Dirigente Scolastico: Mariarosaria Scalella Numero 1 Anno scolastico 2009/2010 … navigando tra le parole Gentili lettori, ecco il primo numero di quest’anno! La redazione vi ringrazia per la collaborazione, senza di voi non ce l’avremmo mai fatta! Numerosi sono stati gli articoli ricevuti sulle attività nella scuola che ci hanno consentito di personalizzare il nostro giornalino. Vi ricorda, inoltre, che la data per imbucare i vostri articoli nella cassetta che è all’ingresso della scuola, vicino alle scale, è il 15 marzo 2010. Buon lavoro! Vi ricordo di visitare il nuovo sito della scuola, www.scuolamediagigante.it, al più presto saremo anche lì! Vi auguriamo buona lettura La Redazione In questo numero: Sommario Attualità Attività nella scuola Le zampe raccontano Noi scrittori Interviste Giochi e fumetti Lettere La catastrofe ad Haiti pag. 2 Progetto: Scuole aperte pag. 4 Progetto: Forum universale delle culture 2013 pag. 6 Progetto: Fumo stop, salute al top! pag. 7 Progetto: legalità pag. 8 In biblioteca… con Donatella Ossorio pag. 13 Aiutiamo gli animali pag. 15 Intervista … ad Alessandra Amoroso pag. 24 … navigando tra le parole febbraio 2010 attualità La catastrofe ad Haiti Il tragico terremoto accaduto ad Haiti ha scosso le cronache del mondo intero. La violenta scossa della notte tra il 12 e il 13 gennaio 2010 ha provocato la morte di quasi mezza popolazione. La maggior parte delle vittime è costituita da bambini che hanno perso case e famiglie. Questo orribile disastro, purtroppo, ha colpito una terra già stremata e distrutta dalla povertà; per le strade di Haiti non si può far altro che vedere un orribile spettacolo di corpi coperti da lenzuola bianche. Per questa disgrazia quasi tutto il mondo si sta mobilitando per fornire aiuti a quelle persone rimaste ancora vive, non solo facendo spedizioni di cibo e acqua, ma anche attraverso associazioni benefiche come “mediafriends”, che spedisce fondi nelle zone più bisognose. Le brutte notizie sugli effetti del terremoto che ascoltavo in televisione hanno provocato nei miei pensieri il caos totale. Ho cominciato a pensare a tutte quelle persone, ma soprattutto, a tutti quei bambini rimasti senza famiglie e in un istante mi è sembrato di rivivere il terribile terremoto dell'Abruzzo. Se solo potessi, mi piacerebbe fare qualcosa per loro. I redattori Ilaria C., Denise M. III A Simone S., Andrea D’A. III B Salvatore E. A., Luca M. III D Simona O., Claudio D’A. III E Simone D. M., Antonio B., Raffaele D. I. III F Mariarca P., Imma P. III G Pierluigi G. Gabriele F. III H Hanno collaborato all’impaginazione: Rosa B., Ilaria C., Daniela S., Denise M., Erika M. III A Giada C. III B Gabriella C., Mirko D’A., Flavio I., Francesco M., Francesco C., Andrea M., Marco M. III D Gennaro A., Eduardo C., Antonio C., Fabiana C.C., M. Rosaria P. III E Sara O., Nunzia C., Raffaele D. I., Giulia T. III F Chiara B., Martina C., Umberto M., Mariarca P., III G Alessia C. III H A volte, quando sono a tavola con la mia famiglia e inizia il notiziario, mi sento quasi male a vedere le faccine tristi di tutti quei bambini privati della propria infanzia perché credo che un episodio del genere segni per tutta la vita. In questi ultimi giorni ho appreso che più di 200 bambini saranno adottati... e spero che almeno per loro la vita vada avanti e che queste famiglie a cui saranno affidati li aiutino con il loro amore a dimenticare questo orribile inferno. Mariarca P. III G 2 … navigando tra le parole attualità febbraio 2010 Si stima che ci siano state almeno centomila vittime del terremoto ad Haiti. Il numero è talmente alto che non sembra neanche realistico... ma purtroppo è così! Mentre si contavano i morti e i feriti qualcuno si domandava di Santo Domingo, l’altra metà dell’isola che, sembra impossibile, non si è mobilitata! In tutto questo orrore, infatti, la Repubblica di Santo Domingo, che è uno stato molta ricco e benestante, dovrà essere ricordato per il vergognoso aiuto che non ha dato. Inoltre il terremoto ha colpito una terra già stremata di per sè, ed è rimasta senza cibo, acqua, corrente elettrica. Una delle tante cose che mi ha colpito è che dopo il terremoto in Abruzzo, gli aiuti erano presenti già del primo momento, mentre ad Haiti gli aiuti sono arrivati in ritardo e senza organizzazione. Regnavano solo disperazione, rabbia e miseria. Imma P. III G Ad Haiti milioni di persone sono state colpite dal sisma e sono rimaste senza casa. Il terremoto ha distrutto anche tutti gli ospedali, e i medici sono stati costretti a curare i malati e i feriti per strada, e non c’era neanche la possibilità di seppellire i cadaveri. Il terremoto è stato trentacinque volte più forte di una bomba atomica! Eleonora M. I C Povere palme! Da piazza CARLO III a via Marina, da Mergellina a viale Augusto, da piazza Vittorio a piazza Sannazzaro, dal viale Gramsci alla villa Comunale. Le palme di mezza città sono in agonia, aggredite da troppo tempo dal così detto punteruolo rosso, il parassita killer che divora le piante uccidendole nel giro di qualche mese. Il punteruolo rosso è originario dell’ Asia, dove è stato responsabile di seri danni alla coltivazione. In Italia il coleottero è arrivato nel 2004 quando un fiorista di Pistoia importò delle piante dall' Egitto. L'anno successivo l'insetto venne intercettato in Campania dove causò la morte di centinaia di palme secolari. Gli adulti del punteruolo rosso sono attivi sia di giorno che di notte e sono abili volatori. Una femmina può deporre fino a 200 uova per volta. Dopo la schiusa, le larve si dirigono verso l'interno della pianta scavando gallerie grazie al robusto apparato masticatorio. La città perderà parte del suo patrimonio verde; se il virus fosse stato combattuto con maggiori tempestività non avrebbe causato i danni che ha procurato. E per tutta questa storia, ora, dobbiamo dire addio alle palme, che da decenni fanno parte del nostro bellissimo panorama. Luca D. G., Bruno G. I I La pizza napoletana … specialità garantita IL Comitato europeo ha assegnato alla pizza napoletana il riconoscimento di specialità tradizionale garantita. Per l'Italia ciò rappresenta una vittoria di alto valore simbolico. Il presidente della regione Campania, Antonio Bassolino, ha dichiarato che questo riconoscimento è un giusto premio per tanti pizzaioli di Napoli. Ha, inoltre, dichiarato che va un particolare ringraziamento a tutte le associazioni che hanno lavorato per raggiungere questo risultato. Benedetta B., Sabrina D. L. I E 3 … navigando tra le parole febbraio 2010 attività nella scuola PROGETTO SCUOLE APERTE … al teatro Filangieri Nell'ambito del Progetto Scuole Aperte il 27 novembre 2009 siamo andati al teatro Filangieri per assistere allo spettacolo: “Di voce in voce”, presentato da due artiste napoletane, le sorelle Rondinella che ci hanno spiegato e cantato le canzoni classiche napoletane dal 500 ai giorni nostri. Simona Ci sono state delle immagini che ci hanno accompagnato nel percorso musicale. All’ inizio hanno cantato una canzone “Sto core mio” di Orlando Sasso, scritta nel 1500, che a noi è parsa di difficile comprensione. Poi tutti insieme, mentre scorrevano le immagini, abbiamo cantato Michelemà, una canzone del 600 che racconta la storia di una ragazza rapita dai turchi. La mamma la cercava chiamandola per nome “Michela mia” che per contrazione è diventato Michelemà. Chiara Hanno cantato delle canzoni di Raffaele Sacco e Salvatore di Giacomo “Te voglio bene assai”, “Pianoforte e notte” e “ Marechiaro”. Poi ci hanno mostrato dei semplici strumenti, le castagnette e le tammorre , e ci hanno parlato delle copielle, cioè dei fogli in cui venivano copiati i testi delle canzoni. Nella seconda parte hanno cantato canzoni dell’ 800, soprattutto del repertorio di Carosone. Mattia e Roberta Una parte che mi è piaciuta molto è stata quando ci siamo alzati e cantato “Tammurriata nera”, ‘O Sarracino e “Tu vuò fa l'Americano” Mattia A noi è piaciuto il momento del Karaoke: sullo schermo sono apparse le parole della canzone “Napule è” di Pino Daniele e l'abbiamo cantata tutti. Claudio Per ultimo hanno cantato la canzone “don Rafè” di D'Andrè, contro la camorra. Quindi hanno concluso facendoci fare delle domande. Lo scopo dello spettacolo è stato di farci conoscere le tradizioni della nostra città e ci hanno fatto capire che il napoletano è una lingua e, se parlato bene, non è volgare Noemi e Alessio Mi sono divertito tantissimo è stato bello e interessante e spero di avere altre occasioni per rivederlo, e magari di ritornarci con la famiglia. Paola Simona, Chiara, Mattia, Roberta, Claudio, Noemi , Alessio, Paola I I 4 … navigando tra le parole attività nella scuola febbraio 2010 … i laboratori Dal mese di novembre sono iniziati i corsi previsti nell'ambito del Progetto scuole aperte. Io frequento il lunedì quello di “@lfabetizzazione informatica” con le professoresse Gnocchi e Cavaliere e il venerdì il modulo “ Computer e web “ con il professore Regalbuto. Mi piace molto fare questi laboratori che si completano a vicenda, perché sono interessanti. Ogni volta che dobbiamo seguire le lezioni sono eccitata perché ho voglia di imparare sempre cose nuove. Spero