Settimanale d’informazione ANNO LVI- N. 44 euro 1 www.vocedellavallesina.it Jesi, domenica 20 dicembre 2009 Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi Editoriale I confini della vita C ome il vento è passata nel contesto di un telegiornale una notizia che lo speaker ha definito semplicemente ‘terribile’. Un uomo, di cui non si è fatto nemmeno in tempo a registrare il nome, si è risvegliato dal coma dopo ventitré anni. Ripresa conoscenza, ha raccontato che mentre era in uno stato apparentemente vegetativo vedeva e capiva tutto ciò che accadeva e si diceva intorno a lui. Avrebbe voluto parlare, ma non ci riusciva. Una rapida immagine, nessun commento. La notizia è stata immediatamente archiviata, né è stata ripresa da altri servizi televisivi. Necessario perciò ricercare in internet altre informazioni. Si chiama Rom Houbens l’uomo che ha vissuto questa esperienza. Vive a Zolder, in Belgio. A causa di un grave incidente d’auto era rimasto immobilizzato, ma non privo di coscienza. ‘Uno stato di coma vigile viene spesso scambiato per coma vegetativo’, ha affermato il medico che a lungo lo ha avuto in cura e che è autore di un articolo, pubblicato da una rivista scientifica, dove riferisce del caso. L’articolo è apparso tre anni fa, ma solo ora la notizia, messa prima a tacere, è trapelata. Rom Houbens oggi riesce a parlare, a ricordare, a raccontare, a comunicare con i suoi amici. Tutto qui; ma c’è di che meditare. Si pensi in parallelo a quanto clamore ha suscitato il caso di Emanuela Englaro, quanti spazi televisivi ha occupato, quanti sapienti sono stati intervistati per emanare filosofiche sentenze e per pronunciare decisioni irrevocabili sulla sorte della povera ragazza. Il caso di Rom Houbens invece è stato accantonato in fretta. Ha evidentemente infastidito chi intende arrogarsi poteri decisionali assoluti di vita o di morte. Vero è anche però che abbiamo fatto pelle d’elefante, vale a dire che ci siamo ormai abituati ad ascoltare solo resoconti di tragedie e di fatti di cronaca nera . La storia di un uomo che rinasce alla vita fa perciò meno chiasso della storia di una donna condannata a morte. Volete chiamarlo un miracolo? Sia pure; ma ancora una volta è evidente che nemmeno un miracolo fa notizia. Augusta Franco Cardinali Comune di Jesi – Il Premio Impresa Sensibile 2009 è un riconoscimento alle aziende sensibili verso le fasce deboli Responsabilità e sensibilità “C ento aziende del territorio hanno dimostrato di saper cogliere il valore sociale ed economico delle borse-lavoro. Ad esse, che in sei anni hanno reso possibile tanti inserimenti lavorativi, il grazie dell’amministrazione comunale e della città”. L’assessore ai servizi sociali del comune di Jesi, Bruna Aguzzi, con queste parole ha incontrato i dirigenti e i rappresentanti delle 19 aziende che quest’anno hanno ricevuto il riconoscimento di Impresa Sensibile 2009. Presso la Sala Consiliare del Comune di Jesi, martedì 15 dicembre, si è tenuta la cerimonia di consegna degli attestati “Impresa Sensibile 2009”, il riconoscimento che il Comune di Jesi assegna alle Aziende di Jesi e Vallesina che hanno collaborato per realizzare percorsi di inserimento lavorativo a favore delle fasce deboli. In totale, nelle varie edizioni dell’iniziativa, sono state coinvolte circa 100 aziende i cui nominativi sono stati raccolti dal Comune in un “Albo” delle Imprese Sensibili suddivise per anno. “Il valore del nostro riconoscimento è simbolico – ha detto la Aguzzi - ma queste imprese dimostrano la sensibilità di lavorare insieme per garantire uno standard di qualità a chi sente, spesso più degli altri, il peso della crisi. Per l’anno prossimo, spero che riusciremo ad aggiungere un segno concreto di questa gratitudine”. Il responsabile del Centro per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione di Jesi, Moreno Menotti, ha preso parte alla cerimonia ed ha incoraggiato l’impegno delle aziende “che in questo modo esprimono un grande senso di responsabilità, la solidarietà verso chi ha meno possibilità e offrono un modo per recuperare alla collettività un patrimonio umano e di produttività”. Hanno ricevuto il Premio per l’assunzione: Moncaro Terre Cortesi di Montecarotto, Collegio Pergolesi di Jesi, Ge.A. di Stella Danilo e c, supermercato, Moda Stock di Mancinelli Debora. Hanno ricevuto il Premio per le borse-lavoro: L’Arca di Noè, Pasticceria Zoppi, Plastic Businnes System, Jesi e la sua Valle, Voce della Vallesina, Cooperativa Sociale Meridiana, Oasi Ripa Bianca, Società Sportiva Dilettantistica Jesina Calcio, Me.Ga. Costruzioni, Istituto Comprensivo Jesi Centro, Fiori Messaggio in Fiore, Stazione di Servizio Agip di Raffaelli Ivano, Jesi 1 Stazione Policarburanti, Itas Galilei, Itis Marconi. Foto Michele Ranellucci Agli abbonati La Fondazione Opera del Sacro Cuore di Gesù ha tra i suoi scopi principali la diffusione della spiritualità al Cuore Sacratissimo di Gesù. Per questo motivo, quest’anno, si è pensato di distribuire il calendario 2010, avendo come tema il Sacro Cuore di Gesù e quanto fatto per esso dal sacerdote don Elia Bellebono anche attraverso l’erigendo Santuario dedicato al Cuore Sacratissimo di Gesù in Urbino, località Ca’ Staccolo. Siamo convinti che questo piccolo contributo aiuterà, anche attraverso alcuni richiami spirituali presenti all’interno del calendario, a vivere con gioia e fedeltà l’«Anno Sacerdotale» che il Santo Padre ha voluto “donare” primariamente ai sacerdoti, ma attraverso di loro, a tutto il Popolo di Dio. Il presepe in costume d’epoca realizzato presso il Santuario è visitabile nel periodo natalizio essendo inserito nel percorso: “Le Vie dei Presepi” al numero 23. Anche da parte della Fondazione un cordiale Buon Natale e felice Anno Nuovo a tutti voi. In margine al convegno romano su “Dio oggi: con o senza di lui?” organizzato dal Comitato per il progetto culturale della Cei L’ateismo blando di un mondo che non nega Dio “L a questione di Dio è centrale anche per la nostra epoca nella quale spesso si tende a ridurre l’uomo ad una sola dimensione, quella orizzontale, ritenendo irrilevante per la sua vita l’apertura al Trascendente. La relazione con Dio invece, è essenziale per il cammino dell’umanità”. Così Benedetto XVI, salutando i partecipanti al convegno romano su “Dio oggi: con lui o senza di lui cambia tutto”, riassume efficacemente il tema che è stato sviluppato da teologi, filosofi, letterati, sociologi. A ben vedere il tema di Dio è il tema più antico del mondo. Nasce con l’uomo quando si trova di fronte alle sue prime riflessioni su se stesso, sulla natura che lo circonda, sull’Essere che tutto giustifica. Un Essere che ha sempre cercato e ha indi- viduato nelle forme più varie, ma minciare dall’Illuminismo per finire al quale ha sempre anelato, anche alla dialettica più spinta dei nostri se in tanti momenti sembra averlo tempi. Una dialettica che, qua e là, completamente smarrito nella sua tende anche a tener presente “le essenza, come ricorda S. Paolo agli prove” dell’esistenza di Dio, centro Ateniesi con il suo discorso all’areo- di tanti dibattiti. Vedi sant’Agostino pago prendendo lo spunto dal “Dio che trova Dio come illuminazione, ignoto” presente nella cultura greca. vedi sant’Anselmo che lo fa essere Ma l’apostolo delle genti, con il suo analizzando la sua stessa definiDio che si fa uomo e che verrà a giu- zione, vedi San Tommaso che scodicare tutti nella resurrezione della pre Dio nella causa prima di tutte carne, scandalizza i più degli ascol- le realtà, quasi a rifarsi al Motore tatori, che se ne vanno brontolando Immobile di aristotelica memoria, contro un ciarlatano. Lo scandalo vedi la concezione deistica che cacontinuerà nei secoli. Avremo il ratterizza gran parte della cultura lungo periodo del graduale emer- moderna e con la quale l’uomo s’acgere della cultura cristiana con la quieta relegando Dio negli abissi caduta dell’impero romano, l’ampia più lontani. sua affermazione con il Medio Evo, Oggi, dice mons. Rino Fisichella, i grandi dibattiti sull’esistenza di la crisi dell’umanità è crisi di Dio. Dio che animeranno il Rinascimen- “Schematicamente si potrebbe dire: to e tutta la cultura moderna, a co- religione sì, Dio no. Dove questo no, a sua volta, non è inteso nel senso categorico dei grandi ateismi. Non esistono più grandi ateismi. L’ateismo di oggi può già riprendere a parlare di Dio – distrattamente o tranquillamente – senza intenderlo veramente”. La crisi che l’umanità soffre oggi di fronte al problema di Dio, è quella di un Dio più che negato, sconosciuto. Il che, in sostanza, vuol dire che si è passati dal “Dio ipotesi inutile” (vedi la concezione materialistica) al “Dio, la possibilità buona per l’uomo” dell’ultimo Gianni Vattimo. Del resto, per tanta filosofia del nulla, per tanta parte dell’esistenzialismo, per un Heidegger che ci ricorda che chi nasce è gettato in una condizione storica che lo determina, l’uomo è vittima del “fato” del “destino”, di un potere superiore, più o meno cieco, al quale tutto sottostà. Il convegno, non v’è dubbio, ha gettato un sasso nello stagno dell’indifferenza e di quel senso generico, sfumato, soggettivista del senso religioso che sfiora appena il dramma dell’esistenza, ridotta spesso a pura fatalità, passivamente accettata. Nessuno nega gli aspetti storici derivati dal senso di Dio – Cristo uomo, la Chiesa, le gerarchie ecclesiastiche, le guerre di religione, le divisioni interne, gli approcci umani di ogni religione – ma sono aspetti che vengono incanalati, appunto, nel naturale andare della Storia che involve e trascina con sé ogni segmento della riflessione religiosa: teologia, scienza, arte, cinema, politica, guerre, letteratura, economia. Vittorio Massaccesi [email protected] Dove siamo Voce della Vallesina è disponibile, oltre che su abbonamento e nelle parrocchie, nelle seguenti edicole e librerie di Jesi: Isi Center di via San Giuseppe - Edicola Pinocchio di viale della Vittoria - Nuova edicola Romagnoli di viale Trieste Edicola Avaltroni di piazza della Repubblica - Edicola Balleani (già Torcoletti) di via Gallodoro Libreria Cattolica di corso Matteotti - Edicola al distributore Erg di viale del Lavoro - Edicola Martina Mariotti di Via Gramsci 2 Cultura e società 20 dicembre 2009 Del più e del meno Sardine all’olio come strenna natalizia di Giuseppe Luconi R estiamo ai Natali dei tempi andati, di cui si parlava nel numero scorso. Come lo vedevano, anzi come lo ricordavano i vecchi dei nostri vecchi? Nel numero di Natale del 1916, Il Pupazzetto di Duilio ce lo faceva sapere pubblicando l’articolo di uno jesino che preferì mantenere l’anonimato. “Col giungere di questo giorno sacro ai cristiani - scriveva il nostro concittadino - mi rivedo ancora fanciullo, quando l’attendevo con ansia. Mi rivedo ancora fanciullo quando al di fuori nevicava e faceva freddo e nella sala da pranzo si passava la veglia. Ed in quei giochi mi divertivano un mondo: l’ansia della tombola, l’emozione del sette e mezzo, comando di questo presidio all’ufficio doni il movimento del mercante in fiera, la gio- della III Armata”. Da un anno e mezzo ia della vincita, il dolore della perdita. Poi l’Italia era in guerra contro l’Austria. Anche il caratteristico pranzo della vigilia. Nella da Jesi tanti giovani si trovavano in armi, notte il suono delle campane m’infondeva combattevano e morivano sulla linea del nell’animo la gioia e nel cuore un senso di fuoco (ma perché mandargli, come strenna mistero. natalizia, proprio sardine all’olio?). “Ricordo la prima volta che fui condotto Se i nostri erano al fronte, a Jesi c’erano alla messa di mezzanotte - aggiungeva l’ar- tanti giovani arrivati dal fronte, segnati dalticolista - Non so ridire quale senso provai la guerra e ricoverati negli ospedali militari e quasi la commozione m’invase l’animo al della città. In quel Natale del 1916 - legcanto della pastorella. Le campane suona- giamo su un altro numero del Pupazzetto vano a distesa. Cristo era nato. Ed il pre- - “i degenti dei nostri ospedali hanno avuto sepe? E quei suonatori di romanza? Dalla una refezione data dalla cittadinanza per mia finestra udivo quei montanari suonare mezzo di una sottoscrizione. Nella mattina quelle nenie che mi infondevano una dolce ebbe luogo in quello militare di San Floriamalinconia… Il ricordo del Natale è resta- no e nel pomeriggio in quello di San Martito per sempre impresso nel mio spirito con no. I corridoi dove era imbandita la tavola gioia e desiderio”. erano adornati di fiori e verdura. Servivano Mi domando: cosa ricorderanno gli je- delle signorine in sinalino bianco”. Durante sini del nostro Natale, del Natale 2009? il pranzo, erano state fatte recitare alcune poesie, cosa che il cronista del Pupazzetto °°° aveva trovato di “cattivo gusto”. Una settiEra un Natale diverso, quello del 1916. mana dopo, il giorno di Capodanno, la sala In altra parte del Pupazzetto si faceva sape- del Consiglio comunale aveva ospitato una re che il comitato cittadino aveva stanzia- serata musicale “pro mutilati”. to 400 lire per l’acquisto di doni destinati Il volontariato non è un’invenzione dei ai nostri combattenti. “Con detta somma nostri giorni. - era scritto - si sono acquistate delle sar- Nel disegno, tratto dalla Domenica del dine all’olio che s’invieranno per mezzo del Corriere del 1924, gli acquisti natalizi. Ricordi di gioventù Si sono incontrate dopo tre anni, ancora una volta le “monelle di via Roma” monelle si fa per dire perché sono tutte signore sopra gli ....anta. E’ con grandissima gioia che si sono ritrovate. Qualcuna non riusciva a riconoscere le vecchie amiche, ma è stata una serata conviviale all’insegna dei ricordi, di fatti curiosi della loro infanzia e gioventù, di quella Via Roma anni ‘50/60 che purtroppo non esiste più. Liliana Verdolini ha letto una sua poesia dove ha ricordato i personaggi tipici di quella via, i soprannomi dati alle persone, la spensieratezza, la serenità e la solidarietà che esistevano in quel tempo fra i vicini di casa. La serata si è conclusa con un brindisi offerto a sorpresa dal marito, non presente, di Alba e la certezza che le “monelle” si devono ritrovare presto e possibilmente ogni anno Erano presenti: Tatiana, Cesarina Lauretta, Daniela, Roberta, Lidia, Liliana, Sonia S., Verena, Anna M., Katia, Oriana, Sonia M., Seconda, Alba, Raffaella, Morenita, Dina, Tamara, Anna C., Anna Virginia. Il libro “Le strade del silenzio” di Remo Uncini Sentieri dell’uomo In questa intervista, il prof. Francesco Rossi di Castelbellino, docente di latino e greco al Liceo Classico di Jesi, presenta la pubblicazione di Remo Uncini. Com’è nata l’iniziativa di pubblicare “Le strade del silenzio”? Il libro nasce dalla felice intuizione dell’autore di riflettere sulla spiritualità monastica, da intendersi non come una dimensione “conventuale”, ma come un’esperienza di vita che ricava la sua universalità dal contatto con il “mondo”. Ciascuno di noi, infatti, può vivere un suo eremitaggio anche in mezzo alla società degli uomini, impegnati nelle loro attività quotidiane, più o meno gravose e più o meno lontane da un orizzonte speculativo. In questo senso l’esempio di Charles de Foucauld, animatore di un eremitaggio a stretto contatto con una comunità musulmana nel deserto, si pone come un obiettivo a cui può tendere anche un laico, il quale si trovi a compiere un’esperienza spirituale spesa a contatto con la sofferenza che si incontra sui “sentieri della vicenda umana”. La solitudine monastica non si risolve, quindi, nel limite angusto del chiostro, ma rappresenta una dimensione esistenziale essenziale per chi voglia compiere un’esperienza di fede radicalmente integrata nella quotidianità della vita, alla ricerca di un amore che lega il cristiano alla vicenda di Cristo incarnato. ben più di un espediente narrativo, vòlto a rendere originale lo svolgimento della storia romanzata. E’ proprio sulla strada, a contatto con i drammi, più o meno profondi, della vita di uomini comuni, che il monaco avvalora la propria vocazione: dall’esperienza maturata alla guida del suo camion, infatti, si fortifica la tensione a vivere la fede non esclusivamente quale un “porto sicuro” a cui approdare, pur nell’attinenza alla tradizione certosina, con il rischio di interpretarla come una “fuga dal mondo”. L’ “immersione nel mondo”, invece, costituisce proprio un’esperienza di vita essenziale, che lo spinge ad approfondire la consapevolezza che non vi può essere fede sincera senza la condivisione del dolore dell’esistenza con i propri fratelli. La cabina del camion diventa, quindi, la cella ideale del monaco alla ricerca della vocazione autentica che dia senso all’avvertimento del Mistero; questo itinerario si compie sulle “strade del silenzio” che passano per la soCome va intesa la scelta letteraria di as- litudine dell’autista, confortato però dalle similare l’esperienza monastica a quella voci amiche dei suoi colleghi, che via radio di vita del camionista? lo accolgono nella loro “comunità”, ricevenProprio in base alla concezione del mo- done ascolto ed affidandosi alla sua “lezionachesimo come “sacerdozio universale”, ne di vita”. partecipazione, secondo una tradizione religiosa prettamente orientale, dell’anima, In che senso si può riconoscere l’attualiin “mistico connubio”, alla volontà del suo tà del libro “Le strade del silenzio”? Creatore, professione di fede integrale che L’attualità del libro