Immagino che
emettere un mandato di cattura non
sia cosa facile.
PRANZO. Tortino di zucchino con maltagliati ai funghi e pancetta di suino nero. Agnello di latte con greco bianco e patata cinerina della Sila. Dessert di mousse di fichi d’india: queste le portate,
servite al Papa. Nessuno di questi frutti della terra aveva il certificato di controllata provenienza dalle terre antimafiose della
Valle del Marro. Hanno intossicato Benedetto XVI.
DOMENICA
16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
02
Controcopertina
Il saluto al Papa
e l’addio alla
lingua italiana
Leggo, mastico:
“Un evento che accade in
una stagione particolare
della nostra regione non
tanto perché l’autunno
calabrese è mite ma
soprattutto perché stiamo
preparando con convinzione il
futuro delle giovani
generazioni”.
Dalla prosa del Governatore
RODERIGO DI CASTIGLIA
Gran Saluto del Governatore al Papa
ha questo esorbitante inizio: “Un evento che accade in una stagione particolare della nostra regione”. Qual è l’evento di cui s’avvia a discorrere l’eloquente non
loquente dr. Giuseppe Scopelliti con un periodo, che logicamente sta sospeso in aria, come le
salsicce, e grammaticalmemte zoppica, come
un mutilato di guerra? Leggo, mastico e scrivo:
“Un evento che accade in una stagione particolare della nostra regione non tanto perché l’autunno calabrese è mite ma soprattutto perché
stiamo preparando con convinzione il futuro
delle giovani generazioni”. Aggiusto, innanzitutto, secondo lingua italiana, il complesso e
ardito periodo, che va integrato e riscritto correttamente così: “[Il Papa viene in Calabria].
Un evento che accade in una stagione particolare della nostra regione. Non tanto perché, ma
quanto soprattutto perché..”. Da quando in qua
tanto, in funzione correlativa, richiama soprattutto, e non quanto? E da quando l’avversativo
ma non è preceduto da una virgola? Croce la
Il
LE PERLE
Dal saluto del Governatore al
Papa, apprendiamo: a) che il
Papa è venuto in Calabria per
ragioni climatiche- l’autunno
mite da noi; b) che soprattuto al
felice passo è stato mosso dal
fatto - udite e tremate- che il
dr. Scopelliti sta “preparando
con convinzione il futuro delle
giovani generazioni”.
usava.
Comunque, anche una prosa sgrammaticata
non è in grado di nascondere le perle.
Apprendiamo: a) che il Papa è venuto in
Calabria per ragioni climatiche- l’autunno mite
da noi; b) che al felice passo è stato mosso dal
fatto -udite e tremate- che il dr. Scopelliti sta “
preparando con convinzione il futuro delle
giovani generazioni”. Credevamo che il simpatico Barone di Münchhausen fosse imbattibile
per ampollosità. Cede lo scettro all’antipatico
Governatore, che racconta il meraviglioso
inverosimile.
Leggo, mastico: “La Calabria è da sempre
luogo di approdo e di partenza, porto d’imbar-
co e di rientro, che sta sperimentando la solidarietà e l’accoglienza…”.
E scrivo. Il “che”, introduttivo di proposizione
relativa, è da riferire alla Calabria, ma, posto a
distanza da questa, crea equivoci e distorsioni.
È una barbarie linguistica.
E riscrivo in lingua italiana: “La Calabria, che
sta sperimentando la solidarietà e l’accoglienza
…, è da sempre luogo di approdo e di partenza, porto d’imbarco e di rientro”.
Leggo, mastico :“Guardiamo il mondo con lo
sguardo all’Europa”.
E scrivo. C’è cacofonia evidente nel rattrappito “Guardiamo il mondo con lo sguardo
all’Europa”. La povertà linguistica non consente al Governatore di trovare un sinonimo di
sguardo. Ciò che lo avrebbe indotto a purgare
la detta frase con: “Guardiamo… con gli
occhi”. Ma la purezza, anche in fatto di lingua,
è una dote che non pertiene al Governatore.
Comunque, sguardo è, per il Governatore, più
che una parola, una caramella. Dolce è gustarla. E, infatti, anche a riprova della sua estrema
anemia lessicale, la ripropone dopo un paio di
righe.
Leggo e mastico: “… ma con le radici saldamente nel Mediterraneo, che è sempre stato
un mare di scontri, un mare di mutamenti, in
questi anni attraversato da rotte in direzione
della speranza. Fenomeni …”. Ma le rotte in
direzione della speranza, poiché, al di là della
scorza metaforica, si tratta di immigrati, sono
fenomeni o sono fatti?
Leggo e mastico : “Ed è significativo che nei
150 anni dell’Unità, Sua Santità venga in
Calabria…”. E scrivo. Dopo “dell’Unità” c’è
una virgola, che separa il soggetto -Sua Santità-
IL SILENZIO E’ D’ORO
Il Governatore
chiude il suo dirupato saluto
con parole di vertigine lirica,
punto d’amore
per “i solitari di Dio...”.
Si faccia accogliere tra loro,
obbligati al silenzio come lui
sarà obbligato. Per il bene
della Calabria e della lingua
italiana.
dal resto che precede. Un errore madornale.
Potrebbe anche trattarsi d’un errore di stampa,
vogliamo essere generosi. E mi duole che l’errore di stampa non possa essere invocato per
quel “nei 150 anni dell’Unità”, che sta in piedi
come un sacco vuoto. Non c’è scampo. O: Nel
150° anniversario dell’Unità o: A 150 anni
dall’Unità.
Noi vogliamo un gran bene al Governatore
che chiude il suo dirupato saluto con parole di
vertigine lirica, punto d’amore per “i solitari di
Dio, fiamme di luce nel cielo stellato”. Si faccia
accogliere tra loro, obbligati al silenzio come
lui sarà obbligato. Per il bene della Calabria e
della lingua italiana.
DOMENICA
16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
03
Parlando
Style
di...
La settimana
NORDICI&SUDICI
DAI SINDACI DELLA LOCRIDE
SETTE DOMANDE
Giustizia e Libertà PER SETTE POLITICI
Giovanna
D’Agostino e
Serena Cara
ai tempi di
Ladyterranea
GIOACCHINO CRIACO
Meglio, giustizialismo e garantismo
che, semplificando parecchio, potrebbero essere spiegati con la scelta di
ridurre fortemente le garanzie dell’individuo a vantaggio della maggiore sicurezza collettiva, per la prima, o con l’opzione di rischiare un po’
di più sul piano collettivo garantendo maggiormente
le libertà individuali, per la seconda. Scelte appunto,
e come tali entrambe legittime senza figurarsi il giustizialista col cappio in mano e il garantista col cannone in bocca. I contesti sociali debbono, obbligatoriamente, basarsi sulle regole, il quantum e la qualità
di esse fa la differenza fra garantista e giustizialista.
Entrambi però hanno un totem, la Legge. Entrambi
sono per il rispetto assoluto delle regole. La nostra si
sa è una società confusa, così mentre il garantista è
considerato un filosofo il giustizialista passa per pragmatico. O, peggio, giustizialista moralista, garantista
connivente. Confusioni appunto, ognuno può scegliere di essere come vuole, ed è buono in qualunque
opzione. La volontà dei più fa la differenza, maggior
rigore o maggior garanzia, la gente vota e il legislatore agisce di conseguenza. Questo in contesti normali,
nel nostro, che notoriamente non lo è, si eleggono
maggioranze per le garanzie e ci si ritrova col codice
in casa. Si và dietro ai rigoristi e si finisce affogati da
condoni e amnistie. Si vive da sempre di emergenze
e nell’episodico le concezioni cambiano dall’alba al
tramonto. Quando poi la società è fondata sull’egemonie culturali mediatiche è finita. La linea la dettano i giornali e le televisioni, e quando ogni organo di
stampa ne ha una, vince l’odience, il programma più
visto o il giornale più letto. Così, o giustizia o libertà
diventano un inganno, non rispondendo mai a intime
convinzioni, ma piuttosto a momentanee suggestioni.
Sempre più spesso i garantisti non sono altro che i
reduci di una guerra, quella combattuta con le armi
del giustizialismo, soldati del rigore morale e giudiziario finiti in croce a causa di norme orbe o di tutori
dell’ordine con gli occhi chiusi. E anche i giustizialisti sono figli di un qualche lassismo che gli ha fatto
trovare la casa svuotata o la vicina sgozzata. Siate
come volete, ma siatelo per convinzione e non per
moda.
È ROTTURATRAD’AGOSTINO E CARA
SCOPELLITI
Il Comitato dei
sindaci della
Locride bussa
a sette dei
protagonisti più
autorevoli della
poltica calabrese
CARIDI RAFFA
DE ROSE
LADYTERRANEA: UNA
DONNA SOLA AL COMANDO
È finita.
Giovanna
D’Agostino e
MESITI
BELCASTRO PIZZA
Serena Cara
non promuovoL’assemblea dei consigli comunali ha
no – (più) insieme - attivita’ di difesa
approvato un progetto d’urto per la
e in tutela dei diritti delle donne del
Locride in sette punti, quale è il Suo
Mediterraneo con l’obiettivo di comgiudizio;
battere le varie forme d’annichilimento
e distruzione della dignita’ femminile’’.
Il progetto prevede la possibilità d’un
Ora c’è una sola donna al comando
decreto Locride così come s’è fatto per
di Ladyterranea: Giovanna.
la città di Reggio. Ritiene praticabile
Mi domando: è quest’ultima che
questa possibilità?
non ha voluto più l’appoggio del suo
vicepresidente o a Serena Cara stava
Alla Regione Calabria si richiede un
stretto il ruolo di braccio destro?
“pacchetto Locride” destinato non
Per capire qualcosa chiamo il presitanto alle infrastrutture, per cui si fa
riferimento al piano strategico, ma all’occudente dell’associazione, a cui questo
pazione ed allo sviluppo. Ritiene le misure
settimanale ha dato spesso ampio
esaustive o realizzabili in tempi rapidi?
spazio.
«Incomprensioni ideologiche» mi
I sindaci della Locride si vanno caratdice al telefono una Giovanna
terizzando come istanza politica del ter- d’Agostino molto serena (Sic), proritorio con la volontà di rappresentare
babilmente grazie ai benefici di un
l’intero comprensorio. Lei lo ritiene un fatto recente e lungo viaggio nella “civile
positivo ?
Modena”.
Io sperando di tirarle qualcos’altro le
Cosa secondo Lei potrebbe e dovrebbe
chiedo: «Allora ha ragione il profesfare la Regione Calabria per la
sore Pasquino quando dice che le
Locride?
donne sono unite contro gli uomini,
e, oltre la caduta dell’odiato nemico,
Esiste una “questione Locride” pur
si fanno a pezzi».
all’interno d’una problematica più
ampia che riguarda la calabria?
Non ha abboccato alla provocazione
e mi ha risposto confermando con
Un consiglio ai sindaci della Locride.
altre parole la prima battuta «niente
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7
DOMENICA
di che, nessun problema personale,
solo punti di vista differenti su più cose
di mondo» Molto probabilmente
più che il mondo qui c’entra la luna,
ho malignato, senza riferirlo alla mia
disponibile interlocutrice.
E dato che la redazione de la
Riviera non ha in organico un esorcista, dopo aver chiuso con
Giovanna D’Agostino, chiamo
Serena Cara. Risponde gentilmente
concedendomi solo pochi minuti
poiché impegnata con i suoi alunni,
alle prese con una mostra di telai e
abiti antichi all’archivio di stato di
Reggio Calabria.
Lei parla pure di ideologie, di punti
di vista differenti, ma nella sua voce
a differenza di quella del suo ex presidente c’è delusione. O almeno
questo mi è parso «La ragione della
rottura – mi dice- nasce da differenze
caratteriali. Le diverse visioni ideologiche su più prospettive, hanno creato
dei blocchi che impedivano il normale
svolgimento dell’attività sociali che
l’associazione si era proposta». Solo
questo? Mi chiedo. No, non credo:
c’è qualcos’altro. Il movente è personale, sono convinto: la sfera privata
ha invaso quella pubblica. Ma non lo
posso dimostrare, per colpa del peggior nemico di un’intervista: il telefono.
Jim Bruzzese
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LA RIVIERA
04
la Riviera
LA DEA BENDATA VEDE LA LOCRIDE
Assegnato il primo mega
Jackpot nazionale in casa Seven
La Locride è stata baciata dalla fortuna con una vincita da
114.092.000 euro. Il gioco che ha regalato il Mega Jackpot
nazionale, con una giocata da 50 centesimi, è "The Big Easy"
e questa rappresenta la prima vincita importante presso la
nuova casa da giuoco SEVEN di Marina di Gioiosa Jonica.
Raggiunto telefonicamente, uno dei titolari Francesco Ruso
ha dichiarato: “sono molto soddisfatto e felice per aver dato
gioia a qualche famiglia, spero sia l'inizio di una valanga di
Jackpot che cadranno su tutti i nostri clienti”. “Seven” è la
prima casa da gioco della Lottomatica in Calabria, inaugurata due mesi fa sta già riscontrando un buon successo di pubblico e di vincite.
Il ticket di Seven
che ha regalato al fortunato
vincitore 114, 092, 46 euro
EDITORIALE
I figli della gallina bianca
FERNANDO SAGADO
erché la Locride non è mai andata da nessuna parte? Ovvio, per lo sfrenato individualismo che anima la sua gente. Il culto di sé, in prima battuta, poi quello della famiglia, poi
quello del clan, poi quello del proprio paese, mai quello per la nostra Patria: la Locride.
Sembra che Dio un giorno facesse un giro fra i pastori del mondo, accompagnato da un pastore
con al seguito il suo gregge stupendo. Domandava, il Supremo, il desiderio di ognuno e ciascuno rispondeva allo stesso tono. Tutti volevano bestie belle, uguali a quelle del pastore che camminava con Dio. Giunto nella Locride il tono cambiò. Nessun pastore voleva un gregge come quello del pecoraio di Dio. Il desiderio
dei caprai nostrani sorprese l’Onnipotente. Tutti volevano che Dio facesse morire quelle meravigliose bestie, non ne volevano di
simili. Semplicemente desideravano che non esistesse la bellezza per non sottoporsi all’esame del paragone. Certo è una favola, ma a
volte ci si crede quando si incontrano individui che piuttosto che confrontarsi con altri preferiscono che gli altri scompaiano. Quando
si vedono famiglie che anziché impegnarsi nell’emulazione delle famiglie migliori ne auspicano la distruzione. Quando si vedono
clan combattersi anziché allearsi. E quando, soprattutto, si vedono paesi marciare in direzioni opposte pensando di fare il proprio
bene a discapito dei paesi fratelli. Per questo la Locride da secoli non va da nessuna parte e forse da qualche parte non ci andrà più,
se non a quel paese, perché la logica di chi dovrebbe dirigerla è quella dei figli della gallina bianca che da sempre si credono i più
belli di tutti, convinti di essere i soli candidi e svegli in mezzo a covate di pulcini neri e babbi. In realtà continuano a essere dei polli,
buoni per ogni faina di passaggio. La logica locridea è sempre più quella delle pecore che si isolano per riempire la pancia dei lupi. E
chi si crede volpe si guardi più spesso allo specchio, sul dorso si scoprirà penne o lana, ornamenti di ovini e volatili, in bocca vedrà
dentini aguzzi capaci di fargli addentare qualche boccone che non gli riempirà mai lo stomaco e che alla fine utilizzerà per rodersi il
fegato quando quelli che voleva fregare gli saranno davanti di chilometri.
P
DIAVOLO NERO
Un passo indietro
di Mammoliti e due
avante della deputata
Pino Mammoliti è il Richelieu del
Pd di Locri. È la sua eminenza grigia. Sornione come un gatto, come
il gatto è capace di incursioni feline,
che si promettono devastanti. Ora
che siamo in autunno e il cielo si fa
fosco, l'ha voluto illuminare con un razzo del
pensiero, dicendo bel bello alla deputata Maria
Grazia Laganà, fin qui intoccabile e inattaccabile: fai un passo indietro, non ricandidarti, dal
momento che non sei stata in grado di rappresentare le istanze della Locride.
In un uomo politico, come Pino Mammoliti,
cauto per vocazione, accorto per
scelta, prudente
per infiltrazione
cattolica,
non
sospettavamo
tanto coraggio: le
icone non si toccano.
Gliene
verrà bene, gliene
verrà male? Io
Diavolo
nero
spero che Pino
Mammoliti- e ci
sono tutte le
ragioni contrarie
alla mia speranzanon finisca sulla lavagna nera dei contigui alla
'ndrangheta. Poi che la sua richiesta - nevvero?appare oggettivamente come un dono agli 'ndraghetististi , ai delinquenti, agli uomini di malaffare, i quali ad altro non aspirano che all'indebolimento della Vedova di Francesco Fortugno, a
fare il vuoto attorno a lei, a isolarla. Si capisce o
no?
Interpretazione a parte del folle gesto, ciò che
Pino Mammoliti non potrà mai sperare è che la
deputata Maria Grazia Laganà faccia un passo
indietro. Piuttosto, farà due passi avanti. Per non
privare il Parlamento delle sue conoscenze sulla
'ndrangheta.
DOMENICA
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OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
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DOMENICA
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LA RIVIERA
06
Parlando
di...
La copertina *
In Calabria
Povero Papa, poveri noi
Il
PASQUINO CRUPI
Papa, ogni qualvolta apre
bocca, parla urbi et orbi.
Parla per tutti, e la sua
parola, che ha del divino e
che, in ogni caso si leva in nome di
Dio, conquista Tv e giornali. Vale
sempre. Non vale per la Calabria . È
un povero Papa quegli che ci ha visitati nella piovosa giornata del 9 ottobre. In nessun telegioranale di pubblica TV e di TV privata la notizia
del suo viaggio in questa nostra
terra, che prega , spera e non tutto dì
spara, è stata data in apertura. Allo
stesso modo si sono comportati i
mastodonti della carta stampata di
centrosinistra e di centrodestra. Il
Papa è stato relegato nelle pagine
interne, in coda, come in coda è la
Calabria. Vi ha fatto eccezione
<<il Giornale>>, che il Papa ha
richiamato in prima pagina. Non per
dire che era disceso tra la perduta
gente, ma per mettergli in bocca che
dai nostri luoghi impervi aveva pronunciato la scomunica contro la for-
PAPA
DESAPARECIDO
Il Papa, ogni
qualvolta apre bocca, parla
urbi et orbi. E la sua parola,
che ha del divino e che, in
ogni caso si leva in nome di
Dio, conquista Tv e giornali.
Vale sempre. Non vale per la
Calabria .
mazione d’un partito di cattolici.
Mai oscuramento più atroce v’è
stato nella storia della Chiesa, dei
suoi Papi e dei loro spostamenti apostolici. Il Pastore tedesco, che ha
l’obbligo di essere umile, servo dei
servi di Dio, sicuramente non se ne
sentirà né umiliato né afflitto né
offeso. Né afflitti né umiliati, ma
offesi ci sentiamo noi calabresi. Non
per un malinteso amore dei luoghi
natìi- anche questo, però- ma per il
persistente sgarro storico della nuvolagia delle corali penne antimeridionaliste , che fanno della Calabria una
terra senza Dio, e ove la più alta cattedra di moralità e di cristianità
diventa un banco di asini bigi, recalcitranti alla luce, al progresso, alla
civiltà. Tutto ciò che vi è di calabrese
sulla terra, è basso e tende ad abbassare tutto ciò che vi scorre dentro,
cose e uomini, anche il Papa. Che
perde la sua centralità, e in questa
periferia – possiamo ancora scrivere
umana?- diventa periferico.
Ma, grazie a Dio, le cose non sono
importanti per l’importanza, data
loro dai campioni dell’antimeridionalismo razzista. Sono importanti di
per sé.
Il Papa ha parlato in spirito di verità.
Ha detto con plastica immagine che
la Calabria è “una terra sismica non
solo dal punto di vista geologico, ma
anche da un punto di vista strutturale, comportamentale e sociale”.
Ha squarciato il velame oscuro, calato recentemente dagli imbellettatori
d’una Calabria con il vestito della
Domenica, indicando che in
Calabria “la disocuppazione è
preoccupante” e che, dunque, c’è
“una criminalità spesso efferata [che
ne] ferisce il tessuto sociale”.
