° Sindaco), Rondina, Bacchiocchi, Savelli, Bernabucci. A disp. Marcantoni, Cinquemani, Zenobi, Polidori. All. Damiani. Arbitro: Curzi di Jesi. Spettatori 200 circa. Angoli: 2 a 7. Ammoniti: Bernabucci, Savelli, Antonelli, De Filippi, Vampa e Polverari. Classifica: Biagio Nazzaro, Centobuchi 38, Jesina, Fossombrone 37, Real Vallesina, Cingolana 34, Civitanovese, Montegiorgio 32, Calderola 30, Fermignano 28, Camerino 26, Monturanese 22, Acqualagna, Lucrezia 18, Porto S.Elpidio 17, Vigor 16, Urbisaglia 14, Truentina 5. Giancarlo Mazzotti Il prof. Glauco Simonetti è il nuovo allenatore della Vigor. La fortuna non fa sconti GOLDENGAS 65 – RIVA DEL GARDA 67 I nizia male il girone di ritorno per la Goldengas. Mancano dieci secondi alla fine. Il punteggio è sul 65 a 64 per i biancorossi. La palla è in mano agli ospiti, la sirena sta per suonare la fine dell’incontro quando Bazzoli tenta il tiro della disperazione da tre punti. La sfera infila la lunetta e per la Goldengas la tanto sospirata vittoria è rimandata ad altra data. Questa è la 14° sconfitta che peserà non poco sul morale dei ragazzi. La Goldengas scende in campo senza Bartoccetti, ammalato, col nuovo acquisto e felice ritorno di Macchniz, impossibilitato però a giocare per non essere ancora in perfette condizioni fisiche. Inizio promettente per gli uomini di Bianchi, che segnano a ripetizione, tanto che il primo quarto si chiude sul 22 a 16. Ancora meglio l’azione si svolge nel secondo quarto, quando Panichi, Raschi e Cinciarini non trovano ostacoli ad andare a canestro:40 a 26. Pîù promettente l’inizio del terzo quarto quando i biancorossi raggiungono al 22° il massimo vantaggio: 46 a 26, poi la squadra si è completamente “seduta” e per il Riva del Garda è stata facile la rimonta: 52 a 48. Gli ospiti insistono a inizio quarto-quarto, portandosi al 35° sul 53 a 59, poi la reazione biancorossa fa sì che l’incontro si equilibri: 63 a 62 al 39°. Poi la beffa finale, facilitata anche da scon- Basket, serie d Salta il tappo N siderate decisioni arbitrali, nettamente sfavorevoli nei confronti dei biancorossi. A fine incontro parla solo il presidente Moroni, molto giù di corda per questa immeritata sconfitta: “E’ la solita storia, anche per nostre precise colpe. L’aver raggiunto venti punti di vantaggio per poi bloccarci completamente così ha dell’incredibile; così pure ha dell’incredibile il fallo fischiato dagli arbitri a Cinciarini in attacco, mentre invece il fallo l’aveva subito, determinando così il risultato”. Domenica prossima si va in trasferta a Porto Torres. Goldengas: Panichi 13, Durazzi, Benevelli 3, Santilli 6, Corsini 12, Raschi 16, Cinciarini 11, Pazzi 4, Alessandroni, Macchniz. All.Bianchi. Riva del Garda: Fanchini 12, Martinelli 9, Gambacorta 4, Sereni 2, Bazzoli 5, Pastori 2, Gurini 11, Cagnin 7, De Giovanni 2, Andreaus 13. All.Galetti. Arbitri: Colasanti di Firenze e Vecchio di Treviso. Usciti, per cinque falli, Andreaus, Cagnin e Pazzi. Fallo antisportivo: Corsini. Spettatori 700 circa. Classifica: Scavolini Spar, Soresina 28, Treviglio 26, Osimo 24, Trieste, Palestrina 18, Casalpusterlengo, Lumezzane 16, P.Torres, Riva del Garda 14, Matera, Banca Marche AN 12, Gorizia 10, Bergamo, Vigevano 8, Goldengas 4. G.M. FOSSOMBRONE 41 - MIU’ J’ADORE 90 on poteva che iniziare nel migliore dei modi il girone di ritorno per la Miu J’Adore. L’insidiosa trasferta a Fossombrone si è rivelata una “semplice passeggiata” , tanta è stata la superiorità degli uomini di Ligi rinforzati ulteriormente con l’acquisto del forte Tonelli. Il giocatore si è subito inserito nel complesso biancorosso: 14 punti messi a segno come primo impatto. Molta esultanza in campo del Miu J’Adore. Il Pisaurum Pesaro ha perso ed ora i punti di distacco sono solo