PIANURA - FOSSANESE
Contiene I.P.
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martedì 29 settembre 2015
Intervento delicatissimo su una donna di 62 anni
SEGUE DALLA PRIMA
Protesi totale di gomito,
prima volta a Savigliano
D
elicato ed eccezionale intervento chirurgico, della durata
di 4 ore, eseguito per la
prima volta all’ospedale di
Savigliano, presso la struttura di Ortopedia, al quale
è stata sottoposta una
donna di 62 anni, residente in provincia di Cuneo.
Spiega il dr. Paolo Milano, che ha eseguito l’intervento con l’assistenza dei
colleghi Bardell e Imarisio:
“L’intervento si è reso necessario a seguito al fallimento di un duplice precedente intervento al go- L’équipe medica dell’intervento
L’edizione 2015 è dedicata alla tutela e al rispetto dell’ambiente
Si presenta a Savigliano il bilancio
del “Centro Servizi Volontariato”
M
artedì 6 ottobre alle ore 21, presso la
sala conferenze di
palazzo Taffini d’Acceglio
di Savigliano, sarà presentato il Bilancio Sociale e di
Missione 2015 del Centro
Servizi per il Volontariato
“Società Solidale” di Cuneo, riferito all’esercizio
2014.
L’edizione 2015 ha come filo conduttore il tema
della tutela dell’ambiente.
Educare al rispetto del
creato è una grande sfida,
a cui il mondo del volontariato non può e non deve sottrarsi. Una sfida che
impone di fissare lo sguardo sulle generazioni future
perché, se vogliamo che i
nostri figli e nipoti abbiano risorse a sufficienza,
dobbiamo impegnarci tutti.
Il Presidente Giorgio
Groppo: “Parlare di ambiente fa subito pensare
alla necessità di pulizia e
di ordine. Non c’è solo
quella, fondamentale della
natura, ma anche quella
del cuore dell’uomo. Il volontariato è orientato all’aiuto, è trasparente e portatore di valori universali. Le
pagine della rendicontazione sociale mettono nero su bianco le opere, ma
anche le intenzioni, i valori, i sogni. Nonostante gli
anni difficili di ristrettezze
economiche
abbiamo
sempre garantito i servizi
al volontariato, bene comune proprio come l’ambiente, a favore di tutti.
Speriamo di continuare
così e lo facciamo a partire
dal rispetto che dev’essere
sempre garantito.”
Il CSV nel corso del 2014
ha visto confermarsi il numero delle consulenze fornite al volontariato del territorio: sono state servite
1.413 Associazioni per un
totale di 12.697 consulenze. Particolarmente significativa l’attività di promozione del volontariato: sono stati finanziati 117 progetti promozionali delle
associazioni, sono stati redatti 104 comunicati stampa e realizzati 29 tra servizi
TG e video per attività
delle associazioni.
Società Solidale ha poi
continuato a realizzare direttamente alcuni eventi
tra cui la Fiera del volon-
mito destro, effettuato per
una complessa frattura articolare che non è andata
incontro a guarigione, ma
che ha invece procurato
una grave deformità postraumatica dolorosa del
gomito stesso, con mancata consolidazione delle
multiple fratture”.
L'eccezionalità dell'intervento è legata sia alla
complessità tecnica del caso, per cui si è reso necessario un delicato isolamento delle strutture anatomiche severamente deforma-
te e tenacemente coinvolte
nella reazione fibro-cicatriziale, sia per l'impianto
(per la prima volta a Savigliano) di un'artroprotesi
totale di gomito, a cui è
stata associata la rimozione delle precedenti viti,
placche e cerchiaggi metallici, e la nuova stabilizzazione della frattura dell'
olecrano con una placca
anatomica a stabilità angolare, in modo da permettere il movimento immediato alla paziente, senza necessità di gessi o tutori.
L'intervento è stato eseguito dal dr. Paolo Milano,
assistito dal collega dr.
Alessandro Bardelli e
dal dr. Daniele Imarisio di
Mondovì, con la supervisione del primario dr. Roberto Scagnelli.