va riconosciuta, oltre si specchia nella multiformità delle “voca- che nella prospettiva da cui l’autore s’interzioni” umane, la scelta dell’accostamento roga sulla possibilità che la vocazione modell’esperienza del monaco a quella del camionista rappresenta letterariamente continua da pag. 8 L’acqua nella Provincia Quale futuro per l’acqua pubblica? Quali scenari di gestione del servizio idrico integrato e quali prospettive di controllo si profilano a seguito della legge che apre alla “privatizzazione e liberalizzazione” del servizio idrico a partire dal 1° gennaio 2012? Sono questi alcuni degli spunti di riflessioni offerti dalla Giornata di Presentazione della relazione sullo stato del servizio idrico integrato in programma giovedì 17 dicembre alle ore 15 presso la Sala Raffaello della Regione Marche, in via Gentile da Fabriano 9 ad Ancona. Parteciperanno Marisa Abbondanzieri Presidente dell’A.A.T.O n 2 “Marche Centro-Ancona”, Massimiliano Cenerini Direttore dell’A.A.T.O n 2 “Marche Centro-Ancona” e Gian Mario Spacca Presidente della Regione Marche Arte 20 dicembre 2009 3 Coro Regina della Pace: gli impegni del 19 e 20 dicembre SCUSATE IL BISTICCIO (ghiribizzi lessicali) Peter Pun (con la u) www.peterpun.it LO TSUNAMI GIANFRANCO Zeppa & scarto La Destra è furibonda per questo fuorionda. PIRANDELLO E LA MAFIA (4) - Don Calòggioro amabilissimo, qual è la generazione più sensibile ai richiami della mafia? - I vecchi e i giovani. PS - Come dire: Tanino Fidanzati (74) e Gianni Nicchi (28). ALLEGRI, RAGAZZI! Giuseppe De Rita, l’immaginifico direttore dell’ISTAT, ha affermato che in Italia viviamo praticamente in apnea. Come dire: stiamo boccheggiando, altro che storie. DA AMANDA LEAR AD AMANDA LIAR ? Assonanze curiose In margine al caso Meredith. Mente la Knox quando si professa innocente? In altre parole: Is Amanda lying? Is Amanda a liar? META EXTRATERRESTRE Sappiamo già che Lina – una delle tantissime (pro)nipoti di nonna Radegonda – risiede in Cina e ogni tanto fa capolino a Lima. La giovane ha però un sogno nel cassetto: un viaggetto spaziale. Secondo voi, quale corpo celeste amerebbe visitare, sfruttando anche un cambio di vocale favorevole, Lina? *** Soluzione del gioco precedente: medved = orso (l’orso è il simbolo notorio della Russia) La Citazione Trentesimo anniversario T ra gli appuntamenti di questo periodo pre-natalizio merita particolare attenzione quello proposto dall’Associazione musicale “Regina della Pace” che, in occasione del suo 30° anno di costituzione, proporrà un concerto vocale e strumentale incentrato sulle figure di 3 celebri compositori del ‘700, primo fra tutti Giovanni Battista Pergolesi del quale, il prossimo 4 gennaio 2010, ricorre il Terzo ventenario della nascita e attorno al quale si incentreranno molte delle attività artistiche del prossimo anno. Due gli appuntamenti programmati dall’Associazione per questa celebrazione: il 19 dicembre prossimo a Staffolo, nella splendida cornice della Collegiata di S. Francesco (inizio ore 21) e il giorno successivo, alle ore 18, nell’altrettanto artistica chiesa di S. Giovanni Battista, in Corso Matteotti a Jesi. In apertura di programma sarà eseguito il “Gloria” di Antonio Vivaldi (1678 + 1741) per soli, coro e orchestra; seguirà la “Pastorale per il S.S. Natale”, un brano per archi ed organo di Giuseppe Torelli (1685 + 1709). Il doppio concer- Non dobbiamo illuderci: il male nel mondo esiste. Un movimento non violento non avrebbe potuto fermare le armi di Hitler. I negoziati non possono convincere i capi di Al Quaeda a deporre le armi. Dire che la forza a volte può essere necessaria non significa essere cinici, significa comprendere la storia, le imperfezioni dell’uomo e i limiti della ragione. Barak Obama, dal Discorso pronunciato a Oslo nella cerimonia in cui gli è stato assegnato il premio Nobel per la Pace, 10 dicembre 2009, “Il Foglio”,11 dicembre 2009, pag. III. La p u l c e Grazie al galoppante effetto serra, va in crisi il natale laico-neopagano visto come “festa dell’inverno”. Siamo costretti a inondare le vetrine di polistirolo, o schiumare di bianco i rami d’abete, e le distese innevate percorse da slitte e renne le vediamo solo in cartolina, mentre stonano sempre di più canzoncine del tipo “Bianco natale”. Natale tropicalizzato, dunque. Vuoi vedere che è la volta buona per riscoprire quello cristiano? roso contributo erogato a sostegno del progetto e l’Amministrazione comunale per la vicinanza dimostrata anche in questa importante occasione. Il Presidente del Coro Regina della pace Sedulio Brazzini. MUSEO DIOCESANO: aperta, fino al 3 gennaio, una mostra monografica L Eugenio Azzocchi tra sacerdozio e pittura ’analisi del valore dell’esistenza in rapporto con la totalità, la ricerca di un’esperienza emozionale e spirituale della realtà: questo è ciò che ha spinto e motivato Padre Eugenio Azzocchi nella sua opera di pittore, oltre che di sacerdote. E questo trapela dalle tele esposte presso la chiesa San Nicolò di Jesi, per la mostra monografica intitolata “L’esistenzialismo cristiano di Azzocchi”. Inaugurata sabato 12 dicembre, l’esposizione è stata organizzata dal Museo Diocesano in collaborazione con l’associazione jesina Res Humanae, a trent’anni dalla morte del religioso artista. A volere fortemente la mostra sono stati i Padri Carmelitani del santuario della Madonna delle Grazie, di cui Padre Azzocchi faceva parte, per ricordare e celebrare l’uomo di Dio sempre disponibile, umile, affabile, cordiale, come tutti lo ricordano a Jesi, sua città adottiva, e il pittore talentuoso, creativo, colto, curioso, vitale, come testimoniano gli innumerevoli acquerelli, olii e opere grafiche che ha lasciato. Il vero, la vita, la speranza cristiana sono racchiusi nelle sue opere, testimonianze di un impegno concettuale e profondo che giunge ai nostri occhi attraverso contrasti di luci ed ombre, colori accesi antinaturalistici, segni decisi, dinamici e “nervosi”. Un’arte che si lega formalmente alle avanguardie del primo novecento (espressionismo, cubismo, futurismo) e come queste si connota nella sostanza di un valore fortemente espressivo. L’esposizione vuole quindi essere un omaggio al talento di una delle personalità artisticamente più produttive e vivaci del novecento jesino, ma anche alla generosità d’animo che lo contraddistinse per tutta la vita. Le opere esposte possono in- fatti essere acquistate, e il ricavato sarà interamente devoluto a favore dell’ospedale Le Sainte Famille di Butembo, nel nord-est della Repubblica Domenicana, che rientra in uno dei numerosi progetti pastorali di promozione umana e sociale gestiti dalla Provincia Italiana dei Carmelitani in terre povere di missione come Congo, Colombia e Romania. La mostra, ad ingresso gratuito, resterà aperta tutti i giorni fino al 3 gennaio dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Il 25 dicembre e il 1° gennaio le visite saranno possibili unicamente dalle 17 alle 20. Per qualsiasi informazione, contattare il Museo Diocesano allo 0731.226749 o all’indirizzo mail museo. [email protected]. Rosa Coscia I sette appuntamenti della Rassegna Live-in Teatro Giovani a cura di Riccardo Ceccarelli Obama dixit to si concluderà con la presentazione dello “Stabat Mater” di Pergolesi sapientemente adattato per soli, coro e orchestra da camera dal M° Diego Pucci che dirigerà entrambi i concerti. Protagonisti dell’evento artistico saranno i componenti il coro “Regina della Pace”, supportati dall’Orchestra “Camerara Aesina” e dalle voci soliste di Elisabetta Amici (soprano), Valeria Pastore (contralto), Luca Mancini (tenore) e Roberto Ripesi (basso); all’organo Fabiola Frontalini. La realizzazione di questo interessante programma musicale, che ha richiesto ai coristi del “Regina della Pace” ore ed ore di prove ed al M° Pucci un impegno straordinario, è stata resa possibile grazie alla disponibilità dei due Parroci, don Martino Santoni, prima, don Emilio Campodonico, poi, che in tutto questo tempo hanno sostenuto ed incoraggiato il coro; soprattutto, però, Direttore, coristi, musicisti e solisti vogliono ringraziare i vertici della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi per il gene- Comune di Jesi N Teatro a specchio della vita on si chiamerà più ‘Teatro… a anche con la gioia che le derivava dalla prezzo di una birra’, ma ‘Live- in consapevolezza di aver contribuito a Teatro Giovani’ la rassegna, a dedica far nascere una vita. mirata, che ‘Madelaine’ ha inaugura- Uno spettacolo premiato e segnalato to il 3 dicembre . Rappresenta l’ultima dalla critica sarà “Paladini di Frantappa dell’itinerario tracciato dal Tea- cia” di Francesco Niccolini. Tratto da tro Pirata per spettatori compresi tra i un’idea di Pier Paolo Pasolini, andrà in quattro e i venti anni. Si tratta di limiti scena il 12 marzo al Teatro V. Moricod’età ampiamente estensibili: l’ingresso ni. Con la storia di Carlo Magno e dei agli spettacoli riservati ai giovanissi- suoi paladini saranno considerate promi è certamente ammesso anche agli blematiche universali: la drammaticità ‘adulti accompagnati da bambini’; né è della vita, l’assurdità della guerra, la vietato a chi da più di un lustro ha su- pietà per i vinti. perato la maggiore età, ma porta con “Vita di Adriano” il 9 aprile, al Teatro leggerezza i suoi anni. ‘La Fortuna’ di Monte S. Vito, ha rifeSaranno distribuiti in cinque teatri i rimento con fatti di vita vissuta: precirestanti sei appuntamenti della nuova samente con le vicende delle Officine rassegna, per la quale sono stati sele- Meccaniche Cecchetti di Civitanova zionati spettacoli in sinergia con pro- Marche, produttrici di macchine ferrogetti scolastici incentrati su temi di ri- viarie. Racconterà quale potesse essere flessione e di formazione. il lavoro in fabbrica e come incombesIl 30 gennaio andrà in scena al Pergo- se su tutti il grave pericolo dell’amianto lesi “Completamente spettinato”. Ne Giorgio Felicetti, che è marchigiano ed è protagonista Paolo Migone, perso- è stato riconosciuto dalla critica ‘Minaggio reso noto da Zelig. Spaziando gliore attore del 2009’. ‘Premio Franco in situazioni diverse tratterà con sapi- Enriquez’ anche al testo. da ironia i contrasti che animano più o Di nuovo al Pergolesi, il 22 aprile, andrà meno piacevolmente la vita coniugale. in scena ”Il Dio Bambino” di Giorgio “Nati in casa” apparirà invece il 25 Gaber e Sandro Luporini nell’interpregennaio al Teatro Comunale di Mon- tazione di Eugenio Allegri. Tra giovitecarotto. Giuliana Musso farà rivivere nezza e maturità non esistono confini un personaggio oggi scomparso: quello precisamente definiti. La storia d’amore di una levatrice di paese che racconterà del protagonista rivela come si possa le sue esperienze con spigliatezza, ma continuare a vivere l’infanzia anche olanche con sentimento. Era, il suo, un tre i limiti dell’età anagrafica, cioè da lavoro fatto con dedizione, con amore; adulti che in fondo rimangono sempre bambini. Lo spettacolo è commentato da canzoni composte e interpretate da Giorgio Gaber. L’ultimo degli spettacoli è del Gruppo Baku che il 28 maggio presenterà al Teatro Spontini di Maiolati “I am beautiful”. La pièce, per la quale saranno utilizzati anche linguaggi multimediali diversi, sottende significati etici ed estetici. Parla della scoperta della bellezza che è racchiusa in ogni essere umano, ma che tuttavia è possibile esprimere. Abbinato allo spettacolo è uno stage teatrale, a cura di Simone Guerro, organizzato da dicembre ad aprile presso il Palazzetto dello Sport di Moie di Maiolati. Prenderà a riferimento e variamente svilupperà un pensiero di J. Keats: ‘La bellezza è verità, la verità è bellezza’. Plausibilmente ricondurrà anche ad un altro più esplicito concetto estetico che è costante riferimento del grande poeta inglese: “Una cosa bella è una gioia per sempre”. In cantiere è anche un altro stage teatrale immediatamente successivo a questo che Eugenio Allegri terrà in aprile al Teatro V. Moriconi. Il tema è “A proposito della commedia dell’arte”, un genere di spettacolo semplice e popolare, ma che molto ha contribuito alla diffusione della poesia colta. Il percorso tracciato dalla rassegna per i giovani si concluderà dunque ‘in bellezza’. Augusta Franco Cardinali Attualità 20 dicembre 2009 Riflessioni Un Natale che non si vuole di Gesù le idee, le domande, le risposte, le posizioni Un bambino è nato: L uguale e diverso... di Remo Uncini “V i annuncio una grande gioia… oggi è nato un Salvatore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia (Lc 2,10-12). Uno si aspetta chissà cosa ed eccoci davanti ad un neonato avvolto in fasce, in una mangiatoia. Stupisce la fretta dei pastori nel credere a questo annuncio che sembra più una presa in giro che una bella notizia. Come mai un bambino appena nato, coperto di stracci, può essere il salvatore di un popolo schiacciato dall’occupazione romana? Le incongruenze si succedono in questa storia. Come mai, se la notizia è fondamentale, viene annunciata per prima ai pastori, gentaccia disprezzata, illetterata, quindi incapace di leggere e conoscere la Torah, tanto meno di osservarla? Non vanno al tempio, non praticano la loro religione perché non possono lasciare le greggi, sono ignoranti, la loro testimonianza è senza peso e tocca a loro diffondere la notizia. Questo bambino sarebbe davvero il figlio di Davide, atteso da tanti secoli? Sua madre viene da Nazareth, oscura cittadina di una regione popolata da pagani trapiantati dopo l’esilio degli ebrei in Babilonia. Suo padre, povero carpentiere, è così poco considerato da non essere riuscito a trovare posto in albergo. Ed ecco, il salvatore annunciato da secoli giace nella mangiatoia degli animali. Diventa necessario comprendere la venuta di Gesù all’interno di una storia, in rapporto a un popolo, a una fede lungamente maturata, a una speranza alimentata. Dio viene solo attraverso una creatura; perché il dono di Dio è tanto grande che non può essere accolto se non viene frantumato, se non viene disperso, se non viene diviso in tanti piccoli frammenti, il che vuol dire che un dono rende possibile l’accoglienza del dono successivo. Accogliere è la base del rapporto, e per Dio l’uomo viene solo attra- verso l’accoglienza di un altro uomo. Perché l’amore di Dio non può essere percepito se non diventa amore per la persona umana. La giustizia che Dio realizza non può essere attuata se non c’è un uomo giusto. La verità di Dio non può emergere se non c’è una Parola vera. Il dono di Dio che è la vita non può essere offerto se non attraverso un vivente. Il nulla non può accogliere il dono di Dio. Il dono Dio fattosi uomo è alla nostra portata, e per far questo ha dovuto farsi umano entrando nella nostra storia. La parola di Dio la possiamo percepire solo quando è vibrazione di una persona che ci è accanto. Solo quando è parola di uno che ci sta vicino. Dov’è la grande gioia annunziata? Per tante persone oggi il Natale segna la solitudine, la tristezza, magari una grande abbuffata per trovare piacere, le voglie che prendono il posto dell’evento, questo però ricorda l’antico evento pagano. Purtroppo c’è il rischio di vivere una festa pagana sotto le sembianze di una solennità cristiana. La sua venuta ancora non scuote le coscienze in un mondo che tende a precipitare sempre più in un baratro. La tristezza e il pessimismo insidiano la vita, restiamo inchiodati per paura alla razionalità delle nostre vite, mentre il suo annuncio concretizzandosi nella nostra storia ci spinge verso un mondo nuovo, quello dei giusti. Se veramente dietro il bambino tanto povero e disprezzato da nascere in una stalla c’è la venuta di Dio stesso tra noi, i veri valori non sono nostri, come il Signore affermava per bocca di Isaia: I miei pensieri non sono vostri pensieri. Forse la vita ci offre invece una opportunità fantastica, ma il nostro sguardo guarda l’oggi, non il domani. Vibriamo solo sulla pelle della realtà e non riusciamo a vibrare in profondità. Stare in preghiera di fronte a quella mangiatoia ci fa entrare nel cuore del mistero di quel bambino, di Dio che si è fatto uomo per indicarci la strada della salvezza. di Riccardo Ceccarelli a cronaca di queste settimane che precedono il Natale da diversi anni ci riportano quasi gli stessi fatti. Si farà festa per il Natale, si evita però accuratamente di dire che si tratta del Natale di Gesù di Nazareth, dalla cui data di nascita, tra l’altro, contiamo i nostri anni ormai da più di un millennio e mezzo. Qualsiasi riferimento a Gesù è escluso dalla nostra “città” (non certo Jesi!), intesa come la comunità degli uomini sparsi nelle varie nazioni del pianeta. Il riferimento è escluso per rispetto (non richiesto) sia dei musulmani come di quanti professano altre religioni o di quanti non credono in nulla. Gli episodi di questo “rispetto” ormai non si contano più, anzi si stanno moltiplicando per emulazione “civile e intelligente”. Dal cambiare nome alla ricorrenza legata alla nascita di Gesù, chiamandola “Festa delle luci”, come è stato fatto in una scuola di Cremona (“Corriere della Sera”, 13 dicembre, p. 23), al togliere le croci nei municipi d’Olanda. Sì, perché in Olanda è antica tradizione (dal XIII secolo) accogliere san Nicola, qui chiamato “Sinterklaas”, che apre il periodo natalizio, vestito di rosso, con il bastone pastorale e la mitra in testa sulla quale è una piccola croce: immagine che campeggia in tutti i