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CONDIZIONI D'ÁBBONAMENTO
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1 anno
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6
mesi
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.3 mesi
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12&000
P^r íe pNfóvincÍ3 1 anno
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P\r le provincie 6 mesi ....
4j>00o
P er le provincie 3 mesi
Un numero separato ÍOO rs-
V TA L IA
GLI ABBONAMENTI delíe provincie si ricevono mediante 1'invio di
lettere raccomandate con dichiarazione
di valore alFindiriizo dell7ra//<í.
Per _jennunzi, dirigersi alFatnminis tra zione di questo giornale.
Non si restituiscono gli originali.
Un numero arrctrato SOO rs.AMMINISTRAZIONE :
DIREZIONE :
75 - RUA
N. IA
Rio Janeiro, 17 Dicembre 1887
Ànao IV
GONÇALVES DIAS
75
75
ESCE OGNI
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SABATO
c&ffi.uomo onesto ogni paese è pátria.
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j\\ NOSTRI ABBONATI
Prcghiamo i nostra gentêlrssimi
abbonati a mèttersi in regula coi
loro ablíonamenti seaduti o a
seadere colTaiino corrente, onde
chiurAmministrazionc possa
spee
dere con esattezza i conti
dire regolarmente il jpornale.
ítaccoinaiiíEiamo ai nostri associais di aVyertire con tutta soílecitudioe degli eyeint.uali cambiamenti di residcnza onde il
giornale possa loa-o peryenire
con regolarità.
AI NÕSTRT COLLEGHI DELLA
STAMPA D'1TALIA
Raceonfandiamo ai noslri onorevoli colltíghi della stampa italiana a
volerci fare le rirnesse dei giórnali
sufficientemente affraneati , onde
non obbligarci al pagamento di una
pesantissima sopratassa.
La Direzione.
Rio
Janeiro, 17'Dicembre 18S7.
PROTEZIONE
ali' emigrazione italiana
II diseorso della corona pronunziato da
S M il Re ali'apertura dei Parlamento, il
16 dei p. p. mese, ha risveglialo nel cuot e
degli italiani residenti nlPestero, speranzze
lusinghiere d'un migliore avveniro.
Se é vero che parda di re simbolizza non
solo una promessa ma uri'õbbligàziòné contratta davanti ad una nazione, le nostre
speranze d-vono essere piü che fondate,e
ce ne rallegriamo di cuore.
Umberto e il suo governo compresero
finalmente che Ia vita italiana non palpita
soltanto fra i limitati confini delFAlpi,
delFAdriatico e dei Tirreno.
Piü d'un milione dütaliani disseminati
nel mondo non potev-i essere dimenlicato
da un monarca che Ia sua vita stessa ha
esposto tante volte, nei campi'di battaglia
o fra lo infátte pareti deliu -nfermerie pel
sollievo dei suoi sudditi. di cui é piü padre
clie Re.
Anche gl'italiaoi all'estero devono vivere
delia vita delia fiaz ione ; anzi per questi
l"amor patnotti.&o é piü intenso, perchè Ia
distanza che ^*v separa dal pátrio lido, al
coútatto coi pOpoli d'altre nüzioni, larivalità istintiv.a li-rende piü enlusiasti delle
glorie dei paese, li rende piú sensibili alie
sventure nazioonli.
Facciamo astrazione però di questa poetica comunione di pensieri, di queslo paipito ineffabile che sentono gli italiani nel
ricordaro Ia pátria. Altri vincoli esistono
che dovrebbero essere approfittati per rendere 1'operoso italiano àlKestero un elemento di progresso per Ia pátria sua.
Uubbiamo deplorare anzituttó non es
sere 1'mdust ia italiana, cosi riorérite og• gidi, conosciuta dovuiamente al Brasile. I
vapori itiliani vengono carichi d'emigranti,
ma se fossimo ad ésaminiire le stive rli
lantipiroscali, le vedremmo vuote di mercê:
tutfal piü qualche cassa di roaccheroni,
poche botti divino, alcuni oggetti di scultura o di arte, pochissimi tessuti di seta...
mentre possiarno vantarci che Milano è il
primo centro serico dei mondo, il Piemonte
Je Puglie, Ia Sicilia i paesi vinieoii piú
produttivi, che non hanno rivali in parte
nessuna le vetrerie di Venezia.le stoviglie di
Eaeuza, i cappelli di paglia di Firenze, i
-qi. lavori iu ágata od alabastro di Volterra,
in\ quelli di corallo in Napoli. e cosi via.
Mille altre industrie che 1'ltalia già non '
(
ha p'ü bisogno d*importare dali' estero.
perchò da 25 anni in qua ha dimostratodi
super/<j/e da se, non solo politicamente, ma
anche industrialmente, potrebbero gareggiare qui al Brasile colle importazioni francesi, inglesi e tedesche. Qual é il motivo
per cui le migliai" d'Italiani sparsi in quesfimpero non possono dare uno sbocco alie
innumerevoli industrio italiano ? Percbé
il commercio non vi é ancor bene incamminato : perchè i negozinnti italiani h1 Brasile non si sono ancora uniti in corporazione
e ad imita7Íone dei negozianti di Buenos
Ayres, Tünisi, Tripoli, ecc, per fondare delle
cnmere di commercio ; perchè i diritti di
dognnn. per certe industrie italiano sono
assai onerosi, e per molte altre ragioni.
Al governo italiano incombe quindi il
dovere di tutelare le sue. industrie e dar
loro uno sbocco vantaggioso in queste parti
d'America.
L'idea delle cosi deite esposizioni galleggianti. messa in pratica, e favorevoli trattn.fi di commercio conchiusi fra i due paesi;
olterrebbero certamente un risultato efficace.
In altro punto dei diseorso. Re Umberto
raceomanda al Parlamento 1'educazione dei1'adolescenza. con queste savie paroie :
« Noi dobbiamo infondere nella crescente
genernzione tale un senso di onore, di patriotismo, di generositá. che basti, anche
senza le minaccie dei codici, n. volgere in
bene Ia corrente delle umane passioni. »
I figli degli italiani alFestero devono esser purê compresi nei patriotlici intenti
dei nostro Re, perchè essi purê fanno parte
delia genernzione che Umberto si ripromette onorata. patriottica, ge.nerosa, atta
a tener alio sempre e in ogni luogo il vessillo italiano.
Sounle, quindi, occorrono anche qui allfesterq per Ia nostra crescente gioventú
;
seuole ove si parli e si insegni 1'armonioso
idioma dei nostro paese, ove si appreridi Ia
nostra storia gloriosa, ove si infondi vivo
e sublime il sentimento di pátria.
Pensi il governo a sussidiare le scuole
che alcuni generosi, con sacrifício di tempo
edi denaro, stanno findando in Rio Janeiro
ealtrnve: sia questa istruzione gratuita
e piuttosto nelle ore serali per non obbligare gli alunni a trascurare il lavoro, e
deleghi purê il governo un. ispettore
per
fiscalizzare se i suoi ausilii sono bene impiegati.
Ecco ció che speriamo dal governo italiano. Trovasi attualmente alia testa della
legazione italiana al Brasile, J*onor. sig.
Marluscelli che ultimamente, assistendo a
diverse inaugurazioni di ferrovie, ha dimostrato volersi seriamente interessa re
delia sorte dei nostri connazionali nelle
colonie agricole. Pensi anche alio sviluppo
morale ed inrlustriale della colônia, e dará
prova cosi d'inte.rpretare.degnamente le pa
triotiche intenzioni dei nostro magnânimo
Re, ne! diseorso delia corona.