che tutti noi diventeremo così bravi che quando faremo vedere un nostro lavoro alla preside la stupiremo e che sia contenta del lavoro che abbiamo fatto. Daniela I H … “Meditate che questo è stato” Mercoledì 27 Gennaio, nell'ambito del Progetto Scuole Aperte, si è svolto un incontro a cui hanno partecipato alunni e genitori. Erano presenti due rappresentanti della Regione, e le nostre professoresse Secondulfo e Catuogno. Il prof. Soverina, l'esperto dell'Istituto Campano di Storia della Resistenza e dell'Antifascismo “Vera Lombardi”, ci ha spiegato la Shoah raccontandoci tutte le atrocità che sono state fatte ai bambini, ai vecchi e agli uomini uccisi nelle camere a gas. Ci ha spiegato che la Shoah ha avuto inizio in alcuni paesi dell 'Est, come la Polonia e l'Ungheria, per poi dilagare come una macchina infernale per tutta l'Europa. Il professore si è soffermato sul termine Shoah che significa “distruzione” e questo termine i nazisti lo seguirono in pieno, iniziando prima a segregare, poi a torturare e, infine, a sterminare ebrei e tutti quelli che erano considerati indesiderabili. Attraverso un video ci ha raccontato prima della storia del piccolo Sergio De Simone, un bambino di 9 anni di origini napoletane, deportato ed ucciso barbaramente. Poi ci ha mostrato scene da vari film come “La Tregua”, “La vita è bella”, “Schindler’ s list”. Io mi auguro che una tragedia come quella della Shoah non si ripeti mai più. Forse proprio a noi spetta il compito di tener presente ogni giorno questi fatti accaduti e documentati. Dobbiamo mantenere viva la memoria per non dimenticare mai. Oggi difficilmente potrebbe avvenire un'altra Shoah, ma ogni giorno in televisione ascoltiamo e vediamo varie forme di razzismo, come quelle che si sono consumate ai danni della Cambogia e del Ruanda. Per questo la giornata della Memoria non deve servire solo ai 6 milioni di ebrei sterminati, ma anche ai tanti perseguitati politici e di tutte le altre etnie. Ramona I H Questa esperienza è stata interessante, ma mi ha fatto male vedere quelle immagini: bisogna ricordarsi di ciò che è accaduto nel passato per non farlo accadere di nuovo. Marica I H 5 … navigando tra le parole attività nella scuola febbraio 2010 Progetto: FORUM UNIVERSALE DELLE CULTURE 2013 “Peacemaker a scuola” La nostra scuola S.S.S. G. Gigante ha aderito al forum universale delle culture fin dall'anno 2008\2009. Tale iniziativa, nata a Barcellona nel 2004 con il patrocinio dell'Unesco, vuole promuovere un incontro tra popoli e civiltà per un confronto sui temi principali promossi dalla manifestazione: pace, diversità culturale e conoscenza. Il tema prescelto per caratterizzare l'edizione napoletana è “la memoria del futuro: conoscere le proprie radici per progettare un futuro comune”. Attività laboratoriali a scuola Il tema di questa I annualità, 2009/2010, nell’ambito del forum, è la “ pace”. Noi alunni delle classi (1 F, 1 H, 1 I, 3 B, 3 D) che hanno aderito a tale iniziativa abbiamo intitolato il progetto ”Giganti di pace”. Nel primo incontro, tenuto il 4 febbraio 2010, ci siamo divisi in tre gruppi laboratoriali: scrittura creativa, storico-fotografico e artistico espressivo. La preside è intervenuta per augurarci buon lavoro e le prof.sse hanno fornito indicazioni su come si articoleranno gli incontri. Ciascuno di noi, dopo aver compilato un questionario di ingresso, si è presentato, ha espresso la propria motivazione all'incontro ed ha fornito una definizione di pace. Abbiamo potuto, in tal modo, riflettere sul vero significato di pace, ascoltando e soprattutto condividendo le emozioni e i pensieri degli altri compagni. I F, I H, I I, III B, III D Il Dirigente scolastico: Mariarosaria Scalella Prof.sse R. Forcillo, R. Secondulfo, M. Serra La “G. Gigante” a CITTA’ DELLA SCIENZA La nostra scuola è stata selezionata per partecipare il 13,14,15 ottobre 2009 alla manifestazione “3 giorni per la scuola”, che si è svolta presso Città della Scienza. Il D. S., Mariarosaria Scalella, con le docenti R. Gaudio, referente educ. Ambientale, R. Secondulfo, referente educ. alla legalità, M. Indrio, referente progetto animalista, hanno presentato, in uno stand appositamente allestito, i seguenti lavori realizzati nell’anno scolastico 2008/2009: “Dall’acqua all’energia, risparmiare si può” educ. Ambientale, “Io cittadino“ - educ. Alla legalità, “il valore della diversità” e “Animali con noi”- progetto animalista. D.S. MR. Scalella e prof.ssa R. Gaudio 6 … navigando tra le parole attività nella scuola Progetto:Fumo stop, salute al top! In classe stiamo iniziando un progetto sul fumo molto interessante: abbiamo fatto un brainstorming ed abbiamo compilato delle schede. Appena ho sentito la parola fumo mi è venuto in mente mio nonno perché ha il brutto vizio di fumare. Spesso mia mamma e io lo rimproveriamo perché fuma molto e sappiamo che fa molto male alla salute. Siamo a conoscenza del fatto che smettere di fumare è molto difficile perché la nicotina provoca una forte dipendenza, ma si potrebbe smettere con l'aiuto della medicina e delle nuove invenzioni tecnologiche come la sigaretta elettrica. Spero che tutti i fumatori si sensibilizzino alla pericolosità del fumo e spero che lo facciano anche per i propri figli perché il fumo passivo fa molto male anche a chi sta vicino. Simone P. III G febbraio 2010 Leggiamo il quotidiano… Per la giornata dei diritti dell'infanzia abbiamo letto, nel mese di novembre, alcuni brani tratti dai quotidiani. Ci ha lasciato a bocca aperta sapere che in ogni minuto muoiono più di 20 bambini, sfiniti dalla fame e dalla sete. Non c'è cosa più brutta che morire di fame. Oggi ci sono molte associazioni che cercano di raccogliere soldi, ma non basta. Hanno bisogno di investimenti seri ed importanti, si devono costruire case, ospedali e soprattutto scuole per dare istruzione a tutti. Mi sembra assurdo pensare che un attore come Robby Williams abbia speso 9 milioni di euro per sapere se esistevano gli alieni e altrettanto stupido ci sembra spendere tanti soldi per comprare un calciatore. Se tutti gli esseri viventi sono uguali, perché loro non hanno niente e noi tutto? Andrea I I Alessandro, Claudia, Marco, Francesco I H Io, se fossi adulta, adotterei un bambino, per regalare un sorriso ad almeno uno di quei piccoli Stefania I H Il fumo A proposito del fumo, penso che tutto il mondo ne sia vittima, soprattutto i giovani: ci sono, infatti, ragazzi che si rovinano la vita a 10 anni perché iniziano a fumare anche di nascosto, all'insaputa dei genitori. Io mi ritengo un ragazzo molto fortunato perché, pur avendo provato una volta, ho subito lasciato perdere. 7 Nel mondo il fumo per i ragazzi è diventata una moda: per essere uguale agli altri molti miei amici fumano senza sapere a cosa vanno incontro e soprattutto al rischio di diventare dipendenti dalla nicotina con tutte le gravi conseguenze per la salute. Umberto M. III G … navigando tra le parole attività nella scuola febbraio 2010 PROGETTO LEGALITÀ … incontro con la Guardia di Finanza Il giorno 5 novembre 2009 è venuto un luogotenente della Guardia di Finanza per informarci sulle funzioni del suo lavoro. Ci ha spiegato che la GDF è un corpo di Polizia dello Stato che controlla tutto il territorio, specie le frontiere, porti e aeroporti. Essa si occupa di vari reati che vanno dal contrabbando al traffico di stupefacenti, dalla contraffazione ai reati Tributari (evasione delle tasse). Per quanto riguarda il contrabbando, la GDF combatte quello dei tabacchi grazie ai mezzi navali, mentre per i reati inerenti il traffico degli stupefacenti, essa si avvale anche dei cani anti-droga che, grazie al loro addestramento, fiutano i nascondigli. Daniela, Alessandro I H Il luogotenente della GDF ci ha parlato dei venditori ambulanti e della contraffazione di CD/DVD e ci ha detto che sulle bancarelle i CD costano pochissimo perché sono illegali, non pagano diritti e questo significa che viene messa in crisi tutta l'economia dei venditori autorizzati. Emanuela, Ramona I H Questo incontro è stato molto interessante, anche perché nei giorni precedenti avevamo letto in classe un opuscolo con una storia a puntate della GDF il cui protagonista è “Finzy”, un grifone che poi è la mascotte della GDF che risolve tutti i casi. Christian I H Questo incontro è stato molto utile ed educativo e spero di rivedere presto il Tenente e di imparare cose nuove. Chiara B. Questa iniziativa ci ha permesso di essere messi al corrente sui problemi di illegalità della nostra società. Ramona I H ...lettura del libro “Ragazzi di Camorra” In classe stiamo leggendo il libro “Ragazzi di Camorra” che narra la storia di un ragazzo di 10 anni costretto a diventare un “muschillo” (colui che è usato per vendere la droga). Io sono un ragazzo di Napoli e quello che ho letto lo vedo ogni giorno e mi dispiace perché penso che Napoli è una bella città che potrebbe essere piena di turisti e, invece, questo problema li sta allontanando, con grave danno per l'economia. Del resto Napoli ha tanti problemi come lo smaltimento dei rifiuti, che più di un anno fa creò un grande problema di immagine alla nostra città. Se poi a questo ci aggiungiamo il dramma della camorra