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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46) art. 1 , comma 1, DCB UDINE.
Mensile - n.11, anno III
DICEMBRE 2011
Spedizione in abbonamento postale D.L. 27/02/2004 n° 46, art. 1,
comma 1, DCB UDINE - Filiale di Udine Ferrovia
Tariffa R.O.C. (iscritti al registro operatori comunicazione) ex Tabella B
FOCUS:
Credito
e Finanza
Per uscire dalla crisi
La ricetta di Pietro Paulon,
Nuovo capogruppo Cartarie,
Poligrafiche ed Editoriali
di Confindustria Udine
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elena>PRES
sara>DIRETTORE AMMINISTRAZIONE
FINANZA E CONTROLLO
enrico>PRESIDENTE
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In primo piano
Confindustria Udine: missione in India
Foto di gruppo davanti alla Hyundai di Chennai (foto Romano)
Forum ministeriale con la partecipazione del
ministro indiano per l’industria ed il commercio, Anand Sharma, del ministro italiano
dello sviluppo economico Paolo Romani e
dei vicepresidenti di Confindustria nazionale
Zegna, Boccia e Trevisani; circa 700 incontri
multisettoriali con le aziende indiane: è stato
serrato il ritmo di marcia della missione di
sistema in India (31 ottobre-4 novembre) di
un centinaio di imprenditori italiani.
Alla missione - organizzata da Confindustria,
Abi, Unioncamere, assieme ai ministeri
degli Esteri e dello Sviluppo Economico,
ha partecipato pure Confindustria Udine
con il presidente Adriano Luci. Prima tappa
della missione è stata New Delhi, dove, alla
presenza dei ministri dell’economia indiano
ed italiano, è stato siglato un memorandum
d’intesa tra Confindustria e la Ficci (Federation of Indian Chambers of Commerce and
Industries) per il rafforzamento dei legami
economici e commerciali italo-indiani.
Tra gli obiettivi riaffermati con forza nel corso
della sessione ministeriale figura al primo
posto la volontà bilaterale di accrescere
l’interscambio commerciale, portandolo
dagli attuali 7 miliardi di euro ad un volume
di 15 miliardi nel 2015. L’Italia figura tra i
primi partner commerciali europei del paese
asiatico, con un interscambio che nei primi
mesi del 2011 è incrementato di oltre il
29%, confermando il trend di crescita nei
rapporti commerciali italo indiani. Particolare rilevanza in questo quadro, rivestono
non solo le infrastrutture, grazie al grande
programma indiano di riforme interne, ma
anche i settori dell’automotive, della meccanica e delle energie rinnovabili, tutti settori
oggetto della missione.
La seconda tappa della missione si è invece
svolta a Chennai, nel Tamil Nadu, stato
dell’India meridionale con oltre 67 milioni di
abitanti e con alcuni tra i più alti indici di svi-
luppo di tutto il subcontinente. Grazie infatti
alla sua stabile ed equilibrata crescita economica, favorita da una buona alfabetizzazione
e da una sapiente politica di diversificazione
produttiva, il Tamil Nadu rappresenta una
delle aree più business friendly dell’India. Lo
stato meridionale ospita non solo distretti
produttivi di molti settori (tessile, meccanica,
metallurgia, del cuoio, del granito, chimica)
ma è anche meta privilegiata d’investimento
delle grandi case automobilistiche indiane
ed internazionali. In Tamil Nadu si trovano
infatti gli stabilimenti produttivi di Ford,
Bmw, Daimler, Renault, Nissan, Mitsubishi e
della Hyunday. Quest’ultimo è stato oggetto
della visita nel corso della missione, durante
la quale il management indiano e coreano
ha illustrato le strategie di investimento e
posizionamento sul mercato indiano della
casa automobilistica.
“E’ un paese dalle grandi potenzialità che
ha con l’Italia un rapporto particolare – ha
commentato il presidente Luci -. Il tasso di
crescita esprime da solo le opportunità che
le nostre industrie devono saper cogliere”.
“Con un forte impegno delle istituzioni e la
forte volontà degli imprenditori, credo – ha
infine concluso Luci - che si possano instaurare importanti relazioni, con conseguenti
opportunità di lavoro per le nostre aziende”.
Fabio Romano
Area Internazionalizzazione
Confindustria Udine
Una tregua istituzionale che serva al Paese
Di fronte all’orlo del baratro – ed il baratro
c’è ancora – un sussulto di responsabilità
ha portato alla formazione di un governo di
impegno nazionale formato da tecnici: una
sospensione della competizione tra i partiti,
non della democrazia, un sorta di tregua.
“Una tregua istituzionale tra le forze politiche
che consenta di realizzare le riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno. La politica
si è dimostrata spesso priva della visione di
prospettiva che sarebbe stata necessaria.
Ma sappiamo anche che il nostro è un
Paese vario e frammentato, in cui utenti, categorie, associazioni, imprese sono abituati
a reclamare a gran voce attenzione e tutela
ciascuno per le proprie ragioni: di fronte
a questa situazione, il compito di sintesi
della politica, già arduo di per sé, rischia di
fallire inesorabilmente, nella ricerca di una
soluzione impossibile che accontenti tutti.
La tregua può funzionare se tutti gli interessati sono disposti a farsi responsabilmente
carico del suo successo, anche accettando
nell’immediato i sacrifici necessari per
costruire, nel lungo periodo, un Paese più
moderno ed avanzato”.
Non sono dichiarazioni di oggi anche se
la loro attualità è emblematica dei tanti
ritardi che ci penalizzano. Sono le dichiarazioni dell’on. Pier Ferdinando Casini, allora
Presidente della Camera dei Deputati, a
conclusione dell’Assemblea dell’Associazione del 18 luglio 2005, con cui condivise
l’indicazione del Presidente Fantoni per una
“tregua istituzionale” volta a consentire la
realizzazione di quelle riforme fondamentali
senza le quali il Paese è destinato a restare
bloccato.
Come chiosò Casini “la tregua può funzionare se tutti gli interessati sono disposti a farsi
responsabilmente carico del suo successo,
anche accettando nell’immediato i sacrifici
necessari per costruire nel lungo periodo un
Paese più avanzato e moderno. Un successo che dipende, dunque, dalle istituzioni,
ma anche dai cittadini, dall’amministrazione
pubblica e dalle imprese. Un successo che
non tarderà a giungere se ciascuno di noi
riuscirà a mettere in fase il proprio interesse
personale con l’interesse di tutta la comunità nazionale”.
E’ quello che dobbiamo dimostrare di saper
fare.
Ezio Lugnani
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n.
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Pietro Paulon (foto Stefano Lunardi)
PIETRO PAULON:
“Sicuramente da noi si vive meglio
che in altre regioni italiane, ma
l’efficienza che un imprenditore si
aspetterebbe non c’è nemmeno qui”
Realtà Industriale
Registrazione Tribunale di Udine
n. 24/99
Redazione
Direttore Responsabile
Alfredo Longo
e-mail: [email protected]
Società Editrice
Confindustria Udine
Largo Carlo Melzi, 2
33100 Udine, tel. 0432 2761
A questo numero
hanno collaborato
Antonella Bassi, Giada Bravo,
Lodovica Bulian, Carla Ciampalini,
Alessandra Cicero, Paola Del
Degan, Massimo De Liva, Marco
Di Blas, Sara Fantuz, Alessandro
Fanutti, Barbara Franceschelli, Livia
Gori, Gino Grillo, Mauro Filippo
Grillone, Ezio Lugnani, Marcello
Orsatti, Carlo Tomaso Parmegiani,
Fabio Romano, Franco Rosso, Paolo
Tarabocchia, Margherita Timeus
per Gruppo Giovani
Imprenditori:
Enrico Accettola (presidente),
Matteo Di Giusto, Michele Vanin,
Massimiliano Zamò
Impaginazione
arCube – studio associato
33100 Trieste
e-mail: [email protected]
Fotoservizi
Foto copertina: Stefano Lunardi
Altre foto: Sara Fantuz, Diego
Gasperi, Stefano Lunardi
DIC E M BRE 2011 CONTENUTI
08 Intervista
PIETRO PAULON
44 Giovani e società
46 Obiettivo Montagna
SAMS
12 Focus
Credito e Finanza
48 Obiettivo NordEst
18 Aziende Flash
50 Obiettivo Austria
24 Aziende
PRODES & CIELO AZZURRO
LUBRISERVICE
52 Eventi
GRUPPO DANIELI
26 Premi CCIAA
54 Fisco
28 Botta & Risposta
ALESSANDRO FERLUGA di Domitalia
29 Analisi
55 Sicurezza
56 Regione
30 Gruppi
Tessili Abbigliamento Calzature Affini
Informatica e Telecomunicazioni
Trasporti e Logistica
Edilizia
58 Ente Friuli nel Mondo
60 Libri
37 Orientamento
62 Innovazione
38 WEB
64 Agrodolce
40 Formazione
66 L’opinione
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Economia
Intervista
PIETRO PAULON
Per uscire dalla crisi
c’é un’unica strada:
impegno, lavoro e serietà
Neo capogruppo del Gruppo industrie cartarie, poligrafiche ed editoriali di Confindustria
Udine, Pietro Paulon, cinquantadue anni, diplomato al liceo classico e laureato in ingegneria,
è direttore di stabilimento, nonché responsabile ambiente ed energia, della Cartiera Verde
Romanello di Basaldella di Campoformido. Lavora, dunque, in un settore che ha sempre avuto
una notevole importanza in Friuli in termini sia di occupati, sia di fatturati complessivi. Realtà
industriale lo ha incontrato, per capire come il comparto cartario stia affrontando questi anni di
crisi e per ragionare, più in generale, sull’attuale situazione economica italiana
Prevede chiusure di stabilimenti o
concentrazioni aziendali?
Almeno in Europa ci sono già state sia
concentrazioni, sia chiusure di stabilimenti,
perché c’è stata una sovracapacità produttiva
indotta dall’arrivo di nuovi concorrenti extraeuropei. La ristrutturazione del settore è e
sarà profonda. In Europa, infatti, dovremmo,
come in altri comparti, puntare sempre più
sui prodotti di qualità ed eccellenza, perché
su quelli di basso livello siamo sempre meno
competitivi. In parte saremo salvati dal fatto
che la carta è molto ingombrante, pesante
e facilmente riciclabile e, quindi, tendenzialmente avere le sedi di produzione sia vicino
al mercato di sbocco, sia vicino ai punti di
raccolta della carta da riciclare, costituisce ancora un vantaggio competitivo, però, purtroppo, sempre meno significativo. Basti pensare
ai container di carta da macero europea che
partono per la Cina...
Pietro Paulon (foto Stefano Lunardi)
Ingegner Paulon, il settore che lei
rappresenta è considerato “maturo”,
come sta affrontando la crisi?
In realtà il nostro è un gruppo particolarmente disomogeneo con realtà sia dimensionali,
sia di fatturato, sia di mercato, molto diverse
e anche con differenti problematiche. E’ tuttavia, indubbio, che la situazione attuale sia
piuttosto buia. Il calo dei consumi interni, infatti, impatta pesantemente su tutto il settore
che ha nell’Italia il suo principale, in alcuni
casi esclusivo, mercato di sbocco. L’azienda
che dirigo, ad esempio, produce carta per
imballo e carta per stampa: la prima risente
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dicembre 11
della crisi perché calando i prodotti venduti,
calano anche le richieste di scatole e, di conseguenza, anche quelle di carta da imballo; la
seconda è penalizzata dal fatto che di fronte
a una riduzione degli introiti pubblicitari, i
giornali stanno riducendo la foliazione e,
quindi, il consumo di carta. Una situazione
simile si riscontra, a quanto mi risulta, anche
nelle altre cartiere e, anche per quanto riguarda gli scatolifici, gli ondulatori e i grafici, pare
che la crisi stia incidendo pesantemente. La
preoccupazione per il futuro, insomma, mi
pare diffusa.
Oltre alla crisi generalizzata e alla
concorrenza extraeuropea in aumento, c’è qualcos’altro che incide sulle
difficoltà delle aziende italiane?
Parlando con i colleghi, la lamentela più diffusa riguarda la burocrazia e i costi che genera,
anche in una regione teoricamente virtuosa
come il Friuli Venezia Giulia. Non è pensabile
che in questo momento (nel quale è assolutamente necessario rispondere al mercato
con nuovi impianti, nuovi macchinari, migliorie e aggiornamenti ai macchinari esistenti
per essere all’avanguardia) l’aggiornamento
tecnologico delle aziende sia frenato dalle
non risposte o dalle risposte tardive da parte
di chi deve dare le necessarie autorizzazioni.
Non sto dicendo che le aziende devono
Economia
Intervista
poter lavorare senza autorizzazioni, ma che è
necessario che controlli e autorizzazioni siano
fatti in tempi brevi. Ci sono, infatti, settori nei
quali non ci si può permettere di aspettare
sei mesi o un anno per poter avviare un
impianto che si è già installato perché l’obsolescenza è talmente veloce che dopo dodici
mesi si perde gran parte del vantaggio competitivo. In ogni caso, poi, in ogni settore, tenere impianti nuovi fermi per mesi, o talvolta
anni, in attesa delle autorizzazioni ha un costo enorme che è impossibile da recuperare.
Purtroppo, invece, non solo la burocrazia regionale, ma anche quelle degli altri enti locali
e quella nazionale non ci stanno aiutando.
Il Fvg non era considerato un’isola felice da questo punto di vista?
Sicuramente da noi si vive meglio che in
altre regioni italiane, ma l’efficienza che un
imprenditore si aspetterebbe non c’è nemmeno qui.
Insomma stiamo meglio, ma solo perché il benchmark è basso?
Non so se il benchmark sia basso, è che se
io fossi il cittadino di una regione a statuto
ordinario, mi aspetterei che chi vive in una
regione autonoma possa contare su servizi di
gran lunga migliori, ma questo non succede.
Purtroppo anche da noi la lentezza delle procedure autorizzative è tale che spinge alcuni
imprenditori a cercare scorciatoie, avviando
gli impianti anche in assenza di autorizzazione rischiando sanzioni molto pesanti.
Ovviamente, non condivido queste scelte e
ritengo che sia sempre obbligatorio rispettare
le prescrizioni normative, ma vorrei che chi
di dovere si rendesse conto che le imprese
oggi hanno bisogno di essere aiutate e non
ostacolate.
Lei ritiene, come dicono alcuni, che
la burocrazia abbia un interesse a
rallentare le procedure per auto alimentarsi, per giustificare il suo stesso
esistere?
Non credo affatto che ci sia una volontà di
questo tipo. Le persone con le quali ho avuto
a che fare nell’ambito burocratico-autorizzativo, sono normalmente persone serie, capaci
e che capiscono il problema di questa elefantiasi. La lentezza dipende dal fatto che spesso le regole sono molto complicate e che gli
stessi funzionari si trovano tra l’incudine e il
martello: da un lato, infatti, devono autorizzare le imprese, dall’altro sono a loro volta
controllati con rischi personali economici e
anche penali nel caso di errore e per questo
spesso sono “più realisti del re”.
Molte norme autorizzative, però, ci
arrivano dall’Europa e sono uguali
negli altri Paesi, perché là, allora, le
procedure si compiono in molto meno
tempo?
Perché le direttive europee sono calate nel
contesto nazionale e sappiamo come fin
troppo di frequente l’Italia sia multata perché
recepisce le direttive comunitarie con ritardi
enormi. In molti casi, poi, anche se sono recepite bene, si inseriscono nella farraginosità
del nostro sistema per cui c’è il decreto di
recepimento, poi il decreto di modifica, poi
altre modiche e si arriva a normative che
hanno.... l’articolo 29 nonies comma 1: non
penso che sia un indice di chiarezza delle
leggi quando un articolo ha nove (o anche
più) sotto articoli, ciascuno dei quali ha svariati commi.
Ciò fa sì che le leggi siano difficilmente
comprensibili e applicabili, soprattutto per le
aziende medio-piccole, che sono la stragrande maggioranza e che non possono permettersi un ufficio legale interno. In tal senso credo molto nel ruolo di Confindustria, sia come
strutture territoriali, sia come organizzazioni
di categoria (per le cartiere, ad esempio,
Assocarta) nell’aiutare le aziende a districarsi
nei meandri burocratici. Meandri che spesso
sono molto complicati o addirittura senza
reale via d’uscita.
In che senso?
Nel senso che di fronte a certe domande
dell’impresa, talvolta la stessa burocrazia non
è in grado di trovare la soluzione giusta. Mi
spiego con un esempio personale: qualche
tempo fa mi è capitato di dover chiedere
un’autorizzazione per fare una data cosa in
prova, la Regione, al di là dei due mesi che
ci ha messo a rispondermi, alla fine non sapeva che strumento normativo utilizzare per
farmi fare una “prova” (temporanea), quindi,
ho dovuto fare una “modifica” (definitiva) a
un’autorizzazione preesistente, anche se non
so se, poi, la prova andrà a buon fine. So che
spesso anche altre aziende si trovano di fronte a problemi simili.
Può essere che l’eccesso di regole,
commi e sotto commi dipenda anche
dalla tendenza degli italiani a “fare i
furbi”?
E’ vero. Qualcuno, magari, è furbo “a fin di
bene”, per poter mandare avanti l’azienda,
anche se gli manca qualche “timbro”. C’è,
però, come ha dimostrato il film Gomorra,
una fascia minoritaria di imprenditori, soprattutto fra i piccoli, che eludono le regole per
risparmiare e questi creano danni al Paese
e fanno concorrenza sleale a chi rispetta
le regole. Devo, però, dire che, per quanto
ne so, nel mio settore in Friuli non esistono
“furbetti”.
Non crede che la lentezza delle procedure burocratiche dipenda anche
dal fatto che talvolta nelle imprese
mancano le figure capaci di preparare
adeguatamente le carte?
Certamente gli imprenditori non riescono a
sapere tutto e in questo senso sono fondamentali sia i professionisti che forniscono
consulenze, sia, come dicevo, le associazioni
di categoria. Poi, è vero, che di fronte a regole così complesse, in alcune piccole realtà
può esserci qualcuno che non riesce a seguire tutto, non può permettersi i consulenti
e, quindi, adempie alle norme con un po’
di pressapochismo. Non credo, comunque,
che complicare ancora di più le regole, aiuti a
risolvere questi problemi.
Quale soluzione propone?
Soluzioni non ne ho, ma mi rifaccio a ciò che
mi disse anni fa un bravo funzionario quando, di fronte a una procedura internazionale,
gli chiesi come si comportassero in Austria:
“Da noi – rispose - siamo molto attenti alle
carte, ma spesso non sappiamo il senso di
quello che stiamo facendo, da loro sanno benissimo cosa stanno facendo e sono meno
attenti alle carte”. Ecco, io vorrei che la nostra
burocrazia, a ogni livello, forse attenta al
senso di quello che si fa, al motivo per cui gli
imprenditori avanzano certe richieste. E’ inutile parlare tanto di fare sistema, se poi non
ci si aiuta davvero l’uno con l’altro. Bisogna
comprendere che l’Italia ha bisogno di avere
uno zoccolo duro di grande industria, di manifattura, di aziende che producono concretamente. Non possiamo pensare di vivere solo
di turismo, di moda e servizi. E’ necessario
che si cambi il punto di vista nei confronti
dell’industria che troppo spesso, a tutti i livelli
è vista come una rottura di scatole, dimenticando che crea molti posti di lavoro diretti e
anche indiretti facendo lavorare, fra gli altri,
anche le imprese che forniscono servizi.
Perché c’è questa immagine negativa
dell’industria?
Poiché si pensa che inquina aria e acqua,
crea traffico di camion eccetera, mentre si
ritiene che altre attività come la moda, il
turismo e il terziario siano a minor impatto
ambientale. Il punto è che non siamo a Montecarlo e non possiamo vivere solo con gli
alberghi. Dobbiamo, invece, recuperare l’orgoglio di essere capaci di produrre qualcosa
e, oggi come oggi, molte produzioni si possono realizzare in totale sicurezza ambientale.
Non pensa che alcuni eventi del passato (Marghera, Seveso, ecc.) abbiano
contribuito a creare l’immagine negativa? C’è, anche, chi rimprovera agli
industriali italiani di “piangere il morto” chiedendo aiuti e sussidi di Stato
per, poi, avere automobili da 100mila
euro nei parcheggi? E’ solo populismo?
dicembre 11
9
Economia
Intervista
Ci possono essere, in effetti, comportamenti
eticamente discutibili anche da parte degli
imprenditori, ma dall’altra parte non è raro il
caso di imprenditori che si impegnano anche
con grandi sacrifici economici e personali, pur
di mandare avanti le aziende e non licenziare
i dipendenti. Se, invece, un’azienda va bene
e guadagna, non credo che ci sia alcunché
di sbagliato nel fatto che chi crea un’azienda,
si impegna e rischia in prima persona, goda
i frutti dei momenti positivi. Certo, c’è anche
la questione della differenza fra gli stipendi di
imprenditori e dirigenti da un lato e impiegati
e operai dall’altro che in Italia (soprattutto in
alcuni settori) è più elevata che in altri Paesi
e che andrebbe calmierata. Se, poi, un industriale invece di rispettare le leggi ambientali
comprando un nuovo depuratore, preferisce
comprarsi l’auto nuova, beh, allora, vuol dire
che sta sbagliando. Prima di tutto, infatti,
un imprenditore deve avere come bussola
l’azienda e la responsabilità sociale. Bisogna,
dunque, ritornare un’idea dell’uomo che vale
per quello che fa, non per quello che sembra, ridando il giusto valore al lavoro.
Si dice che in Italia manchi una vera
politica industriale. E’ d’accordo?
Esatto. Quando, prima, dicevo che non possiamo vivere solo di turismo e servizi, volevo
proprio mettere in luce il fatto che stiamo andando verso una sorta di deindustrializzazione, solo che nessuno ha fatto una scelta in
tal senso. Se si fosse deciso che l’industria è
un peso e che dobbiamo darci al turismo, ci
sarebbe almeno stata una scelta. Il problema
è che nessuno ha scelto alcunché. Manca,
in effetti, la capacità della nostra politica di
avere una prospettiva di lungo periodo, di
indicare la strada da percorrere.
Pensa che questo sia un difetto solo
della politica o anche delle classi dirigenti in generale, compresi Confindustria, i sindacati, la magistratura,
ecc.?
Credo che tutti questi “gruppi sociali” abbiano
portato avanti i loro progetti che, ovviamente,
fanno riferimento a interessi settoriali, quello
che manca è la capacità politica di fare sintesi. Dare risposte generali è, infatti, il compito della politica, proprio come il compito
dell’imprenditore è dare risposte rispetto alle
“politiche” aziendali.
Si dice che i giovani d’oggi appartengono alla prima generazione più
povera di quella dei loro genitori. La
cosa la preoccupa?
Certamente. Non è un caso che molti di
loro siano sfiduciati, si aspettino di non poter
avere un lavoro adeguato a ciò che hanno
studiato (me lo spiegava, recentemente, una
studentessa universitaria che sta svolgendo
10
dicembre 11
un tirocinio presso di noi) e che si diffonda,
pertanto una certa apatia. Credo, tuttavia,
che un giovane che affronti la vita con impegno e perseveranza possa avere successo
anche oggi, sebbene le condizioni generali
siano sicuramente peggiorate rispetto ai
nostri tempi. In fin dei conti, la generazione
dei nostri padri ci ha consentito di poter stare
meglio di loro, proprio ponendo da un lato il
lavoro e dall’altro i valori etici come “fari” del
proprio vivere quotidiano.
La questione della corrispondenza fra
formazione e mondo del lavoro è molto discussa. Lei che ha fatto il classico,
come valuta la lenta, ma crescente penalizzazione degli studi umanistici a
favore di quelli tecnici e l’idea, sempre
più diffusa, che l’università sia non
necessaria, quando, non addirittura
inutile?
Premesso che ritengo fondamentale una
solida formazione, non conosco approfonditamente le ultime riforme, ma penso che per
lungo tempo in Italia si siano privilegiati gli
studi umanistici a sfavore dell’ambito tecnicoscientifico e che, in effetti, ci sia una difficoltà
a far collimare le esigenze del mercato del
lavoro, con la formazione impartita nelle
scuole e nelle università. Credo, dunque,
sia un bene che si stia rivalutando la cultura
scientifica. L’importante è che ci sia un equilibrio e che chi si avvicina agli studi superiori e
all’università, oltre alla “bellezza” del percorso
di studi, cominci a valutare anche le prospettive di lavoro che quel percorso offre. In
questo anche le famiglie devono aiutare i ragazzi, comprendendo, ad esempio, che l’università non può essere solo un parcheggio
per posticipare il momento della ricerca del
lavoro. Forse, inoltre, ci vorrebbe una maggior
programmazione a livello nazionale che sappia dare i giusti indirizzi ai giovani, evitando
di diplomare e laureare migliaia di persone
in materie che non hanno alcuno sbocco
lavorativo. Personalmente, l’unico consiglio
che mi sono sentito di dare ai miei nipoti è
stato: “Scegli il corso di studi che vuoi, ma sii
certo che ti piaccia, cerca di andare a farlo
nel posto dove lo fanno meglio (non dove è
più facile), mettendoci tutta la serietà e l’impegno che puoi e, infine, se hai l’occasione di
fare un’esperienza all’estero, non perderla!”
Questa crisi socioeconomica, in Occidente, è indotta anche dal fatto che la
“torta” dell’economia mondiale, che
fino a pochi anni fa ci dividevamo in
pochi, oggi dobbiamo dividerla con
molti Paesi cosiddetti emergenti. Non
crede che, in tal senso, la situazione
non possa che peggiorare?
Da questo punto di vista sono spaventato
dal fatto che abbiamo raggiunto i 7 miliardi
di persone sulla terra. Tutti, infatti, saremmo
felici di vedere gli altri stare bene come noi,
quando, però, ti accorgi che il costo globale
per il pianeta non sarebbe sostenibile se
tutti avessero il nostro tenore di vita, finisci
per farti delle domande alle quali è difficile
trovare risposta. Per esempio, io cerco di
analizzare in prospettiva storica i flussi migratori che tanto ci preoccupano e penso
che probabilmente anche gli antichi romani
dovevano essere spaventati dall’arrivo degli
“immigrati dal Nord”, ma oggi noi siamo tutti
figli di quegli “immigrati”. Penso, dunque, che
le migrazioni non siano realmente bloccabili,
ma non saprei come rispondere a questi problemi e sono, dunque, contento di non dover
essere io a trovare le risposte, ma di dovermi
“solo” occupare di carta e cartiere.
Molti, di fronte a questi problemi,
spiegano che bisognerebbe cominciare a pensare a una “decrescita
felice”...
Questo è un tema che mi mette in crisi. Io,
infatti, faccio un mestiere che si basa sulla
crescita e non ho modelli per questo. Non
a caso sostengo che fare il politico è un
mestiere serio (e difficile), perché è proprio
la politica a dover individuare i modelli giusti
sia nei momenti di sviluppo, sia in quelli di
decrescita.
E’ mai stato tentato, come altri imprenditori, dall’intraprendere la strada della politica?
In realtà, in passato, mi sono candidato alle
elezioni per il Consiglio comunale di Udine
e anche, se non sono risultato eletto, ho
trovato quell’esperienza molto interessante e
formativa, oltre che un piacere. La molla era
scattata a seguito della critica di un mio amico anglo-italiano che, vestendo i suoi panni
britannici, mi aveva detto: “voi italiani siete
tutti bravi a criticare, ma non fate nulla per
cambiare le cose”. Pensai allora di impegnarmi e ci provai seriamente. Credo che proprio
qui, stia il punto: la serietà. Quando mi hanno
proposto di fare il capogruppo delle aziende
cartarie, poligrafiche ed editoriali di Confindustria Udine, inizialmente rifiutai perché
temevo di essere inadeguato, di non avere il
tempo necessario a metterci tutto l’impegno
dovuto. Alla fine ho accettato ripromettendomi di farlo con la massima serietà. Qualsiasi
cosa si faccia, qualsiasi ruolo si accetti, a
maggior ragione in politica, non bisogna farlo
per mettersi un’altra medaglietta, ma con impegno e serietà. Serietà, che sia chiaro, non
va confusa con l’essere seriosi, perché saper
scherzare e sorridere aiuta a vivere.
