Il Notiziario on line della GM Roma
30.09.2014
ANNO XXV – N. 3
http://www.giemmeroma.org 30.09.14
IL NOTIZIARIO ONLINE DELLA SEZIONE DI
ROMA
Compresi che l' amore racchiudeva
tutte le vocazioni, che era tutto, che
abbracciava tutti i tempi e tutti i
luoghi. La mia vocazione finalmente
l' ho trovata.......è l' amore.
Madre Teresa
EDITORIALE
In Questo Numero
4 Le Prossime Attività
4 le escursioni
10 gli incontri in sede
11 raduni intersezionali
14 Le Attività Svolte
14
25
26
30
le escursioni
le serate in sede
i raduni intersezionali
note tristi
Direttore responsabile:
Giuliano Borgianelli Spina
Redazione & Grafica:
Luciano Biocco - Fabrizio Farroni
[email protected]
Hanno collaborato:
B. Perretta, , B. Meccia, A. Cecchini, I. Grassilli, G.
Borgianelli Spina, M. Peri, P. Novelli , C. Atzeri, B.
Dinale, S. Peri e i giovani cronisti: Giiulia e Luca
Silveri, Gabriele e Giulio Coccia, Giulia Maccarone
Perché ho fiducia
Si dice “il mondo è bello perché è vario” e vi confermo: la GM di
Roma è bella perché è varia ma in un modo particolare che forse
poco ha da vedere direttamente con la montagna.
Vi presento alcuni dei molteplici hobbies e attività di volontariato
che i nostri soci portano avanti, in privato, spesso in modo piuttosto
nascosto e schivo. Sono sicura di peccare per difetto, perché non
sono riuscita ad interpellarli tutti, com’era nelle mie intenzioni. Né
vi racconterò qui degli impegni quotidiani dei nonni che
intrattengono i nipoti al pomeriggio o d’estate, o li rifocillano, o li
aiutano nei compiti, oppure dei soci che assistono genitori, figli,
parenti, il partner gravemente malati. Tutti noi siamo o siamo stati
coinvolti in queste cure familiari, tutti avremmo tante storie da
scrivere, tutte simili eppure ognuna ricca di una sua specifica
valenza e significato.
Neppure vi dirò di quei soci che propongono e organizzano le uscite
e gli incontri, fanno i sopralluoghi, telefonano a destra e a manca
per farci trascorrere dei momenti di serenità e di amicizia. Anche
questo fa parte dell’essere soci GM; un contributo è giusto darlo
ogni tanto.
Vi racconto invece alcune delle attività, più o meno segrete, con cui
i soci manifestano le loro capacità, competenze, inclinazioni
artistiche, spirito di amicizia e di comprensione, e di apertura verso
l’esterno. Vi assicuro che troviamo di tutto, talvolta a livelli anche
elevati di responsabilità, ma più spesso semplici impegni poco eroici
ma di grandissima utilità e molto significativi.
Comincio dalle attività “ludiche”. Abbiamo chi si dedica al teatro
con grande passione, offrendo in generale i risultati ..finanziari delle
loro performances per beneficenza senza contare il bene che fanno
(cioè la “beneficenza”) agli spettatori che escono divertiti e contenti
dai loro spettacoli. C’è chi canta nei cori, chi dipinge, chi suona il
pianoforte, chi fa della sua casa un vero museo “parlante” delle
tecniche di comunicazione e di trasporto.
Continua a pag. 30.....
GIOVANE MONTAGNA – Sezione di Roma c/o Casa Mater Mundi - Via Lorenzo Rocci, 64 – tel.: 0665740406 Segreteria tel.: 063051957
pag. 1
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Nel riquadro di questa pagina sono raccolte tutte le indicazioni operative che devono essere tenute
presenti da chi si iscrive ad una escursione.
Le stesse non saranno ripetute nella descrizione di ogni singola gita
NORME OPERATIVE PER LE ESCURSIONI
Con il pullman:
•
è necessaria l' iscrizione entro i termini stabiliti, effettuata personalmente e direttamente ai DdG. Gli
iscritti sono tenuti a verificare presso i DdG, entro il giorno successivo al termine delle iscrizioni, la
effettiva possibilità di utilizzo del pullman.
•
I partecipanti versano sul pullman l' importo dovuto, orientativamente fra i 15 ed i 25 euro in
relazione al mezzo utilizzato. E' previsto uno sconto “famiglia”: 3 persone pagano due quote e mezzo,
4 persone 3 quote, 5 persone 3 quote e mezzo. I giovani soci e non soci, fino a 25 anni, pagano il
50% della quota intera.
•
L'eventuale rinuncia, comunicata dopo il termine di chiusura delle iscrizioni, comporta una penalità
pari al 50% della stessa laddove il costo del pullman sia comunque coperto dai partecipanti. In caso
contrario dovrà essere versata la quota intera.
Con auto private:
•
Nell'impossibilità di usare il pullman, l'escursione viene effettuata con auto private. E' sempre
necessaria l'iscrizione, onde consentire ai D.d.G. una tempestiva formazione degli equipaggi.
Quote d'iscrizione:
•
Come deliberato dall' Assemblea dei soci, è stato annullato il contributo di 1 € per i soci per le
iscrizioni alle uscite di un giorno; per i non soci rimane il pagamento di 5 €: 3 € per l' iscrizione e 2€
per l' assicurazione infortuni (fino a 80 anni).
Altre informazioni:
•
Spese extra: i D.d.G. indicano eventuali spese extra (ingressi, guide, funivie,....) nella nota di
descrizione dell'escursione.
•
Limitazioni: condizioni meteo o altre situazioni avverse all'effettuazione dell'escursione, possono
obbligare i D.d.G. a modificare il programma, fino ad annullarlo.
Equipaggiamento:
•
Per le escursioni semplici (E-EE) si consiglia un abbigliamento a cipolla (in montagna il tempo può
cambiare rapidamente), in particolare: scarponi da trekking con suola ben scolpita, protezione contro
la pioggia ed il sole, acqua potabile, indumenti di ricambio da lasciare in pullman od in auto,
bastoncini telescopici (se usati), medicine personali indispensabili.
•
Per le escursioni complesse sono fornite indicazioni più specifiche nella nota di descrizione.
Si tenga presente che:
La Giovane Montagna non è un'agenzia turistica. I D.d.G. sono soci che prestano la loro opera su base del
tutto volontaria, senza avere un' organizzazione professionale alle spalle, allo scopo di offrire agli amici l'
opportunità di trascorrere alcune giornate in modo piacevole.
Pertanto, tutti i D.d.G. chiedono ai partecipanti di prestare ogni collaborazione utile al raggiungimento del fine
suddetto, con spirito di amicizia e fraternità.
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Cari soci,
Vi comunico che dal mese di Ottobre avremo una nuova sede, presso
la Parrocchia di S. Pancrazio, a Piazza S. Pancrazio, 5, nel cuore di
Monteverde.
Infatti le suore che ci hanno ospitato per 13 anni, dal settembre 2001, hanno deciso di
non rinnovarci il contratto per motivi legali e fiscali. Ce l’hanno comunicato esattamente
tre mesi prima della scadenza, cioè alla fine di giugno, come da accordo reciproco.
Durante l’estate abbiamo preso dei contatti, in varie direzioni, ma il periodo non era
propizio ad avviare trattative, specialmente con enti pubblici.
Il parroco e la comunità di S. Pancrazio si sono dichiarati disponibili ad accoglierci, ed il
consiglio, in data 16 settembre, ha valutato positivamente la loro proposta.
Dovremo effettuare il trasloco, (anzi chiediamo la collaborazione di soci disponibili), nei
primi giorni di ottobre, in modo da poter svolgere nella nuova sede il prossimo incontro,
previsto per martedì 21 ottobre.
In questo notiziario nr. 3 non possiamo ancora inserire il programma di domenica 23
novembre, giorno in cui è prevista la festa per i 25 anni della nostra sezione e l’assemblea
ordinaria sezionale, che quest’anno è anche elettiva – il consiglio e i vari incarichi devono
essere rinnovati. Durante la prossima riunione del consiglio, convocata per martedì 30
ottobre, ancora nella vecchia sede, decideremo il programma, e lo comunicheremo subito
via mail e per posta a tutti i soci, così come comunicheremo il giorno e l' orario della
messa e della cena di Natale.
Vi daremo anche le istruzioni utili per raggiungere la sede, che è situata lungo il percorso
di alcuni autobus, e per parcheggiare. Avremo il vantaggio di disporre di spazi più grandi
e più vari (forse più …ruspanti!), e di poter essere più autonomi. Non avremo nessun locale
proprio solo per noi; dovremo attrezzarci con degli armadi dotati di serratura.
Siamo diventati anche noi dei …migranti, e abbiamo dovuto bussare per cercare ospitalità:
è una buona scuola di umiltà e pazienza! Arrivederci a S. Pancrazio.
(Bice Dinale)
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LE PROSSIME ATTIVITA’
LE ESCURSIONI
DOMENICA 5 OTTOBRE 2014
CANALE MONTERANO (E/T)
(DdG: M. Alberti, E. Fioretti)
Ancora un luogo di origini etrusche.
E’ una gita facile, adatta a tutti, piccoli e grandi, in un territorio ricco di sorprese. Si articola in 2 fasi:
Escursione alla Riserva e Visita alla città antica.
Da Canale Monterano, un vivace paesino moderno, si scende rapidamente al Parcheggio “Diosilla” e si
imbocca il sentiero che porta all’interno della Riserva Naturale e alla visita di MONTERANO l’antica
Manturianum.
Ritrovo: piazzale Ostiense sotto le mura alle 8:00. E' prevista una fermata a piazza Cardinal
Consalvialle 8:20 se richiesta all’atto di iscrizione.
Viaggio: in pullman. Percorso lungo la S.S. 2 Cassia, e poi la S.S. 493 Braccianense fino a Bracciano e
Manziana e quindi per Canale Monterano.
Percorso: si cammina lungo il fiume Bicione dalle acque colorate per la presenza di
sali vulcanici e di solfatare che testimoniano un’attività eruttiva non ancora sopita del
tutto.
Si prosegue lungo il sentiero fiancheggiato dalle rupi del paese vecchio, fino a
raggiungere un ponte sul fiume Mignone. Qui ha inizio l’escursione ad anello nella
Riserva lungo una carrareccia che, in leggera salita, conduce a pittoresche alture
erbose e a fertili pascoli per mucche.
Il percorso gira poi intorno ad una collina e costeggia una necropoli etrusca in evidente
stato di abbandono, nonostante la segnaletica ancora visibile. Dopo una breve visita facoltativa alle
tombe, si procede per imboccare uno stretto sentiero che si immerge nel bosco e che, in rapida discesa
lungo l’ombroso Fosso del Rafanello, riporta a valle.
Dislivello: 240 m circa, per 3 ore di cammino.
Visita alla città: Monterano “è una delle città morte più suggestive del Lazio, insieme a Ninfa e Civita
di Bagnoregio”
La sua storia millenaria risale all’Età del Bronzo, si consolida all’epoca degli Etruschi e continua fino al
1800, quando fu saccheggiata e distrutta dalle truppe dell’esercito napoleonico.
Tra una folta e rigogliosa vegetazione emergono ruderi imponenti di tufo rosso che si affacciano sulla
valle e disegnano un paesaggio che ha offerto scenari indimenticabili a famosi film quali “ Ben Hur”, il
“Marchese del Grillo” e molti altri ancora.
Percorso: con una breve salita, si sale al Borgo antico. Si giunge prima ad uno slargo raccolto e
riposante dove emergono il ramo di un acquedotto e una fontana addossata al muro.
Poi, attraverso vicoli e piazzette, si sbuca tra i resti di poderose opere del Bernini quali il palazzo
baronale degli Altieri con un leone rampante sulla facciata e, in un piazzale fuori delle mura,la chiesa di
S. Bonaventura con convento annesso.
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Nell’ampio prato antistante il Monastero faremo il picnic e qualche gioco per bambini, senza disdegnare
opere pittoriche o poe tiche degli adulti che volessero condividere emozioni e sensazioni.
Rientro: previsto intorno alleore 19:00 circa.
Spesa: vedi riquadro a pag. 2 del Notiziario.
Iscrizioni: entro giovedì 2 Ottobre a Marisa Alberti (06.5370765 o 338.1383330) e Elena Fioretti (06
93781007 o 339.4769960).
DOMENICA 12 OTTOBRE 2014
GRAN SASSO.....ECOLOGICO MONTE BRANCASTELLO m 2385 (EE)
(DdG: G. De Sisti e D. Mancinella)
Ritrovo: ore 7:00 a Largo de Dominicis. Partenza ore 7:15.
Viaggio: Autostrada Roma – l’Aquila fino ad Assergi e strada per Campo Imperatore. Arrivo alle ore
9:00.
Sviluppo dell’escursione: prima breve tappa al bivio di Campo Imperatore (S. Egidio), per vedere
l’imponente arco morenico delle Coppe di S. Stefano. Poi, sempre in auto o bus, trasferimento fino al
sentiero per Vado di Corno, che dista pochi Km. Da qui, il percorso si sviluppa prima in diagonale lungo
il pendio di M. Aquila fino a vado di Corno. Poi si segue verso Est la panoramicissima cresta della
catena settentrionale fino alla vetta, con vista stupenda sul paretone e sulla parete Est del Corno
Grande, e sulle sottostanti colline del Teramano.
