n. 19 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 25 maggio 2006 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - Editoriale COMUNICAZIONI SOCIALI “Voce” per tutti Comunicazione, comunione, cooperazione, le tre parole-chiave usate dal Papa nel suo Messaggio per ridefinire il ruolo dei media, ci offrono una guida preziosa al necessario lavoro di ripensamento del ruolo di questi mezzi. La comunicazione offre opportunità enormi, ma produce anche enormi rischi. Per questo la comunione suggerisce l’idea di un venirsi incontro sulla base di un bene comune da ricercare, pur nella differenza dei carismi. E poi la cooperazione che cerca strade adeguate per costruire risposte alle domande che il presente pone con forza. Anche a Voce Misena lavoriamo per questo. Tra le tante notizie che ci arrivano, cerchiamo di scegliere quelle buone, perché la comunicazione ci faccia crescere come singoli e come comunità. E ci faccia entrare in comunione con le altre persone e con le altre comunità civili ed ecclesiali della nostra diocesi, perché quanto accade in una comunità diventi patrimonio di tutti. Ci spinga alla cooperazione, che è condivisione di gioie e dolori degli altri, a cominciare da quelli vicini, ma allargando i nostri orizzonti al mondo intero. Per questo mi piace lavorare a Voce Misena. Ma, ahimé, nonostante tutto lo sforzo di rinnovamento che stiamo sostenendo, nonostante i tanti apprezzamenti che riceviamo, non c’è altrettanto riscontro positivo di abbonati. Perché non scelgono di informarsi e formarsi attraverso il nostro settimanale diocesano tutti i sacerdoti, i ministri dell’Eucaristia, quanti frequentano i corsi per i ministeri, i catechisti, gli educatori, gli aderenti a Comunione e Liberazione, al Rinnovamento nello Spirito, al Cammino Neocatecumenale, ai Cursillos, al gruppo Mariano, all’Azione Cattolica…? Ricordiamocelo: non ci può essere vera comunione, e ancor più cooperazione, se prima non c’è comunicazione. E il settimanale diocesano è lo strumento adatto per questo. Mi affido a voi, che mi state leggendo, perché queste istanze arrivino nelle vostre comunità e il nostro giornale sia più bello, per tutti. Gesualdo Purziani Idee e sfide per una nuova comunicazione Redazione SCUOLE MATERNE FISM SENIGALLIA 8-9 Il futuro del Porto di Senigallia: parla la Cna di Michela Gambelli 4 IDEE I bambini nel cuore della città di Chiara Baldassarini 7 La violenza proiettata in cielo di Vittorio Mencucci 12 40a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali La grande tavola rotonda E nnesimo assalto di immigrati nell’isola di Lampedusa”. Radio24/Il Sole24ore di solito non usa toni apocalittici, anzi si distingue per sobrietà ed autorevolezza nel suo modo di fare informazione. Forse, lunedì scorso nel notiziario delle 7, anche lì qualcuno si è lasciato un po’ andare in eccesso di allarmismo nel raccontare del nuovo sbarco di immigrati africani sull’isola pelagia. Poco dopo, su Radio2 Rai, stessa notizia commentata questa volta dal sindaco di Lampedusa, Bruno Siragusa, il quale manifesta preoccupazione “per questi nostri fratelli più sfortunati che hanno bisogno della sensibilità e della mobilitazione di soggetti pubblici e privati”. Può essere una semplice ma significativa sintesi di cosa intenda Benedetto XVI quando intitola il suo Messaggio per la 40a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali “I Media: rete di comunicazione, comunione, cooperazione”. Tre “C” (comunicazione, comunione e cooperazione) che fanno la differenza tra un’informazione al servizio della società ed una che il Papa denuncia come “una monocultura che offusca il genio creativo, ridimensiona la sottigliezza del pensiero complesso e svaluta la peculiarità delle pratiche culturali e l’individualità del credo religioso”. E’ efficace l’immagine usata nel testo, una “grande tavola rotonda” per il dialogo dell’umanità; e può essere interessante anche domandarsi chi sono i commensali di questa tavola della comunicazione attuale. Anzitutto bisogna dire che sono pochi gli invitati alla mensa dei comunicatori. Bastano due mani per contare i grandi colossi della comunicazione mondiale, le agenzie di informazione che smistano il 90% delle migliaia di notizie quotidiane. E poi quei pochi sono potenti. Se è vero che informazione è potere, si fa presto a capire quanto sia forte il legame tra questi operatori e i protagonisti dell’economia e della geo- politica, in parole povere, degli interessi che muovono il mondo. I piatti di portata variano di poco in questo menu informativo che amplifica la voce di un terzo del pianeta, ignorando sistematicamente gli altri due terzi, se non in casi di straordinaria drammaticità. Per questo il Messaggio sottolinea come “i media devono approfittare e servirsi delle grandi opportunità che derivano loro dalla promozione del dialogo, dallo scambio di cultura, dall’espressione di solidarietà e dai vincoli di pace”, in modo da diventare “risorse incisive e apprezzate per costruire una civiltà dell’amore, aspirazione di tutti i popoli”. E’ fin troppo facile sparare a zero sull’informazione italiana, polpetta indigesta fatta di intercettazioni telefoniche, dichiarazioni politiche al vetriolo, banalità trite e ritrite spacciate per grandi verità. Coraggio, la quarta “C” scomodata dal Papa. Una buona dose di coraggio per tutti: per chi ha sta nella stanza dei bottoni, perché si decida finalmente a cambiare le carte in tavola per “contribuire costruttivamente alla diffusione di tutto quanto è buono e vero”. Il coraggio della Chiesa a promuovere un’informazione diversa, mentre è spesso intrappolata in semplificazioni o nelle lusinghe della potenza mediatica. Il coraggio di tutti noi a dare segnali forti sulla comunicazione che vogliamo. Internet, almeno in questo caso, è una grande risorsa perché riesce a far circolare notizie, interpretazioni ed approfondimenti che non troverebbero altri canali. Ma anche gli altri consueti canali hanno bisogno di cittadinanza. Un po’ come hanno fatto i ragazzi delle Medie Marchetti e Mercantini di Senigallia che venerdì scorso sono scesi in piazza per mostrare alla città il loro stupendo lavoro sull’antisemitismo (foto): cartelloni, video, danza, fotografie, disegni, interviste. Una multimedialità al servizio della pace. Laura Mandolini DIRITTI Caritas italiana e Tavola della pace chiedono al governo scelte coraggiose per il rispetto dei diritti umani Un Paese che promuove la pace E ’ sempre più urgente la realizzazione di una legge organica sull’asilo”, ad un anno dall’entrata in vigore del regolamento di attuazione e ad oltre sei mesi dal recepimento della Direttiva europea sugli standard minimi relativi all’accoglienza. “Tanto più se si considera che l’Italia è l’unico paese dell’Unione europea ad esserne ancora priva”. E’ il grido d’allarme lanciato da Caritas italiana e dalle Caritas diocesane, da anni impegnate a favore dei richiedenti asilo e rifugiati. Fino al 27 maggio si riunirà infatti a Trieste, Pordenone e Gorizia il Coordinamento Nazionale Asilo, promosso con le rispettive Caritas diocesane. L’iniziativa prevede incontri aperti alle 45 Caritas diocesane del Coordinamento, momenti formativi, gruppi di lavoro, visite. In particolare, è previsto un incontro con la Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato di Gorizia, che tratta le domande provenienti dal Nord-Est d’Italia. È stata anche richiesta una visita al Cen- oggi al Presidente del Consiglio (al quale viene tro di permanenza temporanea di Gradisca, nelle chiesto un incontro) la Tavola della pace, a nome cui vicinanze dovrebbe aprire un centro di iden- delle centinaia di organizzazioni e gruppi della sotificazione. Tra gli obiettivi dell’iniziativa, spiega cietà civile e di Enti Locali, si mette a disposizione Caritas italiana, “quello di verificare e monitora- ”per costruire una politica di pace dell’Italia, core le procedure di accesso alla domanda di asilo; raggiosa e coerente, rispettosa della Costituzione di rilevare i problemi in sede di audizione, dove Italiana, della Carta dell’Onu e del diritto internanon è sempre possibile garantire assistenza lega- zionale dei diritti umani”. Tra le misure concrete, le e interpreti all’altezza delle esigenze; di trovare oltre all’apertura di una sede permanente presso soluzioni alle difficoltà di presentare ricorso nei la Presidenza del Consiglio, la Tavola della pace termini brevissimi (15 gg.) previsti dalla norma”. chiede attenzione alla scuola, “che deve diventare La rete Caritas, attraverso gli enti collegati, copre uno strumento di educazione alla pace”, e “un imcirca 1/3 della rete nazionale di accoglienza. pegno immediato per promuovere, a partire dalLa Tavola della pace chiede invece al governo ita- la Rai, un’informazione e una comunicazione di liano l’istituzione di una sede permanente di dia- pace, libera da condizionamenti politici, attenta logo e collaborazione sui temi della pace e diritti al bene comune”. Tra le altre richieste, “una forte umani. Tra le questioni da affrontare: lotta alla iniziativa politica coerente per la pace in Medio povertà, prevenzione e risoluzione dei conflitti, Oriente, in Palestina e Israele, in Iraq, in Afghademocrazia internazionale. In una lettera inviata nistan”. 2 25 maggio 2006 attualità testimoniNei luoghi del grande sacerdote, anche una delegazione senigalliese A scuola di don Lorenzo Milani D omenica 21 maggio 2006, per la quinta arredate da disegni e da immagini, frutto di rivolta si è svolta la Marcia di Barbiana, pro- cerche scolastiche, e infine nel piccolo cimitero mossa da vari Comuni toscani: Vicchio, Calen- dove una bianca lapide nella semplicità del linzano, Firenze, Montespertoli, Montagna Mu- guaggio lo ricorda come testimone vivo, vuol gello, dalla Provincia di Firenze e dalla Regione dire ritornare alla scelta a cui ha dedicato tutto Toscana. Molti i partecipanti tra cui studenti se stesso, quella cioè di “togliere l’ignoranza di provenienti dai vari Istituti scolastici che hanno dosso alle persone per renderle il più possibile aderito al Concorso “Lettera a una professores- autonome”. Bruno, fabbro-maestro della scuola sa quarant’anni dopo”. Tra i convenuti c’erano di Barbiana, ricorda che don Milani voleva che anche sedici rappresentanti della Scuola di Pace i suoi ragazzi seguissero le vicende politiche del “V.Buccelletti” del Comune di Senigallia. suo paese perché significava essere al corrente Nei depliants illustrativi abbiamo trovato questo di decisioni che li avrebbero riguardati in quanpensiero: “Grazie per essere qui senza slogans né to cittadini italiani. Quindi un giorno partì con bandiere, ognuno con il suo passo, la sua storia e un gruppetto di ragazzi e, arrivato alla sede della le speranze, con idee da scambiarsi camminando Camera dei Deputati, dovette andare da un uffiinsieme per una scuola che chiede eguaglianza e cio all’altro per ottenere il permesso di entrare. libertà, una scuola comunità, un’educazione se- Dopo un paio d’ore che erano lì sembrava che i rena, meno consumistica e più dialogante tra ge- ragazzi sonnecchiassero, tanto che il commesso nerazioni. Una scuola delle opportunità per tutti, della Camera si avvicinò a don Milani e gli disse: della coscienza civile e del pensiero critico. “Padre, porti via i suoi ragazzi, vede che si sono Come sempre, ripartire da Barbiana e dall’espe- addormentati?” rienza di don Milani vuol dire confermare le “Senta, rispose don Lorenzo, venga con me e donostra radici per andare avanti.” Incontrare mandi a quello che le sembrava dormire di più don Milani nei ricordi ancor vivi dei suoi allie- cosa è stato detto in aula”. Alla domanda i ravi, negli oggetti costruiti da lui per le sue lezioni gazzi risposero, ripetendo per filo e per segno multidisciplinari, nelle aule di lavoro e di studio, tutto quello che era stato detto in tre lunghe ore di dibattito. “Ecco, vede, disse il Priore, la prossima volta prima di dire una cosa del genere ai miei ragazzi, ci pensi bene. Le pare possibile che io porti da Barbiana, una frazione di Vicchio di Mugello, dei ragazzi a dormire a Montecitorio?”. In un momento in cui la politica italiana sembra aver perduto la capacità di fare cultura e di stimolare comportamenti etici di democrazia responsabile, la lezione della scuola di Barbiana e di don Lorenzo Milani è di grande attualità perché il metodo che lui ha portato è stato quello di una scuola attenta agli ultimi, non consumistica, inserita nella realtà locale ma soprattutto rivolta alla costruzione della persona, secondo i valori cristiani, e alla costruzione di una responsabilità civica. L’anno prossimo ricorreranno quarant’anni dalla pubblicazione del famoso libro: “Lettera ad una professoressa”, di nuovo si svolgerà la Marcia a Barbiana ma in un contesto più ampio perché tenere al bene della scuola pubblica vuol dire difendere il ruolo valoriale che essa ha, si parla però di una scuola pubblica secondo il modello di don Milani. Rosaria Leonardi Cenerelli commercio equo e solidale nuovo governo iracheno e nuovo governo italiano U L C’è bisogno di una legge na legge che definisca i ottimo successo, in linea con criteri per cui un prodot- i sempre crescenti numeri del to si possa definire di “com- commercio equo. Un settore mercio equo”; che riconosca che ormai da tempo ha abnon solo i prodotti, ma anche bandonato la sfera di nicchia, gli enti che operano nel setto- divenendo un vero e proprio re; che preveda la costituzione fenomeno di massa. Migliaia di un vero e proprio albo delle i visitatori intervenuti per inorganizzazioni del commercio contrare più di 80 organizzaequo. Sono le caratteristiche zioni eque e solidali, parteciche dovrà avere la nuova legge pare agli interessanti dibattiti, sul commercio equo in Italia, o assistere alle performance secondo Assobotteghe, Agices di Rossana Casale, Max Pisu, e Transfair Italia, i maggiori Claudio Lauretta, Marco Delorganismi che si occupano di la Noce e Marco Aimone, in commercio equo nel nostro spettacoli dall’incasso destipaese. La proposta è stata lan- nato alla crescita di progetti ciata dalle tre organizzazioni, del Sud del mondo promossi in occasione della chiusura di dal Pime. “Tuttaunaltracosa”, la Fiera na- Ed anche in Lombardia, la zionale del commercio equo e Fiera ha costituito un imporsolidale, che si è svolta in que- tante impulso per la valorizsti giorni al Pime di Milano. zazione del commercio equo. “Le organizzazioni del com- “Il Centro di animazione Pime mercio equo - dicono An- di Milano sia la sede di un drea Reina, Gaga Pignatelli e tavolo permanente di discusAdriano Poletti, presidenti dei sione per le iniziative di vatre enti promotori - stanno lorizzazione del commercio assumendo un ruolo impor- equo in Lombardia”. E’ la protante nella stesura della nuova posta contenuta in un appello legge, intraprendendo un per- ad amministratori, politici e corso partecipato, che porterà operatori del settore, dal Conad una proposta concreta ed sigliere Regionale Francesco articolata. Una legge che rico- Prina e dal Vice Presidente nosca non solo i prodotti, ma Nazionale delle Acli Natalino anche le organizzazioni che si Stringhini . Un’iniziativa che occupano di commercio equo, si propone quale strumento costituirebbe un importante di promozione di un dibattito caso unico in Europa. Chie- che, attraverso il contributo diamo al nuovo Parlamento di tutti gli interessati, dovrà ed al nuovo Governo un im- concorrere all’affermazione di pegno in questo senso”. contenuti che conducano alAnche quest’anno “Tuttau- l’affermazione del commercio naltracosa” ha riscontrato un equo e solidale. Pace e democrazia, un’unica scelta ’insediamento del governo del nuovo premier Nuri al-Maliki riapre in Iraq il lungo dopoguerra. Può rappresentare un nuovo inizio nel senso che permette di cominciare a pensare ad una exitstrategy. Il nuovo governo italiano ha confermato e con tutta probabilità accelererà, ma senza forzature alla Zapatero, la decisione di ritirare le truppe entro l’anno, per trasformare eventualmente la presenza tricolore in una missione di pace. Di un calendario di ritiro si comincia a parlare per le truppe inglesi e di un calendario per il ridimensionamento per quelle americane. Il processo di formazione del nuovo governo è stato lungo, travagliato, ancora di fatto non completo, costellato da una tragica scia di violenze, che hanno coinvolto tragicamente anche il contingente italiano. I soldati italiani hanno nuovamente versato un pesante contributo di sangue. Le varie componenti che alimentano il terrorismo hanno probabilmente tentato in particolare nelle ultime settimane un’estrema forzatura. Ma il risultato dimostra che forse le cose si stanno muovendo e nello stesso tempo rilanciano la grande ed ancora irrisolta questione che si trascina dalla fine del confronto militare e ha causato decine e decine di migliaia di vittime civili e migliaia di caduti tra il contingente alleato: la questione della politica, sull’assetto istituzionale del Paese e sull’assetto geo-politico dell’intera regione. È uno dei temi dell’ultimo scorcio della presidenza Bush, ormai al passaggio delle elezioni di medio-termine. Che tutto si tenga, nella tormentata e cruciale regione che va da Gaza ai confini del Pakistan, dimostra anche la recrudescenza della guerriglia in Afghanistan e la complessa, aggrovigliata questione del nucleare iraniano. Ritorna così la questione della democrazia, che certo non può essere risolta con gli slogan, ma che non può neppure essere sbrigativamente accantonata in nome delle ragioni geo-politiche, ideologich e e militari. La questione della pace non può essere disgiunta con quella della democrazia, da affrontare certo in modi intelligibili nei diversi contesti. Su questo tema strategico è tornato il papa nei giorni scorsi, rivolgendosi alla Fondazione Centesimus Annus. La democrazia, ha ribadito il Papa, raggiungerà la sua piena attuazione solo quando ogni persona ed ogni popolo sarà in grado di accedere ai beni primari (vita, cibo, acqua, salute, istruzione, lavoro, certezza dei diritti) attraverso un ordinamento delle relazioni interne e internazionali che assicuri a ciascuno la possibilità di parteciparvi. “Non si potrà dare, peraltro, vera giustizia sociale se non in un’ottica di genuina solidarietà, che impegni a vivere e ad operare sempre gli uni per gli altri, e mai gli uni contro o a danno degli altri”. Francesco Bonini Asteriski *Non litigare…Fassino dichiara: “Nessuno pensi che il capo dell’Ulivo verrà scelto in una stanza da dieci segretari di partito”, spiega a Lucia Annunziata nella trasmissione “In mezz’ora”. La Margherita riserva un’accoglienza gelida: “Il leader del Partito democratico c’è già, è Romano Prodi che ha già vinto le primarie”, ribatte Francesco Rutelli. Comunque “ne discuteremo con largo coinvolgimento popolare”. Vale la pena litigare proprio all’inizio della nuova legislatura? * Un video… nel