3
RIFORMA - Sì alle modifiche del codice della strada
(da un articolo di Elena G. Polidori)
A
ncora un passo avanti sulla via della
messa a punto del nuovo codice della strada. Il
consiglio dei ministri ha infatti approvato tutte
quelle modifiche che erano rimaste sul tavolo nella prima riunione e che invece diventeranno legge a partire dal prossimo gennaio
2003. Tra le novità più interessanti
quella che prevede sanzioni meno
severe per gli autisti dei mezzi pesanti e quella che autorizza l’uso in auto
dell’ auricolare per il telefonino, proibito nel «vecchio» codice perchè
equiparato al walkman e alle cuffie.
ntanto, la prima modifica
riguarda, appunto, i mezzi pesanti.
Tutte le infrazioni commesse dai conducenti addetti al trasporto merci e
persone godranno di una minore riduzione di punti rispetto a quelle
previste per tutti gli altri conducenti
di vetture. «Chi per mestiere lavora
con i mezzi pesanti sulle strade ha
delle responsabilità ma anche degli
obblighi maggiori di cui si deve tenere conto», ha spiegato il ministro
Lunardi dicendosi convinto che «forse gli autisti
hanno qualche diritto in più rispetto agli altri automobilisti». L’agevolazione, in ogni caso, sarà applicata esclusivamente alle violazioni commesse
nell’ esercizio dell’attività professionale. Il provvedimento prevede invece un insaprimento delle sanzioni «per chi causa incidenti che comportino gravi lesioni o la morte di persone e per chi fugge
senza prestare soccorso ai feriti», i famigerati pirati
I
della strada. Più in generale entro la scadenza della
proroga dovrà comunque essere rivisto tutto il regime sanzionatorio, comprese le multe per chi
guida parlando al telefonino senza utilizzare i kit
di viva voce o, appunto, I’auricolare.«Le statistiche - ha spiegato Lunardi - ci dicono che il 25% degli incidenti stradali
viene provocato dalla distrazione.
Questo significa soprattutto l’uso
scorretto dei telefonicellulari. Il
superamento dei limiti di velocità è
invece la causa del 9,4% degli incidenti: in questo contesto l’autorizzazione al raggiungimento dei 150
km/h in alcune circostanze è una
concessione che si fa agli automobilisti, che avranno però come
deterrente alle violazioni la patente
a punti».
Viene infine introdotta la possibili-
tà di multare chi trasgredisce le norme del codice senza l’obbligo di
contestare immediatamente quando possibile -l’infrazione commessa,
anche facendo ricorso a sistemi automatici di rilevazione dell’infrazione (autovelox
e telecamere). Non sono mancate le polemiche
nei confronti delle modifiche approvate, soprattutto da parte del vice presidente della Commissione Lavori Pubblici al senato: «Non c’è alcuna
attenzione agli utenti deboli della strada come
pedoni, ciclisti, giovani e anziani che, anche nelle
statistiche del ministero delle Infrastrutture costituiscono ilmaggior numero di vittime della strada»
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5
(da un articolo di Daniele Sparisci)
A
MUSICA PERICOLOSA IN AUTO
scoltare particolari tipi di musica a volumi sostenuti durante la fase di guida raddoppia
le possibilità di incidente. E’ questo il risultato di
una recente ricerca condotta dal professore
Warren Brozsky, professore di Scienze della musica
presso l’università israeliana di Ben-Gurion.
Il verdetto è stato emesso dopo una serie di test effettuati su 28 studenti in possesso
di patente da almeno sette
anni. Ad ognuno è stato chiesto di partecipare ad una prova virtuale di guida (per ovvie
ragioni di sicurezza) mediante
un simulatore in grado di riprodurre fedelmente percorsi urbani.
Ma l’esperimento vero e proprio consisteva nel monitorare i comportamenti al volante dei
giovani in relazione al tipo di musica selezionata.
E il cocktail di suoni servito ad alto volume comprendeva un po’ di tutto: dalle melense ballate
di George Benson alla scatenata techno da oltre
150 bpm(battiti per minuto),e infine il silenzio.
Il test ha permesso di chiarire il rapporto
diretto che lega le vibrazioni sonore alla velocità
di marcia;i conducenti più spericolati che hanno
commesso il maggior numero di infrazioni e messo a repentaglio la loro e l’altrui incolumità (fortunatamente solo a livello virtuale)sono stati quelli
assordati dai ritmi forsennati della dance music.
Anche la misurazione dei battiti cardiaci ha emesso il suo severo giudizio:la musica elevata ne aumenta la frequenza. Il consiglio quindi non è quel-
su
to
s
i
V
lo di spegnere la radio né di convertirvi
forzosamente alla new-age,ma di limitare i decibel
all’interno dell’abitacolo per evitare di lasciarsi
sfuggire un po’ troppo il piede sul gas.
Studi del genere verranno quindi effettuati
sempre più spesso con l’obbiettivo di individuare
gli oggetti e le situazioni che
possono far scendere a minimi livelli la soglia d’attenzione quando si conduce un veicolo: uno su tutti il telefono
portatile;ma anche l’autoradio può risultare dannoso soprattutto quando si cambia
cassetta o cd,tanto è che le
case automobilistiche hanno
adottato soluzioni come i comandi al volante.
D’altronde il problema della sicurezza stradale rappresenta un vero e proprio flagello all’interno dell’ Europa e particolarmente in Italia. Il numero di decessi annui ammonta 42.000
persone,una cifra che deve far riflettere, soprattutto quando si viene a sapere che la strada costituisce la prima causa di mortalità per quella fascia di età sotto i 24 anni.
