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L’editoriale
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di Franco Scaturro
GIORGIO MACADDINO: TUTTA LA SUA GRINTA NEI SUOI,
QUASI, 100 GIORNI DI AMMINISTRAZIONE
Le Amministrazioni crescono con il tempo. Step by step, direbbero gli inglesi ed è inutile aggiungere che quella del neo Sindaco, Giorgio
Macaddino, ne ha avuto pochino. Non servono, certamente, i proclami a bruciare le tappe. C’è già chi ha tentato di “fare le scarpe” al nostro
Sindaco ma per tutti “costoro” è stata “durissima”, visto che hanno, come si suol dire, toppato. Macaddino e la sua Giunta si apprestano a
tagliare il nastro del traguardo dei loro primi 100 giorni e si sono, di già, “vitaminizzati” fino al midollo. Sono pronti a “battagliare” a 360°. A
Giorgio Macaddino non mancano, certamente, cuore, grinta, temperamento ed, ancora, impegno ed attenzione su quanto avviene in Città, anche
se, ogni tanto ha dovuto “incassare” qualche “colpo proibito” senza diritto di replica per il “quieto vivere” ma da questo Sindaco c’è,
anche, da aspettarsi che prima o poi possa “sfociare” in uno “sfogo” genuino per “colpire” i soliti “furbi” che, ovviamente, non mancano in
questa Città. Fare il “bastian contrario” ed “ottenere”, sembra, che in questa Città sia diventato “estremamente” facile ma ritengo che
alla lunga i nodi verranno, sicuramente, al pettine.
Step by step, dicono, come avevo in precedenza evidenziato, gli inglesi… ma è pur vero che, a dispetto del tempo a disposizione, questi,
quasi, 100 giorni di Amministrazione Macaddino, hanno avuto il sapore di una sfida, ricca di suspence, rivolta, ovviamente a tutti i potenziali
“denigratori”. Prendere il “timone” sulla scia, quantomeno, di un “ Purgatorio amministrativo” non era certamente facile ma la “
testardaggine” del neo Sindaco è stata tale da consentire, fin da subito, di intraprendere un cammino, certamente, positivo. Giorgio Macaddino
ha cercato, in tutti i modi, di ricostruire un rapporto, con i suoi concittadini, “leale e continuo”, che nella passata Amministrazione Vella era,
quasi, del tutto assente e analogo comportamento ha cercato, di mettere in atto, con l’assetto burocratico comunale.
Quando i funzionari, anche quelli più difficili da gestire, si sono resi conto che questo Sindaco è, realmente, l’emanazione della nostra
società civile, si sono regolati di conseguenza, emanando, alla stessa maniera, grande positività. Hanno, in pratica, toccato duro perché hanno
capito, in fretta, che l’interlocutore che avevano di fronte non poteva essere, tranquillamente, aggirato. Si spiega così la “felicità” di Giorgio
Macaddino per questi “suoi”, quasi, 100 giorni da Sindaco. La sua forte personalità e la sua arguzia politica hanno significato per Lui la definitiva
uscita dal tunnel delle paure e dei dubbi.
Certo pensare che in quasi 100 giorni di Amministrazione, si potesse di già toccare il cielo con un dito sarebbe solo utopistico. Non si è
raggiunto, sicuramente, il 100% di quelle che potevano essere le reali aspettative sia di Macaddino che della sua squadra assessoriale ma questo
percorso amministrativo, ripeto, già avviato, lascia ben sperare. Per Giorgio Macaddino, nelle vesti consiliari di oppositore e di sindacalista, era
tutto, forse, più facile. Oggi da Lui ci si aspetta sempre qualcosa di più, anche sul piano innovativo. Dal mio punto di vista, comunque, conta il suo
apporto a tutto ciò che lo circonda, la sua, auspicabile, continuità, la sua voglia di sacrificarsi, elementi che, sicuramente, saranno determinanti nei
mesi a seguire e consentiranno a tutti di poter dare dei giudizi più complessivi e più realistici sull’andazzo politico-amministrativo targato Macaddino.
I mugugni, certamente, non mancheranno, neppure, in seno all’attuale maggioranza caratterizzata dall’assemblaggio delle varie liste civiche, che
hanno “determinato” la “rivoluzione elettorale”, alla quale abbiamo tutti assistito, è contribuito alla vittoria di Macaddino, divenuto così
Sindaco di tutte le componenti sociali cittadine. Si dice, spesso, che non si è mai sentito nessuno parlare “ufficialmente” male di un “compagno
di squadra”. Sarà proprio così? E dunque arrivo ad un’altra domanda che fa da cuore di questo mio editoriale. Ci saranno “intoccabili” in
questa Giunta Macaddino? Lo scopriremo strada facendo anche se ritengo che la “tracotanza”, il sentirsi Dio in terra e trattare tutti di
conseguenza, potrebbe costare cara a qualcuno di loro. Ci vuole più umiltà… Ne parlo con sgomento e
con preoccupazione.
Macaddino ha l’obbligo di “osservare” da vicino tutto e tutti ed in modo particolare i componenti della
sua squadra assessoriale. A Mazara dove i “partiti” hanno commesso dei gravi errori, il cerchio, adesso,
si è chiuso. Questi primi, quasi, 100 giorni di Amministrazione Macaddino, rappresentano solo l’inizio ma,
Quindicinale
insomma, da qualche parte si doveva pure iniziare. Ed è sempre meglio quando parti con 100 giorni
Anno VI n. 15
così… Chissà a cosa starà pensando, adesso, il buon Giorgio, arrivato alla guida della sua Città da molto
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lontano. Posso solo immaginarlo… Mi ripete spesso:<< Deus è fiel (Dio è fedele). La fede, la lettura
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DIRETTORE EDITORIALE
Antonio Pipitone
DIRETTORE RESPONSABILE
Franco Scaturro
CAPO DELLA REDAZIONE
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Riflessioni
a cura di Paola Angelo
Come nasce la speranza
Una mattina uno si sveglia
e vede un arcobaleno in cielo. Un
abbraccio d’amore dal Cielo alla
Terra. Lassù qualcuno ci ama,
pensa, tra sé e sé. E comincia a
sperare. Un fascio di luce può donare la gioia; non un gabbiano, ma
un uomo può sentirla.
