3 RIFORMA - Sì alle modifiche del codice della strada (da un articolo di Elena G. Polidori) A ncora un passo avanti sulla via della messa a punto del nuovo codice della strada. Il consiglio dei ministri ha infatti approvato tutte quelle modifiche che erano rimaste sul tavolo nella prima riunione e che invece diventeranno legge a partire dal prossimo gennaio 2003. Tra le novità più interessanti quella che prevede sanzioni meno severe per gli autisti dei mezzi pesanti e quella che autorizza l’uso in auto dell’ auricolare per il telefonino, proibito nel «vecchio» codice perchè equiparato al walkman e alle cuffie. ntanto, la prima modifica riguarda, appunto, i mezzi pesanti. Tutte le infrazioni commesse dai conducenti addetti al trasporto merci e persone godranno di una minore riduzione di punti rispetto a quelle previste per tutti gli altri conducenti di vetture. «Chi per mestiere lavora con i mezzi pesanti sulle strade ha delle responsabilità ma anche degli obblighi maggiori di cui si deve tenere conto», ha spiegato il ministro Lunardi dicendosi convinto che «forse gli autisti hanno qualche diritto in più rispetto agli altri automobilisti». L’agevolazione, in ogni caso, sarà applicata esclusivamente alle violazioni commesse nell’ esercizio dell’attività professionale. Il provvedimento prevede invece un insaprimento delle sanzioni «per chi causa incidenti che comportino gravi lesioni o la morte di persone e per chi fugge senza prestare soccorso ai feriti», i famigerati pirati I della strada. Più in generale entro la scadenza della proroga dovrà comunque essere rivisto tutto il regime sanzionatorio, comprese le multe per chi guida parlando al telefonino senza utilizzare i kit di viva voce o, appunto, I’auricolare.«Le statistiche - ha spiegato Lunardi - ci dicono che il 25% degli incidenti stradali viene provocato dalla distrazione. Questo significa soprattutto l’uso scorretto dei telefonicellulari. Il superamento dei limiti di velocità è invece la causa del 9,4% degli incidenti: in questo contesto l’autorizzazione al raggiungimento dei 150 km/h in alcune circostanze è una concessione che si fa agli automobilisti, che avranno però come deterrente alle violazioni la patente a punti». Viene infine introdotta la possibili- tà di multare chi trasgredisce le norme del codice senza l’obbligo di contestare immediatamente quando possibile -l’infrazione commessa, anche facendo ricorso a sistemi automatici di rilevazione dell’infrazione (autovelox e telecamere). Non sono mancate le polemiche nei confronti delle modifiche approvate, soprattutto da parte del vice presidente della Commissione Lavori Pubblici al senato: «Non c’è alcuna attenzione agli utenti deboli della strada come pedoni, ciclisti, giovani e anziani che, anche nelle statistiche del ministero delle Infrastrutture costituiscono ilmaggior numero di vittime della strada» Publi&Marketing Grafica pubblicitaria - Studio immagine coordinata Creazione marchi - Stampe digitali - Stampe tipografiche Sviluppo & consulenza pianificazione campagne pubblicitarie Siti Internet - Banners - Gadget personalizzati Publi&Marketing - Studio di promozione pubblicitaria Via Emilia Ponente, 78 -Bologna -Tel. 051.34.10.28 Fax 051.34.65.66 E-mail: [email protected] 4 SALTO NELLA RETE Taddia ti segnala i siti più interessanti sulla sicurezza stradale e sul mondo dell’Auto PREZZI E SCHEDE: ON LINE IL NUOVO WORLD WIDE WHEELS! su o t Vis La velocità è tutto. Soprattutto sul web dove i lunghi tempi di consultazione rendono inutili (perché inaccessibili) i migliori servizi disponibili on line. Per questo nella progettazione del nostro nuovo data base (deve gestire centinaia di milioni di dati) abbiamo dato priorità - assoluta – proprio alla velocità. Il motore di ricerca in un lampo tira fuori i dati che servono, e le pagine da visualizzare “pesano” pochissimo. Niente giochetti, nessun inutile orpello, solo servizio puro. Per offrire ai nostri navigatori informazioni su prezzi e schede tecniche di tutte le macchine in vendita in Italia. Le foto? Sono a parte, per non appesantire la navigazione, tutte linkate al modello specifico con chiare indicazioni. Tutto ciò si traduce in una facilità di consultazione per tutti, ma anche in un listino di prezzi consultabile anche da un Nokia Comunicator, da un palmare o da chi usa un vecchio computer connesso alla rete in malo modo. 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E’ questo il risultato di una recente ricerca condotta dal professore Warren Brozsky, professore di Scienze della musica presso l’università israeliana di Ben-Gurion. Il verdetto è stato emesso dopo una serie di test effettuati su 28 studenti in possesso di patente da almeno sette anni. Ad ognuno è stato chiesto di partecipare ad una prova virtuale di guida (per ovvie ragioni di sicurezza) mediante un simulatore in grado di riprodurre fedelmente percorsi urbani. Ma l’esperimento vero e proprio consisteva nel monitorare i comportamenti al volante dei giovani in relazione al tipo di musica selezionata. E il cocktail di suoni servito ad alto volume comprendeva un po’ di tutto: dalle melense ballate di George Benson alla scatenata techno da oltre 150 bpm(battiti per minuto),e infine il silenzio. Il test ha permesso di chiarire il rapporto diretto che lega le vibrazioni sonore alla velocità di marcia;i conducenti più spericolati che hanno commesso il maggior numero di infrazioni e messo a repentaglio la loro e l’altrui incolumità (fortunatamente solo a livello virtuale)sono stati quelli assordati dai ritmi forsennati della dance music. Anche la misurazione dei battiti cardiaci ha emesso il suo severo giudizio:la musica elevata ne aumenta la frequenza. Il consiglio quindi non è quel- su to s i V lo di spegnere la radio né di convertirvi forzosamente