gli Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Novembre 2013 n. Psicologi 2 del Friuli Venezia Giulia Semestrale - Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – 70% NE/TS Pen Futuro Relazioni e e t r e n ri ioni nsie Emoz - Pe ieri ens i-P sier i e s s s e gn So n e e B r p NOVEMBRE 2013 N. 2 Editore: Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Piazza Niccolò Tommaseo n. 2 34121 - Trieste indice APPUNTI DELLA PRESIDENZA Dal 2010 al 2013: quattro anni per tre piante: una di pomodori, una di mele e una di datteri Comitato di redazione: Antonella Besa Emanuele Bottoli Anna Di Stefano Paolo Fusari Simona Mreule Hanno collaborato a questo numero: Maria Rosa Aita Antonella Besa Giorgia Botter Emanuele Bottoli Clara Camuffo Marta Collovini Lucio Costantini Elisabetta Cuttini Paolo Fusari Evgenia Gasteratou Ivan Iacob Renzo Mosanghini Simona Mreule Elena Paviotti Patrizia Pecar Marta Roncaglia Leila Rumiato Sede redazione: Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Piazza Nicolò Tommaseo, 2 34121 Trieste Parere su atti tipici in materia di promozione e prevenzione in ambito psicologico La Settimana del Benessere Psicologico 2013 in Friuli Venezia Giulia APPUNTI DI VIAGGIO pag. 22 Raccomandazioni del cnop sulle prestazioni psicologiche attraverso tecnologie di comunicazione a distanza pag. 4 Paolo Fusari Alessandro Montello NOTIZIE Dal Nazionale pag. 3 Direttore Editoriale: Direttore Responsabile: appunti della pag. 5 Rischio stress lavoro correlato, le competenze dello psicologo nella valutazione e gestione aggiornamento Albo regionale Un Bilancio delle attività dell’Ordine dal 2010 al 2013 Spunto deontologico A proposito di stalking e … dintorni pag. 24 Psicologi e farmacie Le raccomandazioni dell’Ordine I nuovi arrivati per la sezione A Psicologi cancellati Annotazioni esercizio attività psicoterapia FORMAZIONE pag. 12 pag. 26 Crisi del lavoro e del lavoratore: uniamo i punti alle domande Pillole di competenze pag. 14 L’intervento psicologico nell’ambito della psicologia dell’invecchiamento Gli Psicologi hanno affrontato il tema dell’Emergenza in un Convegno il 19 ottobre 2013 a Trieste Psicologo territoriale e psicologia in rete Convegni, seminari e workshop 2013 Tra lingua, pensiero e comunicazione: caratteristiche e potenzialità delle lingue dei segni Master Biennale di II livello in “Lo psicologo di base nell’assistenza primaria” Rassegna professionale pag. 20 pag. 31 In ricordo dei colleghi Progetto grafico e Stampa: La Tipografica srl via Julia, 27 - 33030 Basaldella di Campoformido - UD N° registrazione presso il Tribunale Ordinario di Trieste: 1039 Questo numero è stato chiuso in tipografia il giorno 18.11.2013 Numero di copie stampate 2400 Dal 2010 al 2013: quattro anni per tre piante: una di pomodori, una di mele e una di datteri Convegni, seminari e workshop Speciale elezioni CONTRIBUTI PROFESSIONALI presidenza re e c a i p Con mo a i r u g u a e l a t a Vi N o n e r un Se on Anno! u e un B iulia, nezia G li Ve del Friu icologi egli Ps rdine d ’O ll e d i lier reteria I Consig ale della Seg n o il Pers “Una bella storia racconta di un ingegnere che amava moltissimo il suo lavoro, della sua passione e del suo interesse per le nuove conoscenze. Un giorno però l’ingegnere vuole capire meglio questa sua forte passione per il lavoro ed allora si reca, su suggerimento di un amico, da un vecchio saggio. Viene accolto da una dolce anziana che lo fa accomodare in un giardino profumato di vegetazione ben curata. Il vecchio saggio è lì che cura le sue piante e si rivolge all’ingegnere chiedendoli che cosa lo ha spinto a venire fin qui. L’ingegnere gli racconta del suo lavoro, della sua passione, della sua frenesia a conoscere ed a cercare sempre qualcosa di nuovo. Un torrente di parole a tratti interrotto da alcune domande rivolte dal vecchio saggio. Ad un certo punto il vecchio saggio invita l’ingegnere a seguirlo nel suo giardino e gli mostra le sue piante, soffermandosi in particolare su tre. La prima pianta è una pianta di pomodori. Gli spiega che la pianta del pomodoro è una pianta stagionale, ogni anno si piantano i semi, si aspetta che cresca e che maturino i frutti. La seconda pianta è una pianta di mele. La pianta è cresciuta lentamente da un seme e per due anni ha avuto bisogno di protezione, cure, tutoraggio. È stata curata dai parassiti e potata a modo giusto. Dopo due o tre anni la pianta ha cominciato a dare i suoi frutti e così fa ogni anno. Ora è sufficiente curarla, nutrirla, potarla e difenderla dai parassiti. La terza invece è un albero rigoglioso di datteri. Il vecchio saggio si commuove perché questo albero è stato piantato da suo padre che non ha fatto in tempo però a godere dei suoi frutti. Ma lo ha piantato lo stesso destinando i frutti ai suoi figli. Terminato il giro il vecchio saggio si rivolge all’ingegnere e gli dice che è fortunato perché in lui ci sono i semi del pomodoro, di mela e di datteri. È fortunato perché è libero di scegliere cosa fare dei semi che ha dentro di sé, quali semi coltivare e quali frutti godere subito.” In questi intensi quattro anni di rappresentanza e di lavoro per l’Ordine si è lavorato con passione e con spirito di servizio, alle volte non senza fatica, anche sottraendo tempo al lavoro, alla vita personale, comunque sempre cercando di 2 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Novembre 2013 Novembre 2013 seminare qualcosa che possa dare frutti alla nostra comunità professionale. La semina richiede tempo e cura, come il vecchio saggio ha riposto per le sue tre piante, ma alla fine è riuscito a vederne i risultati, oppure a rimandarli ad altri. Con questo spirito si è operato in questi anni di mandato, iniziati nel 2010. Ora ognuno di noi è libero di cogliere i risultati che desidera e che vede più coerenti , come è libero di piantare altri semi, per altri importanti traguardi. La storia però è importante, quello che è avvenuto e si è fatto prima può insegnarci molto per migliorare e per proseguire verso altre sfide necessarie. Potrei qui fare l’elenco delle tante azioni svolte dall’Ordine in questi quattro anni, durante i quali ho avuto l’onore di rappresentare, assieme a tutti i Consiglieri, una comunità professionale forte e qualificata, capace di offrire servizi eccellenti e di rispondere alle tante esigenze delle persone e dei servizi, nel privato come nel pubblico. Si sono privilegiate alcune cose, altre saranno senz’altro rimaste indietro, ma segnate in Agenda. I servizi agli iscritti, i Convegni ed i Seminari, questo Giornale, la Settimana del Benessere, le News letter e tutte le forme di costante comunicazione e di scambio, la tutela deontologica e professionale, sono solo alcuni esempi di azioni concrete messe in campo. Ma lascio a Voi valutarne gli esiti, di gradimento o meno, di cambiamento o meno. Poi ci sono e ci saranno anche azioni ed attività che non hanno funzionato a dovere, delle mancanze, dei limiti. Anche questo è un importante elenco da fare per lavorare nel futuro per un miglioramento continuo. Sono stati anni nei quali la nostra professione è stata coinvolta in importanti processi, dalla liberalizzazione delle professioni, alle leggi sulle professioni non regolamentate, solo per citare alcuni forti esempi. Ci siamo battuti sul terreno della qualificazione e dell’eccellenza per affermare la nostra professionalità rispetto ad altri “mestieri”, che si dichiarano limitrofi ai nostri e che vogliono sconfinare in campi d’intervento propri e nostri. Abbiamo reagito con impegno e con la forza delle nostre competenze, riconosciute, sempre e costantemente nel nostro quotidiano. Ora ci aspettano sfide interessanti e rilevanti per il nostro futuro di Psicologia e di Psicologhe e Psicologi. Penso che in questi quattro anni abbiamo seminato e curato al meglio, come potevamo, le nostre piante. A chi rappresenterà la nostra comunità professionale, nel prossimo mandato fino al 2017, l’augurio di un buon lavoro e di una buona crescita e semina. Se poi si vuole anche chiedere qualche consiglio ai Giardinieri di un tempo e a chi sa fare e vuole fare bene il nuovo Giardiniere, tanto meglio. Il giardino si arricchisce, rigoglia, cresce, si rinnova con nuovo fertilizzante, i semi crescono sani con l’esperienza passata e con le nuove conoscenze. E crescono alberi forti ed importanti per noi Psicologhe e Psicologi. Ma questa è una valutazione e riflessione, rilevante, che ognuno di noi è tenuto a fare in questa prossima ed importante consultazione elettorale. Con cordialità e stima Paolo Fusari - Presidente gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 3 appunti di Un Bilancio delle attività dell’Ordine dal 2010 al 2013 a cura dell’Unità Operativa Bilancio Sociale e del Gruppo Servizi agli Iscritti (Besa, Bottoli, Gasteratou, Iacob, Paviotti, Rumiato, Mreule, Fusari) Diamo i numeri … del Benessere a cura di Paolo Fusari La Settimana del Benessere Psicologico in Friuli Venezia Giulia si è svolta dal 20 al 26 maggio 2013 in tutto il territorio della regione. L’iniziativa ha potuto contare su alcuni patrocini importanti quali la Regione Autonoma FVG, le Province di Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone, Federsanità Anci FVG e Anci Friuli V.G. Si sono aggiunti i patrocini di ben 48 Comuni della regione. Tutti gli enti patrocinatori sono stati dichiarati Enti pubblici locali amici del Benessere Psicologico. Al termine della Settimana, il 25 maggio si è poi svolto a Villa Manin di Passariano (Codroipo) un interessante Convegno sulla Psicologia Viaria, “Il benessere scorre sulle strade”. Si riporta di seguito una rendicontazione statistica su questo importante evento e si ringraziano tutte le iscritte e gli iscritti che hanno aderito e offerto la loro disponibilità. Nella prima tabella si riporta la distribuzione degli eventi/ conferenze organizzate dagli aderenti suddivise per provincia, nella seconda invece le percentuali degli Studi aperti durante la Settimana. Successivamente all’evento è stato inviato a tutti i 229 aderenti un breve questionario per rilevare la soddisfazione circa l’esito dell’evento. Hanno risposto al Questionario 96 colleghi sul totale degli aderenti. Si riporta in un grafico le risultanze della soddisfazione rilevata. Si sono altresì raccolti utili commenti e suggerimenti per il miglioramento dell’iniziativa. 1. Principali Convegni organizzati direttamente dall’Ordine 2010 Si presenta, di seguito, una raccolta delle principali attività e degli interventi realizzati dall’Ordine in questi quattro anni di mandato. Questa rassegna permette così di rendicontare il lavoro svolto a favore della nostra comunità professionale e di tracciare un percorso di riflessione sulle varie azioni effettuate. Un documento che si orienta verso un primo Bilancio Sociale, con caratteristiche di trasparenza rispetto ai diversi servizi proposti e realizzati. Uno strumento di accountability, ovvero di rendicontazione delle principali responsabilità istituzionali, delle attività realizzate, delle risorse utilizzate e dei risultati consegui, con particolare riferimento ai servizi erogati. Con questa rassegna si intende raccontare in modo semplice, chiaro ed essenziale quanto svolto anche in funzione di un miglioramento dei servizi istituzionali propri dell’Ordine. La lettura della rassegna può fornire una prima misura del laborioso, tenace e specifico impegno di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di quanto sommariamente descritto: l’Ufficio di Presidenza assieme a tutto il Consiglio, i Gruppi di lavoro attivati, i vari Consiglieri Referenti delle aree tematiche, il personale di Segreteria, i Consulenti ed i collaboratori esterni dell’Ordine ma anche diversi colleghi iscritti che hanno contribuito con le loro osservazioni e con la loro partecipazione ad alcune specifiche attività. 2011 La Settimana del Benessere Psicologico 2013 in Friuli Venezia Giulia viaggio 1 ottobre Villa Manin (UD) Posta Elettronica Certificata e strumenti informatici e telematici per la professione 4 dicembre Trieste V Giornata dello Psicologo - Formazione e responsabilità etica nella relazione terapeuta e paziente. Epistemologie a confronto 26 - 27 e 30 maggio, Udine, Trieste, Pordenone Come utilizzare e gestire la casella la P.E.C. (Posta Elettronica Certificata) nel contesto professionale e l’utilizzo delle banche dati online per l’aggiornamento scientifico-professionale 26 novembre Pordenone La valutazione dello stress lavoro-correlato: tecniche, strumenti, esperienze 3 dicembre Trieste VI giornata dello psicologo - Strumenti per la valutazione dell’efficacia dell’intervento psicologico 18 febbraio Udine Lo psicologo in ambito giuridico: un confronto interdisciplinare fra oggettività e soggettività Tra medicina e psicologia: due discipline a confronto. I percorsi comuni Milton H. Erickson: la vita ed il suo lavoro. Un percorso esperenziale nel cammino della psicoterapia e del modello ipnotico descritto dalla figlia Betty Alice Erickson Il disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività. Dalla neuropsicologia alle strategie educative w 2 marzo Trieste 2013 2012 27 aprile Palmanova (UD) 29 settembre Udine Settembre Palmanova (UD), Pordenone, Gorizia PEC e gestione delle banche dati on-line EBSCO 26 ottobre Monfalcone (GO) Lo psicologo nell’equipe multiprofessionale 1 dicembre Pordenone VII giornata dello psicologo - Dal sintomo alla persona. Lo psicologo di base 25 maggio Villa Manin (UD) Il benessere scorre sulle strade: mobilità sicura e sostenibile - il contributo della psicologia La crisi del lavoro - lavoratori in crisi. La psicologia per il benessere delle persone e delle organizzazioni La psicologia dell’emergenza. Esperienze e prospettive dell’intervento psicologico VIII giornata dello psicologo: Terzo settore e psicologia. Un lavoro di rete sul territorio per il benessere delle persone 14 settembre Pordenone 19 ottobre Trieste 23 novembre Udine 4 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Novembre 2013 Novembre 2013 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 5 2013 Privacy e Documento Programmatico sulla Sicurezza 20 maggio Cervignano (UD) Privacy e Documento Programmatico sulla Sicurezza 24 settembre Grado (GO) Aspetti contabili della professione 6 dicembre Udine Il nuovo regime dei minimi 17 dicembre San Daniele del Friuli (UD) Deontologia pratica: cosa fare e non fare 9 marzo Trieste Aggiornamento su Documento Programmatico sulla Sicurezza e Privacy 11 maggio Ronchi dei Legionari Il regime fiscale dei minimi (GO) Che cosa fare se..? Guida ad uso del profes16 novembre sionista per la gestione dei dati sensibili di San Vito al Tagliamento (PN) fronte alle richieste esterne 13 dicembre Udine La psicologia del traffico 2 maggio Udine L’Ordine degli psicologi del Friuli Venezia Giulia: informazioni ed istruzioni sull’Ordine e sul Servizio agli Iscritti 10 maggio Trieste L’Ordine degli psicologi del Friuli Venezia Giulia: informazioni ed istruzioni sull’Ordine e sul Servizio agli Iscritti 27 settembre Udine Aggiornamenti legali e fiscali per la libera professione 31 ottobre Palmanova (UD) Lo psicologo in farmacia 16 novembre Pordenone Relazione, refertazione, certificazione: come e quando 2011 2010 3. Principali partecipazioni ad eventi territoriali Novembre Trieste Avvio del Tavolo di lavoro dei Professionisti (Fusari) 15-17 febbraio Trieste Fiera delle Professioni (Fusari, Bottoli, Mosanghini, Paviotti, Besa, Galluzzo) Marzo Licei Stellini e Copernico Udine 17 maggio Liceo Majorana Pordenone Udine (4 incontri) Incontro di orientamento sulla professione (Di Stefano) Incontro di orientamento sulla professione (Bottoli) CUP Federprofessionisti (Federazione delle professioni intellettuali) (Mosanghini,Gasteratou) 2012 21 marzo Pordenone 15 - 17 febbraio Trieste Fiera delle Professioni (Gasteratou, Rumiato, Fusari) 29 febbraio, 1 - 3 marzo Udine Young (Gasteratou, Rumiato) 1 marzo Pordenone, Trieste Udine, Professional Day (Gasteratou, Mosanghini, Fusari) 11 aprile Sacile Giornata dell’orientamento in uscita (Gasteratou) 15 giugno Trieste Tavolo delle Professioni (Fusari) Udine (6 incontri) CUP Federprofessionisti (Federazione delle professioni intellettuali) (Mosanghini,Gasteratou) 19 febbraio Professional Day 2013 Trieste, Udine, Por(Fusari, Bottoli, Besa, Zotti, Mosanghini) denone 2013 2012 2011 2. Principali Seminari, Workshop organizzati direttamente dall’Ordine 18 - 21febbraio Trieste Fiera delle Professioni (Fusari, Mosanghini) 6 - 9 marzo Udine Young (Gasteratou,Fusari,Mosanghini,Mreule) 7 - 8 novembre Pordenone Punto di incontro (Besa, Rumiato) Udine (4 incontri) CUP Federprofessionisti (Federazione delle professioni intellettuali) (Mosanghini,Gasteratou) 4. Principali Servizi agli iscritti attivati Si è costituito nel 2010 il Gruppo di Lavoro Servizi agli iscritti composto dai Consiglieri Besa, Bottoli, Di Stefano, Gasteratou, Iacob (Referente). In corso d’opera c’è stato l’avvicendamento alla Referenza tra il Consigliere Iacob e la Consigliera Besa. Risultati raggiunti 2011 1. - Avvio nel 2011 dei Seminari: momenti di formazione e aggiornamento per gli iscritti su aspetti specifici legati alla professione della durata di due/tre ore (5 seminari nel 2011, 4 seminari nel 2012, 5 seminari nel 2013). 