Risk and Accounting
Bilancio delle assicurazioni
La valutazione delle riserve tecniche
(cenni)
Marco Venuti
2013
Agenda
 La disciplina di riferimento
 Caratteristiche gestionali attività assicurativa
 Le riserve danni: aspetti generali
 Rami danni – RISERVA PREMI
 Rami danni - riserva premi per frazioni di premio
 Rami danni - riserva per rischi in corso
 Rami danni - riserva sinistri
 Rami danni - riserva sinistri
 Rami vita - riserva matematica
 Rami vita - riserva classe D.
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La disciplina di riferimento
 DECRETO LEGISLATIVO 7 SETTEMBRE 2005, N. 209 – Codice delle
assicurazioni
 d.lgs. 173/97
 Regolamenti IVASS:
• N. 21/2008 in materia di principi attuariali e regole applicative per la determinazione
delle tariffe e delle riserve tecniche dei rami vita;
• N. 16/2008 in materia di metodi di valutazione per la determinazione delle riserve
tecniche dei rami danni;
• N. 20/2008 in materia di controlli interni, gestione dei rischi, compliance ed
esternalizzazione delle attività delle imprese di assicurazione.
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Caratteristiche gestionali attività
assicurativa
 Definizione di contratto assicurativo ex art. 1882 c.c.
“L'assicurazione è il contratto con il quale l'assicuratore, verso pagamento di un premio, si
obbliga a rivalere l'assicurato, entro i termini convenuti, del danno ad esso prodotto da un
sinistro, ovvero a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita
umana”.
Diversa portata della definizione rispetto a IFRS 4 (v. lezione successiva)
 Classificazione delle assicurazioni:
1) Ramo danni: si coprono rischi da a) Danni su beni di proprietà (es. furto, incendio),
b) Danni a terzi (es. RCA) c) Danni a persone (es. infortuni).
Al verificarsi dell’evento assicurato, la società fornisce un “indennizzo” per la
perdita subita.
2) Ramo vita: l’evento oggetto di assicurazione riguarda: a) la durata della vita
umana, b) nunzialità e natalità c) rischio di non autosufficienza o malattia, d)
contratti unit o index linked e) contratti di capitalizzazione
Qui, si fornisce una “prestazione” nei termini pattuiti.
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Caratteristiche gestionali attività
assicurativa
 L’assicurazione ha una funzione di trasferimento dei rischi (risk transfer)
dall’assicurato all’assicuratore.
 I rischi trasferiti sono rischi puri (eventi che producono solo effetti negativi, cioè
eventi che si possono rappresentare come variabili di tipo binomiale secondo cui
se si verifica l’evento vi è la perdita, se invece l’evento non si verifica le
conseguenze sono nulle). L’incertezza verte sull’an (tipico del ramo danni).
 I rischi trasferiti possono riguardare anche rischi demografici, cioè rischi legate a
variabili demografiche quali ad es. mortalità e longevità. In tal caso, l’incertezza
verte sul quando o il quantum (tipico del ramo vita).
 I rischi demografici possono essere sostanzialmente visti anche come una
sottocategoria dei rischi puri.
 Per mezzo dell’assicurazione, il rischio puro che grava sull’assicurato viene
trasformato in un rischio speculativo presso la società assicuratrice (evento futuro
con connotazione sia positiva che negativa). La società riceve un premio (ricavo)
per la gestione della massa dei rischi assicurati da coprire (costi) in modo che dalla
gestione può ottenere sia un risultato positivo che negativo (rischio di impresa).5
Caratteristiche gestionali attività
assicurativa
 Nel caso delle società di assicurazione vi è un’inversione del ciclo operativo
rispetto alle altre società (Inversione del ciclo costi-ricavi). Prima si ricevono i premi
e poi si corrisponde l’indennizzo/prestazione alle condizioni pattuite.
