Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN) >Fabriano 5 >Fabriano Fabriano-Matelica euro 1,20 8 >Matelica 14 n. 17 Anno CIV 2 maggio 2015 >Sport Oratorio dei Beati Becchetti, quale futuro? I nuovi mestieri dei giovani in una mostra Ecco i figli del partigiano inglese Il 10 maggio la Primavera Fabrianese! C “Non mi lamento. Mi invento!”, si intitola la rassegna fotografica allestita a San Giuseppe Lavoratore per stimolare varie professioni. A S ontinuano a cadere nel vuoto gli appelli degli ultimi anni per restaurare questo prezioso tesoro dimenticato all''interno della città. Dove stai di casa? Stiamo come percorrendo un’età contrassegnata dalla paura. La crisi ha fatto il suo… lavoro, logorando generazioni disabituate al bisogno e perciò impreparate a concepire il sacrificio. Persone scariche affettivamente, che non sanno più cos’è l’amicizia e non conoscono nemmeno l’amore che invece ha rimesso in piedi il nostro Paese in ginocchio diversi decenni fa da prove ben più dure di quelle odierne. Ombrosi ed incattiviti, in molti tentano di difendere quell’esiguo spazio di benessere, diffidando di tutto e di tutti, confidando solo nel valore liberatorio di una pubblica pena da comminare ai colpevoli ed ai nemici. Fuori gli altri, dentro solo noi stessi. Salvifico artificio del diritto penale, utopia tecnologica, diritti individuali sono l’idolatrico surrogato di un giudice divino, invocato in un tempo che si vorrebbe riportare ad ogni costo a quella tranquillità ormai persa e forse mai esistita. Ed il senso di questo pericolo imminente che può mettere a repentaglio la nostra vita nei grandi eventi e non solo (Expo, Ostensione della Sindone, Giubileo) rivela l’inattesa conseguenza dell’enfasi dei diritti che oscura la considerazione dei doveri. Dove il dovere più alto è quello della vita e della sua difesa che si palesa ora nella sua più totale vulnerabilità. Lo stesso Eliot descrive con lungimiranza la straziante contraddittorietà di un’età, la nostra, che “avanza all’indietro, progressivamente”. La casa è instabile e non basta neppure l’uso della forza a dare sicurezza, sia perché una pistola in mano ad un individuo debole e confuso rappresenta una minaccia, altro che un aiuto, sia perché è la stessa decisione ad essere piccola ed infantile. Non si tratta di cercare un rifugio per la sopravvivenza. La medicina, ad esempio, è potuta progredire grazie alla carità di uomini e donne che si accostavano ai malati per assisterli, pur sapendo di esporsi al rischio del contagio e, quindi, della morte. Potevano farlo perché credevano in qualcosa di più forte della morte, anche quando non sapevano cosa fosse. Sapevano però che non esiste nulla di più importante di un uomo, sapevano che per un singolo uomo vale la pena dare la vita, che in lui c’è qualcosa di sacro, di divino. Chiedere la vita allora coincide con il quaerere Deum descritto da Ratzinger come sintesi di ragione e cultura: “La nostra situazione di oggi è diversa da quella che Paolo incontrò ad Atene, ma, pur nella differenza, tuttavia in molte cose è assai analoga. Le nostre città non sono piene di are ed immagini di molteplici divinità. Per molti Dio è diventato il grande Sconosciuto. Quaerere Deum, cercare Dio e lasciarsi trovare da Lui: (...) (Segue a pagina 2) lle celebrazioni del 25 aprile c'erano anche i figli del sergente maggiore Douglas Davidson, che fu tra i partigiani di Roti. 25 i avvicina il classico appuntamento con la marcia tra le nostre belle montagne. Come sempre due percorsi: 22 o 13 chilometri. Indesiderati Q uesta settimana l’approfondimento non poteva che essere riservato ai risvolti della vicenda Whirlpool, con i preannunciati esuberi. Parla il nostro vescovo, così come parlano gli addetti ai lavori. Nel frattempo il ministero dello Sviluppo Economico tenta di scongiurare la chiusura degli stabilimenti e di salvaguardare l’unità produttiva. Governo, azienda e sindacati hanno dato il via ad una trattativa. L’augurio è che si arrivi ad una svolta positiva per i nostri lavoratori. Servizi a pag. 3 di Don Giancarlo Vecerrica, Alessandro Moscè, Daniele Dolce e Stefano Balestra Carlo Cammoranesi 01 prima.indd 2 29/04/15 10.05 2 >EDITORIALI< L'Azione 2 MAGGIO 2015 I giganti dell'Asia per il piccolo Nepal di GIOVANNI LAMBERTENGHI I due “giganti” asiatici, Cina e India, contengono a Nord e a Sud quel lembo di terra popolato da poco più di 27 milioni di persone che si chiama Nepal. Una delle regioni più corrotte - si stima che le entrate provenienti da corruzione e lavoro nero, coprano più del 50% del Prodotto Interno Lordo – e povere del mondo, con un tasso di alfabetizzazione del 60,3%, una scolarizzazione primaria del 71,1%, una malnutrizione infantile che tocca il 29,1% dei bambini sotto i cinque anni. L’80% dei più poveri del Paese è di origine Dalit – i “portatori di impurità” – che vivono una gravissima discriminazione. I bambini, che rappresentano il 40% della popolazione, soffrono povertà e malattie e molti di loro sono esposti a violenze e abusi all’interno delle famiglie. Sono costretti a lavorare – il 34% di coloro che hanno tra i 5 e i 14 anni – perfino in cave di pietra o vengono sfruttati sessualmente. In alcuni distretti del Paese, si può dare in dote una bicicletta e 7mila rupie alla propria bambina di 6 anni per farla sposare con un suo coetaneo. Il fenomeno delle spose bambine è favorito dal sistema di schiavitù che colpisce le ragazze povere e dalla tradizione culturale e religiosa induista. Il risultato è che più della metà di tutti i bambini e giovani di età inferiore ai 18 anni sono sposati. E’ questo uno degli esempi più significativi dell’influenza esercitata dall’induismo, al quale aderisce più dell’80% della popolazione. La parte restante è di fede buddista (10,3%) e musulmana (4,6), con una piccola presenza cristiana (0,5%). In base alla Costituzione, promulgata nel Tibet. Gli accordi, rinnovati nel 2001, hanno garantito la difesa e la sicurezza del Paese ed hanno anche sancito la sua dipendenza economica dallo Stato indiano: il Nepal intrattiene con l’India i 2/3 dei propri contatti commerciali esteri, le sue poche infrastrutture sono state realizzate grazie agli investimenti indiani e persino la sua moneta è legata alla rupia indiana. 2007 - la libertà religiosa è limitata ed è fatto divieto di convertire una persona da una religione all’altra. Alcuni affermano che i nazionalisti siano attivi in Nepal “per procura”, tanto è evidente e stretto il rapporto con l’India, sancito nel 1950 con un Trattato di Pace e di Amicizia, dopo l’invasione cinese del vicino L’azione dell’India fu determinante nel 2006 nel sancire l’accordo di pace tra il Governo nepalese e i maoisti, impegnati in un’insurrezione durata dieci anni, durante la quale furono assassinate circa 13mila persone. Nel 2008, il partito maoista ha preso il potere e dopo 240 di monarchia è stata proclamata Un 25 aprile senza retorica di MARIO BARTOCCI C essati da qualche giorno i clamori della retorica e spente le luminarie delle celebrazioni, crediamo si possa fare qualche considerazione più tranquilla sul significato simbolico del Venticinque Aprile. Diciamo “simbolico” non a caso, perché, com’ è noto, la Storia non procede per salti improvvisi, ma Sorta nel 1911 soppressa nel 1925 risorta nel 1945 Direttore responsabile Carlo Cammoranesi Autorizz. Tribunale Civile di Ancona n.11 del 6/09/1948 Amministratore Giovanni Chiavellini 02 editoriali.indd 2 per progressione di eventi maturati talvolta in tempi lunghi. Basta pensare, a questo proposito, che la Resistenza non comincia con la primavera del 1945, ma con i primi passi del cammino verso la dittatura contrastati da pochi coraggiosi oppositori. Le date, comunque, servono soprattutto per fissare la memoria. Merita, quindi, di scrivere, sulla data del venticinque aprile, la fine della dittatura, la liberazione Direzione, redazione e amministrazione Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10 60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330 ORARI: dal lunedì al mercoledì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12.30 www.lazione.com e-mail direzione: [email protected] e [email protected] e-mail segreteria: [email protected] Redazione Matelica Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc) - Tel. e Fax 0737 787551 ORARI: lunedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30 e-mail: [email protected] dalla occupazione nazista, l’inizio della rinascita di un Paese devastato e umiliato. Quella data segna, però, anche l’avvio di un grande processo di modernizzazione politica, economica e sociale, che porterà l’Italia nel novero delle grandi democrazie europee e delle prime potenze economiche del mondo. Tutto questo dobbiamo a coloro che si batterono, nella clandestinità o a la Repubblica. L’attuale Governo indiano sembra intenzionato a rafforzare quest’assetto di potere, nonostante si sia pronunciato, negli anni passati – insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna e Cina – a favore del regime monarchico costituzionale, più vicino ai sentimenti e alle tradizioni del popolo nepalese. Negli ultimi anni, è emerso in maniera prepotente l’interesse della Cina, per la posizione strategica del Nepal sia nei confronti del Tibet, sia rispetto alla frontiera che la divide dall’India e che è oggetto di contestazione. Il grande Paese asiatico considera il territorio nepalese la nuova “Via della Seta economica” verso le regioni dell’Eurasia, per trasportare via terra i propri beni, dietro pagamento del transito. Il progetto, che è stato presentato dai cinesi all’inizio di quest’anno, insieme al potenziamento delle linee ferroviarie di collegamento, mirava ad avviare un accordo anche con l’India, come aveva dichiarato il ministro cinese degli Esteri Wang Yi. Con l’evento terremoto, entrambi i Paesi si trovano di fronte ad una scelta: abbandonare il Nepal al proprio destino – come sostanzialmente avvenuto negli ultimi decenni - o cogliere proprio quest’occasione per “tendergli una mano”. viso aperto, con la parola o con le armi, per una Italia libera. E tuttavia, è triste constatare come la loro eredità ideale si stia disperdendo nelle vicende del presente. Loro, soffrendo, combattendo e morendo, parlavano di Patria, e intendevano l’Italia, ma oggi, troppo spesso, la patria finisce, per molti, al confine dei loro interessi locali e di parte. Parlavano di democrazia, ma oggi, in molti casi, la democrazia è intesa come diritto di perseguire il proprio tornaconto personale o di fazione. Parlavano di libera discussione ma oggi, quasi sempre, la discussione si risolve in scambio di male parole o di spudorata diffamazione dell’avversario politico. Parlavano di onestà ma oggi, quasi ogni giorno, ci troviamo di fronte casi clamorosi di corruzione, quasi che essa sia entrata a far parte integrante della nostra cultura civile. Questa forse, più che la difesa, certo meritoria, di una memoria gloriosa, Impaginazione Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa per la restituzione di copie non consegnate. ABBONAMENTO ORDINARIO € 40,00 Editore Fondazione di Culto e Religione “Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84 Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione in abbonamento postale gr. 1 Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%. Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001. Europa e Bacino Mediterraneo € 232,00 Africa, Asia e America € 280,00 Oceania € 376,00 Stampa Rotopress International srl via Brecce - Loreto (An) Amicizia € 60,00 - Sostenitore € 80,00 C.C.P. 17618604 intestato a L'Azione C.C.B. IT 36 U 05035 21110 410570009048 intestato a L'Azione presso Veneto Banca Dove stai di casa? (...) questo oggi non è meno necessario che in tempi passati. Una cultura meramente positivista che rimuovesse nel campo soggettivo come non scientifica la domanda circa Dio, sarebbe la capitolazione della ragione, la rinuncia alle sue possibilità più alte e quindi un tracollo dell’umanesimo”. Ma non basta il quaerere Deum. Perché l’intelligenza non si smarrisca negli abissi delle altezze divine, finendo per cedere alla riduzione di Dio alla propria misura, perché il medico possa conoscere quale grandezza risplenda sul volto di questo o quell’uomo, la storia registra la persistenza di una possibilità impensabile. Il quaerere Deum si traduce in Dove abiti. “Gesù allora si voltò e vedendo che lo seguivano, disse: ‘Che cercate?’. Gli risposero: ‘Rabbì, dove abiti?’. Disse loro: ‘Venite e vedrete’. Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui: erano circa le quattro del pomeriggio”. Dove abiti, dove vivi, dove stai di casa? E’ il nostro primario interesse di oggi, la somma domanda, non c’è un bisogno maggiore di questo. L’incontro di Giovanni, Andrea, i suoi apostoli, l’incontro di questa gente, che ha cambiato radicalmente la loro vita, è possibile ancora oggi. Non è un ricordo, non è una sensazione, non è una visione, o la trasposizione di un discorso. Papa Francesco in quest’ultima veglia di Pasqua ricordava che “entrare nel Mistero ci chiede di non avere paura della realtà. Non chiudersi in se stessi, non fuggire davanti a ciò che non comprendiamo, non chiudere gli occhi davanti ai problemi, non negarli, non eliminare gli interrogativi…”. Tenerli aperti, gli occhi, i problemi (pensiamo al dramma dei lavoratori Whirlpool-Indesit), gli interrogativi a maggior ragione ora, spiazzati come siamo continuamente da rigurgiti di violenza anche sotto la porta di casa. E soprattutto tenere aperto il cuore. Che ci invita ad operare di più e parlare di meno. E superare quindi quest’età della paura… Carlo Cammoranesi è la battaglia ideale da combattere: il Venticinque Aprile dovrebbe essere motivo, per tutti, di rigorosa riflessione e di pacifica rivolta contro il degrado e la decadenza che attentano alla grande costruzione sognata, difesa, realizzata dai nostri padri. Forse è tempo di un nuovo Venticinque Aprile. Ag. Corso della Repubblica Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003 informiamo gli abbonati che i dati da loro forniti per la sottoscrizione dell’abbonamento vengono trattati per l’espletamento di obblighi di legge e per finalità amministrative, attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure idonee a garantirne la sicurezza e la riservatezza. Il trattamento potrà essere effettuato sia mediante supporti cartacei, sia attraverso l’ausilio di strumenti elettronici. Informiamo altresì gli abbonati, che in relazione ai dati personali da loro forniti, potranno esercitare tutti i diritti previsti all’art. 7 del D. Lgs. n. 196/2003. L’informativa completa è disponibile sul sito www. lazione.com e presso la sede de “L’Azione”. Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990. 29/04/15 10.06 3 >INCHIESTA< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Trattativa aperta contro la chiusura Lunedì scorso al ministero: ora previsti due appuntamenti di ALESSANDRO MOSCÈ Domenica scorsa, perfino durante la partita del Napoli, erano stati esposti degli striscioni contro la chiusura dello stabilimento Indesit di Caserta. E mentre nel fabrianese venivano indetti degli scioperi con presidi davanti ai siti produttivi, lunedì, a Roma, si discuteva animatamente sul piano industriale che prevede 1.350 esuberi. Hanno partecipato non solo gli operai, ma anche gli impiegati lasciando le loro rispettive sedi dando vita al pacchetto di 12 ore di sciopero da consumarsi entro maggio, prontamente indetto dai sindacati. “Chiedo all’azienda di non considerare il piano esecutivo”. E’ stata questa la secca richiesta che il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha avanzato all’amministratore delegato di Whirlpool Italia, Davide Castiglioni, nel corso dell’incontro al Mise. “Il piano per noi è solo un punto di partenza e il ministero è a disposizione per mettere in campo tutte le azioni necessarie”, ha rimarcato il Ministro. Sotto la sede del Mise hanno manifestato 700 lavoratori di Caserta. Presenti il Governatore delle Marche Gian Mario Spacca e il Sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola. Il tavolo per il negoziato sul piano industriale ripartirà dal ministero dello Sviluppo Economico: sono già stati fissati in calendario altri due appuntamenti di confronto tra governo, azienda e sindacati per il 5 e l’8 maggio. Si attendono le contromisure da adottare per la messa in sicurezza dell’unità produttiva, ma sembrano esserci i margini per la trattativa. L’incontro al Mise di lunedì è dunque solo il primo di una serie che si preannuncia lunga. Uno sguardo aperto alla realtà "Se un lavoratore perde il lavoro ci aiuta ad uscire da questa fase è come se lo perdessero tutti" Q uesto è il tempo in cui siamo tutti chiamati a crescere e non a diminuire, a dare e non a togliere. Il futuro di questa nostra terra così disastrata in questo periodo è nelle mani di coloro che rischiano nel positivo, nel custodire il posto di lavoro per le persone, nel tenere unite le famiglie. La notizia di esuberi nella Whirlpool, la ex Indesit, mi preoccupa e mi sorprende. Coloro che hanno ricevuto questa azienda, nata dalla passione di coloro che hanno amato e valorizzato le persone e il territorio, sono chiamati a rispettare questa storia. La salvezza dei posti di lavoro è la salvezza delle persone e un’azienda cresce con le persone. Amici che siete venuti a Fabriano per continuare un’opera, ascoltate il nostro grido, la paura dei nostri lavoratori, le preoccupazioni delle nostre famiglie. Non alimentate “la cultura della scarto” (Papa Francesco). Ascoltate questo accorato appello del Pastore di questo territorio Fabrianese. Nel vostro futuro ci siamo anche noi, nessuno deve essere escluso: se un lavoratore perde il lavoro, perdiamo tutti. Non è retorica, è realismo; è umanesimo nuovo; è la civiltà dell’amore portata dal cristianesimo. Il Vescovo e la Chiesa di Fabriano-Matelica si mettono a disposizione perché il dialogo vinca sulle trattative; perché i lavoratori siano messi al centro di ogni realtà di lavoro: essi sono il cuore e la ragione di una azienda, ed anche di una economia sana, che non “uccide” (Papa Francesco). Come comunità cristiana non vogliamo più questa opposizione o parallelismo tra chi dirige e chi lavora. La diocesi invita tutti a pregare e a compiere i gesti di amicizia cristiana per questa situazione che crea problema nel territorio. Il Vescovo, i sacerdoti e i fedeli si mettono in preghiera perché vinca l’amore vero, che è la radice di ogni buona economia e di ogni vera azienda umana. Ringrazio tutti coloro che accoglieranno questo mio accorato appello e questa mia piena disponibilità a collaborare. +Giancarlo Vecerrica, Vescovo di Fabriano-Matelica Quando mi è stato chiesto di scrivere questo pezzo, oltre a rendermi contento, mi ha fatto fare un viaggio indietro nel tempo e tornare con la mente a quella calda estate del 2013, se non altro per l’argomento trattato, l’allora Indesit e l’odierna Whirlpool. Anche allora scrissi su queste colonne e ancora oggi ricordo il titolo di quel pezzo: “E’ Melano story” e ancor più rammento con piacere i successivi complimenti di tante persone tra cui tanti colleghi di lavoro che erano rimasti colpiti dalle mie parole, parole che venivano dal mio cuore, dalla mia anima, una dichiarazione d’amore per un luogo nel quale ho trascorso oltre la metà della mia vita, che dandomi la possibilità di lavorare mi ha permesso di crescere e realizzarmi, anche grazie al ruolo di sindacalista, in un momento brutto per noi, come l’annunciata chiusura dello 03 inchiesta.indd 2 Sono un veterano della Indesit-Merloni e figlio di merloniano. Ho lavorato in questa azienda per 25 anni in due distinti momenti storici. L’azienda ha saputo sempre affrontare e vincere importanti sfide che le hanno permesso in pochi anni di diventare leader europea nel settore degli elettrodomestici. Vittorio Merloni ne è stato l’artefice. Indesit era diventata un’azienda modello come poche dove si coniugava alla perfezione business, internazionalità e benessere lavorativo. E ve lo dice uno che di aziende ne ha conosciute diverse dal di dentro e dal di fuori. Di questo dobbiamo esserne tutti grati. In giro si dice (e condivido) che forse questa storia sarebbe potuta andare a finire in modo diverso con un po’ più di senso di responsabilità di chi è venuto dopo. E’ finita una bella storia. Oggi, a ragione, chi guida è Whirlpool con approccio da vera multinazionale che a fatica si coniuga con la cultura Indesit, ma che risponde alle migliori logiche economiche e di sostenibilità nel tempo del business. Questa è la realtà con cui fare i conti. Opportunità per alcuni, mal di pancia più o meno forte per altri. Come starci di fronte? Certamente salvando tutto il salvabile in termini di occupazione, aiutando coloro che sono più deboli in questo momento, in uno sguardo per quanto possibile unitario al di là dei regionalismi o dei livelli gerarchici. Fondamentalmente però ci sono due possibilità diverse ed opposte di vivere questa faticosa situazione: la prima è la recriminazione ed il lamento da corridoio o subire passivamente la circostanza. Ciò porta a frustrazione e violenza. La seconda è che questa situazione scomoda ci spinga a porci delle domande su quanto responsabilmente stiamo vivendo questa fase della nostra vita lavorativa: cosa cerchiamo veramente? Cosa desidera veramente il mio cuore e mi rende felice? Il nostro bisogno vero è lo stesso dell’operaio di Caserta e del naufrago extracomunitario. Niente di tutto quello che potremmo comunque ottenere basta a riempire il desiderio di pienezza che ci troviamo addosso. Come c’è chiesto di cambiare, per esempio, nell’opportunità di una fase transitoria che ci permette di rivedere come lavoriamo, le nostre competenze? Magari confrontandosi con la nuova situazione in una compagnia di amici e non da soli. In questo momento solo uno sguardo umano aperto a tutta la realtà, quindi fondato su Cristo, ci può aiutare ad uscire da questa difficile fase e quindi a vivere da protagonisti all’altezza del nostro io. Daniele Dolce, Direttore Pastorale del Lavoro della Diocesi Fabriano-Matelica Doloroso cancellare un pezzo di storia stabilimento di Melano. Poi sappiamo come andò a finire la storia. Al termine di quei giorni, di quelle settimane, di quei mesi di lotta, ognuno dei quali passati a dare ai colleghi, anche a chi ti confidava le paure e le ansie del momento, una speranza, anche se io nel mio piccolo ne avrei avuto tanto bisogno e seppure tra mille incertezze ed incognite Melano rimase aperta. In tanti lo davano per spacciato comunque, soprattutto anche alla luce della successiva acquisizione della Whirlpool. Ma io ho sempre creduto che avremmo potuto sovvertire ogni difficoltà e riscrivere una storia che tante, troppe volte sembrava scontatamente già scritta. Eppure in questi giorni in cui la Whirlpool sembra avere fatto una scelta decisa e precisa, e questa volta positiva, sul futuro della “nostra” fabbrica, le parole non escono con la stessa semplicità e facilità di allora. Non perché non ci sia soddisfazione, ci mancherebbe altro, inutile essere ipocriti, ma per tutto quanto ruota intorno a questa vicenda e su quanto annunciato nel piano Italia dalla multinazionale americana. La disperazione sui volti e nei gesti dei colleghi di Caserta, perché sull’orlo del baratro della perdita del posto di lavoro, in un territorio fortemente deindustrializzato e in cui si può facilmente cadere preda della malavita, è la stessa dipinta sui volti dei miei colleghi allora. Un film già visto, parole già tristemente sentite, che avresti preferito non rivivere più. Ma anche perché vedere cancellato un pezzo di storia di Fabriano, come quello racchiuso nello stabilimento di Albacina, luogo simbolo dell’epopea merloniana è dolorosissimo. La delusione, la rabbia, la determinazione sono sempre le stesse, ma a volte non riescono a sovvertire gli eventi, a volte aberranti figli di una feroce e spietata economia globalizzata, la cui onda lunga e ineluttabile, e sempre più spesso non ha riguardo per la storia industriale, ma anche umana di un territorio, di una collettività, tanto da cancellarne la sua identità. Quell’identità che a volte anche la durezza della catena di montaggio, sapeva regalarti, insieme alla consapevolezza di avere un bene prezioso e purtroppo sempre più raro: il lavoro. Stefano Balestra 29/04/15 10.08 4 L'Azione 2 MAGGIO 2015 VENDESI VENDESI appartamento in via Pirandello, terzo e ultimo piano, spese condominiali contenute. 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Aiutateci a trovare per lui una casa sicura. Grazie. 3381159663 Soundsick, un premio musicale: il contest rock e poi... Sanremo “Da ieri sera sappiamo che Fabriano, in provincia di Ancona, non esporta solo carta e quaderni, ma anche un sound d’impatto, un’onda d’urto sotto il nome di Soundsick, il trio che si è aggiudicato il “contest” Rock in the Casbah 2015, l’unico concorso che mette in palio un “live” sul palco di San Costanzo, a Rock in the Casbah, una rassegna ormai storica con i suoi 16 anni di vita” - così scriveva un editoriale ligure a margine di una applauditissima rassegna musicale. Il riferimento è al gruppo fabrianese Soundsick appunto, composto da Ilario Onibokun, chitarra e voce, Valentino Teodori, chitarra basso e voce e Alexander Onibokun, percussioni e voce, non nuovi a successi del genere in tanti anni di strenua passione ed impegno nel proporre seriamente i loro generi musicali, che vanno dal rock alternativo, al post grunge, al posto rock, al psichedelico. Il trio si è aggiudicato dunque il “Contest” ed ora, nel prossimo agosto, potrà presentarsi sul palco di San Costanzo di Sanremo per il famoso “Rock in the Casbash”, una vetrina unica per tante realtà emergenti. Il gruppo di Fabriano ha vinto la finale al Babilonia di Cervo. Sono stati i più votati sommando le preferenze della giuria (composta da: due membri dell’Associazione Fare Musica, un membro dello Spazio Autogestito Babilonia, Ramon Gabardi, cantautore e speaker radiofonico, Pietro Zampedroni, giornalista, Marco Vallarino, giornalista, Larry Camarda, direttore artistico, Simone Parisi Radiomandrake, speaker e dj, Encio Cioffi, membro dell’Associazione Fare Musica e batterista) a quelle del pubblico presente alla serata decisiva. Insieme a loro si sono esibiti in finale gli Øle RØmer & the Speed of Light e Il Disordine della Domenica, piazzati rispettivamente al secondo e al terzo posto. I Soundsick hanno vinto anche grazie il voto del pubblico con 12 preferenze, Øle Rømer al secondo posto con 10, Il Disordine della Domenica terzo con 8. Totale: Soundsick 102, Øle Rømer 80, Il Disordine della Domenica 71.Una nuova grande soddisfazione per Valentino, Ilario ed Alexander, che ora puntano con decisione verso Sanremo. La manifestazione è stata ideata nel 2000, da un’idea della Ratamacue Band, è dedicato alla musica originale, che, spesso non trova spazio nei consueti canali musicali, si svolge nella suggestiva Pigna di Sanremo, il centro storico dell città dei fiori. Un luogo e un festival che rimane nel cuore del pubblico e degli artisti per sempre. «Rock in the Casbah» ha ospitato, negli anni, bands come Skiantos, Meganoidi, Alberto Fortis, Frankie Hi Nrg Mc, Baustelle, Tonino Carotone, Arpioni, Linea 77, Tre Allegri Ragazzi Morti, Casinò Royale, Almamegretta, Marlene Kuntz, Adam Bomb, Zen Circus, Punkreas, Perturbazione, oltre a decine di artisti e bands emergenti, rivelandosi il festival rock più amato e longevo della Riviera di Ponente. I vincitori delle scorse edizioni sono stati, nel 2013 I Brillantina Sprint e, nel 2014 I Dead Man’s Miracle. s.p. 04 mercatino.indd 2 29/04/15 10.11 5 L'Azione 2 MAGGIO 2015 A sinistra l'affresco "L'albero della vita" di Lorenzo Salimbeni; a destra l'entrata dell'oratorio >CRONACA La bellezza e la trascuratezza di un ambiente definito il "tesoro nascosto" Appelli caduti nel vuoto L'Oratorio dei Beati Becchetti necessita ancora di un intervento di restauro di ALESSANDRO MOSCÈ D ue anni fa “L’Azione”, di questi tempi, lanciò un appello affinché ci si prodigasse, enti pubblici e privati, per salvare il bellissimo Oratorio dei Beati Becchetti. La struttura, come è noto, è situata nel chiostro della chiesa di Sant’Agostino. “Da Giotto a Gentile”, la grande mostra-evento della Fondazione Carifac a cura di Vittorio Sgarbi, ha consentito, quantomeno, di esporre i pregevoli legni dell’oratorio al fianco di importanti capolavori internazionali. Ma se ci si reca sul posto, definito dai fabrianesi il “tesoro nascosto”, lo spettacolo non è dei migliori. Ancora una volta si nota che due lati sono utilizzati a deposito di materiale ospedaliero. Sotto l’antico portale vengono ammassati registri con annotazioni infermieristiche. In fondo al portico, a un metro dalla porticina del vecchio obitorio, l’ingresso è datato 1400. Per anni e anni migliaia di persone sono passate senza mai accorgersi della lapide a ricordo del primo luogo di sepoltura dei beati fabrianesi. Una volta tornati dalla Terra Santa, i due fratelli, nel 1393, folgorati dalla bellezza spirituale della terra di Gesù, riprodussero nell’oratorio il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il luogo necessita assolutamente di un restauro. Al piano di sotto sorge una piccola cripta con la tomba dei due frati agostiniani. L’intento dei Becchetti era di offrire ai fabrianesi la suggestione e il dramma dell’ascesa al calvario, collocando all’interno dell’area una rappresentazione lignea. Al centro la scalinata con dodici gradini, l’altare centrale del Golgota con affreschi di Lorenzo Salimbeni di San Severino dal titolo "L’albero della vita". A dominare la scena del XIV secolo, era la figura del Cristo Crocifisso, profondamente umana, con lineamenti dolci e gracili. Da un arco in pietra si entra nel chiostro, dove nella parete sopravvive un portale in pietra del XIV secolo decorato con una fascia a zig zag e con una croce al vertice. Un’iconografia che meriterebbe di essere valorizzata e inserita nei percorsi di visita della città. Da segnalare un blitz di qualche tempo fa guidato dallo storico e critico d’arte Giampiero Donnini, con una cinquantina di appassionati, dal quale scaturì un reportage volto proprio a mettere in luce la bellezza e la trascuratezza dell’ambiente. Ma il segnale, finora, è caduto nel vuoto. Il centro diventa un "acquarello" da record Cala il sipario su “Fabriano InAcquarello”, la grande kermesse internazionale dedicata all’acquarello. 