Dalle «vasche termali» delle Antiche Terme
riemerge la storia del Comune dʼIschia
LʼVIII edizione della Settimana della Cultura (3-8 aprile 2006), organizzata dalla Soprintendenza Archivistica per la Campania, ha come centro il Comune dʼIschia per un evento che
si pone in contrasto, positivamente, con lʼindifferenza sempre imperante verso quel complesso
di carte e di fascicoli su cui è segnata tanta storia del paese: il recupero e la valorizzazione
dellʼarchivio che, secondo quanto dice il sindaco Giuseppe Brandi, «rappresenta un itinerario
da percorrere prima ancora che una meta da raggiungere, al fine di assicurare la trasmissione
alle future generazioni di una parte rilevante della storia dellʼisola dʼIschia, conservata tra le
polverose pagine dei volumi e dei documenti che ci si appresta a restituire alla piena fruibilità
della comunità isolana e degli studiosi dopo anni di colpevole degrado ed abbandono».
Perché però a questo decisivo passo faccia seguito veramente la concreta possibilità di «riconsegnare ai cittadini un bene presente solo nella memoria dei più anziani e completamente
sconosciuto alle nuove generazioni», occorre che si realizzi in tempi brevi il restauro del salone delle Antiche Terme Radioattive Comunali, per ospitare in modo permanente il riemerso
archivio comunale.
Intanto è possibile constatare e scoprire i primi risultati dellʼopera portata avanti dal Soprintendente Archivistico per la Campania, Maria Rosaria de Divitiis, e dai suoi collaboratori, le dottoresse Angela Spinelli e Maria Antonietta Tagliatatela in una mostra presentata
presso la Biblioteca Comunale Antoniana.
Un altro evento inserito nella Settimana della Cultura è la mostra di documenti dellʼArchivio
Diocesano di Caserta dal 1500 al 1800 (Caserta, Curia Vescovile, Salone SantʼAugusto: 3/7
aprile 2006), presentata con il titolo: Le Carte della Diocesi raccontano la città. «Con la tutela rivolta alla conservazione - scrive il Soprintendente archivistico per la Campania, Maria
Rosaria de Divitiiis - si propongono alla fruizione e quindi alla valorizzazione le incredibili,
preziose testimonianze storico-artistiche, architettoniche, archivistiche e librarie che la Chiesa ha realizzato e prodotto in tutti i luoghi delle città, grandi e piccoli, tra cattedrali, basiliche,
chiese, conventi e complessi devozionali che rendono attrattori di eventi culturali e di ricerca
anche remoti luoghi di montagna del nostro Paese».
Per quanto concerne lʼisola dʼIschia riportiamo i seguenti scritti.
La cultura dellʼarchivio
Non è il caso di sottacere la sconcertante situazione
e lo stato di conservazione dellʼarchivio storico del Comune di Ischia, verificati alcuni mesi fa dal funzionario
di questa Soprintendenza, se lo stesso sindaco Giuseppe
Brandi nel suo intervento parla “di colpevole degrado
ed abbandono”. Dopo la raccapricciante scoperta che
parte del patrimonio documentario era collocato nelle
ex vasche termali, la dottoressa Tagliatatela, grazie al
fondamentale sostegno del Segretario Generale, dott.
Amodio, e poi del prezioso intervento della dottoressa
Buono, si è fortemente impegnata per la “riemersione”
dei faldoni, registri e tante altre carte di questo Archivio. Ed ora, avendo lʼobiettivo di portare a conoscenza
dei cittadini di Ischia, da una parte delle responsabili-
tà oggettive di questa privazione della loro memoria
e dallʼaltra del recupero intrapreso con il fattivo impegno del Comune, come primo risultato inauguriamo
questa significativa mostra per lʼVIII Settimana della
Cultura che impegna la nostra Soprintendenza in diversi centri della Regione. Devo ricordare che alla notizia della situazione archivio-vasche termali (un vero
ossimoro per chi rifletta minimamente sulle condizioni
in cui vadano conservate le carte, innanzitutto in luoghi
asciutti e ben areati) mi sentii molto avvilita, perché
dovevo constatare ancora una volta come da qualche
decennio sia scomparsa la cultura dellʼarchivio, proprio nei luoghi più famosi nel mondo, più fiorenti per
il turismo, storia antica e bellezze naturali e proprio
ora che la più aggiornata normativa (quella del testo
unico n. 490 del 1999 e poi del Codice per i Beni Cul-
turali, D.Leg. n. 42 del 2004) pone la responsabilità
degli archivi comunali direttamente e con diversi livelli sanzionatori in capo ai Sindaci. Comunque si deve
accogliere con ottimismo ed è opportuno festeggiare
lʼinaugurazione della mostra in questa VIII Settimana
della Cultura che simboleggia e vuole comunicare che
lʼarchivio è riemerso, dallʼoblio, dallʼincuria e che sarà
puntualmente riordinato, ben condizionato ed allocato opportunamente. Senza facili entusiasmi perché il
