Allegato a LiberEtà n. 12 dicembre 2001 - Sped. abb. post. comma 26 art. 2 L. 549/95 Roma - Stampa F. lli Spada - Via Lucrezia Romana, 60 Ciampino - Roma dicembre 2001 SPI CGIL A Chianciano il 20 e 21 il congresso EURO Tanta informazione per la moneta unica PIOMBINO È nato un parco sul mare CLASSE 1901 I cento anni di Donna Luigina LAVORO È emergenza per gli infortuni PRATO Quando i sindacati erano uniti primo piano I regali di Natale Calano i trasferimenti agli Enti locali e aumentano le imposte. I sindacati pronti a dare battaglia Massimiliano Frascino L inflazione cala per il quarto mese consecutivo e si attesta su un valore del 2,5%. Ciononostante, però, il prossimo Natale i cittadini toscani potrebbero trovare sotto l’albero un bell’aumento delle tariffe dei servizi pubblici. Tarsu, Tosap, Ici, acqua, gas, trasporti, asili e mense scolastiche potrebbero, infatti, costare sensibilmente di più, se la Finanziaria 2002 verrà approvata così com’è. A lanciare l’allarme è stato l’assessore regionale al bilancio Marco Montemagni; poi sono scesi in campo i Sindacati Confederali toscani, e lo hanno fatto alzando la voce: “se gli aumenti delle tariffe dei servizi pubblici supereranno il tetto dell’inflazione programmata – hanno detto i tre segretari – non staremo a guardare e scenderemo in piazza per far sentire le nostre ragioni”. Ma perché si è arrivati a questo punto? L’origine dei problemi, e la minaccia al portafogli dei toscaLiberEtà Toscana supplemento al n° 12/2001 di LiberEtà sede Spi - Cgil Via Pier Capponi, 7 - 50132 Firenze Tel. 055/50361 - Fax 055/5036300 ni, è tutta dentro la Legge Finanziaria che le Camere si apprestano a varare. Il documento di programmazione economica, infatti, non solo prevede una riduzione del 3% dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni, ma dà anche un taglio netto al processo di federalismo fiscale iniziato con la precedente legge di Bilancio. Proprio nel 2001, d’altra parte, la Finanziaria varata dalla maggioranza dell’Ulivo trasferiva l’1,5% del gettito Irpef ai Comuni, con la previsione di arrivare negli anni successivi fino al 4,5%. Oggi quell’impegno – con l’alibi del risanamento finanziario – è diventato carta straccia, ed i Comuni si trovano con le casse vuote. L’unica alternativa, per continuare ad erogare i servizi pubblici, sembra pertanto quella di aumentare le tariffe e potrebbe non bastare come ha affermato il sindaco di Firenze e Hanno collaborato: Maurizio Izzo, Chiara Tacconi, Brunetto Sottili, Massimiliano Frascino, Adriana Sensi, Marco Renzi, Paola Tozzi Grafica e impaginazione: Aida, Firenze In copertina: disegno di Chiara Raugei presidente nazionale dell’Anci (l’associazione nazionale dei Comuni). “Se nella versione definitiva della finanziaria ci sarà il tetto di spesa al 4,5% per gli enti locali, i comuni rischiano di non riuscire a chiudere i bilanci 2002. Oppure saranno costretti a tagliare i servizi”. “Il principale problema – ha ricordato Domenici – è la norma che prevede un tetto di spesa per i comuni, pari al 4,5% d’aumento, parametrato sui bilanci del 2000. È un vincolo che rischia d’essere eccessivo. In questi ultimi due anni ci sono stati molti cambiamenti, come ad esempio il nuovo contratto per i dipendenti degli enti locali. Nuovi oneri e costi che rischiano di far sforare i tetti di spesa. L’unico risultato sarà quello che molte amministrazioni si troveranno costrette a tagliare o ridurre i servizi”. LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 - 3 S p i Il confronto I temi del congresso della Cgil e dello Spi Cgil a cura di Maurizio Izzo I rischi del conflitto Per la segreteria nazionale della Cgil ‘’l’invio di truppe italiane è in netto contrasto con l’esigenza, già affermata dalle risoluzioni del Comitato Direttivo della Cgil, di far cessare i bombardamenti per dispiegare una vasta e indispensabile azione umanitaria ed inoltre rischia di favorire una ulteriore espansione del conflitto. L’inasprimento del conflitto prosegue la nota- rende ancor più evidente l’inconsistenza di quella forte azione politica e diplomatica per rinsaldare ed estendere l’alleanza contro il terrorismo, di cui pure si riconosce universalmente l’esigenza prioritaria; viceversa si evidenzia oggi il rischio di ulteriori fratture e divisioni con parti importanti del mondo islamico e di nuove tensioni xenofobe anche nel nostro contesto sociale’’. 