Due ore dopo, due trombe d’aria si alzano dal mare verso
il cielo. Il turbine dalla terra risponde a quell’abbraccio di pace. Dalla terra i fumi neri della rabbia, dell’amarezza s’innalzano come un
grido verso il cielo, ma poi arriva la
pioggia a lavare e a purificare ed
un nuovo arcobaleno di pace spunta fra un tiepido raggio di sole.
Mazara città di gran conforto soleva ripetere mia madre o
piove o tira vento o suona a morto. Ed invero la città conforta con
la sua naturale bellezza il suo po-
polo. I momenti di tristezza per ora
non mancano, rapine, furti, atti
vandalici, omicidi e per i mazaresi
è difficile poter sorridere in questi
giorni.
Lavorano con il volto segnato dalla paura e dal sospetto,
anche il vicino di casa potrebbe essere un nemico. Le madri si tengono stretti i figli. La paura ha invaso i cuori. Si fa presto a trasformare una tranquilla cittadina siciliana, dove la vita si svolge piacevolmente fra gare sportive e banchetti di ogni tipo, in una città dove
si può percepire l’ansia e la paura
del domani a fior di pelle.
Ma la speranza è sempre
l’ultima a morire, e solo chi non
spera può dirsi morto. Camminiamo fiduciosi, allora, perché se la
speranza nasce dal dolore, come
ho sentito ripetere alcuni giorni fa,
noi possiamo averne molta.
Quando guardo i volti della mia gente, mi affliggo vedendoli
così tristi ed affaticati. In molti di
essi neppure un accenno di sorriso traspare. Neppure uno sguardo che comunichi un’emozione.
Solo struggimento vedo in giro. Il
lavoro indefesso degli operai, dei
marittimi, degli agricoltori, dei carpentieri, dei muratori, e di tanta
altra manovalanza, che si legge sul
volto segnato dalla fatica e dal sole,
si coniuga spesso con una velata
indifferenza dei notabili e dei dirigenti.
Impiegati, professionisti,
medici, avvocati, politici, funzionari della società, stanchi e
sfiduciati, anche se occupano comode poltrone, che invece di guardarsi attorno e porsi come volano
per la città e contribuire a rendere
migliore il lavoro di tutti, e anche a
dare speranza al sistema sociale
che su di loro poggia, sembrano
soggiacere anch’essi alle
insoddisfazioni e ai disagi esistenziali.
Un paese dunque di insoddisfatti, sembra il nostro, che tuttavia continua a vivere ungendosi
di profumi, sperando di confondere il lezzo che la paura del domani
ci appiccica addosso.
Il profumo che esala dalle
officine però sa ancora di vita autentica. Il cielo ancora borbotta,
anzi questa mattina ruggisce. La
pioggia è cessata e qualche uccello ha ripreso a volare.
L’orizzonte è già più terso, qualche nuvola minacciosa ancora permane, ma la Speranza è
sempre lì, pronta a ridare fiducia a
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NFORMA
CITTÀ
“LA VITA E LA DIGNITÀ DI OGNI PERSONA AL PRIMO POSTO!” APPELLO ALLE PIÙ ALTE AUTORITÀ DELLO STATO
Documento della Caritas diocesana di Mazara del Vallosull’emergenza umanitaria degli “sbarchi” in Sicilia
Accendiamo la televisione e cade sotto i nostri occhi una lunga fila di persone variegate nel colore e nell’età che, con le mani legate ed
accompagnate da poliziotti rigorosamente dotati di mascherina, cammina mestamente verso un aereo dell’aeronautica militare. Immaginavamo
che fossero delle persone colte in flagranza di reato; era giusto, quindi, che fossero arrestate e che le rimpatriassero. Ma no! Sono soltanto
degli immigrati di diverse nazionalità colti in flagranza di ……clandestinità!
L’attuale legislazione sembra porre sullo stesso piano sia il delinquente che il disperato che, mettendo seriamente a rischio la propria vita,
si butta sulla costosissima avventura che dovrebbe portarlo in Europa.
Il Governo italiano deve dimostrare all’Europa ed al mondo che vuole e può “azzerare” l’immigrazione clandestina. Per portare avanti questa
“onorevole” operazione si sobbarca alla onerosa fatica di rispedire in Libia tutti coloro che, scampando alla morte, riescono a mettere piede in
Sicilia.
Non importa se queste persone fuggono dalla guerra,dalle persecuzioni, dalla miseria, dalla fame; non importa se hanno il diritto di
chiedere asilo politico; non importa se hanno il diritto di cercare cure particolari che soltanto in Europa possono ricevere; non importa sapere
se sono persone oneste e desiderose soltanto di un lavoro che permetta loro di sostenere la famiglia. “SONO DEI CLANDESTINI !!”
Se non ricordiamo male l’attuale legge impone di riportare al proprio Paese coloro di cui viene accertata la nazionalità. Sono stati
riaccompagnati in Libia. Ma quanti di essi erano di nazionalità libica? Cosa succederà a tutti coloro che sono di altre nazionalità? Avranno la
possibilità di ritornare, umiliati e distrutti, al proprio Paese?