2. - Affidamento di incarico per la realizzazione di un servizio per la fruizione via internet da parte degli iscritti dei Seminari, Convegni ed altri eventi dell’Ordine. 3. - Avvio della rubrica “L’avvocato risponde”: Un servizio di consulenza via mail con l’Avv. Vicenzotto al fine di dare risposta ai quesiti relativi alla privacy e a questioni legali dell’attività professionale. 4. - È stato attivato un indirizzo mail dedicato agli iscritti [email protected] 5. - Attivazione di un servizio gratuito di assistenza rispetto a problematiche di natura tecnico/informatica connesse alla professione, che si avvale di modalità di intervento a distanza via Internet. Risultati raggiunti 2012 1. - Attivazione del servizio sperimentale di comunicazione/ mass media sulle iniziative ed attività ordinistiche. 2. - Individuazione di un’Agenzia esterna per l’organizzazione degli eventi 2013 3. - Avvio del servizio “SMS informa”: servizio che permette agli iscritti di essere avvisati circa gli eventi e le notizie organizzate. Risultati raggiunti 2013 1. - Avvio di seminari di presentazione dell’ordine ai nuovi iscritti 2. - Approvazione delle Raccomandazioni e direttrici sperimentali per i servizi di consulenza psicologica nelle Farmacie del FVG. Convenzioni attivate con: Casa Editrice Vannini - Editoria Scientifica, Assicurazioni Generali, English Language Centre, Centro Servizi Aziendali srl. 5. Principali Protocolli d’intesa siglati ed eventi correlati 1. - Protocollo di intesa con la Guardia di Finanza (maggio 2009): 2001, 2011: incontri sul Il benessere nelle organizzazioni (Fusari, Mosanghini) ed altri incontri (Bartolich). 2. - Protocollo d’intesa sulla psicologia del traffico tra l’Ordine degli psicologi FVG, l’Ordine degli psicologi di Bolzano , l’Università di Trieste e l’Ufficio Scolastico Regionale (2011). 3. - Protocollo d’intesa con Archè Associazione formazione Educatori (2013). 6. Principali partecipazioni a Audizioni Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia 1. - 9 marzo 2011 Trieste - Audizione della III Commissione Permanente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia sulle proposte di legge sulle Cure Palliative (Mosanghini, Zotti, Fusari). 2. - 17 gennaio 2012 Trieste - Audizione della III Commissione Permanente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia sulle proposte di legge sulla Pet Therapy (Fusari, Mosanghini). 3. - 2012 Trieste - Audizione sulle proposte di legge sul gioco d’azzardo e sul disegno di legge sul Sistema Sanitario regionale (Fusari, Mosanghini). 4. - 10 ottobre 2013 - Trieste - Audizione regionale sulla proposta di legge sul Riordino del SSR (Fusari. Mosanghini). CronoOrdine Primo meeting nazionale giovani consiglieri degli ordini degli psicologi (Besa, Visaggio) 22 novembre 2010 Trieste Educazione stradale e psicologia (Fusari, Di Stefano) Convegno Ordine del Veneto “Tutela giuridica del minore nel procedimento civile e penale” (Di Stefano Galluzzo, Mreule, Rumiato) 18 dicembre 2010 Padova 6 aprile 2011 Palmanova Evento ASS 5 “Dedicato a chi cura”(Mosanghini) maggio 2011 Napoli Convegno “La responsabilità sociale dello psicologo” (Bottoli) 8 aprile 2011 Roma Convegno ENPAP “What about money?”(Besa) 14-15 ottobre 2011 Convegno SIPPR “Problemi ed interventi relazionali nella società in crisi” (Fusari) Trieste 25-26 ottobre 2011 Trieste XVIII Congresso Nazionale cure Palliative 26 maggio 2012 Udine Convegno “Teoria dell’attacamento. Applicazioni cliniche nella valutazione e nella psicoterapia.” (Fusari, Gasteratou, Mosanghini) giugno 2012 Trieste 9° Biennal International Conference (Fusari) maggio giugno 2012 Le donne friulane guardano al futuro (Mreule Galluzzo) Udine 9 novembre 2012Roma Convegno CNOP “Cultura e psicologia della sicurezza stradale” (Besa) 22 settembre 2012 Roma Gruppo stress lavoro correlato CNOP (Fusari, Bottoli) Marzo 2013Udine Convegno del Centro di Psicologia Comportamentale di Udine (Fusari) 30 maggio 2013Roma Convegno CNOP “Rischio stress lavoro-correlato: le competenze dello psicologo nella valutazione e gestione (Fusari, Rumiato) Ottobre 2013 Trieste Convegno sulle Emozioni (Fusari) Il Presidente Fusari ha effettuato diverse interviste ai mass media locali e nazionali, ha presenziato a diverse trasmissioni televisive di emittenti regionali. Anche il Vice Presidente Bottoli ed il Consigliere Mosanghini hanno presenziato ad alcune trasmissioni radiofoniche e televisive. www.psicologi.fvg.it 1858 iscritti gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 16 settembre 2010 Roma Consulta regolarmente il sito dell’Ordine: al 24.settembre.2013 6 7. Principali rappresentanze dell’Ordine a Convegni ed eventi (con relazioni ed interventi) Novembre 2013 Novembre 2013 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 7 SPUNTO DEONTOLOGICO A proposito di stalking e … dintorni a cura della Commissione Deontologica dell’Ordine, Renzo Mosanghini (Coordinatore), Evgenia Gasteratou, Simona Mreule, Leila Rumiato Sono apparsi nel recente periodo sulla stampa locale, vari articoli in merito alla vicenda di un’infermiera che, dopo aver offerto un “supporto psicologico” in qualità di counsellor, ha dovuto “subire” atti di stalking da parte dell’assistito. La vicenda indubbiamente muove reazioni di rispetto per la persona e per tutte le persone oggetto di stalking ma non ci si può esimere dal fare alcune riflessioni in merito all’eventuale “supporto psicologico” offerto da chi psicologo non é. L’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia ha, tra le sue funzioni principali anche quella della difesa della professione. Spesso la Commissione Deontologica si è trova a dover esaminare situazioni che, in presenza di elementi significativi, trasmette all’autorità giudiziaria in quanto l’abuso di professione é un reato penale e quindi va valutato ed eventualmente giudicato dalla Magistratura. Riguardo al caso di cui i giornali hanno parlato recentemente, l’Ordine ha valutato opportuno prendere contatto con il Pubblico Ministero competente per comprendere se: a) il professionista in questione abbia effettivamente offerto un “percorso di supporto psicologico” ed effettuato “visite professionali” al domicilio; b) in caso affermativo, valutare se tali attività, così come svoltesi, possano configurarsi come attività 8 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia riservate allo psicologo. Si valuterà in base all’art. 1 della legge 56/89 “Ordinamento della professione di psicologo” che recita: “La professione di psicologo comprende l’uso di strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione – riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolto alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. ...”. Si coglie l’occasione della penosa vicenda per alcune considerazioni. Non é ancora sufficientemente noto alla popolazione e al cittadino comune, che lo Psicologo ha una formazione universitaria pluriennale, un lungo periodo di tirocinio e ha superato una verifica dei suoi saperi con un Esame di Stato. Si ricorda che proprio per tutelare l’utente/paziente/cliente, l’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia, ha pubblicizzato e distribuito lo scorso anno un opuscolo che delinea e definisce i compiti delle professionalità in campo psicologico ed aiuta tutta l’utenza a distinguere le diverse figure alle quali rivolgersi. Si invitano tutti i colleghi che non l’avessero già fatto a scaricare dal sito dell’Ordine l’opuscolo che può essere esposto preso lo Studio ma anche in altri luoghi per favorire una corretta informazione dell’utenza. Si ricorda inoltre che la “Settimana del Benessere Psico- logico 2013”, voluta ed organizzata dall’Ordine nel maggio scorso, é stata una grande manifestazione su tutto il territorio regionale per far conoscere alla popolazione le caratteristiche e le peculiarità dello psicologo. Un altro aspetto che va sottolineato é che la “psicologia scientifica” é una professione spesso confusa con la “psicologia comune” che porta a dire “tutti siamo un po’ psicologi”: é vero che quando un genitore consiglia un figlio, quando un amico conforta l’amico si tratta di azioni psicologiche; ed é vero che alcune persone sono più brave di altre, hanno più sensibilità di altre, vedono più lontano di altre, hanno una migliore conoscenza dell’animo umano. Tali capacità però non possono che essere limitate all’elaborazione di personali esperienze e/o di qualche lettura sull’argomento. Pertanto tutto ciò, per quanto importante nella vita quotidiana, non può essere efficace e/o sufficiente in tutte le situazioni. Ciò è comprensibile se si considera la complessità del mondo psichico, la molteplicità delle innumerevoli variabili (di cui buona parte inconsce) che possono incidere sui comportamenti, motivazioni, pensieri e mondo emotivo e contribuire nel provocare disagio o anche sofferenza psicologica. La psicologia scientifica é tale perché basa le sue conoscenze su una vastis- Novembre 2013 sima quantità di studi codificati, cioè conosciuti e controllati nella loro validità. Tutto ciò riguarda la salute delle persone; la salute è un diritto fondamentale dell’uomo ed il Legislatore lo ha regolamentato a salvaguardia dei cittadini istituendo gli Ordini delle professioni sanitarie, tra le quali quella dello psicologo. Anzi, tre figure distinte: il laureato in scienze e tecniche psicologiche, lo psicologo e lo psicoterapeuta. Si sottolinea che il laureato in scienze e tecniche psicologiche (laurea triennale) può svolgere molte attività di supporto ma non può stilare diagnosi psicologica, attività riservata allo psicologo (laurea specialistica). Né lo psicologo può fare psicoterapia, attività riservata allo psicoterapeuta (specializzazione post laurea quadriennale). A seguito del varo da parte del Parlamento della Legge 14 gennaio 2013, n. 4, “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” il counselling può essere inserito tra le professioni intellettuali non regolamentate, per esercitare le quali la normativa la- scia al singolo professionista la facoltà di qualificarsi professionalmente intraprendendo un percorso di certificazione professionale presso un’associazione professionale di categoria o attraverso la cosiddetta autoregolamentazione volontaria. Va anche sottolineato che la suddetta legge, all’art. 1, 2° comma, esclude che un appartenente ad una professione non organizzata svolga attività riservate per legge a soggetti iscritti in Albi o Elenchi ai sensi dell’art. 2229 C.C. ed alle professioni sanitarie. Oltre al curriculum studiorum, la legge impone che lo psicologo si attenga nel suo operare anche al Codice deontologico i cui dettami sono norme giuridiche e pertanto da seguire obbligatoriamente da parte degli iscritti all’Ordine. Se l’Helper del caso citato all’inizio, fosse stato uno psicologo counselor si sarebbero dovuti fare dei rilievi deontologici da valutare disciplinarmente. Da quanto pubblicato sui giornali andrebbe valutato l’aspetto del consenso informato, la validità tecnica della modifica del setting a causa della percezione del professionista di “pericolo” per la propria persona. Questo problema avrebbe dovuto motivare il professionista a valutare i limiti della propria competenza, rispetto all’art. 27 del C.D., e proporre l’interruzione del rapporto terapeutico poiché il paziente non traeva alcun beneficio dal trattamento. In ultimo, ma non per importanza, la questione della gestione del transfert e del controtransfert. In questa sede non è possibile fare delle valutazioni specifiche su quanto sia successo nella specifica situazione, ma é abbastanza chiaro che su questo aspetto ci sia stata poca “tecnica” e magari un po’ di buon cuore e di buona volontà. Si coglie l’occasione per sottolineare che la gestione del transfert é un problema cruciale in tutte le relazioni di aiuto e che lo psicologo ha nel suo bagaglio di conoscenze professionali gli strumenti per una adeguata soluzione e per valutare anche i “non detti”, le motivazioni implicite, tra cui principalmente il proprio sentimento di onnipotenza. Psicologi e farmacie Le raccomandazioni dell’Ordine L’Ordine ha recentemente predisposto un documento in proposito, accogliendo diverse richieste da parte degli iscritti e dalle rappresentanze istituzionali dei Farmacisti. Si tratta di un primo documento, che assume una connotazione sperimentale ed iniziale, introdotto da una importante Premessa. Le “Raccomandazioni” sono altresì oggetto di attuale confronto anche con Federfarma FVG e con tutti gli Ordini territoriali dei Farmacisti. Premessa alle “Raccomandazioni e direttrici sperimentali per i servizi di consulenza psicologica nelle Farmacie del FVG” 1. Come nascono le “Raccomandazioni” dell’Ordine Negli ultimi anni, e soprattutto nell’ultimo periodo, sono stati diversi, Colleghe e Colleghi, che hanno richiesto all’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia, delle specificazioni in proposito (cosa si può fare, come, in quale contesto, ecc.). Anche FederFarma FVG ed alcuni Ordini Novembre 2013 dei Farmacisti delle province della nostra regione hanno richiesto all’Ordine degli approfondimenti per capire meglio come si configura, o si può configurare, il servizio di informazione e di ascolto da parte dei professionisti Psicologi in diverse Farmacie della regione. Le Raccomandazioni hanno anche origine dalle plurime esperienze che si svolgono sul territorio nazionale e da una attenta esplorazione delle sperimentazioni attuate. gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 9 macisti e Federfarma FVG), suggerisce e raccomanda una prima consulenza informativa a titolo gratuito allo scopo di orientare ed illustrare i percorsi possibili. Le Colleghe ed i Colleghi sono altresì liberi di orientarsi verso altre modalità nel rispetto del Codice Deontologico, del setting delle prestazioni, degli accordi e della trasparenza messa in atto nel servizio offerto con i Titolari delle Farmacie coinvolte. Sono liberi, ovviamente, di mettere in atto altri percorsi futuri da loro esplorati. 2. Cosa significa il termine “Raccomandazioni” L’Ordine, raccogliendo le richieste e le esigenze espresse dalla propria comunità professionale e dagli interlocutori esterni coinvolti, ha così voluto predisporre un primo documento di riflessione e di confronto. Non si chiamano “Direttive” o “Linee Guida”, che assumono ben altro significato, ma “Raccomandazioni”, ossia alcune direttrici, aperte e sperimentali, all’interno delle quali potersi orientare nei servizi proposti ed offerti, secondo le esperienze sin qui svolte e nel rispetto di alcuni, fondamentali obblighi, soprattutto deontologici, di competenza primaria dell’Ordine. 