1 2 Volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola Le biografie A cura di Ilaria Cansella e Francesco Cecchetti 3 Progetto ISGREC (Orden PRE/786/2010, de 24 de marzo, Ministerio de la Presidencia) La guerra civil española: escuela de antifascismo y de ciudadanía europea. Comunicar y difundir algunas memorias y historias ejemplares de brigadistas. CD - Produzione ISGREC Grafica di copertina: Francesco Canuti Impaginazione: Barbara Solari Riproduzione C&P Adver – Effigi Arcidosso (Grosseto) Novembre 2011 4 Nota introduttiva alle biografie L’ultima tappa della ricerca sulla partecipazione antifascista alla guerra civile spagnola, iniziata nel 2007 dall’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea e finanziata dal governo di Madrid, è il progetto La guerra civil española: escuela de antifascismo y de ciudadanía europea. Comunicar y difundir algunas memorias y historias ejemplares de brigadista (Orden PRE/786/2010, de 24 de marzo, Ministerio de la Presidencia). Il lavoro pluriennale si conclude, per ora, con la revisione e rielaborazione delle biografie dei volontari toscani, già pubblicate, tra 2008 e 2011, nel sito Web www.isgrec.it/sito_spagna/index.htm Istruzioni per l’uso Per le biografie, si è scelto il formato digitale: il cd contiene 408 schede nominative, suddivise in campi specifici e brevi biografie dei volontari che allo stato attuale della ricerca è stato possibile identificare con certezza. Nei campi iniziali si trovano le informazioni relative a: nome di battaglia, luogo di nascita, appartenenza politica e professione dei volontari toscani; la nota biografica seguente approfondisce, invece, la vita del volontario, prendendo in considerazione anche il periodo precedente e quello successivo alla durata della guerra (nei casi in cui i dati disponibili lo hanno consentito). La parte narrativa della scheda è in genere breve, ma varia in corrispondenza con la quantità e qualità delle informazioni reperite. È necessario precisare che si è scelto di attribuire la qualifica di volontari anche a coloro che ebbero ruoli di assistenza e collaborazione attiva pur non essendo combattenti. Quanto ai criteri di appartenenza geografica, abbiamo inserito: - nati in Toscana e partiti per arruolarsi dalla stessa o da altre regioni durante lo svolgimento della guerra; - nati in altre regioni, ma partiti con certezza dalla Toscana durante lo svolgimento della guerra; - individui di origini familiari toscane e provenienza dalla Toscana per emigrazione all’estero nel periodo precedente allo scoppio della guerra; si tratta per lo più di emigrati politici, quasi tutti in Francia. Brevi note di metodo Nel corso del tempo, quanto più si è allargata la mappa degli archivi individuati e con il progressivo crescere dei sondaggi, ci si è dovuti misurare con discrepanze, casi di duplicazione di nomi o trascrizioni imprecise di date e luoghi di nascita o residenza. Abbiamo sottoposto tutti gli elementi nuovi al continuo incrocio con le fonti storiografiche, ma l’obiettivo della composizione di una lista definitiva di volontari e dell’elaborazione di biografie precise e omogenee per quantità e qualità di dati si è allontanato in corrispondenza con il continuo emergere di nomi nuovi, con la ricostruzione di percorsi verso la Spagna – geografici e non solo – tutt’altro che lineari. Dato simmetrico, questo, al continuo fluttuare delle liste generali di volontari italiani, elaborate a livello nazionale. A suggerire prudenza e mantenere del tutto aperta la ricerca, dunque, è in primo luogo la consapevolezza della possibilità di emersione di nuove fonti, ma anche il permanere di incertezze per le frequenti contraddizioni che si sono rilevate. Non è stato facile, di fronte a seri dubbi sull’effettivo status di volontari, fissare un criterio di esclusione in base a categorie generali, ad esempio, distinguendo i casi certi da quanti le Rubriche di frontiera dichiaravano in Spagna o dagli antifascisti definiti senza prove “sospetti miliziani”. Tendenzialmente abbiamo dato credito alle informazioni supportate da più fonti incrociate, ma esaminando caso per caso e tenendo presente l’intenzionalità implicita in ciascun tipo di documento: dalla disinvoltura con cui il solo sospetto è tradotto in certezza in ricerche e 5 informative di polizia, ai dubbi posti dall’attendibilità di denunce offerte o estorte, al diverso contesto in cui sono raccolte testimonianze posteriori finalizzate a riconoscimenti. A conclusione di una ricerca, universalmente riconosciuta di estrema difficoltà, rimaniamo doverosamente aperti a ulteriori contributi per una conoscenza progressivamente più sicura, mantenendo qualche riserva sullo stato delle acquisizioni raggiunte. Ci sembra quindi scelta ragionevole non eliminare, ma segnalare separatamente i casi più problematici, su cui saranno indispensabili ulteriori verifiche. In effetti, non volendo escludere nessun nome per una scelta morale, oltre che funzionale ai possibili sviluppi di questo lavoro, si è deciso di mantenere 38 nominativi in una sezione esterna al database, con le brevi annotazioni biografiche relative: tali casi sono quelli in cui la partecipazione alla guerra di Spagna non è comprovata dai dati esistenti, ma suggerita esclusivamente o per lo più da fonti di polizia. Ringraziamenti Cogliendo la straordinaria opportunità offerta dall’attenzione del governo spagnolo verso la memoria di questo evento cruciale del Novecento europeo, l’ISGREC fin dal 2006 ha voluto partecipare ai bandi, rivolti a soggetti spagnoli, ma aperti anche agli altri paesi europei, para la concesión de subvenciones destinadas a actividades relacionadas con las víctimas de la guerra civil y del franquismo. Abbiamo presentato, nel corso del tempo, tre progetti, con un tema specifico, la partecipazione degli antifascisti toscani come volontari alla Guerra civile spagnola, e l’intenzione di tenere insieme ricerca storica, divulgazione, memoria. Al governo spagnolo che li ha accolti e sostenuti e alla cultura della memoria che sta promuovendo dobbiamo il finanziamento di tutto il progetto. Siamo debitori dei primi suggerimenti, fondamentali per l’impostazione della ricerca, e per preziosi consigli durante il percorso, al professor Enzo Collotti. Nei diversi momenti del lavoro, altri storici hanno messo a nostra disposizione le loro competenze: Alfonso Botti, Anna Garcia, Gianni Perona, Dénis Peschanski, Gabriele Ranzato, Claudio Venza. Ci siamo potuti giovare degli studi che nel tempo sono stati realizzati e pubblicati, a partire dai lavori pionieristici dell’AICVAS e della Biblioteca Franco Serantini, ma anche delle ricerche promosse da studiosi della rete nazionale degli istituti storici della Resistenza italiani. A Enrico Acciai, autore di un saggio, che è stato inserito nel volume, siamo grati per la generosità con cui ha messo a disposizione del gruppo di ricerca documentazione preziosa, cui non era stato possibile avere accesso. Per la Toscana, una base di partenza è stata la tesi di laurea di Duccio Basi; fondamentale per le biografie dei grossetani il volume di Fausto Bucci. Gli istituti storici della Resistenza e le sezioni ANPI della Toscana hanno fornito notizie utili; in particolare l’ISRT di Firenze e gli istituti toscani di Lucca, Pistoia, Pontremoli e Siena, l’Anpi di Prato, cui aggiungiamo il Centro Documentazione sull’antifascismo del Comune di Empoli e la Biblioteca Franco Serantini di Pisa. Il direttore dell’istituto Parri di Bologna, Luca Alessandrini, ha generosamente consentito, nel sito Web frutto dei primi due progetti (www.isgrec.it/sito_spagna/index.htm), l’utilizzo della cronologia, elaborata da lui per la mostra Immagini nemiche. Il regista Umberto Lenzi ha permesso di visitare il suo prezioso archivio privato. Un grazie anche a quegli studiosi che, avendo incontrato nelle loro ricerche alcune singole figure da noi biografate, ci hanno messo a disposizione il materiale raccolto, in particolare Andrea Giaconi, Mino Paradisi e David Shonfield. Siamo grati a tutti gli archivisti che hanno facilitato le ricerche. In Italia, Mirko Bianchi (ISRT, Firenze), Gianluca Fulvetti (Istituto storico della Resistenza di Lucca), Simonetta Carolini (ACS, Roma), Gabriella Solaro (INSMLI, Milano); Maddalena Corti (AS, Grosseto), la Direzione e il personale degli Archivi di Stato della Toscana; operatori di archivio e biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci di Roma. In Francia, la Direzione e il personale degli Archivi Dipartimentali (Archives Départementales des Pyrénées Orientales e d’Ariège), degli Archives Nationales e del Mémorial de la Shoàh di Parigi. Hanno assistito i ricercatori durante la lunga permanenza a Perpignan Madeleine Clauss, Paul Hernandez, Catherine Otero. La collocazione di una targa in memoria dei volontari toscani, a La Jonquera, è stata possibile solo grazie alla generosa collaborazione dell’Alcarde di La Jonquera, Jordi Cabezas Llobet, e del 6 Direttore del Museu Memorial de l’exili (MUME), Jordi Font. La Direzione del MUME ha accolto l’invito a rendere stabile la collaborazione con l’ISGREC; analogamente si è approfondito il rapporto con Istituzioni, attive nel settore della memoria storica francesi, come la Maison d’Izieu. Gli enti locali, Comune e Provincia di Grosseto, e la Regione Toscana, hanno seguito con sensibilità il lavoro, mentre l’Ambasciata di Spagna a Roma ha concesso patrocinio alle iniziative pubbliche. Ne ha incoraggiata e seguita con passione la realizzazione Adolfo Turbanti, Presidente dell’ISGREC; Marina Anselmi, Laura Benedettelli, Anna Marina Copponi, Valerio Entani, Martina Giovannini, Riccardo Lucetti, Umberto Farnocchia, Barbara Solari, Elena Vellati hanno affiancato quotidianamente le numerose attività necessarie a portarlo a termine. 7 ABBREVIAZIONI ACGav Archivio del Comune di Gavorrano ACS Archivio Centrale dello Stato CPC Casellario Politico Centrale Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. Ministero dell’Interno, Direzione Generale di Pubblica Sicurezza, Divisione Polizia Politica ADEA Archives Départementales de l’Ariège (Foix) ADPO Archives Départementales des Pyrénées Orientales (Perpignan) AEIF Archivio Ellis Island Foundation AFIGRo Archivi della Fondazione Istituto Gramsci (Roma) AICVAS Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti in Spagna AISGREC Archivio dell’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea ANF Archives Nationales de France ANPI Associazione Nazionale Partigiani Italiani ANPPIA Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti ASFi Archivio di Stato di Firenze ASGr Archivio di Stato di Grosseto ASLi Archivio di Stato di Livorno ASLu Archivio di Stato di Lucca ASMs Archivio di Stato di Massa Carrara BDIC Bibliothèque de Documentation Internationale Contemporaine (Nanterre) CdL Camera del Lavoro CdP Casa del Popolo CGL Confederazione Generale del Lavoro CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro CGT Confédération Générale du Travail CLN Comitato di Liberazione Nazionale CLNAI Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia CNT Confederación Nacional del Trabajo CPLN Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale CTE Compagnie de Travailleurs Étrangers CTV Corpo Truppe Volontarie CUMER Comando militare unificato Emilia-Romagna ELAS Ελληνικός Λαϊκός Απελευθερωτικός Στρατός, Esercito Popolare Greco di Liberazione FAI Federación Anarquista Iberica FAIt Federazione Anarchica Italiana FFI Forces Françaises de l’Intérieur FGS Federazione Garibaldini di Spagna FILT Federazione Italiana Lavoratori Trasporti FIOM Federazione Impiegati Operai Metallurgici FMD Foundation pour la Mémoire de la Déportation FTP Francs Tireurs Partisans GAP Gruppo di Azione Patriottica GL Giustizia e Libertà INPS Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ISRECLu Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Lucca ISRT Istituto Storico della Resistenza in Toscana LIDU Lega Italiana per i Diritti Umani MAE Ministero degli Affari Esteri MOI Main d'Œuvre Immigrée 8 MVSN Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale NKVD Narodnyj Komissariat Vnutrennich Del, Commissariato del Popolo per gli Affari Interni OSS Office of Strategic Service, Dipartimento Servizi Strategici (USA) PCd'I Partito Comunista d’Italia PCE Partido Comunista de España PCF Parti Communiste Français PCI Partito Comunista Italiano PNF Partito Nazionale Fascista POUM Partido Obrero de Unificación Marxista PRI Partito Repubblicano Italiano PS Pubblica Sicurezza PSI Partito Socialista Italiano RSI Repubblica Sociale Italiana SAP Squadre di Azione Patriottica SIM Servizio Informazioni Militari SPI-CGIL Sindacato Pensionati Italiani - Confederazione Generale Italiana del Lavoro SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche SRI Soccorso Rosso Internazionale TS Tribunale Speciale UPI Unione Popolare italiana USI Unione Sindacale Italiana 9 10 LE BIOGRAFIE 11 12 AGOSTINI TORELLO Luogo di nascita: Serravalle (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Dentista, sguattero, cementista, bracciante, manovale Nato il 17/11/1896 a Serravalle da Serafino ed Eugenia Chiti. Attivo politicamente fin da giovanissimo, è più volte arrestato nell'anteguerra. Espatriato in Francia nel 1923 si stabilisce a Mentone, poi nel febbraio 1926 si sposta a Nizza (Alpes Maritimes) dove lavora come sguattero e manovale. Iscritto in Rubrica di frontiera per il provvedimento d'arresto. Attivo antifascista anche all'estero, è espulso dalla Francia nel 1929 e si sposta in Belgio a Bruxelles, quindi in Lussemburgo. Rientrato clandestinamente in Francia in data imprecisata, si stabilisce a Marsiglia (Bouche du Rhône) dove lavora nei vigneti. È arrestato nel febbraio 1932, per contravvenzione al decreto di espulsione, e incarcerato per tre mesi. In seguito, secondo la sua dichiarazione, vive "per circa due o tre anni, facendo vari mestieri e cercando di sfuggire alle ricerche della polizia, tra Marsiglia, Perpignano, Bezier ed Antibes". Si sposta poi in Corsica, a Bastia, dove risiede dalla fine del 1934 all’agosto del 1935. Verso la fine del 1935 fa ritorno a Marsiglia e poco dopo si sposta a Nimes (Gard). Nuovamente condannato a tre mesi di prigione, uscito dal carcere, dopo aver trascorso alcuni mesi tra Perpignan (Pyréneés Orientales), Bèziers (Hérault) e Carcassonne (Aude), si imbarca per Barcellona per arruolarsi con le Brigate Internazionali. Combatte nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") dal 16/8/1936 al 1/2/1938. Rientrato in Francia, è internato ad Argelès, ma dopo circa tre mesi evade e ripara a Bordeaux (Gironde), dove lavora al porto. Verso la fine del 1939 si sposta con la compagna e i due figli a Tarbes (Hautes Pyréneés), dove rimane fino all’aprile 1940, quando, secondo la sua dichiarazione, è arrestato e internato a Barcarès. Evaso, è riarrestato dopo un mese e internato a Gurs, poi dopo qualche mese è trasferito a Rivesaltes. Liberato dalla Croce Rossa Italiana l'8/4/1941 e rimpatriato in Italia, viene fermato sul confine nell'aprile 1941, ma è rilasciato dopo un mese. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 13 AIACCI AURELIO Luogo di nascita: Cavriglia (AR) Orientamento politico: Comunista, anarchico Professione: Minatore, distillatore Note: Fratello di AIACCI TERZILIO Nato a Cavriglia il 25/11/1903 da Angelo e Maria Faustina Pierazzi. Lavora in miniera fin da giovanissimo, non se ne conoscono precedenti politici prima dell'espatrio nel novembre o dicembre 1923, ma la polizia italiana lo identifica a quella data come iscritto al PCd'I anche se "semplice gregario". Nel 1929 risiede a Cavillargues (Gard) dove è distillatore, poi è a Ales (Gard) insieme con il fratello Terzilio. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche come "antifascista pericoloso da arrestare". Per alcune fonti risulta passato in Spagna dopo il 25/10/1936 insieme con il fratello e con Alpinolo Bucciarelli, Alessandro Maffei, Pasquale Migliorini, Adolfo Pintucci, Gualtiero Livi; in altre è segnalato come combattente in Spagna già dal settembre 1936, insieme con il fratello Terzilio. Arruolato nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") dal 22/12/1936 al 7/4/1937. Secondo alcune fonti, alla fine del 1937 sarebbe ricoverato all'ospedale militare di Barcellona per le gravi ferite riportate in combattimento, secondo altre sarebbe caduto a Huesca, sul fronte di Aragona, il 7/4/1937. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) 14 AIACCI TERZILIO Luogo di nascita: Cavriglia (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio Note: Fratello di AIACCI AURELIO Nato a Cavriglia il 16/1/1896 da Angelo e Maria Faustina Pierazzi. Attivo politicamente in Italia, condannato a 10 anni per gli scontri antifascisti di Castelnuovo Sabbioni (del marzo 1921). Rimesso in libertà nel 1927 probabilmente per amnistia, espatria in Francia con un passaporto cumulativo rilasciato a diversi operai di Cavriglia per motivi di lavoro e non dà più sue notizie. Solo nel 1936 invia una fotografia a un fratello a Cavriglia da cui risulta che risiede ancora in Francia ad Ales (Gard). Arrivato in Spagna secondo alcune fonti già il 26/8/1936, secondo altre l'11/9/1936 (solo dopo il 25/10/1936, insieme col fratello e con Alpinolo Bucciarelli, Pasquale Migliorini, Adolfo Pintucci, Gualtiero Livi secondo il DBAI), si arruola col fratello Aurelio nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") ed è inviato quasi immediatamente a Monte Pelato. Ferito in combattimento. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per l'arresto, è compreso nell'elenco dei sovversivi residenti nella Spagna rossa. Deceduto in Francia a La Grande Combe (presso Ales) il 6/9/1974. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Comune di Cavriglia, Cavriglia nella lotta di liberazione, Tip. Sociale, Arezzo, [1975] Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC ACS Min. Int. PS AICVAS ISRT (fondo ANPI) 15 ALUNNO VITTORIO Nome di battaglia: “Mozzo”, perché gli mancava un dito della mano sinistra Luogo di nascita: Grosseto (GR) Orientamento politico: Comunista Professione: Carraio, bracciante Nato il 27/8/1912 a Grosseto da Giuseppe, badilante di Cortona (AR), e Palmira Mari, casalinga (seconda moglie del padre è Duchina Annunziata). Frequenta le elementari fino al 1927, arrivando alla sesta classe. In seguito è carraio, addetto alla manutenzione dei fossi nel grossetano e garzone durante la trebbiatura nella tenuta dei Porciatti a San Lorenzo (dove è mezzadro lo zio materno, Faustino Mari). Frequenta gli antifascisti grossetani, professando idee comuniste. Espatria il 21/8/1937 con Angelo Rossi, Luigi Amadei, Pietro Aureli e Italo Giagnoni dalle spiagge di Castiglione della Pescaia verso la Corsica, su una piccola imbarcazione acquistata con le sottoscrizioni degli antifascisti maremmani. Arrivato nel porto di Macinaccio, è arrestato e trasferito a Bastia. Respinti gli inviti dell'autorità locale ad arruolarsi nella Legione straniera, è rilasciato e firma un contratto con un imprenditore di carbone per tagliare un'assegna di macchia, vicino ad Aiaccio. In seguito ai contatti col PCd'I attraverso un comunista corso, raggiunge la Spagna presso Albacete nel settembre 1937. Prima di varcare i Pirenei aveva inviato alla mamma una cartolina illustrata di Marsiglia (Bouche du Rhône) ("Saluti a voi e fratelli. Vostro figlio Vittorio, 25/10/1937"), ritrovata nella perquisizione del 30/12/1937 nell'abitazione degli Alunno a Grosseto, dopo che, in seguito a una delazione, il Fascio di combattimento di Orbetello aveva cominciato a interessarsi dell’espatriato. Dal settembre 1937 è arruolato nella XII Brigata Garibaldi (4° Battaglione, 2° compagnia) col grado di sergente, che si è guadagnato in combattimento verso la fine del 1937. Ferito da un colpo d'arma da fuoco, è ricoverato in ospedale e operato. Riprende servizio alla fine del gennaio 1938 sempre nella Brigata Garibaldi e combatte in Estremadura. Qui, rimasto ferito a Campillo alle otto del mattino del 17/2/1938, durante la battaglia di Guadalajara, non può essere evacuato e viene fatto prigioniero. Si presume fucilato dai fascisti il giorno stesso. La morte è dichiarata in seguito all’atto di notorietà firmato a Grosseto il 6/6/1946 (in presenza di Angiolo Rossi, Lorenzo Vanelli, Giovanni Trippa e Giuseppe Melli). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Amici della biblioteca, “Il mi’ paese è libero”: fra testimonianze orali e carteggi: Follonica dal 1940 al 1945, Biblioteca comunale, Follonica, 1996 Banchi A., Si va pel mondo. Il partito comunista a Grosseto dalle origini al 1944, a cura di Bucci F., Bugiani R., ARCI, Pitigliano, 1993 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000. Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC AICVAS AISGREC (fondo Resistenza in Maremma) AISGREC (fondo Trueba) ASGr (fondo Questura) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 16 AMADEI LUIGI ANGELO Luogo di nascita: Lugo (RA) Orientamento politico: Antifascista Professione: Contadino Nato il 21/4/1904 a Lugo da Giuseppe e Rosa Babini, contadini. La famiglia si trasferisce nel 1904 a Cotignola (RA) dove il giovane Amadei frequenta le elementari. In seguito è bracciante nelle campagne circostanti. Emigrato a Grosseto nell'aprile 1935, è lollaiolo avventizio nelle campagne grossetane. Antifascista, frequenta i comunisti Vittorio Alunno e Angiolo Rossi e l'anarchico Italo Giagnoni, ma non è noto ai fascisti come avversario politico (sarà segnalato come anarchico solo nel 1941, nel Mod. B compilato dalla Prefettura di Ravenna). Espatria il 21/8/1937 con Angiolo Rossi, Vittorio Alunno, Pietro Aureli e Italo Giagnoni da Castiglione della Pescaia verso la Corsica, su una piccola imbarcazione acquistata con le sottoscrizioni degli antifascisti maremmani. Arrivato nel porto di Macinaccio, è arrestato e trasferito a Bastia. Respinti gli inviti dell'autorità locale ad arruolarsi nella Legione straniera, è rilasciato e firma un contratto con un imprenditore di carbone per tagliare un'assegna di macchia, vicino ad Aiaccio. In seguito ai contatti col PCd'I attraverso un comunista corso, raggiunge la Spagna presso Albacete nell'ottobre 1937. È arruolato nella XII Brigata Garibaldi, e raggiunge il grado di caporale. All’inizio del 1938 torna in licenza ad Albacete e scrive ai compagni dell'UPI di Bastia (15/1/1938). Combatte a Campillo in Estremadura nel febbraio 1938, in Aragona nel marzo e sull' Ebro dal luglio all’ottobre dello stesso anno. È presente al campo di smistamento di Torelló nel settembre 1938. Nell’agosto 1938, nel frattempo, il Ministero fascista dell'Interno ordina alla Prefettura di Ravenna di schedarlo e invita la Scuola superiore di Polizia a riprodurre dieci copie di una sua foto (il 5 settembre le foto sono trasmesse al Ministero e, il 19 successivo, la Prefettura di Ravenna traccia il suo profilo qualificandolo come antifascista). Iscritto nel Bollettino delle ricerche nel settembre 1938 come residente in Spagna e arruolato nelle milizie rosse spagnole per il provvedimento di arresto. Lascia la Spagna nel febbraio 1939 ma sfugge alla detenzione francese. Secondo la documentazione del Comintern, avrebbe disertato nell’aprile 1938, rifugiandosi a Bastia, ma l’informazione sembra poco attendibile. È segnalato nel 1941 in Corsica, quindi risiede a San Nicolas (Haute Garonne). Dopo la fine della guerra è a Grosseto e sposa una ragazza del posto. In seguito si trasferisce a Casteldelpiano (GR) dove rimane in contatto con Guerrino Alunno, fratello di Vittorio. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Amici della biblioteca, “Il mi’ paese è libero”: fra testimonianze orali e carteggi: Follonica dal 1940 al 1945, Biblioteca comunale, Follonica, 1996 Arbizzani L., Antifascisti emiliani e romagnoli in Spagna e nella Resistenza, Vangelista, Milano, 1980 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Zocchi L. (a cura di), Pionieri dell’Italia democratica: vite e scritti di combattenti antifascisti, ANPPIA, Roma, 1966 Gnani S., I repubblicani ravvennati di fronte al fascismo (1919-1925), Centro di studi storici e politici del PRI dell’Emilia Romagna, 1976 ACS CPC AICVAS ASGr (fondo Questura) BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 17 ANDREOLI ERMINIO Luogo di nascita: Piteglio (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante Nato a Piteglio il 19/12/1912 da Pietro e Annunziata Venturi. Segnalato come comunista in Corsica nel 1930, nel 1937 è nelle formazioni antifranchiste in Spagna come sergente nella 35° Divisione. Subisce l'amputazione della gamba per ferite riportate in combattimento. Iscritto in Rubrica di frontiera. Secondo Calandrone sarebbe caduto a Huesca. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF - Quaderni di Farestoria" n. 2/maggio-agosto 2005 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) 18 ANDREOLI ERMINDO Luogo di nascita: Piteglio (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Autista Nato a Piteglio il 9/12/1902. Iscritto al PCd'I dal 1921. Espatria in Francia a Fenain (Nord-Pas-deCalais) nel 1932 e qui è istruttore militare di Eusebio Ferrari, che sarà una delle figure storiche della Résistance della regione. Allo scoppio della guerra è tra gli organizzatori del Soccorso ai repubblicani spagnoli. All'inizio del 1937 si arruola nella XII Brigata Internazionale come sergente nel Battaglione Dombrowski, poi nel Battaglione Garibaldi (4° compagnia). Combatte a Jarama, poi nel luglio 1937 a Brunete, quindi a Villanueva del Pardillo. Iscritto al PCE nel 1938. Presente nel campo di smistamento di Torelló, rientra in Francia all'inizio del 1939 e partecipa alla Résistance insieme con Eusebio Ferrari nel dipartimento Nord-Pas-de-Calais. Per ordine del partito comunista locale, non partecipa direttamente ad alcuna azione e rimane così sconosciuto alla polizia francese: in questo modo il suo domicilio serve da rifugio per i partigiani e Andreoli può organizzare gli attentati "en particulier les minutages précis pour que les différents exécutants, en partant de points séparés, se retrouvent comme par hasard en même temps à l’endroit prévu". FONTI: Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF - Quaderni di Farestoria" n. 2/maggio-agosto 2005 Damiani R., Les italiens du bassin minier du Nord-Pas-de-Calais, in Milza P., Peschanski D., Exils et migrations : Italiens et Espagnols en France 1938-1946, L’Harmattan, Paris, 1994. BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) 19 ANSELMI LUIGI Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio, scaricatore di porto Nato a Livorno il 3/1/1896 da Oreste e Elvira Gigli. Dal 1922 lavora presso i cantieri Ansaldo. Espatriato nell'aprile 1924 con la famiglia al seguito a bordo del piroscafo "Lombardo" diretto a Bastia. Quindi si sposta a Marsiglia (Bouche du Rhône), dove lavora come scaricatore di porto alle dipendenze di un'agenzia di spedizioni. In Francia milita attivamente nel movimento anarchico ed è in contatto con Lanciotto Corsi. Nel 1936 e nel 1937 è segnalato in Spagna come combattente antifranchista. Iscritto in Rubrica di frontiera. È rimpatriato nell'ottobre del 1940 e incarcerato. Durante l'interrogatorio alla Questura di Livorno, avvenuto il 13/11/1940, nega ogni addebito: viene "solo" diffidato perché le segnalazioni a suo carico vengono da parte di fiduciari considerati poco attendibili; viene comunque disposta su Anselmi "opportuna vigilanza". Tra il 1941 e il 1943 torna a lavorare ai cantieri Ansaldo, mentre dal 1943 al 1948 vive "in ozio". Nel 1948 torna in Francia e nel 1953 risulta di nuovo residente a Livorno. Poi è di nuovo a Marsiglia, da dove rimpatria nel 1962. Muore a Livorno il 16/3/1976. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC ASLi 20 ANTONI ANTONIO Nome di battaglia: Sargento Luogo di nascita: Bagni di Lucca (LU) Orientamento politico: Comunista Professione: Figurinaio, bracciante Nato a Bagni di Lucca il 26/12/1917 da Edoardo e Assunta Patri. Emigrato nel dicembre 1933 in Portogallo con regolare passaporto concessogli per motivi di lavoro, si stabilisce a Madera insieme con la sorella, poi nel marzo 1934 si sposta a Lisbona con il cognato, fabbricante di statuine di gesso. Alla fine del marzo 1935 si trasferisce a Madrid dove continua l'attività di figurinaio. Si arruola il 27/3/1937 e viene assegnato alla XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 3° compagnia, poi passa alla 4° compagnia), con cui combatte a Huesca, Brunete e Farlete. Assegnato di stanza ad Albacete, poi promosso sergente alla scuola di Escatron nell'ottobre 1937. Fatto prigioniero in Estremadura a Campillo il 16/6/1938, è incarcerato a Salamanca quindi trasferito nel carcere italiano di Vittoria in Spagna. Estradato e tradotto in Italia via mare con il piroscafo "Aquileia" nell'ottobre 1938, insieme con Lelio Iacomelli, arriva nel porto di Napoli e nel febbraio 1939 viene rinchiuso nel carcere di Poggioreale (NA). In seguito è confinato per 5 anni alle Tremiti dalla Commissione provinciale di Napoli e liberato il 19/8/1943. Partecipa alla Resistenza in Italia dal giugno all'ottobre 1944. Deceduto il 28/12/1973 a Bagni di Lucca. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC ACS Min. Int. PS AICVAS ASLu ISRT (fondo ANPI) 21 ARIANI LORIS Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Anarchico Professione: Artista teatrale Nato a Pistoia il 2/4/1902 da Enrico. Residente a Livorno (LI). Arrestato il 14/4/1934 per tentato espatrio clandestino, è assolto per insufficienza di prove ma viene ammonito e poi iscritto nel novero delle persone da arrestare in determinate circostanze. Espatria clandestinamente nel 1935 da Livorno su una nave spagnola che fa tappa a Bilbao e quindi arriva a Barcellona (insieme con Bartolini Francesco) nel luglio 1936 e qui vende dolciumi e gestisce un banchetto itinerante per il tiro a segno. Iscritto in Rubrica di frontiera. Il 25/10/1936 è segnalato come combattente nelle Brigate Internazionali sul fronte di Saragozza. Arrestato al rientro in Italia il 12/4/1937, è chiamato a rispondere solo dell'espatrio clandestino per il quale era già stato condannato in contumacia a 8 mesi di carcere. Liberato l'8/7/1937 e ammonito per 2 anni, prosciolto il 24/12/1937. Era ancora vigilato nel 1942. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF - Quaderni di Farestoria" n. 2/maggio-agosto 2005 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 22 ARMANETTI DANTE Luogo di nascita: Pontremoli (MS) Orientamento politico: Anarchico Professione: Piazzista, meccanico, formellista Nato a Pontremoli il 26/3/1887 da Angelo ed Elisabetta Sordi. Ha frequentato le scuole elementari fino alla quinta classe. Residente a Torino, nell'agosto 1917 partecipa ai moti contro la guerra, nel 1919 alla raccolta fondi per la stampa del movimento anarchico, poi alle agitazioni operaie e all'occupazione delle fabbriche del 1920. È membro a Torino dei gruppi anarchici della "Barriera di Nizza" e della "Barriera di Milano". Arrestato nel 1923, viene diffidato nel 1926 per attività anarchica. Nel 1929 si trasferisce a Mirandola (MO) in qualità di direttore di officina. È arrestato nuovamente l'8/2/1931 per Soccorso rosso e diffusione di opuscoli sovversivi e viene confinato per 2 anni (Lipari, Ventotene), liberato il 9/2/1933. Espatria clandestinamente il 9/9/1936 in Francia, attraverso il passo Val di Vanzo (insieme con gli anarchici Antonio Calamassi e Settimio Guerrieri), risiede per qualche mese a Lione (Rhône), quindi si sposta a Marsiglia (Bouche du Rhône) e da lì raggiunge la Spagna all'inizio del 1937, grazie all'aiuto del Comitato antifascista di Chambery (Savoie). Si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") il 21/1/1937 e combatte sui fronti di Almudevar e Huesca. Nel maggio 1937 è a Barcellona al Servizio Postale, viene arrestato durante i disordini della primavera (insieme con Ermanno Neri e Libero Mariotti) e sconta un anno di carcere. Il 1/5/1938 è scarcerato con altri detenuti politici per essere inviato in Francia, dove nel 1939 è internato a Saint Cyprien per tre mesi e poi forse anche a Gurs (gruppo italiano, 9° compagnia). Incorporato forzatamente in una CTE dislocata in un dipartimento del nord della Francia fino al giugno 1940. Nel 1940 risiede a Bruxelles (vive con Bientinesi, Demi e Vannucci), dove il 16/8/1941 è arrestato dai tedeschi come sospetto attentatore e tradotto in Italia. Processato dal Tribunale Speciale, è condannato il 17/11/1941 a 7 anni di reclusione a Castelfranco Emilia, lire 20.000 di multa e interdizione perpetua dei pubblici uffici. Liberato dopo l'8 settembre, ritorna a Torino ed è attivo nella Resistenza con una SAP delle ferriere FIAT, la VII Brigata "Edoardo de Angeli". Nel dopoguerra è direttore del giornale anarchico "Era nuova", quindi direttore di "Seme anarchico". Muore a Torino il 3/2/1958. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC ASMs AFIGRo (fondo Comintern) Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. 23 AURELI PIETRO PAOLO GIUSEPPE Luogo di nascita: Montelupo Fiorentino (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante, pescatore, merciaio Nato il 28/9/1905 a Montelupo Fiorentino da Eugenio (per Alvaro Lopez da Luigi), caposquadra nel carcere locale, e Itala Benucci, casalinga. Trasferitosi a Piombino con la famiglia nel 1910, vi frequenta le prime classi elementari. In seguito è bracciante, quindi pescatore (dal giugno 1936 a Talamone) e merciaio. Comunista, frequenta gli anarchici piombinesi e viene arrestato, il 30/4/1931, per aver emesso grida e canti sovversivi e offeso i militi della MVSN; processato il 29/5/1931, è condannato a 40 giorni di carcere per il solo reato di oltraggio alla forza pubblica. Aiuta gli antifascisti a imbarcarsi clandestinamente sulle navi che fanno rotta verso la Corsica o Marsiglia (Bouche du Rhône) ed espatria egli stesso via mare nell’estate del 1937: acquistata con le sottoscrizioni degli antifascisti maremmani una piccola imbarcazione a remi a Porto Ercole, Aureli la ripara e la mette a punto per il viaggio; parte il 21/8/1937 (dopo aver fatto salire a bordo Angiolo Rossi, Vittorio Alunno, Luigi Amadei e Italo Giagnoni) dalla spiaggia delle Marze di Castiglione della Pescaia in direzione Corsica. Arrivati nel porto di Macinaccio, i cinque grossetani vengono arrestati e trasferiti a Bastia. Respinti gli inviti dell'autorità locale ad arruolarsi nella Legione straniera, Aureli e gli altri sono rilasciati e firmano un contratto con un imprenditore di carbone per tagliare un'assegna di macchia, vicino ad Aiaccio. In seguito al contatto col PCd'I attraverso un comunista corso, il gruppo (ad eccezione di Italo Giagnoni, respinto perché quasi cieco da un occhio) raggiunge la Spagna attraverso la Francia e i Pirenei. Il 1/10/1937 ad Albacete, dopo un breve addestramento militare, Aureli si arruola nella XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 1° compagnia). Combatte in Estremadura nel febbraio 1938 e sul fronte di Aragona nel marzo; quindi, nella primavera, è aggregato al Battaglione di disciplina della 44° Divisione dove subisce maltrattamenti continui e minacce e con cui combatte a Caspe e sull'Ebro. Iscritto al PCE nel 1938. È presente al campo di smistamento di Torelló dall’ottobre 1938 al febbraio 1939. Esce nel febbraio 1939 dalla Spagna ed è internato ad Argelès e nel marzo 1940 a Gurs (sezione E). Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche nel novembre 1939 come comunista "pericoloso, da arrestare", è schedato dalla Prefettura di Livorno solo il 15 dicembre di quell’anno. Nel maggio 1940, viene incorporato d'autorità in una CTE incaricata di fortificare la frontiera francese e finisce nel campo di Moulin de Torpac (Noordpeene par St. Omer-Pas de Calais), assegnato alla 253° CTE; si rivolge inutilmente all'Agenzia consolare di Pau (Pyrénées Atlantiques) per essere liberato. Arrestato dai nazisti a Dunquerque (Nord-Pas-de-Calais) nel giugno 1940, viene internato nell'ex ospedale militare di Reims (Marne), insieme con il toscano Egidio Fossi. È riconsegnato alle autorità francesi in dicembre e dal luglio 1941 lavora a Guerigny (Niève), in un’azienda controllata dai nazisti, avanzando inutilmente richiesta di rimpatrio. Deportato dai nazisti in Germania in data imprecisata, vi resta fino al 1945. Rientrato in Italia in data imprecisata, risiede a Firenze negli anni Sessanta. Muore a Livorno il 18/9/1987. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Banchi A., Si va pel mondo. Il partito comunista a Grosseto dalle origini al 1944, a cura di Bucci F., Bugiani R., ARCI, Pitigliano, 1993. Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 24 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC ACS Min. Int. PS AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) ASGr (fondo Questura) BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 25 AZZINI MARIO Luogo di nascita: Scarperia (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Minatore, contadino, autista Nato a Scarperia il 25/10/1907 da Amedeo. Emigrato in Francia il 30/3/1932, probabilmente è in Corsica successivamente. Iscritto al PCd'I nel 1936, nel 1938 ottiene la tessera del PCE. Membro del SRI. Trasferitosi in Spagna da Aiaccio, il 5/1/1937, è incorporato nell'esercito rosso il 10 dello stesso mese: fa parte del 9° Battaglione misto della XIV Brigata come autista e poi della XII Brigata Garibaldi (dichiara all'AICVAS di aver combattuto anche nella XIV Brigata "Marsigliese"). Combatte sul fronte di Madrid a Brunete, in Andalusia, a Escurial e sui fronti di Aragona ed Ebro. In seguito rientra in Corsica, dove prende parte al Fronte nazionale di Liberazione. Nel dopoguerra risiede ad Aiaccio. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) 26 BAESSO CIRILLO Luogo di nascita: Piombino (LI) Orientamento politico: Comunista Nato a Piombino il 9/12/1902 da Marco. Emigrato in Belgio e in Francia, ha residenza nel dipartimento del Var. In data imprecisata (prima della costituzione della Brigata Garibaldi) passa in Spagna, dove combatte nella XV Brigata con la compagnia italiana del Battaglione Dimitrov (3° sezione). Dal 1/5/1937 è arruolato nel 3° Battaglione della XII Brigata Garibaldi. Ferito o ammalato, transita per il luogo di convalescenza di Orihuela. Caduto il 9/9/1938 sull'Ebro. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 27 BAGGIANI ROBERTO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Incisore Nato a Firenze il 12/6/1915 da Carlo e Carolina Betti. Espatria clandestinamente in Francia (e per questo viene condannato a tre mesi di carcere e a lire 2000 di multa il 28/5/1936) ed è residente a Parigi da data imprecisata. Iscritto in Rubrica di frontiera. Segnalato come combattente antifranchista, il 31/8/1937 lascia la Spagna e rientra a Parigi, ma non si hanno altre informazioni. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 ACS CPC ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) 28 BAGLIONI GASTONE Luogo di nascita: Castelfiorentino (FI) Orientamento politico: Socialista Professione: Bracciante, panettiere Nato a Castelfiorentino il 12/8/1904 da Edoardo ed Elisa Tresinelli. Subisce il primo fermo di polizia nel 1927. Sposato nell'aprile 1929 e padre di due figli. Il 1/5/1936 espatria clandestinamente in Francia e si stabilisce provvisoriamente a Tolone (Var), passando dopo pochi mesi in Spagna. Iscritto in Rubrica di frontiera. In Spagna è portaordini della compagnia di comando del 1° Battaglione della XII Brigata Garibaldi. In seguito, rientrato in Francia, è arrestato e internato al Forte di Tolone nell'ottobre 1939, quindi trasferito a Vernet (settore B, anarchici ed estremisti) il 28/5/1940. Dal fascicolo personale dell'archivio del campo risulta liberato il 17/7/1940 ma, secondo altre fonti, è tradotto in Italia solo il 16/12/1940: arrestato al rimpatrio il 18/12/1940 e confinato a Ventotene per 5 anni il 28/1/1941 dalla Commissione provinciale di Firenze, come "combattente antifranchista in Spagna". La pena è commutata in ammonizione il 27/3/1943: rilasciato, rientra a Firenze. Nel dopoguerra risiede a Sampierdarena (GE), dove muore il 24/2/1972. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Niccolai P., Terreni S. (a cura di), Era la Resistenza : il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 ACS CPC AICVAS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 29 BALDACCINI NUMITORE Luogo di nascita: Cutigliano (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Tappezziere Nato a Cutigliano il 13/3/1909 da Ugo e Teresa Ferrari, coniugato con una certa Covarelli. Residente a Capo Rizzuto (KR), dove lavora nel laboratorio di tappezzeria del padre. Espatria nel 1922 in Francia e ottiene la naturalizzazione francese. Iscritto in Rubrica di frontiera. Si ritiene abbia fatto parte della XII Brigata Garibaldi nel 1937 ma al suo ritorno in Italia dichiara alla polizia di aver fatto l'autista a Madrid. Dal 1942 risulta residente a S. Jean Cap Ferrat (Alpes Maritimes) e secondo alcune fonti non farebbe più ritorno in Italia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF - Quaderni di Farestoria" n. 2/maggio-agosto 2005 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC Min. Int. Dir. Gen. PS 30 BALDINI GINO BRUNO Luogo di nascita: Barberino di Mugello (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Tagliatore/meccanico Nato a Barberino di Mugello il 29/8/1896 da Rodolfo ed Emilia Baldini. Incarcerato in Italia nel 1922-23 per attività antifascista. Nel 1925 espatria in Francia. Iscritto in Rubrica di frontiera. Giunto in Spagna nell'agosto del 1936, è arruolato nella Colonna mobile catalana Libertad con la centuria Gastone Sozzi e combatte a Pelahustan e Real Cernicientos. Caduto sul fronte di Pelahustan il 16/9/1936 a El Real de San Vicente (a quota 1321). La sua scheda biografica contenuta nei documenti del Comintern recita "Baldini era un compagno entusiasta, volenteroso, di alto spirito di sacrificio, di forte senso di responsabilità e di forte attaccamento alla lotta contro il fascismo". FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., La Centuria Gastone Sozzi, Quaderno AICVAS n. 4, Roma, 1984 ACS CPC AICVAS AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 31 BALDUINI DUILIO Nome di battaglia: Foscari Duilio Luogo di nascita: Pietrasanta (LU) Orientamento politico: Anarchico, socialista Professione: Falegname Nato a Pietrasanta il 2/2/1880 da Lorenzo e Angela De Giovanni. Attivo politicamente fin dai primi anni del Novecento, è consigliere comunale di Arcola, svolge attività sindacale e fa propaganda anarchica a La Spezia e Sarzana. Affiliato alla Società di Pubblica assistenza di Arcola, attua un'attiva propaganda anticlericale dopo la fucilazione di Francisco Ferrer nel 1909 e nel maggio 1910 è incriminato per l'incendio del Santuario della Madonna di Arcola ma è prosciolto per insufficienza di prove. Nel novembre dello stesso anno si trasferisce a Livorno dove lavora nei Cantieri Orlando, quindi, licenziato per motivi politici, nel 1911 torna ad Arcola dove è vigilato. Allo scoppio della prima guerra mondiale è inizialmente esonerato in quanto operaio militarizzato, ma la Prefettura di Lucca ne richiede l'arruolamento e l'invio in zona di guerra in quanto elemento sovversivo: richiamato nell'ottobre 1917, viene destinato al 2° regg. Artiglieria da fortezza per ragioni d'età, poi nel novembre viene trasferito al 16° regg. Artiglieria da campagna. Disertore, fugge in Svizzera e poi in Germania, dove combatte insieme con gli spartachisti sulle barricate di Berlino ed è arrestato e condannato a 8 mesi di carcere. Nel 1920, a La Spezia, è segretario sindacale della Sezione metallurgica, ma non frequenta la CdL; viene regolarmente arrestato e trattenuto in carcere per ragioni di ordine pubblico durante gli scioperi delle officine meccaniche. Nel 1923 ottiene un passaporto regolare per motivi di lavoro e si stabilisce a Vienna sotto lo pseudonimo di Foscari Duilio. Passa in data imprecisata in Francia a La Seine sur Mer (Var), nel 1926 si sposta a Tolone (Var), nel novembre dello stesso anno è a Montecarlo, mentre nel marzo 1927 viene individuato a Nizza (Alpes Maritimes) dove, secondo il Console, sarebbe iscritto al PSI, aderente alla corrente massimalista; lavorebbe secondo le spie italiane presso il segretario del "gruppo socialcomunista al quale nonostante le sue idee libertarie appartiene". Iscritto in Rubrica di frontiera e nel 1930 nel Bollettino delle ricerche. Nel 1934, però, assiste a Nizza alla conferenza tenuta dal repubblicano Francesco Volterra nella sala della Fratellanza (insieme con Raffaello Bellucci). Nello stesso anno sposa la nota antifascista Rosa Wincler. Nel giugno 1936 si trasferisce con la moglie a Barcellona e nell'agosto è fra le milizie operaie catalane, inviato sul fronte di Saragozza. Segnalato nella Colonna Lenin, aggregato all'esecutivo del POUM. In licenza a Barcellona nel dicembre 1936, poi nuovamente nel maggio 1937, quando sostituisce il segretario del Partito massimalista italiano nella funzione di rappresentante presso il Comitato centrale del POUM a Barcellona e si oppone ai comunisti e ai moderati. Secondo un informatore della Divisione Polizia Politica sarebbe stato arrestato a Barcellona nel giugno 1937, mentre secondo altre fonti avrebbe evitato l'arresto riparando clandestinamente in Francia, dopo essersi nascosto per diverse settimane. Rientrato in Francia, benché colpito da decreto di espulsione, risiede con la Wincler ad Aubervilliers (Seine). Partecipa alla Resistenza in Francia insieme ad Alfredo Bonsignori e Gusmano Mariani. Muore a La Spezia nel 1967. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 ACS CPC ASLu Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. 32 BALESTRI RENATO Nome di battaglia: Esule Luogo di nascita: Crespina (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Sarto Nato a Crespina il 27/2/1906 da Ugo (sindaco di Crespina) ed Ernesta Donati. Ha frequentato la prima classe dell'istituto tecnico in patria, poi ha seguito i corsi politici della scuola realizzata a Parigi dal PCd'I, a cui è iscritto dal 1921. Espatriato dopo l'avvento del fascismo: emigrato in Tunisia nel 1922, nel 1924 risiede a Parigi. Molto attivo politicamente, è membro della Gioventù comunista italiana, delegato della CGT al V° congresso del Profintern del 1930, Segretario regionale dei Gruppi di lingua della regione parigina, membro del Comitato regionale Paris-est del PCF, dal novembre 1935 quadro politico del PCd'I per l'emigrazione (responsabile poi del reclutamento per la Spagna) e, nel 1937, Segretario nazionale dell'UPI. Iscritto in Rubrica di frontiera. Arrivato in Spagna il 26/1 o 2/1938 (secondo altre fonti già nell'ottobre 1937), è assegnato al Battaglione d’istruzione della XII Brigata Garibaldi a Quintanar de la Repubblica come membro del Comitato di Partito. Inviato al fronte il 1/4/1938, è responsabile del servizio di investigazione militare per alcuni giorni; poi membro del Comitato di Partito della Brigata. In seguito, Commissario politico del 2° Battaglione e, nell’ottobrenovembre 1938, membro del Comitato di Partito dell’ospedale di Santa Colonna di Farnes. È al fronte dal mese di aprile al settembre e prende parte come soldato di linea all’azione sull’Ebro, dove rimane ferito il 9/9/1938. Rimpatriato in Francia alla fine del 1938, partecipa alla Résistance (rete Klébler ad Agen). Catturato dai nazisti e deportato a Buchenwald, Dora, Arsungen e Bergen Belsen. Dopo la fine della guerra torna in Francia. Nel 1963 risulta residente a Parigi. Deceduto a Marsiglia (Bouche du Rhône) il 3/12/1986. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 33 BALLEGGI LUIGI Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Anarchico, Comunista Professione: Commerciante, manovale, operaio Nato a Firenze il 20/11/1904 da Attilio e Giulia Sodini. Espatriato clandestinamente nel settembre 1923, per sfuggire alla leva obbligatoria, viene dichiarato renitente e iscritto in Rubrica di frontiera. In base alla dichiarazione resa alla Questura di Firenze nel 1941, lavora inizialmente nel porto a Marsiglia (Bouche du Rhône), poi nel gennaio 1924 si sposta a Bordeaux (Gironde) dove è arrestato, ufficialmente per il furto dei freni di una bicicletta, e condannato a due anni di carcere. Rilasciato nel 1929, viene espulso e si sposta in Spagna per qualche giorno, ma al rientro in Francia, è arrestato a Perpignan (Pyrénées Orientales) e, per evitare il carcere, si arruola nella Legione straniera e viene inviato in Algeria a Orano. Disertore dopo tre mesi, si imbarca nel maggio 1926 su un vapore italiano diretto a Rotterdam e poi si sposta ad Anversa dove, per qualche mese, lavora come lottatore in un baraccone. Successivamente sarebbe a Bruxelles, poi nel 1927 in Lussemburgo, dove lavora in una ditta italiana di costruzioni. Ritornato in Belgio dopo qualche mese, lavora in un deposito locomotive, poi come robivecchi. Più volte accusato di furto e coinvolto in alcune risse, viene espulso dal Belgio e nel 1931 si trasferisce a Barcellona. Nel 1932 sarebbe espulso anche dalla Spagna, insieme con Bruno Luciani, ma dalla sua dichiarazione, invece, risulta stabilmente residente a Barcellona, iscritto alla FAI. È segnalato come combattente in Spagna nel 1937, ma si è arruolato nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") già il 4/11/1936, destinato quasi immediatamente a Monte Pelato. Arrestato a Barcellona nel febbraio 1939 dai franchisti, è tradotto in Italia e confinato per 5 anni a Pisticci; la condanna è commutata in ammonizione il 26/6/1941 per motivi familiari, perché deve accudire il padre, infermo e anziano. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 ACS CPC ACS Min. Int. PS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) 34 BALLONI AMILCARE Nome di battaglia: Angelo Fialdini, Dinin Stelio Luogo di nascita: Forno (MS) Orientamento politico: Socialista Professione: Cavatore Nato a Forno il 17/8/1888 da Luigi e Santina Conti, segnalati come "famiglia di sovversivi e pregiudicati" dalla polizia fascista. Fin da giovanissimo professò idee socialiste e si iscrisse al PSI. Nel 1923 è condannato a 30 anni di reclusione in contumacia per l'omicidio di un fascista in Germania (secondo altra fonte nella frazione di Forno). Emigrato clandestinamente in data imprecisata in Francia, è iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Nel 1934 è segnalato a Marsiglia. (Bouche du Rhône). Il 13/9/1938 è in Spagna, arruolato come combattente antifranchista. Ferito sul fronte dell'Ebro. Al rientro in Francia è internato ad Adge, Saint Cyprien e Vernet. Nel 1943, catturato dai nazisti, è consegnato alla polizia italiana. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 ACS CPC ASMs 35 BANCHI GUGLIELMO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Commerciante Nato a Firenze il 4/9/1899 da Adolfo. Attivo politicamente nell'immediato dopoguerra, subisce varie condanne per attività antifascista; confinato in data imprecisata a Lampedusa, è prosciolto nell'aprile 1929. Nel 1931 espatria clandestinamente ed è iscritto in Rubrica di frontiera. Nel 1932 è condannato a 3 mesi di carcere in Francia, in seguito si reca a Berlino per incarico del PCd'I e nel 1934 è nell'URSS (non vi sono notizie successive al 1936). Segnalato come combattente in Spagna dalla Questura di Firenze, ma si ignorano i particolari. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ISRT (fondo ANPI) 36 BANI ALFREDO Luogo di nascita: San Giovanni Valdarno (AR) Orientamento politico: Anarchico Professione: Manovale Note: Figlio di CESARINO BANI Nato l'8/8/1920 a San Giovanni Valdarno da Cesarino. Espatria nel 1924 insieme al padre in Francia, residente a Parigi. Si sposta in Spagna in data imprecisata e il 4/2/1937 si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Torna in Italia nel 1942. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 ACS CPC 37 BANI CESARINO Luogo di nascita: San Giovanni Valdarno (AR) Orientamento politico: Anarchico Professione: Fabbro, minatore Note: Padre di ALFREDO BANI Nato il 24/1 o 2/1887 a San Giovanni Valdarno. Attivo politicamente dall'anteguerra, partecipa agli scontri di San Giovanni Valdarno del 1921. Nel febbraio 1922 è assolto dall'imputazione di detenzione di bombe, ma nel maggio è condannato a 1 anno e 2 mesi per resistenza alle autorità. Espatria nel 1924 insieme al figlio in Francia, residente a Parigi. Iscritto in Rubrica di frontiera. Si sposta in Spagna in data imprecisata e il 4/2/1937 si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 38 BARATTINI ULDERICO Luogo di nascita: Pietrasanta (LU) Orientamento politico: Antifascista Professione: Marmista Nato a Pietrasanta il 3/4/1908 da Narciso e Leonilde Falchi. Lascia l'Italia a quattordici anni, nel 1922, per recarsi in Argentina. Rientrato in Italia per un breve periodo, si stabilisce a La Spezia. Dal 1925 al 1932 è nella MSVN come camicia nera, pur non essendo iscritto al PNF, e dal gennaio 1927 al gennaio 1930 presta servizio volontario nelle milizie libiche. Espatria clandestinamente nel 1934 in Francia, dove si arruola nella Legione straniera. Iscritto in Rubrica di frontiera. Diserta nel 1936 per recarsi in Spagna a Campotejar (Granada) e arruolarsi nelle formazioni antifranchiste fra i miliziani della FAI (forse nell'Artiglieria internazionale). Viene promosso sul campo al grado di capitano di cavalleria. Viene tuttavia considerato dal PCd'I un elemento politicamente sospetto per il fatto di aver salvato la vita ad alcuni nazionalisti e protetto la famiglia di un connazionale, ricco proprietario del luogo. Nel febbraio 1938 è inviato a Marmolejo, dove sarebbe imprigionato per aver assaltato un albergo francese. Rimasto in Spagna fino all'ultimo, nel gennaio 1939 è nel campo di Alciras, poi, nel febbraio 1939 rientra in Francia a Perpignan (Pyrénées Orientales) ed è internato forse ad Argelès, da cui sarebbe fuggito in data imprecisata. Nell'ottobre 1939, secondo la Prefettura di Lucca, si trova nel Marocco francese. Muore in Spagna nel 1970. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ASLu AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 39 BARBAGLI DUILIO Luogo di nascita: Arezzo (AR) Orientamento politico: Antifascista, comunista Professione: Operaio Nato a Arezzo il 5/1/1904 da Antonio e Maria Canzi. Iscritto al PCd'I nel 1921, dopo aver svolto attività antifascista in Italia, espatria in Francia in data imprecisata. Si stabilisce ad Agen (Lot et Garonne) con la moglie Rina Rossi. Nel maggio 1937 è segnalato in Spagna come tenente o sergente dell'artiglieria della XII Brigata Garibaldi (ha il comando della batteria anticarro). Secondo il Comintern sarebbe caduto prigioniero dei franchisti il 26/10/1937. Secondo altre fonti, è caduto in combattimento sul fronte di Estremadura a Zalamea de la Serena il 16/2/1938. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 40 BARDINI VITTORIO Luogo di nascita: Sovicille (SI) Orientamento politico: Comunista Professione: Muratore Nato a Sovicille il 15/9/1903 da Gaetano Bardini, minatore, e Annunziata Bernardini. Ha una formazione operaia, lavora fin dal 1915 in una fornace di laterizi e successivamente come manovale edile e muratore. Attivo politicamente nel primo dopoguerra, nel 1918 si iscrive al sindacato edili di Siena, nel 1919 al Circolo giovanile socialista e nel 1921 è nelle organizzazioni della Gioventù socialista. Nel 1921 è tra i fondatori del PCd'I di Siena ed entra a far parte del gruppo dirigente provinciale del Partito. Arrestato nel 1921 in seguito agli scontri intorno alla CdP di Siena, subisce da allora continui arresti e persecuzioni a causa dei quali ripara a Roma, presso un fratello. Tornato a Siena, subisce un nuovo arresto nel 1927 ed è trasferito in carcere ad Ancona. È condannato nel 1928 a 8 anni di carcere dal Tribunale Speciale per la sua attività politica, ma viene rilasciato per l'amnistia del 1932. Tornato a Siena, nel 1934 è nuovamente fermato e assegnato al confino di polizia. Nel 1935, per sfuggire al confino, espatria clandestinamente recandosi in Svizzera e in Francia, a Parigi. Frequenta per un anno la Scuola internazionale di partito a Mosca, quindi giunge in Spagna nel novembre 1936, transitando da Perpignan (Pyrénées Orientales). Arrivato a Barcellona, è trasferito ad Albacete, dove si arruola il 26/11/1936: assegnato inizialmente come soldato puntatore e come aiutante del Commissario politico della 2° batteria Antonio Gramsci (nel Gruppo Skoda dell'Artiglieria internazionale), nel mese di agosto 1937 è nominato tenente e il mese successivo Commissario politico della stessa unità; passa in seguito nella XII Brigata Garibaldi. Combatte a Teruel nel dicembre 1936, quindi è al fronte del sud (Cordoba, Granada, Porcuna) e a Guadalajara; combatte anche sul fronte di Madrid (Guadarrama, Villanueva del Pardillo, Villanueva della Canada, Brunete, Telegrafo). Partecipa ai corsi per ufficiali tenuti da tecnici sovietici presso Huesca alla fine del 1937. Nella primavera del 1938 è di nuovo sul fronte come Commissario politico, nel Levante, e combatte a Caspe, Iglesiola, S. Secunto; quindi, su proposta di Longo, nel giugno 1938 è trasferito a Madrid alla redazione in lingua italiana della Radio di Aranjuez. Alla fine del 1938 è nel campo di smobilitazione di Valencia e da qui è imbarcato su un piroscafo diretto a Barcellona, dove è aiutante del Comando del centro italiano per la smobilitazione. Esce dalla Spagna passando a piedi da Figueras e da La Jonquera ed è internato il 9/2/1939 a Saint Cyprien, nel luglio 1939 a Gurs e poi a Vernet (sezione B, baracca 7 o 8) dal 5/6/1940 al 1941. Dal campo di Vernet, in cui la sua condotta è dichiarata buona, invia il 22/7/1941 una lettera alla Delegazione italiana per il rimpatrio di Tolosa (Haute Garonne), in cui, a causa delle precarie condizioni di salute (in conseguenza di una lesione polmonare, che però viene esclusa dal medico del campo) chiede di essere rimpatriato. Tradotto in Italia il 23/9/1941 da Mentone (Alpes Maritimes) è confinato a Ponza e a Ventotene nel 1942 per 5 anni (è direttore della mensa ammalati), liberato nell'agosto 1943. Rientrato a Siena, è a Firenze come responsabile del lavoro militare della Federazione comunista, quindi a Milano come responsabile del Comitato militare del PCd'I per la Lombardia, comandante della III Brigata GAP. Il 18/2/1944 è arrestato dai nazisti, incarcerato a San Vittore e torturato. Trasferito a Fossoli nell'aprile 1944, è deportato a Mauthausen nel giugno e lavora nelle officine delle eliche per i Messerschmidt 109 e come facchino dal campo ammalati all'intendenza centrale. Nel 1945 è nel Comitato italiano di direzione del campo liberato e si assume la responsabilità dell'evacuazione degli italiani da Mauthausen, riportandoli in patria con un viaggio avventuroso (transitano per Linz, Salisburgo, Monaco, Costanza e Innsbruck prima di arrivare a Milano). Nel dopoguerra a Siena diviene segretario della Federazione comunista, Presidente dell'associazione provinciale dei reduci e consultore nazionale. Nel gennaio 1946 è eletto nel Comitato centrale del PCI (dal IX° al XII° congresso è nella Commissione centrale di controllo); nello stesso anno è eletto nel Consiglio comunale di Siena, nel 1948 è nominato Segretario regionale per la Toscana, dal 1951 al 1957 è Consigliere comunale di Firenze e dal 1960 nuovamente Consigliere comunale di Siena. Deputato alla Costituente e, in quanto tale, senatore nella I Legislatura; deputato del PCI nel 1953, 1958 e 1963. Morto il 30/5/1985. 41 FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Andreucci A., Detti T. (a cura di), Il Movimento Operaio. Dizionario biografico, Vol. 1-5, Editori Riuniti, Roma, 1979 Bardini V., Storia di un comunista, Guaraldi, Firenze, 1977 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 INI (Istituto Nazionale dell'informazione), Repubblica Italiana. 50 anni di Parlamento, governi, istituzioni. 1948-1998, La Navicella, Roma, 2000 Longo L., Le Brigate Internazionali in Spagna, Editori riuniti, Roma, 1956 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ADEA BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) SIUSA (Archivi di personalità) 42 BARONTINI ILIO Nome di battaglia: Fanti, Paulus, Giobbe, Dario Luogo di nascita: Cecina (LI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Operaio meccanico, perito industriale Nato a Cecina il 28/9/1890 da Turildo ed Elena (o Emilia) Marrucci di Gavorrano. Operaio meccanico, a tredici anni frequenta gli ambienti anarchici livornesi, quindi, entrato come apprendista tornitore al Cantiere Orlando, passa al PSI. Nel primo dopoguerra è consigliere comunale, candidato alle elezioni politiche nel 1921 e tra i fondatori del PCd'I a Livorno. Esponente di primo piano del suo partito (responsabile interprovinciale per Pisa e Livorno) e segretario della Camera confederale del Lavoro, Barontini subisce arresti e processi dal 1922 al 1926. Fermato nel luglio 1927, viene deferito al Tribunale Speciale per organizzazione comunista; assolto per insufficienza di prove nell'agosto 1928, è iscritto nell'elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. Espatria clandestinamente nel maggio 1931 in Francia (in barca a vela, via Corsica) dove continua la sua attività politica fra gli italiani emigrati a Marsiglia (Bouche du Rhône). Nel settembre 1932 passa in URSS, ma solo nel 1933 viene segnalato a Mosca (dove dirige come tecnico, col nome di Fanti, un reparto di uno stabilimento metallurgico e frequenta i corsi militari dell'Armata rossa) e poi, in breve, di nuovo a Parigi da dove, nel 1936, organizza il trasferimento dei volontari in Spagna. Il 28/11/1936 è in Spagna, arruolato nella XII Brigata Internazionale nel Battaglione Garibaldi: dal primo dicembre 1936 fino al 15 dello stesso mese è comandante di compagnia, da questa data al 6/2/1937 è ufficiale di Stato maggiore, oltre che capitano; nel febbraio 1937, è proposto come Commissario politico al posto di Roasio. Comanda il Battaglione Garibaldi durante la battaglia di Guadalajara nel marzo del 1937 (in sostituzione di Pacciardi, in permesso a Parigi); in seguito è Commissario politico anche della XII Brigata Garibaldi. Nel mese di settembre 1937, è destituito per decisione del comandante (Kleber) e del Commissario politico (Vidal) della 45° Divisione: il 24/9/1937 ha fatto ritirare negli alloggi le truppe schierate da ore in attesa di un’ispezione del comandante del XII° Corpo d’Armata, scatenando le ire delle istanze militari superiori. Lasciata la Spagna nel 1938, per incarico del PCd'I, è in Francia presso il Centro estero del Partito, quindi a fine anno è inviato come consulente militare della Resistenza in Abissinia (con lo pseudonimo di Paulus). Secondo alcune fonti rientra nel giugno 1940 a Marsiglia, dove viene arrestato e incarcerato per 2 mesi; secondo il Dizionario biografico del Movimento operaio, invece, sarebbe stato catturato in data imprecisata a Parigi dai tedeschi e internato al Vernet, quindi liberato per interessamento del governo Sovietico. Verso la metà del 1941 è in ogni caso attivo nella Résistance della zona di Marsiglia, col nome di battaglia di Giobbe, tra gli organizzatori dei primi gruppi di FTP come istruttore tecnico militare (autore dell'attentato all'Hotel Terminus di Marsiglia). Rientrato in Italia dopo l’8 settembre 1943, Dario (suo nuovo pseudonimo) è chiamato a far parte del Comando generale delle Brigate Garibaldi; in questa veste, organizza i GAP nelle varie regioni occupate dai nazifascisti. Dall’inizio del 1944 e sino alla Liberazione, è alla testa del CUMER. Dopo la Liberazione, è segretario della Federazione comunista di Livorno e membro del Comitato centrale del PCd'I. Viene eletto deputato alla Costituente, poi senatore per il collegio di Livorno nella seconda Legislatura della Repubblica. Muore a Livorno il 22/1/1951 in un incidente automobilistico. 43 FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Andreucci F., Detti T. (a cura di), Il Movimento Operaio. Dizionario biografico, Editori Riuniti, Roma, 1979 Baldassarri F., Ilio Barontini: un garibaldino nel '900, Milano, Teti, 2001 Barontini E., Marchi V., Dario: Ilio Barontini, Nuova Fortezza, Livorno 1988 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Biagioni M., Scarpe rotte eppur bisogna andar: fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve, Pagnini e Martinelli, Firenze, 2004 Bucci F., Carolini S., Gregori A., Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. INI (Istituto Nazionale dell'informazione, Repubblica Italiana. 50 anni di Parlamento, governi, istituzioni. 1948-1998, La Navicella, Roma, 2000 Innamorati S., Per l'unità della Resistenza : quarant'anni di vita dell'ANPI a Firenze e in Toscana, 1945-1985, La pietra, Milano, 1990 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Tognarini I., Là dove impera il ribellismo: Resistenza e guerra partigiana dalla battaglia di Piombino (10 settembre 1943) alla liberazione di Livorno (19 luglio 1944), Edizioni scientifiche italiane, Napoli, 1988 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 AICVAS AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 44 BAROSI RENATO Luogo di nascita: Terranuova Bracciolini (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Autista Nato a Terranuova Bracciolini il 10/8/1906 da Emilio ed Evelina Pacini. Per timore di rappresaglie fasciste, emigra con il padre in Belgio nel 1923. Iscritto in Rubrica di frontiera. Segnalata la sua presenza in Spagna come combattente antifranchista dalla Divisione Polizia Politica. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 ACS CPC 45 BARTOLETTI GINO Luogo di nascita: Sambuca (PT) Orientamento politico: Antifascista Professione: Marmista Nato a Sambuca il 12/9/1898. Espatria in Francia nel 1929 e qui svolge intensa attività antifascista. In seguito è anche in Spagna e a Tangeri. Segnalato fra i repubblicani in Spagna, come non combattente. Arrestato al rimpatrio in Italia l’8/11/1938, viene confinato per 5 anni alle Tremiti. Liberato il 20/8/1943. FONTI: Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF - Quaderni di Farestoria" n. 2/maggio-agosto 2005 46 BARTOLI NELLO Luogo di nascita: Serravalle Pistoiese (PT) Orientamento politico: Socialista Professione: Operaio, vignarolo Note: Fratello di BARTOLI REMO Nato a Serravalle Pistoiese il 4/3/1902 da Attilio e Isola Capecchi. Espatriato nel 1929 in Francia. Segnalato nel gennaio 1938 in Spagna come combattente nelle formazioni antifranchiste. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF - Quaderni di Farestoria" n. 2/maggio-agosto 2005 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 47 BARTOLI REMO Luogo di nascita: Serravalle Pistoiese (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Artigiano Note: Fratello di BARTOLI NELLO Nato a Serravalle Pistoiese il 31/8/1898 da Attilio e Isola Capecchi. Espatriato nel 1921 in Francia. Iscritto al PCd'I nel 1937. Passa in Spagna nel novembre 1937 come volontario nella XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 4° compagnia), in cui è anche delegato politico di sezione. Iscritto al PCE nel 1938. Ferito sull'Ebro si distingue in questa battaglia per il suo coraggio. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF - Quaderni di Farestoria" n. 2/maggio-agosto 2005 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) 48 BARTOLINI FRANCESCO Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio lanino, commerciante ambulante Nato a Pistoia il 4/5/1903 da Oreste e Rosa Pescini. Residente a Prato (FI). Coniugato nel 1929 con Amalia Sanesi (ha una figlia, Milena, nel 1907). Antifascista convinto, secondo alcune fonti membro del PCd'I, espatria clandestinamente nell'agosto 1935 da Livorno su una nave spagnola che fa tappa a Bilbao e quindi arriva a Barcellona (insieme con Ariani Loris) nel luglio 1936. A Barcellona vende dolciumi e gestisce un banchetto itinerante per il tiro a segno. Allo scoppio della guerra si arruola nell'esercito repubblicano nella 124° Brigata mista, raggiungendo il grado di sergente. Ferito in combattimento, è ricoverato in ospedale in data imprecisata. Nel febbraio 1939 è internato in Francia ad Argelès, Saint Cyprien, Gurs e Vernet (sezione C reduci di Spagna, baracca 45 secondo alcune fonti; secondo l'archivio del campo, invece, settore B, baracca 7) dal 5/6/1940 fino al settembre 1941. Arrestato al rimpatrio il 25/9/1941 a Mentone, è tradotto a Firenze, incarcerato alle Murate. Il 1/1/1942 è confinato a Ventotene e confinato per 3 anni, liberato nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ADEA ISRT (fondo ANPI) 49 BARTOLONI ETTORE Luogo di nascita: Scarperia (FI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Manovale, muratore Nato a Scarperia il 21/8/1901 da Angiolo e Annunziata Manescalchi. Nel luglio del 1920 viene condannato dal Tribunale di Firenze a 10 mesi e 17 giorni di carcere per minacce a mano armata a un sacerdote durante la messa, per associazione a delinquere e porto abusivo di armi. Nell'aprile del 1922 viene condannato dalla Pretura di Scarperia a 40 giorni di carcere per oltraggio alla forza pubblica. Espatriato nel 1924, con regolare passaporto, risiede in Francia a Orleans (Loiret). Socialista, si iscrive al PCd'I nel 1933. Dal 1932 al 1936 risiede a Beaucaire (Gard) presso il fratello Pellegro. Alla fine del dicembre 1936 si arruola in Spagna nella XV Brigata con la compagnia italiana del Battaglione Dimitrov e combatte a Jarama. In seguito è con la XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione poi nel reparto d'assalto). Disperso, sarebbe caduto in combattimento il 12 o il 21/2/1937 a Morata de Tajuna secondo alcune fonti (per Calandrone, in base alla notizia pubblicata su "Il Garibaldino, a Brunete nel luglio), mentre secondo altre sarebbe rientrato nel febbraio 1938 a Beaucaire (ma è probabile in questa segnalazione la confusione con il fratello Pellegro). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 50 BARTOLOZZI MARIO NOVELLO Luogo di nascita: S. Casciano Val di Pesa (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Cameriere d'albergo Nato a S. Casciano Val di Pesa il 14/9/1898 da Emilio e Zeffira Caldini. Nell'ottobre 1920 si trasferisce a Rovereto per lavorare nella CdL di Trento, di cui è segretario generale dal 1920 al 1922. Iscritto al PCd'I dal 1921, subisce fermi e perquisizioni fino al 1927 allorché espatria clandestinamente in Francia, dove è attivo nelle organizzazioni antifasciste. Sposato con Antonita Marz, risiede a Parigi. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale nel Battaglione Garibaldi (1° compagnia), poi nella Brigata Garibaldi. In base alla dichiarazione da lui resa alla Questura di Firenze nel 1941, il 21 o 23/11/1936 sarebbe stato ferito gravemente al viso a Casa de Campo e ricoverato per 3 mesi in ospedale. In seguito frequenta la scuola per ufficiali di Pozo Rubio e si guadagna il grado di tenente, con cui prende parte alla battaglia di Brunete. Ammalatosi, non ha più occasione di prendere parte a combattimenti ed è sempre adibito a servizi sedentari, prima nel servizio effettivi della Base delle Brigate Internazionali e poi nel Battaglione di deposito della Brigata Garibaldi. Nel febbraio 1939 ripara in Francia ed è internato a Saint Cyprien. Dal 29/7/1940 è ricoverato nell'ospedale del campo di Argelès, poi trasferito all'ospedale S. Louis di Perpignan (sala LB, letto 56) dal 15/8/1940. Internato secondo alcune fonti anche a Gurs. Secondo la scheda individuale di Argelès, invece, sarebbe stato evacuato il 25/2/1941 in direzione del campo di Noè, destinato ad anziani e ammalati. Fermato al rimpatrio in Italia nel settembre 1941, deve scontare 1 anno di carcere per una condanna per renitenza alla leva del 1939 (ma aveva già oltre 40 anni); a fine pena è proposto per il confino. Ricoverato in ospedale perché infermo nel 1945 o nel 1946. Muore il 5/8/1948 al sanatorio Forlanini di Roma. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AICVAS ADPO ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 51 BATELLI CORRADO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista, anarchico Professione: Marinaio, ambulante Nato a Firenze il 8/10/1888 da Emilio. In servizio sul piroscafo italiano "Guglielmo Pierce", espatria nel 1922 negli Stati Uniti. Risiede a New York, dove lavora, come cameriere, presso il baritono italiano Danisi e presso il ristorante italiano "dei lavoratori". Nel 1937 si imbarca su un piroscafo diretto a Le Havre e da lì passa in Spagna, dove è volontario nella XV Brigata Internazionale, nel Battaglione Lincoln. Iscritto al PCE nel 1938. Presente nel campo di smobilitazione di Torelló, viene arrestato ed espulso dal PCd'I perché accusato, insieme con Ottorino Orlandini, di provocazione a danno del comando comunista del campo. Passa in Francia nel febbraio 1939 ed è internato ad Argelès (dove fa parte del gruppo anarchico "Libertà o morte") e a Gurs (sezione D), da dove nell'ottobre 1940 fa richiesta di vestiti caldi, coperture e scarpe al Comitato federale per l'assistenza sindacale. Arrestato al rimpatrio in Italia il 26/11/1941, è confinato per 5 anni a Ventotene e liberato l'11/8/1943. Nel dopoguerra per qualche tempo lavora come venditore ambulante a Firenze, in seguito rientra negli Usa. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC ADEA ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 52 BATISTINI GIUSEPPE Luogo di nascita: Volterra (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Elettricista, scalpellino Nato a Volterra il 28/3/1903 da Domenico. Attivo nell'organizzazione giovanile comunista di Volterra nel primo dopoguerra. Espatriato in data imprecisata, svolge attività antifascista in Belgio e in Francia. Segnalato come combattente nelle formazioni antifranchiste nel 1938, forse nella XII Brigata Garibaldi. Nel settembre 1939 è internato in Francia a Gurs. Nel 1942 sarebbe in Germania. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS 53 BECHERINI ANTONIO Luogo di nascita: Massa Marittima (GR) Orientamento politico: Comunista Professione: Tornitore Nato il 4/6/1902 a Massa Marittima da Paolo e Romanina Bernardini. Frequenta le elementari fino alla terza classe. Residente a S. Quirico di Vernio, in provincia di Firenze. Nel primo dopoguerra è attivo militante comunista, iscritto alla locale sezione del PCd'I. Espatria in Francia nell'ottobre 1924, stabilendosi a Lione (Rhône), dove lavora come aiutante meccanico e continua l'attività politica, prendendo parte alle riunioni degli antifascisti e dando ospitalità nella propria stanza a noti elementi comunisti. Nel 1936 è arruolato nelle formazioni antifranchiste in Spagna, nella Colonna mobile catalana Libertad con la centuria Gastone Sozzi. Combatte a Pelahustán, Cenicientos e Chapineria. Ferito in combattimento, è ricoverato il 25/12/1936 nell'ospedale militare di Pedralbes a Barcellona. Rientra in Francia in data imprecisata. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche nel febbraio 1938 per il provvedimento di arresto. Nel marzo 1938, in occasione del viaggio del Führer in Italia, la Questura di Grosseto richiede ai comuni della provincia l’aggiornamento dello schedario dei sovversivi e la stazione dei Carabinieri di Massa Marittima su Becherini riferisce che non avrebbe parenti a Massa Marittima, sarebbe coniugato a Piombino con Messalina Denni e sarebbe emigrato in data imprecisata. Nell'aprile 1938 risiede a Villeurbanne (Rhône) dove svolge ancora propaganda in favore delle milizie rosse spagnole; nell'aprile 1939 è sempre in Francia, segnalato nel dipartimento di Bouche du Rhône. Al rimpatrio in Italia, il 15/12/1940, viene arrestato a Bardonecchia. Dichiara alla Commissione provinciale per il confino di Firenze di essere stato espulso dalla Spagna nell'agosto del 1937 per aver rifiutato di arruolarsi nella XII Brigata Garibaldi. Il 28/2/1941 è condannato a 5 anni di confino a Ventotene, prosciolto condizionalmente il 18/3/1943 per motivi di salute. Ha in seguito partecipato alla Resistenza. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., La Centuria Gastone Sozzi, Quaderno AICVAS n. 4, Roma, 1984 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 ASGr (fondo Questura) ACS CPC 54 BELLUCCI RAFFAELLO Nome di battaglia: Franco Nello, Aligi Luogo di nascita: Orbetello (GR) Orientamento politico: Repubblicano, comunista Professione: Impiegato, scrivano, rappresentante di concimi chimici Nato il 25/4/1904 a Orbetello da Felice e Antonia Cardosa. In possesso di licenza di scuola tecnica, a Grosseto lavora come impiegato o scrivano. Emigra in Francia nel 1931, con un regolare passaporto di lavoro, e si reca presso il compagno Primo Wongher (un repubblicano di Porto Santo Stefano) a Pointe Allegre. Torna a Grosseto nell'aprile del 1932, è arrestato immediatamente per attività antifascista all’estero, ma viene rilasciato dopo pochi giorni per assenza di prove. Torna in Francia nella primavera del 1934 e si stabilisce a Nizza (Alpes Maritimes), dove frequenta gli ambienti antifascisti italiani: nel settembre 1934 assiste alla conferenza del repubblicano Francesco Volterra nella Sala della Fratellanza di Nizza, insieme con Duilio Balduini. Nell’aprile del 1935 rientra in Italia clandestinamente e si reca a Firenze per incontrare alcuni antifascisti, quindi passa a Grosseto per far visita ai familiari. Torna a Nizza nel giugno e trova impiego come rappresentante di concimi chimici, insieme con Egisto Ciatti. A Nizza si iscrive al PCd'I e partecipa alla campagna contro la guerra d'Abissinia. Il 6/10/1936, la Divisione Polizia Politica lo segnala (sotto lo pseudonimo di Franco Nello) per l'intensa propaganda svolta a favore del fronte unico. Il 19 dicembre dello stesso anno la Questura di Grosseto lo segnala come sovversivo residente in Spagna, da arrestare previa perquisizione; il 31 successivo la Prefettura di Grosseto lo scheda nel Mod. A come sovversivo e conferma, nel Mod. B, che si trova in Spagna arruolato nelle milizie rosse. Nel dicembre 1936, viene quindi iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino ricerche per il provvedimento di arresto. Nel novembre 1937, però, è segnalato come segretario regionale dell'UPI a Nizza, segnalazione confermata dalla Questura di Grosseto il 31/3/1938 (in base alle informazioni fornite dal Commissariato di PS di Orbetello). Forse la segnalazione della sua breve presenza in Spagna potrebbe essere il frutto della confusione fra lui ed Etrusco Benci (come anche la segnalazione dell'internamento nei campi francesi nel 1939). Dallo scambio con l'omonimo Raffaello Bellucci di Firenze, invece, deriva sicuramente la segnalazione da parte della Divisione Polizia Politica della sua presenza a Parigi, della naturalizzazione francese e della richiesta di combattere nell'esercito francese nel 1940. Bellucci, comunque è segnalato più volte a Nizza fra il 1940 e il 1942: è arrestato a Mentone il 21/4/1943 e tradotto a Grosseto, dove viene interrogato il 2 giugno: nega di essersi arruolato in Spagna e viene rilasciato il 2 agosto successivo. Insieme con Aristeo Banchi, Tullio Mazzoncini, Antonio Mocci e Giuseppe Scopetani, fonda nel settembre 1943 il primo comitato per la lotta partigiana della provincia di Grosseto ed è segretario della sezione locale del PCI. Nominato nel 1946 Segretario della Federazione comunista di Grosseto, mantiene l’incarico fino all’ottobre 1947 quando è eletto deputato. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Banchi A., Si va pel mondo. Il partito comunista a Grosseto dalle origini al 1944, a cura di Bucci F., Bugiani R., ARCI, Pitigliano, 1993 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. INI (Istituto Nazionale dell'informazione), Repubblica Italiana. 50 anni di Parlamento, governi, istituzioni. 1948-1998, La Navicella, Roma, 2000 Tognarini I. (a cura di), 1943-1945, la Liberazione in Toscana : la storia, la memoria, Pagnini AICCRE, Firenze, 1994, 2 voll. 55 ACS CPC AISGREC (fondo Resistenza in Maremma) ASGr (fondo Questura) 56 BENCI ETRUSCO Nome di battaglia: Saliera nel gruppo di Grosseto, in Francia usa i falsi nomi di De Rossi e Curia Luogo di nascita: Grosseto (GR) Orientamento politico: Repubblicano Professione: Tipografo Nato il 25/6/1905 a Grosseto da Giuseppe Carlo, direttore del settimanale repubblicano “Etruria nuova”, e Giulia Soriani (il fratello è esponente della gioventù del PRI, interventista democratico e volontario, cade nella prima guerra mondiale). Alla morte del padre nel 1926, abbandonati gli studi tecnici dopo essere arrivato alla seconda classe, eredita la tipografia dove lavora per i clienti del capoluogo e dei comuni vicini (la pubblicazione di “Etruria Nuova”, infatti, è terminata a causa della censura). A Grosseto frequenta i giovani antifascisti repubblicani e, a soli sedici anni, è arrestato il 4/11/1921 durante la cerimonia di commemorazione della vittoria sull'Austria, liberato nel gennaio 1922; il 15/9/1926, poi, è accusato di disturbo della quiete pubblica e deve pagare un’ammenda di 25 lire. Si reca nel 1928 in Olanda con regolare passaporto (valido per 20 giorni per un viaggio organizzato da “La Gazzetta dello Sport” per seguire le Olimpiadi di Amsterdam) ma non torna in Italia. Nell'agosto 1928 è in Belgio, abita a Ixelles e sollecita inutilmente un passaporto dall'Italia per sostituire quello scaduto e inutilizzabile di cui è in possesso. Nel febbraio 1929 torna a Grosseto con un foglio provvisorio (rilasciato dal Consolato di Bruxelles il 9/2/1929) e qui rimane qualche anno, lavorando come rappresentante di macchine e accessori per le industrie grafiche della ditta Rokstrak di Lipsia. Verso la metà del 1935 chiede nuovamente un passaporto valido per la Francia e il Belgio e il 24/9/1935 passa il valico di Ventimiglia ed entra in Francia. Va a vivere a Nizza (Alpes Maritimes) e qui partecipa alle manifestazioni antifasciste sotto i nomi falsi di De Rossi e Curia: è vicino ai socialisti massimalisti come Duilio Balduini e Renzo Picedi, legati al Bureau di Londra, che pubblicano in Francia “L'Avanti!”; tiene conferenze e frequenta i corsi di cultura organizzati dalla LIDU. Lascia la Francia il 12/6/1936, diretto in Catalogna con uno dei primi gruppi di volontari, e viene arruolato nella Colonna Lenin (organizzata dal POUM). Combatte intorno a Huesca e a Caseta de Quincena e partecipa alla conquista di Monte Aragón. Ferito da una pallottola a una gamba, è ricoverato all'ospedale di Barcellona nella seconda metà del 1936. Nel frattempo, in Italia, la Prefettura di Grosseto ne chiede l'iscrizione nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto e la Divisione Polizia Politica conferma il suo ferimento nell’ottobre 1936; il Ministero dell'Interno lo segnala come sovversivo pericoloso e ne ordina la schedatura nel mod. A. Dopo il ferimento, è a Barcellona dove è lo speaker del POUM a Radio Barcellona e fa parte del Comitato esecutivo dell'Ufficio della Gioventù socialista rivoluzionaria (sotto lo pseudonimo Curia); qui conosce la futura moglie Maria Luisa da cui avrà un figlio mai conosciuto. Torna al fronte nell'aprile del 1937 ed è miliziano della 29° Divisione (ex colonna Lenin), con cui partecipa ai combattimenti di Carrascal de Huesca. All'inizio del maggio del 1937 è di nuovo a Barcellona dove partecipa agli scontri tra comunisti e anarchici e subisce la persecuzione dei membri del POUM. Lascia la Spagna all'inizio del 1939 e viene rinchiuso nel campo di Argelès, quindi in primavera è trasferito nel campo di Gurs (e protesta contro i soprusi degli stalinisti). Nel 1940 è tradotto con una imprecisata CTE a S. Marie de Oloron (dove resta per tre mesi), quindi fugge e partecipa alla Résistance nel nord. Dopo la resa della Francia, si sposta in Belgio e si collega al movimento partigiano (collabora alla diffusione della stampa clandestina e alla preparazione degli esplosivi). Arrestato dai nazisti, viene fucilato a Bruxelles nel tiro a segno nazionale insieme a più di 200 patrioti belgi il 12/6/1943. Gli è conferita la medaglia d'oro alla memoria. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Banchi A., Si va pel mondo. Il partito comunista a Grosseto dalle origini al 1944, a cura di Bucci F., Bugiani R., ARCI, Pitigliano, 1993 57 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985 Carena Leonetti P., Gli italiani del maquis, Cino del Duca, Milano, 1966. Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACGav ACS CPC ACS Div. Pol. Pol. AICVAS ASGr (fondo Questura) ASGr (Tribunale Penale) ISRT (fondo ANPI) 58 BENDINELLI OTTAVIO Luogo di nascita: Castelfranco di Sotto (PI) Orientamento politico: Socialista Professione: Calzolaio Nato a Castelfranco di Sotto il 21/9/1905 da Annibale Enrico e Palmira Marchiani. Espatriato in data imprecisata, segnalato in Francia e Marocco. Nel 1931 è in Spagna, arrestato per lancio di pietre contro il Consolato italiano a Girona; nell'ottobre 1936 risulta arruolato nelle formazioni antifranchiste nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione o la XII Brigata Garibaldi, reparto mitraglieri. Fatto prigioniero dai franchisti, si sottrae al rimpatrio e riprende a combattere. Per il Consolato italiano a Marsiglia (23/12/1938) sarebbe caduto combattendo in una compagnia di mitraglieri con i fratelli Mainardi, Guido Evoggi e Celeste Giovanni Bocchi. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC 59 BENUCCI BRUNO Nome di battaglia: Scurcino Luogo di nascita: Cavriglia (AR) Orientamento politico: Comunista Nato a Cavriglia il 14/12/1910. Nel 1919 è portabandiera del circolo già comunista di Cavriglia e sarà arrestato per i fatti di Castelnuovo dei Sabbioni del 23/3/1921. In data imprecisata emigra in Francia con tutta la famiglia, residente nel dipartimento di Bouche du Rhône, dove è per un certo periodo segretario della Gioventù comunista. Si reca in Spagna in data imprecisata ed entra a far parte, nel giugno 1938, della XII Brigata Garibaldi (1° Battaglione, 4° compagnia). Caduto il 20/9/1938 sull'Ebro, a Sierra Cabals. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Comune di Cavriglia, Cavriglia nella lotta di liberazione, Tip. Sociale, Arezzo, [1975] AICVAS 60 BERNARDINI ALFREDO ROCCO Luogo di nascita: Buti (PI) Orientamento politico: Anarchico, socialista Professione: Apprendista cestaio, bracciante, manovale Nato a Buti il 16/8/1891 da Giuseppe Bernardini e Carlotta Filippi. Abbandona la scuola dopo la terza elementare, quindi è apprendista cestaio. Espatriato nel 1920 in Francia, iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista e nel 1933 nel Bollettino delle ricerche. Schedato come anarchico, si avvicinerà negli anni '30 al PSI. In Francia lavora come manovale presso i cantieri navali di La Seyne sur Mer (Var). Nel 1937 è in Spagna col grado di sergente, autista di Vincenzo Bianco (capo di Stato maggiore della XIV Brigata, comandante della XIII e capo della 35° Divisione). Nell'ottobre 1939 è internato in Francia. Secondo un'altra fonte, invece, non è internato, ma rientra in Francia a Nizza (Alpes Maritimes) nel settembre 1939 ed è sorvegliato fino al 1942. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS ISRT (fondo ANPI) 61 BERTELLI GUERRINO Nome di battaglia: Starai Guido, "Angel", Aragno Giovanni, Cuminatto Antonio Giovanni Battista, Falda Luigi Luogo di nascita: Viareggio (LU) Orientamento politico: Antifascista Professione: Marittimo, portuale Nato a Viareggio il 8/12/1913 da Agostino e Filomena Ghiselli. Nel maggio 1932 tenta una prima volta di raggiungere la Corsica via mare, ma la barca a vela noleggiata a Marina di Pisa (PI) si rovescia e viene arrestato. Il 26/5/1932 si imbarca a Portoferraio (LI) come marinaio sul piroscafo "Alba", diretto in Corsica e sbarca a Bastia. È condannato in contumacia dal Tribunale Speciale per diserzione mercantile, iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Risiede fino al dicembre 1933 in Corsica, poi espulso si reca al Consolato italiano a Ginevra sotto il falso nome di Guido Starai per ottenere i documenti per rientrare in Italia. Viene identificato e rimpatriato per espletare gli obblighi di leva nell'aprile 1934: imbarcato come fuochista sul cacciatorpediniere "Siracusa", diserta nel luglio 1934. Arrestato a Viareggio dopo pochi giorni di fuga, nel novembre è condannato dal Tribunale Militare di La Spezia a due anni di carcere per diserzione e trattenuto a Gaeta fino al luglio 1936, quindi nuovamente assegnato al deposito della Marina militare di La Spezia. In licenza, nell'agosto 1936, riesce a imbarcarsi clandestinamente a bordo del piroscafo "Città di Savona" della società Tirrenia e arriva in Francia dove peregrina fra Marsiglia, Lione e altre località del Dipartimento di Bouche du Rhône, lavorando come scaricatore di porto. Passato in Belgio, sarebbe arrivato in Spagna l'11/9/1936 (secondo altre fonti già il 26/8/1936), subito destinato a Monte Pelato con la Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Nel 1938 è segnalato ancora in Spagna. Nell'ottobre 1939 è in Belgio e viene condannato dal Tribunale di Bruxelles per false generalità, incarcerato nel Centro di "difesa sociale" di Merxplaz. Nell'ottobre del 1940 è ad Anversa, con un passaporto falso intestato a Luigi Falda, torinese morto in Spagna nel 1937. Nel 1942 è arrestato dai tedeschi e, consegnato ai fascisti, viene incarcerato in Italia. