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n
BUON ANNO
ARRIVEDERCI
AL 9 GENNAIO 2012
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SERVIZIO NOTTURNO CONTINUATIVO CONSEGNA DOMICILIARE FARMATAXI
settimanale di prevenzione medica e di solidarietà diretto da Michele Guccione
anno 6 n. 48 del 27 dicembre 2011 - edizioni nell’attesa s.a.s. Palermo - da un’idea di Diego Fabra - www.nellattesa.it - e-mail: redazione@nell’attesa.it
Non si può avere tutto
di Michele Guccione - [email protected]
I
n questo scorcio di fine
anno, fra le
polemiche che
hanno caratterizzato l’esame
della manovra
Monti, c’è stata quella sulla liberalizzazione delle farmacie. Lo
scopo era quello di aprire le
porte del lavoro a tanti giovani
che oggi non possono né aprire
una farmacia né lavorare in una
esistente, e anche quello di favorire la concorrenza per abbassare
i prezzi. Contro questa novità le
farmacie hanno sostenuto le loro
ragioni, bloccando il provvedimento. Fra le loro esigenze,
quella di garantire una rete che
funziona, che è presente in
maniera capillare sul territorio.
Non entriamo nel merito delle
ragioni delle due parti, ognuna
fondata e degna di rispetto, ma
certamente in contrasto. E non
possiamo sostenere che le liberalizzazioni siano un toccasana, se
vediamo come poi vengono applicate, almeno in Sicilia, dove le
parafarmacie spesso sono partecipate dagli stessi farmacisti e,
pertanto, non svolgono un reale
effetto di riduzione o calmierazione dei prezzi.
Analizziamo, però, alcune verità
di cui nessuno ha parlato. La crisi
sta colpendo duramente anziani,
pensionati e ceto medio. Sono
convinto che quando un paziente
va in farmacia, chiede il prezzo
di un farmaco prescritto dal
medico e lo lascia perché non
può pagarlo (e ciò accade sempre
più spesso), in quel momento il
farmacista – non per colpa sua –
ha fallito la sua missione, che è
quella di curare.
Il farmacista, che nell’antichità
era erborista, speziale, aromatario e via dicendo, che raccoglie-
va le sostanze in natura con cui
fabbricare i rimedi curativi, sol
perché oggi vende medicine fabbricate dalle industrie non è per
questo diventato un commerciante. La sua missione è e resta
quella di curare. Almeno io la
vedo così. Si badi bene, non facciamo di tutta l’erba un fascio, la
categoria è e resta sana. Vero è
che ci sono farmacisti che dai
"ANNO NUOVO,
VITA NUOVA"
I rimedi naturali per la cistite
di Roberto Tobia - farmacista - [email protected]
I
l numero di donne che si trovano a fare i conti con
la cistite, l’infiammazione acuta o cronica della
vescica urinaria, è sempre crescente. Forse colpa
dell’alimentazione o della vita attiva o del fumo di
sigaretta, spesso ci si accorge di aver sbagliato qualcosa quando ormai è troppo tardi per la prevenzione ed
segue a pagina 7
Dott. Caterina D’anna
Psicologa - Psicoterapeuta
Specialista in Psicologia del Ciclo di Vita Università di Pavia
Sostegno alla genitorialità - Assistenza al puerperio:
infant care e depressione post-parto - Psicoterapia
Per la prevenzione, diagnosi, cura in età evolutiva di:
Disturbi della condotta, relazionali - Disturbi del comportamento alimentare - Disturbi del sonno - Ritardi e disturbi del linguaggio - Disturbi dell’apprendimento - Problemi scolastici (inserimento, rifiuto, bullismo)
Disturbi dell’umore - Sviluppo sessuale, identità di genere
Studio a Palermo in Via Tripoli 17 - Tel. 091 6121290
Cell. 329 4321204 - e-mail: [email protected]
LA BATTUTA E' VECCHIA,
MA FA SEMPRE RIDERE...
loro esercizi hanno tratto enormi
guadagni che reinvestono in attività immobiliari (buon per loro).
Ma è anche vero che ci sono farmacisti i quali, conoscendo le
condizioni disagiate di alcuni
clienti, somministrano loro farmaci gratis.
E ciò gli fa onore. Ma né l’una né
l’altra posizione possono essere
una regola. Occorre trovare un
equilibrio tra buon senso, etica e
mercato, che soddisfi l’esigenza
primaria che deve animare l’operato di tutti noi: il diritto-bisogno
di salute.
segue a pagina 7
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Chi è e cosa fa il volontario. Un desiderio spontaneo
di aiutare gli altri
l’angolo del volontariato
27 dicembre 2011
di Angela Ganci - Psicologa psicoterapeuta – [email protected]
M
olte persone, ad un
certo punto
della propria vita,
sentono il bisogno
di aiutare chi è
meno fortunato,
mettendo a disposizione tempo,
energie e creatività per donare
un sorriso a chi, per vari motivi,
l’ha perso. E' impressionante il
numero di coloro che, ogni anno,
fanno richiesta di assistenza alle
varie associazioni di volontariato
in tutto il territorio nazionale: si
parla di 6,8 milioni di persone,
un dato che fa riflettere sulla
rilevanza della figura del volontario nel nostro Paese.
