TeaTro Sociale di como
duecenTo anni di SToria
1813 -2013
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TeaTro
Sociale
di como
duecenTo
anni di SToria
1813-2013
Carolina Coduri Zerboni nasce e vive a Como. Lascia presto l’insegnamento nelle scuole che allora
si chiamavano ‘speciali’ e sceglie di dedicarsi completamente alla famiglia.
Dal 2004, per una serie di casualità, riscopre una sua passione, la ricerca. Incomincia a dedicare tempo
alla lettura e ad apprezzare sempredi più il silenzio che regna nelle biblioteche e negli archivi.
Nel 2004, come consigliere dell’Ardiscie Spera, la prima società ginnastica cattolica di Como, ha l’incarico di realizzare le ricerche perpoi diventare la curatrice e redattrice del libro per il centenario:
C.S. Ardisci e Spera 1906. Centoanni di storia. Nel 2007 porta a termine la ricerca e stesura de La
strada della Carità, realizzata perl’80° anniversario della Casa Vincenziana di Como. Nel settembre
2013 cofirma per il quotidiano La Provincia di Como il volume Duecento. La straordinaria storia
del Teatro Sociale di Como.
Stampato dicembre 2013
Sommario
Prima parte:
Il lungo iter per la costruzione del teatro Sociale.
In passato scrissero
1
Dai primi passi al rogito
5
I bandi
24
C’era un castello
26
Sù il Teatro
28
1813: che anno!
Giuditta Pasta
Sthendhal
Nasce Richard Wagner
Nasce Giuseppe Verdi
Inaugurazione del Teatro Sociale
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37
39
41
Le opinioni sull’architettura
Ugo Foscolo…
44
Accadeva in quei giorni
Che problema muoversi di notte!
A Como- al teatro Sociale- In Italia
48
49
Società del Casino
Sala Bianca
52
Personaggi illustri al Sociale
Niccolò Paganini
Franz Liszt
54
55
Modifiche
Viene abbassata la piazza
Si illuminano i palchi
57
59
Dal 1848 al 1900
Cinque giornate di Como
Il primo maestro Direttore
1855. Anno terribile
Hayez: Como-politica e arte.
Fatti curiosi
Il Pio Istituto Filarmonico Teatrale
Illuminazione a gas
La questione del Teatro Sociale
Arriva l’elettricità
I quotidiani scrivono
No gas nei palchi
Commemorazione Voltiana
Un devastante incendio
A Como finalmente il Ballo Excelsior
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79
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86
90
93
Dal 1900 al 2002
Pietro Mascagni e altri compositori
Un sonetto per il Sociale
1913: solisti sono i concittadini
Il pubblico a teatro: descrizione
Arturo Toscanini dirige
Centenario della morte di Volta
Carla Porta Musa e i suoi ricordi
Il sabato fascista
Locandine particolari
Il teatro e la politica: corrispondenza
Per il 50° della morte di Verdi
Artisti e stagioni liriche
Teatro di Provincia: reggia di musica
Magda Olivero
1984 Il Sociale chiude
1988 Il Sociale è rinato
2001 una convenzione
97
100
102
103
104
106
107
109
111
112
119
121
126
127
129
130
132
La Svolta. La nuova vita del Sociale.
As.Li.Co.
Gli ultimi restauri
Riccardo Muti
Presentazioni stagioni notte 2010-2013
Il Cinema
La Prosa
133
134
135
136
137
139
L’Arena del Sociale
Prima utilizzazione
Spettacoli- Intestazioni- Corrispondenza
Teatro di Marionette Meccaniche
L’Arena cambia
La Facciata sud: trasformazioni
140
141
150
151
153
I Presidenti hanno scritto
155
Auguri- Evento
Auguri a Verdi e a Wagner
Auguri al Teatro Sociale
I Carmina Burana.Evento
158
159
160
Seconda parte: opere e artisti
1813-2013
Il Teatro :“200 meglio di uno”
Teatro Sociale. Stagioni liriche
Teatro Sociale As.Li.Co. Stagioni Liriche
Il Ballo
La Prosa
Cinema
166
168
183
194
200
219
I Presidenti
Bibliografia
211
213
Ricerca
1813-2013
“É questa la lunghissima storia ripercorsa con l’aiuto delle testimonianze di coloro
che furono e che sono gli artefici di tale stupenda realtà.
Ciò che conta nella vita dei singoli e delle istituzioni civiche e culturali è la
continuità delle opere e dei sentimenti, il vincolo, cioè, che lega agli spiriti che ci
hanno preceduto.
Gli antichi dicevano che la morte è un ritorno; che ricordare gli scomparsi li
avvicina al nostro cuore”.
Tali pensieri, riportati dalla presentazione della
stagione lirica 1961 del Teatro Sociale,
sono stati il cardine e il filo conduttore di questa
ricerca-racconto che ha attirato così tanto il mio
interesse da rimandare giorno dopo giorno il
momento di mettere la parola “fine”.
Carolina Zerboni Coduri
1
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
L’avv. Gilberto Bosisio, 1 Presidente dei Palchettisti, nel prologo del libro
“I centocinquant’anni del Teatro Sociale” 1913-1963 pag.8
“Mi limito a far rivivere alla nostra memoria coloro che ci hanno preceduti nella famiglia dei
palchettisti. Sentiamo in loro vibrare sentiamo in loro l’amore per la nostra città tale da portarli
all’audacia prima di costruire e poi di mantenere in efficienza uno dei migliori e più rinomati
Teatri d’Italia…
I nostri antenati ritennero di fare, con la costruzione del Teatro, altra opera altamente di
decoro per Como, in uno slancio di fede nell’arte, considerata e ritenuta come manifestazione
di spirituale elevazione.
Il Teatro è nostro, è di noi Palchettisti ed in questa affermazione sentiamo tutta la
responsabilità di essere i continuatori dei nostri maggiori.
Essi vollero il Teatro non per una soddisfazione personale ma, pur nel rispetto dei diritti di
proprietà, lo vollero perché la città venisse ad essere dotata di un ente che potesse essere
considerato veramente un cenacolo d’arte cui la popolazione avesse la possibilità d’accedervi.
l nome di “Sociale” è indicativo, sia per sanzionare una comunione di intenti e di sacrifici, sia
per indicare la volontà finalistica che, nel rispetto della proprietà e per concorde volere dei
palchettisti proprietari, potesse tendere ad uno scopo di interesse sociale”.
1
Da”Primati e Singolarità della Provincia Lariana” Enrico Lecci 1971 pag.168-170
Gilberto Bosisio, Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Como, ebbe tra le altre cose il merito di far passare la Villa Monastero di
Varenna all’Ente Villa Monastero per divenire sede dei corsi internazionali di alta cultura che da allora ogni anno richiamano i più famosi
scienziati del mondo insieme con gli esponenti delle diverse discipline; e da allora la Scuola Internazionale di Fisica vi tiene i corsi
d’aggiornamento..
Il 18 luglio 1954 a Varenna arrivò Enrico Fermi il famoso scienziato che nel 1942 creò il primo reattore nucleare. Lì vi tenne la sua ultima
lezione: era il 6 agosto. Tornato in America morì il 28 novembre dello stesso anno.
.
2
Ricerca
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Ora, come allora…
“É importante richiamare alla memoria momenti storici del nostro Sociale”.
1904
Mario Cugnasca scrive:
Da “Musica e Musicisti” Il Teatro Sociale di Como. 1908 Biblioteca Comunale. Opusc.356
Como, “la piccola fiera tessitrice”
Como, “la città dove l’arte non va disgiunta dall’esplicazione della vita civile”
“A Como, la piccola fiera tessitrice, la Sultana del leggendario lago dei poeti, convergono nella
bella stagione numerosissimi i forastieri e ci vengono invitati dall’universale celebrità pittoresca
dal Lario, da quelle rive molli d’incanto, ricche di colori e di ville, da quelle sponde incantate
dove la vita scorre tutta un’armonia, dove non si vorrebbe mai morire. E una volta qui, non
finirebbero mai d’ammirare estasiati il mio lago azzurro fra le sponde fiorite…
Como è sempre la piccola ma famosa città per gagliardia di lavoro, per ricchezze d’industria, per
prosperità nobilmente e legittimamente guadagnata; Como è la città più ricca di patrimonio
artistico e dove l’arte appunto non va disgiunta dall’esplicazione della vita civile…
E non sarà fuor di luogo richiamare alla memoria i momenti storici più importanti del nostro
Sociale, che se non è un miracolo d’architettura, oggi può senza dubbio gareggiare coi migliori
teatri d’Italia.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Dal Lario, da quelle rive molli d’incanto, ricche di colori e di ville
Villa Balbianello che occupa il Dosso d’Avedo.
Da Castelli Basiliche e Ville 1991 pag.190-192
Stendhal scrisse: “Ha un aspetto rude quasi di un lago scozzese”.
Ma Silvio Pellico2 scrisse in una lettera inviata al fratello:“Benedetto Balbianino! Vi passerei
tutta la mia vita tanto è romanzesco, poetico, magico questo soggiorno”.
Dal loggiato del Balbianello, eretto a fine ‘700 dal proprietario cardinale Angelo Maria Durini, si
abbracciano in un solo sguardo due golfi, chiamati dallo stesso cardinale “il lago di Diana” e “il
lago di Venere”, con la possibilità di ammirare da un lato l’isola Comacina e dall’altro la
Tremezzina.
Il Balbianello fu sempre un laboratorio culturale: letterario, con il cardinale Durini (anche il
Parini fu suo ospite), politico, con il conte Luigi Porro Lambertenghi, al quale passò la villa.
2
Silvio Pellico fu segretario del conte Luigi Porro Lambertenghi e istitutore dei suoi due figli. Arrivò al Balbianello nel 1816 e vi trascorse anche la
notte precedente all’arresto avvenuto a Milano il 13 ottobre 1820.
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Ricerca
1813-2013
I primi passi
Da Como e la sua convalle di Matteo Gianoncelli
Como - 1764
Nasce la Società del Teatro
Già tre secoli fa i comaschi non si accontentarono “dei godimenti e delle bellezze naturali che Dio aveva loro
donato a profusione” e difatti, come dice una vecchia cronaca, fin dall’anno 1764 sentirono il bisogno di costruire
un teatro che avesse per scopo “di dare un divertimento onesto alla città e principalmente al reggimento
austriaco, di guarnigione a Como”.
Da Centocinquantanni di storia Teatro Sociale pag.45
3
Fu la “Società del Teatro”, sorta in quell’anno, e di cui facevano parte i marchesi Giorgio Porro Carcano,
Gian Battista Raimondi, Galeazzo Odescalchi, i conti Marco Paolo Odescalchi, Giuseppe Muggiasca, Claudio Gaggi
Coquio, Pietro Paolo Parravicini e Francesco Guaita,
che si attivò per costruire un Teatro interamente di legno che fu insediato nel Palazzo di Giustizia. (Broletto).
In forza di quella stipulazione derivarono però tutte quelle deturpazione del Broletto che in parte sono visibili nelle
stampe ottocentesche. L’alzamento del palazzo con l’apertura di tre orrende finestre a mezzaluna nella facciata, lo
spostamento del balcone, e altre barbare fatture cui aderirono inspiegabilmente anche i fabbricieri del
Duomo.(Tale sconcio durò fino al 1899 quando, in occasione del Centenario della Pila Voltiana, il Broletto fu
restaurato nella sua genuina architettura).
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L’atto notarile rogato da Giuseppe Gorini il 7 giugno 1764.
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
il Teatro del Broletto 1764
Lo scopo principale di quel momento fu quello di costruire un degno teatro. Nei primi anni del ‘700, e
fino al 1750 circa, nel Broletto si utilizzava a tale scopo un locale ma era “ben misera cosa”.
Quindi nel 1764 venne realizzato…
Da Vita teatrale in Lombardia: l’opera e il balletto. 1982 pag.19
Venne realizzato un teatrino di legno progettato nel Salone del Broletto da Battista Innocenzo Colomba
con ben cinquantasei palchi su tre ordini.
Che spettacoli?
Da supplemento de La Provincia del 23 Ottobre 1888
Melodrammi buffi, opere di Cimarosa e Paisiello e balletti fantasmagorici.
A proposito di questo teatro Angelo Luzzani in “Ottantanni di vita del Teatro Sociale” (Biblioteca
comunale) scrisse:
“Degno di menzione il magnifico ricevimento dato la sera del 21 giugno 1769, in onore dell’Imperatore
Giuseppe II, il quale si degnò di visitare le dame nei loro palchetti.
Alla venuta dei francesi si introdusse l’usanza dei grandiosi balli popolari i quali, se davano modo di sfogare
le intemperanze della Rivoluzione, non meno muovevano il disgusto degli aristocratici”.
Il Teatro, aperto nel Carnevale del 1764, chiuse nel 1808.
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Ricerca
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Como e le opere pubbliche
Che cambiamenti in quegli anni!
Da Como e la sua storia.1993 pag.186
L’aumento demografico impose una nuova espansione edilizia: all’inizio del secolo gli
spazi liberi nella città murata e nei borghi cominciarono a ridursi, rendendo necessario
sopraelevare le case medioevali (in genere costituite da soli due piani) per recuperare spazi
abitativi. Si riduce anche l’estensione delle aree libere a ridosso delle case, in precedenza
utilizzate per giardini e orti, e ora saturate da nuove costruzioni residenziali o utilitarie.
Ma lo sforzo maggiore venne concentrato dal regime napoleonico nelle opere pubbliche e
nelle strutture collettive.
Tra il 1806 e 1808 venne portata a termine la realizzazione della nuova e grandiosa strada
tra Como e Milano allacciando il Comasco alla Liguria attraverso la strada dei Giovi. Nel
primo tratto fuori le mura di Como, fino a Camerlata, essa prese il nome di Napoleona.
Per l’aspetto urbanistico, estetico e igienico di Como venne istituita nel
1808 La Commissione d’Ornato
che si limitò ad approvare le modifiche dei
prospetti
Nella sede ricavata dall’ex convento di S. Cecilia, su progetto di Simone Cantoni,
entrò in funzione
1809 Il Liceo-Ginnasio
E sempre nello stesso edificio terminò la costruzione
1811 della nuova Biblioteca e del Seminario maggiore
Sempre nel 1811
si iniziò la costruzione del
Cimitero monumentale di S. Abbondio
e del Teatro Sociale
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
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Como e il Teatro Sociale
1807 Sorse l’esigenza
di una nuova sede per l’Archivio Notarile Dipartimentale di
Como. Viene proposto un cambiamento
Quale sede per l’archivio notarile?
Nei locali occupati dal primo vecchio Teatro.
Quale sede per il nuovo teatro?
Il prefetto Vismara propose alla Società del teatro, in cambio della rinuncia ai diritti
sul salone del Broletto, un’area di proprietà del Demanio, quella del Castello, del
luogo delle Rovine, con la fossa adiacente.
Dall’Archivio dei palchettisti del Teatro Sociale
Da Teatro Sociale di Como Centocinquantanni pag.50-51
Al tempo della nostra storia il “Luogo delle rovine” apparteneva al Demanio. E non si
sapeva che farsene di un Castello ormai inservibile a scopi militari.
Per erigere questo nuovo Teatro fu convenuto di radere al suolo il Castello.
Non tutti erano d’accordo su questo punto.
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Quante riunioni, quanti atti!
Ecco il “cammino” che va dal 1807 al 1813
Dal primo teatro
Attraverso l’abbattimento del Castello al
Teatro Sociale
Dopo 11 atti (pag. 11-23)
si arrivò il 17 aprile 1811, al rogito.
Stabilite le proprietà si iniziarono i lavori di abbattimento e costruzione.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
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1807
30 Dicembre
Dall’Archivio di Stato-Como- Gaetano Perti- Busta 4983- Atto 331- fotocopie di testi originali
L’ing. Zambra incaricato dalla Direzione Dipartimentale del Demanio per una perizia
esprime il suo rispettoso parere, cioè
che ambedue le torri non si dovessero abbattere
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1813-2013
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1808
risposero all’offerta del prefetto
Gennaio
Li comproprietari del Teatro risposero che l’offerta non poteva “non riconoscersi
plausibile sotto tutti i rapporti” ma bisognava appianare alcune difficoltà relative agli
impegni che la Società aveva contratti.
26 Febbraio
Si raggiunge un
accordo tra le Autorità e i Proprietari del Teatro e si stabiliscono norme e condizioni.
I Documenti
Archivio di Stato-Como Gaetano Perti - Busta 4983 Atto 331
Como nella Prefettura Dipartimentale del Lario li ventisei Febbraio milleottocentootto.
Convocati e congregati avanti il Sig. Prefetto Dipartimentale gli infrascritti proprietari dei Palchi
nel Teatro di Como, e proposto dal medesimo il progetto della cessione del circondario del Teatro
stesso affine di costruirvi l’Archivio Notarile Dipartimentale, contro la cessione gratuita dell’area
del Castello e fossa interna, affine di erigere un nuovo Teatro più solido più capace e più decoroso,
hanno li predetti
sottoscritti Proprietari convenuto ne seguenti che per quanto li riguarda promettono
individualmente di mantenere sotto l’obbligo della rispettiva persona e beni, o come nelle forme
ordinarie di ragione.
Appuntamenti stati assentati dai sottoscritti Proprietari di Palchi nel Teatro di Como.
Teatro di Como da fabbricarsi sull’area del Castello ed adiacente Fossa nell’interno della Città.
Per la costruzione del nuovo Teatro sarà aperta una sottoscrizione fra i proprietari de Palchi nel
Teatro attuale.
I Proprietari stessi conserveranno le aree rispettive, tanto riguarda al numero, che riguardo alla
Situazione materiale, e non concorreranno che alla spesa della nuova costruzione Per base della
Società, e per norma della spesa si ritiene il disegno presentato dal Sig. Ingegnere Cusi.
A norma di questo essendo aumentati il numero dei palchi, il maggior numero sarà inserito nel
centro della fila, conservando così la situazione dei palchi attuali.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
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I Palchi eccedenti il numero de’ Palchi attuali saranno venduti, coll’alienazione dell’area al pubblico incanto. Gli
acquirenti adivenuti così proprietari Palchettisti concorreranno, come gli altri descritti all’art. 2, alla spesa della
nuova costruzione.
La proprietà del Teatro è dei Proprietari dei Palchi.
Viene nel loro seno scelta una Commissione, ed il numero de Delegati verrà successivamente determinato, come
pure la durata di loro funzioni.
Il Teatro sarà fatto di vivo. I Palchi saranno serviti da un Camerino.
Il Teatro avrà tre ordini.
Nel terzo ordine saranno conservati quattro Palchi a profitto del Teatro, sui quali non sarà ripartita la spesa; vi sarà
inoltre il solito Loggione.
Il numero de’ Palchi non sarà minore di venti per ogni fila, ne maggiore di N.24.
Il numero è determinato entro i prescritti limiti dalla Commissione, a norma della maggiore, o minore ricerca de’
Palchi, senza attenzione delle dimensioni stabilite per essi in disegno, e saranno inseriti come all’art. 4.
Il riparto della spesa viene eseguito sopra tutti i Palchi egualmente riguardo alla prima, e seconda fila, ed un terzo
meno riguardo della terza.
Non si intraprenderanno le opere per la costruzione del nuovo teatro, se non sono vendute interamente tutte le
aree.
Il Pagamento del prezzo delle aree sarà fatto immediatamente dopo l’intera costituzione della Società, e questo
sarà un fondo per le prime spese. Quello de’ Palchi sarà diviso in rate, a norma dei contratti che verranno stabiliti
mediante pubblica asta, riguardo però alle sole opere che ne sono suscettibili.
Potendo avvenire che sia per riconoscersi in appresso conveniente qualche variazione sul disegno di cui all’art.3,
questa sarà proposta alla Società intera, e da quella assentata, quando però sia di qualche importanza, o prestasse
alterazione al Disegno stesso tanto in più, che in meno.
Perché il numero degli interessati non abbia a portar confusione nel sistema amministrativo, ed a paralizzare le
operazioni dei Delegati viene stabilito che nelle adunanze generali, quando siavi raccolto il numero de votanti
corrispondente a due terzi, debba prevalere la maggioranza, ed obbligare il numero intiero degli interessati stessi.
In queste convocazioni, saranno ammessi i procuratori.
Il numero de’ voti è uguale al numero de’Palchi, per cui un solo proprietario potrà essere ammesso a dar più
voti. La spesa del nuovo Teatro viene calcolata a £ 104000 di Milano come da minuta unita al disegno: in essa però
non è compresa la prima apertura che sarà a carico de’ Palchettisti, dedotti gli introiti.
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Questo dato però non si ritiene che per approssimazione. Viene conservato il Palco centrale al Governo, il quale
sarà ornato a carico della Società, non compresi però i mobili.
I legnami, ed altro costituenti l’attuale Teatro dovranno essere trasportati un mese dopo il Carnevale dell’anno
1809 verificandosi a cessione gratuita in assoluta proprietà del Castello. Questi effetti sono a profitto della nuova
società.
Chi non vorrà concorrere alla spesa della rifabbricazione del proprio Palco, potrà venderne l’area e ciò entro lo
spazio di tre mesi decorribili dalla formale cessione menzionata nell’art. 19 onde non impedire la completazione
della Società. Passato detto termine l’area è perduta per esso a meno che non acceda alla nuova società.
I Proprietari, così detti, dell’attuale Teatro conserveranno per loro conto individuale le aree, che sono ora di
proprietà libera dei Proprietari stessi.
Sarà mantenuto se e come di ragione della Municipalità il diritto per la conservazione di un palco il quale sarà
ceduto in ogni caso fra quelli riservati in terza fila a profitto del Teatro, quando però concorra alla spesa della
ricostruzione.
Formata interamente la Società verrà proposto in nuova unione l’articolo della dote che si ritiene indispensabile,
anche per la manutenzione materiale del Teatro.
Innocenzo Odescalchi….
Il Prefetto Dipartimentale ordina che il presente appuntamento sia iscritto sui registri d’ufficio, conservato negli
atti per l’interesse del R. Governo in quella parte che si riferisce a cessione dell’aula del Teatro attuale, e ne sia
inoltrata copia a S. G. il Ministro della Giustizia, perché sia accordata la proposta permuta. Il prefetto..
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
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1809
31 Gennaio
Il Consiglio Comunale acconsente alla cessione del
Circondario dell’attuale Teatro (cioè il Broletto)
Fra gli appuntamenti presi dal Consiglio Comunale di Como e uniti il giorno 31 Gennaio 1809 leggesi il
seguente:
A.3 Proposto il Rapporto del Sig. Podestà in data del giorno 25 Gennaio corrente che ha per oggetto i
diritti che potrebbe avere il Comune sull’area del Teatro attuale, e sulla conseguente conservazione di
un Palco nel Teatro nuovo che si vuole fabbricare.
Lettasi la lettera 23 Gennaio N. 1564 del Sig. Cav. Prefetto, con cui ingiunge di convocare il Consiglio
per avere il di lui voto in merito alla suddetta nuova riedificazione del Teatro che si vuol fabbricare
sulle rovine del Castello.
Lettasi pure gli appuntamenti presi nel giorno 26 Febbraio 1808 da’ Proprietari dell’attuale Teatro per
adivenire alla costruzione del nuovo innanzi al Sig. Cav. Prefetto.
Fattasi quindi la proposizione dal Sig. Presidente se il Consiglio Comunale è per conferire al di Lei
assenso alla cessione del circondario dell’attuale Teatro, colla surroga di ogni diritto che il Comune
possa avere al Locale del Castello dove si vuol fabbricare il nuovo Teatro.
Concionato che la palla bianca nel bussolo bianco, e la nera nel bussolo nero indicherà il voto
affermativo per la cessione e corrispondente surroga, e viceversa che la palla nera nel bussolo bianco,
e la bianca nel bussolo nero diventerà il voto contrario.
Ed avvertito che il Podestà offre due voti.
Eseguitasi l’imbussolazione e fattosi lo scutinio dal Sig. Presidente alla presenza del Consiglio, sono
sortiti = Voti favorevoli = diciassette contrari = uno.
E viene quindi ad essere conferito dal Consiglio stesso il di lui assenso alla cessione del Circondario
dell’attuale Teatro colla surroga di ogni diritto sopra al luogo del Castello dove si vuole edificare il
nuovo Teatro. Su proposta del podestà Porro
Il Presidente del Consiglio Comunale è
Alessandro Volta
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Atto firmato da Alessandro Volta
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
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Il conte Alessandro Volta
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(Como, 18 -2-1745 Camnago Volta, 5-3- 1827)
7 novembre 1801 All’Institut de France a Parigi.
Alessandro Volta illustra la pila a Napoleone Bonaparte.
Il grande fisico che, Presidente dell’importante Consiglio Comunale di Como del 31 gennaio 1809,
diede l’assenso alla cessione del Circondario del vecchio Teatro colla surroga di ogni diritto sopra al
luogo del Castello per edificare il nuovo Teatro, nel 1809 fu nominato da Napoleone
Senatore del Regno d’Italia
Per Como, la sua città:
Iniziativa agricola di Volta
Da Primati e singolarità della Provincia Lariana vol.1 Enrico Lecci 1971
Nel 1777 Trovandosi nel piccolo centro di Aiguebelle, il grande fisico comasco dovette fare una scoperta,
che i suoi biografi ora minimizzano, se non addirittura trascurano quasi nel timore di mortificare la
grandezza dell’inventore della pila elettrica; una scoperta che invece avrebbe modificati sostanzialmente
alcuni settori della vita sociale in Lombardia, e che, venendo ad offrire un nuovo cibo sulle mense, e
specialmente su quelle dei poveri, avrebbe dato alla sua terra un notevolissimo contributo economico.
Scoprì i tuberi di patata.. e li portò a Como.
Che la iniziativa agricola di Volta dovesse dimostrarsi provvidenziale per la nostra zona è del resto
provato dal contenuto della lapide che, dettata dal prof. Tito Vignoli della Accademia ScientificoLetteraria di Milano, fu murata il 22 aprile 1899 sulla facciata della casa di Lazzate, e nella quale si legge:
“Alessandro Volta – in questa modesta e diletta casa – tentò e compì il miracolo della pila – rinnovatrice
di scienze ed industrie – onde i terrieri stupiti e grati insieme – del tubero Americano da Lui qui recato
pel primo – mago e benefico lo appellarono”.
4
Alessandro Volta, docente di Fisica presso l’università di Pavia nel 1778 introdusse i termini di TENSIONE-CARICA-CAPACITA’.
Realizzò un “apparecchio a colonna, poi chiamato “Apparecchio a pila” di cui diede notizia nel 1800 Tra gli altri risultati delle sue
ricerche vi sono: la scoperta delle “proprietà del “gas delle paludi” (1776 in seguito chiamato Metano) e la formulazione della
“legge di dilatazione dei gas”. Si occupò, tra l’altro, del trasporto dell’energia elettrica mediante conduttori isolati e di metrologia.
In suo onore è detta Volt l’unità di misura della differenza di potenziale.
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Ricerca
1813-2013
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1809
Palchettisti in Prefettura
28 Marzo
Conformemente agli inviti diramati nell’ordinanza 20 corrente N. 4533 si sono uniti avanti il sig. Prefetto
Dipartimentale li seguenti Sig. tutti azionisti obbligati per la costruzione di un nuovo Teatro giusto
l’appuntamento 26 Febbraio 1808, ed il sig. Podestà della Comune sig. Giò Pietro Porro Podestà della
Comune.
Considerando che nella permuta proposta dal Governo, il Corpo de’Palchettisti Proprietari nell’attuale
Teatro si sottopone ad un sacrificio notabilmente maggiore di quello cui è esposto il Comune, sia per la
cessione dell’utile dominio, nel quale trovasi in possesso, sia per riguardo alla spesa, che deve incontrare
nella costruzione di un nuovo Teatro,
propone e si obbliga per quanto a lei
I Ad accordare alla Comune in perpetua proprietà un palco in seconda fila in quella situazione che
piacerà al S. Podestà di scegliere.
Porro Podestà - Innocenzo Odescalchi Proprietario - Antonio Guaita - Porro Carl’Innocenzo - Filippo Scalini
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
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1809 Como Consiglio Comunale 20 Aprile
Eseguitasi l’imbussolazione, e fatto lo scrutinio dal Sig. Presidente alla presenza dei Sig. Consiglieri si
riconobbero i voti tutti affermativi per cui resta ai primi voti approvato dal Consiglio il nuovo progetto
citato nella proposizione.
1809 Milano 23 Maggio
Il Consigliere di Stato
Al Sig. Prefetto del Dipartimento del Lario (Como)
Avendo osservato che la predetta Società si è obbligata di dare gratuitamente al Comune di Como una
Loggia in secondo ordine,
Fatto dall’altra parte considerazione al vantaggio derivabile all’intero comune nella riordinazione, e
buona custodia dell’Archivio Notarile, ho rincontrato S. E .il Sig. Conte Ministro delle Finanze
notificandogli che per mia parte non incontra difficoltà che abbia luogo colle condizioni il di sifatto
progetto.
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1809 Como, nel Palazzo Municipale 2 Ottobre
Quanto tempo per i lavori?
3 anni al massimo.
N.1 Si è determinato ad unanimità di voti, che si incomincerà la fabbrica del nuovo Teatro dopo
che si avrà definitivamente fissato il Disegno, in modo però che contro tre anni al più tardi si avrà
ridotta la fabbrica al punto da pensare comodamente alli Pubblici Spettacoli.
Firmato = Porro Podestà
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
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1811 Como 11 Febbraio
Ecco come procederemo…
Il Gran Giudice Ministro della Giustizia
al Regio Procuratore Generale presso la Corte Giustizia in Como
Siccome nel contratto di permuta, che come vi è noto, deve a tal effetto aver luogo è interessata la
Comune, e conseguentemente non può la Prefettura rappresentarmi, perciò io conferisco a voi ogni
opportuna autorizzazione a procedere alla compera del menzionato rovinoso Castello
Dovendo in seguito eseguirsi i lavori d’adattamento dell’Archivio Notarile, e rilevando che giusta le
perizie già da qualche tempo trasmessami dal Sig. Prefetto importerebbe una vistosa spesa,
desidererei che si praticassero nuove indagini su questo particolare, onde conoscere se possa
provvedersi al bisogno con minore dispendio. Generale Biella
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1811 Milano
18del
Febbraio
Dal Direttore del Demanio
Dipartimento d’Olona al Sig. Delegato Rocco è richiesta la pronta consegna del
Dal Direttore del Demanio del Dipartimento d’Olona al Signor Delegato Rocco è richiesta la pronta consegna del
Locale del Teatro vecchio.
La invito Signor Delegato alla pronta consegna dell’indicato Locale a quella persona che sarà destinata dal
Ministro della Giustizia
1811 Como 20 Febbraio
Vendita e Cessione
Sig. Sironi nella detta qualità di Delegato ha fatto vendita, e cessione, con traslazione di dominio, e possesso, al
predetto Reg. Sig. Procuratore Generale che stipula, ed accetta a nome della prelodata Società del ruinoso
fabbricato, fondo e fossa costituenti il così detto Vecchio Castello posto in questa Città, e diffusamente descritto
nella perizia del Sig. Ing Zambra del giorno 30 Dicembre 1807, alle quali le Parti si riportano..
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
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1811 Como 22 Febbraio
Chi dal notaio per stipulare il rogito ?
Presi in considerazione gli ante atti, appare la superiore abilitazione di permutare col Locale del vecchio
Castello quello dell’attuale teatro in Como per la creazione nel primo del nuovo Teatro, e nel secondo l’Archivio
Notarile.
Dopo ciò il Sig. Podestà fece osservare alli Sig. la convenienza di nominare tre individui del loro Corpo per
stipulare in concorso di lui medesimo e del Signor Regio Procuratore l’analogo istrumento.
In vista di questa proposta la Società presentanea dei Palchettisti, ed azionisti unanimemente nomina
solidalmente
li Signori Tommaso Odescalchi, Giacomo Muggiasca, e Olginati Carlo, con piena
facoltà ai medesimi di concorrere alla stipulazione dell’Istrumento.
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17 Aprile 1811
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Rogito dal notaio Gaetano Perti
Il giorno di diciassette del mese di Aprile 1811 Regnando Napoleone II Imperatore di Francia e Re d’Italia
Avanti di me Dott. Gaetano Perti pubblico Notaio confermato dal Dipartimento del Lario,
Il quale Regio Sig. Procuratore Generale nella qualità di cui sopra, volontariamente ed in ogni miglior modo fu
fatto, e fa cessione a titolo di permuta e come meglio di ragione in piena, libera, ed assoluta proprietà alla
suddetta società dei Palchettisti ed azionisti per l’erezione del nuovo Teatro in questa Città e per essa alli
sunnominati Sig. Mugiasca, Odescalchi, ed Olginati suoi delegati non che al suddetto Sig. Podestà tutti qui
presenti, che stipulano nella rispettiva qualità di cui sopra, ed accettano nome voce, ed utilità della società
suddetta e dalla stessa Comune giusto il competente rispettivo interesse.
Nominativamente dal ruinoso fabbricato, fondo, area e fossa interna costituenti il così detto vecchio Castello
di questa città avuto in vendita dalla Direzione Demaniale del Dipartimento d’Olona mediante il succitato atto
del 20 prossimo passato Febbraio,….
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
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Il conte Gian Pietro Porro. A lui
si deve riconoscere il massimo merito dell’impresa, portata a termine
intelligenza.
con fervore ed
Da I centocinquantanni del Teatro Sociale. pag. 52
Oltre ad essere Podestà era anche Presidente della “Commissione delegata dalla Società per
l’erezione del nuovo Teatro”, e una figura eccezionale di amministratore.
Da Il teatro Sociale di Como nel corso del tempo Banco Lariano 1988 pag.20
Giurista di fama era una figura di rilievo per l’intera comunità comasca: esercitò per qualche
tempo l’avvocatura a Milano, poi si stabilì a Como.
Fu promotore di diverse opere di pubblica utilità tra le quali la selciatura e la sistemazione di
piazza del Duomo in occasione delle feste per la nascita del figlio di Napoleone.
Da Como e la sua storia pag.205
Fu alla guida degli imprenditori comaschi la cui iniziativa portò ad entrare in funzione nel
1843 il battello “Lariano”, il primo interamente in ferro, più grande, più rapido e più
accogliente dei precedenti.
Il 21 giugno 1811
Bandì con manifesto l’appalto
“dell’intera costruzione in rustico de’ Muri comprensivamente al Tetto, ai
Tubi scaricatori, alle Ferriate ecc., nonché della demolizione del Fabbricato
attuale e del ragguagliamento del Terreno”.
E lo stesso giorno indisse altra asta pubblica
“per la formazione del suolo ed armatura del palcoscenico, nonché del suolo
ed armatura della platea da costruirsi in legname”.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
C’era un Castello
L’antico Castello della Torre Rotonda venne eretto dai ghibellini Rusca,
signori di Como, attorno al 1250.
Nella medesima epoca si procedette al prolungamento delle mura sino al
lago ed al rinforzo del fossato.
Fu successivamente fortificato dai Visconti, signori di Milano e della
Lombardia, dopo che la città nel 1335 aveva definitivamente perduto la
propria autonomia comunale.
Il Castello della Torre Rotonda costituiva, insieme al Duomo, al Palazzo
Vescovile, la chiesa di San Giacomo, il Palazzo Pretorio ed il vecchio porto,
una cittadella dalla quale veniva garantito il controllo della città.
Fu fortilizio delle guarnigioni francesi, svizzere, spagnole ed austriache.
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1813-2013
ma
nel 1811
Giù il Castello e le due Torri!
Il Castello fu abbattuto completamente nel 1811.
I muri perimetrali si possono osservare ancora oggi al limite dell’area dell’arena.
Da Broletto 2 n.1 gennaio 1935 Albero Savino
La decisione di abbattere le due torri fu criticata ripetutamente negli anni successivi.
Da: Centocinquantanni del Teatro Sociale pag.48
Il conte Alessandro Lucini Passalacqua nell’“Almanacco Provinciale” del 1847 scrisse
lodando i nostri padri:
si, che non dubitarono sacrificare un’ingente somma alla costruzione di un teatro che
fosse di decoro ad una città già ricca di monumenti. Ma tornava per questo di
necessità la demolizione della Torre? Era indispensabile che l’antica reliquia dovesse
scomparire dinanzi all’edificio moderno?.
Se ne discute anche nel 1935:
..Gli architetti del secolo scorso, per far posto al neoclassico Teatro Sociale, hanno
raso al suolo il famoso Castello di Como, quel castello che con le sue torri cupolate,
costituiva in tutta Italia un singolarissimo modello di architettura medievale…
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
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Sù il Teatro
Progetto dell’ing. Giuseppe Cusi.
Da La Provincia del 23 Ottobre 1988
L’ing. Cusi aveva collaborato con il noto arch. Luigi Canonica alla stesura del progetto del
Teatro Carcano di Milano. La professionalità dimostrata nell’apprendistato con l’arch.
Canonica fruttò al Cusi una serie di incarichi in territorio lariano, non ultimo quello di
progettare il Nuovo Teatro.
Da Vita teatrale in Lombardia: l’opera e il balletto. 1982 pag.38
Caratteristico delle città lombarde era il cercar sempre di guardare alla situazione reale,
senza lasciarsi influenzare dai consigli degli “esperti”.
Forse solo il Cusi ricordò quei suggerimenti di teatro ideale riunendo in un unico spazio
un teatro ottocentesco e un’antica cavea.5
Il teatro visto dall’esterno, con la facciata legata alla più stretta tradizione lombarda il
portico esastilo,6comprendente i due piani e il timpano culminante, non sembrava
preannunciare alcuna novità.
Anche la prima sala è assolutamente consona ai dettami della pianta a ferro di cavallo
con tre ordini di palchi e gli immancabili camerini, il loggione e ben quattro sale di
ridotto7.
Stando ai documenti dell’epoca, tanto l’interno fece prorompere il pubblico in
esclamazioni d’entusiasmo, tanto l’esterno lasciò scettica buona parte degli osservatori.
I lavori del Teatro furono aggiudicati all’appaltatore milanese Francesco Bollini per
lire milanesi 270000 e furono affidati al capomastro Innocente Bossi.
5
Cavea: Nei teatri e anfiteatri antichi, l’insieme delle gradinate riservate agli spettatori.
Esastilo: fornito di sei colonne, come la maggior parte dei templi greci.
7
Ridotto: sala adiacente la vera e propria sala teatrale, adibita alla sosta e alla conversazione del pubblico durante gli intervalli di uno
spettacolo.
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Che problemi durante la costruzione!
Da: I cento cinquant’anni del teatro Sociale pag.25
Il cantiere per il nuovo edificio non fu senza problemi; infatti, durante i lavori
avvennero alcuni assestamenti nei muri perimetrali, in particolare nella facciata
posteriore, a causa dell’instabilità del terreno ricavato dal riempimento dell’antico
fossato del castello con i materiali provenienti dalla demolizione dello stesso.
Il 23 ottobre 1812, per aver voluto disarmare innanzi tempo la volta di una sala
superiore, essa crollò facendo cadere anche le volte sottostanti e causando la morte
di quattro operai.
Il 13 aprile 1813 crollò la volta rispondente sopra all’atrio della platea. Due feriti
leggeri, ma il fatto produsse profonde ripercussioni nella cittadinanza,
preoccupatissima delle garanzie che poteva dare la solidità dell’edificio.
Fu aperta una nuova inchiesta. L’architetto scarica la responsabilità sul capomastro,
l’ingegnere capo del dipartimento stende un rapporto che attribuisce la causa
materiale della caduta al freddo intenso che ha pregiudicata la regolare presa dei
materiali: la volta era stata impostata in pieno gennaio. La faccenda andò a finire al
Governo che ordinò una perizia ad un architetto di fama: Giuseppe Zanoia,
professore dell’Accademia di Brera.
Conclusione: al rifacimento della volta caduta si aggiungono altre necessarie opere di
consolidamento subito eseguite e portate a termine in giugno.
Attorno al 1812 venne chiamato a completare il Teatro Sociale l’architetto e
urbanista svizzero Luigi Canonica che contribuì a far terminare i lavori, come
preventivato, entro il 1813.
La facciata, puntellata, venne terminata solo nel 1819.
Che rapporto con i cittadini durante la costruzione?
Da Vita teatrale in Lombardia: l’opera e il balletto. 1982 pag.48
Il teatro non era solo muri, tetto o palcoscenico, ma coinvolgeva tutta una città, che
ne seguiva i lavori, come a Como durante l’erezione del Sociale, dove ogni giorno
c’era chi andava a veder preparare l’area, scavare le fondamenta, sorgere il nuovo
edificio, arrivando così al giorno dell’apertura.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
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Luigi Canonica (1764-1844)
Informazioni raccolte sul web
Architetto e urbanista svizzero.
Attivo prevalentemente a Milano e in Lombardia fu architetto nazionale della
Repubblica Cisalpina e poi architetto reale durante il regno d’Italia.
Fu uno dei principali esponenti del movimento neoclassico italiano con i
romani Valadier e Canina e i lombardi Piermarini, Cagnola, Cantoni e
Moraglia.
Nacque nel 1764, com’è dall’atto di nascita che si conserva nell’Archivio parrocchiale
di Tesserete (Svizzera). Sono due le case che rivendicano di averlo visto nascere: una
si trova nel nucleo di Roveredo, l’altra a Tesserete. Su entrambe è stata posta una
lapide commemorativa.
Si trasferì giovanissimo a Milano per intraprendere gli studi di lettere, ma
preferì l’Accademia di Brera, ove seguì gli studi di architettura.
Allievo del Piermarini, a trentatreanni prese il suo posto nella carica di
architetto di Stato e il suo primo incarico fu di riprendere uno schizzo del
maestro e realizzare il progetto del Teatro dei Filodrammatici di Milano.
Passò poi alla nuova Manifattura Tabacchi, al disegno della costruzione del
nuovo Teatro Carcano e continuò con tantissimi altri lavori, tra cui il Foro
Bonaparte e l’Arena di Milano.
Fu protagonista del rinnovamento di alcune ville patrizie sul Lago di Como.
Realizzò per Maria Kewenmuller, moglie del duca Visconti di Modrone, la villa
Parravicini e gli imponenti giardini della Villa Melzi d’Eril a Bellagio, rigorosamente in
stile inglese.
Dopo aver disegnato la nuova facciata del Santuario del Crocefisso, edificato nel
1564-74, attorno al 1812 fu chiamato a completare il nuovo Teatro Sociale di
Como, terminando il cantiere per l’ inaugurazione del 1813.
Più tardi disegnò la facciata meridionale dello stesso Teatro.
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Bando d’appalto
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1813
che anno
per il mondo
affascinante
della musica!
Nacque Giuseppe Verdi.
Nacque Richard Wagner.
Venne inaugurato il Teatro Sociale.
Giuditta Pasta si iscrisse al Conservatorio di Milano e
fu l’inizio di una brillante carriera.
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Giuditta Pasta,
1813-2013
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Considerata la più celebre cantante lirica del XIX secolo con Felicita Malibran Garcia, colei che
diverrà soprano drammatico d’agilità e che fu definita da Bellini come voce dal carattere
enciclopedico, perché comprendeva sia i toni del soprano che quelli del contralto. Grazie ai
ricchi mezzi vocali, era l’interprete ideale che soddisfaceva la vivacità creativa e sperimentale
di questo grande compositore.
Visse tra Milano e Blevio dal 1849 al 1863.
Nel 1864 si stabilì a Como in Contrada della Città ora via Cinque Giornate.
Nel 1813 s’iscrisse al Conservatorio di Milano
studiando sotto la guida del compositore e
maestro di cembalo Giuseppe Scappa, al quale
non sfuggì lo straordinario talento della giovane
sedicenne, di notevole presenza scenica, con
ottime doti recitative, con straordinaria
musicalità e forte temperamento drammatico.
Giuditta Pasta
Como
Il Teatro Sociale
Cantò poi nella Chiesa di S. Cecilia in Como.
Da Giuditta Pasta e i suoi tempi di Maria Ferranti n.b. Giulini 1935 pag.14
E forse per desiderio dello zio ecclesiastico, la giovanetta cantò per la prima volta in pubblico sull’organo della
Chiesa di S. Cecilia in Como, attigua al Liceo Caio Plinio Secondo, con lusinghiero successo sì da incoraggiare un
intimo amico della famiglia, Antonio Zanatta di Milano, pure amante e intelligente di musica, a porre in campo
l’idea di prepararla alla carriera teatrale.
E cantò al Sociale prima il 2 agosto 1829
Da: Centocinquantanni di vita del Teatro Sociale. pag.57
nel Tancredi rossiniano a beneficio della Pia Casa d’Industria.
Invitata da un gruppo di signori “dà ai comaschi il godimento di una non mai dimenticata serata”. L’eco di quel 2
agosto si ripercosse nell’anima del popolo e stimolò l’estro ai poeti. Cesare Cantù vi scrisse sopra un sermone,
verseggiando indispettito contro la città che elevava altari alle dive del bel canto mentre dimenticava di erigere
un monumento ad Alessandro Volta.
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Giuditta Maria Costanza Pasta nata Negri ( Saronno 1797- Como 1865)
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Da: La Società del Casino di Como nel suo primo Centenario 1921 pag.79
La seconda sera d’agosto MDCCCXXIX la Pasta era venuta allora a Como dopo una terminata stagione
teatrale di cinquanta serate al Carcano di Milano. Un enorme concorso di milanesi, villeggianti e provinciali,
oltre i comaschi, aveva gremito il Teatro Sociale, che aveva allora solo tre ordini di Palchi da venti ciascuno;
ogni palchetto conteneva in quelle serate almeno quattro signore nel più elegante abbigliamento, oltre sei
uomini.
Da: Centocinquantanni di vita Teatro Sociale.pag.58
E poi il 22 settembre 1832.
Sempre a beneficio della pia Casa D’Industria aderisce all’invito di cantare una seconda volta nel nostro
teatro. Per completare i pezzi vocali dell’accademia, la Pasta si riservava di “condur seco talun artista di
canto di cui anco non poteva dir nome pel’incertezza della scelta”. L’accademia ebbe luogo nel settembre
1832, d’iniziativa del Casino, nel Teatro per concessione di quella Direzione, accedendovi dallo scalone
sociale, poiché chiuso l’accesso terreno del Teatro stesso.
Giuditta Pasta era reduce da una breve stagione a Bergamo quando diede questo concerto per i poveri”.
Per lei, Gaetano Donizetti, che nel 1830 che aveva soggiornato a Blevio sua ospite,
compose l’opera Anna Bolena.
Per lei,Vincenzo Bellini, ospite a Moltrasio dal suo amico il conte Alessandro Lucini Passalacqua,
compose la musica della Norma e della Sonnambula e nel 1833 le musica di Beatrice di Tenda.
Da Stagione lirica 1961 Biblioteca comunale di Como
Vincenzo Bellini scriveva nel 1931 in una lettera indirizzata a Lamperi, suo amico torinese:
Ho scelto di già il soggetto per la mia nuova opera ed è una tragedia titolata Norma ossia l’infanticidio di
Soumet adesso rappresentata a Parigi e con esito strepitoso. Può dirsi che l’argomento della nuova opera si
distingue per teatralità e per intensità di passioni contrastanti, ma soprattutto esso si adatta alle straordinarie
doti interpretative di Giuditta Pasta, la quale aveva creato il personaggio di Medea con rilievo incomparabile.
Vincenzo Bellini il 3 novembre 1832 inviò a Giuditta Pasta questa lettera:
Da Giuditta Pasta e i suoi tempi di Maria Ferranti n.b. Giulini 1935 pag.151
“Mia illustre meraviglia, mi darete del matto, ma il fatto è fatto, e spero che ne avrete delle felici
conseguenze. Si è cambiato il soggetto, e scriveremo Beatrice di Tenda. A stento ho persuaso Romani, ma
l’ho persuaso, e con ragioni basate.
Il sapere il soggetto a voi gradito come mi esprimeste quella sera che ne vedevate il ballo; il trovare
l’ultima scena di tale argomento similissima alla fine di Maria Stuarda, ove Romani può perfettamente
copiare la scena di Schiller a voi tanto simpatica pel campo che presenta ad un’artista del vostro calibro,
ed il conoscere l’intiero soggetto quant’è interessante, mi tiene ora assai contento.
Romani farà in modo che alcuna situazione non ricordi l’Anna Bolena: egli è di volontà buona, e desidero
che questa l’abbia anche nel voler presto almeno farmi il primo atto.
Credetemi sempre il vostro Bellini.”
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1813-2013
1813
Stendhal è a Como
Grenoble 23 giugno 1783 - Parigi 23 marzo 1842
Stendhal, pseudonimo di Marie-Henri Beyle.