27 comunità artistiche, 40 paesi dai cinque continenti ed oltre 700 opere allestite in 10 location storiche fabrianesi: Museo della carta e filigrana, Santa Lucia, il complesso storico delle cartiere Miliani, l’Oratorio del Gonfalone, il Ridotto del Teatro Gentile, il complesso delle “Enrico Fermi” e la Galleria delle Arti. Sin dal primo giorno di apertura gli artisti di tutte le comunità hanno iniziato ad affollare la città della carta, colorandola di passione ed amore per l’acquarello. Dalla gioiosa “rumorosità” della comunità artistica pakistana, orgogliosa di portare la propria bandiera artistica al di fuori dei confini nazionali, alla precisione tecnica delle comunità olandese e belga: questi alcuni degli ingredienti che stanno caratterizzato le giornate dell’esposizione fabrianese. Migliaia sono stati i visitatori che si sono soffermati ad osservare le oltre settecento opere arrivate da ogni parte del mondo, rimanendo catturati dall’arte dei maestri acquarellisti: occhi intensi, scorci suggestivi ed una attenzione assoluta ai dettagli. Nei primi due giorni di manifestazione moltissimi sono stati gli artisti “nascosti” in ogni angolo, “armati di tutto punto”, pronti a catturare ogni minimo dettaglio o alle prese con convegni e dimostrazioni presso le cartiere storiche o presso la biblioteca multimediale “Romualdo Sassi”. Attività pensate per far conoscere cosa significhi dipingere con questo stile, ma anche una grande occasione per far conoscere agli artisti i segreti della carta fatta a mano e quella industriale, svelando anche la bellezza dell’archivio storico della Fondazione Fedrigoni Istocarta. Tra le attività non strettamente legate all'acquarello da citare la serata di venerdì in piazza del Comune, dedicata alla città e a tutti gli artisti accompagnata dalle note del saltarello marchigiano. Una comunità unica, artisti e fabrianesi, unita dalle note della tradizione musicale e culturale di una terra laboriosa e dalla radici culturali profonde. Ha concluso la manifestazione la realizzazione dell’acquarello più grande del mondo. Un rotolo di carta di oltre 10 metri e diverse decine di maestri acquarellisti si sono messi all’opera sin dalla prima mattina per completare la complessa opera d’arte. I maestri internazionali, pennelli alla mano, si sono impegnati nel riprodurre il centro storico fabrianese donando colori nuovi a mura ormai diventate familiari dopo tre giorni di permanenza. Un lavoro gomito a gomito ai piedi del loggiato San Francesco, accompagnato dagli sguardi dei tanti curiosi che si fermavano ad ammirare la creazione dell’opera. Scorci del palazzo del Podestà, di palazzo Chiavelli e di tutta la piazza del Comune sono state rese nei minimi dettagli, cogliendo sfumature uniche, e particolarità che forse neanche i fabrianesi sarebbero stati capaci di notare dopo tanti anni in città. Saverio Spadavecchia taccuino FABRIANO FARMACIE Sabato 2 e domenica 3 maggio COMUNALE 2 Via Dante, 270/A Tel. 0732 71384 DISTRIBUTORI Domenica 3 maggio Self-service aperto in tutti i distributori EDICOLE Domenica 3 maggio La Rovere Via Ramelli Edicola del Piano P.zza Partigiani Edicola della Pisana P.le Matteotti, 23/A Salimbeni Via d. Riganelli News snc Stazione Tabaccheria Gobbi Porta del Borgo Piermartiri Via Serraloggia Tabaccheria Edic. Boni via Dante 274 B CROCE ROSSA P.zza Altini tel. 0732 21948 orario continuato CROCE AZZURRA Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444 GUARDIA MEDICA Rivolgersi al tel. 0732 22860 GUARDIA MEDICA veterinaria Rivolgersi al tel. 0732 7071 BIGLIETTERIA FERROVIARIA dal lunedì al sabato dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30 domenica dalle ore 13.30 alle 19.30 Tel. 0732.5345 Agenzia Viaggi del Gentile Atrio stazione FS dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30 sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063 www.viaggidelgentile.it Agenzia viaggi Santini via Buozzi 24 lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19 tel. 0732 23161 www.santiniviaggi.it Agenzia Janus viaggi Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522) 05 fabriano.indd 2 29/04/15 10.14 6 >FABRIANO< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Via alle fiere multiaziendali Tra gli obiettivi di Urbani per rilanciare il nostro territorio di GIGLIOLA MARINELLI U n territorio, il nostro, fortemente colpito dalla crisi, un’emergenza povertà che segnala un aumento di “nuovi poveri“ anche nel nostro comprensorio. Ne abbiamo parlato questa settimana con Urbano Urbani, presidente di Airforce e di Made in Fabriano Academy, consigliere comunale, imprenditore che ci aiuterà a comprendere quali progetti sono necessari per cercare di fronteggiare questo periodo di forte disagio economico e sociale. Urbani, il nostro territorio sta affrontando una crisi economica ed occupazionale che riporta dati inquietanti. Cosa dobbiamo aspettarci nel breve periodo? La situazione del nostro territorio è estremamente grave e preoccupante. Una crisi come questa potrebbe essere paragonata a crisi mondiali vissute anche nel secolo scorso e solo la volontà congiunta di tutte le forze sociali e politiche può modificare. Le divisioni non servono. Le idee possono nascere nei momenti difficili e ribaltare una situazione negativa. Sono la volontà e la forza congiunta a dare corpo e vita ad un’idea. L’emergenza sociale sta esplodendo e qui il compito delle istituzioni deve essere chiaro e rispettoso. Aiutare sì, ma aiutare chi veramente vive in difficoltà. A volte i documenti, le dichiarazioni, lo stato Isee non rappresentano lo stato reale del bisogno. Voglio ricordare quello che è stato smascherato in un campo nomadi finanziato con soldi pubblici, dove diciassette famiglie “povere” avevano quasi quattro milioni di euro depositati in banca. Chiaramente questa non sarà la situazione del nostro territorio, ma l’attenzione deve essere alta. Il Fondo di Solidarietà istituito dall’amministrazione Sorci non è riuscito a distribuire tutti i soldi a disposizione. Molti che avevano fatto domanda non avevano le caratteristiche per ottenere un contributo. Cosa significa? Era un’abitudine? Domandiamocelo e nello stesso tempo controlliamo. Parliamo dell’ambizioso progetto “Fabriano Fabbrica Etica” da lei fortemente voluto: può spiegarci in cosa consiste e quali sono gli obiettivi principali che si propone? Il progetto “Fabriano Fabbrica Etica” è un’idea che mira alla richiesta di una Zona Economica Speciale (Zes) perché è il momento opportuno per richiederla ed ottenerla. Il progetto mira a creare le condizioni per una competitività etica, favorendo la rilocalizzazione e creando nuove attività nel comprensorio. Questo potrà ridare economia a tutti gli attori di un sistema industriale, artigianale, commerciale, turistico, agricolo e sociale, perché il progetto non esclude nessuno. E’ stato presentato ed approvato in Consiglio comunale ed è stato incaricato il sottoscritto di guidare un gruppo di lavoro per trasformare l’idea in un programma tecnico da presentare, assieme con le associazioni di categoria, al Mise (Ministero per lo Sviluppo Economico). La storia economica di Fabriano è stata costruita da artigiani ed imprenditori coraggiosi: si riesce attualmente a creare un sistema di reti e sinergie tra imprenditori, artigiani ed amministratori volto a risollevare il territorio? La storia economica di Fabriano è sì caratterizzata da imprenditori coraggiosi e da tanti artigiani che A MODO MIO a cura di Luciano Gambucci Toaff, perfido giudeo, fratello maggiore Avrebbe raggiunto il secolo di vita proprio in questi giorni essendo nato a Livorno il 30 aprile del 1915. Era figlio del rabbino Alfredo, guida della ricca e numerosa comunità israelitica della città portuale toscana. Aveva avuto una solida formazione sia al Collegio rabbinico della città natale sia all’Università di Pisa dove si era laureato in giurisprudenza. Un ebreo di cultura, quindi, proveniente da una storia lontana, ma un italiano come molti altri, preparato, affidabile. Elio Toaff se ne è andato quasi in punta di piedi ma dopo aver attraversato da protagonista la storia italiana degli ultimi cento anni guidando a lungo, molto a lungo, gli ebrei della diaspora e subendo le leggi razziali emanate dal fascismo. E’ stato l’artefice principale della storica giornata – era il 13aprile 1986 – che vide un papa, Giovanni Paolo secondo, tornare in una sinagoga. Anzi il primo papa della storia dopo Pietro perché mai dopo il Cefa che Gesù indicò come capo nessun suo successore aveva più calcato le pietre di una sinagoga. L’anno dopo, il 1987, nel periodo natalizio, mi sono imbattuto in una libreria in un libro fresco di stampa dal titolo più che accattivante “Perfidi giudei, fratelli maggiori” scritto da Elio Toaff con in copertina una enigmatica foto del rabbino con i suoi classici e sottili baffi e pizzetto. Lo acquistai e cominciai a leggerlo mentre in treno mi portavo ad Ancona alla redazione del quotidiano “Il Resto del Carlino”. Di Toaff sapevo poco o niente. Era un nome conosciuto ma della sua vita, al momento, mi sfuggiva praticamente tutto. Già le prime righe erano illustrative: Toaff parlava di suo padre allievo del poeta Pascoli e del grande rabbino liberale Benamozegh, che all’epoca dirigeva il Collegio rabbinico livornese dove per secoli si erano formati i più importanti rabbini del mondo. Lui, Elio, era stato l’ultimo studente perché nell’autunno del 1939 il fascismo aveva chiuso il Collegio con le vergognose leggi razziali. Fin dalle prime pagine il capoluogo della nostra regione appariva in primo piano perché Toaff era stato destinato ad assumere il ruolo di rabbino della consistente comunità ebraica di Ancona in profonda crisi e da alcuni anni senza 06 fabriano.indd 2 guida; inoltre, avrebbe dovuto seguire anche le comunità di Senigallia ed Urbino. L’antisemitismo montante nel capoluogo dorico, particolarmente animato dal quotidiano locale, costrinse successivamente il rabbino, sposato con Lia e padre del piccolo Ariel a trasferirsi a…Fabriano. Leggendo mi tornarono in mente vaghi ricordi di una storia che avevo sentito in casa molti anni prima perché mio padre, dirigente unico delle Ferrovie, aveva conosciuto Antonio Bacchi, anche lui ferroviere ed era a conoscenza di quanto avesse rischiato pur di aiutare una famiglia in grande difficoltà affittandogli una stanza lungo via Cavour dove il piccolo Ariel veniva fatto dormire, addirittura, in un cassetto del comò che veniva aperto per l’occasione. “Il Resto del Carlino”, in quel periodo, pubblicava settimanalmente un magazine che veniva venduto in abbinamento con il quotidiano. Proposi al capo redattore di approfondire la storia con la famiglia Bacchi che accettò l’idea. Parlai telefonicamente anche con Toaff e venne fuori una vicenda fuori dal comune, con una Fabriano descritta con dolcezza, per i rischi che Antonio Bacchi ed i suoi corsero nell’ospitare i Toaff e, ancor più, ad accompagnare successivamente la famiglia ebrea verso la Toscana. Cosa spingeva Bacchi a rischiare così tanto? Niente di particolare se non l’impegno preso e il desiderio di essere utili! L’ampio reportage ebbe una vasta eco anche perché il magazine era venduto in parecchie diecine di migliaia di copie. Da allora ho ancor più approfondito la mia conoscenza della storia dell’ebraismo e frequento con assiduità il ghetto ebraico di Roma magari semplicemente per mangiare in una taverna kosher. Il rabbino Toaff lo ho nuovamente contattato sette o otto anni fa per invitarlo ad una ipotesi di manifestazione ma mi venne risposto che, vista la sua avanzata età, non partecipava più a iniziative pubbliche. “Il perfidi giudei” del titolo è stata una espressione plurisecolare mentre “Fratelli maggiori” venne pronunciata da Giovanni Paolo II proprio in quella visita alla sinagoga. La prima di un papa dopo Pietro anche se papa Giovanni XXIII a fine anni cinquanta, passando casualmente in auto sul lungotevere dove si trova la sinagoga di Roma, fece fermare il corteo per benedire quanti dal tempio stavano uscendo. Ho sempre pensato che dei nostri “fratelli maggiori” sappiamo davvero poco nonostante la nostra cultura abbia preso a mani piene dalla loro che quindi è la nostra. Per capire qualcosa di più andare in libreria ed acquistare il libro di Toaff può essere una piccola ma significativa idea. li hanno seguiti, ma questo non è bastato ed è sotto gli occhi di tutti. Oggi ci sono 350 aziende che si sono iscritte a Made In Fabriano, che possono esprimere attraverso questa rete il loro potenziale e presentare i loro prodotti o servizi. Qui, però, lasciatemi dire che il sindaco e gli assessori hanno spesso pensato che il Made in Fabriano fosse un mio personale strumento. Errore clamoroso. Made in Fabriano anziché essere osteggiato dovrebbe essere preso a braccetto per portare avanti una rete di imprese rappresentativa di tanti settori. Basta con le gelosie settoriali. Basta con le invidie e gli sgambetti. Non è più il momento. Dobbiamo mettere in piedi fiere multi-aziendali, creare gruppi di artigiani e piccole aziende che possano condividere spazi fieristici, soprattutto all’estero, dividendo le spese e unendo le forze per farsi conoscere al mondo intero, utilizzando anche gli appropriati finanziamenti erogati dall’Europa. Attivare una scuola di formazione artigianale ed imprenditoriale congiunta, è un altro aspetto importante. Sento parlare spesso di start up. Bene, uniamo tutto questo perché con le frammentazioni non si realizzano cose importanti. Promuoviamo l’artigianato di competenza nei mercati mondiali, sfruttando il riconoscimento dell’Unesco “Città Creativa”. E’ ora di muovere tutte le leve a disposizione, altrimenti di creativo, a Fabriano, rimarrà solo la disoccupazione. La cultura, l’arte ed il turismo potranno sicuramente dare un po’ di respiro a Fabriano, ma non saranno, secondo me, le leve per ricollocare i seimila disoccupati, inoccupati, cassaintegrati, specializzati nel settore manifatturiero. Attraverso riqualificazione e formazione all’interno delle aziende. Il premio Argignano ora naviga on line Il Premio “Castello di Argignano - Riconoscimento al personaggio” che si terrà nel prossimo mese di luglio, ha non soltanto acceso il motore, ma ha inserito anche il… turbo. Due le importanti novità. La prima: è già on line il sito interattivo www. argignano.it/premio. Uno strumento di grande importanza per questa manifestazione che trova fondamento, sin dalla sua istituzione (correva l’anno 2009) nella “fabrianesità”. Il Circolo Fenalc di Argignano ha avuto, sin dagli esordi, il patrocinio del Comune di Fabriano e del Circolo della Stampa Marche Press: dal 2015 però anche un prestigioso sodalizio come il Rotary Club di Fabriano, ha deciso di concedere la sua tutela. Supporto di non poco conto quanto autorevole, giacché tra le sue innumerevoli attività il Club ogni anno assegna un riconoscimento a un gruppo o un’associazione per la sua attività. Una manifestazione, prima del genere nella nostra città, dedicata a cittadini del capoluogo e delle frazioni che si sono distinti per atti, opere, attività, eventi e quanto altro attiene le peculiarità della sfera personale e collettiva. Un premio, meglio ancora tangibile segno d’identificazione, ricompensa e lode per quanto ogni residente illustre e non è riuscito a garantire, nella migliore maniera, alla propria famiglia, al suo lavoro e più in generale alla società in cui vive e s’impegna. In altre parole si dà lustro a tanti concittadini che hanno avuto e avranno ruolo preminente negli innumerevoli ambiti del vivere quotidiano in città, nel Bel Paese e fuori dai nostri confini. Obiettivi, oggi, ben rappresentati e illustrati dal portale www.argignano.it/premio, realizzato da un esperto come Aurelio Zenobi. Dalla home page, si ripercorre seguendo i link: albo d’oro, ospite d’onore, Indica un candidato e Foto Gallery, la storia di una festa della “fabrianesità” che da diverse edizioni ha consentito di costruire la prima, unica quanto preziosa in termini di documentazione, “videoteca” di nostri personaggi, conservata, quindi fruibile negli archivi della Biblioteca. Non è tutto, poiché, a oggi sono già arrivati altri consensi, sia per la categoria Senior, sia per la categoria Junior, che va ad infoltire la robusta lista di nomi (più di settanta) da prendere in esame e di conseguenza, per non lasciare nulla d’intentato, sono iniziate le riunioni per fluidificare un lavoro spinoso, complesso e complesso quale l'indicazione dei nomi da premiare: due per ogni edizione, più uno riservato all’ospite d’onore. Dal 2011 ecco l'ulteriore tassello del mosaico alla “fabrianesità”, ossia una figura scelta tra i personaggi che non rientrano nei parametri o meglio nei capitolati dello Statuto che regola l’assegnazione del Premio nelle due sezioni: Senior e Junior, ma hanno nel loro curriculum una notorietà tutta locale, di lungo corso e di sicuro richiamo. In buona sostanza, l’edizione 2015 non soltanto rafforza portata e valenza di questa rassegna, sotto il profilo dei patrocini (amministrazione, Circolo della Stampa Marche Press, sempre molto attento a tutto quello che avviene nel territorio), ma si amplifica all’ingresso del Rotary e mantiene la volontà di contaminazione con le realtà cittadine, poiché è saldo il coinvolgimento del Liceo Artistico “Mannucci” che dal bozzetto degli alunni e dei professori, elaborerà la pregevole scultura da consegnare ai prescelti. Daniele Gattucci 29/04/15 10.15 L'Azione 2 MAGGIO 2015 >SPECIALE SCUOLA< 7 Buona scuola? Manca il confronto con i genitori di LUCA MARINI U na nota della dirigente del liceo di mio figlio informa, per via analogica (carta), non digitale (email / registro elettronico), non si sa mai, che la “buona” scuola ha bisogno di risorse. Per cui i genitori sono vivamente consigliati di versare il contributo “volontario” di 80 euro. Giusto. Ma anche una scuola “non buona” (qual è l'aggettivo da contrapporre a “buona” scuola? Scuola “cattiva”? Scuola “scadente”? O semplicemente scuola “non buona”, come se l'unico modo di definirla sia “per viam negationis”?), una scuola “non buona” dicevamo – ha bisogno di soldi per tirare a campare. Tra le varie strumentalizzazioni del dibattito sulla “buona” scuola, quello ai fini di marketing ad opera di dirigenti strozzati dai tagli “lineari” operati dai vari governi, è l'ultimo ad entrare nella scena. A fin di bene, per carità – non si vuole, in questa sede, strumentalizzare la strumentalizzazione, ma che ci pone di fronte al grande assente del dibattito che anche questo giornale sta cercando di alimentare: la partecipazione dei genitori. Sì, certo, il problema ricade sempre lì – e i miei 25 non-lettori si saranno certamente stufati – ma la questione non cambia per il semplice fatto che non se ne parla. La questione di fondo è ineludibile: la scuola non è solo il “luogo” della formazione di una “cultura” (intesa in senso più ampio possibile: ognuno ne dia l'interpretazione che vuole), ma la formazione di una personalità, di un essere che deve interagire con i suoi simili (zoon politikòn, animale politico, per dirlo con Aristotele) per essere parte integrante della società. Tale formazione, a maggior ragione, non può prescindere dal dualismo scuola-famiglia, perché è appunto la famiglia dove la personalità del bambino prende corpo e inizia a sperimentare i primi approcci alla socialità. Ricercare il motivo di questa distanza – e porvi rimedio – è la strada maestra per la realizzazione non solo di una “buona scuola”, ma di qualsiasi cosa “buona” che qualsivoglia aggregazione politica voglia realizzare. Alla luce di queste considerazioni, è convinzione del sottoscritto che il dibattito attuale è semplicemente mal posto. Come “maestra di vita” (funzione che Cicerone assegnava alla Storia), la scuola non deve guardare tanto ai contenuti, ma al contenitore. Non su cosa insegnare, ma sul come. Non sui mezzi, ma sul fine. E il fine non può essere che la formazione del futuro cittadino come parte integrante della società, società che speriamo Bullismo: il frutto avvelenato di una società malata Il nascere e il sentire sono l’inizio e la conclusione di ogni esistenza, eventi che accomunano persone e cose in un’innumerevole molteplicità di forme. Questa legge unisce, in un’unica sorte, il fiore del campo e l’essere umano. Per l’uno e per l’altro, un microscopico seme racchiude tutta la potenzialità del suo divenire che, però, sarà condizionato dall’ambiente in 07 fabriano.indd 2 cui ha l’avventura di nascere e vivere. Il bravo agricoltore sa come preparare la terra “ne irriga i solchi, ne spiana le zolle, la bagna con le piogge e benedice i suoi germogli” per salvarli dalle erbacce: solo così potrà godere i frutti del suo lavoro. Nella comunità civile a chi spetta il compito di tutelare, proteggere, guidare, “bonificare” l’ambiente dalle epidemie di varia natura, dall’intossicazione dell’aria e del cibo? Ai genitori? Certamente, ma dato che l’avvenire di un bimbo, il futuro uomo, contribuirà in positivo o in negativo al benessere e al progresso della comunità cui appartiene, è proprio questa comunità che ha il compito e il dovere di creare le condizioni favorevoli al suo sviluppo fisico, culturale e sociale: nidi, scuole, palestre ma, soprattutto ordine pubblico, tutela e miglioramento di quanto di prege- sia più giusta e, soprattutto, meno corrotta. E, dunque, il dibattito sulla buona scuola sfocia – e non poteva essere altrimenti – nel dibattito sulla buona società. Le recenti inchieste su episodi di malaffare e corruzione, non ultima quella su Mafia Capitale, hanno dimostrato che il degrado della società italiana ha raggiunto – come la crisi economica d'altronde – il punto di non ritorno. Ma non perché, come dice Marcello Veneziani sul “Corriere della Sera” la politica ha perso le motivazioni che la muovono, ma perché i cittadini che fanno politica (e anche quelli che non la fanno) hanno perso il senso civico senza il quale in consorzio vole esiste nel territorio, contrasto al gioco d’azzardo, lotta decisa all’uso e tanto più allo spaccio di droghe. Ai preposti dell’ordine pubblico spetta una sorveglianza attenta che sanzioni, senza incertezze, ogni violazione delle regole esistenti. E i genitori? Sono indubbiamente i primi a dover educare i figli, fin da piccolissimi, al rispetto di alcune regole, poche ma da non trasgredire per non sottostare ad una sia pur piccola punizione. Atti di prepotenza, parolacce non dovranno essere consentiti; apprezzati e lodati gesti di gentilezza e sincerità. E’ certo più facile tollerare, sorridendo, ogni capriccio, ma ne risulterebbe, per il piccolo, l’abitudine a tutto ottenere, che poi sarà molto difficile regolare. Nel difficile e umano – inteso come equilibrio di diritti e doveri – non si può reggere. La scuola non fa eccezione. Anzi, come specchio della società, ne fa da cartina al tornasole. La famiglia – dicevamo – è la grande assente nel dibattito sulla scuola (almeno su queste colonne), per il semplice fatto che il problema scuola “non esiste”. C'è un disinteresse di fondo dei genitori, che rende vano o diluisce di molto l'efficacia formativa della scuola. In definitiva, come il fine ultimo dell'educazione è la consapevolezza, affinché i nostri ragazzi possano fare scelte responsabili, il fine ultimo della scuola è di dare strumenti affinché tale consapevolezza possa esprimersi. Non importa quali studi i nostri figli vorranno intraprendere, quale percorso formativo abbracceranno, quale lavoro o professione svolgeranno. Non importa quali saranno i loro interessi o il loro hobby, in quale paese andranno a vivere. Se avremo dato loro gli strumenti per navigare nelle acque procellose della vita con serietà e onestà, con correttezza e giudizio, forse allora gli sforzi congiunti della “buona scuola” e della “buona famiglia” avranno avuto successo. Solo allora il dibattito sulla buona scuola potrà dirsi concluso. delicatissimo compito dell’educare, è indispensabile la stretta collaborazione, in una particolarissima forma di alleanza, tra la Famiglia e la Scuola, da concretizzare con lealtà e verità (il proprio figlio non è sempre il più corretto, né sempre è perfetto il docente) nel rispetto dei diversi ruoli di competenza, ma con la passione e la tenacia richieste dalla meta comune da perseguire. Famiglia e Scuola, insieme, hanno il diritto e più ancora il dovere di chiedere agli enti locali reale attenzione alle necessità della Scuola anche rendendo accogliente, ordinato, direi educante, il contesto civile in cui vive. Adele Gioia 29/04/15 10.17 8 >FABRIANO< L'Azione 2 MAGGIO 2015 I nuovi mestieri dei giovani Una stimolante mostra per la festa di San Giuseppe Lavoratore I di ELISA PALLOTTA l 1° maggio, nella parrocchia di San Giuseppe Lavoratore, in occasione della festa del Santo protettore dei lavoratori, sarà esposta una mostra fotografica su un tema attuale e stimolante: i nuovi mestieri dei giovani a Fabriano, dal titolo “Non mi lamento. Mi invento!”. Ce ne parla don Tonino Lasconi, parroco di San Giuseppe e vicario episcopale della diocesi Fabriano-Matelica: “Tutti gli anni, per la festa di San Giuseppe, patrono dei lavoratori, ci proponiamo di dare spazio alla creatività e all’operosità della gente riflettendo sul tema del lavoro. L’anno scorso l’iniziativa sulla parrocchia creativa ha consentito a più di quaranta parrocchiani di esporre le loro creazioni, facendo così emergere attitudini artistiche sconosciute praticamente a tutti”. Quest’anno la proposta punta a far conoscere il lavoro di giovani fabrianesi (e del comprensorio, ndr), che, nella scarsa offerta occupazionale che hanno a disposizione si sono rimboccati le maniche inventando professioni nuove o inusuali, oppure che hanno ripreso attività ormai abbandonate. Questo per valorizzare il loro impegno e indicarli come stimolo sia per quei giovani che non siamo riusciti a contattare e ci rendiamo disponibili a qualche altra iniziativa in tal senso”, continua don Tonino. “L’intento della mostra è di parlare del lavoro giovanile in un contesto difficile sia per la scarsità delle proposte, sia per una mentalità che per motivi comprensibili non è più come quella dei genitori, dei nonni e dei bisnonni, disposti ad affrontare lavori nuovi, passando dalla campagna alla fabbrica, senza guardare alla fatica che questo comportava. Vorremmo che questa i loro coetanei, sia per la società, l’amministrazione comunale e la burocrazia. L’idea è nata nel Consiglio pastorale a festa ormai vicina (ma si sa come sono le idee, anche le migliori, a volte arrivano quando vogliono), perciò quasi impossibile da realizzare. “Per fortuna ci siamo potuti rivolgere al Fotoclub Arti Visive che ha accettato nonostante i tempi ristretti, ed è riuscito con professionalità a organizzare il tutto”, riferisce don Tonino Lasconi. La ricerca dei giovani che hanno intrapreso questi “nuovi” mestieri è stata fatta empiricamente, per co- mostra stimoli fortemente e incoraggi i giovani nella loro ricerca e attività lavorativa, semplificando la burocrazia e agevolando i costi iniziali, rendendoli proprio a portata di giovane”. La mostra si compone di circa 70 foto, realizzate e allestite dal Fotoclub e sarà ospitata nel teatrino della parrocchia. Sarà aperta a tutti da giovedì 30 aprile alle 17, e per il mese di maggio il sabato dalle 16 alle 19 e la domenica mattina prima e dopo le celebrazioni, dalle 9.45 alle 13. Il pomeriggio dalle 16 alle 19. noscenza. Io conosco un falegname, io un marmista, io un calzolaio”. In questa catena di conoscenze sono stati rintracciati e fotografati tanti giovani alle prese con il loro mestiere: agricoltori, restauratori di statue, restauratori del legno, calzolai, marmisti, falegnami ecc. C’è anche chi fa la scuola di circo, chi l’apicoltore, chi produce birra artigianale, chi fa montaggi di video, chi il parrucchiere. Purtroppo, non avendo avuto il tempo di fare una ricerca a tappeto, sicuramente è stata lasciata fuori qualche esperienza interessante. “Ci scusiamo con tutti 25 aprile presso i cippi commemorativi del territorio 70 anni di libertà, 70 anni dalla liberazione dalla barbarie nazifascista: una giornata che anche Fabriano ha voluto ricordare intensamente. Un programma partito pochi giorni fa con la commemorazione del “partigiano senza armi” Engles Profili, culminato nella giornata di sabato 25 aprile con la deposizione di tre corone di alloro presso il loggiato San Francesco, il monumento ai Caduti di tutte le guerre ed infine al monumento alla Resistenza. Il 22 aprile scorso molti fabrianesi si sono ritrovati a Cancelli per ricordare la figura del medico ed il collegamento tra il Cln, gruppi partigiani e i Gap, ammazzato dai nazifascisti 71 anni fa dopo essere stato catturato e torturato. La giornata del 25 aprile è invece partita nella primissima mattinata con la deposizione delle corone di alloro presso i cippi commemorativi di Vallina, Albacina, San Donato e del bivio di Nebbiano. Diverse centinaia di fabrianesi hanno poi seguito il corteo partito da Piazza del Comune alla volta dei monumenti dei giardini pubblici, seguendo con emozione la banda cittadina. Forte il richiamo del primo cittadino Giancarlo Sagramola nel ricordare i valori sbocciati quel 25 aprile di 70 anni fa, mettendo in prima fila l’impegno dei più giovani nel difendere con passione quella libertà conquistata nella guerra di liberazione. Anche il presidente della sezione dell’Anpi fabrianese Giacomo Scortichini ha posto l’accento sulla libertà riconquistata grazie al sacrificio di tantissime donne e uomini che si schierarono contro la violenza dei nazisti e dei fascisti. Così come forte è stato il richiamo all’unità per uscire dalle crisi (economica e morale in primis) che sta affliggendo l’Italia: “Sono fiero di vivere in Italia, forse mai come ora. Sono contento di appartenere a questo popolo stremato e fragile, ma così tanto vicino alla vita – ha concluso Giacomo Scortichini - la fragilità è la condizione umana; i nuovi ricchi di questa Europa, i nostri opulenti dirimpettai, con i ventri obesi e i cuori a forma di salvadanai come diceva Fabrizio De Andrè. Noi siamo un grande popolo nonostante il colpevole disinteresse delle migliori anime e menti del Paese, che sembrano non avvertire la gravità del loro disimpegno. Adesso è giunto il vostro tempo, intellettuali, uomini di pensiero, uomini di scienza, ci appelliamo alla vostra generosità per uscire da questo smarrimento. Insieme, fianco a fianco, operare nell’interesse del Paese, rimettere le cose al loro posto per cercare il bene comune”. Saverio Spadavecchia BREVI DA FABRIANO ~ IL gAtto, stAndo soLo, mIAgoLAvA Cerreto d’Esi, via Roma, 16 aprile ore 18.15. Un gatto di razza, chiuso in casa perché i proprietari si erano assentati da due giorni, si lamentava e qualcuno chiamava i VdF. Costoro, notando il gatto presso una finestra con una grata che miagola placidamente, non intervengono. Poi, quando stanno per venir via, giungono i proprietari della casa che aprono il portone e si prendono cura del gatto. ~ scontro Auto-motocArro Via Martiri della Libertà, 19 aprile ore 21.30. Nelle vicinanze della rotatoria, scontro tra un motocarro guidato da un 16enne ed un’Alfa 147 condotta da un altro giovane. Accorrono il 118, Polstrada e VdF e il 16enne viene trasportato all’ospedale per medicazioni e controlli; invece l’autista dell’auto risulta illeso. ~ BrontoLone Giardini Regina Margherita, 26 aprile. Da una settimana sono sbarrati con transenne metalliche i gabinetti pubblici con 4 posti e situati presso la rotatoria del Piano. Sembra che i servizi igienici siano intasati, ma alcuni, avendo urgenze, hanno spostato gli 08 fabriano.indd 2 ostacoli e la gente usufruisce del servizio intasandolo maggiormente. Lì vicino c’è il Museo della Carta che accoglie turisti giunti da tutta Italia e che scesi da bus o autovetture hanno bisogno dei wc. Perché non si provvede? ~ BImBA cAprIccIosA Fabriano 24 aprile, ore 20. Una bambina di 10 anni litiga per un capriccio con la madre al supermercato in cui si trovava con i genitori. Poco dopo i due la cercano in tutto il negozio, ma non la trovano. Fuori incontrano una pattuglia di Carabinieri e chiedono aiuto. Dopo circa mezz’ora, le Forze dell'Ordine rintracciano la bambina che stava camminando sul marciapiede e lei piangendo confessa il litigio con la mamma, e che era diretta verso casa. E tutto finisce con abbracci, lacrime di perdono e di gioia. ~ BArA vuotA In gIArdIno Viale XIII Luglio, 22 aprile. Nel giardino di una casa disabitata, operatori di Anconaambiente notano una bara di legno e chiamano la Polizia di Stato e la Polizia Municipale. Fatto aprire il possibile contenitore di salma, si nota che è vuoto ed è privo di lastre di zinco. Indagini in corso. 