Solo in Italia i morti lo scorso anno sono
stati 6400 di cui oltre il 72 per cento avviene nelle
aree metropolitane,una percentuale tra le più elevate d’Europa. Il costo sociale provocato di questa tragedia è stato stimato dal Censis intorno ai
37 mila miliardi di vecchie lire, ma con l’adozione
di politiche rigide(staremo a vedere come verrà
applicato il nuovo codice della strada) dovrebbe
scendere nel giro di 20 anni a 28 mila miliardi.
Una gomma da 5300 Kg!
Alla fac- cia del pneumatico. Questo gigante di 4,03 metri di diametro del peso di 5300
kg è il più grande del mondo ed è nato dalla collaborazione tra Michelin e Caterpillar,
che lo utilizzerà per “gommare” il suo nuovo dumper 797 B (una pala per il movimento
merci nelle cave) che sarà presentato a giugno. Per dodici mesi i tecnici Michelin di
Lexington (Usa) e di Ladoux (Francia) hanno lavorato negli Stati Uniti, in stretta collaborazione con Caterpillar.
Occorrono circa due giorni per produrre un’unità
e ad oggi ne sono state fabbricate una trentina.
Caterpillar aveva l’esigenza che ogni pneumatico potesse sostenere un carico utile di 104 tonnellate e il 59/80R63 Michelin può sostenere tranquillamente queste sforzo.
Inoltre, la durata di vita del pneumatico è stata
aumentata del 25%. Un miglioramento che permette di ridurre sensibilmente i costi e dunque di
incrementare la produttività.
6
Alcune delle prove che vengono eseguite
per testare la sicurezza dei veicoli:
1.
PROVA DEL PALO. Con questa prova si verifica il comportamento dell’auto in caso di sbandata o di
urto laterale contro un palo. Il veicolo viene caricato su un carrello e spinto contro un palo del
diametro di 25,4 cm alla velocità di 29 Km\h. Si valuta l’efficacia delle protezioni, compresi airbag
per testa e torace. Questo test non fa ancora parte a pieno titolo delle prove dell’EuroNCAP poichè
gli studi in questo campo sono ancora agli inizi.
2.
IMPATTO FRONTALE. Questa prova si svolge secondo le norme approvate dall’Ente Europeo per la
sicurezza dei veicoli (European Vehicle Safety Committee). La velocità è però stata aumentata di
otto chilometri orari rispetto a quella prevista dalla normativa europea: 64 Km\h invece di 56 Km\h..
L’impatto avviene contro una barriera deformabile disassata del 40% rispetto al centro della macchina. All’interno del veicolo vengono posti dei manichini muniti di sensori che simulano le conseguenze dell’urto che riceverebbero i passeggeri.
3. IMPATTO LATERALE. Questa prova consiste nel lanciare un carrello con una barriera deformabile contro la fiancata del
veicolo dalla parte del guidatore (più
o meno all’altezza della sua anca) ad
una velocità di 50 Km\h. In tal modo si
possono verificare i danni che subirebbe il guidatore (ovviamente sostituito
da un manichino dotato di appositi
sensori) nel caso di un urto laterale con
un altro veicolo. Il test, svolto secondo
le norme approvate dall’EEVSC (Ente
Europeo per la sicurezza veicoli), serve
anche per testare l’efficacia dei
dispositivi di sicurezza: airbag e barre
antintrusione delle porte.
4. INVESTIMENTO PEDONI. La prova simula l’investimento di un pedone da parte di un veicolo alla
velocità di 40 Km\h. Si utilizzano manichini delle dimensioni di un adulto e di un bambino per
verificare i punti d’urto ad altezza e peso diversi. Le macchine in commercio non devono obbligatoriamente superare questa prova per essere omologate.
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Foto di gruppo: i titolari delle
or tunistica TADDIA
agenzie affiliate inf
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presenti alla riunione
Presentazione del nuovo marchio
in Franchising Rent smart
Alessandro Taddia insieme ai titolari
dell’agenzia affiliata di Lucca, Bruno
Velani e Piero Pieroni, premiati per il
maggior numero di pratiche acquisite
nel 2001
Alessandro Taddia insieme ai
titolari dell’agenzia affiliata di
Ferrara, Paolo Torricelli e Mario Buzzoni, premiati per la miglior diffusione del marchio nel
2001
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LA CONSEGNA DEL PREMIO
DEL CONCORSO “VINCI UNA SMART”
Le smart personalizzate inf
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or tunistica TADDIA schierate
nella piazza del Duomo di Pistoia
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In primo piano, la smart assegnata in premio
Stefania ed Alessandro Taddia insieme
al vicesindaco di Pistoia, Dott. Federighi,
al vincitore del concorso, Mario Imparato, ed ai signori Meoni, titolari dell’agenzia affiliata di Pistoia
10
SPECIALE AUTOVELOX
Contro autovelox e telelaser il rimedio più
efficace è quello di non violare il Codice della strada. Anche perchè sono posizionati nei punti più
pericolosi.
Autovelox e telelaser sono strumenti ideati per individuare e punire chi viola i limiti di velocità. In
Italia ce ne sono circa 400, tra postazioni fisse e
mobili, a guardia del tratti di strada più pericolosi.
Conoscere la loro ubicazione, comunque, non è
difficile:
(tratto da “Al Volante”)
- quasi sempre sono preannunciati dal cartello:
“Controllo elettronico della velocità”
- esistono siti Internet che li segnalano (in queste
pagine riportiamo alcune mappe del sito
www.autovelox.info ).
Sottovalutare la presenza di questi strumenti è rischioso, e non certo per le multe (fino a 328 euro
più la sospensione della patente da uno a tre mesi):
se i tratti sotto controllo sono i più pericolosi, significa anche che dove c’è un autovelox occorre
maggiore prudenza. Perciò, ecco una mappa
completa e aggiornata.