alla new-age,ma di limitare i decibel all’interno dell’abitacolo per evitare di lasciarsi sfuggire un po’ troppo il piede sul gas. Studi del genere verranno quindi effettuati sempre più spesso con l’obbiettivo di individuare gli oggetti e le situazioni che possono far scendere a minimi livelli la soglia d’attenzione quando si conduce un veicolo: uno su tutti il telefono portatile;ma anche l’autoradio può risultare dannoso soprattutto quando si cambia cassetta o cd,tanto è che le case automobilistiche hanno adottato soluzioni come i comandi al volante. D’altronde il problema della sicurezza stradale rappresenta un vero e proprio flagello all’interno dell’ Europa e particolarmente in Italia. Il numero di decessi annui ammonta 42.000 persone,una cifra che deve far riflettere, soprattutto quando si viene a sapere che la strada costituisce la prima causa di mortalità per quella fascia di età sotto i 24 anni. Solo in Italia i morti lo scorso anno sono stati 6400 di cui oltre il 72 per cento avviene nelle aree metropolitane,una percentuale tra le più elevate d’Europa. Il costo sociale provocato di questa tragedia è stato stimato dal Censis intorno ai 37 mila miliardi di vecchie lire, ma con l’adozione di politiche rigide(staremo a vedere come verrà applicato il nuovo codice della strada) dovrebbe scendere nel giro di 20 anni a 28 mila miliardi. Una gomma da 5300 Kg! Alla fac- cia del pneumatico. Questo gigante di 4,03 metri di diametro del peso di 5300 kg è il più grande del mondo ed è nato dalla collaborazione tra Michelin e Caterpillar, che lo utilizzerà per “gommare” il suo nuovo dumper 797 B (una pala per il movimento merci nelle cave) che sarà presentato a giugno. Per dodici mesi i tecnici Michelin di Lexington (Usa) e di Ladoux (Francia) hanno lavorato negli Stati Uniti, in stretta collaborazione con Caterpillar. Occorrono circa due giorni per produrre un’unità e ad oggi ne sono state fabbricate una trentina. Caterpillar aveva l’esigenza che ogni pneumatico potesse sostenere un carico utile di 104 tonnellate e il 59/80R63 Michelin può sostenere tranquillamente queste sforzo. Inoltre, la durata di vita del pneumatico è stata aumentata del 25%. Un miglioramento che permette di ridurre sensibilmente i costi e dunque di incrementare la produttività. 6 Alcune delle prove che vengono eseguite per testare la sicurezza dei veicoli: 1. PROVA DEL PALO. Con questa prova si verifica il comportamento dell’auto in caso di sbandata o di urto laterale contro un palo. Il veicolo viene caricato su un carrello e spinto contro un palo del diametro di 25,4 cm alla velocità di 29 Km\h. Si valuta l’efficacia delle protezioni, compresi airbag per testa e torace. Questo test non fa ancora parte a pieno titolo delle prove dell’EuroNCAP poichè gli studi in questo campo sono ancora agli inizi. 2. IMPATTO FRONTALE. Questa prova si svolge secondo le norme approvate dall’Ente Europeo per la sicurezza dei veicoli (European Vehicle Safety Committee). La velocità è però stata aumentata di otto chilometri orari rispetto a quella prevista dalla normativa europea: 64 Km\h invece di 56 Km\h.. L’impatto avviene contro una barriera deformabile disassata del 40% rispetto al centro della macchina. All’interno del veicolo vengono posti dei manichini muniti di sensori che simulano le conseguenze dell’urto che riceverebbero i passeggeri. 3. IMPATTO LATERALE. Questa prova consiste nel lanciare un carrello con una barriera deformabile contro la fiancata del veicolo dalla parte del guidatore (più o meno all’altezza della sua anca) ad una velocità di 50 Km\h. In tal modo si possono verificare i danni che subirebbe il guidatore (ovviamente sostituito da un manichino dotato di appositi sensori) nel caso di un urto laterale con un altro veicolo. Il test, svolto secondo le norme approvate dall’EEVSC (Ente Europeo per la sicurezza veicoli), serve anche per testare l’efficacia dei dispositivi di sicurezza: airbag e barre antintrusione delle porte. 4. INVESTIMENTO PEDONI. La prova simula l’investimento di un pedone da parte di un veicolo alla velocità di 40 Km\h. Si utilizzano manichini delle dimensioni di un adulto e di un bambino per verificare i punti d’urto ad altezza e peso diversi. Le macchine in commercio non devono obbligatoriamente superare questa prova per essere omologate. INVIATECI QUALCHE EVENTO IN MATERIA DI “INFORTUNISTICA” ALL’INDIRIZZO [email protected] E SARA’ PUBBLICATO NEL PROSSIMO NUMERO DI “Taddia Informa” OPPURE CONSULTATE IL NOSTRO SITO www.infortunistica.it 8 RIUNIONE FRANCHISING AGENZIE “INFORTUNISTICA TADDIA” t Ho lo c o 002 s Bo o 2 z , n a mar g 1 lo Bo el , Foto di gruppo: i titolari delle or tunistica TADDIA agenzie affiliate inf infor presenti alla riunione Presentazione del nuovo marchio in Franchising Rent smart Alessandro Taddia insieme ai titolari dell’agenzia affiliata di Lucca, Bruno Velani e Piero Pieroni, premiati per il maggior numero di pratiche acquisite nel 2001 Alessandro Taddia insieme ai titolari dell’agenzia affiliata di Ferrara, Paolo Torricelli e Mario Buzzoni, premiati per la miglior diffusione del marchio nel 2001 9 LA CONSEGNA DEL PREMIO DEL CONCORSO “VINCI UNA SMART” Le smart personalizzate inf infor or tunistica TADDIA schierate nella piazza del Duomo di Pistoia Pi st oi 9 a, Ma Pi rz az o z 20 a D 02 uo mo In primo piano, la smart assegnata in premio Stefania ed Alessandro Taddia insieme al vicesindaco di Pistoia, Dott. Federighi, al vincitore del concorso, Mario Imparato, ed ai signori Meoni, titolari dell’agenzia affiliata di Pistoia 10 SPECIALE AUTOVELOX Contro autovelox e telelaser il rimedio più efficace è quello di non violare il Codice della strada. Anche perchè sono posizionati nei punti più pericolosi. Autovelox e telelaser sono strumenti ideati per individuare e punire chi viola i limiti di velocità. In Italia ce ne sono circa 400, tra postazioni fisse e mobili, a guardia del tratti di strada più pericolosi. Conoscere la loro ubicazione, comunque, non è difficile: (tratto da “Al Volante”) - quasi sempre sono preannunciati dal cartello: “Controllo elettronico della velocità” - esistono siti Internet che li segnalano (in queste pagine riportiamo alcune mappe del sito www.autovelox.info ). Sottovalutare la presenza di questi strumenti è rischioso, e non certo per le multe (fino a 328 euro più la sospensione della patente da uno a tre mesi): se i tratti sotto controllo sono i più pericolosi, significa anche che dove c’è un autovelox occorre maggiore prudenza. Perciò, ecco una mappa completa e aggiornata. 