Ha indicato la via del riscatto nel
prodursi di “una nuova generazione
di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte,
ma il bene comune”. Vale a dire,
una nuova classe dirigente, che tale è
se non allontana “dal suo capo i
doveri e le responsabilità che formano il titolo d’onore di una classe dirigente”, per come scriveva Guido
Dorso. Quando ciò non è, la classe
dirigente è appena una sfinita classe
governante, e “una classe – specifica
il Grande Meridionalista- con una
pisicologia simile è battuta in partenza. Essa può sopravvivere alla sua
stessa rovina, e, mercé, l’astuzia della
politica di ogni giorno, può anche
difendersi dagli assalti degli uomini
e degli avvenimenti, ma è condannata per sempre, perché non è più una
DOMENICA
classe dirigente, ma un ceto a rimorchio del resto della società”.
Il Papa parla per tutti. E noi intediamo che la favola narra del
Governatore Scopelliti, al quale il
Papa non ha ritenuto di rivolgere il
suo deferente pensiero.
E sante le sue parole che, contro
ogni mefistofelico fissaggio, lanciano
sul proscenio non un popolo rassegnato, ma un popolo in piedi, che
resiste, lotta, spera. Come è sempre,
è stato il popolo calabrese, come
sempre è stato il Mezzogiorno. Un
Papa meridionalista perché universalista. Nell’universo del Papa c’è la
questione meridionale. C’è il
Mezzogiorno. C’è la Calabria.
Dotata di energie intelligenze per
potere risorgere.
Con buona pace dei pennuti signori
che mettono la Calabria in prima
pagina quando i calabresi uccidono,
non quando accolgono, di speranza
pieni, il Pastore, che si trae dietro la
questione meridionale.
PAPA
MERIDIONALISTA
Il Papa parla per tutti.
Un Papa meridionalista
perché universalista.
Nell’universo del Papa c’è
la questione meridionale.
C’è il Mezzogiorno. C’è la
Calabria. Dotata di energie
intelligenze per potere
risorgere.
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LA RIVIERA
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DOMENICA
16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
08
la Riviera
Braveheart Orsomarso in crisi mistica
Fausto braveheart Osomarso, consigliere regionale Pdl, ha
esclamato: "Da Benedetto XVI verrà la soluzione ai problemi della
Calabria". Che il Santo Padre abbia convinto lui e i suoi colleghi a
rinchiudersi alla Certosa per espiare le proprie colpe?
Provincia
Il ponte si farà!
C
MARIA G. COGLIANDRO
hi l'ha detto che il ponte sullo
Stretto non si farà? Si farà eccome,
e non sarà un'opera colossale che
comporterà il dispendio di fior di
quattrini e di ulteriori secoli per essere ultimata. È un progetto alla portata di tutte le tasche,
persino di quelle del comune reggino, un
antipasto da offrire ai sostenitori del SI Ponte.
Si tratta del progetto “Ponte digitale” tra le
città di Reggio e Messina, avviato dalle
Amministrazioni comunali delle due città.
Verrà realizzato un sistema di “autenticazione
federata” tramite il quale gli utenti, che si registreranno presso gli hotspot wireless della
due città, potranno utilizzare le stesse 'credenziali di accesso' (username e password) per
entrare in entrambe le reti, creando di fatto la
rete Wi-Fi pubblica all'Area dello Stretto.
Non è stata una scelta fatta a caso, ma pensata appositamente per studenti e soprattutto
turisti. Da un recente sondaggio della società
'Brocade.com' del luglio 2011, effettuato su un
campione di 500 turisti europei, è emerso,
infatti, che il 95% non riesce a rinunciare al
web nemmeno in vacanza, tanto da portare
con sé in valigia almeno un dispositivo elettronico, con il quale connettersi ad Internet,
per utilizzare le e-mail personali e lavorative e
collegarsi ai social network. Lo stesso sondaggio ha rilevato che ben il 40% dei viaggiatori,
sceglie la meta di vacanza in base alla garanzia
di connettività 'always-on', da qualsiasi luogo e
in qualsiasi momento.
Ecco, dunque, un motivo in più per scegliere
Reggio come meta delle vostre vacanze: non
ci saranno rinomate strutture turistiche ad
attendervi, ma potrete sempre trascorrere il
vostro soggiorno a chattare con i vostri amici
su Facebook!
Nuovo volo
Torino
Reggio Calabria
Quale Crudelia, è Vanna Marchi!
Jim Bruzzese ha ribattezzato Rosanna Squillacioti con il nome di Crudelia De
Mon, il personaggio dei cartoni animati che vorrebbe scuoiare i cani. Il perfido
Jim lascia intendere che la fantasmagorica Rosanna, direttrice generale
dell'Azienda sanitaria provinciale a rischio di revoca, voglia scuoiare quel che
rimane del canile
ospedaliero di Locri, con
dissezioni mirate. Non
mi azzardo ad entrare
nella dimensione strutturale, perché rischierei
di uscirne con i piedi in
avanti considerate la statistica non proprio
esaltante della Sanità
calabrese e la
permalosità dei dirigenti
medici, ma mi permetto
di segnalare che il paragone tra la realtà e il fumetto è sbagliato, non già per la presunta caponaggine della Rosanna negli interventi di macelleria sociale, ma per la
sua diversità fisiognomica. Perché in effetti, più che somigliare alla scheletrica e di
pelo nero Crudelia, la direttrice sembra la
L'Alitalia ha inaugurato un
sosia della nutrita e ossigenata televennuovo volo diretto sulla tratta
ditrice Vanna Marchi, che dalle pozioni e
Torino-Reggio Calabria,
creme miracolose per far dimagrire è pasfortemente richiesto dai
sata a servire onesti cornetti e cappuccini,
calabresi emigrati in Piemonte,
dopo un periodo di degenza carceraria
operante il lunedì e il venerdì.
per truffa. L'unico collegamento con il
Ma nonostante la tariffa di
cartone animato, forse, potrebbe essere la
presenza nello staff della Rosanna di un
lancio a 67 euro, il primo
personaggio che a sua volta somiglia ad
giorno i passeggeri sono stati
uno scagnozzo di Crudelia, Orazio,
in tutto una quarantina. Forse
basso, grassottello dimagrito e unico intelperché nessuno ha ritenuto di
ligente della sua banda.
pubblicizzare l'offerta
Fabrizio Spinella
DOMENICA
16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
09
L’intervista * A colloquio con
Seby Romeo
DEBITI FUORI
CONTROLLO
Il consigliere del PD: «Il comune di
Reggio paga la carriera del governatore»
MARIA G. COGLIANDRO
Qualcuno cerca di consolarsi dicendo che la
crisi al comune è conseguenza della congiuntura finanziaria internazionale. Si tratta solo
di questo?
Per niente. Il richiamo alla crisi internazionale
è infondato e ridicolo: la città di Reggio
Calabria paga un utilizzo delle risorse pubbliche per fini diversi da quelli dell’interesse
generale; negli anni sono state finanziate politiche di marketing utili a costruire la carriera di
Scopelliti e ad alimentare clientele, consulenze e sprechi vari. Bastino due dati: l’aumento
della spesa corrente da 120 a 190 milioni di
euro dal 2002 al 2009 ed i costi della politica
più alti d’Italia, nel quadro di un indebitamento fuori controllo che ha portato il Comune ad
essere il più indebitato del Sud, terzo in Italia.
Taccio per rispetto della magistratura dei bonifici finiti nei conti correnti di “inconsapevoli”
vittime… Presto la verità verrà fuori e qualcuno dovrà cambiare slogan…
Debiti con la Leonia, Multiservizi,
Acquereggine, Gas natural, Sorical, Enel , con
la Regione ecc ecc… quando si pensa di saldarli?
Continuando a mentire non si salderanno
mai. Intanto noto con piacere che non negano
più, adesso sono impegnati a delineare improbabili complotti da parte del PD, tuttavia la
realtà parla del fallimento del Modello
Scopelliti e di un conto salatissimo che pagheranno i reggini: già oggi zero investimenti in
opere pubbliche, ritardi nel pagamento degli
stipendi degli operai delle Miste e niente soldi
alle imprese. Noi pretendiamo la verità, e pare
possibile che non si dichiari nemmeno l’entità
della mole debitoria del Comune? Cosa si
vuole nascondere?
Il sindaco Demetrio Arena finora ha dimostrato di non avere polso. Dai debiti si è passati ai pignoramenti, vedi vicenda Miramare e
adesso vicenda Reges. Dove arriveremo?
Arena è stato delegato a gestire il fallimento
del Suo dante causa, non si tratta di polso, è
nella condizione di chi mente in maniera consapevole, la Sua recita è triste e penosa.
Sostenere comunque che sia Arena il Sindaco
mi pare ingeneroso… Purtroppo, l’interesse di
questa classe dominante (non dirigente) è
quello di nascondere e rinviare, non hanno a
cuore le sorti della città, l’hanno utilizzata
come trampolino per la Regione, adesso tirano a campare perché sanno che il dissesto
determinerebbe condizioni di ineleggibilità ed
incandidabilità per Scopelliti & Co.
Non si riescono più a tamponare i debiti tanto
che i 697 scrutatori che hanno prestato servizio nei seggi in occasione del referendum
aspettano di essere pagati da 4 mesi. A
Sassari dopo 7 gg hanno emesso i pagamenti.
Qualche giorno dopo a Parma e via di seguito… Tra l’altro c’è una circolare del Ministero
dell’Interno n.6 del 30 maggio 2011 dal titolo
“Competenze economiche componenti di
seggi elettorali referendum”, secondo la quale
le spese per il trattamento economico dei componenti di seggio, devono essere anticipate dai
comuni, e i compensi vanno emessi non appena ultimate le operazioni di scrutinio. Sette
giorni dalla fine del referendum è la scadenza
massima dei pagamenti. Ce la farà il Comune
di Reggio a trovare i soldi prima del prossimo
referendum?
Lei cita leggi e regolamenti, si pone dunque in
netto contrasto con il Modello Scopelliti, corre
il serio rischio di essere inserita in una black
list… L’utilizzo distorto delle risorse vincolate
è stata una prassi consolidata in questi anni: i
soldi delle imprese usati per Lele Mora (adesso con le recenti inchieste capiamo meglio
perché), i fondi del decreto Reggio per RTL,
cifre astronomiche utilizzate per … “un
Sindaco sotto l’ombrellone…”
Le sue affermazioni sono molto pesanti anche
sul terreno della legalità, non crede?
Le cose che dico le documento. Non sono opinioni, ma la fedele rappresentazione di un
modo di gestire le pubbliche risorse: tutte le
denunce fatte sinora sono state riscontrate.
Mi faccia qualche esempio…
Ricordo quando denunciammo l’omesso versamento delle imposte sui dipendenti, gli
Scopelliti boys ci accusarono di terrorismo;
proprio nel mese passato il dott.Cuzzola ha
riconosciuto che non sono state versate: si tratta di ben 24 milioni di euro ai quali si aggiungono 7,2 milioni di euro di sanzioni che il
Comune, quindi i reggini, dovrà pagare nell’ambito di un piano di rientro con l’Agenzia
Sopra
Arena con Scopelliti
Sotto
Il consigliere Romeo
e palazzo San Giorgio
delle Entrate. Siccome le trattenute ai dipendenti sono spese ad impegno automatico,
chiedo: chi si è assunto la responsabilità del
loro disimpegno per trasferirle ad altri scopi?
E su input di chi? I revisori dei conti perché
non se ne sono accorti? Siamo di fronte ad illegalità gravissime, che pesano sui cittadini, causando costi insopportabili.
ìEppure Arena ha parlato più volte di trasparenza… a questo punto lei cosa pensa?
Che evidentemente dobbiamo aggiornare i
dizionari.
Hanno di recente approvato un Bilancio di
Previsione 2011 che contiene cifre inattendibili, in perfetta continuità col passato. Le ricordo che lo scostamento tra previsioni e riscossioni accertate è arrivato a toccare l’80% causando la crisi nei pagamenti che è tipica di
bilanci falsi e gonfiati. Non è stato approvato il
consuntivo 2010, non è stato approvato il riequilibrio.
Arena continua a non istituire la commissione
per il controllo degli atti della ragioneria obbligatoria per lo Statuto del Comune e richiesta
dal centro sinistra a gran voce da dieci anni.
Arena continua a fare lo struzzo, ad accusare
l’opposizione, a non entrare nel merito, a non
rispondere, a rinviare, a ignorare le associazioni che hanno chiesto l’attivazione di strumenti
partecipativi e di controllo. E potrei continuare ancora… questa le pare trasparenza?
Non si trovano i soldi per gli scrutatori, però
per il concerto di Raf e Nek si…
Per la verità non mi risulta siano stati pagati. In
ogni caso gli spettacoli danno consenso, gli
scrutatori no.
Ma è vero che Massimo Ranieri ancora aspetta di essere pagato per il suo concerto dell’anno scorso? Che sarà mai?! Con la crisi internazionale…
Sembra di stare al cinema. Prima Raffa in
“Uno contro tutti”, poi si è passato a “CSI,
scena del crimine” con il caso Fallara, poi è
venuto fuori l’architetto Bruno Labate, al
quale la Fallara avrebbe liquidato 527 mila
euro ed è iniziato “Distretto di polizia”, adesso è la volta di “Non ci resta che piangere”?
Raffa ha tentato di dare trasparenza ad una
macchina amministrativa opaca e quindi è
stato subito catalogato come nemico, addirittura ha risposto alle interrogazioni, consegnato documenti, un vero eversorequanto al
resto, considerato che è in piedi un’indagine e
che il sottoscritto ha prodotto (assieme a
Demetrio Naccari) denunce, interrogazioni e
diversi interventi, lascerei che la giustizia facesse il suo corso. Dopo, vedrà, tutto sarà più
chiaro, magari si scoprirà che i bonifici in
fondo li hanno presi in tanti, magari dei bisognosi… Visto che le piace il cinema diciamo
che il Comune è stato il set di un Romanzo
Criminale, spettatori paganti i cittadini con
qualche distratto di troppo…
Demetrio Battaglia ha dichiarato che se si
chiudesse il Sindaco in un bunker verrebbe
assediato dalle componenti più estreme della
sua maggioranza. È così?
Si, il nostro consigliere regionale ha delineato
benissimo la situazione ad oggi, scattando una
fotografia della condizione nella quale versa
Arena (che fatico a pensare Sindaco) e i
pasdaran del Modello.
Al Pd interessa che venga al più presto fatta
luce sul Bilancio perché i danni causati alla
città non diventino irreversibili, si faccia un’operazione verità e dopo noi saremo pronti a
fare la nostra parte alla luce del sole e nell’esclusivo interesse di Reggio, però basta bugie e
falsità.
Il PD ultimamente viene sempre più additato
per la sua inoperatività: non indicate soluzioni, non avete proposte…
Il gruppo consiliare del PD ha fatto tante proposte e ricevuto sberleffi e dinieghi. La verità
sui conti ci consentirebbe di ragionare numeri
alla mano, altrimenti di che parliamo? Vede, il
PDL non vuole la verità perché sarebbe un
atto di riconoscimento del fallimento del
Modello Scopelliti e si assume la responsabilità gravissima di negare, anteponendo gli interessi politici di una ristretta casta a quelli generali della città. Noi non lo consentiremo.
Dovrebbero farlo tutti.
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Parlando
di...
L’altra Calabria
Calabresi
“Non Possiamo tacere” le parole
Famosi all’estero
e la bellezza di Giancarlo Bregantini
U
CRISTINA BRIGUGLIO
n libro atteso e, per certi versi, scomodo. “Non possiamo tacere – Le
parole e la bellezza per vincere la
mafia”, di Giancarlo Bregantini,
Piemme Edizioni, è destinato a lasciare il
segno. Un’autobiografia, se pur limitata ai tredici anni di episcopato nella Diocesi di LocriGerace, in cui l’autore, con un io narrante
incalzante, racconta la sua storia e quella della
Locride, una terra “amata come una sposa”.
Il libro, in vendita da venerdì 14 ottobre, ha il
grande pregio di fare luce su tante etichette
che sono state affibbiate al presule: “vescovo
anti ndrangheta”, “prete operaio”, “il ministro
del lavoro della CEI”.
Già dalle primissime battute è lo stesso
Bregantini a tratteggiare la sua missione di
Vescovo in Calabria; citando un documento
del Concilio Vaticano II, sottolinea di avere
agito “con eventi e parole intimamente connessi”. Bregantini, infatti, per spiegare la propria
impostazione pastorale, spesso ridotta a spicciola sociologia o politica fuori luogo, evidenzia
come “al sud i fatti valgono molto più delle parole. Le forme, i modi, lo stile nell’approccio sono
veicolo di concetti, di messaggi”.
In questo volume, che, di fatto, è il diario di un
viaggio durato tredici anni, fino al trasferimento in Molise, mons. Bregantini, eccezionalmente rispetto allo stile a cui eravamo abituati, si
racconta in prima persona e fa un uso inedito
dell’”io”. Dalle pagine di “Non possiamo tacere” emerge il bisogno di chiarire con schiettezza gli equivoci, di fare giustizia di tanti detti e
non detti, di offrire il senso dell’azione di un
Pastore, che già nei primi giorni a Locri comprende che “un vescovo da solo non può fare
nulla, ma se lavoriamo insieme – vescovo, preti,
laici – saremo la fune che non dovrà temere di
spezzarsi”.
Nel libro non manca nulla dell’episcopato nella
Locride. Sono rievocati e commentati puntualmente: i giorni della nomina; quelli dell’insediamento, con la finta bomba a Gerace; l’azione in ambito sociale; le iniziative pastorali finalizzate ad un rinnovamento religioso e spiritua-
le; il rifiuto della scorta; l’omicidio Fortugno e
i ragazzi di Locri; le difficoltà, le gioie, le
incomprensioni, le lacrime; l’omicidio di
Duisburg e il trasferimento a Campobasso.
Bregantini ha quasi come un bisogno irrefrenabile di raccontarsi e di raccontare.
Non è, però, un libro invadente o
puntiglioso, e neanche una cronaca
incolore di fatti e avvenimenti, ma
una vera e propria intima confessione. Frequenti sono i rimandi a
quello che ha imparato nella
Locride, allo stile che è stato progressivamente calibrato attraverso
l’azione sul campo. L’autore, infatti,
sottolinea, tra le righe, che non era
arrivato con una ricetta preconfezionata o con un progetto già definito. La testimonianza, termine
ricorrente, è stata costruita con
l’ausilio di tanti, uomini e donne,
preti e laici, che hanno condivi-
so, sostenuto, incoraggiato e spesso anticipato le idee, le prospettive e la missione
del Vescovo, che non ha combattuto
come un eroe solitario, ma ha cercato
di creare la più ampia comunione possibile, attraverso una rete di persone,
associazioni e movimenti.
“Non possiamo tacere” è un libro
scritto bene, con un ritmo incalzante e
uno stile linguistico sobrio ed elegante, ma non solo.
E’ un libro, che merita di essere letto
non tanto per la sua eleganza stilistica, quanto perché, sostenitori e detrattori del suo autore,
fuori e dentro la Chiesa, avranno la possibilità di confrontarsi con l’interpretazione autentica dell’episcopato
di Giancarlo Bregantini nella Locride e
del suo stile nel contrasto alla mafia,
attraverso le parole e la bellezza della
testimonianza.
La vivacità di ingegno e la caparbietà dei
calabresi conquistano il Sudamerica.
Il
Consiglio d’
amministrazione
delle Generali divisione Brasile, uno
dei più grandi colossi
internazionali nel
campo bancario e assicurativo, ha designato come nuovo presidente il calabrese
Carmelo Furci. Nativo della provincia di
Vibo Valentia, si è distinto in questi anni in
ambito mondiale per essere stato a capo di
prestigiose aziende e istituzioni quali la
Telecom Brasile, la London School of
Economics e la Banca Mondiale.