29/04/15 11.15 L'Azione 2 MAGGIO 2015 09 fabriano.indd 2 9 29/04/15 10.20 10 >FABRIANO< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Una Fondazione per Guelfo Mostre, convegni e seminari nel ricordo dell'artista fabrianese di ELISABETTA MONTI N asce a Fabriano la Fondazione Museo Guelfo. La città della carta si arricchisce così di una nuova e importante istituzione mirata allo sviluppo di iniziative di alto valore culturale e sociale. La presentazione ufficiale alla città è fissata per sabato 16 maggio alle ore 11 presso la Cattedrale in occasione della festività di S. Venanzio. Nella stessa mattinata sarà offerta, inoltre, la pubblicazione “Arte di Guelfo in Cattedrale. Omaggio a San Giovanni Paolo II” (Claudio Ciabochi Editore). La nuova Fondazione nasce in memoria del Maestro Guelfo Bianchini (nato a Fabriano nel 1937 e deceduto a Roma nel 1997) per forte volontà della sorella, la prof.ssa Marisa Bianchini, presidente, per l’appunto, dell’isti- tuzione stessa. Partner della Fondazione la Regione Marche, il Comune di Fabriano, il Comune di Sassoferrato, il Comune di Matelica, la Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, Francesca Merloni, direttore artistico di Poiesis, il Museo Diocesano di Fabriano – Matelica, l’Università Popolare di Fabriano, il Monastero di San Silvestro Abate, lo Studio Storico L’Orologio di Roma, il Centro Studi Marche di Roma. Tra gli scopi della Fondazione Museo Guelfo (che ha ottenuto il riconoscimento giuridico dalla Regione Marche) la promozione di mostre (di pittura, fotografiche, di scultura, ecc…), convegni, tavole rotonde, seminari, iniziative per la tutela dei beni ambientali e architettonici, congressi, manifesta- zioni culturali, iniziative editoriali, ma anche borse di studio rivolte a giovani particolarmente versati nel campo artistico. Obiettivo primario è quello di salvaguardare e tutelare il patrimonio della Collezione “Museo Guelfo” costituita da opere su carta di artisti di fama internazionale. Una collezione considerata degna di grande interesse da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e che costituisce per la Regione Marche un rarissimo esempio di raccolta di opere originali di arte grafica, di grandi maestri internazionali, moderni e contemporanei, dall’Impressionismo francese al Surrealismo, fino ai nostri giorni. Da sempre Guelfo è stato attratto dalla tradizione dell’arte della carta della sua città natale. Dopo il Premio assegnatogli dall’Accademia di San Luca nel 1959 l’artista ha proseguito il suo percorso e la sua ricerca di artista collezionista, incontrando artisti di fama internazionale come Dalì, Afro, Arp, Bartolini, Kokoscka, Guttuso, Matta, Mirò, Chagall e molti altri. A testimoniare questi incontri, oltre le opere in collezione, anche i numerosi ritratti che molti maestri gli hanno dedicato. Con Giorgio De Chirico in particolare ci fu una serie di incontri e di “affinità elettive” che sono sfociate poi nel volume d’arte “Il Tic – Guelfo e Giorgio De Chirico” presente nelle più importanti Biblioteche e Musei e in un certo numero di opere di De Chirico confluite nella collezione Guelfo. L’artista, nel suo percorso professionale, non ha mai abbandonato l’idea di far “nascere” un Museo per la sua città, tanto che nel 1977 ha costituito legalmente a Fabriano e a Roma l’Associazione Museo Internazionale d’Arte Moderna - Collezione Guelfo. Da non perdere dunque l’appuntamento del 16 maggio alle ore 11 in Cattedrale per conoscere da vicino questa nuova realtà pronta a dare un nuovo impulso culturale alla città di Fabriano. Raf, quante emozioni al pubblico del Gentile Raf torna ad abbracciare il pubblico fabrianese con la “data zero” di sabato scorso del nuovo live “Sono Io”. Due ore intense, costruite intorno ad una carriera che ha da poco superato i trent'anni. Un tour per presentare anche una manciata di canzoni dell’imminente nuovo album “Sono io”, anticipato dal fortunatissimo singolo sanremese “Come una favola”. “Voglio ringraziare tutta la città di Fabriano per l’ospitalità, dato che sono tornato dopo 12 anni dall’ultimo allestimento – ha dichiarato presentando l’evento Raf – è stato oggi come allora un periodo piacevolissimo, capace di condensare tutto il lavoro di uno o due anni in pochissimo tempo. Ci aiuteranno questi giorni di prova, ci hanno aiutato a svolgere un lavoro sereno anche in vista del tour che comprenderà anche date oltreoceano e altre date in autunno”. Raf ha scelto Fabriano per raccontare ancora una volta la storia di una carriera decollata a partire dai Cafè Caracas insieme a Ghigo Renzulli (futuro chitarrista e leader dei Litfiba insieme a Piero Pelù), con I mutamenti di un musicista sempre attento alle evoluzioni della musica italiana e non. “Dai primi anni della new-wave italiana è cambiato il mondo e sono cambiato anche io – racconta Raf – l’ho chiamato tempo fa e mi propose di tornare a suonare insieme in una pausa dei Litfiba, ma purtroppo ero e sono ancora impegnato con gli ultimi dettagli dell’album che dovrebbe uscire a breve. Dopo la sfortunata bronchite che aveva colpito Raf durante l’ultimo festival di Sanremo, il cantautore si è presentato ai fan fabrianesi in perfette condizioni: voce sicura e grande capacità di dialogo con il pubblico venuto da ogni parte delle Marche. Già dale prime canzoni Raf sceglie subito di incediare il pubblico, piazzando in apertura le hit “Il Battito animale” e “Due” accolte, come il cantautore, da un vero e proprio boato. Un palco semplice ed una band “agile”: batteria, tastiere, basso o chitarra per riproporre classici (leggermente riarrangiati in veste moderna) di una carriera decollata da solista nel 1984. “Dimentica”, “Sei la più bella del mondo” e tutti gli altri pezzi storici non hanno tolto spazio alla title track del nuovo album (annunciato per il prossimo 30 giugno) “Sono io” e alla sanremese “Come una favola”. Un concerto vissuto con emozione dal cantautore d’origine pugliese, tra la tensione degli ultimi dettagli da limare prima del tour ed il piacere di tornare nella città della carta dopo 12 anni. Grande sorpresa con l’omaggio ai 70 anni della Liberazione con l’esecuzione di “Bella Ciao” dopo la richiesta fatta da una fan, che durante una delle canzoni precedenti si era avvicinata al palco del Gentile. Una canzone di libertà, una canzone che parla di tutte le libertà secondo Raf, una canzone che dovrebbe rappresentare tutti. Dopo la sopresa di “Bella Ciao”, Raf riprende a macinare note, avvicinadosi al termine del live con “Inevitabile follia” e “Stai con me”. Finale ad effetto con “Infinito” ed il pubblico sul maxischermo grazie allo smartphone del cantautore collegato alla regia digitale dello spettacolo. Applausi, tante strette di mano ed una promessa: “Torneremo qui, ma la prossima volta non sarà una nuova data zero!”. Il giro d’Italia di Raf che, dopo il debutto di sabato nella città della carta, si svilupperà lungo tutto lo stivale a partire da martedì, quando debutterà all’OBIhall di Firenze per poi toccare l’Alcatraz di Milano il 29 aprile, l’Atlantico di Roma il prossimo 15 maggio ed il Gran Teatro Geox di Padova la settimana successiva. “Non abbiate paura di manifestare i vostri sentimenti – conclude Raf – c’è bisogno d’amore e c’è bisogno di artisti che sappiano parlare di questo”. Saverio Spadavecchia Un incontro teorico sull'antiginnastica Ha suscitato molto interesse a Fabriano sul tema della “filosofia dell’antiginnastica”, una sequenza di movimenti mirati, uno strumento potente per entrare in contatto con il proprio corpo. Sabato 9 maggio presso la palestra, Life centro fitness dietro il grattacielo, si svolgerà alle ore 10 un incontro teorico sui benefici dell’antiginnastica, curato dalla fisioterapista Stefania Urbinati di Rimini. Soltanto gli esperti titolari di licenza del marchio depositato Anti-ginnastica ideato dalla francese Thérèse Bertherat (1931-2014) sono abilitati a praticare questo metodo con la finalità di risvegliare con piccoli movimenti ogni singolo muscolo, dal più grande al più minuto, dal più noto al più ignorato, al più dimenticato, al più trascurato. Abbiamo rivolto alcune domande all’esperta Stefania Urbinati. Ma a cosa serve l’antiginnastica? “Con dei movimenti appropriati possiamo ritrovare l’armonia e la bellezza del nostro corpo, modificare la postura, che spesso si presenta stanca, con spalle scese e schiena incurvata e acquistare una posizione più leggera, naturale, conforme alla propria personalità tramite movimenti studiati e armoniosi, riusciamo ad avere maggiore conoscenza di noi stessi”. Come funziona questo metodo? “Ci si concentra sulle parti del nostro corpo, dai piedi agli altri muscoli, polpacci, cosce, addome, lavorando sulla respirazione, liberando il nostro respiro naturale. L’ansia spesso ci fa trattenere il fiato. Sono le emozioni che ci causano questa sensazione; gioia, paura, insonnia spesso tratteniamo il respiro senza accorgercene. Tramite le lezioni di antiginnastica riusciamo ad avere più padronanza di noi, partendo proprio dal respiro”. Uno dei più grandi meriti di Thérèse Bertherat è quello di aver proposto un metodo di cura e guarigione privo di connotazioni mediche e fisioterapistiche. Nelle sedute di antiginnastica si compiono dei movimenti attraverso i quali si prende contatto con le sensazioni corporee e le tensioni muscolari. L’incontro è aperto a tutti coloro che desiderano avere ulteriori informazioni su questa interessante disciplina naturale, adatta ad ogni età. Sandro Tiberi Puoi utilizzare la tua shopping card anche qui... 10 fabriano.indd 2 » CUORE SALUS Monastero san Silvestro Abate. Presidio Medico Ambulatoriale di Attività Motoria e Rieducazione Funzionale 10% su prestazioni area medicale 10% su prestazioni area alimentazione 29/04/15 10.22 >FABRIANO< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Che debutto d'argento a Roma! L' La scuola di danza Anna Nikolova è stata premiata con il secondo posto di due allieve, categoria junior duetti di VALENTINO TESEI 11 aprile scorso si è svolto a Roma il concorso coreografico internazionale "Ballet-Ex" dove la Scuola di Danza Anna Nikolova è stata premiata dal secondo posto nella categoria junior duetti ottenuto dalle allieve Elisa Belardinelli e Federica Crescia. Un secondo gruppo, composto dalle allieve Natasha Fornaioli, Natalia Maurizi ed Eleonora Setaro si è invece cimentato nella categoria senior gruppi con una coreografia di danza classica, ottenendo una meritata borsa di studio. I risultati raggiunti da questa Scuola di Danza fabrianese vanno letti alla luce del metodo d’insegnamento adottato dalla maestra Nikolova, orientato verso una continua crescita tecnica e artistica, che offre alle allieve la possibilità di confrontarsi con diverse espressioni. Per la partecipazione al suddetto concorso internazionale un grosso plauso va alle allieve tutte che hanno dimostrato serietà e preparazione nell'affrontare un'esperienza totalmente nuova e ai loro genitori per la disponibilità dimostrata. 11 fabriano.indd 2 11 Due momenti della coreografia "Cioccolato" Elisa Belardinelli Federica Crescia 29/04/15 10.34 12 >EVENTI< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Don Chisciotte solidale Il circolo del cinema Al Gentile uno spettacolo a sostegno dell'Oncologica attivissimo I di DANIELE GATTUCCI l progetto teatrale “L’elmo di Don Chisciotte”, che andrà in scena al Teatro Gentile domenica 3 maggio alle ore 17, e il cui incasso sarà devoluto all’associazione Oncologica Fabrianese, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa (foto) dall’assessore ai Servizi Sociali Giorgio Saitta, dalla responsabile dell’Unità Operativa Oncologica di Fabriano Rosa Rita Silva, da Loredana Bonifazi, coordinatrice infermieristica dell’Oncologia medica, da Pino Gasparini segretario dell’Aof onlus, dalla responsabile della sede di Fabriano del Liceo Artistico Patrizia Rossi, dal professore Rudy Trapassi e dai due giovani interpreti di questo spettacolo la cui regia è di don Umberto Rotili: Rosario Bova e Francesca Balduccio. In buona sostanza il Liceo Artistico, dalle prime alle quinte classi, si mette alla prova nella rappresentazione di una delle vicende più conosciute della storia europea, ponendosi però al servizio di una nobile causa: la solidarietà verso chi soffre e attraversa un’esperienza angosciosa della vita. In altre parole dalla penna degli insegnanti, dalla fantasia dei tecnici e dall’entusiasmo degli alunni, si potrà gustare un’inedita visione del mitico cavaliere errante, eroe al servizio del bene. “Questi ragazzi - sono parole del professor Trapassi - hanno raccolto l’elmo di tante persone che lottano contro un tumore, realizzando una storia senza tempo e senza luogo, una favola che ha la pretesa di raccontare il coraggio di chi vede con il cuore, perché l’essenziale è invisibile agli occhi". “Scuola non disgiunta dal territorio - ha commentato Rossi - impegnata a sviluppare non solo competenze, ma senso civico nei giovani che si sono messi in gioco dando il meglio di sé. Sono davvero soddisfatta per l’avvicinamento dei ragazzi all’oncologia, in quanto riusciamo a far loro comprendere che la nostra salute da adulti inizia presto, muove da un percorso salutistico imperniato sull’alimentazione, sul mo- Prenditi il tuo tempo per la creatività In occasione dell’apertura di Expo 2015, Fabriano inaugura una stagione ricca di proposte. Primo appuntamento? Time Out, una manifestazione dedicata alla celebrazione della creatività e dei linguaggi contemporanei, con eventi diffusi nel centro storico. Presso la Biblioteca saranno operativi gli artigiani ed i laboratori di creatività, per imparare a mettere a frutto la nostra inventiva. Molteplici le attività in programma: costruire giocattoli, dipingere, imparare l’arte del merletto e tanto, tanto altro ancora. I negozi si trasformeranno in tante botteghelaboratorio, dove incontrare abili artigiani provenienti da tutte le Marche. Spazio anche per gli appassionati del gusto al Mercato coperto che, per l’occasione, si trasforma per accogliere l’Accademia di Tipicità, con un ricco programma di cooking show interpretati da cuochi del Fabrianese che proporranno degustazioni dei loro piatti più creativi. Al Mercato coperto (già da sabato 2 maggio) sarà anche possibile dedicarsi allo shopping ed all’assaggio di rare squisi- tezze ed autentiche opere d’arte del gusto, proposte dai produttori di specialità enogastronomiche più creativi della regione. La domenica, il 3 maggio, è il tempo dell’arte! A partire dalle 11, la piazza diventa atelier a cielo aperto per tanti artisti, che dipingeranno dal vivo per l’intera giornata. Un grande appuntamento chiuderà, Alle 18.30, al Loggiato di San Francesco, un grande appuntamento chiuderà il programma, alla presenza di autorevoli ospiti, straordinari esempi di creatività! Comunque, Time Out continua nei ristoranti di Fabriano, presso i quali ci sarà l’opportunità di gustare, per un periodo di tempo limitato, “piatti creativi” proposti dai migliori locali della città. Nato grazie al contributo del “Gal Colli Esini” e realizzato in collaborazione con il Comune di Fabriano e col patrocinio di Anci x Expo, Time Out vuol rappresentare un valido contributo alla valorizzazione di tutto il territorio compreso nell’ambito del programma Leader. Per informazioni www.fab.timeout.it, tel. 339.6113414. vimento, sull’attenzione, sui sintomi particolari, che, se seguiti, aiutano a prevenire questa patologia, ma soprattutto ci fiancheggia nel non far concepire e vedere la malattia dal punto di vista terminale e nella sua fase più acuta”. Quindi è stata la volta di Bova e Balduccio: “Un’opportunità fantastica, un lavoro corale che va dalla recitazione alle scene, un momento d’incontro e socialità che ci fa crescere donando un sorriso a chi lotta e soffre, di risveglio delle nostre coscienze spesso addormentate che ci ha fatto raccogliere l’elmo di tante persone”. Lo spettacolo (costo del biglietto 10 euro) ha avuto il patrocinio del Comune di Fabriano, il sostegno del Rotary Club Fabriano e il contributo della Tipolitografia Fabrianese, della Faber spa, della Santarelli Onoranze Funebri. La regia è appunto di don Umberto Rotili, l’aiuto regia di Paola Angeletti, la sceneggiatura di Katia Forti, le musiche di Lorenzo Megni e Biagio Ferreri, le coreografie di Riccardo Costanzi, Alba Maestrelli e Creta Mancini. Il direttore esecutivo Rudy Trapassi ha anche realizzato le scenografie con Anna Giordano, Stefano Latini e alunni. Gli oggetti e le sculture di scena sono del professore Marco Franchini e degli alunni. Inoltre la grafica di Lorenzo Megni, Rosario Bova, Francesca Balduccio e delle insegnanti Patrizia Balducci e Patrizia Befera. La collaborazione tecnica è di Michela Cruciani e Rebecca Montanari. La collaborazione speciale per luci e audio di Andrea Barbarossa. Va ricordato che il linguaggio a tratti si colorisce di vernacolo non solo marchigiano, incrociandosi con quello altisonante e arcaico del cavaliere errante. Dopo quattro mesi di proiezioni di film d'autore presso la Biblioteca di Fabriano, con la cadenza di due al mese, il Circolo del Cinema Fabriano intensificherà a maggio la sua attività organizzando una conferenza con dibattito riguardante un tema cinematografico e partecipando alla commemorazione della prima guerra mondiale promossa dal Comune di Fabriano. Il 9 maggio alle ore 17 presso la sala dell'Avis di Fabriano, in via Terenzio Mamiani, 43 (salita che da piazza Garibaldi va verso la chiesa di S. Benedetto) sarà tenuta una conferenza da parte del nostro concittadino Marco Galli, sceneggiatore, regista, presidente dell'Associazione Formazione Cine Studi Produzione “Cahiers du Cinema Espressione Image”. Verrà trattato il tema “La messa in scena e l’evoluzione del personaggio nel contesto filmico”, cioè come il percorso registico, la psicologia di chi sta dietro la macchina da presa, l’ambiente scenografico, il meccanismo attoriale, la recitazione, creano, trasformano e mettono in luce l’interiorità del personaggio in un film. Tale conferenza è la seconda dopo quella del prof. Massimo Angelucci Cominazzini, docente di “regia documentaristica” all'Accademia delle Belle Arti di Macerata, tenuta il 15 novembre scorso presso l'Oratorio della Carità. L'attività del Circolo del Cinema Fabriano infatti non consiste solo nella proiezione di film di qualità, ma anche nel diffondere la cultura cinematografica tramite conferenze, dibattiti e inchieste. Durante il mese di maggio, inoltre, il Circolo del Cinema Fabriano, in collaborazione con la Biblioteca Multimediale Romualdo Sassi, proietterà presso la sala conferenza della Biblioteca nei giovedì 7, 14, 21 e 28 alle ore 21.15 quattro film sulla grande guerra nei quali i personaggi, le situazioni e gli ambienti riguardano i fronti tedesco, francese, italiano ed inglese. Si tratta di film pacifisti che rappresentano pietre miliari della cinematografia di guerra, nei quali viene denunciato il fanatismo nazionalistico ed il militarismo esasperato. L'ingresso è libero per tutti. Chi voglia saperne di più sui titoli, i registi, gli attori e le sinossi di ogni singolo film può farne richiesta mandando una e-mail all'indirizzo [email protected]. Giorgio Silvestrini, presidente Giornalisti in trincea durante la guerra L’Ordine dei Giornalisti delle Marche, con il patrocinio del Consiglio Nazionale Ordine Giornalisti e del Comune di Ancona, con l’intento di onorare i giornalisti che pagarono con la vita l’amore per la Patria, promuove una manifestazione che si terrà venerdì 8 maggio nella sala consiliare del Comune dorico (inizio ore 9.30). “Grande guerra, giornalisti in trincea – reporter marchigiani morti in battaglia” è il titolo della manifestazione che per la sua finalità e qualità ha anche ricevuto il riconoscimento di “corso di formazione” con l’assegnazione ai giornalisti che si iscriveranno il riconoscimento di quattro crediti formativi. L’iniziativa nasce anche nella nostra regione sulla scia di Ogni lunedì sera si parla di funghi Il Gruppo Micologico Naturalistico Fabrianese, presso la propria sede sita in via Mamiani n. 43, stesso ingresso dell'Avis, si ritroverà tutti i lunedì sera dei mesi di maggio e giugno alle ore 21 per discutere sul raccolto di fine settimana con esperti micologi allo scopo di conoscere nuove specie di funghi e condividere quest'interesse tra amici. Tutti sono invitati a portare esemplari fungini e partecipare a detti incontri che rappresentano un'importante occasione di conoscenza, promozione e prevenzione della locale sicurezza tossicologica e quanti sono già possessori di tesserino per la raccolta. Info: David Monno 393-2351701, Sandro Morettini 348-3985622 o Gruppo Micologico Fabrianese su facebook. Origami: l'arte di piegare la carta Giovedì 7 maggio alle ore 17.30 nella sala conferenze Dalmazio Pilati della Biblioteca multimediale verrà organizzato un laboratorio di origami, a cura di Lorenzo Farinelli, da parte del Centro per le famiglie di Fabriano. 12 eventi.indd 2 una approfondita ricerca del giornalista Pier Luigi Roesler Franz che ha individuato oltre centocinquanta giornalisti morti partecipando alla “grande guerra” 1915/18. Di essi cinque erano marchigiani: Lamberto Duranti di Ancona, Augusto Agapiti di Pesaro, Gaetano Serrani di Tolentino, Filippo Corridoni di Corridonia, Amilcare Mazzini di Mondolfo. Altri tre Giuliano Bonacci, Gaspare Bianconi, Arturo Caruso provenivano da altre regioni ma nelle Marche lavorarono in modo prevalente. La manifestazione a cui parteciperanno i sindaci delle città di origine dei colleghi morti, si svilupperà su quattro relazioni base: Pierluigi Roesler Franza, giornalista, storico: “I giornalisti caduti nella grande guerra e gli eroi marchigiani; Massimo Coltrinari, storico: “La rossa avanguardia delle Argonne”; Roberto Zalambani, giornalista: “La guerra di carta, tra informazione e propaganda”; Gianfranco Ricci, giornalista: “Bianconi, Bonacci, Caruso: tre storie di inviati al fronte”. 29/04/15 10.40 L'Azione 2 MAGGIO 2015 >SPAZIO LAVORO< La formazione per l'eccellenza Un seminario con i Cavalieri del Lavoro I di DANIELE GATTUCCI l seminario a tema “Ripartire dal sapere per far ripartire il Paese”, che ha riunito gli studenti più meritevoli di oltre 60 scuole delle regioni Marche, Umbria, Abruzzo (province di Te- Peraltro gli allievi premiati insieme ai nuovi Cavalieri del Lavoro, per l’anno 2015, potranno ora partecipare alle prove di selezione per l’ammissione al Collegio “Lamaro Pozzani”, della Federazione dei Cavalieri del Lavoro, che ospita gratuitamente a Roma i giovani vita quotidiana e alle dinamiche del mercato. Quelle conquiste che si preparano nelle aule delle nostre scuole ed università”. Alla relazione iniziale del presidente Antonini sono seguiti gli interventi dei Cavalieri del Lavoro Francesco Merloni (l’ingegnere è stato insignito della 13 SPAZIO LAVORO a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi ~ MULTISERVIZI S.P.A.: AVVISO DI SELEZIONE PER N. 3 ELETTRICISTI A TEMPO INDETERMINATO La Multiservizi S.p.a. ricerca n. 3 operai elettricisti da inserire presso la propria struttura organizzativa con contratto a tempo indeterminato. Requisiti: titolo di studio della scuola dell'obbligo; maggiore età; esperienza lavorativa di almeno tre anni nella mansione di operaio elettricista. Le domande di partecipazione alla selezione, corredate dal curriculum vitae, dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12:00 del 5 maggio e dovranno riportare il codice di selezione: 2015DEP. Il bando con tutte le informazioni è scaricabile all’indirizzo: www.multiservizi-spa.it. ~ CORSO PER TECNICO ARTISTICO (ARTETERAPEUTA) AD ASCOLI PICENO E A MACERATA La Future Consulting, organizza il primo corso nelle Marche per diventare arteterapeuta. Il corso per Arteterapeuta ha la durata totale di 800 ore e verrà organizzato nelle Provincie di Ascoli Piceno e Macerata. Al superamento con esito positivo dell’esame finale, verrà rilasciato l’Attestato di Specializzazione, valido su tutto il territorio nazionale. Costo del corso: euro 1.500,00 (pagabili anche a rate). Per maggiori informazioni telefonare allo 0733.290433, inviare una mail all’indirizzo [email protected] oppure scaricare il bando ufficiale all’indirizzo www.futureconsulting.it/corso-per-tecnico-artistico-arteterapeutaascoli-piceno/. ~ OFFERTA EURES PER OPERATORI DI IMPIANTI E MACCHINARI SETTORE LEGNO PER LA BINDERHOLZ (AUSTRIA E GERMANIA) Una delle più importanti aziende del Tirolo, la ditta Binderholz International, operante nel settore del legno è alla ricerca di personale specializzato (5 persone) in Italia per lavorare negli stabilimenti aziendali (in Austria e in Germania, Baviera). Si tratta di lavoro full-time e a tempo indeterminato. L’azienda è disponibile per un aiuto nella ricerca dell’alloggio, valutando anche la possibilità di aderire al nuovo programma YFEJ 4.0 (Your First Eures Job 4.0). È richiesta una buona conoscenza della lingua tedesca. Le persone interessate devono inviare all’indirizzo [email protected]: la candidatura con il cv sia in tedesco che in italiano, una foto e la lettera motivazionale di accompagnamento scritta in tedesco (possibilmente in un unico file). I cv non completi delle informazioni richieste non potranno essere presi in considerazione. Per maggiori informazioni: ec.europa.eu/eures > CERCA UN LAVORO (il codice di riferimento sulla banca dati EURES è 6912433). Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre offerte, corsi, concorsi ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268, Fabriano - tel. 0732.695238 - fax 0732.695251 - e-mail: [email protected] - o visitate il sito www.cadnet.marche.it/ cig. Orario di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì, 9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00. ramo e Pescara), Lazio (province di Rieti e Viterbo), oltre al successo di partecipazione ha ben centrato le finalità dell’iniziativa: consolidare il rapporto fra la scuola e il mondo del lavoro evidenziando i punti di merito che il nostro sistema informativo, pur fra tante problematiche, è in grado di esprimere. Ad organizzare anche quest’anno l’incontro, è stato il Gruppo Centrale della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, raggruppando studenti di quattro regioni segnalati dai dirigenti scolastici per la partecipazione al Premio Alfieri del Lavoro-Medaglia del Presidente della Repubblica, istituito nel 1961. Premio riservato annualmente a venticinque studenti italiani che hanno conseguito la media complessiva più alta nel ciclo di studi medi superiori, accompagnata dal massimo dei voti nell’esame di Stato: un numero significativamente ristretto, collegato a quello dei Cavalieri del Lavoro che il Presidente della Repubblica nomina il 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica. Cavalieri e Alfieri saranno premiati, insieme, al Quirinale, ad evidenziare il valore della continuità tra eccellenze nel lavoro e nello studio, oltre che tra le generazioni. iscritti ai corsi universitari negli atenei della capitale. Agli studenti abruzzesi che supereranno le prove saranno assegnate di nuovo le borse di studio del Fondo “Nicola e Perfetta Jacovitti”. La manifestazione si è svolta a Fabriano nella sala assemblee del Gruppo Ariston Thermo, dove, come detto, si tenuto il seminario “Ripartire dal sapere per far ripartire il Paese”, riprendendo così il filo ideale avviato nelle passate edizioni. Ad aprire i lavori il presidente del Gruppo Centrale Cavaliere del Lavoro Corrado Antonini, che ha sottolineato il valore dell’investimento in formazione che è sulla bocca di tutti. Ciò che manca è un impegno coerente sul piano delle politiche pubbliche, ma anche della creazione di un diverso rapporto di reciproco ascolto e collaborazione fra mondo della scuola e imprese. “Siamo dunque riuniti”, ha detto, “per ribadire con forza che gli imprenditori italiani sono attenti all’esigenza di garantire ai nostri giovani una formazione di qualità, premessa insostituibile di ogni lavoro. Intendiamo, con questa espressione, il lavoro che rispetta e promuove la dignità delle persone, ma anche le applicazioni delle conquiste più avanzate dell’ingegno umano alla carica nel 1995 quando non era parlamentare) che ha parlato della sua azienda, mettendo in luce la stretta relazione tra ricerca, sviluppo e formazione professionale. Gian Luigi Tosato ha aggiunto che bisogna essere ottimisti, perché le cose nel paese possono migliorare. Si richiede però di porre la cultura al centro di tutto il sapere. Ercole Pellicanò si è soffermato sull’importanza dell’educazione finanziaria ed economica, un settore in cui Italia, Spagna e Grecia sono notevolmente indietro rispetto ad altri paesi. Di conseguenza occorre recuperare questo gap con azioni sistematiche e mirate. Stefano Semplici, direttore scientifico del collegio universitario Lamaro Pozzani, dopo aver ribadito l’impegno dei Cavalieri del Lavoro che pongono al primo posto la formazione d’eccellenza e la promozione del merito, ha così concluso: “Il passaggio dalla scuola superiore all’università è una delle tappe più importanti dei giovani e va affrontato con la piena consapevolezza di una situazione difficile, ma anche delle opportunità che i nostri atenei sono in grado di offrire in termini di valori e conoscenze utili per il futuro delle persone e dell’intera comunità nazionale”. Il progetto Policoro, una realtà in città Dal gennaio 2015 nella nostra diocesi c’è una novità: il Progetto Policoro! Il Progetto Policoro prima di tutto è un'opportunità: è un percorso che aiuta i ragazzi ad orientarsi verso la loro vocazione umana e professionale, li accompagna nella ricerca attiva del lavoro, li può aiutare a prendere consapevolezza dei loro talenti personali e a sviluppare idee per creare impresa. È una piccola risposta di speranza alla depressione della crisi e della disoccupazione che sta attanagliando il nostro Paese. Tutto ciò accompagnato dalla Parola, poiché il punto di partenza è il lavoro come evangelizzazione: i giovani lavoratori sono chiamati ad intraprendere un processo virtuoso che ridoni dignità alla persona e senso al lavoro. Il Progetto è nato nel 1995 a Policoro da un incontro tra gli allora responsabili e direttori nazionali della Pastorale Sociale e del Lavoro, Pastorale Giovanile e Caritas Italiana per affrontare il grave problema della disoccupazione giovanile del Sud Italia. Da quel momento, visti i risultati molto positivi e la nascita di nuove cooperative che hanno dato e, stanno ancora dando, lavoro a molte persone il Progetto si è sviluppato anche nelle diocesi del centro-nord, tanto che ad oggi sono 129 su 250 le diocesi che vi hanno aderito. Abbiamo pensato di promuovere nelle scuole della nostra diocesi questa opportunità per i ragazzi, in particolare nelle classi quinte dei Licei e degli Istituti, ovvero proprio quando i giovani sono chiamati a scegliere cosa fare nella vita, se continuare gli studi o iniziare a lavorare. In questo contesto il Progetto Policoro vuole guardare ai giovani come soggetti attivi. Ecco le finalità e gli obiettivi: • Evangelizzare la vita e il lavoro - annunciare il Vangelo che ridona dignità e libertà, dare senso compiuto al lavoro e alla vita, infondere la Speranza nel cuore di ogni ragazzo. • Educare e formare al lavoro dignitoso, • Esprimere insieme solidarietà e reciprocità, • Promuovere le attività rivolte ai giovani presenti nel territorio della nostra diocesi e renderli partecipi. In particolare nella nostra diocesi l'Animatore di Comunità (Giorgia Rinaldi) con l'equipe diocesana costituita dal responsabile della Pastorale Sociale e del Lavoro (Daniele Dolce), dal responsabile Pastorale Giovanile (don Umberto Rotili), dal direttore della Caritas Diocesana (Edmondo Ercolani) e da Sabrina, Rosalia, Marcello ed Enrico, si sono dati come obiettivi tre punti fondamentali: 1. la formazione personale dell'Animatore di Comunità. Questa settimana riportiamo il viaggio di Massimo, un caro amico del Cso di Ancona, che si è trasferito nelle Marche dal Veneto da circa 8 anni. 2. la promozione del Progetto Policoro nelle scuole e nelle associazioni giova"Mi sono trasferito per amore di mia moglie, che ho conosciuto a Lourdes, lasciando la famiglia e il lavoro che avevo nella provincia di Venili della Diocesi. rona. Sono venuto qui all'avventura: i primi anni non sono stati facili, perchè di lavoro non ce ne era poichè stava iniziando la crisi e quindi 3. una mappatura che riguardi tutte la delusione e l'abbattimento stavano prendendo il sopravvento: "non me ne va bene una", "succedono tutte a me", ecc... i classici pensieri le aziende, imprese, associazioni che negativi che ti attanagliano quando si passano questi periodi. Un giorno però, tramite un mio amico di Chiaravalle, ho conosciuto gli amici del operano sul territorio della Diocesi per Cso e dopo aver fatto un percorso con loro, dopo aver ricevuto degli ottimi consigli, ho iniziato a mandare i curricula vitae ed è venuto fuori capire quali siano le offerte e i bisogni un corso gratuito Oss a Jesi. Mi sono iscritto subito ed ho frequentato il corso: sono uscito con la media dell'8 e attualmente sto facendo uno e creare delle reti tra di esse. Stage presso la Casa di Riposo di Chiaravalle come Oss. Devo ringraziare davvero mia moglie e i volontari del Cso che mi sono stati vicino Per contatti: Giorgia 329 9824778, e mi hanno aiutato a superare questo periodo". Vi ricordiamo che la segreteria del Cso della Diocesi di Fabriano-Matelica, dove potete venire e-mail: diocesi.fabriano@progettopoa trovarci è situata in via Gioberti 15 a Fabriano, con i seguenti orari: lunedì dalle 18.30 alle 20. Per contattarci [email protected], licoro.it. cell. 3290390514. Giorgia Rinaldi Uno stage come Oss 13 spazio lavoro.indd 2 29/04/15 10.41 14 >MATELICA< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Dopo settant'anni tornano i figli del partigiano inglese L di DANILO BALDINI o scorso 25 aprile si è svolta la 12° edizione della Marcia sui Sentieri della Memoria, in occasione del 70° anniversario della Liberazione. Anche quest’anno, centinaia di persone hanno risalito a piedi la montagna, provenienti da Braccano, da Valdiola e dai Prati di Gagliole e si sono ritrovate al Monumento del Capitano Valerio, divenuto ormai il luogo simbolo della Resistenza partigiana del monte San Vicino. Il monumento ricorda infatti il luogo dove il Capitano Salvatore Valerio, ufficiale dell’esercito italiano, che dopo l’8 settembre si era unito al gruppo partigiano di Valdiola, venne ucciso dalle milizie nazifasciste, nel corso della grande battaglia campale di Roti – Valdiola – Chigiano del 24 marzo del 1944. Quest’anno la cerimonia rievocativa dell’evento ha visto la partecipazione straordinaria di un gruppo di turisti inglesi molto “particolari”: i figli, accompagnati dalle loro mogli e mariti, del Sergente Maggiore inglese Douglas Davidson, del Tank Corps, che dal settembre del 1943 fino al marzo del 1944, insieme ad altri militari inglesi scappati o liberati dai campi di concentramento italia- In occasione della celebrazione del 25 aprile arrivano gli eredi del Sergente Maggiore Davidson ni, fece parte del Gruppo partigiano di Roti, partecipando alle numerose operazioni del gruppo, come il famoso assalto al campo di concentramento di Villa Spada di Treia. Essi sono venuti appositamente in Italia per visitare i luoghi dove loro padre aveva combattuto nel corso della seconda guerra mondiale, ed hanno visitato naturalmente Roti, sede operativa dell’omonimo gruppo partigiano. Hanno anche visionato le foto del Gruppo Roti, riconoscendo altri militari inglesi, come il Maggiore Generale John Cowtan, scomparso qualche anno fa, che venne personalmente per ben due volte a Matelica nei decenni scorsi per rivisitare i luoghi dove aveva combattuto e rincontrare l’allora comandante del Gruppo Roti, il Tenente Giuseppe Baldini. In segno di riconoscenza e di ospitalità nei loro confronti, il coro della sezione Anpi “24 Marzo” ha cantato appositamente una versione in lingua inglese di “Bella Ciao”! Nel corso della cerimonia, è stata anche ricordata con commozione la figura del partigiano di San Severino Bruno Taborro, appartenente al Gruppo di Valdiola, che aveva sempre presenziato alla manifestazione, scomparso lo scorso anno. I figli di Douglas Davidson, che non si aspettavano una tale accoglienza, sono rimasti veramente commossi dall’organizzazione dell’evento e molto colpiti dalla grande partecipazione della gente alla ricorrenza del 25 aprile e al ricordo, dopo 70 anni, delle gesta dei partigiani del San Vicino, promettendo di ritornare anche il prossimo anno. Si accende Elcito, il “paese che non c’è” Una due giorni tra natura, arte e musica Potete arrivarci, e ve lo consigliamo, dopo aver raggiunto la meravigliosa faggeta di Canfaito, scendendo giù per strade boscose, anche un po’ impervie. Se fate quella strada per la prima volta, vi coglie la vertigine di non avere idea di dove state finendo. Oppure potete arrivarci (meno poetico ma più comodo e meno…stressante per la vostra auto) passando da San Severino. Ma da qualunque parte arriviate, Elcito suggerisce sempre l’idea di una sorta di…Terra di mezzo, di quelle immaginate da Tolkien, una terra sospesa, senza tempo oppure…"il paese che non c'è"... come ci piace chiamarlo, un paese atipico, quasi senza abitanti (3-4), ostile e impervio, collocato su una costa rocciosa che, venendo dalla vallata di S. Severino-Cingoli, quasi mette timore ma allo stesso tempo irrazionalmente invoglia. Le sue origini, documentate da manoscritti dell'epoca, risalgono al primo secolo dell'anno 1.000 e appartengono ad insediamenti di Monaci Benedettini occupanti un grande monastero nella sottostante Valfucina e dunque come rocca di guardia a protezione del luogo”. A parlare è il matelicese Paolo Cappelletti, uno degli organizzatori di una due giorni (il 1° e il 2 maggio) imperdibile, l’occasione per un ponte del Primo maggio davvero diverso, perché… come dice il titolo: “Elcito, qui le stelle sono più vicine”. “Questa manifestazione dall'idea di un gruppo di incoscienti ma volenterosi e fantasiosi amici (proprietari di una casa in questo luogo), convinti di offrire ai coraggiosi ospiti, per due sere, una condizione di benessere interiore da vivere tra le righe, quasi in silenzio e nel rispetto della pace del paese”. Niente caos, niente della consueta sagra o festa notturna. “L’1 ed il 2 maggio, a partire dalle 20, accenderemo candele e bracieri, le case abitualmente chiuse ospiteranno mostre fotografiche, immagini e filmati. La chiesa poi sarà trasformata, nel rispetto della sua sacralità, in auditorium e qui si alterneranno vari gruppi musicali (vedi programma) in solo acustica (musica nè amplificata, nè mixata). Saranno poi attive due cantine di degustazione il vecchio forno in pietra e semplici punti di ristoro. D'obbligo percorrere il sentiero "di sotto" dove le case quasi povere se viste dalla piazzetta, si trasformano in imponenti costruzioni in pietra”. Per gli amanti della natura, oltre alle escursioni previste in mattinata, anche l'onore di ospitare il prof. Ettore Orsomando, 14 matelica.indd 2 eccelso botanico, per delle mini-lezioni su tema. E per tutti, filmati, spazi relax-ristoro, cantine per degustazioni, proiezioni, visita notturna ecc ecc. Ecco quindi il programma, tra natura, musica e degustazioni! 