4 - LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 A i congressi della Cgil e dello Spi Cgil sono stati presentati due documenti congressuali. “Diritti e lavoro in Italia e in Europa”, primo firmatario Sergio Cofferati e “Lavoro e società cambiare rotta”, primo firmatario Giampaolo Patta. A Ivan Chiti, Segretario Generale Spi Cgil regionale Toscana, rappresentante del documento Cofferati e a Italia Losa, componente la Segreteria Spi Cgil regionale Toscana, rappresentante del documento Patta ab- biamo posto tre domande sul congresso. Quale secondo te dovrebbe essere il tema al centro del prossimo congresso dello Spi Cgil? CHITI: Mi auguro, e per questo bisogna lavorare, che il Congresso dello Spi sia l’occasione per adeguare la nostra iniziativa in una fase politica che segna alcune consistenti novità. Innanzitutto il quadro di riferimento politico generale dopo il voto del 13 maggio scorso: fermo restando il nostro comportamento autonomo in rapporto alla politica, non possiamo ignorare che sono presenti rischi di rimessa in discussione del processo riformatore avviato negli ultimi anni. Riforme come quella della sanità e dell’assistenza possono subire processi involutiIvan Chiti segretario generale Spi Cgil Toscna vi semplicemente perché non vengono applicate. Un esempio per tutti: la legge di riforma dell’assistenza sociale prevede l’istituzione di un fondo per la non autosufficienza opportunamente finanziato; ebbene, nella proposta di legge Finanziaria del Governo Berlusconi non c’è traccia di questo finanziamento. Lo stesso andamento dell’economia nazionale e internazionale, che segna un notevole rallentamento, può produrre condizionamenti e dare alibi a chi vuole vanificare i processi riformatori che invece necessitano di un forte sostegno del sistema pubblico e delle istituzioni. Nel Congresso queste valutazioni dovranno trovare spazio e saranno utili per affinare la nostra iniziativa che contribuisca ad arrestare la possibile deriva controriformatrice presente nel Governo. LOSA: Premesso che i diritti, lo stato sociale ed il lavoro devono essere temi centrali dei Congressi, è da esaminare sempre più il contesto internazionale, direi “globale”. Ritengo che in un quadro sociale, politico ed economico in così rapido movimento non sia possibile prevedere ora un tema concreto da mettere al centro del prossimo Congresso. Un giudizio sui congressi che si sono fin qui svolti. CHITI: I congressi sono in pieno svolgimento ed è pertanto ancora prematuro fare una valutazione compiuta. Quello che mi pare di cogliere è che siamo in presenza di una crescita di partecipazione unitamente ad un grande interesse a discutere sull’attualità. Ciò dimostra la preoccupazione presente fra i pensionati circa il quadro di relazioni sindacali con questo Governo, unitamente agli aspetti drammatici del terrorismo che va condannato decisamente, e Italia Losa segreteria Spi Cgil Toscna della guerra che viene rifiutata come mezzo di risoluzione dei conflitti. Emerge inoltre, in coerenza con queste preoccupazioni, una domanda forte di coesione e unità interna all’organizzazione e fra questa e Cisl e Uil. Anche questo sarà un tema al centro della discussione congressuale. LOSA: Ritengo che i congressi svolti non siano abbastanza partecipati, fatta eccezione per pochi comprensori, e che sia diffusa una carente consapevolezza dei temi trattati. Molti commentatori giudicano il rischio di un isolamento della Cgil un pericolo concreto. Pensi che il prossimo congresso (anche quello dello Spi) debba affrontare questo problema? CHITI: Il rischio di un isolamento della Cgil è un pericolo concreto. Anche per questo occorre una forte spinta verso il processo unitario. In tal senso le relazioni sindacali fra i sindacati pensionati Spi Cgil, FnpCisl e Uilp-Uil sono molto meno deteriorate che in altre categorie degli attivi come ad esempio i metalmeccanici. Occorre valorizzare questo perché è utile ai pensionati e può essere un contributo notevole alle stesse confederazioni. LOSA: Sì. Ritengo che questo tema debba essere affrontato da subito in modo costruttivo. LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 - 5 S p i Una stagione di congressi di Maurizio Izzo S ono state oltre 600 le assemblee di lega e sub lega che si sono svolte