Durante l’escursione il DdG Giancarlo de Sisti, autore del
libro “GRAN SASSO Itinerari geologici lingo i sentieri più
belli” recentemente pubblicato sotto l’egida del CAI
regionale dell’Abruzzo e del Lazio, illustrerà gli aspetti
geologici più interessanti del panorama.
Dislivello: 550 m circa in salita. Stesso percorso per la
discesa.
Tempo previsto di percorrenza: 2 ore in salita, 1,30’
in discesa.
Rientro a Roma: previsto per le ore 19-20.
Spesa viaggio: se con pullman dai 15/25 euro; se con
auto 70 € circa ad equipaggio (320 km e 25 € di
autostrada).
Equipaggiamento: scarponcini con suola ben scolpita, protezione contro la pioggia, abbigliamento
adeguato al clima.
Iscrizioni: entro giovedì 14 ottobre a Dario Mancinella (tel:349.5315369
email: [email protected]) o Giancarlo De Sisti ( tel: 333.7249760 email: [email protected]).
DOMENICA 19 OTTOBRE 2014
YOGA IN ESCURSIONE AL SANTUARIO DELLA MENTORELLA-MONTE CERELLA (E)
(DdG. I. Grassilli e A. Giovacchini)
Una proposta nuova, per tutti, nel fascino misterioso della natura, per vitalizzare le nostre energie
nascoste, stando insieme, in amicizia.
Ritrovo: ore 7:45 a Largo De Dominicis (Portonaccio).
Viaggio: in pullman (con almeno 30 iscritti) o con auto private. Autostrada A24 fino a Castel Madama,
poi proseguimento per Pisoniano (m 525).
Sviluppo escursione: da Pisoniano, alle ore 9:30 circa, partiamo per il Santuario della Mentorella
(1018m) sul sentiero Wojtyla, circa 2,40 ore di cammino.
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Arrivati al Santuario proseguiamo per il monte Cerella (1203 m).
Dislivello complessivo 678 metri. Ore complessive di cammino. 3,15
.La lezione di Yoga verrà tenuta dal maestro Oscar Boscolo, il quale
sceglierà il sito più indicato (molto probabilmente sarà sulla sommità
del monte Cerella), pranzo al sacco.
Dopo lo Yoga ridiscendiamo al Santuario per ringraziare della bella
giornata
Saranno circa le ore 15/16. Il tempo per una visita e, per chi vuole,
alle 17:00 la Messa. Alle 18:00 si riparte.
Equipaggiamento: normale da montagna, non trascurando che potrebbe piovere e far freddo.
Per chi volesse praticare yoga consigliamo abbigliamento che possa permettere movimenti liberi e un
tappetino, stuoia o telo da distendere sul prato.
Questa tipologia di gita è veramente aperta a tutti, soprattutto se potremo utilizzare il pullman, perché
chi se la sente la può fare per intero, altrimenti aspettare al Santuario (da cui sono possibili brevi e
piacevoli passeggiate), oppure direttamente sul monte Cerella. Questo è facilmente raggiungibile dal
bivio di Guadagnolo per la Mentorella con sterrato pianeggiante.
Spesa:15 - 25 euro a persona se si va col pullman; 36 euro ad equipaggio (da suddividere) se si
dovranno usare le nostre auto. Sconto famiglia nel caso di uso del pullman. Per i non soci GM 5 euro in
più per contributo e assicurazione.
Iscrizioni: entro il 14 ottobre a Ilio Grassilli 06.6574.5782; 338 4316541; [email protected]). Per
eventuali informazioni: Antonio Giovacchini 328 9714289 [email protected]
Rientro a Roma: previsto per le ore 19:30 circa.
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
MONTE META m 2242 (PNALM) DA PRATO DI MEZZO (E)
(DdG: D. Magliocchetti)
L' escursione è stata organizzata in collaborazione delle sezioni del Club Alpino Italiano di Sora e
Castellammare di Stabia.
Itinerario: quello che inizia da Prato di Mezzo è l’itinerario classico che sale alla Meta dal versante
ciociaro.
Dal piazzale dove termina la strada proveniente da Picinisco, si
prende il sentiero N1 del Parco a sinistra del ristoro “Baraccone”.
Salendo a tornanti si entra nella Val Tabaccara e quindi nel Vallone
della Meta per raggiungere all’uscita dal bosco la conca carsica di
Pratolungo (1829 m). Da qui attraverso un ripido crinale seguito da
un pianoro sassoso, si raggiunge il Passo dei Monaci (1967 m) da
cui ci si affaccia sull’Abruzzo e il Molise.
Piegando a sinistra e seguendo la traccia di sentiero, ci si innalza in
direzione della vetta con percorso diretto e abbastanza faticoso.
Dalla cima, nelle giornate limpide, si potrà apprezzare un orizzonte decisamente aperto verso una larga
porzione dell’Appennino Centro-Meridionale.
Ritrovo: ore 6:00 a Piazzale Ostiense (lato Mura) per partire alle ore 6:15.
Viaggio: con mezzi propri. Autostrada verso Sud direzione Napoli. All’uscita del casello di Ferentino,
prendere la SSV SR 214 per Sora, da dove, dopo l’uscita obbligatoria, si prende la SSV Sora – A1 per
Cassino (non prendere direzione Avezzano) uscendo allo svincolo di Atina Ponte Melfa – Picinisco (non
prendere lo svincolo precedente indicante Atina Settignano). Seguire le segnalazioni per Picinisco da cui
si raggiunge Prato di Mezzo con carrozzabile di 12 km circa.
Dislivello: 640 m (in salita e in discesa).
Tempo di salita: 2,15 ore circa escluso le soste.
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Tempo di discesa: 2 ore circa escluso le soste.
Rientro: previsto per le 19:30 – 20:00 secondo le condizioni del traffico.
Spesa: circa 80 euro a veicolo da suddividere tra i componenti degli equipaggi.
Iscrizioni: entro il 23 Ottobre contattando il DdG Diego Magliocchetti tel casa 0775 604031 (non oltre
le 21,30) cell 338 7058240 e- mail [email protected]
Equipaggiamento: per normali escursioni in montagna di difficoltà “E”. Scarponi con suola ben
scolpita, una maglietta leggera e una più pesante con eventuale ricambio, un “pile” o simili, giacca a
vento, guanti e berretto, occhiali da sole, pranzo al sacco, acqua, indumenti di ricambio da lasciare in
auto, utili i bastoncini telescopici.
DOMENICA 9 NOVEMBRE 2014
ANELLO DEL CERVIA (EE)
(DdG: P. Novelli, F. Farroni, G. Motteran)
Il complesso montuoso è formato da una estesa dorsale che comprende allineati il Monte Cervia, il
Monte Navegna, Monte Filone e Monte San Giovanni, Rappresentano una continuità naturale con i
Monti Carseolani.
Ubicati tra la valle del Turano e la valle del Salto ne separano i due rispettivi bacini idrografici.
Ricadono all'interno della Riserva Naturale e sono un balcone tra i monti dell'Abruzzo e quelli della
Sabina e dei Lucretili. Il Monte Cervia è il secondo per altezza e dalla sua cima si potrà godere un
incredibile panorama. Il vallone dell'Obito rappresenta una profonda incisione fluviale che separa il
Cervia dal Navegna.
Ritrovo: ore 7:30 Piazzale Ostiense (lato Acea, presso le mura). Partenza ore 7:45.
Eventuale fermata a richiesta a Largo De Dominicis ore 8,00.
Viaggio: in pullman o con auto private. Si percorre l'autostrada Roma-L'Aquila fino all'uscita di Carsoli
Si prosegue per 15 km circa lungo la SP Turanense con arrivo a Paganico.
Escursione: iniziamo l'escursione (attorno alle ore 9:30 ) da quota 700 lungo la carrareccia che sale
a mezza costa (sentiero 341) che poi dalla sorgente Ilecco diventa un sentiero; superato il limite del
bosco, si prosegue lungo il crinale fino alla vetta (1440 m). Dopo una breve sosta si inizia la lunga
traversata lungo il sentiero 322 e poi in discesa per arrivare al fosso dell'Obito e chiudere l'anello con
la breve salita al paese di Paganico.
Dislivello: m 750 sia in salita che in discesa.
Difficoltà: EE elevata per lunghezza circa 13 km
Tempo dell’escursione: ore 5,00 -5,30 comprese le soste.
Rientro: a Roma, previsto attorno alle ore 18,00 (traffico permettendo).
Spesa: In caso di uso del pullman: euro 15-25. a seconda del numero dei partecipanti. In caso di uso
delle auto sono previste circa euro 50 (carburante e autostrada) da suddividere fra gli occupanti.
Pranzo al sacco. Dotarsi di acqua. Non dimenticare gli indumenti di ricambio. Scarponi con suola
scolpita e bastoncini telescopici.
Iscrizioni: entro mercoledì 5 novembre presso Guido Motteran (06-58209165; 333-5858517) o
Fabrizio Farroni (3357272381 – [email protected])
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
MONTE CIMINO m 1053 (E)
(DdG: S. Marchesi, F. Grassilli e F. Caldara)
Ritrovo: ore 8:00 a Piazzale Cardinal Consalvi. Partenza ore 8:15.
Viaggio: Roma – Firenze fino Orte. Superstrada direzione Viterbo. Uscita Soriano. Arrivo a
Soriano nel Cimino.
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Sviluppo dell’escursione: sono previsti due percorsi. Il primo con
partenza da Soriano nel Cimino (dislivello 550 m). Il secondo per la
fonte di Acquagrande (dislivello 220 m). In entrambi si attraverserà la
celebre Faggeta.
Nel pomeriggio è prevista la visita del Castello Orsini e Palazzo Chigi
Albani di Soriano nel Cimino. Dipendentemente dal numero di
partecipanti, il giro sarà effettuato con una guida turistica.
Dislivello: 550 metri per il percorso lungo e 220 metri per il percorso breve.
Tempo previsto di percorrenza: 2,30 ore in salita, 1,30 in discesa per il percorso lungo;
1,30 ore in salita e 1 ora in discesa per il percorso breve.
Rientro a Roma: previsto per le ore 19-20
Spesa viaggio: se con pullman dai 15/20 euro; se con auto 40 € circa ad equipaggio
(190 km e 9 € di autostrada); entrate ai castelli 5 €; guida turistica circa 3/5€ (in funzione
del numero di partecipanti).
Equipaggiamento: scarponcini con suola ben scolpita, protezione contro la pioggia.
Iscrizioni: entro giovedì 13 novembre a: Federica Caldara tel: 347.8273929 email:
[email protected] o
Stefano Marchesi tel: 333.3784691 email:[email protected]
DA SABATO 6 A LUNEDÌ 8 DICEMBRE 2014
LA VERNA – CAMALDOLI (E/T)
(DdG: M. Bernardi e B. Dinale)
Finalmente accogliamo la proposta dell’amico socio, Mario Bernardi, di trascorrere qualche giorno a La
Verna, nel cuore della Toscana, dove il sentimento della natura diventa spiritualità e bellezza.
Mario non ci può accogliere tutti nel suo “eremo”, per cui ci ha già prenotato proprio alla Foresteria
della Verna e ci aiuterà a catturare lo spirito del luogo e delle località circostanti, famose e affascinanti.
Il taglio della visita sarà soprattutto turistico ma non mancherà la possibilità di qualche piccola impresa
escursionistica sui Sentieri Frassati della Toscana che si snodano proprio intorno alla rupe della Verna.
Speriamo che il “generale inverno”, quasi alle porte, non faccia troppi capricci. Ma una bella nevicata a
La Verna ce la augureremmo proprio!
Sabato, 6 Dicembre: ritrovo alle 7:00, a piazzale Ostiense, lato mura; ci si muoverà alle 7:15, per
raggiungere Largo Cardinal Consalvi alle 7:30 (se ci saranno richieste) e proseguire per Arezzo, lungo
l’Autostrada del Sole. Viaggio necessariamente in pullman, per la relativa distanza delle destinazioni e
gli spostamenti.
Si prevede l’arrivo ad Arezzo verso le 10:30 – 11:00, e la salita in città con le scale mobili. Avremo
subito del tempo libero da dedicare alla Fiera Antiquaria mensile già in pieno svolgimento ed alla
scoperta dei siti non previsti nella visita guidata pomeridiana che comprenderà, oltre alla basilica di S.
Francesco con la Cappella Bacci, il Museo Archeologico e la Casa Vasari.
Alle 12:30 ci ospiterà la trattoria “Il Saraceno”, a due passi dalla basilica, con menu tipico toscano. Chi
preferisce può portare il pranzo al sacco o usufruire dei vari bar, paninerie, “schiaccerie”, ecc. Alle
13:30 una guida locale ci accompagnerà nella visita alla basilica di S. Francesco, gotica del secolo 13°,
con la celeberrima Leggenda della Croce, ciclo di affreschi su tre registri eseguito da Piero della
Francesca tra il 1453 ed il 1466, e, come già detto, al museo Archeologico (con importantissimi pezzi
etruschi e romani) ed alla Casa Vasari, abitazione di Giorgio Vasari, fatta erigere dall’artista stesso che
ne curò l’arredamento e provvide personalmente a decorarla d’affreschi.
Si prevede di ripartire da Arezzo alle 17:00 per raggiungere La Verna entro le 18:30, sistemarci nelle
camere e cenare.
