VEGLIA DI PREGHIERA PER L’ACCOGLIENZA DEL SANTO PADRE MONIZIONE INIZIALE La stagione autunnale ci offre in dono i frutti della provvidenza divina e del lavoro dell’uomo. È stato buono il Signore con la nostra terra bresciana fecondata da martiri e da santi e benedetta dalla presenza del Servo di Dio Paolo VI. I frutti della santità sono i segni vivi della fedeltà a Dio e della carità verso i fratelli... Vogliamo pregare perché la visita del Papa Benedetto ci confermi nella fede e ci aiuti a rendere attuale il messaggio da lui stesso consegnato ai vescovi lombardi nella visita ad limina: “la Chiesa che vive in Lombardia ha un ruolo importante da continuare a svolgere nella società: annunciare e testimoniare il Vangelo in ogni suo ambito. Il nostro tempo, con tante angosce e problemi, ha bisogno di speranza. E la nostra speranza vien proprio dalla promessa del Signore e dalla sua presenza”. La Parola che verrà proclamata ci aiuta a renderci disponibili a vivere questo impegno ecclesiale e pastorale consegnatoci da Papa Benedetto. Il canto che apre la celebrazione invita la Chiesa a spargere nel mondo il Vangelo, a restare fedele al Signore fino al compiersi del Regno e ad aprire le porte ad ogni uomo. CHIESA DI DIO Rit. Chiesa di Dio, popolo in festa, alleluia, alleluia! Chiesa di Dio, popolo in festa, canta di gioia, il Signore è con te! 1 Dio ti ha scelto, Dio ti chiama, nel suo amore ti vuole con sé: spargi nel mondo il suo Vangelo, seme di pace e di bontà. Rit. 2 Dio ti guida come un padre: tu ritrovi la vita con lui. Rendigli grazie, sii fedele, finchè il suo Regno ti aprirà. Rit. 3 Chiesa, che vivi nella storia, sei testimone di Cristo quaggiù: apri le porte ad ogni uomo, salva la vera libertà. Rit. SALUTO Cel.: Nel nome del Padre... Ass.: Amen. Cel.: La grazia e la misericordia del Signore che ci invita all’ascolto della sua Parola di vita sia con tutti voi. Ass.: Benedetto nei secoli il Signore! 2 ATTO PENITENZIALE Cel.: Il Signore Gesù, che ci invita alla mensa della Parola, ci chiama alla conversione. Riconosciamo di essere peccatori e invochiamo con fiducia la misericordia di Dio. Cel.: La tua Parola è feconda nel nostro cuore. Ass.: Kyrie eleison. Cel.: La tua Parola scruta i sentimenti del cuore. Ass.: Christe eleison. Cel.: La tua Parola è seminata nel nostro cuore. Ass.: Kyrie eleison. Cel.: Dio onnipotente... Ass.: Amen. Cel.: Preghiamo. Disponi, o Dio, il nostro cuore all’ascolto della tua Parola, e fa’ che sia per tutti noi luce nelle tenebre, certezza di fede nel dubbio, fonte inesauribile di speranza. Per Cristo nostro Signore. Ass.: Amen. LITURGIA DELLA PAROLA PRIMA LETTURA Il Signore mi ha consacrato, mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri. Dal libro del profeta Isaia (61, 1-3) Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore, il giorno di vendetta del nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti, per dare agli afflitti di Sion una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell’abito da lutto, veste di lode invece di uno spirito mesto. Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione del Signore, per manifestare la sua gloria. Parola di Dio. 3 Salmo responsoriale: Il salmo 22 è considerato il salmo per eccellenza della iniziazione cristiana. Nelle “acque tranquille”, nell’ “unzione del capo” e nella “mensa preparata” la tradizione patristica amava scorgere un’allusione misteriosa ai tre sacramenti che formano il cristiano: il Battesimo, la Confermazione, l’Eucaristia. Così Cristo, il buon Pastore, guida e conduce il suo gregge verso la lieta abbondanza dei pascoli eterni. Partecipiamo insieme al canto. IL SIGNORE È IL MIO PASTORE 1. Il Signore è il mio pastore: nulla manca ad ogni attesa; in verdissimi prati mi pasce, mi disseta a placide acque. 2. È il ristoro dell’anima mia, in sentieri diritti mi guida per amore del suo santo nome, dietro di lui mi sento sicuro. 