e della criminalità in guerra, allora la nostra città rischia di essere sconfitta. Emanuele I H Leggendo il libro “Ragazzi di Camorra” ho capito che la droga è una cosa orrenda e solo a parlarne mi si rizzano i capelli. Vorrei dire ai ragazzi come me, “Dite no alla droga”, perché così non aiutiamo la città, anzi tutti pensano che a Napoli ci siano solo drogati. Se potessi, farei una legge con pene severissime per gli spacciatori e cercherei di aiutare chi è caduto vittima di questi sciacalli. Giulia I H 8 … navigando tra le parole attività nella scuola febbraio 2010 Leggendo questo libro ho capito che dire di essere napoletano può mettere paura: perché c'è la camorra, perché ogni giorno si muore e spesso si è anche incolpevoli. Poi la droga, i furti, gli scippi. La nostra città, di notte soprattutto, rischia di essere deturpata anche delle sue bellezze. Insomma la nostra città viene maltrattata anche da incivili abitanti che la deturpano e la sporcano. Spero che un giorno io sia in grado di aiutare Napoli da queste catene. Molti ci hanno tentato, come Giancarlo Siani, il giornalista ucciso dalla camorra, e Giovanni Falcone, il giudice ucciso a Palermo. Io spero di diventare come loro. Aspettami Napoli, amica mia, ti libererò! Francesco I H La verità che si racconta nel libro “Ragazzi di Camorra” è dura perché descrive ragazzini che vengono pagati dai camorristi. La mia città ha tanti problemi perché la gente non sempre vive nella maniera giusta. Ma c'è tanta gente che vive con onestà e non si lascia travolgere dai malviventi. Occorrerebbe una comunità ferma e decisa che condanni questi malviventi, con pene severe. É vergognoso vedere uomini di un certo livello, come i politici, prima accusati e poi scagionati. Salvatore I H A Napoli c'è ancora il problema della spazzatura: la colpa è dei napoletani che non fanno la raccolta differenziata. I cittadini dovrebbero differenziare, rispettare le regole civili. Mi dispiace perché questo problema non si risolverà mai, soprattutto se non cambiano le persone. Andrea I H … partecipazione al Premio Libero Grassi 2010 Nell' ambito del progetto Legalità abbiamo partecipato al premio Libero Grassi 2010. Il concorso consisteva nello scrivere una sceneggiatura di un minuto sul tema della corruzione. Ecco la nostra. Fermiamo la corruzione Dove: scuola - laboratorio di storia e cittadinanza Sottofondo: musica base “Scugnizzi” Insegnante: Ragazzi, oggi parliamo di una vera e propria piaga del nostro tempo: la corruzione. Sapete cos'è? Alessia: per me la corruzione è dare denaro in cambio di favori illegali. Per me è una cosa molto brutta, perché così facendo non tutti fanno bene il proprio lavoro. Fabio: la corruzione è un male anche perché nessuno denuncia. Maurizio: le persone non denunciano perché hanno paura. Claudio: la cosa grave è che chi corrompe mette a rischio la vita degli altri, come quando si pagano tangenti per avere appalti pubblici. Chiara: Si, perché la corruzione è la privazione della libertà, basta una “bustarella”, uno scambio di soldi... ed è fatta! Insegnante: e allora che facciamo? Alessia: dobbiamo fermarla: dovrebbero esserci più persone che devono controllare. Fabio: ed evitare che ci siano persone e pubblici funzionari che si fanno corrompere. Maurizio: bisognerebbe dare un lavoro adeguato a tutti, così nessuno debba trovarsi in uno stato di necessità. Claudio: fermiamola! Con una polizia seria, con sistemi di sorveglianza per chi gestisce negozi e appalti. Chiara: fermiamola con una legge applicata seriamente che si fondi sulla certezza della pena. Tutti: (inquadratura su un grande manifesto che reca la frase recitata dai ragazzi all’ unisono. Fermiamo la corruzione per Vivere tutti Liberi. Inquadratura sui ragazzi e la musica va a scemare. Classe 1 I 9 … navigando tra le parole attività nella scuola febbraio 2010 La giornata della memoria… vista da noi alunni della III D Con questi versi Primo Levi ha narrato la propria terribile esperienza nel campo Auschwitz. Ecco le immagini che tale lettura ha evocato in noi… Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa, andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. Giovanni M. III D Alessandro S. III D Luca M. III D Alessandro S. III D Giovanni M. III D 10 … navigando tra le parole attività nella scuola febbraio 2010 “ARBEIT MACHT FREI” - “Il lavoro rende liberi” Martedì 26 Gennaio 2010, noi della classe III D della S.S.S. G. Gigante, siamo andati al teatro ”La Perla” per assistere alla rappresentazione teatrale intitolata “Arbeit macht frei”, cioè “Il lavoro rende liberi”, parole scritte sull'insegna che si trova all'ingresso del campo di sterminio di Auschwitz. che non avevano più neanche un nome, un'identità, ma venivano identificati e chiamati dagli ufficiali tedeschi con un numero; infine l'arresto di alcuni tra i suddetti ufficiali al termine del II conflitto mondiale e gli interrogatori a cui furono sottoposti, durante i quali confessarono i loro crimini. Gli attori hanno rappresentato queste scene con “humour nero” e, alla fine dello spettacolo, hanno eretto sullo scenario ”il muro della vergogna”, sostenuto da tre alberi e costruito con della carta sulla quale sono state scritte le date in cui furono commessi i vari crimini di cui sono macchiati i tedeschi. Questo spettacolo è riuscito a catturare la mia attenzione per la vivacità e l'humour nero con cui gli attori hanno rappresentato gli orrori della follia nazista. Flavio I. III D Questa rappresentazione ha avuto come argomento la Shoah, cioè la persecuzione e la soppressione del popolo ebraico ad opera dei nazisti durante la II guerra mondiale ed é iniziata e finita con la recitazione della poesia con cui Primo Levi introduce il libro:”Se questo è un uomo”. Nelle varie scene che si sono succedute, sono stati mostrati vari aspetti della Shoah: i macabri esperimenti effettuati dal dottor Kurt Mendel, che usava gli ebrei come cavie umane, infliggendo loro sofferenze di una crudeltà infinita, le misere baracche in cui vivevano accampati gli ebrei, Alessandro S. III D 11 … navigando tra le parole attività nella scuola febbraio 2010 Il nostro salotto del pensiero… con sorpresa Lunedì 30 Novembre 2009, con la mia classe, siamo andati nel Salotto del Pensiero, ma, a differenza delle altre volte, eravamo tutti molto emozionati. La prof.ssa Prisco ci aveva detto di avviarci nel salotto perché lì c'era una sorpresa per noi. Ovviamente eravamo tutti impazienti... Arrivati nel salotto ci siamo sistemati e abbiamo aspettato, e dopo pochi minuti abbiamo visto arrivare la prof.ssa Serio e, dietro di lei, un'ombra: era il prof. Ferraro, “l'inventore” del Salotto del Pensiero. L'abbiamo ascoltato tutti con attenzione. All' inizio abbiamo parlato delle nostre impressioni quando incontriamo una persona nuova; poi abbiamo parlato degli amici veri, e poi di quando noi siamo veri. Secondo noi, il prof. Ferraro è stato molto bravo e crediamo che con lui sia stato più facile esprimere le proprie idee, perché ci ha fatto sentire a nostro agio. Quando poi se ne è andato, abbiamo discusso insieme alle nostre professoresse, che erano state lì tutto il tempo ad ascoltare e a scrivere tutto ciò che dicevamo, e abbiamo discusso insieme su ciò che avevamo fatto, e tutti abbiamo detto che il prof. Ferraro è stato molto bravo e che l’incontro ci è piaciuto molto. Chiara B. III G Il giorno 30 novembre 2009 la prof. Prisco ci ha detto che ci avrebbe aspettato una sorpresa. Tutti molto impazienti ci chiedevamo, chi fosse questa sorpresa, poi è arrivato, era il Professore Ferraro, devo dire la verità all'inizio sono restata un po' delusa, però poi alla fine ho capito che era la sorpresa più bella che potessimo ricevere. Abbiamo parlato di cosa proviamo quando vediamo una persona nuova. Sono uscite varie parole riguardanti questo: timidezza iniziale, sguardi attenti, notare come è vestita, come parla, e tante altre cose! Poi abbiamo parlato degli amici veri che consideriamo fratelli, e secondo me ce ne sono pochi, almeno io di quelli veri ne ho sei che qualunque cosa facciano gli vorrò sempre bene e li perdonerò sempre!! Gli amici veri sono quelli con cui ti comporti con il tuo vero carattere e a cui dici tutto quello che pensi... sono quelli che ti capiscono con uno sguardo... sono quelli... sono quelli che se hai sbagliato lo dicono a te non agli altri... sono quelli che nel momento del bisogno ci sono sempre. Spero che ci rincontreremo con il prof Ferrano. Martina III G Dalla narrativa all'attualità Leggendo il mito di Aurora e di Titone, abbiamo avuto modo di parlare del problema degli anziani. (Titone era da giovane un mortale di cui si era innamorata Aurora. Divenuto vecchio Aurora prima lo lasciò e poi lo trasformò in immortale). Oggi con i progressi della scienza, si è allungata l'esistenza umana. Nella nostra società sono tante le persone che hanno superato i 70 anni e i giovani sono di meno, anche perché ci sono poche nascite. Un tempo c'erano le famiglie allargate che ospitavano anche i nonni , invece oggi poiché molte donne lavorano, spesso gli anziani finiscono nelle case di riposo. Ma così non hanno l'affetto e il calore di cui avrebbero bisogno. I