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9 7 6 _ 0 0 5 _ I T
BEI Information
Année : 1976
Numéro : 005
Langue : IT
Infor
mazioiiì
Banca Europea
per gli
Investimenti
I—In questo numero—, Oltre 500 milioni di u.c. accordati
dalla BEI per l ' a p p r o w l g i o n a m e n t o di
OLTRE 500 MILIONI DI U.C.
PER L'APPROWIGIONAMENgas naturale nella Comunità
TO DI GAS NATURALE NELLA
COMUNITÀ
Politica comunitaria
Reti di distribuzione
regionali
Sfruttamento di giacimenti
d'idrocarburi europei
La rete di g a s d o t t i europea è m o l t o più f i t t a di quella autostradale
ma di gran lunga m e n o appariscente. Per gran parte interrata —
riaffiora solo in brevi t r a c c i a t i di superficie ο laddove si raccorda ad
una stazione di compressione — essa disegna un intreccio d i c o n ­
d o t t e attraverso Paesi e f r o n t i e r e .
Trasporto del gas in Europa
Diversificazione
dell'approvvigionamento
di gas naturale
Si tende spesso a dimenticare che il t e m p o delle o f f i c i n e locali per
la produzione del gas è ormai passato ; oggi il gas per usi civili ed
industriali giunge di s o l i t o da lontano ed il suo t r a s p o r t o ο io s f r u t ­
t a m e n t o dei g i a c i m e n t i , m o l t i dei quali sono s t a t i s c o p e r t i in aree
marine, dipendono da una tecnologia d'avanguardia e da massicci
investimenti.
pp.
1-5
IL DISINQUINAMENTO DEL
GOLFO DI NAPOLI
pp. 5 - 6
DA YAOUNDE A LOMÉ
La Convenzione di Lomé
Mutui concessi nel quadro
delle Convenzioni
di Yaounde
Mutui della BEI su fondi
propri
Operazioni su fondi
del FES
pp. 6 - 8
Negli u l t i m i anni il c o n s u m o di gas naturale nei Paesi della CEE è
rapidamente a u m e n t a t o . I c o m b u s t i b i l i gassosi rappresentavano
nel 1960 solo il 2 o/o del c o n s u m o t o t a l e di p r o d o t t i energetici negli
attuali Paesi m e m b r i della C o m u n i t à , ma la loro quota si elevava
già a quasi il 1 5 % nel 1974 e potrebbe raggiungere il 2 3 % entro il
1985.
Vi sono diversi motivi che giustificano tale incremento : l'uso del
gas ha consentito delle economie
rispetto agli altri combustibili ; il
gas presenta inoltre notevoli vantaggi, in quanto è una fonte energetica pulita, non inquina l'atmosfera ed il suo controli^è più agevole ; su alcuni mercati sono state
poi ~ esercitate pressioni politiche
perché fosse utilizzato al posto di
altri combustibili. 1 finanziamenti
necessari per la penetrazione nel
mercato e la sua rapida espansione hanno stimolato l'interesse
della Banca Europea per gli Investimenti per questo settore, soprattutto a seguito della crisi energetica.
1 BEI-EIB 1
2, PLACE DE METZ - LUSSEMBURGO
Politica c o m u n i t a r i a
11..5
MAGGIO 1976
Per evitare il rischio di nuove crisi,
in particolare nel caso di una restrizione alle esportazioni di greggio dal Medio Oriente, i Paesi
della CEE hanno deciso nel 1975
di ridurre entro i) 1985 le importazioni di energia ad un massimo
del 50 % del consumo totale e, se
possibile, al 40 % (attualmente
esse costituiscono il 63 % ) . È
stato deciso inoltre di diversificare le fonti energetiche comunitarie sia per provenienza geografica
sia per tipo di combustibile ; non
solo sarebbe necessario sfruttare
al massimo tutte le fonti energetiche all'interno della Comunità, ma
le importazioni dovrebbero essere
effettuate dal maggior numero
possibile di aree di produzione ;
in particolare, l'eccessiva dipendenza dell'Europa
dal
Medio
Oriente dovrebbe essere considerevolmente ridotta entro il 1985.
Il gas naturale occupa un posto di
primo piano tra le nuove fonti
energetiche interne la cui produzione doveva essere incoraggiata
e le importazioni intensificate. La
previsione secondo cui entro il
1985 esso potrebbe rappresentare
il 2 3 % del consumo di energia primaria nella CEE si basa sull'ipotesi che le importazioni di energia
siano effettivamente ridotte al
40 % del totale ; anche sulla base
dell'ipotesi meno ottimistica, che
le importazioni siano ridotte al
5 0 % , la quota di gas naturale nel
consumo totale sarebbe ancora di
circa il 18%, e ciò nonostante il
fatto che in misura crescente sia
riservato a determinati settori per
i quali la regolabilità e la purezza
sono dì grande importanza (p.e.
per il riscaldamento domestico,
per le vetrerie, le fabbriche di ceramiche e l'industria alimentare).
In ogni caso, investimenti considerevoli nel settore dei gasdotti
sono necessari per l'estensione ο
la costruzione di nuove reti di di­
stribuzione regionali per le utenze
domestiche, ed in particolare per
la costruzione di lunghi gasdotti e
per gli impianti e le apparecchia­
ture necessari per l'importazione
di gas naturale. Infatti una rete di
gasdotti internazionale è essenziale per conseguire gli obiettivi
che la Comunità sta perseguendo.
La partecipazione della BEI al f i nanziamento di progetti dell'industria del gas si è rapidamente intensificata e contribuirà al raggiungimento di detti obiettivi. Tra il
1966 e l'aprile 1976 la Banca ha
concesso 22 mutui per un totale
di 389,7 milioni di u.c. destinati al
trasporto ed agli impianti per l'importazione di gas.