Scrittore, amante dell’arte, appassionato dell’Italia, grande estimatore del Lago e di
Como, con i suoi scritti contribuisce ad aumentare la fama di questi luoghi.
Visita Villa Carlotta, a Tremezzo, di proprietà di Gian Battista Sommariva, allora
Presidente del Comitato di Governo della Repubblica Cisalpina, e uno dei più
importanti collezionisti d’arte. Visita il giardino di Villa Melzi d’Eril: un giardino
all’inglese arricchito di monumenti e cimeli, di alberi secolari, camelie, azalee e
rododendri giganti e pieno a quel tempo di rare piante esotiche, che incanta Stendhal
che in “Rome Florence et Neaple”, ne descrive la bellezza e vent’anni dopo citerà gli
stessi luoghi nella “Certosa di Parma”.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Da Ruggero Pini Arte- Letteratura- Società
Stendhal con “La Chartreuse de Parme” celebra le rive della Tremezzina e del centro lago:
….le hardi promotoir qui sèpare les deux branches du lac, celle de Como, si volupteuse, et celle qui court vers
Lecco, pleine de sèveritè: aspects sublime et gracieux, que le site le plus renommè du monde, la baie de Naples,
èguale mais ne surpasse pont…
Da Vita Teatrale in Lombardia: l’Opera e il Balletto. pag.142
Stendhal ama Como, dove vede “crescere l’erba in quasi tutte le strade”.
Como ha in molte sue vie l’aspetto di borgo rurale che si contrappone a quello dei palazzi costruiti e abbelliti nel
corso dei secoli.
Stendhal apprezza la musica che ascolta a Como e ammira il “nuovo teatro che una piccola città di provincia
aveva saputo darsi e il decoro col quale essa sapeva reggerlo”.
Da Centocinquantanni di storia Teatro Sociale di Como.
Nel 1813
pag.19 dal Journal d’Italie,
il giorno 11 settembre reduce dalla campagna di Russia scrive: c’est à Como qu’il faut aller pour jouir de la
musique.
Nel 1814:
pag.20 dalla Lettre sur l’etat actuel de la musique en Italie 1814
Il faut considérer qu’en Italie des villes de quatre mille âmes, comme Créme et Como ont de beaux théâtres, et de
temps en temps d’excellents chanteurs. L’année dernière on allait de Milan entendre les petites Monbelli a Como:
c’est comme si de Paris on allait au spectacle à Melun ou à Beauvais.
Nel 1817:
pag.21 dall’opera Rome, Naples et Florence, en 1817
“Como, petite ville à trente mille de Milan, vient de bâtir à ses frais un théâtre de huit cent mille francs, plus
beau qu’aucun de ceux de Paris, et siffle fort bien les grands acteurs de Milan qui viennent y chanter”.
Nel 1823:
pag. 22 dalla Vie de Rossini 1823 narrando la serata di inaugurazione del Teatro Sociale di Como.
La foule était immense. On était accouru des monti de Brianza, de Varese, de Bellagio, de Lecco, de Chiavena,
de la Tremezina, de tous les bords du lac, à trente mille de distance. Nos trois loges nous coûtèrent 40 sequins
(450 fr.), et encore fut-ce par grâce que nous les obtîmnes: nous dûmes cette faveur a mon ami l’hôte de
l’Angelo.
Tous les gens aisés de Como et des environs s’étaient cotisés pour élever ce théâtre, dans lequel on chantait ce
soir-là pour le première fois, et qui est de l’architecture la plus belle et la plus simple.
Un énorme portique, soutenu par six grandes colonnes corinthiennes à chapiteaux de bronze, forme un abri
commode sous lequel les gens qui viennent au téậtre pouvent descendre de voiture: ainsi est remplie la
condition d’utilité necéssaire à la beauté en architecture.
Ce portique est situé sur un iolie petite place, derrière la superbe cathédrale d’ordre gothique mitigé. A la
gauche de cette place s’élève la colline couverte d’arbres qui, au midi, forme la barrière du lac de Como. Nous
trouvâmes que l’intérieur du théâtre répondait, par la hardiesse et la simplicité de ses lignes, à la mâle beauté
de la façade. Tout cela avait été construit en trois ans par des particuliers….
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1813-2013
Nel 1813 nasce a Lipsia il 22 Maggio
Richard Wagner
Gigante
della storia,
della musica.
Compositore.
Scrittore.
Pensatore
e librettista.
La sua fu una vita burrascosa:
all’inizio della carriera ebbe problemi
economici che lo costrinsero a
cambiare diverse volte la città. Ebbe
disavventure politiche derivanti dalle
sue idee rivoluzionarie.
Nel 1848 partecipò ai moti
rivoluzionari aderendo alle file degli
anarchici. Arrestato, condannato a
morte, fuggì e si rifugiò a Zurigo
nella villa di Otto Wesendonck,
mecenate che lo finanziò e gli
comprò una casa vicino alla sua.
Dovette lasciare questo “asilo” quando sua moglie, la bellissima cantante
Minna Planer, si accorse della relazione che aveva con Matilde Wesendon
ck. Ricominciarono così i vari spostamenti da città in città: Venezia, Milano,
Lucerna, Parigi, Mosca, Pietroburgo, Vienna.
Minna Planer Mozart
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Nel frattempo nel 1860 ottenne l’amnistia. Venne aiutato da Franz Litz.
Ebbe una relazione extraconiugale con sua figlia, Cosima, donna non bella ma di
forte carattere, più giovane di lui di ventiquattro anni e già moglie di un suo amico,
il celebre direttore d’orchestra Hans Von Bulow. Scoppiò uno scandalo tale da
essere costretto a lasciare Monaco dove era ritornato nei primi mesi del 1864.
Si sposerà con Cosima nel 1870 e con questo secondo matrimonio troverà un po’ di
tranquillità e serenità.
Cosima Listz
Dal sito del giornalista e scrittore Filippo Facci
“Il secondo Wagner, finalmente affermato e circondato da accoliti e snob, fu invece più reazionario, ma non smise
per questo di sognare un teatro popolare e lontano dai trastulli di corte, dove i direttori artistici legati
all’aristocrazia la piantassero di maltrattare i compositori con interpretazioni un po’ così, tirate via con organici
orchestrali ridicoli”.
Ludwig II di Baviera finanziò Wagner per la costruzione di un teatro, il Festspielhaus a Bayreuth.
I suggerimenti del grande compositore portarono a tre grandi innovazioni: l’orchestra sotto il palco, eliminati i
palchi per non creare distinzioni sociali e attuati accorgimenti per rendere perfetta l’acustica.
Nel 1876 vi fu la prima edizione del Festival di Bayreuth : fu un vero trionfo. Dopo la morte del marito Cosima Liszt
Wagner ne assunse la guida.
Il compositore, che amava molto l’Italia, nel 1882 si trasferì a Venezia dove morì il 13 febbraio del 1883
Cosima Liszt Wagner nel 1905 (Como 1837-Bayreuth 1930)
Da Primati e singolarità della provincia lariana 1971 Enrico Lecci pag.77 e dal sito Musicisti celebri a Como.
Si legge nel registro della Cattedrale di Como: “Francesca Gaetana Cosima, illegittima, nata il 24 dicembre1837 (battezzata il 26 dal
Coadiutore Sac. Pietro Cavadini) da Caterina di Flavigny, abitante all’Albergo dell’Angelo in Como al n. 614 e da Francesco Liszt esso
pure nello stesso albergo, cattolici, professore di musica il padre e possidente e nobile la madre”
Wagner al Teatro Sociale di Como solo ai primi del Novecento.
1903 Lohengrin: il vero evento culturale dell’anno. Il pubblico comasco decreta all’opera di Wagner un vero
successo (Da Il Teatro Sociale di Como e la su storia. Pag.40)
1925 La Valchiria
1925 Tannhauser
1933 Sigfrido
1936 Tristano e Isotta
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1813-2013
Nel 1813
nasce a Roncole, frazione di Busseto
nelle campagne della bassa parmense, il 10 Ottobre.
Giuseppe Verdi
Uomo schietto,
integerrimo
e di rara onestà
intellettuale.
Patriota ardente. Da un lettera alla contessa
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Maffei del 23 giugno 1859 “Finalmente se ne sono
andati! (gli austriaci) o almeno si sono allontanati e
voglia la nostra buona stella allontanarli di più. E
chi avrebbe creduto tanta generosità nei nostri
alleati? Per me confesso e dico “mea grandisima
culpa” che io non credeva alla venuta dei Francesi
in Italia”.
Sedette come deputato nel primo parlamento
italiano. In una lettera inviata a Piave 8 febbraio
1865 a questo proposito dice: “Tu mi domandi
notizie e documenti sulla mia vita pubblica? La mia
vita pubblica non esiste. Sono deputato, è vero, ma
fu per sbaglio”.
Operista attento alle grandi correnti di pensiero.
Le sue opere:
Oberto - Conte di San Bonifacio - Un giorno di regno
– Nabucco - I Lombardi alla prima crociata - Ernani - I
due Foscari - Giovanna D’Arco – Alzira - Attila –
Macbeth - I masnadieri - Jérusalem- Il corsaro - La
battaglia di Legnano - Luisa Miller – Stiffelio –
Rigoletto - Il trovatore - La traviata - I vespri Siciliani Simon Boccanegra - Aroldo - Un ballo in maschera La forza del destino - Don Carlo – Aida - Otello – Falstaf.
Compositore meticoloso, con grande sensibilità drammaturgica, fu per tutta la vita uno sperimentatore
sempre più esigente poiché dotato di un senso critico fuori del comune. In una lettera inviata a Tito Ricordi il 22
ottobre 1862 scrisse: “L’epoca attuale parla, si dimena, si affacenda molto, produce poco e
tende a fabbricarsi una musica nuova con della cipria e delle “ossa da morto”.
Orgoglioso della propria estrazione contadina, ma allo stesso tempo uomo fondamentalmente colto e
osservatore fine della realtà.
9
I riferimenti alle lettere sono da Lettere di Giuseppe Verdi-Autobiografia dalle lettere di Aldo Oberdorfer sito www.parados.it
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Personaggio inquieto e protagonista carismatico di un’epoca memorabile stimato e amato da un ampio
pubblico nazionale e internazionale.
Giuseppe Verdi scrisse il 7 luglio 1889 ad Arrigo Boito
“Voi nel tracciare Falstaff avete mai pensato alla cifra enorme dei miei anni? So bene che mi
risponderete, esagerando lo stato di mia salute, buono, ottimo, robusto. E sia pur così; ciò
malgrado converrete meco che potrei essere tacciato di grande temerità nell’assumermi
tanto incarico”.
Il Falstaff fu la sua ultima opera .
La prima assoluta fu al Teatro alla Scala di Milano il 9 febbraio 1893 con la direzione di Edoardo Mascheroni, ma al
Teatro Sociale di Como arrivò solo nel 1925.
Falstaff-Atto II
“Tutto nell’uomo è burla.
L’uomo è noto burlone”.
Ferraguiti Arnoldo
Coda davanti alla porta d’ingresso al loggione
del Teatro alla Scala di Milano la sera della
prima assoluta del Falstaff.
Al Teatro Sociale le opere di Verdi nell’Ottocento
1848 Attila
1854 Rigoletto
1854 Luisa Miller
1855 Il trovatore
1855 I due Foscari
1856 Nabucco
1856 Macbeth
1857 La traviata
1858 I masnadieri
1863 Ernani
1865 Un ballo in maschera
1867 Aroldo
1872 Lombardi alla prima crociata
1874 La forza del destino
1881 Aida
1899 Otello
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Ricerca
1813-2013
Nel 1813
Per l’inaugurazione del Teatro Sociale
In città c’è tensione e il prefetto decide…
Da Centocinquantanni di storia del Teatro Sociale pag.27-28
Siamo alle battute finali dei preparativi. La tensione si accentua, il Prefetto Tamassia ha
tutte le ragioni per impartire disposizioni atte a garantire l’ordine pubblico. Si prevede
grande concorso di gente da fuori, specialmente da Milano.
Il Prefetto scrive al Podestà Porro che il commissario di polizia esporrà un avviso
“il quale assegnerà le strade da percorrersi dalle carrozze nella loro andata al Teatro e
nella loro partenza.”
Si stabilisce così ciò che noi chiamiamo, in fatto di circolazione stradale, un senso unico, che
è forse il capostipite di tutti gli odierni sensi unici cittadini.
Le carrozze dovranno percorrere nell’andata la contrada di S. Stefano e al ritorno passeranno
sotto i voltoni dell’antico Pretorio raggiungendo la piazza del Duomo.
Eccetto il Teatro e il Duomo, la topografia della zona non è ora più quella del 1813. Ma al
percorso di contrada Santo Stefano corrisponde quello di via Maestri Comacini e nel luogo
dell’antico Pretorio troviamo appunto la via che porta tale nome.
Arnesi occorrenti alla bisogna di quel senso unico: una catena e qualche lanterna.
E…
Siccome vigeva ancora il sistema di chiudere a notte le porte della città interna, dentro cui
il Teatro si trovava, e quella del Portello (in direzione dei borghi di S. Agostino e di San
Giuliano), così come l’altra verso il Borgovico, chiamata Porta Sala, erano inviolabili dopo una
cert’ora notturna, si venne incontro al desiderio degli abitanti protraendo la chiusura degli
accessi, nelle sere di spettacolo, alla mezzanotte.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
28 agosto 1813
Inaugurazione del Teatro Sociale
con
Adriano in Siria
Dramma serio di Metastasio
musicato dal maestro Marco Antonio Fousera Portugal
Li pretendenti delusi
Dramma buffo
musicato dal maestro Giuseppe Mosca
Ghislen ed Erbines
Balletto di Domenico Grimaldi con interpreti principali
Giovan Battista Cozzer e Angiola Sala
Lo Speziale di Campagna
Pantomina rappresentata dai “GROTTESCHI”
La stagione lirica che si componeva di trenta recite continuò quindi con la replica dello spettacolo
inaugurale e con le seguenti rappresentazioni:
“Demetrio e Polibio” di Giacomo Rossini
“Chi la fa L’Aspetti” balletto di Ignoto
“Tomas Koulikan” ossia “La Presa Di Dehli” di Domenico Grimaldi
Scene di Sanquirico e Pedroni
In quell’anno gli abitanti di Como erano 13404
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Ricerca
1813-2013
27 luglio 1813
Antonio Guaita, signore di nobile famiglia comasca,
è il Direttore del Teatro Sociale
Dall’Archivio Palchettisti Teatro Sociale
Da Como e la sua storia pag.201
Questo cognome ci porta a ricordare anche la grande crisi del 1840 a Como. Perché… “Nei primi decenni
10
dell’Ottocento i fratelli Guaita rivestirono una certa importanza nel settore del lanificio conducendo
esperimenti di modernizzazione. La loro azienda che impiegava 700 operai era caratterizzata da una elevata
produttività perché riuniva tutto il ciclo produttivo. Con la crisi nel 1840 del lanificio comasco non resta più traccia”.
10
I fratelli Guaita , imprenditori comaschi lanieri, insediarono nel 1784 una succursale del rinomato Lanificio Guaita sui terreni e stabili
del Monastero di Cernobbio delle Monache Benedettine. Quando nel 1810 i Guaita chiusero questa succursale, tutti questi beni vennero
acquistati da Vittoria Peluso Calderara ( sposata in seconde nozze con il Generale napoleonico Domenico Pino) che, dall’edificio del
monastero, ricavò la villa padronale, e i terreni a orto e il prato vennero trasformati in un giardino “all’inglese”.
La villa fu chiamata “Villa Nuova”. Nel tempo, cambiando i proprietari, cambiò anche il nome diventando “Villa Cima”che, nel 1893 venne
fatta demolire dall’industriale Luigi Erba per costruire l’attuale “ Villa Erba”.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Sul Teatro Sociale
Le diverse opinioni..
Ugo Foscolo, nelle vesti di un supposto ecclesiastico di Inverigo, Didimo Chierico, critica e
censura l’ibrida architettura del teatro.
Da “Teatro Sociale Centocinquant’anni di storia”. Pag.31-32 (Biblioteca Comunale di Como)
“Usciva un solo giornale a Como nel 1813: il Giornale del Lario, una volta la settimana.
Ne era estensore Antonio Fontana, abate e professore.
Nel numero del 31 luglio, il Fontana pubblicò un suo articolo lunghettino sul tema del Teatro.
Non possiamo trascurarlo perché fu quello che diede lo spunto al Foscolo per la sua critica. …
Il nostro abate riscontra nell’architettura del Teatro “nobiltà e grandezza d’invenzione, giudizio
sommo nella disposizione, ottimo gusto in tutte le parti”…
Il Foscolo entrò in scena per contrappesare criticamente il “tutto bene” dell’abate professor
Fontana e, ad onor del vero e del rispetto delle opinioni, gli pubblicò, sotto forma di lettera
firmata Didimo Chierico, l’articolo che lo contraddiceva..
Il testo dello scritto foscoliano, apparso nel Giornale del Lario proprio il giorno dell’apertura del
Teatro, cioè il 28 agosto, stimo di riportarlo per intero…… risparmierà al ricercatore futuro la
delusione di non trovarli nell’unica raccolta che si conosca del periodico in questione”.
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1813-2013
Da Centocinquantanni di Storia Teatro Sociale. 33-36
Da Il Giornale del Lario del 28 agosto 1813. Ora è documento protetto.
Foscolo indirizza all’amico conte Giambattista Giovio, presso il quale è ospite a villa
“Grumello”:
Sul Nuovo Teatro di Como
In chi vede innalzato quasi improvvisamente un ampio edifizio sopra le fondamenta delle torri cadenti di un
antico castello, sorge naturalmente il pensiero di esaltarne la liberalità dei cittadini, l’ingegno dell’architetto e la
celerità dell’esecuzione.
E voi, pregiatissimo amico e maestro mio, leggendo meco la gazzetta del Lario dell’ultimo di luglio, avete
indovinato che l’estensore dell’articolo sul nuovo teatro di Como scriveva sopraffatto di meraviglia in guisa, che,
intendendo di trasfondere in noi ecclesiastici campagnoli i suoi medesimi sentimenti, diede non tanto un
ragguaglio, quanto un elogio dell’edifizio.
Ma fatalmente gli elogi sono poco letti e meno creduti, e provocano il risentimento de’ critici, i quali, non
contentandosi del sol vedere, vorranno sottilissimamente guardare; e co’ principi astratti dell’arte daranno
sentenza dell’architetto, del conduttore, de’ capomaestri e dei cittadini che eressero l’edificio, e persino
dell’estensore e dei lettori di quell’articolo.
Frattanto, mentre i lodatori osservano col telescopio volendo ingrandire l’oggetto, e i
critici abusano del microscopio per notomizzare, o, com’essi dicono, analizzare i difetti, io mi sto qui osservando
a occhio nudo; e se travedo la verità, sono, se non altro, certissimo di non dissimularvi i veri sentimenti, e di non
armarmi di principi astratti, utili più alla fama dei trattatisti che al progresso delle arti, dacchè i trattatisti non
vogliono osservare che ogni lavoro è soggetto a circostanze, ad ostacoli ed a riguardi complicatissimi: però gli
umani tentativi nell’esecuzione riescono minori assai del disegno intellettuale. L’edificio è isolato. La facciata
principale guarda a settentrione: le due laterali e lunghissime, a levante
e a ponente, l’altra verso mezzogiorno ha innanzi a sé una specie di anfiteatro.
Questo edificio tutto in un tratto, sì per la mole, sì per le colonne della facciata settentrionale e meridionale, si
giudica eretto ad utilità del comune; ma a qual uso precisamente, non credo che altri possa indovinarlo sì di
leggeri; ove per altro non vi si pongano iscrizioni, bassorilievi ed emblemi che riescano ad indicare che questo
edificio fu eretto per gli spettatori pubblici.
Questo capitale difetto deriva dallo scopo di erigere, annesso al teatro, un palazzo, dove, oltre gli spettacoli, i
cittadini possano avere molte sale eleganti ad uso di feste da ballo; e gli attori, ballerini e cantanti trovino alloggio
nella stagione degli spettacoli.
Vero è che nel frontone del peristilio si presume d’alludere agli spettacoli, facendovi dipingere a modo di
bassorilievo una povera lira; lira dissonantissima con quelle grandi colonne corintie che sostengono quel
frontone, e con le massicce cornici che lo adornano.
Questi ed altri difetti sono eglino tutti dell’architetto? Ottenni il suo disegno, e paragonandolo colla fabbrica, vidi
che la maggior parte delle colpe si dovrà ascrivere non tanto agli uomini, quanto a’ riguardi, alle circostanze, agli
ostacoli che, come vi dissi, la fortuna interpone perpetuamente a’ più saldi proponimenti e alle regole universali
dell’arte.
Nel disegno della facciata principale le finestre, che oggi si vedono con i soliti stipiti in calce, erano ornate di
cornici e cappello di sasso, il che corrispondeva
alla magnifica eleganza del peristilio, composto di sei colonne corintie con capitelli di un marmo poco frequente, e
che si scava alle rive del lago di Orta; marmo imitante il bronzo, e di cui non so perché si faccia sì poco uso dagli
architetti.
Ed anche nei capitelli l’esecuzione guastò il disegno; dacchè il sasso, pel tocco recente dello scalpello, avea in
parte smarrito la tinta di bronzo che il tempo e la plaga settentrionale, verso la quale il peristilio è rivolto, avrebbe
tornato a imbrunire. L’impazienza degli esecutori li persuase a impiastrare i capitelli di una vernice che tira al
nero, ma, non che imiti il bronzo, disdice anzi al lavoro, celando il marmo, e destando l’idea di un artifizio
intempestivo e meschino.
A questi errori di cui l’architetto non può in alcun modo incolparsi, vuolsi aggiungere uno tutto suo; ed è che le
tre porte della facciata principale, le quali corrispondono agli intercolonni e mettono al teatro, non hanno
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
larghezza proporzionata all’altezza; la qual forma angusta e volgare par che accusi il peristilio di troppa
magnificenza.
Nelle facciate laterali, all’architetto, invece de’ soliti finestrini, che in tutti quasi teatri fanno parere il l’ordine delle
finestre della facciata principale; ma si fecero due correzioni al disegno, in danno dell’architetto. Si continuò a far
sottentrare alle cornici e a’ capitelli delle finestre i soliti stipiti di calce; né si posero due terrazzi sporgenti in
fuori delineati nel disegno, per assegnare il punto medio di quella lunga facciata e interrompere la serie noiosa di
tante finestre, per le quali da ciascheduna delle facciate laterali si può supporre che l’edificio non sia altrimenti un
teatro, bensì un casamento ad uso seminario. Inoltre i terrazzi avrebbero illuminato maggiormente i due corridoi,
giovando insieme a chiunque in tempo di spettacoli estivi volesse, senza uscir di teatro, ridursi all’aria aperta.
A me par non di meno che, quand’anche si fossero costruiti i terrazzi, la loro utilità non avrebbe compensato il
difetto che sarebbe risultato da due terrazzi sporgenti, senza che vi sia sottoposta una porta con colonne, o con
arco che li sostenesse.
Tuttavia se non toglievano affatto, avrebbe almeno scemata la deformità di tante finestre disadorne e scorrenti
sopra una lunga parete.
Ma la colpa comune al disegno e all’esecuzione di quell’edificio sta nell’aver sovrapposto al primo piano un piano
secondo bassissimo, con finestrini spessi e quadrati a forma de’ mezzanini delle case fabbricate per darsi a
pigione. Lo scopo di dar albergo agli attori costrinse a questo partito. Ma non si poteva egli forse ne’ piani terreni,
ed anche nel primo piano di quel vastissimo caseggiato, appartare parecchie stanze a quell’uso? Tanto più che la
miseria di quei mezzanini risulta più vergognosa dal paragone della prossima architettura della cattedrale, che con
la ricchezza de’ marmi e con l’ardita austerità della costruzione par che avvilisca tacitamente l’ambizione di questo
nuovo edificio.
La facciata meridionale, che, come si è detto, guarda in una specie di anfiteatro, è in tutto e per tutto diversa da
quella ideata dall’architetto.
Vedesi nel disegno una loggia sostenuta da quattro colonne d’ordine dorico: nell’esecuzione l’ordine è mutato in
ionico; e quindi non solo riesce poco conforme al carattere di un anfiteatro, ma gli intercolonnii appaiono più
larghi e sproporzionati sì pel diametro minore della colonna ionica, e sì perché si è voluto mettere in opera quattro
colonne già destinate ad altr’uso, e mancanti dell’altezza conveniente all’ampiezza dell’arena. Queste colonne
intruse e la loggia omessa producono due gravissimi inconvenienti. Primariamente si è dovuto innalzare, in
compenso della loggia, un muro assai pesante, che nuoce non solo alla convenienza e all’eleganza, ma anche alla
stabilità della fabbrica; e dove oggi si vede gli’intercolonnii con architravi, si dovrà reggere il muro con
intercolonnii arcuati. In secondo luogo, se si fossero poste le colonne doriche dell’altezza richiesta dall’architetto,
si sarebbe non solamente provveduto alla solidità, ma si sarebbe ampliata la grandezza delle porte, necessaria
appunto a quel luogo altezza utilissima specialmente agli spettacoli che serve di sfondo al teatro, e donde si
avrebbe agevolmente potuto dar maggiore altezza al palco scenico; altezza utilissima specialmente agli spettacoli
de’ nostri giorni, e che si desidera in quasi tutti i teatri.
Quanto all’interno, io non posso non lodare la ripartizione delle scale e la magnificenza colla quale son corredate;
ma credo che non si possa bastantemente lodare l’architetto della proporzione della curva del teatro, per la
quale non vi è palchetto da cui non si possa vedere tutta la scena. Inoltre egli si è emancipato dall’abuso
perpetuo de’ palchetti in proscenio; i quali, frammettendosi come una nuova fabbrica tra la scena e l’orchestra,
rompono l’illusione, e lasciano sovente vedere una finta principessa che recita da innamorata accanto ad una
dama che nel palchetto del proscenio fa veramente all’amore col suo cicisbeo. Da quel poco che ho inteso nelle
prime prove, pare che il vaso riescirà armonico; e forse anche un po’ troppo chè la ripercussione della voce e dei
suoni potrebbe talvolta nuocere all’armonia.
Taluno anche crede che l’apertura della scena sia troppo larga, e che le voci dei cantanti si disperderanno nel
palco scenico innanzi che si diffondano sulla platea; su di che l’esperimento sarà giudice inappellabile. Insomma la
prima lode spetta alla liberalità de’ cittadini, la seconda all’architetto, l’ultima all’esecutore.
La colpa degli inconvenienti, alcuni de’ quali non sono irreparabili, ascrivasi tutta alla fortuna, dipinta calva,
guercia e dispettosissima. Ad onta della fortuna, il teatro di Como farà testimonianza che i cittadini di Plinio non si
contentano delle reliquie de’ monumenti. Dall’età dell’illustre Benedetto Giovio, sino a Giuseppe Rovelli e
Giambattista Giovio vivente, molti scrittori illustrarono con facondia pari alla lor diligenza le storie della loro
patria. E forse quegli scritti, benché taluno potrebbe chiamarli municipali, incoraggiarono i Comaschi a emulare
gli antenati e a ornare la loro città. Perché a conti fatti, la gloria degli avi risulta in vergogna de’ posteri, ove questi
affettino d’esaltare l’amor patrio solamente in parole.
Vostro amico e discepolo. Didimo Chierico (Ugo Foscolo)
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Ricerca
1813-2013
La polemica continua…
Da Centocinquantanni di storia Il teatro Sociale pag.39
Il severo giudizio del Foscolo, se trovò da una parte quei consensi che meritava, suscitò
dall’altra reazioni indispettite…
La polemica dovette amareggiare non poco il vecchio conte Giambattista Giovio, afflitto da
un dolore ben più acerbo: quello della la morte, nella campagna di Russia, del suo primogenito,
Benedetto, avvenuta nel dicembre precedente.
Il 17 settembre 1813, scrivendo al Foscolo per informarlo della commovente visita del capitan
Giulio, fratello del poeta e compagno d’armi del suo povero figliolo, venuto a Como per godere
del Teatro insieme con una compagnia milanese il conte Giovio accenna alle ire che gli si
erano riversate contro per aver voluto dar man forte al famoso articolo. Circa al quale “quante
ciance v’udii io far sopra! Con un vocabolo solo ne divenni l’apologetico. Ma i censori non mi
perdonarono quel brevissimo l’intesero?” Appunto quel vocabolo, che voleva dire “ma
l’avete o non l’avete capito lo scritto di Didimo Chierico?”, era sonato assai crudo agli orecchi
di certuni.
Ugo Foscolo risponde, e come risponde! Che dire degli “insetti umani?”
Da Centocinquantanni di storia Il teatro Sociale pag.40
il 28 da Firenze. (l’autografo è posseduto dalla Biblioteca di Brera, a Milano)
“E il Chierico amico nostro l’è più grato d’assai della spartana difesa delle sue opinioni sul
teatro di Como; ma perché appunto quella difesa fu epigrammatica e altera, egli vorrebbe non
aver avuto occasione di ringraziarnela, avrebbe pigliata rassegnatissimo sopra il suo capo la
gragnuola delle lingue lariane, anziché temere che potesse forse tempestare sopra di lei, mio
signore ed amico. Ella deve oggimai riposare col sicuro conforto del cuore d’aver onorata e
soccorsa de’ suoi scritti la patria
Per quanto si spregino gl’insetti umani, o si chiuda l’orecchio al loro ronzio, non però, se ci
sono vicinissimi attorno, potremo fare che non ci turbino o che, se non altro, non ci movano a
schifo. Parmi che la dignità della vita consista anche nel non provocare a battaglia tal gente
che, quando pur resti sconfitta, non lascia vittoria onorata”.
Si fece tesoro dei suggerimenti di Ugo Foscolo
Felice Scolari, professore, bibliografo e appassionato cultore di storia comense scrisse in un
lavoro sui teatri comaschi pubblicato nel 1912, riferendosi alle censure del Foscolo che
colpivano quasi tutte nel segno:
“Tanto è vero che , dove fu possibile, si fece tesoro de’ suoi suggerimenti come avvenne, ad
esempio, di quella povera lira dipinta nel timpano del peristilio, e che sullo stesso disegno,
venne recentemente rilevata a stucco dai fratelli Artaria di Blevio.
Non è ancora il marmo, che il Foscolo avrebbe voluto, ma è già molto di più della meschina
dipintura originaria”.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813
1813-2013
4 settembre
Da Centocinquantanni di storia Il teatro Sociale pag.29
Comaschi quantunque avarissimi…
Ugo Foscolo, che apprezzava quanto avevano fatto i comaschi, scriveva alla contessa d’Albany
il 4 settembre 1813:
“I Comaschi, quantunque avarissimi, si sono ricordati d’essere concittadini de’ Plinii; e si
vergognarono d’esaltare le ruine de’lor monumenti, eretti in Como innanzi che i Vandali e il
tempo li avessero distrutti: fabbricarono un bel teatro; e s’apriva appunto nel giorno ch’io
v’arrivava: ma i capomaestri, l’impresario, i cantanti, e mille altri inconvenienti protrassero
l’apertura di giorno in giorno sino a’ 28 agosto; ed io di giorno in giorno… mi fermai volendo e
non volendo per più d’otto giorni..”.
Da Como e la sua Convalle Matteo Gianoncelli 1975 pag.111
A COMO
Che problema muoversi di notte, anche per andare a teatro !
Venne realizzato il desiderio di una pubblica illuminazione. “Chi la notte non favorita dalla
luna, doveva andare o tornare a casa, dal teatro, da un convegno, usava portare seco una
lanterna per rischiarare la via e i parrucconi patrizi mandavano avanti il servo a far lume; il
popolo minuto o se ne stava rannicchiato fra le domestiche pareti, o girava in volta all’oscuro,
orientandosi appena coi fiochi lumicini che, a guisa di piccoli fari, pendevano accesi dinanzi alle
sacre immagini dipinte sulle cantonate delle vie, e ve n’era dappertutto”.
Ma ecco le prime lampade!
“In una sera d’ottobre vennero accese per la prima volta in città e nei borghi le 59 lampade
di Argand fornite da Giuseppe Garganico di Pavia per L. 4720, appese ad altrettanti braccioni
di ferro che costarono alla Municipalità L.3000.
Da Wikipendia, l’enciclopepia libera.
Com’era la lampada di Argand?
Quale differenza dalle lampade già esistenti?
La lampada di Argand era un tipo di lampada ad olio inventata nel 1783 dal
chimico svizzero Aimè Argand.
Il becco della lampada era formato da due cilindretti metallici concentrici,
tra i quali si trovava lo stoppino a forma di nastro anulare. Il tutto
contenuto in un cilindro di vetro aperto sopra e sotto, in modo da
permettere il passaggio di un flusso d’aria.
Rispetto alle lanterne utilizzate fino ad allora, la luce della lampada Argand era molto
intensa, più bianca e più stabile.
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Ricerca
1813-2013
Accaddeva in quei giorni……
A Como - Al Teatro Sociale - In Italia
Da Centocinquant’anni del Teatro Sociale.
1814
La caduta di Napoleone travolge anche il regno Italico. Per ordine della Municipalità si
cancellano i “diversi emblemi attinenti al cessato governo nel palco grande”.
1815
Si offre al comandante delle forze austriache in Lombardia l’incasso di una serata, quella del
27 maggio, tenuta a beneficio dei feriti di guerra.
1816
Il giorno 8 novembre l’imperatore Francesco I è a Como.
Alla sera gran ricevimento in Teatro per far sentire a Sua Maestà, all’Augusta Consorte e al
seguito, una “cantata” dal titolo “La felicità del Lario”.
La cronaca manoscritta dice che il concorso di gente fu numerosissimo. Valenti soggetti gli
attori e orchestra sceltissima formata dai migliori professori della Scala. Scenari dipinti
espressamente dal Sanquirico: quello finale rappresenta il “Tempio della felicità” e in
caratteri d’oro reca i nomi della coppia imperiale.
1818
Per combattere l’alfabetismo imperante è introdotto l’obbligo scolastico elementare che
purtroppo viene continuamente ignorato.
1819
“La Cenerentola” ossia “La Bontà In Trionfo” di Giacomo Rossini
Da “Stagione lirica del Teatro Sociale 1958”
“E’ il manifesto stampato col torchio di Carl’Antonio Ostinelli nel 1819 anno in cui l’opera
“La Cenerentola” fu rappresentata a Como.
Da notare:
Accanto ai nomi dei cantanti un membro della direzione del teatro dell’epoca segnò i suoi
giudizi, invero non molto favorevoli, sui diversi interpreti”.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
“La Cenerentola” ossia “La Bontà In Trionfo” di Giacomo Rossini
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Ricerca
1821
Il 15 aprile la Commissione amministrativa del Teatro
pubblica un manifesto per offrire in affitto “il locale di
nuovo adattato in forma più comoda e conveniente ad
uso di Trattoria, coll’annessa Arena”.
Da: I centocinquantanni di vita del Teatro Sociale
Nello stesso anno un problema da risolvere tra Il
presidio militare austriaco austriaco e il Teatro Sociale.
1821 Giugno
Per risolvere un conflitto scoppiato tra la direzione del
Sociale e il presidio militare, che vantava certi diritti
sui posti in teatro,
il Podestà Paolo Tatti
mandò una relazione al Governo austriaco
sottolineando:
“si precisa che il nuovo Teatro di Como è di
piena, libera ed assoluta ragione di una
particolare Società di cittadini, né il Governo,
né il Comune vi hanno il minimo diritto, tranne
quello di avervi un palco a semplice uso”.
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Società del Casino
Sala Bianca: una misura di circa m.q. 18x10
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Ricerca
1813-2013
1822, 6 marzo
I palchettisti affittano alcuni locali alla Società del Casino
da ll teatro Sociale di Como nel corso del tempo -1988
Como e la sua storia -1994
La Società del Casino di Como nel suo primo Centenario 1921 pag.38
Nelle sale si riunivano nobili e possidenti, ufficiali, impiegati, ecclesiastici, purchè di adeguato censo e di sesso
maschile ma non a tutti era permesso entrare. Le donne furono escluse per tutto l’ottocento… tranne che in
occasione delle feste.
I Palchettisti, per tre anni rinnovabili e per la somma di 400 lire italiane, diedero in locazione le sale del ridotto alla
nuova associazione “Società del Casino”, costituita il 6 dicembre 1821 con lo scopo di promuovere la
conversazione e l’incontro tra i soci, cui si aggiungevano la lettura dei periodici, il gioco delle carte e del biliardo..,
I giochi tra i soci subirono le vicende della moda e dell’epoca. La stessa cosa successe per le feste da ballo, infatti
la blanda mazurka, il volteggiante valzer, il vorticoso galoppo, la pianeggiante scottisch, la saltellante polka, fecero
posto ai munuetti rievocati, alle controdanze, ai lancieri; e poi ancora al dancing, al fox-trott, e ad altri passetti che
avvicinano di più le copie.
Molto presto si iniziò a dare delle Accademie musicali a scopo benefico anche con personaggi
illustri, come:
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Personaggi illustri come…
Niccolò Paganini
Genova 1782- Nizza 1840
Il violino di Niccolò Paganini
“Il Cannone”, il famoso violino di Paganini, costruito nel 1743 dal liutaio Bartolomeo Giuseppe Guarneri, fu lasciato
dal musicista alla sua città natale, Genova.
Da Wikipendia
Ogni anno pari, presso il Teatro Carlo Felice di questa città, si svolge il Premio Paganini. Al vincitore il 12 ottobre
dello stesso anno è concesso l’onore di suonare il “Cannone”.
1823
Proclamato dai critici il primo violinista dell’ottocento nel mondo, sia per la
strumento, sia per le innovazioni apportate in particolare allo “staccato” e al “pizzicato”.
padronanza dello
Niccolò Paganini si esibì al Sociale.
Visse dal 1824 al 1828 con la ventiquattrenne comasca Antonia Bianchi, dalla quale nel 1825 ebbe un figlio, Achille.
Da: I centocinquantanni di storia . Teatro Sociale di Como
Narra la cronaca manoscritta di Francesco Della Torre di Rezzonico:
“Trovandosi questo esimio professore di violino, unico nella sua celebrità, a villeggiare
a Cernobbio nella casa del generale Domenico Pino, si puol dire per grazia abbia
aderito a far sentire in quell’accademia il suo violino toccato dalle dita del suo genio
portentoso e sublime. Dal teatro tutti partirono meravigliati e convinti non poter altri
arrivare a tanto valore”.
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1813-2013
Franz Liszt
1811 Reaiding (Ungheria fino al 1920/21 poi Austria) –1886 Bayreuth (Germania)
Ungherese.
Abate,
pianista, musicista celeberrimo.
Ricordato anche per le sue mani più grandi del
normale.
Da Primati e singolarità della provincia lariana Enrico Lecci
Protagonista di uno dei più clamorosi scandali che abbiano animato la Parigi dell’800: Marie Catherine Sophie de
Flavigny contessa d’Agoult aveva piantato il marito, la famiglia e una brillantissima società della quale era fra gli
esponenti più in vista, per seguire il giovane già famoso concertista di pianoforte Franz Liszt povero e fin troppo
disputato dalle donne....
Franz Liszt aveva passato qualche mese a Bellagio con la contessa d’Agoult, accompagnatola
poi a Como, quando stava per nascere la loro terza figlia, Cosima, futura moglie di Richard
Wagner..
Da Primati e singolarità della Provincia Lariana Enrico Lecci Vol.1 pag.79
In una lettera inviata da Franz Liszt a un amico parigino e pubblicata sulla “Gazzetta Musicale” del 22 luglio 1838
dice, parlando delle rive del lago di Como:
Quando scriverete la storia di due amanti felici, scegliete come ambiente le rive del lago di
Como. Non conosco contrada più palesemente benedetta dal Cielo;
non ne ò vista mai altra dove gli incanti di una vita d’amore possano apparire più naturali…Qui sotto un cielo
azzurro, in una molle atmosfera, il cuore si dilata e i sensi si aprono a tutte le gioie dell’essere…L’uomo respira
liberamente, in mezzo a questa natura amica…egli può amare, dimenticare e godere come prendendo la sua parte
di felicità universale…. Dalla casa dove abito nel bel paese di Bellagio, sento il malinconico mormorio delle onde
che si smorzano sulla rena e vedo sulla montagna gli ultimi raggi dorati del tramonto.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Da La Società del Casino di Como nel suo primo Centenario 1921 pag.82
Si tenne in Teatro l’Accademia Musicale sempre per iniziativa e conto del Casino.
Con Liszt suonò anche a quattro mani un esecutore di fama, Montier des Fontaines, e si ebbe persino
una esecuzione pianistica per temi estratti da un’urna! Una specie di sonetto improvvisato su rime
obbligate! E tutto per l’arte! Era il 29 dicembre del 1837
Dall’Archivio Palchettisti Teatro Sociale
Da Centocinquantanni di vita Teatro Sociale di Como
Il celebre pianista si esibisce dapprima in una fantasia di sua composizione: “La Serenata e l’orgia”
Dice una cronaca: “tanto si era investito che tutto si elettrizzava; la fisionomia sua alteravasi e
cadendogli alle gote la sciolta capigliatura e smorto e smilzo essendo il volto, non sembrava più lui,
perché tutt’era immerso con piacere nell’esecuzione del suo pezzo musicale”.
Il programma dell’accademia viene chiuso da Liszt stesso il quale svolge con suprema maestria e
meravigliosa disinvoltura alcuni temi scelti fra quanti gli amatori di musica aveano deposto in un urna
all’ingresso del Teatro.
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1813-2013
Quando la piazza era al livello del teatro.
Dalla presentazione della stagione lirica di carnevale 1950
Archivio Palchettisti Teatro Sociale
1835 Per migliorare l’esterno.
Si vuole abbassare la piazza davanti al teatro che, all’inaugurazione dello stesso, fu tanto
criticata perché giudicata poco ampia per accogliere quell’imponente struttura.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
29 agosto
Richiesta di un incontro tra il Podestà e l’Amministrazione del Teatro per abbassare la piazza
e “porre tre gradini lungo il colonnato del portico dello stesso Teatro”.
1835
4 settembre
É necessaria una convocazione straordinaria della Società del Teatro per aderire alla richiesta.
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1836 Per migliorare l’interno
Il teatro Sociale si prepara a circostanze straordinarie e viene deciso…
Illuminiamo internamente i palchi
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Da Como e la sua storia pag.210
1838 Pianta della città.
1838 Agosto
Un’avventura di Scaramuccia di Luigi Ricci
La Sonnambula di Vincenzo Bellini
Chiara di Rosemberg di Luigi Ricci
Un lampo d’infedeltà di Achille Graffigna.
Da Vita Teatrale in Lombardia. L’opera e il balletto. 1982
Il Principe Ereditario di Russia fu presente alle rappresentazioni delle opere: “Chiara di
Rosemberg” e “Un lampo d’infedeltà”.
Ferdinando I, Imperatore d’Austria e Re
del Lombardo-Veneto
fu presente alle
rappresentazioni delle opere: “Un’avventura di Scaramuccia” e la “Sonnambula”.
Lo stesso imperatore d’Austria fu presente, con Metternic e Radestzki al seguito, ad una
serata di gala con il ballo “Il Corsaro” di Giovanni Galzerani.
Questo ballo, tratto da Byron, aveva conseguito un successo clamoroso alla creazione alla Scala di
Milano nel 1826 e si ha ragione di pensare che sia stato accolto con egual favore a Como.
Da Centocinquantanni di vita Teatro Sociale di Como.
Il teatro era illuminato a giorno e stipato di pubblico festante. Il prodotto della serata fu destinato in
beneficenza e in particolare a dotare dodici “oneste fanciulle povere”.
1839 Non più pubblico festante, ma…
“Il 19 aprile è il compleanno del sovrano e la cantata dell’Inno Austriaco viene accolta con freddo
silenzio”.
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Quanti divieti e regolamenti!
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1843 Ancora Regolamenti
Dall’ Archivio del Teatro Sociale
Como, il 24 luglio 1843
Art. 1 A fine di mantenere costantemente nei Teatri il buon ordine e la necessaria disciplina
durante le rappresentazioni, v’interverrà ogni sera un Ispettore di Polizia in abito uniforme, il
quale in que’ Teatri nei quali avvi anche un signor Ufficiale militare d’ispezione, agirà di
concerto col medesimo, e le disposizioni del detto Ispettore dovranno eseguirsi da qualunque
persona d’ogni rango e condizione.
- E’ proibito entrare in Teatro con cani, con pipe accese, o con vaso qualunque contenente
fuoco.
- Venendo Sua Maestà S.A.I. il Serenissimo Arciduca Vice-Re, od alcuno degli altri membri
dell’Augusta Famiglia ad onorare di loro presenza il Teatro dovranno tutti gli spettatori levarsi
il cappello e rimanere a capo scoperto sino a che la Maestà Sua o gli altri Principi Imperiali
saranno partiti.
- E’ vietato a chiunque di sorpassare da una fila di sedie all’altra, essendo permesso l’accesso
alle medesime solamente dalle parti laterali.
- Durante la rappresentazione dello spettacolo nessuno potrà rimanere nella fila di mezzo, ove
questa esiste, né stare in piedi nelle file delle panche, né fra la prima fila delle medesime e
l’orchestra.
- Ogni sedia non chiusa serve per sedersi al primo occupante. Se questi si allontana, perde
l’acquistato diritto, né potrà giovare a conservarlo il lasciare sulla sedia il cappello o
qualunque altro effetto.
- E’ in massima vietato il chiamare gli attori, il maestro di musica o il compositore di balli sulla
scena per ricevere applausi durante l’atto. Ciò per altro potrà aver luogo in fine dello
spettacolo, o tra un atto e l’altro; soltanto in via di facilitazione un attore potrà sortire una
sola volta anche durante l’atto a ricevere applausi per qualche pezzo di maggior aggradi
mento.
- Qualunque applauso eccessivamente rumoroso e che possa interrompere la
rappresentazione è proibito.
- Sono assolutamente vietati i fischi, le grida, il battere con bastoni o altro le panche, e tutti gli
schiamazzi che possano turbare la tranquillità, come pure ogni espressione od altro che
offenda le persone o la pubblica decenza, cosa affatto contraria alla civiltà ed alla buona
educazione degli spettatori ed al decoro dei Teatri.
- Restano salvi i Regolamenti esistenti o che potessero in avvenire essere adottati in riguardo
alla direzione e corso delle carrozze tanto per l’andata ai Teatri quanto pel ritorno, ed in
riguardo ai luoghi ove le carrozze stesse debbano stazionarsi: e si rinnova la proibizione a tutti
i cocchieri e vetturali di abbandonare i propri cavalli, di spingere i medesimi oltre il piccolo
trotto, e di tenere le carrozze sprovviste di lanterne accese; e ciò sotto le pene comminate
dagli ordini veglianti di Polizia.
Si vieta inoltre l’uso nei palchi “del nuovo metodo di illuminazione di liquido idrogeno” ma
anche di introdurre nei medesimi altri sistemi di riscaldamento.
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1813-2013
1848 Crisi economica e risveglio dei sentimenti liberali contro
la politica austrica
Le cinque Giornate di Como sabato 18 marzo - mercoledi 21 marzo
Da Ricordi Storici Raccolti e pubblicati per cura del Comizio Comense dei Veterani Dal Cav.. Uff. Prof. Innocenzo Regazzoni.
Edito da: Como – Tipografia Municipale F.Ostinelli di C.A. 1898 pag.9-11
La insurrezione di Como nel Marzo 1848 fu preparata a lungo spinta sia dalla “esorbitante
prepotenza del dispotico Governo Austriaco, come dal progressivo risveglio dei sentimenti
liberali che dopo l’avvento di Pio IX al Pontificato invase tutta l’Italia.
Verso il 1837 un manipolo di giovani comaschi, per la massima parte studenti, intraprese la
clandestina importazione dalla Svizzera di libri e giornali propugnanti la santa causa italiana.
Se non che il contrabbando dei libri e giornali dalla Svizzera assunse proporzioni assai
maggiori…per tal maniera s accinsero i fratelli Porro Carlo e Luigi, Enrico Pessina, Fermo
Coduri di 18 anni, Luigi Turri.
In quelle difficili ore…
- Il Teatro Sociale da La società del Casino di Como nel suo primo centenario pag.97
Tra il Tommaso Perti, podestà e vicedirettore del Teatro e il Direttore marchese Raimondi, vi
fu uno scambio di lettere per preparare la stagione teatrale e l’impegno di alcuni cantanti.
Ma risulta che Giuseppe Verdi ormai tocca a fondo il cuore degli italiani.