Non piü schiavi al Brasile
LA LIBERA PÁULICEA
¦cano nelle fazendas. Per ottenere questo
rÍRultato non basta Ia promessa della liberta
e deVsalario : occorrono altre condizioni di
lavoro, per noi» considerare i lavoratori come semplici maechine. Lodo il go-ieroso
movimento liberatore d'iniziativa particolare; lodo gli abolizionisti sinceri, e termino
dicendo che Ia schiavitü in quel giorno ricevette un colpo mortale.
Fece seguito al suo diseorso Ia proposta
dei Sig. Campos Salles, dicendo clm 1'iinfco
mezzo d'organizzare il lavoro è ia liberta
immediata ed incondizionale.
II Sig. Augusto dfi Queiroz combatiè tale
proposta, proponendo in sua vece Ia liberta
Jfjo-1 f schiavi nello spazio d'un anno.
Replico il sen. Antônio Prado, adducendo ragioni per 1'innccettabilità delle due
proposte. La propaganda delTAssociazione
si dovrebbe conformare nlle esigenze dello
spirito pubblicò; ma Ia società non è potere
pubblicò per poter decretare una si importante riforma.
II Sig. Martinho Prado .'unior dichiarò di
liberare i suoi schiavi durante Fanno.1888.
Fu poi sospesa Ia seduta, firmando nei libri delia società come aderenti, 200 soei,
rappresentando piú di 6000 schiavi,compromottendosi a liberarli nel termine massimo
di 3 anni.
Furono discussi diversi argomenti circa
1'immigrazione stranierae Ia trasformazione
d«l lavoro, e di ció ci oecuperemo nel próssimo numero.
GL' ITALIANI IN ÁFRICA
Apriamo oggi questa sezione, amenizzandoía coi versi delia poetessa Maria Bargoni, di Cremona, dedicato ai volontari
d'Africa.
Ite in nome d'Italia ! Armi ed onore
Al vostro brâccip afiada e al vostro core.
Contro una gente ignobile e fe*oce
Vi arfida il tricolore
Ed il candor della Sabauda erbee.
Ite, o gagliardi dal gentile aspetto ;
Vattende un triste campo benedetto ;
F' un fatal cimitero glorioso
Airitalia diletto,
Dove i morti non trovano riposo.
In nome delTltalia, o forti, anda te ;
E quegli eroi caduti vendicate ;
Quiete iroveran Fossa dolenti
Alia Pátria sacrate,
Sotto il suolo di Dogali giacenti.
Piombate su Ia vil gente inumana
Che a Dogali tradi Farrae italiana.
Fremenli. inesorabili piombate
Sovra Forda africana
Ed in nome d'Italia Fannientate I
Hadgambara, capo abissino, che partecipó al fatto di Dogali sotto Ras Aluía, e
disèrtó nelFagoslo scorso, recandosi a Massaua, opero una razzia da Assus al nord di
Ailet, predando alcune centinaia di capi di
bestianie, e uccidendo parecchi abissini.
Si confermà che Ras Aluía giunse alFAsmara assieme a Rastragos, mandatogli dal
Ad ogni straniero, ad ogn: buon patriota Negu«, il
qu-Ue, dicesi, lasció Debra-Tabrasiliano, devono essere. riuscite care le bor, recandosi
a Makallé.
notizie che ieri giunsero da S. Paolo a que- . íU
Nicopulo fu sfrattato da Mas'
greco
sta capitaíe.
saua.
Queste nolizie echeggiando in Europa,
non possono a meno di far rialzare il Brasile di molti gradini sal Panteon della ciGiungeva a Massaua il 10 Novembre il
viltà delle nazioni mondiali, perchè fino ad piroscafo Gottardo delia Navigaziooe Geora fu tenuto quasi sempre al basso, scon- neralelteliana,col generale, Gene il secondo
tando amaramente il delitto della genera- battagliône deí primo cacciatori, una battezione passatn, simboli7z»to"daIla scniavtü. ria dei corpo speciale.
II principio delia fine di questa pVga fu
I..e tiuppe dei Gottardo e. deli-Archimede
inaugurato sotto il ministero DMntas3 anni aeeampano al sud dei villaggio di Otumb».
"r sono: sembra che Ia fine ambita si apIi generale Geuè nbita provvisoriamente
prossimi a grandi passi e che Ia província a Monkullo.
di S. Paolo vogl.ia a.vere Ia gloria di raccoglierla e farno dono al Brasile, al mondo,'
c>me pec.no, come prova deila sua virlú.
La R forma annunzia che Ras Aluía
dfil suo amore al progresso.
eólia suu gente si sarebbe mosso dalFAOnore alia magnânima prjvincia di S. smara, dingendosi verso Gura, o lascianPaulo!
dovi suo zio Kantibkefa con 200 uomini.
II giorno 15 corrente si inauguro in S.
Ras Aluía avrebbe abbandonato 1'Asmara
Paolo 1'Associadone Liberatrice, presieduta a causa della penúria dei viveri. Appena
dal marchese dos Três Rios, trovandovisi giunto a Gura invitò gli arabi di Akul.jpresenti innumerevoli persone di tutte le kuzzi di portargli delbestiame.
classi sociali.
II negus avrebbe spedito Deggiathages
Leader deli'Assemblea, che si riuni nel con nuove truppe perchè Ras Aluía non
teatro S. José, fu il senatore Antônio Prado. crede poter rerislere alie truppe italiane.
Svolse il programma della società: liberta
degli schiavi nel massimo termine di 3 anni, e garanzia ai lavoratori che li sostitui¥»a lettera da Massaua al Pungolo di
Milano annunzia che lo tribü Dervich, informate della_ spedizione italiana, sembrano disposto àd approfittarne proseguendo
con maggior energia Ia guerra contro FAbissinia.
II Negus ha doniandato soldati al Re
dello Scioa. il quale ha risposto che güene
manderá quando potrà, ma ora e iinpegnato
nelFHarrir per sedare parcechie ribeilioni
e quindi non ha truppe disponibili.
Quantunque non si creda che il Negus
si decida a fare súbito concessioni alFItalia,
in Massaua non si pensa ancora seriamente
ad una guerra e si ritiene che tutto debba
finire in una purê e semplice dimostrazione
militare.
Però il fornitore Andreoli fu avvertito
di tenersi pronlo.dal 20 Novembre,a furniregiornalmente 500'» chilogrammi di carne
anche fuori di Massaua.
11 Comando italiano ha accordato una
sovvenzione mensile di 500 tallenaDebeb.
.,-
La Riforma pubbliça una corrispondenza
da Tripoli, in cui si dice che il governoTu-co dovrebbe volgere il suo sguardo a
quanto da trDppo lungo tempo suecede iu
Tripohtania, e far comprendeie ai suoi
funzionari che é giunta 1'ora di considerare
in modo un po' diverso gli interesui italiani,.
interpretando in tal modo le eque intenzioni dei Sultano.
II giorno 8 novembre giunse a Massaua
il trasporto «America» col genernleSan Marzano ed il suo stato maggiore.
II generale Saletta si reco sub.to ad ossequiarlo.
II San Marzano, aísumendo il comando in
capo, ha diretto un ordine dei giorno alie
truppe ed un manifesto alia colônia.
Eceo Fordine dei giorão:
«Ufficiali. sott'ufficiali, caporali e soldati I»
Chiamato a rapo dei corpo di spedizione e
alia" direzione degli affari della colônia, pssumo oggi le funzioni e Ia carica iifndatami.
II governo per tutelare i diritti deli' Italia
in questo regioni di fronte a qualsiasi pretesa, concentra un-forte corpo di spedizione..
Sapremo corrispondere alia fiducia di S. M.
il Re e della pátria. Me no assicura Ia prova
data dalle truppe che qui si trovano e che
seppero mantop.erè alto il loro morale in
momenti difflcili e buono è lo spirito cui
furono animate le truppe provenienti dal1'Italia.
