AMBIENTI TERRESTRI LA PRATERIA • CLASSE: • ANNO SCOLASTICO: • DISCIPLINA: GEOGRAFIA LA PRATERIA LA PRATERIA La prateria è il bioma tipico delle fasce temperate dove la piovosità è concentrata in un breve periodo, seguito da una prolungata siccità. La vegetazione è costituita prevalentemente da erbe basse a tappeto e da graminacee. Ne sono esempi le grandi praterie del nord America e le pampas dell' argentina, le steppe della Russia e dell’Asia centrale. Rispetto alla savana, ospita un numero inferiore di specie di animali: fra di essi il bisonte, il cavallo, il coyote e molti insetti. Essa è soggetta all'influenza dei monsoni che spirano da nord-est durante l'inverno, portando aria fredda e secca, e da sud-ovest in estate, portando dall'oceano aria umida, che tra giugno e ottobre da luogo alla stagione delle piogge. IL CLIMA DELLA PRATERIA Il clima è temperato, le praterie (steppe) sono generalmente miti, con estati calde e inverni freddi, in alcuni casi le temperature sono estreme in alcune di queste aree. PROFILO GENERALE E SUDDIVISIONI DELLA PRATERIA La prateria si forma più che per l' effetto dalla temperatura per effetto della quantità di precipitazioni, dalla frequenza degli incendi e dal pascolo degli animali. Perciò si trovano praterie a quasi ogni latitudine. Le praterie possono essere di vario tipo: •Praterie tropicali o subtropicali •praterie temperate •praterie umide •praterie montane •praterie polari •praterie xeriche TIPI DI PRATERIA • Praterie tropicali e subtropicali • Queste praterie sono classificate insieme alle savane e agli arbusteti tropicali e subtropicali nel bioma delle praterie • Tropicali. Praterie di questo tipo sono i cosiddetti llanos sudamericani. • • Praterie temperate Le praterie temperate includono la grande prateria nordamericana, la pampas dell'Argentina, il Veld del Sudafrica e le steppe dell'Europa (inclusa la puszta). Sono incluse nel bioma delle praterie e arbusteti temperati. Sono costituite principalmente da erbe, soprattutto graminacee a stelo corto o lungo, mentre la crescita di arbusti e alberi è limitata da periodì di siccità. Infatti le precipitazioni sono concentrate in un breve periodo del freddo inverno, mentre l'estate è calda e secca. • Praterie umide: • Le praterie che sono inondate stagionalmente ogni anno, come le Everglades della Florida o il Pantanal del Brasile, della Bolivia e del Paraguay. Sono classificate nel bioma delle praterie e savane inondate e sono frequenti nelle zone tropicali e subtropicali. • Praterie montane: • Le praterie d'altitudine sono poste sulle catene montuose più alte, come il Páramo sulle Ande. Sono parte del bioma delle praterie e arbusteti montani e costituiscono anche la tundra alpina. • Praterie polari • In modo simile alle praterie montane anche la tundra polare può essere erbosa. Comunque l'alta umidità del suolo fa sì che poca tundra sia dominata dall'erba oggi. Comunque, nelle ere glaciali del Pleistocene, una prateria polare, detta "steppatundra", occupava grandi aree dell'emisfero boreale. • Praterie xeriche • Chiamate anche "praterie desertiche", sono piccole aree sparse adiacenti ai deserti, nelle ecoregioni dei dudueserti e plarbustierici. LA FAUNA Nelle grandi praterie naturali la fauna è estremamente varia: predominano i grandi erbivori, quali il bisonte nell'America settentrionale, l'elefante in Africa e il canguro in Australia, e sono inoltre presenti roditori, serpenti, insetti, volatili che nidificano a terra e si nutrono nel medesimo modo senza il bisogno di utilizzare le ali, data la scarsa presenza di alberi, grazie ai quali gli uccelli potrebbero ripararsi da predatori. Tra i principali : questa è la larosterna inca. Tra tutte le sterne(specie di uccelli), questa è sicuramente la più appariscente. Il piumaggio è grigio-ardesia, leggermente più scuro sul capo e sulla coda, ma la caratteristica principale è la coppia di piume bianche, simili a baffi, di oltre cinque centimetri ai lati del becco rosso arancio. Lo sciacallo dorato è un Canide di medie dimensioni diffuso in Africa settentrionale