due. La squadra dovrà ora continuare il buon momento di questo inizio se vuole sperare di raggiungere il Pisaurum. Cinque i ragazzi del Marzocca andati in doppia ci- fra, ma pure gli altri si sono fatti rispettare. Basta guardare i singoli punteggi. Domenica prossima incontro casalingo, ore 18, al Palazzetto dello sport contro il Loreto PU. Miu J’Adore: Tonelli 14, Papa, Granarelli 12, P.Bartoli 6, R.Bartoli 8, Belloni 5, Marinelli 14, Pincini 11, Minelli 12, Rinolfi 8. All.Ligi. Arbitri: Terzilli e Agostinelli di Jesi. Classifica: Pisaurum 26, Miu J’Adore Marzocca 24, Loreto PU 22, Montelabbate 20, Stella Maris PU 18, Bramante, Metauro 14, Acquarius PU 12, Fabriano, Castel delle Ripe 10, Jesi 8, Alto Esino, Fossombrone 6, Cagli 4. G.M. CICLISMO Basket, serie b1 Avversari ed educatori I “ragazzi” dei 1931 ieri erano avversari, oggi operano insieme come “educatori sportivi”. Il “Barbarino” Amerigo Severini (pluritricolore di ciclocross abbonato ai podi mondiali) fa spesso e volentieri “tandem” con il montegranarese Michele Gismondi (viceiridato professionisti nonché primo amico e “spalla” di Fausto Coppi). Una delle loro ultime “lezioni” si è tenuta a Barbara, nella cui Sala Consiliare il sindaco Raniero Serrani ha accolto e premiato entrambi nel giorno della celebrazione della “Barbaresità sulle due ruote” e dell’inaugurazione ufficiale di “BiciScuola”, avanguardistica iniziativa della Scuola Primaria “Fiorini” finalizzata alla promozione del ciclismo formativo, il cui energico messaggio e la cui visibilità sono capillarmente curati da Angelo Papi, nell’ambito di uno spaziante progetto che fa capo all’Istituto di Ostra, diretto da Umberto Migliari. L’affiatato “duo” Gismondi & Severini si ripropone di tornare periodicamente a Barbara per ulteriori corsi di aggiornamento. "Cingolani e Miseni” preparano Marche Marathon I biancorossi del Cicli Cingolani Pianello di Ostra e tutti i granfondisti “miseni” stanno rifinendo la preparazione invernale in vista del poker delle lunghe distanze regionali. Le cinque manifestazioni saranno perle incastonate nel 10° Campionato Italiano di Gran Fondo - Medio Fondo (21 appuntamenti) e dell’8° Campionato Italiano di Fondo (20 tappe). L’amatorismo dell’Udace Csain sta definendo i dettagli della challenge tricolore “Marche Marathon”, che verrà presentata ufficialmente a Urbino, sabato 4 febbraio, dopo la prima pennnellata di “vernice” data a Castrocaro. Il primo evento sarà quello di Falconara Marittima: Fondo dell’Esino (12 marzo), come hanno tratteggiato Giovanni Mascambruni e Roberto Brega. Agostino Nina e Massimiliano Grufi hanno anticipato i sicuri fasti della 9^ Fondo Leopardiana (4 giugno, a Recanati). Angelo De Santis e Pio Renato Sbaffo hanno disegnato il primo profilo della 10^ GF dei Colli Piceni: 2 luglio, a Servigliano. Fascinosi i contorni della 16^ Gran Fondo dei Sibillini: domenica 9 luglio, a Caldarola, per la regia di Maurizio Giustozzi ed Enzo Giustozzi. Felice ritorno siglato dalla Ciclo Ducale di Urbino: la 3^ Straducale si disputerà il 30 luglio. A renderne la sostanza è stato Alessandro Gualazzi, accompagnato da Eugenio Carlotti (al lavoro anche il “Duca di Urbino”, Gianfranco Fedrigucci). A Urbino, sabato 4 febbraio, si inizierà alle 9, nella Sala Consiliare dell’ex Collegio “Raffaello”, in piazza della Repubblica. Si aprirà con il convegno “Il ciclismo amatoriale oggi, tra cicloturismo ed agonismo profe ssionistico”, indetto dall’Università di Urbino in collaborazione con il Comune di Urbino. Interverrano il prof. Piero Benelli (medico sportivo, direttore del Centro Medico Facoltà di Scienze Motorie) ed il prof. Piero Sestili (docente di Farmacologia alla Facoltà di Scienze Motorie), che esamineranno gli effetti dell’attività