DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI UNICAL
Sociologia delle relazioni etniche
Scienze del Servizio Sociale e Sociologia
Docente: Anna Elia
a.a. 2013/14
Avvisi:
 PI ERAMSUS 2013-2015
 Presentazione Dossier UNAR 12 marzo 2014

Migrazioni e globalizzazione: cause ed effetti
 Le migrazioni in Italia: la produzione legislativa in
materia di immigrazione; il ruolo delle istituzioni
locali nella predisposizioni delle politiche per gli
immigrati; il carattere territoriale delle politiche di
welfare; innovazioni istituzionali e migrazioni
 Identità e diritti di cittadinanza: il tema dell’asilo,
delle seconde generazioni e dei minori non
accompagnati.

Premesse teoriche

La sociologia delle migrazioni guarda al fenomeno
delle migrazioni come un complesso di relazioni
sociali che coinvolgono migranti, non migranti e coloro
che migranti potrebbero diventarlo (Zanfrini 2004).

Confini labili verso altre discipline. Le ricerche
sociologiche ricorrono sovente agli approcci adottati
da altre discipline: l’antropologia, la storia, l’economia,
la psicologia sociale (Cavalli 2001)
Migrazioni, migranti e non migranti
CHI SONO I MIGRANTI?

Migrante: una persona che si è spostata in
un paese diverso da quello di residenza
abituale e che vive in quel paese da più di
un anno (definizione Nazioni Unite).
CHI SONO I MIGRANTI?
 ONU: L’immigrato è una persona che si è
spostata in un paese diverso da quello di
residenza abituale e che vive in quel paese
da più di un anno
Ma chi chiamiamo abitualmente immigrati ?
LA COSTRUZIONE SOCIALE E POLITICA DELLA
FIGURA DEL MIGRANTE



Nel linguaggio comune, nelle norme di legge e nei
dispositivi istituzionali sono definiti come “immigrati”
solo una parte dei cittadini stranieri residenti in Italia.
cittadini “extra-comunitari” : “non appartenenti
all’Unione Europea” (si applica comunemente ai
cittadini rumeni, ne sono esentati cittadini svizzeri,
giapponesi e nord-americani)
Difficoltà ad individuare chi siano i migranti: es. figli di
immigrati
CHI SONO I MIGRANTI?
PROBLEMA
 Difficoltà ad individuare chi siano gli
immigrati: es. seconde generazioni; cittadini
comunitari e neo-comunitari
CHI SONO I MIGRANTI?
Non arrivano dai paesi più poveri del mondo
 Non sono di solito i più poveri dei loro paesi
 Hanno spesso titoli di studio e competenze
difficilmente riconosciute

LE MIGRAZIONI: ALCUNE SPECIFICAZIONI
E-migrazione e Im-migrazione
 Migrazioni interne e migrazioni internazionali
 Migrazioni come processi e come sistemi di relazioni
 Migrazioni trasnazionali.
I luoghi e i soggetti delle migrazioni:
 le società di provenienza e di destinazione
 i migranti attuali e potenziali
 Il territorio

DIVERSI TIPI DI MIGRANTI


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

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


a) gli immigrati per lavoro.
b) gli immigrati stagionali o lavoratori a contratto.
c) gli immigrati qualificati e gli imprenditori (skilled migrations;
imprenditoria etnica)
d) i familiari al seguito (ricongiungimenti familiari)
e) i rifugiati e richiedenti asilo (più ampiamente: “migrazioni
forzate”)
f) immigrati irregolari, “clandestini”, vittime del traffico di esseri
umani.
g) migranti di seconda generazione
h) migranti di ritorno
i) minori stranieri non accompagnati; minori stranieri non
accompagnati richiedenti asilo
EUROPA META DI IMMIGRAZIONE




il periodo della ricostruzione, dal 1945 ai primi anni
’50
il periodo del boom economico (dalla metà degli
anni ’50 al primo choc petrolifero del ’74)
Recessione economica e blocco ufficiale delle
frontiere (dal ‘74 in avanti).
Il nuovo contesto post-fordista (accordi di Schengen,
allargamento dell’Unione)
MIGRAZIONI FORDISTE E POSTFORDISTE
Settori di
inserimento
Società industriale Economia postfordista
Industrie, miniere Terziario povero,
ec. sommersa
Politiche di
reclutamento
Accordi
internazionali
Ingressi irregolari,
reti migranti,
sanatorie
Orizzonte
temporale delle
migrazioni
Temporaneità
(smentita)
migrazione
stabilizzata;
stagionale
Offerta di lavoro
Subordinata
Parziale
autonomia
CAUSE E CARATTERISTICHE DELL’EMIGRAZIONE NEL PERIODO DELLA
GLOBALIZZAZIONE (1)