mondo su Senigallia. Sky ci porta nel mondo, con filmati su : il Palazzo Comunale, il Palazzo del Duca, la chiesa della Maddalena, la chiesa della Croce, il Foro Annonario, la Rocca Roveresca, il museo della Mezzadria alle Grazie e il Museo dell’Informazione. “Il documentario sarà visionabile da un pubblico molto esteso: dalla Russia e dalla Cina fino a tutto il Medio Oriente compreso, ovviamente dall’Europa e dall’Italia”. Chissà perché è saltato il ricchissimo Museo Pio IX sul personaggio storico più illustre della città. * Senigallia 2. E’ nelle famiglie il n.2 di Senigallia, periodico del Comune, con tante curiosità e con belle notizie su: il Consiglio delle Donne; il completamento dell’ex Gil; la ristrutturazione del Ponte sullo stradone Misa; gli alloggi sociali a Cesanella; lo stadio intitolato a Bianchelli; belle foto sul mini-salotto di via Carducci e… la Rotonda mitica: “A partire dagli anni Trenta del Novecento è la candida Rotonda dell’ingegner Enrico Cardelli, che emerge dalle onde di fronte alla città, a riassumere l’immagine e l’ambizione turistica”. * Piangere per un cavallo: “Barbaro”, cavallo di razza, si è azzoppato e da tutta America, sono arrivati e continuano a giungere all’animale mazzi di fiori, lettere, telefonate, email. Negli ippodromi spuntano cartelli con la scritta “Auguri Barbaro”, “Barbaro ti amiamo”. Televisioni, radio e giornali gli dedicano uno spazio enorme. Nelle scuole, i bambini pregano per lui. Persino i potenti seguono la sua odissea: Bush vuole sapere come sta. Una reazione che ha spinto il New York Times — che come tutti i quotidiani da due giorni lo mette in prima pagina — a chiedersi “perché ce ne preoccupiamo tanto”. * Un ottimo cinquantesimo di carità. Suor Rosanna Buschi di Ostra ha ricordato il cinquantesimo di consacrazione nelle Figlie di Carità di S.Vincenzo de’ Paoli. E’ stata una vita ricchissima di opere buone per cui ringraziamo il Signore senza fine. E’ stata a Firenze (con bambini handicappati); a Forlì e Genova nel brefotrofio; a Rimini presso la Caritas; a Cesena per la pastorale familiare; a Forlimpopoli per la Casa-famiglia; sempre a Forlì per i servizi a domicilio. Attualmente è a Firenze e serve in una Casa di riposo. Giuseppe Cionchi 25 maggio 2006 attualità CELIACHIA Almeno 11mila marchigiani sono celiaci, ma solo mille lo sanno La proteina che fa male N elle Marche si stima ci siano almeno 11 mila celiaci ma solo mille lo sanno. Esistono, infatti, molti tipi, più o meno evidenti, di questa intolleranza al glutine, una sostanza proteica presente in molti cereali (avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale) alla base della preparazione di moltissimi alimenti della nostra dieta. . La forma “tipica”, è la più riconoscibile: ha come sintomatologia diarrea e arresto di crescita (dopo lo svezzamento); quella “atipica” si presenta tardivamente con sintomi prevalentemente extraintestinali (ad esempio anemia), quella “silente” ha come peculiarità l’assenza di sintomi eclatanti e quella “potenziale” (o latente) si evidenzia con esami sierologici positivi ma con biopsia intestinale normale. Tuttavia è importantissimo avere una diagnosi precoce. L’ingestione di glutine infatti comporta nei soggetti predisposti una risposta immunitaria abnorme a livello dell’intestino, cui consegue una infiammazione cronica con scomparsa dei villi intestinali. Importanti e Una regione biologica E milia Romagna, Toscana e Marche sono le regioni più “bio” del Paese: lo afferma la prima indagine sul biologico nelle regioni promossa dall’Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica) per fotografare lo stato dell’agricoltura biologica in Italia. Il fanalino di coda spetta alla Campania con 2,18 punti. L’obiettivo di “Bioregione 2006”? Stilare una classifica delle Regioni su parametri come la superficie coltivata a biologico, il numero di aziende agricole, di produttori e di importatori presenti sul territorio regionale. La ricerca, illustrata alla Sala delle Colonne di Palazzo Marini (Camera dei deputati) è stata costruita sia in base a parametri quantitativi, sia qualitativi, intendendo come tali le azioni e le politiche che l’amministrazione regionale ha messo in atto per promuovere lo sviluppo dell’agricoltura biologica e più in generale della sana alimentazione sul suo territorio. Nello studio si è tenuto conto anche di elementi capaci di tratteggiare un profilo più approfondito di quale fosse la penetrazione della “realtà biologico” nella regione e nelle politiche dell’amministrazione regionale. In questo senso si sono valutati parametri con il numero di mense biologiche, di Comuni “ogm free”, di agriturismi bio, di fiere e mercati tematici, ma anche se fossero state introdotte misure e politiche per il sostegno e la promozione dell’agricoltura biologica. Il fenomeno delle mense bio, ad esempio, in forte espansione in tutte le Regioni, “appare ancora del tutto marginale ed estemporaneo, mentre per gli agricoltori biologici locali rappresenta un’importante opportunità commerciale”. Invece le delibere comunali che dichiarano parti di territorio “Ogm free”, anche se “rappresentano solo dichiarazioni di principio senza particolari ricadute nell’applicazione normativa, sono senza dubbio indicazioni strategiche che favoriscono lo sviluppo di una coscienza comune, in grado di valorizzare il biologico del territorio”, rileva l’indagine, precisando che “in questa fase di revisione delle regole europee, la diffusione di questi principi rappresenta un elemento da considerare e da valutare molto positivamente”. Anche l’incremento del numero degli agriturismi biologici rappresenta “un importante segnale di sviluppo della multifunzionalità nelle imprese bio”. N Carceri Nelle prigioni marchigiane 1000 i detenuti contro i 735 della capienza regolamentare TEMPI MODERNI qualche volta irreversibili le malattie determinate da una diagnosi tardiva: osteoporosi, infertilità, aborti ripetuti, bassa statura nei ragazzi, diabete mellito, tiroidite autoimmune, alopecia, epilessia con calcificazioni cerebrali e il temutissimo linfoma intestinale. Attualmente l’unica cura è una rigida dieta che elimini dall’alimentazione tutte le tracce delle farine proibite. Concretamente soprattutto pane, pasta, biscotti e pizza. Questo implica un forte impegno di educazione alimentare. Infatti l’assunzione di glutine, anche in piccole dosi, può causare danni. Rispetto a qualche anno fa, comunque, le cose stanno cambiando rapidamente in meglio. Molte industrie alimentari hanno messo in commercio alimenti senza glutine sempre più gradevoli: farine che sostituiscono quella di grano, pane, pasta, biscotti, dolci, cracker, grissini, fette biscottate, merende. La dieta del celiaco può risultare così varia ed equilibrata nonostante l’esclusione del glutine. Oggi si stima che l’87% dei ristoratori marchigiani conosca la celiachia e molti si stanno adeguando per offrire un menu privo di glutine. Nel sito dell’Associazione italiana celiachia (Aic) è disponibile un elenco di hotel ristoranti e gelaterie dove già è possibile gustare piatti per celiaci. Ormai esiste una rete abbastanza ampia di ristorazione specifica, consultabile sul sito dell’Aic Nazionale. Dal 21 giugno prossimo, in corrispondenza con l’inizio dell’estate, sarà possibile, inoltre, trovare piatti e prodotti senza glutine anche in viaggio, grazie ad una collaborazione fra Aic e Autogrill. Infatti, dieci punti vendita Autogrill che si trovano all’aeroporto di Malpensa e lungo le principali autostrade del centro-nord offriranno tre primi piatti privi di glutine e, per la prima colazione, brioche adatte ai celiaci. E domenica, 21 maggio, in occasione della Giornata Internazione della Celiachia i volontari dell’Aic Marche sono stati presenti con uno stand in Piazza della Madonna a Loreto. Distribuito materiale informativo sulla celiachia, gagedt, prodotti senza glutine. Successivamente tutti i celiaci che hanno partecipato alla messa nella Basilica, si sono potuti accostare al sacramento dell’Eucarestia, grazie alle ostie senza glutine. on può essere considerato civile un paese in cui un mila detenuti, e dove il precariato selvaggio delle forze di agente di custodia controlla da solo 50-60 detenuti, polizia ha comportato un depauperamento degli organicome avviene oggi nelle Marche, dove nei sei carceri del- ci, come avviene negli istituti marchigiani, nonostante la regione sono reclusi quasi 1.000 detenuti, contro i 735 gli interventi di tutti gli organi istituzionali, dai sindaci della capienza regolamentare”. ai presidenti delle Province, ai prefetti”. A lanciare l’ allarme è il segretario regionale del Sappe La Legge ex Cirielli poi, continua il segretario del Sappe, Aldo Di Giacomo, consigliere nazionale del sindacato farà crescere di 4.000 unità entro l’ anno il già vertigiautonomo di polizia penitenziaria. Che indica come uni- noso numero di 62.000 detenuti (nelle Marche si preveca soluzione possibile l’ amnistia. Di Giacomo si rivolge dono 120 detenuti in più entro il 2006, e 180 nel 2008). al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, di- “Se si continua così - conclude Di Giacomo - il sistema cendosi certo che egli “proseguirà nel percorso tracciato carcerario marchigiano collasserà, con conseguenze didal suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi, che ha sem- sastrose anche sulle attività trattamentali dei detenuti”. pre avuto particolare attenzione alle problematiche della Dunque, l’ unica via percorribile è “l’ amnistia, riproporealtà penitenziaria”. sta anche dal presidente della Camera Fausto Bertinotti”. Secondo Di Giacomo “non è civile un Paese che conta 62 A.A Ricerca Eurofound Flessibile è meglio Se l’orario non è fisso, chi lavora ci guadagna. In benessere, salute e soddisfazione. Sono proprio loro, i lavoratori con l’orario senza limiti, quelli che riescono a trarre maggiore appagamento dal proprio impiego. A pensarlo non sono più solo i dipendenti ma anche chi le azienda è chiamato a guidarle. Secondo l’indagine “Working time and worklife balance in European companies”, appena pubblicata da Eurofound, il 61 per cento dei manager di quelle strutture dove si praticano i moderni modelli organizzativi dice che i dipendenti sono ora molto più soddisfatti del lavoro che fanno. La ricerca di Eurofound, la fondazione della Commissione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, è stata realizzata coinvolgendo oltre chi permette di entrare e uscire dagli uffici 21 mila aziende tra la fine del 2004 e la pri- a “orari mobili”, chi dà la possibilità ai dipenmavera del 2005. denti di accumulare ritardi e straordinari in Ma non cresce solo la soddisfazione sul una “banca delle ore”. E ci sono aziende dove lavoro, l’introduzione dei vari strumenti è possibile prendersi lunghi periodi di riposo di flessibilità dell’orario permette ai dipen- in modo da compensare i crediti “di tempo” denti di adattarsi meglio ai picchi produttivi. accumulati durante il lavoro. Senza più soffrire per gli staordinari che al- Il mondo delle aziende si trasforma, ma in trimenti non riescono mai ad essere “recupe- Italia c’è ancora molto da fare. Poche sono rati” se non grazie a concessioni dal sapore ancora le aziende che hanno adottato la paternalistico. I responsabili aziendali hanno “banca delle ore” e gli accordi, laddove siglati, anche detto che così sono riusciti a ridurre privilegiano formule blande di flessibilità il fenomeno dell’assenteismo. Inoltre, tanto d’orario, come la possiblità di entrare e uspiù la flessiblità è “spinta” tanto più si nota- cire ad orari “mobili” (vedi tabella). no i benefici. Forse è anche per questo che In Svezia e in Finlandia le imprese sono aumenta il numero di imprese che stanno molto più innovative e tra il 20 e il 30 per andando verso orari sempre meno rigidi. In cento permettono di utilizzare le ore accuEuropa un’azienda su due ha siglato contratti mulate per usufruire di agognati lunghi peche prevedono modalità flessibili di organiz- riodi di riposo. Quanto alle aree di attività, è zazione dei tempi di lavoro. Ma non sempre soprattutto nelle aziende nel settore dei serc’è omogeneità nei diversi paesi. Inoltre c’è vizi che gli orari sono meno rigidi mentre è il chi adotta soluzioni a bassa flessiblità e chi settore delle costruzioni quello dove il tempo invece privilegia formule più pervasive. C’è flessibile è meno applicato. 3 Block Notes Caldo e anziani La Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore alla Sanità Almerino Mezzolani, ha approvato il progetto ‘Helios’ 2006, un sistema di prevenzione per contrastare l’incremento della mortalità degli anziani, a causa degli effetti delle ondate di calore durante l’estate. L’iniziativa, alla sua terza edizione, sarà rivolta agli anziani ‘over 75 e 85’, a coppie di anziani di cui uno gravemente malato e a soggetti privi di sostegno familiare e solidale. Partirà il prossimo primo luglio e durerà sino al 31 agosto interessando più di 77.500 marchigiani ultrasettantacinquenni e residenti nei comuni di Ancona, Pesaro, Ascoli Piceno, Fano, San Benedetto del Tronto, Senigallia, Macerata, Jesi, Civitanova Marche, Fermo, Fabriano, Osimo, Falconara Marittima, Porto Sant’Elpidio, Recanati e Tolentino. Il progetto si muoverà in un’ottica di piena integrazione tra i servizi territoriali sanitari, attraverso una campagna d’informazione regionale e sull’individuazione degli anziani riportati nelle liste prodotte dai servizi sociali. Per fronteggiare le elevate temperature che potranno creare disagi nella popolazione anziana, verrà istituito un callcenter con l’attivazione di un numero verde regionale in funzione sette giorni su sette. All’altro capo del telefono ci saranno degli operatori in grado di fornire informazioni sull’accesso ai servizi sanitari, sulle fasce orarie di continuità assistenziale e sulla corretta igiene dietetica. Inoltre, verificheranno lo stato generale, la regolarità dell’alimentazione e dell’assunzione di liquidi, il senso di percezione del calore dell’assistito e allerteranno i preposti all’assistenza sanitaria in caso vengano segnalate condizioni di rischio. Tra gli interventi di ‘Helios’: la visita e il contatto periodico, il telesoccorso, la telespesa, la consegna dei pasti a domicilio e altre incombenze quotidiane come l’essere accompagnati per il ritiro della pensione, per effettuare pagamenti vari o per eseguire terapie e visite mediche. Importante sarà anche il ruolo della protezione civile della Regione Marche che diffonderà informazioni biometeorologiche e bioclimatiche. Per la realizzazione del progetto la Regione ha stanziato 30 mila euro necessari per l’attivazione degli operatori del call-center e per la pubblicazione degli opuscoli con i consigli per proteggersi dall’afa, distribuiti attraverso le farmacie e centri di aggregazione per gli anziani. 4 25 maggio 2006 Senigallia città La Cna ha organizzato una tavola rotonda per discutere di una zona strategica di sviluppo economico. Intervista al segretario Sorrentino Il futuro del Porto di Senigallia I l Club Nautico di Senigallia ha ospitato una tavola rotonda sul futuro del porto di Senigallia in cui sono state avanzate le proposte degli artigiani e dei pescatori. L’iniziativa è stata organizzata dalla C.N.A. e dalla Lega Pesca delle Marche. Per l’occasione hanno partecipato il Sindaco di Senigallia Luana Angeloni, Furio Durpetti della Gestiport e l’assessore regionale Loredana Pistelli. A Marco Sorrentino della CNA abbiamo chiesto come è andata. Una tavola rotonda sul porto organizzata da Lega Pesca, quale futuro per il Porto? La prima cosa emersa è quella dei bassi fondali, che è un problema irrisolvibile nell’immediato perché lo spostamento dei fanghi per ripristinare il fondale adeguato richiede un grosso impegno di natura finanziaria. La volontà emersa è che le Associazioni di categoria hanno organizzato l’iniziativa ed hanno rivolto un appello anche ad altre organizzazioni della città affinché tutti insieme ci si confronti con la Regione per giungere ad una soluzione nel più breve tempo possibile, perché comunque questa è una situazione che non è più tollerabile, soprattutto per la pesca. Molti pescherecci si trovano nelle condizioni di non poter più entrare nel porto di Senigallia. Quindi è una situazione straordinaria e per risolverla occorre un intervento straordinario. La Regione in primo luogo deve trovare una soluzione e noi auspichiamo che questo avvenga nel più breve tempo possibile. Qual è il ruolo della C.N.A. in tutto questo? Noi abbiamo organizzato un gruppo di impresa, abbiamo costituito un Consorzio: ne fanno parte quindici imprese artigiane del nostro territorio. Quindi è un lavoro molto serio che stiamo facendo affinché le imprese insieme affrontino meglio le condizioni aspre del mercato ed abbiano vantaggi competitivi dallo stare insieme. Sul porto di Senigallia la nostra è un’azione sindacale a sostegno delle attività delle imprese che rappresentiamo. In questi giorni, e fino a che il nuovo porto non sarà a disposizione, lavorano ovviamente in condizioni di estrema difficoltà: mancano le aree, mancano gli spazi, le aree attrezzate e, quindi, la nostra azione è ovviamente quella di sostenere, anche in prospettiva del nuovo porto, quale sarà il futuro dell’avanporto. Sono previsti dei capannoni, degli impianti. Noi chiediamo che il ruolo delle nostre imprese, che comunque poi sono le imprese che da sempre lavorano nel porto di Senigallia, sia riconosciuto e quindi in prospettiva anche per loro ci possano essere degli spazi su cui poter lavorare. In che cosa sta mancando l’Amministrazione comunale, e anche quali sono i meriti sulla vicenda Porto? Intanto è stato fatto un grande sforzo perché finalmente, dopo tanti anni, sono state trovate le risorse attraverso vari strumenti finanziari per poter ultimare il porto, perlomeno per quanto riguarda le opere e le strutture primarie. Quindi noi non possiamo far altro che prendere atto che è stato ottenuto un grande risultato. Il problema è che probabilmente, nella fase di programmazione di quello che sarà il porto del futuro - quindi anche di quello che sarà il ruolo di ciascuno di noi per quello che riguarda le nostre imprese artigiane - c’è da parlare di prospettiva per il Consorzio che abbiamo costituito, e vorremmo essere coinvolti un po’ meglio e un po’ di più. Mi riferisco ad esempio alla variante urbanistica e al piano di trasformazione della Gestiport. Un maggior coinvolgimento delle categorie economiche del porto può contribuire a trovare le migliori soluzioni. Questo è il limite che fino ad oggi abbiamo registrato. città Firmato un protocollo tra il prefetto Gulì e il sindaco Angeloni Obiettivo sicurezza F irmato il Protocollo d’intesa sulla sicurezza urbana solennemente firmato in municipio dal sindaco di Senigallia Luana Angeloni e dal prefetto di Ancona Giovanni D’Onofrio. Al vertice hanno preso parte anche il questore