, Il consigliere provinciale, avv. Giuseppe Saletta, ha avuto un'idea brillante: fare squillare le note di Fratelli d'Italia ad ogni sessione della massima assise. E il presidente Antonio Eroi non è stato da meno. Ha proposto in aggiunta l'esecuzione dell'Inno alla gioia di Beethoven. Mancava l'inno funebre. Ci ha pensato il Governatore Giuseppe Scopelliti. DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 02 Parlando di... CONTROCOPERTINA Fabiana Luzzi, 16 anni, di Corigliano viene barbaramente uccisa dal fidanzato 17enne. L’ha accoltellata 20 volte e le ha dato fuoco. E due “giornalisti sciacalli” calabresi, immigrati al Nord, hanno approfittato della tragedia per descrivere la loro Calabria fatta di uomini-bestie e donne sottomesse. Sono nata nella terra dove è stata uccisa Fabiana: La tragedia di Corigliano Calabro non mi ha sorpreso: Io sono scappata, Calabria, la donna non vale nulla lei non c’è riuscita “ “ La tragedia di Corigliano Calabro non mi ha colpito per nulla. Quando ho sentito la notizia, non ho mosso un muscolo, non ho mostrato segni di sorpresa. Sono calabrese, esattamente della piana di Gioia Tauro. E so meglio di molti altri quanto vale la donna nella mia regione: zero. Sono nata in Calabria 30 anni fa, in un paese di 2000 abitanti vicino a Corigliano. Dalle nostre parti si fa voto a San Francesco di Paola per avere un maschio, in Calabria tutte le donne vogliono un figlio maschio, ancora oggi. Se nasci femmina la tua stessa venuta al mondo disattende la volontà di chi dovrebbe amarti incondizionatamente […] E chi conosce bene la realtà sociale calabrese non può stupirsi, né scandalizzarsi o peggio ancora accusarmi di sputare sulla mia terra. Ho 33 anni, e ho frequentato la scuola superiore dal 1993 al 1998, in provincia di Reggio Calabria. Ebbene, io ho visto ragazzine costrette a ritirarsi da scuolanonostante voti ottimi e menti brillanti, semplicemente perché la “famiglia” (che in Calabria è una sorta di mostro mitologico metà pranzi luculliani, metà aguzzino) aveva scelto per lei. C'era già un fidanzato pronto per lei. Partiamo tutte a bordo di pullman stanchi verso la capitale oppure Bologna, alcune volte Milano. Arriviamo qui in queste città dove le mamme e le figlie si baciano, si raccontano tutto, dove se fai l'amore la prima persona a cui lo dici è proprio tua mamma sicura che anche lei alla tua età ha fatto lo stesso. In Calabria se a 16 anni fai l'amore e tua madre, o peggio ancora tuo padre, lo scoprono sei certa di aver dato la peggiore delusione che potevi ai tuoi genitori. Fabiana è cresciuta come tutte noi, sentendosi dire cittu ca tu si filmmina, non su così pi tia, fai silenzio, sei una donna non sono cose per te. Davide sarà cresciuto aspettando il suo battesimo del fuoco, la prima volta, quella che ti fa entrare al bar spavaldo a dire mo sugnu n'uomminu, ora sono un uomo, come se bastasse questo per essere cresciuto e aver trovato un ruolo in quella società. Il rapporto fra uomo e donna in Calabria si forma presto, un binomio di due mondi paralleli che non si trovano mai, molti crescono vedendo padri e nonni dare qualche sganassone alle compagne, vedono loro reagire senza reagire, accettare quei comportamenti come connaturati agli uomini per retaggio culturale e sovrastruttura sociale. Si incassa, si va avanti, ca non è c'ama fa ridi i genti, non dobbiamo far sogghignare la gente, un'espressione tipica per dire che i panni sporchi si lavano in famiglia. Passi salienti della lettera di Francesca Chaoqui pubblicata sul “Corriere della Sera” ” DOPO IL ROGO DI FABIANA Non è notte sulla Calabria In Italia non mancano casi orribili di cronaca nera. Ovunque! La Calabria non è da meno, ma con una caratteristica originale che quando responsabile di un fatto delittuoso è un calabrese, ne diventiamo corresponsabili in quanto corregionali. L'orribile episodio di Corigliano che è costato la vita ad una ragazza, Fabiana, ne è la prova. La lettera della signorina Francesca Chaoqui, calabrese, pubblicata sul “Corriere della Sera” in seguito al barbaro delitto di Fabiana, parla della Calabria, quella medioevale, come di una terra in cui gli uomini - padri, fratelli, mariti si rivolgono alle donne con le parole “cittu ca tu si fimmana, non su cosi ppe tia” e dove ogni donna in attesa di un figlio fa voto a S. Francesco per avere un maschio. La lettera conclude: “Le donne in Calabria sono poche, poche quelle che restano, poche quelle che amano liberamente. Così andiamo via, sono le nostre madri a volerlo, i nostri padri a lavorare per poterci permettere di farlo”. Ma davvero? E che dire dinanzi a questa lettera, che sembra essere in fotocopia con quelle mandate contro San Luca dopo gli assassinati di Luino nel 1990? Innanzitutto che Calabresi, uomini e donne, in questo momento, sono tutti Fabiana, vicini alla ragazza uccisa e alla famiglia, alla città di Corigliano che ha manifestato il dolore con grande partecipazione e compostezza. Abbiamo il cuore buono e ci sentiamo tutti solidali con l'autrice della lettera al “Corriere” per aver vissuto, direttamente o indirettamente, le esperienze di cui ci parla. Sacche di arretratezza, di inciviltà non sono assenti in nes- suna parte di Italia. La Calabria non fa eccezione. Uno, però, non è tutti. La povera Francesca avrà conosciuto esperienze spaventose che però nulla c'entrano con la Calabria delle persone perbene, civili che rappresentano la maggioranza della popolazione. Storicamente la Calabria è la regione di Giuditta Levato, di Angelina Mauro, cadute mentre, da protagoniste, guidavano le lotte per la terra. La Calabria è terra delle nostre madri che, con i mariti lontani per l'emigrazione, hanno cresciuto figli che si sono distinti per la tenacia, la cultura, il lavoro. La Calabria di oggi è quella di tante ragazze libere, piene di vita, protagoniste, che frequentano le università, lavorano, vanno a scuola, frequentano discoteche, come tutte le loro coetanee di Italia. La settimana scorsa è partita la nave della legalità che da Napoli ha raggiunto Palermo. La delegazione della Locride era composta nella stragrande maggioranza da ragazze. Si sono mescolati ai loro coetanei provenienti da tutta Italia e non avevano nulla da invidiare a nessuno. Una bella, intelligente e motivata gioventù, come quella del Veneto, dell'Emilia, di Roma. Fabiana è stata vittima della violenza umana. Francesca è vittima delle proprie esperienze che si porta dietro ritenendole comune alle altre ragazze di Calabria. Un consiglio a Francesca: venga a trascorrere le vacanze nella Locride, avrà modo di conoscere ragazze e ragazzi meravigliosi pur in una situazione certamente non facile. la Riviera Per molti ragazzini calabresi, le donne sono oggetti che possono usare a loro piacimento. E quando qualche impavida eroina decide di ribellarsi e dire no, può partire il ceffone, il pugno, il calcio. È così. Lo so perché l'ho visto, lo so perché tra quei ragazzini sono nato e cresciuto. E la situazione è addirittura peggiorata negli ultimi anni, perché alcune ragazzine si sono emancipate e osano truccarsi e vestirsi come vogliono. Chi si stupisce, oggi, di quanto è successo a Corigliano alla giovane Fabiana Luzzi, non conosce la Calabria. E non conosce le famiglie calabresi. Quando frequentavo l'ultimo anno di liceo, una mia compagna di classe aveva chiesto aiuto alla famiglia perché un signore stimatissimo e rispettato in paese le aveva messo le mani addosso. Ebbene, la famiglia ha pensato bene di riempire di botte la ragazza, accusandola di mentire e di voler screditare una così rispettabile persona. Stralci del commento di Domenico Naso su sito “ilfattoquotidiano.it” DOMENICA 02 GIUGNO 2013 ” LA RIVIERA 03 Parlando di... LA SETTIMANA Peppe Voltarelli al Festival International SIDERNO Novelli Mandrake in azione In pieno pomeriggio e nel centralissimo Corso della Repubblica a Siderno martedì 28 maggio momenti di tensione. L'affittuario di un locale sul Corso con un fabbro ha tentato di forzare la porta del locale che aveva in affitto. Il proprietario dello stabile infatti aveva cambiato la serratura dato che avanzava dall'uomo diverse mensilità arretrate. Come se non bastasse lo pseudo scassinatore ha anche minacciato di chiamare le forze dell’ordine e denunciare il proprietario dell’immobile per minacce. Alla fine sono interventui carabinieri e polizia a sedare gli animi. L’episodio sembra quasi uno sketch degno del celebre Bruno Fioretti “Mandrake”, personaggio del fim Febbre da cavallo interpretato da Gigi Proietti. BOVALINO Ignoti sparano all’auto di una commerciante Nella notte tra martedì e mercoledì l’automobile, una Lancia Musa, di M.R.R. è stata raggiunta da 15 colpi d'arma da fuoco. La 36enne è proprietaria di un esercizio commerciale. L'intimidazione è avvenuta sotto casa della donna, in contrada Bosco Sant'Ippolito a Bovalino. I colpevoli dell'atto sono ancora sconosciuti, delle indagini si stanno occupando gli uomini del commissariato di Polizia di Bovalino. Jazz di Montreal Il Festival Jazz di Montreal giunge ormai alla 34esima edizione. Considerato tra le più grandi rassegne del mondo fondato da Alain Simard. Oltre 100 concerti, ben 3000 artisti da George Benson a Aretha Franklin, da Bill Frisell a Wayne Shorter. E tra gli ospiti chi ci rende onore, il nostro Peppe Voltarelli, il cantautore artigiano che mette in ogni suo lavoro anima e cuore, che cantando in dialetto calabrese racconta la sua terra. Suonerà al Savoy du Métropolis il 3 e 4 luglio con due spettacoli inseriti nel calendario dei "concerti intimi" BOVALINO/ARDORE Maxi evasione fiscale Sequestrati tra Bovalino e Ardore dalla Guardia di Finanza beni per oltre 7 milioni di euro. L’operazione delle fiamme gialle è nata dalla scoperta di una maxi evasione fiscale di una ditta di bitume e catrame di Boavlino. Secondo le indagini infatti le ditte, intetstat a Maria Rosa Blefari, avrebbe mancato di pagare allo stato 18 milioni di Iva. Risulta essere coinvolta anche la figlia dell’imprenditrice, Giseppina Gallo, in quanto consulente fiscale delle ditte. DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 04 la Riviera CARTOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com Accade a Palizzi Bifrost sullo Jonio Sullo Jonio, come un ponte che unisce i mondi, un arco di colori, una porta dimensionale, una sfumatura di gioie condensate, una linea curva di Primavera, una musica immaginata, il ricordo del primo amore, l'odore dell'acqua salata. Si stendono le spiagge calabresi sotto nuvole portate dal Nord, e il mare partorisce arcobaleni interi, sotto cui passano distesi i cattivi pensieri, per tramutarsi in buoni. 1) LOCRI, GIOVANNI CALABRESE È IL NUOVO SINDACO 2) SIDERNO, TENTA DI FORZARE SERRATURA. FERMATO DA FORZE DELL’ORDINE 3) DONNA SCOMPARSA A SIDERNO 4) GIOIOSA JONICA, SALVATORE FUDA È IN NUOVO SINDACO IL DIAVOLO NERO Evviva Roccaforte 5) MAXI EVASIONE SCOPERTA DALLA GDF: SEQUESTRI A BOVALINO E ARDORE 6) NELLO SCRIGNO DELLA LOCRIDE: L’AVVENTURA DI ELENA E MONSIGNORE 7) PROCESSO CRIMINE: COSTA ACCUSA ANTONIO COMMISSO DEL SEQUESTRO DEL RADIOLOGO PASQUALE MALGERI 8) LOCRI, GLI AGGIORNAMENTI DAL SEGGIO Spetta a Roccaforte il trofeo della più bassa partecipazione al voto amministrativo di domenica 26 maggio. Ha votato appena il 7,8% degli elettori. Non s'è trattato di indifferenza acida, ma di lucida protesta contro una commedia, che si replica senza novità e senza fantasia sotto il titolo “Votare è sciogliere”. Infatti, senza soluzione di continuità, come lo è la pietra calcarea, il Comune è stato sciolto per ben tre volte per infiltrazione mafiosa, e per ben tre volte sono arrivati i commissari prefettizi. Pronti io immagino - a dare il cambio ad altri commissari prefettizi se il quorum fosse stato raggiunto. Ché la 'ndrina di Roccaforte, dove si produco- no solo castagne, interrotte dal ciliegio in fiore, ha come suo ininterrotto mestiere quello di infiltrare qualunque amministrazione in un rapporto così serrato da invidiare quello tra le api e i fiori. Evviva, dunque, Roccaforte che, non votando, manda in frantumi l'equivoco della sovranità popolare, affermata sulla carta e negata nei fatti. A Roccaforte era stata imposta, come ai drogati da disintossicare, la cura coattiva dei commissari prefettizi. Andarono, videro, rovistarono, fecero di conto. Dovevano bonificare l'ambiente e, cammin facendo, fecondare la possibilità d'una nuova classe dirigente non infiltrabile. Non ci sono riusciti. L'albero bello, fronzuto e ombroso all'esterno, covava al suo interno le termiti. Ma, per carità, qui si tratta dello Stato democratico e nessuno osi dire che è fallito nelle sue purissime intenzioni di bonifica. Dati Google.com È la materia che è sorda all'intenzione dell'arte. È Roccaforte, geneticamente delinquente, che resiste al lanciafiamme della democrazia e della legalità. Fate così. Radetela al suolo Roccaforte. Risparmierete - e con questi chiari di luna è un gran guadagno - i grossi stipendi dei commissari prefettizi. E sulle sue rovine fumanti arrostiremo le castagne. Questo di Roccaforte è un paese che fa del bene a tutti tranne che a se stesso. C’è un moribondo che non vuol morire FRANCO PLUTINO A due anni esatti dall'insediamento dell'amministrazione comunale di Palizzi, guidata (?) da Sandro Autolitano, si è consumata la prevedibile “separazione con addebito di colpa grave”. A lasciare la maggioranza di Autolitano sono stati l'ex vice sindaco Lello Nocera e l'ex capogruppo Nino D'Aguì. E da parte si è fatto anche il giovane “sleghista” Angelo Nucera, dimessosi da assessore per l'inadeguatezza del sindaco a portare avanti il programma elettorale. L'ormai inevitabile fine anticipata dell'esperienza (negativa) del soloneggiante sindaco a mezzadria con le eminenze grigie è dovuta, al di fuori d'ogni ragionevole dubbio, all'incapacità di governare un accordo tra fazioni politiche contrapposte sul piano ideologico e divergenti nelle finalità, nonché all'assenza di dimestichezza con la macchina amministrativa. Il viaggio è terminato. Antonino D'Aguì, Leone Nocera, Davide Plutino, Marco Potitò e Walter Scerbo, nella mattinata del 28 maggio, hanno protocollato un documento a firma congiunto e sotto il simbolo del Popolo della Libertà, che pone fine alla maggioranza originaria in Consiglio comunale. Infatti, su nove consiglieri assegnati, oltre al sindaco, 5 sono i firmatari che si riconoscono nel Partito della Libertà. Non c'è più maggioranza. Il Consiglio è spaccato in due parti, e non il caso d'andare vedere dove stia la parte marcia. Alla ferrea logica dei numeri non si sfugge . Ma questo lo sanno i pastori, non il Conducator che è stato nella vigna a far da palo, pensando d'esserne alla guida, e di potere stare ancora alla guida, pur ora che è rimasto senza maggioranza e condannato da esponenti significativi della sua maggioranza. E, come il rovere abbattuto di cui discorre Guido Gozzano, “ sogna ancora d'essere fronzuto./ Rampolla e sogna - immemore di scuri -/ l'eterna volta cerula e serena/ e gli ospiti canori e i frutti e l'ire / aquilonari e i secoli futuri.../ Non so perché mi faccia tanta pena/ quel moribondo che non vuol morire”. Eppure, non mancano un vecchio sacerdote del potere, come il riconfermato e promosso vice sindaco Ettore Ferraro, e il neofita assessore esterno, Franco Caracciolo, tutt'e due soggetti efficaci per somministrare l'estrema unzione. DOMENICA 02 GIUGNO x 2013 LA RIVIERA 05 DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 06 APPROFONDIMENTI Una bella gioventù ILARIO AMMENDOLIA Ho visto i ragazzi dell’IPSIA di Siderno e dell’Istituto comprensivo di Gerace partecipare al viaggio sulla “nave della legalità”. Provenivano da Africo, da Platì, da Siderno, da Canolo, insomma da tanti paesi della Locride. Sono ragazzi pieni di freschezza, motivati, allegri, educati. Smentiscono con lo sguardo prima che con le parole le percentuali di mafiosità diffuse ad arte sulla nostra zona. Hanno partecipato all’iniziativa con un progetto decisamente innovatore e dai contenuti oggettivamente rivoluzionari. Hanno fatto un viaggio nel tempo prima che sulla nave. Hanno letto i diari dei grandi viaggiatori del secolo scorso ed hanno scoperto che la ‘ndrangheta non c’era o era un fenomeno marginale. Si sono soffermati sulle riflessioni di Zanotti Bianco durante le lunghe notti passate ad Africo. Zanotti Bianco ad Africo aveva notato la disperazione della gente, il pane immangiabile di cui si nutrivano gli abitanti, i vestiti a brandelli, l’unica pluriclasse ospitata in una stalla, la mancanza di un medico. Il grande intellettuale non parla di ndrangheta ma di disperazione. Secondo i ragazzi delle scuole di Siderno le letture sono servite a smentire, senza ombra di dubbio, che la ‘ndrangheta ci appartenga come popolo, che ristagni nel nostro DNA. La ndrangheta è un fenomeno storico e non di razza. È figlia di uno Stato ingiusto e di una società ammalata. Nel loro studio gli studenti hanno percorso la lunga storia della ‘ndrangheta da fenomeno di contestazione e di difesa degli emarginati e degli oppressi a organizzazione criminale tesa ad ottenere potere e ricchezza. Hanno osservato la fine tragica degli “uomini di onore”, per mano di una nuova leva di mafiosi avidi di denaro a qualsiasi costo. Denaro anche a prezzo di sangue innocente. Una lettura originale, non scontata, interessante sulla ‘ndrangheta nella Locride. Le conclusioni sono interessanti: la lotta contro la ‘ndrangheta è lotta per il rispetto della Costituzione. La lotta alla ndrangheta è un momento della lotta per cambiare la società. Hanno ribaltato un luogo comune che delega alle forze dell’ordine e alla magistratura il ruolo di principale antagonista alla ndrangheta. È il popolo il vettore da cui passa una nuova legalità fondata sul dettato Costituzionale. A lato riportiamo le conclusioni a cui giungono i ragazzi dell’IPSIA e dell’Istituto comprensivo di Gerace. Adesso ci piace guardarli accanto ai loro professori sfilare per le strade di Palermo. Sventolano bandiere, salutano i cittadini, portano i loro striscioni, guardano pensosi i luoghi delle stragi, restano muti e in silenzio quando la tromba intona il silenzio. Sono parte della “meglio gioventù” e sono i nostri ragazzi di cui dobbiamo essere fieri Non possiamo e non dobbiamo spezzare la loro innocenza e il loro entusiasmo. L’ipocrisia del potere, la falsa lotta alla ‘ndrangheta ci tenteranno. Per intanto loro hanno iniziato questa interessante esperienza con un gesto di grande valore: il loro primo atto è stata la visita alla tomba di Placido Rizzotto, le cui ossa a lungo disperse in una foiba corleonese, oggi riposano nel cimitero di Corleone. Un morto ingombrante come lo sono decine di sindacalisti uccisi dalla mafia e traditi dagli apparati dello Stato che ne ha coperto gli assassini e rimosso la memoria. I ragazzi della Locride partono da questa tomba e non è un gesto senza significato ma profondamente in linea con il loro progetto. Lotta alla ndrangheta è lotta per il rispetto della Costituzione Il Progetto a cui le due scuole hanno partecipato per volontà del dirigente, il prof. Tommaso Mittica, si è classificato al primo posto nella graduatoria regionale. Riportiamo il lavoro curato dagli studenti dell’IPSIA di Siderno e dell’Istituto comprensivo di Gerace. I principi fondamentali della Costituzione Italiana, scritta col sangue dei martiri della Resistenza e con gli anni di carcere di quanti furono rinchiusi nelle prigioni fasciste, hanno messo in moto speranze di Rinascita e di riscatto delle classi umili. Una riflessione collettiva, ci porta a sottolineare un vulnus storico ai principi fondamentali