BE I _ I N F 0 _ 0 2 _ 1 9 7 6 _ 0 0 5 _ I T BEI Information Année : 1976 Numéro : 005 Langue : IT Infor mazioiiì Banca Europea per gli Investimenti I—In questo numero—, Oltre 500 milioni di u.c. accordati dalla BEI per l ' a p p r o w l g i o n a m e n t o di OLTRE 500 MILIONI DI U.C. PER L'APPROWIGIONAMENgas naturale nella Comunità TO DI GAS NATURALE NELLA COMUNITÀ Politica comunitaria Reti di distribuzione regionali Sfruttamento di giacimenti d'idrocarburi europei La rete di g a s d o t t i europea è m o l t o più f i t t a di quella autostradale ma di gran lunga m e n o appariscente. Per gran parte interrata — riaffiora solo in brevi t r a c c i a t i di superficie ο laddove si raccorda ad una stazione di compressione — essa disegna un intreccio d i c o n d o t t e attraverso Paesi e f r o n t i e r e . Trasporto del gas in Europa Diversificazione dell'approvvigionamento di gas naturale Si tende spesso a dimenticare che il t e m p o delle o f f i c i n e locali per la produzione del gas è ormai passato ; oggi il gas per usi civili ed industriali giunge di s o l i t o da lontano ed il suo t r a s p o r t o ο io s f r u t t a m e n t o dei g i a c i m e n t i , m o l t i dei quali sono s t a t i s c o p e r t i in aree marine, dipendono da una tecnologia d'avanguardia e da massicci investimenti. pp. 1-5 IL DISINQUINAMENTO DEL GOLFO DI NAPOLI pp. 5 - 6 DA YAOUNDE A LOMÉ La Convenzione di Lomé Mutui concessi nel quadro delle Convenzioni di Yaounde Mutui della BEI su fondi propri Operazioni su fondi del FES pp. 6 - 8 Negli u l t i m i anni il c o n s u m o di gas naturale nei Paesi della CEE è rapidamente a u m e n t a t o . I c o m b u s t i b i l i gassosi rappresentavano nel 1960 solo il 2 o/o del c o n s u m o t o t a l e di p r o d o t t i energetici negli attuali Paesi m e m b r i della C o m u n i t à , ma la loro quota si elevava già a quasi il 1 5 % nel 1974 e potrebbe raggiungere il 2 3 % entro il 1985. Vi sono diversi motivi che giustificano tale incremento : l'uso del gas ha consentito delle economie rispetto agli altri combustibili ; il gas presenta inoltre notevoli vantaggi, in quanto è una fonte energetica pulita, non inquina l'atmosfera ed il suo controli^è più agevole ; su alcuni mercati sono state poi ~ esercitate pressioni politiche perché fosse utilizzato al posto di altri combustibili. 1 finanziamenti necessari per la penetrazione nel mercato e la sua rapida espansione hanno stimolato l'interesse della Banca Europea per gli Investimenti per questo settore, soprattutto a seguito della crisi energetica. 1 BEI-EIB 1 2, PLACE DE METZ - LUSSEMBURGO Politica c o m u n i t a r i a 11..5 MAGGIO 1976 Per evitare il rischio di nuove crisi, in particolare nel caso di una restrizione alle esportazioni di greggio dal Medio Oriente, i Paesi della CEE hanno deciso nel 1975 di ridurre entro i) 1985 le importazioni di energia ad un massimo del 50 % del consumo totale e, se possibile, al 40 % (attualmente esse costituiscono il 63 % ) . È stato deciso inoltre di diversificare le fonti energetiche comunitarie sia per provenienza geografica sia per tipo di combustibile ; non solo sarebbe necessario sfruttare al massimo tutte le fonti energetiche all'interno della Comunità, ma le importazioni dovrebbero essere effettuate dal maggior numero possibile di aree di produzione ; in particolare, l'eccessiva dipendenza dell'Europa dal Medio Oriente dovrebbe essere considerevolmente ridotta entro il 1985. Il gas naturale occupa un posto di primo piano tra le nuove fonti energetiche interne la cui produzione doveva essere incoraggiata e le importazioni intensificate. La previsione secondo cui entro il 1985 esso potrebbe rappresentare il 2 3 % del consumo di energia primaria nella CEE si basa sull'ipotesi che le importazioni di energia siano effettivamente ridotte al 40 % del totale ; anche sulla base dell'ipotesi meno ottimistica, che le importazioni siano ridotte al 5 0 % , la quota di gas naturale nel consumo totale sarebbe ancora di circa il 18%, e ciò nonostante il fatto che in misura crescente sia riservato a determinati settori per i quali la regolabilità e la purezza sono dì grande importanza (p.e. per il riscaldamento domestico, per le vetrerie, le fabbriche di ceramiche e l'industria alimentare). In ogni caso, investimenti considerevoli nel settore dei gasdotti sono necessari per l'estensione ο la costruzione di nuove reti di di stribuzione regionali per le utenze domestiche, ed in particolare per la costruzione di lunghi gasdotti e per gli impianti e le apparecchia ture necessari per l'importazione di gas naturale. Infatti una rete di gasdotti internazionale è essenziale per conseguire gli obiettivi che la Comunità sta perseguendo. La partecipazione della BEI al f i nanziamento di progetti dell'industria del gas si è rapidamente intensificata e contribuirà al raggiungimento di detti obiettivi. Tra il 1966 e l'aprile 1976 la Banca ha concesso 22 mutui per un totale di 389,7 milioni di u.c. destinati al trasporto ed agli impianti per l'importazione di gas. A tale importo vanno aggiunti altri 98,3 milioni di u.c. per il finanziamento di impianti per la produzione di idrocarburi, in particolare di gas naturale secco e di gas misto a greggio. Importi considerevoli sono stati accordati anche per progetti comportanti lo sviluppo di nuove tecnologie