PALERMO
m
ITINERARIO QUATTRO CANTI
DIRETTO DA MARIO SCOTTO
CITTA’ DI PALERMO
Assessorato al Turismo
Servizio Turismo e Promozione Turistica
Servizi territoriali per il turista
PALERMO ACCESSIBILE
Loggia-Castellammare,
Tribunali-Kalsa,
Palazzo
Reale
-
Albergheria e Monte di Pietà-Capo. Questi quattro mandamenti
nascono dalla intersezione delle due principali arterie storiche
Palermo, una città in cui ogni via, ogni vicolo o cortile è una
della città: il Cassaro (corso Vittorio Emanuele), arteria principale
scoperta, in cui ogni momento è una sorpresa, uno stupore.
di origine araba che collega il mare alle colline; e la seicentesca
Sfortunatamente si
presenta ai nostri occhi piena di tanti
via Maqueda, che diede alla topografia della città arabo-fenicia il
piccoli ostacoli che la rendono difficilmente accessibile. Per
suo tipico aspetto cruciforme. Nel centro storico sono censiti 343
questa ragione l’Assessorato al Turismo ha redatto la Guida
palazzi, 156 chiese ed oratori, 66 tra conventi e monasteri e 63
“Palermo Accessibile” come strumento prezioso per lasciarsi
edifici specialistici civili.
accompagnare alla scoperta della città. La guida rientra in un
ampio progetto incentrato sull'accoglienza della città di
Palermo, e si propone l'intento specifico di rimuovere gli
ostacoli fisici e culturali che si oppongono alla fruizione delle
opere d’arte, incontrando le esigenze di clienti fruitori
caratterizzati spesso da una particolare sensibilità e capacità
di attenzione.
PRINCIPI
GUIDA:
Di seguito riportiamo i criteri principali utilizzati, secondo un
filo conduttore, in ogni itinerario turistico:

ciascun percorso presenta le migliori condizioni possibili
di accessibilità, comunicazione e sicurezza d’uso che ne
rendono facilitato il collegamento con i monumenti presenti
nell’itinerario;

tutti i percorsi toccano almeno uno degli assi storici che
dividono in mandamenti il centro storico, corso Vittorio
Emanuele e via Maqueda.
Il centro storico di Palermo si estende per circa 240 ettari, è
diviso in quattro mandamenti denominati:
La guida descrive otto itinerari turistici che, muovendosi lungo gli
assi principali, collegano episodi monumentali di rilevante
interesse storico-culturale:
1) Itinerario Kalsa
2) Itinerario Teatro Massimo
3) Itinerario Vucciria-Castellammare
4) Itinerario Quattro Canti
5) Itinerario Ballarò
6) Itinerario Palazzo Reale
7) Itinerario Capo-Cattedrale
8) Itinerario Fiera Vecchia
La descrizione di ogni itinerario è suddivisa in quattro sezioni
informative: una scheda sintetica, contenente informazioni
relative al percorso, al livello della fruibilità (in particolare per le
persone diversamente abili), ed al tempo di percorrenza
dell’itinerario; un sistema di icone, che è stato utilizzato per
evidenziare l'accessibilità o la presenza di servizi; un dettaglio
cartografico;
ed
informazioni
storico-artistico-culturali,
seguono il percorso.
ITINERARIO QUATTRO CANTI
che
ITINERARIO
CANTI
QUATTRO
Percorribile senza assistenza da persone non vedenti
Accompagnatore consigliato per disabili su ruote
Scheda sintetica
Attenzione! Monumento non accessibile
percorso: piazza Bologni > corso Vittorio
Non accessibile
Emanuele > piazza Vigliena > via Maqueda >
piazza Bellini > discesa dei Giudici > via
Possibilità di parcheggiare
Giovanni Da Procida > via Calderai > via
Maqueda
>
via
dell’Università
>
salita
Si consiglia la visita a piedi
Raffadali > via Giuseppe M. Puglia > piazzetta
P. Speciale >
via Giuseppe M. Puglia >
piazza Santa Chiara > via Giuseppe M. Puglia
> via Saladino > piazza dell’Origlione >via del
Protonotaro > corso Vittorio Emanuele
Si consiglia la visita in bicicletta
Accessibile
Farmacia
Posteggio Taxi
Giudizio relativo al livello di fruibilità
ASL
Polizia - Carabinieri
CIT Centro di informazione turistica
zona urbana: Aperta al traffico e pedonale
distanza da percorrere:
tempo di percorrenza:
visita museo Palazzo Riso:
1,93
Km
120
minuti
30
minuti
Fermata Bus turistico
Sosta carrozze
Lavori di restauro
Proprietà privata
ITINERARIO QUATTRO CANTI
ITINERARIO QUATTRO CANTI
Descrizione Storico
Storico--artistica
Piazza Bologni
P
iazza Bologni aperta intorno al 1566 è un gradevole spazio
urbano di taglio geometrico, vi si affacciano nobili costruzioni
quali Palazzo Ugo delle Favare, Palazzo Alliata di Villafranca e
Palazzo Belmonte-Riso. Entrando nella piazza da Corso Vittorio
Emanuele si erge il monumento a Carlo V, figura in bronzo di
Scipione Li Volsi del 1631. Nei secoli XVII e XVIII la statua fu
scelta per l’esposizione di cartelli contenenti satire al governo ai
potenti del tempo; querele anonime venivano appese di notte ai
Piazza Bologni
piedi dell’imperatore per indicare un malcontento diffusosi nella
popolazione.