 Ciò è possibile stante l’esistenza di un principio mutualistico (loss sharing) secondo
cui – stante l’omogeneità dei rischi assicurati – il costo degli eventi dannosi può
essere ripartito pro quota tra soggetti diversi in quanto soltanto per alcuni si
verificherà l’evento oggetto di assicurazione.
 Applicando la legge dei grandi numeri, tanto più numerosi sono i rischi (individuali)
assicurati, tanto più accurata sarà la stima dei costi derivanti dai sinistri
effettivamente verificatesi (una certa percentuale del totale assicurato). Logica del
risk reduction (tanto più aumenta la massa assicurata tanto più diminuisce –
diventando anche prevedibile - il rischio che si corre)
 Da qui la possibilità di stimare un premio (anticipato) di assicurazione attendibile.
 Calcolo del premio:
Premio equo + Caricamento di sicurezza = Premio Puro
Premio puro + Caricamento di acquisizione, incasso e gestione = Premio a tariffa 6
Caratteristiche gestionali attività
assicurativa
 Forte legame fra la gestione assicurativa e finanziaria
Somme incassate per i premi sono investite (gestiti finanziariamente) in attesa di
essere utilizzare per il pagamento degli indennizzi/prestazioni assicurative.
 In particolare, i premi incassati sono usati per costituire le riserve tecniche in
bilancio (contabilmente delle rimanenze passive, cioè dei risconti di ricavi, mentre
economicamente rappresentano impegni futuri verso assicurati.
 Le somme incassate invece sono oggetto di investimento in attività mobiliari e
immobiliari.
 Caratteristica degli investimenti: redditività, sicurezza, liquidità, diversificazione e
congruenza.
 Gestioni principali: ciclo assicurativo, ciclo degli investimenti, ciclo riassicurativo,
ciclo dei sinistri
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Le riserve danni: aspetti generali
1. Le imprese che esercitano i rami danni hanno l’obbligo di costituire per i contratti in
portafoglio, riserve tecniche sempre sufficienti a far fronte, per quanto
ragionevolmente prevedibile, agli impegni derivanti dai contratti di assicurazione.
2. Le imprese costituiscono le riserve tecniche al lordo delle cessioni in
riassicurazione (in quanto rimane l’unico responsabile verso l’assicurato).
3. Le imprese calcolano le riserve tecniche adottando metodi di valutazione
prudenti e costituiscono, fra l’altro, tenuto conto delle caratteristiche dei rischi
assunti e dei sinistri: la riserva premi, la riserva sinistri, la riserva per sinistri
avvenuti ma non ancora denunciati alla chiusura dell’esercizio, etc.
4. Previsione di valutazioni analitiche. Utilizzabilità di valutazione forfetarie.
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Rami danni – RISERVA PREMI
 La riserva premi comprende l’ammontare complessivo delle somme necessarie per
far fronte al costo futuro dei sinistri relativi ai rischi non estinti alla data di
valutazione
 Due componenti:
1. Riserva per frazioni di premio
collegata alla ripartizione temporale del premio
2. Riserva per rischi in corso
connessa all’andamento tecnico del rischio
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Rami danni – riserva premi per frazioni di
premio
 Le imprese valutano e costituiscono la riserva per frazioni di premio separatamente
per ciascun ramo ed eventualmente nell’ambito delle diverse tipologie di rischio
rientranti nel ramo
 Ipotesi:
1. Uniforme distribuzione del rischio
2. Pro rata temporis
 La riserva per frazioni di premi è determinata separatamente per ciascun contratto
con il metodo “pro rata temporis” sulla base dei premi lordi contabilizzati, dedotte le
provvigioni di acquisizione e le altre spese di acquisizione, limitatamente ai costi
direttamente imputabili
 Metodo di calcolo.
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Rami danni – riserva per rischi in corso
PUNTI CHIAVE artt. 10-11
 Stima del costo atteso relativo ai rischi incombenti dopo la fine del’esercizio;
 Definizione di un adeguato modello previsionale, basato su prudenti parametri
evolutivi
 Determinazione della sinistralità attesa
 E’ possibile l’uso di un metodo empirico di calcolo, basato sulla proiezione della
sinistralità attesa complessiva (sinistri/premi netti di competenza).