giovani oggi devono, invece, vedere gli anziani come una fonte di esperienza e di sapere. Purtroppo spesso li vedono con un peso. Spero tanto che lo Stato, piuttosto che pensare a ridurre loro le pensioni, pensi a delle politiche per la loro serenità. Christian I H 12 … navigando tra le parole attività nella scuola febbraio 2010 In biblioteca… con Donatella Ossorio Giornata della memoria… “La vita è bella” Il 21 ottobre abbiamo incontrato Donatella Ossorio, una scrittrice che ci ha parlato del suo libro “Se entri nel cerchio sei libero”. La storia è ambientata in Africa nello Stato del Burkina Faso, ed ha come protagonista Adamà, un ragazzino che aveva un padre che aveva molte famiglie e per questo sarà costretto ad avere più mamme; fin quando una di esse lo caccerà. Per puro caso incontrerà la giornalista che gli offrirà di andare in Europa, e precisamente a Bari, dove Adamà si laurea. L'incontro con la scrittrice, poi, è la sua fortuna perché gli ha promesso di raccontare la sua storia. Il libro viene chiamato “Se entri nel cerchio sei libero” perché era un gioco che lui faceva da piccolo insieme ai suoi amici: chi entrava nel cerchio era libero. Quest'espressione ci ha insegnato che se vuoi qualcosa devi lottare e rischiare per averla e ci fa capire anche la forza di questi bambini per continuare a vivere. Questa storia di Adamà è simile a quella di tanti altri poveri bambini dell'Africa verso i quali dobbiamo avere solidarietà perché ancora oggi accadono le stesse cose che accadevano ad Adamà. Nello stesso tempo è una storia di speranza perché questo ragazzo riuscirà a sollevarsi e oggi è libero e affermato. Francesco, Eleonora, Daniela I H Per commemorare la Shoah abbiamo visto a scuola il film “La vita è bella”, con la regia di Roberto Benigni e le musiche di Piovani. Il protagonista è Guido, un ebreo di Arezzo in cerca della futura moglie, Dora. Guido farà di tutto per conquistarla e tante simpatiche coincidenze rendono la prima parte del film molto allegra. Dal matrimonio nascerà Giosuè, ma purtroppo iniziano le deportazioni e Guido, Dora e Giosuè si ritroveranno stipati nei treni e deportati in un campo di concentramento. Guido rimarrà con Giosuè, e per non far spaventare il figlio gli dice che la vita nel campo è un gioco e chi arriva a 1000 punti vince un carro armato. Quando ormai è chiaro che stanno arrivando gli ultimi momenti, Guido compie il più bel gesto d'amore: lo nasconde in un cassonetto e cerca di liberare la moglie, ma purtroppo viene scoperto e ucciso. L'indomani Giosuè, sentendo il silenzio, esce dal nascondiglio e gli appare un carro armato alleato. Pensa che la promessa del padre si sia avverata, viene preso in braccio dall'alleato e finalmente ritrova la mamma : il film termina con il bambino che alza le braccia al cielo gridando “Abbiamo Vinto!”. Claudio, Bruno e Mirko I I L’ultima scena è la parte più bella perché racchiude tutto il film: le braccia alzate del bambino significano la conquista del carro armato, la sconfitta della dittatura del nazismo e la conquista della libertà per tutti gli ebrei. Maurizio, Fabio, Alessia e Simona I I Un'altra scena significativa è quando Guido e Giosuè sono nella baracca del campo e Guido, per non far spaventare Giosuè, finge che tutto sia un gioco, così che il piccolo pensi che davvero stia partecipando ad una gara per conquistare punti. Mattia I I 13 … navigando tra le parole febbraio 2010 le zampe raccontano Gli animali in via di estinzione GLI ELEFANTI Di tutta l'Asia, noi elefanti eravamo i grandi giganti finché arrivarono i cacciatori a rubarci le zanne anteriori. Lunghe, bianche zanne d'avorio le rivendono a peso d'oro ma non pensano che così facendo noi, come l'orso, stiamo scomparendo. LA LEZIONE AI MARINAI Tutte le balene decisero di fare una riunione perché erano in via d'estinzione. Uno del gruppo disse che ovviamente tra loro era il re, dobbiamo dare a quei marinai una bella lezione perché a causa loro siamo in via d'estinzione finalmente un piano idearono e tutte insieme via li mandarono. IL PINGUINO PICCINO Il grande capo pinguino disse a quello più piccino lo affido a te il comando la nostra razza via via sta andando L'estinzione delle balene L'attività umana non risparmia nemmeno i più grandi cetacei. Caccia, ricerche scientifiche, cambiamento climatico e inquinamento stanno provocando l'estinzione delle balene. Le balene e i delfini, che vivono nei nostri oceani da almeno cinquanta milioni di anni, sono a rischio di estinzione e la caccia commerciale é la prima causa dell'estinzione di questi mammiferi. La caccia, purtroppo, non é la sola minaccia che pesa sui giganti marini. A questa si sono aggiunti il cambiamento climatico, l'inquinamento sonoro e ambientale, l'urto con le navi e le reti dei pescatori. In Europa, la legge prevede che le balene siano protette contro ogni forma di persecuzione, cattura o uccisione ma a volte questa legge non viene osservata. Qualche dato in più… Nel mondo esistono più di 80 specie di cetacei. La balena blu é il più grande mammifero marino (25 m. di lunghezza, 100 tonnellate di peso). Una balena su quattro é in pericolo. Ogni anno vengono uccise più di 100 balene (fonte WWF); la Norvegia e l'Islanda detengono il primato dei cacciatori di balene. Flavia A., Tina B., Carmen M., Simona R., Francesca V. IF ma tu il regno salverai ed il re diverrai. IL RINOCERONTE Un piccolo rinoceronte é stato portato via su un monte. Non vedevo nessuno, né la mamma né il papà e ha paura che non li troverà. Flavia A., Tina B., Carmen M., Simona R., Francesca V. IF 14 … navigando tra le parole le zampe raccontano Aiutiamo gli animali Sempre più animali sono costretti a vivere rinchiusi in gabbia per attirare molte persone. Questo avviene negli zoo, però il problema maggiore accade nel circo. Quegli animali vengono maltrattati durante l'addestramento, costretti a fare salti o gesti per non avere frustate e punizioni. Gli animali più sofferenti sono le tigri e i leoni, obbligati a vivere in un habitat diverso dal loro. Un altro problema molto frequente é l'abbandono dei cani. Molte persone pensano che i cani siano giocattoli e pertanto una volta che si stufano di loro, li abbandonano per strada. Questo non va proprio bene, perché i cani hanno bisogno di cure necessarie e soprattutto di affetto. Come dice il detto “il cane é il migliore amico dell'uomo”, dobbiamo essergli fedeli come lui lo é con noi. Ci sono stati molti episodi di cani abbandonati, uno in particolare é stato l'episodio di un cane abbandonato in un cassonetto a Firenze. Questo succede soprattutto nel periodo natalizio o in estate, periodi in cui la gente regala animali o li abbandona per andare in vacanza. Vorremmo tanto adottare un cane, solo che questo nostro desiderio ci é impedito dai nostri genitori per il fatto che le nostre case sono piuttosto piccole per un cane che ha bisogno di uno spazio più grande e di conforto. Riteniamo, infine, che un cane, di qualsiasi razza esso sia, debba vivere in un posto all'aria aperta (per esempio in un giardino), in modo da poter correre ed essere libero di scorazzare. Simona A., Maria Grazia A., Miriana C. II E 15 febbraio 2010 La tartaruga Ho una piccola tartaruga che dalla casetta sbuca per mangiare i gamberetti e poi fare i dispetti fa rumore a tutte le ore . Però è un amore! Roberta P., Erika E. IF Il pappagallino Guarda che bell'uccellino, è il mio pappagallino. Al mattino, con il suo cinguettio, chiede semi,acqua e frutta proprio per dirtela tutta. Sale pure sopra il dito poi ti becca all'improvviso. A lui piace la sua gabbia, a castello, bella e ampia. Erika E. e Roby C. IF Un po’ più di cuore Ci sono tanti animali abbandonati per strada. Penso che dovremmo avere un po' più di cuore… a volte sono proprio gli stessi padroni che li abbandonano per strada Penso che il problema principale sia la mancanza di amore, di pazienza, calma e affetto. E mi sembra che proprio oggi non ci sia più tanto amore per niente , ma soprattutto per gli animali. Un altro problema è lo spazio in casa. Certo, se una casa è piccola, è difficile tenere un cane di razza grande. Lo capisco, e allora chi ha una casa con un giardino dovrebbe avere sicuramente uno o più animali. Oggi gli animali vengono presi e maltrattati come se fossero stracci, ma in realtà sono esseri viventi come noi e dobbiamo rispettare i loro diritti. Serena R., Tonia R. I E … navigando tra le parole le zampe raccontano febbraio 2010 La I H e gli animali… Caratterialmente amo gli animali. Possiedo tanti pesciolini, però vorrei un cane, perché è un animale molto dolce. In televisione ho visto dei cagnolini che venivano sfruttati e mi facevano tenerezza al punto che li avrei presi tutti. Anche per strada ho visto molti cani e gatti che cercavano il cibo nella spazzatura, alcuni si capiva che erano stati abbandonati da padroni senza cuore. Le istituzioni possono fare molto: potrebbero costruire abitazioni, si potrebbero fare agevolazioni per chi ha cani e gatti. Elisa L. e Viviana M. I cani sono animali fedeli; un cane non é un giocattolo che poi si butta, é un essere vivente che va amato e non torturato o abbandonato. Alessandro De G. Per tutti i cani