La statua è fronteggiata da
Il
palazzo
fu
edificato
PALAZZO BELMONTE-RISO.
nel
1784
dal
Ventimiglia, su progetto di Venanzio
Principe
Marvuglia.
E’
stato
recentemente restaurato dopo un lungo periodo di abbandono
a seguito dei gravi danni riportati durante i bombardamenti del
1943, quando è stato quasi completamente distrutto perché
ospitava la Casa del Fascio.
La costruzione si articola su tre piani ed è dotata di un ampio
cortile interno e
presenta una commistione
di
elementi
barocchi e neoclassici, come testimoniano gli austeri porticati
e i saloni di rappresentanza; sul portale è presente l'emblema
della casata Belmonte. Attualmente il Palazzo è sede espositiva
del Museo Regionale di Arte Moderna e Contemporanea.
Statua di Carlo V
ITINERARIO QUATTRO CANTI
Attualmente
il palazzo è
di proprietà
della
arcivescovile
di Palermo,
Curia
frutto di una donazione. Un
progetto
ne
prevede
la
trasformazione in albergo,
tranne che del piano nobile
che resterà museo di se
stesso.
Di fronte palazzo Villafranca
Palazzo Belmonte-Riso
troviamo l’
EX CONVENTO DI
S. NICOLÒ DEI BOLOGNI,
che dal 1959 è sede del
Ex Convento di S. Nicolò dei Bologni,
Tribunale e Procura Militare
Tribunale e della Procura
Militare.
Il
convento
fu
edificato nel 1579 annesso alla Chiesa di San Nicolò del Cassaro.
La chiesa, costruita nel 1568, fu completamente distrutta durante
i bombardamenti del 1943. Il prospetto presenta una compatta
massa edilizia intelaiata da fasce a rilievo. i vani delle finestre
affiorano sul filo di facciata e si differenziano nei diversi piani
Palazzo Alliata di Villafranca
attraverso un contenuto ornato in stucco Al centro si apre un
ALLIATA
DI
bellissimo portale in pietra, formato da due colonne doriche su
posto
del
altrettanti alti basamenti che inquadrano un arco d’ingresso a
cinquecentesco Palazzo dei Bologna, la facciata presenta in
tutto sesto. All’interno si può ancora ammirare, sebbene
simmetria due ampi portali e due grandi stemmi in stucco. Il
parzialmente tompagnato, un chiostro slanciato a base quadrata
palazzo conserva la dialettica originale degli spazi interni, dove è
con tre arcate a tutto sesto per ciascun lato.
Ai
lati
della
VILLAFRANCA,
custodita
la
piazza
sorto
troviamo
nel
memoria,
i
XVIII
cimeli
PALAZZO
secolo
e
la
al
documentazione
dell’importantissimo ruolo che la famiglia pisana degli Alliata
svolse
nelle
vicende
politiche
e
commerciali
del
Paese:
dall’ospitalità ai regnanti alla gestione dei moti rivoluzionari del
1820, fino all’accoglienza di Garibaldi, al suo arrivo a Palermo.
ITINERARIO QUATTRO CANTI
A chiusura del lato meridionale
PALAZZO
UGO
DELLE
FAVARE,
della
piazza
completato
nei
troviamo
primi
del
XVIII secolo e mancante dell’intera ala occidentale, distrutta
nell’ultima
guerra.