Ufficiali, sotl'ufficiali, caporali e soldati I
Qualunque siano gli eventi cui andiamo incontro, con fido che ognuno fará sempre e dovunque il próprio dovere.
Firmato: Di San Marza.no.
II manifesto alia colônia è dei seguente
tenore:
II governo di S. M. il Re per far vale re
i diiitti deli' Italia in queste regioni contro
qualsiasi pretesa e per dimostrare oceorrendo non solo il valore già ben noto, ma ia
possanza delle armi delFItalia, concentra a
Massaua un forte corpo di spedizione. Col
c.imando delle truppe S. M. il Re rni affida
anche. Ia direzione delia colônia. Mi dedicherò agli interessi di questa.
II fatto che imponenti forzo qui sono concentrale dimostra oramai V Italia guardare
con amore queste regioni e molto interessarsi dei loro avvenire.
Ogni legittimo interesse e V onesto comrnereio avranno Ia certezza di essere efficacemente tutelati. Le tnbú amiche che si
raggruppano attorno alia gloriosa bandiera
italiana possono aver fede nella nostra valida protezione.
Firmato : Di San Marzano.
Quest' ordine dei giorno produsse un' eccellente impressione.
Venne pubblicato un altro ordine dei giorno dello stesso generale, nel quale si fanno
gli elogi dei generale Saletta pei servigi resi
in momenti difficili e per Io zelo spiegato
nel pfedisporré Farrivo della spedizione.
II generale di San Marzano ricevette i notabili della colônia europea, gli índigeni &
gli impiegati civili. Ebbe paroie di squisita
cortesia per tutti.
Lodo gli impiegati per i servizi resi, e li
conforto a continuare.
Disse ai notabili, che il Governo manda
un forte corpo di spedizione ; ma lo stato
attuale non è colpa delFItalia, e confida che
cessate le condizioni precarie dei momento,
il commercio di Massaua si svilupperà.
!•
\
*
'¦*
L' I T A. L I A
Marzaüü Grimaldi a provvcdcre per 1'ímpianto di
Le parole dei generale di San
uaa succursale di qualche banca a Masimpressione.
produssero gratíssima
saua, aumentando ogni giorno le tran-azioni commereiali e diventando troppo complicato il servizio dei vaglia postali.
Íl -Pnerale di San Marzano ha pubblicato
ilLoche
dice
cui
un Cn.do militare. in
dl pubbl ca
Snd«nte in capo, per motm
La «Riforraa» narra che Tambasciatore
stranieoani
ad
'dipensicurezzn. potra iugiungere
e
di Francia essendosi voluto interporre a farô che pJsw « r sieda a Massaua dal ter- vore di
da Ma?quel Nicolopolus sfrattato di non
de'i.7..- di uMJire immraedmtà mente di
rispose
guer- saua, l'onorevole Crispi gli
riiurin <-bft fu dichiárato m istato
delia branfrontiera.
potere accettare 1'intromissione
alia
ra e di ínrlo condurre
aüambaeciatore
egazioni
di
sp
dare
ordine
cia.
né
i"o «ir.tni^ro non obbedienle ali'
di
ritorna sen- francese essendo vi a Roma un ministro
espui-Vrie. o che. dopo espumo
a
Mas.
,
va .1 pe: messo deli' Autorità md.tare Consi- Grécia.
Greci residenti a Massaua si trovano
<aua o dipendetize, si ttadurra sotto
cárcere da nerò sotto 1h protezione dei Consolato franelio di guerra c si punira coi
d altra cese. non esseudovi a Massaua un Console
uno a sei mesi. senza pregiud.zio
reati. Greco.
altri
commessi
pene, qualora avesse
II Comitato centrale delia CrocedeiRossa
una
formata
maverrà
«Trbona»
la
Seconda
decise di spédire in Assab una parte
nuegaal
a
con
África,
spedito
1?
gia
nuova briga ia per
re- leriale per uso infermeria
di
di
sistema
stesso
determinato
e
collo
avrebbe
mero di uomini
Massaua. II governo
le «Itça^. .
terui,
clutamento"ehe fu seguito per
Inviarein Assab gli ammalati e i tavoreoa
Nai
si
costiiuirebbe
cuma piu
La nuova brigata
ogni eve- nvendo riconosciuto quel
1,. e vi starebbe di riserva per
vole per i convalescenli.
nienza.
AhiII «Diritto» ha da Massaua che Ras
lettera dei
tunche
cio
di
É pcrvenuta dallo Scioa unae detto
ene i. la é íhformàto minutamente
capitano V.scard. nella qualedi attaccarre le no gli italiani a Massiua.
e li
Negus imporrà a Meneí.k
Ecrli riceve regolarmente i giornali
ricuseravalore
dei
tSppe itaiiarie, ma che Uehelik
informa
lettere trasmette al Negus; s"
A questo propósito si attendono
[moita
dei nostri comaudauti ; dimostra
dal conte Antonelli.
<tima per la cavàlleria, sprezza la fantena ,
i cannoni
esercita i suoi soldati ad assaltare
¦,„?+„,.«-.
toglierceli.
di
sperando
1! giorno 11 novembre è partito da-NapoAtm-.i.
1
La sua tatticá consisterá nel combattere
truppe
di
per
séagHonè
cavaili il terzo
e nelle vi in ordine sparso ; percíó la nostra
Malgrado la pioggia sul molo
servigi.
u.ia leria pptra reridereiimportanti
cim-nze deli' Arsenale s era accalcata
folia, che sal atava i partenti.
"í
enorme
tra«porti erano il «Sing»pore. il beces.a,
Alio stesso giornale lelegrafasie purê
giuina
jl Sirio; I' Orione e il Romn», cheJ«"barcaU car- da Massaua che la missione inglese
ora
trovasi
rono 3800 roilitari. 508 q*:adrupedi„
Aluía
Ras
il
che
e
ali?Asmara.
che
ma
ri d* artiglieria e 127 casse cartuece.
presto
alia testa di 5000 uomini
S* imbarcaváno purê il generalee ilçoman"Vn^nini.
magManfredi
oante di brigata Gagni,
gHHab,beiMo»sa™,
<*iore
generale Giordani.
abissini di íai emagli
impossibile
8
dono
convetutte
Le autorità di Napoli erano
difelta di viven pe.
Aluía
Ras
z.e. perciò
nute uellafsenale a salutare í partenti.
. . „¦ ,.or
genera e 1'esercito.
Cerano fammiraglio Acton, il colone
armi e mumzion. per
molte
ebbe
lo
II
Négus
il
Cdi
U
Bertolé. il generale Avogaaro.
Obok e Tagiura. nonostante
mili- la via
Forstèr voi Billau, il colonello adetto e U blocco tsercitaíò dalle nostre navi.
tare alPambasciata Austro-Unganca, magmaggiore Tungeibrecht dello stato
mihtare allambaNapoli
gibre prussiano, addetto
II ^iorno 16 novembre parti va da truppe
delle
sciata germânica. (listanza per M°assaua 1'ultimo scaglione
Lgadi.
5 piroscafi sono partiti a poça
era d'Africa, suirpírocaô «Faro, Soluuto.
uno oairaltro e lo spirito delle truppe
Margherita.»
Regina
Egittoe
16DU
eccellente.
11 totale dei soldati imbarcati era di vetto200
quadrupedi,
123 umziali oltre
niatenali
da guerra.
munizioni
vaglie,
imbarcatosi
truppe
II primo scaglione di
fer/oviari.
col generale Gene a bordo dei piroscafiArdelia
chimede. Gottardo. Sumatra, Polcevera feliceNavigázione Generale, era arnvato
mente a Massaua.