della Costituzione che non sono mai stati rispettati nella Locride. L’articolo 2 “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” È violato tanto dalla presenza della ‘ndrangheta, quanto e molto spesso, da chi tali diritti dovrebbe garantire”. L’articolo 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti IN EVIDENZA Il nostro popolo aspetta ancora la “Liberazione” ma non saranno gli altri a liberarci. Occorre avere la schiena dritta e gli occhi asciutti, fare autocritica quando è necessario, ma soprattutto “resistere e lottare” per il riscatto della Nostra terra. alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali, sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Violato in maniera palese! Per molti anni l’uguaglianza dinanzi alla legge è stata più declamata che reale; soprattutto nella seconda parte, l’articolo è rimasto lettera morta così i paesi della Locride. Infatti perdendo oltre metà della nostra popolazione, siamo andati incontro a una disgregazione umana, sociale ed economica come mai nella nostra storia. La disgregazione fornisce l’humus da cui nasce la ‘ndrangheta. L’articolo 4 “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Il diritto al lavoro è praticamente negato alla maggioranza assoluta dei cittadini della Locride. L’articolo 9 “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Basta guardarsi intorno per capire quanto questo articolo sia rimasto lettera morta. La lotta alla ‘ndrangheta deve, secondo noi, trasformarsi in lotta per il riconoscimento e l’applicazione dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Nel mentre si riconosce l’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura, si esprime la convinzione che da sole non sconfiggeranno la ‘ndrangheta. Abbiamo bisogno di una bussola e non può che essere la Costituzione. Ricorrendo ad un esempio storico di deve constatare che la “legge Pica” applicata nella seconda metà dell’Ottocento, mise a ferro e fuoco i nostri paesi, sconfisse il brigantaggio ma fu solo una vittoria tattica. Creò il mito del brigante che, dopo quasi due secoli, sopravvive nella nostra terra ed in noi stessi. Secondo noi, non occorrono leggi eccezionali, invece è necessario conoscere il nemico, affrontarlo e vincerlo attuando la Costituzione in ogni sua parte. Il nostro popolo aspetta ancora la “Liberazione” ma non saranno gli altri a liberarci. Occorre avere la schiena dritta e gli occhi asciutti, fare autocritica quando è necessario, ma soprattutto “resistere e lottare” per il riscatto della Nostra terra. DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 07 COPERTINA Monsignore Fiorini Morosini chiede a gran voce che ci sia finalmente una legalità della politica e legalità da parte dello Stato nella Locride Basta con la politica dell’anti Quando a dover fare politica è un vescovo ELEONORA ARAGONA escovi più acclamati dei sindaci e dei commissari, questo accade nella Locride. Monsignor Fiorini Morosini durante il convegno sul credito per le pmi della Locride ha entusiasmato più di ogni altro con il suo discorso. «Bisogna schierarsi contro il pensiero comune ed essere voce di verità e di libertà». Un pensiero comune che sta sotterrando una razza, quella calabrese, sotto un cumulo di macerie. Il vescovo di LocriGerace ha puntato il dito sulla politica dell’anti che sta bloccando l’intero territorio. Una politica dell’anti che però non sta producendo i risultati sperati e che non sempre si sta dimostrando giusta. Anzi sembra essere orientata a divenire una politica del legittimo sospetto verso la Locride, la Calabria. E si è detto stanco stanco di tutto ciò monsignor Morosini, anzi ha sottolineato come gli piacerebbe per una volta poter essere invitato all’inaugurazione di un cantiere, perché almeno parteciperebbe ad un qualcosa di positivo per il territorio. Anzi ad un evento che porterebbe lavoro, che poi è l’unica vera soluzione alla criminalità. «Bisogna superare la politica “dell’anti”, del contrasto a fenomeni criminali, che serve ma non basta. L’anno scorso il Ministro Cancellieri mi disse sul campo della legalità non faccia sconti. Nessuno ne vuole. Però vor- V remmo che ci fosse una legalità della politica, una legalità da parte dello Stato. Questo ce lo aspettiamo. Non si tratta di facilonerie, di lasciar correre, ma di essere sicuri che certi interventi sono veramente dalla parte nostra». E noi non possiamo che condividere con Morosini su questo punto. Ci vuole una lotta giusta alla ‘ndrangheta. Non si può creare un nuovo crimine di razza e penalizzare un’intera regione e i suoi abitanti. Anche perché di risultati se ne vedono proprio pochi. Che fine hanno fatto i beni sequestrati? Quanti di essi sono serviti veramente agli abitanti della Locride? E rispetto alla situazione imprenditoriale le considerazioni del vescovo non sono state certo più tenere: «Si accennava pocanzi al fatto che il Nord è sul baratro, ma noi possiamo stare tranquilli che sul baratro non ci siamo tanto non abbiamo nulla da cui cadere. Siamo talmente giù che possiamo stare tranquilli ed è questo il nostro dramma, che dovremmo cercare di risolvere e affrontare». Ma anche questo immobilismo economico è conseguenza di una politica dell’anti ormai degenerata. Se un imprenditore è vicino a coshe o commette atti illeciti è giusto che paghi. Però per uno che sbaglia non possono pagare tutti ed è ingiusto continuare ad affamare una Regione e a spingerla sempre più in basso. Bisogna dare alternative reali. DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 08 I sindaci della Locride propongono ILARIO AMMENDOLIA Va certamente ascritto a merito del presidente del comitato dei sindaci Strangio e del presidente Imperitura l'aver convocato il Comitato dell'Associazione per discutere del problema dello scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose. Tanta la compostezza da parte dei sindaci presenti. Tuttavia sarebbe ipocrita non rilevare che in molti mancava la necessaria tensione, l'indispensabile consapevolezza che nella Locride è in corso un attacco alla democrazia. Nove Comuni gestiti da una commissione straordinaria. Due Comuni Ardore e Stilo - che aspettano ancora di sapere quale sarà la loro sorte. Un quarto dei Comuni in cui la democrazia è stata sospesa, la Costituzione umiliata, ferito l'orgoglio di tanti cittadini e di tante persone perbene. Peppe Campisi, sindaco di Ardore, ha lanciato un grido di dolore per l'onore della sua Città ferita, per le umiliazioni subite, per un metodo di indagine che mortifica le garanzie costituzionali e le Istituzioni democratiche - e questo non andrebbe mai dimenticato- sono espressione della sovranità popolare. Non si poteva sfuggire all'impressione che molti, sottotraccia, sono condizionati dalla paura. Non sono queste le tradizioni del nostro popolo. A Canolo circa cento anni fa vi fu una rivolta popolare contro il commissario. Un segno di maturità democratica. L'orgoglio calabrese, la fierezza della gente della Locride non può essere ulteriormente umiliata. Qui, nonostante le fanfaluche e i trombettieri, non abita un popolo di ndranghetisti! La ndrangheta c'è e si combatte innanzitutto con il rispetto assoluto della Carta Costituzionale e della democrazia sostanziale. La legge sullo scioglimento dei Comuni è uno schiaffo alla sovranità popolare. La nomina di commissari straordinari non risolve il problema, anzi lo aggrava. E il caso Roccaforte parla per tutti. Bene, io all'Assemblea dei Sindaci ho presentato - ripresentato - una richiesta di modifica dell'attuale legge che era stata elaborata durante la mia presidenza del Comitato dei sindaci. È una legge di iniziativa popolare e come giornale ce ne faremo promotori, augurandoci che qualche eletto Una legge contro gli scioglimenti Nove Comuni gestiti da una Commissione straordinaria. Due comuni - Ardore e Stilo - che aspettano ancora di sapere quale sarà la loro sorte. Un quarto dei Comuni in cui la democrazia è stata sospesa. È il massacro della sovranità popolare. Ma i Sindaci si limitano a sospirare. calabrese la faccia propria, augurandoci che tutti i sindaci e le organizzazioni democratiche diano un sostanziale appoggio. La presenteremo in ogni caso con il numero di firme che riusciremo a raccogliere. Cinquantamila firme nel nostro comprensorio sono un obbiettivo difficilmente raggiungibile? Ecco le modifiche proposte : 1) In ogni provincia è istituito un “Comitato per la difesa della democrazia”, composto dal Comitato per l'ordine e la sicurezza più un numero di componenti indicati dall'Assemblea dei sindaci della Provincia pari ai membri di diritto dello stesso Comitato. La durata della nomina è quattro anni. La Commissione di accesso in un Comune può essere nominata solo dopo il pare vincolante del Comitato. 2) Gli elementi tesi a dimostrare collegamenti diretti con la criminalità organizzata debbono essere corroborati da sentenze, quantomeno di primo grado, tali da dimostrare un collegamento inoppugnabile tra le scelte dell'amministrazione comunale e la criminalità organizzata; 3) Ogni addebito va subito contestato agli amministratori che hanno sette giorni di tempo per rispondere e documentare ogni atto sospetto e comunque tale da poter essere considerato un indizio di collegamento tra la parte elettiva della amministrazione e la criminalità organizzata. 4) Avverso al decreto di scioglimento un terzo degli elettori del Comune il cui Consiglio comunale è stato sciolto può chiedere un referendum confermativo che deve essere convocato entro tre mesi dalla richiesta; 5) Le Commissioni straordinarie sono nominate attingendo ad un apposito albo nazionale in cui saranno iscritti tutti i cittadini secondo criteri che verranno definiti con apposito dispositivo. Oggi sotto attacco sono soprattutto la Locride, la provincia di Reggio , la Calabria. Non è una battaglia a favore di questa o quella amministrazione comunale, bensì una strenua e nobile difesa dalla libertà e della democrazia ovunque si manifestano pericoli. È una sacrosanta battaglia di principio. Non sarebbe male, anzi sarebbe un gran bene, che nella sua prossima riunione l'Assemblea ei Sindaci facesse propria la nostra proposta. DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 09 Parlando di... Minoranze linguistiche C'era una volta la lingua dei padri, lingua grecanica. Rischiava di andare smarrita. Ci voleva tutela per salvarla. Arrivarono le leggi e arrivarono i tutori. I quali, come è tradizione, mangiano e bevono sulle spalle dei tutelati. dalla legge 482/99 Questione grecanica o cuccagna grecanica? O NOSTOS C’era una volta la lingua dei padri, quella di un popolo venuto dal mare, che, visto il bianco dei calanchi e quello delle nevi, pensò bene di chiamare questo lembo di montagna di casa nostra, Aspromonte, in ossequio al colore dominante e, confondendo così i meno attenti all’etimo, con l’assonanza legata all’asprezza del territorio. I calabro-greci, quelli parlanti la lingua dei padri, oggi sono ridotti solo a poche centinaia, ma, misteri della fede e potenza dei denari, proprio oggi, che la lingua sembra quasi estinta, c’è chi vuole tutelarla, costi quel che costi. Ammirevole certo, così come ammirevole è l’abnegazione di molti e la caparbietà di chi si erge ad estremo baluardo dell’antico idioma. Ammirevole si, e a tratti anche commovente, se non fosse per qualche piccolo dettaglio che, in perfetto stile basso ionico, ci consegna un quadro complessivo a tratti deprimente. A chi della materia non fosse proprio ferrato, gioverà capire che la questione a cui ci stiamo riferendo ha origine nell’ormai lontano 1999, anno in cui, i paladini della salvaguardia della lingua e della cultura calabro greca, trovano in una legge nazionale, una inattesa e quanto mai provvidenziale sponda per mettere in atto quello che fino a qualche tempo prima, forse neanche i più ottimisti avrebbero osato chiedere, riscoprendo di colpo un amore sopito per decenni. La legge 482 del 99 sancisce la tutela delle minoranze etnico linguistiche presenti sul territorio nazionale. A quella, fa seguito, appena quattro anni dopo, la legge regionale per la Calabria, N°15/03 che regolamenta la tutela delle tre minoranze presenti sul territorio. Occitana, albanese ed appunto grecanica. I dati di carattere assai generale appena forniti, gioveranno a capire, il seguito. Il percorso tracciato dal 2003, è fatto di cifre a tanti zeri, che nell’era dell’Euro hanno fatto felici pochi eletti e scontentato i più, producendo tanti sogni, tante attese più o meno legittime e purtroppo davvero molto poco, rispetto a quelli che erano i reali obiettivi fissati dalla legge nazionale. Le questioni e le controversie nate da quel famigerato 2003, sono tante e di diversa natura, ma, con un unico comune denominatore, la spregiudicatezza tipica di chi, una volta avvistato l’obiettivo, rimane folgorato, su IN EVIDENZA Ecco la potenza dei denari, cui si faceva riferimento. Come per incanto, i comuni grecofoni, quelli cui la storia e soprattutto la geografia, avevano consegnato la custodia della lingua, da cinque, diventano per incanto sedici. Troviamo tracce magno greche ovunque, anche dove non avremmo mai immaginato, ma si sa, la Calabria è antica colonia greca. non si sa quale via. Detto fatto, ecco la potenza dei denari, cui si faceva riferimento. Come per incanto, i comuni grecofoni, quelli cui la storia e soprattutto la geografia, avevano consegnato la custodia della lingua, da cinque, diventano per incanto sedici. Troviamo tracce magno greche ovunque, anche dove non avremmo mai immaginato, ma si sa, la Calabria è antica colonia greca, terra di colonne a tinte bianche e blu, allora non ci si deve mica meravigliare se accanto a Roccaforte, Roghudi, Bova e Gallicianò di Condofuri si vanno ad aggiungere nomi tipo Cardeto, Montebello Ionico, Motta San Giovanni, Brancaleone, San Lorenzo, Bagaladi e molti molti altri, la cui fonìa richiama distintamente l’antico idioma, e guai a negarlo! Andate a raccontare tutto questo agli albanesi !ma questa è un’altra storia, che racconteremo magari in un’altra occasione. Entriamo ora nel vivo della questione, perché è un fiume di denaro pubblico, quello elargito a piene mani dalla provincia di Reggio Calabria in un decennio di fatti e misfatti, di convegni e iniziative, di libri e libricini, opuscoli e cd, corsi di lingua e ricorsi storici, che hanno dato linfa più a qualche portafogli che a quell’idioma e a quella cultura di cui, nonostante i tanti bonifici, si continuano progressivamente a perdere le tracce. A dire il vero, ed anche per non voler sembrare disfattisti ad ogni costo, c’è anche una parte di bicchiere mezzo pieno. Si sa, non sempre l’amore per la cultura è molla sufficiente a far scattare l’interesse. Se il tutto viene condito con un aiutino economico, che non guasta mai, la cosa diventa più appetibile. Così, dietro il buon e sempre efficace incentivo, tanti giovani e meno giovani si sono lanciati alla riscoperta, per alcuni si è trattato addirittura di una straordinaria scoperta, della lingua dei padri. Lo Stato e la Regione suggeriscono, la Provincia esegue. Ecco allora ad ogni Comune il suo sportellino e ad ogni postazione, corredata da computer e stampante ecco collocare il suo operatore. Si tratta di figure più o meno note, gente che della lingua si è sempre nutrita ed altra che ha deciso all’improvviso di cambiare dieta. Una cosa è certa, se le mansioni cui gli sportellisti sono deputati, non hanno trovato alcun riscontro oggettivo, le esigenze dei Comuni sono state spesso soddisfatte, quanto meno in termini di supporto alle normali attività d’ufficio. Singolare quanto la storia della legge, è quella degli sportellisti. Prima tirocinanti, poi archivisti e documentaristi, poi interpreti e traduttori, e comunque sempre adeguatamente formati proprio dalla Provincia. Quale miglior viatico, per soddisfare una duplice esigenza ! da un lato l’osservanza dei dettami della legge, dall’altro una pur minima risposta occupazionale. Ma anche in questo la provincia ci mette del suo. Appare infatti davvero singolare che gli sportellisti, quasi sempre gli stessi soggetti, vengano puntualmente sottoposti a concorso con cadenza triennale. La domanda sorge spontanea. Qual è l’utilità di esaminare più e più volte questi poveri Cristi, già esaminati e dichiarati idonei. Difficile darsi una risposta esaustiva e logica. Ci rispondiamo che evidentemente l’eccesso di zelo in Provincia non è mai troppo. Chiudiamo, inteso, solo momentaneamente, con un’altra chicca. Relativamente alla stesura dei progetti che annualmente vengono inviati al Ministero per l’approvazione, pare che gli stessi, siano stati in alcuni casi scartati e rispediti al mittente, i maligni vociferano, a causa di un ritardo nella presentazione. Se ciò fosse vero, tradotto in pratica, significherebbe, tanti bei soldini rispediti al mittente, e un’ennesima, minima occasione di occupazione, mandata miseramente in fumo. Questo interrogativo, agita, e non poco, soprattutto i poveri sportellisti, quest’anno ancora a bocca aperta e viso all’insù in attesa della provvidenza, già provati, dalla lunga astinenza e della ferale notizia di un netto taglio dei posti disponibili, che nel giro di un biennio passeranno dagli attuali 15 a soli sette, neanche a dirlo, sempre previo famigerato concorso. In attesa di una nuova e più dettagliata puntata, un plauso va dunque alla Provincia di oggi e di ieri, che siamo certi, prima o poi verrà chiamata a tirare le somme di un decennio decisamente poco esaltante. DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 10 DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 11 SVILUPPO INTERVISTA «Le imprese hanno accesso a finanza alla quale altrimenti non accederebbero, ma finanza di sostegno e sviluppo non di soccorso, questo è bene sottolinearlo. Non è la misura che consente all'azienda in sofferenza di ricevere denaro è, invece, quella finanza che occorre al sistema calabrese delle aziende in una condizione ordinaria» a Paolo Commisso Jeremie, ossigeno per le imprese Con “Jeremie”, Joint European Resources for Micro to Medium Enterprises - Risorse europee congiunte per le piccole e medie imprese, per dare ossigeno alle imprese le quali, più che mai in questo periodo, stentano ad andare avanti. Paolo Commisso presidente del Comitato di Investimento dell'iniziativa, all'indomani della conferenza stampa di presentazione tenutasi a Lamezia Terme, ne spiega il senso e gli obiettivi da raggiungere. «Jeremie è un'iniziativa congiunta della Commissione Europea e del Gruppo Bei, Banca Europea per gli Investimenti e Fei, Fondo Europeo per gli Investimenti. Quest'ultimo gestisce le risorse messe a disposizione dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nell'ambito del Programma Operativo Regionale Calabria FESR 2007-2013. Per la prima volta la Bei, per il tramite del Fei, ha intercettato la domanda regionale della Calabria che si è aggiunta a Campagna e Sicilia, le uniche regioni del Sud, a parte la Lombardia al Nord, procedendo con la selezione, tramite l'Abi regionale, delle banche interessate a concorrere al cofinanziamento dell'iniziativa». 