Il
prospetto
è
caratterizzato
da
un
monumentale fronte barocco con un balcone centrale arricchito
da eleganti mostre marmoree cinquecentesche e da sculture della
scuola gaginesca, rappresentanti le figure allegoriche delle Virtù.
All'interno l'edificio si affaccia su un'ampia corte e su un giardino
Palazzo Ugo delle Favare
pensile ridossato all'antica cinta muraria punica.
Da piazza Bologni ci immettiamo in Corso Vittorio Emanuele, dove
cattura la nostra attenzione l’imponente
DEI
TEATINI.
Sebbene
presenti
CHIESA DI S. GIUSEPPE
un
prospetto
tardo-
rinascimentale, la chiesa rappresenta uno degli esempi più
significativi del primo barocco siciliano. Fu costruita tra il 1612 e il
1645, su progetto di Giacomo Besio, appartenente all’ordine dei
Teatini. Originale è il campanile di Paolo Amato, la cui parte
terminale, di forma ottagonale, è ornata da colonne a torciglioni.
La facciata sul Cassaro ha un portale sormontato dalla statua di
San Giuseppe. La cupola (1725) è opera di Giuseppe Mariani.
L’interno a tre navate con grandi colonne ad altezza variabile
sorgono maestose facendo da cornice agli affreschi restaurati
della navata centrale dipinti dal Tancredi. Di gran pregio è il San
Gaetano di Pietro Novelli di forte impronta riberesca, gli affreschi
del
Borremans con la caduta degli Angeli ribelli dipinti nella
cupola e i quattro evangelisti nei pennacchi, il commovente
crocifisso di Frà Umile da Petralia, nonché l'altare dedicato a S.
Gaetano con quattro colonne in marmo rosso.
La cripta sottostante ospita i resti della chiesa della Madonna
della Provvidenza dove da tempo immemore si tramanda una
credenza che vuole miracolose le acque che sgorgano da una
Chiesa di S. Giuseppe dei Teatini
ITINERARIO QUATTRO CANTI
fontana interna al complesso architettonico.
La chiesa è stata gravemente danneggiata
durante l’ultima guerra.
Spostandoci su via Maqueda verso sud-est
incontriamo
RUDINÌ,
PALAZZO
edificato nel XVII secolo vanta un prospetto
tardo-barocco con portale architravato; al
piano nobile un balcone attorniato da
colonne volute e timpano triangolare si apre
all’interno
affrescati.
su
saloni
Restauri
elegantemente
recenti
lo
hanno
restituito alla città e attualmente ospita
alcuni uffici comunali.
Accanto troviamo la
DEI
CROCIFERI.
CHIESA DI SANTA NINFA
LA chiesa di S. Ninfa,
Chiesa di S. Ninfa dei Crociferi
risalente al 1601; è la prima chiesa costruita
a seguito del taglio della Via Maqueda con il
Cassaro. Essa fu ultimata nel secolo successivo, per questo
presenta un ibrido stile che dal manierismo abbraccia un barocco
non maturo. Il prospetto, su disegno di Ferdinando Lombardo, è
in pietra d’Aspra decorato da festoni e rilievi in stucco ed è
caratterizzato da un partito centrale raccordato in alto da volute e
piramidi. L’interno è a navata unica con varie cappelle laterali,
tribuna rettangolare e al posto della cupola venne realizzata da
Giovanni Riolo una suggestiva prospettiva
di cupola
illusoria.
Nella cappella della Sacra famiglia, troviamo tre tele del
fiammingo Borremans (San Giuseppe falegname, la Sacra
Famiglia e la morte di san Giuseppe). Nella terza cappella a
sinistra vi è un crocifisso ligneo con ai piedi tre drammatici
San Giovanni e Maria Maddalena. I marmi dell’altare così come i
sarcofagi all’ingresso furono sistemati da Venanzio Marvuglia. La
pala d’altare opera di Gioacchino Martorana rappresenta Santa
Ninfa con le sante siciliane.
Sul lato orientale del chiostro della adiacente
PADRI CROCIFERI,
CASA PROFESSA DEI
costruita tra il XVI e il XVIII secolo da
Giacomo Amato, ora sede della Scuola Superiore E. Vanoni, si
trova l’ORATORIO
DELLA CARITÀ DI S. PIETRO,
appartenuto alla
Congregazione dei Sacerdoti. Conserva all’interno affreschi di
Guglielmo Borremans del 1738 e un altare tardo barocco.
