www.confindustria.ud.it Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46) art. 1 , comma 1, DCB UDINE. Mensile - n.11, anno III DICEMBRE 2011 Spedizione in abbonamento postale D.L. 27/02/2004 n° 46, art. 1, comma 1, DCB UDINE - Filiale di Udine Ferrovia Tariffa R.O.C. (iscritti al registro operatori comunicazione) ex Tabella B FOCUS: Credito e Finanza Per uscire dalla crisi La ricetta di Pietro Paulon, Nuovo capogruppo Cartarie, Poligrafiche ed Editoriali di Confindustria Udine dicembre 11 1 elena>PRES sara>DIRETTORE AMMINISTRAZIONE FINANZA E CONTROLLO enrico>PRESIDENTE enrico>RESP. STRATEGIA AZIENDALE 2 dicembre 11 SS OFFICE WE LOVE MONDAYS Occuparsi di marketing e comunicazione è un lavoro come altri: farlo bene significa soprattutto amarlo. Per questo, ci piace il lunedì. Ma anche il weekend. Così, in entrambi i casi, ci divertiamo. E, senza stress, riusciamo a lavorare meglio. Perchè la passione è la prima regola. In ogni gioco. (EMPORIO ADV IS: MARKETING_ADVERTISING_WEB_EVENTS_PRESS OFFICE) Scopritelo su www.emporioadv.it PH. G. ANTONIALI info _ t +39 0432 546996 dicembre 11 3 4 dicembre 11 In primo piano Confindustria Udine: missione in India Foto di gruppo davanti alla Hyundai di Chennai (foto Romano) Forum ministeriale con la partecipazione del ministro indiano per l’industria ed il commercio, Anand Sharma, del ministro italiano dello sviluppo economico Paolo Romani e dei vicepresidenti di Confindustria nazionale Zegna, Boccia e Trevisani; circa 700 incontri multisettoriali con le aziende indiane: è stato serrato il ritmo di marcia della missione di sistema in India (31 ottobre-4 novembre) di un centinaio di imprenditori italiani. Alla missione - organizzata da Confindustria, Abi, Unioncamere, assieme ai ministeri degli Esteri e dello Sviluppo Economico, ha partecipato pure Confindustria Udine con il presidente Adriano Luci. Prima tappa della missione è stata New Delhi, dove, alla presenza dei ministri dell’economia indiano ed italiano, è stato siglato un memorandum d’intesa tra Confindustria e la Ficci (Federation of Indian Chambers of Commerce and Industries) per il rafforzamento dei legami economici e commerciali italo-indiani. Tra gli obiettivi riaffermati con forza nel corso della sessione ministeriale figura al primo posto la volontà bilaterale di accrescere l’interscambio commerciale, portandolo dagli attuali 7 miliardi di euro ad un volume di 15 miliardi nel 2015. L’Italia figura tra i primi partner commerciali europei del paese asiatico, con un interscambio che nei primi mesi del 2011 è incrementato di oltre il 29%, confermando il trend di crescita nei rapporti commerciali italo indiani. Particolare rilevanza in questo quadro, rivestono non solo le infrastrutture, grazie al grande programma indiano di riforme interne, ma anche i settori dell’automotive, della meccanica e delle energie rinnovabili, tutti settori oggetto della missione. La seconda tappa della missione si è invece svolta a Chennai, nel Tamil Nadu, stato dell’India meridionale con oltre 67 milioni di abitanti e con alcuni tra i più alti indici di svi- luppo di tutto il subcontinente. Grazie infatti alla sua stabile ed equilibrata crescita economica, favorita da una buona alfabetizzazione e da una sapiente politica di diversificazione produttiva, il Tamil Nadu rappresenta una delle aree più business friendly dell’India. Lo stato meridionale ospita non solo distretti produttivi di molti settori (tessile, meccanica, metallurgia, del cuoio, del granito, chimica) ma è anche meta privilegiata d’investimento delle grandi case automobilistiche indiane ed internazionali. In Tamil Nadu si trovano infatti gli stabilimenti produttivi di Ford, Bmw, Daimler, Renault, Nissan, Mitsubishi e della Hyunday. Quest’ultimo è stato oggetto della visita nel corso della missione, durante la quale il management indiano e coreano ha illustrato le strategie di investimento e posizionamento sul mercato indiano della casa automobilistica. “E’ un paese dalle grandi potenzialità che ha con l’Italia un rapporto particolare – ha commentato il presidente Luci -. Il tasso di crescita esprime da solo le opportunità che le nostre industrie devono saper cogliere”. “Con un forte impegno delle istituzioni e la forte volontà degli imprenditori, credo – ha infine concluso Luci - che si possano instaurare importanti relazioni, con conseguenti opportunità di lavoro per le nostre aziende”. Fabio Romano Area Internazionalizzazione Confindustria Udine Una tregua istituzionale che serva al Paese Di fronte all’orlo del baratro – ed il baratro c’è ancora – un sussulto di responsabilità ha portato alla formazione di un governo di impegno nazionale formato da tecnici: una sospensione della competizione tra i partiti, non della democrazia, un sorta di tregua. “Una tregua istituzionale tra le forze politiche che consenta di realizzare le riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno. La politica si è dimostrata spesso priva della visione di prospettiva che sarebbe stata necessaria. Ma sappiamo anche che il nostro è un Paese vario e frammentato, in cui utenti, categorie, associazioni, imprese sono abituati a reclamare a gran voce attenzione e tutela ciascuno per le proprie ragioni: di fronte a questa situazione, il compito di sintesi della politica, già arduo di per sé, rischia di fallire inesorabilmente, nella ricerca di una soluzione impossibile che accontenti tutti. La tregua può funzionare se tutti gli interessati sono disposti a farsi responsabilmente carico del suo successo, anche accettando nell’immediato i sacrifici necessari per costruire, nel lungo periodo, un Paese più moderno ed avanzato”. Non sono dichiarazioni di oggi anche se la loro attualità è emblematica dei tanti ritardi che ci penalizzano. Sono le dichiarazioni dell’on. Pier Ferdinando Casini, allora Presidente della Camera dei Deputati, a conclusione dell’Assemblea dell’Associazione del 18 luglio 2005, con cui condivise l’indicazione del Presidente Fantoni per una “tregua istituzionale” volta a consentire la realizzazione di quelle riforme fondamentali senza le quali il Paese è destinato a restare bloccato. Come chiosò Casini “la tregua può funzionare se tutti gli interessati sono disposti a farsi responsabilmente carico del suo successo, anche accettando nell’immediato i sacrifici necessari per costruire nel lungo periodo un Paese più avanzato e moderno. Un successo che dipende, dunque, dalle istituzioni, ma anche dai cittadini, dall’amministrazione pubblica e dalle imprese. Un successo che non tarderà a giungere se ciascuno di noi riuscirà a mettere in fase il proprio interesse personale con l’interesse di tutta la comunità nazionale”. E’ quello che dobbiamo dimostrare di saper fare. Ezio Lugnani dicembre 11 5 n. 11 11 Pietro Paulon (foto Stefano Lunardi) PIETRO PAULON: “Sicuramente da noi si vive meglio che in altre regioni italiane, ma l’efficienza che un imprenditore si aspetterebbe non c’è nemmeno qui” Realtà Industriale Registrazione Tribunale di Udine n. 24/99 Redazione Direttore Responsabile Alfredo Longo e-mail: [email protected] Società Editrice Confindustria Udine Largo Carlo Melzi, 2 33100 Udine, tel. 0432 2761 A questo numero hanno collaborato Antonella Bassi, Giada Bravo, Lodovica Bulian, Carla Ciampalini, Alessandra Cicero, Paola Del Degan, Massimo De Liva, Marco Di Blas, Sara Fantuz, Alessandro Fanutti, Barbara Franceschelli, Livia Gori, Gino Grillo, Mauro Filippo Grillone, Ezio Lugnani, Marcello Orsatti, Carlo Tomaso Parmegiani, Fabio Romano, Franco Rosso, Paolo Tarabocchia, Margherita Timeus per Gruppo Giovani Imprenditori: Enrico Accettola (presidente), Matteo Di Giusto, Michele Vanin, Massimiliano Zamò Impaginazione arCube – studio associato 33100 Trieste e-mail: [email protected] Fotoservizi Foto copertina: Stefano Lunardi Altre foto: Sara Fantuz, Diego Gasperi, Stefano Lunardi DIC E M BRE 2011 CONTENUTI 08 Intervista PIETRO PAULON 44 Giovani e società 46 Obiettivo Montagna SAMS 12 Focus Credito e Finanza 48 Obiettivo NordEst 18 Aziende Flash 50 Obiettivo Austria 24 Aziende PRODES & CIELO AZZURRO LUBRISERVICE 52 Eventi GRUPPO DANIELI 26 Premi CCIAA 54 Fisco 28 Botta & Risposta ALESSANDRO FERLUGA di Domitalia 29 Analisi 55 Sicurezza 56 Regione 30 Gruppi Tessili Abbigliamento Calzature Affini Informatica e Telecomunicazioni Trasporti e Logistica Edilizia 58 Ente Friuli nel Mondo 60 Libri 37 Orientamento 62 Innovazione 38 WEB 64 Agrodolce 40 Formazione 66 L’opinione 41 Giovani Imprenditori Concessionaria per la pubblicità Scripta Manent srl via Pier Paolo Pasolini 2/A 33040 Pradamano (UD) tel. 0432 505900 e-mail: [email protected] 6 dicembre 11 www.confindustria.ud.it ADV Nicola Brollo / Five Zone 105.000 10 12 100 6.000 0 Non stiamo dando i numeri. 105.000 sono i micro filamenti della fibra di Dyneema® che compongono l’anima di una cima da 10 mm Armare. 12 sono i sistemi che nel nostro stabilimento di San Giorgio di Nogaro controllano che i fili vengano intrecciati secondo le specifiche dettate dai programmi di calcolo, oltre che dalla nostra esperienza. 100 sono i gradi centigradi a cui è portata l’anima durante Lo speciale trattamento di prestiratura a caldo. l’unione fa la forza 6.000 Kg è il carico di rottura che otteniamo con un allungamento prossimo allo 0 al carico di lavoro. 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Realtà industriale lo ha incontrato, per capire come il comparto cartario stia affrontando questi anni di crisi e per ragionare, più in generale, sull’attuale situazione economica italiana Prevede chiusure di stabilimenti o concentrazioni aziendali? Almeno in Europa ci sono già state sia concentrazioni, sia chiusure di stabilimenti, perché c’è stata una sovracapacità produttiva indotta dall’arrivo di nuovi concorrenti extraeuropei. La ristrutturazione del settore è e sarà profonda. In Europa, infatti, dovremmo, come in altri comparti, puntare sempre più sui prodotti di qualità ed eccellenza, perché su quelli di basso livello siamo sempre meno competitivi. In parte saremo salvati dal fatto che la carta è molto ingombrante, pesante e facilmente riciclabile e, quindi, tendenzialmente avere le sedi di produzione sia vicino al mercato di sbocco, sia vicino ai punti di raccolta della carta da riciclare, costituisce ancora un vantaggio competitivo, però, purtroppo, sempre meno significativo. Basti pensare ai container di carta da macero europea che partono per la Cina... Pietro Paulon (foto Stefano Lunardi) Ingegner Paulon, il settore che lei rappresenta è considerato “maturo”, come sta affrontando la crisi? In realtà il nostro è un gruppo particolarmente disomogeneo con realtà sia dimensionali, sia di fatturato, sia di mercato, molto diverse e anche con differenti problematiche. E’ tuttavia, indubbio, che la situazione attuale sia piuttosto buia. Il calo dei consumi interni, infatti, impatta pesantemente su tutto il settore che ha nell’Italia il suo principale, in alcuni casi esclusivo, mercato di sbocco. L’azienda che dirigo, ad esempio, produce carta per imballo e carta per stampa: la prima risente 8 dicembre 11 della crisi perché calando i prodotti venduti, calano anche le richieste di scatole e, di conseguenza, anche quelle di carta da imballo; la seconda è penalizzata dal fatto che di fronte a una riduzione degli introiti pubblicitari, i giornali stanno riducendo la foliazione e, quindi, il consumo di carta. Una situazione simile si riscontra, a quanto mi risulta, anche nelle altre cartiere e, anche per quanto riguarda gli scatolifici, gli ondulatori e i grafici, pare che la crisi stia incidendo pesantemente. La preoccupazione per il futuro, insomma, mi pare diffusa. Oltre alla crisi generalizzata e alla concorrenza extraeuropea in aumento, c’è qualcos’altro che incide sulle difficoltà delle aziende italiane? Parlando con i colleghi, la lamentela più diffusa riguarda la burocrazia e i costi che genera, anche in una regione teoricamente virtuosa come il Friuli Venezia Giulia. Non è pensabile che in questo momento (nel quale è assolutamente necessario rispondere al mercato con nuovi impianti, nuovi macchinari, migliorie e aggiornamenti ai macchinari esistenti per essere all’avanguardia) l’aggiornamento tecnologico delle aziende sia frenato dalle non risposte o dalle risposte tardive da parte di chi deve dare le necessarie autorizzazioni. Non sto dicendo che le aziende devono Economia Intervista poter lavorare senza autorizzazioni, ma che è necessario che controlli e autorizzazioni siano fatti in tempi brevi. Ci sono, infatti, settori nei quali non ci si può permettere di aspettare sei mesi o un anno per poter avviare un impianto che si è già installato perché l’obsolescenza è talmente veloce che dopo dodici mesi si perde gran parte del vantaggio competitivo. In ogni caso, poi, in ogni settore, tenere impianti nuovi fermi per mesi, o talvolta anni, in attesa delle autorizzazioni ha un costo enorme che è impossibile da recuperare. Purtroppo, invece, non solo la burocrazia regionale, ma anche quelle degli altri enti locali e quella nazionale non ci stanno aiutando. Il Fvg non era considerato un’isola felice da questo punto di vista? Sicuramente da noi si vive meglio che in altre regioni italiane, ma l’efficienza che un imprenditore si aspetterebbe non c’è nemmeno qui. Insomma stiamo meglio, ma solo perché il benchmark è basso? Non so se il benchmark sia basso, è che se io fossi il cittadino di una regione a statuto ordinario, mi aspetterei che chi vive in una regione autonoma possa contare su servizi di gran lunga migliori, ma questo non succede. Purtroppo anche da noi la lentezza delle procedure autorizzative è tale che spinge alcuni imprenditori a cercare scorciatoie, avviando gli impianti anche in assenza di autorizzazione rischiando sanzioni molto pesanti. Ovviamente, non condivido queste scelte e ritengo che sia sempre obbligatorio rispettare le prescrizioni normative, ma vorrei che chi di dovere si rendesse conto che le imprese oggi hanno bisogno di essere aiutate e non ostacolate. Lei ritiene, come dicono alcuni, che la burocrazia abbia un interesse a rallentare le procedure per auto alimentarsi, per giustificare il suo stesso esistere? Non credo affatto che ci sia una volontà di questo tipo. Le persone con le quali ho avuto a che fare nell’ambito burocratico-autorizzativo, sono normalmente persone serie, capaci e che capiscono il problema di questa elefantiasi. La lentezza dipende dal fatto che spesso le regole sono molto complicate e che gli stessi funzionari si trovano tra l’incudine e il martello: da un lato, infatti, devono autorizzare le imprese, dall’altro sono a loro volta controllati con rischi personali economici e anche penali nel caso di errore e per questo spesso sono “più realisti del re”. Molte norme autorizzative, però, ci arrivano dall’Europa e sono uguali negli altri Paesi, perché là, allora, le procedure si compiono in molto meno tempo? Perché le direttive europee sono calate nel contesto nazionale e sappiamo come fin troppo di frequente l’Italia sia multata perché recepisce le direttive comunitarie con ritardi enormi. In molti casi, poi, anche se sono recepite bene, si inseriscono nella farraginosità del nostro sistema per cui c’è il decreto di recepimento, poi il decreto di modifica, poi altre modiche e si arriva a normative che hanno.... l’articolo 29 nonies comma 1: non penso che sia un indice di chiarezza delle leggi quando un articolo ha nove (o anche più) sotto articoli, ciascuno dei quali ha svariati commi. Ciò fa sì che le leggi siano difficilmente comprensibili e applicabili, soprattutto per le aziende medio-piccole, che sono la stragrande maggioranza e che non possono permettersi un ufficio legale interno. In tal senso credo molto nel ruolo di Confindustria, sia come strutture territoriali, sia come organizzazioni di categoria (per le cartiere, ad esempio, Assocarta) nell’aiutare le aziende a districarsi nei meandri burocratici. Meandri che spesso sono molto complicati o addirittura senza reale via d’uscita. In che senso? Nel senso che di fronte a certe domande dell’impresa, talvolta la stessa burocrazia non è in grado di trovare la soluzione giusta. Mi spiego con un esempio personale: qualche tempo fa mi è capitato di dover chiedere un’autorizzazione per fare una data cosa in prova, la Regione, al di là dei due mesi che ci ha messo a rispondermi, alla fine non sapeva che strumento normativo utilizzare per farmi fare una “prova” (temporanea), quindi, ho dovuto fare una “modifica” (definitiva) a un’autorizzazione preesistente, anche se non so se, poi, la prova andrà a buon fine. So che spesso anche altre aziende si trovano di fronte a problemi simili. Può essere che l’eccesso di regole, commi e sotto commi dipenda anche dalla tendenza degli italiani a “fare i furbi”? E’ vero. Qualcuno, magari, è furbo “a fin di bene”, per poter mandare avanti l’azienda, anche se gli manca qualche “timbro”. C’è, però, come ha dimostrato il film Gomorra, una fascia minoritaria di imprenditori, soprattutto fra i piccoli, che eludono le regole per risparmiare e questi creano danni al Paese e fanno concorrenza sleale a chi rispetta le regole. Devo, però, dire che, per quanto ne so, nel mio settore in Friuli non esistono “furbetti”. Non crede che la lentezza delle procedure burocratiche dipenda anche dal fatto che talvolta nelle imprese mancano le figure capaci di preparare adeguatamente le carte? Certamente gli imprenditori non riescono a sapere tutto e in questo senso sono fondamentali sia i professionisti che forniscono consulenze, sia, come dicevo, le associazioni di categoria. Poi, è vero, che di fronte a regole così complesse, in alcune piccole realtà può esserci qualcuno che non riesce a seguire tutto, non può permettersi i consulenti e, quindi, adempie alle norme con un po’ di pressapochismo. Non credo, comunque, che complicare ancora di più le regole, aiuti a risolvere questi problemi. Quale soluzione propone? Soluzioni non ne ho, ma mi rifaccio a ciò che mi disse anni fa un bravo funzionario quando, di fronte a una procedura internazionale, gli chiesi come si comportassero in Austria: “Da noi – rispose - siamo molto attenti alle carte, ma spesso non sappiamo il senso di quello che stiamo facendo, da loro sanno benissimo cosa stanno facendo e sono meno attenti alle carte”. Ecco, io vorrei che la nostra burocrazia, a ogni livello, forse attenta al senso di quello che si fa, al motivo per cui gli imprenditori avanzano certe richieste. E’ inutile parlare tanto di fare sistema, se poi non ci si aiuta davvero l’uno con l’altro. Bisogna comprendere che l’Italia ha bisogno di avere uno zoccolo duro di grande industria, di manifattura, di aziende che producono concretamente. Non possiamo pensare di vivere solo di turismo, di moda e servizi. E’ necessario che si cambi il punto di vista nei confronti dell’industria che troppo spesso, a tutti i livelli è vista come una rottura di scatole, dimenticando che crea molti posti di lavoro diretti e anche indiretti facendo lavorare, fra gli altri, anche le imprese che forniscono servizi. Perché c’è questa immagine negativa dell’industria? Poiché si pensa che inquina aria e acqua, crea traffico di camion eccetera, mentre si ritiene che altre attività come la moda, il turismo e il terziario siano a minor impatto ambientale. Il punto è che non siamo a Montecarlo e non possiamo vivere solo con gli alberghi. Dobbiamo, invece, recuperare l’orgoglio di essere capaci di produrre qualcosa e, oggi come oggi, molte produzioni si possono realizzare in totale sicurezza ambientale. Non pensa che alcuni eventi del passato (Marghera, Seveso, ecc.) abbiano contribuito a creare l’immagine negativa? C’è, anche, chi rimprovera agli industriali italiani di “piangere il morto” chiedendo aiuti e sussidi di Stato per, poi, avere automobili da 100mila euro nei parcheggi? E’ solo populismo? dicembre 11 9 Economia Intervista Ci possono essere, in effetti, comportamenti eticamente discutibili anche da parte degli imprenditori, ma dall’altra parte non è raro il caso di imprenditori che si impegnano anche con grandi sacrifici economici e personali, pur di mandare avanti le aziende e non licenziare i dipendenti. Se, invece, un’azienda va bene e guadagna, non credo che ci sia alcunché di sbagliato nel fatto che chi crea un’azienda, si impegna e rischia in prima persona, goda i frutti dei momenti positivi. Certo, c’è anche la questione della differenza fra gli stipendi di imprenditori e dirigenti da un lato e impiegati e operai dall’altro che in Italia (soprattutto in alcuni settori) è più elevata che in altri Paesi e che andrebbe calmierata. Se, poi, un industriale invece di rispettare le leggi ambientali comprando un nuovo depuratore, preferisce comprarsi l’auto nuova, beh, allora, vuol dire che sta sbagliando. Prima di tutto, infatti, un imprenditore deve avere come bussola l’azienda e la responsabilità sociale. Bisogna, dunque, ritornare un’idea dell’uomo che vale per quello che fa, non per quello che sembra, ridando il giusto valore al lavoro. Si dice che in Italia manchi una vera politica industriale. E’ d’accordo? Esatto. Quando, prima, dicevo che non possiamo vivere solo di turismo e servizi, volevo proprio mettere in luce il fatto che stiamo andando verso una sorta di deindustrializzazione, solo che nessuno ha fatto una scelta in tal senso. Se si fosse deciso che l’industria è un peso e che dobbiamo darci al turismo, ci sarebbe almeno stata una scelta. Il problema è che nessuno ha scelto alcunché. Manca, in effetti, la capacità della nostra politica di avere una prospettiva di lungo periodo, di indicare la strada da percorrere. Pensa che questo sia un difetto solo della politica o anche delle classi dirigenti in generale, compresi Confindustria, i sindacati, la magistratura, ecc.? Credo che tutti questi “gruppi sociali” abbiano portato avanti i loro progetti che, ovviamente, fanno riferimento a interessi settoriali, quello che manca è la capacità politica di fare sintesi. Dare risposte generali è, infatti, il compito della politica, proprio come il compito dell’imprenditore è dare risposte rispetto alle “politiche” aziendali. Si dice che i giovani d’oggi appartengono alla prima generazione più povera di quella dei loro genitori. La cosa la preoccupa? Certamente. Non è un caso che molti di loro siano sfiduciati, si aspettino di non poter avere un lavoro adeguato a ciò che hanno studiato (me lo spiegava, recentemente, una studentessa universitaria che sta svolgendo 10 dicembre 11 un tirocinio presso di noi) e che si diffonda, pertanto una certa apatia. Credo, tuttavia, che un giovane che affronti la vita con impegno e perseveranza possa avere successo anche oggi, sebbene le condizioni generali siano sicuramente peggiorate rispetto ai nostri tempi. In fin dei conti, la generazione dei nostri padri ci ha consentito di poter stare meglio di loro, proprio ponendo da un lato il lavoro e dall’altro i valori etici come “fari” del proprio vivere quotidiano. La questione della corrispondenza fra formazione e mondo del lavoro è molto discussa. Lei che ha fatto il classico, come valuta la lenta, ma crescente penalizzazione degli studi umanistici a favore di quelli tecnici e l’idea, sempre più diffusa, che l’università sia non necessaria, quando, non addirittura inutile? Premesso che ritengo fondamentale una solida formazione, non conosco approfonditamente le ultime riforme, ma penso che per lungo tempo in Italia si siano privilegiati gli studi umanistici a sfavore dell’ambito tecnicoscientifico e che, in effetti, ci sia una difficoltà a far collimare le esigenze del mercato del lavoro, con la formazione impartita nelle scuole e nelle università. Credo, dunque, sia un bene che si stia rivalutando la cultura scientifica. L’importante è che ci sia un equilibrio e che chi si avvicina agli studi superiori e all’università, oltre alla “bellezza” del percorso di studi, cominci a valutare anche le prospettive di lavoro che quel percorso offre. In questo anche le famiglie devono aiutare i ragazzi, comprendendo, ad esempio, che l’università non può essere solo un parcheggio per posticipare il momento della ricerca del lavoro. Forse, inoltre, ci vorrebbe una maggior programmazione a livello nazionale che sappia dare i giusti indirizzi ai giovani, evitando di diplomare e laureare migliaia di persone in materie che non hanno alcuno sbocco lavorativo. Personalmente, l’unico consiglio che mi sono sentito di dare ai miei nipoti è stato: “Scegli il corso di studi che vuoi, ma sii certo che ti piaccia, cerca di andare a farlo nel posto dove lo fanno meglio (non dove è più facile), mettendoci tutta la serietà e l’impegno che puoi e, infine, se hai l’occasione di fare un’esperienza all’estero, non perderla!” Questa crisi socioeconomica, in Occidente, è indotta anche dal fatto che la “torta” dell’economia mondiale, che fino a pochi anni fa ci dividevamo in pochi, oggi dobbiamo dividerla con molti Paesi cosiddetti emergenti. Non crede che, in tal senso, la situazione non possa che peggiorare? Da questo punto di vista sono spaventato dal fatto che abbiamo raggiunto i 7 miliardi di persone sulla terra. Tutti, infatti, saremmo felici di vedere gli altri stare bene come noi, quando, però, ti accorgi che il costo globale per il pianeta non sarebbe sostenibile se tutti avessero il nostro tenore di vita, finisci per farti delle domande alle quali è difficile trovare risposta. Per esempio, io cerco di analizzare in prospettiva storica i flussi migratori che tanto ci preoccupano e penso che probabilmente anche gli antichi romani dovevano essere spaventati dall’arrivo degli “immigrati dal Nord”, ma oggi noi siamo tutti figli di quegli “immigrati”. Penso, dunque, che le migrazioni non siano realmente bloccabili, ma non saprei come rispondere a questi problemi e sono, dunque, contento di non dover essere io a trovare le risposte, ma di dovermi “solo” occupare di carta e cartiere. Molti, di fronte a questi problemi, spiegano che bisognerebbe cominciare a pensare a una “decrescita felice”... Questo è un tema che mi mette in crisi. Io, infatti, faccio un mestiere che si basa sulla crescita e non ho modelli per questo. Non a caso sostengo che fare il politico è un mestiere serio (e difficile), perché è proprio la politica a dover individuare i modelli giusti sia nei momenti di sviluppo, sia in quelli di decrescita. E’ mai stato tentato, come altri imprenditori, dall’intraprendere la strada della politica? In realtà, in passato, mi sono candidato alle elezioni per il Consiglio comunale di Udine e anche, se non sono risultato eletto, ho trovato quell’esperienza molto interessante e formativa, oltre che un piacere. La molla era scattata a seguito della critica di un mio amico anglo-italiano che, vestendo i suoi panni britannici, mi aveva detto: “voi italiani siete tutti bravi a criticare, ma non fate nulla per cambiare le cose”. Pensai allora di impegnarmi e ci provai seriamente. Credo che proprio qui, stia il punto: la serietà. Quando mi hanno proposto di fare il capogruppo delle aziende cartarie, poligrafiche ed editoriali di Confindustria Udine, inizialmente rifiutai perché temevo di essere inadeguato, di non avere il tempo necessario a metterci tutto l’impegno dovuto. Alla fine ho accettato ripromettendomi di farlo con la massima serietà. Qualsiasi cosa si faccia, qualsiasi ruolo si accetti, a maggior ragione in politica, non bisogna farlo per mettersi un’altra medaglietta, ma con impegno e serietà. Serietà, che sia chiaro, non va confusa con l’essere seriosi, perché saper scherzare e sorridere aiuta a vivere. C.P. Bluenergy: l’energia che parla con te. Gas Luce L’energia che vi parla e vi ascolta, per esservi ancora più vicina. Affidarsi a Bluenergy significa parlare con chi è vicino e ascolta le esigenze del Cliente e non dialogare con impersonali call center. 