11
Telelaser: per i giudici non è a norma
Secondo alcuni giuristi, il telelaser non possiede le caratteristiche imposte dall’articolo 345
del Regolamento di esecuzione del Codice della
strada. Non è in grado, cioè, di “fissare” la velocità delle auto in modo “chiaro e accertabile”. Risulta, così, impossibile stabilire con esattezza quale sia l’auto che ha “puntato”.
Con questa motivazione è possibile fare ricorso al
Giudice di pace, avendo buone possibilità di vincere. Ma attenzione, manca ancora un parere
della Corte di Cassazione.
Se non ci sono prove oggettive dell’infrazione
Le sentenze più significative fra quelle che
hanno annullato le contravvenzioni elevate con
il telelaser sono due:
1) la n. 196 del 12/07/2000, Tribunale di Padova
2) la n. 396 del 16/10/2000, Tribunale di Forlì.
Entrambi i Giudici di pace concordano nell’imputare al telelaser la mancanza di una prova oggettiva dell’infrazione.
Quando il tele laser viene azionato, infatti, rileva
la velocità della macchina che sta “puntando”,
ma non fornisce alcuna prova certa (come per
esempio una fotografia) di quale auto ha “mirato”.
L’identificazione della targa e del modello della
macchina dipende, perciò, dalla vista dell’agente che aziona il telelaser: quest’ultimo però potrebbe anche sbagliarsi, cosa sempre possibile, specialmente nel momenti di traffico molto intenso.
La vista può ingannare
L’agente avrà visto bene? Questo dubbio,
legittimo in assenza di una prova certa, non è ammesso dall’articolo 345 del Regolamento del Codice della strada, che impone dil “fissare la velocità in modo chiaro e accertabile”, cioè al di là di
ogni ragionevole dubbio. Solo una fotografia sarebbe una prova sufficiente. Del resto, le
apparecchiature elettroniche dovrebbero servire
proprio a evitare errori di percezione da parte degli agenti.
Infine, che l’articolo 345 del Regolamento richieda una prova fotografica, risulta evidente perchè
si preoccupa di “tutelare la riservatezza dell’utente”: se fosse legittimo “accertare” la velocità solo
attraverso la percezione visiva dell’agente, non si
violerebbe in alcun modo la privacy dell’automobilista. È chiaro, allora, che l’articolo 345 dà per
scontata la presenza di una prova fotografica.
Contromisure illegali
In base alla legge n. 472/99, in
Italia i cosiddetti “antiautovelox” sono vietati. Non
è possibile, cioè, tenere in
auto, commercializzare o produrre, dispositivi capaci di segnalare la presenza di
autovelox e telelaser. La multa per i trasgressori è di 656
euro, più la confisca del dispositivo.
12
SPECIALE AUTOVELOX
Come fare ricorso e vincerlo
Esistono alcuni casi in cui autovelox e
telelaser vengono usati dalle Forze dell’ordine in
modo considerato illegittimo da più d’una sentenza. In queste circostanze è possibile fare ricorso.
Presentatelo, però, al Giudice di pace (e non al
Prefetto): solo il Giudice di pace ha la facoltà di
interpretare il Codice della strada. Il Prefetto, invece, si occupa soltanto di errori formali (una notifica fuori tempo massimo, una targa sbagliata e
così via).
OPPORSI IN QUATTRO MOSSE
1) Agite entro 30 giorni dalla data di notifica del-
l’infrazione
2) depositate, presso l’ufficio del Giudice di pace
competente (cioè quello della zona in cui è stata
elevata la multa), quattro copie autografe della
lettera con i motivi del ricorso
3) allegate una copia del verbale di notifica e delle
sentenze alle quali fate riferimento nel ricorso (i testi
integrali
si
trovano
sul
sito:
www.autoveloxnews.it)
4) se la multa è stata emessa in una città diversa
dalla vostra, eleggete domicilio in quella cancelleria.
Il modello da utilizzare
AL Signor Giudice di Pace di .. ..............................
Ricorso ex art. 231egge 6B9/1981
Il sottoscritto ................. ..............................
nato a ........................................................
il........... residente a ....................................
in via/piazza .................................................
domiciliato a ................................................
in via/piazza .................................................
PREMETTE
- che in data .............. gli è stata recapitata una contravvenzione, come da copia allegata, in cui viene contestata
la violazione dell’art. n............del Codice della strada.
RITIENE ILLEGITTIMA TALE CONTRAVVENZIONE
in quanto.....................................................
..............................................................
..............................................................
(spiegare le motivazioni del ricorso e indicare tutte le sentenze a sostegno della propria tesi)
E CHIEDE
l’annullamento del predetto verbale e quei conseguenti provvedimenti che riterrà opportuno emettere.
(data e firma)
13
L’OBBLIGO DELLA CONTESTAZIONE IMMEDIATA
(tratto da “Il Sole 24 Ore”)
R
ivoluzione per le multe nei confronti di
chi supera i limiti di velocità: secondo alcune indiscrezioni, le modifiche al Codice della strada e al
suo Regolamento di esecuzione dovrebbero obbligare gli agenti del traffico a contestare immediatamente le infrazioni lievi commesse su strade
urbane, fermando i trasgressori appena colti in fallo. La novità segue l’indirizzo dettato dalla giurisprudenza della Cassazione, che più volte ha ribadito l’obbligo della contestazione immediata,
sancito dall’articolo 200 del Codice attuale.
a norma oggi si limita a dire che i trasgressori vanno fermati solo quando è possibile e
lascia
ampio
spazio
alla
discrezionalità degli agenti (e dei
giudici che esaminano i tanti ricorsi degli automobilisti multati), che
sarebbe invece un po’ limitata
dalle modifiche.
