Dichiarazione ambientale 2014 Dichiarazione ambientale 2014 Rilegno Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi in legno Sede via Luigi Negrelli, 24/A - 47042 Cesenatico (FC) Indice Premessa 4 1 Rilegno, il Consorzio 5 1.1 Chi è Rilegno 7 1.2 La composizione consortile 8 1.3 Dove siamo 10 1.4 Addetti e organigramma 11 2 Servizi e attività del Consorzio 12 2.1 Attività operative 3 Attività di sensibilizzazione 13 20 3.1 La prevenzione 21 3.2 La comunicazione 24 3.2.1 Comunicare e informare: i documenti chiave per l’ambiente e i canali di comunicazione 4 Il Sistema di Gestione Ambientale 26 27 4.1 La formazione 29 4.2 La politica ambientale 30 5 Gli aspetti ambientali 31 5.1 Riepilogo degli aspetti ambientali individuati 33 5.2 Aspetti ambientali diretti 34 5.2.1 Inquadramento ambientale della sede di Cesenatico, via L. Negrelli, 24/A - uffici 34 5.2.2 Inquadramento ambientale della sede di Milano, via Pompeo Litta - uffici 36 5.3 Aspetti ambientali indiretti 37 5.3.1 Coordinamento dell’attività di raccolta - selezione trasporto rifiuti di imballaggi 37 5.3.2 Altri processi che originano aspetti ambientali indiretti 42 5.3.3 Attività fieristica/promozionale 42 5.3.4 Attività di realizzazione della Rivista e degli opuscoli 43 5.4 Valutazione della significatività degli aspetti ambientali 44 5.5 Aspetti ambientali significativi 45 5.5.1 Aspetti DIRETTI 45 5.5.2 Aspetti INDIRETTI 45 6 Prevenzione e risposta alle emergenze ambientali 46 7 Prestazioni ambientali e miglioramento 48 7.1 Indicatori di prestazione ambientale 49 7.2 Obiettivi e programmi di miglioramento 52 7.2.1 Obiettivi anno 2013 52 7.2.2 Obiettivi anno 2014 55 8 Previsioni per il biennio successivo 58 9 Prescrizioni legislative e altre applicabili 60 9.1 Quadro di riferimento legislativo aspetti ambientali 61 9.2 Altri riferimenti normativi 64 10 Glossario 66 11 Registrazione EMAS - Convalida della Dichiarazione Ambientale 73 Premessa Il percorso della dichiarazione ambientale intrapreso nel 2011 con la prima emissione del documento ha permesso a Rilegno di descrivere le proprie prestazioni ambientali e di promuoverne il miglioramento. Nel corso dei 3 anni di certificazione l’impegno è stato quello sviluppare modalità di controllo degli impatti ambientali diretti, con un conseguente controllo dei costi e una valenza maggiormente positiva dell’attività del Consorzio. Il presente documento espone l’aggiornamento dei dati e delle informazioni relative all’anno 2013. Alcuni dei testi riportati nel presente aggiornamento sono presi integralmente dall’ultimo Programma Specifico di Prevenzione 2014 di Rilegno, predisposto ai sensi del D.Lgs. 152, art.223, comma 6. Tutti i documenti citati a cominciare dalla Dichiarazione Ambientale Rilegno sono consultabili e scaricabili all’indirizzo www.rilegno.org, area documenti. 4 Rilegno, il Consorzio 1 5 Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi di legno - RILEGNO Forma giuridica Consorzio con personalità giuridica di diritto privato Sede Legale e Operativa principale Ufficio distaccato Indirizzo Via Luigi Negrelli, 24/A Cesenatico (FC) c/o palazzo CONAI Via Pompeo Litta 5 Milano (MI) CAP 47042 20122 Telefono +39 0547 672946 +39 02 55196131 Fax +39 0547 675244 +39 02 54012534 Numero addetti 14 (di cui 2 part time e 2 tempo determinato) 1 part time Superficie occupata coperta 772,63 mq 318,90 mq autorimessa 93 mq Superficie occupata scoperta 0 mq 0 mq Codice Fiscale / Partita IVA 02549390405 REA FC-278979 Codice NACE 38.32 Sito web http://www.rilegno.org Valore ricavi 2013* 24.472.018,00 € MI-1763362 (*) Valore della produzione al netto dei proventi finanziari e straordinari. 6 1.1 Chi è Rilegno Trasformare i rifiuti, con specifico riferimento ai rifiuti di imballaggio, in nuova risorsa contribuisce a salvaguardare l’ambiente e ad eliminare gli sprechi, e dovrebbe essere una responsabilità di tutti. In Italia il recepimento della Direttiva Europea 94/62 (che fissava i primi obiettivi di recupero e riciclo per i rifiuti di imballaggio) è avvenuto con l’emanazione del cosidetto decreto Ronchi (D.Lgs 22/97), che ha portato nell’ordinamento ambientale nazionale un nuovo orientamento vocato alla prevenzione, riciclo e recupero nella gestione dei rifiuti. Un orientamento importante, che ha introdotto i due fondamentali principi di “responsabilita condivisa” del mondo delle imprese nei confronti dell’ambiente e del “chi inquina paga”. Le funzioni di garanzia e coordinamento del riciclo e recupero dei vari materiali impiegati nella produzione di imballaggi vengono riconosciute ad un sistema consortile costituito da Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, e da sei consorzi di riferimento per materiale (Corepla – che si occupa di raccolta, riciclaggio e recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica, Cial – consorzio imballaggi alluminio, Ricrea – consorzio nazionale acciaio, Coreve – consorzio recupero vetro, Comieco – consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, e Rilegno). Per la filiera del legno, Rilegno, il Consorzio Nazionale che coordina e promuove la raccolta, il recupero e il riciclo dei rifiuti di imballaggio di legno (pallet, cassette per l’ortofrutta, imballaggi industriali ed altri), nasce nel 1997. Rilegno garantisce non solo il recupero dei rifiuti di imballaggio, ma agevola anche la raccolta di frazioni merceologiche similari in legno provenienti dal circuito domestico (porte, infissi, mobili…). Un percorso solido, che in questi 16 anni ha portato, grazie all’imponente lavoro del consorzio, alla garanzia del corretto avvio a riciclo e recupero complessivio (ogni anno) di circa il 55-60% degli imballaggi immessi al consumo sul territorio nazionale. L’evoluzione legislativa: nel 2004 l’Unione Europea provvede all’aggiornamento della Direttiva sugli imballaggi, a cui segue un nuovo recepimento in Italia nel titolo II della parte Quarta del Testo Unico Ambientale D.Lgs. 152 del 3 aprile 2006, confermando comunque un ruolo attivo per i Consorzi di filiera. La norma ha previsto per il 2008 il raggiungimento di alcuni obiettivi globali di recupero e riciclo dei rifiuti da imballaggio: “… almeno il 60% in peso dei rifiuti da imballaggio sarà recuperato (comprendendo l’incenerimento con recupero di energia)… sarà riciclato tra il 55% e l’80% in peso dei rifiuti di imballaggio… e raggiunti obiettivi minimi di riciclaggio per i materiali contenuti nei rifiuti di imballaggio, tra cui un 35% in peso per il legno”. Ad oggi non vi sono nuovi obiettivi fissati dalla normativa, ma è ormai avviato il processo europeo di revisione della direttiva imballaggi e della direttiva quadro sui rifiuti, che vede il coinvolgimento non solo delle Istituzioni comunitarie ma anche delle organizzazioni che rappresentano gli interessi dei diversi stakeholders. Rilegno continua a lavorare per il mantenimento degli obiettivi nazionali fissati per il 2008 e ampiamente raggiunti. Sottratto ad uno smaltimento non corretto, il rifiuto di legno diventa una importante nuova risorsa per il sistema produttivo e industriale. 7 1.2 La composizione consortile La compagine consortile, come previsto dallo statuto, conta cinque categorie obbligate rappresentative dei produttori, dei fornitori di materiali e degli importatori di imballaggio, e una categoria di diritto che rappresenta i riciclatori dei rifiuti di imballaggio. Con un incremento di 5 unità al 31.12.2013, come differenza fra 102 iscrizioni e 97 cancellazioni, anche il 2013 fa rilevare molta movimentazione nella compagine consortile. La tabella che segue riporta il frazionamento della compagine consortile in base alle varie categorie di appartenenza. Categorie 2010 2011 2012 2013 Fornitori di materiali per imballaggi in legno 315 312 308 304 Fabbricanti di imballaggi ortofrutticoli in legno 298 298 299 287 Fabbricanti di pallet in legno 892 902 938 956 Fabbricanti di imballaggi industriali in legno 675 697 716 721 Importatori di materiali per imballaggio e di imballaggi vuoti 49 54 52 52 Enti e imprese che riciclano rifiuti di imballaggi in legno 15 12 11 9 Totale 2.244 2.275 2.324 2.329 Fra le categorie obbligate, la categoria dei produttori di pallet conta il maggior numero di iscritti, seguita da quella dei produttori di imballaggi industriali: complessivamente rappresentano oltre il 70% dei consorziati. Per quanto riguarda la distribuzione all’interno delle categorie, si rilevano variazioni di segno positivo all’interno della categoria dei produttori di pallet con 18 nuovi iscritti e della categoria dei produttori di imballaggi industriali con 5 nuovi iscritti. Si evidenziano, invece, variazioni di segno negativo all’interno della categoria dei fornitori di materiali per imballaggio e dei produttori di imballaggi ortofrutticoli. Per la categoria dei Riciclatori si riduce a nove unità il numero degli iscritti, fra cui si conta una unificazione di due posizioni appartenenti allo stesso Gruppo societario e una cancellazione per il venir meno del requisito ai fini dell’iscrizione al consorzio. L’analisi della compagine consortile al 31.12.2013 si può approfondire per base regionale verificando la distribuzione dei consorziati anche con l’indicazione intermedia della ripartizione Nord, Centro e Sud. NORD CENTRO SUD Fornitori di materiali per imballaggi in legno 226 28 50 Fabbricanti di imballaggi ortofrutticoli in legno 86 14 187 Fabbricanti di pallet in legno 665 149 142 Fabbricanti di imballaggi industriali in legno 530 120 71 44 6 2 8 0 1 1.559 317 453 Categorie al 31.12.2013 Importatori di materiali per imballaggio e imballaggi in legno vuoti Enti e imprese che riciclano rifiuti di imballaggi in legno Totale 8 Variazione del numero dei Consorziati - andamento annuo 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2.242 2.196 2.244 2.275 2.324 2.329 Con il termine “immesso al consumo” si intendono i quantitativi di imballaggi che, una volta utilizzati sul territorio nazionale, producono rifiuti sul medesimo territorio. Convenzionalmente le quantità di rifiuti prodotti in un determinato periodo di tempo, corrispondente all’esercizio solare, è equivalente alle quantità di imballaggi immessi al consumo nello stesso periodo. Al 31.12.2013, gli imballaggi di legno immessi al consumo in Italia risultano essere 2 milioni 456 mila tonnellate. Variazione Immesso al consumo – andamento annuo 2008 2009 2010 2011 2012 2.281.000 2.306.000 2.163.330 2013 3.000.000 2.720.000 2.000.000 2.094.000 2.456.150 1.000.000 0 OrtoTotale Immesso al Consumo 2013 frutticoli suddiviso per tipologia 8,27% 9 Pallet 66,73% Imballaggi Industriali Sughero + altro 24,76% 0,24% 1.3 Dove siamo via re ldin Au Ba via N. Gli uffici Rilegno a Cesenatico i lio lar Sa go o n via Sa ff i vi R ale ma le Gi ini bb cch pu via lica Ce Re o lla om de ac Au via . le G re ff i G. Sa via lio Do niz ett al e L. bri li re el ab Au gr F D. via Ne via i vi lio Sa Per RILEGNO può essere definito “ambiente di lavoro principale” la sede operativa di proprietà, sita in Via Luigi Negrelli, 24/A Cesenatico (FC), in un complesso direzionale residenziale di nuova costruzione in parte ultimato ed in parte in corso di ultimazione, con una superficie occupata di 772,63 m2 disposti su due piani (uffici, ripostiglio, sottotetto) ed una superficie occupata di 318,90 m2 di autorimessa. L’edificio di Cesenatico è stato costruito su un’area di risulta di fabbricato demolito ed il terreno sottostante è composto da limo, terreno di riporto, sabbia e ghiaia. Dal punto di vista geomorfologico non esistono problemi di stabilità. Storicamente nell’area non sono mai state effettuate attività che possono aver causato inquinamenti del sottosuolo. ff i Un secondo ufficio, utilizzato da un addetto RILEGNO con contratto part-time, è in affitto presso la sede CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) di Via Pompeo Litta 5, Milano, ed occupa una superficie coperta di 53 m2. Ogni onere riguardante le utenze e la manutenzione relativo a questo ufficio è a carico di CONAI. ria etti via G. Doniz via E. Dandolo via P. Litta viale Premuda idoni Ma viale Bianca orr via F. C L’ufficio Rilegno a Milano Metro 22 Marzo / 5 Giornate te piazza 5 Giorna corso di Porta Vittoria c.so 22 Marzo Il clima dell’area ove è ubicata la sede principale oggetto di analisi ambientale, è caratterizzato da estati calde-umide e inverni freddi con elevata percentuale di umidità (nebbia, gelo). Le direzioni prevalenti dei venti sono: da Scirocco ESE e da Bora NNE. Per quanto riguarda gli impianti sono presenti: • 2 pompe di calore (caldo/freddo) ubicate all’esterno (terrazzo) PUHY-EP300YJM-A(BS) della MITSUBISHI contenenti in totale 34,6Kg di gas R410A; • 2 pompe di calore (caldo/freddo) ubicate all’esterno (sopra il tetto) PUHY-EP200YJMA(BS) della MITSUBISHI contenenti in totale 25Kg di gas R410A; •1 pompa di calore (caldo/freddo) ubicata all’esterno (terrazzo) SUZ-KA35VA2 della MITSUBISHI contenenti 1,05Kg/cad di gas R410A. Si prevede che per tutti gli impianti vi sia la manutenzione che viene realizzata a cura dei fornitori in possesso dei requisiti di legge e per gli impianti ricadenti nell’ambito del DPR 43/2012 si prevedono controlli periodici sulle eventuali perdite, registrazione su appositi libretti di impianto nonché dichiarazione annuale F-Gas. 10 1.4 Addetti e organigramma Per quanto riguarda la composizione dell’organico aggiorniamo il numero dei dipendenti medio allineandolo con quello indicato nella nota integrativa del bilancio 2013. Il numero di dipendenti medio è calcolato come media ponderata sui mesi e per l’anno 2013 risulta essere pari a 12,99 (FTE). L’organico è stato implementato di una unità part-time nell’ultimo trimestre dell’esercizio per coprire una sostituzione per maternità. Rimane comunque invariato l’organigramma, come di seguito riportato. Consiglio di Amministrazione e Presidente Direttore Area Tecnica Riciclo e Recupero Contabilità Rapporti territoriali Consorziati Progetto Sughero Segreteria Sistema Informatico 11 Area Amministrativa Area Comunicazione Sistema Qualità Ambiente Servizi e attività del Consorzio 2 12 2.1 Attività operative Come già illustrato nella precedente redazione, Rilegno non ha fini di lucro e persegue il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e recupero dei rifiuti di imballaggi in legno immessi sul mercato nazionale. Il Consorzio, secondo quanto indicato nello statuto, si occupa di promuovere, organizzare, garantire e razionalizzare: • la raccolta dei rifiuti di imballaggi in legno secondari e terziari su superfici private o ad esse equiparate; • la ripresa degli imballaggi usati; • il ritiro dei rifiuti di imballaggi in legno conferiti al servizio pubblico, su indicazione del Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai); • il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggio in legno; • l’informazione (d’intesa con il Conai) sui sistemi di restituzione, raccolta e recupero disponibili, sul ruolo degli utilizzatori di imballaggi - e in particolare dei consumatori - nel processo di riutilizzazione, recupero e riciclaggio degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio in legno, sul significato dei marchi apposti sugli imballaggi di legno e sugli elementi pertinenti dei piani di gestione per gli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi in legno. Collaborazioni e intese Per svolgere al meglio le proprie funzioni, Rilegno collabora con vari soggetti, definendo e sottoscrivendo appositi accordi e convenzioni territoriali con: •Conai • Pubbliche Amministrazioni e/o gestori del servizio di igiene urbana per la raccolta differenziata in ambito domestico • Operatori privati, gestori di piattaforme di ritiro di rifiuti legnosi di provenienza urbana e industriale • Industrie del riciclo di rifiuti di legno, per la trasformazione in semilavorati e nuovi prodotti • Aziende di trasporto di rifiuti, per lo spostamento dei rifiuti dai luoghi di produzione agli impianti di recupero •Imprese consorziate riparatrici di pallet, per la reimmissione sul mercato di imballaggi usati • Società di consulenza e liberi professionisti, oltre a laboratori accreditati, per l’esecuzione di ispezioni merceologiche e analisi chimiche sui rifiuti legnosi gestiti nell’ambito delle numerose collaborazioni territoriali. Raccolta da superficie pubblica Nel corso del 2013, ultimo anno di applicazione dell’accordo quadro AnciConai e in particolare dell’Allegato Tecnico Anci-Conai-Rilegno, si sono aperti i tavoli per la revisione dell’accordo. 