E' calabrese lo scienziato che tutto il
mondo scientifico ci
invidia. Si tratta di
Roberto Furfaro,
37enne, originario di
Roccella Jonica ,
professore presso
laUniversity
of
Phoenix, ora a capo
di importanti progetti della Nasa in campo
aerospaziale e reserch. Il giovane calabrese,
subito dopo la laurea in ingegneria aeronautica e aerospaziale, aveva spiccato il
volo verso la prestigiosa università
dell'Arizona in veste di “scienziato ospite”
persuaso che “confrontarsi con gli altri significa prendere la valigia e andare via”.E
dal confronto è uscito vittorioso, lui, il calabrese che ci sta facendo vedere le stelle.
Grace
Portolesi,
ministra degli Affari
interculturali
dell'Australia del
Sud, è calabrese.
Calabrese di Platì,
che non esporta,
come si crede, solo
braccia da lavoro, ma
anche teste pensanti.
Australiana
di
adozione, la giovane e brillante ministra da
anni ricopre ruoli di prestigio nel panorama
istituzionale australiano.Una grande donna
che le sue origini non non le dimentica , e
mira a rinsaldare i rapporti tra la terra natia
e la sua nuova patria, facendosi promotrice
del significativo accordo, di recente siglato
tra Regione Calabria e Sud Australia.
Ed eccolo, il calabrese, che ha catturato Osama Bin
Laden. Il cursus honorum di Leon
Panetta è squillante.
È
stato
Capo
Gabinetto della Casa
Bianca nell'amministrazione Clinton,
membro della Camera dei Rappresentanti
degli Stati Uniti, e dal 2009 Barack Obama
lo ha voluto Direttore della Cia.
Fa parte, parte onorevole, della schiera dei
animosa dei calabresi che portano in alto,
per il mondo, il buon nome della Calabria.
E a me are di poter concludere senza
enfasi: “Tanto nomini, nullumpar elogium
est”. A tanto nome nessun elogio è pari.
Anna Laura Tringali
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Parlando
di...
OGGI A LOCRI COMMEMORAZIONE DI FRANCESCO FORTUGNO
Oggi, ricorre il sesto anniversario della morte di Franco Fortugno. Nel palazzo della Cultura di Locri si
terra' una tavola rotonda alla quale parteciperanno, oltre al vicepresidente del Senato Vannino Chiti, il
sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto, il consigliere del Csm Guido Calvi e il procuratore nazionale
antimafia Piero Grasso. L'incontro sara' moderato dalla giornalista Rai Tiziana Ferrario.
Locride
LA COLONNA DI ERCOLE
Il trans contro
le nigeriane,
le nigeriane contro
il transindigeno.
Il trans contro le nigeriane, le nigeriane contro il transindigeno.
A Siderno corso della Repubblica lato nord,
80 metri sopra la stazione ferroviaria, all'altezza del banco di Napoli, c'è in atto una
gara a braccio di ferro tra quelle delle notte.
Sarina (la chiameremo così) contro tutte per
il posto strategico, quello perfetto. Al centro
della città, ma fuori dallo sguardo indiscreto
dei pedoni le lucciole accendono la lussuria
della Locride: 380 chilowatt puliti di libidine
repressa. Dal muratore all'ingegnere,
dal goloso di babà, al fondamentalista della salsiccia calabrese,
cadono in molti nella tentazione.
Ma più interessante, per
questa colonna di giornale, è
uno dei luoghi dove si consumano gli atti sessuali a
pagamento.
Il sottopassaggio nuovo
che collega il primo
binario al secondo della
stazione cittadina. La
patria della sveltina.
Soldi pubblici che
avrebbero dovuto
dare
maggiore
comodità
ai
passeggeri di treni
porno, rendono
per adesso confortevole
un
investimento
privato di trenta
euro vietato ai minori. Forse
qualcuno dovrebbe coprirsi il
volto con un preservativo.
I sindaci della Locride hanno superato gli
egoismi locali e accantonato le azioni separate di
9 comuni, che stavano facendo strada per conto
proprio con un loro progetto di gestione dei
fondi PISL del turismo della Locride.
S
SPECORADOS
iamo circondati da rivoluzioni,
vere o farlocche, che forse hanno
cambiato tutto a favore della conservazione di un sistema immutabile che stringe in un pugno il destino di
tutti noi. Mentre le rivolte armate sono confinate all'Africa o all'Asia, in Occidente
prendono piede le proteste pacifiche, spirano i venti della contestazione che hanno
come obiettivo il sistema capitalista, secondo alcuni ormai fallito e per altri più in
forma che mai. Analizzando la crisi econo-
FAI Calabria: Il saluto del nuovo presidente
Considero il prestigioso incarico come riconoscimento al lungo
e proficuo lavoro svolto in questi anni dalla Delegazione della
Locride.
E' stata una esperienza splendida che mi ha arricchita umanamente e culturalmente. Insieme ai delegati ci siamo dedicati
alla valorizzazione dei beni culturali ed ambientali del nostro
teriitorio con passione, disinteresse personale e spirito di
servizio. Sono questi i valori che porterò con me e che mi
guideranno nel nuovo delicato compito. Abbiamo interpretato
correttamente la "Mission" del FAI, grazie anche alla preziosa
guida della sede centrale. Ne sono testimonianza le molte attività svolte: visite guidate, incontri culturali, conferenze, concerti, progetti con le scuole, collaborazioni con le Amministrazioni
locali e le Istituzioni culturali. Le nostre "Giornate di
Primavera", manifestazione nazionale del FAI, hanno registrato ogni volta migliaia di visitatori ed hanno consentito ai beni
di Gioiosa Jonica, Gerace, Roccella Jonica, Casignana, Locri
di essere conosciuti in tutta Italia. Con orgoglio posso dire che
"Le Giornate di Primavera" rappresentano oggi uno degli
eventi culturali più importanti ed attesi del nostro territorio. Il
mio nuovo ruolo mi impone una scelta dolorosa: lascerò la
guida della Delegazione della Locride per dedicarmi con tutta
me stessa al nuovo compito che è particolarmente oneroso.
Sarò impegnata nel seguire un grande progetto che il FAI
vuole realizzare in Calabria che spero si riuscirà presto a concretizzare. La struttura regionale, poi, necessita di slancio e
nuovi impulsi. Lascio la guida della Delegazione della Locride
all'Arch. Vincenzo de Nittis, già vice-capo delegazione e mio
prezioso compagno sin dalla nascita della delegazione. A lui e
agli altri delegati assicuro il mio personale sostegno che sarà
particolare, per il grande amore che mi lega alla nostra terra. Il
futuro è, quindi, nel segno della continuità e sono sicura che le
attività proseguiranno senza cambiamenti, anzi, saranno senz'altro migliori e più incisive. Voglio ringraziare tutti coloro,
associati, rappresentanti delle Istituzioni, amici, che mi hanno
manifestato il loro apprezzamento per il nuovo incarico.
Un grazie particolare agli Assessori Provinciali Giovanni
Calabrese, Assessore alla Pubblica Istruzione, e Eduardo
Lamberti Castronuovo, Assessore alla Cultura, per la calorosa
accoglienza e con i quali sarò felice di collaborare perchè il patrimonio culturale, artistico ed ambientale della Locride e della
Provincia di Reggio Calabria sia valorizzato come merita anche
per mezzo del FAI.
Anna Lia Paravati
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la Riviera
MARINA DI GIOIOSA JONICA: TEMPO DI FOOTING
Complice il clima quasi estivo, i chili accumulati, dopo un'estate di sagre e cene all'aperto, ma soprattutto
la crisi economica, che svuota anche le palestre, sul lungomare di Marina di Gioiosa molti giovani (e
non solo) hanno riscoperto il jogging mattutino. L'impressione è che anche la disoccupazione abbia
influenzato questo fenomeno, e così i giovani passeggiano al mattino per essere liberi il pomeriggio.
IL DITO NELL’OCCHIO
mica si possono cogliere gli elementi di
entrambe le tesi e la più suggestiva è senz'altro quella che mette in luce la spietatezza
del mostro economico che nutre di benessere le proprie vittime per ingrassarle e
divorarle, così il capitale dopo aver illuso
l'occidente l'ha messo in ginocchio consegnando le chiavi della dispensa all'oriente.
Gli occidentali non ci stanno e dopo essersi
ingozzati per secoli a spese del terzo mondo
rivendicano il diritto al lavoro, allo studio,
alla sanità, vogliono uno stato sociale che
faccia loro da balia. Si indignano verso che
li amministra, contro chi detiene le chiavi
del forziere. Spagna, Grecia, Inghilterra,
Stati Uniti, il mondo è in subbuglio e la
Locride? La Locride arranca, come al solito, anche perché per indignarsi contro qualcuno è necessario che questi sia un qualcuno e non una nullità e noi di nullità ne
abbiamo tante: piccoli ricchi e minuscoli
politici che con noi servi si atteggiano a statisti e tycoon. Per indignarsi è necessario
che gli avversari la dignità ce l'abbiano, nel
nostro caso protestati e protestanti quel
nobile attributo dell'animo lo hanno
dismesso da tempo barattandolo con una
carica, un lavoro, un qualcosa che riempisse
lo stomaco o l'orgoglio. Tutti ci siamo venduti a poco o tanto prezzo. Tutti, amministratori e amministrati, nessuno si tiri fuori
che poco o tanto tutti abbiamo abbassato il
capo e chi non l'ha fatto si presenti per la
medaglia, con prove al seguito però. Per
poterci indignare, la dignità, prima, dobbiamo recuperarla e nel nostro caso visto che
siamo pecore da secoli dobbiamo specorarci e a noi il termine indignados sta al
momento largo. Il nome esatto da dare alla
nostra nascente indignazione è quello di
SPECORADOS, perché siamo pecore che
tentano di tornare uomini. E sono pecore
che tentano di tornare uomini anche gli
amministratori della Locride che cercano di
mordere il bastone del Pastore Reggino,
non potendo al momento attaccare nemici
più potenti e di oltre regione. Vogliono specorarsi i sindaci, non tutti però perché chi
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
vuol farlo trova per primo l'ostacolo delle
consorelle, pecore convinte di essere lupi e
in realtà galline bianche che prima o poi
finiranno allo spiedo. La specorarizzazione
prova a partire ma stenta per le opposizione interne, di chi crede di poter fare da solo
e realizzare un utile personale, aziendale o
paesano non rendendosi conto che i viaggi
individuali quando sono lunghi ed estenuanti portano sempre il guidatore solitario
ad andare a sbattere. Contro questa logica
gli specorazzandi hanno battuto un colpo: i
sindaci della Locride hanno superato gli
egoismi locali e accantonato le azioni separate di 9 comuni che stavano facendo strada
per conto proprio con un loro progetto di
gestione dei fondi PISL del turismo della
Locride. Ci sarà un piano unico, un progetto unitario per i fondi PISL e questo grazie
a chi ha deciso di liberarsi dalla sindrome
della pecora. Gioite locridei se continua
così potrete smetterla di specorarvi e, finalmente indignarvi come tutti gli occidentali
normali.
IL PENSIERO
PESANTE
Chiedo scusa. Ma dell'Officina del pensiero pensante prendo conoscenza stupefatta solo da qualche giorno. Non
sapevo che esistesse un pensiero non
pensante. Ringrazio il prof. Gaetano
Barletta e la sua pensosa guardia di
scorta per la rivoluzionaria scoperta. Sulla quale l'assessore alla
Cultura, Dattilo,
ha deciso, in accordo con il sindaco
Pepé Lombardo,
la realizzazione del
Locrifestival della
cultura.
Scenderanno da Pisa e da Roma i relatori altisonanti, conosciuti -leggiamo- a
livello nazionale e
internazionale. E
Dopo i funerali del prof. Dante
salva l'onore della
STORIE MINIME
Condarcuri - il che mi accade spessobandiera Nicola
sono stato avvicinato da persona ben
Gratteri, geracese.
nota in Siderno, Gino Angotti, comuPoi, quasi più nulla
nista del tempo antico. Come al solito, la
di calabra terra. E
domanda è stata, incredula e indispettita:
di necessità. Gli
“ Ma non vi ricordate di me? Chi sono?”.
intellettuali della
Come al solito, tra mortificato e stizzito,
Locride non hanno
ho risposto: “ Mi dispiace , non ricordo”.
spessore nazionale,
“Sono il compagno Gino Angotti. Ho
figurarsi internazioapplaudito i vostri discorsi sulla Piazza Municipio di Siderno e nei paesi vicini”,
nale. Son noti solo
mi dice. Ringrazio. E lui, poco convinto d'essersi svegliato alla mia conoscenai loro familiari per
za, prosegue: “Io facevo da autista al compagno Peppino Fragomeni nelle
qualche cartolina
campagne elettorali. Per trenta giorni non c' era pace. Non c' era riposo.
postale scritta dai
Tornavamo a Siderno ogni sera, a mezzanotte. Lui andava a dormire. Io andarecessi monti
vo a prendere il mio posto di lavoro al panificio di mio padre. All' alba mio
aspromontani. In
padre s'accucciava nel letto. Io mi davo una sciacquata e alle 8 del mattino
solitudine come in
riprendevo la corsa lungo i paesi con Peppino Fragomeni. Non dormivo mai.
solitudine è stata la
Per trenta giorni”. “Per la miseria!”, esclamo , e gli porgo la mano come per
conferenza stampa.
prendere congedo. “Ma non è finita”, mi trattiene ancora. “ Che altro c' è?”,
I predoni del deserdomando. “C'è che mio padre, vedendo che non dormivo mai, pensò che fossi
to avrebbero avuto
diventato pazzo. E mi portò all'ospedale psichiatrico di Catanzaro per farmi
maggiore comparicoverare”. Il carro funebre era ancora lì', di fronte alla chiesa. Scoppio in
gnia.
una risata così forte che mi sembrò fare sussultare di ultima gioia il corpo del
prof. Dante Condarcuri nella sua bara, ancora avida di vita.
Pasquino Crupi
Gli innominati Il compagno che
C'è qualcosa che non mi torna:
qualche giorno fa dei baldi giovani
sidernesi hanno svaligiato diverse
imbarcazioni nel porto di Roccella,
e sono stati colti in flagranza di
reato. Nessuno (organi di stampa
compresi) ha visto o sentito niente.
Qualche mese fa due giovani di S.
Luca hanno svaligiato una tabaccheria, stessa sorte, ma di questi
due sono state pubblicate foto, curriculum criminale, frequentazioni e
amicizie. Forse tra i giovani sidernesi c'è qualche figlio di papà? Che
dubbio....
Enzo Cristina.
non dormiva mai
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S E R V I Z I O D I I N F O R M A ZI O N E P E R I C I T T A D I N I , n um e r o ve r d e :
INDIRIZZO
“ CALABRIA & Europa”
www.eurokomonline.eu
800 678 910 11
Tutti i bandi sono disponibili sul sito dell’Unione Europea e della Commissione
Europea Rappresentanza in Italia: www.europa.eu.int www.europa.eu.in/italia - Per maggiori informazioni è possibile contattare i nostri
uffici: Centro di informazione dell’UE - Europe Direct “Calabria&Europa”
info: Palazzo Ameduri, piazza dei Martiri 89046 Gioiosa Ionica
Tel: 00 39 0964 412400 - fax 0964 342022
email associazioneeurokom@tiscali. it
A ROMA DAL 19 OTTOBRE IL MEETING ANNUALE NETWORKS EUROPE DIRECT
S
L’ED “Calabria&Europa” parteciperà attivamente alle discussioni
i terrà il 19, 20 e 21 ottobre
a Roma la riunione
annuale dei networks
Europe Direct, presso lo
SPAZIO
EUROPA
della
Rappresentanza in Italia dalla
Commissione Europea. L’incontro
vedrà la partecipazione straordinaria di una delegazione della
Commissione permanente AFCO
( Affari Costituzionali) del
Parlamento europeo che sarà
disponibile, assieme al suo
Presidente Carlo Casini, a realizzare un confronto con gli Europe
Direct tra le ore 16.30 e le ore
17.30 del 20 ottobre.
La rete raccoglie il testimone degli
Info-Point Europa e dei
Carrefours d’animazione e informazione rurale che per anni
hanno fornito ai cittadini fatti e
cifre delle politiche europee,
rispettivamente nelle zone urbane
e in quelle rurali.
La rete d’informazione Europe
Direct, è stata lanciata nel 2005
attraverso un invito pubblico a
presentare proposte ed agisce
come intermediario tra l’Unione
europea ed i cittadini a livello
locale. La Rete europea conta
oltre 450 antenne informative nei
27 paesi dell’Unione europea. In
Italia sono attualmente operativi
49 centri EUROPE DIRECT. I
servizi offerti consistono in:
- Attività di informazione, comunicazione e pubblicistica, orientamento, assistenza e consulenza,
educazione e formazione, promozione e animazione:
Le antenne offrono un servizio
adattato alle esigenze locali, grazie
al quale i cittadini possono ottenere informazioni, orientamento,
assistenza e risposte a domande
sulla legislazione, le politiche, i
programmi e le possibilità di
finanziamento dell’Unione europea; sono in pratica i punti di contatto della Commissione europea
a livello locale.
A tal fine ogni centro EUROPE
DIRECT:
- fornisce ai cittadini un servizio
immediato di risposte alle loro
domande, anche attraverso un servizio di documentazione e di accoglienza del pubblico;
- offre una vasta gamma di pubblicazioni, opuscoli e guide gratuiti
su come funzionano le istituzioni
dell’Unione europea, i Trattati su
cui si fonda, gli atti legislativi che
produce e attua di concerto con i
Governi nazionali, le principali
politiche comuni, le opportunità
di finanziamento per enti, imprese
e organizzazioni della società civile;
- fa conoscere a livello locale e
regionale le politiche e i programmi dell’Unione diffondendo informazioni, pubblicazioni e documentazione (rendendoli disponibili nei propri locali o distribuen-
doli nel corso di fiere, esposizioni
e seminari a carattere locale o
regionale), organizzando eventi,
informando e collaborando con i
media;
- si impegna in modo propositivo
per promuovere la partecipazione
locale e regionale ai programmi
comunitari;
- promuove attivamente il dibattito locale e regionale sull’Unione
europea e le sue politiche;
- consente alle istituzioni europee
di migliorare la diffusione di informazioni adeguandole alle necessità locali e regionali;
- ove necessario, orienta le richieste del pubblico verso altre fonti di
informazione più specializzate.
- Cooperazione con altri vettori di
informazione attivi localmente,
attività di networking e pubbliche
relazioni: Ogni antenna coopera
con altre Reti di informazione e di
sviluppo locale, nazionali o comunitarie, attive nella stessa regione
e in altri Paesi dell’Ue: è proprio la
dimensione europea e la presenza
capillare della Rete in ciascun
paese Ue il vero valore aggiunto
della
Rete
d’informazione
EUROPE DIRECT. Ogni centro
opera poi, a livello locale, in stretta collaborazione con diversi soggetti istituzionali del settore pubblico, privato e del non-profit, per
assolvere, al meglio, al proprio
compito di informare e comunicare tutti gli aspetti legati alle politiche e azioni dell’Unione europea.
Per l’Europe Direct di Gioiosa
Jonica parteciperanno l’esperta in
politiche comunitarie Loredana
Panetta ed il direttore dell’Ed
Calabria&Europa
Alessandra
Tuzza. Un meeting importante
non solo perché traccierà il portato di un anno di lavoro, che ha
visto l’Ed Calabria Europa protagonista al fianco delle scuole dei
Comuni ed delle Associazioni
locali in numerosi incontri tematici, molti dei quali dedicati all’anno
europeo del Volontariato, ma
anche all’Unità d’Italia, ai programmi per i giovani di studio e
viaggio in Europa, ma anche perché renderà possibile un coordinamento di azioni tra le Europe
Direct italiane vero braccio attivo
della Commissione Europea in
ambito locale. Tanti i gruppi di
lavoro attivati a livello nazionale
dagli uffici Ed nei settori dei programmi di mobilità, per l’attivazione e l’utilizzo dei Fondi Europei e
per lo studio e la promozione dei
diritti fondamentali del cittadino.
L’associazione Eurokom ha preso
parte al gruppo di studio e lavoro
sull’utilizzo dei fondi comunitari e
sul tema cercherà di rendere ancora più incisiva la sua presenza in
ambito locale e regionale al fianco
degli enti, delle associazioni e
delle scuole.
