Dicembre
duemilatredici
Stampato in 6000 copie su carta riciclata distribuito nelle scuole di Magenta e Robecco sul Naviglio
la Voce dei giovani
Periodico di informazione dei ragazzi delle scuole di Magenta e Robecco sul Naviglio.
Supplemento di Notizie Asm - Dicembre 2013
Registrazione al Tribunale di Milano n° 684 del 3/11/2000 Periodico dell’Azienda Speciale Multiservizi s.r.l.
Direttore responsabile: Aldo Amadori - Redazione: Danilo Lenzo - Sabrina Stoppa - Sara Abd El Fattah
Segreteria: ASM srl via Crivelli 39 Magenta, telefono 02.97229.212 e-mail: [email protected] - www.asmmagenta.it
Realizzazione grafica e stampa: Stilidiversi snc Bernate Ticino - www.stilidiversi.it
ASM augura buon lavoro agli studenti
Continua l’impegno di ASM per sostenere
“La Voce dei Giovani”, il progetto editoriale
- formativo che coinvolge migliaia di studenti
ed è promosso dall’associazione Saama Raac,
con il patrocinio dei Comuni di Magenta e
Robecco sul Naviglio.
Anche per il primo numero dell’anno scolastico 2013 - 2014, l’azienda di via Crivelli
ha messo a disposizione risorse economiche,
strutture e professionisti, contribuendo così in
maniera concreta al percorso virtuoso che è
stato intrapreso dai novelli redattori per realizzare autonomamente un giornale proprio
e fare sentire la propria voce agli adulti.
ASM consolida il rapporto positivo in essere
con le scuole del territorio, attraverso un progetto nuovo e curato che sta
riscuotendo molti consensi e che consente di trattare anche tematiche
importanti come il rispetto dell’ambiente, le energie rinnovabili e la raccolta
differenziata dei rifiuti.
Agli studenti che formano la redazione del giornale non resta che
augurare buon lavoro.
Giuseppino Mercalli
Presidente ASM
Cari ragazzi,
con il nuovo anno scolastico torna “La Voce dei
Giovani” che giunge ora al terzo numero. Un progetto cui l’Amministrazione comunale tiene in
modo particolare e che, sono convinta, rappresenti per Voi ragazzi un’importante esperienza
scolastica, formativa ma anche di condivisione.
Il “Giornale delle Scuole - La Voce dei Giovani” è
stato ideato e inserito la prima volta nel Piano
per il Diritto allo Studio 2012-2013 profilandosi
come un’opportunità concreta attraverso la quale
i ragazzi possono raccontare i propri pensieri, le
impressioni e le idee rispetto alla nostra città e
al territorio in cui viviamo condividendo con noi adulti, amministratori, genitori e
cittadini, il punto di vista sulle cose e l’entusiasmo che appartiene alla giovane età e
che, come spesso ricorda il nostro Sindaco Marco Invernizzi, anche noi “grandi”, qualche volta, dobbiamo imparare a prendere a esempio. Il successo riscosso dai primi
numeri, l’entusiastica adesione di tante scuole e ragazzi e la recente adesione da
parte anche del Comune di Robecco dimostra che la strada che abbiamo intrapreso
insieme è quella giusta. Io e tutta la Giunta comunale continuiamo ad aspettarci
molto dal vostro lavoro e attendiamo anche suggerimenti e proposte per migliorare sempre più la città che tutti amiamo. Colgo questa occasione per ringraziare
coloro senza i quali questo progetto non sarebbe decollato: l’associazione culturale
SAAMA RAAC, nella figura di Sara Abd El Fattah, che lo ha ideato, ce lo ha proposto
e lo cura sotto ogni aspetto, l’Azienda Speciale Multiservizi (ASM), nelle persone del
Presidente Mercalli e del Direttore Amadori, che hanno “sposato” da subito il progetto sostenendone i costi, il giornalista Danilo Lenzo e Sabrina Stoppa di ASM.
Uno speciale ringraziamento e un augurio di buon lavoro a tutti gli
studenti coinvolti in questa stimolante esperienza.
Paola Bevilacqua
L’Assessore alle Politiche per l’Istruzione del Comune di Magenta
«Egregio Signor Sindaco,
noi alunni della scuola media di Pontevecchio, la volevamo informare che la strada che porta da Pontevecchio a Magenta non è più del tutto sicura. Il semaforo della pista
ciclabile è pericoloso per i giovani, ma soprattutto per gli anziani, perché diventa quasi subito rosso impedendo il passaggio e facendo scattare invece il semaforo che
permette di arrivare al supermercato Iper o in altri posti e paesi. Inoltre, la pista ciclabile presenta dei tombini abbastanza sporgenti e piastrelle leggermente rialzate ed
entrambi possono essere pericolosi per i pedoni ma soprattutto per le biciclette, perché urtandoli si rischia di cadere.
Proprio per questo Le vorremmo chiedere se fosse possibile migliorare questa condizione.
Sempre parlando di semafori, quello principale di Pontevecchio sta peggiorando la situazione, perché, oltre a durare poco, impedisce il passaggio delle auto che arrivano
proprio dal paese, in quanto, come tutti ormai sanno, la precedenza è quella delle auto che arrivano dalla parte opposta. Crediamo che tutto questo comporti un grande
disagio per i cittadini e anche per questo La preghiamo di migliorare la situazione con una durata maggiore dei colori del semaforo oppure con una rotonda simile a quella
principale che da Magenta porta a Pontenuovo o Boffalora, magari semplicemente più ristretta.
Cordiali saluti
Se le nostre richieste potranno essere soddisfatte, Le saremo grati. Per il momento La ringraziamo per l’attenzione.
Classe 3 E
Secondaria Baracca - Pontevecchio
LA CRISI MORDE E COLPISCE
ANCHE I BAMBINI
Tasse, aumenti e disoccupazione.
È da un bel po’ di tempo che non si sentono
pronunciare che queste parole,
sia in televisione che nelle nostre case
Classe VB
Primaria De Amicis
La chiusura di tante industrie e di parecchi negozi ha portato al licenziamento e quindi alla perdita del
lavoro, di molti operai che sono poi i nostri papà, le nostre mamme e i nostri fratelli. Chi lavora, invece,
facendo magari anche i turni di notte, alla fine del mese non riceve lo stipendio. Chi invece lo prende
si accorge che l’importo è come quello di alcuni anni fa, anche se i prezzi degli alimenti e della benzina
aumentano più volte l’anno. Sono tanti i genitori che si pongono queste domande: “Come facciamo
a far quadrare i conti?”; “Come facciamo a tirare fino alla fine del mese?”. Questa crisi, purtroppo,
la sentono anche i bambini perché tutto quello che si potevano permettere fino a qualche anno fa,
adesso, è solo un sogno. Quest’estate, in vacanza, non tutti sono andati al mare o in montagna: tanti
si sono accontentati di un tuffo in piscina o hanno fatto qualche gita di un solo giorno; alcuni hanno
aderito alle iniziative di alcune ditte che hanno organizzato brevi soggiorni nelle colonie.
Se prima si poteva acquistare qualche capo d’abbigliamento firmato, come un paio di scarpe o qualche maglione o giubbotto, ora quello che si compera a basso prezzo bisogna calzarlo o indossarlo fino
a quando è consumato. C’è poi chi indossa abiti di fratelli maggiori, di parenti o di vicini.