in Toscana. Per quanto la partecipazione non sia stata altissima, hanno in ogni caso interessato migliaia di persone che hanno discusso del ruolo del sindacato in questa fase politica, ma anche delle questioni internazionali, e soprattutto dei diritti di lavorato- ri e pensionati in questo paese. Nella prima metà di questo mese si stanno svolgendo i congressi dei 12 comprensori a cui partecipano 1.388 delegati. Infine il 20 e 21 dicembre a Cianciano Terme si terrà il congresso regionale dello Spi Cgil della Toscana, con la partecipazione di 228 delegati. Pensiamo al dopo Cosa rimarrà di questo congresso tra la nostra gente, tra i pensionati? Non credo la chiarezza delle posizioni. Penso, piuttosto, il senso della divisione e dello scontro, talvolta frontale, spesso basato su differenziazioni di carattere ideologico. Organizzando e par tecipando alle assemblee congressuali ha avuto, netta, la percezione di una for te preoccupazione, tra i nostri iscritti, per la divisione che sta caratterizzando la Cgil. L’unità, per la generazione che ha fatto sindacato nel dopoguerra ed almeno fino agli anni ottanta, è un valore. Ci siamo battuti non solo per l’unità interna alla Cgil ma anche per quella tra le confederazioni. Abbiamo sperimentato i risultati delle divisioni: sconfitte. Nelle nostre assemblee congressuali ho pur troppo visto più tifo che ragionamento politico. E, soprattutto, non ho visto 6 - LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 una grande partecipazione. Anche questo è uno dei risultati negativi della divisione. Tra qualche settimana archivieremo anche questa esperienza ed il mio augurio è che essa non lasci strascichi di contrapposizione e di diffidenza tra dirigenti e militanti di una stessa organizzazione. In una fase difficile come quella attuale, non ci possiamo permettere che prevalgano logiche di questo tipo. Dobbiamo lavorare tutti insieme, per lo Spi, per la Cgil, per i lavoratori, per i pensionati. Dobbiamo preoccuparci non solo di parlare tra noi ma soprattutto con la nostra gente. Dobbiamo sperimentare forme nuove di contatti e di par tecipazione. Ci attendono, con il Governo Berlusconi, mesi ed anni difficili. Li dobbiamo affrontare uniti e non divisi. Adriana Sensi Un impegno straordinario La stagione congressuale comporta anche un impegno molto faticoso per centinaia di dirigenti e attivisti dello Spi Cgil, che sono stati chiamati in questo periodo a fare uno sforzo straordinario per organizzare la partecipazione di migliaia di pensionate e pensionati alle assemblee congressuali. A tutti loro va la gratitudine ed il riconoscimento della Segreteria regionale Spi Cgil della Toscana. vita politica e sindacale fiorentina, ed è stato abbastanza partecipato. “I temi al centro della discussione – dice Arturo Ranfagni, il segretario della sub-lega – sono per noi già stati oggetto di attenzione nelle settimane precedenti. Negli incontri che facciamo settimanalmente affrontiamo sempre le questioni sindacali, ma parliamo anche di previdenza e di diritti. In questo momento la preoccupazione dei nostri iscritti è tutta per le voci che circolano attorno alle pensioni, dove con una logica del tutto propagandistica si sta facendo passare per aumenti operazioni che, invece, tendono a colpire i pensionati stessi”. A Prato più diritti che documenti Vaiano è un grosso comune dell’area pratese. Qui come in tutte le leghe del comprensorio si è svolto il congresso dello Spi Cgil. La partecipazione, rispetto alla media, è stata un po’ più alta. Nella prima parte, la discussione è stata incentrata sui documenti presentati, ma come conferma il segretario del comprensorio Adriano Varocchi, per i pensionati è stata soprattutto l’occasione per discutere dei problemi locali e della preoccupazione per i diritti che in tanti, complice l’azione del governo, vedono a rischio. “Non credo – dice il segretario – che la contrapposizione tra i due documenti abbia pesato più di tanto sui nostri iscritti, credo, invece, si debba seriamente riflettere sulla scarsità della partecipazione alle assemblee”. A Firenze, altro che aumenti… Quella del Ponte di Mezzo è una sub-lega, la più piccola delle strutture organizzative dello Spi Cgil. Ma, sarà per la realtà del quartiere, uno dei più popolari della città di Firenze, sarà per l’impegno dei suoi iscritti, risulta