Alessandra Tuzza
L’Associazione Eurokom presenta “Una giornata attraverso la Danza”
Continua la variegata attività progettuale che vede impegnata l’associazione
Eurokom in ambito comunitario. La struttura titolare del centro Europe Direct di
Gioiosa Jonica Calabria&Europa ha appena stipulato con l’Istituto Nazionale di
Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa (INDIRE), Agenzia
Nazionale LLP Italia, la convenzione per l’avvio di un’attività sovvenzionata sul
Sottoprogramma GRUNDTIVG del Programma LLP. Il progetto “Journey
Through Dances” , prevede attività di scambio transazionale dal 1 agosto 2011 al
31 luglio 2013. Ampio e variegato è il partneriato di progetto che vede tra gli enti
coinvolti il coordinatore turco Yöresel Oyunlar ve Folklorü Destekleme di Ya?atma Derne?i, l’Associazione.
Eurokom di Gerace , Il Cerchio Società Coop. Sociale a.r.l. di Sant’Angelo in Vado, dalla Romania Grup Scolar
Tehnic Targu Frumos - Targu Frumos ed infine sempre dalla Romania il Colegiul National Unirea di Turnu
Magurele. Il primo incontro di partenariato, che darà il via al programma biennale di lavoro si terrà dal 4 al 7 gennaio prossimi presso la sede di Eurokom nello storico palazzo Ameduri di Gioiosa Jonica. Vi prenderanno parte
tutti i partner coinvolti che già si dicono entusiasti all’idea di visitare la Calabria ed il Sud dell’Italia “dove il sole
splende per 12 mesi l’anno”. Un’occasione per parlare di danze tradizionali e riscoprire la tradizione culturale popolare della nostra Locride, che sicuramente riuscirà ad offrire un affettuoso benvenuto agli ospiti comunitari. Siamo
sicuri – affermano i soci di Eurokom Alessandra Tuzza, Loredana Panetta e Raffaella Rinaldis – che sarà un’ottima occasione per deliziare gli amici europei con la cultura ed i gusti della nostra Locride la cui immagine è tra le
ricchezze uniche e da tutelare dell’intera Calabria”. Il progetto che prevede un buon numero di mobilità transazionali sarà una vetrina fuori stagione per il nostro territorio e per le nostre tradizioni popolari.
Il progetto finanziato
sul programma Grundvig
porterà nella Locride
una delegazione
transazionale a Gennaio
A Dicembre a Gioiosa Jonica i partner di SOS
È in corso da due giorni e si concluderà sabato a Budapest l’incontro transazionale tra i partner del progetto SoS, “Strenghtening the orientation from school
to job’’ approvato dall’Agenzia Nazionale del Programma Settoriale Leonardo
da Vinci all’Associazione Eurokom nell’ambito dell’azione mobilità.
Tanti i partner di SoS, che è un percorso tra i protocolli di orientamento al lavoro attivi in ambito comunitario. Il coordinatore turco è il Ministero alla pubblica
Istruzione delle ragazze Zeynep Salih Alp Girl Tecnic Anatolia Vocalitional Andvocational High School e sempre
per la Turchia ci sono tra i partner due agenzie educative: Hatay Merkez Halk Egitimi Merkezi Ve Aksam Sanat
Okulu e Milli Egitim Bakanligi Kiz Teknik Ögretim Genel Mudurlugu. Quindi l’istituto Industriale di Bacau in
Romania, l’associazione UAB “Globalios idejos” per la Lituania, per il Portogallo l’Escola Secundária D. Sancho, per
l’Ungheria il Collegio Tmo Szent Laszlo Szakkepzo Iskolaja Di Szakkepzo Kozpont per l’Italia l’associazione
Eurokom, infine per la Spagna L’instituto de Educación Secundaria “Campanillas”. Un partenariato variegato che
dal 6 al 10 Dicembre prossimi sarà ospite dell’associazione Eurokom nella locride per una quattro giorni di studio e
confronto anche con le istituzioni educative locali sui protocolli di orientamento e le attività previste per l’inserimento lavorativo dei giovani frequentanti le scuole secondarie superiori. Un’occasione per conoscere dal vivo la Locride
per i tanti ospiti europei e per tastare con mano l’azione educativa messa a punto in Italia a favore dei futuri cittadini d’Europa. “Un momento in cui si spera di riuscire ad offrire la massima capacità di accogliere i nostri partneraffermano il coordinatore di Eurokom Alessandra Tuzza con il presidente Raffaella Rinaldis e il vice Presidente
Loredana Panetta aggiungendo - magari con la collaborazione dei nostri comuni e delle agenzie educative locali. A
loro, come Eurokom, estendiamo l’invito sin da subito a collaborare per mettere in campo la migliore organizzazione ed capacità di accoglienza a beneficio degli ospiti stranieri che giusto prima di Natale visiteranno il nostro territorio per discutere sulle competenze ed i profili degli insegnanti incaricati delle azioni di orientamento nelle diverse
aree europee esaminate”.
Un progetto Leonardo
per studiare i protocolli
di inserimento
lavorativo europeo
BANDI IN SCADENZA:
I° scadenza 16/12/2011 II° scadenza 11/06/2012
Sostegno alla diffusione televisiva di opere audiovisive
europee. Invito a presentare proposte
Obiettivi: promuovere la diffusione transnazionale di
opere audiovisive europee prodotte da società di produzione indipendenti, sostenendo inoltre la cooperazione tra emittenti, da un lato, e produttori e distributori indipendenti, dall’altro
Attività:
Il pacchetto audiovisivo proposto deve essere una produzione televisiva europea indipendente (fiction, animazione o documentario creativo) che includa la collaborazione di almeno tre emittenti di diversi Stati
membri dell'Unione europea o di paesi aderenti al
programma MEDIA 2007.I progetti non possono
avere durata superiore 30 o 42 mesi,per ciò che concerne le serie.Le candidature devono essere inoltrate
entro e non oltre il primo giorno di riprese.
Beneficiari:
Le società europee le cui attività contribuiscono alla
realizzazione degli obiettivi suddetti, in particolare alle
società di produzione televisiva europee indipendenti,sono le destinatarie del seguente bando comunitario.
I candidati devono essere residenti in uno dei seguenti
paesi:
- I 27 paesi dell'Unione europea,
- I paesi del SEE, la Svizzera e la Croazia.
Modalità di partecipazione:
Il contributo finanziario è assegnato sotto forma di
sovvenzione. 500 000 EUR è l'importo massimo del
contributo finanziario disponibile, per opera per i
progetti di fiction e i film di animazione ed a 300 000
EUR per opera per i progetti di documentari.
Quest'ultimo non potrà eccedere il 12,5 % dei costi
ammissibili presentati dal produttore per le fiction e i
film di animazione e il 20 % dei costi ammissibili per i
documentari
Agenzia esecutiva per l’educazione, gli audiovisivi e la
cultura (EACEA) — MEDIA
Constantin DASKALAKIS ,BOUR 3/30
Avenue du Bourget/Bougetlaan 1
1140 Bruxelles/Brussel
BELGIQUE/BELGIËIT
DOMENICA
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LA RIVIERA
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A proposito
di...
L’ INTERVISTA
DISCCORRENDO CON Saverio Zavettieri, Segretario Nazionale deii Socialisti Unitii
Le lobby affaristiche?
Nessuno meglio del Presidente della Regione può sapere dove si annidano e come possono essere neutralizzate
PASQUINO CRUPI
un podista formidabile Saverio
Zavettieri, segretario nazionale dei
Socialisti Uniti. Siderno, con la sua storia, le sue tradizioni socialiste, mai sfondate, non poteva mancare come tappa fondamentale del suo giro per la ricostruzione di un
Partito, quello dei Socialisti Uniti, che sia
anche una forza. Non condivido la collocazione- posso dire: tattica?- dei Socialisti Uniti nel
Centro Destra, ma resto ammirato dall’energia
indomata di Saverio Zavettieri, che non si
È
arrende mai, che non posa mai, che ha sempre
un’idea o una provocazione da lanciare. Una
freccia, persino, nel campo deghli alleati. Lo
incontro subito dopo la Marcia su Cosenza.
Ma non è da qui che cominciamo.
“Seconda Repubblica? Io ti vorrei intanto
ricordare che la biasimata- oggi, però, meno di
ieri- classe politica della Prima Repubblica è
stata capace di trascinare l’Italia fuori dalle
macerie della guerra, debellare la miseria, di
costruire l’Italia del miracolo economico, e di
farne una grande potenza industriale?”: è questa la considerazione di Saverio Zavettieri ad
inizio della nostra conversazione. Ma non è
che una traccia provvisoria. Gli interessa di più
la Calabria, il potere e i poteri in Calabria.
Affrontati con spirito libero da questo politico
di razza, a Dio spiacente e a li nimici sui, non
amato dal Centrosinistra, che lui non ama, e
appena sopportato dal Centrodestra , che lui
non sopporta. Luoghi politici entrambi, somiglianti più ad ovili che a partiti. E allora ci volgiamo alla Questione meridionale e, restringendo, alla Questione calabrese. Quali campane suonano dalle parti del Governo BossiBerlusconi?
“Le politiche per il Mezzogiorno, nella forma e
nella sostanza, sono scomparse dall’agenda
nazionale. Nessun governo della Seconda
Repubblica ha posto la Questione meridionale
come questione nazionale. Ciò che fecero i
Grandi Meridionalisti. Da alcuni anni a questa
parte, con politica nefasta e culturalmente di
basso profilo, addirittura è stata spostata l’attenzione dal Mediterraneo che storicamente
rappresenta un approdo naturale per i nostri
interessi e la nostra economia”.
Stai pensando a Luigi Sturzo. Era questa la
sua tesi.
“Sì, ma non solo a lui. Che il Mediterraneo
dovesse essere il centro della nostra attenzione, era opinione comune. Adesso, più nulla”.
Di questo impallidimento del Mezzogiorno
nella politica nazionale a chi dobbiamo presentare il conto ?
“ La responsabilità è, da una parte, del sistema e, dall’altra parte , del ceto politico meridionale”.
Spiegati….
“ Il sistema esclude a priori l’effettivo ruolo del
Mezzogiorno nelle scelte di governo del paese,
il ceto politico meridionale, poco rilevante, si
concentra sulla gestione clientelare come unica
forma di legittimazione e di formazione del
consenso”
Ci mettiamo pure Bossi, che ritorna sul secessionismo, ora condannato con veemenza dal
Presidente Napolitano.
“ Ma certamente. Le grida di Bossi, le sue concitate parole per il ritorno alla Lega di “lotta”
con la parola d’ordine della “secessione”, rappresentano lo stato confusionale e la crisi d’identità del Carroccio e del suo gruppo dirigente, incapace di qualunque analisi e cambio di
strategia, destinato obtorto collo ad andare a
rimorchio del PDL. Senza dimenticare che
anche nella Lega si è aperta la battaglia per la
“successione”.
Dal Nord, cioè dalle classi dirigenti del Nord,
dominanti i partiti nazionali, non può venire
nulla per il Sud, cioè per la moltitudine, non
più classe. E d’un Partito del Sud , per come
sta venendo avanti, che ne pensi?
I localismi ed i vari campanilismi non portano
certo bene al nostro Paese in quanto producono false illusioni, lacerazioni profonde e conflitti difficilmente sanabili. Servono partiti a
vocazione nazionale, rappresentativi degli interessi dell’intero Paese e dell’unità della
Nazione. Un’ eventuale “Lega del Sud”,
espressione di una classe politica notabilare,
che ha reso il Mezzogiorno subalterno cultu-
ralmente e politicamente, serve solo a chi se ne
fa promotore come diversivo utile per sfruttare il disagio delle popolazioni meridionali. Non
a caso questa nasce nella terra di Tommasi di
Lampedusa! Si è mai visto che un movimento,
che si pone in contestazione delle politiche del
governo nazionale , nasca all’ombra del
Governo e del sottogoverno ad opera di alcuni
Sottosegretari? Saremmo innanzi ad una farsa
se non ci trovassimo nel pieno di una vera e
propria tragedia.
Veniamo alla Calabria. Abbiamo detto tutto?
C’è ancora qualcosa di dire?
La Calabria è una regione difficile, in cui le
cose, come spesso accade, sono l’opposto di
quello che appare con fenomeni frequentemente contraddittori e contrastanti. Veniamo
da due esperienze regionali - di centrodestra e
di centrosinistra – bocciate nettamente e senza
appello dall’elettorato. Il voto dell’aprile 2010,
che ha riportato una composita coalizione di
centrodestra alla guida della Regione, ha assegnato a Scopelliti una delega in bianco per un
rinnovamento generale da realizzare con un
cambio sostanziale e tangibile del metodo di
gestione e di governo e per affermare una
nuova e più giovane classe dirigente non solo
per dato anagrafico, ma per capacità di governo e di rottura con i metodi del passato. A
parole tutto procede bene, ma nei fatti per ora
tutto resta immutato.
Scopelliti ha avuto una delega in
bianco per un rinnovamento generale in grado d’ affermare una
nuova e più giovane classe dirigen-
DOMENICA
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LA RIVIERA
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“
la Riviera
Nessun governo della seconda repubblica ha posto la questione meridionale
come questione nazionale e, addirittura, si è spostata l’attenzione dal
Mediterraneo che storicamente rappresenta un approdo naturale per i nostri
interessi e la nostra economia
Saverio Zavettieri.
Inarrestabile
te. A parole tutto, ma nei fatti
nulla.
Girano voci d’un rimpasto? Vero, falso?
Non saprei rispondere se vero o falso. Ma il
fatto che se ne parli, sia pure nel segreto delle
stanze, è di per sé un fatto positivo che segnala l’esigenza di un tagliando della macchina
regionale. Per quanto riguarda modi e tempi è
tutto di là da venire. E’ difficile immaginare un
rimpasto a breve con il rischio magari di doverne fare uno più importante dopo gli appuntamenti con nuovi attori e protagonisti politici.
Cioè…
Siamo alla vigilia della fase congressuale del
PDL e del conseguente superamento del
cumulo dei ruoli politici ed elettivi. Non è da
escludere che a primavera prossima si voti per
le elezioni politiche, specialmente dopo iltonfo
sul Rendiconto del Bilancio. Cosa accadrebbe
con l’UDC che dice di aver fatto un accordo
con il Presidente della Regione e non con il
PDL - senza tralasciare la collocazione politica
nazionale – nel momento in cui Scopelliti non
fosse più il Coordinatore?
Ci sarebbe da domandarsi: è gradito a
Berlusconi lo Scopelliti, che governa insieme
all’UDC, nazionalmente a lui avversa? E per
che cosa? Per continuare un passato non lodevole. Il passato d’una politica dominata dalle
lobby affaristiche.
Non può restare una discussione fine a se stessa questo delle lobby, né diventare come l’araba fenice: che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa! In fondo, non ci vuole molta fantasia
per individuarle. Basta sapere come nascono,
all’ombra di cosa vivono, come operano e a
cosa mirano. In una Regione dall’economia
debole ed assistita è fisiologico che l’interesse
maggiore si rivolga verso le istituzioni pubbliche locali ed in particolare verso la maggiore di
esse, ovvero la Regione. L’influenza delle
lobby sulle nomine rappresenta il boccone più
ghiotto e funzionale che permette la partecipazione attiva e diretta alla gestione della cosa
pubblica ed il condizionamento dell’attività
amministrativa. In questo senso nessuno
meglio del Presidente della Regione può sapere dove si annidano e come possono essere
neutralizzate.
ne commissariale degli interventi affidato ai
poteri locali e privo, sulla falsa riga di quello
previsto per le materie di Protezione Civile, di
controlli di alcun genere e con procedure del
tutto discrezionali e straordinarie. Questo
metodo ha prodotto delle evidenti distorsioni
nella mentalità e nella cultura amministrativa
dei governanti, facendoli magari diventare
refrattari a controlli di ogni genere. I rapporti
particolari con la stampa, quelli singolari con
la Magistratura e la vicenda dell’Audit sono
una importante chiave di lettura.
Ultima domanda: la Marcia su Cosenza.
”
Nonne ho visto né le necessità né l’utlità. O,
meglio, c’è utilità solo a fini interni. Con questa manifestazione Scopelliti ha voluto compensare le critiche all’interno, mostrando d’avere il consenso alla vigilia dei congressi del
PDL.
Modello Reggio? Io parlerei piuttosto di un modello “Decreto Reggio”,
che ha improntato la vita amministrativa di quella Città nelle ultime quattro consiliature, dal 1995 al oggi.
Per fare un esempio concreto, scorgi il peso
delle lobby nelle nomine di dirigenti, manger,
eccetera eccetera?
Basta guardare alle nomine operate nelle
aziende, negli enti, nelle fondazioni, nei consorzi, nelle società partecipate ed all’interno
della macchina regionale per farsi un giudizio
sulle scelte compiute. Chiunque, da cittadino
libero ed indipendente, può rispondere da sé
a questa domanda.
E della lotta alla ‘ndrangheta da affrontare
con il codice etico e i cartelloni “Qui la mafia
non entra”?
La lotta alla n’drangheta non può essere un
fatto formale e di facciata e non si fa certo con
le parole. Più che le dichiarazioni ed i giuramenti sulla legalità contano i comportamenti
ed i fatti. Non serve istituire o finanziare osservatori, consulte, musei della ’ndrangheta, targhe antimafia, associazioni partigiane ,prive di
contenuto, se poi si tagliano i fondi e si toglie
l’ossigeno a strutture importanti tipo il
Consorzio Piana Sicura o si ridimensionano
piani e programmi sulla sicurezza. Altrimenti
tutto diventa un puro esercizio retorico.
Quanto poi al famoso codice etico la posizione
dei socialisti si è rivelata la più seria e coerente, mentre quelle populiste e demagogiche,
alla luce delle vicende successive, con i silenzi
assordati ed imbarazzanti si sono rivelate per
quello che erano: elettoralistiche e strumentali. Abbiamo, infatti, atteso inutilmente da
parte di chi si è reso assertore e paladino del
codice etico, specie dopo i tanti casi riguardanti amministratori, sindaci, consiglieri regionali, candidati, funzionari, che adottasse provvedimenti di sospensione, revoca o esclusione
dai circuiti polititi, amministrativi e burocratici
dei soggetti colpiti da indagine o provvedimenti della magistratura. Ma nulla si è visto!
Trovo bislacca e anche pericolosa l’idea del
Governatore sul “modello Reggio” da esportare. E tu?
In una realtà contraddittoria ed a rischio come
quella reggina è, quantomeno, azzardato parlare di modelli d’ amministrazione limpida a
riparo - a prescindere da influenze e condizionamenti di sorta - tali da poter essere esportati. Io parlerei piuttosto di un modello “Decreto
Reggio”, che ha improntato la vita amministrativa di quella Città nelle ultime quattro
consiliature, dal 1995 al oggi. Si tratta di un
metodo inadeguato nelle forme e nella
sostanza, nelle realtà dall’alto e comprovato
tasso criminale essendo un modello di gestioDOMENICA
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LA RIVIERA
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Locri (RC)
n. 1 del 19/06/1998
R.O.C. n°11602 del 02/11/98
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica
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PASQUINO CRUPI
In redazione
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Labate, Franco Crinò, Ruggero
Brizzi, Marco Andronaco, Isabella
Galimi,Maria Teresa D’agostino,
Giovanna Mangano,
Lettere, note e schermaglie
NAVIGA A VISTA IL PD
Inutilmente indicando la rotta Marco Minniti
IL BRIZZOLATO
di RUGGERO BRIZZI
La precarietà ci sovrasta
Coniugare la volontà di rimanere nella nostra terra alla
necessità di sopravvivere è una sfida troppo dura per
molti.
Se a questo aggiungiamo la totale paralisi di investimenti al sud e la pessima comunicazione delle opportunità che regioni e ministeri creano per i giovani calabresi con bandi di difficile comprensione e criteri di
accettazione delle domande che non hanno tatto della
realtà (se hai fatto un lavoretto in regola per 30 giorni,
risulti meno disoccupato di altri che spessissimo lavorano in nero da una vita e comunque portano a casa
uno stipendio) la situazione si fa quasi impossibile.
