Gesù sapeva della sua morte e della sua risurrezione dunque voleva che qualcuno portasse avanti “l’opera” da lui iniziata. Egli incontra la folla e dialoga con la gente, dimostrando compassione per tutte quelle persone che hanno bisogno di una guida o di un sostegno che li possa aiutare o comunque salvare. Gesù per annunciare e per diffondere il valore del vangelo, invia settantadue discepoli nella città in cui sta per recarsi. Egli dà loro il compito di parlare in suo nome e di rappresentarlo. Riscontrerà delle difficoltà nell’organizzare il gruppo che continuerà la predicazione dell’opera di salvezza da lui iniziata, ma nonostante conferisca loro molta importanza e soprattutto fiducia. Il gruppo da lui scelto, dopo una notte di preghiera, per proseguire e diffondere la sua verità furono i Dodici Apostoli. A loro Egli affida il compito di celebrare il sacramento della sua presenza, l’eucarestia e quello di perdonare il suo nome. Affiderà loro l’impegno di evangelizzare e di battezzare. APOSTOLI A capo degli Apostoli sceglie Simone che chiamerà con il nome di Pietro. Nonostante il rinnegamento di Pietro, Gesù non cambia la sua scelta e gli riconferma l’incarico di guida del gruppo apostolico e della comunità intera. Il ruolo degli Apostoli e la loro scelta è quella di essere i continuatori di Gesù. Dal mandato affidato agli apostoli, nasce la comunità ecclesiale, la Chiesa. Chiamata a condurre gli uomini “alla verità”, grazie allo Spirito del risorto che da una forza illuminante, in cuore della Chiesa nascente, sarà proprio la fede del risorto. Durante la vita pubblica, Gesù intraprende con i discepoli e con gli apostoli un’esperienza di comunione e di missione. La sua morte crea fortissimo disorientamento e delusione. Essi rimasero uniti nel suo nome, in un clima fraterno, di fiducia e di preghiera attendendo così la venuta dello Spirito promesso. Al cinquantesimo giorno dopo la Pasqua gli ebrei celebrano la festa di Pentecoste ricordando la liberazione dalla schiavitù d’Egitto, e quando il popolo giunse al monte Sinai e ricevette il dono della Legge. In questa celebrazione si celebra l’inizio della fondazione della Chiesa e si avvia la sua espansione. Al centro della fede del popolo d’Israele sta la Torah, la Legge di Dio data al Sinai. Con la Pentecoste inizia la predicazione pubblica del Vangelo. Pietro per primo prende la parola e parla alla folla dicendo che Cristo è il Messia inviato da Dio, fatto risorgere dalla morte per essere il Salvatore di tutti. Per la Chiesa non esiste distinzione; quindi siamo tutti fratelli. siamo tutti figli di Dio. Il numero dodici nella Bibbia indica la totalità del popolo eletto da Dio: dodici erano i figli di Giacobbe/Israele da cui discesero le dodici tribù del popolo ebraico. APOSTOLO ovvero inviato. Il numero dodici è intenzionale, perché in questo modo Gesù esprime la propria intenzione, di costituire “un nuovo popolo d’ Israele”, popolo dei salvati; Il popolo della Nuova Alleanza aperta a tutti e non solo al popolo ebraico. Gesù li invia nella città: non dovevano esigere compensi ma, in modo gratuito, predicare e annunciare la conversione. Questi sono i testimoni ufficiali della resurrezione di Cristo, continuano così a fare quello che fece Gesù; Il loro compito doveva avere una continuità. E’ sorta così nei primi secoli del cristianesimo una vasta letteratura detta “apocrifa” che racconta la vita dei dodici ed episodi, molti dei quali passati nella tradizione e nella liturgia cristiana. Gli atti di Pietro parlano della prigionia nel carcere, delle persecuzioni di Nerone e della morte di Pietro crocifisso capovolto. Subito dopo la risurrezione di Gesù, il gruppo apostolico ritiene di dover dare continuità al ruolo e alla missione che il Signore aveva loro affidato. I vescovi si qualificano come successori degli apostoli, guide e maestri nella Chiesa, e negli archivi delle sedi episcopali è conservata la lista dei