sicuramente una delle più attive. Il congresso si è svolto nella Casa della Cultura, un luogo simbolo per la LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 - 7 S p e c i a l e Eurofacile Spi Cgil, Coop, Toscana Europa insieme per aiutarci a conoscere l’euro di Chiara Tacconi La segreteria regionale dello Spi e la redazione di Liberetà augurano a tutti i lettori Buone Feste 8 - LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 I n Toscana un cittadino su tre è socio Coop oppure è iscritto allo Spi Cgil, spesso entrambe le cose insieme. Il fatto che queste due organizzazioni abbiano unito gli sforzi nella campagna “Eurofacile” dà le dimensioni dell’operazione. “Eurofacile” è, infatti, un’iniziativa congiunta di Unicoop Firenze, la più importante cooperativa di consumatori d’Italia, dello Spi Cgil della Toscana e dell’Associazione Toscana Europa per facilitare la conoscenza dell’euro in particolare alle persone anziane. A poche settimane dall’avvento della nuova moneta, infatti, lo dicono le indagini, sono proprio gli anziani i soggetti a manifestare maggiore preoccupazione. I timori riguardano il problema dei resti, il rischio di possibili truffe, gli arrotondamenti, la difficoltà a riconoscere tante monete così diverse. A queste paure i promotori dell’iniziativa rispondono con una campagna dai toni rassicuranti, “il passaggio dalla lira all’euro non è difficile! Con il nostro aiuto sarà ancora più facile”, è lo slogan che campeggia su depliant e apre una serie di spot televisivi. Oltre 100.000 opuscoli sono stati distribuiti in queste settimane nelle sedi del sindacato ma anche nei negozi della Coop, uno spot televisivo articolato in dieci soggetti e trasmesso all’interno della tra- smissione “Liberetà” sono gli strumenti con cui i promotori si propongono di aiutare i cittadini anziani. Quanto in euro? Dieci soggetti televisivi che hanno per protagonista la nuova moneta. Li ha prodotti lo Spi Cgil della Toscana, e sono trasmessi all’interno della trasmissione “Liberetà” (il venerdì alle ore 14.10 e la domenica alle ore 18.20 su RTV 38). Paola Tozzi, la conduttrice del programma, è anche la testimonial degli spot, è lei infatti che simulando una serie di azioni quotidiane ci aiuta a capire il valore della nuova moneta. Con lei impariamo quanto costa fare la colazione, fare la spesa, andare dal par- rucchiere o al cinema, tutto ovviamente rigorosamente in euro. La proiezione degli spot è prevista anche in occasione di assemblee, congressi ecc. Le strutture che intendessero farne uso possono richiederli allo Spi Cgil della Toscana o direttamente alla società che li ha realizzati: Aida Firenze, tel. 055 321841. Colossi impegnati La Coop in Toscana può contare su circa 800.000 soci. Lo Spi Cgil conta su 274.000 iscritti, 174 sono le leghe presenti nel territorio. Oltre 600 le donne e gli uomini che prestano la loro opera in qualità di volontari e attivisti. Toscana Europa Toscana Europa è un’associazione senza fini di lucro nata un anno fa con l’obiettivo di promuovere i rapporti economici, culturali e professionali tra le diverse realtà produttive toscane e l’Unione Europea. In questo anno di attività l’associazione ha organizzato decine di iniziative, convegni e promosso incontri dedicati agli indirizzi delle politiche comunitarie che più indirettamente incidono sulla realtà toscana. Tra i soci fondatori di Toscana Europa Guido Sacconi, Vannino Chiti, Vittoria Franco, Alessio Gramolati. Per informazioni tel. 055 5048570 www.toscanaeuropa.it. Morire di lavoro Tre vittime del lavoro nell’arco di una settimana. Il bilancio degli incidenti mortali si fa in Toscana sempre più grave. Nel mese di novembre una vittima sui cantieri dell’alta velocità e una ad Arezzo. In entrambi i casi, dicono al Dipartimento di prevenzione della Asl, si tratta di cantieri strettamente sorvegliati. “È necessario – ha detto l’assessore alla sanità,Enrico Rossi – un impegno costante da parte delle imprese e delle organizzazioni sindacali, che hanno un ruolo primario nell’opera di prevenzione, altrimenti tutti i nostri sforzi non avranno successo. Alla fine dello scorso anno abbiamo lanciato la nostra campagna per la sicurezza in edilizia. In un solo mese abbiamo effettuato 1.137 sopralluoghi in 781 cantieri, raddoppiando la nor- male attività di vigilanza. In oltre la metà