Ma chi è e cosa fa tipicamente
chi si dedica ad un’attività di
volontariato?
Il volontario decide, come scelta
di vita, di essere d’aiuto agli altri
e lo fa in modo spontaneo e gratuito.
FORTE SPINTA A DONARE
Lo guida una forte spinta a donare la propria esperienza di vita al
servizio dei più bisognosi, mostra
una spiccata sensibilità sociale e
una profonda affidabilità poiché
è mosso da motivazioni tutte
personali che prescindono da
gratificazioni esterne, quali la
retribuzione per le attività svolte. Non lavora da solo, ma fa
generalmente parte di un’asso-
ciazione con cui concorda modi,
tempi e tipologia d’attività, che
vanno dal disegno al canto, dal
disbrigo di faccende domestiche
all’organizzazione di momenti
ricreativi, sia per bambini che
per anziani. Per svolgere al
meglio le sue mansioni, il volontario viene adeguatamente formato, gli vengono forniti gli strumenti e i luoghi adatti - ad esempio una ludoteca per le attività
di gioco con i bambini - e viene
periodicamente coinvolto in
riunioni di staff durante le quali
condividere la propria esperienza
e migliorare la qualità del servizio offerto. Chi si prodiga per gli
altri, utilizzando il proprio
tempo per il benessere altrui,
ottiene dei benefici che vanno al
di là del puro ritorno economico
e danno una sensazione di rinnovata energia e serenità che
aumenta, a sua volta, il benessere personale.Ci si sente utili,
dando nel contempo un contributo prezioso allo sviluppo sociale,
si formano nuove amicizie, si
esercita la propria creatività perché le attività messe in atto
richiedono spirito d’iniziativa,
capacità organizzative e talento
naturale, come nel canto o nel
disegno. Tutto ciò si traduce in
un aumento della fiducia in se
stessi che, insieme alla soddisfazione per l’aiuto al prossimo,
rendono il volontariato una scelta di vita desiderabile.
Dalla solidarietà un servizio d’eccellenza per i bambini oncologici
di Giusy Egiziana Munda - [email protected]
E
ssere costantemente accanto alle esigenze dei piccoli pazienti oncologici e delle loro famiglie, realizzare attività per contribuire a rendere più lieta e
confortevole la loro vita in ospedale, contribuire alla
ricerca scientifica finanziando i progetti, sollecitare la
solidarietà di privati cittadini e degli enti pubblici verso
i propri obiettivi: è la mission che da quasi trent’anni
persegue l’ASLTI Onlus “Liberi di crescere”, l’Associazione Siciliana per
la Lotta contro le Leucemie ed i Tumori dell’Infanzia, nata per iniziativa dei genitori dei bambini affetti da malattie oncologiche e curati
presso l’U.O. di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale “G. Di
Cristina” di Palermo. Reparto che, da circa un anno, è stato trasferito
al padiglione 17C dell'ARNAS Civico M. Ascoli. “Un passaggio piuttosto
complesso e non privo di disagi per le famiglie dei piccoli degenti, ma
necessario per via dei lavori di ristrutturazione che stanno interessando l'Ospedale dei Bambini”, dichiara il presidente dell’ASLTI, l’Avv.
Giuseppe Lentini. “Nella nuova sede (nonostante gli spazi ridotti, ma
ben organizzati) –prosegue - abbiamo cercato di mantenere lo stesso
standard di comfort precedente e la caratteristica di reparto a misura
di bambino”. Anche al Maurizio Ascoli, quindi, le stanze e i pavimenti
sa. .