abbandonati provo molta tenerezza, e per eliminarli dalle strade costruirei una specie di orfanotrofio , per farli adottare da chi è disposto a dare loro una vera casa, cibo e affetto. Christian D’A. Se avessi la possibilità organizzerei un'abitazione per cani, perché odio i canili e aiuterei tutti quelli in difficoltà. Mina Da quando ero piccola ho avuto animali in casa, in particolare cagnolini. A casa, quando torno da scuola, trovo Briciola ad accogliermi, abbassa le orecchie, scodinzola, e si mette a saltare. Mi fanno pena tutti quei cani e gatti che, invece di stare al calduccio nelle case, si trovano per strada, e mi arrabbio per tutte quelle persone che prima comprano cani e gatti e poi li abbandonano. Da grande vorrei fare la veterinaria, possedere un canile per prendere tutti i cani e i gatti dalla strada. Daniela T. Il cane è l’ animale che preferisco, non ne posseggo uno, ma mi piace stare con il cane di mia zia. È un boxer e quando sto con lui mi sembra di stare in paradiso. Perciò eliminerei tutti gli animali dalla strada, costruirei parchi per cani, soprattutto lotterei contro l’ abbandono, perché i cani abbandonati diventano indifesi, specie se non sono più giovani. Mario M. A casa ho un gatto che si chiama Mimì ed é molto carino. Quando si sente triste mi viene vicino, mi salta sulle gambe e mi fa rallegrare. La mattina, appena mi vede sveglia, miagola per farmi aprire la porta del balcone. La cosa divertente é che é diventato amico del cane di mia zia. A Natale successe un episodio divertente: mia zia venne con il suo cane e ad un tratto si sentirono i botti dei fuochi artificio. I due poveri animali, spaventati, scapparono sotto il divano, e noi iniziamo a ridere di cuore per la scena buffa, anche se poi iniziammo a preoccuparci perché avevamo paura della loro vicinanza. Ma… anziché azzuffarsi, i due iniziarono a socializzare e a giocare fra di loro! Chi ha detto che i cani e i gatti sono nemici? Chiara Ho due canarini, uno rosso e uno giallo. In estate fanno le uova, ma non esce mai niente. Mi piacciono molto i cani piccoli perché di quelli grandi ho paura. Mi piacciono anche i coniglietti e quando ero piccola la nonna me ne acquistò uno. Io lo prendevo in braccio e lui mi leccava. Ricordo la sua medaglina con il nome scritto, “Carolina”. Purtroppo morì. Allora ebbi una tartaruga e un pesciolino. La tartaruga sembrava addormentata, mi veniva vicino solo quando le davo da mangiare. Poi ho avuto Nemo, un pesciolino sempre sveglio che ho quasi addomesticato. Per tutti i cani e gatti abbandonati metterei dei contenitori per strada con acqua e cibo,così potrebbero sempre sfamarsi. Federica R. Il cavallo è il mio animale preferito, in particolare Elettra, il pony che cavalco al C.I.A, il Pony club che frequento. Le voglio molto bene, ma è cocciuta: a volte, infatti, negli esercizi di salto lei si ferma e non salta. Dovrei farle male, ma io non lo faccio perché le voglio troppo bene. Ben due volte sono caduta, ho fatto una caduta imbarazzante: il cavallo era al passo, io senza staffe. Poi si fermò, ma io scivolai a terra. L'istruttrice pensò che sarei stata in grado di mantenermi, ma io invece mi ritrovai.. col sedere a terra! Quando vado a cavallo e monto Elettra mi distraggo da tutto e allora mi sento super-felice. Mi auguro che questi animali fieri ed eleganti non vengano più usati per scommesse, ma che siano montati solo per uno sport fiero e leale. Eleonora M. 16 … navigando tra le parole le zampe raccontano febbraio 2010 Io adoro i cavalli, prima praticavo equitazione al C.I.A. di Agnano e montavo Biancaneve. Ero felice, ma un giorno il cavallo si sbizzarrì e io rotolai nella sabbia: dopo la caduta ero piena di lividi e con la bocca piena di sabbia. Ebbi paura di continuare a montare. Poi presi coraggio e continuai a praticare questo sport. Purtroppo, però, dovevo fare i salti e quel punto mi bloccai, non riuscivo e non riesco ancora a superare questo scoglio. Così ho lasciato l' equitazione che facevo con la mia amica Eleonora. Oggi sono un po' pentita, ma ho troppa paura di saltare. In ogni caso i cavalli mi piacciono ancora tanto, a dire il vero mi piacciono anche cani e gatti, ma sono allergica e perciò non potrò mai averli in casa. Comunque penso che tutti gli animali vadano sempre rispettati e non riesco a comprendere la crudeltà di tante persone che non rispettano gli animali. Marica La I I e gli animali… Il cane è il mio animale preferito. Non ne ho uno, ma gioco sempre con quello delle mie cugine. Se potessi, io prenderei dalla strada tutti i cani abbandonati e li accudirei tutti. Nicoletta Da piccola volevo un cane o un criceto. I miei genitori erano contrari e mamma mi regalò i pesciolini: Peter e Trilli purtroppo morirono. Poi due anni fa è arrivato Davil: i primi mesi combinava guai, poi un giorno mi diede un morso e mamma decise di regalarlo. Io ero disperata e per dispetto mi comportavo male a scuola, parlavo solo con le mie zie e, grazie a loro, Davil è di nuovo con me. Penso che sia stato fortunato perché ora è a casa ed ha una famiglia. Camilla A casa mi aspetta Davil, è un yorkshire, ha zampe corte e busto lungo ed ha il naso come il terrier. Gioco con lui, ma lui spesso dorme, specialmente d'inverno. Per strada si vedono tanti cani che spesso fanno una brutta fine ma per fortuna ci sono tante persone che li adottano. Tutti quelli che fanno del male ai cani dovrebbero avere pene severe, perché abbandonare un cane è come abbandonare un membro di famiglia. Roberta Mi è capitato spesso di incontrare cani abbandonati per la strada. Un giorno, mentre ero in macchina con dei parenti, vedemmo un batuffolo in un angolino. Era un cagnolino infreddolito che non riusciva neanche a camminare. Oggi è più alto di me, per fortuna ha trovato una casa , vive a Potenza e ogni volta che ci vede ci fa tante feste. Dopo un po' di tempo trovammo Axel; poi ancora altri due cani che chiamammo Rufuse e Gaetano. Purtroppo un giorno uno di questi è sparito e noi siamo rimasti molto male. Poi, sempre a Potenza, un giorno delle persone del vicinato ci portarono un altro cane piccolo che rischiava di essere travolto dai trattori: noi lo abbiamo adottato e lo abbiamo chiamato Timido, ci fa divertire la sua gelosia con gli altri due cani, ma in fondo credo che vanno d’ accordo. Nonostante i nostri sforzi vedo tanti altri cani abbandonati, e a me dispiace molto perché vorrei adottarli tutti. Alessia Nella casa a Roma, dove vive la mia mamma, c’è anche Cecio, il mio cane, un incrocio tra un cocker e un labrador (forse, ma a noi non importa). Io lo vorrei a Napoli, ma la nonna, con cui vivo, non vuole, perché per lei sarebbe troppo impegnativo e dispendioso. Penso spesso a lui. L’ ultima volta che l’ ho visto in principio non mi aveva riconosciuto, poi mi sono tolto il cappello, ha capito che ero io e mi ha riempito di moine, facendomi molte feste. Ti abbraccio, mio dolce e forte Cecio. Maurizio Il mio animale preferito è il cane. Cinque anni fa con mio nonno vidi un cane sui binari del treno. Con coraggio l’ andammo a prendere e lo portammo a casa. Era impaurito. Mamma per fortuna decise di tenerlo. La chiamai Stella ed oggi è adottata da tutto il parco. Un giorno mi seguì. Stavo andando a giocare a pallone. Ad un tratto sentii piangere: era Stella che era stata aggredita da tre cani. Riuscii a farla scappare e lei corse a casa, ma era ferita. Mamma la portò dal veterinario: la rasò ed ebbe delle flebo. La portammo a casa e lei si accucciò. Visto che non migliorava, la portammo da un altro veterinario: aveva ancora morsi. Fu rasata ancora e il medico la tenne lì perché non stava bene. Dopo un paio di mesi la portammo a casa e tutto il parco esplose di gioia. La mia cagnolina è bellissima ed io le voglio bene come una sorella. Questa è la storia di un cane abbandonato che ora ha una famiglia e così spero che accada per i tanti cani e gatti abbandonati per strada. Mirko 17 … navigando tra le parole febbraio 2010 noi scrittori Perché studiare? In qualunque paese e qualsiasi età, i ragazzi sono fermamente convinti che studiare sia noioso e inutile. Stare concentrati e seduti non è sicuramente più divertente che trascorrere il tempo con gli amici, ma studiare non è affatto inutile anzi, senza cultura non potremmo essere autonomi. Oggi tutti abbiamo diritto di studiare, solo che per molti la scuola è un obbligo e la considerano quasi come un luogo di torture. Penso che da un lato ci sia la mancanza di stimoli da parte della famiglia e della società che li circonda, dall'altro ci sia il timore di essere derisi, perché al giorno d'oggi non vengono scherniti i somari, ma bensì i ragazzi che amano conoscere sempre cose nuove e si interessano di argomenti meno superficiali. I giovani dovrebbero trascorrere più tempo a scuola per non essere attirati troppo dalla strada e dai pc e non dovrebbero, in compenso, avere compiti a casa. Si pensa che studiare serva solo ad essere promossi per non essere rimproverati e puniti dai genitori, quando in realtà serve a nutrire la propria sete di conoscenza, a rendere più sicuri se stessi e in grado di poter sostenere quello che si vuole oppure poter conversare senza problemi