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dicembre 11
11
Economia
Focus - Credito e Finanza
Confindustria Udine
lancia un nuovo servizio
In uno scenario economico quanto
mai complesso, un presente incerto e
un futuro non prevedibile, Confindustria Udine interviene a sostegno delle
imprese con la concretezza di un
nuovo, dinamico strumento, un’opportunità da cogliere e da sfruttare, per
affrontare problematiche e prevenire,
dunque, situazioni nel tempo irrisolvibili.
E’ stato infatti ufficializzato, sotto la
delega “Credito e Finanza”, affidata
alla vice-presidente di Confindustria
Udine Chiara Valduga, un nuovo servizio finalizzato al rafforzamento della
gestione finanziaria delle imprese,
determinante per la salute di un’attività. Un team qualificato e una consulenza mirata affiancano l’impresa
dall’analisi di eventuali criticità all’individuazione degli interventi necessari
per uscire dalla tensione finanziaria,
mentre incontri tematici, seminari e
corsi di formazione mirano a diffondere e sensibilizzare gli imprenditori a
una vera e propria cultura finanziaria
d’impresa, irrinunciabile fondamento
di crescita e sviluppo.
Dottoressa Valduga, quanto sta incidendo la contingenza internazionale
sull’accesso al credito delle imprese
della nostra regione?
Purtroppo l’attuale turbolenza dei mercati
finanziari ha un impatto pesante sia per quel
che riguarda l’accesso al credito che per
quel che riguarda, in termini di pricing, le
condizioni praticate dalle banche.
La maggior parte delle imprese lamenta
un’accresciuta limitatezza nell’ottenere
finanziamenti a breve termine e la quasi totalità delle imprese lamenta enormi difficoltà
nell’ottenere finanziamenti a medio-lungo
termine.
In aggiunta le problematiche che il sistema
finanziario evidenzia comportano un aumento importante dei costi per le imprese già
provate da una congiuntura per molti settori
ancora non favorevole.
Si può parlare di una vera e propria
stretta al credito nella nostra regione?
A mio avviso sì, soprattutto per quel che
12
dicembre 11
riguarda i finanziamenti a medio-lungo
termine.
Ritengo che il credito sia destinato a rimanere selettivo perché l’attuale situazione
congiunturale e i limiti nella raccolta delle
banche hanno necessariamente aumentato
la prudenza degli istituti nell’erogare prestiti.
Conseguentemente il riequilibrio della situazione finanziaria è una via obbligata e non
procrastinabile.
Fortunatamente la nostra Regione può
contare su strumenti importanti, come il
Mediocredito, recentemente ricapitalizzato,
che continuerà a supportare le imprese della regione nei finanziamenti a medio-lungo
termine, il Confidi, che va assolutamente
capitalizzato e Friulia, che interviene nelle
aziende anche con prestiti partecipativi.
Come si inserisce, in questo scenario,
il nuovo servizio che Confindustria
Udine offre a sostegno finanziario
delle imprese?
Abbiamo deciso di intervenire supportando
le imprese nell’analisi della propria struttura
patrimoniale e finanziaria e sostenendole nel delicato rapporto con le banche.
Abbiamo impostato un gruppo di lavoro in
grado di effettuare, anche attraverso l’ausilio
di check-up in azienda, un’attività di analisi
della struttura patrimoniale e finanziaria
delle imprese per identificare eventuali aree
di criticità e sostenere le imprese nell’individuazione degli interventi necessari per
uscire da situazioni di tensione finanziaria,
possibilmente prima che diventino criticità
irreversibili.
Il gruppo di lavoro è a disposizione delle
aziende per facilitare i rapporti con le
banche, creare contatti, accompagnare
le aziende: auspichiamo che le aziende
ricorrano in misura crescente a Confindustria
e in questo senso stiamo pensando a strumenti che possano far conoscere il servizio
che Confindustria offre nell’area credito e
finanza, per avvicinare le aziende su queste
tematiche, con riferimento alle quali non
sempre Confindustria è vista come primaria
interlocutrice.
Esiste una cultura finanziaria d’impresa tra le realtà produttive del
nostro territorio?
Ci sono aziende con un’elevatissima cultura
finanziaria ed altre che invece hanno in
passato trascurato questi aspetti.
Chiara Valduga, a fianco del presidente Adriano Luci, durante
i lavori del convegno in cui è stato ufficializzato il nuovo servizio
Credito e Finanza di Confindustria Udine (foto Gasperi)
L’attuale situazione impone che tutte le
aziende focalizzino l’attenzione sugli aspetti
finanziari, nonostante le difficoltà del momento: è certamente difficile sviluppare e
mantenere una cultura finanziaria in una
realtà in continua mutazione ed evoluzione
nella quale concetti quali la determinazione
del merito di credito e la correlata determinazione del prezzo del credito mutano
repentinamente: le imprese tuttavia devono
necessariamente stare al passo.
A questo proposito stiamo pensando ad
iniziative che coinvolgano maggiormente le
imprese in un confronto costante su queste
tematiche proprio con l’obiettivo di creare
una cultura finanziaria che possa accrescere
le conoscenze delle imprese e facilitare il
rapporto con gli istituti di credito.
Come coniugare le necessità delle
imprese con i requisiti richiesti dagli
istituti e dalle finanziarie?
Innanzitutto è necessario individuare il problema con tempestività.
Capito il problema si passa poi all’analisi
delle possibili soluzioni, che possono prevedere anche un mix di interventi congiunti,
dal supporto delle banche, all’intervento di
capitalizzazione dell’imprenditore, all’intervento di fondi di investimento, per fare
alcuni esempi.
Anche nel caso in cui il problema individuato abbia connotati di gravità tali da richiedere interventi straordinari, la tempestività
nell’individuare la strada da percorrere è
fondamentale.
Come si inserisce il nuovo servizio
di Confindustria Udine nel delicato
rapporto tra aziende e banche?
Sicuramente come interlocutore privilegiato:
intendiamo intervenire approfondendo in
modo accurato il rapporto con i principali
istituti bancari e finanziari locali e nazionali, allo scopo di sostenere soprattutto le
imprese più piccole che hanno meno forza
contrattuale.
A tal fine ci stiamo attivando per stipulare
specifiche convenzioni, che consentano di
agevolare il rapporto tra banche e aziende
ed avere tempi di risposta rapidi e certi.
Lodovica Bulian
Economia
Focus - Credito e Finanza
Le opportunità
da non perdere
Dinamiche finanziarie fuori controllo, un’economia mondiale fragile e un sistema bancario
internazionale incerto hanno messo a dura prova la fonte primaria di ricchezza, sviluppo e
solidità del nostro tessuto economico e sociale: le piccole e medie imprese, le cui difficoltà si
riflettono, in primis, in un accesso al credito sempre più ristretto e selettivo.
Le prospettive non sembrano mutare con all’orizzonte Basilea 3, che dal 1° Gennaio 2012
imporrà requisiti patrimoniali più severi per l’operatività delle banche.
A questo proposito, Realtà Industriale ha ascoltato i maggiori rappresentanti del sistema
creditizio del Friuli Venezia Giulia
Federica Seganti,
assessore regionale alle Attività
Produttive:
“Una riforma per ritrovare la voglia
di mettersi in gioco e di crescere”
Federica Seganti
In Friuli Venezia Giulia il rilancio dell’economia è possibile solo se le imprese recuperano slancio produttivo attraverso l’innovazione di processo e prodotto e puntano
all’export. E’ in forza di questa consapevolezza che abbiamo messo mano alla riforma
dell’accesso al credito, apprezzata dalle
categorie economiche - di cui abbiamo seguito le indicazioni - e da buona parte della
politica. Ma non è l’unico strumento che
le imprese avranno a disposizione a partire
dal prossimo anno per disporre dei fondi necessari a consolidare i risultati e sviluppare
nuove strategie, dato che Regione e Confidi
hanno stipulato di recente una convenzione
per la gestione di un Fondo di garanzia di
22 milioni destinato alle PMI e finalizzato ad
investimenti per 120 milioni di euro. Inoltre,
con la riduzione dell’IRAP abbiamo calcolato
che nelle casse delle imprese resteranno 85
milioni di euro netti. Sono manovre importanti, che puntano tutte nella stessa direzione: mettere gli imprenditori nelle condizioni
economiche di incrementare la competitività
delle aziende, ritrovando la voglia di mettersi
in gioco e di crescere.
Con questo strumento normativo saremo
in grado di aiutare le imprese riducendo i
tempi delle istruttorie e consentendo loro di
smobilizzare crediti, fare investimenti, impegnarsi nell’internazionalizzazione, innovare,
aumentare la produttività e la promozione
con semplici investimenti ad hoc, rafforzare
il patrimonio attraverso il prestito partecipativo. Semplificare è la parola d’ordine e
quindi, posto che i criteri di attuazione degli
interventi agevolativi saranno definiti da un
regolamento, la riforma si incentra sulla
costituzione di un unico Fondo di rotazione per iniziative economiche suddiviso in
Frie ordinario ( per le iniziative di carattere
industriale), Frie –Sezione sviluppo PMI
e Frie – Sezione Garanzie, con un unico
Comitato di gestione ed un’unica Segreteria
organizzativa.
Per quanto riguarda le prospettive, non ho
la sfera di cristallo e per carattere sono poco
incline alle previsioni, specie in momenti
come questi. Basilea 3 entrerà completamente in vigore nel 2020, ma certo
comincerà a riverberare i suoi effetti già dal
prossimo anno e potrebbe rendere ancor
più complessi i rapporti tra le imprese ed
il sistema bancario. Anche per questo ci
siamo impegnati per arrivare ad una veloce
semplificazione dell’accesso al credito e
rendere più elastico, agevole ed accessibile
il sistema delle garanzie.
Gerardo Ruggiero,
direttore Mediocredito Fvg:
“Sempre di più
banca del territorio”
Mediocredito Fvg è si sta connotando
sempre di più come “banca del territorio”,
svolgendo un ruolo chiave nel sostenere
gli investimenti degli imprenditori di tutti i
comparti economici che si insediano o che
esercitano la loro attività nel Friuli Venezia
Giulia e più recentemente nel vicino Veneto.
Mediocredito Fvg, avendo l’operatività di una
banca, interviene a medio e a lungo termine
attraverso finanziamenti e leasing per i settori dell’industria, del commercio e dell’artigianato. In questo particolare momento
operiamo attraverso le straordinarie misure
Anticrisi dei fondi Regione. Queste ultime
hanno una normativa specifica, i cui requisiti
di accessibilità sono piuttosto flessibili e
tengono conto della particolare negatività
dicembre 11
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Economia
Focus - Credito e Finanza
Gerardo Ruggiero
della congiuntura economica.
Mediocredito interviene a sostegno delle
imprese attraverso due tipi di operazioni: su
progetto e su consolidamento. Certamente
in questo momento la seconda modalità
è quella più richiesta dalle imprese, anche
perché sono sempre meno le aziende che
godono di una situazione tale da poter
investire su nuovi progetti. È chiaro anche
che a fronte di una situazione generale
difficile per le stesse banche, che hanno
registrato in questo periodo una dilatazione
e un incremento delle sofferenze, con un
restringimento della capacità di erogazione
di credito, una selezione è normale.
È fondamentale, però, saper distinguere
tra le imprese in difficoltà, quelle che per
struttura e business ne possano uscire con
un sostegno adeguato, e quelle, invece,
per cui un finanziamento sarebbe solo
un ulteriore prolungamento delle criticità.
Queste derivano, in gran parte, per quanto
riguarda le imprese del nostro territorio, da
una sottocapitalizzazione economica, che le
costringe a ricorrere a finanziamenti esterni
in maniera elevata rispetto ai propri mezzi,
e da una struttura modesta, che non consta
di un’adeguata programmazione finanziaria
interna, fondamentale per la competitività di
un’azienda.
Le prospettive future per quanto riguarda
l’accesso al credito annunciano un’ulteriore
selettività; resta da capire come si evolverà
questa situazione critica, certamente permarranno delle difficoltà, ma auspichiamo in
maniera meno opprimente.
Edi Snaidero,
presidente di Friulia:
“Sempre più vicini alle imprese,
nessuna applicazione restrittiva dei
parametri di sostegno”
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dicembre 11
“Friulia è sempre più vicina alle imprese del
territorio, attraverso una serie di servizi che
vanno dalla promozione delle sinergie di
business tra le partecipate, al supporto nella
negoziazione con le banche, al Supporto
Crisi per sostenere le aziende nel corso
di questa congiuntura negativa, fino alla
definizione di nuove politiche di intervento:
riduzione dell’importo medio investito e
contestuale aumento del numero delle operazioni, aumentando l’impatto complessivo
sull’impresa, attraverso il coordinamento con
altri attori – Finest, Mediocredito e banche
azioniste di Friulia.
Friulia contribuisce con determinazione al
presidio della sopravvivenza, della crescita e
dello sviluppo delle PMI della Regione, intervenendo nel capitale di rischio e concedendo finanziamenti alle imprese, contribuendo
così al sostegno del sistema imprenditoriale
regionale e all’attrazione di nuovi operatori
economici nel territorio oggetto di intervento. Il numero degli interventi realizzati
da Friulia nel corso dell’ultimo anno, 33,
dimostrano che la valutazione delle aziende
viene condotta tenendo conto dell’attuale
momento economico e quindi non vi è
un’applicazione restrittiva dei parametri che
regolano il sostegno di Friulia. Certamente
però rimangono sempre validi i principi
fondamentali che sostengono quest’azione,
primo tra tutti, la valutazione delle prospettive di sviluppo dell’impresa aldilà del mero
supporto di sopravvivenza. La sola immissione di capitali, ammesso che ve ne sia
la possibilità, non è sempre risolutiva, anzi,
in certi casi prolunga solamente la durata
di uno stato di crisi. Per quanto riguarda
i tempi di concessione dei finanziamenti,
infine, Friulia è estremamente attenta a
questi aspetti in ogni ambito delle proprie
attività non solo quelle finanziarie. Tuttavia
vi sono dei vincoli normativi che non sono
modificabili e che diluiscono i tempi, che,
però, grazie all’impegno di Friulia rimangono
Edi Snaidero
in una dimensione, a mio modo di vedere,
accettabile”.
Renato Pujatti,
presidente Finest:
“Noi, business angels
per le imprese del Triveneto”
“La nostra missione aziendale mira a promuovere la cooperazione economica delle
aziende del triveneto con i Paesi dell’Europa
centro-orientale e balcanica, la Russia, i
territori baltici e caucasici. Finest non può
quindi modificare autonomamente la propria missione, ma può declinarne obiettivi e
mezzi, per mantenerla attuale ed efficace. In
un periodo di forte contrazione economica
come quello attuale, Finest applica il suo
sostegno, impegnandosi come business advisor anche in progetti che non necessariamente si traducono per Finest in operazioni
Renato Pujatti
di investimento e quindi in redditività. E’
questo l’elemento distintivo che caratterizza
Finest rispetto ad una banca.
Finest ha a disposizione due strumenti
fondamentali: la partecipazione e il finanziamento. Dopo un triennio in cui, per politica
aziendale, il finanziamento ha prevalso sulla
partecipazione, abbiamo cambiato rotta
per garantire un sostegno ancora maggiore
alle imprese: il “progetto” è ora al centro
dell’operatività di Finest. A dimostrazione di
ciò, del totale erogato nell’esercizio 20102011, 15 milioni di euro sono stati destinati
alle partecipazioni e solo 5,3 milioni di euro
ai finanziamenti.
Finest è al servizio di tutte le imprese del
triveneto, senza distinzione dimensionale o
settoriale. E’ naturale tuttavia che il portafoglio clienti della Società rispecchi la realtà
economica locale e le sue tradizioni: i settori
maggiormente interessati dall’intervento di
Finest sono il metallurgico, il meccanico/
Informazione commerciale
FINALMENTE LA VERA LARGA BANDA
IN FRIULI VENEZIA GIULIA
INASSET e NORDEXT, società interamente
friulane, sono due aziende leader nel
settore telecomunicazioni che dal 2008
si propongono come riferimento nel
mercato regionale.
Grazie al Data Center di Udine,
INASSET rappresenta la principale
realtà regionale in termini di affidabilità
per questa tipologia di infrastrutture, e
questo permette alla società di offrire
servizi estremamente avanzati per la
conservazione sicura dei dati aziendali.
Il Data Center è inoltre diventato uno
dei punti di interconnessione italiani
per i principali operatori nazionali
ed internazionali. Nel settembre di
quest’anno INASSET si è aggiudicata la
gestione della rete in banda larga del
Consorzio Industriale Aussa Corno.
NORDEXT ha come attività prevalente
quella di fornire connettività a banda larga
in modalità wireless nelle aree non servite
dalla rete ADSL. NordExt gestisce le reti in
fibra ottica e wireless delle zone industriali
di Amaro, Tolmezzo e Villa Santina.
INASSET e NORDEXT hanno quindi la
capacità di portare collegamenti internet a
larga banda in tutta la regione sia in fibra
ottica che in modalità wireless. Questa
capacità e affidabilità è confermata dalle
testimonianze di alcuni clienti:
L’ing. Andrea Peressi
– Responsabile
Sistemi Informativi
di Modulblok –
afferma infatti che:
“da anni avevamo
criticità legate
ai collegamenti
informatici tra
la sede direzionale di Pagnacco e lo
stabilimento produttivo di Amaro. Questo
ci costringeva a replicare ad Amaro
tutta una serie di infrastrutture con una
complicazione della gestione ed un ovvio
incremento dei costi. Nordext ha installato
un collegamento wireless fino al Data
Center e da lì via fibra ottica è stato
collegato il sito di Amaro implementando
così una rete privata tra le due sedi
a 10 Mbps. Questo ha consentito di
centralizzare tutti i sistemi a Pagnacco”.
Il Dott. Riccobon, Amministratore Delegato
L’Ing. Alberto Steindler, Amministratore
Delegato di Insiel Mercato, dice: “noi
forniamo servizi a centinaia di clienti in
tutta Italia e all’estero che sono soprattutto
Comuni ed Ospedali e non potevamo
permetterci di avere disservizi sui nostri
sistemi informatici. Dopo un’attenta
selezione abbiamo individuato Inasset
come fornitore ideale sia per il grande
vantaggio di averlo in regione sia per la
qualità dell’infrastruttura. Abbiamo inoltre
collegato il Data Center di Inasset alla
nostra sede direzionale di Trieste con un
link in fibra ottica a 100 Mbps e la sede di
Udine con un ponte radio a 50 Mbps”.
di Casa di Cura Città di Udine, dice:
“abbiamo deciso di attivare le nostre
nuove applicazioni cliniche e gestionali
nel Data Center di Inasset. Ormai da
4 mesi stiamo facendo dei test sugli
applicativi e dal 1 gennaio andremo a
pieno regime eliminando completamente
i server all’interno della nostra struttura.
E’ stata scelta Inasset per la possibilità di
collegarci direttamente al Data Center
via radio ad alta velocità e rendere la
fruizione delle applicazioni da remoto
continua e sicura”.
Il Presidente di Eurotech Roberto Siagri
dice: “L’interconnettività è una necessità
sempre più importante e fondamentale
per potersi connettere non solo con le
aziende del nostro Gruppo, in Europa,
Stati Uniti e Giappone, ma soprattutto
con la rete di clienti, fornitori, partner
e collaboratori. La gran parte dei flussi
informativi, infatti, avvengono sempre
meno all’interno dell’azienda e sempre
più nel Cloud. Grazie a Nordext, nella
sede di Amaro, abbiamo finalmente
un collegamento in fibra ottica da 20
Mbps che ci permette di migliorare le
comunicazioni e di usufruire di tutti quei
servizi che il mondo Cloud offre”
Informazione commerciale
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15
Economia
Focus - Credito e Finanza
elettromeccanico, il legno/mobile, la plastica
e l’edilizia e le costruzioni. Segnalo inoltre
che negli ultimi anni il settore delle utilities
ha dimostrato un rapido sviluppo legato alle
tematiche dell’energia rinnovabile.
L’oggetto di valutazione di potenziali partner
si basa prevalentemente sul progetto
estero. L’idea imprenditoriale, la capacità di
perseguirla, il potenziale racchiuso nell’impresa: questi sono gli elementi distintivi di
un progetto valido. Ciò che conta per Finest
sono le prospettive future di successo, ed
è questo guardare avanti con lungimiranza
che guida le nostre scelte di investimento in
un determinato progetto. La crisi economica
attuale non consente più salti nel buio: i
mercati internazionali non perdonano azzardi, progetti di internazionalizzazione non
strutturati o privi di un business plan solido.
Finest rispetta la propria missione istituzionale anche scoraggiando iniziative in cui le
possibilità di successo sono inferiori ai rischi
di fallimento dell’impresa: applichiamo una
politica che possiamo definire di business
angels.
Sappiamo bene che il problema dell’accesso
al credito colpisce soprattutto le aziende più
piccole e i progetti di start up, che dispongono di minori garanzie da offrire, ma d’altra
parte molte di esse portano in sé le radici di
un possibile business di successo, ignorarle
significherebbe ipotecare il nostro futuro:
delle 98 posizioni attualmente attive, ben il
73% è costituito da micro, piccole e medie
imprese”.
Bruno Prete,
direttore FRIE:
“Tempistiche di estrema rapidità:
undici giorni per una pratica”
“Il FRIE è il principale strumento a disposizione dell’Amministrazione regionale per gli
interventi a sostegno dello sviluppo economico del territorio del Friuli Venezia Giulia,
esso opera attualmente attraverso tre tipologie: quella tradizionale dei finanziamenti a
tasso agevolato a fronte di investimenti a carattere industriale o nel settore alberghiero;
con il Fondo regionale di garanzia, nell’ambito delle misure Anticrisi, che presta garanzia
fideiussoria fino al 40% del finanziamento
concesso dalle banche convenzionate, per
finalità di consolidamento di passività a breve termine, di riscadenzamento e, in genere,
di rimodulazione di pregresse esposizioni
finanziarie e di finanziamento con durata
predeterminata; con il Fondo regionale
smobilizzo crediti che concede finanzia-
16
dicembre 11
Bruno Prete
menti alle micro e piccole imprese operanti
sul territorio regionale a fronte di crediti
di natura contrattuale e commerciale non
contestati. Gli aiuti del FRIE si rivolgono alle
imprese industriali di tutti i settori. Anche
le imprese di nuova costituzione rientrano
nel supporto del FRIE, che finanzia anche
il “progetto”, la cui valutazione si basa
soprattutto sull’analisi del “business plan”.
Naturalmente servono le garanzie, previste
per legge, le quali, però, sono costituite
dagli stessi beni (immobili e/o impianti e
macchinari). È chiaro che, trattandosi di
fondi pubblici, la valutazione del merito creditizio deve essere scrupolosa, ma bisogna
fare una distinzione tra il FRIE “tradizionale”
e i fondi delle misure Anticrisi. Nel primo
caso grande importanza viene riservata alla
valenza dell’iniziativa medesima, mentre per
gli interventi nell’ambito della legislazione
Anticrisi il Comitato di gestione opera con
la massima apertura possibile, approvando
tutte le richieste che soddisfano i requisiti
minimi stabiliti dalle norme di riferimento.
Per quanto attiene alle tempistiche posso
affermare senza tema di smentita che il
FRIE opera con estrema rapidità: undici giorni è la tempistica media delle pratiche, dal
momento di ricevimento dell’istruttoria da
parte della banca proponente al momento
della delibera di concessione”.
Michele Bortolussi,
presidente Confidi Friuli:
“Garanzie fino all’80% facilitano
l’accesso al credito”
“Confidi Friuli opera a largo raggio, offrendo
una gamma di prodotti e strumenti che
vanno dal breve al lungo termine, comprendo tutte le tipologie di operazioni. Nella
situazione di pre-crisi, le aziende fortuna-
tamente avevano recepito l’input culturale
trasmesso dai confidi e utilizzavano per il
60-70% il medio termine, privilegiando
quindi gli investimenti. Negli ultimi due anni
di crisi, la percentuale si è invertita, con un
utilizzo pressante di linee di liquidità o di
consolidamento debiti. A queste due linee
tradizionali si è aggiunto un nuovo prodotto, a fronte di investimenti con garanzia
regionale del 40% unita alla garanzia del
40% dei confidi, per un totale dell’80% con
immediato beneficio per le imprese, che
riescono così ad accedere più facilmente
al credito. Confidi Friuli, avendo ottenuto
quest’anno l’importante riconoscimento di
soggetto intermediario finanziario, avendo
superato la soglia di 75 milioni di garanzie
in essere, è in grado di emettere garanzie
a prima richiesta assoluta, paragonabili a
quelle bancarie o assicurative, permettendo
Michele Bortolussi
un minore assorbimento in termini di patrimonio bancario, dando maggior impulso
all’accesso al credito. Con questo grosso
cambiamento, il ruolo svolto da Confidi Friuli
risulta altamente determinante. Penalizzante
per alcune imprese è certamente l’aspetto
dimensionale, che non ha permesso lo sviluppo di una cultura finanziaria delle aziende
stesse, aspetto che oggi viene considerato
alla stregua della gestione commerciale.
Confidi Friuli si colloca come interfaccia di
riferimento tra banca e impresa. Oltre al
prodotto caratteristico della garanzia, inoltre,
il confidi si è evoluto mettendo in pista
un servizio di consulenza finanziaria che
permette di suggerire la migliore operazione
da utilizzare tra quelle offerte, tutelando in
maniera costruttiva e trasparente gli interessi
e gli obiettivi dell’azienda”.
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dicembre 11
17
Economia
Aziende flash
VETRORESINA GROUP
in Vietnam e Arabia Saudita
Enrico Quendolo
Vetroresina Group di Povoletto ha acquisito quattro importanti commesse in
Vietnam e Arabia Saudita per la fornitura di tubi in vetroresina per un valore
complessivo superiore ai 3 milioni di euro.
Si tratta di due progetti legati alla riduzione
dell’impatto ambientale nella produzione
di energia elettrica da centrali alimentate
a carbone, in particolare relativi alla riduzione delle emissioni di anidride solforosa
nell’ambiente. “È un segnale positivo dai
mercati - spiega Enrico Quendolo, presidente di Vetroresina Group - ed è la prova
di una competitività che il nostro Gruppo
ha acquisito a livello internazionale, riuscendo ad imporsi su concorrenti cinesi e
turchi che beneficiano di costi di produzione inferiori a quelli europei”.
Questi ordini si vanno ad aggiungere a
quelli già acquisiti durante l’anno per forniture di tubazioni speciali per alta pressione,
impiegate nella produzione di energia
idroelettrica, e per bassa pressione per il
settore civile. “È una soddisfazione per il
Gruppo - continua Quendolo - che raggiunge questo importante traguardo dopo
una fase di riposizionamento di mercato,
iniziata da un rinnovato assetto proprietario, una nuova organizzazione commerciale e strategia di Gruppo”.
Vetroresina Group oggi , con sede a Povoletto, è un gruppo internazionale con
5 società, 180 dipendenti (di cui quasi la
metà in Italia) e stabilimenti di produzione
in Italia, Bulgaria, Macedonia e Germania.
