ADHD Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività nel ciclo di vita D.ssa Francesca SGROI Psicologa – collaboratrice A.I.D.A.I. e A.I.F.A. [email protected] Già dai primi anni di vita il bambino: - piange più spesso del normale - è particolarmente irrequieto Alla scuola materna: - Può essere oppositivo e provocatorio - si stanca subito di un gioco - non rispetta le regole del gioco - non vuole partecipare alle attività di gruppo - è irruente e poco ricercato dai compagni - compie gesti di aggressività verso i compagni perché si sente rifiutato In questa fascia d’età è già possibile utilizzare degli strumenti di identificazione precoce del disturbo: IPPDAI – questionario per gli isegnanti IPPDAG – questionario per i genitori Sono analoghi ai questionari utilizzati nella diagnosi del b. in età scolare Cosa succede se (e fino a quando) l’ADHD non viene diagnosticato e trattato? Compromissione Funzionale L’ADHD è un disturbo neurobiologico diagnosticabile che, se non viene correttamente trattato, può incidere pesantemente su tutti gli aspetti della vita dei bambini e delle loro famiglie In classe (dove ci si aspetta che gli studenti prestino attenzione alle lezioni, stiano seduti al loro banco e completino i loro compiti) disattenzione, iperattività e impulsività si rendono più evidenti In particolare i bambini e gli adolescenti con ADHD dimostrano che: Non sono capaci di portare a termine i loro obiettivi accademici. Si mettono spesso in condizione di essere puniti per i loro comportamenti dirompenti e inattentivi In alcuni casi dimostrano di avere bisogno di un insegnante di sostegno. Non tengono il passo dei loro compagni di classe e, se hanno raggiunto la scuola superiore, spesso l’abbandonano. La maggior parte dei ragazzi ADHD quindi non impara come gli altri ma ha bisogno di facilitatori: - l’insegnante di sostegno a scuola - Un tutor a casa - Strategie supportive di apprendimento e di regolazione della vita scolastica Perché manca loro - La capacità di mantenere l’attenzione - la capacità di pianificare il lavoro da svolgere - ed è carente l’autoregolazione Ricordiamo che: La motivazione è un input favorevole che agisce a livello neurologico sui circuiti dell’attenzione e della concentrazione Perciò ha un ruolo cardine nel favorire l’apprendimento • A casa l’impatto dell’ADHD si ripercuote su tutta la famiglia • I genitori pensano di non esser capaci di svolgere il loro compito in quanto il loro figlio non rispetta le regole familiari e non si comporta in maniera adeguata • Fratelli e/o sorelle del bambino/adolescente con ADHD soffrono per il comportamento dirompente e spesso vengono trascurati dai genitori Rakesh Jain et al, Journal of Clinical Psychiatry, JCP Visuals, vol 5 (6) July 2003 I bambini e gli adolescenti con ADHD : Vengono costantemente ripresi e/o puniti per i loro comportamenti per cui vivono con un costante senso di inadeguatezza Possono avere difficoltà a legare con i coetanei Tendono ad essere distruttivi o aggressivi Sono rifiutati dai compagni di gioco e dai coetanei Vengono così isolati e/o emarginati L’intera famiglia soffre a causa del disturbo del figlio perché non più coinvolta nelle attività sociali con amici e parenti Rakesh Jain et al, Journal of Clinical Psychiatry, JCP Visuals, vol 5 (6) July 2003 I ragazzi con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività hanno possibilità - 10 volte maggiore degli altri di diventare vittima - 4 volte maggiore degli altri di diventare bullo Il linguaggio metaforico e simbolico spesso è carente: - questo ostacola il bambino e il ragazzo adhd nella comprensione del linguaggio furbesco e pieno di doppi sensi dei coetanei dalle elementari in poi, - Lo esclude dalle logiche “gruppali” e gli fa preferire amicizie “a due”. Spesso con bambini simili o complementari. A scuola e in altri contesti sociali fuori dalla famiglia l’iperattività del bambino adhd diventa, senza volerlo, destabilizzante per tutto il gruppo classe: il suo muoversi incessante e la continua richiesta di attenzioni ai docenti e ai compagni gli