11 Telelaser: per i giudici non è a norma Secondo alcuni giuristi, il telelaser non possiede le caratteristiche imposte dall’articolo 345 del Regolamento di esecuzione del Codice della strada. Non è in grado, cioè, di “fissare” la velocità delle auto in modo “chiaro e accertabile”. Risulta, così, impossibile stabilire con esattezza quale sia l’auto che ha “puntato”. Con questa motivazione è possibile fare ricorso al Giudice di pace, avendo buone possibilità di vincere. Ma attenzione, manca ancora un parere della Corte di Cassazione. Se non ci sono prove oggettive dell’infrazione Le sentenze più significative fra quelle che hanno annullato le contravvenzioni elevate con il telelaser sono due: 1) la n. 196 del 12/07/2000, Tribunale di Padova 2) la n. 396 del 16/10/2000, Tribunale di Forlì. Entrambi i Giudici di pace concordano nell’imputare al telelaser la mancanza di una prova oggettiva dell’infrazione. Quando il tele laser viene azionato, infatti, rileva la velocità della macchina che sta “puntando”, ma non fornisce alcuna prova certa (come per esempio una fotografia) di quale auto ha “mirato”. L’identificazione della targa e del modello della macchina dipende, perciò, dalla vista dell’agente che aziona il telelaser: quest’ultimo però potrebbe anche sbagliarsi, cosa sempre possibile, specialmente nel momenti di traffico molto intenso. La vista può ingannare L’agente avrà visto bene? Questo dubbio, legittimo in assenza di una prova certa, non è ammesso dall’articolo 345 del Regolamento del Codice della strada, che impone dil “fissare la velocità in modo chiaro e accertabile”, cioè al di là di ogni ragionevole dubbio. Solo una fotografia sarebbe una prova sufficiente. Del resto, le apparecchiature elettroniche dovrebbero servire proprio a evitare errori di percezione da parte degli agenti. Infine, che l’articolo 345 del Regolamento richieda una prova fotografica, risulta evidente perchè si preoccupa di “tutelare la riservatezza dell’utente”: se fosse legittimo “accertare” la velocità solo attraverso la percezione visiva dell’agente, non si violerebbe in alcun modo la privacy dell’automobilista. È chiaro, allora, che l’articolo 345 dà per scontata la presenza di una prova fotografica. Contromisure illegali In base alla legge n. 472/99, in Italia i cosiddetti “antiautovelox” sono vietati. Non è possibile, cioè, tenere in auto, commercializzare o produrre, dispositivi capaci di segnalare la presenza di autovelox e telelaser. La multa per i trasgressori è di 656 euro, più la confisca del dispositivo. 12 SPECIALE AUTOVELOX Come fare ricorso e vincerlo Esistono alcuni casi in cui autovelox e telelaser vengono usati dalle Forze dell’ordine in modo considerato illegittimo da più d’una sentenza. In queste circostanze è possibile fare ricorso. Presentatelo, però, al Giudice di pace (e non al Prefetto): solo il Giudice di pace ha la facoltà di interpretare il Codice della strada. Il Prefetto, invece, si occupa soltanto di errori formali (una notifica fuori tempo massimo, una targa sbagliata e così via). OPPORSI IN QUATTRO MOSSE 1) Agite entro 30 giorni dalla data di notifica del- l’infrazione 2) depositate, presso l’ufficio del Giudice di pace competente (cioè quello della zona in cui è stata elevata la multa), quattro copie autografe della lettera con i motivi del ricorso 3) allegate una copia del verbale di notifica e delle sentenze alle quali fate riferimento nel ricorso (i testi integrali si trovano sul sito: www.autoveloxnews.it) 4) se la multa è stata emessa in una città diversa dalla vostra, eleggete domicilio in quella cancelleria. Il modello da utilizzare AL Signor Giudice di Pace di .. .............................. Ricorso ex art. 231egge 6B9/1981 Il sottoscritto ................. .............................. nato a ........................................................ il........... residente a .................................... in via/piazza ................................................. domiciliato a ................................................ in via/piazza ................................................. PREMETTE - che in data .............. gli è stata recapitata una contravvenzione, come da copia allegata, in cui viene contestata la violazione dell’art. n............del Codice della strada. RITIENE ILLEGITTIMA TALE CONTRAVVENZIONE in quanto..................................................... .............................................................. .............................................................. (spiegare le motivazioni del ricorso e indicare tutte le sentenze a sostegno della propria tesi) E CHIEDE l’annullamento del predetto verbale e quei conseguenti provvedimenti che riterrà opportuno emettere. (data e firma) 13 L’OBBLIGO DELLA CONTESTAZIONE IMMEDIATA (tratto da “Il Sole 24 Ore”) R ivoluzione per le multe nei confronti di chi supera i limiti di velocità: secondo alcune indiscrezioni, le modifiche al Codice della strada e al suo Regolamento di esecuzione dovrebbero obbligare gli agenti del traffico a contestare