di Ancona Adamo Gulì, il comandante provinciale dei Carabinieri Mauro Cipolletta, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Fabrizio Cuneo, il dirigente del locale Commissariato Scipione De Leonardis, il comandante della Compagnia dei Carabinieri Americo Di Pirro, il comandante di Tenenza della Guardia di Finanza Antonio Mosè Salvigni e il comandante della Polizia municipale Flavio Brunaccioni. Il documento consta di sei articoli e con esso, parola di Prefetto, “si pongono le basi della collaborazione tra forze dell’ordine ed amministrazione per l’attività di prevenzione che è essenzialmente un’attività sociale, legata alla creazione di una fitta rete di rapporti e ad un nuovo assetto della politica urbana per diffondere una nuova identità civica e migliorare la qualità della vita”. Saranno particolarmente monitorati anche gli appalti pubblici per i quali il Comune si impegna a fornire agli enti preposti tutte le informazioni richieste. Il vertice è stato anche l’occasione per trattare numerosi argomenti relativi alla sicurezza pubblica a Senigallia. Annunciata l’installazione tra circa un mese di telecamere di controllo in alcune zone della città. Da ottobre, invece, arriveranno nuovi poliziotti di quartiere che pattuglieranno zone diverse da quelle attualmente coperte dal servizio. Forniti anche alcuni dati sui reati commessi in città: dal 2003 ad oggi la situazione è in netto miglioramento anche per il grande incremento dell’attività repressiva messa sul campo da polizia e carabinieri. Arresti, controlli su persone e veicoli e denunce sono infatti aumentate nell’ultimo anno in percentuali molto elevate. a denti stretti Tintarella a caro prezzo? Non sulla nicare a questi due enti che li utilizzano spiaggia di velluto. Lo precisa Valter a scopo promozionale, devono infatti Morgani della fiba Confesercenti, che tenere conto di un mercato perenneanzi rivela: “Per quel che riguarda gli mente fluttuante”. In sostanza, si tratta imprenditori balneari a noi aderenti di tariffe non strettamente ufficiali che non sono quelli pubblicati finora sui vengono riportate nelle brochure utigiornali , ma saranno più bassi”. Cosa è lizzate per pubblicizzare la spiaggia di successo? In città, in particolare all’Apt velluto nelle fiere e negli appuntamenti di Senigallia, sono in distribuzione le di promozione turistica anche all’estero. brochure con i prezzi degli stabilimenti Brochure che poi finiscono nelle Apt balneari per il 2006. Prezzi che, come locali oppure negli alberghi e che, ogni spiega Morganti, sono superiori rispetto anno, confondono i turisti che devono a quelli applicati realmente in spiaggia. scegliere gli stabilimenti balneari dove Ecco svelato il mistero: “Quelli pubbli- abbronzarsi. cati sono i prezzi comunicati a Regione “Poi però si accorgono che i prezzi sono e Comune che sono sempre più alti di più bassi - puntualizza Morganti della quelli che saranno presenti in tariffa: Fiba -, perchè la nostra politica è apsi tratta cioè dei prezzi che purtroppo punto quella di non aumentare eccessicon mesi di anticipo dobbiamo comu- vamente le tariffe”. a cura Michela Gambelli scuola di pace Venerdì 26 maggio, incontro con Marco Revelli La politica perduta V enerdì 26 maggio alle ore 21 a San Rocco la Scuola di pace V.Buccelletti di Senigallia propone l’incontro con Marco Revelli: “La politica perduta, le parole da ritrovare”. Marco Revelli, torinese, Professore di Scienza della politica all’Università del Piemonte orientale, scrittore, storico ed autore di saggi politici, si è occupato in modo particolare di storia dei partiti, di movimenti, di globalizzazione. Trai libri più noti “Le due destre”, “La sinistra sociale” entrambi pubblicati da Bollati Boringhieri, “Oltre il novecento”, “La politica perduta”. Innovatore, capace (ed è davvero uno dei pochi nel panorama politico italiano) di muoversi su strade non praticate, libero da schemi ideologici, Revelli è riuscito in questi anni a guardare la situazione italiana attuale con spirito critico, proponendo riflessioni estremamente stimolanti e ricche. a cura di Non solo i partiti sono in crisi, ma in generale gli apparati culturali e le ipotesi politiche stanno franando; la politica riproduce ormai senza controllo il male da cui dovrebbe proteggerci: disordine, violenza, paura. La strana coppia Stato-mercato sta distruggendo la società, i rapporti sociali, la dimensione sociale. Occorre recuperare il locale, anche se all’interno della dimensione globale, riscoprendo nelle piccole realtà, nei movimenti, nell’aggregazione dei cittadini, il gusto della relazione sociale e la voglia di cambiare. Come muoversi nel locale attingendo comunque ai saperi che le reti lunghe del globale ci danno; come superare le forme della politica tradizionale, riuscendo ad essere incisivi ugualmente è la grande scommessa che Revelli propone. P.M. Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza Temperature quasi da piena estate e la gente ama passeggiare sul lungomare, prendendo anche un po’ di sole per la tintarella. I turisti però ci hanno fatto notare lo stato di abbandono della siepe che si trova tra la strada e il marciapiede del passeggio. Ancora non è stata tolta la numerosa sabbia che la bora ha portato, coprendo tutta la terra della siepe. Poi ci hanno fatto notare che la siepe è mancante in molti tratti del lungomare e l’impressione che si riporta è di un grande abbandono della zona a mare. A proposito del lungomare, ci vorrebbe anche una buona potatura delle piante, che a dire la verità non sono presentabili e non danno lustro al passeggio. In mancanza di meglio, almeno teniamo bene ordinate e ta- gliate quelle poche che ci sono. Sempre sul lungomare ci vorrebbe un po’ di vigilanza perché i motorini e le auto non rispettano i limiti di velocità, mettendo in pericolo l’incolumità dei bambini e degli anziani che attraversano la strada per andare al mare o verso gli alberghi. Segnalateci ciò che non va a Senigallia: alcuni lettori ci inviano lettere, altre telefonano, altre vengono in redazione per dirci la loro: Voce Misena dà voce a chi desidera una città più bella e vivibile per tutti. Tel. 071 64578 (ore ufficio) fax 071 7914132 mail: [email protected] Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia In collaborazione con 6 25 maggio 2006 Chiesa MISNA Cinesi in Africa Si riuniranno a Shangai nel maggio 2007 i capi di stato dei paesi africani aderenti alla Banca africana dello sviluppo (Bas): è stato deciso al termine della recente assemblea dell’istituto di credito, svoltasi a Ouagadougou, in Burkina Faso. È di qualche giorno fa anche la notizia che la potente ‘Chinese national petroleum corporation’ (Cnpc) è una delle quattro aziende straniere che si sono aggiudicate due nuovi blocchi di prospezione e sfruttamento petrolifero messi all’asta dal governo della Nigeria. Sia l’annuncio relativo alla futura riunione della Bas sia quella relativa al settore petrolifero sembrano far parte della medesima strategia seguita in Africa da Pechino, costantemente alla ricerca di nuove fonti combustibili per alimentare il suo sviluppo economico.. verso verona La narrazione nella trasmissione della fede Parola scritta, parola detta agenzia di stampa dei missionari Calcio ivoriano per la pace “Questa non è una partita ordinaria. Vogliamo dare al mondo un segnale forte. Chi ha detto che la Costa d’Avorio il paese è diviso? Chi può pensare che la riconciliazione non sia in marcia quando è oramai una realtà?” ha detto il primo ministro di transizione, Charles Konan Banny, commentando la partita di gala per la riconciliazione nazionale tenutasi a Bouaké, roccaforte dei ribelli delle Forze nuove (Fn). La squadra d’Abidjan ‘Asec Mimosas’ che si sarebbe dovuta confrontare con la nazionale ivoriana nel fine settimana aveva dato forfait destando polemiche e preoccupazione, ma “infine – commenta la stampa locale – lo spirito di pace, fraternità, unione e riconciliazione è prevalso”. Al termine di un’ora di partita che ha appassionato le oltre 500.000 persone che hanno seguito il match disputato nello stadio municipale di Bouaké, l‘’Africa sports’ ha battuto 1 a 0 il ‘Jeunesse Club d’Abidjan’, Jca, che all’ultimo momento rimpiazzato l’Asec. Ma, aldilà dell’intrattenimento offerto dalle due formazioni e del risultato del confronto, quel che conta è che il messaggio di pace veicolato dallo sport sia passato come ha dimostrato il tifo pacifico degli abitanti di Bouaké e dei dintorni nei confronti delle due squadre di Abidjan e la presenza, accanto a rappresentanti del governo, di esponenti delle Fn. “Vogliamo che lo sport giochi pienamente la sua parte nel processo di riconciliazione, perché è grazie allo spirito e al cuore che si può eliminare la crisi” ha detto il ministro dello Sport Dagobert Banzio. Il presidente della Federazione ivoriana di calcio (Fif), Jacques Anouma, dal canto suo, ha invece ringraziato la popolazione di Bouaké per il sostegno agli ‘elefanti’ della nazionale e chiesto loro lo stesso entusiasmo in occasione dei vicini Mondiali 2006.. Traffico di persone verso lo Yemen Sono state più di 10.500 nei primi quattro mesi dell’anno le persone di cittadinanza somala oggetto di tratta degli esseri umani da parte dei trafficanti di persone attivi sulla rotta illegale che collega la Somalia con lo Yemen: lo riferisce l’Ufficio dell’Onu per il coordinamento delle questioni umanitarie (Ocha), secondo cui in tutto il 2005 le vittime della tratta verso lo Yemen erano state ‘solo’ 13.400. L’ufficio dell’Onu sottolinea anche la durezza dei trafficanti di esseri umani, che spesso costringono le loro vittime a gettarsi in mare al largo della costa yemenita, così da evitare di essere incrociati dai mezzi della guardia costiera di Sana’. I dati dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr/ Acnur) confermano le statistiche dell’Ocha, poiché secondo l’Unhcr/Acnur dal settembre 2005 al marzo 2006 sono state illegalmente trasportate dalla Somalia allo Yemen almeno 100 persone al giorno, ciascuna delle quali paga tra i 30 e i 50 dollari per un passaggio di 30 ore (tanto serve per percorrere i circa 300 chilometri del Golfo di Aden) su imbarcazioni spesso fatiscenti, con poco cibo e scarsissima acqua. Molti sono i drammi: l’ultimo è stato registrato all’inizio di maggio, allorché l’Unhcr/Acnur ha denunciato che 39 migranti africani sono annegati e altri 212 sono stati dati per dispersi dopo essere stati costretti da trafficanti di esseri umani ad abbandonare i battelli su cui viaggiavano nelle acque antistanti le coste meridionali dello Yemen. Secondo statistiche dell’Onu, dal settembre 2005 allo scorso aprile 241 ‘carrette del mare’ sono arrivate dalla Somalia nello Yemen; solo dall’inizio del 2006 le vittime accertate sarebbero quasi 300. Se calcolati dal settembre 2005, i morti arriverebbero a 1.000. L a comunicazione della fede passa attraverso il rapporto tra le diverse generazioni, ma anche attraverso i libri, che possono trasmettere valori positivi o negativi, anche senza parlare direttamente di esperienze di fede. Ne è convinto Domenico Volpi, scrittore di letteratura per ragazzi e presidente del Gruppo di servizio della letteratura giovanile, un’associazione che sta cercando di fare, in varie parti d’Italia, un’opera di animazione della lettura e di informazione sulla qualità di libri per ragazzi. Lo abbiamo incontrato. In che modo, a suo giudizio, la narrazione può contribuire alla comunicazione e trasmissione della fede? Prima ancora di parlare di narrazione, sono la Parola di Dio e la semplice parola, e quindi la lettura, che costituiscono una base per l’originalità della persona. Se la persona non è capace di pensieri autonomi, è difficile che ascolti un discorso di fede. Oggi si parla molto di mass media, ma si dimenticano il primo medium che è il libro, il colloquio familiare, la parola usata nella comunicazione umana. Come recuperare il valore della parola, che, oggi, è un po’ relegata dai nuovi media: stiamo ore e ore davanti alla televisione o al computer… Oggi manca la comunicazione familia- Sabato 3 giugno la veglia di pentecoste con migliaia di fedeli dei movimenti e delle nuove comunità I re. In questo senso, svolgono un ruolo importante le associazioni giovanili perché abituano a stare insieme e a parlarsi. Purtroppo, spesso anche la parola usata nelle omelie è poco comprensibile. C’è, quindi, molto da recuperare pure sul piano della preparazione dei catechisti e della comunicazione dei sacerdoti stessi. Tra i mezzi della comunicazione sociale non bisogna dimenticare, poi, i giornali e i libri per ragazzi, ma la produzione attuale certamente non favorisce la fede, essendo la letteratura per ragazzi standardizzata, da un decennio, sull’horror e il fantasy. Il primo filone, più che contro la fede, è contro la speranza, nel senso che nell’horror il male non è mai sconfitto definitivamente. Nel secondo filone, di cui Harry Potter è la serie più venduta, la speranza è riposta in un aiuto esoterico e nell’invocazione di formule magiche, non nelle risorse dello spirito o nella preghiera. Il mondo descritto da due grandi scrittori cristiani, come Tolkien e Lewis, pur ricalcando le storie degli antichi cavalieri, ha un respiro soprannaturale in senso cristiano e trasmette valori. Cosa può suggerire, in base alla sua esperienza, per rivalutare la narrazione e, attraverso di essa, la comunicazione della fede? Se ogni genitore leggesse la sera una piccola fiaba ai bambini quando vanno a letto, invece di lasciarli davanti al computer o alla televisione; se ogni insegnante leggesse in classe per gli alunni, arrivando in fondo a libri che loro da soli non leggerebbero mai; se si recuperasse anche nelle nostre associazioni e parrocchie un’attenzione al libro; si potrebbe ridare slancio alla narrazione. Secondo lei, la narrazione può essere una risposta alla frammentazione che oggi è sempre più dominante? Il racconto a voce dall’adulto al bambino crea un’unione emotiva e fa viaggiare insieme e riesce a far ritrovare dei valori familiari. L’avventura di leggere in classe un romanzo, senza pretende- re riassunti, fa vivere una grossa emozione collettiva e, quindi, unisce spiritualmente ed emotivamente i ragazzi. La narrazione in sé, entrare in un romanzo, è indubbiamente immergersi in un mondo, vivere in prima persona, ritrovando l’unità di una storia da percorrere. La letteratura per l’infanzia può essere al servizio della trasmissione della fede e in che modo? Sì, ma forse senza parlare esplicitamente di Dio. Si fanno libri bellissimi sul Natale, sulla vita di Gesù, sulla Bibbia, ma non sono questi che risolvono il problema. Bisognerebbe usare l’insegnamento di Cristo che parlava per parabole, cioè parlare non esplicitamente del Signore ma condurre a Lui attraverso una storia, un’evoluzione di un personaggio, quasi senza nominarlo. Basterebbe educare a guardare in alto. Questo tipo di libri, però, non sono tanto diffusi oggi, sommersi dalla valanga di libri fatti in serie. Le case editrici cattoliche, per contrastare questo trend, dovrebbero valorizzare di più gli autori di ispirazione cristiana. Stiamo cercando anche di riunire alcuni professori universitari di letteratura per l’infanzia per chiedere che i nuovi libri siano valutati dalla critica non solo dal punto di vista letterario e sociologico, ma anche da quello valoriale e pedagogico. I ragazzi sono interessati a un tipo di letteratura che non sia fantasy e horror, ma ricca di valori? I ragazzi sono disponibili. Occorre saperli interessare alla lettura in genere, ma le librerie per ragazzi non sono molte, le biblioteche attrezzate per questa fascia di età sono parecchie ma non coprono la rete nazionale, le biblioteche scolastiche sono in condizioni disastrose. Io ho incontrato 30/40.000 ragazzi negli ultimi 20 anni. Laddove si presenta un autore e scoprono che dietro il libro c’è una persona, che il libro non è una cosa di altri tempi ed è fatta da contemporanei, c’è un primo moto di avvicinamento. a cura di Gigliola Alfaro I movimenti incontrano il Papa movimenti ecclesiali vanno a San Pietro a festeggiare insieme al papa, in grande appuntamento di piazza, la solennità di Pentecoste. Sabato 3 giugno, sono attese oltre 300mila persone: appartenenti ai movimenti e alle nuove comunità, quelle sorte – prima o dopo il Concilio Vaticano II – seguendone lo stile e le epocali aperture. Oltre cento realtà ecclesiali, per quello che con un decreto del Presidente del Consiglio è stato classificato “grande evento”, e per il quale sono state definite dalla prefettura misure straordinarie per garantire la sicurezza e l’accoglienza di tutti coloro che sono attesi nella capitale, da ogni parte del mondo. E in effetti movimenti e comunità da settimane ormai si preparano all’incontro che farà di Roma il teatro di una grande veglia di Pente- coste, e che animerà la città non solo sabato 3, ma anche il 2 giugno, con decine di appuntamenti in tutta la città. Anche il papa ha parlato pubblicamente dell’incontro: “Mentre urgono gli ultim i preparativi del mio viaggio apostolico in Polonia” – ha detto dalla finestra del suo studio – “ho anche presente nel cuore e nella preghiera l’importante appuntamento di sabato 3 giugno prossimo, vigilia di Pentecoste, quando avrò la gioia di incontrarmi in Piazza San Pietro con numerosi aderenti a più di cento movimenti eccle- siali e nuove comunità, provenienti da tutto il mondo”. “So bene” – ha voluto specificare il papa – “che cosa significhi per la Chiesa la loro ricchezza formativa educativa e missionaria, tanto apprezzata, sostenuta e incoraggiata dall’amato Papa Giovanni Paolo II. Insieme celebreremo i Primi Vespri della solennità di Pentecoste invocando fiduciosi lo Spirito Santo, affinché riempia i cuori dei fedeli e a tutti sia annunciato il messaggio d’amore di Cristo, Salvatore del mondo”. L’incontro con i movimenti ricalca quello vissuto nel maggio 1998, fortemente voluto da papa Wojtyla, ferreo amico di queste realtà. Ora, il suo successore li richiama a Roma, in un clima di forte collaborazione e di dialogo reciproco fra gli stessi. All’invito papale hanno risposto un centinaio di movimenti, da Comunione e Liberazione ai focolari, dal Cammino neocatecumenale al Rinnovamento nello Spirito Santo, e poi ancora Regnum Christi, i Cursillos de Cristiandad, la Comunità di Sant’Egidio, il movimento di Schönstatt, il Movimento di Vita Cristiana, la Comunità de l’Emmanuel, la Comunità Papa Giovanni XXIII, il Sermig, l’Arche, Fede e Luce, la Comunità Missionaria di Villaregia, le Comunità Laiche Marianiste, l’Equipes de Notre Dame, il Fasta, il movimento Vivere In, l’Opera di Nazareth, i Talleres de Oraciàon y Vida, la Comunità Adsis e si potrebbe davvero continuare a lungo, tanto è vasto (e spesso sconosciuto) il numero di queste realtà sorte all’interno della Chiesa cattolica. L’incontro di sabato 3 giugno avrà inizio alle ore 16.00 (ingresso in piazza San Pietro a partire dalle 14): un programma di animazione e attesa che culminerà alle 17.30 con l’ingresso del papa in piazza, in tempo per la recita dei Vespri (alle 18) e per il suo saluto, atteso sia riguardo ai contenuti sia riguardo al tono e allo stile che il papa tedesco vorrà imprimergli. Il tutto finirà alle ore 20. 