L’Attila che tiene il cartellone al Sociale fin quasi allo scoccare dell’ora rivoluzionaria del’48,
entusiasma il popolo con accenni patriottici:
“Cara patria, già madre e reina
Di possenti e magnanimi figli,
or macerie, deserto e ruina
Su cui regna silenzio e squallor;
Ma dall’alghe di questi marosi,
Qual risorta felice novella,
Rivivrai più superba, più bella,
Della terra e dell’orbe stupor”.
Pochi giorni dopo iniziano le Cinque Giornate di Como.
Risulta che il mediatore tra il marchese e il più noto impresario del tempo Salvatore Patti fu
Luigi Dottesio, uomo di fiducia di Tommaso Perti e patriota comasco morto poi per
impiccagione a Verona nel 1851.
Il carteggio è interessante perché vi si respira il nascente clima rivoluzionario.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
- Il Casino Sociale
Nel 1848 “Parecchi dei più noti soci danno mente e braccio e mezzi alla santa rivoluzione e
alla causa italiana, nel costante sentimento comasco”.
Va ricordato che più tardi, nel 1860 “divenne uno dei centri di reclutamento. Garibaldi era
appena partito coi “Mille” per la Sicilia, che la Direzione del Casino, quattro giorni dopo, il 9,
come risulta da una circolare a stampa, si costituiva in Commissione di arruolamento per i
successivi invii di volontari compaesani, e in Comitato per la raccolta dei fondi”.
- Giuditta Pasta
Da Giuditta Pasta e i suoi tempi di Maria Ferranti nob. Giulini 1935 pag.201
“Dalla sua solitudine di Blevio, la Pasta temprava le sue energie ai problemi della riscossa,
prendendovi parte attiva, sia con soccorsi finanziari che inviava a parecchi fuorusciti che dalla
vicina Svizzera a lei facevano appello, sia col dedicare la sua casa di Milano, in via Monte
Napoleone, al Comitato di sussistenza pel Governo Provvisorio nelle epiche e memorande Cinque
Giornate del marzo 1848, sia inviando a Como i sei cannoncini della sua villa per espugnarvi la
caserma di S. Francesco, occupata da reggimenti tedeschi.”
“E nell’esultanza del cuore, la Pasta, saliva alla vetta di Brunate (detto il Pizz) a sventolarvi la
prima bandiera tricolore. La piantò la toccò riverentemente con un Crocefisso d’argento, ne
versò al piede con rito mistico acqua, poi vino, a simboleggiare la futura prosperità agraria.
Compì la cerimonia con breve canto, facendo echeggiare nelle volte del cielo quell’angelica voce
che levò in ammirazione tutti i teatri dell’Europa. Finì con un brindisi al Parroco del luogo D.
Monti non ultimo fra i buoni italiani. “ Non mai l’egregia Donna, (aggiunge il “Lario”, giornale di
Como, da cui tolgo l’aneddoto per autenticità) ebbe a far sentire il suo bellissimo canto per più
nobile oggetto. La Pasta, partendo, lasciò a Brunate come sempre e dappertutto, memoria del
suo animo compassionevole e generoso”.
Da Vita Teatrale in Lombardia: l’opera e il balletto 1982
Come in tutti gli altri teatri lombardi assistiamo a Como all’avvicendarsi scalare di opere di
grandi compositori italiani e stranieri:
Rossini domina il primo trentennio del secolo, poi fino al 1850 predominano Vincenzo Bellini
e Gaetano Donizetti, che lasciano quindi il posto a Verdi.
Dal 1870 in poi appaiono Carlo Gounod, Giacomo Meyerbeer, Federico Flotow, Ambrogio
Thomas e Giorgio Bizet, intercalati da riprese verdiane e da opere di Amilcare Ponchielli.
A fine Ottocento vi sono i veristi: Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Ruggero Leoncavallo,
Umberto Giordano.
Il periodo delle opere si chiamava “Stagione del Carnevale” e andava dal 26 dicembre in poi,
così come era già in uso in altri teatri lombardi; le opere in cartellone andavano da due a
cinque. Gli spettacoli avvennero con regolarità fino al 1859 anno della Seconda guerra
d’Indipendenza.
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1813-2013
1854 Il primo maestro Direttore di Orchestra e l’apertura
di una scuola di musica
Da Il Teatro Sociale di Como nel corso del tempo. 1988
“I palchettisti dimostrano una notevole sensibilità culturale finalizzata anche a garantire la formazione dei futuri
professori d’orchestra.
Infatti, lo scopo primario è quello di provvedere all’istruzione gratuita di alcuni giovani (sei) per iniziarli alla musica,
procurando miglior servizio al teatro medesimo”.
Cinque i giorni di lezione e, una volta all’anno, con opportuni “saggi” gli allievi daranno una prova del loro profitto.
Il primo maestro che assume la direzione della scuola, nonché capo direttore di orchestra del Teatro, è Carlo
Sanpietro. Ha un contratto triennale. Deve prestare gratuitamente la sua opera nella stagione principale del
Carnevale. Formare gli allievi della scuola. Rendere conto dell’andamento didattico. Deve risiedere in città. La
Direzione gli fornisce un appartamento nei locali del caseggiato del teatro.
1855
Carlo Sanpietro scrive alla Direzione del Teatro. Da Archivio di Stato- Famiglie varie.Fasc.8
Alla Nobile Direzione del Teatro della Regia città di Como
Il qui sottoscritto maestro e Direttore dell’Orchestra di questo Teatro si dà sollerta premura a rispondere alla lettera di
questa nobile Direzione in data del 29 caduto Luglio a quanto dalla medesima gli viene chiesto .
Dimostrando l’esperienza essere l’orchestra uno dei principali elementi onde ottenere l’effetto prefissosi da compositori
d’opere in musica, per cui onde ciò ottenere bisogna por mente a proporzionare gli Istrumenti d’arco a quelli da fiato, e
non saranno mai di troppo aumentati gli istrumenti da arco nella nostra orchestra tanto deficiente di questi Istrumenti,
per cui migliorando gli Istrumenti da fiato, nella parte dei Corni, ed aumentando gli Istrumenti da arco si arriverà ad avere
una buona Orchestra, quindi l’opinione del sottoscritto maestro e Direttore è la seguente:
1° Portare il personale da professori d’orchestra al numero di 50 classificandoli come nella nota qui a tergo.
2° Ogni individuo dovrà essere capace a disimpegnare la parte, prestandosi a tutte le prove munito di un buon Istrumento
affinchè meglio emerga l’abilità del professore.
Riguardo gli alunni di questa scuola di musica si potrebbe ammettere all’orchestra in via di d’esercizio anche Ferdinando
Corti col violoncello oltre al già ammesso Porlezza Massimo, non essendovene altri, per ora, in grado di far parte.
Il su esposto è quanto il sottoscritto crede onde migliorare ed ottenere un buon servizio dell’Orchestra.
La illuminata saggezza di questa Nobile Direzione prenderà quei provvedimenti che Essa crederà più propri allo scopo.
Colgo questa occasione per dirsi coi sensi di stima rispetto e considerazione di questa Nobile Direzione.
Devotissimo Servitore Carlo San Pietro
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1855 Che anno per Como!
Da Como e la sua storia 1993 pag.217
Colera
Lieve terremoto
Grande esondazione del lago
La nuova epidemia si sviluppò nel giugno del 1855 a Venezia e fu importata a Como da alcuni emigrati
frettolosamente rientrati per cercare di scampare al morbo. Nel giro di pochi giorni i contagiati furono più di cento.
A Como città i morti furono 481 e in provincia 4340.
La città vuole risollevarsi. In giugno si iniziano i lavori al “Sociale”.
Da Archivio di Stato “famiglie varie – Coduri ”Fasc.8
Si parla della pittura della volta in questa lettera spedita l’8 agosto al dott. Gaetano Perti (notaio).
“Stimatissimo Signor Dottore! Lodo il prudente suo divisamento di trasferirsi in campagna, poiché il pericolo si era
troppo da vicino; son quasi per dire che la sua Casa era bloccata non dalle flotte alleate, ma da un nemico più
potente che da certi impiegati vien anche chiamato flagello Municipale: se si considera l’origine delle cose quel
impiegato in isbaglio aveva colpito bene, ora ne sentiamo i benefichi influssi. Domani mattina il Custode Dell’Orto
si porterà da Lei per meglio comunicarle alcune cose relative alla scelta del progetto per la pittura della volta,ed
altre cose dipendenti dall’ornamento dei lavori del Teatro. Agogno aurea la loro salute e nella speranza che presto
abbiasi a migliorare questa fatale situazione, mi dichiaro in ogni tempo e luogo. Suo Devotissimo Servo C.
Beltramini”.
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1813-2013
L’ampliamento del Teatro
Già nel 1840 furono fatti dei restauri, ma non così importanti come quelli del 1855.
Essendosi diffuso l’interesse per la musica in diversi ceti sociali e essendo aumentata la popolazione comasca da
13404 del 1813 a 20000 nel 1855, i palchettisti sentirono l’esigenza di ampliare il teatro per offrire al pubblico
un numero più elevato di posti e rendere un buon servizio a tutta la collettività e non solo a pochi privilegiati.
Il progetto, presentato dall’ingegnere Leopoldo Rospini, fu approvato da una Commissione formata dal conte
Alessandro Lucini Passalacqua, da Luigi Baragiola, dal dott. Giacomo Riva, dal dott. Gaetano Scalini, da Pietro
Longhi e dal rag. Giuseppe Ambrosoli.
Si volle ampliare la platea aggiungendo 38 nuovi palchi, cioè 4 in ciascuno degli ordini preesistenti, e si costruì un
quarto ordine di 26 e un quinto ordine per “il loggione”
Vennero rifatte le pitture e, sacrificando
l’originale attribuita ad
Alessandro Fiori, che rappresentava
l’incoronazione
Alfieri,
del
poeta
Vittorio
venne ridecorata la volta del teatro
da Eleuterio Pagliano su progetto di
Gaetano Spelluzzi.
L’affresco rappresenta le Muse che
scendono dall’Olimpo a incoronare gli
artisti.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Una vaga ed elegante lumiera
“Il Municipio donò una vaga ed elegante lumiera: eseguita
dal Pandiani ad essa potrà in seguito essere applicata
l’illuminazione a gas e poi quella elettrica”.
Questo scenografico lampadario venne realizzato da
Giuseppe e Agostino Pandiani su disegno di Gaetano
Speluzzi. E’ in bronzo dorato ed è costituito da un intreccio
di putti e tralci fioriti.
Da Como e il teatro Sociale stagione del carnovale
1908-1909 fasc.
Una cronaca del 1856 narra che fu mirabile il fervore col quale, sotto la direzione del Rospini
stesso e del dott. Tommaso Perti si faticò, dall’appaltatore Zari di Milano, e da tutti gli artisti
nonostante che nell’agosto, e più nel settembre, infierisse il colera, perché cominciati i lavori
dopo la metà di giugno il Teatro si riaprì bellissimo la sera del 26 dicembre alla
rappresentazione del Macbeth.
Il pubblico comasco era mosso in gran numero la sera del 26 dicembre 1855 a godersi lo
spettacolo.
I nostri concittadini che amavano gustare ottima musica ed erano abituati alle
rappresentazioni eccezionali, ammirarono il rinnovato Teatro su cui dall’alto pioveva larga
copia di luce da una sfarzosa lumiera che aveva donata il Municipio, ma non applaudirono agli
esecutori del Macbeth. Anzi gli artisti furono protestati dopo la terza sera e il Teatro venne
chiuso per ordine superiore fino al 3 gennaio 1856.
Maurizio Padoan in Arte- Letteratura- Società 1988 e il Corriere del Lario 1856
E’ possibile far riferimento al fiasco del Macbeth.
“Quando il pubblico coi manifesti segni di biasimo fece cessare l’opera, quantunque si
tentasse per ben tre volte invano di ricominciarla, pugnando per un’ora quasi corpo a corpo la
più spietata disapprovazione”.
E si stampa lo Statuto:
Da Il Teatro Sociale di Como nel corso del tempo pag.21-16
“Lo scopo della società è quello di promuovere un lecito ed onesto divertimento degno della
cultura e del lustro di questa città mediante rappresentazioni comiche, tragiche, opere in
musica, feste da ballo, spettacoli di qualunque sorte corrispondenti alla natura e consuetudine
dei teatri”.
La gestione è accentrata nella persona del Direttore e dei due Condirettori.
E’ importante notare la nomina di un medico chirurgo e di un ingegnere del teatro che hanno
libero ingresso nonché quella di un custode per il quale vengono redatti doveri di servizio e il
conseguente onorario.
1859 La Stagione Lirica non ebbe luogo causa la seconda guerra
d’indipendenza
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1813-2013
Fatti - Collegamenti tra Como, politica e arte
Da Como e la sua storia pag. 219
Il 27 maggio Garibaldi entrò a Como a notte avanzata, accolto prima con diffidenza e poi coi
festeggiamenti.
Da Ottocento da Canova al Quarto Stato 2008 pag.35-36-194
Il 9 settembre, tre mesi dopo l’ingresso trionfale
a Milano di Vittorio Emanuele II e Napoleone III
viene inaugurata l’ esposizione di Brera “perché anche le arti celebrassero la tanto attesa
liberazione dal dominio austriaco e l’Unità d’Italia finalmente raggiunta”.
In questa esposizione Francesco Hayez11, che si era battuto con la sua pittura per gli ideali
risorgimentali, presentò proprio la sua grande opera Il Bacio.
Da: Ottocento- Da Canova al Quarto Stato pag.194
Per quest’opera l’artista si era ispirato ad un altro suo dipinto: “L’ultimo bacio dato a Giulietta
da Romeo” olio su tela del 1823 che, “dopo essere transitata con un certo scandalo a Brera, per
la troppo realistica e sensuale rappresentazione della protagonista in ciabatte, faceva
irruzione a Tremezzo in quel sacrario di Canova e della più
eletta pittura neoclassica che fu la collezione di Giovanni Battista Sottoriva, politico amico di
Napoleone.
11
Francesco Hayez,(Venezia 1791-Milano 1882) insegnante all’Accademia delle Belle Arti di Brera e massimo esponente del romanticismo storico,
fu consacrato dal Mazzini nel suo saggio sui Modern Italian Painters come il pittore “vate” ponendolo a capo della scuola di Pittura Storica, che
il Pensiero Nazionale reclamava in Italia.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Il bacio
Si può immaginare lo schock che un’immagine del genere potesse provocare in una
società puritana.
Ottocento da Canova al quarto Stato Mostra 2008 Roma, Scuderie del Quirinale pag 194 Fernando Mazzocca
Si era rivelata felice l’idea del vecchio pittore, che quando lo eseguì andava avviandosi verso i
settant’ anni, di rappresentare il momento più intenso e poetico della relazione di due persone che si
amano. E’ un abbraccio struggente. Straordinario il gesto con cui lui le trattiene il volto leggermente
reclinato tra le mani.
Il Bacio, tra i suoi tanti significati, diventava anche l’emblema della cosidetta
delusione risorgimentale, lasciando intravvedere, dietro l’entusiasmo per la nascita
della nazione, le perplessità, sempre più diffuse, sulle “magnifiche sorti e
progressive” dello stato unitario.
Questa inquietante valenza politica, perduta col tempo, sarà riscoperta da Luchino Visconti quando
utilizzerà il capolavoro di Hayez nella scena madre di Senso, il film scandalo che nel 1954 cambiava
l’immagine ufficiale del nostro Risorgimento
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Teatro Sociale e Duomo di Como nell’Ottocento
Piazza del teatro
Da Ordine numero speciale 1879-1979
Fotografia riprodotta da cartolina dell’Ottocento: strada acciottolata e carrozze trascinate da cavalli.
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Teatro Sociale: fatti curiosi
Da Teatro Sociale Cento cinquant’anni di storia pag.74-75
1860 Carnevale
Belisario di Gaetano Donizetti
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti
Beatrice di Tenda di Vincenzo Bellini
Garibaldi a Como di M. Filibert
Garibaldi a Como era stata scritta dal tenore M. Filiberti che aveva preso parte alla stagione
lirica. L’impresario, dato il successo ottenuto dal cantante, gli aveva concesso di rappresentare
la sua opera, mettendogli a disposizione coro e orchestra.
Da Como e la sua storia pag. 220
L’arrivo di Giuseppe Garibaldi in piazza del Duomo a Como, all’indomani della battaglia di San Fermo, in una xilografia tratta da una
pubblicazione periodica.
1861 Carnevale
Saffo di Giovanni Pacini
I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini
Domino nero di Lauro Rossi
Il basso Ugo Rocca cantò in Domino nero in sostituzione di Luigi Galli il quale, visto lo scarso
successo della Stagione Lirica, si era rifiutato di prendervi parte dicendo di soffrire di mal di
denti. Sul giornale Corriere del Lario si aprì una polemica a questo riguardo.
Fu pubblicata una lettera al direttore nella quale alcuni amici del cantante testimoniavano che
“all’artista erano spuntati nientemeno che quattro denti contemporaneamente per cui gli era
stato impossibile partecipare agli spettacoli”.
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1813-2013
1861
Un’iniziativa partita da un’idea del Duca Visconte di Modrone, direttore del Teatro Sociale e
dei regi teatri di Milano.
Si attiva il “Pio Istituto Filarmonico Teatrale”
Per quale ragione? Come?
Da Il Teatro Sociale di Como nel corso del tempo 1988 pag.24-25
Sette anni dopo l’istituzione della Scuola di Musica, la Direzione del Teatro attiva un Pio
Istituto Filarmonico Teatrale per venire in soccorso di
“coloro che avendo prestato o prestanti servizio in teatro, per età
o per malattia ne versassero in bisogno”.
Per garantire i fondi necessari alla nuova istituzione un’apposita commissione delegata dai
Palchettisti approva un Regolamento in cui si stabilisce che nei contratti da stipularsi con
Impresari e Capocomici, si dovrà includere sempre la condizione che siano tenuti di
“dare una rappresentazione senza verun compenso a favore dello
stabilimento in quella giornata che piacerà meglio al Signor Direttore
o chi ne fa le veci.”
Indubbiamente i Palchettisti con queste iniziative si radicano nella società civile, si fanno
modesti interpreti dei diritti soggettivi e dei bisogni sociali accogliendo qualsiasi richiesta si
sussidio e, in tono minore suppliscono le autorità in tema di assistenza pubblica. La complessa
questione sociale che avvolge l’Italia post-unitaria è riscontrabile anche nella società comasca;
non poteva non giovare ai Proprietari del Teatro, animati da mentalità populistica,
l’intraprendere tali iniziative.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
13 luglio 1864
1813-2013
Per l’illuminazione a gas…
Dall’Archivio Palchettisti Teatro Sociale
Rispettabile Società del Teatro di Como
In seguito alla Vostra determinazione del giorno 10 giugno la Direzione ha riunito i membri della
Commissione per concretare le basi del contratto di illuminazione a gaz del nostro Teatro con
l’impresa Stefani. Dagli studi fatti sul particolare che consigliarono alcune modificazioni al preventivo
di spesa sia in aumento di alcuni apparecchi che in diminuizione a norma del relativo bisogno ma che
in realtà non alterarono le risultanze peritali come emerge dal quadro di confronto, la Commissione
dopo di aver esaurita ogni altra pratica in merito alla qualità del lavoro ha trovato per l’interesse della
Società di addivenire col nominato Sig. Stefani all’appuntamento 9 andante mese di cui se ne dà
lettura per Vostra intelligenza e norma.
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20 marzo 1865
1813-2013
Per il completamento della lumiera a “Gaz”…
Dall’Archivio Palchettisti Teatro Sociale
Al D. Giulio Bellasi, nella riunione dei Sig. Direttori del Teatro Sociale di Codesta Città ove vennero
riconosciuti tutti gli articoli messi in opera onde attirare l’illuminazione a Gaz in detto Teatro, fu
convenuto che nella scorsa settimana mi avrebbero rimesso un mandato di £. 2500 in acconto di dette
opere. Prego quindi la gentilezza della S.V. a voler fare emettere tale mandato anticipandole fin d’ora
le più sentite grazie. Quando mi fu consegnato il lampadario per la riduzione, non mi consegnarono ne
globi ne lampade a olio ne gli altri piccoli accessori del lampadario stesso. Interesso quindi la bontà
della S.V. a voler dare gli ordini in proposito a ciò mi sia consegnato tutto quanto manca al
completamento della lumiera.
Aggradisca i miei più distinti saluti e con i sensi della massima stima mi dico ..
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Como-Tempo libero-Teatro Sociale
Che rapporto? quale importanza?
Da Como e la sua storia pag.246
“In Como, che ha ancora per molti versi l’aspetto di una borgata rurale, non sono numerosi i luoghi di ritrovo e di
svago.
Per i ceti abbienti il punto di riferimento fondamentale è il Teatro Sociale quasi completamente rinnovato già nel
1855 per accogliere un pubblico sempre più interessato all’opera lirica; vi si ospitano concertisti famosi e vi si
rappresentano opere dei principali autori italiani, con qualche apertura alla produzione straniera, specie francese.
Per i ceti popolari svolgono invece una funzione insostituibile: le fiere.
Si affermano gli studi fotografici, ai quali la gente, di ogni ceto e condizione, si rivolge per i ritratti che
solennizzano le ricorrenze della vita privata”.
1875 La questione del teatro Sociale
Maurizio Padoan in Arte – Letteratura- Società 1988 Corriere del Lario 6-11-1875
Il giornale l’Ordine del 29-11-1892
La “ questione” in se stessa sarebbe soltanto di derivazione economica; tuttavia su tale rilevanza primaria s’innesta
l’aspetto sociale relativo all’utenza del teatro.
Sul Corriere del Lario del 6-11-1875 l’intervento, partendo da un’aperta polemica con il Consiglio Comunale, che
aveva rifiutato di erogare un contributo per la stagione 1875-76, finisce con l’auspicare “che la chiusura del teatro
(per mancanza di fondi) non porti la popolazione operaia all’osteria, e non faccia sostituire ad un divertimento
12
onesto, morale ed educativo, la crapula , e l’ubriachezza”.
Nel 1892 l’Amministrazione Comunale di Como stanzia un contributo per il Sociale motivando la decisione con un
richiamo diretto alla funzione di servizio nell’ambito della collettività.
Il giornale l’Ordine del 29-11-1892 scrive:
Il Sindaco afferma: Il teatro ormai diventa il servizio pubblico perché torna a decoro alla città ed utile a molti.
Nel 1895 il giornale La Provincia interviene con un articolo riguardante il rinnovamento inteso come
democratizzazione dell’esperienza teatrale. Il cronista scrive: è sempre meglio avere un pubblico di seicento
persone che paghino in media ottanta centesimi a testa, che un pubblico di cento signori che paghino due lire.
Ci pensino i signori del Sociale.
12
Crapula: il mangiare e il bere smodatamente e disordinatamente. Bagordo, stravizio.
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1813-2013
1892 Arriva l’elettricità!
La Società Italiana di Elettricità - Sistema Edison chiede..
Dall’Archivio del Teatro Sociale
All’onorevole Presidenza del Teatro Sociale di Como
Formiamo questa nostra per pregare caldamente questa onorevole Presidenza a volerci mandare
la nota delle lampade ora installate nel Teatro Sociale e lo schizzo del locale da adibirsi alle
macchine, secondo le intelligenze prese tra il Sig. Clerici ed il nostro Ing. Foscarini.
Senza tali informazioni non ci è possibile la compilazione del chiestoci preventivo, che ameremo
poter sottoporre presto alla considerazione di questa Onorevole Presidenza.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Per l’appalto. Testimonianze del lavoro già realizzato in altri
teatri.
Si parla del Teatro di Fermo e Alfieri di Torino.
Essendo venuto a conoscenza dell’intesa di cod. spett. Direzione di illuminare a luce elettrica il
Teatro Sociale ci permettiamo di offrire l’opera nostra a tale scopo quali specialisti in simili
impianti e costruttore di macchine dinamo elettriche.
La lunga pratica in materia ed i numerosi impianti eseguiti fra i quali il Teatro Alfieri di Torino ed il
Teatro a Fermo, ci permettono di eseguire i lavori affidatoci colla massima precisione. Riguardo alle
garanzie siamo pronti a fornire le ampie desiderate. I prezzi dei nostri apparecchi e delle nostre
macchine non temono alcuna concorrenza. Qualora cod. spett. Direzione volesse trasmettere la
pianta del teatro coi relativi dati, ben volentieri presenteremo senza alcun impegno da parte sua,
un progetto - preventivo ed all’occorrenza saremo disposti di recarci costì.
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I quotidiani scrivono:
Dall’Archivio dei palchettisti Teatro Sociale
4 Dicembre 1892 N. 250
La Provincia di Como
Certamente ci sarà il maestro Leoncavallo e forse “nientemeno che Mascagni”.
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Lunedì 5 Dicembre 1892
L’Araldo quotidiano politico
Notizia da un amico nostro e…delle ore piccine…
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11 Gennaio 1893 N. 298
La Provincia di Como
Basta! “Toujours perdrix!”
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
6 Febbraio 1893
La Provincia di Como
Il Teatro di Como come quello di Pozzoperduto?
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1894
1813-2013
I giornalisti comaschi scrivono…
Da l’Ordine 6 ottobre 1894
I treni “omnibus” aumenteranno la velocità.
“La Società delle ferrovie della rete mediterranea studia di poter portare la velocità de treni
omnibus da 30 a 35 chilometri all’ora, e quella media dei treni diretti da 45 a 50 chilometri…”
1895
A volte battute spiritose anche se un po’ imprecise.
Da L’Ordine 12 gennaio 1895 e da Centocinquantanni di storia.Teatro Sociale. Pag.8
“É noto anche agli agoni del Lago (considerati i pesci più stupidi) che quest’anno il Teatro
Sociale rimarrà chiuso nonostante gli sforzi erculei fatti per mettere insieme qualche
spettacolo”.
Non fu così.
1895 Carnevale
Manon Lescaut di Giacomo Puccini
La Forza del destino di Giuseppe Verdi
I Romakal di Federico Rossi
e il 25 gennaio la Prima Nazionale di Ettore Fieramosca di Vincenzo Ferroni
Vincenzo Ferroni 1858-1934
vicedirettore per 24 anni
del Conservatorio “Giuseppe Verdi”
di Milano.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Nel 1899, come testimonia questa lettera, alcuni palchettisti non
vogliono più il gas nei palchi…
Dall’Archivio dei Palchettisti del Teatro Sociale
Onorevole Direzione del Teatro Sociale di Como
Il sottoscritto quale rappresentante dei palchi N.1 e 2 a sinistra, non volendo usare per l’avvenire della
fiamma di gas esistente nei suddetti palchi, pur mantenendo quella in camerino, si pregia darne
avviso per i provvedimenti ed annotazioni in merito. Con osservanza Rag. C. Gattoni
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I palchettisti di quell’anno
Dall’Archivio del Teatro Sociale
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1898
1813-2013
Commemorazione Voltiana.
Alla Direzione del Teatro Sociale:
Spett. Direzione del Teatro Sociale Como
Lo scrivente, quale presidente della Commissione Divertimenti e Sport, è pressato di presentare al
Comitato Esecutivo un preventivo completo ed un relazione illustrativa dei principali divertimenti che
si intendono allestire per la ricorrenza della Commemorazione Voltiana. Sarei pertanto gratissimo a
codesta Benemerita Direzione se volesse entro il più breve termine possibile formulare una richiesta
di sussidio ed un programma per quanto riguarda gli spettacoli del Teatro Sociale. E ciò anche in
relazione agli accordi presi nella riunione che ebbe luogo la sera del 10 settembre.
Colla maggiore osservanza Av. Rebuschini
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1899
1813-2013
Centenario dell’invenzione della pila
di Alessandro Volta
Da Como e la sua storia-Dalla preistoria
all’attualità pag.253-254
L’idea di un’esposizione prese consistenza già
nel 1896 con la proposta del sindaco
Confalonieri in vista del centenario
dell’invenzione della pila di Alessandro Volta. I
preparativi comportarono nel territorio
comunale non poche spese per la
sistemazione del palazzo del Broletto,
l’istallazione della luce elettrica e il
collegamento di piazza Cavour alla stazione
ferroviaria con il primo servizio di tram
elettrici. (realizzato dalla ditta Helios di
Colonia)
Su un’area piuttosto vasta, a fianco dei
giardini pubblici, si allestirono numerosi
padiglioni in legno, ma di grande effetto
scenografico e all’altezza delle altre
esposizioni internazionali e italiane.
All’inaugurazione (20 maggio 1899) fu
presente Umberto I.
Dal sito Alessandro Volta. it
In assenza di un catalogo delle Esposizioni, a
questa funzione assolse egregiamente il
periodico “Como e l’Esposizione Voltiana”,
diretto dall’ingegner Enrico Musa e stampato
dalla Tipografia Cooperativa Comense.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1899 COMO
Il Broletto fu restaurato nella sua genuina architettura poiché alla fine del settecento, in forza
della stipulazione della convenzione tra il Consiglio generale della città e la Società del Teatro
(vecchio) per dotarsi la città di un teatro conveniente, si permisero tutte quelle deturpazioni del
Broletto che in parte sono visibili nelle stampe ottocentesche, tra l’altro l’alzamento del palazzo
con l’apertura di tre orrende finestre a mezzaluna nella facciata e lo spostamento del balcone.
Il Teatro Sociale
La diffusione della cultura musicale trova nelle celebrazioni voltiane un’occasione di grande
risonanza.
Il Teatro Sociale si prepara a questo particolare momento attuando importantissimi
cambiamenti ma innanzitutto viene dotato di illuminazione elettrica poi, il consiglio di
Amministrazione del Teatro Sociale, presieduto da Alberto Clerici, decide di effettuare
importanti restauri e miglioramenti trasformando il vecchio “ridotto” in elegante e più spazioso
“foyer” e restaurando il dipinto della volta del pittore Pagliano.
Da I centocinquant’anni del Teatro Sociale Scrive Venosto Lucati.pag.61-62
In quella circostanza la nostra città si mostrò in ogni senso degna d’aver dato i natali al Sommo
Fisico. Convennero a Como da ogni parte del mondo innumerevoli visitatori, e riguardo al
Teatro.
Un inviato speciale scrisse sul “Gaulois” di Parigi:
Lo straniero che entra per la prima volta in questo teatro, prova un senso di graditissima sorpresa. Ci
si trova ad un tratto in un’ammirevole sala di spettacolo, in un vero teatro d’opera degno d’una
grande capitale.
L’edificio è una costruzione italiana che risale a un tempo arretrato come struttura generale, ma
davvero imponente nelle dimensioni, incantevole nel colorito e nella disposizione interna, scintillante,
elegante e allegra sotto i fasci di luce elettrica che, qui, anche se non si celebrasse il centenario del
Volta, attesterebbero la sua gloria, giacchè si possono immaginare agevolmente i progressi che
l’illuminazione elettrica ha permesso di fare, in pochi anni, all’arte drammatica, all’effetto della scena
e all’architettura teatrale!
Con tutta lealtà devesi ammettere che il teatro Sociale di Como è ormai uno dei teatri lirici più belli
d’Italia.
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Da Musica e Musicisti Il Teatro Sociale di Como . 1908
1813-2013
Biblioteca Comunale. Opusc.3568
…non possiamo non riprodurre qui alcune linee di cronaca che “La Provincia di Como”, per la penna del suo
direttore Massuero, pubblicava la mattina del 15 Aprile 1899.
Egli scriveva: “Abbiamo fatta, giorni sono, una visita al Teatro Sociale e fummo proprio meravigliati per le
trasformazioni che vi abbiamo trovate. Quando sarà aperto al pubblico, questo non potrà che mostrarsi
grandemente soddisfatto.
Nel fondo un corridoio conduce al caffè che venne collocato in una vecchia legnaia ora
convertita in sala appartata ed elegante le cui vetrate danno sul corridoio esterno.
Il caffè di prima è scomparso ed è divenuto vestibolo anch’esso. Al di là vi sono la guardaroba, gli smaltitoi ed un
watercloset inglese.
Entrando in platea la prima cosa che ci ha colpito fu il monumentale lampadario per la luce elettrica
che era stato disceso fino a terra. E’ una specie di stile barocco ed ha la forma di un grappolo. Tutti gli
addobbi dei palchi che erano in velluto cremisi sono stati mutati in panneggiamenti di seta gialla che
armonizzano magnificamente collo stile del Teatro. L’orchestra fu abbassata di una quarantina di
centimetri per modo che i musicanti non tolgono più la visuale al pubblico; una graziosa cancellata in
ferro bianco e oro, alta un venti centimetri ed ondulata, separa l’orchestra dalla prima fila delle
poltrone.. Le poltrone sono rimaste quelle di prima, le poltroncine furono tutte rinnovate ed in luogo
delle panche furono collocate delle sedie”.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Ma un devastante incendio: lo sgomento, il dolore e, nello
stesso tempo, la compostezza dei comaschi.
L’8 luglio 1899 si consumò una tragedia: un devastante incendio cancellò la grande Esposizione
Voltiana.
Tanto lavoro andò distrutto in pochissimo tempo: la popolazione comasca era sconvolta.
Ecco la testimonianza di come sono stati vissuti quei momenti terribili. Da una lettera 13
Carissima Rosa Lia,
ti scrivo sotto la terribile impressione della grave sciagura che ha colpito la nostra città e contro cui
vani riuscirono tutti gli sforzi.
Di quel Magnifico palazzo dell’esposizione, di tutti quei tesori d’arte, di macchine, di merci, dei cimeli
di Volta di incalcolabile valore, ora più nulla resta, nulla, più nulla!!!...
In poco più di un’ora il terribile elemento, il fuoco, à tutto distrutto!..
Io pure fra la cittadinanza atterrita e nell’impossibilità di portare un soccorso qualsiasi, ò assistito a
tanta iattura.. Si parla di vittime umane ma sino ad ora nulla si può precisare, impossibile riuscendo
avvicinarsi a quel braciere. La causa è certamente accidentale”.
Da Como e la sua storia-Dalla preistoria all’attualità pag.253-254
13
Coduri Bartolomeo, invia questa lettera alla figlia Rosalia.
Coduri Rosalia in Noseda è ricordata ( pag.109) da Carla Porta Musa come “unica signora che a quei tempi poteva sventolare due lauree:una in
medicina e l’altra in legge.”
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1813-2013
Como, i comaschi, il Teatro Sociale reagirono immediatamente: in due settimane i padiglioni
vennero ricostruiti e ripresero i congressi, gli incontri mondani e le mostre.
All’Arena con concorsi bandistici
Ill. Sig. Presidente del Teatro Sociale di Como
Nel presentare i più vivi ringraziamenti di questo Comitato per la gentile concessione dell’Arena per il
concorso bandistico, mi pregio comunicarle che si come tale concorso resta aperto fino a Domenica 27
corr. così dovremo approfittare della cortesia di codesto benemerito ….
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Al Teatro Sociale con un ricco programma
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1813-2013
La diffusione della cultura musicale trova nelle celebrazioni voltiane
un’occasione di risonanza.
Da Como e la sua storia pag.254
Al teatro Sociale, appositamente dotato di illuminazione elettrica, si succedono opere, balletti
e oratori: dalla prima rappresentazione comasca dell’Otello verdiano, al Ballo Excelsior, fino a
La Resurrezione di Lorenzo Perosi.
Lo stesso celebre compositore è presente a Como per dirigere in Cattedrale la prima
esecuzione assoluta del suo Natale del Redentore, a cui assistono anche i sovrani: Re Umberto
I, la Regina, il Principe ereditario con la moglie principessa Elena, venuti a Como per la Grande
Esposizione.
Il lavoro riscuote un grande successo e per le sei repliche il pubblico affluisce anche da
Milano, dove pure sono in vendita i biglietti (l’ingresso in chiesa, infatti, è a pagamento) che
permettono di ottenere riduzioni sulle tariffe ferroviarie.
Per le onoranze a Volta nel centenario della pila a Como il Ballo Excelsior
Vita Teatrale in Lombardia: l’opera e il balletto 1982 pag.208
Nel 1899 anche a Como giunge con un certo ritardo lo strepitoso Ballo Excelsior, che ormai
aveva girato tutto il mondo.
Lo dirige Alceo Pantaleoni e ballano Adele Cammarano e Vittorio De Vincenti, quest’ultimo
creatore due anni prima alla Scala “Amor”. Poi cala il silenzio sul ballo per quasi mezzo secolo,
fino a quando cioè la Scala comincia a guardare a Como come una sede decentrata, che diverrà
privilegiata negli anni Cinquanta.
Il Ballo Excelsior, strepitoso ed unico.
Da Wikipendia
Per celebrare i fasti dell’unità, la fiducia del progresso, con la formula del “ ballo grande
italiano” si esaltano le grandi opere e invenzioni del tempo: il battello a vapore, il piroscafo, la
pila di Volta, il telegrafo, la lampadina di Edison, il canale di Suez, il traforo del Moncenisio.
É un ballo con il dispiego di mezzi imponenti: composto da undici quadri, ricco di effetti speciali,
si avvale di un corpo di ballo costituito da quattrocentocinquanta elementi.
Il Gran Ballo Excelsior, creato da Luigi Manzotti su musica di Romualdo Marenco, è una
celebrazione del progresso, del trionfo della scienza, un inno alla libertà e fratellanza dei popoli.
É la vittoria della luce sullo statico Oscurantismo in nome del Progresso e della Civiltà.
Siamo nella fine dell’Ottocento, nel 1881, anno della grande Esposizione Universale.
L’idea dominante nella società di quel periodo è quella del trionfo della scienza.
Patriottico, quando venne rappresentato alla Scala di Milano la sala era invasa da lampadine e
da bandiere tricolori per esaltare l’avvento di un mondo con modernità e pace.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Volta e Il ballo Excelsior
primo atto
“Nel laboratorio di Alessandro Volta, a Como,
lo scienziato è seduto, malinconico e pensoso,
accanto alla pila ch’egli non riesce a
perfezionare. Mentre Volta dubita della
riuscita della sua invenzione, l’Oscurantismo,
nell’ombra, gioisce del proprio trionfo. Ma
all’improvviso Volta si alza come posseduto
da una potenza sovrumana, si avvicina alla
pila vi aggiunge qualcosa, unisce i due fili
elettrici: ed ecco che una scintilla illumina la
scena. E’ la vittoria!”
Foto dal sito Teatro alla Scala
Il Gran Ballo Excelsior riproposto nelle grandi occasioni
Nell’estate del 1978, in occasione dei 200 anni di storia della Scala un folto pubblico partecipò alla storica
rappresentazione del balletto Excelsior. Un cast d’eccezione: Carla Fracci, Anna Razzi, Paolo Bortoluzzi.
Nel 2000 alla Scala di Milano il balletto venne ripreso per festeggiare l’arrivo del nuovo millennio con Roberto
Bolle.
Notizie del ballo in generale a Como
Da Vita Teatrale in Lombardia: L’opera e il balletto 1982 pag.208
Scarse notizie si hanno fino a metà ottocento sul ballo a Como.
Non risulta che grandi dive romantiche abbiano calcato le scene del Sociale.
14
La più grande ballerina romantica Maria Taglioni che, dopo aver lavorato in tutta Europa si ritirò dal 1846 in una
villa sul lago di Como (Blevio) “dove la presenza di salotti culturali e le eleganti frequentazioni le potevano
garantire una vivace vita sociale”, si recò al Sociale invitata in una serata del 1857 per vedere la Traviata con le
danzatrici Piera Guni e Giovannina Tirelli. Non risulta invece che abbia ascoltato le recite della sua vicina di casa e
amica Giuditta Pasta.
14
Dal sito: Balletto.net
Maria Taglioni (1804-1884) figlia del ballerino e coreografo Filippo Taglioni, “fu il modello insuperato di ballerina romantica. Ebbe l’enorme
merito di aver creato, assieme al padre, addirittura uno stile e di aver trasformato la danza sulle punte, già praticata come sola manifestazione
di virtuosismo, in uno strumento espressivo adatto a veicolare immagini di immacolata purezza e leggerezza immateriale.”
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1813-2013
1900 - 1901 – 1902 Carnevale
Andrea Chenier di Umberto Giordano (nuova)
La Favorita di Gaetano Donizetti
Fedora di Umberto Giordano (nuova)
Carmen di Georges Bizet
Amalia Belloni, che subentrò alla mezzo soprano Adele Borghi nella Carmen, dopo la terza
rappresentazione, mentre stava ringraziando il pubblico per gli applausi veniva sollevata, col
sipario, all’altezza di quattro metri suscitando ilarità e panico insieme.
27 Dicembre 1900
La Direzione si fa dovere di comunicare all S.V. che in ottemperanza ai vigenti Regolamenti di Pubblica
Sicurezza, nei locali del Teatro è rigorosamente vietato fumare e di usare lucerne e fornelli alimentati
con petrolio od altri liquidi infimmabili. Coloro che posseggono fiamme a gas e che non intendono
approffitarne, sono pregati di avvisare per iscrritto la Direzione prima del giorno 6 Gennaio prossimo,
altrimenti si riterranno abbligati al pagamento dei seguenti prezzi:
Per una fiamma a ventaglio cent. 25
Per una fiamma a cilindro o a fornello cent. 40 per ogni sera di rappresentazione.
Nelle veglie i su esposti prezzi saranno raddoppiati.
Del pagamento suddetto è responsabile il proprietario del palco.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1905
1813-2013
Come era Como
Una foto di Piazza Cavour con tram e automobile
Da Como che non ritorna di Piero Collina
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1813-2013
1905 – 1906 I grandi compositori a Como
Pietro Mascagni
Durante le repliche di Iris, magistralmente concertata dal
maestro Tullio Serafin, fece la sua comparsa a Como
Pietro Mascagni con signora, venuto apposta per
seguire i ripetuti successi della sua opera.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
.
Amica, opera in due atti ambientata nelle montagne della
Savoia intorno al 1900. E’ un classico dramma del verismo.
Pietro Mascagni diresse la seconda replica
e fu necessario l’intervento dei carabinieri per regolare
l’entrata del pubblico.
1932 Il Maestro che aveva diretto la prima il 2 giugno
1911 al Teatro Coliseo di Buenos Aires, ritornò a Como
per dirigere l’ultima replica di Isabeau con la grande
Bruna Rasa.15 (foto sotto)
15
Bruna Rasa dal 1926 al 1933 cantò in tutta l’Italia, Montecarlo, Nizza, Losanna, Barcellona, Egitto, Sud America.
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1813-2013
1911 Franz Lehar
compositore austro-ungarico, conosciuto soprattutto per La Vedova
Allegra fece debuttare la sua Gypsy Love
1948
Umberto Giordano
fu presente a Como alla prima recita di Fedora16 e ai
festeggiamenti del cinquantenario dell’opera.
16
Fedora con Andrea Chènier è una delle opere più note di Umberto Giordano. Alla prima diretta dallo stesso Giordano cantò Enrico Caruso
che ebbe la sua prima importante affermazione.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1908 Il Sociale è in crisi
Versi dialettali comaschi di Frico. Musica e Musicisti Il Teatro Sociale di Como 1904 Biblioteca Comunale. Opusc.3568
Commenti sotto forma di sonetto scritto il 17 dicembre quando il Teatro Sociale era chiuso e con poca
speranza di apertura.
El Teàter Social
L’è el Teàter Social ‘na bella fuma
tutta montada in guarnizion d’argent,
col bocchin d’ambra, cont el vas de scuma,
cont on bell stùcc tutt tappezzaa de dent
de ras e de vellù…
Hinn sicur tutt bèi còss,
ma de tabacch no ghe n’è manca on gross!
El gh’a del podenn più!
L’ha ciappaa ona inviada
Che l’è mèi on gessin de poveritt
ma che se po’ fagh dent ona pipada
pur con tabacch de sfròs o de moccitt.
Nonostante questo pessimismo i lavori di ristrutturazione continuarono e nel 1909 furono aboliti i palchi
di quarto ordine e venne formata un’unica galleria per soddisfare la crescente richiesta del pubblico comune.
Da il giornalino: Il Carnevale a Como 1911Biblioteca Palchettisti Teatro Sociale con
Del Sociale si parlava sempre come d’un ammalato che
costa caro, né riesce tuttavia a superare il pericolo di
morte; e lo si vedeva già trasformato in magazzino con
tutte le sue memorie e le tradizioni non ingloriose sepolte
sotto i foraggi o ridotto nella condizione di un fortunato
albergo o d’immenso alveare umano. Como si chiedeva:
“Resterò, dunque, senza teatri?” L’idea, che già da
qualche tempo andava germinando, sbocciò allora: Costruiamo un Politeama!...
Si discusse allora del punto sul quale edificare il nuovo
tempio dell’arte e delle varietà.
Chi lo voleva- strana idea veramente!- addossato al
Sociale, dove oggi l’Arena fa da cisterna d’acque
piovane…
100
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1813-2013
I bambini e i balli di Carnevale al Sociale
Da Teatro Sociale di Como 1988- pag. 56
Ai primi del secolo i balli del carnevale aperto anche ai
bambini è patrocinato dal giornale La Provincia
Il Casino Sociale e il Teatro Sociale organizzano
feste per le famiglie di qualsiasi ceto sociale.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1813-1913
Il Primo Centenario del Teatro Sociale
Da Como e il Teatro Sociale 1908-1914
Il Presidente Arturo Stucchi sottolinea:
La Direzione del Teatro Sociale interprete del desiderio popolare di solenizzare il Centenario del
nostro teatro, senza pompa, ma con spettacoli degni della nostra tradizione artistica, ha
affidato ancora una volta all’impresa Eugenio Bini il difficile compito.
1913
Atollite Portas! di Adriano Lualdi (nuovo) poema sinfonico vocale.
Una curiosità: per questo lavoro sono chiamati i cittadini comaschi, come sarà poi nel
2013 con i “Carmina Burana”.
I solisti sono i concittadini Tilde Casartelli, soprano; rag. Miro Ferloni tenore; avv. Mario
Serao baritono. Orchestra e il coro: signore e signori comaschi.
Dicembre 1914 - giugno 1919: forzata interruzione degli spettacoli a
causa della prima guerra mondiale
1919
Risveglio dopo il sogno rosso. Apre il “Massimo”
“Fra le manifestazioni più nobili del dopo-guerra,
l’apertura del nostro “massimo” segna certamente la
più importante nel ritmo civile della nostra città,
significando infatti un bel gradito risveglio dopo il
tragico sogno… rosso di tanti odi e di tante stragi!”
1919 Carnevale
Loreley di Alfredo Catalani (nuova)
La Traviata di Giuseppe Verdi
Lodoletta di Pietro Mascagni (nuova)
Madama Butterfly di Giacomo Puccini
Foto dall’inserto della “Provincia” del 23 ottobre 1988.
Si arriva al Sociale per una prima.
102
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1813-2013
Il pubblico a teatro: due diversi modi di presentazione.
Nel 1919
Da Fra le quinte del Sociale 1919 casa musicale Baragiola e Zeppi pag.29
Il pubblico di platea e di galleria, il più vario, il più gaio, è quello che dà l’intonazione alla cassetta
dell’impresario. Vediamo anche noi questo pubblico in tutte le sfumature.delle rispettive borse. Gli abbonati
alle poltrone compaiono di prammatica a spettacolo incominciato, disturbando e indisturbati, si sdraiano
comodamente, abbracciano in uno sguardo di novanta gradi tutto l’emiciclo del teatro, distribuendo qualche
sorriso a destra ed a manca. Nero e bianco, binoccolo quasi sempre appuntato, e nota col vicino anche le più
lievi variazioni di palcoscenico. Dietro a loro quelli delle poltroncine, meno signorili di rango, ma pur esse col
brevetto di privativa, poi i posti numerati senza braccioli ai lati, dove si può parlare anche coi piedi della
confinante, senza dichiararne apertamente; e dietro a questi il pigia pigia il “chi tardi arriva male alloggia”, i
posti strategici che non si conquistano se non colla pazienza, colla rassegnazione, con qualche moccolo, con
parecchi scusi, perdoni e pardon anche in francese, ma sempre in piedi! E’ precisamente da questa parte del
teatro che si ammirano talvolta le stelle, anche se la sala è illuminata a giorno: e in questo caso per salvare la
propria dignità di tranquillo spettatore che vuol goder molto e spender poco, si finge di osservare
attentamente una certa musa della volta, o la piccionaia stipata. Già, perché in questa stagione fortunata la
sala sarà sempre sfolgorante di brezze muliebri, ed il loggione sarà sempre rigurgitante.
Quel loggione che si muove, gesticola, parla, grida, ride, lancia frizzi o manifesti laudativi, applaude e zittisce
con convinzione, poiché il pubblico di lassù è sempre il più sincero, il più attento e viene proprio per godere lo
spettacolo. Ma forse che anche lassù non esiste il privilegio dei posti numerati? Forse ch’è possibile
l’eguaglianza sociale colla diseguaglianza della mente, del cuore e della volontà?