A tale importo vanno aggiunti altri
98,3 milioni di u.c. per il finanziamento di impianti per la produzione di idrocarburi, in particolare
di gas naturale secco e di gas misto a greggio. Importi considerevoli sono stati accordati anche
per progetti comportanti lo sviluppo di nuove tecnologie da utilizzare nella ricerca e nello sfruttamento di giacimenti d'idrocarburi
(p.e. una nave posatubi semisommergibile ed un nuovo sistema
per la saldatura di condotte sottomarine). Tali finanziamenti rientrano, in un quadro più generale,
tra gli interventi della BEI a favore
del settore energetico, che ammontano
complessivamente
a
1450 milioni dì u.c. Di anno in
anno l'importo concesso a favore
di progetti concernenti il gas naturale è aumentato considerevolmente e nel 1975 si è elevato a
157,3 milioni di u.c., ammontare
superiore a quello concesso per i
progetti relativi alla produzione di
energia nucleare (121,8 milioni).
Reti d i distribuzione regionali
Già prima che fossero formulate
le politiche comunitarie volte a
contenere i consumi di energia e
ad estendere l'utilizzazione di gas
naturale, la BEI aveva incominciato ad intervenire nel finanziamento di reti regionali per la distribuzione di gas estratto da giacimenti locali. Nel 1966 era stato
concesso un mutuo per migliorare
la distribuzione di gas nella Germania settentrionale e nel 1968 un
altro mutuo aveva permesso l'estensione della rete per la distribuzione di gas nella Francia sud-occidentale. Inoltre vari progetti per
la distribuzione di gas nell'Italia
meridionale, e precisamente in
Puglia, Basilicata, Calabria ed
Abruzzo, hanno beneficiato di mutui della Banca nel 1971 e nel
1975.
La BEI ha finanziato detti progetti
soprattutto per favorire lo sviluppo economico delle regioni interessate, tutte più ο meno relati­
vamente arretrate e periferiche. I
mutui concessi dalla Banca, pari
complessivamente a 34,8 milioni
di u.c., dovrebbero essere consi­
derati in primo luogo come finan­
ziamenti rientranti tra quelli a fa­
vore dello sviluppo regionale.
Sfruttamento d i giacimenti
d'idrocarburi europei
Di gran lunga più importanti dal
punto di vista dell'approvvigionamento energetico da fonti interne
sono stati i mutui accordati ai produttori di gas naturale per contribuire allo sviluppo della produzione di idrocarburi all'interno
della Comunità. Tra i grandi giacimenti di gas naturale scoperti in
Europa sono da ricordare quelli
dell'Olanda, della Francia e dell'Italia e, in aree marine, soprattutto
quelli del Mare del Nord, nonché
del Mediterraneo, in particolare
nell'Adriatico, e dei mari Celtico e
d'Irlanda. Tenuto conto del contributo di questi giacimenti ad una
maggiore indipendenza della CEE
per quanto concerne l'approvvigionamento energetico, la Banca è
stata indotta più volte a concedere mutui per il loro sfruttamento. La maggior parte dei finanziamenti è stata accordata nel
corso degli ultimi anni.
Nel Mare del Nord, la Banca ha
contribuito allo sviluppo del giacimento d'idrocarburi di Frigg, che
si trova in parte nel settore britannico ed in parte in quello norvegese, con un mutuo di 19,5 milioni
di u.c. accordato nel 1974 ad un
consorzio di società francesi che
aveva stipulato un contratto di fornitura con la British Gas Corporation. Nello stesso anno la Banca
ha partecipato, con un mutuo di
9,8 milioni di u.c., al finanziamento dello sviluppo del giacimento di gas detto « Campo di
Luna », nel Mar Ionio, al largo
delle coste calabresi (vicino a Crotone). Mentre il gas del giacimento di Frigg sarà destinato a
numerose
regioni
del
Regno
Unito, quello del Campo di Luna
sarà utilizzato principalmente, per
usi civili ed industriali, in Calabria
e nelle regioni limitrofe.
Sempre nel 1974, la Banca ha contribuito allo sviluppo del giacimento d'idrocarburi di Ekofisk
con un mutuo di 18,4 milioni di
u.c. ad una consociata dell'AGIP
facente parte del consorzio operativo. Benché il giacimento si trovi
nel settore norvegese del Mare
del Nord, fuori della piattaforma
continentale
comunitaria,
esso
presenta un grande interesse per
la CEE in quanto tutta la produzione di gas — che coprirà il 7 %
del suo consumo globale — e la
maggior parte della produzione di
greggio saranno destinate alla
Comunità. Infatti il gas sarà convogliato ad Emden, in Germania, a
mezzo di un gasdotto sottomarino
di 440 km, ed il greggio a Teesside, nel Regno Unito, a mezzo di
un oleodotto di 354 km.
È opportuno ricordare che sebbene il ruolo principale della
Banca sia quello di accordare f i nanziamenti per investimenti da
realizzare all'interno della Comunità, il suo Statuto prevede che,
per deroga speciale concessa all'unanimità dal Consiglio dei governatori, su proposta del Consiglio di amministrazione, essa
possa concedere mutui anche per
l'attuazione di progetti situati
fuori della Comunità. Il progetto
Ekofisk rientra tra questi ultimi.
Nel 1975 la Banca ha contribuito
al finanziamento di due altri progetti nel settore degli idrocarburi.
Per la produzione di greggio in un
giacimento marino danese di modeste dimensioni, il « Danfelt », è
stato concesso un mutuo di 6,1
milioni di u.c. alla società danese
del consorzio operativo, e due
mutui, per un totale di 44,5 milioni
di u.c., sono stati accordati all'
AGIP per lo sfruttamento di un
ricco giacimento d'idrocarburi a
Malossa, vicino a Milano, che, secondo le previsioni, dovrebbe permettere di soddisfare già quest'anno, in Italia, circa il 1 4 %
della domanda globale di gas naturale e di coprire il 2,6 % del consumo totale di greggio. La scoperta di detto giacimento è stata
il risultato di una campagna di ricerche a grande profondità (tra i
4 000 ed i 6 500 metri) condotta
secondo una tecnologia d'avanguardia ; la stessa tecnologia sarà
utilizzata per effettuare trivellazioni in tutta la Pianura Padana,
ove potrebbero essere scoperti
nuovi giacimenti, ed apre la via ad
ulteriori ricerche nei Paesi della
Comunità.