Anche per quanto riguarda il corredo scolastico, di zaini o diari con raffigurati gli attori e i cantanti
di telefilm, i personaggi dei cartoni animati o i calciatori e lo stemma della squadra del cuore, se ne
vedono pochi. Mentre prima ci si poteva ritrovare tra famiglie in pizzeria o al ristorante per quattro
chiacchiere, ora, a turno, ci si ospita nelle rispettive case portando cibi cucinati dalle nostre mamme.
Lo stesso vale per i compleanni che vengono festeggiati, riutilizzando le decorazioni degli anni precedenti, nelle abitazioni o negli oratori che affittano i locali a basso prezzo. Quando poi si va a fare la
spesa, si sceglie il supermercato che offre i prodotti a costi convenienti. Anche facendo questo, però,
i carrelli sono sempre meno pieni e con alimenti non di marca. Nella scuola primaria il libro di lettura
delle classi quinte riporta alcuni Articoli che definiscono i principi fondamentali della Costituzione:
l’Articolo 1 recita che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” e l’Articolo 4 che
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto di lavorare”. Molti alunni evidenziano che i loro
genitori vogliono lavorare, ma il lavoro non si trova.
Uso/abuso internet
Ormai internet è diventato il motore di ricerca più utilizzato al mondo.
Non solo come fonte di informazioni, ma anche come vero e proprio mezzo di comunicazione.
I siti più cliccati dai giovani sono quelli dei social network: Facebook che è disponibile in oltre 70 lingue e dall’ottobre 2012 conta circa 1 miliardo di utenti attivi,
classificandosi come primo servizio di rete sociale per numero di utenti attivi; subito dopo troviamo Twitter che nel 2012 ha raggiunto i 500 milioni di iscritti e 200
milioni di utenti attivi che vi accedono almeno una volta al mese; infine, c’è Ask.fm che al 2013 conta più di sessanta milioni di utenti registrati, di cui 13,2 milioni che
lo frequentano quotidianamente ed è disponibile in 150 lingue.
Facebook permette di interagire col mondo esterno, pubblicare e commentare foto e conoscere gente.
Twitter è stato creato per i fan che lo utilizzano per guardare foto, video e stati dei loro attori, cantanti, scrittori, ballerini, presentatori preferiti.
Ask.fm nato il 16 giugno 2010, permette di porre domande ad altri utenti ed è utilizzato molto anche perché permette di agire in modo anonimo senza nessun
effetto collaterale, insultando o apprezzando una persona.
Twitter, Ask.fm e Facebook creano dipendenza, sopratutto quest’ultimo al quale gli utenti effettuano l’accesso almeno una volta al mese in tutto il mondo.
Facendo delle inchieste è emerso che i ragazzi utilizzano questi social network, talvolta per nascondersi dietro a false foto, perché non si sentono accettati o per
timore di non piacere ad altri. La vita può essere crudele e internet è un ottimo rifugio. Altri, invece, lo utilizzano semplicemente per sapere cosa succede nel mondo,
guardare o pubblicare video e comunicare con persone lontane. Internet ci permette di crearci una vita virtuale, che spesso sostituisce quella reale. Ashly Gutierrez, Xhoana Shukulli
Secondaria Baracca
Dura Lex, Sed Lex
Al giorno d’oggi l’adolescenza è un periodo della vita sempre più complesso, sia dal punto di vista psicologico che fisico.
Tra gli 11 e i 16 anni avviene un profondo cambiamento, non solo visibile esteriormente, ma che coinvolge l’individuo in particolar modo interiormente.
Muta contemporaneamente la visione della società, il complesso dei valori etico-morali, il rapporto con le persone e la comunità, i propri obbiettivi e le proprie aspirazioni. Tutto questo porta il giovane ad avere una piena e completa consapevolezza di se stesso.
In questa fase l’adolescente non ritiene fondamentale la presenza di qualcuno con cui condividere momenti di divertimento costante ma piuttosto ricerca persone
con cui discutere di problematiche più “elevate”, con cui confrontare le proprie idee e le proprie opinioni o crearne di nuove.
Il processo educativo influenza quasi totalmente la formazione psicologica della persona.
È possibile notare nella società odierna un grave disagio sociale causato dall’inadeguato sviluppo dei valori morali dell’individuo, il quale è portato a scontrarsi contro
qualsiasi cosa gli imponga delle regole o degli obblighi. La responsabilità non è attribuita unicamente alla famiglia o alla scuola ma anche all’ambiente in cui cresce. Ragionando sull’ambito familiare, i genitori in alcuni casi non hanno la capacità di riconoscere i meriti dei propri figli o dar loro i consigli necessari per superare la
difficile fase dell’adolescenza. Per questo motivo i ragazzi, non ricevendo le dovute attenzioni cercano di distinguersi in modo non propriamente positivo arrivando
talvolta a superare certi limiti. Lo stesso vale per la scuola e l’ambiente sociale che giocano un ruolo fondamentale nella partita della vita.
In ambienti quali la scuola o altri, in cui il mancato rispetto delle regole porta a gravi conseguenze, i comportamenti eccessivi sono limitati, mentre in altre occasioni,
come il sabato sera con gli amici o in generale durante il tempo libero, avviene uno sfogo delle proprie volontà, che può degenerare anche in atti vandalici o di violenza. Questo si verifica sempre più frequentemente anche nella nostra zona come riportano i quotidiani.
Si potrebbero elencare moltissimi episodi riguardanti i comportamenti riprovevoli dei giovani, generati nella maggior parte dei casi da motivi futili o dalla perdita
di controllo dell’individuo.
Nonostante si cerchi sempre nell’immediato di risolvere questi problemi, la società, le associazioni o il Comune (riferendosi a un “Comune” generico) dovrebbero
porre maggiore attenzione nel risolvere alla base queste problematiche, incentivando i giovani al rispetto di tutto ciò che li circonda.
Ma si potrebbe estendere il problema oltre all’ambito giovanile includendo la società adulta e soprattutto coloro che praticamente svolgono
la funzione di modello per l’intero paese o coloro che lo rappresentano.
A questo punto, siamo davvero sicuri che il vero problema sia il comportamento (a volte scorretto) dei giovani
e non quello di coloro sopra citati radente (o meno) il limite del rispetto o della legalità?
Erika Carcano, Luca Bonasegale
Liceo Bramante
A scuola buone letture contro le mafie
La nostra professoressa di Italiano ci ha proposto di partecipare al concorso “E vinca il lettore!”, un’iniziativa organizzata dalla biblioteca di
Magenta per sensibilizzare i giovani sul tema della legalità.
Si trattava di partecipare a una specie di “gara”: le classi delle scuole di Magenta e Pontevecchio tra ottobre e novembre si sarebbero sfidate a colpi di “quiz” sui libri
letti dagli alunni durante le vacanze estive. Un’esperienza unica e divertente per tutti i ragazzi partecipanti.
I titoli dei tre libri proposti erano: “Ragazzi di Camorra” di Pina Variale, “La scelta” di Luisa Mattia e “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Il libro preferito dai ragazzi è stato “Per questo mi chiamo Giovanni”, un libro molto istruttivo che racconta la storia di Giovanni, un bambino siciliano al quale il padre Luigi per il suo decimo compleanno regala una giornata da trascorrere insieme a lui, portandolo in giro per Palermo e parlandogli della città e della mafia.