Domenica, 7 Dicembre: e’ possibile partecipar e alla S. Messa delle 8:00, prima della colazione. Alle
9:15 è previsto il percorso dell’Anello Basso del Sentiero Frassati della Toscana, molto suggestivo per la
GIOVANE MONTAGNA – Sezione di Roma c/o Casa Mater Mundi - Via Lorenzo Rocci, 64 – tel.: 0665740406 Segreteria tel.: 063051957
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foresta di faggi e di abeti che circonda tutta la rupe della Verna (dislivello: 150 m, calzature da
montagna). Speriamo che ci possa guidare Andrea Ghilardini, ideatore del percorso. Dopo il pranzo
delle 12:30, partiremo per Camaldoli, dove visiteremo il Monastero con la Farmacia (m 816) e l’Eremo
(m 1104), con la cella di S. Romualdo.
Chi vuole, anziché usare il pullman, può salire a piedi dal monastero all’eremo,
nella foresta (circa 2 km). Il territorio è stato donato intorno all’anno 1000 al
monaco Romualdo dal conte Maldolo (da cui il nome – Ca’ Maldolo). E’ la casa
madre dei monaci camaldolesi, immersa in una solenne foresta di abeti, con larici,
castagni, aceri, faggi, ippocastani, tigli, pioppi, noccioli, ontani e querce. Saremo
nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Alla
sera, cena a La Verna. Stiamo pensando ad un piccolo intrattenimento serale;
per il momento è ancora per aria!
Lunedì, 8 Dicembre: dopo la S. Messa e la colazione (e la consegna dei bagagli) è prevista la visita
guidata al Santuario: la chiesetta di S. Maria degli Angeli, fondata nel 1216, che custodisce tre
terrecotte robbiane, il Museo, la Chiesa Maggiore, con altre importantissimi terrecotte di Andrea della
Robbia, e la Cappella delle Stimmate, che risale al 1263, con un tondo di Luca della Robbia e una
grande crocifissione di Andrea; il convento raggruppato intorno a cinque chiostri, la grotta-cella di S.
Francesco, e il Sasso Spicco.
Per concludere, verso le 10:30 saliremo al Monte Penna, m 1283, con la cappellina sommitale,
percorrendo l’Anello Alto del Sentiero Frassati (m 160 di dislivello), molto suggestivo soprattutto per i
panorami e i dirupi su cui si affaccia.
Pranzeremo alla Foresteria alle 12:30, e ripartiremo per Roma verso le 14:30. L’arrivo a Roma è
previsto per le ore 18:00, traffico e tempo permettendo.
Spesa: si prevede una quota oscillante tra €225 e €250 (secondo il numero di partecipanti), che
comprenderà: due pensioni complete, dalla cena del 6 al pranzo dell’8; il pullman; gli ingressi; la guida
ad Arezzo; il pranzo al “Saraceno”; le mance e le offerte. Non sarà calcolato il pranzo per chi preferirà
gestire in proprio il lunch aretino.
Iscrizioni: entro il 15 ottobre, presso i DdG. Bice Dinale (06.5506729, 333.5452548,
[email protected]) e Mario Bernardi (0.6534304 – 339.95748827 – [email protected]),
specificando il tipo di camera richiesta (non vi è sovrapprezzo per la singola) e se interessa il pranzo al
“Saraceno”. Si chiede un acconto di €100.00, da versare in contanti ai DdG, o con bonifico sul conto
del tesoriere Armando Lentini, IBAN IT98W0306903201100000064234, causale ” La Verna Dicembre
2014”.
I DdG sono a disposizione per qualunque ulteriore informazione e si augurano un fine-settimana quasi
invernale sì, magari anche freddino, ma radioso. In caso di tempo non favorevole sono previste
alternative ai Sentieri Frassati.
Il DdG Mario offre ospitalità nel suo eremo di Montefatucchio, ai piedi della Verna, per un ulteriore
sopralluogo dei Sentieri da effettuare, ovviamente, prima del 6 Dicembre.
DOMENICA 14 DICEMBRE 2014
GITA DI NATALE (E)
(DdG: M. Bajocco e S. Marcheselli)
Nella zona del lago di Bracciano vi proponiamo una piacevole giornata di escursione e turismo che
prevede al mattino una camminata di 2,5 / 3 ore durante la quale avremo modo di vedere tratti
dell’acquedotto Paolo e Traiano (I° sec. dc.) con i suoi ponti-canale, gli archi di Boccalupo
dell’acquedotto restaurato nel 1570 da Paolo V e percorreremo tratti di basolato romano dell’antica via
Clodia per giungere all’Eremo di Montevirginio, complesso monastico carmelitano del VII sec. (500 m)
Se sarà bel tempo potremo proseguire per altri 20 min ed arrivare alla sommità di Monte Calvario (541
m) dove faremo la sosta pranzo al sacco con una bella vista del lago di Bracciano e dei circostanti
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boschi di castagni e querce della Tuscia.
In caso di freddo e tempo coperto potremo consumare il nostro pasto al chiuso
in un refettorio del convento. Se sarà con noi un sacerdote potremo celebrare
la S. Messa nella chiesa del monastero prima della sosta pranzo.
Nel primo pomeriggio visiteremo il complesso monastico che vanta un grande
chiostro centrale e tele fiamminghe di Fra Lucas di recente restaurate.
Nel frattempo il ns. pullman ci avrà raggiunti all’eremo per portarci a visitare un
mercatino natalizio in zona lago…a spendere gli ultimi spiccioli dell’anno.
Il rientro a Roma è prevedibile verso le 19:00.
Ritrovo: alle 7:00 a P.za Cardinal Consalvi e alle 7:20 a P.le Ostiense (sotto le mura).
Viaggi: con pullman sulla Aurelia via Cerveteri , sosta tecnica prima dell’escursione a Bracciano.
Dislivello e tempi di cammino: 350 m, max 3 ore comprese le soste. Il sig. Guido Capparucci ci
accompagnerà durante l’escursione per commentarci il percorso.
Spesa: 25/30 € per i soci e 30/35 € per i non soci in base al numero dei partecipanti.
Iscrizioni: entro mercoledì 10 dicembre a Mario Bajocco (06.5896239 – cel 336.865485) opp. a
Sante Marcheselli (06.5291639 – cell. 333.5033152),
Previsioni meteo: data la caratteristica dell’escursione sempre all’aperto in terreni facilmente fangosi,
in caso di previsioni meteo avverse la gita potrà essere annullata, pertanto si prega di lasciare un
recapito telefonico all’atto della prenotazione.
GLI INCONTRI IN SEDE (a cura della Commissione Cultura)
ORE 20:45
MARTEDÌ 21 OTTOBRE 2014
RAPACI IN CITTÀ
(coordinatrice: S. Peri)
L' incontro potrebbe essere sottotitolato così “A spasso per
tralicci e cornicioni”. Queste passeggiate “in quota” ci
verranno raccontate da Giacomo dell'Omo presidente dell'
Associazione “Ornis italica”, la quale nell'ambito di un
interesse per la salvaguardia e lo studio dell' ambiente ed
in particolare della fauna, si è specializzata nell'
osservazione dei comportamenti di molte specie di uccelli,
rapaci e non, in programmi finalizzati alla protezione ed
alla conservazione.
Giacomo, che lavora a livello nazionale e internazionale ed
è spesso in giro per il mondo, ci presenterà in particolare la
“storia” di diversi nidi che vengono costantemente
monitorati con delle webcam, a Roma e anche in altre pulli di gheppi del Liceo Malpighi al Buon
Pastore
città.
Oltre a Giacomo, interverrà anche Marta Sereni, un’insegnante di scienze del Liceo Malpighi, che da
molti anni con passione propone agli studenti della scuola – assieme ad altri amici e colleghi (ve lo
ricordate Gianni, quello che in un incontro in sede di diversi anni fa ci fece fare la conoscenza delle
ossa animali negli scavi archeologici?) le attività di un seguitissimo “Gruppo Ambiente”. Marta ci parlerà
di nidi più vicini a casa nostra nel senso letterale, visto che si tratta delle popolazioni di rapaci che da
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molto tempo risiedono nella struttura del Buon Pastore, a poche centinaia di metri dalla sede di via
Rocci.
Vi aspettiamo numerosi: inutile dire che l’occasione di questo incontro va presa…al volo!
MARTEDÌ 18 NOVEMBRE 2014
ACQUA BENE COMUNE
(coordinata da Serena Peri)
Dell’acqua si può parlare in molti modi: per finire gli incontri in sede (e forse per
inaugurare una nuova sede) abbiamo scelto di parlarne da un punto di vista che
– ne siamo tutti consapevoli – suscita dibattiti e discussioni. Non abbiamo mai
avuto paura di punti di vista diversi a confronto, e ci pare una buona occasione
misurarci con franchezza e tra di noi su un tema che è molto attuale, pieno di
implicazioni più generali e complesse, e “caldo”. Anche il relatore, Claudio
Giambelli, ovviamente, ne parlerà dal suo punto di vista, che è anche quello di
tante persone che con lui lavorano nel Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua.
E’ disponibile e curioso di aprire con chi parteciperà all’incontro un dibattito
sincero e costruttivo.
IL RELATORE
Ingegnere in pensione, partecipa alla vita della Comunità Cristiana di Base di
San Paolo e del CIPAX, nel quale ha contribuito a costruire alcuni "cantieri di
pace" su degrado ambientale/cambio climatico, Beni Comuni e Democrazia
partecipativa.
Ha rivestito un ruolo centrale nel Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua pubblica ed è oggi
impegnato nel Forum per una Nuova Finanza Pubblica e Sociale.
Con ATTAC-Roma sta lavorando ad un corso su "Roma, città aperta? Il punto di vista delle varie
segregazioni" e alla campagna internazionale Stop-TTIP (il trattato trans-atlantico USA-UE per
l'eliminazione delle cosiddette barriere “non tariffarie”, cioè le norme per la tutela dei diritti, dei beni
comuni, della sicurezza alimentare e dell'ambiente).
I RADUNI INTERSEZIONALI
Sono occasioni di incontro, opportunità di crescita, proposte di “vita GM”.
(informazioni più dettagliate possono essere reperite nel Sito della G.M. Nazionale)
SABATO 4 E DOMENICA 5 OTTOBRE 2014
AGGIORNAMENTO ROCCIA (ALPI ORIENTALI)
(organizzata da CCASA e coordinata a Roma da M. Pecci)
Organizzato dalla CCASA (Commissione Centrale Alpinismo e Scialpinismo), il prossimo Aggiornamento
Roccia si terrà nelle Dolomiti, nel gruppo del Catinaccio, che non ha bisogno di presentazioni.
Scopo dell’aggiornamento sarà, come in tutte le precedenti occasioni, l’approfondimento delle manovre
di sicurezza e della progressione in arrampicata libera, e della capacità di condurre una via da
capocordata in sicurezza, legati in cordata con gli amici delle altre sezioni di Giovane Montagna.
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Il programma prevede per sabato 4 una giornata di didattica con una Guida Alpina in una palestra di
Pozza di Fassa, il trasferimento al Rifugio Stella Alpina Spiz Piaz e la formazione delle cordate per il
giorno seguente, e per domenica 5 la salita delle varie vie, secondo le proprie capacità, in diverse zone
di arrampicata: parete est del Catinaccio, Punta Emma, Torri del Vajolet, Dirupi di Larsec, ecc.
L’iscrizione scade il 29 settembre, ma anche se foste in ritardo, rivolgetevi comunque al sottoscritto:
insieme cercheremo di far accettare tutte le iscrizioni.
DA VENERDÌ 24 A DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
ASSEMBLEA DEI DELEGATI A TORINO – SEZIONE DI TORINO
(Coordinatrice. B. Dinale)
L’Assemblea dei Delegati del Centenario si svolgerà a Torino, città natale della GM, dal 24 al 26
ottobre 2014. Tutti i soci sono invitati, non solo i delegati.
L’evento si terrà presso le strutture dell’Arsenale della Pace (Sermig di Ernesto Olivero), che ospiterà
sia i lavori assembleari che i soci di tutte le sezioni, alloggiati presso l’annessa Ospiteria.
I delegati romani saranno: Eugenio e Giuliana Benedetti, Luciano Biocco, Bice Dinale, Enea Fiorentini,
Ilio Grassilli, Marina Peri. Serena Peri partecipa di diritto in qualità di consigliere nazionale. Ma come
ho già detto, possono essere presenti anche gli altri soci, quelli “semplici”!
Il programma prevede l’arrivo e l’accoglienza presso il Sermig (Piazza Borgo Dora 61) il venerdì 24, e la
sera il coro “La Montagna” di Orbassano. Sabato 25, di mattina, ci sarà la proiezione delle fotografie
premiate e selezionate per il concorso fotografico “Le Nostre Montagne”, e la riunione del Consiglio
Centrale. E’ prevista per gli accompagnatori una visita guidata alle strutture del Sermig. Al pomeriggio
si avvieranno i lavori assembleari, con il saluto del nostro Don Melchor. Visita guidata o escursione per
i non delegati. La messa alle 18.00 nella cappella. Dopo cena la presentazione del libro di Ada
Brunazzi, “Racconti in quota”.