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 ACS CPC 62 BERTINI GUGLIELMO Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Carrozziere, falegname Nato a Pistoia il 16 o il 18/8/1892 da Stefano (o Etienne) e Argia Bruni. Espatriato clandestinamente nel 1923, molto attivo politicamente in Francia a Parigi, è espulso nel novembre 1926. Nell'ottobre 1930 la polizia fascista lo segnala a Courbevoie (Val de Marne) presso il compaesano Virgilio Gozzoli. Iscritto in Rubrica di frontiera. È segnalato in Spagna ma non ci sono prove. In seguito, condannato a 3 anni e mezzo per furto, è arrestato e imprigionato al Roland Garros di Parigi e il 21/12/1939 è internato a Vernet (settore A, delitti comuni, baracca 11, matricola 1298). Consegnato alle autorità italiane il 19/7/1941 (nonostante il rifiuto che oppone al rimpatrio per timore di rappresaglie per il fatto di aver combattuto in Spagna) e arrestato. Ammonito anziché confinato e iscritto nell'elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. FONTI: Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF - Quaderni di Farestoria" n. 2/maggio-agosto 2005 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ADEA 63 BERTOLINI CESARE Luogo di nascita: Portoferraio (LI) Nato a Portoferraio il 27/6/1902 da Elbano e Paola Santi. Arruolato su un piroscafo italiano, diserta nel 1925 in Nord America. Segnalato come combattente nell'esercito rosso spagnolo dalla Direzione generale della PS e da un rapporto della Prefettura di Livorno. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A 1993-1994 ACS Min. Int. PS 64 BERTOLINI RENATO Nome di battaglia: Vittorio Sarpi Luogo di nascita: Fivizzano (MS) Orientamento politico: Comunista Professione: Falegname, disegnatore, cementatore Nato a Fivizzano il 30/3/1905 da Ferdinando e Maria Mazzoni. Attivo politicamente già in Italia, espatria clandestinamente in Francia nel giugno nel 1930 per sfuggire a un arresto. Condannato in contumacia a 4 mesi, iscritto in Rubrica di frontiera. Attivo in Francia, si iscrive al PCd'I nel 1930 e dal 1932 al 1935 ricopre la carica di segretario del Comitato del PCd'I di Marsiglia (Bouche du Rhône). Nell'agosto 1936 parte per la Spagna e si arruola nella Colonna mobile catalana Libertad con la centuria Gastone Sozzi. Ripetutamente ferito in combattimento, raggiunge il grado di tenente. È incorporato nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi fin dalla data della sua costituzione e poi passa alla XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, tenente della 3° o 4°compagnia). Iscritto al PCE nel 1937. Ferito due volte, a Huesca il 16/2/1937 e in Estremadura il 16/2/1938. Nel febbraio 1939 rientra in Francia ed è internato a Argelès, Gurs e Vernet dal 12/10/1939 (schedato come Vittorio Sarpi). Nel luglio 1943 è tradotto a Modane, nel Forte del Replat, fino all'8 settembre 1943, quando i nazisti lo deportano a Buchenwald (deportato col treno da Compiègne - Oise - del 17/1/1944); qui resta fino al 1945, attivo nel comitato clandestino che prepara e dirige l'insurrezione del campo. Liberato nell'aprile del 1945, rientra in Italia. Segretario della Federazione del PCd'I di La Spezia e vice segretario regionale. Nel 1968 è tra i fondatori dell'AICVAS, di cui diviene segretario. Muore il 22/2/1983. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., La Centuria Gastone Sozzi, Quaderno AICVAS n. 4, Roma, 1984 Schiapparelli S., Ricordi di un fuoruscito, Edizioni del calendario, Milano1971 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AICVAS BDIC (Archives de Moscou) FMD ISRT (fondo ANPI) 65 BIANCHINI ORAZIO Luogo di nascita: Arezzo (AR) Orientamento politico: Comunista Nato ad Arezzo il 19/4/1891. Emigrato dall’Italia nel 1922 per motivi politici, risiede in Francia a Nizza (Alpes Maritimes) dal 1922 al 1937. Iscritto al PCF dal 1936 e membro della CGT. Arriva in Spagna il 14/5/1937, arruolato nella XII Brigata Internazionale come soldato semplice. Combatte sui fronti di Aragona e Centro, mai ferito. Assegnato al servizio ausiliari a causa del suo stato di salute e dell'età (47 anni). FONTI: BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) 66 BIBBI GINO Nome di battaglia: Noris Luogo di nascita: Avenza (MS) Orientamento politico: Anarchico Professione: Studente, ingegnere, imprenditore (aveva un'azienda di legname), impiegato Note: Fratello di BIBBI MARIA Nato a Avenza il 5/2/1899 da Carlo e Gioconda Pagliarini. Attivo politicamente nell'immediato dopoguerra, nel 1924, quando è studente al Politecnico di Milano, viene arrestato per diffusione di stampa antifascista, ma è prosciolto per amnistia; colpito di nuovo da mandato di cattura nel novembre 1926, viene assegnato al confino per 5 anni in contumacia. Catturato nel giugno 1927, confinato a Lampedusa, Ustica, Ponza, Lipari. Due volte deferito al Tribunale Speciale (1927, 1928) per complicità nell'attentato Lucetti e complicità nell'attentato al re; prosciolto per insufficienza di prove nel gennaio 1930 e autorizzato a frequentare la facoltà di ingegneria a Palermo sotto scorta. Il 20 maggio dello stesso anno fugge da Palermo imbarcandosi sul piroscafo "Argentina", raggiunge Tunisi e quindi nel luglio fugge in Francia dove è in contatto con Carlo Rosselli. Iscritto nel 1930 nel Bollettino delle ricerche. Nel 1931 si reca per la prima volta in Spagna e frequenta un corso per piloti. Tra la fine del 1931 e la primavera del 1934 è ad Algeri dove completa il corso universitario di ingegneria, poi si sposta nuovamente in Tunisia e in Marocco, a Tangeri, dove nel 1933 la Questura di Milano comunica a quella di Massa Carrara che Bibbi farebbe parte di un gruppo che sta organizzando un complotto per attentare alla vita del re e di Mussolini. Nel 1934 è segnalato in Spagna a Gandia (vicino a Valencia) dove gestisce una fabbrica di inscatolamento e da qui tiene rapporti con Carlo Rosselli e GL (la polizia fascista arriva a sospettare che il lavoro sia una copertura per una fabbrica militare di aerei coi quali Bibbi starebbe "preparando qualche ardita impresa di natura politica e probabilmente un'invasione aerea dell'Italia"). Secondo la polizia francese, il 9/10/1936 è arrestato nell'abitazione di Camillo Berneri a Parigi e viene trovato in possesso di regolare passaporto spagnolo; condannato a otto giorni di carcere per infrazione del decreto di espulsione. Alla fine del mese è nuovamente in Spagna e si arruola probabilmente nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Ssecondo altre fonti è nell'aviazione repubblicana e impegnato nel reclutamento di volontari e nell'acquisto di armi e munizioni. Nel febbraio del 1937 è arrestato a Valencia per il suo coinvolgimento in un attentato alle navi nazionaliste a Cueta (insieme con l'anarchico Umberto Tomasini); secondo altre fonti, invece, è arrestato nel marzo del 1937 a Barcellona, nel quadro delle attività contro il movimento anarchico e incarcerato a Valencia. Rilasciato, ritorna in Francia a Parigi. Nel 1938, quindi, trova impiego presso la Compagnie internationale des Minerals et Métaux e si imbarca per il Brasile con il piroscafo "Florida" (secondo alcune fonti la fuga in Sud America sarebbe avvenuta per i problemi nati in Spagna nel rapporto con i comunisti). Negli anni successivi viene segnalato in Messico, in Brasile a San Paolo nel 1940 e in Tunisia nel marzo 1942. Nel 1948 ritorna in Italia dove si riavvicina ai vecchi compagni come Romualdo Del Papa e Randolfo Pacciardi e si lega al movimento "Nuova repubblica" di Pacciardi. Negli anni '70 abbandona la vita politica e ritorna a Carrara, dove muore l'8/8/1999. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cerrito G., Gli anarchici nella Resistenza apuana, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1984 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. 67 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Venza C. (a cura di), Umberto Tommasini. L'anarchico triestino, Antistato, Milano, 1984 ACS CPC AICVAS ASMs AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) Prayer V., Anarchico rifiuta la cittadinanza spagnola. Combatté Franco ma non vuole onorificenze, in “Corriere della Sera”, 6/1/1996 68 BIBBI MARIETTA (o MARIA) Nome di battaglia: il fratello la chiama Zingrina, usa il falso nome di Maria Del Carmen Rodriguez Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Anarchica Professione: Casalinga, maestra elementare, sarta, domestica, ha un'azienda di legname Note: Sorella di BIBBI GINO Nata a Carrara il 2/4 o 8/1895 da Carlo e Gioconda Pagliarini. Arrestata nel settembre 1926 quale presunta complice nell'attentato Lucetti, a cui è legata da rapporti di parentela e di amicizia, è deferita al Tribunale Speciale insieme col fratello Gino, ma nel giugno 1927 è rinviata alla magistratura ordinaria. Nell'ottobre del 1927 raggiunge volontariamente Gino a Ustica e vi rimane fino al marzo del 1928 quando viene condannata a 6 mesi di carcere per favoreggiamento. Nel gennaio 1931 viene ammonita perché considerata dalle autorità "donna scaltra, intelligente e abile che non si farebbe scappare alcuna occasione per eventuali azioni ostili al regime del quale è irriducibile nemica". Nel luglio 1931 viene confinata a Ponza per 5 anni, ridotti a 3 in appello. Prosciolta il 16/11/1932 per "amnistia del decennale", raggiunge Carrara e poi Torino e da qui espatria nel 1934 in Francia a Parigi, dove lavora in casa di Carlo Rosselli ed è in contatto con Camillo Berneri. Rientra clandestinamente in Italia in data imprecisata e si reca ad Avenza a far visita allo zio Francesco insieme al grossetano Muzio Tosi. Iscritta in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Nel 1934 raggiunge Gino a Gandia (Valencia) e dal 1937 è infermiera a Valencia nel 4° Battaglione della Colonna Benedicto (nell'81° Brigata mista) sul fronte di Teruel e impiegata come corriere fra la Francia e la Spagna. Torna in Francia a Parigi col fratello Gino nel 1938. Secondo un'altra fonte, rimane in Spagna alla fine della guerra civile sotto il nome di Maria Del Carmen Rodriguez e solo nel 1945 chiede di essere rimpatriata e rientra a Carrara. Muore a Carrara il 11/4/1993. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ASMs 69 BICOCCHI GUIDO Luogo di nascita: Sierre Glarey (Svizzera) o Piteglio (PT) Nato il 24/06/1908 a Sierre Glarey in Svizzera (o a Piteglio) da Vincenzo e Caterina Bertocchi. Residente a Piteglio (PT), emigra in Francia nel 1922. Combatte in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (Battaglione imprecisato, 2° o 4° compagnia, batteria Picelli) e nella Brigata Garibaldi. Rientrato in Francia in data imprecisata e rifugiato nel dipartimento di Vancluse, dove si rende indesiderabile alle autorità. Internato nel campo di Rieucros, è inserito in una lista di prigionieri da trasferire al Vernet ma muore nel campo di Rieucros (Mende) il 1/10/1939. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985II ACS CPC AICVAS ADEA BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 70 BIENTINESI ARMANDO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Muratore, impiegato, portuale Nato a Livorno il 14/1/1898 da Luigi e Iginia Cecchi. Soldato nella prima guerra mondiale è condannato nel 1920 a un anno di carcere per obiezione in zona di guerra (pena in seguito sospesa). Espatria clandestinamente nel 1920 (secondo altra fonte nel 1921) in Francia a Marsiglia (Bouche du Rhône), dopo aver subito persecuzioni fasciste e carcere. Propagandista anarchico a Marsiglia nel 1924, nel 1926 lavora a Port de Bouc (Bouche du Rhône) come portuale. Nel febbraio 1926 rientra a Livorno; poi tenta di emigrare nuovamente per ben due volte prima di riuscire a procurarsi, nel maggio 1931, una barca con cui passa in Corsica nel 1932. Espulso nel 1932 dalla Francia, nel 1933 passa in Tunisia, poi in Algeria ad Algeri e Orano dove lavora nell'edilizia. Nel 1935 arriva in Spagna e lavora come facchino ad Alicante e Valencia. Giunge a Barcellona insieme a Ugo Cardenti, Cornelio Giacomelli, Vittorio Marchi, Giorgio Rossi e Muzio Tosi il 16 o il 19/8/1936 e si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Nell'aprile del 1937 passa nella 26° Divisione. Iscritto nel Bollettino delle ricerche nel dicembre 1937. Rientra in Francia solo nel febbraio 1939 ed è internato ad Argelès (dove fa parte del gruppo anarchico "Libertà o morte") e a Gurs nel luglio 1939 (9° compagnia). Nel 1940 è aggregato a una CTE sulla frontiera franco-belga; fuggito o liberato, viene segnalato nel 1940 a Bruxelles dove vive con Dante Armanetti, Aldo Demi, Ateo Vannucci e lavora al ripristino di uno dei ponti cittadini; in seguito è operaio edile e stradale anche a Stettino e Berlino. È arrestato dai tedeschi e consegnato al Brennero il 14/11/1942 con foglio di via (per Lopez il 18/2/1941). Tradotto a Livorno, nel 1943 è assegnato al confino alle Tremiti per 2 anni, liberato nel settembre 1943. Partecipa alla Resistenza. Muore a Livorno il 20/10/1967. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori A., Piermaria G., “Il Rosso”, “il Lupo” e “Lillo”. Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 71 BIGESCHI NATALE Luogo di nascita: Marliana (PT) Nato a Marliana il 25/12/1915 da Pietro e Maria Parenti. Emigrato in Francia in data imprecisata, parte per la Spagna alla fine del dicembre 1936 ed entra a far parte della XV Brigata Internazionale con la compagnia italiana del Battaglione Dimitrov (5° sezione). Caduto il 14/2/1937 a Morata de Tajuna. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF - Quaderni di Farestoria" n. 2/maggio-agosto 2005 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 72 BIGNAMI ANGELO (o ANGIOLO) Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Meccanico, commerciante (ha un negozio di antichità) Nato a Firenze il 4/1/1896 da Alfonso e Marianna Bizzarri. Espatriato con passaporto regolare nel 1923 in Francia a Tolone (Var), nel 1932 è segnalato dal Consolato italiano a Marsiglia (Bouche du Rhône) per attività sovversiva. Arriva in Spagna l'11/9/1936 (secondo altra fonte già il 26/8/1936) e si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), poi il 22/2/1937 passa nella 26° Divisione, con la 120° Brigata mista, nel 1° Battaglione Matteotti (compagnia mitraglieri). Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provveddimento di arresto. Nel maggio 1938 gravemente ferito alle gambe, viene ricoverato in ospedale; muore nel novembre dello stesso anno (altra fonte però lo segnala in Francia a La Seine sur Mer nel 1941). FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) 73 BISCONTI GALARDO Luogo di nascita: Cantagallo (FI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Bracciante Nato il 4/5/1898 a Cantagallo da Pietro e Margherita Tamburini, braccianti iscritti alle Leghe mezzadrili. Ha frequentato le scuole elementari fino alla terza classe. Soldato in congedo del 13° Regg. Bersaglieri. Segnalato già nel 1919 come membro della Gioventù socialista, nel 1921 è fra i fondatori della sezione del PCd'I a Luicciana (FI), di cui diviene segretario, oltre che corrispondente di "Azione comunista", organo del PCd'I di Firenze, su cui denuncia le violenze squadriste della primavera/ estate del 1921. Espatria nel 1923 con passaporto regolare in Francia a Marsiglia (Bouche du Rhône), dove è iscritto al gruppo comunista di l'Estaque e nel 1927 è nominato membro della sottocommissione regionale di propaganda antifascista del PCd'I (opera tra Antibes, Nizza e Marsiglia). Il 24/4/1932 a Marsiglia assalta con altri la Casa degli italiani dove i fascisti celebrano il Natale di Roma; il 28/5/1932 è arrestato e trovato in possesso di tre valigie contenenti manifestini di propaganda comunista. Espulso, si rifugia ad Arles (Bouche du Rhône). Nel dicembre 1932 partecipa al Congresso nazionale del PCF insieme con Bruno Monciatti. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Secondo notizie non confermate sarebbe caduto combattendo nelle file repubblicane in Spagna. La polizia fascista, in effetti, ne perde le tracce nell'ottobre 1937, mentre dall'inizio del 1938 Bisconti interrompe la corrispondenza coi familiari. La notizia della morte si diffonde a Cantagallo verso la fine del 1938 e viene più volte segnalata dagli informatori della polizia italiana. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Giaconi A., L'origine dell'antifascismo a Luicciana. La figura di Galardo Bisconti, intervento al Convegno di Studi Storici e Antropologici "Passaggi di Memoria. La linea Gotica nell’Alta Val di Bisenzio", Palazzo Comunale, Luicciana, 25/9/2009 (atti non pubblicati) ACS CPC 74 BITOSSI UGO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Pittore, decoratore Nato il 5/7/1916 a Firenze da Aldo e Adalgisa Duranti. Espatriato nel 1926 in Francia a Parigi con la famiglia (secondo la Prefettura di Pistoia, sarebbe immigrato a Pistoia il 12/8/1935 ed espatriato in Francia nello stesso giorno). Secondo la Prefettura di Firenze, nel dicembre 1935 (ma la data è incerta, forse già nel 1933) si sarebbe trasferito in Spagna per studiare canto al conservatorio presso la zia Maria o Emilia Bitossi, che aveva contratto matrimonio con uno spagnolo, Ezequiel Fauquier (o Foquet), proprietario di una fabbrica di bombole a Madrid. Si desume da una lettera della madre conservata nel CPC, che Bitossi si trovi a Madrid arruolato nell'esercito repubblicano già nel novembre 1936. Secondo un interrogatorio del 22/6/1938, invece, il giovane sarebbe stato spettatore impotente degli avvenimenti spagnoli; il padre Aldo sarebbe riuscito nel marzo 1937 a farlo inserire in un gruppo che doveva essere evacuato in Francia, ma giunto a Barcellona le autorità russe gli avrebbero impedito di passare la frontiera; privo di mezzi, a quel punto sarebbe così stato costretto ad arruolarsi. Di certo fa parte di un reparto di zappatori della 132° Brigata, con cui combatte a Huesca e Teruel. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel 1938 nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto. Catturato dai nazionalisti nel luglio 1938 a Castellon de la Plana, è fra i prigionieri italiani rinchiusi a San Pedro de Cardena (Burgos). Nel dicembre 1939 è nel campo di concentramento di Lerida, assolto dal giudice militare per il servizio prestato fra i repubblicani; la Prefettura di Firenze invia nel 1941 il nulla osta per la sua liberazione ma sembrerebbe essere stato trattenuto ulteriormente. Al rimpatrio, avvenuto in data imprecisata, è confinato. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 75 BIZZARRI ANGELO Nome di battaglia: Sassi Elio, Fois Luogo di nascita: Cavriglia (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Meccanico Nato il 4/3/1907 a Cavriglia da Francesco. Membro del PCd'I dal 1928, espatria nello stesso anno, quindi per la sua attività politica subisce carcere ed espulsioni in Francia, Belgio (dal 1928 al 1929) e Lussemburgo. Proveniente dall'URSS, dove è rifugiata la famiglia e dove ha frequentato per un anno la scuola di partito, si arruola nelle formazioni antifranchiste nell'agosto 1937, come tenente nella V Brigata carri coi russi fino al marzo 1938, quando rende parte alla liberazione di Teruel. Iscritto nel 1938 al PCE, segretario di cellula alla base di Albacete dall'aprile 1938, nell'agosto è inviato nuovamente al fronte con la XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 1° compagnia), in cui rimane fino al 1939. Ferito 3 volte in combattimento sul fronte dell'Ebro, è promosso luogotenente e decorato con l'ordine del drappo rosso, quindi raggiunge il grado di comandante di sezione e poi di compagnia. Transitato dal campo di smobilitazione di Torelló, rientra in Francia nel febbraio 1939 ed è internato ad Argelès e Saint Cyprien. Evade in data imprecisata dai campi francesi e viene inviato in Unione sovietica con il parere favorevole del PCd'I; combatte nell'Armata rossa dal 1941 fino al 13/2/1946 (1° Divisione motorizzata moscovita). Nel dopoguerra risiede nell'URSS. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 76 BOCCHERINI UMBERTO Luogo di nascita: Pontassieve (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Barrocciaio, manovale, commerciante Nato il 14/12/1905 a Pontassieve da Giovanni. Ammonito nel 1930 per attività antifascista, nel giugno 1931 espatria clandestinamente in Francia. Condannato per scontri con fascisti all'estero, è iscritto in Rubrica di frontiera. Secondo notizie non confermate sarebbe caduto nelle formazioni antifranchiste in Spagna nel 1938. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Biagioni M., Scarpe rotte eppur bisogna andar: fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve, Pagnini e Martinelli, Firenze, 2004 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 77 BOCCHI CELESTE GIOVANNI Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Anarchico Professione: Scalpellino, operaio Nato il 17 o il 27/4/1896 a Carrara da Pietro e Teresa Bigini. Dal 1910 in poi subisce numerosi processi, tra cui uno per resistenza a pubblico ufficiale e uno per porto abusivo di rivoltella. Nel 1916 è arruolato come soldato semplice nel 2° Regg. Artiglieria di montagna di Oneglia. Segnalato come "sovversivo da vigilare per il suo carattere impulsivo", viene arrestato nell'ottobre 1921 per scontri armati con i fascisti; è processato per tentato omicidio, ma viene assolto per insufficienza di prove. Espatria clandestinamente in Francia (vive a Parigi) ed è iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Arruolato in Spagna in data imprecisata, risulta caduto in combattimento sul fronte di Chapineria il 18/10/1936 per alcune fonti, mentre per altre nel marzo 1937 sarebbe ancora attivo nella XII Brigata Internazionale, nel Battaglione o nella Brigata Garibaldi, in un imprecisato reparto mitraglieri con Ottavio Bendinelli, i fratelli Mainardi e Guido Evoggi. Secondo il cenno biografico compilato nel maggio 1937 dalla Prefettura di Massa Carrara risiederebbe da quella data a Parigi e nel 1939 sarebbe membro dell'organizzazione Solidarietà Internazionale Antifascista. La sua presenza nella capitale francese sarebbe confermata nel 1940 e nel 1941. Morto a Parigi il 12/11/1973. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ASMs 78 BODDI LORENZO Luogo di nascita: Cavriglia (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Minatore Nato il 12 o il 16/1/1897 a Cavriglia da Pietro ed Eugenia Traditi. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, nel 1923 è condannato in contumacia a 5 anni, 3 mesi e 10 giorni per concorso in omicidio durante lo sciopero di Castelnuovo dei Sabbioni del 1921. Nel 1924 espatria in Francia per sfuggire all'arresto, risiede ad Arles (Bouche du Rhône) ed è iscritto in Rubrica di frontiera. Il 26/8/1936 si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), ma solo nel 1938 è segnalato come combattente in Spagna dalla polizia fascista. Nel 1939, rientrato in Francia, viene internato a Vernet (sezione B, anarchici ed estremisti), da dove non fa richiesta di rimpatrio. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AICVAS 79 BONAGUIDI RANIERI Nome di battaglia: Ovidio Luogo di nascita: Asciano Pisano (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante Nato il 1/10/1889 a Asciano Pisano da Domenico. È segnalato come combattente delle Brigate Internazionali nel gennaio 1937: sarebbe incaricato del Servizio postale ad Alicante. Forse alla fine della guerra si trasferisce negli USA. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ISRT (fondo ANPI) 80 BONATTI OLIVIERO Nome di battaglia: Bonni Luogo di nascita: Figline Valdarno (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Minatore, muratore Nato il 18/9/1897 a Figline Valdarno da Enrico. Privo di precedenti politici, secondo informativa della Prefettura di Arezzo, ma iscritto al PCd'I dal 1921. Espatriato in Francia nel 1930, alterna diverse occupazioni. Membro del SRI. Nel novembre 1936 si arruola in Spagna nella Batteria Picelli (XII Brigata Internazionale, Battaglione Garibaldi, 3° compagnia). Combatte a Boadilla, Mirabueno, Majadahonda, Arganda e Guadalajara, Morata de Tajuna e Casa de Campo. Passato alla XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, 4° compagnia), è ferito al ginocchio destro nel giugno 1937 durante un combattimento a Huesca. Iscritto al PCE nel 1938. Nell'ottobre 1938 rientra in Francia, arrestato nel dipartimento di Deux Sevres e internato a Gurs e dal 6/10/1939 a Vernet (sezione B, anarchici ed estremisti). Rimpatriato il 19/7/1941, il 23/9/1941 è consegnato alle autorità fasciste e confinato per 2 anni a Pisticci. Liberato condizionalmente il 22/12/1942. Partigiano in Italia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Ranzato G., Zadra C., Zendri D., "In Spagna per l’idea fascista". Legionari trentini nella guerra civile spagnola 1936-1939, Museo storico della guerra, Rovereto TN, 2008 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 81 BONCIANI ALIGHIERO Nome di battaglia: Sparti, Spartaco, André Nano Luogo di nascita: Casellina e Torri (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Impiegato delle Poste, fumista Nato il 27/8/1903 a Casellina e Torri da Gelasio e Romilda Bertolazzi (secondo altra fonte da Teresa Nesti). Comunista, militante attivissimo, è licenziato per motivi politici dalle Poste nel 1923 (impiegato come fattorino). Espatria in Francia nello stesso anno e a Marsiglia (Bouche du Rhône) è attivo in campo politico e sindacale e milita nel PCd'I. Prende parte al V° Congresso dell'Internazionale Sindacale rossa a Mosca nel 1930 e nel 1931 è relatore al Convegno regionale del Comitato antifascisti di Lione (Rhône), dove risiede da data imprecisata; è anche segretario del Comitato pro vittime politiche di Lione. Minacciato di espulsione dalla Francia, si trasferisce nuovamente a Marsiglia e poi nel 1934 a Tolosa (Haute Garonne). Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto. Nell'agosto 1936 è in Spagna, combattente prima della 116° Brigata, con il Battaglione Spartaco (Colonna mobile catalana Libertad), poi della centuria Gastone Sozzi. Passato nella XII Brigata Internazionale, è prima nel Battaglione Garibaldi e infine nella XII Brigata Garibaldi. Ferito gravemente in combattimento il 13/9/1936 a Pelahustan, è ricoverato nell'ospedale da campo di Ciernicientos. È rimpatriato in Francia il 15 o il 16/9/1937. Segnalato con i partigiani francesi nel 1941 a Marsiglia, nel 1943 rientra in Italia (è gappista); è fucilato dai nazifascisti a Milano il 21/10/1944. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Zocchi L., "Perché andammo in Spagna: scritti di militanti antifascisti 1936-1939", ANPPIA, Roma 1967 Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., La Centuria Gastone Sozzi, Quaderno AICVAS n. 4, Roma, 1984 Schiapparelli S., Ricordi di un fuoruscito, Edizioni del calendario, Milano, 1971 ACS CPC AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) ISRT (fondo ANPI) 82 BONFIGLIOLI ANGELO Luogo di nascita: Poggibonsi (SI) o Bologna (BO) Orientamento politico: Comunista Professione: Muratore Nato a Poggibonsi (per AICVAS a Bologna) il 29/9/1896 da Pietro e Argia Fiori. Residente a Tolone (Var) da data imprecisata. In Spagna si arruola nella XII Brigata internazionale, prima con il Battaglione Garibaldi poi, dal 1937, con l'omonima Brigata e viene ferito in combattimento. Rientra nel Var in data imprecisata, è arrestato e internato al Vernet (settore B, anarchici ed estremisti, baracca 20) dal 28/5/1940 all’8/4/1941 quando è consegnato alle autorità italiane. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 ADEA BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) 83 BONFIGLIOLI GIACOMO Luogo di nascita: Fucecchio (FI) Orientamento politico: Antifascista Professione: Operaio Nato il 25/7/1915 a Fucecchio da Luigi. Espatriato nel 1931 in Francia, dove risulta ancora residente il 6/6/1937. Nel 1938 si trasferisce in Spagna ed è segnalato dalla polizia italiana come combattente della XII Brigata Garibaldi. Fonti non verificate lo segnalano come caduto in combattimento. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 84 BONI FERNANDO Luogo di nascita: Bagno a Ripoli (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante Nato il 26/2/1901 a Bagno a Ripoli da Ubaldino ed Elvira Cambi. Comunista dal 1921, nel 1925 è condannato a 200 lire di multa per omessa denuncia d'armi. È arrestato l'8/8/1925 per organizzazione comunista, viene deferito al Tribunale Speciale nel 1927 ed è condannato a 2 anni e 3 mesi di reclusione. Liberato il 1/12/1927, viene diffidato e iscritto nell'elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. Espatria clandestinamente nel gennaio 1931 in Francia a Tolone (residente a S. Raphael nel Var) ed è iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1936 è in Spagna, a Figueras, e si arruola nella XII Brigata Internazionale, nel Battaglione Garibaldi. Combatte a Cerro de los Angeles e a Casa de Campo, dove è ferito in combattimento al braccio destro. È nuovamente ferito a Guadalajara nel marzo 1937 e passa nell'Ufficio censura del Commissariato di Albacete. Transitato dal campo di smobilitazione di Torelló, rientra in Francia nel febbraio 1939 ed è internato a Argelès, Gurs e Vernet dal 29/4/1941 (sezione C reduci di Spagna, baracca 35, n. di matricola 7729). È arrestato al rimpatrio in Italia, il 14/9/1941, e confinato a Ventotene per 5 anni, liberato il 28/8/1943. Deceduto il 29/7/1965 a Firenze. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ACS Min. Int. PS AICVAS ADPO ADEA ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 85 BONSIGNORI ALFREDO Nome di battaglia: Gracco, Alfonso Luogo di nascita: Cecina (LI) Orientamento politico: Socialista, comunista, anarchico, GL Professione: Ebanista, meccanico Nato il 28/1/1895 a Cecina da Giuseppe e Italia Silvestri. Sposato con Corinna Michelotti, nel 1919 ha un figlio di nome Lenin. Consigliere comunale per il PSI a Cecina nel 1920, nel 1921 aderisce al PCd'I. Arrestato il 20/3/1922 per correità nell'omicidio del fascista Dino Leoni, è condannato a scontare 10 anni, tre mesi e 10 giorni a Nisida e interdetto dai pubblici uffici. Liberato per amnistia il 14/8/1926, ritorna a Cecina ma è costretto dai fascisti a lasciare la città e riparare a Roma e Milano prima di emigrare clandestinamente. Residente in Francia a Lione (Rhône), dove è ebanista e svolge attività antifascista: segretario del Comitato antifascista di Lione, è esponente della fazione di sinistra del PCd'I, detta "operaista" (anarchici comunisti), poi diviene segretario di Giustizia e Libertà. Membro del SRI. Nell'aprile 1928 viene espulso dalla Francia perché sprovvisto di documenti e in quanto noto militante comunista. Rimane comunque a Lione clandestinamente e il 14/12/1930 partecipa a una riunione anarchica al Circolo Sacco e Vanzetti insieme con Socrate Franchi, Primo Lastrucci e Gusmano Mariani. Nel 1931 fonti fiduciarie lo segnalano a Ginevra a un altro incontro anarchico; secondo il DBAI infatti, nel 1932 sarebbe passato al movimento libertario dopo essere stato espulso dal PCd'I per le sue "tendenze di sinistra" (nel novembre 1935, in effetti, partecipa al Convegno anarchico di Parigi come delegato di Lione). È iscritto in Rubrica di frontiera, nel Bollettino delle ricerche e nel 1933 è compreso in un elenco di sovversivi residenti all'estero classificati come capaci di compiere attentati. Secondo alcune fonti sarebbe arrivato in Spagna nell'estate del 1936 insieme con Egisto Serni e Gusmano Mariani, secondo altre, invece, sarebbe ancora presente a Lione a un incontro con Francesco Barbieri nella sala dell'Unitaire, sede del PSU, il 15/12/1936 e sarebbe partito per la Spagna solo il mese successivo. Di certo è arruolato nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") dal 20/1/1937 al 1/2/1937 e segnalato a Barcellona nel marzo 1937. Risulta aver combattuto a Monte Pelato e Tardienta. Secondo alcune fonti sarebbe passato in seguito nella XII Brigata Internazionale, con la 2° compagnia del Battaglione Garibaldi. Nell’ottobre 1937 (secondo altre fonti già nel febbraio) rientra in Francia e si stabilisce nuovamente a Lione. Qui partecipa alla Résistance insieme con Gusmano Mariani e Duilio Balduini. Il 28/6/1943 è arrestato a Tolone (Var) dalle truppe di occupazione italiana e tradotto a Livorno, dove viene liberato il 24 agosto successivo, avendo asserito di non essere mai stato in Spagna. Nel dopoguerra torna per alcuni anni a Cecina dove continua a essere tenuto sotto controllo dalla Questura, quindi rientra a Lione dove muore il 3/4/1976. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori A., Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC ASLi 86 BONTURI BRUNO Nome di battaglia: Bruno "l'americano", Ramon Garcia Ramos Luogo di nascita: Bagni di Lucca (LU) Orientamento politico: Anarchico Professione: Marittimo Nato il 9/5/1902 a Bagni di Lucca da Giuseppe e Annunziata Angelini, lì domiciliati. Emigrato negli USA a New York (arriva l'8/7/1913 da Genova sul piroscafo "The Moltke" insieme alla madre), è naturalizzato americano. All'età di 14 anni si munisce di passaporto marittimo americano e si imbarca come allievo fuochista su navi mercantili. Dopo brevi soste nei porti italiani, rientra in Italia all'inizio del 1922 per prestare servizio militare: è assegnato al Deposito del 157° Regg. Fanteria di stanza a Zara il 25/2/1922, quindi a Roma nel reparto autonomo "G. De Medici"; resosi colpevole di furto nel novembre 1922 (in base al fascicolo del CPC), viene inviato a Gaeta fino al 18/3/1923 quando è trasferito nella 3° Compagnia di disciplina di Verona e poi nuovamente a Gaeta (secondo la sua dichiarazione, invece, sarebbe stato processato per attività sovversiva nell'esercito e condannato dal Tribunale Militare di Roma a 18 mesi di reclusione a Gaeta). Congedato il 30/6/1923, ritorna inizialmente a New York, ma rientra in Italia, munito di regolare passaporto americano, già nel novembre 1923 e si stabilisce a Nizza Monferrato (AT), dove sposa Iolanda Prato nel gennaio 1931. Segnalato a Genova nell'aprile-maggio del 1934, probabilmente si reca a Bagni di Lucca a trovare la madre, quindi nel luglio dello stesso anno passa in Spagna con la moglie. Nel settembre 1934 viene arrestato a Barcellona ed espulso per la frontiera portoghese di Valencia de Alcantare, ma nell'estate del 1936 è nuovamente in Spagna: secondo alcune fonti dal mese di giugno 1936 si troverebbe a Baza (Granada), dove si sarebbe rifugiato dopo essere sbarcato a Bordeaux (Gironde) dalla nave sulla quale era occupato; secondo altre fonti nel luglio 1936 sarebbe imbarcato come timoniere sul piroscafo nordamericano "Indipendence" ancorato nel porto di Bilbao e avrebbe fatto scalo a Barcellona "accompagnandosi con elementi antifascisti"; secondo la versione fornita da Bonturi alle autorità, infine, la sollevazione franchista lo avrebbe sorpreso ad Alicante, dove Bonturi si sarebbe arruolato fra i repubblicani come marinaio guardiacoste. Nell'agosto 1936 è in ogni caso arruolato nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") e poi forse anche nell'Artiglieria internazionale (nella Batteria Rosselli); in seguito certamente nella XV Brigata, con il Battaglione Lincoln. Ferito alla mano sinistra. Risulta anche in servizio come interprete della FAI presso la stazione di frontiera di Port-Bou e in seguito sui bastimenti repubblicani che fanno rotta da Barcellona a Port Vendre. Forse è presente anche a Cartagena come interprete al porto militare. Iscritto nel 1937 in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Rientrato in Francia in data imprecisata, il 16/4/1937 è arrestato a Le Havre (Seine Maritime) mentre sbarca dal piroscafo "La Fayette" proveniente da New York (in possesso di passaporto falso intestato a Ramon Garcia Ramos di Cadice) e dichiara di voler recarsi in Spagna per arruolarsi come volontario; secondo il Console di Anversa, però, proviene dalla Francia dove ha scontato 3 mesi di carcere a Perpignan (Pyrénées Orientales) per infrazione al decreto di espulsione. Rilasciato, è segnalato a Parigi e Marsiglia (Bouche du Rhône), poi arriva nel settembre 1937 all'Hotel Pension "Roma" di Barcellona. Segnalato nel settembre 1938 a Tolosa (Haute Garonne), forse successivamente rientra ancora in Spagna. Infine, il 31/1/1939 lascia definitivamente la Spagna: si imbarca per New York sul piroscafo "Queen Mary", ma è respinto come rifugiato spagnolo e ripara in Cile, a Valparaiso, nel giugno 1939 e da qui chiede inutilmente di essere rimpatriato. 87 FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC ACS Min. Int. PS AEIF ASLu AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 88 BONUCCI GOLFIERO LINO MARINO Nome di battaglia: Le Rat Luogo di nascita: Lizzano (BO) Orientamento politico: Anarchico Professione: Meccanico, tornitore Nato a Lizzano il 28/5/1910 da Annibale e Pia Franzaroli. Risulta residente a Vernio (FI), dove il padre vi si era trasferito nel 1936 (la famiglia non aveva più residenza in provincia di Bologna dove Bonucci risultava perfino sconosciuto allo Stato civile). Espatriato con la madre il 23/10/1922 in Francia: dimora in Lorena e nell'Oise, quindi si stabilisce a Pont Saint Maxence (Oise), dove trova lavoro in varie officine meccaniche. Iscritto in Rubrica di frontiera. Combatte in Spagna con gli antifranchisti dall'agosto 1936 all'aprile 1937, arruolato nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Dal settembre 1939 è in Belgio, a Bruxelles, dove viene arrestato per furto e sconta 2 anni di reclusione nel carcere di S. Gilles. Nel marzo 1942 è consegnato al Brennero alle autorità italiane, viene condannato a 5 anni di confino dalla Commissione provinciale di Firenze il 5/6/1942 come combattente antifranchista in Spagna. Imprigionato a Ventotene, in seguito è trasferito a Renicci Anghiari. Liberato nel settembre 1943. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Albertazzi A., Arbizzani L., Onofri Nazario S., Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), Forni, Bologna, 2003 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 ACS CPC 89 BORGHI PIETRO Nome di battaglia: Burrosi, Elso Valdesano Luogo di nascita: Poggibonsi (SI) Orientamento politico: Comunista Professione: Falegname, ebanista, scultore Nato il 20/12/1898 a Poggibonsi da Settimio e Assunta Burresi. Sposato nel 1928 con Rigoletta Francioli, padre di un figlio. Decorato nella prima guerra mondiale con la Croce di guerra. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, iscritto al PCd'I dal 1921. È responsabile del movimento comunista nella zona della Valdelsa dal 1931 fino al suo arresto: nel maggio 1932 è colpito da mandato di cattura per organizzazione comunista e si sottrae all'arresto dopo alcuni mesi di latitanza, riparando clandestinamente in Francia il 20/10/1932. Qui inizialmente è segretario del gruppo comunista di Antibes (Alpes Maritimes), iscritto alla CGT dal 1932 e all'UPT. Poi lavora a Tolone (Var) in diversi cantieri; anche qui è segretario dei gruppi di lingua e viene arrestato più volte, infine espulso nel 1934 e costretto a rifugiarsi in Svizzera. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1936 è arruolato in Spagna, prima come sergente nel Battaglione Garibaldi (2° compagnia) della XII Brigata Internazionale, poi nella XII Brigata Garibaldi (capo sezione mitraglie antiaeree del 1° Battaglione). Abbatte nelle operazioni sui vari fronti due velivoli nemici, è ferito e viene decorato ed elogiato dal generale Kléber nel mese di luglio del 1937, quindi nominato tenente il 1/12/1937. Membro del PCE dal 1938. Secondo quasi tutte le fonti, nel febbraio 1939 rientra in Francia ed è internato a Saint Cyprien, Gurs e Vernet dal 28/5/1940 (cambusiere nel settore B, anarchici ed estremisti, baracca 20, n. di matricola 6274). Secondo la scheda segnaletica del campo del Vernet, però, sarebbe rientrato in Francia nell'agosto 1938 e avrebbe lavorato a Tolone (Var) fino al suo arresto come comunista il 20/10/1939 (cui forse sarebbe seguito l'internamento a Gurs); rilasciato in data imprecisata, sarebbe rientrato di nuovo a Tolone e poi sarebbe stato fermato ancora il 28/5/1940 e internato al Vernet. Dal Vernet, in ogni caso, chiede inutilmente di emigrare in Messico. Il 23/9/1941, nonostante il rifiuto espresso alla Commissione per il rimpatrio, è tradotto in Italia. Confinato per 5 anni a Ventotene (dove è cambusiere), liberato il 20/8/1943. Partigiano in Italia. FONTI: AA.VV., Antifascismo e resistenza in Valdelsa. Atti del convegno, Castelfiorentino 1966, in "Miscellanea Storica della Valdelsa", LXXIV-LXXV (1968-70), 1-3 (f. monografico), Periodico quadrimestrale, Tipografia Baccini&Chiappi, Castelfiorentino, 1971 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bardini V., Storia di un comunista, Guaraldi, Firenze, 1977 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Comitato unitario antifascista per la difesa delle istituzioni democratiche del Comune di Poggibonsi (a cura di), Dino Bellucci: nato a Poggibonsi il 14-12-1911, fucilato a Genova il 14-1-1944, Poggibonsi, [1945] Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC 90 ACS Min. Int. PS AICVAS ADEA ASGr (fondo Questura) BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 91 BORGHINI AMERIGO AGOSTINO Nome di battaglia: Alessio Angelo Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Antifascista Professione: Autista Nato il 3/11/1895 a Carrara da Alfredo ed Elena Piccini. Emigrato in data imprecisata, forse in Francia. Iscritto in Rubrica di frontiera come combattente antifranchista in Spagna. Nel maggio 1938, al rientro dalla Spagna, viene arrestato a Nizza (Alpes Maritimes) per contravvenzione a un decreto di espulsione. Internato a Vernet fino al 17/7/1940 quando è consegnato alle autorità italiane. Viene arrestato al rimpatrio il 20/7/1940, ma nega ogni addebito riguardo alla sua partecipazione alla guerra di Spagna. Liberato nell'ottobre 1940 e vigilato. FONTI: Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ADEA ASMs AFIGRo (fondo Comintern) 92 BORRINI LEONE Luogo di nascita: Villafranca in Lunigiana (MS) Orientamento politico: Comunista Professione: Negoziante di generi alimentari Nato il 22/4/1897 a Villafranca in Lunigiana da Alessandro e Isolina Bassignani (secondo altre fonti da Isolina Bonini). Espatria regolarmente in Francia nel 1920, è residente a Rumelange (Moselle) e nel Lussemburgo. Spesso torna a Villafranca. Iscritto in Rubrica di frontiera. Si arruola in Spagna nel gennaio 1937 nella XV Brigata Internazionale con la compagnia italiana del Battaglione Dimitrov. Caduto in combattimento sul Jarama, a Morata de Tajuna, il 12/2/1937. Nell'agosto 1944 si costituisce in Lunigiana una Brigata Garibaldi che porta il suo nome. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Buttini M. (a cura di), La Resistenza in Lunigiana: atti, documenti, studi, testimonianze, Amministrazione comunale, Villafranca Lunigiana, 1997 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC AICVAS ASMs AFIGRo (fondo Comintern) 93 BOSCAGLI NELLO Nome di battaglia: Antonio Broggi, Alberto Spiaggia Luogo di nascita: Sinalunga (SI) Orientamento politico: Comunista Professione: Contadino, muratore Nato il 10 o 16/4/1905 a Sinalunga da Angelo Boscagli. Iscritto al PCd'I nel 1924, espatria clandestinamente nel 1925 o nel 1926 in Francia, dove si stabilisce nel nizzardo e svolge un'intensa attività antifascista. Nel 1928 è responsabile dei gruppi di lingua del settore Beausoleil-Menton (Alpes Maritimes), nel 1932 responsabile del lavoro sindacale tra gli emigrati di Tolone (Var). Compie una missione in Italia nel 1934 per conto del PCd'I. È iscritto in Rubrica di frontiera. È alla scuola leninista di Mosca nel luglio 1936 (secondo altra fonte nel 1935). Si arruola in Spagna il 25/9/1936 nella 45° Divisione, poi dal 17/4/1938 è nella XII Brigata Garibaldi. Ferito in combattimento al piede destro sul fronte dell'Ebro. Rientra in Francia nel febbraio 1939 ed è internato ad Argelès e Gurs. Evade nel settembre 1939 (secondo altre fonti viene rilasciato su richiesta dei familiari residenti nel nizzardo, che si erano impegnati a mantenerlo) ed è con i partigiani francesi nei FTP fino al settembre 1943, responsabile del settore militare delle Alpes Maritimes. Rientra in Italia clandestinamente nell'ottobre 1943 ed è inviato nel Veneto come organizzatore e comandante del Raggruppamento Divisioni Garemi (Vicenza e Verona), in cui è noto come "Alberto Spiaggia"; gli è riconosciuto il grado di colonnello ed è insignito di medaglia di bronzo per la sua partecipazione alla Resistenza. Nel dopoguerra risiede a Siena ed è presidente dell'ANPI locale, sindaco di Sinalunga dal 1946 al 1953, nella cittadina toscana esiste un monumento in suo onore. In seguito torna in Veneto. Deceduto a Padova il 12/2/1976. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bardini V., Storia di un comunista, Guaraldi, Firenze, 1977 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Schiapparelli S., Ricordi di un fuoriuscito, Edizioni del Calendario, Milano, 1971 ACS CPC AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) SIUSA (Archivi di personalità) 94 BOSCHI ALFREDO Luogo di nascita: Massa Marittima (GR) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Minatore, falegname, muratore, fruttivendolo Nato il 19/4/1889 a Massa Marittima da Sabatino e Rosa Baldini. Sposa Sofia Allegri dalla quale ha due figli (Siria e Sirio). A undici anni spezza i solfuri misti alle bocche dei pozzi minerari di Massa Marittima, poi è falegname. Aderisce alla Federazione giovanile socialista, diventandone vicesegretario nel 1907; scrive articoli per "la Gioventù socialista" e "l'Avanguardia" e collabora al "Risveglio". Nel 1913 si trasferisce a Follonica (GR) per lavorare alle fonderie (in un reparto di modelllisti) e qui, nel 1915, assiste a un convegno contro la guerra. Chiamato alle armi alla fine del 1916, torna a Follonica solo dopo l'armistizio e nel 1919 viene eletto a capo della locale Lega proletaria dei combattenti, dei mutilati e dei reduci di guerra. L'8 e il 9/1/1920 interviene al 2° Congresso della CdL di Grosseto e presenta un ordine del giorno che ne riafferma l'indirizzo rivoluzionario, auspicando l'adesione alla Terza internazionale. Delegato al Congresso socialista di Livorno, viene eletto Segretario della sezione comunista di Follonica e membro del Direttivo provinciale del PCd'I. Costretto dai fascisti ad allontanarsi da Follonica nel luglio 1920 (anche il fratello Natale, anarchico militante, è aggredito), si rifugia a Tivoli e poi a Torino, dove è assunto come falegname alla FIAT. A Torino, nel dicembre del 1924, è sottoposto a perquisizione personale e domiciliare e ne vengono realizzati i rilievi segnaletici e fotografici (nel febbraio 1925 la Prefettura di Torino procede alla schedatura di Boschi nel Mod. A). Nel frattempo, alla FIAT diviene membro della Commissione interna del Lingotto e il 15/2/1925 rappresenta gli operai torinesi al Convegno sindacale metallurgico di Milano; in seguito, è eletto Consigliere nella Mutua interna operai FIAT (4/4/1925), di cui diverrà in seguito Presidente. Nel giugno 1925 si reca a Roma per conferire con i dirigenti del PCd'I, mentre il 3/7/1925 polemizza su "l'Unità" con il foglio socialdemocratico "La giustizia". Il 22/11/1926 è assegnato per 5 anni al confino dalla Commissione provinciale di Torino, ma sfugge all’arresto perché si è già rifugiato in Francia, a Parigi. Qui, per mantenersi, va per qualche tempo "a fare i mercati" e porta in automobile la pasta dai magazzini dei grossisti alle botteghe al dettaglio. Nel 1927 è nell'URSS perché fa parte di una delegazione in visita alle fabbriche russe. Nel frattempo, in Italia, il Ministero dell'Interno telegrafa ai prefetti italiani di provvedere al suo fermo e alla perquisizione in caso di rimpatrio e la Scuola Superiore di Polizia trasmette al Ministero 120 sue foto da spedire ai prefetti e ai posti di frontiera. Tornato dalla Russia a Parigi, Boschi si trasferisce nel 1928 a Bagnolet (Seine Saint Denis), dove gestisce un negozio di frutta. Nei primi mesi del 1934, invece, risulta abitare a Le Broc par Issoire (Puy-de-Dôme) e lavorare in una fabbrica di Clermont-Ferrand (Puy-de-Dôme), da cui sarà ben presto licenziato per rappresaglia sindacale. Nel settembre del 1934 è a Liginiac (Corrèze) e fa il muratore. Nel 1935, il Bollettino delle ricerche gli riserva la scheda 0323, in cui la Questura di Torino chiede che venga immediatamente arrestato qualora dovesse rientrare in Italia. Nell’ottobre 1936, gli informatori fascisti scrivono che è a Marsiglia (Bouche du Rhône), dove sarebbe giunto dalla Spagna, e si occuperebbe del reclutamento di volontari; nel novembre, invece, la Divisione Polizia Politica lo segnala diretto in Spagna per arruolarsi personalmente. Se ne perdono le tracce fino al marzo 1938, quando, in occasione del viaggio del Führer in Italia, la Questura di Grosseto richiede ai Comuni della provincia l’aggiornamento dello schedario dei sovversivi: la stazione dei Carabinieri di Massa Marittima riferisce sul comunista Boschi, emigrato prima del 1923 per Follonica, e le indagini sul suo conto evidentemente riprendono; nel 1938 viene così rintracciato in Francia, dove lavorerebbe come operaio in un'officina a Clermont-Ferrand. Il 20/11/1938 la sua foto compare sul Bollettino delle ricerche e nel gennaio 1939 è confermata la sua iscrizione alla Rubrica di frontiera per il provvedimento di arresto, come comunista. Rimasto in Francia dopo lo scoppio della guerra, Boschi partecipa alla Résistance nelle file dei FTP (insieme con la figlia Siria). Stabilitosi definitivamente in Francia nel dopoguerra, torna in Italia solo per qualche giorno nel 1946. 95 FONTI: Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Maniera A., Nelle trincee dell'antifascismo: ricordi di un garibaldino di Spagna, Urbino, Argalia, 1970. ACS Confino politico ACS CPC ACS Div. Pol. Pol. ACS Min. Int. PS ASGr (fondo Questura) 96 BRIGANTI ORLANDO ARGANTE FERNANDO Nome di battaglia: Roberto Luogo di nascita: Avenza (MS) Orientamento politico: Repubblicano, GL Professione: Impiegato, carbonaio Nato il 28/12/1899 ad Avenza da Adriano e Aldegonda Menconi. Frequenta le scuole elementari. Prima dell'avvento del fascismo è attivo militante repubblicano, poi nel 1931 è radiato dall'elenco dei sovversivi. È occupato come operaio presso il deposito della Tramvia Carrara-Marina, ma si licenzia nell'aprile 1935, viste le difficoltà di bilancio della Tramvia; rimane disoccupato e apre senza fortuna un negozio di carbone ad Avenza. Nel giugno 1925, dopo il fallimento della nuova attività, espatria clandestinamente in Francia insieme con il compaesano Ferdinando Pisani. In gravi difficoltà economiche (è arrestato per vagabondaggio), si presenta alla Concentrazione antifascista di Marsiglia (Bouche du Rhône) in cerca di aiuto e dorme per un periodo nei locali della LIDU. Partecipa al Congresso antifascista di Bruxelles del 12 e 13/10/1935. Nel settembre 1936 si reca in Spagna a Barcellona, dove è iscritto al Gruppo Battistelli di Giustizia e Libertà (tessera 92, pagata 15 pesetas). Si arruola prima nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") (secondo altra fonte nella Colonna Durruti) poi nella 120° Brigata mista, con il 1° Battaglione Matteotti, nella compagnia mitraglieri. Combatte al fronte di Huesca in Aragona e sul fronte di Saragozza. Ferito a un braccio e a una gamba in combattimento nella primavera del 1937, rimane inabile al combattimento e viene adibito a servizi sedentari, forse a Tolone (Var) presso l'Ufficio arruolamento volontari; secondo altre fonti, però, rientra in Francia solo nel febbraio 1939. In Francia, secondo la polizia italiana, risiederebbe a Oléron (Charente), dove sarebbe arrestato: internato ad Argelès e anche a Gurs (gruppo italiano, 9° compagnia) a partire dal luglio 1939, nel 1941 sarebbe stato trasferito in Algeria nel campo di Berrouaghia. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'aprile 1940 si trova certamente a Marsiglia e nell'ottobre è incarcerato nelle carceri di Chave per violazione del decreto di espulsione (6 mesi carcere); scarcerato il 15/1/1941 in seguito alla sentenza di assoluzione della Corte di appello di Aix en Provence, nell'aprile 1941 rientra a Marsiglia, dove abita presso Giuseppe Petacchi. Secondo alcune fonti è in questo momento, nel gennaio 1942, che sarebbe stato internato in Algeria nel campo di Berrouaghia da cui chiede di essere rimpatriato. 97 FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Gino Cerrito, Gli anarchici nella Resistenza apuana, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1984 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC ASMs AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. 98 BROGELLI GUIDO Nome di battaglia: Guglielmo Massana Luogo di nascita: Firenze (FI) Nato il 24/8/1883 o 1893 a Firenze da Paris. Emigrato nel 1923 negli USA, arriva nell'ottobre 1937 in Spagna e si arruola nella XV Brigata con il Battaglione Lincoln, come Commissario politico del Parco auto. Ferito sull'Ebro in seguito a un bombardamento aereo alla fine di marzo del 1938, passa in Francia dove viene internato nel febbraio 1939 a Saint Cyprien. Rilasciato dopo due mesi, torna negli USA dove è fondatore e presidente dell'Italia libera antifascista a Los Angeles. Nel 1963 risulta residente a Firenze. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ISRT (fondo ANPI) 99 BRONDI MARIO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Barista Nato a Livorno il 16/6/1915 da Giuseppe. Espatria clandestinamente in Francia il 22/12/1934, insieme con Guglielmo Nannucci e Giovanni Soldaini, e per questo reato è condannato a lire 2000 di ammenda e a tre mesi di arresto in contumacia. Residente in Corsica, risulta partito da Bastia per Marsiglia (Bouche du Rhône) sul piroscafo "Pietro Corso" per mettersi a disposizione delle forze repubblicane spagnole (secondo il Comando generale della MVSN e in base alla segnalazione del Consolato generale d’Italia nel 1937). È iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Rientra in Italia con un foglio di via consolare nel 1939 e viene arrestato. Nega di essere stato in Spagna, viene liberato ma viene sottoposto a sorveglianza dal 1939 al 1941. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A 1993-1994. ASLi ACS CPC ACS Min. Int. PS 100 BRUCHI APERLO Luogo di nascita: Murlo (SI) Orientamento politico: Comunista Professione: Impiegato Nato il 17/9/1909 a Murlo da Olinto e Carlotta Giusti. Espatriato clandestinamente nel 1931 in Francia, rientra successivamente in Italia a Siena. Iscritto in Rubrica di frontiera. Costretto a fuggire per evitare l'arresto per una rapina che avrebbe compiuto a Siena, nel marzo 1937 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale, con il Battaglione Garibaldi (prima come autista poi come aiutante dell'ufficiale pagatore). Dopo pochi mesi è di nuovo in Francia e chiede di essere rimpatriato. Nel luglio 1939 è nuovamente in Italia e viene confinato alle Tremiti per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. Nel dopoguerra lavora al comune di Murlo come impiegato, ma in seguito a un incidente abbandona il lavoro. Negli anni Cinquanta risulterebbe trasferito a Roma, presso l'Ambasciata russa. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Cirri R., L'antifascismo senese nei documenti della Polizia e del Tribunale Speciale (1923-1946), Nuova Immagine, Siena, 1993 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC 101 BRUSCHI ANGIOLO Nome di battaglia: Angiolino Luogo di nascita: Livorno (lLI) Orientamento politico: Comunista, anarchico Professione: Pittore Nato il 3/8/1900 a Livorno da Ettore e Romilda Camici. Nel 1915 si trasferisce con la famiglia a Vezzano Ligure (secondo altra fonte a Vado Ligure), in provincia di La Spezia, dove fa parte del gruppo giovanile comunista. Lasciato il PCd'I, nel 1917 passa nelle file anarchiche e si abbona alla rivista "Pensiero e volontà". Nel 1919 è denunciato per aver partecipato alle proteste in città, ma è amnistiato. Dal 1921 al 1923 milita nuovamente nel PCd'I. Espatriato nel 1923 (secondo altra fonte nel 1925) in Francia a La Seyne sur mer (Var), dove continua la militanza politica, è espulso il 29/6/1925 per aver protestato nel maggio contro i fascisti che celebravano il decimo anniversario dell'intervento italiano. È costretto a riparare a Parigi, dove è arrestato il 26/5/1926 durante una manifestazione pacifista. In seguito, dopo una breve permanenza in Lussemburgo, torna in Francia e viene arrestato nuovamente il 29/6/1928 per violazione del decreto di espulsione e accompagnato alla frontiera belga. Stabilitosi a Bruxelles, lavora per qualche tempo nell'editoria anarchica, fino all'arresto nell'ottobre 1931, quando viene condannato a 8 giorni di carcere per porto abusivo di arma da fuoco ed è espulso (nel gennaio 1932). Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Nel 1936 risiede clandestinamente nella regione di Parigi, dove prende parte a numerose riunioni anarchiche (per esempio, il 15/3/1936 è alla sala Lavry di Parigi ad ascoltare una conferenza di Carlo Rosselli insieme con Umberto Marzocchi e Italo Ragni). Parte per la Spagna il 31/7/1936 (arriva a Barcellona il 19/8/1936) e combatte a Monte Pelato, Tardienta e Almudevar, arruolato nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), come addetto alle salmerie. Nel 1937 svolge l'incarico di reclutatore di volontari con frequenti viaggi fra Spagna e Francia, quindi, in data imprecisata, passa nella XII Brigata Garibaldi. Ferito nel 1938 in combattimento, viene ricoverato all'ospedale catalano di Vic. Rientrato in Francia dopo la caduta di Barcellona, nel febbraio 1939 è internato in Francia ad Argelès (dove fa parte del gruppo anarchico "Libertà o morte"). Evaso dal campo in data imprecisata è arrestato e condannato a 4 mesi e 15 giorni di carcere a Fresnes (Seine) per infrazione del decreto di espulsione del 1928. Rilasciato il 6/9/1939 perché arruolatosi nella Legione straniera, con cui passa a combattere in Africa settentrionale: nell'estate del 1942 cade a Bir-Hakeim combattendo contro i nazisti. Secondo un'altra fonte, avrebbe partecipato alla lotta di Liberazione in Francia e sarebbe morto a Parigi soltanto l'8/8/1986. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori A., Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 102 BUCCHIONI AZEGLIO Nome di battaglia: Valente di Paco, Azeglio Francesco, Di Paco Umberto, Barolo Ernesto Luogo di nascita: Bagni S. Giuliano (PI) Orientamento politico: Comunista, anarchico Professione: Muratore Nato il 22/4/1902 a Bagni S. Giuliano (secondo altra fonte a S. Giuliano Terme) da Ferruccio e Giulia Lupieri. Residente a Pisa, dove è segnalato dalla polizia come membro del PCd'I che svolge propaganda fra gli operai. Dal febbraio 1922 all'aprile 1923 presta servizio militare in Cavalleria. Espatria nel 1926 con la famiglia a Marsiglia (Bouche du Rhône), quindi nello stesso anno si sposta clandestinamente a Bruxelles, ma nel 1928, espulso, torna nuovamente a Marsiglia dove risiedono il padre, noto come sovversivo alla polizia italiana, la sorella Libertaria e il fratello Comunardo. La polizia italiana ne perde le tracce nell'ottobre 1930, quindi lo individua a Torino nel marzo 1931 in carcere. Nell'agosto dello stesso anno rientra in Francia, a Marsiglia, dove nel mese di ottobre parteciperebbe insieme a Mazzino Chiesa all'aggressione a un fascista; espulso all'inizio del 1932, forse torna nuovamente in Italia clandestinamente. Nell'aprile del 1934 è arrestato a Bastia col falso nome di Valente di Paco e condannato a 6 mesi di prigione. Rilasciato nel settembre, si sposta nella penisola iberica, ma il 15/10/1934 viene arrestato dalla polizia spagnola ed espulso tramite il valico di Puigcerda/Bourg Madame. Rientra nuovamente in Spagna nel 1936, per arruolarsi nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Ritorna in Francia nel 1937 e da lì passa clandestinamente in Belgio nella speranza di poter poi partire per l'America. Nel 1939 è arrestato in Belgio per contravvenzione del decreto di espulsione del 1938 e rinchiuso nella prigione di Forest (Bruxelles), poi di S. Gilles (Bruxelles) e infine nel luglio 1939 è trasferito nel carcere di Verviers (Liegi). È liberato nel giugno 1940 e nel 1941 è segnalato in Francia dove svolgerebbe attività anarchica. Nel febbraio o nel maggio 1941 è arrestato di nuovo in Belgio insieme a Cafiero Meucci e nel 1942-43 risulterebbe ancora in carcere ad Audenarde (Belgio). 103 FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC ISRT (fondo ANPI) 104 BUCCIARELLI ALPINOLO Nome di battaglia: noto come Toscanino, il suo nome di copertura è Mario Toscani Luogo di nascita: Montevarchi (AR) Orientamento politico: Socialista, comunista, anarchico Professione: Operaio, calzolaio, decoratore Nato il 21/5/1901 a Montevarchi da Rodolfo (o Adolfo) ed Emma Baglioni. Iscritto al PSI, è membro di una cooperativa socialista a Levane (AR), quindi nel 1921 si iscrive al PCd'I ed è propagandista e poi alfiere della sezione comunista di Montevarchi (AR). Residente a Trieste dal 1922, si avvicina agli ambienti anarchici ed è condannato a 90 giorni di carcere per detenzione di armi e spari in luogo pubblico. Occupato nella ferriera di Servola (TS) (secondo altra fonte impiegato delle Ferrovie) è licenziato per indisciplina ed espatria clandestinamente nel 1926 in Jugoslavia. In seguito passa in Austria, poi in Francia a Parigi dove lavora come calzolaio. Nel luglio 1927 si sposta in Belgio, espulso nel novembre, passa in Lussemburgo, da dove è arrestato per possesso di passaporto falso nel 1928 e accompagnato al confine. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Rientrato in Francia, è inizialmente nella Moselle, poi nel maggio 1928 si stabilisce a Parigi, dove frequenta assiduamente gli ambienti anarchici, lavorando come decoratore. Nel 1929 si sposta in Belgio dove lo raggiungono nel 1930 la moglie Lucia Minon e il figlio Libero, quindi di nuovo in Lussemburgo e poi ancora a Parigi dove lavora come decoratore. Nel 1935 risiede con la moglie e il figlio a Alfort Ville (Seine), ma nel 1936 si ammala di tubercolosi ed è ricoverato nel sanatorio di Saint Martin du Tertre (Val d'Oise). Da qui scrive alla sorella Romana "in questo momento sono assorbito a seguire gli avvenimenti di Spagna, e molti dei miei amici sono partiti nel campo della lotta dove la libertà di un popolo si sta giocando. Io mordo il freno nell'essere inchiodato nell'immobilità forzata, mentre davanti ai miei occhi si svolgono degli avvenimenti senza precedenti nella storia dell'umanità" (lettera del 19/8/1936). Nel gennaio 1937, rimessosi in salute, parte per la Spagna con Lucia Minon: vi arriva il 16 o il 17/1/1937 (secondo altra fonte nel dicembre 1936, insieme con i fratelli Aiacci, Pasquale Migliorini, Adolfo Pintucci, Vittorio Maffei e Gualtiero Livi) e si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") dal 1/2/1937 al 1/5/1938 (sua moglie lo segue come crocerossina in tre ospedali militari). Rimpatriato in Francia nell'aprile 1938, le sue condizioni di salute si aggravano nel dicembre ed è ricoverato per alcuni mesi nell'ospedale Saint Antoine a Parigi. Nel febbraio 1939 esprime la volontà di tornare in Italia e affida a una sorella rimasta in Italia la gestione delle lunghe pratiche per il rimpatrio: infine, è arrestato a Bardonecchia il 2/6/1940. Confinato per 3 anni alle Tremiti e a Ventotene, a fine pena, il 1/6/1943, è trattenuto come internato a Renicci Anghiari; liberato solo nel settembre 1943. Gravemente ammalato, muore nel sanatorio Forlanini di Roma nel 1945. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Gabrielli P. e Gigli L., Arezzo in guerra. Gli spazi della quotidianità e la dimensione pubblica, Carocci, Roma, 2006 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) 105 BUGELLI DOMENICO Luogo di nascita: Cutigliano (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Minatore Nato il 27/5/1899 a Cutigliano da Antonio e Maria Nesti. Ha combattuto nella prima guerra mondiale come sergente. Espatriato nel 1922, risiede in Francia dal 1923 a Douai (Nord-Pas-de-Calais), qui presumibilmente lavora nelle miniere di carbone della zona. Iscritto al PCd'I nel 1925, è responsabile per la stampa clandestina. Arruolatosi nel giugno 1937, è segnalato nelle formazioni antifranchiste in Spagna, dove combatte con la XII Brigata Garibaldi. Rientra in Francia nell'ottobre 1938. Iscritto in Rubrica di frontiera. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF - Quaderni di Farestoria" n. 2/maggio-agosto 2005 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 106 CABRELLI ANTONIO Luogo di nascita: Pontremoli (MS) Orientamento politico: Comunista Professione: Rappresentante, muratore, funzionario Nato il 7/5/1902 a Pontremoli da Pietro e Maria Boggi. Espatriato nell'immediato dopoguerra, svolge intensa attività politica e sindacale in Francia come militante del PCd'I. Nel marzo 1922 rientra in Italia per il servizio militare; viene congedato nell'aprile dell'anno successivo. Nel giugno 1923 torna a Parigi, dove lavora come muratore e, per conto del PCd'I, si occupa di raccolta fondi e distribuzione della stampa. Si reca a Tunisi in data imprecisata: scrive numerosi articoli sul settimanale "L'Italiano di Tunisi" e partecipa ad alcune riunioni del Comitato di amicizia tra antifascisti e tunisini. Rientrato in Francia, viene segnalato nel giugno 1936 come funzionario della Federazione Nazionale dei Lavoratori Edili, addetto all'Ufficio della manodopera straniera; in questo ruolo l'anno successivo guida alcuni scioperi a Grenoble (Isère) e nella Valle del Rodano. Iscritto in Rubrica di frontiera. Presente in Spagna come non combattente al servizio della causa repubblicana: nel 1937-38 svolge missioni per incarico del PCd'I per l'arruolamento di volontari per l'esercito rosso. Nel febbraio 1939 è in Francia, internato a Vernet (nel settore C, reduci di Spagna). Lascia il campo per essere rimpatriato il 31/7/1940, arrestato al rientro in Italia il 1/8/1940, è confinato a Lauria e alle Tremiti per 5 anni, liberato il 22/8/1943. Partigiano in Italia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC ADEA ASMs 107 CACCIARI PASQUALE Luogo di nascita: Tunisi Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Facchino di porto, operaio meccanico (tornitore) Nato il 10 o il 12/4/1903 a Tunisi da Gaetano e Adele Rosaspina, ma residente a Livorno (LI). Attivo politicamente fin dall'immediato dopoguerra, è iscritto al PSI, poi nel 1921 passa al PCd'I. Subisce numerosi processi: nel 1921 è prosciolto dall'accusa di aver partecipato alla formazione degli Arditi del Popolo; nel 1923 è arrestato, perché sospettato di aver preso parte a un complotto contro la sicurezza dello Stato, ma è presto liberato; arrestato nel 1930, è condannato nel marzo 1931 a 2 anni di confino per organizzazione comunista (sconta la pena in Sardegna a Mammoiada). Emigra clandestinamente nell'aprile del 1937 (secondo altre fonti l'espatrio sarebbe avvenuto il 3/11/1938) per dirigersi in Spagna, dove arriva nell'aprile del 1938 dopo essere transitato per la Corsica e da Parigi (qui è in contatto con Barontini e con vari membri dell'UPI). Iscritto in Rubrica di frontiera. Si arruola nella XII Brigata Garibaldi, 2° Battaglione, 3° compagnia mitraglieri e combatte in Aragona e sul fronte dell'Ebro. Iscritto al PCE nel 1938. Rientra in Francia nel febbraio 1939, è internato inizialmente ad Argelès, Gurs e Vernet (nel settore E) e in seguito, nel maggio 1940, a Saint Cyprien e Mont Louis; arruolato in una CTE in data imprecisata, è presente di nuovo ad Argelès nell'agosto 1941 e da qui chiede di poter rientrare liberamente in Italia, ma non ottiene l'assenso delle autorità italiane. Invece viene condotto in Italia sotto scorta e arrestato sul confine, quindi nel 1941 viene confinato a Ventotene per 5 anni. Liberato nell'agosto 1943, è partigiano nelle formazioni di Monte Albano in provincia di Firenze. Muore a Livorno il 5/10/1996. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bucci F., Carolini S., Gregori A., Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC AICVAS ADPO ASLi BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 108 CAFIERO GUGLIELMO Nome di battaglia: Menci Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Camionista Nato il 25/5/1889 a Livorno da Teodoro. Emigrato in Francia in data imprecisata, risiede a Parigi. Arruolato in Spagna, combatte nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") dal 9/12/1936. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ISRT (fondo ANPI) 109 CALAMASSI ANTONIO Nome di battaglia: Tonino Luogo di nascita: Massa Marittima (GR) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio, portuale, fornaio Nato il 27/6/1908 a Massa Marittima da Pasquale e Siria Azzi. Sposato con Anna Tronel. Si trasferisce a Torino per ragioni di lavoro in data imprecisata e qui frequenta gli anarchici piemontesi e toscani dei gruppi libertari della “Barriera di Milano” e della “Barriera di Nizza”. Emigra clandestinamente in Francia il 9/9/1936 (insieme a Dante Armanetti e Settimio Guerrieri) e, con l'aiuto del Comitato antifascista di Chambery (Savoie), raggiunge la Spagna via Marsiglia (Bouche du Rhône) nel novembre. Arruolato nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") dal 18/9/1936 al 1/2/1937, partecipa al primo combattimento della formazione presso Monte Pelato. Prende parte quindi agli scontri del novembre 1936 ad Almudevar e compare anche in un elenco di anarchici che combattono sul fronte di Huesca. La Prefettura di Torino nel novembre 1936 ne chiede l’iscrizione alla Rubrica di frontiera per il provvedimento di arresto e, il 10/12/1936, il suo nome e la foto appaiono sul Bollettino delle ricerche (è schedato dal Questore di Grosseto come comunista da arrestare, mentre la Prefettura di Torino lo schederà nel Mod. A solo nel maggio 1937). Deluso dalla scarsa attività militare intorno a Huesca, rientra in Francia il 10/2/1937 e, nell’agosto, risulta abitare a Marsiglia (presso l'anarchico Albino Zazzeri) e frequentare il gruppo anarchico capeggiato da Giulio Bacconi. Nel marzo 1938, in occasione del viaggio del Führer in Italia, la Questura di Grosseto richiede ai comuni della provincia l’aggiornamento dello schedario dei sovversivi e la stazione dei Carabinieri di Massa Marittima riferisce che il comunista Calamassi, emigrato da molti anni a Piombino (LI) con la madre, sembra trovarsi in Spagna arruolato con le milizie rosse spagnole; fatte le dovute ricerche, però, Calamassi viene segnalato dalla Questura grossetana come antifascista residente a Marsiglia, da arrestare. A Marsiglia fa per due anni lo scaricatore al porto (a partire dal gennaio 1939), quindi intraprende la lavorazione dei graffen per conto di alcuni bar. Inizialmente, riesce a ottenere una carta d'identità francese, ma in seguito il documento gli viene ritirato e aumentano le pressioni perché si arruoli nell'esercito o nella Legione straniera, mentre peggiora la sua situazione finanziaria con l'arrivo della moglie dall'Italia. Il 19/4/1940, quindi, si rivolge per lettera al Duce chiedendo la possibilità di rientrare in Italia e nel settembre, dopo modifica dell'iscrizione nella Rubrica di frontiera (“da arrestare” è sostituito con "da sottoporre a vigilanza"), Calamassi e la moglie ricevono dalla Delegazione di Marsiglia della Commissione italiana d'armistizio con la Francia un foglio di via per rimpatriare. Passato il 6/11/1940 da San Remo, Calamassi rientra a Torino e dopo pochi giorni è chiamato sotto le armi e arruolato nella 2° compagnia mobilitata del Reggimento Ferrovieri del Genio di Bari. Interrogato il 20/1/1941 sulla sua attività politica e sulla partecipazione alla guerra civile spagnola, dichiara di essersi arruolato in una colonna antifascista destinata al fronte aragonese ma di non aver preso parte a combattimenti. Viene congedato il 21/2/1941 e rientra definitivamente a Torino. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985 ACS CPC ASGr (fondo Questura) 110 CAMICI CORRADO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Antifascista, repubblicano Professione: Minatore Nato il 30/7/1895 a Livorno da Giuseppe ed Emma Simonazzi. Ricercato dall'OVRA emigra in Francia e prende la residenza a Marsiglia (Bouche du Rhône). Arriva in Spagna il 2/6/1937 e combatte in un reparto imprecisato delle Brigate Internazionali (secondo le schede del PCd'I è stato arruolato in un battaglione di fortificazione per via dell'età). Dal 5/8/1937 è assegnato all'intendenza del quartier generale di Albacete, poi nel marzo 1938 lavora in una fabbrica militarizzata sempre ad Albacete. Nell'agosto 1938 è assegnato al centro di recupero di Olot nei servizi ausiliari. Torna in Francia il 12/9/1938. Muore a Volterra il 15/5/1951. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010. ACS CPC BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 111 CAMPANI CORRADO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Calderaio Nato il 23/9/1892 a Livorno da Aurelio e Amelia Tacchini. Segnalato per propaganda comunista nel 1921. Espatria clandestinamente in Francia nel 1931 e si stabilisce a La Seyne sur mer (Var), nei dintorni di Marsiglia (Bouche du Rhône). Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1937 si arruola nelle formazioni antifranchiste in Spagna, in una imprecisata colonna anarchica, poi divenuta divisione (la 26° o la 28°). Nel luglio o settembre del 1938 è nuovamente in Francia, come attivista della LIDU. Arrestato il 28/6/1943 a Tolone (Var) dai tedeschi, è tradotto in Italia, a Livorno, per essere confinato. Liberato il 24/8/1943. Muore a Livorno il 25/8/1971. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC 112 CANOSA FRANCESCO Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Antifascista Professione: Scalpellino, marmista Nato il 9/12/1893 a Carrara da Angelo. È arrestato 17/1/1922 e condannato a 10 mesi di carcere con sentenza del Tribunale Militare di Venezia per insubordinazione con insulti e minacce verso pubblico ufficiale. Espatriato in Francia nel 1923 per sfuggire all'arresto. Nel 1935 si sposta a Barcellona, dove lavora come marmista. Sempre nella città catalana viene arrestato, assieme alla moglie, nell'ottobre 1940 per aver fatto parte come tenente dell'esercito repubblicano. Estradato in Italia e assegnato al confino il 18/1/1941 a Ventotene e Ustica per 4 anni, poi trasferito a Renicci Anghiari. Liberazione presunta nel settembre 1943. Partigiano in Italia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 ACS CPC ASMs 113 CANTINI EGISTO Luogo di nascita: Livorno (lLI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Manovale, portuale, cameriere Nato a Livorno il 10/8/1900 da Attilio e Fortunata Sarnelli. È chiamato alle armi nel 1918 nelle file del 41° Regg. Fanteria di stanza a Savona e poi dislocato a La Spezia, congedato nel 1919 con dichiarazione di buona condotta. Tornato a Livorno nel primo dopoguerra, emigra clandestinamente in Francia nel 1923, residente a Marsiglia (Bouche du Rhône). In contatto epistolare con Lanciotto Corsi, nel 1927 è iscritto in Rubrica di frontiera. Parte per la Spagna nell'aprile del 1931, ma nel 1932 decide di rientrare a Marsiglia. Torna in Spagna nel novembre 1936 per arruolarsi nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") dal 6/12/1936 al 6/5/1937. Combatte ad Almudevar e Carrascal de Huesca. Iscritto nel Bollettino delle ricerche per l'arresto. Rientrato in licenza a Marsiglia nell'estate del 1937 viene coinvolto in scontri verbali e fisici con i comunisti sui fatti di Barcellona. È ucciso il 7/6/1937 a colpi di rivoltella in circostanze poco chiare a Marsiglia. FONTI: Bucci F., Carolini S., Gregori A., Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 114 CAPITANI BATTISTA Luogo di nascita: Forte Dei Marmi (LU) Orientamento politico: Socialista, GL Professione: Scultore Nato il 30/8/1912 a Forte Dei Marmi da Agacle e Maria Borzacca. Frequenta le scuole tecniche. Secondo le testimonianze raccolte presso l'ISRECLU, il padre, socialista, è più volte incarcerato per contrasti con i fascisti; decide quindi di emigrare nel 1925 o nel 1926 e da Parigi scrive alla famiglia per farsi mandare i due figli, Oreste e Battista, cui ha trovato lavoro nel settore del marmo. Emigrato nel 1931, Battista è iscritto in Rubrica di frontiera (quale attivista con le organizzazioni di Giustizia e Libertà) e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto, viene considerato pericoloso ed è classificato come attentatore. Lavora come addetto ai cimiteri di guerra francesi, spostandosi in continuazione da un dipartimento all'altro, ma risiede saltuariamente anche presso il fratello a Beaumont Hamel (Somme). Nell'ottobre 1937 la Legazione italiana di Lussemburgo lo segnala come combattente nelle formazioni antifranchiste. Nel gennaio 1939 è di nuovo in Francia, residente a Thiepval (Somme). Muore nel giugno 1939 a Saint Dié des Vosges (Vosges), forse per una polmonite. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS ASLu ISRECLU 115 CAPONI DINO Luogo di nascita: Empoli (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Vetraio Nato il 4/4/1902 (o 1904) a Empoli da Emilio. Attivo dall'immediato dopoguerra, arrestato nel 1921 per i fatti di Empoli e forse per l'omicidio di un fascista, è condannato il 31/10/1924 a 30 anni di reclusione a Parma. Liberato nel novembre del 1934 per aver beneficiato dei diversi indulti, in seguito è in libertà vigilata ad Empoli. Espatria clandestinamente nel gennaio 1936 in Francia dove, grazie all’aiuto del SRI, regolarizza la sua situazione economica e legale. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel settembre del 1936 è tra i combattenti della XII Brigata Garibaldi, caduto probabilmente nell'agosto 1938, secondo le informazioni fornite dalla lettera del volontario Arturo Martinelli alla moglie, in risposta alla richiesta di notizie. Ancora nel 1943 la polizia italiana lo segnala fra le persone ricercate e sospette, per il provvedimento di arresto. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Niccolai P., Terreni S. (a cura di), Era la Resistenza : il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 ACS CPC ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) AFIGRo (fondo Comintern) 116 CARDENTI UGO Nome di battaglia: Ugo della Finocchia Luogo di nascita: Capoliveri (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante, manovale, macchinista Nato il 11/2/1910 a Capoliveri da Andrea e Assunta Palmieri. Dopo due anni di leva in Marina, emigra in Corsica l’8/3/1933 ed è condannato per espatrio clandestino a 3 mesi di arresto e a lire 2000 di ammenda. In Corsica il Console di Bastia lo segnala per aver distribuito manifesti sovversivi alcuni giorni prima delle elezioni: espulso, ripara a Orano in Algeria. Rientra in Italia nel febbraio 1935, ma il 10/4/1937 raggiunge nuovamente la Corsica in barca insieme a tre confinati politici reclusi nella Caserma "De Langier" di Portoferraio (LI); viene condannato dal Tribunale Militare di Roma a 4 anni e 6 mesi di reclusione e a 22000 lire di multa per concorso in diserzione qualificata ed espatrio clandestino. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Secondo la sua dichiarazione alla Questura di Livorno del 22/1/1943, raggiunge Marsiglia (Bouche du Rhône) nell'aprile 1937 e da qui si imbarca per la Spagna nel settembre 1937 col piroscafo "Ciutad de Barcelona" (arriva a Barcellona insieme a Armando Bientinesi, Cornelio Giacomelli, Vittorio Marchi, Giorgio Rossi e Muzio Tosi). Dopo un periodo di addestramento nella caserma di Madrigueras, si arruola nella XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, 3° compagnia). Combatte a Huesca, Brunete, Villanueva del Pardillo, Aragona ed è ferito a Fuentes de Ebro l'11/10/1937. Sul fronte dell'Ebro è promosso caporale. A causa di dolori reumatici che gli impediscono la permanenza continuativa al fronte, per un periodo è adibito al trasporto d'acqua a bordo di un'autocisterna. Dopo 20 mesi di guerra e dopo essere transitato dal campo di smobilitazione di Torelló, passa in Francia nel febbraio 1939, internato come estremista e attivista pericoloso a Saint Cyprien, Gurs e, il 5/6/1940, a Vernet (settore B, anarchici ed estremisti, baracca 7), dove è impiegato nel Genio del Campo. Il 6/5/1942 chiede di essere assegnato a una CTE e dal 4/7/1942 al 29/9/1942 è distaccato come lavoratore in un mattonificio a Saverdun (Ariège). Nonostante l'esplicito rifiuto al rimpatrio espresso per iscritto il 16/11/1942 alla Commissione italiana (dichiara di aver disertato dalla Marina mercantile l'8/4/1937 e di temere rappresaglie, ma aveva chiesto il rimpatrio il 28/4/1942 alla Commissione d'armistizio italiana di Tolosa (Haute Garonne)), è tradotto in Italia il 4/1/1943 e arrestato a Mentone. Condannato dal Tribunale Militare a 8 anni di reclusione, liberato nel 1943. Partigiano a Capoliveri (LI), dopo la Liberazione è sindaco del CLN, poi segretario del PCd'I locale. Nel 1949, spinto dalla crisi, emigra in Australia a Melbourne. Muore il 26/12/2005. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori A. e Piermaria G. "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Tognarini I. (a cura di), Antifascisti e perseguitati elbani. Fonti per lo studio della repressione politica all'isola d'Elba (1896-1943), Ed. dell'Assemblea, Firenze, 2009 Tognarini I. (a cura di), Documenti e testimonianze sull'antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, Coop. La proletaria, Piombino, 1974 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 117 ADEA ASC CPC ASLi BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 118 CARLI ANCHISE Luogo di nascita: S. Maria in Monte (PI) Orientamento politico: Comunista, socialista Professione: Conciatore di pelli Nato il 1/5/1902 a S. Maria in Monte da Pietro e Maria Giovannetti. Emigrato nel 1923 in Francia, risiede ad Ollioules (Var). Iscritto in Rubrica di frontiera per attività comunista. Arrivato in Spagna il 24/10/1936, nello stesso mese si arruola nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (con cui partecipa a tutti i combattimenti). Passa poi come sergente alla XII Brigata Garibaldi, assegnato al servizio di intendenza, poi al servizio mensa dello Stato maggiore della Brigata. È ferito al braccio destro durante un combattimento sull'Ebro, il 5/9/1938 a Sierra Cabals, e viene ricoverato il 12 settembre all’ospedale di Farness. Rientrato il 17/1/1939 in Francia con un convoglio di feriti, è ospedalizzato a Marsiglia (Bouche du Rhône) fino al 1/4/1939, in seguito ritorna a Ollioules. Arrestato una prima volta il 20/10/1940, è rinchiuso nel forte di S. Catherine a Tolone (Var) per qualche giorno; arrestato una seconda volta il 20/1/1943, viene invece internato a Vernet (settore C, baracca 62, n. di matricola 10490) in quanto "militante comunista e notorio propagandista che diverrebbe pericoloso in caso di disordini interni"; si dichiara antifascista e simpatizzante socialista. Trasferito sul confine per la consegna alle autorità italiane il 18/7/1943, riesce presumibilmente a fuggire; viene arrestato nuovamente a S. Jeanne de Maurienne (Savoie) il 27/11/1943 ed è internato una seconda volta a Vernet (settore B, n. di matricola 11578). Chiede di essere assegnato a una CTE ma è invalido per la ferita al braccio del 1938. Il 30/6/1944 è consegnato alle autorità tedesche: viene deportato in Germania con il train fantôme partito da Bordeaux il 9/8/1944 ed è imprigionato a KL Dachau (n. di matricola 94206), liberato il 29/4/1945. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AICVAS ADEA BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) FMD ISRT (fondo ANPI) 119 CARMIGNOLI ARMIDO Luogo di nascita: Castellina Marittima (PI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio Nato il 22/12/1896 a Castellina Marittima da Alessandro. Espatriato in Francia in data imprecisata. Iscritto in Rubrica di frontiera. Citato dal combattente Giuseppe Gialluca come appartenente alla Colonna anarchica Tierra y Libertad. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ISRT (fondo ANPI) 120 CASTALDI BRUNO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Pantofolaio, imprenditore Note: Padre di CASTALDI SPARTACO Nato il 30/1/1897 a Firenze da Alfredo e Pasquina Sorbi. Volontario nella prima guerra mondiale, viene ferito in combattimento; nel 1918 è condannato a 10 anni per ammutinamento e altri 2 per diserzione, amnistiato nel 1919. Segretario dell'anarchico Enrico Malatesta, a Milano è malmenato dai fascisti e nel 1921 viene condannato a quasi due mesi di carcere per possesso di arma da fuoco. Espatriato nel 1923, subisce condanne ed espulsioni in Francia, Belgio e Lussemburgo. Iscritto in Rubrica di frontiera. È residente dal 1927 in Spagna a Sitges, poi si trasferisce nel gennaio 1929 a Barcellona. Nel 1930 è iscritto nel Bollettino delle ricerche. All'inizio del 1931 impianta un laboratorio di pantofole presso Minorca, poi nel 1933 un calzaturificio a Madrid e nel 1935 una fabbrica a Barcellona. Partecipa alla guerra fin dal primo giorno: secondo alcune fonti si arruola inizialmente nella Colonna anarchica Hortiz, come delegato politico della centuria Luz y vida, poi fa parte della 2° divisione Jubert Hiyar, col grado di capitano; viene arrestato nell'agosto del 1937 per ordine del governo Negrin e incarcerato al Montjuich fino al gennaio 1939. Quindi, valicati i Pirenei vive a Issy les Moulineaux (Hauts de Seine), dove viene colpito da mandato di cattura nel giugno 1940; è ancora Oltralpe nel 1942. Deceduto a Firenze il 22/2/1962. Secondo un'altra fonte (frutto sembra della confusione con il figlio Spartaco), si sarebbe arruolato nel luglio 1936 nella 25° e poi nella 26° Divisione, operando sui fronti di Saragozza e Teruel; comandante di tre compagnie di fortificazioni, sarebbe stato ferito in combattimento a una gamba il 28/4/1938. Nel gennaio del 1939 si sarebbe stabilito in Tunisia, dove durante la guerra sarebbe arruolato come volontario nell'armata inglese. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. 121 CASTALDI SPARTACO Luogo di nascita: Parigi Note: Figlio di CASTALDI BRUNO Nato il 15/6/1923 a Parigi da Bruno. Benché solo tredicenne segue il padre Bruno in Spagna, dove è assegnato alla 26° Divisione. Uscito dalla Spagna insieme ai familiari nel gennaio 1939, ripara in Tunisia. Arruolatosi in un comando britannico, è preso prigioniero dai tedeschi durante un'azione nel gennaio 1943 e fucilato. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 AICVAS 122 CASTELLANI DARIO Luogo di nascita: Galluzzo (FI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Fornaio Note: Compagno di CORSINOVI FOSCA Nato il 6/10/1894 a Galluzzo da Giuseppe ed Eugenia Sorbi. Residente a Firenze. Compagno di Fosca Corsinovi da cui ha una figlia, Luce, il 26/9/1920. Segnalato dalla polizia italiana come deciso antifascista nel primo dopoguerra e in seguito come anarchico, partecipa all'insurrezione di Firenze del febbraio 1921 e, per sfuggire al processo, nel 1923 espatria clandestinamente stabilendosi a Marsiglia (Bouche du Rhône). Qui svolge intensa attività politica (fa anche parte del Comitato anarchico pro figli dei carcerati politici di Parigi). Nel luglio 1928 è accusato insieme a Vittorio Cerretelli e a un altro anarchico di aver aggredito due carabinieri del Consolato di Marsiglia. Espulso dalla Francia nel 1930, tenta inutilmente di ottenere la revoca del provvedimento, quindi si nasconde a Marsiglia (è segnalato in seguito anche in Belgio e in Svizzera). Iscritto in Rubrica di frontiera. Il 28/7/1931 è a Barcellona impiegato nell'Ufficio Libertario di Corrispondenza, nel novembre si sposta in Algeria e ai primi del 1934 a Tunisi dove vende libri a rate. Individuato nel settembre 1935 dalla polizia, viene reimbarcato per la Francia fra gli anarchici espulsi dalla Tunisia e rientra a Marsiglia. Nel 1936 è in Spagna come combattente: secondo Vindice Rabitti e Giovanni Dupuy ha fatto parte della Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), mentre per il SIM ha prestato servizio nella XII Brigata Garibaldi. Secondo la polizia fascista ripara a Parigi nel maggio 1937 insieme a Fosca Corsinovi e alla figlia Luce. Il 31/5/1938 è segnalato a Ginevra, dove resta forse per un breve periodo. Rientra in Francia alla fine del 1938 e si mimetizza fra i braccianti, ma ai primi del 1939 è fermato nei pressi di Tolosa (Haute Garonne) e nel marzo è internato a Argelès (dove fa parte del gruppo anarchico "Libertà o morte"), quindi nel luglio 1939 sarebbe trasferito a Gurs (gruppo italiano, 9° compagnia). Nel 1942 chiede il rimpatrio e viene tradotto in Italia; è arrestato a Bardonecchia il 2/10/1942 e confinato a Ventotene per 5 anni, poi dopo il 25 luglio 1943 è deportato a Renicci Anghiari, liberato o evaso il 12/9/1943. Muore a Firenze il 30/4/1969. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADPO AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 123 CATANI ARRIGO Nome di battaglia: Si firma Baffino o Baffetto Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Facchino, falegname, marmista, calzolaio Note: Compagno di PRATI ARMIDA Nato il 5/6/1909 a Livorno da Alfredo e Annunziata Manetti. Frequenta esponenti del PCd'I di Antignano (LI), ma aderisce al circolo anarchico di Livorno. Fermato nel settembre 1933 per possesso di stampa sovversiva, nell'ottobre espatria in Corsica per sfuggire al carcere, assieme ad altri 9 "accesi sovversivi". Nel 1934 è segnalato a Marsiglia (Bouche du Rhône), quindi viene espulso anche dalla Francia per frequentazioni antifasciste ed emigra in Belgio (in seguito torna a Marsiglia clandestinamente). È iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. È in Spagna dall'agosto 1936, nel febbraio 1937 è segnalato come combattente nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Dopo i fatti di Barcellona, lascia la Spagna ed è in Belgio con la compagna Armida Prati, poi in Lussemburgo, di nuovo a Marsiglia, quindi Parigi e, infine, a Bruxelles, dove nel 1939 è arrestato e condannato a 3 mesi di carcere. Nell'agosto 1943 rientra in Italia, viene incarcerato e liberato dopo l'8 settembre. In seguito partecipa alla Resistenza a Livorno. Dal 1950 al 1956 è di nuovo in Francia. Nel dopoguerra continua a essere vigilato. Muore ad Antignano (LI) il 17/12/1977. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori A., Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ASLi ISRT (fondo ANPI) 124 CAVAZZONI GIUSEPPE Nome di battaglia: Hanri Luogo di nascita: Pistoia (PT) o Reggio Emilia (RE) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio idraulico Nato il 10/9/1912 in provincia di Pistoia (per AICVAS è di Reggio Emilia) da Bonfiglio e Virginia Cherubini. Perseguitato già a diciotto anni dai fascisti, emigra in Francia nel 1930 e qui continua la sua attività politica. Arrivato nel novembre 1937 in Spagna (secondo altra fonte nel gennaio 1938), si arruola nella XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 3° compagnia). Iscritto al PCE nel 1938. Ferito in Estremadura, esce dalla Spagna nel febbraio 1939 ed è internato a Saint Cyprien e Gurs. In seguito è nella Résistance, come agente di collegamento nelle FFI. Nel dopoguerra risiede nuovamente a Pistoia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF - Quaderni di Farestoria" n. 2/maggio-agosto 2005 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AICVAS AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 125 CECCARINI MARIO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Guardia giurata, calzolaio, impiegato Nato il 14/8/1908 a Livorno da Gino e Rosa Ceccarini. Era guardia giurata presso il penitenziario dell'isola di Gorgona (di fronte alla costa livornese), viene arrestato nel gennaio 1931 per tentato espatrio clandestino. Iscritto al PCd'I nel 1932, è di nuovo arrestato il 10/6/1932 per organizzazione comunista, viene deferito al Tribunale Speciale ed è condannato a 4 mesi di carcere e a lire 2000 di ammenda; viene liberato per amnistia il 10/11/1932. Arrestato ancora il 20/1/1935 per raccolta di fondi destinati al Soccorso rosso, condannato dal Tribunale Speciale a 3 anni di reclusione a Civitavecchia. Liberato nel febbraio 1937 per amnistia, espatria clandestinamente nel dicembre in Algeria e risiede a Bona. È iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche con la dicitura "da arrestare". Nel febbraio 1938 raggiunge la Spagna attraverso la Francia e si arruola nella XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, 1° compagnia zappatori) con cui combatte a Caspe e sull'Ebro. Iscritto al PCE nel 1938. Rientra in Francia nel febbraio 1939 ed è internato ad Argelès, Saint Cyprien, Gurs e dal 5/6/1940 a Vernet (sezione C, reduci di Spagna o B, anarchici ed estremisti, baracca 7). Poco dopo l'arrivo a Vernet, il 27/6/1940, gli è rilasciato dal Commissario del campo il Carnet de Visas per gli stranieri soggetti alla residenza controllata. Tradotto in Italia il 28/8/1941, è confinato a Ventotene per 5 anni, ma viene trasferito al Centro di Igiene Sociale di Gaeta per motivi di salute. Torna in libertà nell'agosto 1943. Partigiano in provincia di Pisa, è arrestato nuovamente nel gennaio 1944 ed è internato a Scipione di Parma fino alla fine del conflitto. Dopo la Liberazione lavora come fattorino-commesso presso le strutture sanitarie di Livorno e Piombino. Nel dopoguerra risiede a Piombino dove continua a essere vigilato. Lavorerebbe come funzionario nel PCI. Nel 1971 torna a Livorno, dove muore il 30/6/1999. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori A. e Piermaria G. "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010. Tognarini I. (a cura di), Documenti e testimonianze sull'antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, Coop. La proletaria, Piombino, 1974 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC AICVAS 126 ADEA ASLi BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 127 CECCHERINI SILVANO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Facchino, scrittore Nato il 24/3/1915 a Livorno da Carlo e Ines Dalli. Di famiglia proletaria, lascia la scuola elementare al quarto anno e comincia a lavorare a 14 anni, alternando inizialmente lavoretti saltuari a furti in ville della costa, quindi come facchino al porto. Arruolato in Marina, è incriminato dopo una rissa con un Guardiamarina per detenzione abusiva di rivoltella e minaccia con arma da fuoco. Imbarcato sul cacciatorpediniere "Maestrale" nel 1936, diserta nel Principato di Monaco e si arruola nella Legione Straniera: è inviato a Menès, nel Marocco francese. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche con la dicitura "da arrestare". Segnalato nel 1937 quale combattente nelle formazioni antifranchiste (in base alla dichiarazione del padre). Nel 1940 è internato a Vernet. Tradotto in Italia nell'ottobre del 1942, è arrestato a Mentone e condannato a 5 anni di reclusione per diserzione militare, pena che sconta a Portolongone (Isola d'Elba, Livorno). Nel dopoguerra viene più volte arrestato per reati comuni ed è condannato a 18 anni per omicidio, incarcerato a Pisa, San Gimignano (SI) e Portolongone. In carcere scrive gran parte dei suoi libri, poi pubblicati da Rizzoli, Garzanti e Feltrinelli fra il 1963 e il 1974. Nel settembre 1964 tenta il suicidio. Muore il 21/12/1974 a Minusio, nel Canton Ticino, forse in un monastero benedettino. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC ASLi 128 CECCHI FERDINANDO Luogo di nascita: Vinci (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Fabbro Nato il 29/2/1884 a Vinci da Vincenzo e Malvina Santini. Espatriato clandestinamente in Francia a Lione (Rhône) nel 1923, iscritto in Rubrica di frontiera. Secondo un'informativa del Consolato italiano di Lione, alla fine del 1936 si sarebbe arruolato nelle formazioni antifranchiste. È anche presente in un elenco di fiorentini residenti in Spagna alla data del 30/11/1937. Nel 1943 la polizia italiana lo segnala fra le persone ricercate e sospette, per il provvedimento di arresto. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Niccolai P., Terreni S. (a cura di), Era la Resistenza: il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 ACS CPC 129 CECCONI MEDARDO Luogo di nascita: Pontedera (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Manovale, venditore ambulante Nato il 15/8/1898 a Pontedera da Pasquino e Rosa Pardini. Attivo nell'immediato dopoguerra: ardito del popolo, è ferito durante un conflitto a fuoco coi fascisti nel 1921, quando passa alle file comuniste. Emigra in Francia nell'ottobre del 1923 e si stabilisce a Parigi dove lavora come manovale, poi si sposta a Marsiglia (Bouche du Rhône). Iscritto in Rubrica di frontiera nel 1933. Secondo notizie non confermate, sarebbe in Spagna nel 1937-38 nelle formazioni antifranchiste. Sarebbe stato fatto prigioniero dai franchisti e fucilato. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 130 CEI GADDO Nome di battaglia: Curzio Luogo di nascita: Pontedera (PI) Orientamento politico: Anarchico, comunista Professione: Bracciante agricolo, operaio metallurgico Nato il 19/2/1905 a Pontedera da Egidio (o Giuseppe) ed Emma Nesti. Espatria nel 1930, residente in Francia ad Arles (Bouche du Rhône). Iscritto in Rubrica di frontiera nel 1934. Si porta nell'ottobre 1936 in Spagna ed entra a far parte della XII Brigata Internazionale, con il Battaglione Garibaldi (2° compagnia); in seguito è sergente nella XII Brigata Garibaldi (4° Battaglione, 3° compagnia). Iscritto al PCd'I nel 1937, nel 1938 ottiene la tessera del PCE. Caduto nella notte fra il 6 e il 7/9/1938 sull'Ebro, a quota 467 metri della Sierra Cabals. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 131 CENCINI VITTORIO Luogo di nascita: Sinalunga (SI) Orientamento politico: Comunista Professione: Contadino Nato il 11/4/1902 a Sinalunga da Egidio. Frequenta le elementari fino alla quarta classe. Iscritto al PCd'I dal 1924 e alla CGT dal 1936. Partito dalla Francia dove era emigrato in data imprecisata, (residente a Cap d'Ail, nelle Alpes Maritimes) il 21/1/1937 è in Spagna, arruolato nella XV Brigata Internazionale, con la compagnia italiana del Battaglione Dimitrov (4° sezione). Passa poi nell'aprile 1937 al 3° Battaglione della XII Brigata Garibaldi con il grado di sergente (promosso l'11/4/1938). Combatte a Huesca, Brunete e Fuentes de Ebro. Nel settembre 1937 è nella 4° batteria anticarro. Iscritto al PCE nel 1938. Ferito in combattimento nel settembre dello stesso anno, muore per infezione in un ospedale nel Principato di Monaco, dove è stato trasferito. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS Min. Int. PS AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 132 CERETTI VITTORIO Luogo di nascita: Firenze (FI) Nato nel 1898 a Firenze. Emigrato a Parigi nel 1924. Nell'agosto 1936 si arruola in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), in seguito passa alla XII Brigata Internazionale, nel Battaglione Garibaldi. Ferito sul fronte di Guadalajara, risulta morto in seguito alle ferite riportate. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AICVAS 133 CERRETELLI VITTORIO Nome di battaglia: Nello, Nelli Paolo Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Socialista, comunista, anarchico Professione: Verniciatore Nato il 17/11/1900 a Firenze da Arturo ed Emilia Benini. Molto attivo politicamente nel primo dopoguerra, già socialista, è comunista dal 1921. Emigra in Francia a Parigi nel 1924, risiede ad Argenteuil (Val d'Oise). Iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista e sul Bollettino delle ricerche nel 1933. Trasferitosi a Marsiglia (Bouche du Rhône) in data imprecisata, frequenta gli ambienti anarchici e, in particolare, Antonio Chierici, Dario Castellani e Fosca Corsinovi; nel luglio 1928 è accusato insieme a Castellani e a un altro anarchico di aver aggredito due carabinieri del Consolato di Marsiglia. Il 19/8/1936 si arruola in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") e poi nella XII Brigata Internazionale, con il Battaglione Garibaldi. Partecipa alle azioni di Monte Pelato e ai combattimenti di Tardienta e Almudevar. Compare in un elenco di anarchici che hanno combattuto a Huesca. Caduto in combattimento ad Almudevar il 21/11/1936. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC ACS Min. Int. PS AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 134 CERRETI GIULIO Nome di battaglia: Pierre Allard Luogo di nascita: Sesto Fiorentino (FI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Insegnante, pubblicista Nato a Sesto Fiorentino l'11/10/1903. Nel 1911, a 14 anni, fa parte di uno dei primi circoli socialisti fiorentini. Subisce il primo processo politico nel 1920 ed è vittima di varie persecuzioni. A Imola e Livorno è tra i fondatori del PCd'I; fa parte della segreteria della Federazione giovanile comunista. Coinvolto nel processone del 1927 espatria clandestinamente in Francia dove dirige i gruppi comunisti italiani e fonda la rivista "Fraternité", edita in sette lingue; collabora anche alla creazione del Comitato mondiale contro la guerra e il fascimo. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel 1932 rappresenta i comunisti italiani presso la Direzione del PCF (carica ricoperta fino al rientro in Italia nel 1945), quindi, durante la guerra di Spagna, è a capo del Comitato francese per il reclutamento dei volontari e del Comitato internazionale di aiuto al popolo spagnolo, segnalato come non combattente a Madrid. Arrestato in Danimarca al momento dell'invasione tedesca, viene liberato per le pressioni dell'URSS, dove si rifugia nel 1940. È decorato con l'ordine della "Bandiera rossa" e con la "Medaglia della Vittoria" per i meriti speciali conseguiti nella lotta contro il fascismo internazionale. Nel dopoguerra è membro del Comitato centrale del PCd'I e deputato alla Costituente del collegio di Siena, riconfermato per tre legislature. Eletto senatore, nel 1947 ricopre la carica di Alto Commissario per l'Alimentazione, nel 1948 è Presidente della Lega nazionale delle cooperative e mutue. Dal 1968, ritiratosi dalla vita politica, è scrittore e storico. Muore il 19/6/1985 a Sesto Fiorentino. FONTI: Monteleone G. (a cura di), Giani Siro. Memorie e testimonianze di un comunista empolese 1925-1995, Ibiskos Editrice, Empoli, 1997 Longo L., Le Brigate Internazionali in Spagna, Editori riuniti, Roma, 1956 ACS CPC AICVAS 135 CHERICI o CHIERICI ANTONIO Nome di battaglia: "Gatto furbo" Luogo di nascita: Galluzzo (FI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Cuoco, scalpellino, scaricatore di porto Nato il 25/7/1895 a Galluzzo da Emilio e Marianna Pesci. Nel 1915 è chiamato alle armi e inviato in Albania, diserta ed è condannato a 3 anni di carcere. Rilasciato nel 1919 con l'amnistia nittiana, torna a Galluzzo dove fonda un gruppo anarchico e fa parte del circolo anarchico di Impruneta (FI) a partire dal 1921. Arrestato nel settembre 1922 per un fatto di lotta antifascista, è prosciolto per insufficienza di prove. Espatria in Francia il 23/6/1923 e si stabilisce a Marsiglia (Bouche du Rhône), in seguito a Nizza (Alpes Maritimes). Tornato a Marsiglia nel 1926, nel giugno 1928 la sua abitazione viene perquisita dalla polizia dopo una visita di Francesco Berneri alla ricerca di alcune bombe a mano che poi non vengono ritrovate. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Il 10/11/1936 si reca in Spagna e si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") dal 28/10/1936 al 1/8/1937. Combatte a Monte Pelato, Huesca e Almudevar, Tardienta. Nell'estate del 1937 rientra in Francia a Nizza dove fa perdere le proprie tracce alla polizia. Nel dopoguerra, in una dichiarazione a fini pensionistici, sostiene di essere stato internato ad Argelès e Gurs. Nel 1956 torna a Firenze, dove muore alla fine degli anni Cinquanta. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) 136 CHERICI DINO Nome di battaglia: Konrad Stochr Luogo di nascita: Volterra (PI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Alabastraio Nato il 9/4/1899 a Volterra da Dario e Rosa Mussorici. Durante la Prima guerra mondiale è arruolato in Fanteria, diserta ed è condannato a 16 anni di reclusione, poi probabilmente amnistiato. Espatriato clandestinamente nel 1921, è segnalato in Belgio, Francia, Germania e Spagna. Nel 1929 viene arrestato a Kebl in Germania con un passaporto falso intestato a Konrad Stochr. Dal 1935 è residente in Spagna, a San Sebastian, e prende parte ai moti di Irún. Arruolato nel 1936, è fatto prigioniero dai fascisti nella battaglia di Santander e detenuto nel campo di concentramento di Orduna. È condannato il 13/7/1937 a 30 anni di reclusione dal Consiglio di guerra spagnolo e viene incarcerato a Pamplona da dove nel 1939 chiede inutilmente di essere rimpatriato e dove è ancora rinchiuso nel 1942. Deceduto il 26/1/1959. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 137 CHIARUGI GIUSEPPE Nome di battaglia: Berge, Gino Formigoni Luogo di nascita: Empoli (Firenze) Orientamento politico: Comunista Professione: Esercente, cameriere Nato il 27/12/1907 a Empoli da Paolo e Teresa Massoni. Alla fine del 1928 è nel Direttivo giovanile del PCd'I di Empoli, a fianco di giovani e giovanissimi come Vasco Matteoli e Aureliano Santini. Il Tribunale Speciale nell'agosto del 1932 lo individua ai vertici dell'organizzazione comunista di Empoli e gli imputa i reati di associazione e propaganda sovversiva ma Chiarugi a quella data è già latitante. Col falso nome di Berge, infatti, è iscritto nella primavera del 1931 a Mosca alla scuola del partito insieme con Santini, Orazio Marchi e Matteoli. Alla fine del 1931 risiede probabilmente in Francia a Tolosa (Haute Garonne) col falso nome di Gino Formigoni. Nel 1934 è iscritto in Rubrica di frontiera, ma nel 1935 è revocato e sarà riscritto solo nel 1938. Nel luglio 1937 è segnalato come combattente in Spagna col grado di ufficiale (secondo la Prefettura di Firenze, avrebbe anche parlato alla Radio). Secondo alcune fonti sarebbe comandante di compagnia nella Divisione Carl Marx e sarebbe caduto a Huesca. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Antifascismo e antifascisti nell’empolese, a cura di Cirri R., Pagnini, Firenze, 1992 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Niccolai P., Terreni S. (a cura di),Era la Resistenza: il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini, Empoli, 2007 Tognarini I., Là dove impera il ribellismo : Resistenza e guerra partigiana dalla battaglia di Piombino (10 settembre 1943) alla liberazione di Livorno (19 luglio 1944), Edizioni scientifiche italiane, Napoli, 1988 ACS CPC AICVAS 138 CHIAVACCI NELLO Luogo di nascita: Pescia (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Ortolano Nato il 23/11/1894 a Pescia da Ferruccio. Attivo nell'immediato dopoguerra, nel PCd'I dal 1921. Emigra in Francia nel 1922, residente ad Arles (Bouche du Rhône). Il 24/11/1937 è presente al centro di Albacete e si arruola in un raggruppamento dell'Artiglieria Internazionale come sergente. Poi forse fa parte anche della XII Brigata Garibaldi. Lascia la Spagna nell'agosto 1938, rimpatriato in Francia con un convoglio di feriti ed ammalati. Iscritto in Rubrica di frontiera. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 139 CHIAVERINI JAGO Luogo di nascita: Pisa (PI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Muratore, marinaio Nato il 28/3/1898 a Pisa da Alfredo e Primetta Scuffielli. Segnalato come emigrato in Francia nel 1925 ad Arles (Bouche du Rhône). Si arruola in Spagna nelle Brigate Internazionali il 10/11/1936 ed è inviato quasi immediatamente a Monte Pelato (secondo alcune fonti è arruolato nella Colonna Ascaso, con la Colonna italiana "Rosselli" dal 28/10/1936). Dopo la Spagna, secondo la testimonianza di Galliano Panicucci, è internato in Francia. Muore a Pisa il 4/1/1943. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 140 CHIESA MAZZINO Nome di battaglia: Masaniello, Mario Luschi, Mario Sandrelli, "Alfredo", Roque Celeste Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Marinaio, meccanico, benzinaio, operaio Note: Fratello di CHIESA OBERDAN Nato il 11/11/1908 a Livorno da Garibaldo e Ada Cini. Segnalato come comunista dal 1926, svolge un'intensa propaganda sulle navi dove lavora come marittimo. Collegato al Comitato centrale sindacale di Milano (di tendenza comunista), viene segnalato per la propaganda antifascista svolta fra i giovani livornesi della "Barriera Garibaldi". Arruolato come allievo cannoniere nel 1928 sulla "Cavour" (dove è vigilato), poi imbarcato sulle navi "Missori" e "Indomito", congedato nel 1930 o 1931. Riesce a imbarcarsi clandestinamente a Livorno nel giugno 1931 su un rimorchiatore che fa rotta per la Corsica, insieme a Lanciotto Corsi. Denunciato per espatrio illegale, viene condannato a 2 anni di reclusione e a lire 2000 di ammenda. È incluso in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Sbarcato in Corsica, è condannato a un mese di carcere il 10/12/1931 per aver assalito a Bastia il fascista Sebastiano Patania, insieme con Azeglio Bucchioni. Spostatosi a Parigi, risulta anche a Bagnolet (Seine) in contatto col grossetano Alfredo Boschi ed è inserito il 13/5/1933 nelle liste degli attentatori. Trasferitosi in Algeria a Orano e poi a Bona nel 1934, rientra in Francia verso la fine del 1935: partecipa al Congresso antifascista di Bruxelles nell'ottobre del 1935 ed è presente a Marsiglia (Bouche du Rhône) nell'estate del 1936, quando fa parte del Comitato di solidarietà con la Spagna repubblicana (insieme con Ovidio Pessi) ed è fiduciario della Federazione lavoratori del mare. Nell'agosto 1936 si arruola in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), come delegato politico del gruppo comunista, e combatte a Monte Pelato. È poi nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi col grado di sergente e dalla primavera 1937 viene inquadrato nella Marina da guerra, addetto alla protezione della navigazione tra Alicante, Valenza, Cartagena e l’URSS. Svolge anche il compito di corriere fra la Spagna e la Francia per l'arruolamento di volontari, quindi nell’aprile 1938 viene assegnato a una piccola flottiglia di motoscafi veloci addetti al trasferimento notturno dei dinamiteros oltre le linee nemiche nella zona di Tarragona. Transitato dal campo di smobilitazione di Torelló, lascia la Spagna nel febbraio 1939 ed è internato ad Argelès insieme con il fratello Oberdan. Evaso dopo soli 6 giorni, rientra a piedi a Marsiglia e da lì nell'aprile (o nell’agosto) 1939 si imbarca per Tunisi. Sospettato dell'attentato al Dopolavoro fascista di Bab El Khada viene espulso nell'agosto del 1939, quindi è costretto a rientrare a Marsiglia, dove è arrestato per violazione del decreto di espulsione e sconta sei mesi di carcere. Rilasciato nel febbraio 1940, trova imbarco su una nave battente bandiera panamense, il piroscafo "Sophia", e con essa vaga per il Mediterraneo sino alla primavera del 1941 quando sbarca ad Atene ed è imprigionato nel campo di Cocchignà; evaso o liberato in data imprecisata, fino al 1942 risulta attivo nella propaganda comunista fra le truppe italiane e nella Resistenza con l’ELAS. Raggiunge Bari il 1/5/1945 e da lì si sposta a Roma, dove incontra Barontini che lo riaccompagna in macchina a Livorno e gli comunica la morte del fratello. Dopo la Liberazione è molto attivo nelle organizzazioni democratiche e di solidarietà con il popolo spagnolo, membro del consiglio direttivo dell'ANPPIA e consigliere nazionale dell'AICVAS. Deceduto a Livorno il 3/3/1975. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 141 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori A. e Piermaria G. "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC AICVAS ASLi BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 142 CHIESA OBERDAN Nome di battaglia: Ninì, Nicola Gonzales Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Portuale, manovale Note: Fratello di CHIESA MAZZINO Nato il 11/9/1911 a Livorno da Garibaldo e Ada Cini. Nonostante le ristrettezze economiche della famiglia, frequenta tutte le scuole elementari. Membro attivo dell'organizzazione comunista livornese (non risulta però che avesse aderito al PCd'I). Svolge il servizio di leva in Marina e viene congedato nel settembre 1933. A quella data espatria per sottrarsi a mandato di cattura, imbarcandosi clandestinamente su un piroscafo spagnolo: si stabilisce dapprima in Algeria a Bona, dove lavora come edile fino all'espulsione nel giugno 1935, quindi passa in Francia a Marsiglia (Bouche du Rhône) presso Leo Franci e lavora come scaricatore al porto; alla fine del 1935 è ad Aiaccio in Corsica dove lavora in una fabbrica e poi come sguattero in un ristorante e vive insieme al fratello Mazzino (è segnalato già nel luglio 1935, ma probabilmente si tratta di un errore dovuto alla confusione frequente fra i due fratelli). Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'agosto 1936 arriva a Barcellona da Grenoble (Isère) con lasciapassare falso intestato a Nicola Gonzales e alloggia alla caserma "Carl Marx"; è tra i primi volontari in Spagna, arruolato nella Colonna mobile catalana Libertad con la centuria Gastone Sozzi come mitragliere. Combatte a Pelahustan, Real Cenicientos, Chapineria e Brunete. Nell'ottobre 1936 passa alla compagnia di Stato maggiore del Battaglione Garibaldi nella XII Brigata Internazionale (secondo altra fonte è artigliere in un Battaglione franco-belga, forse il Battaglione Commune de Paris o il Battaglione Hans Beimler dell'XI Brigata). Ferito a Casa de Campo il 18 o il 19/11/1936 a entrambe le gambe, rimane in ospedale a Valencia sino al marzo 1937, quindi passa nella XII Brigata Garibaldi, adibito al servizio di scorta di Virgilio Llanos (secondo Duccio Basi dei ministri Caballero e Del Vajo). Nel settembre 1937 è imbarcato come torpedista su un cacciatorpediniere della flotta repubblicana, il "San Juan", dislocato a Cartagena e destinato al collegamento marittimo con la Catalogna e prende parte ai combattimenti di Cabos Palos e Cherchel. Con la smobilitazione, transita da Torelló, Llagostaro e Castellon de Ampurias, infine ripara in Francia il 6/2/1939. Internato a Argelès (da cui si rifiuterebbe di evadere, insieme al fratello, per solidarietà con gli altri prigionieri), trasferito a Gurs (dal 21/4/1939 nell'ilot Y, gruppo italiano), quindi di nuovo ad Argelès, poi a Mont Louis e infine dal 29/4/1941 a Vernet (sezione C reduci di Spagna, baracca 35, n. di matricola 7735). Arrestato all'atto del rimpatrio a Mentone il 25/9/1941, viene confinato a Ventotene per 5 anni, liberato il 21/8/1943. In seguito è partigiano, assegnato al Comando militare di Livorno, il 30/9/1943, come comandante di un distaccamento col grado di sottotenente; l'1/1/1944 è nominato Commissario politico di Brigata. Arrestato in seguito a un'imboscata, viene rinchiuso nelle carceri Don Bosco a Pisa e da lì è prelevato dai fascisti il 28/1/1944: viene fucilato per rappresaglia il 29/1/1944 sulla spiaggia di Rosignano Solvay. A Livorno si costituisce in suo onore il X Distaccamento Oberdan Chiesa, poi diventato la III Brigata Garibaldi Oberdan Chiesa. Insignito di medaglia d'argento alla memoria. Subito dopo la Liberazione di Livorno, gli abitanti del Comune di Rosignano Marittimo hanno intitolato a Chiesa una strada e hanno collocato presso il luogo dell'esecuzione un cippo in memoria; in seguito, nella stessa località, è stato eretto un monumento. 143 Oberdan Chiesa all'ospedale di Valencia nel gennaio 1937 fra i feriti della Gastone Sozzi Oberdan Chiesa fra un gruppo di miliziani in Spagna FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori A., Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., La Centuria Gastone Sozzi, Quaderno AICVAS n. 4, Roma, 1984 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Tognarini I. (a cura di), 1943-1945, la Liberazione in Toscana: la storia, la memoria, Pagnini AICCRE, Firenze, 1994, 2 voll. Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS Confino Politico ACS CPC AICVAS ADPO ADEA AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 144 CIARDI GUIDO PRIMO Luogo di nascita: Marsiglia (Bouche du Rhône) Orientamento politico: Comunista Professione: Scalpellino Nato il 20/6/1901 a Marsiglia da Angelo, originario di Santa Croce sull'Arno (PI). Risiede in Toscana fino al 1924, quando emigra in Francia a Marsiglia, dove svolge intensa attività antifascista. Nel luglio 1937 passa in Spagna e si arruola nella XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione). Ferito in combattimento, rientra in Francia nel settembre 1938, è arrestato e incarcerato a Tolone (Var), poi internato a Vernet. Tradotto in Italia, è arrestato al rimpatrio il 19/7/1940, viene confinato a Ventotene, Pisticci, Castel Guido per 5 anni. Liberato nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. 145 CIATTI EGISTO Luogo di nascita: Prato (FI) Orientamento politico: Socialista Professione: Bracciante/operaio, scalpellino/impiegato in una polveriera Nato il 23/2/1879 a Prato da Luigi e Maria Giuseppa Cecchini. Domiciliato per un breve periodo a Pistoia (PT), vi ottiene regolare residenza il 31/12/1926. Socialista e sindacalista dall'anteguerra, alla fine del 1927 emigra in Francia dove prosegue la sua attività politica a Cagnes sur Mer (Alpes Maritimes). Membro della LIDU. Rientra in Italia nel 1931 ed è rintracciato a Pergine Valsugana (TN), quindi nell'ottobre 1932 si sposta nuovamente a Pistoia con la moglie Giuseppina Bettini e la figlia Olga (l'altra figlia Giulia Nella e il figlio Tullio risiedono a Pistoia) e da qui espatria diretto a Nizza (Alpes Maritimes) con regolare passaporto il 30/12/1932. Iscritto in Rubrica di frontiera. Arruolato nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") il 15/11/1936, nel dicembre 1936 è Commissario politico nelle Brigate Internazionali presso la base di Albacete, poi combatte sul fronte di Madrid. Fonti del PCd'I lo descrivono come "il vero e permanente rappresentante del PSI in Spagna", protetto politicamente da Nenni. Ottiene la cittadinanza spagnola, poi revocata dal goveno franchista. In congedo nel luglio 1937 si reca a Cagnes sur Mer e a Nizza e prende parte al Congresso socialista di Parigi come delegato della Sezione di Albacete. Viene internato a Gurs alla fine della guerra, quindi, rilasciato, si trasferisce a Montauban (Tarn et Garonne), dove il 6/12/1939 ottiene un regolare permesso di soggiorno. Nel febbraio 1940 risiede a Tolosa (Haute Garonne). Nel luglio 1941 è segnalato ancora in Francia prima a Marsiglia (Bouche du Rhône), poi a Brignoles (Var) dove ha ottenuto un appezzamento di terreno in affitto. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) AFIGRo (fondo Comintern) 146 CINELLI CATONE o GASTONE Luogo di nascita: Empoli (FI) Orientamento politico: Antifascista/Comunista Professione: Contabile Nato il 29/12/1905 a Empoli da Leonardo (il padre è il fratello del podestà fascista di Empoli) e Rosmunda Mancini. Ha frequentato il liceo classico. Ha prestato servizio militare, come soldato semplice, dal 25/5/1925 al 23/4/1926, presso la compagnia distrettuale di Napoli. Iscritto al PCd'I nel 1937. Membro del SRI. Espatriato clandestinamente nell'agosto del 1937 direttamente alla volta della Spagna, viene condannato in contumacia a 3 mesi di carcere e 2000 lire di ammenda. Iscritto in Rubrica di frontiera. Si arruola nella XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 4° compagnia) e si distingue, ottenendo un riconoscimento, sul fronte di Caspe. Ferito sull'Ebro. Iscritto al PCE nel 1938. Rientra in Francia l'8/2/1939 ed è internato a Saint Cyprien, poi nell'aprile del 1939 a Gurs nella 9° compagnia del gruppo italiano (dal campo, il 3/9/1939, chiede di potersi arruolare nell'esercito francese); trasferito dal 19/5/1940 a Vernet (settore C reduci di Spagna, baracca 1 o 48, matricola 3271) come propagandista sospetto, per aver manifestato contro l'arruolamento nelle CTE e per aver opposto resistenza alla Garde mobile. La sua liberazione è richiesta dal Direttore della ditta Progyl di Lione (Rhône) per l'impiego come boscaiolo, ma le autorità del campo esprimono parere sfavorevole per la sua condotta negativa al campo (è condannato a 8 giorni di prigione il 26/2/1941). Dal campo chiede di emigrare in Messico e specifica di non voler essere consegnato alle autorità italiane, ma compare in una lista del gennaio 1942 contenente i fuoriusciti italiani presenti al campo che hanno richiesto il rimpatrio. Il 13/3/1942 è tradotto in Italia a Mentone: oppone resistenza all'arresto ed è imprigionato; verrà consegnato alle autorità italiane solo il giorno successivo. Confinato a Ventotene per 4 anni dalla Commissione provinciale per il confino di Firenze nel giugno 1942 come "combattente antifranchista in Spagna", liberato nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 AA.VV., Antifascismo e resistenza in Valdelsa. Atti del convegno, Castelfiorentino 1966, in "Miscellanea Storica della Valdelsa", LXXIV-LXXV (1968-70), 1-3 (f. monografico), Periodico quadrimestrale, Tipografia Baccini&Chiappi, Castelfiorentino, 1971 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Niccolai P., Terreni S. (a cura di), Era la Resistenza : il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 ACS CPC AICVAS ADEA ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 147 CIONI ALFONSO Luogo di nascita: Empoli (FI) Orientamento politico: Anarchico/Comunista Professione: impagliatore, manovale, cuoco Nato il 5/3/1894 a Empoli da Sisto e Maria Scardigli. Emigrato nel 1926 in Francia a Tolone (Var) dove svolge attività antifascista. Iscritto in Rubrica di frontiera. Segnalato quale combattente di Spagna (è presente in un elenco di fiorentini residenti in Spagna alla data del 30/11/1937). È internato a Vernet dal 28/5/1940 all'8/4/1941 (settore B, anarchici ed estremisti, baracca 20, matricola 6257). Il Prefetto dell'Ariège informa il capo del campo (lettera del 5 novembre) che Cioni non potrà essere liberato fino a quando non sarà nelle condizioni di abbandonare il territorio francese; in una lettera del Prefetto del Var a quello dell'Ariège dell'ottobre 1940 viene definito come "comunista militante, con una certa abitudine alla rivoluzione, suscettibile di diventare pericoloso in caso di disordini". Tradotto in Italia, è arrestato il 9/4/1941 e confinato a Ventotene per 4 anni dalla Commissione provinciale di Firenze, come "combattente antifranchista in Spagna" (nel novembre 1941 la pena forse è commutata in ammonizione), liberato il 21/8/1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Niccolai P., Terreni S. (a cura di), Era la Resistenza : il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 ACS CPC ADEA 148 CIVININI LUIGIA in PACCIARDI Nome di battaglia: Gigina Luogo di nascita: Grosseto (GR) Orientamento politico: Repubblicana Professione: Insegnante di pianoforte Note: Moglie di PACCIARDI RANDOLFO Nata il 7/4/1899 a Grosseto da Giuseppe e Anita Cerpi, che gestiscono in città l'albergo "Stella d'Italia". Frequenta le scuole complementari di Grosseto (insieme a Randolfo Pacciardi) e ottiene il diploma magistrale e il titolo di insegnante di pianoforte. Sposa Randolfo Pacciardi e nel 1922 si trasferisce col marito a Roma. Nel 1926, in seguito all'espatrio di Pacciardi, torna a Grosseto e cerca di ottenere il permesso all'espatrio in Svizzera per ricongiungersi col marito. Seppur sottoposta a sorveglianza, il 1/8/1927 raggiunge Milano e quindi clandestinamente passa in Svizzera, a Lugano. Informato della fuga da Grosseto, il 3/8/1927 il Capo della Polizia di Grosseto telegrafa alle Prefetture richiedendo attenta vigilanza per rintraccio e perquisizione e invia al Ministero dell'Interno una foto della Civinini; il Questore di Grosseto ne chiede l’iscrizione nel Bollettino delle ricerche, mentre la sua foto è trasmessa alla Scuola superiore di Polizia per la riproduzione in ben 140 copie; ancora il 29/11/1929, il Ministero dell'Interno ricorda ai prefetti che qualora rientrasse nel regno dovrà essere fermata perché colpevole di espatrio clandestino. Quando nel 1932 Pacciardi è espulso dalla Svizzera, la moglie lo segue, trasferendosi nella cittadina francese di Mulhouse (Alsace). Raggiunge la Spagna con Pacciardi nel novembre 1936, ma rientra in Francia già nell'estate del 1937, stabilendosi nuovamente a Mulhouse. Con notevole ritardo, il 31/7/1937 il Ministero dell'Interno informa il Prefetto di Grosseto dell'arrivo di Luigia in Spagna e chiede la modifica dell'iscrizione alla Rubrica di frontiera per il provvedimento di arresto; il 5/9/1937 la Questura di Grosseto ne chiede l'iscrizione nel Bollettino delle ricerche e il 23/10/1937 procede alla schedatura, segnalando che la Civinini condivide le idee repubblicane del marito. Nel frattempo, nel febbraio 1938, Luigia accompagna Pacciardi negli Stati Uniti; di nuovo in Francia nel giugno 1938, per qualche tempo alloggia a Parigi (presso la famiglia Campologhi), quindi nel maggio 1940 si trasferisce a Marsiglia (Bouche du Rhône) e in seguito in Algeria a Orano, poi in Tunisia. Dopo un viaggio travagliato su un piroscafo portoghese, raggiunge gli Stati Uniti nel 1941. Nella seconda metà del 1944 è di nuovo in Italia. FONTI: Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985. ACS CPC ACS Min. Int. PS 149 CODURI GINO Luogo di nascita: Bagnano (MS) Orientamento politico: Comunista, GL Professione: Cuoco Nato il 15/2/1907 a Bagnano da Pietro e Assunta Malatesta. Volontario in Africa e nella 35° Legione della MVSN, lascia l'Italia nel febbraio 1936 per la Francia, residente a Marsiglia (Bouche du Rhône). Il 23/11/1936 è arruolato in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Secondo l'AICVAS è vicino agli ambienti di Giustizia e Libertà. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 ACS CPC 150 CONFORTI ARTURO Luogo di nascita: Certaldo (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio verniciatore Note: Padre di CONFORTI VASCO Nato il 29/11/1883 a Certaldo da Angelo ed Erminda Bartolozzi. Sposato nel 1909 con Teresa Laurini, ha tre figli. Dal 1904 lavora alla FIAT di Torino come verniciatore di automobili, nel 1909 è assunto in un'impresa per la costruzione di ferrovie ad Arezzo, dal 1910 è operaio in una fabbrica a San Giorgio, in provincia di Pistoia (partecipa alla prima guerra mondiale mobilitato nell'industria bellica). Nel dopoguerra è Consigliere comunale e ardito del popolo nel 1921 e partecipa a vari scontri con fascisti a Firenze, dove risiede. Colpito da mandato di cattura, espatria clandestinamente con la famiglia all'inizio del 1923 (secondo altra fonte nel febbraio 1922) in Francia. Residente a Nizza (Alpes Maritimes), lavora inizialmente in un negozio di vernici per carrozzeria. Nel frattempo, in Italia secondo alcune fonti è stato condannato in contumacia a 7 o 8 anni di prigione perché accusato di aver partecipato a degli scontri contro i fascisti a Pistoia; nel novembre 1923, comunque, è di sicuro condannato a 12 anni per concorso in omicidio politico, ma le autorità francesi rifiutano l'estradizione in quanto dovuta a motivazioni politiche. A Nizza continua la sua attività politica, nel 1938-1939 è iscritto e svolge l'incarico di tesoriere nell'UPI. Iscritto in Rubrica di frontiera, nel 1937 è segnalato come combattente in Spagna con la XII Brigata Garibaldi, presente sul fronte dell'Ebro (secondo Calandrone è autista di Luigi Longo ma il riferimento è più probabilmente al figlio Vasco). Dal febbraio 1939, secondo alcune fonti, è internato a Argelès e Gurs. Liberato o evaso, il 26/11/1939 arriva a Vernet da Nizza su ordine del Prefetto delle Alpi Marittime ed è internato come propagandista anarchico e comunista (sezione B, anarchici ed estremisti, baracca 20 e 17, matricola 5320, dal gennaio 1941 è occupato nel Servizio trasporti del campo). Il 12/11/1942 mette per iscritto il suo rifiuto al rimpatrio in Italia perché la sua famiglia vive in Francia e lui possiede a Nizza un negozio di vernici; inoltre teme ritorsioni per motivi politici e, in conseguenza, domanda di essere liberato nelle Alpi Marittime, o, come seconda opzione, a Pamiers (Ariège) dove avrebbe modo di impiegarsi come garagista. Tradotto in Italia sotto scorta il 4/1/1943 in virtù della decisione della Commissione di Armistizio, è arrestato al rimpatrio il 5/1/1943 (secondo altra fonte il 15/1/1943) e confinato alle Tremiti per 3 anni, liberato il 18/8/1943. Partigiano in Italia a Certaldo. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Nencini G., Memoria di un comunista certaldese, Milano : La pietra, c1983 Niccolai P., Terreni S. (a cura di), Era la Resistenza : il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 ACS CPC AICVAS ADEA ISRT (fondo ANPI) 151 CONFORTI VASCO Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Verniciatore Note: Figlio di CONFORTI ARTURO Nato il 21/1/1911 a Pistoia da Arturo e Teresa Lorini. Residente a Firenze. Emigra in Francia a Nizza (Alpes Maritimes) nel 1927 (secondo altra fonte già nel 1923) per raggiungere il padre Arturo, noto comunista. Membro del SRI. Nel gennaio 1937 si arruola in Spagna con la XV Brigata Internazionale, nella compagnia italiana del Battaglione Dimitrov. Iscritto in Rubrica di frontiera. Ferito in combattimento sul Jarama il 12/2/1937, dopo la convalescenza è autista di Gallo al commissariato delle Brigate Internazionali. Iscritto al PCE nel 1938. Di nuovo in Francia nel giugno 1939, è attivo nelle associazioni dell'emigrazione italiana, viene arrestato a Nizza e internato al Vernet nel 1940. Espulso dalla Francia nel marzo 1942, è arrestato al rimpatrio in Italia e tradotto a Pistoia; non essendoci prove sufficienti sulla sua partecipazione alla guerra di Spagna viene solo ammonito anziché confinato (secondo altre fonti, invece, è a Ventotene). Ha partecipato alla Resistenza in Italia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF - Quaderni di Farestoria" n. 2, maggio-agosto 2005 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) 152 CONSANI GOGLIARDO Luogo di nascita: Empoli (FI) Orientamento politico: Antifascista/Comunista Professione: Vetraio Nato il 14/7/1907 a Empoli da Agricola. Emigrato nel 1929 in Francia, è iscritto in Rubrica di frontiera nel 1932 per la sua attività antifascista. Nel 1936 è in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") e poi in una formazione anarchica imprecisata. Rientrato in Francia, è arrestato dai tedeschi e consegnato alla polizia italiana il 3/12/1942. Confinato nel 1943 a Ventotene per 3 anni dalla Commissione provinciale per il confino di Firenze, liberato il 22/8/1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Niccolai P., Terreni S. (a cura di), Era la Resistenza : il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 153 CORSI ANILO Nome di battaglia: "Buti" Luogo di nascita: Buti (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Contadino, operaio Nato il 11/10/1907 a Buti da Primo. Subisce persecuzioni politiche in Italia ed emigra clandestinamente in data imprecisata: residente in Francia ad Arles (Bouche du Rhône) dal 1929, è attivo militante del PCF tra l’emigrazione italiana. Membro del SRI. L'11/10/1936 si reca in Spagna, si arruola nella XII Brigata Internazionale e viene inquadrato nel Battaglione Garibaldi (1° compagnia). Combatte a Cerro de los Angeles e a Casa de Campo, dove è ferito alla mandibola destra il 23/11/1936. Ricoverato negli ospedali militari di Madrid, Murcia, Albanese, Benicassim, Barcellona e Girona, rimane invalido e passa ai servizi sedentari. Riformato, lascia la Spagna il 12/10/1938 ed è evacuato con un convoglio di feriti e ammalati. Internato, compare in una lista di volontari trasferiti da Saint Cyprien a Gurs in data imprecisata. In seguito è partigiano in Francia nei FTP dal 1/3/1944 al 22/8/1944 nella 25° Brigata Langer. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AICVAS ADPO BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 154 CORSI LANCIOTTO Nome di battaglia: Sandro Pescioli, Gazzo Attilio Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Facchino, bracciante, pasticcere, operaio, scaricatore di porto Nato il 6/2/1883 a Livorno da Giuseppe ed Elettra Fantozzi. Sposato e padre di 5 figli. Combatte nella prima guerra mondiale. Nel dopoguerra, ritenuto pericoloso avversario del fascismo, è ripetutamente arrestato e iscritto nell'elenco delle persone da fermare in determinate occasioni. Per sottrarsi alle persecuzioni espatria clandestinamente nel 1923: raggiunta la Corsica con un'imbarcazione di fortuna, si imbarca sul piroscafo "Napoleone" e arriva clandestinamente a Marsiglia (Bouche du Rhône); arrestato nel 1924, tuttavia, viene riconsegnato alle autorità italiane per scontare una pena per reati comuni. Il 21/5/1927 è confinato a Ustica e Ponza per 4 anni, liberato condizionalmente il 16/11/1928; nel febbraio 1930 è fermato per misure di PS in occasione della visita in Toscana del Capo del Governo; dal dicembre 1930 al gennaio 1931 è incarcerato per violenza a pubblico ufficiale. Nell'aprile 1931 espatria nuovamente in Francia a Marsiglia ed è ammonito e condannato in contumacia a 2 anni e 4 mesi di reclusione e 20.000 lire di multa. A Marsiglia vive nel quartiere della Belle de Mai e lavora come scaricatore di porto, ma viene arrestato in data imprecisata e sconta 6 mesi di prigione, poi espulso per ben due volte (una nell'agosto 1934). Nascostosi in Corsica sotto il falso nome di Sandro Pescioli (un cugino morto a Livorno), viene anche qui arrestato ed espulso. Ritorna a Marsiglia per l'ennesima volta grazie ai documenti falsi procuratigli da Egisto Cantini, quindi il 26/8/1936 parte per la Spagna, dove nel settembre si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Prende parte agli scontri di Monte Pelato, Tardienta, Almudevar e Huesca. In seguito, reinviato a Barcellona per le sue precarie condizioni di salute, si occupa dell'assistenza ai volontari che devono rientrare in Francia, poi dall'aprile 1937 lavora nelle trafilerie adibite alla produzione di materiale bellico. Arrestato forse durante gli scontri della primavera a Barcellona. Rientra in Francia nell'aprile 1938, viene fermato dalla polizia e trattenuto fino all'ottobre nelle carceri di Perpignan (Pyrénées Orientales), quindi inviato (forse con una CTE) nel dipartimento Haute Loire, adibito ai lavori stradali. Dal 17/11/1938 è residente ad Alleyras (Haute Loire) con un salvacondotto del Prefetto dei Pirenei Orientali, ma il 26/5/1939 è sottoposto a soggiorno obbligato nel cantone di Cayres, mentre la Prefettura suggerisce l'internamento per le sue idee politiche definite "estremiste comuniste" (si dichiara però apertamente anarchico). Arrestato il 16/11/1939 in Haute Savoie (si definisce rifugiato politico antifascista, "libertario e anticomunista") e rinchiuso al Vernet (quartier B, baracca 9) fino al 17/7/1940, quando viene rimpatriato in Italia. Arrestato alla frontiera, sconta la condanna a 2 anni inflittagli nel 1931 a San Gimignano e Civitavecchia. A fine pena, nel 1943, è confinato a Ventotene per 5 anni, ma il 25/7/1943 è trasferito nel campo di Renicci Anghiari da cui evade l'8 settembre (secondo altra fonte è liberato da Ventotene nell'agosto 1943). Muore a Livorno il 29/11/1957. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori A., Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 155 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS Confino politico ACS CPC ADEA ASLi ISRT (fondo ANPI) 156 CORSI PAOLO MARCO Luogo di nascita: Scarperia (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Carpentiere, muratore Nato il 25/4/1907 a Scarperia da Cipriano e Maria Manescalchi. Emigrato in Francia in data imprecisata. Nel gennaio 1937 si arruola in Spagna nella XV Brigata Internazionale, con la compagnia italiana del Battaglione Dimitrov. Caduto sul fronte di Madrid il 28/2/1937 a Morata de Tajuna. La polizia italiana lo segnala ancora residente in Spagna alla data del 30/11/1937. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 AICVAS ISRT (fondo ANPI) 157 CORSINOVI FOSCA Nome di battaglia: Marie-Therese Noblino Luogo di nascita: Casellina e Torri (FI) Orientamento politico: Anarchica Professione: Commessa, cuoca Note: Compagna di CASTELLANI Dario Nata il 24/9/1897 a Casellina e Torri da Antonio ed Emma Salvestrini (o Salvestri). Emigrata a Scandicci sin da bambina. Compagna di Dario Castellani da cui ha una figlia, Luce, il 26/9/1920. Espatriata nel 1923 a Marsiglia (Bouche du Rhône) insieme a Castellani, è impiegata come commessa presso la bottega di un fornaio e politicamente attiva nel soccorso alle famiglie dei carcerati italiani. Espulsa nel 1932, si stabilisce prima a Grenoble (Isère) dove lavora in una libreria, poi nel 1934 in Svizzera a Ginevra con la figlia e con il suo nuovo compagno, l'anarchico Francesco Barbieri, impiegata nelle cucine dei rifugiati politici presso la CdL. Iscritta in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di fermo, è anche negli elenchi degli attentatori. Nel luglio 1936 è a Barcellona e nell'agosto si arruola come infermiera nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), prestando la sua opera sul fronte di Aragona. Tornata a Barcellona assiste all'arresto di Barbieri e Camillo Berneri nella casa che condividevano in Plaza de Angel. Rimane a Barcellona come animatrice della colonna infantile "Adunata dei refrattari", poi infermiera all'ospedale di Vicién; abbandona la città solo poche ore prima dell'ingresso dei franchisti e ripara in Francia nel febbraio 1939. Dal 1939 è internata nei campi di Recebedou e Brens, insieme con la figlia Luce. Rimessa in libertà, è arrestata con la figlia a Saint-Tropez (Var) dalla polizia di Vichy nell'agosto del 1941 (secondo altra fonte nell'autunno). Internata nel campo di Huac e consegnata ai fascisti il 15/9/1942 o il 5/10/1942. Confinata per 5 anni alle Tremiti, liberata nel settembre 1943, rientra a Firenze. Muore a Firenze il 4/1/1972. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 ACS CPC AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 AFIGRo (fondo Comintern) Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 AICVAS 158 DALY PRIMO Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio Nato il 10/6/1896 a Pistoia da Emilio e Bianca Innocenti. Già residente a Barcellona dopo un espatrio clandestino nel 1932. Segnalato come combattente antifranchista dalla Direzione Generale della PS e dal rapporto della Prefettura di Firenze del 14/3/1937. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A 1993-1994 ACS Min. Int. PS 159 DANIELUTTI […] Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Anarchico Nato a Carrara. Combatte in Spagna in una formazione anarchica imprecisata. Non si hanno altre informazioni sul suo conto. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. 160 DEI GINO Luogo di nascita: Poppi (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Meccanico, muratore Nato il 13/2/1898 a Poppi da Giuseppe e Anna Ricetti. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, iscritto al PCd'I nel 1924. Secondo alcune fonti sarebbe espatriato clandestinamente in Francia nel 1927, ma dichiara di esservi arrivato solo il 23/7/1931. Risiede dopo il 1935 a Tolone (Var), dove già nel 1933 avrebbe ottenuto la carta d'identità francese, e dal 1938 a Frejus (Var), dove possiede tre case, di cui due affittate. Iscritto alla LIDU. Arrivato in Spagna nel dicembre 1936, nel 1937 combatte con le Brigate Internazionali per 6 mesi complessivi. Iscritto in Rubrica di frontiera per propaganda antifascista in Spagna. Rientra in Francia nell'agosto 1937, nel 1939 si sposa con una francese, Elise Eynard, poi, il 29 ottobre dello stesso anno, è arrestato; viene internato a Vernet (sezione B, anarchici ed estremisti, baracca 20, matricola 26267) il 28/5/1940. Nel novembre 1940 sconta 8 giorni di carcere a Pamiers (Ariège) come misura punitiva; è nuovamente imprigionato per 15 giorni a Foix (Ariège) nel dicembre 1940, rientra nel campo l'8/1/1941. Nel gennaio 1941 domanda inutilmente un permesso di alcuni giorni per recarsi a Frejus per occuparsi dei suoi interessi economici. Consegnato alle autorità italiane il 18/7/1943, probabilmente fugge durante il trasporto, ma è nuovamente arrestato a St. Jeanne-de-Maurienne (Savoie) e internato ancora al Vernet il 27/12/1943 (matricola 11595). Il 30/6/1944, in seguito alla dissoluzione del campo, è consegnato alle autorità tedesche: viene deportato in Germania con il train fantôme partito da Bordeaux il 9/8/1944 e imprigionato a Mauthausen, poi ad Auschwitz, quindi nuovamente a Mauthausen. Muore a Gusen il 27/4/1945. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) FMD ISRT (fondo ANPI) 161 DEL BIANCO ENRICO GASTONE VASCO AUGUSTO Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Antifascista Professione: Scalpellino Nato il 9/10/1898 a Carrara da Armando e Amelia Fortini. Fin da giovanissimo è segnalato dalla Questura per la frequentazione di ambienti sovversivi. Espatria negli Stati Uniti nel 1920 con regolare passaporto; rientra in Italia nel 1927 per pochi mesi e ritorna subito negli Stati Uniti, dove si stabilisce a Cleveland. Membro del partito comunista americano dal 1937, iscritto nella cellula di Toledo (Ohio). Nel giugno o nell'ottobre 1937 arriva in Spagna, frequenta un corso di addestramento di base nel mese di ottobre a Tarascon, quindi nel novembre 1937 si trova alla base di Albacete. Arruolato con la XV Brigata (Battaglione Lincoln, 1° compagnia, reparto fortificazioni), in seguito passa alla 45° Divisione (Battaglione fortificazioni). Al fronte dal 1/1/1938 all'aprile 1938 e poi dal maggio 1938 all'ottobre 1938: combatte a Teruel, Seguro de los Banos, Belchite, Lecer, Alcaniz, Fondesa, Batir, Ebro, Eragon, di nuovo Ebro. Nel febbraio 1939 torna negli Stati Uniti, forse rientra a Cleveland presso un cugino. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASMs 162 DEL BIANCO GINO Luogo di nascita: San Lorenzo a Vaccoli (LU) Orientamento politico: Comunista Professione: Minatore, manovale edile Nato il 28/6/1909 a San Lorenzo a Vaccoli da Umberto e Maria o Amelia Farnesi. Espatria clandestinamente in Francia nel 1928 (secondo la Prefettura di Lucca, invece, nel 1930 per motivi di lavoro e munito di regolare passaporto), prima lavora come minatore, poi a Parigi come manovale edile. Nel primo trimestre del 1935 risulta in un elenco di comunisti italiani espulsi dalla Francia. Si arruola in Spagna nell'ottobre 1936 nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (3° compagnia). Ferito alla spalla dall'esplosione di una granata a Casa de Campo, nella difesa di Madrid, il 21 o il 30/11/1936, muore in seguito alle ferite riportate. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AICVAS ASLu AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 163 DEL FANTE PAOLO Luogo di nascita: Barcellona Orientamento politico: Antifascista Professione: Elettricista Nato il 26/11/1920 a Barcellona da Giuseppe e Carmen Cabot. Di nazionalità spagnola come la madre, è però domiciliato a Lastra a Signa (FI) e appartiene al comune fiorentino per fatto di leva. Segnalato nel novembre 1937 come ex miliziano rosso dal Ministero dell'Interno è iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto. Risulta, in un elenco stilato il 19/12/1939 dal Ministero della Guerra di ex miliziani rossi prigionieri di guerra in Spagna, internato nel campo di S. Pedro Cardena nel maggio 1939. La naturalizzazione spagnola che ha ottenuto non lo esime dagli obblighi militari ed è chiamato alle armi nel 1940 con i giovani nati dal 1917 al 1921. FONTI: ACS CPC 164 DEL FURIA GINO Luogo di nascita: Arezzo (AR) Nato il 1/12/1893 ad Arezzo. Segnalato quale combattente nella XII Brigata Garibaldi, opera probabilmente in precedenza, dal dicembre 1936, nel Battaglione Garibaldi. In data 1/1/1939 risulta irreperibile. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AICVAS ISRT (fondo ANPI) 165 DEL MAGRO EUGENIO Nome di battaglia: Simoni Aldo, Iacobetti Riccardo, De Luca Pietro, Alfredo Coli, Adolfo Simon Eugenio Luogo di nascita: Viareggio (LU) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Ferroviere (capo stazione), commerciante, muratore, ragioniere Nato il 30/1/1887 a Viareggio da Achille e Camilla Bargellini. Presta servizio militare in Marina dal 1907 al 1919. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, nel 1910 si iscrive al PSI, in seguito passa al PCd'I. Licenziato politico delle ferrovie nel 1923 (è sottocapo stazione), vive per qualche anno industriandosi con la vendita di legname, olio e vino. Nel 1925 viene arrestato per aver partecipato a uno sciopero e incarcerato per due mesi, quindi nel giugno emigra con regolare passaporto in Francia per sottrarsi ai fascisti. In Francia trova lavoro dapprima in provincia come operaio edile, poi, a Parigi, in una fabbrica di strumenti musicali e infine, dall'agosto 1926, come ragioniere presso il giornale "Umanità". Nel 1926 si occupa della propaganda tra gli italiani, nel 1927 diventa membro del Comitato Centrale del Comitato proletari antifascisti e, amministratore del giornale comunista "Il lavoratore italiano" (secondo la polizia italiana, nel 1927 è anche Segretario dei gruppi comunisti italiani della regione parigina). Espulso nel settembre 1927, si sarebbe rifugiato a Berlino e poi a Liegi, quindi sarebbe rientrato in Francia sotto falso nome: viene segnalato nel novembre 1929 a Lione (Rhône), poi, su incarico del PCd'I, nel febbraio 1930 lascia la città con il falso nome di Riccardo Iacobetti, depistando la polizia fascista, che non riesce a rintracciarlo fino all'anno successivo, pur avendo perquisito le abitazioni di tutti i suoi familiari a Viareggio alla ricerca di sue lettere. Nell'agosto 1931 è arrestato a Marsiglia (Bouche du Rhône) come propagandista, liberato dopo un mese per mancanza di prove; nel 1932 risulta come rappresentante della CGL al Comitato centrale della Intersindacale rossa nell'URSS. Iscritto in Rubrica di frontiera. Segnalato come caduto in combattimento nelle formazioni antifranchiste in Spagna nell'aprile 1937 o 1938 (notizia non confermata). Secondo la documentazione sovietica raccolta dall'Associazione Memorial Italia e in base al lavoro di ricerca del centro studi Memorial Mosca e della Fondazione Feltrinelli, invece, lasciata la Spagna, rientra nell'URSS, ma qui viene arrestato, processato e condannato dall’NKVD a 8 anni di lager l'8/6/1938. Muore nel campo di concentramento di Severo-Vostočnyj il 9/7/1941 (sarà poi riabilitato nell'estate del 1956). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ASLu Fondazione Memorial Italia 166 DEL PAPA ROMUALDO Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Anarchico Professione: Cavatore, bracciante, macellaio Note: Cognato di LODOVICI ONOFRIO Nato il 3/10/1903 a Carrara da Ugo e Aspasia Ravenna. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, nel luglio 1921 emigra clandestinamente a Brignoles (Var), poi nel 1927 si sposta a Toulon (Var). Convive con la francese Henriette Zallendier da cui ha tre figli. Iscritto in Rubrica di frontiera per propaganda antifascista all'estero. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella Colonna Durruti ma nel giugno 1937 (nel gennaio 1938 secondo altra fonte), ammalatosi, è costretto a rientrare in Francia. Esentato dal servizio militare in Italia, combatte con l'esercito francese dal 1939 al 1940. All'inizio del 1941 gli è ritirata la carta d'identità e gli viene ingiunto di lasciare la Francia in quanto "indesiderabile", pericoloso per l'ordine pubblico. Arrestato a Tolone (Var) il 15/5/1941, viene incarcerato nel forte di Sainte Catherine e, in seguito, è internato a Vernet (sezione A, delitti comuni, baracca 10 e in seguito 8, matricola 8029). Dal campo accetta di essere rimpatriato in Italia a condizione che gli venga concesso un permesso per recarsi a Tolone il 16/6/1941 e sposare la compagna così da portarla con sé in Italia (esistono nell'archivio del campo i ripetuti appelli di Del Papa e della compagna e le pubblicazioni del matrimonio che indicano come residenza di Del Papa il campo di Vernet). Sospettato di voler evadere con il cognato Onofrio Lodovici, non soltanto gli è rifiutato il permesso, ma viene sottoposto a sorveglianza speciale durante il trasferimento al confine. Arrestato al rimpatrio in Italia il 17/9/1941, è confinato a Ventotene per 5 anni, pena poi commutata in ammonizione per malattia il 2/6/1943 (nel maggio secondo altra fonte). Partigiano in Italia, attivo nella fase di ricostruzione del CPLN della zona Apuana. Dopo l'8 settembre è delegato anarchico nel Comitato di Salute pubblica di Carrara (alla base della formazione locale del CLN) e partecipa anche ad azioni sul campo (ad esempio, viene paracadutato nei pressi di Altopascio, in provincia di Lucca, in una missione di collegamento con gli Alleati). Nel settembre 1945 partecipa a Carrara come delegato della Federazione comunista libertaria al Congresso organizzativo della Federazione anarchica italiana. In seguito si avvicina a posizioni filopacciardiane. Muore a Carrara il 20/12/1965. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 ADEA Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori A., Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cerrito G., Gli anarchici nella Resistenza apuana, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1984 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Giannecchini L. e Pardini G. (a cura di), Eserciti, popolazione, Resistenza sulle Alpi Apuane : atti del Convegno internazionale di studi storici sul settore occidentale della Linea Gotica : 2. parte: aspetti politici e sociali (Lucca, 1-2-3 settembre 1994), Lucca, [s.n.], 1997 ACS CPC AICVAS 167 DEMI ALDO Luogo di nascita: Piombino (LI) Orientamento politico: Anarchico, comunista Professione: Meccanico, operaio Nato il 3/2/1918 a Piombino da Pietro e Adelaide Ventavoli. Di famiglia operaia, si trasferisce a Torino nel 1926 e nel 1934 è assunto presso le Ferriere FIAT. Nel 1930 a soli 12 anni si rifiuta di far parte degli "avanguardisti" in camicia nera, in seguito entra in contatto con il gruppo anarchico della “Barriera di Milano”. Compie un primo tentativo di raggiungere la Spagna nel settembre 1936, ma è fermato alla frontiera. Ritornato a Torino, è promotore dello sciopero dei "rampinai" della FIAT nel febbraio 1937, viene licenziato e deferito al Tribunale Speciale per diserzione (le Ferriere FIAT sono militarizzate per la guerra d'Etiopia). Nell'agosto 1937 riesce a emigrare clandestinamente in Svizzera, dove ha contatti con gli antifascisti di Lugano e Basilea, e da lì a passare in Francia, dove risiede per alcuni mesi a Parigi, accolto da Cafiero Meucci e in contatto con gli anarchici italiani. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Entra in Spagna nell'ottobre 1937, transitando da Perpignan (Pyrénées Orientales); inviato ad Albacete e quindi a Quintanar per il periodo di istruzione, è assegnato alla scuola dinamiteros, dove rimane fino alla fine del febbraio 1938. In seguito si arruola nella XII Brigata Garibaldi (4° Battaglione, 1° compagnia) e combatte a Caspe e sull'Ebro, rimanendo ferito alla gamba destra in combattimento a Sierra Cabals nell'agosto- settembre 1938. Ricoverato inizialmente in un imprecisato ospedale da campo, viene evacuato all'ospedale da guerra di Vic nel settembre 1938 e da qui è trasferito direttamente al campo di smobilitazione di Torelló. Ripara in Francia nel febbraio 1939 ed è internato ad Argelès (dove fa parte del gruppo anarchico "Libertà o morte"), Saint Cyprien (nel febbraio), Gurs (gruppo italiano, 9° compagnia). Impiegato in una CTE al fronte nel maggio 1940, viene catturato dai nazisti nella "sacca di Dunkerque" ed è avviato a piedi in Germania. Riesce a fuggire durante il trasporto e passa in Belgio; raggiunge Bruxelles dove è in contatto con Dante Armanetti, Ateo Vannucci e Armando Bientinesi. In seguito, ricercato dalle autorità consolari italiane, si sposta in Germania ma viene individuato e quindi, grazie all'aiuto degli ambienti anarchici italiani di Parigi, si rifugia nuovamente in Francia, dove prende parte alla Résistance. Rientra in Italia nel 1945 e risiede a Torino. Partecipa al III Congresso nazionale della Federazione anarchica italiana a Livorno. Nel 1947 entra a far parte dell'esecutivo della CdL. Nel dopoguerra è anche riassunto dalle Ferriere FIAT: eletto in Commissione interna per la corrente libertaria della CGIL, il 10/1/1950 durante lo sciopero generale tiene un comizio pubblico in cui si scaglia contro il governo e le forze di polizia; denunciato per incitamento alla violenza, ma il caso viene archiviato. Nel 1951 si iscrive al PCI e dal 1953 è funzionario della FIOM: nello stesso anno è licenziato per aver invitato gli operai a partecipare allo sciopero contro la "legge truffa". Da allora dichiara all'AICVAS di operare nel sindacato: segretario della categoria dei lavoratori tessili (FILT-CGIL), in seguito è nel Comitato provinciale dell’INPS, quindi viene eletto nel 1979 alla segreteria dello SPI-CGIL. Membro del Comitato federale del PCI e del Direttivo dell'ANPPIA. In questi anni continua a essere vigilato dalle autorità. Muore a Torino il 28/8/2000. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori A., Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Centro Studi Piero Gobetti, Antifascisti piemontesi e valdostani nella guerra di Spagna, Tipografia Toso, Torino, 1975 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 168 ACS CPC AICVAS ASLi AFIGRo (fondo Comintern) 169 DI DENTE GIULIANO Luogo di nascita: Limiti (PI) Nato il 1/4/1909 a Limiti da Fanfulla. Sbarcato nel porto francese di Le Havre (Seine Maritimes) il 6/5/1937, proveniente da Akron (USA), si dirige verso la Spagna repubblicana. Arruolato in un reparto imprecisato delle Brigate Internazionali. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 170 DUPUY GIOVANNI Nome di battaglia: Marcel Giovanni Gregori Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Socialista, anarchico Professione: Postino, commerciante, meccanico Nato il 7/6/1900 a Firenze da Pietro e Augusta Ristori. Frequenta le elementari fino alla sesta classe. Assunto come postino. Partecipa alla prima guerra mondiale e nel dopoguerra è fra gli organizzatori della CdL di Firenze. Licenziato nel 1923 dalle Poste per motivi politici (simpatizza per il PSI), emigra in Francia alla fine dell'anno, dopo un breve periodo a Milano per sfuggire alle persecuzioni, ed entra nel movimento anarchico. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Residente inizialmente a Marsiglia (Bouche du Rhône), dal 1931 al 1936 vive a Grenoble (Isère) in contatto con Enzo Fantozzi, Alfredo Bonsignori e Gusmano Mariani. Arriva in Spagna con i primissimi gruppi di volontari nel luglio 1936 e si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") dal 16/8/1936. Ferito a Huesca in maniera non grave, viene ricoverato all'ospedale di Lerida. Combatte poi anche con la 28° Divisione (125° Brigata mista, Battaglione 500). Ripetutamente ferito in combattimento (Teruel, Valencia), rientra in Francia nel febbraio 1939 ed è internato a Argelès (dove fa parte del gruppo anarchico "Libertà o morte") e Gurs. Evade in data imprecisata e rientra a Marsiglia, dove si nasconde sotto il falso nome di Marcel Giovanni Gregori e prende parte alla Résistance (combatte nel maquis di Grenoble). Nel dopoguerra torna a Firenze, dove muore il 10/4/1979. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC ISRT (fondo ANPI) 171 EGIZIANI ENRICO Luogo di nascita: Arezzo (AR) Orientamento politico: Comunista Nato il 19/11/1905 ad Arezzo da Egisto. A Parigi, dove è emigrato in data imprecisata, si distingue per la sua attività politica. Verso la fine dell'ottobre 1936 si reca in Spagna e si arruola nella 3° compagnia del Battaglione Garibaldi (XII Brigata Internazionale). Combatte a Cerro de los Angeles e a Casa de Campo. Caduto il 1/12/1936 a Pozuelo de Alarcon. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 AICVAS AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 172 EUFEMI FLORINDO Luogo di nascita: Grasse (Alpes Maritimes) Orientamento politico: Comunista Professione: Venditore ambulante (pollivendolo), ciclista Nato il 5/8/1912 a Grasse (Alpes Maritimes) in Francia dagli immigrati italiani Paolo e Nella Capannini. A pochi anni rimpatria con i genitori a S. Miniato (PI) e qui frequenta le prime tre classi elementari. Dal 1933 al 1934 presta servizio militare nel 3° Regg. Bersaglieri e nel 1934 risulta iscritto al PNF. Ciclista dilettante, corre per la Mens Sana di Siena, l’UC Monsummanese e l’UC Montecatinese. Dopo aver partecipato a una corsa in Corsica nell'agosto 1936, nel novembre chiede e ottiene il rilascio di un passaporto collettivo per partecipare alla gara ciclistica Genova- Nizza e, varcato il confine, raggiunge la Spagna. Iscritto nel Bollettino delle ricerche del febbraio 1937 come sovversivo pericoloso, residente in Spagna; nelle numerose lettere scritte alla madre, però, nega di trovarsi in Spagna e sostiene di lavorare a Parigi e di essersi sposato. In realtà, è arruolato nella XII Brigata Garibaldi (4° Battaglione, compagnia mitraglieri), con cui combatte su diversi fronti. Ferito più volte, viene assegnato alla base delle Brigate Internazionali di Albacete secondo alcune fonti, secondo altre è sempre al fronte, dove si guadagna un encomio nel settembre 1938. L’ultima lettera alla madre è del luglio 1938, poco dopo, il 18/9/1938, cade in combattimento sull'Ebro o, secondo altra fonte, viene ucciso durante un cannoneggiamento contro la città di Albacete. Nel 50° della sua morte il Consiglio comunale di San Miniato gli ha intitolato una piazza cittadina mentre il Gruppo Sportivo "Le Colline" organizza ogni anno il "Trofeo Eufemi Florindo", una corsa ciclistica in sua memoria. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Fiordispina D. (a cura di), Giuseppe Gori e compagni: notizie, testimonianze e documenti sull'antifascismo sanminiatese, Comitato Giuseppe Gori di Cigoli, San Miniato (PI), 1994 Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC AICVAS AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 173 EULOGI VITTORIO Luogo di nascita: Pisa (PI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio (fornaciaio meccanico), manovale, venditore ambulante Nato il 5/3/1897 a Pisa da ignoti, domiciliato a Lucca. Nel 1917 è condannato per aver abbandonato il lavoro e viene definito dal Prefetto di Lucca un "girovago" anarchico, nel 1920 è residente a Treviso dove è segretario della CdL. Emigrato in Francia nel 1922 (secondo altra fonte nel 1924), rientra in Italia nel 1926 e da allora tenta varie volte di espatriare clandestinamente. Nel maggio 1930 raggiunge finalmente la Francia, quindi dal maggio 1932 risulta in Spagna, residente a Hospitalet, dove un informatore lo segnala nell'agosto del 1936 a capo della milizia antifascista armata. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Combattente nelle formazioni antifranchiste dell'esercito spagnolo con il 3° Battaglione della 58° Brigata del 19° Corpo d'esercito. Farebbe anche istruzione militare delle nuove reclute. Combatte sul fronte del nord, a Teruel, e nel Levante. È fra i passeggeri dello “Stanbrook”, nave inglese destinata all'evacuazione dei repubblicani spagnoli salpata dal porto di Alicante il 25/3/1939 con a bordo circa 3000 persone (carta d'imbarco n. 2080); dopo un mese di permanenza a bordo, ai passeggeri colpiti da un epidemia di tifo, venne infine concesso di sbarcare ad Orano in Algeria dove Eulogi è segnalato dal marzo 1939. Muore a Genova l'8/8/1971. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. 174 EVOGGI GUIDO Luogo di nascita: Larciano (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Autista Nato il 17/11/1902 a Larciano da Umberto e Isola Girardo. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, segretario del circolo comunista di Larciano, emigra in Francia nel 1923. Iscritto in Rubrica di frontiera. Espulso, è successivamente in Belgio e Lussemburgo dove riporta condanne ed espulsioni per attività sovversiva. Nel 1937-1938 è combattente nelle formazioni antifranchiste in Spagna, arruolato nella XII Brigata Garibaldi, in una compagnia di mitraglieri con Celeste Giovanni Bocchi, i fratelli Mainardi e Ottavio Bendinelli. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AICVAS 175 FANCIULLI GIOVANNI Luogo di nascita: Porto Santo Stefano (GR) Orientamento politico: Comunista Professione: Marinaio Nato il 18/1/1905 a Porto Santo Stefano da Nunzio e Annunziata Olivari. Iscrittosi nel Compartimento marittimo di Livorno come mozzo fin dal 1918, nel 1927 ottiene il nulla osta della Questura di Grosseto per l'imbarco sulle navi dirette all'estero. Nel giugno 1929 si imbarca a Civitavecchia sul piroscafo "José Calleo" diretto a Nantes (Loire Atlantique), e da qui passa in data imprecisata in Belgio. Si stabilisce a Montigny Sur Sambre in Belgio e diviene membro della Gioventù comunista belga (settore 5, cellula 13): partecipa a tutte le riunioni del partito e, insieme col compatriota livornese Impero Rossi, è attivo propagandista e distributore del giornale comunista "Il Riscatto". Arrestato a Charleroi il 6/4/1930, è espulso dal Belgio per motivi politici l'11 giugno. Segnalato per attività comunista a Marsiglia (Bouche du Rhône), dove subisce varie condanne; è espulso nel 1932 per attività comunista, ma rimane clandestinamente in Francia (nel 1934 sembra risiedere a Pavillon sous Bois, nel dipartimento Seine-Saint-Denis). Nel 1937 è arruolato come volontario nelle formazioni antifranchiste in Spagna e viene iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche dalla polizia fascista per il provvedimento di arresto. Figura nell'elenco dei caduti antifascisti italiani in Spagna trasmesso dalla Commissione Interministeriale per la formulazione dell'atto di morte: sarebbe caduto in combattimento (o fucilato dai franchisti) in data imprecisata. La polizia italiana, però, lo segnala ancora residente a Marsiglia nel maggio 1938. Sarebbe rimasto in Francia anche dopo la seconda guerra mondiale. Morto a Marsiglia il 30/8/1975. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 ACS CPC ISRT (fondo ANPI) 176 FANTECHI MARIO Nome di battaglia: Muscolo Luogo di nascita: Sesto Fiorentino (FI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Bracciante Nato il 21/7/1899 a Sesto Fiorentino da Giacinto e Cherubina Poggioli. Combatte nella prima guerra mondiale. Attivo politicamente nell'immediato dopoguerra, è condannato a 2 mesi di arresto nel giugno 1923 dalla Pretura di Sesto Fiorentino per porto abusivo di rivoltella, poi è ammonito nel marzo 1927 per attività antifascista. Espatria clandestinamente in Francia nell'ottobre 1927 (secondo altra fonte nel 1926 per sfuggire al Tribunale Speciale), stabilendosi a Lione (Rhône) dove frequenta Paris Mario Giambellotti. Lascia Lione il 20/5/1931 diretto a Berre (Bouche du Rhône) proprio con Giambellotti. In seguito, espulso dal dipartimento Bouche du Rhône in data imprecisata, si rifugia in Corsica e si stabilisce a Bastia, dove fa il contadino per qualche tempo a Lucciana (FI). Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche nel 1933. Rientra forse a Lione e da lì parte per la Spagna: il 5/10/1936 è tra coloro che varcano la frontiera franco- spagnola per arruolarsi nelle Brigate Internazionali. È assegnato alla XII Brigata, con il Battaglione Garibaldi (3° compagnia) e in seguito passa nella XII Brigata Garibaldi. Combatte a Cerro de los Angeles, alla Città universitaria, a Puerta de Hierro, Pozuelo, Boadilla, Mirabuena, Majadahonda, Guadalajara e Morata. Gravemente ferito all'addome in combattimento il 16/6/1937 a Huesca, viene ricoverato in un ospedale da campo svizzero e quindi ricoverato nell'ospedale di Benicassim; è rimpatriato in Francia il 29/7/1937 con un convoglio di feriti per continuare le cure. Durante la guerra è partigiano nei FTP francesi. Rientra in Italia nel giugno 1945. Deceduto il 13/2/1980 a Firenze. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Perra G., Conti G., Sesto Fiorentino dall'antifascismo alla Resistenza, Vangelista, Milano, 1980 ACS CPC AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) ISRT (fondo ANPI) 177 FANTOZZI ENZO LUIGI FERRUCCIO Nome di battaglia: Fami Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Socialista, anarchico Professione: Ferroviere, operaio meccanico, decoratore, contabile Nato l'8/10/1886 a Livorno da Vittorio e Sofia Degli Innocenti. Frequenta le scuole tecniche. Assunto nelle ferrovie, nel 1906 si trasferisce a Firenze. Propagandista socialista e antimilitarista dall'anteguerra, diviene membro del Comitato Nazionale del Sindacato Ferrovieri, ma è licenziato nel 1914. Nel febbraio 1915 costituisce un Comitato internazionalista per la pace e nel marzo è arrestato preventivamente perché non possa partecipare alle manifestazioni contro la guerra. Liberato nel giugno, partecipa al Congresso Nazionale dei Ferrovieri ad Ancona, pronunciando discorsi violenti e incitando allo sciopero e alla rivoluzione. Il 14/12/1915 si incontra con Malatesta e altri anarchici, poi il 20/8/1916 partecipa al Congresso toscano della Gioventù socialista. Arruolato durante la prima guerra mondiale nel 90° Regg. Fanteria a Genova, è poi adibito come operaio militarizzato a una fabbrica di proiettili di Livorno. Più volte malmenato dai fascisti, a Pisa nel gennaio 1922 è arrestato, insieme ad Armando Borghi, e portato in caserma dai Carabinieri che dichiarano di aver voluto evitargli l'ennesimo pestaggio. Nell'agosto 1922 partecipa allo sciopero generale antifascista e nel 1923, arrestato a La Spezia, viene cacciato dalle ferrovie (era assegnato al Deposito di Pontremoli) e rimpatriato a Livorno, dove è malmenato dai fascisti. Espatria clandestinamente nel 1924 (secondo altra fonte nel 1923) in Francia nel dipartimento di Seine et Oise e qui è tra i fondatori del Gruppo anarchico “Pietro Gori” nel 1925. Nel 1926 compie un giro di propaganda libertaria a Lione (Rhône) e Marsiglia (Bouche du Rhône) dichiarandosi favorevole al fronte unico proletario e nel 1927 a Parigi è membro della Commissione esecutiva della LIDU. Sempre nella capitale francese è segretario di una cellula composta da ferrovieri italiani ed è membro del Comitato di azione antifascista. Nel 1933 crea a Sartrouville (Seine) una cooperativa operaia per lavori in pittura e vetreria, in cui assume gli emigrati italiani. Iscritto in Rubrica di frontiera come attentatore dal 1933 e nel Bollettino delle ricerche. Nel marzo 1936 è a Parigi alla sala Lavry ad ascoltare una conferenza di Carlo Rosselli insieme con Umberto Marzocchi, Angiolo Bruschi e Italo Ragni. Per il DBAI parte per Barcellona il 27/7/1936, mentre secondo Bucci partecipa alle trattative che portarono Berneri e Rosselli al patto costitutivo della Colonna italiana e, rimasto a Barcellona dopo l'accordo, avrebbe fondato il Comitato anarchico di Barcellona. Secondo altre fonti, attraversati i Pirenei via Perpignan (Pyrénées Orientales) solo nell'agosto (o addirittura nell'ottobre), si sarebbe arruolato in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") come membro dello Stato Maggiore dal 16/8/1936 al 1/7/1937. Combatte a Monte Pelato, opera sul fronte di Huesca e dal gennaio 1937 svolge funzioni politiche (forse servizio passaporti) alla frontiera francospagnola di Port Bou con frequenti viaggi in Francia per conto del Comitato di investigazione della FAI. Torna a Barcellona nel 1937 ed è arrestato nel maggio, quindi per 2 settimane è imprigionato nella Jefatura de Policia. Rilasciato o evaso, rientra in Francia nel maggio/giugno 1937 (secondo altra fonte solo nel 1939) e risulta impiegato in una cooperativa edile (probabilmente fa ritorno a Sartrouville e lavora nella cooperativa da lui fondata nel 1933). Secondo le spie italiane, nel 1940 risiede a Parigi e nel 1942 partecipa alla ricostruzione della LIDU, insieme con Alberto Meschi. Partecipa in seguito alla Résistance. Anche dopo la guerra continua a svolgere attività nel movimento anarchico e viene escluso dalla pubblica amministrazione per motivi politici. Deceduto a Livorno il 26/10/1960. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 178 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010. ACS CPC AICVAS ASLi AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol 179 FEDI MAZZINO FERRUCCIO Nome di battaglia: Aldo Luogo di nascita: Prato (FI) Orientamento politico: Comunista/anarchico Professione: Operaio lanino, pugilatore, meccanico Nato il 19/4/1912 a Prato da Ferruccio e Isola Nesi. Deferito al Tribunale Speciale il 1/4/1932 per organizzazione comunista, è colpito da mandato di cattura (ma sarà prosciolto per amnistia nel dicembre 1932). Ripara in Francia, attraverso la Corsica, per sfuggire all'arresto e si stabilisce a Tolone (Var). Iscritto in Rubrica di frontiera. Condannato in Francia a un mese di prigione per vie di fatto contro il Console italiano nel 1934, poi a 1 anno per rissa per questioni politiche nel 1935; arrestato nuovamente ed espulso per attività antifascista in seguito. Entra in Spagna nel 1936 e si arruola nella XII Brigata Internazionale, con il Battaglione Garibaldi, quindi passa nella XII Brigata Garibaldi e poi nella XV Brigata con il Battaglione Lincoln (batteria antiaerea). In base all'interrogatorio di Berard Guido Francesco (19/4/1940) sarebbe un "pugilatore" di fede comunista e svolgerebbe l'incarico di motorista nella XV Brigata Internazionale a Madrid. Prende parte ai combattimenti di Guadarrama, Escorial, Teruel, Caspe, Brunete e Huesca. Ricoverato per malattia negli ospedali di Quintanar, Murcia, Oribuelo (nel 1937) e Matarró (nel 1938), rientra in Francia con convoglio sanitario il 20/10/1938 ed è proposto vanamente per l'emigrazione negli Stati Uniti. Arrestato a Parigi, è internato nel maggio 1939 a Gurs (gruppo italiano, 9° compagnia), poi il 2/4/1939 è trasferito al Vernet in quanto presunto capo di una cellula anarchica (definito "molto intelligente e molto pericoloso"). Dal 19/7/1939 è impiegato nella 253° CTE presso S. Omer (Pas-de-Calais), ma evade in data imprecisata e passa in Belgio. Qui, catturato dai nazisti nel 1940, viene rinchiuso nel carcere di Dunquerque e poi trasferito nuovamente al Vernet il 23/4/1940. Consegnato alle autorità italiane il 19/7/1940 e confinato per 5 anni a Ventotene e Ustica, in seguito è trasferito a Renicci Anghiari, liberato il 15/9/1943. Residente a Prato ma coniugato con Vincenzina Bertone a Torino nel 1944. Dal 1965 residente a Torino. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC AICVAS ADEA BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) 180 FERRARI GIUSEPPE Nome di battaglia: Visconti Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Manovale Nato l'8/1/1908 a Pistoia da Eugenio. Iscritto al PCd'I nel 1921. Emigrato in Francia da data imprecisata, risiede a Nizza (Alpes Maritimes) e nei pressi di Marsiglia a l'Estaque (Bouche du Rhône). Secondo la documentazione del PCd'I è stato espulso dalla Francia, dal Belgio e dal Lussemburgo per attività politica e vive clandestinamente in Francia sotto falso nome. Parte per la Spagna e si arruola il 30/8/1936 nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Ferito ad Almudevar il 20/11/1936, nel gennaio 1937 viene assegnato per motivi d'età alla compagnia genio telefonisti della base delle Brigate di Albacete, come responsabile del magazzino e del casermamento. Chiede però di rientrare al fronte e nel mese di giugno 1937, al momento della sua costituzione, passa alla XII Brigata Garibaldi. Caduto il 12/7/1937 a Villanueva del Pardillo (secondo Calandrone a Brunete). FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 181 FERRARI GUGLIELMO Luogo di nascita: Gallicano (LU) Orientamento politico: Antifascista Professione: Minatore Nato il 11/4/1919 a Gallicano da Eugenio e Rosa Ceccarelli. Residente in Francia con la famiglia dal 1920 o dal 1921 ad Auberchicourt (Nord), dove lavora come minatore. Membro della CGT e, dal 1937, della Gioventù comunista francese. Iscritto in Rubrica di frontiera. Ancora molto giovane, nel maggio 1937 si arruola in Spagna nella XII Brigata Garibaldi (batteria anticarro). Partecipa alle operazioni in Estremadura, Caspe (dove è citato per il buon comportamento e riceve un riconoscimento), Huesca, Brunete ed Ebro. Ferito nel settembre 1938 in un combattimento sul fronte dell'Ebro, viene ricoverato nell'ospedale di Moya a Barcellona. Iscritto al PCE nel 1938. Il quadro del PCd'I Pavanin lo descrive come "giovane, entusiasta, pieno di volontà e di spirito di sacrificio. Attivo nel lavoro e devoto al partito, interessato alla sua politica. Disciplinato, coraggioso". Rientra in Francia nel febbraio 1939 ed è internato a Argelès, Saint Cyprien e Gurs, poi nuovamente ad Argelès nel campo 1bis fino al 21/8/1940 e poi nel campo 2bis dal 5/9/1940 (è segnato nello schedario di Argelès del 1940 come nato a Pistoia). Evaso nel febbraio 1941 (in base alla sua dichiarazione al Consolato italiano di Lille del 22/1/1941), prende parte alla Résistance in Francia nelle FFI e nei FTP nel dipartimento Nord-Pas-deCalais, dove dall'inizio del 1944 dirige una compagnia di maquisards composta prevalentemente da italiani. Croce di guerra al valore militare. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Damiani R., Les italiens du bassin minier du Nord-Pas-de-Calais, in Milza P., Peschanski D., Exils et migrations : Italiens et Espagnols en France 1938-1946, L’Harmattan, Paris, 1994 ACS CPC ACS Min. Int. PS AICVAS ADPO ASLu BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 182 FERRARINI OMERO Nome di battaglia: Pellegrino Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio, decoratore Nato il 14/9/1905 a Carrara da Andrea e Volterra Ceccarelli o Ceccarini. Emigrato in Francia nel 1930, risiede a Parigi o a Marsiglia (Bouche du Rhône). Iscritto in Rubrica di frontiera nel 1932. Partito dalla Svizzera, nel luglio 1936 si arruola in Spagna nella Divisione Ascaso fino al 17/8/1936 quando entra nell'appena costituitasi Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Rientra in Francia nel dicembre 1936 perché ammalato gravemente, come attesta un documento firmato da Carlo Rosselli. Nel 1940 e nel 1941 è segnalato nella rete antifascista di Marsiglia, dove collabora con il compaesano Romeo Tonarelli alla falsificazione di documenti per i clandestini (compito in cui, secondo le testimonianze, i due avrebbero messo a punto "una tecnica raffinata"). FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F. Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Signori E., Républicains et giellistes en France entre guerre d’Espagne et Résistance, in Milza P., Peschanski D., Exils et migrations : Italiens et Espagnols en France 1938-1946, L’Harmattan, Paris, 1994 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC AICVAS Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. 183 FIBBI ENRICO Luogo di nascita: Fiesole (FI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Falegname, operaio, aiuto manovale Note: Padre di FIBBI ROMEO Nato l'8/12/1888 a Fiesole da Pietro e Faustina Licelli. Ha due figli da una spagnola, Florentina Bollea, con cui vive in Francia a Villeurbanne (Rhône). Socialista nell'anteguerra, comunista dal 1921. Espatria clandestinamente in Francia nel 1921 per sfuggire all'arresto per attività antifascista. Risiede a Lione (Rhône), dove lavora fino al 1926 come falegname in una fabbrica per la riparazione dei vagoni ferroviari. Dal 1926 al 1932 lavora nella produzione della seta artificiale, poi dal 1933 al 1936 è aiuto manovale per diverse imprese. È iscritto all'associazione "Vecchi combattenti franco-italiani" e all'UPI. Iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista in Francia. Arrestato ed espulso nel giugno 1933 per sospetta attività sovversiva, resta in Francia clandestinamente. Nell'ottobre 1936 passa in Spagna e si arruola, insieme con il figlio Romeo, nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (reparto zappatori). Partecipa ai combattimenti sul fronte di Madrid. Verso la fine del 1937, ammalatosi, ritorna in Francia e rientra a Lione. Arrestato nell'ottobre 1942 e internato il 30/10/1942 al Vernet (sezione B, anarchici ed estremisti, baracca 22, n. di matricola 9967) per attività sovversiva. Fa domanda per essere rimpatriato ed è tradotto in Italia il 9/12/1942; arrestato il 10/12/1942, confinato nel 1943 a Ventotene per 3 anni, liberato nell'agosto 1943. Partigiano in Italia, comandante della divisione Ponente e, in seguito, Vicecomandante della 22° Brigata Lanciotto composta da oltre 400 uomini. Nel dopoguerra risiede a Fiesole insieme con il figlio Romeo. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Biagioni M., Scarpe rotte eppur bisogna andar: fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve, Firenze : Pagnini e Martinelli, stampa 2004 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Pacciardi R., Il Battaglione Garibaldi. I volontari italiani nella Spagna repubblicana, Edizioni La Lanterna, Roma, 1945 ACS CPC ADEA AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 184 FIBBI ROMEO Luogo di nascita: Fiesole (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio Note: Figlio di FIBBI ENRICO Nato il 30/8/1915 a Fiesole da Enrico e Florentina Bollea. In Francia con il padre dal 1923, residente a Lione (Rhône). Membro della Gioventù comunista dal 1929. Nel SRI dal 1932. Aderisce al PCd'I nel 1931, alla CGT nel 1935. Iscritto in Rubrica di frontiera. Il 20/11/1936 si arruola in Spagna, insieme con il padre, nella XII Brigata Internazionale, con il Battaglione Garibaldi (2° batteria Picelli) ed è promosso sottotenente sul campo di battaglia. Combatte a Boadilla, Mirabueno, Majadahonda, Guadalajara, Arganda, Casa de Campo. Passato alla XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, 2° compagnia zappatori) nel settembre 1937 come tenente, combatte in Estremadura, Caspe e sull'Ebro. Retrocesso sergente l'11/4/1938 per aver perduto contatto con la sua unità in battaglia. Iscritto al PCE dal 1938, segnalato dal PCd'I come "quadro da aiutare per il rientro in Italia". Rientra in Francia nel febbraio 1939 ma non si hanno altre notizie fino al rimpatrio in Italia. Arrestato al confine nel maggio 1943, è proposto per l'internamento. Liberato nell'agosto, è in seguito comandante della 22° Brigata Lanciotto della divisione partigiana Ponente. Residente a Firenze, nel dopoguerra è molto attivo nell'ANPI fiorentina. Nel 1956 lavora alle officine delle Ferrovie dello Stato di Porta al Prato e risiede a Fiesole insieme con il padre Enrico. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Biagioni M., Scarpe rotte eppur bisogna andar: fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve, Pagnini e Martinelli, Firenze, 2004 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 185 FOGALO UGO Luogo di nascita: Pontremoli (MS) Professione: Meccanico Nato il 29/6/1908 a Pontremoli da Pietro. Combatte in una unità imprecisata in Spagna, probabilmente con le Brigate Internazionali. Il 3/1/1939 è presente al centro di smobilitazione di Torelló. Uscito dalla Spagna nel febbraio 1939, è internato a Saint Cyprien e poi a Gurs. Nel 1942 si trova ancora in Francia, membro dell'UPI. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ASMs 186 FONTANA VASCO Luogo di nascita: Pisa (PI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio Note: Cognato di MARIANI GUSMANO Nato il 27/2/1892 a Pisa da Ettore e Priscilla Poggi. Anarchico dall'anteguerra, nel 1924 dopo essere stato licenziato dall'impiego presso il Circolo Costruzioni Telegrafiche e Telefoniche emigra in Francia a S. Priest (Bouche du Rhône) e poi a La Seyne sur Mer (Var). Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Segnalato come combattente in Spagna dal 1936 nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), combatte a Monte Pelato. Rientra in Francia nel marzo 1938. Nel dopoguerra torna a Pisa dove muore il 23/7/1959. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 187 FORNAI ANGELO Nome di battaglia: Fornara Luogo di nascita: Montopoli in Val d'Arno (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Calzolaio Nato il 9/7/1901 a Montopoli in Val d'Arno da Giuseppe. Attivo politicamente dal primo dopoguerra , è arrestato il 25/5/1927 per organizzazione comunista e condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione a Pallanza, liberato il 25/9/1930. Espatria clandestinamente nel 1933 in Svizzera. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi. Caduto in combattimento sul fronte di Madrid, a Morata de Tajuna, il 5/4/1937. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) 188 FORNAROLI MARINO Luogo di nascita: Pisa (PI) o S. Maria a Monte (PI) Orientamento politico: Antifascista Professione: Operaio, impiegato Nato il 2/4/1908 a Pisa (o a S. Maria a Monte) da Samuele. Emigrato in Francia nel 1925, nel febbraio 1937 viene segnalato come combattente in Spagna, arruolato nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (reparto mitraglieri), forse assegnato ai servizi sanitari. Iscritto in Rubrica di frontiera. Rientra in Francia nell'ottobre 1938. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 189 FOSSI EGIDIO Luogo di nascita: Fiesole (FI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Macellaio, mosaicista Nato il 1/12/1891 a Fiesole da Gustavo e Isola Marilli. A Fiesole è apprendista operaio e macellaio, quindi si trasferisce a Piombino (LI) con la famiglia e, frequentate le scuole elementari, lavora in una fabbrica di mattoni. Prende parte agli scioperi del 1911 e da questo momento milita fra le file anarchiche. Nel 1914 partecipa alle proteste contro la guerra ed è membro del Comitato provvisorio di propaganda del Gruppo giovanile sindacalista di Piombino. Chiamato alle armi nel 1915, è condannato per diserzione a 15 anni e liberato per amnistia nel 1919. Arrestato come istigatore dei moti sovversivi di Piombino nel 1920, è condannato a 12 anni e 6 mesi di reclusione con l'accusa di "incitamento alla guerra civile": imprigionato a Porto Longone e Nisida, è liberato per amnistia nell'estate del 1925. Al rilascio, espatria clandestinamente in Francia: giunge a Modane (Rhône-Alpes) poi si sposta a piedi a Nizza (Alpes Maritimes) quindi è ad Argenteuil (Val d'Oise); in seguito si rifugia in Belgio abitando a Grivegné e a Montignies le Tilleul fino all'agosto 1925 quando si sposta a Lille (Nord-Pas-de-Calais). Torna in Belgio nel 1927 e risiede a Montignies sur Sambre e a Charleroi sino al 1929; si trasferisce a Parigi in quell’anno, ma l'OVRA lo segnala nella capitale francese solo nel 1934. Nel dicembre 1935 è presente a una riunione organizzata da Giustizia e Libertà, presso la sala Lancry, a cui sono presenti anche Carlo Rosselli e Quisnello Nozzoli mentre il 10/3/1936 segue a Parigi il feretro dell'anarchico Giovanni Sabbatini (insieme con Italo Ragni). Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per attività antifascista all'estero. È arruolato in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") dal 16/8/1936 al 30/4/1937, con la mansione di salmiere. Combatte a Monte Pelato, Almudevar e Huesca (al rientro eviterà il confino convincendo gli inquirenti di essere stato in Spagna solo per lavoro). Rientra in Francia nell'aprile 1937, nel novembre 1938 è arrestato a Parigi per violazione del decreto di espulsione e incarcerato, poi internato sulle spiagge del Roussillon e a Gurs nel giugno 1939 (gruppo italiano, 9° compagnia). Nella primavera del 1940 è incorporato in una CTE, quindi viene catturato dai tedeschi e, essendo stato ferito, è ricoverato a Bruges (Gironde). Nel gennaio 1941 è prigioniero dei tedeschi nell'ex ospedale militare di Reims (Marne) insieme con Pietro Aureli e con lui viene condotto in Germania nel giugno 1941: è deportato nel campo SS Sonderlager Hinnzert a Hermeskeil (Hunscruck) e viene liberato secondo alcune fonti nell'agosto 1943, quando è tradotto in Italia e viene internato a Renicci Anghiari. Secondo altre fonti invece è tradotto in Italia già il 9/3/1942 quando è internato a Ventotene per 5 anni, poi trasferito a Renicci Anghiari e liberato nell'agosto 1943. Si rifugia a Barberino Del Mugello (FI) fino alla Liberazione e torna a Piombino solo nel dopoguerra. Nel 1947 risulta far parte del gruppo anarchico di Piombino insieme con Ermanno Neri. Muore a Piombino il 5/2/1969. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 190 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 191 FOSSI LUIGI Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Antifascista Professione: Cappellaio, fornaio Nato il 18/1/1900 a Firenze da Alfredo e Maria Teggi. Sposato e padre di 8 figli (di cui 6 nati in Francia e di cui uno internato al Vernet). Emigra nel 1922 o 1923 in Francia con regolare passaporto per motivi di lavoro, residente inizialmente a Mentone (Alpes Maritimes) e Tolone (Var), poi a La Seyne sur Mer (Var). Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per attività antifascista all'estero. Nel gennaio 1937 o 1938 si reca in Spagna come volontario delle Brigate Internazionali ed è assegnato alla caserma Carl Marx per il periodo d'istruzione. Vi resta per soli 3 mesi, prima di tornare in Francia clandestinamente. Arrestato nel dipartimento del Var nel marzo 1941, perché considerato "un parassita a lungo iscritto alla Caisse de Chomage" (nel 1941 però lavora vendendo esche per la pesca). Forse è internato al Vernet come propagandista comunista insieme al figlio Donato. Fermato al rimpatrio in Italia nel maggio 1941, è accusato di aver combattuto con le Brigate Internazionali in Spagna, ma riesce a provare di essersi recato in quel paese solo per lavorare e viene liberato previa diffida. Risiede a Firenze. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ADEA 192 FRANCESCONI GIUSEPPE Luogo di nascita: Marliana (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Macchinista/manovale Nato il 19/3/1910 a Marliana da Antonio e Rosa Gaggiani. Membro del PCd'I dal 1922, perseguitato per le sue idee politiche, emigra in Francia nel 1924. In Francia si iscrive al PCF nel 1929 ed è attivo come propagandista tra l’emigrazione italiana, segretario regionale dei gruppi di lingua ad Aix les Bains (Savoie). Membro del SRI. Iscritto in Rubrica di frontiera nel 1932. Il 22/4 o 11/1937 si arruola in Spagna, nel settembre risulta appartenere alla XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione). Promosso tenente il 1/4/1938 sull'Ebro. Combatte a Fuentes, Estremadura, Caspe, Huesca, Brunete e Farlete. Iscritto al PCE nel 1938. Ferito in combattimento a Sierra Cabals, il 12/5/1938 è inviato in Francia dall'ospedale di Sagarot. Torna come volontario al fronte nel gennaio/febbraio 1939 e si sbanda verso il 5-6 febbraio nelle ultime battaglie presso la frontiera francese. Internato in Francia ad Argelès nel 1939, poi è nel campo di Gurs come segretario di cellula del partito (ilot G, gruppo italiano). Chiede e probabilmente ottiene di essere rimpatriato. È partigiano in Italia, caduto in data e luogo imprecisati. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 193 FRANCHI SOCRATE Nome di battaglia: Dal 1936 in poi si fa chiamare Speranza. Al ritorno dalla Spagna nel 1936 si cela sotto il nome di Franchitti. Luogo di nascita: Prata (GR) Orientamento politico: Socialista, anarchico Professione: Operaio edile Nato il 27/12/1900 a Prata da Cherubino ed Elisena Periccioli, i quali nel 1910 si trasferiscono col figlio a Piombino (la zia Iole Periccioli risiede a Boccheggiano). Frequenta le scuole fino alla terza classe elementare. A quindici anni entra nel movimento anarchico e, durante il Biennio rosso, è molto attivo a Piombino, dove risiede con la moglie Ines Iacometti (figlia di Pilade, anarchico di Piombino esule a Villeurbanne dal 1923). Nel febbraio e nel maggio 1922 è prosciolto per insufficienza di prove da un'accusa per lesioni personali e da un'altra per detenzione di bombe e rivoltelle. Emigrato clandestinamente in Francia nel 1922 o all'inizio del 1923, Franchi risiede a Lione (Rhône), dove prende parte alla campagna internazionale per la liberazione di Sacco e Vanzetti ed è assiduo frequentatore della società anarchica ad essi intitolata (ad esempio, il 14/1/1931 prende parte a una riunione insieme con Gusmano Mariani, Alfredo Bonsignori e Primo Lastrucci). È collegato con gli ambienti libertari clandestini di Torino, in particolare con i gruppi della “Barriera di Torino” e della “Barriera di Nizza”, impegnati nel favorire gli espatri clandestini. Nell’ottobre 1931, secondo la polizia, compie un'azione di rappresaglia contro un fascista responsabile di aver percosso due bordighisti e nel dicembre dello stesso anno partecipa alla protesta contro il governo russo per la detenzione in Siberia del sovversivo milanese Francesco Ghezzi. Tale attività antifascista non è sconosciuta alla PS: iscritto in Rubrica di frontiera, nell'estate del 1928 il Consolato di Lione lo aveva segnalato fra gli affiliati del gruppo anarchico locale; è sospettato nel 1930 di essere coinvolto insieme al comunista Franco Delfino in un attentato ai danni del segretario del fascio locale; nel maggio 1930 la Divisione di Polizia Politica informa la Divisione affari riservati che Franchi è "individuo veramente pericoloso" e il Console generale di Lione riferisce al Ministero dell'Interno che Franchi è spesso con i comunisti dissidenti della frazione bordighista; il 4/8/1930 anche la Prefettura di Grosseto si occupa di Franchi e ne segnala ai superiori la mancanza da Prata da più di 12 anni e che vi era iscritto al PSI; compare sul Bollettino delle ricerche il 14/2/1931 e nell’agosto la Scuola superiore di polizia prepara dieci copie di una sua foto; nel novembre il Console di Lione lo segnala come elemento perturbatore dell'ordine pubblico, anarchico militante, solito girare armato. Di lì a poco, è arrestato in effetti per porto abusivo di rivoltella; seviziato dalle guardie francesi e condannato a un anno di carcere, viene espulso dalla Francia, ma vi rimane illegalmente spostandosi a Parigi presso un anarchico scarlinese (gli sforzi dell'OVRA per rintracciarlo risultano inconcludenti). Il 25/2/1935 è colpito da una nuova misura di espulsione ma una serie di proroghe gli consentono di rimanere in Francia fino al maggio 1936 quando è arrestato; solo l'intervento della LIDU e delle organizzazioni sindacali per la sospensione di tutti i provvedimenti di espulsione gli evitano un nuovo esilio. Il 2/8/1936 parte per la Spagna e si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), con cui partecipa alla battaglia di Monte Pelato e agli scontri del novembre 1936 ad Almudevar (il 3/9/1936 il Ministero dell'Interno telegrafa ai prefetti per segnalarne la presenza in Spagna nelle milizie rosse e la Scuola superiore di Polizia stampa 120 copie della sua foto per tutte le prefetture e i valichi di frontiera). All'inizio del gennaio 1937 rientra a Parigi dove, nell’aprile, sembra abitare sotto il falso nome di Franchitti. I controlli su di lui, tuttavia, continuano: è schedato dalla Prefettura di Livorno nel novembre 1937 e il Prefetto di Grosseto a fine anno dispone il controllo della corrispondenza della madre, della sorella, della cognata e in seconda battuta anche della zia di Boccheggiano; nel marzo 1938, in occasione del viaggio del Führer in Italia, la Questura di Grosseto richiede ai comuni della provincia l’aggiornamento dello schedario dei sovversivi e la stazione dei Carabinieri di Massa Marittima riferisce che di Franchi si ignora il colore politico e che risulta emigrato fin dall’infanzia con tutta la famiglia a Piombino. Nel febbraio 1941 è segnalato a Villeurbanne (Rhône), ma nella primavera dello stesso anno risulta nuovamente irreperibile alla polizia italiana, perché è probabilmente internato nel campo di Argelès. Evaso o liberato in data imprecisata, passa alla totale clandestinità dopo la resa della Francia e 194 si unisce a una formazione di partigiani che opera nel dipartimento Bouche du Rhône, combattendo fino al 1944. Gli sarà conferita la Medaglia d'argento. Nel dopoguerra risiede in Francia, ma compie qualche viaggio in Toscana per incontrare i vecchi compagni di lotta a Piombino, Follonica e Massa Marittima. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 198 ACS CPC ACS Div. Pol. Pol. ACS Min. Int. PS ASGr fondo Questura 195 FRANCHINI RODOLFO Nome di battaglia: Frattini Roberto Luogo di nascita: Ponte a Moriano (LU) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Barbiere, pellicciaio Nato il 15/4/1886 a Ponte a Moriano da Isidoro e Vittoria Ricci. Ha frequentato le scuole commerciali. Veterano della prima guerra mondiale con la Brigata Liguria (157-58° Regg. Fanteria), decorato sul campo con la Medaglia d'argento. Nel dopoguerra è segretario della sezione socialista di Ponte a Moriano, passa al PCd'I dal 1921. Dichiara all'AICVAS che, nel 1921, in seguito a scontri con i fascisti, è stato condannato a 3 mesi di prigione e a un anno di sorveglianza speciale. Espatria nel 1922 per gli Stati Uniti con passaporto regolare: arriva a New York il 26/7/1922 sul piroscafo "America" partito da Genova e dal 1934 risiede a Boston presso il cugino Ernesto Marchi. È iscritto in Rubrica di frontiera nel 1934 per attività antifascista e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di fermo. Partito da New York nel dicembre 1936, nel febbraio 1937 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi e combatte ad Arganda e Guadalajara, dove viene ferito. Passato alla XII Brigata Garibaldi, è promosso tenente per meriti di guerra e partecipa alle operazioni militari a Huesca e Brunete, rimanendo ripetutamente ferito in combattimento (mutilato di una gamba e di un braccio a Villanueva del Pardillo). Secondo la documentazione del PCd'I, sarebbe stato promosso sergente e avrebbe operato al comando di una sezione della Brigata, poi sarebbe stato anche Commissario politico. Nell'agosto 1938 (dopo alcuni mesi ricoverato nell'ospedale di Murcia) lascia la Spagna per Parigi e quindi fa ritorno negli Stati Uniti: all'arrivo è internato ad Ellis Island e viene liberato solo grazie a una sottoscrizione dell'Associazione pellicciai. Membro della Mazzini Society, riprende un'attivissima propaganda antifascista (soltanto nell'aprile del 1939 tiene conferenze in ben 12 città americane, fra cui Chicago, Cleveland e Detroit). Rientra in Italia definitivamente nell'ottobre del 1951. Nel 1975 le sue condizioni di salute si aggravano ed è ricoverato all'ospedale militare di Firenze. È privo però della pensione di invalidità e del suo caso si interessa anche Longo. Muore il 14/7/1978 a Ponte a Moriano. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AEIF AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASLu BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 196 FRANCI GIUSEPPE Luogo di nascita: Bucine (AR) Orientamento politico: Antifascista, comunista Professione: Infermiere Nato il 24/6/1916 a Bucine da Guido e Teodolinda Baglioni, operai antifascisti. Ha frequentato la quinta classe della scuola primaria. Conosce il francese e lo spagnolo e dice di aver letto il Manifesto del Partito comunista. Soldato di leva, in congedo illimitato provvisorio nel 1936, nel 1937 è richiamato alle armi ma non si presenta: ha lasciato Bucine per Genova nel 1936 e all'inizio del 1937 è espatriato clandestinamente a Marsiglia (Bouche du Rhône); viene condannato in contumacia a 2 anni per diserzione e iscritto in Rubrica di frontiera. Dalla Francia parte per la Spagna nella primavera del 1937 e giunge ad Albacete nel maggio. Assegnato all'Autoparco delle Brigate Internazionali, nel settembre 1937 è autista di sanità nell'XI Brigata Thaelman, poi passa nel marzo 1938 alla XII Brigata Garibaldi (reparto munizioni). Combatte a Madrid, Teruel, Ebro. Iscritto al PCE nel 1938. Rientra in Francia il 7/2/1939 ed è internato a Argelès, Gurs, dal 23/3/1941 a Mont Louis e dal 29/4/1941 al Vernet (sezione C, baracca 36, poi sezione B, anarchici ed estremisti, baracca 7, n. di matricola 7838). Tradotto in Italia il 12/9/1941 con un convoglio di 23 italiani, è arrestato il 23/9/1941 a Mentone (Alpes Maritimes) e sconta a Roma nel carcere militare la condanna a un anno inflittagli per diserzione nel gennaio 1938. Scarcerato in data imprecisata, è costretto ad arruolarsi in una compagnia di sorvegliati (2° Regg. Bersaglieri) e viene ferito a Foggia durante un bombardamento. Ricoverato all'ospedale di Foggia nell'agosto 1943; in seguito è trasferito all'ospedale militare di Firenze. Rientrato a Bucine si distingue durante l'occupazione tedesca, per aver svolto funzioni di collegamento fra i partigiani e gli inglesi, informandoli sulle posizioni e sul numero di tedeschi presenti nel villaggio di San Leonino, e per l'aiuto offerto ai prigionieri di guerra alleati evasi dal vicino campo di Laterina. Fra le sue carte sono conservati un documento inglese del 16/11/1945 che fa riferimento alle lettere di raccomandazione consegnategli da "comandanti delle truppe alleate" e una lettera dell'Allied Screening Commission in cui viene ringraziato per l'aiuto fornito ai prigionieri alleati. Nel dopoguerra, gli è assegnata la pensione di guerra e riconosciuta l'invalidità a vita. Dall'ottobre 1944 è assunto come impiegato annonario presso il Comune di Bucine, nel 1945 viene assunto in pianta stabile e per chiamata diretta come magazziniere comunale. Nel dopoguerra risiede a S. Giovanni Valdarno (AR) dove muore il 17/1/1986. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ADEA ADPO AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) Shonfield D., Ordinary Heroes, articolo in corso di pubblicazione 197 FRANCI LEO Luogo di nascita: Colle Val d'Elsa (SI) Orientamento politico: Comunista Professione: Vetraio Nato il 7/5/1905 a Colle Val d'Elsa da Giuseppe e Massina Frignani. Da giovanissimo fu inviato in riformatorio, in seguito venne assunto in una delle vetrerie di Colle val d'Elsa. Iscritto nel 1924 al PCd'I, sezione giovanile, è arrestato già il 29/8/1925 per attività antifascista ma viene assolto. Ritornato a Colle dopo nove mesi di carcere, trova lavoro in una cartiera ma nel marzo 1931 o nel 1932 è nuovamente arrestato per aver favorito l'espatrio di Orazio Marchi; viene prosciolto per insufficienza di prove dal Tribunale Speciale e diffidato. Rilasciato nell'agosto dopo 6 mesi di carcere, si reca a Magliana di Roma ed è assunto nella fattoria di un colligiano. Segnalato, gli viene consegnato il foglio di via obbligatorio con ingiunzione di presentarsi all'autorità di PS di Colle val d'Elsa entro due giorni. Rientra a Colle, ma, dopo una brevissima permanenza, nel 1935 espatria clandestinamente in Francia a Marsiglia (Bouche du Rhône), passando dal valico di Ventimiglia. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna, prendendo parte a tutte le operazioni della XII Brigata Internazionale, con il Battaglione Garibaldi. Passa poi alla XII Brigata Garibaldi al momento della sua costituzione (2° Battaglione, 1° compagnia). Caduto in combattimento a Villanueva del Pardillo il 15/7/1937: testimoni riferiscono che sarebbe stato assassinato a colpi di pugnale dai fascisti, in località Brunete, mentre avendoli scambiati per volontari polacchi andava loro incontro in una mattinata di nebbia. FONTI: AA.VV., Antifascismo e resistenza in Valdelsa. Atti del convegno, Castelfiorentino 1966, in "Miscellanea Storica della Valdelsa", LXXIV-LXXV (1968-70), 1-3 (f. monografico), Periodico quadrimestrale, Tipografia Baccini&Chiappi, Castelfiorentino, 1971 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bardini V., Storia di un comunista, Guaraldi, Firenze, 1977 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Tognarini I. (a cura di), 1943-1945, la Liberazione in Toscana : la storia, la memoria, Pagnini AICCRE, Firenze, 1994, 2 voll. ACS CPC AICVAS AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 198 FRANGINI ALADINO Luogo di nascita: Porto Azzurro (LI) / Portolongone (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio perforatore, agricoltore, minatore Nato il 30/3/1912 a Porto Azzurro da Tiolo e Argia Carmignani. Sposato nel 1934 con l'italiana Carmes Leda (secondo altre fonti Leda Carlesi). Ripetutamente arrestato e condannato in Italia per ragioni politiche secondo alcune fonti (mentre secondo la PS è espulso nel 1933 dalle organizzazioni giovanili fasciste per una condanna per furto e non ha altri precedenti politici), espatria clandestinamente in Corsica nel 1932 e a Bastia lavora come operaio agricolo fino al 1936. Iscritto al PCd'I nel 1936. Di nuovo in Italia, nel maggio 1936 deve scontare 6 mesi di carcere per oltraggio a pubblico ufficiale, ma ripassa in Corsica il 10/5/1936 per sottrarsi alla cattura (secondo altre fonti già nel settembre 1935). È iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Arrestato ed espulso dalla Corsica, si sposta a Marsiglia (Bouche du Rhône) e si imbarca sul piroscafo "Ciutad de Madrid" diretto a Barcellona, insieme con Dino Rabuzzi e Giovanni Soldaini: arriva in Spagna l'8/11/1936 e combatte come sergente nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (2° compagnia portaferiti) a Boadilla, Mirabueno, Majadahonda, Arganda, Guadalajara e Casa de Campo. Passato in seguito alla XII Brigata Garibaldi è sergente portaferiti della 1° compagnia del 1° o 2° Battaglione. Rimane ferito al piede destro e alla spalla sinistra a Huesca il 16/6/1937 ed è ricoverato in diversi ospedali. Rientrato successivamente in Brigata, viene assegnato al Servizio sanitario al centro di Benicasim. Iscritto al PCE nel 1938. Rimpatriato in Francia nel mese di agosto 1938 a mezzo un convoglio di feriti e ammalati o secondo altre fonti riparato in Francia il 9/2/1939, è internato a Saint Cyprien, Gurs (dove svolge servizio come infermiere), Argelès e Mont Louis, da dove chiede di essere rimpatriato il 2/4/1941. Trasferito dal 29/4/1941 al Vernet (sezione C, reduci di Spagna, baracca 35, n. di matricola 7807, poi trasferito nella sezione B, baracca 7). Nel gennaio 1942 fa domanda di rimpatrio e nel maggio 1942 riceve la somma di 50 franchi come sostegno da parte del Delegato italiano per i rimpatri in vista del suo rientro in Italia. Invece, nel giugno 1942, è collocato nella sezione T, destinata ai volontari nelle CTE, e distaccato come lavoratore alla fattoria di Bardoilhet a Carlaret (Ariège). Consegnato alle autorità italiane il 19/8/1942 a Mentone, il 27/10/1942 è confinato a Ventotene per 3 anni. Prosciolto il 13/8/1943 per motivi di salute, è rimpatriato a Livorno. Partigiano nell'isola d'Elba. Nel dopoguerra si distacca dal PCI. Muore a Porto Azzurro il 18/10/1987. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC ADEA AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASLi BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 199 FRANZONI ORESTE Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Antifascista, comunista Professione: Cavatore, operaio Nato il 12/6/1906 a Carrara da Arturo e Amelia Bianchi. Iscritto al PCd'I nel 1931. Espatria clandestinamente in Francia nel giugno 1937, transita da Lione (Rhône) e si dirige subito a Briancon (Hautes Alpes), centro di reclutamento per la Spagna repubblicana. Iscritto in Rubrica di frontiera. Secondo la sua dichiarazione alla Questura di Apuania sarebbe invece partito per l'Abissinia nel 1935 per lavorare come operaio e, dopo aver contratto la malaria, sarebbe rientrato in Italia nel maggio 1936 e sarebbe stato ricoverato per oltre un mese all'ospedale Monterosso di Carrara. In Spagna arriva nel luglio 1937, fa parte dapprima di formazioni spagnole poi passa alla XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, 1° compagnia) e infine combatte con la 119° Brigata mista. Nel gennaio 1939 è nel centro di smobilitazione di Torelló e nel febbraio ripara in Francia. Internato a Barcarès, riesce ad evadere in data imprecisata. Arrestato a Tolosa (Haute Garonne) il 20/8/1939, è internato a Gurs nell'ilot B, gruppo italiano (in totale afferma di essere stato internato nei campi francesi 13 mesi). È tradotto in Italia il 19/6/1940, confinato a Ventotene per 3 anni, liberato nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC ADPO AFIGRo (fondo Comintern) ASMs BDIC (Archives de Moscou) 200 FRATI GIOVANNI BATTISTA Nome di battaglia: Giovannino Luogo di nascita: Montieri (GR) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Bracciante, minatore, fabbro, meccanico, manovale edile Nato il 30/10/1898 a Montieri da Giuseppe e Olinda Fabbri. Dopo le elementari, che frequenta fino alla quarta classe, impara dal padre il mestiere del fabbro ed è assunto a Boccheggiano, nell'officina della miniera della Montecatini. Chiamato alle armi nel 1917, viene incorporato in un imprecisato Regg. di Fanteria. Tornato a Montieri, è attivo politicamente dall'immediato dopoguerra nel PSI (schedato dalla Prefettura di Grosseto come propagandista antifascista e lettore de "L'Avanti!"). Passato al PCd'I nel 1921 dopo il Congresso di Livorno, è iscritto nella sezione di Montieri. Trasferitosi a Gavorrano nel 1922, è minatore nella miniera di pirite del Rigoloccio. Spinto dalle continue provocazioni fasciste, nel 1924 abbandona la Maremma e si sposta a Torino, quindi prosegue il viaggio ed espatria clandestinamente in Francia. Stabilitosi a Nizza (Alpes Maritimes), fa ogni genere di mestiere (fabbro, meccanico, bracciante, manovale edile), rimanendo però in condizioni economiche precarie. Iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista all’estero. Nell'agosto del 1936 parte clandestinamente per la Spagna e si arruola nella compagnia italiana del Battaglione Dimitrov (XV Brigata Internazionale). Il 6/12/1936 rimane ferito sul fronte di Irún, probabilmente difendendo il ponte internazionale di Hendaye. Viene rimpatriato e ricoverato in un ospedale della Legione straniera, forse presso Nizza, dove in seguito ha un recapito per la corrispondenza e incontra più volte il fratello Amedeo. Il 3/11/1936 è schedato dalla Prefettura di Grosseto che però non riesce a stabilire se risieda a Nizza, presso il fratello Aurelio, o a Montecarlo, presso la sorella Eulalia. Iscritto nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto nell’agosto 1937, nel marzo 1938, in vista dell’aggiornamento dello schedario dei sovversivi locali, la stazione dei Carabinieri di Montieri riferisce di ignorare il recapito francese di Frati, già combattente in Spagna con l’esercito rosso. Sempre nel 1938, però, viene rintracciato presso il fratello Aurelio a Cap d'Ail (Alpes Maritimes). Rimasto nella Francia meridionale anche allo scoppio della guerra, collabora con la Résistance francese fino alla Liberazione. Nel dopoguerra si sarebbe trasferito in Corsica, dove sarebbe morto per le conseguenze di un’operazione chirurgica. Secondo la documentazione del Comintern, invece, dopo esser stato ferito sul fronte di Hendaye, sarebbe rientrato in Spagna e sarebbe caduto in combattimento il 12/2/1937 a Morata de Tajuna sul fronte del Jarama. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Banchi A., Si va pel mondo. Il partito comunista a Grosseto dalle origini al 1944, a cura di Bucci F., Bugiani R., ARCI, Pitigliano, 1993 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985. Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASGr (fondo Questura) 201 FUSINI PIETRO Nome di battaglia: Fusara Pietro Luogo di nascita: Cavriglia (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Cameriere Nato il 24/1/1893 a Cavriglia da Angelo. Partecipa agli scioperi del marzo 1921 a Castelnuovo dei Sabbioni (AR), arrestato e condannato a 22 anni. Presumibilmente liberato per amnistia, per sfuggire alle persecuzioni fasciste emigra clandestinamente in Francia nel 1928. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel novembre 1936 si arruola in Spagna, assegnato alla Batteria Gramsci dell'Artiglieria internazionale. È ferito al torace da schegge di bomba d'aereo durante un incursione fascista a Porcuna nel giugno 1937. Rientra in Francia nell'agosto 1937. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Comune di Cavriglia, Cavriglia nella lotta di liberazione, Tip. Sociale, Arezzo, [1975] Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 202 GABURRI GIUSEPPE Luogo di nascita: Anghiari (AR) Orientamento politico: Socialista Professione: Bracciante Nato il 24/5/1896 a Anghiari da Nicola e Assunta Gigli. Residente in Argentina dal 1932. Iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista all'estero. Nel dicembre 1936 parte da Buenos Aires per la Spagna e si arruola nella XII Brigata Internazionale, con il Battaglione Garibaldi il 24/12/1936. Caduto in combattimento ad Arganda l'11/2/1937. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) 203 GAGGIOLI SILVANO Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio/minatore Nato il 29/9/1914 a Pistoia. Espatriato in Francia nel 1927, risiede forse a Marsiglia (Bouche du Rhône), dove è segnalato a varie manifestazioni antifasciste e pacifiste. Iscritto in Rubrica di frontiera. Iscritto al PCd'I nel 1937, nel febbraio si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale, prima nel Battaglione poi nella Brigata Garibaldi (1° Battaglione, 3° compagnia). Iscritto al PCE nel 1938. Ripara in Francia nel febbraio 1939 ed è internato a Saint Cyprien e Gurs. In seguito viene incorporato in una imprecisata CTE, assegnato alle fortificazioni sul fronte. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. LLopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 204 GALANTINI GASTONE Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista Nato nel 1898 a Firenze. Espatriato in Francia in data imprecisata. Iscritto al PCd'I nel 1924. Proveniente dalla Francia, si arruola in Spagna nel dicembre 1936 e risulta combattente nella XV Brigata Internazionale con la compagnia italiana del Battaglione Dimitrov (4° sezione) FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 205 GALLORI ANGELO Nome di battaglia: Ubaldo Baldi, Baldi Umberto Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Anarchico, comunista Professione: Incisore di metalli Nato il 16/1/1900 a Firenze da Pasquale. Già anarchico, comunista dal 1921 e comandante di una squadra di Arditi del popolo. Svolge il servizio militare nel 1923. Nel 1926 durante una perquisizione gli vengono rinvenuti in casa giornali e ritagli di giornali sovversivi e viene accusato di organizzazione comunista. Confinato a Ustica e Ponza per 3 anni il 3/12/1926, viene liberato il 23/1/1930 e riprende subito l'attività politica. Nel giugno 1930 partecipa all'uccisione di una spia introdottasi nell'organizzazione comunista fiorentina e viene nuovamente assegnato al confino. Espatria clandestinamente, forse a fine pena o forse per sfuggire all'arresto, prima in Francia poi nell'URSS dove si stabilisce. Iscritto in Rubrica di frontiera. Arriva in Spagna il 16/9/1937 da Mosca e si arruola in Spagna in un'unità imprecisata delle Brigate Internazionali, col grado di tenente. Secondo la documentazione del Comintern è inviato un mese alla scuola di lingua a Valencia, poi è assegnato a un osservatorio dell'aviazione a Madrid. Il 18/4/1938 passa come interprete di Kravchenxo sul fronte dell’est dove resta fino all’evacuazione dei volontari internazionali dalla Spagna repubblicana. Iscritto nel PCE nel 1938. Ripara in Francia nel febbraio 1939 ed è internato a Saint Cyprien e Gurs nell'estate del 1939. Evade dal campo e raggiunge nuovamente l'URSS dove lavora a Radio Mosca, addetto alle trasmissioni verso l'Italia. Nel dopoguerra vive ancora nell'URSS, torna in Italia nel 1962 e vi resta sino alla morte. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) ISRT (fondo ANPI) 206 GAMBASSI ALFREDO Luogo di nascita: Cavriglia (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Minatore Nato il 10/12/1897 a Cavriglia. Ha partecipato alla prima guerra mondiale come soldato semplice. Delegato sindacale, entra nel PCd'I nel 1921. Residente in Francia con la famiglia dal 1923 a Grenoble (Isère), è naturalizzato francese nel 1931. Membro del SRI. Nel 1933 secondo alcune fonti risiederebbe a Nancy (Meurthe et Moselle), dove sarebbe segretario regionale dei gruppi di lingua italiani del PCd'I. Combattente antifranchista in Spagna dal novembre 1936 nella XII Brigata Internazionale, è delegato politico del personale dello Stato maggiore del Battaglione Garibaldi (4° Battaglione). Membro del PCE dal 1938. FONTI: Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 207 GAMBASSI DANTE Luogo di nascita: Cavriglia (AR) Orientamento politico: Antifascista, comunista Professione: Operaio agricolo Nato l'8/11/1907 a Cavriglia da Egidio e Teresa Bernini. Espatriato in Francia nel 1931 con regolare passaporto e un contratto di lavoro come contadino ad Auterive (Haute Garonne). Nel 1935 si sposta a Tolosa (Haute Garonne), dove risiede fino all'ottobre 1936. Iscritto in Rubrica di frontiera. Si sarebbe arruolato in Spagna nel 1936, secondo quanto riportato in una sua lettera conservata nel fascicolo del CPC (in cui dichiara che "trascinato da elementi antifascisti" si recò in Spagna in cerca di lavoro e fu invece inquadrato nelle milizie rosse). Dopo aver combattuto a Teruel e Huesca sarebbe riuscito, sempre secondo tale dichiarazione, a fuggire e si sarebbe recato a Barcellona al Consolato brasiliano, a mezzo del quale sarebbe ritornato in Francia e avrebbe ripreso a lavorare come agricoltore a Tolosa e Tolone (Var). Da altre fonti risulta invece che ha combattuto con la XII Brigata Garibaldi non solo a Huesca e Teruel ma anche a Madrid (nel luglio 1937 sarebbe a Tolosa solo in licenza). Sarebbe anche nei gruppi dell'Artiglieria internazionale e nel settembre 1938 presente sul fronte dell'Ebro come delegato politico. Rientrato in Francia in data imprecisata, nel 1937 e nel 1938 è residente a Batz (Haute Garonne). Dall'ottobre 1939 è a Solliers Pont (Var), dove è arrestato il 28/5/1940 a causa della sua attività politica comunista e internato a Vernet (sezione B, anarchici ed estremisti, baracca 9, n. di matricola 5067). Impiegato nella Tesoreria del campo dal 29/12/1940, esprime la volontà di emigrare in America Latina con domanda scritta della fine di agosto 1940 (la domanda è rifiutata per mancanza di mezzi economici). Evaso dal campo il 10/2/1941, si reca nuovamente in Spagna ed è arrestato a Gerona nel febbraio 1941. A mezzo del Consolato d’Italia di Barcellona è rimpatriato col piroscafo "Derna": raggiunge l’11/4/1941 Genova dove è arrestato e tradotto ad Arezzo (nel fascicolo del CPC è conservato il verbale della sua deposizione del 18/4/1941 presso la Questura di Arezzo). Viene confinato a Ventotene per 4 anni, liberato nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC ADEA ADPO 208 GAMBETTI SABATINO Luogo di nascita: Siena (SI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio delle Ferrovie, pensionato Nato il 27/12/1877 a Siena da Lorenzo e Zelinda Lucchetti. Domiciliato a Firenze, dove lavora nell'industria ferroviaria. Attivo propagandista anarchico all'inizio del secolo in Italia e all'estero, è condannato nel 1908 per le proteste del settembre 1907 contro il carovita. Liberato perché beneficia di un'amnistia, viene trasferito a Rimini e vigilato. Occupato nelle officine ferroviarie di Foggia, Torino, Taranto e Caltanissetta. Chiamato alle armi nel 1915 e inviato in Albania, diserta e viene arrestato. Lascia il carcere nel 1919 per l'amnistia nittiana e nel 1920 si sposta a Firenze. Da qui emigra clandestinamente nel 1924 a Marsiglia (Bouche du Rhône) dove frequenta gli anarchici locali, in particolare Fosca Corsinovi e Romualdo Del Papa. Nel 1927 lavora a La Ciotat (Bouche du Rhône); segnalato a La Seyne sur Mer (Var), a Port de Bouc (Bouche du Rhône) e a Marsiglia, è colpito da decreto di espulsione nel 1932. Nonostante l'età avanzata, nell'agosto 1936, arriva in Spagna da Marsiglia (transita da Perpignan, nel Dipartimento dei Pyrénées Orientales) e si arruola nella Colonna italiana dal 6/11/1936. Combatte a Tardienta, Almudevar e Huesca fino all'aprile 1937 quando ripara in Francia. È fermato a Perpignan e condannato a 12 mesi per violazione del decreto di espulsione, rinchiuso nelle carceri di Montpellier (Hérault). In seguito si trasferisce a Tunisi, ma nel maggio 1938 è espulso e si imbarca su una nave per l'Italia: la polizia fascista sospetta che sia stato inviato in missione dalla FAI allo scopo di compiere attentati nel Regno in quanto "accanito e pericolosissimo anarchico italiano, già combattente nelle file anarchiche del fronte di Catalogna e fino a qualche mese addietro residente a Barcellona, uomo deciso a tutto e votato alla morte". A Palermo è arrestato e tradotto a Siena, quindi il 28/5/1938 è confinato a Ventotene per 5 anni, fino al settembre 1943, quando è trasferito a Renicci Anghiari. Evade l'8 settembre. Torna a Firenze nel dopoguerra FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R., L’antifascismo senese nei documenti della Polizia e del Tribunale Speciale (1923-1946), Nuova Immagine Editrice, Siena, 1993 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., La Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC 209 GASPARRI MENOTTI Nome di battaglia: Scipione, Aldo Fiori, Astarotte Puntoni Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Vetraio Nato il 18 /12/1907 a Livorno da Francesco e Francesca Francesconi. Già socialista poi iscritto al PCd'I nel 1924, processato per attività antifascista nel 1926. Arrestato l'11/10/1927 per diffusione della rivista "Avanguardia comunista". Condannato dal Tribunale Speciale a un anno di reclusione a Roma, liberato il 10/11/1928 e diffidato. Iscritto nell'elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. Denunciato per attività comunista ancora nel 1931-1932. Espatria in Francia nel 1933 (secondo altra fonte nel marzo 1932). Risiede a Beziers (Hérault), ma viene segnalato anche in Belgio e nel gennaio 1936 è a Mosca e viene ricoverato in un sanatorio del Caucaso. Iscritto in Rubrica di frontiera. Si arruola in Spagna il 28/10/1936 nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi come sergente di sussistenza. Cade in combattimento nella difesa di Madrid, a Casa del Campo, il 21/11/1936 (secondo altra fonte il 5/12/1936). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 210 GENNARI GUGLIELMO ZEFFIRO FRANCESCO Luogo di nascita: Viareggio (LU) Orientamento politico: Repubblicano, anarchico Professione: Impiegato, lavapiatti Nato il 1/10/1900 a Viareggio da Augusto, sottocapo della Marina, e Maria Torcigliani. A tre anni si trasferisce con la famiglia da Viareggio a La Spezia. Militante repubblicano dal 1919 al 1926. Risulta domiciliato a Padova, dove è coniugato con Irma Lovati. Nel 1930, licenziato dalla libreria Treves, dove lavorava, si trasferisce a Milano in cerca di impiego. Nel marzo 1930 o 1931 espatria clandestinamente in Svizzera, dove è in contatto con noti fuoriusciti italiani, e in seguito si sposta a Parigi, dove è nel gruppo anarchico di Montreuil sous Bois (Seine) e, secondo la Prefettura di Lucca, professa idee antifasciste e libertarie e persino il proposito di ritornare in Italia "con non meglio precisate finalità criminose". Iscritto in Rubrica di frontiera come attentatore. Il 30/11/1936 si arruola in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), poi secondo alcune fonti passa nella Rojo y Negro. Ferito a una gamba nel gennaio 1937, è ricoverato all'ospedale di Lerida. Secondo la polizia italiana sarebbe rientrato in Francia nell'aprile 1938 e sarebbe stato condannato a 6 mesi di reclusione in quanto clandestino dal Tribunale di Perpignan (Pyrénées Orientales). In seguito, nel settembre 1938, la Prefettura di Lucca lo segnala di nuovo in Spagna, arruolato nella XII Brigata Garibaldi. Disperso, è probabilmente caduto in combattimento o fucilato nel 1938 (informazione ricavata dalla denuncia dei genitori), ma la polizia italiana non lo ritiene morto, bensì resistente all'estero. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) ASLu BDIC (Archives de Moscou) 211 GIACHI GIORDANO BRUNO Nome di battaglia: Cina Luogo di nascita: Colle Val d'Elsa (SI) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante, vetraio, scalpellino, autista Nato il 17/3/1913 a Colle Val d'Elsa da Settimio e Adelfa Selvaggia. Ha frequentato le elementari sino alla quarta classe. Prende parte alla guerra etiopica nel 1935-1936 come sergente di un plotone d'assalto. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel marzo del 1938 espatria clandestinamente in Spagna e, iscrittosi al PCd'I, si arruola nella XII Brigata Garibaldi nel gruppo esploratori. Nel settembre 1938 combatte sul fronte dell'Ebro. Ripara in Francia nel febbraio 1939 ed è internato a Saint Cyprien, Gurs e il 19/5/1940 a Vernet (settore C, reduci di Spagna, baracca 48) come "propagandista estremista estremamente sospetto" (protesta contro l'ingaggio nelle CTE e oppone resistenza ai soldati della Garde Mobile). Tradotto in Italia l'11/5/1941, è arrestato e confinato a Navelli per 3 anni, liberato nel settembre 1943. Partigiano in Italia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bardini V., Storia di un comunista, Guaraldi, Firenze, 1977 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 212 GIACOMELLI ALDO Luogo di nascita: Lugano Orientamento politico: Comunista Professione: Sarto, cameriere, vetraio Nato il 10 o il 12/2/1908 a Lugano da Anafesto Giulio e Liberata Antonimi. Risulta residente a Empoli (FI) insieme con il fratello Venero, barbiere (mentre la famiglia risiede a Santa Croce sull'Arno FI), e qui frequenta gli ambienti antifascisti. Inizialmente è sarto, ma poi deve smettere per una forte miopia e apre un negozio di confezioni; fallito, si dà al commercio ambulante di stoffe. Nel 1936 lascia Empoli per raggiungere Milano e da lì espatria clandestinamente in Svizzera e poi in Francia in data imprecisata. Si stabilisce a Marsiglia (Bouche du Rhône) ed è iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto. Arruolato il 20/10/1936 nell'Artiglieria internazionale (batteria Antonio Gramsci), secondo altre fonti combatterebbe nella XII Brigata Garibaldi. Ferito in combattimento, è ospedalizzato nel novembre 1937 (la moglie riceve denaro dal SRI e dal Comitato italiano di assistenza per le vedove e gli orfani dei volontari della Spagna repubblicana di Zurigo). Rimpatriato in Francia nel marzo 1938 attraverso i Pirenei per motivi di salute, è ricoverato nell'ospedale S. Louis di Parigi il 10/4/1938. In seguito è domiciliato a Parigi e risulta ancora all'estero nel 1942. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) 213 GIACOMELLI CORNELIO Nome di battaglia: "Ugo" Luogo di nascita: San Lorenzo alle Corti, frazione di Cascina (PI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Meccanico Nato il 20/4/1899 a San Lorenzo alle Corti frazione di Cascina da Michele e Letizia Meini. Trasferitosi a Piombino (LI) ancora bambino, è assunto come operaio all'ILVA. Ardito del popolo nel 144° Battaglione. Nel 1922 emigra a Torino ed è assunto dalle Ferriere FIAT. Membro dei gruppi anarchici della "Barriera di Nizza" e della "Barriera di Milano", viene sospettato di aver progettato un attentato a Mussolini nel 1921. Nel 1923 è condannato in contumacia a 2 anni e 6 mesi di reclusione per detenzione di esplosivi e si rifugia in Svizzera per sfuggire all'arresto. Assolto per amnistia nel luglio del 1925, rientra a Torino, poi nel 1931 si trasferisce a Genova, dove nel marzo 1931 è ammonito, prosciolto nel dicembre 1932. Espatria clandestinamente nel 1937 a Bruxelles ma viene espulso dopo un mese e si sposta a Marsiglia (Bouche du Rhône) nel giugno. Iscritto in Rubrica di frontiera. Arriva a Barcellona sul piroscafo "Ciutad de Barcelona" insieme a Ugo Cardenti, Armando Bientinesi, Vittorio Marchi, Giorgio Rossi e Muzio Tosi e si arruola nel settembre 1937 forse nell'8° Brigata mista. Nel febbraio 1938 è segnalato ancora in Spagna, secondo una notizia non confermata. Dopo la caduta di Madrid si rifugia in Francia e risiede a Brive la Gaillarde (Corrèze), arrestato nell'estate del 1939 per misure di ordine pubblico è internato a Argelès dove aderisce al gruppo anarchico "Libertà o morte"; in seguito internato anche a Gurs. Nel dopoguerra rientra in Italia a Cascina, muore a Navacchio (PI) il 20/5/1960. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) 214 GIAMBELLOTTI PARIS MARIO Nome di battaglia: Giovanni Luogo di nascita: Prato (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio montatore di impianti termici Nato il 14/1/1910 a Prato da Vincenzo e Giulia Menici. Frequenta le scuole fino alla terza classe elementare, quindi lavora come colono in un podere di proprietà del padre. Espatriato in Francia con regolare passaporto il 4/2/1928, si stabilisce a Lione (Rhône), dove è sospettato di aver preso parte all'aggressione a un fascista. Lascia Lione il 20/5/1931 diretto a Berre (Bouche du Rhône) insieme con Mario Fantechi. Espulso dal dipartimento del Rodano si stabilisce in Corsica a Bastia (dove fa il contadino per qualche tempo nel Comune di Lucciana). All'estero frequenta ambienti comunisti e forse si iscrive anche al PCd'I nella sezione di Lione. Iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista in Francia. Espulso anche dalla Corsica, transita per Marsiglia (Bouche du Rhône) e Lione diretto in Spagna e arriva a Madrid il 5/1/1934. Si stabilisce a Valencia, alle dipendenze di una società denominata Suberina, e viaggia per lavoro fra Valencia e Barcellona. Nel maggio 1938 si sposa a Barcellona con Valdes Mercedes, cubana, da cui nel 1937 ha un figlio (che fa trasferire a Prato dalla sua famiglia). In Spagna è segnalato come combattente delle Brigate Internazionali. Lasciata la Spagna in data imprecisata, passa in Belgio, dove è arrestato a Charleroi nel 1938; in seguito, è respinto anche alla frontiera del Lussemburgo e arriva alla frontiera di Ponte Chiasso, dove viene arrestato al rimpatrio il 14/2/1938. Non provata l'accusa di partecipazione alla guerra di Spagna, viene confinato a Capo Rizzuto per 3 anni. Il 13/12/1941 è trattenuto come internato a Squillace (fino alla soppressione della colonia il 27/8/1941), quindi a Cardinale e a Simeri Crichi fino all'agosto 1943. 215 FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC AICVAS 216 GIANNINI GHINO Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Socialista, comunista Nato il 6/3/1893 a Pistoia da Alessandro ed Emilia Galigani. Attivo politicamente dal 1918, aderisce al PSI e poi passa nel 1921 al PCd'I. Assessore e vice segretario della CdL, propagandista e corrispondente del giornale "L'Avvenire" di Pistoia. Alla fine del 1921 emigra clandestinamente in Francia a Marsiglia (Bouche du Rhône) e Nimes (Gard). Nel 1934 risulta fra i membri del PSI a Nizza (Alpes Maritimes). Arruolato in Spagna nel febbraio 1937, è nell’amministrazione dell’intendenza della base delle Brigate ad Albacete, come magazziniere, poi come impiegato e infine come segretario. Rientra in Francia nel 1939, ma è espulso e si rifugia in Belgio. Catturato dai nazisti, è internato alla fine del 1943 a Bois Le Duc, quindi nel marzo 1944 è trasferito a Huy in Belgio, poi nel novembre a Vught, da dove viene deportato a Dachau. FONTI: Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) AFIGRo (fondo Comintern) 217 GIANNINI LELIO Nome di battaglia: Umberto Lepri, "Michelino" Luogo di nascita: Bagno a Ripoli (FI) o Bagni di Lucca (LU) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio, incisore, fotografo Nato il 4/5/1905 a Bagno a Ripoli (secondo altra fonte a Bagni di Lucca) da Edoardo ed Emma Maurizi. Arrestato nell'ottobre 1921, a sedici anni, per scontri armati con i fascisti, viene scarcerato per amnistia nel 1923. Colpito da mandato di cattura il mese successivo per lo stesso reato, ripara in Francia per sfuggire all'arresto. Iscritto al PCd'I nel 1928. Membro del SRI. Iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista. Si reca in Spagna nel marzo 1938 (secondo altra fonte, già nel dicembre 1937 proveniente da Mosca) ed entra a far parte della XII Brigata Garibaldi (1° o 2° Battaglione, 3° compagnia). Premiato per il buon comportamento durante la battaglia di Caspe. È ferito gravemente alla testa sul fronte dell'Ebro poi di nuovo a Barcellona. Iscritto al PCE nel 1938. Rientra in Francia nel febbraio 1939 ed è internato a Saint Cyprien. Evaso, viene arrestato dalla polizia francese e nuovamente internato nel luglio/agosto 1939 a Gurs (ilot G, gruppo italiano), poi ad Argelès (nel 1941 insieme con Ettore Storai) e a Vernet. In seguito evade e combatte con la Résistance francese nei FTP. Rientra in Italia nel 1949 ed è attivo militante del PCI, segretario di sezione. Segretario dell'ANPPIA, il 15/5/1961 è eletto vicepresidente. Deceduto a Firenze il 31/1/1962. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 218 GIANNONI GINO Nome di battaglia: Bistecca perché "magro come una bistecca da mensa economica", Prezzemolo Luogo di nascita: S. Croce sull'Arno (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Minatore Nato il 13/8/1895 a S. Croce sull'Arno da Giuseppe e Annunziata Pro. Arruolato dal 1914 al 1919 nella Marina. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, è indiziato dei fatti di Empoli del 1921. Dopo l'avvento del fascismo si trasferisce a Ventimiglia e forse da lì tenta l'espatrio, ma è rimpatriato a S. Croce e diffidato nel 1928. Nello stesso anno espatria clandestinamente in Francia ed è residente prima a Mentone (Bouche du Rhône) e poi ad Arles (Bouche du Rhône), dove risulta coniugato con Ameriga Fratoni. Iscritto in Rubrica di frontiera. Secondo segnalazione del Consolato di Marsiglia (Bouche du Rhône) del 13/5/1931, partecipa insieme con Galliano Panichi all'aggressione al fascista Giovanni Batini presso Salins di Giraud (Arles). Sembra sia residente a Salvagnac (Tarn) nel gennaio 1933. Nell'ottobre 1936 accorre in Spagna fra i primi volontari e si arruola nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi, con cui partecipa alle battaglie di Cerro de los Angeles, Casa de Campo, Pozuelo, Boadilla, Mirabueno, Arganda, Guadalajara. In seguito è sergente e cuciniere nella XII Brigata Garibaldi. Ferito in combattimento sull'Ebro alla fine del 1938, ripara in Francia nel febbraio 1939 e ad Arles gestisce un ristorante dove offre nascondiglio e aiuto agli antifascisti e ai partigiani della Résistance. Subisce arresti continui fino alla Liberazione. Risulta fra le vittime di guerra di S. Croce sull'Arno dal libro dei morti della parrocchia della frazione di S. Lorenzo. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Monteleone G. (a cura di), Giani Siro. Memorie e testimonianze di un comunista empolese 1925-1995, Ibiskos Editrice, Empoli, 1997 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ASGr (fondo Questura) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 219 GIGLI PRIMO Nome di battaglia: Bruno Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Antifascista Professione: Cappellaio, ombrellaio Nato il 5/10/1899 (o il 10/5/1899) a Firenze da Giuseppe e Maria Tagli. Emigrato in Francia nel 1922, a Parigi lavora in una ditta che produce ombrelli. È iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche nel 1938 perché segnalato come "rientrato dalla Spagna dove era miliziano". Rientrato effettivamente in Francia nel 1938, risulta da quel momento irreperibile. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) 220 GINGRIE GIOVANNI Luogo di nascita: S. Quirico di Vernio (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Infermiere Nato a S. Quirico di Vernio da famiglia antifascista. Iscritto al PCd'I nel 1936, membro del SRI. Arrivato in Spagna nel febbraio 1937, è arruolato come sergente sanitario nella 139° Brigata. Nel febbraio 1939, passato in Francia, è internato al Vernet. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 221 GIORGI CESARE Nome di battaglia: Roberto Manzoni, Giorgetti, "Giorgino" Luogo di nascita: Bahia Bianca (Argentina) Orientamento politico: Comunista Professione: Contadino, rappresentante Nato il 9/5/1909 a Bahia Bianca da Ferdinando e Pia Hirsch. Residente sin dall'infanzia a Camporgiano (LU), è in possesso di licenza tecnica e frequenta anche la scuola di Belle arti di Roma nel 1931. Non presta servizio militare, in quanto riformato per debole costituzione. Da Roma sarebbe emigrato in Turchia per sottrarsi alle persecuzioni fasciste e in seguito si sarebbe spostato in Francia, da dove è certamente espulso nel 1932. Nel 1934 è già in Spagna, dove svolge attività politica e prende parte ai moti rivoluzionari delle Asturie, venendo incarcerato ed espulso nel 1935. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel novembre 1936 è nella XII Brigata Internazionale, sergente della Sezione trasmissioni del Battaglione Garibaldi (2° compagnia). Nel settembre 1937 è sergente nella compagnia di Stato Maggiore della XII Brigata Garibaldi (4° Battaglione). Combatte a Majadahonda, Mirabueno, Arganda, Guadalajara, Morata de Tajuna, Huesca, Teruel, Estremadura, Caspe, Ebro. Ferito nel 1938 alla gamba da schegge di proiettile, viene ricoverato nell'ospedale da campo di Caspe e in seguito trasferito a Benecassim. Rientrato in Francia in data imprecisata, parte nel 1940 dalla Francia diretto in Brasile. Rientra in Italia nel 1964 e risiede a Roma, Carrara, Arezzo. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 222 GIUGGIOLI ENRICO Luogo di nascita: Siena (SI) Orientamento politico: Comunista Professione: Carpentiere Nato il 28/12/1906 a Siena da Cipriano ed Elvira Bertini. Segnalato quale comunista dal 1925, è fra i dirigenti del PCd'I di Siena. Arrestato il 12/4/1934 per organizzazione comunista, viene condannato dal Tribunale Speciale a 3 anni di reclusione a Roma per attività comunista (di cui 2 condonati), è liberato il 12/4/1935. Ammonito, espatria clandestinamente il 12/10/1936 a Parigi e da lì passa in Spagna dove si arruola nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi. Iscritto in Rubrica di frontiera. È sul fronte di Guadalajara dove rimane ferito durante i combattimenti per la presa del Castello di Ibarra il 14/3/1937. Passato alla XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, 2° compagnia, 1° sezione) nei primi giorni del maggio del 1937. Ferito gravemente il 16/6/1937 durante l'attacco a Huesca, muore due giorni dopo nell'ospedale da campo di Barbastro (Huesca). La notizia è comunicata alla FGS da Vittorio Bardini. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bardini V., Storia di un comunista, Guaraldi, Firenze, 1977 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ISRT (fondo ANPI) 223 GIUGNI GIOVANNI Luogo di nascita: Cantagallo (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Manovale Nato il 22/4/1905 a Cantagallo da Angelo ed Elvira Bardazzi. Nel 1920 viene denunciato per violenza e resistenza all'Arma ed è condannato dal Tribunale di Firenze a 10 giorni di carcere (condanna del 12/3/1921). Nel 1925 adempie agli obblighi di leva come soldato semplice presso il 38° Regg. di Fanteria. Espatriato in Corsica nel luglio 1931 con regolare passaporto e un contratto di lavoro, si stabilisce ad Aiaccio; in seguito sarebbe residente a Propriano. Iscritto alla CGT e al PCd'I nel 1936. È combattente nelle Brigate Internazionali in Spagna dal febbraio 1937 (per 18 mesi), incorporato in un reparto di infermieri a Figueras (secondo altra fonte nella XII Brigata Garibaldi, 2° Battaglione, 2° compagnia). Iscritto al PCE nel 1938. Rientra in Francia il 9/2/1939 ed è internato a Saint Cyprien, Gurs, Mont Louis, Argelès (nel 1941) e dal 29/4/1941 a Vernet, per aver manifestato contro l'invio degli internati in Africa del Nord (sezione C reduci di Spagna, baracca 36 poi sezione B, anarchici ed estremisti, baracca 7 e 22, n. di matricola 7749). Avendo chiesto di essere rimpatriato è consegnato agli italiani a Mentone il 5/9/1942. Il 27/10/1942 è confinato a Ventotene per 4 anni dalla Commissione provinciale di Firenze, liberato nell'agosto 1943. Partigiano in Italia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 224 GIUNTINI MARIO UMBERTO Luogo di nascita: Pisa (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante/manovale Nato il 10/3/1900 a Pisa da Vittorio e Giulia Soldani. Attivo dall'immediato dopoguerra, è ardito del popolo. Ricercato dalla polizia fascista, espatria in Francia nel 1922 e in seguito si sposta in Corsica ad Aiaccio dove è membro del PCF. Iscritto in Rubrica di frontiera per l'aggressione al viceconsole di Mentone. Nell'ottobre del 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale col Battaglione Garibaldi e partecipa a tutte le azioni della formazione. Secondo altre fonti è al fronte di Teruel dal dicembre 1936 al gennaio 1937 con la XIII Brigata Internazionale. Rimane ferito nel 1937 sul fronte di Madrid ed è ricoverato nell'ospedale militare di Valencia, poi inviato in Francia. Rimessosi, rientra in Spagna e passa alla XII Brigata Garibaldi (1° Battaglione o responsabile della mensa ufficiali del 4° Battaglione) e rimane mutilato nei combattimenti di Fuentes de Ebro. Dopo aver lavorato all'intendenza ad Albacete, rientra in Francia nel gennaio 1939. Internato ad Argelès e Gurs, evade e ripara in Corsica in data imprecisata. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 225 GOFFE IRINA Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Economista Nata il 22/7/1913 a Firenze da Seddeler. Ad appena dieci anni, nel 1923, si trasferisce con la famiglia nell'URSS. Frequenta l'università a Mosca, laureata in economia. Arriva in Spagna nel settembre 1937 e viene incorporata come interprete nell'Artiglieria repubblicana. È presente su tutti i fronti in cui viene impiegata la sua unità. Esce nel 1938 dalla Spagna, diretta in URSS. Fa parte in seguito della Presidenza della Sezione dell'Associazione degli ex combattenti volontari della guerra di Spagna dell'Unione Sovietica. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AICVAS 226 GONNELLI PARISIO Luogo di nascita: Empoli (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Vetraio Nato il 21/11/1908 a Empoli da Luigi e Adele Perazzi. Perseguitato dal fascismo, emigra in Francia nel novembre 1932 insieme ad Aureliano Santini, via mare fino alla Corsica, su una piccola imbarcazione di fortuna, e poi passando da Marsiglia (Bouche du Rhône) fino a Parigi, dove entra in contatto con gli antifascisti locali e svolge attività comunista. Iscritto in Rubrica di frontiera. Combattente della guerra di Spagna, è iscritto come tale dalla Polizia fascista nel Bollettino delle ricerche. Deceduto a Empoli nel 1969. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ISRT (fondo ANPI) 227 GOZZOLI VIRGILIO Nome di battaglia: Gigi Vizzo, Rollio, Iconoclasta, Mattaccio, Vir, Gaspare, Guastin, Guastini Vincenzo Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Anarchico Professione: Meccanico, pubblicista, tipografo Nato il 10/11/1886 a Pistoia da Paolo e Angelica Gelli. Condannato già nel 1914 per resistenza all'autorità, assolto per insufficienza di prove dal reato di oltraggio. Attivo da inizio secolo come pubblicista, nel 1916 è richiamato alle armi ma viene congedato per malattia; convalescente a Bologna fino al 1917, qui ha una relazione da cui nasce sua figlia Fedra. Nel 1919 fonda la rivista anarchica "Iconoclasta" ed è operaio alle Office meccaniche S. Giorgio di Pistoia. Animatore degli Arditi del Popolo, nel 1921 i fascisti distruggono la tipografia di cui è proprietario e, perso tutto, nel novembre 1922 emigra a piedi in Francia, dove, dopo una breve sosta nella regione mineraria della Meurthe et Moselle, arriva a Parigi (qui nel marzo 1925 fonda e dirige la rivista politica "La tempra"). Nel luglio 1925 si trasferisce a Courbevoie (Seine) dove è meccanico e allestisce in casa una tipografia clandestina. Membro del SRI, cassiere del Comitato anarchico pro Vittime politiche; nel 1928 viene iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista all'estero e nel Bollettino delle ricerche per il fermo. Nel 1929 dà alle stampe il giornale anarchico "Fede". Nell'ottobre 1930 ospita per un breve periodo il comunista pistoiese Guglielmo Bertini, espulso dalla Francia; anch'egli nel dicembre 1930 o nel gennaio 1931, dopo alcune proroghe ottenute per intervento della LIDU, viene espulso dalla Francia. Si sposta in Belgio a Bruxelles, poi espulso anche dal Belgio nell'aprile 1931 passa in Lussemburgo, infine in Spagna a Barcellona dove dal maggio 1931 fa parte di un Ufficio libertario di Corrispondenza da lui creato insieme con Dario Castellani. Nel settembre 1931 tornato a Parigi sarebbe arrestato e condannato a un mese di carcere per contravvenzione al decreto di espulsione, liberato si sarebbe rifugiato a Nizza (Alpes Maritimes). Nel 1932 è segnalato inizialmente a Bruxelles, ma rientra più volte clandestinamente in Francia, segnalato nel marzo 1932 a Fontaney Sous Bois (Val de Marne), poi alloggia dal luglio 1932 a Vincennes (Val de Marne), dove è arrestato nell'ottobre 1932 per infrazione al decreto di espulsione e condannato a 15 giorni di prigione. Nel gennaio 1934 è nuovamente arrestato a Parigi e condotto dalle autorità francesi alla frontiera spagnola: elusa la sorveglianza e sceso a Carcassonne dal treno che doveva portarlo in Spagna, raggiunge Tolosa (Haute Garonne) dove risiede clandestinamente fino al giugno 1934, poi ritorna a Fontenay Sous Bois (Val de Marne) dove vive anche la figlia Fedra; rientra in data imprecisata a Parigi, dove nuovamente acquista una macchina tipografica. Nel luglio 1935 è ricoverato nell'ospedale Mont Louis di Parigi, in seguito risiede a Montreuil sous Bois (Seine). Il 26/7/1936 partecipa alla riunione di Parigi per l'intervento anarchico, quindi passa in Spagna e si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") dal 10/11/1936 al 1/12/1937. Nel 1936 o nel marzo 1937 è nel comitato investigativo della FAI, impegnato in Spagna nel servizio di guardia alla frontiera franco-spagnola di Port Bou: fa la spola fra Barcellona e Parigi, dove è presente in tutte le attività del Comitato di aiuto per la Spagna. Nel maggio 1937 a Barcellona vive con Camillo Berneri e collabora al giornale "Lotta di classe"; sfugge casualmente all'arresto di tutta la redazione. Lascia la 228 Spagna nell'agosto e nell'ottobre è segnalato a Parigi, poi nel dicembre a Marsiglia (Bouche du Rhône). Il 28/11/1938 giunge a New York dove collabora con "Il Martello" (secondo un'altra fonte sarebbe in Italia, coinvolto nella Resistenza pistoiese). Nel 1958 rientra a Pistoia, dove muore il 24/8/1964. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Petracchi G., Al tempo che Berta filava. Alleati e patrioti sulla linea Gotica (1943-1945), Mursia, Milano, 1995 ACS CPC ISRT (fondo ANPI) 229 GRANDONI BRUNO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Stucchinaio Nato a Firenze il 26/6/1896 da Matteo e Armida Moggi. Svolge il servizio militare nel 6° Regg. Bersaglieri. Il 16/5/1917 viene condannato dal Tribunale di guerra del XII Corpo d'Armata a 2 anni di carcere per rifiuto d'obbedienza, ma nel febbraio 1919 è amnistiato. Professa idee comuniste e, per questo, subisce percosse da parte dei fascisti. Espatriato clandestinamente in Francia assieme alla moglie nel 1921, iscritto in Rubrica di frontiera nel 1929 per attività comunista. Nel 1929 risiede a Lione (Rhône) e nel 1934 a S. Fons (Rhône). Nel novembre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi, assegnato a lavori di edilizia nei servizi di retrovia. Passato al fronte con la XII Brigata Garibaldi, nel 1938 viene inviato nel Battaglione di fortificazione della 45° Divisione dove rimane fino all'evacuazione dei volontari dalla Spagna. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) AFIGRo (fondo Comintern) 230 GRASSI ANGELO Luogo di nascita: Sinalunga (SI) Orientamento politico: Comunista Professione: Muratore Nato il 28/8/1904 a Sinalunga da Agostino e Felice Maria; la famiglia è di tradizione antifascista: la madre aveva preso parte alle agitazioni del primo dopoguerra, il fratello Cesare aveva fondato nel 1921 la sezione comunista di Ricomagno. Sposato nel dicembre 1925 con la comunista Gabrielle Rossi, da cui ha un figlio. Espatriato regolarmente nel luglio 1926 in Francia con la madre, è iscritto in Rubrica di frontiera nel 1932 per attività antifascista. Risiede a Beausoleil (Alpes Maritimes) fino al 4/4/1934; dal 1934 al 1936 è a Conségudes (Alpes Maritimes), poi nell'agosto 1936 si sposta a Gattières (Alpes Maritimes). Segretario dell'UPI, membro della CGT. Nel 1937 è segnalato quale combattente delle Brigate Internazionali in Spagna, arruolato nella XII Brigata Internazionale, prima col Battaglione Garibaldi poi nella Brigata omonima. Combatte in Aragona e sull'Ebro. Secondo alcune fonti, nel febbraio 1939, lasciata la Spagna dopo la caduta di Barcellona, è internato a Saint Cyprien, Gurs e Vernet. Secondo la scheda del Vernet però non risulta aver combattuto in Spagna, ma sarebbe stato arrestato a Gattières il 20/10/1940 e internato nel campo di Oraison (Basses Alpes) fino al 7/2/1941: il 6/4/1941 è privato della cittadinanza francese (acquisita nel maggio del 1940) e alla chiusura del campo è inviato con un convoglio a S. Sulpice (Tarn), da dove è trasferito il 24/9/1941 a Vernet e internato come comunista (sezione B, baracca 7, n. di matricola 8717). Rilasciato in ogni caso il 21/4/1942, fonda a Gattieres nelle Alpi Marittime uno dei primi gruppi di FTP. Il 7/7/1944 è catturato dai nazisti a Nizza (Alpes Maritimes), torturato e impiccato a un lampione stradale. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ADEA ISRT (fondo ANPI) 231 GRASSI MARCELLO Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Anarchico Professione: Facchino Nato a Carrara il 2/11/1888 da Ildegenda Grassi e padre ignoto. Emigrato in Francia nel 1913 secondo alcune fonti, per altre sarebbe espatriato clandestinamente dall'Italia solo nel 1932. Nel 1933 è segnalato all'Asinara e identificato dalla Questura di Apunia per aver aggredito un fascista che avrebbe fornito alla polizia informazioni sul suo conto. Nel 1937 viene segnalato in Spagna fra gli antifranchisti: si è effettivamente arruolato nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") il 12/3/1937, poi passa nella 120° Brigata mista con il 1° Battaglione Matteotti (compagnia mitraglieri). Rientrato in Francia, a Tolone (Var), è espulso nel 1938. In Italia, a Carrara, nel 1940 viene arrestato perché sospettato di aver fatto parte delle Brigate Internazionali e internato (Fabriano, Monteforte Irpino, Tremiti), liberato nel settembre 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ASMs 232 GUALTIERI ARMANDO Luogo di nascita: Vernio (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Tagliaboschi, contadino Nato il 15/6/1906 a Vernio da Giuseppe e Anna Tartoni. Emigra definitivamente nel settembre 1930 (dopo alcuni periodi di emigrazione temporanea insieme con il padre) in Corsica, residente a Pirelli. Iscritto al PCF. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel 1938 via Aiaccio e Marsiglia (Bouche du Rhône), raggiunge Parigi, poi da lì si sposta a Perpignan (Pyrénées Orientales) e Figueras. Secondo la Missione Militare Italiana, il 19/5/1938 giunge in Spagna e, dopo un corso di istruzione a Cambré, si arruola nella XII Brigata Garibaldi. Ferito al braccio destro in combattimento durante un'incursione aerea sulla Sierra Cabals, è ricoverato a Villafranca, a Ulota e infine, il 16/10/1938, nella clinica militare di Moja. Iscritto al PCE nel 1938. Chiede di poter imbarcarsi per il Messico ma nel febbraio 1939 è ricondotto in Francia ed è internato a Gurs, Mont Louis, Argelès (nel 1941) e il 29/4/1941 a Vernet (sezione C reduci di Spagna, baracca 36, poi sezione B, baracca 7, n di matricola 1798). Nel luglio 1942 riceve 50 franchi dalla Delegazione italiana per i rimpatri in vista del suo rientro in Italia. Rimpatriato effettivamente il 11/8/1942 (dopo un sollecito della Croce Rossa di Ginevra e della sorella Albina) via Mentone, il 27/10/1942 è confinato a Ventotene per 3 anni, liberato nell'agosto 1943. Arrestato in data imprecisata, viene prelevato dal carcere e fucilato dai fascisti fiorentini il 2/12/1943 per rappresaglia in seguito all'azione partigiana in cui rimane ucciso il tenente colonnello fascista Gino Gobbi, comandante del locale Distretto militare. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA ADPO AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 233 GUARDUCCI EMILIO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Repubblicano Nato il 19/7/1905 a Firenze. Combattente nel corpo di spedizione fascista in Spagna, è fatto prigioniero a Guadalajara il 14/3/1937 e passa nelle file repubblicane, probabilmente nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi. Catturato nel 1938, è tradotto in Italia nel 1939 e, nel gennaio 1940, viene condannato dal Tribunale Militare di Roma a 20 anni di reclusione a Gaeta per diserzione e tradimento. Iscritto in Rubrica di frontiera. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 234 GUELFI IDEALE Luogo di nascita: Pisa (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Commerciante, autista Note: Fratello di GUELFI SILVANO Nato il 30 (o il 1°)/6/1910 a Pisa da Giulio e Corinna Noccioli, commercianti di prodotti alimentari. Residente a Cascina (PI). Espatriato in Francia con la famiglia nel 1922 ad Arles (Bouche du Rhône). Attivo nelle organizzazioni antifasciste dell'emigrazione: aderisce al PCd'I dal 1929, iscritto al PCF, membro del SRI. A Parigi dal 1925, va per qualche tempo a "fare i mercati" insieme con il padre e con Alfredo Boschi. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel novembre 1936 si arruola in Spagna ed è sergente nell'Artiglieria internazionale, con la batteria Antonio Gramsci. In licenza nel novembre 1937, probabilmente in Francia, torna in Spagna dove è gravemente ferito alla testa in combattimento nel 1938; convalescente, rientra comunque nel suo reparto. In seguito forse passa anche nella XII Brigata Garibaldi. Iscritto al PCE nel 1938. Ripara in Francia il 9/2/1939 ed è internato, secondo alcune fonti, a Saint Cyprien e Gurs (compare in una lista di trasferimento da un campo all'altro conservata presso l'ADPO). Secondo la scheda del campo di Vernet, invece, sarebbe tornato ad Arles e vi sarebbe rimasto fino al novembre 1939, poi si sarebbe spostato a Parigi fino al 7/6/1940 e quindi sarebbe rientrato nuovamente ad Arles. Arrestato il 12/12/1941, sarebbe stato internato nella prigione di Brèbant, poi il 17/3/1942 trasferito a Vernet (sezione B, baracca 22, n di matricola 9365) come comunista notorio e pericoloso per l'ordine pubblico. Il 25/3/1942 firma una dichiarazione per il rimpatrio; tradotto in Italia il 25/6/1942, viene confinato a Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. Partecipa alla Résistance nella regione parigina. Durante l'occupazione nazista è partigiano in Toscana. Nel dopoguerra viene eletto sindaco del comune di Cascina. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Martufi P., La tavola del pane: storia della 23° Brigata Garibaldi "Guido Boscaglia", con documenti e testimonianze sulla Resistenza nelle province di Grosseto, Livorno, Pisa e Siena, Siena, ANPI, 1980 ACS CPC ADEA ADPO AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 235 GUELFI PIETRO Luogo di nascita: Marginone, frazione di Altopascio (LU) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Artigiano Nato il 10/6/1891 a Marginone, frazione di Altopascio, da Michele e Liberata Negri. Secondo la polizia italiana emigra in Francia dal 1919 e qui professa inizialmente idee socialiste, mentre per la Sureté nationale è in Francia regolarmente solo dal gennaio 1926, residente a Bernis (Gard) con la moglie italiana e il figlio di nazionalità belga. Iscritto in Rubrica di frontiera. Risulta alla polizia fascista negli elenchi degli italiani appartenenti all'UPI in Francia. In data imprecisata si arruola in Spagna nelle Brigate Internazionali. Ripara in Francia nel febbraio 1939 ed è internato ad Argelès e Gurs (ilot E, gruppo italiano); in seguito è arruolato in una imprecisata CTE, dislocato nel dipartimento di Nord-Pasde-Calais. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ASLu 236 GUELFI SILVANO Luogo di nascita: Cascina (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Autista, meccanico Note: Fratello di GUELFI IDEALE Nato il 20/12/1912 a Cascina da Giulio e Corinna Noccioli, commercianti di prodotti alimentari. Vive in Francia, ad Arles (Bouche du Rhône), con la famiglia dal 1922. Militante del PCd'I e attivo tra l’emigrazione italiana ad Arles. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1936 si arruola nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (3° compagnia col grado di sergente, secondo altra fonte è comandante di una squadra della 1° compagnia). Ferito il 13/11/1936 al primo combattimento a Cerro de los Angeles, rientra in Francia per le cure e svolge propaganda a favore della Spagna repubblicana e per il reclutamento di volontari. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AICVAS AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 237 GUERRIERI SETTIMIO Nome di battaglia: Capozzi Luogo di nascita: Piombino (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio Nato il 22 o il 24/4/1905 a Piombino da Antonio e Pia Vagelli. Di famiglia poverissima, operaio all'ILVA fin da giovanissimo, rimane disoccupato nel 1925 ed emigra a Torino dove è assunto alle Ferriere FIAT (secondo altre fonti si trasferisce a Torino già nel 1922). Fin da subito aderisce al movimento anarchico ed è membro a Torino dei gruppi anarchici della "Barriera di Nizza" e della "Barriera di Milano". Subisce numerosi licenziamenti e viene arrestato il 10/2/1931 quale propagandista anarchico e per favoreggiamento degli espatri clandestini: confinato a Ponza per 5 anni, ridotti a 3 in appello, viene liberato nel novembre 1932 per amnistia. Si incontra al caffè "Valentino" di Torino nel 1936 con Antonio Calamassi per organizzare il loro espatrio e quello dell'anarchico Dante Armanetti: arrivano clandestinamente il 9/9/1936 in Francia attraverso il passo di Val di Vanzo, quindi con l'aiuto del Comitato antifascista di Chambery (Savoie) raggiungono la Spagna, transitando per Marsiglia (Bouche du Rhône), sul piroscafo "Ciutad de Barcelona". Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Qui si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") il 18/9/1936 e combatte a Monte Pelato, Huesca ed Almudevar. Dopo la sconfitta si rifugia in Francia a Brive la Gaillarde (Corrèze) ma è tratto in arresto per misure di PS e internato nell'estate del 1939 a Argelès (dove fa parte del gruppo anarchico "Libertà o morte"). Trasferito a Gurs nel luglio 1939 (gruppo italiano, 9° compagnia) sarebbe secondo la polizia italiana a capo degli anarchici italiani del campo insieme con Italo Ragni. In seguito è incorporato in una CTE, con la quale, in data imprecisata passa in Belgio. Fuggito o liberato, si stabilisce ad Anversa, ma viene catturato dai tedeschi e, riconsegnato ai francesi, viene imprigionato a Saint Cyprien nel 1941. Evade nel 1943 e collabora coi partigiani francesi alla Résistance nella regione di Parigi. Nel dopoguerra torna a Torino dove è riassunto dalla FIAT ed è nella lista libertaria per il consiglio direttivo della FIOM. Rientra poi a Piombino dove muore il 22/1/1975 (secondo altre fonti sarebbe morto a Torino). FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore GalleranoN., Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Tognarini I. (a cura di), Documenti e testimonianze sull'antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, Coop. La proletaria, Piombino, 1974 ACS CPC AICVAS AFIGRo (fondo Comintern) 238 GUFONI VIERI o CHIESI Luogo di nascita: Empoli (FI) Nato a Empoli da Gustavo e Angiolina Giannoni. Dato per morto in Spagna dove è combattente in una formazione imprecisata, nel 1938 secondo altre fonti abiterebbe a Tolone (Var) insieme al padre. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AFIGRo (fondo Comintern) 239 GUIDOTTI GIOVANNI NATALINO Luogo di nascita: Capannori (LU) Orientamento politico: Antifascista Professione: Bracciante Nato il 19/11/1906 a Capannori da Eusebio ed Emilia Lunardi. Residente dal 1928 per motivi di lavoro in Francia, ad Arles (Bouche du Rhône), nel dicembre 1936 parte per la Spagna e si arruola nella XII Brigata Internazionale, con il Battaglione Garibaldi. È poi nella XII Brigata Garibaldi. Rientra in Francia nell'agosto 1937 e nel 1939 risulta residente ad Arles. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) 240 IACOMELLI (o JACOMELLI) LELIO Luogo di nascita: Ravi, frazione di Gavorrano (GR) Orientamento politico: Anarchico, comunista Professione: Meccanico Nato il 21/8/1903 a Ravi, una frazione di Gavorrano, da Alfredo, straccivendolo anarchico, e Ginevra Monti. Descritto di statura alta, corporatura regolare, privo della seconda e della terza falange dell'indice e del medio della mano sinistra, con una cicatrice sulla guancia sinistra, fronte alta e larga; ha tatuato sull'avambraccio sinistro un disegno rappresentante una bomba con una miccia e una stella con al centro la falce e il martello, con l'iscrizione "Viva la libertà e l'anarchia" intorno alla bomba. A Gavorrano frequenta le scuole fino alle elementari, quindi a quattordici o quindici anni si avvicina agli ambienti anarchici di Gavorrano e Scarlino e inizia a frequentare a Grosseto i circoli “Germinal” e “Pietro Gori”. Nel Biennio rosso partecipa alle manifestazioni proletarie e di protesta in Maremma e si iscrive alla Gioventù comunista (ne esce in seguito, per tornare al movimento anarchico). Nel luglio del 1923 espatria clandestinamente passando per il valico di Modane (Savoie) e si stabilisce in Francia, ad Auboué (Meurthe-et-Moselle). Nel 1925 tenta di inutilmente di ottenere il passaporto italiano dal consolato di Nancy (Meurthe-et-Moselle), quindi si sposta a Lione (Bouche du Rhône) e nell'agosto del 1927 a Saint Vallier (Alpes Maritimes). Disoccupato ed espulso dalla Francia nel 1930 si sposta in Belgio a Liegi dove è arrestato nel marzo 1930 perché sorpreso con una rivoltella in tasca in una cantina di Bressoux, dove si tiene una riunione di comunisti; sconta una condanna a 6 mesi di carcere prima di essere espulso il 29/9/1930. Comincia così un lungo viaggio, che lo vede costretto a passare di paese in paese in cerca dei mezzi di sostentamento e quasi vivendo sulle frontiere per contrastare i provvedimenti di espulsione: rifugiatosi dal Belgio in Olanda, è di nuovo arrestato e cacciato dal paese; tornato in Belgio, ottiene il passaporto dal Consolato italiano di Liegi nel marzo 1931 ma, senza lavoro, si sposta in Germania a piedi da Francoforte a Lipsia, a Dresda e a Berlino con l'intenzione di raggiungere la Romania per impiegarsi; è segnalato a Stoccarda, a Norimberga e a Monaco di Baviera, dove è arrestato più volte per accattonaggio; condannato a 20 giorni di carcere perché sorpreso a chiedere l'elemosina, è espulso anche dalla Germania; si sposta in Austria, ma il 25/5/1932 il Console italiano di Graz lo fa arrestare ed espellere dal paese; entrato in Ungheria è immediatamente fermato e accompagnato alla frontiera jugoslava; arrestato anche qui e condotto sul confine austriaco e rientra nell'ottobre 1932 in Francia (dove si iscrive alla CGT) e infine nel dicembre cerca rifugio a Barcellona. È, però, arrestato anche a Gerona per la sua vita turbolenta e per l'attività comunista che svolge "manifestando pubblicamente sentimenti sovversivi e antinazionali" e viene condotto alla frontiera con la Francia il 18/7/1933. Rientrato illegalmente in Spagna, trova finalmente rifugio per due anni a Bilbao, dove si lega a una ragazza del posto e diventa padre di una bambina. Nel 1935 è di nuovo arrestato e, espulso, viene accompagnato alla frontiera col Portogallo. Tornato per la terza volta in Spagna alla fine del 1935 e sorpreso a Bilbao dalla guerra, si arruola il 19/7/1936 in un Battaglione imprecisato dell’esercito repubblicano, come operaio zappatore. Alla caduta di Bilbao si trasferisce a Santander con il suo reparto e quindi a Gijon, dove, il 21/10/1937, dopo la resa della città, si presenta al governatore militare ed è immediatamente arrestato: viene internato nei campi franchisti di Santoma, Bilbao, Santander e San Pedro de Cardena fino al 1938. Tradotto in Italia nell’autunno del 1938, è consegnato alla polizia fascista nel porto di Napoli (sbarca dalla nave "Aquileia" il 18 settembre). Il Ministero dell'Interno ne suggerisce l'arresto per 6 mesi e la Commissione partenopea per il confino il 20/3/1939 gli infligge 5 anni in quanto combattente antifascista in Spagna; tradotto a Ventotene, vi rimane fino al 21/8/1943 quando è rimesso in libertà e rispedito a Grosseto con un foglio di via obbligatorio. Forse partigiano, nel gennaio 1944 sarà internato a Bagno a Ripoli. Risiede probabilmente a Oviedo nel dopoguerra. FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 241 Banchi A., Si va pel mondo. Il partito comunista a Grosseto dalle origini al 1944, a cura di Bucci F., Bugiani R., ARCI, Pitigliano, 1993 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985. Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Tognarini I. (a cura di), Documenti e testimonianze sull'antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, Coop. La proletaria, Piombino, 1974 ACS Confino politico ACS CPC ACS Min. Int. PS AICVAS 242 IACOPINI GIUSEPPE Nome di battaglia: François Luogo di nascita: Massa (MS) Orientamento politico: Comunista Professione: Barbiere, elettricista, tabaccaio Nato il 29/5/1903 a Massa da Filiberto e Anna Coppa. Sposato nel 1922 con Giuseppina Biancolini, da cui ha un figlio. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra: arrestato nel novembre 1926 per propaganda antifascista, è confinato a Favignana, Ustica, Lipari, Ponza per 4 anni (interamente scontati); tre volte condannato per infrazione agli obblighi, liberato il 23/3/1931. Arrestato nuovamente il 6/3/1932, è confinato a Ponza per 5 anni, ma viene liberato per amnistia nel novembre dello stesso anno. Espatria clandestinamente il 28/10/1936 per recarsi a combattere in Spagna. Iscritto in Rubrica di frontiera. Si arruola nella XII Brigata Internazionale, prima nel Battaglione Garibaldi e poi nella Brigata omonima (3° Battaglione, 3° compagnia). Ferito in combattimento in Estremadura il 15/2/1938, nel maggio 1938 è rimpatriato in Francia come inabile al servizio militare per una infezione agli occhi. Si stabilisce a S. Etienne (Loire), ma è arrestato e internato ad Argelès, Gurs, dal 26/3/1941 a Mont Louis e dal 29/4/1941 a Vernet (sezione C reduci di Spagna, baracca 35, n. di matricola 7796). Tradotto in Italia il 23/9/1941, è confinato a Ventotene per 5 anni, pena commutata in ammonizione il 15/2/1942, prosciolto il 30/10/1942 per il ventennale. In seguito è partigiano in Toscana, comandante della Otello Gattoli, uno dei distaccamenti della futura 23° Brigata Garibaldi Guido Boscaglia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Groppi C., La piccola banda di Ariano: storie di guerra e Resistenza, Il chiassino, Castelnuovo Val di Cecina, 2001 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Martufi P., La tavola del pane: storia della 23° Brigata Garibaldi "Guido Boscaglia", con documenti e testimonianze sulla Resistenza nelle province di Grosseto, Livorno, Pisa e Siena, ANPI, Siena, 1980 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ADEA ADPO AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 243 INNOCENTI ALESSANDRO Luogo di nascita: Portoferraio (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Minatore Nato nel 1900 a Portoferraio. Ha fatto il servizio militare in Italia come soldato semplice, ha combattuto nella prima guerra mondiale nella Marina. Espatriato in data imprecisata, è residente a Nizza (Alpes Maritimes). Iscritto alla CGT, membro del SRI, entra nel PCd'I nel 1937. Arriva in Spagna da Nizza nel gennaio 1938 e si arruola nella XII Brigata Garibaldi (1° Battaglione, plotone esploratori). FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS Min. Int. PS BDIC (Archives de Moscou) 244 ISOPO PAPIRIO Luogo di nascita: Sarzana (SP) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio Nato il 23/6/1899 a Sarzana. Sottotenente nella prima guerra mondiale. Nella primavera del 1921 è implicato negli scontri di Sarzana e nell’agosto si rifugia a Pistoia (PT) dove partecipa all'organizzazione gli Arditi del popolo. Arrestato e rilasciato, arrestato di nuovo nel 1923 è assolto per i fatti di Sarzana solo nel 1925. Emigrato in data imprecisata, dal 1926 è residente in Spagna e al momento della sollevazione franchista si arruola fra le formazioni anarchiche presso Aragona. Passa successivamente alla 28° Divisione, forse come ufficiale. Alla fine di settembre del 1938 è archivista alle dipendenze della CNT di Valencia. Arrestato dai franchisti ad Alicante nel marzo 1939, riesce a fuggire, ma è nuovamente arrestato a Barcellona e condannato a 13 anni di carcere. Nel 1943 viene amnistiato. Rimpatriato in Italia nel 1944 tramite il consolato inglese. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) 245 LAMPREDI ALDO Nome di battaglia: Vallardi, Guido Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Falegname Nato il 13/3/1899 a Firenze da padre ignoto e Guglielma Lampredi. Attivo dal 1919 nella Gioventù socialista di Firenze, quindi tra i fondatori della Gioventù comunista nel 1921. Arrestato il 18/2/1926 per organizzazione comunista, viene condannato dal Tribunale Speciale a 10 anni e 6 mesi di reclusione (Pesaro e Civitavecchia), ma è liberato per amnistia il 15/11/1932. Colpito nuovamente da mandato di cattura nel maggio 1934 con analoga motivazione, ripara in Francia, a Parigi. Funzionario del PCd'I, frequenta la scuola leninista a Mosca in data imprecisata. Nell'estate 1936 si arruola in Spagna come commissario delle Brigate Internazionali (forse istruttore col grado di capitano) ma già nel 1937 è reinviato dal PCd'I a Parigi per dirigere il lavoro clandestino in direzione dell'Italia. Impegnato nella Resistenza francese, rimpatria alla caduta del fascismo ed è dirigente della lotta partigiana nel Veneto e nel Friuli. All'inizio del 1945 è alle dipendenze dirette di Luigi Longo, al comando del CLN a Milano. In questa veste ha un ruolo determinante nella cattura di Mussolini a Dongo e nella notte del 27/4/1945 in ottemperanza alle decisioni del CLNAI provvede, insieme a Walter Audisio, all'esecuzione della condanna a morte dei gerarchi del fascismo. Nel dopoguerra membro della Commissione centrale di controllo del PCd'I. Deceduto il 21/7/1973 a Lubiana. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) Aldo Lampredi, in “L'antifascista”, 21/7/1973 Morto Lampredi: giustiziò Mussolini", in “Il Giorno”, 22/7/1973 246 LANDI FERDINANDO Nome di battaglia: Fernando Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Elettricista Nato il 18/10/1899 a Firenze da Adami ed Emma Pieroni. Forse per tramite della sorella che risiede a Trieste, ha navigato come marittimo alle dipendenze della società triestina Cosulich. Imbarcato sul piroscafo nazionale "Gerty", è denunciato dalla Capitaneria di porto per aver disertato a Filadelfia l’8/11/1926 e viene condannato dalla Pretura di Trieste (sentenza del 10/3/1930) a 6 mesi di detenzione, pena poi amnistiata. Negli USA sarebbe rimasto fino al 1931 e poi da lì, imbarcatosi su un piroscafo americano, sarebbe arrivato a Nikolaiev (Mar Nero) l'1/11/1931. Residente a Leningrado dal 1932, decide di rimpatriare nel 1937 perché disoccupato e parte per Londra con un piroscafo salpato dal porto di Lenigrado il 23/9/1937. Dopo una breve permanenza a Londra cerca di passare in Francia nel dicembre 1937, ma viene respinto perché non in regola con il permesso di soggiorno (secondo altre fonti valica i Pirenei nel 1937). Nel giugno 1938, quindi, richiede e ottiene la carta d’identità professionale per lavorare nella Spagna rossa (meccanico elettricista chiede di poter lavorare a Barcellona presso la ditta Electromotores Vivò Torras S. A., per 60 pesetas settimanali). Iscritto in Rubrica di frontiera e Bollettino delle ricerche per l’arresto nel 1938 come combattente antifranchista nelle Brigate Internazionali. Ha combattuto in Estremadura e sull'Ebro. Nel marzo 1939 tenta di trasferirsi da parenti a Los Angeles ma il tentativo fallisce e nella primavera del 1939 è internato nel campo di Gurs. Nel 1944, la compagna dichiara che si è naturalizzato francese nel settembre 1939 o nel 1940 e che si trova prigioniero di guerra in Germania (non si sa se la naturalizzazione è effettiva e se si è arruolato nell’esercito francese come volontario o perché chiamato alle armi). Di lui non si hanno altre notizie. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Secchia P., Il partito comunista italiano e la guerra di Liberazione 1943-1945, ricordi, documenti inediti e testimonianze, Istituto G. Feltrinelli, Annali n. XIII (1971) ACS CPC 247 LANDINI FORTUNATO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Anarchico, comunista Professione: Carbonaio, sarto Nato il 4/6/1884 a Livorno. Anarchico nell'anteguerra, comunista dal 1921. Scelto da Barontini per sostituirlo alla segreteria del PCd'I di Livorno. Arrestato il 23/6/1927 si assume la responsabilità dell'organizzazione comunista livornese, facendo scagionare Barontini: è quindi condannato dal Tribunale Speciale a 8 anni di reclusione a Civitavecchia (rifiuta di associarsi alla domanda di grazia presentata da un familiare, liberato per amnistia l'11/11/1932). Ripetutamente fermato negli anni successivi, è segnalato come combattente antifranchista in Spagna. Internato nel giugno del 1940 a Calitri, liberato il 28/2/1941. Partecipa alla Resistenza nel livornese. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Secchia P., Il partito comunista italiano e la guerra di Liberazione 1943-1945, ricordi, documenti inediti e testimonianze, Istituto G. Feltrinelli, Annali n. XIII (1971) ANPPIA Livorno, Memorie dell'antifascismo livornese, Supplemento a “Comune Notizie”, n. 4 (1992) 248 LANDINI ROMEO Nome di battaglia: Romeo Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Meccanico Nato il 30/6/1902 a Firenze da Francesco ed Erminda Niccoli. Attivo politicamente nell'immediato dopoguerra (riformato al servizio militare), iscritto al PCd'I nel 1923. Espatria in Francia nel 1924 ma rientra in Italia nel 1926. Membro del SRI. È arrestato per organizzazione comunista il 7/11/1930 e viene condannato dal Tribunale Speciale a 6 anni di reclusione ad Alghero, liberato per amnistia l'11/11/1932 e diffidato. Espatriato clandestinamente nell'agosto 1937 si arruola in Spagna nella XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, 2° compagnia) l'11 dello stesso mese. Combatte a Fuente de Ebro, in Estremadura e a Caspe. Iscritto al PCE nel 1938. Ripara in Francia il 15/10/1938 con un convoglio di feriti. Si stabilisce a Parigi poi, dal 5/1/1939, a Troyes (Aube) dove è impiegato come attrezzista in una fabbrica; nell'aprile del 1939 ottiene una carta d'identità francese e un contratto come lavoratore industriale per 6 mesi. Alla scadenza, il 4/10/1939, è arrestato a Vandouvre sur Bar (Aube) e internato a Vernet il 7/10/1939 (sezione B, anarchici ed estremisti, baracca 9, n. di matricola 4944) come comunista attivissimo di tendenze anarchiche e molto pericoloso (dichiara di non aver mai fatto politica in Francia, ma è condannato come antifascista in Italia). Nel campo la sua condotta è definita buona e la sua domanda per emigrare in Messico viene inizialmente accolta: nell'aprile 1941 viene convocato dal Console messicano a Marsiglia (Bouche du Rhône) e forse trasferito a questo scopo nel campo di Milles. Invece, viene tradotto in Italia il 23/9/1941, via Mentone, ed è confinato a Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. Partigiano in Italia nel 1943-1945, è tenente colonnello, comandante della zona apuana, con il nome di battaglia "Romeo". Il 24/11/1944 viene incaricato di una delicata missione al CLN di Firenze. Nel 1956 è in Bulgaria con una delegazione sindacale della CGIL, nel 1960 nell'URSS. Muore il 13/1/1970 a Cecina. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Giannecchini L., Pardini G. (a cura di), Eserciti, popolazione, Resistenza sulle Alpi Apuane : atti del Convegno internazionale di studi storici sul settore occidentale della Linea Gotica Lucca, 1-2-3 settembre 1994), Lucca, [s.n.], 1997 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) ISRT (fondo ANPI) 249 LANFRIL BENIAMINO Luogo di nascita: Fivizzano (MS) Orientamento politico: Comunista Professione: Cementista Nato il 4/8/1901 a Fivizzano. Risulta residente in Francia a Clemart (Seine) e poi anche a Montreuil sous Bois (Seine) e a Issy les Molineaux (Seine). Arruolato tra gli antifranchisti nel 1936 come sergente, combatte nella difesa di Madrid. Secondo fonti del Comintern "fu responsabile amministratore della cucina della delegazione delle Brigate Internazionali di Barcellona, dove dimostrò pure l’alto senso di responsabilità di membro di partito rimanendo fermo al suo posto anche nei momenti più difficili del bombardamento dell’aviazione fascista". Iscritto al PCE nel 1938. Risulta rimpatriato il 12/9/1938 in Francia con un convoglio di feriti. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) 250 LARI PIETRO Nome di battaglia: Gigi, Broda o Brodda, Brambilla Da Limite Luogo di nascita: Empoli (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Vetraio, elettricista Nato il 17/6/1907 a Empoli da Egidio e Zaira Romolini. Iscritto al PCd'I dal 1924, individuato dalla Prefettura di Firenze come responsabile del coordinamento della sezione giovanile di Empoli, è arrestato nel maggio 1928 per ricostituzione del PCd'I e propaganda sovversiva ma viene assolto dal Tribunale Speciale il 12/3/1929 per insufficienza di prove (sentenza del TS del 17/1/1929). Un analogo provvedimento gli aveva evitato la detenzione in conseguenza dei fatti di Empoli del 1921. Nel settembre 1931 emigra clandestinamente in Francia, dove è attivo politicamente: viene segnalato a Marsiglia (Bouche du Rhône), quindi nel maggio 1932 si trasferisce a Tolosa (Haute Garonne) dove, sotto lo pseudonimo di "Brambilla" si dedica all'organizzazione degli emigrati italiani. Nel gennaio 1933 è sospettato delle scritte sovversive che appaiono sui muri della Casa degli italiani. Il 3/5/1934 è arrestato come istigatore principale della manifestazione comunista contro la celebrazione del Natale di Roma, alla Casa del fascio di Tolosa. Rilasciato, viene proposto per l'espulsione e risiede clandestinamente a Tolosa, svolgendo le funzioni di segretario della sezione locale del PCd'I. Compie numerosi viaggi da Tolosa a Parigi, per mantenere i contatti con il Centro estero, quindi si sposta a Lione (Rhône), ma viene arrestato per la sua attività sovversiva ed è nuovamente espulso dalla Francia nel 1935. Nell'agosto 1936 si arruola in Spagna e combatte sul fronte di Aragona e sull'Ebro, a Pelahustan, Cenicientos e Chapineria nella Colonna mobile catalana Libertad con la centuria Gastone Sozzi. Passato nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi è ferito a Madrid nel novembre 1936; poi è sergente nel 2°o 3° Battaglione della XII Brigata Garibaldi (compagnia zappatori) e combatte a Huesca, Brunete, Farlete, Fuentes de Ebro. Durante una licenza in Francia, nel 1936, rientra clandestinamente a Marsiglia (Bouche du Rhône), per cercare altri volontari nella comunità italiana. In seguito tornato in Brigata, prende parte alla battaglia dell'Ebro e viene ferito in combattimento. Rientra in Francia il 9/2/1939, dopo 28 mesi di fronte, e torna a Tolosa dove svolge attività antifascista. Arrestato ed internato ad Argelès, Saint Cyprien, Gurs e dal 19/5/1940 al Vernet (sezione B, anarchici ed estremisti, baracca 7) come "propagandista estremista molto sospetto" e per aver manifestato contro le CTE e aver opposto resistenza alla Garde Mobile di Gurs. Secondo alcune fonti sarebbe fuggito dal campo nella seconda metà del 1941, secondo altre consegnato il 5/9/1941 alle autorità italiane, viene arrestato a Mentone il 6/9/1941 ed è condannato a 5 anni di confino a Ventotene dalla Commissione provinciale di Firenze con la qualifica specifica di "combattente antifranchista in Spagna". Liberato nell'agosto 1943 rientra ad Empoli il 23/8/1943 ed è responsabile del Direttivo militare cittadino, insieme con Vasco Matteoli, Aureliano Santini, Sani Ricciotti (è sua l'idea di distruggere il ponte sull'Arno tra Empoli e Sovigliana). In seguito si sposta a Firenze nel CLN toscano e qui è arrestato il 2/3/1944 (secondo altra fonte il 19/2/1944) dal locale comando della PS germanica insieme con Sinigaglia Alessandro, perché ritenuto facente parte di bande armate. Incarcerato alle Murate, è sottoposto a un durissimo interrogatorio da parte degli uomini della Banda Carità. Nelle settimane seguenti è inviato a Fossoli e fucilato il 12/7/1944 insieme con altri sessantasette antifascisti. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 251 Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Lopez A., La Centuria Gastone Sozzi, Quaderno AICVAS n. 4, Roma, 1984 Monteleone G. (a cura di), Giani Siro. Memorie e testimonianze di un comunista empolese 1925-1995, Ibiskos Editrice, Empoli, 1997 Niccolai P., Terreni S. (a cura di), Era la Resistenza : il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 Pezzino P. (a cura di), La tradizione antifascista a Empoli, 1919-1948: atti del Convegno, Empoli, Convento degli Agostiniani, 23 aprile 2004, Pacini, Ospedaletto, 2005 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ADEA AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 252 LASTRUCCI PRIMO Luogo di nascita: S. Frediano (PI) Orientamento politico: Socialista Professione: Operaio Nato il 25/12/1895 a S. Frediano da Giuseppe o Adolfo e Tersilia Pacchiani. Residente a Cascina (PI). Consigliere comunale a Livorno e consigliere provinciale a Pisa nel 1920-1922. Perseguitato dai fascisti, espatria in Francia nel 1923 a Marsiglia (Bouche du Rhône). In seguito è esponente della LIDU e della Federazione socialista di Lione (Rhône). Il 14/1/1930 partecipa a una riunione anarchica al Circolo “Sacco e Vanzetti” di Lione, insieme con Socrate Franchi, Alfredo Bonsignori e Gusmano Mariani, in rappresentanza dei socialisti unitari. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel dicembre 1936 si arruola in Spagna con la XII Brigata Internazionale, nel Battaglione Garibaldi e poi nella Brigata omonima (Centuria De Rosa). Secondo fonti del Comintern, verso la metà del 1937 è congedato perché possa tornare a disposizione del PSI. Secondo altre fonti, viene ferito mentre combatte intorno a Madrid e muore in ospedale in Francia a Eaubonne (Val d'Oise), in seguito alle ferite riportate, nell'inverno 1937 o il 9/6/1938 dopo aver tentato di rientrare clandestinamente in Spagna per riprendere a combattere. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Tognarini I. (a cura di), Documenti e testimonianze sull'antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, Coop. La proletaria, Piombino, 1974 AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. 253 LATTAZZI ARRIGO Luogo di nascita: Livorno (LI) Nato a Livorno. È segnalato come combattente antifranchista in Spagna in data imprecisata. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ISRT (fondo ANPI) 254 LAUNARO ANNA Nome di battaglia: Nina (ha anche un passaporto falso a nome Mira Luigia) Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Interprete Note: Compagna di QUAGLIERINI ETTORE Nata il 9/4/1890 a Livorno da Giovanni e Angela Lisi. È la compagna di Ettore Quaglierini, con cui vive in Piemonte e a Cernobbio (CO). Emigra in Germania clandestinamente alla fine del 1922, nel 1927 risiede a Bruxelles e svolge la funzione di corriere del PCd'I in Francia e in Belgio. Nel giugno 1928, durante un missione per il PCd'I, è arrestata in Belgio e incarcerata a Fanst; difesa al processo dal futuro primo ministro belga Paul Henry Spaak, ottiene numerose attenuanti ed è liberata. A Parigi nel 1929, in Germania nel 1930, poi il 26/3/1936 si imbarca con Quaglierini sul piroscafo "Flandre" diretto a Buenos Aires e risiede in Bolivia dove svolge intensa attività nel Segretariato del Comintern per il Sud America. Rientra in Europa nel giugno 1931 e si stabilisce con il figlio a Parigi per alcuni mesi, quindi nello stesso anno si sposta a Barcellona. Nel 1937 è segnalata in Spagna tra i Repubblicani, dove si interesserebbe di opere assistenziali. Effettivamente si trova a Madrid, dove nel 1938 è la direttrice di una casa infantile per i figli dei combattenti repubblicani. Lascia la Spagna nel marzo 1939 sul piroscafo "African Trader" diretto a Orano. Nell'autunno è di nuovo a Parigi, in possesso di passaporto cileno, ma si imbarcherà per l’America Latina con Quaglierini solo nel giugno 1940, quando i tedeschi sono ormai alle porte di Parigi. Rimpatria nel dopoguerra in Sicilia, poi è a Roma. Quindi segue Quaglierini a Praga e a Vienna, dove lavora come interprete del Consiglio Mondiale della Pace. Rientra in Italia solo dopo la morte del compagno. Muore a Vimodrone (MI) il 7/1/1973. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ASLi 255 LAURINI SILVIO Luogo di nascita: Lucca (LU) Orientamento politico: Antifascista Nato il 23/02/1911 a Lucca da genitori ignoti. Affidato dal brefotrofio di Lucca ai coniugi Girolamo e Giuseppina Pamparini, residenti a Crespole, frazione di Pistoia. Emigrato con la famiglia in Spagna nel 1923, vicino a Madrid. Nel 1938 iscritto in Rubrica di frontiera per il provvedimento d'arresto perché segnalato come combattente delle Brigate Internazionali, nella 75° Brigata mista. Combatte sul fronte del Levante verso Castellon de la Plana dal gennaio 1937 all'ottobre 1938, poi è smobilitato insieme agli internazionali. Nel dicembre 1938 e nel gennaio 1939 è nel campo di Alciras. Secondo alcune fonti nel febbraio 1939 sarebbe internato in Francia. Nel 1941 è di nuovo in Spagna a Puente de Vallecas (vicino a Madrid), sposato con una spagnola da cui ha due figli, ma nell'agosto 1942 viene espulso per aver combattuto nelle Brigate Internazionali e il Console italiano di Madrid fa appello al MAE perché al provvedimento di arresto si sostituisca nei suoi confronti la semplice vigilanza, in virtù del suo carattere mite e così da non costringerlo a lasciare la moglie spagnola e i figli privi di sostentamento in una nazione straniera (non si conosce l'esito della vicenda ma Laurini non risulta fra i confinati politici). Muore a Foligno il 7/5/1996. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AFIGRo (fondo Comintern) ASLu ISRT (fondo ANPI) 256 LAZZARI DECIO Luogo di nascita: Chitignano (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Meccanico Nato il 27/12/1897 a Chitignano da Pasquale e Maria Tiglini. Emigra in Francia nell'agosto 1919: risiederebbe 18 mesi a Preste sur Moselle (Vosges), 3 anni a Chapelle d'Huin (Doubs), un anno a Pontarlier (Doubs), 5 anni a Marsiglia (Bouche du Rhône), un anno a Tavaux (Jura), 3 anni a Beziers (Hérault), 7 anni a Narbonne (Aude) dove possiede un garage. Combattente antifranchista in data imprecisata. Arrestato nel febbraio 1941 a Narbonne (Aude) come propagandista comunista "che approfitta della minima occasione per sfogare il suo spirito rivoluzionario", è internato al Vernet il 5/2/1941 (settore B, anarchici ed estremisti, baracca 6 poi baracca 21, n. di matricola 7003). È tra gli internati che chiedono alla Commissione di armistizio con la Francia di tornare in patria nel 1941. Nel luglio 1941 il Prefetto dell'Aude gli concede un permesso di un mese per rientrare a Narbonne e regolare la vendita del suo garage prima del rimpatrio. Doveva essere consegnato alle autorità italiane a Mentone nel dicembre 1941 ma per una svista burocratica è rimpatriato solo il 21/1/1942. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ADEA ISRT (fondo ANPI) 257 LELLI ARTURO Luogo di nascita: Castelfiorentino (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Calzolaio Nato il 15/1/1902 a Castelfiorentino da Giovanni ed Elvira Bronzi. Attivo politicamente dal 1919 in Italia, emigra nel 1924 probabilmente in Francia. Iscritto in Rubrica di frontiera quale terrorista e attentatore. Nel 1936 si sarebbe arruolato in Spagna (il nome è contenuto in un elenco del commissariato delle Brigate Internazionali redatto il 1/1/1939). Caduto nel marzo 1938 in combattimento secondo alcune fonti, mentre per altre avrebbe ricevuto un attestato di combattimento nella Resistenza francese, nelle Brigate della Federation nationale du Batiment del Dipartimento del Var. Nel 1943 la polizia italiana lo segnala ancora fra le persone ricercate e sospette, per il provvedimento di arresto. FONTI: AA.VV., Antifascismo e resistenza in Valdelsa. Atti del convegno, Castelfiorentino 1966, in "Miscellanea Storica della Valdelsa", LXXIV-LXXV (1968-70), 1-3 (f. monografico), Periodico quadrimestrale, Tipografia Baccini&Chiappi, Castelfiorentino, 1971 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 AICVAS ISRT (fondo ANPI) 258 LISI GIULIO Luogo di nascita: Borgo S. Lorenzo (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Venditore ambulante Nato il 6/6/1893 a Borgo S. Lorenzo da Pietro e Zaira Poggiali. Ha partecipato alla prima guerra mondiale come soldato semplice. Attivo politicamente dal 1919, è ammonito per propaganda antifascista nel novembre 1927 (viene prosciolto nel novembre 1928). Iscritto al PCd'I nel 1933. In seguito espatria clandestinamente in Francia, a Parigi, ed è iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale, è Commissario politico di compagnia nel Battaglione Garibaldi, poi nell'omonima Brigata. Ferito in combattimento a Casa de Campo nel novembre 1936, passa in seguito alle retrovie ed è vice responsabile del magazzino viveri della delegazione delle Brigate Internazionali di Barcellona. Iscritto al PCE nel 1938. Rientra in Francia nel febbraio 1939 e viene internato a Saint Cyprien, Gurs e dal 5/6/1940 a Vernet (sezione C reduci di Spagna, n di matricola 4241). Nel 1940, secondo una nota della Legione Territoriale dei Carabinieri di Firenze, Lisi si sarebbe messo in contatto con la sua famiglia grazie alla Croce Rossa Internazionale "Sezione prigionieri di guerra". Tradotto in Italia il 29/5/1941, via Mentone, arrestato il 23/8/1941 e confinato a Ventotene, liberato nell'agosto 1943. Partecipa alla costituzione del CLN di Borgo San Lorenzo. Nel giugno 1945 è nominato segretario della Commissione per il recupero delle bandiere asportate dai fascisti nel 1921-1922. Deceduto a Borgo San Lorenzo l'1/2/1968. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Biagioni M., Scarpe rotte eppur bisogna andar: fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve, Pagnini e Martinelli, Firenze, 2004 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC AICVAS ADEA ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 259 LIVI GUALTIERO Luogo di nascita: Loro Ciuffenna (AR) Orientamento politico: Antifascista Professione: Bracciante, muratore Nato il 19/11/1903 a Loro Ciuffenna da Francesco e Pia Bagnolesi. Fin da ragazzo accompagnava il padre alle dimostrazioni antifasciste: arrestato nel 1921 per attività sovversiva, nel 1922 è condannato a un anno e 8 mesi di reclusione per trasporto e detenzione di bombe. A fine pena presta servizio militare. Si reca spesso in Francia e fa perdere le sue tracce nel 1925, quando si stabilisce ad Arles (Bouche du Rhône). Risiede in Francia fino all'arruolamento in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") del 26/8/36 (secondo il DBAI però sarebbe arrivato in Spagna insieme con i fratelli Aiacci, Alpinolo Bucciarelli, Adolfo Pintucci, Alessandro Maffei e Pasquale Migliorini soltanto dopo il 25/10/1936). Nel 1939 è internato in Francia a Gurs, poi viene trasferito nelle CTE al fronte. Combatte contro i tedeschi nelle Fiandre, dove è preso prigioniero; viene consegnato alla polizia italiana il 25/7/1940 al Brennero, confinato alle Tremiti per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. Deceduto il 26/7/1965. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS Min. Int. PS AICVAS 260 LODOVICI ONOFRIO Nome di battaglia: Ange Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Anarchico/Comunista, GL Professione: Impiegato, contabile Note: Cognato di DEL PAPA ROMUALDO Nato il 6/3/1904 a Carrara da Ciro (o Giuseppe) e Teresa Colonnelli. Emigrato in Francia il 15/11/1922 senza documenti, risiede inizialmente a Marsiglia (Bouche du Rhône) dove lavora come manovale fino al 1925; quindi è nella regione di Parigi, poi a La Seyne sur Mer (Var) fino al 1929, e poi a Marsiglia fino al 1932; dal 1932 al 1936 è a Tolone (Var). Iscritto in Rubrica di frontiera per attività anarchica, in seguito, in Francia, è schedato come comunista e dichiara di essere vicino agli ambienti di Giustizia e Libertà. Sposato nel 1934 a Tolone con Lina Del Papa, sorella di Romualdo Del Papa, da cui ha un figlio. Il 25/7/1936 si arruola in Spagna nella Colonna Durruti. Ripetutamente ferito è nominato capitano istruttore. Naturalizzato spagnolo nell'aprile 1937. Rientra in Francia nel febbraio 1939 e risiede a fino al 2/10/1939 a Tolone, poi a Lavalette (Var). Arrestato il 20/10/1939 è internato a forte S. Catherine di Tolone e trasferito a Vernet il 28/5/1940 (sezione C, reduci di Spagna, baracca 49, n. di matricola 4850, poi trasferito in una imprecisata sezione "des vieillards" del settore B, baracca 4). Nell'agosto 1940 è coinvolto nel processo seguito all'evasione del cognato Romualdo Del Papa e sottoposto a sorveglianza speciale (in questo momento fa richiesta di rimpatrio alla Delegazione italiana). Nel dicembre 1940 il suo passaporto è inviato al Console del Messico in vista dell'emigrazione in quel paese. Nel gennaio 1942 però è ancora a Vernet e domanda di essere incorporato in una CTE, mentre il 25/4/1942 firma una dichiarazione scritta in cui rifiuta il rimpatrio in Italia. Nel maggio 1942 ottiene un permesso ed è condotto a Tolosa (Haute Garonne) da uno specialista per l'impianto di un occhio di vetro, a seguito di una vecchia ferita della guerra di Spagna. Evaso dal Vernet il 2/7/1942 durante una corvée, forse riarrestato viene di certo fermato al rimpatrio in Italia, via Mentone, il 23/9/1941, confinato a Ventotene per 3 anni, poi trasferito a Renicci Anghiari. Evade o più probabilmente è liberato nel settembre 1943. Comandante partigiano a Carrara, membro del CLN. Nel 1945 è membro della giunta provvisoria di governo di Carrara. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cerrito G., Gli anarchici nella Resistenza apuana, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1984 Corsi R., Testimonianza nella guerra di liberazione in Carrara: come e perché divenni partigiano, 1940-1945,Zappa, Sarzana, 1988 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ADEA ISRT (fondo ANPI) 261 LODOVICI VICO ANNIBALE Nome di battaglia: Romolo Vanelli, Menaldo Bacciola, Battista Spertini Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Comunista Professione: Lizzatore Nato il 25/4/1901 a Carrara da Giulio. Coniugato con Virginia Orsi. Nel primo dopoguerra è segnalato dalla Questura di Apuania per la frequentazione di elementi comunisti e estremisti. Nel 1925 emigra clandestinamente in Francia, poi è in Belgio, a Liegi. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel 1936 viene segnalato a Barcellona come arruolato nelle milizie antifranchiste. Dopo la guerra civile è a Brignoles (Var), poi a Parigi e quindi di nuovo in Belgio, dove è incarcerato a Liegi secondo alcune fonti, al Centro belga di "difesa sociale" di Merxplaz secondo altre. Risulta internato anche a Gurs, da dove evade l'8/5/1940, e in carcere a Bruxelles il 7/10/1940. Rientrato in Italia in data imprecisata, viene confinato per 5 anni per presunta partecipazione alla guerra civile spagnola il 14/8/1941 dalla Commissione provinciale di Firenze, è liberato il 22/8/1943. FONTI: Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 ACS CPC ASMs 262 LOMBEZZI NAZARENO Luogo di nascita: S. Sepolcro (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Meccanico Nato il 30/8/1885 a S. Sepolcro da Antonio e Candida Maurizi. In Francia dall'anteguerra, è residente a Drancy (Seine) dal 1914 e lavora come meccanico. Nell'agosto 1936 si arruola in Spagna, prima nella Colonna mobile catalana Libertad con la centuria Gastone Sozzi quindi nell'Artiglieria internazionale, con la batteria Antonio Gramsci, poi forse anche nella 39° Brigata mista. Nel 1939-1940 viene internato in Francia ad Argelès e Gurs (gruppo italiano, 9° compagnia). Rimpatriato nel 1941 non subisce persecuzioni, non essendo nota la sua partecipazione alla guerra di Spagna. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Centuria Gastone Sozzi, Quaderno AICVAS n. 4, Roma, 1984 ACS Min. Int. PS ADPO AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS 263 LORENZINI UGO Nome di battaglia: Olimpio Salvatore, Ugo Lorenzi Luogo di nascita: Borgo S. Lorenzo (FI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Operaio Note: Fratello di LORENZINI URBANO Nato il 21/5/1892 a Borgo S. Lorenzo da Biagio e Settimia Poli. Si trasferisce a Livorno nel 1900 o 1901 e qui impara il mestiere di meccanico. Già socialista, aderisce al PCd'I dal 1921 ed è fra gli arditi del popolo, segretario della Lega proletaria fino al 1924. Nel 1924 emigra in Francia a Marsiglia (Bouche du Rhône), dove risiede fino all'espulsione nel 1925, quando rientra in Italia. Arrestato nel novembre 1926, è proposto per il confino poi solo ammonito; nel luglio 1927 viene condannato a 3 mesi di arresto per contravvenzione al monito. Espatria clandestinamente nel maggio 1929 (viene condannato in contumacia a 3 anni di reclusione): è segnalato in Francia e in URSS, quindi nel 1933 fa perdere le sue tracce alle spie fasciste. Arrivato in Spagna il 15/10/1936, si arruola nell'ottobre o novembre 1936 con la XII Brigata Internazionale nel Battaglione Garibaldi. Ferito a Casa de Campo, dopo la convalescenza è nella XIV Brigata (9° Battaglione misto, compagnia italiana). Caduto il 4/1/1937 a Cordoba. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 264 LORENZINI URBANO Nome di battaglia: Lenzi, Mario Lenzi Luogo di nascita: Sesto Fiorentino (FI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Meccanico, elettricista Note: Fratello di LORENZINI UGO Nato il 16/2/1897 a Sesto Fiorentino da Biagio e Settimia Poli. Come il fratello Ugo, si trasferisce a Livorno nel 1900 o 1901 e impara il mestiere di meccanico. Ha partecipato alla prima guerra mondiale come soldato semplice. Socialista dal 1919, nel PCd'I dal 1921, più volte fermato per motivi politici. Emigra in Francia dal 1923 al 1925, al rientro è assunto dalla Montecatini di Perugia. In seguito è a Napoli e nel 1929 a Crotone; nel 1930 rientra a Livorno, quindi espatria clandestinamente nel maggio o nel giugno 1931 in Corsica in barca a vela e da lì in Francia. Membro del SRI. Frequenta la scuola leninista a Mosca e direttamente dall'URSS arriva in Spagna nel marzo/aprile 1937. Inviato inizialmente alla scuola per ufficiali di Pozorubio, viene assegnato come Commissario politico alla Caserma di Albacete, passa poi, con lo stesso incarico all'Artiglieria Internazionale e infine è ufficiale nella XII Brigata Garibaldi. Secondo le informazioni del Comintern, invece, sarebbe assegnato inizialmente come Commissario politico alla Compagnia deposito della XII Brigata Garibaldi (compagnia dove si trovano i soldati di passaggio, in attesa di visite mediche, in attesa di destinazione, ecc.) ad Albacete, poi incaricato del servizio d'investigazione militare della base. Sarebbe quindi passato al lavoro d'ufficio, assegnato alla gestione del servizio effettivi e personale della base nei mesi di marzo-aprile-maggio 1938; inviato al fronte solo nel giugno 1938 con il gruppo di riserva della 45° Divisione. Nel settembre 1938, infine, passa tra gli effettivi della XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione) e partecipa al combattimento sull’Ebro. Iscritto al PCE nel 1938. Secondo alcune fonti rientra in Francia nell'ottobre 1938 perché incaricato insieme a Pavanin del trasferimento degli archivi delle Brigate a Mosca; secondo altre nel febbraio 1939 viene evacuato con i feriti e gli ammalati delle Brigate in Francia. Internato ad Argelès dal 6 al 21 febbraio 1939, evade e raggiunge Parigi, dove è impiegato dal PCd'I per la propaganda fra gli emigrati. Partecipa alla Résistance, ma rientra in Italia dopo il 25 luglio 1943 e partecipa anche alla lotta partigiana in Piemonte e Val d'Aosta con la 7° Divisione Garibaldi "PiemonteElter". Dopo la liberazione è a Livorno dove ricopre vari incarichi in varie associazioni democratiche. Deceduto a Livorno il 9/2/1969. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 AFIGRo (fondo Comintern) ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 265 LUCIANI BRUNO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Anarchico, comunista Professione: Meccanico Nato l'1/1/1898 o 1889 a Firenze da Giuseppe e Maria Nevi. Emigrato nel marzo 1919 via mare da Genova a Gibilterra. Il 16/8/1920 viene condannato dal Tribunale Militare di Taranto a 5 anni di reclusione per diserzione in tempo di guerra. Iscritto nel Bollettino delle ricerche. In seguito si sposta nel Marocco francese e lavora come autista a Casablanca. Poi è a Bruxelles, in Lussemburgo, ad Anversa e a Parigi (dal 1928) dove fa parte dell'Associazione Amici dell'URSS. Nel 1932 viene espulso dalla Francia, insieme con Luigi Balleggi, e si trasferisce in Spagna dove risiede a Barcellona, Rens (Tarragona) e dal 1933 a Palma de Maiorca. Arruolato nella Divisione Hortiz a partire dal 24/7/1936, combatte sul fronte aragonese. Dopo la guerra civile rientra in Francia a Sete (Hèrault) e qui viene arrestato; internato ad Adge e dal 25/4/1940 al Vernet. Fermato al rientro in Italia, il 22/10/1940, è confinato alle Tremiti dove le sue già precarie condizioni di salute peggiorano sensibilmente. Viene liberato l'8 settembre 1943. Nel dopoguerra abbandona gli ideali anarchici e si iscrive al PCI. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) 266 LUPERINI (o LUPARINI) LUIGI Luogo di nascita: S. Vincenzo (LI) Orientamento politico: Socialista Professione: Muratore Nato il 25/4/1896 a S. Vincenzo da Raffaele e Armida Gramigni. Chiamato alle armi nella prima guerra mondiale, è smobilitato nel 1919 e si trasferisce a Piombino. Attivo politicamente nell'immediato dopoguerra, espatria nel 1921 in Francia, quindi è domiciliato a Strasburgo con la famiglia. Iscritto in Rubrica di frontiera per l'arresto. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale come tenente, al comando della 1° compagnia del Battaglione Garibaldi. Combatte a Cerro de los Angeles e a Guadalajara. Secondo altre fonti è gravemente ferito in combattimento a Casa de Campo, ma rimane in Spagna nelle retrovie fino al febbraio 1939, allorché ripara in Francia. Evita sul momento l'internamento, ma è arrestato in Belgio alla fine del 1939 e internato a S. Gilles, quindi trasferito a Saint Cyprien e a Gurs, da cui evade. In seguito è imprigionato nel campo di Laharie e trasferito nel Centro belga di "difesa sociale" di Merxplaz fino al 21/3/1941 quando rientra in Italia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Pacciardi R., Il Battaglione Garibaldi. I volontari italiani nella Spagna repubblicana, Edizioni La Lanterna, Roma, 1945 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC ADPO AFIGRo (fondo Comintern) 267 LUPETTI LILIO Luogo di nascita: Calci (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Meccanico Nato il 14/10/1900 a Calci. Emigra nel 1923 in Francia, dove svolge attività comunista. Nel 1936 si arruola come combattente antifranchista in Spagna. Ferito in combattimento, rientra in Francia dove risulta ancora nel 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. 268 LUZZI VITTORIO Luogo di nascita: Castelfranco di Sopra (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Calzolaio Nato il 24/3/1901 a Castelfranco di Sopra. Residente in Francia da data imprecisata, si arruola in Spagna il 5/10/1936 nella XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, 4° compagnia) come delegato politico. Ferito due volte, lascia la Spagna il 13/9/1938. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ISRT (fondo ANPI) 269 MACCHI LUIGI Luogo di nascita: Cascina (PI) Orientamento politico: Antifascista Professione: Barrocciaio Nato il 18/2/1907 a Cascina ( da Sabatino e Amelia Conti. Espatriato in Francia nel 1929, risiede ad Arles (Bouche du Rhône). Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel febbraio 1937 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (1° compagnia, sezione lanciabombe) e combatte a Cerro de los Angeles, Casa de Campo, Pozuelo e Boadilla. Tre volte ferito in combattimento, a Mirabueno (1/1/1937), a Guadalajara e sull'Ebro (marzo 1937). Fa parte in seguito della XII Brigata Garibaldi (sergente della 4° sezione della 1° compagnia del 1° Battaglione) e partecipa alle operazioni di Huesca, Brunete, Farlete, Fuente, Estremadura, Caspe ed Ebro dove rimane ferito nel settembre del 1938. I documenti del Comintern lo descrivono come "un combattente di linea che nei momenti difficili del fuoco seppe distinguersi per il suo sangue freddo e lo spirito di decisione". Rientra in Francia nel febbraio 1939 ed è internato nei campi di Saint Cyprien e Gurs. Nel 1940 è nelle CTE, quindi viene nuovamente internato a Gurs. Liberato dalle forze alleate nel 1945. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ASGr fondo Questura BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 270 MAFFEI ALESSANDRO Luogo di nascita: Cavriglia (AR) Orientamento politico: Anarchico Nato il 21/7/1910 a Cavriglia da Fedele. Espatriato in Francia in data imprecisata. Iscritto in Rubrica di frontiera e segnalato come combattente delle Brigate Internazionali. Secondo il DBAI sarebbe arrivato in Spagna dopo il 25/10/1936 insieme con i fratelli Aureli, con Alpinolo Bucciarelli, Pasquale Migliorini, Adolfo Pintucci e Gualtiero Livi. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 271 MAFFEI VITTORIO Luogo di nascita: Bucine (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Boscaiolo Nato il 29/10/1897 a Bucine da Giocondo e Armida Ceccherini. Ricercato dalla polizia fascista, espatria in Francia in data imprecisata. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nell'XI Brigata Thaelman (compagnia telefonisti). È in seguito nella XII Brigata con il Battaglione Garibaldi e nell'aprile del 1937 passa nella XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, 1° compagnia telefonisti, poi nella compagnia dello Stato maggiore della Brigata). Risulta presente ad Albacete e Quintanar de la Repubblica. Ripara in Francia nel febbraio 1939 ed è internato a Gurs. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 272 MAFFI FABRIZIO Orientamento politico: repubblicano Nato nel 1887 in Toscana. Espatriato in Francia in data imprecisata. Nell'ottobre del 1936 si arruola nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi ed è porta ordini del comando. Ferito a Casa de Campo il 21/11/1936 (Randolfo Pacciardi ne Il Battaglione Garibaldi racconta con commozione il suo ferimento descrivendolo come il "grosso Maffi", "il solo toscano che non bestemmia"). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pacciardi R., Il Battaglione Garibaldi. I volontari italiani nella Spagna repubblicana, Edizioni La Lanterna, Roma, 1945 273 MAGNANI NARCISO Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Antifascista Nato il 9/9/1915 a Carrara da Paolina Peraglia e padre ignoto. Nel 1932 è denunciato dal Tribunale Militare di Roma perché mancante alla chiamata alle armi e poi condannato a 2 anni di reclusione militare e lire 2000 di multa per diserzione. Espatriato in Francia in data imprecisata e qui residente, ottiene la naturalizzazione francese. Iscritto in Rubrica di frontiera. Combatte in Spagna nella 26° Divisione (120° Brigata mista, 1° Battaglione Matteotti, compagnia mitraglieri). Nel 1938 rientra in Francia per prestare servizio di leva. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ASMs 274 MAINARDI ALFREDO Luogo di nascita: S. Croce sull'Arno (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: conciatore di pelli Note: Fratello di MAINARDI GIOVANNI O PIETRO Nato il 12/11/1904 a S. Croce sull'Arno da Gioacchino e Pasqua Luperi. Frequenta le scuole elementari, poi lavora come apprendista in una conceria della zona. Iscritto da giovanissimo alla sezione del PCd'I di S. Croce sull'Arno, forse nel 1921. Nel 1923, espatria in Francia clandestinamente e raggiunge a Marsiglia (Bouche du Rhône) i due fratelli, Luigi e Pietro. Iscritto al PCF nel 1934. Arriva in Spagna nel dicembre del 1936 e all'inizio del 1937 si arruola nella XII Brigata Internazionale, in una compagnia di mitraglieri del Battaglione o della Brigata Garibaldi con Ottavio Bendinelli, Guido Evoggi e Celeste Giovanni Bocchi e con il fratello Pietro. Iscritto in Rubrica di frontiera. Caduto in combattimento nel luglio 1937 in località ignota. Nel 1943 la polizia italiana lo segnala ancora fra le persone ricercate e sospette, per il provvedimento di arresto. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 275 MAINARDI GIOVANNI o PIETRO Luogo di nascita: S. Croce sull'Arno (PI) Orientamento politico: Comunista/anarchico Professione: Muratore Note: Fratello di MAINARDI ALFREDO Nato nel 1900 a S. Croce sull'Arno da Gioacchino e Pasqua Luperi. È segnalato come combattente antifranchista in Spagna in un documento presente presso l'ISRT e negli elenchi stilati da Lorenzo Vanelli per la FEGS. Probabilmente il Giovanni segnalato è Pietro Mainardi, nato a Marsiglia (Bouche du Rhône) il 14/4/1901. Rientrato in Italia in data imprecisata, prima del trasferimento definitivo in Francia, è coinvolto in diversi scontri con i fascisti a S. Croce ed è arrestato nel 1921 con l'accusa di "complotto contro i poteri dello Stato". Espatria in data imprecisata e risiede a Marsiglia col fratello Luigi, entrambi sono noti alle autorità come sovversivi. Arriva in Spagna alla fine del 1936 da Lione (Rhône), dove svolge attività di propaganda per il PCd'I. All'inizio del 1937 si arruola col fratello Alfredo nella XII Brigata Internazionale, in una imprecisata compagnia di mitraglieri del Battaglione o della Brigata Garibaldi. In seguito sarebbe impiegato alla base di Albacete, assegnato all'Ufficio per la censura postale. La Prefettura di Pisa segnala che nel 1937, dopo la morte del fratello, fa ritorno in Francia, a Tolone (Var), dove prosegue l'attività politica. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 276 MALACHINA CASIMIRO ADOLFO Luogo di nascita: Zeri (MS) Orientamento politico: Comunista Professione: Cameriere, imbianchino, portuale Nato il 7/6/1902 a Zeri da Carmelo (Agostino secondo altre fonti) e Angela Godani. Emigra in Francia a Tolone (Var) con la famiglia nell'anteguerra. Poi si sposta nel Regno Unito, da dove, dopo essere stato condannato per propaganda a seguito di uno sciopero a Londra dopo aver vissuto anche a Cardiff, nel 1919 è espulso per vagabondaggio. Nuovamente in Francia, nel 1925 risulta attivo a Parigi nel PCd'I, quindi si sposta a Marsiglia (Bouche du Rhône) dove lavora come scaricatore al porto. Nell'estate del 1937 è segnalato come combattente antifranchista in Spagna e in terra iberica trascorre anche l'intero anno successivo. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Nel 1939 viene internato in Francia a Vernet perché privo del permesso di soggiorno. Forse arruolato in una CTE, il 17/7/1940 è condotto nella regione dell'Auvergne da dove si appella alla protezione delle autorità italiane. Tradotto in Italia nel luglio 1940, è confinato a Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC ADEA AICVAS ASMs 277 MANETTI CESARE Nome di battaglia: Pollo Luogo di nascita: Castelfiorentino (FI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Vetraio, meccanico, tornitore Nato il 14/11/1901 a Castelfiorentino. Segretario della sezione giovanile socialista nel 1917-18, nel 1921 aderisce al PCd'I. Nel novembre 1923 espatria in Francia dove è responsabile del gruppo italiano di Parigi del PCF. Frequenta la scuola leninista a Mosca nella primavera del 1931, ma secondo altre fonti è a Mosca dal 1928 al 1933. Al suo rientro a Parigi, è dirigente del comitato centrale del PCd'I. Ritorna in Italia all'inizio del 1934 e viene utilizzato come "corriere clandestino" del Partito; viene arrestato in Lombardia, a Bergamo, nel settembre 1936 nel corso di una missione ed è condannato dal Tribunale Speciale a 18 anni di reclusione (Pianosa e Saluzzo) per attività clandestina ("costituzione del PCd'I, appartenenza allo stesso e propaganda"). Evaso o liberato, risulta combattente antifranchista in Spagna. In seguito, rientrato in Italia, viene confinato nuovamente a Saluzzo ed è trattenuto in carcere alla caduta del fascismo. Liberato dai partigiani, viene ferito in combattimento e catturato dai tedeschi nella primavera del 1944; fucilato nell'aprile 1945. FONTI: Andreucci F., Detti T. (a cura di), Il Movimento Operaio. Dizionario biografico, Editori Riuniti, Roma, 1979 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Niccolai P., Terreni S. (a cura di), Era la Resistenza : il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) 278 MANNI NELLO Luogo di nascita: Montieri (GR) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Contadino, operaio Nato il 26/4/1896 a Montieri da Carlo e Luisa Radi. Frequenta le elementari fino alla seconda classe, ma risulta quasi analfabeta. Sposato con Liduina Molossi, ha due figli. Presta servizio militare durante la prima guerra mondiale. Militante socialista attivo nell’immediato dopoguerra, espatria in Francia nel 1922 per motivi politici e di lavoro (è contadino, ma all’estero lavora come operaio). Risiede a St. Raphael (Var), dove si fa raggiungere in seguito dalla famiglia. Arruolato nelle Brigate Internazionali nel marzo 1937, combatte a Huesca e Brunete. Fino a quel momento non risulta nulla a suo carico nel CPC, ma nel novembre 1937 è segnalato al Ministero dell’Interno quale combattente volontario nelle formazioni antifranchiste in Spagna e il Consolato italiano di Tolone (Var) conferma una sua assenza di parecchi mesi dalla Francia, dove sarebbe in seguito rientrato. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di rimpatrio, poi per l’arresto, nel 1939. Resta in Francia anche dopo il 1945. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 279 MANTOVANI CORINTO Luogo di nascita: Cavriglia (AR) Orientamento politico: Anarchico Nato il 6/3/1901 a Cavriglia. Espatriato in Francia nel 1923, risiede a Parigi. Arruolato nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") il 25/9/1936. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 ACS CPC 280 MARCHI ORAZIO Nome di battaglia: Orfeo Luogo di nascita: Colle Val d'Elsa (SI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Vetraio Nato il 27/8/1904 a Colle Val d'Elsa. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, è segretario della sezione giovanile socialista di Empoli nel 1917-18; nel 1921 aderisce al PCd'I ed è il delegato empolese al Congresso di Lione (Rhône). Nel 1923 espatria in Francia e in seguito frequenta la scuola leninista a Mosca. Sposato con Dina Ermini nel 1929. Rientrato a Empoli, all'inizio del 1930 dirige la neocostituita CdL clandestina ed è riconosciuto fra gli organizzatori dello sciopero del 22/12/1930 alla manifattura vetraia; colpito da mandato di cattura nel giugno 1931 per organizzazione comunista e in quanto membro del Comitato federale del PCd'I di Empoli, è stralciato dal processo del Tribunale Speciale perché latitante (è riuscito nel frattempo a fuggire in Francia e nell'aprile 1931 si è riunito con Dina Ermini al Congresso del Pcd'I di Colonia). Membro del comitato centrale del PCd'I, rientra spesso clandestinamente in Italia per compiere missioni del partito. Tra la fine di febbraio e i primi di marzo del 1932 le gravi condizioni di salute lo portano a trasferirsi con la moglie a Mosca dove è ricoverato per 3 mesi in ospedale. Nel gennaio 1937 si arruola in Spagna: è alla Scuola Ufficiali delle Brigate Internazionali, poi comandante del 2° Battaglione della XII Brigata Garibaldi dal dicembre 1937 al 16/2/1938. Combatte a Farlete, Fuente ed Estremadura dove è ferito gravemente. Ricoverato nel luglio 1939 in ospedale in Francia, a Parigi, è costretto a riparare nell'URSS. Con il nome di "Orfeo" è la voce di Radio “Milano Libertà” durante la guerra. Nel 1944 è nuovamente in Italia e lavora al Sud per riorganizzare la Resistenza. Dopo la Liberazione è nella direzione del PCd'I e Segretario nazionale del Sindacato Vetro (incarico che mantiene quasi fino alla morte). Deceduto nel 1972. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bardini V., Storia di un comunista, Guaraldi, Firenze, 1977 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Gabrielli P. e Gigli L., Arezzo in guerra. Gli spazi della quotidianità e la dimensione pubblica, Carocci, Roma, 2006 Marchi O., Attività sindacale 1930-Spagna 36-37 - Atti del convegno Antifascismo e Resistenza in Valdelsa, in "Miscellanea Storica della Valdelsa", Periodico quadrimestrale, Tipografia Baccini&Chiappi, Castelfiorentino, 1971 Pezzino P. (a cura di), La tradizione antifascista a Empoli, 1919-1948: atti del Convegno, Empoli, Convento degli Agostiniani, 23 aprile 2004, Ospedaletto, Pacini, 2005 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) 281 MARCHI VITTORIO Luogo di nascita: Pisa (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio Nato il 7/9/1901 a Pisa da Antonio. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, nel 1924 espatria in Francia, risiede a Parigi. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel 1937 arriva a Barcellona insieme con Ugo Cardenti, Cornelio Giacomelli, Armando Bientinesi, Giorgio Rossi e Muzio Tosi e si arruola nella XII Brigata Garibaldi. Internato a Gurs in data imprecisata. Fermato al rimpatrio in Italia nel 1939, viene confinato alle Tremiti per 5 anni, liberato nel settembre 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) 282 MARCONCINI RINALDO Luogo di nascita: Cerreto Guidi (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante, meccanico, minatore Nato il 6/10/1911 a Cerreto Guidi da Emilio e Arminda Puccioni. Emigrato in Belgio in data imprecisata come minatore (secondo altra fonte in Lussemburgo, a Differdange), è iscritto in Rubrica di frontiera. Alla fine del 1936 si arruola in Spagna con la XII Brigata Internazionale prima nel Battaglione Garibaldi poi, ferito in combattimento a Guadalajara nel marzo 1937, dopo un periodo di cure passa nel settembre 1937 nella Brigata omonima (batteria anticarro). È nuovamente ferito sull'Ebro nel settembre 1938. Iscritto al PCd'I nel 1937, nel 1938 ottiene la tessera del PCE. Nel febbraio 1939 torna in Belgio. Nel 1943 la polizia italiana lo segnala ancora fra le persone ricercate e sospette, per il provvedimento di arresto. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 283 MARCONI MARIO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Macchinista navale Nato il 12/3/1911 a Livorno da Giuseppe e Teresa Marchi. Espatriato in data imprecisata in Francia, è residente a Parigi. Arruolato in Spagna nell'ottobre 1936 nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi. Viene ferito alle braccia nella difesa di Madrid nell’inverno del 1936 e l'11/12/1937 si trova ad Albacete come non combattente. Risulta rientrato in Francia con convoglio sanitario il 31/10/1938. Internato secondo alcune fonti ad Argelès, farebbe parte del gruppo anarchico "Libertà o morte", ma è ritenuto privo di volontà terroristiche dai responsabili della sua cellula politica. Internato in seguito a Gurs, è segnalato dal PCd'I per l'emigrazione in Messico. In seguito è nelle CTE, evade dalla 253° compagnia dislocata nel settore delle Fiandre. Internato nel campo di Vernet dal 23/4/1940 come anarchico (settore B, baracca 7 n. di matricola 4477). Liberato in Italia il 17/7/1940. Rimpatria definitivamente nel 1945 e muore a Livorno il 17/12/1977. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ADEA AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 284 MARCUCCI VITTORIO GIUSEPPE GIOVANNI Luogo di nascita: Lucca (LU) Orientamento politico: Socialista Professione: Tipografo, disegnatore, spedizioniere Nato il 19/9/1893 a Lucca da Michele e Rita Bertolucci. Studente di medicina a Pisa. Ha partecipato alla prima guerra mondiale ottenendo la Croce di guerra. Nell'aprile 1925 condannato a 5 mesi e 10 giorni di reclusione e 600 lire di multa per denigrazione del fascismo e per "minacce con arma" a due fascisti. Espatriato a fine pena in Francia con regolare passaporto, arriva a Parigi il 14/9/1925 e qui vive e lavora come disegnatore (è l'autore delle vignette del giornale comunista "La Difesa") e spedizioniere fino al settembre 1936, frequentando gli ambienti della Concentrazione antifascista (è membro della LIDU e si dichiara membro del PSI). Nel 1932 presenta domanda di naturalizzazione alle autorità francesi, senza però ottenerla. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto. Nel 1936-37 è in Spagna nella Colonna Ascaso e in seguito nella XII Brigata Garibaldi (secondo un informatore della PS nella centuria De Rosa, secondo altre fonti in unità spagnole). Resta ferito sull'Ebro. Al rientro in Francia, il 9/2/1939, senza documenti, viene internato ad Argelès e poi a Gurs. Nel settembre 1939 si arruola nella Legione Straniera: incorporato a Fort Vencis a Cailloux sur Fontaine (Bouche du Rhône), è riformato dopo un solo mese per debolezza generale e viene reinviato al campo di Gurs, dove rimane fino al giugno 1940 quando è nuovamente internato ad Argelès, poi a Rivesaltes e ancora a Gurs. Trasferito l'8/4/1943 al campo di Vernet (settore B, anarchici ed estremisti, baracca 22, n. di matricola 10847). Rifiuta il rimpatrio il 26/6/1943 e gli è negata l'autorizzazione a rientrare in Italia dal Console italiano di Tolosa (Haute Garonne) perché privo della carta d'identità. Destinato alla deportazione in Germania, il 30/6/1944 al momento della dissoluzione del campo è inviato verso Dachau col train fantôme partito da Bordeaux il 9/8/1944. Secondo altra fonte è tradotto in Italia, arrestato e confinato a Ventotene, da dove è prelevato dai nazisti e deportato a Buchenwald. Muore a Buchenwald poco prima della fine della guerra e della liberazione del campo. Ancora nel 1948 la moglie chiede informazioni sulla sua sorte al Prefetto dell'Ariège. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Ramella P., Francesco Fausto Nitt. L'uomo che beffò Hitler e Mussolini, Aracne, Roma, 2010 ACS Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. ADEA ADPO AFIGRo (fondo Comintern) ASLu FMD ISRT (fondo ANPI) 285 MARI SILVIO Nome di battaglia: Firmino Ghelfi Luogo di nascita: Pontremoli (MS) Orientamento politico: Comunista Professione: Venditore ambulante, commesso viaggiatore Nato il 23/12/1907 a Pontremoli da Carlo e Vittoria Bellotti. Espatria clandestinamente nel giugno 1937 in Svizzera con una falsa carta d'identità intestata a Firmino Ghelfi. Quindi passa in Francia, risiede a Parigi. In Spagna sarebbe arrivato nel luglio 1937, è autista del 13° Battaglione della XIV Brigata Internazionale e poi comandante di una imprecisata compagnia franco-belga. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche con la dicitura "da arrestare". Nel 1939 è internato in Francia ad Argelès e a Gurs, quindi è arruolato forzatamente nelle CTE e inviato al fronte. Arrestato al rimpatrio in Italia nel luglio 1940, è confinato a Ventotene per 5 anni (dove secondo la Questura "continua a non dare segni di ravvedimento"), liberato nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ASMs 286 MARIANI GUSMANO Luogo di nascita: Pisa (PI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio, cameriere, vetraio Note: Cognato di FONTANA VASCO Nato il 1/4/1892 a Pisa da Amerigo e Armida Paradossi. Attivo politicamente fin dall'anteguerra, è membro del circolo anarchico “Granmichele” e prende parte a Pisa al III Congresso regionale degli anarchici della Toscana e della Maremma. Viene schedato già il 1/5/1911. Collabora alla fondazione della Tipografia Cooperativa di Pisa, in cui si stampa "L'Avvenire anarchico" (è gerente del giornale dal 29/5/1913 al 20/3/1914). Condannato a 2 mesi e 15 giorni di carcere il 24/4/1915 per minacce, è arrestato a Venturina il 23/9/1916 mentre partecipa a un convegno clandestino contro la guerra e viene incarcerato a Volterra e Firenze fino al 25/10/1916. Arruolato nel 69° Regg. Fanteria durante la guerra, diserta e fa perdere le proprie tracce, poi si consegna e viene arrestato il 12/4/1919. Liberato il 10/9/1919 in seguito all'amnistia nittiana, rientra a Pisa e lavora come scaricatore al canale dei Navicelli. Tra il 1920 e il 1922 collabora al periodico "Germinal" della CdL di Pisa, nel 1921 è fra i principali organizzatori del Convegno degli anarchici toscani di Pisa e segretario della Camera sindacale di Pisa, tiene dal 1921 al 1922 numerosi comizi a Castagneto Carducci, Castelnuovo val di Cecina, Bagni S. Giuliano, ecc. Arrestato il 22/1/1922 a Pisa per oltraggio ai carabinieri e condannato a 5 giorni di carcere. Emigra in Francia nel 1923 con regolare passaporto con la compagna Selica Fontana, con il figlio Germinal, e insieme al cognato Vasco Fontana. Si stabilisce a Lille (Nord-Pas-de-Calais), dove è assunto come operaio alla Saint Gobain nel febbraio 1923, in seguito si sposta a Saint-Priest (Rhône Alpes). Iscritto in Rubrica di frontiera per l'arresto. In seguito, è residente forse a Lione (Bouche du Rhône) e il 14/1/1930 partecipa a una riunione al Circolo “Sacco e Vanzetti” insieme con Socrate Franchi, Alfredo Bonsignori e il socialista unitario Primo Lastrucci. Partecipa anche alla riunione del 5/8/1931 in cui si stabilisce di far uscire un giornale anarchico locale (che prenderà il nome di "Insorgiamo") e ne cura la pubblicazione per il 1932. Il 1/12/1931 partecipa insieme a Socrate Franchi e Italo Ragni a una riunione nel bar di Genévein (Lione, Dipartimento di Rhône). Nel 1935 partecipa a Parigi al Convegno d'intesa degli anarchici italiani emigrati in Europa ed è nominato membro del Comitato anarchico d'azione rivoluzionaria insieme fra gli altri a Camillo Berneri, con cui intrattiene stretti rapporti. Nell'estate del 1936 si arruola in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") (forse al comando di una centuria anarchica), insieme al cognato Vasco Fontana, e combatte a Monte Pelato e Almudevar. È ricoverato nell'ospedale francese Eduard Herriot per un'operazione. Rientrato definitivamente in Francia si stabilisce a Villeurbanne (Rhône Alpes) e nel 1939 viene nuovamente denunciato come uno dei capi del movimento anarchico di Lione. Partecipa inizialmente alla Résistance nella regione rodaniana, ma secondo il DBAI è duramente colpito dalla morte del figlio e della compagna e rimane poi in disparte fino alla Liberazione. Nel dopoguerra partecipa alle iniziative della FAI come rappresentante del gruppo di Lione. Ritorna per alcuni anni a Pisa ed è delegato della Federazione anarchica pisana al Convegno anarchico di Canosa di Puglia del 1948. Muore a Sesto Fiorentino o a Firenze il 4/10/1964. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 ACS CPC AICVAS 287 MARIANI MARIO Luogo di nascita: Fivizzano (MS) Orientamento politico: Comunista, GL Professione: Autista, sguattero, meccanico Nato il 18/11/1897 a Fivizzano da Gaetano e Italia Giannette. Emigra con la famiglia a Bordighera nel 1907. Partecipa alla prima guerra mondiale nel 23° Regg. Fanteria, ma diserta e viene condannato a 2 anni di reclusione militare con il beneficio della sospensione condizionale per cinque anni. Espatriato in Francia nel 1922, risiede a Montecarlo e a Nizza (Alpes Maritimes), forse rientra in seguito in Italia. È iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto. Nel 1933 è condannato a 6 mesi di reclusione per resistenza al Podestà di Bordighera e per resistenza ai vigili urbani nell'esercizio delle loro funzioni. In Spagna da data imprecisata, è autista alle dipendenze della Società che gestisce la linea pubblica Hospitalet-Parallelo di Barcellona. Iscritto al Gruppo Battistelli di Giustizia e Libertà a Barcellona (tessera 171, pagata 25 pesetas), allo scoppio della guerra si arruola nella 142° Brigata come sergente, l'8/12/1936 passa alla Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), quindi è nella 26° Divisione, nella 120° Brigata mista con il 1° Battaglione Matteotti. Internato ad Argelès e a Gurs (gruppo italiano, 9° compagnia), in seguito combatte come volontario nell'esercito francese e partecipa alla Résistance insieme a Alfredo Bonsignori e Duilio Balduini. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC ASMs AFIGRo (fondo Comintern) 288 MARIOTTI LIBERO GIUSEPPE Nome di battaglia: Raphael Gonzales Sanchez Luogo di nascita: Pietrasanta (LU) Orientamento politico: Anarchico/comunista Professione: Marmista Nato il 15/7/1911 a Pietrasanta da Alfredo e Anita Dazzi. Espatria in Francia nel 1932, quindi si sposta in Algeria nel 1933 con passaporto regolare per motivi di lavoro e vi rimane fino al 1936 (secondo altra fonte sarebbe in Belgio nel 1933). Iscritto in Rubrica di frontiera. Il 16/8/1936 si arruola in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") e combatte a Monte Pelato. È arrestato a Barcellona durante i fatti del maggio 1937 (insieme con Ermanno Neri e Dante Armanetti) e viene condannato a 14 mesi di prigione, rinchiuso nel carcere di Gerona. Evade nel gennaio 1939. Rientrato in Francia il 1/2/1939, si sposta in Belgio con un passaporto falso a nome Raphael Gonzales Sanchez; torna in Francia il 15/5/1940 come rifugiato con un convoglio di internati, resta quattro giorni a Bergerac (Dordogne), un mese a Angouleme (Charente), poi a Montauban (Tarn et Garonne). Internato in Francia nel 1939-1941 a Gurs secondo alcune fonti, ricoverato nell'ospedale di Mont Saint Louis secondo altre. Arriva al Vernet da Caylus (Tarn et Garonne) il 22/8/1940, a causa di una duplice condanna (a 2 mesi di prigione per porto d'arma proibita per fatti avvenuti a Bruxelles e a 2 mesi per falsi documenti). Internato nel settore A, già condannati per delitti comuni, baracca 12 (il 21/5/1941 risulta nel quartiere A baracca 15, prima è stato anche nella baracca 10), nel campo è conosciuto come comunista ed estremista (nel maggio 1941 il Prefetto dell'Ariège lo segnala in merito a un presunto attentato contro il Capo del campo organizzato da due anarchici, perché sarebbe stato in contatto epistolare coi responsabili). La sua condotta però è buona ed è impiegato come muratore nella costruzione dei nuovi edifici. Inizialmente si rifiuta di rientrare in Italia, poi ammalato gravemente, fa domanda di rimpatrio o di assegnazione in Germania come lavoratore. Consegnato alle autorità italiane il 23/9/1941, arrestato alla frontiera, è confinato per 5 anni a Ventotene, quindi trasferito a Renicci Anghiari. Evaso nel settembre 1943 o liberato nell'agosto torna a Pietrasanta dove cerca di costituire una formazione partigiana. In seguito si trasferisce a Torino, ma nel dicembre 1943 torna a Pietrasanta a trovare la madre. A causa di una soffiata, viene scoperto e catturato ed è destinato a un campo di lavoro in Germania, ma è liberato a Piacenza per uno scambio di prigionieri. Nel dopoguerra risiede inizialmente a Torino, dove si sposa nel 1950 con un'impiegata delle Poste. In seguito, vive tra Roma e la Versilia dove è un punto di riferimento per i giovani della sinistra extraparlamentare. Muore a Roma il 25/3/1985. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASLu ISRECLu 289 MARRUCCI ORESTE Nome di battaglia: Vatinio Luogo di nascita: Cecina (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Manovale Note: Cugino di BARONTINI ILIO Nato il 5/1/1901 a Cecina da Costanzo e Clorinda Closcetti o Antonia Covetti (è cugino di Ilio Barontini). Chiamato alle armi nel 1920 è aggregato in un imprecisato Regg. Fanteria a Palermo fino al giugno 1922 quando rientra a Cecina. Membro del PCd'I dal 1921. Espatriato nel 1924 in Francia, a Pavillon sous Bois (Seine-Saint Denis) è attivo tra l'emigrazione italiana e membro del SRI. Iscritto in Rubrica di frontiera perché segnalato quale dirigente dell'UPI a Vitry sur Seine (Val de Marne) dove si è stabilito nel 1937. Nel gennaio del 1938 si arruola in Spagna come delegato di sezione della 4° compagnia o Commissario politico della 1°compagnia del 2° Battaglione della XII Brigata Garibaldi. Iscritto al PCE nel 1938. Caduto in combattimento sull'Ebro il 9/9/1938. Nei documenti del Comintern viene ricordato così: "Venne in ispagna entusiasta, pieno di volontà e di fede, dedicò i suoi sforzi alla educazione politica dei compagni spagnoli, alla collaborazione con i Commissari politici e con il comando militare, al miglioramento dell’organizzazione e dei vari servizi dell’unità. Fedele al partito, alto senso del dovere e della responsabilità di un comunista nei momenti difficili. Nel combattimento sul fronte dell’Ebro del settembre 1936 cadde da eroe colpito dal piombo nemico mentre animava i soldati all’attacco". FONTI: Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., Iil Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 290 MARTINELLI EMILIO Luogo di nascita: Pontremoli (MS) Orientamento politico: Comunista Professione: Contadino Nato il 30/10/1902 a Pontremoli da Pietro. Espatriato in data imprecisata in Francia, viene iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista all'estero. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale come sergente nel Battaglione Garibaldi, in seguito è nella Brigata omonima (3° Battaglione) come responsabile della sezione telefonisti. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) 291 MARTINI EGIDIO Luogo di nascita: Empoli (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Manovale Nato il 16/7/1907 a Empoli. Membro del PCd'I dal 1933. Espatriato in data imprecisata in Francia, è membro della segreteria regionale dei gruppi di lingua di Bagnolet (Seine). Nel dicembre 1936 o nel gennaio del 1937 si arruola nelle Brigate Internazionali ed è sergente nello Squadrone di Cavalleria della XV Brigata. Al fronte dal febbraio al luglio 1937 sul Jarama e a Guadalajara. Secondo alcune fonti, combatterebbe anche nella XII Brigata Garibaldi. Ammalatosi, viene ricoverato in data imprecisata nell'ospedale di Orihuela (Alicante) e nel febbraio del 1939 ripara in Francia (secondo altre fonti viene inviato in Francia con convoglio sanitario già nell'agosto-settembre 1937). Rientrato in Italia in data imprecisata, nel 1942 viene condannato a 24 anni di carcere dal Tribunale Speciale. Prende parte in seguito alla Resistenza. Nel 1950 acquisisce la cittadinanza francese con decreto di naturalizzazione. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ISRT (fondo ANPI) 292 MARTINUCCI GIOVANNI Luogo di nascita: Colle Compito, frazione di Capannori (LU) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante, portuale Nato il 28/12/1909 a Colle Compito, frazione di Capannori da Domenico (o Giovanni) e Teresa Galli. Frequenta le elementari fino alla terza classe. Non ha precedenti politici e secondo il CPC si sarebbe iscritto al PNF nell'ottobre 1930. Emigrato in Corsica nel 1929 o nel 1932 con passaporto regolare per motivi di lavoro, residente ad Aiaccio. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto. Nell'ottobre 1936 (secondo la polizia italiana il 25/1/1937), via Marsiglia (Bouche du Rhône), arriva in Spagna e si arruola nella XII Brigata Internazionale come sergente sanitario del Battaglione Garibaldi (1°compagnia), poi nella XII Brigata Garibaldi (1° Battaglione, 2° compagnia). Nel 1938 ottiene la tessera del PCE. Ripara in Francia nel febbraio 1939, internato a Saint Cyprien, Gurs, Mont Louis e al Vernet dal 29/4/1941 (sezione C, reduci di Spagna, baracca 36, n. di matricola 7769) fino al rimpatrio in Italia, via Mentone, il 23/9/1941. Confinato a Ventotene per 5 anni dalla Commissione provinciale di Lucca il 2/1/1942 e liberato nell'agosto 1943. Ha partecipato alla Resistenza dal maggio 1944 al settembre 1944 nella formazione partigiana Bonacchi di Lucca, distaccato nella zona di Colle Compito, patriota. FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ADEA AFIGRo (fondo Comintern) ASLu BDIC (Archives de Moscou) 293 MARZOCCHI UMBERTO Nome di battaglia: Buonaventura Della Monica, Casella, Berto, Gaston Bouillot, Zocca, Lenin Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Meccanico, impiegato, libraio, minatore, rappresentante Nato il 10/10/1900 a Firenze da Aristide e Adria Mainardi, entrambi di Livorno. Durante l'infanzia la famiglia si sposta continuamente (Firenze, Montevarchi, Livorno). Quando perde il padre a 16 anni, si trasferisce a La Spezia con la madre ed è assunto come meccanico alla Vickers di Terni (che all'epoca armava la "Andrea Doria"), ma la sera frequenta i corsi delle scuole di Stato di Arti e Mestieri. Attivo politicamente dal 1919, ardito del popolo e collaboratore di vari giornali anarchici, è più volte arrestato e assolto, infine condannato a 6 mesi di carcere per "eccitamento all'odio di classe". Partecipa agli scontri di Sarzana (SP) del 1921, nel 1922 si trasferisce a Savona (SV) dove lavora in comune come addetto al censimento e partecipa all'attività del movimento libertario col soprannome di "Lenin". Nel 1922 sfugge all'arresto riparando a Finale Ligure (SV) e da lì espatria all'inizio del 1923 in Francia. Risiede inizialmente a Nizza (Alpes Maritimes) e nell'aprile 1926 prende parte agli scontri intorno alla Casa degli italiani di Mentone contro la commemorazione del Natale di Roma. Passa poi a Lione (Rhône), Parigi e Lille (Nord-Pas-de-Calais), dove gestisce una libreria. Anche in Francia sconta 5 mesi di carcere, per ricettazione, poi nel 1926 è arrestato ed espulso ed è costretto alla clandestinità a Lille sotto il falso nome di Buonaventura Della Monica. Nel 1930 è segnalato a Parigi, nel 1932 viene scoperta la sua falsa identità (è noto anche come Casella e Berto) e viene iscritto nel Bollettino delle ricerche. È arrestato nel 1933 ma grazie a un'intensa campagna di solidarietà viene assolto e ottiene il permesso di soggiorno provvisorio. Dal 1934 risiede come Gaston Bouillot a Bruxelles ma è spesso in Francia: presente a Sartrouville (Seine) nel 1935 al Convegno d'intesa degli anarchici italiani emigrati dove è costituito un comitato libertario segreto per procurare armi ai volontari che intendono rimpatriare (Marzocchi vi partecipa come "Zocca"); partecipa anche a un incontro degli anarchici italiani (nella sede della CGT di Parigi nell'aprile 1935) proprio per fronteggiare l'emergenza espulsioni (insieme con Italo Ragni); il 23/6/1935 prende parte a Saint Cloud (Hauts de Seine) a un incontro in cui si prepara un manifesto contro la guerra da introdurre clandestinamente in Italia; il 15/3/1936 è alla sala Lavry di Parigi ad ascoltare una conferenza di Carlo Rosselli, insieme con Angiolo Bruschi e Italo Ragni. Iscritto in Rubrica di frontiera. Con l'avvio della guerra di Spagna, è armiere e da Lille organizza l'invio di armi ai repubblicani; finisce in carcere per alcuni mesi e nell'ottobre, scarcerato, passa il confine spagnolo a Port Bou, arruolandosi nell'Artiglieria internazionale e congiungendosi a Huesca con la Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Secondo altre fonti, nell'agosto 1936, transitato da Perpignan (Pyrénées Orientales), si arruola direttamente nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") come Commissario politico e combatte fra il 20 e il 22 novembre ad Almudevar. Nel marzo 1937 è ricoverato in ospedale a Barbastro a seguito di un'infezione oculare e risulta in contatto epistolare con Francesco Bernieri, di cui in seguito agli scontri di Barcellona riconoscerà il cadavere. Secondo altre fonti dopo i fatti della primavera del 1937, si nasconde a Barcellona per alcuni mesi, quindi rientra in Francia nel giugno o nel settembre 1937 (il suo nome risulta in un elenco di antifascisti da cacciare dal territorio francese). Costretto alla clandestinità, nel 1939 torna al falso nome di Gaston Bouillet e risiede a Parigi, ma secondo altra fonte, è internato insieme con Italo Ragni. Nascosto a Orléans (Loiret) nel settembre 1939, si arruola nella Legione straniera ed è destinato nel febbraio 1940 al centro d'istruzione di Satonays (Lione). Nel 1941 si rifugia sui Pirenei, lavora in miniera a duemila metri, poi è rappresentante di prodotti chimici nella zona del campo di Vernet come copertura per l'attività di soccorso viveri e l'organizzazione delle evasioni degli internati. Vicino alla Resistenza francese nella regione di Tolosa (Haute Garonne), partecipa alla liberazione del campo. Nell'agosto 1944 entra nelle FFI come vicecomandante di un'unità spagnola mentre svolge l'incarico di reclutatore per il CLN italiano. Autore di numerosi scritti sulla situazione spagnola, dal 1945 aderisce a "Spagna libera". Nel dopoguerra è nel Consiglio nazionale della FAIt e impegnato nella corrente Difesa 294 sindacale della CGIL. Fra le altre cariche: è presidente dell'ANPPIA di Savona, presidente provinciale dell'ANPI, vicepresidente nazionale dell'AICVAS. Muore a Savona il 4/6/1986. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Marzocchi U., Remembering Spain: Italian Anarchist Volunteers in the Spanish-Civil War, Kate Sharpley Library, London, 2005 Sacchetti G., Senza frontiere. Pensiero e azione dell'anarchico Umberto Marzocchi (1900-1986), Reggio Emilia, Zero in Condotta, 2005 Venza C., La Spagna libertaria nell'anarchismo di lingua italiana. L'esperienza e la memoria di Umberto Marzocchi, in Rivista storica dell'anarchismo, n. 1, 1995 ACS CPC AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) ISRT (fondo ANPI) 295 MASCII GIUSEPPE Nome di battaglia: "Peppe", Feroci, Beppe del Cenciaio, BdP, Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Anarchico Professione: Decoratore, pittore Nato il 22/3/1897 a Pistoia da Gioacchino e Ottavia Valdisseri. Frequenta solo le scuole elementari ma sviluppa da autodidatta una notevole cultura. Chiamato alle armi, diserta nell'aprile 1918 ed è condannato a 6 anni e 6 mesi di carcere; dopo 1 anno in manicomio, beneficia dell'amnistia nittiana del 1919. Domiciliato a Mirandola (MO) dal 31/3/1924, dove ha due figli dalla compagna Olga Spaggiari. Il 20/9/1931 parte con regolare passaporto per la Francia, dove risiede a Bezons (sobborgo di Parigi, Val d'Oise). È iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Nel luglio del 1936 (secondo altra fonte il 16/8/1936) si arruola in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") e combatte a Monte Pelato, ma nell'ottobre dello stesso anno si ammala gravemente: ricoverato nel sanatorio Tibidabo a Lerida per una pleurite, viene inviato in Francia per le cure nel gennaio del 1937, ma nel marzo 1938 scrive a Enzo Fantozzi del Servicio Investigación extranjera di Port Bou per tornare in Spagna. Nel 1942 è a Bezons, dove continua a professare idee libertarie. Nel 1948 emigra in Venezuela ma rientra in Francia dopo essersi ammalato gravemente. Nel dopoguerra è molto attivo nel movimento libertario: partecipa alla corrente individualista "Gli amici di Emile Armand" e collabora con numerose riviste, come "L'Adunata dei Refrattari", con lo pseudonimo di Beppe del Cenciaio (o "B.d.P."). Collabora con Virgilio Gozzoli alla traduzione delle opere del filosofo Felix Armand. Deceduto a Bezons l'11/9/1973. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Petracchi G., Al tempo che Berta filava. Alleati e patrioti sulla linea Gotica (1943-1945), Mursia, Milano, 1995 ACS CPC AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) 296 MASINI (o MASSINI) ALVARO Luogo di nascita: S. Croce sull'Arno (PI) Orientamento politico: Socialista Professione: Rappresentante di commercio, conciatore Nato il 12/11/1902 a S. Croce sull'Arno da Mario. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, espatria in Francia nel 1924 e risiede a Marsiglia (Bouche du Rhône). Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel settembre 1936 si arruola in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") e in seguito, nel febbraio 1937, passa nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi, poi forse anche nella Brigata omonima. Ferito in combattimento col Battaglione Garibaldi. Lascia la Spagna nel giugno 1938. Nel 1940 si arruola nell'esercito francese; catturato, nel giugno 1940, viene portato come prigioniero di guerra in Germania. Nel 1943 la polizia italiana lo segnala ancora fra le persone ricercate e sospette, per il provvedimento di arresto. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) ISRT (fondo ANPI) 297 MASSETTI ALFONSO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Ebanista Nato il 2/10/1900 a Firenze da Antonio. Socialista attivo dal 1918, poi comunista. Ammonito nel novembre 1926 per 2 anni interamente scontati. Si arruola in Spagna nel dicembre 1937 nella XII Brigata Garibaldi. Combatte anche sull'Ebro. Non ottiene la tessera del PCE nel 1938 perché secondo i responsabili del Comintern esprime tendenze bordighiane. FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 298 MATTEOLI VASCO Nome di battaglia: Mario Cervo Luogo di nascita: Empoli (FI) o Parrana (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Falegname Nato il 20/06/1913 a Empoli o a Parrana da Umberto e Consiglia Rosselli. Residente a Parrana. Fa parte della sezione giovanile del PCd'I di Empoli e nella primavera del 1931 è a Mosca, iscritto alla scuola del partito. Iscritto in Rubrica di frontiera. Rientrato a Empoli, viene colpito da mandato di cattura per organizzazione comunista ed espatria clandestinamente in Francia nel settembre 1931 per sfuggire all'arresto. Secondo la sua testimonianza entra in Francia clandestinamente nel luglio 1934 e risiede a Parigi dal 1934 al 1936, quindi anche a Montreuil sous Bois (Seine). Nel 1937 si arruola in Spagna nella XII Brigata Garibaldi ed è Commissario politico della compagnia di Stato maggiore sull'Ebro. Ferito gravemente in combattimento a Boadilla del Monte. Dopo aver partecipato alla difesa di Barcellona, ripara in Francia nel febbraio 1939. Secondo un'altra fonte torna dalla Spagna nel febbraio 1938 ferito e senza documenti, si rifugia a Montreuil sous Bois fino al luglio 1939 e viene arrestato a Parigi il 17/7/1939. Nell'estate del 1939, in ogni caso, è internato a Saint Cyprien e a Gurs e dal 19/5/1940 a Vernet (settore B, anarchici ed estremisti, baracca 6 poi anche settore C, baracca 48) come propagandista sospetto che ha protestato contro l'arruolamento nelle CTE e opposto resistenza alla Garde Mobile. Chiede di tornare in Italia e la Commissione di controllo ne sollecita il rimpatrio l'8/6/1942 (secondo alcune fonti era stato tradotto in Italia già nella prima metà del 1941); rimpatriato via Mentone il 24/6/1942. Certo è presente davanti alla Commissione provinciale di Firenze il 14/8/1942 e confinato a Ventotene per 5 anni con la qualifica specifica di "combattente antifranchista in Spagna", liberato nell'agosto 1943. Rientrato ad Empoli, è responsabile del Direttivo militare in formazione (insieme con Pietro Lari, Aureliano Santini, Sani Ricciotti). In seguito si sposta a Firenze nel CLN toscano. Membro del Comando unico militare partigiano in Emilia Romagna (CUMER), è organizzatore delle SAP e dei GAP (con il soprannome di "Cervo"). Arrestato dai repubblichini in località Due Madonne (periferia di Bologna) il 5/7/1944 e fucilato sul posto. FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Fontani A., Episodi e personaggi della Resistenza in Toscana: con cenni biografici dell'autore, Firenze, Consiglio regionale della Toscana, 2007 Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 299 Niccolai P., Terreni S. (a cura di), Era la Resistenza : il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 Pezzino P. (a cura di), La tradizione antifascista a Empoli, 1919-1948: atti del Convegno, Empoli, Convento degli Agostiniani, 23 aprile 2004, a cura di Ospedaletto : Pacini, 2005 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ISRT (fondo ANPI) 300 MAZZIERLI (o MEZZIERLI) MOSE' Luogo di nascita: Arezzo o Pieve Alpagnolo (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Muratore Nato l'8/9/1886 ad Arezzo o a Pieve Alpagnolo (AR) da Beniamino e Enrietta Magnanensi. Ha combattuto durante la prima guerra mondiale come soldato semplice. Dalla scheda della Prefettura di Arezzo risulta incensurato. Espatria con passaporto regolare nel 1930 e, dopo aver peregrinato per la Francia svolgendo lavori saltuari - è residente a Thionville (Meurtre et Moselle), Longwy (Meurtre et Moselle), Dijon (Cote d'Or), Gray (Haute Saone) - si reca in Spagna e si arruola come combattente antifranchista nel settembre 1936. Nelle Brigate Internazionali si dedica a suo dire - e l'età lo giustificherebbe - solo ai servizi di cucina da campo, ma fa sempre parte di unità combattenti, è anche nella XII Brigata Garibaldi. Iscritto al PCE nel 1938. Internato ad Argelès, Gurs, Argelès, Mont Louis; arriva al Vernet il 29/4/1941 ed è internato, con il n. di matricola 7790, inizialmente nella sezione C, reduci di Spagna, baracca 36, poi nella sezione B, anarchici ed estremisti, baracca 7 (il 20/1/1942 risulta nel quartiere B), quindi nuovamente nel settore C, baracca 36. Domanda di tornare in Italia (è vedovo, con 4 figli) e viene rimpatriato, via Mentone, il 19/2/1943 (secondo altra fonte già il 23/9/1941). Confinato a Ventotene come combattente antifranchista. FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Ranzato G., Volontari italiani in Spagna: identità e motivazioni, in G. Ranzato, C. Zandra, D. Zendri (a cura di), “In Spagna per l’idea fascista”. Legionari trentini nella guerra civile spagnola 1936-39, Museo storico italiano della guerra, Osiride, Rovereto TN 2008 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 301 MAZZINI LEONETTA Luogo di nascita: Siena (SI) Orientamento politico: Comunista Professione: Impiegata Nata il 6/9/1888 a Siena da Germano. Nel 1937 risulta residente a Madrid e nell'aprile del 1939 è prigioniera dei franchisti in quanto responsabile delle donne antifasciste e del SRI. Inoltre, è accusata di aver partecipato e incitato all'assalto delle carceri per uccidere i reclusi fascisti. Iscritta in Rubrica di frontiera. FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS 302 MAZZONI ANGELO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Fruttivendolo/lattaio Nato il 13/6/1904 a Firenze da Antonio. Comunista dal 1921, espatria clandestinamente nel 1922 in Germania. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel 1937 si arruola in Spagna nella XII Brigata Garibaldi. Ripara in Francia nel febbraio 1939 ed è internato a Saint Cyprien e Gurs; trasferito poi nelle CTE al fronte. Nel 1941 è segnalato in Germania. FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 303 MECATTI ALFREDO Luogo di nascita: S. Casciano in Val di Pesa (FI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Impagliatore, imbianchino Nato il 2 o il 25/4/1888 a S. Casciano in Val di Pesa da Casciano. Ha partecipato alla prima guerra mondiale come soldato semplice. Socialista, passa al PCd'I nel 1921. Emigrato in Francia da epoca imprecisata, risiede a Parigi. Membro del SRI. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale come sergente del Battaglione Garibaldi prima e della Brigata omonima poi. Partecipa a tutte le operazioni delle due unità e viene ferito in combattimento a Brunete nel luglio 1937. Iscritto al PCE nel 1938. Nei documenti del Comintern è descritto come "compagno che per la sua condotta esemplare godeva della fiducia dei compagni e dei volontari che l’hanno conosciuto". Ripara in Francia nel dicembre 1938; è partigiano nei FTP francesi dal 1941 al 1944. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC ACS Min. Int. PS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 304 MELLI MARIA AMALIA Luogo di nascita: Lucca (LU) Orientamento politico: Anarchica Professione: Operaia Note: Madre di PRATI ARMIDA Nata il 4/3/1895 a Lucca da Rodolfo e Cristina o Giustina Paglia, è la sorella di Elena Melli, futura compagna di Malatesta, e madre di Armida Prati. Espatria nell'ottobre 1915 in Francia con la famiglia e si stabilisce ad Apt (Vancluse) dove nel 1918 nasce la figlia Armida. In seguito diviene la compagna di Edel Squadrani e si trasferisce con lui e la figlia a Marsiglia (Bouche du Rhône) . Iscritta in Rubrica di frontiera nel 1931 e nel Bollettino delle ricerche nel 1932. È nel Comitato anarchico pro perseguitati politici. Nell'ottobre o dicembre 1936 passa in Spagna e si arruola col suo compagno nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") il 10/12/1936. Rientra in Francia nel dicembre 1937 (secondo il DBAI invece si reca solo a trovare il compagno e rientra quasi subito in Francia). Alla fine del 1938 è arrestata da Tribunale di Aix en Provence (Bouche du Rhône), poi è fermata nuovamente nel 1939. Nel dopoguerra continua a risiedere a Marsiglia. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 ACS CPC 305 MENGONI ANGELO GIUSEPPE GUSTAVO Nome di battaglia: Il Piccolino Luogo di nascita: S. Godenzo (FI) Orientamento politico: Socialista/Anarchico Professione: Bracciante Nato il 21/3/1897 a S. Godenzo da Amadio. Emigrato in Francia il 14/9/1922, è espulso nel 1924 e si trasferisce in Lussemburgo e poi nella Saar. Già condannato in Francia per rapina e spaccio di monete false, viene espulso anche dalla Saar in data imprecisata. Iscritto in Rubrica di frontiera per il provvedimento di fermo. Nel 1938 risulta combattente nell'esercito antifranchista, arrivato in Spagna da Francoforte. Internato a Rieucros nel 1939. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS 306 MERATTI AUGUSTO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Fruttivendolo Nato il 20/5/1888 a Livorno. Emigrato in Corsica in data imprecisata, risulta partito da Bastia per Marsiglia (Bouche du Rhône) per "mettersi a disposizione delle forze governative spagnole" in base al rapporto del Comando Generale di MVSN del 13/11/1936. Segnalato anche dal Consolato generale d'Italia come partito per la Spagna il 2/2/1937. Iscritto in Rubrica di frontiera. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 ACS CPC ACS CPC ACS Min. Int. PS 307 MESCHI ALBERTO Luogo di nascita: Fidenza (PR) Orientamento politico: Anarchico Professione: Falegname, muratore Nato il 25/5/1879 a Fidenza da Antonio e Giulia Parolini. Trasferitosi a La Spezia (SP) con il padre. Attivo politicamente dal 1899 come corrispondente di giornali anarchici in Italia e all'estero, partecipa allo sciopero di Genova del 1904 per la riduzione dell'orario di lavoro e nel 1905 si trasferisce in questa città. Nel 1905 o 1907 è costretto a emigrare in Argentina, dove si stabilisce a Buenos Aires e poi dal 1907 a Mar del Plata, dove prende parte alle lotte sindacali. Espulso nel 1909, torna in Italia e si stabilisce a La Spezia, poi è chiamato dal 1911 a dirigere la CdL di Carrara (MS), a capo delle lotte dei cavatori apuani e dei lavoratori della Versilia per la riduzione delle ore di lavoro (arrestato nel 1914 insieme a Romualdo Del Papa). Membro del Consiglio Generale dell'USI dal 1913. Combatte nella prima guerra mondiale, effettivo con il 190° Battaglione di stanza a Novara, prigioniero nei Carpazi fino al 1918. Nel maggio 1922, con l'occupazione da parte del fascisti della CdL di Carrara, espatria clandestinamente in Francia, dove è tra i fondatori del gruppo anarchico “Pietro Gori”. Segretario personale di Ricciotti Garibaldi, è nel comitato delle Legioni garibaldine con cui si arruola nel 1925-26. In seguito, prosegue a Parigi l'attività in favore degli emigrati italiani (è tra i fondatori della LIDU) e nella Concentrazione antifascista. Nell'agosto del 1936 è in Spagna, combatte con la CNT in Catalogna, poi si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") e combatte a Monte Pelato. A causa delle cattive condizioni di salute lascia il fronte nel febbraio 1937: è a Barcellona dove fa parte della redazione del periodico "Guerra di Classe", insieme a Camillo Berneri e Virgilio Gozzoli. Tornato in Francia prima degli scontri di Barcellona, secondo il DBAI rientra nuovamente in Spagna e vi resta fino al febbraio 1939. In seguito è a Parigi dove con Enzo Fantozzi collabora nel 1942 alla ricostituzione della LIDU. Sorpreso dall'avanzata tedesca, viene internato a Noè dagli inizi del 1942 alla fine del 1943, quando è assegnato al domicilio coatto. Fa ritorno a Carrara solo nel luglio 1945, accolto da una folla enorme, ed è nuovamente segretario della CdL. Nell'aprile del 1947, con il prevalere della corrente socialcomunista, dà le dimissioni per impedire scissioni e anche per neutralizzare possibili provocazioni. Da allora, continua ad interessarsi di problematiche sindacali unitarie svolgendo anche attività di pubblicista sulle pagine del foglio sindacale "Il Cavatore". Muore a Carrara l'11/12/1958. Un monumento a Carrara ricorda l'anarchico e sindacalista "costruttore di tempi migliori". FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Gino Cerrito, Gli anarchici nella Resistenza apuana, MPF, Lucca, 1984 Signori E., Républicains et giellistes en France entre guerre d’Espagne et Résistance, in Exils et migration: Italiens et Espagnols en France 1938-1946, a cura di Milza P. e Peschanski D., L’Harmattan, Parigi, 1994 Biografia USI-AIT online 308 MESSERI PIETRO o PIERO Nome di battaglia: Marino Bilanceri Luogo di nascita: Pontassieve (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Autista Nato il 1/01/1906 a Pontassieve da Giocondo e Carolina Cellai. Espatriato clandestinamente in Francia nel marzo 1936, si stabilisce a Marsiglia (Bouche du Rhône) e viene iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista in Francia. Nell'aprile del 1937 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi come autista, poi nella XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 3° compagnia); secondo il DBAI invece milita nei servizi perchè si rifiuta di imbracciare qualsiasi genere di arma. Nell'agosto 1937, arrestato al rientro in Francia, è tradotto a Marsiglia dove si ferma dopo il rilascio per curarsi dalla malaria. Nel marzo 1938 passa clandestinamente in Tunisia, ma è espulso nell'estate del 1939 e torna a Marsiglia. Nel febbraio 1942 raggiunge nuovamente l'Africa del Nord e nel maggio 1943 è nuovamente a Tunisi dove fa propaganda fra i marittimi italiani perché disertino ed è impiegato nell'Ufficio traduzioni del Comando francese. Rientra in Italia con gli americani, impiegato come interprete dell’OSS e meccanico della Croce Rossa Americana. Nell'agosto 1944 rientra a Firenze. Muore a San Marcello Pistoiese il 18/3/1998. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 309 MEUCCI CAFIERO LUIGI Luogo di nascita: Portoferraio (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Pellettiere, bottegaio, verniciatore Nato il 10/4/1905 a Portoferraio da Alessandro e Luisa Tessieri. Emigrato con la famiglia in Francia nel 1908, nel 1919 rientra in Italia e intraprende la professione di pellettiere. Residente a Livorno dal 1919, è attivo politicamente dall'immediato dopoguerra. Nel 1921 risiede a Torino con i genitori e prende parte alla protesta per Sacco e Vanzetti di fronte al Consolato americano. Emigra clandestinamente nel novembre 1923 o 1924 in Francia (ma secondo un suo interrogatorio addirittura nel 1933) e si stabilisce a Lione (Rhône), poi dal 1926 al 1930 a Nimes (Gard), quindi ad Arles (Bouche du Rhône) e a Strasburgo (Bas-Rhin), dove è presidente della sezione locale della LIDU. Nel 1934 risiede a Strasburgo, espulso nel settembre 1935, si trasferisce a Basilea, poi in Belgio, quindi nel 1936 di nuovo a Basilea. Nel 1935 viene segnalato per la diffusione tra operai e antifascisti italiani della rivista "Risveglio anarchico". È iscritto in Rubrica di frontiera per propaganda antifascista in Francia e in Svizzera e nel Bollettino delle ricerche nel gennaio 1934. Nell'agosto 1936 è segnalato come combattente antifranchista in Spagna, arruolato nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), combatte a Monte Pelato, Tardienta, Almudevar, Carrascal de Huesca e sul fronte di Aragona. Ferito nel maggio 1937 a Barcellona, rientra in Francia il mese successivo e si stabilisce a Drancy (Seine Saint Denis), dove ospita Aldo Demi e lo aiuta a raggiungere la Spagna. Viene espulso e nel dicembre è clandestino a Parigi, quindi nel luglio 1938 si rifugia a Bruxelles dalla compagna Maria Fornero. Qui d all'inizio del 1939 entra in contatto con Arrigo Catani, insieme a cui aderisce al gruppo anarchico collegato a Hem Day: più volte arrestato, è infine rinchiuso nel Centro di "difesa sociale" di Merxplaz fino al maggio del 1940, quando è trasferito a Reisvelden e consegnato alla polizia francese. Incarcerato a Pau (Pyrénées Atlantiques) (dove subisce maltrattamenti), viene trasferito a Gurs fino al settembre 1940, quando è rilasciato. Torna a Bruxelles ma il 25/2/1941 è arrestato e condannato a 15 mesi di carcere, scontati nuovamente a Merxplaz fino all'estradizione in Italia, insieme ad Azeglio Bucchioni. Tradotto in Italia dai tedeschi nel giugno 1942, viene confinato alle Tremiti per 5 anni; qui è fermato per ragioni politiche e condannato a 3 mesi e mezzo di arresto nel marzo 1943, liberato nel settembre 1943. Stabilitosi a Torino nel dopoguerra, vi muore il 18 o il 19/4/1965. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Tognarini I. (a cura di), Antifascisti e perseguitati elbani. Fonti per lo studio della repressione politica all'isola d'Elba (1896-1943), Ed. dell'Assemblea, Firenze, 2009 ACS CPC ACS Min. Int. PS ASLi 310 MIGLIORINI PASQUALE Nome di battaglia: Pascal Luogo di nascita: Cavriglia (AR) Orientamento politico: Anarchico Professione: Pittore, decoratore, minatore Nato a Cavriglia il 7/4/1894 o 1895 da Giovanni e Maria Nerbini. Residente a S. Giovanni in Val d'Arno (FI). Frequenta le scuole elementari e in seguito lavora nelle miniere di lignite. Presta servizio di leva nel V° Genio a Torino ma è riformato dopo soli otto mesi. Dopo i fatti del 1921 si trasferisce a Rosignano Marittimo (LI) dove è operaio alla Solvay e svolge l'incarico informale di fiduciario sindacale di zona. Anarchico schedato, espatria in Francia nel maggio 1926 e si stabilisce a S. Etienne (Loire) dove lavora come minatore e da 1929 a Les Lilas (Seine), dove lavora come verniciatore di mobili, poi si sposta presso Berneri a Montreuil sous Bois (Seine) e, infine, con la moglie a Romainville (Seine) nell'aprile del 1934. Iscritto in Rubrica di frontiera nel 1933 e nel 1937 nel Bollettino delle ricerche con la dizione "da arrestare". Secondo alcune fonti arriva in Spagna insieme con i fratelli Aiacci, Alpinolo Bucciarelli, Adolfo Pintucci, Alessandro Maffei e Gualtiero Livi dopo il 25/10/1936 e si arruola nel gruppo "Angiolillo" della Colonna italiana "Rosselli" (nella Colonna Ascaso) con cui combatte sul fronte d'Aragona. Secondo altre, già all'inizio del settembre 1936 si arruola in Spagna nella Colonna Durruti, poi dal 19 settembre è nella Colonna italiana, col grado di capo sezione. Dopo un ricovero all'ospedale di Lerida, rientra in Francia nel giugno 1937 e ritorna a Romainville. Arrestato come ex miliziano di Spagna è detenuto nel campo di concentramento della caserma Tourelles di Parigi e viene liberato solo a condizione che rientri in Italia. Arrestato al rimpatrio in Italia il 3/7/1942, confinato a Ventotene e Pisticci per 2 anni, fino al giugno 1943 quando è rilasciato e trasferito a Renicci Anghiari. Fugge dopo l'8 settembre e torna nel Valdarno dove prende parte alla Resistenza; secondo altre fonti prende parte come soldato volontario dell'esercito italiano alla guerra di Liberazione del Nord Italia. Membro del CLN comunale di Cavriglia (AR) in rappresentanza degli anarchici. Nel dopoguerra raggiunge la famiglia in Francia. Muore a Parigi il 10/7/1986, cremato al cimitero Père Lachaise. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Comune di Cavriglia, Cavriglia nella lotta di liberazione, Tip. Sociale, Arezzo, [1975] Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC ISRT (fondo ANPI) 311 MILLI LIVIO Luogo di nascita: Arezzo (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Autista Nato il 13 o il 21/3/1900 ad Arezzo. Emigrato in Francia in data imprecisata. Membro del SRI. Iscritto alla CGT nel 1924 e al PCd'I nel 1925 (secondo altre fonti nel 1921). Si arruola in Spagna il 18/11/1936 nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi. Nel marzo del 1937 è promosso tenente. Passa nell'aprile 1937 nella XII Brigata Garibaldi. Combatte a Granada e Cordoba. Iscritto al PCE nel 1938. Dal marzo-aprile del 1938 fa parte della XII Brigata Garibaldi come comandante della compagnia mitragliatrici del 4° Battaglione, sul fronte dell’Ebro. Rimpatriato il 13/9/1938. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 312 MONANNI ALFREDO Luogo di nascita: Arezzo (AR) Professione: Fabbro Nato il 20/10/1906 ad Arezzo. Espatriato in Francia nel 1930. Combattente antifranchista in Spagna. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. 313 MONCIATTI BRUNO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Impiegato, portiere Nato il 6/8/1905 a Firenze da Emilio e Isolina Papini. Arrestato nel luglio 1926 per SRI, proposto per l'ammonizione, ma solo diffidato. Espatria clandestinamente in Francia nel 1929 e viene iscritto in Rubrica di frontiera, residente a Marsiglia (Bouche du Rhône). Nel dicembre 1932 partecipa al Congresso nazionale del PCF insieme con Bisconti Galardo. Combattente antifranchista in Spagna in data imprecisata. Membro del partito comunista dichiara alla polizia di non essere più affiliato dall'agosto 1938. Già condannato per falsificazione della carta di identità, l'8/12/1940 è internato a Vernet (sezione C, reduci di Spagna, poi sezione B baracca 7, anarchici ed estremisti) fino al rimpatrio in Italia, via Mentone, il 23/9/1941. Confinato a Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. Ha partecipato alla Resistenza in Italia. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ADEA 314 MONETI ATTILIO Nome di battaglia: Timone Pasquale Luogo di nascita: Castelnuovo dei Sabbioni (AR) o Cavriglia (AR) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Fuochista Nato il 18/5/1888 a Castelnuovo dei Sabbioni (per ANPPIA a Cavriglia) da Pietro e Assunta Mugnai. Figlio di minatori, lavora già dall'età di 12 anni nei piazzali delle miniere. A 16 anni è licenziato in quanto rappresentante sindacale dei lavoratori. Nel 1906 lavora in una centrale elettrica. In seguito aderisce alla locale sezione del PSI e diventa segretario della Lega sindacale locale, membro del Comitato nazionale degli elettrici per la Toscana. Chiamato alle armi nel 1915, rimane fino alla fine della guerra in prima linea come artigliere. Nel dopoguerra aderisce al PCd'I e con l'ascesa del fascismo è latitante a Livorno, Roma e Milano. Condannato a 15 anni di carcere, emigra nel 1923 in Francia per sfuggire all'arresto. Lavora alle officine Citroën ma è licenziato dopo uno sciopero. Inviato a Mosca alla scuola di partito e iscritto in Rubrica di frontiera. Dirigente del PCd'I in Francia a Versailles (Ile de France). A 50 anni lascia la famiglia a Versailles e va a combattere in Spagna. Nel novembre 1936 si arruola nella XII Brigata Internazionale come commissario politico della 2° batteria Picelli del Battaglione Garibaldi. Fino al gennaio del 1937 combatte sul fronte di Teruel; promosso ufficiale, è trasferito poi negli uffici delle Brigate Internazionali ad Albacete. Successivamente è a Figueras come addetto alla ricezione dei nuovi volontari. Rientra in Francia nell'aprile 1938. Risulta iscritto al PCE nel 1938. Partigiano in Italia nel 1943-44 a Firenze. Nel dopoguerra torna a Castelnuovo dei Sabbioni dove muore il 15/8/1972. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Comune di Cavriglia, Cavriglia nella lotta di liberazione, Tip. Sociale, Arezzo, [1975] Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Schiapparelli S., Ricordi di un fuoruscito, Milano : Edizioni del calendario, 1971 AICVAS BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) Il più anziano dei garibaldini ci ha lasciati, “L'Unità”, 24/9/1972 315 MONTAGNANI ALARICO Luogo di nascita: Montaione (FI) Nato a Montaione nel 1902. Arruolato come combattente antifranchista in Spagna, risulta partito in data imprecisata dalla Francia, in base a un elenco del Comitato di Parigi. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R., (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AICVAS ISRT (fondo ANPI) 316 MONTANARI NELLO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Ferroviere, manovale Nato il 13/2/1896 a Firenze da Egisto e Irene Alexandrali. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, iscritto al PCd'I fin dal 1921. Nel 1923 è licenziato delle ferrovie ed espatria clandestinamente nel 1926. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi e prende parte ai combattimenti di Cerro de los Angeles, Casa De Campo, Pozuelo, Boadilla, Mirabueno, Majadahonda, Arganda. Nel marzo 1937 passa in servizio presso gli ospedali delle Brigate Internazionali (servizi ausiliari). Ripara in Francia nel febbraio 1939 (secondo altre fonti e secondo la sua dichiarazione, nell'ottobre 1938 con un convoglio sanitario) e viene internato a Saint Cyprien e Gurs. Proveniente forse da Rieucros, è internato il 7/10/1939 al Vernet (categoria A, internati per reati comuni, n. di matricola 1026) in quanto il 18/7/1930 era stato condannato dal Tribunale di Marsiglia (Bouche du Rhône) a 4 mesi di prigione per tentativo di truffa. Tradotto in Italia il 23/9/1941, confinato a Ventotene per 3 anni, liberato nell'agosto 1943. Dirigente della Resistenza nel Cesenate, muore in un'azione di guerra nell'ottobre 1944. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 317 MONTANI EGIDIO DOMENICO Luogo di nascita: Pontremoli (MS) Orientamento politico: Comunista Professione: Muratore, calzolaio Nato il 13/10/1896 a Pontremoli. Espatriato in Francia nel 1931. Il suo nome compare in una lista di sovversivi italiani che presero parte al moto culminato con l'occupazione del Municipio di Cannes (Alpes Maritimes). Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel novembre 1936 si arruola in Spagna nell'Artiglieria internazionale (batteria Antonio Gramsci). Ammalatosi, viene ricoverato in ospedale e in seguito presta servizio alla caserma di Albacete. Il 12/8/1938 rientra in Francia per malattia. Nel 1939 risiede nel dipartimento del Var dove è uno dei maggiori esponenti della Società di Mutuo Soccorso composta da simpatizzanti della LIDU. FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ASMs BDIC (Archives de Moscou) 318 MORBIDELLI BRUNO Nome di battaglia: Marino Luogo di nascita: Terranova Bracciolini (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Cementista Nato il 22/7/1894 a Terranova Bracciolini. Attivo politicamente dal 1919, ardito del popolo e comunista dal 1921. Espatria in data imprecisata in Francia, è attivo nel lavoro politico tra gli emigrati. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel giugno o nell'agosto 1938 si arruola in Spagna nella XII Brigata Garibaldi (1° Battaglione, 2° compagnia). Ferito in combattimento nel settembre dello stesso anno sull'Ebro. Iscritto al PCE nel 1938. Ripara in Francia nel febbraio 1939. Rientra in Italia nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) 319 MORDINI ALFREDO Luogo di nascita: Fiorenzuola (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Macchinista Nato il 29/6/1902 a Fiorenzuola da Giuseppe. Iscritto al PCd'I dal 1921. Membro del SRI. Espatriato in data imprecisata, risiede ad Arles (Bouche du Rhône) in Francia. Iscritto in Rubrica di frontiera. Si arruola il 30/4/1937 nella XII Brigata Garibaldi (1° Battaglione 2° Compagnia). Prima è caporale, poi delegato politico. Combatte a Huesca e a Brunete dove, nel luglio del 1937, resta ferito. Ai primi di ottobre, guarito, rientra in Brigata e partecipa alle operazioni di Fuente, Estremadura, Caspe, Ebro. Rientra in Francia nel dicembre del 1938 e ad Arles organizza gruppi clandestini a partire dall'aprile del 1942; prende parte alla Résistance fino al giugno 1944 quando rientra in Italia per partecipare alla lotta partigiana come ispettore delle Brigate Garibaldi nell'Oltrepò Pavese. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC ACS Min. Int. PS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 320 MORELLI LINO Luogo di nascita: Empoli (FI) Nato presumibilmente intorno al 1904 a Empoli. Secondo l'interrogatorio di Berard Guido Francesco, infatti, è "capitano comandante il Battaglione istruzione di Quintanar de la Repubblica, originario di Empoli, alto 1,80, robusto, sui 36 anni". La Divisione di Polizia Politica lo segnala a Barcellona nel dicembre 1936, arruolato nella colonna internazionale di Madrid ma non riesce a meglio identificarlo. Pacciardi lo cita come aiutante del comando nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi. Inoltre, dalla lettera di un informatore del 17/4/1937 risulta che il "Grido del Popolo" del 14 novembre ha pubblicato una lettera a firma "Morelli", da cui appare chiaro che, prima di portarsi in Spagna, risiedeva nella regione parigina. Sempre secondo un informatore, è sposato o convivente con una donna di nome Teresa e padre di un figlio detto Mino. FONTI: Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 ACS CPC Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. 321 MORETTI GIOVANNI Luogo di nascita: Arezzo (AR) Orientamento politico: Socialista Professione: Capomastro edile, giardiniere Nato il 19/2/1904 ad Arezzo da Fortunato e Caterina Monnia. Emigrato in Francia nel 1929, lavora nei cantieri in allestimento industriale a Berre-l'Étang (Bouche du Rhône), poi ad Aix en Provence (Bouche du Rhône). Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (1° o 2° compagnia, 1° sezione) col grado di caporale. Ritenuto caduto nell'attacco alla Casa Rossa della Moncloa (test. Renato Pazzaglin), nella città universitaria il 23/11/1936. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) 322 MORO UGO Luogo di nascita: Poggibonsi (SI) Orientamento politico: Antifascista Nato il 27/6/1899 a Poggibonsi da Giorgio. Espatriato in Francia in data imprecisata. Iscritto in Rubrica di frontiera perché segnalato come antifranchista nel 1939. Ferito al braccio in combattimento in Spagna. Internato ad Argelès nel gruppo italiano. Nel 1942 è internato a Gurs. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) 323 MOSCARDI GUERRINO Luogo di nascita: Barberino Mugello (FI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Bracciante, carpentiere Nato il 19/10/1898 a Barberino del Mugello da Giuseppe. Residente a Fiesole (FI), è attivo politicamente dal 1918 allorché viene processato e assolto per istigazione all'odio di classe. Espatria in Francia nel 1923; quindi è in Algeria. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna e fa parte del Battaglione Ehremburg come portaferiti fino al dicembre dello stesso anno. Passa in data imprecisata alla 25° Divisione (116° Brigata, Battaglione Spartaco, Colonna mobile catalana Libertad) operante sul fronte di Madrid fino all'inizio del 1937 e in seguito combatte in Aragona. Nell'ottobre del 1937 resta ferito e quindi, rimessosi, fa parte della XII Brigata Garibaldi come sergente. Viene nuovamente ferito in combattimento sull'Ebro nel settembre del 1938. Ripara in Francia nel febbraio 1939 e viene internato ad Argelès e Gurs, in seguito è nelle CTE al fronte. Tradotto in Italia nel luglio 1940, confinato a Ventotene, Renicci Anghiari per 5 anni. Evaso nel settembre 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Biagioni M., Scarpe rotte eppur bisogna andar: fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve, Pagnini e Martinelli, Firenze, 2004 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 324 MOSCATELLI ERNESTO Luogo di nascita: Sassofortino (GR) Orientamento politico: Comunista Professione: Muratore Nato il 16/2/1906 a Sassofortino da Sabatino ed Ermella Boldrini. Domiciliato a Roccastrada (GR) da data imprecisata. Comunista già dal 1921, ma forse non iscritto al partito. Alla fine del 1921 emigra in Francia insieme ai suoi due fratelli e risiede ad Argenteuil (Val d'Oise), dove conosce e sposa Catherine Sarogna (francese, figlia di un matrimonio misto). Le informazioni reperibili su di lui non sono molte: è segnalato dall’AICVAS come combattente nelle Brigate Internazionali e sarebbe iscritto come tale anche negli elenchi della Prefettura di Grosseto secondo Bucci; un Moscatelli, non meglio identificato, appare in effetti negli elenchi dei connazionali arruolati in Spagna della Questura di Grosseto, come fuochista su un bastimento inglese che traffica con la Spagna rossa. Nel fascicolo del CPC, tuttavia, non è presente nessuna notizia sulla sua partecipazione alla guerra civile spagnola. Certo l'interessamento della Prefettura di Grosseto e del Ministero dell'Interno nel 1937 non può essere ritenuto casuale: il 27/9/1937, in seguito alla presenza dal 5 al 23 settembre a Sassofortino della Sarogna (proveniente da Argentuil), il Prefetto di Grosseto si rivolge al Ministero dell'Interno per conoscere attraverso le autorità consolari la condotta di Moscatelli all'estero e lo segnala al Ministero dell'Interno come comunista, precisando che non ha precedenti né pendenze penali, ma che nel Biennio rosso "nonostante la sua giovane età, manifestava sentimenti comunisti e prendeva parte a tutte le manifestazioni sovversive". Il Ministero dell’Interno risponde nell’ottobre invitando la Prefettura di Grosseto a fornire il suo recapito francese, se noto, e a sollecitarne l'iscrizione nella Rubrica di frontiera; dieci giorni dopo il Prefetto di Grosseto replica di aver richiesto l'inclusione con provvedimento di perquisizione e segnalazione in caso di ritorno nel Regno e il 9/11/1937 comunica al Ministero che Moscatelli abita ad Argenteuil (Val d'Oise), dove però risulta irreperibile ai nuovi accertamenti nell’aprile 1938. Il 30/6/1939 la Prefettura di Grosseto richiede conferma dell'iscrizione nella Rubrica di frontiera per il provvedimento di "perquisire sotto aspetto doganale e segnalare". Ancora il 5/4/1943 la Prefettura di Grosseto, su richiesta del Ministero dell’Interno, riferisce che Moscatelli risulta trovarsi nuovamente in Francia ma che il suo recapito è ignoto. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Ranzato G., L'intervento italiano e le Brigate Internazionali, in AICVAS, Viaggio nella memoria, tip. Botti, Milano, s.d. ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASGr (fondo Questura) ISRT (fondo ANPI) 325 MOSCATELLI SECONDO Luogo di nascita: Chiusdino (SI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Cementista, manovale edile Nato il 10/3/1899 a Chiusdino da Virgilio. Da un'informativa della Prefettura di Siena del 25/9/1930 risulta essersi trasferito con la famiglia a Montieri (GR) prima del censimento del 1911 e non aver fatto più ritorno al paese di origine. La Prefettura di Grosseto il 17/8/1930 conferma che il passaporto per il Belgio, valido un anno, gli è stato rilasciato dalla Questura di Grosseto il 7/9/1923 con nulla osta del sindaco di Gavorrano. Espatriato all’inizio di settembre del 1923 per il Belgio, secondo la Divisione Polizia Politica vi sarebbe giunto il 20 settembre; il 22 settembre, infatti, è già a Chatelet, occupato come cementista. Continua all’estero l’attività antifascista e nel 1925 è condannato dal Tribunale di Charleroi per possesso di arma proibita e minacce. Il 6/4/1930 è nuovamente arrestato a Charleroi perché avrebbe cercato di entrare nei locali della Borsa in cui doveva svolgersi la cerimonia della consegna della nuova bandiera agli ex combattenti italiani. Nel gennaio 1933, forse per sfuggire ai continui fermi, si trasferisce a Jemeppe (Liegi), ma torna a Chatelet già nell’aprile. Nell’ottobre 1933 è a Herstal e lavora al canale Liegi-Maastricht, poi è manovale edile presso la chiusa dell’Ile Monsin a Liegi. Fino al 1935 risiede a Herstal, ma si allontana nel dicembre e non vi fa più ritorno. È segnalato dal consolato di Liegi nel novembre del 1936 come partito dal Belgio per la Spagna per arruolarsi nelle milizie rosse. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto proprio in qualità di combattente antifranchista in Spagna. Nel settembre 1937 risulta, effettivamente, arruolato nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi e in seguito sembra far parte della XII Brigata Garibaldi. Ferito in combattimento a Huesca, nell'ottobre 1937 rientra in Francia, dove risiede da ultimo a Montauban (Tarn et Garonne). Qui viene arrestato nel settembre 1942 e internato in un imprecisato campo francese, da cui sarebbe evaso nel giugno 1943. Secondo il Consolato di Linz, però, già nell'aprile 1943 è presso il Consolato italiano, dove cerca di ottenere il passaporto dichiarando di trovarsi a Linz come lavoratore dell’industria e di essere partito dalla Francia sprovvisto di documenti. Rientrato in Italia in data imprecisata, è in seguito partigiano nella Brigata Spartaco Lavagnini di Siena. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) 326 NANNUCCI GUGLIELMO MARIO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Macellaio, meccanico Nato il 12/3/1914 a Livorno da Dante e Ada Lenzi. Espatria clandestinamente in Corsica nel dicembre del 1934 e per questo viene condannato a 3 mesi di carcere e a lire 2000 di ammenda con pena amnistiata. È iscritto in Rubrica di frontiera per il provvedimento d'arresto e nel Bollettino delle ricerche. Il 28/7/1936 scrive da Marsiglia (Bouche du Rhône) una lettera al padre annunciando la partenza per la Spagna e nell'agosto 1936 si arruola effettivamente nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). È a Huesca nel 1937 e viene ferito a un braccio. In seguito passa nella XIII Brigata Internazionale (nel 1° Battaglione franco-belga Louise Michel o nel 3° Battaglione francese Henry Vuillemin con cui combatte a Caspe e in Aragona. A fine 1938 si trova nel centro di recupero di Cardedeux. Nel febbraio 1939 ripara in Francia, dove viene internato ad Argelès (fa parte del gruppo anarchico "Libertà o morte") e a Gurs (9° compagnia). Nel 1943 risiede a Bruxelles (secondo altre fonti nel 1941 dalla capitale belga si sposta a Parigi). Spostatosi nella zona di Liegi combatte con il gruppo partigiano "Perron". È membro del CLN italiano in Belgio. Rientra in Italia nel 1945, risiede a Livorno e lavora come tassista. Muore a Livorno il 28/4/1975. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A. A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASLi ISRT (fondo ANPI) 327 NATALI UGO Toscano, residente ad Arles (Bouche du Rhône) da data imprecisata. Nell'ottobre del 1936 si arruola nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi, quindi è nella XII Brigata Garibaldi. Nel luglio del 1937 resta ferito a Brunete. Rientrato in Francia perché invalido, nel febbraio del 1939 si ristabilisce ad Arles. Prende parte alla Résistance in Francia nei FTP e cade nella liberazione di Brives (Haute Loire). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 328 NELLI VASCO Luogo di nascita: Pisa (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Verniciatore Nato nel 1920 a Pisa. Residente in Francia a Lione (Rhône) da data imprecisata. Si arruola nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi nell'ottobre del 1936. Resta ferito una prima volta a Mirabueno il 3/01/1937, una seconda a Guadalajara il 10/03/1937. Risulta uscito dalla Spagna il 17/6/1938 e ritornato a Lione. Secondo fonti del Comintern avrebbe fatto domanda per tornare una seconda volta in Spagna. FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 329 NERI ERMANNO Luogo di nascita: Sassofortino (GR) Orientamento politico: Comunista, anarchico Professione: Bracciante, carbonaio Nato il 21/06/1898 a Sassofortino da Emanuele ed Elisa Carli, contadini. Frequenta le scuole elementari. Richiamato alle armi va al fronte, poi in licenza, nel gennaio 1918, partecipa alle proteste contro la guerra e il militarismo di Roccatederighi GR ed è condannato a 2 mesi di carcere per resistenza alle forze dell'ordine. Congedato, aderisce durante il Biennio rosso a un circolo di impronta socialcomunista e prende parte alle agitazioni proletarie di Sassofortino (GR), Roccatederighi (GR), Montemassi (GR), Roccastrada (GR) e Sticciano (GR). Nel 1922, per sfuggire alle violenze squadriste, emigra in Francia con regolare passaporto, ad Auboué (Meurthe-et-Moselle), dove lavora come manovale in una miniera di ferro. In seguito si sposta a Branville (Basse-Normandie), nuovamente ad Aboué fino alla fine del 1924, poi a Calais (Nord-Pas-de-Calais) fino al 1925, quindi a Bastia (dal 1925 al 1931) e, nel 1931, a Marsiglia (Bouche du Rhône): lavora nel bacino carbonifero di Calais, prepara il carbone di legna a Bastia, scarica le navi nel porto di Marsiglia. Trasferitosi in data imprecisata nel Var, dal 1932 al 1937 vi svolge un'intensa attività anarchica che non sfugge ai fascisti: il 27/9/1936 il Prefetto di Grosseto lo segnala a Lavandon (Var) come accanito oppositore del fascismo; il 15/9/1936 ne chiede l’iscrizione in Rubrica di frontiera come sovversivo da perquisire e segnalare. Nel 1938 Neri è in Spagna arruolato nelle milizie rosse spagnole, ma viene arrestato dagli stalinisti in data imprecisata ed è incarcerato fra i dissidenti nelle carceri repubblicane. Al principio dal 1939, il Comitato anarchico italiano pro Spagna, con sede a Parigi, si occupa del suo caso in collaborazione con la LIDU di Barcellona e ne ottiene il rilascio poco prima della caduta di Barcellona. Tornato in Francia il 7/2/1939, Neri viene nuovamente incarcerato a Argelès (dove aderisce al gruppo anarchico “Libertà o morte”); trasferito nel campo di Gurs (9° compagnia), vi resta fino alla resa della Francia, quando è arruolato in una CTE al fronte dislocata a Dunkerque. Dopo la capitolazione francese, Neri entra in Belgio e il 17/6/1940 si presenta al Consolato italiano di Bruxelles, per essere rimpatriato: sarà arrestato al Brennero il 24 successivo e tradotto a Grosseto (secondo altre fonti il rimpatrio avviene il 24/10/1940 a spese dell'erario perché Neri sarebbe privo di mezzi di sussistenza). Interrogato alla fine di giugno, il 7/7/1940 il Questore di Grosseto lo propone al Prefetto per il confino (richiesta confermata ventiquattr’ore più tardi anche dal capo della polizia fascista). La Commissione provinciale di Grosseto gli assegna effettivamente 5 anni di confino per attività antifascista all'estero: dopo esser stato schedato dalla Prefettura di Grosseto nel Mod. A ed esser stato sottoposto a visita medica, Neri parte per 330 Ventotene il 12 luglio. Nel 1943, tuttavia, è ricoverato per qualche mese all'ospedale Incurabili di Napoli per l'aggravarsi dell'eczema contratto nei campi di internamento francesi. Tradotto di nuovo a Ventotene nell'agosto del 1942, è rilasciato l'11 o il 23/8/1943 e inviato a Sassofortino con foglio di via obbligatorio e l'obbligo di presentarsi a Grosseto entro 3 giorni. Riferisce su di lui il maresciallo dei carabinieri di Roccastrada il 30/08/1943, ma da allora Neri si rende irreperibile e, nel marzo 1944, il Questore di Grosseto richiede ai prefetti della RSI di effettuare ricerche, finalizzate all'arresto e alla traduzione nel campo di concentramento di Bagno a Ripoli (FI). I tentativi di catturarlo sono infruttuosi e Neri riprende il suo posto nel movimento anarchico clandestino, fondando i due gruppi libertari di Roccatederighi e Ribolla (GR) e partecipando al gruppo di Piombino (LI). Ancora attivo nel dopoguerra, viene sorvegliato dalle forze dell'ordine fino al 1967: nel novembre 1947 risulta aver versato un contributo a "Umanità nova"; nell'estate del 1948 promuove il restauro del movimento di Ferrer a Roccatederighi; nel novembre 1948 e, di nuovo, nel gennaio 1949 versa 200 lire pro vittime politiche. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 ACS Confino politico ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ASGr 331 NESI RODOMONTE Nome di battaglia: Fortunato, Lillo il Ceo Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Anarchico, comunista Professione: Pescatore Nato il 29/9/1888 a Livorno da Fortunato (o Andrea) e Marina Viola. Pregiudicato anche per reati comuni. Soldato nel 1915, è condannato a 4 anni per insubordinazione nel giugno 1916. Scontata la pena, rientra a Livorno alla fine del 1919 ed è attivo da subito nel movimento anarchico, due volte ferito in scontri armati coi fascisti. Nel 1926 fa parte del gruppo anarchico "Fiorentina" (un rione all’accesso nord di Livorno), in seguito negli ambienti dell’emigrazione si avvicinerà progressivamente al PCd’I. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Avendo procurato egli stesso una piccola imbarcazione, espatria il 6/10/1933 con Arrigo Catani ed altri via mare. Approda a Bastia e si trasferisce a Marsiglia (Bouche du Rhône) dove fa propaganda comunista fra i marittimi; viene espulso all’inizio del 1935, rimane illegalmente in Francia ed è arrestato nel maggio (sconta 15 giorni di carcere per “infrazione del bando”). Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (nella 2° batteria Picelli e nel reparto d'assalto), col grado di sergente. Combatte a Cerro de los Angeles, Casa De Campo, Pozuelo de Alarcon, Boadilla del Monte, Mirabueno, Majadahonda, Arganda, Guadalajara, Morata de Tajuna. Caduto in combattimento a Morata de Tajuna il 13/4/1937 (secondo Calandrone, invece, sarebbe stato colpito da un obice il 16 aprile, mentre è assegnato col suo reparto a una posizione in seconda linea). FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 332 NICCOLAIONI FRANCO Luogo di nascita: Pontedera (PI) Orientamento politico: Antifascista Nato il 14/4/1911 a Pontedera. Espatriato in Francia, risiede a Cannes (Alpes Maritimes) con la famiglia dal 1924. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi, poi è con la XII Brigata Garibaldi. Prende parte alle battaglie di Cerro de los Angeles, Casa de Campo, Boadilla, Mirabueno, Majadahonda, Arganda, Guadalajara dove resta ferito. Rientra in Brigata nel giugno del 1937, come segretario politico di sezione. Caduto in Aragona, a Farlete il 26/8/1937, durante il combattimento di fronte a Saragozza. A Pontedera una targa lo ricorda. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS 333 NITTI FRANCESCO FAUSTO Luogo di nascita: Pisa (PI) Orientamento politico: Socialista Professione: Impiegato, giornalista, scrittore Nato il 2/9/1899 a Pisa da Vincenzo e Paola Ciari (nipote di Francesco Saverio Nitti). Arruolato durante la prima guerra mondiale (luogotenente d'artiglieria), a soli 18 anni, in un reggimento di artiglieria, viene decorato della Croce di guerra al merito nel 1920. Tra i promotori della Giovane Italia nel dopoguerra, passa alla militanza attiva nel 1922 quando la casa dello zio viene saccheggiata dai fascisti. Impiegato presso il Banco di Napoli, è arrestato il 2/12/1926 per attività antifascista e viene confinato (Lampedusa, Lipari) per 5 anni. Evaso con un gommone, il 27/7/1929, insieme con Carlo Rosselli ed Emilio Lussu, è accolto come rifugiato politico a Nizza (Alpes Maritimes) il 1/8/1929. Dall'agosto 1929 fino al 1933 è a Parigi dove è giornalista e scrittore e fonda con Rosselli il movimento Giustizia e Libertà, poi si sposta a Levallois-Perret (Seine) e a Perigueux (Dordogne) dal 1933 al 1938. Si sposa il 20/1/1930 a Basilea o il 31/1/1931 a Parigi con America D'Angelo da cui ha 2 figli, si dichiara protestante (è figlio di un pastore metodista). Passa in Spagna una prima volta nel dicembre 1936, ritorna nel 1937 per arruolarsi e nel febbraio viene designato come comandante del Battaglione della Morte con cui combatte in Aragona (il Battaglione è in seguito integrato nella 153° Brigata mista). Ferito in combattimento a Huesca, dopo la guarigione rientra al fronte e partecipa all'offensiva di Belchite. Passa in seguito al comando del 644° Battaglione della 140° Brigata e combatte a Codos e Lerida. Nel maggio del 1938 è al Centro organizzativo dell'Artiglieria internazionale a Figueras e prende parte alla battaglia dell'Ebro del luglio. Ripara in Francia nel 1939, e viene internato a Argelès, per alcuni giorni anche a Saint Cyprien. Incarcerato in seguito nel forte di Collioure e a Gurs, è rilasciato nel 1940 grazie all'intervento della LIDU e di uomini politici francesi e italiani. Si stabilisce a Mont de Marsan (Landes) fino all'arrivo dei tedeschi e a Tolosa (Haute-Garonne) dal giugno 1940 prende parte alla lotta antinazista nei FTP (rete Bertaux), fino al suo arresto il 12/12/1941. Dopo essere stato imprigionato nella prigione militare di Tolosa, viene rimesso in libertà provvisoria il 26/2/1942. È presente al suo processo il 31/7/1942 (condannato per organizzazione gollista, dichiara anche di essere stato antifascista in Italia e di aver abbandonato il proprio paese in quanto gli era impedito di lavorare e vivere) e dopo la condanna è inviato alla prigione di Lodève (Hérault) e poi al campo militare di Mauzac (Dordogne). Incarcerato a Saint Sulpice la Pointe (Tarn) dal 12/5/1943 e dal 2/7/1943 a Vernet (sezione C, reduci di Spagna, baracca 61 poi nella sezione T, lavoratori e transiti, n. di matricola 11135). Nell'agosto 1943 su sua richiesta è inserito nelle liste degli internati da rimpatriare, ma il 13/1/1944 è trasferito a Brens (Tarn). Evade il 24/8/1944 da un convoglio diretto in Germania (il train fantôme partito da Bordeaux - Gironde- il 9/8/1944) e raggiunge nel maquis il gruppo Charles, con cui combatte fino all'arrivo degli alleati. Rientrato in Italia è nominato nel 1946 direttore generale del Ministero dell'Assistenza postbellica e si occupa del rientro degli italiani, militari e civili, detenuti nei campi di prigionia e internamento all'estero. Eletto consigliere comunale di Roma nel 1947, riveste in seguito diversi incarichi nel PSI. Nel dopoguerra risiede a Roma ed è fino alla morte (il 28/5/1974) vice presidente nazionale dell'ANPPIA. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Aldo Morandi, In nome della libertà. Diario della guerra di Spagna 1936-1939, Mursia, Milano, 2002 334 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Biagioni M., Scarpe rotte eppur bisogna andar: fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve, Pagnini e Martinelli, Firenze, 2004 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Nitti F., "Il maggiore è un rosso" (Edizioni Avanti! - Milano-Roma - 1955) Nitti F., Chevaux 8 hommes 70 Le train fantôme 3 juillet 1944 , Mare nostrum, Perpignan, 2004 Pacciardi R., Il Battaglione Garibaldi. I volontari italiani nella Spagna repubblicana, Edizioni La Lanterna, Roma, 1945 Ramella P., Francesco Fausto Nitti.. L'uomo che beffò Hitler e Mussolini, Aracne, Roma, 2010 Tuban G., Les séquestrés de Collioure. Un camp disciplinaire au chateau royal en 1939, Editions Mare nostrum, Perpignan, 2003 ACS CPC ADEA AICVAS ANF FMD ISRT (fondo ANPI) 335 NOZZOLI ARTORIGE VEZIO Nome di battaglia: Arturo, Bigali Victor Luogo di nascita: Lastra a Signa (FI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Cappellaio Note: Fratello di NOZZOLI QUISNELLO Nato il 12/10/1895 a Lastra a Signa da Martino (forse di nazionalità spagnola) e Carolina Cambi. Appartenente a "famiglia sovversiva", di fede anarchica ma mai iscritto ad alcun partito. La scheda del CPC segnala a suo carico una serie di provvedimenti penali, ma sembra risentire della confusione con il fratello Quisnello. Durante la prima guerra mondiale si arruola come volontario nel 69° Regg. di Fanteria, ma "insofferente alla disciplina militare" subisce nel 1916 una condanna a 10 anni per insubordinazione, con insulti, minacce e vie di fatto contro un ufficiale; la pena viene ridotta a 3 anni nel 1919, ma nel frattempo vi si aggiunge la diserzione (nel 1923 il Tribunale Militare lo condanna a 2 anni per "diserzione qualificata ed aggravata da passaggio all'estero"). Nozzoli, infatti, espatria clandestinamente nel 1919 in Francia e vive fino al 1921 a Parigi (secondo altre fonti sarebbe espatriato nel 1921 forse in seguito ai fatti di Empoli del marzo 1921, anche se non è del tutto chiaro alla polizia fascista se il Nozzoli coinvolto fosse Artorige o il fratello Quisnello). Dalla Francia però viene espulso nel 1927 per una rissa tra sguatteri nel ristorante italiano "Poccardi" di Parigi risalente all’anno prima (cui è seguita anche una condanna a un mese di prigione per resistenza alla polizia). Trasferitosi a Barcellona, il 28/7/1928 è espulso anche dalla Spagna quale elemento indesiderabile (è sospettato di un attentato contro il cessato regime monarchico). Il 19/9/1928 è nuovamente arrestato a Barcellona per violazione del decreto di espulsione e viene accompagnato alla frontiera di Port Bou. Per poter rientrare in Spagna si arruola per tre anni nella Legione straniera spagnola (inviato in Marocco a Ceuta, raggiunge il grado di caporale-furiere); si congeda all’avvento del governo repubblicano. Ottiene la residenza spagnola, nel 1932, a Barcellona (Calle Hospital 65), dove con la moglie Maria Minghez Diaz (che ha sposato a Barcellona il 20/9/1931) impianta una piccola fabbrica per la confezione e la vendita di cappelli per signora che conduce con frequenti viaggi per commercio fra Parigi e la Spagna. Allo scoppio dell'insurrezione franchista è protagonista in ogni manifestazione contro i falangisti e prende parte a tutti i movimenti libertari di Barcellona: un informatore comunica alla Divisione Polizia Politica che Artorige "si vede girare per le vie di Barcellona armato di pistola e di un antico sciabolone di cavalleria. Anima, incoraggia, fa piani e progetti di attacchi e incursioni contro falangisti, fascisti, ecc." e indossa l’uniforme della FAI. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche, è compreso nelle liste dei sovversivi residenti all’estero e degli attentatori. Secondo alcune fonti, si arruolerebbe nella Colonna Ascaso (Colonna Italiana "Rosselli) già nel 1936 e a fine marzo del 1937 sarebbe a Barcellona, in attesa di tornare al fronte. Secondo le informazioni note al CPC, invece, sembra sia fuggito da Barcellona perché sospettato di spionaggio presso la FAI per conto della "polizia rossa investigativa di Barcellona". Secondo il Consolato italiano già il 5/4/1937 è a Marsiglia (Bouche du Rhône), dove dopo un alterco con alcuni anarchici (Berneri e Barbieri secondo l’interrogatorio di Nozzoli) che lo minacciano di morte richiede un visto per Tangeri (secondo l’interrogatorio, invece, la fuga verso Algeri è da anticipare di un anno all'aprile 1936). Respinto all’ingresso a Tangeri, torna a Barcellona (forse per appianare i contrasti, come farebbe pensare l’enorme corona di fiori a suo nome per i funerali di Mario Angeloni nel settembre 1936) sotto lo pseudonimo di Mozzoli Arturo (ingegnere spagnolo). È di nuovo a Marsiglia 336 nell’autunno e sembra trovarsi ancora in contrasto con gli ambienti anarchici; nel novembre 1937 invece è a Parigi e frequenta gli ambienti di Giustizia e Libertà, mentre la polizia fascista ne segnala l'ingresso nel gruppo dei comunisti. Si perdono le sue tracce fino al maggio 1939 quando tenta di rientrare in Spagna prima legalmente (è naturalizzato spagnolo), poi con un passaporto falso, per raggiungere la famiglia residente a Barcellona. Il 6/9/1939 tenta per lo stesso motivo di arruolarsi nell'esercito francese. Arrestato in data imprecisata sconta 108 giorni di prigione a Montpellier (Hérault) e una volta liberato è immediatamente tradotto al Vernet. Arriva al campo il 23/10/1940 ed è internato nella sezione A, già condannati per delitti comuni, baracca 13, n. di matricola 1905, perché condannato a 10 mesi di prigione per infrazione al decreto di espulsione e perché considerato pericoloso per l'ordine pubblico. Afferma di non aver mai fatto politica e di essere anticomunista e antimarxista e la sua condotta nel campo è giudicata molto buona. Doveva essere condotto alla frontiera e rimpatriato il 15/1/1941 (sollecita il rimpatrio anche con uno sciopero della fame di 5 giorni) ma il 25/11/1940 chiede di arruolarsi nella Legione straniera. Pochi giorni dopo, il 29 novembre, evade dal campo dall'ospedale di Pamiers (Ariège) dove era ricoverato dal 26/11/1940. Forse riarrestato in seguito, il CPC ne perde le tracce fino a quando, uscito dal carcere di Montpellier nel gennaio 1941, tenta inutilmente di ottenere un passaporto valido per la Spagna (presentando anche un documento rilasciato dalla Vicaria generale dell’Istituto delle suore francescane di Barcellona, in cui si attesta che Nozzoli durante la guerra civile intervenne per proteggere 14 suore) e, infine, rientra clandestinamente in Spagna nel febbraio. Risiede nascosto a Barcellona (dove però è autore di minacce di morte contro un funzionario del Consolato italiano, sia telefonicamente sia pubblicamente). Il 3/4/1941 è arrestato nei pressi della Montagna del Muntjuich dove si nascondeva (dopo una colluttazione in cui ha esploso anche numerosi colpi di rivoltella), rinchiuso in carcere a Barcellona e rimpatriato con il piroscafo "Derna". Sconta una pena carceraria di due anni per espatrio clandestino, liberato nel giugno 1943, rientra a Lastra a Signa. Nel gennaio 1944 è condannato dal Tribunale Militare a 3 anni e 6 mesi di carcere per vilipendio della nazione. Dal 1963 al 1969 risiede nuovamente in Spagna. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC ACS Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. ADEA ADPO ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) 337 NOZZOLI QUISNELLO Nome di battaglia: Soprannominato Occe. A Parigi si fa chiamare Henri Cartei. Più tardi userà gli pseudonimi di Enrico Costai, Armand e Biaizac Luogo di nascita: Lastra a Signa (FI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Calzolaio Note: Fratello di NOZZOLI ARTORIGE Nato il 9/04/1884 a Lastra a Signa da Martino e Carolina Cambi. Ha quattro fratelli: Comunarda (forse maggiore di lui), Egle, Aldobrando, Asdrubale, Artorige (nato nel 1895). A undici anni è rinchiuso nel Riformatorio di Pisa. In seguito, impara il mestiere di calzolaio e si guadagna da vivere girovagando da un paese all'altro. Segnalato a Milano e Genova, nel 1904 proprio a Milano subisce il primo arresto con l'accusa di lesioni; qualche mese dopo, nel dicembre dello stesso anno, è condannato a 20 giorni di carcere dalla Corte d'appello di Firenze per oltraggio alla forza pubblica. Il 6/6/1908 subisce una condanna a 33 giorni di carcere da parte del Tribunale di Firenze per oltraggio ai carabinieri e viene schedato dalla Prefettura di Firenze nel Mod. A. Si trasferisce a Massa Marittima (GR) ed è vigilato accuratamente dal delegato di PS, informato nel dicembre 1909 dal Questore di Firenze della natura di anarchico pericoloso e pregiudicato del Nozzoli. A Massa Marittima nel 1909 sposa Carolina Sacchetti ed è assunto nella bottega del ciabattino Giuseppe Azzi (in piazza Garibaldi), ma - degenerati i rapporti col suo datore di lavoro - lo malmena e viene licenziato (ennesima condanna per lesioni nel giugno 1910, sconta sei mesi di carcere); passa così nel laboratorio del calzolaio repubblicano Egisto Bisogni. Nel 1910 emigra in Francia ma è condannato dal Tribunale di Marsiglia (Bouche du Rhône) a sei mesi di carcere per oltraggio e, scontata la pena, è espulso e accompagnato alla frontiera italiana. Torna a Lastra a Signa nel 1912 ma l'anno successivo è coinvolto in una rissa e viene ricoverato, in stato di fermo o forse di arresto, all'ospedale Vespucci di Firenze. Nel 1913 è di nuovo a Massa Marittima: lavora in via Saffi e frequenta assiduamente gli antifascisti locali; nel 1914 è il promotore delle proteste che hanno luogo nel centro minerario dopo l'eccidio di Ancona e l'11 giugno 1914 capeggia una folla di cento individui che percorrono le vie di Massa imponendo ai negozianti la chiusura delle botteghe. Colpito da mandato di cattura, emesso il 1/08/1914 dalla Pretura di Massa, è arrestato e condannato a 6 mesi di carcere e 500 lire di multa (sentenza del Tribunale penale di Grosseto del 16/9/1914 e condanna aumentata a 2 anni e 2 mesi e 100 lire di ammenda dalla Corte di secondo grado di Firenze il 25/11/1914), ma già il 15/01/1915 beneficia di un'amnistia e viene rilasciato. Il 15/03/1916 è raggiunto da un ulteriore ordine di cattura della Procura di Firenze perché deve scontare 1 anno, 7 mesi e 10 giorni di reclusione per la rissa del 1912 (la condanna risale al 1914): costituitosi il 6 novembre 1916 sconta la pena e per qualche anno subisce ulteriori condanne. È nel marzo 1921 che, probabilmente coinvolto nei fatti di Empoli (ma non è del tutto chiaro alla polizia fascista se il Nozzoli coinvolto sia Quisnello o il fratello Artorige), è arrestato di nuovo, ma stavolta ottiene l'assoluzione e torna in libertà. Emigra clandestinamente in Francia, a Parigi, dove risiede dal novembre 1925 al giugno 1926: è da subito coinvolto col movimento garibaldino collegato al colonnello catalano Maciá per la spedizione contro Miguel Primo de Rivera e forse partecipa anche alla spedizione in Spagna; secondo le spie fasciste sarebbe in contatto con Dario Castellani e altri anarchici con i quali nutrirebbe il proposito di rientrare in Italia per uccidere un gerarca fascista nell’anniversario della marcia su Roma. Nel giugno 1928 risiede a Garges lès Gonesse (Seine). Nei primi mesi del 1930 vive a Bruxelles, quindi è segnalato verso la fine del 1932 a Parigi, dove è membro di un Comitato sorto per aiutare l'anarchico Rodolfo Finocchi, detto il Bagnoli. Difficile in ogni caso definirne l’appartenenza politica: nel 1935 Nozzoli frequenta gli anarchici che risiedono a Parigi, ma l'1/12/1935 partecipa anche alla riunione organizzata da Giustizia e Libertà nella sala Lancry di Parigi con Carlo Rosselli. A Parigi, le informazioni su di lui derivano dai rapporti della spia dell'OVRA Consani e dal famigerato Bero che lo tengono sotto controllo e gli attribuiscono l'intenzione di compiere un "atto pazzesco" contro il regime di Mussolini nel 1935; inoltre lo accusano di essere in possesso di timbri per fabbricare passaporti falsi ai compagni. Nel gennaio 1936 Nozzoli viene arrestato col pretesto della violazione del decreto di espulsione del 338 1911 ed è condannato a 2 mesi di carcere: scontata la pena, Nozzoli lascia la Francia e si ricongiunge al fratello Artorige a Barcellona dove, il 20/07/1936, aderisce al Comitato anarchico italiano. Nell’ottobre la Divisione Polizia Politica ne conferma la presenza a Barcellona nelle file anarchiche e un confidente segnala che Nozzoli è a Barcellona privo di qualsiasi documentazione e che è "violento e pericoloso". Si arruola nella Colonna anarchica di Antonio Ortiz e nel settembre 1936 risulta combattente nelle file della FAI, con cui partecipa, il 25/7/1936, alla conquista della città di Caspe e all'insediamento del Consiglio di difesa dell'Aragona, quindi il 18/12/1936 passa nella Colonna Ascaso (Colonna italiana “Rosselli”). In seguito, fa la spola fra la Spagna e la Francia per ingaggiare volontari e procurare armi ai miliziani della FAI. Rimane in Spagna fino alla fine del 1937, quindi rientra a Parigi, ma già nell'agosto del 1939 è segnalato a Cuba e in dicembre in Messico. Nel 1947 rientra in Italia e nel 1948 abita a Segni (RM). Muore a Lastra a Signa il 30/5/1973; nella città toscana nel 1999 gli è intitolata una strada. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 ACS CPC ACS Div. Pol. Pol. ACS Min. Int. PS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) ASGr Tribunale Penale 339 OLIVELLI o ULIVELLI FRANCESCO Luogo di nascita: Livorno (LI) o Castagneto Carducci (LI) Orientamento politico: Socialista Professione: Rappresentante Nato nel 1883 a Livorno o secondo altra fonte l'1/10/1880 a Castagneto Carducci. Funzionario e dirigente della sezione socialista di Livorno, segretario della Federazione lavoranti del legno nel 1919 a Livorno, dirige la CdL di Magenta (MI) ed è segretario della CdL di Abbiategrasso (MI) fino al 1922. Nel novembre 1925 è confinato per 3 anni, a Favignana fino al 1927 poi a Lipari. Liberato il 24/12/1927, torna a Milano dove rimane fino al 12/10/1936 quando emigra in Svizzera a Ginevra. Nel marzo 1937 parte per la Spagna e si stabilisce a Barcellona dove fissa la sua residenza. Iscritto per il provvedimento di arresto nel Bollettino delle ricerche del 31/1/1937. A Barcellona lavora come operaio e secondo alcune fonti non si arruola mai in alcuna formazione, mentre da altre risulta nei quadri delle Brigate Internazionali. Secondo fonti del Comintern è un funzionario non combattente, rappresentante del PSI a Barcellona. Nel dicembre 1937 torna in Francia, nel 1938 è a Clichy (Seine) ospite presso Amos Salvadori, nel 1939 secondo alcune fonti compie una svolta politica vera e propria e comincia a collaborare col fascismo. Nell'ottobre 1940, però, è arrestato sul confine a Bardonecchia e internato. Nel 1941 scrive al Duce per ottenere la grazia e nel novembre 1942 è prosciolto e liberato. Muore a Garbagnate (MI) il 30/11/1963. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Tognarini I. (a cura di), Documenti e testimonianze sull'antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, Coop. La proletaria, Piombino, 1974 AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 340 ORLANDINI OTTAVIO o OTTAVIANO Luogo di nascita: Montaione (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: minatore, bracciante Nato il 3/4/1915 a Montaione. Residente a Gambassi (frazione di Montaione). Risiede in Francia a Mentone (Alpes Maritimes) da data imprecisata, iscritto al PCd'I nel 1935 è militante attivo della Gioventù comunista e svolge propaganda per il PCd'I soprattutto nelle organizzazioni sportive. Nell'ottobre del 1937 si arruola in Spagna tra le forze antifranchiste e prende parte ai combattimenti di Estremadura, Caspe ed Ebro. Nel 1938 sull'Ebro è delegato politico nella XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 4° Compagnia). Deceduto a Mentone il 22/9/1974. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R., (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 341 ORLANDINI OTTORINO Luogo di nascita: Lorenzana (PI) Orientamento politico: Antifascista Professione: Commerciante Nato il 12/9/1896 a Lorenzana figlio di Sabatino e Maria Baragatti. Si trasferisce con la famiglia a Scandicci (frazione di Mosciano, nel fiorentino) all'età di sette anni. Studia nel seminario di Firenze dai 12 anni fino alla chiamata alle armi nel 1915. Combatte nella prima guerra mondiale raggiungendo il grado di tenente di complemento. Congedato, abbandona la vita ecclesiastica, consegue la licenza liceale e si iscrive al Partito Popolare nel 1918, dirigendo nel 1920 il circolo cattolico di Mosciano e diventando segretario della Federazione contadini di Borgo S. Lorenzo (FI). Espatriato clandestinamente nel 1926, si stabilisce a Malijai (Alpes de Haute Provence), dove per un certo tempo fa il gelataio. Viene iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche (schedina 0286) per attività antifascista in Francia (dove è iscritto alla LIDU). In seguito all'espulsione dalla Francia per le denunce dei numerosi creditori il 20/5/1935, rientra in Italia nel mese di luglio e viene diffidato. Arrestato alla frontiera di Ventimiglia il 6/7/1935, viene tradotto a Pisa e quindi a Firenze. Nell'ottobre viene rilasciato, ammonito come antifascista pericoloso e munito di foglio di via per Scandicci. Il 27/10/1935 è nuovamente arrestato in frazione Bassaré di Olivetta S. Michele (IM) dalla Milizia confinaria per tentato espatrio clandestino e viene condannato a 3 mesi di carcere. Nel luglio 1936 gli viene concesso il passaporto per la Francia (per permettergli il ricongiungimento con la moglie, residente a Malijai -Alpes de Haute-Provence-) e nell'agosto 1936 transita per il valico di Ventimiglia. Arrestato in Francia, viene tradotto alla frontiera spagnola e il 27/9/1936 raggiunge Barcellona via Cerbere-Port Bou. Inviato alla caserma Pedralbes, si arruola nell'ottobre nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") con cui combatte in Aragona a Tardienta. La sua nomina a ufficiale oppone Carlo Rosselli alla maggioranza anarchica della Colonna e porta il 6/12/1936 alle dimissioni di Rosselli dal comando, all'uscita dei giellisti, dei repubblicani e dei comunisti dalla formazione e alla nascita del Battaglione Matteotti (si tratta del 1° Battaglione della 120° Brigata mista della 26° Divisione). Col Battaglione Matteotti e in seguito, dal 21/4/1937, con la XII Brigata Garibaldi, Orlandini combatte a Monte Pelato, ad Almudevar, in Estremadura e sull'Ebro. Il 4/5/1937 è nominato comandante di compagnia della XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, compagnia mitraglieri). Ricoverato all'ospedale delle Brigate Internazionali a Benicassim il 23/9/1937. Nel novembre 1938 è arrestato per "aver promosso con altri provocatori rimasti sconosciuti l'arruolamento di volontari destinati a operazioni di sbarco nelle isole Baleari, ma venne fatto evadere da complici esterni". Rientrato in Francia nel febbraio 1939, è internato ad Argelès e, giudicato di comportamento estremista, trasferito come misura punitiva a Collioure, in seguito a Gurs. Inoltre, secondo un documento reperito nell'ADPO, Orlandini (denominato Ottorino Baragat Orlandino) sarebbe evaso dal campo di Saint Cyprien, il 18/10/1939. In seguito ha preso parte alla Résistance nella regione parigina. Rientrato in Italia dopo il 25/7/1943, si iscrive al Partito d'azione e prende parte alla Resistenza, svolgendo un ruolo di primo piano nella nascita della formazione Giustizia e Libertà nel Mugello e partecipando al comando militare della stessa zona. Arrestato dai nazifascisti, è consegnato alla Banda Carità ma riesce a fuggire e partecipa alla Liberazione di Firenze. In seguito allo scioglimento del Partito d'Azione, si iscrive alla DC. Deceduto a Firenze il 19/1/1971. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Biagioni M., Scarpe rotte eppur bisogna andar: fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve, Pagnini e Martinelli, Firenze, 2004 342 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cecchetti F., Edizione critica delle memorie di Ottorino Orlandini, tesi di laurea non pubblicata, relatore prof. Battini M., Università degli Studi di Pisa, Corso di laurea in Storia e Civiltà, a.a. 2007-2008 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Piancastelli B., Giustizia e Libertà" nel Mugello: la 2a Brigata Carlo Rosselli, Roma, FIAP, 1986 Tuban G., Les séquestrés de Collioure. Un camp disciplinaire au chateau royal en 1939, Editions Mare nostrum, Perpignan, 2003 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS Archives Départementals des Pyrénées orientales ISRT (fondo ANPI) 343 PACCIARDI RANDOLFO Nome di battaglia: Dino Luogo di nascita: Giuncarico (GR) Orientamento politico: Repubblicano Professione: Avvocato Note: Marito di CIVININI LUIGIA Nato il 1°/01/1899 a Giuncarico (molte fonti riportano erroneamente Gavorrano) da Giovanni (deviatore ferroviario a Giuncarico), originario di Castagneto (LI) ed Elvira Guidoni. Ha quattro fratelli: Alcesio (nato a Castagneto Carducci il 30/4/1890), Egidio (nato a Gavorrano il 1/9/1895), un terzo di cui non si conosce il nome (che muore in guerra ed è ricordato nella lapide esposta nel Palazzo comunale di Gavorrano), Elia (nato a Giuncarico il 25/9/1902). Studia alle complementari di Grosseto e prende la licenza tecnica a Montepulciano (SI). Sposa Luigia Civinini. Si schiera a fianco degli interventisti nel 1914 e nel 1915 aderisce al PRI. Nel maggio 1915 cerca di arruolarsi volontario senza riuscirci, mentre nel 1916 è chiamato alle armi e frequenta a Parma il corso per allievi ufficiali. Dopo Caporetto va al fronte come ufficiale dei Bersaglieri e si guadagna due medaglie d'argento, una di bronzo e una Croce militare inglese (la Military cross). Congedato nel 1919, si iscrive alla Facoltà di Lettere, poi a Legge e si laurea in soli due anni. Collaboratore dal 1920 de "L’Etruria nuova" denuncia ripetutamente le violenze squadriste. Trasferitosi a Roma nel 1922, è sfidato a duello - per motivi politici - dal segretario del fascio di Grosseto, Umberto Pallini, e lo affronta in uno scontro alla sciabola il 6/04/1923 alla Pescaia. A Roma fonda, insieme con Giovanni Conti, Raffaele Rossetti, Fernando Schiavetti e Cino Macrelli, il movimento antifascista “L'Italia libera” e ne è segretario fino alla soppressione nel gennaio 1925. Autore (con lo pseudonimo di Libero) di un opuscolo su Mazzini, difende "La Voce repubblicana". Colpito da mandato di cattura dopo l'approvazione delle leggi eccezionali, è condannato a 5 anni di confino ma sfugge all’arresto espatriando clandestinamente in Austria e poi in Svizzera nel 1926. Si stabilisce nel Canton Ticino dove, in base a segnalazione del Ministero dell’Interno, collaborerebbe col quotidiano antifascista "La libera stampa". Viene schedato il 17/9/1927 dal Prefetto di Grosseto fra i sovversivi. In Svizzera mantiene stretti rapporti con i mazziniani ed è uno degli organizzatori del volo di Giovanni Bassanesi e Gioacchino Dolci su Milano per gettare manifestini antifascisti; è in contatto anche col gruppo milanese di Giustizia e Libertà. Nel 1933 è espulso dalla Svizzera che lo accusa di aver investigato sulle spie fasciste infiltrate fra gli esuli. Nello stesso anno, accusato dalle spie dell'OVRA di preparare un attentato contro Mussolini, è incluso dalla Prefettura di Grosseto nella prima categoria dei nemici del fascismo e la dicitura “attentatore” è stampigliata a grandi caratteri sui suoi due fascicoli al CPC; il suo nome figura anche nella Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche, nel Supplemento dei sovversivi. Passato in Francia, risiede a Parigi insieme con la moglie Luigia Civinini. Nell'estate del 1936 riceve una lettera di Rosselli per un'eventuale concorso alla formazione di una legione italiana nelle brigate spagnole, ma non aderisce alla proposta e solo il 26/10/1936 firma a 344 Parigi l’accordo per la formazione di una Legione antifascista italiana sotto il patronato politico dei partiti socialista, comunista e repubblicano e col concorso delle organizzazioni aderenti al Comitato italiano pro Spagna. Arrivato in Spagna fra ottobre e novembre 1936, viene segnalato dalla Questura di Grosseto il 19/12/1936 come repubblicano residente in Spagna da arrestare. In Spagna, col grado di maggiore, è designato dai tre partiti che costituiscono il Comitato politico come comandante della Legione italiana, intitolata a Garibaldi (si tratta del Battaglione Garibaldi, XII Brigata Internazionale), che guida nella difesa di Madrid, prima al Cerro de los Angeles, poi alla Puerta de Hierro e nella città universitaria. In seguito, a Pozuelo, viene promosso tenente colonnello. È alla testa del Battaglione anche a Boadilla del Monte, Mirabueno e Majadahonda. Nella battaglia sul fiume Jarama viene ferito a una guancia e a un orecchio. Partecipa solo alle ultime fasi della battaglia di Guadalajara perché si trova in quel momento a Parigi, ma ripreso il comando, combatte anche sul fronte di Morata de Tajuna e Casa de Campo, nell'aprile 1937. Resta alla guida dei volontari fino al giugno del 1937, quando il Battaglione Garibaldi si trasforma nella XII Brigata Garibaldi, e dirige i combattimenti a Huesca e Villanueva del Pardillo. In dissenso con i comunisti per la mancata realizzazione di una Brigata completamente italiana e contrario all'uso della XII Brigata Garibaldi contro gli anarchici, lascia la Spagna nell'estate del 1937 dopo aver assistito alla commemorazione di Carlo Rosselli a Barcellona. È a Lugano nel 1937 e tiene numerose conferenze in Francia. Pubblica a Lugano nel 1937 Il Battaglione Garibaldi. Nel 1938 (segnalato dalla Questura di Grosseto il 31 marzo 1938), si reca negli Stati Uniti su invito delle organizzazioni democratiche e repubblicane: tiene conferenze in varie città, fonda la “Mazzini Society” (organo di stampa ne è il giornale “Nazioni Unite”) e organizza il Congresso delle organizzazioni antifasciste delle due Americhe (a Montevideo nell’agosto 1942). Tornato in Europa è in Francia nel 1940. Si rifugia in seguito nell'Africa settentrionale (in Algeria e in Marocco) e da qui raggiunge nuovamente gli Stati Uniti, dove resta fino al rientro in Italia nel 1944. Eletto, nel maggio 1945, segretario nazionale del PRI, è direttore de "La Voce repubblicana". Eletto deputato il 2/06/1946, assume alla fine del 1947 la carica di vicepresidente del Consiglio dei Ministri ed è nominato Ministro della Difesa il 23/05/1948. Avverso al progetto del centro-sinistra, è espulso dal partito nel 1964 e fonda un movimento di indirizzo presidenzialista, la “Nuova repubblica”. Alla fine degli anni Settanta rientra nel PRI. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. INI (Istituto Nazionale dell'informazione), Repubblica Italiana. 50 anni di Parlamento, governi, istituzioni. 1948-1998, La Navicella, Roma, 2000 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Pacciardi R., Il Battaglione Garibaldi. I volontari italiani nella Spagna repubblicana, Edizioni La Lanterna, Roma, 1945 Zani L., Italia libera: il primo movimento antifascista clandestino, Roma-Bari, Laterza, 1975 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASGr fondo Questura ISRT (fondo ANPI) 345 PACINI (o PICINI) MICHELE Luogo di nascita: Lucca (LU) Orientamento politico: Comunista Professione: Minatore Nato il 15/1/1914 a Lucca. Arrivato in Spagna il 24/4/1938 direttamente dall’Italia, si arruola nella XII Brigata Garibaldi. Iscritto al PCE nel 1938. Ferito a Caspe mentre è in ricognizione sull'Ebro, è ricoverato il 5/8/1938 all'ospedale Matard e inviato in Francia da Sargerot come invalido per le mutilazioni subite. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 346 PACINI LUIGI Luogo di nascita: Piteglio (PT) Orientamento politico: Anarchico Professione: Manovale Nato il 23/4/1904 a Piteglio da Silvio. Espatriato in Francia nel 1922, risulta arruolato come combattente antifranchista in Spagna. Iscritto in Rubrica di frontiera. È internato in Francia a Gurs. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi, in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS ACS Min. Int. PS. 347 PANICHI ELIO Nome di battaglia: Vendico Luogo di nascita: Calcinaia (PI) Orientamento politico: Anarchico/comunista Professione: Terrazziere Note: Fratello di PANICHI ITALO Nato il 7/8/1903 a Calcinaia da Goffredo e Marsilia Mosti. Emigrato nel 1926, quando raggiunge in Francia per motivi di lavoro il padre e i due fratelli. Nel 1927 la famiglia si ricompone con l'arrivo della madre, delle sorelle e del fratello minore Italo. Risiede ad Arles (Bouche du Rhône), ma nel 1930 è segnalato dal consolato di Marsiglia (Bouche du Rhône) come anarchico. Iscritto in Rubrica di frontiera nel 1931 per attività antifascista in Francia e nel Bollettino delle ricerche. Nel 1937-38 segnalato quale combattente nelle formazioni antifranchiste in Spagna. Lasciata la Spagna alla fine della guerra, ritorna ad Arles (Bouche du Rhône) dove risiede fino al 1942 quando si unisce alla Résistance nel 1° Battaglione dei FTP (settore nord Bouche du Rhône, sottosettore di Arles). FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC BDIC (Archives de Moscou) 348 PANICHI ITALO Luogo di nascita: Calcinaia (PI) Orientamento politico: Antifascista Note: Fratello di PANICHI ELIO Nato il 23/7/1911 a Calcinaia da Goffredo e Marsilia Mosti. Espatriato nel 1927 in Francia, dove raggiunge il resto della famiglia ad Arles (Bouche du Rhône). In data imprecisata risulta combattente antifranchista in Spagna. Nel gennaio 1939 è segnalato nuovamente in Francia. Iscritto in Rubrica di frontiera. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 349 PANICUCCI GALLIANO Luogo di nascita: S. Maria a Monte (PI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Colono, meccanico Nato il 25/12/1905 a S. Maria a Monte da Emilio ed Emilia Panfaloni. Emigrato in Francia il 25/4/1921 con passaporto regolare e contratto di lavoro. È impiegato in lavori di livellamento del suolo e costruzioni agricole e nella vendemmia dal 1922 al 1934 nell'Ardèche. Dal 1934 al 1936 lavora in una fattoria a Macialgue vicino a Lunel (Hérault), poi in una fattoria ad Arles (Bouche du Rhône). Nel giugno 1936 è condannato a 4 mesi di prigione dal tribunale di Tarascon perché privo di carta di identità (la carta di identità per stranieri gli è stata ritirata dalla Gendarmeria di Saint Martin di Caux -Hérault- nel 1936). Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel settembre 1937 (ma secondo altra fonte già dal 25/10/1936) si arruola in Spagna nella XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, 1° compagnia, 4° sezione). Ripara in Francia nel febbraio 1939, internato a Saint Cyprien, Gurs e dal 19/5/1940 al Vernet (settore A, già condannati per delitti comuni, e anche settore C, baracca 1, n. di matricola 3263) in quanto propagandista estremista contrario all'arruolamento nelle CTE al fronte, che ha manifestato una forte resistenza contro le guardie del campo e a eseguire gli ordini. Tradotto in Italia il 23/9/1941, confinato a Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. Nuovamente internato nel settembre 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 350 PAOLI ANTONIO Luogo di nascita: Vicchio (FI) Orientamento politico: Comunista/anarchico Professione: Calzolaio Nato il 4/4/1882 a Vicchio da Giovan Battista e Teresa Falugiani. È in Francia fino al 1915 con il fratello Pasquale, poi rientra in Italia perché richiamato alle armi, combattente della prima guerra mondiale, congedato nel 1919, si ristabilisce a Vicchio. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, partecipa a uno scontro armato nel settembre 1920 in occasione dell'occupazione delle fabbriche, condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione per aver attaccato la stazione dei Carabinieri di Borgo San Lorenzo (FI). Liberato per amnistia nell'ottobre 1925, espatria clandestinamente in Francia e si rende irreperibile alla polizia italiana, residente a Marsiglia (Bouche du Rhône). Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Nel gennaio 1937 si arruola in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana “Rosselli”). Alla fine del 1938 è nel campo di smobilitazione di Cardedeu, poi in Francia, internato ad Argelès (dove fa parte del gruppo "Libertà o morte") e Gurs (9° compagnia). FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 351 PAPINI GIOVANNI Luogo di nascita: Cerreto Guidi (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Contadino, muratore, ceramista Nato il 2/3/1899 a Cerreto Guidi da Angiolo e Assunta Bucchi. In Francia fin dal 1906 con la famiglia a Sanary sur Mer (Var), svolge attività antifascista e viene licenziato in seguito a uno sciopero. Iscritto in Rubrica di frontiera. Ha combattuto nella prima guerra mondiale. Sposato nel marzo 1921 con Giuseppina Gargani a Tolone (Var), ha un figlio ma vive separato dalla famiglia. Iscritto al PCd'I nel 1924. Membro del SRI. Fa parte della cellula comunista di Sanary sur Mer dal 1935 fino alla dichiarazione di guerra e durante una perquisizione al suo domicilio viene trovato in possesso di materiale di propaganda. Nel novembre 1936 (secondo la sua dichiarazione al Vernet l'11/1/1938) si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi e viene ferito in combattimento. Passato nel novembre 1937 nella XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 3°compagnia) come fiduciario. Combatte in Estremadura, sull'Ebro e a Caspe. Ferito in combattimento il 16/2/1938 in Estremadura. Iscritto al PCE nel 1938. Rinchiuso nel campo di smistamento di Torelló, ripara in Francia nel dicembre 1938, è arrestato il 6/10/1939, condannato nel novembre dal tribunale di Tolone a 8 giorni di carcere per vie di fatto contro la moglie e incarcerato al forte di S. Catherrine (Tolone). È inviato al Vernet il 28/5/1940 (settore A, già condannati per delitti comuni, baracca 13, n. di matricola 1607, poi anche B baracca 10) come comunista ed ex miliziano delle Brigate Internazionali. Tradotto in Italia il 13/5/1941 da Mentone, confinato il 26/6/1941 per 5 anni a Ventotene dalla Commissione provinciale di Firenze, come "combattente antifranchista in Spagna", liberato nell'agosto 1943. Ritornato a Firenze, è arrestato il 14 settembre dello stesso anno dai tedeschi, torturato e trattenuto prigioniero fino alla Liberazione (secondo la sua dichiarazione, invece, sarebbe evaso dal carcere e avrebbe combattuto con i partigiani padovani). Alla data del 1/6/1944 si trova sempre in carcere a Firenze, dove secondo alcune fonti sarebbe prelevato dal comando germanico e avviato ad ignota destinazione. Secondo altre fonti, invece, sarebbe rientrato in data imprecisata in Francia e avrebbe preso parte alla Résistance. Nel dopoguerra risiede in Francia a Tolone. Deceduto a Marsiglia (Bouche du Rhône) il 9/2/1979. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R. (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC AICVAS ADEA ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 352 PAPINI RENATO Luogo di nascita: Bucine (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Muratore, ceramista Nato il 9/7/1908 a Bucine da Luigi. Espatriato in Francia, a Marsiglia (Bouche du Rhône), nel novembre 1930. Iscritto al PCd'I nel 1931. Segretario di una sezione dell'UPI, è iscritto in Rubrica di frontiera. Si arruola in Spagna il 22/8/1937 (Carnet militar de la Brigadas internacionales n. 92145) nella XII Brigata Garibaldi. Combatte in Estremadura e sull'Ebro. Iscritto al PCE nel 1938. Ripara in Francia il 18/12/1938, rientra a l'Estaque (Bouche du Rhône). Nel dopoguerrra, coniugato con Italia Roncolini, forse a Scarlino (GR) il 30/4/1961, e in seguito risiede a Badia Agnano (AR). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R., (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 353 PAPPUCCIO SILVANO Luogo di nascita: Bagni di Lucca (LU) Orientamento politico: Comunista Professione: Falegname Nato il 9/1/1917 a Bagni di Lucca da Elbano e Agata Brugnoli. Vive con la madre in Corsica a Portovecchio ed è membro del gruppo giovanile del PCF. Per la sua militanza viene espulso dal territorio francese nel 1937 o nel 1938. Nel maggio del 1938 si arruola nella XII Brigata Garibaldi come sergente. Iscritto al PCE nel 1938. Caduto fra il 6 e il 14/9/1938 sull'Ebro, a Sierra Cabals. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASLu ISRT (fondo ANPI) 354 PAPUCCI UMBERTO Luogo di nascita: Brozzi (FI) Orientamento politico: Comunista/socialista Professione: Contadino Nato il 3/1/1900 a Brozzi. Volontario durante la prima guerra mondiale. Nel 1923 si trasferisce a Faenza (RA). Espatriato clandestinamente in Francia nel 1924, forse a Marsiglia (Bouche du Rhône). Iscritto in Rubrica di frontiera. Il Console italiano di Marsiglia fa sapere alla Prefettura di Firenze che nel 1935 chiede presso il Consolato di essere arruolato come volontario per l’Africa Orientale. Nel gennaio 1937 si arruola in Spagna nelle formazioni antifranchiste e combatte con unità spagnole sul fronte di Aragona, col grado di tenente. Nel 1940 segnalato in Francia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994b Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ANPI ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) ISRT (fondo ANPI) 355 PARRI ALTERO Luogo di nascita: Sant'Andrea a Montecchio (SI) Orientamento politico: Comunista/socialista Professione: Stagnino Nato il 7/6/1909 a Siena (loc. Sant'Andrea a Montecchio) da Bernardino e Angela Fabiani. Attivo politicamente, è denunciato in data imprecisata per offese al capo del governo e deferito al Tribunale Speciale. Espatria clandestinamente nell'ottobre 1936 per arruolarsi in Spagna ed è iscritto in Rubrica di frontiera. Fa parte della XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (1° compagnia, sezione mitraglieri). Caduto in combattimento a Pozuelo il 5/12/1936; la salma viene sepolta nel cimitero delle Brigate Internazionali a Fuencarral (Madrid). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bardini V., Storia di un comunista, Guaraldi, Firenze, 1977 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) 356 PARRI RIARIO Luogo di nascita: Sinalunga (SI) Orientamento politico: Comunista Professione: Autista Nato l'8/7/1899 a Sinalunga da Biagio. Si arruola nella XII Brigata Garibaldi nel 1937, ma già alla fine dell'anno viene segnalato in Francia. Secondo il Comintern è stato rimpatriato nel novembre 1937 dopo circa tre mesi al fronte. Iscritto in Rubrica di frontiera. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ISRT 357 PASQUALETTI ARMANDO Luogo di nascita: S. Maria a Monte (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Contadino Nato l'8/2/1902 a S. Maria a Monte da Agostino e Maria Manzi. Emigrato in Francia nel 1922 con passaporto regolare e contratto di lavoro nell'agricoltura come sterratore. Ha una carta di identità per stranieri che gli viene ritirata dalla Gendarmeria di Arles (Bouche du Rhône). Trascorre 6 mesi in carcere per infrazione al decreto di espulsione contro stranieri. Non svolge attività politica in Francia, ma aderisce all'UPI. Iscritto in Rubrica di frontiera. Combattente antifranchista, nel febbraio 1939 rientra in Francia. È ad Arles il 13/6/1940 quando viene arrestato e incarcerato a Avignone (Vaucluse); è internato il 14/12/1940 nel campo di Brèbant, trasferito a Vernet il 15/5/1941 (settore C, reduci di Spagna, baracca 36 poi settore B, anarchici ed estremisti, baracca 7). Chiede di essere liberato a Salines de Giraud ad Arles (Bouche du Rhône) presso la sorella e lascia il campo il 17/8/1942, con destinazione Arles, dove ha un permesso per risiedere 15 giorni prima di essere consegnato alle autorità italiane. Arrestato al rimpatrio in Italia nel settembre 1942 per attività antifascista all'estero e sospetta partecipazione alla guerra di Spagna, è confinato a Forenza per 2 anni, liberato nell'agosto 1943. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 ACS CPC ADEA ISRT (fondo ANPI) 358 PAZZAGLINI TOSCANO Nome di battaglia: René Toscano Luogo di nascita: Montecatini Val di Nievole (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Manovale, falegname, impiegato, bracciante Nato il 13/4/1912 a Montecatini Valdinievole da Silvio e Armida Trinci. Lavora a Prato, alle dipendenze della ditta Barbini e Pellegrini di Montecatini Terme (PT) nel 1926-27, come falegname e manovale. Emigrato con la famiglia in Francia nel dicembre 1927, nel 1932 viene iscritto in Rubrica di frontiera per attività comunista in Francia per il provvedimento di arresto. Il 7/10/1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (2° compagnia), con l'incarico di furiere. Prende parte a tutte le azioni dell'unità. Nell'aprile del 1937 fa domanda di licenza per rientrare provvisoriamente in Francia. Sergente nella XII Brigata Garibaldi (1° Battaglione, compagnia di Stato maggiore), è trasferito nell'ottobre 1937 all'Autoparco di Albacete e poi alla XIV Brigata Internazionale. Nell'agosto 1938 è di nuovo nella Brigata Garibaldi come tenente (4° Battaglione, 3° compagnia), nel settembre dello stesso anno resta ferito sull'Ebro e il 17/10/1938 ripara in Francia. Nel frattempo, nel giugno 1938 è iscritto nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto. Dal gennaio del 1943 partecipa alla Résistance nei FTP fino alla Liberazione. Il 28/1/1944 è arrestato dalla Gestapo, ma riesce a fuggire. Nel dopoguerra risiede a Marsiglia (Bouche du Rhône) e a Gardanne (Bouche du Rhône). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 359 PELLEGRINI FRANCESCO ANTONIO Luogo di nascita: Roccalbegna (GR), località Semprugnano Orientamento politico: Comunista Professione: Manovale edile, mosaicista Nato il 18/3/1908 in località Semprugnano a Roccalbegna (GR) da Egidio, contadino, ed Erina Ponzuoli, casalinga. Dopo aver frequentato le elementari, lavora come manovale edile e come mosaicista in Maremma (forse a Pitigliano, nel grossetano). Una segnalazione della Tenenza dei Carabinieri di Pitigliano dell’aprile 1936 lo indica come iscritto al PNF nel 1927 e riferisce che "da giovinetto si dimostrò entusiasta del Regime fascista, partecipando ad ogni manifestazione patriottica". Nel 1928, comunque, ottiene il passaporto per l’estero ed emigra: nel 1929 si stabilisce in Belgio a Erenhase (nei pressi di Anversa) e in seguito si sposta a Bruxelles dove si lega a una ragazza belga dalla quale ha una bambina (verranno aiutate dal Soccorso rosso con un sussidio giornaliero mentre Pellegrini è in Spagna). In Belgio è iscritto al PCd'I nel 1931, sostiene, all'inizio degli anni Trenta, la pubblicazione del "Riscatto" e spedisce opuscoli e giornali antifascisti ai familiari e ai conoscenti in Italia. Membro del SRI. Essendosi rifiutato di assolvere i doveri di leva è denunciato e condannato in contumacia a un anno di carcere dal Tribunale Militare di Firenze, quindi nel 1934 è iscritto nel Bollettino delle ricerche, (Supplemento sovversivi, scheda 2864). L'1/10/1936 arriva in Spagna, valicati i Pirenei, e, nel mese di novembre, si arruola nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi. Partecipa a tutte le operazioni di guerra: nel novembre 1936 è al Cerro de los Angeles, nel dicembre alla città universitaria di Madrid; il 15/3/1937 è ferito a Guadalajara. Combatte poi con la XII Brigata Garibaldi a Brunete in Estremadura, a Caspe e sull'Ebro. Nel mentre, il 14/2/1937 il Prefetto di Grosseto ne chiede l'iscrizione in Rubrica di frontiera per il procedimento di arresto e il 28 successivo il Ministero dell'Interno dirama una circolare ai prefetti perché adottino le opportune misure di vigilanza per arrestarlo in caso di rimpatrio; nel marzo 1937 è nota la sua presenza in Spagna e ne viene sollecitata l'inclusione negli elenchi dei sovversivi arruolati nelle milizie rosse. Da allora, la vigilanza è continua: il 17 marzo la Questura di Grosseto lo segnala come sovversivo residente in Spagna da arrestare, il 18 aprile è schedato dalla Prefettura di Grosseto, il 23 luglio il Prefetto di Grosseto invia al Ministero dell'Interno due sue foto recenti e la Scuola superiore di Polizia ne riproduce 15 copie per i valichi di frontiera (inoltre il Prefetto di Grosseto è invitato dal Ministero dell'Interno a far controllare tutta la corrispondenza dei familiari). Ancora nel marzo 1938, in occasione del viaggio del Führer in Italia, la Questura di Grosseto richiede ai comuni della provincia l’aggiornamento dello schedario dei sovversivi e la stazione dei Carabinieri di Semprugnano riferisce che Pellegrini, già residente in Belgio, sarebbe arruolato nelle milizie rosse spagnole. Effettivamente, Pellegrini ritorna in Belgio solo alla fine dell’anno, rimpatriato nell'ottobre 1938 dal servizio sanitario delle Brigate Internazionali e si stabilisce nuovamente a Bruxelles, dove rimane attivo nel movimento antifascista: nella primavera del 1939 è segretario della sezione di Bruxelles dell'UPI; il 3/8/1939 è segnalata la sua presenza a una riunione per il fronte unico, a Saint Gilles, nella Maison du Peuple. Riprende anche la vigilanza e il 30/06/1939 è confermata la sua iscrizione nella Rubrica di frontiera per il provvedimento di arresto. Nel luglio 1941 va a monte un tentativo dei nazisti di catturarlo nel suo domicilio (su segnalazione dell'informatore dell'OVRA n. 148) e il 25/4/1942 Pellegrini sfugge nuovamente alla cattura. Nel 1943 una spia dell'OVRA lo segnala ancora a Bruxelles. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Banchi A., Si va pel mondo. Il partito comunista a Grosseto dalle origini al 1944, a cura di Bucci F., Bugiani R., ARCI, Pitigliano, 1993 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 360 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC ACS Div. Pol. Pol. ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASGr (fondo Questura) BDIC (Archives de Moscou) 361 PELLEGRINI GUIDO Luogo di nascita: Ponte Buggianese (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Terrazziere Nato il 13/3/1900 a Ponte Buggianese. Iscritto al PCd'I nel 1922. Espatria in Francia nel 1922 (secondo ANPPIA nel 1935) e qui svolge attività antifascista. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel settembre del 1936 combatte in Spagna con le milizie popolari di Irún e si arruola nel gennaio 1937 nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi come autista. Combatte a Casa de Campo, Jarama, Brunete e Aragona. Nel dicembre del 1938 si trova al campo di smobilitazione di Torelló (secondo altra fonte a Cardedeux). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) 362 PERFETTI PAOLO Nome di battaglia: Ripollini Oreste Luogo di nascita: Massa (MS) Orientamento politico: Anarchico Professione: Marmista Nato il 22/1/1895 a Massa da ignoto e Caterina Perfetti (è il fratellastro dell'anarchico Gino D'Ascanio, che nel 1929 uccide il Cancelliere della Legazione d'Italia in Lussemburgo). Condannato a 35 giorni di carcere nel 1917 dal Tribunale di Belluno per minacce, nel 1919 è ammonito come "ozioso e vagabondo". Coinvolto in scontri armati coi fascisti nel 1921-22, nel gennaio 1923 è assolto a Massa dall'accusa di detenzione di esplosivo. Nel settembre 1922 viene, invece, condannato in contumacia per favoreggiamento all'emigrazione clandestina. Espatriato illegalmente, dal 1922 al 1926 è in Francia. Espulso dalla Francia nell'aprile 1926, è condotto a Ventimiglia e condannato a un'ammenda per false generalità. Espatria nuovamente nel maggio 1933 e arriva senza documenti a Barcellona, dove nella primavera del 1934 ottiene dal Consolato un certificato di nazionalità. Nella seconda metà del 1934 si trova nel Principato di Monaco, mentre l'anno successivo è a Montpellier (Hérault) dove cerca di ottenere un sussidio dal Consolato italiano, poi nella primavera del 1936 è nuovamente a Barcellona dopo aver valicato a piedi i Pirenei. Espulso dalla Prefettura di Perpignan (Pyrénées Orientales) per vagabondaggio nell'agosto 1936, rientra in Spagna. Subito si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna Italiana "Rosselli") e poi nella XII Brigata Garibaldi. Combatte a Monte Pelato, Tardienta, Almudevar, Carrascal de Huesca. Nel 1937 è iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Nella seconda metà del 1938 partecipa agli scontri sull'Ebro ed è ferito al petto in combattimento. Lascia la Spagna all'inizio del 1939 riuscendo ad evitare i campi francesi. Risulta ancora all'estero nel 1942. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cerrito G., Gli anarchici nella Resistenza apuana, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1984 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ASMs 363 PERINI GIULIO Nome di battaglia: detto il "Rosso" per il colore dei capelli Luogo di nascita: Rosignano Marittimo (LI) Orientamento politico: Socialista Professione: Falegname Nato il 16/3/1907 a Rosignano Marittimo da Alfonso e Silvia o Veridiana Ulivieri. Arrestato nel novembre 1927 per attività anarchica, condannato a un anno di reclusione dal Tribunale Speciale e a fine pena diffidato. Espatriato clandestinamente in Corsica nel 1933, si trasferisce a fine anno a Nizza (Alpes Maritimes). Ottenuta la cittadinanza francese, nel 1934 rientra in Corsica a Bastia, poi è di nuovo in Francia e nel 1936 in Belgio. Parte il 12/8/1936 con la seconda squadra di tecnici del PSI per la Spagna e si arruola nella Colonna Carl Marx, poi nell’ottobre 1936 passa nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (4° compagnia). Più volte ferito, è colpito alla bocca da due pallottole a Pozuelo de Alarcon. Ricoverato in ospedale a Madrid, muore il 1/12/1936 sotto i bombardamenti nemici. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ISRT (fondo ANPI) 364 PERUGINI EUGENIO Luogo di nascita: Borgo San Sepolcro (AR) Orientamento politico: Antifascista Professione: Geometra Nato il 6/10/1894 a Borgo San Sepolcro da Amadio e Dionisia Della Riva. Espatriato nel 1929, iscritto in Rubrica di frontiera nel 1933 per attività antifascista all'estero (Francia, Belgio). Nel marzo 1937 si arruola in Spagna come capitano del 2° gruppo dell'Artiglieria internazionale (2° batteria). Ripara in Francia nel febbraio 1939, internato a Argelès, Gurs poi nelle CTE al fronte. Arrestato al rimpatrio, nel luglio 1940, viene confinato a Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. Partecipa alla Resistenza. Deceduto a Pesaro il 17/1/1960. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bardini V., Storia di un comunista, Guaraldi, Firenze, 1977 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS 365 PESSI OVIDIO Nome di battaglia: Lupo Luogo di nascita: S. Croce sull'Arno (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Vetraio, marinaio Nato il 27/7 o il 9/1905 a S. Croce sull'Arno da Fortunato e Michelina Martini, livornesi. Trasferitosi a Livorno in data imprecisata partecipa alla ricostituzione del PCd'I clandestino. Colpito da mandato di cattura e deferito al Tribunale Speciale per organizzazione comunista e propaganda sovversiva a Livorno, ripara in Francia nel 1929 per sfuggire all'arresto e risiede a Marsiglia (Bouche du Rhône). Viene amnistiato nell'autunno 1932. Nell'estate del 1936 fa parte del Comitato di solidarietà con la Spagna repubblicana di Marsiglia (insieme con Mazzino Chiesa). Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi. Caduto nella difesa di Madrid, a Puerta de Hierro, il 21/11/1936. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R., (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ISRT (fondo ANPI) 366 PETACCHI GIUSEPPE Nome di battaglia: Copeta Luogo di nascita: Avenza (MS) Orientamento politico: Anarchico, Repubblicano Professione: Marmista, sguattero, cavatore Nato il 25/2/1907 ad Avenza da Elia e Aldegonda Gianfranchi. Più volte fermato e diffidato. Ammonito nel giugno 1932 per attività antifascista perché in compagnia di Andrea Lucetti e Vera Bibbi e poco dopo condannato a 3 mesi per contravvenzione dell'ammonizione. Emigra clandestinamente in Francia nel maggio 1934 passando da La Spezia e Ventimiglia IM. Si stabilisce a Marsiglia (Bouche du Rhône) dove partecipa alle attività della LIDU e dell'Università proletaria, insieme con il compaesano Ferdinando Pisani. Figura in una lista di terroristi, arrestato a Marsiglia il 5/6/1934 per aggressione a mano armata. Nell'ottobre 1935 è presente al Congresso antifascista di Bruxelles, iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. La sua situazione economica peggiora gradualmente, nel maggio 1936 fa il lavapiatti in un ristorante, poi nel luglio in seguito a uno sciopero è licenziato e in seguito risulta persino dormire nei locali del PRI di Marsiglia. Arrivato in Spagna nell'agosto 1936 si arruola in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") e combatte a Monte Pelato. Gravemente ustionato il 20/9/1936 in un carro armato sulla strada di Huesca, è ricoverato a Barcellona. Nel dicembre 1936 è accasermato a Barcellona presso il Dock del porto. Nel gennaio 1937 rientra in Francia per un breve periodo per arruolare nuovi volontari, in seguito passa nella compagnia mitraglieri del 1° Battaglione Matteotti. Ripara in Francia nel luglio 1937 e si stabilisce a Parigi. In stretto contatto epistolare con la sua famiglia, nel novembre 1937 scrive anche alla madre di Ciro Sparano per far avere notizie del compaesano in quel momento a Barcellona. Espulso per decreto ministeriale l'8/9/1938, si sposta clandestinamente in Belgio e nel 1939 lavora come cavatore a Lustin e Tailfer; qui si dichiara rifugiato politico e aderisce alla “Giovane Italia”. Allo scoppio delle ostilità sarebbe rientrato in Francia nel dipartimento della Loira. Internato in data imprecisata al Vernet. Nel giugno 1940 torna a Marsiglia dove si mantiene lavorando come sguattero. Nel marzo 1941 emigra a Città del Messico (secondo altra fonte nell'aprile 1941 risulta residente a Marsiglia e ospita Orlando Briganti ), grazie all'aiuto del Console americano e in un gruppo composto prevalentemente da repubblicani ed esponenti di GL (l'operazione è organizzata da Lussu e nel gruppo figura anche Aldo Garosci). Nel settembre 1943 rientra in Italia paracadutato dagli inglesi per operare dietro le linee nemiche. Emilio Lussu lo invia a combattere nel Mugello, nella 2° Brigata Carlo Rosselli. Deceduto a Carrara il 2/6/1961. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cerrito G., Gli anarchici nella Resistenza apuana, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1984 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Piancastelli B., "Giustizia e Libertà" nel Mugello: la 2a Brigata Carlo Rosselli, Roma, FIAP, 1986 Signori E., Républicains et giellistes en France entre guerre d’Espagne et Résistance, in Exils et migration: Italiens et Espagnols en France 1938-1946, in Milza P., Peschanski D., Exils et migrations : Italiens et Espagnols en France 1938-1946, L’Harmattan, Paris, 1994. ACS CPC ACS Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. ADEA ASMs 367 PICCIOLI GAETANO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Antifascista Professione: Pittore Nato il 13/5/1889 a Firenze da Narciso. Condannato a 6 mesi di reclusione, 500 lire di multa nel marzo 1928 per offese al capo del governo. Espatriato nel 1934, viene iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista in Francia e sospetta partecipazione alla guerra di Spagna. Arrestato al rimpatrio, nel novembre 1942, confinato ad Avigliano (secondo Lopez a Ventotene) per 2 anni, liberato nell'agosto 1943. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC 368 PIERAGNOLI (o PIERANGELI) ALFREDO Luogo di nascita: Cavarzano di Vernio (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio, muratore Note: Fratello di PIERAGNOLI ALIGHIERO Nato il 2/6/1912 a Cavarzano di Vernio da Giuseppe ed Emilia Marchi. Ha frequentato le scuole elementari. Conosce l’italiano, il francese e lo spagnolo. Emigra in località imprecisata nel 1924 o 1925, poi rientra in Italia e, nel 1926, è nuovamente emigrato. Nel 1929 si trova ancora in Italia ed emigra un'ennesima volta intorno al 1930 con regolare passaporto per Marsiglia (Bouche du Rhône) per ragioni di lavoro insieme con il fratello Alighiero. Membro della CGT e delegato della sua ditta presso il sindacato. Fa parte dell’organizzazione del Fronte unico (Sezione italiana), a Marsiglia. Nel 1937 entra nel PCd'I. Si trova in Spagna col fratello a partire dal giugno 1937 e dal luglio risulta arruolato nelle Brigate Internazionali, nel gruppo di Artiglieria internazionale, batteria Anna Pauker, fino al mese di ottobre del 1938, come sergente telefonista. Ha preso parte alle operazioni sul fronte di Aragona, ad Amposta e a Balaguer, e sull’Ebro. Iscritto al PCE nel 1938. Iscritto in Rubrica di frontiera. Rientrato in Francia in data imprecisata, è internato. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 369 PIERAGNOLI ALIGHIERO Luogo di nascita: Cavarzano di Vernio (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Contadino, manovratore Note: Fratello di PIERAGNOLI ALFREDO Nato il 11/7/1915 a Cavarzano di Vernio da Giuseppe ed Emilia Marchi. Emigrato intorno al 1930 con regolare passaporto per Marsiglia (Bouche du Rhône) per ragioni di lavoro insieme con il fratello Alfredo, poi forse rientra in Italia. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto. Iscritto al PCd'I nel 1936. Arriva in Spagna dall'Italia nell'aprile 1937 e si arruola nel gruppo dell'Artiglieria internazionale, batteria Anna Pauker. Prende parte alle azioni di Huesca, Brunete, Teruel e Aragona. Ferito in combattimento, ripara in Francia nel settembre 1938. FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 370 PIERLEONI RENATO LUIGI GIOVANNI Nome di battaglia: Leopierni Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Comunista, GL Professione: Meccanico Nato il 1/1/1902 a Firenze da Emilio e Maria Ricci. Chiamato alle armi durante la prima guerra mondiale, è nei Radiotelegrafisti di stanza a Roma. Iscritto alla Gioventù comunista di Firenze insieme al fratello Bruno. Arrestato il 6/9/1922 a Borgo S. Lorenzo (FI) dalla PS, non risulta avere altri precedenti penali. Emigra clandestinamente in Francia nel giugno 1923, iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista a Lione (Rhône) dove vive assieme al fratello. Espulso dal PCd'I nel 1928 per "le sue tendenze troschiste" si avvicina al movimento di Giustizia e Libertà. È anche in Algeria, Marocco e Messico. Secondo gli informatori fascisti farebbe attiva propaganda fra gli emigrati italiani di Lione e di Tolone (Var) per il reclutamento di volontari e per la raccolta fondi per la Spagna. A fine luglio 1936 (secondo altra fonte l'1/3/1937) si arruola in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") e partecipa alle azioni di Monte Pelato, Huesca e Saragozza. Torna in Francia nel marzo 1937, e da qui, grazie all'aiuto del Console americano di Marsiglia (Bouche du Rhône), passa in Messico (via Casablanca) insieme a un consistente gruppo di repubblicani e sostenitori del movimento di GL (l'operazione è organizzata da Lussu e il gruppo comprende anche Aldo Garosci). In Messico è iscritto al Sindicato de Trabajadores de la Empresa e alla “Mazzini Society”. Nel 1942 sbarca in Italia con le forze alleate inglesi, nella Special Force n. 1 (otterrà in seguito un attestato di benemerenza dal comando alleato) e partecipa alla Resistenza nellle formazioni di Giustizia e Libertà (dal settembre 1943 all'aprile 1945), prendendo parte alla Liberazione di Firenze. Nel dopoguerra rientra in Messico e successivemente risiede a Roma. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Signori E., Républicains et giellistes en France entre guerre d’Espagne et Résistance, in Exils et migration: Italiens et Espagnols en France 1938-1946, in Milza P., Peschanski D., Exils et migrations : Italiens et Espagnols en France 1938-1946, L’Harmattan, Paris, 1994. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) ISRT (fondo ANPI) 371 PINTUCCI ADOLFO Luogo di nascita: S. Giovanni Valdarno (AR) Orientamento politico: Socialista, anarchico Professione: Operaio, muratore Nato il 27/3/1889 a S. Giovanni Valdarno da Aspasio. Attivo dall'immediato dopoguerra, ardito del popolo, condannato a un anno di carcere nel 1922 per fabbricazione di esplosivi. A fine pena espatria in Francia, stabilendosi a Nizza (Alpes Maritimes) e a Grenoble (Isère) dal 1923. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel luglio 1936 arriva in Spagna e si arruola il 16/8/1936 nella Colonna Ascaso (Colonna italiana “Rosselli”); secondo il DBAI però, arriva in Spagna insieme con i fratelli Aiacci e con Alpinolo Bucciarelli, Pasquale Migliorini, Alessandro Maffei e Gualtiero Livi dopo il 25 ottobre 1936. In seguito segnalato in Francia. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Primo A-G, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC ISRT (fondo ANPI) 372 PISANI FERDINANDO Nome di battaglia: Fernando Luogo di nascita: Avenza (MS) Orientamento politico: Repubblicano Professione: Dottore Nato il 5/3/1899 ad Avenza da Alessandro e Alessandra Tenerani. Nel giugno 1935 espatria clandestinamente in Francia insieme con Orlando Briganti. È arrestato in data imprecisata a Marsiglia (Bouche du Rhône), dove fa parte della LIDU ed è in stretto contatto con Giuseppe Petacchi. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel settembre 1936 (secondo altra fone il 16/8/1936) si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), ma nel novembre dello stesso anno torna a Marsiglia per per contrasti ideologici sorti con gli altri membri della Colonna. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC 373 PISTOLOZZI UGO Luogo di nascita: Cutigliano (PT) Nato l’8/6/1907 a Cutigliano da Isaia ed Emilia Seghi. Emigra in Francia clandestinamente con la famiglia. Arruolato in Spagna nella XII Brigata Garibaldi l'11/9/1936 e subito inviato a Monte Pelato. Caduto in Spagna in luogo e data imprecisati. FONTI: Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) ACS CPC 374 POLI CARLO Luogo di nascita: Sète (Francia) Orientamento politico: Anarchico Professione: Meccanico Nato il 6/1/1886 a Sète (Hérault) da Corinna Poli. Residente a Fornaci di Barga (LU) e padre di sei figli. Arrestato il 7/5/1931 durante una manifestazione indetta da organizzazioni comuniste, è invece iscritto al gruppo anarchico di Villeurbanne (Seine) e fa parte dei comitati proletari antifascisti. Iscritto in Rubrica di frontiera. Espulso dalla Francia, si reca in Belgio e ritorna nel 1932 a Vaulx en Velin (Rhône). Nell'ottobre 1936 prende parte a tutte le manifestazioni antifasciste e parte per la Spagna dove si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Caduto il 7/4/1937 a Carrascal de Huesca. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC AICVAS 375 POLI GINO Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Anarchico, Comunista Professione: Bracciante Nato il 24/12/1908 a Pistoia da Foresto e Maria Mei. Nel 1919 è già residente in Francia. Arrivato in Spagna nel novembre 1936, combatte inizialmente nella Colonna mobile catalana Libertad con la Centuria Gastone Sozzi, quindi nel 1938 risulta sergente presso il comando e poi nella XII Brigata Garibaldi (1° Battaglione, 1° compagnia, 1° sezione). Iscritto al PCE nel 1938. Deceduto nel novembre 1941 in Francia secondo alcune fonti, secondo un elenco di caduti in combattimento sarebbe invece deceduto sul fronte di Madrid, alla Puerta de Hierro o alla Ciutad universitaria il 19/9/1936. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) 376 PRATI ARMIDA Luogo di nascita: Apt (Vancluse) Orientamento politico: Anarchica Note: Figlia di MELLI MARIA AMALIA, compagna di CATANI ARRIGO Nata il 24/1/1918 ad Apt (Vaucluse) da Isidoro e Maria Amalia Melli. Negli anni Trenta diventa la compagna dell'anarchico di Livorno, Arrigo Catani, dal quale ha un figlio. Nell'estate del 1936 passa in Spagna insieme a Catani e con lui si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Combatte sul fronte di Huesca, assegnata a una batteria di cannoni. Torna in Francia nel maggio 1937 e si stabilisce a Bruxelles. Iscritta in Rubrica di frontiera per l'arresto. La polizia fascista ne perde le tracce nel gennaio 1939. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 ACS CPC 377 PRIAMI DANTE Luogo di nascita: Crespina (PI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Bracciante Nato il 10/7/1891 a Crespina. Partecipa alla prima guerra mondiale come sergente di cavalleria. Iscritto al PCd'I dal 1921. Si arruola in Spagna nel novembre del 1936 come tenente del Plotone di cavalleria della XIV Brigata. Partecipa a numerosi combattimenti, resta ferito ed è ricoverato in ospedale. Il 31/10/1938 viene reinviato in Francia con un convoglio sanitario. Iscritto al PCE nel 1938. Secondo il giudizio del Comintern è "un compagno modesto, semplice e sincero nel suo modo di spiegare i fatti, fedele al partito, interessato alla politica di questo, ma attivo, volenteroso. Energico nel compiere gli ordini ricevuti dai comandanti e dirigenti superiori. Compagno, che in ispagna si dimostrò di sapere legare i suoi interessi personali agli interessi generali della causa antifascista, della causa del suo partito". FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) 378 PROSPERI ELIVIO (o Silvio) Luogo di nascita: Pisa (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Carpentiere, lattoniere Nato il 27/5/1901a Pisa da Oreste e Germella Bellatalla. Sposato con Iolanda Banti il 25/5/1925 a Pisa, ma rimasto vedovo, ha un figlio. È in Francia dall'aprile 1932 senza documenti per cercare un lavoro e non per motivi politici, abita a S. Louis du Rhône (Bouche du Rhône) e ha lavorato dal 1932 al 1936 come carpentiere e lattoniere. Il 20/11/1936 si arruola con la XII Brigata Internazionale nel Battaglione Garibaldi (1° compagnia, 2° batteria Picelli). Combattente a Boadilla, Mirabueno, Majadahonda, Arganda e Guadalajara (ma sempre assegnato al Servizio Sanitario). Ai primi di aprile del 1936 è ricoverato per malattia e rimane all'ospedale di Elch (Alicante) fino al luglio 1937; in seguito rientra alla base di Albacete e transita da diversi ospedali. Nel giugno 1938 rientra in Francia come invalido con un convoglio sanitario diretto su Parigi e viene ricoverato all'ospedale "Rouge" nei dintorni di Enghien les Bains (Val d'Oise) fino all'agosto 1939, quando è trasferito a Gurs. Dichiara di essere partito per la Spagna per un "colpo di testa", di non essere comunista o anarchico, ma semplice antifascista. Internato in seguito ad Argelès, è ricoverato all'ospedale del campo l'8/5/1940 per tubercolosi e il giorno successivo è trasferito nell'ospedale S. Louis di Perpignan (Pyrénées Orientales). Da qui, secondo la scheda di Argelès, è trasferito il 25/2/1941 al campo di Noè (secondo la scheda del Vernet invece è trasferito il 18/3/1942). L'11/3/1944 è spostato a Vernet (settore B, anarchici ed estremisti, poi settore T, transiti e lavoratori, baracca ospedale 33, n. di matricola 11772). Inviato in Germania il 20/7/1944 come lavoratore, è deportato a Buchenwald; rimpatria dopo la Liberazione. Morto a Pisa il 25/8/1970. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ADEA ADPO AICVAS ISRT (fondo ANPI) 379 PROVVEDI NATALE Luogo di nascita: Greve (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Cementista Nato il 28/8/1892 a Greve da Sante. Residente a Grassina (FI). Emigrato nel 1929 a Tunisi, viene espulso dalla Tunisia per attività comunista nel novembre 1935. Iscritto in Rubrica di frontiera. In data imprecisata si arruola nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (batteria anticarro) e cade il 13 o il 16/6/1937 a Huesca. Secondo ANPPIA e CPC, invece, viene tradotto in Italia e confinato a Ventotene per 5 anni, interamente scontati. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) 380 PUPILLI VITTORIO Luogo di nascita: Piteglio (PT) Orientamento politico: Antifascista Professione: Operaio metallurgico Nato il 15/2/1900 a Piteglio da Pietro e Annunziata Bicocchi. Emigrato in Corsica nel 1936, nel settembre dello stesso anno si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (2° compagnia). Due volte ferito in combattimento (a Mirabueno e Arganda) subisce l'amputazione di una gamba. Passa in seguito nell'omonima Brigata, sezione telefonisti. Nel dicembre 1937 ritorna in Francia. Arrestato dai tedeschi a Parigi nel 1942, deportato a Buchenwald fino al 1945. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 AFIGRo (fondo Comintern) 381 QUAGLIERINI ETTORE MANLIO GIUSEPPE Nome di battaglia: Pablo Claveco, Clastego o Castego, Pablo o Pedro Bono, Pierre Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Dottore, pubblicista Note: compagno di LAUNARO ANNA Nato il 28/4/1893 a Livorno da Arturo e Adelaide Benesperi. Socialista dall'anteguerra, collaboratore de “L'Avanti” e a capo degli Arditi del popolo livornesi. Chiamato alle armi nel 1915 in Marina, viene ferito gravemente a Corfù alla fine del 1916 ed è congedato. Torna a Livorno dopo una lunga degenza e qui conosce Anna Launaro che sarà la sua compagna per tutta la vita. Nel 1920 si stabilisce a Firenze e si laurea in Scienze politiche. Nel 1921 si trasferisce a Torino ed entra nel PCd'I, diviene collaboratore dell'"Ordine nuovo" e di altri giornali. Dal 1923 segnalato in vari paesi europei (Germania, Francia, Belgio, Olanda, Svizzera), nel 1929 è per cinque mesi a Mosca, quindi, nel marzo 1930, si imbarca per l’America Latina (Argentina, Uruguay) come funzionario del Comintern e come giornalista. Dal 1931 è residente in Spagna poi nuovamente in Russia; nel gennaio 1933 raggiunge Parigi e nel 1934 è a Barcellona, arrestato per alcuni mesi per i fatti delle Asturie, poi nella primavera del 1936, per iniziativa individuale, si sposta a Madrid dove è direttore del Servizio edizioni Europa-America. Iscritto in Rubrica di frontiera. Già all'inizio della rivolta partecipa alla riorganizzazione della resistenza a Buitrago (è in breve al comando del settore di Buitrago sul fronte di Samosierra con unità del V Regg.), quindi è tra gli organizzatori, come amministratore militare, del V Regg. con il grado di tenente colonnello e combatte in Estremadura, dove organizza anche una scuola per commissari politici a Navalcarnero. A Madrid nel novembre 1936, combatte a Paco Galan e Cerro de los Angeles e organizza squadre di zappatori per fortificare la linea di difesa. Entra a far parte dello Stato maggiore della Giunta di Difesa di Madrid, nella sezione operazioni, come commissario delle fortificazioni. Nel gennaio 1937 è Commissario ispettore del III Corpo d'Armata sul fronte di Jarama, poi prende parte all'azione di Talavera e nell'aprile 1937 è in azione contro le fabbriche di Toledo. Quando il governo repubblicano si sposta a Valencia, è nello Stato maggiore della Giunta di Difesa; ai primi di giugno è nominato Commissario Politico dell’Armata di Manovra, comandata da Vicente Rojo, e addetto alla propaganda scritta e radiofonica per il Commissariato di guerra. Rimasto in Spagna fino al 1939, viene arrestato a Elda, presso Alicante, perché contrario alla resa ai fascisti, viene liberato o fugge nel marzo e si rifugia in Algeria a bordo del piroscafo “African Trader” diretto a Orano. In maggio è in Francia, impegnato nella propaganda clandestina, ma nella primavera del 1940 si imbarca per l’Argentina e si sposta poi in Uruguay. Rimpatria nel novembre 1946 in Italia. Segretario nel 1947 della Federazione comunista di Catania, nel 1948 torna a Livorno, quindi si sposta a Roma, dove dal marzo 1951 è direttore della libreria Rinascita, in via delle Botteghe Oscure. Funzionario dalla fine del 1951 nel Consiglio mondiale della pace, con sede a Praga dove risiede e muore il 27/1/1953. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 382 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Barontini E., Marchi V., Dario. Ilio Barontini, Editrice Nuova Fortezza, Livorno, 1988 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "II Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC AICVAS ASMs AFIGRo (fondo Comintern) ISRT (fondo ANPI) 383 QUAGLIOTTI LORENZO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Meccanico Nato il 24/2/1895 a Livorno (secondo l'AICVAS a Livorno Ferraris, in provincia di Vercelli) da Giovanni e Carolina Briasca. Residente a Torino, emigrato in Francia nel 1920, residente a Grenoble (Isère). Iscritto al PCd'I nel 1921. Segnalato come arruolato nell'esercito repubblicano spagnolo a partire dall'aprile 1937, è probabilmente arruolato già dal febbraio. Per l'AICVAS è nella XII Brigata Garibaldi, mentre secondo le fonti del Comintern lavora da subito come meccanico presso la base di Albacete (di certo è alla base dal novembre 1937). In seguito è inviato al fronte nel Battaglione di fortificazione della 45° Divisione impegnato sull’Ebro. Lascia la Spagna nel febbraio 1939 e rientra a Grenoble, dove è arrestato in data imprecisata. Rimpatriato in Italia nel 1940, è confinato alle Tremiti. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 ACS Min. Int. PS BDIC (Archives de Moscou) 384 QUIRICONI ALADINO Nome di battaglia: Zio Luogo di nascita: Chiesina Uzzanese (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Contadino, manovale, minatore Nato il 30/7/1900 a Chiesina Uzzenese da Ernesto e Zelinda Innocenti. Orfano di entrambi i genitori, vive con lo zio e si trasferisce in giovanissima età prima a Traversagna (MS) e in seguito a Cozzilla (periferia di Montecatini Terme). Residente in seguito a Uzzano (PT). Ha svolto il servizio militare nel 1918. Attivo dall'immediato dopoguerra, subisce persecuzioni da parte dei fascisti (l'abitazione di famiglia è bruciata). Espatriato nel 1921, secondo altra fonte arriva in Francia il 20/6/1924 con passaporto regolare e contratto di lavoro. Risiede a Gémenos (Bouche du Rhône) fino al 1927 e poi a Gardanne (Bouche du Rhône) fino al settembre 1936. Iscritto al PCd'I nel 1927, è responsabile di cellula. Iscritto in Rubrica di frontiera per propaganda antifascista in Francia. L'11/10/1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (2° compagnia di sussistenza), come secondo del capitano Scarselli. Diviene nel settembre 1937 sergente di intendenza nella Brigata Garibaldi (2° compagnia). Combatte in Aragona, sull'Ebro e in Estremadura. Iscritto al PCE nel 1938. Presente al compo di Torelló, lascia la Spagna il 13/9/1938 e dall'inizio del 1940 al 1941 viene internato secondo alcune fonti a Saint Cyprien, Gurs e dal 6/11/1941 a Vernet (settore B, anarchici ed estremisti, baracca 7) in quanto militante comunista (ma dichiara di essere stato espulso dal PCd'I nel 1929). Secondo la dichiarazione di Toscano Pazzaglini all'AICVAS, invece, rientrato in Francia gli sarebbe stato proposto all'arresto di arruolarsi nella Legione straniera e avrebbe accettato; trasferito in Bretagna dove si allestiva un Battaglione destinato in Finlandia, sarebbe stato volontario per il vettovagliamento e condotto sul continente avrebbe disertato ritornando a Gardanne, dove sarebbe stato arrestato il 26/10/1941 e condotto al campo di Brébant, poi al Vernet. La scheda del campo del Vernet, infine, sostiene che, tornato dalla Spagna nel settembre 1938, ammalato, si sarebbe installato nuovamente a Gardanne fino al suo arresto il 26/10/1941. Tradotto in Italia il 9/12/1941, confinato a Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. Partecipa alla Resistenza nella Brigata Bozzi, combattendo negli scontri di Castelfiorentino (FI) e Montaione (FI) e prendendo parte alla liberazione di Montecatini (PT) e Pistoia nel 1944. Deceduto il 24/3/1976 a Pistoia nell'ospedale del Ceppo. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC ADEA AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) 385 QUIRICONI BRUNO Nome di battaglia: Guericoni Paolo Luogo di nascita: Piombino (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio metallurgico Nato il 25/12/1900 a Piombino da Nicola e Cesira Lupi. Attivo politicamente fin da giovanissimo, partecipa alle agitazioni del Biennio rosso e nel giugno 1922 si rifugia a Torino. Poi nel febbraio 1926 emigra con passaporto regolare in Francia a Parigi, dove svolge un'intensa attività di propaganda. Viene espulso nel dicembre 1933 e si trasferisce a Bordeaux (Gironde) nel 1934 dove è in contatto con la LIDU e conduce un'esistenza difficile per la mancanza di lavoro. Nel dicembre 1934 si sposta a Marsiglia (Bouche du Rhône) e da lì si imbarca per l'Algeria, dove si stabilisce a Orano. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche nel gennaio 1935 per il provvedimento di arresto. Fermato alla fine del 1935, è espulso dall'Algeria e torna in Francia; segnalato nel marzo 1936 nella zona di Parigi. Nell'agosto 1936 parte per Barcellona e risulta arruolato come combattente antifranchista in Spagna nella Colonna Ascaso: combatte a Monte Pelato, Tardienta, Almudevar e nell'aprile 1937 a Carrascal de Huesca (secondo altra fonte sarebbe arruolato in Spagna solo dal gennaio 1937). Rientra in Francia il 12/9/1938. Nel gennaio 1939 è segnalato a Parigi. Con lo scoppio della guerra resta clandestinamente in Francia evitando l'internamento. Prende parte alla Résistance francese e muore in Francia nel dopoguerra in data e luogo imprecisati. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Tognarini I. (a cura di), Documenti e testimonianze sull'antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, Coop. La proletaria, Piombino, 1974 ACS CPC 386 RABUZZI DINO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Panettiere, marittimo (fuochista della marina mercantile), facchino Nato il 12/8/1904 a Livorno da Adelmo e Amelia Catardi (secondo altre fonti Diana Daddolini o Doddoli). Ardito del popolo nel 1921-22, capo cellula dell'organizzazione comunista di Livorno. Arrestato il 13/12/1930, è condannato a 4 anni di reclusione (Roma e Parma) dal Tribunale Speciale per l'appartenenza al PCd'I. Viene liberato per amnistia dopo aver scontato metà della pena nel novembre 1932, ma è sottoposto a vigilanza e diffidato. Nel settembre 1934 espatria clandestinamente in Corsica, ma viene espulso già nel novembre. Iscritto in Rubrica di frontiera. Arriva in Spagna imbarcato sul piroscafo “Ciutad de Madrid” insieme a Giovanni Soldaini e Aladino Frangini e l'11/11/1936 si arruola nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (2° batteria Picelli). Combatte a Cerro de los Angeles, Città universitaria, Puerta de Hierro, Pozuelo de Alarcon e partecipa alle azioni di Boadilla, Mirabueno, Majadahonda e Arganda. Resta ferito il 12/2/1937 sul Jarama da schegge alle gambe e viene ricoverato negli ospedali di Madrid, Castillon de la Planas e Benicassim. Dopo la degenza gli viene assegnato il ruolo di mulettiere di Brigata. Rimessosi in salute a fine febbraio, combatte a Guadalajara e Casa de Campo. In seguito, con la XII Brigata Garibaldi (1° Battaglione, 2° Compagnia), è in Aragona nell'aprile 1938. Trasferito successivamente alla 139° Brigata mista, si reca sul fronte dell'Ebro. Si sposa il 12/6/1937 a Benicassim con Incarnacion Oter Molina, da cui ha un figlio. Iscritto al PCE nel 1938. Nel febbraio 1939 ripara in Francia ed è internato ad Argelès, Saint Cyprien (non per tutte le fonti), Gurs e dal 19/5/1940 al Vernet (settore C, reduci di Spagna, baracca 1 poi baracca 48, n. di matricola 1712) in quanto propagandista estremista molto sospetto, che ha manifestato contro l'arruolamento nelle CTE e opposto resistenza contro gli ordini della Garde Mobile al campo di Gurs. Tradotto in Italia l'8/4/1941, viene processato per direttissima e confinato a Ventotene per 5 anni e liberato nell'agosto 1943. Partigiano in una formazione del CLN in provincia di Pisa o Livorno. Muore a Livorno il 3/4/1998. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 ISRT (fondo ANPI) Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 387 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASLi BDIC (Archives de Moscou) 388 RAFFAELLI GIUSEPPE Luogo di nascita: Montignoso (MS) Orientamento politico: Anarchico Professione: Cavatore, manovale, scalpellino, contadino, elettricista Nato il 30/1/1892 a Montignoso da Romualdo e Maria Chioni. Ha svolto il servizio militare in Italia durante la prima guerra mondiale. Ardito del popolo nel 1921-22 (è autore nel 1921 insieme a Giuseppe Del Freo dell'inno degli Arditi del Popolo "Figli dell'Officina"), espatria nel maggio 1923 in Francia: risiede a Nizza (Alpes Maritimes) dal 1923 al 1928 e ad Antibes (Alpes Maritimes) dal 1928 al 17/8/1936, data di partenza per la Spagna ed è in contatto con Alberto Meschi, ex Segretario della CdL di Carrara. Nel 1927 è arrestato per detenzione di arma e condannato a una ammenda; poi è coinvolto nell'affaire Peters (furto in una gioielleria), quindi arrestato a Tolone (Var) per un furto in uno studio notarile. La polizia lo definisce molto prudente e diffidente nella frequentazione di luoghi estremisti: "si tiene sulle sue, ma si pensa che non abbia rinnegato le proprie idee" ed è segnalato nel 1931 come appartenente al movimento anarchico. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche, nel 1933 è segnalato nelle liste degli attentatori. Nell'agosto del 1936 si arruola in Spagna nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"). Ferito da schegge di granata in combattimento il 24/10/1936 a Tardienta (sul fronte d'Aragona), viene ricoverato per 4 mesi nell'ospedale di Barcellona, poi secondo alcune fonti in ospedale a Parigi il 24/2/1937 per continuare le cure (secondo altre fonti sarebbe, invece rimasto ferito nella battaglia di Guadalajara). Rientra a Nizza il 26/2/1937, senza documenti e ferito, e vi resta fino allo scoppio della guerra, poi si sposta ad Antibes dove ufficialmente risulta risiedere fino al suo arresto il 17/1/1942. Secondo altre fonti, però, sarebbe stato arruolato nel 1939-1940 con l'esercito francese, segnalato a Lione (Rhône) e poi a Parigi, dove sarebbe stato arrestato nel settembre 1939 o nel novembre 1941, Alcune fonti lo segnalano persino come lavoratore nell'esercito inglese, impiegato a Rennes (Ille et Villaine) e qui fatto prigioniero dai tedeschi. Di certo, nel gennaio 1942 è ad Antibes, viene trasferito nella vicina caserma Gazan e poi internato dal 18/1/1942 a Vernet (settore B, anarchici ed estremisti, baracca 22, poi settore T, transiti e lavoratori, n. di matricola 9187). Nell'ottobre 1942, il capo del campo dà parere sfavorevole alla sua liberazione in considerazione del fatto che è considerato simpatizzante comunista. Tradotto in Italia il 14/1/1943, confinato a Ventotene per 5 anni e liberato nell'agosto 1943. In libertà dopo la caduta di Mussolini, ha partecipato alla Resistenza. Nel dopoguerra da vita al gruppo anarchico di Montignoso "Né Dio, né padrone" e partecipa alle attività della FAIt. Muore a Montignoso il 2/2/1984. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 389 ACS CPC ADEA ASMs 390 RAGNI ITALO Nome di battaglia: Maremmano Luogo di nascita: Campagnatico (GR) Orientamento politico: Anarchico Professione: Muratore Nato il 4/6/1900 a Campagnatico da Ciro, che muore nel 1903, e Itala Rossi, morta alla nascita di Italo per le complicazioni del parto. Viene affidato nel 1903 alla zia Rosa Ragni Bacci che lo alleva a Grosseto. Frequenta le elementari e si accompagna con gli anarchici di Grosseto: legge "L’Avvenire anarchico" e "Volontà" e aderisce al circolo “Germinal”. Partecipa allo sciopero del 4/12/1919 e all'occupazione della stazione di Grosseto ed è denunciato (ma il 4/1/1924 il procedimento penale è archiviato per amnistia); già il 27/9/1923 il commissario di Grosseto lo segnala in un breve rapporto come anarchico pericoloso. Nell'aprile del 1924 Ragni si trasferisce in Francia, a Lione (Rhône) per lavoro, valicando le Alpi con passaporto regolare. In Francia sembra aver partecipato all'aggressione anarchica del 26/5/1927 contro il segretario del fascio di Lione, ma viene assolto per insufficienza di prove; nel marzo 1927 il console fascista di Lione riferisce però della propaganda anarchica di Ragni e nell’aprile il Prefetto di Grosseto informa il Ministero dell'Interno, che avvia le procedure di inserimento negli elenchi dei sovversivi: il 24/4/1927 la Scuola superiore di polizia trasmette 10 copie di una foto di Ragni all’Ufficio schedario politico e il 28 il capo della polizia ordina al console di Lione di far esercitare sul sovversivo vigilanza attenta e di segnalarne l'eventuale ritorno in Italia alle autorità di PS di confine e al Ministero per le disposizioni di fermo e perquisizione; il 25 novembre dello stesso anno il Prefetto di Grosseto comunica al Ministero dell'Interno che Ragni è considerato pericoloso ed è iscritto alla Rubrica di frontiera al n. 9473, rifiutando il nulla osta per il rilascio del passaporto. Nel frattempo, il 24/10/1927, Ragni è espulso dalla Francia e accompagnato alla frontiera belga; sembra risiedere clandestinamente a Liegi fino al gennaio 1929 quando si trasferisce a Seraing sur Meuse; in aprile è a Bruxelles dove frequenta Camillo Berneri e si occupa della diffusione di "Bandiera nera". Il 29/7/1929 è espulso anche dal Belgio per propaganda sovversiva e viene accompagnato alla frontiera con la Germania, mentre il capo della polizia Bocchini, continuamente informato sugli spostamenti di Ragni, telefegrafa ai prefetti di disporre per il fermo e la perquisizione in caso di rimpatrio e richiede l'iscrizione del grossetano nel Bollettino delle ricerche con fotografia: il 4/2/1930, in effetti, il Bollettino delle ricerche segnala Ragni come anarchico espulso dal Belgio da fermare e perquisire. Dopo una breve permanenza in Germania, Ragni rientra in Francia, stabilendosi a Villeurbanne (Seine), dove nell'estate del 1931 partecipa alle riunioni del Circolo “Sacco e Vanzetti” di Lione e segue la pubblicazione del foglio "Il bombardiere". Nell'autunno del 1931, il Ministero dell'Interno attribuisce a Ragni un piano dinamitardo per attentare alla vita di Mussolini e in Italia vengono adottate misure eccezionali: il nome di Ragni è inserito nella categoria dei terroristi, sul suo fascicolo si stampiglia a grandi caratteri la dicitura “attentatore”, la Scuola superiore di Polizia è invitata a riprodurre 200 copie della sua fotografia che vengono trasmesse ai Prefetti; nel marzo 1932, inoltre, il Ministero dell'Interno chiede al Prefetto di Grosseto di cercare di venire in possesso di autografi del Ragni (ma il tentativo fallisce dopo una infruttuosa perquisizione a casa della zia di Ragni, Rosa Bacci). Nel frattempo, dopo una retata della polizia francese al Circolo “Sacco e Vanzetti” di Lione, le riunioni sono trasferite in località diverse: il 6/11/1931 Ragni partecipa a un incontro a Villeurbanne per esaminare i comportamenti non del tutto trasparenti di alcuni membri; nel marzo 1932 partecipa a Lione a una riunione allargata con gli anarchici svizzeri. Il 16/4/1932, nonostante tutte le precauzioni prese, Ragni è però arrestato a Lione per infrazione del decreto di espulsione e nell’autunno del 1933 è espulso di nuovo dalla Francia e condotto alla frontiera spagnola. Ritornato clandestinamente a Parigi, al principio del 1934 è in Belgio dove diffonde stampa libertaria, ma è poi frequentemente in Francia per l'attività politica: nell'agosto 1934 prende parte a Parigi alla commemorazione delle vittime del fascismo e delle giornate di Vienna e nell'aprile 1935 partecipa a una riunione nella sede parigina della CGT per fronteggiare nuovi decreti di espulsione, offrendosi volontario per farsi arrestare e cominciare uno sciopero della fame per richiamare l’attenzione pubblica sulla sorte degli esuli, ormai obbligati a vivere 391 lungo le frontiere perché respinti da ogni paese; il mese seguente interviene a una riunione a Clamart (Hauts-de-Seine), nel giugno è a Saint-Cloud (Hauts-de-Seine), a un incontro in cui si prepara un manifesto contro la guerra da introdurre clandestinamente in Italia. Nel giugno 1935 è di nuovo oggetto di una irrevocabile misura di espulsione dalla Francia, ma il 10/3/1936 segue a Parigi il feretro dell'anarchico Giovanni Sabbatici insieme al piombinese Egidio Fossi e a molti altri; il 15 marzo è alla sala Lavry ad ascoltare una conferenza di Carlo Rosselli insieme con Umberto Marzocchi ed Enzo Fantozzi; il 26 giugno partecipa a una riunione del Comitato per il diritto d'asilo; il 2 luglio è presente alla relazione di Auro D'Arcola sul lavoro svolto in favore dei profughi dal Comitato per il diritto d'asilo e dalla CGT. Infine, il 19/8/1936 parte per la Spagna e si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana Rosselli) con cui, il 28 agosto, partecipa al combattimento di Monte Pelato e, il 22/10/1936, combatte ad Almudevar. Nel maggio 1937 è ferito dal calcio di un quadrupede e torna in Francia dove, il 25/5/1938, è arrestato dalle autorità francesi: incarcerato per qualche mese è condotto alla frontiera belga ma rientra illegalmente a Parigi dopo pochi giorni. Nel 1939 il suo nome figura in una lista di antifascisti da cacciare dal territorio francese e, secondo un documento del giugno 1939 conservato nel fascicolo del CPC, nel febbraio (o marzo) 1939 sarebbe arrestato a Parigi e rinchiuso in un campo di internamento francese insieme con Egidio Fossi e Umberto Marzocchi; al contrario, secondo informativa del Ministero dell’Interno del luglio 1939, sarebbe stato arrestato a Parigi ai primi di giugno. In ogni caso, il 27/6/1939 è internato nel campo di Gurs, ma la durata del suo internamento non è nota. Secondo la polizia fascista sarebbe a capo degli anarchici italiani nel campo, insieme con Settimio Guerrieri. Forse è da lì che lo prelevano i nazisti per deportarlo a Mauthausen (forse, invece, cade nelle loro mani a Lione dopo essere entrato nel maquis oppure, secondo una versione non confermata, dopo essersi arruolato nell'esercito francese o nella Legione straniera). Ragni muore nel campo di Mauthausen il 6/5/1941 e il Consolato fascista di Parigi informa il 31/7/1941 i suoi superiori del decesso: il 10/10/1941 il Questore di Grosseto chiederà alle Questure di Milano e di Roma di far depennare Ragni dall'elenco di sovversivi della provincia residenti all'estero. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo I-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2004 AA.VV., Enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza, La Pietra, Milano, 1976 Banchi A., Si va pel mondo. Il partito comunista a Grosseto dalle origini al 1944, a cura di Bucci F., Bugiani R., ARCI, Pitigliano, 1993 Bernabei A., Quelle due bombe venute da Londra, L'Espresso, n.12, 25 marzo 1999 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS Div. Pol. Pol. ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) ASGr (fondo Questura) 392 RASPI UMBERTO Luogo di nascita: Volterra (PI) Orientamento politico: Anarchico, comunista Professione: Fabbro, meccanico Nato il 2/8/1899 a Volterra da Pietro e Zelinda Serpieri. Residente a Genova. Frequenta le scuole fino alla terza elementare. Si trasferisce a Sestri Ponente (GE) nel 1915 per motivi di lavoro. Arruolato nella prima guerra mondiale come caporale dell'82° Battaglione di Fanteria, ferito in combattimento. Partecipa alla difesa della CdL di Sestri Ponente ed è arrestato nel 1922. Espatriato in Francia nel 1922 o nel luglio 1923, in Francia sposa Filomena Ascheri. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale come capitano del Battaglione Garibaldi e gli viene affidato il comando della 2° compagnia alla caserma di Albacete. Partecipa alle azioni di Cerro los Angeles e Casa de Campo, dove è colpito da grave crisi nervosa e inviato nella retroguardia. Anarchico, aderisce in Spagna al PCd'I ma ne esce alla fine del 1937. Secondo il DBAI combatte anche sul fronte di Madrid e qui viene ferito prima di accusare un nuovo crollo nervoso. Rientrato in Francia per malattia nella primavera del 1937, ritorna in Spagna nel maggio del 1937 per due mesi. Viene arrestato al rimpatrio il 16/4/1939 e confinato a Ponza e alle Tremiti per 2 anni; la pena è commutata in ammonizione per grave infermità nel gennaio 1940. Internato a Manfredonia (FO) dal giugno al novembre 1940. Torna a Genova nel 1943 è qui organizza le Squadre d'azione libertaria del Ponente. Arrestato a causa di un delatore nell'estate del 1944 è deportato a Dachau e in seguito a Buchenwald. Nel momento dell'evacuazione del campo, decide di non abbandonare gli ammalati e viene fucilato dai nazisti il 4/4/1945. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo I-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2004 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) 393 RIBOLINI ARISTIDE CARLO Nome di battaglia: Leonardi Battista, Izze Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Anarchico Professione: Cavatore Nato il 2/3/1899 a Carrara da Carlo e Teresa Faggiani. Frequenta le scuole elementari. Segretario del circolo anarchico “Germinal” di Carrara nel 1919 e della Lega proletaria degli invalidi di guerra nel 1920. Nello stesso anno è processato per lancio di bombe contro la Banca d'Italia di Carrara; assolto, viene accusato del ferimento di un fascista ma è nuovamente prosciolto dall'accusa. Ripara in Francia a Villafranca Mare presso Nizza (Alpes Maritimes), nel 1925 risulta residente a Marsiglia (Bouche du Rhône) e ospita Gino Lucetti. Espulso nel maggio 1926 per attività antifascista, pare si sia rifugiato a Baltimora. Iscritto in Rubrica di frontiera nel 1929 per il provvedimento di arresto e nel 1935 nel Bollettino delle ricerche. Segnalato in Belgio nel 1933 come antifascista, viene identificato in Battista Leonardi, residente a Marsiglia nel febbraio 1935. Risulta irreperibile in Francia dal 1936, nel 1937 è segnalato quale combattente in Spagna in una colonna anarchica. Condannato nel 1938 a 2 anni di carcere per violazione del decreto di espulsione e per incitamento all'odio di classe. Nell'agosto 1938 è detenuto nel carcere di Nimes (Gard) e in seguito risulta incarcerato presso Chave a Marsiglia (Bouche du Rhône), da dove rifiuta di essere rimpatriato in Italia ancora nel 1940. Nel 1942 è ancora in Francia, ma nel dopoguerra emigra in California, dove ottiene la cittadinanza americana nel 1952. In seguito rientra a Carrara il 25/8/1970. Muore il 19/11/1973 negli USA. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo I-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2004 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AICVAS 394 RICCI GIORGIO Luogo di nascita: S. Pietro a Vico (LU) Orientamento politico: Socialista Professione: Meccanico Nato il 1/4/1906 a S. Pietro a Vico da Raffaello e Cristina Della Santina. Iscritto al PSI nel 1919. Emigrato nell'ottobre 1929 in Francia con la famiglia, si sposta continuamente lavorando presso diverse imprese come meccanico. Nel dipartimento dell'Ardèche è membro della sezione socialista dello stabilimento in cui lavora e contribuisce alla diffusione de "L'Avanti!". Iscritto in Rubrica di frontiera come militante socialista. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna come sergente del gruppo dell'Artiglieria internazionale, nella batteria Anna Pauker. Combatte a Madrid, Jarama, Guadalajara, Grenada e Brunete, dove resta ferito in combattimento nel luglio del 1937. Ripara in Francia nel febbraio 1939 e viene internato ad Argelès e Gurs, poi nelle CTE al fronte. Tradotto in Italia nel luglio 1940, confinato a Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ASLu BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 395 RISTORI ORESTE Nome di battaglia: Beccuto, Gustavo Fulvi, Cesare Montemaggiore Luogo di nascita: S. Miniato (PI) Orientamento politico: Anarchico, comunista Professione: Mediatore, giornalista Nato il 12/8/1874 a S. Miniato da Egisto e Massimina Giani, lavoratori pigionali. Nel 1878 il padre perde il lavoro e la famiglia si trasferisce a Empoli, dove Ristori comincia a frequentare gli ambienti anarchici: arrestato la prima volta durante una manifestazione a S. Miniato nel marzo del 1892, poi varie volte nei due anni successivi; nel 1894 è arrestato come responsabile dell'incendio della Collettoria dello Stato di Empoli (FI) e all'inizio del 1895 è rinchiuso nella fortezza di Porto Ercole. Evade, ma viene riarrestato e confinato alle Tremiti, dove partecipa a una rivolta contro le condizioni di vita. Trasferito a Pantelleria nell'aprile, nel settembre ottiene dal sindaco di Empoli di rientrare in città ma è vigilato fino al nuovo arresto nel marzo 1896; destinato nuovamente al domicilio coatto a Ventotene. Liberato, torna ad Empoli e qui da vita a un nuovo gruppo anarchico e distribuisce il giornale "I tempi nuovi" tra Piombino (LI) e La Spezia (SP). Nel 1898 espatria in Francia, probabilmente via mare, e si stabilisce a Marsiglia (Bouche du Rhône) col nome falso di Gustavo Fulvi. Nel settembre dello stesso anno, però, è arrestato a Nimes (Gard) e rimpatriato, inviato a Favignana, trasferito nel 1899 a Ponza e in seguito alla fortezza di Gavi. È corrispondente de "L'Avanti!". Nel 1900 è trasferito a Ustica fino alla liberazione nel 1901, quando rientra ad Empoli. Decide di emigrare in Argentina e, dopo un fallito tentativo, nell'agosto 1902 riesce a raggiungere Buenos Aires, unendosi al gruppo anarchico-comunista "L'Avvenire" e pubblicando alcuni numeri dell'omonima rivista. Propagandista (conferenzierie, pubblicista) e attivista, viene braccato dalla polizia e dopo numerose fughe rocambolesche si rifugia a Montevideo e nel 1904 a San Paolo in Brasile. Qui tiene alcune conferenze e fonda e dirige fino al 1912 il giornale anarchico "La Battaglia". Nel 1917 organizza una rapina in una fabbrica americana e coi proventi torna a Buenos Aires con la compagna Mercedes Gomes, sotto il falso nome di Cesare Montemaggiore. Dirige il settimanale anticlericale "Il Burro". È arrestato nel gennaio 1919 durante "la settimana tragica", confinato nell'isola di Martin Garcia, poi è imbarcato su una nave con destinazione Genova ma si getta in mare e raggiunge a nuoto la costa uruguayana (si frattura entrambe le gambe e resterà claudicante a vita). Nel 1922 aderisce al Manifesto del PCd'I di Rio de Janeiro. Nel 1925 ritorna a San Paolo, dove collabora con i comunisti al progetto di un fronte unico fra i movimenti antifascisti che stanno nascendo in Brasile. Dopo il fallito tentativo rivoluzionario comunista del 1935, il governo accentua la repressione e Ristori è deportato in Italia dove arriva nel giugno 1936. Nel luglio riesce a scappare e da Livorno si imbarca per la Spagna, dove collabora coi repubblicani. Alla fine della guerra, ripara in Francia, arrestato e rinchiuso al Roland Garros è rimpatriato nel 1940. Iscritto in Rubrica di frontiera e segnalato come combattente antifranchista in Spagna, al rimpatrio in Italia è incarcerato e confinato. Il 26/7/1943, tornato da poco a Empoli dal confino, partecipa a una manifestazione spontanea della popolazione e parla al comizio che segue. Incarcerato alle Murate è scelto fra i politici fucilati all'alba del 2/12/1943 come rappresaglia in seguito alla morte del colonnello Gino Gobbi, responsabile dell'ufficio leva del distretto militare. Fucilato insieme a Armando Gualtieri, Orlando Storai e altri; si dice che sia morto fumando la pipa e cantando l'Internazionale. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo I-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2004 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Cirri R., (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 ACS CPC 396 ROMITI STEFANO Nome di battaglia: Bimbo Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Ferroviere, fabbro, carbonaio, operaio Nato il 30/8/1900 a Firenze da Pietro e Maria Rosa Almerigi. Nel marzo 1917 entra nelle Ferrovie, il 20/9/1918 è chiamato alle armi nel 1° Regg. Granatieri, di stanza a Roma. Congedato nel febbraio 1919, è chiamato nuovamente alle armi il 30/11/1919 per il regolare servizio di leva della durata di due anni, congedato nell'ottobre del 1921. Richiamato nelle Ferrovie dopo la guerra al deposito Personale Viaggiante di La Spezia, fa servizio sulle linee per Genova, Parma, Pisa e Livorno e favorisce gli espatri clandestini. Attivista antifascista e sindacale per il sindacato ferrovieri nel 1923 e 1924, il 30/11/1924 viene licenziato dalle Ferrovie. Si rifugia a Milano e trova lavoro alla Breda di Sesto S. Giovanni. Tornato a Firenze all'inizio del 1925, è più volte arrestato e viene schedato come anarchico. Partito da Firenze il 25/5/1925, il 1/6/1925 arriva con una falsa carta d'identità a Marsiglia (Bouche du Rhône), dove trova lavoro nei bacini di carenaggio. Per un breve periodo lavora come fabbro a Lione (Rhône), poi dal 1929 al 1931 è a Parigi impiegato alla Citroën, quindi torna a Marsiglia nel 1931 e trova lavoro come carbonaio presso una compagnia di navigazione, imbarcato sul piroscafo "La Gaule". Iscritto in Rubrica di frontiera. Parte per la Spagna l'8/9/1936 e il 17/9/1936 si arruola nella divisione Carl Marx, con la quale è sul fronte di Tardienta dal 17/10/1936 al 21/10/1936. Successivamente è nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli) e combatte ad Almudevar dal 20/11/1936 al 23/11/1936 e a Huesca il 16/12/1936 con la Batteria Battistelli. Ammalatosi, rientra in Francia a Marsiglia nel gennaio 1937. Nel 1942 è catturato dai tedeschi e inviato nei cantieri navali di Whilelmshaven, nel Mare del Nord. Nel settembre 1943 fugge e rientra a Marsiglia, dove partecipa alla Rèsistance. Rimane in Francia fino al 1948, quando rientra in Italia (il 20/11/1948) e viene reintegrato nelle Ferrovie. Nel dopoguerra continua a svolgere attività sindacale e negli anni Ottanta aderisce alla FAIt. Muore a Firenze il 18/5/1992. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo I-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2004 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Romiti S., Memorie di Stefano Romiti detto "Bimbo", a cura di Valerio A., Roma, 1991 AICVAS 397 ROSI SIRO Nome di battaglia: Noto in spagna come "il cugino di Barontini", fra i FTP è Juan Medinas Luogo di nascita: Sticciano, rfazione di Roccastrada (GR) Orientamento politico: Comunista Professione: Contabile Nato l'11/2/1915 a Sticciano, frazione di Roccastrada, da Galileo, ferroviere socialista in servizio sulla linea Asciano-Grosseto, e da Angela Mascherini, casalinga. Ha una sorella di nome Licena che sposerà il comunista Elvino Boschi, forse proprio il tramite dei primi contatti con i comunisti grossetani di Rosi, nel 1931. Nel 1933 è espulso dalle organizzazioni giovanili fasciste e posto sotto il controllo della Questura per aver promosso una protesta in favore degli operai edili. Frequenta gli antifascisti locali e versa quote mensili di 5 lire al Soccorso rosso; ospita qualche sovversivo, riceve dei corrieri comunisti, pare nasconda una bandiera rossa in un muro di casa. Durante la prima guerra mondiale presta servizio militare nel Battaglione d'assalto della 1° Brigata mista "Frecce azzurre". Nel 1937 è militare di leva a Cagliari da 10 mesi quando le autorità cercano volontari per la Spagna e si arruola con l'idea di passare ai repubblicani (prima di partire trascorre una licenza a Grosseto e ne approfitta per incontrarsi con l'antifascista grossetano Aristeo Banchi ed esporgli la sua intenzione di disertare). Nel 1937 si imbarca quindi da Napoli con i fascisti per la Spagna, destinazione Cadice, dove arriva insieme al contingente fascista: il Battaglione è trasferito a Dos Hermanos, nei dintorni di Siviglia (il 28/2/1937), poi a Zafra, un paesino nella provincia di Bajadoz (il 19/3/1937), infine a Cortijo de Laguna (il 17/4/1937). Proprio la sera del 18/4/1937, verso le 20, dopo aver fatto rifornimento di munizioni e armi, Rosi attraversa le linee diretto a Campillo. È denunciato per diserzione al Tribunale Militare di Vittoria che, nel novembre 1938, lo condannerà in contumacia alla pena di morte, e viene iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto. Nel frattempo, viene trasferito a Valencia e condotto nel carcere di San Michele da dove (dopo la visita di Velio Spano e Ilio Barontini, cugino del cognato di Rosi, che garantiscono sulla sua fede antifascista) è finalmente ammesso alla scuola ufficiali di Pozorubio, presso Albacete. Terminata l’istruzione militare, si arruola nella XII Brigata Garibaldi con il Battaglione Garibaldi (2° compagnia) e combatte nel settembre 1937 a Fuentes de Ebro. Nella primavera del 1938 è ferito a Caspe e sulla Sierra Cabals e nel novembre 1938 è nel campo di smobilitazione spagnolo di Torelló insieme ai superstiti delle Brigate Internazionali ritirati dal fronte per ordine del governo repubblicano. A Torelló resta fino alla caduta di Barcellona quando, nel febbraio 1939, ripiega verso i Pirenei ed entra in Francia. È internato inizialmente ad Argelès (forse anche a Saint Cyprien), il 19/5/1940 viene trasferito a Gurs insieme con Aldo Demi; in seguito (dal 19/5/1940 al 31/8/1941) è nel campo di sorveglianza speciale del Vernet (nel settore D insieme a Angelo Rossi); è arruolato per un breve periodo anche nelle CTE, impiegato in diverse fattorie nei dintorni del campo. Sconfitta la Francia, la Commissione italiana d’armistizio chiede la sua consegna, ma Rosi (su cui pesa la condanna a morte del 1938) viene fatto evadere dal campo ed entra in contatto con i FTP, insieme ai quali opera nella regione di Tolosa (Haute Garonne) e in quella di Lione (Rhône). Ha il grado di capitano, opera a Nizza (Alpes Maritimes) e Saint-Etienne (Loire) e si 398 fa chiamare Juan Medinas. Dopo un sabotaggio, è arrestato e, processato il 17/12/1943 per possesso di documenti falsi, viene rinchiuso nel carcere di Saint-Joseph a Grenoble (Isère), ma fugge e torna fra i partigiani (perderà un occhio in un’azione). Al principio del 1944 è nell'Italia settentrionale, dove partecipa alla lotta partigiana: è nominato ispettore regionale della Delegazione lombarda del Comando generale delle Brigate d'assalto Garibaldi nell'aprile 1944, si trova nella zona di Dongo (CO) all'arresto di Mussolini ed è lui ad arrestare alcuni gerarchi repubblichini. Nel 1949 è per qualche tempo segretario della Federazione comunista grossetana, finché espatria di nuovo non essendo stata annullata la sentenza a suo carico per la diserzione in Spagna. Va prima in Francia, poi in Polonia per alcuni anni. Torna in Italia nel 1957 per il processo di Milano per l'oro di Dongo, in cui figura fra gli imputati (ha portato il denaro da Chiavenna a Milano nel 1945). Ottenuta la riabilitazione per la condanna per diserzione nel 1962, negli anni seguenti lavora a Roma come funzionario alla Direzione del PCd'I e si dedica alla pittura, per la quale trae spunto dai paesaggi maremmani. Nel 1974 gli viene concessa la Croce al merito di guerra in seguito all'attività partigiana. Muore nel 1987. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Banchi A., Si va pel mondo. Il partito comunista a Grosseto dalle origini al 1944, a cura di Bucci F., Bugiani R., ARCI, Pitigliano, 1993 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AA.VV., Enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza, La Pietra, Milano, 1976 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Un giovane grossetano in Spagna, quella buona, in Rava E., I compagni: la storia del partito comunista nelle storie dei suoi militanti, Editori Riuniti, Roma, 1972 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASGr ASGr (fondo Questura) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) Istituto Gramsci (Roma), fondo Cominform ASGr (fondo Tribunale Penale) "È morto a 72 anni il compagno Siro Rosi" da “L'Unità”, 14/3/1987 399 ROSSELLI CARLO Luogo di nascita: Roma Orientamento politico: Socialista Professione: Pubblicista Nato a Roma il 16/11/1899 da Joe e Amelia Pincherle, appartiene a un'agiata famiglia ebrea toscana di tradizione repubblicana. Trasferitosi a Firenze nel 1903 con la madre e i fratelli, vive gran parte della sua giovinezza nella città toscana. Al momento dello scoppio della prima guerra mondiale, abbraccia la posizione interventista e prende parte alle operazioni militari sul fronte italo-austriaco fra gli alpini col grado di sottotenente. Terminata la guerra, rientra a Firenze e consegue dapprima la laurea in Scienze politiche e sociali, quindi quella in Giurisprudenza. Con l’ascesa del regime fascista, si avvicina al PSI, anche per la notevole influenza esercitata su di lui da Gaetano Salvemini. Fermo oppositore del fascismo, insieme al fratello Nello partecipa attivamente alla lotta clandestina contro il regime di Mussolini, soprattutto attraverso lo strumento della stampa: fonda, con Salvemini ed Ernesto Rossi, il giornale clandestino "Non mollare!" e, con la collaborazione di Pietro Nenni, la rivista "Quarto Stato" in seguito censurata e soppressa dal regime fascista. Organizza, insieme con Ferruccio Parri, l’espatrio di Filippo Turati, quindi è arrestato e condannato al confino a Lipari. Evaso con un gommone, il 27/7/1929, insieme con Francesco Fausto Nitti ed Emilio Lussu, sbarca in Francia a Nizza (Alpes Maritimes). Risiede a Parigi e da qui pubblica nel 1930 in francese, Socialisme liberale e dà vita al movimento antifascista di Giustizia e Libertà. È espulso nel dicembre 1931 con provvedimento amministrativo per l'attività antifascista. Allo scoppio della guerra di Spagna, Rosselli è subito attivo nel sostegno alle forze repubblicane, criticando l'immobilismo di Francia e Inghilterra. Arriva in Spagna il 28/7/1936 e partecipa alla creazione della sezione italiana della Colonna Ascaso, la cosiddetta Colonna italiana (detta anche "Rosselli") di cui mantiene il comando dall’agosto 1936 al dicembre dello stesso anno. Combatte la sua prima battaglia in Spagna sul fronte di Aragona. In seguito, la nomina a ufficiale del cattolico Ottorino Orlandini oppone Rosselli alla maggioranza anarchica della Colonna e lo porta alle dimissioni dal comando e al tentativo di dar vita a un Battaglione intitolato a Matteotti. Ammalato, abbandona il fronte spagnolo alla fine del 1936 e fa ritorno in Francia dove viene raggiunto nel 1937 dal fratello Nello: mentre entrambi sono ospiti di un centro di cura presso Bagnoles-sur-l’Orne (Orne), il 9/6/1936, vengono uccisi da alcuni sicari inviati da Ciano e dallo stesso Mussolini. *NOTA BENE*: Limitiamo al minimo la citazione di testi di e su Rosselli, tralasciando la vastissima e ben nota bibliografia esistente FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Franzinelli M., Il delitto Rosselli. 9 giugno 1937. Anatomia di un omicidio politico, Mondadori, Milano, 2007 Rosselli, C., Scritti dall'esilio II. Dallo scioglimento della concentrazione antifascista alla guerra di Spagna (1934-1937), a cura di Casucci C., Einaudi, Torino, 1992 Salvemini G., Carlo e Nello Rosselli, Edizioni di "Giustizia e libertà", Parigi 1938; ora in Scritti vari, a cura di Agosti G., Galante Garrone A., Feltrinelli, Milano, 1978 ("Opere scelte di Gaetano Salvemini", volume VIII, pp. 673-718) Tranfaglia N., Carlo Rosselli dall'interventismo a "Giustizia e Libertà", Laterza, Bari, 1968 ANF 400 ROSSETTI o ROSSETI BRUNO Nome di battaglia: Cipriano Luogo di nascita: Cavriglia (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Minatore, muratore Nato l'11/11/1896 a Cavriglia da Egisto e Isolina Perricoli. Sposato a Castelnuovo (AR) nel 1921 con Armida Fatorini, ha un figlio. Nel 1921 è delegato per il Valdarno al Congresso di Livorno ed è fra i fondatori del PCd'I locale. Coinvolto nei fatti di Castelnuovo dei Sabbioni del 1921, espatria clandestinamente nel 1923 in Francia, Lussemburgo, Belgio (sempre espulso), infine è residente a Basilea in Svizzera. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per l'arresto. Si arruola nel dicembre 1936 nell'Artiglieria internazionale (11° Batteria antiaerea) col grado di caporale. Combatte a Madrid, Pardo, Guadalajara, Teruel e resta ferito in combattimento al ginocchio sinistro. È poi con la XII Brigata Garibaldi e combatte in Aragona. Iscritto al PCE nel 1938. Nel febbraio 1939 ripara in Francia e viene internato a Saint Cyprien, Gurs e dal 5/6/1940 a Vernet (settore C, reduci di Spagna, baracca 1 o 34). Al rientro in Italia, l'8/4/1941, viene confinato a Ventotene fino al 25/7/1943. Partecipa alla Resistenza come intendente dal 15/9/1943 al 7/9/1944 nella Delegazione Toscana Brigata Garibaldi e prende parte alla Liberazione di Firenze con la divisione Arno. Nel dopoguerra risiede a Castelnuovo dei Sabbioni ed è eletto sindaco di S. Giovanni Valdarno (AR) a partire dall'agosto 1946. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Comune di Cavriglia, Cavriglia nella lotta di liberazione, Tip. Sociale, Arezzo, [1975] Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Tognarini I. (a cura di), 1943-1945, la Liberazione in Toscana : la storia, la memoria, Pagnini AICCRE, Firenze, 1994, 2 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ISRT (fondo ANPI) "Bruno Rossetti un uomo da ricordare", in “Patria”, 31/12/1983 401 ROSSI ANGELO o ANGIOLO Nome di battaglia: “Trueba” per la piccola statura Luogo di nascita: Grosseto Orientamento politico: Comunista Professione: Fornaio, bracciante/operaio Nato il 30/9/1915 a Grosseto da Cesare e Giuseppa Censini. Orfano, viene adottato dal badilante Giovanni Lepri. È l'antifascista grossetano Aristeo Banchi a farlo avvicinare al PCd'I, cui aderisce nel 1934 a soli diciotto anni: nel 1936 partecipa alle riunioni degli antifascisti nelle capanne dei Viali Pisani per organizzare le partenze clandestine per la Spagna (e a questo scopo, nel settembre del 1936, sembrerebbe essersi messo in contatto col Centro estero del PCd'I a Parigi per mezzo di un terrazziere antifascista grossetano emigrato in Francia). Nella primavera del 1937 lavora a San Lorenzo (GR) nella Tenuta dei Porciatti e stabilisce i contatti con Vittorio Alunno e Luigi Amadei, quindi tramite loro con Pietro Aureli e Italo Piagnoni; insieme i cinque mettono a punto i preparativi per l'espatrio verso la fine dell'agosto 1937, quando, acquistata con le sottoscrizioni degli antifascisti maremmani una piccola imbarcazione a remi, partono dalla spiaggia delle Marze di Castiglione della Pescaia (GR) in direzione Corsica. Arrivati nel porto di Macinaccio, i cinque grossetani vengono arrestati e trasferiti a Bastia. Respinti gli inviti dell'autorità locale ad arruolarsi nella Legione straniera, il Trueba e gli altri sono rilasciati e firmano un contratto con un imprenditore di carbone per tagliare un'assegna di macchia vicino ad Aiaccio. In seguito ai contatti stabiliti col Centro estero del PCd'I attraverso un comunista corso, Rossi è convocato a Parigi dove incontra diversi dirigenti comunisti e viene avviato clandestinamente in Spagna. Attraversa i Pirenei a piedi e arriva Figueras dove è raggiunto da Amadei, Aureli e Alunno. Si arruola nel settembre 1937 nella 3° Compagnia del 4° Battaglione Garibaldi della XII Brigata Internazionale: partecipa alla battaglia di Campillo in Estremadura nel febbraio del 1938, combatte in Aragona e nel Levante e in settembre è ferito seriamente sulla Sierra Cabals. Iscritto al PCE nel 1938. In ottobre riceve l'ordine di lasciare il fronte ed è portato nel campo di smobilitazione di Torelló dove rimane fino al gennaio del 1939, quando partecipa all’estrema difesa di Barcellona. Due settimane dopo la caduta della città, entra in Francia ed è rinchiuso nel campo di Saint Cyprien e in quello di Argelès , quindi, al principio del 1940, è trasferito a Gurs. La sua vicenda richiama, nel 1940, l’attenzione del Comintern, che in riferimento al Trueba scrive «Sa conduite en Espagne a été jugée positivement par le Comité du Parti de la Brigade. Notre commission le signala au Parti communiste italien comme un camarade bon pour les jeunesse. Ce camarade se trouve maintenant en France, dans le camp de concentration. Nous pensons que après un nouvel examen de son passé, il peut être utilisé». In seguito Trueba viene incorporato nelle CTE e trasferito a nord per fortificare la frontiera franco-belga; solo dopo la caduta della Francia e una breve permanenza alla Santé, viene tradotto nuovamente a sud nel campo di Argelès dal 21/5/1940 (in un sottocampo inizialmente, poi nel campo generale a partire dal 4/7/1940) e a Mont Louis dal 26/3/1941, quindi, il 29/4/1941, è tradotto nel campo di sorveglianza speciale del Vernet (settore C, reduci di Spagna, baracca 36, poi settore B, anarchici ed estremisti, baracca 7, n. di matricola 7791 insieme a Siro Rosi e Orlando Storai). È tra gli internati che chiedono alla Commissione di armistizio con la Francia di tornare in patria e viene accompagnato alla frontiera di Mentone (Alpes Maritimes) il 19/9/1941. Tradotto in Italia, il 9/10/1941 è interrogato a Grosseto (non fa nomi se non quelli di Aureli e Giagnoni, già noti agli inquirenti) e il 27 successivo è assegnato per 5 anni al confino a Ventotene come combattente antifranchista. Sofferente di una grave infiammazione agli occhi, a partire dal febbraio 1942 chiede inutilmente di essere ricovero in ospedale, ricovero che gli sarà concesso solo nel 402 gennaio 1943 quando verrà trasferito nell'ospedale di Sezze Romano in seguito all'aggravamento dei disturbi alla vista. Liberato il 23/8/1943, torna a Grosseto, dove entra in settembre nel Comitato militare nominato dal CLN provinciale e partecipa alla lotta di Liberazione nella provincia. Dopo la fine della guerra è segretario della Federazione giovanile comunista provinciale e responsabile dell’organizzazione della Federterra, con cui organizza le lotte contadine degli anni Cinquanta per l’occupazione delle terre del Padule; prende parte anche alle proteste contro la Montecatini. Più volte denunciato e arrestato, negli anni successivi continua l’attività politica come vicepresidente della Lega provinciale delle Cooperative e Consigliere e Assessore alla Sanità nell’amministrazione provinciale di Grosseto. Inoltre, è membro della Commissione federale di controllo negli anni Sessanta ed è da sempre impegnato nel Comitato provinciale dell’ANPI. Muore a Grosseto, il 22/3/1987. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Amici della biblioteca, “Il mi’ paese è libero”: fra testimonianze orali e carteggi: Follonica dal 1940 al 1945, Biblioteca comunale, Follonica, 1996 Banchi A., Si va pel mondo. Il partito comunista a Grosseto dalle origini al 1944, a cura di Bucci F., Bugiani R., ARCI, Pitigliano, 1993 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Nencini G., Memoria di un comunista certaldese, Milano : La pietra, c1983 Rava E., I compagni: la storia del partito comunista nelle storie dei suoi militanti, Roma, Editori Riuniti, 1972 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS Confino politico ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA ADPO AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS AISGREC (fondo Resistenza in Maremma) AISGREC (fondo Trueba) ISRT (fondo ANPI) 403 ROSSI CIRO Luogo di nascita: Arezzo (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante, verniciatore Nato il 31/1/1904 ad Arezzo. Residente in Francia da data imprecisata, nel 1937 risulta arruolato in Spagna nelle formazioni antifranchiste. Iscritto in Rubrica di frontiera. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS 404 ROSSI GIORGIO Luogo di nascita: Arezzo (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Manovale Nato l'8/11/1906 ad Arezzo da Giuseppe e Anna Morelli. Emigrato in Francia nel 1933 o nel 1934 con passaporto regolare, risiede a Estaque, vicino a Marsiglia (Bouche du Rhône), presso lo zio Ange Rossi, naturalizzato francese. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'aprile 1937 arriva a Barcellona insieme a Ugo Cardenti, Cornelio Giacomelli, Armando Bientinesi, Vittorio Marchi e Muzio Tosi e si arruola come sergente della XII Brigata Internazionale (3° o 4° Battaglione, 1° compagnia) come furiere. Ferito in combattimento a Brunete, è presente anche sul fronte di Caspe e dell'Ebro. Iscritto al PCE nel 1938. Volontario al fronte nel gennaio-febbraio 1939, tra coloro che contribuirono a proteggere l'evacuazione della Catalogna. Ripara in Francia il 9/2/1939 e viene internato a Saint Cyprien e Gurs, poi dal 5/6/1940 Vernet (settore C, reduci di Spagna, baracca 45, poi forse anche baracca 1, n. di matricola 4236). Tradotto in Italia l'8/4/1941, è arrestato a Mentone insieme con Ettore Storai, tradotto ad Arezzo e confinato a Ventotene per 4 anni; viene liberato nell'agosto 1943. Partecipa alla Resistenza nella Divisione Arezzo e vi perde la vita in data e luogo imprecisati. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Tognarini I. (a cura di), Documenti e testimonianze sull'antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, Coop. La proletaria, Piombino, 1974 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 405 ROSSI IMPERO Nome di battaglia: Baciocchi, Baciocco Luogo di nascita: Suvereto (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio, muratore, fonditore in gesso Nato l'8 o il 18/3/1899 a Suvereto da Michele e Umile Petri. Dal 1919 lavora agli Altiforni di Piombino (LI), milita nei gruppi giovanili anarchici e svolge attività sovversiva. Nell’agosto 1920 è arrestato a Cecina (LI) per offese al re e alle istituzioni, scarcerato nel novembre per non luogo a procedere. Espatria in Francia clandestinamente nel 1921 (secondo altre fonti nel 1923) a Marsiglia (Bouche du Rhône) e poi a La Ciotat (Bouche du Rhône), quindi si sposta ad Antibes (Var) presso il fratello Leonello e trova lavoro come muratore. Nel novembre 1927 è segnalato in Belgio e in Lussemburgo. Dalla fine del 1927 risiede a Montignies sur Sambre (Oise) dove, in contatto continuo con Giovanni Fanciulli, è propagandista anarchico e distributore delle riviste “Il Riscatto” e “Le jeune exploit”; per alcune settimane è presente anche a Chatelineau (Bas Rhin-Alsace), a Gilly (Savoie) e ad Acoz (NordPas-de-Calais). Nell’agosto 1932 è colpito da un decreto di espulsione “per sciopero” e torna nella Francia meridionale, per nascondersi presso il fratello ad Antibes. Nello stesso anno è iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Individuato dall’OVRA, viene espulso nuovamente nel marzo 1934 e si sposta a Marsiglia, da dove, aiutato dal SRI, raggiunge Barcellona nell’aprile. Nel 1935 sopravvive a Barcellona lavorando nella bottega di una famiglia italiana che produce statuine di gesso ed è iscritto alla sezione locale della LIDU. Nel luglio 1936 partecipa all'assalto della caserma Atarazanas ed è promotore delle pattuglie di controllo della FAI: secondo un informatore della Polizia Politica, infatti, “il Baciocchi è precisamente individuo soprannominato Baciocco. Il suo vero nome è Rossi, toscano, proveniente dalla Francia. Costui presta servizio in una sezione della FAI in Rambla Santa Monion. Egli si dedica esclusivamente alla caccia degli italiani. È armato ed in divisa di miliziano”; per gli informatori italiani ancora nel novembre 1936 si troverebbe a Barcellona, ingaggiato dalla FAI per disimpegnare i servizi di investigazione, con un assegno di 200 pesetas per settimana (secondo la spia parrebbe però che "abbia prodotto e produca scarsamente"). Secondo alcune fonti, però, Rossi si sarebbe arruolato a fine luglio 1936 (o il 16/8/1936) nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") e avrebbe combattuto sul fronte di Aragona; secondo altre, invece, sarebbe arrivato al fronte soltanto nel gennaio 1937, inquadrato nella XII Brigata Garibaldi. Nell'ottobre del 1938, in ogni caso, è gravemente ferito in combattimento e rimane totalmente invalido (in circostanze non chiare viene colpito da cinque colpi di pistola e rimane paralizzato). Ricoverato inizialmente all'ospedale di Matarò, è poi inviato in Francia con convoglio sanitario nell’autunno 1938 e nel settembre 1939 viene inviato in URSS alla Casa degli invalidi di Senisa. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 406 Tognarini I. (a cura di), Documenti e testimonianze sull'antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, Coop. La proletaria, Piombino, 1974 ACS CPC ACS Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. AFIGRo (fondo Comintern) 407 SACCENTI DINO Luogo di nascita: Prato (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Magazziniere, bronzista, operaio metallurgico Nato il 20/6/1901 a Prato da Martino e Giovanna Moradei. Ardito del popolo, iscritto al PCd'I dal 1921, coinvolto in scontri con fascisti nel 1921-22 a Prato, viene condannato per concorso in omicidio politico di un fascista a 8 anni e 4 mesi di reclusione a Civitavecchia (RM), liberato per amnistia nel novembre 1932 (viene però diffidato e iscritto nell'elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze). Si trasferisce a Milano nel dicembre presso la cognata e continua qui l'attività antifascista; a Milano sposa Luigina Garlazzi nel 1932. Nell'ottobre 1933 si stabilisce per un breve periodo a Genova dove è impiegato presso la Delegazione commerciale russa, ma nel dicembre è residente nuovamente a Milano, segretario della Federazione comunista. Espatria nel 1935 in Svizzera a Basilea per sfuggire alle persecuzioni e da lì si sposta in Francia a Parigi e, alla fine del 1936, nel Lussemburgo. In data imprecisata, frequenta la scuola leninista a Mosca. Arrivato in Spagna direttamente dall'URSS, nel maggio 1938, a Figueras si arruola nella XII Brigata Internazionale (1°Battaglione, 4° Compagnia) e da settembre è Commissario politico del Battaglione. Combatte sull'Ebro e viene ferito in combattimento il 20/9/1938. Iscritto al PCE nel 1938. Ricoverato nell'ospedale di Matarò dal 29/9/1938, ripara in Francia alla fine della guerra nel febbraio 1939 e viene internato ad Argelès (secondo alcune fonti a Saint Cyprien).Nel giugno 1939 è trasferito a Gurs dove è segnalato come uno dei principali agitatori del gruppo italiano e rimane fino al 13/5/1940 quando si rifiuta di entrare nella Legione straniera. Viene internato al Vernet (settore C, reduci di Spagna, baracca 1) dal 5/6/1940, in quanto le autorità del campo sostengono che era stato inviato in Spagna dal PCd'I e che era arrivato in Spagna direttamente dall'URSS. Tradotto in Italia il 6/4/1941, confinato a Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943.Comandante partigiano con lo pseudonimo di Mario, organizza la sezione del PCd'I di Prato e i raggruppamenti di partigiani del Mugello (fa parte dei GAP fiorentini). Fa parte della Delegazione delle Brigate garibaldine della Toscana e organizza la Liberazione di Firenze. Nel dopoguerra è sindaco di Prato e parlamentare, oltre che presidente della Federazione provinciale dell'ANPI e presidente dell’Associazione nazionale combattenti e reduci. Morto il 16/4/1981 a Firenze. FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Andreucci F. e Detti T. (a cura di), Il Movimento Operaio. Dizionario biografico, Vol. 1-5, Editori Riuniti, Roma, 1979 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Biagioni M., Scarpe rotte eppur bisogna andar: fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve, Firenze: Pagnini e Martinelli, stampa 2004 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 408 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Nencini G., Memoria di un comunista certaldese, La pietra, Milano, 1983 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA AFIGRo (fondo Comintern) ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 409 SALVADORI AMOS Nome di battaglia: Il "trentino" Luogo di nascita: Castelfiorentino (FI) Orientamento politico: Socialista Professione: Commerciante, autista Nato il 26/1/1888 a Castelfiorentino da Eletto e Luigia Romei. Domiciliato a Livorno (LI) da prima del 1910. Attivo in campo politico e sindacale dall'anteguerra, nel 1919 è segretario della Camera del Lavoro di Livorno, poi segretario della CdL di S.Giusto (TR). Dal 1922 all'estero: in Inghilterra (a Londra), in Corsica dal 1926 come commerciante di pesce e in Francia, a Parigi, dal 1929, residente a Clichy (Hauts-de-Sein) nel 1930. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Nel novembre 1936 è in Spagna come Commissario politico di una divisione del POUM, poi nella 29° Divisione Lenin e secondo altre fonti anche nella Colonna Ascaso (Colonna italiana “Rosselli”). Sempre nell'ottobre 1936 (secondo un appunto della Divisione di Polizia Politica del 7/10/1936) munito di un lasciapassare da Carlo Rosselli, firmato dall'ambasciata spagnola di Madrid, si reca a Marsiglia (Bouche du Rhône) e organizza l'arrivo in Spagna di un gruppo di 15 volontari. Nell'aprile 1938 è segnalato in Francia a Clichy dove ospita Francesco Ulivelli, quindi vive a Castres (Tarn) fino al 1940. Rientra in Italia dopo il 1945 e muore a Siena il 20/9/1968. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Cirri R., (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Salvadori A., Una visita a Castelfiorentino nel 1921 - Atti del convegno Antifascismo e Resistenza in Valdelsa, in "Miscellanea Storica della Valdelsa", Periodico quadrimestrale, Tipografia Baccini&Chiappi, Castelfiorentino, 1971 ACS CPC AICVAS 410 SALVINI CRISTOFANO BARTOLOMEO Luogo di nascita: Casole d'Elsa (SI) Orientamento politico: Comunista/socialista Professione: Muratore Nato il 7/9/1895 a Casole d'Elsa da Luigi e Giulia Porrini. Assessore di Colle val d'Elsa nel 1920-1922. Espatria nel 1923 in Algeria per sottrarsi alle rappresaglie fasciste, iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'agosto 1936 si arruola in Spagna e combatte in Aragona, poi è a Barcellona. Nel 1939 è internato in Francia a Gurs (9° compagnia) e in seguito è arruolato in una imprecisata CTE. Inviato a Dunkerque (Nord), è fatto prigioniero dai tedeschi e rinchiuso in un campo per prigionieri di guerra. Liberato, viene inviato a Bruxelles da dove è tradotto in Italia il 25/6/1940 via Brennero. Confinato alle Tremiti e Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Salvini C., «Dopo inaudite sofferenze» racconto autobiografico, a cura di Bucci F., Carboncini C., Casciola P., Quaderni del Centro Studi Pietro Tresso, serie Studi e Ricerche, n. 40 (1996) ACS CPC AICVAS AFIGRo (fondo Comintern) 411 SANI RICCIOTTI Luogo di nascita: Vinci (FI) o Empoli (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Vetraio, Sarto Nato il 27/9 o 10/1914 a Vinci o a Empoli da Giovanni. Risiede a Firenze e ha frequentato le scuole elementari. Conosce l’italiano e lo spagnolo. Appartiene a famiglia sovversiva e subisce arresti e persecuzioni da parte fascista: iscritto al PCd'I dal 1931, è segretario del Comitato di Empoli per l’organizzazione della Gioventù comunista, arrestato già nel maggio 1932 mentre cerca di fuggire a Parigi, diffidato nel 1933 per le sue idee comuniste. Rischia l'arresto nuovamente alla fine di maggio 1937 in quanto si occupa del reclutamento di volontari per la Spagna ma riesce a fuggire. Nel giugno 1936 espatria clandestinamente in Svizzera ma viene espulso, riconsegnato alla polizia italiana e condannato a 3 mesi di arresto e mille lire di multa. Nel febbraio 1937 emigra clandestinamente in Francia e nell'aprile si arruola in Spagna, frequenta un corso per ufficiali a Pozorubio, quindi è inquadrato come tenente della XII Brigata Internazionale, (4° Battaglione, 2° o 4° compagnia). Combatte a Fuentes de Ebro, Estremadura, Caspe e sull'Ebro nel settembre 1938 come comandante di una imprecisata compagnia di mitraglieri. Sempre nel 1938 si iscrive al PCE. Ferito in combattimento sull'Ebro, è trasferito in un imprecisato campo di smobilitazione. Nel febbraio 1939 ripara in Francia, internato a Saint Cyprien, Gurs (ilot G, gruppo italiano, 9° compagnia) e Argelès. Deferito nel 1938 al Tribunale Speciale per organizzazione comunista a Empoli, è stralciato in quanto latitante. Nel marzo 1941 evade dal campo di Argelès, ripara a Parigi e successivamente si impiega presso le truppe tedesche di occupazione in qualità di sarto. Secondo alcune fonti rientra in Italia dopo la Liberazione; secondo altre, invece, è arrestato al rimpatrio nell'agosto 1941, quindi, rimesso in libertà provvisoria, si rende irreperibile e ritorna in Francia dove partecipa alla Resistenza. Trattenuto nelle carceri di Frenes (Val de Marne), dall’ottobre al dicembre 1942. Rientrato in Italia nell'agosto 1943, a Empoli è responsabile insieme con Pietro Lari, Aureliano Santini e Vasco Matteoli del Direttivo militare. Partigiano fino al 1945 nella Brigata d'assalto Gramsci e nella Divisione Cremona, è incaricato dell'organizzazione e della coordinazione dei Gap. Nel 1951 è nel Consiglio comunale di Empoli e fa parte del direttivo della locale associazione ANPI. Nel 1962 risulta impiegato presso la CGIL. Nel 1966 si reca in Ungheria. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R., (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Monteleone G. (a cura di), Giani Siro. Memorie e testimonianze di un comunista empolese 1925-1995, Ibiskos Editrice, Empoli, 1997 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Niccolai P., Terreni S. (a cura di), Era la Resistenza : il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 Pezzino P. (a cura di), La tradizione antifascista a Empoli, 1919-1948: atti del Convegno, Empoli, Convento degli Agostiniani, 23 aprile 2004, Pacini, Ospedaletto, 2005 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 412 SANTIGLI LEONETTO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Vetraio Nato l'1 o il 10/8/1910 a Livorno da Augusto e Adele Bianchini. Vetraio e assiduo appassionato di cinematografia. Svolge il servizio militare in Marina, ma diserta dal piroscafo “Pietro Campanella” nel porto di Bona l'11/2/1937. Da Bona raggiunge clandestinamente Marsiglia (Bouche du Rhône) e si sposta a Parigi verso la fine del 1937. Entrato in Spagna nel febbraio 1938 (secondo altre fonti nell'aprile), nel marzo si arruola nella XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, 2° Compagnia) col grado di caporal maggiore. Mai ferito, caduto il 9, l'11 o il 12/9/1938 sull'Ebro a Sierra Cabals, colpito da una raffica di mitragliatrice. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS 413 SANTINI AURELIANO Nome di battaglia: Morelli Silvio, Walter Luogo di nascita: Empoli, frazione Fontanella (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Meccanico Nato il 12/1/1911 a Empoli in frazione Fontanella da Ferdinando e Celeste Cioni. Fa parte della sezione giovanile del PCd'I di Empoli tra la fine del 1928 e il 1929, arrestato nell'aprile 1931 per organizzazione comunista. Condannato dal Tribunale Speciale a un anno di reclusione (Firenze e Roma) nel 1932 per organizzazione comunista e in quanto membro del Comitato federale del PCd'I ad Empoli, viene liberato nel giugno 1932. Espatria in Francia clandestinamente insieme a Parisio Gonnelli: partito dalle coste toscane il 4/11/1932 raggiunge la Corsica con una piccola imbarcazione di fortuna, quindi via Marsiglia (Bouche du Rhône) arriva a Parigi nel mese di dicembre. Risiede a Bagnolet (Seine), ma dopo poche settimane nel gennaio 1933 viene inviato in URSS dove frequenta la scuola leninista di Mosca fino alla primavera del 1935 ed è in contatto con Alessandro Sinigaglia. Tra il 1935 e l'estate del 1936 è a Parigi nella Federazione giovanile del PCd'I e compie numerose missioni in Italia. In seguito è segretario dei gruppi italiani della Loire a Saint Etienne (Rhône Alpes) col nome di Walter. È iscritto in Rubrica di frontiera. Nel settembre 1936 sbarca in Spagna ad Alicante col piroscafo "Ciutad de Barcelona" e, raggiunta Albacete, si arruola nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (aiutante maggiore del Battaglione, comandante della 4° compagnia e commissario politico della 1°). È redattore de "Il Garibaldino". Combatte a Cerro de los Angeles, Casa de Campo, Pozuelo, Mirabueno, Arganda e Guadalajara. In seguito, promosso tenente, passa nella XII Brigata Garibaldi, come aiutante maggiore del 2° Battaglione e capo della 1° sezione dello Stato maggiore; quindi, come capitano, è vicecomandante del 3° e poi del 2° Battaglione della Brigata. Ferito in combattimento al piede e alla mano destra a Farlete, sul fronte di Saragozza, verso la metà del 1937, è inviato all'accademia militare di Pozorubio e comanda per due mesi il Battaglione di istruzione di Quintanar de la Republica. Infine nel gennaio 1938 passa alla 52° Divisione, distaccata in Estremadura, come comandante della III Sezione (Operazioni) del Quartier generale e Segretario generale della cellula dello Stato maggiore. Dopo il ritiro dei volontari internazionali, dal novembre 1938 è ad Aranjuez da dove trasmette come speaker in italiano per Radio Madrid. Si iscrive al PCE nel 1938. Il 6/3/1939 raggiunge Valencia e il 28 dello stesso mese si imbarca sull'ultima nave in partenza: è fra i passeggeri (carta d'imbarco n. 596) dello “Stanbrook”, nave inglese destinata all'evacuazione dei repubblicani spagnoli e salpata dal porto di Alicante con a bordo circa 3000 persone; dopo un mese di permanenza, ai passeggeri colpiti da un epidemia di tifo, viene infine concesso di sbarcare ad Orano in Algeria. Dopo un mese di degenza all'ospedale di Orano, è acquartierato nell'ex prigione femminile cittadina (grazie al finto passaporto familiare di cui è in possesso, insieme alla compagna spagnola Lolita). Il 12/9/1939, 414 individuato come comunista, è incarcerato a Orano e nell'aprile 1940 deportato nel campo di Bogari. Nell'estate del 1941 è trasferito e internato nel campo di concentramento di Djelfa, nel deserto algerino, fino all'ottobre del 1942 quando è forzatamente rimpatriato. Arrestato il 7/11/1942, sconta gli 8 mesi di reclusione per renitenza alla leva comminatigli in contumacia nel 1934 a Roma e a Gaeta, quindi il 23/6/1943 è assegnato a Caserta come soldato di fanteria del 39° Regg. Bologna. Rientrato a Empoli dopo l'8 settembre, è responsabile insieme con Pietro Lari, Sani Ricciotti e Vasco Matteoli del Direttivo militare. Nel 1943-44 è dirigente della Resistenza a Empoli come membro della Giunta militare del CLN; in seguito ottiene nel CLN l'incarico di reggenza del commissariato della PS. Nel 1945 è rappresentante del PCd'I nella giunta comunale di Empoli, poi nel 1951 Consigliere provinciale capogruppo del PCd'I e Assessore. Trasferitosi ad Arezzo nell'ottobre 1946, è vicesegretario della Federazione locale del PCd'I dal 1946 al 1947, segretario fino al 1953. Eletto nel 1953 Presidente dell'amministrazione provinciale di Arezzo, riconfermato nel 1960. Muore ad Arezzo il 19/1/1966. FONTI: Acciai E., La lunga marcia nella guerra civile europea: Aureliano Santini, prospetto biografico di un garibaldino toscano, in "Diacronie" 7/2011 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Atti del convegno "Antifascismo e Resistenza in Valdelsa, in "Miscellanea Storica della Valdelsa", Periodico quadrimestrale, Tipografia Baccini&Chiappi, Castelfiorentino, 1971 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Cirri R., (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Longo L., Le Brigate Internazionali in Spagna Editori Riuniti, Roma, 1956 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Niccolai P., Terreni S. (a cura di), Era la Resistenza : il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Pagnini, Firenze, 1995 Pezzino P. (a cura di), La tradizione antifascista a Empoli, 1919-1948: atti del Convegno, Empoli, Convento degli Agostiniani, 23 aprile 2004, Ospedaletto, Pacini, 2005 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 415 SANTINI MARIO Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante, operaio Nato il 30/9/1906 a Pistoia da Silvio. Espatriato in Francia in data imprecisata, membro del PCF. Arrivato in Spagna nell'aprile del 1938, si arruola nella XII Brigata Internazionale. È iscritto in Rubrica di frontiera. Secondo il Comintern sarebbe morto durante l'azione sull'Ebro del settembre 1938, ma forse c'è confusione con Leonetto Santigli. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) 416 SARDI SILVIO Nome di battaglia: Chiatelli Raffaele, Ciantelli Raffaello Luogo di nascita: Castellina in Chianti (SI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio, bracciante, pittore Nato il 24/9/1901 a Castellina in Chianti da ignoti. Internato nel Brefotrofio di Siena, è affidato a Ferdinando Roncucci, residente nel comune di Trequanda (SI), il 5/10/1901. Il 1/4/1904 passa alle cura di Faustina Biadoni di Trequanda, quindi il 5/2/1911 è accolto dalla famiglia di Antonio Bonaccini, residente a Cavriglia (AR) ove rimane fino al 1919, quando si trasferisce a S. Giovanni Valdarno (AR) e viene assunto nella miniera dei Sabbioni. Svolge 1 anno di servizio militare in Italia nel 5° Regg. del Genio. Ardito del popolo, rimane a S. Giovanni Valdarno fino al gennaio 1922 quando, ricercato per gli scontri armati con i fascisti del marzo 1921, viene condannato a 3 anni e 20 giorni di reclusione; si dà latitante per sfuggire all'arresto e girovaga fino all'espatrio clandestino dalla frontiera di Ventimiglia (IM) il 1/11/1922. Entra in Francia il 3/12/1922 senza passaporto. Giunge a Marsiglia (Bouche du Rhône) e si occupa nelle fabbriche d'olio e poi al porto per circa otto mesi aderendo al gruppo degli antifascisti cittadini. Le residenze successive sono nel dipartimento di Seine-Saint-Denis: Les Lilas (1923-1925), Romainville (19251927), Bagnolet (1927-1928), Parigi (1928-1930), dove viene assunto nella casa di pittura Anselmini sotto lo pseudonimo di Raffaello Ciantelli, Montreuil sous Bois (1930-1932) e Lorient (8 mesi) in Bretagna. Espulso, torna a Parigi, dove convive con Boyard Olida e alleva i 2 figli di lei (13 e 17 anni). È iscritto in Rubrica di frontiera. Nel giugno 1934 è diffidato dalla polizia francese, in seguito a un non precisato assassinio di cui sarebbe testimone indiretto. Avendo violato gli obblighi della diffida viene accompagnato alla frontiera belga. Si stabilisce ad Anversa e lavora come tappeziere ambulante dal giugno 1934 al giugno 1935. Si trasferisce quindi clandestinamente a Barcellona e trova lavoro come pittore presso una cooperativa. Durante l'interrogatorio della Prefettura di Siena del 1941, dichiara di essere stato arruolato forzatamente nel novembre 1936 e di essere rimasto mobilitato fino al marzo 1937; secondo il Comintern si arruola volontariamente nel dicembre 1936 nella Colonna Ascaso (Colonna italiana “Rosselli”), rientra in Francia nel febbraio 1937, quindi rientra in Spagna nel febbraio 1938 e si arruola con la XII Brigata Internazionale con cui combatte fino al settembre dello stesso anno; altre fonti lo riferiscono arruolato in Spagna nel settembre 1936 nella XII Brigata Internazionale, con cui avrebbe partecipato ai fronti di Aragona e Caspe. Secondo la scheda personale del campo di Vernet, infine, nel 1937 si arruola volontariamente nelle Brigate Internazionali come miliziano, ma ritorna in Francia 3 mesi dopo. Arrestato per infrazione al decreto di espulsione in data imprecisata, è incarcerato per quattro mesi a La Santè e a Fresnes (Val de Marne). Liberato, nuovamente arrestato e incarcerato per lo stesso motivo, rimane clandestinamente a Parigi fino al maggio 1938 quando ritorna per alcuni mesi in Spagna. Rientra in Francia ferito nel settembre 1938 e viene diretto su Parigi. Espulso nel febbraio 1939, condotto alla frontiera belga e poi rientrato clandestinamente in Francia. Fermato il 18/5/1939, è condotto al campo di Rieucros, da cui evade il 29/5/1939. Ottiene il rinvio dell'udienza per infrazione del decreto di espulsione fino al 2/9/1939 e allo scoppio delle ostilità si arruola nella Legione straniera, ma attende la sua incorporazione fino al gennaio 1940. In seguito si arruola nella Legione Garibaldina capitanata da Camillo Morabini; si tratta a suo dire di un impegno soltanto morale, senza obblighi di 417 partecipazione alla guerra, ma viene ingaggiato forzatamente per eseguire lavori in Bretagna al seguito delle truppe inglesi. Per la Pasqua del 1940, avendo ottenuto tre giorni di permesso, si reca a Parigi e da qui, arrestato è condotto al Roland Garros il 17/4/1940 in quanto militante anarchico. È internato a Vernet (nel settore A, già condannati per delitti comuni, baracca 10 poi baracca 12, n. di matricola 1550), poi nel settore B dove è a capo del gruppo anarchico italiano. Rifiuta di essere rimpatriato perché dichiara di sentirsi più francese che italiano (in Italia si sente orfano) e perché i suoi figli sono francesi. In ogni caso, viene tradotto in Italia il 25/3/1941, ed è confinato a Ventotene e a Renicci Anghiari per 5 anni; viene liberato nel settembre 1943. Arrestato e deportato dai nazisti in Germania nel campo di Kiel nel 1944, rimpatria solo nell'aprile 1945. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Del Pla C., Le Camp du Vernet d’Ariège, Edition Private, Toulouse, s.d. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 ACS CPC ADEA AFIGRo (fondo Comintern) 418 SARTINI MARIO Luogo di nascita: Massa (MS) Orientamento politico: Comunista Professione: Meccanico Nato il 13/6/1901 a Massa da Francesco e Luisa Speroni. Espatriato nel 1922, risiede a Parigi ed è segretario di una cellula comunista della Citroën. Nella capitale francese viene arrestato nel 1930 durante una manifestazione ed espulso. Iscritto in Rubrica di frontiera per attività comunista in Francia. Nel novembre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (reparto cucina e intendenza). Nel maggio del 1937 è ad Albacete a disposizione dello Stato Maggiore. Risulta rientrato in Francia nei primi mesi del 1938. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) ASMs ISRT (fondo ANPI) 419 SCARSELLI ANGIOLO ADOLFO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Repubblicano Professione: Ristoratore Nato il 14/9/1885 a Firenze da Paolo. Segnalato in Francia nel 1927, residente a Parigi. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna col grado di capitano, come capo dell'intendenza nel Battaglione Garibaldi (anche comandante della 2° compagnia) e in seguito nella Brigata Garibaldi. Ferito in combattimento a Puerta de Hierro. Con la Brigata Garibaldi partecipa a tutti i fronti fino a Farlete. Uomo di Pacciardi, rientra in Francia con lui nella seconda metà del 1937, rifugiandosi a Parigi. Scelto dal PRI per emigrare negli Stati Uniti, durante il viaggio nel 1939 cade prigioniero della polizia francese in Algeria e viene internato a Orano fino all’arrivo degli Alleati. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pacciardi R., Il Battaglione Garibaldi. I volontari italiani nella Spagna repubblicana, Edizioni La Lanterna, Roma, 1945 Signori E., Républicains et giellistes en France entre guerre d’Espagne et Résistance, in Exils et migration: Italiens et Espagnols en France 1938-1946, a cura di Milza P., Peschanski D., L’Harmattan, Parigi, 1994 ACS CPC ACS Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) 420 SCOTTO ARTURO SILVANO Nome di battaglia: Enrico Pisell, Ernesto Piselli Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio meccanico, portuale Nato il 2/7/1902 a Livorno da Giuseppe ed Ersilia Paoletti. Attivo dall'immediato dopoguerra, già arrestato per diserzione nel 1922, aderisce al PCd'I clandestino di Livorno nel 1925 e viene arrestato il 2/12/1930 per organizzazione comunista, condannato dal Tribunale Speciale a 5 anni di reclusione. Rifiuta di associarsi alla domanda di grazia presentata da un familiare e sconta parte della pena a Padova, ma viene liberato per amnistia nel novembre 1932. Diffidato nel maggio 1933, rientra a Livorno in cerca di occupazione. A fine settembre del 1934 espatria clandestinamente in Corsica e raggiunge Marsiglia (Bouche du Rhône) insieme a Dino Rabuzzi. Viene colpito da mandato di cattura nel marzo 1935, stralciato dal processo del Tribunale Speciale perché latitante. È iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Ottiene un permesso di soggiorno di 3 mesi in Francia come rifugiato politico e alla scadenza, nel 1935, è inviato dal Pcd’I in URSS per frequentare a un corso per funzionari del partito. All'inizio 1937 è di nuovo a Marsiglia nel Comitato pro-Spagna e nell'SRI con lo pseudonimo di Piselli. Nel settembre 1937 raggiunge Valencia o Alicante e da lì passa ad Albacete, dove si arruola nella XII Brigata Garibaldi (4° Battaglione). Combatte in Estremadura e a Caspe dove il 1/4/1938 viene ferito in combattimento e preso prigioniero dai franchisti; internato nel campo di San Pedro de Cardenas, è tradotto in Italia nell’estate 1938 e nel settembre viene condannato dal Tribunale Speciale a 18 anni di reclusione (Castelfranco Emilia, Saluzzo). Confinato nel 1942, è liberato nell'agosto 1943 e dopo un breve ricongiungimento con la famiglia, sfollata a Pastina (PI), raggiunge i partigiani operanti nella zona a sud di Livorno e partecipa alla Resistenza con la 3° Brigata Garibaldi di S. Vincenzo. Secondo altre fonti, nel 1944-45, è Commissario politico partigiano della 3° Brigata Garibaldi di Novara. In Lunigiana si forma una Brigata che porta il suo nome. In seguito, fonda il CLN di Crespina (PI) di cui diviene presidente. Rientrato a Livorno dopo la Liberazione, riprende il lavoro nel Consorzio dei portuali, in cui è eletto viceconsole. Muore a Livorno il 23/7/1960. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Buttini M. (a cura di), La Resistenza in Lunigiana: atti, documenti, studi, testimonianze, Amministrazione comunale, Villafranca Lunigiana, 1997 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC ACS Min. Int. PS ISRT (fondo ANPI) 421 SCROGLIERI ANTONIO BENIAMINO Nome di battaglia: Tunin Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Anarchico Professione: Lizzatore, manovale Nato il 23/1/1903 a Carrara da Andrea e Domenica Nerucci. È iscritto alla Lega dei lizzatori e aderente alla CdL di Carrara della quale diviene Segretario. Condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione nel 1921 per possesso di esplosivo, in seguito è ripetutamente fermato e viene ammonito per 2 anni, interamente scontati. Sposato a Carrara con Ida Del Signore il 13/1/1923, è padre di 5 figli. Nell'ottobre 1927 (arrestato per concorso nell'attentato di Gino Lucetti a Mussolini, ma prosciolto) è incluso nell'elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze e viene due volte condannato per tentato espatrio clandestino. Ammonito nel dicembre 1931 (prosciolto nel novembre 1932 per il decennale) e di nuovo nel marzo 1933. Il 10/8/1933 ripara in Francia per sfuggire alle persecuzioni, residente a Brignoles (Var) ("dove è noto in ambienti sovversivi"), Marsiglia (Bouche du Rhône), Nizza (Alpes Maritimes), Bastia, Tolone (Var). Iscritto alla LIDU, viene espulso nel giugno 1933. Iscritto in Rubrica di frontiera. Segnalato a Tolone dal 1/1/1935 fino all'agosto 1936, quando parte per la Spagna (nel 1937 è segnalato in Spagna come combattente antifranchista "nelle formazioni di Giustizia e Libertà"). Arruolato nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli") il 19/8/1936 combatte a Monte Pelato, Tardienta e Almudevar. Torna in Francia e vive in clandestinità a Tolone dal luglio 1937 fino al 20/10/1939 quando è arrestato e rinchiuso al forte di S. Catherine (secondo altra fonte è arrestato il 29/4/1939). Trasferito al Vernet il 28/5/1940 (forse con tutta la famiglia) è nel settore B, anarchici ed estremisti, baracca 6 o 20 poi baracca 25, n. di matricola 6260. Chiede di emigrare in Messico ma non ha le risorse necessarie, mentre per il rimpatrio il Prefetto ricorda che devono essere regolarizzati tutti i figli e la moglie, alloggiati nei dintorni del campo (e forse proprio a questo scopo Scroglieri ottiene un breve permesso dal 21 al 23/8/1941). Rimane al Vernet fino al 20/8/1941, ma è anche presente con il figlio Andrea nello schedario di Rivesaltes (il figlio è trasferito in data imprecisata ad Argelès e da lì rimpatriato nel giugno 1941). Fermato al rimpatrio, nell'agosto 1941, dopo aver scontato a Parma 17 mesi di carcere per l'espatrio (secondo altre fonti il 15/4/1942 sarebbe detenuto nelle carceri di Apuania), nel novembre 1942 viene confinato a Ventotene per 5 anni. Tradotto a Renicci Anghiari dopo la caduta di Mussolini, evade nel settembre 1943. Partecipa alla Resistenza. Morto a Carrara il 9/9/1970. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Corsi R., Testimonianza nella guerra di liberazione in Carrara: come e perchè divenni partigiano, 1940-1945, Zappa, Sarzana, 1988 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ADEA ADPO ASMs ISRT (fondo ANPI) 422 SEDRAN ANGELO Nome di battaglia: Giovanni Luogo di nascita: Azzano, frazione di Seravezza (LU) Orientamento politico: Comunista Professione: Minatore Nato il 24/6/1906 ad Azzano, frazione di Seravezza. Ha frequentato le elementari. Iscritto al PCd'I nel 1925, responsabile per la stampa clandestina. Espatria in Francia in data imprecisata. Si arruola nel gennaio 1938 nella XII Brigata Garibaldi e combatte in Estremadura, a Caspe e sull'Ebro. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. BDIC (Archives de Moscou) 423 SEGHI EGIDIO Luogo di nascita: Cutigliano (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Minatore, vetraio Nato il 17 o il 19/6/1906 a Cutigliano da Luigi e Rita Abis. Espatria in Francia il 7/11/1924 con passaporto regolare e contratto di lavoro. Lavora come minatore tra il 1924 e il 1937 ad Aniche (Nord), ma rientra in Italia tra il 1926 e il 1928 per svolgere il servizio militare. Milita nella CGT e nel sindacato dei minatori da data imprecisata, si iscrive al PCd'I nel 1928. Sposato con l'italiana Lilia Ferrari ad Aniche nel 1933, ha 2 figli naturalizzati francesi (5 e 2 anni). Nel 1935 fa domanda di naturalizzazione in Francia e risulta domiciliato a Somain (Nord-Pas-deCalais). È iscritto in Rubrica di frontiera. L'11/11/1937 si arruola in Spagna come sergente della XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, Compagnia mitraglieri). Secondo il Comintern durante il combattimento di Caspe nel marzo/aprile 1938 si distingue come mitragliere "salvando la sua mitragliatrice nel momento difficile della lotta", poi nel settembre 1938 sull'Ebro viene di nuovo elogiato perché resiste all'avanzata del nemico "permettendo ai nostri compagni di prendere posizione difensiva". Ripara in Francia il 6/2/1939 e viene internato ad Argelès (secondo altre fonti Saint Cyprien), Gurs e dal 5/6/1940 a Vernet (settore C, reduci di Spagna, baracca 1, poi baracca 46, n. di matricola 4244). Evaso il 21/2/1941 dal Vernet, partecipa alla Resistenza in Francia a Lille (Nord-Pas-de-Calais), dove per assicurare la continuità amministrativa dopo la conquista di Lille da parte dei partigiani francesi, assume provvisoriamente l'incarico di Console italiano nel settembre 1944. Muore il 29/11/1963 a Pistoia. FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Rudy Damiani, Les italiens du bassin minier du Nord-Pas-de-Calais, in Milza P., Peschanski D. (a cura di), Exils et migrations : Italiens et Espagnols en France 1938-1946, L’Harmattan, Paris, 1994 ACS CPC ACS Min. Int. PS ADEA ADPO AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 424 SENESI ATTILIO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Ferroviere, portuale Nato l'11 o il 15/4/1900 a Livorno da Egisto e Fortunata Casta. Lavora come ferroviere alla stazione di Sampierdarena (GE). Nel 1923 viene licenziato per motivi politici dalle Ferrovie ed espatria clandestinamente nel 1925 in Francia, risiede a Marsiglia (Bouche du Rhône). Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel 1937 risulta arruolato come combattente antifranchista in Spagna, dove viene ferito gravemente in combattimento. Inoltre è segnalato a Gibilterra nell'agosto del 1937. Risulta ancora all'estero nel 1942. Sarebbe morto a Marsiglia il 17/11/1972. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., “Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC 425 SERENI BRUNO Nome di battaglia: Bruno Bruni, Piero Bruno Luogo di nascita: Milano (MI) Orientamento politico: Socialista, anarchico Professione: Garzone, giornalista, venditore ambulante, interprete, operaio, muratore Nato il 4/7/1905 a Milano da Umberto e Palmira Pasquinelli. Nel 1907 viene condotto dai genitori a Breganze (VI) e di lì a Livorno. Nel 1917 giunge a Barga (LU), quindi, nel 1919, si trasferisce da solo in Scozia (Glasgow), dove lavora come garzone in un'osteria. Nel 1923 rimpatria per prestare servizio militare. Noto antifascita, a Barga è preso di mira dalle squadracce fasciste. In seguito si arruola in Marina come sottocapo e interprete per la lingua inglese. Giunto in America a bordo del piroscafo "Cristoforo Colombo" diserta e rimane a vivere a New York, dove lavora come corrispondente de "La stampa libera" e di altri periodici. Nel 1933 è di nuovo in Europa a Parigi ma nel mese di luglio si trasferisce a Barcellona dove è in contatto con il POUM, con la LIDU, di cui diviene Segretario, e con Giustizia e Libertà. Nel 1934, probabilmente durante una tappa intermedia di un viaggio che avrebbe dovuto condurlo a Buenos Aires, viene arrestato a Dakar e liberato grazie all'interessamento di Companys, Presidente della Generalitat della Catalogna; quindi rientra a Barcellona. Nel 1936 si allontana dal PSI e si avvicina al movimento anarchico iscrivendosi alla FAI. Fin dal luglio 1936 combatte nella Colonna Lenin sul fronte catalano-aragonese. Il 1° agosto rimane ferito a Siétamo sul fronte di Huesca ed è a lungo ricoverato in ospedale a Barcellona. Nel corso della guerra combatte anche a Tarragona, Valencia e Madrid. Nell'aprile 1938 rientra in Francia a Marsiglia (Bouche du Rhône) dove ottiene un permesso di soggiorno come rifugiato politico e si iscrive di nuovo al PSI, dal quale, però viene radiato nel giugno 1939. Dopo aver avviato numerosi contatti nella primavera del 1939 per non essere arrestato al rimpatrio (scrive anche a Mussolini, affermando di essersi ravveduto sul fascismo e promettendo di non occuparsi più di politica) il 28/6/1939 rientra in Italia da Ventimiglia e da qui giunge subito a Barga, dove torna a vivere dalla madre. Disoccupato a causa del suo passato politico, chiede con insistenza di potersi arruolare in Marina o nell'esercito cercando in ogni modo di dimostrare al regime le sue mutate convinzioni politiche, ma le sue domande vengono sempre rifiutate. Secondo la scheda AICVAS alla fine del 1943 viene arrestato dai nazifascisti e incarcerato, prima a Lucca e poi a Piacenza, fino al settembre 1944. Dopo la liberazione fonda "Il giornale di Barga" e scrive sull'esperienza iberica un libro intitolato Ricordi della guerra di Spagna. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bruno Sereni, Ricordi della guerra di Spagna, Barga, 1972 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 426 SERNI EGISTO Nome di battaglia: Gino. Nel 1928 si cela a Lione sotto il nome di Serarli Luogo di nascita: Bolgheri (LI) o Castagneto Carducci (LI) Orientamento politico: Anarchico, comunista Professione: Marittimo, meccanico, fuochista Nato il 29/5/1897 a Bolgheri (secondo il DBAI e il CPC a Castagneto Carducci) da Pietro, commerciante di legnami, di idee conservatrici, e Delia (o Dalia) Moretti. Frequenta le elementari. Venuto in contatto con alcuni rivoluzionari, aderisce in giovane età al movimento anarchico. A sedici anni si imbarca su una nave a vapore che lo porta in Inghilterra e negli Stati Uniti. Nel 1916 è richiamato alle armi e presta servizio nella Marina militare italiana. Tornato alla vita civile è a Roma, dove è assunto nello studio di un avvocato di idee sovversive, frequenta gli anarchici, i socialisti rivoluzionari e i comunisti e collabora all'organizzazione degli Arditi del popolo (è nel direttorio nazionale). Nel dicembre 1921 è a Grosseto dove assume la carica di segretario dei gruppi anarchici “Germinal” e “Pietro Gori”, collabora con il giornale sindacalista di Piombino (LI) "Il martello" e con il quotidiano anarchico "Umanità nova" e si dà da fare per creare una CdL. Di nuovo a Roma nel giugno 1922 è arrestato il 19 agosto come ardito del popolo: il Questore di Roma informa dell'arresto il collega di Grosseto precisando che Serni, domiciliato a Poggio Isola d'Elba (LI), si è trasferito a Grosseto (GR) dal 9/12/1921 e possiede un libretto di immatricolazione della Marina mercantile del compartimento di Portoferraio (LI) alterato nella fotografia; il 31/8/1922 la Questura di Roma informa il Ministero dell'Interno che Serni è segnalato anche a Pisa, Livorno, Pistoia e Bologna. Rimandato con foglio di via obbligatorio a Bolgheri nel settembre 1922, Serni dimora per qualche tempo a Poggio di Marciana nell'isola d'Elba presso i familiari. Nella seconda metà del 1923 (in seguito ai contrasti col padre e il fratello, fascisti dichiarati) varca clandestinamente le Alpi e si stabilisce ad Aubagne, presso Marsiglia (Bouche du Rhône). Nel 1924 è a Parigi e poi espulso dalla Francia, si nasconde a Lione (Rhône), dove dal 1924 al 1926 diffonde la rivista malatestiana "Pensiero e volontà" e il "Libero accordo". Tale attività di propaganda mette in allarme le forze di polizia fasciste: il 26/4/1927 il Consolato generale di Lione lo segnala e il 10 luglio anche la Prefettura di Livorno riferisce su di lui; il 16/4/1928 una delle sue fotografie viene riprodotta in 10 copie dalla Scuola superiore di polizia per favorire le ricerche, dato che nel solo anno in corso è segnalato a Lione, Marsiglia e Nizza (Alpes Maritimes). Sembra avere contatti a partire dal 1929 con Camillo Berneri, forse a Bourg de Thizy (Bouche du Rhône), dove risiede e lavora in uno stabilimento tessile; nel 1930, invece, lavora in un'officina di Montagny (Savoie). Nel gennaio 1930, quindi, il Ministero dell'Interno ordina ai prefetti di disporre severe misure di sorveglianza per rintracciare, fermare e perquisire Egisto Serni e altri sovversivi segnalati in relazione con l'anarchico Berneri e nell’aprile lo iscrive nel Bollettino delle ricerche (scheda 2412) e nella Rubrica di frontiera (n. 12461) come anarchico pericoloso da arrestare. Il 16/4/1931 il Consolato di Lione riferisce che Serni ha lasciato Bourg de Thizy da un anno e che si è stabilito a Roanne (Loire), dove è amico intimo del pericoloso anarchico Bruno Alpini. Nel maggio 1934, invece, abita a Chateau de Bossuet-Riorges (Loire), poi torna a Roanne, ma già nel 1935 si sposta a Saint-Etienne (Loire), cercando di far perdere le proprie tracce (e, in effetti, alle spie fasciste sembra abitare a Parigi insieme con Italo Ragni). Nel settembre 1935 è arrestato a Saint Etienne per contravvenzione del decreto di espulsione, ma in ottobre è rimesso in libertà e autorizzato a rimanere in Francia grazie all’intervento della LIDU, del sindaco della città e dei giornali di sinistra. Nel 1936, dopo essere stato rilasciato, riprende l'attività politica e nell'estate del 1937 (secondo il DBAI nell’estate del 1936 tramite Perpignan) valica i Pirenei e raggiunge Barcellona, dove si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana "Rosselli"), prendendo parte ai combattimenti di Monte Pelato, Tardienta e Almudevar (secondo altra fonte è arruolato nella Colonna italiana dal gennaio al febbraio 1937). Il 15/2/1938 (secondo il DBAI nel febbraio 1937) fa ritorno in Francia ma al valico di Cerberes è arrestato dalla polizia francese, ma viene poi rilasciato (e la spia fascista n. 235 segnala, quasi contemporaneamente, arresto e rilascio). In luglio Serni abita a Saint Etienne, dove nel 1939 riprende la propaganda antifascista e, alla caduta della Francia, prende parte alla Resistenza. Nel dopoguerra è membro dei gruppi anarchici di Lione e di Saint Etienne, si occupa della 427 divulgazione dell'esperanto e collabora (fino al principio degli anni Ottanta) al periodico libertario "L'homme libre fils de la terre". FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo I-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2004 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 ACS CPC ACS Div.Pol.Pol. 428 SINIGAGLIA ALESSANDRO Nome di battaglia: Vittorio, Sabino, Gallone, Albino Luogo di nascita: Fiesole (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Meccanico, elettricista Nato il 2/1/1902 a Fiesole da Davide e Sintje Huite. Svolge il servizio militare in Marina come sommergibilista. Ardito del popolo nel 1920-1922, iscritto al PCd'I dal 1923, è colpito da mandato di cattura nel 1928 per organizzazione comunista ma viene stralciato dal processo del Tribunale Speciale perché latitante. Espatria clandestinamente nel frattempo e viene segnalato in Francia, Svizzera, URSS (a Mosca dove è nella scuola di partito). Proveniente direttamente dall'URSS, nel settembre 1936 si arruola in Spagna come Tenente di vascello nella Marina da guerra repubblicana e si distingue nella bonifica del porto di Barcellona minato dai franchisti. Iscritto al PCE nel 1938. Nel febbraio 1939 ripara in Francia e viene internato a Saint Cyprien (nel gruppo italiano, scrive sul giornale murale delle sezioni 79-80), Gurs e dal 19/5/1940 a Vernet (settore C, reduci di Spagna, baracca 48) in quanto attivista estremista pericoloso, dirigente dei militanti comunisti all'interno del campo e agitatore degli estremisti italiani di Gurs, segnalato per la propaganda contro ogni arruolamento per la Francia e contro la Garde mobile. Tradotto in Italia l'8/4/1941, è confinato a Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. Primo comandante dei GAP di Firenze, il 13/2/1944 viene sorpreso all'uscita di una trattoria in via Pandolfini a Firenze da alcuni membri della Banda Carità, tenta la fuga ma viene colpito e ucciso sul posto. Secondo altra fonte, invece, è arrestato a Empoli insieme con Pietro Lari, nel mezzo di un incontro di militanti, all'inizio del febbraio 1944 e viene ucciso nel conflitto dagli uomini del locale comando della PS germanica. Medaglia d'argento alla memoria, il suo nome è assunto da una divisione partigiana garibaldina e una targa è collocata in sua memoria nel luogo della morte. Lapide in memoria di Alessandro Sinigaglia, in Via Pandolfini a Firenze FONTI: AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Balli G., Dalla Pieve a Villa Triste: l'avventura umana e politica di Bruno Fanciullacci, ISRPt, Pistoia, 2005 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Biagioni M., Scarpe rotte eppur bisogna andar: fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve, Firenze : Pagnini e Martinelli, stampa 2004 429 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 Monteleone G. (a cura di), Giani Siro. Memorie e testimonianze di un comunista empolese 1925-1995, Ibiskos Editrice, Empoli, 1997 Pezzino P., Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità, la Resistenza, Pacini editore, Empoli, 2007 Tognarini I. (a cura di), Elio Chianesi: dall'Antifascismo alla Resistenza, Polistampa, Firenze, 2008 Verni G. (a cura di), Cronologia della Resistenza in Toscana, Roma, Carocci, 2005 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 ACS CPC ADEA AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 430 SOGARI DARIO Luogo di nascita: Massa (MS) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Muratore Nato il 12/3/1902 a Massa. Emigrato in Francia nel 1935 a Drancy (Seine). Membro del SRI dal 1929. Iscritto al PCd'I nel 1935. Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi e prende parte ai combattimenti intorno a Madrid. Ospedalizzato a Benicassim per malattia, rimane a disposizione del servizio sanitario delle Brigate Internazionali sino al 1938. Iscritto al PCE nel 1938. Nel settembre del 1938 abbandona la Spagna con destinazione Messico. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) 431 SOLDAINI GIOVANNI Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Comunista Professione: Fornaio Nato il 2/5/1910 a Livorno da Umberto e Lionella Rondoli. Milita nel PCd’I fin da giovanissimo e probabilmente lascia l’Italia per sfuggire alla polizia fascista. Espatriato in Corsica nel dicembre 1934, si stabilisce a Bastia. Iscritto in Rubrica di frontiera. Arriva in Spagna sul piroscafo “Ciutad de Madrid” con Dino Rabuzzi e Aladino Frangini; nel novembre 1936 si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (2° batteria Picelli) e partecipa alle azioni di Boadilla del Monte, Mirabueno, Majadahonda, Arganda e Jarama. Combatte anche a Casa de Campo, Cerro de los Angeles, Città universitaria, Puerta de Hierro, Pozuelo de Alarcon. Il 9/7/1937 resta ferito mentre combatte con la XII Brigata Garibaldi (è sergente del 2° Battaglione, 1° e 2° compagnia) a Brunete. Guarito nel febbraio 1938, riprende il suo posto e combatte in Estremadura, Caspe, Ebro e nella difesa ultima di Barcellona. Dopo essere transitato da Torelló, ripara in Francia nel febbraio 1939 e viene internato a Saint Cyprien (secondo altre fonti Argelès), Gurs (ilot E, gruppo italiano fino al maggio 1939) e dal 5/6/1940 a Vernet (settore C, reduci di Spagna, baracca 46) in quanto attivista estremista pericoloso per la sua propaganda contro l'arruolamento nelle CTE al fronte. Tradotto in Italia il 6/4/1941, è confinato a Ventotene per 5 anni nel maggio, liberato nell'agosto 1943. Partecipa alla Resistenza in Italia. Muore a Livorno il 5/4/1961. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 Volpato M., Oberdan Chiesa, Comune di Rosignano Marittimo, Cantini/Grafiche, 1983 ACS CPC ADEA AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 432 SOLDAINI GIUSEPPE Luogo di nascita: Fucecchio (FI) Orientamento politico: Socialista Professione: Calzolaio Nato il 7/3/1901 a Fucecchio da Emilio e Teresa Vannucci. Emigrato nel 1923 in Francia, si trasferisce in Corsica clandestinamente nel 1926. Nel 1933 viene espulso dalla Francia e si reca a Barcellona, dove sembra che nel 1938 si sia arruolato come combattente antifranchista. Nel 1938 è presente nel campo di smistamento di Torelló. Iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista in Francia e in Spagna. Fermato al rimpatrio nel febbraio 1940, la Commissione Provinciale di Firenze lo confina come "combattente antifranchista in Spagna" a Ventotene per 3 anni, commutato in ammonizione il 24/5/1941. Liberato nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Cirri R., (a cura di), Antifascismo e antifascisti nell’empolese, Pagnini, Firenze, 1992 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) 433 SPARANO CIRO ANDREA CARLO Nome di battaglia: "il postino" perché ad Avenza il padre è portalettere Luogo di nascita: Avenza (MS) Orientamento politico: Repubblicano/Comunista, anarchico Professione: Marmista, fornaio Nato il 28/12/1898 ad Avenza da Attilio e Marietta Menconi. Attivo nell'immediato dopoguerra, viene aggredito dai fascisti nel 1922-1923. Disoccupato, emigra in Francia nel 1933 a Salon-de-Province (Bouche du Rhône) presso uno zio originario di Cuneo, passando il confine la notte del 23/9/1933 a Cesano Torinese (TO). Si dirige subito a Marsiglia (Bouche du Rhône) dove lo zio lo va a prendere in automobile per portarlo a Salon; qui lavora per alcuni mesi nella panetteria di famiglia. Secondo altre fonti sarebbe emigrato nel 1930, residente a Tolosa (Haute Garonne). In seguito, condannato a 15 giorni di prigione ed espulso per falso nella presentazione della richiesta per il permesso di soggiorno, si sposta a Marsiglia e dalla Camera del Lavoro ottiene un biglietto fino a Perpignan (Pyrénées Orientales); da lì arriva a Barcellona, dove è assunto in una fabbrica di munizioni nell'estate 1935 e risulta iscritto alla CGT. È iscritto in Rubrica di frontiera. Tra i primi volontari internazionali nel luglio 1936, è dapprima nella Milizia popolare di Irún (dal 22/7/1936 al 9/9/1936) e a partire dal settembre nella centuria Gastone Sozzi con cui prende parte a tutte le operazioni (secondo altre fonti è nella Colonna Ascaso -Colonna italiana "Rosselli"- dal 9/11/1936). In seguito continua a far parte della colonna Libertad della 277° Divisione (a partire dal 13/12/1936 fino al 25/9/1938). Ferito in combattimento al braccio destro il 7/9/1937 nel settore di Saragozza, viene ricoverato a Bujaraloz e a Barcellona. Durante la degenza contrae una malattia polmonare; dimesso dal convalescenziario di La Garriga il 20/3/1938, rientra al fronte nella Compagnia Mitraglieri del 477° Battaglione (26° Divisione, 120° Brigata mista). Nel gennaio 1939 è nel campo di smobilitazione di Torelló, da dove ripara in Francia nel febbraio 1939. Internato a Gurs o forse ad Argelès, ha contatti con Etrusco Benci. Nel marzo 1940 è incorporato d'autorità in una CTE e inviato presso la frontiera belga per lavori di fortificazione; da qui è inviato in manicomio, per aver reagito allo schiaffo di un tenente. Liberato grazie all'intervento del Console di Lille, viene rimpatriato ed è tradotto in Italia il 5/5/1941. Confinato a Ventotene per 5 anni, commutato in ammonizione per malattia nell'aprile 1943. Prende parte alla Resistenza. Morto il 28/9/1970. FONTI: Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., La Centuria Gastone Sozzi, Quaderno AICVAS n. 4, Roma, 1984 ACS CPC ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS 434 STORAI ETTORE Luogo di nascita: Vernio (FI) o Montepiano (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante, carrettiere, falegname, scalpellino Nato l'8/11/1892 a Vernio o Montepiano da Agostino e Chiara Pieralli. Sergente nei Bersaglieri in Libia. Ardito del popolo nel 1921-1922, iscritto al PCd'I dal 1921, espatria l'8/10/1921 in Francia con passaporto regolare per motivi di lavoro. Segnalato a Champ Long (Haute Savoie) e Alby-sur-Chéran (Haute Savoie) nel 1929, nel 1931 è rintracciato in Corsica dove risulta risiedere dal 1927 o 1928 senza essersi fatto notare come antifascista attivo. I parenti lo dichiarano morto in seguito a ferita d'arma da fuoco riportata in una partita di caccia al cinghiale, ma il Consolato d'Italia in Corsica riferisce che si trova a Ponte di Castirla, impiegato come carrettiere. Nel 1933 è a Francaldo di Bastia, dove lavora come falegname. Radiato nel 1935 dal novero dei sovversivi, gli viene rilasciato un nuovo passaporto. Il 30/5/1937 parte da Bastia sul piroscafo "Ciutad de Barcelona" diretto in Spagna ma poi affondato; riesce a raggiungere Albacete nel luglio e si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi, in seguito nella Brigata Garibaldi col grado di capitano come porta ordini del comando (3° Battaglione). Combatte a Teruel e sull'Ebro. Iscritto al PCE nel 1938. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto. Smobilitato nell'ottobre del 1938, passa in Francia attraverso i Pirenei il 6/2/1939. Nel febbraio 1939 viene internato a Saint Cyprien, nel maggio è trasferito a Gurs e, in seguito allo scoppio delle ostilità con l'Italia, nel giugno 1940 è ad Argelès; concluso l'armistizio, viene trasferito a Mont Louis fino al 10/4/1941 (secondo alcune fonti al Vernet), quando è rimpatriato dalla Commissione d'armistizio e tradotto in Italia. Confinato a Ventotene il 13/6/1941 per 5 anni (ammonito nel 1942), liberato nell'agosto 1943. Partecipa alla Resistenza in Italia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 435 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n. 2, Roma, 1982 ACS CPC ADPO AFIGRo (fondo Comintern) ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 436 STORAI ORLANDO Luogo di nascita: Vernio (FI) o Montepiano (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Boscaiolo, muratore, autista Nato il 12/9/1912 a Vernio (o Montepiano) da Pietro o Giuseppe e Maria Buti Adramanti. Espatriato il 1/1/1930 in Francia con passaporto regolare e contratto di lavoro, arriva a Bastia ed è residente ad Aiaccio. È iscritto al PCd'I nel 1935 ed è membro del SRI. Viene iscritto in Rubrica di frontiera. All'inizio del 1937 (secondo altra fonte dal novembre 1936) si arruola in Spagna nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (reparto d'assalto) di cui diviene sergente. Secondo documenti del Comintern è in seguito nella XII Brigata Garibaldi (2° Battaglione, 4° compagnia) come mitragliere con funzioni di delegato politico di sezione e in seguito sergente comandante di sezione. Ferito al volto in combattimento sull'Ebro e alla gamba destra in data imprecisata. Iscritto al PCE nel 1938. Nel febbraio 1939 ripara in Francia e viene internato ad Argelès (secondo alcune fonti Saint Cyprien), Gurs, dal 27/6/1940 di nuovo Argelès, infine Mont Louis dal 26/3/1941. Arriva al Vernet il 29/4/1941 (settore C, reduci di Spagna, baracca 37, n. di matricola 7857, poi anche settore B, anarchici ed estremisti, baracca 7). Tradotto in Italia il 21/1/1942, è confinato a Ventotene per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. Partigiano in Toscana, è catturato e fucilato il 2/12/1943 come rappresaglia per l'uccisione del Tenente colonnello Dino Gobbi, comandante del Distretto militare di Firenze. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 ACS CPC ADEA ADPO AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) 437 TAGLIABOSCHI TASSO Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Socialista Professione: Parrucchiere Nato intorno al 1886 in provincia di Pistoia. Descritto nell'interrogatorio di Guido Berard del 1940 come "toscano, 54 anni, ex parrucchiere, commissario politico, un poco gobbo, capelli grigi, alto 1,61". Giunge a Barcellona nell'ottobre 1936 e si arruola nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (2° compagnia De Rosa) come Commissario politico, poi nominato sergente e infine Commissario politico di compagnia addetto al reparto munizionamento. Secondo il Comintern, nei primi mesi del 1938 è in permesso in Francia e torna in Spagna nel settembre 1938, rimanendo a disposizione del commissariato generale delle Brigate Internazionali a Barcellona. Per il Comintern è "uno dei migliori socialisti italiani che collaborò con i comunisti nella Brigata Garibaldi nella politica di unità". Alla fine del 1938 è presente al campo di smobilitazione dei garibaldini di Torelló. In seguito, evacuato in Francia, è internato nel campo di concentramento di Argelès poi trasferito nel forte di Collioure per alcuni giorni e infine inviato a Gurs dove si troverebbe internato ancora alla fine della guerra. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 ACS Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) 438 TANTINI VALERIO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Socialista Professione: Commerciante, impiegato di banca, industriale Nato a Firenze l'11/10/1894 da Carlo e Maria Rasponi. Partecipa alla prima guerra mondiale con il grado di capitano. Dopo la guerra si trasferisce a Viareggio (LU). In seguito alla morte della moglie, espatria clandestinamente in Francia la notte tra il 21 e il 22/4/1927 e arriva in Corsica con un battello partito da Livorno. Qui risiede a Parigi, poi nel 1931 si sposta a Lione (Rhône) dove è in contatto con ambienti socialisti e anarchici. È iscritto alla LIDU e per conto di questa associazione si reca a Parigi per incontri con la Concentrazione antifascista. In seguito vive a Bron (Rhône), a Tolone (Var), di nuovo a Lione e a Marsiglia (Bouche du Rhône). Iscritto in Rubrica di frontiera nel 1937 perché segnalato in Spagna con le milizie repubblicane. Nel 1942 è ancora in Francia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) 439 TARABELLA ERMENGILDO Luogo di nascita: Seravezza (LU) o Madrid Orientamento politico: Comunista Professione: Meccanico Nato il 20/09/1906 a Seravezza da Giuseppe e Rufina Gomez (secondo altre fonti nasce a Madrid da padre toscano ed è solo iscritto nella lista di leva del comune di Seravezza). Dichiara di aver sempre vissuto a Madrid, salvo alcune brevi visite a Genova in data imprecisata e a Seravezza nell'agosto del 1936 presso lo zio paterno Silvio, farmacista. Partecipa alla guerra di Spagna nelle formazioni antifranchiste. Arrestato nel maggio 1939 (secondo altra fonte il 18/4/1939) dai franchisti, viene fucilato a Madrid nel febbraio 1940. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ASLu 440 TARCHIANI UGO Luogo di nascita: Bagno a Ripoli (FI) Orientamento politico: Operaio, fontaniere Nato il 27/3/1888 a Bagno a Ripoli da Emilio e Luisa Pacini. Si trasferisce a Firenze nel 1912 e poi a Torino. Esonerato dal servizio militare, lavora alla FIAT per la costruzione di aereoplani. È in Francia dal 1921 e nel 1931 risiede a Cannes (Alpes Maritimes). Iscritto al PCd'I nel 1931. In seguito è a Marsiglia (Bouche du Rhône), dove ottiene il brevetto di aviatore grazie all'aiuto economico di gruppi antifascisti. Si arruola nell'ottobre del 1936 come combattente antifranchista in Spagna nelle Brigate Internazionali con il grado di sergente. Alla fine del 1938 ripara in Francia. Deceduto nel dopoguerra a Marsiglia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 441 TESEI FLORINDO Luogo di nascita: S. Giovanni Valdarno (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Calzolaio, impresario edile Nato il 28/10/1894 a S. Giovanni Valdarno. Socialista attivo dal 1919. Nel 1922 espatria in Francia. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel 1937-1938 segnalato quale combattente nelle formazioni antifranchiste in Spagna (manca la conferma ufficiale ma nel fascicolo del CPC è conservata una foto in cui è in compagnia di altri combattenti garibaldini). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 442 TOGNARELLI ERMINIO ENRICO Nome di battaglia: Enrique Tognarelli Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Socialista Professione: Studente filodrammatico Nato il 7/2/1912 a Firenze. Espatria clandestinamente nel 1935 in Francia, è iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'agosto 1936 si arruola in Spagna nella 27° Divisione, poi nell'Artiglieria internazionale (gruppo Rosa Luxemburg), in seguito con la XII Brigata Garibaldi dal giugno/luglio 1938. Sembra che nell'ottobre del 1938 sia ricoverato a Parigi per ferite riportate alla testa in combattimento. Nel luglio del 1941 è arrestato dai tedeschi a Parigi e inviato in campo di concentramento. Fermato al rimpatrio, nell'ottobre 1941, viene confinato a Ventotene per 3 anni, liberato nell'agosto 1943. Prende parte alla Resistenza in Italia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS 443 TOGNARELLI MARIO Luogo di nascita: Firenze (FI) Nato a Firenze. Risulta arruolato come combattente antifranchista in Spagna. Non si hanno altre informazioni sul suo conto. FONTI: Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-199 4 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ISRT (fondo ANPI) 444 TONARELLI ROMEO Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Repubblicano Professione: Muratore, pittore, marmista Nato il 7/1/1900 a Carrara da Alfredo. Nel primo dopoguerra partecipa alle manifestazioni del PRI. Emigrato nel 1921 in Francia, è iscritto nel 1934 in Rubrica di frontiera per attività antifascista all'estero. Nell'agosto 1936 è a Cassis (Bouche du Rhône) malato di ulcera allo stomaco, nel gennaio 1937 è segnalato a Marsiglia (Bouche du Rhône) come "uno dei più attivi sovversivi". Per alcuni mesi combatte in Spagna, nelle formazioni anarchiche. Rientrato in Francia, dal 1940 al 1941 a Marsiglia collabora con il compaesano Omero Ferrarini alla falsificazione di documenti per i clandestini (compito in cui i due hanno messo a punto "una tecnica raffinata" secondo le testimonianze), quindi, dopo l’arresto e la detenzione nelle carceri di Chave a Marsiglia (da dove dichiara alla Commissione di Armistizio di non voler rientrare in Italia), viene fatto emigrare dai vertici di GL e nel 1942 è segnalato in Messico. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Elisa Signori, Républicains et giellistes en France entre guerre d’Espagne et Résistance, in Milza P., Peschanski D. (a cura di), Exils et migration: Italiens et Espagnols en France 1938-1946, L’Harmattan, Parigi, 1994 ACS CPC AICVAS ASMs 445 TONELLI LIBERALE Luogo di nascita: Piombino (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Bracciante, operaio, muratore Note: Fratello di TONELLI ROBERTO Nato l'8/3/1906 a Piombino da Giovanni e Fortunata Mazzei, braccianti. Risiede a Livorno. Espatria clandestinamente in Francia con la famiglia nel 1920, all'età di 14 anni (secondo altra fonte il 7/7/1922 a 16 anni), e per 17 anni vive a Tolone (Var), dove lavora come operaio. È renitente alla leva e condannato nel 1929 per possesso di arma proibita a 30 franchi di ammenda. Nel 1929 viene rintracciato dal Consolato di Marsiglia (Bouche du Rhône) a Tolone dove svolge attività antifascista e, in seguito, a Carcassonne (Aude), dove è membro della LIDU. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto per attività comunista in Francia. Nel 1930 lavora all'Arsenale di Tolone. È noto come anarchico "libertario notorio" che ha sempre vissuto di espedienti, è condannato nel 1931. Nel 1933 ottiene il passaporto per l'Italia ma non risulta che abbia mai fatto ritorno. Residente a Barcellona nel febbraio 1936, secondo alcune fonti si sarebbe arruolato il 19/8/1936 e sarebbe stato inviato sul fronte di Huesca. Il 29/4/1938 è segnalato anche dalla polizia fascista come combattente in Spagna, proveniente da Perpignan (Pyrénées Orientales). Rientrato in Francia, è arrestato a Tolone il 14/2/1939 e internato a Rieucros, poi trasferito il 7/10/1939 al Vernet (settore B, baracca 9, n. di matricola 4924), distaccato nelle CTE addette al taglio del bosco. La condotta nel campo è definita in un documento sospetta perché "si piega difficilmente alla disciplina" mentre in altri è definita buona e viene considerato un "buon lavoratore" all'interno del campo dove è impiegato in lavori di carpenteria. Ottiene 100 franchi prima del rimpatrio dalla Delegazione italiana nel giugno 1942, ma alla fine dell’estate risulta ancora internato. Rimpatriato dalla Commissione italiana di armistizio il 25/9/1942 da Mentone, è fermato alla frontiera il 28/9/1942 e viene tradotto a Livorno. Giudicato dal Tribunale Speciale insieme con Cafiero Meucci e Aladino Frangini nell’ottobre 1942, viene confinato a Ventotene per 5 anni. Liberato nell'agosto 1943, rientra in Francia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC ADEA AICVAS 446 TONELLI ROBERTO Nome di battaglia: Conti Loreto Luogo di nascita: Piombino (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Muratore Note: Fratello di TONELLI LIBERALE Nato il 26/12/1904 a Piombino da Giovanni e Fortunata Mazzei. Espatria clandestinamente in Francia con la famiglia nel 1920 o 1922, residente a Tolone (Var) insieme al fratello Liberale quindi a Parigi. Iscritto nel Bollettino delle ricerche del 1935. Risulta combattente nelle Brigate Internazionali, arruolato con la XII Brigata Garibaldi in data imprecisata. Rientrato in Francia, risiede all'inizio del 1938 a Puteaux (presso Parigi). Nel maggio 1943 risulta ancora in Francia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC AICVAS 447 TORCELLI TOMMASO Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Antifascista, comunista Professione: Terrazziere Nato il 2/1/1898 a Livorno, è allevato da Ligi Pelloli e Aretina Gaetani Cristofari, poi adottato da una famiglia residente a Santa Maria a Monte (PI). Diserta durante la prima guerra mondiale, viene condannato nel 1918, ma è rilasciato per amnistia nel 1919. Noto come sovversivo, emigra in Francia nel 1921 o 1924 per sottrarsi a rappresaglie fasciste e prende residenza a Beaucaire (Gard). Iscritto in Rubrica di frontiera. Iscritto al PCd'I nel 1936. Nel gennaio 1937 si arruola in Spagna nella XII Brigata Garibaldi secondo le spie italiane, ma in realtà probabilmente nella Compagnia italiana del Battaglione Dimitrov della XV Brigata Internazionale e solo in seguito, in primavera, nella XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 3° compagnia). Combatte a Jarama, Brunete, Villanueva, Huesca, Estremadura, Ebro. Iscritto al PCE nel 1938. Passato da Torelló, rientra in Francia nel febbraio 1939, ma evita l'internamento. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) 448 TORRACCHI ADAMO Luogo di nascita: Montale (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Muratore, contadino Nato l'9/3/1906 a Montale da Federico. Iscritto al PCd'I nel 1931, responsabile per la stampa clandestina. Emigra in Francia in data imprecisata. Combattente antifranchista in Spagna dal marzo 1937 (secondo il Comintern solo dal marzo 1938), farebbe parte secondo alcune fonti della Batteria Rosselli ma si dichiara appartenente alla "Brigata Garibaldi (centuria De Rosa, compagnia Luxemburg)": probabilmente ha militato sia nella XII Brigata Garibaldi (centuria De Rosa), sia nel gruppo dell'Artiglieria internazionale Rosa Luxemburg. Combatte sul fronte dell'Ebro nella 35° Divisione, XV Brigata, 2° gruppo artiglieria anticarro. Ritornato in licenza a Parigi nell'ottobre 1938, rientra in Brigata in data imprecisata. Nel 1938 è iscritto al PCE. Lascia la Spagna il 14/2/1939 e ripara in Francia. Internato nel campo di Saint Cyprien nel febbraio 1939, in seguito è rinchiuso a Gurs (fino al 1940). Successivamente viene arruolato nelle CTE al fronte. Partecipa alla Resistenza francese nelle formazioni della MOI e nel dopoguerra risiede in Francia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) 449 TOSI MUZIO GIUSEPPE BIXIO Luogo di nascita: Massa Marittima (GR) Orientamento politico: Anarchico Professione: Operaio Nato il 19/7/1903 a Massa Marittima da Atto, operaio, e Artemisia Pedani, casalinga di Radicondoli. Nel 1907 con la famiglia si trasferisce a Piombino (LI), dove il padre si lega agli anarco-sindacalisti della CdL. Assunto il 4/9/1917 in qualità di operaio negli Altiforni piombinesi, vi lavora fino al 26/10/1919. Nel 1924 con la famiglia si sposta a Torino, dove nel 1930 aderisce al gruppo anarchico della “Barriera di Milano” (insieme al fratello Vindice). Tramite l'altro gruppo libertario che opera a Torino, quello della “Barriera di Nizza”, il gruppo mantiene contatti con il Circolo “Sacco e Vanzetti” di Lione (Rhône) e con i compagni emigrati (fra cui Socrate Franchi). Scoperta la sua attività antifascista, è però arrestato il 10 febbraio 1931 e, assegnato al confino per 2 anni, viene tradotto a Ponza il 10 luglio 1931; in seguito alle sue proteste, è rinchiuso a Poggioreale e condannato il 31/10/1931 a 4 mesi di carcere. Ricondotto a Ponza il 4 gennaio 1932, il 1° agosto è nuovamente arrestato per violazione degli obblighi del confino. Il 13 novembre, tuttavia, beneficia dell’amnistia del decennale e torna a Torino. Nel 1934 accompagna l’anarchica Maria Bibbi ad Avenza (MS). Alla fine dell’aprile 1937, valica le Alpi a piedi, emigrando clandestinamente in Francia, e prosegue fino a Barcellona dove si stabilisce (sposa Adela, una militante della CNT). Arruolato in una non specificata formazione antifranchista (ma non nelle Brigate Internazionali), a Barcellona dirige la sezione italiana della CNT e collabora alla pubblicazione di "Guerra di classe". Informata dell'espatrio nel maggio 1937, la Questura di Torino ne sollecita l'iscrizione nel Bollettino delle ricerche come anarchico da schedare (Supplemento dei sovversivi, scheda n. 0901). Seguono informazioni errate delle spie fasciste che ne segnalano prima l'imbarco da Marsiglia (Bouche du Rhône) nel mese di maggio poi la presunta presenza sulla nave “Ciutad de Barcelona” affondata dai sommergibili fascisti il 29/5/1937 (è il console di Marsiglia a informarne l'ambasciata di Parigi, precisando che tutti i volontari antifascisti che si trovavano a bordo sono morti). Tosi, invece, resta in Spagna fino al 1938, quindi si trasferisce a Marsiglia dove apre un’attività commerciale insieme alla moglie Adela. È arrestato il 27/4/1938 e rinchiuso ad Argelès, dove aderisce al gruppo anarchico “Libertà o morte”. Evaso, collabora con i partigiani francesi della zona di Tolosa (Haute Garonne) fino alla liberazione, quindi nel 1946 rientra a Torino dove partecipa alle lotte operaie del dopoguerra. Muore a Torino il 13/9/1990. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo I-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2004 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Capitini Maccabruni N., La Maremma contro il nazi-fascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS Confino politico ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASGr (fondo Questura) ISRT (fondo ANPI) 450 TUCI (o TUCCI) ARMANDO Luogo di nascita: Pistoia (PT) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante, modellatore Nato il 14/7/1902 a Pistoia da Gennaro. Espatria in Francia nel 1923 a Parigi, iscritto al PCF già dal 1929. Attivo nell'emigrazione italiana nel 19° Arrodissement, segretario per Parigi-città nel lavoro di solidarietà (gruppi di lingua del Soccorso rosso francese e dei patronati italiani), fa parte a Parigi del Comitato comunista per l'assistenza ai profughi della Spagna. Iscritto in Rubrica di frontiera. Si arruola come combattente in Spagna il 23/4/1937 e viene inviato alla scuola allievi ufficiali di Pozorubio. Nell'agosto dello stesso anno è sergente del 1° Battaglione della XII Brigata Garibaldi. Caduto a Fuentes de Ebro l'11/10/1937 durante un combattimento. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bettazzi E., Antifranchisti pistoiesi in "QF Quaderni di Farestoria" n. 2 (maggio-agosto 2005) Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS BDIC (Archives de Moscou) 451 UGOLINI RENATO Luogo di nascita: Firenze (FI) Orientamento politico: Socialista Professione: Orefice-incisore Nato il 4/12/1902 a Firenze. Emigrato nel settembre 1927 in Argentina dove è coinvolto in scontri coi fascisti. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel maggio 1937 si arruola in Spagna nel Battaglione della morte, nel settembre 1937 è richiamato in Francia da Nenni, al servizio del PSI. Nel 1938 rientra in Argentina. Nel dopoguerra risiede a Buenos Aires. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) 452 VALORI FERDINANDO Luogo di nascita: Montecalvoli (PI) o S. Maria a Monte (PI) Orientamento politico: Comunista Professione: Bracciante Nato il 7/5/1903 a Montecalvoli (per il CPC a S. Maria a Monte). Espatriato in data imprecisata in Francia. Segnalato come combattente antifranchista in Spagna. Nel 1938 risulta in licenza in Francia. Iscritto in Rubrica di frontiera. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC 453 VANNI MELCHIORRE BRUNO Nome di battaglia: Auguste Bonnet Luogo di nascita: Greve (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Elettricista Nato il 12/3/1904 a Greve. Secondo il DBAI, risulta figlio di ignoti ed è affidato al brefotrofio, col nome di Melchiorre Poliandri. Nell'ottobre 1910 la madre naturale, Maria Vanni, lo riconosce come figlio. Trasferitosi con la famiglia, a poco più di 2 anni, a Firenze e da qui a Sampierdarena (GE) e poi Borgoratti (GE). Apprende il mestiere di elettricista e lavora nei Cantieri riuniti di Genova, soprattutto su navi in navigazione. Attivo politicamente dall'immediato dopoguerra, frequenta assiduamente gli ambienti anarchici nel 1919-20 ed è arrestato per lancio di bombe (assolto dopo un anno di carcere). Iscrittosi al Circolo giovanile comunista di Borgoratti di cui diviene anche segretario e poi al Circolo "Ordine Nuovo" ove svolge il ruolo di segretario fino al 1924. Arrestato nuovamente nel 1923, è rilasciato dopo alcuni mesi di detenzione. Dopo l'uscita dal carcere dirige l'Ufficio della prima regione ligure, quindi verso la fine del 1925 è nell'Ufficio politico della Federazione. Assegnato al confino per 5 anni nel novembre 1926, si rende latitante. Fermato 2 mesi dopo ma scarcerato per errore, espatria clandestinamente e, dopo qualche mese a Parigi, è inviato in Belgio dal PCd'I; qui è a capo dei gruppi di lingua e direttore del settimanale "Il Riscatto". Iscritto in Rubrica di frontiera. È chiamato a Parigi dalla direzione del PCd'I ed entra a far parte del Comitato centrale e dell'Ufficio politico, nella direzione dei Gruppi di lingua e a capo della redazione di "La voce proletaria". Nel 1931 al rientro in Italia fa parte della direzione del CGL. Arrestato nel maggio 1931 a Bologna, nel corso di una missione politica affidatagli dal PCd'I. Deferito al Tribunale Speciale il 23/4/1923, è condannato a 5 anni di reclusione a Genova per "attentato alla sicurezza dello Stato, falso in atto pubblico ed espatrio clandestino". Liberato per amnistia nel novembre 1932, ma confinato a Ponza per 5 anni. Ricoverato a Napoli per malattia, evade dall'ospedale degli Incurabili il 25/6/1934 con la complicità dell'avvocato Mario Palermo e raggiunge la Francia. Sostenuto da Vittorio Vidali, ha incarichi di prestigio: nel 1935 fa parte della Delegazione del PCd'I al VII Congresso dell'Internazionale comunista e nello stesso anno entra a far parte del Comitato esecutivo dell'SRI, con sede a Parigi. Nel luglio 1936 raggiunge la Spagna fra i primi volontari e si prodiga nelle iniziative per il sostegno alla Spagna repubblicana, cercando aiuti in tutta Europa. Torna in Spagna nel settembre 1937 per assistere al Congresso del Soccorso rosso catalano. Non ne è certa la presenza come combattente ma Lorenzo Vanelli dichiara di averlo visto nel 1937 sul fronte di Madrid (lettera del 30/8/1951 a Giuseppe Ossola). Nel novembre 1938 prende parte a Madrid a un Congresso di solidarietà col popolo spagnolo e viene ferito in un bombardamento aereo. Condotto in clinica a Parigi, muore il 22/3/1939 ed è sepolto nel cimitero Père Lachaise. È ricordato con commozione dall'amico Vittorio Vidali su un giornale messicano nel 1942 (riprodotto su "Movimento operaio e contadino in Liguria", Bollettino di documentazione e bibliografia, anno I, n. 3-1955). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Andreucci F. e Detti T. (a cura di), Il Movimento Operaio. Dizionario biografico, Vol. 1-5, Editori Riuniti, Roma, 1979 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Capponi N., I legionari rossi. Le Brigate Internazionali nella guerra civile spagnola, Città nuova, Roma, 2000 Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC ACS Min. Int. PS AICVAS ISRT (fondo ANPI) 454 VANNINI OSCAR Luogo di nascita: Terricciola (PI) Orientamento politico: Anarchico/comunista Professione: Muratore, bracciante Nato il 21/8/1894 a Terricciola. Espatria in Francia nel 1922 per sottrarsi a rappresaglie fasciste, residente nel dipartimento del Gard a Beaucaire. È iscritto in Rubrica di frontiera. Iscritto alla CGT nel 1936, forse anche al PCF. Nell'autunno 1936 si arruola in Spagna con la XII Brigata Internazionale nel Battaglione Garibaldi. Ferito in combattimento in Estremadura il 16/2/1938. Ospedalizzato a Sagaro, rientra in Francia con un convoglio sanitario nel settembre 1938, dopo essere passato dal campo di smobilitazione di Olot. Arrestato in Francia nell'aprile 1942 per organizzazione comunista, viene condannato a 10 anni di lavori forzati. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 455 VANNINI UGO NATALE Nome di battaglia: Giovanni Luogo di nascita: Prato (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio lanino, manovale, verniciatore Nato il 25/12/1904 a Prato da Luigi e Giovanna Ganochi. Domiciliato a S. Giusto di Prato (FI). Comunista dal 1921, espatria clandestinamente nel 1929 in Francia, dirigendosi inizialmente a Marsiglia (Bouche du Rhône). Dapprima è impiegato a Saint Michel du Maurien (Savoie) come manovale edile, quindi è operaio lanino in uno stabilimento di Lione (Rhône). Nel 1931, abbandona Lione e si stabilisce a Bedouce (Aude) rimanendovi fino al 1932. Trasferitosi a Montauban (Tarn et Garonne) nel 1932, apprende il mestiere di verniciatore e frequenta ambienti antifascisti; si sposta nel 1934 a Nizza (Alpes Maritimes) dove fa il manovale e il verniciatore. Iscritto al PCd'I nel 1934. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nell'ottobre 1936, imbarcatosi su un piroscafo a Marsiglia e giunto a Valencia, si arruola ad Albacete nella XII Brigata Garibaldi. Combatte a Guadalajara, Casa de Campo, Madrid. Ricoverato in ospedale nel marzo 1937 (secondo la sua dichiarazione del 1941 nel dicembre 1937, secondo altre fonti nel luglio 1938) a Valencia, vi rimane fino al febbraio 1939, allorché ripara in Francia. Viene internato ad Argelès, quindi per 5 mesi è rinchiuso in un ospedale psichiatrico e da lì è trasferito il 9/11/1939 al Vernet (settore B, anarchici ed estremisti). Rimpatriato, è tradotto in Italia il 9/5/1941, confinato a Ventotene, Ustica, Faschette di Alatri per 5 anni, liberato nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC ADEA AFIGRo (fondo Comintern) ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) 456 VANNONI CESARE Luogo di nascita: Fiesole (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Muratore Nato il 17/9/1903 a Fiesole. Attivo dall'immediato dopoguerra (anche diffidato in data imprecisata), espatria in Francia nel 1932 a Colombe, sobborgo di Parigi. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel novembre 1936 si arruola in Spagna nella XV Brigata. Ferito nel febbraio 1937, rimane in ospedale fino al novembre 1937 e in seguito, in data imprecisata, è trasferito in Francia. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) 457 VANNUCCI ATEO o ATHOS Nome di battaglia: Carrarino, Canarino Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Anarchico Professione: Autista, meccanico Nato il 17/6/1905 a Carrara da Giuseppe e Pamela Andreani. Espatria clandestinamente nel 1933 a Marsiglia (Bouche du Rhône) insieme con Ciro Sparano (si stabilisce a La Ciotat). Espulso, nel dicembre 1934 si rivolge alla LIDU per ottenere la revoca del provvedimento di "refoulement". Nel 1935 a La Seyne sur Mer (Var), passa poi in Algeria. Iscritto in Rubrica di frontiera alla fine del 1934 e nel Bollettino delle ricerche. Varca i Pirenei diretto a Barcellona intorno al 20/7/1936, con i primi volontari anarchici, e nell'autunno 1936 (secondo altre fonti il 26/8/1936 o l'11/9/1936) si arruola nella Colonna Ascaso (Colonna italiana “Rosselli”). Combatte a Monte Pelato, Huesca, Almudevar, Carrascal. Dopo i fatti di Barcellona del maggio 1937, rimane in Spagna in maniera quasi clandestina fino all'arresto in data imprecisata e alla seguente detenzione nelle carceri spagnole. Evaso alla fine della guerra civile, si rifugia in Francia, nel corso del 1938, ed è internato a Gurs (9° compagnia), quindi inviato alle CTE al fronte. Evaso, si stabilisce in Belgio dove abita con Aldo Demi e Armando Bientinesi. Nel 1940 ottiene dal Consolato di Bruxelles il permesso di rimpatrio ma non lo utilizza. Verso la fine del 1940 lavora in Germania, nel gennaio 1941 torna a Bruxelles dove è impiegato come autista in un garage requisito dalle autorità tedesche ed è segnalato fino al luglio 1943. Nel dopoguerra continua l'attivismo nel movimento anarchico. Nel 1976 risulta deceduto. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 Acciai E., Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato internazionale e guerra civile spagnola: la Sezione italiana della Colonna Ascaso, Tesi di dottorato non pubblicata, Università degli Studi della Tuscia, A.A. 2009-2010 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000 Cerrito G., Gli anarchici nella Resistenza apuana, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1984 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASMs "Lutti nostri. ATEO VANNUCCI”, in “Umanità Nova”, 26/12/1976 458 VERANI ORLANDO Luogo di nascita: Santaluce (PI) Orientamento politico: Antifascista Professione: Bracciante Nato il 17/5/1903 a Santaluce. Espatriato nei primi anni Trenta, iscritto in Rubrica di frontiera per attività antifascista in Francia. Nel 1937 segnalato come combattente in Spagna, arruolato nella XII Brigata Internazionale con il Battaglione Garibaldi (1° compagnia) e in seguito nella XII Brigata Garibaldi. Nel 1939 ripara presumibilmente in Francia (secondo Calandrone, è disperso in Spagna). FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno AICVAS n. 5, Roma, 1985 ACS CPC BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 459 VERONELLI GIOVANNI GIACOMO Luogo di nascita: Sesto Fiorentino (FI) Orientamento politico: Socialista, comunista Professione: Falegname, disegnatore Nato il 28/2/1886 a Sesto Fiorentino da Carlo ed Elisabetta Anelli. Risiede a Genova. Ha combattuto nella prima guerra mondiale come sergente. Espatriato clandestinamente in Francia nel 1927, viene iscritto in Rubrica di frontiera. Iscritto al PCd'I nel 1928, membro del SRI. Il 28/12/1937 si arruola in Spagna nella Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 4° compagnia). Combatte in Estremadura, a Caspe e sull'Ebro dove è delegato politico. Ferito in combattimento nell'ottobre del 1938 sull'Ebro. Nel 1938 si iscrive al PCE. Rientra in Francia nel febbraio 1939 ed è internato ad Argelès. Tradotto in Italia nel giugno 1943, viene rilasciato dopo 75 giorni (secondo la fonte AICVAS è invece confinato a Ventotene). Partigiano, è condannato a morte dal Tribunale Militare repubblichino a Genova il 14/1/1944 e fucilato il giorno stesso nel forte di S. Martino. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Comitato unitario antifascista per la difesa delle istituzioni democratiche del comune di Poggibonsi, Dino Bellucci: nato a Poggibonsi il 14-12-1911, fucilato a Genova il 14-1-1944, s.e., Poggibonsi, s.a. Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Dalla Spagna alla Resistenza in Europa in Italia ai campi di sterminio, Quaderno AICVAS n. 3, Roma, 1983 Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) 460 VIACAVA EDGARDO ANDREA Luogo di nascita: Livorno (LI) Orientamento politico: Anarchico Professione: Fornaio Nato il 30/7/1899 a Livorno da Amerigo e Giuditta Pecorara. Chiamato alle armi dopo Caporetto, nel 1918 è condannato a 3 anni per intimidazione, scarcerato nel 1919 per l'amnistia nittiana. Emigra clandestinamente in Belgio nel 1922 per sottrarsi alle violenze fasciste, passa in Francia e si stabilisce a Marsiglia (Bouche du Rhône) dove lavora in fabbrica fino al 1934-35. Iscritto in Rubrica di frontiera. Nel 1937 si arruola in Spagna in una imprecisata formazione antifranchista e viene iscritto nel Bollettino delle ricerche. FONTI: AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., "Il Rosso", "il Lupo" e "Lillo". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 Pajetta G. (a cura di), Livornesi oltre i Pirenei. I volontari livornesi nella guerra antifascista di Spagna, 1936-1939, AICVAS, Milano, 2010 461 VIAGGI MARIO CARLO EZIO Luogo di nascita: Carrara (MS) Orientamento politico: Socialista Professione: Falegname Nato il 21/3/1907 a Carrara da Andrea e Maria Santi. Espatria clandestinamente nel 1932 in Francia e viene iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche. È a Grenoble (Isère), a Tolone (Var), dove si avvicina a LIDU, e a Roche en Regnier (Haute Loire). Nell'ottobre 1936 si arruola in Spagna con la XII Brigata Internazionale nel Battaglione Garibaldi (2° Compagnia) e combatte a Cerro de los Angeles, Casa de Campo, Pozuelo, Boadilla, Mirabueno, Macadahonda. Nel febbraio del 1937 passa alla 61° Brigata Mista (2° Battaglione) come istruttore mitraglieri e opera sul fronte di Teruel. Alla fine dell'ottobre 1937 è trasferito alla XII Brigata Garibaldi (batteria anticarro) col grado di sergente e combatte in Estremadura, Caspe e a Gandesa dove viene ferito in combattimento nell'aprile 1938 ed è fatto prigioniero dai franchisti. Curato nell'ospedale di Bilbao, dopo la guarigione viene trasferito in una CTE al fronte (nel 108° Battaglione lavoratori) in cui rimane fino al 25/7/1943. Rimpatriato dopo la Liberazione. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Il Battaglione Garibaldi, cronologia, Quaderno AICVAS n. 7, Roma, 1990 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS ASMs BDIC (Archives de Moscou) 462 VIOLA ATTILIO Luogo di nascita: Licciana (MS) Orientamento politico: Antifascista Professione: Operaio, falegname Nato il 19/2/1906 a Licciana da Fioravante. Emigrato in Francia nel 1925 a Meudon (Seine et Oise). Nel maggio 1938 si arruola in Spagna nella XII Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 1° compagnia). Non essendo mai ritornato al suo domicilio francese o a Licciana, viene ritenuto caduto in combattimento nel settembre 1938. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., Antifascisti italiani caduti nella guerra di Spagna 1936-39. Combattenti antifascisti di Spagna caduti nella lotta di Liberazione in Italia, Quaderno AICVAS n. 1, Roma, 1982 ACS CPC AFIGRo (fondo Comintern) AICVAS 463 ZACCABRI MARIO Nome di battaglia: Menetti Luogo di nascita: Cavriglia (AR) o Terranuova Bracciolini (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Operaio, elettricista Nato il 18/10/1908 a Cavriglia (per ISRT a Terranuova Bracciolini) da Zaccaria. Emigrato nel 1929 nel Principato di Monaco, poi in Francia. Iscritto al PCd'I nel 1933. In Francia è segretario di zona dei gruppi italiani del PCF. Nell'agosto 1938 si arruola in Spagna nella XII Brigata Garibaldi e rimane ferito in combattimento sull'Ebro. È iscritto al PCE nel 1938. Ospedalizzato, ripara in Francia nel febbraio 1939. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. ACS CPC ACS Min. Int. PS AFIGRo (fondo Comintern) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 464 ZATINI VIRGILIO Luogo di nascita: Bagno a Ripoli (FI) Orientamento politico: Comunista Professione: Calzolaio Nato il 2/10/1908 a Bagno a Ripoli da Pasquale e Giuseppina Bettini. Residente a Firenze. Iscritto al PCd'I nel 1926. Arrestato nel novembre 1930 per organizzazione comunista, viene condannato dal Tribunale Speciale a 6 anni di carcere (Castelfranco Emilia), liberato per amnistia nel novembre 1932. Espatriato clandestinamente nell'agosto 1937, si arruola in Spagna nella XII Brigata Garibaldi (3°Battaglione, 2° compagnia). Ferito in combattimento nel marzo del 1938 a Caspe. Iscritto al PCE nel 1938. È nel campo di smobilitazione di Olot, poi viene ospedalizzato a Sagaro e condotto in Francia dal servizio sanitario delle Brigate Internazionali. Rientra in Italia nel 1941 e sconta un anno e 8 mesi di reclusione per diserzione. In seguito viene confinato a Ventotene per 4 anni, liberato nell'agosto 1943. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Lopez A., L'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna. Dalla Spagna al confino, Quaderno AICVAS n.2, Roma, 1982 ACS CPC AICVAS ASFi (fondo Questura di Firenze Gabinetto Fascicolo categoria A8) BDIC (Archives de Moscou) ISRT (fondo ANPI) 465 ZURILLI (o TURILLI) ORLANDO Luogo di nascita: San Sepolcro (AR) Orientamento politico: Comunista Professione: Imbianchino Nato il 28/3/1903 a San Sepolcro. Espatria in Francia in data imprecisata, residente a Livry Gargan (Seine Saint Denis). È iscritto in Rubrica di frontiera. Nel 1924 si trasferisce in Belgio e poi in Lussemburgo da cui viene espulso il 21/2/1930 per aver partecipato a una manifestazione politica. Rientra in Francia a Livry Gargan (Seine Saint-Denise) e da lì parte nell'agosto del 1936 per la Spagna dove si arruola inizialmente nella Centuria G. Sozzi. Combatte poi col gruppo dell'Artiglieria internazionale (batteria Antonio Gramsci) come Commissario politico; fa parte anche del gruppo Baller. Confinato in Italia nel 1943. Nel 1948 acquisisce la cittadinanza francese. FONTI: AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 2000 AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Tipografia Botti, Milano, 1996 Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994 Dal Pont A. (a cura di), Antifascisti nel Casellario politico Centrale, ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. Dal Pont A., Carolini S., L’Italia al confino 1926-1943, ANPPIA, La Pietra, 1983 Lopez A., La Centuria Gastone Sozzi, Quaderno AICVAS n. 4, Roma, 1984 ACS CPC AICVAS ISRT (fondo ANPI) 466 Antifascisti toscani segnalati da una o più fonti come volontari, ma la cui partecipazione non è certa ANGIOLINI di Carrara (MS) risulta partito per la Spagna dalla segnalazione del Console italiano a Tolone (Var) (ACS Min. Int. PS). BACCONI GIACOBBE nato a Bibbiena (AR) il 19/4/1900, antifascista, operaio. Residente a Herstal, è autorizzato a rientrare in Belgio nel luglio 1939. Risulta “ex miliziano rosso” al Ministero degli Interni. Iscritto in Rubrica di frontiera. (ACS Min. Int. PS, ACS CPC). BALDACCINI UGO (padre di Baldaccini Numitore) nato a Cutigliano (PT) il 30/4/1881, comunista, muratore e decoratore. Residente in Francia, risulta partito per la Spagna in base alla segnalazione del Consolato generale d’Italia. Iscritto in Rubrica di frontiera. (ACS Min. Int. PS, ACS CPC). BARONI GIUSEPPE nato a Massa Marittima (GR) il 13/10/1910 (non è il fratello di Ilio), anarchico, operaio e meccanico. Residente a Torino, diffidato e confinato in data imprecisata. Nel novembre 1937 si trova a Parigi e viene notato insieme con Baroni Ilio, Demi Aldo, Franci Dario, Tosi Muzio e Giacomelli Cornelio mentre afferma di voler partire per la Spagna secondo la segnalazione della Div. Pol. Pol. del 12/9/1937 (AICVAS, ACS CPC). BELLONI di Carrara (MS) risulta partito per la Spagna dalla segnalazione del Console italiano a Tolone (Var) (ACS Min. Int. PS). BIANCHI CESARE detto GIUSEPPE nato a Pieve di Brancoli (LU) il 3/10/1901 risulta oggetto di provvedimento di arresto perché arruolatosi nelle milizie rosse spagnole dal rapporto del Prefetto di Lucca del gennaio 1939 (ACS Min. Int. PS). BIANCHI GIUSEPPE nato a Pistoia (PT) il 20/5/1901 da Adelindo e Albina Innocenti, boscaiolo. Residente a Piombino (LI) in data imprecisata. Risiede in località Valle Buia di Gavorrano (GR) dal 10/6/1926, si sposta a Massa Marittima (GR) il 22/1/1936 e vi prende domicilio. Segnalato il 9/2/1937 come volontario nell'esercito repubblicano (segnalato anche il 16/3/1937 dalla Prefettura di Livorno secondo altra fonte), sembra invece risiedere nell'aprile 1937 per motivi di lavoro a Scarlino scalo (GR) presso Ottavio Lorenzini. (ACS Min. Int. PS; Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, A.A. 1993-1994). BIANCHI MARIO nato a Orbetello (GR) il 30/10/1909 da Enrico e Isola Conti,. Lasciata Orbetello in giovanissima età, contrae matrimonio a Firenze con Gina Tonani il 19/5/1935. Segnalato come arruolato nelle milizie rosse spagnole il 18/12/1937 dal Commissariato di PS di Orbetello (ASGr Fondo Questura). BOGGIANI ROBERTO nato a Livorno (LI) il 12/6/1915, incisore, comunista. Espatria con Tognarelli Erminio Enrico nel 1935, è segnalato come combattente in Spagna in una lettera intercettata dalla PS (ACP CPC). BUFFONI UMBERTO nato a Montevarchi (AR) il 2/8/1900, antifascista, muratore. Residente in Spagna, risulta probabile miliziano rosso dal rapporto della Prefettura di Arezzo del 3/1/1937. Iscritto in Rubrica di frontiera (ACS Min. Int. PS, ACS CPC). 467 CANTINI GINO nato a Serrevalle Pistoiese (PT) il 16/5/1910 è segnalato partito per la Spagna per conto di Giustizia e Libertà dalla Div. Pol. Pol. in un rapporto del 16/2/1937 (ACS CPC Min. Int. PS). CANTUREGLI PALERMO nato a Capannori (LU) il 25/10/1913, emigra in Corsica nel 1933. “Ipotetico miliziano rosso” secondo la Prefettura di Lucca nel 1937 (ACS Min. Int. PS). CARRARA GINO di Lucca (LU) risulta partito per la Spagna da segnalazione del Console italiano di Tolone (ACS Min. Int. PS). CASTELLANI LAURENTINO nato a Castiglion Fiorentino (FI) il 19/6/1883 da Pietro, comunista, calzolaio ed esercente. Residente a Nizza (Alpes Maritimes) è dato come ipotetico miliziano rosso dalla Prefettura di Arezzo nel 1937. Iscritto in Rubrica di frontiera (ACS Min. Int. PS, ACS CPC). DEL GUERRA FILIBERTO nato a Livorno (LI) il 2/12/1871, anarchico, marittimo e bracciante. Residente in Francia, probabile miliziano rosso dal rapporto della Prefettura di Livorno del 16/3/1937. Iscritto in Rubrica di frontiera (ACS Min. Int. PS, ACS CPC). DILDA CARLO nato nella provincia di Pistoia. È segnalato come combattente antifranchista in Spagna da un elenco presente presso l'ISRT. (ISRT fondo ANPI). GATTONI ANTONIO di Firenze, circa 24 anni, impiegato. Già residente a Parigi, risulta miliziano rosso da una deposizione resa alla Questura di Parma il 27/9/1939 da Zazzoli Pietro (ACS Min. Int. PS, ASGr fondo Questura). IACOPINI ETTORE nato nella provincia di Massa Carrara. È segnalato come combattente antifranchista in Spagna da un elenco presente presso l'ISRT.(ISRT fondo ANPI). MALANIMA GINO di Livorno (LI) risulta facente parte di un elenco di volontari partiti per la Spagna stilato dalla Div. Pol. Pol. il 13/5/1937 (ACS Min. Int. PS). MANNI MAURIZIO di Lucca (LU), ex confinato politico in Sardegna, successivamente fuggito in Corsica. Segnalato nel novembre 1937 come combattente antifranchista in Spagna. Arruolatosi col grado di tenente nella Brigata Garibaldi (3° Battaglione, 2° compagnia), passa nel marzo 1938 al 4° Battaglione di istruzione di Quintamar del Rey. Caduto in combattimento il 17/6/1938 sul fronte dell’Ebro (ASGr fondo Questura). MARCHESINI GIUSEPPE nato ad Arezzo (AR) il 30/1/1896, socialista/comunista, manovale. Residente in Francia dal 1923, iscritto in Rubrica di frontiera. Segnalato come combattente antifranchista in Spagna dalla Prefettura di Arezzo il 5/3/1937 (ACS Min. Int. PS, ACS CPC). MARCHESINI GUIDO nato a S. Cassiano (LU) il 15/12/1896, comunista, ristoratore. Emigrato in Francia nel 1933, iscritto in Rubrica di frontiera, è segnalato come probabile combattente antifranchista dalla Prefettura di Lucca nel luglio 1937 (ACS Min. Int. PS, ACS CPC). MARINI ANGELO nato a Badia Tebalda (AR) il 29/3/1889, socialista, residente in Francia è segnalato come ipotetico combattente antifranchista nel rapporto della Prefettura di Arezzo del 16/6/1937 (ACS Min. Int. PS). MARINI ROBERTO nato a Pistoia (PT) il 6/11/1900 da Aristide e Marchi Albina. Iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto, anche sotto lo pseudonimo di Lippi Leone. Potrebbe identificarsi con Lipparini, ex miliziano rosso di 45 anni (statura 1,65, capelli castani tendenti al grigio) secondo la segnalazione del luglio del 1942 della Prefettura di Pistoia (ASGr fondo Questura). 468 MATTEUCCI GIOVANNI nato a Capannori (LU), antifascista, barrocciaio. Residente a Genova, risulta partito dalla Corsica per la Spagna al Consolato Generale d’Italia il 2/2/1937 (ACS Min. Int. PS, ACS CPC). MONTI UMBERTO nato a Orbetello GR il 22/9/1893 da Alfonso e Vittoria Angeli, anarchico. Residente in Francia a Philippeville, è segnalato come arruolato nelle milizie rosse spagnole nel luglio 1938 dal Commissariato di PS di Orbetello (ASGr Fondo Questura). MORANDI UGO nato a Pratovecchio (AR) il 9/4/1892, comunista, elettricista. Residente in Francia, iscritto in Rubrica di frontiera. Segnalato come ipotetico combattente antifranchista dal rapporto della Prefettura di Arezzo del 5/3/1937 (ACS Min. Int. PS). MORANDI UMBERTO nato a Pratovecchio (AR) il 27/7/1890, comunista, elettricista. Residente a Parigi, iscritto in Rubrica di frontiera. Segnalato come ipotetico combattente antifranchista dal rapporto della Prefettura di Arezzo del 5/3/1937 (ACS Min. Int. PS, ACS CPC). PAPI GIULIO nato a Campiglia Marittima (LI) il 7/10/1885, anarchico, operaio. Residente in Francia, iscritto in Rubrica di frontiera. Segnalato come ipotetico combattente antifranchista dal rapporto della Prefettura di Livorno del 16/3/1937 (ACS Min. Int. PS, ACS CPC). PAPI STEFANO nato a Portoferraio (LI) il 26/12/1905, disertore da una nave in Nord America nel 1925. Segnalato come ipotetico combattente antifranchista dal rapporto della Prefettura di Livorno del 16/3/1937 (ACS Min. Int. PS). POGGIOLI FRANCESCO socialista, nato a Castiglione della Pescaia (GR) il 5/11/1902. Arruolato in Spagna con la XII Brigata Internazionale (Brigata Garibaldi) (AFIGRo fondo Comintern) PUCCI FRANCESCO nato a Firenze (FI) nel 1896. Socialista, espatriato nel 1925 a Bellinzona e in seguito a Parigi. "Pucci F. miliziano rosso. Arruolato nel settembre 1936 con destinazione Madrid. Ferito" dal rapporto della Div. Pol. Pol. del 22/5/1937 (ACS Min. Int. PS). REDINI PIETRO nato a Uliveto (PI) il 20/2/1891. Segnalato come ipotetico combattente antifranchista nella comunicazione del Min. Int. al Prefetto di Pisa del 31/5/1937. Inoltre risulta partito per la Spagna anche da una segnalazione del Console italiano di Tolone (Var) del 1937. (ACS Min. Int. PS). ROMEO EMANUELE nato a Marciana Marina (LI) il 25/7/1897, anarchico, bracciante. Emigrato in Sudamerica tra il 1924 e il 1927, iscritto in Rubrica di frontiera. Segnalato come ipotetico combattente antifranchista dal rapporto della Prefettura di Livorno del 16/3/1937 (ACS Min. Int. PS). ROMEO GIACOMO nato a Marciana Marina (LI) il 13/2/1895, emigrato in Sudamerica nel 1923. Segnalato come ipotetico combattente antifranchista dal rapporto della Prefettura di Livorno del 16/3/1937 (ACS Min. Int. PS). ROSSI EUGENIO nato a Dicomano (FI) il 29/1/1866. Indicato come ipotetico combattente antifranchista nella segnalazione del Consolato generale d’Italia del 10/2/1937 (ACS Min. Int. PS). SCHIANO ATTILIO nato a Monte Argentario (GR) il 7/10/1900. Espatriato nel 1925 in Francia, è segnalato come combattente antifranchista. Nel 1940 è iscritto in Rubrica di frontiera per il provvedimento di arresto (AICVAS, Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola, Arterigere, Varese, 469 2000; AICVAS, La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, AICVAS, Milano, 1996) VINCENZI GINO nato a Campiglia Marittima (LI) il 26/7/1884, socialista, manovale. Residente in Francia, iscritto in Rubrica di frontiera. Arruolato in Spagna col nome di Gregorio secondo l’interrogatorio di Iacopini Giuseppe (ACS CPC fasc. pers. Iacopini Giuseppe). 470 Indice dei volontari 1. AGOSTINI TORELLO 2. AIACCI AURELIO 3. AIACCI TERZILIO 4. ALUNNO VITTORIO 5. AMADEI LUIGI ANGELO 6. ANDREOLI ERMINIO 7. ANDREOLI ERMINDO 8. ANSELMI LUIGI 9. ANTONI ANTONIO 10. ARIANI LORIS 11. ARMANETTI DANTE 12. AURELI PIETRO PAOLO GIUSEPPE 13. AZZINI MARIO 14. BAESSO CIRILLO 15. BAGGIANI ROBERTO 16. BAGLIONI GASTONE 17. BALDACCINI NUMITORE 18. BALDINI GINO BRUNO 19. BALDUINI DUILIO 20. BALESTRI RENATO 21. BALLEGGI LUIGI 22. BALLONI AMILCARE 23. BANCHI GUGLIELMO 24. BANI ALFREDO 25. BANI CESARINO 26. BARATTINI ULDERICO 27. BARBAGLI DUILIO 28. BARDINI VITTORIO 29. BARONTINI ILIO 30. BAROSI RENATO 31. BARTOLETTI GINO 32. BARTOLI NELLO 33. BARTOLI REMO 34. BARTOLINI FRANCESCO 35. BARTOLONI ETTORE 36. BARTOLOZZI MARIO NOVELLO 37. BATELLI CORRADO 38. BATISTINI GIUSEPPE 39. BECHERINI ANTONIO 40. BELLUCCI RAFFAELLO 41. BENCI ETRUSCO 42. BENDINELLI OTTAVIO 43. BENUCCI BRUNO 44. BERNARDINI ALFREDO ROCCO 45. BERTELLI GUERRINO 46. BERTINI GUGLIELMO 47. BERTOLINI CESARE 48. BERTOLINI RENATO 49. BIANCHINI ORAZIO 50. BIBBI GINO 51. BIBBI MARIETTA (o MARIA) 52. BICOCCHI GUIDO 53. BIENTINESI ARMANDO 471 54. BIGESCHI NATALE 55. BIGNAMI ANGELO (o ANGIOLO) 56. BISCONTI GALARDO 57. BITOSSI UGO 58. BIZZARRI ANGELO 59. BOCCHERINI UMBERTO 60. BOCCHI CELESTE GIOVANNI 61. BODDI LORENZO 62. BONAGUIDI RANIERI 63. BONATTI OLIVIERO 64. BONCIANI ALIGHIERO 65. BONFIGLIOLI ANGELO 66. BONFIGLIOLI GIACOMO 67. BONI FERNANDO 68. BONSIGNORI ALFREDO 69. BONTURI BRUNO 70. BONUCCI GOLFIERO LINO MARINO 71. BORGHI PIETRO 72. BORGHINI AMERIGO AGOSTINO 73. BORRINI LEONE 74. BOSCAGLI NELLO 75. BOSCHI ALFREDO 76. BRIGANTI ORLANDO ARGANTE FERNANDO 77. BROGELLI GUIDO 78. BRONDI MARIO 79. BRUCHI APERLO 80. BRUSCHI ANGIOLO 81. BUCCHIONI AZEGLIO 82. BUCCIARELLI ALPINOLO 83. BUGELLI DOMENICO 84. CABRELLI ANTONIO 85. CACCIARI PASQUALE 86. CAFIERO GUGLIELMO 87. CALAMASSI ANTONIO 88. CAMICI CORRADO 89. CAMPANI CORRADO 90. CANOSA FRANCESCO 91. CANTINI EGISTO 92. CAPITANI BATTISTA 93. CAPONI DINO 94. CARDENTI UGO 95. CARLI ANCHISE 96. CARMIGNOLI ARMIDO 97. CASTALDI BRUNO 98. CASTALDI SPARTACO 99. CASTELLANI DARIO 100. CATANI ARRIGO 101. CAVAZZONI GIUSEPPE 102. CECCARINI MARIO 103. CECCHERINI SILVANO 104. CECCHI FERDINANDO 105. CECCONI MEDARDO 106. CEI GADDO 107. CENCINI VITTORIO 108. CERETTI VITTORIO 109. CERRETELLI VITTORIO 472 110. CERRETI GIULIO 111. CHERICI o CHIERICI ANTONIO 112. CHERICI DINO 113. CHIARUGI GIUSEPPE 114. CHIAVACCI NELLO 115. CHIAVERINI JAGO 116. CHIESA MAZZINO 117. CHIESA OBERDAN 118. CIARDI GUIDO PRIMO 119. CIATTI EGISTO 120. CINELLI CATONE o GASTONE 121. CIONI ALFONSO 122. CIVININI LUIGIA in PACCIARDI 123. CODURI GINO 124. CONFORTI ARTURO 125. CONFORTI VASCO 126. CONSANI GOGLIARDO 127. CORSI ANILO 128. CORSI LANCIOTTO 129. CORSI PAOLO MARCO 130. CORSINOVI FOSCA 131. DALY PRIMO 132. DANIELUTTI 133. DEI GINO 134. DEL BIANCO GASTONE VASCO AUGUSTO ENRICO 135. DEL BIANCO GINO 136. DEL FANTE PAOLO 137. DEL FURIA GINO 138. DEL MAGRO EUGENIO 139. DEL PAPA ROMUALDO 140. DEMI ALDO 141. DI DENTE GIULIANO 142. DUPUY GIOVANNI 143. EGIZIANI ENRICO 144. EUFEMI FLORINDO 145. EULOGI VITTORIO 146. EVOGGI GUIDO 147. FANCIULLI GIOVANNI 148. FANTECHI MARIO 149. FANTOZZI ENZO LUIGI FERRUCCIO 150. FEDI MAZZINO FERRUCCIO 151. FERRARI GIUSEPPE 152. FERRARI GUGLIELMO 153. FERRARINI OMERO 154. FIBBI ENRICO 155. FIBBI ROMEO 156. FOGALO UGO 157. FONTANA VASCO 158. FORNAI ANGELO 159. FORNAROLI MARINO 160. FOSSI EGIDIO 161. FOSSI LUIGI 162. FRANCESCONI GIUSEPPE 163. FRANCHI SOCRATE 164. FRANCHINI RODOLFO 165. FRANCI GIUSEPPE 473 166. FRANCI LEO 167. FRANGINI ALADINO 168. FRANZONI ORESTE 169. FRATI GIOVANNI BATTISTA 170. FUSINI PIETRO 171. GABURRI GIUSEPPE 172. GAGGIOLI SILVANO 173. GALANTINI GASTONE 174. GALLORI ANGELO 175. GAMBASSI ALFREDO 176. GAMBASSI DANTE 177. GAMBETTI SABATINO 178. GASPARRI MENOTTI 179. GENNARI GUGLIELMO ZEFFIRO FRANCESCO 180. GIACHI GIORDANO BRUNO 181. GIACOMELLI ALDO 182. GIACOMELLI CORNELIO 183. GIAMBELLOTTI PARIS MARIO 184. GIANNINI GHINO 185. GIANNINI LELIO 186. GIANNONI GINO 187. GIGLI PRIMO 188. GINGRIE GIOVANNI 189. GIORGI CESARE 190. GIUGGIOLI ENRICO 191. GIUGNI GIOVANNI 192. GIUNTINI MARIO UMBERTO 193. GOFFE IRINA 194. GONNELLI PARISIO 195. GOZZOLI VIRGILIO 196. GRANDONI BRUNO 197. GRASSI ANGELO 198. GRASSI MARCELLO 199. GUALTIERI ARMANDO 200. GUARDUCCI EMILIO 201. GUELFI IDEALE 202. GUELFI PIETRO 203. GUELFI SILVANO 204. GUERRIERI SETTIMIO 205. GUFONI VIERI o CHIESI 206. GUIDOTTI GIOVANNI NATALINO 207. IACOMELLI LELIO (o JACOMELLI) 208. IACOPINI GIUSEPPE 209. INNOCENTI ALESSANDRO 210. ISOPO PAPIRIO 211. LAMPREDI ALDO 212. LANDI FERDINANDO 213. LANDINI FORTUNATO 214. LANDINI ROMEO 215. LANFRIL BENIAMINO 216. LARI PIETRO 217. LASTRUCCI PRIMO 218. LATTAZZI ARRIGO 219. LAUNARO ANNA 220. LAURINI SILVIO 221. LAZZARI DECIO 474 222. LELLI ARTURO 223. LISI GIULIO 224. LIVI GUALTIERO 225. LODOVICI ONOFRIO 226. LODOVICI VICO ANNIBALE 227. LOMBEZZI NAZARENO 228. LORENZINI UGO 229. LORENZINI URBANO 230. LUCIANI BRUNO 231. LUPERINI (o LUPARINI) LUIGI 232. LUPETTI LILIO 233. LUZZI VITTORIO 234. MACCHI LUIGI 235. MAFFEI ALESSANDRO 236. MAFFEI VITTORIO 237. MAFFI FABRIZIO 238. MAGNANI NARCISO 239. MAINARDI ALFREDO 240. MAINARDI GIOVANNI o PIETRO 241. MALACHINA CASIMIRO ADOLFO 242. MANETTI CESARE 243. MANNI NELLO 244. MANTOVANI CORINTO 245. MARCHI ORAZIO 246. MARCHI VITTORIO 247. MARCONCINI RINALDO 248. MARCONI MARIO 249. MARCUCCI VITTORIO GIUSEPPE GIOVANNI 250. MARI SILVIO 251. MARIANI GUSMANO 252. MARIANI MARIO 253. MARIOTTI LIBERO GIUSEPPE 254. MARRUCCI ORESTE 255. MARTINELLI EMILIO 256. MARTINI EGIDIO 257. MARTINUCCI GIOVANNI 258. MARZOCCHI UMBERTO 259. MASCII GIUSEPPE 260. MASINI (o MASSINI) ALVARO 261. MASSETTI ALFONSO 262. MATTEOLI VASCO 263. MAZZIERLI (o MEZZIERLI) MOSE' 264. MAZZINI LEONETTA 265. MAZZONI ANGELO 266. MECATTI ALFREDO 267. MELLI MARIA AMALIA 268. MENGONI ANGELO GIUSEPPE GUSTAVO 269. MERATTI AUGUSTO 270. MESCHI ALBERTO 271. MESSERI PIETRO o PIERO 272. MEUCCI CAFIERO LUIGI 273. MIGLIORINI PASQUALE 274. MILLI LIVIO 275. MONANNI ALFREDO 276. MONCIATTI BRUNO 277. MONETI ATTILIO 475 278. MONTAGNANI ALARICO 279. MONTANARI NELLO 280. MONTANI EGIDIO DOMENICO 281. MORBIDELLI BRUNO 282. MORDINI ALFREDO 283. MORELLI LINO 284. MORETTI GIOVANNI 285. MORO UGO 286. MOSCARDI GUERRINO 287. MOSCATELLI ERNESTO 288. MOSCATELLI SECONDO 289. NANNUCCI GUGLIELMO MARIO 290. NATALI UGO 291. NELLI VASCO 292. NERI ERMANNO 293. NESI RODOMONTE 294. NICCOLAIONI FRANCO 295. NITTI FRANCESCO FAUSTO 296. NOZZOLI ARTORIGE VEZIO 297. NOZZOLI QUISNELLO 298. OLIVELLI o ULIVELLI FRANCESCO 299. ORLANDINI OTTAVIO o OTTAVIANO 300. ORLANDINI OTTORINO 301. PACCIARDI RANDOLFO 302. PACINI (o PICINI) MICHELE 303. PACINI LUIGI 304. PANICHI ELIO 305. PANICHI ITALO 306. PANICUCCI GALLIANO 307. PAOLI ANTONIO 308. PAPINI GIOVANNI 309. PAPINI RENATO 310. PAPPUCCIO SILVANO 311. PAPUCCI UMBERTO 312. PARRI ALTERO 313. PARRI RIARIO 314. PASQUALETTI ARMANDO 315. PAZZAGLINI TOSCANO 316. PELLEGRINI FRANCESCO ANTONIO 317. PELLEGRINI GUIDO 318. PERFETTI PAOLO 319. PERINI GIULIO 320. PERUGINI EUGENIO 321. PESSI OVIDIO 322. PETACCHI GIUSEPPE 323. PICCIOLI GAETANO 324. PIERAGNOLI (o PIERANGELI) ALFREDO 325. PIERAGNOLI ALIGHIERO 326. PIERLEONI RENATO LUIGI GIOVANNI 327. PINTUCCI ADOLFO 328. PISANI FERDINANDO 329. PISTOLOZZI UGO 330. POLI CARLO 331. POLI GINO 332. PRATI ARMIDA 333. PRIAMI DANTE 476 334. PROSPERI ELIVIO 335. PROVVEDI NATALE 336. PUPILLI VITTORIO 337. QUAGLIERINI ETTORE MANLIO GIUSEPPE 338. QUAGLIOTTI LORENZO 339. QUIRICONI ALADINO 340. QUIRICONI BRUNO 341. RABUZZI DINO 342. RAFFAELLI GIUSEPPE 343. RAGNI ITALO 344. RASPI UMBERTO 345. RIBOLINI ARISTIDE CARLO 346. RICCI GIORGIO 347. RISTORI ORESTE 348. ROMITI STEFANO 349. ROSI SIRO 350. ROSSELLI CARLO 351. ROSSETTI o ROSSETI BRUNO 352. ROSSI ANGELO o ANGIOLO 353. ROSSI CIRO 354. ROSSI GIORGIO 355. ROSSI IMPERO 356. SACCENTI DINO 357. SALVADORI AMOS 358. SALVINI CRISTOFANO BARTOLOMEO 359. SANI RICCIOTTI 360. SANTIGLI LEONETTO 361. SANTINI AURELIANO 362. SANTINI MARIO 363. SARDI SILVIO 364. SARTINI MARIO 365. SCARSELLI ANGIOLO ADOLFO 366. SCOTTO ARTURO SILVANO 367. SCROGLIERI ANTONIO BENIAMINO 368. SEDRAN ANGELO 369. SEGHI EGIDIO 370. SENESI ATTILIO 371. SERENI BRUNO 372. SERNI EGISTO 373. SINIGAGLIA ALESSANDRO 374. SOGARI DARIO 375. SOLDAINI GIOVANNI 376. SOLDAINI GIUSEPPE 377. SPARANO CIRO ANDREA CARLO 378. STORAI ETTORE 379. STORAI ORLANDO 380. TAGLIABOSCHI TASSO 381. TANTINI VALERIO 382. TARABELLA ERMENGILDO 383. TARCHIANI UGO 384. TESEI FLORINDO 385. TOGNARELLI ERMINIO ENRICO 386. TOGNARELLI MARIO 387. TONARELLI ROMEO 388. TONELLI LIBERALE 389. TONELLI ROBERTO 477 390. TORCELLI TOMMASO 391. TORRACCHI ADAMO 392. TOSI MUZIO GIUSEPPE BIXIO 393. TUCI (o TUCCI) ARMANDO 394. UGOLINI RENATO 395. VALORI FERDINANDO 396. VANNI MELCHIORRE BRUNO 397. VANNINI OSCAR 398. VANNINI UGO NATALE 399. VANNONI CESARE 400. VANNUCCI ATEO o ATHOS 401. VERANI ORLANDO 402. VERONELLI GIOVANNI GIACOMO 403. VIACAVA EDGARDO ANDREA 404. VIAGGI MARIO CARLO EZIO 405. VIOLA ATTILIO 406. ZACCABRI MARIO 407. ZATINI VIRGILIO 408. ZURILLI (o TURILLI) ORLANDO 478 479 Ilaria Cansella è nata a Milano e vive a Grosseto. Ha conseguito la Laurea magistrale in Documentazione e Ricerca Storica presso l’Università degli Studi di Siena nel 2007, con una tesi sulla storia della Repubblica Democratica del Congo. Attualmente ha in corso il Dottorato di ricerca presso la Scuola superiore di Scienze storiche, giuridiche e geografiche della stessa Università, con un progetto di ricerca incentrato sullo studio delle politiche di sviluppo dell’Italia in Africa e della loro evoluzione fra anni Cinquanta e Settanta. Collabora da numerosi anni alle attività di ricerca dell’ISGREC e si è occupata anche di Resistenza ed epurazione, studiando il Fondo del Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale depositato presso l’archivio dell’Istituto. In particolare ha partecipato, a partire dal 2008, a tutte le fasi del progetto ISGREC sui volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola. Francesco Cecchetti è nato a Lucca e vive a Pisa. Nel 2008 si è laureato in storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Pisa con la tesi Ottorino Orlandini: Edizione critica delle memorie. Nel 2010 ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Politiche. Attualmente lavora a Pisa su progetti di integrazione sociale e culturale, collaborando con Associazioni ed Enti attivi nel settore della Cooperazione. Dal 2009 fa parte del gruppo di lavoro dell’ISGREC, che si occupa della storia dei volontari toscani nella guerra civile spagnola. Su questo tema, ha pubblicato nel 2009 un articolo sulla rivista “Spagna contemporanea”. 480