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Rami danni – Riserva sinistri
 La riserva sinistri comprende l’ammontare complessivo delle somme che, da una
prudente valutazione effettuata in base ad elementi obiettivi, risultino necessarie
per far fronte al pagamento dei sinistri, avvenuti nell’esercizio stesso o in quelli
precedenti qualunque sia la data di denuncia, e non ancora pagati, nonché alle
relative spese di liquidazione, indipendentemente dalla loro origine.
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Valutazione analitica
Valutazione multifase
Dati oggettivi
Costo ultimo
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Rami danni – Riserva sinistri
 Le imprese determinano la riserva sinistri a partire da una valutazione analitica
separata del costo di ciascun sinistro denunciato non interamente pagato con il
metodo dell’inventario (valutazioni analitiche)
 Il costo del sinistro è valutato nel rispetto del principio del costo ultimo prevedibile
sulla base di dati storici e prospettici affidabili.
 Le imprese, ai fini della determinazione della riserva sinistri nel rispetto del principio
del costo ultimo, tengono in debita considerazione gli specifici aspetti aziendali
che contraddistinguono la gestione del ciclo sinistri nonché le peculiarità dei
rami.
 Sullo smontamento delle riserve si veda lo specifico allegato alla lezione.
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Rami vita – Riserva matematica
 Le imprese che esercitano i rami vita costituiscono riserve tecniche, ivi comprese le
riserve matematiche e le riserve per spese future, sufficienti a garantire le
obbligazioni assunte e le spese future.
 Per i contratti che implicano una partecipazione agli utili, diversa da quelle
considerate all’articolo 26, comma 1, lettera a), le imprese costituiscono le riserve
tecniche per partecipazioni agli utili tenendo conto, implicitamente o esplicitamente,
delle future partecipazioni agli utili in coerenza con le altre ipotesi sui futuri sviluppi
e con il criterio di partecipazione agli utili noto al momento della valutazione.
 Costituiscono una riserva tecnica per somme da pagare.
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Rami vita – Riserva matematica
 metodo attuariale prospettivo sufficientemente prudente che, in conformità alle
condizioni stabilite per ciascun contratto
 e’ possibile calcolare le riserve tecniche separatamente per ciascun contratto.
E’tuttavia consentito far ricorso ad approssimazioni ragionevoli o a
generalizzazioni, quando le imprese abbiano motivo di ritenere che porteranno
sostanzialmente ai medesimi risultati del calcolo effettuato per ogni singolo
contratto costituiscono una riserva tecnica per somme da pagare
 è possibile utilizzare anche un metodo di calcolo retrospettivo
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Rami vita – Riserva matematica
 le imprese individuano le basi tecniche per una prudente valutazione delle riserve
sulla base di ipotesi considerate maggiormente probabili e di un margine
ragionevole per variazioni sfavorevoli degli elementi considerati
 costanza del criterio di valutazione della riserva
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Rami vita – riserva classe D.
 1. Per i contratti unit linked, index linked e fondi pensione, le imprese costituiscono
le riserve tecniche nel rispetto dei principi attuariali e delle regole applicative
enunciati nel Titolo IV (vedi quanto detto nella lezione sugli schemi del bilancio di
esercizio);
 2. Ai fini della determinazione delle riserve tecniche a fronte dei contratti di cui al
comma 1, classificate nella classe D del passivo dello Stato Patrimoniale in
conformità al regolamento emanato dall’IVASS, non si applicano le disposizioni
concernenti i limiti sul tasso di interesse, stante il trasferimento dei benefici e dei
costi relativi agli attivi direttamente in capo all’assicurato.
 3. Le riserve tecniche di classe D dei contratti sono rappresentate, con la massima
approssimazione possibile, dalle quote di organismi di investimento collettivo del
risparmio o dal valore degli attivi contenuti in un fondo interno, oppure dell’indice o
altra attività di riferimento.
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