municipi. Ebbene, “per non offendere i musulmani, e per quasi scomparire nel confare di san Nicola un ‘sim- sueto le voci più sommesse bolo universale’, quest’anno e certo non scomposte di il Natale degli olandesi sarà quanti nel Natale scorgono celebrato senza la croce cri- nella la nascita di Gesù di stiana nei municipi della na- Nazareth, la “nascita” anzione”. Del resto “nel 2006 che dell’uomo ed insieme un manuale per le scuole in la rivelazione di un Dio Olanda aveva stabilito che che vuol trovare abitazione «Cristo» doveva essere scrit- tra gli uomini. La sua accoto con la «c» minuscola, per glienza non toglie la libertà non offendere la comunità a nessuno, non limita alcumusulmana sempre più nu- na possibilità, non fa vermerosa” (“Il Foglio”, 5 dicem- gognare e non discrimina bre), arrivando a gesti insulsi nessuno. Forse si ha timore come quello accaduto dopo della sua presenza, qual’omicidio di Theo van Gogh si venisse a menomare la il 2 novembre 2004 da parte “grandezza” dell’uomo, opdi un islamista olandese Mo- pure si parla di un presenza hamed Bouyeri, quando un superflua dal momento che artista Chris Ripke, scioccato l’uomo si ritiene autosuffidallo stesso omicidio, dipinse ciente. Se viene accolto nel un angelo sul muro esterno nostro cielo si accende una del suo studio con il coman- stella che illuminandoci ci damento biblico “Non uc- fa scoprire con una dignità cidere”; alla vicina moschea nuova che compete e arriva trovarono il testo “offensivo” ad ogni uomo. Se invece il e chiesero all’allora sindaco Bambino di Nazareth viene di Rotterdam di cancellare fatto scomparire dal nostro il dipinto perché “razzista”. orizzonte, come molti vorSono i risultati senza senso, rebbero, non dovremmo poi nel primo come nel secondo lamentarci del buio che ci caso, e irrazionali fino a toc- avvolge. Un buio forse che care la stupidità e l’idiozia, di inavvertitamente si vorrebun certo “multiculturalismo be nascondere con le tante accogliente”, nonostante che luci accese in ogni dove, per qualche filosofo come Giulio tradizione o per fare festa. Giorello, nel caso di Cremo- Ed è un bene però che quena, criticato perché metteva ste luci si accendano, se non in forse le radici cristiane altro per ricordarci quella della festa, dica “Basta con Luce che da Nazareth è vela storia di queste radici, ne- nuta da oltre duemila anni, anche fossimo delle piante…”. mai limitando o interferenNon tutti la pensano così do alcuna intelligenza. Di chiaramente; sono episodi credenti o non credenti, di che comunque fanno rumo- filosofi e pensatori o di prere ed anche forte, fino a far sunti tali. La cultura del Centro Studi Calamandrei Informa per formare coscienze L’ iniziativa del “Centro Studi Calamandrei” di lunedì 7 dicembre al palazzo della Signoria per presentare due volumi non è stata per gli addetti ai lavori, ma per la città. I libri sono: uno del prof. Angelo D’Orsi dell’università di Torino dal titolo: “1989. Del come la storia è cambiata in peggio” e l’altro della storica Silvia Bertolotti dell’Università di Trento “La grande guerra di Piero Calamandrei”. Associazioni culturali come il Centro Studi Calamandrei sono un patrimonio per la città, perché obbligano a riflettere cercando il coinvolgimento di storici che partendo dal passato attualizzano il presente ricordandoci che “una società che non ha storia è una società che non può avere neanche futuro”. Ricercare negli archivi gli appunti di Calamandrei con una documentazione fotografica che racconta momenti difficili al fronte è far rivivere le memorie, le angosce di un intellettuale che scrivendo alla sua fidanzata gli racconta la guerra. In un periodo come il nostro dove le guerre lontane sono da noi vissute come spettatori mentre allora si viveva da vicino, fa capire quanto la guerra come protagonista ha lacerato la coscienza di Calamandrei . Deve far riflettere esperien- ze così tragiche che non si debellano solo con la paura di non farle ripetere, ma con la continua formazione di coscienze. Per questo la sua attualità sta appunto nel “mai e poi mai” dimenticare. L’importanza dell’iniziativa sta nel far rivivere culturalmente a Jesi personaggi come Calamandrei che è stato tra coloro che hanno contribuito al futuro dell’Italia democratica. Le nuove generazioni dovrebbero capire che quello che hanno potuto trovare e beneficiare non è stato e non è un atto dovuto, ma è frutto di sacrifici, di studio, di persone che nel passato si sono dedicate allo sviluppo non solo materiale ma anche a quello culturale, base fondante della democrazia. Anche la rappresentazione teatrale, messa in scena con la collaborazione di Teatroluce- Res Humane, “Processo a Mussolini” ci ricorda la strada difficile della democrazia. L’aver affrontato tale lavoro è già un mettere al centro della città il “mai e poi mai” dimenticare. Di questo tutti i cittadini dovrebbero ringraziare coloro che, come il Centro Studi Calamandrei, si mettono a disposizione per sensibilizzare su temi sempre attuali per formare le coscienze alla vita civile Remo Uncini Il cambiamento di Jesi G irando un po’ a piedi e un po’ in automobile per la città, qualche volta dico a me stesso: “qui non era così, qui è cambiato tutto…” e poi la stessa affermazione mi trovo a ripeterla in compagnia di altre persone coetanee. Il tema del cambiamento si rivela forte e presente sia negli usi e nei costumi (dal tempo libero al tempo del lavoro) ma anche attraverso le forme concrete della città stessa. Per forme concrete intendo il traffico veicolare, i comportamenti delle persone, gli arredamenti dei negozi, la forma e le dimensioni dei luoghi del commercio etc. Ci si accorge del cambiamento quasi all’improvviso e con una meraviglia che, lei sola, non cambia mai. Infatti ci stupiamo di come è aumentato il traffico nelle strade, di come la gente si muove in orari sempre più notturni, delle nuove costru- zioni che riempiono gli spazi della periferia, degli edifici pubblici che vengono realizzati dove prima c’era il vuoto: oppure di un vuoto dove prima c’era il pieno di una fabbrica, un capannone, etc. Penso, ad esempio, al nuovo quartiere sorto accanto a via Ancona. Un tempo era connotato dall’essere la zona ex Savoia Marchetti (fabbrica di aeromobili tra le due guerre mondiali); poi il cambiamento l’ha portata ad essere la zona dell’ex SMIA (fabbrica di trasformazione di alimenti), poi il cambiamento che l’ha portata ad essere l’ultimo quartiere residenziale edificato e terminato negli ultimi dieci anni. Tre cambiamenti “epocali” se visti dall’ottica di ogni singolo cittadino, tre cambiamenti che tra qualche anno non saranno percepiti più come tali, soprattutto dalle nuove generazioni. E la generazione del SPIGOLATURE 4 Nel nostro giardino Per troppo tempo il giardino è stato trascurato. Sono cresciute erbacce dappertutto. Con l’autunno sono cadute le foglie: tante che nemmeno è riconoscibile più il tracciato dei sentieri. Poche piante buone sono rimaste, ma rischiano di venire soffocate da quelle malvagie. Ora sarebbe tempo di interrare nuovi bulbi per avere bei fiori a primavera. Il giardiniere ha scosso il capo: “Non si può fare se prima non si ripulisce tutto e non si sistema il terreno. Le piante così non verrebbero su bene, o non verrebbero su per niente”. Impossibile dargli torto. Come si fa a seminare là dove la terra è infestata, sfruttata o avvelenata? Se ne rese conto il Piccolo Principe quando, in viaggio da stella a stella, arrivò su un pianeta dove solo enormi baobab erano cresciuti impedendo che altre piante attecchissero. Similmente anche Voltaire, molto prima di Saint Exupéry, aveva esortato: “Il faut cultiver notre jardin”. E’ un saggio consiglio che ognuno potrebbe intendere riferito non solo a se stesso, ma anche alla società in cui vive. Ma se ‘occorre coltivare il nostro giardino’ si rende innanzi tutto indispensabile disinfestare e preparare il terreno. Poi si seminerà. Non ci si illuda però che basti. Occorreranno successivamente cure attente e costanti perché il giardino non venga di nuovo invaso dalle ortiche, perché il buon seme non diventi preda di insetti e di uccelli e si possa infine raccogliere abbondantemente. Vigilare è dunque un impegno necessario; al quale anche l’insegnamento evangelico giustamente richiama. A.F.C. Terre Elementari presente, in realtà, è la generazione che ne contiene almeno tre: i nonni, i padri, i figli: per i quali i cambiamenti della città appaiono differenti per forma e per valore, per coinvolgimento affettivo o economico. E comunque, ogni cambiamento è tale per chi ha vissuto un presente già passato e vive il presente del presente pensando a modo suo (il modo del presente passato) pensando al futuro che verrà. Una fotografia delle emozioni, delle vite vissute con cui si guarda alla città che attraversiamo e che ci vede attraversarla ogni giorno. Per le feste di Natale, forse, vale la pena regalarci un “viaggio” attraverso i suoi cambiamenti, dando loro un senso più compiuto, non solo nei sentimenti e nelle emozioni della vita privata individuale. Silvano Sbarbati Cultura 20 dicembre 2009 Centro Studi Calamandrei: lo spettacolo “Processo a Mussolini” Chi possiamo punire? I l 7 dicembre alle ore 21, appuntamento al Teatro Valeria Moriconi in occasione della commedia teatrale dedicata alla rielaborazione del verbale del “Processo a Mussolini”, di cui un primo adattamento venne presentato da Alfio Bernabei nel 2007, a seguito di una stesura letteraria datata 1943, di Michael Foot. Hanno portato il saluto alla serata l’assessore alla cultura Valentina Conti, e il presidente del Centro Studi Piero Calamandrei, che ha proposto la manifestazione, Gian Franco Berti. Riportare in scena questo spettacolo nello spettacolo, è stata l’idea di un percorso di studi portato avanti dal “Centro Calamandrei” in collaborazione con Teatroluce: un’ispezione storica ed umana delle vicende controverse di un tracciato storico, realizzata con la compartecipazione di interpreti eccezionali quali i componenti della compagnia Barcaccia, guidati dalla regia di Paolo Pirani. Per il pubblico, essere presente a questa modalità di mettere a fuoco una determinata realtà, può essere stato un auspicio per saper meglio osservare gli accadimenti del futuro più prossimo. Abbiamo, in molti, dubbi e timori che nella lettura storica del presente ci possa sfuggire qualcosa, per cui, nell’occasione, siamo stati simbolicamente chiamati a deporre per iscritto, una specie di votazione giuridica in anonimato. Si intende, fa parte del gioco, ma anche di un provvedimento internazionale ancora da stabilire. Sul palco, intanto, si sono accese le luci; quanto atteso, prende viva forma. Il dialogo cerca di rendere presente la testimonianza di tutti: s’intende, tutte le figure possibilmente rappresentative degli episodi di cui si espone denuncia! Esponenti politici, sia italiani che ingle- si. Specie questi ultimi, nelle decisioni del Duce, sembrano essere stati determinanti nella scalata al potere. Concordavano e sottoscrivevano insieme accordi di garanzia per poter estendere i domini italiani su Abissinia, Libia e Grecia. Da parte opposta, si cercavano sanzioni contro l’Italia, per salvaguardare la politica internazionale. Una lotta scivolata di mano? Anche le opposizioni sono la storia, sia a carattere politico che popolare. Ma, gli incastri e certe manovre, sembrano essere state forti nel prendere il sopravvento per decollare e coprire almeno un ventennio. Chi possiamo punire, l’uomo o il fascio, il movimento? Dubbi, alienazioni, incertezze di carattere italiano? Ma siamo sempre in un teatro, ed il processo deve ancora andare avanti. Si fanno da parte i “testimoni di stato”, tra cui nomi, solo nomi (come Matteotti), interpellati come luce che poteva, a suo tempo, fermare qualcosa. Forse. Si da spazio all’uomo ora, a colui che, “umanamente”, deve sottolineare e scandire, con quella sua voce, che l’uomo, a proprio vantaggio, non potrà mai, nella storia, ottenere grazia e quanto altro, se non sotto una auspicabile condotta a vantaggio, solamente, degli spiriti forti ed intrepidi come lui. La dipartita è lunga e torbida da strecciare, ma siamo pazienti. Al culmine dello spettacolo, altri testimoni si aggiungono; voci di donne, italiane e straniere, dei paesi da lui devastati, raccontano come è stato deturpato il loro animo nazionale, reso incerto ed indelebile, a seguito delle iniziative di tale imbroglio personificato. Ma, in tutta questa dialettica ed espressione, che rimane? Un popolo italiano unificato, ma poi non sottomesso, che chiede per lui, solamente, la pena di morte. Elisabetta Rocchetti Monte Roberto e l’amministratore Agabito Salvati Nel ricordo di Podalirio Petrini L o scorso mese di ottobre in occasione di una mostra di giornali europei dell’epoca, tenutasi a Monte Roberto, che documentavano l’interesse suscitato in tutta Europa dagli avvenimenti del 1849, la Repubblica Romana, e del 1859, la seconda guerra d’indipendenza, è stato ristampato un opuscolo del prof. Podalirio Petrini. Si tratta della “Commemorazione del Cav. Agapito Salvati e il 24 giugno 1859”, un discorso, stampato a Jesi alla Tipografia Floro Flori, che il Petrini tenne il 24 giugno 1990 nel teatro di Monte Roberto in ricordo di Agapito Salvati (1829-1897), primo sindaco del paese e della vittoria conseguita dall’esercito piemontese il 24 giugno 1859 a Solferino e San Martino contro gli austriaci. Agapito Salvati che aveva preso parte a quella battaglia rimanendovi gravemente ferito ad un braccio, fu poi sindaco di Monte Roberto per 36 anni, dal 1861 al 1897, anni della sua morte. Il discorso è una rievocazione della figura del Salvati, eroe del risorgimento ed anche amministratore che si guadagnò il rispetto, la fiducia e la stima dell’intera popolazione. Mentre era sindaco di Monte Roberto fece parte anche della Giunta del Comune di Jesi e per molti anni fu anche consigliere provinciale. Il Cav. Prof. Podalirio Petrini invece fu sindaco di Castelbellino per il triennio 1899-1902. Era un “letterato di sommo valore”, insegnò lingua e letteratura greca al liceo-ginnasio di Jesi e lingua e letteratura francese all’Istituto Tecnico “Cuppari” dal 1873 al 1909. Fu autore di numerose opere scolastiche. Era nato a Zagarolo in provincia di Roma il 18 ottobre 1843 da Antioco e Longarini Leonilde. Sposò Maria Meriggiani di antica famiglia di Monte Roberto, imparentata nel orso dell’Ottocento con la famiglia Salvati. Abitò per lunghi anni a Jesi. Solo nel 1921 andò ad abitare nella Villa Meriggiani, in contrada Montali a Monte Roberto. Morì a Jesi diversi anni dopo. I suoi figli preso il cognome di Petrini-Meriggiani. Un personaggio quello di Podalirio Petrini da far emergere dalle nebbie del tempo e contestualizzarlo in quel notevole clima culturale che caratterizzò Jesi e la Vallesina negli ultimi decenni dell’Ottocento ed i primi del Novecento. L’invito venne fatto anni fa da Vitaliano Cinti. Qualcosa si è provato a fare. Molto però c’è ancora da indagare. Riccardo Ceccarelli Autoscuole Corinaldesi s.r.l. Autoscuole – Scuola Nautica – Corsi di recupero punti per patenti – Corsi di Formazione Professionale CAP – per merci pericolose A.D.R. – per Autotrasportatori – Studi di consulenza Automobilistica e nautica Jesi – Via Mura Occidentali, 31 – tel. 0731 209147 c.a. – fax. 0731 212487 - Jesi – Via Gallodoro, 65 – tel. 0731 200809 – fax 0731 226215 Jesi – Via Gallodoro, 65 – tel. 0731 200809 (Sede Consorzio Cons. A.C.) - Jesi – Via Marx, Zipa – tel. e fax 0731 211481 (Uff. oper. collaudi) Altre sedi: Falconara M.ma (Corinaldesi – Adriatica – Falconarese) – Ostra – Marina di Montemarciano – Marzocca di Senigallia in 5 breve Aggressione al Premier L’aggressione di domenica scorsa al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stata violenta e brutale e le conseguenze alla sua persona, avrebbero potuto essere anche più gravi. Gravissimo è poi l’episodio in sé, tale da indurre alla solidarietà, alla “sincera vicinanza” espressa immediatamente dalla stessa presidenza della Cei. Da questo punto di vista sono illuminanti le osservazioni del comunicato della presidenza della Cei, cardinale Angelo Bagnasco che, proprio pochi giorni fa, ha fatto appello a “un linguaggio serio e sereno”. Le parole del comunicato – “auspichiamo per il nostro Paese un clima culturale più sereno e rispettoso al fine di realizzare nella coesione sociale e nella responsabilità politica il bene di tutti e di ciascuno” – si pongono così in continuità con l’invito ad affrontare le più gravi e grandi questioni del Paese nel rispetto delle persone che esprimono diverse posizioni. È il momento della chiarezza: il momento di dire dei “no” convinti alla violenza, alla demonizzazione dell’avversario come nemico. Ecco, allora, la necessità di un convinto e condiviso investimento culturale ed educativo per fare crescere insieme il Paese, isolare i violenti e andare avanti con convinzione nella concretezza. Castelplanio - ufficio postale Presso l’ufficio postale di Castelplanio Stazione è stato attivato il nuovo cash dispenser: salgono a 55 gli sportelli a disposizione della clientela nella provincia di Ancona. Nuovi dispositivi di sicurezza passiva, tra cui il macchiatore di banconote, che impediscono la sottrazione del denaro in caso di atto vandalico o forzatura del cash dispenser, sono stati installati nel nuovo Atm dell’ufficio postale di Castelplanio