Ci stiamo domandando quali sono i motivi che portano queste migliaia di persone ad abbandonare la famiglia, la casa, il Paese, investendo
grosse somme e mettendo a rischio la propria vita?
Riteniamo dunque di fare appello alle più alte autorità dello Stato perché venga tutelata la vita e la dignità di ogni persona e si ponga fine a
questo triste e indegno “spettacolo”. Riteniamo che bisogna cercare di andare alle “radici” dei motivi che spingono migliaia di persone a lasciare
la loro patria e gli affetti più cari per “avventurarsi” nelle acque del Mediterraneo. Occorre che il nostro Governo s’impegni di più nella cooperazione internazionale e nello stabilire, con i responsabili dei Paesi a rischio emigrazione, strategie positive ed efficaci per la risoluzione dei problemi
sociali di queste Nazioni.
La Caritas diocesana di Mazara del Vallo
Democratici di Sinistra - Mazara
Si è riunita la segreteria dei D.S. di Mazara, la quale in vista del congresso nazionale ha stabilito per il Congresso di Mazara la data del 21/11/
2004.
Il segretario D.S. Francesco Truglio, nonostante gli inviti e i solleciti, ha deciso di non ricandidarsi per la segreteria.
“E’ stata un esperienza positiva e formativa - dice l’avvocato Truglio - ho troppi impegni professionali. Inoltre ritengo che altri possano proseguire
la stessa esperienza nel segno della continuità. –
Si istituirà un nominato congressuale per organizzare il Congresso aperto a tutte le espressioni autorevoli.
DS Mazara
Distilleria Bertolino.
Nicola Cristaldi (AN): “Si dica la parola fine sulla distilleria Bertolino a Mazara del Vallom”
Nuova interrogazione dell’on. Nicola Cristaldi sulla vicenda Bertolino a Mazara del Vallo. L’atto ispettivo segue quello presentato bel 2002
a cui il Governo ha dato recentemente risposta e nella quale lo stesso Governo ha reso noto al Parlamento che erano state avviate le procedure
di revoca del contributo alla Bertolino. Contributo che supera i 60 miliardi di vecchie lire. Eta stato il Sottosegretario Cicu a fornire la risposta del
Governo all’onterrogazione di Nicola Cristaldi. A distanza di mesi dalla risposta ancora pero’ non e’ giunta la comunicazione ufficiale della revoca
del contributo che era stato concesso in forza della legge 488 del 1992. Il decreto concessivo del contributo e’ del 1997 e Cristaldi ricorda che
nessun serio motivo giuridico puo’ consentire di tenere in sospeso un contributo per 7 anni! Il Parlamentare mazarese con il nuovo atto ispettivo
chiede di conoscere le ragioni che ancora impediscono di rendere ufficiale la revoca del contributo alla Bertolino. “ Se c’e’ chi vuole a tutti i costi
la distilleria - dichiara nicola Cristaldi -se la porti nel proprio territorio e lasci in pace i Mazaresi che hanno ben altra aspirazione per la prpria terra
assolutamente in contrasto con la presenza di una distilleria”.
CONTO CORRENTE TROVIAMO DENISE:
IL CONTO ATTIVATO DAL COMUNE NON SARA’ DESTINATO A PAGARE RISCATTI
In riferimento alla notizia pubblicata sui siti internet www.gds.it e www.lasicilia.it, e sul quotidiano La Sicilia, circa l’apertura di un conto corrente
da parte della famiglia della piccola Denise Pipitone per il pagamento di un eventuale riscatto, il Comune di Mazara del Vallo, qualora le
equivoche notizie di stampa si riferiscano al conto corrente bancario “Troviamo Denise”, n. 000600 005007 intrattenuto presso la filiale A del
Banco di Sicilia a Mazara del Vallo, Piazza Mokarta n. 15/17 cin U ABI 01020? CAB 81880, chiarisce che è stato attivato dal Comune di Mazara
del Vallo e dal Banco di Sicilia su richiesta della famiglia Pipitone tramite il suo legale avv. Frazzitta allo scopo di convogliare in un’unica
iniziativa le espressioni di solidarietà in favore della famiglia Pipitone ed a garanzia di un trasparente utilizzo delle somme. Il Comune di Mazara
del Vallo chiarisce inoltre in maniera inequivocabile che le somme già confluite o che confluiranno verranno impiegate esclusivamente per attività
inerenti le ricerche di Denise con esplicita esclusione di qualunque ipotesi di pagamento di riscatto nel rispetto delle norme di legge. Per quanto
riguarda il conto corrente Troviamo Denise attivato dal Comune di Mazara del Vallo, si ribadisce che non è assolutamente destinato a pagare
eventuali riscatti. Si ritiene, pertanto, che sia stata fatta confusione dagli organi di stampa sulla paternità e natura del conto, nonostante a metà
del mese di settembre gli stessi quotidiani hanno più volte pubblicato la notizia della finalità del conto stesso.
Ettore Bruno
addetto stampa Comune di Mazara del Vallo
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Anno VI n. 15 22-10-2004
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BUON COMPLEANNO DENISE
“Può sembrare border line,
augurare buon compleanno ad una
bambina che è sparita nel nulla,
come se la sua esistenza fosse
stata cancellata in
un solo colpo, dal
1° settembre scorso.
Così come
border line appare
l’intera vicenda legata alla scomparsa di Denise
Pipitone.
Ma ciò non
toglie che il 26 ottobre è il giorno in
cui la piccola compie 4 anni, ovunque
lei sia ed è una
data da ricordare.
Anche perché, fino
a prova contraria,
Denise per noi è
viva”.
Chi parla è
Gianni Cusumano,
l’ideatore della manifestazione Buon
Compleanno
Denise che la Pro
Loco ed il Comune
di Mazara stanno
organizzando con
il coinvolgimento di tutta la città:
coscienze, arti e sapienza.