Flussi migratori indipendenti dalle politiche di programmazione
dei paesi riceventi; Paesi di destinazione: “Importatori
riluttanti”
Il progressivo estendersi dell’economica sommersa: richiesta di
manodopera flessibile e adattabile alle mansioni di cura e di
servizio; fenomeni di sfruttamento strumentali alle carenze di
manodopera locale (caso italiano);
femminilizzazione dei processi migratori (crescita del numero
delle donne che emigrano da sole – le donne rappresentano il
51% dei migranti internazionali dei paesi in via di sviluppo);
Nuovi paesi di immigrazione in Europa: Italia e Spagna
CAUSE E CARATTERISTICHE DELL’EMIGRAZIONE NEL PERIODO
DELLA GLOBALIZZAZIONE (2)




Fattori di espulsione dovuti al divario tra i paesi del
centro e della periferia;
Cause insite nel mutamento degli stili di vita e dei
modelli di consumo tradizionali;
Aspettative di mobilità sociale conseguenza degli
accresciuti livelli di scolarizzazione;
Richiesta di manodopera qualificata da parte dei
paesi riceventi piuttosto che di lavoratori a bassa
qualifica, contrariamente a quanto avveniva nel
periodo dell’industrializzazione di massa.
FATTORI CHE FAVORISCONO LE MIGRAZIONI NONOSTANTE LA CHIUSURA
DELLE FRONTIERE NEGLI ANNI ’70 DEI PAESI
DEL CENTRO-NORD EUROPA





Riunione familiare e sviluppo demografico: crescita della popolazione
straniera nelle società riceventi nonostante la chiusura delle frontiere;
Accresciuta possibilità di circolazione delle idee e delle persone nel periodo
della globalizzazione.
Immigrazione come emergenza dalla quale difendersi: una questione non
più economica, ma oggetto di strategie di marketing politico da parte dei
governi dei paesi di immigrazione:
Nascita di organizzazioni specializzate nel favorire l’immigrazione
“clandestina”
Anni ’80: i trasmigranti – fenomeni di pendolarismo tra due paesi dovuti a
legami sociali, economici e politici; le migrazioni stagionali.
LE MIGRAZIONI EMERGENTI NEL PERIODO DELLA
GLOBALIZZAZIONE


Esplosione del fenomeno delle migrazioni forzate
(rifugiati): crisi sociali e politiche dei paesi di
provenienza; nascita del fenomeno dei minori non
accompagnati; le vittime di tratta.
Eterogeneità dei paesi di provenienza: anni ‘90
incremento delle migrazioni e differenziazione della
composizione della popolazione migrante nonostante
le restrizioni delle politiche migratorie. Nuovi paesi di
emigrazione: Europa dell’Est, Africa sub-sahariana
LE CAUSE DELLE MIGRAZIONI INTERNAZIONALI
Spiegazioni macro
 Spiegazioni micro
 Spiegazioni intermedie

SPIEGAZIONI MACRO
Spiegazioni basate sui fattori di spinta e sui
fattori di attrazione
 Teoria della dipendenza
 Teoria del sistema mondo
 Teorie della domanda

SPIEGAZIONI BASATE SUI FATTORI DI SPINTA E
SUI FATTORI DI ATTRAZIONE
Push factors: fuga da condizioni di sottoviluppo
e di miseria.
 Pull factors: fattori di attrazione economici da
parte dei sistemi economici più sviluppati

Dinamiche analoghe a quelle dei vasi comunicanti:
pressione migratoria dalla sponda sud a quella nord
del mediterraneo.
TEORIA DELLA DIPENDENZA (AMIN 1974)
Migrazioni indotte dalle relazioni coloniali e
neocoloniali che riproducono lo sfruttamento
del Terzo mondo attraverso rapporti di scambio
ineguali.
 La fuga dei cervelli (brain drain) accresce il
divario tra luoghi di origine e di destinazione
dei migranti