Ci si ritrova in molti, sempre più smarriti.
Sempre in condizioni peggiori, con l'età che avanza
inesorabile e le statistiche che ci vedono primi in classifica come percentuale di pensionati invalidi.
Dovremmo inventarci una qualche depressione o ci
arriveremo da soli?
È un patema per l'anima guardarsi intorno.
Intravedere i colori caraibici dello ionio tra una golf
che sgomma e una slot machine circondata da migliaia
di euro di indumenti che la riempiono di pugni per i 10
euro persi.
Dovremmo scappare.
Subito.
Certo, di contro, riflettendoci, ha del clamoroso poi,
dopo la disoccupazione, la malavita, la corruzione, la
precarietà sotto la quale tentennano i nostri corpi,
rispondere sistematicamente “tutto bene”, al “come
stai” degli amici e dei parenti al nord Italia.
Ha dell'incredibile dire “tutto bene” perché non è un
segnale ultimo di rassegnazione e neppure una svogliata e seccata risposta.
Ha dell'incredibile perché è la verità!
Ed è inspiegabile!
Stiamo nella parte peggiore d'Europa e va tutto
bene??? Ma tu a sa quant'è grandi l'Europa???
Ma cosa ci sarà nell'aria del mio paese?
Negli amici e nelle relazioni umane di questa terra?
Cosa ci sarà in questo sole e in questi colori?
Come facciamo a non essere preoccupati?
E che diamine...
Preoccupiamoci! Ce l'hanno detto gli economisti, i
politici, i sociologi, bla, bla, bla....
Sto con un'altra filosofia: “I nziani dinnu ca cocchi cosa
ndavi i succedi....”
I commissari, calati dall’alto per mettere ordine nei Partiti, sono
indigeribili, ma i calabresi hanno lo stomaco forte, e li accettano,
sia pure, con qualche, rutto. Tale è il caso del Pd commissariato,
le cui anime rissose non sono state capaci di trovare la sintesi perfetta sub specie di cattocomunisti . Una varietà politica che ebbe
esistenza, ma quando né i comunisti né i democristiani amavano
verniciarsi. E in luogo di questa varietà, siamo ora di fronte a una
sorta di Circo Barnum: tanto per recuperare una splendida definizione di Antonio Gramsci, appiccicata al PSI dell’iniziato
Novecento. Nel circo, come si sa, ognuno recita da artista. Nel Pd,
dopo la fuoriuscita forsennata di Giuseppe Bova e di Nicola
Adamo, doveva tornare la pace , ma l’unica pace, che i dirigenti
piddisti sono stati in grado di trovare, è quella sepolcrale. Così
sepolcrale che perfino il Governatore, che fa ridere con le sue
smargiassate, osa irridere, qualificandoli come un’opposizione
inesistente. E fa bene, generosamente bene, Cesare Marini, che
proviene da una alta scuola socialista, a dire che quello del Pd è
un gruppo dirigente modesto. Modesto e dilaniato e guidato in
seno al Consiglio regionale da Sandro Principe, grande specialista delle lotte correntizie in cui si distinse il padre, Cecchino, che,
però, aveva una grande anima socialista. Né ci sembra che abbia
nitore, anche a fronte degli annunciati congressi sezionali, provinciali e regionale, l’azione politica di Demetrio Naccari Carlizzi e
persino dell’anima ribelle del Pd, il consigliere regionale, avv.
Demetrio Battaglia. E la pattuglia sindacalista, con simpatie e tesseramenti piddisti, appare più in agguato che alla luce de sole. Le
acque, poi, sono terribilmente intorbidate dall’approssimarsi
delle elezioni anticipate, e, fingendo di parlare di politica, di
Grande Politica, di fatto i Regnanti del Pd si muovono dentro
il quadrato della dama. Pedine destinate a mangiarsi tra di loro.
Adriano Musi, il commissario, tutto questo non lo ignora e non
può ignorarlo. Ma l’unica idea precisa di cui si ha notizia è che
Giuseppe Bova e Nicola Adamo, desiderosi di tornare a dettare
legge nel Pd, non vi potranno fare rientro che dal 2014. Fuori
tempo massimo. Come fuori dal tempo è Marco Minniti, che, per
vacua ambizione di agone nazionale, fece il gran rifiuto quando
tutti lo volevano Presidente della Regione nel 2005, e indi la corona rifulse sulla testa di Loiero, che, se tutto cammina liscio, vedremo in affettuosa alleanza con Scopelliti, fungendo da stazione di
transito il Mpa di Lombardo. Che cosa, infatti, allegra la speranza del deputato piddista, che cumulò cariche, e ora, non disponendone più, ne è fieramente avverso? Che una leva di giovani
prenda in mano la bandiera del Pd e la porti alla meta prefissa.
Quali giovani? Il giovane e instabile avv. Massimo Canale, esempio unico nella storia dei comunisti, di un segretario comunista,
che si dimette dalla carica, mentre il Partito è nei marosi, per essere accettato come candidato a sindaco prima di Idv e poi d’ un
centrosinistra fratto? Il consigliere regionale Nino De Gaetano,
il giovane Gramsci, che doveva infiammare di nuovo la rivoluzione culturale, e con armi e bagagli, datigli dalla Federazione della
Sinistra, entra nel Pd? Così ci pare che sia. E così il Circo Barnum
diventa qualcosa di peggio: un circolo politico che prosegue e
allunga la contaminazione, insaccando transfughi, del trasformismo e dell’opportunismo. Che non sono, esclusivi della Destra.
C’è stato e c’è un trasformismo di Sinistra. C’è stato un opportunismo di sinistra. Lenin lo diceva: marcio. Ma il Minniti ha oltrepassato, da libraldemocratico, Lenin, troppo antiquato come antiquata è la moralità politica. Nel Pd c’è posto per tutti. Non solo
per i giovani-vecchi. Anche per i grilli parlanti, già duci delle più
disastrose sconfitte del Centrosinistra.
DETENUTI O CITTADINI “PRIGIONIERI”?
ILARIO AMMENDOLIA
Immagino che emettere un mandato di cattura non sia cosa facile . Un magistrato avrà mille dubbi, mille esitazioni ed una seria
sofferenza nel momento di ordinare un arresto.
Resta il dramma della carcerazione preventiva che se esercitata
verso innocenti, spesso equivale ad una condanna a morte. Del
resto basterebbe leggere le cifre che lo stato paga annualmente
per ingiusta detenzione per capire le dimensioni d’un dramma
che non trova eguali nel mondo occidentale. Il recente caso di
“Amanda” ha riportato all’attualità questo tema.
Ci rende più sicuri questo discutibile e frequente ricorso alla carcerazione preventiva? Assolutamente no! Anzi questo serve a fare
in modo che gran parte dei delitti restino impuniti.
Restano impuniti soprattutto i potenti ed i poteri in questa Italia
di misteri e delitti irrisolti.
Io non dimentico mai che Vittorio Emanuele di Savoia ha ucciso
un ragazzo con una fucilata ed ha scontato
una sola notte di carcere.
Un uso non sobrio del potere di arrestare
LOQUI E SPROLOQUI
una persona serve a delegittimare lo Stato
e la stessa magistratura.
L’errore è umano.
La superficialità, l’abuso, la voglia di carriera e di celebrità, qualora ci fossero, sarebbero gravissimi. Ricordo un ragazzo colpiFILOMENA CATALDO
to da ingiusto mandato di cattura che per
La crisi socio-culturale giovanile in cui l'Italia versa da ormai troppo
anni ha dormito nello stesso letto della
tempo (pur avendone nascosto bene lo scheletro nell'armadio) impormadre ed ogni mattina all’alba veniva colto
rebbe una presa di coscienza notevole non solo da parte delle autorità,
da attacchi di panico nel timore che l’avrebcosa attualmente avulsa dal contesto, ma anche da parte nostra, giovani
bero riportato in carcere.
adulti in cerca di autore. La domanda è: studiare è ancora un ascensore
In mancanza d’un processo giusto, imparsociale? O meglio le politiche giovanili favoriscono questa visione dell'acziale, libero, i dubbi sono più che legittimi.
crescimento personale attraverso la cultura o mediano per un ascensore
La viltà è la prima alleata della ndrangheta,
altro, al di sopra della scuola? Sembrerebbe essere quest'ultima l' opzione
dei soprusi e dei delitti.
- considerando anche il crollo del sistema scuola operato dalla Riforma
Anche in questo momento ci sono persone
Gelmini in questi anni: più tecnicità oltre ogni ragionevole dubbio. E di
chiuse in carcere da molto tempo in attesa
dubbio, quanto mai ragionevole, è ormai tinto il nostro tempo. Si è ben
di giudizio. Molte persone, troppe persone
capito che intraprendere la carriera formativa scolastica non porta a nulla.
verso cui nessun tribunale della Repubblica
Precariato e depressione post-formazione sono la speranza più prossima.
ha pronunciato una condanna definitiva e,
Si fa prima e più fortunatamente a straparlare ed ondeggiare come molti
in alcuni casi, neanche di primo grado” Non
dei nostri rappresentanti che investire nelle sudate carte leopardiane. Non
sono presuntuoso , ho il dovere di pensare
si tratta di pessimismo cosmico ma di amaro realismo. E le ultime parole
che i magistrati abbiano elementi per tenedella Gelmini << niente più tagli>> - dinanzi alle recenti e calde conre qualcuno in carcere.
testazioni di piazza - non fanno piacere, non placano gli animi, non danno
Tuttavia qualche considerazione va fatta:
speranza ma trapelano ancor più chiaramente l'inadeguatezza di un sisPietro Valpreda era innocente ed è stato
tema fondato su numeri e burattini. Dinanzi a questi avanzi della politica
come si può ancora credere che studiare sia un ascensore sociale?
Studiare è ancora un ascensore sociale?
tenuto in carcere cinque anni per coprire una strage di stato.
Drefus era innocente e sarebbe morto da colpevole senza il
coraggio di Emile Zola, Enzo Tortora è stato massacrato da innocente e nessuno ha pagato per il suo massacro. Mi limito ai casi
celebri ma ognuno di noi ne conosce almeno un centinaio di casi
di innocenti rinchiusi in galera e poi completamente scagionati.
Prima tenuti e “mantenuti” in carcere e poi indennizzati, con i
soldi dei cittadini, per ingiusta detenzione.
In attesa di una sentenza definitiva pronunciata nel rispetto assoluto di tutte le garanzie costituzionali qualche dubbio ci rimane.
Se rifacessi i nomi di Sandro Figliomeni o di Rocco Femia sembrerebbe una difesa di “casta”. Certo li ho conosciuti nell’associazione dei Comuni e mi turba l’idea che siano in carcere senza processo.. Siamo stati su fronti politici contrapposti ma non ho la cultura del nemico da distruggere ma della persona umana da non
dimenticare mai soprattutto quando questi si trova in difficoltà.
“Visitare i carcerati” è un precetto evangelico che ho imparato sin
da bambino ed il verbo “visitare” credo stia a ricordarci che la
persona umana resta sempre tale.
Colpevoli o innocenti ?
Forse, lo potremmo sapere in un processo severo ma giusto.
Questo è l’unico antidoto alla ndrangheta ed alla criminalità!
Senza processo nessuno dovrebbe stare in galera per così lungo
tempo, né bracciante, né operaio, né zingaro,né immigrato, né
ingegnere o deputato.
Si badi bene non io non difendo loro ma lo Stato( S maiuscola)
nato dalla Resistenza alla tirannia fascista e che si fonda su una
Costituzione tra le più belle del mondo, spesso, molto spesso,
ignorata e ferita .
La Carta Costituzionale considera la persona sacra ed inviolabile e la tutela nei confronti di chiunque, iniziando dalla mafia ,
dalla criminalità , dallo sfruttamento, dai poteri forti , compresi i
poteri dello Stato stesso .
Quando un delinquente colpisce una persona commette un reato
gravissimo . Tale è lo stupro, la violenza, l’omicidio, l’aggressione.
Se l’ aggressione proviene da parte dello Stato, e con dolo studiato o riflesso,o anche per superficialità e approssimazione, è molto
più grave d’una pallottola mafiosa.
Certo, se si esce fuori dagli schemi, si rischia di passare per attigui
ai criminali o , comunque, di attirare su di se l’ira di coloro, criminali compresi, a cui questo sistema va bene. La Libertà è una
Dea ingrata e tuttavia l’urlo degli uomini liberi è ciò che ci resta
dinanzi all’indifferenza di questo nostro mondo dove ognuno
pensa solo per sé dimenticando chi soffre.
DOMENICA
16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
20
HANNO COLLABORATO
Francesco Laddarina, Ian
Zimirri, Giuseppe Patamia,
Alessandra Bevilacqua,Bruno
Gemelli, Carmelo Carabetta,
Valentina Elia, Antonio
Cormaci, Mario Labate,
Antonio Tassone, Giulio
Romeo, Ilario Ammendolia,
Sara Caccamo, Giuseppe
Fiorenza, Daniele Mangiola,
Sara Caccamo.
Le COLLABORAZIONI non precedute dalla
sottoscrizione di preventivi accordi tra
l’editore e gli autori sono da intendersi
gratuite.
FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla
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(RC) 0964383478
ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane
RISPONDE il direttore
KAPPADUE
di RUGGERO CALVANO
L'idea di un Bio-parco per Saline Ioniche
Sono anni che sostengo come l'area dell'ex
Liquichimica, con le sue lagune naturali, sia,
sotto una molteplicità di aspetti, un habitat
naturale unico, grazie anche ad un microclima del tutto particolare, atto a ospitare diversissime specie faunistiche, e credo che la crescita dell'intera Saline dovrebbe partire sotto
il presupposto della valorizzazione di questi
beni naturalistici.
Si potrebbe destinare l'area, tramite il completo smaltimento dei vecchi impianti presenti, a divenire una grandissima oasi naturale
attrezzata, così come un parco studio biomarino, idea che potrebbe trasformarsi tra
l'altro, in ennesima fonte di incentivo al turi-
smo, elemento dal quale la nostra regione non
può prescindere guardando alla sua crescita
complessiva. Credo che l'idea di un Bioparco,
oltre che essere produttiva di occupazione,
possa divenire sponsor di prestigio sociale e di
alta qualità della vita, standard primari degni di
tessuti sociali evoluti, e non di realtà da terzo
mondo, visione sotto la quale, non si capisce
perchè, anche a distanza di così tanti anni, ci si
incaponisce a confinarci.
Mi auguro dunque che i nostri governanti non
compiano passi azzardati verso decisioni in
grado di mutare irreparabilmente la natura
dei nostri luoghi, bellezze naturali che ancora
stentiamo a credere, avendole forse sempre
sotto gli occhi, quanto il mondo ce le invidii.
Vittorio Renzelli
La lettera di Vittorio Renzelli era assai lunga e qui pubblico la parte, che ritengo essenziale. Il
nostro amico lettore avanza la proposta della realizzazine d'un Bio parco nell'area dell'ex
Liquichimica. Ottimamente. Non è che le proposte di riutilizzazione della area manchino. Il
punto è: chi vi provvederà? Dove è la classe dirigente, capace d'afferrare, per esempio, la proposta del Bio parco e trasformarla in realtà effettuale?
Corsivo 12 *
Belfagor
Ritratti *
I comunisti a congresso
credere, sperare, lottare
TOTÒ DELFINO
Questa domenica i Comunisti italiani celebrano il loro
VI Congresso provinciale a Reggio Calabria. Vi partecipano delegati, iscritti, simpatizzanti del PDCI, e intellettuali calabresi di primo piano, come lo scrittore
Gioacchino Criaco. Non è un congresso, come tanti
prima. È un congresso straordinariamente importante e
decisivo. Può essere il Congresso della svolta, cioè della
ricostruzione del Partito Comunista Italiano, o del tramonto, ossia della volontà velleitaria della sua ricostruzione.
I comunisti italiani della provincia di Reggio Calabria
giungono a questo VI Congresso con quattro pesanti
sconfitte sulle spalle, ma non danno l'impressione d'averle lasciate alle loro spalle. Il pesante fardello li grava
ancora, ancorchè si tratti di sconfitte, non di disfatte,
visto che non sono stati spazzati via n. Ci sono ancora.
Hanno ancora voti, sezioni organizzate, e soprattutto
idee. Se appaiono marginali, è soltanto perché diffusa è
la visione che tutta la vita politica è ridotta alla vita istituzioale . Come a voler dire: hanno diritto alla parola e
all'ascolto i partiti che hanno rappresentanti nel
Consiglio regionale, nel Consiglio provinciale, nei
Consigli comunali. Nulla di più sbagliato. Per primi a
saperlo , a doverlo sapere dovrebbero essere i comunisti, i Comunisti Italiani. che si sono assunti il compito
prima etico e poi storico di ricostruire il Partito
Comunista Italiano. Insieme ai confratelli- sperano - di
Rifondazione comunista.
Quello dei Comunisti Italiani non potrà essere il
Congresso dell'angoscia, del “ Dio, Dio, perché mi hai
abbandonato?”. Ma dipende tutto questo dai suoi militanti, dai quadri dirigenti, penetrati in qualche misura
dal pessimismo e dalla sfiducia. Gli uni e gli altri, mentre suonano campane a morto, hanno l’obbligo di non
deporre le armi , di continuare a combattere, sia pure ad
armi dispari. Mani nude contro mani piene di gioielli.
Per dire agli afflitti che la trasformazione avviene dal
basso.
Anche il Congresso nazionale di Rimini sul finire d'ottobre non potrà essere un comgresso, come tanti altri.
Non è in discussione solo una tattica, una strategia. Alita
qualcosa di più grande , di drammaticamente grande: o
la vita o la morte del partito comunista, quindi del comunimo, che non può essere un pensiero senza azione politica.
Questo destino non è sulle gambe di Giove. Sta nella
capacità di ciascuno dei comunisti italiani di continuare
a credere, a sperare, a lottare.
la Riviera
di Diego Cataldo
Maestro di tante geerazioni di
giovani giornalisti , alcuni di quali,
però, dimentichi della sua lezione
di giornalismo senza peli sulla
lingua. Principe dell’ironia, mai
ruota di scorta delle Procure,
avverso alle verità di Stato e alle
puntute convinzioni dei Pm, ha
raccontato l’Aspromonte e la
Calabria con immagini concretosensibili, che ricordano Corrado
Alvaro. Sempre nel nostro cuore.
A Giffone la sagra del fungo 2011
MARIA BOETI
Il Presidente dell'Associazione Culturale e Micologica di Giffone,
Prof. Antonio Albanese, qualche settimana fa, incontrandoci, non
ha perso l' occasione di comunicarci che sabato 15 ottobre si sarebbe
svolta nella cittadina La sagra del fungo. Manifestazione culturale e
gastronomica in collaborazione con il Comune di Giffone, l' Asp 5
Ispettorato Micologico, l'ARSS, il Patrocinio della Commissione
Nazionale UNESCO, del Ministero per le Politiche Agricole e
Forestali- Regione Calabria, Ente Parco Nazionale dell'
Aspromonte- Provincia di Reggio Calabria e col Patrocinio
Scientifico Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio
Calabria, eccetera. E nel depliant abbiamo letto che gli appuntamenti collaterali - la Sagra - sarebbero iniziati venerdì 14 con una
visita guidata in montagna con chiusura domenica 16 : Messa alle
ore 10.30 e, poi, degustazione del fungo porcino. Ovviamente, su
tutto come re incontrastato e in trono non traballante il fungo, alimento tradizionale della cucina locale. E da da appuntare sul carnet questo: che l' Associazione culturale micologica giffonese ha
bandito un concorso-composizione sul tema: “L'ONU ha proclamato il 2011 l'anno delle foreste evidenziate il ruolo primario che esse
svolgono nel mantenimento dell' equilibrio globale e come interagiscono i funghi in questi delicati meccanismi”. Così, l' attenzione
al territorio associata alla valorizzazione del merito, con l' appuntamento di quest'anno, inserisce un motivo in più di partecipazione e
di notevole interesse. Insomma, si rinnova ogni anno un rendezvous impareggiabile dentro uno scrigno fatato.