25 maggio 2006 Chiesa scuole materne cattoliche Fine anno all’insegna della festa Bambini nel cuore della città U na grande folla ha invaso domenica pomeriggio il cinema Gabbiano di Senigallia: tanti papà, mamme, nonni e zii hanno ammirato divertiti e anche un po’ commossi i loro bambini che si esibivano in teatro. Come i grandi attori, pochi minuti prima di andare in scena nei camerini si respira l’ansia ma anche la curiosità e la voglia di divertirsi da parte dei quasi 100 bambini della scuola materna San Vincenzo. Ecco aprirsi il sipario e i primi a farsi vedere sono niente meno che i 22 bambini del Centro per l’Infanzia San Vincenzo: non più di tre anni, tutina rosa o blu e gambette pronte a muoversi a ritmo di musica. I bambini sorridono mentre rappresentano sul palcoscenico i ritmi della loro giornata; la notte e il giorno si inseguono in un gioco di musiche, coreografie e percorsi motori per dirci con simpatia che il tempo è prezioso e che proprio loro ne meritano tanto. Applausi e fotografi salutano questo primo gruppo ed accolgono i bambini della scuola materna che ci raccontano una nuova storia. La Rocca, sfondo di tanti pomeriggi a passeggio con mamma e papà, ci racconta insieme a nonna Adalgisa le generazioni che ha visto passarle davanti. La prima scena ci ricorda quando al Foro Annonario c’erano tante bancarelle piene di prodotti dei nostri orti e del nostro mare: ecco allora che il palcoscenico si anima di pescivendoli, fruttivendoli e clienti che comprano uova per un buon dolce o un pollo per il marito che torna stanco dal lavoro… Ma non finisce qui, ecco che subito si cambia scena e si racconta quando in piazza Roma i vetturini di un tempo hanno messo il motore e sono diventati i tassisti di qualche anno fa che portano a spasso turisti e famigliole in vacanza. L’ultima scena non è da meno: ci aspet- ta la Rotonda a far da sfondo ad incontri galanti e balli fino a tarda sera. Ma se “la Rotonda sul mare” non è una canzone per così dire troppo recente i bambini stessi chiedono di cambiarla; è così che dal palcoscenico tutti si scatenano in un twist anni 60. Tutto questo è stato accompagnato dalle coreografie curate e seguite da Raffaele Mandolini, “zio Lele” per i bambini, e da tutte le maestre della scuola materna che hanno colto poi l’occasione per ringraziare i genitori della disponibilità e della collaborazione dimostrata. Gli attori, accompagnati dai genitori, tutto il personale della scuola e il suo direttore Don Gesualdo si sono poi ritrovati al centro sociale S. Angelo per salutarsi e passare insieme la serata giocando e divertendosi ancora un po’ prima del meritato riposo! Chiara Baldassarini 7 in agenda UNITALSI domenica 28 maggio Giornata diocesana alla Madonna della Rosa in Ostra ore 11 Santa Messa - ore 13 pranzo - ore 15.30 Rosario e benedizione dei Malati presieduta dal Vescovo. Ostra giovedì 1 giugno ore 17 Processo al Codice da Vinci, con Andrea Tornielli vaticanista de “Il Giornale” - presso il Comune. Festa diocesana della Famiglia 2 giugno (festa nazionale) a CIVITALBA di Arcevia Arrivi alle 10, riflessione, S.Messa alle 12.30, pranzo al sacco, giochi. Info: 330.512779 Convegno pastorale diocesano Si terrà lunedì 5 e martedì 6 giugno in Seminario. Arrivi e preghiera alle 18.15. Partenza alle 22.30 La prima è una giornata di verifica sulla lettera pastorale del Vescovo. La seconda prevede una riflessione di Mons. Carlo Rocchetta di Perugia sull’educazione all’affettività. 32° anniversario di Enrico Medi Verrà ricordato il 26 maggio a Bevedere Ostrense: con il 5 x 1000 sostieni le scuole cattoliche S.Vincenzo di Senigallia - CF 01331250421 Cavallini di Chiaravalle - CF 80011770429 Medi Pierfederici di M.S.Vito - CF 82002610424 A Monte San Vito la Scuola Materna ha 100 anni La scuola materna Medi Pierfederici di Monte San Vito festeggia il centenario della fondazione che risale all’anno 1906. Sabato 27 maggio ore 19 Accoglienza delle Suore e incontro ex alunni Domenica 28 maggio ore 17: S.Messa celebrata da d. Gesualdo, presid. FISM ore 18: Saluto dell’Amministrazione, testimonianze ex alunni, visita alla scuola e alla esposizione dei lavori ore 20: Cena in piazza (in collaborazione Pro Loco) e saluto del Vescovo di Senigallia Si avvicina l’appuntamento di giugno con il pellegrinaggio mariano Da Macerata a Loreto M entre si avvicina la data del 10 giugno, quando alle ore la collaborazione con organismi ed enti pubblici, proporrà 20.30 nello stadio “Helvia Recina” di Macerata si darà il mostre, eventi artistici, concorsi, pubblicazioni. Il presidente via al XXVIII Pellegrinaggio a piedi Macerata - Loreto, giun- onorario del consiglio direttivo è mons. Giancarlo Vecerrica, ge notizia della costituzione di una nuova realtà aggregativa ideatore e guida del Pellegrinaggio Macerata-Loreto. collegata al pellegrinaggio: si tratta dell’Associazione amici Un’altra notizia diffusa dal comitato promotore del pelledel Pellegrinaggio Macerata-Loreto, che si propone di valo- grinaggio è che l’attore Pedro Sarubbi, che tanti ricordano rizzare l’esperienza del pellegrinaggio che ha luogo dall’anno col drammatico ghigno di Barabba nel film “The Passion” di 1978. Mel Gibson, sarà presente al Pellegrinaggio Macerata-LoreTra gli scopi del- to. Quarantatré anni, l’attore ha alle spalle quasi 30 anni di l’associazione c’è carriera nel teatro, nel cinema e nella tv. Attualmente dirige la promozione, in il primo Master di recitazione televisiva e teatrale per attostretta collaborazio- ri professionisti alla “Scuola Civica d’arte drammatica Paolo ne con il comitato Grassi” di Milano. La sera del pellegrinaggio, sabato 10 giuorganizzatore, della gno, di fronte alle migliaia di pellegrini, sul palco dello Stadio conoscenza, stima, di Macerata, Sarubbi reciterà l’”Inno alla Vergine” di Dante, partecipazione po- dal Canto XXXIII del “Paradiso”. Recentemente Sarubbi ha polare e organiz- scritto un libro, edito da Piemme, dal titolo “La passione di zazione del pelle- Barabba. Storia della mia conversione”. grinaggio, nonché La sua vita - dicono i promotori del pellegrinaggio - è un ropiù in generale “le manzo: fugge da casa a tredici anni per andare a lavorare in espressioni pubbli- un circo e, dopo varie esperienze lavorative, decide di partire che della fede, la de- “alla ricerca di se stesso” in Tibet e India, dove incontra Mavozione specialmen- dre Teresa. Ritorna in Occidente come attore professionista te alla Santa Vergine e, approdato a una vita apparentemente tranquilla, Sarubbi e le opere che espri- si ritrova dinanzi a una nuova sfida quando Mel Gibson in mono la coscienza, persona lo chiama per interpretare il ruolo di Barabba nel la pratica e la edi- suo film “The Passion”: è l’inizio di una serie di esperienze ficazione cristia- e di incontri: da Mel Gibson a Jim Caviezel (l’attore che ha na del popolo”. La interpretato Gesù), a don Giussani. Incontri che gli hanno nuova associazione cambiato la vita. potrà promuovere Per informazioni ed iscrizioni (entro il 4 giugno): forme di sostegno Antonio 071.7922294, 328.6281485; economico, favorirà Stefano: 071.68282, 348.7390100. ore 18: visita alla tomba, presso il cimitero ore 19: Santa Messa presieduta dal Vescovo presenti i familiari e il nuovo postulatore Padre Luca De Rosa. Testimone delle Marche per il Convegno di Verona. Nato a Porto Recanati nel 1911 da genitori originari di Belvedere Ostrense, in questo paese trascorse l’infanzia insieme alla famiglia. Si laureò nel 1932 a ventuno anni, in Fisica pura con Enrico Fermi. Nel 1946 venne eletto e nel 1948 confermato deputato al Parlamento. Scienziato assai stimato e uomo di grande fede, offrì la sua mente e il suo cuore per il progresso dell’umanità. Si laureò nel 1932 a ventuno anni, in Fisica pura con Enrico Fermi. Vicepresidente dellEuratom nel 1956, si dimise nel 1965 per gravi motivi di coscienza.Ritornò in politica nel 1971, consigliere al Comune di Roma e nel 1972 deputato al Parlamento. Morì a Roma il 26 maggio 1974 e venne sepolto nella tomba di famiglia a Belvedere. Enrico Medi è stato un’esemplare figura di laico cristiano, impegnato a testimoniare con gioioso ardore la propria fede nella vita e nella cultura. Oltre ad essere un genio della scienza, aveva spiccate doti di scrittore e di oratore e con l’entusiasmo dell’apostolo e sentimenti di poeta attirava folle di ascoltatori e seguaci. La morte del vescovo emerito di jesi Padre Oscar Serfippi una vita per gli altri lle ore 12 di sabato 20 Conventuali. Padre Oscar, A maggio, nella sua casa, infatti, viveva a pochi presso la Curia vescovile metri dal Convento mondi Jesi, Mons. Oscar Serfilippi, è tornato alla casa del Padre. Ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita a servizio della Chiesa Jesina per la quale ha offerto la sua sofferenza. La sua morte dopo mesi di malattia vissuti in sereno abbandono alla volontà di Dio, lascia un grande vuoto nella comunità diocesana e genera un sincero e profondo rimpianto in tutti coloro che l’hanno conosciuto ed amato. Anche la città e la vicaria di Mondolfo è stata lunedì scorso 22 maggio nella Cattedrale di Jesi per dare l’ultimo saluto ad un suo grande concittadino, Padre Oscar come tutti lo chiamavano anche da Vescovo, per il fatto di appartenere all’Ordine dei Frati Minori Conventuali. Era nato a Mondolfo il 30 settembre 1929 ed è qui che ha ricevuto i Sacramenti dell’iniziazione cristiana, ha pregato la Vergine nell’antico Santuario della Madonna delle Grotte, ha conosciuto la sua vocazione alla speciale vita consacrata, entrando nei Frati Minori dolfese di S.Sebastiano (e del resto tutt’oggi a pochi passi dal Convento abitano ancora i suoi familiari) ed è stato qui, innanzi al martire San Sebastiano, che ha deciso di donare la sua vita come pastore. Conosciuta l’esperienza di Parroco per molti anni a San Benedetto del Tronto, nel 1975 Padre Oscar venne nominato Vescovo ausiliare di Ancona, con residenza a Jesi. Dal primo marzo del 1978 fu nominato Vescovo di Jesi, diocesi che ha retto come pastore per 31 anni, così che la presenza di Mons. Serfilippi ha rappresentato per la Città della Vallesina il più lungo episcopato del secolo scorso. Alla celebrazione esequiale in Cattedrale, era presente pure il Gonfalone Comunale di Mondolfo. Don Mauro Baldetti, parroco di Mondolfo: “Ricorderemo Mons. Serfilippi con una Messa di Suffragio lunedì sera 29 maggio alle ore 19 nel Convento di San Sebastiano, con la liturgia presieduta dal nostro Vescovo Giuseppe Orlandoni”. A.B. 25 maggio 2006 il paginone DOMENICA 28 MAGGIO 2006 40° GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI 25 maggio 2006 il paginone IL MESSAGGIO DEL PAPA “I media, rete di comunicazione, comunione e cooperazione” Nella rete dei media “Ricordiamo le parole che rivolse ai suoi primi discepoli:” Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti” (Mt 10,27). Oggi proclamare la fede dai tetti significa proclamare la Parola di Gesù nel mondo dinamico delle comunicazioni sociali e attraverso di esso”. Giovanni Paolo II, Messaggio XXXV GMCS (27 gennaio 2001) Iperconnessi ... e poi? N egli ultimi cinque anni (dal 2001 al 2005) è cambiato l’uso dei media da parte degli italiani. A parte la tv, che rimane il mezzo più usato, più per “abitudine e per svago” che per interesse, aumenta l’uso di Internet e del telefonino, mentre incontrano delle difficoltà quotidiani, riviste e libri. La radio viene invece ascoltata più per compagnia che per svago. È quanto risulta dal Quinto Rapporto sulla comunicazione in Italia su “Cinque anni di evoluzione e rivoluzione nell’uso dei media”, a cura del Censis e dell’Ucsi. Dalla ricerca risulta che il 94,4% degli uomini consuma tv e raddoppia l’uso del telefonino (dal 41,1% all’80% nel 2005). Anche la quasi totalità delle donne vede la tv, raddoppia l’uso del telefonino, ma al contrario degli uomini, aumenta l’interesse per i libri. Tra i giovani prevale invece l’uso del telefonino (96%) rispetto alla tv (94%) e raddoppia l’uso di Internet (dal 22% al 41,8%). Tra gli anziani aumenta la lettura di libri (dal 18,5% al 21%) e del telefonino (dal 13,8% al 43,2%). Riguardo alle motivazioni nell’uso dei media, la gente legge sempre più per passione, mentre Internet viene utilizzato soprattutto per svago e interesse, come pure la tv satellitare. A proposito della tv: secondo la ricerca, “sembra quasi di assistere ad un appello del pubblico che richiede una maggiore diversificazione dell’offerta televisiva”. Ma il futuro delle televisioni dipenderà soprattutto “dai costi che dovranno affrontare per usufruire dei diversi servizi offerti, dalla quantità dei congegni elettronici necessari”. Ancora più importanti saranno “i contenuti offerti dalle emittenti e le aspettative degli spettatori nei confronti dei programmi”. La presenza dei computer in casa è aumentata negli anni: nel 2001 era nel 43,4% delle case italiane, oggi è nel 55,4%. Anche la presenza del collegamento a internet passa dal 30% al 44,4%, il suo impiego dal 20,1% al 36,2%. Il cellulare viene invece usato soprattutto per i servizi “tradizionali”: comunicare, ricevere telefonate, scambiarsi sms. Aumentano di poco i “servizi avanzati” come l’accesso a internet, soprattutto a causa dei costi, mentre 3 milioni di utenti (l’8%) usa il cellulare per le videochiamate. “Le trasformazioni dello scenario dei media di questi ultimi cinque anni, in particolare la penetrazione della tecnologia e le modalità di utilizzo dei diversi media, segnano un cambiamento che si potrebbe definire insieme strutturale e antropologico”. Chiara Giaccardi dell’Università Cattolica di Milano, rilegge così i frutti della ricerca. Si tratta di un cambiamento strutturale – spiega Giaccardi – perché i media “riconfigurano l’ambiente della nostra esperienza, ridefiniscono i concetti di prossimità e distanza, consentono la disconnessione dall’ambiente immediato, dalla situazione specifica, dalla dimensione locale e la connessione a mondi lontani, a orizzonti traslocali, a comunità delocalizzate”. Non solo. I media “ridefiniscono l’idea di mondo comune o la decostruiscono. Ridefiniscono il rapporto tra pubblico e privato, spettacolarizzando il privato e personalizzando il pubblico”. L a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali è televisione, per giungere ad internet e al web. stata istituita dal Concilio Vaticano II con il decreto I Messaggi, rivolti sia agli operatori delle comunicazioconciliare Inter Mirifica, primo documento conciliare ad ni sociali sia alla sensibilità di quanti usufruiscono dei essere approvato il 4 dicembre 1963 con la costituzione medesimi, all’interno e all’esterno della comunità ecclesulla liturgia Sacrosantum Concilium; si tratta dell’uni- siale, diventano un’occasione importante per leggere in ca celebrazione mondiale promossa dal Concilio, che profondità il nostro tempo – da molti definito della “soal del decreto ne esplicita la ragion d’essere soprattutto cietà mediale” – e le sue problematiche, per individuare nell’impegno di sensibilizzazione della comunità eccle- le questioni fondamentali dei processi mediatici e le loro siale al ruolo dei mass media nella società e nella vita dei inevitabili implicazioni etiche, per coglierne le innovazisingoli: “Al fine di rendere più efficace il multiforme apo- oni e le grandi opportunità senza, tuttavia, sottacerne stolato della Chiesa circa gli Strumenti della Comunica- limiti e ambiguità. zione Sociale, ogni anno in tutte le diocesi del mondo, a In un mondo lacerato da forti contrapposizioni ideogiudizio dei Vescovi, venga celebrata una “giornata” nella logiche, da scontri e drammatici conflitti fra i popoli, quale i fedeli siano istruiti sui loro doveri in questo set- la norma etica costantemente richiamata dai Messaggi, tore, invitati a speciali per questo scopo e a contribuirvi quale linea direttrice nella comunicazione attraverso i con le loro offerte, che saranno debitamente destinate a media, si riferisce al bene integrale di ogni persona umasostenere le iniziative e le opere promosse dalla Chiesa na in quanto fatta a immagine e somiglianza del Dio Viin questo campo, secondo le necessità dell’orbe cattoli- vente, ed è volta a promuovere il bene comune; a tal fine co”. i media devono porsi al servizio dell’uomo e promuovere La prima Giornata Mondiale fu celebrata il 7 maggio la pace, la giustizia, la verità ( senza la quale non esiste 1967 da Paolo VI, il quale dedicò il suo primo Messag- vera libertà ) e la solidarietà, rifuggendo da logiche puragio al tema I mezzi della comunicazione sociale e ogni mente economiche. anno, da allora, per la sua preparazione il Papa pubblica Nel Messaggio per la 39° GMCS l’amato Giovanni Paolo un apposito Messaggio, che esce in occasione della festa II, di venerabile memoria, scriveva: “Le moderne tecdi San Francesco di Sales ( 24 gennaio), patrono dei gior- nologie hanno a loro disposizione possibilità senza nalisti. precedenti per operare il bene, per diffondere la verità Nella maggior parte dei Paesi la Giornata si celebra, su della nostra salvezza in Gesù Cristo e per promuoveindicazione dell’allora Pontificia Commissione delle Co- re l’armonia e la riconciliazione. Eppure, il loro catmunicazioni Sociali ( oggi Pontificio Consiglio), in coin- tivo uso può fare un male incalcolabile, dando origine cidenza con la festa dell’Ascensione. all’incomprensione, al pregiudizio e addirittura al conNel nostro Paese l’invito a celebrare la giornata vi- flitto”. ene subito recepito dai Vescovi secondo cui essa è In perfetta sintonia con queste parole e consapevole un’occasione “ sia per dare al mondo odierno una nuova dell’importanza dei media per il futuro dell’umanità, il testimonianza dell’interessamento positivo e, al tempo nostro caro Papa Benedetto XVI, in occasione della 40° stesso, trepido della Chiesa Cattolica a riguardo degli Gmcs, nel suo Messaggio dal titolo I Media: rete di costrumenti così meravigliosi, sia per sviluppare un’azione municazione, comunione, cooperazione ha evidenziato: vasta e capillare intesa a dare ai cattolici una più viva e “L’appello ai media di oggi ad essere responsabili, ad esoperante consapevolezza dei gravi doveri che ad essi in- sere protagonisti della verità e promotori della pace che combono, in armonia con la loro fede, per l’uso intelli- da essa deriva, comporta grandi sfide. Anche se i digente e saggio di tali mezzi”. versi strumenti della comunicazione sociale facilitano lo L’importanza della Giornata e le modalità della sua cel- scambio di informazioni e idee, contribuendo alla compebrazione sono richiamate in vari documenti