13 Diffusione delle convenzioni pubbliche Nel corso del 2013 l’approccio adottato dal Consorzio nella gestione delle relazioni territoriali ha confermato la sua validità. Rilegno ha sempre continuato a cooperare con i singoli Comuni, loro aggregazioni o i gestori ambientali soggetti pubblici e privati responsabili delle politiche e dei piani di sviluppo dei sistemi di raccolta e recupero dei rifiuti di legno. Sono sempre proseguite le iniziative di sostegno agli operatori di raccolta, finalizzate al miglioramento delle rese quali-quantitative dei flussi gestiti, al monitoraggio dei bacini serviti e all’individuazione delle più efficienti modalità di valorizzazione delle specificità del materiale. Il consolidamento di queste linee di azione consente di consuntivare per il 2013 una copertura territoriale di quasi 42 milioni di abitanti, pari al 71% della popolazione italiana, attraverso il coinvolgimento di circa 4.800 Comuni direttamente e indirettamente convenzionati. Nelle tabelle seguenti riferite al 2013 si rileva una lieve diminuzione dei dati complessivi dovuta, nella maggior parte dei casi, al fatto che è cambiata la base dati ISTAT e riscontrando così un calo del numero degli abitanti totali nonostante il numero dei comuni sia rimasto invariato. Tra le due basi ISTAT si rileva una differenza di quasi 1.200.000 unità. Nonostante ciò, considerando la relativa percentuale di copertura sia per gli abitanti che per i comuni, le differenze percentuali sono davvero minime. 2010 2011 2012 2013 RILEGNO % su ISTAT 2009 RILEGNO % su ISTAT 2010 RILEGNO % su ISTAT 2010 RILEGNO % su ISTAT 2011 Comuni 4.762 58,78% 4.774 58,97% 4.814 59,49% 4.764 58,87 Abitanti 41.593.739 70,73% 42.669.149 71,06% 43.111.587 71,11% 41.989.599 70,65% Convenzioni 325 Convenzioni Pubbliche suddivise per Macroaree NORD 200 180 160 330 158 166 180 181 181 171 344 342 CENTRO SUD 161 158 152 140 120 103 92 94 97 100 80 60 30 40 41 46 47 47 56 63 65 61 129 114 121 72 50 20 0 2005 14 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2010 COMUNI 2011 % su RILEGNO ISTAT 2009 2012 % su ISTAT 2010 N. RILEGNO Conv. % su ISTAT 2010 N. RILEGNO Conv. 2013 % su N. RILEGNO ISTAT Conv. 2011 N. Conv. NORD 3.432 75,46% 171 3.486 76,73% 161 3.522 77,59% 158 3.538 77,95% 152 CENTRO 453 45,58% 56 442 44,38% 63 447 44,88% 65 443 44,48% 61 SUD 877 30,40% 103 846 33,09% 114 845 33,05% 121 783 30,62% 129 TOTALE 4.762 58,78% 330 4.774 58,97% 338 4.814 59,49% 344 4.764 58,87% 342 2010 ABITANTI RILEGNO NORD CENTRO SUD TOTALE 2011 % su N. ISTAT RILEGNO Conv. 2009 2012 % su N. ISTAT RILEGNO Conv. 2010 2013 % su N. ISTAT RILEGNO Conv. 2010 % su N. ISTAT Conv. 2011 23.122.472 86,50% 171 23.816.441 86,89% 161 24.197.552 87,16% 158 23.789.571 87,42% 152 7.577.981 66,90% 56 8.104.388 68,80% 63 8.416.856 70,43% 65 8.151.154 70,26% 61 10.893.016 52,50% 103 10.748.320 51,54% 114 10.497.179 50,19% 121 10.048.874 48,73% 129 41.593.739 330 42.669.149 338 43.111.587 344 41.989.599 342 70,73% Distribuzione Comuni serviti 71,06% NORD 5000 71,11% CENTRO 70,65% SUD 4.543 4500 400 3500 2.714 3000 3.522 3.432 3.259 3.538 3.486 3.284 3.206 2.557 2500 2000 1500 996 1000 352 375 478 477 453 442 447 443 500 952 877 846 845 783 725 893 902 0 ISTAT 2005 15 RILEGNO 2006 RILEGNO 2007 RILEGNO 2008 RILEGNO 2009 RILEGNO 2010 RILEGNO 2011 RILEGNO 2012 RILEGNO 2013 Il network consortile delle piattaforme di ritiro Il Consorzio ha individuato su tutto il territorio nazionale, al 31 dicembre 2013, ben 386 piattaforme di raccolta, mantenendo il valore raggiunto il precedente anno. Quando si parla di diffusione delle piattaforme di raccolta (intendendo con questa definizione quegli impianti in grado di garantire il conferimento dei rifiuti di imballaggio di legno) è opportuno considerare anche numerose imprese pubbliche (S.p.A. o altro) che, parallelamente all’attività di gestione del servizio pubblico di raccolta rivolto alle utenze domestiche, effettuano sul territorio di competenza l’intercettazione delle frazioni di imballaggio di legno di provenienza industriale, commerciale ed artigianale assimilate ai rifiuti urbani attraverso delibera comunale, o identificate quali rifiuti speciali e quindi fuori dal regime di privativa comunale. La situazione distributiva delle piattaforme convenzionate con il Consorzio evidenzia come la maggiore concentrazione si riscontri prevalentemente nelle regioni del Nord Italia. La Lombardia, con 58 punti convenzionati, risulta la regione maggiormente coperta, seguita da Emilia Romagna (43), Piemonte (42) e Veneto (34). Tuttavia il dato che va sottolineato è quello relativo alla distribuzione capillare: ad oggi tutto il territorio nazionale risulta “coperto” da piattaforme convenzionate con il Consorzio, presso le quali è possibile conferire rifiuti di imballaggio; di queste, 186 ritirano legno post consumo da raccolta differenziata anche dai gestori del servizio pubblico. Numero delle piattaforme su base regionale ABRUZZO 2010 2011 2012 2013 10 12 11 9 BASILICATA 1 1 1 1 CALABRIA 10 10 11 11 CAMPANIA 23 24 28 26 EMILIA ROMAGNA 44 46 44 45 FRIULI VENEZIA GIULIA 5 5 5 6 LAZIO 26 29 29 29 LIGURIA 14 17 17 18 LOMBARDIA 58 55 55 58 MARCHE 17 18 19 18 MOLISE 0 0 0 0 PIEMONTE 40 43 42 42 PUGLIA 10 10 12 14 SARDEGNA 1 2 3 4 SICILIA 34 33 33 31 TOSCANA 18 18 16 19 TRENTINO ALTO ADIGE 12 15 16 15 UMBRIA 4 5 5 5 VALLE D'AOSTA 1 1 1 1 VENETO 47 45 41 34 TOTALE 375 389 389 386 16 Modalità operative di raccolta Riciclaggio Rifiuti urbani e assimilabili di imballaggio Compostaggio RACCOLTA DIFFERENZIATA RIFIUTI LEGNOSI DA IMBALLAGGI Rigenerazione Recupero energetico Rifiuti speciali di imballaggio Il rifiuto legnoso domestico post consumo è composto principalmente da cassette per prodotti ortofrutticoli, casse e cassette di pregio per vini, liquori e distillati, piccole cassette per formaggi, tappi e chiusure in sughero. Presso le utenze domestiche possono giungere quantitativi irrisori di pallet e imballi vari in legno (magari in caso di consegna di elettrodomestici o materiali ingombranti), mentre una quota più rilevante di imballaggi di legno intercettata dai gestori del servizio pubblico deriva dall’assimilazione dei rifiuti prodotti dalle aziende del settore industriale, artigianale e grossa distribuzione ai rifiuti urbani. Tutti i rifiuti di legno che vengono differenziati sono raccolti presso stazioni o aree ecologiche attrezzate poste a servizio dei cittadini e delle aziende: qui gli utenti possono conferire tutti i rifiuti a matrice legnosa. Il rifiuto arriva anche grazie al ritiro a domicilio attivato su appuntamento dai gestori del servizio. Se gli aspetti economici e logistici lo consentono, i gestori del servizio pubblico garantiscono per conto dell’amministrazione comunale l’asporto degli imballaggi di legno dalle aree dedicate ai mercati rionali settimanali. Dal circuito industriale la raccolta dei rifiuti legnosi viene garantita essenzialmente con container posizionati presso le aziende, sostituiti da container vuoti ogni volta che si arriva a riempimento, oppure grazie al servizio di asporto del rifiuto legnoso stoccato a cumulo. 17 Riciclo meccanico I rifiuti legnosi raccolti separatamente subiscono passaggi successivi che li trasformano in rinnovata materia prima, e vengono utilizzati quasi esclusivamente nella realizzazione di agglomerati lignei (pannelli truciolari e mdf), fondamentali per la fabbricazione di gran parte di mobili e arredi. Altri impieghi del legno sono la preparazione di pasta cellulosica destinata alle cartiere, e la realizzazione dei blocchi in legno-cemento per l’edilizia. I pannellifici sono distribuiti in prevalenza al nord (Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna) e un solo impianto in Campania. La cartiera e l’impianto di realizzazione di blocchi di legno cemento, entrambi in Emilia Romagna, completano l’industria del riciclo legnoso. Altre modalità di recupero Il rifiuto legnoso (in particolare la componente imballaggio) può avere destinazioni alternative oltre alla prevalente appena citata. Può essere usato presso gli impianti di compostaggio che producono ammendanti organici; può essere anche rigenerato per la sua funzione originaria, oppure ancora bruciato in impianti di combustione per la produzione di energia elettrica e termica. Nel ciclo del compostaggio i rifiuti di legno che entrano nel processo sono generalmente proveniente da imballaggi, cassette rotte, rifiuti da mercati urbani. La rigenerazione degli imballaggi, con specifico riferimento ai pallet, è rilevante nell’economia di sistema: in generale gli elementi rotti possono essere sostituiti per consentire all’imballaggio di svolgere nuovamente la sua funzione originaria. La combustione di scarti ligneo-cellulosici, anche sotto forma di cippato, pellet o brichetti, per la produzione di energia elettrica e/o termica o, in alternativa, per la produzione di calce, rappresenta una valida soluzione di recupero energetico, purchè operata in impianti di recupero con soglie di eficienza energetica superiori a quelle individuate dalla normativa di settore: tuttavia giova ricordare che la gerarchia delle azioni da seguire pone il recupero energetico in un gradino inferiore rispetto al riciclaggio, consentendo però di discostarsi da essa laddove lo giustifichi un’impostazione basata sul ciclo di vita in relazione agli impatti complessivi della produzione e della gestione dei rifiuti. Può pertanto essere adottato un approccio diverso per l’identificazione e l’applicazione delle opzioni di gestione dei rifiuti - e quindi del recupero energetico - in grado di assicurare i migliori risultati dal punto di vista ambientale. Il Consorzio da anni è impegnato nell’approfondimento delle conoscenze su tale modalità alternativa di impiego di rifiuti lignei, attività riscontrabile, non marginale e complementare al riciclo materiale, che acquisisce un maggior rilievo in alcune regioni dell’Italia meridionale, non fornite di un’adeguata, da intendersi in termini quantitativi, capacità di riciclo in loco. Trasporti Data la prevalente ubicazione delle aziende riciclatrici nelle regioni settentrionali (ricordiamo che un solo impianto è ubicato nel sud Italia, e precisamente nella provincia di Avellino), il ruolo di Rilegno è fondamentale nel trasporto dei rifiuti legnosi differenziati. Per garantire il riciclo e non 18 compromettere la raccolta differenziata infatti Rilegno si impegna economicamente a sostenere i maggiori oneri di trasferimento negli spostamenti del materiale raccolto nelle regioni centro-meridionali. Nel 2013, seguendo l’andamento del precedente triennio, si è verificata un’ulteriore contrazione dei quantitativi di rifiuti legnosi avviati a riciclo anche nelle regioni del Centro-Sud, contrazione maggiormente significativa in Sicilia, Puglia e Marche. L’analisi della situazione dei trasporti consente di osservare, a fronte dei 22.105 asporti dalle piattaforme convenzionate - pari a 429.710 ton. di rifiuti legnosi avviati a riciclo - un decremento su base annua pari a circa il 4% (circa un terzo di quello registrato nel periodo 2011-2012). Ispezioni merceologiche e analisi chimiche Parallelamente al processo di verifica quantitativa sopra descritta, Rilegno da anni si impegna nello sviluppo dell’attività di certificazione qualitativa dei flussi complessivi di rifiuti legnosi avviati a riciclo a materia prima, per poter determinare la quota di rifiuti di imballaggio di legno presente nel rifiuto legnoso avviato a riciclo. A tal fine i soggetti che per l’anno 2013 avevano sottoscritto la convenzione per il servizio di raccolta sono stati oggetto di sopralluoghi periodici ai fini della determinazione della quota di imballaggio presente. La frequenza dei controlli viene stabilita da Rilegno in funzione alla tipologia di materiale legnoso raccolto e alle quantità gestite dagli stessi nel corso dell’anno solare. Nel corso dell’anno sono state garantite fino a due analisi merceologiche per soggetto convenzionato; in 345 giornate operative sono state portate a termine 847 ispezioni qualitative, di cui 666 presso soggetti privati e 181 ispezioni presso soggetti con convenzione Anci-Conai (il 2% in più rispetto al 2012), per un totale di circa 54.750 ton. di materiale legnoso controllato. Durante le verifiche presso i soggetti privati sono state visionate circa 50.300 ton. di legno (il 32% in più rispetto al 2012), di cui circa 9.900 ton. osservate durante le ispezioni ai singoli flussi in entrata presso le piattaforme, per un totale di 769 carichi in ingresso. Durante i controlli vi sono stati anche 33 carichi in ingresso (per un totale di 2150 ton. di legno) non conteggiati data la pezzatura troppo piccola del materiale. Il laboratorio Cril, di cui Rilegno è socio di maggioranza, esegue da anni su incarico consortile le analisi chimiche per la qualificazione del materiale legnoso gestito all’interno del sistema consortile, finalizzata all’esclusione dai flussi consortili della presenza di rifiuti legnosi pericolosi. Il medesimo materiale inoltre viene sottoposto ad apposito controllo radiometrico per la valutazione dei valori di radioattività. Nel corso del 2013, tenuto conto degli esiti delle passate campagne analitiche e senza compromettere il piano generale di controllo dei flussi gestiti, si è provveduto a ridurre il numero di campioni di materiale legnoso prelevato presso le piattaforme consortili per essere sottoposte a successive analisi (596 rispetto alle 679 nel 2012). Il piano di campionamento prevede l’analisi di 1/2 campioni per ogni luogo di raccolta convenzionato. In collaborazione con Società di consulenza ed Enti di rilevanza nazionale Rilegno esegue inoltre periodiche verifiche qualitative sui flussi secondari di riciclo, ovvero sulle matrici lignee avviate a compostaggio o sui pallet sottoposti a rigenerazione. 