Dal punto di vista tecnico, la novità è corretta: quando la velocità
del trasgressore non è elevata in
assoluto, dare l’alt il veicolo non è
quasi mai rischioso e pone un freno al malcostume di alcuni Comuni, che piazzano rilevatori di velocità al solo scopo di aumentare i
proventi delle multe (quasi tutti gli apparecchi
funzionano in modo automatico; consentendo di
multare anche mille conducenti in un’ora, cosa
impossibile se li si dovesse fermare tutti). Ma la
nuova norma dovrà essere scritta con molto equilibrio: ci sono strade insidiose in cui non c’è spazio
per far accostare il mezzo e, se la contestazione
immediata sarà imposta in modo troppo stringente, si arriverà al paradosso che non si potranno
L
rilevare le infrazioni proprio nei punti più pericolosi. Inoltre, non è opportuno concentrare gli sforzi
sulla contestazione immediata degli eccessi lievi:
dove è possibile, è meglio fermare chi supera di
molto i limiti di velocità, per identificarlo e applicare subito le pesanti sanzioni accessorie previste
in questi casi (il ritiro immediato della patente o,
quando sarà in vigore la patente a punti, la sottrazione di dieci dei 20 punti di cui è dotato il documento).
al punto di vista giuridico, va chiarito
che, contrariamente alle sintesi riportate dalla
stampa, la Cassazione ha solo detto che ogni
contestazione differita va adeguatamente motivata e non ha mai
imposto di effettuare sempre la contestazione immediata (vedere le
sentenze 2494, 7103 e 7104 di quest’
anno). Anzi, ha scritto che nessun
giudice può mettersi a sindacare
sul modo in cui le forze dell’ordine
organizzano i servizi di rilevamento
della velocità. Così, per esempio,
nulla vieta di piazzare una sola pattuglia addetta all’ Autovelox o agli
altri apparecchi che non riescono
a misurare la velocità prima che il
veicolo passi al loro fianco (cosa invece possibile
col “Telelaser” e con alcuni radar): non è quindi
necessario far appostare altri agenti più avanti per
fermare subito i trasgressori. Non basta: il 3 maggio scorso, con la sentenza 11293/2001 (depositata in cancelleria il 28 agosto), la prima sezione civile della Cassazione ha affermato chiaramente
che la contestazione immediata non è un obbligo imprescindibile.
D
La sai l’ultima?
Il signor Angelo va all’ospedale a far visita al suo amico Berto
che ha avuto un incidente con la macchina.
- Oh, ciao come stai?
- Sto meglio, sto meglio.
- Ma, puoi alzarti?
- Mah, guarda, il medico mi dice di si... l’avvocato mi dice di no!
14
SE L’AUTO NON VA, CONTATTATE LE CASE PRODUTTRICI
(tratto da “Al Volante”)
La vostra auto nuova non funziona bene? Il concessionario non riesce a eliminare un difetto che gli avete fatto notare? Ecco tutti i numeri di telefono degli uffici clienti delle Case ai
quali sottoporre il vostro caso. Se è un numero verde (con prefisso 800) la telefonata è
gratuita, anche dai cellulari. Vi consigliamo di telefonare negli orari di ufficio, dal lunedì al
venerdì.
Se il vostro problema è più serio e richiede l’invio di una lettera, ad esempio per evitare
che lagaranzia scada prima che un guasto già segnalato venga tolto, è importante spedirla all’ufficio giusto. Usate gli indirizzi che pubblichiamo per evitare che la lettera venga
smarrita o arrivi in ritardo: a volte l’ufficio clienti ha una sede diversa rispetto a quello della
Casa automobilistica. Fate sempre una raccomandata con ricevuta di ritorno sia alla
concessionaria sia alla Casa.
15
SENTENZE DI CASSAZIONE
Vietato mettersi alla guida con sintomi di sonno
E’ vietato mettersi alla guida se si hanno
sintomi di sonno: il cosiddetto “colpo di sonno fisiologico” e’ un’evenienza del tutto prevedibile
che deve consigliare di non porsi affatto alla guida in quelle condizioni e a non proseguire la marcia iniziata. Il monito agli automobilisti arriva dalla Quarta Sezione Penale della Corte di
Cassazione che ha confermato la condanna per
omicidio colposo per un giovane ufficiale. Il ragazzo, dopo una serata in discoteca, pur avendo
mostrato segni di stanchezza si era messo alla
guida dell’auto, portando con sé un amico; a seguito di un colpo di sonno, era finito contro un
albero, e a causa dell’incidente l’amico era morto sul colpo. Condannato per omicidio colposo
in primo ed in secondo grado, invano si era difeso
in Cassazione. La Suprema Corte, respingendo il
ricorso, ha confermato la responsabilità del giovane ufficiale nell’incidente, in quanto, di fronte
alla “stanchezza” e al “pregresso affaticamento”,
non avrebbe dovuto mettersi alla guida dell’automobile. (Cassazione 41097/200 l )
Non è più necessaria la querela di falso per contestare
le multe dei vigili
Crolla un caposaldo nel contenzioso sulle
infrazioni stradali: la Cassazione, con la sentenza
9909/2001, ha stabilito che per mettere in dubbio
il contenuto di un verbale non è necessario presentare sempre una querela di falso (cosa che implica l’instaurarsi di un particolare procedimento
che allunga i tempi e rende difficile il ricorso).
Secondo i giudici, infatti, quando si dimostra che gli agenti accertatori della violazione
hanno visto male il loro verbale può essere annullato anche nel corso del normale procedimento.
I giudici della Corte si sono pronunciati sul
caso di un automobilista pesarese che era stato
multato per un sorpasso vietato. L ‘automobilista
aveva fatto ricorso al pretore di Pesaro (i fatti risalgono a prima che le competenze in materia
passassero al giudice di pace ), sostenendo che i
vigili avevano sbagliato ad annotare il numero di
targa del veicolo. Lo deduceva da tre Circostanze di fatto:
1) gli agenti avevano rilevato l’infrazione
“al volo”, mentre stavano circolando con la loro
auto di servizio in senso opposto a quello del trasgressore;
2) la sua auto era stata immatricolata in
un lotto di esemplari uguali, che differiscono solo
per l’ultima cifra della targa;
3) quella mattina l’automobilista si era presentato al lavoro 50 minuti dopo la presunta infrazione, ma il suo ufficio era piuttosto distante dal
luogo della violazione.