del Magis- rensione reciproca tra i diversi gruppi, allo stesso tempo tero, tra cui ricordiamo l’istruzione pontificia Commu- possono essere contaminati dall’ambiguità”; infatti, connio et Progressio nel 1971 e l’Aetatis Novae nel 1992. tinua affermando che i media: “ sono una grande tavola Si va oltre oltre una concezione meramente strumentale rotonda per il dialogo dell’umanità, ma alcune tendenze e funzionalistica della comunicazione sociale, conside- al loro interno possono generare una monocultura che rando i media non semplici strumenti neutri, ma al “ al offusca il genio creativo, ridimensiona la sottigliezza del tempo stesso mezzo e messaggio, portatori di una nuova pensiero complesso e svaluta la peculiarità delle pratcultura che nasce, prima ancora che dai contenuti, dal iche culturali e l’individualità del credo religioso. Queste fatto stesso che esistono nuovi modi di comunicare, con degenerazioni si verificano quando l’industria dei media nuovi linguaggi, nuove tecniche e nuovi atteggiamenti diventa fine a se stessa, rivolta unicamente al guadagno, psicologici”, dal momento che l’universo dei mezzi della perdendo di vista il senso di responsabilità nel sevizio comunicazione sociale è “ il primo areopago del tempo al bene comune”. I media – sostiene il Papa – devono moderno (…) che sta unificando l’umanità rendendola “ sempre garantire un’accurata cronaca degli eventi, – come si suol dire – un villaggio globale”. un’esauriente spiegazione degli argomenti di interesse Alla sensibilizzazione dei credenti circa il ruolo dei me- pubblico, un’onesta presentazione dei diversi punti di dia si aggiunge la richiesta di sostenere le varie iniziative vista ”, senza dimenticare “ la necessità di sostenere e inche sorgono sempre più numerose nell’ambito eccle- coraggiare la vita matrimoniale e familiare ( … ) proprio siale; infatti, sin dall’inizio la Chiesa italiana ha mostrato perché si fa riferimento al fondamento di ogni cultura e grande sensibilità nel porre i media all’interno della rif- società ”. lessione ecclesiale e questo sia in obbedienza al dettato Si tratta, quindi, per i cristiani del nuovo millennio, di conciliare, sia mantenendosi fedele alla sua storia, carat- portare Gesù, Via, Verità e Vita, nel mondo dei media, terizzata da numerose e importanti iniziative nel campo animandoli di valori umani e cristiani attraverso una codella comunicazione sociale, basti pensare ai diffusissi- municazione veritiera, coraggiosa, competente, che sa mi settimanali diocesani e parrocchiali, alle sale del cin- dare le ragioni della nostra Speranza. ematografo, all’attenzione al mondo della radio e della Francesca Francesconi “I media, rete di comunicazione, comunione e cooperazione” Sala della Comunità Cinema Gabbiano 2 - Senigallia Un rischio da non correre I l rischio maggiore che la comunicazione mediatica corre è quello della “incomunicazione” ovvero di non-comunicare. Nel suo messaggio per la prossima 40ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebrerà l’8 maggio, Benedetto XVI non usa esplicitamente questa parola, ma il concetto che le corrisponde è facilmente ricavabile dal testo. Il tema della Giornata - l’unica istituita direttamente dal Concilio - dice: “I media: rete di comunicazione, comunione e cooperazione” e alle due prime specificazioni già adoperate dalla Istruzione Communio et progressio ne aggiunge una terza: la cooperazione. È abbastanza evidente che quando la rete dei media non ottiene tutti tre i risultati (comunicare, costruire comunione, realizzare cooperazione), vale a dire già quando “verifichiamo che l’immediatezza della comunicazione non necessariamente si traduce nella costruzione di collaborazione e comunione all’interno della società”, si può legittimamente parlare di una non-comunicazione, almeno nel senso della verità della comunicazione e dei suoi fini. Assai peggio accade quando l’uomo rifiuta di “accogliere con autenticità l’autocomunicazione di Dio in Cristo”, vale a dire la “chiamata a riconoscere la Sua forza dinamica dentro di noi, che da noi desidera espandersi agli altri, affinché questo amore diventi realmente la misura dominante del mondo”. Dunque se il rischio della “incomunicazione” riguarda anche la comunicazione nell’ambito della fede, tanto più esso concerne la comunicazione sociale - quella umana. Il Papa ne spiega anche i motivi e, se anche il suo messaggio è rivolto più propriamente agli operatori della co- municazione, le sue parole sono rivolte anche ai recettori, cioè ai destinatari della comunicazione, diciamo alla gente comune. Infatti il pericolo di “indebolirsi sotto il peso di tanta informazione” e di accontentarsi d i “verità parziali o provvisorie” riguarda tutti e su entrambi i versanti della comunicazione: quello “attivo” (i comunicatori: editori, giornalisti, autori, tecnici…) e quello “passivo” (lettori, spettatori, ascoltatori…). “Anche se i diversi strumenti della comunicazione sociale facilitano lo scambio di informazioni e idee, contribuendo alla comprensione reciproca tra i diversi gruppi, allo stesso tempo possono essere contaminati dall’ambiguità” e, di conseguenza contaminare chi se ne serve nella propria vita quotidiana: come una vera e propria infezione. “I mezzi della comunicazione sociale - scrive Benedetto XVI - sono una ‘grande tavola rotonda’ per il dialogo dell’umanità, ma alcune tendenze al loro interno possono generare una monocultura che off usca il genio MASS MEDIA Il potere dei media, da affrontare con coraggio e risolutezza Capaci di scegliere Di fronte alla nuova “cultura dei media”, ci vogliono “coraggio” e “risolutezza”, per “illuminare le coscienze” con un impegno che “non è mai neutrale”. Come possono gli “addetti ai lavori” assolvere a questo compito esigente, di cui parla il Papa nel suo primo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebra in tutto il mondo il 28 maggio prossimo? Ne parliamo con padre ANTONIO SPADARO , scrittore di “La Civiltà Cattolica” e studioso esperto del mondo multimediale, di cui è appena uscito un volume edito da “Pardes” (Bologna), dal titolo: “Connessioni. Nuove forme della cultura al tempo di Internet”. Il Papa esordisce ricordando il “potere dei media di influenzare la società”: a 40 anni dall’Inter Mirifica, quanto e come è “cresciuto” tale potere, soprattutto dopo l’affermarsi dei “nuovi media”? Se rispondessi in maniera analitica dovrei descrivere i singoli strumenti di comunicazione sociale e definire il loro ampio impatto sociale, politico, economico e culturale. Ma il grande potere dei media, a mio avviso, si può riassumere in una semplice considerazione. Oggi più che mai, essi non si possono considerare alla stregua di semplici strumenti, mezzi. Hanno invece creato, in se stessi e nelle loro interazioni, un vero e proprio ambiente di vita in piena osmosi con il nostro mondo di tutti i giorni. Non dunque un mondo parallelo. Basti pensare al fatto che le immagini di ciò che avviene dall’altra parte del globo ormai fanno parte della nostra vita quotidiana. I media costituiscono un ambiente che determina uno stile di pensiero e crea nuovi territori e nuove forme di educazione, contribuendo a definire anche un modo nuovo di stimolare le intelligenze e di costruire la conoscenza e le relazioni. Questo è il loro vero potere. L’uomo infatti non resta immutato dal modo in cui manipola il mondo: a trasformarsi non sono solo i mezzi di comunicazione, ma l’uomo stesso. Le nuove tecnologie hanno sicuramente accelerato l’”immediatezza” della comunicazione: in che modo conciliarla con parole come approfondimento, aggiornamento, verifica delle fonti, ricerca della “verità”...? Il vero nodo problematico di oggi non è quello del- l’accesso all’informazione, come una volta, ma la selezione dell’enorme massa di informazioni che sono a disposizione. Qualunque ragionamento negativo sulla eccessiva facilità di reperimento delle informazioni non può risultare vincente. Pensiamo non solo alla cronaca, ma anche ai contenuti culturali: perché siano patrimonio comune essi vanno messi a disposizione nei modi più adeguati e accessibili. A volte si perdono ore per ottenere un libro in biblioteche affollate, sempre che esso sia disponibile! Oggi invece grazie a Internet molte barriere sono state abbattute. Con quali conseguenze? Il fatto è che questa facilità rischia di rendere tutto più superficiale: dai contatti personali alla ricerca. Dunque ha ragione Benedetto XVI ad affermare che la comunicazione autentica esige la determinazione di quanti operano nei media per non indebolirsi sotto il peso di tanta informazione e per non adeguarsi a verità parziali o provvisorie. Se una volta, infatti, l’uomo era visualizzabile come un essere alla ricerca di una risposta (anche sul significato della sua vita), adesso è più inquadrabile come una persona in atteggiamento di scelta, selezione, discernimento sulla risposta più adatta e soddisfacente. Deve insomma imparare sia a cercare sia a trovare sia a valutare. È un compito nuovo che richiede bravi educatori, tra l’altro. In Internet stanno esplodendo fenomeni come i “blog” o i siti “wiki”: effetti “narcisistici” della comunicazione, desiderio di “autenticità” e di informazione “aperta”, senza filtri, o “utopie democratiche”? Tutto questo e altro, nel bene e nel male. Internet è un ambiente, e le potenzialità di questo ambiente non sono immediatamente e sempre classificabili come positive o negative. Pensiamo ai blog, cioè ai diari in Rete: possono essere inutili sfoghi narcisistici, ma anche strumenti validissimi di informazione tempestiva e aggiornata. I casi dello tsunami o di alcuni recenti atti terroristici, del resto, ce lo hanno fatto ben comprendere. Quella dei wiki può essere una tecnologia che genera sapere inaffidabile, ma anche strumento prezioso di ricerca culturale condivisa. a cura di M.Michela Nicolais 9 creativo, ridimensiona la sottigliezza del pensiero complesso e svaluta la peculiarità delle pratiche culturali e l’individualità del credo religioso. Queste degenerazioni si verificano quando l’industria dei media diventa fine a se stessa, rivolta unicamente al guadagno, perdendo di vista il senso di responsabilità nel servizio al bene comune”. Come quasi sempre il servizio non si sposa al guadagno né la vera comunicazione all’interesse, qualunque ne sia il tipo. La recente campagna elettorale, con i suoi toni accesi e aggressivi, lo ha dimostrato. Il Papa scende poi nella concretezza dell’esperienza: “In collaborazione con i genitori, i mezzi della comunicazione sociale e le industrie dello spettacolo possono essere di sostegno nella difficile, ma altamente soddisfacente vocazione di educare i bambini, presentando modelli edificanti di vita e di amore umano”. E si chiede: “Come ci sentiamo scoraggiati e avviliti tutti noi quando si verifica il contrario! Il nostro cuore non soff re soprattutto quando i giovani vengono soggiogati da espressioni di amore degradanti o false, che ridicolizzano la dignità donata da Dio a ogni persona umana e minacciano gli interessi della famiglia?”. Ecco perché, “per incoraggiare sia una presenza costruttiva che una percezione positiva dei media nella società, il Papa sottolinea l’importanza dei tre punti, individuati già da Giovanni Paolo II, indispensabili per un servizio finalizzato al bene comune: formazione , partecipazione e dialogo”. La formazione “ad un uso responsabile e critico dei media aiuta le persone a servirsene in maniera intelligente e appropriata […] La partecipazione ai media nasce dalla loro stessa natura, come bene destinato a tutte le genti. In quanto servizio pubblico, la comunicazione sociale esige uno spirito di cooperazione e corresponsabilità, con una scrupolosa attenzione all’uso delle risorse pubbliche e all’adempimento delle cariche pubbliche, compreso il ricorso a norme di regolazione e ad altri provvedimenti o strutture designate a tal scopo”. Infine il dialogo , cioè lo “lo scambio di cultura”, le varie forme di “solidarietà” e i “vincoli di pace” trasformano i media in “risorse incisive e apprezzate per costruire una civiltà dell’amore, aspirazione di tutti i popoli” e per un aiuto a “uomini, donne e bambini a diventare più consapevoli della dignità della persona umana, più responsabili e più aperti agli altri, soprattutto ai membri della società più bisognosi e più deboli”. Soltanto così “i media possono contribuire costruttivamente alla diff usione di tutto quanto è buono e vero”, in altri termini possono fare comunicazione vera. Copercom - Coordinamento delle associazioni per la comunicazione - www.copercom.it/ RADIO DUOMO inBlu 95.2 mHZ la nostra radio diocesana Gr locali alle 8.45 - 12.30 - 19.03 Approfondimento alle 11.03 Pomeriggio con musica e notizie dalle 13.15 alle 17 Caffè alla radio alle 10 con Elisabetta ...ascoltala ...sostienila! tel. 071.659757 - [email protected] i programmi 8 06:45 - Prima di tutto 07:00 - InBlu notizie 07:06 - Oggi in edicola 07:30 - La Messa 08:00 - Notiziario 08:18 - Ecclesia 08:45 - GR locale 09:00 - InBlu notizie 09:03 - Zoom, dentro la notizia 09:12 - Giro del mondo 10:00 - InBlu notizie 10:03 – Caffè alla radio 11:00 - InBlu notizie 11:06 - Filo diretto 12:00 - InBlu notizie 12:06 - Questioni di gusto 12:30 - GR locale 13:00 - InBlu notizie 13:15 - Pomeriggio inBlu 14:00 - InBlu notizie 15:00 - InBlu notizie 16:00 - InBlu notizie 17:00 - InBlu notizie 17:06 - Alta fedeltà 18:00 - InBlu notizie 18:15 - Rosario e Messa 19:00 - InBlu notizie 19:03 - GR locale 19:30 - Uno al giorno: Cinema, Sport, Musica… 20:00 - InBlu notizie 20:30 - In Spirito e Verità 21:00 - Radiogiomale 21:30 - Pagine e fogli 22:00 - Effetto notte inBlu 00:05 - Vo.ci. 01:05 - Uno al giorno 01:30 - Notturno 10 25 maggio 2006 Territorio ad ostra vetere Il bilancio sociale “Il Bilancio Sociale è uno strumento straordinario dell’Amministrazione, che rappresenta uno dei momenti istituzionali di rilievo per concretizzare il legame con il territorio e con i cittadini, le famiglie, le imprese e le associazioni.” E’ quanto dichiara il Sindaco di Ostra Vetere, Massimo Bello, all’indomani dell’approvazione, da parte della Giunta, del provvedimento, che istituisce il Bilancio Sociale, uno strumento che prevede la raccolta di una serie di informazioni statistiche, contabili e programmatiche relative alla manovra finanziaria e di bilancio 2006 impostate in modo tale da permettere una facile lettura e consultazione da parte del cittadino. “Il Bilancio Sociale è lo strumento più indicato – aggiunge il primo cittadino di Ostra Vetere - per dare visibilità alla necessità di informazione e di trasparenza sull’attività amministrativa ed istituzionale di un Ente locale. Il Bilancio Sociale è uno strumento, con cui le pubbliche Amministrazioni rendono conto delle loro attività, dell’impiego delle risorse e dei risultati ottenuti in un dato periodo.” Sono stati molti gli enti locali, in Italia, che hanno adottato forme di Bilancio Sociale o simili, come il Bilancio di Mandato e quello di Genere (concentrato sulle politiche femminili). Il Bilancio Sociale dell’Amministrazione comunale di Ostra Vetere può essere consultato e scaricato on-line sul sito istituzionale (www.comune.ostravetere.an.it), oppure consultato presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune (Piazza Don Minzoni, 1 Tel. 071.96.56.26), ritirandone anche una copia. l’evidenziatore Qualità Marche E’ stato presentato ufficialmente, nella sede istituzionale, dall’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Paolo Petrini, il Marchio Regionale di qualità ‘QM Qualità garantita delle Marche’. Hanno partecipato all’incontro anche le associazioni di categoria Cia Marche, Coldiretti Marche, Confagricoltura Marche, Copagri Marche, Legacoop Marche, Unci Marche, Confcooperative Marche, Assam e le associazioni di produttori che stanno sperimentando il marchio Qm: Assocetra Marche, BovinMarche, LatteMarche e Consorzio Scirocco 36. Qualità Marche è un marchio che valorizza le eccellenze delle produzioni della nostra regione, secondo l’assessore Paolo Petrini che ha dichiarato: “Qualità garantita delle Marche è un’azione che la Regione sta portando avanti ormai da diverso tempo dopo il nulla osta ricevuto dall’Unione Europea. L’obiettivo è valorizzare le eccellenze delle proprie produzioni agroalimentari sulla base delle qualità intrinseche riconosciute in alcuni disciplinari oltre che nei prodotti già a marchio Dop, Igp o biologici e attraverso un sistema di tracciabilità e rintracciabilità. Qualità che di fatto garantiscono al consumatore la sicurezza dell’alimento oltre che le sue stesse qualità. Il Qm è anche una modalità che ci permette di dare una miglio- ostra vetere Tra riflessione, preghiera e devozione popolare Una folla per San Pasquale U n enorme concorso di fedeli (dieci / quindicimila persone il dato di stima) ha caratterizzato a Ostra Vetere la giornata conclusiva del ciclo di celebrazioni in onore di San Pasquale Baylon, promosso dalla comunità francescana di Santa Croce (composta dal superiore padre Rolando Maffoli, da padre Giovanni Desideri cittadino benemerito di Ostra Vetere e da padre Gabriele Giampieri) in unità di intenti con il Comitato di San Pasquale, che ha seguito in modo specifico la parte organizzativa dell’evento. Il vescovo emerito di Fano mons. Mario Cecchini, il vescovo emerito di Senigallia mons. Odo Fusi Pecci, il Ministro Provinciale dei frati minori padre Ferdinando Campana, oltre all’aba- te parroco di Santa Maria di Piazza benedizione dei mezzi sul piazzale don Giancarlo Cicetti, a padre Ste- antistante il santuario, ed il toccante fano Troiani e a padre Augusto Sa- pellegrinaggio a piedi della vigilia: alvelli rettore del Santuario del Cuore meno seicento persone appartenenti Immacolato di Maria di San Marino alle comunità parrocchiali di Santa hanno presieduto alcune delle litur- Maria di Piazza (Ostra Vetere) e di gie della giornata conclusiva, scan- Santa Maria della Fiducia (Pongeldita anche dalla solenne processione li) hanno, martedì 16 maggio, preso nel corso della quale la statua del parte al pellegrinaggio, che prevedeSanto è stata trasportata dal con- va la partenza separata dei due grupvento al centro urbano, presenti di- pi ed il loro congiungimento, poco versi gruppi confraternitali in cappa, prima delle ore 21, nei pressi della mentre ha prestato servizio la banda “Croce dei Frati”, ai piedi del colle su cittadina “Giovan Battista Pergolesi” cui sorge il santuario di San Pasqua(significativo anche il contributo del- le: un momento di riflessione, di cola corale “Beata Satellico” nella mes- ralità e di preghiera che ha virtualsa di chiusura). mente anticipato il monumentale Tra i momenti più partecipati del ci- bagno di folla del giorno successivo. clo celebrativo, il raduno motociclistico di domenica 14 maggio, con la Raoul Mancinelli Nella foto: la grande folla in attesa davanti al santuario. re visibilità a