attira Punizioni dagli insegnanti - Rifiuto da parte dei compagni - • La prima conseguenza importante è • il crollo dell’autostima • Essa è compromessa dal giudizio negativo degli insegnanti, della famiglia e dei coetanei • Gli individui con ADHD, si sentono spesso rifiutati e non amati. Diversi dagli altri • Si vedono come poco intelligenti e non hanno fiducia in se stessi • Spesso, crescendo, la mancanza di autostima porta • ad un comportamento di autodistruzione - Si possono poi instaurare insicurezza, demotivazione verso lo studio, ansia, depressione, aggressività - Già in tenera età insorgono disturbi oppositivoprovocatori e della condotta - Fin dalle elementari possono manifestarsi problemi di sonno e alimentazione. Spesso si riscontrano, associate al disturbo enuresi ed encopresi - In adolescenza comportamenti antisociali, tossicodipendenze, condotte a rischio e, crescendo, patologie psichiatriche anche serie Crescendo……. Iperattività ed impulsività motoria si riducono L’inattenzione e le difficoltà esecutive persistono (Achembach, 1995; Hart, 1995) • Riduzione dell'irrequietezza motoria • Resta una tendenza all’infantilismo con difficoltà nella pianificazione e organizzazione: questo ostacola la conquista dell’indipendenza. • Persistono la disattenzione, l’impulsività, e l’affaticamento per compiti lunghi, difficili, noiosi. • • La memoria a breve termine è limitata Rinviano all’infinito un lavoro non piacevole per svolgerlo infine sotto pressione • Se hanno raggiunto la scuola superiore spesso l’abbandonano • Faticano a parlare di se stessi e delle loro emozioni • Sono incapaci di valutare realisticamente se stessi e le loro prestazioni • Hanno comportamenti irritabili e/o aggressivi, fino a condotte antisociali e delinquenziali • Ricercano di sensazioni forti, abuso di alcool e droghe, condotte pericolose • Hanno tendenzialmente relazioni sessuali più precoci e promiscue oppure particolarmente tardive • • Aumentata probabilità di subire traumi, di avere ricoveri ambulatoriali, accessi al PS e ricoveri ospedalieri (309 soggetti, follow-up di 15 anni) * * * * • La stima attuale è che l’ADHD sia presente tra i giovani in percentuali che vanno dall’1 al 5%. (stime internazionali) - Se in un compito la motivazione è alta c’è una notevole lucidità mentale grazie aun’iperfocalizzazione del lavoro da svolgere (il rendimento di quel lavoro “sale alle stelle”) - Vi è un estremo senso di giustizia per sé e per gli altri - Vi è una forte e spontanea disponibilità ad aiutare chi è in difficoltà - Vi è un amore intenso per gli animali e la natura in generale L’ADHD subisce, nel ciclo di vita, alcune variazioni e molto dipende dal fatto che venga prima o poi diagnosticato o no • Alcune disfunzioni permangono per tutta la vita. Tra cui: • Bisogno di “gratificazione immediata” e impossibilità di posticiparla • Incapacità di avere “motivazioni intrinseche” nei “doveri” • Incapacità di “regolazione del tempo” • Disattenzione e mancanza di concentrazione Scarsa capacità di formulare obiettivi, di anticipare, di pianificare e formulare progetti Scarsa attitudine all’automonitoraggio Difficoltà di inibire comportamenti inappropriati o impulsivi Restano inquietudine interiore e disordine interno Prosegue una scarsa intolleranza alle frustrazioni Inoltre permangono: immaturità, tendenza agli accessi d’ira, timori, attacchi di panico, cattivi rapporti interpersonali, difficoltà ad affrontare improvvisi cambiamenti, scarsa capacità di pianificare la propria vita. In compenso vi sono spesso - Creatività - Proliferazione di interessi e attività La Diagnosi DIAGNOSI E INTERVENTO PER L’ADHD VENGONO DEFINITI DALLE LINEE GUIDA S.I.N.P.I.A. IN BASE ALLA CONFERENZA DI CONSENSO NAZIONALE DI SETTORE. In particolare viene stabilito che: - La diagnosi deve basarsi su classificazioni internazionali riconosciute (DSM-IV e ICD-10) - La terapia include interventi non-farmacologici e farmacologici - L’intervento farmacologico va intrapreso esclusivamente su indicazione e sotto stretto controllo del neuropsichiatra infantile è di