e nord-orientale, Europa sud-orientale e centrale, Asia Minore, Medio Oriente e Asia sudorientale. L'antilope azzurra o nilgau è un mammifero artiodattilo originario del subcontinente indiano. LA LAROSTERNA INCA • • • • • La Larosterna inca è un uccello della sottofamiglia Sterninae nella famiglia Laridae, e unico rappresentante del genere Larosterna. Tra tutte le sterne, questa è sicuramente la più appariscente. Il piumaggio è grigio-ardesia, leggermente più scuro sul capo e sulla coda, ma la caratteristica principale è la coppia di piume bianche, simili a baffi, di oltre cinque centimetri ai lati del becco rosso-arancio. Le ali sono bordate di bianco e le zampe hanno il colore del becco, mentre sui "baffi" c'è una macchia gialla. È lunga 3942 centimetri e pesa 175-200 grammi. Questa sterna vive lungo le coste andine, dal Perù al Cile. È saltuaria in Ecuador, Colombia e Panamá. LA BIOLOGIA La sterna inca è un uccello sociale, vive in colonie sulle scogliere dell'America del Sud e la sua presenza è strettamente legata alla Corrente di Humboldt, nella quale si trova il suo nutrimento. Si ciba di pesce, soprattutto di acciughe che caccia come la maggior parte delle sterne, cioè tuffandosi dall'alto sulla sua preda. Si riunisce anche in grandi stormi attorno a otarie e a megattere per raccogliere gli avanzi di cibo. Nidifica in buche del terreno o nei vecchi nidi abbandonati dei pinguini di Humboldt. La femmina depone 1-2 uova che cova per circa trenta giorni. I pulcini lasciano il nido alla settima settimana dalla schiusa. Il verso è simile al miagolio di un gatto. LA LAROSTERNA INCA CORRENTE DI HUMBOLDT • La corrente di Humboldt è una corrente marina fredda che circola nell'oceano Pacifico a largo delle coste occidentali del Cile e del Perù e scorre da sud a nord. Deve il suo nome allo scienziato tedesco Alexander von Humboldt. • • La corrente è prodotta dai venti occidentali delle medie latitudini e, al suo avvicinarsi alle coste a ovest del Sud America, viene deviata in direzione equatoriale rinfrescando le coste della fascia tropicale, questo fa sì che le temperature dell'acqua lungo la costa occidentale del Sudamerica siano mediamente inferiori di 7°-8° rispetto alla temperatura dell'acqua alla stessa latitudine nelle aree dell'Oceano Pacifico più lontane dalla costa. Questo provoca anche un abbassamento della temperatura dell'aria riducendo le precipitazioni e facendo sì che le aree costiere siano aride e desertiche. IL CANE DELLA PRATERIA • I cani della prateria sono un genere di mammiferi appartenenti all'ordine dei Roditori diffusi nelle praterie americane. Nonostante il nome, non sono dunque canidi, bensì roditori, della stessa famiglia delle marmotte. Devono il loro nome ad un suono, simile ad un latrato, che emettono in caso di pericolo. Diversamente dalle marmotte, non vanno in letargo. Pesano da 800 a 1500 grammi per circa 30–35 cm di lunghezza. • Presenti originalmente in colonie di milioni di individui, le popolazioni si riducono oggi a poche centinaia di migliaia per i cani della prateria dalla coda nera e a numeri molto più ridotti per le altre specie, considerate ormai a rischio di estinzione. L'habitat del cane della prateria è infine fortemente minacciato dalla progressiva urbanizzazione. Diversi tentativi sono stati fatti per ricollocare le colonie e per mettere gli animali sotto tutela, ma per ora persiste l'indiscriminata uccisione, che mette in serio pericolo la sopravvivenza della specie. IL CANE DELLA PRATERIA • Sono animali estremamente socievoli e vivono in larghe colonie, formate da gruppi familiari di un maschio, 3-4 femmine e i piccoli dell'anno. La femmina, dopo una gestazione di 33-37 giorni, mette al mondo da 1 a 8 piccoli, che nascono molto immaturi e necessitano delle cure materne prima di poter uscire dal nido per almeno altri 40 giorni. Allo stato selvatico vivono per circa 5 anni, in cattività fino a 8 o 10. I cani della prateria sono animali dotati di elevata intelligenza e capaci di emettere più di 25 suoni diversi in base al tipo di pericolo che si avvicina (un uccello, un bovino, un uomo ecc.). • IL GENERE INCLUDE LE SEGUENTI SPECIE: • • • • • Cane della prateria dalla coda nera, il più diffuso; Cane della prateria dalla coda bianca; Cane della prateria di Gunnison; Cane della prateria messicano; Cane della prateria dello Utah; IL CANE DELLA PRATERIA LA FLORA • La steppa è un bioma caratterizzato da una vegetazione di tipo erbaceo. Le steppe occidentali, più umide, sono particolarmente ricche di specie. Nelle zone umide, formate dallo scioglimento della neve, crescono alberelli e arbusti, in particolare pioppi e pioppi tremuli, che in alcuni casi formano piccoli boschi. Al contrario, la vegetazione delle steppe orientali è più povera ed è priva di alberi. Ovunque la vegetazione consta soprattutto di graminacee, erbe che, in alcuni casi, possono raggiungere i 2 metri di altezza come nel grande “mare d’erba” cinese. Sono presenti anche diverse specie di leguminose e di composite. Una specie molto rara e particolareggiata è la titanica. • Pianta tipica del Perù e della Bolivia. Vive a 4.000 metri di quota e raggiunge i 10 metri di altezza; nell’aspetto è simile a un ananas gigantesco. Fiorisce e frutta solo dopo molto tempo, dopo, circa, un secolo di vita. POACEAE • • • • • • • Le Poaceae chiamate anche Graminacee, sono una famiglia angiosperme di,conosciute anche come Graminacee. Nella regione mediterranea, allo stato spontaneo,riescono a occupare tutti i tipi di habitat, dai boschi ai luoghi umidi, dalle dune sabbiose agli ambienti ruderali. Sono piante adattate ai climi aridi. Notevole l’importanza nel quadro del rivestimento vegetale della terra: costituiscono fitte formazioni vegetali molto estese alle quali conferiscono una particolare fisionomia come praterie, savane, steppe. Dominano i biomi delle savane, delle praterie e delle steppe e interi gruppi animali che si sono evoluti contestualmente. Particolare importanza assumono anche nella storia e nell'economia umana. DESCRIZIONE Si tratta di piante erbacee, perenni o annuali. Il fusto è articolato in nodi ed internodi. Poche specie presentano fusti cavi . A livello dei nodi si originano le foglie e le ramificazioni laterali. Il culmo non si ramifica tranne in basso; una porzione meristematica nel nodo conferisce al culmo la capacità di raddrizzarsi nel caso venga flesso. Le foglie constano di una guaina, che avvolge il culmo ed un lembo, che si stacca dalla guaina, è una piccola struttura membranosa detta ligula. La guaina presenta una incisione per tutta la sua lunghezza, i margini possono coprirsi per un breve tratto. La ligula è una membrana sottile posizionata tra il lembo e la guaina: può essere più o meno sviluppata o sostituita da un ciuffo di peli . In alcuni generi possono essere presenti delle auricole alla base della foglia. Rischi ambientali La maggior parte delle praterie sono pianeggianti e questo fattore è stato sfruttato dall’uomo. Infatti, oggi, molte praterie sono destinate a scomparire perché sul quel tipo di terreno sono stati costruiti numerosi alberghi, centri residenziali, strade e impianti vari. Queste condizioni hanno stimolato l’istituzione di aree protette, parchi montani e l’adozione di misure particolari per tutelare le specie animali e gli habitat naturali. Curiosità • La prateria più produttiva è quella degli Stati Uniti. Le coltivazioni di cereali rendono le praterie nord-americane un serbatoio alimentare. • I prodotti di questa prateria sono molto esportati e costituiscono la base di alimentazione dei paesi in via di sviluppo. • Le precipitazioni maggiori si hanno tra aprile e luglio. • Quando la differenza tra aria calda e aria fredda è molto elevata, si possono formare i tornado. • Le estati sono calde e gli inverni sono rigidi. • Nell’emisfero australe le praterie sono meno estese e meno adatte alle coltivazioni di cereali rispetto a quelle dell’emisfero boreale. • La prateria più estesa è la pampa argentina, dov’è molto praticato l’allevamento. L’Argentina, con l’allevamento di bovini, è diventato uno dei maggiori esportatori di carne. La steppa nel mondo