I finanziamenti della BEI per sviluppare la produzione di idrocarburi nella Comunità, ο fuori di
essa ma nel suo interesse, am­
montano
finora
complessiva­
mente a 98,3 milioni di u.c.
Trasporto del gas in Europa
II passaggio dall'utilizzazione di
altre forme di energia al gas natu­
rale comporta la costruzione di
lunghi gasdotti per la sua distribu­
zione, a partire da un giacimento
ο da un terminale, su un'area di
vaste dimensioni. Ciò vale tanto
per la distribuzione di gas naturale prodotto nei giacimenti situati nella Comunità quanto per il
gas naturale importato a mezzo di
condotte ο il gas naturale lique­
fatto (GNL) trasportato mediante
navi cisterna.
Fino a poco tempo fa, il solo Pae­
se europeo che producesse gas in
quantità superiore al suo fabbisogno era l'Olanda, con un giacimento nel nord del Paese (nella
provincia di Groninga) di 2 000 miliardi di m3 di gas del tipo « Β » (a
basso tenore calorifico,.circa 8 400
Kcal/m3). Poiché la maggior parte
del gas di altri giacimenti ο del
gas importato da altri Paesi euro­
pei era del tipo « A » (ad alto te­
nore calorifico, circa 10 000 Kcal/
m3) e non intercambiabile, è stato
necessario costruire una rete di
distribuzione separata e gasdotti
che dall'Olanda raggiungono i Paesi importatori, cioè la Germania,
il Belgio, la Francia, l'Italia e la
Svizzera.
La BEI ha contribuito al finanziamento di uno di detti gasdotti,
costruito dalla Nederiandse Gasunie, con un mutuo di 13,8 milioni
di u.c. concesso nel 1969; esso
trasporta il gas dal giacimento nei
pressi di Groninga alla provincia
del Limburgo, nel sud del Paese,
ed è raccordato alle condotte che
trasportano gas del tipo « Β » in
Germania ed in Belgio. Il gas olan­
dese del tipo « Β » viene convo­
gliato, a mezzo di condotte che
attraversano il Belgio, anche nel
Nord e nell'Est della Francia oltre
che nella regione parigina ; la BEI
ha concesso un mutuo di 16,2 mi­
lioni di u.c. alla Gaz de France nel
1967 per una rete di distribuzione
di una lunghezza complessiva di
675 km e, due anni dopo, un mu­
tuo di 9,9 milioni di u.c. per l'e­
stensione della rete in Alsazia.
Tuttavia non tutto il gas olandese
è del tipo « Β » ; giacimenti di gas
del tipo « A » sono stati scoperti
nella regione di Drente e nel set­
tore olandese del Mare del Nord.
Fu deciso di esportare questo tipo
di gas nelle regioni che già utilizzavano gas ad alto tenore calorifico per non dover costruire una
nuova rete di distribuzione, ed un
nuovo mutuo di 31,9 milioni di u.c.
è stato concesso nel 1974 alla
Nederiandse Gasunie per la posa
di condotte dai giacimenti di gas
del tipo « A » fino a Maastricht ed
alla frontiera meridionale.
Il gasdotto (TENP — Gasdotto
Transeuropeo) continua in Germa-
nia e, attraverso la Svizzera,
giunge in Italia ; si tratta di un progetto realizzato congiuntamente
da società di distribuzione tedesche e italiane. La Banca ha contribuito a finanziare la quota della
società italiana (la SNAM) con un
mutuo di 29,7 milioni di u.c.
Verso la fine dell'anno scorso un
mutuo di 10,8 milioni di u.c. è
stato concesso dalla Banca alla
SEGEO (Société Européenne de
Gazoduc Est-Ouest), i cui azionisti
sono la Distrigaz (Belgio) e la Gaz
de France, per un progetto analogo concernente una condotta ad
alta pressione per il trasporto di
gas naturale del tipo «A» dalla
frontiera olandese, vicino a Maastricht, in Francia, attraverso il Belgio.
I progetti per la distribuzione di
gas di cui si è parlato finora sono
tutti in relazione con il trasporto
di gas all'interno di uno stesso
Paese ο tra più Paesi europei.
Non a caso la necessità del trasporto del gas su lunghe distanze
e la reciproca dipendenza dei produttori di gas e dei Paesi di transito e importatori hanno portato
alla costruzione di una complessa
rete di trasporto e di distribuzione
che, oltre a cinque dei sette Paesi
membri dell'Europa continentale,
interessa anche la Svizzera e l'Austria e rende più sicuro, data la
possibilità degli scambi, l'approvvigionamento. Il carattere internazionale di detti progetti, ciascuno
dei quali concerne direttamente ο
indirettamente più di un Paese
membro, ha indotto, più di ogni
altro motivo, la BEI ad intervenire,
in quanto uno dei principali compiti ad essa assegnati dall'articolo
130 del Trattato di Roma è di contribuire
al
finanziamento
di
« progetti d'interesse comune per
più Stati membri ».
A prima vista questa nozione di
« interesse comune » sembra non
applicarsi ad un certo numero di
progetti realizzati nel Regno Unito
con la partecipazione finanziaria
della Banca. Il gas del Mare del
Nord trasportato nella Scozia settentrionale sarà utilizzato all'in-
terno del Regno Unito ; esso sarà
convogliato a mezzo di condotte
verso il sud e attualmente sono in
costruzione diverse diramazioni
per le quali sono stati finora concessi alla British Gas Corporation
finanziamenti per un totale di 120
milioni di u.c. Inoltre un mutuo di
29,4 milioni di u.c. è stato accordato per una condotta di distribuzione di gas naturale del Mare del
Nord nell'Inghilterra sud-occidentale. Le disponibilità di gas naturale nelle zone che saranno servite è di vitale importanza per lo
sviluppo regionale nel Paese. Tuttavia in un senso più ampio questi
progetti, così come quelli realizzati nell'Europa continentale, presentano un « interesse comune »
per l'insieme della Comunità in
quanto contribuiscono ad aumentare le disponibilità totali di energia e a far progredire la politica
energetica comunitaria.