A CAVALLO E Dl GALOPPO
Fece ottima impressione sugli indigeni
1'efficace e sincera protezione accordata loro
dallltalia contro il commercio degli schiavi.
Essendosi recata la Cariddi nella baia di
Hanfila, due schiavi salirono a bordo, chiedendo la liberta sotto la protezione delia
bandiera italiana, e fu loro concessa. nonostante 1'opposizione dei loro padroni.
Ras Hagor non é giunto ad Asmara. Si
è fermato a Gura, facendo mantenere i suoi
soldati dalle tribú locali, che sono malcontente degli Abissini.
Ras Aluía prosegui per Asmara.
II generale Di San Marzano ha visitato i
forni di Otumlo e Abdel-Kader.
Uu telegramma da Roma ai giornali inseritto
glesi dice che la regina Vitloria ha
intervento
un
impossibile
al Negus essere
diplomático, dopo gli ultimi avveniménti,
nella questione fra 1'Abissinia e 1'ltalia.
II «Morning Post» dice che il testo di questa lettera, stato trasmesso da un corrispondente di Aden, è puramente congetturale. In Inghilterra tutti capiscono che
una soluzione pacifica non è possibile finchô 1'ltalia non abbia avuto soddisfazione
delFodioso massacro dei suoi 500 soldati
periti a Dogali.
« E' certamente da deplorarsi che la missione inglese non abbia scello un altro momento per recarsi alia capitale dell'Abissinia.
« II generale di San Marzano é appena
arrivato a Massaua, dove sara seguito da
considerevoli rinforzi. 11 período delia azione militare si avvicina, nè si puó pretendere che il commaudante italiano aspelti la
risposta dei Negus.
« Gli avveniménti possono modificare i
progetti dei governo italiano, ma finora appare fuori di dubbio che la spedizione non
ba per scopo la conquista deü'Ahissinia,
ma semplicemente una rivincita per 1'onore
•delia bandiera italiana, e il sicuro possesso
dei territori oecupati, che non appartengono
al Negus. »
Nello stesso articolo il giornale inglese fa
cenno delia presenza di aleuni cosaechi in
Abissinia, ma aggiunge che il governo italiano non é disposto a dará a questo fatto
•alcuna importanza.
L'on. Bertolé Viale ha pregato il ministro
No. Varias infame e sen^a cuore, noi non
venderemo.il nostro cavallo, ámmesso purê
che nemmeno uno dei nostri setlecento ritardarii. non mandasse pagare quello che
-dWJtalia sacrosantamente è dovutu; no. malifiosissimo e mordacissimo, e inyidipsissimo
Varias, noi non iasceremo di andãre a cavallo e di galoppo, dato purê, fe non concesso) che il sensu morale sia talmente generalmente pervertito, da far si che tutti i settecento eroi che ci devono, non abbiano nepmandmo a
pur 1'ombra di coscenza e non che é di Ceno-.)
Cesare, fche siamo
quello
sare, e a Dio (che é ii papa) queijo che é
dei papa, che, vicéversa poi. noi é di Dio.
No, credilo Varias, non polremo, se sara
seritto nel lii.ro dei destino, rnorire di miseria; monre.mo p^rò a cavallo e di gaíoppo.
a dispetto tuo e dt tutti gli scellerait vhe
ci vogliono male
E questo ti bj.sti. iniquo Varias, per
oggi.
Abbiamo veduta la croce, che le signore
Brasiliane mardano al papa.
E' una croce degna dei papa; e noi possiamo assicurare il mondo intero che nemmeno in fotografia Cristo non ha mai veduta uua croce co~.e questa,
Ahi se Cristo quaudo saliva il Calvário
colla pesante croce sulie spaüe, avesse potuto tirar di tasca uua croce come questa
che le buone cattoliche signore brasiliane,
mandano a S. S., Egli, Cristo, non sarebbe
di sicuro morto in croce; perché da certi
argomenti, anche i giudei d'allora si lasciavano persuadere ; e tanto é ció vero che i
giudei di adesso non si lasciano persuadere che. da argomenti come quelli messi in
croce sulla croce che le mai abbastanza lodate signore mandano al suecessore di
S. Pietro; il qual suecessore, non fa nemmen per soguo il pescatore ; ma fa il papa,
ch'e tanto buon mestiere, al cui confronto
non valgono próprio nulla i mestieri di re o
d'iaiperalore, o di presidente di repubblica.
Ah I se mi si mettesse in croce sovra
una croce come questa, che figura brillante non vi farebbe Fhk !
E' probabile che al momento in cui queste poche ma preziose righe faranno il giro
delTuniverso, il simpático Flik, si troví in
Juiz de Fora (giudice di fuori); in tal caso,
le potenzeche vorranno direttamente avere
a che fare con noi, potranno dirigèrsi alia
sopradetta localitá, ove ci troveranno sempre pronti ai loro servizii
»
Alia será precedente la nnttina in cui
Flik doveva «imbarcarsi ci trenou per «Giudice di fuori.i> un dispacci tele^raüco lo invitava fc sospendere 1' andata in quella citta,
perché 1'«obbettivoj) per cui aFlik» andava,
era, «fuori di Giudice» di fuori.
Flik.
II vescovo di Rio Janeiro
e il giubileo papale
D. Pedro de Lacerda pubblico in questi
sriorni ma breve enciclica, raccoraandando
ai fedeli la divozioni a praticãrsi per il giu
bileo papale, in cambio delle quili otíerranno molte induígenze ehe il vecchio dei
Vaticano in quesfoceasione si de_-nò prod i gare.
Fin qui sia bene. Non vogliuma ia nessun modo opporci al santiménto de; csttoliei che vogliono tribuínre aí Copo deila
Cr.stianità 1'omaggio che la fede loro isp.ra. Rispettiaruo la pietosa gara delle siírnore brasil iane che, auspice S.A. Ja Reggente, pro.moss.iro donativi per il povero
prigioniero di Roma. Troviaiuo che quei
donativi potrebbero essere impiegati in
quaicosa di piü. utile o per il Brasile o per
1'ltalia, esistendo qui molti schiavi da liberare. e in Ilalia rnolti poveri da soecorrere.
rimasti vittima dei cólera, deiTinondazioni
e dei terremoti.-.; ma non vogliamo ingenrci in affari iniziati dalle sottane nere dei
preti, e propugnati dalle sottane incoraparabilinente piú simpatiche delle gentilissime
signore e signorine deli'alta aristocrazia
brasiliana.
L'orecchiuto prelato fluminense si permette però di entrare nel campo delia nosira política interna, offeiidendo_ il nostro
sentimento nazionale, perché chi non riconosce Ruma come capitale d'Italia, non riconosce la nostra dignitá di nazione e vorrebbe ancora trasportarci nei tempi infausti
in cui i popoli italiani erano schiavi dello
straniero e dei governi teocratici.
Ecco come si esprime nella sua enciclica
il vescovo di Rio Janeiro:
« Permetta Iddio che un papa cosi illustre, cosi sábio, cosi magnânimo, cosi virtuoso e di tanto prestigio come Leone XIII,
ectn quanto prima nel godimento di quelia
sovrana ind pendera che gli appartiene di
diritto ed é mdispensabile per il Jiüero esercizio delia sua elevata missione, e per il bene
dt tutto l universo (!!!)»