da utilizzare nella ricerca e nello sfruttamento di giacimenti d'idrocarburi (p.e. una nave posatubi semisommergibile ed un nuovo sistema per la saldatura di condotte sottomarine). Tali finanziamenti rientrano, in un quadro più generale, tra gli interventi della BEI a favore del settore energetico, che ammontano complessivamente a 1450 milioni dì u.c. Di anno in anno l'importo concesso a favore di progetti concernenti il gas naturale è aumentato considerevolmente e nel 1975 si è elevato a 157,3 milioni di u.c., ammontare superiore a quello concesso per i progetti relativi alla produzione di energia nucleare (121,8 milioni). Reti d i distribuzione regionali Già prima che fossero formulate le politiche comunitarie volte a contenere i consumi di energia e ad estendere l'utilizzazione di gas naturale, la BEI aveva incominciato ad intervenire nel finanziamento di reti regionali per la distribuzione di gas estratto da giacimenti locali. Nel 1966 era stato concesso un mutuo per migliorare la distribuzione di gas nella Germania settentrionale e nel 1968 un altro mutuo aveva permesso l'estensione della rete per la distribuzione di gas nella Francia sud-occidentale. Inoltre vari progetti per la distribuzione di gas nell'Italia meridionale, e precisamente in Puglia, Basilicata, Calabria ed Abruzzo, hanno beneficiato di mutui della Banca nel 1971 e nel 1975. La BEI ha finanziato detti progetti soprattutto per favorire lo sviluppo economico delle regioni interessate, tutte più ο meno relati vamente arretrate e periferiche. I mutui concessi dalla Banca, pari complessivamente a 34,8 milioni di u.c., dovrebbero essere consi derati in primo luogo come finan ziamenti rientranti tra quelli a fa vore dello sviluppo regionale. Sfruttamento d i giacimenti d'idrocarburi europei Di gran lunga più importanti dal punto di vista dell'approvvigionamento energetico da fonti interne sono stati i mutui accordati ai produttori di gas naturale per contribuire allo sviluppo della produzione di idrocarburi all'interno della Comunità. Tra i grandi giacimenti di gas naturale scoperti in Europa sono da ricordare quelli dell'Olanda, della Francia e dell'Italia e, in aree marine, soprattutto quelli del Mare del Nord, nonché del Mediterraneo, in particolare nell'Adriatico, e dei mari Celtico e d'Irlanda. Tenuto conto del contributo di questi giacimenti ad una maggiore indipendenza della CEE per quanto concerne l'approvvigionamento energetico, la Banca è stata indotta più volte a concedere mutui per il loro sfruttamento. La maggior parte dei finanziamenti è stata accordata nel corso degli ultimi anni. Nel Mare del Nord, la Banca ha contribuito allo sviluppo del giacimento d'idrocarburi di Frigg, che si trova in parte nel settore britannico ed in parte in quello norvegese, con un mutuo di 19,5 milioni di u.c. accordato nel 1974 ad un consorzio di società francesi che aveva stipulato un contratto di fornitura con la British Gas Corporation. Nello stesso anno la Banca ha partecipato, con un mutuo di 9,8 milioni di u.c., al finanziamento dello sviluppo del giacimento di gas detto « Campo di Luna », nel Mar Ionio, al largo delle coste calabresi (vicino a Crotone). Mentre il gas del giacimento di Frigg sarà destinato a numerose regioni del Regno Unito, quello del Campo di Luna sarà utilizzato principalmente, per usi civili ed industriali, in Calabria e nelle regioni limitrofe. Sempre nel 1974, la Banca ha contribuito allo sviluppo del giacimento d'idrocarburi di Ekofisk con un mutuo di 18,4 milioni di u.c. ad una consociata dell'AGIP facente parte del consorzio operativo. Benché il giacimento si trovi nel settore norvegese del Mare del Nord, fuori della piattaforma continentale comunitaria, esso presenta un grande interesse per la CEE in quanto tutta la produzione di gas — che coprirà il 7 % del suo consumo globale — e la maggior parte della produzione di greggio saranno destinate alla Comunità. Infatti il gas sarà convogliato ad Emden, in Germania, a mezzo di un gasdotto sottomarino di 440 km, ed il greggio a Teesside, nel Regno Unito, a mezzo di un oleodotto di 354 km. È opportuno ricordare che sebbene il ruolo principale della Banca sia quello di accordare f i nanziamenti per investimenti da realizzare all'interno della Comunità, il suo Statuto prevede che, per deroga speciale concessa all'unanimità dal Consiglio dei governatori, su proposta del Consiglio di amministrazione, essa possa concedere mutui anche per l'attuazione di progetti situati fuori della Comunità. Il progetto Ekofisk rientra tra questi ultimi. Nel 1975 la Banca ha contribuito al finanziamento di due altri progetti nel settore degli idrocarburi. Per la produzione di greggio in un giacimento marino danese di modeste dimensioni, il « Danfelt », è stato concesso un mutuo di 6,1 milioni di u.c. alla società danese del consorzio operativo, e due mutui, per un totale di 44,5 milioni di u.c., sono stati accordati all' AGIP per lo sfruttamento di un ricco giacimento d'idrocarburi a Malossa, vicino a Milano, che, secondo le previsioni, dovrebbe permettere di soddisfare già quest'anno, in Italia, circa il 1 4 % della domanda globale di gas naturale e di coprire il 2,6 % del consumo totale di greggio. La scoperta di detto giacimento è stata il risultato di una campagna di ricerche a grande profondità (tra i 4 000 ed i 6 500 