TEORIA DEL SISTEMA MONDO
(WALLERSTEIN) (1)
Globalizzazione degli scambi e delle comunicazioni
effetti:
 migrazioni come conseguenza della dominazione dei
paesi del centro su quelli della periferia
 colonizzazione delle culture diverse da quelle
occidentali. Creazione di condizioni culturali e
materiali che favoriscono e accrescono le migrazioni
dalle ex-colonie verso i paesi dominanti.
TEORIA DEL SISTEMA MONDO (WALLERSTEIN)
(2)

Integrazione dei paesi in via di sviluppo nel mercato
internazionale attraverso forme di sfruttamento da
parte delle economie dominanti
LE DINAMICHE DI SCAMBIO INEGUALE E LE FORME DI
SFRUTTAMENTO DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO (1)
ANNI ‘80-90-2000
appropriazione delle risorse naturali; smercio
dei prodotti industriali fabbricati nelle imprese
del mondo ricco; indebitamento di paesi in via
di sviluppo con il ricorso ai prestiti
internazionali;
 Migrazioni e dipendenza: fenomeni di fuga
delle risorse umane più qualificate e
scolarizzate (brain drain)

LE DINAMICHE DI SCAMBIO INEGUALE E LE FORME DI
SFRUTTAMENTO DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO (2)
Il land grabbing 2000…..
(accaparramento della terra/dei terreni)
acquisizione su larga scala di terreni agricoli
nei PVS, mediante acquisto o affitto di grandi
estensioni agrarie da parte di compagnie
transnazionali, governi stranieri e singoli
soggetti privati. Investimenti agricoli su larga
scala per produzioni intensive (es. produzione
cibo e biocarburi)

LE DINAMICHE DI SCAMBIO INEGUALE E LE FORME DI
SFRUTTAMENTO DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO (2)



Esodo rurale: abbandono delle terre e movimenti migratori
verso i centri urbani e verso le destinazioni extra-continentali;
modernizzazione dell’agricoltura e processi di destrutturazione
dell’economia e della società tradizionale basate su relazioni di
reciprocità;
nuove forme di dominio dello sviluppo capitalistico: gli
investimenti produttivi delle multinazionali sfruttano la forza
lavoro a basso costo del luogo (donne e bambini) e le risorse
locali.
TEORIE SISTEMICHE

Migrazioni che si collocano negli scambi di
diversa natura (economica, politica, culturale,
linguistica) fra due paesi
LE TEORIE DELLA DOMANDA
DEL MERCATO DEL LAVORO
Il mercato del lavoro dualistico (Piore)
 Le città globali (Sassen)
 Gli studiosi marxisti: l’esercito industriale di
riserva

LA TEORIA DUALISTICA DEL MERCATO DEL
LAVORO (PIORE) (1):


La presenza dei lavoratori stranieri soddisfa il
fabbisogno di manodopera per i lavori più bassi nella
gerarchia delle professioni da parte dei paesi
industrializzati;
processo di sostituzione tra lavoratori italiani e
stranieri nel mercato del lavoro secondario; processi
di sostituzione tra la forza lavoro immigrata;
LA TEORIA DUALISTICA DEL MERCATO DEL
LAVORO (PIORE) (2):
Disponibilità del lavoratore migrante dovuta
all’idea di provvisorietà del soggiorno;
consapevolezza sulle limitate possibilità di
accedere ai lavori più qualificati; guadagni più
alti rispetto al luogo di origine (fenomeni di
sfruttamento che limitano le aspettative
economiche);
 indisponibilità dei lavoratori autoctoni per le
aspettative di mobilità sociale, e non solo
economica, investite nel lavoro;

CASTLES E PIORE



Processi di separazione sociale tra autoctoni e
immigrati (difficili i processi di assimilazione e di
ascesa sociale)
Processi di segmentazione e di etnicizzazione del
mercato del lavoro – segmenti del mercato del lavoro
distinti per nazionalità
Aggravamento delle condizioni di lavori e fenomeni di
competitività tra i lavoratori stranieri
LA TEORIA DELLE CITTÀ GLOBALI
(S.SASSEN) (1):


polarizzazione nelle economie urbane (metropoli: New
York, Los Angeles, Miami, Londra, Parigi, Francoforte,
Milano, Tokyo, Osaka Sydney) di attività strategiche
per l’economia globalizzata (finanza, amministrazione,
servizi e terziario ad alta qualificazione);
crescita del comparto dei servizi a bassa
qualificazione (manutenzione, servizi alle persone)
LA TEORIA DELLE CITTÀ GLOBALI
(S.SASSEN; M. CASTLES) (2):