Domenica 26 ci si trasferisce al Museo Nazionale della Montagna (Piazzale Monte dei Cappuccini, 7) per
la presentazione del libro “Camminare nella luce – 100 anni della nostra storia”, a cura della Presidenza
Centrale GM, la presentazione dell’archivio digitale della GM a cura di Marco Ravelli e l’inaugurazione
della mostra filatelica “La montagna nei francobolli” a cura di Enea Fiorentini. Dopo le visite alle
mostre (filatelica e fotografica), pranzo a buffet e chiusura dei lavori.
Soci interessati! Rivolgetevi subito a Bice Dinale per le eventuali prenotazioni. La quota per 2 giorni di
pensione completa è € 120.00, ovviamente di meno se il soggiorno è più breve. Ogni pasto singolo, €
15.00. L’acconto è di € 30.00 a persona. Il pagamento dell’acconto sarà comunque cumulativo, per
semplificare le operazioni. Se siete interessati fatemelo sapere subito, indicando i vostri dati anagrafici,
il tipo di camera (doppie, triple e quadruple, con bagno – le singole sono poche, riservate al clero) e i
pasti che intendete consumare al Sermig. Mi raccomando: subito! Mi avrebbero anche richiesto di
segnalare quattro soci disposti a condividere una camera quadrupla….. Vedremo.
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DOMENICA, 23 NOVEMBRE 2014
ASSEMBLEA SEZIONALE 2014
(a cura del consiglio sezionale)
Cari soci e care socie, come avrete letto alla pag. 3 del notiziario ci trasferiremo presto, presso la
parrocchia di S. Pancrazio.
La prevista Festa dei 25 Anni, abbinata all’Assemblea sezionale, che quest’anno è elettiva, si svolgerà
appunto nella nuova sede, per cui il programma della giornata, già precedentemente abbozzato, ha
dovuto subire delle modifiche sostanziali che saranno messe a punto durante la riunione del consiglio
del 30 settembre.
Vi comunicheremo al più presto, via mail e per posta, tutte le informazioni necessarie per consentirvi di
partecipare a questa giornata di festa che vedrà anche il rinnovo del consiglio.
Vi invitiamo fin d’ora ad essere presenti in gran numero (tutti, se possibile!), per trascorrere insieme
una giornata in allegria, constatare la “salute” della sezione romana, e compiere il nostro dovere
elettorale.
VENERDI’ 19 DICEMBRE 2014
S. MESSA E CENA DI NATALE
(a cura del Consiglio di sezione)
Venerdì, 19 Dicembre 2014, alle 19,00, rinnoveremo la tradizione della S. Messa di Natale che il nostro
socio, Padre Bernardo, celebrerà per noi e per i nostri parenti ed amici in una delle cappelle laterali
della basilica di S. Pancrazio.
Cioè nella nostra nuova sede! Sarà l’occasione, rubata forse ai tanti e pressanti impegni di quei giorni,
per fermarci e ripensare al mistero del Natale, al suo significato religioso e ai tanti risvolti
semplicemente umani e sociali di cui ormai viene caricata questa festa, speciale per tutti in qualche
maniera ma non sempre fonte di serenità.
Daremo il benvenuto ai piccoli nati quest’anno e saluteremo chi ci ha lasciato
lungo la strada.
Seguirà la cena AUTOGESTITA, cioè con i contributi culinari dei soci. Ci
scambieremo gli auguri per un lieto Natale ed un sereno nuovo anno 2015.
Prenderemo confidenza con la nuova sede. Qualunque contributo adatto a
rallegrare la festa sarà apprezzato: poesie, canti particolari, tradizioni, libri
“natalizi” da prestare, fotografie, collaborazione per le decorazioni….
Vi chiediamo di segnalare la vostra partecipazione e la vostra eventuale
disponibilità per l’organizzazione a: Silvia Farroni (06.6620253 – 331.6023587
– [email protected]), Lidia Maura (06.5896927 – 328.5663958 –
[email protected]), Meme Grassilli (06.65745782 – 339.5381062 – [email protected]),
Cristina Empler (06.6629151 – 339.6568938 – [email protected]), Gianna Borgianelli (06.5816203 –
[email protected]).
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LE ATTIVITA' SVOLTE
LE ESCURSIONI
DOMENICA 22 GIUGNO 2014
IL SENTIERO MAROCCHI
(a cura di Brunella Perretta)
Eravamo in 18 tra parenti e amici, Domenica 22 Giugno, a ripercorrere il sentiero di "Piero" per
completare la manutenzione già avviata a Settembre scorso.
All'inizio della salita in compagnia anche di Meme e
Federico, che però sono rimasti in basso per
garantirci i collegamenti logistici al nostro ritorno,
abbiamo posizionato due nuovi indicatori del sentiero,
opere prime di Ilio "incisore" con piena soddisfazione
della Presidente Bice.
La presenza di Pietro e Livia, che il nonno non hanno
conosciuto, ha contribuito a creare un'atmosfera
gioiosa e da subito abbiamo sentito forte "lo spirito"
di Piero che ci ha fatto ancora una volta camminare
con lui. La salita è stata affrontata con buona lena da
parte di tutti e la frescura del bosco ha mitigato in
Ilio con Pietro e Giulia all'inizio sentiero
parte il calore della giornata.
Il posizionamento di una targa "volante" (perchè appesa ad un filo di nylon orizzontale legato a due
alberi) ad indicare l'ingresso nel bosco sulla via del ritorno, è stato un momento di "alta" ingegneria
applicata da Francesco, Marta ed Emilio.
Poi l'arrivo alla targa sulla pre-cima sempre emozionante.
La sosta ristoratrice e la lettura di due poesie scritte da Piero ha fatto inumidire gli occhi di alcune
persone, richiamando alla memoria il suo spirito, la sua ironia acuta e dolce allo stesso tempo. Qualche
canto, una preghiera e poi via ad affrontare la lunga discesa verso il paese; una sosta per la raccolta
degli orapi e, con andamento armonico e serpeggiante, verso le cinque raggiungiamo il centro di
Pescasseroli, per l'occasione del Corpus Domini tutto "infiorato".
E' stata veramente una bella gita, avrebbe detto Piero, perchè c'era proprio la giusta atmosfera.
la targa... alta
Rocco e Livia, nipoti di Piero e Brunella, accanto alla
targa del nonno
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DOMENICA 29 GIUGNO 2014
CASCATE DEL RUZZO
(a cura di Gabriele e Giulio Ciocca)
Domenica 29 giugno siamo andati in Abruzzo alle sorgenti del Ruzzo.
Mi è piaciuto perchè c'erano delle cascate. Il posto dove abbiamo pranzato era bellissimo. C'era una
cascata enorme che mi piaceva perchè c'erano tanti fiori poi alberi che sembravano quelli di natale.
Siamo arrivati fino a 1400 metri con l'aiuto dell'orologio di Marta, che non è un vero orologio. Eravamo
35, 31 adulti e 4 bambini.
Alcune scene divertenti della giornata.
Ad una piccoletta di due anni la sorella Paola stava spiegando che cos'era la creta e allora la piccoletta
voleva dire creta e invece ha detto cretina.
Marta mi voleva dare un pezzo di formaggio, l'ha
sbucciato e mamma Elena ha detto: "che buccia
grande!", ma invece Marta aveva buttato il formaggio e
tenuto la crosta.
(Giulio)
La prima parte della gita è stata più lunga ma meno
faticosa, perchè il percorso era in leggera salita e non
c'erano cascata, nè fogliame che ti ostacolavano per
andare avanti. Quando ci siamo fermati per la prima
pausa c'era un bel fontanone che dava acqua molto
gelida e dissetante. Quando siamo andati avanti il
percorso è diventato il contrario del precedente, perchè
c'erano cascate e natura che ti bloccavano la strada,
il G. Sasso ci benedice alla fine dell' escursione
insomma è stata un'avventura "un po' pericolosa", ma
bella.
Nell'autobus abbiamo passato due ore: il tempo per me è passato molto velocemente perchè mi sono
addormentato, perchè, per venire in gita, mi sono svegliato alle 5.30 di mattina. Quando però siamo
passati sotto il Gran Sasso ho visto lo splendore e la bellezza della grandissima montagna.
(Gabriele)
SABATO 5 E DOMENICA 6 LUGLIO 2014
M. VIGLIO (CON IL CAI DI COLLEFERRO)
(a cura di Inga-Britt (Britty) Meccia)
Il 5 Luglio partiva un piccolo gruppo della Giovane Montagna di Roma per la tradizionale gita al Monte
Viglio per partecipare alla festa della Croce con la messa in cima.
Siamo partiti da Roma sabato pomeriggio, sicuri di trovare due belle giornate con clima piacevole e
senza rischio di pioggia. I monti Simbruini non danno sempre questa garanzia....
Direttore della gita, da Roma, era Luigi Ticci; a Filettino ci aspettava Nicola Caruso, anche membro
della Giovane Montagna di Roma e ideatore del sentiero Frassati del Lazio. Al raduno hanno
partecipato almeno cento persone dalle varie organizzazioni religiose, parrocchie, gruppi di alpinisti o
anche soltantoamanti della montagna del Lazio.
La gita partiva da Serra S. Antonio (1600 m) con una bella passeggiata si attraversa il bosco fino alla
fonte Moscosa. Eravamo una allegra comitiva che3, dopo la fonte, con coraggio affrontava le ripide
salite, confortati da una fioritura stupenda ricca di viole, genziane, arniche ed orchidee. Lungo il
sentiero abbiamo incontrato rocce maestose ed incantevoli panorami. Ad un certo punto siamo arrivati
al “Gendarme”, bastione roccioso di non facile superamento. Io personalmenteho preferito utilizzare il
comodo sentiero che lo aggira, insieme con altri che non si sentivano troppo alpinisti. Per tutti la cosa
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più importante era arrivare in cima, per partecipare alla Messa celebrata accanto alla croce di ferro a
2156 m.
Questa croce ha una sua storia, che Nicola Caruso ci ha raccontato:
“la croce sul Monte Viglio fu installata per la prima volta il 16 Settembre 1973 su iniziativa del Settore
Giovanile dell' Azione Cattolica della Diocesi di Anagni, come Croce votiva di ringraziamento per lo
scampato pericolo corso il 28 Febbraio 1968 da tre giovani dell' A.C.; eravamo un seminarista, un
sacerdote ed io, e fummo costretti a pernottare in vetta.
Danneggiata da un uragano il 30 Dicembre
1974, fu risistemata ad opera dello stesso
gruppo l' estate successiva.
Da allora ogni cinque anni i protagonisti di
tale
avventura
hanno
provveduto
costantementealla sua manutenzione e
restauro.
Alla vigilia della commemorazione del 30°
anno, una mano ignota, certamente non
rispettosa della libertà altrui, l' ha divelta e
gettata nel vallone del versante abbruzzese.
La croce fu nuovamente installata, con una
partecipazione di massa, nel Giugno 2003 e
quella volta venne fissata con tanto cemento.
Abbiamo celebrato la nostra Messa sotto
questa croce, con i canti dei giovani
tre dei nostri
montanari accompagnati da chitarra.
Dopo la Messa, celebrata da Don Augusto Fagnani, Nicola Caruso ha portato il vecchio libro delle firme
abbastanza consumato ma pieno di ricordi, che ora viene sostituito e Don Augusto ha inaugurato i
nuovo, che abbiamo subito firmato tutti. Nicoa ha anche chiamato le autorità del luogo ed i
rappresentanti dei vari gruppi partecipanti a porgere i loro saluti. Per l' A.C. Una giovane iscritta ha
ricordato l' importanza di Pier Giorgio Frassati pewr la gioventù di oggi. La sottoscritta, chiamata come
rappresentante della Giovane Montagna di Roma per il Sentiero Frassati del Moliose, ha ricordato che
le parole del giovane Pier Giorgio: Sempre in alto... augurandoci di avere nel futuro tanti giovani sui
nostri sentieri.
Mentre salivamo, una nota commovente: abbiamo visto una ragazza che si faceva guidare lungo il
sentiero percorso dai compagni, probabilmente era non vedente. E poco dopo abbiamo incontrato un
uomo senza una gamba, che percorreva il sentiero di cresta con l' aiuto delle stampelle. Dobbiamo
imparare da loro ad avere coraggio ed a non lamentarci.
DA GIOVEDÌ 10 A LUNEDÌ 14LUGLIO 2014
TREKKING SULL’ADAMELLO, PRESANELLA
(a cura di Andrea Cecchini)
Per il quarto anno consecutivo una rappresentanza della sezione ha svolto un giro escursionistico in
alta quota, toccando più rifugi e salendo una cima significativa. Quest’anno eravamo in 12 soci, Paolo,
Carlo, Gianni, Emilio, Federico, Raffaele, Giancarlo, Maurizio, la coppia di Andrei, Stefano e Marta e la
nostra meta è stata il gruppo dell’Adamello - Presanella. Montagna scelta per motivi storici (il 2014 è il
centenario dell’inizio della I Guerra mondiale) e per la relativa facilità di attraversamento dei ghiacciai e
ascensione alle vette avendo deciso di non ricorrere all’ ausilio delle guide alpine.
Di seguito un breve resoconto giornaliero dei momenti e dei ricordi dal mio punto di vista più
significativi.