Diversificazione
dell'approvvigionamento d i
gas naturale
Complessivamente, il totale dei
finanziamenti concessi per la rete
di gasdotti europea, ivi compresa
la rete di distribuzione d'interesse
soprattutto regionale, ammonta
attualmente a 296,5 milioni di u.c.
Oltre che con la Norvegia, i Paesi
della CEE hanno stipulato dei contratti di fornitura con la Russia, l'Iran, l'Algeria e la Libia. La maggior parte di questi accordi riveste un carattere internazionale, interessando gli importatori di gas
naturale di diversi Paesi europei.
Oltre ai finanziamenti concessi per gli impianti di produzione ed i
gasdotti di distribuzione, diversi mutui sono stati concessi dalla
BEI a favore dello sviluppo di nuove tecnologie per far fronte ai
difficili problemi che si sono incontrati nello sfruttamento di giacimenti in aree marine.
Di alcuni di questi progetti si è parlato nel Bollettino d'Informazioni n. 1, pubblicato nel febbraio 1975. In seguito, nel giugno dell'anno scorso, la Banca ha contribuito a finanziare un progetto concernente un sistema di saldatura delle condotte sottomarine,
messo a punto dalla Compagnie Maritime d'Expertises (COMEX)
di Marsiglia, che si basa su una tecnologia d'avanguardia.
Per la prima volta esso rende possibile, in tempi più brevi e ad un
costo inferiore, saldature iperbariche di condotte ad una profondità superiore a 200 metri. Utilizzato su larga scala, questo sistema permetterà di accelerare le operazioni di posa col risultato
che i giacimenti d'idrocarburi del Mare del Nord, dove sarà impiegato nei primi anni, e, in seguito, gli altri giacimenti marini entreranno in produzione prima della data alla quale sarebbe stato possibile con i mezzi tradizionali.
Il sistema è molto complesso. Uno dei suoi componenti è
Γ« allineatore », che ha una lunghezza di 33 metri ed un peso di
260 tonn., con due paia di « chele » per sollevare ed allineare le
condotte sul fondo del mare e due trance che possono tagliare
condotte, anche se rivestite di calcestruzzo, aventi un diametro
massimo di 80 cm.
Dei palombari scendono in una gabbia nel centro dell'allineatore
e procedono all'allineamento ed alla saldatura.
Oltre ad essere utilizzato per la posa di condotte, il sistema CO­
MEX — che ha suscitato grande interesse nell'industria del petro­
lio e del gas — permetterà di saldare rapidamente eventuali loro
rotture contribuendo a ridurre il rischio d'inquinamento.
Il mutuo concesso dalla Banca ammontava a 1,8 milioni di u.c.
Mentre l'obiettivo da perseguire
resta, ovviamente, quello di sviluppare al massimo la produzione d'idrocarburi all'interno della Comunità, la politica energetica comunitaria attribuisce grande importanza alla diversificazione geografica delle fonti di approvvigionamento energetico. La produzione
di considerevoli quantità di gas
nel giacimento di Ekofisk, nel settore norvegese, e nel giacimento
di Frigg, a cavallo tra i settori britannico e norvegese — sempre
nel Mare del Nord — è stata già
ricordata ; il gas estratto da questi due giacimenti sarà avviato, a
mezzo di condotte che la Banca
ha contribuito a finanziare, verso
la Scozia, l'Olanda, il Belgio e la
Germania.
Le importazioni di gas dalla Russia (e, in un secondo tempo, dall'Iran) si effettuano a mezzo di gasdotti attraverso due stazioni di
smistamento, una a Waidhaus,
alla frontiera tra la Germania e la
Cecoslovacchia, e l'altra a Baumgarten, alla frontiera tra la Cecoslovacchia e l'Austria. Le condotte
che da queste due località trasportano il gas, con numerose diramazioni, verso i Paesi occidentali servono diversi consorzi di società
acquirenti che ne hanno finanziato insieme la costruzione. Il
TAG (Trans-Austrian Gasline), per
esempio, è stato realizzato da promotori austriaci, italiani e francesi. Il finanziamento delle quote
della società italiana (la SNAM) e
di quella francese (la Gaz de
France) è stato facilitato da due
mutui della BEI, concessi nel 1973,
per un totale di 43,3 milioni di u.c.
Anche in questo caso, poiché il
progetto era situato fuori della
Comunità, il Consiglio dei governatori della Banca ha dovuto accordare un'autorizzazione speciale
perché la BEI potesse intervenire.
L'anno successivo la BEI ha concesso un mutuo di 19,9 milioni di
u.c. ad una società tedesca, la
Ruhrgas, per la costruzione dì gasdotti dalla frontiera cecoslovacca
a Monaco e Karlsruhe.
Il gas naturale importato dall'Algeria e dalla Libia attraversa il Mediterraneo sotto forma di gas liquefatto e viene poi rigassificato nei
terminali di Fos-sur-Mer, vicino a
Marsiglia, di Barcellona e di La
Spezia nonché in altri di minore
capacità (a Le Havre, in Francia,
ed a Canvey Island, nel Regno
Unito). La BEI ha concesso nel
1972 un mutuo di 30 milioni di u.c.
alla Gaz de France per contribuire
al finanziamento della costruzione
del terminale di Fos e della relativa rete di gasdotti (condotte per
una lunghezza complessiva di 650
km lungo il Rodano e le coste del
Mediterraneo).
Finora i ^ir.anziamenti della BEI
per la diversificazione delle fonti
di approvvigionamento energetico
ammontano a 93,2 milioni di u.c. e
si può prevedere che la domanda
di mutui in questo settore resterà
elevata.