nell’atte
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del reparto di degenza e del Day hospital si sono tinte di colori, sono
stati creati spazi per il gioco, è stata attrezzata di tutto punto una
ludoteca, garantita la presenza di un televisore in ogni stanza e di un
PC con collegamento ad Internet, per cercare di rendere meno grigia
la degenza dei piccoli pazienti. Ma anche delle loro mamme che possono disporre di uno spazio cucina con lavanderia. Il tutto amalgamato
con la calda accoglienza, il clima familiare e il sostegno psicologico
continuo offerto dal personale e dai volontari del reparto. Un problema però rimane: anche la nuova sede, con i soli 8 posti letto di cui dispone non riesce ad abbracciare il vasto bacino d’utenza della Sicilia
occidentale. “Un problema che potrebbe essere risolto se i vertici
dell’Azienda e l’assessore alla Sanità intervenissero rispondendo alle
nostre continue richieste. Centri come questo (sono solo due in tutta
l’Isola) dovrebbero far parte di strutture d’eccellenza materno-infantili”, precisa il presidente . “La nostra associazione è in continuo fermento per cercare di garantire il miglioramento della qualità della vita
dei piccoli pazienti oncologici e delle loro famiglie”, dichiara, infine,
orgoglioso rivelandoci che per il futuro è in progetto la realizzazione di
segue a pagina 4
CAF - UIL
settimanale di prevenzione medica e di solidarietà
Registr. Trib. di Palermo n° 11 del 29/05/2006 - Iscriz. ROC n. 21038
edizioni nell’attesa s.a.s.
amministratore unico: Sergio Fabra [email protected]
Sede Via Sampolo 56 - Palermo - 091349239 - [email protected] - www.nellattesa.it
Direttore responsabile: Michele Guccione [email protected]
Direttore editoriale: Diego Fabra [email protected]
Responsabile commerciale: Marcello Barbaro [email protected]
Hanno collaborato a questo numero:
Alessandra Ferraro [email protected] - Angela Ganci [email protected] - Giusy Egiziana Munda [email protected] - Claudia Pelaia claudiapelaia
@libero.it - Anna Sampino [email protected] - Francesco Sanfilippo [email protected] - Roberto Tobia [email protected] Vignette: Pienrico Di Trapani [email protected]
Comitato etico scientifico: Diego Fabra coordinatore - Giovanni Alberti medicina estetica
Sergio Fasullo cardiologia Silvia Tinaglia psicologia
Distribuzione: edizioni nell’attesa s.a.s.
Stampa: Sprint s.a.s. Via Telesino 18/a Palermo
Questo numero è stato stampato in 10.000 copie e chiuso il 21 dicembre 2011
Un modulo (mm. 48x20): Euro 25,00. Consigliati: 4 annunci 50,00 Euro più IVA. 48 annunci 500,00 Euro più IVA (max. 5 righe, ogni riga extra Euro 2,50 più IVA)
Una pagina: 48 moduli. Abbonamento sostenitore: 100,00 Euro.
Il giornale viene distribuito in circa 500 punti di Palermo e provincia.
Gli articoli firmati riflettono esclusivamente l’opinione degli autori.
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l’angolo del volontariato
27 dicembre 2011
Palermo festeggia l’Anno europeo del volontariato
e il decennale del Ce.S.Vo.P.
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di Anna Sampino - [email protected]
S
i è svolta anche quest'anno con grande successo la
seconda edizione de "Il Volontariato si espone ...
per costruire comunità", la manifestazione organizzata dal CeSVoP, il Centro Servizi per il Volontariato di
Palermo, ente che fornisce servizi e sostegno a tutte le
associazioni di volontariato presenti nelle province di
Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani.
Edizione speciale quella di quest'anno, all'insegna di due importanti
eventi che hanno segnato il mondo del volontariato: la chiusura del
2011 come Anno Europeo dedicato al Volontariato e i Dieci Anni di attività del CeSVoP, diventato ormai il punto di riferimento per le organizzazioni di volontariato della Sicilia Occidentale.
L'iniziativa ha interessato un'intera settimana: a partire dal 13 dicembre, giornata in cui nei quartieri palermitani dell'Albergheria e dello
Sperone si è festeggiata la ricorrenza di Santa Lucia con il tradizionale
street food e momenti di dibattito e riflessione dal titolo "Luce sui
nostri quartieri"; sino al 18 dicembre. Ma a "esporsi" non sono state solo
le associazioni palermitane; quest'anno, infatti, la manifestazione ha
coinvolto anche le province di Trapani, Caltanissetta e Agrigento, in cui
il CeSVoP opera, e dove nelle giornate fra il 14 e il 15 dicembre si sono
tenuti interessanti convegni sul tema del volontariato e della sua effervescente e variegata crescita, nonchè dell'importante ruolo che esso
oggi assume come intermezzo fra i due tradizionali pilastri della società, la famiglia e le istituzioni.
Nel weekend, invece, si è tenuta a Palermo, dal 16 al 18 dicembre, una
tre giorni nel "Villaggio del Volontariato", una grande tensostruttura
allestita a Piazza Verdi, a fianco dello splendido Teatro Massimo. Una
vera e propria fiera del volontariato, durante la quale 80 associazioni
che operano nel Capoluogo siciliano hanno avuto occasione di presentarsi alla cittadinanza palermitana che ha preso parte all'iniziativa,
visitando gli stand allestiti. I tre giorni, inoltre, non potevano non offrire anche momenti di dibattito e confronto con rappresentati politici
locali e nazionali per riflettere e trovare risposte alle nuove esigenze
che la società ormai richiede. Domenica mattina, invece, spazio ai più
giovani, con l'animazione e gli spettacoli organizzati dalle associazioni
che si occupano di minori e famiglia, con una gimkana della solidarietà e un'estemporanea di pittura.