Al termine dell'intervento alla paziente è stato
eseguito un’anestesia locoregionale ecoguidata, eseguito dall'anestesista dr.
ssa Elisabetta Brizio, per
ottenere una adeguata
analgesia postoperatoria.
Le radiografie postoperatorie, eseguite a poche ore
dall'intervento, hanno confermato l'ottima riuscita
dell'operazione.
NOTIZIE IN BREVE
Giorgio Goppo
tariato, Muri di Cartapesta, la giornata del donatore e, novità del 2014, l’Open Day del volontariato
in occasione della giornata
regionale del volontariato.
Particolarmente significativi i dati riguardanti il
progetto scuola del CSV
che nel 2014 ha visto
coinvolti 25 Istituti di
istruzione superiore, 1.300
studenti e 65 Associazioni.
Per quanto concerne il
settore formazione sono
stati realizzati 16 Corsi di
formazione che hanno
coinvolto 213 volontari, e
20 Corsi specifici per le
Associazioni suddivisi per
Aree Tematiche.
Inoltre, il CSV ha fornito
207 servizi di Centro
Stampa a 147 Associazioni, per un totale di 164.904
tra manifesti e locandine,
290.270 tra pieghevoli, inviti e cartoline e 59.439 tra
calendari, segnalibri e
opuscoli.
La presentazione del Bilancio vedrà gli interventi
di Antonio Miglio, Presidente Fondazione CRF,
Sonia Schellino, Coordinatore Fondazioni di Comunità e Volontariato Compagnia di San Paolo, e Roberto Cerrato, Presidente
del Centro Studi sul paesaggio culturale delle Langhe. Porterà inoltre il suo
gradito contributo il Prefetto di Cuneo Sua Eccellenza Giovanni Russo.
Nel corso della serata
sarà presentata AppVolo
CSV Cuneo l’applicazione
Android per avere sempre
a portata di mano appuntamenti, iniziative, sedi del
CSV e delle Associazioni
del territorio.
L’APP è stata realizzata,
in collaborazione con Società Solidale, come progetto di tesina di maturità
presso il Liceo Scientifico
G. Peano di Cuneo.
Durante la presentazione sarà premiato il programmatore dell’applicazione oltre ai vincitori del
9^ concorso fotografico Bilancio sociale CSV “I gesti
quotidiani e silenziosi del
volontariato”.
Stranieri
irregolari
Negli ultimi due giorni i
carabinieri del Comando
Provinciale di Cuneo, avvalendosi degli 8 Comandi
di Compagnia e 75 Stazioni dipendenti, hanno eseguito una serie di controlli
volti a contrastare l’immigrazione clandestina e
qualsiasi forma di illegalità
connessa alla presenza di
stranieri irregolari.
Il bilancio è di 280 extracomunitari di varie nazionalità identificati sul
conto dei quali sono state
avviati specifici accertamenti, molti infatti sono
stati accompagnati in caserma, per verificarne le
esatte generalità e la regolarità dei loro documenti
di soggiorno. Fra questi u
albanese a Fossano.
Per loro, al termine delle
procedure di identificazione, sono state avviate le
procedure di espulsione
dal territorio italiano. Due
macedoni fermati a Cuneo
sono risultati, peraltro,
inottemperanti a precedenti ordini del Questore
di lasciare il territorio nazionale a cui evidentemente non aveva mai
adempiuto ma questa volta saranno rimpatriati nel
loro paese d’origine.
Infine 2 autotrasportatoti, rispettivamente di nazionalità slovacca e polacca, sono stati denunciati
all’Autorità Giudiziaria per
il reato di porto illegale di
armi improprie.
SANT’ALBANO STURA:
120 CANI IN GARA
O
ltre 120 cani in gara in un week end che ha
portato a Sant’Albano tantissimi visitatori ed
appassionati del settore. Si è concluso con
successo il Campionato Sociale del Club Italiano
San Bernardo, evento organizzato dal Club Italiano
Antonio Morsiani.