E ridisceso, dopo un’occhiata alle fortunate Muse del Parnaso le quali - fortunate loro – vivono e fanno vivere
sempre nelle nuvole, vogliamo dare un’occhiata ai palchi, i proprietari dei quali sono quelli a cui Pluto concesse
i suoi favori.
La quarta fila è ancora destinata alle “barcacce” ed ai “falchi della rupe”con o senza… speroni! La galleria è
riservata alla piccola borghesia, che solo di quando in quando si concede il lusso del teatro di quella speciale
categoria che non sciopera, che lavora silente, intelligentemente e paziente, che domanda timidamente oggi
per ottenere qualche cosa fra un anno, forse due; che spazzola colla giacca stralucida la propria dignità
malgrado l’appetito prepotente dei quattro, cinque, sei figlioli da mantenere, meritando così la migliore
attenzione. Ma basta quando si ha appetito?
Ed eccoci alla terza, alla seconda, alla prima fila dei palchi: la fine-fleure, l’aristocrazia - quella che dà la nota
veramente signorile, per la quale lo spettacolo non rappresenta sempre la parte più attraente. Vi sono troppe
cose da osservare e da commentare più o meno benevolmente… cento piccole scoperte che domani
formeranno l’argomento favorito dei salotti a ricevere.
nel 1924 il Presidente Eugenio Rosasco…
Dal programma della stagione lirica Teatro Sociale 1924. Biblioteca Comunale
Al pubblico che ama il teatro e ne segue con interesse le vicende
(poliedrico è il pubblico di teatro ed estremamente difficile ripartire gli spettatori in categorie e classi,
poiché queste a vicenda si inseriscono, l’una nell’altra così che abbiamo, tra coloro che frequentano il
teatro,
l’appassionato,
l’intenditore,
il cultore dell’arte scenica,
il trasognato contemplante,
l’osservatore diligente,
l’assiduo e l’occasionale, e via dicendo)
a tutto il pubblico la Direzione del Teatro Sociale porge questo volumetto.
103
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
22 Giugno 1919
IL MAESTRO ARTURO TOSCANINI AL SOCIALE
Dirige il Concerto dell’Orchestra della Scala
1930-31 Arturo Toscanini fu il primo direttore d’orchestra non tedesco al Festival di Bayreuth
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28 Ottobre 1920
Arturo Toscanini ritorna a dirigere al Sociale
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1927
1813-2013
Enrico Musa- Centenario della morte di Volta
Da Como e la sua storia pag. 282
La seconda esposizione Voltiana in occasione del centenario della morte del grande fisico comasco
nacque dalla fervida attività dell’ing. Enrico Musa17, che incomincia a progettarla con grande anticipo.
Inaugurata il 28 maggio da Vittorio Emanuele III, si tiene a Villa Olmo, acquistata dal Comune nel 1925 e
trasformata per l’occasione con la costruzione di nuovi padiglioni in legno.
10-21 Settembre Il Teatro Sociale celebra questa ricorrenza con una stagione Lirica Straordinaria con:
Turandot di Giacomo Puccini, Andrea Chenier di Umberto Giordano
17
Enrico Musa, padre della scrittrice Carla Porta Musa
106
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1813-2013
Degli “Anni Venti” al Teatro Sociale
Carla Porta Musa
Carla Porta Musa 1902-2012
18
Figlia dell’ing. milanese Enrico Musa e della ticinese Maria Casella
Carla Porta Musa,
amata scrittrice, saggista e poetessa comasca, scrisse riferendosi agli spettacoli al sociale
negli anni venti…
18
Da “Como che non torna” di Pietro Collina-1975 pag.23
Enrico Musa fondatore nel 1903 dell’Associazione Giosuè Carducci pro Cultura popolare e poi costruttore dell’Istituto Carducci scrisse:
L’operaio che preferisce la scuola alla taverna, il libro geniale al gioco della morra, la discussione pacata alla diatriba, il ragionamento
all’invettiva, ha in sé il germe della forza della società futura.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Si arrivava in brum
Dall’inserto La Provincia del 23 Ottobre 1988
Si arrivava al Teatro Sociale in brum, qualcuno soltanto in automobile. Parlo degli Anni Venti.
I palchi, che appartenevano alle famiglie “più in vista” di Como, erano affollati.
Le signore e signorine che desidero ricordare per la loro bellezza e la loro eleganza sobria
erano:
Edwige Stucchi, leggiadra come una dama del ‘700; sua cognata Maria Stucchi, di una bellezza
boriosa; la smagliante contessina Maria Teresa De Visar, dagli occhi azzurri nontiscordardime e
dalla pelle così diafana da parere di vetro.
La maestosa Carlotta Rebuschini, da tutti chiamata donna Carlotta, che sfoggiava con un sorriso
amabile uno spiccato senso dell’umorismo;
sua figlia Rosabianca, bella, ma altera.
La graziosissima Ida Taroni Giobbia, cugina della signora Luisa Feloy Giobbia, dagli occhi,
quest’ultima, saettanti e dalle mani che scorrevano agili sul pianoforte come fossero state
create soltanto per prodigarsi sui tasti.
La signora Maria Stecchini, avvolta in veli evanescenti come la sua evanescente bellezza; la
signora Rosalia Noseda, dalle scollature vertiginose, non particolarmente bella, ma che, unica
nella nostra città, poteva sventolare due lauree: una in medicina, l’altra in legge, e questo
patrimonio la rendeva attraente come un’autentica bellezza.
L’austera signora Alessandra Bianchi Lanzani, con la figlia Giuseppina, slanciata e seducente.
Maria Musa Casella - mia madre - dalla bellezza esotica: capelli corvini e carnagione di
magnolia, con accanto l’altissima figlia Anna, di una bellezza invece, prettamente italica, e che
amava indossare costumi, soprattutto dell’Ottocento.
Le deliziose, cinguettanti signorine Braghenti: Maria e Sandra le cinque sorelle Andina, bionde,
rosee e sempre sorridenti.
E da tutti ammirata Noemi Valli De Rossi.
In un palco non lontano dal nostro, poco prima che le luci si spegnessero e iniziasse lo
spettacolo, appariva come una visione, tanto era il fascino che sprigionava dalla sua figura
eterea, dai capelli biondissimi e dagli occhi chiari, trasparenti, Irma Ravasi, figlia del “mago della
seta”-così lo avevano definito- elegantissima (vestiva da Ventura), con movenze feline, ma non
volute, bensì spontanee, come spontanea era la sua vivace intelligenza. In platea, poi, non era
possibile non notare Gioconda Silo, dalla schiena scultorea e dal sorriso gentile, con vicino la
giovanissima sorella Emma Locatelli, anch’essa alta e sottile, ma bionda come il grano quando
sta per maturare.
Rivedo “questi volti”, gli altri, i molti altri, si sono spersi nel tempo,
come se a un tratto davanti a me fosse calato il sipario.
Parlo degli Anni Venti.
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1813-2013
Il sabato fascista: la propaganda di Regime
Dall’inserto La Provincia del 23 ottobre 1988
Negli Anni Venti e Trenta, il Teatro Sociale si conforma alle direttive della politica culturale
fascista, organizzando nel nome del duce i cosidetti Sabati Teatrali.
L’iniziativa è pienamente in sintonia con il discorso di Mussolini pronunciato al Teatro Argentina
di Roma nel 1934 per la Società degli Autori: “Il Teatro come bene e necessità della Nazione”.
In realtà, la spregiudicata operazione mira a fare del teatro una solida cassa di risonanza del
regime medesimo; i programmi dei maggiori enti lirici italiani sono controllati e diretti dal
Miniculpop, le compagnie opportunamente selezionate.
Si inaugura, per così dire, una strategia della cattura di artisti, cantanti, attori, opere e si
promuove il grandioso sforzo per la formazione di un teatro fascista.
Per il Sociale sono anni frenetici e intensi; va ricordata la presenza di Toti Dal Monte nel 1938.
Alla lirica e alla prosa si aggiungono altre attività.
La grande sala del teatro diventa spazio per incontri, conferenze e congressi.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1934 Carnevale
Sigfrido di Riccardo Wagner
L’Amico Fritz di Pietro Mascagni
Volpino Il Calderaio di Renzo Bossi
La Forza Del Destino di Giuseppe Verdi
Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea
Dal programma ufficiale della stagione 1934 - Biblioteca Comunale
Le finalità del Teatro hanno avuto oggi un’altissima conferma, un’autorevole consacrazione in parole,
che riflettono lo spirito dell’età in cui viviamo che devono risuonare per tutti non solo come aspirazione
ma come inderogabile e squillante comandamento:
Il TEATRO DEV’ESSERE DESTINATO AL POPOLO COSÌ COME L’OPERA TEATRALE DEVE AVERE IL
LARGO RESPIRO CHE IL POPOLO LE CHIEDE.
MUSSOLINI
Riformare, dunque, i teatri perché in essi le masse possano venire largamente e degnamente accolte e
preparare il sorgere di opere come appaiono sempre più vivamente desiderate da tali masse, le quali
traggono il loro immenso anelito d’arte dalla rinnovata vita sociale: ecco il dovere.
In una Relazione della Direzione teatrale del 1902 si legge:
Il servizio che rende alla comunità il nuovo Teatro, non è di marca speciale dei palchettisti, ma è un
servizio pubblico integrante gli scopi dell’istituti sociali per l’educazione del popolo..
1936 Carnevale
Tristano e Isotta di Riccardo Wagner
La Boheme di Giacomo Puccini La prima recita di quest’opera venne trasmessa per radio
Aida di Giuseppe Verdi
I Pescatori di Perle di Giorgio Bizet. Diretta dal maestro Arturo Lucon
In questa edizione dell’opera I Pescatori Di Perle il maestro Lucon aveva apportato una felicissima
modificazione al finale dell’Opera, modificazione che per altro si accettò in Francia, approvata da Biset
ancora vivente.
1938 Orchestra Sinfonica di Budapest
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1813-2013
Alcune locandine particolari:
1937 opera del pittore Manlio Rho
1988 opera del pittore Giuliano Collina.
2013 per i duecento anni
1937
Locandina del “Teatro Sociale” e l’astrattismo di Manlio Rho
Da Wikipendia
Manlio Rho (Como 1901-1957) è stato un
pittore italiano considerato uno dei
massimi esponenti dell’arte astratta.
Negli anni venti partecipò al clima di
scambio culturale che coinvolgeva
l’ambiente comasco entrando in contatto
con le avanguardie dell’astrattismo
europeo guidato da artisti come Kandinskj
e Malevic.
Le tele di Rho sono caratterizzate da
forme geometriche nitide e calde.
Dall’archivio Palchettisti Teatro Sociale
Astrattismo a Como
L’astrattismo è un’esperienza artistica che
nasce dalla “scelta degli artisti di negare
la rappresentazione della realtà per
esaltare i propri sentimenti attraverso
forme, linee, colori”.
In Italia uno dei due principali gruppi di
astrattisti fu quello di Como, (l’altro era
quello di Milano) che
ispirato dall’architetto Giuseppe Terragni
dai pittori Manlio Rho e Mario Radice,
includono artisti come Aldo Galli, Alberto
Sartoris, Carla Badiali, Carla Prina e altri.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1988 Stagione Lirica
Il libretto di presentazione della stagione operistica.
Ad opera dell’artista – Autore: il pittore comasco Giuliano Collina
Concerto Sinfonico.
Direttore
Carlo Maria Giulini
La Sonnambula
di Vincenzo Bellini
Nabucco
di Giuseppe Verdi
Don Pasquale
di Gaetano Donizetti
Giselle
Balletto di T.Gautier e
Vermoy De Saint Georges.
Musica di Adolphe Charles Adam
Primo ballerino:
Rudolf Nureyev
Prima ballerina:
Evelyne De Sutter
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2013
Il libretto di presentazione della stagione notte 2013-14
DUECENTO ANNI
Foto di Carlo Pozzoni
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Il teatro Sociale e la politica:
1937 I buoni rapporti con il vicino Canton Ticino
Da I centocinquantanni di storia pag.114
Intervennero la sera del 14 febbraio’37 le Autorità del Canton Ticino invitate da S. E. il Prefetto
di Como e la sera del 19 il Presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino col Console
d’Italia a Lugano. Grande fu l’affluenza di pubblico dalla Svizzera
Corrispondenza con le istituzioni
27-4-1942
Dall’archivio dei Palchettisti Teatro Sociale
114
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28-4-1942
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
10-4-1945
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19-4-1945
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
22-7-1945
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1813-2013
1951
“Per solennizzare il 50° della morte di Giuseppe Verdi la Direzione del Teatro Sociale ha incluso nel
cartellone le due opere “La Forza del Destino” e “La Traviata”.
119
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Parliamo della musica di Verdi
Asterischi Verdiani nel 50° della morte.
Dal libretto di presentazione della stagione lirica 1951 Teatro Sociale
Nel Risorgimento, il popolo italiano manifestò la sua volontà di rinascita specialmente con Manzoni, Mazzini,
Garibaldi, Verdi.
Manzoni trasmise l’alto significato civile della sua opera di narratore alla classe colta;
Mazzini rappresentò la idea politica;
Garibaldi fu l’azione.
Ma Verdi raccolse e penetrò tutta l’Italia; afferrò, travolse, sublimò con la potenza della sua arte tutto il popolo, e
lo accese di quell’ardore che diventa volontà e quindi certezza di trasfigurazione.
Giuseppe Verdi fu la coscienza della Patria.
Qualche critico, specialmente straniero, ha affermato che la musica di Verdi non è “musica pura”. A parte il fatto
che ancora non ci siamo messi d’accordo sul significato esatto della definizione “musica pura”, risponde a tutti
Ildebrando Pizzetti quando osserva che “l’opera di Verdi è viva proprio là dove essa esiste non come pura musica
ma come espressione drammatica”.
Il 17 aprile 1872, Giuseppe Verdi scriveva da Parma a Cesare De Sanctis:
“Cosa significano mai queste scuole, questi pregiudizi di canto, d’armonia, di tedescheria, d’italianismo, di
wagnerismo, ecc.? Vi è qualche cosa di più nella musica. Vi è la musica! Che il pubblico non s’occupi dei mezzi di
che l’artista si serve. Non abbia pregiudizi di scuola!
Se è bello applauda. Se brutto fischi!”.
Per il 40° della morte di Verdi, Richard Strauss dettò un messaggio che ancora oggi non è privo di attualità e
interesse:
“In Giuseppe Verdi il mondo intero rende omaggio al genio d’Italia. Le sue immortali melodie canore interpretano
la più pura anima del suo popolo e la rivelano al cuore di tutte le folle. In quanto ai musicisti essi si inchinano in
reverente ammirazione dinanzi allo sviluppo artistico del Maestro che va dal “Trovatore” al “Falstaff” coronamento
prodigioso di una vita materiata della più nobile pensosità e della più pura coscienza artistica.
Felice il popolo il cui teatro lirico può vantare un così prezioso patrimonio nazionale”.
Dal libretto di presentazione della stagione lirica 1951 Teatro Sociale
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1813-2013
Che artisti al Sociale!
Beniamino Gigli
Il tenore Beniamino Gigli, uno dei più famosi di tutti i tempi, esordì nel 1914 in
Gioconda; da allora i suoi successi non hanno avuto fine perché egli non è soltanto
dotato di mezzi canori di una eccezionale potenza e dolcezza e duttilità ma anche di
facoltà artistiche tali che lo fanno un intelligente e insuperabile interprete di molti
dei più celebri personaggi del mondo lirico.
Se la sua voce è bella e pastosa, la sua mezza voce è addirittura incantevole.
Questo popolare cantante, da oltre quaranta anni passa da trionfo in trionfo sui
palcoscenici dei principali teatri lirici dell’Italia e del mondo oscurando molte delle
più luminose glorie precedenti.
Tito Schipa
Anche questo celebre tenore conta ora più di un quarantennio di successi raccolti in
tutto il mondo. La grazia del timbro, la pastosità della mezza voce, la fluidità dei
passaggi e soprattutto un temperamento artistico di estrema sensibilità, lo fecero
affermare fino dall’inizio assicurandogli una brillantissima carriera. La parte di
Federico nella Arlesiana sembra fatta apposta per il suo temperamento; e nel
famoso Lamento del secondo atto, egli sa dare effetti così commoventi al suo canto
da ottenere sempre i più strepitosi successi.
Il Teatro La Scala di Milano al Teatro Sociale di Como
Ugo Barbaglia critico musicale del giornale La Provincia da Ottanta anni di vita del Teatro Sociale 1954
Salvo forzate interruzioni, gli spettacoli lirici al “Sociale” con lunghe o brevi stagioni di carnevale (tradizionali) o
autunnali o estive (rare) o con recite straordinarie, hanno sempre trovato il modo per essere realizzati e richiamare
in teatro i comaschi sui quali l’opera ha sempre fatto e fa buona presa.
Anche negli anni bellici 1940-1944 il teatro ha aperto i battenti.
Il Teatro alla Scala di Milano danneggiato per i bombardamenti trasferisce al Teatro Sociale la
sua imponente programmazione: 26 Dicembre 1943 al 31 Gennaio 1944
Mefistofele
Werther
Un Ballo in maschera
Don Pasquale
Iris Bohème
Il Barbiere di Siviglia
La stagione annunciata in gennaio 1947 con le opere “Gioconda-Turando- Traviata” non ebbe
luogo, ma il 15 Marzo 1947
Concerto diretto del fanciullo prodigio (di anni sette) Ferruccio Burco.
La sua fu una carriera fortunata ma breve: nel 1965 ad appena 26 anni morì in un incidente stradale. Molto
conosciuto in USA al Metropolitan dirigeva sempre senza partitura di riferimento.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Al Sociale, oltre all’opera
Da Vita Teatrale in Lombardia: l’opera e il balletto 1982
Concerti sinfonici
Dell’Orchestra della Società Orchestrale Milanese diretti da Arturo Toscanini.
Dell’Orchestra della Scala con Gino Marinuzzi, La Rosa Parodi, Vittorio Gui, Antonio Guarnieri, Hans Weisbach,
Alberto Erede, Franco Ghione, Leopoldo Ludwing, Antonino Votto, Alceo Toni, Guido Cautelli, Franco Capuana,
Jonel Perlea.
Dell’Accademia di S. Cecilia di Roma orchestra diretta da Victor De Sabata.
Dell’Angelicum di Milano orchestra e coro diretti da Ennio Gerelli.
Wiener Symphoniker orchestra di Vienna e quella di Budapest.
Musica da camera
Prestandosi l’eccellente acustica ha avuto spesso in teatro interpreti famosi.
Il basso Nicola Rossi Lemeni in un concerto cantò tutte le liriche “cameristiche”.
Tra i pianisti: Wilhelm Backhaus, Edwin Fischer, Alfred Cortot e Arturo Benedetti Michelangeli.
Da: Il Teatro Sociale di Como 1988 pag.43
Di quest’ultimo grande maestro il giornale “La Provincia” scriveva: “Un nome consacrato dalla fama, una delle
forze più vive e più grandi del concertismo mondiale, sommo pianista capace di creare architetture sonore, salde,
ampie, vibranti e di suscitare dalla tastiera le più recondite vibrazioni moltiplicandole con potente chiarezza. E’
inutile scrivere oltre, la perfezione non sopporta alcuna critica”.
Operetta
cioè la cosidetta piccola lirica, ebbe periodi splendenti al Teatro “Sociale”.
La Compagnia di Giulio Marchetti colla Amelia Soares (1901-1902)
La Città di Milano con Gea Garisenda, Eduardo Favi e con “Caramba” direttore (1908-1909)
la Città di Milano con Emma Vecla il tenore Vannutelli, il comico Petroni (1910-1911)
Le compagnie disponevano anche di un balletto inglese che in quel periodo (non era ancora cominciata l’invasione
delle girls) rappresentava nuovissima cosa.
Balletti
Da Vita Teatrale in Lombardia: l’opera e il balletto 1982 pag. 208
Dopo il Ballo Excelsior del 1899 cala il silenzio per quasi mezzo secolo, fino a quando cioè La Scala comincia a
guardare a Como come una sede decentrata, che diverrà privilegiata negli anni Cinquanta.
Il primo contratto avviene a cavallo tra il 1943 e il 1944, in momenti molto oscuri.
Dal 1951 al 1953 la Scala decide di portare i suoi spettacoli al Sociale e, nei mesi più caldi, all’Arena del Teatro in
occasione del Festival Lariano.
Nella scia della compagnia milanese giungerà nel 1953 il prestigioso New York City Ballet di Balanchine.
Tanti i ballerini che si sono esibiti al Sociale: Tamara Tumanova, Luciana Novaro, Vera Colombo, Gilda Maiocchi,
Giuliana Barabaschi, Adele Adamowa, Giulio Perugini, Ugo Dall’Ara, Susanna Praja, Cristina Latini, Tuccio Rigano,
Eveline De Sutter, Carla Fracci, Dennis Wayne, Rudolf Nureyev, Loredana Furno, James Urbajn, Tiziana Spada,
Elisabetta Tomasi, Maurizio Bellezza, Oriella Dorella, Marco Pierin, Raffaele Paganini, Monica Perego, Luciana
Savignano, Maximiliano Guerra, Nadejda Ivanova, Ekaterina Shlyapina, Andry Shalin, Andrey Iapin, Anastasia
Sverchkova, Irina Dvorovenko, Maxim Beloserkovsky Paula Acosta, Carlos Montalvan, Alessandro De Ceglia, Luca
Lago, Joanna Waldorf, Jennifer Delfanti, Bilyana Dyakova, Lisa Osmieri, German Marina, Massimiliano Rizzo…
Con validissimi coreografi. Eccone alcuni: Daniel Ezralow, David Parsons, Moses Pendleton Mauro Bigonzetti. Fredy
Franzutti. Alexander Vorotniko. Marius Petipa, Ben Stevenson, John Neumeier, Lev Ivanov, Giulia Staccioli, Jessica
Gandini, Claudio Ronda, Darius James, David Parsons, George Balanchine, Mauro Astolfi.
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1958 Sulla stessa locandina la stagione lirica del 1819 e del 1858 vi è
la Presentazione della Stagione lirica 1958. Dalla Biblioteca Comunale di Como
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1958
1813-2013
Stagione lirica. Anche un’opera nuova!
Da Teatro Sociale di Como- stagione lirica 1958. Biblioteca comunale
La Guerra di Renzo Rossellini
In questo periodo di grandissima asperità per il nostro teatro lirico, Como per l’impulso e l’iniziativa
dei suoi uomini migliori conserva intatta la sua fedeltà ai valori della musica.
“Non poteva, evidentemente, mancare l’opera nuova. Una stagione lirica, apprestata secondo criteri di
dignità artistica, non può non essere aperta alle moderne testimonianze musicali. La Direzione del
Sociale ha scelto, nel quadro non sempre felice delle nuove esperienze un lavoro già favorevolmente
accolto dalla critica e dal pubblico, e di un autore, Renzo Rossellini, di originale e ricca ispirazione, e che
ha dimostrato di saper mediare le tendenze modernistiche con l’antica e inconsumabile sapienza
melodrammatica”.
La locandina ricorda la stagione lirica 1819 e presenta quella del 1958.
Perché “doppia”?
Perché la Direzione del Teatro Sociale voleva far ricordare che l’opera “La Cenerentola” di Rossini non
veniva rappresentata a Como dal lontano 1819, quindi mancava da 139 anni. Infatti …
“Due anni e mezzo dopo la sua nascita, fu rappresentata anche al Teatro Sociale di Como interpretata
dalla signora Florinda Michelessi, e con vivo successo”.
Quest’opera piacque molto non solo al pubblico del Teatro Sociale, infatti…
“Sthendal, trovandosi nel 1818 a Trieste, afferma che in luogo delle trenta rappresentazioni di
“Cenerentola” per la quale Giuditta Pasta si era impegnata, l’opera dovette essere replicata cento
volte”.
1958 Stagione lirica con
Una giovane cantante rivelazione al “Sociale”: Renata Scotto.
E un’artista già famosa: Giulietta Simionato
Da: Teatro Sociale di Como- stagione lirica 1958. Biblioteca comunale
Nel 1958 si apre la stagione lirica di Carnevale al Teatro di Como con la “Traviata,”
opera rappresentata per la dodicesima vota a Como nella lunga storia del nostro
teatro “massimo”. La Traviata ha avuto al Sociale protagoniste famose come Gina
Cigna, Margherita Carosio e Virginia Zeani; ciascuna col proprio mirabile e inimitabile
stile. Questa volta, Violetta sarà una giovane cantante che ha raggiunto in brevissimo
spazio di tempo i massimi traguardi.
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1813-2013
Renata Scotto
che nel Falstaff fu la rivelazione della stagione lirica dello scorso anno e che, i
recentissimi clamorosi successi di Edimburgo nelle stessa opera verdiana oltre che
nella Sonnambula e nell’Elisir d’Amore, hanno definitivamente consacrato.
Sarà, la Scotto, una Violetta non tradizionale, ricca di fervori romantici, ma
scintillante nel ritmo interpretativo, negli estri scapigliati e negli impeti di
passione, sacrificale, anche, ma senza languori ed esternazioni.
Poi Cenerentola di Rossini, che torna sul palcoscenico del Sociale dopo un secolo
e mezzo, nell’interpretazione di un’artista famosa
Giulietta Simionato
fascinante deliziosa protagonista, dal canto duttile e pieno, dallo stile perfetto.
Un ritorno che vuole essere una riconsacrazione dell’opera dopo le festosissime
riesumazioni di Parigi e di Milano.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1960
Scriveva Orio Vergani.
Teatro di Provincia: reggia di musica
Dal libretto della stagione lirica 1960 del Teatro Sociale. Archivio Palchettisti Teatro Sociale
I teatri di provincia devono essere amati, difesi, conservati allo stile sociale per il
quale sono nati.
La città trova in essi il luogo di convegno e, per così dire, il “salotto” che non troverà certamente nelle architetture,
se pure monumentali e fastose, delle grandi sale cinematografiche che si sono venute erigendo negli ultimi
decenni.
Non dimentichiamo che, a testimonianza della loro precisa appartenenza ad un costume sociale e al clima dei
sentimenti umani che spaziano su tutto l’Ottocento, è proprio in due teatri d’opera all’italiana che si svolgono
alcuni capitoli, tra i più belli e psicologicamente profondi, di quei due capolavori della letteratura che sono
Madame Bovary e Guerra e Pace.
In queste sale destinate all’Opera molte generazioni hanno trovato una grande scuola di poesia, perché la
musica altro non è se non la estrema e più alta espressione della poesia.
Fra le loro mura si condensa la storia dell’intelligenza della città.
Nei loro palchi, ai giorni di festa fummo ospitali fanciulli, e dal loro parapetto scoprimmo il mondo di quella
meravigliosa favola che si esprime nel melodramma e nel balletto. In quegli stessi palchi ci ritrovammo uomini
giovani, e ci ritroviamo, ora, con i capelli grigi.
Ci ricordiamo di chi ci precedette qui, gente del nostro stesso sangue: dei nostri avi tesi, come noi, verso il mondo
della fantasia e della poesia. Qui è il tempio, o per dirlo meno retoricamente, il focolare di una tradizione in cui si
assomma tanta parte della nostra civiltà.
Vivano a lungo nelle loro sale, nei loro palcoscenici, nei loro ridotti questi teatri, specchi di una italianità dello
spirito la cui luce non si offuscherà mai.
Orio Vergani
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1813-2013
Alcune stagioni di lirica da ricordare
Stagione 1966
Dal libretto di presentazione 1966
Anche quest’anno, pur fra difficoltà d’ogni genere non disgiunti da scambi di opinione polemici il Cartellone del
Sociale è stato varato. Verdi, Giordano e Cilea saranno gli autori rappresentati.
E proprio in omaggio a Francesco Cilea, nel centenario della nascita, Magda Olivero sarà a Como l’impareggiabile
interprete del personaggio di Adriana Lecouvreur, da lei tante volte rivissuto con appassionata e intelligente
dedizione artistica sui palcoscenici di tutto il mondo.
Magda Olivero, che nel 1941 prossima al matrimonio si era ritirata, sullo stesso libretto scriveva:
Quand’ecco nel maggio del ’50, arrivarmi una lettera di Cilea. Il vecchio Maestro esprimeva il desiderio di
rivedermi sulla scena protagonista di una sua opera. “Un’artista quale lei è- mi scriveva- ha obblighi ben precisi
verso il pubblico e verso l’arte sua. Oggi le voci scarseggiano, i teatri che si ricostruendo debbono a più presto
riprendere le tradizioni interrotte dalla guerra, la gente va rieducata all’amore del bello. E ciascuno di noi è
premuto da istanze spiritualmente perentorie..”. Riflettei a lungo su quelle parole; poi riposi la lettera in attesa
che il senso di una risposta maturasse. …Fu una telefonata di Piero Ostali, l’editore succeduto ai Sonzogno nella
proprietà della Casa Musicale, a decidermi. “Cilea - mi disse- si sente prossimo alla fine, e vuole che tutto sia
disposto per la continuità della sua opera dopo che lui se ne sarà andato. In questi giorni, benché sofferente, ha
ultimato la revisione della partitura di “Gloria”. E di quando in quando mi ripete: “Magda Olivero non mi ha
ancora saputo nulla. Ma spero che non voglia negarmi questa soddisfazione. Insisti anche tu presso di lei. Dille
che almeno accetti di essere ancora una volta Adriana”... Come avrei potuto rifiutare?..Avevo deciso: dopo dieci
anni sarei tornata ad essere.
Mi convocò a Varazze..
- Lo trovai fatto scarno dagli anni e dal male, affetto
da grave sordità cui rimediava con un apparecchio
acustico, ma sempre lucido e vivido..Volle lui stesso
accompagnarmi al pianoforte..
- Confesso che all’idea di ripresentarmi al pubblico mi
coglieva non poca apprensione: era come se
tornassi ad esordire. E per giunta in un’opera di
quell’impegno, tutta centrata sulla protagonista.
- Confidai al maestro il mio disagio. Rivedo, mentre
mi rassicurava comprensivo, il suo sorriso di affabile
indulgenza.
Stagione 1968
Dal libretto di presentazione 1968
La Stagione lirica di quest’anno offre al pubblico comasco due novità:
la prima è costituita dalla rappresentazione di un’opera che vide la luce ben 176 anni fa (quando cioè il Sociale
non era stato ancora costruito) e che per la prima volta viene eseguita sul suo palcoscenico.
Si tratta del Matrimonio Segreto di Domenico Cimarosa, un gioiello che meritava di essere riscoperto anche per i
comaschi.
L’altra novità è costituita dai lavori di riassetto e di riammodernamento della facciata, dei palchi e delle
attrezzature elettriche del Sociale.
127
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
La Presidenza e la Direzione hanno chiesto ed ottenuto dai palchettisti il necessario contributo finanziario per quei
lavori ritenuti indispensabili per la manutenzione, l’abbellimento e il potenziamento tecnico del “Sociale” che,
ricordiamolo, è una delle maggiori opere monumentali della nostra città e, come tale, richiede il dovere civico della
sua conservazione.
Dal 1973 al 1975 la Società aveva concesso l’uso gratuito del Teatro e dei suoi impianti e nel 1973 anche un
contributo finanziario al Comune che aveva programmato e gestito in proprio una serie di spettacoli lirici e di altre
manifestazioni culturali nel campo della musica.
Il sindaco di Como era l’avv. Antonio Spallino
Stagione 1977
Dal libretto di presentazione 1977
Il grande teatro milanese, primo assoluto come fama nel mondo, ritorna al “Sociale” di Como con due opere La
Cenerentola di Rossini, che tanto successo ha ottenuto anche in Russia e negli Stati Uniti in questi ultimi tempi, e
l’Opera del Mendicante di Britten che appartiene alla nouvelle vague del teatro lirico. La presenza del complesso
scaligero è frutto di una costruttiva collaborazione fra la Società dei Palchettisti del Sociale, con il Comune di
Como, la Regione e la Direzione della Scala. Un accordo importante, crediamo, e che auspichiamo possa continuare
nel tempo.
Da parte sua la Direzione insieme ai Teatri di Mantova e di Padova, presenta tre opere che certamente
incontreranno il favore del pubblico.
La città di Como sta celebrando l’Anno Voltiano per cui, nel presentare la Stagione Lirica 1977, ci sembra giusto
innanzi tutto ricordare il grande Fisico nei rapporti che ebbe col teatro Sociale.
Volta infatti fu, oltre l’eminente scienziato che tutti ricordano, anche un solerte amministratore pubblico e proprio
in questa sua veste ebbe ad interessarsi delle vicende del “Sociale”.
Stagione lirica 1980
dal libretto di presentazione 1980
Scriveva Orio Vergani: è organizzata in collaborazione con i teatri di Tradizione: Sociale di Mantova e Coccia di
Novara, teatri di provincia che devono essere amati, difesi, conservati nello stile sociale per i quali sono nati.
Stagione 1982
dal libretto di presentazione 1982
La Direzione del Teatro, presentandola:
La stagione lirica apre con Mirandolina tratto dalla commedia La Locandiera di Carlo Goldoni e con un’interprete
d’eccezione, Carla Fracci, prima donna della danza classica italiana, modello insuperabile del lirismo romantico. Il
balletto sta vivendo il suo momento magico, seguito da un pubblico sempre numeroso, impensabile fino a qualche
anno fa e proprio in questa prospettiva il Sociale ospita quest’anno uno spettacolo di esteso interesse. Il sottile
manipolo di raffinati amatori che la danza contava fino a pochi anni fa, si è trasformato in folla: folla di giovani,
soprattutto affascinati in eguale misura dalle aeree e rigorose figure del classico e dalle libere e quasi acrobatiche
fantasie del moderno.
Quest’anno il Sociale è tornato ad essere solo teatro. Con l’1 luglio 1982, infatti, il contratto di locazione con la
Società di gestione per le rappresentazioni cinematografiche è stato risolto consensualmente ed a partire dalla
stessa data la Società dei Palchettisti è rientrata nel pieno ed esclusivo godimento del complesso immobiliare.
Immediatamente è stato deliberato un programma di opere con migliorie ed aggiornamenti dei servizi: il nuovo
impianto fisso delle poltrone di platea, la totale sistemazione delle gallerie con la dotazione di nuove poltroncine, il
rifacimento del “foyer”, dei camerini degli attori, delle comparse e delle masse. Inoltre si è provveduto alla
sostituzione della copertura del proscenio, al restauro delle decorazioni, dello stemma civico e del velario. Il
rinnovo della platea e delle gallerie ha consentito la acquisizione di alcune decine di posti.
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1983
Recital del tenore Ferruccio Tagliavini
1984
Da Il Teatro Sociale di Como nel corso del Tempo. 1988 pag. 18
Il giorno 9 maggio 1984 si legge uno scarno comunicato sui giornali di Como:
La Società dei Palchettisti
ha deciso ieri di chiudere
il Teatro Sociale a tempo indeterminato
per via della inagibilità della struttura.
Il Presidente Dott. Mario Orlandoni lo definisce
Un provvedimento durissimo.
Il teatro chiude per disposizione della Commissione
Provinciale di Vigilanza: si apre un vuoto per la cultura
e per i cittadini comaschi.
Le opere di adeguamento alla normativa vigente per la
sicurezza dei locali di pubblico spettacolo sono
complesse e costose.
Il Comune tace ma i cittadini si appassionano alle
vicende del teatro.
La Società dei Palchettisti nomina una speciale
Commissione di tecnici a redigere un progetto di
restauro e di rinnovamento tecnologico conforme alla
normativa.
Tutto si sblocca nei primi mesi dell’ottantacinque
quando l’assemblea dei palchettisti decide,
approvando il progetto dell’ing. Mario Bernasconi, di
dare il via ai lavori procedendo all’autotassazione
almeno nella prima fase.
L’importante decisione, in attesa delle autorizzazioni,
diviene operativa nell’autunno dell’ottantasei quando
sulle facciate del teatro viene issato un cartello che
annuncia alla città l’avvio delle opere di sistemazione.
Fedeli alla tradizione e continuatori dell’opera di
coloro che agli inizi del secolo scorso seppero dotare la
città di un così insigne monumento, i palchettisti
dimostrano di possedere forze ed energie necessarie
tali da consentire la riapertura del Teatro.
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1988 É rinato il “Sociale”
Si alza il sipario del Teatro di Como dopo anni di forzato silenzio per i lavori
IL TEATRO RICONSEGNATO
da “La Provincia” supplemento del 23 ottobre 1988
Mario Orlandoni Presidente della Società dei Palchettisti
Ricordo
l’assemblea della Società di Palchettisti del maggio 1984 che si era chiusa con la delibera di
sospensione immediata e a tempo indeterminato di ogni attività teatrale; costituiva una
risposta dura alla durissima, ancorchè legittima, decisione della Commissione provinciale di
vigilanza che dettava una serie di adempimenti alla quale il Teatro avrebbe dovuto sottostare
per riavere l’agibilità……
Ricordo ancora tutte le successive animate assemblee nel corso delle quali abbiamo
conquistato la consapevolezza che il Teatro avrebbe dovuto fare tutto da sé e che a una
radicale opera di adeguamento alle misure di sicurezza era indispensabile affiancare opere di
abbellimento e di ammodernamento soprattutto tecnologiche.
Ricordo
il voto unanime dell’assemblea dell’aprile 1986 che ha autorizzato l’inizio lavori.
Ricordo
quella di due anni dopo che mi dava mandato di annunciare la riapertura del Teatro e la
programmazione dell’intera stagione.
Il filo della memoria ha saldato
l’una all’altra tale tappe del tanto cammino percorso; il contrappunto di tante
bellissime emozioni
lo ha accompagnato.
L’ultima la vivo oggi, riconsegnando il Teatro alla sua città.
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1813-2013
1988 Il quotidiano
Il 23 Ottobre 1988 il quotidiano comasco La Provincia ribadisce e sostiene che
Il Sociale è il teatro che produce cultura ed è esempio di simbiosi tra pubblico e
privato. Quando ci sono buoni progetti si possono ottenere grandi risultati.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1988 Il programma dal libretto di presentazione della stagione operistica illustrato
in copertina dall’artista - pittore comasco Giuliano Collina
Stagione Lirica 1988
Concerto.
Direttore: Carlo Maria Giulini.
Orchestra Lirico-Sinfonica di Piacenza
1989
Recital di Katia Ricciarelli- pianista Vincenzo Scalera
Concerto del pianista Sviatos Lav-Richter
1990
Recital di Raina Kabaivanska
Iazz con Ornella Vanoni
1991
Concerto del tenore Carlo Bergonzi
1992
I solisti di Mosca
1994
1995
Recital di Gianni Morandi
Concerto: violino Uto Ughi
Concerto: Andrea Boccelli
Danza: Luciana Savignano- Maximiliano Guerra
1999 Recital di Roberto Vecchioni
1999 (Dal libretto di presentazione della stagione 1990archivio Palchettisti)
Con esemplare continuità di intenti i Palchettisti
concludono in questa stagione il completo restauro
del teatro. I lavoro per il rifacimento del manto di
copertura sono già stati ultimati ed entro i primi tre
mesi dell’anno venturo verranno tolti i ponteggi e
anche le facciate laterali appariranno interamente
rinnovate e riportate al loro antico splendore.
2001 Un primo passo per il cambiamento: una convenzione
La Società dei Palchettisti del Teatro Sociale affida alla Società gestita da Gianmario Longoni la realizzazione
della Stagione Lirica, la realizzazione e la conduzione della Stagione di Prosa, Varietà, Balletto e di ogni attività
artistica. La Società si impegna di rispettare in toto i diritti di proprietà e di godimento dei Palchettisti e a
sottoporre per l’approvazione del Consiglio Direttivo della Società dei Palchettisti il piano artistico delle
Stagioni.
La durata dell’incarico è stabilita a partire dalla stagione 2000/2001 e sino alla Stagione 2003/2004 compresa,
rinnovabile in triennio in triennio.
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2002
1813-2013
L’innovazione, la svolta Il Teatro Sociale diventa
Teatro Sociale di Como- As.Li.Co.
Da molti anni era tangibile l’esigenza di avere una buona Direzione Artistica rispondente ai tempi e portata
avanti da specialisti capaci di dare qualità agli spettacoli.
Il Primo Gennaio 2002 la gestione degli spettacoli e l’intera attività teatrale passa all’ Associazione Lirica
Concertistica, As.Li.Co. di Milano.
La Società dei Palchettisti conserva la proprietà dell’immobile ma l’As.Li.Co rileva la ragione sociale e si
chiamerà Teatro Sociale di Como - As.Li.Co.
Presidenti del Teatro Sociale As.Li.Co
2002 Bruno Dal Bon
2008 Carlo Perucchetti
2009 Barbara Minghetti
Il Teatro Sociale di Como- As.Li.Co.
e’ una realtà importantissima per la città di Como perché dà arte, mirando ad avvicinare sempre più il
pubblico, soprattutto quello delle scuole, al mondo dell’opera.
Il Teatro Sociale di Como- As.Li.Co. è aperto tutto l’anno.
Oltre alle opere, ai concerti, alla prosa e alla danza, vengono gestite scuole che vanno dalla danza classica a
quella moderna, dal flamenco al jazz.
Si va da scuole di teatro a scuole di danza moderna, classica, jazz a Opera Kids, progetto di teatro musicale per
la scuola per l’infanzia. Da laboratori a Opera.it che nascee con l’intento di avvicinare gli adolescenti all’opera
lirica. Dal Festival “Como città della musica” al “Concorso per giovani cantanti lirici”, dall’“Orchestra 1813”
all’“Orchestra da camera e sinfonica”, da “Opera Domani”, che riguarda la produzione delle stesse opere
introdotte da percorsi didattici, a “Pocket Opera”,
As.Li.Co fa parte del Circuito Lirico Lombardo e produce opere che circuivano nei più importanti teatri della
lombardia: Como, Brescia, Cremona, Pavia, Bergamo.
2002
Concerto Straordinario a favore dell’A.I.R.C.
Orchestra Filarmonica della Scala di Milano: Direttore Riccardo Muti
2004 Giugno/Settembre
Prima fase di ristrutturazione del Teatro. I lavori hanno riguardato l’apparato scenico
2004-2005 Stagione Sinfonica con i maestri: Riccardo Chailly (nella foto)
Christopher Hogwood - Paul Daniel- Vladimir Jurowski
30 Gennaio 2004
Uniti nel nome Como Città della Musica promuovono un Concerto
Direttore e violino solista Dmitrij Sitkovetskij
Il Teatro Sociale di Como-As.Li.Co. - Presidente Bruno Dal Bon
la Fondazione Festival Autunno Musicale - Presidente Italo Gomez
il Conservatorio G.Verdi - Direttore Luca Bassetto
l’ Associazione Giosuè Carducci - Presidente Mario Orlandoni
Nella presentazione Mario Orlandoni scrive:
Questo concerto si propone come primo “Evento” del 2004: mai era successo, infatti che i
quattro maggiori Enti di promozione musicale cittadina unissero le forze per apparire sotto la
comune sigla Como Città della Musica. Questa disponibilità degli organizzatori sia il segnale di
una svolta che annunci tempi nuovi, in grado di meglio coinvolgere e sollecitare i molti
interessati alla cultura.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Stagione 2005/06
Presentazione della Stagione Lirica
Sono da sottolineare alcuni cambiamenti con la presentazione del libretto Stagione Notte 2005/06 che si possono
sintetizzare nelle parole dell’ assessore alla cultura Edgardo Arosio:
Un nuovo modo di guardare alla stagione e di proporla al pubblico in una teoria di appuntamenti affascinanti che
promettono grandi incontri con la musica lirica e sinfonica, con la prosa della tradizione e con il teatro della ricerca… Lo sforzo
e l’intelligenza insieme della programmazione sono evidenti, per il numero delle serate, con un incremento di tutti i settori, e
per la loro bellezza. Dalla trilogia dedicata a Mozart programmata su tre anni, ai concerti di musica sinfonica in calendario per il
secondo anno e rafforzati di numero. Anche alla prosa il Teatro Sociale dedica uno spazio di vero interesse culturale , con
grande attenzione a percorsi qualificati e innovativi.
2005
Teatro Sociale: gli ultimi restauri all’interno
Da dietro le quinte di Valeria Villa pag.15-19
19
L’avv. Enrico Cantoni , vice presidente del Consiglio Direttivo del Teatro Sociale
“La Società dei Palchettisti del Teatro Sociale di Como prosegue nel suo progetto di restauro, aggiornamento
tecnico e di adeguamento alle normative di sicurezza del teatro, con l’orgogliosa convinzione di consegnare alle
future generazioni un monumento che resti il centro della cultura, della musica, del sapere della nostra città”.
La dott. Valeria Villa, incaricata dei lavori di restauro e autrice dello stesso libro:
“Il restauro è un’immaginabile viaggio della mente e dell’anima nel mondo sconfinato della conoscenza: non si
tratta solo di passione, non sarebbe concepibile spendere una vita intera per un vezzo del genere: si tratta bensì di
qualcosa che sconfina al di là del pensiero per toccare le vibranti corde dell’anima che giungono a liberare note
dapprima confuse e occasionali che via via si coniugano in raffinate melodie”.
Con questo spirito e volontà, il teatro fu sottoposto a restauri delicatissimi riguardanti:
il palcoscenico__________la volta __________ gli stucchi _________le poltrone
con risultati eccezionali. Il lavoro fu preceduto da tre mesi di progettazione, studi, ricerche dettagliate con
documentazione “volta a ripercorrere l’evoluzione della struttura e dell’apparato decorativo.
Tutto fu programmato con grande professionalità e documentato ufficialmente da un fotografo professionista il
prima degli interventi, il durante e il dopo.
2006: dopo tre anni terminati i lavori di restauro
Per l’inaugurazione vennero realizzati, a distanza di un giorno, due concerti diversissimi tra loro ma ugualmente
importanti:
1 Concerto Straordinario di Inaugurazione con l’Orchestra e il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi.
Dirige Claus Peter Flor. Musiche di Maurice Ravel con Daphnis et Chloé. Musiche di Carl Orff con gli splendidi
Carmina Burana. O fortuna- Velut luna- statu variabilis- semper crescis- aut decrescis..
2 Concerto d’Inaugurazione con Ligabue.
19
L’avv. Enrico Cantoni collabora col teatro Sociale dal lontano 1960. Allora il Presidente era Giovanni Veronesi e l’avv. Cantoni era Cassiere.
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2009
1813-2013
5 Novembre
Al Sociale il grande Direttore d’Orchestra Riccardo Muti
con Don Pasquale in forma di concerto con la sua Orchestra giovanile Luigi Cherubini a favore dell’associazione
comasca Cometa che da più decenni accoglie e educa bambini e ragazzi.
Dal Corriere della Sera 31 Marzo 2013
Intervistato da Aldo Cazzullo, il grande maestro delinea con poche ma significative parole la realtà odierna. Ci
permette di apprezzarlo per la sua saggezza.
Tra l’altro dice:
Io
sono profondamente
grato al mio Paese.
All’Italia devo tutto. Per
questo mi fa male vederla
così. E avverto la necessità di
alzare la voce, per segnalare
qualche pericolo e qualche
opportunità.
La cosa più importante
è stata crescere in
un’Italia piccola
ma
seria.
Un Paese dalle radici poderose. Per questo oggi non ho difficoltà a stare accanto all’uomo più semplice della terra
come alla regina Elisabetta….
Io mi sento profondamente italiano.
L’Italia di oggi non sa più soffrire e non sa più sorridere.
Ha smarrito non solo il senso degli enormi sacrifici dei padri, ma anche la loro gioia di vivere.
Non voglio fare il laudator temporis acti, ho sempre detestato chi diceva: Ai miei tempi.
Ma questo è un Paese malato, molto diverso da quello che sognavamo da ragazzi.
Persino i profumi sembrano spariti. I profumi che uscivano dalle finestre d’estate, quando nelle case
ancora si cucinava, e si rideva. Ora viviamo in una società grigia. L’Italia sembra aver tirato i remi in barca.
Non crede più al futuro e in se stessa. Non si fida più di nessuno; e con qualche motivo.
Ognuno è libero di seguire quel che ritiene giusto. Faccio notare però che noi abbiamo un’idea un po’ distorta, per
cui si fa l’artista, mentre nella realtà si è artista. Essere artista non significa fare lo scapigliato, un po’ folle, con la
barba e i baffi lunghi e le parole in libertà, sempre ad agitare le mani con violenza e a insultare gli interlocutori.
Non pretendo che tutti debbano essere come Bach, solennemente seduto al suo organo a comporre opere da
consegnare a Dio e all’umanità, concependo nelle pause un sacco di figli.
Un modello di artista per me è Toscanini, uomo di grande semplicità, eleganza, coscienza civile. O come Verdi.
Uomini per cui la forma è contenuto.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
2010-2011
1813-2013
Stagione notte: BELLA ITALIA, AMATE SPONDE
Dalla presentazione stagione notte
Novità: I edizione di Opera.it con VIVA VERDI!