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E’ stato infatti ufficializzato, sotto la delega “Credito e Finanza”, affidata alla vice-presidente di Confindustria Udine Chiara Valduga, un nuovo servizio finalizzato al rafforzamento della gestione finanziaria delle imprese, determinante per la salute di un’attività. Un team qualificato e una consulenza mirata affiancano l’impresa dall’analisi di eventuali criticità all’individuazione degli interventi necessari per uscire dalla tensione finanziaria, mentre incontri tematici, seminari e corsi di formazione mirano a diffondere e sensibilizzare gli imprenditori a una vera e propria cultura finanziaria d’impresa, irrinunciabile fondamento di crescita e sviluppo. Dottoressa Valduga, quanto sta incidendo la contingenza internazionale sull’accesso al credito delle imprese della nostra regione? Purtroppo l’attuale turbolenza dei mercati finanziari ha un impatto pesante sia per quel che riguarda l’accesso al credito che per quel che riguarda, in termini di pricing, le condizioni praticate dalle banche. La maggior parte delle imprese lamenta un’accresciuta limitatezza nell’ottenere finanziamenti a breve termine e la quasi totalità delle imprese lamenta enormi difficoltà nell’ottenere finanziamenti a medio-lungo termine. In aggiunta le problematiche che il sistema finanziario evidenzia comportano un aumento importante dei costi per le imprese già provate da una congiuntura per molti settori ancora non favorevole. Si può parlare di una vera e propria stretta al credito nella nostra regione? A mio avviso sì, soprattutto per quel che 12 dicembre 11 riguarda i finanziamenti a medio-lungo termine. Ritengo che il credito sia destinato a rimanere selettivo perché l’attuale situazione congiunturale e i limiti nella raccolta delle banche hanno necessariamente aumentato la prudenza degli istituti nell’erogare prestiti. Conseguentemente il riequilibrio della situazione finanziaria è una via obbligata e non procrastinabile. Fortunatamente la nostra Regione può contare su strumenti importanti, come il Mediocredito, recentemente ricapitalizzato, che continuerà a supportare le imprese della regione nei finanziamenti a medio-lungo termine, il Confidi, che va assolutamente capitalizzato e Friulia, che interviene nelle aziende anche con prestiti partecipativi. Come si inserisce, in questo scenario, il nuovo servizio che Confindustria Udine offre a sostegno finanziario delle imprese? Abbiamo deciso di intervenire supportando le imprese nell’analisi della propria struttura patrimoniale e finanziaria e sostenendole nel delicato rapporto con le banche. Abbiamo impostato un gruppo di lavoro in grado di effettuare, anche attraverso l’ausilio di check-up in azienda, un’attività di analisi della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese per identificare eventuali aree di criticità e sostenere le imprese nell’individuazione degli interventi necessari per uscire da situazioni di tensione finanziaria, possibilmente prima che diventino criticità irreversibili. Il gruppo di lavoro è a disposizione delle aziende per facilitare i rapporti con le banche, creare contatti, accompagnare le aziende: auspichiamo che le aziende ricorrano in misura crescente a Confindustria e in questo senso stiamo pensando a strumenti che possano far conoscere il servizio che Confindustria offre nell’area credito e finanza, per avvicinare le aziende su queste tematiche, con riferimento alle quali non sempre Confindustria è vista come primaria interlocutrice. Esiste una cultura finanziaria d’impresa tra le realtà produttive del nostro territorio? Ci sono aziende con un’elevatissima cultura finanziaria ed altre che invece hanno in passato trascurato questi aspetti. Chiara Valduga, a fianco del presidente Adriano Luci, durante i lavori del convegno in cui è stato ufficializzato il nuovo servizio Credito e Finanza di Confindustria Udine (foto Gasperi) L’attuale situazione impone che tutte le aziende focalizzino l’attenzione sugli aspetti finanziari, nonostante le difficoltà del momento: è certamente difficile sviluppare e mantenere una cultura finanziaria in una realtà in continua mutazione ed evoluzione nella quale concetti quali la determinazione del merito di credito e la correlata determinazione del prezzo del credito mutano repentinamente: le imprese tuttavia devono necessariamente stare al passo. A questo proposito stiamo pensando ad iniziative che coinvolgano maggiormente le imprese in un confronto costante su queste tematiche proprio con l’obiettivo di creare una cultura finanziaria che possa accrescere le conoscenze delle imprese e facilitare il rapporto con gli istituti di credito. Come coniugare le necessità delle imprese con i requisiti richiesti dagli istituti e dalle finanziarie? Innanzitutto è necessario individuare il problema con tempestività. Capito il problema si passa poi all’analisi delle possibili soluzioni, che possono prevedere anche un mix di interventi congiunti, dal supporto delle banche, all’intervento di capitalizzazione dell’imprenditore, all’intervento di fondi di investimento, per fare alcuni esempi. Anche nel caso in cui il problema individuato abbia connotati di gravità tali da richiedere interventi straordinari, la tempestività nell’individuare la strada da percorrere è fondamentale. Come si inserisce il nuovo servizio di Confindustria Udine nel delicato rapporto tra aziende e banche? Sicuramente come interlocutore privilegiato: intendiamo intervenire approfondendo in modo accurato il rapporto con i principali istituti bancari e finanziari locali e nazionali, allo scopo di sostenere soprattutto le imprese più piccole che hanno meno forza contrattuale. A tal fine ci stiamo attivando per stipulare specifiche convenzioni, che consentano di agevolare il rapporto tra banche e aziende ed avere tempi di risposta rapidi e certi. Lodovica Bulian Economia Focus - Credito e Finanza Le opportunità da non perdere Dinamiche finanziarie fuori controllo, un’economia mondiale fragile e un sistema bancario internazionale incerto hanno messo a dura prova la fonte primaria di ricchezza, sviluppo e solidità del nostro tessuto economico e sociale: le piccole e medie imprese, le cui difficoltà si riflettono, in primis, in un accesso al credito sempre più ristretto e selettivo. Le prospettive non sembrano mutare con all’orizzonte Basilea 3, che dal 1° Gennaio 2012 imporrà requisiti patrimoniali più severi per l’operatività delle banche. A questo proposito, Realtà Industriale ha ascoltato i maggiori rappresentanti del sistema creditizio del Friuli Venezia Giulia Federica Seganti, assessore regionale alle Attività Produttive: “Una riforma per ritrovare la voglia di mettersi in gioco e di crescere” Federica Seganti In Friuli Venezia Giulia il rilancio dell’economia è possibile solo se le imprese recuperano slancio produttivo attraverso l’innovazione di processo e prodotto e puntano all’export. E’ in forza di questa consapevolezza che abbiamo messo mano alla riforma dell’accesso al credito, apprezzata dalle categorie economiche - di cui abbiamo seguito le indicazioni - e da buona parte della politica. Ma non è l’unico strumento che le imprese avranno a disposizione a partire dal prossimo anno per disporre dei fondi necessari a consolidare i risultati e sviluppare nuove strategie, dato che Regione e Confidi hanno stipulato di recente una convenzione per la gestione di un Fondo di garanzia di 22 milioni destinato alle PMI e finalizzato ad investimenti per 120 milioni di euro. Inoltre, con la riduzione dell’IRAP abbiamo calcolato che nelle casse delle imprese resteranno 85 milioni di euro netti. Sono manovre importanti, che puntano tutte nella stessa direzione: mettere gli imprenditori nelle condizioni economiche di incrementare la competitività delle aziende, ritrovando la voglia di mettersi in gioco e di crescere. Con questo strumento normativo saremo in grado di aiutare le imprese riducendo i tempi delle istruttorie e consentendo loro di smobilizzare crediti, fare investimenti, impegnarsi nell’internazionalizzazione, innovare, aumentare la produttività e la promozione con semplici investimenti ad hoc, rafforzare il patrimonio attraverso il prestito partecipativo. Semplificare è la parola d’ordine e quindi, posto che i criteri di attuazione degli interventi agevolativi saranno definiti da un regolamento, la riforma si incentra sulla costituzione di un unico Fondo di rotazione per iniziative economiche suddiviso in Frie ordinario ( per le iniziative di carattere industriale), Frie –Sezione sviluppo PMI e Frie – Sezione Garanzie, con un unico Comitato di gestione ed un’unica Segreteria organizzativa. Per quanto riguarda le prospettive, non ho la sfera di cristallo e per carattere sono poco incline alle previsioni, specie in momenti come questi. Basilea 3 entrerà completamente in vigore nel 2020, ma certo comincerà a riverberare i suoi effetti già dal prossimo anno e potrebbe rendere ancor più complessi i rapporti tra le imprese ed il sistema bancario. Anche per questo ci siamo impegnati per arrivare ad una veloce semplificazione dell’accesso al credito e rendere più elastico, agevole ed accessibile il sistema delle garanzie. Gerardo Ruggiero, direttore Mediocredito Fvg: “Sempre di più banca del territorio” Mediocredito Fvg è si sta connotando sempre di più come “banca del territorio”, svolgendo un ruolo chiave nel sostenere gli investimenti degli imprenditori di tutti i comparti economici che si insediano o che esercitano la loro attività nel Friuli Venezia Giulia e più recentemente nel vicino Veneto. Mediocredito Fvg, avendo l’operatività di una banca, interviene a medio e a lungo termine attraverso finanziamenti e leasing per i settori dell’industria, del commercio e dell’artigianato. In questo particolare momento operiamo attraverso le straordinarie misure Anticrisi dei fondi Regione. Queste ultime hanno una normativa specifica, i cui requisiti di accessibilità sono piuttosto flessibili e tengono conto della particolare negatività dicembre 11 13 Economia Focus - Credito e Finanza Gerardo Ruggiero della congiuntura economica. Mediocredito interviene a sostegno delle imprese attraverso due tipi di operazioni: su progetto e su consolidamento. Certamente in questo momento la seconda modalità è quella più richiesta dalle imprese, anche perché sono sempre meno le aziende che godono di una situazione tale da poter investire su nuovi progetti. È chiaro anche che a fronte di una situazione generale difficile per le stesse banche, che hanno registrato in questo periodo una dilatazione e un incremento delle sofferenze, con un restringimento della capacità di erogazione di credito, una selezione è normale. È fondamentale, però, saper distinguere tra le imprese in difficoltà, quelle che per struttura e business ne possano uscire con un sostegno adeguato, e quelle, invece, per cui un finanziamento sarebbe solo un ulteriore prolungamento delle criticità. Queste derivano, in gran parte, per quanto riguarda le imprese del nostro territorio, da una sottocapitalizzazione economica, che le costringe a ricorrere a finanziamenti esterni in maniera elevata rispetto ai propri mezzi, e da una struttura modesta, che non consta di un’adeguata programmazione finanziaria interna, fondamentale per la competitività di un’azienda. Le prospettive future per quanto riguarda l’accesso al credito annunciano un’ulteriore selettività; resta da capire come si evolverà questa situazione critica, certamente permarranno delle difficoltà, ma auspichiamo in maniera meno opprimente. Edi Snaidero, presidente di Friulia: “Sempre più vicini alle imprese, nessuna applicazione restrittiva dei parametri di sostegno” 14 dicembre 11 “Friulia è sempre più vicina alle imprese del territorio, attraverso una serie di servizi che vanno dalla promozione delle sinergie di business tra le partecipate, al supporto nella negoziazione con le banche, al Supporto Crisi per sostenere le aziende nel corso di questa congiuntura negativa, fino alla definizione di nuove politiche di intervento: riduzione dell’importo medio investito e contestuale aumento del numero delle operazioni, aumentando l’impatto complessivo sull’impresa, attraverso il coordinamento con altri attori – Finest, Mediocredito e banche azioniste di Friulia. Friulia contribuisce con determinazione al presidio della sopravvivenza, della crescita e dello sviluppo delle PMI della Regione, intervenendo nel capitale di rischio e concedendo finanziamenti alle imprese, contribuendo così al sostegno del sistema imprenditoriale regionale e all’attrazione di nuovi operatori economici nel territorio oggetto di intervento. Il numero degli interventi realizzati da Friulia nel corso dell’ultimo anno, 33, dimostrano che la valutazione delle aziende viene condotta tenendo conto dell’attuale momento economico e quindi non vi è un’applicazione restrittiva dei parametri che regolano il sostegno di Friulia. Certamente però rimangono sempre validi i principi fondamentali che sostengono quest’azione, primo tra tutti, la valutazione delle prospettive di sviluppo dell’impresa aldilà del mero supporto di sopravvivenza. La sola immissione di capitali, ammesso che ve ne sia la possibilità, non è sempre risolutiva, anzi, in certi casi prolunga solamente la durata di uno stato di crisi. Per quanto riguarda i tempi di concessione dei finanziamenti, infine, Friulia è estremamente attenta a questi aspetti in ogni ambito delle proprie attività non solo quelle finanziarie. Tuttavia vi sono dei vincoli normativi che non sono modificabili e che diluiscono i tempi, che, però, grazie all’impegno di Friulia rimangono Edi Snaidero in una dimensione, a mio modo di vedere, accettabile”. Renato Pujatti, presidente Finest: “Noi, business angels per le imprese del Triveneto” “La nostra missione aziendale mira a promuovere la cooperazione economica delle aziende del triveneto con i Paesi dell’Europa centro-orientale e balcanica, la Russia, i territori baltici e caucasici. Finest non può quindi modificare autonomamente la propria missione, ma può declinarne obiettivi e mezzi, per mantenerla attuale ed efficace. In un periodo di forte contrazione economica come quello attuale, Finest applica il suo sostegno, impegnandosi come business advisor anche in progetti che non necessariamente si traducono per Finest in operazioni Renato Pujatti di investimento e quindi in redditività. E’ questo l’elemento distintivo che caratterizza Finest rispetto ad una banca. Finest ha a disposizione due strumenti fondamentali: la partecipazione e il finanziamento. Dopo un triennio in cui, per politica aziendale, il finanziamento ha prevalso sulla partecipazione, abbiamo cambiato rotta per garantire un sostegno ancora maggiore alle imprese: il “progetto” è ora al centro dell’operatività di Finest. A dimostrazione di ciò, del totale erogato nell’esercizio 20102011, 15 milioni di euro sono stati destinati alle partecipazioni e solo 5,3 milioni di euro ai finanziamenti. Finest è al servizio di tutte le imprese del triveneto, senza distinzione dimensionale o settoriale. E’ naturale tuttavia che il portafoglio clienti della Società rispecchi la realtà economica locale e le sue tradizioni: i settori maggiormente interessati dall’intervento di Finest sono il metallurgico, il meccanico/ Informazione commerciale FINALMENTE LA VERA LARGA BANDA IN FRIULI VENEZIA GIULIA INASSET e NORDEXT, società interamente friulane, sono due aziende leader nel settore telecomunicazioni che dal 2008 si propongono come riferimento nel mercato regionale. Grazie al Data Center di Udine, INASSET rappresenta la principale realtà regionale in termini di affidabilità per questa tipologia di infrastrutture, e questo permette alla società di offrire servizi estremamente avanzati per la conservazione sicura dei dati aziendali. Il Data Center è inoltre diventato uno dei punti di interconnessione italiani per i principali operatori nazionali ed internazionali. Nel settembre di quest’anno INASSET si è aggiudicata la gestione della rete in banda larga del Consorzio Industriale Aussa Corno. NORDEXT ha come attività prevalente quella di fornire connettività a banda larga in modalità wireless nelle aree non servite dalla rete ADSL. NordExt gestisce le reti in fibra ottica e wireless delle zone industriali di Amaro, Tolmezzo e Villa Santina. INASSET e NORDEXT hanno quindi la capacità di portare collegamenti internet a larga banda in tutta la regione sia in fibra ottica che in modalità wireless. Questa capacità e affidabilità è confermata dalle testimonianze di alcuni clienti: L’ing. Andrea Peressi – Responsabile Sistemi Informativi di Modulblok – afferma infatti che: “da anni avevamo criticità legate ai collegamenti informatici tra la sede direzionale di Pagnacco e lo stabilimento produttivo di Amaro. Questo ci costringeva a replicare ad Amaro tutta una serie di infrastrutture con una complicazione della gestione ed un ovvio incremento dei costi. Nordext ha installato un collegamento wireless fino al Data Center e da lì via fibra ottica è stato collegato il sito di Amaro implementando così una rete privata tra le due sedi a 10 Mbps. Questo ha consentito di centralizzare tutti i sistemi a Pagnacco”. Il Dott. Riccobon, Amministratore Delegato L’Ing. Alberto Steindler, Amministratore Delegato di Insiel Mercato, dice: “noi forniamo servizi a centinaia di clienti in tutta Italia e all’estero che sono soprattutto Comuni ed Ospedali e non potevamo permetterci di avere disservizi sui nostri sistemi informatici. Dopo un’attenta selezione abbiamo individuato Inasset come fornitore ideale sia per il grande vantaggio di averlo in regione sia per la qualità dell’infrastruttura. Abbiamo inoltre collegato il Data Center di Inasset alla nostra sede direzionale di Trieste con un link in fibra ottica a 100 Mbps e la sede di Udine con un ponte radio a 50 Mbps”. di Casa di Cura Città di Udine, dice: “abbiamo deciso di attivare le nostre nuove applicazioni cliniche e gestionali nel Data Center di Inasset. Ormai da 4 mesi stiamo facendo dei test sugli applicativi e dal 1 gennaio andremo a pieno regime eliminando completamente i server all’interno della nostra struttura. E’ stata scelta Inasset per la possibilità di collegarci direttamente al Data Center via radio ad alta velocità e rendere la fruizione delle applicazioni da remoto continua e sicura”. Il Presidente di Eurotech Roberto Siagri dice: “L’interconnettività è una necessità sempre più importante e fondamentale per potersi connettere non solo con le aziende del nostro Gruppo, in Europa, Stati Uniti e Giappone, ma soprattutto con la rete di clienti, fornitori, partner e collaboratori. La gran parte dei flussi informativi, infatti, avvengono sempre meno all’interno dell’azienda e sempre più nel Cloud. Grazie a Nordext, nella sede di Amaro, abbiamo finalmente un collegamento in fibra ottica da 20 Mbps che ci permette di migliorare le comunicazioni e di usufruire di tutti quei servizi che il mondo Cloud offre” Informazione commerciale dicembre 11 15 Economia Focus - Credito e Finanza elettromeccanico, il legno/mobile, la plastica e l’edilizia e le costruzioni. Segnalo inoltre che negli ultimi anni il settore delle utilities ha dimostrato un rapido sviluppo legato alle tematiche dell’energia rinnovabile. L’oggetto di valutazione di potenziali partner si basa prevalentemente sul progetto estero. L’idea imprenditoriale, la capacità di perseguirla, il potenziale racchiuso nell’impresa: questi sono gli elementi distintivi di un progetto valido. Ciò che conta per Finest sono le prospettive future di successo, ed è questo guardare avanti con lungimiranza che guida le nostre scelte di investimento in un determinato progetto. La crisi economica attuale non consente più salti nel buio: i mercati internazionali non perdonano azzardi, progetti di internazionalizzazione non strutturati o privi di un business plan solido. Finest rispetta la propria missione istituzionale anche scoraggiando iniziative in cui le possibilità di successo sono inferiori ai rischi di fallimento dell’impresa: applichiamo una politica che possiamo definire di business angels. Sappiamo bene che il problema dell’accesso al credito colpisce soprattutto le aziende più piccole e i progetti di start up, che dispongono di minori garanzie da offrire, ma d’altra parte molte di esse portano in sé le radici di un possibile business di successo, ignorarle significherebbe ipotecare il nostro futuro: delle 98 posizioni attualmente attive, ben il 73% è costituito da micro, piccole e medie imprese”. Bruno Prete, direttore FRIE: “Tempistiche di estrema rapidità: undici giorni per una pratica” “Il FRIE è il principale strumento a disposizione dell’Amministrazione regionale per gli interventi a sostegno dello sviluppo economico del territorio del Friuli Venezia Giulia, esso opera attualmente attraverso tre tipologie: quella tradizionale dei finanziamenti a tasso agevolato a fronte di investimenti a carattere industriale o nel settore alberghiero; con il Fondo regionale di garanzia, nell’ambito delle misure Anticrisi, che presta garanzia fideiussoria fino al 40% del finanziamento concesso dalle banche convenzionate, per finalità di consolidamento di passività a breve termine, di riscadenzamento e, in genere, di rimodulazione di pregresse esposizioni finanziarie e di finanziamento con durata predeterminata; con il Fondo regionale smobilizzo crediti che concede finanzia- 16 dicembre 11 Bruno Prete menti alle micro e piccole imprese operanti sul territorio regionale a fronte di crediti di natura contrattuale e commerciale non contestati. Gli aiuti del FRIE si rivolgono alle imprese industriali di tutti i settori. Anche le imprese di nuova costituzione rientrano nel supporto del FRIE, che finanzia anche il “progetto”, la cui valutazione si basa soprattutto sull’analisi del “business plan”. Naturalmente servono le garanzie, previste per legge, le quali, però, sono costituite dagli stessi beni (immobili e/o impianti e macchinari). È chiaro che, trattandosi di fondi pubblici, la valutazione del merito creditizio deve essere scrupolosa, ma bisogna fare una distinzione tra il FRIE “tradizionale” e i fondi delle misure Anticrisi. Nel primo caso grande importanza viene riservata alla valenza dell’iniziativa medesima, mentre per gli interventi nell’ambito della legislazione Anticrisi il Comitato di gestione opera con la massima apertura possibile, approvando tutte le richieste che soddisfano i requisiti minimi stabiliti dalle norme di riferimento. Per quanto attiene alle tempistiche posso affermare senza tema di smentita che il FRIE opera con estrema rapidità: undici giorni è la tempistica media delle pratiche, dal momento di ricevimento dell’istruttoria da parte della banca proponente al momento della delibera di concessione”. Michele Bortolussi, presidente Confidi Friuli: “Garanzie fino all’80% facilitano l’accesso al credito” “Confidi Friuli opera a largo raggio, offrendo una gamma di prodotti e strumenti che vanno dal breve al lungo termine, comprendo tutte le tipologie di operazioni. Nella situazione di pre-crisi, le aziende fortuna- tamente avevano recepito l’input culturale trasmesso dai confidi e utilizzavano per il 60-70% il medio termine, privilegiando quindi gli investimenti. Negli ultimi due anni di crisi, la percentuale si è invertita, con un utilizzo pressante di linee di liquidità o di consolidamento debiti. A queste due linee tradizionali si è aggiunto un nuovo prodotto, a fronte di investimenti con garanzia regionale del 40% unita alla garanzia del 40% dei confidi, per un totale dell’80% con immediato beneficio per le imprese, che riescono così ad accedere più facilmente al credito. Confidi Friuli, avendo ottenuto quest’anno l’importante riconoscimento di soggetto intermediario finanziario, avendo superato la soglia di 75 milioni di garanzie in essere, è in grado di emettere garanzie a prima richiesta assoluta, paragonabili a quelle bancarie o assicurative, permettendo Michele Bortolussi un minore assorbimento in termini di patrimonio bancario, dando maggior impulso all’accesso al credito. Con questo grosso cambiamento, il ruolo svolto da Confidi Friuli risulta altamente determinante. Penalizzante per alcune imprese è certamente l’aspetto dimensionale, che non ha permesso lo sviluppo di una cultura finanziaria delle aziende stesse, aspetto che oggi viene considerato alla stregua della gestione commerciale. Confidi Friuli si colloca come interfaccia di riferimento tra banca e impresa. Oltre al prodotto caratteristico della garanzia, inoltre, il confidi si è evoluto mettendo in pista un servizio di consulenza finanziaria che permette di suggerire la migliore operazione da utilizzare tra quelle offerte, tutelando in maniera costruttiva e trasparente gli interessi e gli obiettivi dell’azienda”. L.B. Tutte per una, una per tutte tante funzioni in un unica soluzione Stampante Fotocopiatrice Scanner Fax Finitura Archivio La serie imageRUNNER ADVANCE C5000, soluzione multifunzione modulare progettata per migliorare il flusso dei documenti e garantire il massimo della produttività in ufficio, è una delle tante proposte che puoi trovare nel punto vendita specializzato Vertek Canon Business Center. Non solo un’ampia gamma delle più valide apparecchiature Canon, che garantiscono il top dell’efficienza al più basso costo di gestione, ma anche un servizio di consulenza e assistenza personalizzato. Con imageRUNNER ADVANCE, la corsa al futuro del network management è già un traguardo. Raggiungilo anche tu: affidati a Vertek Canon Business Center. Ver tek S.r.l. . via Cotonificio, 45 Feletto Umber to . Tavagnacco (UD) tel. 04 32 688005 fax. 04 32 575516 www.ver tekcenter.it info@ver tekcenter.it dicembre 11 17 Economia Aziende flash VETRORESINA GROUP in Vietnam e Arabia Saudita Enrico Quendolo Vetroresina Group di Povoletto ha acquisito quattro importanti commesse in Vietnam e Arabia Saudita per la fornitura di tubi in vetroresina per un valore complessivo superiore ai 3 milioni di euro. Si tratta di due progetti legati alla riduzione dell’impatto ambientale nella produzione di energia elettrica da centrali alimentate a carbone, in