Attualmente necessita di restauro.
stucchi di Giacomo Serpotta che rappresentano i caratteristici
personaggi delle iconografiche crocifissioni siciliane: la Vergine,
ITINERARIO QUATTRO CANTI
Piazza
Vigliena,
Quattro
Canti
Questo slargo barocco, dedicato al
vicerè
Villena,
si
trova
alla
intersezione delle due principali vie
del centro storico di Palermo, corso
Vittorio Emanuele e via Maqueda;
disegnato
dall'architetto
Giulio
Lasso fu realizzato tra il 1608 e il
1620,
ma
le
rifiniture
furono
ultimate nel 1663. Ai quattro angoli
si elevano le facciate convesse di
quattro palazzi seicenteschi dalla
classica suddivisione a tre ordini
sovrapposti
(colonne
doriche
Piazza Villena, Quattro Canti - lato sud-ovest Palazzo Rudinì
in
basso, ioniche al centro e lesene corinzie in alto). I palazzi che
fontana sormontata dalla statua allegorica dell’Autunno, al
simboleggiano i quattro mandamenti di Palermo sono così
secondo ordine la statua di Filippo IV , e al terzo ordine la statua
decorati: nel cantone meridionale mandamento palazzo Reale a
di Sant’Oliva. Nel cantone orientale, mandamento tribunali a sud-
nord-ovest, il corpo di fabbrica della chiesa di san Giuseppe dei
ovest, il Palazzo Bordonaro presenta la fontana sormontata dalla
Teatini, presenta la fontana sormontata dalla statua allegorica
statua allegorica dell’inverno, al secondo ordine la statua di
della Primavera, la statua di Carlo V al secondo ordine e la statua
Filippo III e al terzo ordine la statua di Sant’Agata.
di Santa Cristina al terzo ordine. Nel
cantone occidentale,
La piazza ha una forma circolare con cantonali curvilinei in pietra
mandamento Monte di Pietà a nord-est, il Palazzo Rudinì presenta
di Billiemi chiamata “teatro del sole” in quanto in ogni stagione
la fontana sormontata dalla statua allegorica dell’estate, al
uno dei cantoni è sempre illuminato dal sole. La particolarità della
secondo ordine la statua del re Filippo II e al terzo ordine la
piazza è la visione prospettica che oltre a presentare i classici
statua di Santa Ninfa. Nel cantone settentrionale, mandamento
quattro punti di vista dell’urbanistica rinascimentale, presenta un
Castellammare a sud-est, il Palazzo Merendino presenta la
quinto punto di vista dettato dalla visione centrale verso l’alto che
ITINERARIO QUATTRO CANTI
Piazza Pretoria, sullo sfondo la Chiesa di S. Giuseppe dei Teatini
crea una quinta scenica teatrale formata dai palazzi posti a creare
1554 ed in origine destinata ad ornare una villa toscana. Ad
un “ottagono”.
impianto ellittico con cerchi concentrici, la fontana è un tripudio di
Lasciata piazza Villena, ci immettiamo in PIAZZA PRETORIA.
divinità, ninfe, mostri, sirene, teste di animali, allegorie, rampe di
Piazza Pretoria
scale, balaustre, giochi d'acqua che la vivacizzano e la
movimentano, senza però rompere l'equilibrio compositivo che la
caratterizza e che è espressione tipica del rinascimento toscano.
La piazza è così delimitata: sullo sfondo la cupola di S. Caterina, a
Si contano 133 metri di circonferenza, 20 vasche, 37 statue, 24
nord palazzo Guggino, a sud il Palazzo Senatorio, chiamato anche
teste di animali distribuite nei due ordini di elevazione, a loro
Palazzo Pretorio o delle Aquile, e oltre la strada la chiesa di S.
volta congiunti da quattro scalinate a rampe. La fontana, con i
Giuseppe dei Teatini. Lo spazio scenico della piazza è quasi
suoi 644 elementi marmorei, venne assemblata sulla piazza,
interamente occupato dalla monumentale
FONTANA PRETORIA.
Opera di Francesco Camilliani, scultore fiorentino, fu creata nel
pezzo dopo pezzo, dal figlio di Francesco: Camillo Camilliani. La
cancellata, del 1858, è opera di Filippo Basile.