Regia e conduzione: Francesco Micheli, Soprano: Monica Colonna. Pianoforte: Debora Chiantella
Opera it ha l’obiettivo di abbattere i pregiudizi sull’opera e di suscitare l’interesse per il belcanto a partire da
quegli elementi costitutivi che sono il punto di contatto con la contemporaneità. Un viaggio a tappe in un mondo
ricco e inedito, antico e moderno, spaziando da Verdi a…Mina, alla scoperta dei miti del passato e della loro
presenza ancora viva nel mondo di oggi.
2011-2012
Stagione notte: LE OMBRE DEGLI UOMINI
Dalla presentazione stagione notte
Domande, inquietudini, riflessioni terrene che appartengono all’umanità: sono le tematiche che faranno
da filo conduttore a questa prossima stagione..
Concerto n.1, di Cajkovskij - sinfonia in re minore di Robert Schumamann. Pianista: Alexander Romanovsky.
Ombre…nevrosi, suicidi tentati e commessi, lutti drammatici e separazioni, tradimenti ed amori proibiti, manicomi
e denunce.
Non poche le affinità biografiche dei due compositori qui accostati per il concerto conclusivo della
stagione. Vite sospese, in perenne conflitto interiore, ma che hanno dato vita a dei capolavori. Come non
esaltarsidell’incipit grandioso del Concerto n.1, composto da Cajkovskij nel 1874-75 per il pianista Rubistein (che
tuttavia non volle eseguirlo!), eseguito qui con slancio e impareggiabile talento dal pianista russo Come rimanere
impassibili di fronte alla sinfonia in re minore, uno dei vertici espressivi mai raggiunti dal compositore tedesco
(Robert Schumamann), tra fremente vitalismo e intimo slancio romantico?
2012-2013
Stagione notte: LE ALI DELL’UOMO
Dalla presentazione stagione notte
Nella presentazione del programma della stagione Barbara Minghetti scrive:
Amore, scienza, religione, natura, misticismo, amicizia - attraverso musica, danza e parola - ci
accompagneranno alla scoperta di testi, artisti, immagini, pronti a parlarci, raccontarci e autarci nel nondo delle
grandi questioni della vita..
Concerto: Metamorphosen. In memoriam Richard Strauss, Ralph Vaughan Williams, Max Bruch
Il sottotitolo In memoriam allude, secondo alcuni, al lutto per la città di Monaco, devastata dai bombardamenti
della seconda guerra mondiale. Secondo altri, la matrice filosofica del titolo alluderebbe alla metamorfosi
“rovesciata” della bestia in uomo, del divino in mondano, che la brutalità della guerra causa.
Pervade nel resto del programma (Ralph Vaughan, Max Bruch) il tentativo di dare , all’uomo contemporaneo le ali
per volare, per distaccarsi dal mondo, per ritrovare nel patrimonio del passato la verità di ciascuno.
2013-2014
Stagione notte: RICORRENZE
Dalla presentazione stagione notte
Opera domani, progetto per la produzione di opere liriche introdotte da percorsi didattici, celebra la ricorrenza
verdiana con uno dei titoli più imponenti ed ambiziosi del repertorio del compositore, Aida, in cui tema della
guerra, del trionfo e dell’amor patrio si intreccia al più intimo e drammatico tema di un
amore impossibile. Ed è proprio questo che migliaia di bambini e ragazzi impareranno e canteranno insieme:
l’accettazione del diverso, il coraggio di amare qualcuno a dispetto di ciò che il mondo intorno a noi ci impone.
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1813-2013
IL CINEMA AL SOCIALE
Al Teatro Sociale Lirica, ma anche Cinema
1907
Al Teatro Sociale la prima sala stabile per proiezioni cinematografiche di Como
Da Como e la sua storia pag.255
Insieme alle grandi esposizioni continuano a tenersi le fiere annuali anch’esse occasione per diffondere i ritrovati
della tecnica e per far apprezzare nuove forme di spettacolo.
Proprio nelle fiere si afferma sul finire del XIX secolo il cinematografo, portato da esercenti ambulanti, dotati di
rudimentali apparecchi montati su carrozzoni.
La fiera di aprile a Como è particolarmente seguita e alcuni di questi pionieri del cinematografo vi si recano
assiduamente, fino a quando nel 1907 verrà impiantata la prima sala stabile, attrezzata per le proiezioni, in un
locale attiguo all’Arena, sul retro del Teatro Sociale.
Da la Provincia 9 giugno 2013 Scrive Elena D’Ambrosio:
Fu, infatti, a partire dall’ottobre 1927 che il Sociale, dopo aver ottenuto l’autorizzazione dell’assemblea dei
palchettisti, venne adibito a sala cinematografica, con opportuni interventi predisposti dall’Impresa Trotta che
aveva assunto la gestione degli spettacoli cinematografici…Gli alti costi delle apparecchiature costituivano ancora
un impedimento ad una più massiccia diffusione del cinema sonoro. Un ulteriore passo avanti per il teatro
cittadino fu l’acquisto del nuovo apparecchio Movietone- Prevost. ..Il 23 gennaio 1931 il nuovo impianto fu
inaugurato.
Si legge in una relazione del 1932
Relazione ai Sigg. Palchettisti sulla gestione cinematografica al Teatro Sociale. Fasc. Biblioteca Comunale
I relatori denunciano il comportamento del primo locatario del cinema Sociale, il sig. Trotta, il quale
“poi assunse la gestione del Cressoni dallo stesso destinato a diventare il contraltare al Sociale col progetto
d’ampliamento. Si è creato uno stato d’incompatibilità fra gli interessi del nostro Sociale e quelli del sig. Trotta. É
noto che questo spettacolo al Sociale ha carattere sussidiario essendo destinato soltanto ad aumentare le
disponibilità finanziarie, ad integrazione del contributo formato dai palchettisti onde assicurare la stagione lirica,
quella che veramente risponde agli scopi artistici e culturali del Teatro.
Ma questo spettacolo di cinema non può avere che vita precaria al Sociale per la conformazione stessa del teatro
incapace di adattarsi alle nuove esigenze reclamate dalla introduzione del parlato.
Quindi da un lato, inadeguatezza tecnica sempre progredente, dall’altro rendimento finanziario insufficiente. Ma
la situazione si è ora sostanzialmente modificata in modo piuttosto allarmante, per effetto dell’ampliamento in
corso del Teatro Cressoni, autentico colpo mancino tirato al Sociale.
Neppure la ventilata trasformazione a grande galleria della quarta fila e del loggione del “Sociale” può essere
sufficiente ad ovviare tale pericolo perché se questa modificazione risponde alle richieste dello spettacolo
lirico, al quale è desiderabile che il nostro teatro possa rimanere sempre reservato, è meno interessante nei
riguardi di quello cinematografico”.
Accenno alla crisi economica e alla volontà di agire per il miglioramento della città
Anche un eventuale ritorno ad un periodo di maggior prosperità non potrebbe nel caso nostro rimettere le cose
allo stato di prima, e se pertanto, non si vuole giustamente rinunciare a questa fonte di entrate, il cui volume
purtroppo minaccia ora il Sociale di assottigliarsi al punto di non essere sufficiente a coprire neanche il
maggior deperimento del teatro, non resta che affrontare risolutamente la situazione. Ponendo il problema, nei
suoi tempi definiti la costruzione cioè di un nuovo teatro da adibirsi precipuamente ad uso di cinema, varietà, o
ad esecuzioni di musica orchestrale, costruito secondo i moderni dettami della tecnica cinematografica, capace
di ampia disponibilità di posti, quale potrebbe essere quello già progettato da elevarsi sull’area sociale
dell’Arena.
L’assemblea abbia a prendere posizione a favore della costruzione del nuovo teatro all’Arena.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Risoluzione che presenta carattere d’urgenza anche agli effetti della concorrenza e che consenta alla nostra
Società di sistemare definitivamente il problema teatrale cittadino ad esclusivo suo beneficio procurandosi i
mezzi per garantire una volta per sempre la possibilità della stagione lirica al Sociale premere eccessivamente sui
palchettisti.
Oltre a valorizzare il luogo dell’Arena con una costruzione che può essere eseguita in modo da rendere possibile
l’utilizzazione della restante area da sistemarsi a teatro- giardino, siffatta soluzione avrebbe il merito di arricchire
la nostra città di un nuovo ed elegante ambiente adatto anche per le esecuzioni di musica orchestrale e di
promuovere la creazione di un centro di cultura musicale dal quale posano irradiare molte utili iniziative come
la scuola corale, quella d’arco, ecc.. istituzioni indispensabili allo stesso suo funzionamento del Teatro delle quali
si lamenta tuttora la mancanza e che tornerebbero a tutto decoro della nostra Como. Questo è quanto ci
onoriamo di sottoporre ai Sigg. Palchettisti.
I Relatori: Carlo Reina - Eugenio Rosasco - Attilio Strazza
Le proiezioni cinematografiche, iniziate ai primi del Novecento, proseguirono abbastanza regolarmente fino alla
seconda metà degli anni sessanta. Cessarono e ci fu un tentativo di ripresa.
Nel 1992 la proprietà non rinnovò la concessione alla società milanese che curava la programmazione
cinematografica ponendo così le premesse per un diverso utilizzo della struttura.
Ma il Cinema non viene dimenticato.
Nel 2011 nella Sala Pasta, con ingresso libero, alcune proiezioni a cura di Mario Bianchi
Il Pianeta Proibito di Fred McLeod Wilcox (1956)
Il Pranzo di Babette di Gabriel Axel (1987)
Allonsanfan- Il Risorgimento a Villa Amalia di Erba. Di Paolo e Vittorio Taviani (1974)
2011
Il CINEMA IN CAMICIA ROSSA in Sala Pasta
Da stagione notte 2010/11
Il cinema ha sempre messo in scena una vera e propria epopea garibaldina di cui l’eroe dei due mondi è indiscusso
protagonista. Il cinema in camicia rossa antologizza alcuni momenti cinematografici di mitologia garibaldina, con
uno sguardo rivolto da un lato alla vicenda dei Mille quale straordinario spaccato di storia sociale, dall’altro all’eroe
nizzardo in tutto il suo rilievo personale.
Sono cortometraggi restaurati a cura di Fondazione Cineteca Italiana, Milano. Cineteca Nazionale, Roma.
I Mille 1912
Il Piccolo Garibaldino 1909
Il Cinema in Camicia Rossa 2007
Accompagnati da: musiche e pianoforte Francesca Badalini. Clarinetto Lydia Colona. Violino Marcello Salvioni. Violoncello
Matteo Salvioni.
2013
IL CINEMA VA A TEATRO Per i lunedì del cinema
Fellini Satyricon
Vogliamo Vivere
Una fragile Armonia
The Rocky Horror Picture Show
The Grandmaster
Le Notti Bianche
di Federico Fellini
di Ernest Lubitsch
di Yaron Ziberman
di Jim Sharman
di Wong Kar-Wai
di Luchino Visconti
Italia 1969
Stati Uniti 1942
Stati Uniti 2012
Gran Bretagna/Stati Uniti 1975
Hong Kong 2013
Italia 1957
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1813-2013
LA PROSA AL SOCIALE
Da La Provincia 23 ottobre 1988
Nell’Ottocento la prosa era emarginata dal trionfante melodramma.
Il Sociale, teatro lirico per eccellenza, cominciò a dare spazio alla prosa solo nel 1834 e soltanto in funzione
sussidiaria rispetto al teatro in musica..
La compagnia Salvini-Angiolini-Robotti, infatti, era un sodalizio di attori che presentava un repertorio di farse,
passatempi, divertissements. Offriva la comica finale…
20
Gli spettacoli migliorarono con il passaggio da Como nel 1842 di Gustavo Modena , grande attore e grande
21
patriota, e nel 1874 di Luigi Bellotti Bon , maestro dell’arte recitativa italiana.
Il nome illustre di Bellotti Bon è il segnale che
qualcosa stava cambiando nel cartellone del
Sociale.
Pur senza abbandonare la tradizione della stagione
lirica, la prosa conquista uno spazio crescente.
Una stagione di prosa, per minuscola che fosse, non
è mai mancata nemmeno negli anni in cui la
programmazione era quasi interamente occupata
dal cinema.
Molte compagnie di giro, provenienti da Roma o
dal meridione, in alcuni casi preferivano sostare
nella città lariana prima di affrontare il debutto
nella metropoli lombarda per una specie di
collaudo del loro spettacolo.
Erano gli anni d’oro del teatro di prosa dal primo al
secondo Novecento.
Dal 1902, anno della rinascita, incominciano ad
arrivare le migliori compagnie come quella SuviniZerboni
Sulla prosa scrive Angelo Luzzani in Ottanta anni di
vita del Teatro Sociale:
E’ inaugurato il 25 agosto 1813 con L’Adriano in
Siria metastasiano.
Si hanno notizie precise sugli spettacoli di prosa dal
1851 in poi. Venivano normalmente tenuti due
periodi di recite nella Quaresima e nell’Autunno e
gli spettacoli duravano da un mese a tre con
cambiamento di programma ogni sera.
Da: Arte-Letteratura-Società pag.152
In una sola memorabile stagione incantano gli
spettatori le compagnie di Ermete Novelli, BertiMasi e Talli- Grammatica-Calabresi….tutto l’albo d’oro del teatro italiano apre le sue pagine al Sociale.
Da Centocinquantanni di storiaTeatro Sociale e firmato La Direzione pag.15
Ricordiamo che negli ultimi trent’anni (dal 1933 al 1963) sfilarono al Sociale i più grandi attori e le più grandi attrici da Zucconi
a Ruggeri, dalla Melato alla Grammatica, da Falconi a Gandusio, da Ricci a Benassi dalla Merlini alla Maltagliati, da Sarah
Ferrati a Laura Adani, da Gasman a Calindri, a De Sica, a Govi, ai De Filippo, a Sergio Tofano e ancora da Paola Borboni alla
Proclemer, alla Morelli, da Albertazzi a Stoppa, a Gino Cervi, a Tino Carraro, da Lilla Brignone a Enrico Maria Salerno, da
Lauretta Masiero a Olga Villi...
20
Gustavo Modena, laureatosi in giurisprudenza preferì l’attività di attore teatrale. Partecipò ai moti risorgimentale del 1831 e aderì alla iovine
Italia di Giuseppe Mazzini. Per questo dovette andare in esilio. Tornò nel Regno Lombardo-Veneto nel 1839. Costituì una propria compagnia
Teatrale con cui iniziò una tournee di sette anni in diversi stati della futura Italia ai quali gli era consentito di accedere. Poi si dedicò
prettamente alla politica.
21
Luigi Bellotti Bon , figlio di attori, aveva fatto esperienza anche nella Compagnia di Gustavo Modena. Fortemente impegnato nelle vicende
politiche dell’Italia fu nel 1848 volontario tra gli studenti padovani .Nel 1873 sciolse la Compagnia e al suo posto ne formò tre. Era una novità.
Dovette però rivolgersi all’’estero per procurarsi i testi. I costi eccessivi di tutto ciò lo portarono alla rovina. Da Wikipedia
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
L’Arena del Sociale
Scrive Pier Luigi Ciapparelli in Dietro le quinte 2008.pag.39-40
L’originale scelta di aggiungere sul fronte posteriore dell’edificio l’arena a cielo aperto in diretto collegamento,
negli elaborati di progetto, con la scena. E’ questa certamente una soluzione di particolare interesse per il
modo in cui i due auditori vengono a innestarsi risolvendo anche il fronte posteriore dello stabile ovvero la
scena per la cavea scoperta, e da riferire alla celebre arena milanese dovuta a Luigi Canonica.
Da Vita teatrale in Lombardia: l’opera e il balletto. 1982 pag.38
Al di là del palcoscenico compariva l’altra metà della complessa struttura, ossia l’arena che si presentava con
una gradinata disposta a U. Tale soluzione architettonica rispondeva all’interesse del tempo per gli spettacoli
acrobatici.
Da: Centocinquantanni di vita. Il Teatro Sociale
1834: prima utilizzazione come Teatro diurno
Si parla, nella cronaca del Rezzonico, di una prima utilizzazione dell’Arena.
“A proseguire in Como il divertimento del Teatro si pensò di costruire un grandioso palco con scene,
nell’arena del teatro verso il portico, denominandolo Teatro diurno dell’Arena per rappresentarvi nell’estate
tragedie e commedie, però non tutti i giorni.
Nei giorni festivi era affollatissima l’arena di gente, concorrendo volentieri per passare il tempo delle ore
calde pomeridiane; terminata l’estate si distrusse il teatro e molti andavan ripetendo che anche i Comaschi
ambiscono d’aver tutto l’anno dei divertimenti pubblici come gli hanno i milanesi nell’Anfiteatro della
Stadera e nei Giardini pubblici”.
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1813-2013
Spettacoli
24 dicembre 1832 Compagnia Al servizio di S.M. lo Schiach di Persia
Da archivio Palchettisti teatro Sociale
Da Il Teatro Sociale di Como nel corso del tempo pag.64-65
L’Arena considerato teatro diurno è protagonista di memorabili spettacoli durante la
stagione estiva dal 1851 al 1882.
Circa gli spettacoli equestri, la Società del Teatro stipula contratti con le compagnie interessate al maneggio dei
cavalli. Per l’occasione l’Arena viene recintata con tela e steccati, si forma una pista, si innalzano i cartelli ed è
previsto
l’ingresso gratuito al medico e al direttore d’orchestra nonché al trattore e caffettiere in
servizio come consuetudine.
Carta da lettera intestata di alcune compagnie.
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Dall’Archivio dei Palchettisti
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Una richiesta perché “venga accordato il locale ad uso Arena”
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Richiesta di chiarimenti..
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Anche il Teatrino delle Marionette!
1873
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1813-2013
Richiesta del “permesso di poter agire nell’Arena, posta dietro il Teatro,
per rappresentazioni Equestri-Ginnastiche e Mimiche..”
1873
21 giugno 1874
Inviato l’Avviso-Invito alle Signore di Como alla serata
TUTTE LE DONNE ALL’ARENA
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Con precisazioni economiche
1877
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1813-2013
1899
Un gruppo di signori e signorine della città, desiderando dedicarsi
all’esercizio salutare del loro tennis, intende impiantare il relativo campo
da gioco.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Teatro di Marionette Meccaniche
All’epoca delle fiere e delle diligenze, il teatro di marionette portava una riproduzione ridotta, vivace,
degli spettacoli dai grandi teatri cittadini copiati alla meglio in una prosa altisonante, con ingegnose
mutazioni di quadri.
Da: Treccani.it
L’Italia nel 1800 fu la maggior cultrice di teatri di marionette, che passarono dal pieno sviluppo alla
decadenza.
Tra le compagnie italiane (circa 400) moltiplicatosi nella seconda metà dell’Ottocento, vi era quella dei
Fratelli Prandi di Brescia che venne anche a Como e che disponeva di marionette meccaniche per circa
400 scenari dipinti da noti scenografi.
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1813-2013
L’Arena
Caratteristica singolare del progetto di Giuseppe Cusi fu la facciata meridionale che si apre su
un anfiteatro-arena a cui funge da frons scenae. Questo aspetto conferisce al teatro la
definizione di Siamese a causa delle due platee, una interna e una esterna. L’arena è nel
progetto un luogo polifunzionale per spettacoli e otium. Infatti non mancano in quest’area
zone verdi, boschetti e passeggi intorno alle gradinate.
nel 1938 cambia e diventa…
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Una scatola in cemento armato
Da Il teatro Sociale di Como nel corso del tempo 1988 pag.64
L’ing. Ponci al fine di realizzare un nuovo palcoscenico adagia all’antica facciata posteriore del Teatro
“una scatola in cemento armato” che nasconde completamente e deturpa la già tanto manomessa idea
del Cusi.
Vengono spianate le gradinate e realizzate in un unico fronte inclinato verso il palcoscenico. Così lo
spettatore si trova dinnanzi a strutture architettoniche quadrate e razionali che livellano, quasi
appiattiscono, il molteplice gioco degli occhi avidi di particolari, dettagli e rilievi poetici.
Questa superficie, capace di contenere 4000 persone, rimase così fino agli anni sessanta quando si pensò di livellare
ulteriormente il terreno per adibirlo a parcheggio automobilistico.
Le proiezioni cinematografiche, iniziate ai primi del Novecento, proseguirono abbastanza regolarmente fino alla
seconda metà degli anni sessanta. Cessarono e ci fu un tentativo di ripresa.
Nel 1992 la proprietà non rinnovò la concessione alla società milanese che curava la programmazione
cinematografica ponendo così le premesse per un diverso utilizzo della struttura.
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La Facciata Sud del Teatro
Così all’origine
Così negli anni trenta
Così oggi
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Da Monica Bellotti. Responsabile Ufficio Stampa e Promozione Teatro Sociale di Como As.Li.Co
Progettazione architettonica: Arkham Project
Nella primavera del 2009, aderendo all’iniziativa della Provincia di Como attraverso l’assessorato alla
Cultura, Politiche per la tutela e valorizzazione dei beni architettonici ed artistici denominata “Ecolarius Diffondere la cultura dell’ambiente e del paesaggio tra lago e montagna”, era stato redatto il progetto
definitivo per il recupero dell’area denominata Arena annessa al Teatro Sociale di Como che venne
presentato ed accolto da Regione Lombardia all’interno del Programma Operativo di Competitività, per i
Piani Integrati d’Area “ambiente, cultura, turismo”.
Nell’estate del 2010 è stata abbattuta la struttura della torre scenica.
Col progetto del Cusia caratteristica del luogo teatrale era il double face con l’interconnessione fra il
palcoscenico coperto e l’area a cielo aperto grazie alle cinque ampie aperture al piede della facciata sud.
L’obbiettivo dei lavori sarà quello di creare un polo che unisca e fondi nel “fare teatro” le nostre antiche
abilità professionali mirando ad allestire all’interno dell’area comasca uno spazio dedicato sia a nuovi
spettacoli (all’aperto e non) che, e questo è il sogno, a corsi di formazione alle arti (danza, recitazione,
canto) come ai laboratori artigianali per la scenografia e per la sartoria teatrale.
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1813-2013
“Oggi, in un momento di nuova popolarità dello spettacolo operistico, le traversie del teatro lirico, e in particolare
dei piccoli teatri,
costretti a combattere con interessi di mercato spesso troppo superiori alla loro forza contrattuale, sono a tutti
note, e per il futuro le prospettive non sono migliori. Solo a patto di considerare il teatro come un servizio
pubblico e la diffusione musicale come componente insostituibile della cultura e fonte di reale crescita civile
sarà possibile conservare ed utilizzare in tutta la sua potenzialità questo grande patrimonio tramandatoci dalla
passione culturale dei nostri padri”.
Hanno scritto…
Il Teatro Sociale attraverso le parole dei Presidenti
1992
Il Presidente Mario Orlandoni
..La Società dei Palchettisti vuole soprattutto ricordare che l’allestimento della stagione 1992 rappresenta un
autentico atto di coraggio: il taglio delle sovvenzioni, il blocco delle erogazioni, l’insostenibile costo del denaro, il
continuo inarrestabile lievitare di ogni tipo di onere hanno rappresentato una serie di ostacoli che ad una meditata
riflessione sembrava del tutto insuperabile. Ma l’attaccamento ai valori della tradizione e l’orgoglio di
rappresentare l’ultima cittadella a difesa di un mondo indissolubilmente legato al patrimonio di arte e di cultura
nazionale hanno, sia pure a prezzo di un imponente impegno finanziario, spazzato ogni perplessità.
Ancora una volta il Sociale apre la sua splendida sala ed accende tutte le sue luci augurando il migliore ascolto .
1997
Il Presidente Attilio Schiavetti
…Quattro grandi titoli di sicura presa per dodici recite di cui quattro pomeridiane per consentire a un pubblico
nuovo e non solo agli abbonati di avvicinarsi alla Lirica. E poi un mini festival per accostarsi meglio a Gounod, sul
tema di Faust e del Diavolo, che si svolge in teatro e fuori, in vari luoghi della città coinvolgendo non solo i
melomani ma anche i cittadini…
La scelta del Teatro di aderire al Circuito Lirico Regionale senza con ciò appiattire la propria individualità e la
peculiarità di essere il solo Teatro Lirico in cui proprietà e gestione sono privati.
Lo sforzo per sostenere e consolidare l’orchesrtra Stabile di Como imponendola anche al di fuori delle mura
cittadine nell’ambito del Circuito Lirico Regionale. E l’essere riusciti ad “esportare” credo per la prima volta, una
nostra produzione: il Trovatore al Fraschini di Pavia!...
1999
Il Presidente Enrico Collina
La prefazione di un volume deve essere un invito alla lettura.
Quindi deve essere breve.
Vorrei che fosse impaginata con tanti a capo, in modo da non dare l’impressione di qualcosa di pesante..
Ma soprattutto vorrei presentare questo libretto che è pur sempre il lavoro di qualcuno.
Vi troverete, secondo tradizione, protagonista il teatro.
Non soltanto le opere.
La storia di un’opera nel teatro della nostra città è qualcosa che non potete trovare altrove, che pochi sono in
grado di conoscere, che sono il sintomo e il segno di un reale interessamento, di un amore sincero a questa
istituzione che ho l’onore di rappresentare.
Il teatro, non mi stanco di dirlo, è dei palchettisti, e di questo sono fiero.
Ma un teatro, per essere un grande teatro, ha bisogno soprattutto di un grande pubblico, di amici che ne
conoscano la storia, perché è nella storia, nelle radici, che il teatro trova la sua linfa.
Ha bisogno il teatro di giornalisti che siano capaci di essere critici e duri se necessario, entusiasti promotori se
reputano che stiamo lavorando bene.
Questo libretto, ma non soltanto questo, è stato fatto da pensare che voglio ringraziare perché hanno operato con
questo spirito.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
2000
Il Presidente Francesco Peronese:
Abbiamo vissuto momenti nei quali le sorti della tradizione lirica nel nostro Teatro sono state in grave pericolo, a
tal punto d indurci a nutrire serie preoccupazioni della sua prosecuzione.
Ciò nonostante, l’amore per l’arte e la ferma volontà di cercare percorsi alternativi che, da una parte, tutelassero il
patrimonio artistico del Teatro Sociale, dall’altra fornissero ossigeno per il superamento di difficoltà contingenti,
hanno consentito di abbattere gli ostacoli e i contrasti, e di ripartire con rinnovata energia e vivo entusiasmo .
2001
Il Presidente Francesco Peronese
Accade talvolta che a periodi relativamente calmi ne seguano altri densi di avvenimenti. Credo che mai prima d’ora
il Teatro Sociale abbia dato segnali di tanta vivacità e vitalità. D’altronde, nella sua necessità di aggiornamento e di
adattamento alle nuove realtà regolamentari e gestionali, ha fatto di necessità virtù, aprendosi al dialogo con
realtà imprenditoriali specializzate del settore teatrale, ma di respiro più ampio, al fine di poter operare un salto di
qualità, indispensabile per continuare ad essere annoverato fra i Teatri Lirici di Tradizione. Gli eventi futuri
sapranno essere buoni giudici, consentendo di valutare la portata di questa coraggiosa scelta di apertura di nuove
realtà, e di rifiuto di un’ostinata chiusura in se stessi, nell’attesa malinconica di un epilogo .
2002
L’innovazione, la svolta
Il Presidente del “Teatro Sociale- As.Li.Co” Bruno Dal Bon
Un grande teatro, sempre aperto per prove o recite, una programmazione eterogenea.. un teatro fatto di persone,
di professionalità, di grandi artisti, di opportunità per i giovani debuttanti. Un teatro vivo..Un teatro che trascini la
città verso orizzonti di fantasia e creatività, verso un’identità dove ritrovare il senso di una comunità..
Questo è il teatro che ho sempre sognato. Questo è il teatro che As.Li.Co. non ha mai avuto. Forse, con l’aiuto di
tutti, questo potrà essere un giorno il Teatro Sociale di Como. Il nostro grande teatro.
2003
Il Presidente Bruno Dal Bon
Lo sforzo, che il teatro Sociale di Como ha voluto profondere in questa Stagione Lirica 2003, non ha forse paragoni
nella storia del nostro teatro. E questo perché mai come oggi crediamo di voler dare il nostro contributo nella
difesa di questo patrimonio d’arte e degli uomini che ci hanno lasciato quei capolavori che in questa stagione,
come mi auguro in quelle future, andremo a rappresentare.
Quegli uomini come Puccini che pochi mesi prima di morire scrive da Viareggio questa lettera a Carlo Simoni: “Ho
lavorato (a Turandot) quattro mesi accanitamente e sono quasi a termine; mi manca solo il duetto finale…Mi pare
di aver “travagliato” bene, forse potrò sbagliarmi...Io ci ho messo in quest’opera tutta la mia anima..
2004
Il Presidente Bruno Dal Bon
In questi primi tre anni di gestione da parte di As.Li.Co. abbiamo inoltre consolidato il ruolo del Teatro Sociale di
Como nell’ambito del Circuito Lirico Lombardo, ed abbiamo sviluppato una serie di relazioni internazionali che
oltre a portarci in alcuni teatri d’opera stranieri con le nostre produzione (quest’anno in Francia e in Giappone9,
stanno dando risultati importanti in termini di pubblico estero alle recite della Stagione Lirica.
2005
Il Presidente Bruno Dal Bon
Un teatro necessario.
Con la stagione 2005/06 abbiamo voluto molto. Innanzitutto un teatro che offrisse ciò che non si trova al bar, in
televisione, al cinema, dagli amici o davanti ad un monitor. Poi volevamo un teatro che considerasse il pubblico il
problema più difficile ed urgente da affrontare. Senza la preoccupazione di doverlo corteggiare troppo o di
doverne cercare uno nuovo o vecchio, uno impegnato o troppo distratto, ma con la voglia di attenderlo con
impazienza sulla soglia del teatro. Quel pubblico che “assiste” con gli occhi e con il desiderio di condividere con il
palcoscenico quella serata, quel pubblico senza il quale a teatro non vi è nè scopo nè senso e poi ancora un teatro
notturno, un teatro dove smussare i confini tra i generi al punto da non farli riconoscere…
Per una volta abbiamo provato ad immaginarci un “teatro necessario”.
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1813-2013
2006
Il Presidente Bruno Dal Bon
Già, il tempo passa.
Il tempo a teatro si dilata esi comprime, dettato dal ritmo delle battute degli attori, scandito dalla bacchetta di un
direttore d’orchestra, accelerato dai passi di un ballerino.
E il tempo è passato anche al Sociale.
Un tempo fisico, materico, che negli anni ha scurito gli affreschi, spento gli ori, sporcato gli stucchi, tarlato i legni…
Finalmente, dopo tre anni di lavori, voluti e sostenuti dalla Società dei Palchettisti, il Teatro ha compiuto la sua
metamorfosi, ha scrostato da sé polveri e crepe, tornando a rilucere, pronto ad accogliere le notti della nuova
stagione 2006/07.
2010
Il Presidente Barbara Minghetti
Il 10 marzo 1821Il Teatro Sociale si interroga sul proprio passato, in compagnia degli autori e attori di ieri e di
scoppiò un’insurezzione in Piemonte..Fu l’inizio del riscatto nazionale…
150 anni dopo, il teatro Sociale si interroga sul proprio passato, in compagnia degli autori e attori di ieri e di oggi.
Per aprire una piccola finestra sulla Storia, ma attraverso gli occhi sinceri dell’arte. Per porre interrogativi, rivelare,
confutare, comprendere, provocare, onorare, ricordare, in cerca “dell’antica virtù” manzoniana. Ma soprattutto in
cerca di un’identità individuale e collettiva, di una libertà fisica e spirituale…
La nostra, perciò, è una stagione di sinapsi, ovvero di connessioni, contatti, relazioni, incontri e - perché no- anche
di scontri. Sinapsi ardite e peregrine, a volte, in cui le arti si confondono. Un concerto per archi o un racconto di
Collodi si trasforma in un passo di danza, un musical è gemellato ad una mostra pittorica, un magistrato si camuffa
in un attore…Sinapsi spazio- temporali: da Como a Torino, da Verdi a Mina, dal teatro al salotto di casa, da una
cucina ad un palcoscenico.. Sinapsi dell’anima in cui collidono mente e corpo, luce e buio, giorno e notte…
2013
Il Presidente Barbara Minghetti
Ricorrenze.
Tanti anniversari questa stagione.
200 anni del Teatro Sociale, ma anche 200 anni dalla nascita di Wagner e Verdi,
200 anni dalla prima recita di Tancredi,
10 anni dalla scomparsa del grande Gaber,
30 anni dalla scomparsa di Eduardo De Filippo,
40 anni di attività di Treves,
60 anni dalla morte di Prokof’ev
Ed altri ancora…
Per guardare ai prossimi anni è giusto guardare anche a quelli passati.
Un teatro fatto di persone, per le persone e con le persone.
Solo insieme, con la poesia e la magia della cultura possiamo sorridere e piangere e sconfiggere le difficoltà.
Con il teatro e la musica, come dice Aristofane possiamo, più che salvarci, che sembra parola eccessiva, vivere
meglio. Nel teatro/casa che è di tutti.
2013
Il Presidente dei Palchettisti Francesco Peronese
Se potessero tornare in vita i nobili comaschi che due secoli fa hanno realizzato in poco più di due anni il nostro
Teatro credo che sarebbero soddisfatti, e forse anche fieri, dell’impegno dei loro discendenti nell’aver conservato
e tenuto in vita il patrimonio architettonico, artistico e culturale che ci hanno tramandato…
È mia convinzione che i Palchettisti e l’intera città i Como, grazie anche alla professionalità ed all’impegno
dell’As.Li.Co, sono stati e sono ampliamente ripagati di tutti gli sforzi profusi per conservare e migliorare il
patrimonio artistico e culturale loro trasmesso. Attenti però a non abbassare la tensione e a non lasciar languire
l’entusiasmo. Il bicentenario che stiamo celebrando dovrà costituire sì il punto di arrivo, ma anche un punto di
partenza per raggiungere altri ambiziosi obiettivi.
Penso alll’evento di portata mondiale che tra non molto non solo la città di Milano, ma anche l’intera Lombardia e
l’intera Italia si sta acingendo a vivere: Expo 2015. Sarà una occasione unica a cui non possiamo permetterci il lusso
di non dare il nostro contributo, anche se minimo, e dalla quale non possiamo non farci coinvolgere…
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1813-2013
Auguri a Giuseppe Verdi e
a Richard Wagner
Giuseppe Verdi
Richard Wagner
Da Il Corriere della Sera del 10 Ottobre 2012 di Valerio Cappelli.
Pappano, lezione di musica con gli “avversari silenziosi.”
Il direttore d’orchestra, maestro Antonio Pappano a colloquio con Giovanni Bietti
Verdi e Wagner non si scrissero mai, non si incontrarono mai, né si cercarono. Ma tutti e due
incarnarono un’idea di popolo e nazione.
Stiamo parlando di un’epoca dove il teatro lirico faceva parte della società e dove esisteva un
legame tra quello che si vedeva sul palco e la vita delle persone.
Da giovane, Verdi era lontano dalla politica,
al contrario di Wagner che cercava una nuova società.
Per modernizzare il linguaggio
Wagner si serve della mitologia e del mondo pagano.
Verdi è più diretto, lui si confronta con i grandi temi:
Chiesa-Stato, Padre-Figlio, Famiglia-Dovere, Popolo-Potere
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1813-2013
1813-2013
Auguri al
Teatro Sociale
Carmina Burana
Di Carl Orff
28- 29 giugno
All’Arena un concerto di grande suggestione musicale e teatrale.
Il Progetto per la città e con la città
Da As.Li.Co.
Il Nuovo
Un’opportunità di crescita artistica e sociale. Un occasione per aprire il teatro alla città, accogliendo la comunità
…Una reale opportunità per condividere un progetto a lungo termine, che coinvolga amatori e professionisti,
docenti e discenti, ragazzi ed adulti, impegnati in discipline, arti e mestieri diversi.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Chi partecipa
I cittadini di Como e provincia: chiunque abbia abbandonato lo studio dello strumento, del canto o della
recitazione e della danza, chiunque voglia cimentarsi.
Gli studenti della realtà pedagogiche musicali e tecnico-artistiche della città.
Gli artisti professionisti selezionati da As.Li.Co. attraverso il concorso per giovani cantanti lirici d’Europa.
Cardine del progetto
I laboratori (orchestra- Coro- Danza)necessari per la preparazione graduale delle masse artistiche da integrare
nella produzione alle masse professionali /100 per il coro, 50 danzatori, 70 per l’orchestra).
200.Com
CARMINA BURANA Cantiones profanae di Carlo Orff
Direttore: Carlos Chamorro
Regia e coreografia: Mauro Astolfi
Light designer: Marco Policastro
Soprano: Sofia Mchedlishvili
Tenore: Lu Yuan
Baritono: Choi Byunghyuk
Danzatori solisti: Spellbound Contemporary Ballet
Maestri del Coro: Antonio Eros Negri- Mario Moretti
Maestri del Coro voci bianche: Michelangelo Gabrielli
Coro, Orchestra, Danzatori e Coro di voci bianche 200.Com con:
Coro Città di Como
Orchestra 1813
Orchestra Vivaldi
Coro voci bianche del Teatro Sociale di Como
Coro voci bianche del Conservatorio di Como
Coro voci bianche Scuola media M.Buonarroti di Olgiate Comasco
In collaborazione con il Conservatorio di Como.
Lab 200.Com
Antonio Eros Negri (Coro)
Mario Moretti (Coro)
Mariagrazie Mercaldo (Coro e Coro voci bianche)
Lidia Basterrechea (Coro voci bianche)
Armando Calvia (Coro voci bianche)
Arianna Bracciali (Danza moderna)
Simonetta Schiavetti Manara (Danza classica)
Francesca Romano (Consapevolezza corporea).
Violino: Sara Sternieri- Sofia Villanueva- Federico Silvestro
Viola: Ruxandra Stefan- Giorgio Musio
Violoncello: Valentina Giacosa
Contrabbasso: Giacomo Masseroli
Flauto: Giulia Carlutti
Oboe: Chiara Telleri
Clarinetto: Marino Delgrado Rivilla
Fagotto: Angelo Russo
Corno e tromba: Ivan Zaffaroni
Musica d’insieme per fiati: Pierangelo Gelmini
Pianoforte:Federica Falasconi
Percussione: Paolo Pasqualin
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1813-2013
Carla Moreni (Storia della musica)
Anna Cavaliere (Sartoria)
Antonio Iavazzo (Sartoria)
Maestro preparatore Orchestra Vivaldi: Lorenzo Passerini
Orchestra 200.Com
Violini I : Federico Silvestro, Chiara Spagnolo, Maria Pia Abate, Stefania Mazzitelli, Juliane Reiss, Roberto Morandin, Tommaso
Belli, Saverio Paduano, Elena Imparato, Emma Arizza, Federico Ceppetelli, Sofia Manvati, Lucia Lago, Davide Scognamiglio,
Darina vasileva, Irene Santo.
Violini II: Matteo Colombo, Federica Fersini, Laliltha Del Parente, Tommaso Napoli, Emanuele Simonelli, Luca Giovanni Sala,
Elisa Francese, Laura Bernasconi, Annalisa Ligorio, Sebastiano Dal Sasso, Emanuele Simonelli, Lorenzo De Vita, Gloria Scalco,
Marta Perlini, Luca Redaelli, Lorenzo Miglietta, Ottavia
Viole: Giorgio Musio, Francesca Turcato, Federica Andreoli, Clara Belladone, Cecilia Aliffi, Paolo Venturini, Elena Allevi, Giulia
Sandoli, Valeria Hiraldo.
Violoncelli: Luca Bacelli, Valentina Giacosa, Davide Donati, Valentina Sgarbossa, Riccardo Marelli, Micol Zamburlini.
Contrabbassi: Giacomo Masseroli, Paolo Guglielmetti, Paolo Bogno, Guido Bergliaffa, Claudio Riva.
Flauti e Ottavino: Giulia Carlutti, Sofia Panzeri, Massimiliano Ferrara, Benedetta Losa, Antonella Di Pasquale, Manuela
Cattaneo, Camilla Tosetti.
Oboe e Corno Inglese: Chiara Telleri, Paola Scotti, Piergiorgio Ratti, Edmondo Canonico.
Clarinetti, Piccolo e Clarinetto Basso: Marino Delgrado Rivilla, Angelo Bassi, Lorenzo De Carlo, Emanuele Discacciati, Monica
Ballestrini, Paola Colombini.
Fagotti e Controfagotto: Angelo Russo, Federica Zanoni, Luca Barchi, Carlotta Guffanti, Serena Sorbera.
Corni: Ivan Zaffaroni, Sara Pozzi, Alessandro Mauri, Maria Lietti, Andrea Colombo.
Trombe: Guido Guidarelli, Silvio Cafaro, Adriana Doneda, Fabio Beltramini, Eugenio Pizzagalli.
Tromboni e Tuba: Lorenzo Passerini, Stefano Perini, Francesco Parini, Gionata Villaggi.
Pianoforti e Celesta: Francesco Paganini, Viola Cartoni, Beatrice Lupi.
Timpani: Andrea Scarpa.
Percussioni: Viola Fai, Stefano Marinucci, Lorenzo Orsenigo, Alessandro Pontiggia, Mauro Salvador, Francesca Sgarbossa,
Alessio Trovò, Clara Zucchetti.
Coro 200.Com
Soprani I : Loredana Bistoletti Kehdi, Marta Bollati, Beatrice Botta, Alessandra Bragagnini, Chiara Bratos, Enrica Brenna, Lara
Busato, Franca Campisi, Chantal Cereghetti, Michela Cerutti, Gabriella Cicognani, Alessandra Corno, Monica Costantini,
Gabriella Damiani, Maryke De Deugd, Francesca Falasca, Anna Fasana, Elena Fumagalli, Paola Gervasini, Maria Chiara Guerrisi,
Giovanna Larghi, Vittoria Francesca Maino, Maria Luisa Migazzi, Daniela Mottola, Emanuela Nardese, Elena Noviello, Roberta
Ortelli, Sofia Pensotti, Melissa Perucci, Alessandra Petronio, Federica Piatto, Catherine Pugsley, Veronica Romanò, Elisa
Santososso, Letizia Scala, Francesca Schiavone, Suzanne Schumacher, Marina Stoppa, Silvia Tettamanti, Vanessa Ticozzi, Paola
Urso, Daniela Vergani, Laura Villa, Giulia Vitelli, Alessia Zappa.
Soprani II: Renata Albonico, Renata Aliverti, Cristina Allevi, Emanuela Badi, Monica Bardellotto, Miriam Bonanno, Miriam
Bottari, Eva Brandel, Cristina Bridi, Flora Silvana Brizzi, Barbara Caimi, Maria Angela Cairoli, Margherita Canepa, Maria Antonia
Castelli, Elena Ester Cattaneo, Caterina Cavadini, Ludovica Cenacchi, Antonella Cobianco, Monica Dozio, Tania Fiorenza Ferloni,
Gigliola Foglia, Maddalena Fusi, Elisa Galimberti, Isabella Gemelli, Francesca Giannella, Anna Gottschalk, Gabriella La Grotta,
Silvia Lorusso, Teresa Magretti, Anna Paola Manfredi, Dalila Maniaci, Paola Mascolo, Marzia Mauri, Cristina Merlini, Morena
Milesi, Michela Napoletano Manvati, Rossella Ornaghi, Elisa Palladino, Alida Paternostro, Cristina Petitto, Emma Piastra, Laura
Pugliese, Maria Pupino, Tiziana Pusterla, Wania Reclari, Elisa Ronchetti, Laura Sacchetti, Anna Sannino, Antonella Selva, Chiara
Selvini, Francesca Sirtori, Livia Sirtori, Bruna Tropeano, Dolores Vago, Lotten Widegren.
Contralti I: Mariagrazia Bellafiore, Rosanna Bernasconi, Laura Maria Capra, Gabriella Carpani, Cecilia Castelli, Pina Cavallaro,
Piera Di Donato, Ester Fariello, Maria Giovanna Ferloni, Carmen Ferreri, Silvia Filipponi, Gabriella Foti, Antonella Fumagalli,
Maria Galliani, Debora Gaffuri, Silvia Garone, Rosy Genduso, Angela Lemma, Giovanna Lomazzi, Carla Maccioni, Anna Messina,
Rosa Alba Miceli, Angela Molinari, Maria Grazia Mondadori, Chiara Morganti, Nadia Parachini, Emilia Pavesi, Michela Pedraglio,
Benedetta Re, Mariapia Rosso, Marcella Rupcich, Livia Santini, Laura Sferlazzo, Cristina Solcà, Sarah Sternjakob, Maddalena
Terragni, Carla Terraneo, Patrizia Urso, Daniela Valsecchi, Carmen Varrone, Maddalena Vendramin, Simonetta Vittori, Barbara
Vogt, Elke Teodori Zoller.
Contralti II: Michela Abinti, Lucia Arcani, Monica Belloni, Ania Bernas Poggiati, Franca Bertarini, Maririta Berti, Maria Giovanna
Borghi, Mariadele Castelletti, Daniela Cordivani, Annamaria Croci, Raffaella De Rosa, Silvia De Toma, Flora Di Miero, Annalisa
Galliano, Donatella Giangreco, Flavia Gianola, Francesca Liveriero Lavelli, Laura Lozej, Latifa Heidy Martin, Laura Mascolo,
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Alessandra Mattucci, Laura Mauri, Susanna Morgutti, Amalia Onnis, Giovannella Onnis, Lucia Riva, Ursula Satta, Anna Scarrone,
Luciana Schnyder, Eleonora Villa.
Tenori I : Sergio Aureli, Enrico Bonfanti, Raffaello Caccia, Franco Castellana, Marcello Colombo, Nicola D’Avino, Nicola Ghezzi,
Nicola Liboni, Alessandro Mundula, Stefano Parisi, Andrea Pellegrini, Edoardo Perlasca, Christian Pfeiffer, Roberto Todeschini.
Tenori II : Mario Arrighi, Giuliano Balzaretti, Angelo Banfi, Ivan Bellini, Francesco Benzoni, Fabio Bianchi, Francesco Camagna,
Camillo Cannataro, Daniele Cereghini, Paolo Cerri, Franco De Rose, Claudio Fusi, Marco Galimberti, Mirco Mantovani, Pierluigi
Marelli, Francesco Mentasti, Fabio Pastore, Giovanni Pizzi, Filippo Speranza, Giovanni Vegeto.
Baritoni: Stefano Anzani, Giorgio Bianchi, Alfredo Buonavita, Enrico Butti, Mario Cairoli, Piero Camporini, Kishore Candio,
Giuseppe Colucci, Arturo D’Argenio, Dante Dal Vecchio, Giordano Di Luca, Giuseppe Di Mauro, Luca Fasola, Arturo Florian,
Stefano Furger, Andrea Giordano, Emilio Lanzetti, Alfredo Mortera, Massimo Olivieri, Paolo Sala, Angelo Sampietro, Diego
Schittehatte, Gianni Silva, Giuseppe Somaini, Mario Stella, Massimo Tettamanti.
Bassi: Paolo Andreatta, Erminio Baserga, Roberto Biondi, Jacopo Capucci, Luca Cairoli, Marco Casartelli, Gabriele Cimadoro,
Michele Dargenio, Giuseppe Ferrara, Gianfilippo Galvagni, Marco Gusmeo, Alessandro Levrini, Tito Lucchina, Paolo Martello,
Enrico Mascetti, Romano Meroni, Francesco Moscatelli, Michele Nicastro, Paolo Seneca, Paolo Sottocasa, Paolo Targa, Carlo
Tetta manti, Andrea Torre, Gaspar Torriero, Giole Villa, Luigi Villa, Giuseppe Violante, Idalgo Visconti.
Corpo Di Ballo 200.Com
Chiara Angelini, Sofia Barbiero, Silvia Caspani, Alessandra Chirulli, Alessia Conenna, Maria Cossu, Silvia Galletti, Stefania
Garbagnati, Gemma Giussani, Valentina Gobbato, Mario Laterza, Virginia Mascarella, Gaia Mattioli, Giuliana Mele, Marianna
Ombrosi, Michelangelo Puglisi, Karin Quadranti, Giulia Rossoni, Giorgiaperla Salerno, Ilaria Scaramella, Roberta Sorso, Giacomo
Todeschi, Martina Tomasini, Rosalba Vespa.