con chiunque. Purtroppo molte, anzi troppe persone adulte rimpiangono di non aver trascorso più tempo a studiare e si rendono conto, quando ormai è tardi, dall'essenzialità della scuola perciò, chi è ancora in tempo per modificare l'imminente futuro, si rimbocchi le maniche e studi per renderlo migliore. Denise M. III A Amore Se io fossi il sole colorerei il tuo mondo Se io fossi la luna per te non smetterei mai di brillare Se io fossi una meteora illuminerei la tua vita Se io fossi l'amore colmerei il tuo cuore Se io fossi fuoco sarei luce e bellezza e per te non smetterei mai di ardere sei io fossi il mare tu saresti il sole che ogni giorno si riflette nelle mie onde Se io fossi un ricordo lo sarei di uno sguardo acceso d'amore unico e sensazionale come un tramonto d'estate Se io fossi un arcobaleno farei cessare piogge e temporali per farmi vedere da te con i miei sette colori e cento sfumature. Valeria P. II G 18 … navigando tra le parole noi scrittori febbraio 2010 La pace Una parola piccola piccola ma con un significato immenso una parola che anche se urlata non viene ascoltata. Una bandiera di mille colori, ma per alcuni è in bianco e nero una parola troppo importante: una parola che tutti dicono, ma è negli occhi di pochi una parola che tutti conoscono, ma forse non tutti sanno il vero significato. Pace: una parola che tutti cercano, ma nessuno trova una parola che senti sempre e dovunque pronunciare, ma che in fondo nessuno sa e vuole veramente realizzare. Noemi e Camilla 1 I La pace La pace vuol dire essere uniti senza litigi La pace non vuole guerre, ma un mondo intero su cui contare. Gli uomini devono essere uniti La pace è simbolo di fratellanza E speriamo tutti noi di avere sempre abbastanza. Alessia e Roberta 1 I Riflessioni sulla Pace In televisione, ma anche sui giornali abbiamo sentito e letto che nel mondo ancora oggi muoiono di fame 17 mila bambini, 1 ogni 6 secondi. A noi sembrava impossibile, ma poi abbiamo capito che è vero e allora dov'è il diritto alla vita? E che dire dei bambini soldato, quelli impegnati in Afghanistan, in Iraq, ma anche nelle tante guerre dimenticate dell'Africa come il Darfur? A noi sembrano giuste le tante trasmissioni, partite di beneficenza organizzate per aiutare questi bimbi, ma non basta. Occorrerebbe che gli stati ricchi provvedessero a dare a questi paesi strutture, pozzi per l'acqua e mettere loro in condizioni di gestire le loro risorse. Mattia e Vincenzo Pagano 1 I 19 … navigando tra le parole noi scrittori Le scugnizze!!! Siamo qui,fateci parlare è tutta storia da raccontare... Da Masaniello a oggi poco è cambiato soprusi, sopraffazione, niente è aggiustato il Vesuvio è poca cosa la camorra è più pericolosa. Di sicuro ci sconvolge l'urlo amaro che qua sorge ma ora siam stanchi, e l'orgoglio mai ci manchi, diciamo basta!!! Basta al degrado è tratto il dado uniamoci compatti e cacciamo i disonesti come fossero ratti... Eleonora B., Giovanna E., Claudia I.,Francesca E. ID febbraio 2010 Noi siamo bambini Noi siamo bambini Ma non siamo burattini ci alziamo la mattina e andiamo a lavorare e se non lo facciamo.... Pure il resto ci prendiamo qui per noi è proibito cantare Mentre gli altri lo possono fare . Lavoriamo giorno e notte e se ci lamentiamo prendiamo anche le botte. A scuola non andiamo: perché a casa i soldi dobbiamo portare Siamo stanchi, ma non ci fermiamo e ogni mattina sempre ricominciamo. Chiara e Nicoletta I I Il maialino coraggioso C'era una volta, in un paese sperduto, un maiale molto pigro di nome Matt. Un giorno il padre lo spronò ad avventurarsi nella selva; il maialino, con un grande batticuore, si incamminò. Durante il tragitto il maialino incontrò un viandante che gli disse di fare attenzione perché avrebbe potuto incontrare un orco feroce. Il maialino cominciò a piangere e dalle lacrime nacque una spada forte e lunga. Allora non ebbe più paura, andò nella selva pronto a sfondare l'orco che era sì immortale, ma aveva un punto debole: l'occhio sulla fronte. Così appena lo vide, gli lanciò la spada nell'occhio e l'orco morì dissanguato. La spada divenne una chiave con un biglietto con su scritto “Aprirò una delle porte, ma attento perché potresti anche morire”. Il maialino percorse tutto il viale e si trovò davanti tre porte: stava per avvicinarsi a quella di sinistra, quando nelle sue orecchie sentì la voce del padre. Provò a chiamarlo, ma non c'era nessuno, però continuava a sentire la voce che diceva “attento, scegli bene!” Così andò al centro e, come per incanto, la porta si aprì. Un grande bagliore lo invase. Il maialino indietreggiò, ma poi vide ancora tanta luce e ancora una voce che diceva “Sia la pace per tutti i popoli della terra - Ora e sempre”. Andrea I H 20 … navigando tra le parole noi scrittori febbraio 2010 Nessuna paura tenendoci per mano Quest'estate come tutti gli anni ad agosto sono andata a Stigliano, il paese dove è nata mia mamma. Ho due motivazioni che mi rendono felice quando devo partire per andarci: la prima perché sono affascinata dal paesaggio e la seconda è che puntualmente ritrovo tutti i miei amici che, come me, vivono lontano dal paese. Quest'anno come sempre ho rincontrato Donatella, la mia amica del cuore, di Roma, insieme stiamo benissimo. Lei è una ragazza di quattordici anni, non molto alta e magra. Ha una carnagione scura. Porta sempre i suoi lunghi capelli castani sciolti. Ogni sera ci incontravamo facendo giri per il “corso” del paese. Una sera abbiamo pensato alle cose fatte insieme; tra queste c'era la giornata del 18 agosto: io, Donatella, la sua famiglia ed altri amici andammo a visitare i sassi di Matera, partendo con tre macchine. Quando arrivammo, dopo quattro ore di viaggio, girammo e osservammo le bellezze che ci circondavano. Al momento della partenza per ritornare a Stigliano, i gruppi erano già pronti nelle macchine e quindi si avviarono; io e Donatella aspettammo i suoi genitori che erano andati a prendere un caffè al bar. Improvvisamente ci distaccammo, perché attratte da un'insegna luminosa, dove si vendevano oggetti fatti a mano da artigiani del posto. Ci allontanammo e nel frattempo i genitori di Donatella arrivarono, non vedendoci vicino alle macchine, convinti che fossimo andati via con il resto del gruppo, salirono in macchina e andarono via. Inizialmente quando capimmo cosa era successo ci sentimmo sole e non sapevano che cosa dovevamo fare, visto che non avevamo neanche i cellulari, perché li avevamo lasciati in macchina. Tenendoci per mano siamo andate in una pizzeria, spiegata la situazione ci hanno fatto telefonare ai genitori di Donatella che tornarono subito indietro spaventatissimi, mentre noi due tranquillamente assaporavamo due pizze locali. Quando io e Donatella ricordiamo quel giorno, la cosa più bella a cui pensiamo è che noi abbiamo avuta poca paura perché ci tenevamo per mano, facendoci compagnia; un semplice e piccolo gesto per una grande e importante amicizia. Giulia P. II G I Nativi Americani Noi siamo gli Indiani e come voi siamo degli umani. Noi amiamo la natura e non viviamo tra le mura. Noi viviamo nelle tende lontano dalla gente. Abbiamo nomi strani e compiamo riti sovrumani. Siamo intelligenti e abbiamo delle grandi menti. Siamo legati nella vita: la nostra è un'amicizia infinita! Mariarosaria P., Fabiana C. C. III E 21 La mia grande felicità Sento il sole sulla mia pelle e le guance come caramelle… il sudore mi accende la faccia e il vento, che soffia, via non lo caccia. Sono felice così, per nessun motivo, motivo che prima non capivo; ma neanche adesso ne so la ragione… farò tutto quello che volete, tutto, ma solo ad una condizione, che tutti quanti bene conoscete: essere tanto felici per nessuno, per nulla, come una bimba che gioca nella culla. Sento il sole, il vento E sento forte te, felicità che giochi con il mio cuore lento che tra poco forte batterà. Federica M. II D … navigando tra le parole noi scrittori febbraio 2010 Considerazioni sulla guerra.... Il Verde: un tesoro inestimabile C'eran alberi, c'eran prati, c'eran fiori colorati in città come queste il verde poco esiste. Emani in natura un'aria molto pura; oggi lo smog ti ha assalito come un leone inferocito. Cosa dobbiamo fare? Dobbiamo farti ritornare con metodi naturali e poco artificiali. Flavia S., RoseMary A., Camilla G., Flavia C. III E La felicità Sento il sole sulla pelle e il riflesso della luce delle stelle. É una mattina di primavera e nell'aria si respira una dolce atmosfera. Di giorno volano le farfalle e di notte la luce delle lucciole gialle. Anche i bambini giocano spensierati, sono gioiosi,come appena nati. La felicità è come un arcobaleno all'improvviso compare, e poi se ne va via in un baleno! Ida C. II D La guerra è sempre stata un elemento connesso con lo sviluppo storico della civiltà umana: essa nasce come strumento di dominio e di sopraffazione, di espansione territoriale ed economica, di soluzione di conflitti di interesse, o, al contrario, di liberazione dalla schiavitù e dall'oppressione, di affermazione dei diritti all'indipendenza ed all'autonomia. Nella guerra l'uomo arriva a sfogare i suoi istinti peggiori e tutto ciò che ha predicato e costruito in tempi