CAP.II
Le origini della società
moderna in Occidente
Quando?
Tra il XVI e il XIX secolo le società occidentali
sono oggetto di un processo di trasformazione,
che investe la sfera:
- economica
- politica
- giuridica
- culturale
Trasformazioni nella sfera economica
L’emergere e l’affermarsi del capitalismo nella
società moderna è il frutto di una serie di
trasformazioni, in seno a diversi settori di
attività economica:
- agricoltura
- artigianato
- attività mercantile
Trasformazioni in agricoltura
Fino al XVII secolo l’agricoltura è di tipo feudale, ossia è
un’agricoltura estensiva, a basso livello di produttività
e dove sono scarse le innovazioni produttive.
Questo quadro di staticità si infrange quando si genera
una crescente domanda di manufatti e derrate che si
genera su un mercato in formazione di dimensioni
internazionali.
Parallelamente, per una serie di concause, comincia un
processo di espulsione dei contadini dalla terra a cui
corrisponde la nascita di una nuova classe di
capitalisti agrari che, a differenza dei proprietari
feudali, hanno tutto l’interesse a introdurre innovazioni
nella coltivazione e nell’allevamento per aumentare la
produttività e quindi i profitti.
Il ruolo delle attività mercantili
Sul ruolo del commercio nella transizione dal
feudalesimo al capitalismo si delineano tra gli
studiosi due posizioni:
- la formazione di un ricco ceto di grandi
mercanti e la creazione di un mercato di
dimensioni mondiali sono stati il vero fattore di
dissoluzione e disgregazione dei rapporti
economici feudali.
- le attività mercantili non sono incompatibili
con un’economia feudale. Non si dà
passaggio al modo di produzione capitalistico,
se non quando le trasformazioni avvengono
nella sfera della produzione.
Trasformazioni dell’artigianato
L’aumento della domanda di mercato di beni mette in
crisi il sistema delle corporazioni.
La stabilità di questo sistema richiedeva una condizione
fondamentale: la domanda dei singoli beni fosse
limitata. Quando questa diviene più vivace e vi è una
più elevata richiesta di beni, di qualità più
standardizzata, è abbastanza inevitabile che alcuni
artigiani riescano a conquistare una quota maggiore di
altri di questa domanda aggiuntiva.
Lo spirito del capitalismo, fondato sull’intraprendenza,
sulla concorrenza, sull’innovazione, comincia a fare
breccia anche nel mondo tradizionale dell’artigianato.
Attori del capitalismo
La nascita del capitalismo è innanzitutto l’opera di
“uomini nuovi”, gli imprenditori, che provengono da
strati e ceti diversi. Essi sono degli “innovatori”: nei
prodotti, nelle tecniche di lavorazione e di gestione,
nella
raccolta
di
capitali,
nei
metodi
di
commercializzazione, nella ricerca di nuove materie
prime e di nuovi mercati di sbocco.
Il capitalismo speculativo dei banchieri e dei mercanti
medievali non è ancora capitalistico, perché non
produce un nuovo orientamento sistematico e
razionale verso l’attività economica.
Due tesi a confronto/Marx
Marx inserisce il problema della nascita del capitalismo
nell’ambito della sua concezione materialistica della storia: per
capire una società bisogna innanzitutto rendersi conto di come
in essa gli uomini provvedono a soddisfare i loro bisogni e quali
rapporti si instaurano tra loro nella sfera della produzione.
Ogni sistema economico (modo di produzione) è caratterizzato da
una combinazione tra forme di divisione del lavoro e
competenze tecniche (forze produttive) da un lato, e forme di
proprietà e rapporti tra le classi (rapporti sociali di produzione)
dall’altro.
Vi sono periodi in cui si generano conflitti tra classi portatrici di
interessi antagonistici. In queste fasi, un modo di produzione
diviene instabile e si prepara la transizione al dominio del modo
di produzione successivo. Il capitalismo è nato dalle
contraddizioni interne al modo di produzione feudale.