No, D. Pedro de Lacerda ! non 1'hai da
avere questa soddisfazione, te i'assicuriamo
noi. Roma é intangibilel L'ha proclamalo
He Umberto, e a questa frase appiaudi tutto
solo, ma anche la
il popolo
"piü. Halianu, nun
I vescovi ed ardei
clero.
eletta
pane
deila
civèscovi stessi
penisolu viv.ítij essi
: il S. Feiice di
nazione
delia
vita
delia
purê
Napoli, ii Calabiana di Milano, e i prelati
di Venezia, di Siena, di Firenze, di Piacenza, di CremoDa, di Livorno, di Terni, e di
tante altre citià. non si commuovono, credilo, alie geremiadi vaticáne.
Roma ha troppo guadaguato nei 1" anni
di vita italiana, e il popolj romano che ritrasse tanti vantaggi dacché seutró nei godimento dei suoi dirnti», ben piü iegittimi
dei diritti di conquista di Fipino il Breve, se
ne müschia dei lameuti dei papa, o di chi
vuol essere piü papista dei papa, come
D. Pedro di Lacerda.
Si, perché crediamo che un angeio nero
dirige sempre le intenzioni dei pcnteüci
li liberaie Fio IX ebbe infeiíçemente a lato
Tesecrato Antoneiii, autore deli'invasioni
strauiere m Itália per difendere il poiere
temporale; e Leone XIII, che nelia sua encíclica deilo scorso inaggio si mostrava
propenso alia conciliazione ueflniiiva fra lo
Stau e la Chiesa, lie fu dissaaso Oal suo
nuovo segretario il cardínale Rumpolla, che
seguireoba le orma d'AutoneJli se... se. í
tempi non fossero mutati, e se ia nazione
che difese il papa dal L5-Í9 al 1870 non s'inver-^o^uasse oggi daver seritto quella brutta
pagina nella sua stona.
No, D. Pedro de Lacerda! Roma é italiana! La difendono colFarmi e col pensiero
unanime 30 milioni d'italiaui, che non peruietteranuo gia.mm.u che torni ad essere la
sede deiTi^norauza e delTuscuraütisnío!
La
salute di Benedetto
Cairoli
La aStella» di Mondovi pubblica alcune
notizie sulla salute di Benedetto Cairoli,
che va migliorando. Egli si recava il 19
novembre a Groppello, e, se il clima non
fosse giovevole, andrebbe nella riviera Ligure.
S. M. il Re. prima di partire da Monza
gli ha mandato un affettuosissimo telegramma e gli ha offerto quella delle ville Reali
che piü gli fosse stata gradita.
Ma l'ou. Cairoli, pur gratíssimo a Sua
Maestà ed a tutte le persone che gli offersero le loro ville, se si recherá in riviera
accetterá 1'ospitalità fraterna dei suo amico
e segretario nella campagna dei 1S66, il
marchese Gian Maria Cambiaso, egrégio
cittadino genovese.
II Cambiaso possiede a San Francesco
d'Albaro una bella villa, cui hanno dato
1'impronta dei loro gênio Galeazzo Alessi
e Luca Cambiaso ; ivi, nel grandioso appartamento dei piano terreno, 1'illustre
convalesoente passerí 1'inverno.
ATTRAVERSO L'ITALIA
Roma — U Papa inviò un dispaccio aí
Principe imperiale di Germania çon voti
arciveper ia sua guarig-ohej e incaricò 1'
scovo di Gênova di inviarglí giornalmente
notizie.
Le fèrrovie accorderanno speciali bitrlietti di andata e ritorno a Roma pe^ giubileo.. e concederanno Ia riduzione del_50 0[0
alie Associazioni e comitive, purchèsi corapong-mo di almeno 200 persone.
Era viva la preoccupaz'one, sia al
Quirinale, sia al Ministero, e nei circoli politici per le notizie ncevute da San Remo
riauardo Ia salute dei Principe Imperiale di
Gennãrim. Giunse infatti il Principe suo figlio. d'ordÍ!je deiTIniperatore con un dottore delia R. Casa per un consulto che doveva
tenersi daile sommíta chirurgichè ivi convenute.
Pel 3S° cómp!;;'aano dei Principe ereditario vi fu riesvimeato a Corte. Esso íu
nominaio lucgotenonte nel 5o fantena, e
venne decoratõ colle insoirn- deli' Aquila
nera pressa ta te da}i'ambàsciatoré di Germania, non chedelí'insegna dei Leone Neerjaudòse dal ministro oOianda.
13.il primo luglio al 31 scorso ottobre
10 riscossioni deli' erário presentano un aumento di 14 milioni sul corrispondente periodo dei 1886.
Gênova—II console d'Austrh-Ungheria
aottor Cario di Schorzer ha fatto dono alia
.-'cuola superiora di commercio di una importantecollezione di opere e pubblicazioni
relative ai traffici ed alie scienze geografiche.
E' morto il prof. Ferdinando De Barbieri, nato nel 1824.
Ali' Universilà fu condiscepolo ed emulo
di Goff redo Mameli
Erano eutrambi poeti e la loro fervente e
generosa gari si compose sullo scarcio deiPanno 1847; allorchè il Tirteo genovese cantò 1'inno: aFratelli d'Italia...» che divenne
tosto il canto nazionale delia rivoluziono italiana.
II De Barbieri fu un sacerdote intemerato.
Giammai egli rinnegó i suoi principii liberali; anzi segui tosto 1' evoluzione dei risorgirnento italiano ed ebbe un sincero culto
per i grandi, che conquistarono 1* indipendenza e compirono 1'unità nazionale.
La sua vita fu un apostolato continuo. ¦
11 suo potente ingegno egli adoperó e consacro tutto ad educare ed íslruire i giovani
e fu suo costante pensiero di allevare una
"•ioventú
degna delia risorta Itália.
c
L'ebbero ad insegnante il ginnasio civico,
lescuoie tecniche di Gênova, la scuola normale femininile e la scuola superiore femminile Regina Margherita.
Siraeusa — II consiglio provinciale ha
direito il seguente telegramma al Presidente dei Consiglio:
« II Consiglio provinciale riunitosi oggi
per la pnma volta in sessione straordinaria
delibera per acclamazione un voto di ossequente riconoscenza e d' ammirazione al1'Eccellenza Vostra che chiamata a reggere
le sorti delia Nazione dalla üducia dei Re
leale nulla ha obbiiato dei suo glorioso passato, dando ali' Itália un governo forte, autorevole, popolare ali' interno, ricercato e
rispcttato ali' estero. Presidente: Conte
Lan^a.
L'on. Presidente dei Consiglio ha nsposto
ringraziando, commosso, il consiglio provinciale di Siracusa.
Bologna - II Comitato esecutivo deil'Esposizione di Bologna dell'anno venturo,
alerer.do ad una proposta fatta da una ditta
di Tunno, nei primi 30 giorni delFEsposizione porrebbe suÜa torre degli Asinelli
quattro grandíosi fari elettrici.
Ogni faro possiede una luce di 12,000
candeia, quindi complessivameDte 48,000
canàeieí pari alia luce di circa 3000 fiamme
a »az, uu fascio di luce in una parola che,*
a caièoli fatti, sara superiore a tutta la
luce a gaz usata a Bologna.
L'at*uazione di questa reclame veramente
americana venne sottoposta ali-' approvazione dei Município.
Vi cenza — Togliamo dal Giornale di
Vicenja:
Una lunga leUera narra questo fattarello
che si asserisce awenuto in un paesello non
lontano da Vicenza:
11 parroco dei sito dijde incanco al campanaro di raccoglier firme sulla famosa petiziona e il campanaro compié 1'incarico
col maggior zelo.
lunga
Quando il parroco ebbe in mano la
lista, tutto gongolante si mise a leggere ai
presênti i nomi dei firmati.
Ma che é che non è? il parroco diventa a
a un trattó muto. Che cosa Taveva fermato?