Le novità di INSIEL
per non vedenti e ipovedenti
Insiel Spa, in collaborazione con l’Unione
italiana dei ciechi e degli ipovedenti, in
occasione della “giornata mondiale della
vista”, ha presentato le nuove tecnologie
e i nuovi servizi informatici accessibili alle
persone con deficit visivo. Sono state illustrate, in particolare, le opportunità offerte
dai tablet e dai dispositivi mobili dotati di
schermo tattile che, grazie alle loro caratteristiche, si presentano come la scelta ideale per le persone affette da patologie della
vista, senza che vi sia la necessità di alcuna modifica al software o costi aggiuntivi.
“Grazie al progresso nel campo tecnologico – ha precisato il presidente di Insiel,
Valter Santarossa – quasi tutte le
applicazioni informatiche possono essere
ora utilizzate da persone con deficit visivo.
In Friuli Venezia Giulia ci sono circa 7.000
ciechi assoluti, di cui 150 sono giovani e
diventa, quindi, sempre più urgente prose-
18
dicembre 11
guire nella sensibilizzazione dell’opinione
pubblica su questa disabilità e offrire strumenti che siano validi per tutti: vedenti e
non vedenti. Insiel Spa si muove anche su
questo fronte nell’ottica di mettere sempre
al centro il cittadino”.
La lettura di documenti, la visione ingrandita di immagini e filmati, l’ascolto
di audiolibri e materiale multimediale, la
navigazione in internet e la localizzazione,
ha precisato il direttore di Insiel Spa Fulvio Sbroiavacca, sono diventati possibili
grazie all’integrazione di tecnologie come
il gps, la connessione Wi-fi e 3G, l’interfaccia evoluta di lettura vocale e gli schermi
ad alta definizione e ad alto contrasto.
Insiel, ha proseguito Sbroiavacca, lavora da
sempre per favorire tutti i cittadini in ogni
settore della vita e per rendere internet
sempre più accessibile.
Per l’Azienda in house la collaborazione
Turismo
Industriale fa
tappa alla T&T
Confindustria Udine, nell’ambito del progetto “Turismo Industriale” ha promosso
agli inizi di ottobre una visita speciale alla
T&T Telematica e Trasporti di Ruda.
Ospite d’onore Luigi Chiozza (Trieste
1828-Scodovacca 1889), imprenditore, innovatore e fondatore dell’Amideria Chiozza
nel racconto documentato da materiale
d’eccezione presentato dal professor Carlo Bressan, in quella che fu la villa del Direttore dello Stabilimento, in funzione fino
agli anni 80, ed oggi sede della innovativa
azienda T&T. Sono state due ore insieme
per conoscere una storia, una persona ed
un territorio tra futuro di tecnologia, passato e presente di cultura.
E’ seguita la visita alla T&T che produce
prodotti e sistemi telematici per i trasporti.
L’azienda, attiva dal 1994, fornisce soluzioni ai problemi dei clienti attraverso
soluzioni integrate. I partecipanti hanno
potuto vedere cosa c’è dentro un computer mobile e seguire in tempo reale il
movimento degli autobus in servizio nella
città di Modena.
Tra i partecipanti per Confindustria Udine
c’erano Claudio Magon, capogruppo Terziario Avanzato, e Marino Firmani, uno
dei due coordinatori di Turismo Industriale
(Giuliana Quendolo era impegnata in
Polonia come testimone internazionale
dello stesso progetto). Firmani ha ricordato il raggiungimento della 90esima
visita organizzata nelle aziende nell’arco
di 18 mesi, aggiungendo anche che T&T,
nell’ambito del progetto Industria e Turismo andata e ritorno, è testimone di una
archeologia industriale capace di raccontare il tempo, esemplificato dal professor
Bressan per il passato, e dall’ingegner Raffaele Caltabiano con la propria realtà,
per il futuro.
con l’Unione dei ciechi e degli ipovedenti
non è una novità e ha già portato a rendere accessibile il portale regionale della
Carta dei servizi agli utenti con deficit visivo oltre che ad avviare la sperimentazione
di un tablet di ultimissima generazione che
ha permesso a una persona ipovedente di
svolgere la mansione di navigatore durante
un importante regata velica.
MANUTENZIONI
RISTRUTTURAZIONI
IMPERMEABILIZZAZIONI
RISTRUTTURAZIONI
MARMI
PIETRE
MOSAICI
MOSAICI
dicembre 11
19
Economia
Boom di
acquisizioni per
l’ufficio stampa
di EMPORIO ADV
Enrico Accettola
Già protagonista di ottimi risultati nel primo
semestre dell’anno, negli ultimi tre mesi
Seltz, divisione ufficio stampa e pr dell’agenzia Emporio Adv, guidata da Enrico Accettola, è stata protagonista sul mercato con
nuove e importanti partnership che spaziano
in diversi settori merceologici. Fra queste
quella con Fipa Italiana Yachts, una fra le
principali realtà nel panorama della nautica
internazionale da diporto sul mercato con i
tre marchi Maiora, AB Yachts e CBI Navi;
Stratex, uno dei player più importanti a livello nazionale nella produzione di strutture e
architetture in legno lamellare e case in legno.
Ufficio stampa e pr a vari livelli sono il marchio
di fabbrica del servizio intrapreso da Seltz per
Greenfit, affermata società italiana produttrice di attrezzature per l’home fitness a marchio
proprio e a marchio Diadora; Azzano, realtà
leader nazionale nella produzione di calze e
filati con due sedi produttive italiane e una in
Egitto; Evergreen Life Products, azienda
specializzata nella produzione di integratori
alimentari e prodotti per la bellezza e il benessere della persona a base di estratto acquoso
di foglie d’olivo; Frappa Edilizia, impresa di
costruzioni operante sia nel settore pubblico che in quello residenziale. Il tutto senza
dimenticare la gestione del grande evento
dei 50 anni di Pilosio, coinciso con la prima
edizione del Premio Internazionale Pilosio
Costruire la Pace che ha richiamato in regione
i big mondiali del settore costruzioni e il guru
indiano Ram Charan.
20
dicembre 11
Aziende flash
POTOCCO
nuovamente
protagonista
nel contract
navale
Eccellenze del made in Italy protagoniste
sui mercati internazionali. É il caso della
Potocco di Manzano e fra i principali player
nella produzione di sedute e complementi
d’arredo di alta gamma, che si è aggiudicata
l’appalto per la fornitura degli arredamenti
chiavi in mano per quattro navi fluviali da
crociera in fase di realizzazione nei cantieri
di Rostock, in Germania, per un valore
economico pari a 2,5 milioni di euro. Grazie
a questa commessa contract e a un’offerta
sempre più competitiva nel settore residenziale, frutto di lungimiranti politiche commerciali e di marketing, la società friulana fa
registrare un aumento del volume d’affari
del 20%, mantenendo in questo modo
costante il trend di crescita degli ultimi due
anni.
L’accordo siglato con l’armatore tedesco
prevede la realizzazione degli arredi interni
ed esterni delle navi con prodotti realizzati
per l’80 per cento in legno e suoi derivati,
La CDA
in un angolo
di Paradiso
A testimoniare il passo in avanti dal punto
di vista qualitativo e la dimensione nazionale raggiunta, la CDA - Cattellan Distributori
Automatici - di Talmassons (8 milioni di
euro il fatturato) è diventata distributore
ufficiale dei prodotti oggetto della nuova
campagna di spot televisivi nazionali di Lavazza dal titolo “Il tuo angolo di Paradiso,
anche quando lavori”, in onda sulle Reti
Mediaset e Sky a partire dall’inizio del mese
di ottobre, dedicata specificamente ai prodotti della distribuzione automatica destinati
agli uffici..
I nuovi spot vedono ancora protagonisti
Paolo Bonolis e Luca Laurenti che, in
una spedizione speciale in un ufficio sulla
terra, chiariscono agli stupiti impiegati di
fronte alla macchina del caffè che le capsule “di fuori sono tutte uguali, ma dentro
Antonino Potocco
come da tradizione Potocco, e sviluppati
secondo la formula taylor made, ovvero in
base alle specifiche esigenze del cliente. La
realizzazione verrà portata a compimento
da Potocco avvalendosi anche dell’apporto
di un gruppo di partner oramai consolidati
e assieme ai quali l’azienda friulana sta
diventando un punto di riferimento internazionale nel mercato del contract, sia legato
alla nicchia dell’hotellerie, sia al settore
navale come testimonia questa commessa
e quella analoga messa a segno pochi mesi
fa, del valore vicino ai 2 milioni di euro,
relativa alla fornitura degli arredi per due
traghetti da crociera della compagnia greca
Blue Star Ferries realizzati nei cantieri
sudcoreani della “Daewoo Shipbuilding
& Marine Engineering Co. Ltd (DSME),
secondo costruttore navale al mondo.
no!”. Un’affermazione che si sposa alla perfezione con la filosofia di CDA, sempre più
orientata alla ricerca della massima qualità:
del prodotto al design delle macchine e alla
rigorosa selezione delle aziende fornitrici,
passando per la formazione del personale
e uno spiccato orientamento green che ha
portato allo sviluppo di soluzioni per il benessere dei consumatori finali, fatto davvero
inusuale per il settore.
I risultati di questa politica e degli investimenti stanno premiando la società guidata
dalla famiglia Cattelan, che sta vedendo
aumentare le proprie quote di mercato e
prevede di chiudere l’anno in corso con un
fatturato superiore del 10% rispetto all’esercizio 2010. Del resto sono i numeri stessi di
CDA a testimoniare la portata di un’azienda
che sembra non risentire della crisi o, perlomeno, la combatte a testa alta quotidianamente portando a compimento quel processo di rinnovamento che è alla base dei
suoi successi: 60 dipendenti, 43 automezzi,
4.200 distributori automatici, 2.500 clienti
attivi fra cui 600 serviti quotidianamente in
tutto il Nordest d’Italia.
Costruiamo oggi la sicurezza di domani.
Insieme.
La formazione sulla sicurezza in azienda è un’opportunità di crescita professionale e personale,
non solo un obbligo da assolvere. Insieme ai nostri docenti ogni allievo apprende l’importanza di lavorare
in sicurezza, affrontandone tutti gli aspetti normativi e psicologici e mettendosi alla prova in ambienti che
riproducono le reali condizioni di incendio e di emergenza. Abbiamo progettato la struttura per poter
svolgere tutte le prove in assoluta sicurezza e tutelando l’ambiente e il territorio.
Antincendio, lavori in quota, primo soccorso, protezione delle vie respiratorie sono solo alcuni dei
corsi, studiati anche per le persone diversamente abili.
Loc. San Gallo - Fraz. Strassoldo Cervignano del Friuli (Ud)
Tel. 0431 30545 - Fax. 0431 32891 - [email protected]
dicembre 11
21
Conoscere il nostro
territorio con HELICA
Economia
Aziende Flash
“LO SPAZIO
DELLE IDEE”
si fa in due
Due esempi di eccellenza quelli che si sono
succeduti in questi mesi a “Lo spazio delle
idee”, a partire da GEObusiness, il prodotto
software in esposizione dal 24 ottobre al 21
novembre realizzato da Tellus spa, azienda
operante da 14 anni nel settore dei Sistemi
Informativi Territoriali (Geographic Information Systems) attraverso la progettazione e lo
sviluppo di applicazioni web e desktop.
GEObusiness nasce dall’esigenza di organizzare in maniera efficiente le molteplici
informazioni che vengono raccolte nel corso
dei processi aziendali e che risultano utili per
diversi aspetti della gestione organizzativa,
soprattutto se georeferenziate. Si tratta infatti
di una soluzione software che permette di
sfruttare al meglio il patrimonio informativo
dell’azienda, favorendo l’integrazione e la
condivisione dei dati. Si compone più moduli
destinati a diverse funzioni aziendali: MARKETfinder per il geomarketing; PATHFinder
per la pianificazione delle consegne/attività;
OBIETTIVO EUROPA
a don Alessio Geretti
Tellus spa a Lo Spazio delle Idee (foto Gasperi)
PALMfinder per mantenere il contatto con
persone e mezzi in movimento; SATfinder
per tracciare i movimenti dei mezzi; ADDRESSfinder per la normalizzazione e deduplica degli indirizzi.
Dal 21 novembre invece lo spazio è passato
all’azienda Billiani che festeggia proprio nel
2011 i “100 anni di sedie Billiani a Manzano”.
Dopo aver attraversato il boom economico con il marchio F.lli Billiani e contribuito
all’espansione del triangolo della sedia,
l’azienda si è consolidata nel territorio raggiungendo anche negli ultimi anni notevoli
successi. Tra i più importanti si ricorda il premio “sedia dell’anno 2000” vinto con Spinn.
L’utilizzo dello schienale in tamburato di
legno ha modificato da allora intere tipologie
di sedute prodotte in zona ed ha permesso
all’indotto dei multistrati di attraversare quasi
indenne la crisi strutturale del comparto.
Il modello Foglia di Marco Ferreri ha ricevuto
nel 2001 riconoscimenti internazionali ed
è stato selezionato per il Compasso d’oro,
aprendo la strada a tipologie costruttive analoghe come la Young e la Frida della Pedrali
Lab gestita da Gianpiero Billiani, che proprio con quest’ultima ha centrato l’obiettivo
dell’ultimo Compasso d’oro.
Pur subendo la pesante crisi mondiale del
2009-2010 Billiani sta concludendo un 2011
con una ricrescita e con prospettive d’investimento in tutti i settori.
L’innovazione stilistica rimane una priorità
e l’ultima nata Aragosta, in esposizione
nell’atrio di palazzo Torriani fino al 16 dicembre prossimo, e’ una sedia archetipo nelle
forme ma coraggiosa per le generose dimensioni e lavorazioni del legno, materia principe
del Distretto che Billiani vuole esaltare.
don Alessio Geretti riceve il premio ‘Obiettivo Europa” da
parte del rappresentante del Governatore Alfio Chisari
“Occorre una nuova alleanza tra le imprese, le persone e le istituzioni, che vivono sul territorio locale
per superare il problema della montagna e trasformarla in un privilegio”.
E’ quanto ha dichiarato don Alessio Geretti, curatore delle mostre promosse dal Comitato di San
Floriano a Illegio, dopo aver ricevuto il dodicesimo
Premio Rotary “Obiettivo Europa” da parte
del rappresentante del Governatore Alfio Chisari
nella Sala Ajace del Comune di Udine.
La cerimonia di premiazione è stato l’atto conclusivo del convegno organizzato da nove Rotary Club
della provincia di Udine sul tema “Turismo nel Friuli
Venezia Giulia: politiche, idee e progetti a confronto”. Presenti anche Cristina Papparotto e Matteo Tonon, rispettivamente vicepresidente vicario
e vice-presidente di Confindustria Udine.
22
dicembre 11
Grande passo in avanti per approfondire la
conoscenza del territorio della nostra regione.
Infatti Helica, azienda impegnata nel rilievo
aereo ambientale con sede ad Amaro è la prima
in Italia ad essersi dotata della strumentazione
necessaria per rilevare al suolo anomalie magnetiche ed emissioni radioattive: magnetometro e
spettrometro raggi gamma utilizzabili sugli elicotteri della sua flotta.
Per poter eseguire queste rilevazioni è necessario l’utilizzo di un magnetometro che, agganciato
all’elicottero Helica, consente, attraverso un
rilievo magnetico, di individuare la presenza di
corpi ferromagnetici sepolti. Identificando così la
presenza e la cosiddetta disposizione spaziale di
eventuali discariche interrate o altri elementi al
di sotto della superficie e quindi invisibili all’occhio umano. E’ uno strumento questo molto
utilizzato nel continente africano, per la ricerca
di giacimenti minerari di oro, uranio ed elementi
rari della terra.
L’altro strumento, di cui è a disposizione l’azienda di Amaro è lo spettrometro raggi Gamma: in
grado di misurare le emissioni radioattive. Magnetometro e spettrometro utilizzati contemporaneamente sono un’ottima combinazione per
il cosiddetto monitoraggio ambientale su ampia
scala per poter così creare una “mappa” delle
eventuali anomalie, necessaria per conoscere il
territorio ed intervenire in maniera efficace contro gli abusi.
“Stiamo già utilizzando questi strumenti anche in
Friuli – sottolinea l’ingegner Christian Peloso,
manager di Helica – per attività di monitoraggio
in zone considerate critiche. Stiamo ottenendo
risultati davvero interessanti. Abbiamo formato
per l’utilizzo di questi strumenti e l’analisi dei dati
rilevati due geofisici, ora parte integrante del nostro staff. I risultati ottenibili sono sorprendenti”
Le sedie Billiani ospiti a Lo Spazio delle Idee
Economia
Aziende Flash
Moda:
lo stile GAZèL
conquista
il mondo
Alessandra Verona, art director e titolare
di Gazèl srl non può che dirsi soddisfatta
degli ultimi dati che registrano, ad oggi, un
incremento sugli ordini dell’ultima collezione
Primavera - Estate 2012 che si attesta su un
lusinghiero +40%.
Gazèl, oggi, è presente in ben 350 punti
vendita non sono solo in Italia ma anche in
Francia, Inghilterra, Spagna, Grecia, Russia
e pure in Giappone. Lo stile Gazèl è, infatti, un mix molto ben calibrato fra la maestria
artigianale italiana, in alcuni casi arricchita
da manifatture di alto pregio provenienti
anche dal bacino del Mediterraneo
(Tunisia, Turchia), dalla Corea del Sud e
dal Bangladesh, che ben incontra un gusto
Venerdì 2
dicembre il
Gospel alle
Stelle
Anche quest’anno l’associazione per
disabili intellettivi adulti Comunità del
Melograno Onlus, d’intesa con il
Comitato Sport Cultura Solidarietà,
organizza per venerdì 2 dicembre, alle
ore 21, la decima edizione del Concerto
Internazionale “Gospel alle Stelle” nella
cornice del Palasport Carnera di Udine.
L’incasso, rigorosamente annunciato al
termine del concerto, servirà interamente
a sostenere le attività del centro
occupazionale per persone con disabilità
intellettiva, gestito dall’Associazione
Comunità del Melograno Onlus, integrata
da 15 anni a Rizzolo di Reana del Rojale
e che si sta prodigando per completare
la realizzazione di una Casa Famiglia a
Lovaria di Pradamano.
Qualità e spettacolo sono assicurati: il
formidabile gruppo Gospel afro-americano
“High Praise Gospel Singers”, proveniente
dagli Stati Uniti e diretto da Cedric Shannon
Rives, intratterrà il pubblico, che ha sempre
risposto alla grande nelle passate edizioni.
Come nel 2010 l’associazione intende
realizzare una Lotteria Benefica raccogliendo
Mission a New Delhi (India)- da sinistra
Alessandra Verona titolare e art director Gazèl
con Nicoletta Marcigotto ( ufficio acquisti Gazèl)
internazionale per un vestire che propone
spunti di moda mantenendo sempre un
tratto originale e raffinato. Da qualche mese, inoltre, Gazèl si avvale
per l’ufficio stile, il cuore delle aziende
moda, della collaborazione con la giovane
stilista- ma già tempratasi nel settore- una serie di premi, che verranno messi in
palio. Ogni biglietto acquistato per assistere
al concerto avrà anche il valore di biglietto
della lotteria e potrà essere estratto durante
la serata.
I biglietti saranno a disposizione presso
la sede di Udine (via Forni di Sotto, 14)
dal lunedì al venerdì. Per informazioni: tel.
0432 42849 – mail [email protected] – fax
0432 545843. Per maggiori informazioni
sull’iniziativa potete vistare il sito www.
assmelograno.org.
L’Anima di
Treppo Grande
Si è tenuto a Treppo Grande la seconda
edizione di Terra Argilla Territorio, un
simposio di scultura e arti visive con cui
questo Comune friulano ha raccontato il
proprio tempo valorizzandone l’anima e
scavando nella terra per riscoprire le proprie
radici.
Il programma, predisposto dal project
leader Marino Firmani, di Fi.Mar di
Udine, è stato intenso e coinvolgente sin
dal primo incontro a tema presso le scuole
di Treppo con Lorenzo Cianchi di Certaldo
accompagnato da Valentina Bigaran e
Michele Tajariol che hanno assegnato
compiti creativi ai bambini per costruire
i propri personaggi dell’immaginario
Valentina Springolo; dall’ufficio stile e
sotto l’art direction di Alessandra Verona,
coadiuvata da Nicoletta Marcigotto
nasce il mood del total look che di stagione
in stagione, vediamo nelle vetrine più
prestigiose (a Udine al b/Store) o anche
indossato dalle conduttrici della nostra
televisione, come Georgia Luzi - per
citare solo l’ultimo caso - che per condurre
la trasmissione Uno Mattina, ha scelto di
vestire in total Gazèl.
Prossimi importanti appuntamenti per
l’azienda udinese: la Fiera Première Classe
a Parigi di fine gennaio dove incontrare
i clienti provenienti da tutto il mondo e
la partecipazione dal 27 al 30 marzo alla
Fashion Design Business Mission a Tokyo,
missione promossa dalla Comunità Europea
all’interno dell’EU Gateway program, alla
quale Gazèl parteciperà quale giovane
azienda europea selezionata con altre
39 per rappresentare il Fashion Design
made in Euorope presso i rappresentanti
dell’imprenditoria e della stampa
giapponese. (www.gazel.it)
sull’argilla.
Nella giornata di domenica 9 ottobre ha
presenziato pure l’assessore regionale
Roberto Molinaro nel corso di un
appuntamento in cui il sindaco Rina Di
Giusto ha presentato artisti e opere a tutta
la cittadinanza con l’emozione di chi ha
saputo risvegliare un’anima.
Una nuova tappa
per INDUSTRIARE
ARTE GIOVANI
La mostra fotografica INDUSTRIARE ARTE
GIOVANI, realizzata con gli scatti dei premiati
dell’omonimo concorso raffiguranti oggetti
di design delle aziende friulane, ritorna nelle
scuole.
Sono infatti gli studenti del territorio gli autori
delle opere ed è all’Istituto Stringher
di Udine che approda la terza tappa
dell’esposizione itinerante. L’istituto, che con
la partecipazione al concorso ha ottenuto
la classificazione di 4 dei suoi studenti tra i
vincitori, ha voluto portare la mostra anche nei
suoi locali, in particolare nella sede dell’indirizzo
turistico di via Crispi a Udine. Il 30 novembre
prossimo, alla presenza delle autorità e di molti
studenti, sarà inaugurata l’esposizione che
resterà visitabile fino a fine gennaio 2012.
dicembre 11
23
Economia
Aziende
PRODES&CIELO AZZURRO
festeggia un quarto di secolo
In una convention si sono riuniti a Fagagna i 300 dipendenti alla presenza di
molte autorità locali e regionali e dei vertici di Confcooperative. Per l’occasione la
cooperativa ha commissionato un mosaico
ISO 9001; oggi si impegna per entrare e svilupparsi con gli adeguati strumenti e le forze
lavorative in settori qualificanti ed innovativi.
«Vogliamo essere un’impresa in evoluzione
– conferma ancora la presidente –, reattiva,
con buone potenzialità sul fronte degli investimenti e dell’organizzazione e con una forte
capitalizzazione».
A settembre scorso un evento ha celebrato
i successi dell’azienda riunendo a Fagagna i
300 dipendenti alla presenza di molte autorità locali e regionali e dei vertici di Confcooperative. Per celebrare la ricorrenza, dopo il susseguirsi di una serie di videoproiezioni sullo
sviluppo e la storia Prodes & Cielo Azzurro, è
stato presentato e svelato agli ospiti presenti
un mosaico dedicato alla cooperativa.
Giada Bravo
La presidente di Prodes&Cielo Azzurro, Patrizia Fantin, riceve
un riconoscimento da parte di Gianpaolo Zamparo, presidente
dell’Associazione Cooperative Friulane
Crescita a due cifre per la Prodes & Cielo Azzurro che ha da poco festeggiato i suoi primi
25 anni. La cooperativa di Fagagna, che vanta
300 soci lavoratori e quasi 7 milioni di euro di
fatturato, è una delle più importanti imprese
regionali nel settore dei servizi. «Il 2010 è stato senza alcun dubbio un anno eccezionale,
di svolta, oltre ogni auspicio per quel che riguarda le attività portate a termine e il risultato conseguito», conferma la presidente Patrizia
Fantin, da un anno anche al vertice regionale
delle cooperative di lavoro riunite in Federlavoro Confcooperative. «Il successo di Prodes
& Cielo Azzurro – continua Fantin – è in controtendenza alla crisi economica attuale ma è
dovuto al maturare di numerosi interventi di
ordine gestionale, organizzativo, commerciale
messi in atto da tempo dagli amministratori
e tecnici di questa realtà». Il fatturato lordo
complessivo ha raggiunto i 6.886.211 € che
rispetto ai 5.556.214 € del precedente esercizio evidenziano un incremento di 1.332.997€
pari addirittura al 24%.
Sanificazioni e pulizie di immobili rappre-
24
dicembre 11
sentano tuttora il core business dell’azienda
(49% del fatturato), logistica e trasporti sono
il secondo pilastro della cooperativa (32% del
fatturato) mentre in forte crescita è il settore
dell’assemblaggio e confezionamento conto
terzi che oggi copre già l’11% del fatturato.
«Nel 2010 abbiamo acquisito nuovi clienti di
notevole spessore nei settori dell’elettronica, dell’alimentazione, della farmaceutica e
dell’agricoltura stagionale – conferma Patrizia
Fantin –. Siamo così riusciti a consolidare e
diversificare l’attività aziendale e abbiamo
raggiunto il nostro obiettivo primario, cioè offrire ai nostri soci un lavoro concreto e reale,
un lavoro quotidiano e durevole, un lavoro
onesto e riconosciuto nella nostra comunità
sociale, nel segno di una identità cooperativistica dinamica, orgogliosa, solida ed efficace».
Costante l’impegno poi sul fronte della qualità
e dell’innovazione. La Cooperativa, rappresentata da donne per il 50,6% del totale, nel
febbraio 2010 ha ottenuto il rinnovo della
certificazione ambientale ISO 14000-2004
e anche quello della certificazione di qualità
Prodes & Cielo Azzurro è nata dalla fusione di Prodes, società costituita nel 1986,
con Cielo Azzurro, sorta nel 1994. Dal
1990 ha iniziato la gestione del servizio
di pulizia e sanificazione per importanti
aziende operanti nel settore alimentare,
fino a diventare leader nel settore. Nel
corso degli anni ‘90 ha dato progressivo
sviluppo al settore delle pulizie industriali,
specializzandosi nell’ambito manifatturiero
e metalmeccanico. Nel 1997 ha iniziato la
collaborazione con imprese ed enti pubblici per l’affidamento del servizio di portierato e gestione emergenze. Dal 2005
Prodes & Cielo Azzurro è in possesso
dell’autorizzazione al trasporto conto/terzi,
successivamente estesa senza limiti di
portata. Nel 2006 la società ha inoltre ampliato la sede di Fagagna dotandola di una
area lavorazioni conto terzi di oltre 900
metri quadri e di moderne infrastrutture
funzionali per la gestione logistica e per il
settore trasporto.
Economia
Aziende
58esima edizione del Progresso Economico della Camera di Commercio di Udine - il
Riconoscimento come Imprenditrice a Giuseppina Caporale
LUBRISERVICE:
20 anni nel segno
di Giuseppina Caporale
Nel 2012 saranno 40 anni di carriera, intanto quest’anno
l’imprenditrice festeggia i primi 20 alla guida di Lubriservice
con il riconoscimento al lavoro e progresso economico della
Camera di Commercio di Udine come donna imprenditrice
Il 2011 è un anno che difficilmente verrà
dimenticato da Giuseppina Caporale, socia
fondatrice della Lubriservice di Pradamano.