Il pretore aveva ritenuto che questi elementi rendessero ragionevole ildubbioche i vigili avessero visto male la targa e quindi aveva accolto il
ricorso, con una sentenza del 14 dicembre del 1998.
La Cassazione ha confermato questa tesi, affermando che non è necessaria la querela di falso,
«in mancanza di falsità materiale o ideologica di
quanto accertato dai verbalizzanti, che potrebbero attestare come vera una realtà perchè da
loro falsamente percepita, come del resto accade in ogni ipotesi di percezione sensoriale».
Incidenti sul tragitto casa-lavoro
Lavoratori motociclisti per scelta,non per
necessità, fate attenzione: in caso di incidente capitato andando o tornando dall’ufficio l’Inail non paga
i danni.
Così in una sentenza della Sezione lavoro la
Cassazione ha respinto il ricorso di una signora che,
abitando a un chilometro dall’azienda, aveva scelto di viaggiare in motocicletta. Il mezzo era comodo quando, tornando a casa, doveva fermarsi a
fare la spesa.
Scrive la Suprema Corte: corretta è stata la decisione del Tribunale di Firenze che non le ha riconosciuto
l’infortunio sul lavoro. I giudici hanno infatti «diligentemente indagato» sulle circostanze di fatto osservando, tra l’altro, che la distanza tra la casa della
dipendente infortunata e il luogo di lavoro era di
circa un chilometro e che quindi l’impiego del motorino per percorrere tale tratto di strada «rappresentava la pratica realizzazione di un cosiddetto rischio elettivo» dal momento che tale scelta non era
in alcun modo «necessitata» per consentire alla lavoratrice il disbrigo delle normali incombenze familiari.
E questo considerando che l’effettuazione del percorso a piedi - anche per una persona sessantenne
non affetta da disturbi nella deambulazione - poteva essere al massimo contenuto in una ventina di
minuti. D’altro canto, sempre ad avviso del Tribunale, non poteva assumere rilevanza ai fini del riconoscimento dell’infortunio in itinere la «comodità» che
l’uso del ciclomotore comportava «in ordine all’acquisto della spesa domestica» a fine lavoro.
16
IL CICLOMOTORE E LA LIBERTA’ DI MOVIMENTO
I
l ciclomotore rappresenta la libertà di movimento, molti pensano che sia una soluzione per i
problemi del traffico, per i ragazzi rappresenta la prima occasione per muoversi in modo indipendente.
In un recente sondaggio un quarto dei motociclisti intervistati si paragona al dio del vento. Ma questo
mezzo espone al rischio di farsi male, con danni permanenti (in città il rischio di ferirsi seriamente in
ciclomotore è 15 volte superiore a quello che si corre in automobile).
A lcuni miti da sfatare:
La facilità
La guida del ciclomotore non è facile, richiede grande abilità e riflessi pronti:
perché gli automobilisti non rispettano i diritti dei motociclisti, loro sono corazzati, hanno l’air-bag.
Nella circolazione bisogna non solo vedere, ma essere visti; è noto che gli automobilisti non ti vedono,
se i mezzi sono tanti, loro badano solo a quelli grossi.
Contromisure: imparare a guidare bene in spazi fuori dalla circolazione, dove non ci sono auto pedoni
o ciclisti . Di sera Usare materiale rifrangente: giacche e calzoni con inserti di materiale riflettente, Mettere bande laterali riflettenti sul mezzo e sul casco
VISIBILITA’ DI SERA
Abiti scuri: 20m - Abiti chiari: 50 m
Materiale riflettente: 150 m
Il motorino si ferma subito in caso di frenata .
Anche il motorino richiede molti metri per fermarsi, dovuti alla conservazione della velocità durante la
reazione del guidatore ed allo spazio per fermarsi dopo aver azionato i freni
Spazio percorso = Reazione + frenata
Distanza percorsa (reazione+frenata:) = 30m a 50 km/h
80 m a 100 km/h
Il casco limita la visibilità
Il casco non limita la visibilità .
I caschi omologati mantengono un angolo visuale di almeno 210°; un guidatore che va piano usa un
angolo di visione di circa 140°, a velocità di 50/60 Km/h l’angolo di visione del guidatore si stringe a
circa 70°
Non limita la possibilità di udire i segnali sonori. (attutisce anche il rumore del vento e del motore,
permette di discernere meglio i suoni)
Il casco salva dai danni alla testa, quindi al cervello (,negli incidenti seri, l’80% dei guidatori di moto e
motorini, che non portano il casco, si fa male alla testa (e questo vale
per tutte le età)
Il casco non aumenta i possibili danni alla colonna vertebrale. In un recente studio condotto dell’ente governativo statunitense NHTSA, su 980
motociclisti feriti, che indossavano il casco, solo in 4 casi esso ha prodotto ferite minori.
Il casco è una limitazione alla libertà.
Limita solo la possibilità di diventare invalidi e poi di dover essere assistito dagli altri per tutta la vita.
Le regole della strada sono fatte per le automobili, perché chi guida il motorino non ha la patente.
In ciclomotore si devono seguire le norme del codice della strada perché manca la corazza e si rischia
di più.
Alcune violazioni comportano anche il ritiro del mezzo e multe salate.
Ad esempio per il divieto di transito nelle aree pedonali
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SE IL POSTEGGIATORE DEVE PAGARE I DANNI
(da “Al Volante” - in collaborazione con lo Studio legale Luca Procaccini)
N
on tutti sanno che il Codice civile italiano tutela gli automobilisti dalle ammaccature
e dai furti subiti nei posteggi privati a pagamento.