immediatamente le infrazioni lievi commesse su strade urbane, fermando i trasgressori appena colti in fallo. La novità segue l’indirizzo dettato dalla giurisprudenza della Cassazione, che più volte ha ribadito l’obbligo della contestazione immediata, sancito dall’articolo 200 del Codice attuale. a norma oggi si limita a dire che i trasgressori vanno fermati solo quando è possibile e lascia ampio spazio alla discrezionalità degli agenti (e dei giudici che esaminano i tanti ricorsi degli automobilisti multati), che sarebbe invece un po’ limitata dalle modifiche. Dal punto di vista tecnico, la novità è corretta: quando la velocità del trasgressore non è elevata in assoluto, dare l’alt il veicolo non è quasi mai rischioso e pone un freno al malcostume di alcuni Comuni, che piazzano rilevatori di velocità al solo scopo di aumentare i proventi delle multe (quasi tutti gli apparecchi funzionano in modo automatico; consentendo di multare anche mille conducenti in un’ora, cosa impossibile se li si dovesse fermare tutti). Ma la nuova norma dovrà essere scritta con molto equilibrio: ci sono strade insidiose in cui non c’è spazio per far accostare il mezzo e, se la contestazione immediata sarà imposta in modo troppo stringente, si arriverà al paradosso che non si potranno L rilevare le infrazioni proprio nei punti più pericolosi. Inoltre, non è opportuno concentrare gli sforzi sulla contestazione immediata degli eccessi lievi: dove è possibile, è meglio fermare chi supera di molto i limiti di velocità, per identificarlo e applicare subito le pesanti sanzioni accessorie previste in questi casi (il ritiro immediato della patente o, quando sarà in vigore la patente a punti, la sottrazione di dieci dei 20 punti di cui è dotato il documento). al punto di vista giuridico, va chiarito che, contrariamente alle sintesi riportate dalla stampa, la Cassazione ha solo detto che ogni contestazione differita va adeguatamente motivata e non ha mai imposto di effettuare sempre la contestazione immediata (vedere le sentenze 2494, 7103 e 7104 di quest’ anno). Anzi, ha scritto che nessun giudice può mettersi a sindacare sul modo in cui le forze dell’ordine organizzano i servizi di rilevamento della velocità. Così, per esempio, nulla vieta di piazzare una sola pattuglia addetta all’ Autovelox o agli altri apparecchi che non riescono a misurare la velocità prima che il veicolo passi al loro fianco (cosa invece possibile col “Telelaser” e con alcuni radar): non è quindi necessario far appostare altri agenti più avanti per fermare subito i trasgressori. Non basta: il 3 maggio scorso, con la sentenza 11293/2001 (depositata in cancelleria il 28 agosto), la prima sezione civile della Cassazione ha affermato chiaramente che la contestazione immediata non è un obbligo imprescindibile. D La sai l’ultima? Il signor Angelo va all’ospedale a far visita al suo amico Berto che ha avuto un incidente con la macchina. - Oh, ciao come stai? - Sto meglio, sto meglio. - Ma, puoi alzarti? - Mah, guarda, il medico mi dice di si... l’avvocato mi dice di no! 14 SE L’AUTO NON VA, CONTATTATE LE CASE PRODUTTRICI (tratto da “Al Volante”) La vostra auto nuova non funziona bene? Il concessionario non riesce a eliminare un difetto che gli avete fatto notare? Ecco tutti i numeri di telefono degli uffici clienti delle Case ai quali sottoporre il vostro caso. Se è un numero verde (con prefisso 800) la telefonata è gratuita, anche dai cellulari. Vi consigliamo di telefonare negli orari di ufficio, dal lunedì al venerdì. Se il vostro problema è più serio e richiede l’invio di una lettera, ad esempio per evitare che lagaranzia scada prima che un guasto già segnalato venga tolto, è importante spedirla all’ufficio giusto. Usate gli indirizzi che pubblichiamo per evitare che la lettera venga smarrita o arrivi in ritardo: a volte l’ufficio clienti ha una sede diversa rispetto a quello della Casa automobilistica. Fate sempre una raccomandata con ricevuta di ritorno sia alla concessionaria sia alla Casa. 15 SENTENZE DI CASSAZIONE Vietato mettersi alla guida con sintomi di sonno E’ vietato mettersi alla guida se si hanno sintomi di sonno: il cosiddetto “colpo di sonno fisiologico” e’ un’evenienza del tutto prevedibile che deve consigliare di non porsi affatto alla guida in quelle condizioni e a non proseguire la marcia iniziata. Il monito agli automobilisti arriva dalla Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna per omicidio colposo per un giovane ufficiale. Il ragazzo, dopo una serata in discoteca, pur avendo mostrato segni di stanchezza si era messo alla guida dell’auto, portando con sé un amico; a seguito di un colpo di sonno, era finito contro un albero, e a causa dell’incidente l’amico era morto sul colpo. Condannato per omicidio colposo in primo ed in secondo grado, invano si era difeso in Cassazione. La Suprema Corte, respingendo il ricorso, ha confermato la responsabilità del giovane ufficiale nell’incidente, in quanto, di fronte alla “stanchezza” e al “pregresso affaticamento”, non avrebbe dovuto mettersi alla guida dell’automobile. (Cassazione 41097/200 l ) Non è più necessaria la querela di falso per contestare le multe dei vigili Crolla un caposaldo nel contenzioso sulle infrazioni stradali: la Cassazione, con la sentenza 9909/2001, ha stabilito che per mettere in dubbio il contenuto di un verbale non è necessario presentare sempre una querela di falso (cosa che implica l’instaurarsi di un particolare procedimento che allunga i tempi e rende difficile il ricorso). Secondo i giudici, infatti, quando si dimostra che gli agenti accertatori della violazione hanno visto male il loro verbale può essere annullato anche nel corso del normale procedimento. I giudici della Corte si sono pronunciati sul caso di un automobilista pesarese