Non uno spettacolo, ma una
serata di incontro, per tutti coloro
che non hanno dimenticato
Denise, nonostante il circo
mediatico, dopo aver sminuzzato
le notizie in ogni loro parte, sia
stato costretto a spostare altrove
la propria attenzione e, conseguentemente, quella di tutti gli italiani.
“E allora Buon Compleanno
Denise – precisa Cusumano - con
le persone che speriamo di vedere quella sera riempire piazza della Repubblica, è il pretesto perché
si ritorni a parlare di questa piccola, di cui tutti noi,
almeno a Mazara,
abbiamo ben impresso il visino nella memoria”.
Non uno spettacolo, si diceva,
ma l’occasione di
esprimere tutto
quello che Mazara
ha nel cuore: attraverso canti, poesie
e brani recitati, con
l’aiuto dei compagni d’asilo di
Denise, di quelli
più grandi della
scuola media che
compongono
il
gruppo musicale
dell’Isituto Comprensivo Pirandello,
della compagnia di
Canto Popolare di
Mazara e del gruppo folkloristico di
Mothia, con le loro
ballate struggenti.
E ancora, i
versi recitati da
Fernanda Cusimano, da Ignazio
Giovari e dalla sua compagnia e
da Piero Indelicato.
E la lista è lunghissima, anche perché sono in tanti a propor-
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si, a volersi spendere per lanciare
l’ennesimo messaggio ai mostri
che hanno Denise.
Sono stati contattati tanti personaggi di rilievo, testimonials
d’eccezione per Denise: Simona
Pari e Simona Torretta, ad esempio che hanno declinato l’invito. Si
stanno riservando un periodo di riposo ed hanno fatto sapere indirettamente che non potranno essere presenti.
Barbara De Rossi, l’attrice
che è anche vicepresidente dell’associazione Diritti Civili del
2000, non sarà a Mazara perché
è restia a spostarsi ma potrebbe
essere disposta a lanciare il suo
appello attraverso una trasmissione televisiva. Ma c’è anche chi sta
facendo di tutto per partecipare,
come per esempio la Palermo
Calcio, impegnata proprio il giorno dopo il compleanno di Denise
in una partita di campionato.
Tutte presenze importanti,
che possono far guadagnare qualche minuto in più di visibilità a
Denise ed alla sua storia ma che
diventano trascurabili davanti alla
folla che si vorrebbe si radunasse
quella sera in piazza della Repubblica.
Perché Buon Compleanno
Denise, gridato all’unisono da migliaia di persone, può avere la forza di smuovere anche le pietre o
chi, di pietra, ha l’animo.
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Juventus - Palermo
10a Giornata 07/11/04
Palermo - Parma
14a Giornata 05/12/04
Palermo - Atalanta
19a Giornata 16/01/04
Lazio - Palermo
5a Giornata 03/10/04
Palermo - Bologna
11a Giornata 10/11/04
MESSINA - PALERMO
15a Giornata 12/12/04
Chievo - Palermo
7a Giornata 24/10/04
Roma - Palermo
12a Giornata 14/11/04
Palermo - Sampdoria
16a Giornata 19/12/04
Palermo - Cagliari
8a Giornata 27/10/04
Palermo - Livorno
13a Giornata 28/11/04
Messina - Fiorentina
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Calendario partite serie A ritorno
20a Giornata 23/01/05
Messina - Parma
25a Giornata 20/02/05
Messina - Juventus
30a Giornata 03/04/05
PALERMO - MESSINA
36a Giornata 15/05/05
Palermo - Reggina
Pellegrinaggio a Lourdes
21a Giornata 30/01/05
Palermo - Inter
26a Giornata 27/02/05
Palermo - Roma
32a Giornata 17/04/05
Palermo - Brescia
37a Giornata 22/05/05
Milan - Palermo
22a Giornata 02/02/05
Messina - Milan
27a Giornata 06/03/05
Messina - Lazio
33a Giornata 24/04/05
Messina - Inter
38a Giornata 29/05/05
Palermo - Lazio
23a Giornata 06/02/05
Palermo - Juventus
28a Giornata 13/03/05
Palermo - Udinese
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D. L. gs n.626 del 19 settembre azzeccati: “L’infortunio è il soprag1994 e del D. L. gs n.242 del 19 giungere dell’imprevisto sull’impremarzo 1996”. Afferma il Direttore parato, lo si trova scritto in alcuni
Sanitario del Presidio Ospedaliero libri di testo. Si legge anche, in
di Mazara del Vallo, dott. Raffaele alcune riviste specializzate, che
Elia, che preso dalla logica del di- per prevenire occorre conoscere e
scorso aggiunge: - “L’Ospedale per conoscere è necessario inforrappresenta una struttura deputa- mare”.
La Direzione Aziendale
ta a “produrre salute” e per svolgere tale missione, ogni giorno ven- dell’U.S.L. n° 9 di Trapani, assiegono effettuati numerosi interventi me alla Direzione Sanitaria dele processi, anche diversi fra loro l’Ospedale Abele Ajello di Mazara
del Vallo al Medico competente e
e integrati nello stesso tempo”.
La presenza,
di attrezzature
tecnologicamente
sempre
più
complesse, di
agenti chimici,
fisici e biologici, può determinare l’insorgere di numerosi rischi in
Ospedale?
“Si può verificare in un particolare ambiente
Da sinistra Dr. Raffaele Elia e Dr. Davide Carbonaro
di lavoro, come
può esserlo un ospedale, in cui, il al Responsabile del Servizio di
personale sanitario e tecnico-am- Prevenzione e Protezione, intenministrativo si muove nell’affanno- de valorizzare il capitale umano,
sa preoccupazione di soccorrere agendo su due fronti: la formazioza.