1° giorno, Giovedì 10: il primo giorno ha richiesto un lungo trasferimento mattiniero in auto per
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raggiungere il passo del Tonale. Nonostante le previsioni meteo pomeridiane non fossero
particolarmente confortanti siamo riusciti a scavalcare il passo Presena a circa 3000 m, salendo per
l’omonima vedretta, accompagnati da un buon sole. In discesa verso il Rifugio Mandron - Città di
Trento (m 2430) le sopravvenute nubi basse ci hanno spesso avvolto ma non impedito di godere di
alcuni squarci suggestivi verso il ghiacciaio dell’ Adamello e le cime delle Lobbie. L’incontro con una
piccola croce e lapide in tedesco a ricordo di un giovane caduto su questa montagna è stato un
significativo contatto con le tracce della Grande Guerra. Già durante la salita, in gran parte effettuata
velocemente e senza sforzo con l’ausilio degli impianti, ci siamo resi conto dello straordinario stato di
innevamento, nota ricorrente del trekking: abbiamo infatti camminato in un ambiente di quota
realmente “bianco” e con prevalenza di neve e ghiaccio immacolato senza crepacci aperti e visibili, in
decisa contro tendenza rispetto allo stato tipico dei ghiacciai alpini in estate.
2° giorno, Venerdì 11: siamo partiti dal Rifugio Mandron per raggiungere il Rifugio Lobbia Alta o
Caduti dell'Adamello (m 3040) affrontando un primo tratto con brevi saliscendi fra pozze e laghetti che
brillavano al sole. Arrivati alla morena siamo scesi alla base del ghiacciaio dell’Adamello che, come già
detto, era in piena forma in uno splendido vestito bianco. Era il momento di legarsi in cordata e di
salire verso la nostra meta. Siamo arrivati al rifugio per pranzo non senza qualche sforzo per superare
la rampa finale. Questo rifugio, fondato sul basamento delle casette del comando dell’esercito italiano
posto appena dietro il passo della Lobbia, è sito in posizione panoramica e suggestiva che si può
immaginare solo grazie alle foto. Dopo un allegro e meritato pasto, visto il tempo assolato e stabile,
Andrea, Gianni e Giancarlo ed io, siamo saliti alla sovrastante croce posta sulla cresta davanti al rifugio
a quasi 3300 mt. di altezza. E’ facile intuire che tipo di panorama mozzafiato sia ammirabile da tale
croce, dedicata al Santo papa Giovanni Paolo II, la cui presenza su queste montagne e in particolare
presso il detto rifugio ha lasciato preziosi ricordi. Una breve nota a latere sulla breve escursione per
riparlare della grande quantità di neve fresca e non ancora trasformata che abbiamo incontrato salendo
alla croce. Ci ha fatto faticare in salita ma in compenso ci ha fatto divertire come bambini in discesa
con scivolate intenzionalmente procurate.
3° giorno, Sabato 12: era la giornata dell’Adamello. Siamo partiti all’alba dal rifugio con tempo e
visibilità perfetti. Personalmente avevo qualche preoccupazione a causa del previsto brutto tempo per
la seconda parte della giornata. La traversata del Pian di Neve con la luce radente della mattina è stata
indimenticabile. La vetta dell’Adamello appariva solamente come un dente alto e massiccio facente,
insieme agli altri picchi e creste, contorno al ghiacciaio, l’indiscusso protagonista, bianco e immenso in
ogni direzione si guardasse. L’avvicinamento alla base della cima è stato abbastanza lungo e un po’
stancante anche per la temperatura nel frattempo divenuta particolarmente mite per l’assenza di vento
e per il sole ormai alto che aveva sciolto la neve superficiale. Salita alla cima non lunga ma
impegnativa per la neve molle. Personalmente sono arrivato in vetta prima che il panorama si
chiudesse con le nubi, appena in tempo a mirare la conca sottostante dove era posto il Rifugio
Garibaldi (m 2550), termine della gita giornaliera a mille metri in basso ai piedi della parete nord.
Qualche pensiero preoccupato per il lungo tratto ancora da affrontare e le mutate condizioni
atmosferiche ingolfava la mia mente nonostante la cima raggiunta. Brevemente: interminabile
traversata di ritorno sul Pian di Neve resa faticosa dalla neve sciolta e dall’arsura; salita per
raggiungere il passo Brizio (3147 m) per lasciare il ghiacciaio; discesa dal passo verso il rifugio
Garibaldi con sorpresa: abbiamo infatti trovato il sentiero coperto da un insidioso scivolo di neve che
ha richiesto l’approntamento di una corda fissa; discesa sul breve tratto attrezzato e finalmente
l’atterraggio sul grande nevaio prima dell’arrivo alla meta. Giornata intensa e faticosa con il meteo
fortunatamente rivelatosi clemente rispetto alle previsioni. Poco prima dell’arrivo al Rifugio, il muscolo
del polpaccio di Giancarlo è andato KO. Purtroppo trekking finito per lui. Giancarlo è da ringraziare per
il suo impegno di guida particolarmente importante per il superamento del passo Brizio.
4° giorno, Domenica 13: era la giornata di trasferimento dal Rifugio Garibaldi al Rifugio Segantini
(m 2373) attraverso la discesa a valle per Temù / Ponte di Legno e viaggio in auto nel versante della
Presanella. Una fortunata circostanza ha consentito al dolorante Giancarlo di evitare l’elisoccorso e di
scendere a valle con l’ausilio di un elicottero di servizio a una manifestazione sportiva. Lasciato nel
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pomeriggio il compagno in un confortevole albergo, abbiamo parcheggiato l’ auto nei pressi di una
incantevole malga e raggiunto con una breve salita il rifugio. Appena partiti abbiamo incontrato gli
amici della sezione delle GM di Mestre di ritorno a casa, freschi salitori della Presanella. La sera ci
siamo preparati nel confortevole rifugio contando quelli che avevano ancora gamba per attaccare la
vetta della Presanella la mattina successiva e con un occhio preoccupato alle previsioni meteo
particolarmente negative.
5° giorno, Lunedì 14: era la giornata prevista per la salita alla Presanella. Un gruppo rimaneggiato
dei partecipanti è stato svegliato alle 4 dal premuroso gestore del rifugio. Forse si può tentare di salire
nonostante il maltempo. Dopo una silenziosa colazione e un’ ultima consultazione dei siti web meteo
locali che davano pioggia intensa dalle parti di Trento, ci siamo convinti a desistere e a ritornare in
branda per uno scampolo di sonno. Ci torneremo! E stata la promessa del drappello. Una volta tutti in
piedi abbiamo preso rapidamente la decisione di scendere a valle in mattinata stessa e di ritornare a
Roma in giornata anche per consentire a Giancarlo di effettuare prima possibile la visita medica. Il
tempo nel frattempo era migliorato e di pioggia nemmeno l’ombra, ma anche questo è parte del gioco.
Il resto è stato il solito epilogo fra saluti, abbracci, arrivederci ai monti e viaggio in autostrada.
Concludendo: nonostante le previsioni meteo fossero quasi sempre negative in realtà non abbiamo
avuto una giornata realmente brutta. In questa estate bizzosa e sfortunata dal punto di vista
atmosferico, anche se ci è sfuggita la cima della Presanella, possiamo considerarci fortunati essendo
riusciti a percorrere il giro dei rifugi, ad attraversare in lungo e in largo il ghiacciaio sommitale e a
raggiungere la vetta dell’Adamello. Relativamente ai ricordi e resti della Grande Guerra il rifugio Lobbia
alta possiede vetrine piene di ferraglie cariche di storia e di ruggine; in esterno non abbiamo visto
molto in verità, forse anche a ragione dell’eccezionale innevamento. Probabilmente siamo passati vicino
resti poco visibili ad un occhio inesperto.
Abbiamo trovato i rifugi mediamente ben attrezzati e efficienti. Siamo stati un po’ in disagio al rifugio
Garibaldi in quanto erano ospitati numerosi atleti e accompagnatori partecipanti ad una manifestazione
sportiva, ma visto l’incidente incorso a Giancarlo questo si è rivelato una coincidenza fortunata. Una
menzione speciale per il rifugio alla Lobbia alta che da solo vale una gita per la magnifica posizione e
per i ricordi e suggestioni che riesce ad evocare. Un ringraziamento a Paolo che ha preparato le
riflessioni per i momenti di meditazione e condivisione di fine giornata. Un’ultima parola sulla scelta di
non affidarsi all’aiuto delle guide. E’ stato essenziale fare un po’ di preparazione e addestramento
prima del trekking stesso. Eravamo sufficientemente preparati e siamo riusciti ad allestire in tempo
ragionevole cordate efficienti e ben attrezzate. Come detto in precedenza le condizioni magnifiche del
ghiacciaio hanno sicuramente diminuito i rischi ma un piccolo bagaglio di esperienza fatta sul campo è
ormai patrimonio dei partecipanti. Auspico personalmente che la scelta di andare in autonomia si possa
utilmente ripetere congiunta ad un preventivo addestramento e ripasso delle tecniche e manovre
essenziali. (le foto di questa escursione le potrete vedere in ultima pagina)
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LA BAITA GM DI VERSCIACO CI HA ACCOLTO DAL 24 AL 31 AGOSTO 2014
(a cura di Ilio Grassilli)
E’ stata una esperienza
comunitaria intensa e
gratificante, come si può dedurre dal diario scritto sul
“Libro di Baita”, che riportiamo integralmente.
11 i partecipanti a “tempo pieno” in Baita: 2 Empler, 2
Firmani, 4 Grassilli, 2 Macchia, Stefania Orci
13 i partecipanti alloggiati in B&B, ma con cena alla
Baita: 2 Antonucci, 2 Benedetti, Sandro Boido (GM
Genova), 2 Garbarino, 2 Pecci, Brunella Perretta, Beppe
Posarelli, 2 Torretta (amici di Genova).
Una sera sono stati a cena con noi anche Bice e Gianni
Dinale che hanno anche partecipato alle escursioni.
Domenica 24: da lontano in 24 siam partiti, 800 kappa
emme macinati, arriviamo come barche in mezzo… ai
le tre cime, solenni nonostante le nuvole
flutti, alla fine per la cena ci siam tutti.
La casa è bene armata ed accogliente, due per stanza è davvero un gran conforto, Flavia ed Anna ci
accolgono con cura, ma il nostro brio incute lor… paura. Maurizio e Stefano annunciano il programma,
le previsioni meteo non son male, da martedì il sole è assicurato: escursioni, cultura e… anche
mercato.
Lunedì 25: nuvole e nebbia: è proprio il giorno buono, le
Lavaredo saran solo per noi, ma in migliaia han pensato
così: chilometri di fila per fare la pipì
Al Locatelli il sole premia tutti, e ci lascia ammirare le Tre
Cime, ma a fine giro nebbia …bagnatina, salvo a chi
scende per Val Fiscalina.
Martedì 26: il sole è sempre pigro e il cielo opaco, meglio
restare in basso: oggi si va a Dobbiaco, ma il lago non ci
basta (noi siamo un gruppo fiero), così andiamo oltre (su,
fino al …cimitero).(1)
La cena di stasera è ben mirata: primo di zuppa all’orzo,
per secondo crepes dorate, dessert con prugne cotte
(come scritto sui libri), per la soddisfazione degli …intestini il lago di Dobbiaco ed...una coppia di turisti
pigri.
Mercoledì 27: oggi c’è sole grande, ma noi l’abbiam
sprecato, scendendo incautamente, di Brunico al
mercato. La giornata la salva, perché è davvero bello,
il grande Campo Tures, con visita al castello. Tre prodi
han visto giusto, e centran la giornata, vanno a Cortina
e salgono, di Fiammes la ferrata. Chi più ha sofferto
oggi, son Ilio e il suo vagone: una multa al parcheggio,
e un bozzo al portellone. Però al ritorno in Baita, c’è
una sorpresa grata, i DdS al forno, preparan la
grigliata.
Giovedì 28: altra giornata splendida, da tempo
programmata, 39 chilometri, di gran biciclettata, si
noleggiano a S. Candido vere macchine volanti, con 7
marce al cambio, per 8 pedalanti che tra la Drava e il
tutti... al forno (per metalli) in Val di Landro
bosco, scendendo in falsopiano,filano lieti e a Lienz, si
stringono la mano.
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E a chi avea timore, di far l’esperimento, ora vogliono dare, un bel suggerimento: “se il sellino il cul ti
duole, c’è un rimedio onnipotente: chiappa destra e poi sinistra, sbiechi…alternativamente”. Chi alla bici
ha rinunciato, non se l’è cavata male, Prato Piazza è un gran balcone: panorama eccezionale. Dopo Ilio
con Tenzing(2) che scalava per amore, questa sera è il teo-Maurizio, a proporci con ardore di riflettere
sul fatto, che chi vive con bontà, è perché in fondo obbedisce alla Santa Trinità.
Venerdì 29: oggi saliamo su in cabinovia, frastornati da troppe alternative; tra numeri e frecce un po’
confuse, nascono infine quattro comitive; alcuni giovani salgono decisi, Via degli Alpini sulla Croda
Rossa, per due di loro è il battesimo del ferro, brinderanno con una birra grossa.
Il plotone più nutrito prende il 124, direttissima con fango e…certe rampe, che anche Alfio trova toste,
pur avendo quattro zampe. Fine giornata con polenta e gulash, e post prandium su un tema
contingente, (3) perché stasera abbiam con noi a tavola, nientedimeno che la presidente.
Sabato 30: nella notte è caduta qualche goccia, ma poi è ritornato “quasi” il bello, restano tanti posti
da vedere, ma in pomeriggio sotto un buon ombrello. Il gruppo più nutrito vuol concludere, visitando
con dolore e commozione, le trincee in cima a Monte Piana: la guerra è una gran maledizione!