che era stato multato per un sorpasso vietato. L ‘automobilista aveva fatto ricorso al pretore di Pesaro (i fatti risalgono a prima che le competenze in materia passassero al giudice di pace ), sostenendo che i vigili avevano sbagliato ad annotare il numero di targa del veicolo. Lo deduceva da tre Circostanze di fatto: 1) gli agenti avevano rilevato l’infrazione “al volo”, mentre stavano circolando con la loro auto di servizio in senso opposto a quello del trasgressore; 2) la sua auto era stata immatricolata in un lotto di esemplari uguali, che differiscono solo per l’ultima cifra della targa; 3) quella mattina l’automobilista si era presentato al lavoro 50 minuti dopo la presunta infrazione, ma il suo ufficio era piuttosto distante dal luogo della violazione. Il pretore aveva ritenuto che questi elementi rendessero ragionevole ildubbioche i vigili avessero visto male la targa e quindi aveva accolto il ricorso, con una sentenza del 14 dicembre del 1998. La Cassazione ha confermato questa tesi, affermando che non è necessaria la querela di falso, «in mancanza di falsità materiale o ideologica di quanto accertato dai verbalizzanti, che potrebbero attestare come vera una realtà perchè da loro falsamente percepita, come del resto accade in ogni ipotesi di percezione sensoriale». Incidenti sul tragitto casa-lavoro Lavoratori motociclisti per scelta,non per necessità, fate attenzione: in caso di incidente capitato andando o tornando dall’ufficio l’Inail non paga i danni. Così in una sentenza della Sezione lavoro la Cassazione ha respinto il ricorso di una signora che, abitando a un chilometro dall’azienda, aveva scelto di viaggiare in motocicletta. Il mezzo era comodo quando, tornando a casa, doveva fermarsi a fare la spesa. Scrive la Suprema Corte: corretta è stata la decisione del Tribunale di Firenze che non le ha riconosciuto l’infortunio sul lavoro. I giudici hanno infatti «diligentemente indagato» sulle circostanze di fatto osservando, tra l’altro, che la distanza tra la casa della dipendente infortunata e il luogo di lavoro era di circa un chilometro e che quindi l’impiego del motorino per percorrere tale tratto di strada «rappresentava la pratica realizzazione di un cosiddetto rischio elettivo» dal momento che tale scelta non era in alcun modo «necessitata» per consentire alla lavoratrice il disbrigo delle normali incombenze familiari. E questo considerando che l’effettuazione del percorso a piedi - anche per una persona sessantenne non affetta da disturbi nella deambulazione - poteva essere al massimo contenuto in una ventina di minuti. D’altro canto, sempre ad avviso del Tribunale, non poteva assumere rilevanza ai fini del riconoscimento dell’infortunio in itinere la «comodità» che l’uso del ciclomotore comportava «in ordine all’acquisto della spesa domestica» a fine lavoro. 16 IL CICLOMOTORE E LA LIBERTA’ DI MOVIMENTO I l ciclomotore rappresenta la libertà di movimento, molti pensano che sia una soluzione per i problemi del traffico, per i ragazzi rappresenta la prima occasione per muoversi in modo indipendente. In un recente sondaggio un quarto dei motociclisti intervistati si paragona al dio del vento. Ma questo mezzo espone al rischio di farsi male, con danni permanenti (in città il rischio di ferirsi seriamente in ciclomotore è 15 volte superiore a quello che si corre in automobile). A lcuni miti da sfatare: La facilità La guida del ciclomotore non è facile, richiede grande abilità e riflessi pronti: perché gli automobilisti non rispettano i diritti dei motociclisti, loro sono corazzati, hanno l’air-bag. Nella circolazione bisogna non solo vedere, ma essere visti; è noto che gli automobilisti non ti vedono, se i mezzi sono tanti, loro badano solo a quelli grossi. Contromisure: imparare a guidare bene in spazi fuori dalla circolazione, dove non ci sono auto pedoni o ciclisti . Di sera Usare materiale rifrangente: giacche e calzoni con inserti di materiale riflettente, Mettere bande laterali riflettenti sul mezzo e sul casco VISIBILITA’ DI SERA Abiti scuri: 20m - Abiti chiari: 50 m Materiale riflettente: 150 m Il motorino si ferma subito in caso di frenata . Anche il motorino richiede molti metri per fermarsi, dovuti alla conservazione della velocità durante la reazione del guidatore ed allo spazio per fermarsi dopo aver azionato i freni Spazio percorso = Reazione + frenata Distanza percorsa (reazione+frenata:) = 30m a 50 km/h 80 m a 100 km/h Il casco limita la visibilità Il casco non limita la visibilità . I caschi omologati mantengono un angolo visuale di almeno 210°; un guidatore che va piano usa un angolo di visione di circa 140°, a velocità di 50/60 Km/h l’angolo di visione del guidatore si stringe a circa 70° Non limita la possibilità di udire i segnali sonori. (attutisce anche il rumore del vento e del motore, permette di discernere meglio i suoni) Il casco salva dai danni alla testa, quindi al cervello (,negli incidenti seri, l’80% dei guidatori di moto e motorini, che non portano il casco, si fa male alla testa (e questo vale per tutte le età) Il casco non aumenta i possibili danni alla colonna vertebrale. In un recente studio condotto dell’ente governativo statunitense NHTSA, su 980 motociclisti feriti, che indossavano il casco, solo in 4 casi esso ha prodotto ferite minori. Il casco è una limitazione alla libertà. Limita solo la possibilità di diventare invalidi e poi di dover essere assistito dagli altri per tutta la vita. Le regole della strada sono fatte per le automobili, perché chi guida il motorino non ha la patente. In ciclomotore si devono seguire le norme del codice della strada perché manca la corazza e si rischia di più. Alcune violazioni comportano anche il ritiro del mezzo e multe salate. Ad esempio per il divieto di transito nelle aree pedonali 17 