L’AFFARE DELL’OZIO
O, se volete, slow time business. Fare soldi
vendendo tempo e qualità di vita. E' l'affare del
futuro, che in pochi hanno ancora capito. La crisi
economica che ha colpito il mondo occidentale
lascerà comunque sopravvivere un discreto
numero di ricchi, ai quali andranno aggiunti i
nuovi nababbi orientali e dell'est europeo.
Quando l'Italia si rassegnerà al sogno, ormai
irripetibile, delle fabbrichette padane, rinunciando a un'industrializzazione fallita, le si apriranno
le porte di un nuovo benessere economico che
nessuno le potrà sottrarre. Mica si potranno fregare il sole, il mare, i paesaggi, la cultura, i profumi e i sapori italiani. Per riprodurre altrove tutto
questo la natura ci si dovrà mettere d'impegno
per millenni, prima che ciò avvenga il futuro è
nostro. La droga vera, e più pericolosa, dei tempi
presenti e prossimi venturi, è la civilizzazione.
Siamo drogati di telefonia, rete, burocrazia, traffico, stress. I don Ciotti o don Mazzi non servono
più. Si ha bisogno di comunità che ci liberino, per
un po', dalla civiltà. Oasi di pace che realizzino un
time break. E' ovvio che non tutti potranno comprarsi il tempo e che le nicchie di pace saranno
disponibili solo per le tasche gonfie. L'ozio che da
sempre viene rinfacciato come vizio ai meridionali potrebbe diventare una miniera d'oro. Il dolce
far niente, del quale siamo maestri, potremmo
venderlo a caro prezzo. In Aspromonte potremmo unirlo allo slow food, al pasto consumato con
calma, come fosse un rito, niente altro che quello
che noi chiamiamo scialata. La scialata potremmo
addirittura quotarla in borsa e specularci sopra.
Tempo di qualità e cibo di qualità: bioagricoltura
e bioallevamento, cose che solo il microclima
aspro montano consente. Daremmo ai ricchi
cicorie e cavoli senza l'ombra di un pesticida.
Carne esente da ormoni che ingrossano tette e
sgonfiano cabasisi. Niente chiamate in arrivo,
niente internet che da noi non c'è campo. Niente
tv, che non abbiamo manco la luce. Scialate, per
un giorno, un mese, un anno. Basta pagare.
Eccola la vendetta meridionale, venderemo il
nostro vizio più grande: ozio per tutti.
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DOMENICA
16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
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DOMENICA
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la Riviera
Formula 1 - Sebastian Vettel: la storia del campione
Domenica scorsa, a Suzuka, Sebastian Vettel si è laureato campione del mondo per la seconda volta consecutiva e, a 24 anni 3 mesi e 6 giorni, è diventato il pilota più
giovane a bissare il titolo, entrando così a pieno diritto nella storia della Formula 1. Un record dopo l'altro ha caratterizzato la carriera di questo giovane pilota tedesco,
a partire dalle sue prime gare sul kart, fino alla storia recente in Formula 1 e, sicuramente, ne seguiranno tanti altri visto la sua età. Molti lo paragonano già a
Schumacher, il campionissimo, ma Sebastian non vuole parlare di queste cose perché, come ripete sempre, bisogna avere rispetto per quello che ha fatto il Kaiser.
Sebastian Vettel è stato il vero dominatore della stagione, ma troppo spesso è stato sottovalutato come pilota a causa della macchina perfetta che ha
tra le mani. Serve poco, però, per capire che questo ragazzo, dalla faccia pulita e dai modi semplici, quest’anno ha fatto il grande salto che divide il
bravo pilota dal campione: pochissimi errori, maturità agonistica, consapevolezza dei propri mezzi, concentrazione totale e, nonostante avesse un
vantaggio enorme in classifica, voglia di combattere per vincere, non accontentandosi mai di un piazzamento. In molti lo definiscono “antidivo” ma
Seb non dà peso a queste cose: lui pensa a guidare e vincere, il resto non gli interessa.Intanto stamattina il circo della F1 è impegnato in Corea.
Calcio
"Capocannoniere amaranto? Tengo caldo il posto a Bonazzoli"
Reggina
Ha già superato il suo record di gol. Simone
Missiroli è il capocannoniere della Reggina, seconda forza offensiva di questa Serie bwin. Dopo
aver arricchito il tabellino per tre gare consecutive, con il Bari non è andato a segno pur risultando decisivo con l'assist per il secondo gol di
Ragusa.
Sul piano personale, invece, già cinque reti e
diversi assist: a cosa è dovuto questo straordinario rendimento?
Sono molto soddisfatto di quanto sto facendo,
SERIE A
7 giornata di Andata
Domenica 16/10/2011
Atalanta-Udinese:Gervasoni
Cagliari-Siena: Tommasi;
Cesena-Fiorentina (12.30): Russo;
Chievo-Juventus: De Marco;
Genoa-Lecce: Gava;
Lazio-Roma (20.45) Tagliavento;
Novara-Bologna: Doveri.
Simone Missiroli l’arma in più
ma sono consapevole di poter dare ancora di
più. Il segreto di questo avvio? La consapevolezza nei miei mezzi, la voglia di affermarmi con
questa maglia, il senso di appartenenza che
provo con questa realtà, la Reggina.
Il tuo gol con il Modena, peraltro, è secondo nel
sondaggio di Bwin sulla rete più bella del campionato, cliccato da tutti i tifosi d’Italia.
Lo so, votatemi (ride, ndr). Sono molto felice,
anche se oltre alla mia sono in corsa reti meravigliose come quelle di Ciano e Milanetto...
La doppia cifra nella casella destinata ai gol
realizzati è un obiettivo cui miri da qui a fine stagione?
Sarebbe fantastico. Non sono mai stato un
grande realizzatore ed i gol non sono l'unica cosa
che mi viene chiesta. Toccare quota 10, però, mi
farebbe davvero piacere, sarebbe un traguardo
importante che inevitabilmente aiuterebbe
anche la squadra ad avvicinare gli obiettivi che ci
siamo posti.
Intanto, comunque, sono già 19 le reti realizzate
da questa Reggina: un pronostico, chi sarà il
capocannoniere amaranto alla 42esima di campionato?
Nessun dubbio: sarà Emiliano. Bonazzoli è il più
forte attaccante di questo campionato.
Reggina calcio.com
Un paio di settimane di stop al campionato
hanno lasciato in dote due belle vittorie
“azzurre” (complimenti a Cesare Prandelli per
la qualificazione ottenuta e ancor più per una
nazionale che gioca finalmente a calcio: l'ultimo
a riuscirci fu Azeglio Vicini...) e dato spazio a
più o meno intensi spifferi “vocali”: i logorii
degli anni e il dolore del giovane Ibra, i propositi di ritorno (a tempo determinato) di Samuel
Eto'o, il crescente entusiasmo juventino, le diatribe verbali e le ansie da derby capitolino.
Insomma, non ci si è fatti mancare nulla, forse
perfino il superfluo, quindi bando alle ciance e
attenzione rivolta solo al terreno di gioco e ai
suoi verdetti.
Il campo “centrale” della domenica sarà stasera
l'Olimpico di Roma: è la stracittadina numero
165 e i giallorossi comandano 60 a 44 nella personale classifica delle vittorie. Chi la spunterà
questa volta? La classifica lascerebbe propendere per un pareggio che tutto sommato
potrebbe essere gradito a tutti, se non fosse per
il fatto che questi non sono mai e mai saranno
stati ipotesi e propositi da derby romano, '90 in
cui spesso si va oltre i tre punti in palio e l'infinita rivalità viene esasperata in campo e fuori in
modo stucchevole, pericoloso e del tutto fuori
luogo. Sul piano tecnico la partita dovrebbe
presentare due squadre in buona forma
(almeno così sono state lasciate prima della
sosta), appaiate in classifica a 8 punti a ridosso
delle migliori in graduatoria e con il proposito
di entrare al più presto a farne parte. Le formazioni ipotizzabili collocherebbero l'ago della
bilancia su valori di sostanziale equilibrio, se
non fosse per un fattore che alla fine potrebbe
rivelarsi decisivo: l'assenza di Francesco Totti. Il
forfait del capitano in una gara come questa
Tiene banco il derby capitolino
ANGELO LETIZIA
potrebbe farsi sentire eccome, per cui proprio
dalla Roma si attendono i segnali più chiari e
consistenti: riuscire a spuntarla anche ad
“handicap” potrebbe dare l'input definitivo al
suggestivo progetto avviato da Luis Enrique e
finora dotato comunque di basi già solide. Da
Reja e la Lazio si attendono invece altre
risposte: si dovranno sondare per prime l'affidabilità e la continuità del gruppo e poi eventualmente osservare quanto da parte del mister
biancazzurro “l'imperativo” di sfatare i tabù
derby e Roma (mai una vittoria contro i giallorossi in tutta la sua carriera) alla fine possa
risultare una marcia in più o, viceversa, un limite psicologico ancora più cronico. Al di là di
tutto, l'augurio è che si possa assistere a uno
spettacolo all'altezza delle attese con i 22 in
campo unici protagonisti e, soprattutto, senza
ostilità e tabellini di guerra fuori.
Derby romano a parte, occhi e orecchie saranno poi rivolti a Verona, dove il Chievo attende
la capolista Juve. Antonio Conte, sulla scia del
bel 2-0 al Milan, proverà a mantenere il passo
spedito di questa prima fase di campionato,
affidandosi a uomini e mezzi ormai collaudati e
vincenti. Rispetto all'ultimo impegno, dovrebbe
registrarsi solo il rientro nel pacchetto centrale
difensivo di Chiellini e l'inserimento a sinistra di
Grosso, per il resto non dovrebbero mutare
schemi e interpreti. L'importante sarà
comunque non prendere sottogamba l'impegno e prestare la giusta attenzione al Chievo, per
il quale la “rimpatriata” del buon Di Carlo è
stata sinonimo di ritrovate motivazioni oltre
che di risultati e tanti punti in classifica, ben 8,
proprio come Lazio e Roma. E tra questi, quelli del meritatissimo 1-0 casalingo al Napoli,
“impresa” - va ricordato - ancora non riuscita
ad altri durante la stagione sia in Italia che in
Europa, dove la banda Mazzarri viaggia a vele
spiegate, senza ostacoli e sconfitte.
Il palinsesto della giornata offre pure la sfida tra
Atalanta e Udinese, fin qui due altre ottime
protagoniste in campionato. I nerazzurri meno
“quotati” affiancano in classifica quelli milanesi, ma senza il meno 6 di penalizzazione di
partenza sarebbero quasi in testa, a solo un
punto dalla Juve e della stessa Udinese avversaria di giornata. Un dato che assicura interesse
e testimonia l'alto tasso di valori a disposizione
di Colantuono e Guidolin, tipi in grado di lavorare bene e parlare poco, di certo mai a
sproposito.
Il quadro è completato da Cagliari-Siena,
Genoa-Lecce (ultima chiamata per mister De
Francesco?), e Novara-Bologna, con il neo tecnico Stefano Pioli all'esordio sulla panchina
emiliana. E' tutto, dalle 12.30 ritorna il campionato: la “parola” ai campi. Finalmente.
DOMENICA
16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
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A proposito Federica Pellegrini rifiuta di essere portabandiera a Londra 2012
di...
Federica Pellegrini, in una intervista, ha detto che non avrebbe accettato il ruolo di portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi 2012, ed è stata subito polemica. All’Alberto
Castagnetti Day a Roma (giornata per ricordare l’ex allenatore della nuotatrice italiana) alla domanda di Sky Sport 24: “Le piacerebbe fare la portabandiera alle
Olimpiadi 2012?”, la campionessa ha risposto: “Lo dico a malincuore, però, anche se me lo proponessero, non lo farei. Io sono una persona molto patriottica, per me
sarebbe un onore infinito, ma noi ci alleniamo un anno, anzi quattro, per fare questa Olimpiade, e se anche il giorno dopo non avessi gare, dovrei stare sette ore in
piedi, perché la sfilata dura mezza giornata. Sette ore sulle gambe per noi non si recuperano in una giornata. Comunque, a malincuore, purtroppo rifiuterei”. E ha
aggiunto: “Sarei contenta se lo facesse la Vezzali, ha rappresentato tantissimo l’Italia in tutti i risultati che ha fatto. Sarei felice per lei e per l’Italia”.
Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha immediatamente replicato: “Portare la bandiera alle Olimpiadi non è una via crucis. Prendo atto di quanto ha dichiarato.
Nondum matura est”
Sport
Roccella: Il Siderno cerca la vittoria scacciacrisi con l’Isola
“i tifosi sono I
arrabbiati”
Il tifoso del Roccella si sente preso in giro. Questa
stagione doveva essere l'anno zero. La conferenza
stampa del 29 maggio 2011 verrà ricordata per il
pugno di ferro usato dal Patron Giannitti.
Riportiamo le sue parole scandite chiaramente
quel giorno “lacrime e sangue”. E’ stata l'estate in
cui rifondare una rosa che ormai da troppi anni
arrancava alle spalle di vecchi giocatori che arrivavano a Roccella per il solo stipendio. Tutto portava
in quella direzione. Almeno fino a qualche settimana fa. Certo, nessuno si aspettava una partenza
così. Già alla quinta di campionato la squadra di
Tonino Figliomeni si trova a 8 punti lontano dalla
vetta. Di Maggio,
Parisi, e Lombardo, a
detta di tutti, sono tre
nomi attorno ai quali
si doveva costruire il
Roccella del futuro.
Figliomeni con la sua
nuova veste di
Allenatore Manager
ma sopratutto tutta
la Società, avevano
rassicurato il popolo
Roccellese di un
cambio radicale per
questo . Un Roccella ringiovanito e con tanti nomi
di valore da fare invidia alla categoria faceva pensare questo. A conti fatti però tutto questo non sta
accadendo. Nel giro di qualche giorno, il giocattolo
prezioso del Roccella si è rotto. I presunti sostenitori amaranto non ne possono più. Figliomeni,
infatti,a detta del Patron Giannitti non si discute, il
progetto va avanti per come a sempre sostenuto il
Presidente. I tifosi intanto restano in attesa con, al
momento, ben poco ottimismo e fiducia. E viste
anche le mosse della società (tutto tace), la contestazione, (peraltro mai avvenuta, ma invocata si) se
non per i soliti cori dalla tribuna, tutto si maschera.
Ma il tifoso, dalla tribuna, al bar, per strada commenta quello che vede sul rettangolo di gioco, il
malumore nei confronti di tutti!!! sparando a zero,
ma mai affrontando di petto nessuno della Società.
Tutto bene e bello quando si parla davanti al
Presidente, allenatore, giocatori per poi attaccarli
su tutto alle loro spalle! Ma come volete che agisca
un presidente che vede una " camuffata contestazione " e poi tutti ad applaudire (quando se lo
trova davanti) ? Sempre il tifoso dice: ho sempre
fatto l'abbonamento e continuerò a seguire la
squadra della mia città. Quest'anno ero indeciso se
fare ancora un nuovo abbonamento, poi le parole
di Giannitti mi hanno fatto cambiare idea “puntiamo al salto di categoria o quanto meno arrivare tra
i primi”- diceva il Presidente sempre nella famosa
conferenza stampa del 29 maggio- ma questi sono i
risultati. 7 punti che possono diventare 10 se oggi
con la Nuova Gioiese si dovesse vincere. I primi
cinque incontri, hanno spazzato via il castello di
sabbia del Roccella. Un castello costruito sulla
sopravvalutazione degli arrivi e su qualche equivoco di fondo. Figliomeni per Giannitti è un grande
allenatore, uno dei pochi innovatori. Lavora con
puntiglio e precisione. Ma al tifoso chiedo: perché
non poni delle critiche costruttive invece di parlare
sempre e alle spalle? Affronta il Presidente . Come
si dice in questi casi: Con gli attributi giusti al posto
giusto!!!!!!
Antonio Chiera
l Siderno è chiamata questo
pomeriggio in casa contro l’Isola
Capo Rizzuto ad una prestazione
di grande praticità e sostanza. La
compagine di mister Caligiuri, rivelazione dello scorso campionato allorquando riuscì a raggiungere le finali
interregionali play-off , è indubbiamente una delle peggiori sparring partner per un Siderno voglioso di
ottenere la seconda vittoria di campionato. La squadra di mister
Fiorenza si è allenata con molto scrupolo in settimana segno evidente che
i calciatori sono determinati a raggiungere il loro obiettivo. Non sarà
facile avere ragione dei crotonesi ma
sinora i bianco-azzurri si sono sempre espressi bene sul rettangolo di
gioco e questo aumenta notevolmente la percentuale salvezza anche se a
volte è meglio giocare male e vincere. Certo bisognerà correggere qualcosa in difesa dove 12 reti subite in 5
gare di campionato sono troppe però
già da oggi dovrebbe riprendere il
suo posto tra i pali Francesco Macri
ma soprattutto bisognerà prestare la
massima attenzione nella fase di
approccio alla gara. Nelle ultime due
gare il Siderno ha subito sempre reti
nei primi minuti di gara. Nell’Isola
Capo Rizzuto bisognerà riservara
particolare attenzione ai veterani El
Aoudi , Leone e Moschella mentre
nel Siderno a fare la differenza
dovrebbero essere Accinni e De Leo
che sinora hanno dimostrato di essere in stato di grazia. In difesa dovrebbe tornare Carabetta e con lui in
campo la squadra sicuramente non
potrà che trarre giovamento. Il capitano che detiene il record nazionale
di segnature nel ruolo di difensore è
da molto che non segna più su punizione, chissà che oggi non sia l’occasione buona ? Lo vedremo questo
pomeriggio.
Il punto d’Eccellenza
Il campionato entra nella fase cruciale.
La “corazzata”Montalto rischia a Palmi
Dopo l’anticipo di ieri tra Rende e Brancaleone trasmesso in diretta televisiva, questo pomeriggio, per la sesta
giornata del torneo di Eccellenza, si giocheranno alcune
importanti e già decisive gare. Nuova Gioiese- Roccella
è la partita della verità per ambedue le compagini partite con propositi ambiziosi . Rischia la panchina Graziano
Nocera in caso di mancata vittoria mentre Figliomeni sa
di avere dalla sua parte la vicinanza della società ma non
quella dei tifosi. Castrovillari- Guardavalle è una partita
da tripla con i cosentini di Pugliese che stanno esprimendo il calcio migliore ma poco redditizio mentre per l’undici di Galati urge una vittoria per rifarsi dopo il mezzo
passo falso casalingo di domenica scorsa contro la
Palmese. Proprio i neroverdi, rivitalizzati da mister
Giovinazzo, riceveranno al “Lo Presti” la capolista
Montalto, sinora a punteggio pieno. La Bovalinese viaggia alla volta di San Marco Argentano consapevole della
possibilità di far punti contro una squadra alla sua portata.Il quadro è completato dalla sfida tra Scalea e
Rossanese e dal sentito derby (vista la vicinanza territoriale ) tra Soverato e Sersale. Queste due compagini ben
allenate da Salerno e Rosati potrebbero inserirsi nel
novero delle pretendenti alla vittoria finale. Oggi si saprà
Antonio Tassone
Sul caso Mammolenti
risponde la società
“La società A.C.D. Siderno 1911, preso atto
delle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa
dal calciatore Luca Mammolenti, intende precisare quanto segue: “La società si era accordata verbalmente con il calciatore per lo svincolo dal tesseramento a fine stagione ma sino
a pochi giorni fa non c’era mai stato nessun
contatto tra la stessa ed il calciatore per dirimere eventuali controversie di tesseramento.
Se c’è stata colpa è da attribuire sicuramente
ad entrambi le parti in causa, e non già solo
alla società del Siderno (come Mammolenti
vorrebbe far credere) perché un calciatore
che come lui stesso dice, vive di questo lavoro,
dovrebbe conoscere i regolamenti federali e
sapere che superati i 25 anni di età con una
semplice raccomandata A/R si può ottenere la
risoluzione automatica del vincolo annuale di
appartenenza” .