Elevata presenza di lavoro qualificato
Categorie vulnerabili (es. migranti illegali) che si concentrano
nelle città danno luogo alle “enclave entiche”: catene
migratorie spontanee e “reti etniche” che alimentano l’offerta
di forza lavoro disponibile ad accettare bassi salati e condizioni
di lavoro gravosi
il lavoro straniero funzionale alla manutenzione delle
infrastrutture urbane ed al mantenimento del tenore di vita
delle classi professionalmente privilegiate
SEGMENTAZIONE DEL
MERCATO DEL LAVORO

Strumentalizzazione delle “diversità” legate
ad una presunta “appartenenza etnica”
(nazionalità, minoranze etniche)

I migranti oggetto di esclusione sociale e
causa dei problemi legati alla modernità
(Bauman 1998)
STUDIOSI DI ORIENTAMENTO MARXISTA


Esercito industriale di riserva. Una massa di
lavoratori deboli serve a tenere a freno le
rivendicazioni della classe operaia nazionale
I migranti assolvendo i lavori peggiori restano
separati dalla società ricevente così si evitano
fenomeni di conflittualità sociale (pratiche
discriminatorie verso seconde generazioni e
migranti primo residenti, fenomeni di competizione
tra lavoratori migranti)
CRITICHE DELLE TEORIE MACRO
Migranti come soggetti passivi, mossi da forze
strutturali che li dominano
 Soggettività e autodeterminazione dei migranti
vengono offuscate
 Non spiegano perché, tra quanti sono
sottoposti ai medesimi vincoli e pressioni,
alcuni partono e altri no

I MIGRANTI NEL MERCATO DEL LAVORO
CONTEMPORANEO




La prospettiva liberale o assimilazionistica
La prospettiva strutturalista (studiosi di
orientamento marxista)
La segmentazione del mercato del lavoro (sistema
occupazionale suddiviso in nicchie dove si
collocano le minoranze etniche)
La prospettiva della nuova sociologia economica
(risorse relazionali che facilitano l’incontro tra
domanda e offerta di lavoro straniero; l’azione
delle reti etniche)
SPIEGAZIONI MICRO


Spiegazioni basate sull’economia neoclassica
New economics of migrations (nuova
economia delle migrazioni) – la migrazione
risponde ad un progetto familiare
L’APPROCCIO NEOCLASSICO
Migrazione come scelta individuale razionale
sulla base di:
 Differenze salariali tra paesi di arrivo e di
partenza
 Migranti esclusivamente come lavoratori
(dimensione economica delle migrazioni)
 Le migrazioni innalzerebbero i salari dei paesi
di origine
NEW ECONOMICS OF MIGRATIONS


Le migrazioni rispondono ad una scelta familiare finalizzata
alla diversificazione dei rischi (investimento delle risorse della
famiglia nella partenza; turnazione nei trasferimenti;
reinvestimenti nelle rimesse; assicurazioni per le condizioni di
vita dei familiari: acquisto proprietà, avvio attività economiche;
assicurazione contro la disoccupazione e la vecchiaia);
Incremento delle aspettative: dipendenza dalle migrazioni in
assenza di garanzie politiche e sociali nel contesto di partenza.
SPIEGAZIONI INTERMEDIE
Teorie dei networks: le reti migratorie
 Definizione:complessi di legami interpersonali
che collegano migranti, migranti precedenti e
non migranti nelle aree di origine e di
destinazione, attraverso i vincoli di parentela,
amicizia e comunanza di origine (Massey)
LA FUNZIONE DELLE RETI
Ruolo attivo dei migranti nei progetti di sviluppo
dei luoghi di origine (associazionismo tra
migranti)
 Reti come “ponti sociali” che attraversano le
frontiere (Portes 1995)
 Migrante come attore sociale dinamico in grado
di mutare la realtà di destinazione e di
provenienza

LA PROSPETTIVA DELLA NUOVA
SOCIOLOGIA ECONOMICA
Interazione tra domanda della società ricevente
e offerta immigrata (nuove professionalità e
forme di imprenditoria legate alle reti etniche);
 Autonomia relativa e spazi di iniziativa degli
immigrati nel MDL. Polanyi (costruzione socaile
dei processi economici)

Tre concetti: network, embeddedness
(radicamento delle azioni economiche nella
società) (Polanyi 1998). Datori di lavoro e
migranti attori negoziano forme di
collaborazione reciproca
 capitale sociale: l’insieme delle risorse
relazionali come risorse di inserimento e di
promozione sociale

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lezione 24_2_2014_Soc_etniche