Egli la paragona a ciò che succede nella scuola di Giovanni, dove è presente un bullo, Tonio, che sfrutta i più deboli per ottenere ciò che vuole.
Durante la gita, il papà racconta al bambino anche la storia di Giovanni Falcone, dalle prime esperienze come giudice al “Maxiprocesso” fino alla sua morte, avvenuta per mano della mafia. A Capaci, avvenne il tragico fatto. Padre e figlio poi si recano davanti alla casa del magistrato, dove ora si trova l’Albero Falcone, sui cui rami
i bambini appendono i loro pensieri per Giovanni.
Al termine della gita, il papà confessa che anche lui un tempo aveva pagato il pizzo alla mafia e che, quando si rifiutò di pagare ancora, il suo negozio venne raso
al suolo, ma con esso anche un pezzo di mafia. Il piccolo Giovanni, al termine di questa giornata densa di emozioni, decide di portare dei fiori alla signora Maria,
sorella di Falcone. Il giorno dopo torna a scuola e si ribella a Tonio, il compagno di scuola che lo obbligava a dargli i soldi.
Durante il concorso svoltosi nella biblioteca di Magenta, dopo una serie di “prove” emozionanti, purtroppo nell’ultimo quiz, abbiamo perso per un solo punto.
Comunque, è stata per tutti un’esperienza indimenticabile, istruttiva e soprattutto coinvolgente.
l’Altra copertina
Ci siamo sentiti una vera squadra!
Ilaria Camoletti, Hanumantha Paganini
Secondaria F.Baracca - Pontevecchio
educare al rispetto della legalità
Amira Ibrahim e il piacere della scrittura
I VINCITORI DEL CONCORSO LETTERARIO
Venerdì 15 novembre, presso la Biblioteca comunale “O. Fallaci”, si è
tenuta la finale della rassegna letteraria “E vinca il lettore…”.
A contendersi il titolo la classe 3ª D della Scuola Media “F. Baracca” e
la 3ª B della Scuola Media “4 giugno 1859”.
Il tema dell’iniziativa di quest’anno era la legalità. In particolare i tre libri in esame
trattavano della lotta contro la criminalità organizzata:“Per questo mi chiamo Giovanni” di L. Garlando, “La scelta” di L. Mattia e “Ragazzi di camorra” di P. Variale.
Alla finale, oltre ai bibliotecari Fulvio, Luisa e Rossella che hanno organizzato il gioco, erano presenti l’Assessore alle Politiche Sociali Simone Lonati e i ragazzi del
CDD (Centro Diurno Disabili di Pontevecchio), che si sono impegnati nella realizzazione di un grande albero e di disegni al fine di promuovere il rispetto dei diritti
umani.
I vincitori di questa iniziativa, che da diversi anni riscuote un ottimo successo fra le
classi terze delle scuole secondarie di Magenta, sono risultati: la classe 3ª D della
Scuola Media “F. Baracca” che si è classificata prima ex aequo con la 3ª B della Scuola Media “4 giugno 1859” (a ciascuna è stato consegnato un buono di 400 euro), e
la 3ª B della Scuola Media “F. Baracca”, che si è aggiudicata il terzo premio, ovvero
un buono del valore di 250 euro.
Grande entusiasmo e determinazione, quindi, da parte di tutti i partecipanti, che
sono stati coinvolti in un progetto più ampio rispetto a quello di promozione alla
lettura, ossia si sono resi protagonisti di un’iniziativa che ha mirato a diffondere
un’autentica cultura dei valori civili fondata sul rifiuto di qualsiasi forma di violenza e sopraffazione.
A questo proposito si vuole ricordare l’intervista a Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, che, alla domanda “Che cosa può fare, secondo lei, la scuola
per combattere la mafia?”, ha risposto: “Educare al rispetto della legalità”.
Classi 3 B e 3 D
Scuola Secondaria F. Baracca
Nell’anno scolastico 2012/2013 la scuola “F. Baracca”
di Magenta ha potuto vantare la presenza nella classe
3ª D della studentessa Amira Ibrahim, che ha ottenuto
il 1° premio al X Concorso “Scrivere, che passione !”,
promosso dalla Biblioteca Comunale di Corbetta, con
il racconto dal titolo “Sono nata in giugno”.
È stata premiata anche lo scorso 27 novembre presso
la Sala dei Congressi di Assolombarda a Milano, dove
hanno partecipato le autorità civili e militari e gli studenti delle scuole della Provincia, “vincitori e distinti”
del XVI Concorso “Maestri del Lavoro”.
Per saperne di più abbiamo intervistato Amira
Ibrahim. Come sei venuta a conoscenza dei due concorsi e come hai scoperto la tua
passione per la scrittura?
“Sono stati proposti dall’insegnante di Lettere a tutta la classe. Personalmente,
non mi sono mai accorta di essere brava a scrivere, perché per me è naturale, ma
scrivendo mi sono resa conto di quanto mi piaccia…”.
Che cosa hai provato quando hai saputo delle due premiazioni?
“All’inizio non ci credevo, ma poi sono stata felice quando ho saputo che i miei
testi erano stati apprezzati dalla giuria e quanto fosse stato piacevole per gli altri
leggerli”.
Il racconto presentato al Concorso letterario “Scrivere, che passione!”, organizzato dalla Biblioteca di Corbetta, appartiene al genere fantastico...
“È ambientato in un futuro molto lontano, nella città di Troia e i personaggi
prendono il nome da quelli dell’Iliade. Nel racconto le città sono organizzate in
enormi centri coperti da una cupola che li protegge da ogni malattia e grazie
alla quale riescono a sconfiggere la vecchiaia. Per questo la popolazione vive
per sempre. Con il passare degli anni sorge il problema del sovrappopolamento, così inviano delle squadre al di fuori di questi centri per portare le malattie
all’interno della città ed eliminare parte della popolazione. Da qui iniziano le
avventure dei protagonisti, i quali scoprono che i selvaggi, ossia le persone
che abitano al di fuori dei centri, vivono in paesaggi magnifici e non sono
sottomessi a leggi rigide imposte da un capo. Così decidono di portare i selvaggi dentro Itaca, uno di questi centri sotto la cupola. Il loro capo non accetta
questa iniziativa e li uccide. Si salva solo uno di loro, cioè Enea, che scapperà e
cercherà una nuova terra”.
Il tema che hai presentato al XVI Concorso “Maestri del lavoro” tratta di un
argomento delicato, cioè delle possibilità lavorative per i giovani d’oggi. Su
quale aspetto ti sei soffermata in particolare?
“Nel mio tema ho raccontato della situazione in Italia oggi, soffermandomi sulle
difficoltà che incontrano i giovani nel trovare lavoro e, nonostante l’ottima preparazione, spesso sono obbligati ad andare all’estero. Ho trattato anche dei problemi
legati alle industrie che trasferiscono le proprie sedi dove la manodopera costa
meno e dove gli operai sono poco tutelati”.
Riesci ancora a dedicare del tempo alla scrittura, ora che sei alla scuola
secondaria di 2° grado?
“Non riesco più a trovare molto tempo da dedicare alla scrittura, ma a volte sul
web vado alla ricerca dei concorsi che promuovono la scrittura”.
Possiamo dire, dunque, che il tuo “sogno nel cassetto” è quello di diventare
una scrittrice?