stazione in via Roma. Inoltre, a maggiore tutela della clientela che utilizza lo sportello automatico è presente un sistema elettronico “antiskimming” per impedire la clonazione delle carte di credito. Disponibile tutti i giorni della settimana, in funzione 24 ore su 24, l’Atm Postamat consente di effettuare operazioni di prelievo di contanti ed eseguire interrogazioni su saldo e lista movimenti, ricaricare tutti i telefoni cellulari, pagare le principali utenze e oltre 2.000 bollettini di conto corrente postale, ricaricare la carta prepagata Postepay. Oltre che dai possessori di carta Postepay, l’Atm Postamat può essere utilizzato dai correntisti BancoPosta titolari di carta Postamat-Maestro, dai titolari di carte di credito aderenti ai circuiti internazionali Visa, Visa Electron, Mastercard, Maestro, Jcb, Diners o American Express. Serra de’ Conti Domenica 27 dicembre alle ore 18 nella chiesa parrocchiale di Serra de’ Conti, il coro “F. Tomassini” si esibirà in un concerto di musiche natalizie per voci e per organo. Per la prima volta a Serra de’ Conti, la corale vuole augurare buone feste con brani della polifonia sacra, con le melodie della tradizione liturgica e con pezzi moderni, ormai diventati classici, come “White Christmas”. Il suono del restaurato organo parrocchiale, alla cui tastiera siederà il M° Luca Cerigioni, completerà il programma del concerto, con l’esecuzione delle pastorali più melodiose e suggestive del repertorio natalizio. Dirige il M° Mirco Barani. Per info e programma: www.corotomassini.org Mostra di Giuliana Pastene L’acquarello rappresenta la tecnica più intensa ed immediata, con la quale questa artista riesce a governare le emozioni lasciando incantato il suo pubblico. Chiare composizioni di gioia e libertà, nelle quali lei stessa si rappresenta, mantenendo lucida la capacità di non sconfinare: lo spirito dei soggetti, può rimanere provocatorio proprio perché non necessitano di forzare quell’estremo che viene dalla natura stessa. I gesti raffigurati sono il normale quotidiano, vissuto tra due terre di mare come la Liguria (sua terra di origine), e la zona del Conero, nella quale da tempo si è trasferita. In entrambe si ripetono con sfumature diverse, i colori del mare calmo o in burrasca, sempre con uno spirito che accompagna le iniziative umane qualunque esse siano, una regata,la pesca, o il viaggiare solitario. La fedeltà a questa libertà del vivere sereno, si fa luce anche nei ritratti, nei nudi e quanto altro possa offrire calore nel quotidiano. Delicatezza e tempesta, giocano, ricercando un sano vigore del reale, preceduto da una sognante interpretazione. Elisabetta Rocchetti 6 20 dicembre 2009 Psicologia e società la nonna di gesù In preparazione al corso diocesano commissione diocesana per la pastorale familiare Una comunicazione di qualità T esti tratti dal blog “In famiglia...” di Anna e Alberto Friso - responsabili di Famiglie Nuove del Movimento dei Focolari Quando fra i due sposi viene a stabilirsi una comunicazione di qualità, la confidenza si estende anche alla dimensione spirituale. Si arriva così a manifestare reciprocamente quelle piccole-grandi intuizioni interiori, quelle brevi o intense luci che a volte si accendono sui valori profondi della vita, dell’umanità di cui siamo parte. E saranno doni che l’uno farà all’altro per una edificazione reciproca, per un aiuto nel cammino di persone, ciascuna con una propria soggettività. Nella comunione d’anima si sperimenta una conoscenza dell’altro sempre più profonda, fino a percepirlo nel suo vero essere. La confidenza spirituale fra coniugi non è immediata e neppure facile, perché condizionata dalla conoscenza ormai consolidata del carattere dell’altro o perché si avverte un certo pudore a esternare i sentimenti più reconditi. Ma non bisogna arrendersi. Si può cominciare dal farsi dono degli stati d’animo provati nell’aver visto o vissuto momenti di sofferenza o di stupore, fino a comunicare via via quanto si è interiormente compreso nella sincera ricer- La confidenza fra gli sposi si estende alla dimensione spirituale? ca del vero bene. Importante è farlo come un dono, senza pretendere che l’altro risponda allo stesso tono. L’altro però non resta insensibile a questo tipo di amore e prima o poi la comunione diventa reciproca. In questa profonda comunione, le decisioni sono veramente condivise. Anzi è proprio nei momenti delle scelte che, con sorpresa, si fa l’esperienza dell’unità di pensiero, sia quando ci si ritrova unanimi nella medesima idea, sia quando si avverte che la nostra proposta non soddisfa appieno l’altro per cui capiamo di dover ciascuno ‘perderla’. Ed allora non di rado si fa strada in entrambi una terza idea che appaga le aspettative di ambedue, un’idea frutto dell’amore presente fra noi. Il giubbotto Dialogo tra generazioni A proposito di perdere tempo. Una delle nostre figlie, di allora 16 anni, aveva bisogno di un giubbotto nuovo. “Sabato andiamo a comperarlo”, le ho promesso. Non mi era stato facile ritagliare quello spazio, perché era un momento un po’ impegnativo per il mio lavoro. Siamo uscite di casa alle 14, sperando in cuor mio che ci saremmo sbrigate, così magari mi sarebbe rimasto un po’ di tempo per il lavoro. Invece, negozio dopo negozio (abitando a Roma la scelta, potete immaginare, è molto ampia), “quel” giubbotto non si trovava. Tutti avevano qualche cosa che non andava. Uno la faceva grassa, un altro aveva colori troppo vivaci, un altro era troppo smorto. E anche quando erano oggettivamente belli, a dire suo esprimevano tendenze che lei non voleva assumere. Io non capivo, ma lei mi spiegava che chi porta un certo tipo di giacca è di destra, chi un altro tipo è di sinistra, ecc. Le classiche “fisse” che i ragazzi si mettono in testa. Ma non gliel’ho detto, anzi, continuavo a dimostrarmi entusiasta di questa possibilità di inculturarmi con la mentalità dei ragazzi di oggi. Soltanto verso le otto di sera, abbiamo trovato il giubbotto giusto. Personalmente ero esausta, ma cercavo di non farglielo vedere. Salite in macchina, stranamente la ragazza ha cominciato a confidarsi. Dapprima, con mezze parole, mi ha parlato del suo disagio di testimoniare il suo essere cristiana con i compagni di scuola. Per arrivare a dirmi che lei stava pensando di provare a fare altre esperienze. Il traffico era intenso così abbiamo avuto il tempo di parlare. Non ricordo che cosa le ho detto. Credo di essere riuscita soltanto a dirle cos’era per me vivere i valori della fede. Dopo un certo silenzio lei mi ha detto: ho capito. Ed ha cominciato a canticchiare una canzone, come per darmi un segno che quella crisi che stava vivendo era superata. di «G esù, il figlio di mia figlia, venne al mondo qui a Nazareth nel mese di gennaio. E la notte in cui nacque si presentarono uomini da Oriente. Erano in viaggio per l’Egitto, e transitavano per Israele con le carovane dei Medianiti. E poiché non avevano trovato posto alla locanda, cercarono alloggio nella nostra casa. Io diedi loro il benvenuto e dissi: “Stanotte mia figlia ha dato alla luce un bambino. Sono certa che mi perdonerete se non vi offro tutti i servigi che son dovuti a degli ospiti”. Mi ringraziarono di aver dato loro riparo. E dopo che ebbero cenato, mi dissero “Vorremmo vedere il bambino”. Ora, il figlio di Maria era bello a guardarsi, e anche lei era bella. E quando i persiani videro Maria e il suo bambino, presero oro e argento dalle loro borse, e mirra, e tutto deposero ai piedi del piccolo. Poi si prosternarono a terra e pregarono, in una lingua strana che non comprendemmo. E quando li condussi alla camera preparata per loro, camminavano come in timore e reverenza di ciò che avevano visto. Federico Cardinali Quando venne il mattino partirono. E dissero: “Il bambino non ha che un giorno, eppure noi abbiamo visto la luce del nostro Dio nei suoi occhi e il sorriso di Dio sulla sua bocca. Proteggetelo, vi preghiamo, affinché lui possa proteggere tutti noi”. E dopo queste parole, montarono sui cammelli e scomparvero alla nostra vista. Ora, verso il suo primo nato Maria mostrava più meraviglia e stupore che gioia. Lanciava lunghe occhiate al suo piccolo, poi volgeva il viso verso la finestra e si perdeva a fissare le lontananze del cielo, come se contemplasse una visione. E si stendevano valli tra il suo cuore e il mio. E il bambino crebbe, in corpo e in spirito, ed era diverso dagli altri bambini. (…) A volte, quando lo portavo a letto, diceva: “Di’ a mia madre e agli altri che dormirà solo il mio corpo. Il mio spirito rimarrà con loro, finché il loro spirito giungerà al mio mattino”. E molte altre meravigliose parole diceva quand’era fanciullo. Ma sono troppo vecchia per ricordare. Ora mi dicono che non lo vedrò più. Ma come posso credere a quello che dicono? Io lo sento ancora ridere, lo sento ancora aggirarsi correndo per la casa. E ogni volta che bacio la guancia di mia figlia, il profumo di lui mi torna al cuore. E sembra che il suo corpo venga di nuovo a colmare le mie braccia. Ma non è strano che mia figlia non mi parli del suo primo nato? A volte il mio desiderio di lui è più grande del suo, così mi sembra. Lei rimane immobile dinanzi alla luce del giorno, come un’immagine scolpita nel bronzo, mentre il mio cuore si scioglie e scorre in mille rivoli. Forse lei sa qualcosa che io non so. Vorrei che potesse dirlo anche a me.» *** E’ Khalil Gibran, un poeta libanese, che fa parlare Anna, la mamma di Maria di Nazareth, con queste parole. Le parole di una nonna. Ho pensato che in questo Natale possiamo guardare, in modo speciale, i nonni. E fare loro i nostri auguri. Che strane figure i nonni! A loro è richiesto di esserci. Con i figli e con i nipotini. Ogni volta che ne abbiamo bisogno. Poi, però, si devono fare da parte. Tante volte non possono neanche dire i loro pensieri. Eppure con i loro pensieri hanno guidato la nostra crescita. A loro chiediamo di essere pronti, quando servono. Poi, però, devono essere altrettanto pronti a ritirarsi, quando lo vogliamo noi. Quante volte succede che, giovani genitori, abbiamo paura che i nostri bambini si affezionino a loro. Che si avvicinino troppo. Come se i figli potessero dimenticare i loro genitori! Possiamo chiederci: noi, che oggi siamo i nuovi genitori, ci siamo dimenticati di loro? Perché allora quelle crisi di gelosia nei loro confronti, quando il nostro bambino corre fra le loro braccia? Non sono quelle le braccia che hanno accolto noi bambini e che, oggi, ritroviamo sempre pronte ad accoglierci quando ne abbiamo bisogno? Il Natale è la festa dei bambini, diciamo. Fidiamoci dei nonni - che poi sono i nostri genitori. Essi alimentano la felicità dei bambini. Diciamo loro un Buon Natale! Di cuore. E con tanta gratitudine. Chi vuole scrivere allo psicologo può farlo o per e-mail ([email protected] o [email protected]) o per posta a Voce della Vallesina - colloqui con lo psicologo - P.za Federico II, 8 - 60035 JESI La cerimonia di “Graduazione” dell’Oikos Onlus Una rielaborazione della vita Sabato 19 dicembre alle ore 9.30 l’Oikos festeggia la Graduazione presso la Sala Convegni del Centro Direzionale Esagono, alla presenza delle autorità locali, civili e religiose. La cerimonia, denominata anche “I Passi Ritrovati” è la fine del programma psico-socio riabilitativo dei ragazzi che sono stati ospiti delle comunità di recupero. In questa occasione, ripetuta ogni anno a dicembre, i ragazzi ricevono un diploma e una spilla d’oro con l’emblema dell’Oikos: una casa. Quella casa che lasceranno non come persone perfette, ma come persone libere e critiche, con le loro caratteristiche individuali distintive. Al termine del programma di recupero i ragazzi hanno un’esigenza in più: improntare la vita, se lo vorranno, ai principi e ai valori che hanno acquisito, e l’umiltà di impegnarsi per continuare a crescere. Il programma di recupero, ispirato al Progetto Uomo, è strutturato in fasi, corrispondenti alle comunità di recupero: il centro Polifunzionale di Accoglienza, prima fase del programma, è il luogo dove si fermano quei giovani che, dipendenti da sostanze stupefacenti, decidono di darsi una chance per cambiare la loro vita. La Comunità residenziale per il trattamento delle dipendenze, è la seconda fase. I giovani qui mantengono stretti rapporti con il contesto familiare, amicale e sociale nonostante si trovi in un luogo appartato per favorire la concentrazione sulla rielaborazione della propria storia personale. Terza fase del programma è il Reinserimento Sociale, dove si svolge l’attività più delicata della terapia. I giovani, gradatamente, dovranno arrivare ad essere capaci di badare a se stessi, reinserirsi nel tessuto familiare, sociale e lavorativo, riassumendosi le proprie responsabilità. Dopo la residenza nelle tre comunità il Progetto Uomo prevede una “fase C”, in cui i giovani vivono in una casa propria oppure tornano ospiti presso la loro famiglia, compiendo un altro p a s s o graduale e definitivo verso la completa autonomia dal programma. La fase C termina con la Graduazione, un momento in cui i giovani condividono, confrontano e verificano, con le persone che significativamente hanno accompagnato il loro processo di crescita, il grado di autonomia raggiunto, la capacità di interrelazione sociale e, soprattutto, il riconoscimento e l’apertura verso la dimensione spirituale. Sarà questo riconoscimento e il successivo incanalare la loro esperienza in un cammino spirituale a divenire l’antidoto al rischio di una eventuale ricaduta. Se la verifica ha come risultato che lo stile di vita non è molto distante dal precedente, il riconoscimento viene negato e si chiude il rapporto con il Programma Terapeutico. Per maggiori informazioni rivolgersi in sede Oikos, trasferitasi in via Dell’Industria n.5, presso il Consorzio Zipa. IMPIANTI IDRAULICI ASSISTENZA TECNICA MATERIALI PER BAGNI TERMOIDRO di GIANFRANCO MUZI Castelplanio - 60032 (An) - Via Roma, 117 Tel. 0731.813444 r.a. - Fax 814149 - www.fazibattaglia.com Via Giuseppe Guerri, 17 JESI Tel. 0731 200337 - 335.247108 Vita ecclesiale LA CHIESA LOCALE IL DIARIO DEL VESCOVO GERARDO Giovedì 17 dicembre ore 9.30: Ritiro di Natale del Clero Diocesano ore 18.30: Parrocchia San Giuseppe, presentazione del libro “Le strade del silenzio” Venerdì 18 dicembre ore 18.15: Presentazione del libro “Lo scrigno dei sogni” ore 18.45: Ritiro con i candidati al Diaconato Sabato 19 dicembre ore 10: OIKOS: Graduazioni ore 17: Meic e altri: Ritiro di Natale Domenica 20 dicembre ore 9: Ritiro dei Partecipanti al Corso per Ministeri ore 15: Incontro con Genitori e bambini della parrocchia di Sasso ore 17: San Marcello, celebrazioni dell’anniversario della fondazione del paese ore 19: Pianello Vallesina, incontro con Bambini e Famiglie attorno al Presepio ore 21: Incontro con il Gruppo di discernimento Vocazionale Lunedì 21 dicembre ore 15.30: Incontro con le Comunità OIKOS. Santa Messa ore 18.30: Palasport: S. Messa e incontro con Bambini e famiglie Martedì 22 dicembre ore 12.30: Caritas, pranzo e incontro con gli ospiti della Caritas ore 15-19: il Vescovo riceve nella cappella di San Floriano, in Duomo, coloro che desiderano confessarsi o avere un colloquio spirituale. Senza appuntamento Giovedì 24 dicembre ore 23: Parrocchia di San Pietro Ap. Ufficio delle letture ore 24: Cattedrale, S. Messa nella notte di Natale Venerdì 25 dicembre ore 8.30: S. Messa nella Chiesa dell’Ospedale ore 10.30: Santuario delle Grazie: Santa Messa ore 18: Cattedrale, S. Messa Sabato 26 dicembre ore 10.30: Maiolati Spontini, visita alla Casa di Riposo ore 11.30: Maiolati, Santa Messa nella festa del Patrono Santo Stefano CHIESA dell’ADORAZIONE luogo di adorazione e di ascolto Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione nella Chiesa dell’Adorazione, in Piazza della Repubblica 2 a Jesi, per le Confessioni e il colloquio spirituale. Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere in modo particolare una opportunità data ai giovani. Tutti i venerdì dalle 19 alle 20 un piccolo gruppo di giovani si riunisce nella Chiesa dell’Adorazione per un’ora di preghiera davanti alla SS Eucaristia. Sono invitati altri giovani che cercano un momento di silenzio, di meditazione sulla Parola di Dio e di preghiera di adorazione. Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953 Parola di Dio 20 dicembre 2009 7 20 dicembre 2009 - 4a domenica diavvento- anno b Occasione per incontrarsi e benedire Benedire Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,39-45) In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che devo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Commento Un motivo di fondo che domina nel Vangelo di Luca è l’incontro tra Gesù e i singoli e anche l’incontro tra persone normali, come ascoltiamo da questo brano. Nel racconto di questo incontro ci possiamo fermare su due verbi che ci aiutano a dar luce a tutto il brano: sussultare (in greco: schirtào) e benedire (in greco: euloghèo). Sussultare Il verbo schirtào, nel suo senso originario, viene usato per la danza, quindi ha il senso del saltellare-danzare. Uno potrebbe pensare a un fatto naturale: il muoversi di un bambino nel grembo della madre, specie, come è in questo caso, quando ha superato il sesto mese. Qui c’è però qualcosa di nuovo che Elisabetta sente nel suo grembo, perché avverte qualcosa di straordinario, come poi racconta a Maria. Due madri che s’incontrano con tutte le loro difficoltà nel gestire una gravidanza, dimenticano tutti gli inevitabili problemi per gioire di fronte a eventi inaspettati, al punto che anche il bimbo di Elisabetta avverte questa gioia dell’incontro. Il Natale potrebbe essere l’occasione per incontrarsi con chi è lontano, con chi non è in un rapporto di pace, d’amore… la piccola, ma densa scena ci vuole trasmettere questo. Santuario delle Grazie: triduo dell’Immacolata Tutta bella sei, Maria Nel santuario della Madonna delle Grazie, dal 5 al 7 dicembre, ha avuto luogo un triduo di preparazione alla solennità dell’Immacolata Concezione di Maria. Durante il triduo, animato dall’associazione “Milizia dell’Immacolata”, ogni sera si recitava il Rosario con meditazioni ispirate agli scritti di san Massimiliano Kolbe, fondatore della “Milizia”; musiche e canti mariani accompagnavano la preghiera. I sacerdoti che hanno guidato il triduo e presieduto le celebrazioni eucaristiche, hanno offerto ai partecipanti numerosi spunti di riflessione sulle origini di questa festa e sulla vita della Madonna che ogni anno, durante l’Avvento, prepara i fedeli all’incontro con il Figlio suo, nel Natale. Fin dall’antichità la tradizione popolare ha considerato Maria preservata da ogni macchia di peccato. Tre sono però le date che fanno la storia della solennità dell’Immacolata. La prima é quella del 1830 quando, vestita di bianco e con il manto azzurro, a Parigi, Maria apparve a santa Caterina Labouré, una giovane novizia delle Figlie della Carità, e le chiese di far coniare una medaglia con le immagini dei due quadri animati dell’ap- parizione. La seconda è quella del 1854, quando il papa Pio IX proclamò Maria esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata. La terza data, particolarmente significativa, è il 1858 allorché, a conferma del dogma proclamato da Pio IX, Maria apparve a Bernardette Soubirous, nella grotta di Massabielle, a Lourdes, un paesino della Francia meridionale. Maria è la donna del “sì”. La troviamo a Nazareth, presso la parente Elisabetta, a Betlemme, alle nozze di Cana e sul Calvario, ai piedi della Croce. Accettando di diventare madre del Salvatore, Maria accettò anche di diventare madre dell’umanità redenta e mediatrice di tutte le grazie. Dante, nel XXXIII canto del “Paradiso”, fa dire a san Bernardo: “Donna, sé tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre, sua disianza vuol volar senz’ali”. La disponibilità di Maria è sempre stata totale, sia nei confronti di Dio che dell’umanità e, per questa sua donazione, Maria ha meritato di partecipare a tutti i privilegi concessi a Gesù, divenendo Regina degli Angeli e dei Santi. Rosaria Ricciardi Biundo Piazza Federico II, 8 - 60035 Jesi An Telefono 0731.208145 Fax 0731.208145 [email protected] www.vocedellavallesina.it c/c postale 13334602 Direttore responsabile Beatrice Testadiferro • Proprietà Diocesi di Jesi • Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del 10.1.1953 • Composizione grafica Giampiero Barchiesi • Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola www.galeati.it • Spedizione in abbonamento postale • Abbonamento annuo 35 euro - di amicizia 50 euro - sostenitore 100 euro • Tutti i diritti riservati • Esce ogni mercoledì • Associato alla Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) • Comitato di redazione: Vittorio Massaccesi, Giuseppe Quagliani, Antonio Quaranta, Antonio Lombardi Ai sensi dell’articolo 13 del D. Lgs 196/2003 (Codice privacy) si comunica che i dati dei destinatari del giornale sono contenuti in un archivio informatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagli interessati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento, anche per proprie attività istituzionali e per conformarsi ad obblighi di legge. Il verbo benedire nella Bibbia ha vari significati: dire bene, ringraziare, lodare… Maria si è mossa in fretta e ha percorso circa 150 km da Nazaret ai monti della Giudea per andare da Elisabetta più anziana e inaspettatamente incinta, e condividere con lei la gioia, lo stupore dell’incontro, e poi sognare sulle due creature che stavano crescendo in seno. Maria vuole donare tutta se stessa, ma soprattutto trasmettere la gioia della fede. La fede ci porta a scoprire delle stupefacenti sorprese, a creare delle svolte, nella vita, che riportano a una nuova fiducia. Avremmo perso tanto anche noi se non ci fosse stata questa fiducia nelle due donne. Ma il seme della fiducia è posto nel nostro cuore dallo Spirito Santo che è spessore, novità, ricchezza. Il Natale è questa fiducia nel recupero di gesti semplici, ma anche significativi, come il saluto reciproco, il sapersi dire: buon giorno, ciao, buona festa, buona domenica, buon Natale… con un sorriso luminoso o con un abbraccio fraterno. P. Silvio Capriotti ofm Seminario diocesano: giovedì 17 Anno sacerdotale Giovedì 17 dicembre alle ore santificazione e ministero; 18,30 riprendono gli incontri - per implorare numerose e celebrativi dell’Anno Sacer- sante vocazioni di speciale dotale con la novità di due consacrazione, la cui dimiincontri vissuti assieme al no- nuzione genera sofferenza e stro Vescovo mons. Gerardo smarrimento. Rocconi. La serie di “Lectio Questi e tanti altri i motivi Divina” pensata per essere re- per ringraziare il Signore. alizzata a tappe fisse mensili, Sarà bellissimo condividere (3° giovedì del mese), è un’oc- insieme meditazione e precasione provvidenziale: ghiera sul testo biblico di - per prendere coscienza del Marco capitolo 1. dono e del compito del sacer- Che il santo Curato d’Ars, dozio ministeriale nella co- Giovanni Maria Vianney, munità cristiana; interceda per noi, per la - per elevare ferventi preghie- Chiesa e per tutta la famire per sacerdoti, per la loro glia umana. 8 In diocesi 20 dicembre 2009 La celebrazione del mandato ai responsabili dei Corsi di Cristianità D Una mano a Cristo e una ai fratelli omenica 6 dicembre la Parrocchia di San Giuseppe, durante la Messa delle 18,30, ha accolto le due equipe donne e uomini, che si stanno preparando ai Corsi di Cristianità: rispettivamente dal 21 al 24 gennaio 2010 donne, e dal 4 al 7 febbraio 2010 uomini, presso la casa Paolo VI di Maiolati. Mons. Gerardo Rocconi, che di cuore ringraziamo, ha presieduto la celebrazione Eucaristica durante la quale si è svolta la cerimonia del “mandato” ai responsabili laici e sacerdoti, perché con il loro esempio di vita cristiana siano testimoni credibili per annunciare la buona novella ai futuri partecipanti, chiamati da Dio a vivere tre giorni in piena amicizia con Lui e con i fratelli. Dopo una breve introduzione del Coordinatore Diocesano, la Rettrice e il Rettore hanno presentato a Dio e all’assemblea le persone, una ad una, che si stanno impegnando in numerosi incontri per approfondire la Parola di Gesù, per crescere nella vita spirituale e nell’amicizia fraterna. Durante l’omelia il Vescovo si è rivolto a loro perché con profonda serietà e consapevolezza siano perseveranti nell’ascolto di Lui che a donare Gesù lungo le strade, nella famiglia, negli ambienti di lavoro, donarlo soprattutto con la propria vita non solo con le parole. Con il raccoglimento e la partecipazione di tutta l’assemblea è continuata la Celebrazione Eucaristica e alla fine don Aldo Anderlucci, padre spirituale del corso uomini, ha illustrato in che cosa consiste il corso e il bene che Dio porta alle anime attraverso questo strumento. E’ un’esperienza di riscoperta del proprio Battesimo e delle verità della fede, che si può solo “sperimentare”, non raccontare, partecipando ai tre giorni. Tutto ciò trasmesso attraverso meditazioni e racconti vivenziali di sacerdoti e laici che si sforzano di mettere tutto il loro impegno nel dare una mano a Cristo e l’altra ai fratelli. La partecipazione al Corso di Cristianità è consigliata a tutti, ma particolarmente a chi sente, dentro il proprio cuore, il desiderio, talvolta rimosso, di conoscere Gesù e di iniziare un cammino insieme a Lui, non certo facile, ma sicuramente gioioso, perché la strada indicata dal Maestro e percorsa con umiltà e fiducia da Maria, è l’unica che porta all’abbraccio d’amore di Dio. Pierina Belardinelli Foto Stefano Fantini Grazie Anna! Il ricordo di Anna Bruciaferri ved. Bucciarelli, di Macine di Castelplanio, ritornata a Dio, Sorgente della vita, il 30 novembre scorso Anna, a Te il mio saluto e il mio grazie! per la tua generosità e il tuo esempio; sempre disponibile ad aiutare chi è in difficoltà: io stesso sono stato ospite a casa Tua, pranzo e cena, per parla, così da riuscire a trasmettere servizio. Allora si può riscoprire il ben 5 anni, mi hai fatto senla Parola di quel Dio che in un mo- vero senso del Natale se vissuto neltire uno di casa, grazie! mento preciso della storia ha fatto la sobrietà: il cuore rinnovato sarà Ti ricordo Anna, donna irruzione nella vita degli uomini. capace di farsi incontro ai piccoli, mite e paziente: Ha fatto poi una riflessione sulle ai sofferenti. I responsabili dei Corricca di squisita sensibilità parole del Battista che invitano alla si andranno a proporre non idee, e serenità spirituale, esemconversione, a riconoscere il male ma una persona che si pone come pio di madre e di sposa: la presente nell’animo e a buttarlo l’unica capace di dare senso, spetua famiglia era il tuo cuore. via, facendo spazio a ciò che nel ranza e nutrimento col pane della Custodivi ottimi rapporti cuore manca: l’umiltà, la preghiera, Parola e dell’Eucarestia. Ognuno con tutti, pur nella tua riserl’ascolto della Parola, lo spirito di di noi, come il Battista, è chiamato vatezza, capace di ascoltare, generosa, intuitiva, semplice 16 dicembre: BEATO CLEMENTE MARCHISIO e profonda. Azione Cattolica: la veglia mariana Ti ricordo Anna, donna di fede: la tua serenità scaturiva da una intensa vita interiore. Lunedì 7 dicembre si è svolta in Duomo la tradiacque a Racconigi (Cuneo), il 1° mar- come la sporcizia delle tovaglie e dei panni Quanta passione per questa zionale veglia dell’Immacolata, momento fondazo 1833, da una famiglia di artigiani. sacri lo affliggevano profondamente. Così, nostra Comunità parrocmentale per il cammino dell’Azione Cattolica jeVicino a casa sua, c’era la chiesa dei Padri affida alle “Figlie di San Giuseppe” (che chiale: l’adorazione Eucarisina. L’edizione di quest’anno, intitolata “Avvenga domenicani, dove si recava aveva fondato nel 1877) stica, il servizio nell’Apostodi me secondo la tua parola” ed organizzata dal tutte le mattine a servire l’incarico di attendere a lato della Preghiera e per la settore Giovanissimi, era tutta incentrata sul serla santa Messa. Lì impatutto quello che riguarda- Chiesa… il tuo affetto verso vizio. rò un grande amore alla va il culto eucaristico e la la Madonna della Rosa! Nel I tanti giovani presenti in cattedrale hanno ascolMadonna e a pregarla con celebrazione della santa Rosario ritrovavi la tua enertato la testimonianza di Katia, una giovane delil Rosario ogni giorno. Lì Messa, in primo luogo la gia vitale. la parrocchia di San Massimiliano Kolbe, che iniziò a sentire la chiamata preparazione delle ostie Le molteplici espressioni di ha raccontato la sua esperienza di volontaria in al sacerdozio: lo diventò il e del vino, e la confezio- sofferenza, che la vita ti ha Abruzzo, con marito e bambino al seguito. Altro 20 settembre 1856. È nella ne dei paramenti sacri. riservato, ti ha resa più lumomento che ha catturato l’attenzione dei precelebrazione della Messa e L’istituto venne dedicato a minosa nella fede e nella disenti è stata la lettura di David Maria Turoldo. nell’adorazione del Santissan Giuseppe: «Mettiamo sponibilità! “Ecce Ancilla Domini. Serva del Signore e di nessimo che attingeva la forle cose nelle mani di san - Grazie Anna e arrivederci sun altro. Non signora, non regina, non blasoni, za necessaria per seguire Giuseppe. È il nostro buon in Dio! non titoli: ma uno stato di servizio, di una condiGesù: «La Messa è la mia padre putativo che non ci zione di amore, anzi di prova d’amore. Un’offerta vita. La Messa è tutto». farà mancare nulla... PreAnniversario alla collaborazione incondizionata. E questo è Chiamava instancabilmengate, bussate alla porta 22.12.1993 22.12.2009 cristianesimo, solo questo: la scelta amorosa”. te i fedeli alla santa Messa, della divina Provvidenza Dopo la bella riflessione di Mons. Vescovo sul alla Confessione regolare e sperate tutto da Dio, per dire si o no a Gesù, l’adorazione eucaristica e assidua, alla Comunione intercessione di san Giuha raccolto tutti in preghiera. All’uscita alcufrequente, all’adorazione eucaristica. Don seppe». L’8 dicembre, festa dell’Immacolata, ni Giovanissimi hanno consegnato ai presenti Marchisio era anche molto attento al modo tenne la sua ultima predica. Il 15 dicembre come ricordo, una pergamena con il brano di in cui Gesù stesso veniva trattato nel sacra- celebrò l’ultima Messa. L’indomani, 16 diTuroldo. mento dell’altare. L’uso di ostie e vino adul- cembre 1903, andò incontro al Signore. g.p. terati, ornamenti liturgici in cattivo stato, Giordano Maria Mascioni “Avvenga di me…” “Pregate e sperate tutto” N Il libro “Le strade del silenzio” di Remo Uncini segue da pag. 2 nastica acquisti un valore universale nell’esperienza di vita di ogni uomo, non necessariamente “toccato” dalla Grazia fino alla “soglia” della rinuncia alle “seduzioni del mondo”, nella scelta letteraria di dare forma ad un romanzo in cui l’autobiografismo si stempera nell’oggettività di una narrazione che ripercorre le tappe di una vicenda interiore la quale si presenta come esemplare, seppur direttamente partecipata e sofferta dal narratore-protagonista. L’approdo alla vocazione monastica conventuale, conquistata dopo il “ritorno nel mondo”, si pone infatti quale un ideale itinerario di vita che, alla luce delle esperienze maturate dal monaco ormai anziano, nel suo racconto si presenta come una prospettiva che può essere indicata a chiunque altro, nella vita di tutti i giorni, intenda cimentarsi in un percorso di apprezzamento delle ragioni più profonde alla base dell’adesione ad un cristianesimo “giustificato” dall’atto supremo d’amo- re e di condivisione che si riconosce nell’Incarnazione. so dello “stare” nell’“affidarsi” ad una trascendenza in cui “abita” il Mistero non può, quindi, concepirsi disgiunta Dove affondano le suggestioni che dalla tensione, profondamente sentita hanno determinato l’idea del libro? all’epoca, di immedesimarsi nel visLe suggestioni che hanno contribu- suto contemporaneo, per riscoprirsi ito a determinare l’idea del libro si autentica professione di fede nel “papossono individuare nelle disillusioni radosso d’amore” dell’Incarnato, nello connesse con il diffondersi dei movi- “scandalo” del giusto che, di fronte alla menti giovanili degli anni successivi sofferenza anche più ingiustificabile, al ’68: un senso della comunità “tra- sulle orme di Giobbe si sente quasi dito” dall’infatuazione rivoluzionaria, “tradito” dal Dio che è Giustizia. spesso pericolosamente contigua al terrorismo, il “rigurgito” dell’indivi- Nel testo può riconoscersi una pardualismo borghese come reazione al ticolare “cifra” stilistica che connodivampare della contestazione, ma ti letterariamente la narrazione di anche la coscienza di un innovativo questo itinerario della spiritualità ruolo sociale assicurato alla Chiesa che corrisponde a “Le strade del sidopo l’“avanguardia” del Concilio lenzio”? Vaticano II. Tutti questi condiziona- Il testo si segnala per l’agile snodarsi menti si trovano alla radice della vo- della narrazione che, anche quancazione del monaco che, pur nell’iso- do più insistita si fa l’enunciazione di lamento della vita religiosa, sente, princìpi di sociologia applicata alla come elemento qualificante della sua storia contemporanea o quando l’auvocazione, che non può rinunciare ad tore si intrattiene in citazioni di testi una dimensione comunitaria che si tratte dalle Regole monastiche e dalle inscrive nella storia quale “segno dei Sacre Scritture, sostiene agevolmentempi”. L’esigenza di recuperare il sen- te il “peso” di queste inserzioni, solo apparentemente esplicative o didascaliche. In realtà, la scrittura non perde la propria energia e la propria sostenutezza anche in questi inserti, che sembrano costituire una “trama” riflessiva vòlta a rinforzare la perentorietà delle affermazioni e dei princìpi di cui è prodiga l’esperienza narrata del vecchio monaco nel racconto al narratore-autore. Lo stile emerge per la sua evidenza di immediata rappresentazione, nella frammentazione della loro oggettivazione, di dilemmi e aporie dello spirito, che trovano spesso una felice corrispondenza con le suggestioni che l’ambiente naturale fornisce alla sensibilità del narratore; questi si mostra continuamente attento a carpire “viscerali” affinità tra l’interno della propria coscienza e l’esterno dello spazio circostante, a scandire idealmente l’itinerario di un’anima che costantemente si pone alla ricerca del sé nel confronto con un Mistero da cui si lascia pervadere per avvertirne le tracce in ogni manifestazione, della vita sia individuale che collettiva. Foto Anna Vincenzoni Ugo Cognigni La moglie Anna Luconi lo ricorda sempre con tanto affetto e rimpianto. Una Santa Messa in suffragio sarà celebrata martedì 22 dicembre alle ore 9 nella chiesa di Santa Maria del Piano. VOCE DELLA VALLESINA Per i ricordi delle persone care 0731.208145 Regione 20 dicembre 2009 9 