19 Attività di sensibilizzazione 3 20 3.1 La prevenzione Il legno risponde a pieno titolo alle esigenze e ai principi della prevenzione: è l’unica materia prima per imballaggi esistente in natura, è completamente recuperabile e riciclabile anche per più cicli, la sua lavorazione non comporta impatti energetici elevati (e comunque sempre meno impattanti di quanto si rileva su altri materiali). Infine, esaurita la sua funzione originaria, il rifiuto legnoso può non solamente essere riciclato completamente diventando per la quasi totalità pannello per la produzione dell’industria del mobile, ma può essere anche utilizzato per la produzione di energia rinnovabile attraverso la combustione, o può trasformarsi (in quote minoritarie) in materia prima per la produzione di pasta cellulosica per le cartiere, in compost e in blocchi di legno cemento per la bioedilizia. In questo contesto l’impegno di Rilegno prosegue nella direzione di ottimizzazione dei flussi di rifiuti di imballaggi, riducendo all’origine gli ingombri e le componenti che ne compromettono il reimpiego, garantendo l’avvio al recupero certificato della maggior quota possibile di immesso al consumo, evitando emissioni di gas nocivi in atmosfera e complessivamente rispondendo al rispetto per l’ambiente nel quale viviamo. È utile evidenziare che l’imballaggio di legno non è praticamente mai overpackaging, trattandosi per la quasi totalità di materiale funzionale al trasporto, e non decorativo. Le misure intraprese da Rilegno nell’ambito delle attività di prevenzione dell’impatto ambientale degli imballaggi si possono ricondurre a quanto definito dalla Direttiva rifiuti 2008/98/CE e sulla base delle indicazione della Commissione Europea pubblicate nel documento “Waste Prevention guidelines (2012)”. Nel rispetto della scadenza prevista dalla Direttiva 2008/98/CE a ottobre 2013 è stato pubblicato il piano nazionale di prevenzione rifiuti. La direttiva europea quadro sui rifiuti introduce l’obbligo, per gli Stati membri, di elaborare programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati sui principali impatti ambientali e basati sulla considerazione dell’intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali. La direttiva stabilisce che gli Stati membri adottino programmi di prevenzione dei rifiuti fissando specifici obiettivi. Lo scopo di tali obiettivi e misure è di dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti. La Direttiva europea definisce “prevenzione” le misure adottate prima che una sostanza, un materiale o un prodotto diventino un rifiuto e che quindi sono in grado di ridurre: a)la quantità dei rifiuti (anche attraverso il riutilizzo dei prodotti o l’estensione del loro ciclo di vita); b)gli impatti negativi dei rifiuti prodotti sull’ambiente e la salute umana; c)il contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti. Nella redazione del Programma sono state innanzitutto considerate una serie di misure di carattere generale che possono contribuire in misura rilevante al successo delle politiche di prevenzione nel loro complesso. Tra le misure generali rientrano la produzione sostenibile, il Green Public 21 Procurement, il riutilizzo, l’informazione e sensibilizzazione, gli strumenti economici, fiscali e di regolamentazione, nonché la promozione della ricerca. La parte relativa ai rifiuti da imballaggio prevede che la prevenzione abbia un aspetto di carattere quantitativo legato alla riduzione a monte del peso degli imballaggi che si traduce in un minor quantitativo di rifiuto prodotto. Inoltre, esiste anche un aspetto di carattere qualitativo connesso alla riduzione dell’impatto che gli imballaggi possono avere sull’ambiente attraverso il miglioramento della riciclabilità degli stessi. Nel corso degli anni sono emerse sul territorio nazionale diverse azioni virtuose messe in atto nei processi di produzione e di utilizzo degli imballaggi lignei, che hanno portato alla riduzione dell’impatto ambientale contestuale al miglioramento delle prestazioni. Al fine di poter codificare, organizzare, valorizzare e infine comunicare le esperienze e le azioni attualmente in essere nella filiera degli imballaggi in legno a giugno 2013 è partita una ricerca finalizzata alla valorizzazione e alla comunicazione degli interventi di prevenzione e sostenibilità ambientale realizzati all’interno della filiera. Lo studio ha previsto la realizzazione di una prima fase di acquisizione delle informazioni e l’elaborazione dei dati acquisiti per ottenere un mappa sintetico quali-quantitativa da poter divulgare. La conclusione del lavoro è preventivato per il secondo semestre 2014 e porterà alla realizzazione di un documento informativo sullo stato della filiera degli imballaggi di legno e sulle attività di prevenzione in essere, con l’obiettivo anche di divenire stimolo per nuovi processi di miglioramento in termini ambientali. Dall’indagine effettuata possiamo riportare una sintesi dei risultati emersi nella filiera che riguardano un riscontro verso un sensibile aumento di utilizzo di legno certificato e dove possibile geograficamente l’approvvigionamento di legno da zone limitrofe. Nel settore sono presenti alcuni marchi, tra i quali ricordiamo FSC e PEFC, entrambi mirati a certificare una conduzione forestale economicamente valida nel rispetto dell’ambiente e dei valori sociali e culturali e nel definire su scala mondiale i principi per una gestione forestale sostenibile. È emersa inoltre una maggior attenzione alla riduzione degli scarti di lavorazione attraverso tecniche più sofisticate di taglio e lavorazione del legno e comunque il reimpiego degli scarti in altre attività/prodotti. Il risparmio energetico, raggiunto attraverso l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, è una buona pratica messa in atto soprattutto da parte delle medie/grandi aziende verso. Per quanto riguarda invece il risparmio di materia prima esso non è un aspetto sul quale la filiera può fare risaltare le sue azioni di prevenzione in quanto gli imballaggi in legno, essendo imballaggi terziari, devono garantire la portata e la resistenza nella movimentazione delle merci, pertanto una riduzione di materia prima potrebbe inficiare questo importantissimo compito. La ricerca dell’efficienza nel prodotto imballaggio non può in alcun modo prescindere dal perseguimento di doverose garanzie di sicurezza. Non è possibile infatti ridurre indiscriminatamente l’utilizzo del legno per la produzione di cassette, pallet o casse senza compromettere le prestazioni del prodotto medesimo, ancora più avvertito per gli imballag- 22 gi indispensabili per la movimentazione e preservazione nei trasporti dei beni contenuti. Per sua natura intrinseca l’imballaggio di legno non può essere interamente realizzato con materia prima riciclata, a differenza di quanto si rileva in altri sistemi. Vi sono comunque parti di essi che vengano ormai realizzate quasi esclusivamente in materiale proveniente da riciclo di rifiuti lignei post-consumo, come ad esempio i fondi delle cassette per l’ortofrutta in Mdf, i blocchetti e i piedini per i pallet in agglomerati di legno riciclato, le sponde per gli imballaggi industriali in pannello. Un aspetto rilevante all’interno della filiera riguarda il riutilizzo, in particolar modo il riutilizzo dei pallet. Il ricorso al riutilizzo impatta sul fabbisogno di materia prima e sulla domanda di nuovi imballaggi, mettendo in atto un’effettiva misura di prevenzione rifiuti e migliorando comunque l’efficienza logistica. Oltre al riutilizzo diretto riveste un ruolo fondamentale nella filiera del legno l’allungamento del ciclo di vita del pallet attraverso la preziosa attività di rigenerazione che ripristina le caratteristiche originarie dell’imballaggio per il suo reimpiego nella movimentazione merci. Dagli anni ’90 si è assistito a un forte sviluppo del settore della riparazione e attualmente sono centinaia le aziende di riparazione di pallet in Italia, consorziate a Rilegno, che gestiscono oltre 25 milioni di pezzi per un quantitativo pari a circa 450.000 tonnellate. Sottolineiamo inoltre che Rilegno, nello svolgimento della sua mission, permette di coprire gran parte del fabbisogno di materia prima dell’industria italiana del mobile e garantisce, in tema di prevenzione e riduzione dei rifiuti da imballaggio, il pieno utilizzo della materia prima legnosa. In effetti la maggior parte degli arredi ormai si costruisce facendo largo uso dei pannelli a base lignea, fabbricati in misura percentuale variabile utilizzando legno proveniente dal circuito virtuoso del riciclo, di cui gran parte veicolato nel sistema consortile. Ad incrementare la domanda di arredi ecologici può contribuire il vasto capitolo degli acquisti verdi da parte delle Pubbliche Amministrazioni. La raccolta differenziata è un mezzo per garantire il successivo reimpiego, e la prevenzione passa anche attraverso la qualità dei rifiuti raccolti e conferiti ai riciclatori. Per tutte le materie prime - e dunque anche per il legno - le impurità che si possono mescolare al rifiuto legnoso rendono più complesso, disagevole e a volte eccessivamente dispendioso in termini energetici il processo di lavorazione successivo alla raccolta. Rilegno sarà pertanto impegnato nell’opera di costante controllo presso le piattaforme di conferimento, proprio per verificare che vengano rispettate le indicazioni di pulizia della materia legno di rifiuto. Infine la partecipazione al Gruppo di lavoro sulla prevenzione interno al Conai permette a Rilegno di condividere con gli altri consorzi di filiera e le aziende partecipanti le conoscenze e le informazioni legate alla valorizzazione e promozione della cultura della sostenibilità ambientale degli imballaggi dalla progettazione fino al fine vita degli imballaggi. Rilegno ha supportato Conai nella realizzazione di iniziative volte a diffondere la cultura “dalla culla alla culla” quali il servizio on-line E-pack dedicato alle imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggio che vogliono migliorare le loro prestazioni ambientali. Il sostegno alla diffusione del- 23 la conoscenza dell’Ecotool Conai che permette alle aziende consorziate di valutare l’efficienza ambientale dei loro imballaggi. Conai ha inoltre pubblicato un vademecum con principi e regole di un “Etichetta volontaria per il cittadino” da riportare sull’imballaggio per favorire una corretta raccolta differenziata e Rilegno ha contribuito alla stesura della parte relativa al legno. Ricordiamo inoltre che dal 1° gennaio 2013 è entrata in vigore un’agevolazione del Contributo Ambientale Conai per i pallet in legno reimmessi al consumo da operatori del settore che svolgono attività di riparazione e/o di selezione, anche se secondaria. Gli impatti di tale agevolazione sono stati dettagliati nei capitoli precedenti. 3.2 La comunicazione Diffondere la conoscenza delle buone pratiche di recupero del legno usato in tutte le sue vesti, dal riciclo industriale al riutilizzo artigianale: questo tema continua a caratterizzare la comunicazione consortile, come già negli anni passati e come in prospettiva si vuole continuare a fare anche almeno per il 2014. In particolare nel 2013 si sono promosse attività di carattere locale in sinergia con gli altri attori della filiera del recupero, attivati percorsi didattici per gli studenti del secondo ciclo di apprendimento, e più in generale rimarcato la presenza territoriale-locale e attivato progressivamente i canali social. I media non convenzionali, il web, i canali social erano un mondo non ancora esplorato per l’attività consortile: la meditata apertura è avvenuta per il tramite di un progetto di intervento realizzato in collaborazione con un gruppo di giornalisti e social content manager. Rilegno ha aperto dapprima un profilo su Facebook, e in un secondo momento una pagina aziendale, che ha fatto segnare un costante e sistematico accrescimento della notorietà del consorzio, rendendosi protagonista anche di un vero e proprio “caso social” a inizio gennaio 2014. Il sito internet www.rilegno.org ha visto un impennarsi di popolarità proprio grazie al lavoro compiuto sui social network, e per questo l’attenzione è (più di prima) rivolta al presentare informazioni armoniche e facilmente fruibili dal visitatore occasionale come dal produttore di imballaggi, dal riciclatore come dall’utilizzatore. La rivista periodica consortile Imballaggi&Riciclo, edita in collaborazione con l’associazione di categoria, copre lo spazio di informazione off line ma si sta estendendo all’on line, per il tramite della versione sfogliabile: per ora continua ad avere un ottimo risultato di divulgazione dei contenuti e mantiene negli anni il suo ruolo di apprezzato veicolo di informazione e conoscenza del mondo della produzione e del riciclo dell’imballaggio di legno, e delle questioni ad esso afferenti. Tre sono le iniziative istituzionali di medio periodo che hanno visto la forte presenza di Rilegno: anzitutto la Campagna di promozione del sughero (Intercork), che ha concluso il primo ciclo di attività nel 2012 e ha 24 ottenuto il riconoscimento da parte di Assorel (Associazione Nazionale per le Relazioni pubbliche), e che è stata riproposta per il 2014 (la scelta di aderire nuovamente alla campagna è avvenuta nel 2013). Obiettivo: il posizionamento della materia prima sughero nella consapevolezza del consumatore come di materia prima sostenibile e ‘vincente’, con particolare attenzione alle sue possibilità effettive di riciclo. Secondo elemento è il sostegno triennale - come socio - all’Università di Scienze Gastronomiche, di cui a giugno 2014 si celebra il Decennale dalla nascita: si tratta di un contesto altamente specialistico, dove le informazioni legate all’utilizzo (e al corretto recupero) dell’imballaggio di legno sono non solo utili ma anche fonte di sapere rivolto ai futuri opinion leader della categoria (dai cuochi ai responsabili acquisti delle grandi catene di distribuzione alimentare). La collaborazione con l’Università è pianificata fino al 2015, anno della grande Esposizione Universale di Milano che ha come tema proprio “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, e si esprime nella più ampia pianificazione di collaborazione con Slow Food, portatore di valori positivi e condivisi in merito alla gestione responsabile delle risorse, dall’imballaggio al rifiuto (si sottolinea la presenza di Rilegno all’interno della Banca del Vino, a Pollenzo, e la collaborazione pluriennale con il Salone del Gusto, manifestazione biennale che si svolge nel 2014). Infine merita una menzione il progetto Ostelli Zero Waste, iniziato nel 2013 con una lunga fase di analisi della gestione del rifiuto prodotto negli ostelli aderenti all’iniziativa, e concluso con un evento – dibattito di presentazione delle Linee Guiuda adottabili dagli Ostelli e in prospettiva da altre strutture ricettive per una consapevole riduzione e corretta gestione dei rifiuti ‘occasionali’ e ‘sistematici’. Il consorzio Rilegno nel 2013 è intervenuto a sottolineare l’importanza della corretta differenziazione degli imballaggi di legno e delle modalità di conferimento dei rifiuti in modo giocoso attraverso le iniziative di carattere locale Puliamo il Minimondo (c/o Minitalia, Bergamo), festival dell’ambiente (Milano), Campania Eco Festival (Nocera, luglio), Ricicla Estate (costa campana, mesi di luglio e agosto); materiali e sponsorizzazioni locali sono serviti anche alla diffusione dei dati di raccolta e riciclo. Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto sono le regioni coinvolte da queste promozioni, sia attraverso l’informazione sul recupero del legno che attraverso la sensibilizzazione al riciclo del sughero con la diffusione del progetto TappoaChi?. Particolare menzione merita il Progetto Etnocom di Amsa – A2A (Milano), per la distribuzione di materiali informativi a 9 gruppi linguistici diversi residenti in città (e dunque potenziali “differenziatori” di rifiuti). Si è consolidata la presenza nel mondo della mobilità sostenibile, con il contributo al Cyclopride, giornata non competitiva rivolta al grande pubblico (Milano e Napoli), dove i partecipanti hanno compilato un questionario di conoscenza delle buone pratiche di recupero (ottimo il riscontro del pubblico, con oltre 5.000 partecipanti coinvolti); e con il Bycicle Film Festival, che in questo secondo anno di attività si è allargato a Firenze (oltre che a Milano), nelle stesse date in cui il capoluogo toscano ha ospitato i mondiali di ciclismo, e dove la presenza consortile si è resa visibile 25 attraverso la realizzazione di un “park” per le mountain bike interamente realizzato in materiali provenienti dal recupero degli imballaggi, con particolare evidenza per il legno. Come ogni anno si è confermata la presenza a Comuni Ricicloni nazionale, e il sostegno ad alcune premiazioni locali (Marche, ed Emilia Romagna). Sette Green Award (si tratta di un premio per l’ambiente, promosso da RCS Corriere della Sera) e Re.cupero, mostra di oggetti ottenuti dal recupero creativo dei materiali, all’interno della Triennale di Milano, hanno degnamente chiuso il 2013. La presenza didattica ha aperto le porte alle scuole superiori, con l’ottimo risultato e coinvolgimento degli studenti dell’High School Game – Marche, gara regionale per gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori (febbraio – maggio 2013). L’ottimo riscontro ottenuto ha fatto confermare la collaborazione anche per il 2014 (e di nuovo il ritorno di attenzione e di presenza ha soddisfatto le aspettative), e ci ha portati a valutare un progetto regionale che partirà nel secondo semestre prossimo, con la medesima struttura. Per la didattica della scuola dell’infanzia, invece, Rilegno è stato protagonista ai laboratori del Festival Nuove Figure, in Toscana, sull’utilizzo del legno di riciclo per la costruzione di marionette e burattini. 