tutta la nostra produzione agroalimentare collegandola in maniera più forte al territorio. In questo modo si fa un’operazione di immagine, coordinata dall’intera regione, a garanzia del valore delle nostre produzioni’. Adottando il testo definitivo del regolamento per la concessione e l’uso del marchio Qm, anche le Marche “dopo alcune regioni italiane - hanno dunque il loro marchio di qualità”. Un passo avanti, ribadito dall’assessore Petrini, che permette di garantire il consumatore oltre che valorizzare le filiere, comunicare meglio e promuovere i prodotti marchigiani. “Il marchio è stato realizzato nei colori della nostra regione ed è costituito da un rettangolo con la dicitura ‘Qualita` garantita delle Marche’ affiancata da un altro rettangolo sulla sinistra contenente la lettera ‘Q’ maiuscola che si interseca ad una ‘m’ minuscola. Sono certificabili alimenti come carne, pesce, frutta, caffè, miele, zucchero, farine, latte ecc’ o servizi per la ristorazione o l’alimentazione. Tra i requisiti richiesti per la redazione dei disciplinari Qm compare: il divieto di utilizzare Ogm, i requisiti qualitativi significativamente superiori ai minimi di legge e la presenza di regole che permettano di conseguire risultati tangibili nel campo della sicurezza alimentare, della tutela ambientale, della salute delle piante e del benessere animale. Icone di origine Greca-Russa-Rumena Immagini • Quadri in argento • Candele ARTICOLI SACRI a Senigallia via Andrea Costa 31 tel 071.60597 lavoroI dati del Centro per l’impiego Più disoccupazione C resce la disoccupazione nella Val Misa. Aumentano, difatti, i disoccupati iscritti al Centro per l’impiego e la formazione di Senigallia, che raccoglie un bacino di utenza di tutti i comuni della valle (Senigallia, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti, Arcevia, Barbara, Ripe, Corinaldo, Castelleone di Suasa, Castel Colonna e Monterado). Dai 2088 disoccupati residenti nei comuni della Val Misa iscritti al Centro per l’impiego del 2003 si è passati ai 2920 del 2004, fino ai 3423 disoccupati del 2005. I ventenni e i trentenni sono quelli che subiscono un mercato del lavoro locale in crisi. A soffrire di più questa situazione sono le donne: circa 2304 lo scorso anno (quasi il doppio degli uomini con 1119 iscritti) si sono rivolte al Centro per l’impiego alla ricerca di un lavoro. Nel 2003 le donne disoccupate iscritte al Centro erano 1466, di fronte ai “soli” 622 uomini, mentre nel 2004 le cifre sono salite a 2051 donne e 869 uomini. Pressoché stabili i lavoratori diversamente abili che si rivolgono alle strutture del Centro, 451 nel 2003, 473 nel 2004 e 505 nel 2005, mentre triplicano, anche se ancora pochi, gli extracomunitari disoccupati iscritti al Centro, da 109 del 2003 a 208 del 2004, fino a 288 del 2005. E se stabile è ancora la disoccupazione per i laureati, da 326 iscritti nel 2003 a 415 nel 2005, raddoppia, invece, quella dei diplomati, da 733 iscritti nel 2003 a 1224 lo scorso anno. Disoccupazione tardo giovanile, anche se inizia a ledere chi ha sorpassato gli “anta”. Le fasce di età più colpite, difatti, che registrano qusi un raddoppio nelle cifre degli iscritti, sono quelle dai 25 ai 29 anni, che passano da 379 iscritti nel 2003 a 511 nel 2004 fino ai 531 del 2005, e la fascia di età dai 30 ai 34 anni, che passa dai 359 del 2003 ai 530 del 2004 fino ai 531 del 2005. Soffre anche la fascia dai 35 ai 39 anni che passa dai 307 iscritti nel 2003 ai 456 del 2004, incrementando ancora la cifra nel 2005 fino a 544 iscritti. E la disoccupazione non risparmia neanche coloro che in teoria dovrebbero avere già raggiunto un posto di lavoro “sicuro”. Nel 2005, infatti, raddoppiano anche i disoccupati sopra i quarantanni che si rivolgono al Centro per l’impiego: se nel biennio 2003 – 2004 le fasce di età dai 45 ai 49 anni sono passate dai 185 del 2003 ai 265 del 2004, nel 2005 la cifra sale a 331. Lo stesos per i cinquantenni che hanno cominciato a rivolgersi al Centro per cercare un lavoro. Dai 179 iscritti del 2003 con un’età maggiore di 55 anni si è arrivati, difatti, ai 317 del 2005. Ma i disoccupati, in teoria, potrebbero essere anche di più perché con la riforma sul collocamento e con l’attuazione del decreto legislativo 297 del 2002 ci si rivolge al Centro volontariamente, ossia si può essere assunti senza passare obbligatoriamente per il Centro per l’Impiego che una volta rilasciava il famoso tesserino rosa o il modulo C1. Quindi i disoccupati iscritti sono solo quelli che reputano di avvalersi dei servizi del Centro per cercare lavoro e non tutti i disoccupati residenti sul territorio. 25 maggio 2006 Territorio fiera della pesca Una vetrina importante per promuovere il territorio Il mare si mette in mostra D a venerdì fino a domenica torna ad Ancona il tradizionale appuntamento con la Fiera della Pesca. Diecimila metri quadrati, circa duecento espositori, centinaia di operatori stranieri provenienti da 36 Paesi dell’Europa, dell’America, dell’Asia e dell’Africa. Sono numeri in grande quelli del 66esimo appuntamento con il mondo del mare. Arriveranno pullman di visitatori provenienti dalle regioni a vocazione marinara; ci sarà il raduno europeo delle donne della pesca; non mancheranno i piatti ai “gusti di mare”, preparati dai cuochi dell’Accademia italiana della cucina. Si potranno ammirare video storici dell’attività della pesca al Mandracchio nel dopoguerra, il tutto a cura dell’Istituto Luce. E per la serata inaugurale ci si affiderà agli effetti speciali con uno spettacolo pirotecnico nel porto peschereccio. Il taglio del nastro sarà affidato al direttore generale della pesca, Giuseppe Ambrosio. Così per tre giorni verranno proposte tutte le novità in materia di cantieristica, attrezzature, apparecchiature, servizi e acquicoltura. Tradizionale appuntamento del mese di maggio, la Fiera internazionale della pesca è la più antica manifestazione espositiva presente in Italia e l’unica a cadenza annuale riservata alla pesca professionale nell’intero bacino del Mediterraneo. Organizzata dall’Ente regionale fieristico, la manifestazione ha tra i suoi partner il ministero delle Politiche agricole, le associazioni nazionali di categoria, l’Istituto per il commercio estero e la Regione. Saranno numerose le regioni presenti alla Fiera che parteciperanno con le proprie imprese della filiera ittica: ci sarà l’Emilia Romagna con ben 40 aziende, ma anche l’Abruzzo, la Puglia e la Lombardia. Grazie agli chef dell’Accademia Italiana della Cucina saranno preparate degustazioni di ricette di queste regioni per meglio valorizzare il rapporto tra pescatori e cuochi, dando valore aggiunto alla freschezza del prodotto. Confermata, e non poteva certo mancare, la nuova edizione de “Il mondo della pesca incontra il mondo della scuola” organizzata Arcevia L’Ascensione celebrata sul Monte Sant’Angelo Festa sul Monte L ’Ager Gallicus torna a suonare il gong: per rivivire il fascino del rito, per tenere desta la memoria, per non perdere il meglio di un paradiso terrestre. Domenica prossima, verrà celebrata la Festa dell’Ascensione a Monte S.Angelo di Arcevia. Il programma si aprirà alle 15, con il ritrovo a Costa (sulle pendici del rilievo), nel piazzale antistante la vecchia chiesa di Santa Maria della Costa. Seguirà la suggestiva ascesa a piedi fino alla Croce di Monte S.Angelo, attraverso un antico sentiero nel bosco. Giunti alla sommità, alle 17, verrà officiata la Santa Messa all’aperto. Celebrante sarà padre Stefano Troiani. Alle 18.15, avrà inizio la discesa, non meno significativa dell’arrampicata. Chi sarà costretto ad usare la macchina potrà-dovrà parcheggiare all’altezza del Memoriale dell’Eccidio di Monte S.Angelo. In caso di cattivo tempo l’iniziativa sarà (per quest’anno) annullata. Informazioni: 0731-9293, 3202627699. L’Associazione Culturale “Ager Gallicus” Montefortino-Arcevia invita all’attiva partecipazione, estesa a tutti. “Con questa iniziativa” sottolinea Anna Terenzi “si intende rinnovare la tradizione secondo la quale le popolazioni che abitavano alle radici di Monte S.Angelo, il giorno dell’ Ascensione salivano a piedi sulla cima del monte dove, nella chiesetta (oggi in rovina) intitolata a S.Michele Arcangelo e dominata dalla grande croce in ferro,veniva celebrata la S.Messa.” Esplicito (ed implicito) è lo spessore della manifestazione così come esplicito (ed evocativo) è il salmo in testa alla locandina: “Levo gli occhi verso i monti: da dove verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra.” L’ennesimo evento (certamente onorato dall’intellighenzia misena) concepito dall’Associazione Culturale Gallica vuole rafforzare ed ampliare il solco della verità da illuminare, dei valori da sostenere, dell’equilibrio da mantenere, della cultura da approfondire, dell’etica da ri-diffondere, dell’intelligenza da sollecitare, del più semplice buon senso da non smarrire. Per il resto (o per il ...tutto): un pomeriggio (o meglio, una giornata) da gustare nella Perla dei Monti e tra i Castelli di Arcevia. All’insegna dell’incontro. Umberto Martinelli dalla II circoscrizione e dal Comune di Ancona: un evento nell’evento che prevede la partecipazione di migliaia di studenti della città, della regione, dell’Italia e dell’altra sponda dell’Adriatico. Perché loro sono il mare del futuro. Ricca anche quest’anno la convegnistica, con un occhio particolare a una iniziativa di alto contenuto sociale: la costituzione del primo network delle donne. In pratica, si tratta di una rete europea sindacale per lo scambio di informazioni e formazione tra le donne che lavorano nel mondo della pesca e che oggi non hanno tutele sindacali né riconoscimenti dei diritti. E per non far mancare nulla in cartellone, si terranno inoltre anche due forum sulla tracciabilità del prodotto e sui rischi ambientali della filiera ittica. E per chiudere tutti sul podio. Quattro i premi “Pavese Azzurro”, assegnati per esaltare l’opera di coloro che, in Italia, hanno reso testimonianza di coraggio, impegno e virtù civili per contribuire al progresso tecnico, sociale ed economico del settore della pesca. 11 ad ostra e belvedere ostrense Paesepoesia per i ragazzi Il Comune di Belvedere Ostrense ed il Circolo culturale “La Gioconda” di Ostra hanno indetto per il secondo anno il premio di poesia in lingua e dialetto, intitolato alla memoria di Biagino Casci. Questo il Regolamento. Art.1: il concorso è aperto a tutti ed è gratuito. Art.2: prevede la partecipazione con un massimo di tre poesie inedite, a tema libero, sia per la Sezione Lingua Italiana sia per la Sezione Dialetto. E’ consentito partecipare ad entrambe le Sezioni. Art.3: Le opere dovranno pervenire entro e non oltre il 24 giugno 2006 a : Segreteria Circolo Culturale “La Gioconda” Via Filippo Turato, 7 – 60010 Ostra (tel.071-68211/0717987013). Art.4 : Le composizioni saranno inviate in n.8 copie, di cui una, in busta chiusa, recante: dati anagrafici, indirizzo e numero telefonico, breve curriculum. I testi presentati al Concorso, anche non premiati, non verranno restituiti. Art.5: Composizione della Giuria Tecnica. Art.6: Il Premio si articola in due Sezioni: 1. Poesia in lingua italiana. 2. Poesia in dialetto. Fuori concorso, viene promossa la Sezione Ragazzi, a cui possono partecipare, con una sola poesia, in lingua italiana o in dialetto, bambini e ragazzi di scuola elementare e scuola media inferiore. Art.7: Ognuna delle due sezioni prevede: il premio della Giuria Tecnica e il premio della Giuria Popolare. Ciascuno degli autori delle quattro poesie premiate riceverà: un quadro d’autore, donato dall’artista alla manifestazione; un buono del valore di euro 100,00 per l’acquisto di libri presso la Libreria Roro di Menghini-Mondadori, C.so Matteotti 47, Jesi; una targa offerta dalle sezioni Avis di Belvedere Ostrense e di Ostra. A ciascun partecipante alla Sezione Ragazzi saranno consegnati un attestato e un libro. La serata di presentazione dei finalisti e di premiazione si svolgerà domenica 16 luglio 2006, alle ore 21,15 presso la Piazzetta Conti di Buscareto o, in caso di maltempo, presso il Teatro Astoria, ubicati nel centro storico di Belvedere Ostrense. la specie migratorio nella valle dei tufi di mondolfo Sono tornati i Gruccioni S ono tornati a Mondolfo i gruccioni con usuale costituita da un liquido ma piuttol’inizio della buona stagione. Gli incon- sto squillante suono ripetuto continuamenfondibili uccellini migratori, dopo aver sver- te. Lo vediamo poi fare enormi acrobazie in nato in Africa, hanno fatto ritorno in questi aria, una volta che lo abbiamo individuato. giorni lungo La Valle dei Tufi, presso il noto Dispiega un volo ondulato con rapidi batSantuario della Madonna delle Grotte, al titi d’ala, intervallati da tratti ad ali chiuse. fine di preparare casa per la nidiata ormai Spesso compie belle evoluzioni o veleggia imminente. “La presenza del gruccione nel elegantemente con volo planato durante la nostro territorio – ci dice Claudio Paolinelli, caccia; per riposarsi si posa sui rami o sui presidente della Sede di Mondolfo dell’Ar- fili”. In queste giorni di maggio, quando una cheoclub d’Italia – caratterizza in maniera rilassante passeggiata in campagna fa della peculiare il percorso ecologico-culturale de Madonna delle Grotte, con l’antico SantuaLa Valle dei Tufi, e rende particolarmente rio, una delle mete più gettonate, ecco che la interessante la visita all’itinerario che, come presenza del gruccione rende più curiosa la è noto, prende avvio dall’antico Santuario visita. “Il nome scientifico è Merops apiaster: mariano di Mondolfo, dove è disponibile sappiamo come, nella mitologia greca, Meun ampio parcheggio”. Percorrendo l’itine- rops fosse il “padrino di Priamo”, re di Troia. rario, l’inconfondibile piumaggio del gruc- Qui a Mondolfo il gruccione – prosegue cione cattura subito l’occhio. “E’ una specie ancora il Presidente di Archeoclub – viene dall’aspetto veramente inconfondibile – ri- per riprodursi. Nidifica in colonie sui banprende il presidente; la livrea sfoggia vividi chi sabbiosi (anche presso le rive dei fiumi), colori, con le parti superiori castane, le ali in rovine o in aperta campagna, ponendo le gialle, la coda e le parti inferiori verde blu, uova in una camera circolare, senza lettiera, su cui fa spicco anteriormente il giallo bril- in un profondo cunicolo inclinato, lungo 1-3 lante della gola. Caratteristici sono il lungo m, scavato da esemplari di ambo i sessi”. Un becco, ricurvo, nero e, nell’adulto, le timo- angolo di natura incontaminato. niere mediane sporgenti ed appuntite. Le “Quest’inverno un grande tasso è stato visto zampe sono bruno-violetto e l’iride è rosso. aggirarsi nella periferia di Mondolfo”. ArLa lunghezza massima è di 27 cm”. Ma non cheoclub, per chi si reca in visita a La Valle è solo l’occhio ad essere catturato. “Immer- dei Tufi, fa anche una ulteriore raccomandaso nel verde de La Valle dei Tufi, è anche il zione: “Si consiglia di abbassare la suoneria verso del gruccione a guidare l’attenzione del cellulare per non disturbare!”. dell’appassionato come del curioso; il verso infatti è molto caratteristico, con una nota Alessandro Berluti 12 25 maggio 2006 Cultura idee Alle origini del sacrificio, il desiderio di farsi giustizia colpendo un capro espiatorio La violenza proiettata in cielo I n varie religioni c’è un dio adirato e minaccioso contro l’umanità che ha trasgredito le sue leggi, anche il Dio dell’antico testamento, se pur con diversa modalità, non si sottrae a questo atteggiamento: tutti esigono capri espiatori. L’antropologia ci avverte che originariamente i sacrifici non esprimono il rapporto con la divinità, ma hanno una funzione sociale, infatti si ripetono ogni volta che va in crisi la pacifica convivenza della collettività, per ristabilire l’armonia. Questa ripetizione rimanda sempre a una prima volta, a un evento fondatore, di cui si è perduta memoria, ma che continuamente si ripropone nel rito sacrificale che lo imita. Qui nasce la domanda: che cosa può essere accaduto di così grave tanto da indurre la collettività a uccidere un proprio simile, non in un gesto incon- sulto d’ira, ma in forma cosciente e ordinata che diventa rito religioso? René Girare, in La violenza e il sacro, formula l’ipotesi che all’inizio, quando ancora nessuna regola era stata formulata, la convivenza fosse continuamente minacciata dalla violenza di tutti contro tutti, che porta inevitabilmente la collettività all’autodistruzione. Causa di questa violenza generalizzata è “il mimetismo del desiderio”: ciascuno vuole ciò che tutti gli altri vogliono e perché tutti gli altri lo vogliono. La violenza generalizzata si arresta quando si scopre il presunto colpevole, che subito diventa il capro espiatorio, contro cui tutti sono d’accordo. Nell’uccisione del capro espiatorio si forma la prima unanimità da cui scaturisce la convivenza pacifica e le norme che la regolano. L’unanimità gioca un ruolo essenziale, tanto che nella ripetizione del rito il sacrificio perde la sua efficacia se non c’è l’unanime partecipazione di tutta la collettività. Il sacrificio del capro espiatorio svia la violenza dal suo oggetto naturale dirigendola verso un solo membro della collettività: la violenza rituale mette fine alla violenza generalizzata che tutto distrugge. Così la vittima, prima considerata malefica perché responsabile di tutti i mali, ora diventa benefica perché ristabilisce la concordia: di qui l’ambiguità del sacro, “fascinans et tremendum” allo stesso tempo. I sacrifici successivi non fanno che ripetere questo evento fondante e le nuove vittime sostituiscono il primo capro espiatorio. La ripetizione del sacrificio ha lo scopo di rinnovare l’efficacia del primo in vista dell’armonia della società. Solo in un secondo momento il sacrificio viene rivolto alla divinità. La psicologia può aiutarci a comprenderne il perché. I meccanismi biologici della violenza variano ben poco da un individuo all’altro, da una cultura all’altra. In secondo luogo la violenza, una volta innescata, difficilmente si placa, cade nel circolo vizioso della vendetta, inoltre la violenza inappagata cerca un oggetto sostitutivo per scaricarsi. Un chiaro esempio di tutto ciò è la lotta tra le cosche mafiose, caratterizzata dal ciclo interminabile delle vendette e dalla vendetta trasversale che colpisce le persone care all’avversario anche se innocenti. Così la violenza si presenta come una forza indipendente e superiore alla volontà dell’uomo, perciò viene immaginata come divinità che domina gli uomini: l’ira degli dei non è altro che la nostra violenza sublimata… “Dio è amore”. Vittorio Mencucci teatro Corinaldo chiude alla grande la sua prima stagione teatrale al “Goldoni” Giù il sipario, pensando al futuro L a programmazione del teatro comunale Carlo Goldoni di Corinaldo volge al termine e, rispetto alle ventidue iniziative previste, ben cinquantasei sono state le aperture effettive dello