La legge italiana è chiarissima…
Secondo il Codice civile (articoli dal 1766
al 1780), i parcheggi custoditi a pagamento (quelli
privati, quelli degli alberghi e dei supermercati e
così via) sono responsabili delle auto che ospitano. Perciò devono:
1) custodirle con la massima diligenza
2) restituirle nello stesso stato in cui le hanno ricevute
3) risarcire in caso di danno o di furto.
…e certi avvisi non valgono
A volte, all’ingresso dei parcheggi custoditi a pagamento campeggiano cartelli con avvisi di questo tipo: “II posteggiatore non si assume responsabilità in caso di danneggiamenti o
furti”; oppure: “La responsabilità in caso di danni
o furti è limitata a tot euro”. Si tratta di avvisi che
giuridicamente non hanno alcun valore (tranne
che per gli oggetti lasciati nell’abitacolo): sono
clausole vessatorie che il cliente non ha mai accettato esplicitamente, non avendo firmato alcun contratto.
La ricevuta serve
Fatevi sempre rilasciare una ricevuta quando si consegna l’auto: è la prova che l’avete lasciata nel parcheggio e contiene gli obblighi del
custode.
Furti particolari
In caso di furto, se il posteggiatore è in
grado di dimostrare che questo è stato causato
dall’imprudenza del proprietario (per esempio
perché ha lasciato le chiavi nel cruscotto), pagherà solo una parte del risarcimento. Se, invece, dimostra di essere stato vittima di un evento
inevitabile (come la minaccia di un’arma), non
avrà l’obbligo di pagare.
Che cosa fare
Se si dovesse subire un furto o un danneggiamento dell’auto in un parcheggio custodito
a pagamento, è necessario:
·
Comunicare subito l’accaduto al posteggiatore
·
Presentare denuncia in Questura
·
Chiedere tramite il posteggiatore il risarcimento dei danni tramite raccomandata con avviso di ricevimento, alla quale
allegare scontrino e copia della denuncia alla Questura
Se il posteggiatore non vuole pagare il risarcimento, si può adire a vie legali, dando mandato a
un avvocato per rivolgersi a un giudice.
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AUMENTI RC AUTO
(tratto da “Al Volante” e “Le Guide di Quattroruote”)
La “maglia nera” va a Bologna, ma le tariffe lievitano per tutti.
L
e tariffe dell’Rc auto aumentano anche
a giugno. E se Napoli registra, come sempre, i prezzi più elevati d’Italia, è Bologna la città che si guadagna la “maglia nera” per i rincari del primo semestre 2002. Il motivo, forse, è da ricercare in alcune statistiche di infortunistica stradale, che indicherebbero l’area bolognese come quella con il
maggior numero di incidenti.
Diciottenni tartassati
Prendiamo, per esempio, un neo-patentato in 14°
classe (profilo 1, pag. 94): considerando i ritocchi
tariffari delle prime 50 compagnie assicuratrici italiane, il capoluogo dell’Emilia Romagna si attesta
su un aumento medio del 6,21 per cento, contro il
6,07 dl Napoli e il 6,10 di Palermo. Va un po’ meglio a Milano (5,29 per cento), Perugia (5,51 per
cento) e Roma (5 per cento), ma non c’è nulla di
cui rallegrarsi: una polizza Rc auto costa, per un
diciottenne, da un minimo di 1.075,60 euro (a
Perugia con Sai), fino a 5.596
euro (a Napoli con Arca). Un
cifra così elevata può davvero far passare la voglia di
comprare l’auto.
Non ci si deve stupire, allora,
se il mercato italiano sta subendo una flessione delle vendite maggiore che in altri Paesi: l’elevato costo della copertura assicurativa obbligatoria non può che incidere negativamente. E non ci
si stupisca neppure del fiorire
di contrassegni assicurativi falsi, un mercato illegale e pericolosissimo (di fronte a una
polizza fasulla non esiste nessun responsabile civile che possa garantire il risarcimento), che va combattuto con ogni mezzo, compreso quello di rendere le tariffe accessibili a tutti.
glio
Ai quarantenni va un po’ me-
Facciamo un altro esempio, un quarantenne in
prima classe (profilo 2, pag. 96). I rincari medi delle 50 compagnie esaminate sono più contenuti e
vanno dallo 0,66 per cento di Bologna allo 0,21 dl
Roma. Sembra quasi un premio, se di premio si
può parlare: chi è in prima classe e non causa incidenti, infatti, logicamente dovrebbe spendere
un po’ meno dell’anno precedente. Invece subisce continui rincari, cosa che accade ormai da
diversi anni.
I conti non tornano
Secondo le associazioni dei consumatori, i premi
dall’Rc auto sarebbero lievitati de1 68,8 per
cento nel sei anni dal 1996 al 2001. Un rincaro pari
a 4,5 volte l’inflazione che, nello stesso periodo, si
è attestata sul 14,9 per cento. E quest’anno, come
abbiamo visto, la tendenza non è cambiata. I
conti però non tornano: secondo l’lsvap (l’Istituto
di vigilanza sulle assicurazioni), il 2001 è andato
molto bene per il ramo Rc auto. Nel primo semestre del 2001, la raccolta dei premi lordi è stata
pari al 5,9 per cento in più rispetto al primo semestre del 2000. Perciò si sta verificando una riduzione delle perdite continuamente lamentate dalle
compagnie (soprattutto grazie alla diminuzione
degli incidenti).
Perchè, allora, le tariffe non scendono?
Si può risparmiare assicurandosi per telefono?