metri) condotta secondo una tecnologia d'avanguardia ; la stessa tecnologia sarà utilizzata per effettuare trivellazioni in tutta la Pianura Padana, ove potrebbero essere scoperti nuovi giacimenti, ed apre la via ad ulteriori ricerche nei Paesi della Comunità. I finanziamenti della BEI per sviluppare la produzione di idrocarburi nella Comunità, ο fuori di essa ma nel suo interesse, am montano finora complessiva mente a 98,3 milioni di u.c. Trasporto del gas in Europa II passaggio dall'utilizzazione di altre forme di energia al gas natu rale comporta la costruzione di lunghi gasdotti per la sua distribu zione, a partire da un giacimento ο da un terminale, su un'area di vaste dimensioni. Ciò vale tanto per la distribuzione di gas naturale prodotto nei giacimenti situati nella Comunità quanto per il gas naturale importato a mezzo di condotte ο il gas naturale lique fatto (GNL) trasportato mediante navi cisterna. Fino a poco tempo fa, il solo Pae se europeo che producesse gas in quantità superiore al suo fabbisogno era l'Olanda, con un giacimento nel nord del Paese (nella provincia di Groninga) di 2 000 miliardi di m3 di gas del tipo « Β » (a basso tenore calorifico,.circa 8 400 Kcal/m3). Poiché la maggior parte del gas di altri giacimenti ο del gas importato da altri Paesi euro pei era del tipo « A » (ad alto te nore calorifico, circa 10 000 Kcal/ m3) e non intercambiabile, è stato necessario costruire una rete di distribuzione separata e gasdotti che dall'Olanda raggiungono i Paesi importatori, cioè la Germania, il Belgio, la Francia, l'Italia e la Svizzera. La BEI ha contribuito al finanziamento di uno di detti gasdotti, costruito dalla Nederiandse Gasunie, con un mutuo di 13,8 milioni di u.c. concesso nel 1969; esso trasporta il gas dal giacimento nei pressi di Groninga alla provincia del Limburgo, nel sud del Paese, ed è raccordato alle condotte che trasportano gas del tipo « Β » in Germania ed in Belgio. Il gas olan dese del tipo « Β » viene convo gliato, a mezzo di condotte che attraversano il Belgio, anche nel Nord e nell'Est della Francia oltre che nella regione parigina ; la BEI ha concesso un mutuo di 16,2 mi lioni di u.c. alla Gaz de France nel 1967 per una rete di distribuzione di una lunghezza complessiva di 675 km e, due anni dopo, un mu tuo di 9,9 milioni di u.c. per l'e stensione della rete in Alsazia. Tuttavia non tutto il gas olandese è del tipo « Β » ; giacimenti di gas del tipo « A » sono stati scoperti nella regione di Drente e nel set tore olandese del Mare del Nord. Fu deciso di esportare questo tipo di gas nelle regioni che già utilizzavano gas ad alto tenore calorifico per non dover costruire una nuova rete di distribuzione, ed un nuovo mutuo di 31,9 milioni di u.c. è stato concesso nel 1974 alla Nederiandse Gasunie per la posa di condotte dai giacimenti di gas del tipo « A » fino a Maastricht ed alla frontiera meridionale. Il gasdotto (TENP — Gasdotto Transeuropeo) continua in Germa- nia e, attraverso la Svizzera, giunge in Italia ; si tratta di un progetto realizzato congiuntamente da società di distribuzione tedesche e italiane. La Banca ha contribuito a finanziare la quota della società italiana (la SNAM) con un mutuo di 29,7 milioni di u.c. Verso la fine dell'anno scorso un mutuo di 10,8 milioni di u.c. è stato concesso dalla Banca alla SEGEO (Société Européenne de Gazoduc Est-Ouest), i cui azionisti sono la Distrigaz (Belgio) e la Gaz de France, per un progetto analogo concernente una condotta ad alta pressione per il trasporto di gas naturale del tipo «A» dalla frontiera olandese, vicino a Maastricht, in Francia, attraverso il Belgio. I progetti per la distribuzione di gas di cui si è parlato finora sono tutti in relazione con il trasporto di gas all'interno di uno stesso Paese ο tra più Paesi europei. Non a caso la necessità del trasporto del gas su lunghe distanze e la reciproca dipendenza dei produttori di gas e dei Paesi di transito e importatori hanno portato alla costruzione di una complessa rete di trasporto e di distribuzione che, oltre a cinque dei sette Paesi membri dell'Europa continentale, interessa anche la Svizzera e l'Austria e rende più sicuro, data la possibilità degli scambi, l'approvvigionamento. Il carattere internazionale di detti progetti, ciascuno dei quali concerne direttamente ο indirettamente più di un Paese membro, ha indotto, più di ogni altro motivo, la BEI ad intervenire, in quanto uno dei principali compiti ad essa assegnati dall'articolo 130 del Trattato di Roma è di contribuire al finanziamento di « progetti d'interesse comune per più Stati membri ». A prima vista questa nozione di « interesse comune » sembra non applicarsi ad un certo numero di progetti realizzati nel Regno Unito con la partecipazione finanziaria della Banca. Il gas del Mare del Nord trasportato nella Scozia settentrionale sarà utilizzato all'in- terno del Regno Unito ; esso sarà convogliato a mezzo di condotte verso il sud e attualmente sono in costruzione diverse diramazioni per le quali sono stati finora concessi alla British Gas Corporation finanziamenti per un totale di 120 milioni di u.c. Inoltre un mutuo di 29,4 milioni di u.c. è stato accordato per una condotta di distribuzione di gas naturale del Mare del Nord nell'Inghilterra sud-occidentale. Le disponibilità di gas naturale nelle zone che saranno servite