stabile, sia per spettacoli, sia per convegni e laboratori, facendo registrare un’affluenza di pubblico considerevole, con oltre diecimila presenze. Segno che la struttura riaperta alla pubblica fruizione ha lavorato alacremente, con attività che si sono succedute talvolta in maniera addirittura serrata, offrendo sempre produzioni di qualità eccellente e per un pubblico diversificato: dalla prosa professionista al teatro amatoriale, dalla musica sinfonica a quella bandistica e corale, dal balletto al musical. Evidente e giustificata la soddisfazione da parte dell’Amministrazione Comunale, che ha gestito il teatro Goldoni e la stagione inaugurale in maniera diretta, con proprio personale (tecnico e artistico), in collaborazione con l’Amat (As- sociazione Marchigiana delle Attività Teatrali), la Pro Corinaldo e l’associazione Teatro Time. Il sindaco Livio Scattolini e l’assessore alla cultura Fernando De Iasi intendono porgere un sentito ringraziamento a tutto lo staff e in particolare ai privati, che hanno contribuito in maniera determinante alla composizione del “cartellone”, in specie per ciò che riguarda la prosa professionista: la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, l’ASA – Azienda Servizi Ambientali, l’ASJA looking forward, la Banca di Credito Cooperativo di Corinaldo, la Bizzarri Spa e la Box Marche di Corinaldo, la ditta Trasporti F.lli Bucci di Pesaro – Senigallia, Ethica Creazioni di Ripe. Rinnovato apprezzamento nei confronti dell’Amat, nella persona del presidente, del direttore artistico e amministrativo, dei responsabili della programmazione e dell’ufficio stampa. Ilario Taus cinema Incontro tra gli esercenti e assessore regionale Solari Dio che non esisti, ti prego Dino Buzzati, la fatica di credere IL LIBRO di Lucia Bellaspiga Il segno caratteristico di tutta l’opera di Dino Buzzati consiste in un’ostinata ricerca, un continuo dialogo con l’”Oltre” percepito, pre-sentito come una dimensione ineffabile ma reale, non estranea alla vita di tutti i giorni e dalla quale Buzzati coglieva i misteriosi segnali di un altro mondo, in continuo dialogo con il nostro. Questa “posizione religiosa” è la traccia visibile che segue l’autrice per comporre in questo libro una biografia di Dino Buzzati unica per taglio e profondità, nel centenario della sua nascita. Il libro fornisce tutti gli elementi per una conoscenza essenziale di Buzzati (cronologia della vita; bibliografia) ed è impreziosito da alcune riproduzioni di scritti e disegni, concessi per la prima volta dalla vedova Buzzati, e da alcune intense foto dello scrittore. Pag. 224 Euro 15,00 Le sale chiedono aiuto L ’assessore regionale ai Beni e Attività Culturali, Giampiero Solari, ha incontrato la scorsa settimana ad Ancona, nella sede della Mediateca delle Marche, gli operatori e le associazioni culturali di cinema marchigiani. L’incontro, che ha visto una grande partecipazione di pubblico, fa parte di una serie di appuntamenti che l’assessorato regionale ha da tempo avviato con i soggetti culturali impegnati sul territorio regionale. L’iniziativa precede quella di venerdì prossimo con il mondo della prosa e quella del 26 maggio con le biblioteche e gli archivi e segue quello recente avuto con gli organizzatori dei tre festival di jazz delle Marche. In calendario a breve anche l’incontro con l’arte contemporanea. “Nelle Marche - ha detto Solari - non si è ancora preso coscienza dell’importanza del settore degli audiovisivi e questo è anche un problema di mentalità. Eppure la quasi totalità della comunicazione passa oggi attraverso l’audiovisivo. E’ dunque importante creare un Sistema Marche Cinema ma innanzitutto bisogna identificare chi c’è e cosa fa per capire quale sistema delineare’. La Regione sta mettendo a pun- to una prima legge sul cinema che regolamenterà tra l’altro anche le aperture delle sale, un indirizzo che è contenuto nel Codice Urbani. E sulle sale cinematografiche e il ruolo dei multiplex hanno insistito molti degli operatori intervenuti (tra cui l’Associazione cattolica esercenti cinema delle Marche) lamentando difficoltà nella distribuzione delle pellicole per i piccoli gestori e un generale impoverimento del lavoro svolto dalle realtà cinematografiche marchigiane. Ma altri punti su cui si concentrano i nodi del settore riguardano anche le mediateche, gli archivi, la catalogazione, che necessitano di notevoli risorse economiche. Problemi che generano da parte dei soggetti coinvolti una sensazione di solitudine e il dubbio che la propria attività diventi esclusivamente autoreferenziale. Dalla platea è stata sottolineata l’importanza di tutelare le sale in cui si fa cinema di qualità ed è stata suggerita l’ipotesi di cogestione tra pubblico e privato. Fondamentale, infine, il coinvolgimento delle scuole e l’appoggio alle iniziative e alle produzioni che nascono e si sviluppano nel territorio e con il territorio. Senigallia e le iniziative culturali V elia Papa, assessore alla cultura del Comune di Senigallia, in sede di commissione di consiliare, ha presentato le iniziative messe in campo per l’estate 2006 e traccia un primo bilancio sulla stagione “invernale” da poco conclusa. Sette i “grandi contenitori culturali” che rappresenano la cultura senigalliese: la stagione teatrale, la stagione concertistica, le attività letterarie, il “progetto estate”, le mostre d’arte e il circuito museali. Diversi i luoghi simbolo: la Fenice, l’Auditorium San Rocco, Palazzo del Duca, la Galleria Expo-Ex, la Mediteca, l’Area Archeologica, La Rocca, Palazzetto Baviera e la Chiesa dei Cancelli. Due perni importanti per la cultura contemporanea, saranno Palazzo del Duca e La Rotonda. Palazzo del Duca è il luogo deputato ad ospitare una mostra permanente della collezione civica di Giacomelli così come la Rotonda ospiterà tutto un ventaglio di inziative culturali, artistiche e di intrattenimento che la animeranno per tutto l’anno, a partire dall’inaugurazione. 25 maggio 2006 Spettacolo CULTURA 10° anniversario della morte dell’autore cresciuto ad Arcevia Luciano Anselmi, scrittore I l palazzo dei Conti Anselmi con la facciata in cotto, l’atrio maestoso e ricco di reperti che nell’800 ha accorpato abitazioni di antiche famiglie nobili e la dimora che Federico Duca di Montefeltro si era cominciato a costruire nel 1475, è all’inizio del corso principale di Arcevia. Qui Luciano Anselmi ha trascorso la sua infanzia, qui, già scrittore affermato, ritornava per lunghi periodi, spesso per incontrare lo scultore Quirico Ruggeri, Edgardo Mannucci, il prof. Carlo Bo, il regista Leandro Castellani e molti altri giornalisti e scrittori. Dall’altro lato del corso, all’interno della Collegiata di San Medardo, dove sono le memorie di illlustri arceviesi, nella cappella di Santa Teresa, vi è il monumento funebre del nonno, conte Anselmo Anselmi, regio ispettore alle Antichità delle Marche scomparso l’8 dicembre 1908. Luciano Anselmi è sepolto nella tomba di famiglia al Cimitero Monumentale di Arcevia. Arcevia, “il Borgo Antico” sulle colline marchigiane, il luogo dell’anima, un paese che spesso fa da sfondo ai suoi racconti e da quando aveva smesso di viaggiare era, insieme a Fano, tutto il suo mondo. Il Comune di Fano lo ha commemorato sabato 13 maggio al Teatro della Fortuna in un incontro “Sulle prime indagini delle opere di Anselmi” presieduto dall’Assessore alla Cultura Davide Rossi, presenti i fratelli Alberto, Francesco e Mario, i familiari tutti e per Arcevia il Sindaco Silvio Purgatori ed Alfiero Verdini, presidente dell’Associazione Turistica di Arcevia. Il Rettore dell’Università di Urbino, prof.Giovanni Bogliolo, ha ricordato la sua predilezione per la letteratura francese e per alcuni autori come Proust, di cui ha curato il ricchissimo epistolario per l’editrice La Nuova Italia, Balzac, Sartre e Simonon; Raffaele Crovi, scrittore e già direttore della Mondadori, la collaborazione con quotidiani e periodici, la Fiera letteraria, Socialismo Democratico, La Giustizia, Il Giorno, L’Osservatore Politico Letterario, La Nuova Antologia, Il Terzo Programma Radiofonico e per lunghi anni la terza pagina del Resto del Carlino; il regista Lenadro Castellani la passione per il teatro ricordando “Eran tutti miei figli” di Arthur Muller al teatro Misa di Arcevia nel 1956 con la regia di Luciano Anselmi e la sua amicizia, quando lavorava a Roma, con la “Compagnia dei Giovani” di Rossella Falk e Romolo Valli. Nel Consiglio Comunale di Arcevia, nella sessione del 16 maggio, il Sindaco ha riassunto il profilo di Anselmi, pubblicista, scrittore, consulente editoriale, giornalista. L’Associazione Turistica, come ricorda il Presidente, ha programmato per il 26 agosto, al Teatro Misa, una delle trenta commedie “L’Ipocondriaco”, ed a settembre la replica al Teatro La Fortuna di Fano. il taccuin E’ stato autore versatile in qualsiasi genere di scrittura “’scrittura rapida, nervosa, espressiva” come scrive Corrado Augias, ma anche colto, aristocratico, collezionista di quadri, di mobili, di antichità. Una prosa concreta, dalla quale traspare una calda partecipazione umana, una narrazione attenta e sottile, capace di restituire dignità al mondo della periferia, valore alla vita di provincia. Nel 1960 pubblica la prima opera di narrativa “Niente sulla piazza” e poi con l’editore Cappelli Gramignano, Un Viaggio, Storie Parallele, Gli anni e gli anni con Rusconi, Piazza degli Armeni che riceverà il premio Pisa con Bompiani. E poi tanti romanzi gialli con l’editrice Rizzoli, Il Caso Lolli, Il Commissario Boffa, La marca del delitto, Gli Amici dell’Impiccato. Vanno ricordate infine alcune delle sue trenta commedie: La Zebra, L’Ipocondriaco, Una Famiglia perfetta, Il Grattacielo, Intorno ad un caso di supposta Stregoneria, Il Potere, La famiglia, I Paguri potano le rose. Luciano Anselmi in vita non ha avuto le attenzioni che meritava e ne soffriva. Neppure da Arcevia. Oggi a dieci anni esatti dalla sua morte – 25 maggio 1996 – vogliamo dimostrargli riconoscenza. Vogliamo contribuire, insieme a Fano, alla riscoperta di un autore importante, versatile, colto, gentile che ha scelto di riposare per sempre sulle verdeggianti colline del “Borgo Antico”. Alfiero Verdini Associazione “Pro Arcevia” 13 Spigolature La cultura senigalliese si è arricchita negli ultimi decenni di una viva esperienza nell’arte fotografica. Molti sono i giovani fotografi che espongono i loro lavori nei vari locali pubblici, bar, uffici, provando a seguire le norme di Cavalli, Giacomelli, Ferroni… Per questo motivo ha suscitato interesse il volume uscito nella Collana Monografica Fiaf (Torino 2006) “Ferruccio Ferroni, autore dell’anno”. Sono 80 fotografie, dagli anni cinquanta ad oggi, presentate da sei illustri critici (Merlak, Tani, Branzi, Manfroi, Bicocchi e Busi Thompson). La lettura di queste pagine ci consente di percorrere innanzi tutto la storia artistica di Ferroni, dall’incontro con Cavalli, il suo maestro al quale per lungo tratto è fedele, per poi intraprendere la via della personale innovazione, nell’equilibrio tra realtà e dimensione metafisica. Poi una parte importante di questi scritti ci presenta la storia della fotografia italiana nel travaglio delle correnti (crocianesimo, realismo, figurazione e astrazione, ovvietà e metafora), nei “manifesti” di alcuni gruppi : La Gondola, La Misa, La Bussola. Sono così messi in evidenza i convincimenti estetici, le idee dei maggiori fotografi italiani. El vio Grossi di Tullio Piersantelli MUSICA Serra de’ Conti - Per il ciclo “Il Mondo Senigallia - Chiusura della stagione con- intorno a noi”, ideato e realizzato dall’ascertistica dell’associazione “La Fenice” sessorato comunale alla cultura, due gli presso l’Auditorium San Rocco: la famo- incontri a cura del professorMarco Sevesa pianista di origine russa ma residen- rini, docente di Storia del Risorgimento te in America Regina Shamvili si esibirà e Storia Contemporanea all’Università di domenica 28 maggio, alle 18.15. Regina è Macerata e che si terranno con inizio alle un’artista Steiwai ed è presentata dall’In- 21 presso la Sala Italia: giovedì 25 magternational Artist Guild di New York. Se- gio “Luci e ombre del secolo breve: una condo l’autorevole giornale tedesco Ber- rilettura del’ 900”; il secondo si svolgerà liner Morgenpost può essere considerata venerdì 26 e tratterà in modo particolare tra i cinque migliori pianisti del mondo. “Le culture politiche dell’Italia NovecenLa grande pianista dopo una Sonata di tesca”. Ingresso libero. Beethoven (la n. 28 op. 101) suonerà tre brani di Chopin e dedicherà tutto il se- MOSTRE condo tempo al suo cavallo di battaglia: Fabriano - Spedale di Santa Maria Buon la Kreisleriana Op. 16 di Schumann. La Gesù, Piazza San Giovanni, “Gentile Da vendita dei biglietti avrà luogo con inizio Fabriano e l’altro Rinascimento”, una un’ora prima dell’orario d’inizio. grande mostra internazionale di uno dei protagonisti assoluti dell’arte del ‘400 Informazioni: 199199111 INCONTRI Loreto - Pinacoteca Santa Casa “PellegriSenigallia - Il Centro Sociale “Saline” e ni a Loreto”, ore 9/13-16/19 chiuso luneil portale “Popinga” organizzano un ci- dì, fino al 4 giugno prossimo. clo di incontri dal titolo “Scripta Volant Ancona - Mole Vanvitelliana, mostra - Blog generation” , come guida alla con- evento dedicata all’artista “Corrado Caquista dei nuovi media. Venerdì 26 mag- gli”. Mart/ven: 15-20, sab.dom: 10-20, gio è la volta di “Radio fai da te”, i modi fino al prossimo 4 giugno. per dare spazio alla voce e alle forme di Sant’Elpidio a Mare - Pinacoteca Vittodiffusione della comunicazione audiovi- re Crivelli, “L’Aquila e il Leone”, Jacobello, siva su internet. Crivelli e Lotto. Info: 0734.217140. Settimanale della Diocesi di Senigallia Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132 e-mail:[email protected] sito:www.vocemisena.it Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it) Tiratura:4000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602 IN QUESTA SETTIMANA Ven.26, Sab.27. Dom.28 maggio: ore 20.30 - 22.30 Lun.29, Mar.30, Mer.31 maggio: ore 21.15 BUBBLE Regia: Steven Soderbergh - 2005 - Usa - 73’ Martha e Kyle lavorano in una fabbrica di bambole da molti anni e per due persone solitarie e malinconiche come loro diventare amici è stato quasi inevitabile. Lei, zitella e bulimica, vive insieme al vecchio padre; lui, giovane e belloccio, insieme alla madre disoccupata. Martha ha un affettuoso sentimento verso Kyle, che tiene segreto, lui la ricambia con simpatia e affetto. L’equilibrio del loro rapporto, però, viene disturbato dall’arrivo di una nuova operaia, una ragazza madre, Rose. Martha, che nutre qualche dubbio sul carattere ambiguo della nuova assunta, rimane sconvolta quando scopre che Kyle, invece, ha avviato una relazione con la ragazza. Il faticoso tentativo dei tre di costruire un rapporto personale più profondo sarà però vanificato dalla morte violenta di Rose che stravolgerà le loro esistenze abitudinarie, distruggendo ogni illusione di vita pacifica. Premesso che Bubble è uno dei più interessanti film indipendenti della stagione, nasce dalla voglia di sperimentare dell’eclettico e innovatore regista Steven Soderbergh, capace di passare da film hollywoodiani come Erin Brockovich e la serie Ocean’s a piccoli gioielli in digitale come questo, con attori non professionisti, budget ridotto all’osso, ed enorme libertà di manovra. Bubble infatti nasce come scommessa sulla ‘rivoluzione’ del mercato del cinema. ROMANCE & CIGARETTES Regia: John Turturro - 2005 - Usa - 115’ Nick, operaio, costruisce e ripara ponti. È sposato con Kitty Kane, sarta, donna forte e gentile che gli ha dato tre figlie. Il buon Nick, schiavo delle sue passioni, ha preso una sbandata per la giovane Tula, ma Kitty scopre tutto. Nick, attratto dalla bella Tula ma ancora innamorato della moglie, farà di tutto per redimersi e tornare in famiglia. AL G A B B I A N O 14 25 maggio 2006 Sport calcio: Vigor Senigallia, in vista del prossimo campionato Si parla di cambiamenti N on si è ancora spento l’eco della stupenda impresa compiuta dai rossoblu a Fano, dove con la vittoria sull’Acqualagna la Vigor ha acquisito la certezza matematica della permanenza in serie D, che già si sta parlando di cambiamenti in atto nello staff dirigenziale. Grosse dovrebbero essere le novità dietro l’angolo. Il Consiglio direttivo, attualmente, è così composto: presidente Pierluigi Bani, vice presidente avv.Diego D’Adderio, consiglieri:Valentino Mandolini, Osvaldo Giraldi, Marco Severi, Renato Mandolini, Tazio Gregorini, consiglieri aggiunti : Benni, Carboni, Giovannetti. Ci parla diffusamente di questi cambiamenti Valentino Mandolini, portavoce in primis della Società: “Da tempo abbiamo preso contatti con diversi imprenditori e ci risulta che alcuni sono disponibili ad en- trare in seno alla Vigor. Ciò comporterà un allargamento del Consiglio direttivo, con conseguenti cambiamenti in meglio, sia nei riguardi della prima squadra che del vasto settore giovanile. Dopo questa dichiarazione di Valentino Mandolini, è arrivata quella del presidente, dott.Pierluigi Bani: “Dopo tre anni alla guida della Vigor, impegnatissimi per me, intendo passare la mano. Voi tutti sapete quali sono state le traversie che la Società sotto la mia guida ha dovuto affrontare, risolte nel migliore dei modi. Non lascerò la Società; passerò la mano, perché so che chi subentrerà non farà che potenziare il vertice stesso. Durante la mia dirigenza, insieme a tutti i componenti la stessa, sia tecnici che giocatori, sono riuscito a mantenere la squadra in categoria, valorizzando diversi giocatori. E’ con questo spirito che intendo passare la mano da un presidente “tecnico” ad un presidente “imprenditore”, che abbia facoltà contrattuali nei confronti di altri soggetti di pari grado”. Si parla anche in questi giorni dell’eventuale nuova guida tecnica della Vigor. Il nome più ricorrente è la riconferma del prof.Glauco Simonetti. Subito dopo la bella vittoria sull’Acqualagna, sollecitato dai giornalisti se avesse avuto ancora interesse a guidare la Vigor, ha risposto: “Ritengo di dover passare al mio ruolo preferito, vale a dire quello di preparatore atletico, anche per motivi di lavoro; comunque tutto può succedere, potrei anche ripensarci”. Come si può ben capire molte sono le prospettive future che la Società dovrà affrontare e speriamo che alla fine si risolvino tutte nel migliore dei modi. Giancarlo Mazzotti Basket, serie b1 GOLDENGAS 81 – RIVA DEL GARDA 79 Fino all’ultimo istante er il coach Galetti delusione finale “Al mondo esiste anche una giustizia. Dopo quando sull’81-79 Martinelli sbaglia il un campionato così sfortunato, funestato tap-in del pareggio per un eventuale tem- da continui infortuni, partite perse per un po supplementare. La stessa scena si era nonnulla, così com’è andata col Riva del ripetuta tre giorni prima a Riva del Gar- Garda, sia all’andata che nel ritorno, non da