“Non ho mai pensato di diventare una scrittrice, ma ora che ho vinto due concorsi,
mi piacerebbe continuare a coltivare questa mia passione e magari avere successo. Chi lo sa!”
Benedetta Alice Cardullo, Samuele Bonfiglio, Giula Garufi
Secondaria F.Baracca
Alberi secchi
Gli alberi si spogliano
le foglie cadono
nel cielo danzano
balzano su e giù
come una giostra spinta dal vento.
Giornata triste
Oggi c’è il vento che sembra una scopa.
Le foglie sembrano dei fogli colorati.
I funghi sembrano dei sassi.
La nebbia sembra una coperta grigia.
Foglie secche
Quando le foglie cadono
sembrano tante farfalle che volano,
le foglie in terra formano un bel tappeto,
il vento sembra una scopa
che spazza via le foglie
i funghi sembrano
tante ballerine che danzano!
È autunno
I frutti dell’autunno fanno l’arcobaleno
il profumo delle caldarroste è talmente buono
che non resisto a mangiarle
perché è delizioso!
Autunno in poesie
Classi 2A 2B
(Primaria Giovanni XXIII)
Le foglie allegre
Le foglie gialle
allegre nel cielo azzurro
poi cadono come aquiloni
coprono la terra
di un tappeto autunnale.
Le castagne matte
Le castagne matte sono belle
ma non si possono gustare.
Son soldatini gialli
e marroni e quando
cadono sembrano
sassolini piccoli.
I funghi
I funghi stanno a terra
in compagnia dell’erba
Sembrano cappellini
da cowboy nel west.
Proteggono le chioccioline
dalla pioggia e dal temporale.
Foglie
Le foglie gialle
cadono tutte come farfalle.
Quella verde si tien ben stretta
perché cadrà e non ha proprio fretta.
Ma un giorno cade
ed atterra sulle foglie gialle.
Non aveva più paura.
NO
2014
anno europeo
contro
lo spreco
alimentare
SPRECO
Sulla Terra siamo 7 miliardi, produciamo cibo per
12 miliardi di persone, ma 842 milioni di persone
soffrono la fame (dati Fao 2013).
È matematico che qualcosa non funziona. Per risolvere il
problema della fame nel mondo non dobbiamo produrre
di più, ma sprecare di meno e far arrivare il cibo a chi ne
ha bisogno. È stato calcolato che in media una famiglia
italiana butta nella spazzatura 49 chili di cibo ogni anno.
Cosa può fare ognuno di noi per diminuire gli sprechi?
Ecco alcuni consigli
Controllare la scadenza dei prodotti.
Comperare solo il necessario.
Recuperare gli avanzi cucinando con fantasia.
Congelare il cibo avanzato.
Per chi ha un giardino, sperimentare il compostaggio
domestico.
Classe 4A
Primaria De Amicis
Preside Pellegatta,
una carriera
al servizio della scuola
Il giorno 22 novembre 2013 gli alunni delle classi VA e VB della scuola
primaria Santa Caterina hanno invitato a scuola il Preside Giovanni
Pellegatta che ha accettato di tornare tra i banchi per essere intervistato. Gli alunni l’hanno sottoposto a una “pioggia” insistente di domande alle quali il Preside ha risposto con commozione e a volte anche in
tono nostalgico. Ha raccontato la sua vita da insegnante prima, preside dopo, pensionato adesso. Lavorare nella scuola è stato per lui molto
gratificante, indipendentemente dai ruoli investiti nel corso di questa
lunga carriera.
Anche da Preside non ha mai trascurato l’importanza dei rapporti con
le persone, evidenziando una straordinaria umanità, una grande attenzione ai bisogni di alunni, insegnanti e genitori. Il Preside è sempre
stato fiero di rappresentare la Scuola Santa Caterina sottolineando
che un “Buon Preside’’ deve saper ascoltare, valorizzare tutte le persone
che collaborano con lui e prendere decisioni in un clima di apertura e
confronto.
Ora che è in pensione continua a manifestare questa sua attenzione
al prossimo aiutando con generosità gli anziani che lo circondano e
attraverso attività di volontariato.
Gli alunni sono stati felici di rivederlo, l’hanno ascoltato interessati e
infine salutato con calore.
Il Preside ha ricambiato sottolineando di aver lasciato insegnanti
e alunni in “ottime mani’”: quelle del nuovo Dirigente Scolastico dottoressa Donata Barbaglia.
Classi VA e VB
Scuola Primaria Santa Caterina da Siena
CONCORSO: l’Altra copertina
“Degli alunni della scuola primaria Santa Caterina hanno promosso una singolare iniziativa
per il giornale “La Voce dei Giovani”, allo scopo di mettere in risalto anche le doti artistiche e
grafiche degli studenti partecipanti al progetto editoriale attraverso la progettazione e
realizzazione autonoma di una prima pagina alternativa, un’altra copertina.
In questo numero pubblichiamo il lavoro di alcuni alunni della VD e voi che aspettate a
disegnare la vostra copertina”
Aderite a questa iniziativa
e alla fine il lavoro grafico
più bello sarà premiato.
Faiza Ali, Cristina Ceruti,Mattia Fumagalli,
Fabio Garanzini, Simone Scuteri
Primaria Santa Caterina
Robecco sul Naviglio
Facciamo sentire
la “Voce dei giovani”
Sono convinta della valenza di questo progetto, che ha lo scopo di appassionare i
ragazzi alla lettura e alla scrittura, facendo
scoprire loro, come si struttura un articolo,
come si compone una pagina di giornale,
quali sono le regole per avvincere un lettore.
E soprattutto che bisogna amare il proprio
paese per poterlo descrivere e farlo conoscere
a chi ci sta intorno.
È stato quindi un piacere poter sostenere
anche quest’anno l’iniziativa ideata dall’Associazione Saama Raac e finanziata da ASM
per far sentire la “Voce dei giovani”.
Questo corso di giornalismo, tenuto da Danilo
Lenzo e Sara Abd El Fattah, è un’altra delle attenzioni che l’Assessorato alla
Pubblica Istruzione di Robecco sul Naviglio rivolge quotidianamente ai
590 bambini e ragazzi che frequentano le scuole dell’infanzia, primarie e
secondarie di primo grado. E dobbiamo considerare che, in un quadro legislativo mutevole e in costante evoluzione, noi amministratori ricopriamo
una funzione sempre più importante nell’ambito dell’istruzione e della formazione: siamo, infatti, chiamati a contribuire all’ampliamento dell’offerta
formativa, al potenziamento dei servizi messi a disposizione della scuola,
alla rimozione degli ostacoli economico-sociali, al fine di garantire a tutti gli
alunni le stesse opportunità e per essere sempre più vicini alle esigenze degli
studenti e delle loro famiglie.
Questo progetto si inserisce in quanto programmato dall’Assessorato alla
Pubblica Istruzione e concordato annualmente con le Dirigenze Scolastiche,
valutando temi strategici su cui intervenire convogliando risorse economiche e professionali.
A Robecco sul Naviglio i ragazzi partecipano a progetti di educazione
ambientale, civica, teatrale, musicale, motoria, alimentare, artistica e di
conoscenze del territorio.
La mia speranza è che la scuola non sia solo un luogo per sapere ma anche
per crescere: attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, umanità,
civiltà, abilità e autonomia, nei margini delle capacità individuali di ciascuno.