Alla sera Santa Messa a Prato Drava, in una lingua a noi non famigliare, cosa avrà detto il don
nell’omelia, lo possiamo soltanto immaginare. (4)
Dopo cena i due bravi DdS, fanno i conti delle spese (fino all’osso), si rievoca la bella settimana, e si
brinda col moscato di Calosso, e così (con il bicchiere in mano), e poesie di Garbarino …romanista, ci si
prepara al ritorno in meridione, ma pensando ad un febbraio…di nuovo in pista.
A tarda sera ci raggiungon due bei giovani, la Baita è grande e per loro il posto c’è, han grandi zaini e
si chiaman Federico: quella notte i “Federichi” sono tre. (5)
Domenica 31: abbracciando Flavia ed Anna, “zie” che ci hanno
coccolato, diciam grazie anche a Verona, che alla baita ci ha ospitato.
Un pensier di gratitudine, rivolgiamo al gran Giovanni, che la baita si è
inventata; torneremo ancor ….negli anni. Guardando così agli.... anni,
pur se corto… di vista, conclude col lamento , il povero cronista: “ La
mia vacanza al mare, nun volea mai finire; qui so appena arrivato, già
devo ripartire”
1) Tra gli abeti che fiancheggiano la statale Dobbiaco-Cortina c’è un
suggestivo cimitero che custodisce i resti di 1259 soldati di diverse
nazionalità, caduti sui monti circostanti durante la prima guerra la pappa l' è cotta.. tutti a cena
mondiale.
(2) Dopo la cena di lunedi, Ilio ha trasferito ai presenti alcuni stralci del libro “Primi sull’Everest”
scritto da Tenzing Norgay, lo sherpa analfabeta che nel 1953 conquistò la vetta con il neozelandese
Edmund Hillary.
(3) Lo sfratto dalla sede che ci ha ospitato fino ad oggi.
(4) Però, appena siamo entrati in chiesa, ha invitato uno dei chierichetti a distribuirci il foglietto con
le letture in italiano. Prima di uscire lo abbiamo ringraziato. Conosce la GM e la Baita di Versciaco.
(5) Uno era Federico Empler, l’altro il suo amico Federico. Si sono aggiunti al già presente Federico
Grassilli.
PS: durante il soggiorno abbiamo avuto il piacere di incontrare (e, in qualche caso, avere come
compagni di escursione) alcuni soci di GM Roma, anche loro in vacanza in Val Pusteria: Riccardo e Ida
Morra, Elena Padoan, Lucia Vigli, Antonello e Angela Sica .
Finale: a nome di tutti i partecipanti rivolgo un sentito ringraziamento ai DdS (Direttori del
Soggiorno): Stefano e Cristina Empler, Maurizio e Daniela Firmani). La loro sapiente e generosa
conduzione della vacanza ha assicurato a tutti una esperienza di serenità.
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DA GIOVEDÌ 4 A DOMENICA 7 SETTEMBRE 2014
IN CAMMINO....ALLE FALDE DEL POLLINO
(a cura di Giuliano Borgianelli Spina)
Quest’anno il trekking lucano si è svolto intorno e sopra il
Pollino nel suo lato orientale, quello Lucano.
Anche se il tempo meteorologico è stato piuttosto
problematico, come del resto in tutt’ Europa, abbiamo
potuto percorrere diversi sentieri in quota e nei boschi
circostanti. Il territorio, inquadrato come Parco del Pollino,
appare ben gestito, protetto e controllato. La distanza non
trascurabile da grossi centri urbani lo preserva da
cementificazioni selvagge.
Il territorio è ricco di acque come attestano le numerose
sorgenti, che affiorano anche in alta quota; la presenza di
ruderi di numerosi mulini idraulici ci conferma che c’è
Il Pollino
sempre stata abbondanza di acque, anche in quota.
Il panorama spazia da ampie vedute sul Tirreno a qualche scorcio sullo Jonio. Il verde domina
incontrastato il paesaggio, incorniciato in alta quota dal pino loricato che adorna le creste dei monti ed
è quindi esposto ai fulmini dei temporali. Non c’è pino loricato che non ne mostri le cicatrici eppure
sono sempre lì a proteggere il monte ed a presidiare le vallate. Le nostre escursioni sono state guidate
da una guida famosa del posto, Giorgio Braschi. Ha scritto anche una guida del Pollino che trasuda
dell’amore che lui esprime per questi posti e per la natura in generale.
Test della gastronomia a Chiaromonte
Testamento popolare
Le sue descrizioni hanno costituito un seminario itinerante in cui sono stati
toccati tutti gli aspetti: dalla geologia alla botanica, dalla zoologia alla storia del territorio in generale e
del parco in particolare e degli approcci alla creazione di una economia della valle al fine di renderla
autosufficiente, specialmente ora che i finanziamenti sono quasi totalmente sfumati ed il problema
principale è quello di dare sviluppo e lavoro ai giovani, altrimenti costretti ad emigrare.
A queste esperienze abbiamo aggiunto una visita ad uno dei paesi “Arbereshe” ossia di cultura
Albanese, la cui nascita risale a 5 secoli fa, quando queste popolazioni emigrarono tra queste
montagne.
Un piccolo museo raccoglie costumi ed attrezzi agricoli della comunità, in particolare quelli che sono
serviti a ricavare filati e tessuti dalla Ginestra. Pur essendo cattolici hanno conservato i riti ortodossi
identici a quelli officiati nell’Abbazia di Grottaferrata che fu fondata da S. Nilo, il quale iniziò la sua vita
monastica, proprio da queste parti, sulle rive del fiume Mercure.
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Quando il decano della comunità locale venne a sapere che tra noi
escursionisti c’era una coppia di Grottaferrata, raccontò loro di essere
stato inviato dalla comunità di Rossano Calabro a studiare nel Liceo di
Grottaferrata gestito dai monaci dell’Abbazia di S. Nilo, tuttora
funzionante. Nell’ultimo giorno di permanenza, sulla via del ritorno,
andammo a visitare il paese di Valsinni che si è guadagnato la bandiera
arancione in qualità di Borgo Accogliente d’Italia.
Il paese è rimasto famoso perché dette i natali, ma anche vi visse ed
ahimè vi morì tragicamente la poetessa Isabella Morra, la cui storia in
tempi recenti commosse anche il filosofo Benedetto Croce, il quale dopo
una visita a Valsinni, le dedicò una storia rimasta famosa. Non fu l’unico
a parlarne, ma anche altri scrittori e poeti le dedicarono pagine
commoventi.
Ogni anno si tengono manifestazioni teatrali e poetiche nel castello
della famiglia Morra ed in tutto il paese.
Ancora una volta dobbiamo ringraziare l’Associazione LUCANIMA che
oramai da 5 anni ci organizza questi splendidi soggiorni naturalistici e
culturali in una regione che è ancora rimasta intatta dagli assalti del
La Madonna del Pollino
turismo di massa e resta pertanto un oasi incantevole.
Anche quest’anno fummo intercettati dalla Rai ed intervistati tra i monti e poi nella trattoria al mezzodì
dove in genere diamo il meglio di noi stessi.
GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE 2014
MONTE GEMMA (LEPINI)
(n.d.r.)
L' escursione al Monte Gemma è stata nuovamente rimandata all'anno prossimo per la quasi totale
assenza di iscrizioni.
DOPPIO SUI SIMBRUINI : SABATO 20 e DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014
CAMPAEGLI HA ACCOLTO DUE DIVERSISSIME TIPOLOGIE DI GITANTI
(a cura di Ilio e Meme Grassilli e Carmen Atzeri)
SABATO 20 l’uscita con “Azione Parkinson”, per offrire una giornata diversa a persone che, a causa di
questa malattia, non sono solite andare in montagna, camminare, scendere tanti scalini. DOMENICA
21 l’esercitazione di arrampicata per giovanissimi alla nostra falesia, con vie fino al 5° grado. Due
proposte ravvicinate e nello stesso posto, ma agli estremi della scala che misura le capacità atletiche
delle persone. Grande partecipazione e piena soddisfazione.
Sabato: Poiché il “signor Parkinson” è di casa anche a …casa mia, non è stato difficile per la
Commissione Gite accogliere la proposta di Marta di portare un giorno in montagna la sua mamma ed
altri suoi “privilegiati” colleghi della associazione “Azione Parkinson “ per una giornata i spensieratezza
ed amicizia. Gestazione difficile: inizialmente era stato scelto l’altopiano di Prataglia, dove una grande
“moquette” erbosa, il recinto dei cervi , l’osservatorio astronomico , le colonnine di confine tra Stato
pontificio e Regno di Napoli e una confortevole locanda davano garanzia di essere molto adatto. Ma
all’ultimo momento ha dovuto essere abbandonato per la cessazione di attività (solo un mese prima)
della locanda. Questa scoperta ha procurato grande disappunto a Ilio, Cesare e Guido che il sabato
precedente si erano trafitte le mani di spine per recidere i più invadenti rami di rovo (ma con molte
gustosissime more) che avrebbero ostacolato il passaggio del pulmino.
L’esigenza di disporre di un locale ristoro (e adeguati servizi) a portata di mano ha suggerito di puntare
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su Campaegli dove il “Piccolo approdo delle volpi” ci ha aperto tutte le porte possibili.
Ma qualche dubbio rimaneva:
i malati di Parkinson
aderiranno alla proposta ? E quanti nostri soci si faranno
coinvolgere ? E se poi il meteo non favorevole scoraggiasse
chi ha più ridotta mobilità ?
Interrogativi legittimi per chi deve prenotare un pullman,
ma poi clamorosamente fugati dal progressivo arrivo delle
iscrizioni (e una sola rinuncia) : eravamo in 40 (su un
pullman da 36 + qualche auto), equamente distribuiti fra
provenienza GM e Azione Parkinson (più me, che
appartengo ad ………entrambe).
La mattinata è stata dedicata alle sedute di Yoga e di Thai
Chi, condotte con professionalità e molta attenzione da
thai chi
Anna Maria (provenienza GM) e Dario (provenienza AP),
svoltesi sul prato, tra i faggi a quota 1400.
Dopo il ristoro (che il nostro ritardo sull’orario preannunciato ha reso un po’… affaticato) abbiamo fatto
una breve passeggiata lungo un suggestivo sentiero nel bosco, prima della discesa dei quasi duecento
scalini fra le romantiche viuzze di Cervara di Roma. Sia pure con il dovuto aiuto e lentamente, tutti
hanno voluto affrontare questa prova (e ne sono orgogliosi).
E’ stata un uscita insolita, all’insegna della volontà , dell’amicizia e della solidarietà, che tutti ricordiamo
con gratitudine. Tanti i ringraziamenti e i commenti positivi. Riportiamo quello di Carme che nel bosco
ha pure raccolto l’ultima fragola della stagione“
Memme Acquarone Grassilli
Andiam sulle montagne tra boschi e valli in fior...
Ringraziamo l’Associazione Giovane Montagna
per averci fatto scoprire come si può passare una
giornata piacevolissima e godere le bellezze dei
sassi come sculture e dei prati verdi e dell’aria
frizzantina lontani dal clamore, dal rumore e
dall’aria inquinata.
All’inizio eravamo dubbiosi che questa iniziativa
avesse successo, preoccupati che la malattia
potesse limitare la scelta per ovvie ragioni: tipo il
freddo, l’altitudine, la paura di cadere e
comunque la novità, che spaventa sempre noi
parkinsoniani.
Di fatto è successo proprio il contrario.
Le persone si sono trovate a loro agio, hanno
socializzato, hanno trovato beneficio nel contatto
con la natura e nella pace dell'anima, nonostante
...insieme
le fettuccine.
Nel contempo abbiamo potuto provare come si può agire sul corpo e sulla mente con le tecniche di
Yoga e Qi Gong unendo i vantaggi di queste discipline al piacere di stare in una atmosfera civile e
gentile. Tutti noi ci siamo sentiti con un’energia che non conoscevamo.
Il tutto ha provocato una atmosfera così armoniosa da non farci sentire più alcuna differenza con i soci
della Giovane Montagna, situazione che non si verifica quasi mai.
E poi c’era Ilio, factotum della giornata, senza di lui non sarebbe stata così bella, nonostante le
fettuccine.
Dato il successo dell’iniziativa sull’onda dell’entusiasmo vorremmo ripeterla al più presto
Carmen Atzeri (Socia fondatrice di Azione Parkinson e ex Presidente con 35 anni di Parkinson)
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DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014
FESTA DELL' ARRAMPICATA PER RAGAZZI E NON (CAMPAEGLI)
(a cura di Bice Dinale e Giulia Maccarone)
Bellissima giornata, di sole, allegria, giovanissima partecipazione, commemorazione, arrampicata e..
grigliata.
I fattori vincenti: l'accoglienza di Domenico ex guardia
parco del Parco dei Simbruini che ci ha accolto con
tanto di cartine e opuscoli e ci ha condotto alla parere
di arrampicata raccontandoci i segreti degli abitanti dei
prati e boschi di Campaegli a partire dalle loro orme e
le loro "cacche", seguito dalla fila di ragazzini
affascinati come il pifferaio magico. La sorpresa offerta
da Massimo e Domenico che ci hanno accolti vestiti
come gli alpinisti dei primi '900 rievocando il 1914 e
l'alpinismo dei nostri padri fondatori.