45 milioni di euro ai quali si aggiunge una pari cifra, altri 45 milioni che devono garantire le banche, avviando un fondo di rotazione. Il Fei ha selezionato il sistema creditizio, mettendo in concorrenza tra loro le banche per il cofinanziamento dell'iniziativa. «Banche che devono cofinanziare minimo il 50%, esponendosi personalmente, in modo tale che, quando si concederà finanza alle imprese, lo faranno accollandosi i relativi rischi. Hanno aderito quasi tutte le banche regionali, dalla selezione sono rimaste quattro e poi due, Banco di Napoli e Banca del Mezzogiorno - Medio Credito Centrale». La Regione, soggetto promotore dell'iniziativa, ha nominato il Comitato di investimento per coordinare e vigilare su tutto il sistema, composto da tre soggetti, appunto Commisso commercialista, il presidente, Maurizio Acri commercialista di Cosenza e Natale Polimeni avvocato di Reggio Calabria. Comitato di investimento non composto da dirigenti regionali, come scelto in altre regioni, ma da professionisti, non a titolo remunerativo, ma solo onorifico, quindi componenti non presenti in qualità di “super consulenti”. «La differenza rispetto ad altre iniziative passate è che non si è scelta una sola banca, per evitare che ci fosse monopolio, in campo almeno due soggetti ovviamente non appartenenti allo stesso gruppo bancario, in modo da farli entrare in concorrenza tra loro». Per Commisso importanti le ricadute sul territorio in considerazione del fatto che oggi le aziende non riescono ad accedere a finanziamenti per due ordini di ragioni, quello interno, relativo ai bilanci di queste società spesso in deficit ed esterno perché le stesse banche devono mettere in ordine i propri conti. «Le imprese hanno accesso a finanza alla quale altrimenti non accederebbero, ma finanza di sostegno e sviluppo non di soccorso, questo è bene sottolinearlo. Non è la misura che consente all'azienda in sofferenza di ricevere denaro è, invece, quella finanza che occorre al sistema calabrese delle aziende in una condizione ordinaria». Paolo Commisso pone l'accento anche sulla decisione di “spezzettare” le somme, per evitare che venissero destinate a pochi soggetti, il massimo previsto da erogare ad una singola impresa è 900 mila euro, comunque una cifra importante, partendo da una base di 10 mila euro. «Non si tratta di somme da spendere solo per attività strumentali, come l'acquisto di capannoni o macchinari, ma soprattutto riguarda il capitale circolante, scorte e smobilitazione di crediti, che nessuno ormai fa più. Non stiamo parlando di somme a fondo perduto, ma di un fondo rotativo, con il quale si cerca di dare “benzina” all'impresa, ovviamente da restituire. Della somma complessiva i primi 13 milioni di euro dovranno essere impiegati entro fine anno». Emanuela Alvaro FINALITÀ DEI FINANZIAMENTI Sono ammissibili i finanziamenti destinati ad investimenti in beni immateriali (spese relative a costi capitalizzati per ricerca, brevetti, ecc.) e materiali (impianti, macchinari, attrezzatura ecc.), il capitale circolante collegato ai suddetti investimenti nonché in relazione alla creazione, al sostegno o all'espansione di attività dell'azienda nuove o già esistenti, quali, a titolo esemplificativo, l'acquisto di scorte, il finanziamento di crediti esigibili e forniture di servizi strettamente legati al ciclo produttivo e/o commerciale. IMPORTI FINANZIABILI L'importo minimo del finanziamento è pari a 10.000 Euro, mentre l'importo massimo è pari a 900.000 Euro.La durata massima è di 120 mesi per i finanziamenti ipotecari (massimo 24 mesi di preammortamento) e di 84 mesi per i finanziamenti chirografari (massimo 12 mesi di preammortamento). IMPRESE AMMISSIBILI Sono ammissibili le micro (incluse le imprese individuali e imprenditori autonomi), piccole e medie imprese come definite dalla Raccomandazione della Commissione 2003/361/EC con sede legale e operativa nella Regione Calabria.Potranno beneficiare del finanziamento anche le PMI con sede legale fuori dalla Regione Calabria, purché: abbiano almeno una sede operativa o un'unità produttiva in Regione Calabria e l'iniziativa riguardi investimenti (e l'eventuale incremento di circolante correlato a detti investimenti) in una o più di dette sedi operative. CONVEGNO BANCHE, IMPRESE, ISTITUZIONI Imprenditori e banche si siedono intorno a un tavolo. Segnali positivi e critiche costruttive I l tavolo di lavoro organizzato il 25 maggio da A.l.i., Corsecom, Confindustria Reggio Calabria, AssoComuni della Locride e Unione dei Giuristi Cattolici Italiani aveva lo scopo di creare un canale diretto tra banche e imprenditori. È stata l’occasione per proposte concrete e qualche polemica, ma ha comunque segnato un primo passo importante per lavorare insieme e costruire una via d’uscita dall’immobilismo in cui si trova il sistema creditizio della Locride. Ha aperto i lavori il Presidente dell’A.l.i., Vincenzo Albanese, che dopo i saluti di rito e i ringraziamenti ai convenuti ha aperto la discussione: «Siamo in un momento storico particolare. A partire dalla politica nazionale, fino ad arrivare alla situazione nei nostri comuni. Pensiamo che si debba affrontare al più presto la situazione e cercare insieme un modo per superare questa fase così difficile. Non possiamo rimanere impassibile se vogliamo sul serio trovare una strada e ripartire cercando di proporre cose concrete dando certezze». Puntualizzando i motivi che hanno spinto banche e imprenditori ad incontrarsi ha poi passato la parola a Marcello Attisano, responsabile attività produttive del Corsecom. Attisano ha quindi presentato la proposta studiata per le banche operanti nella Locride: un pool che emettesse per le aziende sane “Una linea di credito straordinaria” un nuovo strumento di credito (chiamiamolo “Patto Locride”) con un taglio da 10, 30 o 50 mila euro ad un costo massimo lordo del 3%, per la durata di almeno tre anni affinché si possa accompagnare la microimpresa locridea fino all’uscita dalla crisi. Inoltre è stata rilanciata la possibilità di applicare in Calabria l’esperienza già adottata da Piemonte e Lombardia di creare un fondo di garanzia appoggiandosi alla Camera di Commercio reggina. Gli imprenditori che hanno preso la parola hanno colto l’occasione per criticare sia il mancato credito da parte delle banche sia l’ab- bandono dello Stato. In particolare è stato posto l’accento sulle potenzialità mai sfruttate della Locride e sull’ingiusta pianificazione del reinvestimento dei risparmi dei calabresi. L’intervento più condiviso e sentito dai presenti, vista anche la mole di applausi ricevuti, è stato quello del vescovo di Locri-Gerace, monsignor Morosini. «Se cadono le banche tutti a dire che è una tragedia; se le famiglie muoiono di fame ormai non si scandalizza più nessuno» questa la prima critica mossa dal vescovo che sottolinea come troppo spesso si perdano di vista le reali tragedie che stanno avvenendo in torno a noi. Ma a suscitare l’approvazione del pubblico è stato il suo discorso sulla politica dell’anti che sta soffocando la Locride e che non sta dimostrando di essere la soluzione al fenomeno criminale. Anche rispetto a strumenti come il carcere preventivo e lo scioglimento dei comuni monsignor Morosini è stato piuttosto critico e ha detto che sono argomenti che andrebbero discussi. Ha fatto seguito una seconda tranche di rimostranze e interventi di imprenditori e professionisti della Locride che hanno sottolineato pregi e difetti del sistema creditizio locale. Ad esempio Giuseppe Iurato, commercialista locale, ha elogiato il sistema Fincalabria e il microcredito calabrese, ma non sono state risparmiate anche critiche verso le mancanze strutturali della Regione che rendono molto più difficle la sopravvivenza delle aziende. I lavori si sono chiusi con l’intervento dei rappresentanti dell’Abi, non prima del discorso del consigliere regionale Pietro Crinò che ha ricordato come la priorità della Locride sia il lavoro. Marco Tuscano, componente commissione regionale Abi, ha poi preso la parola e, dopo aver sottolineato come le banche debbano fortemente tener presenti i vincoli imposti a livello nazionale ed europeo, ha comunque dimostrato interesse per le proposte avanzate e si è mostrato aperto alla discussione. E ha precisato: «Per sfatare un luogo comune, i soldi impiegati in Calabria sono superiori a quelli raccolti nella regione. Nel Cosentino gli imprenditori riescono a consorziarsi e diventano interlocutore unico per l’Abi. Serve, dunque, una voce unica». Passando poi a parlare della necessità di incrementare le esportazioni della Calabria, che al momento sono ben al di sotto delle altre regioni meridionali. E ha concluso mettendosi a disposizione per analizzare eventuali proposte unitarie che provengano dalle istituzioni locali. Molto più tecnico il discorso di Antonio Speranza che dati alla mano ha spiegato come mai la Regione incontri tutte queste difficoltà in campo creditizio. El.Ar. DOMENICA 02 GIUGNO 2013 12 DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 13 Polaroid PROVINCIA GIOIOSA IONICA I cittadini protestano contro la chiusura della filiale del Banco di Napoli KATIA CANDIDO Il 24 giugno prossimo la filiale del Banco di Napoli di Gioiosa Ionica chiuderà definitivamente. Questo è quello che abbiamo appreso all’Assemblea del Comitato contro la chiusura dell’Istituto di Credito, tenutasi il 29 maggio presso l’auditorium della Scuola Media Statale. «Gioiosa Ionica non può morire così», affermano i cittadini, «da qualche anno non c’è più la Banca Carime e adesso vogliono privarci anche di questo sportello bancario». Decisione inammissibile secondo gli abitanti del paese. che appena accertata la veridicità della notizia si sono mobilitati affinché questo provvedimento venga annullato. Peraltro la comunicazione è stata appresa in ritardo dalla cittadinanza a causa del mancato avviso da parte della Banca alla comunità gioiosana. O meglio, c’è stata soltanto una piccola informazione fuorviante inserita nell’area personale dei propri clienti, ma non c’è mai stata alcuna comunicazione ufficiale . Il Paese conta circa sette mila abitanti, i quali insieme agli altri residenti dei paesi della Vallata del Torbido, hanno deciso, di trasferire il proprio conto in altre Banche poiché procedere in direzione Siderno diventerà per molti dispendioso sia in termini economici che in termini di tempo. Tra l’altro la Banca risulta attiva e non vi è alcuna motivazione per giustificarne la chiusura. La comunità è stata messa di fronte a fatto compiuto e i cittadini si ribellano, non c’è unione per affrontare i problemi, in questo momento bisogna rimanere uniti. Dolo la chiusura degli Istituti di Credito di Grotteria, Mammola e ora Gioiosa si rischia chiaramente e abbondantemente un depauperamento del territorio che porterà a serie difficoltà non solo a Gioiosa ma in tutti i paesi della Vallata. Salvatore Fuda, neo Sindaco di Gioiosa Ionica ha dichiarato «È importante investire sulla speranza di aprire altri Istituti di Credito». All’Assemblea sono intervenuti oltre i cittadini, i quali hanno portato alla luce varie soluzioni, il rappresentante del Comitato Spontaneo Domenico Novembre; il sindaco di Gioiosa Ionica, Salvatore Fuda; il sindaco del Comune di Mammola, Antonio Longo; il rappresentante dei Sindaci Giorgio Imperitura e Mons. Morosini, vescovo di Locri, il quale ha chiesto maggiore convinzione e impegno da parte del Comitato dei Sindaci e ha invitato tutta la comunità a non demordere perché tutti uniti otterremo maggiore ascolto. LOCRI La democrazia come modo di vivere. Da Pericle ai giorni nostri ROGHI ELETTORALI Nell’ambito delle attività di relazione con le Istituzioni il Lions International, in collaborazione con il GinnasioLiceo Classico “Ivo Oliveti” di Locri ha organizzato un incontro con gli studenti sul tema: “L’encomio di Pericle e i valori della Democrazia”. Manifestazione di rilievo voluta dal senatore Giuseppe Fimognari con la partecipazione di Rocco Vasile presidente del Lions Club di Locri e di Antonio Zuccarini il segretario dello stesso Club. Dopo i saluti di rito sia il Presidente del Lions che il senatore Fimognari hanno voluto porre all’attenzione degli studenti il valore della democrazia non tanto come sistema politico quanto come concezione del mondo, modo di vivere e relazionarsi. Dopo le magistrali lettere dei tre studenti Chiara D’Agostino, Federica Modafferi e Francesco Romeo, ha relazionato il prof. Domenico Angilletta il quale ha voluto cogliere lo spirito di quel tempo, l’età di Pericle, delineando il personaggio e l’epoca che è stata l’infanzia del mondo occidentale. Si è soffermato sugli aspetti della democrazia ateniese rapportandola principalmente alla democrazia moderna. Bruciano la spazzatura vicino al seggio De Amicis di Locri Ancora spazzatura che brucia lunedì mattina. Questa volta vicino alla scuola elementare De Amcis a Locri. È bastato poco, probabilmente una sigaretta ancora accesa, e le fiamme si sono fatte subito strada. In attesa dei carabinieri, tempestivamente chiamati per intervenire, i presenti in zona, molti dei quali direttamente coinvolti nelle elezioni amministrative in corso in quel momento, si sono dati da fare per evitare che le fiamme arrivassero alle molte auto parcheggiate nelle vicinanze. L’avvocato Miki Maio, candidato a consigliere, ha circoscritto il rogo utilizzando una pompa da giardinaggio. Dopo poco tempo dalla chiamata, i vigili del fioco sono accorsi sul posto spegnendo definitivamente l’ennesimo incendio di rifiuti che, dopo una breve tregua, ricominciano ad accumulati ai lati dei cassonetti, per il grave stato di crisi in cui versa il settore, con gli impianti regionali bloccati da giorni e gli operai costretti a casa. DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 14 la Riviera ‘NDRANGHETA, POTERI OCCULTI, MALA POLITICA A Bova con Alberto Cisterna Fari puntati sui mali di una società sempre più fragile e compromessa Metti un pomeriggio in Aspromonte, un magistrato, un giornalista di lungo corso, uno scrittore, uno storico, tutti allo stesso tavolo, impegnati in una discussione di ampio respiro. A questo aggiungi la massoneria, quella ufficiale e quella un pò più “taroccata”, la politica e soprattutto la mala politica, una parte di magistratura un pò così, metti poi, per concludere e condire tutto, anche la parolina magica che inizia con un apostrofo, quella che un tempo incuteva soggezione e timore, oggi, inflazionata, diventa tema di discussione nei salotti televisivi e non. ‘Ndrangheta è parola non più sibilata a denti stretti ma, sbandierata a titoli cubitali, parola arcaica, tristemente famosa, giustamente invisa ai più e se vogliamo anche utile a pochi. Lo si dice a chiare lettere nel corso dell’incontro, con vena decisamente ironica “Se la ‘Ndrangheta non ci fosse bisognerebbe inventarla”, ma questa è un’altra storia, perché nella ‘ndrangheta di ironico non c’è davvero nulla, e il calabrese questo lo sa bene. Alberto Cisterna, Paolo Pollichieni, Gioacchino Criaco e Pasquino Crupi. Con loro il primo cittadino di Bova, Santo Casile, e il suo vice, Gianfranco Marino, moderatore. Tra i temi più dibattuti, nonostante ancora non fosse scoppiato il “caso San Lorenzo”, c’è stata la questione legata allo scioglimento dei consigli comunali, un fenomeno ormai dilagante e dirompente che ci consegna un quadro drammatico sul piano della rappresentanza politica e dell’analisi dei contesti sociali. La gestione della cosa pubblica demandata alla famigerata terna commissariale, sembra un copione ormai consolidato che genera luoghi comuni e, purtroppo, anche una certa rassegnazione tra amministratori e cittadini. Da una prima analisi del fenomeno, viene fuori un qua- CRESCERE GIOCANDO Programma eventi estivi dell’Associazione gioiosana dro complesso. Il messaggio che viene fuori dalla discussione è unanime, servirebbe la revisione di una legge dalle maglie troppo larghe che, proprio per questo, si presta a diverse strumentalizzazioni. Facendo una doverosa premessa, anche al fine di non prestare il fianco a censori armati di timbro dell’antimafia in tasca, diciamo che, siamo convinti assertori della legalità, intesa in tutte le sue forme, una legalità che proprio nella pubblica amministrazione dovrebbe trovare un estremo baluardo. Ciò premesso, riteniamo comunque che un intervento ad personam sarebbe, laddove i casi lo consentono, forse più opportuno, individuando quelle che sono le reali colpe dei singoli ed evitando così di consegnare al limbo del commissariamento comunità già di per se in forte e perenne ritardo. Il tutto si materializza in realtà umane che camminano da sempre, per scelta ima scartamento ridotto. Se SIDERNO poi ci si sofferma brevemente ad analizzare i risultati raggiunti attraverso i provvedimenti di scioglimento, allora il quadro è completo e la domanda è d’obbligo, uguale a quella sollevata nel corso dell’incontro di Bova. A chi serve tutto ciò, e soprattutto, a chi giova una simile condizione di deriva politico-amministrativa? Evitiamo di darci una risposta e ci limitiamo ad una considerazione. Lungi da noi la presunzione di dare ricette o interpretazioni di sorta rispetto a problematiche davvero molto complesse. Volendo valutare nel merito, l’incontro dell’altra sera, possiamo affermare che ha di certo favorito una seria riflessione, un momento di confronto che, nell’intento dell’Assessorato comunale alla Cultura, organizzatore dell’evento, crediamo puntasse ad almeno un paio di obiettivi, come peraltro dichiarato proprio dal vice sindaco alle Tv locali. Oltre ai fini di carattere politico, legati all’organizzazione di iniziative che contribuiscono a tenere alta l’attenzione su questioni di carattere sociale e culturale, c’è una seconda e non trascurabile valenza. Certi incontri favoriscono il confronto, un’interazione che offre un ventaglio di considerazioni a chi trova in Bova il luogo per una crescita culturale e un confronto civile. Chiudiamo dunque con il messaggio estremamente positivo che viene fuori dall'iniziativa. Tematica a parte, l'imput lanciato da questo nuovo modo di fare cultura della partecipazione e orientamento costruttivo, giunge da dove meno te lo aspetti, da una montagna fino ad un ventennio addietro assai marginale ed etichettata spesso ingiustamente, proprio quella montagna che cerca di affrancarsi, diventando volano per il rilancio della nostra provincia. Eleonora Iaria MELITO La voce dei cittadini: «Non lasceremo sperperare i nostri fondi» «Non si può conitnuare così» Spazzatura via delle magnolie angolo via Turati. Dal 14-05-2013 al 30-05-2013. A 15 giorni dall’ultimo passaggio del camion della spazzatura. Il Mare di Melito di Porto Salvo (RC) ha riportato alla luce parte del piroscafo “Torino” arenatosi sulla spiaggia Melitese di Rumbolo per mano di Nino Bixio il 19 Agosto del 1860. Attenzione attenzione “ascoltate cosa ha deciso la Regione Calabria”: Ha stanziato un milione di euro al Comune di Melito Porto Salvo (RC) per tirarla fuori... Un milione di euro invece di tirare fuori una nave che per noi vuol dire ricordarsi che ci portò disgrazie, fame, miseria e morte e per dirla tutta anche massoneria e ndrangheta, non potevano investirli a creare qualche posto di lavoro per i poveri operai che hanno perso il lavoro... «Protesteremo contro la Regione Calabria per questo sperpero di denaro nostro». Il percorso formativo dell’Associazione “Crescere Giocando” Onlus continua anche durante il periodo estivo. Dal 12 Giugno in poi, le attività verranno proposte presso il Lido Mania di Marina di Gioiosa Ionica dalle ore 09:00 - 12.30 e dalle ore 15:00 - 19:00. Il loro obiettivo non sarà solo quello di curare il bambino sotto l’aspetto scolastico ma in questa stagione si impegneranno anche nella realizzazione di nuove iniziative tra le quali le attività ludico-ricreative; creative - espressive; giochi musicali e percorsi ad ostacoli. Con un piccolo contributo mensile di 70.00 e per coloro che vogliono aderire saltuariamente la quota da versare sarà soltanto di 8.00. K.C. SIDERNO Le “Cinque Giornate” contro i rifiuti Per le strade le prime barricate di