particolare relativi alla riduzione delle emissioni di anidride solforosa nell’ambiente. “È un segnale positivo dai mercati - spiega Enrico Quendolo, presidente di Vetroresina Group - ed è la prova di una competitività che il nostro Gruppo ha acquisito a livello internazionale, riuscendo ad imporsi su concorrenti cinesi e turchi che beneficiano di costi di produzione inferiori a quelli europei”. Questi ordini si vanno ad aggiungere a quelli già acquisiti durante l’anno per forniture di tubazioni speciali per alta pressione, impiegate nella produzione di energia idroelettrica, e per bassa pressione per il settore civile. “È una soddisfazione per il Gruppo - continua Quendolo - che raggiunge questo importante traguardo dopo una fase di riposizionamento di mercato, iniziata da un rinnovato assetto proprietario, una nuova organizzazione commerciale e strategia di Gruppo”. Vetroresina Group oggi , con sede a Povoletto, è un gruppo internazionale con 5 società, 180 dipendenti (di cui quasi la metà in Italia) e stabilimenti di produzione in Italia, Bulgaria, Macedonia e Germania. Le novità di INSIEL per non vedenti e ipovedenti Insiel Spa, in collaborazione con l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, in occasione della “giornata mondiale della vista”, ha presentato le nuove tecnologie e i nuovi servizi informatici accessibili alle persone con deficit visivo. Sono state illustrate, in particolare, le opportunità offerte dai tablet e dai dispositivi mobili dotati di schermo tattile che, grazie alle loro caratteristiche, si presentano come la scelta ideale per le persone affette da patologie della vista, senza che vi sia la necessità di alcuna modifica al software o costi aggiuntivi. “Grazie al progresso nel campo tecnologico – ha precisato il presidente di Insiel, Valter Santarossa – quasi tutte le applicazioni informatiche possono essere ora utilizzate da persone con deficit visivo. In Friuli Venezia Giulia ci sono circa 7.000 ciechi assoluti, di cui 150 sono giovani e diventa, quindi, sempre più urgente prose- 18 dicembre 11 guire nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questa disabilità e offrire strumenti che siano validi per tutti: vedenti e non vedenti. Insiel Spa si muove anche su questo fronte nell’ottica di mettere sempre al centro il cittadino”. La lettura di documenti, la visione ingrandita di immagini e filmati, l’ascolto di audiolibri e materiale multimediale, la navigazione in internet e la localizzazione, ha precisato il direttore di Insiel Spa Fulvio Sbroiavacca, sono diventati possibili grazie all’integrazione di tecnologie come il gps, la connessione Wi-fi e 3G, l’interfaccia evoluta di lettura vocale e gli schermi ad alta definizione e ad alto contrasto. Insiel, ha proseguito Sbroiavacca, lavora da sempre per favorire tutti i cittadini in ogni settore della vita e per rendere internet sempre più accessibile. Per l’Azienda in house la collaborazione Turismo Industriale fa tappa alla T&T Confindustria Udine, nell’ambito del progetto “Turismo Industriale” ha promosso agli inizi di ottobre una visita speciale alla T&T Telematica e Trasporti di Ruda. Ospite d’onore Luigi Chiozza (Trieste 1828-Scodovacca 1889), imprenditore, innovatore e fondatore dell’Amideria Chiozza nel racconto documentato da materiale d’eccezione presentato dal professor Carlo Bressan, in quella che fu la villa del Direttore dello Stabilimento, in funzione fino agli anni 80, ed oggi sede della innovativa azienda T&T. Sono state due ore insieme per conoscere una storia, una persona ed un territorio tra futuro di tecnologia, passato e presente di cultura. E’ seguita la visita alla T&T che produce prodotti e sistemi telematici per i trasporti. L’azienda, attiva dal 1994, fornisce soluzioni ai problemi dei clienti attraverso soluzioni integrate. I partecipanti hanno potuto vedere cosa c’è dentro un computer mobile e seguire in tempo reale il movimento degli autobus in servizio nella città di Modena. Tra i partecipanti per Confindustria Udine c’erano Claudio Magon, capogruppo Terziario Avanzato, e Marino Firmani, uno dei due coordinatori di Turismo Industriale (Giuliana Quendolo era impegnata in Polonia come testimone internazionale dello stesso progetto). Firmani ha ricordato il raggiungimento della 90esima visita organizzata nelle aziende nell’arco di 18 mesi, aggiungendo anche che T&T, nell’ambito del progetto Industria e Turismo andata e ritorno, è testimone di una archeologia industriale capace di raccontare il tempo, esemplificato dal professor Bressan per il passato, e dall’ingegner Raffaele Caltabiano con la propria realtà, per il futuro. con l’Unione dei ciechi e degli ipovedenti non è una novità e ha già portato a rendere accessibile il portale regionale della Carta dei servizi agli utenti con deficit visivo oltre che ad avviare la sperimentazione di un tablet di ultimissima generazione che ha permesso a una persona ipovedente di svolgere la mansione di navigatore durante un importante regata velica. MANUTENZIONI RISTRUTTURAZIONI IMPERMEABILIZZAZIONI RISTRUTTURAZIONI MARMI PIETRE MOSAICI MOSAICI dicembre 11 19 Economia Boom di acquisizioni per l’ufficio stampa di EMPORIO ADV Enrico Accettola Già protagonista di ottimi risultati nel primo semestre dell’anno, negli ultimi tre mesi Seltz, divisione ufficio stampa e pr dell’agenzia Emporio Adv, guidata da Enrico Accettola, è stata protagonista sul mercato con nuove e importanti partnership che spaziano in diversi settori merceologici. Fra queste quella con Fipa Italiana Yachts, una fra le principali realtà nel panorama della nautica internazionale da diporto sul mercato con i tre marchi Maiora, AB Yachts e CBI Navi; Stratex, uno dei player più importanti a livello nazionale nella produzione di strutture e architetture in legno lamellare e case in legno. Ufficio stampa e pr a vari livelli sono il marchio di fabbrica del servizio intrapreso da Seltz per Greenfit, affermata società italiana produttrice di attrezzature per l’home fitness a marchio proprio e a marchio Diadora; Azzano, realtà leader nazionale nella produzione di calze e filati con due sedi produttive italiane e una in Egitto; Evergreen Life Products, azienda specializzata nella produzione di integratori alimentari e prodotti per la bellezza e il benessere della persona a base di estratto acquoso di foglie d’olivo; Frappa Edilizia, impresa di costruzioni operante sia nel settore pubblico che in quello residenziale. Il tutto senza dimenticare la gestione del grande evento dei 50 anni di Pilosio, coinciso con la prima edizione del Premio Internazionale Pilosio Costruire la Pace che ha richiamato in regione i big mondiali del settore costruzioni e il guru indiano Ram Charan. 20 dicembre 11 Aziende flash POTOCCO nuovamente protagonista nel contract navale Eccellenze del made in Italy protagoniste sui mercati internazionali. É il caso della Potocco di Manzano e fra i principali player nella produzione di sedute e complementi d’arredo di alta gamma, che si è aggiudicata l’appalto per la fornitura degli arredamenti chiavi in mano per quattro navi fluviali da crociera in fase di realizzazione nei cantieri di Rostock, in Germania, per un valore economico pari a 2,5 milioni di euro. Grazie a questa commessa contract e a un’offerta sempre più competitiva nel settore residenziale, frutto di lungimiranti politiche commerciali e di marketing, la società friulana fa registrare un aumento del volume d’affari del 20%, mantenendo in questo modo costante il trend di crescita degli ultimi due anni. L’accordo siglato con l’armatore tedesco prevede la realizzazione degli arredi interni ed esterni delle navi con prodotti realizzati per l’80 per cento in legno e suoi derivati, La CDA in un angolo di Paradiso A testimoniare il passo in avanti dal punto di vista qualitativo e la dimensione nazionale raggiunta, la CDA - Cattellan Distributori Automatici - di Talmassons (8 milioni di euro il fatturato) è diventata distributore ufficiale dei prodotti oggetto della nuova campagna di spot televisivi nazionali di Lavazza dal titolo “Il tuo angolo di Paradiso, anche quando lavori”, in onda sulle Reti Mediaset e Sky a partire dall’inizio del mese di ottobre, dedicata specificamente ai prodotti della distribuzione automatica destinati agli uffici.. I nuovi spot vedono ancora protagonisti Paolo Bonolis e Luca Laurenti che, in una spedizione speciale in un ufficio sulla terra, chiariscono agli stupiti impiegati di fronte alla macchina del caffè che le capsule “di fuori sono tutte uguali, ma dentro Antonino Potocco come da tradizione Potocco, e sviluppati secondo la formula taylor made, ovvero in base alle specifiche esigenze del cliente. La realizzazione verrà portata a compimento da Potocco avvalendosi anche dell’apporto di un gruppo di partner oramai consolidati e assieme ai quali l’azienda friulana sta diventando un punto di riferimento internazionale nel mercato del contract, sia legato alla nicchia dell’hotellerie, sia al settore navale come testimonia questa commessa e quella analoga messa a segno pochi mesi fa, del valore vicino ai 2 milioni di euro, relativa alla fornitura degli arredi per due traghetti da crociera della compagnia greca Blue Star Ferries realizzati nei cantieri sudcoreani della “Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering Co. Ltd (DSME), secondo costruttore navale al mondo. no!”. Un’affermazione che si sposa alla perfezione con la filosofia di CDA, sempre più orientata alla ricerca della massima qualità: del prodotto al design delle macchine e alla rigorosa selezione delle aziende fornitrici, passando per la formazione del personale e uno spiccato orientamento green che ha portato allo sviluppo di soluzioni per il benessere dei consumatori finali, fatto davvero inusuale per il settore. I risultati di questa politica e degli investimenti stanno premiando la società guidata dalla famiglia Cattelan, che sta vedendo aumentare le proprie quote di mercato e prevede di chiudere l’anno in corso con un fatturato superiore del 10% rispetto all’esercizio 2010. Del resto sono i numeri stessi di CDA a testimoniare la portata di un’azienda che sembra non risentire della crisi o, perlomeno, la combatte a testa alta quotidianamente portando a compimento quel processo di rinnovamento che è alla base dei suoi successi: 60 dipendenti, 43 automezzi, 4.200 distributori automatici, 2.500 clienti attivi fra cui 600 serviti quotidianamente in tutto il Nordest d’Italia. Costruiamo oggi la sicurezza di domani. Insieme. La formazione sulla sicurezza in azienda è un’opportunità di crescita professionale e personale, non solo un obbligo da assolvere. Insieme ai nostri docenti ogni allievo apprende l’importanza di lavorare in sicurezza, affrontandone tutti gli aspetti normativi e psicologici e mettendosi alla prova in ambienti che riproducono le reali condizioni di incendio e di emergenza. Abbiamo progettato la struttura per poter svolgere tutte le prove in assoluta sicurezza e tutelando l’ambiente e il territorio. Antincendio, lavori in quota, primo soccorso, protezione delle vie respiratorie sono solo alcuni dei corsi, studiati anche per le persone diversamente abili. Loc. San Gallo - Fraz. Strassoldo Cervignano del Friuli (Ud) Tel. 0431 30545 - Fax. 0431 32891 - [email protected] dicembre 11 21 Conoscere il nostro territorio con HELICA Economia Aziende Flash “LO SPAZIO DELLE IDEE” si fa in due Due esempi di eccellenza quelli che si sono succeduti in questi mesi a “Lo spazio delle idee”, a partire da GEObusiness, il prodotto software in esposizione dal 24 ottobre al 21 novembre realizzato da Tellus spa, azienda operante da 14 anni nel settore dei Sistemi Informativi Territoriali (Geographic Information Systems) attraverso la progettazione e lo sviluppo di applicazioni web e desktop. GEObusiness nasce dall’esigenza di organizzare in maniera efficiente le molteplici informazioni che vengono raccolte nel corso dei processi aziendali e che risultano utili per diversi aspetti della gestione organizzativa, soprattutto se georeferenziate. Si tratta infatti di una soluzione software che permette di sfruttare al meglio il patrimonio informativo dell’azienda, favorendo l’integrazione e la condivisione dei dati. Si compone più moduli destinati a diverse funzioni aziendali: MARKETfinder per il geomarketing; PATHFinder per la pianificazione delle consegne/attività; OBIETTIVO EUROPA a don Alessio Geretti Tellus spa a Lo Spazio delle Idee (foto Gasperi) PALMfinder per mantenere il contatto con persone e mezzi in movimento; SATfinder per tracciare i movimenti dei mezzi; ADDRESSfinder per la normalizzazione e deduplica degli indirizzi. Dal 21 novembre invece lo spazio è passato all’azienda Billiani che festeggia proprio nel 2011 i “100 anni di sedie Billiani a Manzano”. Dopo aver attraversato il boom economico con il marchio F.lli Billiani e contribuito all’espansione del triangolo della sedia, l’azienda si è consolidata nel territorio raggiungendo anche negli ultimi anni notevoli successi. Tra i più importanti si ricorda il premio “sedia dell’anno 2000” vinto con Spinn. L’utilizzo dello schienale in tamburato di legno ha modificato da allora intere tipologie di sedute prodotte in zona ed ha permesso all’indotto dei multistrati di attraversare quasi indenne la crisi strutturale del comparto. Il modello Foglia di Marco Ferreri ha ricevuto nel 2001 riconoscimenti internazionali ed è stato selezionato per il Compasso d’oro, aprendo la strada a tipologie costruttive analoghe come la Young e la Frida della Pedrali Lab gestita da Gianpiero Billiani, che proprio con quest’ultima ha centrato l’obiettivo dell’ultimo Compasso d’oro. Pur subendo la pesante crisi mondiale del 2009-2010 Billiani sta concludendo un 2011 con una ricrescita e con prospettive d’investimento in tutti i settori. L’innovazione stilistica rimane una priorità e l’ultima nata Aragosta, in esposizione nell’atrio di palazzo Torriani fino al 16 dicembre prossimo, e’ una sedia archetipo nelle forme ma coraggiosa per le generose dimensioni e lavorazioni del legno, materia principe del Distretto che Billiani vuole esaltare. don Alessio Geretti riceve il premio ‘Obiettivo Europa” da parte del rappresentante del Governatore Alfio Chisari “Occorre una nuova alleanza tra le imprese, le persone e le istituzioni, che vivono sul territorio locale per superare il problema della montagna e trasformarla in un privilegio”. E’ quanto ha dichiarato don Alessio Geretti, curatore delle mostre promosse dal Comitato di San Floriano a Illegio, dopo aver ricevuto il dodicesimo Premio Rotary “Obiettivo Europa” da parte del rappresentante del Governatore Alfio Chisari nella Sala Ajace del Comune di Udine. La cerimonia di premiazione è stato l’atto conclusivo del convegno organizzato da nove Rotary Club della provincia di Udine sul tema “Turismo nel Friuli Venezia Giulia: politiche, idee e progetti a confronto”. Presenti anche Cristina Papparotto e Matteo Tonon, rispettivamente vicepresidente vicario e vice-presidente di Confindustria Udine. 22 dicembre 11 Grande passo in avanti per approfondire la conoscenza del territorio della nostra regione. Infatti Helica, azienda impegnata nel rilievo aereo ambientale con sede ad Amaro è la prima in Italia ad essersi dotata della strumentazione necessaria per rilevare al suolo anomalie magnetiche ed emissioni radioattive: magnetometro e spettrometro raggi gamma utilizzabili sugli elicotteri della sua flotta. Per poter eseguire queste rilevazioni è necessario l’utilizzo di un magnetometro che, agganciato all’elicottero Helica, consente, attraverso un rilievo magnetico, di individuare la presenza di corpi ferromagnetici sepolti. Identificando così la presenza e la cosiddetta disposizione spaziale di eventuali discariche interrate o altri elementi al di sotto della superficie e quindi invisibili all’occhio umano. E’ uno strumento questo molto utilizzato nel continente africano, per la ricerca di giacimenti minerari di oro, uranio ed elementi rari della terra. L’altro strumento, di cui è a disposizione l’azienda di Amaro è lo spettrometro raggi Gamma: in grado di misurare le emissioni radioattive. Magnetometro e spettrometro utilizzati contemporaneamente sono un’ottima combinazione per il cosiddetto monitoraggio ambientale su ampia scala per poter così creare una “mappa” delle eventuali anomalie, necessaria per conoscere il territorio ed intervenire in maniera efficace contro gli abusi. “Stiamo già utilizzando questi strumenti anche in Friuli – sottolinea l’ingegner Christian Peloso, manager di Helica – per attività di monitoraggio in zone considerate critiche. Stiamo ottenendo risultati davvero interessanti. Abbiamo formato per l’utilizzo di questi strumenti e l’analisi dei dati rilevati due geofisici, ora parte integrante del nostro staff. I risultati ottenibili sono sorprendenti” Le sedie Billiani ospiti a Lo Spazio delle Idee Economia Aziende Flash Moda: lo stile GAZèL conquista il mondo Alessandra Verona, art director e titolare di Gazèl srl non può che dirsi soddisfatta degli ultimi dati che registrano, ad oggi, un incremento sugli ordini dell’ultima collezione Primavera - Estate 2012 che si attesta su un lusinghiero +40%. Gazèl, oggi, è presente in ben 350 punti vendita non sono solo in Italia ma anche in Francia, Inghilterra, Spagna, Grecia, Russia e pure in Giappone. Lo stile Gazèl è, infatti, un mix molto ben calibrato fra la maestria artigianale italiana, in alcuni casi arricchita da manifatture di alto pregio provenienti anche dal bacino del Mediterraneo (Tunisia, Turchia), dalla Corea del Sud e dal Bangladesh, che ben incontra un gusto Venerdì 2 dicembre il Gospel alle Stelle Anche quest’anno l’associazione per disabili intellettivi adulti Comunità del Melograno Onlus, d’intesa con il Comitato Sport Cultura Solidarietà, organizza per venerdì 2 dicembre, alle ore 21, la decima edizione del Concerto Internazionale “Gospel alle Stelle” nella cornice del Palasport Carnera di Udine. L’incasso, rigorosamente annunciato al termine del concerto, servirà interamente a sostenere le attività del centro occupazionale per persone con disabilità intellettiva, gestito dall’Associazione Comunità del Melograno Onlus, integrata da 15 anni a Rizzolo di Reana del Rojale e che si sta prodigando per completare la realizzazione di una Casa Famiglia a Lovaria di Pradamano. Qualità e spettacolo sono assicurati: il formidabile gruppo Gospel afro-americano “High Praise Gospel Singers”, proveniente dagli Stati Uniti e diretto da Cedric Shannon Rives, intratterrà il pubblico, che ha sempre risposto alla grande nelle passate edizioni. Come nel 2010 l’associazione intende realizzare una Lotteria Benefica raccogliendo Mission a New Delhi (India)- da sinistra Alessandra Verona titolare e art director Gazèl con Nicoletta Marcigotto ( ufficio acquisti Gazèl) internazionale per un vestire che propone spunti di moda mantenendo sempre un tratto originale e raffinato. Da qualche mese, inoltre, Gazèl si avvale per l’ufficio stile, il cuore delle aziende moda, della collaborazione con la giovane stilista- ma già tempratasi nel settore- una serie di premi, che verranno messi in palio. Ogni biglietto acquistato per assistere al concerto avrà anche il valore di biglietto della lotteria e potrà essere estratto durante la serata. I biglietti saranno a disposizione presso la sede di Udine (via Forni di Sotto, 14) dal lunedì al venerdì. Per informazioni: tel. 0432 42849 – mail [email protected] – fax 0432 545843. Per maggiori informazioni sull’iniziativa potete vistare il sito www. assmelograno.org. L’Anima di Treppo Grande Si è tenuto a Treppo Grande la seconda edizione di Terra Argilla Territorio, un simposio di scultura e arti visive con cui questo Comune friulano ha raccontato il proprio tempo valorizzandone l’anima e scavando nella terra per riscoprire le proprie radici. Il programma, predisposto dal project leader Marino Firmani, di Fi.Mar di Udine, è stato intenso e coinvolgente sin dal primo incontro a tema presso le scuole di Treppo con Lorenzo Cianchi di Certaldo accompagnato da Valentina Bigaran e Michele Tajariol che hanno assegnato compiti creativi ai bambini per costruire i propri personaggi dell’immaginario Valentina Springolo; dall’ufficio stile e sotto l’art direction di Alessandra Verona, coadiuvata da Nicoletta Marcigotto nasce il mood del total look che di stagione in stagione, vediamo nelle vetrine più prestigiose (a Udine al b/Store) o anche indossato dalle conduttrici della nostra televisione, come Georgia Luzi - per citare solo l’ultimo caso - che per condurre la trasmissione Uno Mattina, ha scelto di vestire in total Gazèl. Prossimi importanti appuntamenti per l’azienda udinese: la Fiera Première Classe a Parigi di fine gennaio dove incontrare i clienti provenienti da tutto il mondo e la partecipazione dal 27 al 30 marzo alla Fashion Design Business Mission a Tokyo, missione promossa dalla Comunità Europea all’interno dell’EU Gateway program, alla quale Gazèl parteciperà quale giovane azienda europea selezionata con altre 39 per rappresentare il Fashion Design made in Euorope presso i rappresentanti dell’imprenditoria e della stampa giapponese. (www.gazel.it) sull’argilla. Nella giornata di domenica 9 ottobre ha presenziato pure l’assessore regionale Roberto Molinaro nel corso di un appuntamento in cui il sindaco Rina Di Giusto ha presentato artisti e opere a tutta la cittadinanza con l’emozione di chi ha saputo risvegliare un’anima. Una nuova tappa per INDUSTRIARE ARTE GIOVANI La mostra fotografica INDUSTRIARE ARTE GIOVANI, realizzata con gli scatti dei premiati dell’omonimo concorso raffiguranti oggetti di design delle aziende friulane, ritorna nelle scuole. Sono infatti gli studenti del territorio gli autori delle opere ed è all’Istituto Stringher di Udine che approda la terza tappa dell’esposizione itinerante. L’istituto, che con la partecipazione al concorso ha ottenuto la classificazione di 4 dei suoi studenti tra i vincitori, ha voluto portare la mostra anche nei suoi locali, in particolare nella sede dell’indirizzo turistico di via Crispi a Udine. Il 30 novembre prossimo, alla presenza delle autorità e di molti studenti, sarà inaugurata l’esposizione che resterà visitabile fino a fine gennaio 2012. dicembre 11 23 Economia Aziende PRODES&CIELO AZZURRO festeggia un quarto di secolo In una convention si sono riuniti a Fagagna i 300 dipendenti alla presenza di molte autorità locali e regionali e dei vertici di Confcooperative. Per l’occasione la cooperativa ha commissionato un mosaico ISO 9001; oggi si impegna per entrare e svilupparsi con gli adeguati strumenti e le forze lavorative in settori qualificanti ed innovativi. «Vogliamo essere un’impresa in evoluzione – conferma ancora la presidente –, reattiva, con buone potenzialità sul fronte degli investimenti e dell’organizzazione e con una forte capitalizzazione». A settembre scorso un evento ha celebrato i successi dell’azienda riunendo a Fagagna i 300 dipendenti alla presenza di molte autorità locali e regionali e dei vertici di Confcooperative. Per celebrare la ricorrenza, dopo il susseguirsi di una serie di videoproiezioni sullo sviluppo e la storia Prodes & Cielo Azzurro, è stato presentato e svelato agli ospiti presenti un mosaico dedicato alla cooperativa. Giada Bravo La presidente di Prodes&Cielo Azzurro, Patrizia Fantin, riceve un riconoscimento da parte di Gianpaolo Zamparo, presidente dell’Associazione Cooperative Friulane Crescita a due cifre per la Prodes & Cielo Azzurro che ha da poco festeggiato i suoi primi 25 anni. La cooperativa di Fagagna, che vanta 300 soci lavoratori e quasi 7 milioni di euro di fatturato, è una delle più importanti imprese regionali nel settore dei servizi. «Il 2010 è stato senza alcun dubbio un anno eccezionale, di svolta, oltre ogni auspicio per quel che riguarda le attività portate a termine e il risultato conseguito», conferma la presidente Patrizia Fantin, da un anno anche al vertice regionale delle cooperative di lavoro riunite in Federlavoro Confcooperative. «Il successo di Prodes & Cielo Azzurro – continua Fantin – è in controtendenza alla crisi economica attuale ma è dovuto al maturare di numerosi interventi di ordine gestionale, organizzativo, commerciale messi in atto da tempo dagli amministratori e tecnici di questa realtà». Il fatturato lordo complessivo ha raggiunto i 6.886.211 € che rispetto ai 5.556.214 € del precedente esercizio evidenziano un incremento di 1.332.997€ pari addirittura al 24%. Sanificazioni e pulizie di immobili rappre- 24 dicembre 11 sentano tuttora il core business dell’azienda (49% del fatturato), logistica e trasporti sono il secondo pilastro della cooperativa (32% del fatturato) mentre in forte crescita è il settore dell’assemblaggio e confezionamento conto terzi che oggi copre già l’11% del fatturato. «Nel 2010 abbiamo acquisito nuovi clienti di notevole spessore nei settori dell’elettronica, dell’alimentazione, della farmaceutica e dell’agricoltura stagionale – conferma Patrizia Fantin –. Siamo così riusciti a consolidare e diversificare l’attività aziendale e abbiamo raggiunto il nostro obiettivo primario, cioè offrire ai nostri soci un lavoro concreto e reale, un lavoro quotidiano e durevole, un lavoro onesto e riconosciuto nella nostra comunità sociale, nel segno di una identità cooperativistica dinamica, orgogliosa, solida ed efficace». Costante l’impegno poi sul fronte della qualità e dell’innovazione. La Cooperativa, rappresentata da donne per il 50,6% del totale, nel febbraio 2010 ha ottenuto il rinnovo della certificazione ambientale ISO 14000-2004 e anche quello della certificazione di qualità Prodes & Cielo Azzurro è nata dalla fusione di Prodes, società costituita nel 1986, con Cielo Azzurro, sorta nel 1994. Dal 1990 ha iniziato la gestione del servizio di pulizia e sanificazione per importanti aziende operanti nel settore alimentare, fino a diventare leader nel settore. Nel corso degli anni ‘90 ha dato progressivo sviluppo al settore delle pulizie industriali, specializzandosi nell’ambito manifatturiero e metalmeccanico. Nel 1997 ha iniziato la collaborazione con imprese ed enti pubblici per l’affidamento del servizio di portierato e gestione emergenze. Dal 2005 Prodes & Cielo Azzurro è in possesso dell’autorizzazione al trasporto conto/terzi, successivamente estesa senza limiti di portata. Nel 2006 la società ha inoltre ampliato la sede di Fagagna dotandola di una area lavorazioni conto terzi di oltre 900 metri quadri e di moderne infrastrutture funzionali per la gestione logistica e per il settore trasporto. Economia Aziende 58esima edizione del Progresso Economico della Camera di Commercio di Udine - il Riconoscimento come Imprenditrice a Giuseppina Caporale LUBRISERVICE: 20 anni nel segno di Giuseppina Caporale Nel 2012 saranno 40 anni di carriera, intanto quest’anno l’imprenditrice festeggia i primi 20 alla guida di Lubriservice con il riconoscimento al lavoro e progresso economico della Camera di