Il ventennale dell’azienda festeggiato da
poco e il conferimento da parte della Camera di Commercio di Udine del riconoscimento al lavoro e al progresso economico
come donna imprenditrice in occasione
della celebrazione della 58^ edizione il
7 novembre scorso al Teatro Giovanni da
LUBRISERVICE
I dati
Anno di fondazione: 1991
Attività: Azienda specializzata in
lubrificazione per industria, agricoltura e
autotrazione
Dipendenti: 9
Fatturato: 5 milioni di euro
Mercato: Friuli Venezia Giulia
Certificazioni: ISO 9001
Sito internet: www.lubriservice.it
Udine.
“Non siamo un paese di serie B, non siamo una Italietta”. Le parole pronunciate
durante l’evento da Giuseppe De Rita
sintetizzano il pensiero che la Caporale ha
fatto proprio sin dagli inizi della carriera: lavorare, progettare e sviluppare nuove idee
mettendo al centro la persona. Sì, perché
la Lubricervice oltre ad essere uno dei
principali distributori di oli, tra i migliori 10
a livello italiano, è anche un’azienda che
spicca per essere capeggiata da una donna
in un comparto prettamente maschile.
In occasione della premiazione è stato inevitabile il richiamo, da parte di tutti gli ospiti
intervenuti, alla particolare difficoltà e incertezza di questo momento storico. Si è sottolineata la necessità di agire subito, cambiare rotta e riscattare l’orgoglio, attivando
relazioni in grado di innescare una reale e
concreta crescita di sistema. Temi questi
che, insieme allo sviluppo attuale e futuro
della Lubricervice, sono stati approfonditi
dalla stessa Caporale nel quartier generale
di Pradamano per ripercorrere insieme
i primi 40 anni di carriera. «Trent’anni fa
i clienti mi chiamavano con diffidenza»,
ha detto sorridendo, «mentre ora le cose
sono molto diverse anche se il percorso
compiuto dall’azienda è stato piuttosto lungo. Il settore in cui mi trovo ad operare è
sicuramente particolare per una donna, ma
in realtà proprio per le sue caratteristiche la
donna riesce sempre ad avere una visione
di sintesi veloce e realistica dei fabbisogni
quindi può portare questi elementi in
qualsiasi ambiente. Per il business è perciò un’opportunità sfruttare le peculiarità
che una donna possiede naturalmente».
Parlando invece del comparto in generale
come stanno andando le cose? «Il settore
sta avendo una discesa fisiologica per
l’indubbio miglioramento delle tecnologie.
Oggi il core business si sta spostando verso
l’ottica del servizio che offriamo attraverso
la consulenza e la formazione. Sono troppi
i fattori di mercato ancora sconosciuti, per
questo ci impegniamo nella loro diffusione
perché è sempre la qualità a differenziare
il successo rispetto all’insuccesso; ad essa
bisogna poi aggiungere la fiducia. Ecco perché il prossimo anno, proprio per i 40 anni
di carriera, abbiamo pensato ad un premio
per i clienti più fedeli che non ci hanno
mai lasciato».
In seguito abbiamo chiesto alla Caporale
se ci saranno altre novità e lei ci ha confermato che si prevede uno sviluppo dimensionale anche se per ora non è possibile
anticipare altro. Sicuramente ci sarà una
crescente informatizzazione per ottimizzare
i processi sotto tutti i punti di vista.
G.B.
GIUSEPPINA
CAPORALE
Avviata alla carriera lavorativa fin da
giovanissima dopo aver frequentato
la scuola professionale, entra nel
comparto del commercio di lubrificanti
e carburanti per la Petrolifera Udinese,
avventura che ricorda con particolare
piacere perché molto significativa vista
l’esperienza maturata sul campo come
responsabile. Nel 1991 la svolta con
la fondazione di Lubriservice insieme
ai soci Mugherli e Ziraldo. Partono con
un ristretto numero di clienti ma con
idee molto chiare che consentono una
crescita costante: qualità e servizio
sono le parole chiave, abbinate alla
specializzazione nel solo settore dei
lubrificanti.
dicembre 11
25
Economia
Premi CCIAA
L’orgoglio
dell’economia reale
Tutti i premiati della 58° edizione del
Premio del Lavoro e del Progresso
Economico (Foto Anteprima)
“Non siamo un Paese di serie B, non siamo
un’Italietta. Non dobbiamo subire passivamente ma dobbiamo avere l’orgoglio di
combattere a faccia aperta”. La “scossa” è
arrivata dall’ospite d’onore della 58esima
Premiazione del lavoro e del progresso
economico della Cciaa di Udine, Giuseppe
De Rita, nell’atteso intervento che ha sintetizzato la complessità dell’attuale momento
economico e politico e ha costituito il cuore
della cerimonia. Un’edizione speciale, che
ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, poiché ha ripercorso i
150 anni di economia in Friuli nell’anniversario dell’Unità d’Italia. Per marcare anche
simbolicamente le tre tappe di questo viaggio nel tempo, le Premiazioni (presentate
quest’anno da Sonia Grey) sono partite
da un omaggio alla figura di Arturo Malignani, attraverso la video-intervista alla nipote
Maria Locatelli Malignani e al discendente
Federico Malignani. Sono quindi seguite le
premiazioni di una trentina tra lavoratori,
aziende e imprenditori, nonché una quindicina di riconoscimenti speciali e le quattro
Targhe dell’Eccellenza, conferite quest’anno
a don Tarcisio Bordignon, alla Vidoni Spa,
all’Udinese Calcio e a Lamberto Zannier.
Inevitabile il richiamo, da parte di tutti gli
ospiti intervenuti, alla particolare difficoltà
e incertezza di questo momento storico e
di questi giorni. Se un autorevole – e amarissima – opinione è stata quella trasmessa
dall’Università di Harvard del professore
del prestigioso ateneo statunitense, l’economista italiano Alberto Alesina, anche gli
altri ospiti hanno sottolineato la necessità
di agire subito, cambiare rotta e riscattare
l’orgoglio. Ne ha parlato anche il presidente
della Cciaa e “padrone di casa” delle Premiazioni, Giovanni Da Pozzo, anticipato dai
saluti introduttivi del sindaco Furio Honsell
e del presidente della Provincia Pietro Fontanini, «Bisogna passare dal soggettivismo
dell’esperienza imprenditoriale a un’economia delle relazioni – ha detto Da Pozzo –.
Relazioni in grado di innescare davvero una
crescita di sistema”, che passa da un rapporto forte e libero tra economia e politica.
“Come binari, entrambe perseguano gli stessi obiettivi, siano da stimolo l’una per l’altra,
ma siano autonome nella loro capacità di
razionalizzarsi e rinnovarsi”, ha rimarcato,
portando vari esempi. Da Pozzo ha fatto appello alla Regione, dunque, per rinsaldare la
collaborazione, “ciascuno secondo le proprie
competenze ed esperienze”, ma ha anche
sottolineato la positività dell’azione regionale
su vari fronti. “Bene gli ammortizzatori sociali – ha detto Da Pozzo –, buona l’intuizione
sull’Irap, anche se va supportata da altre misure, per esempio sull’iniziativa giovanile e
sulle start up. Avanti così nelle infrastrutture
e nella logistica, con un occhio di riguardo a
quelle strategiche per la nostra economia e
per aprirci all’Europa – prima di tutto la terza
corsia, in cui non è più momento di polemiche o tentennamenti. Bene la ridefinizione
e ruolo Friulia e Mediocredito. È necessario
sviluppare con decisione la partita del credito, mettendo in campo meccanismi nuovi e
agili che fungano da moltiplicatore delle risorse a disposizione del sistema produttivo”.
Punti ripresi poi anche dal presidente della
Regione, Renzo Tondo. “Il Paese deve ritrovare coesione sociale – ha detto Tondo –. Il
Fvg ha una storia alle spalle, una storia che
può insegnarci a essere in qualche modo
ottimisti, e se non ottimisti almeno fiduciosi.
Dobbiamo avere coraggio di affrontare i problemi, farci carico del percorso, aver chiaro
dove andare e affrontare un cambiamento
che sta anche in ciascuno di noi”. Tondo ha
fatto richiamo al discorso di De Rita, la teoria del “primo popolo”, quello che ha creato
l’Italia, quello dell’economia reale e del lavoro quotidiano che deve riappropriarsi della
sua libertà e della sua dimensione attiva, in
contrapposizione al “secondo popolo”, “che
pensa il sentimento del primo e quindi ne
è il legittimo sovrano”. “Mi trovo ora davanti
a una platea che è il “primo popolo”, quello che sa mettersi in discussione e saprà
gestire il cambiamento”, ha detto Tondo,
riferendosi anche alle parole conclusive di
Da Pozzo. “Noi friulani siamo stati esempio
molte volte in questi 150 anni e possiamo
esserlo ora – aveva detto il presidente Cciaa
–. Bene, noi ci mettiamo in gioco. Mettiamo a disposizione le nostre abilità, capacità,
i nostri servizi ed esperienze”.
I premiati delle imprese
associate
a Confindustria Udine
Lavoratori:
Laura Bruni (Tonutti spa Industria
Macchine Agricole di Remanzacco)
Luisa Sgoifo (Toppazzini spa
di San Daniele del Friuli)
Imprenditori:
Sergio Novello
(Friulmac spa di Pavia di Udine)
Aziende:
Premio Iniziativa Imprenditoriale:
Industria
Mont-Bel srl di Manzano
Thermokey spa di Teor
Premio Iniziativa Imprenditoriale:
Cooperative
Secab Società Cooperativa di Paluzza
Riconoscimenti
Imprenditrice:
Giuseppina Caporale (Lubriservice
srl di Pradamano)
Per i 150 anni di attività:
Prosciuttificio Morgante spa
di San Daniele del Friuli
Riconoscimenti Speciali:
Euro & Promos Group spa di Udine
Luigino Pozzo (PMP Prom-Mec spa di
Coseano)
Eccellenza nell’economia:
Vidoni spa di Tavagnacco
26
dicembre 11
dicembre 11
27
Economia
Botta & Risposta
richiesta di arredo in legno a favore di altri
materiali. La crisi dei mutui sub prime, nel
2008, ha contribuito ad aggravare la già
difficile situazione economico-finanziaria.
Noi abbiamo iniziato ad adeguarci al mercato potenziando la produzione di articoli
in metallo e in plastica, a rivolgerci a tutti
i settori distributivi (sia alla piccola sia alla
grande distribuzione) e a nuovi mercati.
Alessandro Ferluga
Botta & Risposta
con…
Alessandro
Ferluga,
presidente di
Domitalia
Che cosa vuol dire essere un imprenditore?
Cercare di trarre il meglio delle energie in
un determinato settore e metterle insieme
per produrre, avere anche lungimiranza e
coraggio di rischiare.
Cos’è l’etica per un imprenditore?
Cercare di fare le cose fatte bene e di non
“fregare” nessuno.
La vostra azienda è un caso, raro in
Friuli, di acquisizione manageriale.
Ci racconta come è nata?
La Domitalia, che fino a qualche anno fa
si chiamava Ims srl, è stata da me fondata
quando ero direttore esportazioni della Id
Export. Pensai che i nostri prodotti potessero essere appetibili anche sul mercato italiano e quasi subito la Ims (della quale ero
socio con altre due persone della Id Export)
iniziò a crescere poiché i prodotti pensati
per il mercato italiano erano richiesti anche
all’estero. Lasciai l’incarico nella Id Export
per occuparmi a tempo pieno della Ims.
Poi, nel 2007, insieme ai miei tre più stretti
collaboratori, rilevai tutta l’azienda, acquisendo le quote della Id Export e la chiamai
inizialmente Ims Italia Srl, trasformandola
poi nell’attuale Domitalia Spa.
Come state vivendo la crisi?
La crescita è andata avanti fino al 2006.
Poi sono subentrati i fattori negativi quali:
Cina (concorrenza sul mercato di prodotti
di primo prezzo), caduta del dollaro e cambiamento della moda, che ha fatto calare la
28
dicembre 11
Dunque non c’è futuro per gli arredi
in legno?
Non sarà più come un tempo, ma prima o
poi la moda tornerà a cambiare. Nel frattempo è importante cercare di mantenere
in loco tutta l’esperienza accumulata nei
decenni nella lavorazione di sedie e complementi in legno che altrimenti rischia di
sparire. Per fortuna in questo senso ci aiuta
il settore contract dove c’è ancora una
buona richiesta di prodotti in legno.
Più in generale come vede il futuro
del manzanese?
Se riesce a mantenere la produzione tipica
del legno potrà continuare a fornire il mercato contract e sperare di riprendere vigore
quando anche la grande distribuzione e
le famiglie ricominceranno a richiedere il
legno. Non tornerà, però, mai più come
prima: abbiamo perso oltre il 30% delle
aziende e ne perderemo ancora. Sopravviverà solo chi saprà trovare i canali di vendita e i mercati giusti all’estero. Molto, comunque, dipenderà da come andrà il 2012,
che in Italia si presenta già molto negativo.
Servirebbero aggregazioni e marchi
comuni?
Si può provare a creare qualche rete fra
aziende di fascia diversa, ma non sarà facile: qui in zona siamo troppo individualisti.
Sarebbe già tanto non continuare a farci la
guerra fra di noi... Servirebbe, comunque,
molto di più un vero sostegno nazionale
alle esportazioni, realizzato non con missioni fatte a caso, ma con un supporto continuo e concreto a chi combatte sui mercati.
Come vede il futuro della sua
azienda?
La crisi ci è servita a contenere e ad affinare i costi e anche a migliorare l’organizzazione. Penso che un futuro ci sarà sicuramente. Fondamentale sarà potenziare la
qualità, il servizio e la proposta al cliente.
Quali sono le principali difficoltà nel
fare impresa oggi?
La tassazione eccessiva. La burocrazia allucinante. La lentezza della giustizia.
Non ultimo: il ritardo nei pagamenti in
quanto oggi a fine mese, in Italia, il 30%
delle ricevute bancarie viene respinto e non
c’è una legge che tuteli i creditori.
In questa situazione, l’evasione fiscale è giustificabile?
Noi non ne abbiamo mai fatta, ma non
è un mistero che, in certe zone d’Italia, il
nero pesa molto, anche nel nostro settore. Se noi vendessimo in nero potremmo
aumentare il fatturato sul mercato domestico, ma questo non è corretto: noi non lo
facciamo, non l’abbiamo mai fatto e non lo
faremo mai.
Perché, di fronte a tutte le difficoltà,
non pensa di andare all’estero?
Ci ho pensato. Poi, però, mi sono detto che
sono anni che lavoro in questa zona anche
per cercare di mantenere l’attività tipica e
l’occupazione.
Cosa pensa degli imprenditori che si
mettono in politica?
Fanno bene. Da noi non esistono, come in
Francia, scuole di politica e siamo governati
da troppe persone impreparate e senza
esperienza. In questo senso un imprenditore può portare la sua esperienza accumulata in anni di attività.
Un personaggio del passato del quale l’Italia avrebbe bisogno oggi?
Non so se oggi riuscirebbe a fare ciò che
fece a suo tempo, ma direi Luigi Einaudi.
Un personaggio del presente del
quale potremmo fare a meno?
Berlusconi, perché, al di là di meriti e demeriti, ha bloccato il Paese e rovinato la
sua immagine internazionale.
C.P.
Domitalia
I dati
Anno di fondazione: 1989
Sedi Operative:
San Giovanni al Natisone, Manzano,
Premariacco (UD)
Dipendenti: 71
Fatturato 2010: 22,5 milioni di euro
Attività: Produzione di sedie, tavoli e
complementi per la casa, l’outdoor, l’home office e il contract
Sito internet: www.domitalia.it
Email: [email protected]
Economia
Analisi
Percorsi verso la crescita
La condizione economica e finanziaria delle
imprese risente degli effetti derivanti dalla
debolezza della ripresa congiunturale.
Una recente indagine della Banca d’Italia
riferita a settembre evidenzia come resti
stabile la quota delle aziende (42%) con un
fatturato in crescita e quelle che prevedono
di chiudere in utile il bilancio (il 58%, ma
dieci punti in meno rispetto al periodo
precrisi). Ma si rivedono al ribasso i piani di
investimento e le aspettative sono orientate
al peggioramento: ordini e fatturato sono
previste in rallentamento e le attese di
investimento sono in calo. Si diffondono
aspettative di peggioramento delle condizioni
di accesso al credito riferite sia al costo che
alla disponibilità di nuovi finanziamenti.
Le incertezze si riflettono sulla situazione
congiunturale locale. Nel terzo trimestre si
sono manifestati decisi segnali di inversione
di tendenza: nella variazione tendenziale
(rispetto ad un anno fa) la produzione è
rimasta ferma (-0,1%) dopo un andamento
decelerato nel primo semestre (+ 5%)
rispetto alla media 2011 (+ 7%), gli ordini
sono calati (- 0,1%) mentre le vendite, sia sul
mercato interno che su quello estero, hanno
mantenuto un segno positivo (+ 1,2%)
ancorchè in decelerazione.
Il ricorso alla cassa integrazione evidenzia
l’accentuazione della concentrazione delle
ore integrate sulla gestione straordinaria (nel
periodo gennaio/ottobre l’incidenza relativa
è passata dall’80% al 93%, i lavoratori
equivalenti sono cresciuti da 3255 unità a
4638): infatti mentre la cassa integrazione
ordinaria è scesa di oltre la metà (- 55,5%)
quella straordinaria è salita di più di due
quinti (+ 44%). Complessivamente la cassa
integrazione è cresciuta nel periodo gennaioottobre rispetto allo stesso periodo del 2010
del 24,4%.
Su questa involuzione rispetto alla tendenza
verso una ripresa ancora debole, che aveva
mostrato di stabilizzarsi nel primo semestre
dell’anno, si riflettono le tensioni dei mercati
finanziari sfociate nella crisi del debito
sovrano europeo.
Non vi è una corrispondenza lineare tra il
differenziale dei titoli italiani nei confronti
di quelli tedeschi e la struttura dei tassi
monetari ma questa ne viene grandemente
influenzata per i riflessi sulla capacità di
raccolta e sul suo costo. Incidono inoltre i
problemi di liquidità del sistema bancario
ma la “miscela” è penalizzante per il credito
alle imprese: spread a livelli impensabili sino
a pochi mesi fa ed una pesante selettività
nell’erogazione del credito.
Tutto questo a fronte di una situazione
congiunturale in rallentamento. Il nostro
paese deve agire velocemente tramite un
Governo autorevole e credibile sostenuto da
un Parlamento responsabile per promuovere
la crescita attraverso le riforme strutturali e
per abbattere il debito pubblico garantendo
il raggiungimento del pareggio di bilancio nel
2013.
Bisogna riconquistare fiducia e credibilità.
Il nostro è un paese con i fondamentali solidi,
ha i mezzi per uscire dalla spirale della crisi,
ma non può aspettare.
Risanamento e crescita definiscono il
percorso da seguire. Indugi ed incertezze
si pagano a caro prezzo. Non possiamo e
non dobbiamo rinunciare alle potenzialità di
sviluppo.
Su questo le forze economiche e sociali
con le istituzioni del credito più volte hanno
ammonito, e ben prima dell’intervento della
BCE, ad accelerare le misure strutturali per
invertire la deriva verso il sottosviluppo.
Misure per il pareggio di bilancio sono state
adottate anche se molte di queste devono
essere attuate, quelle per la crescita debbono
trovare ancora una compiuta definizione.
Occorre far presto sulla base di una coesione
che deve corrispondere alla gravità dei
problemi che il paese si trova ad affrontare.
Le misure da adottare non possono non
tener conto delle cinque aree di intervento
che definiscono il percorso per la crescita
individuate da Confindustria su cui hanno
convenuto le Associazioni imprenditoriali di
categoria e l’ABI:
l fisco per lo sviluppo basato sulla
riduzione dell’Irap e sull’abbattimento del
cuneo fiscale sul lavoro nonché su misure
che favoriscano la patrimonializzazione delle
imprese;
l liberalizzazioni e privatizzazioni
programmando un piano di dismissioni delle
partecipazioni
pubbliche e di immobili pubblici, puntando
sulla riduzione delle regolamentazioni e sulla
liberalizzazione delle professioni;
l investimenti infrastrutturali anche
incentivando il coinvolgimento della finanza
privata;
l programma nazionale di efficienza
energetica;
l riforma delle pensioni attraverso il
superamento delle pensioni di anzianità e
l’innalzamento dell’età pensionabile.
fiscale e contributiva e l’applicazione di
una imposta patrimoniale annuale ad
aliquota contenuta prevedendo una soglia
di esenzione o con misure di imposizione
selettiva sulla casa.
Sul piano regionale il programma di riforma
e razionalizzazione del Presidente Tondo è
condivisibile.
Dalla riduzione di un punto dell’Irap, ma solo
per il 2012, agli interventi di razionalizzazione
e di riorganizzazione della “macchina”
amministrativa partendo dai costi della
politica e dalla sovrapposizione dei diversi
enti.
Va altresì attuata la fiscalità di vantaggio in
modo da tendere verso la equiparazione
o quantomeno sul contenimento dei
differenziali nei confronti dei paesi confinanti
per superare lo svantaggio di attrattività che
colpisce la nostra Regione.
Infrastrutture, innovazione ed
internazionalizzazione sono tre fattori
determinanti su cui occorre puntare. La
Regione ha confermato il suo impegno su
questo. E’ importante che vengano assicurate
le risorse necessarie; vanno spese anche
le risorse stanziate ed impegnate che sono
rimaste ferme, calcolate in un importo
superiore al milione di euro riguardanti opere
pubbliche, investimenti in infrastrutture,
sostegno a progetti d’impresa.
In un momento difficile e delicato quale
quello attuale, il volano della spesa pubblica
produttiva costituisce un fattore importante
di sostegno. Le lentezze nella gestione dei
diversi strumenti di intervento determinate da
bassi livelli di capacità di spesa rappresentano
un freno alla realizzazione degli investimenti
e dei progetti che potrebbero dare respiro al
sistema produttivo. Bisogna intervenire per
correggere procedure e comportamenti in
modo da assicurare piena correntezza della
spesa.
Un altro aspetto riguarda l’accesso al credito
e la patrimonializzazione delle imprese.
Friulia per gli interventi di capitalizzazione e
Mediocredito per il finanziamento a medio
lungo termine rappresentano i riferimenti
di un sistema di supporto alle imprese,
unito al FRIE ed ai Confidi, che va rafforzato
attraverso meccanismi di coordinamento
improntati alla unicità delle procedure ed alla
semplificazione.
E’ ora di passare all’azione per imprimere
contenuti precisi agli impegni ed alle
promesse su quelle iniziative che
bisognerebbe comunque attuare
indipendentemente dalla crisi perché il
mondo è cambiato e dobbiamo cambiare
anche noi se vogliamo agganciare lo
sviluppo.
Questi interventi vanno sostenuti dal lato
delle entrate con il contrasto all’evasione
Ezio Lugnani
dicembre 11
29
Associazione
Tessili, Abbigliamento, Calzature e Affini
Alla ricerca
dello
spirito di
squadra
“Costruire un rapporto forte con i propri
collaboratori è fattore determinante non solo
per i successi di un’impresa, ma anche per
lavorare assieme con reciproca soddisfazione.
Per fortuna sono ancora le persone a fare la
differenza, anche all’interno di un’impresa.
Iniziative come questa sono di stimolo
e di collante per tutta l’Associazione per
modificare lo stato delle cose, tanto più
che nessuno ci regala o ci ha regalato mai
niente, il futuro va costruito con le nostre
forze e con i nostri lavoratori. Se lo faremo,
possiamo guardare avanti con ottimismo
e fiducia, quella fiducia che neppure lei ci
viene regalata dal sistema Paese, ma che
dobbiamo essere capaci di alimentarla da
soli”.
Con queste parole Adriano Luci, presidente
di Confindustria Udine, ha aperto il secondo
“focus point” promosso dal Gruppo
Tessili, Abbigliamento, Calzature e Affini
dell’Associazione dedicato allo spirito di
Matteo Di Giusto (foto Gasperi)
squadra.
“Abbiamo pensato a questa serie di incontri –
ha spiegato poi il capogruppo Damiano Ghini
– per condividere con i colleghi del nostro
Gruppo, ma anche con quelli degli altri
Gruppi merceologici che fossero interessati,
le conoscenze individuali e specifiche
relative ad un determinato argomento e le
migliori pratiche di gestione che ciascuna
impresa possiede al suo interno. Proponiamo
pertanto all’interno del focus point un caso
pratico presentato direttamente da un
imprenditore seguito dall’approfondimento di
un esperto”.
Il caso pratico, nella fattispecie, è stato quello
della Pulitecnica Friulana srl di Udine illustrato
da Matteo Di Giusto, procuratore speciale
dell’azienda nonché vicepresidente del
Gruppo giovani Imprenditori di Confindustria
Udine. “Per creare lo spirito di squadra la
coerenza è alla base di tutto. Il primo a dare
il buon esempio deve essere l’imprenditore
che si deve attivare affinché ogni
collaboratore sia disposto ad aiutare il proprio
collega: una disponibilità che il collaboratore
deve avere anche nei confronti dell’azienda,
fermandosi in ufficio in caso di necessità.
Occorrono poi anche le pacche sulle spalle,
i premi alle persone quando si dimostrano
capaci e soprattutto l’utilizzo dello strumento
della delega, che rappresenta uno dei
massimi attestati di stima e fiducia da parte
del datore di lavoro”.
E’ seguito quindi il contributo dell’esperto,
Laura Beriotto, consulente di alta direzione
Dof Consulting, società italiana di
specializzazione in Process Counseling, la
quale, attraverso la proiezione di alcune
scene di celebri film, ha voluto mettere
in risalto “come un imprenditore debba
prima entrare in contatto con sé stesso per
poi riuscire a motivare con successo i suoi
collaboratori”.
Dopo i temi sui sistemi di produzione just
in time e sullo spirito di squadra, il Gruppo
Tessili, Abbigliamento, Calzature e Affini
approfondirà a novembre il tema della
gestione delle vendite.
A.L.
Informatica e Telecomunicazioni
Progetto Ermes: serve
maggiore flessibilità
Luigi Gregori
Maggiore flessibilità nell’attuazione del
progetto regionale sulla banda larga anche
alla luce delle priorità e dell’ottimizzazione
delle risorse: è quanto suggerisce
Confindustria Udine, in una nota, nel
prendere atto della notizia che, con uno
stanziamento di risorse per oltre 2,5 milioni
di euro la Regione andrà ad ampliare il
programma “Ermes” per la diffusione della
rete a banda larga nelle aree montane e rurali
del Friuli Venezia Giulia.
“Si tratta – ricorda Luigi Gregori, capogruppo
30
dicembre 11
Informatica e Telecomunicazioni di
Confindustria Udine - di due distinti interventi
nell’ambito dei progetti finanziabili dal Piano
di sviluppo rurale 2007-2013, che la Giunta
regionale ha deliberato negli scorsi giorni.
Con la prima tranche di contributi, per un
totale di 2,348 milioni di euro, verranno
realizzati nuovi interventi di cablatura delle
centrali telefoniche in fibra ottica, nelle aree
di Sella Nevea, Drenchia, Tribil Superiore,
Alesso, Cave del Predil e Fusine Laghi”.
“Ora – argomenta Gregori -, premesso
che l’informatizzazione del territorio
regionale è una necessità, con riferimento
all’intervento nelle aree montane, in ragione
della collocazione decentrata, andrebbero
valutate pure soluzioni diverse nella logica
dell’ottimizzazione delle risorse: soluzioni
tecnologicamente adeguate e meno onerose
che prevedono la copertura delle zone
disagiate, e in tempi rapidi, attraverso un
sistema di ponti radio, magari realizzato con
tecnologie wimax, wifi o hyperlan”.