rifiuti, i cittadini sono al limite e le istituzioni latitano. I cittadini di Siderno sono arrivati al limite della sopportazione. Mentre nel centro città la spazzatura viene raccolta quasi giornalmente le contrade e le strade meno frequentate continuano ad essere invase dai rifiuti. Dato che le lettere e le lamentele si sono dimostrate inefficaci sono scattate forme di protesta inusuali. Ed ecco che in Via Lenzi appaiono barricate di rifiuti. Tirate su da un giorno all'altro sono la testimonianza che la gente è stanca e vuole risposte. Sono il simbolo dei cinque giornate di Siderno. Come a Milano si sentivano estranei gli austriaci a Siderno la spazzatura è diventata l'invasore da sconfiggere. Siamo sempre più vicini al collasso e si continua a perdere tempo. I suggerimenti che abbiamo dato ai cittadini sono sempre validi, la differenziata è la soluzione. I commissari non potranno continuare a tergiversare per molto. DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 15 DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 16 “I Badanti” di Antonio Mediati Rompere il sottosviluppo e programmare un definitivo rilancio turistico della nostra città Siderno con le sue straordinarie potenzialità deve diventare uno dei centri turistici più importanti della Regione. E’ una città dove permangono criticità vecchie e nuove ma le condizioni per riemergere ci sono tutte anche se attualmente continua ad imperare il sottosviluppo, la disoccupazione giovanile, la mancanza di servizi e anche lo stesso settore turistico offre pochissimo. Per rompere il sottosviluppo del territorio e creare lavoro duraturo per giovani e disoccupati di lungo periodo non basta migliorare il sistema infrastrutturale stradale e ferroviario. Accanto alle ata- viche questioni ambientali ed alla necessità di un ciclo integrato e definitivo dei rifiuti, quale precondizione per un turismo non solo stagionale, urge mettere le imprese del territorio nella condizione di crescere sia in termini dimensionali e sia per far fronte ad una domanda di prodotti prevalentemente enogastronomici nazionale ed estera di fatto illimitata. La classe dirigente dovrebbe cercare di lavorare in questa ottica facendo uno sforzo eccezionale per ridare speranze ai giovani e mobilitare tutte le Istituzioni. Questo dovrà essere l’obiettivo comune. Intanto, qualcosa sembra muoversi sul territorio, dovrebbero arrivare a breve i fondi per il sistema di depurazione, i fondi dei bandi sui P.I.S.L., i fondi per la riqualificazione urbana di tanti centri storici, sembrerebbe (utilizziamo il condizionale) che entro il prosssimo 31 ottobre, dovrebbe essere finalmente aperta al traffico la variante della S.S. 106. Sarà fondamentale predisporre nella prossima programmazione comunitaria 2014 – 2020, un tavolo nazionale “Locride” ed in questo contesto un ruolo determinante lo dovrà riavere la citta di Siderno, la “capitale” commerciale e turistica del territorio. Sarà necessario, accanto al comparto turistico, sviluppare altri settori strategici e prioritari quali sicurezza, legalità, dissesto idrogeologico, sviluppo del sistema agrumicolo, banda larga. Inoltre, servono investimenti finanziari per la creazione di posti letto e sviluppo del settore immobiliare con una adeguata campagna di marketing territoriale, capaci di rimettere in piedi un già gracile sistema economico – sociale da tempo avvitato ed a rischio di esplosione sociale. Antonio Tassone Renato Audino: da Siderno per sfidare il Po In sei, per ripercorrere il tragitto fatto, trent'anni prima, da altri amici canoisti. Tra questi il sidernese Renato Audino, classe 1947, ingegnere meccanico e fratello di Michele Audino, noto presidente dell'associazione filatelico numismatica sidernese.. Renato è emigrato nella lontana Torino a soli 18 anni per gli studi universitari e dopo di allora si è stabilito definitivamente nel capoluogo piemontese. I sei canoisti animati dalla stessa voglia di viaggiare, di conoscere, di testimoniare le condizioni del Po e la sua gente hanno raggiunto un traguardo storico, hanno percorso tutto il Po.. Un viaggio interessante il loro, partito da Cardé (una quarantina di km sopra Torino, in uno dei primi tratti navigabili del fiume) il 4 maggio e si è chiuso il 16 a Venezia. Il 'Giurassic Bark Team', partito col patrocinio del Comune di Torino, dell'amministrazione provinciale torinese e di Legambiente, ha rispettato tutte le tappe fissate. Il loro compito è servito, tra l'altro, a monitorare il fiume nei punti interessati dagli scarichi delle acque. Purtroppo la piena ha impedito quasi del tutto questa parte del viaggio. "E' diventato un viaggio principalmente etnografico - ha spiegato Alex Zambon, 42 anni, il più giovane del gruppo che ha raccolto anche un 71enne - abbiamo incontrato gente, visitato luoghi interessantissimi, e siamo stati accolti ovunque con grande calore umano". Il viaggio si è svolto non senza difficoltà. Il gruppo (la barca in acqua con quattro vogatori in turnazione, due a seguire da terra con un furgone) ha affrontato in alcune tappe anche dei fortissimi temporali. Ma i canoisti sono gente che non si arrende all'intemperie. Dicevamo del calore umano della gente di fiume: "Abbiamo dei bellissimi luoghi, manchiamo delle strutture adeguate di supporto. All'estero - spiega ancora Zambon - un percorso come questo lo attrezzerebbero per il turismo fluviale e per il cicloturismo. Noi siamo ancora troppo indietro. Eppure avremmo tante cose da far conoscere". A partire dalle tradizioni, dalla gastronomia: "Ma anche dai tanti musei e dai luoghi naturali. Abbiamo trovato un fiume migliore di quello che ci aspettassimo dal punto di vista dell'inquinamento. Un fiume fatto di tanti luoghi belli da visitare. Abbiamo fatto tappa nei luoghi in cui i nostri amici, 30 anni fa, si erano fermati per testimoniare i cambia- menti". Una cosa, in 30 anni, è rimasta uguale. La gente, che poi è sempre quella che vive attaccata al fiume. Gente tagliata con l'accetta, capace di grandi slanci d'umanità e di grande disponibilità. Feste, vino, canti ed allegria. I sei canoisti piemontesi, tra cui il nostro Renato Audino, non se la sono passata davvero male e tutti sono stati contenti di essere riusciti nell’impresa. lr Tutti arti, biondi, belli attillati ed eleganti chi tti pàrinu modelli quandu sfilinu davanti e llavurinu all'hotelli o nte bar, nte ristoranti ma nta casa chi burdelli si i chiami pe' badanti! Pecchì u vecchjiu malandatu a nna' vota si ripigghja: puru u vrazzu addormentatu chjanu chjanu si risbigghja e cumincia lu triàtu ca mugghjeri e cca' famigghja; 'ncigna u faci 'u 'nnammuratu cu chidd'occhj duci i trigghja e non sapi i quali latu si cumbeni pemmu a pigghja! Cu chidd'aria 'i spasimanti , cerca m'a cunvinci poi : "Mi ndi futtu i tutti quanti, eu ti spusu si mi vvoi!" e non penza c'a badanti penza sulu i fatti soi ! Non parramu di' mariti chi a morti suli i dassa: 'nta du' jorna sunnu ziti mancu u trenta fannu i passa ; ch'i mugghjeri, sventurati , chi ssi girinu nte tumbi , i viditi strati strati chi vi parunu palumbi, ndannu l'occhji stralunati , chi ssi vidi di luntanu , e passìanu 'mbrazzati o a teninu da' manu cu' palori duci duci "Caro amore, come stai?" frasi chi 'ddha mara cruci non si ntisi diri mai ; si sentiva diri sulu cu nu tonu di patruni : "sugnu stancu, eu lavuru ! Mi lavasti i pantaluni ! ? " Si ndavissi i si risbigghja e mmi nesci du tambutu sa faciva a maravigghja i com'esti cunchjudutu , si diciva "mi ti pigghja malanova, gran cornutu... potìa esseri to' figghja e ancora fai u gurrutu ! Facci i mpigna e testa storta, si dunasti tuttu l'oru : menu mali ca su' morta si nno' mi facivi i moru ; cu ssa' facci senza scornu, si dunasti puru a fedi.... prega sulu non mi tornu, ca ti fazzu strazzu i pedi"... Ma s'u guarda , si dispiaci pe' ddhu poviru minchiuni , pecchì l'attra non si faci chidi piatti i maccarruni , non si lava 'na cammisa non si stira i pantaluni e vai idhu i faci a spisa: ora è sutta e non patruni, ora vai a lavanderia e non dici sugnu stancu , pecchì ndavi 'ma passìa i si teni cardu u fhiancu ; e non dici "eu lavuru !" puru pemm'è stancu cottu ... a smettìu mi faci u duru ora faci u giuvanottu, non si guarda quant'è bruttu : non si piaci a verità, ora chi perdìu tuttu , casa , sordi e dignità . DOMENICA 02 GIUGNO 2013 17 ELEZIONI AMMINISTRATIVE L’EDITORIALE La politica finalmente Il rosso consapevole del ruolo e il nero delle donne calabresi U Muore nelle urne il vecchio, forse nasce il nuovo PASQUINO CRUPI n commediante, che recita e replica sempre la stessa commedia, alla fine stanca, annoia, allontana gli spettatori. È quello che è accaduto a Beppe Grillo, che salta come un canguro e parla senza discontinuità come uno scaricatore di porto. Con le elezioni amministrative del 26 e del 27 maggio ha ricevuto una mazzata della quale si ricorderà per gran tempo, ma dalla quale non trarrà nessuna lezione. Poiché lui, il Capo supremo, ha sempre ragione, soprattutto quando ha torto. Mastica amaro anche Silvio Berlusconi, sempre più gonfio e sempre più tronfio. Il trascinatore ha trascinato nella rovina l’intero Pdl, che giunge secondo nei ballottaggi, e Roma, la lupa romana, e Brescia, la leonessa di Italia, non venendo meno alla loro natura, sbranano, almeno sinora, Gianni Alemanno e Adriano Paroli. Ma anche il Cavaliere sembra incapace di autocritica e spiega tutto con l’astensionismo. Che davvero non è né di destra né di sinistra, ed è voce di popolo che non ne può più di Brunetta, della Santanché, di Renzi e di Fassina, del loro chiacchericcio, e spontaneo e ruminato. Guglielmo Epifani è il vero trionfatore di queste elezioni. Il Pd acchiappa alcuni importanti comuni, come Vicenza, al primo turno, ed è primo nei ballottaggi dappertutto. Persino a Siena, pur dopo la scandalosa vicenda del Monte dei Paschi. E in Calabria? Delle liste del Commediante neanche l’odore. Eppure, la capogruppo dei deputati del Movimento5Stelle è calabrese. Vuol dire che al Al commediante la Calabria non interessa. L'amaro Berlusconi. Il trionfo di Guglielmo Epifani. In Calabria e nella Locride successo a macchia di leopardo per il pdl e il pd. Don Ciotti fa voti per Carolina Girasole, ma dio, che vede e sa tutto, non l'ascolta. Genovese Illustre e alla Capogruppo, ignota fino alle elezioni del 27 febbraio, la Calabria non interessa. Meno male. Grande, invece, era l’interesse del Pdl, che cercava e tentava una rivincita. Ma la Destra è in affanno, tranne che ad Isola Capo Rizzuto dove trionfa il destro Gianluca Bruno sulla derelitta Carolina Girasole, inutilmente sostenuta da don Ciotti e dall’inviato del “Corriere della Sera”, Goffredo Buccini. A Corigliano la lista ufficiale del Pdl racimola appena il 3,90% dei voti, e ad Acri morde la polvere della sconfitta il candidato del centrodestra Luigi Maiorano, che Gino Trematerra voleva mandare nella vigna a far da palo. Se di tanto in tanto guardasse le lancette dell’orologio, finalmente capirebbe che l’ora dei grandi casati, padroni di tutto, volge al tramonto. E la Locride si dipinge di rosso a Gioiosa Jonica dove vince Salvatore Fuda alla testa d’una lista di giovani di sinistra e di nero a Locri dove il pdiellino Giovanni Calabrese surclassa il candidato del centrosinistra, avv. Cavo. Due volti giovani, anche se non propriamente due neofiti della politica. Comunque, il nuovo sulle vecchie cariatidi con dimora sia a Locri che a Gioiosa Jonica. Forse noi speriamo troppo. Ma ci sembra che il vecchio muoia e che cominci a nascere il nuovo. Che propriamente si concretizza nella capacità d’amministrare con la propria testa, senza inchini ai capi. Vedremo. «Le donne impegnate nella società, al corrente della situazione generale e che hanno a cuore il proprio paese, daranno da subito un’impronta diversa, determinando una svolta anche in politica» EMANUELA ALVARO Buona la prima. I risultati delle ultimi elezioni amministrative in cui si è votato con la doppia preferenza di genere ha dato i risultati sperati. Con Serenella Multari, componente della Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria si analizza il dato e si parla dei prossimi obiettivi. «Locri ha offerto un dato molto importante sia per quello che rappresenta la città per la Locride e per la provincia di Reggio Calabria nel suo complesso, sia per il momento storico e politico che sta vivendo. Ma lo stessi dicasi anche per Gioiosa Ionica. La scelta della politica di mettere nelle liste un numero così nutrito di donne è stata ragionata. A Locri nove donne in consiglio comunale è un risultato importante, dal quale partire. Di tanto si è superato il limite imposto dalla normativa di riferimento, questo conferma la presa d’atto della politica per cui la donna è determinante e più incisiva nell’affrontare la realtà degli Enti». Un risultato che, per la componente della Commissione, va oltre la “costrizione”, se così può essere chiamata, della normativa 215/2012, trattandosi per lei di consapevolezza acquisita dal mondo politico. «Credo più in una scelta consapevole fatta nel momento in cui si è proceduto alla composizione delle liste, a Locri come a Gioiosa Ionica. Anche perché se si fossero dovuti attenere a quelli che sono i dettami della normativa 215/2012, sarebbe stato sufficiente mettere in lista un numero di donne inferiori, inserirle solo allo scopo di chiudere le liste, come spesso è accaduto fino ad ora. Invece hanno puntato su donne impegnate nella società, le quali hanno avuto un ottimo riscontro in termini di voti. La doppia preferenza di genere ha ottenuto i risultati sperati, i numeri parlano chiaro anche per quante non entreran- “Tutti per Locri” a lavoro per la Città Calabrese ha pensato ad una giunta “allargata”, indipendentemente dalle nomine, ogni consigliere si occuperà di un settore, sul quale periodicamente ci si confronterà per capire i risultati raggiunti e il lavoro ancora da svolgere Intensi i primi giorni per il neo sindaco di Locri, Giovanni Calabrese e i suoi consiglieri. Archiviate campagna elettorale e votazioni, ci si scontra con i problemi da risolvere con celerità e avviare tutto quanto necessario da mettere in campo per ridare nuovo slancio e soprattutto speranza alla città. Si è partiti con la raccolta straordinaria dei rifiuti, affidandosi ad una ditta di Bovalino, in attesa di sapere come si evolverà il rapporto con Locride Ambiente, il cui contratto è scaduto venerdì scorso. «Siamo in costante contatto con la Regione Calabria per il conferimento del surplus a Pianopoli e in attesa di capire se si sblocca la questione della discarica di Siderno, al momento i dipendenti sono in cassa integrazione e se “Ecologia Oggi” continuerà ad avere la gestione dell’impianto». Gli altri obiettivi imminenti sono la pulizia straordinaria del paese e la riqualificazione, cercando di farla se possibile a costo zero, del parco giochi punto di incontro delle famiglie con bambini. «Al Consorzio di Bonifica abbiamo chiesto un intervento straordinario per la pulizia del cimitero. Per rimettere in piedi la macchina amministrativa procederemo con incarichi ai responsabili dei servizi e con la nomina degli assessori». Argomento sul quale il neo primo cittadino sottolinea come quella che andrà a guidare sarà una giunta diversa dal solito, perché ogni consigliere avrà un incarico specifico con decreto del sindaco, una sorta di giunta allargata. «Ogni consigliere avrà l’obbligo di occuparsi di un settore, con delega specifica, sul quale periodicamente ci si confronterà per capire i risultati raggiunti e il lavoro ancora da svolgere. Non ci sono problemi sui nominativi perché di fatto ognuno dovrà fare la propria parte, così come da loro stessi più volte espresso. Ai responsabili dei servizi è stata chiesta una relazione riassuntiva sullo stato di fatto e ciò che è in itinere. Mentre sulla questione mobilità abbiamo posto un quesito al Ministero, pur consapevoli di dover operare nel rispetto del Piano di rientro, abbiamo chiesto se possiamo adoperarci per rivedere quel provvedimento, sembra che la risposta sia positiva, ora procederemo per capire in che termini rivederlo». La prossima settimana in programma diversi incontri con i rappresentanti istituzionali presenti sul territorio, ai quali Calabrese chiederà la massima collaborazione per affrontare questo delicato momento. Un incontro è previsto anche con l’ingegnere Foti della Provincia per quanto riguarda il protocollo d’intesa. «Mi ha fatto molto piacere ricevere la telefonata del Vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, Monsignor Fiorini Morosini che, con tutti i consiglieri, incontreremo in questi giorni». Emanuela Alvaro DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 18 Un risultato importante che va oltre i dettami della normativa 215/2012 che ha inserito per la prima volta la doppia preferenza di genere alle elezioni amministrative appena terminate. no nei consigli comunali». Un premio alle donne che hanno scelto consapevolmente di candidarsi. Per Serenella Multari una scelta della politica, certamente per vincere, ma la quale si è determinata in tal senso perché, forse per la prima volta, si è veramente presa coscienza del momento storico, politico e sociale. «È chiaro che in una zona economicamente depressa, con problemi di lavoro ormai atavici, tutto si risente in modo amplificato, a ciò si aggiungono gli scioglimenti degli Enti, le consigliature anticipatamente concluse, tutti accadimenti che hanno come unico risultato quello di bloccare i nostri paesi. Motivo per il quale dico che, chi ha com- posto le liste, ha fatto una riflessione che assolutamente mi vede a suo fianco, perché si è dovuto puntare su persone consapevolmente impegnate, coscienti dello stato della Cosa pubblica. Sono certa che le donne, non in quanto genere femminile, ma quelle impegnate nella società, al corrente della situazione generale e che hanno a cuore il proprio paese, daranno da subito un’impronta diversa, tracciando il percorso da seguire, ma soprattutto determinando una svolta nella politica». Svolta politica che sarà ancor più concreta con i prossimi traguardi che la Commissione pari opportunità della Regione Calabria si è prefissata di ottenere. Tra questi la modifica della legge elettorale regionale. «Dopo questo importante risultato di Locri e Gioiosa Ionica, la Commissione riprende da subito il percorso per la modifica della legge elettorale regionale. Già la prossima settimana dovrebbe essere votato l’emendamento da portare in consiglio regionale. La Commissione si augura fortemente che possa questa nuova legge elettorale essere approvata, ciò significherebbe non solo approvare la doppia preferenza di genere e quindi votare come si è proceduto per le amministrative, ma ottenere una rivisitazione generale, anche in considerazione del fatto che il consiglio regionale non avrà più sessanta, ma trenta consiglieri». GIOIOSA JONICA Vince Salvatore Fuda cambiamento epocale e radicale K.C. A vincere le elezioni 2013 a Gioiosa Ionica è stato Salvatore Fuda, candidato della lista civica “Gioiosa Bene Comune”. Il neo sindaco con buone esperienze politiche ed amministrative alle spalle, per anni è stato segretario del circolo di Rifondazione Comunista. Con emozione esprime i suoi ringraziamenti a quanti lo hanno votato e sostenuto e a tutti coloro che ci hanno creduto come lui. Ci sono nuove carte da giocare, occasioni da non sprecare. Gioiosa Ionica è stata in anni lontani, un centro di notevole vivacità politica ed amministrativa, un laboratorio di idee e con una capacità operativa tra le più incisive della provincia di Reggio Calabria. Fuda afferma: «Abbiamo fatto