Nei giorni scorsi, presso
l’Auditorium “Giuseppe D’Ancona”
dell’Ospedale Abele Ajello di
Mazara del Vallo, alla presenza
del Dott. Carbonaro Davide - Direttore Amministrativo dell’Azienda U.S.L. N 9 è stato presentato
e distribuito un opuscolo informativo sui maggiori rischi presenti in
ambito ospedaliero, dal titolo l’
“ABC della sicurezza”.
L’obiettivo del manuale è
quello di fornire a tutti i dipendenti
le indicazioni essenziali, per garantire un’attività a prova di incidenti. Partendo dal presupposto
che qualsiasi lavoro deve essere
sicuro, anche l’attività resa in
Ospedale a favore degli ammalati,
deve svolgersi con tranquillità e sicurezza, per consentire un miglioramento della qualità dell’assisten-
ne e l’informazione.
Organizzerete dei corsi di formazione in materia di sicurezza in ambito sanitario?
“La formazione implica la trasmissione di procedure di lavoro
e l’uso di determinati strumenti o
attrezzi.
È possibile attuare tale preparazione all’interno delle Unità
operative con la presenza di un
tutor. L’informazione, dall’altra parte, può essere garantita mediante
opuscoli, corsi, al fine di fornire
notizie utili.
A tal proposito tutto ciò, si
sta attuando presso questo Ospedale”, assieme al medico competente, Dott. Antonio Gancitano,
della sorveglianza sanitaria e al responsabile del servizio di prevenzione e protezione Dott. Marchese Natale stiamo definendo un corso di formazione da
presentare al Ministero della
Salute per farlo accreditare e
presentarlo a tutti i dipendenti.
Il
Direttore
Sanitario
dell’Abele Ajello conclude augurandosi che presso l’ospedale si abbia un forte cambiamento di mentalità a tutti i livelli di responsabilità, affinché
la sicurezza negli ambienti di
lavoro divenga un atteggiamento mentale permanente,
presente in tutte le procedure
aziendali e nei comportamenti dei
singoli operatori.
RICHIESTA DI ATTIVAZIONE DELLA UNITÀ OPERATIVA DI NEUROLOGIA
AL PRESIDIO OSPEDALIERO “ABELE AJELLO” DI MAZARA DEL VALLO
La nostra Organizzazione Sindacale – U.G.L. Sanità nell’avere
appreso da un recente sondaggio
che l’Ictus Cerebrale rappresenta la terza causa di morte dopo
le malattie Cardiovascolari –
e i Tumori, è stando alle Linee Guida sarebbero necessarie otto posti letto ogni
duecentomila (200.000) abitanti, spinge la nostra Organizzazione Sindacale a richiedere
alla S.V. di approntare i tempi
per l’attivazione presso il
Presidio Ospedaliero “Abele
Ajello” di Mazara del Vallo
dell’Unità Operativa di Neurologia con n. 16 posti letto, così
come previsto dal Regolamento di
Organizzazione e Funzionamento
dell’atto Aziendale dell’U.S.L. N.
9, a seguito del Decreto
Assessoriale Sanità n. 180 del
27 maggio 2003, deliberati dalla S.V. con atti deliberativi n.
Presidio Ospedaliero “A.Ajello”
2.643 del 12 agosto 2003 e n.
1.013 del 20 aprile 2004. La
S.I.N. (Società Italiana di Neurologia) per bocca del suo Presidente Nazionale Prof. Giovanni
Luigi Mancardi e del suo Presidente Regionale (Sicilia) Prof.
Corrado Messina riferiscono infatti e necessario che sul territorio Nazionale e Regionale ci siano un sufficiente numero di centri per la cura dell’Ictus dotato di personale competente,
poiché si è notato che in queste strutture specialistiche la
mortalità si è ridotta di quasi
il 29%, mentre la maggior parte
delle strutture sanitarie sono situate nelle Regioni del Nord dell’Italia, solo il 5% delle persone
colpite
da
Ictus
usufruiscono delle nuove terapie,
pertanto necessita la presenza di
questa Struttura al Sud e in particolare nella nostra Provincia
di Trapani, per far fronte alle
esigenze dei pazienti colpiti da
Ictus (425.120 Abitanti l’attuale
popolazione della Provincia di
Trapani) e che diventi anzi un
Centro di Eccellenza, così come
Ella ha prospettato nel piano di
Rimodulazione della Rete
Ospedaliera dei sei Presidi
Ospedalieri dell’Azienda U.S.L.
N. 9. Si rimane in attesa pertanto
di sue determinazioni in merito e
a presto ci auguriamo si possa
dare il via alla nuova apertura
di Neurologia, presso il Presidio
Ospedaliero “Abele Ajello” di
Mazara del Vallo, che servirebbe qualcosa come 250.000 Abitanti, entrando così negli
Standards Nazionali indicati dal
S.I.N.
Baldo Scaturro
L’
Anno VI n. 15 22-10-2004
Trasparenza e tutela della privacy
nei rapporti con la Pubblica amministrazione
Un dovere per gli enti pubblici e privati, un diritto per i cittadini
Comunicare con i cittadini e
informarli con trasparenza, tutelando la loro privacy e rispettando
le normative in vigore, è possibile,
anzi è un dovere istituzionale per
gli enti pubblici e un diritto per gli
utenti e la strada da percorrere per
l’attuazione di una democrazia piena non può che essere quella del-
avviene attraverso gli Uffici relazione con il pubblico, gli Sportelli unici
per le attività produttive e gli uffici
stampa.
