ANNO XXIX - N. 163
Trieste, ottobre/novembre 2009
direttore responsabile: luisa nemez - coordinatore scientifico: giorgio pellis - autorizzazione del tribunale di trieste n. 596
dd. 6 agosto 1981 - redazione: trieste, via udine, 6 tel. (040) 364716 - spedizione in abbonamento postale, art. 2, comma 2/c l. 662/96 - filiale di trieste
periodico bimestrale - stampato presso: tipografia villaggio del fanciullo - coordinamento editoriale: alessio curto
FORUM DI BELLUNO
“Che bello rivedersi ogni anno. Questi FORUM sono un affettuoso incontro fra amiche”.
Questa semplice spontanea, genuina frase detta da una delle centinaia di persone presenti, racchiude in sé il vero senso dei nostri incontri che si chiamino convegni, che si
chiamino forum, non ha importanza il nome o il titolo, ciò che conta è l’incontrarsi, il
rivedersi. È lo stesso spirito che ci accomuna, quello di sempre, nato a Trieste decenni di
anni addietro, quello spirito che ha mantenuto in vita attraverso dolorose variabili il desiderio di trasferire ad altri ciò che ognuna di noi ha ricevuto: la solidarietà, il desiderio di
vivere.
Siamo passate da un volontariato spontaneo individuale, ad una stagione con le “Attive
Come Prima”, dal Centro Regionale Riabilitazione Mastectomizzate al Centro Nazionale
Riabilitazione Mastectomizzate, dall’A.N.D.O.S. Associazione Nazionale Donne Operate
al Seno, all’ADOSITALIA con la costituzione del
FORUM Donne Operate al Seno che ingloba
ADOS, ADOSITALIA, AMDOS e altre ancora.
Abbiamo alle spalle 19 Convegni nazionali (il
20mo, quello di Rovigo per intenderci, non lo calcoliamo perché ha avuto la funzione di spartiacque) 3 convegni internazionali e 6 FORUM ma
rivedere il volto sorridente di coloro che continuiamo ad incontrare attraverso il tempo, vedere
volti nuovi distesi, sorridenti malgrado il peso
della malattia, è il più grande dono che il Buon
Dio ci elargisce.
Attraverso tutte queste vicissitudini siamo state
un’ARABA FENICE che dalle sue ceneri è sempre risorta più bella e più forte di prima.
Dobbiamo proprio dire che il FORUM di
Belluno ci è stato servito su un piatto di argento
tutto ben impacchettato : la Presidente Carla Pra
Baldi Pellegrini, la Segretaria Enza Pellegrini e le volontarie hanno organizzato tutto da
sole onde toglierci ogni preoccupazione, ma non l’ansia di conoscere i dettagli, Abbiamo
dovuto solo attendere di svolgere il pacchetto veramente ben confezionato.
E dopo l’emozione del primo impatto con una sala gremita di un pubblico molto attento, le presentazioni della Presidente di Belluno e della Coordinatrice nazionale e il saluto
entusiasta e caloroso delle Autorità ci si è riversati nel giardino antistante per l’ “Aperitivo
rompighiaccio” sebbene il ghiaccio si era già sciolto al primo incontro con la bella frase
che ci ha riscaldato il cuore.
Il pezzo forte del FORUM era tutto racchiuso nella mattinata di venerdì che si è aperta
con la relazione della coordinatrice nazionale su “Volontariato ed integrazione sociosanitaria “ relazione che la Coordinatrice ha avocato a sé essendo avvenuta proprio a
Trieste, una tra le prima esperienze, se non la prima in assoluto, di integrazione tra le strutture pubbliche e un servizio reso dal volontariato, non solo ma a Trieste è sorto il primo
servizio di riabilitazione specifica e sistematica nel breve, medio e lungo termine della
(continua a pagina 2)
pagina 2
LA VOCE
(segue da pagina 2)
paziente mastectomizzata con
il
sostegno
dell’allora
Presidente della U.S.L. n .1
“Triestina” dott. Giuseppe
Pangher e del dott, Giorgio
Mustacchi, Direttore del
Centro Sociale Tumori di
Trieste.