Commercio di Udine come donna imprenditrice Il 2011 è un anno che difficilmente verrà dimenticato da Giuseppina Caporale, socia fondatrice della Lubriservice di Pradamano. Il ventennale dell’azienda festeggiato da poco e il conferimento da parte della Camera di Commercio di Udine del riconoscimento al lavoro e al progresso economico come donna imprenditrice in occasione della celebrazione della 58^ edizione il 7 novembre scorso al Teatro Giovanni da LUBRISERVICE I dati Anno di fondazione: 1991 Attività: Azienda specializzata in lubrificazione per industria, agricoltura e autotrazione Dipendenti: 9 Fatturato: 5 milioni di euro Mercato: Friuli Venezia Giulia Certificazioni: ISO 9001 Sito internet: www.lubriservice.it Udine. “Non siamo un paese di serie B, non siamo una Italietta”. Le parole pronunciate durante l’evento da Giuseppe De Rita sintetizzano il pensiero che la Caporale ha fatto proprio sin dagli inizi della carriera: lavorare, progettare e sviluppare nuove idee mettendo al centro la persona. Sì, perché la Lubricervice oltre ad essere uno dei principali distributori di oli, tra i migliori 10 a livello italiano, è anche un’azienda che spicca per essere capeggiata da una donna in un comparto prettamente maschile. In occasione della premiazione è stato inevitabile il richiamo, da parte di tutti gli ospiti intervenuti, alla particolare difficoltà e incertezza di questo momento storico. Si è sottolineata la necessità di agire subito, cambiare rotta e riscattare l’orgoglio, attivando relazioni in grado di innescare una reale e concreta crescita di sistema. Temi questi che, insieme allo sviluppo attuale e futuro della Lubricervice, sono stati approfonditi dalla stessa Caporale nel quartier generale di Pradamano per ripercorrere insieme i primi 40 anni di carriera. «Trent’anni fa i clienti mi chiamavano con diffidenza», ha detto sorridendo, «mentre ora le cose sono molto diverse anche se il percorso compiuto dall’azienda è stato piuttosto lungo. Il settore in cui mi trovo ad operare è sicuramente particolare per una donna, ma in realtà proprio per le sue caratteristiche la donna riesce sempre ad avere una visione di sintesi veloce e realistica dei fabbisogni quindi può portare questi elementi in qualsiasi ambiente. Per il business è perciò un’opportunità sfruttare le peculiarità che una donna possiede naturalmente». Parlando invece del comparto in generale come stanno andando le cose? «Il settore sta avendo una discesa fisiologica per l’indubbio miglioramento delle tecnologie. Oggi il core business si sta spostando verso l’ottica del servizio che offriamo attraverso la consulenza e la formazione. Sono troppi i fattori di mercato ancora sconosciuti, per questo ci impegniamo nella loro diffusione perché è sempre la qualità a differenziare il successo rispetto all’insuccesso; ad essa bisogna poi aggiungere la fiducia. Ecco perché il prossimo anno, proprio per i 40 anni di carriera, abbiamo pensato ad un premio per i clienti più fedeli che non ci hanno mai lasciato». In seguito abbiamo chiesto alla Caporale se ci saranno altre novità e lei ci ha confermato che si prevede uno sviluppo dimensionale anche se per ora non è possibile anticipare altro. Sicuramente ci sarà una crescente informatizzazione per ottimizzare i processi sotto tutti i punti di vista. G.B. GIUSEPPINA CAPORALE Avviata alla carriera lavorativa fin da giovanissima dopo aver frequentato la scuola professionale, entra nel comparto del commercio di lubrificanti e carburanti per la Petrolifera Udinese, avventura che ricorda con particolare piacere perché molto significativa vista l’esperienza maturata sul campo come responsabile. Nel 1991 la svolta con la fondazione di Lubriservice insieme ai soci Mugherli e Ziraldo. Partono con un ristretto numero di clienti ma con idee molto chiare che consentono una crescita costante: qualità e servizio sono le parole chiave, abbinate alla specializzazione nel solo settore dei lubrificanti. dicembre 11 25 Economia Premi CCIAA L’orgoglio dell’economia reale Tutti i premiati della 58° edizione del Premio del Lavoro e del Progresso Economico (Foto Anteprima) “Non siamo un Paese di serie B, non siamo un’Italietta. Non dobbiamo subire passivamente ma dobbiamo avere l’orgoglio di combattere a faccia aperta”. La “scossa” è arrivata dall’ospite d’onore della 58esima Premiazione del lavoro e del progresso economico della Cciaa di Udine, Giuseppe De Rita, nell’atteso intervento che ha sintetizzato la complessità dell’attuale momento economico e politico e ha costituito il cuore della cerimonia. Un’edizione speciale, che ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, poiché ha ripercorso i 150 anni di economia in Friuli nell’anniversario dell’Unità d’Italia. Per marcare anche simbolicamente le tre tappe di questo viaggio nel tempo, le Premiazioni (presentate quest’anno da Sonia Grey) sono partite da un omaggio alla figura di Arturo Malignani, attraverso la video-intervista alla nipote Maria Locatelli Malignani e al discendente Federico Malignani. Sono quindi seguite le premiazioni di una trentina tra lavoratori, aziende e imprenditori, nonché una quindicina di riconoscimenti speciali e le quattro Targhe dell’Eccellenza, conferite quest’anno a don Tarcisio Bordignon, alla Vidoni Spa, all’Udinese Calcio e a Lamberto Zannier. Inevitabile il richiamo, da parte di tutti gli ospiti intervenuti, alla particolare difficoltà e incertezza di questo momento storico e di questi giorni. Se un autorevole – e amarissima – opinione è stata quella trasmessa dall’Università di Harvard del professore del prestigioso ateneo statunitense, l’economista italiano Alberto Alesina, anche gli altri ospiti hanno sottolineato la necessità di agire subito, cambiare rotta e riscattare l’orgoglio. Ne ha parlato anche il presidente della Cciaa e “padrone di casa” delle Premiazioni, Giovanni Da Pozzo, anticipato dai saluti introduttivi del sindaco Furio Honsell e del presidente della Provincia Pietro Fontanini, «Bisogna passare dal soggettivismo dell’esperienza imprenditoriale a un’economia delle relazioni – ha detto Da Pozzo –. Relazioni in grado di innescare davvero una crescita di sistema”, che passa da un rapporto forte e libero tra economia e politica. “Come binari, entrambe perseguano gli stessi obiettivi, siano da stimolo l’una per l’altra, ma siano autonome nella loro capacità di razionalizzarsi e rinnovarsi”, ha rimarcato, portando vari esempi. Da Pozzo ha fatto appello alla Regione, dunque, per rinsaldare la collaborazione, “ciascuno secondo le proprie competenze ed esperienze”, ma ha anche sottolineato la positività dell’azione regionale su vari fronti. “Bene gli ammortizzatori sociali – ha detto Da Pozzo –, buona l’intuizione sull’Irap, anche se va supportata da altre misure, per esempio sull’iniziativa giovanile e sulle start up. Avanti così nelle infrastrutture e nella logistica, con un occhio di riguardo a quelle strategiche per la nostra economia e per aprirci all’Europa – prima di tutto la terza corsia, in cui non è più momento di polemiche o tentennamenti. Bene la ridefinizione e ruolo Friulia e Mediocredito. È necessario sviluppare con decisione la partita del credito, mettendo in campo meccanismi nuovi e agili che fungano da moltiplicatore delle risorse a disposizione del sistema produttivo”. Punti ripresi poi anche dal presidente della Regione, Renzo Tondo. “Il Paese deve ritrovare coesione sociale – ha detto Tondo –. Il Fvg ha una storia alle spalle, una storia che può insegnarci a essere in qualche modo ottimisti, e se non ottimisti almeno fiduciosi. Dobbiamo avere coraggio di affrontare i problemi, farci carico del percorso, aver chiaro dove andare e affrontare un cambiamento che sta anche in ciascuno di noi”. Tondo ha fatto richiamo al discorso di De Rita, la teoria del “primo popolo”, quello che ha creato l’Italia, quello dell’economia reale e del lavoro quotidiano che deve riappropriarsi della sua libertà e della sua dimensione attiva, in contrapposizione al “secondo popolo”, “che pensa il sentimento del primo e quindi ne è il legittimo sovrano”. “Mi trovo ora davanti a una platea che è il “primo popolo”, quello che sa mettersi in discussione e saprà gestire il cambiamento”, ha detto Tondo, riferendosi anche alle parole conclusive di Da Pozzo. “Noi friulani siamo stati esempio molte volte in questi 150 anni e possiamo esserlo ora – aveva detto il presidente Cciaa –. Bene, noi ci mettiamo in gioco. Mettiamo a disposizione le nostre abilità, capacità, i nostri servizi ed esperienze”. I premiati delle imprese associate a Confindustria Udine Lavoratori: Laura Bruni (Tonutti spa Industria Macchine Agricole di Remanzacco) Luisa Sgoifo (Toppazzini spa di San Daniele del Friuli) Imprenditori: Sergio Novello (Friulmac spa di Pavia di Udine) Aziende: Premio Iniziativa Imprenditoriale: Industria Mont-Bel srl di Manzano Thermokey spa di Teor Premio Iniziativa Imprenditoriale: Cooperative Secab Società Cooperativa di Paluzza Riconoscimenti Imprenditrice: Giuseppina Caporale (Lubriservice srl di Pradamano) Per i 150 anni di attività: Prosciuttificio Morgante spa di San Daniele del Friuli Riconoscimenti Speciali: Euro & Promos Group spa di Udine Luigino Pozzo (PMP Prom-Mec spa di Coseano) Eccellenza nell’economia: Vidoni spa di Tavagnacco 26 dicembre 11 dicembre 11 27 Economia Botta & Risposta richiesta di arredo in legno a favore di altri materiali. La crisi dei mutui sub prime, nel 2008, ha contribuito ad aggravare la già difficile situazione economico-finanziaria. Noi abbiamo iniziato ad adeguarci al mercato potenziando la produzione di articoli in metallo e in plastica, a rivolgerci a tutti i settori distributivi (sia alla piccola sia alla grande distribuzione) e a nuovi mercati. Alessandro Ferluga Botta & Risposta con… Alessandro Ferluga, presidente di Domitalia Che cosa vuol dire essere un imprenditore? Cercare di trarre il meglio delle energie in un determinato settore e metterle insieme per produrre, avere anche lungimiranza e coraggio di rischiare. Cos’è l’etica per un imprenditore? Cercare di fare le cose fatte bene e di non “fregare” nessuno. La vostra azienda è un caso, raro in Friuli, di acquisizione manageriale. Ci racconta come è nata? La Domitalia, che fino a qualche anno fa si chiamava Ims srl, è stata da me fondata quando ero direttore esportazioni della Id Export. Pensai che i nostri prodotti potessero essere appetibili anche sul mercato italiano e quasi subito la Ims (della quale ero socio con altre due persone della Id Export) iniziò a crescere poiché i prodotti pensati per il mercato italiano erano richiesti anche all’estero. Lasciai l’incarico nella Id Export per occuparmi a tempo pieno della Ims. Poi, nel 2007, insieme ai miei tre più stretti collaboratori, rilevai tutta l’azienda, acquisendo le quote della Id Export e la chiamai inizialmente Ims Italia Srl, trasformandola poi nell’attuale Domitalia Spa. Come state vivendo la crisi? La crescita è andata avanti fino al 2006. Poi sono subentrati i fattori negativi quali: Cina (concorrenza sul mercato di prodotti di primo prezzo), caduta del dollaro e cambiamento della moda, che ha fatto calare la 28 dicembre 11 Dunque non c’è futuro per gli arredi in legno? Non sarà più come un tempo, ma prima o poi la moda tornerà a cambiare. Nel frattempo è importante cercare di mantenere in loco tutta l’esperienza accumulata nei decenni nella lavorazione di sedie e complementi in legno che altrimenti rischia di sparire. Per fortuna in questo senso ci aiuta il settore contract dove c’è ancora una buona richiesta di prodotti in legno. Più in generale come vede il futuro del manzanese? Se riesce a mantenere la produzione tipica del legno potrà continuare a fornire il mercato contract e sperare di riprendere vigore quando anche la grande distribuzione e le famiglie ricominceranno a richiedere il legno. Non tornerà, però, mai più come prima: abbiamo perso oltre il 30% delle aziende e ne perderemo ancora. Sopravviverà solo chi saprà trovare i canali di vendita e i mercati giusti all’estero. Molto, comunque, dipenderà da come andrà il 2012, che in Italia si presenta già molto negativo. Servirebbero aggregazioni e marchi comuni? Si può provare a creare qualche rete fra aziende di fascia diversa, ma non sarà facile: qui in zona siamo troppo individualisti. Sarebbe già tanto non continuare a farci la guerra fra di noi... Servirebbe, comunque, molto di più un vero sostegno nazionale alle esportazioni, realizzato non con missioni fatte a caso, ma con un supporto continuo e concreto a chi combatte sui mercati. Come vede il futuro della sua azienda? La crisi ci è servita a contenere e ad affinare i costi e anche a migliorare l’organizzazione. Penso che un futuro ci sarà sicuramente. Fondamentale sarà potenziare la qualità, il servizio e la proposta al cliente. Quali sono le principali difficoltà nel fare impresa oggi? La tassazione eccessiva. La burocrazia allucinante. La lentezza della giustizia. Non ultimo: il ritardo nei pagamenti in quanto oggi a fine mese, in Italia, il 30% delle ricevute bancarie viene respinto e non c’è una legge che tuteli i creditori. In questa situazione, l’evasione fiscale è giustificabile? Noi non ne abbiamo mai fatta, ma non è un mistero che, in certe zone d’Italia, il nero pesa molto, anche nel nostro settore. Se noi vendessimo in nero potremmo aumentare il fatturato sul mercato domestico, ma questo non è corretto: noi non lo facciamo, non l’abbiamo mai fatto e non lo faremo mai. Perché, di fronte a tutte le difficoltà, non pensa di andare all’estero? Ci ho pensato. Poi, però, mi sono detto che sono anni che lavoro in questa zona anche per cercare di mantenere l’attività tipica e l’occupazione. Cosa pensa degli imprenditori che si mettono in politica? Fanno bene. Da noi non esistono, come in Francia, scuole di politica e siamo governati da troppe persone impreparate e senza esperienza. In questo senso un imprenditore può portare la sua esperienza accumulata in anni di attività. Un personaggio del passato del quale l’Italia avrebbe bisogno oggi? Non so se oggi riuscirebbe a fare ciò che fece a suo tempo, ma direi Luigi Einaudi. Un personaggio del presente del quale potremmo fare a meno? Berlusconi, perché, al di là di meriti e demeriti, ha bloccato il Paese e rovinato la sua immagine internazionale. C.P. Domitalia I dati Anno di fondazione: 1989 Sedi Operative: San Giovanni al Natisone, Manzano, Premariacco (UD) Dipendenti: 71 Fatturato 2010: 22,5 milioni di euro Attività: Produzione di sedie, tavoli e complementi per la casa, l’outdoor, l’home office e il contract Sito internet: www.domitalia.it Email: [email protected] Economia Analisi Percorsi verso la crescita La condizione economica e finanziaria delle imprese risente degli effetti derivanti dalla debolezza della ripresa congiunturale. Una recente indagine della Banca d’Italia riferita a settembre evidenzia come resti stabile la quota delle aziende (42%) con un fatturato in crescita e quelle che prevedono di chiudere in utile il bilancio (il 58%, ma dieci punti in meno rispetto al periodo precrisi). Ma si rivedono al ribasso i piani di investimento e le aspettative sono orientate al peggioramento: ordini e fatturato sono previste in rallentamento e le attese di investimento sono in calo. Si diffondono aspettative di peggioramento delle condizioni di accesso al credito riferite sia al costo che alla disponibilità di nuovi finanziamenti. Le incertezze si riflettono sulla situazione congiunturale locale. Nel terzo trimestre si sono manifestati decisi segnali di inversione di tendenza: nella variazione tendenziale (rispetto ad un anno fa) la produzione è rimasta ferma (-0,1%) dopo un andamento decelerato nel primo semestre (+ 5%) rispetto alla media 2011 (+ 7%), gli ordini sono calati (- 0,1%) mentre le vendite, sia sul mercato interno che su quello estero, hanno mantenuto un segno positivo (+ 1,2%) ancorchè in decelerazione. Il ricorso alla cassa integrazione evidenzia l’accentuazione della concentrazione delle ore integrate sulla gestione straordinaria (nel periodo gennaio/ottobre l’incidenza relativa è passata dall’80% al 93%, i lavoratori equivalenti sono cresciuti da 3255 unità a 4638): infatti mentre la cassa integrazione ordinaria è scesa di oltre la metà (- 55,5%) quella straordinaria è salita di più di due quinti (+ 44%). Complessivamente la cassa integrazione è cresciuta nel periodo gennaioottobre rispetto allo stesso periodo del 2010 del 24,4%. Su questa involuzione rispetto alla tendenza verso una ripresa ancora debole, che aveva mostrato di stabilizzarsi nel primo semestre dell’anno, si riflettono le tensioni dei mercati finanziari sfociate nella crisi del debito sovrano europeo. Non vi è una corrispondenza lineare tra il differenziale dei titoli italiani nei confronti di quelli tedeschi e la struttura dei tassi monetari ma questa ne viene grandemente influenzata per i riflessi sulla capacità di raccolta e sul suo costo. Incidono inoltre i problemi di liquidità del sistema bancario ma la “miscela” è penalizzante per il credito alle imprese: spread a livelli impensabili sino a pochi mesi fa ed una pesante selettività nell’erogazione del credito. Tutto questo a fronte di una situazione congiunturale in rallentamento. Il nostro paese deve agire velocemente tramite un Governo autorevole e credibile sostenuto da un Parlamento responsabile per promuovere la crescita attraverso le riforme strutturali e per abbattere il debito pubblico garantendo il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013. Bisogna riconquistare fiducia e credibilità. Il nostro è un paese con i fondamentali solidi, ha i mezzi per uscire dalla spirale della crisi, ma non può aspettare. Risanamento e crescita definiscono il percorso da seguire. Indugi ed incertezze si pagano a caro prezzo. Non possiamo e non dobbiamo rinunciare alle potenzialità di sviluppo. Su questo le forze economiche e sociali con le istituzioni del credito più volte hanno ammonito, e ben prima dell’intervento della BCE, ad accelerare le misure strutturali per invertire la deriva verso il sottosviluppo. Misure per il pareggio di bilancio sono state adottate anche se molte di queste devono essere attuate, quelle per la crescita debbono trovare ancora una compiuta definizione. Occorre far presto sulla base di una coesione che deve corrispondere alla gravità dei problemi che il paese si trova ad affrontare. Le misure da adottare non possono non tener conto delle cinque aree di intervento che definiscono il percorso per la crescita individuate da Confindustria su cui hanno convenuto le Associazioni imprenditoriali di categoria e l’ABI: l fisco per lo sviluppo basato sulla riduzione dell’Irap e sull’abbattimento del cuneo fiscale sul lavoro nonché su misure che favoriscano la patrimonializzazione delle imprese; l liberalizzazioni e privatizzazioni programmando un piano di dismissioni delle partecipazioni pubbliche e di immobili pubblici, puntando sulla riduzione delle regolamentazioni e sulla liberalizzazione delle professioni; l investimenti infrastrutturali anche incentivando il coinvolgimento della finanza privata; l programma nazionale di efficienza energetica; l riforma delle pensioni attraverso il superamento delle pensioni di anzianità e l’innalzamento dell’età pensionabile. fiscale e contributiva e l’applicazione di una imposta patrimoniale annuale ad aliquota contenuta prevedendo una soglia di esenzione o con misure di imposizione selettiva sulla casa. Sul piano regionale il programma di riforma e razionalizzazione del Presidente Tondo è condivisibile. Dalla riduzione di un punto dell’Irap, ma solo per il 2012, agli interventi di razionalizzazione e di riorganizzazione della “macchina” amministrativa partendo dai costi della politica e dalla sovrapposizione dei diversi enti. Va altresì attuata la fiscalità di vantaggio in modo da tendere verso la equiparazione o quantomeno sul contenimento dei differenziali nei confronti dei paesi confinanti per superare lo svantaggio di attrattività che colpisce la nostra Regione. Infrastrutture, innovazione ed internazionalizzazione sono tre fattori determinanti su cui occorre puntare. La Regione ha confermato il suo impegno su questo. E’ importante che vengano assicurate le risorse necessarie; vanno spese anche le risorse stanziate ed impegnate che sono rimaste ferme, calcolate in un importo superiore al milione di euro riguardanti opere pubbliche, investimenti in infrastrutture, sostegno a progetti d’impresa. In un momento difficile e delicato quale quello attuale, il volano della spesa pubblica produttiva costituisce un fattore importante di sostegno. Le lentezze nella gestione dei diversi strumenti di intervento determinate da bassi livelli di capacità di spesa rappresentano un freno alla realizzazione degli investimenti e dei progetti che potrebbero dare respiro al sistema produttivo. Bisogna intervenire per correggere procedure e comportamenti in modo da assicurare piena correntezza della spesa. Un altro aspetto riguarda l’accesso al credito e la patrimonializzazione delle imprese. Friulia per gli interventi di capitalizzazione e Mediocredito per il finanziamento a medio lungo termine rappresentano i riferimenti di un sistema di supporto alle imprese, unito al FRIE ed ai Confidi, che va rafforzato attraverso meccanismi di coordinamento improntati alla unicità delle procedure ed alla semplificazione. E’ ora di passare all’azione per imprimere contenuti precisi agli impegni ed alle promesse su quelle iniziative che bisognerebbe comunque attuare indipendentemente dalla crisi perché il mondo è cambiato e dobbiamo cambiare anche noi se vogliamo agganciare lo sviluppo. Questi interventi vanno sostenuti dal lato delle entrate con il contrasto all’evasione Ezio Lugnani dicembre 11 29 Associazione Tessili, Abbigliamento, Calzature e Affini Alla ricerca dello spirito di squadra “Costruire un rapporto forte con i propri collaboratori è fattore determinante non solo per i successi di un’impresa, ma anche per lavorare assieme con reciproca soddisfazione. Per fortuna sono ancora le persone a fare la differenza, anche all’interno di un’impresa. Iniziative come questa sono di stimolo e di collante per tutta l’Associazione per modificare lo stato delle cose, tanto più che nessuno ci regala o ci ha regalato mai niente, il futuro va costruito con le nostre forze e con i nostri lavoratori. Se lo faremo, possiamo guardare avanti con ottimismo e fiducia, quella fiducia che neppure lei ci viene regalata dal sistema Paese, ma che dobbiamo essere capaci di alimentarla da soli”. Con queste parole Adriano Luci, presidente di Confindustria Udine, ha aperto il secondo “focus point” promosso dal Gruppo Tessili, Abbigliamento, Calzature e Affini dell’Associazione dedicato allo spirito di Matteo Di Giusto (foto Gasperi) squadra. “Abbiamo pensato a questa serie di incontri – ha spiegato poi il capogruppo Damiano Ghini – per condividere con i colleghi del nostro Gruppo, ma anche con quelli degli altri Gruppi merceologici che fossero interessati, le conoscenze individuali e specifiche relative ad un determinato argomento e le migliori pratiche di gestione che ciascuna impresa possiede al suo interno. Proponiamo pertanto all’interno del focus point un caso pratico presentato direttamente da un imprenditore seguito dall’approfondimento di un esperto”. Il caso pratico, nella fattispecie, è stato quello della Pulitecnica Friulana srl di Udine illustrato da Matteo Di Giusto, procuratore speciale dell’azienda nonché vicepresidente del Gruppo giovani Imprenditori di Confindustria Udine. “Per creare lo spirito di squadra la coerenza è alla base di tutto. Il primo a dare il buon esempio deve essere l’imprenditore che si deve attivare affinché ogni collaboratore sia disposto ad aiutare il proprio collega: una disponibilità che il collaboratore deve avere anche nei confronti dell’azienda, fermandosi in ufficio in caso di necessità. Occorrono poi anche le pacche sulle spalle, i premi alle persone quando si dimostrano capaci e soprattutto l’utilizzo dello strumento della delega, che rappresenta uno dei massimi attestati di stima e fiducia da parte del datore di lavoro”. E’ seguito quindi il contributo dell’esperto, Laura Beriotto, consulente di alta direzione Dof Consulting, società italiana di specializzazione in Process Counseling, la quale, attraverso la proiezione di alcune scene di celebri film, ha voluto mettere in risalto “come un imprenditore debba prima entrare in contatto con sé stesso per poi riuscire a motivare con successo i suoi collaboratori”. Dopo i temi sui sistemi di produzione just in time e sullo spirito di squadra, il Gruppo Tessili, Abbigliamento, Calzature e Affini approfondirà a novembre il tema della gestione delle vendite. A.L. Informatica e Telecomunicazioni Progetto Ermes: serve maggiore flessibilità Luigi Gregori Maggiore flessibilità nell’attuazione del progetto regionale sulla banda larga anche alla luce delle priorità e dell’ottimizzazione delle risorse: è quanto suggerisce Confindustria Udine, in una nota, nel prendere atto della notizia che, con uno stanziamento di risorse per oltre 2,5 milioni di euro la Regione andrà ad ampliare il programma “Ermes” per la diffusione della rete a banda larga nelle aree montane e rurali del Friuli Venezia Giulia. “Si tratta – ricorda Luigi Gregori, capogruppo 30 dicembre 11 Informatica e Telecomunicazioni di Confindustria Udine - di due distinti interventi nell’ambito dei progetti finanziabili dal Piano di sviluppo rurale 2007-2013, che la Giunta regionale ha deliberato negli scorsi giorni. Con la prima tranche di contributi, per un totale di 2,348 milioni di euro, verranno realizzati nuovi interventi di cablatura delle centrali telefoniche in fibra ottica, nelle aree di Sella Nevea, Drenchia, Tribil Superiore, Alesso, Cave del Predil e Fusine Laghi”. “Ora – argomenta Gregori -, premesso che l’informatizzazione del territorio regionale è una necessità, con riferimento all’intervento nelle aree montane, in ragione della collocazione decentrata, andrebbero valutate pure soluzioni diverse nella logica dell’ottimizzazione delle risorse: soluzioni tecnologicamente adeguate e meno onerose che prevedono la copertura delle zone disagiate, e in tempi rapidi, attraverso un sistema di ponti radio, magari realizzato con tecnologie wimax, wifi o hyperlan”. “Questo, oltre ad assicurare collegamenti di realizzazione rapida, favorirebbe l’impiego delle risorse che verrebbero risparmiate verso altre priorità come ad esempio – spiega Gregori - il cablaggio di qualche area industriale/artigianale, anche in montagna, e l’eventuale supporto alle famiglie soggette a digital divide mediante un contributo per l’acquisto di contratti di connessione con operatori mobili locali o nazionali, coprendo il gap economico esistente tra le tariffe wireless e quelle adsl”. Associazione Trasporti e Logistica A lezione di logistica integrata Veduta aerea del Centro Logistico Integrato Magazzini del Veneto Orientale