è di vitale importanza per lo sviluppo regionale nel Paese. Tuttavia in un senso più ampio questi progetti, così come quelli realizzati nell'Europa continentale, presentano un « interesse comune » per l'insieme della Comunità in quanto contribuiscono ad aumentare le disponibilità totali di energia e a far progredire la politica energetica comunitaria. Diversificazione dell'approvvigionamento d i gas naturale Complessivamente, il totale dei finanziamenti concessi per la rete di gasdotti europea, ivi compresa la rete di distribuzione d'interesse soprattutto regionale, ammonta attualmente a 296,5 milioni di u.c. Oltre che con la Norvegia, i Paesi della CEE hanno stipulato dei contratti di fornitura con la Russia, l'Iran, l'Algeria e la Libia. La maggior parte di questi accordi riveste un carattere internazionale, interessando gli importatori di gas naturale di diversi Paesi europei. Oltre ai finanziamenti concessi per gli impianti di produzione ed i gasdotti di distribuzione, diversi mutui sono stati concessi dalla BEI a favore dello sviluppo di nuove tecnologie per far fronte ai difficili problemi che si sono incontrati nello sfruttamento di giacimenti in aree marine. Di alcuni di questi progetti si è parlato nel Bollettino d'Informazioni n. 1, pubblicato nel febbraio 1975. In seguito, nel giugno dell'anno scorso, la Banca ha contribuito a finanziare un progetto concernente un sistema di saldatura delle condotte sottomarine, messo a punto dalla Compagnie Maritime d'Expertises (COMEX) di Marsiglia, che si basa su una tecnologia d'avanguardia. Per la prima volta esso rende possibile, in tempi più brevi e ad un costo inferiore, saldature iperbariche di condotte ad una profondità superiore a 200 metri. Utilizzato su larga scala, questo sistema permetterà di accelerare le operazioni di posa col risultato che i giacimenti d'idrocarburi del Mare del Nord, dove sarà impiegato nei primi anni, e, in seguito, gli altri giacimenti marini entreranno in produzione prima della data alla quale sarebbe stato possibile con i mezzi tradizionali. Il sistema è molto complesso. Uno dei suoi componenti è Γ« allineatore », che ha una lunghezza di 33 metri ed un peso di 260 tonn., con due paia di « chele » per sollevare ed allineare le condotte sul fondo del mare e due trance che possono tagliare condotte, anche se rivestite di calcestruzzo, aventi un diametro massimo di 80 cm. Dei palombari scendono in una gabbia nel centro dell'allineatore e procedono all'allineamento ed alla saldatura. Oltre ad essere utilizzato per la posa di condotte, il sistema CO MEX — che ha suscitato grande interesse nell'industria del petro lio e del gas — permetterà di saldare rapidamente eventuali loro rotture contribuendo a ridurre il rischio d'inquinamento. Il mutuo concesso dalla Banca ammontava a 1,8 milioni di u.c. Mentre l'obiettivo da perseguire resta, ovviamente, quello di sviluppare al massimo la produzione d'idrocarburi all'interno della Comunità, la politica energetica comunitaria attribuisce grande importanza alla diversificazione geografica delle fonti di approvvigionamento energetico. La produzione di considerevoli quantità di gas nel giacimento di Ekofisk, nel settore norvegese, e nel giacimento di Frigg, a cavallo tra i settori britannico e norvegese — sempre nel Mare del Nord — è stata già ricordata ; il gas estratto da questi due giacimenti sarà avviato, a mezzo di condotte che la Banca ha contribuito a finanziare, verso la Scozia, l'Olanda, il Belgio e la Germania. Le importazioni di gas dalla Russia (e, in un secondo tempo, dall'Iran) si effettuano a mezzo di gasdotti attraverso due stazioni di smistamento, una a Waidhaus, alla frontiera tra la Germania e la Cecoslovacchia, e l'altra a Baumgarten, alla frontiera tra la Cecoslovacchia e l'Austria. Le condotte che da queste due località trasportano il gas, con numerose diramazioni, verso i Paesi occidentali servono diversi consorzi di società acquirenti che ne hanno finanziato insieme la costruzione. Il TAG (Trans-Austrian Gasline), per esempio, è stato realizzato da promotori austriaci, italiani e francesi. Il finanziamento delle quote della società italiana (la SNAM) e di quella francese (la Gaz de France) è stato facilitato da due mutui della BEI, concessi nel 1973, per un totale di 43,3 milioni di u.c. Anche in questo caso, poiché il progetto era situato fuori della Comunità, il Consiglio dei governatori della Banca ha dovuto accordare un'autorizzazione speciale perché la BEI potesse intervenire. L'anno successivo la BEI ha concesso un mutuo di 19,9 milioni di u.c. ad una società tedesca, la Ruhrgas, per la costruzione dì gasdotti dalla frontiera cecoslovacca a Monaco e Karlsruhe. Il gas naturale importato dall'Algeria e dalla Libia attraversa il Mediterraneo sotto forma di gas liquefatto e viene poi rigassificato nei terminali di Fos-sur-Mer, vicino a Marsiglia, di Barcellona e di La Spezia nonché in altri di minore capacità (a Le Havre, in Francia, ed a Canvey Island, nel Regno Unito). La BEI ha concesso nel 1972 un mutuo di 30 milioni di u.c. alla Gaz de France per contribuire al finanziamento della costruzione del terminale di Fos e della relativa rete di gasdotti (condotte per una lunghezza complessiva di 650 km lungo il Rodano e le coste del Mediterraneo). Finora i ^ir.anziamenti della BEI