3. Qual è l’orientamento principale Senza dubbio la presenza dello Psicologo nelle Farmacie può contribuire a promuovere il benessere individuale e collettivo delle persone. In secondo luogo può affiancarsi al servizio di accoglienza e di ascolto che le Farmacie stesse già svolgono sistematicamente. Non dimentichiamo che le Farmacie del territorio rappresentano il Presidio di Salute pubblica di più facile accesso al cittadino con domanda di salute. Inoltre, di importanza rilevante, che il servizio venga svolto, come già ampiamente sempre appare, secondo i principi del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, nel rispetto di un setting appropriato e della privacy. Si tratta, quindi, di un orientamento di tutela e di riconoscimento della professionalità dello psicologo e delle persone che afferiscono. 6. La modalità della collaborazione con le Farmacie Ogni Collega è libero di concordare con i Titolari delle Farmacie il suo servizio, suggeriamo comunque una forma di collaborazione scritta tra le parti, in forma semplice ma chiara. I Colleghi possono, sempre liberamente, concordare con i Titolari delle Farmacie ogni qualsiasi loro rapporto professionale per quanto del caso. 7. Cosa succede ora, dopo le “Raccomandazioni” dell’Ordine Non cambia o si modifica nulla rispetto a quanto avviato con eccellenza dalle Colleghe e dai Colleghi. Auspichiamo un maggiore monitoraggio delle esperienze per orientare a sviluppare tale servizio e a mettere in rete le “best practices”. Il monitoraggio, a carattere esplorativo, potrà essere utile per raccogliere le esperienze in atto sul territorio da parte dei colleghi e quantificare le richieste da parte dei cittadini, anche riconoscendo le esigenze ed i bisogni di ascolto e di consulenza più espressi. 4. Le caratteristiche del servizio Il servizio, considerate le sue peculiarità di contesto e di setting, assume prevalenti caratteristiche di “spazio di ascolto e di orientamento”, costituisce un canale di osservazione delle problematiche del territorio, si configura come uno “sportello” di consulenza in ambito psicologico, con caratteristiche di orientamento e di informazione sulle esigenze espresse dalle persone. Ottobre 2013 Raccomandazioni e direttrici sperimentali per i servizi di consulenza psicologica nelle Farmacie del FVG 10 se dimostrano un rilevante successo sia in termini di adesione delle Farmacie che di soddisfazione delle persone e dei committenti pubblici in quanto vengono intercettati i bisogni di sostegno psicologico e fornite risposte professionali adeguate a ripristinare il benessere interiore, affiancando le azioni di prevenzione realizzate dai Medici di famiglia e dalle altre strutture sanitarie di base. I n Friuli Venezia Giulia sono in corso diverse esperienze di avvio di Servizi gratuiti di consulenza psicologica presso le Farmacie del territorio. Tali iniziative sono prevalentemente assunte in forma autonoma tra i professionisti Psicologi ed i Titolari delle Farmacie stesse. Le esperienze dello Psicologo in Farmacia sono sperimentate ed avviate non solo nel territorio della regione Friuli Venezia Giulia, ma vi sono eccellenti sperimentazioni anche in altre realtà regionali (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia, Umbria). Le risultanze espres- gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia L a presenza dello Psicologo nelle Farmacie può contribuire a promuovere il benessere individuale e collettivo con il contributo delle competenze professionali dello psicologo stesso in un’ottica multidisciplinare. 5. I l contributo dello Psicologo nelle Farmacie può affiancarsi al servizio di accoglienza e di ascolto che le Farmacie stesse già svolgono sistematicamente e al servizio di partecipazione delle stesse ai programmi di Educazione sanitaria e di prevenzione introdotto dalla Legge 69/09. 6. L e Farmacie del territorio rappresentano il Presidio di Salute pubblica di più facile accesso al cittadino con domanda di salute, per la diffusione capillare sul territorio e la prossimità gli utenti. 7. G eneralmente, secondo le sperimentazioni avviate, il servizio assume caratteristiche di “spazio di ascolto e di orientamento” per tutte le persone che esprimono situazioni di difficoltà e di disagio psichico. Costituisce inoltre un canale di osservazione delle problematiche del territorio, delle aree sociali maggiormente a rischio, ove vi possono essere bisogni sommersi che non vengono raccolti o soddisfatti e che possono quindi cronicizzarsi, aumentando i costi della spesa sanitaria. L’Ordine ha trasmesso le Raccomandazioni a FederFarma FVG e agli Ordini territoriali dei Farmacisti per avviare un primo scambio e confronto su questo tema. Rimane aperto a tutte le osservazioni e riflessioni del caso per il perfezionamento delle “Raccomandazioni” e per eventuali aggiustamenti o integrazioni. L’Ordine, stante le sperimentazioni nazionali e le iniziative raccolte a livello regionale, raccogliendo anche alcune istanze delle organizzazioni istituzionali (Ordini dei far- 2. 4. 8. 8. Cosa fa e farà l’Ordine 5. La gratuità o meno delle prestazioni offerte 1. assenza di malattia”; uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale la persona è in grado di esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne ed ai conflitti interni. 3. L’Ordine degli Psicologi riconosce la definizione di Salute dell’OMS, in particolare “La Salute è definita come stato di benessere fisico, psichico e sociale e non semplice Novembre 2013 9. Il servizio si configura quindi come uno “sportello” di consulenza in ambito psicologico, con caratteristiche di orientamento e di informazione sulle esigenze espresse dalle persone. Ha la finalità di promuovere e diffondere i principi del benessere psicofisico precedentemente indicati, di far conoscere alcune modalità di percorso e di consigliare le persone sulle possibilità di eventuale sostegno sia pubblico sia privato. Il servizio offerto dallo psicologo si configura per le persone a titolo gratuito. La gratuità è da intendersi in quanto il servizio viene offerto dalla farmacia, nell’ambito dei servizi offerti dalla farmacia. 10 . Le modalità di collaborazione tra professionisti (Psicologo e Farmacista) sono concordate e definite dagli stessi. È opportuno che siano specificate per iscritto (luogo, giorno e ora del servizio, gratuità per le persone e fra i professionisti, rispetto della privacy). 12. L’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia per le sue finalità istituzionali a) garantisce che le prestazioni psicologiche siano svolte da professionisti psicologi regolarmente iscritti alla Sez. A dell’Albo degli Psicologi ai sensi dell’art. 3 e 5 della Legge 56/89; b) c ontrasta l’esercizio abusivo della professione; c) f avorisce forme di tutela e di promozione della figura professionale dello psicologo, finalizzate a promuovere il benessere psicologico della persona, del gruppo e della comunità. 13. Si precisa inoltre che, in base alla Legge 56/89 - Ordinamento della professione di psicologo, all’art. 1 si definisce che: “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito. All’art. 2 si precisano i requisiti per l’esercizio dell’attività di psicologo, “Per esercitare la professione di psicologo è necessario aver conseguito l’abilitazione in psicologia mediante l’esame di Stato ed essere iscritto nell’apposito Albo professionale. 14. L’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia intende avviare azioni di sperimentazione per adeguati momenti di monitoraggio tra tutti gli Psicologi attualmente impegnati in tali servizi, al fine di raccogliere risultanze utili che possano contribuire all’efficacia e all’efficienza dei servizi stessi a favore della comunità. 15. L’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia, rispetto a queste prime raccomandazioni e direttrici sperimentali per i servizi di consulenza psicologica nelle Farmacie del Friuli Venezia Giulia ritiene indispensabile il raccordo istituzionale, metodologico ed operativo con tutti gli Ordini provinciali dei Farmacisti della regione Friuli Venezia Giulia, con Federfarma FVG e con eventuali altre associazioni o rappresentanze territoriali d’interesse. 16. Tali indicazioni si configurano al momento come sperimentali con la possibilità di strutturazione permanente in base alla risposta dell’utenza, dei professionisti psicologi coinvolti, delle rappresentanze ordinistiche ed agli esiti del monitoraggio, anche prevedendo forme e modalità diverse del servizio. 17. L’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia si impegna, 11. Il servizio viene svolto secondo i principi del Codice Deon- dopo gli opportuni raccordi di cui al punto 15, a diffondere le raccomandazioni presso i propri iscritti. tologico degli Psicologi Italiani, nel rispetto di un setting appropriato e della privacy. Settembre 2013 La Salute è definita come stato di benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia Novembre 2013 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 11 SPECIALE ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI PSICOLOGI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 2014 - 2017 Il Consiglio dell’Ordine nella seduta del 24 settembre 2014, su richiesta del Presidente, si è espresso in ordine alla data di indizione delle Elezioni per il rinnovo del Consiglio ritenendo opportuno che il Presidente stesso indichi le Elezioni il giorno 26 settembre 2013 e che la Prima convocazione per la votazione si effettui il giorno 25/11/2013 e la seconda convocazione per la votazione, se del caso, si effettui nei giorni 1 e 2 dicembre 2013. Successivamente il Presidente, con Decreto Presidenziale, ha provveduto a formalizzare l’indizione delle Elezioni, predisposto l’avviso di convocazione, confermate le date di prima e di seconda convocazione, nominato i Componenti del Seggio elettorale e predisposto tutte le procedure previste per legge. Si prega di seguire con attenzione e frequenza, per tutte le informazioni relative alle Elezioni, il sito dell’Ordine www.psicologi.fvg.it - Home Page Link a destra Elezioni, di prestare inoltre attenzione alle diverse News letter già inviate o che saranno inviate sulle Elezioni stesse. Inoltre di leggere con altrettanta attenzione l’Avviso pervenuto per via postale. Si ringraziano tutti gli iscritti e si invita alla massima partecipazione a queste importanti consultazioni elettorali. Si riportano di seguito le informazioni dettagliate sulle consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine. Può essere che questa copia del Giornale, per motivi organizzativi, di stampa e di spedizione postale, arrivi agli iscritti in concomitanza alle consultazioni elettorali o al termine delle stesse. La Redazione si scusa per l’inconveniente dovuto a motivi tecnici. Tutte le informazioni qui riportate sono state altresì comunicate per posta a tutti gli iscritti e rese visibili sul sito dell’Ordine. Dove e quando si vota Si può votare direttamente presso il Seggio istituto presso la Sede dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia sita in Piazza N. Tommaseo n. 2, a Trieste presentandosi con un documento di identità in corso di validità. Prima convocazione il 25 novembre 2013 dalle 9.00 alle 19.00 Nel caso in cui non si raggiunga il quorum previsto alla prima convocazione (almeno 1/3 degli aventi diritto), si procederà alla Seconda convocazione che sarà ritenuta valida qualora si raggiunga il quorum di almeno 1/6 degli aventi diritto. Seconda convocazione 1 e 2 dicembre 2013 dalle 9.00 alle 19.00 Chi vota Per aventi diritti al voto si intendono gli iscritti all’Albo del Friuli Venezia Giulia dell’Ordine degli Psicologi, esclusi i sospesi alla data del Decreto Presidenziale di indizione delle elezioni. Alla data del Decreto di indizione 12 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia delle elezioni (26/9/2013) gli aventi diritto al voto sono 1858 di cui m. 1848 iscritti alla Sezione A - Sezione degli Psicologi e n. 10 iscritti alla Sezione B - Sezione dei Dottori in Tecniche psicologiche. Come si vota Ciascun elettore, regolarmente iscritto, ha diritto a votare per un numero massimo di n.9 colleghi iscritti all’Albo che hanno presentato la loro candidatura per le elezioni all’Ordine. In tutte e due le Schede (per la prima e per la seconda convocazione) vi sono quindi 9 spazi che è possibile utilizzare. La presentazione delle candidature Le candidature, ai sensi dell’articolo 2, c. 4 del DPR 221/05, pervengono alla Segreteria dell’Ordine entro le ore 24.00 del giorno 5 novembre 2013 secondo le modalità indicate sul sito al Link Elezioni. La diffusione delle candidature viene assicurata dal Consiglio dell’Ordine mediante tempestiva pubblicazione sul sito internet dell’Ordine (www.psicologi.fvg.it) nonché presso il Seggio per l’intera durata delle elezioni. Voto per corrispondenza In base all’art. 2, comma 6, del DPR. 221/05, si può votare per corrispondenza mediante lettera raccomandata. Per avvalersi del voto per corrispondenza è necessario inviare alla Segreteria dell’Ordine, la richiesta di ricevere le Schede elettorali. Si possono richiedere le Schede per il voto postale utilizzando le procedure online indicate sul sito www.psicologi.fvg.it, link dedicato Elezioni, in Home Page a destra. Oppure si può procedere inviando una richiesta in carta semplice con allegata una fotocopia, una scannerizzazione o una foto di un documento di identità in corso di validità. La richiesta va inviata tramite posta ordinaria (Segreteria Ordine Psicologi FVG Piazza Niccolò Tommaseo, 2 – 34121 Trieste) o posta elettronica a [email protected]. A seguito della richiesta la Segreteria recapiterà presso l’indirizzo indicato, il “kit” per effettuare il “voto per corrispondenza” con tutte le istruzioni. All’interno del kit ci saranno n. 2 sche- Novembre 2013 de [1] (per la 1ª e la 2ª Convocazione, è necessario votarle entrambe), una busta piccola su cui è apposta la dichiarazione inerente al suo contenuto, ed una busta più grande indirizzata al Presidente del Seggio Elettorale. Le schede elettorali da utilizzare per il voto postale potranno ovviamente essere ritirate anche presso la Segreteria dell’Ordine nei giorni di lunedì dalle 16.00 alle 18.00 e nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 12.00. Anche in questo caso sarà necessario compilare un modulo predisposto per la richiesta esibendo un documento e verrà rilasciata una ricevuta di consegna delle schede, che risulterà agli atti. Una volta espresse le preferenze (massimo 9) su entrambe le Schede di voto, bisognerà inserirle nella Busta più piccola, sigillarla, compilare con i dati mancanti la dichiarazione prestampata e apporre la propria firma facendola autenticare nei modi di legge indicati [2]. (cfr. anche Notai gratuiti a disposizione). La busta contenente le due schede di voto dovrà poi essere inserita nella seconda Busta più grande presente nel kit, quella indirizzata al Presidente del Seggio elettorale. Quest’ultima va fatta pervenire tramite raccomandata prima della chiusura del Seggio della Prima votazione (entro le ore 19:00 del 25 novembre 2013), presso la sede dell’Ordine regionale, in Piazza N. Tommaseo n. 2, 34121 Trieste. Le Schede di voto che perverranno dopo questa data non saranno valide per nessuna delle due convocazioni. 1. Con nota dell’11/11/2005 (Prot. M.dg. DAG. 36510) il Ministero della Giustizia, in risposta a un quesito formulato dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, ha specificato che all’elettore che esercita il voto per corrispondenza siano date due schede, relative alla prima e alla seconda convocazione, una sola delle quali sarà successivamente inserita nell’urna a seconda della votazione che avrà raggiunto il “quorum di legge”. 