Sì e anche molto: in alcuni casi, le tariffe sono anche deI 5O% più basse rispetto alla media di quelle praticate dalle Compagnie
tradizionali. Probabilmente i risparmi per alcuni assicurati diventeranno ancora più sensibili nei prossimi anni, perchè
sono allo studio nuove formule e nuovi parametri di
personalizzazione, che potrebbero favorire ancora di più alcuni automobilisti.
Ma non sempre conviene scegliere una polizza telefonica,
per 5 motivi:
A. le Compagnie telefoniche offrono polizze vantaggiose solo ai clienti più prudenti (la forbice delle tariffe è
generalmente più ampia rispetto a quella delle
Assicurazioni tradizionali, per cui i forti sconti per i
conducenti ritenuti migliori sono controbilanciati
da aggravi altrettanto marcati per quelli classificati a rischio, come i giovani);
B. a volte praticano rincari elevati (per chi
causa un incidente) o bruschi (quando cambiano
le tariffe, magari in seguito a difficoltà di bilancio);
C. possono prevedere la rivalsa sul proprio
cliente in un numero di casi superiore rispetto alla
media del mercato assicurativo (per esempio, se
al momento dell’incidente si trova al volante una
persona diversa da quelle indicate nella polizza);
D. i conducenti che non causano sinistri potrebbero trovare coperture convenienti anche con
Compagnie tradizionali: ormai non sono più solo
le “telefoniche” a fissare le tariffe in base a parametri personalizzati che premiano chi non provoca incidenti;
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E. spesso anche i conducenti migliori vengono penalizzati per il fatto di risiedere in aree ritenute a rischio (per esempio,le Compagnie “telefoniche” non si fanno raggiungere sui numeri verdi
da alcune zone del Sud o rilasciano preventivi tanto elevati da scoraggiare chi vi risiede).
Tutto ciò non toglie che siaquasi sempre
consigliabile chiedere un
preventivo per valutare la
convenienza di queste polizze; per averlo, basta una
telefonata.
C’è da fidarsi
delle Compagnie
«virtuali»?
Tutte le Compagnie che
operano per telefono o via
Internet sono autorizzate
dall’Isvap a prestare la copertura assicurativa RC
auto e quindi hanno bilanci in regola. Inoltre, spesso
fanno parte di grandi gruppi assicurativi che garantiscono solidità. Le tariffe delle “telefoniche”
sono basse solo per alcune categorie di conducenti, selezionate con attenzione (attenuando molto
il principio di mutualità che deve comunque caratterizzare il settore assicurativo) proprio per ridurre i costi dei risarcimenti e, di conseguenza, i premi.
Inoltre, l’assenza di un’organizzazione sul territorio
fa risparmiare sui costi di organizzazione ed eliminare le
provvigioni per gli agenti.
Però la rigorosa selezione
dei clienti fa sì che, in genere, gli aggravi di premio per
i clienti che causano un incidente siano pesanti, per
cui basta un solo sinistro per
perdere buona parte della
convenienza rispetto alle
polizze tradizionali. Inoltre
alcune Compagnie ”telefoniche”, per conquistare quote di mercato, hanno
talvolta praticato prezzi molto favorevoli ai nuovi
clienti, per poi rincararli di molto (anche del 50%)
l’anno successivo.
VACANZE SENZA CODE
Qualche indicazione per non restare intrappolati
20
IN BREVE
Attenzione agli occhi
Gli occhiali da sole a basso costo possono causare danni alla vista. È iniziata la campagna
informativa del Ministero delle Attività Produttive sull’acquisto di occhiali da sole sicuri. L’iniziativa è
patrocinata dalla Commissione Europea e dal Ministero della Salute, e si svolge in collaborazione con le
associazioni imprenditoriali del commercio, le federazioni nazionali degli ottici, l’Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici (ANFAO), il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU) e la
Commissione Difesa Vista. Circa 2.500.000 copie di una “Guida all’acquisto e all’uso degli occhiali da
sole”, saranno distribuite sia attraverso la stampa settimanale, sia tramite i rivenditori specializzati e gli
sportelli delle associazioni dei consumatori. La Commissione Difesa Vista, inoltre, provvederà a distribuire gli opuscoli a 6.000 medici di base e a 4.000 ottici in tutta Italia. E’ anche prevista la pubblicazione sui
principali quotidiani e periodici nazionali di una pubblicita’ tabellare che richiami le ragioni della campagna.
(da un Comunicato Stampa Commissione Difesa Vista * 31 maggio 2002)
RC auto: arriva sull’auto la “scatola nera”
È iniziata anche in Italia la sperimentazione di una “scatola nera “ per le macchine. La Winterthur
Assicurazioni ha installato su 300 auto di flotte aziendali un dispositivo simile a quello degli aerei di linea,
che memorizza i principali parametri di funzionamento. Ha le dimensioni di un pacchetto di sigarette e,
dal momento in cui viene messa in moto la macchina, registra informazioni su velocità, accelerazione,
spazio di frenata, luci, indicatori di direzione, cinture di sicurezza e punto di impatto.In caso di incidente, l’analisi dei dati permette di ricostruirne meglio la dinamica e di stabilire con più sicurezza l’attribuzione delle responsabilità. La sperimentazione durerà un anno (fino ai primi mesi del 2003) per valutare
se, e di quanto, è possibile ridurre il costo delle polizze sulla base del comportamento dell’automobilista. Winterthur ipotizza una riduzione di almeno il 10 per cento della tariffa Rc auto. Un risultato immediato è già accertato, installare la “scatola nera “ funziona come deterrente: l’automobilista diventa
più diligente.
In un secondo tempo potrebbe essere proposta una polizza “a tempo”, calcolata in base all’uso effettivo della macchina. Se la sperimentazione si concluderà positivamente, la scatola nera sarà venduta
nel nostro Paese dal 2004: oggi è ancora cara (250 euro, più 150 di manutenzione ogni anno) ma se il
sistema si diffonderà, il prezzo sarà più basso, rendendola conveniente.