È seguito l’intervento del
Direttore Sanitario ULSS 1 di
Belluno dott. Di Silvio sulla
“Comunicazione efficace in
medicina” il cui riassunto non
riuscirà rendere merito alla
pregnante e profonda esposizione che è partita da una
valutazione dello scenario
generale del nostro sistema
sanitario che si regge (che
dovrebbe reggersi ndr) sui tre
grandi cardini di equità, uguaglianza e solidarietà per dare
attuazione a quella “garanzia
del diritto alla salute” prevista
dall’art. 32 della nostra
Costituzione. “Si deve ricreare il rapporto di fiducia fra i
cittadini e il Sistema
Sanitario”, ha detto il dott. Di
Silvio,”dare un servizio di
qualità, responsabilizzare gli
operatori e non trascurare
l’umanizzazione”.
Ha sottolineato l’importanza della collaborazione
con l’associazionismo e il
volontariato che pensano e
agiscono nel rispetto dei principi di solidarietà, sussidiarietà e responsabilità.
Per riassumere il concetto
della comunicazione efficace
in medicina, il dott. Di Silvio
ha proposto un pensiero del
saggista Anatole Broyard
scritto poco prima di morire
per un tumore alla prostata:
“Non vorrei chiedere
troppo al mio medico. Vorrei
soltanto che riflettesse per
cinque minuti sulla mia situazione, che mi offrisse per una
volta tutto il suo ascolto, che
si mettesse in contatto con
me per un breve tempo, che
penetrasse la mia anima e
osservasse la mia carne per
giungere a capire la mia
malattia, perché ogni perso-
na si ammala in un suo modo
particolare…
Quando prescrive analisi
del sangue e radiografie
ossee, vorrei che invece analizzasse attentamente me,
oltre alla mia prostata, cercando a tentoni il mio spirito. Senza questo percorso
non sono nient’altro che la
mia malattia”.
È una relazione sulla quale
sicuramente ritorneremo perché potrà darci tanti spunti di
riflessione.
Dal dott. G. Carubia,
Dirigente medico del Reparto
di Radiologia dell’Ospedale
S.Marino di Belluno abbiamo
appreso dell’eccellente lavoro
di screening mammografico
reso dall’ULSS di Belluno. Il
dott. Carubia ha illustrato i
risultati che sono stati veramente buoni, lo situazione
attuale e quelli che saranno i
futuri sviluppi.
Sappiamo molto bene che
lavorare in gruppo non rappresenta un optional ma
diventa una necessità per
migliorare un servizio che
altrimenti potrebbe disperdere le proprie forze, lo ha
spiegato molto bene il dott.
G.Gobber, e il cerchio si è
chiuso con l’intervento del
dott. A. Paganin, presidente
della Conferenza dei Sindaci
dell’ULSS di Belluno che ha
ripreso il discorso sull’integrazione dei servizi fra istituzioni e volontariato, che
ne ha esaminato il rapporto
fra queste due realtà che
necessariamente
devono
integrarsi per rendere il servizio sempre migliore.
Ha ricordato che il volontariato non ha soltanto diritti
ma anche precisi doveri che
sono quelli di mettere al centro delle sue azioni il fine
altruistico e la solidarietà. Un
volontariato che deve soprattutto saper ascoltare e avere
la capacità di rapportarsi al
bisogno del proprio prossimo.
A metà mattinata il prof.
Fulvio Bratina, coordinatore
della Commissione scientifica dell’ADOS di Trieste ha
ravvivato l’atmosfera illustrando stili di vita e alimentazione e lo ha fatto con la
semplicità che contraddistingue le sue esposizioni. Ha
demolito miti e credenze.