1° maggio: per eventuali visitatori nella mattinata e pomeriggio, giro del paese con foto esposte esternamente e punti ristoro per una piacevole sosta. Dopo le ore 20 il paese si trasforma (l'ingresso sarà con biglietto). Verso le ore 21 si esibirà il Sestetto dell’Istituto Musicale Biondi Camerino con Vincenzo Correnti (clarinetto) Vincenzo Perluca (viola), Andrea Esposto e Martina Palmieri (violino) Roberto Micarelli (sax baritono) Giacomo Correnti (percussioni). Verso le 23 sarà la volta di un duo hangar (suonatori di hang drum, curiosare in internet), percussioni e sonorità armoniche dalle vibrazioni uniche. 2 maggio, mattino alle ore 9.30 passeggiata escursione con Giovanni, a tema naturalista fotografico "alla ricerca delle orchidee selvagge", consigliato per tutte le età e gusti. Venire con scarpe comode. Al ritorno poi, come al pomeriggio, saranno aperti punti ristoro con spazi dedicati e visita al paese. Dopo le ore 20 poi il paese si trasforma come nella serata precedente (accessibile con biglietto). Verso le 21 si esibiranno Maurizio Serafini e Luciano (cornamusa strumenti a fiato, arpa e percussioni), amici inseparabili e fondatori di vari gruppi musicali sul genere "celtico" nonché ideatori della manifestazione Montelago Celtic Night. Verso le 22.30-23 si esibirà il gruppo Finnengans Wake irish traditional music, un quintetto Romano di indubbia qualità, sempre sul tema di musica irlandese. Nelle due serate spazi aperti alle mostre fotografiche curate da: Paolo Verdarelli, "le memorie dei nostri luoghi", Maurizio Caretti, "la fabbrica dei sogni", Samuela Migliozzi, "minimal ma non troppo". La manifestazione notturna (non proprio consigliata a ragazzini) vuole un pubblico attento, non chiassoso e alla ricerca di un pizzico di emozione. Consigliamo scarpe comode e indumenti adatti (vicoli poco illuminati, sentieri scoscesi e altitudine 820 m). Per informazioni: Piero (Pietro) Micucci 3296151227 - Paolo Cappelletti 3477001008 - Graziano Lanzi 3383641146. Ci si vede su!... Congratulazioni Gabriele! Lo scorso 9 aprile, si è laureato con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale Gabriele Spitoni; a soli 24 anni si è distinto per capacità e talento al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Luiss di Roma a coronamento di tutto un percorso universitario davvero impressionante dal punto di vista dei risultati e della velocità. Ha discusso una tesi dal tema attualissimo: “La detenzione dei richiedenti asilo in attesa del riconoscimento della protezione internazionale: profili di diritto internazionale e di diritto dell’Unione Europea”. Un grande e caloroso applauso al termine della discussione ha sciolto la tensione e la concentrazione di Gabriele ed è seguita una festa nel caldo pomeriggio romano insieme ai numerosissimi intervenuti che hanno raggiunto Roma da Matelica, con tutti i mezzi possibili, il giorno della discussione della sua tesi. Dopo anni di sacrifici e impegno totale, il padre Mario, la mamma Manola, la sorella Nastassja, il nonno e i cuginetti Jacopo e Riccardo, insieme a tantissimi altri parenti e amici, hanno voluto dividere con Gabriele questo giorno speciale. Tantissimi gli auguri postati dagli amici sul suo profilo Facebook, con nomi noti del mondo della politica e della cultura, che esprimevano al neo dottore tutta la loro ammirazione. Grande Gabriele! Un onore per la tua famiglia, per i tuoi amici e per la tua Matelica. E un grande saluto anche da parte della redazione de L’Azione, di cui è prezioso collaboratore! 29/04/15 11.18 15 L'Azione 2 MAGGIO 2015 Donne che fanno impresa di ANTONIO GENTILUCCI O ccasione per parlare di imprenditoria femminile e ostacoli…di genere giovedì pomeriggio, presso la Sala Multimediale “Boldrini”. La Cna di Macerata ha infatti organizzato un incontro in merito, “Noi donne che facciamo impresa”, facendolo ruotare intorno al film documentario di Silvia Luciani “Physique du rôle”, voluto e prodotto dall’Osservatorio di Genere insieme con la Regione Marche. A introdurre l’incontro è stata Lucia Pistelli, coordinatrice Cna Impresa Donna di Macerata. A fare da…ospite è stata invece la presidente di Cna Impresa Donna, la matelicese Patrizia Tiranti. Al termine del dibattito, hanno partecipato alle conclusioni anche l’assessore alla Cultura Cinzia Pennesi ed il sindaco Alessandro Delpriori. “Physique du rôle” è un film-documentario che ha l'obiettivo di raccontare la condizione della donna italiana nel mondo del lavoro. Partendo dall'osservazione delle donne marchigiane (lavoratrici dipendenti, imprenditrici artigiane e agricole), “Physique du rôle” vuole accendere i riflettori sui cambiamenti, le trasformazioni e le criticità che hanno accompagnato la presenza della donna nel mondo del lavoro (industria, artigianato, commercio, agricoltura) in questi anni di crisi. Il film-documentario, prodotto dall’Osservatorio di genere con il patrocinio della Regione Marche e del Comune di Macerata, è stato realizzato dalla filmmaker Silvia Luciani in collaborazione con il team di creativi della DigiTales srl e dell’artista Luisa Gianfelici. L’idea di realizzare questo film-documentario che racconti il ruolo e la condizione delle donne lavoratrici nelle Marche era nato soprattutto dalla necessità di mettere in essere uno strumento che possa raggiungere un target il più ampio possibile di utenti e che coinvolga in modo particolare i giovani, attraverso le scuole, e i non addetti ai lavori. E proprio Patrizia Tiranti ci dice, in proposito: “Abbiamo voluto invitare anche la prof.ssa dell’Itc Corrà e gli studenti del quinto anno, perché tutti i giovani devono essere sensibilizzati. Loro non si rendono conto perché a scuola non c’è discriminazione, i problemi vengono dopo. E ci sono. Il lavoro fatto dall’osservatorio dimostra che a parità ruolo, qualifica, ore lavorate, insomma tenendo uguali tutti i parametri, la donna prende di meno. Se sono imprenditrici invece, devono invece combattere difficoltà diverse, ma che ugualmente rendono più difficile il loro lavoro: se si vuole andare in banca a cercare un prestito per esempio, si deve sapere che verranno richieste delle garanzie in più...”. Problemi e casistiche molto concreti. Sull’Osservatorio di genere si possono comunque trovare i risultati di uno studio che è durato un anno intero e che il documentario ha provato a descrivere, raccontando le storie di tante donne e mamme marchigiane. “Molte donne, in sala, si sono ritrovate nella storia dell’una o dell’altra protagonista. Come ad esempio il caso di Silvia, una giovane donna di Macerata che, pur in presenza di un lavoro che le piaceva, di fronte alla maternità, ha dovuto fare una scelta. E questo è uno dei messaggi che, anche durante il dibattito, è emerso con forza e che più ci interessava far passare: le donne sono ancora costrette a scegliere tra la famiglia e il mondo del lavoro”, ci dice ancora Patrizia: “Non solo le lavoratrici dipendenti che spesso devono lasciare il proprio lavoro per via di un bambino. Ci sono molte imprenditrici, che contano su se stesse, e che di fronte alla maternità hanno dovuto chiudere, per l’assenza di strutture e servizi che ci sono in altri Paesi, penso ad esempio al Nord Europa, perché non possono permettersi di trovare qualcuno che le sostituisca per tanto tempo. Sembra che questa Italia non riesca a fornire davvero strumenti per aiutare le donne, quando in Svezia abbiamo addirittura asili aperti 24 ore, per venire incontro ad ogni esigenza. Abbiamo elargizioni estemporanee, quasi un’elemosina, ma nessun discorso organico di lungo periodo. E non si tratta solo di benefici per le donne, ma se ne avvantaggiano le famiglie in generale: e se sono belle e forti, diventano meno instabili e tutti ne trarrebbero beneficio. Per questo, al sindaco che si riferiva all’assenza di un assessorato alle Pari Opportunità ho risposto che infatti non di un’operazione di facciata c’è bisogno, ma di politiche sociali efficaci”. 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Successivamente a questo, l’assessore Ruggeri ha diramato un comunicato teso a spiegare la natura dei dati presi in esame nell’indagine, le possibili criticità delle stesse e a suggerire, dunque, ulteriori indagini conoscitive, estendendole anche ad altri comuni per verifi care se le patologie conosceranno la stessa curva di andamento. Ecco il comunicato diramato dalla Ruggeri: “Alla luce di quanto emerso dallo studio epidemiologico descrittivo effettuato dall’Arpam, dopo l’incontro richiesto e avvenuto in data 21 aprile con il responsabile di Igiene e Sanità Pubblica dell'Area Vasta 3 sede di Camerino e con un dirigente medico dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale, questa amministrazione comunale intende comunicare alla cittadinanza quanto segue. Lo studio Arpam è uno studio puramente descrittivo di quanto accaduto nel periodo di osservazione preso in esame, senza correlazione alcuna con fattori causali, come le esposizioni ad inquinanti ambientali. L’analisi descrittiva, infatti, non si prefigge, per definizione, il fine di fornire informazioni sulla eziologia degli eventi studiati, che peraltro nella stragrande maggioranza dei casi riconoscono una causa multifattoriale o addirittura ancora sconosciuta e sono spesso riconducibili a fattori individuali o ambientali lontani anni dal periodo di osservazione. Inoltre su di essa gravano alcune limitazioni riferite ai dati e alle tecniche utilizzate per la stesura. DATI: l’indagine utilizza come metodo la consultazione dell’archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera, che ha il limite di incappare in possibili errori di codifica e attribuzione diagnostica; semplificando: una stessa patologia può essere registrata con un codice diverso o diverse patologie possono essere registrate con lo stesso codice. Per le cause di decesso una generica definizione da parte del medico certificatore (per esempio morte per arresto cardiocircolatorio) potrebbe far rilevare degli eccessi per quell’evento nel Comune osservato. Più attendibile invece, sarebbe quanto emerge dalla consultazione del registro dei tumori, che si basa sul referto istologico, dando pressoché la certezza della patologia in esame. TECNICHE: un limite è rappresentato per certe patologie, dalla esiguità dei casi osservati ed attesi, che dà degli eccessi di incidenza, la cui stima non è statisticamente robusta come dimostrato dalla ampiezza dell’intervallo di confidenza. Quest’ultimo (l’intervallo di confidenza è un parametro che fornisce informazioni sulla precisione dei valori ottenuti) è utilizzato al 90% anziché al 95%, come nel progetto Sentieri, che si occupa dei siti documentatamente contaminati, e pertanto deve fornire allo studio una più alta sensibilità per evitare che si perdano informazioni utili. In realtà l’utilizzo Delpriori: “Con Sagramola da Renzi per gli esuberi Whirlpool-Indesit” Il Comune di Matelica cerca di saperne di più e di fare il possibile in merito alla mannaia fatta cadere da WhirlpoolIndesit sul futuro di tanti operai attivi nel nostro territorio, conseguenza del piano industriale che prevede 1.350 esuberi su scala nazionale, stante la prossima chiusura degli stabilimenti Indesit di Albacina, Carinaro e None. La Giunta ha spiegato come intende muoversi nell’incontro che si è svolto venerdì 24 aprile, di pomeriggio, con i vertici della rappresentanza sindacale, per capire bene la situazione industriale del polo fabrianese. Per il momento la Whirlpool, azienda americana che ha assorbito l'Indesit, ha annunciato 627 esuberi con relativa chiusura del sito di Albacina. Gli operai verranno spostati a Fabriano, i macchinari a Varese e poi, probabilmente, in Polonia. Il rischio però è che nel 2019 venga presentato un altro piano, con ulteriori esuberi. "La nostra preoccupazione - spiega uno dei tre rappresentanti presenti - è che ci tengano lì e poi appena possono ci mandino a casa. Addirittura invece di fare un piano di contrattazione nazionale, vogliono parlare territorialmente, per dividerci e per farci massacrare tra Carinaro ed Albacina. Noi però resteremo uniti”. Una cosa che fa riflettere è che lo stabilimento di Albacina ha aumentato la sua produzione nell'ultimo anno, specializzandosi peraltro su settori come lavaggio e cottura, ed era stata proprio la produttività di questa tipologia di elettrodomestici ad aver spinto il colosso americano Whirlpool a mettere gli occhi sull'Indesit. L'azienda italiana infatti era molto più efficiente e redditizia di quella d'oltreoceano. Voglia quindi di eliminare un competitor, strategia giusta per ottenere i giusti incentivi, 16 matelica.indd 2 appoggio definitivo del governo italiano: questi i fattori che avevano portato all'accordo finale tra le due multinazionali, con 758 milioni di euro versati nelle tasche dei venditori. Una “operazione fantastica” l’aveva definita il premier Renzi che oggi, potesse, si rimangerebbe volentieri quella dichiarazione, scappatagli probabilmente in base al fatto che in un primo momento l'azienda americana aveva promesso una serie di investimenti. Poi, giorni fa, la realtà. Da parte sua il sindaco di Matelica Delpriori ha detto di essersi attivato, insieme a quello di Fabriano, Giancarlo Sagramola, allo scopo di riunire la voce di un territorio che rischia di diventare ogni giorno più povero. "Dobbiamo andare a Roma da Renzi tutti insieme per chiedere chiarezza e difesa dell'occupazione - afferma Delpriori - perlomeno venga spiegato a questi operai il loro dell’intervallo di confidenza al 95%, come accade nella stragrande maggioranza degli studi epidemiologici reperibili in letteratura medica accreditata, avrebbe avuto nel nostro caso una più elevata specificità, evitando la registrazione di falsi eccessi. Sono state prese in considerazione nello studio anche patologie cardiocircolatorie e respiratorie, che però richiedono la valutazione di un ventaglio molto ampio di fattori causali, rendendone così difficile la attribuzione a pressioni ambientali. In accordo con l’Agenzia Sanitaria Regionale, tenendo conto sia dei risultati sia dei limiti intrinseci degli studi di epidemiologia descrittiva, saranno comunque avviati degli approfondimenti in merito, attraverso la consultazione della documentazione clinica. Sarà posta l’attenzione sui tumori del sistema emolinfopoietico, della tiroide, per i quali si registra un aumento su tutto il territorio nazionale e dello stomaco, il cui eccesso è da decenni prerogativa del nostro territorio. Inoltre verrà estesa l’indagine a tutta l’Area Vasta 3, per verificare se gli stessi eccessi segnalati sono riscontrabili anche in altri Comuni. Sulla scorta di quanto verrà documentato si deciderà poi come proseguire gli studi epidemiologici per garantite la tutela della salute dei cittadini”. Teatro Piermarini, il Comune titolare della licenza Il Comando provinciale Vigili del Fuoco di Macerata, con comunicazione n. 16629 del 21 aprile scorso, ha trasmesso il Certificato di Prevenzione Incendi per il locale "Teatro Piermarini" per il periodo 21.04.2015/19.08.2018. Quindi a seguito della riunione della Commissione comunale di Vigilanza e del Certificato di Prevenzione Incendi, il Comune di Matelica è titolare della licenza di agibilità per l’attività di pubblico spettacolo e di intrattenimento presso il Te a t r o comunale. Amministrazione comunale taccuino FARMACIE: Sabato 2 e domenica 3 maggio futuro. Serve una prospettiva più ampia rispetto a quella presentata e per ottenerla c'è bisogno di tutti. Proprio per questo nei prossimi giorni contatteremo il sindaco Sagramola e comunicheremo le nostre volontà a tutti i primi cittadini del territorio". "Non ci arrenderemo mai, lo stabilimento di Albacina è un'eccellenza, non possono portarcela via - concludono i rappresentanti dei sindacati ringraziando il Comune di Matelica per l'appoggio e l'interesse dimostrato - La prossima lotta inizierà il 5 maggio con la mobilitazione territoriale. Di sicuro non ci tireremo indietro alle prime sterili promesse". Riccardo Antonelli CENTRALE FERRACUTI: Orari: 8.30-13 15.30-19 Corso V. Emanuele tel 0737 85440 EDICOLE: Domenica 3 maggio IL GHIRIGORO: Cartoleria Edicola di Stroppa Artemisia Viale dei Martiri, 66 tel. 0737 787958 APERTURA REDAZIONE MATELICA: Il lunedì e il giovedì ore 16.30-18.30 Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc) - Tel. e Fax 0737 787551 e-mail: [email protected] CINEMA MULTISALA GIOMETTI Via Grifoni tel. 0737 787663 CINEMA NUOVO Via B. Mattia - tel. 0737 84457 29/04/15 10.47 17 L'Azione 2 maggio 2015 Il restauro del Crocefisso Riaperta al culto la chiesa: una volta all'anno ci sarà una celebrazione di Egidio MontEMEzzo D omenica 19 pomeriggio, con la presenza di moltissime persone, è stata riaperta al culto, con una benedizione e celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Carlo Liberati vescovo emerito di Pompei coadiuvato dal Parroco Mons. Lorenzo Paglioni ed il suo vice don Ruben Bisognin, sostenuta da un coro formato da una rappresentanza delle varie parrocchie matelicesi, la chiesa del Crocefisso d’Urbani. Mons. Lorenzo Paglioni ha accuratamente tracciato la storia di questa chiesa che fungeva prima da oratorio privato della famiglia Zaccagni che poi l’ha venduta alla famiglia Laureani di Roma e da questi a Nicola Paglioni di Gagliole (vedi foto) che nel febbraio 2013 l’ha poi donata alla parrocchia di S. Maria Cattedrale. Non ci soffermiamo ulteriormente sulla storia in quanto già oggetto di uno splendido articolo di Sabina Biocco sul giornalino “Insieme” che viene donato dal parroco in occasione della benedizione pasquale ed anche, sempre ad opera di don Lorenzo, sul nostro settimanale in sede in di presentazione dell’avvenimento. Avvenimento che parte da lontano e da quando cioè, in occasione di una benedizione pasquale presso l’Halley Informatica, don Lorenzo ricorda l’importanza dei luoghi di culto della nostra tradizione e fra questi cita anche questa chiesetta Il giovane Guerrieri trionfa al Primavera E’ Nicolò Guerrieri, anni 15 (secondo da sinistra), il vincitore del Torneo di Primavera, di categoria 4-NC, che ha animato i campi del Tennis Club Matelica per una decina di giorni. Quasi ottanta gli iscritti alla manifestazione, tutti i migliori giocatori di categoria della zona, con una partecipazione che spazia dai più giovani, con tanti ragazzi delle scuole tennis locali ai più esperti e conosciuti elementi. Tanti gli incontri spettacolari, in tutte le fasi del torneo che si divide in più sezioni in base alle norme della Fit; proprio queste sezioni portano alla disputa delle rispettive finali con i relativi vincitori. Veniamo al clou del torneo; alla finale sono arrivati due giovanissimi, Nicolò Guerrieri di Castelraimondo e Filippo Mariotti del T.C. Matelica. Numeroso il pubblico presente al Palatennis ad assistere all’epi- 17 matelica.indd 2 logo; Guerrieri ha iniziato alla grande con un ritmo impressionante vincendo il primo set senza problemi mentre la parte iniziale della seconda partita è stata equilibrata con Mariotti in grado di contenere l’esuberanza dell’avversario. Poi Nicolò ha preso il sopravvento ed ha chiuso l’incontro, complice anche un infortunio finale di Filippo nel punto finale. I complimenti al brillante e giovanissimo vincitore ma anche al degno avversario, Nicolò e Filippo che hanno dimostrato di essere ai vertici della categoria e a un ‘bravo’ a tutti gli altri, ragazzi e veterani che hanno animato il circolo matelicese; complimenti anche al ‘veterano’ Paolo Santarelli che, vincendo la finale della seconda fase, ha dimostrato di avere ancora la grinta giunta per primeggiare. t.C. Matelica a poche centinaia di metri dalla sede dell’Halley stessa bisognosa però di restauro improrogabile a causa del terremoto e delle avversità atmosferiche. L’idea è lanciata e Giovanni Ciccolini, insieme alla sua famiglia, decide di raccoglierla subito e di farsi carico dell’onere in quanto, rivolgendosi ai suoi collaboratori, afferma che tutti riflettano sul fatto che “i soldi, la salute e tutto il resto non hanno senso se non lasciamo ai nostri figli la cosa più importante e cioè la fede, che per lui è stata fondamentale grazie a quanto trasmessogli dalla famiglia e dallo zio don Lido, e che questa però ha anche bisogno di luoghi ed opportunità con cui esprimersi. Vorrei quindi che questo piccolo segno fosse letto in questo modo”. Molti i ringraziamenti per la tenacia di don Lorenzo, la magnanimità dei Ciccolini, il brillante restauro di Angela Allegrini, quanti hanno lavorato per il ripristino del fabbricato e degli arredi, la generosità di Nicola Paglioni che l’ha donata ed infine, alla famiglia Cruciani che ha concesso i suoi locali per permettere ai numerosi presenti di partecipare alla merenda offerta dai Ciccolini stessi. In fondo alla chiesa una delle due targhe in marmo celebrative dell’evento (vedi foto). don Lorenzo ha ricordato che almeno una volta all’anno, e cioè la seconda domenica dopo Pasqua, ci sarà certamente una celebrazione eucaristica. Giuda non ha... tradito la pittura: la sua arte anche a Milano Grazie all’attività di “borsista” presso la Fondazione di Storia dell’Arte Roberto Longhi (20082009), Stefania Castellani di Lecce, sotto la guida di Mina Gregoni, ha dato vita ad una interessantissima ricerca sul pittore “Lorenzo di Giovanni de Carris da Matelica, detto Giuda”. E come matelicesi, le siamo sinceramente grati. Personalmente ho potuto prendere visione dello studio grazie alla cortesia di Enzo Carsetti, ammirevole ricercatore di tutto ciò che è “matelicese”, dall’arte alla storia, alla letteratura. La studiosa colloca la data di nascita del pittore dopo il 1465 e l’attività probabilmente fino al 1533. E’ interessante che si avvalga del ritrovamento di atti notarili, a lui relativi, dell’Archivio di Stato di Macerata, sezione di Camerino, da parte degli studiosi Alberto Bufali e Sabina Biocco che hanno potuto documentare parte della sua attività. Egli, oltre che inizialmente a Matelica, ha lavorato per anni a Macerata, di cui è detto "habitatorum", cioè abitante, per poi trasferirsi a Recanati. Moltissime le opere individuate e riprodotte anche in altri centri marchigiani e umbri. Assume particolare importanza il dipinto che si trova nel Monastero della Beata Mattia. Annunciazione con la Maddalena e la Beata Mattia Nazzarei, oltre alle opere del Museo Piersanti: Crocifissione e dolenti e la Madonna col Bambino tra i Santi Nicola da Bari e Francesco (Collezione privata). Si fa anche riferimento agli studi condotti sull’artista dal dott. Alessandro Delpriori, come ad importanti studiosi del passato (fra essi Amico Ricci) e del presente come Andrea de Marchi. Le citazioni sono così numerose che solo una lettura integrale della ricerca e della bibliografia rende possibile una accurata visione dei tanti riferimenti. Lo studio è stato pubblicato negli “Annali della Fondazione Roberto Longhi – Proporzioni IX-X”. Ecco solo alcuni flash sulla attività del nostro artista. Importante il documento che porta la data del 4 settembre 1493 (San Cristofoco Tassini) in cui si dice che “Laurentius magistri Johannis de Carris de Mathelica pictorum, cioè Lorenzo (figlio) di Mastro Giovanni de Carris pittore, riceve l’incarico, davanti alla casa del committente Mattia di Angelo Turelli di Matelica, di dar vita ad una “cona”, cioè ad un’opera che sarà collocata sull’altare della famiglia Turelli nella chiesa di Santa Maria della Piazza, oggi Cattedrale. Seguono riferimenti a molte opere pittoriche eseguite per Macerata (Palazzo dei Presidi, chiesa di Santa Maria delle Vergini, opere per dei privati, stemmi cittadini), San Liberato, la Madonna del Soccorso per Civitanova e Recanati, altre nella Pinacoteca di Brera a Milano e non solo. Naturalmente questo articolo vuol solo segnalare uno studio importante per l’arte e per la nostra città che vede, attraverso Giuda, numerosi contatti con altri artisti e altre tendenze, in un panorama culturale vivace e ricco di contatti regionali, nazionali e internazionali, con artisti che hanno dato lustro al mondo dell’arte. Fiorella Conti Uno dei dipinti più noti attribuiti a Giuda de Carris, la Madonna del Latte, presso Santa Maria delle Vergini, a Macerata 29/04/15 10.54 18 >SASSOFERRATO< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Il coraggio delle donne nella mostra Anima Mundi I di FRANCESCO IACOBINI l Mam’s di Sassoferrato ha ospitato per due settimane, dall’11 al 26 aprile, Anima Mundi, la bella mostra dell’artista pistoiese Rossella Baldecchi, una trentina di opere (pittura e incisione) per un viaggio nella condizione della donna, tra sofferenze e riscatto, avversità e coraggio. Al termine dell’esposizione, che ha avuto un buon riscontro di pubblico e l’attenzione di non pochi appassionati, "L’Azione" ha incontrato l’autrice per un bilancio e un breve racconto di sé. Anzitutto, chi è Rossella Baldecchi? Sono una donna che sin dall’infanzia ha avuto chiaro quale sarebbe stato il suo percorso, l’arte figurativa. Ho studiato all’Istituto d’Arte di Pistoia, la mia città, e poi all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, dove ho conseguito il diploma in Pittura. La strada era segnata, indubbiamente, e anche la mia attività di insegnamento rientra in questo percorso, dato che da molti anni sono docente di design al Liceo Artistico di Pistoia. Cosa la ispira nella sua ricerca artistica e nella sua produzione? Direi il tema del viaggio, il viaggio da Oriente a Occidente, da Nord a Sud, e viceversa. In questo andare per il mondo ho colto tanti spunti e ho fatto un pieno di emozioni, che ormai fanno parte del mio linguaggio narrativo. Sicuramente il confronto con altre culture mi ha aiutata a crescere e maturare, e in particolare l’Estremo Oriente ha scavato un solco profondo dentro di me, nelle mie “certezze” da occidentale, aiutandomi a capire meglio il valore della vita. Come nascono questi lavori di Anima Mundi? Nascono da storie di donne e di bambine che ho incontrato, in modo reale o virtuale, verso le quali ho provato una profonda empatia e che mi porto nel cuore. Con i dipinti e le incisioni di Anima Mundi mi sono unita a loro, come a voler perpetuare quel vissuto. Inoltre, in questa mostra ci sono delle citazioni di autori del passato, con i quali ho avuto un rapporto importante. In definitiva Anima del mondo, per me, significa sintonia con tutti gli esseri viventi, in uno slancio di compassione e condivisione che tutto unisce. Come ha conosciuto Sassoferrato, e il Mam’s? E cosa le rimane dell’esperienza vissuta qui, in queste due settimane? Ho avuto il privilegio di conoscere Sassoferrato e il Mam’s circa un anno fa, in occasione di una mia personale a Fabriano curata da Anna Massinissa. E’ stata poi Arianna Rossella Baldecchi e Arianna Bardelli (foto Mingo) Bardelli, una giovane critica di grande valore, ad aprirmi le porte e a condurmi con la sua passione e il suo entusiasmo alla scoperta di questo splendido Museo e di questi luoghi. Tanto che, già nell’autunno scorso ero di nuovo qui, per il Premio Salvi e l’Atelier del Contemporaneo, dove sono state esposte due mie opere. Di questa esperienza mi rimarranno, fra l’altro, la grande professionalità con cui tutto è stato preparato e curato, l’impegno del Comune (grazie, in particolare al Sindaco Pesciarelli, all’Assessore Varani, ad Antonio Maria Luzi, agli allestitori), l’accoglienza dei cittadini e dei visitatori, davvero cordiale e affettuosa, oltre, di nuovo, alla bravura e alla competenza di Arianna. Le sue prossime mostre e iniziative? Sono già al lavoro per un progetto che nel prossimo mese di luglio mi vedrà impegnata, insieme ad otto artiste italiane e straniere, nella realizzazione di un’installazione nella foresta dell’Abetone, al confine tra Toscana ed Emilia, ne “Il percorso dell’amicizia”. A fine anno poi sarò a Montale, nel pistoiese, con una personale. Sono sempre pronta, comunque, ad “impacchettare” i miei lavori e a partire per nuove emozionanti avventure artistiche che, spero, mi riportino presto anche nelle amate Marche. Cinema: malavita d'America Tre appuntamenti con il Cineforum