SE IL POSTEGGIATORE DEVE PAGARE I DANNI (da “Al Volante” - in collaborazione con lo Studio legale Luca Procaccini) N on tutti sanno che il Codice civile italiano tutela gli automobilisti dalle ammaccature e dai furti subiti nei posteggi privati a pagamento. La legge italiana è chiarissima… Secondo il Codice civile (articoli dal 1766 al 1780), i parcheggi custoditi a pagamento (quelli privati, quelli degli alberghi e dei supermercati e così via) sono responsabili delle auto che ospitano. Perciò devono: 1) custodirle con la massima diligenza 2) restituirle nello stesso stato in cui le hanno ricevute 3) risarcire in caso di danno o di furto. …e certi avvisi non valgono A volte, all’ingresso dei parcheggi custoditi a pagamento campeggiano cartelli con avvisi di questo tipo: “II posteggiatore non si assume responsabilità in caso di danneggiamenti o furti”; oppure: “La responsabilità in caso di danni o furti è limitata a tot euro”. Si tratta di avvisi che giuridicamente non hanno alcun valore (tranne che per gli oggetti lasciati nell’abitacolo): sono clausole vessatorie che il cliente non ha mai accettato esplicitamente, non avendo firmato alcun contratto. La ricevuta serve Fatevi sempre rilasciare una ricevuta quando si consegna l’auto: è la prova che l’avete lasciata nel parcheggio e contiene gli obblighi del custode. Furti particolari In caso di furto, se il posteggiatore è in grado di dimostrare che questo è stato causato dall’imprudenza del proprietario (per esempio perché ha lasciato le chiavi nel cruscotto), pagherà solo una parte del risarcimento. Se, invece, dimostra di essere stato vittima di un evento inevitabile (come la minaccia di un’arma), non avrà l’obbligo di pagare. Che cosa fare Se si dovesse subire un furto o un danneggiamento dell’auto in un parcheggio custodito a pagamento, è necessario: · Comunicare subito l’accaduto al posteggiatore · Presentare denuncia in Questura · Chiedere tramite il posteggiatore il risarcimento dei danni tramite raccomandata con avviso di ricevimento, alla quale allegare scontrino e copia della denuncia alla Questura Se il posteggiatore non vuole pagare il risarcimento, si può adire a vie legali, dando mandato a un avvocato per rivolgersi a un giudice. 18 AUMENTI RC AUTO (tratto da “Al Volante” e “Le Guide di Quattroruote”) La “maglia nera” va a Bologna, ma le tariffe lievitano per tutti. L e tariffe dell’Rc auto aumentano anche a giugno. E se Napoli registra, come sempre, i prezzi più elevati d’Italia, è Bologna la città che si guadagna la “maglia nera” per i rincari del primo semestre 2002. Il motivo, forse, è da ricercare in alcune statistiche di infortunistica stradale, che indicherebbero l’area bolognese come quella con il maggior numero di incidenti. Diciottenni tartassati Prendiamo, per esempio, un neo-patentato in 14° classe (profilo 1, pag. 94): considerando i ritocchi tariffari delle prime 50 compagnie assicuratrici italiane, il capoluogo dell’Emilia Romagna si attesta su un aumento medio del 6,21 per cento, contro il 6,07 dl Napoli e il 6,10 di Palermo. Va un po’ meglio a Milano (5,29 per cento), Perugia (5,51 per cento) e Roma (5 per cento), ma non c’è nulla di cui rallegrarsi: una polizza Rc auto costa, per un diciottenne, da un minimo di 1.075,60 euro (a Perugia con Sai), fino a 5.596 euro (a Napoli con Arca). Un cifra così elevata può davvero far passare la voglia di comprare l’auto. Non ci si deve stupire, allora, se il mercato italiano sta subendo una flessione delle vendite maggiore che in altri Paesi: l’elevato costo della copertura assicurativa obbligatoria non può che incidere negativamente. E non ci si stupisca neppure del fiorire di contrassegni assicurativi falsi, un mercato illegale e pericolosissimo (di fronte a una polizza fasulla non esiste nessun responsabile civile che possa garantire il risarcimento), che va combattuto con ogni mezzo, compreso quello di rendere le tariffe accessibili a tutti. glio Ai quarantenni va un po’ me- Facciamo un altro esempio, un quarantenne in prima classe (profilo 2, pag. 96). I rincari medi delle 50 compagnie esaminate sono più contenuti e vanno dallo 0,66 per cento di Bologna allo 0,21 dl Roma. Sembra quasi un premio, se di premio si può parlare: chi è in prima classe e non causa incidenti, infatti, logicamente dovrebbe spendere un po’ meno dell’anno precedente. Invece subisce continui rincari, cosa che accade ormai da diversi anni. I conti non tornano Secondo le associazioni dei consumatori, i premi dall’Rc auto sarebbero lievitati de1 68,8 per cento nel sei anni dal 1996 al 2001. Un rincaro pari a 4,5 volte l’inflazione che, nello stesso periodo, si è attestata sul 14,9 per cento. E quest’anno, come abbiamo visto, la tendenza non è cambiata. I conti però non tornano: secondo l’lsvap (l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni), il 2001 è andato molto bene per il ramo Rc auto. Nel primo semestre del 2001, la raccolta dei premi lordi è stata pari al 5,9 per cento in più rispetto al primo semestre del 2000. Perciò si sta verificando una riduzione delle perdite continuamente lamentate dalle compagnie (soprattutto grazie alla diminuzione degli incidenti). Perchè, allora, le tariffe non scendono? Si può risparmiare assicurandosi per telefono? Sì e anche molto: in alcuni casi, le tariffe sono anche deI 5O% più basse rispetto alla media di quelle praticate dalle Compagnie tradizionali. Probabilmente i risparmi per alcuni assicurati diventeranno ancora più sensibili nei prossimi anni, perchè sono allo studio nuove formule e nuovi parametri di personalizzazione, che potrebbero favorire ancora di più alcuni automobilisti. Ma non sempre conviene scegliere una polizza telefonica, per 5 motivi: A. le Compagnie telefoniche offrono polizze vantaggiose solo ai clienti più prudenti (la forbice delle tariffe è generalmente più ampia rispetto a quella delle Assicurazioni tradizionali, per cui i forti sconti per i conducenti ritenuti migliori sono controbilanciati da aggravi altrettanto marcati per quelli classificati a rischio, come i giovani); B. a volte praticano rincari elevati (per chi causa un incidente) o bruschi (quando cambiano le tariffe, magari in seguito a difficoltà di bilancio); C. possono prevedere la rivalsa sul proprio cliente in un numero di casi superiore rispetto alla media del mercato assicurativo (per esempio, se al momento dell’incidente si trova al volante una persona diversa da quelle indicate nella polizza); D. i conducenti che non causano sinistri potrebbero trovare coperture convenienti anche con Compagnie tradizionali: ormai non sono più solo le “telefoniche” a fissare le tariffe in base a parametri personalizzati che premiano chi non provoca incidenti; 19 E. spesso anche i conducenti migliori vengono penalizzati per il fatto di risiedere in aree ritenute a rischio (per esempio,le Compagnie “telefoniche” non si fanno raggiungere sui numeri verdi da alcune zone del Sud o rilasciano preventivi tanto elevati da scoraggiare chi vi risiede). Tutto ciò non toglie che siaquasi sempre consigliabile chiedere un preventivo per valutare la convenienza di queste polizze; per averlo, basta una telefonata. C’è da fidarsi delle Compagnie «virtuali»? Tutte le Compagnie che operano per telefono o via Internet sono autorizzate dall’Isvap a prestare la copertura assicurativa RC auto e quindi hanno bilanci in regola. Inoltre, spesso fanno parte di grandi gruppi assicurativi che garantiscono solidità. Le tariffe delle “telefoniche” sono basse solo per alcune categorie di conducenti, selezionate con attenzione (attenuando molto il principio di mutualità che deve comunque caratterizzare il settore assicurativo) proprio per ridurre i costi dei risarcimenti e, di conseguenza, i premi. Inoltre, l’assenza di un’organizzazione sul territorio fa risparmiare sui costi di organizzazione ed eliminare le provvigioni per gli agenti. Però la rigorosa selezione dei clienti fa sì che, in genere, gli aggravi di premio per i clienti che causano un incidente siano pesanti, per cui basta un solo sinistro per perdere buona parte della convenienza rispetto alle polizze tradizionali. Inoltre alcune Compagnie ”telefoniche”, per conquistare quote di mercato, hanno talvolta praticato prezzi molto favorevoli ai nuovi clienti, per poi rincararli di molto (anche del 50%) l’anno successivo. VACANZE SENZA CODE Qualche indicazione per non restare intrappolati 20 IN BREVE Attenzione agli occhi Gli occhiali da sole a basso costo possono causare danni alla vista. È iniziata la campagna informativa del Ministero delle Attività Produttive sull’acquisto di occhiali da sole sicuri. L’iniziativa è patrocinata dalla Commissione Europea e dal Ministero della Salute, e si svolge in collaborazione con le associazioni imprenditoriali del commercio, le federazioni nazionali degli ottici, l’Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici (ANFAO), il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU) e la Commissione Difesa Vista. Circa 2.500.000 copie di una “Guida all’acquisto e all’uso degli occhiali da sole”, saranno distribuite sia attraverso la stampa settimanale, sia tramite i rivenditori specializzati e gli sportelli delle associazioni dei consumatori. La Commissione Difesa Vista, inoltre, provvederà a distribuire gli opuscoli a 6.000 medici di base e a 4.000 ottici in tutta Italia. E’ anche prevista la pubblicazione sui principali quotidiani e periodici nazionali di una pubblicita’ tabellare che richiami le ragioni della campagna. (da un Comunicato Stampa Commissione Difesa Vista * 31 maggio 2002) RC auto: arriva sull’auto la “scatola nera” È iniziata anche in Italia la sperimentazione di una “scatola nera “ per le macchine. La Winterthur Assicurazioni ha installato su 300 auto di flotte aziendali un dispositivo simile a quello degli aerei di linea, che memorizza i principali parametri di funzionamento. Ha le dimensioni di un pacchetto di sigarette e, dal momento in cui viene messa in moto la macchina, registra informazioni su velocità, accelerazione, spazio di frenata, luci, indicatori di direzione, cinture di sicurezza e punto di impatto.In caso di incidente, l’analisi dei dati permette di ricostruirne meglio la dinamica e di stabilire con più sicurezza l’attribuzione delle responsabilità. La sperimentazione durerà un anno (fino ai primi mesi del 2003) per valutare se, e di quanto, è possibile ridurre il costo delle polizze sulla base del comportamento dell’automobilista. Winterthur ipotizza una riduzione di almeno il 10 per cento della tariffa Rc auto. Un risultato immediato è già accertato, installare la “scatola nera “ funziona come deterrente: l’automobilista diventa più diligente. In un secondo tempo potrebbe essere proposta una polizza “a tempo”, calcolata in base all’uso effettivo della macchina. Se la sperimentazione si concluderà positivamente, la scatola nera sarà venduta nel nostro Paese dal 2004: oggi è ancora cara (250 euro, più 150 di manutenzione ogni anno) ma se il sistema si diffonderà, il prezzo sarà più basso, rendendola conveniente. (tratto da “Al Volante”) Iniziamo a conoscere la “Patente a punti” Da gennaio avremo un bonus iniziale di 20 punti: sanzioni a scalare in base alle gravità delle infrazioni. Non sarà una svolta epocale come con l’ euro, ma per gli automobilisti italiani gli effetti concreti della patente a punti rischia di rivelarsi ben più traumatica. C’è ancora tempo, ma è meglio abituarsi in anticipo all’idea dei punti, se non altro per intuire cosa accadrà continuando ad ignorare anche le più elementari norme della circolazione. Attenzione, le