loro nomi; La parola episcopo da cui deriva vescovo significa sorvegliante, sovraintendente ed esprime la responsabilità di reggere la comunità cristiana a nome di Cristo. • Gli atti di Pietro parlano della prigionia nel carcere, delle persecuzioni di Nerone e della morte di Pietro crocifisso capovolto; •Gli atti di Giovanni raccontano la prigionia e il suo apostolato nell’isola di Patmos, ma anche episodi strani come la prova inflitta a Roma, quando fu immerso in una caldaia di olio bollente e ne uscì incolume; •Negli atti di Andrea si racconta che egli svolse la sua missione in Grecia e che morì martire, sospeso per quattro giorni sulla croce che da lui prese il nome di “croce di sant’Andrea”. Tommaso fu considerato l’evangelizzatore dell’India meridionale, nei suo atti si racconta che gli apostoli riuniti avessero tirato a sorte la regione in cui andare a predicare: Tommaso fu contrario, quindi Cristo stesso apparve e lo vendette a un mediatore indiano a servizio del suo re. Nel Credo si afferma che la Chiesa è “una, santa, cattolica e apostolica”: la Chiesa si fonda quindi sugli apostoli, perché da loro riceve la dottrina e le esperienze della fede. PAOLO E L’ANNUNCIO DEL VANGELO A TUTTI I POPOLI Gli Atti degli apostoli documentano l’entusiasmo missionario dei primi cristiani che hanno forte coscienza del proprio dovere di predicare e di diffondere la fede , nonostante le ostilità. Il Vangelo si diffonde nelle regioni vicine come la Samaria, la Galilea fino alla regione siriaca. La Samaria verrà poi evangelizzata dal diacono Filippo e gli apostoli visiteranno queste comunità successivamente. Pietro si reca a Giaffa e a Cesarea, dove converte il centurione romano Cornelio a tutta la sua famiglia, Pietro guiderà la comunità della città di Antiochia e Siria. Nel libro degli Atti Luca dedica molto spazio all’opera di evangelizzazione di Paolo di Tarso; nato in Cilicia, tra il 5 e il 10 d.C. , da una famiglia ebrea. Cambia il nome giudeo Saulo in Paolo. Riceve una severa educazione giudaica presso una scuola rabbinica. Dopo la sua conversione dal giudismo al cristianesimo, avvenuta sulla via di Damasco . Paolo intraprende quattro viaggi apostolici. Per egli l’insegnamento di Gesù è un messaggio universale di salvezza. Inizialmente egli si indirizza ai giudei: quando giunge in una città si reca alla sinagoga oppure ricerca luoghi dove si riuniscono i giudei a pregare; e spiega che Gesù è il Messia atteso da tutta la storia ebraica . Il rifiuto dei Giudei è forte e gli vengono mosse contro numerose e continue persecuzioni in molte città durante i suoi viaggi. I pagani non conoscono la Bibbia e non attendono la venuta del Messia, però hanno altre manifestazioni religiose per esprimere la loro sincera ricerca di Dio. Paolo definisce Dio come la forza che sostiene tutto in vita e dalla cui volontà deriva l’esistenza degli uomini. La mentalitriteneva inaccettabile una risurrezione personale dopo la morte. à greca che Solo pochi crederanno a Paolo; poiché tutti sono fratelli e figli dell’unico Dio, non si fanno preferenze di persone dall’uomo di cultura allo schiavo, questi divengono destinatari del Vangelo di Gesù. Paolo scrive lettere o invia i propri rappresentanti alla visita delle sue comunità, e al termine di ogni viaggio torna dagli apostoli a riferire loro quanto accaduto. Al ritorno dal suo terzo viaggio, i giudei vedendolo nel tempio di Gerusalemme, l arrestano e vogliono farlo condannare dall’autorità romana; ma Paolo, che godeva della cittadinanza romana, chiede di essere giudicato dal tribunale dell’imperatore a Roma. Paolo ritornò in libertà ; di lui non si ebbero più notizie sino al suo martirio per decapitazione, avvenuto durante la persecuzione di Nerone. Egli venne definito “l’apostolo delle genti”. Il Nuovo Testamento raccoglie le sue lettere alle varie comunità cristiane, testi nei quali insegna e approfondisce il mistero di Gesù e della salvezza.