_
Questa sentenza scntta tra le firme: Kede hoc mundo !
gnum meum non est
Firenze — Motiva nel giugno scorso a
Firenze Hussein Pasciá un pezzo^ grosso
che aveva il grado di generale nelPesercito
tunisino, abbandonando una sostanza che
si calcola a 18 milioni di franchi.
Aveva vissuto a lur.go a Firenze che
rifuardavacome sua pátria di adozione.
La sostanza deli' iutestato sarebbe devoluta alia Reggenza di Tunisi, ma ora saltano fuori varii pretenti aü'eredità, un
giovinotio e due ragazze.
Tutti e tre pretendono di essere figli naturali dei nababbo tunisino. Le pretese deile ragazze sono poço fondate, ma il giovi*
notto, che fu garzone al caffé Rosa, ed e
conosciuto col nome di Pietro Pasciá, nome
'.-¦':¦;
V
¦
)
I
L'1TALIA
stampa di Porto Alegre è unanime in di- ma di 409 mila dollari, circa noveconto con-che gli sarebbe stato dato quando fu por- sicurezza promettergli un'utile occupazion
chiarare
che esso si e reso incompatibile ti di reis brasiliani, o lire italíane due rniiu
caso
dall'emigrare
ovvero
dissuaderlo
tato ai trovatelli, diee di poter offrire le
verso
i
membri
dell'imporlante núcleo colo- lioui e
contrario
e
di
;
una
Hussein
quarantacinque mila.
prove di essere figlio di
3 ° Fornire soecorsi in caso di disastri o niale, ove il maleonteuto è generale.
sua cameriera, Ia quale è tuttora viContro
Ia leg-g-c di loeazione —
d'inferraità, sia durante il viaggio, sia dopo
vente.
BJnioBte e 5íe.i4»íieejiz:t — In Uru- La benemérita Societá Cenlrale d'ImmigraAnzi un avvocato di Firenze avrebbe lo sDarco;
guayana» Rio Grando dei Sud, 1'importante
4.° Muovere una guerra implacabile, mi societá italiana — Unione e Beneficen^a zione ha chiesto ali'onorevole ministro deitrovaio presso quella donna quanti docu1' agricoltura, di non dimenticarsi, a bene
menti bastano per provare Ia veritá dei- si permetta 1'espressione, ai sensali di carne ha contrattato coifarchifcetto Angelo Seio- delia causa deli' immigrazione,
di domandaumana, i quali non rifuggono dal ricorreie ca Ia costruzione di uri tdirizio ad uso deliesue
l'asserzione dei giovinotto.
re
al
Parlamento
riunione
nolla
lucri
«turpis
prossima
ai
sordidi
mezzi,
gralia»; riunioni, al prozzo di 17 mila franelii.
piü
Le altre due pretendenti reclamano Ia
Ia rivocàzioue delia legs-p di locazione di
•terza
dureligiosa
1'assistenza
5.°
Procurare
vuole
l'inil
cameriere
in quel- servigi dei 15 marzo 1879.
parte, mentre
Questa Sociela italiana è Ia
rante Ia traversata, dopo lo sbarco e nei Ia città che avra un eclifizio prima beuchò
poiché codesta
tiera eredità.
legge serve in Europa per Ia propaganda
próprio,
a
stabiluoghi
ove
andranno
emigranti
di
liPer 18 milioni vai ben Ia pena
gli
abbia digiá uu Panteon per gli associati.
eontro il Brasile.
lirsi.
tigare I
Aggiim-iiamo noi purê le nostre istanze
Zucclieri
e
viai—u'
onorevole
Rodriche
io
vorrei
In
quanto al primo punto
Napnli — L'acqua dei Serino continua 1'Associazione,
tíiiva, ministro deli' agricoltura, ha deli- a quel/e delia patriottica Assòciazione, acgo
contribuenti,
oltre
membri
ai
-a
portare mala fortuna agli abitanti di avesse ancora dei membri attivi. Le altribu- berato di aprire nell' Agosto dei prossimo cioechè Ja rivoenzione delia suddetta legge
Napoli.
zioni di questi dovrebbero essere varie e ben anuo 1888, in questa capitale, una esposizio- non sia ihdugiala.
Un grave sprofondamento si verificava distribuite.
Innanzi tutto dovrebbero fon- ne generale di zuccheri o vini dei paese. A
fin^e^rier-e B.irata «Tloes—??iamo
.giorni sono nel viço Guardiã a Borgo dare comitati in tutti i
propósito ii Centro deli'Industria e Com- informati èhe 1'ingegnare Manoel de Barata
dei
principali
porti
Sant' Antônio abate, nagionando delle vaste Regno ed anche deil'esiero, ove si imbar- mêrcio di zuechero, irivierá deliu círcòlári e Góes,
atttiale ispettore speciale di terrelesioni al palazzo che ha 1'ingresso dalla via cano
ai diversi
provincie, ed ai colonizzazione nella província di Rio Gran
gli emigranti, per riceverli, vegliarli, cotisoli deli' prpduttpri,;holíe
Pontenuovo.
Impero ali' estero, per Ia rimes- de dei
consigliarli, prottegerli, aiutarli. Altri covnrrà trasferito pnr una comraissa di çampioni ui tutte lo qusiná di zueche- sione Sud,
II danno proveniva dalla rottura di un raitati dovrebbero
nei
fondati
essere
nella
porti
província di Minas Gemes, esdi
milistradale
coliare dei tubo
ri ed il consumo ali'estero.
quaranta
sendo soslilnito nella carica di Ispetíore
- metri, per Ia condultura deli' acqua dei ove si dirige l'emigrazione italiana, per imL'espòsizioue vinícola conslerà doi cam- speciale
dfiil" ihgegnere Ghris.tiuo da Silva
pedire che ivi si rinnovitio gli rncõnyé• Serino.
nienti ed i pericoli che si incontrano troppo pioni Ui vmi Jabbricati nel paese, con tutte Guerra, attuàlo capo delia Cornmissione dí
le informazioni sulla qualitá, quautilá. va- misurazione
lâvorno — EVfinita 1'inchiesta pel fat- spesso nei porti d'imbarco. di lofcti nella ex-colunia Caxias.
•to dei mutilatori dei monumento ai marAd attuare il secondo punto occorrerebbu nela, processi di coltura, \ i.,iiicazioue a conUna S{?«o3a — A Tunisi. a Tripoli, in
ti ri livornosi, da noi raceontato a suo che J'Associazione si pouesse in relazionu servazioiie, prezzi-, çampioni delle yiti piü
Egitto,
dappértutto ove le colonie italíane
tempo.
non solo col governo italiano, ma anche coi comum ueiie i.one iu coitivazione, infurina- sono
di
un' iraportanza relativamente assai
zioui
sul
cluna,
Pare vi sia compromesso un pubblico im- varii goverui americani, per dare ali einipesizione topográfica, teminferiore
alla colônia italiana di Rio de Jaed
altri
risulfenòmihi
dei
meteoil
vendicarsi
quale per
piegato
grazione nazionale una direzione lógica e peratura, piuggio
neiro, esislono scuole, sussidiátè dal govertato delTimprestilo di denaro chiesto ad pratica, per impedire che 1 poveri couta- rologici, ecc.
La ueliberazione deli' onorevole ministro no. Sappiamo che una scuola ilalianar s'é da
un suo parente, custode dei cimitero, scris- dini, quando giungono in America,-si tro-se al medesimo
varie lettere, minaccian- vino incerti sul luogo ove recarsi e possano menta le nostre lodi, poiché dalla futura p co tempo aperta in questa capitale, e che
conta, dicono, a quest'ora, uua settantina
¦dolo.
fare una cattiva scelta, foriera di guai in- lUosua, le due industrie frutteranno iiumen- di
studenti.