dei casi sono state riscontrate irregolarità ed inviate segnalazioni all’autorità giudiziaria. Sono stati 22 i cantieri messi sotto sequestro. Nel luglio scorso è partita la campagna della Regione per la sicurezza nei cantieri in cui si realizzano opere pubbliche. Occorre ricordare che in gioco c’è la vita dei lavoratori e che la sicurezza deve rappresentare la prima preoccupazione per tutti i soggetti coinvolti: dalla proprietà, ai lavoratori, ai coordinatori per la sicurezza (le nuove figure introdotte nei cantieri fin dal 1996), alle organizzazioni sindacali, agli organismi pubblici. Siamo alleati nella quotidiana battaglia per la sicurezza e serve davvero il massimo impegno da parte di tutti”. LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 - 9 le piazze della Toscana Il parco sul mare Come un gruppo di volontari, in gran parte pensionati, ha trasformato in parco una vecchia base militare Paola Tozzi 10 - LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 Q uei piccoli scogli che affiorano in mezzo al mare, a pochi metri dal promontorio più sporgente della costa di Piombino – un promontorio che segna, anche se geograficamente non si direbbe, il confine reale fra Mar Ligure e Mar Tirreno – sono denominati “Falcone”. Da essi prende il nome tutto il promontorio, ed il parco che oggi lo occupa, che si chiama appunto parco di Punta Falcone. L’ubicazone, fra il golfo di Salivoli e la spiaggia di Calamoresca, è paesaggisticamente una di quelle più suggestive della zona; basti pensare alla gola che si affaccia a strapiombo sulla “Buca del Bove”, che a primavera si tinge completamente di fiori rossi e gialli, o alle belle spiaggette sottostanti, che sono state recentemente “scoperte” anche dal turismo, che ha smesso di considerare la città di Piombino solo come un porto per l’Elba. Ma questa è un’altra storia. Su questo promontorio era ospitata, nel corso della seconda Guerra Mondiale, una batteria della Marina Militare, che qui aveva costruito quattro bunker sotterranei ognuno con una po- stazione di tiro per il cannone, e che aveva il compito di controllare un tratto di mare considerato davvero strategico per le operazioni militari. Il nostro viaggio a Piombino, accompagnati dallo Spi del quartiere di Salivoli e da rappresentanti della Circoscrizione, è andato alla scoperta di come quello che restava di questo apparato militare, unito alla ricchezza naturalistica del promontorio, sia stato trasformato in Parco, soprattutto grazie al lavoro di tanti volontari, la maggior parte dei quali pensionati. All’interno del Parco di Punta Falcone è stato, oggi, costruito un percorso, fruibile sia dagli adulti che dai ragazzi delle scuole, che è in sostanza un iti- nerario storico, paesaggistico e naturalistico di grande valore. “È una sorta di scuola all’aperto – spiega Luigi Ennio Colli, consigliere della circoscrizione Falcone-Montemazzano – nelle quattro riservette, o bunker sotterranei, costruiti dai militari, sorgeranno, e in parte sorgono già, altrettanti percorsi didattici. Nel primo è già funzionante un piccolo museo di storia militare, con tanti reperti d’epoca che i pensionati, nel ristrutturare il locale, hanno ritrovato; la seconda riservetta sarà dedicata allo studio delle caratteristiche geologiche di questa zona: il promontorio è, infatti, l’unico esempio nella costa di roccia vulcanica di origine sottomarina, ed ha quindi caratteristiche del tutto particolari; il terzo bunker ospiterà un gran- de itinerario fotografico sulle caratteristiche naturalistiche del promontorio, corredato da schede che spiegheranno i diversi tipi di vegetazione e le sue particolarità; l’ultimo bunker, infine, sarà dedicato alla sezione entomologica, con l’intento di far capire come alcune specie di insetti qui presenti possono interagire con la natura che li ospita”. A corredare il percorso, l’Osservatorio Astronomico, dal quale si gode il panorama dell’intero canale di Piombino, la Casamatta, che una volta ospitava la fotoelettrica che illuminava il mare di notte, e i resti di quella che fu la polveriera delle munizioni, e che forse, in futuro, verrà anch’essa ristrutturata. Una “grande opera” possiamo dire, quella della creazione di questo Parco, un’idea nata in seno alla circoscrizione che ha trovato subito l’adesione, e le sovvenzioni dal parte del Comune, e