un investimento grande su questa scelta politica, sulla possibilità di dare a questa comunità una scelta di cambiamento forte ed evidentemente è stata la scelta giusta, una scelta che la comunità si aspettava». Continua dicendo: «Ci siamo assunti un rischio perché sentiva- mo che nella comunità era un sentimento condiviso. Questo trionfo mette Salvatore e i suoi candidati davanti ad una grande realtà, una realtà che avverte l’esigenza del cambiamento radicale. Mantenere gli impegni presi in campagna elettorale. Gioiosa Ionica ha bisogno di questo cambiamento, dando voce anche ai cittadini i quali si aspettano davvero tanto da questa nuova amministrazione». Fiducia che non dovrà essere tradita INTERVISTA con il senatore Caridi L’ex assessore alle attività produttive risponde su sviluppo e urgenze della Calabria. Ma sugli errori commessi in passato cerca di svicolare «È necessaria una decisa azione a livello di politica nazionale» Il viaggio tra gli eletti al Parlamento questa settimana ha visto protagonista il senatore Antonio Caridi, scopellitiano di vecchia data, ex assessore regionale alle attività produttive. In che direzione dovrà orientarsi lo sviluppo della Calabria? La Calabria soffre in modo rilevante a causa delle problematiche strutturali che ne pregiudicano la potenziale crescita. Possiamo partire dalla carenza di infrastrutture al sottoutilizzo delle risorse storiche, ambientali e naturalistiche, passando per l’emigrazione di tanti giovani che non trovano lavori adeguati alla loro formazione culturale, la presenza invasiva della criminalità organizzata, la difficoltà di accesso al credito per il sistema produttivo, l’inefficienza di gran parte dei servizi pubblici. Sono condizioni che dobbiamo superare perché ci impediscono, di fatto, di avere un processo di sviluppo e di crescita ed incidono pesantemente sul tessuto sociale ed economico e sottraggono importanti risorse allo Stato. È indispensabile compiere uno sforzo rilevante, supportato da scelte responsabili e dalla capacità di tracciare un percorso condiviso nell’azione politica come nelle istituzioni, senza contrapposizioni e rivalità preconcette. Per fare questo si devono mobilitare le forze migliori di questa terra per colmare il divario che ci separa dal resto dell’Italia, superare ataviche debolezze, accantonare i dualismi e le polemiche sterili. Non è un impegno di poco conto ma in questa direzione vanno anche orientate le scelte che riguardano i temi di maggiore rilevanza ed attualità, come rigassificatore, centrale a carbone ed altro, che possono e debbono diventare risorse per il territorio e non vincoli o oggetti di disputa e di contrapposizione anche ideologica. Si tratta di indirizzare le scelte verso percorsi quanto più possibile partecipati e condivisi con le comunità del territorio. Quali sono le misure più urgenti da portare avanti? Premetto che, per cambiare le condizioni di base e garantire la rinascita dell’imprenditorialità calabrese e meridionale, è necessaria una decisa azione a livello di politica nazionale. La gravità della crisi ci impone comunque di individuare le azioni più opportune per garantire una rapida via d’uscita e ripristinare la necessaria fiducia in chi lavora ed investe. Innanzitutto occorre incidere profondamente sui punti di debolezza che caratterizzano il sistema imprenditoriale calabrese ed operare perché siano significativamente allentati i vincoli allo sviluppo d’impresa attraverso l’agevolazione per l’accesso al credito, il rafforzamento dei confidi, interventi per promuovere le reti d’impresa, misure per accrescere l’innovazione imprenditoriale. Intendo dire che occorre creare le condizioni per fare impresa e le infrastrutture sono essenziali a tale scopo. In questa direzione si deve accertare l’andamento reale dei lavori di ammodernamento della A3 - Salerno-Reggio Calabria ed il relativo stato dei finanziamenti, far sì che Trenitalia accetti la revisione del contratto di programma per estendere rapidamente l’alta velocità al Sud. Nel contempo va rafforzato il ruolo internazionale del Porto di Gioia Tauro, che dovrà ritornare ad essere il principale Hub del Mediterraneo, mediante l’ammodernamento dei collegamenti via terra e via mare. La Strada Statale 106 e la linea ferroviaria Jonica dovranno essere rafforzate per permettere un più rapido collegamento con la direttrice Napoli-Bari, evitando così l’isolamento di una parte rilevante della Calabria. In un’ottica più ampia occorre risolvere il problema dei pagamenti della Pubblica Amministrazione perchè le imprese non possono finanziare lo Stato e fallire per il Patto di Stabilità. Qual è stato il più grande errore fatto finora nell’amministrazione della Regione e come intendete risolverlo? Vorrei, in un certo senso, ribaltare il senso della domanda in forma propositiva e guardare piuttosto alle azioni realizzate in questi anni di governo regionale che ci hanno visti impegnati, soprattutto, a porre riparo ad indicibili guasti del passato. La Giunta guidata dal Presidente Scopelliti ha da subito promosso una nuova cultura dello sviluppo partecipato con il conseguente aumento della qualità e dell’efficacia delle scelte strategiche effettuate, nelle quali le parti sociali ed economiche sono diventate parte integrante del processo decisionale. Si è partiti dalla pressante esigenza di rafforzare adeguatamente il sistema economico e produttivo calabrese, dando priorità al rafforzamento ed alla crescita della rete esistente, senza trascurare in alcun modo l’ingresso di nuove energie e di nuovo entusiasmo, per ravvivare e rilanciare un mondo imprenditoriale forse ancora poco incline all’innovazione. È stato così possibile recuperare un clima di fiducia da parte delle imprese nei confronti delle istituzioni e del mondo delle politica, nell’ambito del quale si respira un clima rinnovato nei rapporti con l’ente regionale, diventato luogo di confronto e di dibattito, nonché promotore del rilancio economico-produttivo della Calabria. Quale sarà la battaglia che i parlamentari e i senatori calabresi non potranno perdere per il nostro futuro? Ho già avuto modo di dire che la “questione Calabria” va urgentemente riassunta nell’agenda politica di tutti gli schieramenti per essere considerato un problema di portata nazionale fino a diventare una questione di politica economica, di politica estera e di civiltà. La classe politica meridionale deve assumere la capacità di proporre un vero e proprio “patto” con lo Stato, che deve però derivare da una presa di coscienza collettiva che possa determinare il definitivo riscatto del nostro territorio. Siamo consapevoli che sarà un percorso lungo e certamente non agevole ma dobbiamo attivare, da subito, una sinergia reale che veda classe dirigente e cittadini accomunati da senso di responsabilità e tutela della legalità. Sarà necessario il sostegno di adeguate politiche di solidarietà per poter ribadire con forza la netta opposizione al clientelismo, alla corruzione, alla criminalità organizzata in tutte le sue forme. Però solo così sarà possibile dare concretezza al nostro agire politico, con la consapevolezza che è indispensabile avviare una stagione del “fare”, smettendo finalmente di restare inermi a guardare in attesa degli eventi. DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 19 La ... Gerenza www.larivieraonline.com [email protected] [email protected] Tel 0964/342679 la Riviera Registrazione Tribunale di Locri (RC) n. 1 del 19/06/1998 R.O.C. n°11602 del 02/11/98 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri Direttore responsabile: PASQUINO CRUPI In redazione: ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, ILARIA AMMENDOLIA, MASSIMO P ETRUNGARO, KATIA CANDIDO, NINO SIGILLI. Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA Responsabile sport: ANTONIO TASSONE Art Director: PAOLA D’ORSA Grafica: EUGENIO FIMOGNARI RUBRICHE Loqui e sproloqui di Filomena Cataldo Messagi nel tempo di Daniela Ferraro COLLABORATORI Anna Laura Tringali, Franco Crinò, Nicodemo Barillaro, Giuseppe Gangemi, Mimmo Romeo, Giuseppe Fiorenza, Franco Parrello, Franco Blefari, Daniele Mangiola. NOTE E SCHERMAGLIE Platone e le diverse forme di governo o costituzioni DOMENICO ANGILLETTA Le Costituzioni, scrive il filosofo ateniese( 428347 a.C.) nella sua Repubblica , prima di tutto sono create dall'uomo e sono pertanto soggette al divenire: nascono crescono, fioriscono, maturano e muoiono; inoltre nascono dal carattere dei cittadini. Premesso che lo Stato perfetto è quello governato dai filosofi-guerrieri, dove regna la comunanza dei beni, delle donne e dove i bambini sono educati dalla comunità intera, Platone passa ad esaminare le quattro forme di costituzioni a lui approdate : la cretese e la laconica che riscuote l'elogio dei più, l'oligarchica che pure riscuote l'elogio dei più ma che presenta numerosi mali; la democratica antitetica e successiva a questa, ed infine, la tirannide forma che si distingue dalle precedenti perché risulta essere la più violenta e l' autentico morbo per uno stato. E' naturale che ad ogni forma di costituzione corrisponda un determinato individuo di cui esso è necessariamente espressione. Nella prima forma, quella cretese, i cui valori determinanti sono l'onore ed il coraggio, non disgiunti dalla giustizia, l'individuo è dunque coraggioso, giusto e buono . Questa forma di governo, come un qualsiasi organismo biologico e vegetale, ha una durata. E' nata al tempo della società eroica e sarebbe durata in eterno se al suo interno non si fosse insinuata la discordia, che come un verme in un frutto sani prima la intacca e poi la fa marcire condannandola alla putrefazione. Così l'aristocrazia, dopo il compromesso, si trasforma in oligarchia e quell'uomo giusto e coraggioso è divenuto ormai un individuo bramoso di ricchezze personali ed incurante di virtù. Anche l'ethos pubblico si trasforma ed all'onore ed alla giustizia originaria succede ora la lode e l' onore sperticato per i ricchi, portandoli alle cariche pubbliche. Si nutre, al contempo, un profondo sprezzo per i poveri che precedentemente non erano di scarso valore. Il destino di questi stati oligarchici è la crescita a dismisura dei poveri mentre i ricchi, negligenti, non fanno altro che condurre una vita dissoluta, educando a loro volta i loro figli alla voluttà ed incapaci di sopportare fatiche di qualsiasi natura. In questo contesto è naturale che i poveri non facciano altro che tramare insidie e bramare rivoluzioni soprattutto da quando si sono trovati fianco a fianco dei governanti nelle marce o in altre azioni comuni, in sacre ambascerie o in spedizioni militari ed han potuto prendere consapevolezza del fatto che questi ricchi non valessero nulla La democrazia nasce dunque proprio in tali contesti e come una pianta trova la sua linfa vitale in un organismo in via di decomposizione, parimenti essa affonda le sue radici nella oligarchia in corso di putrefazione. I poveri si rivoltano contro gli oligarchi, ne ammazzano alcuni avversari, altri ne cacciano in esilio e riportata la vittoria dividono con i rimanenti a condizioni di parità il governo e le cariche pubbliche per lo più determinate dal sorteggio. Tra le varie costituzioni questa, per il filosofo ateniese, forse è la più bella. Essa assomiglia infatti ad un mantello variopinto, con fiori di ogni sorta, un vero mosaico d caratteri. Questa costituzione è inoltre mite ed indulgente ed è raro vedere qualcuno condannato a morte oppure all'esilio. A queste due caratteristiche, indulgenza e mitezza, bisogna aggiungere il fatto che essa dispensa uguaglianza con grande indifferenza, ad uguali e disuguali. Ma come la sete di ricchezza ha trasformato l'uomo oligarchico in democratico parimenti la sete di libertà trasforma ora l'uomo democratico in tiranno Quando i principi su cui si fonda uno stato vengono calpestati, quando un giovane vive giorno per giorno e non riesce a distinguere un appetito necessario da uno superfluo; quando tutti i piaceri sono simili e meritevoli di eguale onore; quando si vive giorno per giorno compiacendo così il primo appetito che capita; quando si sbornia per poi bere acqua e dimagrire; quando si fa ginnastica per poi rimanere pigro e non curante di tutto; quando si mostra d'interessarsi di filosofia per poi subito dopo abbandonarla; quando si dà alla politica e si salta su a dire e fare qualunque cosa passi per la testa; quando un maestro teme ed adula gli scolari; quando gli scolari s'infischiano dei maestri e cosi pure i pedagoghi; quando i giovani si pongono alla pari degli anziani mentre i vecchi diventano accondiscendenti verso i giovani e si fanno giocosi e faceti imitandoli, per non passare da spiacevoli a dispotici; quando . il padre si rende simile al figlio ed il figlio non sente né rispetto né timore dei genitori, allora il morbo, il peggiore dei mali, la tirannide, è già presente nell'organismo malato che è per l'appunto la democrazia. Quell'identico morbo che sorto dall'oligarchia ha portato alla democrazia sorge ora dalla democrazia e più intenso e forte la riduce schiava. In realtà ogni eccesso porta sempre nella direzione opposta: l'eccessiva libertà si trasforma in eccessiva schiavitù sia per un privato che per uno stato. E' naturale che la tirannide si formi dalla democrazia e che dalla somma libertà derivi la schiavitù maggiore e più feroce[…] Di questa classe degli uomini oziosi e spendaccioni un gruppo, il più coraggioso, continua Platone , dirige, il più codardo segue mentre dalla classe popolare si distingue sempre chi si industria a far denari e divengono molto ricchi quelli che per natura sono più ordinati. La terza classe è poi il popolo: tutti coloro che lavorano per sé e si astengono dalla vita politica, gente che possiede ben poco: Questa classe in democrazia forma il gruppo più numeroso e sovrano tutte le volte che viene radunato. . Il popolo è sempre solito mettere alla propria testa un solo individuo , mantenerlo e farlo ingrandire e questo da protettore inizia a trasformarsi in tiranno. La democrazia in definitiva, per il filosofo ateniese, è essere schiavi di schiavi. Serve ancora l'insegnamento di Platone per dei democratici convinti come noi? L’APPELLO DELL’EX SINDACO Caulonia è sommersa dai rifiuti Montagne di immondizia in ogni angolo di strada. I topi sazi vi giocano sopra, spunta il loro capo da sotto, si rincorrono come bambini in un parco giochi. Nuvole di mosche, di zanzare, di insetti danzano intorno. Siamo a Caulonia ma lo stesso spettacolo è nell’intera Locride. Nel momento di insediarmi come sindaco ho giurato di difendere la Costituzione che recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ...”. Quale salute è garantita con immondizie date alle fiamme, con bambini che giocano accanto ai rifiuti, con persone anziane costrette a respirare il fetore dei cibi avariati, con insetti e ratti che infettano ogni angolo del paese? Un sindaco non può girarsi dall’altra parte! Non l’ho fatto e non ho creato alcuna discarica. Basterebbe guardare le fatture di conferimento alla “Locride ambiente” per constatarlo. Ho tutelato la salute della mia gente e l’immagine del mio Paese e, negli stessi giorni, da presidente del comitato dei sindaci mi sono battuto per tutta la Locride nei confronti dell’ufficio del Commissario per l’emergenza ambientale che aveva dimostrato tutta la propria incapacità. Una stella polare che mi ha sempre guidato anche se ho pagato di persona. Sono finito sotto processo. Ho una concezione così alta della mia gente- a qualsiasi schieramento politico essi appartengono - tale da non poter essere appannata dall’infamia dei pochi che in vario modo hanno determinato, (speculato e gioito) la vicenda penale. Non ho mai denunciato nessuno neanche persone che, anche in altri processi, hanno reso falsa testimonianza pur di crearmi un danno. Siederò con fierezza e con dignità sul banco degli imputati anche perché quel banco è libero da coloro che hanno sperperato un miliardo di euro e, dopo quattordici anni hanno ridotto l’intera Calabria in una immensa discarica;; libero da quanti dinanzi ai pericoli per la salute dei cittadini si sono girati dall’altra parte; libero dai pavidi; libero da quanti ritengono che i cittadini bisogna prenderli in considerazione solo nel momento del voto. Imputato fiero di essere tale! Ilario Ammandolia Le incompiute di Palizzi. Atto primo Si comincia con un bando per il “Recupero del patrimonio immobiliare abitativo detenuto dai residenti del borgo antico”. Conflitti di interesse ed esclusioni dai finanziamenti tacitate da attori politici e dai controllori amministrativi. Chiusa frettolosamente la vicenda, si lasciano le macchie di leopardo del giallo cemento colorato sulle facciate dell’impianto urbanistico medievale Il Programma Operativo Regionale 2000/2006 e l’attuale per il 2007/2013 hanno contribuito a creare molte aspettative nella piccola comunità di Palizzi, che, però si sono infrante con la realtà delle realizzazioni, che hanno segnato con profonde ferite il tessuto urbano ed aumentato esponenzialmente il conflitto politico e amministrativo. I finanzia- menti intercettati sono diventati un grande problema e, invece che ridurre, hanno aumentato la distanza con le realtà territoriali più strutturate e virtuose nell’utilizzo degli investimenti pubblici. Palizzi Superiore, antico centro politico e commerciale del Comune, è ormai un paese rarefatto. Gli abitanti residenti sono poco più di 150 e le attività economiche sono quelle tradizionali della pastorizia e dell’agricoltura, soprattutto viticoltura, da cui il fregio “Città del Vino”. L’amministrazione comunale, nell’ultimo decennio, ha programmato corposi progetti finanziari per rivitalizzare il centro storico, puntando ad incentivare il turismo rurale, legandolo ai pro- dotti di nicchia. Purtroppo, come spesso accade con i sindaci autoreferenziali, la politica ha poca visione e troppi interessi elettorali. Si comincia, così, con un bando per il “Recupero del patrimonio immobiliare abitativo detenuto dai residenti del borgo antico: recupero facciate, infissi esterni e manto di copertura in tegole”. Valore 300.000 euro di fondi pubblici del Programma Quadro “Emergenze urbane e territoriali” e circa 90.000 di compartecipazione privata. Molte delle domande presentate dai privati possessori di immobili vengono escluse, per banali dimenticanze, come non aver allegato un documento di identità o apposto un firma. Per contro, però, non viene accertata l’effettiva residenza DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 20 HANNO COLLABORATO Giuseppe Patamia, ,Bruno Gemelli, Carmelo Carabetta, COPERTINE Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo di “la Riviera Editore” per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili. PUBBLICITÀ Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251 la Riviera GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Master Printing S.r.l. - Modugno (BA) DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J. ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane Un insetto per amico MARIA CRISTINA CONDELLO RICORDANDO L’amata nonna Maria De Leo 87 anni non si possono riassumere, ma pensiamo sia un dovere dei tuoi cari dirti un semplice grazie per quello che hai rappresentato per tutti noi. Vivere nella parola di Dio per te è stata la più grande missione, gioire a pieno del dono di una grande famiglia è stato per te il più grande orgoglio. Moglie giudiziosa e amabile per il caro nonno e madre molto attenta per i tuoi 6 figli ai quali hai dedicato tutta la tua esistenza e ogni corona dei tuoi rosari quotidiani. Hai sempre detto di non temere le avversità perché avevi accanto a te un Dio forte ed è così che hai educato nipoti e pronipoti alla fede e poi come dice il tanto amato Papa Francesco sei stata una grande custode del Creato, mille fiori colorati ti hanno circondata fino alla fine dei tuoi giorni. Qualche settimana fa, in località “Castanea” di Cardeto, è stato effettuato il primo lancio di Torymussinensis, antagonista naturale del cinipide galligeno del castagno, l’insetto dell’ordine degli imenotteri originario della Cina, introdotto accidentalmente in Italia nel 2002 e che in questi ultimi tre anni ha infestato pesantemente i boschi di castagno della Calabria. L’insetto è nocivo per il castagno a livello mondiale a causa del veloce deperimento delle piante che attacca. Negli ultimi anni gli attacchi del cinipide galligeno alle coltivazioni di castagno ubicate nei vasti territori montani stanno comportando, appunto, un’evidente riduzione della produzione con pesanti ricadute sotto l’aspetto economico e occupazionale del comparto. Una problematica molto seria che sta interessando, purtroppo, anche l’area montana del territorio di Cardeto. Il rilascio dell’antagonista è stato possibile grazie all’intervento del Consorzio Forestale dell’Aspromonte e del suo presidente, Francesco Fortugno, che ha aderito all’iniziativa denominata “Torymusper i Castagni Monumentali” promossa dalla Società GreenWood Service di Torino, finalizzata ad effettuare gratuitamente dei rilasci (100 femmine e 50 maschi) di Torymussinensissui 20 castagni più importanti d’Italia, veri e propri patriarchi che hanno accompagnato i nostri avi nei secoli passati. Il bosco di castagni ultracentenari della località “Castanea” di Cardeto, localizzato a circa 1.000 metri slm, ed in particolare il maestoso castagno denominato “Mangiaterra” dell’età stimata di oltre 170 anni e con più di 2 metri di diametro, è riuscito ad entrare in graduatoria e a beneficiare del rilascio. Gli insetti, arrivati giovedì 16 Maggio in apposita borsa termica da Torino, sono stati opportunamente custoditi in cella climatica da Elvira Castiglione, responsabile del Laboratorio Entomologico “Emozione natura: un mondo di Insetti” e collaboratrice del Consorzio Forestale. L’ubicazione della pianta, collocata in un territorio a forte vocazione castanicola, si ritiene in grado di assicurare, nel tempo, una diffusione naturale “dell’insetto utile” in areali più ampi già interessati dall’infestazione del cinipide. La distribuzione di Torymus, comunque, potrà dare i primi risultati quando il numero degli individui comincerà a salire; ciò avverrà in maniera graduale nel corso dei prossimi anni. Il presidente Francesco Fortugno, nel ringraziare la Società GreenWood Service per l’inclusione in graduatoria del castagno, si è fatto promotore di una campagna di informazione della cittadinanza sulle buone pratiche per un efficace controllo di questo pericoloso parassita, al fine di ridurre i danni da esso provocati entro limiti accettabili. In particolare, sarà messo in evidenza che è assolutamente necessario non rimuovere dalle piante le galle, perché potenzialmente parassitizzate dall’insetto utile, che non si dovranno effettuare trattamenti chimici nei castagneti e che non bisognerà distruggere, bruciare o asportare il fogliame e gli scarti di potatura prima della fine di maggio del prossimo anno, in modo da non interferire in alcun modo con la presenza dell’antagonista e da favorirne la più larga diffusione. nel centro storico dei beneficiari ammessi al finanziamento. Requisito essenziale richiesto dal bando. Infatti, nella graduatoria finale, approvata dalla giunta comunale, troppe sono le “deroghe” di fatto concesse, che stridono per la stretta parentela con gli amministratori in carica, ma il conflitto d’interessi non era motivo di esclusione. Le immancabili proteste dei residenti vengono messe a tacere dagli attori politici e dai controllori dell’attività amministrativa e, chiusa frettolosamente la vicenda, si lasciano le macchie di leopardo del giallo cemento colorato sulle facciate dell’impianto urbanistico medievale di Palizzi. L’esproprio, il recupero e il consolidamento del Castello inizia nel 2007. Un finanziamento regionale di 500.000euro e un mutuo a carico del bilancio comunale di 115.000 consentono di appaltare un primo intervento. I lavori sforano abbondantemente i tempi di esecuzione e, nel frattempo, i presunti eredi ricorrono contro la somma stabilità in 165.000euro per l’esproprio. Un contenzioso che, tuttora, sta dissanguando le casse comunali e che proietta molte ombre nel prossimo futuro. Intanto, altre 300.000euro, concessi dall’assessorato regionale ai beni culturali nel novembre scorso, attendono la gara d’appalto ed evitare la revoca del contributo. Manca, però, la scelta politica, cioè assegnare una destinazione d’uso al Castello compatibile con il programma degli interventi effettuati. Finora, degli interventi realizzati, solo la “Casa di Bacco”, ex casa del fascio e prima ancora camera del lavoro, è efficacemente in attività. Con circa 200.000euro di finanziamento regionale per recuperare il rudere, si è riusciti a fare un centro di degustazione del vino e dei prodotti locali. Il merito va però alla gestione, che ne ha fatto un punto di eccellenza enogastronomica. Il resto, come la casa albergo ricavata dalla ristrutturazione dell’ex scuola elementare, dopo un spesa di circa 100.000euro, è rimasta incompleta ed oggi abbandonata. Il progetto doveva essere portato a termine con la compartecipazione privata del 20% del costo totale ma, per ragioni incomprensibili o discutibili, non si è voluto procedere, prima dell’appalto, alla scelta del partner. I fatti successivi hanno fatto emergere una realtà poco edificante: l’immobile, a chiusura dei lavori e dopo l’emissione del certificato di regolare esecuzione, si presenta in un precario stato di ultimazione. Infatti, manca gran parte degli infissi interni ed il completamento dei servizi igienici, la rete elettrica è solo abbozzata e tutto si riduce alla pavimentazione di ampi spazi incompatibili con la finalità del progetto. Anche chi era il “predestinato” dall’amministrazione comunale alla gestione della casa albergo ha dovuto rinunciare al comodato gratuito dell’immobile, a causa degli eccessivi costi del completamento dei lavori. Ci ritroviamo, così, un’altra incompiuta e la distruzione del piccolo campo da tennis limitrofo, utilizzato come discarica del materiale proveniente dalla ristrutturazione. I progettisti e i direttori dei lavori, dopo la liquidazione delle parcelle, sono spariti e i responsabili politici ed amministrativi del Comune di Palizzi si sentono tranquilli per la mancanza di controlli interni ed esterni. E non finisce qui il viaggio tra le incompiute di Palizzi. Cara nonna hai vissuto i tuoi ultimi anni come Maria sotto la Croce, nel dolore chiedono grazia e serenità per tutti, ecco. Anche i questo sei stata ascoltata perché ora sei insieme e dentro ognuno di noi per sempre. Ti amiamo. CONGRATULAZIONI DI RITO Da leader a leader Dal leader del Movimento 5 Stelle giunge questo messaggio per il nuovo primo cittadino di Locri. È Tony White/Beppe Grillo a mandare tantissimi cari auguri al neo sindaco di Locri Giovanni Calabrese e alla dott.ssa Nadia Cautela per la loro elezione. Dopo la tornata elettorale che ha visto il candidato della destra vincere per distacco sul suo avversario, Antonio Cavo. Sportivamente il sosia di Beppe ha voluto porgere le sue congratulazioni in questo piccolo spazio. PERCORSI DI CONOSCENZA La lavorazione del pane Un altro percorso formativo, diretto alla crescita consapevole, è stato organizzato dalla direzione della scuola dell’infanzia paritaria di Siderno – Il Pianeta dei Bimbi. Incoraggiati dai genitori, sempre favorevoli a queste iniziative e accompagnati dalla Maestra Teresa Capone e dalle sue collaboratrici, gli alunni della scuola materna, si sono recati in un laboratorio di panificatori e grazie alla disponibilità e collaborazione del responsabile sig. Gilberto Gullone di Siderno, hanno avuto l’opportunità di imparare come viene prodotto il pane. Il messaggio è chiaro: gli alimenti in genere e il pane nella fattispecie, non nascono sugli DOMENICA scaffali dei negozi ma nei laboratori di manipolazione e trasformazione degli alimenti. Dopo avere recitato la preghiera con suor Patrizia che li aspettava in loco e dopo avere visto all’opera i lavoratori, i bimbi, si sono cimentati nella prova simulata elementare, dell’impasto e della costruzione di piccole formine di pane. 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 21 DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 22 SPORT Il Roccella juniores è felice di sbalordire Gioiosa Jonica: Probabile la riconferma di Silvano E’ finita a reti inviolate la gara di andata del quarto di finale nazionale juniores tra il Roccella ed il Manduria un risultato che ha lasciato inalterate le possibilità di passaggio del turno per entrambe le squadre che ieri si sono affrontate nella gara di ritorno. Queste le migliori otto squadre juniores italiane: Vado Ligure,Brixen, Misano Adriatico, Firenze Ovest, Vasto Marina, Nuova Tor Tre Teste, Roccella Jonica e Manduria. Complimenti, dunque, a prescindere dal passaggio del turno, per il Roccella Jonica di mister Mimmo Favasuli che è riuscito ad entrare nel novero delle prime otto squadre nazionali di categoria juniores . Un traguardo prestigioso che premia tutti gli sforzi compiuti dalla società del presidente Giannitti. lr Anche se a rilento il Siderno si sta muovendo in vista della nuova stagione calcistica. La società vuole andare avanti nella ricostruzione del sodalizio al fine di perseguire l'obiettivo di rilanciare il calcio a Siderno. Si punterà ad allargare la base societaria per costituire un team solido ed organizzato con alla base l'obiettivo di vivere il calcio divertendosi, rispettando le regole e i valori etici e morali di questo giuoco. Tutti i soci sostenitori voteranno un direttivo che si occuperà della gestione tecnica per la prossima stagione. Si punterà anche a riorganizzare il settore giovanile che ormai manca da diversi anni. In questa direzione, si è cercato di trovare un'intesa per una futura collaborazione con le scuole calcio già presenti in città, in mancanza, si ripartirà da zero. C'è tanta voglia di riscatto in casa Siderno, dopo una stagione difficilissima culminata con la retrocessione. Si avrebbe voglia di ritornare subito nel massimo torneo regionale. Ma sarà difficile. E’ giusto ripartire dalla guida tecnica di Guglielmo Telli, uno che è stato vicino Siderno: inizia la fase di riorganizzazione nei momenti di difficoltà, il quale mister avrà anche il difficile compito di ricreare fiducia in un ambiente che ancora deve smaltire l'amarezza per la retrocessione. Amarezza che si trasformerà in forte determinazione al fine di ricreare l’entusiasmo attorno ai calciatori biancoazzurri che, siamo sicuri, saranno tra i protagonisti del prossimo campionato di Promozione. Antonio Tassone a Tutto è svanito all’ultimo minuto della sfida contro la Gallicese. Il Gioiosa Jonica stava cullando il sogno di poter raggiungere la finalissima play-off contro la Palmese ma un episodio negativo ha precluso la gioia a Panetta e socì che, però,possono andare “fieri ed a testa alta” per un campionato condotto alla grande e che ha visto spesso i bianco-rossi jonici protagonisti di “performance” incredibili. Con i risultati ottenuti e con il gioco dato alla squadra, per mister Cosimo Silvano, non può che arrivare la meritatissima riconferma. La stessa permanenza a Gioiosa del tecnico geracese produrrebbe l’effetto di dare ulteriore garanzia al progetto futuro del sodalizio jonico che, siamo sicuri, vorrà disputare stagione da protagonista vista la concomitante presenza nel torneo di altre numerose squadre comprensoriali. Ovviamente, se dovesse essere riconfermato Silvano, rimarranno anche Maurizio Commisso come allenatore in seconda, il preparatore atletico Mimmo Quattrone e Maurizio Agostino come preparatore dei portieri. Sul fronte del mercato sarà difficile trattenere il gioiellino Siclari. Insomma l'U.S. Gioiosa Jonica cercherà ancora una volta di allestire una buona squadra mettendo sul piatto della bilancia grande competenza, capacità organizzative e magari cercando di irrobustire quanto di buono è stato costruito negli ultimi anni. Vedremo quello che accadrà. a.t. 1 Categoria, Lamezia e Rosarno le sedi dei 2 spareggi L'ultimo atto della stagione, una prova senza appello che assegnerà gli ultimi 2 posti per il campionato di Promozione 2013/2014. Oggi pomeriggio, con calcio d'inizio alle ore 16, andranno in scena i 2 spareggi riservati alle squadre vincitrici dei playoff di 1^ Categoria. Al "Riga" di Lamezia Terme si affronteranno Cotronei (girone A) e Grimaldi (girone B), mentre al "Giovanni Paolo II" di Rosarno sarà la volta di Filogaso (girone C) e Deliese (girone D). In entrambi i casi, se al 90' dovesse permanere il risultato di parità, sono previsti supplementari ed eventuali tiri dal dischetto. lr DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 23 Parlando di... SPORT PROMOZIONE Primi passi per un grande progetto Per definire il progetto 2013/2014 ci vuole ancora un po' di tempo, e di sicuro il Marina di Gioiosa Jonica con il possibile inserimento di altri nuovi soci non ha fretta. Il sodalizio giallorosso dovrà essere ricevuto prossimamente anche dalla triade commissariale del comune di Marina di Gioiosa per definire alcuni passaggi importanti tra cui l'iscrizione della squadra al prossimo campionato di promozione . Dunque saranno giorni decisivi e di intenso lavoro per vecchi e nuovi della società rivierasca che aspetterà ancora una o due settima- ne , prima di delineare le strategie per il prossimo torneo di Promozione. Allo stato attuale, le certezze sono due: la scelta del tecnico, ed i giovani. "Gianni Scigliano ha fatto davvero bene dichiarano dalla società dimostrando, dall'inizio alla fine, le sue ottime qualità riuscendo a portare in alto la sqaudra giallorossa sfiorando per un soffio i play off. Il Marina di Gioiosa è molto soddisfatto di lui, ma la sua riconferma non sembra ancora esserci in quanto la nuova società che dovrebbe abbracciare un nuovo progetto potrebbe bussare anche alla porta anche di altri allenatori per adesso solo ipotesi in attesa della riunione di questi Giorni. Nel frattempo Scigliano viene richiesto da diverse squadre una su tutte il Mammola che vede in Scigliano l'uomo giusto per aprire un progetto nuovo è vincente per adesso solo ipotesi con il tecnico che ringrazia la società rinviando il tutto alle prossime settimane. “Sto bene è sono pronto a ricominciare non ha importanza in quale categoria potrei ripartire anche dalla prima categoria, ho ricevuto diverse richieste ma per il momento non LA SQUADRA VIOLA PUNTA AL SALTO DI CATEGORIA Reggina, 1.000 abbonamenti. Barillà: "Gli avversari dovranno avere timore del Granillo" Mammola: programmare bene I successi si costruiscono attraverso la programmazione. Nelle prossime settimane ci incontreremo per capire meglio come affrontare il prossimo torneo di seconda categoria. Il presidente del Mammola calcio Pino Neve ha garantito il proprio impegno anche per la prossima stagione Il progetto in essere, è incentrato sull'ulteriore valorizzazione dei giovani, unita alla riduzione dei costi di gestione. "Per far fronte alla crisi economica che attanaglia anche il calcio dilettantistico, bisogna fare i conti col budget a disposizione- dichiara Neve riuscendo a far quadrare i conti ed ottimizzando al meglio le risorse. Un campionato come quello di seconda categoria ti porta ad affrontare diverse spese. Questo non significa che il prog- etto Mammola verrà meno, o che il nostro impegno andrà diminuendo. Ci aspetta nella prossima stagione un'altra sfida molto impegnativa, e siamo pronti ad affrontarla con rinnovato entusiasmo, dando il massimo di noi stessi per ben figurare evitando i tanti errori della scorsa stagione". Capitolo organico: la conferma di del portiere Prestia è sempre più probabile, così come probabile dovrebbe essere il ritorno del forte centrocampista Scali dopo la parentesi in terza categoria con il Grotteria . Poi grande spazio ai giovani locali che cercheremo di valorizzare il più possibile Capitolo allenatore : "Enrico Etna ha svolto un ottimo lavoro prosegue Neve ma ogni decisione su una sua possibile riconferma è rinviata Quante sono le possibilità di vederlo ancora sulla panchina del Mammola? Credo che sia una decisione che deve maturare all'interno della società al momento dico veramente poche . Per quanto concerne la squadra invece, a breve ci incontreremo con i vari Raschellà, Commisso e Galluzzo, e il resto dei giocatori che per noi rappresentano dei veri e propri simboli dei colori viola: la volontà è quella di continuare insieme questa avventura, e se anche da parte loro ci sarà tale desiderio, saranno confermati sin da giugno". Intanto il primo impegno della società è quello di trovare il più possibile persone che entrino in società per allargare ulteriormente la dirigenza questa è una priorità del presidente Neve. N. B. SPORTING LOCRI Il nuovo coach è Nicoletta Sergiano Lo Sporting Locri comunica che il neo allenatore per la stagione 2013/2014 è Nicoletta Sergiano, allenatrice esperta di futsal femminile da anni nel panorama nazionale. La sua ultima panchina è stata con l’Ita Matera, dove, qualora ce ne fosse stato bisogno, ha ancor di più dimostrato le sue doti di donna sportiva, tecnico e guida di un gruppo ( una passione sfrenata per questo mondo racchiusa anche nel suo libro “Tempo effettivo”). Il team del presidente Domenico Stilo ha firmato un accordo pluriennale con l’allenatore Nicoletta Sergiano in quanto è partito in comune accordo un progetto di lunga durata per la valorizzazione di tutte le parti in gioco, con la volontà di lottare per il vertice del campi- onato italiano di futsal rosa. Il DG amaranto Ferdinando Armeni, lavora da giorni con il neo mister Nicoletta Sergiano per allestire una squadra competitiva per l’alta classifica già da questa stagione. La dirigenza locrese è molto soddisfatta di questo accordo, è fiduciosa delle capacità dell’allenatrice per il miglioramento di tante atlete e per il potenziamento del vivaio, vero serbatoio per il futuro. C’è una grande sete di vittoria in casa Sporting, stessa voglia trasmessa dalla Sergiano, pertanto è stato facile sposarsi per questo entusiasmante progetto. Tutto è accaduto in 24h; telefonata, incontro, stretta di mano. Entrambe le parti hanno trovato subito l’accordo su tutto, grazie ad una straordinaria sintonia di intenti che tra leader non è stato difficile trovare. Anche il neo sindaco di ho ancora deciso nulla. L'unica certezza che allenerò sicuramente e non vedo l'ora di ricominciare. Marina di Gioiosa è un ottimo ambiente ho lavorato bene e mi sono trovato bene decideremo il da farsi non c'è fretta sono a disposizione della società e accetterò qualsiasi provvedimento ”. Per il resto siamo ancora in fase di stallo riferiscono fonti autorevoli della società , ma di sicuro non cambieremo la nostra filosofia, che rimane quella di mettere i giovani al centro del nostro progetto. NICODEMO BARILLARO Locri, Giovanni Calabrese, da sempre vicino al gruppo amaranto, si complimenta con il Locri per l’ottimo acquisto e apre le porte di Locri al neo mister per lo sviluppo della cittadina stessa. Mister Sergiano, giunta a Locri, potrà valutare la squadra dello Sporting Locri cosicché con il dg Armeni ed il presidente Stilo si pianificherà