Cosa sta capitando alle PMI italiane ?
Stanno subendo gli impatti dell’evoluzione post-industriale dell’occidente,
caratterizzata da una progressiva perdita di peso dell’industria tradizionale e
da squilibri irrisolti nelle “regole del gioco” della competizione
internazionale;
Asimmetria temporale e strutturale tra rapido affermarsi a livello globale
delle produzioni a più basso costo dei fattori e i processi di adattamento
competitivo delle PMI italiane all’interno del mercato mondiale;
Ritardo competitivo dell’Italia (già prima della crisi Paese stanco e lento):
PIL ITALIANO medio di periodo
2
Decennio 1971 - 1980
3,6
Decennio 1981 - 1990
2,3
Decennio 1991 - 2000
1,6
Quinquennio 2001 - 2005
0,6
Data
Ufficio / Autore
Esportazioni di beni e servizi (indice 1991 = 100)
3
Data
Ufficio / Autore
Ritardo competitivo soprattutto legato ad un gap in
termini di produttività che ha iniziato a manifestarsi già
alla fine degli anni ‘90
4
Data
Ufficio / Autore
Bassa produttività a causa di:
■ inefficienze strutturali del Paese;
■ frammentazione del sistema imprenditoriale con ritardi in termini di:
- adozione nuove tecnologie;
- innovazione e sistemi distributivi;
- internazionalizzazione
Le imprese italiane nascono piccole, ma il problema sta soprattutto nel fatto che
rimangono piccole:
SOLO IL 12% DELLE IMPRESE CON < DI 6 ADDETTI NEL 1987 HA SUPERATO I
10 ADDETTI NEL 2001
SOLO IL 7% DELLE IMPRESE TRA I 6 ED I 9 ADDETTI NEL 1987 HA SUPERATO I
20 ADDETTI NEL 2001
“Nanismo” determinato da cause strutturali da superare: governance
familiare, strategie conservative, politiche agevolative e fiscali tendenti
a frenare o rallentare la crescita….
5
Data
Ufficio / Autore
Un vincolo allo sviluppo di un più ampio
numero di imprese medio-grandi è stato
anche l’inadeguatezza del sistema
finanziario italiano:
6
Data
Ufficio / Autore
Le PMI hanno consolidato nel tempo una forte dipendenza
dal debito bancario, sopperendo in modo improprio alla
scarsa dotazione patrimoniale
7
Data
Ufficio / Autore
8
Data
Ufficio / Autore
Negli ultimi 10/15 anni I PROCESSI DI AGGREGAZIONE TRA
BANCHE hanno
- RAFFORZATO IL SISTEMA BANCARIO
- MIGLIORATO L’OFFERTA E LA TRASPARENZA
- HANNO PERO’ INDEBOLITO IL CONCETTO DI
“RELATIONSHIP BANKING”
anche a seguito:
► dell’aumento della “distanza”degli intermediari
nel frattempo divenuti più grandi;
►e della introduzione di SISTEMI DI RATING A CONTENUTO
PREVALENTEMENTE “QUANTITATIVO”
9
Data
Ufficio / Autore
Nell’ultimo decennio le banche medio/piccole hanno aumentato più delle
grandi la focalizzazione sulle attività core a sostegno dell’economia reale
(rapporto: CREDITI VS CLIENTI/TOTALE ATTIVO)
(Fonte: bilanci di un campione di banche)
BANCHE
GRANDI E
MAGGIORI
Periodo
10
Variazioni %
BANCHE
MEDIE E
PICCOLE
Variazioni %
2000-2009
5,68
23,22
2008-2009
- 4,32
0,56
Data
Ufficio / Autore
Crediti verso clientela: composizione per tipologia prenditori
(Fonte: bilanci di un campione di banche)
Periodo
Prenditori
Banche Grandi e
Maggiori
Banche Medie e Piccole
Variazioni %
2000-2009
Enti Pubblici
10,02
Impr. non finanz.