2. Il Ministero della Giustizia, con prot. M.dg. DAG 02/09/05 n. 10265, ha confermato la necessità di legalizzazione della firma ai sensi del dpr 445/2000, art. 30 e successivi. L’autentica di firma è esente da bollo per esercizio dei diritti elettorali, ai sensi dell’art. 1 Tab. all., del dpr 642/72 e successive modificazioni. Novembre 2013 Le Schede per la votazione sia diretta sia per voto per corrispondenza Notai gratuiti a disposizione per l’autentica della firma Il Consiglio dell’Ordine uscente, per facilitare la partecipazione al voto, ha deliberato di organizzare un servizio di autentica delle firme presso alcuni Notai delle 4 provincie della regione. L’elenco dei professionisti, delle date e degli orari fissati sono disponibili al link: ”Elenco dei notai, date ed orari” (link). Si riporta anche di seguito l’elenco dei Notai, i luoghi e le date di disponibilità. TRIESTE Notaio dott.ssa Paola Clarich il giorno 13 novembre 2013 dalle 17.00 - 19.00 presso lo Studio Notarile in Via Torrebianca, 43 a Trieste. UDINE Notaio dott. Giancarlo Suitner il giorno 23 novembre 2013 dalle 10.00 alle 12.00 in occasione del Convegno “Giornata dello Psicologo - Terzo Settore e psicologia” presso la Sala Convegni del Centro Culturale delle Grazie in Via Pracchiuso 21 a Udine. GORIZIA Notaio dott.ssa Maria Francesca Arcidiacono il giorno 14 novembre 2013 dalle 15.00 alle 17.00 - presso lo Studio Notarile in Via Nizza, 1 a Gorizia. PORDENONE Notaio dott. Gianluca Di Stefano il giorno 16 novembre 2013 dalle 10.00 alle 12.00 in occasione del seminario organizzato dall’Ordine dal titolo “Relazione, refertazione, certificazione: come e quando” che si terrà presso la Sala riunioni della Bastia del Castello di Torre, via Vittorio Veneto 21 a Pordenone. Fac simili delle due Schede Scheda 1 Prima Convocazione Scheda 2 Seconda Convocazione Le procedure per l’invio delle Schede per la votazione per corrispondenza Fac simili delle due Buste Prima Busta più piccola Inserire le due schede nella BUSTA PIÙ PICCOLA in dotazione con Dichiarazione sptampata e chiuderla. Farsi autenticare la firma come indicato o presso i Notai posti a disposizione Seconda Busta più grande Inserire la scheda sopra nella busta più grande in dotazione indirizzata al Presidente di Seggio INVIARE gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 13 Contributi professionali Con soddisfazione e piacere professionale si riporta il contributo del Gruppo di lavoro Psicologia dell’Invecchiamento costituito dall’Ordine e si ringraziano le Colleghe per il qualificato lavoro svolto nei diversi incontri svolti. L’intervento psicologico nell’ambito della psicologia dell’invecchiamento A cura della Referente del Gruppo della Psicologia dell’invecchiamento, Evgenia Gasteratou, e delle Componenti del Gruppo, Clara Camuffo, Elisabetta Cuttini, Patrizia Pecar, Marta Roncaglia. La Psicologia dell’Invecchiamento è un importante ambito d’intervento dello psicologo che sta prendendo sempre una maggiore attenzione sia al livello internazionale che in quello europeo, non solo per l’invecchiamento fisiologico ma soprattutto per quello patologico. Il Parlamento Europeo il 19 gennaio 2011 ha approvato il testo di una Risoluzione per “la lotta contro il morbo di Alzheimer e le altre forme di demenza”, invitando i governi europei a farne una priorità e a sensibilizzare in merito l’opinione pubblica. Gli obiettivi principali che la Commissione ha inteso proporsi nella presentazione della suddetta Risoluzione sono stati: - la promozione della diagnosi precoce e la qualità della vita; - il miglioramento della conoscenza epidemiologica della patologia e il coordinamento delle ricerche in corso; - ll’aiuto della solidarietà tra Stati membri attraverso la condivisione di buone prassi; - lil rispetto dei diritti delle persone che convivono con le diverse forme di demenza. Secondo i dati diffusi dalle associazioni di pazienti, ogni anno 1,4 milioni di cittadini residenti nell’Unione Europea sviluppano un tipo di demenza. Dopo i 65 anni una persona su venti è colpita da demenza, mentre tra gli ultraottantenni l’incidenza è di una persona su cinque. Secondo le stime, gli europei di età compresa tra i 30 e i 99 anni colpiti da malattie neurodegenerative sarebbero più di 8 milioni, cifra che secondo gli studiosi potrebbe raddoppiare ogni 20 anni. Analizzando tali dati diventa di grande importanza riflettere sulla valorizzazione e sullo sviluppo della figura dello psicologo in tale ambito. Emerge sempre più chiara la necessità di interventi psicologici sia in termini di prevenzione che di cura della persona anziana presa in carico, e di coloro che la circondano, siano essi familiari, professionisti del settore sanitario o fornitori di servizi. Il Gruppo di lavoro della Psicologia dell’Invecchiamento all’interno delle Linee Guida - Buone Prassi, documento (in corso di pubblicazione online sul sito dell’Ordine) ha cercato di definire il ruolo, il profilo e le competenze dello 14 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia psicologo che opera in tale ambito. Lo spazio dello psicologo che si occupa dell’invecchiamento, dovrebbe abbracciare e garantire diversi livelli di azione, secondo due obiettivi: - radicale cambio di mentalità rispetto alle problematiche relative alla Terza Età; - messa a punto d’interventi diretti specificamente alla promozione della salute e del benessere psicologico dell’anziano, della sua famiglia, dei caregiver e degli operatori che operano in tale ambito. Il primo obiettivo può realizzarsi attraverso interventi d’informazione e sensibilizzazione volti a creare una specifica sensibilità e/o una formazione adeguata alle problematiche dell’anziano e alle esigenze connesse con il suo stato. Tali interventi mirano a coinvolgere sia coloro che si occupano quotidianamente della persona anziana (familiari, coniugi, assistenti, ecc.), sia il personale sanitario che ha in carico l’anziano (medici, infermieri), promuovendo una conoscenza del mondo dell’anziano tale da aiutare chi gli sta accanto a cogliere e comprendere i suoi bisogni e l’eventuale disagio esistente. Il secondo obiettivo, connesso e conseguente al primo, mira a fornire un’assistenza psicologica adeguata al disagio rilevato, attraverso la creazione e il potenziamento di servizi di sostegno e consulenza rivolti all’anziano, alla famiglia, agli operatori delle strutture residenziali e diurne. L’invecchiamento infatti è un processo complesso caratterizzato da molteplici cambiamenti di tipo biologico, genetico, psicologico e sociale. Quando si parla di invecchiamento in generale, non ci si riferisce semplicemente all’avanzare dell’età cronologica, ma ai cambiamenti organici, cognitivi ed emotivi che ad esso appaiono correlati. Quali di queste modificazioni sono normali e quali patologiche non è facilmente definibile. Per questo negli ultimi anni il mondo scientifico e medico ha teso a differenziare tra invecchiamento per così dire fisiologico ed invecchiamento patologico. I confini tra un invecchiamento fisiologico, cosiddetto normale e uno stato predementigeno non sono cosi definiti e chiari. Novembre 2013 Caratteristiche e funzioni dello psicologo La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e d’intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e formazione in tale ambito. Per esercitare la professione di psicologo è necessario aver conseguito l’abilitazione in psicologia mediante l’esame di Stato ed essere iscritto all’apposito albo professionale. Considerazioni sull’invecchiamento fisiologico L’invecchiamento fisiologico è dovuto al trascorrere del tempo per normale evoluzione dei processi biologici. L’obiettivo specifico dello psicologo che si occupa dell’invecchiamento è la prevenzione del disagio, coerente con l’obiettivo generale di promozione della salute e del benessere; si esplica attraverso modalità d’intervento specifiche che spesso si concretizzano nella costruzione o nell’applicazione di un progetto. Possibili ambiti d’intervento nell’area dell’invecchiamento fisiologico - Prevenzione nel campo dell’invecchiamento tramite promozione di modelli di vita adeguati; - Interventi di facilitazione dell’integrazione e della partecipazione sociale dei cittadini anziani; - Interventi psicoterapici di counselling, sostegno psicologico. Considerazioni sull’invecchiamento patologico Invecchiamento patologico si ha quando si verifica in tempi accelerati con comparsa precoce o abnorme di segni e sintomi di decadimento fisico e psichico. L’obiettivo specifico è l’identificazione e l’implementazione di tutte le risorse disponibili per la promozione della salute e del benessere, attraverso valutazioni diagnostiche, interventi riabilitativi e di sostegno. Possibili ambiti d’intervento nell’area dell’invecchiamento patologico: Per le persone: - consulenza psicologica/psicoterapeutica; - aiuto nella comprensione e accettazione della malattia e del suo trattamento; - supporto nella fase di lutto; - valutazione cognitiva e funzionale; - valutazione della sua situazione psico - socio - ambientale; - riabilitazione cognitiva (attività individuali e di gruppo) e riattivazione cognitivo – sensoriale - motoria; - interventi di riabilitazione psicosociale (attività individuali e di gruppo); - accompagnamento nella fase dell’inserimento della persona, per una serena socializzazione e convivenza all’interno della struttura; Novembre 2013 - p rogettazione di strategie per l’adattamento dell’ambiente ai problemi della persona malata. Per i famigliari ed i caregivers: - consulenza psicologica/psicoterapeutica; - consulenza di carattere informativo sulla natura della malattia, sulla sua evoluzione e prognosi, sulla possibilità di prevenzione e trattamento; - aiuto nella comprensione e accettazione della malattia e del suo trattamento; - raccolta di informazioni, valutazione delle risorse riguardo le possibilità e le capacità della famiglia di gestire il problema e di adattarsi ai nuovi cambiamenti e valorizzazione delle sue potenzialità; - pianificazione di un progetto di azione; - s ostegno di gruppi auto aiuto; - consulenza e sostegno psicologico al fine di elaborare le problematiche legate all’inserimento del proprio congiunto nella struttura; - sostegno nella fase del lutto in modalità individuale o gruppale a seconda delle possibilità e della problematicità della situazione specifica; Per la struttura socio assistenziale e gli operatori: La figura professionale dello Psicologo che opera in Casa di Riposo evidenzia e valuta eventuali problemi cognitivi, affettivi e relazionali attraverso colloqui individuali, utilizzo di test neuro-psicologici, osservazione e conduzione di attività di gruppo. In seguito alle valutazioni predispone gli interventi di sostegno per il recupero o il mantenimento delle abilità cognitive e relazionali e offre uno spazio di ascolto ed elaborazione delle problematiche legate all’invecchiamento. Offre, quando necessario, consulenza e sostegno ai familiari degli Ospiti, agli operatori e al personale presente in struttura. Insieme ad altri professionisti fa parte del Team Riabilitativo. Ove necessario collabora con i servizi del territorio. Inoltre riguardo la struttura e gli operatori si occupa di: - valutazione e proposte d’intervento mediante attività di supervisione, consulenza, formazione e orientamento degli operatori; - consulenza per l’avvio e la conduzione di gruppi di “self - help”; - progettazione e classificazione degli utenti con determinate patologie alle strutture socio assistenziali; - progettazione di interventi/procedure specifici per l’accoglienza e le dimissioni della persona anziana nella struttura individuata; Competenze ed aspetti deontologici Aspetti deontologici e doveri verso l’utenza Lo psicologo deve esercitare la sua professione solo negli ambiti in cui ha raggiunto livelli di formazione, competenza ed esperienza adeguate, documentabili tramite curriculum (L. 56/89 e Codice Deontologico degli Psicologi italiani). Lo psicologo che opera nell’ambito dell’invecchiamento riconosce la necessità di un continuo sviluppo professionale e adotta misure necessarie affinché ciò avvenga: si aggiorna costantemente sulle novità scientifiche e professionali del settore. In particolare si evidenzia che lo psicologo: - deve fornire alla struttura che opera e all’utente (anzia- gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 15 no, famiglia ecc.) informazioni adeguate e comprensibili circa le sue prestazioni, le finalità e le modalità delle stesse, nonché circa il grado e i limiti giuridici della riservatezza; - deve accertare che ogni sua prestazione professionale sia subordinata al consenso del destinatario e, nel caso di persone sottoposte a tutela, degli esercenti tutori degli stessi; - deve garantire la segretezza dei dati attraverso la custodia o il controllo di appunti, note, scritti. Riferimenti Bibliografici: Sarchielli, G., Frati, F. (2002) Competenza e funzioni dello psicologo nell’attività con gli anziani “end of life”: aspetti tecnici e deontologici. In Atti del Convegno “Invecchiare: risorse, limiti e potenzialità - uno sguardo interdisciplinare”, Cesena. http://www.europarl.europa.eu/sides/get http://ec.europa.eu/health/ph_information/dissemination/echi/docs/dementia Alzheimer’s disease: Scientific, medical and societal implications, Synthesis and recommendations. Collective expert report from INSERM (Istituto nazionale della sanità e della ricerca medica, Francia), 2007. First Results from the Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe (2004-2007) - http://www.share-project.org Alzheimer’s disease in real life – the dementia carer’s survey http://www.alzheimer- europe.org Psicologo territoriale e psicologia in rete Ringrazio particolarmente le Colleghe e la Consigliera Rumiato per la qualificata ed eccellente proposta descritta nel contributo seguente. Il Progetto Edda può considerarsi senza dubbio un percorso di Buone prassi e di spunto per continuare a sperimentare sempre funzioni e servizi all’avanguardia per la professionalità dello psicologo. Ringrazio, a nome del Comitato di Redazione e di tutto il Consiglio, i Dirigenti Sanitari che hanno saputo cogliere le peculiarità multidisciplinari dell’intervento proposto e l’apporto dello psicologo. Paolo Fusari, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia. a cura di Giorgia Botter, Marta Collovini e Leila Rumiato La contrattura del mondo del lavoro e la crisi economica (Spending review, Patti di stabilità, ecc.) da un lato, le esigenze e i bisogni nuovi delle persone (con, ad esempio, le ripercussioni nella complessità delle cure legate alla diversificazione dell’assistenza e a fattori come il prolungamento della vita, ecc.) dall’altro, hanno comportato la necessità, anche per lo Psicologo, di agire in contesti più diversi e ampi. Conseguenza di questa originale posizione dello psicologo è talvolta un cambiamento innovativo della professionalità, passando attraverso la reinterpretazione del complesso ruolo dello psicologo. Esiste in regione un significativo esempio di quanto può rappresentare una buona prassi di psicologia applicata, intesa per l’appunto in un modo nuovo e che reinterpreta il ruolo dello Psicologo come funzionale al territorio (colto nella dimensione 16 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia delle cosiddetta rete dei Servizi) e per le persone che vi hanno avuto accesso. Il progetto, nato dal pensiero creativo ed innovativo del Coordinatore Socio - Sanitario dell’ASS6 Friuli Occidentale, dott. Alberto Grizzo, rappresenta quanto espresso in premessa: un esempio che porta in sé la dimostrazione applicata di innovazione e buone prassi. Nel progetto si propone una figura nuova di psicologo distrettuale e territoriale che va oltre il mero intervento clinico e che, anzi, reinventa l’intervento del clinico. L’innovazione muove dall’attivazione di una fattiva collaborazione tra Azienda Sanitaria (d’ora in poi ASS 6) e Privato sociale, a cui è stato chiesto di individuare, tra i propri cooperatori, dei professionisti psicologi, che appartenessero alle Cooperative sociali del territorio pordenonese e che avessero maturato esperienza operativa diretta con l’utenza e l’operatività Novembre 2013 di rete. Nel concreto il Coordinatore Socio -sanitario dell’ASS6 ha quindi costituito un gruppo formato da cinque psicologi psicoterapeuti, i quali hanno il preciso incarico di occuparsi della disabilità adulta. Il gruppo, misto tra Azienda Sanitaria (il coordinamento dell’équipe è del dott. Fernando Del Casale, Psicologo dell’ASS 6), Privato sociale (per conto di due Cooperative sociali convenzionate, Acli e Itaca) e Provincia, si è consolidato e formalizzato con il nome EDDA (Equipe Distrettuale per la Disabilità Adulta). La finalità