“Questo, oltre ad assicurare collegamenti di
realizzazione rapida, favorirebbe l’impiego
delle risorse che verrebbero risparmiate
verso altre priorità come ad esempio –
spiega Gregori - il cablaggio di qualche area
industriale/artigianale, anche in montagna,
e l’eventuale supporto alle famiglie soggette
a digital divide mediante un contributo per
l’acquisto di contratti di connessione con
operatori mobili locali o nazionali, coprendo il
gap economico esistente tra le tariffe wireless
e quelle adsl”.
Associazione
Trasporti e Logistica
A lezione di logistica integrata
Veduta aerea del Centro Logistico Integrato
Magazzini del Veneto Orientale di San Stino di Livenza (foto MVO)
Una delegazione di imprenditori di
Confindustria Udine ed Unindustria
Pordenone si è recata in visita alle strutture
del Centro Logistico Integrato-Magazzini del
Veneto Orientale di San Stino di Livenza.
I Magazzini del Veneto Orientale sono
una piattaforma logistica integrata avente
una superficie di 130.000 mq., con due
strutture di magazzini coperti di 24.000
mq. ciascuno, con un proprio raccordo
ferroviario con una estensione di 3 km. di
binari direttamente connesso alla ferrovia
Venezia-Trieste; la piattaforma gestisce
flussi di traffico combinato ferroviagomma prevalentemente da e per l’Italia,
nord-centro-est Europa ed è centro di
raccolta e distribuzione per materie
prime, semilavorati e prodotti finiti, con
specializzazioni particolari in settori quali
acciaio (coils e lamiere), carta (bobine) e
prodotti chimici, fornendo servizi di deposito
ed handling: è dotata di proprie strutture
per la movimentazione interna, sia dei
vagoni ferroviari che delle merci stoccate,
consente la gestione di deposito Iva e
la terminalizzazione di container e casse
mobili.
Operativa da gennaio 2003, la Magazzini
del Veneto Orientale è controllata al 100%
dalla società Express Italia, facente parte del
gruppo delle Ferrovie Austriache ÖBB.
Forum A.N.I.T.A.
sui trasporti
internazionali
a Verona
Si è svolto nella sede di Confindustria
Verona il forum dei trasporti internazionali,
voluto dall’A.N.I.T.A. (l’associazione
dei vettori in conto terzi aderente a
Confindustria) per conoscere la posizione
delle imprese di autotrasporto merci
associate su alcune importanti tematiche
in discussione a livello europeo.
Al forum di Verona erano tra gli altri
presenti il presidente dell’A.N.I.T.A.
Eleuterio Arcese, il segretario generale
Giuseppina Della Pepa ed il presidente
della sezione trasporti internazionali
Massimo Masotti.
Tre sono stati i principali argomenti su cui
si è focalizzata la discussione.
Il primo ha riguardato la richiesta di
Il tavolo dei relatori a Verona (foto Fanutti)
maggior liberalizzazione dei permessi
internazionali Cemt che proviene da
alcuni Stati esteri, con il rischio concreto
che l’Italia venga ulteriormente invasa
dai vettori dell’est e della Turchia, tanto
che si è perfino ipotizzata una posizione
estrema con l’uscita dell’Italia stessa
dalla Conferenza Cemt, al fine di non
riconoscere più tali permessi sul nostro
territorio.
C’è poi la direttiva Eurovignette, ovvero la
tassazione degli autoveicoli commerciali
all’uso delle infrastrutture, che potrebbe
essere applicata da qualche stato già a
partire da metà 2012; oltre all’aumento
del costo del trasporto, a preoccupare
Guidata dal capogruppo Trasporti e
Logistica di Confindustria Udine, Enrico
Rosina, la delegazione di imprenditori è
stata ricevuta dal direttore generale dei
Magazzini del Veneto Orientale Srl, Roberto
Dal Mas, che ha avuto modo di illustrare ai
presenti le tipologie di merci che vengono
movimentate, le strumentazioni in dotazione
ai magazzini (tra cui carri ponte fino a 35
ton. di capacità) e le operazioni di trasbordo
treno-autocarro che avvengono all’interno
(6.000 vagoni movimentati all’anno): quindi
una lezione di logistica integrata, che ha
rappresentato lo scopo della visita.
Attualmente la struttura riceve e spedisce
giornalmente un treno completo da e per
scalo di Villach Fürnitz, dove avviene lo
smistamento dei vagoni per l’inoltro fino alla
destinazione finale; così come in Austria,
anche la tratta ferroviaria fino a San Stino
di Livenza è gestita direttamente dalle
Ferrovie Austriache con proprie locomotive
policorrenti; in ogni caso, il potenziale
ferroviario della struttura sarebbe di 3/4
treni al giorno, ma attualmente la crisi
economica e la concorrenza dei vettori
stradali dell’est non consentono di sfruttare
a pieno questa capacità.
Alessandro Fanutti
Area Economia Impresa
Confindustria Udine
maggiormente il settore è quell’incremento
del 175% del pedaggio base se si transita
in nelle ore di punta (ovvero di maggior
congestione nei nodi del traffico) che ogni
stato potrà determinare a sua discrezione,
il che renderà praticamente impossibile
una programmazione economicamente
sostenibile di ogni viaggio.
Infine, ma non meno importante, la
tassazione del carburante, ovvero la
rimodulazione delle accise sul gasolio
autotrazione, le cui attuali proposte
comunitarie di revisione sarebbero
estremamente negative per la categoria
degli autotrasportatori, se sarà attuata
la prevista abolizione del gasolio
professionale (impossibilità quindi del
parziale rimborso accise).
A margine della discussione, si è trattato
anche l’argomento dei c.d. “giga-liner”,
gli autoarticolati da 25 m. di lunghezza,
attualmente in prova in alcuni Länder
tedeschi, Belgio e Regno Unito e già in
esercizio in Olanda e Paesi Scandinavi.
A.F.
dicembre 11
31
Associazione
Edilizia
L’ANCE per i 150 anni dell’Unità d’Italia
premia a Torino le imprese
RIZZANI DE ECCHER e TAVERNA
L’ingegner Ugo Baratozzi, direttore commerciale,
mentre ritira il premio in rappresentanza della
Rizzani De Eccher
Raccontare il ruolo e l’opera dell’impresa
edile nel processo di costruzione del
Paese, dagli interventi di aggregazione
dei territori attraverso le infrastrutture alle
grandi trasformazioni socio-economiche
legate agli effetti dell’urbanizzazione; dal
ruolo di recupero del patrimonio storico
e di riqualificazione del tessuto urbano
alla progettazione della città sostenibile
del XXI secolo. Era questo lo scopo della
manifestazione organizzata dall’Ance
a Torino in occasione dei 150 anni
dell’Unità d’Italia ove sono state premiate
un centinaio di aziende edili che hanno
raggiunto i 100 ed i 150 anni di attività
d’impresa e tra queste due nostre aziende
storiche: l’Impresa Rizzani de Eccher spa e
la Taverna spa. Realtà Industriale ha voluto
quindi ripercorrere le tappe salienti della
storia di queste due realtà note e stimate
non solo nel panorama edile friulano ma
anche in Italia e all’estero.
La Rizzani de Eccher spa, nota realtà
italiana nel settore delle costruzioni
fondata alla fine del secolo scorso, ha
all’attivo un vasto e prestigioso curriculum
nell’edilizia e nell’ingegneria civile. Oltre
all’Italia sono decine i paesi, sparsi in
quattro continenti, in cui il gruppo ha
operato e tutt’oggi opera. Articolata in
varie aziende attive anche nei settori della
progettazione, degli impianti elettrici e
meccanici, della decorazione e arredo
d’interni e della produzione di attrezzature
speciali per il settore dei ponti, Rizzani de
32
dicembre 11
Eccher risponde alla sempre più esigente
domanda del mercato globale delle
costruzioni, indipendentemente dalla
complessità del progetto.
La Rizzani nasce a Udine nel 1831
come azienda che si fa apprezzare per
le sue opere di ingegneria in Italia e
in diversi paesi dell’Africa, dell’Asia e
dell’America Latina. Nel 1948 Riccardo
de Eccher costituisce in Trentino - Alto
Adige l’omonima impresa di costruzioni,
attiva anche in campo immobiliare. Nel
1970 rileva la Rizzani facendo confluire il
patrimonio d’esperienza e competenze
delle due imprese in una nuova realtà:
la Rizzani de Eccher, tuttora gestita
dalla famiglia de Eccher. Il processo di
integrazione delle due aziende originarie
si conclude nei primi anni ’70, gettando le
basi per la struttura attuale della società.
Dopo numerosi successi, nel 2004
l’azienda entra a far parte dei primi 10
gruppi di costruzioni italiani e di quello dei
primi 100 del mondo (Top International
Contractors) sulla base di una classifica
stilata dalla rivista Engineering New
Records. Il gruppo è oggi saldamente
attestato tra i maggiori del comparto,
operando in quattro distinte aree di attività
con know-how specifici ed innovativi:
general contracting per l’edilizia e per le
infrastrutture, ingegneria ed attrezzature
per la costruzione di ponti e sviluppo
immobiliare.
L’Impresa Taverna nasce a San Giorgio
di Nogaro nel lontano 1890 per volontà
di Domenico Taverna al quale è poi
subentrato il figlio Archimede che ha dato
La premiazione dell’ingegner Domenico Taverna
un forte sviluppo all’azienda. All’impegno
imprenditoriale Archimede Taverna
aggiunge quello politico e associativo:
eletto nel 1963 alla Camera dei Deputati,
ricopre pure la carica di Presidente
dell’Associazione Industriali della provincia
di Udine per quattordici anni (19551969). Nel frattempo le redini della
società passano al figlio ing. Domenico,
impegnato anch’egli attivamente in
Confindustria Udine e nella presidenza
dell’Ance Friuli Venezia Giulia per il
decennio 1984/1994. Attualmente l’ing.
Taverna ricopre l’incarico di Presidente
del collegio dei probiviri dell’Ance di
Roma. Nel 2000 l’Impresa Taverna
conosce un consistente rilancio e nuova
linfa imprenditoriale affianca l’ingegner
Taverna nella conduzione aziendale.
Oggi, così, questa realtà offre ai propri
clienti la realizzazione di lavori marittimi,
di opere di sistemazione idraulica e di
altri lavori edili speciali nonché servizi
in campo marittimo ed ambientale.
Per quanto riguarda i lavori marittimi in
particolare, il know-how aziendale, il parco
attrezzature a disposizione, l’attenzione
alla ricerca e sviluppo e al miglioramento
del processo produttivo, collocano la
società in posizione d’eccellenza nell’area
del mercato di riferimento, facendone un
operatore dotato di un back-ground unico
e di una capacità progettuale distintiva
nel proprio settore d’attività. L’Impresa
Taverna è certificata SOA categoria OG7
opere marittime nella classifica “illimitata”
e negli ultimi anni - insediata nella zona
industriale Aussa Corno a ridosso della
Laguna di Grado e Marano - storicamente
impegnata nelle attività di manutenzione
dei fondali lagunari, s’impegna nella
gestione integrata di queste attività, con
un approccio attuale che vuole garantire,
all’interno dei mutati e variegati scenari
normativi, equilibrio tra sviluppo socio
economico e sensibilità ambientale.
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dicembre 11
Associazione
Orientamento
Orientamento
all’istruzione tecnica
Orientamento sala gremita
al Malignani di
Udine
In questo periodo gli studenti frequentanti
la terza media sono impegnati, assieme
alle loro famiglie, nella scelta del percorso
di studi superiori che intraprenderanno il
prossimo anno scolastico. Alle incertezze
dei ragazzi, che spesso a questa età non
hanno ancora sviluppato predisposizioni
e interessi specifici, si uniscono i dubbi
dei genitori che sovente non dispongono
800 studenti di terza media della Provincia
di Udine hanno partecipato ai 6 incontri
organizzati da Confindustria Udine in
collaborazione con gli Istituti Tecnici
Malignani di Udine, Malignani 2000
di Cervignano e Solari di Tolmezzo, e
con i rappresentanti della SCI – Società
Chimica Italiana – che hanno portato
in scena lo spettacolo teatrale “La
magia della Chimica”. Questo il bilancio
conclusivo dell’iniziativa ispirata all’Anno
Internazionale della Chimica che l’ONU
ha proclamato all’interno del decennio
dedicato alla sostenibilità.
I ragazzi sono stati catapultati in una
delle tante esperienze della scuola che
funziona. Con la supervisione di un team
di docenti molto motivati e guidati da
studenti-tutor, hanno messo “le mani
in pasta”, osservando e spesso anche
replicando esperimenti di vario genere tra
i quali saggi alla fiamma, reazioni chimiche
legate ai cambiamenti cromatici, analisi
del ph di liquidi e bevande di comune
utilizzo. E intanto hanno imparato: concetti
sulla chimica, su come si fa e sul perché
è fondamentale nella nostra vita. Con un
obiettivo dichiarato: avvicinarli alle materie
scientifiche, abbattere le diffidenze verso
un mondo che risulta, quasi sempre,
completamente sconosciuto, ma anche
di informazioni sufficienti ad interpretare
le dinamiche di un mondo sempre più
complesso e in continua trasformazione.
Questa necessità è stata confermata dalla
partecipazione di oltre 500 persone, tra
genitori e ragazzi, ai cinque incontri che
Confindustria Udine - in sinergia con gli
ISIS Malignani di Udine, Malignani 2000 di
Cervignano, Solari di Tolmezzo e D’Aronco
di Gemona del Friuli - ha dedicato
all’orientamento all’istruzione tecnica.
Diversi imprenditori si sono prestati
alla causa in qualità di “testimonials”:
Dino Feragotto di Saitel Italia Srl, Andrea
Lazzarini di Ralc Italia, Sandro Midolini
di Midolini F.lli, Nicola Pinatto di Pinatto
Jr, Germano Scarpa di Biofarma, Matteo
Tonon di Tonon & C. Spa, ai quali si sono
uniti i rappresentanti del Consorzio Aussa
Corno e del Cosint.
Tra i tanti ex studenti degli istituti
ospitanti che hanno raccontato la propria
esperienza, hanno sorpreso il pubblico
del Malignani di Udine il Cpt. Pil. Piercarlo
Ciacchi, pony 9 delle Frecce Tricolori e il
M.llo Gianpaolo Buccheri, specialista del
reparto manutenzione dei velivoli della
nostra pattuglia acrobatica nazionale.
Gli incontri sono stati l’occasione per
riflettere sul contesto lavorativo nel quale
i giovani si ritroveranno al termine degli
studi superiori e sulle qualità necessarie
per viverlo oggi e domani da protagonista,
vale a dire flessibilità e competenze:
esattamente ciò che offrono gli istituti
tecnici.
L’istruzione tecnica ha rappresentato negli
anni del boom economico e rappresenta
ancora oggi una risorsa importante per
rilanciare lo sviluppo economico del Paese.
Le imprese reagiscono, hanno bisogno di
sviluppare nuovi prodotti più competitivi,
affrontare nuovi mercati esteri, rivedere i
propri costi di produzione per contrastare
la concorrenza internazionale; e, per farlo,
hanno e avranno sempre bisogno di
Tecnici preparati.
B.F.
Tutti pazzi per la chimica!
Un momento dello spettacolo teatrale
“La magia della chimica” (foto Fantuz)
insegnare l’atteggiamento mentale dello
sperimentatore come modo di lavorare
che porta alla conoscenza partendo dalle
domande, abilità che è utile in tutti i
campi, anche al di fuori dell’aula scolastica.
Gli incontri si sono conclusi con una gara
di quiz a premi e la consegna di un e-book
a ciascuna delle scuole vincitrici.
Per Germano Scarpa, capogruppo del
Gruppo Chimiche, “industria e scuola
hanno fatto, con questa iniziativa, uno
sforzo importante per accendere nei
ragazzi la curiosità sulla chimica che, a
torto, viene considerata come qualcosa di
negativo, quando invece è parte integrante
della vita di tutti i giorni”. Barbara Franceschelli,
Area Marketing e Istruzione
Confindustria Udine
dicembre 11
37
Associazione
Web
News da Internet su
www.confindustria.ud.it
g
RELAZIONI INDUSTRIALI
E AFFARI SOCIALI
= - Inail - nuovo modello OT/24 per
istanze riduzione tasso Oscillazione
del tasso medio di prevenzione dopo i
primi due anni di attività
– scadenza 31 gennaio p.v.
= - Indagine sul lavoro nell’industria
metalmeccanica
= - CCNL Industria Alimentare – Fondo
Assistenza Sanitaria Alimentaristi (FASA), avvio
contribuzione da parte aziendale al
FASA – Chiarimenti operativi
= - Disponibilità di alcuni profili professionali. Applicabilità regime contributivo per i lavoratori assunti dalle liste
di mobilità
= - Dlgs 119 dd 18 luglio 2011, artt. 2 e
8 - Disposizioni normative a tutela e sostegno
della maternità e della paternità
= - D.L.78 del 2010 convertito in L. n. 122
del 2010. Nuove modalità presentazione
domanda di CIG Industria, Edilizia e Lapidei
= - Incentivo assunzione a tempo indeterminato di soggetti iscritti nella “Banca
dati per l’occupazione dei giovani geni=
tori” - Modalità operative, istruzioni contabili,
= variazioni al piano dei conti
FISCALE
= - Elenchi clienti e fornitori: l’Agenzia delle
Entrate risponde ai quesiti
= - Definizione agevolata delle liti fiscali
minori: le linee guida delle Entrate
= - Rivalutazione di terreni e partecipazioni da parte di privati: i chiarimenti sul
recupero dell’imposta sostitutiva
= - Imposta di bollo sulle comunicazioni
dei depositi titoli: l’Agenzia delle Entrate
risponde ai quesiti delle categorie
= - Le misure fiscali del decreto legge 13
agosto 2011 n. 138
= - Detrazione 36%: soppressione dell’invio
a Pescara della comunicazione preventiva e
documenti da conservare
= - Fornitura di energia elettrica: senza Iva
l’indennità per morosità
ECONOMIA D’IMPRESA
= - Disponibilità brevetti di innovazione
g
TRASPORTI
= - Sicurezza stradale – Cronotachigrafo – Regola del minuto – Circ. Minlavoro del 5 ottobre
2011
= - Autoveicoli – Addizionale tassa automobilistica per autovetture con potenza superiore
a 225 kW – Codici tributo – Risoluz.
Agenzia delle Entrate n. 101/E
= - Autotrasporto merci e viaggiatori –
Ulteriore aumento accise gasolio autotrazione
38
dicembre 11
e rimborso
= - Sicurezza stradale – Slovenia – Dal 15
novembre obbligo equipaggiamento invernale
per tutti i veicoli
= - Autotrasporto merci in conto terzi –
Nuovi costi di esercizio ai fini dei contratti stipulati in forma verbale e scritta – Determinazione
Osservatorio autotrasporto del 2 novembre
2011
= - Autotrasporto merci in conto terzi –
Quote Albo 2012
= - Autoveicoli – Addizionale tassa automobilistica per autovetture con potenza superiore
a 225 kW – Scadenza versamento ed
autocarri N1 tassati sui kW
= - Autoveicoli – Addizionale tassa automobilistica per autovetture con potenza superiore
a 225 kW – Circ. Agenzia delle Entrate
n. 49/E
= - Viabilità – Equipaggiamento invernale veicoli in Friuli-Venezia Giulia dal 15 novembre
– Ordinanze Autovie Venete e FVG Strade SpA
COMMERCIO ESTERO
= - Siria – Ulteriori misure restrittive – Regolamento (CE) n. 1011/11
= - Serbia/Polonia – Incontri bilaterali settore
meccanica – Udine 28-29 novembre 2011
= - Varie – La tutela del design industriale –
Seminario – Udine 25 novembre 2011
= - Kosovo – Opportunità di investimento –
Seminario – Roma 29 novembre 2011
INNOVAZIONE
= - Servizi gratuiti di Business Intelligence
per le Piccole e Medie Imprese - Aggiornati
2 studi
= - Notizie da sportello APRE FVG di Friuli
Innovazione - Newsletter n 46, Ottobre 2011
= - Servizi gratuiti di Business Intelligence
per le Piccole e Medie Imprese – Pubblicati
5 articoli articoli di aggiornamento sulle tecnologie innovative
TECNOLOGIE
= - Posta Elettronica Certificata PEC Scadenza
29 novembre 2011
SICUREZZA SUL LAVORO
= - Corso per “Addetti al Primo Soccorso Aggiornamento”
= - Nuova disciplina amministrativa per la
prevenzione incendi - analisi del provvedimento
= - Qualificazione delle imprese operanti
in ambienti confinati - pubblicato decreto
ENERGIA
= - Titoli di Efficienza Energetica (Certificati Bianchi) – Nuove Linee Guida – Delibera
EEN 9/11
g
EDILIZIA
= - Tabelle riepilogative IVA/Registro
per cessioni e locazioni di immobili Elaborazione dell’Ance
= - Interventi di efficienza energetica in
edilizia – Bando della Provincia di Udine
= - Notiziario Ance Fvg
QUALITA’
= - Uninotizie n° 19 del 31/10/2011
ORGANIZZAZIONE,
MARKETING E SVILUPPO
= - Convenzioni - Nestlè Perugina
RISORSE UMANE
= - La Vetrina di Unimpiego - I profili della
settimana
ISTRUZIONE
E FORMAZIONE
= - Fondimpresa - scadenza al 31 dicembre
2011 del termine per l’utilizzo dei versamenti
trasferiti dall’INPS negli anni fino al 2009 e
disponibili sul proprio Conto Formazione
g
INTERNAZIONALIZZAZIONE
= - Russia: newsletter di ottobre della Camera
di Commercio Italo-Russa
= - Ufficio Economico dell’Ambasciata a
Belgrado - Bollettino sintetico del 27 ottobre
2011
= - Serbia: rassegna stampa
AMBIENTE
= - Albo Gestori Ambientali - rinnovo delle
autorizzazioni al trasporto in conto proprio
= - Pulizia manutentiva delle reti fognarie:
chiarimento del Ministero dei Trasporti
= - Dichiarazione E-PRTR: riapertura dei
termini
Istruzioni per l’uso...
=
=
=
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Per consultare le notizie riportate in questa
pagina
Collegarsi al sito Internet dell’Associazione
www.confindustria.ud.it
Selezionare alla voce “Ricerca“ nell’archivio della
sezione “News”
Inserire la password riservata alle imprese
associate
Inserire le informazioni richieste (in particolare
titolo e servizio di emissione) per attivare il
motore di ricerca Cliccare “cerca”
dicembre 11
39
Associazione
Formazione
Il catalogo formativo
FONDIMPRESA 2012
Acquisti
dal 7 febbraio 2012
Corso Acquisti – Base e Avanzato
Competenze relazionali
Legale
Da marzo 2012
Il contratto di rete d’impresa: dalla progettazione all’attuazione - regole ed opportunità
dal 30 marzo 2012
Tecniche avanzate di Public Speaking:
sentirsi completamente a proprio agio
parlando in pubblico
Da giugno 2012
Modelli gestionali di tutela per il D.Lgs
231/2001 sulla responsabilità amministrativa delle società
Credito e finanza
Lingue straniere
Da settembre 2012
L’Area Amministrazione e Controllo nel
rapporto banca-impresa
Economica
dal 3 febbraio 2012
Controllare e ridurre i costi aziendali
dall’8 maggio 2012
Tesoreria, budget e contabilità industriale:
come procedere con un controllo di gestione efficace
dal 1° ottobre 2012
Usare MS Excel per il controllo di gestione
date da concordare
Sviluppo di competenze nella gestione
economico-finanziaria dell’azienda
Fiscale
dal 1° ottobre 2012
Contabilità generale e Iva
Informatica
dal 16 febbraio 2012
Informatica per operatori aziendali – Livello base
dal 5 giugno 2012
Virtualizzare la rete informatica con
HYPER-V e VMWARE: risparmio energetico, scalabilità e business continuità
dal 14 settembre 2012
Informatica per operatori aziendali – Livello avanzato
Informatica moc
dal 20 giugno 2012
MOC 6418 – Deploying Windows Server
2008
40
dicembre 11
date da concordare
English at work
date da concordare
Les francais des affaires
Produzione
dall’8 marzo 2012
Organizzazione e gestione della
produzione
dal 7 giugno 2012
Lean Manifacturing
dal 4 ottobre 2012
Corso base Operation
Qualita’
Date da concordare
Sicurezza delle informazioni – Implementer and Internal Auditori ISO/IEC
27001:2005
date da concordare
Deutsch am arbeitsplatz
Date da concordare
Auditor dei Sistemi di Gestione per la
Qualità
Management
Risorse umane
dal 31 ottobre 2012
Guidare l’azienda verso il successo: scoprire, potenziare e sperimentare la propria
leadership
date da concordare
Dalla Maschera al Volto
date da concordare
Percorso di coaching manageriale – Coaching Room
Dall’8 ottobre 2012
Formatori antincendio
dal 2 marzo 2012
Allenare e motivare un team: guidare la
squadra verso l’eccellenza
Marketing
dal 17 settembre 2012
Il marketing relazionale – Comunicare il
proprio prodotto/servizio al cliente
Personale
dal 29 febbraio 2012
Aggiornamenti di diritto del lavoro e novità in materia giuslavoristica
dal 23 aprile 2012
Percorso formativo paghe e contributi –
corso base
dal 17 settembre 2012
Percorso formativo paghe e contributi –
corso avanzato
dal 28 settembre 2012
Formazione Formatori – Ridurre i costi e
sviluppare le risorse umane
Sicurezza
Vendite
dal 16 gennaio 2012
Sales Master: tecniche avanzate di vendita
dal 10 maggio 2012
Sales Master esperto: guidare l’azienda
verso la vendita di successo
dal 2 ottobre 2012
Sales Master Trainer: essere un esempio
d’eccellenza e formare le altre persone
nella vendita
Per informazioni:
Area Formazione Confindustria Udine tel. 0432-276203 oppure
[email protected]
Associazione
Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Udine
Ridare ai giovani un futuro
di Enrico Accettola
presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di
Confindustria Udine
Non solo indignati ma propositivi, non
rottamatori ma costruttori.
Il convegno nazionale dei Giovani di
Confindustria, svoltosi a Capri nelle giornate
di venerdì 21 e sabato 22 ottobre, è stato
un inno all’esortazione del fare, alla
richiesta di passare dalle parole ai fatti
con provvedimenti decisi, forti e carichi di
responsabilità da parte del Governo.
L’evento di Capri, al quale abbiamo
partecipato con una folta delegazione
proveniente sia dalla territoriale di Udine
che dalle altre sedi regionali, è andato in
scena nel contesto di un clima politico
fortemente instabile, incerto, e di
una vera e propria tempesta finanziaria
che ha investito il Vecchio Continente.
In questo quadro, la convention era un
evento particolarmente atteso dall’opinione
pubblica nazionale per sondare il livello
dell’allarme lanciato dai giovani imprenditori,
reso ancora più elevato dalla simbolica
scelta del presidente Jacopo Morelli,
supportata dall’intera squadra di presidenza,
di non far intervenire il mondo politico
quale parte attiva dei convegni. Il messaggio
chiaro che è emerso è quello di un
profondo disagio e preoccupazione
per il futuro, sentimento che riguarda
trasversalmente i giovani del nostro
Paese, siano essi imprenditori, studenti,
disoccupati. C’è chi scende in piazza e chi
parla di rottamazione ma c’è anche chi,
come noi giovani di Confindustria, vuole
essere protagonista, parte attiva in un
processo di ricostruzione della nostra
economia e del futuro di milioni di giovani.