ciclistica dal punto di vista della salute e del corretto impiego degli integratori alimentari Umberto Martinelli 15 dicembre 2005 in Redazione 22 gennaio 2006 3ª domenica del tempo ordinario la Parola Il tempo si è fatto breve di Dio L a via del Signore cammina diritta come un fuso, in mezzo alle contorte vicende degli uomini, verso la salvezza e il Regno e nel Cristo risorto trova il suo compimento. Ripetutamente il Salmo 24 fa riferimento alle vie di Dio. “Fammi conoscere Signore le tue vie, insegnami i tuoi sentieri (v.4)”, “Insegna ai poveri le sue vie (v.9)”, “Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia (v.10)”. Il profeta Giona è un profeta reni- Giona 3,11ss Salmo 24 1 Cor 7,29 Mc 1,14-20 indirizzare a: La Voce Misena Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia fax 071.7914132 e-mail: [email protected] Ricordando zio don Enzo Per noi nipoti sei sempre stato “ziodonenzo” un nome che detto all’unisono suonava nelle orecchie così bene che sembrava più il vero nome, di quel Enzo, come amavi ricordare tu stesso, che storicamente (ed effettivamente) era figlio di Federico, invece di quel Lorenzo (il 10 agosto era il compleanno) come avresti dovuto chiamarti. Ormai è trascorso un mese dalla tua scomparsa avvenuta qualche giorno prima di Natale (il 20 dicembre) in punta di piedi, quasi a non voler disturbare, come sempre nel tuo stile. Voglio ricordarti per le tante esperienze fatte assieme, tente. La sua visione integralista e ristretta gli impedisce di gioire vedendo la misericordia di Dio operare efficacemente la salvezza per i niniviti determinando in essi fede, conversione, mutamento radicale di vita. Nel Nuovo Testamento il Regno di Dio è già presente ed operante e il ritorno glorioso di Cristo metterà il sigillo ad una storia che è già giunta al suo compimento. Per questo Paolo scrive ai Corinzi: “Fratelli, ormai il tempo si è fatto breve…passa la scena di questo mondo (1 Cor 7,29.31). In Marco tutto avviene con rapidità e semplicità. Gesù passa, chiama e gli interpellati interrompono subito la loro attività quotidiana e si dispongono a seguirlo. Osserviamo che Gesù sta passando ed annunciando il Regno di Dio mentre parla della sua imminenza (“il tempo è compiuto” Mc 1,15) e della esigenza di una rapida e radicale decisione (“convertitevi e credete al Vangelo” Mc 1,15). Chi ascolta è di fronte al si o al no. E’ terminato il tempo dell’at- tesa che la fede giudaica stava viven- a tenere gli avamposti del Regno qui do. Al secco invito (“seguitemi” Mc ed ora. Il compimento è inevitabile 1,17) si associa anche una sintetica ma nei territori di una storia ancora promessa (“vi farò diventare pesca- aperta, lo scontro è in atto. tori di uomini” Mc 1,17). Sembra Nei punti più periferici del mondo che i primi discepoli siano chiamati e della storia ci sono pescatori che a mettere a disposizione di un pro- gettano reti per trarre in salvo. Non getto più alto ed universale quanto sono solo sacerdoti e religiosi ma sanno fare e fanno giorno per gior- gente di ogni genere che opera non no (gettare le reti per radunare uo- più per sé ma per liberare l’uomo, mini, non per imprigionarli ma per per promuovere la dignità umana, trarli in salvo). perché siano rispettati i diritti fonTutto ruota intorno alla lieta notizia: damentali, le ingiuste disuguaglianl’imminenza del tempo favorevole, ze siano abolite, le risorse del mondo l’avvento di Dio nella storia agita le vengano salvaguardate e distribuite acque e non lascia fermi ed indiffe- e non accumulate o, peggio, spese in renti. armi, guerre, distruzioni, infine per Chi lo attende, chi lo scopre, lo ac- diffondere la speranza che il Vangecoglie con gioia. Chi non lo attende, lo di Dio contiene e le parole umane chi dorme, chi è già contento del non possiedono. suo quotidiano trafficare, chi mette L’utopia del progetto di Dio ci consé stesso e il suo progetto davanti a sente di guardare lontano per far tutto e tutti, sarà spaventato, irritato, diritto il nostro cammino in questo e opererà per contrastarlo. tempo. Ma tra il punto all’infinito e Oggi è il tempo del contrasto. Gesù le orme dei nostri passi c’è sempre ha concluso la sua parabola terrena Gesù Cristo che ci precede e ci dice: ed è nella gloria del Regno. “Seguitemi!”