di San Stino di Livenza (foto MVO) Una delegazione di imprenditori di Confindustria Udine ed Unindustria Pordenone si è recata in visita alle strutture del Centro Logistico Integrato-Magazzini del Veneto Orientale di San Stino di Livenza. I Magazzini del Veneto Orientale sono una piattaforma logistica integrata avente una superficie di 130.000 mq., con due strutture di magazzini coperti di 24.000 mq. ciascuno, con un proprio raccordo ferroviario con una estensione di 3 km. di binari direttamente connesso alla ferrovia Venezia-Trieste; la piattaforma gestisce flussi di traffico combinato ferroviagomma prevalentemente da e per l’Italia, nord-centro-est Europa ed è centro di raccolta e distribuzione per materie prime, semilavorati e prodotti finiti, con specializzazioni particolari in settori quali acciaio (coils e lamiere), carta (bobine) e prodotti chimici, fornendo servizi di deposito ed handling: è dotata di proprie strutture per la movimentazione interna, sia dei vagoni ferroviari che delle merci stoccate, consente la gestione di deposito Iva e la terminalizzazione di container e casse mobili. Operativa da gennaio 2003, la Magazzini del Veneto Orientale è controllata al 100% dalla società Express Italia, facente parte del gruppo delle Ferrovie Austriache ÖBB. Forum A.N.I.T.A. sui trasporti internazionali a Verona Si è svolto nella sede di Confindustria Verona il forum dei trasporti internazionali, voluto dall’A.N.I.T.A. (l’associazione dei vettori in conto terzi aderente a Confindustria) per conoscere la posizione delle imprese di autotrasporto merci associate su alcune importanti tematiche in discussione a livello europeo. Al forum di Verona erano tra gli altri presenti il presidente dell’A.N.I.T.A. Eleuterio Arcese, il segretario generale Giuseppina Della Pepa ed il presidente della sezione trasporti internazionali Massimo Masotti. Tre sono stati i principali argomenti su cui si è focalizzata la discussione. Il primo ha riguardato la richiesta di Il tavolo dei relatori a Verona (foto Fanutti) maggior liberalizzazione dei permessi internazionali Cemt che proviene da alcuni Stati esteri, con il rischio concreto che l’Italia venga ulteriormente invasa dai vettori dell’est e della Turchia, tanto che si è perfino ipotizzata una posizione estrema con l’uscita dell’Italia stessa dalla Conferenza Cemt, al fine di non riconoscere più tali permessi sul nostro territorio. C’è poi la direttiva Eurovignette, ovvero la tassazione degli autoveicoli commerciali all’uso delle infrastrutture, che potrebbe essere applicata da qualche stato già a partire da metà 2012; oltre all’aumento del costo del trasporto, a preoccupare Guidata dal capogruppo Trasporti e Logistica di Confindustria Udine, Enrico Rosina, la delegazione di imprenditori è stata ricevuta dal direttore generale dei Magazzini del Veneto Orientale Srl, Roberto Dal Mas, che ha avuto modo di illustrare ai presenti le tipologie di merci che vengono movimentate, le strumentazioni in dotazione ai magazzini (tra cui carri ponte fino a 35 ton. di capacità) e le operazioni di trasbordo treno-autocarro che avvengono all’interno (6.000 vagoni movimentati all’anno): quindi una lezione di logistica integrata, che ha rappresentato lo scopo della visita. Attualmente la struttura riceve e spedisce giornalmente un treno completo da e per scalo di Villach Fürnitz, dove avviene lo smistamento dei vagoni per l’inoltro fino alla destinazione finale; così come in Austria, anche la tratta ferroviaria fino a San Stino di Livenza è gestita direttamente dalle Ferrovie Austriache con proprie locomotive policorrenti; in ogni caso, il potenziale ferroviario della struttura sarebbe di 3/4 treni al giorno, ma attualmente la crisi economica e la concorrenza dei vettori stradali dell’est non consentono di sfruttare a pieno questa capacità. Alessandro Fanutti Area Economia Impresa Confindustria Udine maggiormente il settore è quell’incremento del 175% del pedaggio base se si transita in nelle ore di punta (ovvero di maggior congestione nei nodi del traffico) che ogni stato potrà determinare a sua discrezione, il che renderà praticamente impossibile una programmazione economicamente sostenibile di ogni viaggio. Infine, ma non meno importante, la tassazione del carburante, ovvero la rimodulazione delle accise sul gasolio autotrazione, le cui attuali proposte comunitarie di revisione sarebbero estremamente negative per la categoria degli autotrasportatori, se sarà attuata la prevista abolizione del gasolio professionale (impossibilità quindi del parziale rimborso accise). A margine della discussione, si è trattato anche l’argomento dei c.d. “giga-liner”, gli autoarticolati da 25 m. di lunghezza, attualmente in prova in alcuni Länder tedeschi, Belgio e Regno Unito e già in esercizio in Olanda e Paesi Scandinavi. A.F. dicembre 11 31 Associazione Edilizia L’ANCE per i 150 anni dell’Unità d’Italia premia a Torino le imprese RIZZANI DE ECCHER e TAVERNA L’ingegner Ugo Baratozzi, direttore commerciale, mentre ritira il premio in rappresentanza della Rizzani De Eccher Raccontare il ruolo e l’opera dell’impresa edile nel processo di costruzione del Paese, dagli interventi di aggregazione dei territori attraverso le infrastrutture alle grandi trasformazioni socio-economiche legate agli effetti dell’urbanizzazione; dal ruolo di recupero del patrimonio storico e di riqualificazione del tessuto urbano alla progettazione della città sostenibile del XXI secolo. Era questo lo scopo della manifestazione organizzata dall’Ance a Torino in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia ove sono state premiate un centinaio di aziende edili che hanno raggiunto i 100 ed i 150 anni di attività d’impresa e tra queste due nostre aziende storiche: l’Impresa Rizzani de Eccher spa e la Taverna spa. Realtà Industriale ha voluto quindi ripercorrere le tappe salienti della storia di queste due realtà note e stimate non solo nel panorama edile friulano ma anche in Italia e all’estero. La Rizzani de Eccher spa, nota realtà italiana nel settore delle costruzioni fondata alla fine del secolo scorso, ha all’attivo un vasto e prestigioso curriculum nell’edilizia e nell’ingegneria civile. Oltre all’Italia sono decine i paesi, sparsi in quattro continenti, in cui il gruppo ha operato e tutt’oggi opera. Articolata in varie aziende attive anche nei settori della progettazione, degli impianti elettrici e meccanici, della decorazione e arredo d’interni e della produzione di attrezzature speciali per il settore dei ponti, Rizzani de 32 dicembre 11 Eccher risponde alla sempre più esigente domanda del mercato globale delle costruzioni, indipendentemente dalla complessità del progetto. La Rizzani nasce a Udine nel 1831 come azienda che si fa apprezzare per le sue opere di ingegneria in Italia e in diversi paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. Nel 1948 Riccardo de Eccher costituisce in Trentino - Alto Adige l’omonima impresa di costruzioni, attiva anche in campo immobiliare. Nel 1970 rileva la Rizzani facendo confluire il patrimonio d’esperienza e competenze delle due imprese in una nuova realtà: la Rizzani de Eccher, tuttora gestita dalla famiglia de Eccher. Il processo di integrazione delle due aziende originarie si conclude nei primi anni ’70, gettando le basi per la struttura attuale della società. Dopo numerosi successi, nel 2004 l’azienda entra a far parte dei primi 10 gruppi di costruzioni italiani e di quello dei primi 100 del mondo (Top International Contractors) sulla base di una classifica stilata dalla rivista Engineering New Records. Il gruppo è oggi saldamente attestato tra i maggiori del comparto, operando in quattro distinte aree di attività con know-how specifici ed innovativi: general contracting per l’edilizia e per le infrastrutture, ingegneria ed attrezzature per la costruzione di ponti e sviluppo immobiliare. L’Impresa Taverna nasce a San Giorgio di Nogaro nel lontano 1890 per volontà di Domenico Taverna al quale è poi subentrato il figlio Archimede che ha dato La premiazione dell’ingegner Domenico Taverna un forte sviluppo all’azienda. All’impegno imprenditoriale Archimede Taverna aggiunge quello politico e associativo: eletto nel 1963 alla Camera dei Deputati, ricopre pure la carica di Presidente dell’Associazione Industriali della provincia di Udine per quattordici anni (19551969). Nel frattempo le redini della società passano al figlio ing. Domenico, impegnato anch’egli attivamente in Confindustria Udine e nella presidenza dell’Ance Friuli Venezia Giulia per il decennio 1984/1994. Attualmente l’ing. Taverna ricopre l’incarico di Presidente del collegio dei probiviri dell’Ance di Roma. Nel 2000 l’Impresa Taverna conosce un consistente rilancio e nuova linfa imprenditoriale affianca l’ingegner Taverna nella conduzione aziendale. Oggi, così, questa realtà offre ai propri clienti la realizzazione di lavori marittimi, di opere di sistemazione idraulica e di altri lavori edili speciali nonché servizi in campo marittimo ed ambientale. Per quanto riguarda i lavori marittimi in particolare, il know-how aziendale, il parco attrezzature a disposizione, l’attenzione alla ricerca e sviluppo e al miglioramento del processo produttivo, collocano la società in posizione d’eccellenza nell’area del mercato di riferimento, facendone un operatore dotato di un back-ground unico e di una capacità progettuale distintiva nel proprio settore d’attività. L’Impresa Taverna è certificata SOA categoria OG7 opere marittime nella classifica “illimitata” e negli ultimi anni - insediata nella zona industriale Aussa Corno a ridosso della Laguna di Grado e Marano - storicamente impegnata nelle attività di manutenzione dei fondali lagunari, s’impegna nella gestione integrata di queste attività, con un approccio attuale che vuole garantire, all’interno dei mutati e variegati scenari normativi, equilibrio tra sviluppo socio economico e sensibilità ambientale. G.B. Informazione commerciale SPECIALE NATALE I Ristoranti per le tue feste A DICEMBRE, contattaci per le tue CENE AZIENDALI Un GENNAIO da non perdere con CORSI DI CUCINA, DEGUSTAZIONI DI VINI, DEGUSTAZIONI DI CAFFÈ, SERATE A TEMA per informazioni scrivi a [email protected] oppure chiamaci al numero 0432 913564 seguici su facebook VIA PIAVE Via Piave 24, 33033 Codroipo CHIUSO LA DOMENICA P PN GIARDINI PUBBLICI Informazione commerciale dicembre 11 33 Informazione commerciale SPECIALE NATALE I Ristoranti per le tue feste COUNTRY RESORT Dimenticate tutto: lo stress, il traffico e la fretta. Al country resort “là di Mariute” troverete il vostro tempo e la vostra dimensione in un ambiente tipico friulano ricco di tradizione. Coderno di Sedegliano (UD) - Via C. Percoto, 7/4 - tel. +39 0432 915278 - [email protected] - www.ladimariute.it Informazione commerciale 34 dicembre 11 Informazione commerciale SPECIALE NATALE I Ristoranti per le tue feste RISTORANTE HOTEL un’atmosfera calda e familiare nel cuore di Udine per una cena tradizionale tra pochi intimi... per chi ama fare le cose in grande... per chi organizza la sua cena aziendale... per chi ci sta ancora pensando... Anche quest’anno, l’Hotel Ristorante Allegria di Udine organizza su richiesta cene aziendali ed il consueto pranzo di Natale, proponendo una cucina che rappresenta la più alta scuola della tradizione friulana, rivisitata in chiave moderna e giovane dal ns. Chef Paolo Danelon.” Via Grazzano, 18 33100 Udine tel +39 0432 25508 [email protected] www.hotelallegria.it Informazione commerciale dicembre 11 35 Informazione commerciale SPECIALE NATALE I Ristoranti per le tue feste La Cucina nella Tradizione Buffet di matrimonio, Catering per cerimonie, Cene a tema, Cene e pranzi per asporto, Cerimonie, Cene Aziendali. Per chi arriva da lontano possibilità di pernottamento nelle vicinanze. Località Bugnins, 33030 Camino al Tagliamento - (UD) Info e prenotazioni: 0432 919013 seguici su e www.dabepo.it < PN BUGNINS < PORTOGRUARO CODROIPO UD > CAMINO AL TAGL. VARMO UD > Informazione commerciale 36 dicembre 11 Associazione Orientamento Orientamento all’istruzione tecnica Orientamento sala gremita al Malignani di Udine In questo periodo gli studenti frequentanti la terza media sono impegnati, assieme alle loro famiglie, nella scelta del percorso di studi superiori che intraprenderanno il prossimo anno scolastico. Alle incertezze dei ragazzi, che spesso a questa età non hanno ancora sviluppato predisposizioni e interessi specifici, si uniscono i dubbi dei genitori che sovente non dispongono 800 studenti di terza media della Provincia di Udine hanno partecipato ai 6 incontri organizzati da Confindustria Udine in collaborazione con gli Istituti Tecnici Malignani di Udine, Malignani 2000 di Cervignano e Solari di Tolmezzo, e con i rappresentanti della SCI – Società Chimica Italiana – che hanno portato in scena lo spettacolo teatrale “La magia della Chimica”. Questo il bilancio conclusivo dell’iniziativa ispirata all’Anno Internazionale della Chimica che l’ONU ha proclamato all’interno del decennio dedicato alla sostenibilità. I ragazzi sono stati catapultati in una delle tante esperienze della scuola che funziona. Con la supervisione di un team di docenti molto motivati e guidati da studenti-tutor, hanno messo “le mani in pasta”, osservando e spesso anche replicando esperimenti di vario genere tra i quali saggi alla fiamma, reazioni chimiche legate ai cambiamenti cromatici, analisi del ph di liquidi e bevande di comune utilizzo. E intanto hanno imparato: concetti sulla chimica, su come si fa e sul perché è fondamentale nella nostra vita. Con un obiettivo dichiarato: avvicinarli alle materie scientifiche, abbattere le diffidenze verso un mondo che risulta, quasi sempre, completamente sconosciuto, ma anche di informazioni sufficienti ad interpretare le dinamiche di un mondo sempre più complesso e in continua trasformazione. Questa necessità è stata confermata dalla partecipazione di oltre 500 persone, tra genitori e ragazzi, ai cinque incontri che Confindustria Udine - in sinergia con gli ISIS Malignani di Udine, Malignani 2000 di Cervignano, Solari di Tolmezzo e D’Aronco di Gemona del Friuli - ha dedicato all’orientamento all’istruzione tecnica. Diversi imprenditori si sono prestati alla causa in qualità di “testimonials”: Dino Feragotto di Saitel Italia Srl, Andrea Lazzarini di Ralc Italia, Sandro Midolini di Midolini F.lli, Nicola Pinatto di Pinatto Jr, Germano Scarpa di Biofarma, Matteo Tonon di Tonon & C. Spa, ai quali si sono uniti i rappresentanti del Consorzio Aussa Corno e del Cosint. Tra i tanti ex studenti degli istituti ospitanti che hanno raccontato la propria esperienza, hanno sorpreso il pubblico del Malignani di Udine il Cpt. Pil. Piercarlo Ciacchi, pony 9 delle Frecce Tricolori e il M.llo Gianpaolo Buccheri, specialista del reparto manutenzione dei velivoli della nostra pattuglia acrobatica nazionale. Gli incontri sono stati l’occasione per riflettere sul contesto lavorativo nel quale i giovani si ritroveranno al termine degli studi superiori e sulle qualità necessarie per viverlo oggi e domani da protagonista, vale a dire flessibilità e competenze: esattamente ciò che offrono gli istituti tecnici. L’istruzione tecnica ha rappresentato negli anni del boom economico e rappresenta ancora oggi una risorsa importante per rilanciare lo sviluppo economico del Paese. Le imprese reagiscono, hanno bisogno di sviluppare nuovi prodotti più competitivi, affrontare nuovi mercati esteri, rivedere i propri costi di produzione per contrastare la concorrenza internazionale; e, per farlo, hanno e avranno sempre bisogno di Tecnici preparati. B.F. Tutti pazzi per la chimica! Un momento dello spettacolo teatrale “La magia della chimica” (foto Fantuz) insegnare l’atteggiamento mentale dello sperimentatore come modo di lavorare che porta alla conoscenza partendo dalle domande, abilità che è utile in tutti i campi, anche al di fuori dell’aula scolastica. Gli incontri si sono conclusi con una gara di quiz a premi e la consegna di un e-book a ciascuna delle scuole vincitrici. Per Germano Scarpa, capogruppo del Gruppo Chimiche, “industria e scuola hanno fatto, con questa iniziativa, uno sforzo importante per accendere nei ragazzi la curiosità sulla chimica che, a torto, viene considerata come qualcosa di negativo, quando invece è parte integrante della vita di tutti i giorni”. Barbara Franceschelli, Area Marketing e Istruzione Confindustria Udine dicembre 11 37 Associazione Web News da Internet su www.confindustria.ud.it g RELAZIONI INDUSTRIALI E AFFARI SOCIALI = - Inail - nuovo modello OT/24 per istanze riduzione tasso Oscillazione del tasso medio di prevenzione dopo i primi due anni di attività – scadenza 31 gennaio p.v. = - Indagine sul lavoro nell’industria metalmeccanica = - CCNL Industria Alimentare – Fondo Assistenza Sanitaria Alimentaristi (FASA), avvio contribuzione da parte aziendale al FASA – Chiarimenti operativi = - Disponibilità di alcuni profili professionali. Applicabilità regime contributivo per i lavoratori assunti dalle liste di mobilità = - Dlgs 119 dd 18 luglio 2011, artt. 2 e 8 - Disposizioni normative a tutela e sostegno della maternità e della paternità = - D.L.78 del 2010 convertito in L. n. 122 del 2010. Nuove modalità presentazione domanda di CIG Industria, Edilizia e Lapidei = - Incentivo assunzione a tempo indeterminato di soggetti iscritti nella “Banca dati per l’occupazione dei giovani geni= tori” - Modalità operative, istruzioni contabili, = variazioni al piano dei conti FISCALE = - Elenchi clienti e fornitori: l’Agenzia delle Entrate risponde ai quesiti = - Definizione agevolata delle liti fiscali minori: le linee guida delle Entrate = - Rivalutazione di terreni e partecipazioni da parte di privati: i chiarimenti sul recupero dell’imposta sostitutiva = - Imposta di bollo sulle comunicazioni dei depositi titoli: l’Agenzia delle Entrate risponde ai quesiti delle categorie = - Le misure fiscali del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 = - Detrazione 36%: soppressione dell’invio a Pescara della comunicazione preventiva e documenti da conservare = - Fornitura di energia elettrica: senza Iva l’indennità per morosità ECONOMIA D’IMPRESA = - Disponibilità brevetti di innovazione g TRASPORTI = - Sicurezza stradale – Cronotachigrafo – Regola del minuto – Circ. Minlavoro del 5 ottobre 2011 = - Autoveicoli – Addizionale tassa automobilistica per autovetture con potenza superiore a 225 kW – Codici tributo – Risoluz. Agenzia delle Entrate n. 101/E = - Autotrasporto merci e viaggiatori – Ulteriore aumento accise gasolio autotrazione 38 dicembre 11 e rimborso = - Sicurezza stradale – Slovenia – Dal 15 novembre obbligo equipaggiamento invernale per tutti i veicoli = - Autotrasporto merci in conto terzi – Nuovi costi di esercizio ai fini dei contratti stipulati in forma verbale e scritta – Determinazione Osservatorio autotrasporto del 2 novembre 2011 = - Autotrasporto merci in conto terzi – Quote Albo 2012 = - Autoveicoli – Addizionale tassa automobilistica per autovetture con potenza superiore a 225 kW – Scadenza versamento ed autocarri N1 tassati sui kW = - Autoveicoli – Addizionale tassa automobilistica per autovetture con potenza superiore a 225 kW – Circ. Agenzia delle Entrate n. 49/E = - Viabilità – Equipaggiamento invernale veicoli in Friuli-Venezia Giulia dal 15 novembre – Ordinanze Autovie Venete e FVG Strade SpA COMMERCIO ESTERO = - Siria – Ulteriori misure restrittive – Regolamento (CE) n. 1011/11 = - Serbia/Polonia – Incontri bilaterali settore meccanica – Udine 28-29 novembre 2011 = - Varie – La tutela del design industriale – Seminario – Udine 25 novembre 2011 = - Kosovo – Opportunità di investimento – Seminario – Roma 29 novembre 2011 INNOVAZIONE = - Servizi gratuiti di Business Intelligence per le Piccole e Medie Imprese - Aggiornati 2 studi = - Notizie da sportello APRE FVG di Friuli Innovazione - Newsletter n 46, Ottobre 2011 = - Servizi gratuiti di Business Intelligence per le Piccole e Medie Imprese – Pubblicati 5 articoli articoli di aggiornamento sulle tecnologie innovative TECNOLOGIE = - Posta Elettronica Certificata PEC Scadenza 29 novembre 2011 SICUREZZA SUL LAVORO = - Corso per “Addetti al Primo Soccorso Aggiornamento” = - Nuova disciplina amministrativa per la prevenzione incendi - analisi del provvedimento = - Qualificazione delle imprese operanti in ambienti confinati - pubblicato decreto ENERGIA = - Titoli di Efficienza Energetica (Certificati Bianchi) – Nuove Linee Guida – Delibera EEN 9/11 g EDILIZIA = - Tabelle riepilogative IVA/Registro per cessioni e locazioni di immobili Elaborazione dell’Ance = - Interventi di efficienza energetica in edilizia – Bando della Provincia di Udine = - Notiziario Ance Fvg QUALITA’ = - Uninotizie n° 19 del 31/10/2011 ORGANIZZAZIONE, MARKETING E SVILUPPO = - Convenzioni - Nestlè Perugina RISORSE UMANE = - La Vetrina di Unimpiego - I profili della settimana ISTRUZIONE E FORMAZIONE = - Fondimpresa - scadenza al 31 dicembre 2011 del termine per l’utilizzo dei versamenti trasferiti dall’INPS negli anni fino al 2009 e disponibili sul proprio Conto Formazione g INTERNAZIONALIZZAZIONE = - Russia: newsletter di ottobre della Camera di Commercio Italo-Russa = - Ufficio Economico dell’Ambasciata a Belgrado - Bollettino sintetico del 27 ottobre 2011 = - Serbia: rassegna stampa AMBIENTE = - Albo Gestori Ambientali - rinnovo delle autorizzazioni al trasporto in conto proprio = - Pulizia manutentiva delle reti fognarie: chiarimento del Ministero dei Trasporti = - Dichiarazione E-PRTR: riapertura dei termini Istruzioni per l’uso... = = = = = = Per consultare le notizie riportate in questa pagina Collegarsi al sito Internet dell’Associazione www.confindustria.ud.it Selezionare alla voce “Ricerca“ nell’archivio della sezione “News” Inserire la password riservata alle imprese associate Inserire le informazioni richieste (in particolare titolo e servizio di emissione) per attivare il motore di ricerca Cliccare “cerca” dicembre 11 39 Associazione Formazione Il catalogo formativo FONDIMPRESA 2012 Acquisti dal 7 febbraio 2012 Corso Acquisti – Base e Avanzato Competenze relazionali Legale Da marzo 2012 Il contratto di rete d’impresa: dalla progettazione all’attuazione - regole ed opportunità dal 30 marzo 2012 Tecniche avanzate di Public Speaking: sentirsi completamente a proprio agio parlando in pubblico Da giugno 2012 Modelli gestionali di tutela per il D.Lgs 231/2001 sulla responsabilità amministrativa delle società Credito e finanza Lingue straniere Da settembre 2012 L’Area Amministrazione e Controllo nel rapporto banca-impresa Economica dal 3 febbraio 2012 Controllare e ridurre i costi aziendali dall’8 maggio 2012 Tesoreria, budget e contabilità industriale: come procedere con un controllo di gestione efficace dal 1° ottobre 2012 Usare MS Excel per il controllo di gestione date da concordare Sviluppo di competenze nella gestione economico-finanziaria dell’azienda Fiscale dal 1° ottobre 2012 Contabilità generale e Iva Informatica dal 16 febbraio 2012 Informatica per operatori aziendali – Livello base dal 5 giugno 2012 Virtualizzare la rete informatica con HYPER-V e VMWARE: risparmio energetico, scalabilità e business continuità dal 14 settembre 2012 Informatica per operatori aziendali – Livello avanzato Informatica moc dal 20 giugno 2012 MOC 6418 – Deploying Windows Server 2008 40 dicembre 11 date da concordare English at work date da concordare Les francais des affaires Produzione dall’8 marzo 2012 Organizzazione e gestione della produzione dal 7 giugno 2012 Lean Manifacturing dal 4 ottobre 2012 Corso base Operation Qualita’ Date da concordare Sicurezza delle informazioni – Implementer and Internal Auditori ISO/IEC 27001:2005 date da concordare Deutsch am arbeitsplatz Date da concordare Auditor dei Sistemi di Gestione per la Qualità Management Risorse umane dal 31 ottobre 2012 Guidare l’azienda verso il successo: scoprire, potenziare e sperimentare la propria leadership date da concordare Dalla Maschera al Volto date da concordare Percorso di coaching manageriale – Coaching Room Dall’8 ottobre 2012 Formatori antincendio dal 2 marzo 2012 Allenare e motivare un team: guidare la squadra verso l’eccellenza Marketing dal 17 settembre 2012 Il marketing relazionale – Comunicare il proprio prodotto/servizio al cliente Personale dal 29 febbraio 2012 Aggiornamenti di diritto del lavoro e novità in materia giuslavoristica dal 23 aprile 2012 Percorso formativo paghe e contributi – corso base dal 17 settembre 2012 Percorso formativo paghe e contributi – corso avanzato dal 28 settembre 2012 Formazione Formatori – Ridurre i costi e sviluppare le risorse umane Sicurezza Vendite dal 16 gennaio 2012 Sales Master: tecniche avanzate di vendita dal 10 maggio 2012 Sales Master esperto: guidare l’azienda verso la vendita di successo dal 2 ottobre 2012 Sales Master Trainer: essere un esempio d’eccellenza e formare le altre persone nella vendita Per informazioni: Area Formazione Confindustria Udine tel. 0432-276203 oppure [email protected] Associazione Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Udine Ridare ai giovani un futuro di Enrico Accettola presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Udine Non solo indignati ma propositivi, non rottamatori ma costruttori. Il convegno nazionale dei Giovani di Confindustria, svoltosi a Capri nelle giornate di venerdì 21 e sabato 22 ottobre, è stato un inno all’esortazione del fare, alla richiesta di passare dalle parole ai fatti con provvedimenti decisi, forti e carichi di responsabilità da parte del Governo. L’evento di Capri, al quale abbiamo partecipato con una folta delegazione proveniente sia dalla territoriale di Udine che dalle altre sedi regionali, è andato in scena nel contesto di un clima politico fortemente instabile, incerto, e di una vera e propria tempesta finanziaria che ha investito il Vecchio Continente. In questo quadro, la convention era un evento particolarmente atteso dall’opinione pubblica nazionale per sondare il livello dell’allarme lanciato dai giovani imprenditori, reso ancora più elevato dalla simbolica scelta del presidente Jacopo Morelli, supportata dall’intera squadra di presidenza, di non far intervenire il mondo politico quale parte attiva dei convegni. Il messaggio chiaro che è emerso è quello di un profondo disagio e preoccupazione per il futuro, sentimento che riguarda trasversalmente i giovani del nostro Paese, siano essi imprenditori, studenti, disoccupati. C’è chi scende in piazza e chi parla di rottamazione ma c’è anche chi, come noi giovani di Confindustria, vuole essere protagonista, parte attiva in un processo di ricostruzione della nostra economia e del futuro di milioni di giovani. Proprio per questo motivo, sin dall’elezione del presidente Morelli, ci siamo impegnati nello studio di una serie di proposte concrete, esplicitate nel corso del convegno di Santa Margherita Ligure dello scorso mese di giugno. A queste nostre richieste non abbiamo avuto riscontri di alcun tipo, a partire