Coro Voci Bianche 200.Com
Chiara Alessi, Greta Arrigo, Flavia Astori, Linda Astori, Letizia Barera, Nicol Maria Bassi, Zoele Battaglia, Chiara Begarelli,
Francesca Beretta, Giulia Bianchi, Aicha Bianchi, Eleonora Binda, Isabella Binda, Alessia Bomba, Chiara Boselli, Anna Bottani,
Elisa Cammarata, Giacomo Cappi, Clara Carta, Sara Castelli, Alice Castracane, Zoe Castracane, Cristina Cavallaro, Clara Alice
Cavalleretti, Dafne Colombo, Marzia Costa, Elisabetta Dal Sasso, Edoardo Della Rossa, Valeria Di Micco, Matteo El Khoury, Carlo
Ferrara, Duccio Ferrario, Neri Ferrario, Gaia Fossati, Elisabetta Gatti, Federica Girola, Lucilla Giusti, Luca Gorla, Giada Luna
Granata, Arianna Graziani, Gabriele Loppolo, Rachele Latorraca, Silvia Lazzarotto, Irene Lembo, Ludovica Maci, Davide Maira,
Sofia Mancuso, Beatrice Manvati, Guido Mariano, Anita Mazzoli, Elena Mazzulla, Chiara Mingarelli, Alice Mione, Mehala
Moretti, Cristina Molinelli, Sarina Molinelli, Asja Mosconi, Elena Neri, Sara Paggi, Alessandra Parotelli, Greta Pisano, Fabiola
Ponzin, Arianna Guinn, Ginevra Readaelli, Vittoria Ginevra Sidoti, Rachele Sordelli, Lucrezia Sottocasa, Megan Tagliarini, Greis
Tati, Marco Tettamanti, Camilla Todeschini, Lorenzo Trombetta, Federico Tronci, Tommaso Tronci, Lorenzo Turolla, Carlotta
Villa, Giovanni Violante, Valentina Volo, Irene Zanetti, Caterina Cecilia Ziparo.
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Carmina Burana
1813-2013
Musiche di Carl Orff
Parliamone…
Perché questa scelta?
Dal palcoscenico del Teatro Sociale 15 gennaio 2013 Barbara Minghetti, presidente del Teatro Sociale As.Li.Co,
dice:
Carmina Burana ben si presta alle celebrazioni del 2013, per ragioni artistiche, produttive e di forte richiamo del
pubblico; è una composizione monumentale, la cui celebrità è indiscussa e che prevede il coinvolgimento di
imponenti masse artistiche-coro,orchestra,mimi e ballerini - nonché una rappresentazione “scenica”.
Ci piaceva l’ idea di unire la parte comasca a un parte internazionale ed è per questo che avremmo il coreografo
Mauro Astolfi e il direttore spagnolo, Carlos Chamorro.
Ci sarà il coro città di Como con il maestro Moretti, che si unirà al coro che chiameremo dei Carmina Burana, e a
quello delle voci bianche del Teatro Sociale con la partecipazione delle scuole di Como.
Non so quanti saremo. Ogni giorno aumentiamo. E’ una grande emozione.
E’una faccia della città importante che denota una grande voglia di mettersi in gioco, di partecipare e una grande
voglia di far musica insieme.
É una cosa in cui crediamo molto.
Dal palcoscenico del Teatro Sociale, 15 gennaio 2013 Carla Moreni, critico musicale del “Sole 24 Ore”, dice:
Conosciamoli, raccontiamoci un po’ la storia dei Carmina Burana.
Carmina? vuol dire poesie, canti.
Burana? Bura, è un termine del tardo latino che stava per indicare un tipo di tessuto spesso, ruvido, semplice,
marrone, bruno. Bura era l’abito che indossavano i monaci, era spoglio per indicare la vita ascetica, monacale. Da
qui Carmina Burana = Canti dei monaci. Coloro che scrivevano i Carmina Burana non erano monaci a tutto tondo,
si disse poi che erano in realtà goliardi. Chi erano i goliardi? Che storie intricate dietro a queste poesie!
Andando indietro, quando la chiesa si sta cercando di dare una organizzazione solida
con regole severe non tutti ubbidiscono e quelli che disubbidiscono spesso sono anche delle persone con
profondità di pensiero, spessore, non semplicemente dei ribelli: sono persone che la pensano diversamente.
Tra essi c’è il francese Pietro Abelardo, grande scrittore, pensatore, filosofo noto per la sua relazione con la
giovanissima Eloisa. Abelardo viene stigmatizzato come non allineato alle nuove regole che si dà la Chiesa e quindi
qualcuno dice che lui è come Golia (Davide il bravo, Golia il cattivo) Coloro che seguono il pensiero di Abelardo
sono i seguaci di Golia, quindi i goliardi. Essi sono considerati da alcuni come quelli che danno della vita una
lettura che non è quella ortodossa, cioè quella che vuole la Chiesa, da altri coloro che seguono il puro piacere.
In generale Carmina Burana sono un insieme di testi, poesie, scritti in tardo latino con dei contenuti che non
fanno parte del linguaggio e della lezione della chiesa.
I monaci, coloro che portavano la bura, non sempre erano religiosi spesso erano giovani di buona famiglia che per
essere più colti frequentavano queste scuole della chiesa che li obbligava a prendere gli Ordini Minori. Si tagliavano
i capelli, indossavano la bura ma non necessariamente dovevano mantenersi scapoli. Avevano dei vantaggi: non
pagavano le tasse, non venivano processati e godevano di una certa libertà di spostamento. Erano clerici chiamati
quindi clerici vagantes. Godevano dei piaceri della vita, erano figure colte, sapevano scrivere, sapevano il latino e
guardavano la chiesa con occhio critico.
Ci lasciano queste poesie spesse accompagnate dalla musica, usano il latino non classico ma lingua con ritmo
molto scandito, serrato, molto diverso dalla poesia del tempo, una lingua contaminata tutta nuova che prende
parole dal francese, dal tedesco e che è interessante perchè oltre a scardinare la metrica del latino classico tratta
dei contenuti che fino ad allora non si erano mai sentiti.
163
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Come ci sono arrivate queste poesie?
Carmina Burana, raccolti in un convento benedettino nella bassa Baviera e costituiti da una ricchissima collezione
di libri, viene portata a Monaco dove uno studioso affascinato da queste 300 pergamene del 1000-1200 le
cataloga, le ordina, dà un nome e le lascia lì. Siamo nel 1830-40. E lì sarebbero rimaste se non fosse arrivato Carl
Orff.
Chi è Carl Orff?
Carl Orff, compositore nato e morto a Monaco, è un ragazzo di grande talento. Con quella che diventerà sua
moglie decidono di trasformare il metodo di insegnamento della musica per bambini. La loro è una tecnica
rivoluzionaria perché unisce allo studio della musica non tanto il solfeggio parlato con il movimento della manina
ma parte dalla ritmica di base e arriva poi al solfeggio. Si impara la musica in modo istintivo e i risultati sono
gratificanti.
Carl Orff, un antiromantico appassionato di musica antica, ristudia Claudio Monteverdi e gli italiani del periodo
rinascimentale. Arriva alla raccolta dei Carmina Burana. Li legge, ne sceglie 26, li compone secondo una sorta di
spettacolo teatrale: prologo, tre atti. Li fa eseguire a Francoforte nel 1937.
E’ un successo clamoroso. Perché hanno successo?
Perché se ne appropria il partito nazzista che vede nei Carmina, non se ne capisce perché, un esempio di quella che
è la nuova musica della razza ariana. Diventa come un manifesto. Per questa ragione, dopo la guerra, rimangono
censurati per alcuni anni.
Noi oggi possiamo vedere con occhi disincantati, riscoprire le radici, vedere la storia antica: essi appartengono alla
nostra cultura, vedi monastero, vedi latino, vedi cultura del vino, del piacere di cantare amore in un determinato
modo.
Hanno una struttura semplice che mette in primo piano l’elemento percussivo, ritmico.
E’ una specie di scrittura bianca lontana dal linguaggio tonale tradizionale: in certi momenti sembra di essere in
chiesa e sentire i canti gregoriani, in altri momenti sembra di essere legati alla terra per le percussioni.
I Carmina Burana sono apparentemente semplici, facili da ascoltare. Le parti corali soprattutto sono composite,
raffinate. Quanta attenzione ci vuole!
Oltre all’aspetto musicale c’è quello linguistico.
Bisogna cantare in un latino che non è quello classico non è italiano, vi sono parole strane. Voi, essendo lingua
italiana, pronuncerete la parola più vicino a quella d’origine.
L’altro aspetto è identificare il colore che Orff vuole. Non è tutto gridato anzi ci sono dei momenti con un
crescendo straordinario in cui si deve imparare a cantare pianissimo per poi arrivare al grande fortissimo.E’ un bel
esempio di musica corale, ogni voce è importante.
Ogni Carmina ha una sua storia. In taberna vi è un ritmo incalzante ma non è da ubriachi, è molto severo. Altri
sono invece molto delicati e cantano l’amore, la bellezza della primavera che nasce.
Questa chiara presentazione viene conclusa da Carla Moreni con una riflessione:
Forse in questo tempo nostro siamo un pò come degli uomini del medioevo, che non avevano tante certezze,
mettevano la fortuna al centro della vita fatta scandita da troppe regole e con un unico piacere, quello della
poesia. Il Rinascimento, che venne poi, metteva al centro della vita la ragione, l’uomo che può, che deve cambiare
le cose. Cosa ci lascerà quest’esperienza?
Per prima cosa dice che in tutti ci sarà il piacere di aver conosciuto tale autore, di aver avuto il piacere di cantare
insieme, di “rispolverare” il latino e termina con dicendo:
Chissa! Anche per noi, se saremo vicini alla sensibilità degli uomini del Medioevo, per i nostri figli, per i nostri
nipoti, arriverà il Rinascimento.
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Seconda Parte
Le opere e gli artisti nel tempo
Romano Pozzana
Capomaschera del Teatro
Foto max&douglas
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Documentazione tratta da:
Teatro Sociale- centocinquantanni di storia 1963
Opere rappresentate dal 1813 al 1963.
Dal 1813 al 1852 l’elenco è forzatamente incompleto perché non è stato possibile ricostruire, attraverso una
sicura documentazione, tutti i cartelloni delle stagioni liriche svoltesi al Sociale.
Dal 1852 ai giorni nostri l’elenco delle opere rappresentate è invece completo.
Il Presidente Gilberto Bosisio scriveva:
Da prologo mi presento e quindi senza pretesa di portar maggior contributo alle erudite ricerche e colti
accostamenti eseguiti con intelligente cura dal Seveso e dal Pagnoni prima ed ora da Luigi Pozzali e Venosto Lucati
per ricordare i 150 anni di vita del Teatro Sociale…
28 agosto 1813
Inaugurazione del Teatro Sociale con
Adriano in Siria Dramma serio di Metastasi musicato dal maestro Marco Antonio Fousera Portugal
Li pretendenti delusi Dramma buffo musicato dal maestro Giuseppe Mosca
Ghislen ed Erbines Balletto di Domenico Grimaldi con interpreti principali Giovan Battista Cozzer e Angiola Sala
Lo Speziale di Campagna Pantomina rappresentata dai “GROTTESCHI”
La stagione lirica che si componeva di trenta recite continuò quindi con la replica dello spettacolo inaugurale e
con le seguenti rappresentazioni:
Demetrio e Polibio di Giacomo Rossini
Chi la fa L’Aspetti balletto di Ignoto
Tomas Koulikan ossia La Presa Di Dehl di Domenico Grimaldi
Scene di Sanquirico e Pedroni
1819 Settembre
La Cenerentola ossia La Bontà del Trionfo di Gioachino Rossini
1829 Agosto
Il Tancredi di Gioachino Rossini
Gianni Di Parigi di Francesco Morlotti
1830 Agosto
La Sposa Fedele di Giovanni Pacini
1833 Agosto
Chiara di Rosemberg di Luigi Ricci
1834 Agosto
La Villana Contessa di Lauro Rossi
Eran Due Ed Or Son Tre di Luigi Ricci
1838 Agosto
Un’avventura di Scaramuccia di Luigi Ricci
La Sonnambula di Vincenzo Bellini
Chiara di Rosemberg di Luigi Ricci
Un lampo d’infedeltà di Achille Graffigna
1840 Agosto
Il Furioso nell’Isola di San Domingo di Gaetano Donizetti
Norma di Vincenzo Bellini
1841 Agosto
Chi dura vince di Luigi Ricci
Il Disertore Svizzero ovvero La Nostalgia di Angelo Pellegrini
1844 Agosto
La Prigione di Edimburgo di Federico Ricci
Roberto Devereux di Gaetano Donizetti
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1813-2013
Stagione del Carnevale si chiamava il periodo delle opere e andava dal 26 dicembre in poi, così come era già
in uso in altri teatri lombardi.
1852 Carnevale
Chi dura vince di Luigi Ricci
1853 Carnevale
Carlo Magno di Eugenio Torriani
Poliuto di Gaetano Donizetti
Beatrice di Tenda di Vincenzo Bellini
1854 Carnevale
Rigoletto di Giuseppe Verdi
Domino Nero di Lauro Rossi
Luisa Miller di Giuseppe Verdi
Don Pasquale di Gaetano Donizetti
Barbiere di Siviglia di Gaetano Donizetti
1855 Carnevale
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
Crispino e La Comare di Federico Ricci
I Due Foscari di Giuseppe Verdi
Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti
Maria di Rohan di Gaetano Donizetti
L’opera Crispino e la Comare si concluse con un clamoroso fiasco e non fu più ripetuta durante la stagione.
Ripresa più tardi l’opera riscosse il favore del pubblico di tutta Italia.
1856 Carnevale
Macbeth di Giuseppe Verdi
Norma di Vincenzo Bellini
Gemma di Vergy di Gaetano Donizetti
1857 Carnevale
La Traviata di Giuseppe Verdi
Rediviva di Paolo Carrer
Nabucco di Giuseppe Verdi
1858 Carnevale
Saul di Federico Buzzi
I Masnadieri di Giuseppe Verdi
Linda di Chamounix di Gaetano Donizetti
1859 La Stagione Lirica non ebbe luogo causa la seconda guerra d’indipendenza.
1860 Carnevale
Belisario di Gaetano Donizetti
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti
Beatrice di Tenda di Vincenzo Bellini
Garibaldi a Como di M. Filibert. Opera scritta dal tenore M. Filiberti che aveva preso parte alla stagione lirica. L’impresario,
dato il successo ottenuto dal cantante, gli aveva concesso di rappresentare la sua opera, mettendogli a disposizione coro e
orchestra.
1861 Carnevale
Saffo di Giovanni Pacini
I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini
Domino nero di Lauro Rossi
Il basso Ugo Rocca cantò in Domino nero in sostituzione di Luigi Galli il quale, visto lo scarso successo della Stagione
Lirica, si era rifiutato di prendervi parte dicendo di soffrire di mal di denti.
Sul giornale Corriere del Lario si aprì una polemica a questo riguardo.
Fu pubblicata una lettera al direttore nella quale alcuni amici del cantante testimoniavano che “all’artista erano spuntati
nientemeno che quattro denti contemporaneamente per cui gli era stato impossibile partecipare agli spettacoli”.
1862 Carnevale
Tutti in Maschera di Carlo Pedrotti
Pipelet di Amedeo De Ferrari
La Sonnambula di Vincenzo Bellini
Victor Pisani di Achille Peri
1863 Carnevale
Roberto Il Diavolo di Giacomo Mayerbeer
La Muta Di Portici di Daniel Auber
Ernani di Giuseppe Verdi
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1864 Carnevale
Ebreo di Giuseppe Apolloni
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
Maria di Roan di Gaetano Donizetti
Elisir D’Amore di Gaetano Donizetti
La Sonnambula di Vincenzo Bellini
1865 Carnevale
Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi
Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti
1866 Carnevale Spettacoli di prosa
1867 Carnevale
Aroldo di Giuseppe Verdi
Rigoletto di Giuseppe Verdi
Norma di Vincenzo Bellini
Gemma Di Vergy di Gaetano Donizetti
1868 Spettacoli di prosa
1869 Carnevale
Jone di Errico Petrella
La Favorita di Gaetano Donizetti
1870 Carnevale
Faust di Carlo Gounod
Le Precauzioni di Errico Petrella
Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi
1871 Carnevale
La Contessa D’Amalfi di Errico Petrella
Poliuto di Gaetano Donizetti
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti
1872 Carnevale
Ruy Blas di Filippo Marchetti
I Lombardi di Giuseppe Verdi
Ebrea di Gianfranco D’Halewy
1873 Carnevale
Marta di Federico Flotow
I Puritani di Vincenzo Bellini
Linda Di Chamounix di Gaetano Donizetti
1874 Carnevale
La Forza Del Destino di Giuseppe Verdi
Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti
Bianca Cappello di Lovati-Cazzulani
1875 Carnevale
I promessi Sposi di Amilcare Ponchielli (nuova)
Attila di Giuseppe Verdi
Rigoletto di Giuseppe Verdi
1875 Autunno
Marco Visconti di Errico Petrella
Luisa Miller di Giuseppe Verdi
187 - 77 Carnevale
Contessa di Mons di Lauro Rossi (nuova)
La Favorita di Gaetano Donizetti
Ruy Blas di Filippo Marchetti
1878 Carnevale
L’Africana di Giacomo Meyetbeer
Faust di Carla Gounod
La Traviata di Giuseppe Verdi
1879 Carnevale
Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti
1880 Carnevale
Gli Ugonotti di Giacomo Meyerbeer
Isabella D’Aragona di Carlo Pedrotti
Donne Curiose di Usiglio
Tutti e tre gli spartiti erano nuovi a Como
170
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1881 Carnevale
Guarany di Carlo Gomez (nuova)
Don Sebestiano di Gaetano Donizetti
Ruy Blas di Filippo Marchetti
Gabriella Di Bell’Isle di Paolo Maggi (nuova)
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti
1882 Carnevale
Aida di Giuseppe Verdi
La forza Del Destino di Giuseppe Verdi
1883 Carnevale
Roberto Il Diavolo di Giacomo Meyerbeer
Norma di Vincenzo Bellini
Salvator Rosa di Carlo Gomez (nuova)
1884 Carnevale
Rigoletto di Giuseppe Verdi
Dolores di Auteri-Manzocchi (nuova)
La Favorita di Gaetano Donizetti
I Due Foscari di Giuseppe Verdi
1885 Carnevale
La Gioconda di Amilcare Ponchielli (nuova)
Un Ballo In Maschera di Giuseppe Verdi
Jone di Errico Petrella
La Traviata di Giuseppe Verdi
Faust di Carlo Gounod
1886 Carnevale
Mignon di Ambrogio Thomas (nuova)
Linda Di Chamounix di Gaertano Donizetti
I Promessi Sposi di Amilcare Ponchielli
1887- 88 Carnevale
Carmen di Giorgio Bizet
Fra Diavolo di Daniele Auber
Il Barbiere Di Siviglia di Gioachino Rossini
1889 Carnevale
Papà Martin di Antonio Cagnoni (nuova)
I Puritani di Vincenzo Bellini
La Favorita di Gaetano Donizetti
Lucia Di Lammermoor di Gaetano Donizetti
1890 Autunno
Il Barbiere Di Siviglia di Gioachino Rossini
1891 Carnevale
Ernani di Giuseppe Verdi
Nabucco di Giuseppe Verdi
Aida di Giuseppe Verdi
Norma di Vincenzo Bellini
1891 Agosto
Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni (nuova)
1892 Carnevale
L’Amico Fritz di Pietro Mascagni (nuova)
Carmen di Giorgio Bizet
Piccolo Haydn di Gaetano Cipollini (nuova)
Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni
I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo (nuova)
Il 27 gennaio venne data la Francesca Da Rimini di Antonio Cagnoni
1893- 94 Carnevale
La Gioconda di Amilcare Ponchielli
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
Gli Ugonotti di Giacomo Meyerbeer
1895 Carnevale
Manon Lescaut di Giacomo Puccini
La Forza del destino di Giuseppe Verdi
I Romakal di Federico Rossi
e il 25 gennaio la Prima Nazionale di Ettore Fieramosca di Vincenzo Ferroni
171
1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1896 26 agosto
La Boheme di Giacomo Puccini (nuova)
1897 - 98
La Traviata di Giuseppe Verdi
1899 Carnevale
Otello di Giuseppe Verdi (nuova)
La Ressurezione di Cristo di Lorenzo Perosi (nuova). Non riscuote un grande successo di pubblico.
1899 Autunno
La Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni
I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo
Il Maestro di Cappella di Ferdinando Paer (nuova)
Cantico Dei Cantici di Emilio Ferrari
Pater di Stanislao Gastaldon (nuova)
Ballo Excelsior di Romualdo Marenco
Presidente Teatro Sociale: Alberto Clerici
1900 - 1901 – 1902 Carnevale
Andrea Chenier di Umberto Giordano (nuova)
La Favorita di Gaetano Donizetti
Fedora di Umberto Giordano (nuova)
Carmen di Georges Bizet
Amalia Belloni, che subentrò alla mezzo soprano Adele Borghi nella Carmen, dopo la terza rappresentazione,
mentre stava ringraziando il pubblico per gli applausi veniva sollevata, col sipario, all’altezza di quattro metri
suscitando ilarità e panico insieme.
1903 – 1904 Carnevale
Lucia Di Lammermoor di Gaetano Donizetti
Tosca di Giacomo Puccini
Lohengrin di Riccardo Wagner
Hansel e Gretel di Engelbert Humperdinck
Tutte nuove per Como.
1905 Autunno
Iris di Pietro Mascagni. (nuova)
Direttore D’Orchestra Tullio Serafin
1906 – 1907 – 1908 Autunno
Amica di Pietro Mascagni (nuova)
1909 – 1910 Carnevale
Dannazione di Faust di Ettore Berlioz (nuova)
Manon di Giulio Massenet (nuova)
Il Barbiere Di Siviglia di Gioachino Rossini
Madamigella Di Belle Isle di Spiro Samara (nuova)
1910 Primavera
Orfeo di Claudio Monteverdi
Direttore d’orchestra: Guido Carlo Visconti di Modrone
1911 Carnevale
Aida di Giuseppe Verdi
Madama Butterfly di Giacomo Puccini (nuova)
Mefistofele di Arrigo Boito (nuova)
Direttore d’orchestra: Renzo Bossi
1912 Carnevale
la Fanciulla Del West di Giacomo Puccini (nuova)
La Gioconda di Amilcare Ponchielli
La Wally di Alfredo Catalani (nuova)
Presidente Teatro Sociale: Arturo Stucchi
1913 Primavera
Concerto di Beneficenza Diretto dal Maestro Adriano Lualdi
Atollite Portas! di Adriano Lualdi (nuovo)
Esecutori: Solisti concittadini:Tilde Casartelli, soprano. Rag. Miro Ferloni, tenore. Avv. Mario Serao, baritono.
Orchestra e il coro: signore e signori comaschi
172
Ricerca
1813-2013
1913 Estate Le Donne Curiose di E. Wolf. Ferrari (nuova)
1913 Dicembre
Isabeau di Pietro Mascagni (nuova)
Manon Lescaut di Giacomo Puccini
Andrea Chenier di Umberto Giordano
L’Amore Dei Tre Re di Italo Montemezzi (nuova)
1914 Dicembre
Werther di Giulio Massenet (nuova)
Dal Dicembre 1914 al giugno 1919:
forzata interruzione degli spettacoli a causa della prima guerra mondiale
1919 Carnevale
Loreley di Alfredo Catalani (nuova)
La Traviata di Giuseppe Verdi
Lodoletta di Pietro Mascagni (nuova)
Madama Butterfly di Giacomo Puccini
1920 Primavera
Faust di Carlo Gounod
L’Africana di Giacomo Meyerbeer
Il Barbiere Di Siviglia di Gioachino Rossini
1921 Carnevale
Lohengrin di Riccardo Wagner
La Boheme di Giacomo Puccini
La Tosca di Giacomo Puccini
La Forza Del Destino di Giuseppe Verdi
Platea di Gian Filippo Rameau
1922 Carnevale
Mefistofele di Arrigo Boito
Rigoletto di Giuseppe Verdi
La Wally di Alfredo Catalani
Anima Allegra di Franco Vittadini (nuova)
Carmen di Giorgio Bizet
1923 – 1924 Carnevale
La stagione venne divisa in due periodi.
Il primo periodo andò dal 26 dicembre 1923 al 6 gennaio 1924, e vi si rappresentarono- concertate dal maestro Antonio
Fugazzola - due opere di repertorio:
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti
La Fanciulla del West di Giacomo Puccini
Il secondo periodo si svolse dal 31 gennaio al 4 marzo 1924, e vi si rappresentarono- concertate dal maestro cav. Uff.
Giuseppe Podestà:
Il Piccolo Marat di Pietro Mascagni (nuova)
Aida di Giuseppe Verdi
Dejanice di Alfredo Catalani (nuova)
Severo Torelli di Ugo Battacchiari (nuova)
Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni
Sempre da Teatro Sociale-Centocinquantanni di Storia: fin qui arriva la documentazione contenuta nel
volume del Seveso che va dal 1873 al 1924. Segue quindi l’elenco delle altre rappresentazioni succedutesi in 38
anni dal 1925 al 1963 curato da Rinaldo Pagnoni e Luigi Pozzali.
1925 Carnevale
Tannnhauser di Riccardo Wagner
Manon di Giulio Massenet
Otello di Arrigo Boito
Francesca Da Rimini di Riccardo Zandonai
La Walkiria di Riccardo Wagner
Madame Butterfly di Giacomo Puccini
Anna Karenina di Igino Robbiani
Falstaff di Giuseppe Verdi
173
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Loreley di Alfredo Catalani
La Gioconda di Amilcare Ponchielli
1926 Carnevale
Boris Godounof di Modesto Mussorgsky
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
I Quattro Rusteghi di Ermanno Wolf-Ferrari
1927 Stagione Lirica Straordinaria per le feste del Centenario Voltiano 10-21Settembre
Turandot di Giacomo Puccini
Andrea Chenier di Umberto Giordano.
1928-29 Carnevale
Traviata di Giuseppe Verdi
Norma di Vincenzo Bellini
Manon Lescau di Giacomo Puccini
Resurrezione di Franco Alfano
La sera del 10 Febbraio per serata d’onore del Maestro Lucon venne eseguita la Sinfonia del “Guglielmo Tell” di Rossini
1930 Lirica straordinaria all’Arena 27-29 Giugno
I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo
1930-31 Per la grande crisi economica la stagione lirica di Carnevale non ebbe luogo.
1932 Carnevale
Isabeau di Pietro Mascagni
Werther di Giulio Massenet
Trittico:
Tabarro di G. Adami
Suor Angelica di G. Forzano
Gianni Schicchi di G.Forzano
1933
Sigfrido di Riccardo Wagner
L’Amico Fritz di Pietro Mascagni
Volpino Il Calderaio di Renzo Bossi
La Forza Del Destino di Giuseppe Verdi
Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea
Presidente Teatro Sociale: Luigi Braghenti
1934-35 Carnevale
La Sonnambula di Vincenzo Bellini
Faust di Carlo Gounod
Guglielmo Ratcliff di Pietro Mascagni
Turandot di Giacomo Puccini
1936 Carnevale
Tristano e Isotta di Riccardo Wagner
La Boheme di Giacomo Puccini. La prima recita di quest’opera venne trasmessa per radio
Aida di Giuseppe Verdi
I Pescatori di Perle di Giorgio Bizet. In questa edizione dell’opera I Pescatori Di Perle il maestro Lucon aveva apportato una
felicissima modificazione al finale dell’Opera, modificazione che per altro si accettò in Francia, approvata da Biset ancora
vivente.
Il 22 maggio 1936 il Teatro si riaprì per una recita straordinaria de
La Serva Padrona di G.B.Pergolesi
Concerto Vocale
1937 Carnevale
Guglielmo Tell di Gioachino Rossini
L’Arlesiana di Francesco Cilea
Fedora di Umberto Girdano
Manon di Giulio Massener
Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi
1938 Carnevale
Stragione Lirica straordinaria all’Arena del Sociale dall’1 all’11 Settembre
174
Ricerca
1813-2013
Orchestra sinfonica di Budapest
La Fanciulla Del West di Giacomo Puccini
Il Campiello di Ermanno Wolf- Ferrari
La Monacella Della Fontana di Mulè
L’Amore Delle Tre Melarance di G.C.Sonzogno – Balletto
1939 Carnevale
Mignon di Ambrogio Thomas
Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni
Le Preziose Ridicole di Felice Lattuada
Rigoletto di Giuseppe Verdi
Tosca di Giacomo Puccini
1940 Carnevale Recite Straordinarie
Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini
La Traviata di Giuseppe Verdi
1941 Carnevale
Mefistofele di Arrigo Boito
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
La Wally di Alfredo Catalani
La Boheme di Giacomo Puccini.
Presidente Teatro Sociale: Luigi Aliverti
1942 Carnevale
L’Amico Fritz di Pietro Mascagni
Andrea Chenier di Umberto Giordano
Zazà di Ruggero Leoncavallo
1942-1943 Inverno Primo Periodo a cura dell’O.N.D.
Rigoletto di Giuseppe Verdi
Madama Butterfly di Giacomo Puccini
Andrea Chenier di Umberto Giordano
1943 Carnevale Secondo Periodo
Thais di Giulio Massenet
Il Piccolo Marat di Pietro Mascagni
L’Ombra di Ugo Bottachiari
18 Novembre 1943
Concerto diretto dal M° Gino Marinuzzi (Orchestra della Scala)
21 Novembre 1943
Concerto diretto dal M° Armando La Rosa Parodi
Concerto diretto dal M° Vittorio Gui.
Il teatro “Alla Scala” di Milano danneggiato per i bombardamenti trasferisce al “Teatro Sociale” la sua
imponente programmazioni dal 26 Dicembre 1943 al 31 Gennaio 1944
Mefistofele di Arrigo Boito
Werter di Giulio Massenet
Un Ballo In Maschera di Giuseppe Verdi
Don Pasquale di Gaetano Donizetti con Margherita Carosio- Mariano Stabile- Tito Schipa
Iris di Pietro Mascagni
Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini
La Bohème di Giacomo Puccini con Ornella Rovero, Afro Poli e Mario Del Monaco
Dal 26 Aprile al 3 Giugno 1944 Concerti dell’Orchestra Alla Scala di Milano
Dal 31 Agosto al 3 Settembre 1944 all’Arena del Teatro Sociale Stagione lirica straordinaria
La Bohème di Giacomo Puccini
la Traviata di Giuseppe Verdi
Settembre-Ottobre 1944
Recite straordinarie al Sociale
Carmen di Giorgio Bizet
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti
Tosca di Giacomo Puccini
175
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
14 Luglio 1945
Concerto diretto dal maestro Alberto Erede- Pianista: Arturo Benedetti Michelangeli
21 Luglio 1945
Concerto diretto dal maestro Mario Fighera Violoncellista Camillo Oblach
23-25-26 Dicembre 1945 Recite straordinarie
Traviata di Giuseppe Verdi con Gina Cigna
Madama Butterfly di Giacomo Puccini
Rigoletto di Giuseppe Verdi
Presidente Teatro Sociale: Eugenio Rosasco
2-3 Marzo 1946 Recite straordinarie
Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni Debutta felicemente la concittadina Anita Corridoni
I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo
30-31 Marzo 1946 Recite straordinarie
La Forza Del Destino di Giuseppe Verdi
25 Ottobre 1946
Grande Concerto del pianista Wilhem Backhaus
26 Novembre
Concerto dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma diretta dal maestro Victor De Sabata
La stagione annunciata in gennaio 1947 con le opere Gioconda-Turando-Traviata non ebbe luogo ma,
il 15 Marzo 1947
Concerto diretto del fanciullo prodigio (di anni sette) Ferruccio Burco.
La sua fu una carriera fortunata ma breve: nel 1965 ad appena 26 anni morì in un incidente stradale. Molto conosciuto in USA al
Metropolitan dirigeva sempre senza partitura di riferimento.
30 e 31 Agosto 1947 Recite straordinarie all’Arena e al teatro Sociale
Tosca di Giacomo Puccini
1948 Carnevale
Manon di Giulio Massenet con Giuseppe Di Stefano
La Traviata di Giuseppe Verdi con Margherita Carosio
Fedora di Umberto Giordano con Maria Caniglia.
Alla prima recita presenziava l’Autore e si festeggiò il 50° dell’opera Fedora.
Mefistofele di Arrigo Boito
La Boheme di Giacomo Puccini con Mafalda Favero
La Gioconda di Amilcare Ponchielli
Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni
I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo
Balletto con musiche di Weber. Prima ballerina Rya Teresa Legnani
1949 Carnevale
Werther di Giulio Massenet
Aida di Giuseppe Verdi
Andrea Chenier di Umberto Giordano
Cyrano Di Bergerac di Franco Alfano
Tosca di Giacomo Puccini
1950 Carnevale
Turandot di Giacomo Puccini
Rigoletto di Giuseppe Verdi
L’Elisir D’Amore di Gaetano Donizetti
Carmen di Giorgio Bizet
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
Concerto dell’Orchestra della Scala di Milano diretto da Guido Cantelli, organizzato a cura dell’Ente Concerti M .E. Bossi.
La Direzione del Teatro Sociale, per ricordare la recente scomparsa di Francesco Cilea ha deciso di allestire l’opera l’Arlesiana
con la quale si aprirà la Stagione domenica 21 gennaio 1951.
Per l’occasione l’illustre maestro Confalonieri commemorerà Francesco Cilea, e prima dell’opera l’orchestra eseguirà
l’interludio del secondo atto di Adriana Lecouvreur.
1951 Carnevale
L’Arlesiana di Francesco Cilea
La Forza Del Destino di Giuseppe Verdi
176
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Butterfly di Giacomo Puccini
La Traviata di Giuseppe Verdi
Sansone e Dalila di Camillo Saint-Saens
Manon di Giulio Massenet con Beniamino Gigli e Rina Malatrasi
15 Maggio 1951
Concerto dell’Orchestra e Coro dell’Angelicum di Milano
12 Agosto 1951
Concerto dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Musiche di Giuseppe Verdi.
Maestro Direttore e Concertatore: Franco Capuana. Maestro del Coro: Vittorio Veneziani
17 Agosto 1951
Concerto Sinfonico diretto da Jonel Perlea. Orchestra della Scala.
18 Agosto 1951
L’Osteria Portoghese di Luigi Cherubini
1952 Carnevale
Rigoletto di Giuseppe Verdi
il Piccolo Marat di Pietro Mascagni
Faust di Carlo Gounod con Nicola Rossi-Lemeni
La Sonnambula di Vincenzo Bellini
Amelia Al Ballo (nuova per Como) di Gian Carlo Menotti
Salomè di Richard Strauss. Libretto di Oscar Wilde
19 Giugno 1952
Concerto del pianista Arturo Benedetti-Michelangeli a cura dell’Ente Concerti M.E.Bossi
Stagione lirica 1953
La Boheme di Giacomo Puccini
Un Ballo In Maschera di Giuseppe Verdi
Francesca Da Rimini di Riccardo Zandonai
Il Barbiere Di Siviglia di Gioachino Rossini
7 Aprile 1953
Concerto del basso Nicola Rossi-Lemeni
2 Ottobre 1953
L’Italiana in Londra di Domenico Cimarosa
I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo
4 Ottobre 1953
I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo
L’Osteria Portoghese di Luigi Cherubini
30 Ottobre 1953
Concerto dell’Orchestra Wiener Symphoniker (a cura Ente M.E. Bossi)
Sotto la direzione del Maestro Franz Litschauer sono state eseguite musiche di :
J.S. Bach- G.F. Malipiero- W. A. Mozart- Franz Schubert.
1954 Carnevale
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
Suor Angelica di Giacomo Puccini
Amhal E Gli Ospiti Notturni di Giancarlo Menotti
Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea
I Pescatori di Perle di Giorgio Bizet
5 Marzo 1954
Concerto del pianista Alfred Cortot
23 Settembre 1954
Concerto dell’Orchestra della Scala. Direttore Antonino Votto
8 Novembre 1954
Concerto del violinista Joseph Szigeti
24 Novembre 1954
Concerto dell’Accademia Corale di lecco. Direttore Guido Camillucci
1955 Carnevale
La Traviata di Giuseppe Verdi
La Fanciulla del West di Giacomo Puccini
Otello di Giuseppe Verdi
Boris Godounof di M. Mussorgsky con Nicola Rossi-Lemeni
1956 Carnevale
Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini
Macbeth di Giuseppe Verdi
Tosca di Giacomo Puccini
177
1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni con Giulietta Simionato
Zanetto di Pietro Mascagni con Giulietta Simionato e Bruna Fabbrini
Rita di Gaetano Donizetti
1957 Carnevale
Falstaff di Giuseppe Verdi con Renata Scotto
La Gioconda di Amilcare Ponchielli con Anita Corridori
Madama Butterfly di Giacomo Puccini
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti con Virginia Zeani
Beatrice Cenci di Guido Pannain
1958 Carnevale
Cenerentola di Gioacchino Rossini con Giulietta Simionato
Traviata di Giuseppe Verdi con Renata Scotto
Andrea Chenier di Umberto Giordano
Il trittico:
Il Maestro di Cappella di Domenico Cimarosa
Gianni Schicchi di Giacomo Puccini
La Guerra di Renzo Rossellini
1959 Carnevale
Rigoletto di Giuseppe Verdi
Turandot di Giacomo Puccini
Elisir D’Amor di Gaetano Donizetti con Renata Scotto
La Medium di Giancarlo Menotti
La Morte di Frine di Ludovico Rocca
Presidente Teatro Sociale: Giovanni Veronesi
1960 Carnevale
Aida di Giuseppe Verdi
La Sonnanbula di Vincenzo Bellini
La Bohème di Giacomo Puccini
La Scuola delle Mogli di Virgilio Mortari
Presidente Teatro Sociale: Gilberto Bosisio
1961 Carnevale
Norma di Vincenzo Bellini
Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
L’Amico Fritz di Pietro Mascagni
Madame Bovary di Guido Pannain
1962 Carnevale
La Favorita di Gaetano Donizetti
Madama Butterfly di Giacomo Puccini
Mefistofele di Arrigo Boito
Manon di Giulio Massenet
1963 Carnevale
La Forza del Destino di Giuseppe Verdi
L’Italiana in Algeri di Gioacchino Rossini
Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni
L’Ombra di Ugo Bottacchiari
Una domanda di Matrimonio di Luciano Chailly
Don Pasquale di Gaetano Donizetti
Da qui al 2001 la documentazione dall’archivio dei Palchettisti del Teatro Sociale.
Stagione lirica 1964
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti
Tosca di Giacomo Puccini
La Traviata di Giuseppe Verdi
Stagione lirica 1965
Carmen di Giorgio Bizet
Rigoletto di Giuseppe Verdi
178
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1813-2013
La Bohème di Giacomo Puccini
Stagione lirica 1966
Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi
Andrea Chenier di Umberto Giordano
Adriana Lecouvreu di Francesco Cilea
Stagione lirica 1967
Le Nozze Di Figaro di W.A Mozart
Madama Butterfly di Giacomo Puccini
Aida di Giuseppe Verdi
Con l’orchestra dell’Angelicum di Milano
Stagione Lirica 1968
Il Matrimonio Segreto di D. Cimarosa
Werther di J .Massenet
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
Stagione lirica 1969 : non ci fu.
Stagione Lirica 1970
La Vindice di Francesco Morini
Tre Sogni di Alberto Soresina
Agenzia Matrimoniale di R. Hazon
Tosca di Giacomo Puccini
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti
Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini
Stagione lirica 1971
Manon Lescaut di Giacomo Puccini
Rigoletto di Giuseppe Verdi
Fedora di Umberto Giordano
Con l’orchestra e coro dell’Angelicum di Milano
Dal 1973 al 1975 la Società aveva concesso l’uso gratuito del Teatro e dei suoi impianti e nel 1973 anche un contributo
finanziario al Comune che aveva programmato e gestito in proprio una serie di spettacoli lirici e di altre manifestazioni culturali
nel campo della musica.
Il sindaco di Como era l’avv. Antonio Spallino
Stagione lirica 1975
Carriera di un libertino di Igor Stravinskij
L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti
Ernani di Giuseppe Verdi
Madame Butterfly di Giacomo Puccini
Concerto fuori stagione Uto Ughi
Concerto fuori stagione Andrea Boccelli
Stagione lirica 1976
I Quattro Rusteghi di Ermanno Wolf Ferrari
Don Pasquale di Gaetano Donizetti
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti
Romeo e Giulietta di Serghei Prokofiev. Prima ballerina Carla Fracci. Primo ballerino Denns Wayne
Stagione Lirica 1977
Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi
La Bohème di Giacomo Puccini
Il matrimonio Segreto di Domenico Cimarosa
Il cartellone comprende anche due opere e un concerto sinfonico presentati dal TEATRO ALLA SCALA ( in collaborazione con il
centro lirico della Regione, Il Comune di Como, la RAI di Milano, l’Autunno Musicale e a Direzione del Sociale):
La Cenerentola di G. Rossini che aprirà la sera del 26 ottobre
L’Opera del Mendicante di Britten.
Stagione Lirica 1978
La stagione lirica di quest’anno è dedicata alla trilogia del periodo romantico verdiano.
La Traviata di Giuseppe Verdi
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
Il Rigoletto di Giuseppe Verdi
Giselle, balletto con musica di Adolphe Adam
Primi ballerini: Susanna Proja- Cristina Latini- Tuccio Rigano della nuova compagnia di danza di Roma
179
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Presidente Teatro Sociale: Ulrico Bellasi
Stagione Lirica 1979
Machbeth di Giuseppe Verdi
La Forza del Destino di Giuseppe Verdi
Otello di Giuseppe Verdi
La Silfide di Jean Schueitzoaffer
La Danza delle Ore di A. Ponchielli. Prima ballerina Cristina Latini
Stagione Lirica 1980
La stagione lirica è organizzata in collaborazione con i “Teatri di Tradizione”: “Sociale” di Mantova e “Coccia” di Novara. Teatri di
provincia che, scriveva Orio Vergani, devono essere amati, difesi, conservati nello stile sociale per i quali sono nati.
Don Carlo di Giuseppe Verdi
Tosca di Giacomo Puccini
Andrea Chenier di Umberto Giordano
Ombra di Ugo Bottachiari
I Pagliacci di R. Leoncavallo
Concerto pianista Michele Campanella
Stagione Lirica 1981
Il Barbiere di Siviglia di G. Rossini
La battaglia di Legnano di G. Verdi
Madama Butterfly di G.Puccini
Carmen-Ballet di Bizet
Stagione Lirica 1982
Mirandolina di Baldassarre Galuppi con prima ballerina Carla Fracci
Norma di Vincenzo Bellini
La Bohème di Giacomo Puccini
Il Rigoletto di Giuseppe Verdi
Concerto Sinfonico dell’orchestra Nova AIDEM di Firenze
Stagione Lirica 1983
Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi
Manon Lescaut di Giacomo Puccini
L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti
Le Convenienze Teatrali di Gaetano Donizetti
Recital tenore Ferruccio Tagliavini
Concerto. Orchestra da camera Italiana: Direttore e solista Michele Campanella
Presidente Teatro Sociale: Mario Orlandoni
Il giorno 9 maggio 1984 si legge uno scarno comunicato sui giornali di Como:
“La Società dei Palchettisti ha deciso ieri di chiudere il Teatro Sociale a tempo indeterminato per via della
inagibilità della struttura”.
Stagione Lirica 1988 Rinasce il Sociale
Concerto Sinfonico con l’Orchestra Sinfonica dell’Urss diretta dal maestro Simonov.
La Sonnambula di Vincenzo Bellini
Nabucco di Giuseppe Verdi
Giselle Balletto di T.Gautier e Vermoy De Saint Georges
Don Pasquale di Gaetano Donizetti
Concerto di Arcangelo Corelli
Stagione Lirica 1989
Concerto sinfonico. Grande orchestra Sinfonica della Radio Televisione Sovietica
Direttore Vladimir Fedoseev
La Traviata di Giuseppe Verdi
La Favorita di Gaetano Donizetti
Francesca Da Rimini di Piotr Ilic Ciajkovsky
Carmen di George Bizet
Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini
Recital fuori stagione di Katia Ricciarelli. Pianista Vincenzo Scalera
Concerto fuori stagione del pianista Sviatos Lav-Richter
Stagione Lirica 1990
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea
180
Ricerca
I Racconti di Hoffmann di Jacques Offenbach
Il Flauto Magico di Wolfang Amadeus Mozart
Recital fuori stagione di Raina Kabaivanska
Stagione Lirica 1991
Romeo e Giulietta
La Bohème di Giacomo Puccini
Madame Butterfly di Giacomo Puccini
Un Ballo In Maschera di Giuseppe Verdi
La Clemenza Di Tito di W.A.Mozart
Concerto fuori stagione del tenore Carlo Bergonzi
Stagione Lirica 1992
Il Turco in Italia di Gioacchino Rossini
Rigoletto di Giuseppe Verdi
Fedora di Umbero Giordano
Tosca di Giacomo Puccini
Fuori stagione I solisti di Mosca
Stagione Lirica 1993
Rita di Gaetano Donizetti
Il Campanello di Gaetano Donizetti
La Traviata di Giuseppe Verdi
Carmen di Georges Bizet
I Quattro Rusteghi di Wolf Ferrari
Stagione Lirica 1994
Olivo e Pasquale di Gaetano Donizetti
L’Amico Fritz di Pietro Mascagni
Norma di Vincenzo Bellini
Manon di Giacomo Puccini
Stagione Lirica 1995
Don Procopio di Georges Bizet
L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti
La bottega Fantastica - Ballo di Leonide Massine e musiche di Ottorino Respighi
Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni
Concerto fuori stagione di Uto Ughi e Concerto di Andrea Boccelli
Presidente Teatro Sociale: Attilio Schiavetti
Stagione Lirica 1996
La Bohème di Giacomo Puccini
Andrea Chénier di Umberto Giordano
Così fan tutte di W.A.Mozart
La Gazzetta di Gioacchino Rossini
Stagione Lirica 1997
Falstaff di Giuseppe Verdi
Faust di Charles Gounod
Le Nozze di Figaro di W.A.Mozart
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
Opere da Camera
L’Isola di Merlino ovvero Il Mondo alla Rovescia di Christoph Willibald Gluck
La Colombe di Charles Gounod
Stagione Lirica 1998
Tre Commedie Goldoniane:
Le Baruffe Chiozzotte, Sior Todero Brontolon e La Bottega Da Caffè di Gianfrancesco Malipiero
Gianni Schicchi di Giacomo Puccini
Don Giovanni di W. A. Mozart
Madama Butterfly di Giacomo Puccini
Don Pasquale di Gaetano Donizetti
Presidente Teatro Sociale: Enrico Collina
Stagione Lirica 1999
La Cenerentola di Gioachino Rossini
181
1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi
Il Flauto Magico di W. A. Mozart
Tosca di Giacomo Puccini
Werther di Jules Massenet
Presidente Teatro Sociale: Francesco Peronese
Stagione Lirica 2000
La Bohème di Giacomo Puccini
Fidelio di Ludwing Van Beethoven
Norma di Vincenzo Bellini
Le Comte Ory di Gioachino Rossini
Lucia di Lammemoor di Gaetano Donizetti
Stagione Lirica 2001
Madama Butterfy di Giacomo Puccini
Luisa Miller di Giuseppe Verdi
I Lombardi alla Prima Crociata di Giuseppe Verdi
La Clemenza di Tito di W. A. Mozart
La Sonnambula di Vincenzo Bellini
182
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1813-2013
Il “Teatro Sociale” diventa
Il “Teatro Sociale di Como- As.Li.Co.”
Documentazione dall’archivio del Teatro Sociale-As.Li.Co.
2002
Presidente dei Palchettisti: Francesco Peronese
Presidente del Teatro Sociale di Como- As.Li.Co: Bruno Dal Bon
Stagione lirica
Adriana Leucouvreur di Francesco Cilea
Amarilli Nizza, Cesare Catani, Annamaria Chiuri, Sergio Bologna, Frano Lufi, Aldo Di Toro, Monica Tarone, Orit Gabriel, Fabio
Buonocore, Giuseppe Nicodemo. Direttore:Luciano Acocella.
Les Contes D’Hoffmann di Jacques Offenbach
Massimiliano Pisapia, Lance Ryan, Michele Bianchini, Wassyl Slipak, Fernando Cordeiro Opa, Simon Towle, Paolo Buttol, Carlos
Esquivel, Davide Paltretti, Federico Lepre, Cristiano Olivieri, Silvia Dalla Benetta, Burcu Uyar, Sabrina Vianello, Irene Karaianni,
Sonia Lee, Sabina Willeit.
Direttore: Francesco Maria Colombo.
Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi.
Salvatore Licitra, Franco Vassallo, Nanà Karashvili, Elisabetta Fiorillo, Carla Di Censo, Oliviero Giorgiutti, Gianluca Breda,Ernesto
Morillo. Direttore: Tiziano Severini.