per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico ammontano a 93,2 milioni di u.c. e si può prevedere che la domanda di mutui in questo settore resterà elevata. Sono attualmente all'esame diversi importanti progetti relativi all'importazione di gas e di GNL (Gas naturale liquefatto). Mentre un progetto relativo all'importazione dall'Algeria, da parte di un consorzio europeo, di GNL da convogliare a Fos ed a Monfalcone (Trieste), resta in sospeso, una società facente parte dello stesso consorzio, la Distrigaz, ha concluso degli accordi per importare GNL a Zeebrugge, in Belgio. Inol- tre del gas iraniano può raggiungere a mezzo di condotte il Mediterraneo per essere liquefatto ed imbarcato su navi cisterna per il trasporto ad appositi terminali. Lo stesso gas può anche essere liquefatto nel Golfo Persico ed essere avviato a destinazione sotto forma di GNL. Nuove condotte sottomarine tra l'Algeria e la Spagna nonché tra la Tunisia e la Sicilia sono allo studio ; esse permetterebbero di approvvigionare di gas algerino la Spagna e la Francia sud-occidentale da un lato e l'Italia meridionale dall'altro. Sono anche allo studio progetti di altri gasdotti dai giacimenti marini situati nei settori britannico (Brent ed altri) e norvegese. Infine un gasdotto sottomarino, un terminale ed una rete di distribuzione sono previsti nella regione di Cork (Irlanda), a seguito delle recenti scoperte di alcuni giacimenti, tra cui quello di Kinsale Head. Negli ultimi dieci anni la BEI ha accordato per l'industria del gas in Europa oltre 500 milioni di u.c., di cui più della metà negli ultimi due anni, cioè dopo l'insorgere della crisi energetica. Nello stesso periodo, ο quasi, finanziamenti per un importo pressoché uguale sono stati concessi, anche in questo caso con un forte incremento negli ultimi due anni, per la costru- zione, nella Comunità, di 13 centrali nucleari. La quota maggiore degli investimenti nel settore del gas (oltre il 50%) concerne la rete di distribuzione nell'Europa continentale e nel Regno Unito, che garantirà nella Comunità un approvvigionamento energetico più sicuro contribuendo alla realizzazione di una rete internazionale di vasta portata per il trasporto di gas proveniente da giacimenti comunitari ο importato, con possibilità di scambi tra le varie società di distribuzione. Si prevede che nei primi anni '80 l'incremento della produzione, e quindi della distribuzione, di gas naturale, anche se passerà, forse, un po' inosservato, richiederà molto probabilmente investimenti per un importo totale più elevato di quello necessario per la costruzione di centrali nucleari nella Comunità (i). In entrambi i settori, il ruolo della Banca nel finanziamento di una parte dei massicci investimenti richiesti è destinato ad acquistare un'importanza sempre maggiore. (1) Un articolo dettagliato sullo sviluppo dell'energia nucleare nella CEE e sui finanziamenti della BEI in tale settore è stato pubblicato nel Bollettino d'Informazioni n. 2 del luglio scorso. il d i s i n q u i n a m e n t o del Golfo di Napoli Il Golfo di Napoli, che si apre In un ampio semicerchio La protezione dell'ambiente pone problemi molto comcon l'isola di Capri a sud ed il Vesuvio che domina ad plessi In quanto nella zona le reti fognanti e gli Impianti est sulla costa, è considerato, giustamente, come uno di depurazione sono stati sempre Inadeguati. La magdel più pittoreschi d'Europa. gior parte degli scarichi urbani ed industriali si Immette La zona è in fase di rapido sviluppo, con una popola- in mare ο direttamente ο tramite corsi d'acqua, pratica zione di quasi 4 milioni di abitanti concentrati lungo il mente senza aver subito alcun trattamento. Data la Golfo (la densità è di 1 500 abitanti per k m ^ dieci volte configurazione del Golfo e le deboli correnti marine, superiore a quella media italiana) e numerosi insedia- la capacità del mare di disperdere gli effluenti è limitata e ciò non favorisce il disinquinamento naturale. menti Industriali. Tale situazione incide profondamente sulle condizioni civili, ed in particolare sanitarie, della popolazione. Inoltre, la stessa crescita economica della regione è in pericolo : la pesca è in declino (il tonno, nelle sue periodiche migrazioni, evita le acque del Golfo), l'industria e l'agricoltura si vedono limitare il proprio sviluppo dall'inquinamento dei corsi d'acqua che dovrebbero rappresentare una risorsa preziosa in tutta la zona del Golfo e diversi sintomi stanno ad indicare che l'industria turìstica, uno dei pilastri dell'eco- nomia napoletana, incomincia a risentirne. Le autorità pubbliche, di fronte a questo complesso e difficile problema complicato dalla incompletezza degli elementi conoscitivi, ne hanno affidato la soluzione alla Cassa per il Mezzogiorno, che ha elaborato un programma integrato di vasta portata, noto come « Progetto Speciale n. 3 ». 