dalla proposta relativa alla riduzione delle aliquote fiscali per giovani e donne e del cuneo contributivo per chi entra nel mercato del lavoro, passando per i tanti input, via via più forti, lanciati per intervenire con cambiamenti nel sistema fiscale, rimuovere i vincoli all’impresa, modificare la legge elettorale e ripartire la spesa pubblica in modo diverso. Certo, si tratta di tempi ampi ed impegnativi, tuttavia sarebbe stato sufficiente una risposta, un commento, anche una critica che potesse quantomeno creare una discussione costruttiva e un confronto. Ritengo questo il minimo, se si considera che i giovani imprenditori sono Foto di gruppo della delegazione di Confindustria Udine a Capri Enrico Accettola (foto Gasperi) quelli che, oggi, lavorano sul campo per costruire l’economia futura del Paese, quelli che determinano i successi del made in Italy e che generano il Pil. Come ha ampiamente spiegato Jacopo Morelli, quella dei giovani di Confindustria non è una lotta contro la classe politica, bensì la richiesta di una politica forte e che ci dia la giusta considerazione. In quest’ottica, particolarmente apprezzata da tutti i presenti a Capri è stato il messaggio giunto dal Capo dello Stato, il quale ci ha fatto arrivare il suo incoraggiamento a non mollare la presa sottolineando come superare le difficoltà, intraprendere nuove iniziative economiche e conseguire un’occupazione stabile è la principale sfida da vincere, per restituire ai giovani il diritto a essere protagonisti del proprio futuro. Certo con un tasso di disoccupazione giovanile pari al 27 per cento, una previsione di crescita del Pil nel 2012 pari a zero e un calo del reddito medio dei giovani del 6 per cento negli ultimi tre anni, gli scenari non sono rose e fiori, tutt’altro. Noi rispondiamo uniti all’invito del Presidente della Repubblica, lottando con le nostre armi per chiedere riforme, riforme e ancora riforme, con un occhio di riguardo alle giovani generazioni. E le nostre armi si chiamano coesione, consapevolezza di rappresentare qualcosa di importante e una buona, sana dose di spavalderia che non guasta mai. dicembre 11 41 Associazione Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Udine Alziamo il volume, diamo voce al futuro Le riflessioni sul XXVI convegno di Capri dei tre vice-presidenti del Gruppo Giovani di Confindustria Udine Il coraggio dei giovani per vincere la crisi Altro che finita, la crisi continua e si rafforza. E in questo marasma i primi a pagarne le conseguenze sono, e purtroppo saranno, i giovani. Saranno, salvo cambi di tendenza che però si faticano a vedere soprattutto da parte di chi ha il compito di fare la sintesi in un sistema che arranca. Qui in Friuli Venezia Giulia la Regione sta dando qualche segnale, una mano tesa per la crescita, aiuti per muovere l’economia. Abbiamo potuto apprezzare interventi che l’amministrazione regionale ha garantito, come il taglio dell’Irap, anche se ci aspettiamo che queste misure vengano poi supportate anche da altre, a favore dell’iniziativa giovanile, delle start up e del sostegno al credito, per attuare reali strumenti capaci di avere un effetto moltiplicatore. E ancora le previsioni normative che hanno dato un concreto aiuto nel settore automobilistico. Ma il quadro all’interno del quale anche noi imprenditori dobbiamo muoverci e con il quale dobbiamo fare in conti è quello più ampio di un sistema paese che non risponde alle esigenze dell’economia, dell’industria, della società. E qui entrano in gioco le stesse tesi emerse nel recente convegno di Capri, ossia di una crisi che si acuisce proprio a causa dell’inerzia del sistema all’interno del quale ci muoviamo e con il quale dobbiamo interagire. E come è stato già detto, condivido la tesi del nostro Presidente nazionale Jacopo Morelli secondo la quale la situazione del Paese può riassumersi in tre numeri: 120 come il debito pubblico, che è al 120% del prodotto interno lordo; 27 come il 27% della disoccupazione giovanile e infine uno zero che risponde alla previsione di crescita del Pil nel prossimo anno. Insomma, questa crisi è forte e per noi giovani è importante esserci, per dire la nostra per far capire che troppo è in gioco per il destino delle future generazioni. La crisi ha colpito infatti, soprattutto i giovani. Il loro reddito disponibile è diminuito in questi ultimi anni, scendendo di circa sei punti percentuali dal 2007 al 2010, contro l’1,5% per la media degli italiani. E dunque l’auspicio, in primis, è che la politica possa attuare, attraverso riforme intelligenti, l’abbattimento del carico fiscale sulle nuove aziende, sostenere l’istruzione e la ricerca. In questo processo auspicato i giovani vogliono essere 42 dicembre 11 presenti e per questo cerchiamo un dialogo con le istituzioni e con la politica, cerchiamo un rapporto e un dialogo lineari, fondati sull’etica e sulla serietà degli impegni. Questo perché ogni attività imprenditoriale necessita di stabilita, ottimismo e soprattutto certezze. E ancora, quello che i giovani chiedono, che tutte le imprese chiedono, sono anche interventi di liberalizzazione. Basti pensare che l’Ocse stima che gli interventi di liberalizzazione, da soli, farebbero crescere il Pil italiano del 14 per cento. E infine, come ultima cosa, una scommessa: raddoppiare il Pil del Paese. È arduo come impegno, ma se saremo in grado di liberare investimenti, consumi interni e di vendere nei mercati esteri, diventerà una meta possibile. Matteo Di Giusto Risolleviamo insieme l’Italia! Come ogni anno, ed ancora di più quest’anno il convegno di Capri rappresenta l’appuntamento “Clou” per tutto il Movimento dei GGI. Momento d’incontro, riflessione e confronto su quello che sono le problematiche, le opportunità e le potenzialità del nostro sistema Paese. Due sono gli elementi che mi hanno colpito particolarmente. Il primo elemento sono i tre numeri evidenziati dal Presidente Morelli: 120-27-0 che riassumono sinteticamente la situazione attuale del Paese. 120 come il debito pubblico, che è al 120>del PIL. 27 come il 27% della disoccupazione giovanile O come la previsione di crescita del PIL il prossimo anno. Il secondo elemento è l’immagine evocativa del giovane sindaco di Cagliari (unico politico assieme al suo collega di Pavia), quella del politico che tutti i giorni si sveglia e si guarda allo specchio con la coscienza pulita perché ha pensato agli interessi dei cittadini e non ai suoi. “Un uomo politico ridotto ad occuparsi esclusivamente della propria carriera è un politico finito”. Foto di gruppo per la delegazione udinese a Capri Partiamo dunque da questi 2 punti come riflessione su quanto, siamo e soprattutto dove si deve agire. Una leadership si valuta per l’eredità che lascia. Uniamo il cuore all’intelletto. Alziamo il volume! Risolleviamo insieme l’Italia. Massimiliano Zamò Voce all’Italia che produce Anche quest’ anno si è svolto nella splendida location di Capri il 26esimo convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria che quest’anno ha avuto come titolo “ Alziamo il volume , diamo voce al futuro” e che ha visto la partecipazione molto numerosa e compatta della nostra territoriale di Udine . Due giorni di convegno senza politici, invitati solamente ad ascoltare le proposte e il dibattito fatto dai giovani imprenditori, dall’Italia che produce e che rappresenta il futuro del Paese . Sono stati i politici inerti a peggiorare e aggravare la crisi e a Capri la voce dei giovani si è alzata forte contro la politica in generale che ha rimandato tutti i problemi fino a mettere in pericolo la stessa sopravvivenza dell’ Italia. Oltre però alla critica la kermesse organizzata è stata incentrata a sottolineare e a dare voce a quelle realtà che nonostante tutto fanno impresa in modo nuovo, intelligente e ambizioso sfidando tutte le problematiche dell’attuale periodo economico. Importanti e molto formativi per l ‘intero nostro gruppo sono stati inoltre i classici incontri e scambi di vedute che si tengono con i giovani da tutta Italia all’ esterno del convegno e che permettono di confrontarsi, comunque in un clima disteso e piacevole come può essere una cena o un aperitivo, su diversi temi sia lavorativi che riguardanti l’ambito delle varie territoriali di Confindustria . Michele Vanin Associazione Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Udine Passaggio di testimone ai vertici della cymaa Gabriele Garzitto: i venti di crisi hanno rafforzato relazioni di amicizia e di confronto tra i giovani imprenditori di Alpe Adria AGENDA gli appuntamenti dei Giovani Imprenditori l Consiglio Regionale GGI FVG Data: 25 novembre 2011 Ore: 16.30 Luogo: Casa della Contadinanza, Castello di Udine l Assemblea Annuale GGI Udine Data: 25 novembre 2011 Ore: 18.00 Luogo: Casa della Contadinanza, Castello di Udine l Conviviale invernale GGI Udine CYMAA - Visita di gruppo alla Griffner “Yes, we can”: facendo proprio il celebre slogan di Barack Obama, nel 2009, Gabriele Garzitto aveva iniziato il suo mandato alla presidenza della CYMAA, Confederation of Young Manufacturers of Alpe Adria. E qualche cosa di nuovo, di diverso, di importante, effettivamente Garzitto l’ha fatto, malgrado gli iniziali venti di crisi di pochi anni fa siano diventati via via più turbolenti. A mandato concluso (per uno statutario avvicendamento predefinito degli incarichi) e con il passaggio di testimone affidato al carinziano Martin Kreuzer, abbiamo chiesto a Garzitto un bilancio dell’esperienza vissuta. “Il consuntivo non può che essere positivo, sia sul piano dei rapporti umani che su quello delle iniziative che abbiamo realizzato. D’altronde – sottolinea Garzitto - operare su un fronte internazionale, che riunisce più di 400 giovani imprenditori che operano in Friuli Venezia Giulia, Stiria e Carinzia, non è in partenza semplicissimo, a cominciare dalle diversità linguistiche e normative. Ci eravamo riproposti di rafforzare i rapporti di amicizia, di confronto e di business tra gli aderenti, e ci siamo riusciti, anche grazie al buon lavoro già impostato dai miei predecessori , in questo decennio di vita della CYMAA. Ci eravamo ripromessi di confrontare e conoscere meglio gli habitat in cui lavorano le aziende in Italia e in Austria, e abbiamo imparato molte cose. Avevamo progettato un evento internazionale che diventasse un punto di incontro e di promozione tra i giovani imprenditori italiani, sloveni e austriaci, e ci siamo quasi riusciti, anche se non completamente”. A questo punto chiediamo a Garzitto di spiegarsi meglio… anche sul confronto tra la realtà italiana e quella austriaca. “Comincio da quest’ultima - precisa Garzitto -: non possiamo dire che sia difficile avviare una impresa in Italia, anche se poi la vita per la stessa si fa complicata. In Carinzia, invece c’è all’avvio un forte supporto pubblico di affiancamento all’imprenditore, su tutti i fronti, da quello finanziario, delle risorse umane, delle strategie di mercato. Diciamo che il 60% dell’avvio viene sostenuto e agevolato. Rimane a nostro favore la possibilità di poter contare su maestranze mediamente più preparate per i nostri settori manifatturieri. Sull’evento internazionale, non siamo riusciti a realizzarlo secondo l’idea di partenza, ma all’ultima edizione di Confiera svoltasi a Udine pochi mesi fa, abbiamo portato 10 aziende carinziane, realizzando un concreto momento di conoscenza, di confronto e di promozione”. Con i tempi che corrono…. non sono risultati da poco, probabilmente destinati a germogliare nel tempo. Come nel tempo, nella storia della CYMAA, rimarrà la positiva impronta che Gabriele Garzitto ha saputo imprimere al suo mandato presidenziale, facendo onore anche a Confindustria Udine. Data: 25 novembre 2011 Ore: 20.00 Luogo: Casa della Contadinanza, Castello di Udine l Consiglio Centrale G.I. Nazionale Data: 16 dicembre 2011 Ore: 10.00 Luogo: Roma l 2° Meeting Economia & Etica Data: gennaio 2012 Ore: 17.30 Luogo: Palazzo Torriani l Visita aziendale Data: gennaio 2012 l Corso “Dalla maschera al volto avanzato” Data: 9-10-11 febbraio 2012 Luogo: Villach l Confiera seconda edizione Data: marzo 2012 Luogo: Fiera di Udine l Incontro con il “Personaggio” Data: aprile 2012 l Terza Missione all’estero Data: maggio 2012 Franco Rosso dicembre 11 43 Orizzonti Giovani e Società Giovani che ci provano Le forme contrattuali, a volte, non consentono stabilità e sicurezza ai giovani all’inizio del rapporto di lavoro. In questo numero della rubrica presentiamo i racconti di alcuni ragazzi che provano a migliorare la propria professionalità valorizzando le opportunità che vengono loro offerte dalle aziende che hanno deciso di puntare su di loro. “Mi sono laureato tre anni fa in Ingegneria Gestionale – esordisce Roberto -. Ho deciso di andare a lavorare presso un’azienda che produce pannelli fotovoltaici qui in Friuli. Inizialmente mi sono occupato di preventivi e ordini, ora le mie mansioni spaziano dal reperire clienti a lavorare con la produzione per migliorare il prodotto. In questi anni il boom del mercato ha consentito all’impresa di espandersi e di conseguenza anche i miei compiti si sono ampliati e diversificati. Se continuassimo con questo trend, anche se un forte dubbio sul futuro è dovuto agli incentivi statali e regionali, potremmo pensare davvero di ampliare l’organizzazione aziendale al punto da avere degli area manager. E’ un ruolo molto stimolante. Trovare clienti, convincerli della bontà del prodotto, innovare il prodotto di concerto col cliente, viaggiare, conoscere nuove culture. A 28 anni mi sento soddisfatto e spero che il mio futuro professionale vada proprio nella direzione di diventare un manager”. Diversamente da quanto detto da Roberto, Fabrizio non ha delle ambizioni lavorative particolari. “Faccio l’operaio in fabbrica dal 2006, da quando mi sono diplomato al Bearzi. Penso che il lavoro sia solo una parte della vita. E’ importante perché consente di comperare da mangiare, da vestirsi, di acquistare un’abitazione (un giorno). Però credo che nella vita ci sia anche dell’altro. Gli amici, lo sport, il tempo libero…. Ho iniziato in fabbrica come operaio despecializzato. Ora lavoro col PLC. Magari un giorno evolverò ulteriormente dal punto di vista professionale ma al momento penso di aver già fatto abbastanza. Sono contento di avere un lavoro, alcune persone che conosco sono ancora a spasso, altre non hanno la sicurezza del contratto a tempo indeterminato. Insomma, va bene così”. Proprio assieme a Fabrizio, c’è un suo amico, Luca. Anche lui fa l’operaio. “Non sono stato fortunato come Fabrizio, precisa Luca. Dopo 44 dicembre 11 i cinque anni di scuola al Malignani, ho lavorato presso alcuni cantieri. Ma erano impieghi molto transitori e brevi. Quattro mesi per un’impresa, sei per un’altra…al massimo un anno. In tre anni troppi cambiamenti. Se è stata anche colpa mia? Io l’impegno ce l’ho messo sempre - risponde Luca -. Tuttavia anche la crisi ha fatto il suo. Spesso non c’erano altre commesse e così le aziende si tutelavano prendendoti a lavorare solo per quel particolare cantiere e quando tutto era completato ti lasciavano a casa. Inoltre i giovani sono l’ultima ruota del carro e se non hai famiglia sei il primo ad essere lasciato a casa. Da due anni, però, faccio l’operaio presso un’azienda manifatturiera del settore metalmeccanico. Tra un po’ mi scade il contratto che è durato quasi tre anni. Vedremo che succede, però per lo meno – conclude Luca – ho avuto maggiore stabilità e soprattutto la possibilità di acquisire maggiore specializzazione. Spero un giorno di poter avere un posto di lavoro sicuro e, magari, diventare un impiegato, occupandomi della sicurezza dei dipendenti in azienda”. Alessia fa l’impiegata, al momento in stage, presso una compagnia assicurativa. “Mi sono laureata in Economia da quasi un anno. Non è stato facile trovare un impiego. Tra gli sbocchi professionali del mio corso di studi c’era anche la possibilità di lavorare in un’assicurazione. Dopo diversi tentativi, mi hanno contattata. Sono contenta perché sono riuscita a cominciare. La professione di assicuratrice mi interessa. E’ ovvio che a 25 anni devo mettermi nell’ottica che per alcuni anni avrò tanto da imparare e che il mio contributo sarà limitato. Spero, però, di meritarmi la conferma e che tra un po’ diverrò un punto di riferimento nella compagnia dove opero”. “Lavoro nella reception di un hotel da diversi anni, da quando nel 2005 mi sono diplomata allo Stringher - spiega Flavia – e devo dire che come lavoro mi piace. Perché stai a contatto con la gente, ogni giorno ci sono situazioni nuove e diverse da gestire. Ho anche un ottimo rapporto coi colleghi, il che contribuisce a rendermi produttiva e motivata. Ho un sogno. Avere un bed and breakfast in un posto affascinante da qualche parte in Friuli o in Italia o, magari all’estero. Non so se riuscirò mai a realizzare tale desiderio. Comunque al momento mi dico soddisfatta e felice del mestiere che svolgo”. Massimo De Liva Lavori proposti l l l l l l l l Area manager, Consulente sicurezza, Attrezzista centro lavoro, Operaio addetto macchine taglio al plasma, Responsabile qualità, Operatore web, Reception hotel, Assicuratore. 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E di motivi per festeggiare ce ne sono. Gli obiettivi raggiunti dalla Secab in questi cento anni sono stati infatti molteplici sia sotto il profilo occupazionale che quello produttivo: 25 dipendenti, 47 milioni di kWh l’energia elettrica prodotta dai cinque impianti ad acqua fluente, 21 milioni di kWh l’energia distribuita alle utenze, 185 km di linee in media e bassa tensione, 5.516 le utenze allacciate, 170 i chilometri quadrati di territorio servito, 4,2 milioni di euro di ricavo. La rete elettrica di Secab è integrata con la rete elettrica nazionale attraverso alcuni punti di interconnessione 46 dicembre 11 in media tensione a 20 kV ed in particolare nella Cabina Primaria, il cui impianto è stato completato nel 2006, dove l’interconnessione è in alta tensione 132 kV. Il surplus di produzione, che non viene utilizzato per le esigenze dei soci, viene ceduta al mercato elettrico nazionale. Il know-how sviluppato negli anni dalla Secab è messo a disposizione del mercato attraverso l’attività di engineering e si rivolge alle esigenze di privati, di aziende, di enti pubblici ed offre la tecnologia e l’esperienza della Cooperativa nella progettazione e realizzazione di impianti elettrici civili ed industriali. Fanno parte della compagine sociale la Comunità montana della Carnia, i Comuni del comprensorio ove viene effettuato il servizio di distribuzione Paluzza, Cercivento, Ligosullo, Ravascletto, Treppo Carnico, Sutrio nonchè il Comune di Comeglians dal momento che nel territorio amministrato dallo stesso è ubicato l’impianto di produzione di Mieli. Oltre agli enti pubblici territoriali partecipano alla compagine sociale pure tutte le attività economiche del settore agricolo, produttivo (artigianale e industriale), commerciale e dei servizi, turistico, Promotur spa con il polo dello Zoncolan e i cittadini del comprensorio intestatari di contratto d’utenza. La forma cooperativistica, assunta dalla Secab fin dalla sua fondazione, caratterizza su ogni fronte l’opera della società. La produzione, l’acquisto e la distribuzione di energia elettrica generata da fonti rinnovabili, la progettazione e realizzazione di impianti elettrici civili ed industriali, l’attività di prestito sociale rappresentano il fulcro dell’iniziativa, in applicazione dello statuto, secondo i principi della libera cooperazione mutualistica. Secab sostiene pure lo sviluppo sociale, economico e produttivo dell’Alto But nella tutela del patrimonio ambientale e culturale di queste terre. La fornitura di energia elettrica costituisce l’attività principale della Cooperativa: nel rispetto delle finalità sociali con un’offerta sempre concorrenziale sul mercato, che permette ai sociutenti, commerciali e famiglie, di vedersi abbattere la bolletta elettrica anche del 50%. I vantaggi economici e sociali della produzione energetica da fonti rinnovabili che si riflettono favorevolmente sul trattamento tariffario che la Cooperativa propone ai soci vengono spesso presi ad esempio in Carnia dove si vuole verificare la possibilità di estendere questo sistema, con unioni con la Comunità montana della Carnia e altre società cooperative produttrici di energia elettrica, a tutto il territorio carnico. Accanto all’attività industriale la Secab ha intrapreso da alcuni anni anche quella finanziaria, con il Prestito Sociale: una fonte di autofinanziamento che le permette una maggiore autonomia finanziaria e un accesso al credito più agevole ed economico, che garantisce ai soci un tasso rendimento apprezzabile anche in considerazione che le somme investite non sono vincolate ed esigibili senza formalità in qualsiasi momento. Una società come la Secab, il cui obiettivo è di contribuire alla crescita economica ed al benessere degli abitanti della zona in cui opera, e non di conseguire risultati puramente finanziari, si è impegnata fin dagli inizi dell’attività per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle sue centrali e delle sue reti di distribuzione. Accanto a questo impegno, va ricordato quello, altrettanto importante, a rispettare le prescrizioni sul prelievo e la restituzione delle acque. Gino Grillo UDINE - MILANO - PERUGIA - ZÜRICH - SAN MARINO Segni particolari: esclusivamente i vostri. Studio, preparazione e deposito di domande di brevetto. Sorveglianza relativa ai brevetti pubblicati. Assistenza nella progettazione di nuovi dispositivi in presenza di titoli brevettuali conflittuali. Valutazione della proteggibilità di marchi, loghi, nomi, sigle o di altri segni grafici. Studio, preparazione e deposito di domande di modelli in Italia ed all’estero. 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Sono le due principali novità contenute nel provvedimento di “ingegneria finanzia” come è stato definito - adottato dalla giunta regionale del Veneto su proposta dell’assessore all’economia Isi Coppola per mettere a disposizione delle imprese venete risorse per la crescita e lo sviluppo. Una dotazione di 10,2 milioni di euro che introduce un nuovo capitolo all’interno del Fondo di rotazione per finanziamenti agevolati alle piccole-medie imprese già gestito da sette anni da “Veneto sviluppo”. Oltre agli “investimenti innovativi” delle aziende, finanziabili già dal 2009, il fondo potrà sostenere anche veri e propri progetti di ricerca. Una parte del finanziamento sarà a fondo perduto, coperta dalle risorse della legge 9 del 2007 (“Norme per la promozione ed il coordinamento della ricerca scientifica, dello sviluppo economico e dell’innovazione nel sistema produttivo regionale”); una parte, che si potrà abbinare, farà capo al Fondo di rotazione previsto dalla legge 5 del 2001 48 dicembre 11 per il sostegno a progettualità di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, gestito da Veneto Sviluppo. “Di fatto – ha spiegato l’assessore regionale all’economia Isi Coppola - diamo volano ai 110 milioni del fondo di rotazione presso la Veneto Sviluppo proprio per ricerca e innovazione. Ma ricordo che i fondi di rotazione possono essere utilizzati in base al principio dei vasi comunicanti, per cui in caso di necessità potrebbero essere utilizzati anche gli altri 600 milioni di euro disponibili con i fondi di rotazione, che poi verranno reintegrati”. La Regione è quindi pronta a finanziare progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale da 100 a 500 mila euro con il 25% della cifra a fondo perduto (il 15% per quelli sperimentali) e il 50% a tasso agevolato (il 60-65% per quelli sperimentali). Se i progetti prevedono anche un aumento di capitale della azienda o è prevista l’assunzione di un dottore di ricerca con un contratto valido per almeno un anno, il finanziamento può essere incrementato con un 5% di contributo a fondo perduto in più. Le richieste di finanziamento andranno pre- sentate “allo sportello”, senza necessità di accedere a bandi di contributo a scadenza. La Regione emanerà a breve il regolamento per la «valutazione tecnico-scientifica» dei progetti. La singola azienda potrà inoltre presentare anche più richieste di finanziamento per diversi progetti, fino a un massimo però di 1,5 milioni di euro. Il finanziamento a tasso agevolato sarà concesso con il sistema della “doppia provvista”: metà fondi regionali e metà fondi bancari. La durata massima dei progetti è fissata in 15 mesi. E non è escluso che una buona parte di questi progetti possano interessare la riconversione in chiave sostenibile delle aziende venete. Stando infatti agli ultimi dati emersi dal Rapporto GreenItaly 2011 che Symbola e Unioncamere hanno presentato a metà novembre a Milano. La green economy italiana è impegnata proprio nella riconversione dei comparti tradizionali dell’industria di punta. Il rapporto evidenzia come la profondità degli effetti della crisi ha costretto il sistema ad un radicale ripensamento del proprio modello di sviluppo tanto che nel 2011 quasi un’impresa su quattro (il 23,9% del totale, ovvero circa 370mila imprese, 150mila industriali e quasi 220mila dei servizi) risulta aver realizzato negli ultimi tre anni, o realizzerà entro quest’anno, investimenti in prodotti e tecnologie che assicurano un maggior risparmio energetico o un minor impatto ambientale. La classifica regionale per incidenza delle imprese green sul totale vede in testa il Trentino-Alto Adige (con il 29,5% di imprese che investono in tecnologie green) seguito dalla Valle d’Aosta (27,3%), seguono le cinque regioni meridionali con valori tra il 27,2% del Molise e il 25% dell’Abruzzo, passando per la Basilicata, la Puglia e la Campania; con valori di poco superiori al 24% si posizionano poi la Lombardia, il Friuli-Venezia Giulia, il Veneto e il Piemonte. Per quanti riguarda i valori assoluti, invece, la Lombardia guida la classifica con 69.330 imprese, seguita da Veneto con 32.250 imprese (il 24,3% della regione) e Lazio con 30.240 imprese. Per quanto riguarda le province venete Vicenza si colloca al primo posto con il 26% di imprese green sul totale delle imprese della provincia (6720 imprese), seguono Belluno con il 25,9% (1.490 imprese), Venezia con il 25,3% (6.430 imprese), Treviso 25% (6.420 imprese), Rovigo 24,6% (1.680 imprese), Padova 22,6% (6.460 imprese) e Verona 22,6% (6.050 imprese). Livia Gori dicembre 11 49 Orizzonti Obiettivo Austria Meno vantaggi per gli investitori stranieri L’Austria continua a sedurre gli imprenditori stranieri. I dati più recenti, quelli relativi al primo semestre dall’anno in corso, lo confermano: il numero delle aziende che hanno scelto di trasferirsi in Austria o comunque di aprirvi uno stabilimento è calato da 93 a 80, rispetto allo stesso periodo del 2010, ma queste hanno investito di più (da 103 a 115 milioni di euro, +12%) e, quel che più conta, hanno creato 970 nuovi posti di lavoro (quasi il doppio rispetto al primo