competenza del Neuropsichiatra Infantile o di altri operatori della salute mentale dell’età evolutiva ovvero professionalità che hanno specifiche competenze sulla diagnosi e terapia dell’ADHD. La diagnosi si basa sulla raccolta di informazioni fornite dai genitori e dagli insegnanti e sull’osservazione e valutazione clinica del bambino da parte dello specialista interviste semi-strutturate questionari auto o etero-somministrati tecniche di osservazione comportamentale test cognitivi-neuropsicologici Interventi terapeutici Ogni intervento va adattato alle caratteristiche del soggetto in base all’età, alla gravità dei sintomi, ai disturbi secondari, alle risorse cognitive, alla sua situazione familiare e sociale E’ un disturbo dal quale non si guarisce… Tuttavia si può intervenire efficacemente per.. - migliorare le relazioni interpersonali con i genitori, fratelli, coetanei, insegnanti e tutti gli altri adulti; - diminuire i comportamenti dirompenti e inadeguati; - migliorare le capacità di apprendimento scolastico; - aumentare l’autonomia e l’autostima; Insomma: migliorare l’accettabilità sociale del disturbo e la BIF qualità della vita dei bambini 12 N.5 2006 Gli interventi terapeutici sono MULTIMODALI e sono rivolti a…. Bambino Famiglia Scuola bambino Psicoeducazione eTerapia cognitivo-comportamentale Farmacoterapia, nei casi più gravi famiglia Parents Training scuola Teachers Training Consistono: nell’uso mirato e strutturato di rinforzi positivi (premi) usati per rinforzare i comportamenti adeguati e ridurre quelli inadeguati, con lo scopo di aiutare il bambino Apprendimento delle abilità sociali necessarie a rapportarsi correttamente agli altri (comportamenti efficaci, comunicazione corretta, controllo della rabbia, ecc.) migliorando, così, la sua accettabilità sociale Solo nei casi molto severi e disabilitanti viene prescritto un farmaco che aiuta il ragazzo nelle prestazioni relative: All’attenzione / All’impulsività Al controllo motorio E’ di supporto anche per gli interventi psicoeducativi La prescrizione del farmaco è di esclusiva pertinenza dei centri sanitari di riferimento per l’ADHD autorizzati dalla Regione Intervento rivolto alla famiglia Parents training Il Parents Training È diretto a fornire ai genitori informazioni sul disturbo e sulle modalità per migliorare la relazione col figlio e aiutarlo nella qualità della sua vita. Si insegnano loro alcune indispensabili strategie cognitivo-comportamentali (sono circa 10 incontri con personale formato) http://www.iss.it/adhd/ Un obiettivo del PT è quello di migliorare, nei genitori, la capacità di trovare punti di forza e risorse positive nei loro figli Gratificando il bambino quando esprime un talento o attua un comportamento positivo otterranno che egli ripeta più spesso tali comportamenti diminuendo quelli inadeguati. Intervento rivolto agli insegnanti Teachers Training Obiettivi - Conoscere il disturbo -Comprendere meglio i processi cognitivi che sottendono i comportamenti adhd - Modificare alcuni atteggiamenti didattici tradizionali - Utilizzo strategie metacognitive -Rispettare le modalità di apprendimento del bambino e aiutarlo a migliorarle - Prestare attenzione alla dimensione psicologica Non tollera…… Le classiche misure disciplinari sono controproducenti compiti scolastici rifiuto-disinvestimento sospensione utilità secondaria (magari si rallegra di avere un giorno di vacanza) Cosa può fare l’insegnante…. -instaurare delle routine di lavoro e della vita in classe -stabilire delle regole condivise con l’alunno adhd e con la classe - offrire frequenti informazioni di ritorno per spiegare in che cosa l’alunno sbaglia Tutte le regolarità e le scadenze prestabilite lo aiutano a comprendere • cosa • come • quando…. Più routine si realizzano meno instabile sarà il comportamento ESEMPI di routine -ingresso in classe ad un’ora fissa -routine di inizio lezione (prendere visione di tutto il materiale utile per la lezione) -presentazione delle attività della giornata -scansione dei tempi di lavoro -pause concordate -dettatura compiti per