3.2.1 Comunicare e informare: i documenti chiave per l’ambiente, e i canali di comunicazione A seguito della registrazione Emas del 13 marzo 2012, la segnalazione di stesura dell’aggiornamento della Dichiarazione Ambientale (realizzata solamente in formato elettronico) è stata rivolta ai destinatari della prima Dichiarazione Ambientale, ovvero Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Attività Produttive, Osservatorio Nazionale Rifiuti, Amministrazioni Pubbliche Locali, Conai e Consorzi. La medesima segnalazione è stata inviata a Piattaforme e gestori del servizio di igiene ambientale convenzionati con Rilegno, e a tutti i contatti attualmente presenti nel database dell’ufficio stampa Rilegno, con particolare riferimento a coloro che operano sul web e con media non convenzionali, per sollecitare la consapevolezza e la consultazione del documento disponibile on line. In linea con gli scopi costitutivi e in adempimento a quanto previsto all’art. 223 comma 4 e 5 del D.Lgs. 152/2006 (Testo unico ambientale) sul sito web istituzionale vengono inoltre resi disponibili al pubblico: •il Programma specifico di prevenzione annuale, documento che comprende la gestione relativa all’anno precedente, con l’indicazione nominativa dei consorziati, il programma specifico per il triennio successivo ed i risultati conseguiti nel recupero e nel riciclaggio dei rifiuti di imballaggio in legno; •il Piano specifico di prevenzione e gestione, previsione annuale che costituisce il piano di programmazione dell’attività di sviluppo previsto per l’esercizio dell’anno successivo. La rivista consortile Imballaggi&Riciclo, che dal 2010 sostituisce l’house organ consortile precedente Rimagazine e che valorizza, promuove e difende il ruolo degli imballaggi in legno nei tre contesti economico, ambientale e sociale, lungo tutta la catena di fornitura. 26 Il Sistema di Gestione Ambientale 4 27 A gennaio 2013 si è svolto l’audit di sorveglianza da parte dell’ente di certificazione TÜV Italia per il sistema di gestione qualità e ambiente conclusosi in maniera positiva. Nel corso dell’anno la Direzione, con la collaborazione della Responsabile Qualità, ha posto in essere le attività necessarie al mantenimento e all’aggiornamento delle procedure del Sistema Gestione Integrato per la Qualità e l’Ambiente sulla base delle norme ISO 9001:2008, ISO 14001:2004 e al Regolamento CE 1221/2009 (EMAS). Per quanto riguarda la registrazione Emas, a giugno 2013 si è tenuto l’audit di sorveglianza per la verifica dell’aggiornamento della Dichiarazione Ambientale: il documento, ottenuta la convalida da parte di TÜV Italia e Ispra, è stato pubblicato sul sito web www.rilegno.org A dicembre 2013 è scaduto il certificato ISO 9001, mentre a marzo 2014 il certificato ISO 14001. Entrambi i certificati verranno rinnovati in occasione del rinnovo Emas, in modo da far coincidere temporalmente le scadenze dei 3 certificati al mese di giugno. Questo permetterà anche di avere in tale periodo i dati di raccolta e riciclo validati, in seguito all’approvazione del Piano Specifico di Prevenzione. A giugno 2013 è stata inoltrata a TÜV Italia la richiesta per far rientrare il certificato Emas di Rilegno all’interno dell’art. 7 del Regolamento CE 1221/2009 (EMAS), che consente di convalidare gli aggiornamenti ogni due anni e rinnovare le registrazione ogni quattro anni. TÜV Italia ha accolto con parere favorevole la richiesta di Rilegno 28 4.1 La formazione La formazione interna è considerata punto fondamentale alla base del Sistema di Gestione ambientale e momento di rinforzo delle competenze del personale. Nel 2013 le ore complessive dedicate alle attività formative sono state 53 e hanno riguardato i temi della certificazione qualità e ambientale, l’aggiornamento delle procedure di sopralluogo alle piattaforme di conferimento rifiuti legnosi, la normativa sulle misure fitosanitarie degli imballaggi, corso su normativa antincendio, norme di sicurezza e primo soccorso e infine formazione per le attività di affiancamento per sostituzione di maternità. Per quanto riguarda gli aspetti ambientali si è approfondita la conoscenza del personale relativa alla gestione rifiuti, alle filiere, al riutilizzo e al riuso partecipando a convegni e e/o workshop. La partecipazione al gruppo di lavoro prevenzione di Conai e Consorzi permette inoltre di aggiornare il referente Rilegno sulle iniziative inerenti la prevenzione sulla produzione imballaggi e nella gestione rifiuti. Tramite la gestione del Sistema di Gestione Ambientale si cerca di coinvolgere i dipendenti a una partecipazione attiva per quanto riguarda i programmi e gli obiettivi ambientali e le azioni volte al miglioramento. 29 4.2 La politica ambientale La politica è stata confermata con gli obiettivi alla gestione di Rilegno. 30 Gli aspetti ambientali 5 31 Gli aspetti ambientali diretti sono quelli originati dalle attività svolte nelle sedi di Rilegno (attività di ufficio), mentre quelli indiretti sono quelli derivanti dai prodotti dell’attività statutaria del Consorzio, dalle attività svolte da terzi che operano per conto di Rilegno e dai Consorziati e Convenzionati e che possono essere influenzati da Rilegno. Il processo di identificazione e valutazione degli aspetti ambientali viene condotto secondo modalità e criteri descritti in una specifica procedura del Sistema di Gestione integrato e richiamati nel cap. 5.4 della Dichiarazione Ambientale. Ai fini dell’analisi ambientale, i processi aziendali sono divisi in due macroprocessi principali: • processo interno (primario): attività gestionali svolte presso gli uffici (incentivazione, promozione e organizzazione della filiera del recupero); • processo esterno (secondario): attività esterne derivanti da quanto internamente svolto dall’organizzazione e consistenti nel coordinamento e verifica delle attività di trasporto di rifiuti di imballaggio in legno condotte da soggetti terzi (es. ispezioni condotte da personale esterno). Processi ATTIVITÀ Attività gestionali di ufficio INTERNO (PRIMARIO) Attività fieristica e promozionale Realizzazione e pubblicazione di riviste Attività di raccolta, stoccaggio, selezione e trasporto di rifiuti di imballaggio in legno prodotto dell’attività statutaria di Rilegno ESTERNO (SECONDARIO) Attività svolte da terzi che operano per conto di Rilegno Attività svolte da Consorziati e Convenzionati 32 SITI INTERESSATI Sede principale (Cesenatico) Uffici secondari (Milano) Sedi esterne Sede principale (Cesenatico) Sedi esterne (fornitori) ESTENSIONE ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI INDIRETTI INDIRETTI Esterni INDIRETTI Esterni INDIRETTI Esterni INDIRETTI 5.1 Acque Rifiuti Consumo risorse Suolo Odori Amianto Sostanze pericolose Rumore Vibrazioni Emissioni elettromagnetiche Gas lesivi ozono Rischio incendio Attività dell’ufficio di Cesenatico NA D D D NA NA NA NA NA D D D Attività dell’ufficio di Milano NA D D I NA NA NA NA NA NA NA I Attività di coordinamento delle attività di trasporto, raccolta e selezione rifiuti di imballaggio I NA I I NA NA NA NA NA NA NA I Attività di ispezione effettuata da terzi I NA NA I NA NA NA NA NA NA NA NA Attività fieristica / promozionale NA I D I NA NA NA NA NA NA NA NA Realizzazione rivista e opuscoli I NA I I NA NA NA NA NA NA NA NA ASPETTI PROCESSI Emissioni in atmosfera Riepilogo degli aspetti ambientali individuati D aspetti ambientali diretti - I aspetti ambientali indiretti - NA non applicabile 33 5.2 Aspetti Ambientali Diretti Gli aspetti ambientali diretti sono quelli legati all’attività svolta presso le sedi di Cesenatico e Milano, che si concretizzano sostanzialmente in attività d’ufficio. 5.2.1 Inquadramento ambientale della sede di Cesenatico – Uffici Emissioni in atmosfera N.A. Acque Per il sito di Cesenatico, l’acqua utilizzata per i servizi igienici proviene direttamente dall’acquedotto Comunale. Il consumo d’acqua del sito Rilegno è relativo all’uso della sola acqua sanitaria e nel 2013 è stato di circa 84 mc. Gli scarichi idrici confluiscono nella rete fognaria di Cesenatico, dotata di due linee, una bianca e una nera. La mappa della rete fognaria è disponibile presso gli uffici del gestore della rete fognaria. La documentazione relativa agli allacciamenti alla rete fognaria è disponibile presso gli uffici di Cesenatico. Rilegno si attiene alle prescrizioni del Regolamento delle pubbliche fognature del Comune di Cesenatico. Rifiuti Il sito di Via Negrelli produce rifiuti solidi urbani, classificati come rifiuti di imballaggio carta e assimilabili agli urbani, la cui raccolta e smaltimento è affidato al Gestore per conto del Comune, Hera S.p.A. È effettuata la raccolta differenziata della carta e del cartone e imballaggi vari. Il rifiuto speciale non pericoloso, costituito dalle cartucce toner delle stampanti laser e fotocopiatrici e apparecchiature elettroniche fuori uso, è smaltito mediante convenzione con cooperativa che conferisce il rifiuto come assimilato agli urbani al gestore comunale (Hera): nel 2013 sono state prodotte 27 unità di toner mentre non sono stati prodotti rifiuti da apparecchiature elettroniche. Altri tipi di rifiuti non sono abitualmente prodotti. Consumo di risorse energetiche Nel sito di Cesenatico si consuma energia elettrica per alimentare l’impianto di illuminazione, la rete informatica e gli impianti di condizionamento/pompe di calore. Nel 2013 sono stati consumati 56.345 KWh. Infine si registra un consumo di carta per le attività di ufficio. Molte attività sono state informatizzate e si riducendo il consumo di carta. Inquinamento suolo e sottosuolo Per il sito di Cesenatico non vi sono evidenze di inquinamenti nel suolo e nel sottosuolo, attuali o pregressi. Altri aspetti: odori, uso e manipolazione di sostanze pericolose, rumore, vibrazioni, amianto, emissioni elettromagnetiche Nell’ambiente circostante gli odori avvertibili non sono derivanti dalle attività di Rilegno. Non si fa uso e non sono manipolate sostanze pericolose. 34 L’impresa di pulizie incaricata utilizza prodotti a bassa pericolosità. Nell’anno 2013 è stata rilasciata una dichiarazione sulla valutazione dell’impatto acustico ai sensi della L. 447/1995 da parte dell’azienda Monitor Engineering. La valutazione riguarda in particolare le pompe di calore installate e il risultato ha portato ha evidenziare che il livello acustico rispetta i limiti di zona previsti dalle normativa vigente. Non vi sono attività che comportano produzione di vibrazioni, non si rileva presenza di manufatti in amianto di proprietà di Rilegno, non vi sono attività che comportano emissioni elettromagnetiche. Rischio incendio Il rischio incendio per gli uffici di Cesenatico è “basso” ai sensi della normativa in vigore (DM 10/03/1998) come risulta dalla valutazione dei rischi. Licenza edilizia / agibilità / conformità impianti Rilegno per il sito di Cesenatico è in possesso di: • Regolare licenza edilizia e dell’agibilità dello stabile • Dichiarazioni di conformità impianti elettrici ai sensi di legge. Quadro sinottico Aspetti ambientali (diretti) Impatti ambientali Consumo di acqua Consumo di energia elettrica Consumo risorse Consumo di gas metano (non presente) Consumo di carta Produzione di rifiuti (non pericolosi) Stoccaggio di contenitori di toner esausti e apparecchiature elettriche dismesse Licenza edilizia/ Agibilità della sede Modifica ecosistema / impatto visivo Impianto termico Produzione di fumi nocivi (non presente) Impianto condizionamento Rilascio di gas lesivi per l’ozono/effetto serra in condizioni anomale Emissione acustiche degli impianti posizionati esternamente Scarico nella rete fognaria Inquinamento della rete fognaria Conformità impianti Sviluppo incendio (in condizioni di emergenza) Incendio Sviluppo incendio (in condizioni di emergenza) 35 5.2.2 Inquadramento ambientale della sede di Milano – Uffici Emissioni in atmosfera N.A. (competenza Conai). Acque L’utilizzo di acqua dell’ufficio di Milano è relativo all’uso della sola acqua sanitaria e quindi, dato il basso numero di impiegati, si ritiene di trascurabile entità. Rifiuti Il sito di Milano produce rifiuti solidi urbani, classificati come rifiuti di imballaggio, carta e assimilabili agli urbani, la cui raccolta e smaltimento è affidata al gestore di igiene urbana del territorio. Il rifiuto speciale costituito dalle cartucce toner delle stampanti laser e fotocopiatrici e apparecchiature elettroniche fuori uso, è destinato da Conai presso una azienda autorizzata. Consumo di risorse energetiche Nel sito di Milano si consuma carta per le attività di ufficio. Per quanto riguarda riscaldamento e produzione di acqua calda, attività d’ufficio, illuminazione ed impianto di condizionamento non si ritengono applicabili in quanto di competenza Conai. Altri aspetti: inquinamento suolo e sottosuolo, odori, uso e manipolazione di sostanze pericolose, rumore, vibrazioni, amianto, emissioni elettromagnetiche, rischio incendio N.A. (competenza Conai). Licenza edilizia / agibilità / conformità impianti N.A. (competenza Conai). Rilegno ha un regolare contratto d’affitto con Conai per l’utilizzo di alcuni locali per ufficio e relativi servizi. Quadro sinottico Aspetti ambientali (diretti e indiretti) Impatti ambientali Consumo di acqua Consumo di energia elettrica Consumo risorse Consumo di metano Consumo di carta Produzione di rifiuti (non pericolosi) Stoccaggio di contenitori di toner esausti e apparecchiature elettriche dismesse Licenza edilizia/ Agibilità della sede Modifica ecosistema / impatto visivo Conformità impianti Sviluppo incendio (in condizioni di emergenza) 36 5.3 Aspetti Ambientali Indiretti Gli aspetti ambientali indiretti sono di seguito riportati tenendo in considerazione quelli in cui è possibile ipotizzare un livello rilevante di influenza gestionale da parte di Rilegno. 5.3.1 Coordinamento dell’attività di raccolta - selezione - trasporto rifiuti di imballaggi Gli aspetti e gli impatti ambientali legati alla raccolta differenziata su superficie pubblica e privata, alle attività di ritiro, selezione e riduzione volumetrica espletate dalle piattaforme e al trasporto dei rifiuti di imballaggio in legno dai luoghi di produzione agli impianti di riciclo rappresentano una conseguenza indiretta dell’attività svolta da Rilegno. La gestione di tali aspetti infatti è di competenza rispettivamente dei gestori dei servizi di igiene urbana, delle piattaforme aderenti al network, delle aziende di trasporto e degli impianti di riciclo. Gestione consortile - Risultati Si espongono brevemente le informazioni quantitative dei flussi di rifiuti lignei avviati a riciclo, dando particolare evidenza alle quantità di rifiuti di imballaggio, avviate a riciclo come materia prima, che transitano dal circuito attivato dal Consorzio per il tramite del sistema operativo delle convenzioni e sulle quali è prevista l’erogazione di contributi economici a favore dei singoli gestori della raccolta. Dopo il considerevole ridimensionamento dei flussi registrato a fine 2012, (-331.000 ton. rispetto al 2011), nel corso del 2013 si registra purtroppo un ulteriore decremento seppur più contenuto e pari a -3,96 punti percentuali circa, equivalente a oltre 58.000 ton. in meno. Dopo un bimestre iniziale caratterizzato da maggiori conferimenti agli impianti di riciclo, da marzo a novembre il decremento si è presentato in maniera pressoché costante (sui dati di marzo ed aprile incide la diversa distribuzione dei giorni lavorativi per effetto delle festività pasquali), fino a giungere a riallineamento dei dati nell’ultimo mese. Permane una generalizzata situazione di ridimensionamento dei consumi interni, con minore produzione di rifiuti: contestualmente, le decisioni assunte dai riciclatori di ridurre e finanche azzerare completamente ogni forma di contribuzione economica a favore delle piattaforme attive nella raccolta e lavorazione dei rifiuti lignei non agevola l’estensione dell’intercettazione delle frazioni legnose giunte a fine vita. Incide sulla contrazione dei flussi anche l’avvio a recupero energetico transitato in convenzione di parte dei flussi raccolti nelle regioni centrali: alcune migliaia di tonnellate, di cui si darà maggiore evidenza nel prosieguo del documento, sono stati dirottati nell’ambito della collaborazione instaurata con un importante calcificio nazionale operante in Umbria. 