di EDDA è quindi supportare il territorio e i distretti in un’area spesso scoperta, quale quella della disabilità adulta. L’intervento richiesto ai professionisti si è mostrato originale dal punto di vista della pratica, in quanto ha implicato che i colleghi psicologi mettessero a disposizione la propria formazione e la propria esperienza in un’ottica di integrazione completamente nuova, supportando a tutti gli effetti i processi di rete orientati alla promozione di un nuovo welfare di comunità. Per questo motivo gli interventi promossi in seno all’EDDA vanno letti in una visione innovativa e integrata che supera la logica settoriale di prestazione circoscritta alla singola struttura (es. Centro diurno, Comunità residenziale). Ai colleghi infatti è stato dato un mandato chiaro di intervenire sul territorio, non solo con i Servizi già presenti nel territorio stesso. Non di meno il progetto ha inteso rispondere in maniera il più snella ed efficace possibile alla forte domanda di sostegno psicologico espressa da parte sia dei familiari, sia delle persone disabili e sia degli stessi servizi territoriali. Su questi solleciti, a partire dal gruppo EDDA, si è andata costituendo una vera e sinergica équipe territoriale distrettuale multiprofessionale (Assistente sociale distrettuale dell’Azienda sanitaria, Operatori SIL, Assistente sociale dei Comuni, assistenti ed educatori territoriali, assistenti ed educatori dei centri semiresidenziali e residenziali) che si è approcciata alla persona disabile interagendo con il suo contesto di vita. In particolare l’équipe si è fatta carico di sostenere i familiari nella loro funzione di cura, educazione, aiuto alla socializzazione: in tal modo è stato possibile per le famiglie sperimentare una diminuzione del senso di solitudine e di impotenza grazie all’offerta di occasioni di confronto e di sostegno delle proprie capacità e promuovendo contemporaneamente una forte azione di rete volta ad aumentare le opportunità di integrazione, inclusione e sviluppo di un progetto di vita volto all’adultità possibile e sostenibile per il disabile e la famiglia. La vera opportunità per gli psicologi è stata l’occasione di sperimentarsi concretamente in quella che si ritiene essere, oltre alla clinica, una delle principali competenze che appartiene allo psicologo e che lo distingue da altre rito l’accompagnamento psico - educativo del disabile, ove richiesto e/o ove necessario, per l’orientamento e l’elaborazione e/o ripensamento della sua “adultità” possibile. Solo in ultimo, tra le azioni possibili, il supporto di sostegno psicologico individuale al disabile e/o alla famiglia, con azioni di supporto nell’elaborazione e/o ripensamento dell’“adultità” possibile, con l’osservazione e la registrazione delle aspettative e dei bisogni emergenti, anche in vista della costituzione di gruppi per familiari con avvio di concrete esperienze di gruppi di mutuo-aiuto. A tal fine il lavoro dello psicologo territoriale ha prodotto diverse azioni concrete, svolte in una dimensione di rete professionale collettiva costante ed effettiva con tutti gli altri professionisti che nel territorio già lavorano: Assistente sociale dell’Azienda sanitaria, Assistenti sociali del distretto, Operatori SIL, Educatori territoriali, Operatori ed Educatori dei Centri Diurni e residenziali. Questo ha stimolato una strutturazione di intervento clinico/sociale, per certi aspetti assolutamente nuova. In particolare più che nella “cura”, il gruppo si è orientato al sostegno e all’accompagnamento a veri percorsi di promozione di progetti di vita assieme alle persone in situazione di difficoltà/disabilità, in ottica di promozione di welfare di comunità, promozione di percorsi di inclusione sociale di soggetti (cittadini e famiglie) in condizioni di svantaggio economicosociale, attraverso percorsi integrati (orientamento, formazione, accompagnamento, supporto e/o consulenza psicologica e tecnica, supervisione sui casi e/o sui processi, supervisione sui progetti di vita e/o sui PEI/PAI, interventi a favore dei familiari con colloqui di orientamento e sostegno o promozione di gruppi di familiari o di persone con disabilità). Va da sé che, se è pur sempre implicito nella definizione del mandato dello psicologo il suo lavoro a favore del benessere, il progetto EDDA ha prodotto e continua a promuove effetti terapeutici, anche senza assumere una posizione da curante in senso stretto. Nel progetto si propone una figura nuova di psicologo distrettuale e territoriale che va oltre il mero intervento clinico e che, anzi, reinventa l’intervento del clinico. Novembre 2013 figure professionali apparentemente “confinanti”, ossia la promozione e il supporto dei processi di rete, azione che gli psicologi EDDA hanno potuto promuovere direttamente “sul campo”. Il coordinamento socio - sanitario ha infatti fortemente chiesto al gruppo EDDA di promuovere la territorialità e la messa in rete, attraverso azioni di sostegno alla coerenza e all’appropriatezza degli interventi, attraverso il confronto multi professionale e attraverso una funzione di mediazione per la definizione e realizzazione di incontri con tutti gli altri professionisti interessati al caso, il sostegno al coinvolgimento partecipe del gruppo di lavoro, mediante l’attivazione di gruppi di pensiero e progettazione attivi. Non solo, ha favo- gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 17 Tra lingua, pensiero e comunicazione: caratteristiche e potenzialità delle lingue dei segni di Maria Rosa Aita, Psicologa psicoterapeuta - Udine La storia della lingua dei segni (LS)(1) narra di una vicenda contrastata nella sua legittimazione che è transitata dall’identificazione delle modalità mimico-gestuali in gruppi ristretti di sordi verso gli studi linguistici in comunità più ampie e il suo riconoscimento in un gran numero di Stati a livello internazionale (una cinquantina circa). In Italia ancora si attende una legislazione che si conformi alle indicazioni date dalla risoluzione del Parlamento europeo prima (1998) e dalla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità poi (Ratifica, 2009). Le argomentazioni a favore o contro il riconoscimento della LIS (Lingua dei Segni Italiana) si basano su aspetti a volte non articolati tra loro, soprattutto quando sono dettate da interessi particolari. Facciamo però un passo indietro e proviamo ad ampliare la visuale di tale fenomeno e contemplarne l’insieme. In generale, quando si parla di lingua, ci si riferisce a un organismo con una propria grammatica e un lessico (sufficiente stabile e flessibile al contempo) che è condiviso da e inserito in una comunità che la trasmette alle generazioni successive, che funge da mezzo di comunicazione e da elemento di costruzione identitaria, con effetti sul funzionamento cognitivo in generale (per esempio sul pensiero, la memoria e l’apprendimento). Poiché quando si parla di LS (che possiede le caratteristiche appena elencate e non è un insieme di gesti emessi a sostegno di un’altra lingua) ci si riferisce alla lingua naturale dei sordi, oltre alle questioni di ordine linguistico e cognitivo, si sollecitano riflessioni di ordine pedagogico, psicologico, medico e sociologico. Non tutti i sordi nascono in una famiglia di sordi segnanti (segnanti sono i sordi che utilizzano e quindi sviluppano la LS), non tutti utilizzano la LS, non tutte le sordità sono profonde o pure (cioè si danno in assenza di altre sindromi o patologie) e non tutte le sordità, del resto, riguardano esclusivamente l’orecchio e le sue capacità percettive. Già in questo accenno alla complessità dovrebbe emergere la pericolosità, data dall’assurgere la parzialità a regola 18 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia universale, quando da essa derivino i piani di trattamento. Più deontologico è l’atteggiamento di chi raccoglie le esperienze e i risultati provenienti da tutti gli ambiti che compongono il ‘sistema sordità’, e li tiene a mente nel momento in cui si trova di fronte a una persona reale e alle sue esigenze. Gli studi di linguistica applicati alla LS (che hanno ricevuto una propulsione dalla metà del secolo scorso grazie a William Stokoe) e di psicologia svolti a livello internazionale dimostrano e spiegano i vantaggi insiti nell’utilizzo del bilinguismo bimodale(2), con effetti sull’attenzione, la discriminazione e la memoria visiva, la fluenza verbale, la ricchezza del lessico, maggiori competenze comunicative, sociali e relazionali, e questo altresì nei casi in cui si considerino bambini sottoposti a impianto cocleare (IC). Pare esservi quindi un’evoluzione dal tempo in cui la LS era considerata un’accozzaglia di gesti più o meno significanti, forse anche per un suo sviluppo sia intrinseco (cioè della LS in sé) che estrinseco (cioè nel suo impatto in una comunità che travalica i limiti della specifica parte di sordi che in passato la utilizzava). Nella comunità di segnanti, infatti, sono da computare sia gli udenti vicini per familiarità e prossimità sociale ai sordi segnanti (pensiamo ai CODA, cioè ai figli di persone sorde), sia gli udenti che hanno appreso tale lingua per motivi professionali (interpreti, assistenti alla comunicazione, educatori, logopedisti), sia gli appassionati di tale lingua. Considerando che il fenomeno si va espandendo e che non tutti i sordi utilizzano la lingua dei segni, c’è da chiedersi sul futuro status di questa lingua minoritaria. Che la LS stia dimostrando vantaggi in sé è un quesito da porsi nel momento in cui essa sia utilizzata anche nella terapia con altri individui diversamente abili. Ancora molti (troppi) professionisti operano in isolamento, ottenendo risultati molto interessanti che tuttavia rischiano di non essere né condivisi né passati sotto la lente della validazione scientifica. In un recente convegno tenuto a Cà Foscari (Venezia) si sono incontrati alcuni di questi Novembre 2013 operatori (tra cui molti, per inciso, sono e sono stati pietre miliari della ricerca sulla LIS e molti dei quali convergono nel fertile e dinamico CNR di Roma). In questa sede sono stati presentati i risultati di intervento su bambini con sindrome di Down, sindrome di Landau - Kleffner, autismo, encefalopatie, paralisi cerebrale infantile, tetraparesi spastica, per citare le più conosciute. I risultati emersi sono diversificati. Ogni singolo caso in base alle proprie tipiche difficoltà (di comunicazione, di percezione, elaborazione, produzione del linguaggio, e cognitive) ha beneficiato separatamente, alternativamente, e/o globalmente, degli stimoli linguistici, cognitivi, comunicativi e sociali che la LS porta simultaneamente in sé. L’impatto che la LS ha sugli individui a diversi piani basta già a motivare una riflessione che coinvolga tutti gli attori diversamente impegnati non solo nello studio della LS come strumento abilitativo per la disabilità uditiva, ma anche quelli mossi dalla valorizzazione della LS come risorsa in ambiti apparentemente lontani dalla sordità. 1 L e lingue dei segni si distinguono in base al luogo di provenienza e sviluppo, per cui si danno, ad esempio, la lingua dei segni americana (ASL), inglese (BSL), francese (LSF), italiana (LIS). Senza entrare nel merito di tali differenze utilizzerò sempre il singolare (lingua dei segni) onde esaltare le specificità comuni di tale modo linguistico. 2 P er bilinguismo bimodale si intende quello che riguarda anche la LS ed è così definito in quanto utilizza un canale, un ‘modo’, di tipo visivo in vece di acustico. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Baruffaldi, F. (2012). L’impianto cocleare: aspetti socio-culturali, linguistici e psicopedagogici – seconda fase. Ente Nazionale Sordi Onlus – Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR di Roma, 3-22. Capirci,O., Contaldo, A., Caselli, M.C., Volterra, V. (2005). From Action to language through gesture: a longitudinal perspective. Gesture, 5, 155-177. Caselli, M.C., Maragna, S., Volterra, V. (2006). Linguaggio e sordità. Gesti, segni e parole nello sviluppo e nell’educazione. Bologna: Il Mulino. Russo Cardona, T., Volterra V. (2007), Le lingue dei segni, Carocci editore, Roma Sacks, O. (1990), Vedere voci, ADELPHI EDIZIONI, Milano Stocchero, I. (1994), Dentro il segno, CLEUP, Padova Virginia, V. (a cura di), (1987), La lingua italiana dei segni, il Mulino, Bologna Novembre 2013 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 19 Rassegna professionale di Lucio Costantini ©, Psicologo Psicoterapeuta, Udine Papà, giochiamo?... Lucio Costantini, oltre al suo impegno professionale, collabora da tempo per una rivista locale friulana, pubblicando brevi ma puntuali e qualificati contributi divulgativi su diversi temi della psicologia, in particolare della psicologia dell’età evolutiva, ma non solo. Riportiamo con soddisfazione la seconda rassegna professionale con alcuni contributi divulgati, su gentile concessione dell’autore. Le radici e le ali Un proverbio del Quebec afferma che compito essenziale dei genitori è donare due cose ai figli: le radici e le ali. Cosa non facile oggi, ma pur sempre affascinante, in un mondo contrassegnato dal relativismo etico e dal brutto che occhieggia ovunque. Una sfida per genitori accorti e sensibili che abbiano la consapevolezza - educativa - che non sarà tanto il loro dire, né il fare, per quanto operoso, quanto il loro essere l’elemento sui cui poggerà la crescita dei loro figli. Se educare significa trarre fuori quel che sonnecchia nell’animo dei figli, ciò potrà avvenire soltanto grazie all’esempio vissuto, testimoniato, quindi trasmesso da genitori congruenti. Come Dedalo, che diede delle ali al figlio, col sogno di spartire con lui sete di libertà, i genitori dovrebbero offrire l’opportunità ai figli di volare alto, puntando a valori e a stili di vita non smerciabili, senza delegare ad altre agenzie educative tale compito, casomai condividendolo con esse. Far volare alto non significa spingere precocemente i figli verso la testa, costringendoli a esperienze precoci che li privino del loro tempo interiore, quanto rispettarne i ritmi di crescita facendo loro sperimentare atteggiamenti e vissuti radicati nell’ampio bagaglio delle cose buone, solide, che ogni famiglia sana racchiude e di cui i genitori dovrebbero essere ineguagliabili custodi e trasmettitori. 