3. Pur se andassi per valle oscura non avrò a temere alcun male: perché sempre mi sei vicino, mi sostieni col tuo vincastro. 4. Quale mensa per me tu prepari sotto gli occhi dei miei nemici! E di olio mi ungi il capo: il mio calice è colmo di ebbrezza! 5. Bontà e grazia mi sono compagne quanto dura il mio cammino: io starò nella casa di Dio lungo tutto il migrare dei giorni. SECONDA LETTURA Il corpo riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità. Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (4, 11-16) Fratelli, Cristo ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all’errore. Al contrario, agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo. Da lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità. Parola di Dio. 4 ALLELUIA! PASSERANNO I CIELI Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia! Passeranno i cieli e passerà la terra, la sua Parola non passerà! Alleluia, alleluia! Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia! VANGELO Come tu mi hai mandato nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo. Dal vangelo secondo Giovanni (17, 11.17-23) In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregava dicendo: “Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quelli che mi hai dati, perché siano una sola cosa, come noi. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me”. Parola del Signore. Canto: È GIUNTA L’ORA La comunione dei credenti invocata da Cristo nella preghiera di Cristo nel Giovedì santo e ripropostaci dal Vangelo proclamato, diventa ora la nostra preghiera per la nostra diocesi affinchè cresca sempre più nella comunione con il Papa Benedetto e il vescovo Luciano. 1 È giunta l’ora, Padre, per me: i miei amici affido a te. La vera vita, o Padre, sei tu col Figlio tuo, Cristo Gesù. 2 Erano i tuoi, li hai dati a me ed ora sanno che torno a te. Hanno creduto: conservali tu nel tuo amore, nell’unità. 3 Tu mi hai mandato ai figli tuoi: la tua parola è verità. E il loro cuore sia pieno di gioia: la gioia vera viene da te. 4 Io sono in loro e tu in me: che sian perfetti nell’unità e il mondo creda che tu mi hai mandato, li hai amati come ami me. 5 PAROLA DELLA CHIESA Dopo l’ascolto della parola di Dio siamo chiamati ad accogliere la parola della Chiesa che ha lo scopo di aiutarci a tradurre in scelte di vita quanto la Bibbia ci va comunicando. DALL’OMELIA DI BENEDETTO XVI NELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA IN OCCASIONE DEL IV CONVEGNO ECCLESIALE NAZIONALE DELLA CHIESA CHE È IN ITALIA CHE SI È TENUTO A VERONA. Dal giorno della Pentecoste la luce del Signore risorto ha trasfigurato la vita degli Apostoli. Essi ormai avevano la chiara percezione di non essere semplicemente discepoli di una dottrina nuova ed interessante, ma testimoni prescelti e responsabili di una rivelazione a cui era legata la salvezza dei loro contemporanei e di tutte le future generazioni. La fede pasquale riempiva il loro cuore di un ardore e di uno zelo straordinario, che li rendeva pronti ad affrontare ogni difficoltà e persino la morte, ed imprimeva alle loro parole un’irresistibile energia di persuasione. E così, un manipolo di persone, sprovviste di umane risorse e forti soltanto della loro fede, affrontò senza paura dure persecuzioni e il martirio. Scrive l’apostolo Giovanni: “Questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede”. La verità di quest’affermazione è documentata anche in Italia da quasi due millenni di storia cristiana, con innumerevoli testimonianze di martiri, di santi e beati, che hanno lasciato tracce indelebili in ogni angolo della bella Penisola nella quale viviamo. Alcuni di loro sono stati evocati all’inizio del Convegno e i loro volti ne accompagnano i lavori. Noi oggi siamo gli eredi di quei testimoni vittoriosi! Ma proprio da questa constatazione nasce la domanda: che ne è della nostra fede? In che misura sappiamo noi oggi comunicarla? La certezza che Cristo è risorto ci assicura che nessuna forza avversa potrà mai distruggere la Chiesa. Ci anima anche la consapevolezza che soltanto Cristo può pienamente soddisfare le attese profonde di ogni cuore umano e rispondere agli interrogativi più inquietanti sul dolore, l’ingiustizia e il male, sulla morte e l’aldilà. Dunque, la nostra fede è fondata, ma occorre che questa fede diventi vita in ciascuno di noi. C’è allora un vasto e capillare sforzo da compiere perché ogni cristiano si trasformi in “testimone” capace e pronto ad assumere l’impegno di rendere conto a tutti e sempre della speranza che lo anima. Per questo occorre tornare ad annunciare con vigore e gioia l’evento della morte e risurrezione di Cristo, cuore del Cristianesimo, fulcro portante della nostra fede, leva potente delle nostre certezze, vento impetuoso che spazza ogni paura e indecisione, ogni dubbio e calcolo umano. Solo da Dio può venire il cambiamento decisivo del mondo. Soltanto a partire dalla Risurrezione si comprende la vera natura della Chiesa e della sua testimonianza, che non è qualcosa di staccato dal mistero pasquale, bensì ne è frutto, manifestazione e attuazione da parte di quanti, ricevendo lo Spirito Santo, sono invitati da Cristo a proseguire la sua stessa missione. DALL’ENCICLICA ECCLESIAM SUAM, DI PAOLO VI, 6 AGOSTO 1964 Ecclesiam suam – 6 agosto 1964 La Chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui si trova a vivere. La Chiesa si fa parola; la Chiesa si fa messaggio; la Chiesa si fa colloquio. [...] [...] avvicinare il mondo, nel quale la Provvidenza ci ha destinati a vivere, con ogni riverenza, con ogni premura, con ogni amore, per comprenderlo, per offrirgli i doni di verità e di grazia di cui Cristo ci ha resi depositari, per comunicargli la nostra meravigliosa sorte di redenzione e di speranza. Sono profondamente scolpite nel nostro Spirito le parole di Cristo, di cui umilmente, ma tenacemente, ci vorremmo appropriare: Dio non mandò il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché sia salvato per mezzo di lui. [...] La storia della salvezza narra appunto questo lungo e vario dialogo che parte da Dio [...]. Nel dialogo, così condotto, si realizza l’unione della verità con la carità, dell’intelligenza con l’amore. Nel dialogo si scopre come diverse sono le vie che conducono alla luce della fede, e come sia possibile farle convergere allo stesso fine. [...] La dialettica di questo esercizio di pensiero e di pazienza ci farà scoprire elementi di verità anche nelle opinioni altrui, ci obbligherà ad esprimere con grande lealtà il nostro insegnamento [...]. Ci farà sapienti, ci farà maestri. 6 [...] Bisogna, ancor prima di parlare, ascoltare la voce, anzi il cuore dell’uomo; comprenderlo e, per quanto possibile, rispettarlo e, dove lo merita, assecondarlo. Bisogna farsi fratelli degli uomini nell’atto stesso che vogliamo essere loro pastori e padri e maestri. Il clima del dialogo è l’amicizia. Anzi, il servizio. [...] Ma [...] la sollecitudine di accostare i fratelli non deve tradursi in una attenuazione, in una diminuzione della verità. Il nostro dialogo non può essere una debolezza rispetto all’impegno verso la nostra fede. [...] Solo chi è pienamente fedele alla dottrina di Cristo può essere efficacemente apostolo. [...] La Chiesa avverte la sbalorditiva novità del tempo moderno; ma con candida fiducia si affaccia sulle vie della storia, e dice agli uomini: “io ho ciò che voi cercate, ciò di cui voi mancate”. Non promette così la felicità terrena, ma offre qualcosa, la sua luce, la sua grazia, per poterla, come meglio è possibile, conseguire; e poi parla agli uomini del suo trascendente destino. E intanto ragiona ad essi di verità, di giustizia, di libertà, di progresso, di concordia, di pace, di civiltà. Sono parole, queste, di cui la Chiesa conosce il segreto; Cristo glielo ha confidato. [...]