. Risulta .dalPinchiesta, che nel giorno e terminabili per loro e per Ia loro povera la- si benelicii.
.
Perché,
demandiamo noi, i fondatori di
nelPora in cui H'compiò 1'atto vandalico miglia. Cosi si oiterrebbe inoltre che le
Alovimeiiío d' immigraniiti — Nel
scuola
non si fanno avanti, onde otte«egli trovavasi nel cimitero. Le lettere in nostro colonie agrleole fossero
questa
Ia
settunaua
scurs.i raliugiamento delfisola nere
piü prospere,
che il governo li appoggi in tutto quel.questione sono nelle mani deli'autoritá. meglio organizzato o muggiormente in gra- dei-Fiori, ebbe uu niuvímeuto
di lo che sia ragionevolmeute
possibile, onde
Credesi che 1' impiega o sara licenziato do di ricevere aiuto e prolezione dal go- 1300 immigranii, esseado ottimoquotidiano
lo stato saquesti síbrzi generosi siano coronáti da un
dalTimpiego, ma non condannato, per man- verno nazionale.
uilano.
— Durante il mese di novembre scorso suecesso fdice ?
cànza di prove.
11 terzo punto ha purê moita importanza
«Pulsate et aperotur vob's:» ed il goverdue
ai
prece- entraróuo neil'alloggiamento di d.Paolo407Ü no, ne siamo certi, non fará orecchio
Vcntimi^Eia — Nella mattina dei 14 e si counette strettamente
da
novembre, malgrado una pioggia torren- denti. Dovrebbe 1'Aasociazione aver cura immigranti, di cui 1978 sponcanei e 2.092 mercante, tnittandosi d' una cosa tanto
giuziale, era arrivato da Cannes S. M. 1'Impe- che gli emigranti fossero o accompagnali inti-oaotti dalla Societá Promotrico.
Si stabilirono nella capitale 437; rimase- sta e tanto irapoitanio.
ratore dei Brasile, che si reco in carrozza durante il viaggio da un membro di essa
a Pordighera per incontrarsi col principe od almeno raccomandati a persona.di íidu- ro ueiralIJoggiamenlo 1.48S e partirono per
varie loca li ia delia província 2.145.
imperiale di Germania, il quale é in trat- cia, che li soecorresse in caso di bisogno.
Nel numero totale d'immigranti vi sono
L'Associazione dovrebbe purê cercare
.tamento a San Remo.
L'lmperatore riparti Ia será di quello che nei luoghi ove fossero agglomerati i co- 3 854 italiani e 129 portoghesi.
loni italiani non si lasciassero gli ammalati
.-stesso giorno per Cannes.
turataliam di JSuenos-Ayires-La
Mantova - — Sono partiti per Costa in abbandono e si solievassero coloro, che colônia italiana di Buenos Ayres organizzò
II
inaugurerá ie festo dei suo giubiun infortúnio avesse ridolto alTindigenza. una
Rica 700 contadini.
festa a beneficio dell'ospeda- leo ilpapa
grandiosa
Io
risultato,
ò
gennaio 18S8, celebrando Ia messa
— Venne inaugurato a Saileto di Suezza Ma per ottenere questultimo
Ie italiano.
nella
sala delia Benedizione, soprameglio
venga
gran
che
1'emigrazione
necessário
un ricordo marmoi-eo ai prodi caduti nelle
La festa frutto centomiía lire.
stante alla porta principale di San Pietro, e
-.giornate dei 5 e 17 luglio 1866 espugnaudo regolata, e che gli italiani non si disperdaQuesto fatto, che nou ha. duopo di com- dopo si recherá ad assistere alla cerimonia
•á forti di Borgoforte.
no in piecoli gruppi per 1'iinmenso coali meuti,
dwnostra
sia oflicace e quale d'apertura delia Esposizione Naticana.
II monumento, consistente in un gran nente americano, nia si riuniscano in forti e appoggio meriti quanto
il patriotisimo di quella
Contemporaneamente, nella chiesa di
nostra benemérita colônia.
piedistallo con trofei militari, sormontato ben ordinate colonie.
S.
Andréa al Quirinale, dove il Papa, nel
alTenergicâ
riferisce
11 quarto púnio si
da un obelisco tutto in mnrmo bianco e
1838.
ha detto Ia sua prima messa, un carSposi—Ricevemmo
Ia
Per
far
dei
bianchi.
di
repressione
delia
tratta
partecipazione
rosso di Verona c opera dello seultore vecosa *pratica in questo senso 1'Associazione spoaalizio dei distinto e stímàto giovane dinale celebrorá pontificaImente una grande
.ronese Spazzi.
L' inaugurazione riusci solenne sotto Ia avrá senza dubbio bisogno deii'appoggio Alberto Augusio de Alencastro Pitanga col- messa solenne.
Corre voce poi che Sua Santità impartirá
'direzione dei sindaci Boni di Suzzara, Dal- efficace dei governo, il che io credo non surà Ia gentiiissiina signorina D. Maria Helena
Ia
benedizione al popolo dall'alto dei balLimpo
Pitanga.
a
niido le
. J'Oglio di Motteggiiina e Negrini di Bor- per mancarle qualora si mettauo
cone
interno di S. Pietro.
Ai
sposi
'¦
le
nostre
felicitazioni.
che,
e
suecedono
ora
cose
giovani
laefande
che
per
goforte.
rimungono
scouoinclifferenza,
ia
flSiUjlioteca
J^aziosaale—Abbiamo rigenerale
Torino — Nella chiesa di S. Dalmazzo
cevuto un opuscolo conlenente gli Annaii
-a Torino si celebrava una messa solenne sciute.
In un secolo come il nostro, che trae. delia Biblioteca Nazionale di Rio Janeiro,
per Fanniversario delia morte dal commen- vauto delia sua civilità, e che si gloria a
pubblicati sotlo Ja direzione dei dottor João
diftore avv. Giordano.
buon drilto di aver soppresso Ia tratta dei de oaldauha da Gama.
La chiesa era affollatissima, con uo gran
devesi a ogni costo ottenere clie i
E'questofil volume Xll.corrispondénte alSecondo il «Bulletin Financier Interna-concorso di signore dei Pai tra aristocrazia. negri,
bianchi non sieno valutati da meno dei po» 1' anuo la84-18;5, e,d é diviso in due
tional», il «déficit» italiano nel 1887-88
parti.
I sacerdoti alPaltare già erano in funzio veri
pagani delTAÍnca e che le dorme ed i La prima descrive Ia biografia di Frà Camil- ascenderá soltanto a 70 milioni, che rapne, quando ad un tratto un giovane ben fanciuili
italiani nou sieno piü a lungo lo di Monteserrate, deli'ordino dei benedetle spese straordinarie per Ia
vestito, lungo, senza baffi nè barba, con esposti a tanie sciagure. No, 1'Italia
e ii suo tini, dali' íllustre senttore dott. Kamiz Gal- presentano
spedizione d'Africa. lo aumento dei bilanci
un naso piuttosto prominente (in una pa-non possouo e non debbono perníèt- vãu. La seconda é una notizia ed analisi delia
rola corne S. Luigi .Gonzaga) salito sopra governo
guerra e delia marina e il pagamento
sieno
impunemente cohtinüate tali iu- degli scriiti di quel frate,
tore
degli antichi debiti ferroviarii.
una pança cominciò a gridare: «ecco, io degnità, e
iíingraziamo Ja gentilissima offerta.
par questo lato 1'opera delTAssoA questo «déficit» si provvederebbe mevede il cüore di Gesü, mi rapisce, io yolo
cristiana, salutare,
uavvero
sara
ciazione
diante Buoni dei Tesoro rimborsabili in un
in paradiso con lui». Ed allungando le
Cattedra
d'italia»ò.—E'
stata
die laverà il nostro paese da
palriottica
decennio al massimo.
braccia voleva slanciarsi in cielo !...
altamente io disonora anche chiara tadei vacante ia cattedra di lingua itaun'onla
che
Non è a dirsi lo stupore ed il parapiglia
liana
Collegio-Convitto
D.