Sono attualmente all'esame diversi importanti progetti relativi
all'importazione di gas e di GNL
(Gas naturale liquefatto). Mentre
un progetto relativo all'importazione dall'Algeria, da parte di un
consorzio europeo, di GNL da convogliare a Fos ed a Monfalcone
(Trieste), resta in sospeso, una
società facente parte dello stesso
consorzio, la Distrigaz, ha concluso degli accordi per importare
GNL a Zeebrugge, in Belgio. Inol-
tre del gas iraniano può raggiungere a mezzo di condotte il Mediterraneo per essere liquefatto ed
imbarcato su navi cisterna per il
trasporto ad appositi terminali. Lo
stesso gas può anche essere liquefatto nel Golfo Persico ed essere avviato a destinazione sotto
forma di GNL.
Nuove condotte sottomarine tra
l'Algeria e la Spagna nonché tra
la Tunisia e la Sicilia sono allo studio ; esse permetterebbero di approvvigionare di gas algerino la
Spagna e la Francia sud-occidentale da un lato e l'Italia meridionale dall'altro. Sono anche allo
studio progetti di altri gasdotti dai
giacimenti marini situati nei settori britannico (Brent ed altri) e
norvegese. Infine un gasdotto sottomarino, un terminale ed una
rete di distribuzione sono previsti
nella regione di Cork (Irlanda), a
seguito delle recenti scoperte di
alcuni giacimenti, tra cui quello di
Kinsale Head.
Negli ultimi dieci anni la BEI ha
accordato per l'industria del gas
in Europa oltre 500 milioni di u.c.,
di cui più della metà negli ultimi
due anni, cioè dopo l'insorgere
della crisi energetica. Nello stesso
periodo, ο quasi, finanziamenti
per un importo pressoché uguale
sono stati concessi, anche in questo caso con un forte incremento
negli ultimi due anni, per la costru-
zione, nella Comunità, di 13 centrali nucleari.
La quota maggiore degli investimenti nel settore del gas (oltre il
50%) concerne la rete di distribuzione nell'Europa continentale e
nel Regno Unito, che garantirà
nella Comunità un approvvigionamento energetico più sicuro contribuendo alla realizzazione di una
rete internazionale di vasta portata per il trasporto di gas proveniente da giacimenti comunitari ο
importato, con possibilità
di
scambi tra le varie società di distribuzione.
Si prevede che nei primi anni '80
l'incremento della produzione, e
quindi della distribuzione, di gas
naturale, anche se passerà, forse,
un po' inosservato, richiederà
molto probabilmente investimenti
per un importo totale più elevato
di quello necessario per la costruzione di centrali nucleari nella
Comunità (i).
In entrambi i settori, il ruolo della
Banca nel finanziamento di una
parte dei massicci investimenti richiesti è destinato ad acquistare
un'importanza sempre maggiore.
(1) Un articolo dettagliato sullo sviluppo dell'energia nucleare nella
CEE e sui finanziamenti della BEI in
tale settore è stato pubblicato nel
Bollettino d'Informazioni n. 2 del
luglio scorso.
il d i s i n q u i n a m e n t o del Golfo di Napoli
Il Golfo di Napoli, che si apre In un ampio semicerchio La protezione dell'ambiente pone problemi molto comcon l'isola di Capri a sud ed il Vesuvio che domina ad plessi In quanto nella zona le reti fognanti e gli Impianti
est sulla costa, è considerato, giustamente, come uno di depurazione sono stati sempre Inadeguati. La magdel più pittoreschi d'Europa.
gior parte degli scarichi urbani ed industriali si Immette
La zona è in fase di rapido sviluppo, con una popola- in mare ο direttamente ο tramite corsi d'acqua, pratica­
zione di quasi 4 milioni di abitanti concentrati lungo il mente senza aver subito alcun trattamento. Data la
Golfo (la densità è di 1 500 abitanti per k m ^ dieci volte configurazione del Golfo e le deboli correnti marine,
superiore a quella media italiana) e numerosi insedia- la capacità del mare di disperdere gli effluenti è limitata
e ciò non favorisce il disinquinamento naturale.
menti Industriali.
Tale situazione incide profondamente sulle condizioni civili, ed in
particolare sanitarie, della popolazione. Inoltre, la stessa crescita
economica della regione è in pericolo : la pesca è in declino (il
tonno, nelle sue periodiche migrazioni, evita le acque del Golfo),
l'industria e l'agricoltura si vedono limitare il proprio sviluppo
dall'inquinamento dei corsi d'acqua che dovrebbero rappresentare una risorsa preziosa in tutta
la zona del Golfo e diversi sintomi
stanno ad indicare che l'industria
turìstica, uno dei pilastri dell'eco-
nomia napoletana, incomincia a
risentirne.
Le autorità pubbliche, di fronte a
questo complesso e difficile problema complicato dalla incompletezza degli elementi conoscitivi,
ne hanno affidato la soluzione alla
Cassa per il Mezzogiorno, che ha
elaborato un programma integrato di vasta portata, noto come
« Progetto Speciale n. 3 ». 1 progetti speciali, deliberati dal CIPE
(Comitato
Interministeriale
per
la Programmazione Economica),
comprendono un insieme di opere
pubbliche a carattere interregio-
nale ο intersettoriale di fondamen­
tale importanza per lo sviluppo
del Mezzogiorno e costituiscono il
fulcro dell'attività della Cassa nei
prossimi anni.
Col Progetto Speciale n. 3 si perseguono tre obiettivi principali :
disinquinare i corsi d'acqua della
zona, ridurre entro limiti accettabili il volume degli effluenti scaricati nel Golfo e riciclare una parte
delle acque di scarico.