Che la scuola sia un luogo da ricordare con piacere e con orgoglio perché
ambiente nel quale i ragazzi hanno plasmato la loro personalità, hanno
imparato a lavorare insieme, a costruire insieme, ad affrontare insieme le
difficoltà e a produrre cose belle, di cui essere fieri.
Paola Maria Mazzullo
Assessore Pubblica Istruzione del Comune di Robecco sul Naviglio
Un parco per i nostri “pelosetti”
È sempre maggiore il disagio dei proprietari di cani che, soprattutto in periodo
di caccia, non sanno assolutamente dove portare i loro “amici a quattro zampe”
per farli sfogare nei campi. Molti proprietari si lamentano dell’assenza di un
parco per i cani a Robecco sul Naviglio, ovvero un luogo d’incontro in cui i
nostri animali domestici possano correre in libertà senza limitazioni, tranne
che quelle poste per una sana convivenza tra i frequentanti di quel luogo.
Molte aree verdi appartenenti al comune, stanno per essere vendute e quindi
vi è ancora meno spazio per passeggiare.
Non sarebbe meglio aprire un parco per cani?
Questa iniziativa, oltre che essere utile ai proprietari di animali domestici,
potrebbe essere un’occasione anche per i bambini che vogliono giocare con i
“pelosetti”. E poi, anziché dover stare da soli, si può stare in compagnia, magari
giocando anche a carte.
Si spera che un prato venga adibito a questo scopo al più presto.
Chiara Fontana
Secondaria “Don Milani” Robecco sul Naviglio
Al via il progetto
“Un Parco della Scuola”
Mercoledì 6 novembre,
alla Scuola Primaria
“G. Verdi” di Casterno,
gli alunni di tutte le classi
hanno partecipato alla presentazione
del Progetto “Un Parco della Scuola”
Era presente il Presidente del Parco del Ticino che,
con l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di
Robecco, ha spiegato a tutti i bambini riuniti nel grande
giardino della scuola l’importanza di studiare, amare,
rispettare e proteggere la natura.
Questo è quello che è possibile imparare aderendo a
questo Progetto.
Daniela, l’esperta naturalista che terrà le lezioni in tutte
le classi, affronterà diversi argomenti.
I bambini di classe 1ª e 2ª parleranno della flora e della
fauna dell’ambiente del Parco; in classe 3ª verrà affrontato l’argomento del fiume, delle lanche, dei canali, del
ciclo dell’acqua; la classe 4ª studierà le antiche civiltà
vissute nella Valle del Ticino; gli alunni di classe 5ª discuteranno di ambiente urbano, rifiuti, riciclo, inquinamento.
Sono tutti argomenti interessanti e legati a quelli che si
affrontano a scuola durante l’anno scolastico.
Ci saranno anche delle uscite nel territorio circostante o
alla Riserva della Fagiana per osservare dal vero ciò di cui
si parlerà in classe.
Classe 4A
Primaria G. Verdi - Casterno
Un successo la
quarta edizione di
Piantiamola
Lunedì 18 novembre 2013, presso la Scuola Primaria “Leonardo da Vinci”
di Robecco sul Naviglio, si è svolta l’iniziativa prevista dal Piano del Diritto
allo Studio del Comune di Robecco: “PIANTIAMOLA” che è giunta alla sua
quarta edizione.
Il progetto prevede ogni anno la messa a dimora di un albero per ogni classe
prima elementare delle scuole del territorio, quindi quest’anno sono stati i
“remigini” delle due classi di Robecco e Casterno a posizionare due olmi nel
giardino retrostante la scuola.
Tutti i bambini, con i loro insegnanti, si sono riuniti nell’atrio della scuola di
Robecco a causa del maltempo. Erano presenti anche la Dirigente Scolastica,
l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Robecco e i rappresentanti
di due associazioni che si occupano della tutela del patrimonio artistico e culturale del territorio, il FAI e Italia Nostra.
Ai bambini è stato chiesto di prendersi cura delle piante che, di anno in anno,
vengono messe a dimora nel loro giardino perché costituiscono un patrimonio
naturale molto importante.
Prima di concludere la mattinata, alcune alunne di classe quarta e quinta
hanno letto delle poesie che avevano come argomento gli alberi, poi tutti
insieme hanno cantato una canzoncina.
Infine, ai bambini di prima è stato distribuito un certificato di messa a dimora
dell’alberello a loro dedicato. Infine, Italia Nostra ha regalato a tutti gli alunni un
opuscolo-guida per la scelta di alberi e arbusti per i giardini della nostra zona.
Classi 5 A e B Primaria L. Da Vinci
Robecco sul Naviglio
Spirito di squadra
La Polisportiva Magenta 2012 è nata anni fa per intraprendere una
strada, cioè il coinvolgimento dei ragazzi di Magenta nel mondo
della pallavolo e della ginnastica artistica. Risaltano le numerose squadre di pallavolo, a cominciare dall’Under 12 fino alla 3ª
Divisione.
Per farne parte bisogna superare un provino. Entrare in una squadra
significa partecipare agli allenamenti ma anche iniziare a creare un gruppo unito, in modo da arrivare alle vette più alte dei campionati, a cui si
partecipa e di cui è possibile apprezzare le coinvolgenti partite in casa
presso la palestra di Pontevecchio.
Infatti, in questo periodo le squadre sono già impegnate in diversi
campionati, tranne la squadra dell’Under 12 che inizierà il prossimo febbraio. Ciò che colpisce maggiormente Magenta è che questa società ha
ragazze e ragazzi capaci di giocare bene ma anche di creare una squadra
unita, trattandosi di amici che allo stesso tempo mantengono un po’ di
sana cattiveria agonistica. Tutto questo è possibile anche grazie ad allenatori, che con la loro professionalità amalgamano il gruppo e stimolano
i ragazzi rispetto ai loro punti deboli e di forza, ma svolgono anche un
ruolo da educatori facendoli crescere fisicamente e caratterialmente.
Tra gli allenatori, per esempio, ci sono Valentina e Samuele per i più
piccoli, Emanuela per l’Under 13, Alberto per i più grandi. Tra tutti spicca
la presenza di un Presidente che, nonostante i numerosi impegni, è sempre capace di far sentire la propria presenza appoggiando le squadre di
Magenta a ogni partita: Paolo Garavaglia. Inoltre, all’interno della società
ci sono i genitori che sostengono le squadre con il loro tifo e la loro grossa partecipazione, stimolando sempre i ragazzi a fare di più.
Pallavolo significa fare gioco di squadra, diventare oltre che compagni
anche amici. Significa urlare dopo un punto ed essere felici per le gioie
degli altri e stimolare i compagni a non abbattersi dopo uno sbaglio.
Tutto questo per fortuna nella Polisportiva Magenta 2012 c’è. In questa
realtà sportiva si condividono gioie e dolori, da una vittoria a una sconfitta e il piacere di giocare per stare insieme.
Tutto questo è la cosa che conta in una squadra, in una Polisportiva,
in una società.
Francesca Chiari
Secondaria F. Baracca - Pontevecchio
sano agonismo
e divertimento
La squadra EINAUDI - DA VINCI
È CAMPIONE D’ITALIA
È iniziato tutto per gioco, puro e semplice divertimento, quando un giorno, dieci ragazzi decidono di partecipare come squadra a un torneo di calcio a 5 tra amici. Nessuno ci
credeva, nessuno pensava che sarebbe potuto accadere davvero e invece no, la squadra
dell’Istituto Luigi Einaudi e Leonardo Da Vinci di Magenta scala tutte le classifiche. Questi
giovani calciatori iniziano a giocare, a lottare, partita dopo partita, sempre più fieri e orgogliosi. Come primo traguardo si portano a casa le vittorie contro le squadre della provincia.