L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini
Wojciech Gierlach, Andrea Patucelli, Lioudmila Jiltsova, Francesca Valeri, Orit Gabriel, Alessandro Vallese, Antonis Koroneos,
Luigi Petroni, Marina De Liso, Alessia Sparacio, Marco Nisticò, Bruno Taddia. Direttore: Giancarlo Andretta.
I Due Timidi di Nini Rota.
Paolo Drigo, Sabrina Vianello, Riccardo Mirabelli, Sonia Lee, Cristiano Cremonini, Irene Karaianni, Giuseppe Nicodemo, Monica
Tarone, Flavia Bernardi, Giorgia Bertagni.
Direttore: Massimiliano Caldi.
La notte di un Nevrastenico di Nini Rota.
Paolo Drigo, Giuseppe Nicodemo, Cristiano Cremonini, Sabrina Vianello, Riccardo Mirabelli, Flavia Bernardi, Giorgia Bertagni,
Irene Karaianni, Sonia Lee, Monica Tarone.
Direttore: Massimiliano Caldi.
Finale 53° Concorso per Giovani Cantanti Lirici d’Europa
Progetto Opera Domani VII edizione Cantanti As.Li.Co.
Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck
Direttore e adattamento musicale: Alessandro D’Agostini.
Concerto di Natale
Orchestra Filarmonica Veneta . Direttore Ottavio Dantone
Orchestra Filarmonica della Scala di Milano: Direttore Riccardo Muti
Concerti da Camera
Concerti da camera con il Quartetto Borciani
Concerti Sinfonici
Orchestra Filarmonica Veneta Il concerto dedicato alla memoria di Pino Rodoquino
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Orchestra Stabile di Como
Orchestra Jeugdorkast Nederland
183
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
2003
Presidente dei Palchettisti: Francesco Peronese
Presidente del Teatro Sociale di Como- As.Li.Co: Bruno Dal Bon
Stagione lirica
Turandot di Giacomo Puccini
Cristina Piperno, Elmira Veda, Fernando Cordeiro Opa, Luciano Graziosi, Enrico Lee, Ian Storey, Susanna Branchini, Cristina
Ferri, Bruno Taddia, Cristiano Cremonini, Fedele Lepre, Luca Ludovici.
Con la partecipazione straordinaria di Luciana Savignano nel ruolo di carnefice.
Idomeneo di Wolfang Amadeus Mozart
Domenico Ghegghi, Nicola Pascoli, Lucia Cirillo, Sabina Willeit, Eugenia Braynova, Stefanna Kybalova, Cristiana Baggio,
Marcella Orsatti Talamanca, Leonardo De Lisi, Enrico Paro, Fernando Cordeiro Opa. Direttore: Carlo De Martini.
Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini
Leonardo Caimi, Aldo Caputo, Francesco Meli, Simone Del Savio, Bruno Taddia, Irene Karaianni, Alessia Sparacio, Domenico
Balzani, Christian Senn, Christian Starinieri, Carlos Esquivel Giuseppe Nicodemo, Edoardo Borioli, Loredana Arcuri. Direttore.
Maurizio Barbacini.
L’Orfeo di Claudio Monteverdi
Elisabetta Scano, Gloria Banditelli, Furio Zanasi, Sonia Prina, Paolo Buttol, Sergio Foresti, Mirko Guadagnini, Riccardo Barattia,
José Daniel Ramirez, Gianluca Zoccatelli. Danzatori: Silvia Casadio, Francesca Mattavelli, Marian Serbanescu. Direttore:
Ottavio Dantone.
Rapsodia Satanica Pietro Mascagni
Poema sinfonico per un film di Nino Oxilia
Cavalleria Rusticana Pietro Mascagni
Claudia Marchi, Alessandra Palomba, George Oniani, Angelo Veccia, Maddalena Calderoni.
Direttore: Massimiliano Caldi.
Finale 55° Concorso per Giovani Cantanti Lirici d’Europa
Progetto Opera Domani IIX edizione
L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti Cantanti As.Li.Co.
2004
Presidente dei Palchettisti: Francesco Peronese
Presidente del Teatro Sociale di Como- As.Li.Co: Bruno Dal Bon
Stagione lirica
La Traviata di Giuseppe Verdi
Loredana Arcuri, Loukia Spanaki, Enza Callari, Caterina Borruso, Leonardo Caimi, Alessandro Liberatore, Damiano Salerno,
Gabriele Viviani, Fernando Cordeiro Opa, Emilio Marcucci, Alessio Potestio, Ugo Guaglirdo, Giovanni Maini, Cristhian Lovato.
Direttore Marcello Bufalini.
L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti
Silvia Dalla Benedetta, Serena Gamberoni, Francesco Meli, Maurizio Pace, Giulio Mastrototaro, Simone Del Savio, Giorgio
Caoduro, Bruno Taddia, Barbara Bargnesi, Caterina Borruso.
Direttore: Pietro Mianiti
Werther di Jules Massenet
Stefano Secco, Lance Ryan Clinker, Damiano Salerno, Donato Di Gioia, Carlos Esquivel, Fabio Buonocore, Alessio Protestio,
Krystian Krzeszowiak, Silvia Beltrami, Ekaterina Metlova, Barbara Bargnesi, Serena Gamberoni, Denise Araneda. Direttore: Jean
Luc Tingaud
Il Ritorno di Ulisse in Patria di Claudio Monteverdi
Roberto Balconi, Paolo Buttol, Roberta Invernizzi, Sara Allegretta, Riccardo Novaro, Anna Chierichetti, Furio Zanasi, Sonia Prina,
Luca Dordolo, Sergio Foresti, José Daniel Ramirez, Sakurada Makoto, Paola Quagliata,Mario Cecchetti, Gianluca Zoccatelli,
Barbara Di Castri, Elena Traversi.
Andrea Chenier di Umberto Giordano
Michailov Zvetan, Maurizio Grazia , Leo An, Carlo Kang, Raffaella Angeletti, Cristina Piperno, Anna Dragan, Milena
Josipovic, Nadiya Petrenko, Nikolaj Bikov, Tullio Silvestri, Dario Benini, Gianluca Flores, Fernando Cordeiro Opa,
Ivano Marino, Fabio Tartari. Direttore: Massimiliano Stefanelli.
El retablo de maese Pedro- El amor brujo di Manuel de Falla
Coproduzione Teatro “Sociale” di Como e “Conservatorio G.Verdi” di Como.
Bruno Taddia, Maurizio Pace, Stefano Berti. Direttore: Bruno Dal Bon
Finale 56° Concorso per Giovani Cantanti Lirici d’Europa
184
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1813-2013
Progetto Opera Domani IX edizione
Amore delle tre melarance di Sergej Prokof’ev
Stagione Sinfonica
Messa da Requiem. Dirige Riccardo Chailly.
Luba Orgonasova, Gloria Scalchi, Massimo Giordano, Simone Alberghini.
Concerto diretto da Paul Daniel
Concerto diretto da Christopher Hogwood.
Concerto Diretto da Vladimir Jurowski
Rapsodia satanica
Poema sinfonico. Musiche di Pietro Mascagni
Incanto della Voce: Grandi musicisti in salotto
Arie da camera di Verdi
Soprano: Loredana Arcuri. Mezzosoprano: Enza Callari. Tenore: Leonardo Caimi. Baritoni: Damiano Salerno. Pianoforte:
Federica Falasconi.
Arie da camera di Donizetti.
Soprano: serena gamberoni. Tenore: Francesco Meli. Baritono: Giulio Mastrototaro. Baritono: Simone Del Savio. Fortepiano:
Giulio Mercanti.
Arie da camera francesi:
Tenore: Lance Ryan. Mezzosoprano: Silvia Beltrami. Soprano: Barbara Bargnesi. Baritono: Damiano Salerno. Pianoforte: Giulio
Zappa.
Ave Maria. Concerto con Tiziana Fabbricini.
Coro di Voci Bianche. Opera Doman. Maestro del coro: Dario Grandini. Quintetto ‘archi: “I musicisti di Parma”.
2005/06
Presidente dei Palchettisti: Francesco Peronese
Presidente del Teatro Sociale di Como- As.Li.Co: Bruno Dal Bon
Stagione lirica
I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini
Valentina Farcas, Natalizia Carone, Paola Gardina, Sabine Willeit, Giacomo Patti, Maurizio Pace, Gabriele Spina, Roberto
Tagliavini. Direttore Pietro Mianiti.
Rigoletto di Giuseppe Verdi
Dario Schmunck, Andrea Coronella, Angelo Veccia, Venceslao Anastassov, Luz Del Alba, Yelda Kodally, Michele Bianchini, Nadija
Petrenko, Alessia Nadin, Riccardo Barattia, Alessio Protestio, Fernando Opa, Cristhian Lovato, Barbara Volta. Direttore. Patrick
Fournillier
Nabucco di Giuseppe Verdi
Marco Vratogna, Ivan Inverardi, Rubens Pelizzari, Vitalij Kowalijov, Marina Fratarcangeli, Alessandra palomba, Ernesto Morillo,
Giovanni Maini, Graziella Merrino. Direttore: Antonello Allemandi.
L’Incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi
Ilaria Geroldi, Emanuela Galli, Lucia Cirillo, Sonia Prina, Elena Traversi, Angeles Blancas Gulin, Anna Caterina Antonacci, Roberta
Invernizzi, Gemma Bertagnolli, Raffaele Costantini, Gianluca Belfiori Doro, Roberto Balconi, Elena Traversi, Milena Storti, Luca
Dordoli,Roberto Balconi, Vittorio Prato, Francesca Lombardi. Direttore: Ottavio Dantone.
Le Villi di Giacomo Puccini
Irene Cerboncini, Alessandro Paliaga. Voce recitante: Stefano Andreoli. Direttore: Bruno Dal Bon
Finale 57° Concorso per Giovani Cantanti Lirici d’Europa
Cantanti As.Li.Co.
Opera domani-X edizione
Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart.
Adattamento musicale: Alfonso Caiani
Stagione Sinfonica
Riccardo Chailly
con l’orchestra Filarmonica Della Scala promosso da Festival Autunno Musicale a Como
Christopher Hogwood - Stephane Denève - Herbert Blomstedt - Lu Jia
con l’orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Bruno Dal Bon con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Como in collaborazione con Orchestra Sinfonica di
Milano Giuseppe Verdi.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
2006-2007
Presidente dei Palchettisti: Francesco Peronese
Presidente del Teatro Sociale di Como- As.Li.Co: Bruno Dal Bon
Stagione lirica
Concerti
Concerto Straordinario di Inaugurazione
l’Orchestra e il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi. Dirige Claus Peter Flor.
MusicheMaurice Ravel
Daphnis et Chloé Suite n.2
Carl Orff Carmina Burana
Concerto d’Inaugurazione con Ligabue
Opere
Il Trovatore di Giuseppe Verdi.
Gabriele Viviani, Oksana Dyka, Andrea Ulbrich, Francesco Hong, Giorgio Casciarri, Roberto Tavaglini, Elena Borin, Paolo
Cauteruccio. Direttore: Francesco Maria Colombo.
Tosca di Giacomo Puccini.
Anna Raspagliosi, Walter Borin, Alberto Gazale, Roberto Tagliavini, Domenico Colaianni, Cristiano Olivieri. Direttore: Lukas
Karytinos.
Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart.
Gezim Myshketa, Gabriele Nani, Juan Francisco, Gatell Abre, Giovanni Botta, Samuel Tao, Maya Dashuk, Alina Furman, Chantal
Dionne, Ethan Herschenfeld, Andrea Mastroni, Luciano Leoni, Doriana Milazzo, Lenka Macikova. Direttore Carlo Tenan.
Il Re Pastore di Wolfgang Amadeus Mozart.
Faust di Charles Gounod.
William Joyner, Sung Kyu Park, Andreas Bauer, Marianne Gesswagner, Rachele Stranisci, Javer Franco, Katarina Nicolic, Simona
Forni, Luciano Leoni. Direttore: Philippe Auguin
Finale 58° Concorso per Giovani Cantanti Lirici d’Europa
Opera domani-XI edizione
The Fairy Queen Henry Purcell
Cantanti As.Li.Co. Orchestra 1813 Adattamento musicale: Federica Falasconi e Lisa Navach.
Stagione Sinfonica
Concerti
Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
promosso in collaborazione con la Società dei Palchettisti in occasione della riapertura del Teatro Sociale a conclusione dei
lavori di restauro.
Viktoria Mullova, Giuliano Carmignola
in occasione del 40°anniversario del Festival Autunno Musicale
Stephane Denève, Roberto Cominati
Stefano Montanari e l’Orchestra 1813
Corrado Rovaris, Pietro De Maria e l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano.
Junichi Hirokami, Richard Stolzman e l’Orchestra Sinfonica Di Milano Giuseppe Verdi.
Dirige Bruno Dal Bon l’Orchestra e Coro del Conservatorio di Como Giuseppe Verdi.
Dirige Carlo Tenan l’Orchestra 1813.
Coro di voci bianche del Teatro Sociale di Como con il maestro Dario Grandini.
186
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1813-2013
2007-2008
Presidente dei Palchettisti: Francesco Peronese
Presidente del Teatro Sociale di Como- As.Li.Co: Bruno Dal Bon
Stagione lirica
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti
Jessica Pratt, Camillo Facchino, Javer franco, Fabio Zagarella, Mirco Palazzi, Jennifer Borghi, Michele Mele. Direttore: Manlio
Benzi
The Turn Of The Screw di Benjamin Britten
Marlin Miller, Tiziana Fabbricini, Gabriella Sborghi, Luisa Castellani, Antonio Giovannini. Direttore: Jonathan Webb.
Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart
Diana Mian, Alessia Nadin, Gezim Myshketa, Emanuele D’Aguanno, Giuseppina Brindelli, Omar Montanari. Direttore: Diego
Fasolis
Madama Butterfly di Giacomo Puccini
Liping Zhang, Giuseppe Varano, Lorena Scarlata Rizzo, Sergio Bologna, Cristiano Olivieri, Simone Alberti, Samuel Tao, Jennifer
Borghi, Alessandro Mundula, Maria De Micheli, Barbara Volta. Direttore: Pietro Mianiti .
Macbeth di Giuseppe Verdi.
Vladimir Chernov, Susan Neves, Luca Gallo, Gustavo Casanova, Paolo Cauteruccio, Elena Borin, Riccardo Dernini. Direttore:
Antonio Pirolli
La Serva Padrona di Giovanni Battista Pergolesi.
Gezim Myshketa, Diana Mian, Marco Continanza.
Orchestra 1813 per giovani Cantanti Lirici d’Europa”
Finale 59° Concorso As.Li.Co per Giovani Cantanti Lirici d’Europa
Concerti con l’Orchestra
Quartetto Della Scala: Francesco Manara, Pierangelo Negri, Simonide Bracon, Massimo Polidori
Nachtmusik
Mischa Maisky
Fancesco Manara
Francois-Joel Thiollier
Il Mondo della Luna. Orchestra del Conservatorio Giuseppe Verdi di Como
Dramma giocoso di Franz Joseph Haydn. Libretto di Carlo Goldoni.
Opera domani-XII edizione
Così fan tutte Interpreti: Cantanti As.Li.Co. Orchestra 1813 Adattamento Musicale: Massimiliano Toni
2008-2009
Presidente dei Palchettisti: Francesco Peronese
Presidente del Teatro Sociale di Como- As.Li.Co: Carlo Perucchetti
Stagione lirica
Turandot di Giacomo Puccini
Elena Lo Forte, francesco Anile, Ji Eung Park, Loredana Arcuri, Ernesto Morillo, Fernando Cordeiro Opa, Leonardo Galeazzi, Enea
Scala, Mert Sungu, Giuseppe Pizzicato. Direttore pietro Mianiti. Regia Hiroki Ihara.
La Medium di Giancarlo Menotti.
Elisabetta Fiorillo, Marta Vandoni Iorio, Ornella Vecchiarelli, Andrea Porta, Nadiya Petrenko, Nicola Russo.
Gianni Schicchi di Giacomo Puccini.
Bruno Taddia, Marta Vandoni Iorio, Elisabetta Fiorillo, Paolo Fanale, Paolo Cauteruccio, Ornella Vecchiarelli, Andrea Porta, Luca
Tittoto, Marcello Rosiello, Nadiya Petrenko, Riccardo Dernini. Direttore: Matteo Beltrami. Regia. Andrea Cigni.
Don Pasquale di Gaetano Donizetti.
Ilina Mihaylova, Alessandro Spina, Davide Bartolucci, Samuele Simoncini, Gianluca Fasano. Direttore: Francesco Maria Colombo.
Regia: Mariano Dammacco.
Falstaff di Arrigo Boito.
Kartal Karagedik, Costantino Finucci, Emanuele D’Aguanno, Teresa Romano, Caterina Di Tonno, Romina Tomasoni, Valeria
Tornatore, Stefano Consolini, Luca Gallo, Enea Scala. Direttore Antonello Manacorda. Regia: Serena Sinigaglia.
Carmen di Georges Bizet.
Nora Sourouzian, Davinia Rodriguez, Eleonora Cilli, Annunziata Vestri, José Ballestrin, Mickael Spadacini, Claudio Sgura,
Francesco Denaro, Paolo Cauteruccio, Ugo Guagliardo, Marcello Rosiello.
Italiana In Algeri di Gioachino Rossini.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Cantanti As.Li.Co. Orchestra 1813
Finale 60° Concorso As.Li.Co per Giovani Cantanti Lirici d’Europa. Orchestra 1813
Opera domani-XIII edizione
Hansel e Gretel di Engelbert Humperdinck.
Cantanti As.Li.Co. Orchestra 1813
Concerti
Valentina Lisitsa
In collaborazione con Circolo Vincenzo Bellini
Ramin Bahrami. Orchestra 1813
David Garrett. Orchestra 1813
Nana Hayashi. Orchestra 1813
Quartetto Della Scala: Francesco Manara, Pierangelo Negri. Simonidi Braconi. Massimo Polidori.
Orchestra 1813
Danilo Rossi, Stefano Bezzicheri e l’Orchestra 1813
Orchestra Del Conservatorio di Como con l’Orchestra 1813
2009-2010
Presidente dei Palchettisti: Francesco Peronese
Presidente del Teatro Sociale di Como- As.Li.Co: Barbara Minghetti
Stagione lirica
La Bohème di Giacomo Puccini
Giuseppe Talamo, Valdis Jansons, Francesco Landolfi, Jessica Rose Cambio, Ghlbin Kunduz, Elisandra Pérez Melian, Valdis
Jansons, Francesco Landolfi, Federico Sacchi, Mirko Quarello. Direttore: Damian Iorio.
La Figlia Del Reggimento di Gaetano Donizetti.
Yolanda Auyanet, Ilina Mihaylova, Gianluca Terranova, Alessandro Scotto di Luzio, Dionisia Di Vico, Francesco Paolo Vultaggio,
Giuseppe Pizzicato, Sara Palana. Direttore Alessandro D’Agostini.
La Voix Humaine di Francis Poulenc con Tiziana Fabbricini.
I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.
Rachele Stanisci, Mickael Spadacini, Ivan Inverardi, Giulio Pelligra, Enrico M. Marabelli. Direttore Matteo Beltrami. Orchestra i
Pomeriggi Musicali di Milano.
Die Sieben Todsunden di Kurt Weill.
Mirjam Tola, Francesca Zaccaria, Gianluca Bocchino, Gianluca Sorrentino, Nicolò Ceriani, Manrico Signorini.
Trouble In Tahiti di Leonard Bernstein.
Nicolò Ceriani, Giovanna Lanza, Ilaria Zanetti, Gianluca Bocchino, Giuliano Pelizon. Direttore: Carlo Boccadoro.
Finale 61° Concorso As.Li.Co per Giovani Cantanti Lirici d’Europa
Opera domani-XIV edizione
Lupus in Fabula di Raffaele Sargenti
Interpreti: Cantanti As.Li.Co. Orchestra 1813
Concerti
Uri Caine.Carlo Tenan. Orchestra 1813
Quartetto Della Scala: Francesco Manara, Pierangelo Negri, Simonide Branconi, Massimo Polidori.
Orchestra 1813
Giuliano Sommerhalder. Orchestra 1813
Christopher Franklin con Nana Hayashi e Ruxandra Stefan.
Alexander Lonquich. Orchestra 1813
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1813-2013
2010-2011
Presidente dei Palchettisti: Francesco Peronese
Presidente del Teatro Sociale di Como- As.Li.Co: Barbara Minghetti
Stagione lirica
BELLA ITALIA, AMATE SPONDE
La Sonnambula di Vincenzo Bellini.
Alexej Yakimov, Nadija Petrenko, Jessica Pratt, Marina Bucciarelli, Enea Scala, Fabrizio Paesano, Marina Bucciarelli, Elide De
Matteis Larivera, Mihail Dogotari, Luca Granziera. Direttore Massimo Lambertini.
Medea di Luigi Cherubini.
Luca Trittoto, Eleonora Buratto, Lorenzo Decaro, Maria Billeri, Alessandra Palomba, Arianna Ballotta, Maria Letizia Grosselli.
Direttore Antonio Pirolli.
La Cenerentola di Gioachino Rossini.
Edgardo Rocha, Serba Vasile, Omar Montanari, Stefania Silvestri, Alessia Nadin, Chiara Amarù, Carmen Topciu, Mihail Dogotari.
Direttore: Giacomo Sagripanti.
La Traviata di Giuseppe Verdi.
Iolanda Auyaunet, Marianna Vinci, Mila Pavlova, Jean-Francois Borras, Damiano Salerno, Saverio Pugliese, Mirko Quarello,
Pasquale Amato, Luciano Leoni, Alessandro Mundula, Marco Piretta. Direttore: Pietro Mianiti.
Die Zauberflote di Wolfang Amadeus Mozart.
Angela Nicoli, SilviaSspruzzola, Beatrice Palumbo, Simona Di Capua, Laura Catrani, Filippo Bettoschi Anicio Zorzi Giustiniani,
Alessandro Calamai, Marco Voleri. Direttore: Oliver Gooch.
Finale 62° Concorso As.Li.Co per Giovani Cantanti Lirici d’Europa
Opera domani-XV edizione
Nabucco di Giuseppe Verdi.
Cantanti As.Li.Co. Orchestra 1813
Concerti
Vienna E Dintorni. I 100 anni del Carducci
Carlo Tenan con Mattia Petrilli, Davide Alogna, Vsevolod Dvorkin, Andrea Scacchi.
Presso la sede dell’Associazione Carducci.
Stefano Bollani
Concerto Gospel Con: Michael Brown, Lavonta Green, James Rollerson jr., Chelsea Oats, Ashley Hale, Stephen Washington,
Angela Perry.
Marco Berti con Giovanni Brollo
Promosso in collaborazione con il circolo Vincenzo Bellini e Amici della Musica di Cernobbio
Giovanni Sollima e Alessio Pianelli, Carlos Chamorro.Orchestra 18
Verklarte Nacht. Notte trasfigurata.
Direttore José Luis Gomez- Rios. Ballerina Gilda Gelati.
Coreografie: Simonetta Manara Schiavetti.
Un Nuovo Mondo: Bruno Dal Bon con Orchestra 1813
Giuseppe Albanese. Matthieu Mantanus con l’Orchestra 1813.
Opera.it I edizione
VIVA VERDI!
Conduzione: Francesco Micheli, Soprano: Monica Colonna. Pianoforte: Debora Chiantella
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
2011-2012
Presidente dei Palchettisti: Francesco Peronese
Presidente del Teatro Sociale di Como- As.Li.Co: Barbara Minghetti
Stagione lirica
LE OMBRE DELL’UOMO
Rigoletto di Giuseppe Verdi.
Piero Pretti, Jenish Ysmanov, Ivan Inverardi, Luis Cansino, Irina Dubrovskaya, Natalia Roman, Eugenyi Stanimirov, Alessandra
Palomba, Veronica Senserini, Pasquale Amato, Mirko Quarello, Saverio Pugliese, Marian Reste, Miriam ArtiacoBianca
Tognocchi. Direttore: Marco Guidarini.
I Puritani di Vincenzo Bellini.
Luciano Leoni, Luca Tittoto, Alessio Arduini, Marco Voleri, Jessica Pratt. Direttore: Antonio Pirolli.
Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini.
Edgardo Rocha, Omar Montanari, Concetta D’Alessandro, Marcello Rosiello, Robero Lorenzi, Andrea Bonsignore, Valerio
Napoli, Loredana Arcuri. Direttore Matteo Beltrami.
Roméo et Iuliette di Charles Gounod.
Serena Gamberoni, Silvia Ragazzo, Nadiya Petrenko, Jean-Francois Borras, Leonardo Alaimo, Marco Voleri, Mihail Dogotari,
Francesco Musinu, Park Taihwan, Abramo Rosalen, Carlo Di Cristoforo.
Direttore: Michael Balke.
Finale 63° Concorso As.Li.Co per Giovani Cantanti Lirici d’Europa
Opera domani-XVI edizione
Progetto per la produzione di opere liriche introdotte da percorsi didattici.
IL Flauto Magico di Wolfang Amadeus Mozart.
Interpreti: Cantanti As.Li.Co Regia: Stefano Simone Pintor. Orchestra 1813
Concerti
Ludovico Einaudi
Concerto Gospel Craig Adams & The Voices Of New Orleans
L’Uccello Di Fuoco. José Luis Gomez-Rios. Orchestra 1813
Francisco Cafiso Quartet: Francesco Cafiso, Paolo Birro, Marco Micheli, Francesco Sotgiù.
Floraleda Sacchi. José Luis Gomez-Rios. Orchestra 1813
Quadri di un’Esposizione. Bruno Dal Bon con l’Orchestra 1813
James Taylor
Stanislav Ioudenitch- pianoforte
In collaborazione con Associazione musicale Giosué Carducci
Mario Brunello. Orchestra 1813
Alexander Romanovsky. José Luis Gomez-Rios. Orchestra 1813
2012-2013
Presidente dei Palchettisti: Francesco Peronese
Presidente del Teatro Sociale di Como- As.Li.Co: Barbara Minghetti
Stagione lirica
LE ALI DELL’UOMO
I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini
Lorentina Soare, fabrizio Paesano, Pasquale Amato, Alessandro Spina.
Lucia Di Lammermoor di Gaetano Donizetti.
Ekaterina Bakanova, Romina Casucci, Francisco Corujo, Alessandro Scotto di Luzio, Serban Vasile, Alexandru Aghenie, Matteo
Falcier, Giovanni Battista Parodi, Cinzia Chiarini, Alessandro Mundula.
Tosca di Giacomo Puccini
Mirjam Tola, Rubens Pellizzari, Sebastian Catania, Ziyan Atfeh, Paolo Maria Orecchia, Paolo Antognetti, Daniela Cusari.
Ernani di Giuseppe Verdi
Rudy Park, Alessandro Luongo, Enrico Giuseppe Iori, Maria Billeri, Nadiya Petrenko, Saverio Pugliese, Gianluca Margheri.
L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini
Carmen Topciu, Teresa Iervolino, Enea Scala, Utku Kuzuluk, Bruno Taddia, Abramo Rosalen, Sonia Ciani, Alessia Nadin, Davide
Luciano.
190
Ricerca
1813-2013
Finale 64° Concorso As.Li.Co per Giovani Cantanti Lirici d’Europa
Opera domani-XVII edizione
L’Olandese Volante di Richard Wagner. Orchestra 1813
Contanti As.Li.Co. Regia: Lucas Simon
28-29 giugno Arena
CARMINA BURANA di Carl Orff
Concerti
Louis Lortie in memoria di Mario Orlandoni
In collaborazione con Società dei palchettisti, Circolo Vincenzo
Bellini, Associazione musicale Giosué Carducci
Alice
Concerto Gospel: Black Harmony
Otot. José Luis Gomez-Rios. Orchestra 1813 Progetto Yuval
Avital.
Giovanni Cospito, Lorenzo D’Erasmo, Teo Aroni, Lodovico Berto,
Salvatore Scucces, Giampiero Pisani, Augusto Comminesi,
Sergio Scappini, Paolo Vignani.
Alexander Markov. Orchestra 1813
Franco Battiato
Metamorphosen. José Luis Gomez-Rios, Sofia Villanueva,
Fabio Mureddu. Orchestra 1813
In collaborazione con Associazione musicale Giosué Carducci.
Beatbox. The Beatles Tribute Band .
Mauro Sposito, Riccardo Bagnol, Alfio Vittanza, Guido Cinelli
Voglio una cosa dirti: il canto dei cantici
Ensemble Berlin.
Christoph Hartmann, Mor Biron, Luiz Coelho, Bettina
Sartorius, Walter Kussner, Clemens Weigel, Janusz Widzyk.
Brass Bang!
Paolo Fresu, Steven Bernstein, Gianluca Petrella, Marcus Rojas. Giuseppe Andaloro. José Luis Gomez-Rios e l’Orchestra 181.3
Arrigo Cappelletti. Bondeko. Musica dal mondo. Arrigo Cappelletti, Giulio Martino, Adrian Myhr, Tore Sandbakken con coro
Bondeko Ya bana Congo (Congo) e Trinity (Ghana).
Camera Con Musica
Ensemble d’archi Orchestra 1813. Ensemble di fiati Orchestra 1813.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
2013-2014
Presidente dei Palchettisti: Francesco Peronese
Presidente del Teatro Sociale di Como- As.Li.Co: Barbara Minghetti
Celebrazione dei 200 anni dall’apertura del teatro sociale
Stagione lirica LE RICORRENZE
Ricorrenze Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi (10 Ottobre 1813)
Otello di Giuseppe Verdi
Walter Fraccaro, Alberto Gazale, Giulio Pelligra, Saverio Pugliese, Alessandro Spina, Antonio Barbagallo, Daria Masiero, Raffaella
Lupinacci. Direttore: Gianpaolo Bisanti.
Ricorrenze Bicentenario della nascita di Richard Wagner (22 Maggio 1813)
Der Fliegende Hollander di Richrd Wagner
Patrick Simper, Elena Nebera, Thomas Hall, Tomislav Muzek, Nadiya Petrenko, Gabriele Mangione. Direttore. Roman BrogliSacher.
Ricorrenze Bicentenario della prima rappresentazione
Tancredi di Gioachino Rossini
Mert Sungu, Sofia Mchedlishvili, Teresa Iervolino, Alessandro Spina, Raffaella Lupinacci, Alessia Nadin. Direttore:Francesco
Cilluffo.
La Finta semplice di Wolfang Amadeus Mozart
Andrea Concetti, Elena Belfiore, Matteo Mezzaro, Raoul Deramo, Salome Jicia, Gabriele
Nani, Bianca Tognocchi. Direttore: Salvatore Percacciolo.
Elisir D’Amore di Gaetano Donizetti
Lavinia Bini, Enea Scala, Julian Kim, Francesco Paolo Vultaggio, Biagio Pizzuti, Dorela Cela. Direttore. Andrea Battistoni.
.
Finale 65° Concorso As.Li.Co per Giovani Cantanti Lirici d’Europa
European Opera Days
Opera domani-XVIII edizione
Aida di Giuseppe Verdi Adattamento musicale: Alberto Cara. Cantanti As.Li.Co. Direttore. Pietro Billi. Maestro del coro voci
bianche.
Concerti
Ricorrenze: Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi
Waiting For Verdi
Maria Teresa Leva, Martina Belli., Dario Di Vico., Emanuele Cordaro, Gesualdo Coggi, Roberto Esposito.
Shéhérazade.
Enrico Dindo, uno dei più importanti musicisti italiani con lo struggente concerto di Dvorak.
José Luis Gomez- Rios. Orchestra 1813
IL TEATRO PER GLI ALTRI
Concerto Gospel. The Anthony Morgan Inspirational Choir Of Harlem.
Non c’è Problema. Concerto per un amico con Marco Berti
Serata dedicata a Raffaele Gregorio, per lunghi anni anima di Aism Como. Marco Betti, Massimo Longhi, Giuseppe Di
Benedetto. Orchestra Filarmonica: Ettore Pozzoli.
ANTEPRIMA STAGIONE NOTTE 2014/15
Das lied von der erde (il canto della terra)
Piero Borgonovo, Anna Maria Chiuri, Daniel Szeil . Ensemble della Filarmonica Arturo Toscanini.
Il Canto Della Terra di Gustav Mahler
Direttore: Pietro Borgonovo. Mezzosoprano: Anna Maria Chiuri. Tenore: Daniel Szeili.
COMO CITTA’ DELLA MUSICA
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Ricerca
1813-2013
Ricorrenze 130° anni dalla data di composizione della Sinfonia Linz e del Concerto per corno
n.3 (1783)
Mozart&Haydn
José Luis Gomez-Rios. Ivan Zaffaroni. Orchestra 1813
Ricorrenze. Concerto per la tournée dei 40 anni della nascita della band.
Treves Blues Band.
Ricorrenze. 60 anni dalla scomparsa di Sergej Porkof’ev (5 Marzo1953)
Pierino e il lupo.
José Luis Gomez-Rios. Narratore : Paolo Rossi. Orchestra 1813
Ricorrenze. 40 anni dalla pubblicazione del primo album Queen ( EMI 1973)
Queenmania Tribute Band
Sonny Insabella, Fabrizio Palermo, Tiziano Giampieri, Andrea Ge.
Angela Hewitt
Sulutumana
Gian Battista Galli, Francesco Andreotti, Nadir Giori., Angelo Galli, Beppe Pini, Sammuel Elazar Cereghini.
193
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Il Ballo
Documentazione tratta da:
Teatro Sociale- centocinquantanni di storia 1963
28 agosto 1813
Ghislen ed Erbines.
Balletto di Domenico Grimaldi con interpreti principali Giovan Battista Cozzer e Angiola Sala
Nello stesso anno:
Chi la fa l’aspetti
Balletto di ignoto.
1838 Agosto
Il Corsaro di Galzerani
I Cerletani di Giuseppe Mosca
1899 Agosto
Ballo Excelsior di Romualdo Marenco
Prima ballerina assoluta: Adele Cammarano. Prima ballerina di rango italiana: Vittoria Cima. Primo ballerino: Vittorio
De Vincenti. Direttore: Alceo Pantaleoni.
La grande stagione dei Balletti del Teatro Alla Scala Di Milano
14 Agosto 1951
Le Silfidi. Musica di Federico Chopin
Prima Ballerina: Olga Amati . Primo Ballerino: Giulio Perugini
Vera Colombo, Gilda Maiocchi, Tilde Baroni, Giuliana Ombrini e Corpo di ballo.
Bozzetti e Figurini di Nicola Benois Coreografia di Michel Fokine Maestro Direttore: Geo Giussani
La Leggenda di Giuseppe Musica di Richard Strauss
Tamara Toumanova, Giulio Perugini, Anna Giani, Mario Bini. Coreografia e Regia: Margherita Wallmann
Bozzetti e Figurini: Giorgio De Chirico
Bolero Musica di Maurice Ravel
Ugo Dall’Ara, Luciana Novara, Anna Giani, Tilde Baroni, Gilda Maiocchi, Gino Pessina, Walter Venditti, Italo Collini.
15 Agosto 1951
Il Lago dei Cigni Musica di P.I.Ciaikowski
Tamara Toumanova, Giulio Perugini.
Dafni e Cloe Musica di M.Ravel
Luciana Novaro e Ugo Dall’Ara
Don Chisciotte Musica di Fredy Minkus.
Tamara Toumanova e Giulio Perugini
La Giara Musica di A.Casella
Gilda Maiocchi e Ugo Dall’Ara. Coreografie: S.Lifar, A.M.Milloss, Pepita Ivanov, M. Wallmann.
Direttori D’Orchestra: Geo Giussani e Argeo Quadri
18 Agosto 1951
Don Chisciotte Musica di Fredy Minkus
Tamara Toumanova e Giulio Perugini Coreografia: Anatole Oboukoff realizzata da Tamara Toumanova.
Maestro Direttore: Geo Giussani
La Leggenda Di Giuseppe di Richard Strauss
19 Agosto 1951
Le Silfidi balletto romantico di Michel Fokine. Musica di Federico Chopin.
Olga Amati, Giulio Perugini, Vera Colombo, Gilda Maiocchi, Tilde Baroni, Giuliana Ombrini.
Vita Dell’Uomo di Alberto Savino. Commedia mimica e danzata.
Ugo Dall’Ara, Gilda Maiocchi, Tamara Toumanova, Luciano Novaro.
L’Amore Stregone Musica di Manuel De Falla.
Balletto di G. Martinez Sierra con Luciana Novaro, Gilda Maiocchi, Ugo Dall’Ara, Giulio Perugini, Dora Ricci, Vera
Colombo, Giuliana Barabaschi. Coreografia : Margherita Wallmann
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1813-2013
21 Agosto 1951
Visione Nostalgica di Ferruccio Busoni
Olga Amati e Ugo Dell’Ara
La leggenda Di Giuseppe di Richerd Strauss
Tamara Toumanova e Giulio Perugini
La Morte Del Cigno di C. Saint- Saens
Tamara Toumanova
La Giara di A. Casella
Gilda Maiocchi e Ugo Dell’Ara Coreografia: M. Fokine, A.M.Milloss, M.Wallmann, S.Lifar, Petipa Ivanov, Anatole
Oboukoff. Maestri Direttori: Argeo Quadri e Geo Giussan.
Balletti del Teatro Alla Scala Di Milano all’ Arena del Teatro Sociale
1952 Carnevale
Faust di Carlo Gounod
Nicola Rossi-Lemeni
Rigoletto di Giuseppe Verdi
Il Piccolo Marat di Pietro Mascagni
La Sonnambula di Vincenzo Bellini
Amelia Al Ballo (nuova per Como) di Gian Carlo Menotti
Salomè di Richard Strauss. Libretto di Oscar Wilde
19 Giugno 1952
Concerto del pianista Arturo Benedetti-Michelangeli a cura dell’Ente Concerti M.E.Bossi
15 e 17 Agosto 1952
Riflessi nell’Oblio di Aurelio M.Milloss - Musiche di Respighi
Olga Amati e Giulio Perugini
Giselle di T.Gautier
Tamara Toumanova e Giulio Perugini
Il Tricorno di G. Martinez-Sierra
Luciana Novaro, Ugo Dall’Ara, Gino Pessina, Walter Venditti, Tilde Baroni, Vera Colombo, Anna Giani, Ivan Descheeff,
Mario Pistoni, Enrico Sportiello.
19 e 20 Agosto 1952
Le Quattro Stagioni Balletto dall’opera I Vespri Siciliani di Giuseppe Verdi
Adele Adamowa, Ugo Dell’Ara, Giulio Perugini, Gilda Maiocchi. Maestro Direttore: Glauco Curiel
Marsia Balletto drammatico di M.A.Milloss
Victor Ferrari e Giulio Perugini. Maestro Direttore: Nino Verchi
Schiaccianoci Passo a Due dal Ballo omonimo di Lev Ivanov. Musica di Peter I. Ciaikowski.
Coreografia di Lev Ivanov. Con: Olga Amati, Giulio Perugini, Ugo Dall’Ara. Maestro Direttore: Geo Giussani
Gaitè Parisienne Balletto di Ethienne De Beaumont. Musica di Jacques Offenbach.
Coreografia di Leonida Massine. Interpreti: Olga Amati, Giulio Perugini, Ugo Dall’Ara. Maestro Direttore: Geo Giussani.
21 e 23 Agosto 1952
Dafni E Cloe Balletto sinfonico di M. Fokine- Musica di Maurice Ravel.
Luciana Novaro, Gilda Maiocchi, Walter Venditti, Ugo Dell’Ara Tilde Baroni, Anna Giani, Giuliana Ombrini, Ermanno Savarè.
Maestro Direttore. Glauco Curie
Don Chisciotte Passo a due dal balletto omonimo di Marius Petipa. Musica di Fredy Minkus
Tamara Toumanova e Giulio Perugini. Maestro Direttore: Geo Giussani
Coppelia Ballo pantomina di C.Nuitter e A.Saint-Leon.
Olga Amati, Ugo Dell’Ara, Aurelio Milloss. Maestro Direttore: Geo Giussani.
24 Agosto 1952
Le Silfidi Balletto romantico di Michel Fokine- Musica di F.Chopin
Gaitè Parisienne
Schiaccianoci
Tamara Toumanova, Victor Ferrari, Vera Colombo, Gilda Maiocchi, Tilde Baroni, Giuliana Ombrini
Maestro Direttore: Geo Giussani
La Morte Del Cigno Quadro coreografico di Michel Fokine- Musica di Camille Saint-Saens
Tamara Toumanova
Dananze Polovziane Balletto dall’opera “Il Principe Igor” di Alexander Borodin
Gilda Maiocchi, Vera Colombo, Ugo Dall’Ara. Maestro Direttore: Nino Verchi.
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Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
26 Agosto 1952
Le Silfidi
L’Amore Stregone di G. Martinez-Sierra. Musica di Manuel De Falla
Gilda Maiocchi, Giuliana Barabaschi, Ugo Dall’Ara, Giulio Perugini Maestro Direttore: Glauco Curiel
Idillio Viennese di Aurelio M. Milloss- Musica di Johann Strauss
Adele Adamowa, Victor Ferrari. Maestro Direttore: Geo Giussani
La Moret del Cigno di M. Fokine - Musica di Camille Saint-Saens
Tamara Toumanova. Maestro Direttore: Geo Giussani
Danze Polovziane
27 Agosto 1952
Balletto Imperiale Concerto coreografico di Georges Balanchine
Olga Amati, Giulio Perugini, Gilda Maiocchi. Maestro Direttore: Nino Verchi. Pianista: Elio Cantamessa
Il Lago dei cigni. Secondo atto del Balletto di Marius Petipa e Lev Ivanov Musica di Petre I. Ciaikowski
Tamara Toumanova, Giulio Perugini
Idillio Viennese
Circus Capriccio. Scherzo coreografico di Tamara Toumanova - Musica di Danel Aube
Tamara Toumanova. Maestro Direttore: Nino Verchi
Bolero Dramma coreografico di Aurelio m. Milloss. Musica di Maurice Ravel
Ugo Dall’Ara, Gilda Maiocchi. Maestro Direttore:Nino Verchi
28 Agosto 1952
Balletto Imperiale
Gaité Parisienne
Il Lago dei Cigni
Bolero
Olga Amati, Giulio Perugini, Gilda Maiocchi, Ugo Dall’Ara, Tamara Toumanova, Luciana Novaro. Maestri Direttori: Nino Verchi
e Geo Giussani
30 Agosto 1952
Riflessi nell’Oblio
Coppelia
Don Chisciotte
Circus Capriccio
Danze Polovziane
Olga Amati, Giulio Perugini, Ugo Dall’Ara, Aurelio M. Milloss, Tamara Toumanova, Gilda Maiocchi, Vera Colombo . Maestri
Direttori: Nino Verchi e Geo Giussani
31 Agosto 1952
Il Tricorno – Giselle - Bolero
Luciana Novaro, Ugo Dall’Ara, Gino Pessina, Tamara Toumanova, Giulio Perugini. Maestri Direttori: Geo Giussani e Nino Verchi
Balletti del New York City Ballet
28 Settembre 1953
Serenata Balletto classico Musica di P.I.Ciaikowski - Coreografia di George Balanchine
Marie Jeanne, Patricia Wilda, Yvonne Mounsey, Tanaquil Leclercq, Jillana, Herbert Bliss, Nicholas Magallanes. Direttore
D’Orchestra. Leon Barzin
Il Giardino Dei Lilla Coreografia di Antony Tudor- Musica di Ernest Chausson
Nora Caye, Jacques D’Amboise, Brooks Jackson, Tanaquil Leclercq. Direttore D’Orchestra: Leon Barzin. Violinista: Hugo Fiorato.
Silvia passo a due. Musica di Leo Delibes. Coreografia di G. Balanchine.
Maria Tallchief e André Eglevsky
Bourré Fantasque. Balletto classico. Musica di Emanuel Chabrier.
Tanaquil Leclerq e Todd Bolender- Nora Kaye e Nicholas Magallanes- Marie Jeanne e Herbert Zompakos. Direttore d’Orchestra:
Ugo Fiorato. Coreografia: George Balanchin.
29 Settembre 1953
Fanfara musica di Benjamin Britten. Coreografia di Jerome Robbins
I Quattro Temperamenti Musica di Paul Hindemith. Coreografia di George Balanchine. Effetti luce di Jean Rosenthal.
Passo A Tre musica di F. Minkus. Coreografia di G. Balanchine
Maria Tallchief, André Eglevsky, Nora Kaye. Direttore d’Orchestra: Hugo Fiorato.
Bourrè Fantasque
196
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1813-2013
Balletti del Teatro Alla Scala Di Milano
1 Ottobre 1953
Balletto Imperiale. Concerto coreografico in tre tempi di G. Balanchine
Vera Colombo, Giulio Perugini, Gilda Maiocchi, Mario Pistoni, Walter Venditti, Giuliana Barabaschi, Piera Casbelli. Maestro
Direttore: Nino Verchi
Capriccio Spagnolo Balletto in un atto di Leonida Massine. Musica di Nicola Rimski Korsakov.
G. Barabaschi, P. Casbelli, L. Galletti, C. Caspani, V. Colombo, T. Baroni, S. Calzati, Luciana Novaro, Ugo Dell’Ara, G. Maiocchi,
Mario Pistoni.
La Sagra di Primavera (Quadri della Russia pagana) di I. Strawinski e N. Roerich. Musica di Igor Strawinski.
Luciana Novaro, Ermanno Savarè. Coreografia di l. Massine. Maestro Direttore: Nino Verchi.
4 Ottobre 1953
Le Silfidi. Balletto coreografico di M. Fokine. Musica di F. Chopin
O.Amati, G. Perugini, V. Colombo, G. Maiocchi, T. Baroni, G. Ombrini.
La Giara. Coreografia di Margherita Wallmann. Musica di A. Casella
Gino Pessina, Walter Venditti, Gilda Maiocchi, Ugo Dell’Ara, Tilde Baroni, Walter Marconi, Ercole Oriani, Aldo Sant’Ambrogio,
Vera Colombo, Giulia Ombrini, Dora Ricci, Ermanno Savarè, Fiorella Cova, Carla Lombardo, Enrica Sbardella. Maestro Direttore:
Luciano Rosada
La Sagra Della Primavera. Musica di Igor Strawinski. Coreografia di L. Massine.
Luciana Novaro, Ermanno Savarè. Maestro Direttore: Nino Verchi.
Compagnia Dei Balletti Dell’Opera Di Parigi
Esquisses Choreographiques. Balletto in un atto. Musica di Gioachino Rossini.
Divertissement. Musica di Wal-Berg, Liadow, G. Pierne, G. Mario, O. Matra.
Epoca 1900 Musica di J. Offenbach, J Strauss, Borel- Clerc, Tellmann, F. Lehar.
Marcello Cassin, Gerard Mulys, Lucienne Berggren, Jacqueline Rivoir, Daniel Astrier, Jean Pierre Ruffier, Josette Medejskj,
Monique Demierre, Lily Revers. Maestro di Balletto: Gerard Mulys. Maestro Direttore e Concertatore : Jean Entrenont.
1976
Romeo e Giulietta di Serghei Prokofiev
Carla Fracci, Denns Wayne.
La Direzione del Teatro scrive:
Carla Fracci è considerata una delle migliori ballerine del mondo. Questo spettacolo può senz’altro essere considerato un
avvenimento d’eccezione anche per la storia del Sociale che già vide sul palcoscenico artiste di grido quale Tamara Tumanova,
Luciana Novaro, Vera Colombo, Gilda Maiocchi, Giuliana Barabaschi, Adele Adamowa, Giulio Perugini, Ugo Dall’Ara.
1978
Giselle. Balletto di T.Gautier e Vernoy De Saint Georges.
Susanna Praja, Cristina Latini, Tuccio Rigano. Direzione di Rinaldi.
1982
Mirandolina di Baldassarre Galuppi, prima ballerina Carla Fracci
1988
il grande Rudolf Nureyev
Giselle. Balletto di T.Gautier e Vernoy De Saint Georges.
Maestro direttore e concertatore: David Coleman. Coreografia di Jacqueline De Min.
Eveline De Sutter, Rudolf Nureyev, Loredana Furno, James Urbajn, Tiziana Spada, Elisabetta Tomasi.
1988
Si inaugura la scuola di danza del Teatro Sociale diretta da Simonetta Manara Schiavetti
1989
Maurizio Bellezza - Oriella Dorella
Marco Pierin - Raffaele Paganini
1991
Romeo e Giulietta
Aterballetto: compagnia dei Teatri dell’Emilia Romagna. Direttire artistico: Amedeo Amodio.
1995
Luciana Savignano- Maximiliano Guerra
197
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
2003
Romeo e Giulietta
musiche di Sergej Prokofiev. Coreografie di Fabrizio Monteverde.