20 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia L’erba voglio Educare con amore e fermezza “Nessuno si identifica con un essere debole e sottomesso, nessuno è disposto a farsi prescrivere da lui le norme del comportamento e tanto meno a riconoscere come valori culturali quelli da lui venerati. Solo quando si ama una persona dal più profondo dell’anima, e al tempo stesso la si rispetta, si è in grado di fare propria la sua tradizione culturale”. Così Konrad Lorenz, etologo, premio Nobel per la Medicina nel 1973, ne Gli otto peccati capitali della nostra civiltà. Parole sulle quali meditare soprattutto considerando che già a partire dalla scuola dell’infanzia i bambini manifestano insofferenza per le regole, petulanza che si traduce in aggressività verbale o fisica, incapacità di concentrazione, iper - attività, scarsa autofiducia, poca autonomia. È ipocrita che l’adulto, genitore o educatore, si chieda che cosa stia accadendo ai bambini; farebbe bene piuttosto a chiedersi se il suo modo di proporsi loro sia caratterizzato da congruenza e, quando necessario, da fermezza. Se vogliamo impedire che i figli in breve diventino i nostri tiranni, pretendiamo rispetto e smettiamola di essere troppo condiscendenti e permissivi: potrebbero credere che tutto gli sia dovuto, strutturando una personalità incapace di aprirsi, di donare, di amare. Quand’ero bambino, e tutto era più lineare in una società più semplice, un ritornello echeggiava nelle case; mi risuona ancora nelle orecchie: “L’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re”. Novembre 2013 Un noto pedagogista inglese ha affermato che il gioco è il primo grande educatore e ha aggiunto che gli adulti dovrebbero insegnare ai bambini piccole cose tramite giochi che potrebbero renderli adatti, una volta cresciuti, a compiere grandi cose. Riflessione che i padri, ancor più della madri, potrebbero fare propria. Accade spesso che il padre, rientrato a casa la sera, alla richiesta espressa con occhi imploranti dal figlio: “Papà, giochiamo?” si abbandoni sul divano, provato dalla fatica del lavoro, o si ponga di fronte al televisore, o al computer. Quella domanda non andrebbe mai elusa. L’adulto dovrebbe saper accettare la sfida, rendendosi conto che il figlio in realtà chiede semplicemente una presenza partecipe accanto a sé. Quei momenti condivisi contribuiranno a rafforzare la personalità del bambino e non potranno essere sostituiti nemmeno dal giocattolo più sofisticato. Le nostre case straboccano di giocattoli, come se con la loro quantità noi adulti volessimo riempire il vuoto che creiamo attorno al piccolo eludendo le sue legittime richieste. Il bambino cresce imitando e identificandosi nella figura dell’adulto. Il tempo impiegato a giocare con lui non sarà perso, ma guadagnato. So benissimo cosa pensi … Quando cadde il muro di Berlino la Comunità Europea si trovò nella condizione di far ripristinare il dibattito dialettico nei parlamenti di nazioni dove, complici regimi liberticidi, non era praticato da decenni. Il compito fu affidato a degli psicologi che proposero alle controparti dei neonati parlamenti, finalmente democratici, delle esercitazioni atte a potenziare la comunicazione costruttiva al fine di conseguire il bene comune. I neo eletti parlamentari appresero, sperimentandolo, che c’è un solo modo per superare il pregiudizio che ci può rendere sordi alle istanze altrui facendoci pensare che, tanto, sappiamo benissimo che cosa pensi l’interlocutore e ciò ancora prima di averlo ascoltato: ascoltarlo. Atteggiamento che può essere applicato pari pari tra le pareti domestiche, a scuola, negli uffici e altrove. L’ascolto però deve essere empatico, cioè partecipato, attento, rispettoso e deve a sua volta poggiare su altri elementi: la considerazione positiva incondizionata nei confronti dell’interlocutore (“Ti accetto per come sei e non desidero cambiarti”) e l’autenticità (“Mi pongo di fronte a te senza maschere”). Se provassimo anche noi a esercitarci seguendo questa falsariga? Novembre 2013 Un amico senza volto Liberiamo i bambini dalla tastiera e dal piccolo schermo Non riesco a unirmi al coro di chi plaude con accenti dotti all’inserimento del computer nella scuola dell’infanzia, affermando che il suo uso precoce “in modo intelligente” non può che giovare ai bambini. Si sostiene che l’uso della tastiera e del piccolo schermo possano incrementare l’intelligenza e la creatività. In realtà l’esposizione protratta, a casa come a scuola, al piccolo schermo - un amico senza volto - non può che circoscrivere la realtà, anche se le immagini che mutano magicamente danno l’illusione che non sia così. I bambini, che sono ben di più dei loro polpastrelli, hanno bisogno di sperimentare la realtà, di conoscere per gradi il loro corpo - tutto intero - di sporcarsi le mani con la creta o con i colori, di costruire, di affinare i sensi, di ascoltare una voce pacata che racconti loro con pazienza delle fiabe, di vedere germogli spuntare da piccoli semi, di alzare gli occhi al cielo, di giorno per dare forma alle nuvole, di notte per stupirsi di fronte all’immensità del cielo stellato. Hanno bisogno di essere guidati a riconoscere le loro prime emozioni e a esternarle. Tenuti per mano da adulti che non siano distratti dal computer o incapaci di separarsi dal telefonino. Vuoto di padri Non ha fiducia nelle proprie risorse; fa fatica a concentrarsi; è poco autonomo, irrequieto e facilmente distraibile; a volte può essere solitario o triste fino a manifestare stati depressivi; è sovrastato dalla figura materna che spesso si cura poco degli aspetti educativi; è violento e fa un uso disinvolto delle parolacce; sosta troppo a lungo di fronte al televisore, manca di un tempo tutto suo, destrutturato. Questo è il profilo del bambino d’oggi visto con gli occhi di alcune insegnanti della Scuola dell’infanzia, professionalmente preparate, attente e sensibili, che è uscito da una mia recente ricerca. Un quadro che lascia molto perplessi, di fronte al quale non è più sufficiente sostare senza cercare delle soluzioni e che credo dipenda in larga misura dall’assenza di figure paterne significative. Un vuoto non solo materiale, quanto piuttosto di modelli credibili. Ai padri i figli non chiedono intimamente di essere innanzitutto degli amici, quanto degli “apripista”, in grado di trasmettere, precedendoli, norme solide, valori consolidati, passione per la vita, gusto per le cose portate a buon fine. Si aspettano che i padri siano innanzitutto per loro figure stabili, affidabili, sicure. gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 21 Notizie dal Nazionale Raccomandazioni Cnop RACCOMANDAZIONI DEL CNOP SULLE PRESTAZIONI PSICOLOGICHE ATTRAVERSO TECNOLOGIE DI COMUNICAZIONE A DISTANZA Il Consiglio Nazionale degli Psicologi ha predisposto un documento, che si riporta di seguito, sugli aspetti professionali delle prestazioni psicologiche a distanza. Premessa Lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione a distanza e la loro rapida diffusione hanno aperto anche agli psicologi la possibilità di una loro utilizzazione non solo a fini di informazione o di pubblicità, ma per fornire prestazioni professionali. Per conoscere meglio la realtà italiana dell’offerta di servizi psicologici on line, il CNOP ha commissionato una ricerca, che si è svolta dall’ottobre 2012 al maggio 2013, dalla quale sono emerse delle risultanze significative, che possono essere così sintetizzate: a - L’offerta psicologica on line appare come un fenomeno in costante trasformazione, che tende ad aumentare di volume, a strutturarsi in forme meglio organizzate (network ai quali aderiscono più professionisti, siti più curati…), a rispondere più adeguatamente ai criteri dei motori di ricerca (parole chiave, etichette…). b - Su 10.260 link (richiamati attraverso la check list delle parole chiave a contenuto psicologico) circa la metà indirizzano a siti che forniscono servizi psicologici on line. c - Su 1.947 siti analizzati, quelli che forniscono effettivamente servizi psicologici on line sono risultati 270: 134 gestiti da professionisti autonomi, 47 da professionisti associati, 93 da network/associazioni. d - La tipologia prevalente di prestazione è quella della consulenza: consulenza psicologica via e-mail con livelli diversificati di rispo- 22 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia prestazioni sono offerte a titolo gratuito. f - Tra i servizi a pagamento, estratti dai siti in cui sono indicate le tariffe, lo strumento più utilizzato in assoluto è Skype, con un costo che va da 20 euro (tariffa più bassa) a 90 euro (tariffa più alta). Il costo di una consulenza via e-mail va dai 15 agli 80 euro. sta (dall’informazione gratuita alla risposta ‘personalizzata’, con possibilità di usufruire di ulteriori scambi e-mail); consulenza psicologica tramite video-conferenza o audio-conferenza (via Skype o Msn); consulenza psicologica tramite telefono; consulenza psicologica via chat (strumento ibrido che permette di utilizzare o meno la webcam, ma di comunicare per iscritto in tempo reale); consulenza psicologica per “pacchetti preconfezionati” (video, audio o libri, su aspetti specifici, offerti a pagamento). e - Alcuni professionisti si spingono su tutte le frontiere di comunicazione possibili. Sono stati individuati ideatori di “app” per smartphone di matrice psicologica e professionisti che forniscono consulenza via What’s up (applicazione molto popolare tra i giovani per scambiarsi messaggi, una modalità tra la chat e l’sms). In circa la metà dei casi di siti che promuovono servizi psicologici le g- Non è sempre facile l’identificazione dei professionisti. Dai 270 siti individuati dalla ricerca è stato possibile estrarre 544 nominativi, dei quali solo 47 non risultano iscritti all’Albo. Questi dati confermano che il fenomeno delle prestazioni psicologiche attraverso tecnologie di comunicazione a distanza è un fenomeno che anche in Italia si sta manifestando con quelle caratteristiche di novità, di mobilità, di rapida trasformazione tipiche del contesto informatico; comincia ad essere oggetto di sperimentazione, di osservazione e di ricerca per una serie di ragioni che interessano non solo la scienza psicologica, ma l’esercizio stesso della professione; solleva numerosi interrogativi di natura metodologica e deontologica, che è opportuno raccogliere e valutare perché interessano la psicologia e le ricadute professionali che ne derivano. In attesa di una documentazione più ampia e di una letteratura scientifica più significativa, si ritiene opportuno fornire delle indicazioni che orientino la pratica professionale di quanti ne prevedono l’utilizzazione. Novembre 2013 1. I principi etici e le norme del Codice Deontologico si applicano anche nei casi in cui le prestazioni vengono effettuate con il supporto di tecnologie di comunicazione a distanza (cfr. art 1 del Codice Deontologico). Tali principi e norme debbono essere esplicitati attraverso documenti presenti sul sito o sulla piattaforma del professionista che eroga la prestazione. 2. L o sviluppo delle tecnologie di comunicazione a distanza consente interventi di e‑health di carattere psicologico. Tali contesti applicativi, per la complessità e la specificità che li caratterizza, richiedono al professionista la disponibilità di tecnologie adeguate e il possesso di particolari competenze nel loro uso. 3. L o psicologo che si serve di tecnologie elettroniche per la comunicazione a distanza è tenuto a utilizzare sistemi hardware e software che prevedano efficienti sistemi di protezione dei dati. 4. L o psicologo che si avvale di tali tecnologie deve fornire informazioni appropriate sulla propria identità, iscrizione all’Ordine, titoli professionali, indirizzo di Posta Elettronica Certificata e gli estremi della polizza di R.C. professionale. 5. N ell’ambito delle prestazioni on line, lo psicologo di norma identifica l’utente, acquisisce l’autorizzazione al trattamento dei dati personali e il consenso informato riguardo alle prestazioni offerte. 6. N ell’ambito delle attività cliniche (quali la psicoterapia, la psicodiagnosi, …) l’instaurazione di un rapporto diretto, di persona, è condizione indispensabile per un eventuale successivo utilizzo dei dispositivi di comunicazione a distanza. 7. P er la custodia dei dati e delle informazioni si applicano le norme previste dalla normativa vigente. 8. L o psicologo che offre prestazioni via Internet comunica al proprio Ordine l’indirizzo web presso il quale svolge tale attività, la tipologia di strumentazione software e la tipologia di media utilizzati. 9. C onsiderati lo sviluppo delle prestazioni psicologiche a distanza e la loro complessità, spetta a ciascun Ordine territoriale tenere un registro degli iscritti che svolgono tali prestazioni. 10. G li Ordini territoriali, in collaborazione con l’Osservatorio sulla deontologia del CNOP, si impegnano a monitorare le attività psicologiche a distanza per verificarne l’appropriatezza sul piano deontologico. Novembre 2013 PARERE SU ATTI TIPICI IN MATERIA DI PROMOZIONE E PREVENZIONE IN AMBITO PSICOLOGICO Il Consiglio Nazionale ha predisposto il Parere sugli Atti Tipici in materia di Promozione e Prevenzione in Ambito Psicologico. Un atto importante che si pone l’obiettivo di offrire una definizione condivisa dello specifico professionale all’interno della nostra categoria e, al contempo, strutturare un’argomentazione, motivata anche sul versante giuridico, a tutela dei nostri confini professionali. Per consultare e scaricare il Parere consultare il sito www.psy.it (Consiglio Nazionale degli Psicologi). RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO, LE COMPETENZE DELLO PSICOLOGO NELLA VALUTAZIONE E GESTIONE Il volume, frutto del Gruppo di lavoro promosso dal CNOP, affronta le problematiche della valutazione e gestione del rischio di stress lavorativo. Con il contributo di numerosi esperti e testimoni, si individuano gli spazi per l’uso delle competenze psicologiche funzionali ad assicurare, oltre agli standard minimi prescritti, interventi professionali di elevata qualità, utili per correggere e prevenire i rischi e per promuovere una cultura della sicurezza negli ambiti lavorativi. Nel testo Vengono inizialmente introdotte alcune precisazioni sulla specificità, tipicità e competenze dell’azione professionale dello psicologo. Sono poi approfonditi gli aspetti relativi alle ragioni della regolamentazione della materia, al processo di stress in ambito lavorativo con i principali modelli di riferimento, gli orientamenti da tener in conto per la metodologia e l’uso degli strumenti, i riferimenti per il corretto approccio alla valutazione dei rischi ed a quello SLC, gli spazi effettivi di azione dello psicologo, la responsabilità professionali. Nel volume sono riportati diversi contributi, tra gli altri, di Lorenzo Fantini, Guido Sarchielli, Massimiliano Barattucci , Laura Barnaba, Franco Amore, Mario Gallo, Luigi Imperato, Antonia Ballottin, Pietro Bussotti. Francesco Chicco, Michele Maisetti, Paolo Fusari. gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 23 aggiornamento Albo regionale i nuovi arrivati per la sezione a ANNOTAZIONI ESERCIZIO ATTIVITÀ PSICOTERAPIA DAL 17.05.2013 AL 24.09.2013 NUOVI ISCRITTI SEZ. A SEZIONE PSICOLOGI DAL 17.05.2013 AL 24.09.2013 N.iscr. Data iscr. Mod.isr. Cognome Nome Nato a il Residenza Cap Città Prov. 1618 16.05.2009 Es. Stato Bertolini Filippo Udine 07.07.1981 via Grions, 4 33039 Sedegliano UD 1619 16.05.2009 Es. Stato Saccardi Laura Motta di Livenza 14.01.1981 via Nicolò Boccassin, 9 31045 Motta di Livenza TV 1620 15.07.2009 Es. Stato Sini Roberta Trieste 26.11.1977 via Giulia, 83 34126 Trieste TS 1621 15.07.2009 Es. Stato Perfetto Eleonora Benevento 30.09.1983 via Abruzzo, 251/e 66100 Chieti CH 1622 15.07.2009 Es. Stato Sullig Tamara Gorizia 10.06.1980 via Cologna 5 34126 Trieste TS 1623 15.07.2009 Es. Stato Dordolo Cristina Cividale del Friuli 03.10.1979 via Mutinelli, 5 33043 Cividale del Friuli UD 1624 15.07.2009 Es. Stato Jovic Masa Banja Luka 01.01.1982 via Cologna, 31 34127 Trieste TS 1625 13.09.2009 Es. Stato Guarracino Ilaria Udine 06.11.1982 via San Rocco, 130/4 33100 Udine UD 1626 13.09.2009 Es. Stato Rizzi Lorenzo Udine 17.03.1983 via Del Pozzo, 8 33100 Udine UD 1627 13.09.2009 Es. Stato Mattaloni Elisa Udine 06.10.1981 1628 13.09.2009 Es. Stato Dalmasson Martina Cividale del Friuli 08.03.1983 piazza Zorutti, 27 33040 Corno di Rosazzo UD 1629 13.09.2009 Es. Stato De Santis Eliseo Padova 17.06.1970 via Benussi, 9 34148 Trieste 1630 13.09.2009 Es. Stato Murgia Mauro San Gavino Monreale 1631 13.09.2009 Es. Stato Trudu Anna Maria Cagliari 1632 13.09.2009 Es. Stato Ciccanti Catia 1633 23.09.2009 Es. Stato Mattiacci via Madonna del Podgora, 48 02.01.1978 via degli Ulivi, 10 33043 San Giovanni al Natisone TS San Gavino OO9037 Morneale 18.06.1969 via Aurisina Cave,23 UD CA Nome Data Spec. Art. 3 Data annotazione Scuola di Specializzazione Dosualdo Paolo 03.02.2013 Centro di Terapia Strategica 16.07.2013 Moro Raffaella 27.06.2013 Decreto Ministero Salute 14.09.2013 Matieto Laura 17.10.2010 Istituto Riza di Medicina Psicosomatica 16.07.2013 Barban Fabio 31.05.2013 Istituto Naven di Formazione in Psicoterapia sistemica, familiare e relazionale 14.09.2013 Barazzutti Erica 01.07.2013 Scuola di Formazione in Psicoterapia Transpersonale 14.09.2013 Cappelletto Tania 31.05.2013 Istituto Naven di Formazione in Psicoterapia sistemica, familiare e relazionale 16.07.2013 Esteban Vidal Pilar 31.05.2013 Istituto Naven di Formazione in Psicoterapia sistemica, familiare e relazionale 16.07.2013 Pompilio Elisa 16.07.2013 Institute of Constructivist Psycology 14.09.2013 Scaravelli Ester 08.06.2013 S.E.F. Scuola Europea di Formazione in Psicoterapia funzionale 14.09.2013 Humar Daniela 21.06.2013 SSPC - IFREP 16.07.2013 Braidotti Stefania 30.11.2012 Istituto Naven di Formazione in Psicoterapia