l’entusiastica partecipazione di tanti volontari, che oggi, a lavori non ancora ultimati, cominciano a ricevere le prime soddisfazioni. “Quando vengono i ragazzi delle scuole e si mostrano così entusiasti – dice Alberto Carta, un pensionato dello Spi, uno dei più attivi nei lavori di ripristino – allora mi sento ripagato di tutti gli sforzi”. Sforzi che devono essere notevoli, visto che il lavoro, da quando è iniziato, è svolto esclusivamente a mano. “Siamo in circa venti – spiega ancora Carta – lavoriamo per lo più il martedì e il sabato, circa otto ore. Il lavoro è duro: si tratta di entrare nei tunnel ricoperti di terra, spalare e ripulire, usare insomma pala e piccone; mi sembra di fare il minatore… ma è un modo per tenersi in attività, per essere utili davvero”. Ed è anche un modo per dimostrare quanto il sindacato pensionati della Cgil sia inserito e sia parte integrante della comunità di Piombino. “Non poteva essere altrimenti – conclude il rappresentante della lega di Salivoli Paolo Maiorini – lo Spi non poteva non essere presente alla ristrutturazione di una zona che è il fiore all’occhiello della nostra città…”. LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 - 11 Sindacato Lunità nei fatti A Prato, promosso dall’Università della Terza età, un dibattito sull’unità sindacale dal 1960 a oggi Maurizio Izzo Dell’unità sindacale oggi si discute poco. Il tema è decisamente passato in secondo piano e raramente sui giornali si trova ancora qualche spunto che ricordi che non è stato sempre così, che l’unità di azione tra le tre principali organizzazioni dei lavoratori in Italia è stato un fatto politicamente rilevante per molti anni. Merito dell’iniziativa promossa dall’Università della Terza età di 12 - LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 Prato, è stato proprio quello di riproporre il tema, seppure in chiave locale. All’unità sindacale dal 1960 a oggi a Prato, infatti, l’Università ha dedicato una delle tre tavole rotonde che hanno completato il ciclo di lezioni. Al Ridotto del Teatro Metastasio, alcuni tra i protagonisti delle vicende sociali di questa realtà hanno ricostruito una storia che, in verità, è fatta più di incontri che di scontri, più di unità che di divisioni. Questa almeno la testimonianza venuta dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil ma anche dell’artigianato e dell’industria. Renato Bacconi, segretario nazionale dello Spi Cgil, ha ricordato come il processo unitario non sia mai stato un processo lineare. “Gli alti e bassi fanno parte della nostra storia – ha detto Bacconi – non per niente all’indomani di una delle più burrascose rotture fu proprio Di Vittorio a dire che la prima cosa da fare dopo una divisione è ricominciare a lavorare per l’unità”. Una delle testimonianze più interessanti è venuta da Antonio Lucchesi, noto imprenditore della zona. “La nostra realtà – ha detto – ha rappresentato spesso un’anomalia nel panorama nazionale. Qui si è sempre privilegiato il confronto e il dialogo tra imprenditori e organizzazioni sindacali. Quando sento – ha ricordato ancora l’imprenditore – certi miei colleghi dire che è finita l’epoca della concertazione, mi domando quale possa essere l’alternativa e quale alla fine l’interesse anche degli imprenditori a un rapporto che non sia di confronto con i sindacati”. Sostanzialmente univoca l’analisi di Cesare Riccio della Uil, di Giovanni Cortese della Cisl e di Adriano Varocchi, segretario dello Spi Cgil di Prato. Nel periodo preso in considerazione, dal 1960 ad oggi, a Prato hanno prevalso le ragioni dell’unità rispetto a quelle della divisione. Una collaborazione, quella tra i sindacati, che era nei fatti, è stato detto, prima ancora che nei documenti. Tante, è stato ricordato, le manifestazioni indette spontaneamente e in modo unitario prima ancora che arrivassero dai vertici sindacali le consuete indicazioni. Una testimonianza, questa, che ha permesso di constatare come, di fatto, nelle realtà di base i rapporti tra i sin- Le ragioni degli altri “L’Unità sindacale e le ragioni degli altri” è il titolo del libro, edito da Liberetà, che ricostruisce la storia dei rappor ti tra Cgil, Cisl e Uil con le testimonianze dei protagonisti, da Cofferati a D’Antoni, da Larizza a Benvenuto. Il volume può essere richiesto alla casa editrice Liberetà o direttamente allo