1 progetti speciali, deliberati dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), comprendono un insieme di opere pubbliche a carattere interregio- nale ο intersettoriale di fondamen tale importanza per lo sviluppo del Mezzogiorno e costituiscono il fulcro dell'attività della Cassa nei prossimi anni. Col Progetto Speciale n. 3 si perseguono tre obiettivi principali : disinquinare i corsi d'acqua della zona, ridurre entro limiti accettabili il volume degli effluenti scaricati nel Golfo e riciclare una parte delle acque di scarico. Le opere previste, la cui attuazione interesserà anche gli anni '80 assicurando cosi un'occupazione notevole per un lungo pe- riodo, comporteranno investimenti per un totale di circa 900 miliardi di lire (ai prezzi del giugno 1975). Per il finanziamento di alcune opere di base ritenute le più urgenti, il cui costo è valutato complessivamente a 120 miliardi di lire, la Banca Europea per gli Investimenti ha concesso due mutui per un totale di 36 miliardi. Si tratta dell'importo più elevato che sia stato finora concesso dalla Banca per un progetto concernente la protezione dell'ambiente, ciò che prova la grande importanza che la BEI attribuisce all'avanzamento ed al completamento delle opere da_realizzare nell'ambito di questo Progetto Speciale. Il progetto interessa, su una superficie di 2 800 km2, 190 comuni delle province di Napoli, Salerno, Caserta ed Avellino, comprese le isole di Capri, Ischia e Procida, nonché 15 agglomerati industriali. Questa zona conta attualmente circa 3,8 milioni di abitanti, ma se si tiene conto degli insediamenti indusfriali e del flusso turistico, con circa 4 milioni di presenze durante i mesi estivi, il livello d'inquinamento delle acque corrisponde a quello di una popolazione di circa 9 milioni di persone. La priorità data alla soluzione di questo problema è ampiamente giustificata dalle previsioni relative ai prossimi 40 anni, in base alle quali la popolazione aumenterà in detto periodo a 7 milioni, con un livello d'inquinamento corrispondente a quello provocato da 15 milioni di persone. Il problema è stato impostato con una « proiezione globale » del fabbisogno d'acqua per usi civili, industriali, agricoli e turistici ed un esame delle misure necessarie a proteggere l'ambiente ed a garantire la salute pubblica. La riduzione dell'inquinamento si deve accompagnare ad un'utilizzazione più razionale delle risorse idriche perché sia incoraggiata la crescita industriale e sviluppato il potenziale agricolo e turistico. Gli effluenti saranno incanalati in collettori (attualmente vi è un solo collettore principale) ai cui sbocchi saranno costruiti gli impianti di depurazione. Nei fiumi, le cui acque potranno essere maggiormente utilizzate per l'irrigazione ο altri scopi, ο nel mare sarà immessa quindi solo acqua depurata. Le industrie, singolarmente ο riu nite in consorzi, saranno tenute ad osservare le norme relative al pretrattamento degli effluenti. La configurazione della rete fo gnante nonché il numero, la dimensione e l'ubicazione degli impianti di depurazione sono determinati in base all'esame dei fabbisogni di ogni area, tenendo conto dei diversi mezzi tecnici attualmente disponibili e di quelli, nuovi ο perfezionati, che potreb bero essere messi in opera nel l'immediato futuro. Per aumentare le disponibilità di acqua potabile si cercherà di riciclare, per usi agricoli ed industriali, la maggior quantità possibile delle acque di scarico. Saranno così disinquinati molti fiumi e corsi d'acqua che attraversano aree dell'entroterra notevolmente depresse, il cui sviluppo è stato ostacolato anche dallo stato in cui si trovano le risorse ìdriche disponibili ma che resta una condizione essenziale affinché alla dìsordinata espansione attuale possa subentrare una crescita socio-economica territorialmente meglio ripartita. Un aspetto peculiare del Progetto Speciale n. 3 è che gli interessi ambientali ed economici, troppo spesso in contrasto tra loro, in questo caso coincìdono. Infatti la riduzione del livello d'inquinamento si ripercuoterà favorevolmente sullo sviluppo economico della zona che, pur avendo fatto negli ultimi anni grandi passi avanti, ha ancora una lunga strada da percorrere. Oltre a contribuire al finanziamento delle opere realizzate dalla Cassa per il Mezzogiorno nel Golfo di Napoli, la BEI ha concesso in marzo un mutuo di 5 miliardi di lire per l'installazione di impianti destinati a ridurre l'inquinamento dell'acqua e dell'atmosfera provocato dal più grande complesso industriale della zona, il centro siderurgico dell'ltalsider a Bagnoli. Il progetto rientra nel quadro di un più vasto programma che prevede l'ammodernamento di diverse unità produttive dello stabilimento. Saranno migliorate, tra l'altro, le condizioni di lavoro degli operai grazie a nuovi sistemi di isolamento acustico e depolverizzatori. Da Yaounde a Lomé L'entrata In vigore. Il 1° aprile 1976, della Convenzione di Lomé ha esteso il campo di attività della Banca Europea per gli Investimenti a quasi tutti gli Stati dell'Africa tropicale ed a diversi altri Paesi dei Caraibi e del Pacifico. La Convenzione, con cui vengono stabilite nuove rela- La Convenzione d i Lomé La Convenzione di Lomé prevede misure di cooperazione commerciale, tecnica, finanziaria ed industriale, ed è a titolo di queste due ultime che la Banca è chiamata ad intervenire (^). L'importo globale degli aiuti della Comunità è fissato a 3 390 milioni zioni di cooperazlone economica tra 46 Paesi in via di sviluppo d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (Stati ACP), con circa 281 milioni di abitanti, e la Comunità, che ne conta 262 milioni, è stata firmata a Lomé, dopo 18 mesi di negoziati, il 28 febbraio 1975; essa scadrà il 1° marzo 1980. di unità di conto (u.c.), cosi ripartiti : — Aiuti su fondi del FES (Fondo