sistemica, familiare e relazionale 17.05.2013 Vecchiet Cristina 12.01.2013 CISSPAT Centro italiano Studio e Sviluppo psicoterapie a breve termine 17.05.2013 Prattichizzo Viviana 07.06.2013 Accademia di Scienze Comportamentali e Cognitive 14.09.2013 Dugaro Ilaria 21.06.2013 SSPC - IFREP 16.07.2013 Ragagnin Elisabetta 19.04.2013 Istituto Naven di Formazione in Psicoterapia sistemica, familiare e relazionale 17.05.2013 Zilli Jlenia 31.05.2013 Istituto Naven di Formazione in Psicoterapia sistemica, familiare e relazionale 14.09.2013 34011 Duino Aurisina TS Ascoli Piceno 26.06.1958 via Dolomiti, 6 33010 Tavagnacco UD Eleonora Udine 04.12.1981 via Colugna, 11/b 33010 Tavagnacco UD 1634 23.09.2009 Es. Stato Cragihero Adele Tolmezzo 31.05.1983 piazza Garibaldi, 13 33028 Tolmezzo UD 1635 23.09.2009 Es. Stato Tomizza Valentina Trieste 12.07.1982 via Paisiello, 3 34148 Trieste TS Nascimbeni Alessandro 11.04.2013 Centro Milanese di Terapia della Famiglia 16.07.2013 1636 23.09.2009 Es. Stato Grego Sergio Trieste 17.03.1942 via Fabio Severo, 70 34127 Trieste TS Di Filippo Simona 19.12.2012 Centro Milanese di Terapia della Famiglia 17.05.2013 Piccoli Elena 22.04.2013 Scuola di Formazione in Psicoterapia Transpersonale OM 17.05.2013 Bersenda Ingrid 12.09.2013 Centro Milanese di Terapia della Famiglia 14.09.2013 Riccitelli Sara 15.03.2013 Istituto privato Associazione di Psicologia Cognitiva 17.05.2013 Mattanza Patrizia 10.04.2013 Scuola quadriennale di specializzazione Gestalt 17.05.2013 Non ci sono variazioni nel periodo relativamente agli Psicologi Sospesi per morosità PSICOLOGI CANCELLATI DAL 17.05.2013 AL 24.09.2013 24 Cognome N.iscr. Data iscr. Cognome 89 28.05.1994 Milic 555 09.05.2003 1406 Data Cancellaz. Motivazione Majda 16.07.2013 Richiesta Serri Laura 16.07.2013 Trasferimento 12.02.2011 Bucci Cristiana 16.07.2013 Trasferimento 1554 15.01.1990 Cosmai Mauro 16.07.2013 Trasferimento 590 13.02.2004 Conte Maria 14.09.2013 Richiesta 144 29.03.1996 Anderloni Ettore 14.09.2013 Dcesso 10/32/I 30.03.1993 Bacelle Carla 14.09.2013 Richiesta 1455 17.09.2011 Birri Elisa 14.09.2013 Trasferimento 907 30.06.2006 Marte Roberta 24.09.2013 Richiesta gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Nome La PEC – Posta Elettronica Certificata è obbligatoria per tutti i professionisti. Non dimenticare di attivare la tua PEC personale. L’Ordine degli Psicologi ti offre un servizio PEC gratuito. Basta andare sul sito nazionale www.psy.it , registrarsi in Area Riservata e seguire tutte le indicazioni per l’attivazione. Novembre 2013 Novembre 2013 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 25 Formazione Crisi del lavoro e del lavoratore: uniamo i punti alle domande CONVEGNI, SEMINARI E WORKSHOP Psicologi in campo contro la crisi del lavoro - Convegno dell’Ordine a Pordenone il 14 settembre 2013 su “CRISI DEL LAVORO, LAVORATORI IN CRISI - La Psicologia per il Benessere delle Persone e delle Organizzazioni” di Emanuele Bottoli, Vice Presidente dell’Ordine degli Psicologi FVG, Psicologo del lavoro di Paolo Fusari, Presidente dell’Ordine degli Psicologi FVG, Psicologo del lavoro Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia si sono incontrati assieme alle rappresentanze delle associazioni di categoria, sindacali, imprenditoriali, accademiche e professionali, per affrontare il tema della crisi del lavoro che investe anche la nostra regione ma soprattutto come i lavoratori, coinvolti dalla perdita del lavoro, possono recuperare e cercare strumenti per trovare nuove soluzioni e nuovi percorsi. Se ne è discusso a Pordenone il 14 settembre in un Convegno organizzato dall’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia dal titolo “CRISI DEL LAVORO, LAVORATORI IN CRISI - La Psicologia per il Benessere delle Persone e delle Organizzazioni”. L’evento organizzato è stato di grande rilevanza per affermare il contributo che la psicologia e gli psicologi possono offrire, non solo in questo particolare momento congiunturale, per il benessere delle persone e delle organizzazioni. Sono Intervenuti autorevoli rappresentanti del mondo accademico e professionale nazionale e regionale, come il Prof. Gabassi dell’Università di Trieste ed il Prof. Sarchielli dell’Università di Bologna, docenti universitari ed esperti di Psicologia del lavoro. Sono altresì previsti qualificati interventi di rappresentanti delle categorie imprenditoriali e produttive, delle OOSS e di alcune RSA di importanti aziende locali. Interessante anche il contributo che verrà portato dall’Associazione “Speranzaallavoro” del Veneto per affrontare il disagio lavorativo. In sintesi, un momento per fare il punto della situazione nella nostra regione rispetto alla crisi del lavoro e per ricercare in forma collaborativa strategie adeguate per supportare le aziende e tutte le persone coinvolte. Il Convegno ha analizzato il fenomeno della crisi del lavoro, senza dubbio un problema che intreccia lavoro e lavoratori. Però la crisi del lavoro è più strutturale (economica, produttiva, ecc.), quella dei lavoratori è cosiddetta invece sovrastrutturale perché si intreccia, ad esempio, con le problematiche personali, familiari. Si è affrontato il tema del benessere individuale e del benessere organizzativo. Infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità parla di Benessere (stato di completo benessere fisico, mentale e sociale di una persona, di un gruppo). Accanto alla parola Benessere oggi si parla anche di Benessere Organizzativo (il modo in cui funziona un’organizzazione, il significato che ha per le persone e i gruppi che vi lavorano, la responsabilità, ecc.). Per affrontare meglio le crisi dobbiamo quindi allargare il concetto di benessere da quello individuale a quello organizzativo. Gli psicologi introducono anche il Bellessere come speranza di un benessere futuro. Per orientarsi al bellessere, si è 26 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia detto al Convegno, è necessario lavorare per uscire dall’idea della paura e della perdita ed entrare nell’idea della speranza. La resilienza è stato uno dei temi affrontati successivamente. Resilienza è un termine ingegneristico (resistenza dei metalli) che oggi si usa anche nella psicologia. Come resistere? Senza lavoro o con la paura di perderlo possono aumentare alcuni sintomi, ad esempio, irritabilità, rabbia, aggressività, ansia, vergogna, paura, perdita di speranza, scoraggiamento, depressione, auto isolamento, disturbi del sonno, poca autostima. Certamente è provato che le eventuali difficoltà anche psicologiche delle persone calano con l’ottenimento del posto del lavoro. Oggi però non sono solo in difficoltà coloro che non hanno un lavoro, ma anche chi ce l’ha (per la paura di perderlo). Resiste di più chi ha più autostima, un maggiore controllo, ottimismo. Quindi bisogna aumentare l’esposizione a fattori protettivi e diminuire quelli di rischio. Cosa fare in concreto per superare questi momenti di crisi? È necessario potenziare le risorse personali, le relazioni esterne e sociali, un maggiore coinvolgimento del sistema dei servizi, del sistema di welfare, la protezione normativa e sindacale. Questi diventano infatti utili mediatori che devono associarsi alla ricerca della salute psicofisica, al controllo della dieta, all’esercizio fisico, al riposo, alla gestione delle emozioni, alla ricerca di un’immagine di sé positiva, alla ricerca delle risorse personali trascurate, a creare una rete con gli altri, a non stare soli, ad assumersi responsabilità individuali e collettive. La psicologia, come scienza del Benessere e non del Malessere può apportare utili contributi ovviamente assieme a tutta la rete sociale e agli altri interventi necessari e da adottare a livello più allargato. Novembre 2013 La crisi del lavoro e dei lavoratori è un tema senz’altro difficile da introdurre senza che si abbia l’impressione di non aver sottolineato opportunamente uno o più degli aspetti che ai diversi livelli e dimensioni lo caratterizzano, soprattutto se l’ottica che si assume è quella orientata al fronteggiamento di problemi così delicati in senso concreto e senza pregiudizi. Pertanto quello che cercherò di fare è evidenziare alcune aree che a mio avviso costituiscono dei nodi cruciali sia rispetto all’articolazione della dialettica sottesa ai diversi interlocutori coinvolti, sia rispetto al ruolo dello psicologo in tale contesto ed alla valorizzazione delle sue specificità e competenze. Guardando al lavoratore, tema di indubbia rilevanza è costituito dalla consapevolezza delle proprie risorse e limiti, in un confronto diretto fra ciò che il mercato del lavoro richiede e quanto le forze lavoro possono offrire, in un ambito in cui di fatto è annullata qualsiasi forma di automatismo nella dinamica della domanda e dell’offerta, e dove l’intermediario (servizi, ed altre realtà del territorio) costituisce una risorsa tanto più importante quanto più il lavoratore riveste un ruolo attivo nella ricerca di lavoro. Ciò che emerge in modo chiaro è che il disorientamento quale fattore diffuso e trasversale nel disoccupato, come prodotto della preoccupazione per il futuro e dell’incertezza, deve essere bilanciato da azioni orientative che indichino una via percorribile e personalizzata in base alle risorse, motivazioni, bisogni, della persona. Le statistiche indicano che tali azioni devono essere intraprese precocemente (cfr. ad esempio la proposta ISFOL - giugno 2013 - “GARANZIA PER I GIOVANI”), prima che esperienze deludenti e infruttuose portino a radicare percezioni di scarsa autoefficacia e disistima e non solo sul piano professionale/lavorativo ma anche su quello personale, familiare, sociale. Il momento chiave del processo risulta quindi quello della emersione e della valutazione del bisogno e dell’analisi della domanda, momento in cui può avviarsi un processo veramente costruttivo rispetto al percorso del lavoratore nel ginepraio della dinamica della domanda ed offerta di lavoro, che va quindi in tutti i modi intercettato. Tale compito risulta assai arduo se le forze in gioco non si pongono in un’ottica, da una parte, di formulazione congiunta e adesione agli obiettivi e, dall’altra, di condivisione degli strumenti. Gli psicologi in questo contesto possono fare molto e, se da un lato è possibile e auspicabile pensare a dei percorsi comuni anche a livello istituzionale, volti soprattutto a massimizzare il risultato nella fase di intercettazione e dell’analisi della domanda, sul piano professionale si pone come esigenza fondamentale da un lato, un’azione di comunicazione e promozione delle prerogative e potenzialità degli strumenti propri dello psicologo, nonché degli ambiti di intervento e delle specificità (cfr. anche Atti tipici) della professione (ad es. valutazione psicoattitudinale , valutazione e analisi del potenziale, della personalità, delle competenze, ecc.); dall’altro lato l’assunzione da parte dello psicologo che il proprio ruolo, in questo contesto, non si limita ad un intervento “riparatorio” e di fronteggiamento di situazioni di disagio come esito di un’evenienza nefasta e imprevedibile (ad esempio ai compiti propri dello psicologo nelle emergenze), ma si estende ad un azione preventiva e di gestione di un processo delicato che lo vede attore assieme ad una pluralità di soggetti (aziende, servizi e intermediari, realtà sociali). In sostanza, diventa fondamentale che lo psicologo sappia contestualizzare il valore (ed il costo) del proprio operare professionale, con l’obiettivo di pianificare e progettare interventi sostenibili ed efficaci in relazione alle risorse in campo ed agli obiettivi attesi, declinando il concetto di “valore” in relazione ai bisogni dell’interlocutore e allontanandosi quindi dal rischio sempre in agguato dell’autoreferenzialità. In un’epoca in cui spesso ciò che manca non sono le risposte (anzi sono così tante e articolate che spesso non si riesce più a riconoscere e comprendere la domanda che le ha generate), voglio concludere con un pensiero di George Alexander Kelly, uno dei padri del costruttivismo, che amava dire ai suoi allievi terapeuti: “Se non capite cosa c’è che non va nel vostro paziente, provate a chiederlo a lui, molto probabilmente ve lo saprà dire”. PEC attive Ordine Psicologi FVG Ad oggi per l’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia sono attive n. 682 caselle PEC su 1850 iscritti. Per attivare la PEC gratis consulta il sito www.psicologi.fvg.it e il sito www.psy.it. I Ministeri competenti, in caso di richiesta alle Pubbliche Amministrazioni, dell’Albo degli Iscritti al FVG, invia solamente i nominativi degli iscritti con PEC certificate. Novembre 2013 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 27 Pillole di competenze A cura di Paolo Fusari Lo stress lavorativo: cos’è e come fare “Sono stressato, non ne posso più!” Spesso, quando ci si confronta con gli altri ci salutiamo e ci chiediamo come va! Alle volte ci sentiamo rispondere “Sono stressato, non ne posso più!”. Quando invece parliamo di stress lavorativo dobbiamo sapere che il significato è un po’ diverso. Proviamo a comprenderlo. Cosa vuol dire stress lavorativo In primo luogo lo stress lavorativo non è una malattia e può essere causato da diversi fattori che vanno esplorati a livello organizzativo ed individuale. Lo stress dovuto al lavoro può essere definito come un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alla capacità, risorse o esigenze del lavoratore. Lo stress connesso al lavoro può inoltre influire negativamente sulle condizioni di salute e provocare persino infortuni. Stress buono e stress cattivo (eustress e distress) Lo stress non sempre deve essere inteso come una condizione negativa. Infatti negli studi effettuati si sostiene che esiste un rapporto tra il livello di stress, attivazione e capacità di apprendimento. Dunque uno stato di stress, non superante la capacità di resistenza del soggetto allo stesso, migliora le prestazioni rispetto a soggetti rilassati. Fate come l’atleta in una gara Proviamo ad immaginare un atleta che si appresta ad una gara. Nella prima fase l’atleta è in uno stato di forte tensione e concentrazione, necessario per poi effettuare la prestazione. Si trova quindi in una situazione di stress positivo. Segue la prestazione atletica, con un grande sforzo di energie. In ultimo arriva al traguardo e la sua tensione ed il suo sforzo finiscono. Ecco, è un po’ così che si deve intendere lo stress lavorativo, c’è sempre bisogno di arrivare ad un traguardo nel quale la tensione diminuisce e si è pronti per ricominciare, come fa l’atleta che si prepara per la prossima gara. Deve esistere quindi sempre un momento di pausa in cui lo stress si attenua. Ma pensate se l’atleta che gareggia non arrivasse mai al traguardo, correrebbe ad esempio all’infinito ed alla fine sicuramente si fermerebbe stremato. Gli attori nella prevenzione dello stress lavorativo L’organizzazione ed i lavoratori possono contestualmente mettere in atto azioni per la prevenzione dello stress da lavoro correlato. Come? L’azienda, ad esempio, deve favorire situazioni di benessere sul posto di lavoro, creare un clima aziendale sereno attraverso la partecipazione, la condivisione e la comunicazione tra i lavoratori. Ma anche i lavoratori devono allenarsi ad affrontare le situazioni di stress, scendere in palestra è svolgere ogni giorno degli esercizi. Quali? Ad esempio imparando a riconoscere e gestire le proprie emozioni, sapendo organizzare meglio il proprio tempo e le priorità, assumendo atteggia 28 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia menti positivi e non lasciarsi trascinare dal pessimismo. La recente normativa, che ha sostituito la 626, i Decreti 81/2008 e 106/2009, hanno ben chiarito cosa e come devono fare tutte le aziende per l’analisi dello stress da lavoro correlato e per impostare dei piani di miglioramento. Buoni esercizi a tutti!! Come organizzare meglio il lavoro: le riunioni Spesso si sentono “dire in giro” considerazioni non sempre positive sulle riunioni di lavoro; sono troppo lunghe, servono a poco, non si conclude nulla, si decide poco. Proviamo ad adottare nuove strategie per ottimizzare il lavoro e rendere più produttive le riunioni di lavoro. Riprendo alcuni utili approfondimenti recentemente apparsi sulla stampa internazionale e nazionale in proposito, in quanto sintetizzano bene la questione. Come fare 1 - Se la riunione è proprio indispensabile è assolutamente necessario prima di tutto programmarla bene. 2 - Gli obiettivi della riunione devono essere chiari, magari anche anticipandoli ai partecipanti affinchè giungano preparati e possano fornire presto i loro contributi. 