A.C.D. Siderno 1911
DOMENICA
16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
24
la Riviera
Intervista all’allenatore del San Luca, Rocco Loccisano
“Purtroppo intorno alla squadra del San Luca
esistono tanti pregiudizi, e ciò mi rammarica
molto. Sta a tutti noi dimostrare il contrario”
Mister Loccisano ha accettato di allenare il San Luca dopo tanti
anni da dirigente sportivo. Perché ha accettato questa sfida
Perché fare l'allenatore è sempre stata la mia passione. L'avevo
accantonata per motivi lavorativi, ma appena mi è stato possibile,
grazie alla fiducia datami dal
Presidente Don Pino Strangio e dal
ragioniere Domenico Alvaro e da tutti
gli altri dirigenti, mi sono rimesso in
gioco con molto entusiasmo.
E' inutile sottolineare che a livello calcistico il San Luca viene visto sempre
con occhio particolare ?
Purtroppo intorno alla squadra del
San Luca esistono tanti pregiudizi, e
ciò mi rammarica molto. Sta a tutti noi
dimostrare il contrario, dando il massimo in campo così come stiamo
facendo dai primi giorni di Agosto,
anche se al momento i risultati non ci
stanno premiando.
La sua è una squadra giovane ?
Si, giovanissima. E' una delle squadra
più giovani di tutto il campionato. Si
figuri che il più grande dell'organico
ha solo 24 anni. Mi è sempre piaciuto
lavorare con i giovani, e sono sicuro
che in poco tempo dimostreranno
tutto il loro valore, perché hanno un
grande potenziale.
Quali sono gli obiettivi che la società le ha chiesto di centrare ?
L'obiettivo della società è quello di salvarsi, passando attraverso la
valorizzazione dei giovani e la rivalutazione di un ambiente vitti-
ma di tanti pregiudizi.
Secondo lei ci sono giovani interessanti nel nostro comprensorio
?
Si ce ne sono molti, ma sono convinto che bisognerebbe lavorare
di più con i settori giovanili, Nella mia
squadra si sta già camminando in
questo senso, ne è dimostrazione il
fatto che in prima squadra stanno
trovando spazio ragazzi del '95.
Chi vincerà questo campionato ?
n queste prime giornate, tra le squadre che ho affrontato, mi hanno
impressionato favorevolmente sia il
Gioiosa Jonica che il Catona. Il
Gioiosa, tra l'altro, con questi ultimi
acquisti ha rinforzato una rosa già
molto forte e adesso può veramente
puntare alla vetta. Ci sono anche
altre squadre che daranno sicuramente battaglia per classificarsi nelle
prime posizione, come le due squadre di Catanzaro e il Reggiosud. Ma
penso che un posto tra le prime lo
meriti il M. di Gioiosa , conosco bene
l'ambiente e i giocatori, essendo stato
li come direttore sportivo. L'organico
è di enorme valore, ricco di giovani di
qualità e di giocatori esperti, inoltre
quest'anno con gli innesti di
Mazzone, Palermo e soprattutto di Lucà la squadra è diventata
più forte.
Antonio Tassone
Volley Piana Golem presenta il nuovo progetto
Sulle maglie anche il logo di Libera.
Don Demasi: “Sottraiamo i giovani alle mafie”
FEROLETO DELLA CHIESA Ieri l’esordio della nuova
società Volley Piana Golem Software nel campionato di serie
B2 Femminile di volley. Nella palestra provinciale di via
Palmara a Cinquefrondi la
squadra di Salvago ha incontrato
la Pallavolo Sicilia Catania. Nei
giorni scorsi la presentazione della
squadra e del nuovo progetto societario. A fare gli onori di casa il
presidente Massara il quale ha
tracciato un rapido bilancio della
scorsa stagione ricordando l’impegno umanitario a sostegno della
liberazione di Sakineh. Quest’
anno, ha detto Massara, abbiamo
voluto sulle nostre maglie il logo
dell Associazione Libera come
segno di riconoscimento nei confronti di chi lotta e si spende giornalmente nella nostra terra per cambiare le cose in senso positivo. Poi la presentazione del progetto Volley Piana. Sono
state avviate importanti collaborazioni con gli amministratori
di diversi comuni pianigiani, con loro affronteremo e cercheremo di risolvere gli innumerevoli problemi che rendono le
pochissime strutture sportive esistenti praticamente inagibili.
La palestra dovrà essere luogo di educazione alla legalità ed
i bambini dovranno avere a disposizione gli spazi per crescere
sani praticando lo sport, non necessariamente la palla≠ volo.
Il successo del progetto passerà
attra≠ verso il coinvolgimento dei
bambini e dei ragazzi, e la società
Volley Piana mette al primo posto
questo obiettivo che rimane prioritario rispetto al risultato agonistico vero e proprio. Poi l’ intervento di Don Pino De Masi, coordinatore di Libera. Aderiamo al
progetto, ha detto Don Demasi,
perchè lo sport è veicolo di educazione alla legalità e di prevenzione in un territorio nel quale la
ndrangheta è abituata ad occupare tutti gli spazi, anche quello
dello sport. Dobbiamo sottrarre i
giovani alle mafie, i ragazzi, se non li abbiamo noi, vanno alla
ndrangheta. Altra ragione della convinta adesione al progetto è l’ esaltazione del genio della donna in un territorio in cui
non è abituata ad un ruolo da protagonista.
Francesco Bonini, Edicola di Pinuccio
L'educazione
sfida lo sport
“L'importanza dell'eucarestia deve
aiutarci a riflettere sul dove sta andando
l'umanità. La lealtà e la chiarezza sono
elementi importanti ed imprescindibili
nel campo dell'educazione così come in
quello sportivo”. Si è aperto con le
parole di Giorgio Porro, moderatore
degli interventi, il convegno dal titolo
“L'educazione sfida lo sport L'eucarestia per la vita quotidiana: gioco
e trascendenza”, organizzato nell'ambito del Congresso Eucaristico
Diocesano dall'Ufficio Sport diocesano
in collaborazione con il Coni Cosenza
ed il Centro Sportivo Italiano. Il convegno si è aperto con il saluto di
Monsignor Salvatore Nunnari, il quale
ha gradito il tema del convegno che
“tocca punti importanti dell'esistenza di
ogni individuo”. L'arcivescovo, citando
San Luca, ha ricordato che “la
vocazione del cristiano è quella di essere
viandante nella società dei sedentari.
Essere viandanti significa puntare sempre oltre, andare avanti senza mai fermarsi, così come deve fare chi pratica
sport”. Il presidente del Coni Calabria,
Mimmo Praticò, da diversi anni auspica
un ritorno alla figura dell'oratorio come
fucina di campioni di vita e di sport e
luogo dove, attraverso il gioco, è possibile ricondurre i ragazzi sulla via maestra, perché - spiega - “al giorno d'oggi, i
giovani, purtroppo, si fanno abbindolare
facilmente da insidie negative”. “La
società - ha detto Praticò - deve comprendere che lo sport non è soltanto uno
svago ma un diritto di ogni cittadino.
Crescere con lo sport - ha continuato significa imparare il rispetto verso gli
altri e verso se stessi”. Il presidente del
Coni ha, poi, aggiunto che “si può educare con il gioco, educando al gioco ed
alle sue regole senza, però, barare: è nel
gioco che si insegna l'etica”.
Oggi più che mai è, dunque, auspicabile
un ritorno agli oratori e, laddove ci sono
spazi disponibili, Praticò sostiene che
“bisognerebbe, per esempio la domenica, allestire semplici impianti sportivi
per coinvolgere i giovani ed entusiasmarli allo sport”.
C.R.C.C.
DOMENICA
16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
25
Internet
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DOMENICA
09 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
16
la Riviera
Cultura
Francesco Nirta, avvocato e novelliere
COMMIATO
«Vicende di gente d’onore»
Ai tempi della Prima Repubblica, era stabile la presenza dell’avvocato Francesco Nirta nelle manifestazioni elettorali
della Destra, in cui testimoniava la propria fede con candidature di servizio, cioè destinate a portare voti al mulino dei
notabili eligendi. Piccolo di complessione ma coraggioso e
possente di slanci oratori, onusto di incorruttibili princìpi, ma
permeabile alle ragioni degli altri, fossero anche odiosi avversari, perché una società (ovvero le articolazioni civili ed istituzionali, le comunità e le assemblee, gli ordini e le categorie)
che si regga su tetragone contrapposizioni è destinata a
rovinare alla prima scossa evolutiva. Nirta è stato sempre
IN EVIDENZA
consapevole che il Diritto si
debba necessariamente affidare all’equilibrio interpretativo
dei giudici perché si traduca in
e non in «Iniura».
Nelle sue analisi, ha legato il Giustizia
Nelle sue analisi, ha legato il
Diritto alla Geografia e alla
Diritto alla Geografia e alla
verificandone i
Antropologia, verificandone Antropologia,
postulati nel dannato territorio
aspromontano il cui clima egli
i postulati nel dannato
ha respirato dalla nascita.
territorio aspromontano il
Alla luce di una ben metabolizzata esperienza professionale
cui clima egli ha respirato
(anche di pretore onorario),
dalla nascita.
grazie alla quale Nirta può
testimoniare, per dirla con le
parole di Prezzolini, «che gli
uomini non vivono secondo
ragione, ma secondo passione», in un momento della vita in
cui si aprono le scatole dei ricordi e delle impressioni, per
ridarvi ordine, l’avvocato è divenuto scrittore, spinto a questo
azzardo dall’urgenza della memoria, deposito anche di fatti
curiosi e perfino di celie, che non vuol perdersi nella semplice oralità.
Nirta era entrato pochi anni fa per la prima volta nel periglioso campo letterario, già attraversato più volte da suo fratello
Mario con plantari diversi e irripetibili andature canzonatorie, dando alle stampe il romanzo «Un giudice in prima persona». Quale conoscitore del sistema, avrebbe potuto infierire sui sentenzianti con uno studio olistico sulle patologie del
corpo giudiziario, invece aveva preferito esordire con la rappresentazione garbata della vicenda di un magistrato pieno di
sé che incappa nelle maglie di una infatuazione, in un garbu-
glio esistenziale che è metafora della sua funzione.
Al suo secondo cimento di novelliere, Nirta ha generato un
libro di racconti, «Vicende di gente d’onore» (pubblicato da
Pancallo di Locri), filtrando episodi tragicomici di una epopea di periferia senza mai scadere nella derisione dei commedianti. I «malamente» se lo vanno a cercare, il loro destino.
Per cui, rimproverassero se stessi. La trasmutazione del reale
nella finzione di un racconto, fa emergere l’essenziale del vissuto. Libro da leggere, anche per sorridere, ché di questi
tempi serve a non scorarsi troppo.
F.D.C
Cerimonia degli addii
Un ricordo e un ringraziamento
Papà ci ha lasciati il 26 settembre 2011, a 91 anni. Aveva
un'età avanzata, certo, ma era sempre gioioso e amante
della vita. E ciò rende ancora più doloroso il distacco.
Ha vissuto la vita con amore, generosità, serietà e laboriosità, coltivando sempre e innanzitutto i veri valori
universali, di cui anche oggi ne riconosciamo il frutto.
“La morte è spesso una verifica”, si suol dire. E noi, in
questo momento di grande dolore, non possiamo non
riconoscere i frutti dell'amore di quei semi che mio
padre sino alla fine della sua vita ha distribuito a grandi mani.
E li riconosciamo nell'amore di tutti coloro che ci sono
stati vicini nel momento della malattia e soprattutto del
distacco. E sono tantissimi. Abbiamo ritrovato i veri
valori della nostra terra intatti e di ciò vogliamo
ringraziare tutti: ci avete sostenuti col vostro grande
amore!
Da mio padre ho imparato il senso del dovere, la gioia
del lavoro, il dono dell'amicizia. Lui mi ha insegnato il
rispetto dell'altro, la partecipazione al dolore del vicino,
la fermezza del cuore di fronte alle comuni sventure, la
necessità d'impostare la vita su un piano di genuino sen-
Ora capisco qual era la tua stanchezza
quando sedevi ai gradini dell'orto,
col capo fra le mani, inerte e solo,
e sembravi addormentato.
Ora lo so che stavi preparandoti
a un commiato dalle cose;
ogni giorno un silenzio in più,
un distacco, una rinuncia.
Era la solitudine del cuore che
si faceva buio, il conto della vita
che non tornava, il vedersi specchiato
in altri occhi, sempre così diversi,
e poi… più niente.
Finita la speranza, restava solo
un tenero abbandono alla mestizia,
rassegnato, ma non senza sorrisi.
Così leggero e cauto che nessuno
ne avvertisse il corso, nessuno
vedesse le lacrime, che nemmeno
la voce lo rivelasse in un'improvvisa
incrinatura, nello spezzarsi del singhiozzo
in suono. Così sfumato che niente
trasparisse di tutto lo smorire di colori.
E il diradarsi della tua presenza fosse
un adagio di note, che si perdevano
in dolcezza, in echi senza strappi,
in cui lo sguardo, illuso, cercava
di volta in volta i segni di una vita.
Io seguivo questo commiato
con tenerezza infinita, sommessa
d'indecifrabili bisbigli.
E ti parlavo, cauta, di piccole cose.
Ma, se forzavo le porte, mi nasceva
un consapevole rimorso.
A che valeva tentare?
Meglio condurti adagio nel tuo orto,
mostrarti i fiori, i fichi, l'uva, sostare
tra le aiuole ed ascoltare, come un tempo,
il richiamo dei piccioni innamorati
-come voi due, sempre così teneri-.
Ti sorreggevo al mio braccio.
O ancora eri tu che mi guidavi?
Vivevo questo commiato fuori di me
e in me stessa. Lo osservavo, lo annotavo,
lo registravo, col desiderio improvviso
d'appartarmi dentro una nube di silenzio.
Ci assecondiamo io e la vita.
Ciò che mi ha dato, ora me lo ritoglie
e mi ammonisce. Perché il domani già
nell'oggi è compiuto. L'attesa era di ieri,
ma la speranza è ancora un bene del
futuro.
Ora seguo questo commiato con amore,
per chi mi sta vicino e per la vita.
Ne raccolgo i brevi, fuggitivi momenti
di dolcezza e le sorrido. Unico atto,
che potrebbe sembrare inadeguato,
questa mia rispondenza. Ideale offerta
di un “ex voto” per “Grazia Ricevuta”!
Emilia Fragomeni
tire umano e su un concreto rapporto con afflitti,
malati, diversi …
Da lui ho appreso lo spirito più profondo della nostra
gente: il senso dell'amicizia, della famiglia, della lealtà,
della solidarietà, l'amore per la nostra terra. Infatti,
anche se siamo vissuti lontani, siamo sempre stati presenti con l'anima nella nostra terra, una “terra di luce
che ci è sempre appartenuta e ci apparterrà per sempre”, un luogo necessario per dare un senso a tutta la
nostra vita… E penso che per questo lui, consciamente,
abbia scelto di venire a “finire la sua vita terrena” nella
sua terra, accanto alla sua gente, che tanto amava e
tanto lo ha amato.
Ringrazio ancora tutti per l'amore dimostrato a mio
padre e alla mia famiglia: i parenti, gli amici, i vicini di
casa, i medici, che molto amorevolmente l'hanno assistito e Liuba, che ci è stata vicina con dolcezza nei suoi
ultimi giorni.
Vorrei condividere con voi i pensieri che mi hanno
accompagnato durante la sua malattia qui, a Siderno,
mentre lo guardavo quando stava appisolato nel suo
giardino. Mi sembra un modo “dolce” per salutarlo…
DOMENICA 16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
27
Parlando
di...
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Cultura e società
Youth Social Forum:
con i programmi di scambio
l'Europa è più vicina
osa ci fanno una ventina di ragazzi italiani e polacchi in barca a vela nel
Golfo di Sant'Eufemia? La risposta
sta nel programma “Gioventù in
Azione”,
promosso
dalla
Commissione Europea e gestito a livello di singoli stati dalle Agenzie Nazionali per i Giovani.
Questo programma europeo promuove opportunità di apprendimento interculturale e non formale (extrascolastico), la mobilità giovanile e la
cittadinanza attiva offrendo delle occasioni di
scambio, il servizio di volontariato all'estero e
corsi di formazione per gli operatori dell'animazione giovanile.
In questo quadro al gruppo informale Youth
Social Forum, composto da una decina di giovani
tra i 20 e i 30 anni provenienti dalle province reggina e vibonese, è stata data la possibilità di pianificare ed organizzare bilaterale dal titolo “With a
slant of wind” (Con il vento giusto), che ha riuni-
C
Competenza
informatica?
C'è una
prospettiva
In un periodo in cui l'Unione Europea
ribadisce l'urgenza di migliorare
l'alfabetizzazione, le competenze e
l'inclusione nel mondo digitale, la
Locride risponde presente. Anche qui
da noi si può elevare e qualificare il
livello di competenze informatiche.
La European Computer Driving
License (ECDL) che scaturisce da
un'iniziativa appunto della
Commissione Europea è la patente
che certifica ed attesta la conoscenza
dei concetti fondamentali
dell'informatica e la capacità di usare
un PC a livello base .
Diffusa in 50 paesi nel mondo,
disponibile in 50 lingue, con 12
milioni d'iscritti, con un esame
ogni 4 secondi e con 23.999 sedi
d'esami più quella di Siderno:
24.000 in totale.
to per una settimana, tra il 30 settembre e il 7 ottobre, 18 giovani italiani e polacchi nella verde e
solare cornice di Bivona (frazione di Vibo
Valentia).
Il tema centrale è stato la barca a vela, ma il programma ha abbracciato una serie di attività sportive e i giochi e le pratiche dell'educazione non
formale, con team building (costruzione del gruppo), problem solving (risoluzione di problemi),
simulation game (giochi di simulazione) e
momenti di valutazione e autovalutazione, con
l'obiettivo di sviluppare lo spirito di gruppo, favorire il dialogo interculturale attraverso il linguaggio informale, promuovere uno stile di vita sano
con attività all'aria aperta.
Il lavoro è stato portato avanti dalle animatricifacilitatrici Mareta Quattrone e Giuliana
Giannoni e dall'esperienza dei sail-trainers
Romeo e Daniele Camerra dell'organizzazione
Campusvela Vibo, catalizzatori del breve percor-
so di sviluppo personale dei partecipanti.
Al termine dell'esperienza i partecipanti sono
stati invitati a riflettere sul loro percorso di
apprendimento attraverso il self-assessment
(autovalutazione) che, con l'aiuto degli animatori, è servito a compilare lo Youthpass, certificato
tramite il quale la Commissione Europea certifica che la partecipazione al Programma
Gioventù in Azione. La partecipazione al programma europeo è riconosciuta come un'esperienza formativa di apprendimento non formale
ed informale, riconosciuto nel maggio 2006 dal
Consiglio Europeo con la “Risoluzione per il
riconoscimento del valore dell'apprendimento
informale e non formale all'interno del campo
giovanile europeo”. E' qui che hanno trovato
riscontro gli obiettivi che il gruppo degli organizzatori si era prefissato. “Sono più consapevole
dell'importanza di uno stile di vita sano e ho
compreso che la forza di un gruppo coeso e cooperativo permette di affrontare con successo
qualunque sfida” ha affermato ad esempio
L'Aiga di Locri ha
un nuovo presidente
Nel corso dell'assemblea dei soci dello scorso 23
settembre, la sezione di Locri dell'AIGA,
Associazione Italiana Giovani Avvocati, ha proceduto al rinnovo delle cariche sociali.
Il nuovo Presidente è l'avv. Antonio Saverio
Bosco che succede nella carica all'avv. Attilio
Vasta.
Per il nuovo Consiglio Direttivo sono stati eletti
gli avvocati Serena Callipari, Lucia Cannizzaro,
Maria Capogreco, Adriana Crea, Giuseppe
Mammoliti, Giuseppe Rechichi, Domenico
Vestito ed il dott. Antonio Spadaro.
L'avv. Bosco ha espresso la volontà di proseguire nell'ottimo lavoro intrapreso dal suo predecessore, avv. Vasta, perchè la sezione continui ad
avere ruolo propositivo all'interno del Foro di
Locri, e perseveri, attraverso la fattiva partecipazione all'attività nazionale dell'associazione,
nella diffusione dei valori della professione
forense e dell'attività di formazione dei giovani
avvocati .
E' stato nominato quale vicepresidente l'avv.