semestre 2010, quando se ne registrarono 504). Sono dati esibiti con soddisfazione da René Siegl, direttore di ABA-Invest, l’agenzia austriaca di promozione degli insediamenti stranieri, emanazione del Ministero del lavoro. “Questi numeri confortanti – ha commentato Siegl – dimostrano che le imprese sono di nuovo disposte a rischiare per crescere”. Di nuovo, rispetto ai due anni precedenti, quando la crisi internazionale dell’economia aveva fortemente frenato i nuovi investimenti. Basti considerare che nell’ultimo anno “felice”, il 2008, in Austria si erano insediate 256 aziende straniere (per un investimento di 425 milioni), mentre il loro numero era sceso a 158 nel 2009 (83 milioni di investimenti) e a 198 lo scorso anno (221 milioni). I progetti aperti, seguiti sia direttamente da ABA-Invest, sia delle analoghe istituzioni esistenti a livello regionale (noi conosciamo molto bene l’EAK, l’Entwicklungsagentur Kärnten, che un paio di volte all’anno organizza incontri con imprenditori del Nord Italia, l’ultimo in ottobre proprio a Udine), i progetti aperti – dicevamo – sono addirittura 640 e questo induce Siegl e i suoi collaboratori a sperare di chiudere il 2011 con un bilancio in crescita. Ma sarà davvero così? Proprio mentre l’ABA-Invest rendeva pubblici i risultati del primo semestre, il settimanale economico “Format” registrava opinioni di segno contrario, che segnalavano un progressivo declino dell’Austria come Paese capace di richiamare investitori dall’estero. Per primo veniva citato Veit Sorger, presidente dell’Industrielle Vereinigung (la Confindustria austriaca), che si diceva preoccupato per il futuro, alla luce dell’appena pubblicato “World Competitiveness Yearbook”, dell’agenzia svizzera IMD, che stila la 50 dicembre 11 classifica dei vari Paesi in base al loro grado di competitività sul piano economicoindustriale. In questa graduatoria l’Austria, nella valutazione complessiva, figurava nel 2009 al 18° posto, mentre soltanto l’anno prima era all’11° Nelle sottoclassifiche per “efficienza del governo” era scesa al 27° posto (dal 10°), nella capitalizzazione del mercato azionario al 53°, nel tempo lavorato all’anno al 49°, nel finanziamento delle pensioni al 44°. Per amor di patria non riferiamo le posizioni in classifica dell’Italia, ma in questa pagina parliamo dell’Austria e perciò concentriamo l’attenzione sui nostri vicini. I quali, per quanto riguarda gli investimenti stranieri, vedrebbero indebolirsi alcuni dei principali fattori di richiamo, quelli sempre sbandierati negli incontri di promozione organizzati all’estero. Così almeno la pensa “Format”, che cita tra le fonti autorevoli Christoph Leitl, presidente della Wirtschaftskammer (la Camera dell’economia), proprio quella istituzione da cui dipendono i delegati commerciali austriaci in giro per il mondo. Esaminiamoli dunque questi fattori. Il primo riguarda la qualificazione e la motivazione della forza lavoro. Dice Leitl, citando i risultati di una recentissima indagine del Market Institut di Linz, che 7 imprenditori su 10 attualmente incontrano grandi difficoltà a reperire manodopera qualificata. Due su tre vedono da tempo l’Austria in sofferenza per mancanza di lavoratori specializzati. Anche le motivazioni al lavoro non sono più quelle di una volta. Del resto, non è un caso che il presidente degli industriali carinziani, Otmar Petschnig, in ogni suo intervento pubblico ponga sempre in primo piano il problema dell’istruzione dei giovani e della formazione professionale, che gli appaiono inadeguate. Lo ammette lo stesso Siegl, che a “Format” ha dichiarato in proposito: “I problemi dell’istruzione costituiscono una minaccia per la localizzazione in Austria. Abbiamo perso questo treno almeno per i prossimi 10 anni”. Il secondo fattore di richiamo per gli investitori sono, o erano, i vantaggi fiscali. Nel 2005 l’imposta sugli utili delle società era stata abbassata dal 34 al 25 per cento: poco rispetto all’Ires in Italia, al 27,5, ma sempre alta rispetto ad altri Paesi ormai pienamente integrati nell’Ue: 19% in Ce- René Siegl direttore generale dell’Austrian Business Agency nella sede del’ABA a Vienna (foto Di Blas) chia, Slovacchia, Ungheria e Polonia; 16% in Romania; 15% in Lettonia, Lituania e, di recente, anche in Germania; 12,5% in Irlanda; addirittura 10% a Cipro. Se a ciò si aggiungono i propositi più volti manifestati dal cancelliere di abolire la tassazione di gruppo (che consente di compensare utili e perdite tra società della stessa holding, anche se localizzate al di fuori dell’Austria), si capisce come l’argomento fisco incominci a traballare. Così come incomincia a traballare un altro asso nella manica dell’Aba, quello dei contributi pubblici agli investitori: non sono più quelli di una volta, perché anche l’Austria ha dovuto tagliare i fondi per far quadrare i conti di bilancio. A tal punto da far dire a Karl Aiginger, direttore del Wifo – anche lui interpellato da “Format” – che “se qualcuno decide di investire tenendo conto del lavoro a basso costo e degli alti contributi, sicuramente non viene in Austria”. Un altro fattore non più determinante è di natura per così dire geo-economica. Negli anni passati l’Austria veniva presentata come l’ombelico del Centro Europa, il punto ideale per espandersi nei Paesi usciti dal sistema comunista, con cui Vienna aveva storici rapporti di conoscenza e di collaborazione. Non è più così. Non serve più andare a Vienna per vendere nell’Est Europa. Conviene di più andare direttamente a Varsavia, Praga, Budapest, se non addirittura a Bucarest e Sofia, come scrive “Format”. L’analisi di “Format” è corretta, ma per ora soltanto sul piano teorico. Sul piano concreto la capacità di attrazione austriaca ha un abbrivio destinato a durare ancora a lungo. Un esempio lo si è avuto proprio nell’affollato forum organizzato in ottobre a Udine da Aba e Eak, per promuovere gli investimenti in Austria. Lì si è potuto toccare con mano la “voglia” di Austria che c’è in molti imprenditori, propensi ad andarsene da un Paese che sembra fare apposta per dissuadere gli investimenti. Finché il sistema Italia continuerà ad essere quello che è, Aba ed Eak avranno lavoro facile. Marco Di Blas Ristorante Al Molino di Glaunicco " ... poi queste meravigliose bellezze... il Varmo fa cortese omaggio al villaggio di Glaunicco... un mulino li presso... c'è tanto antico... stupisce di non veder la ruota volare in frantumi... così marcia e adentata... pur segue a danzare" Ippolito Nievo "Il Varmo" 1856 Ristorante Al Molino di Glaunicco Località Molino n.4 Glaunicco di Camino al Tagliamento 33030 (UD) dicembre 11 51 Tel 0432/919357 Fax 0432/919357 e-mail [email protected] Orizzonti Eventi GRUPPO DANIELI: dinamismo consolidato “La volatilità del mercato dell’acciaio sarà una costante dei prossimi anni: non è crisi, è la normalità”: le parole pronunciate a Buttrio dal presidente Gianpietro Benedetti nel tradizionale appuntamento della presentazione del bilancio del Gruppo Danieli, rivelano la chiave dell’instancabile ascesa di un colosso mondiale; quel raro dinamismo, quella lucida comprensione, quella capacità di adeguamento al presente che scorre, a un mercato che singhiozza, che si blocca, che si sfalda sotto i piedi dell’economia globale, con uno sguardo capace di attraversare quell’apparente rottura, e di vedervi non uno strappo, ma una mutazione; quello stesso e raffinato intuito che riconosce, e comprende, mentre sta avvenendo, il cambiamento di un mondo. Il consiglio di amministrazione della Danieli, leader mondiale nel settore delle macchine per l’industria siderurgica, ha approvato il bilancio annuale al 30 giugno 2011: sono state ampiamente superate le previsioni sul fatturato e quelle in termini di redditività a di acquisizione ordini; i ricavi per 3.128,6 milioni di euro sono aumentati del 21% rispetto all’esercizio precedente, il margine operativo lordo è migliorato del 32%, il personale conta 647 lavoratori in più, mentre la situazione finanziaria del Gruppo è più che mai solida, potendo contare su 1,3 miliardi di liquidità a fronte di debiti verso le banche sotto i 200 milioni di euro. Dati che corrispondono a un positivo incremento del consumo mondiale di acciaio dell’ 8% rispetto al 2010, ma che non alterano l’orizzonte di prudenza con cui Danieli si appresta ad affrontare il prossimo esercizio. È infatti previsto per il 2012 un calo dei ricavi pari al 10%, derivante in gran parte dalle tensioni socio-politiche in Medio Oriente e Nord Africa, di cui ha risentito anche il documento contabile di quest’anno, e dal riassestamento dell’economia negli Usa e in Europa. Il rallentamento del mercato dell’acciaio europeo e degli Stati Uniti viene compensato dalla forte accelerazioni di quello della Russia e dell’Asia: dunque, ecco 52 dicembre 11 entro il 2014. Alla vivacità del mercato del Far East che si riflette in una previsione di crescita di consumo d’acciaio pari al 70%, fa seguito l’’immobilismo di quello europeo, per cui ci si prospetta un’agghiacciante crescita zero da qui al 2030. L’intuizione lungimirante di uno spostamento del baricentro dei consumi dall’Europa all’Asia risale al 2004, quando il Gruppo, con l’avvio del progetto “Metamorfosi”, nel giro di qualche anno è diventato un player internazionale imprescindibile per i nuovi mercati. La sfida più coraggiosa, fortemente voluta e vinta dall’industria di Buttrio è stata quella di una “metamorfosi culturale”: “Uno sforzo importante, e che abbiamo pagato, verso la convergenza, la comprensione e l’integrazione di culture diverse per ottenere il meglio”, ha spiegato il presidente Benedetti. C’è, invece, anche l’Italia, con Buttrio, tra le tre ipotetiche location individuate per l’insediamento di una nuova acciaieria Danieli, insieme alle altre due alternative nell’Europa dell’est: l’imponenza dell’investimento, da 450 milioni di euro, cui ne vanno aggiunti altri 150 di spese d’avviamento, Gianpietro Benedetti con una potenzialità produttiva da 800 mila tonnellate di acciai di qualità, e l’impiego di 500/800 nella costruzione, ma nella mentalità - ha persone, obbliga il Gruppo alla prudenza affermato Franco Alzetta -; per questo nei e all’attesa di segnali di maggiore certezza prossimi mesi continueranno gli investimenti dal mercato: “Stiamo valutando le tre nella ricerca, senza la quale sarebbe alternative – ha dichiarato Benedetti -. impossibile contrastare l’avanzata dei Paesi Non sappiamo ancora se farlo in Italia, emergenti, nel potenziamento del service, dove l’ambiente non è propriamente in nuove linee di prodotto, per aumentare il ‘amichevole’ e dove esiste il problema portafoglio tecnologico, nel consolidamento dell’approvvigionamento energetico. Anche e nell’ampliamento della nostra presenza i nostri clienti stanno facendo slittare alcune in Russia, Cina, India”. Pechino e Shanghai decisioni per progetti internazionali. E noi sono i fari di cui brilla Danieli China, una di conseguenza aspettiamo. Se i prossimi forza produttiva autonoma che ricopre mesi confermeranno le ambizioni che tutte le funzioni aziendali, dove la qualità, il stiamo perseguendo, entro la fine dell’anno dinamismo e la competitività di un mercato prenderemo una decisione”. in continua crescita contano sul supporto tecnologico innovativo della casa madre: L.B. già 70 milioni di euro investiti, altri 20 in programma per i prossimi 12 mesi, e 120 che il raggio d’azione del Gruppo Danieli si spinge in Sud America e in Brasile, così come in Turchia, India, Cina e Thailandia, dove attraverso importanti acquisizioni e l’appoggio dei governi locali, il Gruppo è ormai una realtà consolidata. La capillarità che contraddistingue la forza industriale e produttiva Danieli risponde ai criteri di qualità, efficienza, service, ricerca: “La qualità non sta solo nella progettazione, La Rotonda catering e banqueting ha una decennale esperienza nel settore della ristorazione. Una vocazione affinata negli anni con competenza e passione che ci permette oggi di affiancare aziende e professionisti nell'organizzazione dei propri eventi, dalle cene private e aziendali all'allestimento di convegni e congressi. Offrire il menu adatto all'evento, alla personalità e all'immagine del cliente, alle esigenze dei suoi ospiti è il primo passo verso un servizio di catering e banqueting aziendale in grande stile. Puntiamo su una cucina innovativa, creativa, che unisce tradizione e originalità sia nei sapori che nelle presentazioni. Diamo al Cliente l'adeguata consulenza per l'organizzazione completa di ogni evento aziendale in tutti i suoi dettagli. La Rotonda catering e banqueting si propone come partner aziendale in occasioni conviviali e momenti istituzionali di diversa tipologia: Coffe break: un'interruzione piacevole, una pausa gustosa, un momento per ritrovarsi brevemente attorno ad un caffè insolito. La concessione di uno sfizio prima di riprendere il lavoro Buffet: pranzi o cene pratici, impeccabili nella presentazione, gradevoli nella varietà di pietanze proposte e nella possibilità di comporre menu a proprio gusto. Un servizio veloce, preciso e organizzato ci consente di servire contemporaneamente anche un numero molto elevato di ospiti Cene di gala: la scelta del menu si accompagna all'eleganza, anche sofisticata degli allestimenti. Un servizio puntuale e discreto completa i vostri prestigiosi momenti conviviali. Cocktail: tutto il colore e la freschezza dei mix alcolici e analcolici che danno un tocco frizzante ad una pausa in compagnia. 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E’ questo l’esito degli interventi del Decreto Sviluppo e della Manovra Estiva, nonostante l’obbligo di prestare fideiussione sia stato ormai abrogato tanto per la rateazione delle cartelle esattoriali che per La proposte di modifica normativa: l’interrogazione parlamentare In data 6 ottobre 2011, l’onorevole Angelo Compagnon (Udc), su richiesta del gruppo delle imprese di servizi di Confindustria Udine, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro Tremonti con cui ha formulato le seguenti specifiche richieste: “- se non sia opportuno ed equo, per uniformità di trattamento con le altre situazioni di rateizzazione dei debiti tributari, provvedere ad eliminare l’obbligo di garanzia anche per pagamenti rateali di importi superiori a 50.000 euro dovuti a seguito di avvisi bonari; - quali iniziative intenda adottare affinché sia attenuato il potere discrezionale in capo ai singoli uffici periferici dell’Agenzia delle entrate in merito alla valutazione di idoneità al rilascio della fideiussione da parte di soggetti per legge autorizzati e all’accettabilità o meno di garanzie emesse dagli stessi; - quali provvedimenti intenda adottare affinché i criteri utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per la valutazione dell’idoneità del fideiussore siano preventivamente resi noti anche alle imprese, onde evitare che le stesse sostengano oneri per fideiussioni che potrebbero non essere accettate; - se, in particolare, non sia opportuno rendere pubblico l’elenco dei fideiussori ritenuti idonei dall’Agenzia delle Entrate, con le relative motivazioni di non idoneità”. 54 dicembre 11 i pagamenti rateali da accertamento con adesione o acquiescenza. Nonostante l’intervento positivo del Decreto Sviluppo, le imprese si trovano di fronte ad una situazione incomprensibile, in forza della quale il pagamento rateizzato conseguente alla semplice attività di liquidazione delle dichiarazioni, senza, dunque, che sia stata avviata alcuna attività di effettivo accertamento fiscale ed in presenza di un contribuente che ha permesso, con il suo comportamento, di riscontrare l’irregolarità soggiace ancora al vincolo della garanzia, che mette in difficoltà le imprese sia dal punto di vista dei costi sia per le difficoltà nell’ottenerla. Al contrario il contribuente che ha evaso imposte occultando reddito imponibile all’Erario, nel caso in cui venga scoperto, gode della facoltà di rateizzare il debito tributario accertato senza necessità di presentare alcuna fideiussione a garanzia della rateizzazione richiesta. Cos’è l’avviso bonario Le dichiarazioni presentate dai contribuenti sono sottoposte al controllo dell’Amministrazione finanziaria che si articola in due fasi: - la prima fase consiste nella liquidazione delle imposte e mira a rettificare la dichiarazione di eventuali errori materiali e di calcolo relativi alla determinazione dell’imponibile, delle imposte, dei crediti di imposta, delle detrazioni e deduzioni: tale attività deve essere effettuata entro l’inizio del periodi di presentazione delle dichiarazioni relative all’anno successivo (in pratica, nei primi mesi del 2012 si provvederà alla liquidazione automatica di Unico 2011 relativo ai redditi 2010); - la seconda fase riguarda il controllo formale, che è finalizzato al riscontro della dichiarazione e dei documenti sulla base dei quali è stata redatta, e deve essere effettuato entro il 31 dicembre del 2° anno successivo a quello di presentazione (a fine dicembre 2011, dunque, scadono i termini per Unico 2009 relativo ai redditi 2008). L’esito della liquidazione e del controllo formale delle dichiarazioni presentate è successivamente comunicato al contribuente, al fine di prevenire la reiterazione di errori, consentire la regolarizzazione degli aspetti formali, fornire giustificazioni, trasmettere ulteriore documentazione non allegata in precedenza o difforme dai dati forniti. In caso di esito negativo, il contribuente riceve un avviso bonario, contenente l’indicazione degli errori riscontrati e dei motivi che hanno dato luogo alla rettifica dei calcoli, al fine di consentirgli di sanare la propria posizione, versando quanto ancora dovuto entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione e beneficiando di una riduzione delle sanzioni: - a 1/3 nel caso di liquidazione; - a 2/3 nel caso di controllo formale. In caso di omessi versamenti, la sanzione del 30% è ridotta al 10 o al 20% se si paga entro 30 giorni dal ricevimento dell’avviso. Dal 1° gennaio 2008 è ammesso il pagamento rateale delle somme dovute senza presentazione di alcuna istanza all’Amministrazione finanziaria; tuttavia nel caso in cui le somme eccedenti la prima rata superino i 50.000 € è necessario produrre all’erario, entro 10 giorni dal pagamento della prima rata, idonea garanzia commisurata al totale delle somme dovute, comprese quelle a titolo di sanzione in misura piena, dedotto l’importo della prima rata, mediante polizza fideiussoria o fideiussione bancaria o rilasciata da un consorzio di garanzia collettiva dei fidi (Confidi), per tutto il periodo di rateazione dell’ammontare dovuto. L’onere della fideiussione grava sulle imprese in difficoltà Nonostante l’introduzione di queste modifiche tutte favorevoli al contribuente, rateizzare un avviso bonario per importi di rate successive alla prima superiori a 50.000 € Orizzonti Sicurezza Presentato l’opuscolo “ALCOL E LAVORO” “Alcol e Lavoro: demoliamo i rischi e costruiamo la sicurezza”: è questo il titolo dell’opuscolo realizzato dai Dipartimenti di Prevenzione e delle Dipendenze delle Aziende per i Servizi Sanitari della Provincia di Udine – n.3 Alto Friuli, n.4 Medio Friuli e n.5 Bassa Friulana, presentato mercoledì 9 novembre in anteprima alla stampa e alle categorie economiche. Come hanno evidenziato i direttori generali Beppino Colle (Ass. n.3 Alto Friuli), Giorgio Ros (Ass. n.4 Medio Friuli) e Paolo Bordon (Ass. n.5 Bassa Friulana) l’opuscolo - che verrà prossimamente inviato a mille imprese del settore edile e dei trasporti della provincia di Udine – intende sensibilizzare i lavoratori su quanto sia pericolosa e sottovalutata l’assunzione di alcol anche nei luoghi di lavoro. L’opuscolo si divide in tre sezioni. Nella prima viene evidenziato come “un buon bicchiere” risulti tanto un’abitudine quanto un pericolo, dei cui rischi si parla poco. Eppure l’allarme sociale è basso, l’uso è socialmente accettato e approvato, ignorando come invece l’alcol sia una droga in grado di dare tossicodipendenza e, dopo il tabac- richiede ancora la prestazione di garanzia, sebbene l’obbligo di prestare fideiussione sia stato ormai abrogato sia per la rateizzazione delle somme iscritte a ruolo sia per i pagamenti rateali nelle ipotesi di accertamento con adesione, acquiescenza all’accertamento e conciliazione giudiziale. Ottenere una fideiussione non solo costa in termini di premio percentuale sugli importi da garantire, ma spesso richiede il deposito di somme o titoli di pari importo, a tutela del soggetto garante. La realtà è che oggi, se un contribuente ha la liquidità provvede al pagamento immediato, risparmiando gli interessi; in mancanza è molto difficile ottenere una fideiussione, anche per chi possiede beni, ad esempio immobili, da porre a garanzia (il vincolo potrebbe determinare la diminuzione delle altre linee di credito bancario dell’azienda). Senza contare che il costo di queste fideiussioni può facilmente arrivare anche al Da sinistra Giorgio Ros, Adriano Luci, Paolo Bordon e Francesco Piani (foto Gasperi) co, con la più alta mortalità e morbilità. Per l’organismo infatti l’alcol è una sostanza tossica che causa incidenti e infortuni in quanto altera i riflessi e le percezioni. Nella seconda sezione l’opuscolo fornisce delle indicazioni per riconoscere e risolvere i problemi dell’alcol. Per chi ha problemi con l’alcol il primo passo (spesso il più difficile) è diventarne consapevoli. Di solito infatti chi beve troppo lo nega anche a sé stesso. Il secondo passo è quello di accettare le difficoltà di uscirne da soli e chiedere aiuto. Nella terza e ultima sezione viene invece affrontato il tema dell’assunzione di alcol nei luoghi di lavoro, un comportamento che mette a repentaglio la sicurezza non solo di chi beve, ma anche dei colleghi. La problematica viene inquadrata a livello normativo con richiami alla legge 125/2011 che vieta l’alcol in specifiche mansioni (carrellista, lavoratore in edilizia, macchinista, addetti alla guida di veicoli stradali e patentato per uso gas tossici etc.), al Codice della Strada e al Decreto Legislativo 81/2008 che disciplina i diritti e i doveri del medico competente e del lavoratore 10% dell’importo da garantire, vanificando completamente il vantaggio della rateazione. La valutazione del garante da parte dell’Agenzia delle Entrate L’Agenzia delle Entrate è tenuta ad effettuare controlli approfonditi sull’affidabilità dei soggetti che rilasciano garanzie in relazione ai pagamenti rateali degli avvisi bonari, sia attingendo dalle banche dati in suo possesso, sia rivolgendosi agli organismi che vigilano sui soggetti esercenti l’attività finanziaria e creditizia e iscritti nei relativi albi. In particolare viene appurato se il garante è regolarmente iscritto negli elenchi degli intermediari finanziari previsti dal Tulb (Testo Unico Legge Bancaria), se è risultato inadempiente rispetto a precedenti fideius- nei luoghi di lavoro con mansioni a rischio. Dal canto suo, Adriano Luci, presidente di Confindustria Udine, ha sottolineato l’impegno costante dell’Associazione sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro: “La cultura della sicurezza deve entrare nei comportamenti delle persone. L’attenzione delle imprese è massima, come dimostra, ad esempio, l’assunzione di responsabilità su queste problematiche dell’ABS” (che ha portato una testimonianza attraverso l’intervento della dottoressa Frigo ndr). Luci ha colto l’occasione altresì per ricordare l’evento delle giornate della sicurezza organizzate insieme a diversi soggetti istituzionali, enti ed organismi interessati alla sicurezza e che verrà replicato pure per il 2012 prevedendo al suo interno ampio spazio ai temi dell’alcolismo. Alfredo Longo sioni rilasciate o se ha pendenze col Fisco. In base all’esito di tali riscontri, l’Agenzia delle Entrate può rifiutare la polizza fidejussoria presentata dall’azienda a garanzia della rateizzazione. Il problema è che alcuni degli elementi sulla base dei quali l’ufficio fonda la propria valutazione sull’idoneità o meno della polizza non sono preventivamente noti alle imprese che rischiano di sostenere oneri per polizze che poi non vengono accettate. Inoltre, potrebbe accadere che alcuni uffici siano più rigorosi di altri nella verifica dei requisiti di idoneità generando comportamenti difformi a livello nazionale. Marcello Orsatti Ufficio Fiscale Confindustria Udine dicembre 11 55 Orizzonti Regione Renzo Tondo Una manovra per il rilancio Una legge finanziaria di rilancio in grado di gestire con equilibrio le risorse a disposizione destinandole ai vari settori di competenza della Regione. Così il presidente del Friuli Venezia Giulia definisce la manovra approvata in novembre dalla Giunta e trasmessa ora all’esame del Consiglio. Dopo aver ridotto il debito, erogato ammortizzatori sociali e messo in movimento le infrastrutture per liberare risorse, la Finanziaria 2012 punta sul volano delle imprese, investendo il risparmio sul calo della pressione fiscale e riducendo del 25% l’imposta regionale sulle attività produttive. L’Irap verrà scontata di un punto, e comunque solo per il 2012 in base all’impostazione della finanziaria, passando dal 3,9 al 2,9%, lasciando all’intero comparto delle attività produttive circa 95 milioni di euro di risorse. Lo sconto potenziale maggiore (26,7% sul totale) sarà a favore delle attività manifatturiere (circa 25 milioni), a seguire il comparto assicurativo e finanziario (17,40 % pari a 16 milioni di sconto potenziale). La manovra a supporto del tessuto economico-produttivo, non penalizzerà, assicura la Giunta, i settori dei servizi essenziali quali la sanità e il sociale. Al sistema delle autonomie saranno garantite risorse leggermente inferiori rispetto all’esercizio precedente, mentre al trasporto pubblico locale sarà assicurato un pur lieve incremento delle risorse, da 122,83 a 125,08 milioni di euro. Vengono poi integrate le poste di bilancio sui benefici per l’acquisto 56 dicembre 11 dei carburanti, della prima casa e gli assegni per il diritto allo studio. In materia lavoro si annuncia l’ampliamento dei finanziamenti per gli ammortizzatori sociali e nuovi investimenti nel settore della formazione. A favore del comparto del commercio per rivitalizzare i centri commerciali naturali ed in via, la posta a disposizione nel 2012 sarà di 300.000 euro. Altre norme inserite in Finanziaria prevedono che anche i CAT (Centri di Assistenza Tecnica alle imprese) possano diventare firmatari di contratti di lavoro e di accordi quadro nazionali, sostengono la riqualificazione dei pubblici esercizi e la ristrutturazione e la messa a norma di infrastrutture come i mercati agroalimentari di Trieste e di Udine, il Centro commerciale all’ingrosso di Pordenone ed il Comprensorio fieristico di Gorizia. Per quanto riguarda gli incentivi alle imprese delegati a Camere di Commercio e CATA, per il 2012 è confermato lo stanziamento, pari a 8,2 milioni dello scorso anno, mentre nella legge 4/2005, per