Testi e foto © La ricerca dei micro fossili è una branca molto interessante della microscopia. Si avvantaggia dalla relativa abbondanza dei piccoli fossili, più spesso frammisti alle rocce, talvolta da soli. Catalogazione dei campioni Richiedono di essere trovati, isolati e catalogati. E’ abbastanza comune trovare campioni vecchi di svariati milioni di anni, ad esempio i Nummuliti, organismi con una struttura a spirale, hanno assistito alla estinzione dei dinosauri. Nummulite (sezione) Molto comuni anche il grande gruppo dei Foraminiferi, organismi con uno scheletro esterno forato, da cui fuoriuscivano dei tentacoli utilizzati per la locomozione e, forse, per la caccia alle loro prede. La loro struttura è molto varia ed il loro studio molto complesso per la grande varietà di specie. Ma di certo la loro collezione non comporta un grande dispendio di spazio ! Molto caratteristiche fra i Foraminiferi sono le Globuline, organismi formati da celle tondeggianti. Man mano che si accrescono formano un’altra camera, più grande, in cui vivere, formando in questo modo agglomerati di più sfere collegate fra loro e tutte completamente bucherellate. Naturalmente, almeno per cominciare, è possibile trovare i micro fossili sotto forma di sabbie o in altra forma facilmente osservabile. Ma in seguito, il vero divertimento saranno le gite Globuline Foraminifero in montagna alla ricerca del “filone” buono, proprio come i cercatori d’oro. Poi tanta pazienza per isolarle, pulirle e, finalmente, vederle al microscopio. Molto spesso l’osservazione trae vantaggio dalla illuminazione con luce polarizzata, che mette in evidenza la loro fragile struttura calcarea e tutta bucherellata. Radiolari Foraminifero in luce polarizzata Ancora più belli sono i Radiolari, creature simili ma con scheletro di silicio, bello e trasparente, ma fragilissimo. Difficile trovarne di integri, ma se succede è una vera gioia vedere questi organismi che ricordano molto i vetri di Murano, con i loro mille ceselli. E se era già complicato fotografare i Foraminiferi, immortalare i Radiolari è veramente molto difficile sia per mettere a fuoco tutta la loro sagoma sferoidale, sia per evidenziare la esile trasparenza del loro corpo ed il finissimo merletto di purissimo silicio che li circonda. Radiolari in Campo Oscuro Finora i migliori risultati li ho ottenuti con la luce polarizzata, ma per la verità sto ancora cercando la soluzione ottimale: abbiate pietà, sono anch’io un principiante ! Vorrei darvi un consiglio: la branca dei microfossili è immensa, c’è veramente da perdersi, conviene scegliere un solo settore ed auto limitarvi. Potete, ad esempio, individuare un periodo temporale, oppure solo alcuni generi, ecc. ecc. Radiolari in luce polarizzata Io per ora mi limito al campo dei Foraminiferi e dei Radiolari e, vi assicuro, ce ne sono da stufarsi. Solo per curiosità, ma vi è gente che dei microfossili ne ha fatto una fonte di reddito: dal tipo in Irlanda che abitando vicino al mare, ogni tanto prende una badilata di sabbia ricca di Foraminiferi e la vende su eBay a pochi grammi per volta, ai tanti altri che preparano dei vetrini con microfossili ben ordinati ed artisticamente disposti e che poi vendono a prezzi da amatore. Dall’acquisto del primo microscopio “serio”, alla scelta dei tanti accessori a corredo, la decisione da prendere è fra l’acquisto del prodotto nuovo o di un prodotto equivalente, ma usato. E non è una scelta da poco: è uno scontro fra la vostra disponibilità finanziaria e la vostra soglia di rischio accettabile. Ma non solo, in microscopia questa sofferta decisione è anche questione di qualità: è opinione di molti, me compreso, che la massima qualità meccanica dei microscopi sia stata raggiunta fra gli anni 50 e 70, mentre la massima qualità ottica la si possa trovare fra la produzione dal 1970 al 1990. Un