l’intervento di mercato. Già alcuni colpi potrebbero essere ufficializzati in serata, infatti oltre a Sergiano questo pomeriggio sono sbarcate a Locri anche 4 atlete del panorama nazionale. Lo Sporting Locri guarda con fiducia ed entusiasmo verso il futuro, a Locri sono ottimisti e convinti che il sodalizio con la Sergiano porterà i giusti frutti con il lavoro e con l’organizzazione programma Quando regginacalcio.com annuncia che la campagna abbonamenti "Noi, amaranto nella storia", ha toccato quota 1.000 sottoscrizioni nello spazio di due giorni e mezzo, in molti si stropicciano gli occhi. Il 'testimonial' scelto per esprimere la gioia amaranto, questa volta è Nino Barillà. "Che numeri - dichiara il centrocampista di Catona-sorprendenti e significativi, testimoniano con quanto affetto la gente di Reggio segua sempre la nostra squadra. Poi, inutile nasconderlo, sta per nascere la stagione del Centenario, la più affascinante in un secolo di storia, tutti vogliono esserci. La nostra tifoseria è stata apprezzata e riconosciuta da tutti come la migliore d’Italia negli anni scorsi: questa nuova ondata di calore crea un’attesa enorme e positiva per il futuro, può riportare il Granillo ai fasti d’un tempo. Uno spettacolo unico che esalta chi lo vive e mette timore all’avversario: chiunque, venendo a sfidare la Reggina del Centenario a Reggio Calabria, dovrà sentire l’onere dell’impegno che l’attende”. Infine, un'idea tanto originale quanto significativa. “I nostri tifosi si stanno mobilitando ed io voglio sostenere il loro affetto, di cui tutti andiamo fieri. Voglio coinvolgere i ragazzi della mia terra dando loro l’opportunità di essere protagonisti in anno che segnerà un solco nella storia. Questo pomeriggio sarò al S.Agata e regalerò 5 abbonamenti per la Curva Sud, cuore del nostro tifo, ai primi cinque ragazzi di Catona, nati dopo l’1/1/1999, che si presenteranno al Centro Tecnico. “Se sfondiamo quota 5000 abbonati (conclude con un sorriso) li invito tutti al mio matrimonio…”. rnp DOMENICA 12 MAGGIO 2013 LA RIVIERA 24 la Riviera di... SIDERNO La Fossa dei Leoni nei giovanissimi della Calabria - Ci sono voluti i calci di rigore per decidere la squadra campione regionale dei Giovanissimi. Dopo una lunga sequenza, con diversi errori, ha vinto la squadra della famiglia Romeo. Guidati dal giovane tecnico Francesco Romeo, i ragazzi della Fossa dei Leoni hanno avuto la meglio sulla squadra rivelazione di questa stagione; il Mirto di mister Paolo Conforti. Una finale tiratissima in cui nessuna delle due squadre è riuscita a segnare e dallo zero a zero iniziale si è passati direttamente al 3 a 2 dagli undici metri. Calci di rigore che sono stati decisi da Gerasolo, che dagli undici metri ha regalato la gioia più grande alla società del presidente Mimmo Romeo. Siderno, dunque, torna protagonista nel campionato regionale e rappresenterà la Calabria nella fase interregionale che si aprirà domenica prossima. Nell'augurare il percorso più lungo possibile a mister Francesco Romeo e ai suoi ragazzi, ci sentiamo di fare i complimenti al Mirto del dirigente Giuseppe Pugliese, grande protagonista di una cavalcata e di un sogno sfumato solo all'ultimo rigore. L’Ymca chiede aiuto, i sidernesi rispondono e la Svezia diventa realtà L'Ymca chiede aiuto, i sidernesi rispondono e la Svezia diventa realtà! La volontà di andare in Svezia per i Campionati Europei di basket si è scontrata con l'impossibilità di diversi componenti della squadra dell'associazione di sostenere le spese per il viaggio. Motivo per il quale l'Ymca presente a Siderno dalla fine degli anni '40 ha avviato diversi canali per raccogliere la cifra necessaria e, nonostante il periodo storico non facile dal punto di vista economico, l'obiettivo è stato raggiunto e i venticinque ragazzi, tra i quindici e i diciotto anni, faranno questa esperienza. La voglia di partecipare si è amplificata dopo che lo scorso anno i Campionati Europei di basket sono stati organizzati a Siderno, per la prima volta in un paese del Sud Europa e in strutture all'aperto. «Questa è la quarta edizione a cui partecipiamo, ma è stato possibile grazie a tutti coloro i quali ci hanno sostenuto. Non finiremo mai di ringraziare per l'opportunità concessa. L'aspetto che più ci ha fatto piacere è stato quello che, indipendentemente dal modo in cui ci è arrivato questo aiuto, abbiamo percepito chiara la vicinanza di tutti». Carlo Sgarlato, segretario dell'associazione ribadisce come, per arrivare all'obiettivo, si sia fatto volontariato attivo e che questo sarà il primo passo di un percorso da contin- OGGI IL 6° RADUNO DELLE 500, ORGANIZZATO DAL CLUB FIAT 500 LOCRI. uare e seguire, sviluppando attività con i giovani, portando avanti principi e valori fondamentali. Per raccogliere i circa undici mila euro necessari per partecipare si sono avviati quattro canali: la riffa, la vendita delle tshirt con logo dell'associazione tramite il sito ufficiale, un torneo di burraco e una serata di raccolta fondi. La cifra è stata quasi completamente raccolta, i circa mille e cinquecento euro mancanti saranno raccolti con le iniziative estive. L'anello di congiunzione tra il campi- onato dello scorso anno e quello di quest'anno sarà la partecipazione di Alfredo Vitale. «Alfredo è cresciuto qui con noi, giocando a basket. La scorsa estate durante una partita ci ha regalato uno dei momenti più belli. Fa canestro e i minuti successivi sono puro delirio! I suoi compagni e ancor di più i ragazzi delle altre squadre iniziano a festeggiarlo, invadendo il campo. Un momento bellissimo. Lui sarà con noi anche in questa esperienza». Si svolgerà stamani a Locri il “6° Raduno Fiat 500 Locri”, organizzato da Roberto Longo, Mimmo Tallura e Andrea Caroleo. Un appuntamento, ormai, noto e storico, quello del raduno che riunisce centinaia di appassionati del mito italiano della 500, patrocinato dalla Pro Loco e dal Comune di Locri. La città ionica per la sesta volta consecutiva ospiterà l’evento che si svolgerà questa mattina dalle ore 8 in piazza dei Martiri. Nella centralissima piazza dalle 8 alle 11 si raduneranno gli automobilisti con famiglie a seguito e percorreranno le vie della città. La manifestazione, come lo scorso anno vedrà percorrere nelle strade di Locri centinaia di 500 provenienti dalle Regioni Calabria e Sicilia. Il presidente Roberto Longo, nel ringraziare quanti hanno reso possibile anche quest’anno il raduno, ha espresso parole di soddisfazione per la manifestazione ed in particolar modo ha ringraziato le famiglie che ogni anno si riuniscono attorno a questo evento. “Il nostro gruppo- ha detto Longo- è sempre più unito e si rafforza sempre di più lo spirito aggregativo, tale da permetterci di incontrarci e seguire i tanti raduni sparsi per la Calabria e anche fuori Regione. Questo di Locri è, infatti il quarto della stagione, dopo Reggio Calabria ( che ha visto il nostro gruppo risultare il più numeroso), Catanzaro e Guardavalle”. Parole di elogio giungono anche da Mimmo Tallura convinto che il raduno a Locri diverrà negli anni l’appuntamento per eccellenza della costa. Organizzazione e passione per il mito degli anni ’60 e il segretario Andrea Carole esprime così la sua dedizione: “Mettersi alla guida della 500 è sempre un’emozione special modo quando puoi condividere bei momenti con altre persone e con la tua famiglia”. Ricordi che sicuramente resteranno nei cuori dei più piccoli che un giorno potranno dire: “anche il mio papà aveva una 500”.l.r. DOMENICA 12 MAGGIO 2013 LA RIVIERA 25 DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 26 RICORRENZE Uomini e territorio Grande manifestazione per la festa della Repubblica per celebrare i momenti di storia nel terrotorio sidernese Siderno: festeggia il 2 giugno La Commissione Straordinaria di Siderno rende noto che domenica 2 giugno alle ore 10,30, nella Piazza Vittorio Veneto, nell'ambito della manifestazione celebrativa del 67esimo Anniversario della Festa della Repubblica, è prevista l'apposizione di una corona d'alloro presso il monumento sito nella medesima piazza. Seguirà l'inaugurazione di una mostra documentaria curata dall'Archivio di Stato di Reggio Calabria e della Sezione di Locri dal titolo “Uomini e Territorio Momenti di storia nella terra di Siderno”. L'Archivio di Stato, con detto evento espositivo, ricostruisce momenti di storia sociali e l'evoluzione urbanistica del territorio di Siderno dal XVII al XX secolo attraverso Protocolli notarili, relazioni, cartografie del territorio, prospetti di edifici privati, testimonianze di attività economiche che permettono ai cittadini di oggi di conoscere le radici storiche del Comune di Siderno e l'impegno di La prima festa dell’Unità d’Italia Il 2 giugno 1861 a Siderno La festa dell'Unità d'Italia e delle Statuto era una festa liberale, ma nonostante ciò si volle celebrare anche in chiesa con il canto del te deum. E ciò provocò scontri con vescovi e parroci. Ora, tutto tace. molti alla crescita del territorio sidernese. La mostra, divisa nelle sezioni: L'età Moderna, La Torre Tamburi, l'Ottocento, il Novecento, si sviluppa in dodici pannelli su cui sono stati riprodotti i documenti corredati da didascalie e testi didattici . Detta documentazione storica DOMENICO ROMEO Pochi mesi dopo la proclamazione dell'Unità d'Italia, avvenuta il 17 marzo 1861, fu istituita la festa dell'Unità d'Italia e dello Statuto , che venne fissata per la prima domenica di giugno di ogni anno. In effetti, la prima domenica di giugno di ogni anno veniva celebrata la festa dello Statuto albertino, che era la festa nazionale negli ex Stati del Regno di Sardegna sin dal 1848. Detta festa, dopo le annessioni del 1860 e la proclamazione dell'Unità d'Italia, venne estesa a tutta la nuova Nazione con Regio decreto del 5 maggio 1861. La festa dell'Unità d'Italia e delle Statuto era una festa liberale, ma nonostante ciò si volle celebrare anche in chiesa con il canto del Te Deum. Ciò provocò scontri con vescovi e parroci, che per essersi opposti alla celebrazione di una festa civile in chiesa, in molte località e anche in Calabria vennero sottoposti a processo e condannati . La festa dello Statuto e dell'Unità d'Italia venne celebrata fino alla caduta della monarchia sabauda. Con l'avvento della Repubblica, dall'anno 1949 il 2 giugno divenne il giorno dedicato alla festa della Repubblica. Anche a Siderno il 2 giugno 1861 venne celebrata la prima festa dello Statuto e dell'Unità d'Italia, che, come si deduce dal rimarrà esposta alla fruizione di tutta la cittadinanza presso la sala consiliare del Comune sino al 30 giugno. Alla Manifestazione sono stati invitati i rappresentati della Chiesa, delle Forze dell'Ordine, delle Associazioni Cittadine e delle scuole di ogni ordine e grado e parteciperà la Banda Musicale “Città di Siderno”. documento che si riporta a firma del sindaco dell'epoca Francescantonio Falletti , si svolse in maniera ordinata e composta, e fu ben accettata dai cittadini sidernesi che parteciparono attivamente: Al Sig.r Intendente del Circondario di Gerace Siderno 4 Giugno 1861 - Festa Nazionale Signore, Il giorno 2 del corrente mese dedicato con Legge del Parlamento Nazionale sanzionata dal Re, a commemorare il sublime e felicissimo avvenimento della proclamazione del Regno d'Italia, è stato festeggiato in questo Comune in quel modo migliore che permettevano le circostanze locali. Trovandomi io nel Sotto Comune della Marina, alla ora convenuta, sono salito al Comune con un distaccamento della Guardia Nazionale di quella Compagnia comandata dal suo Capitano sig.r Giovambattista Falletti, accompagnato dall'Eletto di quel Sotto Comune Sig.r Domenico Romeo, dove ed all'ingresso del medesimo stavano ad attenderci il Corpo Municipale, le due Compagnie della Guardia Nazionale, aventi alla testa tutti i loro uffiziali, e la Banda Musicale. Il corteggio nell'incontrarsi si salutò co' lieti Evviva all'Italia una ed al Re d'Italia Vittorio Emanuele, e co' medesimi gridi di viva percorse le vie del Comune, a' quali rispondevano colla bocca e col cuore tutti i DOMENICA buoni cittadini, mentre il continuo sparo de' fucili, pietrare e mortaretti, ed il festivo suono della banda musicale rendevano più brillante la festa. Si fece abbondante distribuzione di pane a' poveri del Comune, acciocché anche questi infelici partecipassero alla gioia della giornata, e distribuzione di vino e rum si fece alle Guardie Nazionali. Non è mancato alla festa che l'intervento religioso, giacché l'arciprete del Comune, il quale era stato da me cortesemente invitato per la celebrazione della messa cantata, e canto del Te Deum, non ha voluto prestarsi all'invito […]. Compiti tali brillanti festeggiamenti nel Comune, sono ritornato al Sotto Comune della Marina collo stesso seguito che mi aveva accompagnato al venire, ed anche ivi la festa è riuscita splendidissima, nonostante l'ora della sera avanzata. Il resto della Guardia Nazionale con tutti i suoi uffiziali, coll'ottimo e zelante controlloro de' D.I. Sig.r Giovanni Borruto, e co' Decurioni del luogo ci attendevano all'ingresso dell'ampio stradone, dove si erano improvvisati degli archi fregiati de tre colori italiani, i quali sventolavano pure da qualche balcone, dalla farmacia di Scozzafave e da vari magazzini, si è percorso tutto tra liete acclamazioni di Viva l'Unità Italiana, Viva il Re Vittorio Emanuele, mentre il non interrotto fuoco di gioia de' fucili animava vieppiù la festa. Devo con piacere poi farle conoscere che nel detto Sotto Comune, quattro benemeriti sacerdoti, animati come sempre si mostrarono di sentimenti liberi ed italiani, e di buoni cittadini, si offrirono volenterosi a cantare il Te Deum, e sono questi i sacerdoti D. Giuseppe Sarroino Economo della chiesa, D. Vincenzo Oppedisano, D. Carlo Sansalone e D. Michele Romeo; e che il parroco della chiesa sebbene da me invitato ha stimato denegarsi per confermarsi alle disposizioni dei suoi superiori; pure non fece alcuna opposizione alle volontà de' detti sacerdoti, i quali vennero nella funzione assistiti dal chierico Michele Fragomeno e dal novizio Antonino Cimato. Si è quindi cantato solennemente l'Inno Ambrosiano in quella chiesa parrocchiale, colla esposizione del Santissimo e nelle orazioni di rito l'economo Sig.r Sarroino pronunciò ad alta voce il nome del nostro amato Re Vittorio Emanuele Re d'Italia, salutato dallo sparo delle pietrare, e de' fucili. Terminata la funzione religiosa si percorsero nuovamente e nello stesso modo le vie, e intanto, essendo già notte, tutti i balconi, ed i magazzini risplendevano di lumi, come pure è avvenuto nel Comune. Quel che mi ha fatto piacere, e lo farà sicuramente a Lei, è che in tanta calca di gente, in tanta effervescenza ed espressione di gioia per parte de' buoni cittadini non ha dovuto deplorarsi il benché menome disordine, né nel Comune né nel Sotto Comune. Il Sindaco F.A. Falletti 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 27 CULTURA E SOCIETÀ INTERVISTA Antonio Tallura PREMIAZIONI Nizzardo festeggiato dalla sua Gioiosa Jonica Iniziativa popolare estesa alla Locride per ringraziare Vincenzo Nizzardo e Chiara Barillà per il loro esempio positivo che ha portato la Calabria, la Locride e Gioiosa Jonica ai vertici nazionali con la vittoria del Conservatorio “F. Cilea” di Reggio a “Rai1 mattina in famiglia”nella competizione “Conservatori eccellenti italiani a confronto”. La premiazione avverrà oggi pomeriggio, domenica 2 giugno alle 20 nel teatro (di mattina i ragazzi saranno impegnati a Roma ospiti dell'ultima trasmissione stagionale di RAI Uno Mattina). Sarà premiato anche il Conservatorio musicale “F. Cilea” di Reggio Calabria. Un particolare riconoscimento sarà attribuito alla Rai per aver avuto il grande merito culturale di proporre alla grande platea dei telespettatori di Rai Uno Mattina ben 80 giovani talenti dei Conservatori eccellenti italiani. La scaletta della manifestazione: breve presentazione video su grande schermo dei momenti salienti della vittoria di Vincenzo e Chiara; salotto sul palcoscenico con il conduttore che intervista Vincenzo e Chiara; premiazioni; parte finale con interpretazione dal vivo dei brani che hanno portato i ragazzi alla vittoria, con l'ausilio di video tratti dalla trasmissione Uno Mattina. Infine Vincenzo canterà un'aria tratta dallo spettacolo “Notre dame de Paris” che lo ha visto protagonista assoluto nella parte di Frollo (Vincenzo è stato il più giovane interprete del mondo). Nel caso in cui qualcuna delle suddette Autorità intende ringraziare i ragazzi con un proprio riconoscimento si prega di dare comunicazione tempestiva a questo comitato al fine di inserirlo in scaletta. Sulla scorta di quanto precede e delle motivazioni espresse nell'allegato foglio di notizie, si chiede l'adesione e la partecipazione dei Presidenti, dei Sindaci e dei Commissari Prefettizi. È fiero della sua terra d’origine, ma critico per il non sapere valorizzare e raccontare i nostri luoghi nell’ambito dello spettacolo L’ attore racconta la sua Calabria ILARIA AMMENDOLIA Grandi prospettive per il futuro e progetti ambiziosi ha in cantiere pronti per essere varati, il nostro conterraneo Antonio Tallura, classe 58, natio di Locri. E noi non possiamo altro che essere orgogliosi di questo. Diplomato presso l’Accademia d’Arte Drammatica “Pietro Scharoff” di Roma. Da qui esordisce nel mondo dello spettacolo. Dalle apparizioni in famose fiction, al cinema, dalla radio al teatro. Ed è proprio in questo ambito che sta concludendo il suo tour con “Il tartufo di Molière”. Inoltre si sta impegnando come parte attiva in diversi festival in Calabria. Infine altri progetti che non intendiamo anticipare perché interessanti sorprese. La Calabria attuale è ben rappresentata nel cinema italiano? È una domanda molto difficile. A mio parere non è ben rappresentata. Ci sono attori di riguardo della nostra Regione che lavorano in televisione, ma non hanno niente a che fare con il territorio. La Calabria è fuori delle location italiane, a differenza per esempio della Puglia. Non c’è il rischio che il cinema privilegi l’aspetto collegato alla criminalità, piuttosto che rappresenti le cose positive presenti nella Calabria? Io personalmente non vedo moltissimi aspetti positivi che riguar- dano la nostra terra. Ma i lati non negativi che ci sono non vengono portati alla luce da scrittori o sceneggiatori che avrebbero il compito di far conoscere e rappresentare le cose buone che ci sono in Calabria. Lo sviluppo cinematografico comunque si presenta più accattivante quando è negativo. La cronaca e la criminalità sono negative per antonomasia. Che ruolo può avere il cinema nel riscatto della Calabria? È un fattore molto importante. Faccio nuovamente l’esempio della Puglia. Regione che negli ultimi anni ha trovato spazio nel cinema italiano. Questo ha permesso uno sviluppo delle location, scenari di intere pellicole di film. Il cinema ha questa funzione. Portare in un’inquadratura immagini, emozionando con un luogo un’anima. Ha trovato mai problemi nel mondo del cinema in quanto calabrese? Personalmente ho sempre trovato una situazione di meraviglia. Per le mie radici ho appassionato e ho ricevuto attenzioni gratificanti. Ho avuto più difficoltà a far comprendere alla mia famiglia e ai miei conterranei il mestiere che stavo per intraprendere. Un altro ostacolo da superare è stato quello di affrontare problemi tecnici per quanto riguarda l’accento calabrese e imparare alla fine un’altra lingua: l’italiano. Musaba: Laboratorio vivo NICODEMO BARILLARO UNA VOCE PER L’AUTISMO Successo e partecipazione all’evento organizzato per i ragazzi Si è svolto sabato 