gli incentivi e i progetti di sviluppo competitivo, c’è una disponibilità residua di 14 milioni, cui si assommano i 9,5 milioni inseriti in assestamento ed ulteriori 4 milioni inseriti nella finanziaria 2012. Sul fronte delle infrastrutture a fine ottobre l’esecutivo presenta un disegno di legge sulla portualità che disciplina l’organizzazione ed il funzionamento dei porti di Monfalcone e Porto Nogaro, nell’ottica di una piattaforma logistica regionale e approva un finanziamento di oltre 1.100.000 euro a favore della società Alpe Adria spa per l’organizzazione e la gestione operativa del cosiddetto servizio di autostrada viaggiante su rotaia (servizio RO-LA, trasporto TIR su treno) sulla linea Trieste-Salisburgo-Trieste. Su proposta dell’assessore alle Finanze Sandra Savino, viene approvata una delibera che autorizza l’assegnazione di finanziamenti a titolo di controgaranzia fidejussoria in favore di alcune imprese aventi sede in regione Friuli Venezia Giulia. Le operazioni cogarantite - a valere sul Fondo regionale di garanzia per le PMI - sono costituite da finanziamenti per importi eccedenti i 250.000 euro, alle quali si aggiungono ulteriori controgaranzie come da richieste dei Confidi convenzionati per più di 200.000 euro, totale che supera i 450.000 euro. I finanziamenti a medio-lungo termine (3660 mesi) che beneficiano delle suddette controgaranzie si collocano nell’ambito degli interventi per il sostegno e lo sviluppo competitivo delle microimprese e PMI regionali. Sempre in novembre la Giunta incrementa di 2 milioni di euro la dotazione del bando per le iniziative rivolte al sostegno dell’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti rinnovabili da parte delle imprese. Complessivamente vengono portate a 10 milioni le risorse disponibili, che includono una quota di 2,450 milioni del FESR, 2,300 milioni di fondi regionali e 5,250 milioni di fondi statali. Il bando rientra infatti tra le azioni contenute nel POR FESR 2007-2013 (Obiettivo “Competitività regionale ed occupazione”) e lo scorso giugno era stata approvata la graduatoria unica relativa alle operazioni ammissibili a finanziamento e tutte le risorse disponibili (8 milioni di euro) erano state impegnate a favore delle prime 129 imprese. Il Consiglio regionale a novembre approva il disegno di legge riguardante razionalizzazione e semplificazione dell’ordinamento locale in territorio montano e l’istituzione delle unioni dei comuni montani. Le Commissioni consiliari iniziano ad esaminare i provvedimenti per la riduzione dei costi della politica, il disegno di legge sulla razionalizzazione di Agemont SpA, sulle modifiche al Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e sull’esame della legge comunitaria 2010. La Conferenza dei capigruppo invece valuterà il programma dei lavori consiliari per il 2012 e individuando le priorità da trattare in Consiglio nel primo semestre del prossimo anno. dicembre 11 57 Mauro Di Filippo con la famiglia Orizzonti Ente Friuli nel Mondo Eurotip, il coraggio di fare impresa in Venezuela di Paola Del Degan Correva l’anno 1952. Eugenio Di Filippo, all’età di 28 anni, fu invogliato a prendere la valigia e partire alla volta del Venezuela in seguito a delle promesse di lavoro fattegli da un compaesano di Basiliano. All’epoca un paese promettente e pieno di opportunità. Eugenio lasciò il suo lavoro di tipografo alla Marioni&Sassi di Udine e tentò la fortuna dell’emigrante. Mauro, perché suo padre sentì il desiderio di cercare fortuna altrove? “Lui, che era stato prigioniero in Germania durante la II guerra mondiale, sentiva che l’Italia gli stava stretta, c’era la voglia di rivendicare quella gioventù che gli era stata sottratta e non gli bastava più un semplice lavoro da dipendente; voleva realizzare qualcosa. Purtroppo l’occupazione promessagli in Venezuela si rivelò poco entusiasmante e per nulla redditizia, ma lui decise ugualmente di fermarsi a Maracaibo. Tornò in Italia 5 anni più tardi e, quell’estate conobbe mia madre, Rosa Nobile, si fidanzarono ma neanche questo frenò mio padre dal desiderio di ritentare la fortuna in Venezuela. Ripartì da solo e il 25 ottobre dell’anno seguente i miei genitori si sposarono per procura. Finalmente nel 1960, dopo svariati adempimenti burocratici, mia madre salì sulla nave Surriento alla volta di Maracaibo. Aveva 23 anni”. In che settore trovò un impiego suo padre? “Mio padre sapeva fare il tipografo e quando gli si presentò l’opportunità di lavorare per una grossa azienda come litografo accettò la sfida. In cuor suo c’era comunque la speranza, un giorno, di tornare in Friuli. Rimase in questa ditta per circa 15 anni. Intanto la famiglia Di Filippo cominciò a crescere, nel 1961 nacque Stella, mia sorella, e più tardi, nel 1967, il sottoscritto”. Quando è stata fondata l’azienda? “Il sogno di aprire un’attività propria non abbandonò mai mio padre che, nel 1975, decise che era giunto il momento di fare il passo. Comprò una macchinetta tipografica e un po’ di attrezzatura. Ma per non rischiare troppo si ritrovò a fare due lavori, di giorno il litografo che significava uno stipendio sicuro, mentre la sera andava nel suo laboratorio, situato nel cortile dietro la nostra casa, accendeva la macchinetta, preparava le forme e avanti con i lavori di tipografia. La fase finale e l’impacchettamento era compito di mia madre mentre mia sorella, che sapeva usare la macchina da scrivere, preparava le fatture e teneva i contatti con i clienti”. Come si consolidò l’attività? 58 dicembre 11 “I primi clienti erano nostri amici, famiglie di italiani con piccole o medie aziende. La stessa ditta dove lavorava di giorno era diventata nostra cliente e così col passaparola, la serietà e la puntualità nelle consegne l’Eurotip cominciò a prendere forma. Il nome fu scelto in onore di Eugenio e Rosina, ma ricordava anche un po’ l’Europa, il continente da cui erano partiti per cercare fortuna”. Nel corso degli anni non sono mancate le difficoltà… “L’attività cresceva, c’era bisogno di un aiuto in più per andare avanti e così decisi di finire gli studi di sera per poter dedicare più tempo alla tipografia durante il giorno, era il 1988. Cominciavo allora a prendere coscienza di quello che avevo tra le mani, mio padre aveva allentato un po’ e così la decisione di proseguire spettava a noi. Il percorso era obbligato, o investivi o chiudevi i battenti. Il mercato c’era, la manodopera anche, bisognava solo trovare un finanziamento. Affrontammo non poche difficoltà, ad un certo punto gli interessi della banca arrivarono fino al 98%. Era la fine degli anni ‘90 e quello era un periodo di grande convulsione politica ed economica per il Venezuela. Ma fortunatamente la tipografia ha continuato a crescere, il mercato continuava a richiedere i nostri servizi e la tecnologia evolveva, dandoci così grandi opportunità per seguitare a essere competitivi”. Oggi com’è la situazione dell’Eurotip? “Abbiamo attrezzature e tecnologie moderne che ci permettono di poter rispondere con prontezza e qualità a ogni richiesta, gente preparata e pochissima rotazione di personale. Siamo rimasti noi tre, io, mia madre e mia sorella, che mantiene stretti rapporti con noi dall’Italia, a far fronte all’azienda di famiglia, che da una dependance in fondo al cortile si è presa tutto il cortile, tutta la casa e anche la casa del vicino”. Quanti collaboratori ha? “Oggi lavorano con noi oltre 25 persone tra “Oggi giorno il futuro in Venezuela non è così chiaro. Il governo ha messo in ginocchio interi settori produttivi, con espropriazioni di aziende, edifici, terre senza un risarcimento economico ai vecchi proprietari e uno stato di diritto totalmente assente. Come imprenditore penso che non ci si possa fermare, ritengo indispensabile per l’azienda avere sempre qualche progetto di crescita o miglioramento. Pur tra mille difficoltà, nuove leggi, nuove tasse, normative, noi continuiamo ad andare avanti”. operai e impiegati, tutti venezuelani. Abbiamo una vasta clientela prevalentemente nel settore commerciale e industriale. La maggior parte dei nostri committenti ci seguono fin dall’inizio della nostra attività, molti sono di origine italiana tra i quali anche dei friulani. Il 90% dei nostri clienti si trova a Maracaibo”. Con quali paesi stranieri esistono relazioni commerciali? “I nostri rapporti internazionali sono principalmente con Germania e Stati Uniti”. Attualmente quali sono i rapporti che intercorrono col Friuli? “Con l’Italia e con il Friuli ho sempre mantenuto i contatti, in casa si è sempre parlato italiano e i miei genitori tra di loro e con gli amici friulani sempre in friulano. All’età di quindici anni con l´Ente Friuli Nel Mondo ho partecipato a un convegno in Italia, poi in Uruguay e Argentina, assieme ad altri amici friulani del Sudamerica, esperienze di cui sarò sempre grato all´Ente perché mi hanno permesso di conoscere meglio le mie radici e vivere delle esperienze indimenticabili. Oggi rivesto la carica di presidente del Fogolâr Furlan di Maracaibo e cerco, assieme al resto della giunta direttiva, di organizzare un incontro almeno una volta l’anno”. Eurotip Indirizzo: Av. 3G, Nº 77-55 Sector Plaza República (entre Av. 5 de Julio y Dr. Portillo) Maracaibo - Venezuela. Sito internet: www.eurotip.com.ve Email: [email protected] Tel.: 0261 - 792.88.75 / 793.19.85 / 793.20.41 Fax: 0261 - 791.43.75 Cell.: 0414 - 633.88.38 www.bellross.com Via Cavour, 26 - Udine Telefono 0432.25031 dicembre 11 www.croatto.it 59 Orizzonti Libri Altre letture consigliate Raffaele Masto BUONGIORNO AFRICA Bruno Mondadori Pagg.: 193 Euro 16,00 L’Africa è il continente più ricco di materie prime, ma anche quello dove la povertà è ai livelli più drammatici e dove è in atto da parte cinese quella che si può definire una sorta di nuova colonizzazione. Masto, gran conoscitore del continente nero, puntando gli occhi soprattutto su Etiopia, Congo, Kenya, Nigeria e Mali dove si è recato più volte, ci aiuta a capire quello che sta succedendo e se l’Africa debba arrendersi a un destino di neo-colonia dove a guadagnarci sarebbero solo i cinesi e le élite corrotte o possa trovare in sé stessa la forza per arrivare a riscattarsi e a crearsi un futuro di accettabile benessere. Secondo Masto qualche speranza può arrivare paradossalmente dalle baraccopoli sorte intorno alle grandi città africane, dove sta emergendo un desiderio di affrancamento dalla povertà e dall’ignoranza, oltre a qualche minima forma di welfare. Caterina Percoto I GRANDI RACCONTI a cura di Mirella Lirussi e Pietro Farris Agenzia Libraria Editrice Pagg.: 291 Euro 16,00 Mimmo Franzinelli – Alessandro Giacone LA PROVINCIA E L’IMPERO Il giudizio americano sull’Italia di Berlusconi Feltrinelli Pagg.: 409 Euro 22,00 Oggi che l’era berlusconiana sembra avviarsi al tramonto e che la grande bagarre mediatica intorno a wikileaks si sta spegnendo, può essere interessante scoprire, proprio attraverso l’analisi dei documenti resi pubblici dall’organizzazione 60 fondata da Julian Assange, quale sia stata negli ultimi dieci anni l’opinione “reale” degli Stati Uniti sul nostro Paese, su Berlusconi, ma anche su tutti gli altri principali personaggi politici italiani e quale sia stato il rapporto fra la grande potenza e il suo piccolo alleato mediterraneo. Ne esce un quadro non molto edificante di Berlusconi (considerato un alleato fedele, ma non molto serio), del nostro Paese (considerato bizantino, con una burocrazia incomprensibile e un peso fortissimo della criminalità), di altri personaggi di destra e di sinistra sui quali sono rari i commenti realmente positivi, ma anche degli stessi statunitensi che spesso si comportano alla stregua di colonizzatori. Un lettura complessa e per amanti dei retroscena, quella del volume di Franzinelli e Giacone, che hanno tuttavia compiuto un lavoro ammirevole consultando una catasta di documenti (alcuni dei quali riprodotti) riuscendo a ricostruire il quadro dei rapporti italo-statunitensi. dicembre 11 Molto nominata, ma poco conosciuta, anche dai friulani, Caterina Percoto fu una scrittrice di grande valore, esponente insieme a Giulio Carcano, Ippolito Nievo e Giovanni Verga della versione italiana della narrativa campagnola che si diffuse in diversi Paesi europei nella seconda metà dell’ottocento, nel contesto della cultura romantica. Era, dunque, giusto “riscoprire” la grande autrice di Soleschiano di Manzano, come ha mirabilmente fatto l’editrice triestino-monfalconese. Con un ricco apparato di note e presentazioni, pensato intelligentemente per le scuole dove la conoscenza della Percoto andrebbe maggiormente diffusa, il volume offre anche ai lettori non più in età scolare la possibilità di godersi l’intensità dei migliori racconti della Percoto nei quali si mescolano mirabilmente il patriottismo, l’attenzione al sociale e al ruolo della donna, la descrizioni dei paesaggi montani e di campagna del Friuli e una fede non beghina, ma adulta e consapevole. IL LIBRO DEL MESE Geminello Alvi IL CAPITALISMO Verso l’ideale cinese Marsilio Pagg.: 335 Euro 21,00 Il dono deve tornare a essere elemento centrale della vita economica, ma la solidarietà non può essere intesa come dono dello Stato, ma deve diventare una scelta voluta di ogni singolo individuo. E’ questa la conclusione alla quale arriva l’economista con molte importanti esperienze all’attivo e attualmente consigliere del Cnel, Geminello Alvi che con questo volume arriva alla conclusione della sua trilogia iniziata con Le seduzioni economiche di Faust e proseguita con Il secolo americano. Con questo volume, costruito come una raccolta di brevi riflessioni, l’autore affronta il tema dei problemi sottesi alla crisi economicofinanziaria che stiamo vivendo. Alvi sostiene che il capitalismo sia ormai completamente nelle mani dei cinesi, potenza non più emergente, ma abbondantemente emersa e come ormai sia diventato una sommatoria di omologazione e statalismo, con l’unico obiettivo di standardizzare le persone, attraverso una produzione ininterrotta del superfluo che promette sviluppo e felicità, ma che in realtà non dà nessuno dei due. Una critica radicale, dunque, ma non campata in aria e anzi fondato su una solidissima e profonda cultura, al modello di sviluppo attualmente dominante e basato su un utilizzo continuo e indiscriminato della spesa pubblica, che continua a creare e fare esplodere “bolle” una dopo l’altra e che dimostra, secondo Alvi, che sarebbe stato meglio ascoltare Hayek, invece di Keynes. VAI IN VACANZA TRANQUILLO! Ai tuoi stampati pensiamo noi, dalla progettazione alla confezione i d a p m a t s e a c i graf / T N A I L P E D / I N I T /VOLAN I H G O L A T A C / E R U /BROCH . ora.. e molto altro anc O VIA MAIL www.risma.it VENTIV RICHIEDI UN PRE [email protected] dicembre 11 61 Orizzonti Moda Sostenibilità da progettare… Gabriele Centazzo Sabato 12 novembre, a Palazzo Torriani, imprenditori e manager di Confindustria Udine e dell’Associazione animaimpresa, si sono seduti a tavolino per condividere insieme spunti e testimonianze, individuare i temi e progettare le azioni che rappresentino vere e proprie priorità per affrontare gli scenari futuri. Per il presidente di Confindustria Udine Adriano Luci “quando si parla di sostenibilità, si parla di valori veri e concreti, quali responsabilità, sacrificio, fiducia, credibilità, che sono quelli da recuperare per uscire …e da costruire L’intervento di Alexandro Luci (foto Gasperi) Cemento green, materiali a cambiamento di fase, fono e termo isolanti green, vernici riflettenti, vetri intelligenti. Sono solo alcuni degli esempi di materiali innovativi di cui si è parlato Udine durante un workshop dedicato a edilizia sostenibile e innovazione ecologica, organizzato da AREA Science Park in collaborazione con Confindustria Udine. Oggigiorno, anche nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi europei del 20 20 20, per realizzare un progetto edilizio è necessario valutare materiali e tecnologie non soltanto performanti ma anche capaci 62 dicembre 11 dalla crisi”. Dal canto suo, Gigliola Piccolo, presidente di animaimpresa, ha illustrato la mission dell’associazione,formata da imprese e professionisti, che svolge sul territorio attività finalizzate alla promozione e alla diffusione della Responsabilità Sociale d’Impresa e dello sviluppo sostenibile. Tra i progetti dell’associazione, l’operazione microDONO e Last Minute Market, quest’ultimo con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia. L’incontro è entrato nel vivo con l’intervento di Eric Ezechieli, presidente di The Natural Step Italia e membro del network Singularity University: “Rimanere ancorati agli schemi del passato è un’illusione e contemporaneamente un rischio: è necessaria un’epocale trasformazione dei nostri sistemi industriali nei prossimi anni. Abbiamo un solo pianeta a disposizione, l’imbuto in cui stiamo scivolando, fatto di una domanda in crescita e di risorse in diminuzione, impone un cambiamento di rotta: la sola via d’uscita è l’innovazione”. Il convegno è proseguito con l’intervento dell’ospite d’eccezione Gabriele Centazzo, designer e imprenditore visionario che trent’anni fa fondava Valcucine a Pordenone: “Sono gli industriali gli attori del cambiamento: sono gli imprenditori che di contenere gli impatti ambientali. Emerge quindi l’esigenza di costruire non solo seguendo leggi di natura, ma canoni di sostenibilità; un’esigenza che si traduce nella necessità di trovare soluzioni alternative che sostituiscano le risorse non rinnovabili, senza rinunciare agli standard di vita e benessere a cui siamo abituati. Ma esistono soluzioni per limitare l’impatto ambientale delle lavorazioni, ridurre i consumi energetici e allo stesso tempo contenere i costi, aumentando la competitività? E quali sono? Materiali innovativi come fono e termoisolanti da risorse rinnovabili in grado di rivestire e proteggere le murature, mattoni adatti per la crescita controllata di muschi e pannelli isolanti termici realizzati con rifiuti civili quali vetro e carta sono risposte concrete a queste domande. Sono soluzioni innovative che a parità di rendimento hanno minore impatto ambientale rispetto alle costruzioni edili classiche. “Il materiale più utilizzato in edilizia è il cemento - spiega Paolo Santinato, project manager di Matech. - Fonti ufficiali stimano che il contributo di inquinamento mondiale dato dalla sua produzione sia pari al L’intervento di Adriano Luci. Al suo fianco Gigliola Piccolo (foto Gasperi) devono combattere e risolvere il disastro ambientale in atto. L’ostacolo fondamentale è la mancanza di conoscenza: è la cultura che crea coscienza ed è la coscienza che genera responsabilità, bisogna ripartire da qui”. Ad auspicare un necessario cambiamento di mentalità da parte delle aziende sono arrivate le testimonianze di Massimo Sotgiu, presidente di Enditiu Srl, che ha illustrato la possibilità di integrare i Business Plan con elementi strategici legati alla sostenibilità e di Diego Zonta, Studio Peloso Business e Innovazione, che si è soffermato sul bilancio sociale visto con la “lente” di animaimpresa. Al termine degli interventi, si è svolto il WorldCafé coordinato da Eric Ezechieli: un momento di confronto sui temi della sostenibilità che ha stimolato un dialogo collaborativo tra i partecipanti, favorendo la nascita di idee nuove da tradurre in azioni concrete . L.B. 10%. Diventa quindi necessario ridurne il consumo. E ciò diventa possibile sostituendolo il cemento vergine ad esempio con nuovi mattoni in paglia compressa e ricoperti di intonaco, riciclandolo in miscela (fino al 90%) e caricandolo con riempitivi derivanti dalle scorie dell’incenerimento dei rifiuti”. L’incontro è stato anche l’occasione per illustrare ad aziende e operatori del settore pubblico le opportunità che il MaTechPoint FVG di AREA offre nella scelta e nell’utilizzo di materiali, utili a realizzare progetti edilizi sostenibili, innovativi e competitivi. Di competitività e mercati globali ha parlato anche Alexandro Luci, capogruppo Materiali da Costruzione di Confindustria Udine: “I materiali e le tecnologie innovative possono aiutare le imprese a competere nel mercato globale creando, allo stesso tempo ricerca, innovazione ed efficienza energetica per il nostro Paese. Lo sviluppo ecosostenibile diventa quindi non solo uno strumento di tutela dell’ambiente ma anche un potente strumento di sviluppo dell’economia e dell’occupazione”. Buone feste a tutti gli inserzionisti e a tutti i lettori [email protected] www.scriptamanent.sm dicembre 11 63 AGRODOLCE 64 dicembre 11 di Paolo Tarabocchia dicembre 11 65 L’Opinione A proposito di ... spread di Mauro Filippo Grillone Signori, si riparte. Dopo mesi di stallo e nonostante qualche “presa di distanza” da parte di chi non ha digerito del tutto la svolta, l’Italia sembra aver voltato pagina. Lo ha fatto con l’insediamento del Governo Monti che – nonostante abbia prospettato fin da subito sacrifici – ha raccolto non solo una fiducia record dai due rami del Parlamento ma anche dall’opinione pubblica (non certo per masochismo, quanto per acquisito realismo) e – cosa almeno altrettanto importante – dai mercati. Una svolta che è giunta in un momento delicatissimo per l’intera storia europea e per la sua moneta unica e che avrebbe potuto avere conseguenze disastrose per il nostro Paese che, al pari della Grecia e di altri anelli più o meno deboli dell’Eurozona (e si pensi non solo alla Spagna, ma anche ad una nazione con una tripla A come la Francia…), è stato vittima nelle scorse settimane di una fortissima ondata speculativa, nel caso italiano anche approfittando della debolezza del quadro politico interno. Il cambio di governo, va ricordato, era stato preceduto da un altro evento di non minore portata: l’insediamento dell’italiano Mario Draghi al comando della Banca centrale europea, accompagnato subito dalla decisione di un taglio dei tassi che ha ridato fiducia e “ossigeno” anche all’impresa, che proprio come non ultima conseguenza del livello dei tassi e della corsa dello spread tra Btp e Bund vedeva profilarsi all’orizzonte una nuova, ulteriore stretta sul fronte del credito, con la necessità di doversi finanziare a costi ancora crescenti e, a questi livelli, non sempre o non più “praticabili”. La svolta italiana – inutile negarlo – è stata in gran parte condizionata anche dall’intervento dell’Unione europea che – a fronte di un intervento della Bce a sostegno della solvibilità del Paese – ha però richiesto precisi impegni. La risposta italiana – che da Paese “fondatore” rischiava di diventare “affondatore” del visionario progetto nato nell’im- 66 dicembre 11 mediato dopoguerra - è stata finalmente chiara e decisa, forse agevolata dal carattere “tecnico” dell’Esecutivo, meno condizionato dai bacini elettorali e dai loro interessi. Un Governo che ha accolto – inevitabilmente l’invito a mettere mano, finalmente, a quelle riforme (incluse pensioni e mercato del lavoro) da troppo tempo annunciate e mai avviate. Un passo importante verso quell’europeizzazione della politica che dovrebbe – tra le tante soluzioni “tampone” all’attenzione degli stati membri (dall’Eurozona a due velocità, al ruolo della Bce, al Fondo Salva stati) – consentire all’Europa unita di fare quel salto di qualità e di passare da una – per ora – unione monetaria, a grande entità politica, capace di esercitare un ruolo di primissimo piano nelle vicende planetarie. Il cammino è certo lungo ed irto di ostacoli, su entrambi i fronti. Restando all’Italia, lo stesso neo-presidente del Consiglio, nel suo discorso al Senato, ha ricordato come il Pil italiano sia cresciuto, nel periodo 20012007, di 6,7 punti percentuali contro i 12 della media dell’area dell’euro, i 10,8 della Francia e gli 8,3 della Germania e come, secondo la Commissione europea, “al termine del prossimo anno il Pil dell’Italia sarebbe ancora 4,5 punti al sotto del livello raggiunto prima della crisi”, mentre alla stessa data “l’area dell’euro nel suo complesso avrebbe invece recuperato la perdita di prodotto dovuta alla crisi”. E, per dirla ancora con Monti, per quanto riguarda la situazione italiana “l’assenza di crescita ha annullato i sacrifici fatti”. Insomma, il danno e la beffa. La constatazione, invece, che tra i tre punti centrali dell’impegno del nuovo esecutivo (accanto a rigore di bilancio ed equità) sia stata messa particolare enfasi proprio sulla “crescita” non può che far ben sperare. Del resto, non ci sono alternative, oltre al fallimento, che significherebbe conseguenze ben peggiori. Senza contare le ripercussioni sul sogno europeo di De Gasperi, Adenauer, Schuman e Monnet. Per l’Italia non si preannunciano tempi facili. Ma tant’è. L’accento particolare posto dal nuovo governo sullo sviluppo, gli accordi sottoscritti Mario Monti anche a livello di Confindustria con importanti istituti di credito a favore dell’accesso al credito da parte delle Pmi – e nel caso del Friuli Venezia Giulia, anche le misure adottate, ad esempio in relazione all’Irap -, dovrebbero rilanciare la fiducia delle imprese, anche grazie all’annunciata volontà dell’esecutivo di ridurre (in prospettiva) il peso delle imposte e dei contributi che gravano sul lavoro e sull’attività produttiva. Ora è importante vedere se gli impegni potranno davvero – come si spera con ragionevole fiducia – essere tradotti in azioni: i fatti – è notorio - contano più delle parole. Informazione commerciale La salumoteraphia Tutto ciò che fa bene al corpo “o” allo spirito è terapeutico, quindi perchè non anche la soave e aromatica morbidezza del culatello,la profumata suadenza di un San Daniele a lungo stagionato,la rosea avvenenza della mortadella, l’inquietante piacere dell’ossocollo,l’irresistibile richiamo di un salame punta di coltello? Chi l’ha detto che il salame fa male? Gli antichi sostenevano che anche il veleno ,a piccole dosi ,può risultare benefico in certi casi. E i casi in cui può esserlo un piatto di salumi non dozzinali,bensì di ineccepibile qualità , sono essere molteplici. Così è nata la salumoteraphia che, nella sua applicazione pratica, prevede un rito iniziatico adeguato: telo in testa e viso sul piatto, ad aspirare ogni possibile effluvio, a raggiungere ogni più recondito recettore/stimolatore di desideri e pulsioni fameliche. Tutti i prodotti che veranno proposti saranno Tipicamente Friulani. Osteria Alle Volte Via Mercerie n° 6 33100 Udine Telefono +39.0432.502800 Fax +39.0432.502800 www.osteriaallevolte.it Informazione commerciale dicembre 11 67 CDA. PER ENTRARE NELLA STORIA BISOGNA AVERNE UNA. DAL 1976 PENSIAMO ALLA TUA PAUSA. SENZA PAUSE. Con 35 anni di esperienza nel settore, dal 1976 puntiamo all’innovazione della distribuzione automatica nel rispetto dell’ambiente e della persona. Attivi sette giorni su sette, disponiamo di personale specializzato, automezzi all’avanguardia e un rigoroso controllo sui prodotti dei nostri fornitori. 68 C.D.A. Via degli Artigiani, 3_Flumignano_Talmassons, UD 33030_t 0432 [email protected] dicembre 11