Non è con una frequentazione delle palestre affidandosi
a marchingegni, né con l’assunzione di integratori che si
può raggiungere un equilibrio tra stile di vita e alimentazione: Madre Natura ci
mette a disposizione gratuitamente tutto ciò di cui il nostro
organismo ha bisogno, e sa
distribuire, per mantenersi
sano. Per cui sta soltanto in
noi adottare con intelligenza
un modo di vivere corretto.
Il pomeriggio ha visto
l’intervento della psicologa
C. Sgorlon – che con l’ADOS
di Belluno ha un rapporto
molto stretto – che ha posto
l’accento su l’ “intreccio relazionale con il malato”.
LA VOCE
pagina 3
fare belle le signore) che
dovrebbe servire da terapia
per evitare la depressione.
Molto familiare la “serata
di gala” dove a tutte le convenute è stato distribuito un fiore
realizzato con le mani e con il
cuore di Pierina.
Il più grande regalo la
Presidente di Belluno ce l’ha
fatto mettendo a disposizione
una guida per farci conoscere
le bellezze artistiche e architettoniche di una città che ha
saputo conservare intatto il
proprio fascino attraverso il
tempo. È proprio vero che il
nostro Paese è un museo a
cielo aperto e che sta nei nostri
amministratori mantenerlo
tale senza cedere a sonanti
lusinghe che servono nient’altro che a far avanzare il
cemento.
Quanto abbiamo goduto il
centro storico di Belluno e
quante emozioni ha donato al
nostro spirito!
La seconda giornata è stata
riservata alla visita di Cortina
d’Ampezzo che a pieno diritto
vanta il titolo di “Perla della
Dolomiti”.
Il dott. Baratto, farmacista,
ha illustrato “L’importanza
della cosmesi per il benessere
della persona”: abbiamo saputo tutto su “rughe”, su come
interagiscono le creme con
l’epidermide per colmare i
solchi che si formano, ma non
ci è stato svelata la preparazione galenica usata dal padre
del dott. Baratto (farmacista
pure lui) per lenire una cica-
trice dolorosa e fastidiosa
lasciata dopo un intervento
chirurgico al seno subito dalla
moglie. E pensare che era la
cosa che ci interessava maggiormente!
E sempre continuando nel
solco dell’apparenza esterna
ci è stata presentata l’esperienza dell’ADOS di Feltre
(una equipe di estetiste e parrucchiere è a disposizione per
Il Duomo di Belluno
pagina 4
Da lì siamo passate a Borca
di Cadore dove al Centro
Turistico Dolomiti “Pio X”
abbiamo trovato un pranzo
degno delle migliori tradizioni cadorine.
LA VOCE
siamo state raggiunte dal
Sindaco Maria Antonia Ciotti
che ha voluto onorarci della
sua presenza portando il saluto dell’intera Comunità. Il
Sindaco, oltre ad essere molto
bene informata sulla nostra
attività che ha ben trentatre
anni di servizio (trentatre anni
che partono dall’impegno
preso dall’attuale Presidente
del FORUM ADOSITALIA
con le donne operate di cancro alla mammella dopo aver
avuto un contatto con una
donna operata e abbandonata
a se stessa) trentatre anni che
attraverso varie vicissitudini
– come illustrato all’inizio di
questo reportage – sono stati
dedicati alla donna colpita
dalla malattia da lei più temuta. Trentatre anni di una attività nata a Trieste, prima di
ogni ufficializzazione, attraverso i quali la donna è stata
sempre il fine di tutte le nostre
attività e non il mezzo per
carriere politiche, amministrative o di carriera.
Il momento più importante
però l’abbiamo vissuto a Pieve
di Cadore, la città del
Tiziano.
C’erano ad attenderci la
Presidente dell’ADOS di
Pieve di Cadore, Benvenuta
Colletta assieme alla nostra
cara e generosa Maria Tagliabò
ed altre volontarie.