. Quanti credono in lui sono chiamati Giovanni Polidori IN BREVE i Lettori scrivono... per la tua montagna, quella montagna che ci hai insegnato a vivere sin da piccoli, per quella purezza che molto ti si addiceva, per quelle faticose ascese, per quella montagna che abbiamo ritrovato assieme nelle ormai difficili passeggiate degli anni recenti. E come non ricordare i tuoi insegnamenti scientifici con i quali ci prendevi in giro, tra l’insegnante beffardo e lo scherzo da pretino, e cercavi di spiegarci l’impossibile ribaltando bicchieri pieni di acqua senza farne uscire nemmeno una goccia o quando cercavi di occultare l’innascondibile dietro un tovagliolo o in un pugno di una mano. E anche la tua Roma, quella Roma nella quale hai svolto servizio per quindici anni e che ho avuto il privilegio di frequentare con te, che mi hai fatto amare e conoscere anche negli aspetti difficili (i ricoverati del Bambin Gesù, le ragazze madri ospiti delle Suore della Redenzione per loro eri familiarmente diventato “donè”). E che dire di quell’Africa: la prima volta che sei partito eravamo riusciti a gemellare la mia classe delle elementari con la tua classe di Nduye (ex Zaire) nella quale insegnavi: il tabellone costruito con le frecce e con gli archi dei pigmei o con i rudimentali strumenti musicali dei “Nostri amici Africani” come li chiamavamo, è nella nostra memoria. Quella stessa Africa nella quale quasi vent’anni dopo sei voluto tornare a tutti i costi a continuare il tuo servizio ed il tuo insegnamento, nonostante le prime avvisaglie della malattia, e dove il rammarico è che non sono riuscito ad accompagnarti nemmeno per un breve periodo. E tutte quelle volte che ti chiedevamo delle foto dei pretini, ormai famose in tutto il mondo, dei retroscena, degli episodi collegati a quelli che sono anche “i tuoi pretini”; senza te quei capolavori ora non li avremmo. Per la famiglia sei stato sempre un riferimento, sia nei momenti bui sia nei momenti di luce, così ti abbiamo voluto descrivere, nascondendoci talvolta i malumori o le amarezze che hai incontrato nel tuo cammino di servizio, facendo trapelare sempre e solo tranquillità e serenità: è così che ti abbiamo sempre visto ed amato. Grazie della tua dolcezza, della tua semplicità, della tua presenza, dei tuoi doni, dei tuoi insegnamenti. “Chi amammo e perdemmo non è più là dove era prima, ma è dappertutto dove siamo noi” diceva San Crisostomo. Grazie ziodonenzo. Tuo nipote Paolo Formiconianae Gentis (come la goliardia Pisana ti ha chiamato nella pergamena a ricordo della tua laurea) Per quanti lo desiderassero è disponibile, anche presso gli Uffici Amministrativi della Curia, un ricordino nel quale è stato riprodotto il testamento spirituale letto dal Vescovo nell’omelia della messa funebre. Don Enzo sarà inoltre ricordato domenica 29 gennaio alla S. Messa delle ore 9,00 nella chiesa Parrocchiale di Cesanella, nel quarantesimo giorno della morte. La bellezza dell’incontro Pio IX oggi a cura del servizio animazione dell’Opera Pia Tra i tanti momenti di festa che si sono svolti all’Opera Pia, in occasione delle festività natalizie, ce ne sono stati alcuni di importanza particolare perché si è trattato di un vero e proprio incontro con gruppi che hanno