37 2010 2011 2012 2013 1.851.287 1.796.822 1.465.362 1.407.360 di cui RIFIUTI di IMBALLAGGIO (ton.) 907.063 839.133 693.300 670.219 % di presenza di imballaggio 49,00% 46,70% 47,31% 47,62% TOT. RIFIUTI LEGNOSI (ton.) Per quanto riguarda la quota di imballaggi, nel 2013, di pari passo con la contrazione dei flussi generali, si è riscontrata una variazione quantificabile in circa 23.000 ton. Rispetto all’esercizio precedente si è registrato comunque un aumento del peso percentuale della quota di imballaggi sul totale del legno di risulta riciclato, salita al 47,62% (era il 46,70% nel 2011). L’evoluzione quantitativa della raccolta dei rifiuti di legno e dei rifiuti di imballaggio negli ultimi 13 anni è ben illustrata: ad un 2010 in cui si sono raggiunte le performances pre-crisi del 2007, segue un triennio di continua flessione dei flussi gestiti in convenzione. La diversificazione regionale della raccolta di rifiuti legnosi è illustrata nella tabella seguente. Resta sempre una notevole differenza fra l’ammontare della raccolta del legno a Nord e quella del Centro-Sud. Tra le spiegazioni, una più marcata diffusione di attività di trasformazione del legname, attività industriali, commerciali e di movimentazione merci, ma anche una più radicata cultura della raccolta del legno usato, incentivata dal suo pronto impiego nei circuiti industriali, presente in questo territorio ormai da decenni. Nel settentrione si conferma in termini quantitativi la raccolta differenziata eseguita in ambito domestico, ma è doveroso rilevare che anche nei territori centro-meridionali, laddove essa è già stata attivata, ha mostrato segni rilevanti di tenuta. 2010 Legno Ton. Imball. Ton. 2011 Legno Ton. Imball. Ton. 619.287 48,96% 1.244.057 592.571 47,63% 989.690 % Legno Ton. Imball. Ton. 2012 % 2013 Legno Ton. Imball. Ton. 484.975 49,00% 943.318 467.830 49,59% % % NORD 1.264.944 CENTRO 358.276 151.614 42,32% 345.765 142.927 41,34% 295.070 123.465 41,84% 284.159 119.552 42,07% SUD 228.068 136.163 59,70% 207.000 103.634 50,07% 180.603 84.861 179.883 82.837 TOTALE 1.851.287 38 907.063 49,00% 1.796.822 839.133 46,70% 1.465.363 46,99% 693.301 47,31% 1.407.360 46,05% 670.219 47,62% Raccolta pubblica In generale l’andamento della raccolta differenziata nel corso del 2013 rileva un incremento per quanto riguarda le quantità complessive di rifiuti legnosi raccolti nell’ambito della privativa comunale e conferiti in convenzione Anci-Conai-Rilegno. Il trend in aumento, in totale di oltre 2 punti percentuali, si è riscontrato prettamente nelle regioni del Centro Nord. 2010 2011 2012 2013 TOT. RIFIUTI LEGNOSI (ton.) 516.261 504.599 479.982 492.021 di cui RIFIUTI di IMBALLAGGIO (ton.) 139.614 122.477 105.126 110.316 % di presenza di imballaggio 27,04% 24,27% 21,90% 22,42% Raccolta rifiuti legnosi suddivisa per Macroaree (superficie pubblica) 400.000 350.000 NORD CENTRO SUD 384.918 372.814 381.801 378.972 357.308 360.371 300.000 Ton. 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 61.928 62.812 70.269 67.993 67.993 67.489 51.699 46.850 61.074 56.919 54.681 44.303 0 2008 2009 2010 Dato il calo dei quantitativi raccolti, anche il pro-capite a livello nazionale ha avuto una flessione: circa 1Kg per abitante. Ricordiamo, come detto in precedenza, che per il calcolo di tale dato il Consorzio non conteggia i Comuni (e pertanto gli abitanti) serviti da quelle convenzioni considerate “non operative” che, nonostante la formalizzazione dell’accordo non hanno conferito rifiuti legnosi. Si conferma inoltre la mancanza di equa distribuzione sul territorio nazionale: al Sud, rispetto allo scorso anno, si è avuto un calo di 1,35Kg/ab per la drastica diminuzione del numero degli abitanti mentre al Centro ed al Nord l’aumento rispettivamente di 1,08Kg/ab e 1,11Kg/ab è dovuto al significativo aumento dei quantitativi. 39 2011 2012 2013 Raccolta procapite dei rifiuti legnosi NORD 18 16 15,96 16,65 16,65 16,08 kg/abitanti 14 CENTRO 14,82 SUD 15,93 12 10 7,98 8 8,17 9,27 8,84 8,14 9,22 5,61 6,33 6,23 4,88 4,46 4,76 6 4 2 0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Riciclo e recupero complessivo degli imballaggi di legno in Italia Nel 2013 oltre il 55% degli imballaggi giunti a fine vita ha preso una destinazione ufficiale di recupero (riciclo meccanico per la produzione di pannelli truciolari carte o blocchi-cemento, compostaggio, rigenerazione imballaggi usati o impieghi a fini energetici, come biomassa o frammisti nei rifiuti urbani avviati a termovalorizzazione o destinati alla produzione di Cdr). 2010 2011 Ton. % su immesso 2.281.480 al consumo Immesso al consumo Riciclo a materia prima gestione Rilegno Riciclo a materia prima gestione indipendente Rigenerazione Compostaggio gestione Rilegno Compostaggio gestione indipendente RICICLO TOTALE Recupero energetico gestione Rilegno Recupero energetico gestione indipendente TOTALE RECUPERO E RICICLO 40 2012 Ton. % su immesso 2.305.930 al consumo 2013 Ton. % su immesso 2.163.330 al consumo Ton. % su immesso 2.456.150 al consumo 907.063 40,62% 839.133 36,39% 693.300 32,05% 670.219 27,29% 185.000 8,28% 188.000 8,15% 144.000 6,66% 126.644 5,16% 231.650 10,37% 232.118 10,07% 204.287 9,44% 537.394 21,88% - - - - - - 6.106 0,25% 14.500 0,65% 13.226 0,57% 11.750 0,54% 12.958 0,53% 1.338.213 59,93% 1.272.477 55,18% 1.053.337 48,69% 1.353.276 55,10% - - - - - - 2.075 0,08% 73.076 2,86% 84.200 3,65% 80.000 3,70% 64.124 2,61% 1.411.289 62,79% 1.356.677 58,83% 1.133.337 52,39% 1.419.565 57,80 In collaborazione con l’Istituto di Ricerca CRA di Milano, Rilegno ha attivato l’indagine indirizzata a fornire una stima del numero di famiglie coinvolte, della frequenza di utilizzo, ma soprattutto dei volumi del consumo complessivo di materiali provenienti dalle varie tipologie di imballaggi di legno utilizzati in ambito domestico attraverso strumenti di riscaldamento o di cucina a legna. Si rammenta che tali flussi quantitativi non possono essere considerati ai fini del perseguimento degli obiettivi di recupero del sistema consortile, in quanto non rispondenti ai requisiti di recuperabilità a fini energetici previsti dalla normativa vigente: è altresì vero che tale enorme quantitativo di legno non va oggi a intasare le discariche italiane, ma impiegato in sostituzione di materiale legnoso boschivo altrimenti acquisito dalle famiglie per soddisfare le proprie esigenze di riscaldamento. I risultati dell’indagine hanno evidenziato che il 34% delle famiglie (8.371.000) possiede strumenti a legna (era solo il 29% nelle precedenti indagini), costituiti in prevalenza da caminetti aperti tradizionali, caminetti chiusi e stufe a pellet o cippato. Sono 5.034.000 circa le famiglie che utilizzano imballaggi di legno per riscaldare o cucinare, occasionalmente o anche più frequentemente, attraverso i loro strumenti a legna o quando fanno fuochi in giardino. Degli oltre 5.000.000 di famiglie che bruciano imballaggi di legno, oltre l’86% ha utilizzato almeno una cassetta ortofrutticola, mentre quasi la metà ha fatto affidamento sul legno contenuto nei pallet: analizzando invece il dato quantitativo la quota prevalente è rappresentata da pallet (65% circa), il 15% da imballaggi ortofrutticoli e la quota residuale (20%) da industriali, anche se la penetrazione dell’utilizzo di tale tipologia nelle famiglie italiane appare piuttosto contenuta (18%). Le famiglie adottano differenti modalità di approvvigionamento del materiale di imballo post-consumo: per le cassette si fa affidamento ai negozi di ortofrutta di quartiere ed ai mercati rionali, mentre i pallet derivano da consegne a domicilio o asportati nel luogo di lavoro del capofamiglia o recuperati presso aziende che li lasciano prendere ai privati che li chiedono: cala, rispetto agli esiti delle precedenti indagini, l’utilizzo di imballaggi trovati abbandonati a fianco dei cassonetti dell’indifferenziato dei rifiuti domestici, sintomo dello sviluppo di un più efficiente servizio di raccolta differenziata. Emissioni in atmosfera e Consumo di risorse energetiche Nel corso dell’anno 2013 risultano essere stati consumati 295.898 litri di gasolio per autotrazione legati alla consegna dei rifiuti legnosi per i quali Rilegno individua le destinazioni di riciclo. Nell’anno 2013 sono stati percorsi dai trasportatori circa 680.566 Km, corrispondenti all’emissione di 1.769 tonnellate di CO2 equivalente (fonte modello COPERT4). Rilegno continua a perseguire, ai fini di ridurre le emissioni e il consumo di carburante, l’ottimizzazione dei percorsi in riferimento ai trasporti per i 41 quali vengono fornite direttamente indicazioni di destino e a verificare che i veicoli operino a pieno carico, armonizzando i trasporti con le richieste di ritiro di legno delle piattaforme e le disponibilità di approvvigionamento dei riciclatori consorziati. Acque, odori, rumore, vibrazioni, amianto, emissioni elettromagnetiche, rischio incendio Tramite la stipula della Convenzione, Rilegno si assicura che il soggetto convenzionato si impegni al rispetto di tutte le prescrizioni richieste dalla normativa vigente per l’esercizio delle attività oggetto della convenzione. Rilegno acquisisce copia delle autorizzazioni per la gestione dei rifiuti (trasporto, messa in riserva e recupero). 5.3.2 Attività di verifica ed ispezione sui soggetti convenzionati svolta da terzi per conto di Rilegno Emissioni in atmosfera e Consumo di risorse Rilegno dispone di un gruppo di ispettori formato da professionisti esterni, che ha il compito di effettuare attività di verifica periodiche presso i consorziati e le piattaforme. I viaggi degli ispettori sono prevalentemente effettuati tramite l’utilizzo di autoveicoli privati (nel 2013 hanno percorso 113.034 km); Rilegno può influire per contenere gli impatti ambientali relativi alle emissioni e al consumo di carburanti prodotti da tale attività attraverso l’ottimizzazione degli spostamenti (riduzione chilometri percorsi a parità di ispezioni effettuate) e la sensibilizzazione all’impiego di mezzi di trasporto di minore impatto (mezzi pubblici o auto a ridotte emissioni). Altri aspetti Acque, rifiuti, inquinamento suolo e sottosuolo, odori, uso e manipolazione di sostanze pericolose, rumore, vibrazioni, amianto, emissioni elettromagnetiche, rischio incendi, licenza edilizia / agibilità / conformità impianti: N.A. 5.3.3 Attività fieristica/promozionale Rilegno gestisce di volta in volta, con i fornitori indicati per la specifica attività, l’organizzazione di eventi o momenti fieristici per quel che riguarda gli aspetti ambientali e di impatto complessivo. Vengono privilegiati, nella scelta di intervento, quei fornitori e quelle sponsorizzazioni che garantiscono un occhio di riguardo nei confronti della riduzione di impatto ambientale, come dimostra – ad esempio – la scelta di partnership ambientale con il Salone del Gusto e Slow Food. Anche l’attività di promozione e di produzione materiali viene calibrata sulle effettive necessità (senza spreco di risorse), e con la scelta di formati, materiali e tipologia di stampa certificata e di basso impatto: ultimo esempio in ordine di tempo, la stampa di brochure famiglie su carta Revive. 42 Rifiuti La partecipazione a fiere comporta la produzione di rifiuti solidi urbani, per lo smaltimento dei quali interviene l’Ente Organizzatore delle fiere, in collaborazione con il gestore ambientale del territorio. L’impegno di Rilegno è volto all’impiego di materiale riciclabile per quanto possibile nella preparazione del materiale divulgativo ed minimizzare il materiale di scarto. Altri aspetti Emissioni in atmosfera, acque, consumo di risorse energetiche, inquinamento suolo e sottosuolo, odori, uso e manipolazione di sostanze pericolose, rumore, vibrazioni, amianto, emissioni elettromagnetiche, rischio incendio, Licenza edilizia / agibilità / conformità impianti: N.A., in quanto di competenza del gestore della area fiere prescelte. 5.3.4 Attività di realizzazione della Rivista e degli opuscoli La rivista Imballaggi&Riciclo è, insieme agli opuscoli stampati all’occorrenza per la divulgazione delle informazioni, un prodotto che può avere un considerevole impatto ambientale – trattandosi di una rivista a 64 pagine che viene divulgata a circa 5.000 lettori ogni numero. Per questo motivo la scelta consortile è stata quella di ridurre per quanto possibile le emissioni di CO2 causate dalla stampa della rivista. Caratteristiche tecniche della rivista Foliazione 64 pagine formato A4, su carta fsc 115 grammi patinata opaca e stampata a 4 colori colori di stampa 4 colori. La macchina di stampa utilizzata è una “8 colori Heidelberg”; la rivista viene cellophanata con polietilene e movimentata su gomma su territorio provinciale e attraverso la spedizione postale su territorio italiano. Sulla base di queste informazioni, la compensazione di CO2 emessa è 4.880 Kg, per la stampa e distribuzione di 4 numeri del giornale, e avviene attraverso la ripiantumazione di foresta su territorio panamense. Per quel che concerne invece la stampa di opuscoli, si privilegiano carte a basso impatto ambientale, come la carta Revive Pure scelta per la più recente produzione – 10.000 copie di tiratura. 43 5.4 Valutazione della Significatività degli aspetti ambientali La valutazione degli aspetti ambientali avviene secondo la metodologia definita da una specifica procedura del Sistema di Gestione Ambientale che prevede che per ogni aspetto ambientale diretto individuato, si proceda quindi alla valutazione in funzione dei seguenti parametri: • presenza di prescrizioni /limiti legislativi applicabili • gravità/vastità dell’impatto ambientale originato • probabilità/frequenza dell’impatto ambientale originato • sensibilità delle parti interessate interne ed esterne • grado di controllo da parte dell’organizzazione Per gli aspetti ambientali indiretti, la significatività viene valutata mettendo in relazione: • gravità/vastità dell’impatto ambientale originato • probabilità/frequenza dell’impatto ambientale originato • possibilità di controllo da parte di Rilegno Tra gli aspetti ambientali diretti SIGNIFICATIVI si valuta poi, secondo la metodologia descritta nella Procedura aziendale, l’Indice di Priorità di Rischio (IPR) secondo un algoritmo definito. Per gli aspetti ambientali significativi vengono definiti da Rilegno le azioni da attivare in diretta relazione al valore di priorità emerso secondo la seguente scala di classificazione: VALORE IPR INDICE DI PRIORITA’ AZIONI IPR> 7 ALTA 4 <IPR <= 7 MEDIA IPR<= 4 BASSA Obiettivi/programmi di miglioramento a breve termine Controllo operativo Sorveglianza e misurazione Obiettivi/programmi di miglioramento a lungo termine Controllo operativo Sorveglianza e misurazione Sorveglianza e misurazione Per gli aspetti ambientali significativi l’organizzazione definisce criteri e strumenti di controllo operativo e deve tenerne conto nella definizione di obiettivi e programmi di miglioramento specifici. La valutazione del livello di priorità (alta, media, bassa) fornisce quindi un orientamento per la definizione delle priorità d’intervento nell’ambito del programma ambientale. Gli aspetti ambientali significativi sono riportati nel capitolo successivo. 