Vincita dopo vincita, successo dopo successo, questi ragazzi conquistano la regione.
Dieci piccoli campioni con una stessa passione nel cuore, il calcio. Ora la voglia di vincere aumenta, iniziano a crederci davvero. I ragazzi accompagnati dai loro rispettivi
professori di Educazione Fisica, in qualità di allenatori, si recano il 20 ottobre 2013 in
Abruzzo, all’Aquila per conquistare l’Italia intera. Ogni giorno una nuova partita da
vincere, ogni giorno altri ragazzi come loro da sfidare, ogni giorno una nuova vittoria.
Ora non è più un gioco, ora vogliono vincere. Vincere ma non solo individualmente,
vincere come una vera squadra. Vogliono dimostrare all’Italia intera chi sono e non
vogliono deludere i loro amici a casa, attenti a seguire ogni loro più piccola mossa.
I loro compagni di classe, a scuola, infatti, ogni giorno tifano per loro da lontano
restando pur sempre vicino con il cuore. Scalano le classifiche, non sembra vero, ma è
così. Questi giovani fenomeni ce la fanno, arrivano alle semifinali, il sogno è sempre più vicino. 26 ottobre 2013, l’emozione sale, la tensione cresce, ma eccoli che si
avviano verso la loro meta, il loro obiettivo finale, un’altra volta, un’ultima volta, ecco il clamoroso 4 – 2 contro la Sicilia. E così anche l’ultimo traguardo è raggiunto.
Ragazzi fieri e pieni di vita tornano dai loro amici a festeggiare. Tutta la scuola si complimenta con loro. La squadra Einaudi - Da Vinci è Campione, Campione d’Italia.
Mercoledì 20 novembre 2013 viene fatto un omaggio speciale per questi ragazzi presso il Teatro Lirico di Magenta. Quarte e quinte di tutti gli indirizzi sono presenti
alla premiazione per applaudire i loro cari amici. Il Sindaco di Magenta e il Preside delle due scuole vincitrici ringraziano e si congratulano per l’impegno e la costanza impiegati in questa gara. Ragazzi e professori, felicissimi della prestazione data durante l’intero torneo, ora aspettano solo di vincere i mondiali.
Alice Petrolo, Vanessa Cecchetto e AliceMarzetti
Istituto Einaudi
UNA CASA
PER TUTTI
Giovani artisti crescono
Da un po’ di tempo a Magenta si vedono
persone “senzatetto” in cerca di aiuto, di
un posto dove abitare. Eppure in città le
abitazioni non mancano: case in costruzione, appartamenti vuoti, case abbandonate. I cantieri sparsi per la città tolgono gli spazi verdi; in quasi tutti i quartieri
sono esposti cartelli di case in vendita
che costano troppo.
Tutta la gente povera non riuscirà mai
ad acquistarne una. Se invece di costruire altre case si riparassero quelle già
presenti in città, si potrebbero aiutare
i “senzatetto”, mettendone qualcuna
a loro disposizione. In questo modo
Magenta non solo conserverà i suoi prati
e l’aria sarà più pulita, ma, cosa ancora
più importante, dimostrerà di essere una
città solidale e attenta ai più deboli.
Classe 4C
Primaria De Amicis
L’arrivo del Natale rappresenta l’occasione per dare il meglio di noi stessi agli
altri, anche con la nostra creatività. Quest’anno, gli alunni della scuola primaria
“S. Caterina da Siena” di Magenta, sono stati coinvolti nello stimolante progetto
“IO, ARTISTA PER NATALE...”. In questo viaggio sulle ali della creatività, sono
stati affiancati da cinque pittori affermati della zona, uno per ogni interclasse.
Artisti che hanno accompagnato gli studenti in questa avvincente avventura,
aiutandoli a ritrarre la realtà alla luce delle loro emozioni, quindi con occhi da...
artista! Ecco i cinque maestri d’arte: Ivan D’Agostini, Angelo Mantegazza,
Francesco Mascia, Pierluigi Meda e Mariastella Sgarella.
L’iniziativa si è svolta in tre fasi diverse: in un primo momento è stato incontrato l’artista che ha presentato una sua opera; in un secondo momento gli
studenti sono stati affiancati dallo stesso artista per ricevere consigli sulla realizzazione di un quadro, espressione della propria personale creatività. L’ultima
fase ha riguardato l’allestimento di una mostra all’interno della scuola, aperta
ai genitori in occasione dei festeggiamenti natalizi.
Gli alunni delle classi quinte hanno preso spunto per le loro realizzazioni dal
tema dell’INTERCULTURA, occasione di scambio, conoscenza, confronto ed
arricchimento fra le culture di tutto il mondo.
Si è atteso con curiosità di percorrere la galleria d’arte che ha visto affiancati quadri di piccoli e grandi artisti in una sola espressione di creatività.
Classi 5C e 5D Primaria “S. Caterina da Siena”
Bullismo,
apparenza e disagio sociale
Siamo nel XXI secolo e ancora oggi si giudica la gente dal modo di vestire o dalla
propria nazionalità. Viviamo in un mondo, dove l’apparenza è quella che conta, in
un mondo dove non importa come sei, cosa senti o cosa pensi, conta solo come
appari agli altri.
Per fortuna non tutti sono così, ci sono persone che non si lasciano sopraffare
da questa idea che prevale su altre, persone che sono loro stesse e ignorano il
giudizio altrui. Ma non tutti sono forti al punto di sopportare critiche e insulti,
molti arrivano perfino a credere a queste parole, che di vero non hanno niente.
Parole che vengono dette senza pensare, senza sapere come possono influire
nella vita di altri (si dicono e basta).
È passato quasi un anno da quel lontano 7 gennaio 2013 quando Carolina
Picchio, una quattordicenne, si è suicidata lanciandosi nel vuoto dal balcone
della sua abitazione a Novara. La ragazza subiva atti di bullismo non fisici ma
psicologici, attraverso i Social Network.
All’inizio, queste parole sono solo rumori, che si ignorano, ma quando ne sei
sommerso, hai paura, paura che queste cose dette a te da tempo abbiano
qualcosa di reale. Menti a te stessa dicendo che non ti importano, ma cominci a
costruire un muro, mattone dopo mattone. Una volta terminato questo muro, ti
accorgi che dentro di te queste voci continuano, ti senti male sconfitto e pensi
che non ci sia via d’uscita, tanto da non riuscire a cogliere l’aiuto degli altri
perché il muro, costruito con le tue stesse mani, non te lo permette.
Arriva un punto in cui vuoi farla finita, perché non sopporti l’impotenza che hai
davanti a queste voci, che si fanno più grandi in te. Alla fine, le ascolti e ci credi,
perché non hai altro a cui credere, pensi che l’unico modo per non sentirle sia
smettere di respirare e quando non si percepisce nemmeno il battito del cuore,
sei libero. Quando cessi di esistere il mondo si ferma, si ferma e ascolta la tua
NO
SPRECO
Un pozzo
per il Parco
dell’Unità d’Italia
Migliorare i sistemi di irrigazione del verde spendendo
meno è un’impresa possibile.