Nel corso della due giorni i giudici tedeschi, Peter Brieskorn e Hans Wiebauer, hanno esaminato
tutti gli esemplari in gara, provenienti da tutta Europa. Era presente anche un allevatore di Riga
(Lettonia) e molti altri arrivati da
Spagna, Francia, Austria, Slovenia, Lettonia e
Svizzera. Premiati i migliori esemplari a pelo lungo
e corto e presentati al pubblico anche i vincitori del
Campionato Mondiale di razza San Bernardo, tenutosi a Milano nel giugno scorso. “Una splendida
manifestazione” – ha commentato così il sindaco di
Sant’Albano Stura, Giorgio Bozzano. “Abbiamo
ammirato splendidi esemplari e portato nel nostro
Comune un evento di carattere internazionale”.
Sant’Albano
città delle lumache
Il Comune di Sant’Albano Stura ha ottenuto il
riconoscimento ufficiale di Città delle lumache. E’ il
tredicesimo Comune d’Italia ad assicurarsi il “Premio”. Il titolo è stato assegnato dall’Istituto internazionale di elicicoltura di Cherasco e ritirato dal
sindaco Giorgio Bozzano. Ora il Comune potrà
utilizzare il riconoscimento come promozione e
sulla cartellonistica stradale.
Marisa, la prima top manager
italiana a Bene Vagienna
Prosegue sempre intenso il <Marisa in tour>, il
ciclo di presentazioni del libro <Marisa, la prima
top manager italiana> - Effatà Editrice, dedicato
alla figura di Mariusa Bellisario e scritto dalla giornalista fossanese Fiorenza Barbero, che sabato 3
ottobre, sarà presentato a Bene Vagienna.
L'evento è organizzato dall'associazione culturale Amici di Bene ed è in programma dalle 16.30 in
poi presso Casa Ravera.
L'incontro letterario sarò introdotto da Michelangelo Fessia, presidente degli Amici di Bene e
sarà moderato dalla giornalista Luigina Ambrogio
che intervisterà l'autrice Fiorenza Barbero, su come
è nato il suo saggio e sul grande interesse che il
libro ha suscitato facendo riscoprire la figura di
Marisa Bellisario, originaria di Ceva e studentessa a
Cuneo, prima donna giunta ai vertici di importantissime aziende italiane.
Poi dibattito con il pubblico.
Ingresso libero.
DI FRONTE
AI BUROCRATI
MEGLIO ESSERE
FORESTIERO
N
on sappiamo se il simpatico cavernicolo la
passasse liscia, ma quella pubblicità era
premonitrice: oggi, infatti, basta dire “Mi son
forestiero”, per abbattere i muri della burocrazia,
quelli che affliggono tutti gli altri.
Per evitare lo scatenarsi dei politicamente corretti, preciso subito che non sto rimescolando il
brodo (tanto per restare in tema) dell’ospitalità in
Hotel per i migranti, mentre molti italiani non
hanno assistenza alcuna, e neppure del patentino
Stp (straniero temporaneamente presente) che
consente la totale assistenza sanitaria senza ticket.
Da un certo punto di vista, infatti, una volta arrivati
nel bailamme di questo Stato senza autorità e autorevolezza da qualche parte bisogna pur metterli e
assisterli.
Sto parlando dell’affrancamento dalla burocrazia, quella che perseguita tutti noi, e che viene, invece, garantito ai migranti. Seconda precisazione:
non voglio neppure dire che sia sbagliato, buon per
loro, ma perché questo trattamento non lo estendono anche agli italiani? Vediamo di seguito il
nocciolo della questione.