24 maggio presso l’Aula Magna dell’istituto G. Marconi di Siderno lo spettacolo dedicato a tutte le persone autistiche. L’evento che ha avuto lo scopo di diffondere la conoscenza della sindrome e attraverso la musica sensibilizzare alla problematica l’opinione pubblica e le istituzioni ha riscosso grande successo tra il numeroso pubblico. In foto le mamme dei ragazzi autistici insieme all’onorevole Nucera e la dott.ssa Angela Vinci Al Musaba di Mammola sono in corso le realizzazioni di monumentali murales on-site all’interno del Parco d’Arte. I primi interventi hanno avuto inizio in questi giorni con gli artisti olandesi Nicoline Goudoever e Hidde Maas e l’artista napoletana Laila Finale. Altre opere verranno realizzate da artisti americani, berlinesi e calabresi nei prossimi mesi. Inoltre, è in corso l’intervento/recupero artistico dell’opera monumentale site specific “Concetto Universale”, l’opera più imponente del Parco, che con il tempo è diventata l’emblema del Musaba. L’intervento di recupero, eseguito personalmente dall’84 enne Nik Spatari e i suoi giovani assistenti, consiste nel ripristino delle strutture in cemento armato con prodotti specifici e copertura con frammenti di ceramica ultra - colorata. Mario Caligiuri, assessore alla Cultura della Regione Calabria, ha comunicato che effettuerà un sopralluogo al Musaba, sabato 1 giugno alle ore 16,00 per visionare le nuove e fantastiche opere e studiare l’avvio di nuove iniziative. Nik Spatari e l’olandese Hiske Maas sulle nuove realizzazioni affermano: «Ce la metteremo tutta per dare il meglio e ci sforziamo di offrire ai visitatori, scolari e studenti internazionali un’accoglienza unica, dandogli l’opportunità di incontrarci e di conoscere i monumentali mosaici in progress del MuSaBa ArtHotel e nuova ala museale la Rosa dei Venti, il restauro innovativo dell’ex complesso monastico, l’opera tridimensionale “Il Sogno di Giacobbe” e le opere scultoree sparse nel Parco». Il Musaba di Mammola con l’imminenza della stagione estiva è pronto ad accogliere nelle prossime settimana migliaia di visitatori che arriveranno dall’estero per ammirare le fantastiche opere di Nik Spatari. DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 28 MONASTERACE Tantissimi fiori in un’armonia impareggiabile di colore e di tecnica esecutiva danno vita a dei grandi quadri a sfondo sacro L’ infiorata del Corpus Domini L’infiorata del Corpus Domini è la manifestazione che Monasterace ormai ripropone da ben otto anni in occasione della Festa religiosa. In diversi paesi dell’Italia è un evento unico, partecipato per le sue radici storiche che si perdono nella notte dei tempi, per il significato profondo che questo giorno dovrebbe trasmettere. Da Bolsena a Genzano sino a Monasterace. Eppure gran parte della Locride la ignora, pur essendo un evento assolutamente da non perdere. Grazie alla Pro Loco “Il Tempio” del paese locrideo la manifestazione è possibile anche quest’anno, domenica 2 giugno. L’associazione quindi da autodidatta, dirigerà i lavori. Utilizzando la tecnica dei fiori freschi forniti dalle aziende florovivaiste del territorio e sperimentando anche una tecnica mista di fiori, riso e cereali e contornando i tappeti con strisce di prato verdi. “Migliaia di fiori accenderanno di colori il piccolo paese della costa Jonica”. Per le strade quadri floreali in prevalenza a sfondo sacro, tappeti di fiori disposti in modo tale da delineare una vera e propria opera d’arte, in cui ogni petalo racconta una storia. Un evento sempre più bello ed emozionante, che per la buona riuscita c’è dietro l’impegno, la caparbietà e la passione che ci mette la gente di Monasterace. Inoltre c’è anche la generosità delle aziende agricole del territorio, che nonostante la forte crisi che incombe donano anche quest’anno tutti i fiori necessari. I lavori sono iniziati nel pomeriggio di venerdì 31 maggio infiorando dalla sera per tutta la notte in via Caduti senza Croce, e proseguendo poi nella serata di sabato in via Giorgio Papaleo, una piccola stradina che mantiene da sempre questa tradizione e davanti alla chiesa S. Giuseppe Lavoratore, da dove uscirà in processione il Santissimo Sacramento. Spontaneamente saranno allestiti altarini e altri tappeti lungo il percorso della processione, mantenendo la tradizione delle coperte più belle stese ai balconi per onorare il passaggio del Santissimo. Premio Manente giunge alla II edizione Guardando SIDERNO il cielo in una notte serena La scuola media di Siderno “Corrado Alvaro” ha ospitato un concorso di poesia “Gilda Trisolini” indetto dall’assessorato alla cultura. Su 160 poesie in gara sono state selezionate circa una trentina. Ma solo dieci di loro sono state premiate, tra cui la poesia di Lidia Cristina Caricari. Lidia è stata l’unica alunna della Locride a vincere un premio. La sua poesia Guardando il cielo in una notte le ha permesso di ricevere un buono da spendere in libri. La macchina organizzativa del “Gran Premio Manente 2013” riscalda i motori per la partenza della II Edizione. Lo annunciano Giuseppe e Virginia Marasco della Marasco Comunicazione, ideatori e promotori dello stesso. «Stiamo valutando aspetti organizzativi, logistici e pratici dell'evento che ha riscosso un notevole successo in tutta la Calabria nella prima edizione - ci dicono - siamo risultati tra i primi due eventi clou dell'estate calabrese, ma quello che ci preme di più è il riconoscimento avuto dalla gente e dagli artisti calabresi. Infatti questo premio unico nel suo genere, connubio delle due passioni di Francesco Manente, la musica popolare e la regia, ha dato modo ad alcuni gruppi e registi locali di cimentarsi e sperimentarsi, un inizio che ha segnato inevitabilmente la loro carriera». Checco Manente scomparso il 5 maggio del 2002 a causa di un incidente, è stato il regista di numerosi programmi musicali della Rai, ma prima di tutto il nostro conterraneo era un uomo di musica, è per questo che gli sono sempre stati affidati programmi inerenti il panorama musicale, un musicista, cantautore delle nostre tradizioni. Quest'anno tante le novità, la più importante è l’inserimento del Premio nel grande circuito “CALABRIA SONA” la rete di festival che racchiude i principali eventi che animano l'estate calabrese. Sulla scia del successo dell'anno scorso che ha visto coinvolti nomi noti della cultura a 360° nell'ambito nazionale e internazionale, l'edizione 2013 vuole riconfermare la linea altamente culturale e spettacolare. «Nonostante le difficoltà - ci dice Virginia Marasco - in cui riversano gli enti, che ancora ad oggi faticano a sostenere gli impegni presi, siamo convinti di andare avanti con la volontà personale che ci ha contradDOMENICA distinto l'anno scorso sperando di affrontare anche questa edizione con l'aiuto di tutti, perchè consapevoli che il Premio nel nostro paese rappresenti un avvenimento importante ed esclusivo, con una visibilità regionale e nazionale al territorio. Crucoli Torretta l'anno scorso è stata salotto di un parterre di tutto rispetto e vorremmo che lo fosse anche quest'anno nel segno di una continuità indispensabile ad un evento del genere». La Marasco Comunicazione rende noto che è disponibile il bando scaricabile alla pagina www.marascocomunicazione.com con annessa scheda di iscrizione da far pervenire entro il 15 giugno. L'iscrizione è gratuita. I selezionati a partecipare al Premio saranno informati tramite mail o telefono subito dopo, i videoclip dovranno pervenire entro e non oltre il 25 Luglio. Anche quest'anno la giuria che selezionerà i gruppi e i registi ammessi al premio è rappresentata da un perfetto mix tra addetti ai lavori nell'ambito musicale, giornalistico e registico. 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 29 Parlando di... Tutto sui motori Dalle ultime sfilate ai nuovi modelli di motociclette È stata una settimana molto intensa per il mondo dei motori, sia per quanto riguarda le news, sia per lo sport. Gli sportivi delle due ruote, con la presentazione ufficiale del calendario della TT, sicuramente saranno entusiasti di sapere che Guy Martin & co saranno presenti alla gara motociclistica su circuito cittadino più famosa del mondo dal 25 maggio al 7 giugno. Chi invece, ama gli sport automobilistici e le vetture d’epoca, sarà stato colpito anche quest’anno dalla 1000 Miglia, la storica gara a cui partecipano soltanto le vetture di “una certa età”. È stata presentata la nuova Supercar firmata Porsche: la 918, vettura da 780.000 euro e 880 CV; sembra che il guanto di sfida a McLaren P1 e a LaFerrari sia stato lanciato. Restando in tema “supercar a tiratura limitata”, passiamo alla nuova Aston Martin CC100, auto celebra- tiva del centenario ispirata alla prima speedster della Casa di Gaydon. La vettura biposto sarà prodotta in soli due esemplari, non destinati alla vendita. Altre novità arrivano da Mercedes e BMW. La Casa della stella a tre punte ha presentato il nuovo modello della Classe S, ammiraglia tutta nuova, dallo stile alle tecnologie in materia di sicurezza attiva e passiva. Il costruttore di Monaco di Baviera, invece, ha presentato il restyling di metà carriera della Serie 5, restyling che non ha portato molte modifiche dal punto di vista estetico, ma che ha fatto subire alla berlina una vera e propria rivoluzione dal punto vista meccanico e tecnologico. Per finire, una nota negativa: la Volkswagen ha riscontrato un malfunzionamento della centralina che gestisce gli airbag laterali della nuova Up. (Daniele Zindato) Nemici amici I mastri Incollato alla sedia del forno Qualche anno fa alle Sbarre Giorni da leoni ad Ibizia Messaggi nel tempo Antonio festeggia Giovanni Mari di Calabria Vola lo sguardo lungo il litorale di Ferruzzano che va indorandosi degli ultimi riflessi del giorno che muore. Rigonfia l’onda rinondante di spuma contro la scogliera, si perde nel ritmico, pacato abbraccio con la battigia. Si, un altro giorno è passato. La vita scorre all’interno dei suoi flussi e riflussi, rigonfia di sogni, di aspirazioni, di speranze, si adagia inerte nel desiderio di quiete. Vivere, sognare, dimenticare immersi nel liquido oblio di questo mare di Calabria…. Spollina l’ora spettinata dal vento, infiorescenza d’onde, ladre pupille di occulti sovramondi. E il sospiro del golfo ritmico frange contro sogni raminghi, brucia al silenzio l’intima pena e l’anima s’annulla. ©Daniela Ferraro La motozappa umana Alla scoperta della Svezia Loqui e Sproloqui di Filomena Cataldo A bocca chiusa Non parliamo di questa terra, la Calabria, ma parliamo di tutte le terre. Non parliamo di una sola donna, ma di tutte le donne che sono state e sono vittime di una mano assassina, ubriaca e cieca. Un omicidio, più o meno efferato, è ovunque un omicidio. Lo è stato a Corigliano, lo è stato a Roma, lo è stato a Bergamo e così via. La cronaca ne registra, purtroppo, quotidianamente. E la donna vale ovunque poco, se l’omicidio è, come mi sembra che sia, il metro di misura. L’omicidio è il metro di misura della vita che vale poco. Fuori luogo appaiono, dunque, quegli articoli che inneggiano all’inutilità della donna in Calabria o al suo totale assoggettamento alla figura maschile. Mi spiace. Non sono sul pezzo, ma sullo stereotipo. Questi articoli. Si tratta di uno straparlare che non ha, in questo caso, intendo, pertinenza con l’accaduto. La morte di Fabiana, abominevole, raccapricciante, soprattutto nelle fasi di ricostruzione del suo carnefice, è un femminicidio. Omicidio di una donna. Ora, mi chiedo, da questo a dedurre che la donna in Calabria valga poco, mi sa tanto di volo pindarico forzato, e di gran lunga, anche. Non cediamo al qualunquismo, alla generalizzazione, alla faciloneria, tutte fucìne di notorietà ma cerchiamo di essere obiettivi. Le ingessature culturali che si è soliti deputare alle terre del Sud, appartengono ad ogni luogo ed in ogni luogo possono produrre lo stesso risultato. Una donna calabrese (mi è parso di avere letto così) ha lasciato la sua terra, nefanda e maschilista, per diventare qualcuno, libera da ogni costrizione, ceffone, imposizione. Bene, la stessa donna, in una qualsiasi piazza del nord o vicolo o discoteca o parco potrebbe incontrare un qualunque uomo che, dopo tanto o dopo poco, le tolga la vita. Come è accaduto alle tante Fabiana d’Italia. Eppure non si trovava più in Calabria e magari, quell’uomo, non era neppure calabrese. La vita ha valore indipendentemente dall’estrazione. E questo dovrebbe essere un comandamento. Poi, se proprio vogliamo volare sulle ali della disquisizione sociologica, chiediamoci se la vita di un figlio/a di vale quanto quella di un figlio/a di; se ci si batte lo stesso per tutti, quando si tratta di diritti umani. Diritti non privilegi. Se si guardano tutti con gli stessi occhi dinanzi alle opportunità, alle prestazioni, alle competenze. Se vale, davvero, il principio per cui ognuno risponde di se stesso e per se stesso. Se vale. Ringraziamo, dunque, chi, in questi giorni, invece di riflettere sul disagio e sull’incupimento della mente umana, ha ricordato i tanti topos, battezzati dalla letteratura e dal cinema, che fanno eco a “ volevo i pantaloni”. Topos che, dobbiamo essere obiettivi, ribadisco, derivano comunque da una realtà, più o meno evidente che sia o che sia stata. Perché non è avulso, tutt’oggi, recarsi in un bar di paese o di città, di mare o di montagna, vedere una donna parlare al cellulare, magari mentre legge un quotidiano e sentire « cu sapi a cu staci aspettandu!Chiglia?chiglia tu dicu eu…S’era figghima, s’era mughjerima…». Non facciamo buonismo, lo abbiamo sentito dire, lo sentiamo dire. Si tratta di maschilismo, di onorabilità, di inculturalità, di ignoranza. Di che cosa stiamo parlando. Di un qualcosa che esiste. Esiste, punto. Ma parliamo anche di donne giornaliste, scrittrici, impegnate nel sociale e nelle comunicazioni, nella cultura e nella società. Donne che sono rimaste in Calabria e donne che portano la Calabria in Italia e nel mondo. Ma questo discorso, perdonatemi, non c’entra nulla con la tragedia di Fabiana. DOMENICA 02 GIUGNO 2013 LA RIVIERA 30 AD UNA CAMPIONESSA SPECIALE… KEKKA Una ragazza che trasforma la sua semplicità e la sua calma in energia e grinta quando entra in campo…una vera furia!!! Arrivando a Locri hai realizzato parte del tuo sogno, giocare in serie A, ma le tue capacità e la tua forza ti regaleranno ancora tante soddisfazioni, che meriti tutte perché la tua è una passione che ti porti dentro fin da piccola. Come ti dico sempre il meglio deve ancora venire! Sei un’esplosione di energia da quando ti riscaldi a quando finisce la partita, per non parlare dell’impegno che metti in ogni allenamento e se solo ti lasciassero giocare di più si accorgerebbero di quanto vali. Le tue magie hanno attirato un grande tifo unito e accanito, proprio come merita un vero campione. Per me sei unica ed insostituibile, forte e veloce ed hai Tutto cambia caro Antonio... adesso sei soggiogato dal potere di Pino la Riviera una grinta che tutti invidiano, pronta a lottare su ogni palla, a farci saltare il cuore quando ti vediamo volare per qualche fallo, a farci tremare per ogni azione e a farci scatenare per un tuo goal!!! Che emozione tutta la curva esulta per te con le lacrime agli occhi e urla il tuo nome…siamo orgogliosi di te piccola campionessa!!! Il mio augurio è di continuare così, forte più che mai, pronta a lottare per ogni vittoria sia in campo che fuori e di non arrenderti mai di fronte a nessuna difficoltà…io e i tuoi ultras siamo sempre con te! “BOMBER IL TIFO TI RENDE FORTE, LE CRITICHE INVINCIBILE!”Ti vogliamo bene (Noemi e i tuoi ultras) A Locri c’è una grande squadra Dall'Australia un caro saluto a tutti gli amici de la Riviera Filippo, auguri per il tuo primo compleanno. I nonni Giulio e Rosanna, e gli zii Lory, Antonio e Gianni. Un nuovo progetto per Francesco e Riccardo Sculli. La nuova enoteca del Gambero Rosso dove siamo stati bene, allietati dalla buona musica e dal buon vino e dalla simpatia dell’avvocato Taddei Il violinista Misitano una vita per la musica Bruno suona e appare il sole italiano, forse anche il rombo della motocicletta BMW 1000 di cilindrata, un mostro della strada, era musica. O il silenzio di una villa in Svizzera. O il pianto della bambina. Tutto lo era. Una vita di musica. Per la musica e con la musica, fino in fondo. Bruno Musitano era così, senza sconti. Prendere o lasciare. La musica era tutto; ed il resto era musica. Non c’era spazio per altro. In questi giorni avrebbe compiuto settant’anni, e a noi piace immaginarlo vivo; col sorriso sornione, con la generosità noncurante degli artisti, con lo sguardo luminoso di chi guarda punti misteriosi in lontananza, proprio in bilico sull’orizzonte. La musica. Sognare ad occhi aperti, fin da bambini, e poi rincorrere i sogni, fino a raggiungerli. Così seguiva la banda del paese, Gioiosa Jonica, a cui rimase profondamente legato per sempre, stregato dalla musica. I primo rudimenti, piccolissimo, li apprese proprio da un maestro della banda locali, e si impressero nella sua mente con una forza tale da non staccarsene mai più. La musica era già la sua vita, a cinque anni suonava il violino con perizia. A sette anni vince un concorso radiofonico. E intanto si esibisce, scopre, impara, e suona, seguito dal mae- stro che resta incantato come tutti quando esegue ad una festa della scuola il Minuetto di Boccherini; e a quel punto i saggi consigliano al padre di farlo ascoltare da qualche esperto, per capire se talento puro era quello che bolliva così presto. Lo era. Bruno inseguiva la musica, ed era spiccio con il resto. Dopo l’audizione il maestro Curci, del Conservatorio di Napoli, lo dirotta verso il “Santa Cecilia”, un collegio musicale dove, a soli nove anni, inizia la carriera artistica e viene fuori il carattere tenace e ribelle dell’uomo. In più diviene un tutt’uno con il suo violino. Un corpo unico, diventa. Suona sempre. Ad ogni ora. Senza sosta. L’unica azione che riesce a fare con disciplina. Tutte le altre gli interessano poco. E si ribella. In continuazione. Alle regole, all’autorità. Nel 1962 si diploma, maestro di violino. Si perfeziona da Max Rostal, nella celebre scuola di Berna. Inizia i concerti nel 1964, cambia diverse orchestre, gira per l’Europa e poi anche negli Stati Uniti con l’Accademia Musicale Napoletana. La fama giunge veloce, i giornali parlano di lui. Negli States ha ricevuto un’ovazione. Si stabilisce a Ginevra. Un luogo vicino ai grandi centri musicali. Fonda un trio con Oswald Russel, pianista, e Francois Guye, violoncellista ; insieme si esibiscono nei migliori teatri d’Europa, e registrano per televisioni e radio nazionali. Suonano, e gioiscono della musica. Nel frattempo Bruno si è sposato con Joan che gli ha dato Caterina, la sua amatissima bambina. I concerti proseguono. Parlano in toni entusiastici di lui Edith Murano, pianista di fama mondiale, e il maestro Henryk Szeryng, che dichiara “Quando Bruno suona, appare il sole italiano”. Alla Wigmore Hall di Londra è un trionfo. I critici inglesi lo adorano. Bruno esce di casa il 24 Maggio del 1980. Mette in moto la grossa BMW, e parte. Oggi è nella musica, che ha sempre amato ed inseguito. E nei ricordi di chi gli vuole bene. Bruno Musitano è stato un grande violinista reggino, di fama internazionale, scomparso prematuramente a soli 37 anni. Riposa in pace nel cimitero di PlainPalais a Ginevra. Antonio Calabrò Viste le tante richieste che giungono alla redazione per la pubblicazione di foto di auguri, non riuscendo ad accontentare tutti, ricordiamo ai nostri lettori che le foto sono a pagamento DOMENICA 02 GIUGNO LA RIVIERA 31