L’UNITALSI CON MARIA: la celebrazione con don Mario Massaccio “Siamo come fiori aperti al sole” C ome ogni anno, il 9 dicembre l’associazione Unitalsi si è ritrovata a celebrare la Venuta di Maria, come vuole la tradizione, nella parrocchia del Divino Amore a Jesi. La messa, celebrata dal parroco don Mario Massaccio, animata e partecipata da tutti i membri dell’Associazione, è stata vissuta come un momento forte a vivere il raccoglimento, a creardi fede, in cui ci spazi di deserto per godere della r i n g r a z i a r e presenza di Dio, a chiedere al SiDio per il dono gnore la pace del cuore, a conoscedi Maria, sua re e ad amare la Parola di Dio come madre, nella faceva Maria, così da essere attenti, nostra vita. La come lei, ai segni della volontà di Madonna, ha Dio negli avvenimenti di ogni giordetto don Ma- no. Quanto sarebbe più limpida, rio nella sua gioiosa e vera la nostra vita e quella intensa omelia, delle nostre famiglie se dedicassimo è la creatura più tempo all’ascolto della Parola di ideale davan- Dio! Così - diceva ancora don Mario ti a Dio, è la - Maria deve diventare modello per strada migliore, noi, perché possiamo sconfiggere le scelta da Dio nostre presunzioni, sicurezze, autostesso, per rag- sufficienze. Impariamo, come ci ingiungere Gesù, segna la Madre, ad essere come fiori Figlio di Dio. Maria non è una don- aperti al sole che è Gesù, ritroviana inquieta, né frivola, né lacerata mo il silenzio, preghiamo la Parola: da vuoti interessi, ma una donna con questi atteggiamenti il Natale serena, attenta a leggere la vita in ci sboccerà nel cuore come dono profondità, raccolta in un silenzio gratuito di Dio e faremo esperienza pieno di attesa, aperta al Mistero della stessa gioia di Maria”. di Dio e al servizio dei fratelli. Che Dopo la celebrazione eucaristica, cosa dice Maria a noi, si chiedeva rinfrancati da ciò che il Signore sa don Mario? “Dobbiamo imparare donare ai suoi figli, abbiamo acce- so il tradizionale ‘fogarò’, davanti al quale, dopo essere arrivati in processione, abbiamo cantato le litanie alla Madonna, in un clima particolarmente bello e raccolto. La serata di festa si è conclusa con un’ottima cena in un sereno clima di fraternità, nel ringraziamento affettuoso verso tutti coloro che hanno collaborato per rendere così bella e serena questa serata, primo fra tutti il parroco don Mario. Affidiamo a Maria Santissima la nostra associazione Unitalsi affinché tutti possiamo imparare da lei l’amore a Gesù ed ai fratelli, nel dono fedele e perseverante della nostra vita. Stefania Marchetti Foto Claudia Zampetti Regione: Il Premio Nobel Rigoberta Menchù nelle Marche La pace di ogni giorno U na nuova Giornata per la Pace. L’esigenza di camminare in modo non retorico con gli impoveriti nella società di oggi che, dietro ad una normalità di plastica, nasconde segni di morte. Ribadire il rifiuto della guerra per rinnovare una cultura di pace, la prassi della nonviolenza e della costruzione del bene comune. Con un vibrante e commosso intervento il Presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche Raffaele Bucciarelli, ha fatto amarcord di un’esperienza ventennale nel campo della solidarietà gratuita, sempre accompagnato dai figli e da sua moglie Angela. ‘’Conosco il Guatemala da 20 anni - ha detto - e mi ha cambiato la vita, così come l’ha cambiata ad altri’’. Bucciarelli ha poi sottolineato quanto sia importante essere sensibili verso i Paesi del Sud del mondo. “Chi fa solidarietà – ha rimarcato – riceve molto più di quello che dà”. Oltre 200 ragazzi provenienti da tutte le Marche hanno partecipato , all’Auditorium Fiera di Ancona, alla Giornata per la Pace 2009. L’evento, organizzato dall’Assemblea legislativa d’intesa con la Giunta regionale nell’ambito delle iniziative per la Giornata delle Marche, è stato quest’anno dedicato alla nascita dell’Associazione “Università per la pace” .“Oggi è una grande giornata per le Marche – ha detto il presidente Bucciarelli rivolgendosi all’affollata platea di giovani, insegnanti, autorità civili e militari – perché oggi inaugureremo la prima esperienza nazionale, e forse anche europea, di Università per la Pace”. “La pace non è – ha spiegato - il contrario di guerra, non è silenzio. E’ un valore più concreto. Quando donne e uomini di ogni razza e credo religioso possono vivere liberi e in modo dignitoso, allora veramente possiamo parlare di Pace”. Concetti condivisi e ripresi dal presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca. “Il nostro esecutivo regionale – ha affermato - si è dato una carta dei valori. E al primo posto c’è la pace che ogni giorno, attraverso le nostre azioni di governo, ci siamo impegnati a costruire”. Il valore e il contributo importante che un’istituzione come l’Università per la Pace potrà dare per una società più giusta e pacifica è stato sottolineato anche dal premio Nobel Rigoberta Menchù, che ha esortato tutti a lavorare insieme per prevenire i conflitti e diffondere la cultura della pace. Alla giornata ha partecipato anche la giovane SEMINARIO DI VITA NUOVA NELLO SPIRITO RIVOLTO AI GIOVANI Promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo in collaborazione con la Pastorale giovanile della diocesi di Jesi (AN) afgana Zoia che milita in Rawa, l’organizzazione femminile indipendente dell’Afghanistan. Hemàn Huarache Mamani, scrittore e sciamano peruviano, impegnato da anni in progetti di rivalutazione della cultura locale ha parlato di quanto sia importante “educare i giovani alla pace” perché “ogni uomo – ha detto – non nasce violento o pacifista ma è la società che contribuisce a farlo diventare”. Rigoberta Menchù Tum, tornata nelle Marche, attivista guatemalteca, particolarmente legata alla nostra regione, anche quest’anno ha scelto di portare il proprio contributo all’iniziativa per promuovere, soprattutto fra i giovani, una cultura della Pace e della difesa dei diritti umani. Il premio Nobel, nota in tutto il mondo per le sue battaglie per i diritti di tutte le popolazione indigene oppresse, proseguirà nei prossimi giorni la sua visita nelle Marche con una serie di incontri con amministratori locali, autorità, studenti. “Rigoberta Menchù è una donna straordinaria – ha più volte sottolineato Bucciarelli – emblema di cinque secoli di oppressione subiti da tutte le popolazioni native del mondo, in particolare dalle donne. Incontrarla significa scoprire un mondo sconosciuto e una cultura immensa. Siamo orgogliosi del legame che ha stabilito con la nostra terra”. Domenica 13 dicembre, a Chiaravalle, ha partecipato al convegno “Fare scienza per costruire una scienza di pace”. Sono state, inoltre, organizzate due iniziative di solidarietà – al ristorante il Marchese del Grillo di Fabriano e da Jolanda a Moie - per raccogliere fondi da destinare ai progetti di sviluppo che l’attivista guatemalteca sta portando avanti nel suo paese. Michela Gambelli Foto Stefano Alessandrelli Radio Duomo Senigallia in Blu (95,2 Mhz) SEMINARIO DI VITA NUOVA NELLO SPIRITO CALENDARIO DEGLI INCONTRI Per informazioni: Adriana cell. 377 1263407 Don Cristiano cell. 347 8310065 Tutte le mattine alle ore 7,06 il pensiero del giorno del vescovo Gerardo Rocconi Giornale radio alle ore 12,30 e alle 19,03 con notizie da Jesi Il Palazzo e dintorni il giovedì alle 12,45 e alle 19,20 10 Giovani 20 dicembre 2009 Pastorale Giovanile diocesana: saranno coinvolti tutti gli animatori dei Giovani e Giovanissimi D Un cammino coinvolgente e condiviso opo l’entusiasmante triennio dell’Agorà dei Giovani 2007/2009, la Diocesi di Jesi si accinge a vivere l’anno 2010 come quello che segnerà l’inizio di un cammino continuativo e condiviso per la pastorale giovanile. Abbiamo ancora vivo il ricordo degli eventi, delle avventure vissute, delle tante persone incontrate, che fanno ormai parte della nostra storia e che saranno alla base del nostro cammino futuro: Loreto 2007 con l’accoglienza dei pellegrini e l’incontro con il Santo Padre, la partecipazione alla GMG di Sidney e la notte Bianca a Jesi del 2008, le 12 miglia dell’Agorà nel 2009 con le 4 carovane per una unica meta. L’obiettivo ora è quello di costruire insieme una proposta di carattere continuativo della pastorale giovanile da estendere a tutti i nostri giovani, coinvolgendo appieno tutti i gruppi ecclesiastici e parrocchiali in modo da raccogliere idee, esigenze ed esperienze. Nel secondo incontro della Consulta della pastorale giovanile del 13 dicembre è stata presentata una ipotesi di programma per il 2010 individuando in particolare due momenti di incontro e di confronto che verranno man mano costruiti con la collaborazione di tutti. Il primo, il sabato delle Palme, 27 marzo 2010, nel quale ci sarà l’opportunità di confrontarsi sulle esperienze di servizio e conoscere più approfonditamente l’Enciclica Caritas in Veritate. All’incontro verranno fatte conoscere le esperienze vissute o in procinto di essere vissute con l’ausilio di strumenti di comunicazione. Come avvenuto già quest’anno con l’aiuto di don Cristiano e di altri sacerdoti cercheremo di conoscere i principi ed il messaggio dell’enciclica “Caritas in veritate in re sociali”, annuncio della verità dell’amore di Cristo nella società. Il secondo nel tempo di Pentecoste il 23 e 24 maggio riproponendo le 12 miglia dell’Agorà con l’obiettivo di riflettere insieme su alcune grandi tematiche del nostro tempo più vicine alla realtà della Diocesi per dare il contributo della pastorale giovanile jesina alle settimane sociali dei cattolici Italiani che si svolgeranno a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre 2010. E’ stato proposto di realizzare una unica veglia di Pentecoste che verrà celebrata sabato notte a Moie, mentre la domenica ci sarà la possibilità di incontrare esperti che ci aiuteranno ad affrontare tematiche sociali, economiche, ambientali e morali per entrare nel dibattito dell’Italia di oggi per dare il nostro apporto ad esercitare la speranza fra gli uomini. Nel pomeriggio concluderemo le 12 miglia con la presentazione delle sintesi dei lavori e la Santa Messa con i battesimi dei giovani. PASTORALE GIOVANILE Programma Anno 2010 “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna? (Mc 10,17)” GMG 2010 sabato 27 marzo 2010 15,30 – 19, Domenica delle Palme: Conoscenza e confronto sulle esperienze di servizio realizzate dai vari gruppi parrocchiali ed ecclesiastici. Approfondimento e commenti sull’Enciclica “Caritas in Veritate” 12 MIGLIA DELL’AGORA’ sabato 22 – domenica 23 maggio: Sabato - Veglia di Pentecoste tutti insieme a Moie Domenica incontri con esperti nella mattinata per affrontare tematiche economiche, sociali ambientali e morali proposte dai gruppi e sintesi delle proposte emerse per dare il nostro contributo alla settimana Sociale dei Cattolici Italiani del 14-17 ottobre a Reggio Calabria . Santa Messa in cattedrale con i battesimi dei giovani. GMG 2011 a Madrid: organizzazione dei gemellaggi Nei prossimi giorni verranno coinvolti direttamente gli animatori dei gruppi Giovani e Giovanissimi delle parrocchie per la presentazione del programma e per raccogliere dagli stessi spunti e suggerimenti per definire meglio tempi e proposte concrete da realizzare insieme. In questo anno 2010 ci dedicheremo anche alla preparazione della GMG di Madrid del 10-18 agosto 2011 ed in particolare alla organizzazione dei gemellaggi con le diocesi spagnole. Abbiamo già diversi contatti. Ringraziamo la nostra economa, Rosella Bocchini, che ci ha sicuramente aiutato a “far portar i conti” tanto che siamo in attivo. Andrea Bordoni Riferimenti per la Pastorale giovanile Don Cristiano Marasca 3478310065 Andrea Bordoni 3479779298 - 0731211503 Francesco Collamati 335399682 Ritiro di Avvento con il Vescovo Domenica 20 dicembre, dalle ore 8,45 alle 12,30, presso il Seminario: ritiro Spirituale di Avvento offerto dal Vescovo don Gerardo Rocconi a tutti gli iscritti e partecipanti alla Scuola per i ministeri ma aperto a quanti desiderano unirsi. Il programma: 8,45: accoglienza; 9: celebrazione delle lodi; 9,30 -10,30: traccia di meditazione; 10,30-11,30: silenzio (possibilità di colloquio o confessione con il Vescovo); 11,30: Eucaristia della IV domenica di Avvento. Per vivere bene questo ritiro sono richiesti: puntualità, ascolto e silenzio, discernimento e preghiera. Vallesina 20 dicembre 2009 Palazzo Mereghi: una mostra artistica per l’Aido aperta fino al 22 dicembre 11 Banchi colmi di intelligenza e buon gusto D ieci gli espositori per Le creatività, la tissimo. bellissima mostra pro Aido inaugurata sabato mattina nella suggestiva cornice delRossana esegue Decoupage su contenitori la chiesa di palazzo Mereghi, e aperta fino a e formine di legno; riveste bottiglie da colmartedì 22 dicembre. lezione con pizzi e nastrini; decora con la Un elegante bazar di manufatti di diverso tecnica dello stencil. Autodidatta da cinque genere, tutti confezionati rigorosamente a anni, fa quello che le piace e che la colpisce: mano e con un largo impiego di materiali “È un modo per star bene, per offrire idee di riciclo. Tra i banchi stracolmi di intelliagli altri e insegnare a ragazzi e ragazze nei genza e di buon gusto, anche una splendida laboratori.” testimonianza dell’attivismo e dell’irrinunciabile funzione svolta da Aido per la coAlessandro realizza, con l’aiuto di piccole munità: Pino Gullace. attrezzature, nel suo laboratorio domestiNon ci offre oggetti con cui deliziare i noco, originali sculture utilizzando blocchi di stri occhi, ma il racconto della sua espegesso poroso e leggero: portacd, portafoto, rienza personale del trapianto di un rene. portacandele, quadri, sculture, tavolinetti, Da trentacinque anni impegnato nel teaportaincenso, portapenne, ripiani per libri… tro amatoriale del Passì, brillante “nonno” Diplomato all’Istituto d’arte Mannucci di ne “Il gran ballo delle maschere” andato in cominciando realizzando borse, per finire Jesi, soddisfa così la sua passione per l’arte. scena domenica pomeriggio al Palazzo dei coi ricami, l’uncinetto, il cucito, i tappeti, i Convegni, responsabile Aido, ci dice orgo- regali, il riciclo…”. Sul suo banco, tappi di Emanuela, anche lei allieva dell’Istituto glioso e pieno di energia: “Pensavo di do- detersivo o di bottiglie rivestiti da lembi di d’Arte, realizza oggetti con qualsiasi tipo di ver affrontare anni difficili e tristi nella mia calze a rete o collant di nylon che, assem- carta e li decora con passamaneria, stoffe, vecchiaia… invece, in diciannove mesi, ho blati a vasetti di yogurt, diventano deliziose rafia… Bravissima anche ad eseguire dericevuto l’organo e, con il trapianto, la mia campanelle o palline di Natale. E ancora, le corazioni su vetro e specchi con pasta di vita è tornata normale, anzi è rifiorita riac- intramontabili T-shirt ridotte letteralmente piombo, colori per vetro e per ceramica e quistando in qualità…” “in brandelli” intrecciati e impreziositi da altri materiali. opportune decorazioni: innovativi “gioielli” Di diverso genere, ma ugualmente interes- molto in voga soprattutto tra i giovani. Op- Sul banco di Milena e Anna, creazioni santi, le varie notizie raccolte dagli esposi- pure, t-shirt cucite sul fondo e permutate in all’uncinetto: bigiotteria montata su artori come borse per la spesa… Calze, calzettoni, cal- gento 925, accessori per la persona e per la Sara, studente universitaria, da cinque anni ze maglie, per realizzare buffi personaggi e casa, sassi pitturati con motivi di animali, appassionata di Decoupage, che realizza animaletti. cappelli e sciarpe, mascherine da riposo, decorazioni su vetro e ceramica, bigiotteria. portacellulare, decorazioni in panno o con Acquista il materiale di base e poi crea col- Carolina crea piccole decorazioni di pasta piccoli saponi profumati per l’albero di Nalane, braccialetti, anelli, orecchini seguen- di sale, quasi delle miniature, mescolate a tale, in diversi colori e con applicazioni di do gli schemi delle riviste o la sua fantasia. semi seccati e pitturati in precedenza, ap- perline, campanellini, decorazioni fatte di Inventa anche oggetti fatti con il Fimo, una plicate a calamite, apribottiglie, attacchini, carta di riso…. pasta sintetica colorata, che si cuoce in for- piccole mollette di legno per chiudere buno e ha la stessa consistenza della plastilina ste. E poi, bamboline, deliziosi angioletti Splendide le realizzazioni di Simonetta, o del das. con i bicchierini dello yogurt o del caffè, realizzate con pietre dure da oreficeria: rastelle di Natale, ochette, quadretti, coppi e dici di rubino, ambre, ametiste, svaroski e… Laura, ragioniera, innamorata fin da picco- altri oggetti fatti sempre con pasta di sale miyuki, micro perline giapponesi in seicenla dei lavoretti a mano e all’uncinetto. “Ho su una sua ricetta personale, lavorata tan- tottantaquattro colori, adatte alle creazioni più varie che vanno dalla tessitura al ricamo, all’incastonatura. E ancora, deliziose decorazioni di antichi coppi impreziositi da miniature di panni stesi e coccettine con fiori di perline… E ancora, manufatti con la pasta “pardo”, la pasta di argilla: di tutto di più… Chiude l’originale carrellata Adriana, che rifinisce e ricama tessuti e accessori per la casa. Fotoservizio Paola Cocola Nella foto in alto: Florisa Baiardi e Pino Gullace; In basso, a sinistra: Sara e Carolina. A destra, dall’alto: Emanuela, Laura, Rossana, Milena, Simonetta e Alessandro. Marzocca: il libro della giornalista Michela Gambelli Storie semplici in riva al mare R acconti in riva al mare. storie, racconti e ricordi attraverso le tradizioni orali. Una serata densa di emozioni grazie alle parole cariche di patos scritte dalla giovane autrice Michela Gambelli interpretate dalla magica voce di Luca Violini. “Ascoltiamo gli anziani. Nei loro racconti e ricordi c’è la saggezza utile, l’emozione cara, c’è la nostra storia. Essi sono la memoria del territorio e attraverso la loro narrazione manteniamo viva la storia della nostra comunità.” Parole queste, scritte dal Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Raffaele Bucciarelli, nell’introduzione del volume, edito dall’Assemblea e curato dalla giovane giornalista Michela Gambelli. Parole che introducono le testimonianze toccanti della tradizione marzocchina e montignanese. Storie che riportano, suddivise per argomenti, tradizioni orali che si tramandano, racconti e ricordi degli anziani del luogo. Nel volume anche scatti fotografici, testimonianze, aneddoti, parole ricche di emozione e storielle dialettali dove gli anziani sono protagonisti indiscussi. Il libro rappresenta un laboratorio della memoria per progettare il futuro, dove le vicende raccontate in modo diretto, semplice, in riva al mare, divengono materia indispensabile per scrivere la storia, quella ufficiale e scientificamen- te certificata. L’opera è stata presentata mercoledì 16 dicembre, a Marzocca, alle ore 18, nella sede del Centro sociale Adriatico alla presenza del presidente Bucciarelli, del sindaco di Senigallia Luana Angeloni, del presidente della Associazione civica Montimar, Maria Cristina Bonci, del direttore editoriale della Mediateca delle Marche, Stefano Schiavoni, del Direttore del Maestrale, Antonello Delle Noci, dell’autrice Michela Gambelli. A moderare l’iniziativa è stata Maria Teresa Bianciardi, responsabile del Corriere Adriatico di Senigallia. A leggere le pagine scritte dalla Gambelli è stato Luca Violini con la sua magica voce. Nel corso della presentazione è stato proiettato il video, realizzato durante le interviste agli anziani, curato da Rolando Catalani, che illustra con grande maestria la spontaneità dei colloqui e stupende immagini inedite di come era una volta questo lembo di terra marchigiana. Immagini tutte che sono riportate in un dvd che è parte integrante del volume. A Michela Gambelli, che collabora con il nostro settimanale ed è la voce della radio Duomo Senigallia In Blu, le congratulazioni e l’augurio anche della nostra redazione di poter continuare ad essere voce per tante realtà della nostra regione. 