Proprio per questo motivo, sin dall’elezione
del presidente Morelli, ci siamo impegnati
nello studio di una serie di proposte
concrete, esplicitate nel corso del
convegno di Santa Margherita Ligure dello
scorso mese di giugno. A queste nostre
richieste non abbiamo avuto riscontri di
alcun tipo, a partire dalla proposta relativa
alla riduzione delle aliquote fiscali per
giovani e donne e del cuneo contributivo
per chi entra nel mercato del lavoro,
passando per i tanti input, via via più forti,
lanciati per intervenire con cambiamenti
nel sistema fiscale, rimuovere i
vincoli all’impresa, modificare la legge
elettorale e ripartire la spesa pubblica
in modo diverso. Certo, si tratta di tempi
ampi ed impegnativi, tuttavia sarebbe stato
sufficiente una risposta, un commento,
anche una critica che potesse quantomeno
creare una discussione costruttiva e un
confronto. Ritengo questo il minimo, se si
considera che i giovani imprenditori sono
Foto di gruppo della delegazione di Confindustria Udine a Capri
Enrico Accettola (foto Gasperi)
quelli che, oggi, lavorano sul campo per
costruire l’economia futura del Paese, quelli
che determinano i successi del made in Italy
e che generano il Pil.
Come ha ampiamente spiegato Jacopo
Morelli, quella dei giovani di Confindustria
non è una lotta contro la classe politica,
bensì la richiesta di una politica forte e
che ci dia la giusta considerazione. In
quest’ottica, particolarmente apprezzata da
tutti i presenti a Capri è stato il messaggio
giunto dal Capo dello Stato, il quale
ci ha fatto arrivare il suo incoraggiamento
a non mollare la presa sottolineando
come superare le difficoltà, intraprendere
nuove iniziative economiche e conseguire
un’occupazione stabile è la principale sfida
da vincere, per restituire ai giovani il diritto a
essere protagonisti del proprio futuro.
Certo con un tasso di disoccupazione
giovanile pari al 27 per cento, una
previsione di crescita del Pil nel 2012
pari a zero e un calo del reddito
medio dei giovani del 6 per cento
negli ultimi tre anni, gli scenari non sono
rose e fiori, tutt’altro. Noi rispondiamo
uniti all’invito del Presidente della
Repubblica, lottando con le nostre armi
per chiedere riforme, riforme e ancora
riforme, con un occhio di riguardo alle
giovani generazioni. E le nostre armi si
chiamano coesione, consapevolezza di
rappresentare qualcosa di importante e una
buona, sana dose di spavalderia che non
guasta mai.
dicembre 11
41
Associazione
Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Udine
Alziamo il volume,
diamo voce al futuro
Le riflessioni sul XXVI convegno di Capri dei tre vice-presidenti
del Gruppo Giovani di Confindustria Udine
Il coraggio dei giovani
per vincere la crisi
Altro che finita, la crisi continua e si rafforza.
E in questo marasma i primi a pagarne le
conseguenze sono, e purtroppo saranno, i
giovani. Saranno, salvo cambi di tendenza
che però si faticano a vedere soprattutto da
parte di chi ha il compito di fare la sintesi in
un sistema che arranca. Qui in Friuli Venezia
Giulia la Regione sta dando qualche segnale,
una mano tesa per la crescita, aiuti per muovere l’economia. Abbiamo potuto apprezzare
interventi che l’amministrazione regionale ha
garantito, come il taglio dell’Irap, anche se ci
aspettiamo che queste misure vengano poi
supportate anche da altre, a favore dell’iniziativa giovanile, delle start up e del sostegno
al credito, per attuare reali strumenti capaci
di avere un effetto moltiplicatore. E ancora
le previsioni normative che hanno dato un
concreto aiuto nel settore automobilistico.
Ma il quadro all’interno del quale anche noi
imprenditori dobbiamo muoverci e con il
quale dobbiamo fare in conti è quello più
ampio di un sistema paese che non risponde
alle esigenze dell’economia, dell’industria,
della società. E qui entrano in gioco le stesse
tesi emerse nel recente convegno di Capri,
ossia di una crisi che si acuisce proprio a
causa dell’inerzia del sistema all’interno del
quale ci muoviamo e con il quale dobbiamo
interagire. E come è stato già detto, condivido la tesi del nostro Presidente nazionale
Jacopo Morelli secondo la quale la situazione
del Paese può riassumersi in tre numeri: 120
come il debito pubblico, che è al 120% del
prodotto interno lordo; 27 come il 27% della
disoccupazione giovanile e infine uno zero
che risponde alla previsione di crescita del Pil
nel prossimo anno. Insomma, questa crisi è
forte e per noi giovani è importante esserci,
per dire la nostra per far capire che troppo è
in gioco per il destino delle future generazioni. La crisi ha colpito infatti, soprattutto i
giovani. Il loro reddito disponibile è diminuito
in questi ultimi anni, scendendo di circa sei
punti percentuali dal 2007 al 2010, contro
l’1,5% per la media degli italiani. E dunque
l’auspicio, in primis, è che la politica possa attuare, attraverso riforme intelligenti, l’abbattimento del carico fiscale sulle nuove aziende,
sostenere l’istruzione e la ricerca. In questo
processo auspicato i giovani vogliono essere
42
dicembre 11
presenti e per questo cerchiamo un dialogo
con le istituzioni e con la politica, cerchiamo
un rapporto e un dialogo lineari, fondati
sull’etica e sulla serietà degli impegni. Questo
perché ogni attività imprenditoriale necessita
di stabilita, ottimismo e soprattutto certezze.
E ancora, quello che i giovani chiedono, che
tutte le imprese chiedono, sono anche interventi di liberalizzazione. Basti pensare che
l’Ocse stima che gli interventi di liberalizzazione, da soli, farebbero crescere il Pil italiano
del 14 per cento. E infine, come ultima cosa,
una scommessa: raddoppiare il Pil del Paese.
È arduo come impegno, ma se saremo in
grado di liberare investimenti, consumi interni
e di vendere nei mercati esteri, diventerà una
meta possibile.
Matteo Di Giusto
Risolleviamo insieme
l’Italia!
Come ogni anno, ed ancora di più quest’anno il convegno di Capri rappresenta l’appuntamento “Clou” per tutto il Movimento dei
GGI.
Momento d’incontro, riflessione e confronto
su quello che sono le problematiche, le opportunità e le potenzialità del nostro sistema
Paese.
Due sono gli elementi che mi hanno colpito
particolarmente.
Il primo elemento sono i tre numeri evidenziati dal Presidente Morelli: 120-27-0 che
riassumono sinteticamente la situazione
attuale del Paese.
120 come il debito pubblico, che è al
120>del PIL.
27 come il 27% della disoccupazione giovanile O come la previsione di crescita del PIL il
prossimo anno.
Il secondo elemento è l’immagine evocativa
del giovane sindaco di Cagliari (unico politico
assieme al suo collega di Pavia), quella del
politico che tutti i giorni si sveglia e si guarda
allo specchio con la coscienza pulita perché
ha pensato agli interessi dei cittadini e non ai
suoi. “Un uomo politico ridotto ad occuparsi
esclusivamente della propria carriera è un
politico finito”.
Foto di gruppo per la
delegazione udinese a Capri
Partiamo dunque da questi 2 punti come
riflessione su quanto, siamo e soprattutto
dove si deve agire.
Una leadership si valuta per l’eredità che
lascia.
Uniamo il cuore all’intelletto. Alziamo il volume! Risolleviamo insieme l’Italia.
Massimiliano Zamò
Voce all’Italia
che produce
Anche quest’ anno si è svolto nella splendida
location di Capri il 26esimo convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria
che quest’anno ha avuto come titolo “ Alziamo il volume , diamo voce al futuro” e che
ha visto la partecipazione molto numerosa e
compatta della nostra territoriale di Udine .
Due giorni di convegno senza politici, invitati
solamente ad ascoltare le proposte e il dibattito fatto dai giovani imprenditori, dall’Italia
che produce e che rappresenta il futuro del
Paese .
Sono stati i politici inerti a peggiorare e aggravare la crisi e a Capri la voce dei giovani si è
alzata forte contro la politica in generale che
ha rimandato tutti i problemi fino a mettere
in pericolo la stessa sopravvivenza dell’ Italia.
Oltre però alla critica la kermesse organizzata
è stata incentrata a sottolineare e a dare
voce a quelle realtà che nonostante tutto
fanno impresa in modo nuovo, intelligente e
ambizioso sfidando tutte le problematiche
dell’attuale periodo economico.
Importanti e molto formativi per l ‘intero nostro gruppo sono stati inoltre i classici incontri
e scambi di vedute che si tengono con i giovani da tutta Italia all’ esterno del convegno e
che permettono di confrontarsi, comunque in
un clima disteso e piacevole come può essere una cena o un aperitivo, su diversi temi sia
lavorativi che riguardanti l’ambito delle varie
territoriali di Confindustria .
Michele Vanin
Associazione
Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Udine
Passaggio di testimone
ai vertici della cymaa
Gabriele Garzitto: i venti di crisi hanno rafforzato relazioni di
amicizia e di confronto tra i giovani imprenditori di Alpe Adria
AGENDA
gli appuntamenti
dei Giovani Imprenditori
l Consiglio Regionale GGI FVG
Data: 25 novembre 2011
Ore: 16.30
Luogo: Casa della Contadinanza,
Castello di Udine
l Assemblea Annuale GGI
Udine
Data: 25 novembre 2011
Ore: 18.00
Luogo: Casa della Contadinanza,
Castello di Udine
l Conviviale invernale GGI
Udine
CYMAA - Visita di gruppo alla Griffner
“Yes, we can”: facendo proprio il celebre
slogan di Barack Obama, nel 2009, Gabriele
Garzitto aveva iniziato il suo mandato alla
presidenza della CYMAA, Confederation
of Young Manufacturers of Alpe Adria.
E qualche cosa di nuovo, di diverso, di
importante, effettivamente Garzitto l’ha fatto,
malgrado gli iniziali venti di crisi di pochi
anni fa siano diventati via via più turbolenti.
A mandato concluso (per uno statutario
avvicendamento predefinito degli incarichi)
e con il passaggio di testimone affidato al
carinziano Martin Kreuzer, abbiamo chiesto
a Garzitto un bilancio dell’esperienza
vissuta. “Il consuntivo non può che essere
positivo, sia sul piano dei rapporti umani
che su quello delle iniziative che abbiamo
realizzato. D’altronde – sottolinea Garzitto
- operare su un fronte internazionale, che
riunisce più di 400 giovani imprenditori
che operano in Friuli Venezia Giulia, Stiria e
Carinzia, non è in partenza semplicissimo,
a cominciare dalle diversità linguistiche
e normative. Ci eravamo riproposti di
rafforzare i rapporti di amicizia, di confronto
e di business tra gli aderenti, e ci siamo
riusciti, anche grazie al buon lavoro già
impostato dai miei predecessori , in questo
decennio di vita della CYMAA. Ci eravamo
ripromessi di confrontare e conoscere
meglio gli habitat in cui lavorano le
aziende in Italia e in Austria, e abbiamo
imparato molte cose. Avevamo progettato
un evento internazionale che diventasse
un punto di incontro e di promozione tra
i giovani imprenditori italiani, sloveni e
austriaci, e ci siamo quasi riusciti, anche
se non completamente”. A questo punto
chiediamo a Garzitto di spiegarsi meglio…
anche sul confronto tra la realtà italiana e
quella austriaca. “Comincio da quest’ultima
- precisa Garzitto -: non possiamo dire
che sia difficile avviare una impresa in
Italia, anche se poi la vita per la stessa si fa
complicata. In Carinzia, invece c’è all’avvio
un forte supporto pubblico di affiancamento
all’imprenditore, su tutti i fronti, da quello
finanziario, delle risorse umane, delle
strategie di mercato. Diciamo che il 60%
dell’avvio viene sostenuto e agevolato.
Rimane a nostro favore la possibilità di poter
contare su maestranze mediamente più
preparate per i nostri settori manifatturieri.
Sull’evento internazionale, non siamo riusciti
a realizzarlo secondo l’idea di partenza, ma
all’ultima edizione di Confiera svoltasi a
Udine pochi mesi fa, abbiamo portato 10
aziende carinziane, realizzando un concreto
momento di conoscenza, di confronto e di
promozione”. Con i tempi che corrono….
non sono risultati da poco, probabilmente
destinati a germogliare nel tempo. Come
nel tempo, nella storia della CYMAA, rimarrà
la positiva impronta che Gabriele Garzitto
ha saputo imprimere al suo mandato
presidenziale, facendo onore anche a
Confindustria Udine.
Data: 25 novembre 2011
Ore: 20.00
Luogo: Casa della Contadinanza, Castello
di Udine
l Consiglio Centrale G.I.
Nazionale
Data: 16 dicembre 2011
Ore: 10.00
Luogo: Roma
l 2° Meeting Economia & Etica
Data: gennaio 2012
Ore: 17.30
Luogo: Palazzo Torriani
l Visita aziendale
Data: gennaio 2012
l Corso “Dalla maschera al
volto avanzato”
Data: 9-10-11 febbraio 2012
Luogo: Villach
l Confiera seconda edizione
Data: marzo 2012
Luogo: Fiera di Udine
l Incontro con il
“Personaggio”
Data: aprile 2012
l Terza Missione all’estero
Data: maggio 2012
Franco Rosso
dicembre 11
43
Orizzonti
Giovani e Società
Giovani che ci provano
Le forme contrattuali, a volte, non consentono stabilità e sicurezza ai giovani all’inizio del
rapporto di lavoro. In questo numero della rubrica presentiamo i racconti di alcuni ragazzi che
provano a migliorare la propria professionalità valorizzando le opportunità che vengono loro
offerte dalle aziende che hanno deciso di puntare su di loro.
“Mi sono laureato tre anni fa in Ingegneria
Gestionale – esordisce Roberto -. Ho deciso
di andare a lavorare presso un’azienda che
produce pannelli fotovoltaici qui in Friuli.
Inizialmente mi sono occupato di preventivi
e ordini, ora le mie mansioni spaziano dal
reperire clienti a lavorare con
la produzione per migliorare il
prodotto. In questi anni il boom
del mercato ha consentito
all’impresa di espandersi e di
conseguenza anche i miei compiti si sono ampliati e diversificati. Se continuassimo con questo
trend, anche se un forte dubbio
sul futuro è dovuto agli incentivi
statali e regionali, potremmo
pensare davvero di ampliare l’organizzazione aziendale al punto
da avere degli area manager.
E’ un ruolo molto stimolante.
Trovare clienti, convincerli della
bontà del prodotto, innovare il
prodotto di concerto col cliente,
viaggiare, conoscere nuove
culture. A 28 anni mi sento
soddisfatto e spero che il mio
futuro professionale vada proprio
nella direzione di diventare un
manager”.
Diversamente da quanto detto
da Roberto, Fabrizio non ha
delle ambizioni lavorative particolari. “Faccio l’operaio in fabbrica dal 2006, da quando mi sono diplomato
al Bearzi. Penso che il lavoro sia solo una
parte della vita. E’ importante perché consente di comperare da mangiare, da vestirsi,
di acquistare un’abitazione (un giorno). Però
credo che nella vita ci sia anche dell’altro. Gli
amici, lo sport, il tempo libero…. Ho iniziato
in fabbrica come operaio despecializzato. Ora
lavoro col PLC. Magari un giorno evolverò
ulteriormente dal punto di vista professionale
ma al momento penso di aver già fatto abbastanza. Sono contento di avere un lavoro,
alcune persone che conosco sono ancora
a spasso, altre non hanno la sicurezza del
contratto a tempo indeterminato. Insomma,
va bene così”.
Proprio assieme a Fabrizio, c’è un suo amico,
Luca. Anche lui fa l’operaio. “Non sono stato
fortunato come Fabrizio, precisa Luca. Dopo
44
dicembre 11
i cinque anni di scuola al Malignani, ho lavorato presso alcuni cantieri. Ma erano impieghi
molto transitori e brevi. Quattro mesi per
un’impresa, sei per un’altra…al massimo un
anno. In tre anni troppi cambiamenti. Se è
stata anche colpa mia? Io l’impegno ce l’ho
messo sempre - risponde Luca -. Tuttavia anche la crisi ha fatto il suo. Spesso non c’erano
altre commesse e così le aziende si tutelavano prendendoti a lavorare solo per quel particolare cantiere e quando tutto era completato ti lasciavano a casa. Inoltre i giovani sono
l’ultima ruota del carro e se non hai famiglia
sei il primo ad essere lasciato a casa. Da due
anni, però, faccio l’operaio presso un’azienda
manifatturiera del settore metalmeccanico.
Tra un po’ mi scade il contratto che è durato
quasi tre anni. Vedremo che succede, però
per lo meno – conclude Luca – ho avuto
maggiore stabilità e soprattutto la possibilità
di acquisire maggiore specializzazione. Spero
un giorno di poter avere un posto di lavoro
sicuro e, magari, diventare un impiegato,
occupandomi della sicurezza dei dipendenti
in azienda”.
Alessia fa l’impiegata, al momento in stage,
presso una compagnia assicurativa. “Mi sono
laureata in Economia da quasi un anno. Non
è stato facile trovare un impiego. Tra gli sbocchi professionali del mio corso di studi c’era
anche la possibilità di lavorare in un’assicurazione. Dopo diversi tentativi,
mi hanno contattata. Sono
contenta perché sono riuscita
a cominciare. La professione
di assicuratrice mi interessa. E’
ovvio che a 25 anni devo mettermi nell’ottica che per alcuni
anni avrò tanto da imparare e
che il mio contributo sarà limitato. Spero, però, di meritarmi
la conferma e che tra un po’
diverrò un punto di riferimento
nella compagnia dove opero”.
“Lavoro nella reception di
un hotel da diversi anni, da
quando nel 2005 mi sono
diplomata allo Stringher - spiega Flavia – e devo dire che
come lavoro mi piace. Perché
stai a contatto con la gente,
ogni giorno ci sono situazioni
nuove e diverse da gestire. Ho
anche un ottimo rapporto coi
colleghi, il che contribuisce a
rendermi produttiva e motivata.
Ho un sogno. Avere un bed
and breakfast in un posto
affascinante da qualche parte
in Friuli o in Italia o, magari all’estero. Non
so se riuscirò mai a realizzare tale desiderio.
Comunque al momento mi dico soddisfatta e
felice del mestiere che svolgo”.
Massimo De Liva
Lavori proposti
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Orizzonti
Obiettivo Montagna
SECAB:
un secolo di vita
da incorniciare
Luigi Cortolezzis
Era il 25 giugno 1911 quando trentatre
illuminate persone della vallata del But
diedero vita ad un’iniziativa imprenditoriale
innovativa e lungimirante dove le persone
ed il territorio si trovavano posizionate al
centro di un ambizioso progetto. Nasceva
così con questi valori la “Società Elettrica
Cooperativa Alto But”, la prima azienda
friulana nel campo della produzione e distribuzione di energia idroelettrica costituita sotto forma di cooperativa. Quest’anno,
i 2.629 soci della Secab hanno festeggiato, con il presidente Luigi Cortolezzis il
primo secolo di vita attraverso una serie
di iniziative ed eventi con tratti culturali e
scientifici.
E di motivi per festeggiare ce ne sono.
Gli obiettivi raggiunti dalla Secab in questi
cento anni sono stati infatti molteplici sia
sotto il profilo occupazionale che quello
produttivo: 25 dipendenti, 47 milioni di
kWh l’energia elettrica prodotta dai cinque
impianti ad acqua fluente, 21 milioni di
kWh l’energia distribuita alle utenze, 185
km di linee in media e bassa tensione,
5.516 le utenze allacciate, 170 i chilometri quadrati di territorio servito, 4,2 milioni
di euro di ricavo. La rete elettrica di Secab
è integrata con la rete elettrica nazionale
attraverso alcuni punti di interconnessione
46
dicembre 11
in media tensione a 20 kV ed in particolare nella Cabina Primaria, il cui impianto
è stato completato nel 2006, dove l’interconnessione è in alta tensione 132 kV.
Il surplus di produzione, che non viene
utilizzato per le esigenze dei soci, viene
ceduta al mercato elettrico nazionale.
Il know-how sviluppato negli anni dalla
Secab è messo a disposizione del mercato attraverso l’attività di engineering e si
rivolge alle esigenze di privati, di aziende,
di enti pubblici ed offre la tecnologia e
l’esperienza della Cooperativa nella progettazione e realizzazione di impianti elettrici civili ed industriali. Fanno parte della
compagine sociale la Comunità montana
della Carnia, i Comuni del comprensorio
ove viene effettuato il servizio di distribuzione Paluzza, Cercivento, Ligosullo, Ravascletto, Treppo Carnico, Sutrio nonchè il
Comune di Comeglians dal momento che
nel territorio amministrato dallo stesso è
ubicato l’impianto di produzione di Mieli.
Oltre agli enti pubblici territoriali partecipano alla compagine sociale pure tutte le
attività economiche del settore agricolo,
produttivo (artigianale e industriale), commerciale e dei servizi, turistico, Promotur
spa con il polo dello Zoncolan e i cittadini
del comprensorio intestatari di contratto
d’utenza.
La forma cooperativistica, assunta dalla
Secab fin dalla sua fondazione, caratterizza su ogni fronte l’opera della società. La
produzione, l’acquisto e la distribuzione di
energia elettrica generata da fonti rinnovabili, la progettazione e realizzazione di impianti elettrici civili ed industriali, l’attività
di prestito sociale rappresentano il fulcro
dell’iniziativa, in applicazione dello statuto,
secondo i principi della libera cooperazione mutualistica. Secab sostiene pure lo sviluppo sociale, economico e produttivo dell’Alto But nella
tutela del patrimonio ambientale e culturale di queste terre. La fornitura di energia
elettrica costituisce l’attività principale
della Cooperativa: nel rispetto delle finalità
sociali con un’offerta sempre concorrenziale sul mercato, che permette ai sociutenti, commerciali e famiglie, di vedersi
abbattere la bolletta elettrica anche del
50%. I vantaggi economici e sociali della
produzione energetica da fonti rinnovabili che si riflettono favorevolmente sul
trattamento tariffario che la Cooperativa
propone ai soci vengono spesso presi ad
esempio in Carnia dove si vuole verificare
la possibilità di estendere questo sistema,
con unioni con la Comunità montana
della Carnia e altre società cooperative
produttrici di energia elettrica, a tutto il
territorio carnico.
Accanto all’attività industriale la Secab ha
intrapreso da alcuni anni anche quella
finanziaria, con il Prestito Sociale: una fonte di autofinanziamento che le permette
una maggiore autonomia finanziaria e un
accesso al credito più agevole ed economico, che garantisce ai soci un tasso rendimento apprezzabile anche in considerazione che le somme investite non sono
vincolate ed esigibili senza formalità in
qualsiasi momento. Una società come la
Secab, il cui obiettivo è di contribuire alla
crescita economica ed al benessere degli
abitanti della zona in cui opera, e non di
conseguire risultati puramente finanziari,
si è impegnata fin dagli inizi dell’attività
per ridurre al minimo l’impatto ambientale
delle sue centrali e delle sue reti di distribuzione. Accanto a questo impegno, va
ricordato quello, altrettanto importante, a
rispettare le prescrizioni sul prelievo e la
restituzione delle acque.
Gino Grillo
UDINE - MILANO - PERUGIA - ZÜRICH - SAN MARINO
Segni particolari:
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Sorveglianza relativa ai brevetti pubblicati. Assistenza nella
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dicembre 11
47
Orizzonti
Obiettivo Nordest
Il Veneto premia
chi assume ricercatori
Non più solo investimenti in innovazione,
ma anche veri e propri progetti di ricerca
e sviluppo. Stop a bandi e scadenze e via
all’apertura delle domande “a sportello”.
Sono le due principali novità contenute nel
provvedimento di “ingegneria finanzia” come è stato definito - adottato dalla giunta
regionale del Veneto su proposta dell’assessore all’economia Isi Coppola per mettere
a disposizione delle imprese venete risorse
per la crescita e lo sviluppo.
Una dotazione di 10,2 milioni di euro che
introduce un nuovo capitolo all’interno del
Fondo di rotazione per finanziamenti agevolati alle piccole-medie imprese già gestito
da sette anni da “Veneto sviluppo”. Oltre agli
“investimenti innovativi” delle aziende, finanziabili già dal 2009, il fondo potrà sostenere
anche veri e propri progetti di ricerca.
Una parte del finanziamento sarà a fondo
perduto, coperta dalle risorse della legge 9
del 2007 (“Norme per la promozione ed il
coordinamento della ricerca scientifica, dello
sviluppo economico e dell’innovazione nel
sistema produttivo regionale”); una parte,
che si potrà abbinare, farà capo al Fondo di
rotazione previsto dalla legge 5 del 2001
48
dicembre 11
per il sostegno a progettualità di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, gestito da
Veneto Sviluppo.
“Di fatto – ha spiegato l’assessore regionale
all’economia Isi Coppola - diamo volano ai
110 milioni del fondo di rotazione presso la
Veneto Sviluppo proprio per ricerca e innovazione. Ma ricordo che i fondi di rotazione
possono essere utilizzati in base al principio
dei vasi comunicanti, per cui in caso di necessità potrebbero essere utilizzati anche gli
altri 600 milioni di euro disponibili con i fondi di rotazione, che poi verranno reintegrati”.
La Regione è quindi pronta a finanziare
progetti di ricerca industriale e di sviluppo
sperimentale da 100 a 500 mila euro con il
25% della cifra a fondo perduto (il 15% per
quelli sperimentali) e il 50% a tasso agevolato (il 60-65% per quelli sperimentali).
Se i progetti prevedono anche un aumento di capitale della azienda o è prevista
l’assunzione di un dottore di ricerca con
un contratto valido per almeno un anno, il
finanziamento può essere incrementato con
un 5% di contributo a fondo perduto in più.
Le richieste di finanziamento andranno pre-
sentate “allo sportello”, senza necessità di
accedere a bandi di contributo a scadenza.
La Regione emanerà a breve il regolamento
per la «valutazione tecnico-scientifica» dei
progetti.
La singola azienda potrà inoltre presentare
anche più richieste di finanziamento per
diversi progetti, fino a un massimo però di
1,5 milioni di euro. Il finanziamento a tasso
agevolato sarà concesso con il sistema della
“doppia provvista”: metà fondi regionali e
metà fondi bancari. La durata massima dei
progetti è fissata in 15 mesi.
E non è escluso che una buona parte di
questi progetti possano interessare la riconversione in chiave sostenibile delle aziende
venete. Stando infatti agli ultimi dati emersi
dal Rapporto GreenItaly 2011 che Symbola
e Unioncamere hanno presentato a metà
novembre a Milano. La green economy
italiana è impegnata proprio nella riconversione dei comparti tradizionali dell’industria
di punta. Il rapporto evidenzia come la
profondità degli effetti della crisi ha costretto
il sistema ad un radicale ripensamento del
proprio modello di sviluppo tanto che nel
2011 quasi un’impresa su quattro (il 23,9%
del totale, ovvero circa 370mila imprese,
150mila industriali e quasi 220mila dei
servizi) risulta aver realizzato negli ultimi
tre anni, o realizzerà entro quest’anno,
investimenti in prodotti e tecnologie che
assicurano un maggior risparmio energetico
o un minor impatto ambientale. La classifica
regionale per incidenza delle imprese green
sul totale vede in testa il Trentino-Alto Adige
(con il 29,5% di imprese che investono in
tecnologie green) seguito dalla Valle d’Aosta
(27,3%), seguono le cinque regioni meridionali con valori tra il 27,2% del Molise e
il 25% dell’Abruzzo, passando per la Basilicata, la Puglia e la Campania; con valori
di poco superiori al 24% si posizionano
poi la Lombardia, il Friuli-Venezia Giulia, il
Veneto e il Piemonte. Per quanti riguarda i
valori assoluti, invece, la Lombardia guida la
classifica con 69.330 imprese, seguita da
Veneto con 32.250 imprese (il 24,3% della
regione) e Lazio con 30.240 imprese. Per
quanto riguarda le province venete Vicenza
si colloca al primo posto con il 26% di imprese green sul totale delle imprese della
provincia (6720 imprese), seguono Belluno
con il 25,9% (1.490 imprese), Venezia con
il 25,3% (6.430 imprese), Treviso 25%
(6.420 imprese), Rovigo 24,6% (1.680
imprese), Padova 22,6% (6.460 imprese) e
Verona 22,6% (6.050 imprese).