ITINERARIO QUATTRO CANTI
Sulla
destra
PRETORIO
si
O
erge
il
PALAZZO
AQUILE,
DELLE
sede del Municipio, di costruzione
quattrocentesca subì sovrapposizioni di
parecchi edifici e stili sino all’ultima
modifica del XIX secolo. Le sue ricche
sale
custodiscono
pregiate
opere
d’arte. L’impianto primitivo era una
costruzione
squadrata
con
torre
merlata d’angolo e ingressi su ogni
lato; nel 1553 fu ampliato di un’ala
settentrionale con l’armeria e i saloni
di
rappresentanza.
Attraverso
un
portale (1691) che, dalla parte interna,
presenta
Palazzo Pretorio o delle Aquile
una
ricca
decorazione
barocca con colonne tortili, si accede
ad un imponente scalone (1596) che
dal cortile interno porta al piano nobile.
Tra le sale visitabili si segnalano: la
Sala delle Lapidi, ora sala consiliare,
con le pareti ricoperte appunto di
iscrizioni su lastre di marmo e con al
centro
un
bel
lampadario
ligneo
secentesco ricavato da un unico pezzo;
la Sala Garibaldi dal cui balcone l'eroe
si affacciò per parlare alla folla nel
1860. In una bacheca sulla destra
sono conservate le armi con intarsi e
fodero
in
oro
e
appartenute a Napoleone.
Piazza Pretoria, Fontana Pretoria e Palazzo Guggino-Bordonaro
ITINERARIO QUATTRO CANTI
madreperla
Palazzo Guggino - Bordonaro — Piazza Pretoria
Ai
lati
della
Piazza
svettano scenografiche
le cupole della
DI
S.
CHIESA
CATERINA,
del tardo Cinquecento
con una scalinata a
Chiesa e Convento di S. Caterina
Palazzo Serradifalco - Buonocore — Piazza Pretoria
doppia
rampa
Piazza
su
Bellini.
Nel 1875, l’architetto Giuseppe Damiano Almeyda lo reinterpretò
All’interno un sontuoso apparato decorativo, tutto rivestito di
in stile neoclassico, rivestendolo all’esterno con un bugnato color
marmi lavorati a rilievo e intarsio, stucchi dorati e affreschi; è un
ocra. L’attuale aspetto dell’edificio è una costruzione rettangolare
elegante esempio di barocco siciliano settecentesco. La chiesa è
con cortile centrale. Il portale d’ingresso è sormontato da una
attigua ad un monastero fondato nel Trecento dalle suore
aquila simboleggiante la città di Palermo, ma non manca la
domenicane. Fu iniziata nel 1566 e portata a termine nel 1596.
presenza dell’altro nume tutelare della città, Santa Rosalia.
L’impianto ad aula consentiva alle suore di partecipare ai riti
Da sottolineare la presenza, entrando a sinistra superando il
liturgici attraverso il coro (1683) sistemato all’ingresso, retto da
cortile, del Genio di Palermo (Vecchio Palermo), rappresentato in
colonne spirali in marmo rosso, che permetteva loro di non essere
abiti regali mentre allatta un serpente, nella classica iconografia
viste.
che ritroviamo in altre statue dislocate nella città (Piazzetta
transetto destro è di Andrea Palma e la statua
nella
nicchia è opera di Antonello Gagini. Il
non è
Garraffello, e villa Giulia).
La
cupola
risale alla metà del Settecento; l’altare del
CONVENTO
ITINERARIO QUATTRO CANTI
impianto di tipo rinascimentale con pianta
basilicale a tre navate. E’ arricchito da
rivestimenti
in
marmo,
decorazioni
pittoriche ed a stucco, alcune di queste
ultime opera di Giacomo Serpotta (XVIII
sec.), in particolare l’altorilievo in stucco che
rappresenta Cristo e un Angelo che conforta
anime purganti, visibile sopra la porta
interna
e
rappresentanti
due
statue
la
Fede
e
allegoriche
la
Giustizia.
All’interno troviamo anche le ultime opere
realizzate da Pietro Novelli del 1647 “La
presentazione al Tempio” e “lo Sposalizio
della Vergine con Sant’Anna”, che eseguì
prima di essere vittima di una sommossa.
Chiesa di S. Matteo
Le volte furono affrescate nella metà del
visitabile perché vige la regola della clausura.
Sul lato settentrionale della piazza prospettano due edifici
residenziali il settecentesco Palazzo
ed il neoclassico Palazzo
GUGGINO-BORDONARO
SERRADIFALCO-BUONOCORE.
XVIII secolo da Vito d’Anna.
Attigua al piano di piazza Pretoria, si apre
PIAZZA BELLINI.