(tratto da “Al Volante”)
Iniziamo a conoscere la “Patente a punti”
Da gennaio avremo un bonus iniziale di 20 punti: sanzioni a scalare in base alle gravità delle infrazioni.
Non sarà una svolta epocale come con l’ euro, ma per gli automobilisti italiani gli effetti concreti della
patente a punti rischia di rivelarsi ben più traumatica.
C’è ancora tempo, ma è meglio abituarsi in anticipo all’idea dei punti, se non altro per intuire cosa
accadrà continuando ad ignorare anche le più elementari norme della circolazione. Attenzione, le
nuove disposizioni di legge non eliminano le altre già previste dal Codice della Strada. Restano quindi in
vigore multe e pene accessorie, come la sospensione della patente fino a sei mesi nei casi più gravi ( ad
esempio per chi circola sulla corsia d’emergenza in autostrada).
La grande maggioranza degli automobilisti, comunque, non rimarrà mai senza punti, perchè esiste un
meccanismo di recupero in base al quale sarà possibile “ricaricare” la patente prima che finisca il fatidico
bonus. Chi per tre anni consecutivi non commetterà infrazioni, ad esempio, riavrà tutti i venti punti
iniziali. Sei punti potranno essere inoltre recuperati frequentando corsi di aggiornamento presso le scuole
guida.
Buone notizie soltanto per il divieto di sosta: contrariamente all’allarme lanciato nei mesi scorsi, non
provocherà la perdita dei punti, altrimenti sarebbe stata una ecatombe quotidiana.
Tempi duri invece per i neopatentati che si vedranno raddoppiati i punti scalati nei primi cinque anni di
esercizio della guida.
(tratto da “Auto In”)
21
IN BREVE
Bollino blu: controlli più severi
E’
partita in maggio, a Milano, Ia nuova edizione
della campagna annuale bollino blu, un’iniziativa volta a
ridur re lo smog mantenendo più efficienti gli impianti di scarico delle automobili. Quest’anno, però, la parola d’ordine
sarà “maggiore severità”: il sindaco del capoluogo lombardo, Gabriele Albertini, ha infatti emesso un’ordinanza per intensificare i controlli sulle auto in circolazione. AI trasgressori
verrà elevata una contravvenzione di 65,60 euro (contro i
9,30 che si spendono per mettersi in regola). Ricordiamo, allora, che il bollino blu è obbligatorio per tutte le auto immatricolate fino al primo gennaio 1998 e per tutte quelle che
hanno percorso più di 80mila chilometri(anche se sono state
immatricolate dopo il primo gennaio 1998). Per ottenere il
bollino blu è possibile rivolgersi alle autofficine autorizzate
(I’elenco
è
disponibile
on
line
sul
sito:
www.provincia.milano.it), pagando 8,30 euro, oppure richiedendolo al momento della revisione. Il contrassegno ha valore per un anno.
(tratto da “Al Volante”)
SMS: se non hai il numero mandali pure alla targa.
E’ attivo anche in Italia un servizio di Sms, che consente di inviare messaggi con il telefonino
usando, anziché il numero di cellulare del destinatario, la targa della sua auto. Il servizio è utile per
segnalare guasti (per esempio la mancata accensione delle luci degli stop), ma sarà probabilmente
utilizzato per “insultarsi” dopo una manovra azzardata o per fare nuove amicizie. Attivare il servizio non
costa nulla: basta collegarsi al sito internet www.textjam.com e indicare il proprio numero di targa e di
cellulare. La privacy sarà garantita anche in caso di risposta: il numero del telefonino resterà privato.
(tratto da “Al Volante”)
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NUMERO
VERDE :
22
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NOSmart Crossblade: solo per pochi!!!
(da un articolo di Bruno Sparisci)
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sce sul mercato in questi giorni e per averla
bisognerà sborsare la modica cifra di 21.000 euro: è
la nuova Smart Crossblade, vista appena un anno
fa al salone di Ginevra, che sarà prodotta in un numero limitato di 2000 esemplari.
Con il modello standard ha in comune solo la
meccanica, visto che è stata privata del tettino e
delle portiere laterali; il classico parabrezza è stato
sostituito da un foglio di vetroresina ridotto ai minimi termini che fende il vento per evitare pericolosi
mulinelli. Incrementati i sistemi di sicurezza : la nuova dotazione prevede vigorosi rinforzi sul pianale
alla cellula di sicurezza Tridion , l’introduzione di roll-bar e la presenza di pannelli laterali in
grado di assorbire anche gli urti più violenti. Grazie a questi accorgimenti la vettura si dovrebbe mantenere particolarmente rigida in fase di sterzata.
La potenza massima del motore è stata portata fino a 70 cavalli operando sulla
centralina, mentre la velocità massima rimane limitata elettronicamente a 135Km/h; per il
resto tutto è praticamente uguale alla versione di serie.
Una delle caratteristiche che più colpisce della Crossblade è la dimensione dei pneumatici, 195/40 la coppia anteriore e ben 215/35 la coppia posteriore, valori assolutamente
inconsueti per un’auto di 600 centimetri cubici.
Gli interni, infine, presentano una strumentazione rosso-fuoco con finiture in cuoio
che ben si abbinano con lo stile sportivo dei due sedili.
Ma non è tutto: la macchina è stata progettata per poter prendere l’acqua senza
problemi: a parte il rivestimento idrorepellente di sedili e cruscotto, infatti, qui non ci sono
tappetini, ma solo un rivestimento metallico antiscivolo. Così la Crossblade si può lavare
senza problemi – anche all’interno! – con una pompa dell’acqua. Ed infine, incredibile ma
vero, c’è anche un bagagliaio (dietro i sedili), da 150 litri di capienza.
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cognome....................................................................................
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Giugno 2002 - Infortunistica Taddia