- 7,44
20,44
Famiglie produttr.
2000-2003
Enti Pubblici
16,59
Impr. non finanz.
Famiglie produttr.
11
Data
Ufficio / Autore
39,31
17,81
10,76
Famiglie produttr.
Enti Pubblici
36,03
15,32
Impr. non finanz.
2008-2009
Variazioni %
54,90
6,58
6,40
33,32
- 9,53
- 6,04
0,67
- 1,32
1,57
Crediti verso clientela: distribuzione per durata residua
(Fonte: bilanci di un campione di banche)
Periodi Durata
20002009
A vista
Banche Grandi e Maggiori
Banche Medio e Piccole
Variazioni %
Variazioni %
42,53
Fino a 3
mesi
38,91
27,32
<1 e >5
anni
22,37
31,04
Oltre 5
anni
20082009
A vista
Fino a 3
mesi
<1 e >5
anni
Oltre 5
anni
12
Data
Ufficio / Autore
27,54
34,25
- 21,18
27,08
2,19
- 2,93
0,91
8,41
- 1,09
12,49
- 1,98
Prestiti bancari (1) nelle Marche
(dati mensili; variazioni percentuali sui 12 mesi)
15
15
10
10
5
5
0
0
Imprese medio-grandi
Imprese piccole
Totale imprese
-5
2004
2005
2006
2007
2008
2009
-5
Fonte: Banca d’Italia.
(1) Dati di fine periodo riferiti alla residenza della controparte. I prestiti non includono le sofferenze e i pronti contro termine. A partire
da ottobre 2007 i dati comprendono le segnalazioni della Cassa depositi e prestiti. Le variazioni sono corrette per le
cartolarizzazioni e non tengono conto degli effetti di riclassificazioni, variazioni del cambio e altre variazioni derivanti da transazioni.
La correzione per le cartolarizzazioni è basata su stime dei rimborsi dei prestiti cartolarizzati.
13
Data
Ufficio / Autore
Prestiti bancari nelle Marche alle imprese per classe dimensionale delle banche (1)
(consistenze in milioni di euro; dati di fine periodo)
SETTORI
Imprese medio-grandi
di cui:
banche maggiori, grandi e medie
banche piccole
Imprese piccole (2)
di cui:
banche maggiori, grandi e medie
banche piccole
Totale
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
12.098
12.779
13.607
15.315
17.167
18.538
17.842
8.209
8.625
8.772
9.567
10.590
11.068
10.347
3.889
4.155
4.834
5.748
6.577
7.470
7.494
5.609
5.950
6.148
6.410
6.775
6.740
6.581
3.400
3.618
3.642
3.704
3.859
3.732
3.554
2.209
2.332
2.506
2.706
2.916
3.008
3.027
17.707
18.730
19.755
21.725
23.943
25.278
24.422
Fonte: Banca d’Italia
(1)I dati sono riferiti alla residenza della controparte e non comprendono le segnalazioni della Cassa depositi e prestiti. I dati sui prestiti escludono i
pronti contro termine e le sofferenze. I dati sono corretti per tenere conto delle fusioni, con l’attribuzione della classe dimensionale al 2009 delle
banche risultanti dalle fusioni.
(2)Società in accomandita semplice e in nome collettivo, società semplici, società di fatto e imprese individuali con meno di 20 addetti.