Tutti e tre concorrono a determinare un concetto compiuto di
informazione. Lo scontro è tra due
culture: quella della innovazione e
modernizzazione e quella della
Da sinistra Dott. Lino Buscemi - Dott. Giovanni Robino - Sen. Antonio D’Ali
la meritocrazia e della partecipazione attiva della gente. E’ questo
quanto è stato evidenziato ieri pomeriggio nel corso del convegno
sul tema: “Trasparenza e tutela
della privacy nei rapporti con
la Pubblica amministrazione”,
che è stato organizzato dal
CRESM (Centro di Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione) e che si è tenuto a Palazzo
Riccio di Morana, a Trapani.
“Bisogna innanzitutto semplificare le leggi – ha detto Lino
Buscemi, dirigente dell’Area III
Presidenza Regione Siciliana oltre che docente universitario di
Teoria e tecnica della Comunicazione pubblica – per incidere sull’apparato pubblico.
La sola Regione Siciliana dal
1948 ad oggi ha fatto 3.700 leggi
e i 12 assessorati sono titolari di
qualcosa come 4.200 procedimenti amministrativi. Non è possibile
sostituire al centralismo di Roma
quello di Palermo soffocando le
autonomie locali.
La legge n. 150 del 2000 sancisce un diritto sacrosanto: è la
legge sulle attività di informazione
e comunicazione che non sono attività sussidiarie, ma primarie della Pubblica amministrazione.
L’attività dell’azione amministrativa va pubblicizzata e questa
conservazione. Se questo Paese
non sposa la prima non avrà futuro nell’ambito dell’Unione europea”.
Di necessaria leale collaborazione tra le istituzioni e il cittadino ha parlato il sottosegretario
al Ministero dell’Interno, sen. Antonio D’Alì che si è soffermato
sull’illustrazione dei vantaggi della carta d’identità elettronica per il
momento in via sperimentale adottata in 56 Comuni italiani, tra cui
Trapani e che dal 2006 dovrà essere recepita da tutti gli enti locali
della Penisola.
“Se non ci sono queste due
cose – ha evidenziato il sottosegretario d’Alì – qualsiasi riforma,
anche la più perfetta non avrà successo e l’informazione un diritto,
ma anche un dovere e deve essere il più possibile corretta e da
parte delle istituzioni coerente con
i fatti, aderente alla realtà”.
Di nesso fortissimo tra Sviluppo locale e pubblica amministrazione ha parlato Alessandro
la Grassa, presidente del
CRESM.
“Ciò che può fare da
contraltare al malaffare – ha sottolineato La Grassa - è solo la
meritocrazia. I diritti vanno reclamati, quando necessario da tanti
e non devono rimanere richieste
isolate di pochi. Il CRESM pubblica rivista che abbiamo voluto intitolare “Partecipare” perchè crediamo fortemente che il fondamento democratico del nostro Stato
risieda nella partecipazione attiva
e non solo nella democrazia
elettiva. Iniziative come quella di
oggi vanno allargate a tutta la Sicilia perchè dappertutto troviamo
persone che hanno perso il senso
dei loro diritti e sono convinte che
non esistano altre strade”.
Antonio De Santis, dirigente responsabile dell’Area formazione dell’Ausl 9 si è soffermato sull’impatto emotivo del cittadino con
la pubblica amministrazione. “Il
concetto di informazione non è
solo quello di darle queste informazioni, ma è anche quello di raccoglierle, è capacità di tirarle fuori
dagli altri. Un dato forte di sofferenza è che ancora oggi siamo di
fronte a una organizzazione pubblica in cui le informazioni si danno poco e non si sanno raccogliere”.
Per
Alessandro
Palmigiano, coordinatore nazionale del Centro giuridico
dell’Adiconsum: “La Pubblica amministrazione deve essere una
casa trasparente in cui, tuttavia ci
sono anche dati sensibili che ci
appartengono che vanno tutelati.
La normativa sulla privacy parla di
trattamento dei dati, che è cosa
simile all’accesso di cui non si
parla, tuttavia si fa riferimento al
diritto di informazione. La legge,
comunque, è chiara: sono fatte
salve le normative sui procedimenti
amministrativi per cui non si può
negare l’accesso agli atti”.
I lavori del convegno sono
stati aperti da Lorenzo Barbera,
presidente onorario del CRESM,
cui è seguito un saluto del sindaco di Trapani, Girolamo Fazio e
sono stati moderati da Giovanni
Robino, coordinatore Ufficio relazioni con il pubblico dell’Ausl 9.
All’incontro hanno preso parte rappresentanti di associazioni, sindacati e istituzioni e tra questi ultimi
il
questore
di
Trapani,
Domenico Pinzello, il comandante provinciale di Trapani
dell’Arma dei Carabinieri, col.
Claudio Vincelli e il comandante provinciale di Trapani della
Guardia di Finanza, col. Vincenzo Di Rella.
L’addetto stampa del
CRESM
Margherita Leggio
12
IL MINISTRO DELLA
SALUTE GIROLAMO
SIRCHIA IDENTIFICA
DUE CENTRI DI
ECCELLENZA IN
SICILIA PER
SOGGETTI IN COMA.
APERTO A
PALERMO UN
AMBULATORIO PER LE
CEFALEE.
Il Ministro della Salute
Girolamo Sirchia ha dato notizia giorni addietro all’Assessore Regionale alla Sanità della Sicilia di avere identificato
come Centri di Alta Specializzazione per il trattamento di soggetti in stato comatoso e persone colpite da grave emorragia
cerebrale, i due Centri di Neurologia: - Centri Studi
Neurolesi dell’Azienda U.S.L.
n° 5 di Messina diretto dal
prof. Placido Bramanti; - Istituto di Ricovero e Cura a carattere Scientifico di Troina
(ENNA) diretto da Sacerdote
Luigi Ferlauto.