12 Jesi 20 dicembre 2009 Due giorni sul biologico per promuovere il vivere sano “A Natale e buoni stili di vita Natale siamo tutti più buoni”, parole sante che però appaiono nei discorsi degli uomini come rare stelle cadenti perché spesso restano tali: parole. Al che, i più saggi puntualizzano che “tutto l’anno bisognerebbe essere più buoni” e dopo di ciò nessuno ribatte più nulla e si parla d’altro per non eccedere nell’imbarazzo di una diffidenza mal celata circa l’argomento. Ebbene, a Monte San Vito il 12 e 13 dicembre scorsi che “a Natale si è più buoni, e non solo a Natale” lo si è gridato, con passione e convinzione, ma a parlare non sono stati i cuori degli uomini, sempre bisognosi di conversione: “Siamo più buoni, noi, i prodotti biologici. E non siate diffidenti: è vero”. Nel week end dedicato all’agricoltura biologica e al vivere sano è stata coinvolta l’intera comunità del paese, una delle prime città dell’olio a livello regionale, in quella che è stata la terza rassegna di una manifestazione sempre più ricca e significativa. “Abbiamo deciso di collegare al biologico l’evento del Natale - commenta Francesca Petrini, promotrice della manifestazione e Presidente della Consulta Alimentare del CNA - creando così un rapporto più stretto tra la gente e gli operatori del settore. In occasione dell’evento vengono infatti presentati i dati del biologico nelle Marche, che dimostrano come a fronte della crisi i consumatori non rinunciano alla salute in tavola”. E i dati, recentissimi e forniti dall’AMAB (Associazione Mediterranea Agricoltura Biologica), parlano chiaro: riguardo l’agricoltura biologica le Marche sono la seconda regione italiana, dopo l’Emilia Romagna, per l’incidenza sul numero delle aziende agricole (5,2% nel 2008) e la quarta per la quota di superficie agricola delle Marche intervenuta in utilizzata (13,5%). Nel 2008 uno dei due convegni prorisultano iscritti all’albo posti - tradizioni nell’ambito regionale 2649 operatori, delle quali una sana alimenl’89% dei quali in qualità di tazione risulta più saporita produttori delle materie pri- se rispetta i principi di gume biologiche. Un settore sto e olfatto che da sempre in salute, quindi, che nella abitano l’uomo, peraltro nostra regione vende più dei intimamente interconnesprodotti cosiddetti tipici. si tra di loro. Convegni che Nella due giorni di Monte titolano “La memoria dei San Vito, patrocinata dal profumi e dei sapori” l’uno e Comune e finanziata quasi “Il biologico? Sì, grazie. Se lo interamente dal medesimo conosci, lo compri” l’altro, a con l’ausilio della Regione, dimostrazione dello spessosi è proposto un ventaglio re professionale ma anche di interessanti iniziative che culturale e sapienziale dei incorniciano su tutti i lati gli contenuti esposti. aspetti del viver sano d’un Sapere o non sapere che i tempo: l’alimentazione, in prodotti biologici contengoprimis, ma anche la cura no particolari sostanze che naturale del corpo, un certo prevengono le malattie cartipo di vestiario, il riutiliz- diovascolari fa la differenza, zo dei materiali, le sonorità ad esempio. Così come pure musicali tipicamente nata- il conoscere quali siano le rilizie. Un quadro d’insieme gorose procedure di controlcon molti aspetti, proprio lo sulla loro qualità, tanto da perché per la sua visione oli- far di ciascuna etichetta una stica rispettosa del sistema- vera e propria certificazione uomo, il biologico non offre numerata. i suoi prodotti separati dalla Se quindi a Natale non sialoro terra, dal loro profumo, mo sempre tutti più buoni dai loro colori naturali, dai vediamo almeno di rimedialoro sani percorsi di com- re con una buona alimentamercializzazione, ma resti- zione e con dei buoni stili tuisce alle persone qualcosa di vita: se poco poco è vero nel quale il loro antico dna quanto andava dicendo il gastronomico si possa ri- filosofo Feuerbach, che l’uoconoscere. Si tratta di una mo è ciò che mangia, chissà celebrazione delle nostre che optando per il biologico vecchie tradizioni - ha affer- non ci risulti più facile essemato la professoressa Maz- re tutti davvero un po’ più zanti, docente di biochimica buoni. dell’Università Politecnica Diego Mecenero L’artista Andrea Silicati ospite alla libreria Labotto di jesi “Il Valore del Simbolo” D omenica 20, alle 18, la nuova libreria Labotto in via del Fortino, nel centro storico della città, ospiterà un importante incontro con l’artista jesino Andrea Silicati. Per l’occasione verrà presentata una serigrafia commissionata da Giulio Moscè dal titolo “il Valore del Simbolo”, un’opera in cui Silicati affronta il tema più che mai attuale del Cristo in croce con grande potenza espressiva ed originalità. La sua personale rappresentazione dell’uomo pone il soggetto al di là del tempo. Il corpo si fa tramite, un etereo luogo di passaggio, confine pronto a disciogliersi e fluire nel ruolo imposto dalla natura, nel DAL 1923 mistero della vita e nella sua conclusione terrena. L’opera verrà presentata dalla critica Gabriella Cinti e commentata dal professor Antonio Ramini che approfondirà il significato testimoniale del Crocifisso quale simbolo d’amore, delle nostre radici e dalla nostra civiltà. All’interno della libreria verranno esposte anche due opere dedicate alla ricerca sul corpo che Silicati, sempre più lanciato nel circuito artistico nazionale, sta sviluppando con mirabili esiti. Uno stuzzicante assaggio del nuovo ciclo espressivo dell’artista jesino, quello proposto alla Labotto, preludio all’attesa esposizione in programma nel mese di marzo, presso la galleria Portfolio di Senigallia, con la curatela del critico internazionale Gianluca Marziani. Tel. 0731-21.33.70 - www.mattoli.it Jesi: una serigrafia di Giannetto Magrini in 50 esemplari Terzo centenario di Pergolesi T ra pochi giorni le istituzioni locali e non solo ricorderanno e celebreranno il 3° centenario della nascita di Giovanni Battista Pergolesi (4 gennaio 1710); molte le iniziative che la Fondazione Pergolesi Spontini ed altre associazioni culturali hanno promosso o hanno in animo di organizzare nel corso dell’anno per questa importante ricorrenza. Intendiamoci, tutto questo fervore nell’onorare l’illustre compositore che ha segnato una svolta nel mondo musicale dell’epoca, seppure apprezzabile per l’alto valore artistico, non lascerà alle generazioni future nessun segno tangibile, solo il ricordo dei bei concerti che saranno proposti, delle conferenze, dei festival e degli incontri. L’unico segno tangibile che sopravviverà a quest’anno pergolesiano sarà una edizione letteraria sulla vita e sulle opere del compositore; niente di monumentale, dunque, a differenza di quanto avvenne un secolo fa, quando popolo e istituzioni, per ricordare il 2° centenario della nascita, “regalarono” alla città il bel monumento che troneggia nella piazzetta antistante la chiesa di S. Maria delle Grazie, opera dello scultore carrarese A. Lazzarini. Decisamente diverso il pensiero di Giannetto Magrini, pittore e disegnatore jesino troppo spesso poco considerato. Magrini ha voluto lasciare il suo segno realizzando una serigrafia colorata a mano e tirata in 50 esemplari in cui raffigura un Pergolesi a cavallo tra XVIII e XXI secolo. Prendendo spunto da una presunta immagine pittorica di Giovanni Battista Pergolesi, l’ha reintepretata, arricchendola con un elemento moderno. Sul capo del musicista jesino Magrini ha posto una moderna cuffia per l’ascolto della musica, “perché – dice – sono convinto che se all’epoca di Pergolesi fossero esistite tutte le tecnologie attuali molti giovani le avrebbero utilizzate per ascoltare le memorabili composizioni pergolesiane”. Un omaggio a quel genio della creatività che ha lasciato un segno profondo nel mondo della musica, provocando quella netta frattura tra la musica prodotta prima del suo arrivo sulla scena musicale del tempo e quella successiva. La serigrafia di Magrini ha il doppio pregio di rimanere nel tempo e di essere apprezzata da quanti avranno la possibilità di ammirarla. Malati di niente La nona edizione della rassegna “Malati di niente” è dedicata alla poetessa Alda Merini a meno di due mesi dalla sua morte; filo conduttore sarà la comunicazione e il suo rapporto con il potere e il pensiero critico. “La comunicazione come elemento della mistificazione, se utilizzata per nascondere - ha detto l’assessore Gilberto Maiolatesi - oppure comunicazione come elemento costituente dei processi di liberazione, se praticata come forma di democrazia”. Giovedi 17 dicembre alle ore 10 presso la Sala Consiliare del comune di Jesi: “La comunicazione attraverso la musica” con gli ospiti di La Colifata, la radio argentina nata nell’ospedale psichiatrico e simbolo di creatività. Venerdì 18 dicembre alle ore 16, presso l’Università Fondazione Colocci: “Comunicazione e diritti di cittadinanza Esperienze 20 dicembre 2009 13 2010: LA FEDERCASALINGHE FESTEGGIA I 25 ANNI La proposta di una struttura N el 2010, l’Associazione DonnEuropee Federcasalinghe festeggerà il primo quarto di secolo d’attività nelle Marche. Sono tante le iniziative promosse e i risultati ad oggi conquistati. Ne parliamo con la Presidente regionale Marche e provinciale di Ancona Maria Elvira Conti Fabbri. Chi è DonnEuropee Federcasalinghe? La Federcasalinghe è la più grande Associazione femminile italiana. Senza scopo di lucro, da oltre 30 anni, si batte per il riconoscimento dei diritti della donna, della persona e della famiglia. Pretende che la società si evolva e invita le Amministrazioni locali a migliorare strutture e servizi affinché le donne possano scegliere di fare le mamme, le mogli e le lavoratrici, con tranquillità e serenità. Di cosa si occupa? La Federcasalinghe organizza convegni, congressi e tavole rotonde sul tema della salute e della prevenzione, dell’ambiente e della sicurezza in casa delle donne; moltissime le sedute informative mediate dall’Associazione per creare un punto di incontro tra donne, esperti e istituzioni. L’impegno di Federcasalinghe Marche va anche alla promozione del territorio e delle sue tipicità: Prospettive future? Tenuto conto che l’attesa di vita si è allungata e che le Marche sono una delle regioni più longeve di Italia, il prossimo obiettivo è sensibilizzare le istituzioni della Vallesina affinché venga realizzato al più presto a Moie e nel resto delle Marche una struttura d’accoglienza diurna per anziani dove si concentrino una serie di servizi: dalla sanità alla cura della persona, dalla ristorazione alle attività ricreative, dall’intrattenimento alla socializzazione. Noi crediamo che queste attenzioni possano migliorare la qualità della vita degli anziani, mantenendo la loro salute fisica e mentale, a vantaggio loro, delle famiglie e della collettività. D’altra parte, figli e nipoti potranno occuparsi delle loro attività serenamente durante il giorno, sapendo che i loro genitori sono al sicuro in una struttura adatta alle loro esigenze. Non si tratta di una casa di riposo: alla sera, i nonni potranno tornare a casa, dove si sentiranno a suo agio, e pensare già al domani come un’altra bella occasione di vita da condividere con i suoi pari. Senza contare i vantaggi dal punto di vista occupazionale, dato che si creeranno automaticamente anche nuovi posti di lavoro. Chiediamo, infine, che il centro disponga anche di una struttura per il breve soggiorno degli anziani, così da dare la possibilità alle famiglie di poterli lasciare, qualora abbiano la necessità di allontanarsi momentaneamente da casa, per una vacanza o per qualsiasi altri motivo che lo richieda. Chi si può iscrivere? Tutte le donne, lavoratrici e in casa e fuori. Come festeggerà l’Associazione i suoi 25 anni? Il prossimo anno sarà ricco di iniziative: già da ora, anticipiamo che festeggeremo l’occasione, con tanto di torta, a bordo di una crociera nel Mediterraneo, in compagnia di Joselito e la sua band dal 12 al 19 giugno 2010. L’invito è esteso a tutti, sia iscritti che non: per informazioni, basta chiamare la nostra sede ai numeri: 0731 703741, 0731 720395, 338 2327701. Chiara Cascio Fotonotizia I n 100 piazze d’Italia Legambiente ha promosso dei gazebo per la salvaguardia dell’ambiente, in concomitanza con il vertice delle Nazioni a Copenhagen. Per Jesi il presidente del circolo Azzaruolo, Vincenzo Russo, con un gazebo accanto alla Chiesa di S. Nicolò, sabato mattina si è impegnato per sensibilizzare i cittadini sulle condizioni dei cambiamenti climatici del pianeta, per la riduzione delle emissioni di gas serra. Questo gas nel nostro Paese anziché diminuire è aumentato del 7,1% mentre secondo il protocollo di Kyoto avrebbero dovuto essere tagliate del 6,5%. Di recente l’Unione Europea ha ratificato un impegno vincolante per la riduzione dei gas serra e lo sviluppo di fonti rinnovabili quale obiettivo da raggiungere entro il 2020. L’Italia deve recuperare questo ritardo, ma per farlo deve abbandonare le vecchie ricette sbagliate. avv Per i bambini in casa Sono in arrivo i microasili condominiali, le cosiddette “Tagesmutter” (le “mamme di giorno”) è una delle misure del piano per la conciliazione dei tempi di lavoro presentate il 1° dicembre a Palazzo Chigi da Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità, e da Maurizio Sacconi, ministro del Welfare. Un pacchetto di interventi (40 milioni di euro di investimenti) che si occupa anche di flessibilità ed iniziative per facilitare l’accesso agli asili nido (sono previsti voucher per le famiglie meno abbienti) oltre che la costituzione di albi comunali per badanti e babysitter. Ma in Italia il progetto delle Tagesmutter non è sconosciuto. DonnEuropee Federcasalinghe, l’organizzazione che da anni combatte per i diritti delle mamme e l’attuazione in Italia dei principi di conciliazione vita familiare/lavoro, lo ha già attuato con successo in diverse aree del paese, come dichiara Maria Elvira Conti Fabbri, Presidente Regionale Marche DonnEuropee Federcasalinghe: “Gestiamo da anni nidi familiari seguendo il metodo Tagesmutter, che prevede l’accoglienza di un numero contenuto di bimbi presso un’abitazione privata, seguiti da due mamme opportunamente formate. Il vantaggio è legato alla condizione familiare in cui i bimbi vengono a trovarsi, alla flessibilità di orari, che possono venir concordati, e alla possibile vicinanza dei nidi rispetto ai luoghi di abitazione”. Maria Elvira Conti Fabbri, inoltre, si dice soddisfatta che il Governo metta a disposizione del Paese le risorse economiche e di metodo per rispettare l’impegno preso sottoscrivendo il Trattato di Lisbona, quello di giungere al 33% di accoglienza per i bimbi da 0 a 3 anni. Entrando nel dettaglio, “le mamme di giorno”, secondo DonnEuropee e Bay Bay One, società conosciuta a livello internazionale con lunga esperienza di gestione di asili nido aziendali, come quello presso la Commissione Europea, devono operare in modo professionale, moderno ed offrire un servizio di qualità seguendo un vero e proprio decalogo: formazione delle mamme che desiderano avviare un nido famigliare. idoneità dell’abitazione secondo gli standard europei di sicurezza e confort certificazione arredamento e sua sicurezza qualità dell’alimentazione, comprendente la possibilità di diete speciali flessibilità degli orari e della disponibilità all’accoglienza continuità garantita del servizio assistenza telematica per una pronta soluzione delle eventuali problematiche che si venissero a creare monitoraggio costante e professionale della qualità dell’accoglienza certificazione Uni Iso di qualità per la struttura di coordinamento dei Nidi familiari. 