A rallegrare le giornate, infine, anche momenti conviviali e di divertimento serali, come l'esibizione "Palermo Parla" di Salvo Piparo e la sua
Compagnia teatrale, e il concerto della band musicale dei Qbeta.
La riorganizzazione della sanità siciliana deve passare dai cittadini
L
di Francesco Sanfilippo - [email protected]
a riorganizzazione della
Sanità siciliana degli ultimi
due anni ha generato numerose
novità
e
difficoltà.
Lentamente, però, la riforma è in
moto e una delle novità riguarda
la collaborazione inedita tra
l’Assessorato alla Salute e le associazioni di
volontariato del settore sanità. A questo proposito, l’Assessorato ha pronto un protocollo d’intesa
con le associazioni che queste ultime visioneranno nelle prossime settimane. Il 16 dicembre, in
occasione dell’apertura delle tre giornate dedicate alla festa del volontariato, si è tenuto il convegno d’apertura presso il Teatro “Al Massimo”, intitolato “Sostegno e tutela della persona: risvolti
etici, dimensione politica e organizzazione dei
servizi”. L’assessore alla Sanità, Massimo Russo,
ha spiegato brevemente lo stato dell’arte della
riforma, facendo presente ai rappresentanti delle
associazioni presenti le iniziative assunte negli
ultimi anni. In particolare, la riorganizzazione
delle strutture ospedaliere siciliane ha comportato una loro riduzione da 29 a 17. Tra alcuni mesi,
sarà realizzata appieno la riorganizzazione delle
competenze, mentre si richiede alle stesse organizzazioni di volontariato di divenire interlocutrici
del processo di ammodernamento. In questo
senso, è stato anticipato il database delle associazioni di volontariato operanti nel settore sanità. Tale iniziativa è nata grazie alla collaborazione tra lo stesso assessorato e i tre centri di servizio per il volontariato presenti in Sicilia (CeSVoP,
CeSV Messina e Centro Servizi Etneo). Questo
lavoro sarà completato entro febbraio 2012 e
sarà illustrato nelle province siciliane, permettendo alle associazioni sanitarie di tutti i territori di
mettersi in rete tra loro. Ciò permetterà ai cittadini, attraverso il portale www.volontariatosicilia.it,
di poter conoscere l’associazione di riferimento
più vicina, la sua struttura ed eventuali difformità
tra questa e le informazioni riportate nello stesso
IL MONDO INCANTATO
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database. Il cittadino avrà modo di poter controllare egli stesso la validità dell’organizzazione di
volontariato, valutandone il valore. L’assessore
regionale della Famiglia, Andrea Piraino, anch’egli presente come ospite al convegno, ha parlato
delle difficoltà che l’amministrazione regionale ha
e dei numerosi tagli che il Governo nazionale ha
operato nelle politiche sociali stesse che prevedono la riduzione del 90% delle risorse destinate
alla 328/00 in Sicilia, lasciando a secco i 55
distretti socio-sanitari siciliani. Tuttavia, l’intervento dell’Assessore ha chiarito le cause che spingono all’impasse la Regione. Infatti, nel corso degli
ultimi due decenni, la politica regionale si è indebolita, lasciando che l’amministrazione agisse,
regolandosi in conformità ad una propria logica
non condizionata dalla politica stessa. In pratica,
l’amministrazione si è data essa stessa l’indirizzo
politico, stabilendo da sé le priorità. Perciò,
occorre che il cittadino divenga più attento e
dinamico nel controllo delle azioni pubbliche.
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27 dicembre 2011
problemi sociali
Donne abusate: il mostro si nasconde in famiglia
4
La violenza di genere è peggio di una pandemia. Per un aiuto chiamare il numero gratuito multilingue 1522
di Giusy Egiziana Munda - [email protected]
U
na presunta
violenza di
genere che
scatena una violenza razziale: la
storia della sedicenne
torinese
che per nascondere alla propria
famiglia un rapporto sessuale,
preferisce inventare di essere
stata stuprata. E’il frutto di uno
stato di coercizione durato nel
tempo ai danni di una ragazza
che ha dovuto subire il mito della
verginità da parte della famiglia
che la controllava in modo ossessivo. Un fenomeno culturale che
ancora oggi impedisce ad una
donna di vivere la propria sessualità in modo autonomo e indipendente. Un episodio che segnerà
per sempre questa ragazza che
porterà dentro le cicatrici di ciò
che ha scatenato. In fondo perché è solo una vittima. Come lo
sono i milioni di donne che subiscono stupri, abusi, e maltrattamenti di ogni sorta (fisico, emotivo, psicologico ed economico)
ad opera per lo più degli uomini
che amano e che non si fermano
neanche davanti ai figli. “Poi
nacquero i nostri figli, anche se
lui non voleva fare il padre, io
ero felice, riversavo tutto il mio
amore su loro, erano tutto il mio
mondo. Ma cominciò a trattare
male anche le mie creature e
questo non potevo sopportarlo.