scelto di trascorrere mezza giornata in compagnia degli anziani. Come ogni anno la “Schola Cantorum dell’Immacolata” offre un pomeriggio di canti e musica. Quest’anno data la vicinanza con il Natale, il repertorio è stato arricchito di canti natalizi che richiamano tanti ricordi nel cuore di chi ha ormai molti anni alle spalle. Da sempre questa Casa di Riposo è riuscita a vivere pienamente l’integrazione con il territorio, e questo si può toccare con mano quando arrivano i… “vicini di casa”. Proprio così si sono definiti i bambini della Scuola Materna “S. Vincenzo”. La scuola si trova sulla stessa via dell’Opera Pia e tutti i bambini sono venuti a fare gli auguri di Natale a tanti “nonni” proponen- 15 do canti e poesie. Particolarmente bella l’idea della vicinanza che è molto cara a tutti gli anziani, abituati nella loro vita a poter contare sempre sull’amicizia e sul sostegno di un vicino di casa. Ormai è consuetudine ricevere la visita anche dei ragazzi della parrocchia di Castelleone di Suasa, guidati dai catechisti e dal loro parroco. Un altro gruppo parrocchiale ha allietato con canti natalizi un pomeriggio tra Natale e Capodanno: i ragazzi di Cesano, guidati da Tomas, un giovane musicista, conosciuto e caro amico degli ospiti dell’Opera Pia. Al termine di ogni incontro, da parte di tutti, sorge spontaneo il desiderio di rivedersi ancora. E’ proprio così: non capita mai che si venga per una sola volta. Non si tratta infatti di proporre uno spettacolo più o meno bello, ma di cominciare un rapporto amichevole che lascia un segno importante nella vita di ciascuno. MONTERADO “E’ una festa”. Così ha esordito - riprendendo uno slogan del pievano di Monterado Don Giuseppe Cionchi - il Direttore della Valli Zabban Romagnoli Pierino salutando i circa 100 ospiti, tra fornitori, rappresentanti delle Amministrazioni locali, forze dell’ordine e dipendenti della Valli Zabban stessa, in occasione delle feste natalizie e del nuovo anno. La circostanza ha offerto l’occasione di presentare un’iniziativa del tutto particolare: il dono di una Land Rover a Maria Luisa Rotatori nella struttura sociale di Jakassè-Feyassè in Costa d’Avorio. Maria Luisa Rotatori è la sorella dell’ing. Giancarlo Rotatori che ha diretto i lavori di costruzione e ricostruzione dello stabilimento dopo il drammatico evento del 1999. Precisa il Direttore: “Ricordo ancora con molta emozione quando, l’ing. mi parlava di una sua sorella che aveva deciso di dedicare la propria vita a coloro che soffrono. Molto forte era il legame con questa donna. Anche lui avrebbe voluto visitare questi luoghi lontani. Dal momento della sua scomparsa, il nostro amministratore Delegato Geom. Olmi ed io ci siamo sentiti in dovere di dare il nostro contributo alle attività che svolge la sorella per ricordare l’ingegnere. Da questo momento la Valli Zabban inizia a chiedere la collaborazione ai fornitori per realizzare il sogno: regalare per Natale una Land Rover a Maria Luisa. Il Direttore conclude: “Oggi con grande soddisfazione il nostro Amministratore delegato Geom. Olmi consegna le chiavi del fuori strada a Maria Luisa con la certezza di toccare in qualche modo tutti voi perché questa iniziativa della massima apertura sociale sia di sprone per la nostra vita e per il bene di coloro che non posseggono ciò che noi abbiamo”. Al Centro Diurno Alzheimer “Il Granaio” ci si è dati molto da fare per addobbare a festa l’ambiente nel periodo natalizio. Qui vediamo un esempio delle realizzazioni fatte dagli ospiti: l’originale presepe, dove tutto è realizzato con un complesso lavoro di cucito. In queste occasioni, ci si rende conto di quanto l’entusiasmo e il gusto di lavorare insieme possano far riemergere energie e capacità che si credevano perdute del tutto.