14 Jesi 20 dicembre 2009 La decisione è ancora lontana Jesi – Il Palazzo e dintorni Riconversione Sadam Il crocifisso di Valentina N el merito dell’argomento, che giustamente sta interessando tutta la città, il sottoscritto aveva fatto delle riflessioni tecniche pubblicate in questo settimanale nel numero del 15 novembre scorso. Vorrei evidenziare un passaggio che è stato travisato per un errore di pubblicazione: “in pochissimo tempo la proprietà ha deciso la chiusura della centrale turbogas, sor- alcun impegno a coltivare quelle migliaia di tonnellate di girasoli necessari ad alimentare una centrale da 11,2 Mw. L’agricoltura locale, con la chiusura inaspettata dello zuccherificio, è stata fortemente penalizzata e parlare di migliaia e migliaia di ettari da coltivare a girasole, suona come una beffa che non può essere tollerata dagli imprenditori agricoli. Quindi, cosa ta come ideale collegamento si intenderebbe realmente alla Sadam”, anziché: “in po- bruciare in questa centrale? chissimo tempo la proprietà E’ inopportuno fomentare ha deciso la chiusura dello gli animi con soluzioni che zuccherificio (attingendo non esistono. per questo a finanziamenti Se realmente mancano i pubblici), ma non la chiu- presupposti essenziali per sura della centrale turbogas, una riconversione, occorre sorta come ideale collega- trovare strade percorribili, mento alla Sadam”. o alternative come la Zipa 5 La precisazione è d’obbligo, proposta dall’assessore Olivi. non tanto per la mia perso- La problematica Sadam na, anzi ringrazio il diret- sta crescendo interessantore per la pubblicazione, do non più gli “addetti ai ma perchè la problematica lavori” ma coinvolge il sinTurbogas, unitamente alla golo cittadino, che partericonversione Sadam rap- cipa ad incontri in merito, presenta quel programma ad esempio all’assemblea imposto da un’azienda che del Comitato per la tutela persegue i suoi interessi e della salute tenutasi al pache poco o nulla hanno a lazzo dei Convegni, dove è che vedere con le effettive stato puntualizzato l’attuale possibilità di garantire gli stato di inquinamento da auspicati posti di lavoro e la polveri sottili PM 10 di 9,6 tutela dell’ambiente. tonnellate annue, già supeAttualmente alla turbogas, riore alla norma. Teniamo tuttora in funzione nono- presente che le polveri PM5 stante il famoso art. 19 che - PM 10 quanto più sono la “legava” alla Sadam, sono piccole, tanto più sono danoccupati soltanto 3-4 lavo- nose, perché si infiltrano ratori ogni turno. negli alveoli polmonari ed In città è stata innescata una impediscono lo scambio di lotta fratricida tra gli ex la- ossigeno, causando infiamvoratori Sadam che giusta- mazioni, che possono degemente difendono il posto di nerare in tumore. I comuni lavoro ed il Comitato per la di Forlimpopoli e Fermo si tutela della salute; ci stiamo sono opposti a questo tipo di beccando come “i polli di riconversione. Nell’incontro Renzo” in una sorta di lotta sulla riconversione svoltotra poveri, perché chi do- si presso il Circolo Acli di S. vrebbe sovrintendere non fa Giuseppe, alla presenza del fino in fondo il proprio do- Sindaco, si è avuta una presvere e preferisce applicare soché unanime disapproval’ormai proverbiale princi- zione da parte dei cittadini e pio: “dividi et impera”. non solo di Jesi. E’ molto grave quanto ve- Si vuole conoscere tutta la rificatosi al maxi vertice verità su ciò che si vorrebbe convocato in municipio realizzare con il “ricatto ocnella mattinata di sabato 5 cupazionale” nel territorio dicembre, nel quale si è ra- di Jesi. sentata la rissa tra gli audi- La politica in questo caso tori presenti. Se il compito non c’entra, infatti sussistodi chi ci governa è quello no fortissime perplessità in di saper ascoltare, per poi tutti i gruppi politici, non a decidere in maniera de- caso nel partito di maggiomocratica secondo le indi- ranza che governa questa cazioni della maggioranza, città il presidente del conda quell’incontro è emerso siglio comunale ed il capoche la quasi totalità dei sin- gruppo sono contrari alla daci o loro delegati, si sono riconversione, congiuntaespressi in maniera negati- mente al segretario del parva in merito alla riconver- tito che si è già dimesso. sione, anche se partecipi del La salute e la vita umana problema occupazionale da non hanno prezzo, quindi risolvere congiuntamente al è perfino offensivo offrire sindaco di Jesi. L’intervento contropartite compensative ampio e pacato del primo in cambio di emissioni nocicittadino di Jesi si è basato ve. Qualora fossero rilevati su una positiva risoluzione parametri di inquinamento della questione Sadam, ri- superiori alla norma, nessun badendo comunque la tu- Comune o Regione potrà tela della salute pubblica, obbligare i cittadini a convil’occupazione e il sostegno vere con industrie insalubri; dell’agricoltura locale con la sono molto lontani i tempi cosiddetta filiera corta. in cui si poteva disporre delNessun tipo di accordo è la vita e della morte dei prostato siglato con le orga- pri sudditi. nizzazioni agricole, non c’è Piero Lombardi P er puro caso mi capita tra le mani la pagina di un settimanale di annunci locali nella quale Matteo Concettoni riporta il parere del nostro assessore alla cultura a proposito della famosa sentenza della Corte di Strasburgo riferita al crocifisso nelle aule scolastiche. Conosco e stimo Valentina - ex ottima alunna del liceo scientifico - per le sue instancabili iniziative culturali che, seppure non sono sempre condivisibili, sono sempre approvabili per quel pizzico di incentivazione al dibattito, al protagonismo e all’ascolto dei giovani, per quel guardare avanti anche quando il pessimismo ti porterebbe ad abbandonare tutto. Valentina condivide la sentenza contro il crocifisso in nome della laicità dello Stato e del rispetto di tutti. E non è vero, dice, che “il crocifisso e il cristianesimo hanno un ruolo importante nella società e nella identità italiana”. Ma qui, Valentina, poiché il problema non è quello di avere o non avere una fede religiosa, ma semplicemente quello “culturale” di conoscere la storia dell’Occidente degli ultimi duemila anni, come fai a non essere d’accordo sul riconoscimento dell’incidenza culturale che il cristianesimo ha improntato di sé tutto l’Occidente? Con tutto quello che ne segue, compreso il simbolo del crocifisso. Non mi interessa tanto sapere se il crocifisso debba essere presente o meno nelle aule, quanto affermare che la nostra identità occidentale è totalmente legata alla storia del cristianesimo, nel bene e nel male, con le luci e con le ombre. Un’identità – e qui siamo perfettamente d’accordo - che, certo, non deve chiudersi in se stessa, ma aprirsi ad ogni valore senza con ciò perdere se stessa. Multiculturalismo, soprattutto in presenza di una multietnia, vuol dire proprio questo: mi arricchisco senza perdere me stesso, il mio passato. Esempio: a ciascuno di noi dispiace constatare che il nostro nome e cognome venga storpiato o anche solo mal pronunciato o scritto non correttamente. Perché? Perché in quelle due parole - di per sé insignificanti, semplici flatus vocis - ritroviamo la conferma di fronte a noi stessi e agli altri del nostro essere, bello o brutto, bravo o meno bravo che sia. Ed ecco ancora due esempi fortemente storici: il popolo ebraico, disperso per duemila anni, maledetto da tanti ieri, maledetto da tanti anche oggi, e tuttavia, pur nelle mille trasformazioni e adattamenti, rimane saldo nel suo nucleo culturale originale. Altro esempio: quello degli Stati Uniti, uno dei Paesi così multietnico da cambiare perfino il colore della pelle ma, nell’organizzazione della società, nella lingua, nella ricerca, nella bandiera, nella cultura di tipo pionieristico strappata a tutto il mondo, sa assimilare, apprezzare, mantenere senza negare il suo passato, il suo inconfondibile stile, il suo individualistico credo religioso, il suo puritanesimo, il suo pragmatismo. v.m. Comune di Jesi, azienda Arcafelice Sconti con la Carta Cresce in città il consumo della carne biologica e lo conferma “Arcafelice”, la società a totale partecipazione del comune di Jesi che sulle produzioni bio ha costruito la sua filosofia aziendale. Dalle coltivazioni agli allevamenti di razza bovina marchigiana e di suini, la produzione di carne biologica ha garantito al Comune un approvvigionamento di qualità per le mense scolastiche. E la scommessa di “Arcafelice”, di proporre le carni biologiche ai cittadini tramite il punto vendita di viale della Vittoria si è rivelata vincente. “L’ampliamento del laboratorio di sezionamento carni - spiega l’amministratore di Arcafelice, Graziano Vittori - ci consente di dare migliori e più puntuali risposte, in particolare a quei gruppi di acquisto solidale che si stanno rivolgendo, sempre in numero crescente, a noi per la nuova formula dei pacchi famiglia”. Proprio per questo, nella logica di azienda pubblica votata alla valorizzazione delle produzioni biologiche e di qualità, da filiera corta e dunque del territorio della Vallesina, in occasione delle festività natalizie Arcafelice consegnerà, presso il punto vendita, una “Carta Fedeltà” che darà diritto ad uno sconto incondizionato del 5% sugli acquisti delle carni bovine e suine al banco. Per i pacchi famiglia superiori ai 10 chili verrà applicato uno sconto del 7%. Nella foto Vincenzoni, l’amministratore dell’azienda Arcafelice, Graziano Vittori Latte Fresco Alta Qualità 15 Sport e tempo libero IL BILANCIO “PROVVISORIO” DELLA JUNIORES JESINA “Sono soddisfatto” S CALCIO i è concluso domenica 12 mente soddisfatto di quedicembre il girone di an- sti ragazzi - afferma mister data del campionato regio- Belardinelli - Hanno dato il nale Juniores girone B. Per i massimo per questa maglia “baby leoncelli” di mister Ste- e ciò è testimoniato dal fatto fano Belardinelli, si è trattato che siamo primi in classifica. di un primo spezzone di sta- Non cantiamo vittoria, ma gione veramente gagliardo. senza dubbio siamo sulla Primato in classifica, sino- giusta strada, ovvero quella nimo di titolo di campione che conduce allo “scudetto”. d’inverno. 30 punti totaliz- Un grazie particolare va al zati, frutto di dieci vittorie e lavoro dell’intero staff tecnitre sconfitte, quindici gol al co e dei membri della prima passivo, ventisette all’attivo. squadra, addetti al lavoro di Potenziale offensivo strari- “scout”, come l’allenatore Fepante: ben undici giocatori nucci e il ds Bonacci, sempre diversi sono andati a segno. in collegamento diretto col Nella “speciale graduatoria panorama Juniores”. Dopo “primeggiano” Mazzieri, Vi- la sosta natalizia, i giovani cari, Sassaroli e Cecati con bianco-rossi apriranno la quattro sigilli, a seguire Ta- fase di ritorno a Passatempo goma con tre, Ughi e Santuc- contro la formazione locale, ci con due, Pieroni, Santoni, terza in classifica. “Sarà una Zucchi e Frulla (sulla foto) sfida delicata - continua il con una rete. “Sono vera- “timoniere” - La Passatempe- Eccellenza Tra Jesina e Tolentino gara nervosa e anche dura, già nelle previsioni. Le due squadre in lizza hanno gettato tanto impegno e tanto cuore per regalarsi i tre punti d’oro in palio. Al termine, il risultato dei gol ha premiato la passione dei Leoncelli: 2 a 1. Il Tolentino ha tenuto botta, slanciandosi in area dei locali con Garbuglia sempre pericoloso e voglioso di concretizzare. Ma gli episodi realizzati dai nostri sono stati più convincenti. se è un team in ottima salute e per questo ho deciso di ridurre al minimo i “ponti”, nel senso che ci alleneremo quasi sempre da qui a gennaio, con l’obiettivo di raggiungere la settima vittoria consecutiva”. Non resta che augurare buone feste a questi “boys” straordinari... Daniele Bartocci Alludiamo alla straordinaria rovesciata di capitan Focante perfettamente servito da Gabrielloni: 1-0 al 22’; e al gol della vittoria, sfruttando un altro assist di Gabrielloni verso Strappini: 2-1 al 75’. Gli ospiti hanno combattuto per ritornare almeno al pareggio, facendo soffrire i nostri, i quali, però, con le unghie e con i denti hanno leoninamente raggiunto il traguardo. La classifica vede la Jesina al quinto posto con punti 29. Vir Edison propone tre soluzioni per luce e gas I dati dell’Autorità per l’energia E dison inaugura una nuova tappa nella concorrenza del mercato dell’energia elettrica e del gas in Italia dando la possibilità a tutti gli italiani – ancora il 90% delle famiglie non gode dei benefici del libero mercato - di scegliere attraverso l’offerta Edison Luce&Gas, un’ampia gamma di soluzioni convenienti per tutte le esigenze di consumo, presenti anche nelle Marche, dalle grandi città fino ai comuni più piccoli. Per adattarsi alle differenti esigenze di consumo delle famiglie, Edison ha ideato le opzioni Sconto Sicuro, Prezzo Fisso e Zero Canone per l’elettricità e per il gas: Sconto Sicuro, dedicata a chi vuole avere la certezza dello sconto rispetto alla tariffa stabilita e pubblicata trimestralmente dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Prezzo Fisso, per chi vuole la garanzia di un prezzo della componente elettrica bloccata, proteggendosi da eventuali rincari delle materie prime. Zero Canone per chi ha consumi discontinui nel corso dell’anno e preferisce pagare in base ai consumi effettivi, godendo di una soluzione che variabilizza tutti i costi della bolletta (materia prima, trasporto, distribuzione e commercializzazione, stoccaggio e gli oneri di dispacciamento) escluse iva e imposte. La convenienza delle offerte potrà essere verificata anche attraverso il sito “Trova offerte” http://trovaofferte.autorita.energia.it/ trovaofferte/TKStart.do dell’Autorità per l’Energia e il Gas che indica le diverse offerte esistenti nella zona di residenza. 20 dicembre 2009 BASKET, Fileni Bpa - Jesini nella zona calda della classifica Con l’Udine è un derby arancione È un momento durissimo per la Fileni Bpa, sconfitta domenica scorsa in casa da Casalpusterlengo e contestata dai propri tifosi. Il successo dei lombardi per 99 a 88 fa scivolare gli jesini in piena zona “calda” della classifica. Non è bastata la grande prova di Adams (nella foto di Candolfi), autore di 30 punti, per regalare la vittoria all’Aurora. “La squadra ha fatto vedere il meglio ed il peggio del suo repertorio – ha detto un deluso coach Vanoncini, primo imputato secondo i millenovecento del PalaTriccoli – La squadra ha difficoltà nell’esprimersi, non c’è serenità e manca la continuità”. Giovedì 10 gli arancio-blu avevano incassato un dura sconfitta per 99 a 80 in quel di Brindisi nel turno infrasettimanale. La classifica dopo il dodicesimo turno di andata: Sassari 20 punti; Veroli 18; Reggio Emilia 16; Rimini, Pistoia, Imola, Brindisi 14; Vigevano, Casale Monferrato, Udine 12; Venezia 10; Casalpusterlengo, Scafati, Fileni Bpa Jesi 8; Latina, Pavia 6 punti. Oggi, domenica 20 dicembre, è in programma la sfida tra le due compagini arancioni del campionato. Gli jesini, infatti, vanno a far visita all’Udine (ore 18.15), squadra retrocessa dalla serie A. Agli ordini del tecnico Cavina ci sono buone individualità come Brkic, Zacchetti, l’americano Harrison ed il comunitario Brown. Giuseppe Papadia VOLLEY, Monte Schiavo Banca Marche - Un derby di alta classifica A Pesaro per uscire dalla crisi L a terza sconfitta consecutiva costa alla Monte Schiavo Banca Marche la vetta, ora distante due punti. Dopo la trasferta di Pavia e Bergamo in casa, sabato scorso nell’anticipo è toccato al Villa Cortese sbancare il PalaTriccoli. Sul 3-1 finale per le lombarde (parziali: 25-20, 22-25, 25-11, 25-17) pesano enormemente i tanti errori commessi dalle jesine, ben 29 contro i 16 delle avversarie. Le “prilline” comunque, erano scese in campo senza la regista titolare Dall’Igna, fermata da un problema al tallone e sostituita dalla Cerioni (nella foto) La classifica dopo la nona giornata di andata: Villa Cortese 20 punti; Pesaro 19; Bergamo, Monte Schiavo Banca Marche Jesi 18; Urbino 17; Perugia 14; Pavia 13; Busto Arsizio 11; Novara 10; Castellana Grotte 9; Piacenza 7; Conegliano 6 punti. Oggi, domenica 20 dicembre, le “prilline” vanno a far visita alle campionesse d’Italia del Pesaro (ore 18), per un derby di alta classifica. Tornato in Brasile Zé Roberto, sulla panchina delle adriatiche in estate è tornato Angelo Vercesi, coach del primo scudetto. Punti fermi della rosa restano l’ex rossoblu Costagrande, la regista Ferretti ed il capitano Guiggi. Ex di turno in casa Monte Schiavo è Simona Rinieri. Le due compagini si erano già affrontate in precampionato a Collemarino ed a novembre ad Ostra. La prima volta vinsero le pesaresi 3-0, la seconda le jesine 3-2. Gip