Massimo e Domenico alpinisti GM di 100 anni fa
Marta stringe gli imbraghi ai
maschietti....
.....ma anche alle femminucce
La partecipazione divertita e agguerrita nella gara di arrampicata a tempo, di tutti i 10 ragazzi, alla fine
della quale una giuria ha elargito premi per tutti. Grazie ancora una volta a Domenico e Massimo che
hanno rimediato libroni e libricini belli e adatti ai ragazzi e ha stampato per tutti il primo numero della
rivista GM di Torino del 1914, col quale, di fatto, nasce la Giovane Montagna.La grigliata sui barbeque
e tavolini del parco... che in una festa sta sempre bene. Ed alla fine, la magia di Campaegli, che con i
sui prati, boschi e con la falesia adottata dalla GM Roma, è un posto sempre meraviglioso.
Bice
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Domenica 21 Settembre siamo andati a fare una
gita in montagna, nella riserva naturale dei Monti
Simbruini. Una volta arrivati al punto di partenza,
Domenico, una ex guarda forestale, ci ha spiegato
come sarebbe andata la giornata. Per andare
verso la parete, dove abbiamo poi arrampicato, ci
siamo imbattuti in una serie di impronte impresse
nel fango, dato che la notte aveva piovuto. Una
volta arrivati alla parete, siamo stati accolti con
una scenetta che ci raccontava i primi periodi della
vita della Giovane Montagna. Subito dopo siamo
andati sotto la parete, sulla parete c'erano tre
differenti percorsi, che andavano dal più facile al
più difficile.
tutti insieme
Abbiamo fatto una prova sul percorso più facile, e
poi una piccola gara sul percorso di medio livello. Dopo abbiamo fatto una grigliata, e mentre i genitori
accendevano il fuoco per la grigliata, noi abbiamo giocato a calcio, approfittando della vasta presenza
di grandi prati.Dopo aver mangiato, siamo ritornati sotto la parete e chi voleva poteva provare il terzo
percorso. Poi, abbiamo giocato ancora un po' a calcio ed infine siamo tornati al punto di partenza dove
abbiamo ripreso le macchine e siamo andati via. Nell'uscire dal parco, ci siamo imbattuti in una volpe
rossa. E' stata un' esperienza molto bella, dove siamo stati a contatto con la natura e ci siamo divertiti
molto.
Giulia
LE SERATE IN SEDE
ORE 20:45
MARTEDÌ 23 SETTEMBRE 2014
NANGA PARBAT (FILM DI MONTAGNA)
(a cura di Marina Peri)
Il film Nanga Parbat (2010, regia di Joseph Vilsmaier) è stato una piccola rivelazione: lineare e ben
realizzato, con attori professionisti a interpretare i protagonisti della storia vera della prima salita alla
vetta del Nanga Parbat (Pakistan, m 8125) per la via Rupal, la parete più alta del mondo (m 4500), da
parte dei fratelli Reinhold e Gunther Messner nel giugno del 1970, colpisce non solo per l’inevitabile
bellezza delle immagini ma anche per la commovente ricostruzione del rapporto tra i due fratelli
Messner e della tragica morte di Gunther, travolto da una valanga durante la discesa.
Illuminati dalla breve e puntuale introduzione di Giorgio Bozzolo, che senza parere (e con la consueta,
disinvolta ironia) è riuscito a fornirci tutte le informazioni che ci servivano per poter apprezzare appieno
il film senza rovinarci con inutili anticipazioni il piacere di seguirne lo svolgimento, ci siamo lasciati
coinvolgere dalla storia dei due fratelli, dal loro amore per la montagna e dal loro desiderio spasmodico
di raggiungere in stile alpino e senza l'ausilio dell'ossigeno la vetta di quella che molti chiamavano la
“killer mountain”, dal difficile rapporto con il capo della spedizione tedesca di cui facevano parte,
sfociato poi in polemiche e rancori che quarant’anni non sono bastati a sopire.
Una volta giunti in vetta, i Messner furono infatti obbligati da una complessa serie di circostanze a
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tentare la discesa da un versante diverso rispetto alla parete da cui erano saliti (che Gunther, colpito
da un violento attacco di mal di montagna, non era più in grado di percorrere a ritroso) e fu proprio
durante quella discesa per una via allora sconosciuta che avvenne l’incidente che costò la vita a
Gunther.
Messner fu accusato di aver abbandonato il fratello per tentare,
spinto dall’ambizione e dalla sete di gloria, di scendere da solo
dall’altro versante. Sopravvissuto a sua volta per puro miracolo, tornò
sul monte una dozzina di volte, e solo trentacinque anni dopo, il
ritrovamento del corpo del fratello avvalorò la versione dei fatti che
lui aveva sempre sostenuto.
Nanga Parbat (realizzato con la consulenza dello stesso Reinhold) è dunque la storia del legame intimo,
profondo e indissolubile dei due fratelli Messner, ma è anche la storia del rapporto intenso e a volte
estremo dell’uomo con la montagna, della passione che lo spinge a cercare con lei un rapporto
“personale” anche a costo di affrontare enormi rischi.
Al capo della spedizione, Karl Maria Herrligkoffer, che insiste sulla necessità di un grande
dispiegamento di forze e di una ferrea organizzazione di gruppo per affrontare e conquistare la vetta
ambita, Messner nel film obietta: “Non dobbiamo conquistarla, ma solo scalarla”. E di certo,
nonostante i fatti tragici e le molte morti che racconta, Nanga Parbat lascia con una grande voglia di
scalare montagne.
I RADUNI INTERSEZIONALI
DA VENERDÌ 13 GIUGNO A DOMENICA 15 GIUGNO 2014
GM GIOVANI – LE PALE DI SAN MARTINO
(a cura di Giulia e Luca Silveri)
sotto le pale di S. Martino
Siamo stati a San Martino di Castrozza con la Giovane Montagna
dal 13 al 15 giugno. Era la prima volta che facevamo un’esperienza
del genere e anche la prima volta che vedevamo le montagne di
quella zona del Trentino. Avevamo già fatto gite di più giorni con la
sezione di Roma, ma questa volta è stata speciale perché ci siamo
trovati con un gruppo di ragazzi della nostra età, che venivano da
tutta Italia. Non eravamo molti, ma ci siamo trovati subito bene.
Dormivamo tutti insieme nella casa delle guardie forestali, con una
grande sala per la colazione e la cena e delle camere belle e
spaziose, che abbiamo condiviso con altri ragazzi.
Il primo giorno Francesca, Enea, Giorgio ed Enrico, insieme a
Riccardo Scarian, che è una guida alpina esperta di arrampicata, ci
hanno fatto provare l’arrampicata indoor nella palestra di San
Martino. Loro ci facevano assistenza, tenendo le corde a cui
eravamo legati e dandoci consigli pratici.
È stata un’esperienza nuova e interessante, che ci piacerebbe
molto ripetere anche su roccia vera, all’aperto.
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La prima vera escursione è stata sabato 14: noi ragazzi
più grandi abbiamo fatto una lunga camminata sotto le
Pale, accompagnati da Francesca, Giorgio, Enrico e, a
tratti, anche dal sole. Abbiamo attraversato i nostri
primi nevai: è difficile camminare su un pendio
innevato, ma anche emozionante, e in ogni caso nei
tratti più difficili eravamo assicurati da una corda che
Giorgio aveva fissato per aiutarci.
con gli asini in Val Canali
sul nevaio con Enrico e Francesco
Mentre scendevamo, abbiamo incontrato anche una
piccola ferrata e abbiamo visto dei camosci! Il
nostro gruppo era un po’ eterogeneo per età ed
esperienza e alcuni hanno fatto un po’ più di fatica,
ma alla fine – grazie alla pazienza degli
accompagnatori – siamo arrivati tutti.
I ragazzi più piccoli, invece, sono andati con Enea a
fare una passeggiata con gli asini fino a una malga
e ci hanno detto di essersi divertiti molto.
La gita di domenica era più leggera e breve, perché all’ora di pranzo dovevamo rientrare. Siamo andati
tutti insieme ai laghetti di Colbricon dove c’erano dei cervi e ancora molta neve.
Non avremmo voluto tornare a Roma così presto e, se l’anno prossimo si riuscisse a organizzare una
cosa simile, saremmo felici di tornare. Gli organizzatori sono stati pazienti, precisi e volenterosi e
vorremmo ringraziarli per l’enorme lavoro che hanno fatto.
Giulia e Luca
SABATO 13 E DOMENICA 14 SETTEMBRE 2014
GITA DEL CENTENARIO, M. ROCCIAMELONE (TO)
(a cura di Paolo Novelli, Giulia Silveri e Marina Peri)
L'evento conclusivo delle celebrazioni del Centenario di Giovane Montagna è stato organizzato dalla
sezione di Torino, (dove è stata fondata la GM, nel 1914), ed ha avuto come meta l’ascensione al
Monte Rocciamelone, una montagna di m 3538 di altitudine posta sopra la cittadina di Susa, in
Piemonte.
Ci si è ritrovati, quali soci rappresentanti di tutte le sezioni GM, in località La Riposa (2050 m) nel primo
pomeriggio di sabato 13 settembre per questa ascensione che è stata realizzata in due giorni – primo
giorno, La Riposa - Rifugio Ca’ d’Asti (m 2854); secondo giorno, Ca’ d’Asti - Rocciamelone. Alcuni in
verità hanno fatto tutta l’ascensione in un solo giorno, partendo la domenica mattina presto da La
Riposa, non essendoci posti letto sufficienti per tutti a Ca’ d’Asti. Insomma, 1490 metri di dislivello, in
salita ed in discesa! E’ stato bello vedere la varietà delle persone partecipanti – giovanissimi, gente di
mezz’ età ed anche un nutrito numero di “diversamente giovani”. Molti avevano già partecipato alla
Francigena di Maggio, organizzata dalla sezione di Roma.
Il tempo meraviglioso di sabato lasciava prevedere stupende visioni dalla cima il giorno dopo. Ci siamo
ritrovati quindi a Ca’ d’Asti in più di 90 alle 17:00.
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La nostra sezione era rappresentata di cinque soci: la
giovanissima Giulia, 14 anni, Don Melchor, che ha poi
celebrato la S. Messa il giorno dopo, Piergiorgio e
Giancarlo de L’Aquila, ed il sottoscritto, Paolo. La cena
si è svolta in due turni. Poi tutti a letto entro le dieci.
Il giorno dopo, domenica 14 settembre, divisi in due
gruppi, lento e veloce, partiamo per la cima, alle 7:00 e
alle 7:30. La parte finale è molto ripida ma la presenza
di numerose corde ha aiutato parecchio sia nella salita
che soprattutto nella discesa.
In cima lo
splendido
sorriso della Madonna (poderosa statua in bronzo portata
su dagli alpini più di mezzo secolo fa) ci ha accolti. E
riconoscenti per il suo aiuto abbiamo contraccambiato il
suo sorriso.
La giornata luminosissima ci ha permesso di vedere un
panorama formidabile a 360°:
Monviso, Dente del
Gigante, Cervino, Monte Rosa, solo per citare alcune
delle cime visibili.
Bella e partecipata la S. Messa celebrata da Don Melchor
e seguita da alcune considerazioni
del presidente
nazionale, Tita Piasentini.
al mattino
la messa in cima
Alle 14:30 ripartiamo per il percorso contrario, e ci troviamo tutti insieme per il rinfresco finale nella
struttura Villa S. Pietro, dove avevano dormito venerdì 12 e sabato 13 vari soci provenienti dalle
sezioni di Venezia, Mestre, Roma.
Saluti e abbracci tra i soci per un arrivederci all’Assemblea di ottobre ed al prossimo incontro
intersezionale.
Paolo Novelli
All’iniziativa avevamo aderito in più di centoventi. Siamo partiti in vari
gruppi, in momenti diversi: l’arrivo al rifugio Ca’ D’Asti (m. 2854 e prima
tappa della salita da effettuare in due giorni) era previsto per le quattro e
mezza circa del pomeriggio, quindi ognuno ha potuto salire col suo passo e
con il suo tempo, godersi il panorama, fare delle foto. Alcuni dei ragazzi che
avrebbero dormito quella sera al rifugio La Riposa (m. 2050), per poi
affrontare la salita e la discesa in un’unica giornata, ci hanno
cavallerescamente
accompagnato
fino
al
bivio
che
divideva
momentaneamente le nostre strade: lì ci siamo salutati in attesa di rivederci
in vetta la mattina dopo.
Il rifugio Ca’ D’Asti era piuttosto spartano, ma io ero così presa dalle nuove
la statua della Madonna
persone conosciute durante la salita che non ci ho fatto molto caso.
Avevo già incontrato alcuni dei ragazzi di Torino a giugno, a San Martino di Castrozza, in occasione
della precedente iniziativa intersezionale dedicata ai giovani a cui avevo preso parte, ma anche gli altri
si sono rivelati accoglienti e molto simpatici. Insomma, rivedersi e conoscere nuovi soci, tra cui anche
diversi ragazzi della mia età, è stato davvero bello.
Al rifugio eravamo moltissimi, da Roma, Torino, Genova e altre sezioni. C’era perfino un ragazzo di
Catania, Jonathan, che pur non facendo parte della Giovane Montagna sognava da tempo di salire sul
Rocciamelone e, avendo letto della gita su Internet, si era iscritto per partecipare come esterno!