44 5.5 Aspetti Ambientali significativi 5.5.1 Aspetti Diretti Processo interno (primario) Attività Cond. Fattore di impatto (N/A/E) Aspetto ambientale D/I IPR N Consumi idrici Utilizzo di acqua di rete per usi domestici D B N Rifiuti D B D B D B Attività di ufficio sede N principale di Cesenatico Consumo risorse Produzione di rifiuti di carta, cartone, plastica ed altri materiali di imballaggio Utilizzo di energia elettrica per riscaldamento, illuminazione ed alimentazione apparecchiature di ufficio Potenziale rilascio di gas lesivi per l’ozono o ad effetto serra da impianto di climatizzazione E Emissioni atmosfera E Emissioni atmosfera Produzione di fumi e polveri di combustione in caso di incendio D B N Consumi idrici Utilizzo di acqua di rete per usi domestici D B N Rifiuti Produzione di rifiuti di carta, cartone, plastica ed altri materiali di imballaggio D B E Emissioni atmosfera Produzione di fumi e polveri di combustione in caso di incendio D B Attività fieristica / promozionale N Rifiuti Produzione di rifiuti di carta, cartone, plastica ed altri materiali di imballaggio D/I B Realizzazione rivista N Rifiuti Produzione di rifiuti di carta, cartone, plastica ed altri materiali di imballaggio I B N Consumo risorse Utilizzo di risorse per la stampa della rivista (emissione di CO2 equivalenti) I B Attività di ufficio sede secondaria di Milano Condizioni N= Normali; A=Anomale; E=Emergenza 5.5.2 Aspetti Indiretti Processo esterno (secondario) Attività Coordinamento della raccolta, trasporto, selezione degli imballaggi in legno Ispezioni sui soggetti consorziati Cond. Fattore di impatto (N/A/E) Aspetto ambientale D/I IPR N Emissioni atmosfera Emissione di CO2 e particolati dagli automezzi utilizzati per le attività di trasporto I M N Consumo risorse Utilizzo di carburanti per autotrazione per attività di trasporto I M E Emissioni atmosfera Produzione di fumi e polveri di combustione in caso di incendio dei materiali (legno) I M N Emissioni atmosfera Emissione di CO2 e particolati dai mezzi di trasporto utilizzati dagli ispettori I M N Consumo risorse Consumo carburanti per autotrazione I B Condizioni N= Normali; A=Anomale; E=Emergenza 45 Prevenzione e risposta alle emergenze ambientali 6 46 6 Gli scenari di emergenza ambientale relativi alle sedi di Cesenatico e di Milano sono quelli relativi all’incendio e alle calamità naturali. Rilegno ha predisposto uno specifico “piano di emergenza” che è reso disponibile al personale e che viene periodicamente testato. Sono inoltre stati nominati due responsabili interni per le emergenze. Sono possibili emergenze derivanti dalle attività di trasporto, quali ad esempio perdite del carico o problemi tecnici ai mezzi dei vettori utilizzati: in tal caso sono i trasportatori stessi ad attivarsi per la risoluzione. 47 Prestazioni ambientali e miglioramento 7 48 7.1 Indicatori di prestazione ambientale L’implementazione di un sistema di gestione ambientale conforme prima allo standard UNI EN ISO 14001:2004 e successivamente al regolamento EMAS ha permesso a Rilegno di avere un quadro complessivo dell’andamento delle proprie performances ambientali. Gli indicatori, in accordo a quanto previsto dal Reg. CE 1221/2009 (All. IV), forniscono una valutazione delle prestazioni ambientali dell’organizzazione permettendo la comparazione da un anno all’altro. Di seguito vengono riportati gli indicatori delle prestazioni ambientali per il periodo 2010-2013, precisando che per i consumi degli uffici i dati sono aggiornati al 31.03.2014. Il numero dei dipendenti è allineato con quello indicato nella nota integrativa del bilancio. Il numero medio è calcolato come media ponderata sui mesi in base alle ore effettivamente lavorate. Dati di produzione 2013 * 0,5 unità lavorative presso Uffici di Milano (1 part time) e 14 unità lavorative presso Uffici di Cesenatico (10 full time + 3 part time + 1 part time tempo determinato ultimo trimestre 2013). n° addetti (unità lavorative) n° ore lavorate 2010 2011 2012 2013 2010 2011 2012 2013 13,19 12,48 12,57* 12,99* 22.127 21.064 21.022 21.921 49 Emissioni Fattore di atmosfera - gas serra impatto Rifiuti Attività / processo Aspetto ambientale Quantificazione impatto ambientale Valore annuo 2010 2011 2012 1.131.8 UFFICI CESENATICO Emissione gas serra Quantità di CO2 da riscaldamento con equivalentea impianti termici UFFICI MILANO 2013 2014* al 31.03.2014 1.931.12 Ton. CO2 5,87 6,10 4,05 Ton. CO2 /n. addetti 0,46 0,51 0,31 Ton. CO2 1,80 1,98 2,39 2,40 0,66 Ton. CO2 /n. addetti 3,60 3,96 4,79 4,8 1,32 44 37 42 27 1 3,34 2,96 3.47 2,25 0,083 dati non più presenti Produzione di rifiuti da toner esausti (non pericoloso) Kg Produzione di rifiuti da apparecchiature UFFICI elettriche CESENATICO (non pericoloso) e MILANO Produzione di rifiuti di carta/cartone/ imballaggi vari (non pericoloso) Kg 0 0 0 0 - Kg/n. addetti 0 0 0 0 - Produzione rifiuti assimilabili agli urbani (non pericoloso) Consumo di risorse energetiche Indicatore chiave UFFICI CESENATICO Kg/n. addetti Quantità di rifiuti prodotti n.a. vengono smaltiti quotidianamente nei contenitori di raccolta differenziata soggetti a raccolta comunale e non vengono pesati n.a. vengono smaltiti quotidianamente nei contenitori di raccolta differenziata soggetti a raccolta comunale e non vengono pesati mc 3.000 3.116 2.071 MWh 29,19 29,19 20,15 2,30 2,34 1,55 919,5 1.011 1.112 1.224 337 MWh 8,95 9,84 10,82 11,91 3,28 MWh/ n.addetti 17,89 19,68 21,64 23,82 6,56 MWh 29,657 29,545 MWh/ Energia consumata Quantità di metano n.addetti per riscaldamento utilizzatob (combustione metano) mc UFFICI MILANO UFFICI CESENATICO UFFICI MILANO Energia consumata per illuminazione ed alimentazione apparecchiature MWh/ Quantità di energia n.addetti elettrica utilizzata MWh MWh/ n.addetti dati non più presenti 14,688 23,733 56,345 18,376 1,21 1,96 4,69 1,53 2,34 2,37 10,228 11,25 12,376 13,316 3,743 20,46 22,50 26,59 26,63 7,49 50 Consumo Fattore di materiali impatto Consumi idrici Biodiversità Attività / processo Aspetto ambientale Quantificazione impatto ambientale Indicatore chiave 2010 2011 2012 1.131.8 UFFICI CESENATICO Consumo di carta e MILANO Quantità di carta acquistata UFFICI CESENATICO Consumi acqua da acquedotto per usi domestici Volumi di acqua consumati UFFICI MILANO UFFICI CESENATICO Occupazione territorio UFFICI MILANO Superficie utilizzata 2013 2014* al 31.03.2014 1.931.12 Ton. 0,833 0,75 0,844 0,665 0,199 Ton./n. addetti 0,063 0,06 0,067 0,055 0,017 mc 101 129 52,52 38 84 34 Mc/n. addetti 7,96 10,77 4,34 3,14 7 2,83 mcd 27 29 30 35 9,8 Mc/n. addetti 54 58 64,38 70 19,6 mq 252 252 252 772,63 772,63 772,63 20,19 20,19 20,82 63,83 63,83 63,83 mq 93 93 93 93 93 Mq/n. addetti 186 186 199 199 199 Mq/n. addetti CO2 calcolata sulla base dei fattori di conversione tratti dall’inventario nazione UNFCCC - banca dati ISPRA 2009 secondo il seguente algoritmo: Ton CO2 = (Smc metano/1000)*1,957 Fattori conversione: 1std mc metano=35 MJ; 1 MJ=0,278 KWh c Calcolo per quota parte sulla base dei dati forniti da Dichiarazione Ambientale 2008 CiAl, ospite nella sede CONAI di Milano d Calcolo per quota parte sulla base dei dati forniti da Dichiarazione Ambientale 2008 CiAl, ospite nella sede CONAI di Milano a b 51 7.2 Obiettivi e programmi di miglioramento Obiettivi e programmi per il miglioramento delle attività consortili vengono messi in atto dalla Direzione e definiti a livello direttivo dal Consiglio di Amministrazione, Presidenza e Direzione. Di seguito si evidenzia la tabella sintetica degli obiettivi ambientali. 7.2.1 Obiettivi anno 2013 Aspetti ambientali connessi all’attività degli uffici di Cesenatico Obiettivi Stabilizzare i consumi delle risorse Azione Partenza Diffusione e condivisione al personale di indicazioni su utilizzo eco-compatibile delle risorse 1.1-31.8 52,52 mc acqua 2,071 mc metano 14,688 MWh en. elettrica Traguardo 2013 Responsabili 1.9-31.12 38 mc acqua 23,733 MWh en. elettrica Risultati 2013 Confermare i consumi dell’anno Direzione precedente Raggiunto: 84 mc acqua 0 mc metano 56,345 MWh en. elettrica Aspetti ambientali connessi all’attività di raccolta Obiettivi Azione Partenza Traguardo 2013 Responsabili Risultati 2013 Aumentare il numero degli abitanti serviti in base alle convezioni stipulate secondo l’Accordo Quadro Stipulare convenzioni con Comuni e operatori nelle zone scoperte, individuate attraverso monitoraggio continuo del territorio 43,111 milioni di abitanti serviti Raggiungere 43,5 milioni di abitanti serviti Controllo qualitativo dei flussi afferenti la gestione consortile Attuare il piano di ispezioni merceologiche presso piattaforme convenzionate. Ogni piattaforma è stata oggetto almeno di una ispezione Confermare il numero minimo di ispezioni Controllo qualitativo dei flussi di rifiuti legnosi raccolti da operatori pubblici (Anci-Conai) Sviluppare il piano di analisi merceologiche presso stazioni ecologiche attrezzate per la raccolta differenziata da superficie pubblica 135 sopralluoghi effettuati presso 68 soggetti convenzionati AnciConai Mantenere le visite ai soggetti convenzionati Anci-Conai, Area Tecnica concentrando lo sforzo soprattutto nelle regioni centro meridionali 52 Area Tecnica 41,989 milioni di abitanti serviti Area Tecnica Raggiunto: ogni piattaforma è stata oggetto almeno di una verifica 181 verifiche a 109 soggetti convenzionati Aspetti ambientali connessi all’attività di riciclo, recupero, logistica Obiettivi Azione Partenza Traguardo 2013 Responsabili Consolidare la capillarità del Confermare la quota % network consortile e garantire di imballaggi di legno il contributo operativo su tutti conferiti in gestione diretta i flussi 47,31% di imballaggi Confermare le sul tot. Legno percentuale del raccolto pari a 2012 693.300 ton. Direzione Area Tecnica Confermare l’attuale rapporto tra flussi di imballaggi di legno avviati a riciclo meccanico in gestione diretta e indipendente Monitorare i flussi avviati ai riciclatori consorziati fuori dal circuito consortile 82,80% Confermare 82% Direzione Area Tecnica Stabilizzare la % di imballaggi di legno avviati a riciclo Monitorare i flussi avviati agli impianti di riciclo e a forme alternative di riciclo (compostaggio e rigenerazione) 48,69% rispetto all’immesso al consumo Confermare 48% Direzione Area Tecnica Approfondire la conoscenza dei flussi di imballaggi di legno avviati a forme alternative al riciclo Monitorare e quantificare i flussi avviati agli impianti che utilizzano rifiuti di imballaggio legnosi per la produzione di energia elettrica e termica 80.000 ton. Raggiungere 88.000 ton. Direzione Area Tecnica Risultati 2013 670.219 ton. di imballaggi (47,62% del tot. Legno) 84% gestione Rilegno avviata a riciclo meccanico 49,94% rispetto all’immesso al consumo 66.289 ton. di imballaggio avviati a recupero energetico Attivazione di un flusso diretto di rifiuti legnosi a recupero energetico Attivazione di un contratto con un impianto di recupero energetico ai fini di avviare a Nuovo obiettivo recupero parte dei rifiuti di imballaggio legnosi raccolti nella zona del centro-sud Italia 5.000 ton. Ridurre l’impatto economico dei trasporti 1. Favorire l’incremento dei pesi medi sui carichi per i quali Rilegno partecipa ai costi di trasporto monitorando i pesi dei singoli viaggi provenienti da piattaforme centro-meridionali, per i quali sono previsti maggiori distanze da coprire 2.Trasferire il materiale agli impianti di riciclo più prossimi alle piattaforme entro i limiti tecnici 21 piattaforme su 139 non hanno raggiunto il limite del peso medio Mantenere costanti i pesi medi dei soggetti che continuano a non raggiungere il limite minimo di peso sui Area Tecnica carichi Indirizzamento dei viaggi verso impianti di riciclo meno distanti Proseguire la raccolta delle informazioni sulla presenza di frazioni estranee o non riciclabili nei flussi avviati a riciclo Predisporre analisi merceologiche in collaborazione con almeno 2 impianti di riciclo sui flussi 22 analisi Analizzare almeno 20 conferimenti dei soggetti convenzionati Approfondire le informazioni sulla copertura territoriale della raccolta differenziata del legno e sulle modalità di intercettazione del legno da superficie pubblica e le modalità di divulgazione dei dati Analizzare per i Comuni coperti da convenzioni Anci-Conai i dati relativi alla raccolta dei rifiuti legnosi (pro-capite, isole ecologiche, raccolta ingombranti, prima destinazione ect.) tramite ricerche via web e contatti telefonici Analisi attivata nel 2011 ma ancora in corso Ottenere informazioni su almeno il 30% dei Comuni coperti da convenzione AnciConai Nuovo obiettivo Rilevare un tasso di umidità medio Direzione relativo a un peso specifico definito per Area Tecnica convenzione in 500 kg/mc A inizio 2013 è stata attivata indagine conoscitiva della Determinazione della densità basale nel legname densità basale nel legname da imballaggio ai fini della da imballaggio reale quantificazione della percentuale di riciclo 53 Direzione Area Tecnica Area Tecnica 2.075 ton. imballaggi avviati a recupero energetico in gestione Rilegno. Obiettivo non raggiunto a causa di difficoltà organizzative e autorizzative per il conferimento del materiale 24 aziende sono state oggetto di richiesta indennità su 122 aziende controllate Abbandonato a seguito di impossibilità tecnico organizzative nell’esecuzione delle analisi Area Tecnica Ottenuto informazioni relative ai dati 2011/2012 dall’80% delle regioni Ancora in corso Nel 2013 sono proseguiti i prelievi Aspetti ambientali connessi all’attività di comunicazione Obiettivi Azione Partenza Traguardo 2013 Responsabili Risultati 2013 Diffusione del progetto in almeno 3 nuove province + attivazione collaborazioni con nuovi riciclatori Direzione Comunicazione Area Tecnica Promozione dell’impiego e del riciclo del sughero Creare collaborazioni con Comuni e gestori del servizio di igiene urbana sul territorio nazionale per attivare nuovi siti di raccolta Attivato il progetto a Cuneo (CEC, CSEA, COABSER), Torino (Amiat, Covar14), Fidenza, Rovigo (Asm Rovigo e Ecogest) Arezzo, Albino (BG), Chieri (TO) Prosecuzione della pubblicazione della rivista Imballaggi & Riciclo Proseguire la sinergia con l'associazione Conlegno per la pubblicazione della testata di riferimento per il settore imballaggi di legno a livello nazionale 4 numeri della rivista Imballaggi & Riciclo Confermare il numero di pubblicazioni annuali. Direzione Comunicazione Nuovo obiettivo Diffusione delle notizie, aumento dei Direzione contatti e del traffico Comunicazione sul sito www.rilegno.org Attivazione Profilo Social per Rilegno Attivare il profilo “social” del consorzio, attraverso il posizionamento su facebook e google+, e a seguire su twitter e sulle piattaforme a tematica ambientale Realizzazione Nuovo Video consortile Creare un video informativo sulle varie possibilità di riciclo Obiettivo riportato del legno, da utilizzare per la divulgazione delle informazioni dal 2012 durante incontri con il pubblico, relazioni, lezioni. Produzione del video in formato divulgabile Posticipato al 2014 causa problemi tecnici 54 Direzione Comunicazione Coinvolte 2 nuove province e preso contatti con futuri possibili riciclatori Pubblicazione dei 4 numeri annuali con anche la pubblicazione online Realizzato nel 2013 per la parte facebook e implementato con altri social nel 2014 7.2.2 Obiettivi anno 2014 Aspetti ambientali connessi all’attività di uffici di Cesenatico Obiettivi Azione Partenza Traguardo 2014 Responsabili Stabilizzare i consumi delle risorse Diffusione e condivisione al personale di indicazioni su utilizzo eco-compatibile delle risorse 84 mc acqua 0 mc metano 56,345 MWh en. elettrica Confermare i consumi dell’anno precedente Direzione Aspetti ambientali connessi all’attività di raccolta Obiettivi Azione Partenza Traguardo 2014 Responsabili Mantenere il numero degli abitanti serviti in base alle convezioni stipulate secondo l’Accordo Quadro Stipulare convenzioni con Comuni e operatori nelle zone scoperte, individuate attraverso monitoraggio continuo del territorio 41,989 milioni di abitanti serviti 42 milioni di abitanti serviti Area Tecnica Controllo qualitativo dei flussi afferenti la gestione consortile Attuare il piano di ispezioni merceologiche presso piattaforme convenzionate Ogni piattaforma è stata Confermare il numero oggetto almeno di una minimo di ispezioni ispezione Controllo qualitativo dei flussi di rifiuti legnosi raccolti da operatori pubblici (Anci-Conai) Sviluppare il piano di analisi merceologiche presso stazioni ecologiche attrezzate per la raccolta differenziata da superficie pubblica 55 181 verifiche a 109 soggetti convenzionati Mantenere le visite ai soggetti convenzionati Anci-Conai, concentrando lo sforzo soprattutto nelle regioni centro meridionali Area Tecnica Area Tecnica Aspetti ambientali connessi all’attività di riciclo, recupero, logistica Obiettivi Azione