Mio figlio ricorda, ancora dopo
anni, la testa di mamma sanguinante sbattuta sotto un lavabo;
mia figlia ricorda ancora che ci
chiudevamo nella mia stanza
quando arrivava papà. Mio Dio,
come faccio a perdonare me
stessa per i ricordi dei miei
figli!”, racconta con dolore la
sua storia L., una vittima. La violenza sulle donne ha assunto le
caratteristiche di una piaga
sociale divenendo la prima causa
di morte (più del cancro, degli
incidenti stradali, delle guerre e
della malaria), o di invalidità
permanente per le donne tra i 14
e i 50 anni. E’ un fenomeno legato alle “relazioni di potere storicamente disuguali tra uomini e
donne”, recita la Declaration on
the Elimination of Violence
against Women dell’Onu del
1993. I dati del fenomeno sono
inquietanti: una donna su tre in
Italia, cioè 10 milioni di donne
nel nostro Paese, ha subito abusi
e maltrattamenti nel corso della
propria vita. Una cifra spaventosa, da pandemia e nell’80% dei
casi il bruto è una persona conoscente. “Sono circa il 94% gli
episodi di violenza che si svolgono tra le mura domestiche in cui
è coinvolto il partner”, rivela la
Dott.ssa Vittoria Messina, presidente de Le Onde Onlus di
Palermo. Donne che, intrappolate nel loro dolore, non denunciano la violenza subita. “Perche è
difficile affrontare il senso di
vergogna, la reazione di disprezzo, di accusa di tradimento da
parte del contesto sociale di
appartenenza perché, quando si
denuncia il partner per atti di
violenza, si è tradita la famiglia,
legata al motto ‘i panni sporchi si
lavano in casa’, dichiara la psicologa Renata Di Giovanni. “Ci sono
donne – prosegue - che vivono
ogni giorno in condizioni di pericolo a causa di mariti alcolisti e
violenti,
senza
ribellarsi.
Sostengono di avere paura anche
quando è molto più pauroso
restare in quella situazione che
non andandosene. E, così facendo, espongono a volte alla stessa
violenza anche i figli che restano incatenati a loro e alla situazione che si è creata. Sono donne
con un grandissimo bisogno di
aiuto a tutti i livelli proprio perché, in questi casi, i partner sono
riusciti, con grandissima abilità,
Civico: nuovi primari in Neurochirurgia e Chirurgia generale
Nominati due direttori di due unità operative del Civico di
Palermo: la Neurochirurgia e la Chirurgia generale e d’urgenza.
Direttore della Neurochirurgia è Natale Francaviglia. Proviene
dall’Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Da dieci anni è direttore
di struttura complessa a Caltanissetta. Ha una vasta esperienza
che investe tutte le patologie neurochirurgiche. Dall’Ospedale di
Caltanissetta proviene anche Silvio Morini: è il nuovo direttore
della Chirurgia Generale. Dal 2002 ricopre il ruolo di direttore di
struttura complessa. Ha una particolare esperienza nell’ambito
della chirurgia d’urgenza con una ampia casistica operatoria, ed
è anche specialista in chirurgia toracica. Ha lavorato per anni al
Policlinico di Palermo.
segue da pagina 2: DALLA SOLIDARIETA’ UN SERVIZIO
una casa d’accoglienza per i familiari dei pazienti che vengono da altre
provincie. Manca però la forza economica. “Non abbiamo sovvenzioni
da parte delle istituzioni”, chiarisce Lentini. “Per rendere al meglio il
nostro servizio il vero sostegno arriva dal cuore della gente. E’ ad essa
infatti che ci rivolgiamo, chiedendo di continuare a sostenerci attraverso l’acquisto dei presepi di cioccolato, la destinazione del 5 per
mille e divenendo nostri volontari”.
Centro Dialisi
CENTRO EMODIALITICO
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Direttore Sanitario
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Specialista in Nefrologia
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PALERMO - via Generale Cantore 21 - Tel. 091 302741 - 091 302451
Fax 091 301243 - e-mail: [email protected]
a fare letteralmente terra bruciata attorno a loro, svalutandole sotto ogni profilo, facendole
sentire delle nullità, fino ad
azzerare totalmente la loro
volontà e capacità di difesa”.