Una circolare ministeriale del maggio scorso obbliga i Comuni a concedere la residenza ai “Titolari
di protezione internazionale” anche in assenza di
una sistemazione abitativa qualsiasi, anche se vivono per strada. In sostanza la residenza è l’intero
territorio comunale che, per praticità, può anche
essere indicata con un indirizzo convenzionale, in
una via non esistente. Insomma, io (che mi chiamo
Claudio Bo) potrei vivere in via Claudio Bo e la
cosa non mi dispiacerebbe affatto. Ma non posso
farlo, perché non son “foresto”, in barba all’incipit
della suddetta circolare che afferma come, per la
residenza, agli stranieri debbano essere applicate le
medesime condizioni dei cittadini italiani. In realtà
questo avviene per gli stranieri che da tempo vivono in Italia, lavorano, pagano le tasse e ingoiano
quotidianamente i nostri stessi rospi burocratici,
ma non per le nuove ondate del “pasticciaccio”, da
Cara Mineo in poi.
Provate un po’ a cambiare residenza da un comune all’altro, vedrete se si accontentano di un
indirizzo convenzionale e fantasioso senza fare
controlli minuziosi.
Ma per quale motivo tutto questo? Una ratio c’è,
vale a dire il rinnovo del permesso di soggiorno ai
profughi che, necessariamente, richiede una residenza. Il fatto è che queste persone sono titolari di
uno “status” di protezione internazionale, si presuppone, quindi, che, al momento del rinnovo del
soggiorno, si sia definita la loro condizione: in sostanza si sia stabilito se hanno diritto all’asilo. Ma
non è così, la stessa circolare fa chiaramente riferimento ai richiedenti asilo, vale a dire a persone di
cui non sappiamo nulla. Insomma, non essendo in
grado di definire in tempi ragionevoli la differenza
fra profugo e clandestino, i nostri burocrati danno
a tutti la patente di rifugiato e chi s’è visto s’è visto.
Peccato che non facciano così anche con noi: ad
esempio, quando non sono in grado di sbrigare per
tempo le nostre pratiche ci lascino liberi di fare
secondo buon senso credendo alla nostra parola.
Giudicandoci, insomma, con la presunzione di innocenza.
Del resto esiste pure una legge sull’autocertificazione che funziona a singhiozzo: la usino, sempre,
invece, ci lascino autocertificare tutti i documenti
di uso comune, quelli per cui, ancora oggi, si fanno
code e trafile.
Ma pensate un po’ a cosa capita ad un marito
che non risiede nello stesso Comune dove risiede
la moglie. I segugi dell’Imu li braccheranno sino a
farli piangere. Ma quelli volevano fregare, mi direte. È vero, ma chi ci dice che fra i foresti a cui
diamo accoglienza, documenti e diritti senza controllo alcuno, non ci sia qualcuno che ci voglia
fregare?
Il vero problema, però, è l’ipocrisia di questa
circolare. Infatti essa parte da un assunto sacrosanto: il rifugiato ha diritto non solo all’accoglienza,
ma anche ad una sistemazione dignitosa. Poi gli si
dà la residenza sotto le stelle, in via Chissenefrega.
Non solo, si prevede anche il ricongiungimento familiare nella stessa casa “senza soffitto e senza cucina” cantata da Endrigo.
Ma chi sono i rifugiati? E chi sono i clandestini?
I burocrati, che ce lo dovrebbero dire, non lo sanno, meglio fare una bella circolare di surrealismo
politico, poi la gente si arrangi, a partire da coloro
che cercano riparo da guerre e persecuzioni.
Per la cronaca, a Mondovì una quindicina di
stranieri ha già chiesto la residenza tramite Cascina
Martello. Ne hanno diritto (anche se il Comune ha
45 giorni di tempo per le verifiche, ma dopo 3
giorni dalla domanda la residenza è comunque
operativa) e da subito, come si preoccupa di precisare la famosa circolare, hanno anche diritto all’assistenza e a concorrere all’assegnazione di case
popolari.
Ovviamente, essendo residenti a Mondovì e nella
completa indigenza, avranno tutti i titoli per vedersela assegnata. E non c’è nulla di scorretto, ma
in questo modo i nostri poveri rischiano di essere
ancora un po’ più poveri.
Claudio Bo
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Protesi totale di gomito, prima volta a Savigliano