di pace sembra perdere il suo significato: egli si trasforma nell'animale che uccide per non essere ucciso. Il suo senso di umanità viene travolto, ed uccidere non è più un delitto, ma la conseguenza di uno stato di necessità. Si spiegano così i bombardamenti, gli stermini, i campi di concentramento, l'uso delle armi atomiche. Ho visto in alcuni film i campi di battaglia ricoperti, subito dopo gli scontri, di cadaveri di soldati che giacevano a terra a migliaia. Ho visto i cieli di notte illuminati dalle esplosioni delle bombe, dalle cannonate, dagli spari delle mitragliatrici. L'impressione che ho avuto è stata delle più sconvolgenti. Inoltre non riesco neanche a riferire le sensazioni provate durante la visione di un film sui campi di sterminio degli ebrei. Secondo me la visione di queste scene dovrebbe essere un invito per l'umanità a non creare più situazioni di questo genere, a meditare, a desiderare veramente la pace e a non dimenticare gli orrori e la follia della guerra. Purtroppo la guerra è ancora presente in molte parti del mondo e sono state costruite armi ancora più micidiali, armi che potrebbero distruggere il mondo intero. Io penso che sta a ciascuno di noi evitare che si generino ulteriori conflitti, perché la pace duratura può essere una realtà a patto che gli Stati più potenti rinuncino ai loro privilegi, ai loro interessi, al loro predominio mondiale nel rispetto reciproco delle esigenze di ognuno, e, allo stesso tempo, i governi tengano conto dei desideri generali di pace e di progresso sereno, di giustizia sociale e di felicità, eliminando le sopraffazione e lo sfruttamento a livello di rapporti tra i popoli. Flavio I. III D 22 … navigando tra le parole noi scrittori Vendetta in Calabria febbraio 2010 Per gli immigrati Ci dispiace per tutti quegli immigrati che nessuno vuole, che vengono allontanati da tutti per paura di chi sa che cosa. Ci dispiace per tutti gli immigrati che vengono picchiati e derisi Sono in salotto e penso: ”ora ho tanti amici che mi vogliono bene e che mi stanno vicino nei momenti più complicati”, ma ricordo anche quando mi isolavo da tutto e da tutti. Ora vi voglio raccontare un episodio che mi è capitato in vacanza. Era una calda sera d'estate e decisi di uscire. Ero in Calabria, passeggiavo da sola lungo la strada che costeggiava il mare, quando una ragazzina della mia età mi venne incontro e, volendomi conoscere, si presentò: si chiamava Serena ed era appena arrivata in Calabria.. All’inizio ero molto imbarazzata perché ero una ragazzina timida e molto chiusa e non mi era mai capitata un'esperienza del genere, ma poi mi resi conto che quella poteva essere una buona occasione per cominciare a socializzare con gli altri, e allora mi presentai anch'io. Serena ed io legammo subito e diventammo grandi amiche; insieme passammo tutta l'estate a divertirci, ma il ricordo più bello è quello di un pomeriggio in spiaggia.... il sole stava calando e si specchiava nell'acqua limpida e calma del mare. All’improvviso Serena mi prese per un braccio e mi trascinò in acqua. Decisi di vendicarmi: riuscii ad afferrare il suo piede e feci in modo di farle perdere l'equilibrio e anche lei cadde a mare! Ora eravamo pari, ma comunque ci schizzammo tanta acqua addosso, ridendo a più non posso.. Uscite dall'acqua sentimmo molto freddo, ma per fortuna le nostre case erano vicine alla spiaggia e quindi corremmo subito ad asciugarci!! Ricordando questa esperienza vissuta cono Serena mi sono convinta che non si può vivere senza amici: una vita senza amici è una vita senza sole!!!! Chiara C. II G 23 perché forse nessuno ha capito che vengono qui… sperando solo di vivere... Fabio e Alessandro E. 1 I Le origini del calcio Il calcio ha un origine antichissima. Già in Giappone si praticava uno sport simile al calcio intorno all'XI secolo a.C. ed anche in Cina si giocava il Tsu-chu. IL Tsu-chu era uno sport praticato con una palla di cuoio con dentro piume e capelli femminili. La rete era chiusa da canne di bambù e si usavano soltanto i piedi. In Grecia si utilizzava una piccola palla e due squadre si affrontava con l'obiettivo di mandare la palla nel campo avversario ed erano permessi passaggi con le mani e con i piedi. Nel Medioevo, in Francia si giocava con la palla in modo violento, mentre verso la fine del 1200 si è avuta notizia della presenza di un giorno con la palla, il Large-football, nelle Isole Britanniche. Una cronaca londinese del 1175, narra i timori del popolo per la violenza con cui si giocava a pallone durante il carnevale. Il calcio fiorentino era molto diffuso ai tempi dei Medici e consisteva in incontri ufficiali nelle grandi ricorrenze tra i partiti dei verdi e dei bianchi, rispettivamente della riva sinistra e destra dell'Arno. Aleksandr D'A. I D p.s. Seguirà “il calcio moderno”. … navigando tra le parole febbraio 2010 Interviste … ad Alessandra Amoroso Abbiamo intervistato la vincitrice dell'VIII edizione di Amici, Alessandra Amoroso. Noi: sei contenta di iniziare il Tour? Alessandra: non vedo l'ora di cominciare, senza telecamere l'emozione sarà unica, con il solo piacere di cantare. Noi: tu che sei nata da un talent show, hai pregiudizi? Alessandra: per quanto mi riguarda no, se uno ha talento è giusto dargli la possibilità di esprimerlo, da dove arriva non importa, per me è un momento d'oro. Noi: per quanto riguarda Sanremo? Alessandra: in realtà nessuno mi ha chiesto nulla, la casa discografica non mi ha data segnali in merito, partecipare sarebbe un bellissimo sogno, un'esperienza artistica fondamentale. In generale non mi sento libera, c'è chi sceglie per me, però, per fortuna, quasi sempre sono d'accordo . Noi: e i tuoi problemi di salute? Alessandra: non sono in fin di vita, solo una cisti infiammata. Noi: la tua relazione sentimentale? Alessandra: sono molto innamorata. E' una bella storia, l'amore come l'amicizia e la famiglia sono al di sopra del successo, dei soldi e della popolarità. Noi: come affronti la tua gloria? Alessandra: sorridendo e prendendo tutto il buono che c'è. Raccontarmi in musica è la mia passione, ma mi mancano gli affetti più cari e la quotidianità di una ragazza normale. Noi: secondo te, perché hai avuto successo ? Alessandra: forse perché la gente ha riconosciuto la mia semplicità. Noi: cosa aspetti per il 2010? Alessandra: mi aspetto un bis del 2009, punto alla felicità artistica e personale. Noi: come ti senti quando canti? Alessandra: mi sento in un altro mondo, riesco a liberare i miei pensieri in un “boom” esplosivo! Noi: grazie di essere stata con noi e buona fortuna per il tuo tour! Alessandra: grazie a voi. Mariarca C., Fabiana G., Dalila P. II E 24 … navigando tra le parole interviste … ai Nativi Americani febbraio 2010 … ad un bambino di Haiti Siamo nel Monument Valley, al confine tra Arizona e Utah per intervistare gli Indiani Nativi Americani. Noi: buongiorno! Loro: buongiorno visi pallidi! Siamo a vostra disposizione ! Fateci qualsiasi domanda… Noi: prima di tutto vi ringraziamo di averci dato questa opportunità. Parlateci di voi. Loro: noi siamo gli Indiani Pellerossa e viviamo in diverse tribù. Apparteniamo alla tribù del grande Capo Sioux. Ci sono tribù amiche come quella del Capo Barba Piumata, ma ci sono anche tribù nemiche come quella del capo Toro Farcito. Noi: Come ti chiami? Lui: mi chiamo Salamir Jucth Noi: dove sei nato? Lui: sono nato a Haiti nel 2004 Noi: ma voi fate anche delle guerre contro le tribù nemiche? Noi: come ti sei sentito quando hai visto i tuoi genitori sotto le macerie? Loro: no, solo se ci attaccano e noi ci difendiamo Noi: continuate il vostro racconto… Lui: mi sono sentito male e molto triste speravo che fosse tutto un incubo Loro: amiamo la natura e viviamo a stretto contatto con essa. Viviamo nelle tende in accampamenti come questi. Noi siamo nomadi Noi: ti sei ferito? Lui: sì, un poco,fortunatamente solo qualche livido Noi: perché non volete avere contatti con le altre civiltà? Noi: quanti giorni sei stato sotto le macerie? Loro: perché abbiamo timore che la modernizzazione possa sconvolgere le nostre tradizioni Lui: non li ho contati, ma saranno stati due giorni di vero incubo Noi: qual è la vostra giornata tipo? Noi: insieme a chi sei stato? Loro: la mattina ci alziamo alle cinque e cominciano a compiere dei riti della nostra religione, facciamo colazione, e dopo ognuno adempie ai propri compiti: siamo come una società organizzata dove tutti fanno il proprio lavoro. E andiamo avanti così tutta la giornata. La sera ci riuniamo intorno al fuoco per cenare e dopo festeggiamo secondo le nostre tradizioni. Lui: sono stato con mia sorella di 14 anni Noi: vi ringraziamo nuovamente e speriamo di rivedervi presto. Lui: dovrò andare avanti, mia sorella si occuperà di me e speriamo che qualcuno ci adotti. Loro: é stato un piacere, a presto! Fabiana C., Mariarosaria P. III E 25 Noi: come siete sopravvissuti? Lui: siamo sopravvissuti mangiando noccioline Noi: tua sorella è ancora viva? Lui: sì,fortunatamente, ed è qui con me Noi: e ora che farai? Chiara B., Elisa L., Federica R., Daniela T. IH … navigando tra le parole interviste febbraio 2010 … a James Francis Cameron, regista di Avator Siamo andati