Per incoraggiare le donne vittime
di violenza a denunciare è necessario creare un contesto sociale
sensibile, libero dal pregiudizio,
in cui gli strumenti di tutela
siano noti e accessibili. Nella
realtà attuale, invece, i drastici
tagli operati in ambito sociale
hanno ridotto la tutela e la capacità di accoglienza da parte di
case famiglia e comunità alloggio
delle donne abusate e dei minori
a rischio. E in Sicilia? Le denunce
sono solo il 23%. “Una conseguenza del sommerso - che
nell’Isola è ancora predominante
- e del non riconoscimento della
violenza in quanto tale da parte
delle vittime”, precisa la
Dott.ssa Messina. Per fare emergere il sommerso occorrono
interventi di prevenzione e di
sensibilizzazione a partire dalle
scuole, nelle quali parlare di violenza, di come riconoscerla e
fermarla e dei servizi a cui rivolgersi, dev’essere una linea
guida. Servono, inoltre, una
maggiore tutela dal punto di
vista legislativo, un rafforzamento dei centri antiviolenza, l’avviamento di servizi pubblici e privati di primo contatto, case rifugio per le donne e i loro figli e
interventi di inclusione sociale e
lavorativa. L’Associazione Le
Onde nasce, appunto, come
luogo di donne a cui le vittime di
violenza possono rivolgersi anche
anonimamente. Chi ha subito
violenza può telefonare al 1522.
E’ un numero gratuito, multilingue,attivo 24 ore su 24 che attraverso un servizio di ascolto specializzato fornisce alle vittime le
indicazioni per l’uscita dalla violenza”.
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nell’
Alzheimer? L’ambulanza
non può intervenire
di Alessandra Ferraro – [email protected]
N
sanità
27 dicembre 2011
ervosismo, agitazione sino a veri e propri comportamenti violenti. Per l’anziana moglie che
assiste da anni il marito affetto d’Alzheimer,
questa volta, è impossibile gestire l’irascibilità dell’uomo che sbraita e tira calci e pugni a chiunque si
avvicini. Disperata e sperduta alza il telefono e, con
la mano che trema dall’angoscia, compone il 118. Ma
la risposta non è quella sperata: “Per i malati di Alzheimer, l’ambulanza non può intervenire”.
Un caso? Non proprio. “Il 118 interviene nei casi in cui il malato è in
pericolo di vita o, comunque, presenta una problematica acuta di
salute come può essere un attacco di cuore, uno shock emorragico,
una crisi respiratoria – sottolinea Fabio Genco, responsabile della
centrale operativa del 118 di Palermo -. Per quanto riguarda gli
attacchi di aggressività, che rientrano nei casi psicologici, – sottolinea Genco - la chiamata viene generalmente dirottata ai Centri di
salute mentale dell’Asp che possono decidere per un Tso
(Trattamento sanitario obbligatorio). Altrimenti ad occuparsene sono
le guardie mediche o i medici di famiglia”. Ma la malattia non aspetta i tempi burocratici. La necessità di cure quotidiane e la difficoltà
di decidere verso quale struttura indirizzare il malato possono essere difficili da affrontare per i familiari, già così duramente provati.
“Il malato di Alzheimer paga due volte per la sua malattia – spiega lo
psichiatra Toti Varia, responsabile del dipartimento di Salute mentale dell’Asp di Palermo e autore del manuale “Le demenze e la malattia di Alzheimer”. Questa è una consuetudine d’intervento che si
basa su una scarsa conoscenza del malato di Alzheimer e su un pregiudizio che deve essere scardinato. Il disturbo comportamentale fa
parte della malattia. La difficoltà di comunicazione può, infatti,
generare delle reazioni aggressive. Io mi domando: se il malato non
riesce a comunicare il suo malessere a chi gli sta intorno, come si fa
a decretare a priori che dietro un attacco di aggressività ci sia una
turbe psichica e non, per esempio, un dolore da trauma? Sappiamo,
infatti, che uno dei sintomi della malattia è la perdita del coordinamento del movimento che comporta pericolose cadute”.
Sarebbe importante, allora, realizzare una rete di assistenza domiciliare. Rete attualmente assente a Palermo e provincia. Le Unità valutative Alzheimer presenti sul territorio, le cosiddette Uva (otto a
Palermo, una a Corleone e una a Cefalù), si occupano di inserire il
malato in un percorso di assistenza ambulatoriale che, però, può
durare dai quattro ai sei anni circa. Quando la malattia si evolve,
infatti, non è più possibile per il malato recarsi presso i centri.