Siamo state accompagnate
nella sala del Consiglio
Comunale, gremita di volontarie di Belluno, Feltre,
Agordo, San Daniele del
Friuli, Brescia, Battipaglia,
Salerno, Sassari, Trieste e,
naturalmente, di Pieve, dove
Il Sindaco, dott.ssa Maria
Antonia Ciotti, si è presa
molto a cuore la situazione
contingente delle donne che
vivono questa malattia ed ha
promesso di profondere il suo
impegno – anche perché
dispone di personale sanitario altamente qualificato –
per ottenere un punto di riferimento dedicato a questo
problema che incide pesantemente sugli aspetti psicologici e sociali, nonché fisici,
della donna.
Ha prestato anche molta
attenzione alle richieste di
LA VOCE
pagina 5
Qui a fianco, l’interno
della chiesa arcidiaconale.
Nella foto sopra,
la casa del Tiziano.
Maria Tagliabò per ottenere
una sede all’interno dell’O­
spedale per le terapie riabilitative delle donne operate al
seno.
È seguita la visita alla
chiesa Arcidionacale di Santa
Maria Nascente, guidata dalla
IN SICILIA?
Ed ora stiamo lavorando
per il prossimo forum/convegno che ci auguriamo di portare in Sicilia e, precisamente,
a Gela, città con un’alta incidenza di tumori derivanti da
una altrettanta alta incidenza
di inquinamento.
Presidente Benvenuta Colletta
che ci ha fatto ammirare le
inestimabili opere di Tiziano
Vecellio, detto l’ “oratore”
per il suo ruolo di ambasciatore a Venezia, ma ha fatto
ammirare pure esempi tipici
della scultura lignea tedesca
risalenti al XV e XVI secolo.
È seguito un aperitivo a
tutte le convenute offerto dal
Sindaco di Pieve dott.ssa
Ciotti
Possiamo dire che è stato
un Forum/convegno veramente proficuo.
pagina 6
LA VOCE
INFORMAZIONI
– La nanotecnologia –
Si parla tanto
di “nanotecnologia
termine che indica
genericamente
la
manipolazione della
materia a livello atomico e molecolare.“
È ancora una ricerca di frontiera,
che la fantascienza
ci ha reso familiare.
Nel 1966 fu il film
Viaggio allucinante tratto da un racconto
di Asimov - a mostrarci una navetta,
carica di medici, che
viaggiava nel sangue di uno scienziato per
salvargli la vita. Più recentemente Michael
Crichton ci ha riproposto il tema, con il suo
libro Preda, dove sciami di nanorobot sostituiscono via via gli esseri umani. Ora la
scienza ha cominciato a lavorarci. E in qualche caso le nanotecnologie stanno già dando risultati concreti. Le nanopillole, per
esempio, sono già in sperimentazione. Le
chiamano magic bullet , pallottole magiche,
e sono capaci di scovare le cellule ammalate, fra migliaia di cellule sane, di agganciarle e di distruggerle. Il riconoscimento avviene grazie a una sorta di radar molecolare
che intercetta specifici recettori proteici presenti sulla cellula tumorale. Una volta sul
bersaglio possono agire in maniera diversa.
Per esempio, liberano sostanze, come gli
enzimi dell’apoptosi, che provocano la morte della cellula. Anzi, possono fabbricarne in
continuazione. All’Università di Genova il
gruppo di Alberto Diaspro sta studiando una
sorta di guscio che racchiude un microambiente dove gli acidi nucleici possono produrre proteine antitumorali. Un’altra strategia è allo studio al Memorial Sloan Kettering
di New York e, a Milano, l’Istituto europeo di
oncologia sfrutta un nanogeneratore di radioattività: in questo caso il robot veicola
atomi radioattivi che, una volta penetrati
nella cellula tumorale, liberano particelle ad
elevato potere distruttivo.