Le opere previste, la cui attuazione interesserà anche gli anni
'80 assicurando cosi un'occupazione notevole per un lungo pe-
riodo,
comporteranno
investimenti per un totale di circa 900
miliardi di lire (ai prezzi del giugno 1975). Per il finanziamento di
alcune opere di base ritenute le
più urgenti, il cui costo è valutato
complessivamente a 120 miliardi
di lire, la Banca Europea per gli
Investimenti ha concesso due mutui per un totale di 36 miliardi. Si
tratta dell'importo più elevato che
sia stato finora concesso dalla
Banca per un progetto concernente la protezione dell'ambiente,
ciò che prova la grande importanza che la BEI attribuisce all'avanzamento ed al completamento
delle opere da_realizzare nell'ambito di questo Progetto Speciale.
Il progetto interessa, su una superficie di 2 800 km2, 190 comuni
delle province di Napoli, Salerno,
Caserta ed Avellino, comprese le
isole di Capri, Ischia e Procida,
nonché 15 agglomerati industriali.
Questa zona conta attualmente
circa 3,8 milioni di abitanti, ma se
si tiene conto degli insediamenti
indusfriali e del flusso turistico,
con circa 4 milioni di presenze durante i mesi estivi, il livello d'inquinamento delle acque corrisponde
a quello di una popolazione di
circa 9 milioni di persone. La priorità data alla soluzione di questo
problema è ampiamente giustificata dalle previsioni relative ai
prossimi 40 anni, in base alle quali
la popolazione aumenterà in detto
periodo a 7 milioni, con un livello
d'inquinamento corrispondente a
quello provocato da 15 milioni di
persone.
Il problema è stato impostato con
una « proiezione globale » del fabbisogno d'acqua per usi civili, industriali, agricoli e turistici ed un
esame delle misure necessarie a
proteggere l'ambiente ed a garantire la salute pubblica.
La riduzione dell'inquinamento si
deve accompagnare ad un'utilizzazione più razionale delle risorse
idriche perché sia incoraggiata la
crescita industriale e sviluppato il
potenziale agricolo e turistico.
Gli effluenti saranno incanalati in
collettori (attualmente vi è un solo
collettore principale) ai cui sbocchi saranno costruiti gli impianti
di depurazione. Nei fiumi, le cui
acque potranno essere maggiormente utilizzate per l'irrigazione ο
altri scopi, ο nel mare sarà immessa quindi solo acqua depurata.
Le industrie, singolarmente ο riu­
nite in consorzi, saranno tenute
ad osservare le norme relative al
pretrattamento degli effluenti.
La configurazione della rete fo­
gnante nonché il numero, la dimensione e l'ubicazione degli impianti di depurazione sono determinati in base all'esame dei fabbisogni di ogni area, tenendo conto
dei diversi mezzi tecnici attualmente disponibili e di quelli,
nuovi ο perfezionati, che potreb­
bero essere messi in opera nel­
l'immediato futuro.
Per aumentare le disponibilità di
acqua potabile si cercherà di riciclare, per usi agricoli ed industriali, la maggior quantità possibile delle acque di scarico.
Saranno così disinquinati molti
fiumi e corsi d'acqua che attraversano aree dell'entroterra notevolmente depresse, il cui sviluppo è
stato ostacolato anche dallo stato
in cui si trovano le risorse ìdriche
disponibili ma che resta una condizione essenziale affinché alla dìsordinata
espansione
attuale
possa subentrare una crescita socio-economica
territorialmente
meglio ripartita.
Un aspetto peculiare del Progetto
Speciale n. 3 è che gli interessi
ambientali ed economici, troppo
spesso in contrasto tra loro, in
questo caso coincìdono. Infatti la
riduzione del livello d'inquinamento si ripercuoterà favorevolmente sullo sviluppo economico
della zona che, pur avendo fatto
negli ultimi anni grandi passi
avanti, ha ancora una lunga
strada da percorrere.
Oltre a contribuire al finanziamento delle opere realizzate dalla Cassa per il Mezzogiorno nel Golfo di Napoli, la BEI ha concesso in
marzo un mutuo di 5 miliardi
di lire per l'installazione di
impianti destinati a ridurre
l'inquinamento dell'acqua e
dell'atmosfera
provocato
dal più grande complesso
industriale della zona, il centro siderurgico dell'ltalsider
a Bagnoli.
Il progetto rientra nel quadro di un più vasto programma che prevede l'ammodernamento di diverse
unità produttive dello stabilimento.
Saranno migliorate, tra l'altro, le condizioni di lavoro
degli operai grazie a nuovi
sistemi di isolamento acustico e depolverizzatori.
Da Yaounde a Lomé
L'entrata In vigore. Il 1° aprile 1976, della Convenzione
di Lomé ha esteso il campo di attività della Banca Europea per gli Investimenti a quasi tutti gli Stati dell'Africa
tropicale ed a diversi altri Paesi dei Caraibi e del
Pacifico.
La Convenzione, con cui vengono stabilite nuove rela-
La Convenzione d i Lomé
La Convenzione di Lomé prevede
misure di cooperazione commerciale, tecnica, finanziaria ed industriale, ed è a titolo di queste due
ultime che la Banca è chiamata ad
intervenire (^).
L'importo globale degli aiuti della
Comunità è fissato a 3 390 milioni
zioni di cooperazlone economica tra 46 Paesi in via di
sviluppo d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (Stati ACP),
con circa 281 milioni di abitanti, e la Comunità, che ne
conta 262 milioni, è stata firmata a Lomé, dopo 18 mesi
di negoziati, il 28 febbraio 1975; essa scadrà il 1° marzo
1980.
di unità di conto (u.c.), cosi ripartiti :
— Aiuti su fondi del FES (Fondo
Europeo di Sviluppo) messi a
disposizione dagli Stati membri :
(in milioni
di u. e.)
sovvenzioni
2100
mutui speciali
capitali di rischio
trasferimenti per la
stabilizzazione dei
proventi delle
esportazioni
430
95
375
Mutui su fondi propri della
BEI a concorrenza di
390
Per quanto la concerne, la Banca
potrà
accordare
complessivamente 585 milioni di u.c., di cui
— 390 milioni per mutui su fondi
propri, secondo le modalità e
le procedure previste dal suo
Statuto e tenendo conto della
situazione economica e finanziaria dei singoli Paesi interessati ;
— 100 milioni di u.c., riservati
sulle sovvenzioni del FES e
destinati, in generale, a ridurre
del 3 · % il tasso d'interesse dei
suoi mutui ;
— 95 milioni di u.c.,anch'essi su
fondi del FES, per operazioni
di capitali di rischio. Tali operazioni permetteranno di aumentare direttamente i fondi propri delle imprese oppure costituiranno
un
contributo
in
« quasi-capitale » per il finanziamento dei loro investimenti.