Livia Gori
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49
Orizzonti
Obiettivo Austria
Meno vantaggi per gli
investitori stranieri
L’Austria continua a sedurre gli imprenditori
stranieri. I dati più recenti, quelli relativi
al primo semestre dall’anno in corso, lo
confermano: il numero delle aziende che
hanno scelto di trasferirsi in Austria o comunque di aprirvi uno stabilimento è calato da 93 a 80, rispetto allo stesso periodo
del 2010, ma queste hanno investito di
più (da 103 a 115 milioni di euro, +12%)
e, quel che più conta, hanno creato 970
nuovi posti di lavoro (quasi il doppio rispetto al primo semestre 2010, quando se
ne registrarono 504). Sono dati esibiti con
soddisfazione da René Siegl, direttore di
ABA-Invest, l’agenzia austriaca di promozione degli insediamenti stranieri, emanazione
del Ministero del lavoro.
“Questi numeri confortanti – ha commentato Siegl – dimostrano che le imprese
sono di nuovo disposte a rischiare per
crescere”. Di nuovo, rispetto ai due anni
precedenti, quando la crisi internazionale
dell’economia aveva fortemente frenato i
nuovi investimenti. Basti considerare che
nell’ultimo anno “felice”, il 2008, in Austria
si erano insediate 256 aziende straniere
(per un investimento di 425 milioni),
mentre il loro numero era sceso a 158 nel
2009 (83 milioni di investimenti) e a 198
lo scorso anno (221 milioni).
I progetti aperti, seguiti sia direttamente da
ABA-Invest, sia delle analoghe istituzioni
esistenti a livello regionale (noi conosciamo molto bene l’EAK, l’Entwicklungsagentur Kärnten, che un paio di volte all’anno
organizza incontri con imprenditori del
Nord Italia, l’ultimo in ottobre proprio a
Udine), i progetti aperti – dicevamo – sono
addirittura 640 e questo induce Siegl e i
suoi collaboratori a sperare di chiudere il
2011 con un bilancio in crescita.
Ma sarà davvero così? Proprio mentre
l’ABA-Invest rendeva pubblici i risultati del
primo semestre, il settimanale economico “Format” registrava opinioni di segno
contrario, che segnalavano un progressivo
declino dell’Austria come Paese capace
di richiamare investitori dall’estero. Per
primo veniva citato Veit Sorger, presidente
dell’Industrielle Vereinigung (la Confindustria austriaca), che si diceva preoccupato
per il futuro, alla luce dell’appena pubblicato “World Competitiveness Yearbook”,
dell’agenzia svizzera IMD, che stila la
50
dicembre 11
classifica dei vari Paesi in base al loro grado di competitività sul piano economicoindustriale. In questa graduatoria l’Austria,
nella valutazione complessiva, figurava nel
2009 al 18° posto, mentre soltanto l’anno
prima era all’11° Nelle sottoclassifiche per
“efficienza del governo” era scesa al 27°
posto (dal 10°), nella capitalizzazione del
mercato azionario al 53°, nel tempo lavorato all’anno al 49°, nel finanziamento delle
pensioni al 44°.
Per amor di patria non riferiamo le posizioni
in classifica dell’Italia, ma in questa pagina
parliamo dell’Austria e perciò concentriamo
l’attenzione sui nostri vicini. I quali, per
quanto riguarda gli investimenti stranieri,
vedrebbero indebolirsi alcuni dei principali
fattori di richiamo, quelli sempre sbandierati negli incontri di promozione organizzati
all’estero. Così almeno la pensa “Format”,
che cita tra le fonti autorevoli Christoph
Leitl, presidente della Wirtschaftskammer
(la Camera dell’economia), proprio quella
istituzione da cui dipendono i delegati
commerciali austriaci in giro per il mondo.
Esaminiamoli dunque questi fattori. Il primo
riguarda la qualificazione e la motivazione
della forza lavoro. Dice Leitl, citando i risultati di una recentissima indagine del Market
Institut di Linz, che 7 imprenditori su 10
attualmente incontrano grandi difficoltà a
reperire manodopera qualificata. Due su tre
vedono da tempo l’Austria in sofferenza per
mancanza di lavoratori specializzati. Anche
le motivazioni al lavoro non sono più quelle
di una volta. Del resto, non è un caso che
il presidente degli industriali carinziani,
Otmar Petschnig, in ogni suo intervento
pubblico ponga sempre in primo piano il
problema dell’istruzione dei giovani e della
formazione professionale, che gli appaiono
inadeguate. Lo ammette lo stesso Siegl,
che a “Format” ha dichiarato in proposito:
“I problemi dell’istruzione costituiscono una
minaccia per la localizzazione in Austria.
Abbiamo perso questo treno almeno per i
prossimi 10 anni”.
Il secondo fattore di richiamo per gli investitori sono, o erano, i vantaggi fiscali. Nel
2005 l’imposta sugli utili delle società era
stata abbassata dal 34 al 25 per cento:
poco rispetto all’Ires in Italia, al 27,5, ma
sempre alta rispetto ad altri Paesi ormai
pienamente integrati nell’Ue: 19% in Ce-
René Siegl direttore
generale dell’Austrian
Business Agency nella
sede del’ABA a Vienna
(foto Di Blas)
chia, Slovacchia, Ungheria e Polonia; 16%
in Romania; 15% in Lettonia, Lituania e,
di recente, anche in Germania; 12,5% in
Irlanda; addirittura 10% a Cipro. Se a ciò si
aggiungono i propositi più volti manifestati
dal cancelliere di abolire la tassazione di
gruppo (che consente di compensare utili
e perdite tra società della stessa holding,
anche se localizzate al di fuori dell’Austria),
si capisce come l’argomento fisco incominci a traballare.
Così come incomincia a traballare un altro
asso nella manica dell’Aba, quello dei contributi pubblici agli investitori: non sono più
quelli di una volta, perché anche l’Austria
ha dovuto tagliare i fondi per far quadrare
i conti di bilancio. A tal punto da far dire a
Karl Aiginger, direttore del Wifo – anche lui
interpellato da “Format” – che “se qualcuno decide di investire tenendo conto del
lavoro a basso costo e degli alti contributi,
sicuramente non viene in Austria”.
Un altro fattore non più determinante è di
natura per così dire geo-economica. Negli
anni passati l’Austria veniva presentata
come l’ombelico del Centro Europa, il punto ideale per espandersi nei Paesi usciti dal
sistema comunista, con cui Vienna aveva
storici rapporti di conoscenza e di collaborazione. Non è più così. Non serve più andare a Vienna per vendere nell’Est Europa.
Conviene di più andare direttamente a Varsavia, Praga, Budapest, se non addirittura a
Bucarest e Sofia, come scrive “Format”.
L’analisi di “Format” è corretta, ma per
ora soltanto sul piano teorico. Sul piano
concreto la capacità di attrazione austriaca
ha un abbrivio destinato a durare ancora
a lungo. Un esempio lo si è avuto proprio
nell’affollato forum organizzato in ottobre
a Udine da Aba e Eak, per promuovere gli
investimenti in Austria. Lì si è potuto toccare con mano la “voglia” di Austria che c’è in
molti imprenditori, propensi ad andarsene
da un Paese che sembra fare apposta per
dissuadere gli investimenti. Finché il sistema Italia continuerà ad essere quello che è,
Aba ed Eak avranno lavoro facile.
Marco Di Blas
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" ... poi queste meravigliose bellezze...
il Varmo fa cortese omaggio al villaggio di Glaunicco...
un mulino li presso... c'è tanto antico...
stupisce di non veder la ruota volare in frantumi...
così marcia e adentata... pur segue a danzare"
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Orizzonti
Eventi
GRUPPO DANIELI:
dinamismo consolidato
“La volatilità del mercato dell’acciaio sarà
una costante dei prossimi anni: non è crisi,
è la normalità”: le parole pronunciate a
Buttrio dal presidente Gianpietro Benedetti
nel tradizionale appuntamento della
presentazione del bilancio del Gruppo
Danieli, rivelano la chiave dell’instancabile
ascesa di un colosso mondiale; quel raro
dinamismo, quella lucida comprensione,
quella capacità di adeguamento al presente
che scorre, a un mercato che
singhiozza, che si blocca, che si
sfalda sotto i piedi dell’economia
globale, con uno sguardo capace di
attraversare quell’apparente rottura,
e di vedervi non uno strappo, ma
una mutazione; quello stesso e
raffinato intuito che riconosce, e
comprende, mentre sta avvenendo,
il cambiamento di un mondo.
Il consiglio di amministrazione
della Danieli, leader mondiale
nel settore delle macchine per
l’industria siderurgica, ha approvato
il bilancio annuale al 30 giugno
2011: sono state ampiamente
superate le previsioni sul fatturato
e quelle in termini di redditività
a di acquisizione ordini; i ricavi
per 3.128,6 milioni di euro sono
aumentati del 21% rispetto
all’esercizio precedente, il margine
operativo lordo è migliorato
del 32%, il personale conta
647 lavoratori in più, mentre la
situazione finanziaria del Gruppo è
più che mai solida, potendo contare su 1,3
miliardi di liquidità a fronte di debiti verso
le banche sotto i 200 milioni di euro. Dati
che corrispondono a un positivo incremento
del consumo mondiale di acciaio dell’
8% rispetto al 2010, ma che non alterano
l’orizzonte di prudenza con cui Danieli si
appresta ad affrontare il prossimo esercizio.
È infatti previsto per il 2012 un calo dei ricavi
pari al 10%, derivante in gran parte dalle
tensioni socio-politiche in Medio Oriente
e Nord Africa, di cui ha risentito anche il
documento contabile di quest’anno, e dal
riassestamento dell’economia negli Usa
e in Europa. Il rallentamento del mercato
dell’acciaio europeo e degli Stati Uniti viene
compensato dalla forte accelerazioni di
quello della Russia e dell’Asia: dunque, ecco
52
dicembre 11
entro il 2014.
Alla vivacità del mercato del Far East che
si riflette in una previsione di crescita di
consumo d’acciaio pari al 70%, fa seguito
l’’immobilismo di quello europeo, per cui ci
si prospetta un’agghiacciante crescita zero
da qui al 2030. L’intuizione lungimirante
di uno spostamento del baricentro dei
consumi dall’Europa all’Asia risale al 2004,
quando il Gruppo, con l’avvio del progetto
“Metamorfosi”, nel giro di qualche
anno è diventato un player
internazionale imprescindibile
per i nuovi mercati. La sfida
più coraggiosa, fortemente
voluta e vinta dall’industria di
Buttrio è stata quella di una
“metamorfosi culturale”: “Uno
sforzo importante, e che abbiamo
pagato, verso la convergenza, la
comprensione e l’integrazione
di culture diverse per ottenere il
meglio”, ha spiegato il presidente
Benedetti.
C’è, invece, anche l’Italia, con
Buttrio, tra le tre ipotetiche
location individuate per
l’insediamento di una nuova
acciaieria Danieli, insieme
alle altre due alternative
nell’Europa dell’est: l’imponenza
dell’investimento, da 450 milioni
di euro, cui ne vanno aggiunti
altri 150 di spese d’avviamento,
Gianpietro Benedetti
con una potenzialità produttiva
da 800 mila tonnellate di
acciai di qualità, e l’impiego di 500/800
nella costruzione, ma nella mentalità - ha
persone, obbliga il Gruppo alla prudenza
affermato Franco Alzetta -; per questo nei
e all’attesa di segnali di maggiore certezza
prossimi mesi continueranno gli investimenti
dal mercato: “Stiamo valutando le tre
nella ricerca, senza la quale sarebbe
alternative – ha dichiarato Benedetti -.
impossibile contrastare l’avanzata dei Paesi
Non sappiamo ancora se farlo in Italia,
emergenti, nel potenziamento del service,
dove l’ambiente non è propriamente
in nuove linee di prodotto, per aumentare il
‘amichevole’ e dove esiste il problema
portafoglio tecnologico, nel consolidamento
dell’approvvigionamento energetico. Anche
e nell’ampliamento della nostra presenza
i nostri clienti stanno facendo slittare alcune
in Russia, Cina, India”. Pechino e Shanghai
decisioni per progetti internazionali. E noi
sono i fari di cui brilla Danieli China, una
di conseguenza aspettiamo. Se i prossimi
forza produttiva autonoma che ricopre
mesi confermeranno le ambizioni che
tutte le funzioni aziendali, dove la qualità, il
stiamo perseguendo, entro la fine dell’anno
dinamismo e la competitività di un mercato
prenderemo una decisione”.
in continua crescita contano sul supporto
tecnologico innovativo della casa madre:
L.B.
già 70 milioni di euro investiti, altri 20 in
programma per i prossimi 12 mesi, e 120
che il raggio d’azione del Gruppo Danieli
si spinge in Sud America e in Brasile, così
come in Turchia, India, Cina e Thailandia,
dove attraverso importanti acquisizioni e
l’appoggio dei governi locali, il Gruppo è
ormai una realtà consolidata. La capillarità
che contraddistingue la forza industriale
e produttiva Danieli risponde ai criteri
di qualità, efficienza, service, ricerca: “La
qualità non sta solo nella progettazione,
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dicembre 11
53
Orizzonti
Fisco
Avvisi bonari:
l’obbligo di garanzia grava sulle
imprese in difficoltà finanziaria
Premessa
Rateizzare un avviso bonario di importo
superiore a 50.000 euro richiede ancora la
prestazione di garanzia.
E’ rimasto l’unico caso in cui per rateizzare
un debito verso l’erario è necessario presentare una fideiussione all’Agenzia delle
Entrate.
E’ questo l’esito degli interventi del Decreto Sviluppo e della Manovra Estiva,
nonostante l’obbligo di prestare fideiussione sia stato ormai abrogato tanto per la
rateazione delle cartelle esattoriali che per
La proposte di
modifica normativa:
l’interrogazione
parlamentare
In data 6 ottobre 2011, l’onorevole Angelo
Compagnon (Udc), su richiesta del gruppo
delle imprese di servizi di Confindustria Udine,
ha presentato un’interrogazione parlamentare
al Ministro Tremonti con cui ha formulato
le seguenti specifiche richieste: “- se non
sia opportuno ed equo, per uniformità di
trattamento con le altre situazioni di rateizzazione
dei debiti tributari, provvedere ad eliminare
l’obbligo di garanzia anche per pagamenti rateali
di importi superiori a 50.000 euro dovuti a
seguito di avvisi bonari;
- quali iniziative intenda adottare affinché sia
attenuato il potere discrezionale in capo ai
singoli uffici periferici dell’Agenzia delle entrate
in merito alla valutazione di idoneità al rilascio
della fideiussione da parte di soggetti per legge
autorizzati e all’accettabilità o meno di garanzie
emesse dagli stessi;
- quali provvedimenti intenda adottare affinché
i criteri utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per la
valutazione dell’idoneità del fideiussore siano
preventivamente resi noti anche alle imprese,
onde evitare che le stesse sostengano oneri per
fideiussioni che potrebbero non essere accettate;
- se, in particolare, non sia opportuno rendere
pubblico l’elenco dei fideiussori ritenuti idonei
dall’Agenzia delle Entrate, con le relative
motivazioni di non idoneità”.
54
dicembre 11
i pagamenti rateali da accertamento con
adesione o acquiescenza.
Nonostante l’intervento positivo del Decreto Sviluppo, le imprese si trovano di fronte
ad una situazione incomprensibile, in forza
della quale il pagamento rateizzato conseguente alla semplice attività di liquidazione
delle dichiarazioni, senza, dunque, che
sia stata avviata alcuna attività di effettivo
accertamento fiscale ed in presenza di un
contribuente che ha permesso, con il suo
comportamento, di riscontrare l’irregolarità
soggiace ancora al vincolo della garanzia,
che mette in difficoltà le imprese sia dal
punto di vista dei costi sia per le difficoltà
nell’ottenerla.
Al contrario il contribuente che ha evaso
imposte occultando reddito imponibile
all’Erario, nel caso in cui venga scoperto,
gode della facoltà di rateizzare il debito
tributario accertato senza necessità di
presentare alcuna fideiussione a garanzia
della rateizzazione richiesta.
Cos’è l’avviso bonario
Le dichiarazioni presentate dai contribuenti
sono sottoposte al controllo dell’Amministrazione finanziaria che si articola in due
fasi:
- la prima fase consiste nella liquidazione delle imposte e mira a rettificare la
dichiarazione di eventuali errori materiali
e di calcolo relativi alla determinazione
dell’imponibile, delle imposte, dei crediti di
imposta, delle detrazioni e deduzioni: tale
attività deve essere effettuata entro l’inizio
del periodi di presentazione delle dichiarazioni relative all’anno successivo (in pratica, nei primi mesi del 2012 si provvederà
alla liquidazione automatica di Unico 2011
relativo ai redditi 2010);
- la seconda fase riguarda il controllo formale, che è finalizzato al riscontro della
dichiarazione e dei documenti sulla base
dei quali è stata redatta, e deve essere
effettuato entro il 31 dicembre del 2° anno
successivo a quello di presentazione (a
fine dicembre 2011, dunque, scadono i
termini per Unico 2009 relativo ai redditi
2008).
L’esito della liquidazione e del controllo formale delle dichiarazioni presentate è successivamente comunicato al contribuente,
al fine di prevenire la reiterazione di errori,
consentire la regolarizzazione degli aspetti
formali, fornire giustificazioni, trasmettere
ulteriore documentazione non allegata in
precedenza o difforme dai dati forniti.
In caso di esito negativo, il contribuente
riceve un avviso bonario, contenente l’indicazione degli errori riscontrati e dei motivi
che hanno dato luogo alla rettifica dei
calcoli, al fine di consentirgli di sanare la
propria posizione, versando quanto ancora
dovuto entro 30 giorni dalla ricezione della
comunicazione e beneficiando di una riduzione delle sanzioni:
- a 1/3 nel caso di liquidazione;
- a 2/3 nel caso di controllo formale.
In caso di omessi versamenti, la sanzione del 30% è ridotta al 10 o al 20% se
si paga entro 30 giorni dal ricevimento
dell’avviso.
Dal 1° gennaio 2008 è ammesso il pagamento rateale delle somme dovute senza
presentazione di alcuna istanza all’Amministrazione finanziaria; tuttavia nel caso in cui
le somme eccedenti la prima rata superino
i 50.000 € è necessario produrre all’erario,
entro 10 giorni dal pagamento della prima
rata, idonea garanzia commisurata al totale
delle somme dovute, comprese quelle a
titolo di sanzione in misura piena, dedotto
l’importo della prima rata, mediante polizza fideiussoria o fideiussione bancaria o
rilasciata da un consorzio di garanzia collettiva dei fidi (Confidi), per tutto il periodo di
rateazione dell’ammontare dovuto.
L’onere della fideiussione
grava sulle imprese in difficoltà
Nonostante l’introduzione di queste modifiche tutte favorevoli al contribuente, rateizzare un avviso bonario per importi di rate
successive alla prima superiori a 50.000 €
Orizzonti
Sicurezza
Presentato l’opuscolo
“ALCOL E LAVORO”
“Alcol e Lavoro: demoliamo i rischi e costruiamo la sicurezza”: è questo il titolo
dell’opuscolo realizzato dai Dipartimenti
di Prevenzione e delle Dipendenze delle
Aziende per i Servizi Sanitari della Provincia
di Udine – n.3 Alto Friuli, n.4 Medio Friuli e
n.5 Bassa Friulana, presentato mercoledì 9
novembre in anteprima alla stampa e alle
categorie economiche.
Come hanno evidenziato i direttori generali
Beppino Colle (Ass. n.3 Alto Friuli), Giorgio
Ros (Ass. n.4 Medio Friuli) e Paolo Bordon
(Ass. n.5 Bassa Friulana) l’opuscolo - che
verrà prossimamente inviato a mille imprese del settore edile e dei trasporti della
provincia di Udine – intende sensibilizzare
i lavoratori su quanto sia pericolosa e sottovalutata l’assunzione di alcol anche nei
luoghi di lavoro.
L’opuscolo si divide in tre sezioni. Nella prima viene evidenziato come “un buon bicchiere” risulti tanto un’abitudine quanto un
pericolo, dei cui rischi si parla poco. Eppure l’allarme sociale è basso, l’uso è socialmente accettato e approvato, ignorando
come invece l’alcol sia una droga in grado
di dare tossicodipendenza e, dopo il tabac-
richiede ancora la prestazione di garanzia,
sebbene l’obbligo di prestare fideiussione
sia stato ormai abrogato sia per la rateizzazione delle somme iscritte a ruolo sia per
i pagamenti rateali nelle ipotesi di accertamento con adesione, acquiescenza all’accertamento e conciliazione giudiziale.
Ottenere una fideiussione non solo costa
in termini di premio percentuale sugli
importi da garantire, ma spesso richiede il
deposito di somme o titoli di pari importo,
a tutela del soggetto garante.
La realtà è che oggi, se un contribuente
ha la liquidità provvede al pagamento
immediato, risparmiando gli interessi; in
mancanza è molto difficile ottenere una
fideiussione, anche per chi possiede beni,
ad esempio immobili, da porre a garanzia
(il vincolo potrebbe determinare la diminuzione delle altre linee di credito bancario
dell’azienda).
Senza contare che il costo di queste fideiussioni può facilmente arrivare anche al
Da sinistra Giorgio Ros,
Adriano Luci, Paolo Bordon
e Francesco Piani (foto Gasperi)
co, con la più alta mortalità e morbilità. Per
l’organismo infatti l’alcol è una sostanza
tossica che causa incidenti e infortuni in
quanto altera i riflessi e le percezioni.
Nella seconda sezione l’opuscolo fornisce
delle indicazioni per riconoscere e risolvere
i problemi dell’alcol. Per chi ha problemi
con l’alcol il primo passo (spesso il più
difficile) è diventarne consapevoli. Di solito infatti chi beve troppo lo nega anche
a sé stesso. Il secondo passo è quello di
accettare le difficoltà di uscirne da soli e
chiedere aiuto.
Nella terza e ultima sezione viene invece
affrontato il tema dell’assunzione di alcol
nei luoghi di lavoro, un comportamento
che mette a repentaglio la sicurezza non
solo di chi beve, ma anche dei colleghi. La
problematica viene inquadrata a livello normativo con richiami alla legge 125/2011
che vieta l’alcol in specifiche mansioni
(carrellista, lavoratore in edilizia, macchinista, addetti alla guida di veicoli stradali
e patentato per uso gas tossici etc.), al
Codice della Strada e al Decreto Legislativo
81/2008 che disciplina i diritti e i doveri
del medico competente e del lavoratore
10% dell’importo da garantire, vanificando
completamente il vantaggio della rateazione.
La valutazione del garante
da parte dell’Agenzia delle
Entrate
L’Agenzia delle Entrate è tenuta ad effettuare controlli approfonditi sull’affidabilità
dei soggetti che rilasciano garanzie in
relazione ai pagamenti rateali degli avvisi
bonari, sia attingendo dalle banche dati in
suo possesso, sia rivolgendosi agli organismi che vigilano sui soggetti esercenti
l’attività finanziaria e creditizia e iscritti nei
relativi albi.
In particolare viene appurato se il garante
è regolarmente iscritto negli elenchi degli
intermediari finanziari previsti dal Tulb (Testo Unico Legge Bancaria), se è risultato
inadempiente rispetto a precedenti fideius-
nei luoghi di lavoro con mansioni a rischio.
Dal canto suo, Adriano Luci, presidente
di Confindustria Udine, ha sottolineato
l’impegno costante dell’Associazione sui
temi della sicurezza nei luoghi di lavoro:
“La cultura della sicurezza deve entrare nei
comportamenti delle persone. L’attenzione
delle imprese è massima, come dimostra,
ad esempio, l’assunzione di responsabilità
su queste problematiche dell’ABS” (che
ha portato una testimonianza attraverso
l’intervento della dottoressa Frigo ndr). Luci
ha colto l’occasione altresì per ricordare
l’evento delle giornate della sicurezza organizzate insieme a diversi soggetti istituzionali, enti ed organismi interessati alla sicurezza e che verrà replicato pure per il 2012
prevedendo al suo interno ampio spazio ai
temi dell’alcolismo.
Alfredo Longo
sioni rilasciate o se ha pendenze col Fisco.
In base all’esito di tali riscontri, l’Agenzia
delle Entrate può rifiutare la polizza fidejussoria presentata dall’azienda a garanzia
della rateizzazione.
Il problema è che alcuni degli elementi
sulla base dei quali l’ufficio fonda la propria
valutazione sull’idoneità o meno della polizza non sono preventivamente noti alle
imprese che rischiano di sostenere oneri
per polizze che poi non vengono accettate.
Inoltre, potrebbe accadere che alcuni uffici
siano più rigorosi di altri nella verifica dei
requisiti di idoneità generando comportamenti difformi a livello nazionale.
Marcello Orsatti
Ufficio Fiscale
Confindustria Udine
dicembre 11
55
Orizzonti
Regione
Renzo Tondo
Una manovra per il rilancio
Una legge finanziaria di rilancio in grado di
gestire con equilibrio le risorse a disposizione destinandole ai vari settori di competenza della Regione. Così il presidente del
Friuli Venezia Giulia definisce la manovra
approvata in novembre dalla Giunta e trasmessa ora all’esame del Consiglio. Dopo
aver ridotto il debito, erogato ammortizzatori sociali e messo in movimento le infrastrutture per liberare risorse, la Finanziaria
2012 punta sul volano delle imprese, investendo il risparmio sul calo della pressione
fiscale e riducendo del 25% l’imposta
regionale sulle attività produttive. L’Irap
verrà scontata di un punto, e comunque
solo per il 2012 in base all’impostazione
della finanziaria, passando dal 3,9 al 2,9%,
lasciando all’intero comparto delle attività
produttive circa 95 milioni di euro di risorse. Lo sconto potenziale maggiore (26,7%
sul totale) sarà a favore delle attività manifatturiere (circa 25 milioni), a seguire il
comparto assicurativo e finanziario (17,40
% pari a 16 milioni di sconto potenziale).
La manovra a supporto del tessuto economico-produttivo, non penalizzerà, assicura
la Giunta, i settori dei servizi essenziali
quali la sanità e il sociale. Al sistema delle autonomie saranno garantite risorse
leggermente inferiori rispetto all’esercizio
precedente, mentre al trasporto pubblico
locale sarà assicurato un pur lieve incremento delle risorse, da 122,83 a 125,08
milioni di euro. Vengono poi integrate le
poste di bilancio sui benefici per l’acquisto
56
dicembre 11
dei carburanti, della prima casa e gli assegni per il diritto allo studio. In materia lavoro si annuncia l’ampliamento dei finanziamenti per gli ammortizzatori sociali e nuovi
investimenti nel settore della formazione.