Ultima sfida: la nanochirurgia ultrainvisibile e superprecisa dove il bisturi è un
raggio laser e il campo operatorio è una
singola cellula. Eric
Mazur all’Università
di Harvard, a Boston,
è riuscito a distruggere piccole parti di
una cellula, lasciando tutto il resto intatto. E se è vero che al
momento i tumori
sono diagnosticati
quando sono troppo
grandi per un trattamento del genere, si
può sperare che nei
prossimi anni, quando si riusciranno a individuare le prime
cellule «impazzite» si potranno operare e
distruggere una per una. Con precisione
non più millimetrica, ma, appunto, nanometrica. “ Abbiamo dato questa descrizione , a firma Adriana Bazzi, perché ci è
sembrato il modo migliore e più leggero
per spiegare i significati e l’importanza della “nanotecnologia”.
Dal che si comprenderà quanto delicata e vulnerabile sia questa nuova branca
scientifica e quanto ha necessità che queste prime ricerche siano protette e regolamentate. Per tale motivi etici.
La Commissione europea ha avviato
una consultazione pubblica sulle nanoscienze e nanotecnologie responsabili. La
consultazione consentirà di raccogliere informazioni per una raccomandazione agli
Stati membri, che la Commissione intende
presentare entro la fine dell’anno, relativa
ad un eventuale codice di condotta europeo per una ricerca responsabile in questo campo. Si attendono contributi da ampi
settori della società europea, quali la comunità scientifica, l’industria, la società civile, i responsabili politici, i media e il grande pubblico.
“Le nanoscienze e le nanotecnologie
possono incentivare la crescita e l’occupazione in Europa, ed è quindi importante
che il loro sviluppo e utilizzo non vengano
rallentati e non siano squilibrati o lasciati al
caso” ha dichiarato Janez Potočnik, com-
LA VOCE
missario europeo per la scienza e la ricerca. “Occorre sviluppare questi nuovi rami
della scienza nella piena consapevolezza
di quali possano esserne le implicazioni,
e ciò va fatto in modo aperto, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. Il processo
di consultazione avviato oggi testimonia
l’impegno della Commissione a sfruttare il
potenziale delle nanoscienze con le opportune cautele.”
Il possibile impatto economico della ricerca nel settore delle nanoscienze e nanotecnologie è stato messo in evidenza dagli analisti, le cui stime sono comprese tra i
150 miliardi di dollari USA entro il 2010 (circa 110 miliardi di euro), secondo uno studio
2002 del Mitsubishi Institute, e i 2 600 miliardi di dollari USA (circa 1 900 miliardi di
euro) entro il 2014, secondo uno studio Lux
Research del
2004. Stando
a
quest’ultimo scenario,
il mercato dei
prodotti basati
sulle nanotecnologie sarà
più grande del
mercato delle tecnologie
dell’informazione e delle
comunicazioni
e supererà di
dieci volte il
futuro mercato
delle biotecnologie. A livello
mondiale,
il
finanziamento pubblico per la ricerca e lo
sviluppo nel settore delle nanotecnologie è
stato stimato a 3,3 miliardi di euro nel 2004
e a 5 miliardi di euro nel 2006.
D’altra parte, alcuni aspetti delle nanoscienze pongono problemi molto particolari,
connessi con la dimensione minuscola dei
prodotti e con la loro capacità di superare
le barriere biologiche naturali e di collegare
creature viventi con materiali e sistemi artificiali. È per questo che nel corso dell’ultimo
decennio la gestione ed il controllo responsabili delle nanoscienze sono diventati un
campo ben preciso nel paesaggio scientifico e tecnologico, in particolare per quanto
riguarda l’etica, la sicurezza, l’ambiente e
i diritti fondamentali, con riferimento tra
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l’altro alla protezione dei dati personali.