Lo dimostra il progetto innovativo, curato e realizzato da ASM, per irrigare il Parco dell’Unità d’Italia di
Magenta, l’area verde della Villa Naj Oleari e di quella attorno all’Ossario che si estende fino alla stazione ferroviaria della nostra città.
L’impianto è stato progettato e realizzato per ridurre
i costi che il Comune deve sostenere per l’acqua necessaria ad irrigare la vasta area verde di circa 12.300
m2, a cui si aggiungono 3.000 m2 di una zona adiacente e le piante attorno all’Ossario di Magenta.
Infatti per un prato verde e delle piante così grandi è
necessaria tanta acqua soprattutto quando fa molto
caldo. Vediamo qualche dato tecnico: il pozzo che è stato scavato è profondo 28
metri e la pompa immersa nel pozzo garantisce una portata d’acqua compresa
tra 2 e 3 l/s (litri al secondo). Inoltre la pompa, a regime variabile, è comandata da
un modernissimo sistema di regolazione. Per irrigare un’area complessiva di circa
15.000 m2, nelle ore notturne per un periodo di cinque mesi, tra maggio e settembre, la pompa estrae dal pozzo 3.200 m3 (ovvero 3.200.000 litri) di acqua.
In questo modo il Comune non deve comprare tutta quest’acqua dal gestore dell’acquedotto e può così risparmiare 3.200,00 euro per ogni anno.
L’acqua inoltre viene prelevata direttamente dal pozzo autonomo non sottraendola alla rete idrica, consentendo così di non sprecare acqua potabile e nel contempo abbattere i costi.
È un altro esempio concreto di buona pratica ambientale
messa a punto da ASM.
storia ma la cosa peggiore è che per fargli capire quello che la società d’oggi
può fare, il sangue di persone deboli deve essere sparso, prematuramente.
Ashly Gutierrez, Xhoana Shukulli
Secondaria F. Baracca
MAGENTA
in aumento le risse
tra i giovani
Sempre più in aumento gli atti di violenza nei quali
sono coinvolti soprattutto i minorenni
Ragazzi tra i 14 e i 17 anni coinvolti in risse per motivi banali fuori da scuole o locali di Magenta. Sempre più in aumento gli atti di violenza nei quali
sono coinvolti soprattutto i minorenni. I motivi sono vari, a volte semplici incomprensioni, quali l’interessamento a una stessa ragazza o una semplice
occhiata, altre volte insulti pesanti pubblicati sui Social Network che scatenano tra i ragazzi, sempre pronti al confronto fisico, l’istinto di risolvere le
cose passando direttamente alla violenza.
Purtroppo l’alcool e le droghe aumentano la possibilità dello scaturire di litigi. Spesso la persona interessata non affronta questa situazione da sola
ma chiede aiuto agli amici trasformando una semplice discussione in una “maxi-rissa”. Capita anche che durante eventi cittadini, come le giostre, i
ragazzi organizzino risse contro i loro stessi coetanei dei paesi limitrofi per accrescere la propria popolarità. L’intervento delle Forze dell’ordine non
è sempre tempestivo, ma, fortunatamente, a volte riescono a bloccare in tempo la situazione prima che questa degeneri.
Altri luoghi prediletti per i litigi sono le scuole e le feste. Accade, infatti, che un ragazzo, preso di mira per bullismo o motivi futili, venga aspettato al
termine dell’orario delle lezioni da vere e proprie gang. Durante le feste, invece, ragazzi sotto gli effetti di alcool e droga trovano piccoli pretesti per
scatenare una grande scazzottata, nella quale molte volte rimangono ferite persone non per forza coinvolte. È capitato, inoltre, che recentemente un
locale magentino è stato chiuso a causa delle frequenti risse.
La rissa è una cosa barbara, che è sempre esistita, in quanto il combattimento uno contro uno a mani nude è per i ragazzi una prova di forza e di
leadership. Oggi però il fenomeno è in forte aumento a causa della crisi che amplifica il disagio, in particolare nelle fasce deboli della popolazione,
ed esaspera ogni conflitto.
È importante ricordare che la virtù dei forti non è l’aggressività bensì la calma.
Camilla Chiodini, Ilaria Benzo
Istituto Einaudi
GLI ALUNNI LIBERANO GLI STORIONI NEL TICINO
Crescere con la natura
rende bello il nostro territorio
Alla Scuola primaria “E. De Amicis” di Magenta questo anno
scolastico è iniziato “con la natura”: per accogliere i primini
è partito il progetto“ECOscuola chiama ECOparco”
I bambini delle classi quarta e quinta della scuola primaria
di Pontenuovo si sono ritrovati giovedì 17 ottobre al parco
“La Fagiana”, per partecipare alla liberazione di una particolare varietà di storioni, gli storioni cobici.
Si tratta di una specie in via di estinzione soprattutto per colpa degli uomini,
che hanno costruito canali e chiuse sul percorso che di solito essi compiono,
impedendo, di fatto, agli animali adulti di deporre le uova nel luogo più adatto.
Per questo, i biologi hanno pensato di catturare le femmine e sistemarle in
una vasca speciale, chiamata incubatoio. In questo ambiente protetto, le uova
possono schiudersi senza il pericolo di essere mangiate.
Nell’incubatoio sono presenti vasche grandi per pesci di un anno, già di taglia
media, vasche piccole per pesci più piccoli e vasche ancora più piccole per
pesci appena nati.
In tutto ci sono sei vasche per sei diverse taglie di pesci. La vasca per le uova è
speciale: è di forma cilindrica e ha un piccolo tubo che soffia l’aria per muovere
le uova evitando che si attacchino le une alle altre.
Una volta raggiunta la taglia sufficiente per vivere autonomamente e senza
il rischio di venire divorati da altri pesci, gli storioni sono pronti per essere
rilasciati nel fiume.
Stavolta è toccato ai bambini di Pontenuovo liberare gli storioni cobici. Bambini, biologi e pesci si sono quindi spostati sulle rive del Ticino.
Il cammino è stato lungo ma ha mostrato la ricchezza e la bellezza del nostro
parco. I più fortunati sono riusciti a scorgere alcuni esemplari della fauna locale:
un procione, un paio di leprotti, un airone, uno scoiattolo, diversi picchi. Sul
ciglio del sentiero hanno avvistato una biscia morta.
Giunti sulla riva del fiume, i bambini hanno trovato ad attenderli tre grosse
vasche contenenti i pesci da liberare. Il biologo responsabile del progetto ha
spiegato le fasi della liberazione: prendere con il retino un pesce per volta,
controllare il suo stato di salute grazie alla lettura di un micro-chip, rilasciarlo
nelle acque del Ticino.
Mentre prendeva il suo esemplare, ogni bambino ha dato il nome al pesce.
Afferrando l’animale, i bambini hanno anche toccato gli storioni: il dorso duro e
ruvido, la pancia liscia e viscida, il tutto ricoperto da uno speciale liquido gelatinoso che serve per proteggerlo e per farlo scivolare meglio nell’acqua.
Era il 18 settembre quando due guide del Parco del Ticino hanno spiegato, con un filmato, le risorse naturali del nostro territorio e due animatori, travestiti da alberi, hanno raccontato una storia trasformando
i bambini delle varie classi in semini, acqua, sole, terra e aria per capire
con allegria cos’è un ecosistema.