Europeo di Sviluppo) messi a disposizione dagli Stati membri : (in milioni di u. e.) sovvenzioni 2100 mutui speciali capitali di rischio trasferimenti per la stabilizzazione dei proventi delle esportazioni 430 95 375 Mutui su fondi propri della BEI a concorrenza di 390 Per quanto la concerne, la Banca potrà accordare complessivamente 585 milioni di u.c., di cui — 390 milioni per mutui su fondi propri, secondo le modalità e le procedure previste dal suo Statuto e tenendo conto della situazione economica e finanziaria dei singoli Paesi interessati ; — 100 milioni di u.c., riservati sulle sovvenzioni del FES e destinati, in generale, a ridurre del 3 · % il tasso d'interesse dei suoi mutui ; — 95 milioni di u.c.,anch'essi su fondi del FES, per operazioni di capitali di rischio. Tali operazioni permetteranno di aumentare direttamente i fondi propri delle imprese oppure costituiranno un contributo in « quasi-capitale » per il finanziamento dei loro investimenti. Sulle modalità degli interventi della BEI negli Stati ACP è stato pubblicato un opuscolo informativo, che può essere ottenuto su richiesta. È stato anche previsto un aiuto di 160 milioni di u.c. per i Paesi, Territori e Dipartimenti d'Oltremare (PTDOM). In tale importo sono compresi 10 milioni di u.c. per mutui su fondi propri della Banca, che beneficeranno in linea di massima di un abbuono d'interesse, e 5 milioni di u.c. per operazioni di capitali di rischio. Per rendere ancora più efficiente la gestione delle diverse forme di aiuto finanziario della Comunità, si è proceduto ad una ripartizione delle competenze, sulla base della natura dei finanziamenti, tra la Commissione delle Comunità Europee, che gestisce il FES, e la Banca Europea per gli Investimenti. La Commissione sarà responsabile dell'istruttoria e dell'approvazione delle domande relative alle sovvenzioni ed ai mutui speciali (2) nonché ai trasferimenti previsti a titolo della stabilizzazione dei proventi d'esportazione. Alla Banca invece incomberà l'istruttoria, l'approvazione e la gestione dei mutui su fondi propri nonché degli abbuoni d'interesse e delle operazioni di capitali di rischio. Tenuto conto della sua esperienza in materia, alla Banca è stata assegnata la responsabilità principale nei settori industriale, minerario e turistico. I progetti concernenti questi settori sono presentati ad essa in via prioritaria affinché esamini se possono beneficiare di uno degli aiuti da essa gestiti. Infine, la Banca partecipa da diversi mesi alle missioni di programmazione effettuate dalla Commissione negli Stati ACP per la preparazione dei programmi indicativi di aiuto finanziario. M u t u i n e l q u a d r o d e l l e Convenz i o n i d i Yaounde Per la Convenzione di Lomé ci si è largamente ispirati all'esperienza acquisita nel corso dei circa 12 anni di cooperazlone allo sviluppo nel quadro delle due Convenzioni di Yaounde ('). Solo per quanto riguarda gli aiuti rimborsabili, 70 finanziamenti per un totale di 253,2 milioni di u.c. sono stati concessi durante tale periodo negli Stati Africani, Malgascio e Mauriziano nonché nei Paesi, Territori e Dipartimenti d'Oltremare associati : 35 finanziamenti per complessivi 146,1 milioni di u.c. su fondi propri della Banca e 35 mutui a condizioni speciali per 107,1 milioni di u.c., su fondi del FES gestiti dalla Banca, come manda- taria della Comunità, nel quadro della Sezione Speciale. M u t u i della BEI s u f o n d i p r o p r i Sui 146,1 milioni di u.c. concessi dalla BEI su fondi propri, mutui per oltre 100 milioni hanno interessato la Costa d'Avorio (38%), lo Zaire (25%) ed il Camerun ( 1 3 % ) ; l'importo restante è stato ripartito tra il Senegal, il Gabon, il Congo, il Togo, l'isola Maurizio, l'Alto Volta, la Mauritania e la Nuova Caledonia. Circa 105 milioni di u.c. sono stati accordati per 28 investimenti industriali, tra cui 6 progetti delle industrie estrattive (59,6 milioni di u.c.), 8 complessi agricolo-industriali (16,4 milioni di u.c.), 7 stabilimenti tessili (15,9 milioni di u.c.), 2 cementifici (6,7 niilioni di u.c.), una fabbrica di fertilizzanti, un laminatoio e 2 alberghi. I progetti energetici e le infrastrutture stradali, ferroviarie e portuali hanno beneficiato di 8 finanziamenti per oltre 41 milioni di u.c. I finanziamenti della Banca hanno contribuito alla realizzazione di investimenti il cui costo complessivo è stato valutato a 1 350 milioni dì u.c. L'attuazione dei progetti industriali, energetici e minerari dovrebbe permettere la creazione diretta di circa 20 000 posti di la- I 46 Stati ACP — i 19 Stati Africani, Malgascio e Mauriziano firmatari della seconda Convenzione di Yaounde : Alto Volta (^), Benin, Burundi, Camerun, Ciad, Congo, Costa d'Avorio, Gabon, Madagascar, Mali, Mauritania, Isola Maurizio, Niger, Repubblica Centrafricana, Ruanda, Senegal, Somalia. Togo, Zaire ; — 21 Paesi del Commonwealth ; in Africa : Kenia, Tanzania. Uganda (che avevano già stipulato con la CEE, il 24. 9. 