La Commissione europea intende fare
in modo che vi sia un flusso di informazioni
equilibrate sulle nanoscienze e nanotecnologie, incoraggiando un dialogo aperto che
coinvolga la più ampia gamma possibile di
interessati. Un codice di condotta europeo
per una ricerca responsabile nel campo
delle nanoscienze e nanotecnologie rientra
in questa politica di trasparenza. Il codice
di condotta dovrebbe, da un lato, indicare i
principi fondamentali su cui basare gli sviluppi futuri della ricerca e, dall’altro, incentivare gli Stati membri e le parti interessate
ad adottare provvedimenti concreti affinché le nanotecnologie vengano sviluppate
ed utilizzate in modo sicuro. C’è un ampio
spettro di ricerche con ricadute applicative
che spesso hanno notevoli implicazioni sociali. È il caso
dei sistemi per
il rilascio dei
farmaci, degli
apparecchi per
la diagnostica
medica, delle confezioni
agroalimentari ‘intelligenti’,
delle lampadine e led ad
alta efficienza
e luminosità a
basso consumo, dei materiali polimerici
per carrozzerie
più leggere e
resistenti”.“La
ventata di innovazioni anche radicali prodotte dalle nanotecnologie che sta sopraggiungendo e che sopraggiungerà ancora di
più nel prossimo futuro, potrà influenzare
fortemente la competitività delle Nazioni;
quindi si tratta di un settore di vitale importanza per tutta l’Europa, e in particolare per l’Italia che dovrà trovare il modo
di sostenerne lo sviluppo sulla base di un
coordinamento e di una visione strategica
complessiva”,
E dal momento che le nanoscienze e
le nanotecnologie verranno impiegate su
larga scala e avranno un impatto sempre
maggiore è oltremodo corretto stilare un
codice di comportamento e vigilare perché
tutti vi si attengano.
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LA VOCE
– Ottobre mese della prevenzione –
Il mese di ottobre
è dedicato alla prevenzione dei tumori al
seno.
Tutte le nostre associazioni hanno organizzato in vari modi
momenti di incontro
per far comprendere
l’importanza della diagnosi precoce.
A Trieste, ancora negli Anni ’90, è stata
costituita – accanto all’ANDOS, ora ADOS
– l’Associazione “Area Salute Donna” per
dare risposte ai vari problemi che insorgono anche nelle altre sfere, primi fra tutte
problemi connessi con la menopausa. Per
fare ciò avevamo sottoposto un questionario attraverso “La Voce” per sentire il
parere delle nostre associate. Parere che
è stato altamente positivo.
Da allora, ogni anno, nel periodo febbraio/marzo (in preparazione alla “Giornata Nuova Primavera di Vita”) vengono allestite conversazioni per formare la
cultura della prevenzione, a cui abbiamo
dato nome “Percorso Salute Donna”, sulle
diverse patologie a prevalenza femminili.
Per il mese di ottobre, invece, si usava allestire un gazebo rosa, lungo le Rive,
dove veniva distribuito materiale informa-
E LE
tivo. Usiamo il verbo
al passato perché
quest’anno, causa i
prezzi proibitivi, non
abbiamo potuto allestire il gazebo. In
compenso, e ciò avviene ormai da tre
anni, iscriviamo alla
famosa regata “Barcolana” una barca che
sulla vela porta uno striscione con su scritto “ADOS”.
L’anno scorso – come già dato ampia
notizia – le “Stelle Olimpiche” hanno regatato per noi portandoci un graditissimo e
utilissimo contributo.
Quest’anno, per continuare la tradizione di dare alle donne una cultura della
prevenzione abbiamo proposto tre conversazioni incentrate su osteoporosi, obesità
e malattie vascolari. Come avviene sempre, ogni intervento era accompagnato
da un riassunto scritto dell’intervento. Per
l’obesità abbiamo distribuito un opuscolo
sull’alimentazione.
Le conversazioni avvengono presso
la sede dell’Ordine dei Medici e godono
sempre della presenza di un folto pubblico
femminile e anche di studenti dell’ultimo
anno degli istituti scolastici.
OC — ON
A grandi passi ci si avvia alla fine dell’anno e dobbiamo compilare il calendario che
quest’anno vorremmo dedicare ad ortaggi, verdure ed erbe e le loro proprietà.
Avremmo piacere poter valorizzare i prodotti locali dando pure qualche ricetta.
Chiediamo pertanto la vostra collaborazione.
Il materiale dovrebbe arrivare al più tardi il 5 dicembre.
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163 - Adositalia