casa e controllo -routine di saluto e di uscita a fine lezione avere regole chiare per tutti … • aiuta l’alunno adhd (e tutti gli altri) ad organizzare i propri spazi e tempi • a sapere in anticipo quali azioni sono errate • a stabilire un’atmosfera di giustizia ed equità discutere con i ragazzi le regole da ratificare dando loro la possibilità di approvarle e/o modificarle • le regole devono essere proposizioni positive e non divieti • • • • devono essere semplici ed espresse chiaramente devono descrivere azioni in modo operativo dovrebbero utilizzare simboli pittorici colorati devono essere poche (8-10) • i ragazzi con ADHD sono poco abili nel fare stime realistiche di grandezze, tempi, quantità, difficoltà • abituarli a lavorare con tempi stabiliti significa aiutarli a valutare meglio e quindi ad essere sempre più efficaci nella pianificazione e organizzazione del lavoro Tempi di lavoro Pochissimo tempo Poco tempo Tempo medio Molto tempo Difficoltà Facile Alla mia portata Difficile • spiegare perché si è verificata una determinata conseguenza • dare chiare indicazioni sul grado di correttezza del suo comportamento • riflettere sulle alternative seguire l’ordine degli argomenti dato all’inizio dell’ora usare tempi di lavoro corretti (non troppo lunghi) presentare l’argomento in modo stimolante (con figure, audiovisivi, ponendo interrogativi) strutturare il più possibile i compiti rendendo esplicite le procedure per il loro svolgimento usare un tono di voce variato, vivace alternare compiti attivi, che richiedono ai ragazzi di interagire e compiti passivi (l’ascolto di una spiegazione) In particolare accorciare i tempi di lavoro spezzettando un lavoro lungo con delle pause ricorrere spesso al canale visivo far ripetere al ragazzo le informazioni rilevanti L’AUTOREGOLAZIONE è mediata dal linguaggio che ha una funzione di regolatore del comportamento e del pensiero Questa capacità può essere insegnata o aumentata attraverso L’AUTOISTRUZIONE VERBALE permette: - di mantenere nel tempo le capacità che l’alunno ha acquisito - generalizzare le proprie competenze a situazioni diverse da quelle iniziali Tecniche di autoistruzione verbale 5 fasi cosa devo fare considero tutte le possibilità fisso l’attenzione scelgo la risposta controllo la risposta CONCLUDENDO Seguendo queste indicazioni l’insegnante diventerà stimolo positivo il che condurrà ad una CRESCITA DELLA MOTIVAZIONE La crescita della motivazione condurrà a sua volta ad una MIGLIORE FOCALIZZAZIONE ….Tenendo presente che…. L’evoluzione scolastica di un bambino ADHD non sottoposto a terapia produce una SPIRALE NEGATIVA Recezione indiscriminata degli stimoli con fragilità del filtro recettivo e fragilità nel controllo degli impulsi Percezione alternante, breve durata dell’attenzione, sbadatezza per ridotta capacità nel dosaggio di energia, rapido aumento del livello di irritabilità Rendimento inadeguato Il bambino non capisce: rifiuto iroso o chiusura permalosa Critica, ammonizione, rimprovero, richiesta Il bambino non capisce: aumenta l’irritazione, diminuisce la motivazione Minaccia di punizione, arrabbiature, incomprensione, impotenza Strategie di difesa: fare il buffone, fare i versi, provocare, discutere, pretendere, svignarsela, mentire Aspre critiche, esclusione, punizione, etichettatura, brutte figure Ulteriore aumento dell’irritazione e perdita della motivazione Insuccesso scolastico Aspre critiche, rimproveri, attribuzione della colpa, punizione, esclusione, etichettatura, brutte figure Si rafforzano le strategie di difesa, aumenta l’insuccesso, complesso d’inferiorità, disistima verso se stesso MANTENERE IL CONTATTO VISIVO COINVOLGERE RICONDURRE AL COMPITO DA SVOLGERE INCORAGGIARE CRESCITA DELLA MOTIVAZIONE STRUTTURARE INDIVIDUARE I PUNTI DI FORZA Crescita dell’autostima Miglioramento delle prestazioni Migliore focalizzazione del lavoro da svolgere Crescita della motivazione Migliora la percezione di sé e la capacità di autoanalisi Miglioramento della competenza relazionale Ulteriore miglioramento delle prestazioni Crescita dell’autostima