. RIFLESSIONE PREGHIERA DI DOMANDA E DI LODE Cel.: Fratelli, l’invito al confronto con la Parola di Dio ci ha fatto incontrare con i messaggi di vita eterna. Invochiamo il Signore perché renda la Chiesa e i suoi Pastori testimoni miti e forti della Parola che salva. Ass.: O Padre, che nella nuova alleanza inaugurata dal Cristo tuo Figlio continui a radunare il tuo popolo da tutte le nazioni della terra nell’unità di un solo Spirito, fa’ che la tua Chiesa, fedele alla sua missione, condivida sempre le gioie e le speranze dell’umanità, e si riveli come lievito e anima del mondo, per rinnovare in Cristo la comunità dei popoli e trasformarli nella tua famiglia. Cel.: La Chiesa di Cristo è fondata sulla roccia salda che è Pietro. Preghiamo il Signore perché custodisca i credenti ai quali ha dato come Pastore il Papa Benedetto. Ass.: O Dio, che nel disegno della tua sapienza hai edificato la tua Chiesa sulla roccia di Pietro, capo del collegio apostolico, guarda e sostieni il nostro Papa Benedetto: tu che lo hai scelto come successore di Pietro, fa’ che sia per il tuo popolo principio e fondamento visibile dell’unità nella fede e della comunione nella carità. Cel.: La nostra Chiesa Bresciana ha donato alla Chiesa e al mondo la figura luminosa di Papa Paolo VI. Affidiamolo all’amore infinito di Dio, perché raccolga il frutto del suo servizio apostolico nella gioia dei santi. Ass.: O Dio, padre e pastore dell’umanità, guarda la tua famiglia radunata in preghiera e concedi al tuo servo e nostro Papa Paolo VI, che nell’amore di Cristo ha presieduto la tua Chiesa, di condividere, col gregge a lui affidato, la ricompensa promessa ai fedeli ministri del Vangelo. Cel.: Preghiamo il Signore per la nostra Chiesa Bresciana, perché guidata dal vescovo Luciano cresca nell’integrità della fede, nella santità della vita e nella carità fraterna. Ass.: O Padre, che nelle singole Chiese, pellegrine sulla terra, manifesti la tua Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, concedi a questa tua famiglia di crescere mediante il Vangelo e l’Eucaristia, nella comunione del tuo Spirito, per divenire immagine autentica dell’assemblea universale del tuo popolo e strumento della presenza del Cristo nel mondo. Cel.: Ed ora, animati dallo Spirito del Signore risorto, chiediamo l’avvento del regno di Dio cantando il Padre nostro, la preghiera che ci è stata consegnata nel nostro battesimo. Ass.: PADRE NOSTRO 7 Cel.: O Dio, potenza immutabile e luce che non tramonta, volgi lo sguardo alla tua Chiesa, ammirabile sacramento di salvezza, e compi l’opera predisposta nella tua misericordia: tutto il mondo veda e riconosca che ciò che è distrutto si ricostruisce, ciò che è invecchiato si rinnova e tutto ritorna alla sua integrità, per mezzo del Cristo, che è principio di tutte le cose. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass.: Amen. BENEDIZIONE Cel.: Il Signore sia con voi. Ass.: E con il tuo spirito. Cel.: Il Signore vi conceda di osservare i suoi Comandamenti. Ass.: Amen. Cel.: Possiate trovare la gioia nell’ascolto della Parola di Dio. Ass.: Amen. Cel.: La potente mano del Signore vi protegga. Ass.: Amen. Cel.: E la benedizione di Dio onnipotente... Ass.: Amen. Diac.: L’incontro di preghiera è terminato. Portate sempre scolpite nel vostro cuore le parole di vita che il Signore vi offre. Andate in pace. Ass.: Rendiamo grazie a Dio! CANTO FINALE GLORIA A TE Rit. Gloria a te, Cristo Gesù, oggi e sempre tu regnerai! Gloria a te! Presto verrai: sei speranza solo tu! Sia lode a te! Grande pastore, guidi il tuo gregge alle sorgenti e lo ristori con l’acqua viva. Solo in te pace e unità! Amen! Alleluia! Sia lode a te! Tutta la Chiesa, celebra il Padre con la tua voce, e nello Spirito canta di gioia. Solo in te pace e unità! Amen! Alleluia!