Vestito, quale tesoriere l'avv. Rechichi e quale
segretario l'avv. Capogreco.
L'assemblea ha inoltre deliberato di partecipare
al prossimo congresso nazionale dell'AIGA, che
si terrà a Catania a fine ottobre, nell'ambito del
quale sarà eletto il nuovo Presidente Nazionale:
la sezione di Locri parteciperà con sei delegati ai
lavori congressuali, dedicati quest'anno al tema
della legalità.
In breve. I giovani della Locride hanno
la possibilità di alzare finalmente lo
sguardo oltre un basso orizzonte.
Saper usare correttamente un PC
significa tanto, in una congiuntura che
impone la professionalità. Parola della
Commissione Barroso.
Il centro accreditato e a Siderno in via
Trento numero 13.
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DOMENICA
16
OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
28
la Riviera
Freerumble: Il social network che aiutai non vedenti
Un Social Network per tutti, ma perfettamente accessibile e fruibile da parte di non
vedenti ed ipovedenti, ma nello stesso tempo non dedicato esclusivamente ad essi e
quindi tutt'altro che ghettizzante. Si chiama Freerumble e verrà presentato ufficialmente
il giorno 20 ottobre alle ore 18.00 a Palazzo Marini (Camera dei Deputati) in via della
Mercede n. 55 a Roma.
Locri: 41 anni di scoutismo
n
Lukasz, uno dei partecipanti polacchi.
Nel difficile e tormentato periodo in cui ci troviamo a vivere è certamente positivo ed utile che
avvengano e si moltiplichino questo genere di
attività nella nostra regione tanto bella ma talvolta impenetrabile, per sviluppare la tolleranza
e il dialogo interculturale tra i giovani, permettere loro di viaggiare con maggiore facilità, emancipare la nostra Calabria dal ruolo di periferia e
aggiungere nuovi mattoni alla costruzione della
comune casa europea.
C.B.
IN BREVE
Locri, Giovani in Comune
In occasione dell'evento organizzato dal
Laboratorio di Formazione Politica Giovanile
della Locride, lunedì 10 ottobre, gruppi di
giovani non iscritti a partiti politici hanno preso
parte all'incontro con il Sindaco di Locri, Pepè
Lombardo, e alcuni rappresentanti dell'
Amministrazione Comunale. Il Primo
Cittadino, dopo aver accolto con molto
entusiasmo i ragazzi, si è soffermato sull'analisi
di note criticità che obbligano di fatto sindaco e
assessori a lavorare quotidianamente, in modo
sistematico, ben oltre il consueto orario di
servizio. E' stata l'occasione per affrontare
anche tematiche delicate e “scottanti” come
quella dei debiti comunali, in particolar modo,
dell'acqua e delle pendenze con la Sorical. Non
solo debiti e pendenze, però. Si è fatto il punto
della situazione anche sulle iniziative positive
che si ha intenzione di intraprendere. Una su
tutte riguarda la pulizia delle strade: non
potendo fare riferimento a ditte esterne, ci si
concentrerà sulla buona volontà di cittadini e
volontari, ha precisato Lombardo. I primi a
“prestar servizio” saranno proprio gli stessi
amministratori, con il supporto dell'Arcipesca
di Locri. Così come già accaduto nel mese di
giugno con la pulizia della spiaggia, del
lungomare, del circolo degli anziani e del parco
giochi, i volenterosi “operai” si concentreranno
sulla pulizia delle principali arterie cittadine,
ponendo particolare attenzione alla rimozione
degli ingombranti. Il sindaco ha poi spiegato
che verrà attuata la politica della cura del verde
sui tratti principali di Via Matteotti, soprattutto
con l'adesione attiva degli stessi abitanti del
luogo. Nella stessa circostanza, i giovani hanno
potuto non solo visitare per la prima volta il
Palazzo di Città con tutte le sue strutture e i vari
uffici amministrativi, ma rivolgere anche
domande e interrogativi al Primo Cittadino,
nonché esprimere le loro perplessità e
preoccupazioni, che, comunque, non
cancellano la speranza di tornare a vedere
Locri gloriosa, prospera e rigogliosa come un
tempo.
Giancarlo Bova
on capita spesso, alle associazioni cattoliche, di fare il compleanno nel giorno immediatamente
successivo alla visita pastorale del Papa, anche perchè le visite papali sono proverbiali. E' capitato
invece, al gruppo scout AGESCI (Associazione Guide E Scout Cattolici Italiani) Locri 1° “Maria
Scala Fiamingo”, che proprio lunedì 10 ottobre, giorno dopo la visita di Benedetto XVI, ha compiuto il quarantunesimo anno di vita nella parrocchia della Cattedrale S. Maria del Mastro di
Locri. Era infatti, il 10 ottobre 1970 quando la squadriglia libera Pantere dava inizio alle attività
scoutistiche nella città di Locri. Il Gruppo ha sempre, ininterrottamente, avuto un grande rilievo
nel territorio locrese essendo riconosciuto dalla collettività come una fondamentale agenzia educativa con proprio metodo, capace di contribuire alla crescita completa dei giovani, sin da bambini. Questo 41° compleanno - afferma la Comunità Capi - è orientato alla valorizzazione dello stile
scout per lo sviluppo del territorio e per il ritorno ad una spiritualità gioiosa, facendo tesoro delle
parole di papa
Benedetto : “crescete
nella capacità di collaborare, di prendersi
cura dell'altro e di
ogni bene pubblico,
non abbiate paura di
vivere e testimoniare
la fede nei vari ambiti
della società, nelle
molteplici situazioni
dell'esistenza
umana”! I migliori
Auguri di Buona
Strada agli scout di
Locri! (M.R.)
LE NOTE
di MARA RECHICHI
433
Che mi sovviene quanto appresso:
“… … … … … … … … … … … … …
… … … … … … … … … … … ...…
…………………………………
… … … … … … … … … … ...… …
…………………………………
… … … … … … … … … ...… … …
…………………………………
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………………………………
...… … … … … … … … … … … …
………………………………
...… … … … … … … … … … … …
………………………………
...… … … … … … … … … … … …
………………………………
...… … … … … … … …”
Sono 433 puntini di sospensione, non
v'è parola alcuna, solo il battito del
cuore ed il soffio d'inspirazione ed
espirazione che emettono i polmoni
quando tutto intorno è si-len-zio. Il
433 è un'appropriazione indebita che
agisco nei confronti di John Cage, del
suo famoso brano dal titolo, appunto
“4'33”. Vuole essere un momento per
accogliere il messaggio che il Papa ci
ha mandato dalla chiesa della Certosa
di Serra San Bruno il 9 ottobre, durante la recita dei Vespri, per il tramite
dei monaci certosini che vivono in
clausura, i “Solitari di Dio” di Enzo
Romeo. Una clausura ed un silenzio
che “non sono isolamento e rifiuto
della realtà ma sono la ricerca di Dio”
(di un Dio per qualcuno). Difficile per
tutti noi, nella concitazione delle
nostre quotidianità, riuscire ad immaginare le nostre vite dedite a quel tipo
di solitudine,. Difficile fare a meno di
ciò che abbiamo, l'essenzialità non fa
più per noi. Per qualche attimo, invece, accogliamo l'esempio a mò d'invito: fermiamoci, raccogliamoci nel
silenzio: noi, il nostro cuore, i nostri
polmoni, coi nostri 433. Non può che
farci bene.
DOMENICA
16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
29
Andiamo
al
Cinema
CINEMA NUOVO
Siderno,info:0964/ 342776
Ex-amici come prima!-18.0020.00 - 22.00
CINEMA ARENA
Siderno,info:333/ 7672151
Prossima apertura
CINEMA GOLDEN
Roccela J,info:333/ 7672151
Baciato dalla fortuna/18.00 - 20.00
- 22.00
CINEMA VITTORIA
Locri,info:339/7153696
I tre moschettieri 3D/ 18.00 - 20.00 22.00
CINEMA GARIBLDI
Polistena,info:0966/ 932622
I Puffi/16:00 18:00 -21:00
CINEMA POLITEAMA
Gioia T.,info:0966/ 51498
I Puffi18.00 - 21.00
CINEMA ODEON
Reggio C.,info:0965/ 898168
Baciato dalla fortuna/ 18.00 - 20.00
- 22.00
CINEMA AURORA
Reggio C.,info:0965/ 45373
L’amore fa male/ 18:10 - 20.20 22.30
NUOVA PERGOLA
Reggio C.,info:0965/ 21515
Abduction/18.10- 20.20 - 22.30
MULTISALA LUMIERE
Reggio C.,info:0965/ 51036
Sala de curtis
Final destination 5 3D/17.45 - 19.30
-21.15
L’amore del pianeta delle scimmie/ 23.00
Sala sordi
I Puffi/ 17.00-19.00- 21.00
Ex- amici come prima! 22.45
Sala de sida
Ex- amici come prima!16.30 18.30 - 20.30
Drive/ 22.55
Sala mastroianni
Kunf fu panda 2/17.00
Blood Story/19.00 - 21.00 - 23.00
Cinema&arte
LARECENSIONE
EX- AMICI
COME PRIMA!
Iniziamo dalla fine: Ex - amici come prima, l'ultimo film dei fratelli Vanzina, distribuito da
01Distribution e prodotto da Fulvio e Federica
Lucisano, è meno peggio di quanto si potesse
credere: non è particolarmente volgare, non è
particolarmente stupido, attiva ogni tanto le
cellule cerebrali dello spettatore con qualche
riflessione interessante e sopratutto si fregia di
un cast piuttosto affiatato. Insomma, un film
comico che ha delle pretese da commedia,
piuttosto garbato, e che ogni tanto strappa
anche qualche sorriso. La pellicola dovrebbe
costituire il seguito del primo Ex, anche se sono
gli stessi registi a respingere questa attribuzione parlando di semplice ispirazione: nelle quattro più una (breve) vicende raccontate, infatti,
centrali sono i rapporti sentimentali che, a
volte pretestuosamente, si rifanno al concetto
di ex, di rapporto concluso ma ancora aperto,
di partner che ritorna dal passato. Con Anna
Foglietta e Alessandro Gassman, Teresa
Mannino, Enrico
Brignano e Liz
Solari ( il classico
trio),
Ricky
Memphis
e
Gabriella Pession
,"come coppiette",
Paolo Ruffini attore al centro del piccolo episodio composto più che da
altro da gag quasi
da
barzelletta
riguardanti
le
avventure erotiche
di un giovane single. Si ridacchia con la prima
ragazza, nella seconda cascano le braccia per
quanto è scontata la battuta. Infine nel quarto
episodio dedicato alla politica Vincenzo
Salemme, Natasha Stefanenko e Tosca
D'Aquino rappresentano diversi aspetti della
res pubblica. Registicamente il film è la solita
serie di campi e controcampi senza guizzi particolari, e si affida totalmente, come prevedibile, all'estro degli attori. C'è forse qualche difetto in sede di montaggio, in quanto il continuo
passare da una storia all'altra fa scemare l'interesse per le varie vicende, ridotte, anche a
causa del minutaggio molto contenuto (massimo 25 minuti a episodio), a una sequela piuttosto televisiva di gag incollate l'una dietro l'altra. Tuttavia l'opera dei Vanzina porta a casa
qualche sensazione piacevole, il che non è
poco di questi tempi. Non sarà certo un film da
ricordare ma è comunque la prova che si può
far ridere anche senza ipotizzare un pubblico
completamente cerebroleso.
Matteo Raschellà
OBIETTIVO PISL
“Valorizzazione Musaba,
luogo di eccellenza”
Il
Musaba in questi anni ha ottenuto
riscontri molto positivi da parte di
artisti di tutto il mondo, e recentemente il Direttore Generale per la
Calabria del Ministero dei Beni Culturali
Fr a n c e s c o
Prosperetti e il
NIK SPATARI
Soprintendente
è un artista eclettico e geniale
Francesco Cecati
che ha creato, nell'ex complesso
hanno dichiarato
monastico di Santa Barbara, un
che il Musaba è un
Parco Museo -Laboratorio
capolavoro artistiunico nel suo genere.
co-architettonicoambientale, paragonando Nik ad “un
nuovo Gaudì”. Nonostante ciò, finora il supporto da parte delle istituzioni è stato del tutto
insufficiente, “abbiamo investito un'intera
esistenza per la Calabria e per l'arte,- affermano NiK e Hiske- riteniamo sia giusto che la
Regione e la Locride riconoscano i nostri meriti, anche perché il Musaba potrebbe diventare
un polo strategico di attrazione turistico-culturale”. Da tempo è stato avviato dalla Regione
Calabria un progetto di legge perché vengano
studiati i modi e i tempi di una donazione del
museo alla Regione, che permetta a Nik di
completare il suo progetto e che ne garantisca
la tutela e la valorizzazione anche in futuro.
Attualmente il valore del sito Musaba (7 ettari
di Parco d'arte, con strutture per l'accoglienza e
laboratori) è di circa 10 milioni di euro e inoltre
In 42 anni
la Fondazione possiede una consistente
collezione d'arte contemporanea. Finora, però,
di attività
la Calabria non ha voluto - o saputo- sfruttare
l'Associazione
questo patrimonio, che può costituire un
volano per lo sviluppo turistico della zona, ma
fondata
da Nik
che necessita di urgenti misure di tutela e valorizzazione. Nik Spatari e Hiske Maas hanno Spatari e Hiske Maas
lanciato un appello, prontamente accolto dai
ha dato vita ad una
Sindaci della Locride, affinchè la “valoriznuova concezione
zazione del Musaba, luogo di eccellenza” sia
inserito tra gli obiettivi del Pisl Locride. “Si
artistica
che fonde
chiede un impegno concreto da parte di
Giuseppe Scopelliti, Ilario Ammendolia e
architettura e
Pietro Crinò, dell'Associazione Sindaci della
paesaggio
e che
Locride, affinchè il progetto cui l'artista Nik
Spatari ha dedicato tutta la sua vita, possa
valorizza le risorse
essere ultimato.” Solo così l'utopia di un parcostorico-archeologiche
museo di arte contemporanea nel cuore della
Calabria, da cui è nata la Santa Barbara art
e ambientali,
Foundation, potrà diventare definitivamente
promuovendo
l'are
realtà.
Cristina Briguglio
contemporanea.
ARIETE
TORO
GEMELLI
CANCRO
LEONE
VERGINE
dal 21 marzo
al 20 aprile
dal 21 aprile
al 20 maggio
dal 21 maggio
al 21 giugno
dal 22 giugno
al 22 luglio
dal 23 luglio
al 23 agosto
dal 24 agosto
al 22 settembre
Finalmente c'è una
ripresa alla grande
nel settore lavorativo
e buone prospettive
anche per le finanze.
Infine godetevi un
week-end fantastico.
Il sabato e la domenica vi servirà per sentirvi a proprio agio
nelle vostre abitudini.
Preferite rimanere
nella vostra adorata
casa da soli.
E’ favorito tutto ciò
che riguarda la salute, con la possibilità
di approfondire problematiche grazie a
tecniche diagnostiche d'avanguardia.
Una bella iniezione
di fiducia vi verrà
infusa da Mercurio
che, il giorno 16, con
miglioramenti per
chi opera in contesti
artistici o creativi.
Sabato e domenica ci
sono buone occasioni
di socialità e svago.
Pensate solo a voi
stessi e al vostro
divertimento, che sarà
in alcuni casi unico.
DOMENICA
Il tasso di seduttivo è
in vertiginoso aumento, con i nativi della
prima decade decisamente super favoriti,
super ammirati e
super corteggiati.
16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
30
la Riviera
Blob of the week
La verità
dell’Iride
di Benjamin Bowson
Similitudini
SORPRESI E
SORPRENDENTI
Indignatos alla Gru...tenete duro!!!
Tanti auguri...anche se in
ritardo!
Consegnato il premio “Blob”
a Sergio Sergi
Ziringa e il suo...pesciolone!!!
Per la gioia di mamma Sofia e papà
Tommaso è nato il piccolo Mattia
Napoli il 02/11/2011.
Tanti auguri da tutti i cugini!
Che bello
lavorare con
il sorriso
sulla bocca !!!
Un abbraccio
dai colleghi
del
Dolcemente
A te che sei una persona
speciale...A te che sei la
nostra vita...
Auguri pr i tuoi 40 anni
dalle tue principesse
Un altro anno è passato e tanta nuova
esperienza hai accumulato, un augurio
speciale dal tuo caro compare
Pietroantonio Meleca per il tuo 19°compleanno!
L'Italia non è un paese normale. E'
diversa, abitata da persone fuori dal
comune, il che non significa siano esseri eccezionali. Gli italiani discendono da
grandi popoli, romani, greci, etruschi,
civiltà formidabili che hanno primeggiato nel mondo antico. Come i nobili
decaduti, i figli dei conti si sentiranno
aristocratici per l'eternità, a dispetto
delle pezze che avranno al culo. La
scienza definisce il fenomeno “impronta genetica”, così chi avrà avuto una
gamba amputata continuerà a sentire il
prurito al piede. L'imprinting genetico
possiede gli italiani, che portano i pantaloni con due taglie in meno perché
una volta erano magri, comprano gli
shampoo anche da pelati e tifano ancora per la pro-Vercelli. Hanno così tanta
familiarità con i grandi da trovare pecche in Leonardo, Michelangelo.
Potrebbero dare lezioni a Socrate o
Aristotele. Anzi potrebbero darle a tutti
e spesso lo fanno, figli di cotanto seme
si sentono superiori a tutti e mentre il
mondo li sorpassa credono di essere in
fuga solitaria. Sono fra i doppiati e pensano di dominare la gara. Lì a sputare
sentenze, a ridire e criticare su tutto.
Ogni cosa si sarebbe potuta fare meglio,
quel quadro, quel libro, quel ponte,
quell'articolo. E loro l'avrebbero sicuramente fatta meglio, se ci si fossero
messi. Ma non l'hanno fatto, ne mai lo
faranno, troppo impegnati a criticare le
cose altrui. Sorprendenti, sono la maggior parte degli italiani, che hanno
avuto uno sviluppo fisico accelerato
fino alla fine delle elementari, che si è
fermato sulla soglia dell'adolescenza
lasciandoli per tutta la vita sull'orlo del
metro e sessanta coi tacchi. Sono rimasti bassetti, mentre i coetanei cresciuti
poco per volta sono andati in alto.
Accanto a loro c'è un'altra razza, figlia
di pastori o cacciatori senza lustri nella
storia. Sono i sorpresi, che stanno col
naso in su davanti a un capolavoro e a
testa china di fronte alla grandezza
altrui. Non criticano, ammirano la fatica degli altri a prescindere dai risultati.
Fanno e non dicono, cresciuti piano il
metro e sessanta lo superano abbondantemente e si alzano alle tre del mattino per sorprendere il mondo, memori
delle fatiche dei padri, unica impronta
genetica che possiedono.
BILANCIA
SCORPIONE
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI
dal 23 settembre
al 22 ottobre
dal 23 ottobre
al 22 novembre
dal 23 novembre
al 21 dicembre
dal 22 dicmbre
al 20 gennaio
dal 21 gennaio
al 19 febbraio
dal 20 febbraio
al 20 marzo
Ottimo il week end. I
nati dal 5 al 12
Ottobre assisteranno
all'allentamento della
morsa di Saturno,
che li attanagliava da
mesi: che sollievo!
Ottima è la forma fisica e va bene anche la
professione.Venerdì e
sabato tenete sotto
controllo la vis polemica. Domenica: liberi
tutti!
Il fine settimana è
brillante, energetica
e propositiva, sia nei
sentimenti che nell'eros: imperiosi e desideranti. Divertitevi e
godetevi le serate.
E' una decisa virata
verso il bello, con
significativi avanzamenti in amore (sabato) e nella professione o nello studio
(domenica). Tenacia!
Sembra proprio che
qualche nuvoletta si
possa materializzare
nella sfera lavorativa,
infastiditi da prese di
posizione troppo rigide dei superiori.
DOMENICA
Sabato, gli amici vi
faranno percepire
un'atmosfera piacevolmente rilassata e
familiare. La domenica, invece, sarà più
nervosa. Calma!
16 OTTOBRE 2011
LA RIVIERA
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