Pedro
II,
presso le estere nazioni.
avvenuto nella chiesa.
che eru retta da monsignore Gregono LiIn questo puntó interveunero gli agenti
paroni.'
di P. S. i quali, visto,di che si trattava,
S. A. Ia Rebente. -Sabato scorso
/accompagnarono sènz'altro il fanático S.
è
partita
per Petropolis S. A. Ia Principessa
Luigi al vicino Ufficio di P. S. delia seReggente.
-^zione Moncesio.
Con questo titolo il «Capitan Fracassa*
.Sua Altezza si tratterrà in Petropolis du^
assennato articolo, di cui ci basta
pnbblicò
rante Ia stagione estiva, e verrà a Rio Ja- il seguente brano,
per provare che sostiene
!>. Pedro II. e il papa, —Un Jaconi- neiro nei giorni di conferenze ministe- una tesi molto simile a quella che abbiamo
sostenulo in oceasione dei processo dei
co telegramma deli' «Havas»riportó inque- ria li.
sta settimana che il papa non avrebbe riceCompagnia Milone.—La compagnia nostro stimato connazionale Vincenzo Amavuto 1'imperatore dei Brasile, se questi vi- lirica italiana che per un mese ha dato bile, qui in Rio Janeiro.
« L'assoh.zione dei conte Patellani non
sitasse il re Umberto.
dellee rappresentazioni nei teatri di questa
Fortunatamente venne poscia smentito, capiitale per conto delPimpresa A. Naghel,
è uno scandalo, come sostengono molti gior-DA M0NSIGNOR G B. SCÁIABRINI,
perché altrimenti non sappiamo quale com- e che attualinente si esibisce nel teatro nali milanesi; non è uno scandalo perché
VESCOVO DI.PIACENZA.
mentario adduTe, indegnati sulla sistema- S. José, di S. Paolo, sotto Ia direzione dei- non é un fatto straordinario, anormale.
Io
tica irreconciliabilá dei papato.
1'artista Milone, ha riscontrato in questi credo che i giuiati di Milano abbiano ri(Continuazione dei n. ji).
Se fosse vero. dovevamo confldare única- giorni- un suecesso nell'esecuzione deií-ifp- sposto come in idêntico caso avrèbbero rimente nel buon senso dei monarca brasi- plaudito. spartito. Ruy Blas dei maestro sposto quelli di altre cittá.
« In qualunque circolo di assise, il conte
liano, che non avrebbe giammai servito di Marçhétti.
Come provvedere?
istrumento alie mene dei clericali, per ofGli artisti Garbini, Ravagli e ia Rastelli, Patellani sarebbe stato mandato a casa;
Come: già si é visto, i bisogni cui vanno fendere, nella persona di re Umberto. Ia che accattivaronsi le buone
dol pub- non giá per i suoi quarti di nobilitá, perr
«oggetti i nostri emigranti si possono divi- nazionalitá italiana, incarnata nella casa blico paulistano, riscossero grazie
entusiastiche ché dopo tutto io non credo che questo
-dere in due classi: morali e"materiali, ed di Savoia, eolla sua sede in Roma.
signore provenga direitamente dai cavalieri
ovazioni.
io yorrei che un'«Associazione di patrodelia Tavola Rotonda, non per i suoi denaColônia D. Isabella — Circa duemiOnorifieenza.—II
Governo Imperiale ri,
rfato» sorgesse in Itália, Ia quale fosse a un Ia italiani dimoranti nella fiorente
perché non é, ch' io, sappia, ün nuovo
tempo religiosa e laica, sicchô a quel du- D. Isabella, in Rio Grande dei Sud. colônia ha couférito il grado di cavaliere dell'Or- Creso costui; ma perché Ia figura meno iinviaro- dine delia Rosa al Sig. Emanuele Agrenta,'
plic3 bisogno pienamente rispondesse.
gnobile, fra tutti quei personaggt che hanno a S. E. il sig. Marluscelli,
II campo che si presenta airazione, guar- nistro di S. M. il Re d' Itália, onorevole mi- vice-console dei Brasile a Gênova.
E' codesta una onorifieenza meritatissi- no concorso alla formazione dei dramma
presso il.go• data lá cosa dal lato religioso, ó vasto assai;
verno-brasiliano, una rappresentanza contro ma, poiché il Sig. Emanuele Agrenta, nella giudiziario, certamente era quella deli' acma non é men vasto, se Ia si consideri dal 1* ingegnere Júlio da Silva
Oliveira, capo carica di autoritá consolare ha sempre reso cusato. »
lato econômico.
delia Commissione di misuramento di lotti ingenti servigi ai brasiliani di
passaggio o
Compito infatti di detta Assòciazione vor- in
dimornnti a Gênova, ed é un leale servitore
quella località.
rebbe essere, come giá indicai, quello dí
L' ingegnere Júlio Oliveira, in vista delia dei Brasile.
^provvedere agli interessi spirituali e ma- rappresentanza dei coloni, non
II Sig. Agrenta, al quale porgiamo le nopuò assoluteriali dei poveretti, che. abbandonano il tamente continuara ad
oecupare ia carica di stre congratulazioni, é stato in altri tempi
luogo nátio per attraversare Toceano; capo delia
| Rio. 16 Dicembre 1887
Commissione, Ia quale richiede negoziante in Bahia.
-quindi:
un uomo calmo, indifferente &ile lotte poliCAMBIO
Interprete—Per ricevere gPimmigran1.° Sottrarre gli emigranti alie specula- tiche, iraparziaie, giustiziere, e attenditore
ti nella Barra do Pirahy e dirigerli al destiLondva.
zioni vergoguose di certi agenti di emigra- delle giuste reclamazioni che
23 1/8
gli vengano no che volessero seguire, è stato nominato
zione, i quali, purdi guadaguare, rovinano fatte.
Parigi
;..
410
materialmente e moralmente gli infelici che
Speriamo che il saggio governo dei Bra- üjuale interprete delia Direzione Generale
Itália
413 e 415
•cadono nelle loro reti.;
sile, considerando le giustissime ragioni ad- delle Terre e Colonizzazione il sig. GiusepPortógallo
Carotto.
232 e 233
2.° Istituire un ufficio che prepari
quanto dotte da duemila coloni italiani, porra ter- pe
occorre pel collocamento degli emigranti,
Amburgo
509
e 510
mine alie continue angherie di quell' ingeMew líork-Durante il mese d' otsbarcati che sieno nei porti d'America, di gnere verso
Nova
York,
abitanti di D. Isabella.
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tobre
scorso
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guisa che ogniqualvolta un italiano si indiA propósito deli' ingegnere Júlio da Silvajdi
vita « New York Life insürance »'ha paMetolli:
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potesse con UUveira non vien meno rieordare, che Ia "gato per siuistri in diversi luoghi, Ia som- Lire
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La situazione finanziaria
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di famiglia brasiliani, per 1'educazione e istruzione che elargisce a
loro figli, spera aver parimenle Ia
fiducia degli italiani che volessero
istruire i loro figli nel pátrio idioma.
Il direttore,
Dou. Emílio Galdi.
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Per maggiori informazioni dirigersi agli Agenti:
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Ànao IV Rio Janeiro, 17 Dicembre 1887 N. IA feiii i