Intanto un nuovo Ambulatorio per chi soffre di mal di testa,
è stato aperto al pubblico presso l’Ospedale Civico di Palermo, che fa capo alla Divisione di Neurologia, diretta dal
Dr Eraldo Natalè. Gli interessati
possono rivolgersi ogni mercoledì dalle ore 11:30 alle ore
13:30, presso i locali del Day –
Hospital, di cui è responsabile il
Dr Mario Demma, telefonando al 091/6662978.
Terapie mirate per chi soffre di Cefalee, soprattutto per le
donne affette da Cefalea
emicranica.
Baldo Scaturro
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L’
MAGAZINE
Anno VI n. 15 22-10-2004
&
Tra le sinuosità dell’arte la simbiosi
tra la materia e l’artista
13
PARLIAMONE
Passione ed Umiltà
Passione ed Umiltà: due i termini che mi balenano istintivi
A Mazara ci sono pochi musei. Non ci sono pinacoteche né alla mente sfogliando con delicatezza, oserei aggiungere “con molto
sale di esposizione, pertanto quando si ha la possibilità di visitarne pudore”, le pagine di questo volume UNA VITA PER LA MUSICA,
qualcuna diventa un fatto eccezionale ed è naturale sentire il desiderio dove ogni fatto raccontato, ogni immagine, ogni testimonianza riportano alla figura della pianista Giuseppina Linares Villani, al suo aspetdi comunicare ciò che si è visto agli amici.
to esile, dolce ed affettuoso nello sguardo, signorile e cortese nelle
A me è successo di imbattermi in una casa museo.
Non credo di essere esagerata se uso il termine museo, ma movenze, forte e deciso nei comportamenti, risoluto e determinato
nell’accarezzare i tasti di un pianoforte.
non so trovare un’altra parola più adatta a definire quella casa.
Passione per la musica, per le melodie che scaturiscono viSe l’arte esprime in sé
branti ed intense attraverso le note prima ancora che dallo strumento,
la tensione di chi la readal suo animo generoso; Umiltà verso la vita, gli altri, gli applausi ed
lizza, in quella abitazioi successi conseguiti nella sua lunga carriera.
ne ogni oggetto, dal più
Passione che sa d’amore, di profonda devozione ai geni delinsignificante al più utila
musica,
passione per anni nascosta, trattenuta, coltivata, possele, parla dell’artista che
duta fin nelle sue più intime fibre, mai spenta, mai barattata e che,
lo ha realizzato. Esprime
alla stregua di “quello spirto guerrier che entro mi rugge” di foscoliana
la storia di una creatività
memoria, è emersa in tutta la sua potenza ed efficacia.
che non è solo fantasia
Umiltà che è sincera devozione, mai sottomissione alle proastratta, ma concreta
saiche vicende quotidiarappresentazione delne, che non conosce il
l’immaginario. Collodi
vile encomio ma che è
nella sua fiaba da un pezstata sorretta dalla vozo di legno dà vita ad un
lontà e puntellata ogni
burattino, anche Gerry
giorno dalla tenacia e
Bianco riesce a plasmadallo studio. La nostra
re la materia, a cesellarPeppuccia, emblema di
la e a darle vita. Un pezuna strana e straordinazo di latta, una lastra di
ria felicità fatta di resivetro, un tronco d’albero,
stenza alle vicissitudini,
uno straccio, diventano
alle critiche, ai rumori e
nelle sue mani di singoalla disarmonia di un’esilare interesse, giacché
stenza massificata e protesa verso falsi idoli, ancora una volta ha
esprimono l’intuizione
fatto ascoltare la “sua” musica, effondendo un canto che - orgogliosadell’artista.
mente poteva essere un assolo - è diventato corale, in cui ognuno di
La pittura di
Gerry trasmette l’irruenza fisica dell’uomo. Si sviluppa in un dinamismo noi, e forse molti immeritatamente, ha avuto una sua piccola ma significativa parte.
di fogge animate dalla forza del colore.
Francesca Incandela
Il colore pur essendo forte e deciso, è luminoso e talvolta è sfumato e
s’insinua delicatamente anche fra le ombre.
La storia si fa colore, il mistero si fa colore, il desiderio si fa
colore, l’immaginazione si fa colore. Il colore assume le forme irreali della fantasia e si mescola ai
ricordi della memoria.
Il giallo ocra ricopre la storia e attraverso la mano dell’artista questa rivive sulle tele in molti soggetti
che, risvegliati dal ricordo, ritrovano la loro dimensione reale e riprendono a vivere.
Sull’antico si sovrappone però il moderno, così fra i ruderi delle colonne dei templi, che segnano il passaggio delle diverse civiltà nella storia, si stagliano travi metalliche, quasi a segnare la sinergia
tra il passato e il presente. Archi, colonne, templi, capitelli, statue, sarcofagi, anfore, brocche, maschere, dal passato giungono al presente, dalla storia alla realtà. Il giallo del passato, l’azzurro del
presente: attraverso il colore si sviluppa la trasformazione della materia. Iridescenti sono invece le
figure trascendenti, che spiccano in mezzo ai ghirigori dell’anima che non ha ancora trovato in sé il
suo spazio ideale.
Gli alberi spogli danno inquietudine. La vita sembra disadorna, anche se s’intreccia, s’invola,
si dimena tra forme e colori, e si compiace di sé come in Donna allo specchio o negli Agrumi, dove la
turgidezza delle arance intrise d’intenso colore, appare in contrasto ai rami aridi e asciutti che fanno
da contorno al quadro.