nuove disposizioni di legge non eliminano le altre già previste dal Codice della Strada. Restano quindi in vigore multe e pene accessorie, come la sospensione della patente fino a sei mesi nei casi più gravi ( ad esempio per chi circola sulla corsia d’emergenza in autostrada). La grande maggioranza degli automobilisti, comunque, non rimarrà mai senza punti, perchè esiste un meccanismo di recupero in base al quale sarà possibile “ricaricare” la patente prima che finisca il fatidico bonus. Chi per tre anni consecutivi non commetterà infrazioni, ad esempio, riavrà tutti i venti punti iniziali. Sei punti potranno essere inoltre recuperati frequentando corsi di aggiornamento presso le scuole guida. Buone notizie soltanto per il divieto di sosta: contrariamente all’allarme lanciato nei mesi scorsi, non provocherà la perdita dei punti, altrimenti sarebbe stata una ecatombe quotidiana. Tempi duri invece per i neopatentati che si vedranno raddoppiati i punti scalati nei primi cinque anni di esercizio della guida. (tratto da “Auto In”) 21 IN BREVE Bollino blu: controlli più severi E’ partita in maggio, a Milano, Ia nuova edizione della campagna annuale bollino blu, un’iniziativa volta a ridur re lo smog mantenendo più efficienti gli impianti di scarico delle automobili. Quest’anno, però, la parola d’ordine sarà “maggiore severità”: il sindaco del capoluogo lombardo, Gabriele Albertini, ha infatti emesso un’ordinanza per intensificare i controlli sulle auto in circolazione. AI trasgressori verrà elevata una contravvenzione di 65,60 euro (contro i 9,30 che si spendono per mettersi in regola). Ricordiamo, allora, che il bollino blu è obbligatorio per tutte le auto immatricolate fino al primo gennaio 1998 e per tutte quelle che hanno percorso più di 80mila chilometri(anche se sono state immatricolate dopo il primo gennaio 1998). Per ottenere il bollino blu è possibile rivolgersi alle autofficine autorizzate (I’elenco è disponibile on line sul sito: www.provincia.milano.it), pagando 8,30 euro, oppure richiedendolo al momento della revisione. Il contrassegno ha valore per un anno. (tratto da “Al Volante”) SMS: se non hai il numero mandali pure alla targa. E’ attivo anche in Italia un servizio di Sms, che consente di inviare messaggi con il telefonino usando, anziché il numero di cellulare del destinatario, la targa della sua auto. Il servizio è utile per segnalare guasti (per esempio la mancata accensione delle luci degli stop), ma sarà probabilmente utilizzato per “insultarsi” dopo una manovra azzardata o per fare nuove amicizie. Attivare il servizio non costa nulla: basta collegarsi al sito internet www.textjam.com e indicare il proprio numero di targa e di cellulare. La privacy sarà garantita anche in caso di risposta: il numero del telefonino resterà privato. (tratto da “Al Volante”) IL FILO DIRETTO TRA I LETTORI E LA REDAZIONE DI “TADDIA INFORMA” IN INVIA TECI ATECI OPPURE PER UNA CONSULENZA MA TERIA DI INFOR TUNISTICA MAT RTUNISTICA UNA E - M A I LL:[email protected] :[email protected] CHIAMA TE CHIAMATE IL NUMERO VERDE : 22 T VI Cer A’ NOSmart Crossblade: solo per pochi!!! (da un articolo di Bruno Sparisci) E cal an ei R ent sma rt p oin t !!! sce sul mercato in questi giorni e per averla bisognerà sborsare la modica cifra di 21.000 euro: è la nuova Smart Crossblade, vista appena un anno fa al salone di Ginevra, che sarà prodotta in un numero limitato di 2000 esemplari. Con il modello standard ha in comune solo la meccanica, visto che è stata privata del tettino e delle portiere laterali; il classico parabrezza è stato sostituito da un foglio di vetroresina ridotto ai minimi termini che fende il vento per evitare pericolosi mulinelli. Incrementati i sistemi di sicurezza : la nuova dotazione prevede vigorosi rinforzi sul pianale alla cellula di sicurezza Tridion , l’introduzione di roll-bar e la presenza di pannelli laterali in grado di assorbire anche gli urti più violenti. Grazie a questi accorgimenti la vettura si dovrebbe mantenere particolarmente rigida in fase di sterzata. La potenza massima del motore è stata portata fino a 70 cavalli operando sulla centralina, mentre la velocità massima rimane limitata elettronicamente a 135Km/h; per il resto tutto è praticamente uguale alla versione di serie. Una delle caratteristiche che più colpisce della Crossblade è la dimensione dei pneumatici, 195/40 la coppia anteriore e ben 215/35 la coppia posteriore, valori assolutamente inconsueti per un’auto di 600 centimetri cubici. Gli interni, infine, presentano una strumentazione rosso-fuoco con finiture in cuoio che ben si abbinano con lo stile sportivo dei due sedili. Ma non è tutto: la macchina è stata progettata per poter prendere l’acqua senza problemi: a parte il rivestimento idrorepellente di sedili e cruscotto, infatti, qui non ci sono tappetini, ma solo un rivestimento metallico antiscivolo. Così la Crossblade si può lavare senza problemi – anche all’interno! – con una pompa dell’acqua. Ed infine, incredibile ma vero, c’è anche un bagagliaio (dietro i sedili), da 150 litri di capienza. per ricevere gratuitamente a casa tua Compila con i tuoi dati* questo coupon, ritaglialo e spediscilo in busta chiusa o via fax a: Infortunistica TADDIA Via Massarenti 180/A-B - 40138 Bologna tel. 051.63.69.452 - fax 051.34.65.66 e-mail [email protected] nome.......................................................................................... cognome.................................................................................... via.............................................................................n................ c.a.p.....................città..............................................prov.......... *dando il consenso al trattamento dei dati personali ai sensi della legge 675/96