a vedere la prima del film che ha rivoluzionato il cinema: Avatar. Abbiamo incontrato il produttore di questo straordinario film, James Francis Cameron. Ci siamo avvicinati per porgergli un paio di domande. Noi: salve, noi siamo qui per porgerle qualche domanda, possiamo? Mr. Cameron: certo, sarò lieto di rispondere! Noi: ok grazie, dove è nato? Mr. Cameron: in Canada, a Kapuskasing Noi: lei è stato il produttore di molti film di successo, vero? Mr. Cameron: già, non ricordo tutti i titoli ma posso citare Titanic, Rambo 2, La vendetta, Terminator 2, Il giorno del giudizio, Abyss e.... beh, tanti altri! Noi: quando è iniziata sua la carriera cinematografica? Mr. Cameron: se ricordo bene nel 1978, quando sposai mia moglie Sharon Williams e venni assunto dal New World Films. Noi: riguardo ad Avatar, è vero che per la sua produzione ci sono voluti 13 anni? Mr. Cameron: sì, ben 13 anni...comunque ne è valsa la pena! Noi: è ancora sposato con Sharon Williams? Mr. Cameron: no, dal 2000 mi sono sposato con Suzy Amis, dalla quale ho avuto Carol, nel 2001. Noi: va bene, grazie per averci concesso un po' del suo tempo, arrivederci! Mr. Cameron: Arrivederci! Claudio D'A., Guido I., Graziano M. Z. III E 26 … navigando tra le parole febbraio 2010 giochi e fumetti e ... E Cerca … 1 CORIANDOLI 11 DOLCI 2 ABITI 12 FESTE 3 ARLECCHINO 13 GIANDUIA L O N G A T S A C V V C A R R I T O O I E L L E T S L B R A N A L S R O I R I R E P E T M V T I A E Z G N B A R I G N G I N I B M A B H D 4 BALLI 14 MASCHERE G A N C A R T A E O I A A L O N I E L L 5 BAMBINI 15 PULCINELLA O I L U N L D T L I 6 CARRI 16 SCHERZI N F L P L O O U A T I E O O L S L R I L 7 CARTA 17 SFILATE H S F C P I U A I A C T I E T A L I F S C E S E S R N L E L E E N O L A T N A P L E R E H C S A M B R L I Z R E H C S O A N G E L I S A R B 8 CASTAGNOLE 18 STELLE 9 COLOMBINA 10 COLORI 19 BRIGHELLA 20 PANTALONE Michela O. II G La parola nascosta... 1 1) IL LUOGO DOVE ABITI 2) LO VENDE IL FORNAIO 2 3) LA PREPARI PRIMA DI PARTIRE 3 4) IL PICCOLO GATTO 4 5) SI USA PER CUCIRE 5 6 7) UN ARTICOLO SINGOLARE 7 27 6) SERVONO PER VOLARE Alessandra D.S., Giulia C., Sabrina D.L. IE … navigando tra le parole giochi e fumetti febbraio 2010 Ridiamo un po’... Un carabiniere dice ad un' altro :”Io faccio le ferie a cavallo tra luglio e agosto”. L'altro risponde: ”anche io, ma vado via treno”. Ci sono tre fratelli che si chiamano: Niente, Cretino e Nessuno; un giorno Nessuno si butta dalla finestra, Niente lo salva e Cretino chiama la polizia e dice :” Aiuto! Nessuno si è buttato giù, Niente lo ha salvato”; allora il poliziotto dice: ”Senta ma lei è pazzo” e Cretino risponde: “no, io Vincenzo O., Ciro N. I E sono Cretino”. Un signore va in una gelateria e chiede al gelataio se ha un gelato alla cipolla e il gelataio, sorpreso, gli risponde di no. Il giorno seguente di nuovo il signore va e glielo chiede e tutto ciò si ripete per una settimana. Una notte il gelataio prepara il gelato alla cipolla e la mattina seguente aspetta soddisfatto il suo cliente che come al solito arriva e dice :”avete il gelato alla cipolla?” e il gelataio risponde “certo” allora il signore esclama:”avete visto quanto fa schifo?” Giulia C., Sabrina De L., Alessandra De S. I E Tra mamme - Signora Rossi, come si è trovato suo figlio Paolino in quinta? Oh, si è trovato così bene che l’anno prossimo la ripete. Perché un insegnante non può essere un buon attore? Perché detesta i copioni. Qual è la scala più luminosa? Quella “del Sol”. Dal dentista - Desidera che le addormenti i denti? - Per me va bene, basta che si sveglino prima di cena. Guido M., Lorenzo M., Alessandro C. I E Pierino a scuola Pierino va a scuola e la maestra gli assegna quattro frasi. Pierino a casa e chiede alla sorella: “dimmi una frase” e la sorella: “non te la dico.” Pierino va dal fratello che sta giocando a Zorro e gli chiede: “dimmi una frase”. Il fratello gli dice: “Zorro, Zorro, Zorro”. Pierino va dalla mamma e le dice: “mamma, dimmi una frase”. La mamma dice: “con il passeggino”. Pierino va dalla nonna che sta vedendo un documentario sul rinascimento e le chiede: “nonna, dimmi una frase”. La nonna dice: “io rinascerò” Pierino va a scuola e la maestra gli chiede le frasi. Pierino risponde:”non te le dico”. La maestra insiste e Pierino risponde:”Zorro, Zorro, Zorro”. La maestra si arrabbia e dice:”Pierino ti mando dalla Preside”. Pierino risponde: “con il passeggino Chicco”. Dice la maestra:” Pierino, ti butto giù dalla finestra.” Pierino risponde: “io rinascerò”. Gilda P., Rita M. I E 28 … navigando tra le parole giochi e fumetti febbraio 2010 1 2 3 4 5 6 1- Ci sta dentro ma non ci puoi entrare 3-Una cosa che non succede quasi mai , è una cosa che succede... 4-Sa sempre che ore sono 5-E' un animale quasi uguale alla lucertola 6-Prima è brutta poi diventa bella con tanti bei colori Paola E., Luisa G., Sabrina A., Terry S. IE Soluzione 1) SPECCHIO 2) ARLECCHINO 3) RARAMENTE 4) OROLOGIO 5) SALAMANDRA 6) FARFALLA 2-Arriva ogni anno, vestito con tanti colori INDOVINELLI - Se le unisci, dividono. Cosa sono?? - Quando sono con i miei fratelli e con le mie sorelle sono rosso. Quando mi dai uno scatto contro qualcosa di rosso e ruvido divento giallo .Quando mi soffi divento nero. Cosa sono? - È una parola di quattro sillabe e contiene 21 lettere, cos'è? - Ha i denti ma non mangia cos'è? - Son legato ma innocente, piaccio molto a tanta gente ;dormo appeso ad una trave, e non sono niente male. Cosa sono? Vincenzo O., Ciro N. I E - Quale animale restò fuori dall' arca di Noè? - Vengono di sera e spariscono di mattina... - Si spoglia quando comincia a far freddo… Chiara B., Elisa L.,Federica R, e Daniela T. I H - E’ un cavallo juventino, ogni equino è suo cugino, sta nell’ Africa lontana, viva là nella savana… - Pur essendo buona, viene sempre scartata… - Anche quando è armato, non fa paura a nessuno… - Ha le braccia ma non le mani, ha il collo ma non la testa… - Sto sui fiori o in mezzo al prato, ho il vestito rosso di nero puntinato, son rotonda e tanto bella… - Non si vede e non si tocca, esce sempre dalla bocca… Terry S., Paola E., Luisa G., Sabrina A. I E ZEBRE, CARAMELLA, CEMENTO, CAMICIA, COCCINELLA, PAROLA PESCE, STELLE, ALBERO FORBICI, FIAMMIFERO, ALFABETO, PETTINE, SALAME Soluzioni 29 … navigando tra le parole febbraio 2010 Lettere Caro diario, in questo periodo non sono molto felice, non mi sento capita. Litigo sempre con mia madre perché alcune volte mi tratta ancora come una bambina ma forse non ha capito che io bambina non sono più. Dicono che il periodo dell'adolescenza sia bello e felice ma io, ad eccezione di pochi momenti, non mi sento cosi! Mery “parla bene”, Mery studia, Mery ritirati presto! So che a volte esagero, ma è possibile che si sia dimenticata che anche lei è stata giovane? A volte mi capita di essere triste non solo per qualche ragazzo ma forse anche perché io l'amo e sento di aver bisogno di lei però vorrei che quando è nervosa fosse più consapevole. Anche se ho le amiche al mio fianco molte volte sono confusa e mi infastidisce dover dipendere da loro. Allora è difficile capirmi da sola e mi chiedo: quando tornerà la tranquillità come prima? Tante sono le domande a cui non so dare la risposta. Capisco tutte le preoccupazioni dei miei genitori e tutto quello che mi viene consigliato o negato è solo per il mio bene e per esprimermi il loro amore e trasmettermi la loro esperienza. Spero che le nostre litigate diminuiscano e che ritorni il “sereno”. Ti amo mamma Maria U. II G Caro Francesco, è da molto tempo che non ci sentiamo, per questo ho deciso di scriverti. Attualmente frequento la terza media e tra non molto dovrò scegliere l’istituto che dovrò frequentare in futuro. Mi dispiace molto che hai dovuto abbandonare gli studi per aiutare la tua famiglia. Lo so che per te è stato difficile accettare questa decisione, ti piaceva tanto studiare e il tuo sogno di diventare medico è svanito nel nulla...sono sicuro che un giorno riprenderai gli studi...e chissà, come si dice “MEGLIO TARDI CHE MAI”. Sono sicuro che stai incontrando mille difficoltà perché non è facile, alla nostra età, lavorare, considerando lo sfruttamento del lavoro minorile. Io, con queste poche righe, vorrei darti coraggio, ricordarti di essere sempre te stesso, di non cambiare mai, di rimanere sempre il bel ragazzo dolce e buono che sei e, se ti trovassi in difficoltà, non esitare a chiamarmi, io sono pronto sempre ad aiutarti. Non dimenticarlo mai, io ci sarò sempre per te! Un Abbraccio Simone P. III G Caro Marco, è da tempo che non ho tue notizie, per questo ho deciso di scriverti queste poche righe. Ora sono in terza media e sono ancora indeciso sulla scuola superiore cui iscrivermi. Ricordo che in seconda media tu hai abbandonato la scuola a causa dei problemi della tua famiglia e hai deciso di andare a lavorare. Non dimenticherò mai quel giorno perché mi sono dispiaciuto molto quando tu sei andato via. Pensavo che da grande avresti potuto realizzare il tuo sogno, cioè quello di diventare un gran geometra, ma non è detto che, superato questo momento, tu potrai riprendere gli studi. Ti voglio bene, un bacio dal tuo amicone Umberto. Umberto M. III G 30