Piazza Bellini
Alle spalle del monastero di S. Caterina troviamo su corso Vittorio
Emanuele la
CHIESA DI
S. MATTEO.
Costruita tra il 1633 e il 1647 da Mariano Smeriglio. Il prospetto,
verrà invece realizzato nel 1662 su disegno degli architetti Carlo
D’Aprile e Gaspare Guercio. Si presenta a tre ordini degradanti e
per la presenza nell’ultimo ordine del campanile divenne il
prototipo di una delle facciate più diffuse dell’architettura barocca
in Sicilia: la facciata campanile. Il portale è sormontato dalle
statue dell’Immacolata con ai lati le statue del San Matteo e di
San Mattia, opera del Guercio. L’interno ha un
Su di essa prospettano: sopra un alto pianoro, che contiene i resti
delle
mura
romane,
la
stupenda
DELL’AMMIRAGLIO O LA MARTORANA
CHIESA
e la
DI
S.
MARIA
CHIESA DI S. CATALDO;
LA CHIESA DI S. CATERINA E IL TEATRO BELLINI.
Notiamo che dal punto di vista urbanistico, la sequenza di spazi (i
quattro canti, il piano di Piazza Pretoria e Piazza Bellini),
rappresentano un unicum monumentale e artistico che ha pochi
eguali in tutta Europa.
ITINERARIO QUATTRO CANTI
Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio o della Martorana
La
CHIESA DI
S. MARIA
DELL’AMMIRAGLIO O LA
MARTORANA
L’esterno presenta
il corpo originario squadrato con cupola
un vero e proprio gioiello d’arte, fu fondata dall’ammiraglio di re
arabeggiante e un originale ed elegante campanile a quattro piani
Ruggero
1143.
ornato da bifore, colonnine angolari e tarsie policrome. La torre si
Inizialmente la pianta della chiesa era a croce greca iscritta in un
presenta in asse con l’abside centrale come nella Cattedrale,
quadrato
chiese
definita da Ibn Gubair “Il campanile delle colonne”. I primi due
bizantine, ma subì nei secoli successivi, diverse trasformazioni.
ordini massicci sono coevi alla costruzione, gli altri due in stile
Sul finire del XVI secolo, con il Concilio di Trento, l’edificio fu
gotico
adattato alle nuove esigenze di culto che videro l’abbattimento
che sovrastava il campanile fu distrutta dal terremoto del 1726.
del fronte occidentale, per prolungare la navata centrale e la
L’interno è nettamente diviso in due parti. Le prime due campate,
conseguente aggiunta delle altre due navate;
all’ingresso fu
aggiunte nel XVI secolo, sono ornate di affreschi settecenteschi,
posto così il coro. Le volte a crociera dei nuovi elementi
mentre la parte primitiva è tutta risplendente di mosaici di
architettonici
dell’Ordine
iconografia bizantina; particolarmente belli i due mosaici posti
Benedettino da Olivio Sozzi e con avvenimenti della vita terrena di
sulla fronte del portico raffiguranti Ruggero II incoronato da Gesù
Cristo dal fiammingo Guglielmo Borremans. Nel XVII fu aggiunto il
e Giorgio d’Antiochia ai piedi della Vergine.
prospetto laterale barocco.
Sulle cupole e sulle pareti troviamo altri splendidi mosaici del XII
II,
Giorgio
secondo
la
furono
d’Antiochia
tipologia
affrescati
e
consacrata
architettonica
con
le
nel
delle
storie
furono aggiunti successivamente, la cupoletta bizantina
ITINERARIO QUATTRO CANTI
Chiesa di S. Cataldo
Chiesa di S. Cataldo, sullo sfondo l’ex Convento della Martorana
Accanto, tra le piante di oleandri e ibiscus, si fa luce la squadrata
mole della
CHIESA
DI
S.
CATALDO,
Giorgio Majone, celebre ammiraglio di
fondata nel 1160 da
Guglielmo
I,
come
cappella di un palazzo del XII secolo. Conserva la sua forma
primitiva arabo-normanna ed è oggi sede dei Cavalieri del Santo
Sepolcro. Un blocco murario decorato da archeggiature cieche,
affiancati ai lati da piccole navate rettangolari, separate da
colonne con capitelli provenienti da edifici più antichi.
Al suo interno è conservato un altare originale con incisi una
croce e simboli degli evangelisti.