Sulle modalità degli interventi della BEI negli Stati
ACP è stato pubblicato un
opuscolo informativo, che
può essere ottenuto su richiesta.
È stato anche previsto un aiuto di
160 milioni di u.c. per i Paesi, Territori e Dipartimenti d'Oltremare
(PTDOM).
In tale importo sono compresi 10
milioni di u.c. per mutui su fondi
propri della Banca, che beneficeranno in linea di massima di un
abbuono d'interesse, e 5 milioni
di u.c. per operazioni di capitali di
rischio.
Per rendere ancora più efficiente
la gestione delle diverse forme di
aiuto finanziario della Comunità,
si è proceduto ad una ripartizione
delle competenze, sulla base
della natura dei finanziamenti, tra
la Commissione delle Comunità
Europee, che gestisce il FES, e la
Banca Europea per gli Investimenti.
La Commissione sarà responsabile dell'istruttoria e dell'approvazione delle domande relative alle
sovvenzioni ed ai mutui speciali (2) nonché ai trasferimenti
previsti a titolo della stabilizzazione dei proventi d'esportazione.
Alla Banca invece incomberà l'istruttoria, l'approvazione e la gestione dei mutui su fondi propri
nonché degli abbuoni d'interesse
e delle operazioni di capitali di rischio. Tenuto conto della sua
esperienza in materia, alla Banca
è stata assegnata la responsabilità principale nei settori industriale, minerario e turistico. I progetti concernenti questi settori
sono presentati ad essa in via prioritaria affinché esamini se possono beneficiare di uno degli aiuti
da essa gestiti.
Infine, la Banca partecipa da diversi mesi alle missioni di programmazione
effettuate
dalla
Commissione negli Stati ACP per
la preparazione dei programmi
indicativi di aiuto finanziario.
M u t u i n e l q u a d r o d e l l e Convenz i o n i d i Yaounde
Per la Convenzione di Lomé ci si è
largamente ispirati all'esperienza
acquisita nel corso dei circa 12
anni di cooperazlone allo sviluppo
nel quadro delle due Convenzioni
di Yaounde ('). Solo per quanto
riguarda gli aiuti rimborsabili, 70
finanziamenti per un totale di
253,2 milioni di u.c. sono stati concessi durante tale periodo negli
Stati Africani, Malgascio e Mauriziano nonché nei Paesi, Territori e
Dipartimenti d'Oltremare associati : 35 finanziamenti per complessivi 146,1 milioni di u.c. su
fondi propri della Banca e 35 mutui a condizioni speciali per 107,1
milioni di u.c., su fondi del FES
gestiti dalla Banca, come manda-
taria della Comunità, nel quadro
della Sezione Speciale.
M u t u i della BEI s u f o n d i p r o p r i
Sui 146,1 milioni di u.c. concessi
dalla BEI su fondi propri, mutui
per oltre 100 milioni hanno interessato la Costa d'Avorio (38%), lo
Zaire (25%)
ed il
Camerun
( 1 3 % ) ; l'importo restante è stato
ripartito tra il Senegal, il Gabon, il
Congo, il Togo, l'isola Maurizio,
l'Alto Volta, la Mauritania e la
Nuova Caledonia.
Circa 105 milioni di u.c. sono stati
accordati per 28 investimenti industriali, tra cui 6 progetti delle industrie estrattive (59,6 milioni di
u.c.), 8 complessi agricolo-industriali (16,4 milioni di u.c.), 7 stabilimenti tessili (15,9 milioni di u.c.),
2 cementifici (6,7 niilioni di u.c.),
una fabbrica di fertilizzanti, un
laminatoio e 2 alberghi.
I progetti energetici e le infrastrutture stradali, ferroviarie e portuali
hanno beneficiato di 8 finanziamenti per oltre 41 milioni di u.c.
I finanziamenti della Banca hanno
contribuito alla realizzazione di investimenti il cui costo complessivo è stato valutato a 1 350 milioni dì u.c.
L'attuazione dei progetti industriali, energetici e minerari dovrebbe permettere la creazione
diretta di circa 20 000 posti di la-
I 46 Stati ACP
— i 19 Stati Africani, Malgascio e Mauriziano firmatari della seconda Convenzione di Yaounde : Alto Volta (^), Benin, Burundi,
Camerun, Ciad, Congo, Costa d'Avorio, Gabon, Madagascar,
Mali, Mauritania, Isola Maurizio, Niger, Repubblica Centrafricana, Ruanda, Senegal, Somalia. Togo, Zaire ;
— 21 Paesi del Commonwealth ;
in Africa : Kenia, Tanzania. Uganda (che avevano già stipulato
con la CEE, il 24. 9. 1969, l'Accordo di Arusha), Botswana. Gambia, Ghana, Lesotho, Malawi, Nigeria, Sierra Leone, Swaziland
e Zambia ;
nei Caraibi : Bahamas, Barbados, Giamaica, Grenada, Guyana,
Trinità e Tobago ;
nel Pacifico: Figi, Samoa occidentali, Tonga;
— altri 6 Stati africani : Etiopia, Guinea, Guinea Bissau, Guinea
Equatoriale, Liberia e Sudan.
Dopo la firma della Convenzione, altri Paesi divenuti indipendenti
hanno già fatto sapere alla Comunità che auspicherebbero poter
aderire alla Convenzione secondo le procedure previste.