lavoro sistematico, dopo questo primo intervento, che
ha dato minima dignità al recupero e possibilità di un
primo censimento dellʼesistente, dovrà proseguire con
cura e buona volontà da parte dellʼAmministrazione,
favorendo un progetto che dovrà aver rispetto e risanare il colpevole degrado per lʼincuria anche per il lavoro di riordinamento effettuato, da valenti archivisti
di questa Soprintendenza, anni addietro. Si potrà così
tentare di ritrovare le carte più antiche dei Parlamenti
del 1788 e altro che viene menzionato nelle relazioni
elaborate mentre per ora si risale alla storia del Comune come istituito a partire dal decennio francese in cui
pure si rilevano ancora vuoti nella serie delle delibere
del decurionato. Si esprime anche lʼauspicio che alla
prossima occasione lo spazio del Salone delle Antiche
Terme Radioattive Comunali restaurato possa avere
ripreso la sua piena funzionalità per esposizioni, tradizionali eventi e concerti raccontati in alcune immagini di giornali e opuscoli che il Comune conserva. La
mostra è arricchita da fotografie che costituiscono la
documentazione della sistemazione dellʼarchivio storico già avviata. A questo punto desidero ricordare la
collaborazione archivistica della dottoressa Angela
Spinelli, anche lei funzionario di questa Soprintendenza, e il supporto di Gigi Viglione per la grafica. Quel
che resta sperare è che possa emergere dallʼarchivio o
da altre istituzioni, o collezioni private qualche raccolta di antiche fotografie, una fonte documentaria che è
fortemente considerata per la validità che si affida alla
fotografia, come supporto indispensabile per la ricerca,
per gli approfondimenti di tanti aspetti della vita materiale del nostro passato.
Maria Rosaria de Divitiis
Soprintendente Archivistico per la Campania
La storia di una città è leggibile nei suoi documenti
La Settimana della Cultura, principale evento del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, giunge
questʼanno alla sua ottava edizione. Nel quadro delle
manifestazioni promosse dalla Soprintendenza Archivistica per la Campania, lʼidea di scegliere Ischia, tra
i comuni della provincia di Napoli, nasce dallʼintento
di dare diffusione alla Città del recente recupero del
proprio archivio storico municipale. Si vuole, con una
mostra documentaria, comunicare agli ischitani che tra
non molto potranno riappropriarsi delle loro memorie civiche che rischiavano di andare disperse a causa dellʼincuria degli uomini. Un patrimonio culturale
è formato da testimonianze artistiche e documentarie
e se le chiese, i monumenti, gli edifici, i quadri sono
sicuramente più di facile approccio e di maggiore fruibilità, non bisogna trascurare che la storia di una Città è
leggibile nei suoi documenti. Nellʼarco di questʼanno è
stato fatto sicuramente molto per il recupero dellʼarchivio del Comune e le foto, esposte in mostra, sono una
testimonianza “dellʼarchivio riemerso” dalle ex vasche
termali. La competenza e sensibilità dimostrata nel
settore archivistico comunale dal Segretario Generale,
Giovanni Amodio, nonché la sua tenacia, hanno reso
possibile che lʼarchivio cambiasse “veste”, anche per il
prezioso aiuto di Antonio Lumio, Raffaele Mirabella e
Mario Pilato. Inoltre se oggi, a breve tempo dal recupero, si è realizzata una mostra documentaria, è pur grazie
4 La Rassegna dʼIschia 2/2006
alla professionalità e al vivace entusiasmo per il mondo archivistico della dottoressa Assunta Buono a cui va
riconosciuto il merito del certosino lavoro impiegato
nellʼarchivio storico comunale della sua Città. Molto
ancora si dovrà fare per rendere in futuro i documenti
accessibili agli studiosi e a tutti coloro che vorranno
scoprire le proprie radici culturali. Sarà necessario iniziare, quanto prima, lʼordinamento di quelle carte che
pur apparendo spesso “vecchie e polverose”, rappresentano un bene prezioso perché garantiscono la sopravvivenza della nostra identità culturale. La mostra
rappresenta un esempio del patrimonio documentario
e librario di proprietà del comune dʼIschia. Ad aprirla
è lʼantico diario delle “clarisse isclane”, datato 15751911, del Convento di S. Maria della Consolazione,
divenuto di proprietà comunale durante il decennio
francese (1806-1815).
Il 2 agosto 1806 Giuseppe Bonaparte emanò, nel
Regno di Napoli, la legge per lʼeversione della feudalità avviando così un procedimento che portò (con
la successiva legge del 13 febbraio 1807 e con quella
di Gioacchino Murat del 7 agosto 1809) alla soppressione dei monasteri e allʼincameramento dei loro beni.
Un manoscritto di notevole interesse è inoltre la platea
dei territori della famiglia Polverino, risalente al 1740.