Spi Cgil della Toscana. dacati siano spesso stati oggetto di pressioni dall’alto e di strappi che poco erano recepiti dai lavoratori stessi. Il dibattito ha offerto spazio anche a qualche ricordo tra le lavoratrici e i lavoratori presenti, così è venuta la testimonianza di un’anziana ex lavoratrice tessile a domicilio, che ha ricordato le condizioni di solitudine e quindi di non tutela in cui per anni sono state abbandonate. Una condizione che oggi rischia di ripresentarsi con i tanti lavoratori atipici, il “popolo della Partita Iva”, come viene chiamato in gergo, e che, frammentato com’è, difficilmente riesce a trovare tutela e rappre- sentanza anche nei sindacati. Tornando al tema dell’unità sindacale, se dai ricordi si passa al presente, qualche differenziazione tra i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil appare evidente. Le preoccupazioni per lo scenario politico, il rapporto con il governo, il rischio di isolamento della Cgil, sono temi su cui i sindacati non hanno una posizione comune. D’altra parte, che in quella storia ormai decennale di alti e bassi questa fase dei rapporti unitari tra i sindacati debba iscriversi nel capitolo dei bassi, appare evidente, e anche il dibattito di Prato lo ha confermato. LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 - 13 Storie I cento anni di Donna Luigina di Paola Tozzi Ha raggiunto un grande traguardo ed è stata festeggiata con tutti gli onori: contornata da figli, nipoti e pronipoti, Donna Luigina Bellan, classe 1901, diventata centenaria il 18 ottobre scorso a Piombino, in mezzo a mazzi di fiori e ragalini di vario genere, mostra un’espressione compiaciuta e nello stesso tempo disincantata, l’espressione di chi, dopo averne viste tante nella vita, può anche permettersi di guardare 14 - LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 agli eventi con una sorta di filosofica ironia. “Bella la festa – ci dice con un’impressionante lucidità – ne vorrei un’altra così anche domenica... La cosa più bella è stare insieme alla famiglia, ma oggi, anche le famiglie… questi qui oggi hanno l’amico, o l’amica, non ci si capisce più niente…”. Meglio pensare al suo traguardo, Donna Luigina, o nonna Luigina come è stata per tutti quel giorno a Piombino, e consolarsi con i dolcetti che lo Spi Cgil di Salivoli ha preparato per lei. Per l’occasione lo Spi ha terminato il trasferimento nella nuova sede, un bel locale tutto a vista posto nel centro del quartiere, che Luigina Bellan ha inaugurato, tagliando il nastro con gesto forte e deciso. “È una sede che viene incontro alle esigenze della nostra popolazione anziana – ci ha spiegato una responsabile della Lega Spi, Ornella Batini – siamo qui, vicino alle Poste ed al supermercato, tutti ci possono vedere ed entrare da noi, per socializzare ed avvicinarsi al sindacato, per avere spiegazioni sulle tante incombenze burocratiche alle quali anche gli anziani sono chiamati a far fronte”. È stato anche, questo, un modo per sottolineare l’impegno della neo cen- tenaria nelle lotte sindacali, quelle vere, che hanno visto nel corso del ‘900 le donne lottare per ottenere i più piccoli diritti: certo se pensiamo a quante ne può aver passate, Donna Luigina, che ha visto la nascita e la fine del secolo, l’inizio del nuovo millennio, con in mezzo due guerre, la povertà, il boom economico, i nuovi assetti del mondo. È stata mondina e bracciante, moglie e madre, non trascurando mai, come dicevamo, l’impegno sociale, per la dignità e per l’emancipazione della donna. Ecco perché oggi Luigina Bellan è un esempio per tutti, ecco perché tutti glielo hanno riconosciuto, dai vertici locali e regionali dello Spi, presenti alla festa, alle autorità locali, Sindaco in testa, al Coordinamento Donne che ha organizzato con lo Spi i festeggiamenti. Non ci resta che unirci al gruppo, fare davvero tanti complimenti a nonna Luigina ed augurarle una vita più serena possibile. Un esempio anche per oggi È nata nel Veneto, dove ha fatto la mondina. Sposata giovane venne in Toscana dove ha fatto la bracciante. Un lavoro pesante in condizioni oggi impensabili. Senza orario, interpretando il ruolo di lavoratrice ma anche di casalinga e madre. Non è stata davvero una vita facile quella di Luigina ma nel suo racconto c’è anche tanta serenità, tanta gioia per le cose semplici della vita. Nel