quando, sul 75-77, un ulteriore sbaglio pensavamo certo di dover fare i play out segnò la vittoria biancorossa. Alla fine, con lo stesso avversario, per poi riuscire grande gioia in campo e sugli spalti per la a batterlo così seccamente in due partite. raggiunta salvezza dopo tante disavventure Tutto è andato bene. Voglio qui ringraziare capitate alla squadra in questo campionato. il coach Bianchi che con grande passione, L’incontro inizia in salita per la Goldengas. abilità e dedizione ha saputo condurre la Gli ospiti, specie con Cagnin, fanno quello squadra anche nei momenti più difficili. che vogliono. La nostra difesa non sa op- Un elogio anche a tutta la squadra, rimasta porsi adeguatamente. Primo quarto 13-24. sempre compatta, pronta a vendere cara la Inizio secondo quarto con la Goldengas in pelle contro chiunque. E’ stata una grande confusione, ne approfittano gli ospiti, che vittoria, pienamente meritata”. Il giocatoa metà tempo raggiungono un consistente re Raschi: “Questa sera siamo partiti un 19-34, poi leggera rimonta biancorossa: 35- po’ contratti poi, a inizio ripresa, ci siamo 47. Si va al riposo. Ripresa e inizio rimonta sbloccati e tutto è diventato più facile”. Il della Goldengas. Macchniz, Panichi (se pur capitano Panichi, pur non a posto fisicamenomato), Pazzi e soprattutto Bartoccet- mente, ha dato il suo contributo e, felice ti, coordinatore della manovra, riportano com’è, dice: “E’ stata una bellissima vittoria. i biancorossi al sorpasso a 1’50” dalla fine: Ci siamo tolti un grosso peso. Abbiamo di58-56, per poi terminarlo sul 63 a 57. Ul- sputato una grande partita, con una ripresa timo quarto da infarto. Goldengas sempre strepitosa”. Barzetti, sponsor della squadra, in vantaggio, ma pronta e pericolosa la ri- dice anche lui la sua: “Soffrire fino alla fine sposta ospite (68-64); 73-66; 74-73; 78-73). è un bene, l’importante è l’aver vinto e reA trentuno secondi dalla fine, il punteggio stare in B1 anche se costa molto giocare in è sull’80-78. Macchniz fa due tiri liberi, ne questa serie”. mette uno: 81-78. Gambacorta subisce fallo Ora tutto è rimandato a settembre. da Pazzi. Due i tiri liberi concessi, ne mette Goldengas: Panichi 10, Bartoccetti 6, Duuno: 81-79. Palla a Martinelli che sbaglia razzi ne, Catalani ne, Santilli 4, Corsini 6, il canestro dell’eventuale pareggio: fine di Raschi 2, Cinciarini 17, Pazzi 13, Macchniz un incubo. Nel dopo partita parlano un 23. Coach: Bianchi. po’ tutti. Il vice Presidente Pasquini esor- Riva del Garda: Martinelli 6, Gambacordisce: “Siamo rimasti in B1. Chi l’avrebbe ta 12, Sereni ne, De Giovanni ne, Bazzoli mai detto che a metà campionato avevamo 9, Mei 10, Pastori 2, Gurini 9, Cagnin 18, appena quattro punti e che al primo turno Andreaus 13. Coach: Galetti. Arbitri: Buttidei play out siamo riusciti, in due incontri, nelli di Roma e Ranaudo di Milano. Usciti a fare “secco” il Riva del Garda”. Il Presi- per cinque falli: Pastori: Cagnin. Spettatori: dente Moroni, raggiante per la bella vitto- 700 circa. ria e la susseguente permanenza in B1 dice: G.M. CICLISMO P Perla dei monti “colombiana” ’agonismo trova immediatamente il L proprio padrone: il 21enne nazionale colombiano Mario Alberto Rojas Rojas, che si invola, dominando con sicurezza il lotto, per i colori dell’Infissi Design Protek di S.Severino Marche (scuderia al bis, dopo il successo colto l’anno scorso dall’altoatesino Franz Hofer, che ha onorato il ruolo di favorito, anticipando il friulano Michele Pittacolo, dell’Audax Cicli Ciro Catena Mondolfo). Dopo una decina di minuti, i rossoneri del Mondo Bici Fermignano accedono al podio con il pesarese Fabio Gattoni ed il poggettano Daniele Madonnini (da Poggetto di Serra S.Abbondio), che precedono “Pippo” Pierpaolo Pascucci (primo di comparto, per la confermata presenza ai vertici del Bici Adventure Quintabà Piangiarelli - Gagliole, che non può contare su Francesco Reni). Quinto: Vittorio Giorgi. La kermesse giovanile è appannaggio di Egon Eusebi. Reginetta si autoincorona Beatrice Tacchi. Scuderia principe: Cicli Cingolani. Il 2° Trofeo Arcevia La Perla dei Monti riporta brillantemente il circo della mountain bike nel verdissimo entroterra montuoso e collinare anconetano. Lo spettacolo fuoristrada è innanzitutto frutto dell’intenso lavoro, del patrocinio e del vivo contributo dell’Amministrazione Comunale e dell’AVIS locale. In prima fila sono il sindaco Silvio Purgatori, l’assessore allo Sport, Renzo Ortolani, ed il dirigente avisino Maurizio Tisba. La qualitativa organizzazione tecnica è firmata dal Velo Club Cicli Cingolani - Pianello di Ostra. Nel colorato “villaggio” della località Conce (nuova sede di partenza e arrivo) si ritrovano 215 biker, italiani e stranieri. Responsabile della manifestazione: Amos Cingolani, affiancato dall’erede Francesco (già bi-campione italiano ed azzurro di ciclocross). Commissari di gara: Marini, Seghetti, Monica Donati. La Gran Fondo è prova federciclistica regionale Point To Point, sulla distanza di 45 km, costituendo anche terza tappa della challenge Conero Cup. Il percorso è perlopiù disegnato su sentieri suggestivi, nel verde e attraverso i boschi. Visibilità al massimo livello (grazie anche a Max Freelance: Massimo Mongitore e Claudia Donghi, che firmano il servizio per Ruote e Motori). Il 2° Trofeo Arcevia La Perla dei Monti trova nel Ristorante Pizzeria “Bastian Contrario” di Conce un validissimo sostenitore ed interlocutore (1^ omonima Coppa in palio), con il quale condivide il grande impegno nella direzione della promozione del ricco territorio. Colonna sponsorizzante è Ciarmatori impresa edile stradale Serra de’ Conti - Arcevia. La manifestazione è inserita nella terza edizione di Voler Bene all’Italia, Festa Nazionale della PiccolaGrandeItalia, concepita da Legambiente sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo dell’ Enel e con la collaborazione del Comitato Promotore regionale di cui fanno parte UPI, UNCEM, ANCI, Protezione Civile-Regione Marche, Province di Ancona, Macerata, Pesaro Urbino, Ascoli Piceno. Su Tvrs: in Giovedì Ciclismo delle 22,30 Umberto Martinelli Basket, il miu j’adore passa di categoria E finalmente è arrivata al C2 MARZOCCA 82 - VALLEMIANO ANCONA 64 L o sport senigalliese può esultare per le performance ottenute in quest’ultimo periodo. La Vigor è riuscita, dopo i play out, a rimanere in Eccellenza, così pure la Goldengas in B1, mentre sabato sera era in campo neutro nel palazzetto dello sport di Chiaravalle, il Miu J’Adore Marzocca ha superato con relativa facilità il Vallemiano Ancona, certificanco così il passaggio di categoria: la C2. Sostenuto da un folto gruppo di sportivi, mai visti tanti durante il campionato, il Miu J’Adore, fin dalle prime battute, ha imposto il proprio gioco fatto di velocità e precisione nel tiro a canestro. Le triple di Rinolfi, quelle di Minelli e quelle da otto canestri di Papa, hanno frastornato gli spaesati avversari. Primo quarto: 25-20. Stessa la fisionomia del secondo quarto: 44-32. Dopo il riposo il Miu J’Adore aumenta il ritmo e per gli avversari il divario si fa incolmabile. Terzo quarto: 68-49. Ultimo quarto all’insegna biancorossa, che al 34° raggiunge il massimo divario: 77-51, poi Ligi immette in squadra i giovani, cala il ritmo e ne approfittano gli avversari per chiudere la contesa sull’82 a 64. Festa grande in campo per l’ottenuta promozione, anche se tramite i play off, in C2. Dopo tanti tentativi, in questi ultimi anni, la Società se la meritava. Euforico il presidente Monachesi per la promozione, dice: “Sono felicissimo, un grazie a tutti, specialmente ai tanti sportivi venuti ad incitarci. Spero di ritrovarli anche il prossimo anno”. Il coach Ligi: “Ci sono voluti due anni per arrivare a questo traguardo. Il merito è di tutti: della società, dei giocatori (e noi aggiungiamo anche dell’allenatore)”. Gioisce anche il precedente presidente Granarelli: “Una vittoria che ci siamo meritati sul campo, anche se attraverso i play off”. Miu J’Adore Marzocca : Papa 19, Belloni - , Marinelli ne, Rinolfi 22, Granarelli 4, Pincini 4, P.Bartoli - , Minelli 21, R.Bartoli 7, Tonelli 5. Coach Ligi. Vallemiano Ancona : Trillini ne, Gambi 17, Giorgetti 3, Compagnucci 21, Recchia 12, Crucitti - , Ciarmadori 2, Bartocci 2, Baldoni 7, Patti - . Coach Gambini. Arbitri: Mattioli di Porto Potenza Picena e Armuzzi di Ascoli Piceno. Spettatori circa 400. G.M. Foto (di Max Freelance): Il leader Mario Alberto Roja Rojas 25 maggio 2006 penultima 28 MAGGIO 2006 Ascensione del Signore Gesù LA PAROLA Continua la gioia della Pasqua DI DIO I At 1,1-11 Salmo 46 Ef 4,1-13 Mc 16,15-20 a cura di Sr. Mariarita Pisano l Signore Gesù, dopo aver no il Mistero del Figlio di parlato con loro, fu assun- Dio, incarnato, morto e rito in cielo e sedette alla de- sorto per la salvezza di tutti. stra di Dio.” E’ quel che canta anche il Con una sola frase, Marco, salmo 16: “Non abbandoneracconta, l’evento dell’ascen- rai la mia vita nel sepolcro, sione del Signore al cielo; un né lascerai che il tuo santo evento che fa parte dell’ in- veda la corruzione...”. tero Mistero pasquale, la cui Nel lungo discorso di conrivelazione sarà completa gedo, quel discorso che ci con l’effusione dello Spiri- ha accompagnato in queste to Santo, cinquanta giorni ultime domeniche, Gesù, dopo la Resurrezione. Il Mi- parlando ai suoi, ormai stero si dispiega nel tempo, senza più immagini o meper noi uomini, che, solo tafore, afferma: “Il Padre vi lentamente e attraverso im- ama, perché voi mi avete magini o simboli, riusciamo amato, e avete creduto che a comprenderlo, penetrarlo sono uscito da Dio. Sono e viverne consapevolmente uscito dal Padre e sono vela Grazia. nuto nel mondo. Ora lascio La Scrittura sacra, nell’An- il mondo e torno al Padre...” tico Testamento, parla di (Gv.16,28) altri personaggi, assunti in Ecco l’evento grande delcielo, ad un certo momento l’ascensione di Cristo, che, della loro vita; è il caso del Luca negli Atti descrive, atpatriarca Enoc, che “...cam- traverso immagini, come minava con Dio e non fu più, un elevarsi in alto sotto gli perché fu assunto in cielo..” ( occhi dei discepoli, mentre Gn.5,24 ) e del profeta Elia, una nube lo sottrae ai loro il quale “mentre camminava, sguardi, è il ritorno del Ficonversando col suo disce- glio di Dio, Gesù Cristo, al polo Eliseo,...fu assunto nel Padre. turbine in cielo...”, su di un Lui che, come Paolo scrive carro di fuoco, apparso, al- “spogliò se stesso, assumenl’improvviso, tra loro. (2Re do la condizione di servo, 2,11). Due racconti che stan- facendosi simile agli uomini no ad indicare il destino che “ (Fil 2,6 ) ora, con il suo corattende il credente, l’uomo po glorioso, ritorna al Padre, fedele e giusto, il quale vivrà nella pienezza della sua diper sempre la comunione e vinità, o come il passo del la familiarità con Dio; e, allo Vangelo recita: “sedette alla stesso tempo, preannuncia- destra di Dio”. indirizzare a: La Voce Misena Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia fax 071.7914132 e-mail: [email protected] Il fiume Cesano non è un pericolo Dietro mia specifica interrogazione l’assessore all’Ambiente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, ha assicurato che il fiume Cesano non rappresenta alcun pericolo, né per le attività commerciali, né per gli abitanti della zona. In particolare, avevo espresso le mie preoccupazioni dopo le abbondanti ed eccezionali piogge di questi ultimi mesi Il Figlio Redentore ha compiuto la sua missione; ora si sottrae allo sguardo degli uomini, ma non per separarsi da loro; anche se la sua presenza fisica non è più percepibile, egli, tuttavia, si rende visibile e presente, attraverso la Chiesa, suo mistico corpo: quella vite che produce dei tralci fecondi e ricchi di frutti, che crescono e si moltiplicano, lungo tutto il corso della Storia. L’Ascensione di Cristo al Padre è un evento di grande gioia, e apre un’ orizzonte infinito di speranza, non solo per il singolo credente, che nel suo Signore glorioso contempla la propria gloria futura, poiché, come Paolo insegna, Colui che, in Cristo ci ha risuscitati, “ci ha fatto sedere nei cieli” in Lui.(Ef.2,6), ma, anche per l’umanità intera, in attesa di conoscere e accogliere il Salvatore. Nel lungo discorso di addio, Gesù, promette di non lasciare “orfani” i suoi; essi avranno il conforto, e il sostegno dello Spirito: “..io vi dico la verità, è meglio, per voi, che io parta, perché, se non parto, il Paraclito non verrà a voi. Se, invece, mene vado, ve lo manderò...quando Lui verrà vi guiderà alla verità tutta intera..” (Gv.16,713). oggi a cura del servizio animazione dell’Opera Pia Mastai Ferretti U IN BREVE MONTERADO La Parrocchia di Monterado ringrazia le seguenti DITTE che hanno contribuito alla “Pesca di beneficenza” organizzata in occasione della “50a Sagra della porchetta” 1- Ristorante “La tavernetta sull’aia” – Monterado 2- Piante e fiori “Lorelay” – Monterado 3- Pasta fresca “Katia” - Monterado 4- Alimentari “Anna Rita” – Monterado 5- Parrucchiera “Luisa style” – Monterado 6- Panificio “Petrolati” – Monterado 7- “Brocchini Floriano e Cristina” – Monterado 8- “Paolini Alfio e figlio” – Monterado 9- Bar “Giampiero” – Monterado 10- Vivaio e piante “Gabbianelli” Monterado 11- Allestimenti industriali “Vilcar” – Brugnetto di Ripe 12- “Imec-Expert” – Corinaldo 13- Cityper – Senigallia 14- Ferramenta “Guidarelli Tonino” – Castelcolonna 15- Bernacchia Virgilio e Roberto – Castelcolonna 16- “Eurospin” – Corinaldo e Castelvecchio 17- “Caraffa sport” – Marotta 18- Piante e fiori “Morelli Sabrina” - Mondavio 19- “Sica consorzio - Fruttagel”- Senigallia 20- Cartoleria “Carillon” - Ripe Un ringraziamento anche a tutti i privati che hanno generosamente contribuito alla riuscita della “Pesca” di beneficenza. Ricorda infine il gruppo delle “pescatrici” che ogni anno organizzano con amorevole impegno la “Pesca”: Ivana, Novella, Mariangela, Luana, Stefania, Tiziana, Angela, Marinella. Una precisazione riguardo alla “50a Sagra della porchetta” che è stata organizzata dalla “Società Ricreativa Monteradese” il cui presidente è Paolini Maurizio, e non dalla Pro-loco come avevamo scritto nel precedente numero. RAGAZZI SUL CATRIA i Lettori scrivono... tanto che il Cesano aveva raggiunto in più punti livelli di guardia: inoltre le acque in almeno due consistenti tratti fluviali, ed in più occasioni, hanno eroso le sponde naturali. Oltretutto nei pressi della foce, con tante abitazioni, operano strutture commerciali, industriali ed artigianali. L’interrogazioni di Giardini mirava ad ottenere in questo senso le indispensabili garanzie. La risposta dell’assessore Casagrande è stata positiva. Peraltro l’assessore ha dichia- rato che il fiume è costantemente monitorato come tutti gli altri corsi d’acqua della provincia. Sottoposti ad opera costante di manutenzione da parte degli Uffici preposti, si perseguono due obiettivi: rendere sicuro il deflusso delle acque e valorizzare il paesaggio anche sotto l’aspetto di “parco fluviale” come riconosciuto proprio nel caso del fiume Cesano. Marco Giardini Consigliere provinciale DS Il nostro saluto a don Gerardo Pio IX 15 na giornata bella, che difficilmente dimenticheremo: don Gerardo Rocconi, nuovo vescovo di Jesi, prima di entrare ufficialmente nella sua nuova diocesi ha voluto portarci il suo saluto affettuoso e la sua vicinanza celebrando una Santa Messa nel salone dell’Opera Pia “Mastai Ferretti”. La sua proverbiale disponibilità ci ha permesso di incontrarlo, ascoltare le sue profonde parole di incoraggiamento e di speranza. Una Messa bella, sentita da tutti come un momento prezioso per pensare alle cose importanti e per poter vivere con più coraggio e fiducia una quotidianità che a volte è molto faticosa. Don Gerardo è sempre stato attento alle esigenze spi- rituali della terza età, dei sofferenti. Così come la sua devozione mariana lo ha reso particolarmente vicino alla sensibilità religiosa di tanti anziani. Al termine della celebrazione sono state numerose le dimostrazioni di stima e di affetto per questo pastore di cui la chiesa senigalliese va orgogliosa. Specialmente i sacerdoti ospiti hanno augurato a mons. Rocconi un fruttuoso lavoro apostolico, nella serenità e nell’affetto della sua nuova comunità diocesana. E alla fine di questo pomeriggio emozionante, il ringraziamento è proseguita per altri momenti ancora, pensando a questo sacerdote che ha voluto stare per un po’ di tempo con noi. Riuscitissima la visita di istruzione al Monte Catria da martedì 9 a giovedì 11 maggio, della classe seconda, sezione D, Scuola Media Statale di Castelleone di Suasa. I diciassette ragazzi, accompagnati dai proff. Claudio Casavecchia e Andrea Bastianoni hanno trascorso tre bellissime ed istruttive giornate sulla vetta più alta degli Appennini marchigiani (alt. m. 1700). Partenza martedì 9 da Castelleone di Suasa, arrivo al rifugio di Valpiana (m. 1000) verso le 9.30. Dopo l’assunzione di ruoli e compiti, il gruppo di Linda, Cristina, Marco, Mirco, Nicola e Alessio ha provveduto a preparare il pranzo. Nel pomeriggio i ragazzi, accompagnati dai professori, hanno effettuato un percorso naturalistico nella valle con l’uso di carte topografiche. Alle 18:00, rientro al rifugio e preparazione della cena da parte di Ludovica, Bianca, Gabriele, Filippo e Francesco. Dopo aver provveduto alla sistemazione e pulizia del rifugio, alle 18:00, ritorno a Castelleone di Suasa, con molto rimpianto da parte dei ragazzi che hanno trascorso tre giorni indimenticabili ed istruttivi, in un ambiente montano incontaminato. Il Monte Catria e il monte Acuto sono molto interessanti dal punto di vista geologico: nelle zone scoperte dall’erosione e dal lavoro dell’uomo affiorano le successioni umbro-marchigiane che sono in prevalenza rosso-ammonitico, corniola, calcari. Ilario Taus OLIMPIA OSTRA VETERE Un organico ampio, anagraficamente eterogeneo ma ben amalgamato e già forgiato per il futuro. Sono i Giovanissimi (classi 1991-92-93), che per la prima volta nella storia dell’Olimpia hanno avuto due rappresentative di calcio e sono stati suddivisi con l’intento di preparare i più grandi al prossimo campionato Allievi e d’innalzare la competitività dei boys che nella stagione 200607 potranno continuare a militare nella medesima categoria.Di seguito tutti i protagonisti della stagione appena conclusa: GIOVANISSIMI A : Lorenzo Avenali, Daniele Cervasi, Mirco Cimarelli, Federico Fabbrini, Nicolò Mattioli, Francesco Montesi, Sergio Nacciarriti, Tommaso Piersanti, Marco e Matteo Renani, Mattia Rosci, Moreno Sebastianelli, Davide Tarsi, Alessio Tonelli, Enrico Zoppi. GIOVANISSIMI B : Luca e Francesco Api, Mattia Baldassarri, Federico Bassotti, Francesco Bergamotti, Marco Carboni, Federico Carnali, Marco Ciarimboli, Giacomo e Mattia Curvi. Arton Hadergjionaj, Raphael Mariani, Lorenzo Magagnini, Rudy Nacciarriti, Alessandro Puerini, Gabriele Rossetti e Federico Settembrini.