14
Data
Ufficio / Autore
Prestiti bancari nelle Marche alle imprese per classe dimensionale delle banche (1)
(quote percentuali sul totale dei prestiti alle imprese; dati di fine periodo)
SETTORI
2003
Imprese medio-grandi
di cui:
banche maggiori, grandi e medie
banche piccole
Imprese piccole (2)
di cui:
banche maggiori, grandi e medie
banche piccole
Totale
2004
2005
2006
2007
2008
2009
68,3
68,2
68,9
70,5
71,7
73,3
73,1
46,4
46,0
44,4
44,0
44,2
43,8
42,4
22,0
22,2
24,5
26,5
27,5
29,6
30,7
31,7
31,8
31,1
29,5
28,3
26,7
26,9
19,2
19,3
18,4
17,1
16,1
14,8
14,6
12,5
12,5
12,7
12,5
12,2
11,9
12,4
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: Banca d’Italia
(1)I dati sono riferiti alla residenza della controparte e non comprendono le segnalazioni della Cassa depositi e prestiti. I dati sui prestiti
escludono i pronti contro termine e le sofferenze. I dati sono corretti per tenere conto delle fusioni, con l’attribuzione della classe
dimensionale al 2009 delle banche risultanti dalle fusioni.
(2)Società in accomandita semplice e in nome collettivo, società semplici, società di fatto e imprese individuali con meno di 20 addetti.
15
Data
Ufficio / Autore
Prestiti nelle Marche
per settore di attività economica e categoria dimensionale delle banche (1)
(percentuali di composizione basate sulle consistenze di fine periodo)
2003
SETTORI
Banche
grandi
2005
Banche
piccole
Banche
grandi
2007
Banche
piccole
Banche
grandi
2009
Banche
piccole
Banche
grandi
Banche
piccole
Amministrazioni pubbliche
4,0
2,1
4,0
1,8
3,5
1,1
3,4
1,1
Società finanziarie e
imprese assicurative
7,2
2,1
11,3
1,1
9,1
1,2
9,8
1,1
67,5
69,2
60,5
67,7
62,8
68,0
61,6
66,6
47,7
44,2
42,7
44,6
46,0
47,1
45,9
47,5
19,8
25,1
17,7
23,1
16,8
20,9
15,8
19,2
21,3
26,5
24,2
29,4
24,7
29,6
25,1
31,2
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Imprese
di cui: medio-grandi
piccole (2)
Famiglie consumatrici
Totale
Fonte: Banca d’Italia.
(1)I dati sono riferiti alla residenza della controparte. I dati sui prestiti escludono i pronti contro termine e le sofferenze. . I dati sono corretti
per tenere conto delle fusioni, con l’attribuzione della classe dimensionale al 2009 delle banche risultanti dalle fusioni.
(2)Società in accomandita semplice e in nome collettivo, società semplici, società di fatto e imprese individuali con meno di 20 addetti.
16
Data
Ufficio / Autore
Lo sforzo che le banche minori stanno compiendo può
comportare rischi di tenuta sia per le stesse che per il
sistema delle PMI, a causa di limiti oggettivi:
- scarsa capacità di reagire a shock violenti
- vincoli di adeguatezza patrimoniale – organizzativa
- assenza di economie di scala/scopo
- scarsa capacità di accompagnamento nei processi di crescita e di
internazionalizzazione
PER UN RILANCIO DELLA COMPETITIVITA’ DEL TESSUTO IMPRENDITORIALE ITALIANO OCCORRE
QUINDI CHE IL SISTEMA BANCARIO NEL SUO COMPLESSO TORNI A VALORIZZARE MODELLI DI
RELATIONSHIP BANKING E APRA UNA NUOVA STAGIONE DI CONFRONTO STRAGEGICO CON LE
PMI
17
Data
Ufficio / Autore
18
Data
Ufficio / Autore
QUALE PERCORSO PER LE IMPRESE ?:
19
Data
Ufficio / Autore
QUALE PERCORSO PER LE BANCHE ?
20
Data
Ufficio / Autore
QUALE BANCA PER LE IMPRESE DEL “DOPO CRISI” ?
)
21
Data
Ufficio / Autore
La Banca per le “imprese del dopo crisi”
UN LAVORO DI SQUADRA
La banca
Istituzioni,
Università
(Territorio)
L’impresa
Professionisti
consulenti
22
Data
Ufficio / Autore
Associazioni e
Confidi
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Towards a New Bank-firm Relationship After the Crisis.