rinnovarle gli auguri, la segretaria dello Spi Cgil di Piombino, Anna Tafi, ha ricordato anche che “occorrerà ancora lottare per affermare la dignità della donna in ogni luogo e per battere ogni disegno che ostacoli l’affermarsi dei nostri diritti”. LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 - 15 Attività Lemozione di scavare i percorsi della propria vita Un patrimonio da affidare alle giovani generazioni Brunetto Sottili Dal 7 al 14 giugno e dall’11 al 14 ottobre scorsi si è tenuto ad Anghiari (AR) un corso di “Laboratorio di scrittura autobiografica assistito” organizzato nell’ambito del “Progetto Memoria” dello Spi Nazionale e sostenuto dalle strutture Regionali di Emilia Romagna, Marche, Toscana e da numerose strutture provinciali. L’iniziativa è nata all’interno di un progetto di collaborazione. Da una parte il sindacato pensionati, che desidera raccogliere e conservare le storie di vita del maggior numero possibile dei suoi iscritti e attivisti, nella consapevolezza che è importante non disperdere tale ricchezza soprattutto come patrimonio-memoria per le nuove ge- nerazioni. Dall’altro lato la “Libera Università dell’autobiografia”, nata tre anni fa per un’iniziativa di Saverio Tutino, da tutti conosciuto come giornalista, scrittore e soprattutto come fondatore dell’archivio di diari di Pieve Santo Stefano, e del Prof. Duccio Demetrio, docente di educazione degli adulti presso l’università degli studi di Milano Bicocca, università che si pone come obiettivo quello di fornire gli strumenti per “tutti coloro che, indi- 16 - LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 pendentemente dall’età e dal titolo di studio, avvertono il bisogno di scrivere la propria o altrui storia di vita per finalità educative, terapeutiche, sociali e culturali”. Obiettivi di questo primo laboratorio erano quelli di illustrare ai corsisti i presupposti teorici e metodologici della scrittura autobiografica e della narrazione di sé, di far loro sperimentare, attraverso alcune sollecitazioni e esercitazioni, il valore formativo della scrittu- ra come strumento di consapevolezza e di autoriflessione. La libera Università dell’Autobiografia e lo Spi Nazionale hanno in programma la continuazione del corso nella primavera 2002 con programma e materie più avanzate ma ancora non definite. Occorre la consapevolezza di tutti per rendere concreta e più diffusa la necessità di non disperdere il patrimonio dell’autobiografia – memoria da affidare alle giovani generazioni. Notizie La Lega San Marco si mobilita Gli anziani della Lega San Marco di Pisa hanno trovato il modo di occuparsi di politica sindacale anche durante il periodo estivo. La scorsa estate, infatti, si sono dati appuntamento nel giardino dell’Itituto Gambacorti di via Possenti per partecipare ad una festa conviviale. L’occasione è stata propizia anche per discutere dei problemi più scottanti all’ordine del giorno, e per programmare iniziative di mobilitazione nei mesi successivi. Pensioni basse, difficoltà di accesso alle cure, liste d’attesa interminabili e spesa farmaceutica che decurta le pensioni, sono argomenti che interessano gli anziani, i quali da questo punto di vista non si sentono affatto tutelati dall’attuale governo Berlusconi. 18 - LiberEtà Toscana - Dicembre 2001 Scambio culturale tra le Leghe di Pomarance e Barga Una gita per ammirare il Monastero di Colomini e la Grotta del Vento, organizzata all’insegna della collaborazione fra la Lega Spi di Pomarance (Pisa) e quella di Gallicano. A fare questa bella esperienza, nel quadro del programma di scambi turistici culturali, sono stati i membri della Lega Spi Cgil di Pomarance, invitati a visitare il suggestivo territorio di Fornaci di Barga e Gallicano, in Garfagnana, dai loro colleghi che operano in quella parte di Toscana. Se il mondo è fragile “Se il mondo è fragile, rafforziamolo con la pace” è il titolo di una manifestazione promossa unitariamente dai sindacati dei pensionati a Sesto Fiorentino. Per riaffermare il no deciso al terrorismo i sindacati hanno promosso un incontro con gli studenti delle scuole medie del comune durante il quale è stato proiettato il film “Il prigioniero del Caucaso” di Sergej Bodrov. Ottima la partecipazione tanto che si è deciso di dare un seguito a questa iniziativa con un concorso che si terrà nelle scuole.