a Monterosso. Dall'1 al 3 maggio prossimi, con inizio alle ore 21.30, nella sala parrocchiale del paese si terranno tre serate dedicate al cinema, promosse da altrettanti appassionati di filmografia: Silvestro Baiocco, Andrea Conti e Giulio Santoleri. Argomento centrale degli eventi cinematografici “La malavita in America”, ovvero il tema visto da tre diverse generazioni. Si apre venerdì 1° maggio con “Donne Brasco”, pellicola del 1997 con Al Pacino e Johnny Depp, per la regia di Mike Newell. Il giorno successivo sarà la volta del film di Clint Eastwood “Mystic River”, anno 2003, con Sean Penn, Tim Robbins e Kevin Bacon. Si chiude domenica con “Public Enemies”, anno 2009, di Michael Mann, che ha quali interpreti principali Johnny Depp e Christian Bale. L’ingresso è libero. Johnny Depp in Public Enemies A caccia dei rifiuti ingombranti con i volontari: I grandi meriti ripulite alcune discariche abusive a cielo aperto di Leone XII Premiato l’impegno dei circa cento volontari che domenica 12 aprile si sono dati appuntamento in piazzale Castellucci per partecipare alla 13^ edizione della “Caccia…ai rifiuti”, l’iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con le associazioni che operano per la tutela dell’ambiente. La “battuta di caccia” ha infatti fruttato un ricco bottino di alcune decine di quintali di materiali di disuso, che sono stati prelevati da discariche abusive a cielo aperto e trasportati all’interno del Centro Ambiente di località Fornaci. All’iniziativa hanno preso parte rappresentanti delle associazioni locali, a cominciare da quelle venatorie e della pesca, agricoltori, cittadini sensibili ai temi ambientali, assessori e consiglieri comunali e gli studenti del consiglio comunale delle ragazze e delle ragazzi. Le operazioni di bonifica, condotte con l’ausilio di camioncini, trattrici con rimorchi e automezzi fuori strada, messi a disposizione dal Comune e da soggetti privati, si sono concentrate in località Morello, Valdolmo, Valdibetto, Perticano, San Felice, Casalvento, Cabernardi e nell’area circostante l’Abbazia di Santa Croce. Armati di guanti, sacchi e funi, i volontari, divisi in gruppi, hanno operato, non senza fatica, ma con tanto entusiasmo, per recuperare lungo dirupi, scarpate, aree boschive e argini fluviali, un consistente numero di materiali ingombranti ed inquinanti: frigoriferi, lavatrici, reti metalliche, gomme di automezzi, materassi, materiali di plastica, bottiglie, lattine ed altro ancora. Una giornata di duro lavoro, dunque, che ha prodotto risultati concreti, con la speranza che, al di là dell’aspetto puramente pratico, possa essere servita a sensibilizzare la cittadinanza al rispetto dell’ambiente, troppo spesso “offeso” da persone totalmente prive di Il comitato locale di Sassoferrato della Croce senso civico. Rossa, domenica 19 aprile scorsa, a Palazzo Oliva, ha impartito una lezione sulla “Disostruzione pediatrica e sonno sicuro” (foto). In pratica una lezione per imparare le manovre salvavita per liberare le vie aree di un bambino o di un adulto da un corpo estraneo ed una su tutti gli accorgimenti da prendere al fine di ridurre le probabilità di vivere in famiglia in caso di morte in culla. Lezioni di vita fondamentali con due bravi insegnanti, Gabriele e Lucio, che si completeranno con un altro ciclo legato al massaggio cardiaco ed all’uso del defibrillatore. Corso di nuovo gratuito ed aperto a tutti, organizzato in collaborazione con il Comune di cui vi terremo informati. Qui e sopra, il recupero dei rifiuti ingombranti Utili manovre salvavita 18 sasso.indd 2 Merito anche di Papa Leone XII se abbiamo Papa Francesco. Chi conosce bene don Pietro Fedeli, il parroco di San Pietro, ex parroco di San Nicolò di Fabriano, sa bene quanto sono precise ed intelligente le sue analisi della storia e della nostra odierna società. E lo ha, di nuovo, dimostrato il giorno dell’inaugurazione della statua di Leone XII, ideata da Bruno d'Arcevia e data in dono dal Club Rotary Altavallesina-GrotteFrasassi ai gengarini quando ha collegato l’apertura ai gesuiti di Papa Leone XII all'investitura di Papa Francesco. “Perché – spiega – uno dei grandi meriti del Papa della Genga è proprio quello di aver non solo riaperto il collegio romano dei Gesuiti ma anche di aver concesso il permesso al collegio di formare di nuovo studenti di teologia. Fu proprio in questa scuola che si formarono il giovane Gioacchino Pecci, futuro Leone XIII od ancora padre Curci Sj. Una mossa da collegare alla permanenza di Papa Leone XII in Germania quando era nunzio dove ha vissuto il fermento di nuove problematiche ecclesiologiche che non erano in linea con i dettati delle università pontificie romane. Pertanto autorizzando quel collegio romano, consentì ai gesuiti di creare un centro propulsore di rinnovamento che di fatto aprì nuovi orizzonti perché avallò il dialogo tra le varie correnti del pensiero moderno fino allora tenute in sospetto o in odore di eresia. I gesuiti così fondarono collegi ed università nel mondo e in modo particolare nell’America latina. E lo stupore – conclude - è che il Papa Leone XII, quello che la storiografia risorgimentale descrive come retrivo e conservatore, in realtà si pone come il Papa che ha aperto la strada a Papa Giovanni per indire il concilio Vaticano II. Concilio che ha dato inizio al nuovo cammino della Chiesa universale ed a un gesuita di salire oggi sulla cattedra di Pietro”. Veronique Angeletti 29/04/15 10.48 >CERRETO D'ESI< L'Azione 2 MAGGIO 2015 19 Il Pcl alle elezioni subito con i lavoratori Intervenire sulla Desi Mobili F eneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil ritengono importantissimo che in tempi brevi, anzi brevissimi, si valuti ogni possibile soluzione per la Desi Mobili e soprattutto per suoi dipendenti, in contratto di solidarietà dal giugno 2014 e con l'azienda in mano al Tribunale di Ancona a causa di richiesta di fallimento dai primi di marzo 2015. Le organizzazioni sindacali chiedono all'assessore regionale e a tutta l'amministrazione regionale, come è già stato fatto con il commissario prefettizio del Comune di Cerreto d'Esi, di sollecitare il Tribunale di Ancona per la nomina del curatore fallimentare, condizione necessaria per affrontare le emergenze più impellenti che i dipendenti della Desi Mobili stanno vivendo. I lavoratori non percepiscono salario dal mese di febbraio 2015 in relazione alla retribuzione di novembre 2014, non percepiscono ammortizzatori sociali, per cui la situazione è estremamente delicata tanto che 80 lavoratori hanno già deciso di abbandonare l'azienda utilizzando l'opportunità della mobilità. Non di minor importanza la valutazione della situazione per il salvataggio dell'azienda: la Desi Mobili una delle ultimissime realtà del mobile della provincia di Ancona da più di trent'anni sul mercato con una produzione a marchio proprio e anche conto terzi la quale ha occupato anche più di 230 dipendenti ha suscitato l'interesse di altre aziende che, negli ultimi giorni, si sono interessate alla situazione al fine di elaborare proposte per l'acquisizione ma tutte hanno posto la condizione di una ripresa produttiva il più velocemente possibile per cui anche in questo ambito la nomina rapida del curatore fallimentare è una condizione fondamentale. Certo, né le organizzazioni sindacali, né tanto meno i lavoratori, hanno bisogno di un allungamento delle tempistiche che rischierebbero di far saltare la possibilità di un acquisto. In uno degli ultimi incontri avuti con la Desi Mobili ci veniva confermato che il valore dell'azienda stessa stava nei contratti con i clienti "buoni" e che gli stessi non avrebbero potuto attendere per tanto tempo la ripresa dell'attività produttiva ed è proprio per questo motivo che si richiedono tempi strettissimi per la nomina del curatore fallimentare il quale potrebbe cedere l'azienda ai possibili acquirenti e la quale presenza si rende obbligatoria al fine di poter recuperare quanto i lavoratori devono percepire in merito a mensilità arretrate ed a quant'altro spettante. Il Glicobus arriva in piazza Il Glicobus arriva a Cerreto d’Esi per la sesta volta consecutiva, iniziativa itinerante sul territorio che si inserisce nel più ampio piano di prevenzione e di sensibilizzazione svolto dall’Associazione per la Tutela del Diabetico Atd onlus di Fabriano sui problemi legati al diabete, alle malattie metaboliche e a tutte le complicanze ad esse collegate. Il Glicobus è organizzato da Atd in collaborazione con la Croce Azzurra e con il patrocinio dell’Asur Marche Area Vasta 2 e del Comune di Cerreto d’Esi. L’iniziativa si terrà sabato 9 maggio a Cerreto d’Esi, in piazza Caraffa, dalle ore 8.30 alle 12.30. Un’occasione utile per quanti intendono controllare gratuitamente i propri livelli di glicemia e di pressione. Presso l’infermeria mobile della Croce Azzurra opererà un team sanitario dell’Unità Operativa di Diabetologia dell’Ospedale “Profili” di Fabriano, composta dal diabetologo dott. Franco Gregorio, dall’operatrice socio assistenziale Silvana Piccioni e dalla dietista dott.ssa Valentina Marinelli. Oltre alla possibilità di sottoporsi all’esame per la verifica dei propri livelli di glicemia, determinazione della pressione, peso corporeo e indice di massa corporea, i cittadini potranno rivolgere alla equipe medica tutti i quesiti sul corretto stile di vita e quindi anche di tipo alimentare. “Ancora una volta presenti con la stessa determinazione e voglia di tutelare le condizioni dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei pensionati e di tutte le fasce più deboli della popolazione, in un Comune ormai collassato e sull’orlo del fallimento”. Queste sono le prime dichiarazioni di Marco Zamparini, giovane operaio nel settore del commercio, candidato a sindaco del Partito Comunista dei Lavoratori, che si presenta come unica forza di opposizione e di rottura, con quella classe politica che in un ventennio, ha portato il nostro comune sull’orlo del baratro. La necessità di fare emergere anche le vicende passate, che hanno portato poi al commissariamento del comune, spingono ancora una volta il Pcl, a prendere una dura ed intransigente posizione nei confronti di amministratori e politici locali, di ogni schieramento e colore politico. Loro sono i veri colpevoli del buco economico e dell’incredibile indebitamento per mezzo di mutui insanabili e troppo onerosi per le casse di un piccolo comune come il nostro. Il candidato sindaco del Pcl dichiara: “La reale e grave situazione, ormai è sotto gli occhi di tutti, come sono chiare ed inconfutabili le responsabilità. Per troppo tempo la nostra comunità, è stata amministrata da “piccoli” uomini politici, tutt’altro che capaci, politicamente parlando. Hanno sempre privilegiato politiche a favore degli interessi privati e non a quelli della collettività, per lo più volte a favorire noti industriali, burocrati e professionisti del parassitismo politico. Hanno scaricato a loro volta, tutta la loro incompetenza e “mala fede”, sulle spalle dei lavoratori e pensionati, vere vittime della crisi economica e sociale che attanaglia il nostro territorio. La nostra proposta politica è chiara e ben delineata da anni. Con la differenza che questa volta promesse da fare non ce ne sono per nessuno. Vista la situazione, abbiamo il dovere di mantenere vivo il nostro paesello, ed i primi traguardi sono il lavoro, l’ambiente, la rivalutazione del territorio ed il mantenimento dei pochi servizi rimasti, rivedendone tutte le gestioni. Poi sulle proposte politiche, ne riparleremo in seguito. La nostra linea è espressione di onestà e trasparenza politica, ed è legata ad un principio di fondo. Secondo noi per migliorare le condizioni dei nostri cittadini, c’è bisogno che vadano fuori dal Consiglio comunale ogni interesse economico e di potere. C’è bisogno di creare una giunta comunale formata da lavoratori e da persone comuni, ovviamente preparate e attive nella vita politica cittadina, e che sanno cosa significhi sostenere situazioni estreme, anche in alcuni casi vicine alla soglia della povertà”. Il candidato sindaco conclude: “Ancora una volta ci presenteremo indipendenti e fuori da ogni forma di alleanza, soprattutto con chi consapevolmente è complice del fallimento sociale ed economico del nostro Comune. Cambiano i candidati sindaci, ma il fine politico di queste persone e di chi li manovra non cambia. Hanno avuto la loro possibilità di amministrare, chi più e chi meno per vent’anni, tra finte liste civiche e partiti, ma hanno dimostrato di essere “forse” bravi nel loro lavoro abituale che però è ben lontano dal saper fare politica, e questa volta i fatti sono inconfutabili. C’è bisogno di un cambiamento per Cerreto, vero, serio e coraggioso. C’è bisogno di gente come noi, che da dieci anni nonostante non siamo mai riusciti né a governare con una lista del Pcl, né a prendere un consigliere comunale, siamo lo stesso stati sempre attivi e sempre presenti con le nostre proposte in ogni momento dell’anno e non solo a ridosso dell’elezioni comunali, anche con il nostro giornalino e i banchetti in piazza. I cittadini non devono votare il candidato sindaco in base ai titoli, alle proprietà, o ad altro, ma devono votare il programma e cosa si vuole fare realmente per questo paese. Un voto a noi non è sprecato, è un voto che non tradirà mai le aspettative reali dei cittadini. Votare per noi è scegliere di ridare dignità al nostro paese”. Pcl Nucleo montano sezione Ancona 4 maggio 2008 in festa Riparte anche per questo duemilaquindici la settima edizione della festa del “4 Maggio 2008”, associazione cerretese nata per volontà del presidente Alvaro Galdelli, e che mette in campo diversi sport dal 9 al 16 maggio. Gli eventi si svolgeranno principalmente all’interno del palazzetto dello sport Palacarifac comunale e nella struttura tennistica del Tennis Club Atd onlus Fabriano “Fabrizio Lodovici”. Giornata di apertura del 4 maggio con la Santa Messa al Centro parrocchiale “in Giornata di voto per le primarie ricordo di..”, con cena finale offerta del Partito Democratico a Cerdall’associazione. Per lo sport si reto d'Esi domenica 26 aprile inizierà nella serata del 9 maggio per tutti i residenti del paese alla con l’esibizione delle ragazze del Sala dello Stemma. Giornata Twirling “Fantasy”, mentre dal 5 quella di domenica che si è al 16 si svolgerà per il calcetto il aperta alle ore otto del mattino “Memorial Andrea”. Semifinali e e terminata incirca alle ore venti finali rispettivamente il 7 ed il 9 della sera stessa e che ha visto contrapposte due figure candidate alle prosmaggio per il torneo di pallavolo sime elezioni comunali: stiamo parlando di Stefano Stroppa e di Angelo Cola, femminile, che vedrà impegnate per entrambi del Pd. Buona l’affluenza alle urne elettorali che ha contato ben 367 quest’ultimo giorno l’Asd Caldarola votanti. Dopo lo scrutinio dei voti intorno alle ventuno si è decretato vincitore Volley e il San Severino Volley per netto Stefano Stroppa con 221 consensi , mentre 141 le preferenze per Angelo l’incontro di serie D. La giornata Cola, con alcune schede nulle tra quelle totali. Entrambi i candidati prima delle conclusiva del 16 maggio vedrà al elezioni avevano presentato pubblicamente un programma politico da attuare Circolo Tennis un torneo a gironi per il paese, con qualche giorno di anticipo prima della domenica. Il vincitore a partire dal primo pomeriggio. La ha poi espresso parole di soddisfazione dopo l’esito positivo a suo favore, settimana si conclude in bellezza dichiarando “Grazie per la fiducia che mi avete dato, io mi sono candidato, e con la cena aperta a tutti su prenoavendo a cuore il futuro del mio amato paese, darò, insieme a chi mi affiantazione al Centro parrocchiale, ed cherà, un forte contributo". Attesa dunque per le prossime elezioni comunali. estrazione finale con premi. Gian Marco Lodovici Primarie Pd vince Stroppa Ferito con la motozappa Un quarantenne è rimasto ferito con la motozappa mentre stava lavorando in un podere a Cerreto d’Esi. E’ successo mercoledì scorso intorno alle 11 in un terreno di proprietà dell’uomo. Il quarantenne è rimasto impigliato con la gamba destra nel mezzo agricolo e se l’è fratturata. Sul posto è subito intervenuta l’eliambulanza che l’ha trasportato all’ospedale regionale di Torrette dove lo hanno operato per ricomporre la frattura. La prognosi è di 40 giorni. Sul luogo dell’incidente è intervenuta anche una pattuglia dei Carabinieri della Compagnia di Fabriano per i rilievi di legge. 19 cerreto.indd 2 g.m.l. 29/04/15 10.42 20 L'Azione 2 MAGGIO 2015 >CHIESA Ss. Biagio e Romualdo diventa ufficialmente luogo di culto degli appassionati d'arte: anche il Vescovo presente Artisti, ecco la vostra chiesa di FRANCESCA AGOSTINELLI S abato 25 aprile la chiesa dei Santi Biagio e Romualdo è diventata ufficialmente “Chiesa degli artisti”. La chiesa dedicata a questi due Santi è per Fabriano un vero e proprio gioiello artistico, culla di arte e di storia. Rappresenta il migliore esempio di tarda architettura barocca nelle Marche ed è meta di tutti i turisti che visitano la città. “Sarà da oggi un punto di incontro per tutti gli artisti. La diocesi ha deciso di concretizzare l’interesse per l’arte e per gli artisti creando appunto una nuova sede culturale”. Queste sono le parole di Don Andrea Simone che in occasione dell’inaugurazione spiega l’importanza dell’arte in relazione all’amore di Dio riflettendo su una frase VIVERE IL VANGELO di Don Aldo Buonaiuto Una parola per tutti di Giovanni Paolo II: “Gli artisti ci aiutano a scoprire il desiderio di Dio”. Presenti alla manifestazione i 300 acquarellisti provenienti da tutto il mondo per il grande evento “Fabriano in acquarello”, l’esposizione internazionale che vede la commistione di acquarelli e bellezze del centro storico. Non potevano mancare inoltre gli artisti del Coro Polifonico della Diocesi Fabriano-Matelica con un repertorio di musiche a cappella a quattro voci, il tutto sotto la direzione del maestro Giuseppe Papaleo. E ancora per valorizzare questo evento si sono scelte alcune letture dal “Trittico Romano. Meditazioni”. Questo poema, scritto da Giovanni Paolo II, onora l’arte e le sue forme. In particolare, per l’oc- casione, è stata letta la composizione dedicata al conclave che, come tutti sanno, avviene nella Cappella Sistina alla presenza quindi del grande dipinto di Michelangelo che si trasforma da arte in preghiera. Il grande artista è come se parlasse al popolo e indicasse il prescelto. Una lettura di grande intensità dunque in occasione di una proclamazione che costituisce per questa chiesa, per la città e per tutta la Diocesi un nuovo ed importante inizio. Ad ufficializzare la proclamazione una targa in ottone che resterà nella chiesa ed opere in acquarello che sono rimaste esposte fino a domenica 26 aprile. “Sicuramente la Diocesi si impegnerà a mantenere attivo questo centro culturale attraverso l’organizzazione di eventi e manifestazioni”, afferma Don Andrea. È possibile destinare il 5xmille Irpef a Caritas Italiana per progetti di solidarietà e interventi di emergenza. Nei diversi modelli di dichiarazione (Cud, 730, Unico) occorre: 1. firmare nel riquadro "sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni" (il primo dei 4 appositamente previsti); 2. indicare il codice fiscale di Caritas Italiana: 80102590587 CARITAS DIOCESANA : E’ POSSIBILE DONARE PER POVERTA’ LOCALI ALL’IBAN : IT07U0503521113418570003231 Domenica 3 maggio dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15, 1-8) In tutta la Bibbia, soprattutto nell’Antico Testamento, sono presenti le immagini della vigna e della vite. Quest’ultima è indicata proprio per rappresentare Israele. Gesù, fondamento e iniziatore del nuovo popolo di Dio, è l’uomo nuovo che realizza il suo Regno. Il Padre è l’agricoltore, i tralci della vite sono i discepoli del Maestro. Se la pianta non produce frutti, viene tagliata via, dopo aver tentato in ogni modo di renderla rigogliosa. Solo attraverso il Salvatore è possibile portare frutto. Non basta vivere per lui, bisogna vivere in lui perché egli è la grazia salvifica che ci partecipa questo dono permettendo la nostra unione col suo corpo redento: “Io sono la vite, voi i tralci”. La Parola di Dio entra nel cuore di chi sceglie di accoglierla, come avviene per i rami dell’albero che ricevono la linfa direttamente dal tronco. Nel brano evangelico ricorre più volte il verbo “rimanere” che significa “dimorare”, ossia affidarsi al Signore in ogni momento e in ogni situazione: nella malattia, nella gioia, nella desolazione, nella solitudine… senza disperare perché il Signore non abbandona mai l’uomo. Come la possiamo vivere - Il Vangelo di questa V domenica di Pasqua ci propone l’immagine dell’uomo come creatura intrinsecamente legata all’Onnipotente. Cerchiamo, attraverso la preghiera e la meditazione delle Sacre Scritture, la relazione con Dio, accogliendo la sua Parola, elemento indispensabile per la nostra esistenza. - La comunione tra noi e la vita del cielo è ben rappresentata con l’immagine della vigna. Il cristiano disobbediente, slegato dalla Chiesa, dai suoi pastori, è come quel tralcio che diventa secco perché senza dialogo e amore fraterno è impossibile incontrare il Signore. - Nella comunità cristiana la diversità dei carismi, i talenti di ognuno, diventano necessari affinché si veda la ricchezza e la bellezza del corpo mistico di Cristo. Unità non è quindi uniformità; diversità è gioia, opportunità e speranza. - Chi opera assieme a Gesù anela alla pace, alla riconciliazione e al perdono. Chi vive la fede per un proprio tornaconto o protagonismo diventa occasione di scandalo. Concordia, condivisione e testimonianza di vita sono l’unica via per annunciare il Regno di Dio. 20 chiesa.indd 2 29/04/15 10.40 21 >CHIESA< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Cinquant'anni di sacerdozio E' festa grande a Colleponi di Genga per don Renzo Antognoni S di VERONIQUE ANGELETTI abato 11 aprile, don Renzo Antognoni ha festeggiato i suoi cinquanta anni di sacerdozio. Pensava che l’anniversario sarebbe passato inosservato, a ridosso della bellissima festa di Pasqua ma non aveva fatto i conti con i suoi parrocchiani che si sono mobilitati per celebrare l’evento. Ed è così che nella chiesa di San Gregorio Papa (XII-XIV sec) si sono radunati i parrocchiani di Colleponi, Casamontanara, San Fortunato, Trapozzo, Serrabernacchia, Avenale e Trinquelli per assistere alla messa solenne concelebrata dal vescovo don Giancarlo Vecerrica. “Non mi aspettavo una così bella festa – ha dichiarato commosso don Renzo dall’altare. Vengo da una famiglia povera che mi ha iscritto al seminario perché studiarci di quei tempi, era una promozione sociale. Poi la vocazione e il mio cammino che mi ha portato a festeggiare con voi i miei cinquanta anni di servizio a Dio”. Parla con il cuore in mano mentre il suo sguardo fruga ogni angolo della chiesa gremita di gente per catturare l’attenzione di ognuno e ringraziarlo della sua presenza. Lui, con il suo modo di fare, fermo ed invitante, che gli ha permesso di essere sempre vicino ai suoi parrocchiani. Accanto a lui c’è anche l’amico di sempre, il sindaco Giuseppe Medardoni e il presidente della Pro Loco, Mario Bonetti. E poi, per sigillare la giornata, uno splendido rinfresco, con tanto di dolci fatti in casa, organizzato sulla piazzetta. Il Vescovo Vecerrica con don Renzo Antognoni Angelo Bonetti della Pro Loco Incontro conclusivo per tutti i catechisti Maggio di appuntamenti per l'Unitalsi locale L’anno catechistico 2014/2015 incentrato sul tema delle Beatitudini sta giungendo ormai al termine e lunedì 4 maggio alle ore 18.30 presso la parrocchia di San Giuseppe Lavoratore si terrà l’incontro conclusivo rivolto a tutti i catechisti ed organizzato dall’Ufficio Catechistico Diocesano. Durante l’incontro verrà consegnato alle catechiste coordinatrici di ogni parrocchia l’opuscolo realizzato con gli elaborati dei bambini e dei ragazzi che, con il loro gruppo, hanno partecipato all’iniziativa. Approfondendo il tema delle Beatitudini Evangeliche, infatti, ogni gruppo ha presentato i propri lavori di sintesi e gli stessi sono così entrati a far parte di un libretto dal titolo “Le Beatitudini e i bambini”, degna conclusione di un percorso che ha portato i ragazzi a riflettere sul discorso della montagna di Gesù. Scorrendo l’opuscolo si potranno quindi leggere le Beatitudini con gli occhi dei bambini che, con varie forme, dalla poesia alla riflessione, hanno fornito una lettura di ciò che significa essere beati. Il libretto oltre ad essere obiettivo è altresì uno stimolo per la valorizzazione dell’attività e dell’impegno dei ragazzi durante il percorso catechistico dell’iniziazione cristiana. Confidando in una nutrita partecipazione l’Ucd dà quindi appuntamento a lunedì 4 maggio, occasione gradita per scambiarsi gli auguri di una buona conclusione e di una serena pausa estiva. Per la sottosezione Unitalsi di Fabriano il mese di maggio sarà ricco di appuntamenti. Il primo maggio dopo una piccola processione verso il Santuario Madonna Buon Gesù alle ore 16, in Cattedrale, ci sarà la celebrazione eucaristica officiata dal vescovo Mons. Giancarlo Vecerrica. Dall’8 maggio e per tutti i venerdì del mese, presso la sede dell’Unitalsi nella chiesa di San Giacomo Maggiore in via Berti snc si reciterà il rosario guidato alle ore 21. L’11 e il 12 maggio sempre nella chiesa di San Giacomo Maggiore saranno esposte le reliquie di Santa Bernadette ed in questa occasione tutta la settimana verrà recitato il rosario guidato sempre alle ore 21. Questi due appuntamenti daranno la possibilità a tutti i fabrianesi di ammirare una chiesa storica, per molti cittadini, visto anche il valore degli affreschi del fabrianese Domiziano Domiziani (sec. XVI), purtroppo non in ottimo stato. Il 17 maggio a Fermo si svolgerà la Giornata dei Giovani Unitalsi di sezione. Infine l’1 e il 2 giugno un Pellegrinaggio di sottosezione a Torino per l’Ostensione della Sacra Sindone. Per maggiori informazioni potete chiamare in sede al numero 0732 629326, o recarvi direttamente in sede aperta negli orari di apertura, lunedì e venerdì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle 12. Antonella Spilli e Antonella Bartolini, Ufficio Catechistico Diocesano Ritiro mensile del Clero Giovedì 7 maggio, alle ore 9.30, nel Seminario di Fabriano, sottolinea il Vescovo Giancarlo Vecerrica - "ci ritroveremo dopo l’esperienza comunionale vissuta nella Santa Messa Crismale, per continuare il nostro cammino di studio e di attualizzazione dell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium". Il tema è il capitolo IV dell’Evangelii Gaudium, intitolato “La dimensione sociale dell’Evangelizzazione”, sotto la guida dei sacerdoti della Zona Pastorale della città di Fabriano. AGENDA LITURGICA di Don Leopoldo Paloni ~ FESTA DI SAN VERECONDO A PATERNO: venerdì 1° maggio alle ore 9.30, presiede Mons. Vecerrica. ~ CRESIME A SAN GIUSEPPE LAVORATORE: venerdì 1° maggio alle ore 11. ~ PELLEGRINAGGIO DIOCESANO ALLA MADONNA DEL BUON GESÙ: venerdì 1° maggio alle ore 16. ~ MESE DI MAGGIO ALLA MADONNA DEL CERRO: venerdì 1° maggio alle ore 17.30, presiede il card. Edoardo Menichelli. ~ COMUNITA' DEI DIACONI: sabato 2 maggio alle ore 15 a San Filippo. ~ VISITA PASTORALE NELLA ZONA “COLLAMATO-ATTIGGIO”: sabato 2 maggio in mattinata visita ai malati, ore 17 S. Messa con unzione degli infermi a Collamato. Domenica 3 maggio ore 11 Santa Messa di chiusura al campo sportivo di Argignano (unica Messa per tutte le parrocchie della zona pastorale). ~ ADORAZIONE EUCARISTICA NOTTURNA: sabato 2 maggio il Vescovo partecipa all'inizio, alle ore 21 a San Filippo. ~ PELLEGRINAGGIO ALLA MADONNA DELL'ACQUARELLA: domenica 3 maggio ore 10.30 S.Messa con il Vescovo. ~ ASSEMBLEA DEI VESCOVI MARCHIGIANI: mercoledì 6 maggio alle ore 9.30 a Loreto. ~ RITIRO DEL CLERO: giovedì 7 maggio alle ore 9.30 in seminario. 21 chiesa.indd 2 Federica Stroppa Adorazione eucaristica per le vocazioni • A Fabriano: nella chiesa di San Filippo il primo sabato del mese, il 2 maggio, dalle ore 21 alle ore 6 della domenica. Nel santuario della Madonna del Buon Gesù: adorazione eucaristica, tutti i giorni feriali, dalle ore 9 alle ore 19, con la possibilità delle confessioni. • A Matelica: nella chiesa della Beata Mattia, il primo sabato del mese, 2 maggio, dalle ore 21 alle ore 24. Nella chiesa di san Filippo l’ultimo venerdì del mese di maggio dalle ore 21 alle ore 24. Pellegrinaggi con il Vescovo: dal Cerro a Lourdes • Pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Buon Gesù: 1° maggio ore 16. • Inizio del mese di maggio al Santuario della Madonna del Cerro: 1° maggio ore 17.30 celebra la S. Messa S.E. il Card. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo. • Pellegrinaggio alla Madonna dell’Acquarella: domenica 3 maggio, ore 19. • Pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Cerro a piedi da Cabernardi: sabato 30 maggio ore 20-22. • Pellegrinaggio a piedi Macerata – Loreto: sabato 6 giugno; iscrizioni presso la redazione “L’Azione”. • Pellegrinaggio Diocesano a Lourdes: 17 – 20 agosto, come ringraziamento del 50° di sacerdozio del Vescovo. Le iscrizioni a don Andrea Simone (cell. 338 3027782). FERIALI ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium) ore 7.20: - S. Silvestro ore 7.30: - M. della Misericordia - Mon. S. Margherita ore 7.45: - Monastero Cappuccine ore 8.00: - Casa di Riposo - Collegio Gentile - S. Luca ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù - S. Caterina (Auditorium) ore 16.00: - Cappella dell’ospedale ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio - S. Giuseppe Lavoratore - Sacra Famiglia - M.della Misericordia - S. Nicolò (lun.-merc.-ven.) - S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.) - Oratorio S. Giovanni Bosco FESTIVE DEL SABATO ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio - S. Giuseppe Lavoratore - Collegiglioni - Collegio Gentile - M. della Misericordia - Sacra Famiglia - S. Nicolò Centro Com. - Oratorio S. Giovanni Bosco FESTIVE ore 7.00: ore 8.00: ore 8.30: ore 8.45: ore 9.00: ore 9.30: ore 10.00: ore 10.15: ore 10.30: ore 11.00: ore 11.15: ore 11.30: ore 11.45: ore 16.30: ore 18.15: ore 18.30: - S. Caterina (Auditorium) - S. Maria in Campo - M. della Misericordia - Casa di Riposo - S. Nicolò (Centro Comunitario) - Sacra Famiglia - S. Margherita - S. Luca - Cappella dell’ospedale - Ss. Biagio e Romualdo cripta - S. Giuseppe Lavoratore - S. Caterina (Auditorium) - Collegio Gentile - Cattedrale San Venanzio - Collepaganello - M. della Misericordia - Nebbiano - Cupo - Attiggio - Moscano - S. Silvestro - S. Nicolò - S. Giuseppe Lavoratore - Monastero Cappuccine - Cattedrale San Venanzio - Sacra Famiglia - M. della Misericordia - S. Maria in Campo - Melano - Argignano - Cattedrale San Venanzio - Ss. Biagio e Romualdo - S. Giuseppe Lavoratore - M.della Misericordia MESSE FERIALI 7.30: - Regina Pacis 8.00: - S.Teresa 9.30: - Concattedrale S. Maria 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa - S. Francesco - Regina Pacis MESSE FESTIVE DEL SABATO 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa 19.00: - Regina Pacis Messe FESTIVE 7.30:- Beata Mattia 8.00:- Concattedrale S. Maria 8.30:- Regina Pacis - Ospedale 9.00:- S. Rocco - S.Francesco 9.30:- Invalidi - S. Teresa 10.30:- Concattedrale S. Maria - Regina Pacis 11.00:- S. Teresa -Braccano 11.15:- S. Francesco 11.30:- Regina Pacis 12.00:- Concattedrale S. Maria 18.00:- Concattedrale S. Maria 18.30:- S. Teresa - Regina Pacis 29/04/15 10.21 22 >DEFUNTI< L'Azione 2 MAGGIO 2015 ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO SEI MESI TRE MESI ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO CHIESA della MISERICORDIA Lunedì 4 maggio ricorre il 5° anniversario della scomparsa dell'amato ERNESTO BELARDINELLI La moglie Anna, i figli Sandro e Orietta, il genero Pietro, i nipoti Alessio e Simone ed i parenti lo ricordano con tanto amore. S.Messa lunedì 4 maggio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. CHIESA di MARISCHIO Giovedì 7 maggio ricorre il 19° anniversario della scomparsa dell'amata MARIA FIORI in MARINELLI Il marito Enzo, i figli ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa giovedì 7 maggio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. A sei mesi dalla scomparsa di CHIESA della MISERICORDIA Nella ricorrenza dei tre mesi dalla scomparsa dell'amato CHIESA di S.NICOLO' Sabato 9 maggio ricorre il 1° anniversario della scomparsa dell'amato ELIO FORNAIOLI S.Messa venerdì 8 maggio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. "Vogliamo ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi, che come allora ci ascolti e ancora sorridi". La moglie, i figli e i nipoti Nel 2° anniversario della tua morte ANNIVERSARIO CATTEDRALE BASILICA S. VENANZIO Martedì 5 maggio ricorre il 16° anniversario della scomparsa dell'amata AMEDEA LEONI ved. GIOIA Tutti i giorni il ricordo di te è nei nostri cuori, vivo come sempre! Sei il nostro Angelo Custode, dolce e amoroso che vive accanto a noi. Dal cielo, insieme al babbo continuate ad amarci a vegliare su di noi. Con l'amore di sempre. Le tue figlie Ci ritroveremo nella celebrazione eucaristica e saremo ancora uniti martedì 5 maggio alle ore 18.30. Grazie a chi si unirà nella preghiera e nel ricordo. GIUDITTA ANTONINI ved. FABRIANESI I nipoti la ricorderanno venerdì 8 maggio nella S.Messa delle ore 7.30 presso la chiesa della Madonna della Misericordia. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO ANNUNCIO Giovedì 23 aprile, a 92 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari INES STROPPA ved. RUGGERI Lo comunicano la figlia Claudia, il genero Gilberto Pierosara, i nipoti Miki e Marika, i parenti tutti. Marchigiano RINGRAZIAMENTO La famiglia Alcool vuole ringraziare tutto il personale OSS, l'infermiera Di Sabato Liliana, le Suore della casa protetta di Cerreto d'Esi dopo la scomparsa della nostra amata mamma SANTA MIRASOLE, per averla accompagnata a concludere la sua esistenza terrena, accudita sempre con la cura e l'affetto di tutte voi. I figli ANNIVERSARIO CHIESA della MISERICORDIA Venerdì 8 maggio ricorre il 2° anniversario della scomparsa dell'amata ed indimenticabile LIDIA GIONCHETTI ved. MEDICI La figlia Anna, il nipote Maurizio con Emanuela, i pronipoti Marco e Matteo, i nipoti Maria Cleofe e Pietro la ricordano con immenso amore. In occasione della ricorrenza S.Messa venerdì 8 maggio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. 22 defunti.indd 2 La moglie, i figli ed i parenti tutti lo ricordano con affetto. S.Messa sabato 2 maggio alle ore 7.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO la tua adorata mamma, tutti quelli che ti hanno voluto bene ti ricordano con tanto affetto e tanto amore. La S.Messa si celebrerà domenica 3 maggio alle ore 11.30 nella chiesa della Misericordia. Ringrazio fin da ora tutti coloro che si uniranno alle preghiere. La tua mamma ANNIVERSARIO GIOVANNI BIANCHI ELEONORA SPACCA 01.05.1997 08.05.2003 S.Messa mercoledì 6 maggio alle ore 18.30 nella Chiesa di San Giuseppe Lavoratore. "Non piangete, saremo gli angeli invisibili della famiglia. Dio non saprà negarci niente quando noi pregheremo per voi" Con eterno amore la famiglia e Lucia ANNIVERSARIO TRIGESIMO CHIESA di S. VENANZIO Giovedì 7 maggio ricorre il 5° anniversario della scomparsa dell'amata LUCIA MONDATI in FUOTI Il marito, i parenti, gli amici, la ricordano con grande affetto. S.Messa giovedì 7 maggio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNUNCIO Lunedì 27 aprile, a 81 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari RINO SCIPIONI Lo comunicano la moglie Maddalena, il figlio Franco, la nuora Patrizia, le nipoti Martina ed Ilenia, i cognati ed i parenti tutti. Onoranze Funebri Belardinelli RINGRAZIAMENTO Le famiglie NUCCI e GIACOMINI commosse per la grande manifestazione di affetto ricevuta per la perdita della loro cara FELICITA ringraziano quanti si sono uniti al lutto. Marchigiano ENZO SAGRAMOLA FABRIZIO LORI GABRIELE FAGGETI "Sei partito, ma solo per precederci non sei assente, non sei lontano, sei vicino a noi, vivi con noi, ci ami e ci proteggi dal cielo, sei uscito dalla vita, ma non dalla nostra vita". Nel 15° anniversario del ritorno alla casa del Padre dell'amatissimo Gabriele ci ritroveremo a pregare con lui mercoledì 6 maggio alle ore 18.30 nella chiesa di San Venanzio. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. CHIESA di SAN NICOLO' CENTRO COMUNITARIO Domenica 10 maggio ricorre il trigesimo della scomparsa dell'amato PRIMO COSTANTINI La moglie, i figli ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa giovedì 7 maggio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNUNCIO Martedì 28 aprile, a 76 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari ROSELLA FIORI ved. FIORI Lo comunicano il figlio Sandro, i nipoti Stefano ed Antonella con Luciano e Matteo. Onoranze Funebri Belardinelli ANNUNCIO Lunedì 27 aprile, a 93 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari VANDA GATTI ved. FRANCONI Lo comunicano la figlia Giuseppina, gli adorati nipoti Gabriele e Giulia, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Lunedì 20 aprile, a 33 anni, a Roma, è mancato all'affetto dei suoi cari MAURO LAMBARDI Lo comunicano il padre, la madre, la compagna, la sorella, il cognato ed i parenti tutti. Onoranze Funebre Belardinelli CHIESA di S. VENANZIO Martedì 5 maggio ricorre il 2° anniversario della scomparsa dell'amato GIULIO ZEPPONI La moglie, le figlie, i generi, i nipoti e i parenti tutti lo ricordano con affetto. S.Messa martedì 5 maggio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNUNCIO Mercoledì 22 aprile, a 82 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari ELDA FREZZOTTI ved. MARASCA Lo comunicano i figli Anna, Franco, Giancarlo ed Angelo, i fratelli, la sorella, il genero, le nuore, i nipoti, il pronipote, la collaboratrice Mascha, i cognati ed i familiari tutti. Onoranze Funebri Belardinelli ANNUNCIO Martedì 28 aprile, a 81 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari RINA CORSO in SAGRAMOLA Lo comunicano il marito Angelo, i figli Giancarlo con Paola e Rosa Maria con Maurizio, i nipoti Giulia, Chiara, Anna, Matteo, Valeria, i parenti tutti. Marchigiano La rete Caritas è già in moto per il Nepal C’era un Paese bello e gentile, una sorta di India minore dove convivono pacificamente tutte le religioni, illuminata dai sorrisi del suo popolo, povero ma dignitoso, e dallo splendore stupefacente dei suoi templi buddisti e induisti, dei suoi monumenti, delle sue montagne e della natura spettacolare. Ora in Nepal ci sono lacrime, cadaveri sotto le macerie o sulle pile di legna per la cremazione, distruzione ovunque, migliaia di feriti negli ospedali già allo stremo e centinaia di migliaia di persone senza tetto che hanno urgente necessità di assistenza umanitaria. Il governo ha stimato finora oltre 4.300 morti ma la Caritas ne teme oltre 6.000 e la popolazione parla addirittura di 10-15mila vittime. Perché molti villaggi vicini alla zona dell’epicentro del terremoto di sabato, di magnitudo 7,8 della scala Richter, non sono stati ancora raggiunti dai soccorsi. Oltre alla nota Durbar square di Katmandu - dove si affacciava ogni giorno la “Kumari”, la dea bambina istruita fin da piccola a fare la vita di una divinità - sono state completamente distrutte anche città storiche bellissime, come il piccolo centro di Baktapur, che sembrava un gioiellino medievale fatto su misura per i viaggiatori che fuggivano dall’inquinamento della capitale, e Patan, la più antica tra le città reali nella valle di Kathmandu. A Pokhara, la cittadina da cui si partiva per le escursioni sull’Himalaya, c’è ancora ansia e panico per i tanti alpinisti dispersi. Nel dramma della popolazione, come già avvenuto durante lo tsunami del 2004, sono infatti rimasti coinvolti anche i turisti, degli alpinisti, ecco perché l’attenzione dei media è ancora così alta. Al momento sono morti tre italiani, altri tre risultano dispersi. La vicinanza del Papa e della Cei. L’aeroporto di Katmandu è ancora inagibile, alcuni ponti sono crollati e molte vie di comunicazione sono interrotte, manca l’acqua e l’energia elettrica, come spesso capita in queste drammatiche catastrofi naturali. Domenica Papa Francesco ha assicurato “vicinanza alle popolazioni colpite”, preghiera “per le vittime, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità” e ha chiesto la mobilitazione della comunità internazionale perché “abbiano il sostegno della solidarietà fraterna”. La Cei è subito intervenuta con uno stanziamento di 3 milioni di euro dai fondi 8xmille, che arriveranno tramite monsignor Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico in India e Nepal. Voci da Katmandu. La rete Caritas si è immediatamente attivata per gli aiuti, anche se in condizioni difficilissime. Piove e la notte fa molto freddo. “Ho visto tantissima distruzione - racconta padre Pius Perumana, direttore di Caritas Nepal -, edifici completamente collassati e corpi per strada. Le persone sono ancora intrappolate sotto gli edifici e non sappiamo se sono vivi e morti. Abbiamo bisogno soprattutto di alloggi, i bambini dormono ancora all’addiaccio”. Katmandu è già invasa dalle tendopoli dei senza tetto, che hanno bisogno di tutto. “Speriamo di tornare presto alle nostre case - dice Magdalene Thakuri, 54 anni, ospitata con altre famiglie nella Chiesa dell’Assunzione. Santos Kumash Magar, 29 anni, giovane insegnante, racconta di essersi salvato insieme agli abitanti del suo villaggio perché erano tutti andati all’ordinazione di nuovi sacerdoti a Okhaldhunga, in una zona remota del Nepal orientale: “È stata una esperienza terribile. Tornando verso casa ho visto distruzione ovunque”. Caritas italiana già operativa. “È stato inviato un team di esperti in supporto a Caritas Nepal, soprattutto da Caritas India, e dalla sezione indiana del Crs, la Caritas americana”, spiega al Sir Fabrizio Cavalletti, responsabile dell’ufficio Asia di Caritas italiana. Anche Caritas Bangladesh ha offerto il suo contributo. “Sono già in distribuzione tende, teli per ripari temporanei, coperte, cibo e kit igienici. Pur essendo una realtà piccola, Caritas Nepal riesce ad avere uno sguardo su tutto il Paese”. La priorità rimane la ricerca dei sopravvissuti e l’assistenza ai senza tetto con beni di prima necessità, soprattutto acqua e materiale igienico sanitario. Vi è una preoccupazione particolare per la fasce più vulnerabili, come minori, anziani, disabili. Caritas italiana ha messo a disposizione un primo contributo di 100mila euro e, grazie anche ai suoi operatori nell’area, resta in costante contatto con le Caritas dei Paesi colpiti. A breve invierà una sua missione in zona, per verificare i danni e stabilire un piano d’azione. Gli aiuti dalle Caritas europee. Nonostante l’immediata mobilitazione delle Caritas asiatiche perché più vicine ai luoghi del disastro, anche l’Europa non manca di dare il suo contributo. Mobilitato il Cafod (la Caritas inglese) e Caritas Germany, che manderanno propri specialisti nel settore “water and sanitation” (i servizi igienici e l’acqua). Secours catholique-Caritas France ha immediatamente devoluto un primo aiuto di 50mila euro ed ha lanciato una raccolta di fondi. Anche Caritas svizzera ha già versato 500mila franchi in aiuto dei terremotati. Patrizia Caiffa 29/04/15 10.19 23 L'Azione 2 MAGGIO 2015 >CULTURA Uffizi a Firenze Alcune risposte che giungono da Firenze e Fabriano Come trasmettere l'arte I di FRANCESCO MARIA ORSOLINI n una vignetta pubblicata sul New York Times è scritto che “Il 60 % del patrimonio artistico mondiale è in Italia, il resto è al sicuro”. A citarla è stato il direttore degli Uffizi, Antonio Natali, ad un recente convegno di studi italo-francese intitolato “Perchè trasmettere la conoscenza artistica?”, svoltosi nell’aula di San Pier Scheraggio degli Uffizi e promosso dallo stesso museo, dal Louvre, dall’Institut Français e dall’Anisa, l’associazione italiana che riunisce gli insegnanti di storia dell’arte. La vignetta del New York Times ha suscitato una grande risata priva di allegria, immancabile nella satira che arriva al bersaglio, ovvero al suo fondo amaro di verità. E, in effetti, al fondo sembriamo esserci avvicinati davvero velocemente e pericolosamente, considerando le conseguenze dei magri investimenti italiani in cultura e per il patrimonio artistico: biblioteche pubbliche a rischio chiusura al calar del sole, per i costi dell’illuminazione elettrica incompa-tibili con il budget, o i rovinosi crolli di Pompei, i cui rimedi sono stati annunciati dal premier Renzi alla Villa dei Misteri, location emblematica per comunicare un nuovo corso nella gestione del sito archeologico, senza specificare come e senza quantificare le risorse aggiuntive per sostenerlo. Qualcuno ha perciò ipotizzato che si stia pensando al ritorno bucolico degli armenti, che nell’Ottocento pascolavano tra gli scavi di Pompei, brucando erbette ed estirpando le temibili radici delle piante spaccamurarie. Nessun mistero, invece, sulle cifre da capogiro, ma per inconsistenza, relative alla gestione dei beni e delle attività culturali in Italia: appena LA GUERRA E LA FEDE di Don Leopoldo Paloni San Pio X e la Madonna del Grappa Il 20 agosto 1914 moriva Giuseppe Sarto divenuto papa col nome di Pio X. La guerra era appena cominciata e questa morte gettò i credenti in un grande sconforto. Uomo di profonda umiltà pastorale fu pianto soprattutto dalle genti del Veneto in quanto era stato Patriarca di Venezia. Memorabile era stata la mobilitazione pastorale dalla raccolta dei fondi alla messa in opera di una statua della Madonna sulla cima del monte Grappa che fu proclamata patrona del Veneto. La sua morte non fu metabolizzata a breve termine e sorsero molte leggende che lo volevano vivo, magari rapito dai tedeschi o apparso da qualche luogo remoto della terra. Come tutti sanno sul Monte Grappa per tre volte si giocarono le sorti dell’Italia. Una cannonata austriaca nel febbraio del 1918 colpì il fianco della statua aprendole uno squarcio. Gli alpini portarono allora nella chiesa di Crespano la “Madonna ferita” ed al termine del conflitto fu ricollocata trionfalmente in cima al monte. Lo squarcio non fu riparato e da allora divenne la patrona dei feriti e dei mutilati di guerra. Fu il culto più longevo e profondo originato del conflitto. Pio X era effettivamente defunto ma attraverso la “sua” Madonnina del Grappa continuò ad evangelizzare anche dopo morto. 23 cultura.indd 2 un miliardo e 200 milioni nel 2014, a fronte dei 25 miliardi per spese militari e, soprattutto, a fronte dei 150 miliardi stimati come costi della corruzione. A citare questi numeri, così lontani dalla retorica roboante della bellezza italica, è stato Tomaso Montanari, uno degli storici dell’arte più autorevoli del nostro paese, intervenuto al convegno di Firenze per ricordare che la vocazione autentica di chi studia e tutela il patrimonio artistico italiano è incardinata, nell’articolo 9 della Costituzione: diffondere e socializzare la conoscenza dell’arte come pilastro di cittadinanza, del sentirsi parte di una grandiosa tradizione storica e culturale da preservare e tramandare come bene pubblico alle generazioni future. L’articolo costituzionale in questione va quindi considerato, questa la proposta tutt’altro che paradossale di Montanari, parte della letteratura artistica italiana, al pari della famosa lettera in cui, riferendosi alla Roma antica, Raffaello scrive a Leone X che: “se ad ognuno è debito la pietà verso i parenti e la patria, tengomi obbligato di esporre tutte le piccole forze mie, acciocché più che si può resti viva un poco dell’immagine e quasi l’ombra di questa, che in vero è patria universale di tutti li cristiani”. Del resto lo stesso Roberto Longhi affermava che la conoscenza della lingua figurativa è parte decisiva, al pari della lingua parlata e scritta, dell’identità storica e culturale degli italiani. E questa lingua, come l’italiano, deve essere insegnata a scuola, fin dai primi anni e nei diversi indirizzi. Ma come? Di questo ha parlato, alla prima assemblea pubblica della sezione Anisa di Fabriano, svoltasi presso il Liceo Classico “Francesco Stelluti”, lo storico dell’arte, nonché giovane sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori. Condividendo in pieno quanto affermato a Firenze da Antonio Natali, che ha esortato gli insegnanti di storia dell’arte a riappropriarsi della complessità della disciplina come scienza umana, liberandola tanto dall’autoreferenzialismo filologico, quanto dall’estetismo feticistico, Alessandro Del Priori si è concentrato sulla natura dell’opera d’arte come oggetto fisico e storico, rispetto al quale gli studenti debbono porsi interrogativi diversi dai soliti “Chi l’ha fatto?”, “Quando è stato fatto”, aggiungendo, ad esempio “A che e a chi serviva?”. Dispiegando un ampio ventaglio di casi, eclatanti come il cantiere di Assisi e quello della Basilica di San Nicola a Tolentino, o assai meno conosciuti, come la stirpe dei pittori Sparapane da Norcia e il tesoro figurativo delle chiese di Campi nell’umbra Valle Castoriana, Delpriori ha esaltato il nesso conoscitivo arte-storia che nel contesto educativo scolastico deve essere con-tinuamente richiamato. Però con un sostanziale ribaltamento della didattica tradizionale, centrato sul processo e sul modello della ricerca-scoperta, opposto a quello di un apprendimento per assimilazione-memorizzazione. Le arti figurative, plastiche e architettoniche sono perciò una sorta di segnaletica che guida e orienta nell’interpretazione della storia, ma rappresentano esse stesse le strade lungo le quali tale interpretazione deve svilupparsi, rendendo riconoscibile ciò che il tempo ha occultato. Il continuo ripresentarsi come attuale, vivo, palpitante ed emozionante dell’arte, la dimensione che Cesare Brandi chiamava l’“astanza”, nella quale conoscenza e sensibilità si accordano, è questa la chiave per avvicinare i giovani all’arte e ottenere risultati straordinari, a scuola e nei musei. A Cesena nel ricordo dei fratelli Latini L’assessore fabrianese Leonando Meloni ha partecipato, in rappresentanza della città di Fabriano, lo scorso sabato 18 aprile alla Festa del Partigiano presso il Circolo Arci di Bagnile Cesena in ricordo del 70° anniversario del rastrellamento fascista del 1944. Il 19 luglio del 1944 nell’aia della famiglia Zamagna residente a Bagnile venne compiuta un’azione partigiana contro due soldati tedeschi; uno venne ucciso, il secondo si salvò grazie all’intervento di una donna della famiglia che in quel momento era nell’aia di casa e che assistette al fatto. Grazie all’intervento della donna il soldato rimasto in vita fece in modo che la famiglia non subisse ripercussioni. In seguito, tre sospettati furono arrestati ma non essendo coinvolti nel fatto vennero rilasciati. Per rappresaglia i nazisti prelevarono quattro persone rinchiuse nelle carceri e li uccisero ai confini del paese: Agapito Latini di Fabriano e Virginio Lucci di Sassoferrato furono uccisi nell’incrocio di Botteghino, Torello Latini di Fabriano e Pietro Maganza di Vernate nel borgo Fra San Martino e Bagnile. Insieme alla rappresentanza della città di Fabriano con il proprio gonfalone, erano presenti i fratelli Sergio e Romualdo Latini che hanno voluto ricordare i propri familiari con la loro presenza. 29/04/15 10.18 24 >CULTURA< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Finalmente un monumento dedicato a Papa Leone XII di ILARIA FIUMI SERMATTEI P er me è stato un grande piacere ricevere l’invito, da parte di Paolo Giuseppetti, a partecipare all’inaugurazione del monumento che il Rotary Club dell’Altavallesina GrotteFrasassi ha commissionato a Bruno d’Arcevia. Ed è stato un piacere farmi coinvolgere, nei limiti delle mie capacità, nella preparazione pratica di questa iniziativa, da un attivissimo e altrettanto attento Alvaro Piermattei, nella redazione della didascalia che accompagna l’opera. Questa didascalia, che sarà letta dai turisti ed escursionisti che visiteranno Genga e Frasassi, si propone un obbiettivo ambizioso, forse troppo, quello di raccontare in poche parole la vita di un uomo, Leone XII. E dare il senso di questa presenza monumentale tra le montagne di Frasassi. Cosa ci fa un papa, proprio qui? Non credo di esagerare nel dire che tutta la vita di Annibale della Genga, che sarà papa dal 1823 al 1829 con il nome di Leone XII, ha un senso proprio in relazione a Genga, suo paese natale. O meglio, nel dire che egli stesso percepiva il suo luogo d’origine come fondante della sua vita, anche e malgrado i lunghi anni trascorsi lontano da Genga, a Roma e poi all’estero, per la carriera diplomatica. La sua era stata una carriera rapida e brillante, sin da giovane si era fatto notare dal pontefice regnante, Pio VI, per lo spirito vivace e colto, per i modi garbati e dolci. Gli incarichi di nunzio pontificio lo porteranno lontano, in Germania, quindi in un paese di fede protestante, nei tempi difficili della prima occupazione francese e della prigionia del suo protettore, Pio VI. Annibale della Genga si immerge in una attività febbrile e concitata, per “salvare il salvabile” in un momento di grande incertezza politica. Un passaggio storico che il cardinale Ercole Con- salvi, segretario di stato di Pio VII, in una lettera indirizzata proprio a monsignor della Genga, paragona al Diluvio Universale, dopo il quale nulla poteva rimanere immutato. La consapevolezza delle profonde, irreversibili trasformazioni in atto accomuna i due prelati. Le situazioni drammatiche impongono sempre la messa a fuoco di ciò che è veramente importante, e di ciò che invece si può e si deve lasciare andare. In questo processo storico di purificazione, monsignor della Genga fa la sua scelta e opta per una Chiesa universale, che tralasciando la difesa del potere temporale si dedichi alla comunità dei credenti. La storia non seguirà questa strada, ma la scelta, lucida, decisa e perdente, per il momento, di Annibale della Genga rimarrà in incubazione nel suo animo, maturerà lentamente per manifestarsi con compiutezza una volta eletto pontefice, inaspettatamente, nel conclave del 1823. Il lungo e faticoso travaglio della missione in Germania segna Annibale nello spirito e nel corpo, alla fine, dopo alcuni anni egli cede. Stanco e malato chiede di essere esonerato dagli incarichi, per tornare in Italia e ritirarsi a Genga. Non per riposarsi, intendiamoci, ma per morire in pace, perché la consapevolezza della fine è per lui ora qualcosa di concreto, tangibile, ineluttabile. Il papa, Pio VII, e soprattutto il segretario di stato, cardinal Consalvi, provano a fare resistenza, non ci stanno a rinunciare ad un valente diplomatico, lo lusingano, lo forzano, lo strapazzano. Annibale è fermo nella sua rinuncia. Possiamo immaginare che la situazione storica così difficile lo abbia forzato a mettere a fuoco quanto c’è di essenziale non solo sul piano politico, ma anche su quello personale. Annibale fa la sua scelta, e torna a Genga. Qui si dedica alla comunità parrocchiale, promuove le confraternite laicali, segue l’abbazia di Monticelli, dove prepara anche la sua tomba. Come sempre segue tutto con attenzione, verifica che la misura del loculo sia adeguata alla sua notevole altezza; detta l’epigrafe della lapide, lasciando in bianco lo spazio della data di morte e degli anni di vita. Qui, tra Genga, Frasassi e Monticelli, sperimenta quella cura delle anime nella quale non aveva avuto modo di cimentarsi nella carriera diplomatica, dove invece aveva messo a frutto le sue naturali doti di negoziatore. Questo “tirocinio” gengarino sarà fondamentale per il suo pontificato, improntato ad una spiritualità severa e sincera, che attraverso il giubileo del 1825, l’unico del secolo, si proponeva di ricondurre alla fede tutti quanti si erano dispersi a causa delle vicende travagliate dell’inizio del secolo, segnate da uno stato di guerra continuo. Leggendo le sue lettere ci si rende conto di cosa rappresentasse Genga per lui: la chiamava il suo “eremo”, il “deserto”, qui a volte lo raggiungevano gli amici per andare a caccia insieme, a mangiare polenta e lumache, di cui era ghiottissimo. Qui torna, ogni tanto, anche quando è creato cardinale da Pio VII e ne diventa il Vicario a Roma. Qui non tornerà più dopo l’elezione, inaspettata, al soglio pontificio nel conclave del 1823. Non può tornare a Genga, non può lasciare Roma. I suoi predecessori erano stati allontanati con la forza dalla città eterna: Pio VI era morto in esilio, in Francia; più volte Pio VII era stato portato in Francia, ospite forzato e prigioniero di Napoleone. Saranno i gengarini, i suoi parrocchiani, ad andarlo a trovare a Roma, in occasione del giubileo: si tratta un gruppo di circa 100 persone, aggregati alle confraternite laicali che lui aveva promosso, che sulla via Flaminia sono accolti da una delegazione della corte papale. I giornali dell’epoca ci raccontano dell’arrivo dei “concittadini” del papa, che ricevono il sacco – abito L'inaugurazione del monumento a Papa Leone XII: da sinistra il sindaco Giuseppe Medardoni, l'artista Bruno d'Arcevia, il vescovo Giancarlo Vecerrica e Paolo Giuseppetti (presidente del Rotary Alta Vallesina-Frasassi) (Foto Cico) per le processioni - fatto preparare apposta dal papa per ognuno di loro, la mozzetta di seta – sorta di mantellina – e una medaglia in argento. Cosa fa Annibale per Genga? Ancora cardinale commissiona il Tempio neoclassico costruito all’interno della grotta di Frasassi accanto ad un antico santuario. Splendida statua nel paesaggio naturale Giusto ricordo di un pontefice che operò in un difficile periodo La folla presente all'inaugurazione della statua di Leone XII (foto Cico) E’ un magnifico dono quello fatto dal Club Rotary Altavallesina-GrotteFrasassi al comprensorio. Per celebrare il trentennale della fondazione del club, i soci hanno fatto realizzare da Bruno d’Arcevia una statua di Papa Leone XII. E che statua. Non solo cattura l’attenzione per la scelta del materiale, la prestanza della figura, la cura dei dettagli del viso e dei paramenti ma emoziona per la dinamicità della posa con cui l’artista ha voluto immortalare il Papa. E’ talmente bella da essere alla pari del fascino del paesaggio in cui s’incastona. Il che non è facile considerando che è stata posizionata proprio all’entrata del sentiero 24 cultura.indd 2 Opera dell'artista Bruno d'Arcevia per iniziativa del Rotary Club che porta al santuario della Madonna di Frasassi in un angolo particolarmente bello della gola. Santuario che Leone XII fece lui stesso erigere. Inaugurata sabato 18 aprile – dal presidente del Club Paolo Giuseppetti, la statua è stata benedetta da Mons. Giancarlo Vecerrica che ha voluto sottolineare nella figura storica di Leone XII, il coraggio di un Papa che operava in un periodo storico difficile e non ebbe paura di indire il giubileo del 1825, che rimase l’unico Giubileo di quel secolo. “Una figura che incoraggia la speranza ed è un modello del coraggio della fede”. Presente anche il Governatore del Distretto 2090 Marco Bellingacci, il sindaco di Genga Giuseppe Medardoni, gran parte del suo consiglio comunale, il sindaco di Sassoferrato, Ugo Pesciarelli, il comandante Iurlaro ed il maresciallo Giuseppe Alesci dell’Arma dei Carabinieri. Presente – e molto emozionato - il Governatore del Distretto 2090, Maurizio Maurizi che consegnò la “charter” ossia il documento di costituzione al primo presidente del Club. La scultura è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Genga, il Consorzio Frasassi, l’associazione Amici del Presepe Vivente di Genga, la Fondazione Carifac ed ha beneficiato della sponsorizzazione tecnica di Fiori Costruzioni srl, Artedil Srl, e Cava Gola della Rossa Spa. Veronique Angeletti Il progetto dell’elegante edificio, fortemente influenzato da Giuseppe Valadier, è di Pietro Ghinelli, in parte modificato da Carlo Donati e Savino Natali. La costruzione sarà completata quando Annibale è ormai diventato papa, ed è da lui considerata così importante da essere raffigurata nella medaglia del V anno del suo pontificato, nel 1828. Al Tempio di Frasassi il papa destina una Madonna con il Bambino di sua proprietà, scolpita in marmo nella bottega di Antonio Canova. La bella scultura è oggi conservata nel Museo “Arte Storia Territorio” di Genga, insieme con i suoi paramenti liturgici, in seta ricamata con vivaci colori, e i preziosi vasi sacri da lui donati alla sua patria. Durante il pontificato Leone XII non dimentica Genga e la sua comunità. Eleva il paese a comune, migliora le vie di collegamento con Fabriano e Arcevia, aprendo strade e costruendo ponti, avvia la costruzione di edifici di pubblica utilità e la decorazione della Chiesa Nuova, dedicata all’Assunta. Oggi, con questo monumento di Bruno d’Arcevia, voluto dal Rotary Club e realizzato in collaborazione con il Comune, il papa della Genga torna a Genga, finalmente. Si compie il desiderio di un uomo, e si realizza il senso del suo stesso nome, della Genga, che lo lega indissolubilmente alla terra dove è nato. Qui a Genga Leone XII ritrova l’aquila del suo stemma, che oggi è anche lo stemma del Comune, l’aquila che in questi anni è tornata a nidificare e a volare tra le montagne di Frasassi. 29/04/15 10.17 25 L'Azione 2 MAGGIO 2015 >SPORT La partenza della Primavera Fabrianese dai Giardini in una delle passate edizioni Previsti due percorsi: 22 o 13 chilometri. Lo scorso anno record con 816 iscritti. L'obiettivo sulla "lunga" è battere il record di Sergio Bianchi: 1h 43'... Documento storico: la classifica del 1976 MARCIA IN MONTAGNA Organizzata dal Cai Fabriano La Primavera fa quaranta! Domenica 10 maggio il tradizionale evento, amato dai fabrianesi di FERRUCCIO COCCO Q uarant’anni. E non sentirli, verrebbe da dire. Perché la “Primavera Fabrianese” – nonostante sia ormai sul punto di svalicare gli “anta” – è sempre più viva e fresca. La marcia in montagna per antonomasia della nostra città torna, puntuale, domenica 10 maggio, organizzata dalla sezione di Fabriano del Club Alpino Italiano. La partenza è fissata alle ore 8.30 dai Giardini Pubblici di Viale Moccia. Due, come sempre, i percorsi che gli appassionati potranno scegliere: quello classico e più impegnativo di 22 chilometri (Fabriano, Collepaganello, Monticelli, Sentiero 100, Capretta, Forcella Sant’Angelo, Monte Puro, Monte Rogedano, Valleremita, Pratelle, Collepaganello, Fabriano), o quello più breve di 13 chilometri (Fabriano, Collepaganello, Monticelli, Sentiero 100, Capretta, Pratelle, Monticelli, Collepaganello, Fabriano). Alla manifestazione possono partecipare piccoli e grandi, ognuno può affrontare il percorso come vuole: camminando, marciando o correndo. L’importante è che si goda delle splendide sensazioni regalate da un evento che si svolge interamente tra i boschi e le montagne della nostra zona. Anzi, è proprio importante che non si perda lo spirito della passeggiata per la stragrande maggioranza dei partecipanti, in compagnia e nel rispetto della natura. La manifestazione si terrà con qualsiasi condizione meteorologica. Un po’ di storia. La prima edizione della Primavera Fabrianese risale al 16 maggio 1976 e settanta furono i partecipanti. Due degli organizzatori che “provarono” i 22 chilometri la settimana precedente, al termine della faticata relazionarono così al Consiglio Direttivo del Cai: “Il percorso è bello e tremendo se fatto di corsa… Non pensiamo che qualcuno possa percorrerla tutta correndo…” (dal libro “Uomini e Montagne” di Mauro Chiorri). I due ipotizzano che il tempo minimo possa essere di quattro ore, non di meno. Ma non fu così. Tra lo stupore, infatti, Paolo Costanzi e Sergio Balducci tagliarono il traguardo a pari merito in 2 ore e 16 minuti, seguiti da Stefano Teodori (2h 20’). Pur non avendo carattere competitivo, ben presto si 25 sport.indd 2 scatenò il desiderio tra i partecipanti di correre la Primavera Fabrianese nel minor tempo possibile. Il buon nome di questa anomala marcia – che oggi possiamo tranquillamente annoverare nella tipologia dei “trail running” - si diffuse e aumentarono i partecipanti. “Per i due anni successivi vince Stefano Teodori (2h 12’ e 2h 10’)… – scrive Mauro Chiorri nel suo libro, citato sopra – Poi, nel 1979, è la volta di Sergio Balducci con un tempo eccezionale (1h 45’ 28”), che rimarrà record fino al 1987, quando Sergio Bianchi, di San Severino, ferma il cronometro a 1h 43’ 08 e dopo due anni, nel 1989, a 1h 43’ 00” a tutt’oggi imbattuto”. L’entusiasmo intorno alla Primavera Fabrianese crebbe di anno in anno, segnando però un periodo di flessione a metà degli anni Duemila. Tanto che nel 2008 gli organizzatori – soprattutto per mancanza di un ricambio – ne paventarono l’interruzione. Fortunatamente, un nuovo gruppo di volontari in seno al Cai di Fabriano hanno portato nuova linfa alla manifestazione, che è ripartita di slancio, crescendo anno dopo anno fino a segnare il record di partecipanti la scorsa edizione con ben 816 persone ai nastri di partenza! Albo d’oro della 22 km. Sergio Bianchi guarda tutti dall’alto: è lui, grande mattatore negli anni Ottanta e Novanta, ad aver vinto la Primavera Fabrianese per più volte, ben 11, oltre a detenere - come detto - il miglior tempo (1h 43’). Gli si sta avvicinando sempre di più Marco Pescatori, che ne ha vinto 10 volte (di cui due ex aequo, con Francesco e Giuseppe Mingarelli) ed è tutt’ora in attività. A seguire, tre successi per Paolo Costanzi (di cui un ex aequo con Sergio Balducci); due per Stefano Teodori, Sergio Balducci (di cui un ex aequo con Paolo Costanzi), Roberto Settimi, Francesco Mingarelli (di cui un ex aequo con Marco Pescatori) e Giuseppe Mingarelli (di cui un ex aequo con Marco Pescatori); una vittoria per Sauro Bussoli, Sandro Ballelli, Paolo Rinaldi, Otello Caselli, Alberto Puerini, Filiberto Menghini, Fabrizio Merli, Giacomo Sani e Manolo Federici. Come partecipare. La mattina del 10 maggio è possibile iscriversi sul posto fino a mezzora prima della partenza al costo di 8 euro (intero) e 6 euro (ridotto per i ragazzini fino a 12 anni). E’ possibile prescriversi ad un costo inferiore nei giorni precedenti alla gara presso i negozi Monteverde Sport e Bici Sport (6 euro intero, 5 ridotto) oppure sabato 9 marzo presso la direzione della gara ai Giardini Pubblici di Viale Moccia dalle ore 17 alle 20. Informazioni: 335 7802731, 335 8200237, primavera@ caifabriano.it, www.caifabriano.it. Le novità. Quest’anno, per la prima volta nella storia della Primavera Fabrianese, ad ogni partecipante verrà consegnato un “chip” dotato di sensore elettronico per il rilevamento del tempo impiegato, come avviene nella maggior parte delle gare podistiche. Il “chip” è strettamente personale, non cedibile, e va agganciato ai lacci di una scarpa. Al termine della gara dovrà essere necessariamente riconsegnato agli organizzatori, pena un addebito di 15 euro. Le premiazioni si svolgeranno alle ore 15 e saranno precedute (ore 14.30) dal concerto dei cori Città Gentile e Sacra Famiglia. La Primavera Fabrianese quest’anno è sostenuta dai partner Conad Fabriano ed UnipolSai Assicurazioni, in collaborazione con Radio Gold. Il podio dal 1976 al 2014: quest'anno chi vincerà? 