Con il “gioco del filo di lana” alunni e adulti presenti hanno costruito
una rete scoprendo che anche la scuola è un ecosistema: ogni elemento diverso ha la propria funzione e ciascuno deve agire bene con gli
altri. Un guardaparco ha consegnato ad ogni classe una pergamena
con la “missione”da compiere per imparare dalla natura come funzionare bene.
Dal 30 settembre al 4 ottobre ogni classe è andata al Parco del Ticino,
località “La Fagiana”, dove le guide hanno fatto fare nuove scoperte con
osservazioni, esperimenti e laboratori.
I bambini delle classi prime hanno imparato a riconoscere vari semi,
quelli delle seconde hanno analizzato l’acqua del fiume Ticino, quelli
delle terze hanno capito che il sole aiuta la fotosintesi clorofilliana delle piante, i bambini delle 4e hanno conosciuto la struttura del terreno,
quelli delle quinte infine hanno scoperto le caratteristiche dell’aria.
Tutti hanno osservato la vegetazione del bosco e gli animali che vi vivono e hanno capito l’importanza di salvaguardare piante autoctone
come la quercia e il carpino.
È necessario, però, segnalare che all’interno del Parco i percorsi per i disabili sono in parte rovinati; si spera vengano sistemati per permettere
a tutti di godere una serena passeggiata.
Nel mese di ottobre ogni classe ha concluso la sua “missione” realizzando l’Alfabeto del Bosco: disegni e parole ricordano le uscite nel Parco e
le buone relazioni dell’ecosistema-scuola e dell’ecosistema-parco.
Il 18 ottobre gli alunni con le guide del Parco hanno piantumato, nel
giardino della scuola, querce roverelle, carpini e tigli.
Essere con la natura è un bene per la natura e sin da piccoli si costruisce un bel territorio dove vivere.
Gli studenti delle quarti classi si stanno impegnando molto, infatti dall’anno scorso hanno aderito al progetto di educazione
ambientale“Biodiversità, territorio e sostenibilità”. Crescere con la natura è bello.
Classe 4 B
Primaria De Amicis
La liberazione degli storioni cobici è avvenuta con successo.
Francesco Aquilino, Andrea Balzarotti, Federico Ferrara, Alessandro Corona
Primaria G. Molla Beretta- Pontenuovo
I NOSTRI PARCHI UN ANNO DOPO
L’anno scorso i bambini di Pontenuovo hanno ispezionato i loro cinque parchi per verificarne le condizioni.
Girando nel territorio e intervistando gli abitanti della zona, hanno scoperto che il verde pubblico e le attrezzature erano trascurate e malmesse.
Le istituzioni comunali avevano promesso che si sarebbero occupati del problema.
Dopo un anno, gli alunni sono ritornati nei parchi e ne hanno controllato le condizioni: ci sono miglioramenti e, purtroppo, anche qualche altra cosa da
sistemare. Gli interventi hanno riguardato soprattutto la sistemazione e la sostituzione di altalene, giochi rotti e lampioni non funzionanti.
“Il parco vicino a casa mia, il parco Gandhi l’anno scorso aveva lampioni rotti, scivolo semi-distrutto e altalene inservibili. - racconta Carlo Quest’anno ci sono stati dei cambiamenti: hanno sostituito le altalene e cambiato i lampioni, lo scivolo, invece, è ancora in cattive condizioni”.
Anche il parco dedicato a Madre Teresa ha visto dei miglioramenti. Infatti, come osserva Alexandra, è stata tolta la struttura vecchia e pericolante, ormai inservibile per
il gioco. Le altalene adesso sono nuove. Purtroppo, però, alcuni abitanti poco educati portano lì i loro cani a passeggiare. Il parco “Rigoberta Menchiù” risulta essere
quello meno usato e più trascurato, con giochi e attrezzature rotte, arrugginite, pericolose: forse basterebbe che fosse pulito e curato. Anche il parco “Iqbal” è stato
ripulito e molti giochi sono in ordine. Lo scivolo invece è da sistemare e la pista di pattinaggio è distrutta. Anche gli adulti vorrebbero una zona verde più vivibile.
Una signora che abita in quella zona, ci racconta che in estate il sole è molto forte e l’ombra è poca perché gli alberi hanno una chioma poco sviluppata: servirebbe
una potatura.
“La manutenzione ordinaria è stata fatta e l’erba è stata tagliata, ma gli alberi non sono curati. Queste piante non sono le più adatte al nostro
territorio, però possono vivere e crescere bene se vengono periodicamente potate e liberate dalle erbacce. La loro crescita e il loro sviluppo sarebbero migliori a vantaggio di una maggiore vivibilità di questo meraviglioso spazio verde che è il nostro parco”
Riccardo Colombo, Abdulah Iftikhar, Simone Codini
Primaria G. Molla Beretta- Pontenuovo
Le fotografie pubblicate sono state selezionate dagli autori degli articoli.
“La Voce dei giovani” è stampato su carta usomano certificata,
il formato ha permesso di ridurre ulteriormente gli sprechi di carta.
Torna il vero spirito del Natale
Passeggiando per le vie del centro di Magenta si vedono i segnali della
festa che sta arrivando: le luci intermittenti nelle strade, i festoni nei negozi,
il grande abete e il presepe nella piazza principale, la pista di pattinaggio
sul ghiaccio, i vetri delle scuole e le classi addobbate. Eh, già! È proprio l’aria
del Natale.
È la festa del donare, dell’“essere più buoni”, della solidarietà, dello
stare insieme. È la festa delle riflessioni.
Ma quali meditazioni ci porta questo Natale?
Negli ultimi anni questo evento sta forse ritrovando lo spirito più lontano
dallo sfrenato consumismo, che aveva trasformato la festa per la nascita di
Gesù in una fiera dell’acquisto, spesso solo per moda o addirittura inutile.
Sarà la crisi ormai pluriennale in cui ci troviamo, sarà il bisogno di sentirsi
“famiglia”, saranno tanti motivi, ma sembra proprio che lo spirito del Natale
stia tornando a essere quello dello stare insieme, del condividere le proprie
giornate con le persone a cui vogliamo bene, il papà, la mamma, i fratelli, i
nonni. Un po’ è ricordare con genitori e nonni come erano i Natali dei “loro
tempi”: memorie di quando nevicò la notte di Natale, di giornate speciali
passate con una famiglia che non si era mai pensato fosse così numerosa,
ricordi della tradizione di far parte del “presepe vivente”, ricordi di un Natale
fatto di cose semplici, quando, a volte, anche un solo mandarino e poche
caramelle facevano la felicità di un bambino.
Ricordi della gioia che porta l’atmosfera del Natale quando si è piccoli. È dunque un giorno che mette insieme il passato, il presente e il futuro:
i nonni, i genitori e noi bambini; che permette alle famiglie di accorgersi
quanto sia bello e importante volersi bene, quanto sia divertente stare
insieme, con i giochi di società, la TV spenta e ad ascoltare gli altri.
Ecco, il Natale piace tanto ai bambini perché è uno di quei pochi momenti
che permette ai nostri genitori di stare con noi dimenticando la fretta, e il
dover scappare per i loro impegni.
Bene, il Natale è tutto questo. Non resta che chiedere a Babbo Natale il
regalo che si vorrebbe ricevere.
5A
Primaria De Amicis
Augura a Tutti
Buon Natale
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terzo numero - Associazione Culturale SAAMA RAAC