Il pavimento rimasto originale è a tessere di marmo policromo,
molto suggestivo nella sua semplicità.
finestre ogivali e cornici merlate, incanta per la nuda pietra color
miele sormontata da tre cupole semisferiche rosse, tipiche delle
moschee arabe. L’edificio è coronato da una cimasa d’attico
decorata a traforo preceduta da una fascia epigrafica in latino
parzialmente conservata.
L'interno, privo di arredi, segue dimensioni e simmetrie perfette:
un corpo longitudinale composto da tre quadrati cupolati ed
ITINERARIO QUATTRO CANTI
Via Calderai
Teatro Bellini
Il
TEATRO BELLINI,
fondato nel 1726 con il nome di teatro di
Via Calderai
L’interno è un’aula con cappella semicircolare ornata da stucchi e
Santa Lucia. Distrutto nel 1808, fu ampliato per opera di Nicolò
altare in marmi policromi arricchito con rilievi del Marabitti.
Puglia e prese il nome di Reale Teatro Carolino. Nel 1860 gli fu
Proseguendo svoltiamo per la vivace
dato il nome di Teatro Bellini. Distrutto da un incendio nel 2000,
come un tempo, numerosi artigiani espongono fuori delle loro
ha riaperto nel 2001.
botteghe pentole ed altri oggetti in alluminio, ottone, latta e
Lasciamo piazza Bellini ed imbocchiamo
DISCESA DEI GIUDICI,
VIA DEI CALDERAI,
rame.
aperta nel 1508 in asse con il palazzo Pretorio e chiamata un
tempo “Calata dei Giudici”, perché fin dal 1438 esistevano gli
uffici dei giudici pretoriani civili e penali, le cui carceri si
trovavano sotto la casa del marchese di Santa Lucia, sulla cui
area fu poi costruito il Teatro Carolino, ora Bellini. La percorriamo
sino ad arrivare in via Roma e proseguiamo per via Giovanni
Procida, dove incontriamo la
AGONIZZANTI.
CHIESA
DI
S.
MARIA
DEGLI
Eretta nel 1630 e rifatta nel XVIII secolo da
Antonio Interguglielmi, presenta un elegante prospetto in pietra.
ITINERARIO QUATTRO CANTI
dove oggi,
Cortile della Facoltà di Giurispudenza
Appena
superata
via
Maqueda
ci
immettiamo
dell’Università, sulla sinistra troviamo l’ex
GIUSEPPE DEI TEATINI,
in
via
All’interno del monastero
troviamo
MONASTERO DI SAN
GIUSEPPE DEI FALEGNAMI:
un tripudio di stucchi, festoni,
che era unito alla chiesa da un cavalcavia
non più esistente. Il monastero, dal 1805 sede dell’Università
degli Studi di Palermo,
FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA,
medaglioni,
cornici
ed
affreschi
la
CAPPELLA
DI
SAN
tardo-settecenteschi.
La
decorazione delle pareti fu affidata a Giuseppe e Giacomo
Serpotta. L’accesso originale era su via D’Alessi, attraverso il
è ritornato al suo splendore, grazie a un importante restauro del
portale che oggi conserva un tondo con San Giuseppe e il
cortile ed del loggiato. L’edificio costruito nel XVII secolo ha
Bambino.
subito notevoli trasformazioni: nel 1806 Cristoforo Cavallaro aprì
Proseguendo per via dell’Università incontriamo sulla destra
l’ingresso neoclassico sul via Maqueda; nel 1854 l’architetto
RAFFADALI
Giachery ricostruì il vestibolo; in seguito furono modificate le
SPECIALE
scale e le sale. Del primo impianto
metà del XV secolo dal pretore Pietro Speciale, figlio del
porticato.
rimane il grande cortile
dove ad angolo
RAFFADALI.
con via Puglia troviamo
SALITA
PALAZZO
Il Palazzo fu edificato nella seconda
Vicerè Nicolò Speciale, appartenente ad una nobile e ricca
famiglia giunta in Sicilia con gli Aragonesi.