Monica Perego e Raffaele Paganini
2004
Spettacolo di danza
con André de la Roche musiche di Antonio Vivaldi.
Produzione Balletto di Roma. Concerto del pianista Christian Leotta
Stagione 2005-06
Stagione 2006-07
THE PARSONS DANCE COMPANY
AEROS
Federazione Rumena di ginnastica artistica, aerobica e ritmica.
Coreografie di Daniel Ezralow, David Parsons, Moses Pendleton
Stagione 2007-08
WHY
di Daniel Ezralow e Arabella Holzbog. Regia e coreografie: Daniel Ezralow
Stagione 2008-09
ROMEO AND JULIET
Da un’idea di Mauro Bigonzetti e Fabrizio Plessi.
Coreografia: Mauro Bigonzetti. Musica: Sergej Prokof’ev
LO SCHIACCIANOCI
Balletto Fantastico. Musica di Petr Il’ic Caikovskij
Nadejda Ivanova, Ekaterina Shlyapina, Andry Shalin, Andrey Iapin, Anastasia Sverchkova,
Alexander Sedov, Vladislav Ivanov, Anna Kostina, Evgeny Rudakov, Anastasia Valsova, Vadim
Pakhonov, Maria Subbotina, Evgeny Rudakov.
Stagione 2009-10
CARMEN
Balletto in due atti. Musiche di Georges Bizet, Isaac Albeniz, Emmanuel Chabrier, Jules
Massenet.
Paula Acosta, Carlos Montalvan, Alessandro De Ceglia, Luca Lago, Joanna Waldorf, Jennifer
Delfanti, Bilyana Dyakova, Lisa Osmieri, German Marina, Massimiliano Rizzo. Coreografie di
Fredy Franzutti.
IL LAGO DEI CIGNI
Balletto di Mosca Teatro La Classique. Balletto in due atti e quattro quadri. Musica di Petr Il’ic
Caikovskij. Coreografia: Alexander Vorotniko.
CERTE NOTTI
Coreografia: Mauro Bigonzetti. Canzoni, musiche originali e poesie di Luciano Ligabue
Stagione 2010-11
LE QUATTRO STAGIONI
Coreografie: Mauro Astolfi.
LA BELLA ADDORMENTATA
Compagnia Teatro Dell’Opera Della Macedonia
Coreografia: Marius Petipa, Lev Ivanov
LOVE MACHINES
Kataklò Athlethic Dance Theatre
Ideazione e regia Giulia Staccioli. Coreografie : Giulia Staccioli, Jessica Gandini. Musiche
originali Sabba dj.
PINOCCHIO
Compagnia Fabula Saltica. Coreografie: Claudio Ronda
Stagione 2011-12
ROSSINI CARDS/ LE SACRE
Coreografia: Mauro Bigonzetti. Musiche di Gioachino Rossini e Igor Stravinskij.
LA BELLA E LA BESTIA
Direttore artistico e coreografo: Darius James. Musiche di David Welscott
PARSON DANCE
Coreografia: David Parsons
Stagione 2012-13
IL CIGNO NERO
Gran Gala a cura di Vittoria Cappelli e Daniele Cipriani
Ballerini. Irina Dvorovenko, Maxim Beloserkovsky (American Ballet Theatre).
Coreografie: Marius Petipa, Ben Stevenson, John Neumeier. Musiche: Petr Il’ic Caikovskij,
Gustav Mahler, Sergej Vasil’evic Rachmaninov, Camille Saint-Saens.
LO SCHIACCIANOCI Russian Classical Ballet
Direttore: Oksana Usacheva. Musiche: Petr Il’ic Caikovskij.
198
Ricerca
1813-2013
Ricorrenze. La Scuola di Ballo del Teatro alla Scala fu fondata nel 1813 da
Benedetto Ricci
Stagione 2013-14
TRADIZIONE E MODERNITÀ
Scuola di Ballo Accademia Teatro Alla Scala
Direttore: Frédéric Olivieri. Coreografie: George Balanchine. Musiche: Petr Il’ic Caikovskij.
Corpo di Ballo del Teatro Municipale Di Kiev.
Musiche: Petr Il’ic Caikovskij. Direttore artistico: Tatyana Borovik.
Ricorrenze. Evento Straniero. Spettacolo per i 40 anni dalla fondazione della
compagnia
MUMMENSCHANZ
Floriana Frassetto, Philipp Egli, Raffaella Mattioli, Pietro Montandon.
IL LAGO DEI CIGNI
Corpo di Ballo e solisti del Balletto Nazionale Russo.
Balletto in quattro atti. Musica di Petr Il’ic Caikovskij. Direttore Sergei Rudchenko.
ElECTRIC- CITY
Anthony Heinl, Nadessja Casavecchia, Bianca Pratali, Matteo Grazzini, Chiara Marciano, Daniele del Bandecca, Francesca
Bianchi, Luca Tomao.
199
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Prosa
Il Sociale, teatro lirico per eccellenza, cominciò a dare spazio alla prosa e soltanto in funzione sussidiaria rispetto
al teatro in musica. La compagnia Salvini-Angiolini-Robotti, infatti, era un sodalizio di attori che presentava un
repertorio di farse, passatempi, divertissements. Offriva la comica finale.
1818
Compagnia comica Del Pino
1819
Compagnia Ciarli
1820-21
Compagnia comica Alberti e Rosa
Compagnia comica Bettini
Compagnia comica Giovanni Quazzi
Compagnia Marianna Taddei- Luigi Gatinelli
1824-25
Compagnia comica Colonnesi- Wellenfelt
1827
Compagnia drammatica Ciarli e soci
Compagnia drammatica Carlo Grazzini, Gaetano Locatelli
1828
Compagnia drammatica Giacomo Bonmartini
Compagnia comica Bandino Ferroni
Compagnia drammatico toscana Benedetto Mazzeranghi, Gaetano Mariani.
Compagnia drammatica Bandino Ferroni
1828-29
Compagnia drammatica Colonnesi-Wellenfelt
Compagnia drammatica Luigi Petrella
1833
Compagnia Lorenzo Cannelli
Gli spettacoli migliorarono con il passaggio da Como nel 1842 del grande attore Gustavo Modena e nel 1874 di
Luigi Bellotti Bon, maestro dell’arte recitativa italiana.
Qualcosa stava cambiando nel cartellone del Sociale: senza abbandonare la tradizione della stagione lirica, la prosa
conquista uno spazio crescente.
1834
Compagnia drammatica Lorenzo Cannelli
1835
Compagnia drammatica Antonio Pacchiarelli
1838
Compagnia drammatica Carani, Chiodi.
Compagnia drammatica Giovanni Pesenti, Vincenzo Gandolfi, Pietro Solmi
1839
Compagnia Camillo Ferri
Compagnia drammatica Pezzana
1840
Compagnia drammatica Bandino Ferroni
1841
Compagnia Luigi Favre
1843
Compagnia Camillo Ferri
1844
Compagnia drammatica Morelli e Capella
1845
Compagnia drammatica con divertimenti pantomimici Adelaide Ferroni e Marco Paladini
200
Ricerca
1813-2013
Da Ottanta anni di vita del Teatro Sociale e archivio Palchettisti.
Gli spettacoli duravano da un mese a tre con cambiamento di pogramma ogni sera. Si avvicendarono le seguenti
compagnie
1852
Quaresima: compagnia in prosa e in musica diretta dai fratelli Zocchi
Primavera. Compagnia mimica Tom-Ponci e Zocchi
1853
Autunno. Compagnia drammatica Pascalie Bovi.
1854
Quaresima: Compagnia drammatica Rizzoli.
Autunno: Compagnia drammatica Coltellini.
1856
Quaresima: Compagnia drammatica Arcelli e Segherza.
Autunno: Compagnia comica di Andrea Ferrario
1857
Quaresima: Compagnia comica di Giambattista Zoppetti.
Autunno: Compagnia comica di Luigi Bonazzi
1858
Quaresima:: Compagnia comica di Giustiniani Mozzi
Autunno: Compagnia comica di Francesco Giannuzzi.
1959
Carnevale. Compagnia comica Andreani, Gattinelli, Baroc.
Autunno: Compagnia comica di Giovanni Leighelo.
1860
Quaresima: Compagnia comica di Miutti e Ieoli.
Autunno: Compagnia piemontese di Toselli.
1861
Quaresima: Compagnia comica di Luigi Codognola
Autunno: Compagnia comica di Capella e Molinatti.
1862
Quaresima: Compagnia comica veneziana
Autunno: Compagnia comica Guinzoni e Capella.
1863
Autunno: Compagnia comica di Antonio Scremin.
1864
Carnevale: Compagnia comica diretta da F. Zocchi.
1865
Carnevale: Compagnia comica diretta da F. Zocchi.
1866
Compagnia comica Capella e Ficazza.
Compagnia drammatica Ferdinando Arcelli
Compagnia drammatica G.galletti- L.Trenchi
Compagnia drammatica Gaetano Gattinelli
1866-67
Compagnia drammatica Luigi Capodaglio
Compagnia drammatica Michele Ferrante- Celestina De Paladini
Compagnia drammatica Giovanni Romani
1868
Carnevale: Compagnia comica Bosio e Massa.
Autunno: Compagnia comica di Tomaso Massa.
Dopo queste recite non si hanno più notizie di spettacoli di prosa sino al maggio del 1874 e man mano va
diminuendo il numero delle serate e degli spettacoli.
1874
Compagnia comica di Giuseppe Pietroboni.
1880
Compagnia comica Bellotti-Bon
1882-83
Carnevale. Compagnia drammatica Boetti, Marchetti e Zerri.
201
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
1902
5 recite straordinarie della Compagnia di Ermete Novelli.
Compagnia drammatica Berti-Masi
Compagnia Talli- Grammatica-Calabresi.
1903
Compagnia drammatica Teresa Mariani.
Compagnia drammatica Cammi-Zoncada.
1904
Ermete Novelli.
Compagnia drammatica Ettore Berti
Compagnia drammatica Virguinia Reiter.
1909
Compagnia drammatica Maggi.
Una stagione di prosa, per minuscola che fosse, non è mai mancata nemmeno negli anni in cui la
programmazione era quasi interamente occupata dal cinema.
Al Teatro Sociale di Como arrivano i più grandi artisti e artiste: da Zucconi a Ruggeri, dalla Melato alla Grammatica, da Falconi a
Gandusio, da Ricci a Benassi dalla Merlini alla Maltagliati, da Sarah Ferrati a Laura Adani, da Gasman a Calindri, a De Sica, a
Govi, ai De Filippo, a Rascel, a Chiari, a Sergio Tofano e ancora da Paola Borboni alla Proclemer, alla Morelli, ad Albertazzi a
Stoppa, a Gino Cervi a Tino Carraro, a Lilla Brignone a Enrico Maria Salerno, a Lauretta Masiero a Olga Villi…
Artisti in ogni stagione teatrale dal 1980 ad oggi.
Da archivio Palchettisti
1980 – 81
Paola Quattrini e Stefano Satta Flores- Anna Proclemer e Luigi Pistilli. Virgilio Gazzolo, Luisa Rossi.
Il Piccolo Teatro di Milano- Gianni Santuccio, Umberto Orsini- Aroldo Tieri, Giuliana Loiodice- Enrico Maria Salerno- Ave Ninchi,
R. Manenti, C. Sora- Alberto Lionello- Paolo Ferrari, Laura Tavanti- Glauco Mauri, Maddalena Crippa.
1981 - 82
Paola Gassman, Enzo Tarascio- Glauco Mauri- Paola Quattrini- Giulio Bosetti- Alberto Lionello, Erika Blanc- Marina Malfatti,
Renzo Palmer- Paolo Stoppa- Enrico Maria Salerno- Aroldo Tieri e Giuliana Loiodice- Giuseppe Pambieri, Lia Tanzi- Valeria Valeri,
Paolo Ferrari- Stefano Satta Flores, Paola Tedesco, Angela Bacci – Giorgio Albertazzi- Lilli Brignone, Ivo Garrani, Gianni Agus- Il
Piccolo Teatro di Milano.
1982 - 83
Valeria Marini, Mino Bellei, Enzo Garinei- Glauco Mauri, Leda Negroni, Gianpiero Fortebraccio- Luigi De Filippo, Geppy
Gleiyeses- Anna Proclemer- Enrico Maria Salerno- Carlo Cecchi- Manuela Kustermann- Adriana Asti, Pina Cei, Pino Colizzi,
Fabrizio Bentivoglio- Paola Quattrini, Lia Zoppelli, Gianni Bonagura- Carlo Alighiero, Elena Cotta- Aroldo Tieri e Giuliana
Loiodice- Paolo Ferrari, Laura Tavanti- Alberto Lionello, Erica Blanc- Giulio Bosetti.
1983 - 84
Valeria Valeri- Anna Proclemer- - Florinda Bolkan, Michele Placido, Remo Girone, Fiorenza Marchegini, Fabrizio BentivoglioAlberto Lionello, Erika Blanc- Aroldo Tieri, Giuliana Loiodice- Glauco Mauri- Carla Gravina- Manuela Kustermann- Lauretta
Masiero Renzo Palmer, Chiara Salerno- Enrico Maria Salerno- Adriana Asti, Luca Zingaretti, Franco Castellano- Lilli Brignone.
1988-89
Ernesto Calindri ed Olga Villi- Anna Proclemer e Gabriele Ferzetti- Ombretta Colli e Paola Quattrini- Turi Ferro- Alberto Lionello
ed Erika Blanc- Gianrico Tedeschi- Vittorio Gassman- Aroldo Tieri e Giuliana Loiodice- Glauco Mauro –Luca De Filippo- Giuseppe
Pambieri e Lia Tanzi- Gino Bramieri e Gianfranco Jannuzzo- Mariangela Melato- Gastone Moschin, Marzia Ubaldi- Tino Schirinzi,
Ottavia Piccolo- Giulio Bosetti- Vittorio Caprioli, Isa Danieli- Ugo Tognazzi e Arturo Brachetti- Valeria Moriconi- Rossella FalkMassimo Ranieri.
1990-91
Renzo Montagnani, Paola Tedesco- Ernesto Calindri, Liliana Feldmann- Giorgio Albertazzi e Anna Proclemer- Carlo Delle Piane,
Anna Bonaiuto- Franco Branciaroli- Gastone Moschin- Luigi De Filippo- Gianrico Tedeschi- Teatro Dell’Elfo- Compagnia della
Rancia- Angela Finocchiaro. Ornella Vanoni.
1991-92
Lina Sastri- Gabriele Ferzetti- Renzo Montagnani- Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi- Carlo Giuffrè- Mario Scaccia- Roberto SturnoTeatro Dell’Elfo- Gruppo Della Roccia- Arca Azzurra Teatro-Lella Costa.
202
Ricerca
1813-2013
1992-93
Franco Branciaroli- Geppy Gleieises, Regina Bianchi, Isa Barzizza- G.Bramier, G.Jannuzzo- Teatro Popolare di RomaM.Guerritore, G. Lavia- E.Angelillo, G.Ingrassia- Il Teatro Dell’Elfo- Il Teatro Stabile di Napoli- A.Tieri, G.Loiodice- Renzo
Montagnani- Legnanesi- Gianfranco D’Angelo.
1993-94
Milva- G.D’Angelo, M.Ubaldi- Gastone Moschin, Marzia Ubaldi, Emanuela Moschin- Adriana Asti, Emilio Bonucci, Franco
Oppini- G.Bramieri, G.Jannuzzo- A. Proclemer, G. Ferzetti, Giampietro Fortebraccio- E. M. Salerno, Benedetta Buccellato- Renzo
Montagnani e Micol Palmieri- Adriana Asti, Piero Nuti. Compagnia Della Rancia.
Gianni Morandi.
1994-95
F.Branciaroli- T.Russo- N.Brilli, M.Dapporto, G.Crippa-P.Bonacelli, R.De Carmine- A.Brachetti- G.Tedeschi, M.Laszli- D.FredianiT.Ferro,P.Sammataro, D.Bernardi- P.Ferrari, G.Ralli- G.Mauri, R.Sturno.
1995-96
Alida Valli, Sebastiano Lo Monaco, Giustino Durano- Ernesto Calindri, Liliana Feldmann, Gianluca Guidi, Isa Barzizza, Cesare
Capitani, Grazia Minarelli, Monica Dugo, Claudio Bonino, Michela Minciotti- Franco Geri- Guja Jelo, Nino Bellamo, Karin Proia,
Peppe Zarbo, Edoardo Velo, Gaetano Aronica, Joseph Scarlata, Raymond Colonniese, Patrizia Santamaria, Gianni Federico
Esmeralda Calcullo- Maurizio Gueli, Sara Bertela, Francesco Migliaccio, Sergio Albelli, Maria Ariis, Mimmo Valente, Marcello
Vazzoleri- Carlo Giuffrè, Aldo Giuffrè, Tullio Del Mattoo, Anna D’Onofrio, Piero Pepe, Aldo De Martino, Anna Fiorelli- Gianfranco
Jannuzzo, Claudia Koll, Paola Quattrini, Compagnia di Geppy Gleijeses, Carlo Croccolo- Marco Columbro, Lauretta Masiero,
Mariangela D’Abbraccio, FerdinandoBruni, Ida Marinelli- Massimo Dapporto, Benedetta Bucellato.
1996-97
Carlo Giuffrè- E. Beruschi, O.M. Guerrini- J. Dorelli, L. Goggi- G. Albertazzi, A. Proclemer- E. Calindri, I. Barzizza- F. BranciaroliValeria Marini- S. Lo Monaco, G.Durano, C.Noci- Compagnia della Rancia.
1997-98
Valeria Moriconi, Massimo Venturiello- A. Galiena e C. Tedeschi, C.Torta- Mario Scaccia- S. Lo Monaco, G. DabbraccioM.Castelnuovo, G.Trasselli- I.Occhini e Il gruppo Della Rocca- G.Gleijeses, I.Barzizza, C.Croccolo, D.Caprioglio- E.De Capitani,
F.Bruni- Umberto Orsini, Giulia Lazzarini- Giulio Bosetti- A.Innocenti, P.Nuti, A.Negroni.
1998-99
Daniele Luttazzi- G.de Endaya, M. H. Fernandez- Gene Gnocchi- Enrico Bertolino- Alessandro BergonzoniE.Calindri e L. Feldmann- L. Masiero, I. Barzizza e A. Reggio- Lante della Rovere e L. Barbareschi- A. Proclemer e C. Koll- G.MauriP.Milani, C.Simoni- T. Russo e S. Milo.
Roberto Vecchioni.
Operetta: La Vedova Allegra. Musical: Paradise On Ice
2000-2001
G.Gleijeses, D.Caprioglio, L.Poli- G. Bosetti e M. Bonfigli- L. De Filippo e U. Orsini- P. Poli- G.Guidi, M.L.Baccarini, C.Bonuglia- O.
Piccolo, J.Dix- Zuzzurro e Gaspare- Fichi D’India- I Cavalli Marci- Giorgio Panariello- P. Rossi- Paolo Villaggio- Cochi e Renato- M.
Pisu- I Legnanesi.
Operetta: Il paese dei Campanelli con M.Bagliani e M.R.Congia.
Cin Ci Là con M.Bagliani e M.R.Congia.
2002
Ambra Angiolini, Mirco Petrini, Sabrina Salerno- Alessandro Bergonzoni- Ivana Monti, Cochi Ponzoni- Alessandro Haber, Simona
Marchini- Gabriele Ferzetti, Daniela Giovanetti- Isa Danieli, Antonio Casagrande- Theresa Thomason- Ennio Marchetto- Paolo
Rossi- Glauco Mauri, Roberto Sturno- Enrico Bertolino- Corrado Tedeschi, L.Bottale, R.Petrozzi- I Legnanesi.
Operetta: La Danza delle Libellule con Massimo Baggiani e Maria Rosa Congia.
La vedova Allegra con Massimo Baggiani e Maria Rosa Congia.
2003-04 Curatore Gianmario Longoni.
Giuseppe Pambieri, Lia Tanzi, Micol Piccoli.
Gianfranco D’Angelo, Michele Gammino, Cristiana Lionello.
Mario Zucca, Marina Thovez.
Nando Gazzolo, Isa Barzizza.
Antonello Angiolillo, Fabrizio Paganini, Sabrina Marciano, Laura Ruocco.
Paolo Bonacelli, Gigi Angelillo, Cesare Saliu.
Tato Russo, Barbara Cola, Christine Michel Altieri, Antonio Romano.
Manuela Arcuri, Paolo Calissano, Veronica Maya, Gaetano Aronica.
I Legnanesi.
Raffaella Chillè, Valentino Dragato, Evelina Primo.
Stefano Andreoli, Marco Continanza, Arianna Pollini.
Licia Maglietta, Lucia Ragni, Katia Esposito, Tony Luise.
203
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Susanna Baccari, Alessandro Castellucci, Valeria Cavalli, Claudio Intropido, Alessandro La Rocca, Andrea Ruperti. Maria Pilar
Perez Aspra, Maria Spazzi, Sandra Zoccolan, Riccardo Tordoni, Massimo Betti.
Claudio Morganti, Sabrina Mascia, Sergio Piano.
Ascanio Celestini.
2004-05 Curatore Gianmario Longoni in collaborazione con Barbara Minghetti.
Maurizio Palladino, Stefania Politi, Vinicio Marchioni, Marta Ferranti, Alessandra Infargiola, Benedetto Sicca, Luca Carboni,
Giandomenico Cupaiuolo, Giulio Turli, Andrea Di Vincenzo, Nina Raia.
Geppy Gleijeses, Marco Messeri, Marianella Bargilli, Valeria Fabrizi.
Gianfranco Jannuzzo.
Giuseppe Pambieri, Lia Tanzi, Alessandra Raichi, Antonio Fattorini, Nino Bignamini, Orazio Stracuzzi.
Arianna Scommegna, Mattia Fabris, Fabio Chiesa, Maria Pilar Perez Aspra, Sandra Zoccolan, Matilde Facheris, Stefania Goulioti,
Irene Serini, Giada Lo Russo, Vincenza Pastore, Andrea Pinna, Lorenzo Piccolo, Matteo Lanfranchi, Alessandro Federico,
Alessandro Sanpaoli, Chiara Stoppa.
I Legnanesi (Antonio Provasio, Enrico Dalceri, Luigi Campisi).
Andrea Brambilla, Nino Formicola, Magda Mercatali.
Fausto Russo Alesi.
2005-06
Paola Cortellesi.
Erri De Luca.
Ersilia Lombardo, Enzo De Micheli, Giacomo Guarnieri, Alessio Piazza.
Elena Bucci, Stefano Randisi, Marco Sgrosso, Enzo Vetrano.
La Fura dels Baus.
Franco Branciaroli.
Antonio Albanese.
Ascanio Celestini.
Laura Marinoni, Massimo Popolizio, Stefano Santospago.
Arianna Scommegna, Stefano Orlandi, Mattia Fabris, Sandra Zoccolan, Maria Pilar Perez Aspra, Matilde Facheris. Beatrice
Schiros, Irene Serini, Marcela Serli, Sandra Zoccolan, Massimo Betti, Elvio longato, Andrea Poli.
Andrea Concetti, Lella Costa.
2006-07
Ligabue.
Frédérique loliée, Maria Grazia Mandruzzato, Moira Grassi, Gabriele Benedetti.
Fabio De Luigi.
Marco Paolini.
Ida Marinelli, Elio De Capitani, Paolo Pierobon, Elena Russo Arman, Angelica Leo, Luca Toracca, Vittorio Attene, Cristina Crippa
Alessandro Genovesi, Corinna Agustoni, Fabiano Fantini, Alessandro Federico.
Alessandro Castriota Scanderberg, Antonella Cerra, Gioconda Bianchi, Graziella Spadafora, Luigi Distinto, Dario Natale, Roberto
Andrioli, Meruska Straropoli, Francesca Gariano, Maria Todaro, Maria Teresa Guzzo, Donato Martano, Gennaro Balzano.
Giorgio Li Bassi, Francesco Guida.
Marcello Bartoli, Dario Cantarelli, Michela Martini, Michela Morchiuti, Lino Spadaro.
Paolo Rossi.
Lella Costa.
Giovanna Scardoni, Nunzia Santodirocco, Alberto Nones.
Pippo Delbono. Marco Baliani. Laura Negretti. Giovanni Fochi, Christian Poggioni.
Giorgia Cerruti, Luisa Accornero, Raffaella Tomellini, Valeria Dafarra, Alessia Spinelli, Viren Beltramo, Cecilia Romeri.
2007-08
Angela Finocchiaro.
Ivan Castiglione, Francesco di Leva, Antonio Ianniello, Ernesto Mahieux, Giuseppe Miale Di Mauro, Adriano Pantaleo.
Rossana Canale, Emiliano Begni, Ermanno Dodaro, Fabrizio La Fauci, Gennaro Desiderio, Gianfranco Campagnoli, Francesco
Consaga.
Marina Martianova, Elena Casottana, Enzo Saldano, Roberto Capellaro .
Gioele Dix.
Mascia Musy, Annalisa Amodio, Corinne Castelli, Nicola Cavallari, Vanessa Compagnucci, Alessandro Lombardo, Paolo
Mazzarelli, Paolo Musio, Renata Palminiello, Paolo Pierobon, Alfonso Postiglione, Nicola Russo, Stefano Vercelli, Gaia Zoppi.
Sarah Biacchi, Iurij Ferrini, Michele Schiano Di Cola, Angelo Tronca, Woody Neri, Alessandra Frabetti, Wilma Sciutto, Ture
Magro. Jean Baptiste Thierrée, Victoria Chaplin.
Stefano Andreoli, Stefano Bresciani, Elisa Carnelli, Marco Continanza, Stefano Dragone, Valentina Ferrari, Davide Maranchelli,
Ester Montalto, Laura Negretti, Sarah Paoletti, Christian Poggioni, Arianna Pollini.
Beatrice Schiros, Arianna Scommegna, Sandra Zoccolan, Maria Pilar Perez Aspra, Irene Serini, Stefano Orlandi, Fabio Chiesa.
Vladimir Luxuria, Roberto Piana.
Massimo Arbarello, Barbara Chinelli, Franco Quartieri.
204
Ricerca
1813-2013
Gian Battista Galli, Francesco Andreotti, Nadir Giori, Andrea Aloisi, Samuel E. Cereghini, Raffaele Cogliati.
Elisabetta Vergani.
Giulio Cavalli, Fabrizio Tummolillo.
Roberta Manzi, Gaia Saitta, Maurizio Battista.
Maria Carpaneto, Tino Danesi, Giovanna Rossi.
2008-09
Giorgio Albertazzi.
Elena Arcuri, Andrea Pinna, Giulio Baraldi, Deniz Ozdogan, Andrea Collavino, Simone Luglio, Francesca Cutolo, Vincenza Pastore,
Rufin Doh, Alex Cendron, Barbara Bedrina.
Franco Branciaroli.
Massimo Ranieri, Lele D’Angelo.
Milva, Walter Mramor.
Franca Valeri, Annamaria Guarneri, Patrizia Zappa Mulas.
Gabriele Lavia, Giovanna Di Rauso.
Flavio Insinna.
Enzo Iacchetti.
Mia Fabbri, Alice Guimaraes, Lucas Achirico, Daniel Aguirre, Gonzalo Callejas, Karen May Lisondra, Paola Ona, Ulises Palacios,
Juliàn Ramaciotti, Viola Vento.
Sandro Lombardi, Iaia Forte, Silvio Castiglioni, Debora Zuin, Massimo Verdastro, Ciro Masella, Roberto Corradino, Alessandro
Schiavo, Aleksandar Karlic, Marion D’Amburgo, Andrea Carabelli, Clara Galante.
Angela De Gaetano, Carlo Durante, Silvia Ricciarelli, Fabio Tinella.
Sandro Lombardi, Virgilio Sieni,
Elio Noseda, Davide Marranchelli, Stefano Andreoli, Gianpietro Liga, Marco Continanza, Elena Gaffuri.
Giovanni Allevi.
Elda Olivieri, Adele Pellegatta.
Laura Negretti, Federico Rossi.
Saverio La Ruina.
2009-10
Monica Guerritore.
Angelica Ippolito, Carlo Cecchi, Licia Maglietta, Diego Sepe, Barbara Ronchi, Francesco Ferriera, Elia Schilton, Antonia Truppo,
Rino Marino, Francesca Leone.
Leonardo Manera.
Lella Costa, Massimo Cirri, Giorgio Gallione.
Adriana Asti, Yann de Graval.
Lina Sastri, Luca De Filippo, Nicola Di Pinto, Antonella Morea, Silvia Maino, Gioia Miale, Carmine Borrino, Daniele Russo,
Antonio D’Avino, Giuseppe Rispoli, Chiara De Crescenzo.
Erri De Luca, Simone Gandolfo.
Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Sabino Civilleri, Clio Gaudenzi, Ersilia Lombardo, Chaira Muscato, Manuela Lo Sicco,
Carmine Maringola, Antonio Puccia.
Pietro Biondi, Lorenzo Lavia, Giorgia Salari, Francesco Bonomo, Salvatore Palombi, Andrea Nicolini, Gianni De lellis, Luca Fagioli,
Alessandro Riceci, Alfredo Angelici, Tamara Balducci, Faustino Vargas, Viviana Lombardo, Alessandro Cangiani, Daniele Sirotti,
Silvia De Fanti, Andrea Trovato, Claudia Crisafio.
Marco Paolini.
Marco Cacciola, Annibale Pavone, Maurizio Rippa, Massimiliano Speziani.
Ambra Angiolini.
Danio Manfredini.
Valentina Ferrari, Mariangela Sicilia, Matteo Carminati.
Alessandro de Curtis, Jessica Rose Cambio, Stefano Dragoni.
Giuseppe Battiston.
Antonella Questa.
Lorenzo Morandotti
Laura Fedele, Stefano Dall’Ora, Gio Rossi.
Stefano Bresciani, Elena Chiaravalli, Stefano Dragone, Gianni Franceschini, Stefano Panzeri.
2010-11
BELLA ITALIA, AMATE SPONDE
Andrea Renzi, Francesco Paglino, Rocco Giordano, Eva Cambiale, Fiorenzo Madonna, Toni Servillo, Tommaso Ragno, Paolo
Graziosi, Anna Della Rosa Chiara Baffi, Gigio Morra, Betti Pedrazzi, Giulia Pica, Marco D’amore, Mariella Lo Sardo.
Claudio Bisio.
Jean-Philippe Cuerrier, Annie-Kim Déry, StéphaneGentilini, Catherine Girard, Evelyne Laforest, Sandrine Mérette, Gonzalo
Munoz Ferrer, Felix Salas Contorsion, Benoit Vis.
Maddalena Crippa.
205
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Marco Baliani.
Umberto Orsini, Flavio Bonacci, Rino Cassano, Gino De Luca, Francesco Feletti, Carmine Paternoster, Rolando Ravello, Enzo
Salomone, Federica Sandrini, Francesco Silvestri, Salvatore Striano.
Chiara Muti.
Fabrizio Gifuni.
Manuela Tadini, Enrico Intra, Gisella Ranieri, Enrico Maria Brocchetta.
Daniele Aureli, Luca Avagliano, Gabriele Bajo, Ippolita Baldini, Elisabetta Beccatini, Fatima Corinna, Bernardi, Luca Bondioli,
Amedeo Carli Capitanelli, Elena Cascelli, Clelia Cicero, Daria D’Aloia, Stella Egitto, Esther Elisha, Ilaria Falini, Simone Francia, Elisa
Gabrielli, Barbara Giordano, Francesco Mecarelli, Nicola Nicchi, Daniela Parisi, Giovanni Prosperi, Giorgio Regali, Luca Catello
Sannino, Giulia Santilli, Elena Savio, Maria Chiara Tofone, Giordano Torre Camillo Milli.
Ugo Dighero, Banda Osiris.
Elio De Capitani, Ida Marinelli, Elena Russo Arman, Cristina Crippa, Cristian Giammarini, Edoardo Ribatto, Fabrizio Matteini,
Umberto Petranca, Sara Borsarelli, Ferdinando Bruni.
Gherardo Colombo, Ruggero Cara, Martina Galletta.
Elia Carnelli, Stefano Dragone, Stefano Panzeri.
Christian, Giovanni Fochi. Alessandro Lombardo, Francesco Aiello. Marta Cuscunà. Stefano Cipiciani.
Federico Bonaconza, Elisa Bottiglieri, Paola Galli, Fabrizio Pagella, Marco Ripoldi, Valentina Scuderi, Marta Zoboli.
Prospero Pica, Massimiliano Angioni, Marco Creuso, Giovanna Corti, Camilla Giunco.
2011-12
LE OMBRE DELL’UOMO
Elio.
Massimo Popolizio, Anna Della Rosa, Silvia Altrui.
Giulia Lazzarini.
Vinicio Capossela.
Francesco Bonimo, Fabio Casali, Daniele Ciglia, Michele De Maria, Filippo De Toro, Davide Gagliardini, Gianni Giuliano, Daniele
Gonciaruk, Marco Grossi, Andrea Macaluso, Luca Mannocci, Luca Mascolo, Giulio Pampiglione, Cristina Pasino, Giovanni
Prosperi, Alessandro Scaretti, Carlo Sciaccaluga, Simone Toni.
Antonio Albanese.
Enzo Vetrano, Ester Cucinotti, Giovanni Moschella, Stefano Randisi, Antonio Lo Presti, Margherita Smedile, Giuliano Brunazzi,
Francesco Pennacchia.
Angela Finocchiaro, Michele Di Mauro.
Nina’s Drag Queens: Dayana, Dee Dee La Cruche, Desirèe, Dora, Dorothy, Dorella.
Robert Lee McNeer, Salvatore Marci, Bruno Soriato.
Giulia Bacchetta, Fernanda Calati, Pietro De Pascalis, Cristina Liparoto, Marco Oliva, Andrea Robbiano, Elisa rossetti, Simone
Servegnini, Max Zatta.
Jiri Aster Srnec, Vladimir Kubicek, David Srnec, Adela Srnecovà, Adam Skala, Jindrich Tvrdy, Jiri Krejci, Avlina Cerviekova, Michal
John, Dana Srnecovà.
Giulio Cavalli.
Elisa Canfora, Dario de Falco, Stefano Panzeri.
Cristina Bossi, Giorgio Lavatelli, Tilde Tognocchi, Franco Dell’Olio, Enrico Ferioli, Sandro Tangredi, Massimiliano Lepratti, Franco
Pandolfo.
Marina Thovez.
Alberto Onofrietti, Elisabetta Pozzi, Giovanna Mangiù, Alvia Reale, Eva Robin’s, Silvia Giulia Mendola, Paola Di Meglio, Alberto
Fasoli.
Jordi Arques, Rui Pedro Cardoso, Stefano Panzeri.
Christian Poggioni.
2012-13
LE ALI DELL’UOMO
Alessandro Preziosi, Benjamin Stender, Valentina Cenni, Massimo Zordan, Emiliano Masala, Marco Canuto, Giuseppe Tosti,
Francesco Civile, Gianni Rossi, Salvatore Cuomo, Sara Borghi, Natasha Truden, Giannina Raspini, Bianca Pugno Vanoni.
Ficarra & Picone
Giulia Bracchetta, Andrea Robbiano.
Teresa Mannino.
Lucilla Giagnoni.
Reggi Ettore, Lorena Corradi.
Silvio Orlando, Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini.
Valeria Magli.
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli.
Alessandro Albertin, Silvio Barbiero, Daniele Bonaiuti, Katiuscia Bonato, Giulia Braita Nicola Ciaffoni, Emanuele Fortunati,
Matteo Fresch, Manuela Massimi, Giuseppe nitti, Silvia Paoli, Pierdomenico Simone.
Monica Guerritore, Lucilla Mininno, Emilia Costantini, Rachid Benhadj.
206
Ricerca
1813-2013
Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Castellani, Laura Cleri, Gigi D’Aglio, Luca Nucera, Tania Rocchetta, Marcello Vazzoler.
Moni Ovadia.
Paolo Calabresi, Gianni Fantoni, Sergio Muniz, Paolo Ruffini, Jacopo Santo, Pietro Sermonti.
Giuseppe Carullo, Cristiana Minasi.
Stefano Annoni, Daniele Gaggianesi.
Stefano Panzeri.
2013-14
RICORRENZE
Da “La Provincia” 22 Dicembre 2012
L’evento live dell’anno è arrivato domenica 25 marzo dove i fans più esigenti di James Taylor hanno potuto incontrare il loro
idolo.
Taylor ha mantenuto la promessa proponendo il meglio del proprio repertorio.
Il songwriter è originario della Carolina. La sua musica dolce e crepuscolare è sempre un cavallo di battaglia e lo ha
dimostrato anche conquistando il Sociale a dimostrazione che una volta ogni tanto la città di Como sa essere all’altezza della
sua vocazione internazionale.
Il 15 aprile si è poi esibito un altro grande della canzone d’autore come il maestro astigiano Paolo Conte che, accompagnato da
una superband, ha ripercorso la sua straordinaria carriera.
Il 28 aprile c’è stato il gradito ritorno di Davide Van De Sfroos dopo lo strepitoso successo al Forum di Assago che lo ha
consacrato come una delle voci indipendenti più apprezzate della scena italiana.
Musicista comasco noto per le sue canzoni in dialetto lagheè, tremezzino, nelle quali traspare un animo poetico e un
anticonformismo.
RICORRENZE:
30 anni dalla scomparsa di Eduardo de Filippo (31 Ottobre 1984).
La Grande Magia
Paola Fulciniti, Alessandra D’Ambrosio, Carmen Annibale, Lydia Giordano, Massimi De Matteo, Antonio D’Avino, Daniele
Marino, Gianni Cannavacciuolo, Nicola Di Pinto, Giulia Pica, Luca De Filippo, Carolina Rosi, Giovanna Allocca.
Bicentenario della nascita di Richard Wagner
Wagner Cirkus
Federica Falasconi, Carlo Tenan, Federico Grazzini, Giorgio Finamore, Pietro traldi, Sonia Ciani.
10 anni dalla scomparsa di Giorgio Gaber
Gaber se fosse Gaber
Andrea Scanzi.
Tavola rotonda con la partecipazione di Philippe Daverio
Stefano Accorsi, Marco Baliani.
Enzo Iacchetti, Marco Columbro.
Giuseppe Guin, Marco Fusi, Mariella Sanvito, Momir Novakovic, Maurizio Aliffi, Valerio Della Fonte.
Filippo Timi, Umberto Petranca, Alexandre Styker, Marina Rocco, Elena Lietti, Lucia Mascino, Roberto Laureri, Matteo De Blasio,
Fulvio Accogli.
Paolo Bonacelli, Giovanna Rossi, Gaia Insegna, Zenia Bevitori, Carlo Simoni, Massimo Nicolini, Libero Sansavini, Fabrizio
Mortarelli, Roberto Tesconi, Maurizio Ranieri, Riccardo Zini, Patrizia Milani.
Alessandro Haber, Maria Ariis, Pietro Micci, Roberto Trifirò.
Franco Branciaroli, Tommaso Cardarelli, Lisa Galantini, Melania Giglio, Daniele Griggio, Giorgio Lanza, Valentina Violo.
Federica Fracassi.
Maurizio Colombi e regia di Teo Teocoli.
Mattia Fabris, Jacopo Bicocchi.
Per regia, testi e progetti: Isa Traversi, Mario Bianchi, Stefano Andreoli, Renzo Martinelli
Tanti poi gli artisti che, pur non essendo elencati nei programmi della lirica e prosa, negli ultimi anni hanno lavorato al
Sociale. Tra essi è impossibile non ricordare Oriella Dorella, Giovanni Allevi, Fiorella Mannoia, Elisa, Lucio Dalla, Angelo
Branduardi, Paolo Conte, Dario Fo, Franca Rame, Roberto Vecchioni, Claudio Baglioni e il comasco Davide Van de Sfroos.
207
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Musicals
2003
On Broadway all the jazz di Andrè De La Roche
Con Andrè De La Roche
2003-04
Rodolfo Valentino di Harol Trot
Raffaele Paganini
The Full Monty di Terrence McNally
Roberto Bani, Jerry Macaluso, Bob Messini, Dave Bukatinsky.
Con la partecipazione di Miranda Martino. Regia di Gigi Proietti
Victor Victoria di Blake Edwards
Matilde Brandi, Paolo Ferrari, Gianni Nazzaro, Justine Mattera. Regia di Claudio Insegna
Orco Loco. Fiaba metropolitana di Andrea G. Pinketts
Francesco Baccini
2004-05
Gian Burrasca. Musica di Nino Rota.Adattamento di Giovanni Bertelli.
Marco Morandi, Giacomo Valenti, Dora Romano, Corinne Bonuglia, Chiara Rivoli, Michele Radice, Cristina Maccà, Roberto
Capitani, Angelica Dettori.
Fame, saranno famosi. Da un’idea di David De Silv.
Banilo Brugia, Stefania Fratepietro, Stefano Di Gaggi, Teka Kanga, Marta Belloni, Francesca Nerozzi, Serafina Frassica, Beatrice
Mondin, Mauro Bonaffini, Raffaele Kohler, Moncia Small. M. Grazia Valentino, Bruno Fornasari, Eyal Lerner, Emily Angelillo.
2007-08
Grease di Jim Jacobs e Warren Casey. Regia Di Federico Bellone
2008-09
Hair- the tribal love rock musical Coreografie: David Parsons
Regia: Giampietro Solari.. Direzione musicale: Elisa.
Peter Pan Regia: Maurizio Colombi. Coreografie: Gillian Bruce, Chiara Valli.
Musiche:Edoardo Bennato.
A Chorus Line di Michael Bennett
Regia: Baayork Lee, Saverio Marconi. Coreografie: Baayork Lee.
2009-10
Robin Hood di Beppe Dati
Manuel Frattini, Valeria Monetti.
Poveri ma belli. Di Massimiliano Bruno, Edoardo Falcone.Regia di Massimo Ranieri.
Bianca Guaccero, Antonello Angiolillo, Michele Canfora, Emy Bergamo, Francdesca Colapietro, Walter 2009Palamenga, Maurizio Semeraro, Roberto Bani.
2010-11
Alice nel Paese Delle meraviglie da un’idea di Enrico Botta e Annalisa Benedetti.
2011-12
Aladin Il musical di Stefano D’Orazio
2012-13
Shrek Il musical. Regia Ned Gruji, Claudio Insegno
The Full Monty. Musica di David Yazbek
2013-14
Caldo Heidi Regia di Maurizio Colombi. Musiche di Giovanni Maria Lori.
A Qualcuno Piace di Peter Stone, Jule Styne, Bob Merrill.
208
Ricerca
1813-2013
CINEMA
Le proiezioni cinematografiche, iniziate ai primi del Novecento, proseguirono abbastanza regolarmente
fino alla seconda metà degli anni sessanta. Cessarono e ci fu un tentativo di ripresa.
Nel 1992 la proprietà non rinnovò la concessione alla società milanese che curava la programmazione.
Ora
2011 Teatro Sociale Sala Pasta. Curatore Mario Bianchi
Il Pianeta Proibito di Fred McLeod Wilcox (1956)
Il Pranzo di Babette di Gabriel Axel
Allonsanfan- Il Risorgimento a Villa Amalia di Erba. Di Paolo e Vittorio Taviani (1974)
2011 Teatro Sociale Sala Bianca. Il Cinema In Camicia Rossa
I Mille 1912
Il Piccolo Garibaldino 1909
Il Cinema in Camicia Rossa 2007
2013 - 2014 Il Cinema va a Teatro. Per i lunedì del cinema. Curatore Alberto Cano
Fellini Satyricon
Vogliamo Vivere
Una fragile Armonia
The Rocky Horror Picture Show
The Grandmaster
Le Notti Bianche
209
di Federico Fellini
di Ernest Lubitsch
di Yaron Ziberman
di Jim Sharman
di Wong Kar-Wai
di Luchino Visconti
Italia 1969
Stati Uniti 1942
Stati Uniti 2012
Gran Bretagna/Stati Uniti 1975
Hong Kong 2013
Italia 1957
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
210
Ricerca
1813-2013
I PRESIDENTI
211
1813
1893
Gian Pietro Porro
Alberto Clerici
1909
1913
1933
1942
1945
1960
1961
1979
1985
1996
1999
Giuseppe Scalini
Arturo Stucchi
Luigi Braghenti
Luigi Aliverti
Eugenio Rosasco
Giovanni Veronesi
Gilberto Bosisio
Ulrico Bellasi
Mario Orlandoni
Attilio Shiavetti
Enrico Collina
2000
Francesco Peronese
2002
Francesco Peronese Presidente Palchettisti (La proprietà)
Bruno Dal Bon
Presidente Teatro Sociale As.Li.Co. (La gestione)
2008
Francesco Peronese Presidente Palchettisti
Carlo Perucchetti
Presidente Teatro Sociale As.Li.Co.
2009
Francesco Peronese Presidente Palchettisti
Barbara Minghetti Presidente Teatro Sociale As.Li.Co.
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
212
Ricerca
È proprio il Teatro,
con la sua magia incantatoria e coinvolgente,
con la sua riflessione profonda e condivisa,
con la sua capacità di vedere con occhi
diversi, e magari anche più saggi e tranquilli,
la vita che attraversiamo.
Barbara Minghetti, presidente dell’As.Li.Co-Teatro Sociale,
nella presentazione della Stagione Notte 2012/13
213
1813-2013
Il “Teatro Sociale” di Como - Duecento anni di storia
1813-2013
Bibliografia
Presentazione della stagione lirica del Sociale Anno: 1924-34-58-61 Biblioteca Comunale di Como
Presentazione della stagione lirica del Sociale Anno: 1937-51-59-60-61-63-64-65-66-67-68-69-70-71-75-76-77-7879-80-82-83-88-89-90-91-92-93-94-95-96-97-98-99-2000-2001. Biblioteca Palchettisti del Teatro Sociale di Como.
Musica e Musicisti. Il Teatro Sociale di Como 1904 Opuscolo 3568- Dolz e Brusch versi dialettali.
Biblioteca Comunale di Como
Musica e Musicisti. Il Teatro Sociale di Como 1908 Biblioteca Comunale di Como
Castelli Basiliche e Ville 1991
Como e la sua convalle 1975 di Matteo Gianoncelli
Famiglie varie- Coduri Archivio di StatoOttantanni di vita del Teatro Sociale Scrive Angelo Luzzani e Ugo Barbaglia. Biblioteca Comunale di Como
Teatro Sociale di Como- centocinquantanni Seveso- Pagnoni- Pozzali
Biblioteca Comunale di Como. Scrive Venosto Lucati
Como e la sua storia 1993- 1994 Cani-Monizza.
Gaetano Perti- busta 4983 Atto 331 Archivio di Stato-Como
Broletto gennaio 1935 Biblioteca Comunale di Como
Ricordi Storici. Raccolti e pubblicati per cura del Comizio Comense dei Veterani.
1898 Innocenzo Regazzoni
La Provincia 21 Ottobre 1988
L’Ordine 29-11-1892
L’Ordine 6-10-1894
L’Ordine numero speciale 1879-1979
Corriere del Lario 6-11-1875
Il Corriere della sera 10-10-2012
Il Carnevale a Como Biblioteca Palchettisti. Teatro Sociale di Como
Vita teatrale in Lombardia: l’opera e il balletto 1982
Da Dietro le quinte 2008 di Valeria Villa- scrive Pier Luigi Ciapparelli
Informazioni Web per:
Canonica
Wikipendia per foto Cosima Liszt
Sito As.Li.Co.
Balletto.net
Musicisti celebri
Giuditta Pasta e i suoi tempi 1935 Maria Ferranti nob. Giulini Biblioteca Comunale di Como
Arte-Letteratura- Società 1988 di Luciano Caramel. Scrive Ruggero Pini- Scrive Maurizio Padoan
Il teatro Sociale di Como nel corso del tempo 1988
La Società del Casino di Como nel suo primo Centenario 1921 Enrico Piadeni
Primati e singolarità della provincia lariana Enrico Lecci
Como e il Teatro Socialestagione del carnovale 1908-1909 Biblioteca Comunale di Como
Como e il Teatro Sociale 1908-1914 Biblioteca Comunale di Como
Ottocento da Canova al quarto Stato Mostra 2008 Scuderie del Quirinale-Roma
Fra le quinte del Sociale1919 Casa musicale Baragiola e Zeppi – Biblioteca Comunale di Como
Relazione ai Sig. Palchettisti sulla gestione cinematografica al Teatro Sociale 1932 Biblioteca Comunale di Como.
Molta documentazione ( fino al 2001) proviene dall’ Archivio Palchettisti Teatro Sociale.
Dal 2002 in poi proviene dall’ Archivio Teatro Sociale-As.Li.Co.
214
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La vita del Sociale - Teatro Sociale di Como