(') in corsivo, i 24 Stati ACP meno sviluppati che possono beneficiare d i misure speciali adottate in applicazione dell'articolo 48
della Convenzione.
voro, determinare direttamente
un supplemento annuo di valore
aggiunto industriale dell'ordine di
375 milioni di u.c., assicurare en­
trate valutarie, previa deduzione
dei trasferimenti all'estero preve­
dibili, per circa 280 milioni di u.c.
l'anno e procurare, al termine dei
periodi di esonero fiscale, un sup­
plemento annuo di entrate di bi­
lancio di circa 175 milioni di u.c.
Nel marzo 1976, la concessione di
un mutuo a favore di un progetto
industriale a carattere regionale
interessante il Togo, la Costa d'A­
li volume dei finanziamenti
della Banca su fondi propri
a titolo di nuovi accordi ο
decisioni comportanti opera­
zioni di cooperazione finan­
ziaria con Paesi extracomuni­
tari è stato fissato nella riunione del Consiglio dei governatori tenutasi a Bruxelles il 15 marzo 1976.
Oltre agli impegni già assunti dall'inizio del 1975 nel
quadro della Convenzione di
Lomé, dell'aiuto d'urgenza
al Portogallo e degli Accordi
con i Paesi del Maghreb (Algeria, Marocco e Tunisia) e
Malta, che ammontano complessivamente a 743 milioni
di u.c., un massimale di 800
milioni di u.c. è stato stanziato per i futuri impegni
fuori della Comunità a titolo
di nuovi accordi ο decisioni
applicabili negli anni 19761980 e seguenti.
Quest'ultimo importo sarà
destinato, in particolare, alle
operazioni di finanziamento
che saranno concluse nel
quadro dei nuovi protocolli
finanziari in via di elaborazione tra la CEE e la Grecia
e la Turchia e di quello con
il Portogallo che subentrerà
all'attuale
aiuto
d'emergenza.
La decisione concerne esclusivamente i finanziamenti
della BEI su fondi p r o p r i ;
essa non riguarda pertanto
le « operazioni speciali »,
cioè i mutui concessi dalla
Banca su fondi di bilancio
messi a disposizione, direttamente ο indirettamente,-da­
gli Stati membri.
vorio ed il Ghana ha permesso di
raggiungere l'importo massimo di
90 milioni di u.c. previsto dalla se­
conda Convenzione di Yaounde
per gli interventi su fondi propri.
Operazioni s u f o n d i d e l FES
Per quanto concerne le operazioni
speciali su fondi del FES, circa 73
milioni di u.c., su un totale di 107,
sono stati concessi per progetti
situati
nella
Costa
d'Avorio
(32%), nel Camerun (28%) e
nello Zaire ( 1 4 % ) ; l'importo resi­
duo è stato ripartito tra progetti
situati nell'Alto Volta, nel Benin,
nel Gabon, in Mauritania, nel
Congo, nel Senegal, nel Madagascar, nel Ciad, nella Nuova Caledonia, nel Suriname, alla Martinica,
alla Riunione, alla Guadalupa e
nelle Antille Olandesi.
Più della metà dei finanziamenti
concessi ha interessato infrastrutture varie (strade, zone portuali,
telecomunicazioni,
distribuzione
d'acqua e trasporto di elettricità)
per un totale di 49,5 milioni di u.c.
e progetti agricoli per 10 milioni
di u.c.
UNITÀ DI CONTO
Si riporta qui appresso il controvalore in moneta nazionale, al 31
marzo 1976, dell'unità di conto europea utilizzata dalla Banca ; detti
tassi sono quelli applicati nel
corso del secondo trimestre per
l'elaborazione dei prospetti finanziari e dei dati statistici.
(Per maggiori dettagli sull'unità di
conto europea vedasi « Informazioni » n. 4) :
DM 2,85778
£
0,587723
FF
5,25740
LIT 946,666
FL
3,02710
FB
43,9793
FLUX 43,9793
KRD
6,84758
£IR
0,587174
$ U S A 1,12623
1 dati statistici relativi all'attività
della Banca sin dalla sua fondazione ed espressi in unità di conto
si basano su tassi di conversione
diversi. Pertanto, tenuto conto anche dei movimenti di prezzo intervenuti in un periodo cosi lungo,
essi vanno interpretati con la massima prudenza.
I progetti del settore industriale,
nel senso più ampio del termine,
hanno beneficiato di 45 milioni di
u.c., di cui i 2/3 per complessi agricolo-industriali ed il resto per uno
stabilimento tessile, due fabbriche per la sgranatura di cotone,
un cementificio ed un mattatoio ;
Inoltre 2,5 milioni di u.c. sono stati
concessi per 3 contributi alla formazione di capitali di rischio.
I progetti del settore industriale
hanno contribuito alla realizzazione di investimenti per un importo totale valutato a 125 milioni
di u.c. ; essi dovrebbero assicurare la creazione diretta di circa
13 500 posti di lavoro e determinare un supplemento annuo di valore aggiunto di 45 milioni di u.c.,
entrate di bilancio per circa 20 milioni di u.c. nonché, infine, entrate
valutarie dell'ordine di 35 milioni
di u.c. l'anno.
(1) Per ulteriori dettagli vedasi « Informazioni » n. 4 del febbraio
scorso.
(2) La Banca sarà tuttavia incaricata di
ottenere il loro rimborso per conto
della Comunità.
BEI-INFORMAZIONI è una pubblicazione periodica della Banca
Europea per gli Investimenti che
esce contemporaneamente in 6lingue (danese, tedesco, inglese,
francese, italiano ed olandese).
Gli articoli pubblicati su BEI-INFORMAZIONI possono essere liberamente riprodotti.
2, Place de Metz - Boîte postale 2005
Luxembourg
N.tel. 435011
N. telex 3530 bankeu lu
Dipartimento Italia:
Via Sardegna, 38-00187 Roma
N. tei. 483651
N. telex 62130 bankeuro
Ufficio di Rappresentanza
a Bruxelles:
Rue Royale, 60-Bte 1
B-1000 Bruxelles
N. tei. 5134000
N. telex 21721 bankeu b
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