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Eravamo talmente tanti che abbiamo dovuto fare i turni anche per cenare: poi, a letto presto, per
“addolcire” l’alzataccia della mattina dopo. Nessuno si è perso, però, lo splendido tramonto che ha tinto
lentamente il cielo di un rosa intenso, come ad augurarci una buona salita, rapidamente sostituito da
una miriade di stelle che scintillavano nel buio, così numerose e nitide da far sgranare gli occhi a una
ragazza di città…
Per molti, la mattina è arrivata troppo presto, ma ci siamo rimessi tutti in cammino di buon passo,
dopo aver alleggerito gli zaini del peso superfluo, per gentile concessione del proprietario del Ca’
D’Asti, che ha custodito quanto avevamo lasciato lì fino al nostro ritorno. Abbiamo avuto la fortuna di
vedere il sole sorgere verso le sette e un quarto, quando eravamo già a circa 3000 metri di altitudine.
Le nuvole sottostanti nascondevano la valle, ma il sole e i monti più alti sbucavano dal mare bianco di
nubi, dandoci l’impressione di volteggiare come sospesi al di sopra di tutto, compresi gli affanni e le
preoccupazioni di ogni giorno.
A circa metà della salita, abbiamo avvistato sotto di noi i primi componenti dell’altro gruppo, quello che
saliva in giornata dal rifugio La Riposa.
L’ultima parte della salita è stata la più faticosa, specie per quelli che non avevano mai superato i 3000
metri, ma non c’è sforzo che non sia stato spazzato via dalla vista del panorama, davvero mozzafiato,
di tutte (ma proprio tutte!) le cime che circondano quella del Rocciamelone.
Giulia Silveri
Intanto, a valle…
Alla salita commemorativa sul
Rocciamelone per festeggiare i
cento anni della GM hanno preso
parte “dal basso” anche i soci di
varie sezioni d’Italia alloggiati a
Susa, a villa San Pietro.
Il programma prevedeva infatti,
oltre ai due gruppi impegnati nella
scalata, la presenza di un terzo
gruppo a valle che, grazie
all’organizzazione impeccabile e alla
disponibilità generosa dei soci della
sezione di Torino (improvvisatisi
per noi guide, accompagnatori,
consulenti e all’occorrenza perfino…
meccanici!), ha potuto partecipare
dalla vetta
in vari modi all’evento.
Sabato pomeriggio, diversi di noi sono saliti in macchina fino al parcheggio de La Riposa per salutare i
gruppi in partenza. Prima di cena, alcuni hanno esplorato la cittadina di Susa; altri hanno ammirato
dall’alto il panorama spettacolare della valle con la distesa di Torino sullo sfondo e la massa imponente
del Rocciamelone alle spalle, cercando di scorgere con il binocolo la statua della Madonna; altri non
hanno mancato di fare una doverosa visita in malga per acquistare ottimi formaggi locali; altri ancora
sono andati a visitare il forte di Exilles o l’abbazia di Novalesa.…
Tutti, però, abbiamo sollevato spesso gli occhi al cielo, augurandoci che rimanesse terso e
accompagnando con il pensiero i compagni impegnati nel primo tratto della salita, immaginando i colori
del tramonto che li avrebbe accolti in quota e lo splendore del panorama che avrebbero potuto
ammirare dalla vetta, con tutte le cime che fanno corona al Rocciamelone (elencate in un tabellone alla
sommità del monte, riprodotto sull’opuscolo distribuito a quanti partecipavano idealmente
all’escursione… dalla valle). Il mattino seguente, la colazione comunitaria, come già la cena della sera
prima, è stata una piacevole occasione di chiacchiere e incontri tra soci di città diverse. Più tardi, nel
santuario della Madonna del Rocciamelone a Mompantero, che ospita una copia in gesso della celebre
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statua, abbiamo celebrato la messa e recitato tutti insieme la preghiera della Giovane Montagna,
proprio mentre i due gruppi ricongiuntosi in vetta facevano la stessa cosa: è stato un bel momento, di
profonda comunione tra chi pregava sopra e chi sotto il monte…Dall’ora di pranzo è iniziata poi a villa
San Pietro l’attesa dei compagni che scendevano dal monte, sfociata – dopo l’accoglienza festosa a
ognuno di coloro che, più o meno stanchi ma tutti sorridenti, arrivavano alla villa alla spicciolata – in un
momento conviviale di racconti, cibi, propositi, ricordi e impressioni condivisi, all’insegna dello spirito,
ancora fresco e vitale nonostante i cento anni, che anima (e speriamo sempre animerà)
inconfondibilmente la Giovane Montagna.
Marina Peri
NOTE TRISTI
Se ne è andato all' improvviso il nostro amico Andrea Palmisano,
uno dei quattro “Vecchi Cantori del Borghetto” dopo pochi giorni
dall' essere stato con noi per la festa dell' estate.
i " Vecchi cantori del Borghetto"
Ciao Andrea!
La storia di tutti noi, secondo alcuni, è un’insieme di combinazioni casuali. Eppure anche i più scettici
vacillerebbero di fronte a episodi insignificanti o molto importanti e persino “definitivi” che in certi casi
si intrecciano misteriosamente e – almeno a quel che io sento – non sempre, non solo ( forse quasi
mai?) casualmente.
La festa dell’estate della GM quest’anno. Ritualmente , come ogni anno, la sera era previsto il concerto
del coro del CAI. Ma quei giorni, quest’anno, il coro CAI era in trasferta a san Candido. Dove io non
sarei potuta andare causa esami di stato in quelle date. Così ho telefonato ad Andrea, per chiedere un
concerto dei miei amici “I vecchi cantori del Borghetto”. Andrea , amico “antico” di cori e canti, oltre
che di almeno un paio di spensierate e fresche vacanze con sua moglie Bibi in campeggio a
Bellamonte, ha risposto con entusiasmo. Subito. “Guarda ci fa veramente piacere venire il 20. Tra
l’altro amiamo quel chiostro. Pensa che proprio durante un concerto in quel chiostro di san Giovanni a
me alcuni anni fa è venuto in mente di rimettere in piedi, dopo tanto tempo, con Gianluigi e Marcello “I
Vecchi Cantori del Borghetto”. Veniamo senz’altro”.
E il 20 è stata una serata speciale. Lo hanno sentito tutti i tanti di noi che sono venuti. La caccia al
tesoro per le vie di Trastevere, il clima di festa e di gioco e l’amicizia, l’allegria e i canti insieme prima
e dopo le vivande nostrane e le opportune libagioni.
Speciale davvero per tutti. Anche se nessuno sapeva né poteva immaginare che per Andrea sarebbe
stata l’ultima occasione di cantare insieme ai suoi amici qui in questo mondo. Se ne sarebbe andato,
improvvisamente e silenziosamente, oltre che in modo inaspettato, soltanto pochi giorni dopo.
E i suoi amici, e noi suoi amici, facciamo ancora fatica a dirlo, oltre che a pensarlo. Perché la voce di
Andrea, misurata e armonica, come una carezza calda e avvolgente, sicuramente ancora adesso
attraversa ogni nube ed è contenuta nel vento, nel sole e nella neve, negli alberi sui monti che insieme
amiamo.
Con Andrea che se ne va si chiude anche la piccola e grande storia di quei “Vecchi cantori del
Borghetto” con cui la Giovane Montagna si è incontrata quest’ultimo anno in più di un’occasione. Il
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gruppo “pensato” in quel chiostro, in quello stesso chiostro ha tenuto l’ultimo dei suoi concerti.
Saranno (lo speriamo) altre le strade del canto per chi di noi resta. Ma ci piace pensare che il gruppo di
Andrea, Gianluigi, Marcello e Guido ha regalato l’ultimo bel concerto proprio a noi, il 20 giugno scorso.
“ Emigranti e ribelli” era il titolo, non casuale, di quella raccolta di canti popolari che avevano scelto. La
faticosa ricerca del non arrendersi né alle ingiustizie né alle povertà, di qualunque genere. E la difesa
delle idee di pace e di giustizia, di libertà.
Anche un bel messaggio, dovendo scegliere “casualmente” una sorta di
“testamento in musica”.
Senza contare che l’emigrare ricorda a noi anche una condizione di perenne
spostamento, non solo spaziale. Dobbiamo forse “traslocare” con il cuore, la
mente, per non farci sopraffare dall’idea che la morte sia la fine di tutto. Si
può ribellarsi, insieme, a questa idea. Io personalmente non ci credo che
Andrea, la sua discreta e generosa capacità di essere vicino alle persone –
tante – che gli vogliono bene, la sua voce straordinaria , la sua ironia , tutto
questo si perda nel vento che ha accolto le sue ceneri.
Come Giovane Montagna di Roma, siamo vicini alle donne che hai amato di
più, Gabriela e Susanna, caro amico Andrea. “May the road rise to meet
you. May the wind be always at your back…”Possa la strada venirti incontro
e il vento , leggero sulla schiena. spingerti sempre in avanti..”. Il sole coi
suoi raggi scaldi il tuo viso e la pioggia scivoli dolce sulle tue spalle”.
Una cinquantina di amici coristi , di tanti cori diversi, o non più coristi , con voci a volte incerte e un
po’ interrotte, ti hanno cantato - quella mattina che ti abbiamo salutato a Santa Paola - anzi hanno
cantato ancora e sempre con te, Andrea, questa “Irish blessing”, questa benedizione irlandese. E
anche un emozionante “Signore delle cime”, che ci ha trasportato in lacrime su sentieri incomprensibili
e poco accessibili ma straordinariamente belli.
“Fino a che non ci rincontreremo, il Signore possa tenerti nel palmo della Sua mano”. Ciao, Andrea.
Serena
SCADENZARIO 2014
Notiziario
Termine Invio
Documentazione
Presentazione Delle
Attivita' Previste Tra....
Data Prevista di
Distribuzione
N°1
-----------
----------------------------
-----------
N°2
-----------
----------------------------
-----------
N°3
-----------
-----------------------------
-----------
N°4
30/11/14
Gennaio/Marzo 2015
20/12/14
….dalla prima pagina
Alcuni amici ed amiche hanno spiccate abilità manuali, e ci allietano con le pietanze in varie occasioni, o
danno una mano per fabbricare librerie o sistemare impianti elettrici, o apparecchi per le proiezioni, o
cuciono e lavorano a maglia, o compongono fiori in modo artistico, o creano oggetti in ceramica, o
lavorano il legno e sono in grado di fornire targhe, contrassegni, ricordi di attività.
Ci sono poi gli scrittori – più spesso si tratta di libri tecnici, specializzati, o di guide per il viaggiatore o il
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pellegrino; talvolta gli introiti della vendita sono destinati a qualche casa famiglia o opera simile, ma in
ogni caso, il libro è sempre un contributo alla conoscenza. Alcune amiche ed amici mettono spesso la
loro cultura servizio dell’associazione.
Sappiamo di soci che collaborano con una o più case-famiglia, con interventi di vario genere, più o
meno “pesanti” dal punto di vista finanziario ma sempre importanti per chi riceve l’aiuto: finanziamenti
regolari, regalo di case e arredamenti, vendita di libri, semplice presenza e partecipazione ad incontri e
sostegno di vario genere.
Un buon numero di soci svolge attività in alcuni movimenti, come E’quipes di Notre Dame, Focolarini,
Pace. Alcuni dedicano il loro tempo libero alla causa dei nomadi e più in generale degli esclusi dalla
società. Per non parlare dei nostri tre sacerdoti che si impegnano spesso al di là dei loro compiti
specifici.
Ci sono tanti (di solito non lo vengono a raccontare), che da tempo hanno adottato bambini a
distanza e anche quelli che hanno adottato o preso in affido e allevato bambini “da vicino”, in casa, con
tutte le difficoltà e le soddisfazioni del caso.
Abbiamo un socio che contribuisce a realizzare, con la sua OnG, desideri di bambini gravemente
malati, e quello che ogni tanto va in Africa per controllare che i contributi raccolti vadano a buon fine.
Alcuni lavorano regolarmente con i disabili, cercando di far loro trascorrere qualche ora diversa, o
anche solo facendo gli autisti, senza preoccuparsi troppo della responsabilità. Molti collaborano in
parrocchia e sono diventati dei punti di riferimento per il loro quartiere, come, ed è solo un esempio, le
nostre “Famiglie-in-cordata”.
Sappiamo che più di uno è stato scout o guida (“scout una volta scout tutta la vita”, dice la canzone..)
ma c’è ancora chi è attivo nonostante gli anni che avanzano! E ci sono interventi personalizzati e
personali – lezioni ai figli di stranieri, assistenza ad amici molto malati e soli.
Non ho fatto volutamente nessun nome, però conosco le persone di cui ho parlato e che non vogliono
pubblicità. Se per caso vi interessa aderire ad alcune delle attività raccontate fatemelo sapere ed io vi
metterò in contatto. Sicuramente, come …spero, mi arriveranno altre segnalazioni che sono sfuggite
alla mia piccola rassegna. Potrò integrarle nel prossimo notiziario.
Non so se sono riuscita a suscitare un po’ di curiosità, il mio scopo era di mostrare e dimostrare che
possiamo ancora avere fiducia nei nostri simili, generosità, gentilezza e competenze non mancano!
Bice Dinale
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la croce sulla vetta
Gianni, Andrea F e Andrea C alla croce dedicata a Giovanni Paolo II
siamo tutto il gruppo
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