Partenza Traguardo 2014 Responsabili Consolidare la capillarità del network Confermare la quota % consortile e garantire il contributo operativo di imballaggi di legno conferiti in gestione diretta su tutti i flussi 47,62% di imballaggi sul Confermare le tot. Legno raccolto pari a percentuale del 2013 670.219 ton. Direzione Area Tecnica Confermare l'attuale rapporto tra flussi di imballaggi di legno avviati a riciclo meccanico in gestione diretta e indipendente Monitorare i flussi avviati ai riciclatori consorziati fuori dal circuito consortile 84% Confermare 84% Direzione Area Tecnica Stabilizzare la % di imballaggi di legno avviati a riciclo Monitorare i flussi avviati agli impianti di riciclo e a forme alternative di riciclo (compostaggio e rigenerazione) 49,94% rispetto all’immesso al consumo Confermare 49% Direzione Area Tecnica Approfondire la conoscenza dei flussi di imballaggi di legno avviati a forme alternative al riciclo Monitorare e quantificare i flussi avviati agli impianti che utilizzano rifiuti di imballaggio legnosi per la produzione di energia elettrica e termica 66.289 ton Raggiungere 75.000 ton. Direzione Area Tecnica Proseguimento dei conferimenti di un flusso diretto di rifiuti legnosi a recupero energetico Gestione dell’accordo con un impianto di recupero energetico ai fini di avviare a recupero parte dei rifiuti di imballaggio legnosi (in gestione Rilegno) raccolti nella zona del centro-sud Italia 2.075 ton. 5.000 ton. Direzione Area Tecnica Ridurre l’impatto economico dei trasporti 1. Favorire l’incremento dei pesi medi sui carichi per i quali Rilegno partecipa ai costi di trasporto monitorando i pesi dei singoli viaggi provenienti da piattaforme 24 piattaforme su 122 centro-meridionali, per i quali sono previsti non hanno raggiunto il maggiori distanze da coprire limite del peso medio 2.Trasferire il materiale agli impianti di riciclo e recupero più prossimi alle piattaforme entro i limiti tecnici Mantenere costanti i pesi medi dei soggetti che continuano a non raggiungere il limite minimo di peso sui carichi Area Tecnica Determinazione della densità basale nel legname da imballaggio Terminare i prelievi per l’indagine conoscitiva della densità basale nel legname da imballaggio ai fini della reale quantificazione della percentuale di riciclo 56 Rilevare un tasso di umidità medio relativo Nel 2013 sono proseguiti a un peso specifico i prelievi definito per convenzione in 500 kg/mc Direzione Area Tecnica Aspetti ambientali connessi all’attività di comunicazione Obiettivi Azione Partenza Traguardo 2014 Responsabili Promozione dell’impiego e del riciclo del sughero Creare collaborazioni con Comuni e gestori del servizio di igiene urbana sul territorio nazionale per attivare nuovi siti di raccolta Attivato il progetto a Firenze e Pordenone. Coinvolgimento dei Comuni di almeno 2 province + attivazione collaborazioni con nuovi riciclatori Direzione Comunicazione Area Tecnica Prosecuzione della pubblicazione della rivista “Imballaggi & Riciclo” Proseguire la sinergia con l'associazione 4 numeri della rivista Conlegno per la pubblicazione della testata di riferimento per il settore imballaggi di legno “Imballaggi & Riciclo” a livello nazionale 3 pubblicazioni annuali Direzione Comunicazione Realizzazione Nuovo Video consortile Creare un video informativo sulle varie possibilità di riciclo del legno, da utilizzare per la divulgazione delle informazioni durante incontri con il pubblico, relazioni, lezioni. Obiettivo riportato dal 2013 Produzione del video in formato divulgabile Direzione Comunicazione Didattica – Green Game Gioco con gli studenti del primo ciclo delle superiori per aumentare la conoscenza del riciclo del legno e delle buone pratiche Nuovo obiettivo Numero di studenti partecipanti, rassegna stampa –video del gioco Direzione Comunicazione Didattica – Scuola elementare Intervento territoriale con lezioni e gioco per aumentare la consapevolezza dell’esistenza del rifiuto legno e della sua gestione Nuovo obiettivo Rassegna stampa – video, Direzione elaborati prodotti dai Comunicazione bambini coinvolti Il concerto – riciclo Diffusione della conoscenza degli usi creativi dei rifiuti di legno per il tramite di un gruppo di musicisti che usano strumenti tutti realizzati con gli imballaggi di legno Nuovo obiettivo Rassegna stampa – diffusione social, presenza alle date di concerto 57 Direzione Comunicazione Previsioni per il biennio successivo 8 58 Di seguito si espongono i risultati di recupero complessivo attesi nel biennio 2015-2016 (come esposti nel Programma Specifico di Prevenzione del 2014). Traguardo 2015 Obiettivi Azione Responsabili Traguardo 2016 2015: 1.359.000 ton Aumentare i quantitativi di imballaggi di legno avviati a riciclo Monitorare i flussi avviati agli impianti di riciclo e a forme alternative di riciclo (compostaggio e rigenerazione) (54,80% sull’immesso al consumo) 2016: 1.359.000 ton Direzione Comunicazione Area Tecnica (54,80% sull’immesso al consumo) 2015: 75.000 ton Approfondire la conoscenza dei flussi di imballaggi di legno avviati a forme alternative al riciclo Monitorare e quantificare i flussi avviati agli impianti che utilizzano rifiuti di imballaggio legnosi per la produzione di energia elettrica e termica (3,02% sull’immesso al consumo) 2016: 75.000 ton Direzione Comunicazione Area Tecnica (3,02% sull’immesso al consumo) Obiettivi di riciclo e recupero 2014-2016 1.440.000 1.420.000 75.000 75.000 1.359.000 1.359.000 2015 2016 69.000 Ton. 1.400.000 1.380.000 1.360.000 1.340.000 1.349.000 1.320.000 1.300.000 2014 riciclo 59 recupero energetico Prescrizioni legislative ed altre applicabili 9 60 9.1 Quadro di riferimento legislativo aspetti ambientali ACQUE D.Lgs. 152/2006 - Testo unico Ambientale. EMISSIONI IN ARIA DPR 74/2013 - Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. (13G00114). D.M. 10/02/2014 - Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 74/2013. D.Lgs. 152/2006 - Testo unico Ambientale. Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311 - Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell’edilizia. DPR 412/93 e DPR 551/99 e D.Lgs 192/05 - Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10 E successive modifiche introdotte dal DPR 551/99. Direttiva CEE 92/55 e s.m.i. - Limiti delle concentrazioni degli inquinanti di gas di scarico degli autoveicoli. RIFIUTI D.M. 216 del 24 aprile 2014 - Sistri - Specificazione delle categorie di soggetti obbligati ad aderire e disciplina delle modalità di applicazione a regime per il trasporto intermodale - Attuazione articolo 188-ter del Dlgs 152/2006. Legge 30 ottobre 2013, n. 125 - Conversione in legge, con modificazioni, del Dl 101/2013 - Nuova disciplina di operatività del Sistri Imprese di interesse strategico nazionale. Decreto ministeriale 20 marzo 2013, n. 96 - Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare prot. 0000096 del 20 marzo 2013 - Definizione termini iniziali di operatività del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI). Legge 24 febbraio 2012, n. 14 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative. Differimento di termini relativi all’esercizio di deleghe legislative. 61 Decreto ministeriale 10 novembre 2011, n.219 - Regolamento recante modifiche e integrazioni al decreto del 18 febbraio 2011, n. 52, concernente il regolamento di istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI). D.M. 52 del 18 febbraio 2011 - Testo Unico SISTRI. D.M. 22 dicembre 2010 - Modifiche ed integrazioni al Decreto 17 Dicembre 2009, recante l’istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (proroga al 1 giugno 2011 per l’avvio a regime del SISTRI). D.M. 28 settembre 2010 - Modifiche ed integrazioni al decreto 17 dicembre 2009, recante l’istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (proroga al 30 novembre il termine per la consegna alle aziende dei dispositivi necessari a rendere operativo il SISTRI). D.L. 09 luglio 2010 - Modifiche ed integrazioni al decreto 17 dicembre 2009, recante l’istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell’articolo 189 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dell’articolo 14-bis del decreto legge n. 78 del 2009 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009. Dpcm 27 aprile 2010 - Modifiche al Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud). D. M. 13 maggio 2009 – Raccolta differenziata rifiuti urbani - Modifiche al Dm 8 aprile 2008. D. Lgs. 16 gennaio 2008, n.4 - Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale. DIR 2008/98/CE - Direttiva relativa ai rifiuti e che abroga le direttive 75/439/CEE, 91/689/CEE e 2006/12/CE. Attesa pubblicazione in G.u. e conseguente entrata in vigore dello schema di Dlgs n. 250, provvedimento di modifica della Parte IV del D. Lgs. 152/2006 (“Codice ambientale”) approvato dal Governo il 19 novembre 2010. D.M. Attività produttive 5 maggio 2006 - Individuazione dei rifiuti e dei combustibili derivati dai rifiuti ammessi a beneficiare del regime giuridico riservato alle fonti rinnovabili. D.Lgs. 152/2006 - Testo unico Ambientale. Direttiva 2004/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 febbraio 2004 che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Decreto legge 8 luglio 2002 n. 138 - Decreto convertito in legge 8 agosto 2002 n. 178 Modifica definizione di rifiuto. Decreto 12 giugno 2002 n. 161 - Regolamento attuativo degli art. 31 e 33 del D.Lgs 5 febbraio 1997 n. 22, relativo all’individuazione dei rifiuti pericolosi che è possibile ammettere alle procedure semplificate 62 Decisione Commissione n. 2001/118/CE - Nuovi criteri di classificazione dei rifiuti pericolosi. Circolare 4 agosto 1998, n. GAB/DEC/812/98 (Min. Ambiente) - Circolare esplicativa sulla compilazione dei registri di carico/scarico dei rifiuti e dei formulari di accompagnamento dei rifiuti trasportati individuati, rispettivamente, dal DM 1 aprile 1998, n.148. D.M. 148, 1 aprile 1998 - Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti ai sensi degli artt. 12, 18 comma 2, lettera m), e 18, comma 4, del decreto legislativo 22 febbraio 1997, n.5. D.M. 145, 1 aprile 1998 - Regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli artt. 15, 18, comma 2, lettera e), e comma 4, del DLgs 5 febbraio 1997, n. 22. DANNO AMBIENTALE - SUOLO E SOTTOSUOLO D.Lgs 152/2006 - Testo Unico Ambientale. ATTIVITÀ EDILIZIA - CONCESSIONI – AGIBILITÀ DPR n.471/1998 e DPR n. 440/2000 - Sportello unico. DPR n.380 6/06/2001 - Disposizioni legislative e regolamenti in materia edilizia – Principi fondamentali e generali e disposizioni per la disciplina dell’attività edilizia. L. N. 443 del 21/12/2001 - Art. 1 commi 6-14 concessioni edilizie – alternative e varianti alle domande di concessione. L.15/05/1997 N. 127 - Misure urgenti per lo smaltimento dell’attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo. DPR n.425 22/04/94 - Regolamento recante disciplina dei procedimenti di autorizzazione all’abitabilità, collaudo statico e di iscrizione al catasto. L.28/02/1985 N. 47 - Norme in materia di controllo dell’attività urbanistico-edilizia. L.25/03/1982 N. 94 - Concessioni edilizie/agibilità. L.28/01/1977 N. 10 - Norme per l’edificabilità dei suoli. L.5/11/1971 N.1086 - Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato normale e pre-compresso ed a struttura metallica. L.17/08/1942 N.1150 - Legge urbanistica. ANTINCENDIO D.M. 10 marzo 1998 - Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro. 63 D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151 - Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. GAS EFFETTO SERRA Regolamento (UE) N. 517/2014 del 16 aprile 2014 - Regolamento sui gas fluorurati a effetto serra, che abroga il regolamento (CE) n. 842/2006. D.P.R. 27 gennaio 2012, n. 43 - Regolamento recante attuazione del regolamento (CE) n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra. Regolamento Commissione (CE) 1516/2007/CE - Requisiti standard di controllo delle perdite per le apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore contenenti taluni gas fluorurati ad effetto serra - Regolamento 842/2006/CE. Regolamento (CE) n. 842/2006 del 17 maggio 2006 - Regolamento taluni gas fluorurati ad effetto serra. RUMORE D.Lgs 152/2006 - Testo Unico Ambientale. 9.2 Altri riferimenti normativi Statuto consortile Rilegno aggiornato al 27 aprile 2006. Regolamento consortile aggiornato al 29 aprile 2010. Convenzione Conai – Consorzi di filiera. Accordo quadro nazionale Anci-Conai 2014-2019 sottoscritto il 01 aprile 2014. Allegato tecnico imballaggi di legno (Accordo Anci - Rilegno – Conai). Convenzione per il servizio di raccolta congiunta e conferimento dei rifiuti di imballaggio e dei rifiuti ingombranti di legno in applicazione all’art. 10 dell’allegato tecnico Anci-Rilegno-Conai. Convenzione per il servizio di raccolta ritiro e riduzione volumetrica dei rifiuti di imballaggio di legno (piattaforme). Accordo di ritiro e riciclaggio con le aziende riciclatrici. Convenzione per il ritrattamento di rifiuti di pallet di legno. UNI 13427:2005 “Imballaggi - Requisiti per l’utilizzo di norme europee nel campo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio”. UNI 13428:2005 “Imballaggi - Requisiti specifici per la fabbricazione e la composizione - Prevenzione per riduzione alla fonte”. 64 UNI 13430:2005 “Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili per riciclo di materiali”. UNI 13431:2005 “Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili sotto forma di recupero energetico compresa la specifica del potere calorico inferiore minimo”. UNI 13432:2002 “Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l’accettazione finale degli imballaggio”. Decreto 5 febbraio 1998 - Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare - (supplemento ordinario alla G.U. 16 aprile 1998 n. 88) - Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22. Decreto 5 aprile 2006 n. 186 - Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (G.U. 19 maggio 2006 n. 115) - Regolamento recante modifiche al decreto ministeriale 5 febbraio 1998 “individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero, ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22”. Decreto 15 luglio 1998 (supplemento ordinario n. 136 alla G.U. 12 agosto 1998, n. 187) - Approvazione dello statuto del “Consorzio nazionale per il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno”. UNI EN ISO 9001:2008 “Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti”. UNI EN ISO 14001:2004 “Sistemi di gestione ambientale - Requisiti e guida per l’uso”. Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS). 65 Glossario 66 10 10 Aspetto ambientale: un elemento delle attività, dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che ha, o può avere, un impatto sull’ambiente. Aspetto ambientale significativo: un aspetto ambientale che ha, o può avere, un impatto ambientale significativo. Aspetto ambientale diretto: un aspetto ambientale associato alle attività, ai prodotti e ai servizi dell’organizzazione medesima sul quale quest’ultima ha un controllo di gestione diretto. Aspetto ambientale indiretto: un aspetto ambientale che può derivare dall’interazione di un’organizzazione con terzi e che può essere influenzato, in misura ragionevole, da un’organizzazione. Audit ambientale interno: una valutazione sistematica,documentata, periodica e obiettiva delle prestazioni ambientali di un’organizzazione, del sistema di gestione e dei processi destinati alla tutela dell’ambiente. Circuito organizzato di raccolta: sistema di raccolta di specifiche tipologie di rifiuti organizzato dai Consorzi di cui ai titoli II e III della Parte quarta del presente decreto e alla normativa settoriale, o organizzato sulla base di un accordo di programma stipulato tra la pubblica amministrazione ed associazioni imprenditoriali rappresentative sul piano nazionale, o loro articolazioni territoriali, oppure sulla base di una convenzione-quadro stipulata tra le medesime associazioni ed i responsabili della piattaforma di conferimento, o dell’impresa di trasporto dei rifiuti, dalla quale risulti la destinazione definitiva dei rifiuti (fonte D. Lgs. 152/06, art. 183, comma 1). Convalida: la conferma, da parte del verificatore ambientale che ha svolto la verifica, che le informazioni e i dati contenuti nella dichiarazione ambientale e nella dichiarazione ambientale aggiornata di un’organizzazione sono affidabili,credibili e corretti e che soddisfano le disposizioni del presente regolamento. CO2: chiamato anche gas carbonico o anidride carbonica, è prodotto durante tutti i processi di combustione. Il diossido di carbonio non è considerato come un gas particolarmente pericoloso ma contribuisce in maniera significativa al processo di riscaldamento del pianeta (effetto serra). CO2 e (CO2 equivalente): somma delle componenti dei gas a effetto serra espressi in quantità di anidride carbonica tenendo conto del potenziale effetto di riscaldamento del pianeta attribuito ai singoli gas. Filiera: organizzazione economica e produttiva che svolge la propria attività, dall’inizio del ciclo di lavorazione al prodotto finito di imballaggio, nonché svolge attività di recupero e riciclo a fine vita dell’imballaggio stesso (fonte D. Lgs. 152/06, art. 218, comma 1). 