La vita la troviamo nel dinamismo espresso dalle sculture e in tutto ciò da cui l’artista trae
ispirazione e motivo della sua opera. Tutta la produzione sia quella del pittore sia quella dello scultore
esprime la tensione dello spirito, che cerca la libertà. Nel librare le ali lo spirito si posa dove i sogni si
fondono fra loro in qualcosa di concreto ed autentico, ed incontra il cuore sincero. L’artista Gerry
Bianco è l’ideatore, è il creatore, è colui che dà forma alla materia ma questa, entrando in simbiosi
con l’uomo, attraverso il lavoro delle mani di Gerry si trasforma e lo in -forma della sua essenza.
Tutta l’irruenza e l’ardore della fisicità artistica traspare nella possanza delle figure che s’impongono sull’osservatore. In alcune opere come in Nudi e Volti avvolti tra la materia e lo spirito si
evidenzia una sinergia più marcata e la sinuosità delle forme si fonde in un tutt’uno, descritto attraverLa sacra famiglia
so l’abbraccio dei colori dell’iride, quasi a significare nell’arcobaleno cromatico l’unità tra cielo e terra,
Scultura in legno d’ulivo h. 98 cm su base
tra spirito e materia nella percezione dell’anima.
40x40x40 cm
Paola Angelo
L’
Anno VI n. 15 22-10-2004
14
LA VOCE DI
ALBERTO DE SANTI
Nel silenzio
irrompeva il mio grido,
nessuno, lo volle ascoltare.
Non è finita, per me la vita!
Ho solo, cambiato dimora.
Adesso: vivo nel cielo;
e dal cielo
vorrei giungere al cuore
di tutti coloro
che non vollero,
tendermi la mano;
lasciando...
... che la mia giovane vita
giungesse alla fine.
Quassù in cielo, paziente,
un giudice aspetta.
Per l'ingiustizia subita
non ci potrà, essere perdono.
Consolerà
il pianto dei miei cari
il bene, che gli ho voluto.
NICOLÒ DE SANTI
L’
Anno VI n. 15 22-10-2004
15
MARIO SEGNI:
PERCHE’ COMBATTO PER UNA LIBERALDEMOCRAZIA SERIA
Ci sono alcune cose piccole che
aiutano a capire la politica meglio
dei grandi eventi. Una di queste è
il decreto sull’ambiente. Ma non
tanto il decreto in sé, quanto il fatto che esso sana le costruzioni
fatte a Villa Certosa, la villa del
Presidente del Consiglio. In sostanza la legge applica il condono
a una serie di costruzioni fatte
abusivamente, senza autorizzazioni, dal Premier nella sua villa.
Qualcuno mi dirà che in un mondo insanguinato dal terrorismo
islamico, dalla guerra in Iraq e tormentato da mali gravissimi, questa è una piccola cosa. E’ vero.
Non ci sono morti, non c’è sangue. Ma c’è qualcosa che ai miei
occhi è molto importante: il rapporto dell’uomo pubblico con i suoi
interessi personali e con il rispetto della legge. E allora la questione diventa molto grossa, perché
si innesta su un comportamento
continuo di questa maggioranza,
su una regola che è stata costantemente affermata: quella che l’uomo politico non è tenuto, come
tutti i cittadini, al rispetto della legge, ma ne è esente, è al di sopra.
Le leggi ad personam, la Cirami,
il conflitto di interessi, vanno tutte
in questa direzione. Quello di ieri
è solo l’ultimo anello di una lunga
catena.
Ebbene, almeno per quanto mi riguarda personalmente, io non accetto tutto questo. Anzi per me è
uno dei motivi principali per cui
non aderisco alla Casa delle Libertà. Perché tutto questo contrasta
con ciò in cui credo, con l’idea che
mi è stata trasmessa che la politica si fa per il cittadino, con l’idea
che
ho
dello
Stato
liberaldemocratico per cui il rispetto della legge è il cardine su cui si
regge la vita pubblica, che per nessun motivo, né pubblico né privato, si possono violare le regole: ed
è qui la differenza fondamentale
con la cultura marxista che in i valori in cui crediamo, le regole
nome di alcuni obiettivi giustifica cui dobbiamo ispirare la attività
la violazione delle norme. Che pubblica, la ragione stesa di fare
p o l i t i c a .
motivo c’è di fare poEcco
perché
litica se non si affercombatto per cremano questi princiare
una
p
i
?
liberaldemocrazia
La CDL non solo
seria, ecco percontraddice questi
ché non accetto
principi, cosa che
che in opposiziopuò capitare a tutti
ne alla sinistra
perché anche i midobbiamo trangugliori sbagliano.
Manda un messaggiare tutto. Forse non capisco
gio costante che
tante cose, forse
queste idee non seril mondo cambia.
vono a niente, che
On. Mario Segni
Può darsi. Io su
la legge si fa e si
queste cose non
viola tranquillamente, che i valori da seguire sono al- cambio.
tri. E allora è vero che le costru- PS Se sei d’accordo, e se ne hai
zioni di Villa Certosa, il processo voglia, dammi un cenno di rispoPreviti e la legge Gasparri sono sta. Se non sei d’accordo, a magpiccole cose rispetto ad altri dram- gior ragione ti prego di scrivermi.
mi, ma dietro quelle piccole cose
Mario Segni
c’è qualcosa di enorme che sono
SEGNI: RIFORMA SCIAGURATA CI VUOLE LA COSTITUENTE
“Passa alla Camera una riforma sciagurata che ingessa il Paese. – Dichiara Mario Segni - L’Italia ha bsogno di tutt’altro, di un’Assemblea
Costituente che invece di dividere riunisca l’Italia e sia in grado di rilanciare il sistema Paese e metterlo in grado di rispondere alle sfide mondiali
dei prossimi anni.Due coraggiosi riformisti gli Onorevoli Michele Cossa e Bobo Craxi hanno avuto il merito di dirlo apertamente davanti al
Parlamento. E’ la strada che dobbiamo continuare.
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