3 - È utile fissare per punti cosa si vuole raggiungere alla fine della riunione. 4 - Va stabilito con precisione il tempo della riunione. 5 - Alla fine della riunione è necessario fare un buon riepilogo di ciò che si detto e stabilito, fissare gli incarichi e le decisioni prese. È consigliato un sintetico verbale scritto, da fare subito in diretta, e fissare il prossimo appuntamento. Altri suggerimenti concreti da sperimentare Non perdersi in inutili preamboli o troppi convenevoli all’inizio della riunione. - Qualcuno ha anche stabilito che il tempo standard di una riunione efficace può essere di 15 minuti. - Le ore 13.00 sono i momenti meno efficaci per riunirsi. Infine, proprio per dirla tutta, c’è addirittura qualcuno che suggerisce di svolgere la riunione in piedi. Quando la gente non sta comodamente seduta si concentra di più e l’eventuale stanchezza alle gambe spinge ad andare subito al sodo. Si tratta di provare. Buone e Belle riunioni a tutti!!! Che negoziatore sei? In ogni situazione lavorativa ciascuno di noi ha una quantità imprecisata di interessi, punti di vista, idee che possono essere anche in netta contrapposizione con quelli dell’altro e sui quali alle volte difficilmente è disposto a discutere. Allo stesso tempo esiste sempre una quantità altrettanto imprecisata di interessi in comune. La tecnica o modalità della “Negoziazione” ci aiuta a praticare delle attività di aggregazione volte a raggiungere un accordo piuttosto che a stimolare dissensi. La parola negoziazione è un termine antico, deriva dal la- Novembre 2013 tino negotium (nec, particella negativa e otium, agio, comodo), ovvero “niente ozio”. Negoziare infatti richiede di essere attivi, agire, darsi da fare, stare svegli. È la capacità di gestire rapporti di scambio orientati al raggiungimento di un obiettivo (realizzazione di un progetto, soluzione di un problema, ricerca di un accordo). Saper negoziare bene non significa usare la forza per i propri fini, perdere tempo in discussioni inutili, imbrogliare l’altro. Il vero negoziatore è colui che scambia invece reciprocamente con l’altro ed i risultati possono essere raggiunti con il consenso o accordo (è la condizione migliore nella quale le parti si integrano bene), con il compromesso (50 % a me e 50% a te), con la concessione (oggi io concedo un po’ di più a te, ricordalo però la prossima volta). La negoziazione può anche terminare con un disaccordo, significa che dobbiamo ancora lavorare per unire invece che continuare a dividere. Una delle modalità negoziali più efficaci è la Negoziazione integrativa, ovvero negoziare per crescere, in modo cooperativo scoprendo e capitalizzando le differenze fra le parti. (es. abbiamo solo un’arancia, dividiamola per due). I partner negoziali con questa modalità mirano al massimo rendimento per entrambi, ambedue “portano a casa qualcosa”, sono alleati. Un buon decalogo per autovalutarsi rispetto alle proprie capacità negoziali è il seguente; provate a rispondere a queste situazioni, ovviamente più ampie sono le risposte positive, più ampia è la vostra capacità di negoziazione. 1 - Sono capace di dare la “caccia” alle false informazioni; 2 - So individuare i punti di conflitto; 3 - Evito che la trattativa si sflilacci su più tavoli; 4 - Lavoro sui punti di contatto; 5 - Evidenzio bene i vantaggi delle parti coinvolte; 6 - Sono sempre chiaro e preciso; 7 - Evito di esprimere giudizi negativi; 8 - Riconosco le idee altrui; 9 - Calcolo i rischi ed i danni in caso di disaccordo; 10 - Evito di dare e togliere deleghe e responsabilità. Ed infine, simulando ad esempio un confronto con un collega di lavoro, in riferimento ad un aspetto di lavoro, come è finita tra voi la negoziazione, chi ha vinto o chi ha perso? Ma si tratta veramente di vincere o di perdere? Con questa griglia provate a autovalutarvi ancora e poi considerate qual è secondo voi la pratica più efficace di negoziazione. IO Io Vinco Io Perdo Io Perdo Io Vinco L’ALTRO L’altro Perde L’altro Vince L’altro Perde L’altro Vince Buona Negoziazione a tutti!!! Sul palcoscenico per il colloquio di lavoro: suggerimenti e consigli pratici Il colloquio di lavoro è essenzialmente un incontro tra due giocatori dove ognuno “fa il suo gioco”. In altro modo si può interpretare il colloquio come una rappresentazione teatrale con l’entrata in scena, la rappresentazione vera e Novembre 2013 propria e con la chiusura del sipario. L’entrata in scena, l’inizio del colloquio, è un momento molto importante; è in questa fase che si manifesta la prima impressione. L’impressione che si suscita nei primi momenti di contatto alle volte è determinante e può influire positivamente o negativamente su tutte le altre fasi del colloquio. La prima impressione in un colloquio è reciproca, coinvolge sia chi conduce il colloquio ma anche chi lo sostiene, esiste e si manifesta sempre poichè è una modalità di comportamento dell’uomo. Quante volte ad esempio nella nostra vita di tutti i giorni, appena conosciamo qualcuno per la prima volta, diciamo o sentiamo dire: “quello lì mi ha fatto una buona o una cattiva impressione”. La prima impressione è quella “sensazione a pelle”, difficile alle volte da smuovere tanto che, spesso, nelle fasi successive della relazione facciamo di tutto per trovare conferme alla nostra prima impressione e poi diciamo “avevo visto giusto, la prima impressione è quella che conta”. Nel colloquio è quindi importante saper gestire bene l’entrata in scena in quanto spesso l’altro non concede molte prove d’appello per modificare la prima impressione che gli è stata trasmessa. È infatti abbastanza verosimile considerare che se riceviamo un’impressione negativa fin dall’inizio tutto poi diventa più difficile o ingarbugliato. Per un buon colloquio è importante curare allora l’entrata in scena, fare delle prove, curare e provare i gesti, il tono della voce, l’abbigliamento. Essere poi, sobri nell’abbigliamento e nella cura della propria persona. Prepararsi prima a casa, provare a porsi delle domande e a rispondere bene, non cercare di nascondere debolezze o difetti … certamente non mettersi subito nei pasticci come ha fatto un candidato in un mio recente colloquio di selezione per magazziniere che ha subito esordito che un suo difetto era il disordine …. quale pensate potesse essere la mia prima impressione di quel magazziniere? Se allora è difficile non suscitare una prima impressione è necessario comportarsi con semplicità, chiarezza, sincerità e coerenza, essere spontanei, cercare di prevedere le domande, di prepararsi ad esse, partecipare al colloquio e non distrarsi. Dimostrare interesse fin dall’inizio, controllare i gesti, il modo di sedere davanti al selezionatore, essere eleganti, concludere anche il colloquio con eleganza e cortesia. Una tecnica molto utile per saper gestire al meglio l’entrata in scena è l’ascolto attivo, in altre parole significa osservare attentamente, ascoltare con interesse e saper formulare le giuste domande. Gli “errori” che si possono compiere fin dall’inizio del colloquio e che possono alimentare la prima impressione sono essenzialmente quelli di “non guardare chi ci sta davanti”, di “interromperlo spesso”, di “giudicare o interpretare”, di “parlare molto o troppo poco”, di “distrarsi” o di “concentrasi solo sulle parole”. Se si comincia così difficilmente si riuscirà poi a riguadagnare terreno. Se poi ci si emoziona, situazione possibile e non di per sé negativa, fare un bel respiro, riconcentrarsi e riprendere il controllo della relazione. Spesso l’emozione si manifesta e si vede bene … ad esempio il rossore della pelle sul collo o in faccia … una volta una candidata che sapeva che la sua emozione si manifestava con grandi chiazze rosse sul collo si è presentata al colloquio con uno sgargiante foulard attorno al collo … che non sempre riusciva a nascondere quella sua spontanea, simpatica e non negativa reazione. gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 29 Gli Psicologi hanno affrontato il tema dell’Emergenza in un Convegno il 19 ottobre 2013 a Trieste di Paolo Fusari, Presidente dell’Ordine degli Psicologi FVG, Psicologo del lavoro Di grande attualità il tema che l’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia ha affrontato sabato 19 ottobre a Trieste in un Convegno dal titolo “La Psicologia dell’Emergenza” in collaborazione anche con la SIPEM FVG, Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza FVG. Le notizie di cronaca di questo ultimo periodo hanno messo in evidenza come le persone, di fronte a catastrofi naturali, attentati o incidenti, siano disorientate, inermi e spesso incapaci a trovare soluzioni. La riflessione che ne deriva, nasce dalla considerazione dell’intensità del trauma: più il trauma è forte maggiore sarà l’impatto emotivo e fisico sulla persona e maggiore sarà la necessità di interventi ad ampio spettro. La Psicologia dell’Emergenza si rivolge infatti non solo al singolo individuo quanto alla comunità nel suo complesso, per la prevenzione o il superamento di quei fenomeni psichici che si determinano nei grandi gruppi umani, come la sindrome del disastro, il panico collettivo, ecc. Sono altresì necessari interventi plurimi ed interdisciplinari per affrontare in modo efficace tali eventi. La giornata di lavoro ha rappresentato un importante momento di promozione e sviluppo delle conoscenze nell’ambito dell’intervento psicologico nelle emergenze complesse, siano esse conseguenti ad eventi traumatici o connesse ad esigenze di sviluppo post o extra-emergenza. È stata inoltre una preziosa occasione per analizzare e valorizzare esperienze e buone prassi di intervento a livello nazionale e locale, sia dal punto di vista tecnico/specialistico che multidisciplinare. Qualificate infatti le partecipazioni e relazioni da parte degli Enti locali, delle Aziende Sanitarie, della Protezione civile, dei Servizi del 118 e del Pronto Soccorso, delle istituzioni di pubblica sicurezza, dell’Associazione Psicologi per i Popoli. È stato infine un importante contesto nel quale far conoscere il ruolo, le competenze e le aree di intervento professionale dello Psicologo dell’Emergenza, anche da un punto di vista della prevenzione e degli aspetti deontologici. Master Biennale di II livello in Convegni, seminari e workshop 2013 “Lo psicologo di base nell’assistenza primaria” Anno Accademico 2013/2014 – 2014/2015 Direttore: Prof. Luigi Solano Obiettivi del Master: esaminare i più recenti sviluppi nell’ambito dell’intervento psicologico nell’assistenza sanitaria primaria, all’interno dell’ambito teorico e applicativo della Psicologia della Salute e fornire competenze spendibili nel settore dell’assistenza sanitaria primaria. Requisiti di ammissione: possono partecipare al Master coloro che sono in possesso di Laurea in Psicologia Magistrale o Specialistica, o Quinquennale. Organizzazione: l’attività formativa è pari a 1500 ore di impegno complessivo, corrispondenti a 60 CFU. Oltre a lezioni frontali, è alla base del Master un tirocinio biennale (con adeguata supervisione) presso lo studio di un Medico di Medicina Generale ed un Servizio di Psicologia Ospedaliero. Sede: le attività didattiche del Master si svolgeranno a Roma presso il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica, via degli Apuli 1, e nelle diverse sedi di tirocinio. Frequenza e posti disponibili: febbraio 2014 - novembre 2015. La frequenza è obbligatoria. Il numero massimo di partecipanti è 16 partecipanti, il minimo 14. Per le modalità di accesso al master consultare il bando sul sito www.uniroma1.it INFORMAZIONI: Segreteria Master: Dott.ssa Alessia Renzi Recapiti telefonici: 06 49917989, 06 49917988, 345 4804169 (ore 10-12 e 16-18) E-mail: [email protected] Servizio “Call e Recall” Il Gruppo Servizi agli iscritti si è organizzato per garantire un rapido servizio “Call e Recall” per avvisare gli iscritti in tempo reale circa i principali eventi organizzati dall’Ordine e le conferme di iscrizione agli stessi. Per questo potranno essere inviati degli SMS specifici ai numeri di cellulare comunicati ed autorizzati dagli iscritti. Comunica alla Segreteria (via mail [email protected] o fax) il tuo numero di cellulare chiedendo di essere ammesso al servizio “Call e Recall” e autorizzando l’utilizzo del numero per i fini sopraesposti Lo Psicologo in Farmacia. Workshop il 31 ottobre 2013 a Palmanova L’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia ha organizzato giovedì 31 ottobre 2013 un importante Workshop su “Lo Psicologo in Farmacia”, a Palmanova (UD) presso il Palazzo Municipale, Salone d’Onore, dalle 18.30 alle 20.30. Le finalità dell’evento sono state quelle di avviare un confronto sulle diverse esperienze attuate ed in corso presso diverse Farmacie della regione da parte dei Colleghi e sensibilizzare circa questi servizi. è stata anche l’occasione per illustrare un primo documento predisposto recentemente dall’Ordine a seguito delle diverse richieste pervenute dai colleghi. Seminario su “Relazione, refertazione, certificazione: come e quando” il 16 novembre 2013 a Pordenone presso la sala riunioni Bastia del Castello del Torre, Via Vittorio Veneto 21. Relatore il Prof. Michielin. Giornata dello Psicologo e Convegno su Terzo Settore e Psicologia: un lavoro di rete sul territorio per il benessere delle persone il 23 novembre 2013 a Udine presso il Centro Culturale delle Grazie, in Via Pracchiuso 21 a Udine. Il Consiglio dell’Ordine, appresa la notizia della scomparsa del collega Si apprende la scomparsa del collega Silvio Cusin Ettore Anderloni nato il 07.10.1954 (deceduto il 27.06.2013) esprime le più sentite condoglianze alla famiglia. Ettore Anderloni, psicologo e psicoterapeuta, uno dei fondatori della cooperativa Hudolin, da sempre impegnato nella lotta all’alcolismo e nel recupero di persone in trattamento, già colonna dell’Acat udinese. Negli ultimi anni, Ettore Anderloni era diventato responsabile del dipartimento di alcologia nella sede dell’Ass4 di Tricesimo e Tarcento. Già fondatore della scuola territoriale di alcologia della Pedemontana, era molto apprezzato per la sua grande capacità professionale, per l’empatia che riusciva a sviluppare con i pazienti che seguiva e per la sua grande disponibilità. Psicanalista junghiano e decano degli psicoterapeuti della nostra regione. Con lui se ne va non solo un valente formatore e un versatile uomo di cultura, ma anche parte del legame che la memoria storica e culturale di Trieste ha con il secolo passato. Da studente, la sua passione per la filosofia teoretica lo portò a Firenze dove, oltre a partecipare alla resistenza, seguì le lezioni di Gaetano Chiavacci, maestro e compagno di Michelstaedter. Specializzatosi presso la Divisione Neurologica di Trieste, gli fu affidata la selezione dei dirigenti alla Pirelli di Milano. Con Gaetano Kanizsa si occupò di ricerca motivazionale per la Progredi. Per quasi un ventennio ha diretto il Servizio di Psicologia presso gli Ospedali riuniti di Trieste. L’Ufficio di Presidenza ha espresso alla famiglia le più sentite condoglianze. I Colleghi di Psicologi per i Popoli a fine Convegno, assieme al Presidente Fusari. 30 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Novembre 2013 Novembre 2013 gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 31 Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Indirizzo Piazza Niccolò Tommaseo n. 2 34121 - Trieste orario di apertura Lunedì 16.00 - 18.00 Martedì 10.00 - 12.00 Mercoledì 10.00 - 12.00 Venerdì 10.00 - 12.00 Contatti telefono 040 366602 fax 040 3478373 http://www.psicologi.fvg.it e-mail certificata (PEC): [email protected]