Sarebbe opportuno, allora, per i pazienti essere assistiti a casa. Ma
per attuare questo progetto è necessario un incremento del personale, in questo momento esiguo.
ABIO, per un ospedale
a misura di bambino
5
di Claudia Pelaia - [email protected]
T
ra le iniziative sul territorio nazionale a favore dei
bambini ospedalizzati c’è quella dell’ABIO. La fondazione ABIO Italia ONLUS nasce nel 1978 e oggi
dispone di oltre 60 sedi dislocate su tutto il territorio
nazionale e opera sulla base dei principi della Carta dei
Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in ospedale. Tale
documento, redatto nel 2008 dalla Fondazione ABIO
Italia in collaborazione con la Società Italiana di Pediatria, fa riferimento alla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e
dell’Adolescenza del 1989 e alla Carta di Each (European Association
for Children in Hospital) del 1988.
Il fine dell’ABIO è quello di favorire l’umanizzazione dell’ospedale, per
accompagnare i bambini e le loro famiglie durante il ricovero ospedaliero. I volontari ABIO, che sono più di 5000, operano in 190 reparti
pediatrici, vengono appositamente formati e garantiscono un turno settimanale con regolarità per almeno un anno.
Attraverso il contributo di diverse aziende l’ABIO realizza iniziative di
sensibilizzazione, la formazione degli operatori volontari, ludoteche,
opuscoli e attività di supporto per il bambino all’educazione sanitaria.
Ancora, l’arredo dei reparti per rendere gli spazi pediatrici a misura di
bambino nella logica che un ambiente colorato, allegro e con giocattoli possa aiutare il bambino a vivere in modo meno traumatico possibile
la degenza in ospedale e l’iter terapeutico necessario per affrontare la
malattia.
L’ABIO a Palermo è presente dal 1995 e si è integrata nei diversi anni
all’interno della realtà ospedaliera con altri enti territoriali, come lo
IEDPE (Institut éuropeen pour le développement des potentialités de
tous les enfants) comitato locale di Palermo presso l’IMI, e il
C.E.S.I.P.U.O. (Centro Educativo Sperimentale Interistituzionale
Pediatrico Universitario Ospedaliero) presso il Presidio Ospedaliero
Casa del Sole, nei reparti di Ortopedia, Chirurgia e Cardiologia pediatrica, che, attraverso figure professionali competenti - e nello specifico psicologi, psicoterapeuti ed educatori - hanno lavorato per l’attraversamento della condizione di rischio malattia/ospedalizzazione.
Oggi l’ABIO opera a Palermo nei reparti di Chirurgia e Urologia pediatrica del Policlinico Universitario e l’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia
Cervello e nel resto del territorio siciliano nelle sedi di Caltagirone,
Catania, Partinico, Ragusa, Sciacca e si adopera per cercare di garantire diritti che, sebbene appartenenti oggi ad una cultura condivisa,
non trovano nella società ancora piena attuazione.
La realizzazione di un manuale, elaborato con la compartecipazione
della SIP (Società Italiana di Pediatria) e il supporto di organizzazioni
accreditate, unitamente all’organizzazione di giornate nazionali ABIO,
hanno contribuito a sensibilizzare le istituzioni e dare visibilità alla
problematica.
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familiare e
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Sono queste le
caratteristiche
principali
che
contraddistinguono una comunità
alloggio per anziani rispetto ad
altri servizi rivolti alla terza età.
Una struttura residenziale che,
così come previsto dalla normativa di riferimento, può ospitare
sino a un massimo di dieci persone. Come spiega Antonio
Guercio, titolare di "Greta", una
comunità alloggio per anziani
autosufficienti e disabili, che si
trova in via Salvatore Cuccia a
Palermo, "le comunità alloggio
hanno il vantaggio di accogliere
sino ad un massimo di dieci
27 dicembre 2011
Un ambiente familiare
per l’assistenza all’anziano
di Anna Sampino - [email protected]
anziani e questo dà la possibilità
di seguire meglio e in modo più
mirato la singola persona.
Inoltre, essendo ospitati in
appartamenti abitati da pochi
anziani, si crea inevitabilmente
un'atmosfera familiare. La maggior parte dei nostri ospiti sono
donne anziane che socializzano
fra loro e passano le giornate
insieme".
La presa in carico dell'anziano è
totale e una comunità alloggio si
occupa di gestire in modo ocula-
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Quindi, è importante non fare
sentire il distacco con la propria
casa. Cerchiamo piuttosto di
creare un ambiente più familiare
possibile. Bisogna porre attenzione, per esempio, sulla scelta del
personale, che deve dare il giusto calore umano dato che si
occuperà giorno per giorno degli
anziani".
La comunità "Greta", grazie alla
collaborazione con l'Uniltalsi,
organizza inoltre per i suoi residenti, soprattutto disabili, viaggi
presso alcuni santuari cristiani e
altre famose mete religiose.