67 Flusso: ai fini dell’applicazione dei presenti Criteri Generali si definisce flusso l’insieme degli imballaggi o dei rifiuti di imballaggio che l’organizzazione contabilizza in forma aggregata in funzione delle proprie esigenze operative o organizzative. I criteri di aggregazione possono discendere dalla classificazione degli imballaggi per tipologia merceologica, dal livello di controllo gestionale esercitato dall’organizzazione sul flusso specifico, dall’origine dei dati utilizzati ai fini della relativa contabilizzazione, dal destino del rifiuto di imballaggio. Frazione Merceologica Estranea (FME): tutto il materiale non omogeneo con la tipologia del materiale oggetto di raccolta, purché non solidale all’origine con l’imballaggio. Frazione Merceologica Similare (FMS): rifiuti non d’imballaggio omogenei per tipologia di materiale con gli imballaggi oggetto di raccolta. Gestione diretta: flusso di materiale gestito da Rilegno tramite piattaforme e aziende riciclatrici convenzionate. Gestione di terzi (indiretta): flusso di materiale gestito da aziende che raccolgono rifiuti di imballaggio e conferiscono a aziende riciclatrici consorziate con Rilegno. Imballaggio: il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a proteggerle, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore, ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo (fonte D. Lgs. 152/06). Imballaggio per la vendita o imballaggio primario: imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, un’unità di vendita per l’utente finale o per il consumatore (fonte D. Lgs. 152/06 art. 218 comma 1). Imballaggio multiplo o imballaggio secondario: imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita, indipendentemente dal fatto che sia venduto come tale all’utente finale o al consumatore, o che serva soltanto a facilitare il rifornimento degli scaffali nel punto di vendita. Esso può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche (fonte D. Lgs. 152/06 art. 218 comma 1). Imballaggio per il trasporto o imballaggio terziario: imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione ed i danni connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali, ferroviari marittimi ed aerei (fonte D. Lgs. 152/06 art. 218 comma 1). Imballaggio composto: l’imballaggio costituito da materiali diversi che non è possibile separare manualmente, ognuno dei quali non 68 superi una determinata percentuale del peso dell’imballaggio (fonte 2005/270/CE). Imballaggio multimateriale: si tratta di un imballaggio costituito da più componenti autonome in materiali diversi. A differenza dell’imballaggio composto, in questo caso i diversi materiali che costituiscono l’imballaggio possono essere separati. Ad esempio sono considerati imballaggi multimateriali: scatola di cioccolatini (carta per la scatola, plastica per il contenitore sagomato all’interno), barattolo di caffè (alluminio per il barattolo, plastica per il coperchio, etc. (fonte: guida all’adesione e all’applicazione del contributo ambientale, 2007, Conai). Imballaggio riutilizzabile: imballaggio o componente di imballaggio che è stato concepito e progettato per sopportare nel corso del suo ciclo di vita un numero minimo di viaggi o rotazioni all’interno di un circuito di riutilizzo (fonte D. Lgs. 152/06). Immesso al consumo: con questa terminologia sono da intendersi tutti gli imballaggi che, una volta utilizzati sul territorio nazionale, producono rifiuti sul medesimo territorio. Convenzionalmente le quantità di rifiuti prodotte in un determinato periodo di tempo, corrispondente all’esercizio solare, si intendono equivalenti alle quantità di imballaggi immesse al consumo nello stesso periodo. Per la determinazione dei quantitativi di imballaggi di legno immessi al consumo si fa riferimento alle informazioni derivanti dalle dichiarazioni periodiche (mensili, trimestrali o annuali) dei produttori ed importatori di imballaggi. Impatto ambientale: qualunque modifica dell’ambiente, negativa o positiva, derivante in tutto o in parte dalle attività, dai prodotti o dai servizi di un’organizzazione. Indicatore di prestazione ambientale: un’espressione specifica che consente di quantificare la prestazione ambientale di un’organizzazione. Migliore pratica di gestione ambientale: il modo più efficace con il quale un’organizzazione può applicare il sistema digestione ambientale in un settore pertinente e che fornisca le migliori prestazioni ambientali in determinate condizioni economiche e tecniche. Obiettivo ambientale: un fine ambientale complessivo, per quanto possibile quantificato, conseguente alla politica ambientale, che l’organizzazione decide di perseguire. Percentuale di recupero o di incenerimento presso impianti di incenerimento dei rifiuti di imballaggio con recupero di energia: la quantità totale di rifiuti di imballaggio recuperati o inceneriti presso impianti di incenerimento dei rifiuti con recupero di energia, divisa per la quantità totale di rifiuti di imballaggio prodotti (fonte 2005/270/CE). 69 Percentuale di riciclaggio: la quantità totale di rifiuti di imballaggio riciclati, divisa per la quantità totale di rifiuti di imballaggio prodotti (fonte 2005/270/CE). Programma specifico di prevenzione (PSP): costituisce la base per l’elaborazione del programma generale di prevenzione e di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio di cui all’art. 225 del Decreto Legislativo152/2006, relativamente alla gestione ed ai risultati conseguiti nel recupero e nel riciclo dei rifiuti di imballaggio in legno, con evidenza degli eventuali problemi inerenti il raggiungimento degli scopi istituzionali e le eventuali proposte di adeguamento della normativa (fonte D. Lgs. 152/06 art. 225). Piano specifico di prevenzione e gestione (PSPG): costituisce il piano di programmazione dell’attività di sviluppo previsto per l’esercizio dell’anno successivo (fonte D. Lgs. 152/06 art. 221). Politica ambientale: le intenzioni e l’orientamento generali di un’organizzazione rispetto alla propria prestazione ambientale, così come espressa formalmente dall’alta direzione, ivi compresi il rispetto di tutti i pertinenti obblighi normativi in materia di ambiente e l’impegno a un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Tale politica fornisce un quadro di riferimento per gli interventi e per stabilire gli obiettivi e i traguardi ambientali. Preparazione per il riutilizzo: le operazioni di controllo, pulizia, smontaggio e riparazione attraverso cui prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento (fonte D. Lgs. 152/06 art. 183, comma 1). Prestazioni ambientali: i risultati misurabili della gestione dei propri aspetti ambientali da parte di un’organizzazione. Prevenzione: riduzione, in particolare attraverso lo sviluppo di prodotti e di tecnologie non inquinanti, della quantità e della nocività per l’ambiente sia delle materie e delle sostanze utilizzate negli imballaggi e nei rifiuti di imballaggio sia degli imballaggi e rifiuti di imballaggio nella fase del processo di produzione, nonché in quella della commercializzazione, della distribuzione, dell’utilizzazione e della gestione post consumo. (fonte D. Lgs. 152/06, art. 218 comma 1). Programma ambientale: una descrizione delle misure, delle responsabilità e dei mezzi adottati o previsti per raggiungere obiettivi e traguardi ambientali e delle scadenze per il conseguimento di tali obiettivi e traguardi. Produttori: i fornitori di materiali di imballaggio, i fabbricanti, i trasformatori e gli importatori di imballaggi vuoti e di materiali di imballaggio (fonte D. Lgs. 152/06, art. 218 comma 1). Raccolta differenziata: la raccolta in cui un flusso di rifiuti è tenuto separato in base al tipo ed alla natura dei rifiuti al fine di facilitarne il trattamento specifico (fonte D. Lgs. 152/06, art. 183 comma 1). 70 Recupero: qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione o di prepararli ad assolvere tale funzione, all’interno dell’impianto o nell’economia in generale (fonte D. Lgs. 152/06, art. 183 comma 1). Recupero dei rifiuti generati da imballaggi: le operazioni che utilizzano rifiuti di imballaggio per generare materie prime secondarie, prodotti o combustibili, attraverso trattamenti meccanici, termici, chimici o biologici, inclusa la cernita, e in particolare, le operazioni previste nell’Allegato C alla parte quarta del D. Lgs. 152/06 e s.m.i. (fonte D. Lgs. 152/06, art. 218 comma 1). Recupero di energia: l’utilizzazione di rifiuti di imballaggio combustibili quale mezzo per produrre energia mediante termovalorizzazione con o senza altri rifiuti ma con recupero di calore (fonte D. Lgs. 152/06, art. 218 comma 1). Riciclaggio: qualsiasi operazione di recupero attraverso cui i rifiuti sono trattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri fini. Include il trattamento di materiale organico ma non il recupero di energia né il ritrattamento per ottenere materiali da utilizzare quali combustibili o in operazioni di riempimento (fonte D. Lgs. 152/06, art. 183 comma 1). Riciclaggio organico: il trattamento aerobico (compostaggio) o anaerobico (biometanazione), ad opera di microrganismi e in condizioni controllate, delle parti biodegradabili dei rifiuti di imballaggio, con produzione di residui organici stabilizzanti o di biogas con recupero energetico, ad esclusione dell’interramento in discarica, che non può essere considerato una forma di riciclaggio organico (fonte D. Lgs. 152/06, art. 218 comma 1). Riciclaggio di imballaggi: ritrattamento in un processo di produzione dei rifiuti di imballaggio per la loro funzione originaria o per altri fini, incluso il riciclaggio organico e ad esclusione del recupero di energia (fonte D. Lgs. 152/06, art. 218 comma 1). Rifiuto di imballaggio: ogni imballaggio o materiale di imballaggio, rientrante nella definizione di rifiuto di cui all’articolo 183, comma 1, lettera a), esclusi i residui della produzione (fonte D. Lgs. 152/06, art. 218 comma 1). Rifiuti di imballaggio prodotti: la quantità di imballaggi che diventano rifiuti nel territorio di uno Stato membro, dopo essere stati utilizzati per contenere, proteggere, manipolare, consegnare e presentare le merci (fonte 2005/270/CE). Dalla nozione di rifiuti di imballaggio prodotti è esclusa ogni forma di residuo generato dalla produzione di imballaggi o materiali di imballaggio, o generato da qualsiasi altro processo di produzione (fonte 2005/270/CE). La quantità di rifiuti d’imballaggio prodotti in uno Stato membro può essere considerata 71 equivalente alla quantità di imballaggi immessi sul mercato nel corso dello stesso anno in tale Stato membro (fonte 2005/270/CE). Rifiuti di imballaggio recuperati o inceneriti presso impianti di incenerimento dei rifiuti con recupero di energia: la quantità di rifiuti di imballaggio prodotti in uno Stato membro e successivamente recuperati o inceneriti presso impianti di incenerimento dei rifiuti con recupero di energia, indipendentemente dal fatto che i rifiuti di imballaggio siano recuperati o inceneriti presso impianti di incenerimento dei rifiuti nello Stato membro, in un altro Stato membro o al di fuori della Comunità (fonte 2005/270/CE). Rifiuti di imballaggio riciclati: la quantità di rifiuti di imballaggio prodotti in uno Stato membro e successivamente riciclati, indipendentemente dal fatto che i rifiuti di imballaggio siano riciclati nello Stato membro, in un altro Stato membro o al di fuori della Comunità (fonte 2005/270/CE). Rispetto degli obblighi normativi: la piena attuazione degli obblighi normativi in materia di ambiente, applicabili, comprese le prescrizioni riportate nelle autorizzazioni. Ritiro: l’operazione di ripresa dei rifiuti di imballaggio primari o comunque conferiti al servizio pubblico, nonché dei rifiuti speciali assimilati, gestita dagli operatori dei servizi di igiene urbana o simili fonte D. Lgs. 152/06, art. 218 comma 1). Riutilizzo: qualsiasi operazione nella quale l’imballaggio concepito e progettato per poter compiere, durante il suo ciclo di vita, un numero minimo di spostamenti o rotazioni è riempito di nuovo o reimpiegato per un uso identico a quello per il quale è stato concepito, con o senza il supporto di prodotti ausiliari presenti sul mercato che consentano il riempimento dell’imballaggio stesso; tale imballaggio riutilizzato diventa rifiuto di imballaggio quando cessa di essere reimpiegato (fonte D. Lgs. 152/06, art. 218 comma 1). SIQA: Sistema di Gestione Integrato Qualità e Ambiente. Sistema di gestione ambientale: la parte del sistema complessivo di gestione comprendente la struttura organizzativa,le attività di pianificazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, mettere in atto, realizzare, riesaminare e mantenere la politica ambientale e per gestire gli aspetti ambientali. Smaltimento: ogni operazione finalizzata a sottrarre definitivamente un imballaggio o un rifiuto di imballaggio dal circuito economico e/o di raccolta e, in particolare, le operazioni previste nell’allegato B alla parte quarta del presente decreto (fonte D. Lgs. 152/06, art. 218 comma 1). Traguardo ambientale: un requisito di prestazione dettagliato, conseguente agli obiettivi ambientali, applicabile ad un’organizzazione o ad una sua parte, che occorre fissare e realizzare al fine di raggiungere tali obiettivi. 72 Registrazione EMAS - Convalida della Dichiarazione Ambientale 11 73 Nome del verificatore: TUV ITALIA SRL Numero di accreditamento: IT-V0009 Data prossima Dichiarazione ambientale: Giugno 2018 Il presente documento è aggiornato con i dati e le informazioni al 31.12.2013 per la raccolta, riciclo e recupero e al 31.03.2014 per i consumi interni degli uffici. La prossima Dichiarazione ambientale sarà convalidata nel 2018; ogni due anni (art. 7 Reg. Emas) sarà effettuato l’aggiornamento che sarà sottoposto a convalida. RILEGNO si impegna a sottoporre a verifica e a trasmettere all’Organismo Competente, previa convalida, sia gli aggiornamenti annuali sia la revisione della Dichiarazione Ambientale completa entro tre anni e a metterlo a disposizione del pubblico secondo quanto previsto da Regolamento CE 1221/2009. La responsabile del Sistema di Gestione Qualità ed Ambiente ISO 900114001/Regolamento EMAS per Rilegno è la dott.ssa Antonella Baldacci. 74 75 La Dichiarazione Ambientale 2014 è consultabile e scaricabile on line all’indirizzo www.rilegno.org, area documenti Hanno collaborato alla redazione: Antonella Baldacci, Marco Gasperoni, Monica Martinengo, Elisa Pasolini Chiusura testi: 31.05.2014 Chiusura impaginato: 30.07.2014 Progetto grafico, impaginazione e coordinamento editoriale: Agenzia Pagina, Ravenna Per ulteriori informazioni: Rilegno Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno Sede via Luigi Negrelli 24/A - 47042 Cesenatico (FC) tel (+39) 0547 672 946 fax (+39) 0547 675 244 e-mail: [email protected] Ufficio Milano via Pompeo Litta 5 - 20122 Milano (MI) tel (+39) 02 551 961 31 76