Tesi weberiana
Weber ha formulato l’ipotesi che l’origine dello spirito del
capitalismo non abbia solo fondamenti economici, ma anche
etici. Lo spirito del capitalismo trae origine dagli effetti che ha
prodotto, sul piano dell’agire economico, l’etica delle sette
protestanti, influenzate dalle dottrine di Calvino e in particolare
dal dogma delle predestinazione.
Di fronte all’angoscia derivante dall’incertezza in merito al proprio
destino eterno e all’imperscrutabilità dell’intenzione divina, ai
credenti non resta che glorificare Dio attraverso una condotta di
vita ascetica che non fugge dalle cose terrene, ma opera
attivamente nel mondo per dominarlo e trasformarlo (ascesi
mondana).
Trasformazioni nella sfera politica
Il passaggio dallo stato feudale (in cui dominava una
dimensione localistica e uno stato perenne di guerra)
allo stato assoluto si realizza attraverso un processo
di unificazione territoriale e di pacificazione, che
coincide con l’instaurazione del “monopolio della
violenza legittima” nelle mani del sovrano.
Il processo di unificazione/pacificazione di vaste aree
territoriali fu accompagnato da una serie di momenti
decisivi che determinarono la creazione del:
- monopolio militare
- monopolio fiscale
- monopolio monetario
- monopolio dell’amministrazione della giustizia
Sovranità
Sovranità = la prima forma di stato moderno si
afferma nell’epoca dell’assolutismo: il sovrano
concentra nelle sue mani questi poteri e li
esercita legittimamente nei confronti dei propri
sudditi in virtù del principio dinastico.
Il potere è legittimo quando chi ubbidisce lo fa
perché ritiene che chi comanda abbia il titolo
per farlo.
Trasformazioni della politica/2
Le grandi rivoluzioni del XVII e XVIII secolo (inglese, americana,
francese) segnano l’avvento di una nuova concezione dello
stato, che vede nell’insieme dei cittadini, e non più solamente
nel monarca, la fonte della “sovranità”.
I diritti di cittadinanza che si affermano con queste rivoluzioni
presentano dei caratteri sostanzialmente nuovi rispetto al
passato: la cittadinanza diventa prerogativa degli individui, in
quanto membri del popolo, che è il depositario della sovranità
dello stato.
Il parlamento è l’organo nel quale si esprime la sovranità
popolare.
Fondamento del potere autonomo del parlamento è il principio
della separazione dei poteri.
Trasformazioni della politica/3
Il rapporto tra governanti e governati viene
sottoposto all’imperio di una “legge suprema”,
la costituzione, che vincola entrambe in un
gioco di diritti e doveri. In questo modo i diritti
dei cittadini costituiscono un limite del
potere dei governanti, i quali possono
perseguire i loro fini solo nelle forme e nei limiti
della legge.
Nasce così l’idea dello “stato di diritto”, vale a
dire una forma di organizzazione politica in cui
tutti gli organi dello stato, e ogni loro atto, sono
vincolati al rispetto della legge.
Cultura della modernità/individualismo
Individualismo
L’avvento della società moderna pone il riconoscimento della
libertà di autorealizzazione dell’individuo come valore
dominante.
In passato la posizione che una persona occupava nella società (il
suo status sociale) era in modo prevalente determinata alla
nascita dalla sua origine: lo status ascritto, lo status acquisito
alla nascita, prevaleva sullo status acquisito, lo status raggiunto
in base ai meriti e alle capacità.
La Riforma protestante, l’avvento del capitalismo e le
trasformazioni rivoluzionarie nella sfera della politica sono tutti
fattori che convergono, pur con diverse accentuazioni,
nell’esaltare l’autonomia e l’indipendenza dell’individuo di
determinare il suo destino.