Continuando il nostro percorso, oltre a tanti altri documenti selezionati in archivio e ad altri volumi pregiati
della biblioteca comunale, troviamo esposti in bacheca
due registri del Decurionato. Nella delibera, datata 20
ottobre 1827 si discute dellʼeventualità di progettare un
porto nel lago, in unʼaltra del 17 settembre 1854, anno
dellʼinaugurazione del porto dʼIschia, si legge che il
Comune, venendo a mancare lʼintroito derivante dalla
pesca, fa richiesta dʼindennizzo “per la perdita del lago
ridotto a porto”. Di notevole interesse è la relazione
sulle acque termali, stilata dal professor Silvestro Zinno il 14 maggio del 1881 che fa unʼapprofondita analisi, qualitativa e quantitativa, delle acque minerali. È
proprio «...in virtù della loro importanza», come troviamo scritto nel documento, «che il municipio dʼIschia
ha fatto sorgere uno stabilimento balneare a proprie
spese, la cui costruzione è stata affidata allʼarchitetto
Giuseppe Florio. Lo stabilimento, or ora costruito, offre tutte le comodità richieste al bisogno, è spazioso
ed elegante… non è inferiore ai migliori stabilimenti
dʼEuropa». Le pagine della relazione presentano purtroppo molte tracce di muffa e per evitare che si perda
testimonianza del loro scritto è necessario provvedere
quanto prima ad un loro restauro. Nellʼarchivio storico
del Comune si conserva, inoltre, il carteggio riguardante lʼonorificenza concessa dalla Città dʼIschia allʼonorevole Benito Mussolini. In mostra, insieme ad altri
atti che testimoniano tale evento, troviamo la delibera
del 4 agosto 1923, con cui «il Consiglio Comunale...
esprimendo ammirazione e gratitudine per provvidenze a favore del Mezzogiorno dʼItalia e particolarmente
Napoli e provincia acclama onorevole Mussolini cittadino onorario isclano al grido di viva lʼItalia». Del
7 agosto dello stesso anno è il telegramma, a firma del
Presidente del Consiglio, in cui si leggono le testuali
parole: «Sono fiero di essere cittadino onorario vostra
isola bellissima che amo e grido con voi viva la nostra
adorabile Italia».
Il percorso espositivo si chiude con le lettere inviate
dai militari della Seconda Guerra Mondiale, alcuni dei
quali prigionieri nei campi di concentramento, ai loro
familiari. Le missive erano allegate, come richiesto dal
Comune, alle domande di sussidio straordinario inoltrate dai parenti «dei militari alle armi in condizioni di
bisogno». Non è stato un caso chiudere la mostra con
un argomento così forte e toccante che invita ancora
una volta a riflettere sullʼimportanza del documento
come fonte della nostra storia. Per non dimenticare,
salvaguardiamo la memoria.
Maria Antonietta Taglialatela
(Soprintendenza Archivistica per la Campania)
www.foriocultura.it
Forio mette in rete il suo patrimonio culturale
Forio alla riscoperta del suo passato. Storia e turismo una relazione
possibile è un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale foriano. Voluto dal Comune di Forio, è
stato realizzato dal Dipartimento di
Discipline Storiche “Ettore Lepore”
dellʼUniversità degli Studi di Napoli
Federico II e finanziato dalla Regione Campania, in modo particolare
dallʼAssessorato di Marco Di Lello.
La scelta del Comune di affidarsi
ad unʼistituzione altamente specializzata come lʼUniversità non è stata
casuale. Da qualche anno, infatti, il
Dipartimento ha avviato unʼintensa attività di sperimentazione dellʼapplicazione dellʼinformatica alla
ricerca storica, bibliografica ed archivistica e ha attivato un Corso di
perfezionamento in Saperi Storici e
Nuove tecnologie, che è oramai una
realtà didattica consolidata, con la
partecipazione di docenti e studiosi
del campo provenienti da diverse
università italiane.
A loro è stata affidata la realizzazione di un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale foriano,
che contribuisca ad avvicinare la cittadinanza ad un patrimonio spesso
avvertito come estraneo, e a modificare nel tempo lʼimmagine turistica
di Forio tradizionalmente associata
al turismo di massa.
Obiettivi ambiziosi, ma possibili,
da perseguire attraverso un corretto
programma di valorizzazione e di
divulgazione, che coinvolge gli abitanti, gli studiosi, le scuole, gli ope-
ratori turistici ed i turisti. I primi risultati di questo intenso lavoro, che
abbraccia in un unico sguardo retrospettivo, le risorse culturali foriane,
sono visibili allʼindirizzo www.foriocultura.it da cui si accede al portale Forio Cultura. Un patrimonio da
scoprire.
Forio Cultura, una grande banca
dati on line, è concepita come un
sistema informativo aperto, ciò significa che questo grande gestore di
contenuti è destinato ad incrementarsi nel tempo sia con successivi
contributi, frutto di nuove proposte
culturali, come scavi archivistici, bibliografici e artistici, condotti presso
giacimenti documentali anche esterni al Comune, sia con proposte, che
si spera giungano da una opinione
La Rassegna dʼIschia 2/2006
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La storia del Comune di Ischia