ITINERARIO QUATTRO CANTI
Palazzo Speciale-Raffadali
Chiesa di S. Chiara
Fu costruito in stile gotico-catalano come si può notare dalla
quello della distrutta chiesa della Madonna della Grazia dei
facciata in piazzetta Speciale, che conserva tre bifore con archi
Macellai.
acuti, due piastrelle in caratteri gotici con l'iscrizione "Jesus
L'interno ad unica navata è elegantemente adornato con affreschi
Christus" e due monofore in gotico fiorito. Dal portale seicentesco
e quadri. Di notevole pregio sono l'altare centrale in marmi nobili
si accede ad una corte interna dove uno scalone settecentesco
e pietre dure concluso da uno scenografico baldacchino e da un
porta ai piani superiori.
pavimento marmoreo. Il Monastero ha subito, così come la
Percorriamo tutta via Puglia fino ad arrivare in
CHIARA,
qui troviamo la
PIAZZA SANTA
CHIESA ED IL CONVENTO DI SANTA CHIARA,
fondato nel 1344 come complesso delle Clarisse francescane
per volontà di Matteo Sclafani. Si sviluppava attorno a due grandi
cortili, dei quali oggi rimane solo quello orientale su cui prospetta
un lungo portico. La chiesa venne interamente riconfigurata nel
1678 da Paolo Amato con ammodernamenti decorativi ed
chiesa, notevoli danni in seguito ai bombardamenti del 1943. La
struttura è utilizzata dai Salesiani che vi hanno impiantato scuole
professionali, un oratorio per i giovani del quartiere ed un centro
di accoglienza per lavoratori extra comunitari.
Il complesso Santa Chiara rappresenta oggi infatti un centro di
promozione umana e sociale del quartiere Albergheria.
Continuando per via Puglia, arriviamo a
PIAZZA DELL’ORIGLIONE,
innestando nella facciata un portale barocco, oggi sostituito con
ITINERARIO QUATTRO CANTI
li
Chiesa di S. Giovanni all’Origlione
troviamo la
Chiesa del SS. Salvatore
CHIESA DI S. GIOVANNI ALL’ORIGLIONE,
eretta
agli inizi del XVII secolo e rinnovata alla fine del secolo successivo
tempo la badessa e che la stessa Santa Rosalia abbia vestito
con un’imponente facciata, sormontata da un fronte a tre luci con
l’abito basiliano. L’aspetto della chiesa fu rimaneggiato del XVI
funzione
di
campanile.
Continuando
Protonotaro, dove ha sede l’ex
MONASTERO
via
MONASTERO DEL PROTONOTARO
BASILIANO DEL SS.
GRANDE ARTALE
incontriamo
SALVATORE) e l’ex
del
(O
OSPICIO
ora sedi dell’Istituto Magistrale Statale
Regina Margherita. Del monastero, costruito nell’XI secolo,
secolo con l’aggiunta delle tre navate e di tre cappelle per lato
con ingresso sull’attuale vicolo San Salvatore per orientare
l’abside a est. Un’ulteriore modifica fu apportata nel XVII secolo
da Paolo Amato che ristudia l’ambiente della
chiesa utilizzato
dalle suore e riconfigura l’ingresso sul Cassaro. Quest’ultima
rimangono tracce in un grande cortile porticato ed in alcune aule.
modifica renderà alla chiesa l’aspetto barocco, tutt’oggi visibile.
Dell’ ospizio, adibito ad abitazione nel XIV secolo, rimane il fronte
La pianta è un dodecagono irregolare inscritto in una ellisse, con
ovest con aperture ed arco ogivale. L’edificio ha subito pesanti
cappelle quadrate ed altari incassati lungo le diagonali ed una
trasformazioni nel XIX secolo ed è stato danneggiato durante
grande cupola ellittica, coperta all’esterno da un loggiato. Le
pareti interne sono decorate con marmi policromi ed affreschi
l’ultima guerra.
Percorriamo via del Protonotaro sino ad arrivare in Corso Vittorio
settecenteschi, attribuiti a Filippo Tancredi e a Vito d’Anna. Di
Emanuele, scendendo verso piazza Bologni,
quest’ultimo bombardamenti del 1943. Ora è utilizzata in
scorgiamo la
sulla
destra
CHIESA DEL SS. SALVATORE.
prevalenza come auditorium.
Di origine normanna risale infatti all’XII secolo. La sua fama è
legata alla leggenda secondo cui Costanza d’Altavilla, futura
madre dell’imperatore Federico II, ne sarebbe stata per qualche
ITINERARIO QUATTRO CANTI
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Palermo
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In Copertina: Particolare dei Quattro Canti, Piazza Vigliena
In Quarta di Copertina: Particolare di uno dei cantoni dei Quattro
Canti
ITINERARIO QUATTRO CANTI
Testi ed elaborazioni grafiche: C. F. Greco, C. Taormina
Contributo ricerche: J. Boscarino, C. Fucarino, A. Poerio
Fotografie: Ufficio Stampa Comune di Palermo, C. Adragna,
A. Pitarresi, A. Scafidi
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