1969, l'Accordo di Arusha), Botswana. Gambia, Ghana, Lesotho, Malawi, Nigeria, Sierra Leone, Swaziland e Zambia ; nei Caraibi : Bahamas, Barbados, Giamaica, Grenada, Guyana, Trinità e Tobago ; nel Pacifico: Figi, Samoa occidentali, Tonga; — altri 6 Stati africani : Etiopia, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Liberia e Sudan. Dopo la firma della Convenzione, altri Paesi divenuti indipendenti hanno già fatto sapere alla Comunità che auspicherebbero poter aderire alla Convenzione secondo le procedure previste. (') in corsivo, i 24 Stati ACP meno sviluppati che possono beneficiare d i misure speciali adottate in applicazione dell'articolo 48 della Convenzione. voro, determinare direttamente un supplemento annuo di valore aggiunto industriale dell'ordine di 375 milioni di u.c., assicurare en trate valutarie, previa deduzione dei trasferimenti all'estero preve dibili, per circa 280 milioni di u.c. l'anno e procurare, al termine dei periodi di esonero fiscale, un sup plemento annuo di entrate di bi lancio di circa 175 milioni di u.c. Nel marzo 1976, la concessione di un mutuo a favore di un progetto industriale a carattere regionale interessante il Togo, la Costa d'A li volume dei finanziamenti della Banca su fondi propri a titolo di nuovi accordi ο decisioni comportanti opera zioni di cooperazione finan ziaria con Paesi extracomuni tari è stato fissato nella riunione del Consiglio dei governatori tenutasi a Bruxelles il 15 marzo 1976. Oltre agli impegni già assunti dall'inizio del 1975 nel quadro della Convenzione di Lomé, dell'aiuto d'urgenza al Portogallo e degli Accordi con i Paesi del Maghreb (Algeria, Marocco e Tunisia) e Malta, che ammontano complessivamente a 743 milioni di u.c., un massimale di 800 milioni di u.c. è stato stanziato per i futuri impegni fuori della Comunità a titolo di nuovi accordi ο decisioni applicabili negli anni 19761980 e seguenti. Quest'ultimo importo sarà destinato, in particolare, alle operazioni di finanziamento che saranno concluse nel quadro dei nuovi protocolli finanziari in via di elaborazione tra la CEE e la Grecia e la Turchia e di quello con il Portogallo che subentrerà all'attuale aiuto d'emergenza. La decisione concerne esclusivamente i finanziamenti della BEI su fondi p r o p r i ; essa non riguarda pertanto le « operazioni speciali », cioè i mutui concessi dalla Banca su fondi di bilancio messi a disposizione, direttamente ο indirettamente,-da gli Stati membri. vorio ed il Ghana ha permesso di raggiungere l'importo massimo di 90 milioni di u.c. previsto dalla se conda Convenzione di Yaounde per gli interventi su fondi propri. Operazioni s u f o n d i d e l FES Per quanto concerne le operazioni speciali su fondi del FES, circa 73 milioni di u.c., su un totale di 107, sono stati concessi per progetti situati nella Costa d'Avorio (32%), nel Camerun (28%) e nello Zaire ( 1 4 % ) ; l'importo resi duo è stato ripartito tra progetti situati nell'Alto Volta, nel Benin, nel Gabon, in Mauritania, nel Congo, nel Senegal, nel Madagascar, nel Ciad, nella Nuova Caledonia, nel Suriname, alla Martinica, alla Riunione, alla Guadalupa e nelle Antille Olandesi. Più della metà dei finanziamenti concessi ha interessato infrastrutture varie (strade, zone portuali, telecomunicazioni, distribuzione d'acqua e trasporto di elettricità) per un totale di 49,5 milioni di u.c. e progetti agricoli per 10 milioni di u.c. UNITÀ DI CONTO Si riporta qui appresso il controvalore in moneta nazionale, al 31 marzo 1976, dell'unità di conto europea utilizzata dalla Banca ; detti tassi sono quelli applicati nel corso del secondo trimestre per l'elaborazione dei prospetti finanziari e dei dati statistici. (Per maggiori dettagli sull'unità di conto europea vedasi « Informazioni » n. 4) : DM 2,85778 £ 0,587723 FF 5,25740 LIT 946,666 FL 3,02710 FB 43,9793 FLUX 43,9793 KRD 6,84758 £IR 0,587174 $ U S A 1,12623 1 dati statistici relativi all'attività della Banca sin dalla sua fondazione ed espressi in unità di conto si basano su tassi di conversione diversi. Pertanto, tenuto conto anche dei movimenti di prezzo intervenuti in un periodo cosi lungo, essi vanno interpretati con la massima prudenza. I progetti del settore industriale, nel senso più ampio del termine, hanno beneficiato di 45 milioni di u.c., di cui i 2/3 per complessi agricolo-industriali ed il resto per uno stabilimento tessile, due fabbriche per la sgranatura di cotone, un cementificio ed un mattatoio ; Inoltre 2,5 milioni di u.c. sono stati concessi per 3 contributi alla formazione di capitali di rischio. I progetti del settore industriale hanno contribuito alla realizzazione di investimenti per un importo totale valutato a 125 milioni di u.c. ; essi dovrebbero assicurare la creazione diretta di circa 13 500 posti di lavoro e determinare un supplemento annuo di valore aggiunto di 45 milioni di u.c., entrate di bilancio per circa 20 milioni di u.c. nonché, infine, entrate valutarie dell'ordine di 35 milioni di u.c. l'anno. (1) Per ulteriori dettagli vedasi « Informazioni » n. 4 del febbraio scorso. (2) La Banca sarà tuttavia incaricata di ottenere il loro rimborso per conto della Comunità. BEI-INFORMAZIONI è una pubblicazione periodica della Banca Europea per gli Investimenti che esce contemporaneamente in 6lingue (danese, tedesco, inglese, francese, italiano ed olandese). Gli articoli pubblicati su BEI-INFORMAZIONI possono essere liberamente riprodotti. 2, Place de Metz - Boîte postale 2005 Luxembourg N.tel. 435011 N. telex 3530 bankeu lu Dipartimento Italia: Via Sardegna, 38-00187 Roma N. tei. 483651 N. telex 62130 bankeuro Ufficio di Rappresentanza a Bruxelles: Rue Royale, 60-Bte 1 B-1000 Bruxelles N. tei. 5134000 N. telex 21721 bankeu b