A favore del comparto del commercio per
rivitalizzare i centri commerciali naturali
ed in via, la posta a disposizione nel 2012
sarà di 300.000 euro. Altre norme inserite
in Finanziaria prevedono che anche i CAT
(Centri di Assistenza Tecnica alle imprese)
possano diventare firmatari di contratti
di lavoro e di accordi quadro nazionali,
sostengono la riqualificazione dei pubblici
esercizi e la ristrutturazione e la messa
a norma di infrastrutture come i mercati
agroalimentari di Trieste e di Udine, il Centro commerciale all’ingrosso di Pordenone
ed il Comprensorio fieristico di Gorizia. Per
quanto riguarda gli incentivi alle imprese
delegati a Camere di Commercio e CATA,
per il 2012 è confermato lo stanziamento,
pari a 8,2 milioni dello scorso anno, mentre nella legge 4/2005, per gli incentivi e
i progetti di sviluppo competitivo, c’è una
disponibilità residua di 14 milioni, cui si
assommano i 9,5 milioni inseriti in assestamento ed ulteriori 4 milioni inseriti nella
finanziaria 2012.
Sul fronte delle infrastrutture a fine ottobre
l’esecutivo presenta un disegno di legge
sulla portualità che disciplina l’organizzazione ed il funzionamento dei porti di Monfalcone e Porto Nogaro, nell’ottica di una
piattaforma logistica regionale e approva
un finanziamento di oltre 1.100.000 euro
a favore della società Alpe Adria spa per
l’organizzazione e la gestione operativa del
cosiddetto servizio di autostrada viaggiante
su rotaia (servizio RO-LA, trasporto TIR su
treno) sulla linea Trieste-Salisburgo-Trieste.
Su proposta dell’assessore alle Finanze
Sandra Savino, viene approvata una delibera che autorizza l’assegnazione di finanziamenti a titolo di controgaranzia fidejussoria
in favore di alcune imprese aventi sede in
regione Friuli Venezia Giulia. Le operazioni
cogarantite - a valere sul Fondo regionale
di garanzia per le PMI - sono costituite
da finanziamenti per importi eccedenti i
250.000 euro, alle quali si aggiungono ulteriori controgaranzie come da richieste dei
Confidi convenzionati per più di 200.000
euro, totale che supera i 450.000 euro. I
finanziamenti a medio-lungo termine (3660 mesi) che beneficiano delle suddette
controgaranzie si collocano nell’ambito
degli interventi per il sostegno e lo sviluppo competitivo delle microimprese
e PMI regionali. Sempre in novembre la
Giunta incrementa di 2 milioni di euro la
dotazione del bando per le iniziative rivolte
al sostegno dell’efficienza energetica e
l’utilizzo delle fonti rinnovabili da parte delle imprese. Complessivamente vengono
portate a 10 milioni le risorse disponibili,
che includono una quota di 2,450 milioni
del FESR, 2,300 milioni di fondi regionali
e 5,250 milioni di fondi statali. Il bando rientra infatti tra le azioni contenute nel POR
FESR 2007-2013 (Obiettivo “Competitività
regionale ed occupazione”) e lo scorso
giugno era stata approvata la graduatoria
unica relativa alle operazioni ammissibili a
finanziamento e tutte le risorse disponibili
(8 milioni di euro) erano state impegnate a favore delle prime 129 imprese. Il
Consiglio regionale a novembre approva il
disegno di legge riguardante razionalizzazione e semplificazione dell’ordinamento
locale in territorio montano e l’istituzione
delle unioni dei comuni montani. Le Commissioni consiliari iniziano ad esaminare
i provvedimenti per la riduzione dei costi
della politica, il disegno di legge sulla
razionalizzazione di Agemont SpA, sulle
modifiche al Piano regionale di gestione
dei rifiuti urbani e sull’esame della legge
comunitaria 2010. La Conferenza dei capigruppo invece valuterà il programma dei
lavori consiliari per il 2012 e individuando
le priorità da trattare in Consiglio nel primo
semestre del prossimo anno.
dicembre 11
57
Mauro Di Filippo
con la famiglia
Orizzonti
Ente Friuli nel Mondo
Eurotip, il coraggio di fare
impresa in Venezuela di Paola Del Degan
Correva l’anno 1952. Eugenio Di Filippo, all’età di 28 anni, fu invogliato
a prendere la valigia e partire alla volta del Venezuela in seguito a delle
promesse di lavoro fattegli da un compaesano di Basiliano. All’epoca
un paese promettente e pieno di opportunità. Eugenio lasciò il suo
lavoro di tipografo alla Marioni&Sassi di Udine e tentò la fortuna
dell’emigrante.
Mauro, perché suo padre sentì il desiderio di cercare fortuna altrove?
“Lui, che era stato prigioniero in Germania
durante la II guerra mondiale, sentiva che
l’Italia gli stava stretta, c’era la voglia di rivendicare quella gioventù che gli era stata
sottratta e non gli bastava più un semplice
lavoro da dipendente; voleva realizzare qualcosa. Purtroppo l’occupazione promessagli
in Venezuela si rivelò poco entusiasmante e
per nulla redditizia, ma lui decise ugualmente
di fermarsi a Maracaibo. Tornò in Italia 5 anni
più tardi e, quell’estate conobbe mia madre,
Rosa Nobile, si fidanzarono ma neanche questo frenò mio padre dal desiderio di ritentare
la fortuna in Venezuela. Ripartì da solo e il
25 ottobre dell’anno seguente i miei genitori
si sposarono per procura. Finalmente nel
1960, dopo svariati adempimenti burocratici,
mia madre salì sulla nave Surriento alla volta
di Maracaibo. Aveva 23 anni”.
In che settore trovò un impiego suo padre?
“Mio padre sapeva fare il tipografo e quando
gli si presentò l’opportunità di lavorare per
una grossa azienda come litografo accettò
la sfida. In cuor suo c’era comunque la speranza, un giorno, di tornare in Friuli. Rimase
in questa ditta per circa 15 anni. Intanto la
famiglia Di Filippo cominciò a crescere, nel
1961 nacque Stella, mia sorella, e più tardi,
nel 1967, il sottoscritto”.
Quando è stata fondata l’azienda?
“Il sogno di aprire un’attività propria non
abbandonò mai mio padre che, nel 1975,
decise che era giunto il momento di fare il
passo. Comprò una macchinetta tipografica
e un po’ di attrezzatura. Ma per non rischiare
troppo si ritrovò a fare due lavori, di giorno il
litografo che significava uno stipendio sicuro,
mentre la sera andava nel suo laboratorio,
situato nel cortile dietro la nostra casa, accendeva la macchinetta, preparava le forme e
avanti con i lavori di tipografia. La fase finale
e l’impacchettamento era compito di mia
madre mentre mia sorella, che sapeva usare
la macchina da scrivere, preparava le fatture
e teneva i contatti con i clienti”.
Come si consolidò l’attività?
58
dicembre 11
“I primi clienti erano nostri amici, famiglie di
italiani con piccole o medie aziende. La stessa ditta dove lavorava di giorno era diventata
nostra cliente e così col passaparola, la serietà e la puntualità nelle consegne l’Eurotip
cominciò a prendere forma. Il nome fu scelto
in onore di Eugenio e Rosina, ma ricordava
anche un po’ l’Europa, il continente da cui
erano partiti per cercare fortuna”.
Nel corso degli anni non sono
mancate le difficoltà…
“L’attività cresceva, c’era bisogno di un aiuto
in più per andare avanti e così decisi di finire
gli studi di sera per poter dedicare più tempo
alla tipografia durante il giorno, era il 1988.
Cominciavo allora a prendere coscienza di
quello che avevo tra le mani, mio padre
aveva allentato un po’ e così la decisione
di proseguire spettava a noi. Il percorso era
obbligato, o investivi o chiudevi i battenti.
Il mercato c’era, la manodopera anche,
bisognava solo trovare un finanziamento. Affrontammo non poche difficoltà, ad un certo
punto gli interessi della banca arrivarono fino
al 98%. Era la fine degli anni ‘90 e quello era
un periodo di grande convulsione politica ed
economica per il Venezuela. Ma fortunatamente la tipografia ha continuato a crescere,
il mercato continuava a richiedere i nostri
servizi e la tecnologia evolveva, dandoci così
grandi opportunità per seguitare a essere
competitivi”.
Oggi com’è la situazione
dell’Eurotip?
“Abbiamo attrezzature e tecnologie moderne
che ci permettono di poter rispondere con
prontezza e qualità a ogni richiesta, gente
preparata e pochissima rotazione di personale. Siamo rimasti noi tre, io, mia madre e mia
sorella, che mantiene stretti rapporti con noi
dall’Italia, a far fronte all’azienda di famiglia,
che da una dependance in fondo al cortile si
è presa tutto il cortile, tutta la casa e anche la
casa del vicino”.
Quanti collaboratori ha?
“Oggi lavorano con noi oltre 25 persone tra
“Oggi giorno il futuro in Venezuela
non è così chiaro. Il governo ha
messo in ginocchio interi settori
produttivi, con espropriazioni
di aziende, edifici, terre senza
un risarcimento economico ai
vecchi proprietari e uno stato di
diritto totalmente assente. Come
imprenditore penso che non ci si
possa fermare, ritengo indispensabile
per l’azienda avere sempre qualche
progetto di crescita o miglioramento.
Pur tra mille difficoltà, nuove
leggi, nuove tasse, normative, noi
continuiamo ad andare avanti”.
operai e impiegati, tutti venezuelani. Abbiamo una vasta clientela prevalentemente nel
settore commerciale e industriale. La maggior
parte dei nostri committenti ci seguono fin
dall’inizio della nostra attività, molti sono di
origine italiana tra i quali anche dei friulani. Il
90% dei nostri clienti si trova a Maracaibo”.
Con quali paesi stranieri esistono relazioni commerciali?
“I nostri rapporti internazionali sono principalmente con Germania e Stati Uniti”.
Attualmente quali sono i rapporti che
intercorrono col Friuli?
“Con l’Italia e con il Friuli ho sempre mantenuto i contatti, in casa si è sempre parlato
italiano e i miei genitori tra di loro e con gli
amici friulani sempre in friulano. All’età di
quindici anni con l´Ente Friuli Nel Mondo ho
partecipato a un convegno in Italia, poi in
Uruguay e Argentina, assieme ad altri amici
friulani del Sudamerica, esperienze di cui
sarò sempre grato all´Ente perché mi hanno
permesso di conoscere meglio le mie radici e
vivere delle esperienze indimenticabili. Oggi
rivesto la carica di presidente del Fogolâr
Furlan di Maracaibo e cerco, assieme al resto
della giunta direttiva, di organizzare un incontro almeno una volta l’anno”.
Eurotip
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dicembre 11
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59
Orizzonti
Libri
Altre letture consigliate
Raffaele Masto
BUONGIORNO
AFRICA
Bruno Mondadori
Pagg.: 193
Euro 16,00
L’Africa è il continente più ricco di materie
prime, ma anche quello dove la povertà è
ai livelli più drammatici e dove è in atto da
parte cinese quella che si può definire una
sorta di nuova colonizzazione. Masto, gran
conoscitore del continente nero, puntando
gli occhi soprattutto su Etiopia, Congo,
Kenya, Nigeria e Mali dove si è recato
più volte, ci aiuta a capire quello che sta
succedendo e se l’Africa debba arrendersi
a un destino di neo-colonia dove a
guadagnarci sarebbero solo i cinesi e le
élite corrotte o possa trovare in sé stessa la
forza per arrivare a riscattarsi e a crearsi un
futuro di accettabile benessere. Secondo
Masto qualche speranza può arrivare
paradossalmente dalle baraccopoli sorte
intorno alle grandi città africane, dove sta
emergendo un desiderio di affrancamento
dalla povertà e dall’ignoranza, oltre a
qualche minima forma di welfare.
Caterina Percoto
I GRANDI
RACCONTI
a cura di Mirella
Lirussi e Pietro
Farris
Agenzia Libraria
Editrice
Pagg.: 291
Euro 16,00
Mimmo Franzinelli
– Alessandro
Giacone
LA PROVINCIA E
L’IMPERO
Il giudizio
americano
sull’Italia di
Berlusconi
Feltrinelli
Pagg.: 409
Euro 22,00
Oggi che l’era berlusconiana sembra
avviarsi al tramonto e che la grande
bagarre mediatica intorno a wikileaks si
sta spegnendo, può essere interessante
scoprire, proprio attraverso l’analisi dei
documenti resi pubblici dall’organizzazione
60
fondata da Julian Assange, quale sia
stata negli ultimi dieci anni l’opinione
“reale” degli Stati Uniti sul nostro Paese,
su Berlusconi, ma anche su tutti gli altri
principali personaggi politici italiani e quale
sia stato il rapporto fra la grande potenza
e il suo piccolo alleato mediterraneo. Ne
esce un quadro non molto edificante di
Berlusconi (considerato un alleato fedele,
ma non molto serio), del nostro Paese
(considerato bizantino, con una burocrazia
incomprensibile e un peso fortissimo della
criminalità), di altri personaggi di destra e
di sinistra sui quali sono rari i commenti
realmente positivi, ma anche degli stessi
statunitensi che spesso si comportano
alla stregua di colonizzatori. Un lettura
complessa e per amanti dei retroscena,
quella del volume di Franzinelli e Giacone,
che hanno tuttavia compiuto un lavoro
ammirevole consultando una catasta di
documenti (alcuni dei quali riprodotti)
riuscendo a ricostruire il quadro dei
rapporti italo-statunitensi.
dicembre 11
Molto nominata, ma poco conosciuta,
anche dai friulani, Caterina Percoto fu
una scrittrice di grande valore, esponente
insieme a Giulio Carcano, Ippolito Nievo
e Giovanni Verga della versione italiana
della narrativa campagnola che si diffuse
in diversi Paesi europei nella seconda
metà dell’ottocento, nel contesto della
cultura romantica. Era, dunque, giusto
“riscoprire” la grande autrice di Soleschiano
di Manzano, come ha mirabilmente fatto
l’editrice triestino-monfalconese. Con un
ricco apparato di note
e presentazioni, pensato intelligentemente
per le scuole dove la conoscenza della
Percoto andrebbe maggiormente diffusa, il
volume offre anche ai lettori non più in età
scolare la possibilità di godersi l’intensità
dei migliori racconti della Percoto nei quali
si mescolano mirabilmente il patriottismo,
l’attenzione al sociale e al ruolo della
donna, la descrizioni dei paesaggi montani
e di campagna del Friuli e una fede non
beghina, ma adulta e consapevole.
IL LIBRO
DEL MESE
Geminello Alvi
IL CAPITALISMO
Verso l’ideale
cinese
Marsilio
Pagg.: 335
Euro 21,00
Il dono deve tornare a essere elemento
centrale della vita economica, ma la
solidarietà non può essere intesa come dono
dello Stato, ma deve diventare una scelta
voluta di ogni singolo individuo. E’ questa
la conclusione alla quale arriva l’economista
con molte importanti esperienze all’attivo e
attualmente consigliere del Cnel, Geminello
Alvi che con questo volume arriva alla
conclusione della sua trilogia iniziata
con Le seduzioni economiche di Faust e
proseguita con Il secolo americano. Con
questo volume, costruito come una raccolta
di brevi riflessioni, l’autore affronta il tema
dei problemi sottesi alla crisi economicofinanziaria che stiamo vivendo. Alvi sostiene
che il capitalismo sia ormai completamente
nelle mani dei cinesi, potenza non più
emergente, ma abbondantemente emersa
e come ormai sia diventato una sommatoria
di omologazione e statalismo, con l’unico
obiettivo di standardizzare le persone,
attraverso una produzione ininterrotta del
superfluo che promette sviluppo e felicità,
ma che in realtà non dà nessuno dei due.
Una critica radicale, dunque, ma non
campata in aria e anzi fondato su una
solidissima e profonda cultura, al modello
di sviluppo attualmente dominante e basato
su un utilizzo continuo e indiscriminato della
spesa pubblica, che continua a creare e
fare esplodere “bolle” una dopo l’altra e che
dimostra, secondo Alvi, che sarebbe stato
meglio ascoltare Hayek, invece di Keynes.
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dicembre 11
61
Orizzonti
Moda
Sostenibilità
da progettare…
Gabriele Centazzo
Sabato 12 novembre, a Palazzo Torriani,
imprenditori e manager di Confindustria
Udine e dell’Associazione animaimpresa, si
sono seduti a tavolino per condividere insieme spunti e testimonianze, individuare i
temi e progettare le azioni che rappresentino vere e proprie priorità per affrontare gli
scenari futuri.
Per il presidente di Confindustria Udine
Adriano Luci “quando si parla di sostenibilità, si parla di valori veri e concreti, quali
responsabilità, sacrificio, fiducia, credibilità,
che sono quelli da recuperare per uscire
…e da costruire
L’intervento di Alexandro Luci (foto Gasperi)
Cemento green, materiali a cambiamento
di fase, fono e termo isolanti green, vernici
riflettenti, vetri intelligenti. Sono solo alcuni
degli esempi di materiali innovativi di cui si
è parlato Udine durante un workshop dedicato a edilizia sostenibile e innovazione
ecologica, organizzato da AREA Science
Park in collaborazione con Confindustria
Udine.
Oggigiorno, anche nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi europei del 20 20
20, per realizzare un progetto edilizio è
necessario valutare materiali e tecnologie
non soltanto performanti ma anche capaci
62
dicembre 11
dalla crisi”.
Dal canto suo, Gigliola Piccolo, presidente
di animaimpresa, ha illustrato la mission
dell’associazione,formata da imprese e
professionisti, che svolge sul territorio
attività finalizzate alla promozione e alla
diffusione della Responsabilità Sociale
d’Impresa e dello sviluppo sostenibile. Tra i
progetti dell’associazione, l’operazione microDONO e Last Minute Market, quest’ultimo con il sostegno della Regione Friuli
Venezia Giulia.
L’incontro è entrato nel vivo con l’intervento di Eric Ezechieli, presidente di The
Natural Step Italia e membro del network
Singularity University: “Rimanere ancorati
agli schemi del passato è un’illusione e
contemporaneamente un rischio: è necessaria un’epocale trasformazione dei
nostri sistemi industriali nei prossimi anni.
Abbiamo un solo pianeta a disposizione,
l’imbuto in cui stiamo scivolando, fatto di
una domanda in crescita e di risorse in
diminuzione, impone un cambiamento di
rotta: la sola via d’uscita è l’innovazione”.
Il convegno è proseguito con l’intervento
dell’ospite d’eccezione Gabriele Centazzo,
designer e imprenditore visionario che
trent’anni fa fondava Valcucine a Pordenone: “Sono gli industriali gli attori del
cambiamento: sono gli imprenditori che
di contenere gli impatti ambientali. Emerge quindi l’esigenza di costruire non solo
seguendo leggi di natura, ma canoni di sostenibilità; un’esigenza che si traduce nella
necessità di trovare soluzioni alternative
che sostituiscano le risorse non rinnovabili,
senza rinunciare agli standard di vita e benessere a cui siamo abituati.
Ma esistono soluzioni per limitare l’impatto ambientale delle lavorazioni, ridurre i
consumi energetici e allo stesso tempo
contenere i costi, aumentando la competitività? E quali sono? Materiali innovativi
come fono e termoisolanti da risorse rinnovabili in grado di rivestire e proteggere
le murature, mattoni adatti per la crescita
controllata di muschi e pannelli isolanti
termici realizzati con rifiuti civili quali vetro
e carta sono risposte concrete a queste
domande. Sono soluzioni innovative che a
parità di rendimento hanno minore impatto ambientale rispetto alle costruzioni edili
classiche.
“Il materiale più utilizzato in edilizia è il
cemento - spiega Paolo Santinato, project
manager di Matech. - Fonti ufficiali stimano
che il contributo di inquinamento mondiale dato dalla sua produzione sia pari al
L’intervento di Adriano Luci. Al suo fianco Gigliola
Piccolo (foto Gasperi)
devono combattere e risolvere il disastro
ambientale in atto. L’ostacolo fondamentale è la mancanza di conoscenza: è la cultura che crea coscienza ed è la coscienza
che genera responsabilità, bisogna ripartire
da qui”.
Ad auspicare un necessario cambiamento
di mentalità da parte delle aziende sono
arrivate le testimonianze di Massimo
Sotgiu, presidente di Enditiu Srl, che ha
illustrato la possibilità di integrare i Business Plan con elementi strategici legati
alla sostenibilità e di Diego Zonta, Studio
Peloso Business e Innovazione, che si è
soffermato sul bilancio sociale visto con la
“lente” di animaimpresa.
Al termine degli interventi, si è svolto il
WorldCafé coordinato da Eric Ezechieli:
un momento di confronto sui temi della
sostenibilità che ha stimolato un dialogo
collaborativo tra i partecipanti, favorendo la
nascita di idee nuove da tradurre in azioni
concrete .
L.B.
10%. Diventa quindi necessario ridurne
il consumo. E ciò diventa possibile sostituendolo il cemento vergine ad esempio
con nuovi mattoni in paglia compressa e
ricoperti di intonaco, riciclandolo in miscela
(fino al 90%) e caricandolo con riempitivi
derivanti dalle scorie dell’incenerimento
dei rifiuti”.
L’incontro è stato anche l’occasione per
illustrare ad aziende e operatori del settore
pubblico le opportunità che il MaTechPoint
FVG di AREA offre nella scelta e nell’utilizzo
di materiali, utili a realizzare progetti edilizi
sostenibili, innovativi e competitivi.
Di competitività e mercati globali ha parlato anche Alexandro Luci, capogruppo
Materiali da Costruzione di Confindustria
Udine: “I materiali e le tecnologie innovative possono aiutare le imprese a competere nel mercato globale creando, allo stesso
tempo ricerca, innovazione ed efficienza
energetica per il nostro Paese. Lo sviluppo
ecosostenibile diventa quindi non solo
uno strumento di tutela dell’ambiente ma
anche un potente strumento di sviluppo
dell’economia e dell’occupazione”.
Buone feste a tutti
gli inserzionisti
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dicembre 11
63
AGRODOLCE
64
dicembre 11
di Paolo Tarabocchia
dicembre 11
65
L’Opinione
A proposito di ... spread
di Mauro Filippo Grillone
Signori, si riparte. Dopo mesi di stallo e
nonostante qualche “presa di distanza” da
parte di chi non ha digerito del tutto la svolta, l’Italia sembra aver voltato pagina. Lo ha
fatto con l’insediamento del Governo Monti
che – nonostante abbia prospettato fin da
subito sacrifici – ha raccolto non solo una
fiducia record dai due rami del Parlamento
ma anche dall’opinione pubblica
(non certo per masochismo,
quanto per acquisito realismo)
e – cosa almeno altrettanto
importante – dai mercati. Una
svolta che è giunta in un momento delicatissimo per l’intera
storia europea e per la sua moneta unica e che avrebbe potuto
avere conseguenze disastrose
per il nostro Paese che, al pari
della Grecia e di altri anelli più
o meno deboli dell’Eurozona (e
si pensi non solo alla Spagna,
ma anche ad una nazione con
una tripla A come la Francia…),
è stato vittima nelle scorse settimane di una fortissima ondata
speculativa, nel caso italiano
anche approfittando della debolezza del quadro politico interno.
Il cambio di governo, va ricordato, era stato preceduto da un
altro evento di non minore portata: l’insediamento dell’italiano
Mario Draghi al comando della
Banca centrale europea, accompagnato subito dalla decisione
di un taglio dei tassi che ha
ridato fiducia e “ossigeno” anche
all’impresa, che proprio come
non ultima conseguenza del livello dei tassi e della corsa dello
spread tra Btp e Bund vedeva
profilarsi all’orizzonte una nuova,
ulteriore stretta sul fronte del credito, con la
necessità di doversi finanziare a costi ancora
crescenti e, a questi livelli, non sempre o
non più “praticabili”.
La svolta italiana – inutile negarlo – è stata
in gran parte condizionata anche dall’intervento dell’Unione europea che – a fronte di
un intervento della Bce a sostegno della solvibilità del Paese – ha però richiesto precisi
impegni. La risposta italiana – che da Paese
“fondatore” rischiava di diventare “affondatore” del visionario progetto nato nell’im-
66
dicembre 11
mediato dopoguerra - è stata finalmente
chiara e decisa, forse agevolata dal carattere
“tecnico” dell’Esecutivo, meno condizionato
dai bacini elettorali e dai loro interessi. Un
Governo che ha accolto – inevitabilmente l’invito a mettere mano, finalmente, a quelle
riforme (incluse pensioni e mercato del
lavoro) da troppo tempo annunciate e mai
avviate. Un passo importante verso quell’europeizzazione della politica che dovrebbe
– tra le tante soluzioni “tampone” all’attenzione degli stati membri (dall’Eurozona a
due velocità, al ruolo della Bce, al Fondo
Salva stati) – consentire all’Europa unita
di fare quel salto di qualità e di passare da
una – per ora – unione monetaria, a grande
entità politica, capace di esercitare un ruolo
di primissimo piano nelle vicende planetarie.
Il cammino è certo lungo ed irto di ostacoli,
su entrambi i fronti. Restando all’Italia, lo
stesso neo-presidente del Consiglio, nel suo
discorso al Senato, ha ricordato come il Pil
italiano sia cresciuto, nel periodo 20012007, di 6,7 punti percentuali contro i 12
della media dell’area dell’euro, i 10,8 della
Francia e gli 8,3 della Germania e come, secondo la Commissione europea, “al termine
del prossimo anno il Pil dell’Italia sarebbe
ancora 4,5 punti al sotto
del livello raggiunto prima
della crisi”, mentre alla stessa
data “l’area dell’euro nel suo
complesso avrebbe invece
recuperato la perdita di prodotto dovuta alla crisi”. E, per
dirla ancora con Monti, per
quanto riguarda la situazione
italiana “l’assenza di crescita
ha annullato i sacrifici fatti”.
Insomma, il danno e la beffa.
La constatazione, invece,
che tra i tre punti centrali
dell’impegno del nuovo esecutivo (accanto a rigore di
bilancio ed equità) sia stata
messa particolare enfasi
proprio sulla “crescita” non
può che far ben sperare. Del
resto, non ci sono alternative, oltre al fallimento, che
significherebbe conseguenze
ben peggiori. Senza contare
le ripercussioni sul sogno
europeo di De Gasperi, Adenauer, Schuman e Monnet.
Per l’Italia non si preannunciano tempi facili. Ma tant’è.
L’accento particolare posto
dal nuovo governo sullo sviluppo, gli accordi sottoscritti
Mario Monti
anche a livello di Confindustria con importanti istituti di
credito a favore dell’accesso
al credito da parte delle Pmi – e nel caso
del Friuli Venezia Giulia, anche le misure
adottate, ad esempio in relazione all’Irap
-, dovrebbero rilanciare la fiducia delle
imprese, anche grazie all’annunciata volontà
dell’esecutivo di ridurre (in prospettiva) il
peso delle imposte e dei contributi che gravano sul lavoro e sull’attività produttiva. Ora
è importante vedere se gli impegni potranno davvero – come si spera con ragionevole
fiducia – essere tradotti in azioni: i fatti – è
notorio - contano più delle parole.
Informazione commerciale
La salumoteraphia
Tutto ciò che fa bene al corpo “o” allo
spirito è terapeutico, quindi perchè non
anche la soave e aromatica morbidezza
del culatello,la profumata suadenza di un
San Daniele a lungo stagionato,la rosea
avvenenza della mortadella, l’inquietante
piacere dell’ossocollo,l’irresistibile richiamo
di un salame punta di coltello?
Chi l’ha detto che il salame fa male? Gli
antichi sostenevano che anche il veleno
,a piccole dosi ,può risultare benefico in
certi casi.
E i casi in cui può esserlo un piatto di
salumi non dozzinali,bensì di ineccepibile
qualità , sono essere molteplici.
Così è nata la salumoteraphia che, nella
sua applicazione pratica, prevede un
rito iniziatico adeguato: telo in testa e
viso sul piatto, ad aspirare ogni possibile
effluvio, a raggiungere ogni più recondito
recettore/stimolatore di desideri e pulsioni
fameliche.
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dicembre 11
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Per uscire daLLa crisi