1976 - Paolo Costanzi e Sergio Balducci 2h 16’ 00”; Stefano Teodori 2h 20’ 00”. 1977 - Stefano Teodori 2h 12’ 00”; Oreste Aniello 2h 18’ 00”; Bruno D’Agostino 2h 19’ 00”. 1978 - Stefano Teodori 2h 10’ 20”; Mauro Allegrini 2h 16’ 00”; Paolo Rinaldi 2h 21’ 10”. 1979 - Sergio Balducci 1h 45’ 28”; Alberto Montesi 1h 59’ 56”; Franco Bianchetti 2h 04’ 10”. 1980 - Sergio Bianchi 1h 46’ 27”; Paolo Costanzi 1h 52’ 32”; Sauro Bussoli 2h 03’ 20”. 1981 - Sergio Bianchi 1h 51’ 45”; Marcello Baiocco 1h 58’ 16”; Sandro Ballelli 1h 58’ 37”. 1982 - Sauro Bussoli 1h 53’ 17”; Mauro Allegrini 1h 56’ 40”; Sandro Ballelli 1h 57’ 30”. 1983 - Sandro Ballelli 1h 50’ 45”; Paolo Rinaldi 1h 58’ 52”; Sauro Bussoli 1h 59’ 00”. 1984 - Paolo Rinaldi 1h 50’ 44”; Mauro Allegrini 1h 55’ 33”; Stefano Stefanetti 2h 08’ 13”. 1985 - Otello Caselli 1h 57’ 20”; Paolo Rinaldi 2h 03’ 07”; Sauro Bussoli 2h 03’ 51”. 1986 - Paolo Costanzi 1h 54’ 49”; Mario Cini 1h 58’ 21”; Sauro Bussoli 1h 58’ 25”. 1987 - Sergio Bianchi 1h 43’ 08”; Sandro Ballelli 1h 50’ 05”; Sergio Balducci 1h 53’ 34”. 1988 - Sergio Bianchi 1h 47’ 44”; Paolo Costanzi 1h 49’ 07”; Sauro Bussoli 1h 53’ 45”. 1989 - Sergio Bianchi 1h 43’ 00”; Mario Cini 1h 55’ 33”; Stefano Zampini 1h 56’ 06”. 1990 - Sergio Bianchi 1h 43’ 41”; Paolo Costanzi 1h 51’ 15”; Stefano Zampini 1h 55’ 54”. 1991 - Sergio Bianchi 1h 43’ 48”; Giorgio Cini 1h 51’ 19”; Paolo Costanzi 1h 55’ 41”. 1992 - Sergio Bianchi 1h 46’ 00”; Erasmo Monterobianesi 1h 48’ 03”; Paolo Costanzi 1h 54’ 38”. 1993 - Sergio Bianchi 1h 59’ 48”; Roberto Strappato 1h 59’ 48”; Paolo Costanzi 2h 01’ 09”. 1994 - Sergio Bianchi 1h 50’ 16”; Roberto Settimi 1h 50’ 21”; Fabio Bettanin 1h 57’ 02”. 1995 - Sergio Bianchi 1h 47’ 29”; Roberto Settimi 1h 49’ 22”; Giuseppe Mingarelli 1h 58’ 25”. 1996 - Roberto Settimi 1h 49’ 28”; Francesco Mingarelli 1h 54’ 12”; Fausto Giacchetti 2h 01’ 18”. 1997 - Roberto Settimi 1h 53’ 09”; Maurizio Della Mora 1h 57’ 44”; Filiberto Menghini 2h 03’ 23”. 1998 - Alberto Puerini 1h 50’ 39”; Filiberto Menghini 1h 55’ 23”; Marco Pescatori 1h 56’ 48”. 1999 - Filiber to Menghini 1h 53’ 17”; Roberto Settimi 1h 55’ 35”; Maurizio Della Mora 1h 57’ 52”. 2000 - Marco Pescatori 1h 49’ 44”; Filiberto Menghini 1h 59’ 33”; Valentino Eusebi 2h 00’ 12”. 2001 - Fabrizio Merli 1h 49’ 45”; Marco Pescatori 1h 49’ 46”; Alberto Puerini 1h 49’ 46”. 2002 - Marco Pescatori 1h 46’ 34”; Francesco Mingarelli 1h 47’ 24”; Sandro Mariani 1h 56’ 26”. 2003 - Marco Pescatori 1h 48’ 54”; Giuseppe Mingarelli 1h 52’ 46”; Alessandro Osimani 1h 58’ 33”. 2004 - Marco Pescatori 1h 46’ 20”; Flavio Muti 1h 55’ 45”; Roberto Settimi 1h 56’ 23”. 2005 - Francesco Mingarelli 1h 46’ 28”; Andrea Puerini 1h 58’ 15”; Flavio Muti 1h 58’ 32”. 2006 - Marco Pescatori 1h 55’ 00”; Flavio Muti 1h 59’ 27”; Filiberto Menghini 2h 00’ 52”. 2007 - Francesco Mingarelli e Marco Pescatori 1h 56’ 32”; Fabio Bozzo 1h 58’ 51”. 2008 - Giuseppe Mingarelli e Marco Pescatori 1h 54’ 40”; Sandro Mariani 1h 56’ 06”. 2009 - Marco Pescatori 1h 54’ 34”; Sandro Mariani 1h 56’ 13”; Silvano Sordoni 2h 03’ 31”. 2010 - Marco Pescatori 1h 57’ 07”; Andrea Puerini 2h 05’ 02”; Silvano Sordoni 2h 05’ 42”. 2011 - Giacomo Sani 2h 01’ 10”; Marco Pescatori 2h 01’ 13”; Silvano Sordoni 2h 02’ 39”. 2012 - Manolo Federici 2h 01’ 15”; Fabio Nobili 2h 02’ 28”; Mirko Piermartini 2h 02’ 37”. 2013 - Marco Pescatori 2h 03’ 40”; Lorenzo Ferretti 2h 04’ 09”; Silvano Sordoni 2h 05’ 50”. 2014 - Giuseppe Mingarelli 1h 54’ 32”; Marco Pescatori 1h 58’ 10”; Vittorio Lanternari 2h 00’ 52”. 29/04/15 10.25 26 >SPORT< L'Azione 2 MAGGIO 2015 CALCIO Serie D Matelica, addio ai playoff: una stagione deludente S di DIEGO PICIOTTI confitta di misura per il Matelica nella 32° giornata; l’1-0 di Agnone stende i biancorossi e li fa uscire matematicamente dalla corsa playoff. Gli ospiti si presentano con una formazione rimaneggiata a causa delle assenze di Lazzoni, Mandorino e Iotti ed una panchina composta da ben sette under. L’undici iniziale di mister Bartoccetti è un inedito 4-3-3 nel quale il centrocampo è composto dal Moretti, Scotini e Borgese, mentre nel tridente offensivo giocano Api, Ferretti ed Ambrosini. In difesa Benedetti ritrova una maglia da titolare come terzino sinistro. La gara non è spettacolare e le emozioni scarseggiano durante tutti i 90 minuti. Il primo squillo è degli ospiti: al 10' Ambrosini ed Api lavorano un buon pallone in area, ma vengono fermati in extremis dalla difesa dell'Agnonese. Ancora Matelica pericolosa al 21' e sempre sull'asse Api-Ambrosini con quest'ultimo che si libera in posizione defilata ed effettua un traversone invitante a centro area; Api colpisce di CALCIO AGNONESE MATELICA 1 0 AGNONESE - Biasella, Carpentino, Litterio, Di Lullo, Pifano, Maresca, Lisi (88' Natalini), Ricamato, Ibe, Cantoro (70' Saltarin), Santoro (50' Faggiano). All. Trillini MATELICA - Spitoni, Girolamini, Benedetti, Borgese, D'Addazio, Cesselon, Moretti, Scotini (79' Turchi), Api (71' Gadda), Ferretti, Ambrosini. All. Bartoccetti RETE - 75' Di Lullo testa a pochi metri dalla porta, ma il pallone esce di poco a lato. L'Agnonese si riorganizza dopo un avvio difficile, inizia a limitare le sortite offensive del Matelica e si fa vedere dalle parti di Spitoni nel finale di tempo. Al 41' Ricamato riceve un buon pallone ai venti metri, ma il suo tiro termina alto sopra la traversa. Nel secondo tempo i ritmi si alzano leggermente e sono sempre i biancorossi a creare di più dal punto di vista offensivo. La migliore occasione Settore giovanile Un 25 aprile di gioia per i Pulcini fabrianesi È stata la Fortitudo Fabriano a portarsi a casa la terza edizione del “Torneo 25 aprile”, che si è svolto durante il settantesimo anniversario dalla Liberazione. Lo stadio “Rocchegiani” di Falconara Marittima ha ospitato otto squadre appartenenti alla categoria Pulcini 2004. Sono scesi in campo per la Fortitudo Fabriano, guidati dagli allenatori Gabriele Fiorani e Rossano Poeta: Nicolas Casoni Perugini, Gustavo Rossi, Adam Kraiche, Andrea Fioranelli, Matteo Giacometti, Filippo Regni, Matteo Paterniani, Antonio Pariano, Davide Raggi, Mathias Cecchetelli, Lorenzo Carnevali, Nicolò Rosi, Alessandro Poeta, Francesco Rauso, Filippo Marà, Tommaso Fiori e Alessio Procaccini. Saverio Spadavecchia I Pulcini 2004 della Fortitudo Fabriano guidati da Fiorani e Poeta per il Matelica arriva al 60': Ambrosini viene steso in area e l'arbitro concede il calcio di rigore. Dal dischetto va lo stesso Ambrosini che sbaglia l'esecuzione spedendo il pallone sopra la traversa. Mister Bartoccetti cambia subito qualcosa inserendo Gadda (che non giocava dal 28 settembre per l'infortunio al ginocchio), ma il penalty sbagliato toglie entusiasmo e freschezza ai biancorossi che faticano a farsi pericolosi dalle parti di Biasella. L'Agnonese ne approfitta ed al 75' trova il vantaggio: gran destro dal limite di Di Lullo che non lascia scampo a Spitoni e regala l'1-0 ai padroni di casa. Il Matelica si sbilancia in avanti e cambia nuovamente il suo assetto con l'ingresso del giovane attaccante Turchi (esordio in prima squadra per lui) a dieci minuti dalla fine. Il risultato però non cambia; l'unica occasione per gli ospiti arriva all'87', ma il palo colpito da Ambrosini su calcio di punizione riassume al meglio la giornata (ed il finale di stagione) storta e sfortunata del Matelica. In pieno recupero i biancorossi rimangono anche in dieci uomini a causa della doppia ammonizione rimediata da Cesselon ed il match La classifica Maceratese 74; Fano 70; Sambenedettese 59; Campobasso 55; Chieti 50; Civitanovese 49; San Nicolò 46; Matelica e Giulianova 43; Jesina 41; Fermana 39; Recanatese 37; Termoli e Amiternina 35; Castelfidardo 30; Agnonese 28; Vis Pesaro 26; Celano Marsica 16. L'uscita dal campo a capo chino dei giocatori del Matelica si conclude senza emozioni al termine di sei minuti di recupero. Il Matelica subisce la seconda sconfitta esterna consecutiva ed incrementa a dodici il numero di partite di fila senza vittorie. Il pareggio tra Giulianova e Chieti CALCIO manda i ragazzi di mister Bartoccetti fuori dalla zona playoff, a 6 punti di distanza proprio dal Giulianova che occupa il quinto posto. Prossimo turno in casa contro il Celano, domenica 3 maggio ore 15. Promozione Al Fabriano Cerreto sfugge ai rigori la vittoria "platonica" del titolo regionale I calci di rigore sono fatali al Fabriano Cerreto per aggiudicarsi una vittoria storica come il titolo regionale di Promozione. La società avrebbe voluto mettere in cascina questo risultato, ma la squadra allenata da Spuri Forotti non ce l'ha fatta, non per proprio demerito, ma soprattutto perché ha incontrato un portiere superstar e un po' di imprecisione nel reparto d'attacco. Questo insuccesso non cancella la straordinaria stagione di questi ragazzi che hanno battuto tutti i record uscendo sconfitti solo in due occasioni e infilando ben 15 vittorie consecutive. Una straordinaria stagione per una squadra che ha saputo rinnovarsi. In due anni due promozioni e una Coppa vinta. Ritornando alla gara, il Fabriano Cerreto si arrende all'Helvia Recina solo dopo i calci di rigore. La partita è stata bella ed entusiasmante soprattutto nella prima parte della gara con il Fabriano Cerreto a creare occasioni a ripetizione e Isidori ad ergersi come baluardo insormontabile. Il portiere ospite è stato l'artefice incon- FABRIANO CERRETO 3 HELVIA RECINA 5 (dopo i calci di rigore) FABRIANO CERRETO - Latini, Berrettoni, Pierotti, Zuccaro, Galuppa, Boria, Zaccagnini (15' pt La Mantia), Bartoli, Marinelli (39' pt Silvi), Piergallini (33' st Martini), Martellucci. All. Spuri Forotti HELVIA RECINA - Isidori, Mancini (42' st Sampaolesi), Scoccia, Conforti (12' st Pepe), Ballini, Tacconi, Pietrella, Domizi, Ulivello, Francioni, Cervigni (37' st Luciani). All. Lattanzi RETI - 43' pt Martellucci, 44' pt Scoccia RIGORI - Helvia Recina a segno con Pietrella, Pepe, Scoccia, Ulivello, sbaglia Tacconi. Fabriano Cerreto a segno con Zuccaro e Martini, sbagliano Bartoli e Silvi. trastato di questa impresa compiendo almeno quattro miracoli su tiri ravvicinati di Marinelli, Zuccaro, Piergallini e Silvi. Finale di tempo al cardiopalma CALCIO con due gol di ottima fattura. Correva il 43' quando Martellucci da dentro l'area con un perfetto diagonale superava Isidori (1-0) portando in vantaggio i suoi compagni di avventura. Non c'è il tempo di gioire che, un minuto più tardi, Scoccia rovina i piani della squadra di casa e, con un tiro beffardo dai sedici metri, supera Latini (1-1) e riporta in equilibro la gara. Ripresa molto stanca con tanto gioco a centrocampo, poi al 35' un'incursione di Martellucci serve su un piatto d'argento un perfetto assist a Silvi che scivola al momento di tirare a botta sicura. Nel finale di partita le due formazioni, ormai stanche, aspettano la roulette dei calci di rigore. Dal dischetto l'Helvia Recina è più precisa dei padroni di casa e ne infila quattro (con Pietrella, Pepe, Scoccia e Ulivello) contro i due del Fabriano Cerreto (Zuccaro e Martini). Titolo regionale all'Helvia Recina che esulta. Rammarico per il Fabriano Cerreto che, dopo aver stravinto il campionato, si aspettava un altro meritato successo. Angelo Campioni Il personaggio Cena bianconera tra calcio e risate con il grande ospite Stefano Tacconi Giovedì 16 aprile si è svolta la seconda cena bianconera presso la Rosa Nera, una cena eccellente grazie alla professionalità del “Cavallo Pazzo Restaurant” di Fabrizio Palanca e Simone Chiodi. L’entrata di Stefano Tacconi è stata in vero stile Stadium grazie alla canzone degli AC/DC - “Thunderstruck” - e accompagnata dalle immagini della sua carriera. Una carriera, quella di Tacconi, costellata di successi a livello nazionale ed internazionale, tanto che ad oggi è il portiere di club ad aver vinto tutte le competizioni. Durante la serata abbiamo conosciuto non soltanto il giocatore, ma anche l’uomo Stefano, che non si è sottratto a foto ed autografi e ha scherzato con i tifosi. Non sono mancate le domande sul “mondo Juve” che, parola di Tacconi, “con Andrea Agnelli, ed il suo gran lavoro ha riconquistato il proprio stile, riaffacciandosi sui palcoscenici internazionali che contano”. 26 sport.indd 2 Bellissimo il momento in cui, tra le varie domande, Stefano ha ricordato Gaetano Scirea, amico e compagno di squadra molto importante per un giovane portiere. Questo Ricordo ha fatto scattare un caloroso e sentito applauso da parte di tutta la sala. Stefano si è divertito a guardare con noi le sue più belle parate e ha preso parte alla nostra piccola lotteria con in palio gadget della Juventus. Il momento della torta ha visto tutti i partecipanti festeggiare con Stefano Tacconi il Club Doc Fabriano che anche quest’anno ha fatto centro portando ha Fabriano un grande campione. Non possiamo non ringraziare tutto il direttivo dello Juventus Club Doc Fabriano che ha reso possibile questo evento, Simone Stroppa fotografo della serata e tutti gli juventini e le juventine che hanno partecipato alla cena. Federica Stroppa Foto di gruppo con Stefano Tacconi 29/04/15 10.29 BASKET World Cup over-50 e over-45 a Zara Venturi e Zeppa, "veterani" in azzurro di FERRUCCIO COCCO M ai stanchi di giocare a basket. I fabrianesi Maurizio Venturi (classe 1965) e Massimo Zeppa (1970), vestendo la maglia azzurra, due settimane fa hanno partecipato alla World Cup in quel di Zara (Croazia), importante manifestazione internazionale riservata agli atleti “veterani” (o “maxi basket”, come si usa dire nell’ambiente). Venturi ha giocato nell’Italia Over 50 conquistando la medaglia di bronzo, mentre Zeppa nell’Italia Over 45 ha vinto l’oro. “Anche questa è stata una bella esperienza, ho giocato molto e mi sono divertito”, ci ha raccontato Venturi al ritorno, che nell’ultimo decennio ha fatto incetta di preziose medaglie con le Nazionali Over. Nel suo team, allenato da Alberto Bucci, troviamo anche Marco Solfrini, Flavio Carera, Mario Boni, Roberto Bullara, Stefano Sbarra, Peppe Ponzoni… Dopo una fase iniziale abbastanza agevole, questi “terribili vecchietti” si sono trovati di fronte la formazione “All Stars” in semifinale e si sono dovuti inchinare per 53-68. Nella circostanza Venturi ha segnato 4 punti. “Ci siamo scontrati con un team davvero forte – riferisce Venturi - Purtroppo sull’esito della partita ha pesato una direzione arbitrale un po’ negativa nei nostri confronti. E, nel complesso, l’infortunio a Mario Boni all’esordio del torneo ha viziato il percorso della nostra squadra”. Nella GINNASTICA 27 >SPORT< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Ritmica finale per il 3°/4° posto, tornato disponibile SuperMario (che ne ha infilati 24), gli italiani si sono imposti sulla Russia per 82-66 (Venturi 2) portandosi a casa il bronzo. Cammino molto più agevole per l’Italia Over 45 allenata dal mitico Dan Peterson, con Massimo Zeppa che ha bucato la retina a ripetizione com’è solito fare da una vita. “Ci siamo presentati con una formazione molto buona e competitiva, i risultati si sono visti fin da subito”, racconta Zeppa, che ha avuto come compagni gente del calibro di Sylvester Gray, Alberto Rossini, Max Angeli, Giovanni Dalla Libera, Luca Silvestrin, Eugenio Capone, Pino Corvo, Steven Carney… In semifinale gli azzurri hanno fatto fuori la Croazia per 83-54 (Zeppa 10, top scorer Angeli con 25), poi hanno vinto la finalissima 71-56 contro la Russia (Zeppa 6) aggiudicandosi la medaglia d’oro. “Di questa esperienza conserverò il grande carisma di Dan Peterson – riferisce Zeppa – Fino alla fine ha voluto concentrazione e concretezza da parte nostra, anche quando eravamo parecchio avanti nel punteggio. Un esempio di grande professionalità anche ad ottant’anni”. Questa World Cup è stata utile ai veterani italiani per oliare i meccanismi in vista dell’evento più importante di questo 2015, i Campionati Mondiali che si svolgeranno a fine agosto ad Orlando, in Florida. Venturi e Zeppa ci saranno. Qui Venturi, a destra Zeppa PATTINAGGIO BASKET Serie C regionale La Janus ritrova grinta ma a Fossombrone perde la quarta di fila FOSSOMBRONE JANUS FABRIANO 76 69 FOSSOMBRONE - Taddei 10, Mancinelli 12, Mariani ne, Battistelli, Nobilini 6, Donnini 9, Perini 27, Contini, Puleo 12, Ceppetelli ne, Serafini ne. All. Giordani JANUS FABRIANO - Carnevali 5, Bugionovo 14, Silvi 10, Nizi 7, Braccini, Toppi 8, Mustacchio, Ciappelloni ne, Calandrillo 25. All.Bolzonetti E’ arrivato il poker di sconfitte per la Janus Fabriano, che torna a mani vuote anche dalla trasferta di Fossombrone. La squadra del fabrianese Gabriele Giordani si impone 76-69 ma arrivano comunque segnali confortanti dai biancoblù, apparsi in ripresa dopo un paio di partite allarmanti. L’assenza per squalifica di Paoletti, che tornerà nel prossimo turno, si fa inevitabilmente sentire in casa Janus, tanto più se davanti c’è probabilmente la coppia di lunghi (Perini-Puleo) più completa del campionato. Fabriano si batte comunque da par suo ricavando dividendi importanti dai quintetti dinamici: Calandrillo, Silvi e Bugionovo ritrovano la vena dei giorni migliori e la Janus resta in scia (43-40 al 20’). Perini vicino a canestro continua a far male alla difesa fabrianese ma non è sufficiente a Fossombrone per accumulare un margine di sicurezza: Fabriano resta col fiato sul collo dei padroni di casa e Trofei di Marina di Grosseto e Piombino Coach Bolzonetti istruisce Silvi addirittura mette la freccia con Nizi sul finire del terzo quarto (61-62 al 30’). La profondità del roster a disposizione di Giordani viene però fuori alla distanza e Fossombrone rimette il naso avanti con due canestri pesanti di Mancinelli. La Janus viene stretta nella morsa difensiva dei biancoverdi e nell’ultimo quarto segna col contagocce (7 punti in 10’), mentre Donnini e Taddei infilano i canestri della staffa. Per la Janus, ora a -4 dalla vetta, arrivano due appuntamenti ravvicinati per interrompere il digiuno: domenica 3 maggio, alle ore 18, al PalaGuerrieri arriva la Bramante Pesaro, poi sarà la volta del turno infrasettimanale sul campo di Fermignano (mercoledì 7 maggio). Luca Ciappelloni BASKET Serie D - Playoff Qualificate Vanno velocissimi i fratelli Scassellati Il Cerreto ko per Legnano nel week-end toscano della Fortitudo a Macerata Questa settimana la terra di conquista è stata la Toscana, dove - precisamente a Tirrenia - si è tenuto il concentramento della fare interregionale del campionato italiano di serie C. La Fondazione Carifac Ginnastica Fabriano parte come società da battere, avendo vinto il titolo nazionale lo scorso anno. Non si sono smentite le nostre giovanissime ginnaste che si aggiudicano la fase interregionale con il prestigioso primo posto che le qualifica alla finalissima a Legnano del 23 e 24 maggio. Protagoniste sono state Giulia Fattorini, Talisa Torretti, Sofia Raffaeli, Fabiana Pappalardo e Serena Ottaviani, che saranno sicuramente le ginnaste da battere. Da annotare anche la larga partecipazione di nostre tesserate a Norcia per il Campionato Nazionale Confsport. Nel frattempo la Nazionale Italiana Junior (tutta "Made in Fabriano" con le ginnaste Agnese Duranti, Daniela Mogurean, Anna Bajraktari, Lavinia Muccini, Milena Baldassarri ed Anna Basta) è partita alla volta della Bielorussia dove a Minsk dall'1 al 3 maggio rappresenteranno l’Italia al Campionato Europeo di Ritmica. La loro preparazione è stata molto sfortunata a causa dei malanni che hanno coinvolto a turno tutte le ginnaste nell’ultimo mese. Ma di sicuro il giorno della gara saranno vogliose di dimostrare che la loro valenza tecnica è superiore alla sfortuna che le ha colpite nel momento cruciale della stagione. Nei 150 secondi delle loro esibizioni, sono condensati dodici mesi di intensa preparazione e di centinaia e centinaia di ripetizioni dell’esercizio, sotto l’attenta guida delle due allenatrici Ghiurova e Cantaluppi, che cercheranno di far tesoro della loro esperienza per trasmetterla alle ginnaste. Sarà per tutti un’indimenticabile esperienza, qualunque sia la classifica finale. 27 sport.indd 2 Fine settimana vissuto in Toscana, quello scorso, per la Fortitudo Fabriano Pattinaggio. Primo appuntamento il 25 aprile a Marina di Grosseto, dove sono saliti sul podio Cristian Scassellati (primo sia nei 100 sprint sia negli 800 in linea, categoria Giovanissimi Primo anno, foto) ed Elisa Scassellati (seconda nei 2000 punti, categoria Ragazze). Hanno gareggiato, inoltre, partendo dai più piccoli: nella categoria Giovanissimi Primo anno, Alessandro Eleuteri (11° nei 100 sprint e 9° negli 800 in linea), Alessio Pacini (12° nei 100 sprint e 8° negli 800 in linea) e Riccardo Delpriori (16° nei 100 sprint e 10° negli 800 in linea); nella categoria Esordienti Secondo anno, Emma Ninno (22° nei 200 sprint e 4° nei 1500 in linea); nella categoria Ragazze, Elisa Scassellati (6° nei 300 sprint) e Maria Ninno (19° nei 600 sprint e 21° nei 2000 punti); nella categoria Ragazzi, Alessandro Carnevali (12° nei 300 sprint e 15° nei 2000 punti) e Nicolò Delpriori (23° nei 300 sprint e 23° nei 2000 punti); nella categoria Allieve, Camilla Fattori (5° nei 500 sprint e 17° nei 5000 eliminazione) ed Erica Greci (8° nei 500 sprint e 18° nei 5000 eliminazione); nella categoria Allievi, Raimondo Quaranta (30° nei 500 sprint e 25° nei 5000 eliminazione). Come società, la Fortitudo si è classificata all’8° posto su 38 team partecipanti alla competizione. Il giorno dopo, domenica 26 aprile, la “carovana rossoblù” si è spostata alle gare di Piombino. E qui sul podio sono saliti ancora una volta Cristian Scassellati (1° nei 600 in linea, categoria Giovanissimi Primo anno) ed Elisa Scassellati (3° nei 300 sprint e 2° nei 2000 punti, categoria Ragazze), con l’aggiunta di Camilla Fattori (3° nei 500 sprint, categoria Allieve). Hanno gareggiato, inoltre, partendo dai più piccoli: nella categoria Giovanissimi Primo anno, Cristian Scassellati (6° in destrezza), Riccardo Delpriori (9° in destrezza e 7° nei 600 in linea) e Alessio Pacini (11° in destrezza e 6° nei 600 in linea); nella categoria Esordienti Secondo anno, Emma Ninno (11° in destrezza e 6° nei 1000 in linea); nella categoria Ragazze, Maria Ninno (13° nei 300 sprint e 13° nei 2000 punti); nella categoria Ragazzi, Nicolò Delpriori (20° nei 300 sprint e 19° nei 2000 punti); nella categoria Allieve, Camilla Fattori (15° nei 3000 punti) ed Erica Greci (4° nei 500 sprint e 12° nei 3000 punti); nella categoria Allievi, Raimondo Quaranta (17° nei 500 sprint e 17° nei 3000 punti). Come società, la Fortitudo è giunta ottava su ventidue presenti. L’attività prosegue a ritmi serrati, visto che il primo maggio gli atleti fabrianesi gareggeranno a Ferrara, il 2 maggio a Rovigo ed il 3 maggio a Senigallia per i campionati provinciali. f.c. BASKET 71 57 MACERATESE - Antonante 11, Cannas 14, Zamponi, Centioni 2, Core 5, Modou 11, Mazzoleni 3, Piergiacomi 7, Foresi 5, Severini 2, Tiberi 8, Panaro 3. CERRETO - Bracchetti C. 1, Beltran, Rossini 3, Perulli, Cerini 2, Moscatelli 23, Pecchia 5, Chiarucci 21, Bracchetti A. 2. Inizia male l’avventura del Cerreto nei playoff di serie D. La squadra di Sonaglia va ko 71-57 sul campo del Basket Maceratese e mercoledì, oltre i nostri tempi di stampa, sarà obbligata ad ottenere un successo per portare la serie alla ‘bella’, che eventualmente si disputerà sabato 2 maggio a Macerata. Al Cerreto in gara-1 non sono bastati i 44 punti in coppia del solito duo Moscatelli-Chiarucci per contrastare il collettivo di Macerata che addirittura manda a referto undici giocatori su dodici. l.c. Promozione Brown ai playoff, Gladiatores no Svaniscono, in quello che era una sorta di spareggio, le speranze playoff dei Gladiatores Matelica. La squadra di Sestili perde 59-76 fra le mura amiche contro Chiaravalle e dice addio alla possibilità di piazzarsi nei primi tre posti del girone. Chiudono la seconda fase invece con un successo, tuttavia poco rilevante, i Brown Sugar Fabriano che battono 65-63 Acqualagna. Per i gialloviola i playoff erano già assicurati: MACERATESE CERRETO con il settimo posto finale alla squadra di coach Gentili toccherà nel primo turno della postseason Montegranaro. Si gioca in partite di andata e ritorno ed in caso di un successo a testa si terrà conto della differenza canestri. Mercoledì 29 aprile si è giocata gara-1 a Montegranaro, il ritorno è in programma per lunedì 4 maggio a Fabriano (Palestra Mazzini, ore 21.15). l.c. GLADIATORES MATELICA CHIARAVALLE 59 76 GLADIATORES MATELICA - Franconi 6, Torselletti 6, Ricchietti 16, Cingolani 4, Mencucci 12, Sestili, Gagliardi 2, Massari 2, Luzi 6, Pietrini, Colonnelli 5. All. Sestili CHIARAVALLE - Fileni 17, Staffolani 24, Petrolati 8, Capobianco 2, Frittelli 2, Castelli 12, Brunelli, Castellani 3, Fava, Rotiroti 6, Marchini, Smerilli 2. All. Giordani 29/04/15 10.28 28 >SPORT< CALCIO a 5 Serie C2 Cerreto è secondo e adesso i play-off! di FERRUCCIO COCCO N el fine settimana scorso si è giocata l’ultima giornata di fase regolare nel campionato di serie C2. Ecco com’è andata e i verdetti. GIRONE A – Già matematicamente retrocessa in serie D, la Virtus Fabriano di mister Gianmarco Latini ha perso in casa per 1-3 contro il Chiaravalle (in gol Spilli), salutando così la categoria. E’ stata una stagione difficile, affrontata con un team che ha perso diverse pedine nel corso dell’anno, ma che comunque in campo ha sempre messo grande impegno. La classifica finale: Dinamis Falconara 73; Pieve d’Ico 64; Cagli 62; Futsal Ancona 59; Ankon 57; Casine 51; Jesi 50; San Costanzo 45; Pianaccio e Chiaravalle 41; Pietralacroce 39; Numana 38; Tre Colli Pinocchio 24; Brecce Bianche 16; Virtus Fabriano 13; Acli Mantovani 8. GIRONE B – Festa grande per il Cerreto di mister Kristian Giordani, che sbanca per 1-4 il campo delle Cantine Riunite Tolentino (reti di Biondi, Gubinelli e doppietta di Centocanti) e chiude la stagione al secondo posto, una posizione che significa play-off per la prima volta in casa rossonera, per di più da giocare con il vantaggio del campo. Il primo spareggio per la pro- mozione è fissato per sabato 2 maggio contro il Campocavallo: gara “secca” al PalaCarifac (ore 15). Si è giocato anche il derby tra il Cerreto d’Esi di mister Maurizio Buratti e la Junior Matelica di mister Antonio Colluto: hanno vinto per 7-1 i cerretesi, che terminano qui la loro stagione, all’onorevole sesto posto in classifica. La Junior Matelica, invece, si giocherà la salvezza nello spareggio contro il Santa Maria Nuova, da giocare in trasferta sabato 2 maggio VOLLEY (anche qui gara unica). Per il Cerreto d’Esi sono andati in gol Baldoni, Buldrini, Lippera (2), Ottavi (2) e Di Ronza. Per la Junior, a segno Ferretti. La classifica finale: Sambucheto 76; Cerreto 55; Montelupone 52; Futsal Macerata e Campocavallo 50; Cerreto d’Esi e San Severino 47; Castrum Lauri 45; Cantine Riunite Tolentino 44; Gagliole 40; Osimo 39; Santa Maria Nuova 36; Junior Matelica e Recanati 29; Fontespina 27; Real Trading 14. Serie C1 Il Real Fabriano si prepara per la sfida che vale una stagione Nell'ultima giornata di campionato il Real Fabriano, ormai matematicamente condannato ai playout per la salvezza, ha affrontato la Torrese in un match ininfluente. I fabrianesi così "risparmiano" i titolari e schierano una formazione interamente juniores, eccezion fatta per Salari. Gli avversari, invece, che saranno gli stessi dello spareggio playout, non fanno turnover e dominano la partita lasciando a bocca asciutta i giovani fabrianesi. La formazione: Mosciatti, Plebani, Laurenzi, Bartal, Pastuglia, Salari, Bello Burzo, Bisegna, Salari, Coco, Biancini, Passeri, Burini. Il punteggio finale di 7-0 dice tutto e niente, perchè l'unico verdetto che conta è quello che arriverà venerdì 8 maggio al termine della sfida "secca" per la salvezza che si disputerà a Torre San Patrizio alle ore 22. La classifica finale della fase regolare: Corinaldo 74; Etabeta 59; Bocastrum United 58; Cus Macerata 53; Nuova Ottrano 51; Montecchio 49; Falconara 48; Pagliare 46; Sant'Angelo 45; Ascoli 42; Grottaccia 41; Torrese 39; Real Fabriano 31; Castelbellino 26; Urbino 24; Campiglione 8. Lorenzo Alunni Ultima di campionato anche in serie D. Il Nebbiano chiude in crescendo e vince anche contro l’Aspio per 5-3 grazie ai gol di Samuele Farneti (4) ed Emanuele Farneti. Un successo che qualifica il Nebbiano per i play-off: appuntamento sabato 9 maggio a Villa Musone. L’Avis Genga si aggiudica per 8-3 il derby di bassa classifica con il Campodonico, relegato all’ultimo posto. Gengarini in rete con Burzacca, Bardella, Boria, Bruffa David (2), Bruffa Gabriele, Conigli e Sassaroli; per il Campodonico gol di Pellacchia e Lezzerini (2). La classifica finale: Imbrecciata 66; Cupramontana 56; Villa Musone 49; Nebbiano 41; Giovane Aurora 40; Casenuove 36; Aspio 35; Dorica 34; Moie e Anconitana 32; Monserra 29; Candia Baraccola Aspio 28; Avis Genga 22; Campodonico 19. Il Cerreto di mister Giordani che si gioca la promozione ai playoff Serie D femminile e settore giovanile che possano riportare la Pallavolo Fabriano dove merita di essere. Per quanto riguarda la squadra di Seconda Divisione, il campionato si è concluso con una netta vittoria delle ragazze di Rossini. In Terza Divisione, altro risultato utile per le ragazze di coach Giovanni Faggi (foto) che, vincendo in trasferta a Castelbellino per 1-3, allungano sulle formazioni inseguitrici, mantenendo così salda la seconda posizione in classifica, che permetterebbe loro di accedere ai playoff. La formazione: Angeletti, Camardo, Cesari, De Vito, Faggi, Giovannini, Marasca, Nagni, Perini, Santoni, Tonini, Cecchini (L). Prossimo incontro: lunedì 4 maggio, ore 20.45, presso la palestra Itis di Fabriano. Atletica: Gerini, un lancio record La stagione di atletica leggera Fisdir Outdoor (rivolta ad atleti con disabilità intellettiva relazionale) è entrata nel vivo con la prima prova regionale svoltasi ad Osimo sabato 25 aprile. A difendere i colori della Polisportiva Mirasole, il lanciatore Daniel Gerini che si è trovato di fronte il suo rivale Leocata Francesco della Parco de Riseis visto che la gara comprendeva due regioni, Marche e Abruzzo. Daniel per la prima volta affronta il lancio del disco, che riesce a lanciare a 16.98, misura che mostra margini di miglioramento. Il getto del peso è la sua gara, qui Daniel sa quanto vale, e lo dimostra salendo in pedana e lanciando a 9.29, misura che gli vale il nuovo record italiano. Con questo lancio Daniel avvera un suo sogno, battere il precedente record di Roberto Casarin dell’Aspea Padova di 9.16. Federica Stroppa 28 sport.indd 2 CALCIO a 5 Serie D: Nebbiano e Genga, buon finale La squadra maggiore è salva e guarda alla prossima stagione Finisce senza spareggi il campionato delle ragazze della Pallavolo Fabriano di Serie D, che ottengono la salvezza come da obiettivo iniziale. Gli spareggi non sono stati disputati in quanto il Loro Piceno, squadra militante nella serie C, si è ritirata prima della seconda fase del campionato liberando così un posto nella categoria superiore, rendendo così inutile la disputa delle gare per la salvezza. Complimenti alle fabrianesi per l'obiettivo raggiunto, ma di sicuro non si può dire che sia stato un anno facile vista l'alternanza dei risultati ottenuti e i vari infortuni, che alla fine del campionato hanno complicato una situazione già non semplice. Ora si comincia a pensare alla prossima stagione, cercando di trovare pedine L'Azione 2 MAGGIO 2015 PODISMO f.c. Un fine settimana di corse L'Avis Fabriano presente ovunque: a Lucrezia, Deruta, Numana... E’ stato un weekend molto intenso, quello scorso, per la Podistica Avis Fabriano, con atleti impegnati su tanti fronti. Il gruppo più numeroso – diciassette “runners” – sabato 25 aprile si è recato a Lucrezia di Cartoceto (Pu) per la classica “CorriLucrezia”, gara di 10 chilometri alla quale hanno preso parte ben 467 atleti, con vittoria di Luigi Del Buono della Stamura Ancona in 32’ 56”. Il miglior degli avisini è stato Diego Ferretti, giunto 25° assoluto con il tempo di 36’ 51”, denotando uno stato di forma decisamente buono. Questi gli altri avisini presenti e i relativi tempi: Lauro Brocanelli 41’ 59”, Mario Santori 42’ 16”, Gabriele Salvatori 43’ 17”, Gianluca Balducci 43’ 51”, Amedeo Bucchi 44’ 47”, Luciano Angelini 46’ 27”, Daniele Renzi 46’ 33”, Maria Bornoroni 46’ 45”, Emanuela Pierantoni 47’ 57”, Mario Gubbiotti 49’ 49”, Marco Spinaci 54’ 29”, Andrea Tomassetti 54’ 29”, Raffaele Lori 55’ 38”, Arrigo Berionni 57’ 25”, Rolando Ciampichetti 1h 00’ 56”, Maurizio Del Pio 1h 02’ 36”. Un altro gruppetto della Podistica Avis Fabriano, invece, domenica 26 aprile ha puntato il timone verso l’Umbria andando a correre a Deruta (Pg) la gara di 12 chilometri “Per le vie della Ceramica”. Al via 420 “runners”, tra cui sette fabrianesi, che hanno potuto godere della bellezza di un percorso principalmente sterrato lungo il Tevere, con arrivo e partenza dal centro storico della cittadina. Ha vinto il marocchino Yassin El Khalil di Pietralunga in 40’ 35”. Il migliore degli avisini in 52’ 28” è stato Gabriele Salvatori (a lui un elogio particolare per aver corso due gare in due giorni!), quindi Romualdo Burattini 55’ 59”, Crescenzo Papale 56’ 11”, Darcisio Esposito 57’ 35”, Anna Rita Zoppi 58’ 53”, Roberta Rotili 59’ 13” e Patrizia Cristallini 1h 03’ 09”. Ancora: un altro gruppetto di avisini - sempre domenica 26 aprile - ha preso parte alla Conero Running, mezza maratona (classica distanza di 21 chilometri e 97 metri) con partenza da Numana, percorso sul lungomare fino a Porto Recanati, e ritorno. Tra i 435 partecipanti, ha vinto il keniano Julius Rono dell’Atletica Recanati in 1h 06’ 13”. I cinque rappresentanti della Podistica fabrianese, con la passione per questa distanza, sono stati Massimo Gambella che ha corso in 1h 28’ 10” (56° assoluto), Marco Frascarello 1h 30’ 26”, Ferruccio Cocco 1h 31’ 42”, Vincenzo Petrucci 1h 33’ 28” e Arturo Balduccio 1h 44’ 21”. Il presidente Giorgio Tiberi, invece, ha corso a Potenza Picena la Marcialonga della Liberazione (10 chilometri) in 33’ 58”, classificandosi quarto assoluto (ha vinto Dario Santoro dell’Atletica Potenza Picena in 33’ 07”). Infine – ma non per ordine di importanza, anzi - il nostro “iron-man” Stefano Baioni, amante dei trail e delle gare sulla lunghissima distanza, domenica 26 aprile ha partecipato alla Tuscany Crossing in Val d’Orcia: 53 chilometri con dislivello di duemila metri. Stefano è giunto 19° assoluto con il tempo di 6 ore e 19 minuti (140 gli atleti al via). Per la Podistica Avis Fabriano, il prossimo appuntamento di gruppo è in programma domenica 3 maggio a Trevi (Pg) con la 10 chilometri “Piazza Umbra in corsa”. 