glorioso ed indistruttibile Zeiss Universal, tutto ottone lavorato a fresa dal pieno. (1960) Uno Zeiss Standard 20, ergonomico, ma con tanti componenti critici in plastica. (1990) Uno dei pochi pregi che hanno i microscopi moderni è un notevole miglioramento della ergonomia: le manopole sono posizionate in modo ottimale, la posizione della schiena è perfetta anche per un uso prolungato, tutti i comandi sono “a portata di dita”. Anche per le ottiche vale un discorso simile: gli Vickers M41, già moderno, ma ancora magnifico ! (1971) obiettivi ante anni 60 avevano problemi per la mancanza di vetri adatti, ma poi, negli anni successivi, hanno raggiunto livelli ottimali per qualità. Negli ultimissimi anni si va diffondendo la costruzione degli obiettivi che consentono la lunghezza indefinita del tubo (distanza fra oculare ed obiettivo). Ciò semplifica moltissimo la costruzione degli accessori da applicare ai microscopi ed ha ridato una nuova unicità agli obiettivi, rendendoli incompatibili non solo con quelli di precedente produzione, da 160 mm, ma anche incompatibili fra le diverse marche sul mercato. Purtroppo ciò ha dato ben pochi vantaggi all’utente: la qualità è la stessa, mentre il costo è inarrivabile per chi paga di tasca sua e la mancanza di standard costringe ad una sudditanza infinita che nasce già con l’acquisto del microscopio. Vediamo allora pregi e difetti del nuovo e dell’usato. Come prima cosa mettiamo la tranquillità dell’acquisto: la garanzia, l’assistenza, la sicurezza che gli oggetti nuovi sanno infondere, il poter trovare tutti gli accessori ed immediatamente entrarne in possesso. Il rovescio della medaglia è il costo molto più alto degli oggetti: normalmente su eBay, acquistando in asta da privati, il prezzo è da 2 a 5 volte inferiore al prezzo di mercato. Certo che occorre attendere l’occasione buona e, da quando decidiamo Attuale produzione: Ottica l’acquisto, a quando il componente ci arriva a casa, possono passare dei Turi mod. L2000B mesi. E poi c’è sempre il timore della “fregatura”. Il timore è giustificato, anche se non è poi così diffuso come alcuni temono. Bastano alcune sane precauzioni per ridurre drasticamente questi spiacevoli incidenti: naturalmente osservare la reputazione del venditore, il suo feedback, leggere con molta attenzione la descrizione, alcune frasi devono metterci in guardia. Quando il venditore dice che non ha potuto testare qualche cosa, in pratica pone le premesse per giustificarsi per una “sola” che ci sta rifilando. Anche il pagare tramite PayPal è una buona idea, il suo sistema di protezione è efficiente e il suo potere ricattatorio sul venditore è notevole, costringendolo in genere a restituirvi i soldi pagati. Vi è poi un sistema di acquisto che unisce i pregi dell’uno e dell’altro. Basta cercare nell’usato, ma chiedere di ritirare di persona l’oggetto, in modo da poterlo controllare e vedere se fa al caso nostro. Certamente il metodo è molto limitativo, esclude gli articoli che sono troppo lontani, ma permette di avere il controllo della situazione. Io stesso, quando mi capita di vendere qualche strumento, invito i possibili acquirenti a visionarlo prima per meglio valutarlo e, se possibile, a ritirarlo di persona. In questo modo si evitano anche spiacevoli esperienze con le Poste Italiane, non proprio famose per la cura con cui muovono i pacchi. Per concludere, mai come in questo caso è vero il detto “chi non ha testa ha gamba”, meglio se modificato in “chi ha poco denaro si dia da fare”. Quindi, se non avete problemi economici il nuovo è la scelta migliore, ma se i soldini sono pochi, allora l’usato diventa molto interessante, permettendovi di avere strumenti, magari vecchiotti, ma certamente di alto valore e prodighi di soddisfazioni. Olympus trinoculare con Contrasto di Fase, Polarizzatore ed Epiilluminazione (1970)