Cultura della modernità/individualismo/2
I valori di uguaglianza e libertà sono alla base
dell’affermazione del valore dell’individuo.
Uguaglianza = tutti gli uomini hanno alla nascita uguale
dignità e uguali diritti, a prescindere dalla famiglia, dal
ceto, dalla classe, dalla confessione religiosa.
Libertà = autonomia e indipendenza nel governare la
propria esistenza, avendo come unico vincolo il
rispetto della libertà altrui.
Diritto naturale = l’uomo viene al mondo come soggetto
titolare di diritti che non derivano dalla società, ma
sono originari, cioè naturali attributi della specie
umana.
Contratto sociale = patto stabilito tra uomini liberi, che
consensualmente limitano la propria libertà per dar
vita allo stato
Cultura della modernità/razionalismo
Con l’avvento della società moderna la ragione (e la
razionalità) diventano valori sociali dominanti.
L’uomo viene concepito come un essere dotato della
facoltà di procedere alla scoperta della verità e di
trovare in se stesso il centro di orientamento del suo
agire.
Alla fede, come fonte della verità, si sostituisce la
ragione, alla quale gli esseri umani possono fare
affidamento per diventare padroni del proprio destino.
La ragione è una potenza rivoluzionaria che vince
l’oscurantismo, su cui si reggevano i poteri tradizionali
dell’ancien régime: la Chiesa e l’aristocrazia.
Razionalizzazione = processo storico che investe e
trasforma gli ordinamenti sociali.
Razionalità = attributo specifico dell’azione umana
Modelli teorici esplicativi della modernità
Quali strumenti teorici e concettuali la sociologia
ai suoi albori ha costruito per caratterizzare la
nascita della società moderna:
 modello evoluzionistico
 modello dicotomico
 modello delle ‘pattern variables’
Modello evoluzionistico
Le società possono essere considerate alla
stregua di organismi, nei quali le parti che
formano il tutto sono tra loro interdipendenti.
Le società che riescono ad adattarsi meglio al
loro ambiente crescono di dimensioni.
L’aumento delle dimensioni comporta
invariabilmente l’esigenza di differenziare le
funzioni e quindi un cambiamento di struttura =
le relazioni tra le parti da un lato diventano
sempre più dissimili le une alle altre, dall’altro
dipendono sempre più strettamente le une dalle
altre.
Modelli dicotomici
Gli autori che rientrano in questo modello non
cercano di individuare le cause che hanno
determinato il cambiamento, ma si
preoccupano di descriverne le dimensioni,
isolando alcune caratteristiche ritenute
essenziali e procedendo a un confronto tra
società premoderne e società moderne.
Modelli dicotomici/1
Maine contrappone lo status e il contratto. Quest’ultimo tende
sempre più a pervadere la società moderna.
Durkheim contrappone solidarietà organica e solidarietà
meccanica.
Società premoderne  divisione del lavoro scarsa  scarse
individualità e differenze  solidarietà meccanica fondata sulla
credenza in una comune origine o identità  prevalenza del
diritto punitivo.
Società moderne  divisione del lavoro sviluppata  forte
differenziazione sociale  solidarietà organica fondata
sull’interdipendenza degli individui e dei gruppi  prevalenza
del diritto restitutivo.
Toennies contrappone comunità e società
La comunità, organica, è fondata su rapporti di intimità,
riconoscenza, condivisione. La società, meccanica, è fondata
sul rapporto di scambio e l’interesse personale che mette in
relazione non gli individui nella loro totalità, ma soltanto le loro
prestazioni.
Modello delle pattern variables
Parsons elabora uno schema concettuale formato
da cinque coppie di termini (variabili modello)
per esplicitare gli orientamenti di valore e
normativi che si sono affermati nel corso del
tempo nelle società moderne:
1) affettività – neutralità affettiva
2) interesse privato – interesse collettivo
3) particolarismo – universalismo
4) specificità – diffusione
5) ascrizione – acquisizione
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