29/04/15 10.26 29 >FUORI PORTA< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Una terra che sento vicina Intervista esclusiva a Pupi Avati su Fabriano, cinema e... Pasolini di SILVIA RAGNI C he ricordo ha della nostra città? Nelle Marche - tra Fermo e Porto San Giorgio - ho realizzato “Il cuore grande delle ragazze”, uno dei miei ultimi film. Ho una sintonia particolare con quelle terre; per il cinema, inoltre, sono un territorio molto interessante. Fabriano è una piccola città di una bellezza straordinaria. E’ evidente che il cinema al quale penso è riferito più al passato che al presente, l’ideale affinché vengano valorizzati la storia e gli scorci architettonici di quei luoghi. Il suo cinema si snoda quasi interamente sul filo dei ricordi autobiografici. Cosa li rende, a suo parere, così universali? Il fatto che attingano il più possibile alla realtà di ciò che accadde. Per poter raccontare il mio passato e soprattutto la mia gente sono stato costretto a interporre tra me e la mia città 380 km, perché finchè mi trovavo a Bologna mi sarebbe stato molto difficile poter vedere, ed anche apprezzare, le peculiarità di quel luogo. Invece, una volta arrivato a Roma, dopo un periodo molto difficile ho incominciato a “riassemblare” una Bologna all’inizio ideale, come mi sarebbe piaciuto che fosse stata. Poi via via, attraverso film più dolorosi e meno consolatori, una Bologna così come è stata anche nei suoi aspetti meno rassicuranti. Ha inaugurato il filone del Gotico Padano, del quale “La casa dalle finestre che ridono” è considerato un cult. Qual è il valore aggiunto dell’ ambientazione emiliano- Pupi Avati, classe 1938, nato a Bologna, jazzista mancato ma regista di immenso spessore grazie a un talento narrativo innato che traduce in suggestive immagini e sceneggiature, si dà al cinema dopo essere rimasto folgorato da Otto e ½ di Fellini. La sua filmografia, densa di lirismo, è contraddistinta da un’inconfondibile poetica in cui la memoria svolge un ruolo fondamentale. Premiato a Fabriano nel 2013 con il Premio Gentile per la sezione “Carlo Bo per l’Arte e la Cultura”, ha rivelato il proprio feeling con le Marche in svariate occasioni. Lo abbiamo intervistato. romagnola di quei film? Il Gotico Padano nasce dalla forma più infantile di approccio al racconto, il racconto del bambino che si delizia nello spaventarsi e nello spaventare. E’ con quell’atteggiamento che ho realizzato i miei primi film, contestualizzandoli in luoghi che fino a quel momento non li avevano mai legittimati: l’Emilia Romagna era sempre stata raccontata attraverso la positività, la parte al sole della siepe. Io sono andato a cercare la parte in ombra. Come mai, cinematograficamente, al valore della poetica è andato – in genere - sostituendosi quello della logica di mercato? La crisi del cinema è sempre la crisi degli spettatori, del Paese, della qualità della domanda: quando il livello dell’asticella viene posto molto in basso, è evidente che si esige qualcosa che non ci impegni più di tanto. Oggi il cinema italiano di qualità, che ha avuto il coraggio di uscire da moduli narrativi rassicuranti è in enorme difficoltà, in cambio funzionano commediole con l’unica ambizione di fare grandi incassi. Fino a trent’ anni fa, le commedie guardavano al Paese attraverso una riflessione acuta. Tutto questo oggi è un dato aggiunto, certamente non richiesto. Si è definito “un invidioso”: quale confine intercorre tra una sana competitività e una forza distruttiva? E’ assolutamente naturale vedere una persona felice, realizzata, che ha ottenuto quello che tu non hai ottenuto malgrado ti sia impegnato, e provare invidia. Altrimenti, è evidente che non ami il tuo sogno a sufficienza. Bisogna amare i propri sogni, vedere che gli altri li realizzano e tu no deve farti soffrire: secondo me è una sofferenza sana, perché ti stimola a salire sul ring sempre con la voglia di farcela. Ogni volta devi convincerti che sarai tu a mettere l’altro ko. Sennò è meglio arrendersi, chiudersi in una stanza ed aspettare. Quest’anno ricorre il quarantennale della morte di Pier Paolo Pasolini, per il quale partecipò alla sceneggiatura di “Salò o le 120 giornate di Sodoma”. Che ricordo ha di quella collaborazione? Il film avrebbe dovuto realizzarlo Sergio Citti, poi Pasolini non riuscì a chiudere un contratto americano per fare la vita di San Paolo con Marlon Brando e la sceneggiatura passò a lui. Il ricordo è di un paio di mesi trascorsi a casa di Pasolini con Sergio Citti e la difficoltà enorme, per me, di scrivere un testo di una violenza verbale e situazionale estrema. Ma ero talmente lusingato di scrivere per Pasolini che portai a termine l’incarico. Il film non sono mai riuscito a vederlo per intero: è quasi profetico, talmente intriso di morte nel senso più profondo e definitivo…Pasolini morì più o meno in quel periodo. Scrivere la sceneggiatura è stato qualcosa che voleva essere disperatamente atroce. Quando Citti “censurava” Pier Paolo, lui enfatizzava i toni. C’era come un senso autodistruttivo che temo dalla pagina si sia tradotto anche nel film. Parlando di “Le strelle nel fosso” ha affermato di “avere un problema con la morte”. Che valore ha assunto, in questo senso, la favola contadina? La favola contadina, per i bambini di campagna della mia generazione, era l’espediente per farli star buoni spaventandoli prima di andare a dormire. “Le strelle nel fosso” è una summa di quel tipo di fiaba meravigliosa e visionaria dal ‘700 a fin quando è sopravvissuta la cultura agreste. Ha come protagonista la morte, ma per esorcizzarla. La morte de “Le strelle nel fosso” è la morte che ognuno auspica: una bellissima ragazza che arriva, ti ama, ti nutre, ti accarezza, ti culla, ti fa addormentare e poi ti porta via. Ho fatto questo film per raccontare come, se la morte fosse così, probabilmente la temeremmo di meno. Un progetto fotografico per L'Aquila terremotata Il fotografo-artista aquilano Roberto Grillo intende realizzare a L’Aquila: PHOTOFACTORY, uno spazio fotografico multifunzionale, dove la Fotografia può finalmente essere rappresentata nella forma più completa e funzionale. Il progetto strutturale ruota attorno ad uno spazio espositivo, di almeno 100 mq, fruibile all’intera Città e a tutti i fotografi esterni desiderosi di esporre le proprie immagini, così da rendere questo luogo fisico una consuetudine. Attorno allo spazio espositivo centrale, altri spazi di dimensioni minori (per un totale di altri 100mq almeno), dove realizzare corsi di fotografia, incontri culturali, una biblioteca fotografica con annessa sala tè, camera oscura chimica - digitale e una bottega/atelier del fotografo artista Roberto Grillo. PHOTOFACTORY intende proporsi come una realtà unica nel suo genere in Abruzzo e comunque rara nel territorio italiano, con una valenza importantissima in una città come L’Aquila che necessita di un recupero sociale e culturale dopo il sisma del 2009. Sarebbe auspicabile realizzare PHOTOFACTORY nel centro della città, ma i tempi incerti della ricostruzione possono spingere verso una soluzione temporanea sita nei pressi del centro storico di L’Aquila. Roberto Grillo, ideatore del progetto, si avvarrà delle forze intellettuali cittadine che ruotano attorno al Mondo della Fotografia, così da dare vita ad un esperimento unico nel suo genere. “PHOTOFACTORY è un progetto al quale sto lavorando da oltre tre anni: uno spazio dedicato alla fotografia, l’unica forma d’arte che a L’Aquila non ha una casa. Il progetto iniziale prevedeva uno spazio espositivo, di almeno 100 mq, fruibile all’intera città e a tutti i fotografi esterni desiderosi di esporre le proprie immagini, così da rendere questo luogo fisico una consuetudine. 29 fuori porta.indd 2 La fotografia, grazie all’avvento del digitale, è diventata la forma d’arte e d’espressione maggiormente rappresentata e L’Aquila, secondo studi di settore, è tra le città in Italia con la maggiore Attorno allo spazio percentuale di fotoamatori in rapporto agli abitanti. Il espositivo centrale, terremoto del 2009 ha reso la città dell’Aquila, suo malaltri spazi di dimensioni minori (per un grado, una location unica e fotograficamente interessante totale di altri 100mq a causa della trasformazione sociale ed architettonica almeno), dove realizancora in divenire. L’Aquila, città di cultura, ha semzare corsi di fotograpre avuto rappresentate le maggiori forme d’Arte: fia, incontri culturali, una biblioteca fotogramusica, teatro, arti visive, cinema e soltanto la fica con annessa sala tè fotografia non ha mai avuto posseduto una e una mia bottega d’arte. Casa dove essere rappresentata ed In questi anni ho cercato la ospitata. collaborazione fattiva dell’am- ministrazione comunale, confidando nel fatto che il mio progetto, dall’altissima valenza culturale e sociale avrebbe incontrato il loro favore, vista la necessità di “riempire” di giusti contenuti L’Aquila. Purtroppo tutto ciò non è avvenuto e oggi mi ritrovo da solo a portare avanti questo progetto. Ho individuato uno spazio ma è di privati, per cui sarò io a pagare affitto e tutto il resto, come è giusto che sia, visto che in questo luogo ci sarà la mia Bottega d’Arte, ma sarà possibile realizzarvi anche la PHOTOFACTORY”. L’appello di Roberto Grillo che ha fatto agli amici della Fisc durante il convegno nazionale de L’Aquila dal 16 al 18 aprile è quello di di sostenere il progetto PHOTOFACTORY con un contributo di almeno dieci euro all’anno per tre i primi tre anni, in qualità di amico sostenitore, per ricevere il tesserino e la Questo è l’IBAN del c/c dedicato e intestato a Roberto Grillo Progetto Photofactory: fotografia del catalogo della mostra IT06J0538703601000002298067. Nel caso di bonifico, girando la propria mail, si riceverà il “L’(est)etica del dolore”, inoltre il tesserino ed il file della foto, altrimenti si può versare puoi versare fisicamente la quota presso studio in via Monte Brancastello, 2, a L’Aquila. Contatti: Roberto Grillo 347 8834950 – info@ diritto di partecipare gratuitamente lo robertogrillo.it. ad un incontro fotografico. La cover del libro di Roberto Grillo 29/04/15 10.09 30 >DIALOGO< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Il Piano chiede una piazza Il luogo ideale potrebbe essere al posto del distributore di benzina di MAURO GIOMBI M i ha fatto piacere e mi ha quasi stupito in questa immobilità generale, leggere qualche settimana fa, sulla pagina locale dei quotidiani, l'apertura del sindaco del nostro Comune sulla concreta possibilità di un trasferimento del distributore di benzina, inattivo da diversi mesi, che si trova dinanzi alla chiesa di San Giuseppe Lavoratore. Il tutto potrebbe essere effettuato, continua il sindaco, una volta cessata la concessione della compagnia petrolifera, proprietaria del distributore medesimo. E' la prima volta che un rappresentante dell'istituzione comunale ammette indirettamente, essendo possibilista su un trasferimento in un'altra zona del distributore, che la sua posizione crea dei seri problemi di viabilità e che forse un ampio spazio libero, di fronte alla chiesa stessa, potrebbe rivelarsi utilissimo e vitale come punto di aggregazione del quartiere, ora inesistente, ed anche come parcheggio ordinato durante le cerimonie religiose e le numerose attività parrocchiali, riducendo di molto i rischi connessi al traffico veicolare. Sono passati diversi anni da quando il primo Comitato di Quartiere del Piano, che ho avuto l'onore di presiedere, aveva presentato questa richiesta al precedente Sindaco, non ottenendo nulla, nonostante le assemblee pubbliche ed i molteplici chiarimenti in merito forniti dal Comitato stesso con varie iniziative. Sembra anche più assurdo, a distanza di diversi anni, che l'amministrazione comunale precedente non abbia minimamente recepito le richieste del quartiere stesso ed abbia preferito fare finta di non vedere i numerosi problemi, che ancora oggi ci ritroviamo ad affrontare, e lasciare il tutto come si trovava, quasi disprezzando il lavoro portato avanti con fatica ed entusiasmo da tutti gli aderenti del Comitato, che erano il punto di riferimento del Quartiere del Piano. Ora sembra finalmente che qualche margine di discussione si possa riaprire, anche perchè il problema è sotto gli occhi di tutti e trovare una nuova sede per quel distributore, può alla fine essere molto vantaggioso anche per la compagnia petrolifera, essendo da molto tempo inattivo. Penso che sia proprio giunto il tempo di dare al quartiere un luogo di ritrovo, di aggregazione, un miglioramento della viabilità e sicurezza ed anche uno spazio vitale per l'attività parrocchiale e le funzioni religiose. Vedremo se ad accenni fin troppo timidi e possibilisti, seguiranno fatti concreti, che i residenti del Quartiere ed i fabrianesi tutti sapranno valutare ed apprezzare, o se tutto continuerà come ora, facendo finta, come hanno già fatto altri, che il problema non esiste o adducendo mille scusanti o impedimenti per non fare nulla. Confronto sui temi di fronte alla gente La campagna elettorale sta entrando nel vivo, ma per ora si sta conducendo solo con i faccioni, accompagnati dalle solite frasi buone per tutte le stagioni, affissi lungo le strade e messaggi sui social. Vorrei evitare che la campagna elettorale venga fatta solo in questo modo, per questo lancio la proposta di organizzare un dibattito pubblico tra tutti i candidati fabrianesi alle elezioni regionali. Sarebbe bello poter discutere di fronte ai Albacina saluta Le alternative all'eolico il suo "alimentari" Salvaguardare il paesaggio, unico e irripetibile Sabato 18 aprile ha chiuso lo storico negozio alimentari "Mariani" di Albacina e quando chiude un negozio che abbiamo amato si affronta sempre un piccolo lutto. Una cicatrice in più per il nostro paese già penalizzato da tanti problemi e da tante e buone tradizioni popolari. E pensare che prodotti così buoni (salumi di pregio, formaggi ricercati etc..) non è facile trovarli nelle grandi catene di distribuzione, dove trovi tutto e subito, ma non conosci la qualità. Quale sia il motivo, resta il rimpianto di un luogo dove si respirava ancora l'amore e lo spirito di sacrificio della Famiglia Mariani che ha sempre garantito qualità, cortesia e competenza. Last but not least, il piacere di un saluto, di una battuta di un sorriso che sono sempre un punto di aggregazione sociale. Se è vero che ogni ostacolo potrebbe essere un buon motivo per ripartire, auguriamo di cuore alla famiglia Mariani di proseguire e potenziare la loro attività di norceria, presso il locale "Pompa Magna" - Borgo Tufico Albacina. Il nostro più vivo ringraziamento per il futuro e... Avanti tutta! La famiglia Mariani ha chiuso il negozio Nadia Marcellini e tutta Albacina 30 dialogo.indd 2 Relativamente all’impianto eolico proposto in localita Pian Cerreto, e più in generale a tutte le proposte di impianti eolici che al momento sono al vaglio della Regione Marche i comitati esprimono netta e convinta contrarietà in quanto questi interventi mettono a repentaglio non solo il paesaggio montano, ma anche la nostra qualità di vita e lo sviluppo economico del territorio. Nessuno è contro le rinnovabili, ma esistono molti tipi di intervento possibili (fotovoltaico su tetto, idroelettrico, geotermico, micro eolico nelle aziende agricole), inoltre sarebbe a nostro avviso intelligente puntare fortemente anche su azioni ed investimenti volti al risparmio energetico. Ma prevedere impianti eolici sulle nostre montagne avrebbe un impatto troppo grande a fronte dell'energia prodotta, considerando inoltre che spesso non sussistono neanche le condizioni per una piena produzione. Gli impianti eolici installati sui crinali appenninici rappresentano uno sfregio all'inestimabile paesaggio montano della zona, arricchito dalle preziose testimonianze storico artistiche delle abbazie e monasteri in esso incastonati. I nostri ambienti montani stanno vivendo una crescita economica legata al turismo lento, turismo sostenibile ed escursionismo senza precedenti, sempre più persone (specialmente dall'estero) sono disposte a spendere per godere delle nostre bellezze e camminare nei nostri ambienti incontaminati, difficilmente replicabili altrove. Sempre più giovani intraprendono la professione di guida naturalistica e sempre più strutture ricettive stanno nascendo in case che erano inutilizzate. Mettere a repentaglio tutto ciò sarebbe un suicidio, dato che questo settore rappresenta ormai un'alternativa lavorativa alla crisi del manifatturiero. Dobbiamo inoltre considerare che le montagne ospitano anche altre importanti attività come quella delle comunanze e cooperative agrarie o come l’attività venatoria, che andrebbero danneggiate da futuri impianti. Non solo, dal paesaggio dipende la qualità di vita delle persone che in esso vivono influendo sul benessere mentale e fisico. Avere quindi la fortuna di disporre di un ambiente montano come quello dell’Appennino Umbro Marchigiano ancora intatto rappresenta una ricchezza inalienabile ed inestimabile per tutti noi. La sfida politica è dunque questa, capire in quale direzione debba andare il nostro territorio, capire una volta per tutte quale sia la nostra vocazione e decidere di conseguenza se l'interesse generale delle popolazioni che lo vivono sia prioritario a quello dei singoli privati, come affermato peraltro dall’art. 41 della Costituzione Italiana. Comitato Difesa Monte Mezzano, Comitato Difesa Campodiegoli, Comitato Tutela Ambiente Sassoferrato cittadini dei temi che interessano il nostro territorio a iniziare dal lavoro e dalla sanità fino ad arrivare alle politiche sociali, alla tutela dei beni comuni e alla trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Io mi rendo disponibile. Spero di ricevere una risposta entro pochi giorni per poter organizzare al meglio un momento di confronto reale con l’aiuto di chi vorrà contribuire, radio e testate giornalistiche locali. Credo che in questo momento, soprattutto nel nostro territorio, ci sia bisogno di metterci la faccia e dichiarare di fronte a tutti senza intermediazioni di sorta che tipo di visione si ha in mente per la nostra regione. In quella occasione sarei anche contento venisse data risposta alla proposta di dimezzamento dello stipendio fatta nei giorni scorsi dal MoVimento 5 Stelle agli altri partiti e seguire così il nostro esempio nel caso in cui uno di noi dovesse essere eletto consigliere. Gabriele Santarelli, MoVimento 5 Stelle candidato consigliere regionale 29/04/15 10.07 31 >DIALOGO< L'Azione 2 MAGGIO 2015 Contro i falsi miti di oggi Mario Adinolfi ha messo in guardia su questa offensiva antropologica stinati a esserlo tutti: ma state tranquilli c’è la ricetta anche per questo: si chiama eutanasia. In alcuni Paesi europei – approfondisce - è legge da tempo. «Vogliono farci credere – ribadisce il giornalista de La Croce – che la vita senza speranza di cura, non è degna di essere vissuta. Ma non esistono i prodotti fallati: esiste un’ideologia infame, la quale ci vuole spiegare che noi siamo pronti a sopprimere bambini e anziani malati per il bene dei soppressi, quando invece vogliamo toglierci il dolore dagli occhi, vogliamo essere legittimati a pensare che si può fare. Al contrario la persona umana, la sua dignità, va difesa sempre, dal concepimento alla morte naturale, altrimenti le conseguenze saranno infernali. Altrimenti, l’alternativa sarà una persona che diventa cosa, una cosa fallata che si deteriora e si butta». «Non c’è – conclude Mario Adinolfi – un confronto ideologico da costruire: la famiglia non è un’ideologia e non è uno scontro tra cattolici e laici. È un confronto tra persone che si sentono colpite da questi argomenti. Io sono interessato da italiano. È una questione di cultura nazionale, per la mia cultura e per la mia storia, in quanto sono convinto che nel nostro cuore è scritta una natura diversa: i figli non si pagano». Riconsegna il bancomat Serve un corrimano per le scale in biblioteca alla direzione del Conad Il senso civico delle persone non è tramontato “I di GIOVANNI e OMBRETTA GIROLAMETTI n questo momento c’è un’offensiva antropologica di chi vuole trasformare le persone in cose: le persone non sono cose, i figli non si pagano, gli uteri non si affittano, i malati non si ammazzano, le persone senza voce e deboli a partire dai bambini anche nascituri e sofferenti si accolgono, si amano, si curano. Saremo in tanti a batterci contro i falsi miti di progresso”. Lo ha ribadito con forza Mario Adinolfi, giornalista e direttore del quotidiano cattolico La Croce, intervenendo nei giorni scorsi a Fabriano presso la Sala Ubaldi, alla presenza di circa 150 persone, invitato da un gruppo di genitori e famiglie sensibili al tema della difesa della famiglia naturale. “La nascita, l’amore e la morte sono questioni essenziali per la vita umana – ha detto il relatore – ma oggi siamo di fronte a un capovolgimento della realtà. Vogliono trasformare le persone in cose”. E Gentilissimo direttore, vorrei portare all’attenzione dei tuoi lettori una questione solo apparentemente banale che riguarda la fruibilità in sicurezza della nostra biblioteca comunale “Romualdo Sassi”, frequentatissima dai giovani, ma anche da tante persone meno giovani, che hanno - data l’età - problemi deambulatori. In tal senso, si potrà dire, ci sono i montacarichi, che però non tutti possono prendere. Allora qual è il problema, considerando che qualcuno ha già fatto la bella esperienza di cadere per le scale qual è l’elemento che può trasformare le persone in cose? Il denaro, i soldi. «Ormai la vita sta diventando qualcosa che si mercanteggia, sta diventando una compravendita». Ha ripreso Adinolfi in riferimento al matrimonio omosessuale, non abbiamo alcuna ostilità nei confronti delle persone omosessuali, né nessuna valutazione etica da fare sulla natura dell'amore omosessuale. Siamo contro il matrimonio omosessuale, che è un'altra cosa. L'opposizione al matrimonio omosessuale si sostanzia in una frase che ripeterò sempre ossessivamente: le persone non sono cose. Il matrimonio rivendica il "diritto a farsi una famiglia", non a caso il ddl Cirinnà prevede insieme al matrimonio gay l’adozione di figli per le coppie omosessuali. Un bambino non può avere due papà o due mamme. E' il culmine, l'obiettivo finale, dell'ideologia gender: maschio e femmina non esistono, madre e padre non esistono, esistono solo genitore 1 o di esserci quasi riuscito? Personalmente ritengo che si potrebbero dotare le scale di “corrimano” per appoggiarsi o per sostenersi, sia per salire che per scendere. Per far sì che non stonino con l’ambiente circostante, come sembra che sostenga il capo dell’Ufficio competente, si potrebbero realizzare usando il ferro battuto color canna da fucile o antracite. Certo di aver posto alla tua attenzione un problema che interessa molti frequentatori della nostra biblioteca, colgo cordiali saluti. Terenzio Baldoni e genitore 2, si nasce per atto di compravendita e i bambini sono meri prodotti da acquistare e poi dichiarare all'anagrafe come figli. Poi aprendo al tema dell'eutanasia così si è espresso: "prima o poi, con l’età, un prodotto fallato siamo de- Mercoledì pomeriggio un signore anziano di 85 anni, in compagnia della moglie, effettuava un giro per Fabriano per svolgere alcune commissioni: acquistare dei semi per l’orto e comprare alcuni generi alimentari in un supermercato (Conad del Borgo). Ad un certo punto, si accorge di aver smarrito il bancomat, insieme a 200 euro appena prelevati. Presi dal panico, avvisano la nuora (in quel momento più facilmente raggiungibile), la quale li raggiunge prontamente; insieme percorrono il tragitto compiuto precedentemente dai due anziani, lasciando il numero di telefono ai Ripulita la "spianata" Per il ritrovamento di diverse centinaia di cartucce cariche, bossoli e un po’ di polvere da sparo con relativa conferenza stampa e seguenti indagini della polizia locale, come da accordi intercorsi, non abbiamo inviato prima le foto scattate in occasione della giornata regionale per le pulizia di un bosco promossa dai gruppi micologici delle Marche. Ringraziamo quindi quanti, nonostante sia passato quasi un mese dal 29 marzo scorso, vorranno ancora pubblicare qualche foto, onde pubblicizzare il prioritario aspetto educativo-ambientale della nostra importante iniziativa che si è svolta in un clima di grande simpatia con quanti quella domenica presenti, anche solo come “turisti in cerca di verde, sole e aria buona”, sui nostri amati Monticelli. Un paio di cassoni pieni del camion messo a disposizione da un nostro socio “storico” è stato il nostro “bottino” di raccolta rifiuti, tra i quali, soprattutto vetro e plastica che dovrebbero essere, come rispettoso e dovuto, lasciati negli appositi bidoni per la raccolta differenziata già presenti nei pressi del campo bocce ovvero della cosiddetta “spianata” dei Monticelli. Per qualsiasi chiarimento e/o ulteriore informazione/commento: David Monno 393-2351701 o Sandro Morettini 348-3985622. Gruppo Micologico Naturalistico Fabrianese 31 dialogo.indd 2 due negozi, in caso di rinvenimento del bancomat e/o degli euro, senza però avere troppo speranze di recuperare gli stessi. La sera si conclude in famiglia, scherzando un po’ sul fatto accaduto per scongiurare la depressione/tristezza dei due anziani. Grande la gioia l’indomani mattina, quando la Direzione del Conad contatta la nuora per comunicare l’avvenuto ritrovamento non solo del bancomat ma anche dei 200 euro, consegnati alla cassiera di turno da una signora cliente del Conad stesso (che aveva recuperato il tutto nel piazzale antistante il Conad). La famiglia dell’anziano ora si è attivata, con la collaborazione del Conad, per ringraziare personalmente la signora che ha restituito il porta documenti con bancomat e soldi. Pensavamo, tutti quanti, che non ci sarebbe mai stato restituito il bancomat e, soprattutto, mai i soldi; a volte il senso civico di alcuni cittadini è migliore di come l’ineluttabile esperienza quotidiana ci fa supporre; a volte dovremmo essere anche orgogliosi di vivere in un posto come Fabriano, dove possono verificarsi anche situazioni insperate come quella descritta. d.b. La Cem attenta ai nostri lavoratori Ancora una volta accogliamo con preoccupazione le notizie circa nuovi tagli di posti di lavoro, conseguenti a ristrutturazioni e chiusure aziendali motivati dalla presente congiuntura economica. La situazione della Regione è drammatica per tanti e ora per i dipendenti della Whirlpool che rischiano di perdere circa 500 posti di lavoro. Le trattative sono iniziate e le parti sociali sono al lavoro: li incoraggiamo perché si trovi una sintesi idonea al bene comune e particolarmente al bene di quelle famiglie e di quei territori interessati. I diritti di tutti vanno garantiti con un’attenzione mirata verso quanti vedono compromesso il proprio futuro e quello dei propri figli. Al tempo stesso richiamiamo noi stessi, Chiese delle Marche, e i soggetti pubblici e privati interessati, a dar seguito ai doveri di giustizia e di solidarietà che emergono da queste situazioni. Invitiamo i laboriosi lavoratori, di cui non ci sono estranei i sacrifici e che ben conosciamo anche attraverso quanto le nostre Caritas e le nostre Parrocchie ci riferiscono, a non tirarsi indietro dentro un progetto di impresa e di territorio che li valorizzi. Invitiamo gli imprenditori, di cui riconosciamo il ministero sociale, a porre al centro il bene e il bello della persona che lavora. Sosteniamo quanti non si lasciano tentare da una finanza che schiaccia la dignità dell’uomo; apprezziamo la creatività propria dell’imprenditoria marchigiana che è capace di realizzare innovazione e buone prassi esportate in tutto il mondo. Invitiamo la politica ad assumere con sempre maggiore responsabilità la domanda di vita che sta dietro il bisogno di lavoro. E’ sempre più necessario che la virtù della buona politica elevi se stessa nella tensione morale e si abbassi nella concretezza delle preoccupazioni legittime dei cittadini, anche di quelli che saranno i cittadini di domani ai quali occorre dare fiducia circa la possibilità di impegno delle proprie capacità nel territorio in cui hanno intessuto relazioni sociali e familiari significative. Invitiamo le associazioni di categoria, i sindacati e le università ad aiutare la maturazione di una cultura del lavoro e dell’impresa che siano sempre più sinonimo di autentica promozione umana. E’ insieme alle nostre comunità cristiane, alle quali rinnoviamo l’invito a farsi prossime e di cui vediamo anche un’opportuna conversione verso stili di vita più sobri ed equi, che incoraggiamo i tentativi da diverse parti intrapresi per giungere a soluzioni accettabili. Conferenza Episcopale Marchigiana 29/04/15 10.05 32 32 ultimapubb.indd 2 L'Azione 2 maggio 2015 29/04/15 10.15