La comunità alloggio “Greta” si
trova in via Salvatore Cuccia 1
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telefono
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0916268045.
L’indirizzo telematico del sito è
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nell’
segue da pagina 1: NON SI PUO’ AVERE TUTTO
Sono convinto che per risolvere il problema non occorra una legge, ma
un salutare passo indietro e uno in avanti. Le industrie farmaceutiche,
per non vedere ridotte le vendite a causa della crisi, piuttosto che
lamentarsi della concorrenza dei prodotti “generici” dovrebbero
cominciare a ridurre i loro prezzi. E’ una legge di mercato: se la richiesta si contrae, il prezzo si abbassa. Anche i farmacisti, a loro volta,
potrebbero venire incontro alle tasche sempre più vuote mettendo sul
tavolo una piccola riduzione dei loro utili in cambio dell’offerta di servizi articolati per la salute. Mi riferisco alla possibilità, che già alcune
farmacie hanno applicato, di organizzare in farmacia servizi medici di
controllo e visita, con più discipline a disposizione. Proporre, cioè, al
malato una filiera completa che va dalla visita medica all’analisi fino
alla medicina. Del resto, se già molti medici privati, pur di lavorare,
propongono ai malati in lista d’attesa nelle strutture pubbliche di visitarli subito in cambio dell’equivalente del solo ticket, vuol dire che in
quella categoria si è già compreso che la crisi ha di fatto abolito i
monopoli e aperto le porte ad una concorrenza di fatto, senza attendere una legge. Non so se sia davvero questa la via per risolvere il problema. Ho solo provato a proporre un’idea, ma sicuramente i farmacisti ne hanno di migliori. Auguro a tutti che l’anno nuovo possa portare
una ventata di sana iniziativa capace di consentire a tutti di curarsi,
alla faccia della crisi.
segue da pagina 1: I RIMEDI NATURALI PER LA CISTITE
iniziano a manifestarsi i primi sintomi dell’infezione, come senso di
pesantezza al basso ventre accompagnato da un frequente stimolo ad
urinare, dolore acuto e intenso bruciore a urinare e sensazione di svuotamento incompleto della vescica. La cistite per essere curata necessita di una cura antibiotica mirata. La cura antibiotica però potrebbe non
essere sufficiente per debellare un’infezione da cistite batterica. E’
per questo che sempre più medici consigliano di associare ai rimedi
convenzionali anche cure naturali ed una dieta appropriata tesa ad eliminare le cause che generano l’infezione. L’alimentazione adatta in
caso di cistite deve perseguire due scopi fondamentali, cioè quello di
favorire una regolare evacuazione intestinale e quello di mantenere un
corretto grado di acidità delle urine. Sono tre le piante principali che
si possono consigliare per combattere i primi sintomi di una cistite
oppure da associare alla terapia antibiotica in caso di cistite acuta.
L’uva ursina è il rimedio naturale per eccellenza contro la cistite in
quanto è un potente antibatterico delle vie urinarie. Si può utilizzare
tutte le volte vi sia in atto un’infiammazione o infezione a livello delle
vie urinarie. E’ infatti in grado di determinare un’azione antisettica e
calmante. Va assunto o come estratto secco in capsule o in gocce. Chi
soffre di cistite cronica può assumere l’uva ursina anche in infuso tutte
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Farmacie notturne
Antica Farmacia Giusti
via Giusti 8 - tf. 091309076
Bonsignore v.le Regione Siciliana
2322 - tf. 091400219
Calì D. via M.se Roccaforte 108
(ang. Cordova) - tf. 091361887
Di Mino S. p.zza ottavio ziino 31
tf. 0916814016
Farmacia della Statua p.zza Vitt.
Veneto11 - tf. 091515209
Fatta C. via S. Maria di Gesù 3
(Guadagna) - tf. 091447268
Fiera via i. Rabin (ang.
via Rizzo) - tf. 091544894
Inglese via M. Stabile 177
tf. 091334482
Lo Cascio Mendola via Roma 1
(Stazione) - tf. 0916162117
Menni G. via archimede 182
tf. 091 320461
Orlando F. via N. Garzilli 56
tf. 0916251593
Ponte Oreto via oreto 322/a
tf. 091444537
Re G. p.zza Giovanni Paolo ii 32
tf. 091521403
Sacro Cuore p.zza P.pe Camporeale 6/e - tf. 091214137
Sferlazzo M. p.zza Porta
Montalto 6 - tf. 0916511868
Strasburgo v.le Strasburgo 202
tf. 091527986
Tulone via aspromonte 97
tf. 091206017
Verga E. c.so Calatafimi 468
tf. 091423785